Le Alpi Apuane: un’antropogeografia tecnologica in risposta alla fragilità delle aree interne della Lunigiana Margherita Pasquali Università degli Studi di Trento DICAM- Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica Email: margherita.pasquali@unitn.it
Abstract La montagna è elemento antropogeografico: qui si distribuiscono le attività antropologiche in relazione con le condizioni topografiche del suolo. Le Alpi Apuane, territorio fragile del Subappennino toscano, sono considerate da questo scritto come un’antropogeografia tecnologica, le cui risorse endogene, se tutelate e valorizzate, possono contribuire a contrastare la marginalizzazione spaziale e sociale. Le Apuane sono attraversate da fenomeni continui (spopolamento e sovrasfruttamento territoriale) e da fenomeni discreti o improvvisi (calamità naturali e squilibri ecologici), che colpiscono le aree interne della Lunigiana e della Garfagnana. Il Subappennino toscano costituisce – come enunciato dalla SNAI Lunigiana e Garfagnana – «una parte sostanziale delle “aree interne”, da sempre considerata “problema” e“risorsa” nell’area del nord della Toscana». Qui si riflette la condizione contraddittoria di un territorio isolato e marginale, ma al tempo stesso risorsa geologica, ecologica ed economica. Le criticità sono definite dalle componenti geologiche, dallo squilibrio ecologico, e dai “traumi” socioeconomici. Le risorse economiche sono date dalle stesse caratteristiche morfo-geologiche del territorio: ad esempio, il marmo delle cave è considerabile come risorsa sia per il capitale territoriale, sia per il capitale naturale, sia per i sistemi produttivi agricoli, turistici e manifatturieri; che per l’energia sociale della popolazione locale. Parole chiave: fragile territories, ecological networks, social exclusion/integration
1 | Le Alpi Apuane nell’area interna della Garfagnana-Lunigiana «Da una parte l'escavazione selvaggia, con le creste dei monti che si abbassano. Dall'altra il lavoro sempre più precario.» (Milani, 2015). L’Unione dei comuni che delineano l’area Garfagnana-Lunigiana è tra le aree pilota selezionate dalla Strategia delle Aree Interne per la regione Toscana, il cui polo attrattore è la montagna. Le Alpi Apuane identificabili nella «montagna, che costituisce una parte sostanziale delle cosiddette “aree interne”», sono «da sempre considerate “problema” e“risorsa” per la loro valenza altamente significativa nel contesto territoriale italiano, e ancora di più nell’area del nord della Toscana dove rivestono, da sempre, un ruolo determinante nella programmazione del territorio» (Strategia d’area Garfagnana-Lunigiana, Regione Toscana, Marzo 2018). L’attuale pandemia e la conseguente crisi sanitaria, che hanno colpito il paese, hanno permesso di evidenziare maggiormente il rapporto dicotomico tra il rischio e risorsa insito nella montagna. Più nello specifico «ha evidenziato quanto la dimensione territoriale sia stata espulsa da tempo dalle policies del nostro Paese, per essere ridotta a mero spazio diagrammatico e astratto» (De Rossi, Mascino, 2020) Risulta imprescindibile la necessità di ampliare lo sguardo e l’attenzione finora posti sul contesto Garfagnana-Lunigiana: il territorio non può essere considerato periferico o solamente naturale, ma deve essere riletto come uno spazio produttivo, la cui estensione è strettamente interconnessa al tessuto insediativo maggiormente sviluppato. Il lavoro di ricerca (facente parte della tesi di dottorato della candidata «Il potenziale invisibile delle Antropogeografie Tecnologiche» presso il dipartimento DICAM dell’Università degli Studi di Trento, tesi che vuole indagare le modalità di mappatura delle relazioni tra spazio fisico e sociale) vuole concentrarsi sulla spazializzazione e la territorializzazione del potenziale tecnologico delle aree interne, dando loro una possibile ridefinizione che provi a superare il tradizionale paradigma che le considera erroneamente come aree periferiche lontane dai processi di mutamento globali.
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Le politiche regionali, la coesione, le aree interne e marginali. A cura di Corrado F., Marchigiani E., Marson A., Servillo L. Planum Publisher e Società Italiana degli Urbanisti, Roma-Milano 2021 | ISBN: 978-88-99237-30-1 | DOI: 10.53143/PLM.C.321