VOLUME 03 | XXIII Conferenza Nazionale SIU

Page 141

Oltre il cratere, ripensare le relazioni tra aree esterne ed interne della Sardegna Agostino Strina Politecnico di Torino DIST - Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Email: agostinostrina@gmail.com

Abstract Il “cratere” è una figura ricorrente nella letteratura sulla Sardegna. Usato per descrivere le dinamiche demografiche e socioeconomiche che caratterizzano l’isola, il cratere suggerisce la compresenza di due distinti territori che corrono a velocità diverse: uno che si distende lungo la costa, dove sono collocati anche i principali centri urbani, le maggiori infrastrutture della mobilità, del lavoro, del turismo e del welfare, ed uno interno, più lento e marginale rispetto a tutto quanto sta fuori. In ragione di uno studio sulle condizioni demografiche, economiche e sociali dell’isola e della loro attuale spazializzazione, l’articolo propone un ripensamento della figura del cratere, che appare troppo semplice, troppo immediata, troppo esaustiva. Ciò che infatti emerge è una figura più problematica e incerta, più sfrangiata, fatta di continue compenetrazioni tra ciò che può essere astrattamente ascritto ad un interno e ad un esterno. Una figura fatta di continue sovrapposizioni di tempi e ibridazioni di fenomeni. Fatta soprattutto di “spazi membrana”, attorno ai quali si avviluppano caratteristiche proprie dell’interno e dell’esterno. Spazi che non sono pertanto riconducibili a dei confini: hanno uno spessore, sono mobili, dinamici, innervano delle potenzialità in ragione del loro essere inseriti all’interno di molteplici sistemi generatori. Individuare questi “spazi membrana”, rappresentare il loro sistema di relazioni, significa selezionare spazi di transizione ove attivare azioni: le membrane sono le aree prioritarie del progetto. Parole chiave: local development, spatial planning, fragile territories

1 | Questioni di demografia, marginalità e spazio Da un punto di vista demografico, fin dalla prima metà dell’Ottocento, la Sardegna è sempre stata osservata come un’isola con una bassa densità abitativa (Corridore, 1902; Breschi, 2012; Corsale, 2016). La mappatura attuale deriva dagli squilibri socio-spaziali che l’hanno segnata, in modo particolare a partire dal secondo dopoguerra, con il progressivo e costante spostamento delle popolazioni dalle aree dell’interno dell’isola verso le coste e i centri urbani, la crisi del settore agrario e di quello minerario che alimentavano l’economia dei piccoli centri interni, nonché il graduale fallimento dei tentativi di industrializzazione promossi nella prima metà degli anni ’60 (Pozzi, 2012, Esposito 2012a). Oggi la Sardegna può essere letta come un arcipelago di frammenti, di piccole e medie dimensioni piuttosto sconnessi tra loro: vi sono città, grandi non-città, aree rurali e nodi di una piccola e intensa urbanizzazione, disarticolati tra il triangolo urbano composto da Cagliari, Sassari ed Olbia; polarità secondarie, di riferimento per gli apparati sublocali (Tempio, Nuoro, Oristano, Carbonia, Iglesias e Tortolì); vere e proprie piattaforme produttive dedite al settore turistico, aree agricole specializzate, aree rurali e/o agricole con problemi complessivi di sviluppo (Boggio, Brundu, Memoli, 2007; Esposito, 2012b). In termini generali, è evidente come il baricentro della popolazione si sia spostato sempre più verso sud, rafforzando l’area metropolitana di Cagliari che oggi risulta contenere quasi un terzo della popolazione dell'intera Sardegna, con il conseguente accentramento dei servizi in quest’area. Ancora in termini generali, le previsioni (Esposito, 2017) annunciano una decrescita con ritmi più veloci di quanto preventivato, soprattutto a causa del tasso di fecondità, che continua a registrare un trend negativo, e delle migrazioni, anch’esse inferiori alle stime previsionali (Dettori, 2019). Questi scenari disegnano un’isola sempre più vuota al centro, che rafforza la sua presenza lungo la costa. Il risultato è una mappa della Sardegna vocativamente identificabile come un cratere, vuoto al centro e colmo ai lati, come un guscio vuoto, oppure ancora come una ciambella (Esposito, 2012b; Bottazzi, 2015; Cocco, Fenu, Lecis Cocco-Ortu, 2016; CREI Sardegna, 2016). Le figure del “cratere”, o della “ciambella”, suggeriscono come si possano individuare due distinti territori che corrono a velocità diverse: uno che si distende lungo la costa, dove sono collocati anche i principali centri urbani, le località turistiche, le maggiori infrastrutture della mobilità, del lavoro e del welfare, ed uno interno, più lento e marginale rispetto a tutto quanto sta fuori. Entro una

Atti della XXIII Conferenza Nazionale SIU DOWNSCALING, RIGHTSIZING. Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale, Torino, 17-18 giugno 2021 | Vol. 03

141


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Territori di potenziale eccellenza, nel Friuli Venezia Giulia. Esercizi di rappresentazione e progetto, nelle aree SNAI e dintorni · Elena Marchigiani, Paola Cigalotto

29min
pages 363-378

B4R Branding4Resilience. Tourist infrastructure as a tool to enhance small villages by drawing resilient communities and new open habitats · Maddalena Ferretti, Sara Favargiotti, Barbara Lino, Diana Rolando

18min
pages 346-354

Public engagement e ruolo delle università

41min
pages 331-345

L’autoresponsabilità della governance: forme volontarie di pianificazione e programmazione territoriale · Giovanni Ottaviano, Luciano De Bonis

41min
pages 286-303

FOODdia ca Furria: un progetto di ricerca di comunità nella Valle del Simeto in Sicilia · Agata Lipari Galvagno

20min
pages 355-362

Aree interne” tra fragilità e solidità: dal racconto alla proposta · Rosa Anna La Rocca

41min
pages 263-279

La Basilicata alle prove con la pianificazione paesaggistica in uno scenario di crisi globale. Quale azione paesaggistica e quali scenari di senso · Mariavaleria Mininni, Angela Cicirelli, Miriam Romano, Maddalena Scalera

18min
pages 280-285

Orientamenti per una nuova pianificazione regionale. Macroregioni, contesti e progetti · Donato Di Ludovico, Pierluigi Properzi

17min
pages 255-262

Lo sviluppo socio-culturale del promontorio di Capo Colonna a Crotone nel quadro normativo regionale · Vincenzo Paolo Bagnato, Ada Palmieri

20min
pages 249-254

Politiche, risorse, strumenti

16min
pages 234-241

Paesaggi rurali storici della Sardegna e strumenti di pianificazione Danila Artizzu

19min
pages 242-248

Tra sospensione e accelerazione. Rischi e contraddizioni delle narrazioni sui territori in contrazione · Alberto Marzo, Valeria Volpe

22min
pages 208-215

Progettare i territori marginali della transizione energetica: alcune riflessioni su buone e cattive pratiche a partire dalle vicende del “mini” idroelettrico sul Piave · Fabrizio D’Angelo

21min
pages 192-200

Ripartire dall’Osso. Nuovi turismi rigenerativi per i territori rurali di margine · Catherine Dezio, Diana Giudici

20min
pages 201-207

Le antiche percorrenze e la temporalità nelle aree interne per una rinascita sostenibile dei borghi abbandonati · Francesca Pirlone, Ilenia Spadaro, Selena Candia

21min
pages 223-233

Un possibile modello di gestione collettiva del Parco integrato “Terme Lucane” di Latronico (PZ) · Emanuela Coppola, Giuseppe Bruno, Egidio De Stefano

16min
pages 186-191

Il patrimonio culturale e paesaggistico nelle strategie di sviluppo locale: progettualità nelle aree interne di Piemonte e Liguria · Erica Meneghin

22min
pages 216-222

Il rilancio delle aree interne attraverso la rivitalizzazione dei borghi e dei centri minori · Natalina Carrà

20min
pages 169-178

Co-developing heritahe-led regeneration plans in rural areas: the RURITAGE methodology for community-based heritage management and planning · Elisa Conticelli, Claudia De Luca, Angela Santangelo, Simona Tondelli, Michele Perello, Javier Lopez

19min
pages 179-185

Ri-pensare la produzione in montagna. Aree dismesse e prospettive di governance · Fulvio Adobati, Emanuele Garda, Lorenzo Migliorati, Marcello Modica

22min
pages 160-168

Ingegneria degli indicatori per la caratterizzazione dei territori ad elevata fragilità nelle aree interne italiane. Il caso dei comuni dell’Orvietano · Lorena Fiorini, Francesco Zullo

14min
pages 115-120

Oltre il cratere, ripensare le relazioni tra aree esterne ed interne della Sardegna · Agostino Strina

24min
pages 141-149

Le Valli di Lanzo in prospettiva metromontana: esperienze didattiche di progettualità integrata · Mauro Fontana, Loris Antonio Servillo

36min
pages 121-134

Interpretare l’accessibilità per ridefinire la marginalità: il caso delle Aree Interne · Bruna Vendemmia, Paola Pucci, Paolo Beria

20min
pages 150-159

Contrazione consapevole. Una proposta dall’area greco-calabra per la città metropolitana · Marco Mareggi

21min
pages 135-140

Coast-to-land. Un’indagine trasversale per la riconnessione dei territori marginali della Regione Marche · Caterina Rigo

19min
pages 90-98

New encounters between human and more-than-human actors (viruses and bacteria included): vulnerability of cities and the (sub)urban future · Camilla Perrone

24min
pages 83-89

Pattern di contrazione e dinamiche locali. Risorse di rete e opzioni di adattamento per i territori della Val Parma/Val d’Enza · Barbara Caselli, Martina Carra

20min
pages 107-114

Le Alpi Apuane: un’antropogeografia tecnologica in risposta alla fragilità delle aree interne della Lunigiana · Margherita Pasquali

24min
pages 62-82

Oltre la retorica del borgo: un approccio sistemico per il bilanciamento territoriale · Stefania Oppido, Stefania Ragozino, Katia Fabbricatti, Gabriella Esposito De Vita

19min
pages 55-61

Territori marginali e finestre di opportunità. Norcia tra gli eventi sismici del 1979 e del 2016 · Marco Emanuel Francucci

17min
pages 31-36

Per un cambio di paradigma nelle aree interne. Dal perseguimento dell’inversione demografica alla pianificazione della contrazione. Dati e scenari dal Materano · Stefano D’Armento

39min
pages 17-30

Le politiche regionali, la coesione, le aree interne e marginali. Introduzione · Federica Corrado, Elena Marchigiani, Anna Marson, Loris Servillo

22min
pages 9-16
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.