VOLUME 03 | XXIII Conferenza Nazionale SIU

Page 286

L’autoresponsabilità della governance: forme volontarie di pianificazione e programmazione territoriale Giovanni Ottaviano Università degli Studi del Molise DiBT – Dipartimento di Bioscienze e Territorio Email: ottaviano.giovanni@yahoo.it

Luciano De Bonis Università degli Studi del Molise DiBT – Dipartimento di Bioscienze e Territorio Email: luciano.debonis@unimol.it

Abstract Il contributo pone l’attenzione sulle pratiche volontarie di pianificazione e programmazione territoriale incentrate su risorse condivise. La tesi sostenuta è che i soggetti in esse interagenti abbiano il potenziale per tessere una trama di relazioni, multilivello e interscalari, alternativa o complementare alle forme tradizionali di governo del territorio. Le suddette pratiche solitamente si basano sulla partecipazione di una pluralità di attori, riferibili non solo ad enti locali o altri enti pubblici e semi-pubblici ma anche a soggetti socioeconomici auto-organizzati e/o a rappresentatività settoriali o di cittadinanza attiva. Il contributo illustra in particolare due casi (un patto di paesaggio e un contratto di fiume in aree “fragili”) nei quali sembra dimostrata l’efficacia di forme di programmazione, pianificazione e gestione territoriale affidate ad un insieme di attori (auto-)selezionati sulla base della condivisione di risorse comuni, capaci anche, in virtù di tale condivisione, di superare una visione territoriale conchiusa all’interno di meri limiti amministrativi. La comparazione dei casi, rappresentativi di diverse forme di governance territoriale, è finalizzata all’estrapolazione di elementi comuni e di rilevante interesse per la riproducibilità delle esperienze, con particolare riferimento alle relazioni fra “volontarietà” delle forme programmatico-pianificatorie e “comunanza” delle risorse. Parole chiave: governance, democrazia, fragile territories

1 |Introduzione Come noto, e anche largamente dibattuto in particolare in urbanistica, la modifica del Titolo V della Costituzione (art. 118, co. 1) attribuisce ai Comuni tutte le funzioni amministrative «salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza». Altrettanto noto, ma forse meno considerato, è che con la stessa modifica (art. 118, co. 4) si stabilisce anche che «Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà». Ancor meno probabilmente tenuto in conto è il fatto che già prima della modifica costituzionale del 2001 il Testo Unico sugli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000, art. 3, co. 5) avesse stabilito che i Comuni e le Province, titolari di funzioni proprie e di quelle conferite loro con legge dello Stato e della regione, secondo il principio di sussidiarietà, «svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle loro formazioni sociali». In altre parole le pratiche correnti di pianificazione e programmazione “volontaria” non solo sono considerabili come del tutto conformi con il testo vigente della Costituzione e con le (antecedenti) disposizioni del Testo Unico sugli Enti Locali, ma sono anche evidentemente inquadrabili in un più generale ragionamento sulla sussidiarietà sia verticale sia orizzontale. Ragionamento a cui non potrebbe e non dovrebbe sottrarsi più nemmeno la pianificazione “cogente” (De Bonis, 2013; 2019), soprattutto per ciò che concerne i suoi rapporti con la stessa pianificazione volontaria, che dovrebbero ormai essere improntati al riconoscimento esplicito ed operativo di quest’ultima come possibile parte integrante di estesi processi copianificatori, sia fra diversi livelli amministrativi (verticalmente o “parallelamente”) sia con autonome iniziative adeguatamente esercitate dai cittadini e dalle loro formazioni sociali (orizzontalmente).

286

Le politiche regionali, la coesione, le aree interne e marginali. A cura di Corrado F., Marchigiani E., Marson A., Servillo L. Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2021 | ISBN: 978-88-99237-30-1 | DOI: 10.53143/PLM.C.321


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Territori di potenziale eccellenza, nel Friuli Venezia Giulia. Esercizi di rappresentazione e progetto, nelle aree SNAI e dintorni · Elena Marchigiani, Paola Cigalotto

29min
pages 363-378

B4R Branding4Resilience. Tourist infrastructure as a tool to enhance small villages by drawing resilient communities and new open habitats · Maddalena Ferretti, Sara Favargiotti, Barbara Lino, Diana Rolando

18min
pages 346-354

Public engagement e ruolo delle università

41min
pages 331-345

L’autoresponsabilità della governance: forme volontarie di pianificazione e programmazione territoriale · Giovanni Ottaviano, Luciano De Bonis

41min
pages 286-303

FOODdia ca Furria: un progetto di ricerca di comunità nella Valle del Simeto in Sicilia · Agata Lipari Galvagno

20min
pages 355-362

Aree interne” tra fragilità e solidità: dal racconto alla proposta · Rosa Anna La Rocca

41min
pages 263-279

La Basilicata alle prove con la pianificazione paesaggistica in uno scenario di crisi globale. Quale azione paesaggistica e quali scenari di senso · Mariavaleria Mininni, Angela Cicirelli, Miriam Romano, Maddalena Scalera

18min
pages 280-285

Orientamenti per una nuova pianificazione regionale. Macroregioni, contesti e progetti · Donato Di Ludovico, Pierluigi Properzi

17min
pages 255-262

Lo sviluppo socio-culturale del promontorio di Capo Colonna a Crotone nel quadro normativo regionale · Vincenzo Paolo Bagnato, Ada Palmieri

20min
pages 249-254

Politiche, risorse, strumenti

16min
pages 234-241

Paesaggi rurali storici della Sardegna e strumenti di pianificazione Danila Artizzu

19min
pages 242-248

Tra sospensione e accelerazione. Rischi e contraddizioni delle narrazioni sui territori in contrazione · Alberto Marzo, Valeria Volpe

22min
pages 208-215

Progettare i territori marginali della transizione energetica: alcune riflessioni su buone e cattive pratiche a partire dalle vicende del “mini” idroelettrico sul Piave · Fabrizio D’Angelo

21min
pages 192-200

Ripartire dall’Osso. Nuovi turismi rigenerativi per i territori rurali di margine · Catherine Dezio, Diana Giudici

20min
pages 201-207

Le antiche percorrenze e la temporalità nelle aree interne per una rinascita sostenibile dei borghi abbandonati · Francesca Pirlone, Ilenia Spadaro, Selena Candia

21min
pages 223-233

Un possibile modello di gestione collettiva del Parco integrato “Terme Lucane” di Latronico (PZ) · Emanuela Coppola, Giuseppe Bruno, Egidio De Stefano

16min
pages 186-191

Il patrimonio culturale e paesaggistico nelle strategie di sviluppo locale: progettualità nelle aree interne di Piemonte e Liguria · Erica Meneghin

22min
pages 216-222

Il rilancio delle aree interne attraverso la rivitalizzazione dei borghi e dei centri minori · Natalina Carrà

20min
pages 169-178

Co-developing heritahe-led regeneration plans in rural areas: the RURITAGE methodology for community-based heritage management and planning · Elisa Conticelli, Claudia De Luca, Angela Santangelo, Simona Tondelli, Michele Perello, Javier Lopez

19min
pages 179-185

Ri-pensare la produzione in montagna. Aree dismesse e prospettive di governance · Fulvio Adobati, Emanuele Garda, Lorenzo Migliorati, Marcello Modica

22min
pages 160-168

Ingegneria degli indicatori per la caratterizzazione dei territori ad elevata fragilità nelle aree interne italiane. Il caso dei comuni dell’Orvietano · Lorena Fiorini, Francesco Zullo

14min
pages 115-120

Oltre il cratere, ripensare le relazioni tra aree esterne ed interne della Sardegna · Agostino Strina

24min
pages 141-149

Le Valli di Lanzo in prospettiva metromontana: esperienze didattiche di progettualità integrata · Mauro Fontana, Loris Antonio Servillo

36min
pages 121-134

Interpretare l’accessibilità per ridefinire la marginalità: il caso delle Aree Interne · Bruna Vendemmia, Paola Pucci, Paolo Beria

20min
pages 150-159

Contrazione consapevole. Una proposta dall’area greco-calabra per la città metropolitana · Marco Mareggi

21min
pages 135-140

Coast-to-land. Un’indagine trasversale per la riconnessione dei territori marginali della Regione Marche · Caterina Rigo

19min
pages 90-98

New encounters between human and more-than-human actors (viruses and bacteria included): vulnerability of cities and the (sub)urban future · Camilla Perrone

24min
pages 83-89

Pattern di contrazione e dinamiche locali. Risorse di rete e opzioni di adattamento per i territori della Val Parma/Val d’Enza · Barbara Caselli, Martina Carra

20min
pages 107-114

Le Alpi Apuane: un’antropogeografia tecnologica in risposta alla fragilità delle aree interne della Lunigiana · Margherita Pasquali

24min
pages 62-82

Oltre la retorica del borgo: un approccio sistemico per il bilanciamento territoriale · Stefania Oppido, Stefania Ragozino, Katia Fabbricatti, Gabriella Esposito De Vita

19min
pages 55-61

Territori marginali e finestre di opportunità. Norcia tra gli eventi sismici del 1979 e del 2016 · Marco Emanuel Francucci

17min
pages 31-36

Per un cambio di paradigma nelle aree interne. Dal perseguimento dell’inversione demografica alla pianificazione della contrazione. Dati e scenari dal Materano · Stefano D’Armento

39min
pages 17-30

Le politiche regionali, la coesione, le aree interne e marginali. Introduzione · Federica Corrado, Elena Marchigiani, Anna Marson, Loris Servillo

22min
pages 9-16
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.