VOLUME 03 | XXIII Conferenza Nazionale SIU

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Territori marginali e finestre di opportunità. Norcia tra gli eventi sismici del 1979 e del 2016 Marco Emanuel Francucci Università degli Studi di Palermo DArch - Dipartimento di Architettura Email: marcoemanuel.francucci@unipa.it

Abstract Il contributo intende indagare la stretta connessione tra disastri naturali e traiettorie di sviluppo territoriale e come queste ultime siano determinate in larga parte dalle politiche pubbliche messe in atto nella fase post-emergenziale. A seguito dei disastri, il dibattito pubblico e politico, i grandi investimenti, la possibilità di operare trasformazioni urbanistiche possono generare uno scenario di opportunità e rinascita definibile come “window of opportunity”. Si prende qui in considerazione l’evento sismico del 1979 di Norcia, insieme al relativo processo di ricostruzione, avviato assieme a un piano di rinascita economica incentrato sulle vocazioni locali e capace di frenare le tendenze all’emigrazione presenti nell’area. Il contributo intende pertanto indagare l’insieme di fattori che hanno permesso di sfruttare le opportunità legate alla possibilità di intervenire su una più ampia traiettoria di sviluppo socio-spaziale; in particolare rintracciando nei processi di ricostruzione alcune antinomie tipiche del piano: eccezionalità-ordinarietà, centralismo-localismo. L’obiettivo della ricerca è analizzare il ruolo delle politiche pubbliche nei processi di governance locale e regionale in queste aree interessate da processi di trasformazione e ricostruzione. Attraverso l’analisi del caso studio si propone di individuare le interazioni e le dinamiche che danno luogo a scelte di governo territoriale. Parole chiave: local development, fragile territories, urban regeneration

Introduzione La tesi di fondo del contributo si basa sulla stretta connessione tra disastri naturali e traiettorie di sviluppo territoriale e sul fatto che queste ultime siano determinate in larga parte dalle politiche pubbliche messe in atto nella fase post-emergenziale. Guardare attraverso la lente del processo di ricostruzione post-disastro permette di svelare alcune problematiche classiche della pianificazione territoriale e delle politiche di sviluppo regionale, come ad esempio il rapporto tra attori locali e sovralocali o tra procedure ordinarie e straordinarie. Queste relazioni dialettiche appaiono ancor più evidenti quando i disastri naturali colpiscono le aree interne del paese, in questi casi infatti le disuguaglianze spaziali e sociali preesistenti che le connotano non fanno altro che amplificare le difficoltà tipiche dei processi di ricostruzione urbana e rigenerazione territoriale. In quest’ottica i disastri e le trasformazioni legate alle fasi post-emergenziali offrono quindi un’occasione di riflessione intorno a dinamiche sociali e spaziali più ampie rispetto alla sola fase di ricostruzione. In tal senso, un immancabile riferimento teorico necessario alla ricerca proposta è la cosiddetta «teoria della territorialità umana» definita come «interazione tra due sistemi, uno spaziale e l’altro informazionale nella prospettiva di assicurare l’autonomia di una collettività nel tempo» (Raffestin, 1986: 87). Secondo questo modello interpretativo la territorialità è il risultato dell’insieme di relazioni specifiche – materiali e immateriali – instaurate tra natura e cultura nei diversi contesti spaziali e temporali, in altre parole la territorialità dipende dal modo in cui una società struttura e organizza lo spazio per il soddisfacimento dei propri bisogni tenendo conto delle risorse del sistema (Raffestin, 2012). Il territorio, quindi, viene generato dalla duplice relazione tra lo spazio e la sfera sociale, è il risultato di azioni che avvengono attraverso l’utilizzo di concetti e strumenti organizzati secondo un sistema di comprensione e rappresentazione della realtà. Al variare di questo sistema informazionale e relazionale vengono prodotte nuove forme di territorialità secondo una dinamica che si caratterizza per una successione di cicli di territorializzazione, deterritorializzazione e riterritorializzazione (TDR). Ogni ciclo si distingue così in virtù di un determinato sistema di relazioni e informazioni che generano una ripartizione del lavoro e una conseguente distribuzione dei capitali.

Atti della XXIII Conferenza Nazionale SIU DOWNSCALING, RIGHTSIZING. Contrazione demografica e riorganizzazione spaziale, Torino, 17-18 giugno 2021 | Vol. 03

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