PLAY EUROPE
QUANTO
È IMPORTANTE
Dire che la SEO (Search Engine Optimization) è, come suggerisce lo stesso acronimo, l’ottimizzazione di un sito web per aumentarne la visibilità su Google e altri motori di ricerca è riduttivo. Diciamo che la maggior visibilità è una conseguenza, ma la SEO è in primis una strategia di lavoro, una filosofia di lavoro che mette il cliente al centro del progetto. Ci piace parlare di SEO come di una strategia di comunicazione che presenta l’azienda ed i prodotti/servizi che tratta, strategia di comunicazione che trova riscontro o conferma attraverso il posizionamento del sito nei motori di ricerca.
Un sito senza una strategia SEO non ha senso di esistere, e per capire quanto questa sia importante è fondamentale cominciare dal chiarire e definire il ruolo dei principali attori coinvolti, che sono 4:
1. Il cliente finale che usa i motori di ricerca quando ha bisogno di qualcosa e cerca soluzioni, servizi, prodotti online.
2. Google, il motore di ricerca per eccellenza, che è l’intermediario che analizza quanto cerca il cliente e propone due tipologie di risultato: a pagamento (con la dicitura annuncio) e dei risultati ‘naturali’, quelli cioè che rispondono al meglio alle richieste fatte dal cliente. Il compito di Google e dei motori di ricerca in generale è quello di selezionare le migliori risposte in base a specifiche domande (processo di indicizzazione).
3. L’azienda che si deve proporre e deve diventare attraverso i suoi contenuti la miglior risposta possibile per il cliente finale. A determinare il successo dell’azienda è in primis il motore di ricerca che indicizza il sito, poi il cliente che con tempi di accesso o interazioni, conferma al motore di ricerca l’eccellenza del risultato.
4. La web agency che deve coordinare il tutto: deve preparare un sito veloce; deve controllare, scrivere o correggere i testi; deve aiutare il processo di indicizzazione portando il sito ad un posizionamento eccellente.
Serve inoltre fare attenzione e chiarire concetti cardine come:
• Indicizzazione: procedura che fanno i motori di ricerca per catalogare i siti rispetto a parametri interni. Nessun costo.
• Posizionamento: lavoro che aiuta l’indicizzazione (stesura testi e relativa ottimizzazione SEO). Procedura costosa soprattutto per la stesura dei testi e l’analisi dei testi da scrivere (programma redazionale).
Infine, è bene capire cosa non è parte di una strategia SEO:
1. Far trovare il sito con il nome del dominio;
2. Far trovare il sito con la partita iva, il nome del titolare, l’indirizzo dell’azienda;
3. Far trovare il sito con query lunghe o improponibili;
4. Far trovare il sito con il nome prodotto di fantasia.
Ma perché Google dovrebbe mettere un sito nelle prime posizioni? Molti clienti pensano che sia tutta questione di soldi, ignorando che ci sono altre posizioni oltre a quelle a pagamento. Come scrivevamo prima, Google divide infatti nelle pagine posizioni ‘naturali’ e posizioni a pagamento. Non
LA SEO IN UN SITO?
è una questione di soldi, è solo una questione di interesse perché Google deve prima di tutto soddisfare i clienti che lo usano per trovare qualcosa.
Come conquistare, allora, le prime posizioni ‘naturali’?
Google mette gratuitamente, nelle prime posizioni, siti interessanti, siti che hanno qualcosa da dire, siti utili e con testi originali. C’è chi copia e si sente furbo, ma Google lo è più di lui. Google analizza tutto: quantità di pagine copiate, storicità del sito, errori di ortografia, tempi di permanenza del cliente, interazioni varie, costanza nel proporre testi nuovi. Se i testi sono pertinenti, esaustivi, completi, Google ha tutto l’interesse a proporli nelle prime posizioni. Al contrario, se i testi sono schematici, brevi, scritti male, Google non si può permettere di proporli.
Da dove partire per realizzare un sito ottimizzato SEO?
Consigliamo massima chiarezza su due macroaspetti; il primo tecnico-strategico, il secondo economico. Sono questioni molto delicate che influiscono sul lavoro finale e vanno affrontate con estrema consapevolezza così da scegliere il meglio e investire nella presenza aziendale con cognizione di causa.
Aspetti tecnico-strategici per realizzare un sito
• Progetto iniziale (obiettivi, aspettative, fattibilità, tempi, progress);
• Scelta tecnica (costi nel medio lungo termine, vantaggi e differenze);
• Realizzazione contenuti (progetto comunicativo, progetto redazionale e stesura testi);
• Post messa in rete (tutti gli aspetti che fanno trovare/ lavorare il sito).
Aspetti economici: i costi di un sito
• Costi tecnici (piattaforma, dominio, certificati SSL, personalizzazioni e assistenza);
• Costi realizzativi (progetti, foto, inserimento contenuti e immagini);
• Costi grafici (grafica desktop, mobile, immagine coordinata);
• Costi pubblicitari (come far trovare il sito? PPC, social, SEO, mail marketing).
Fare un sito e trovare poi chi lo posiziona, è una pessima strategia. E lo è anche avere aziende differenti che fanno il sito, fanno i testi, seguono i social. O pensare di fare da soli, senza avere esperienza. Servono competenze, serve una filosofia di lavoro, una strategia di comunicazione che non si improvvisa né si raffazzona alla meno peggio. Infine quando si pensa di fare un sito non si deve mai dimenticare che un cliente trova a portata di click ogni cosa, quindi il nostro lavoro di realizzazione dovrà essere esclusivo, importante, dovrà rispecchiare l’azienda, la sua storia, le sue eccellenze. Un cliente dovrà trovare quello che non trova altrove, quindi è importante avere dei testi, sì ottimizzati SEO, ma molto curati nella comunicazione. Più saremo originali, più sarà facile attirare l’attenzione, sia di Google che dei clienti che cercano.
NOTIZIE 20
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PTS
Una delle prime aziende operanti in Italia ad aver creduto nei peluche e gadget per macchine a premio, PTS è anche uno dei massimi leader del mercato nazionale, soprattutto nel settore del peluche licenziato, di cui la nostra copertina porta un simpaticissimo esempio. Con prodotti unici perché originali al 100%, PTS tratta le più popolari licenze – Disney, Marvel, Ghostbusters, Angry Birds, Lol Suprise, Harry Potter, Star Wars, Garfield, Pimpa, Super Wings e molte altre – e riesce ad essere con i suoi articoli sempre al passo con le ultime uscite di film e cartoon. Completano i plus dell’azienda la serietà, le spedizioni velocissime, un pronto consegna rilevante e la possibilità di avere soluzioni personalizzate.
Dopo una ristrutturazione di 2 anni, a fine gennaio ha riaperto il Disneyland Hotel al Disneyland Paris. Il tema di questo 5 cinque stelle ora sono “i Reali” di casa Disney, ovvero re, regine, principi e principesse.
La ristrutturazione del Disneyland Hotel, all’ingresso del Disneyland Paris: una nuovissima esperienza regale
BENVENUTA A CASA, SUA ALTEZZA!
Descrivere l’offerta del Disneyland Hotel come “soggiorni ed esperienze da re” non è solo un’espressione enfatica per indicare lussi e comodità: da oggi è la pura verità. Dopo due intensi anni di ristrutturazione, l’iconico hotel cinque stelle del Disneyland Paris, originariamente inaugurato assieme al parco tematico nel 1992, è stato infatti riaperto a fine gennaio scorso completamente ritematizzato. E il nuovo tema di questa lussuosa struttura è quello delle regine, re, principesse e principi Disney, sia nuovi che classici come Cenerentola, Elsa di “Frozen”, Moana e molti altri. Gli ospiti hanno così modo di calarsi in un reame in cui i Reali & Co. di casa Disney prendono vita, e in cui grandi e piccoli possono loro stessi sentirsi re e regine, principi e principesse, coccolati e viziati in ogni loro possibile desiderio.
L’aspetto regale dell’hotel si mostra fin dalla hall: un capolavoro d’architettura ispirato alle biblioteche dei castelli francesi famosi in tutto il mondo, caratterizzato anche da un lampadario in cristallo di Boemia che si rifà a quello nel Castello della Bella Addormen-
Con 7 hotel in loco che offrono 5.700 camere e suite, Disneyland Paris è la catena di family hotel numero uno in Francia, il terzo proprietario-operatore alberghiero di Francia (per numero di camere) e il primo operatore alberghiero tra i parchi a tema d’Europa. Negli hotel di Disneyland Paris lavorano 3.300 dipendenti, svolgendo oltre 100 tipi di lavoro.
A Entrare nella hall dell’hotel è come entrare in uno dei castelli visti nei film Disney.
H Al Disneyland Hotel ci sono 487 camere e suites.
Per gli ospiti c’è anche un menu guanciali con 7 tipologie di cuscino tra cui scegliere la propria.
HOSPITALITY 11
AL DISNEYLAND RESORT HA APERTO IL PIXAR PLACE HOTEL
Il Disneyland Hotel di Parigi non è l'unico hotel Disney inaugurato lo scorso gennaio: il giorno 30 al Disneyland Resort di Anaheim, in California, ha infatto aperto i battenti il primo hotel degli Usa interamente a tema Pixar. Pixar Place Hotel è il risultato di un restyling del Paradise Pier Hotel durato due anni, e riprende lo spirito gioioso e l'umorismo racchiuso in ciascun film Pixar. Opere artistiche e decorazioni esaltano i personaggi dei celebri film di questo studio di animazione (ad esempio, "Monsters", "Up", “Inside Out", "Ratatouille" , "Toy Story", "Cars" e altri) nonché il processo di realizzazione dei film. L'hotel ha 15 piani e dispone di 479 camere a tema, 3 nuovi ristoranti, un negozio pieno di abbigliamento e giocattoli a tema, un centro fitness e un mini acquapark sul tetto dello stabile composto da uno splash pad, uno scivolo Crush’s Surfing Slide e la piscina Pixel Pool
Con la sua piscina, sauna, sala fitness e spazi dedicati a yoga e meditazione, Crystal Pool & Health Club è il posto perfetto dove rilassarsi dopo una giornata piena di avventure nei parchi del resort parigino.
tata. Non appena gli ospiti entrano nella hall, ricevono un benvenuto da favola da un Royal Greeter, mentre la Troupe Royale Disney si esibisce in canti, racconti interattivi e scenette comiche.
Disneyland Hotel Paris dispone di 487 camere e suite di 6 diverse categorie. Le 346 camere Superior, ad esempio, offrono uno spazio rilassante ed elegante dai toni blu e argento, con opere d'arte raffiguranti scene di 11 amati film Disney come Aladino, Biancaneve e i sette nani, La Sirenetta e Cenerentola.
Ancor più particolari ed esclusive sono le 41 camere e 18 suite del Castle Club, un hotel nell’hotel, agli ultimi 2 piani della struttura, in cui il soggiorno da memorabile si fa indimenticabile, grazie a comfort extra di lusso come ad esempio un ascensore e un’area check-in dedicati, o l’accesso esclusivo al Castle Club Lounge dove far colazione in compagnia delle Principesse Disney. Il non plus ultra delle suite al Disneyland Hotel sono però la Princely Suite e la Royal Suite, che arrivano rispettivamente a 1.116 e 1.206mq. La prima, con il suo sfarzoso stile barocco, trae ispirazione dal film “La bella e la bestia”, mentre la seconda prende a modello il Palazzo di Ghiaccio della regina Elsa in “Frozen”: camera
da letto, soggiorno, bagno, cucina e sala da pranzo sono tutti decorati in argento e blu, e c’è persino un balcone che si affaccia sul parco e il suo castello. I bambini sono sempre ospiti speciali negli hotel Disney e così avviene anche in questa struttura, dove possono sentirsi principi e principesse. Per loro ci sono il Royal Kids Club, una biblioteca magica dove personale dedicato fa loro vivere esperienze interattive e in realtà aumentata, e My Royal Dream, un’esperienza che trasforma bambini e bambine in principi e principesse grazie alla magia di costumi, acconciature, maquillage, nail art e accessori vari. E perché la trasformazione diventi un ricordo da portare a casa e conservare per tutta la vita, è previsto anche uno shooting fotografico da parte di professionisti con alla fine stampa della foto e consegna con tanto di cornice.
Ovviamente sono previsti anche menù da re studiati appositamente per i più piccoli, visite di Topolino, Minnie, principesse e principi Disney ai tavoli dei ristoranti, e spazi tutti per loro all’interno della spa del cinque stelle: in particolare, piscine e veri e propri trattamenti da spa con prodotti specifici per i bambini forniti dal brand di casa Clarins Nougatine Paris at Disneyland Hotel Spa.
IRobot impiegati nel settore dell’hospitality non sono più una rarità.
Il caso di un hotel di Montegrotto Terme
UN ROBOT COME CAMERIERE
n tempi in cui gli imprenditori fanno fatica a trovare personale di sala, la struttura ricettiva Hotel Terme Millepini di Montegrotto Terme (Padova), ha assunto Bob, robot cameriere motorizzato che si sposta dalla cucina alla sala ristorante o alle piscine portando con sé pietanze, piatti composti e insalatone appena preparate, direttamente nelle mani del cameriere che si occuperà della consegna.
“Di fatto non sostituisce nessuno - spiega Emanuele Boaretto, titolare dell’hotel a 4 stelle - ma consente di accelerare i tempi di consegna dei piatti una volta preparati, occupandosi del passaggio da una zona all’altra dell’albergo”. Bob Robotics, l’innovativo delivery robot governato dall’intelligenza artificiale viene proposto dalla trevigiana Warm che per questo prodotto collabora con OrionStar, l’unica azienda
ll robot cameriere Bob che lavora all’hotel Terme Millepini di Montegrotto Terme (Padova). Trasporta fino a 50kg ad ogni viaggio, disposti su 4 appositi vassoi. La batteria che lo fa funzionare dura 15 ore e ne richiede 3 per ricaricarsi.
Bob si sposta velocemente, muovendosi su 8 ruote, ed è perfetto per azioni ripetitive come il trasporto di piatti da e per la cucina. È inoltre anche in grado di interagire con gli ospiti dell’hotel.
cinese di robot ad essere quotata alla borsa di Shangai. Bob è alto poco più di 130cm ed ha una capacità di carico di quattro vassoi che consegna precisamente sul punto impostato muovendosi su ruote ed evitando gli ostacoli che si possono incontrare lungo il percorso, seguendo una mappa facile da gestire attraverso un’app che consente anche di chiamarlo.
“Da imprenditore riconosco che, in tempi in cui fatichiamo a trovare personale per la ristorazione, la tecnologia e l’intelligenza artificiale ci sono venute in aiuto e hanno innovato la struttura stando al passo coi tempi. E Bob risponde con educazione” sorride Boaretto. “Abbiamo impostato una serie di messaggi vocali personalizzabili che lo rendono in qualche modo un po’ più umano, rubando un sorriso all’ospite che lo incontra in corridoio o al bambino che ci vorrebbe giocare insieme”.
Quest’anno la fiera Forum Piscine di Bologna si è tenuta in concomitanza con altre due manifestazioni, Outex e ForumClub. Più che buona la risposta di aziende espositrici e visitatori
TRE EVENTI IN UNO
Più declinazioni dell’universo leisure riunite con successo in un inedito format: questo è stato l’evento fieristico svoltosi a BolognaFiere a metà febbraio, che ha visto svolgersi in contemporanea ForumPiscine (la fiera di riferimento per il settore piscine, spa e centri termali, quest’anno alla sua 15sima edizione), Outex (manifestazione con focus sul wellness outdoor nelle sue tante sfumature) e ForumClub, la manifestazione B2B per operatori e aziende del settore fitness, wellness e sport. Un insieme vincente e ben integrato (con fiere comunque con biglietti d'ingresso distinti), ricco di spunti, sfide e opportunità con cui si è esplorata la multiforme dimensione del benessere e del tempo libero.
L’area espositiva occupata da oltre 150 aziende (15% dall’estero) ha richiamato oltre 8 mila visitatori interessati a scoprire prodotti, novità e trend (per esempio, nel campo delle tecnologie per il trattamento dell’acqua e l’efficientamento delle piscine, o gli arredi urbani o ancora le attrezzature professionali per il fitness) ed entrare in contatto con fornitori, colleghi ed operatori dei rispettivi settori.
Molto apprezzate sono state anche le tre installazioni esperienziali – La piscina nel paesaggio, Outdoor wellness e Outdoor leisure – concepite in collaborazione con associazioni, progettisti e aziende per far conoscere in modo coinvolgente le ultime tendenze del leisure, dell’architettura e dell’arredamento per esterni.
I tre giorni di ForumPiscine & Co. sono stati anche ricchissimi dal punto di vista dei convegni: oltre 100 gli incontri formativi (sia gratuiti che non), con la partecipazione di pregevoli relatori e rappresentanti delle istituzioni, come il Ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, intervenuto per commentare lo stato del settore dove l’entrata in vigore della riforma dello sport e del lavoro sportivo. I partecipanti ai seminari hanno avuto modo di confrontarsi su temi come sostenibilità ed efficientamento energetico, normative, innovazione, digitale ed altri.
“Piattaforma strategica e sinergica per la community del leisure, il ma-
trimonio di ForumPiscine, Outex e ForumClub si è dimostrato vincente e proficuo” hanno sottolineato Federico A. e Roberto Maestrami di Editrice Il Campo, organizzatori del triplice evento.”Soprattutto in un contesto in cui è in crescita l’attenzione verso la gestione del proprio tempo libero, la consapevolezza dell’importanza di adottare stili di vita sani, improntati al benessere e all’esercizio fisico, al comfort e in cui si assiste a una progressiva ibridazione tra luoghi: quelli dedicati al wellness e all’allenamento si intersecano con altri destinati al riposo o all’intrattenimento, in un’inedita commistione tra spazi indoor e outdoor, dove questi ultimi sono sempre più spesso vissuti come aree per il relax, il well-being o come palestre a cielo aperto. È in questa visione di futuro, più che mai prossimo, che ForumPiscine, Outex e ForumClub, danno appuntamento al 2025, naturalmente in versione XL”. L’anno prossimo ForumPiscine, Outex e ForumCLub si terranno dal 12 al 14 febbraio, sempre a BolognaFiere.
Sono stati oltre 100 gli incontri formativi tenutisi durante il triplice evento di febbraio. Alcuni erano a ingresso gratuito, mentre altri richiedevano l'acquisto di un pass.
Per offrire una visione più ampia sull’universo leisure, quest’anno la fiera del settore piscine e spa ForumPiscine di Bologna si è tenuta in contemporanea con Outex, dedicata al wellness outdoor e ForumClub, focalizzata su fitness, wellness e sport.
LA STORICA BT TOWER DI LONDRA DIVENTERÀ UN HOTEL
MCR, il terzo più grande proprietario e gestore di hotel negli Stati Uniti, ha annunciato di aver acquisito per 275 milioni di sterline (ca. 320 milioni di euro) l'iconica BT Tower di Londra. A vendergliela è stata la società di telecomunicazioni BT Group.
Situata nel cuore della città e classificata come monumento di II grado dalla Commissione inglese per gli edifici storici e i monumenti, la struttura fu aperta nel 1965 e con i suoi 189m fu l'edificio più alto di Londra fino al 1980, quando venne superata dalla NatWest Tower. Oltre a fungere da torre delle telecomunicazioni, fino al 1971 è stata aperta al pubblico, avendo all’ultimo piano girevole un ristorante panoramico. Più recentemente, è stata usata da BT Group come spazio per eventi privati (aziendali e di beneficenza).
Ora MCR intende trasformare la torre in un hotel. "Siamo orgogliosi di diventare proprietari e custodi dell'iconica BT Tower", afferma Tyler Morse, CEO e proprietario di MCR. “Ci prenderemo il nostro tempo per sviluppare attentamente delle proposte che rispettino la ricca storia di questo monumento londinese e lo aprano al pubblico affinché tutti possano goderne”.
MCR ha un portafoglio di circa 150 hotel con più di 25.000 camere. Il gruppo non è nuovo al recupero e riuso di monumenti architettonici: ha infatti ristrutturato l'ex TWA Flight Center presso l'aeroporto Kennedy di New York, riaprendo nel 2019 l'edificio che era stato progettato da Eero Saarinen come TWA Hotel. Attualmente sta anche riqualificando lo storico Gramercy Park Hotel di Manhattan, costruito negli anni '20.
LA PRIMA PICKLEBALL SPA AL MONDO
In tutto il mondo il trend positivo per il pickleball non mostra segni di rallentamento: questo sport è già entrato a far parte del mix di giochi di molti locali, soprattutto in Nordamerica. Ora in Canada ci sarà anche una pickleball spa invernale, la prima al mondo. DinkDunk Pickleball Spa, questo il suo nome, avrà un campo da pickleball unico nel suo genere, immerso nel cuore dei meravigliosi paesaggi invernali del Quebec, che offrirà agli amanti del pickleball un’ambientazione senza precedenti in cui fare una partita, ma anche un luogo in cui concedersi delle attività wellness.
I servizi di lusso della spa comprendono, ad esempio, un massaggio pickleball full body, un tonificante tuffo nelle acque ghiacciate di una piscina costruita sulla sponda di un fiume, una sauna e vasca idromassaggio all'aperto e caldi focolari in tutta la spa. La DinkDunk Pickleball Spa sarà una esperienza pop-up: aprirà solo per una settimana, dal 16 al 23 marzo prossimi.
L’istituto di ricerca Eurispes si esprime in merito al riordino del gioco pubblico e ai rischi legati al concentrarsi solo sul gioco online
PERCHÉ SOLO PARZIALE?
L'Eurispes, il noto istituto di ricerca specializzato in studi politici, sociali ed economici si è interessato anche al riordino del gioco pubblico, pubblicando, per esempio, una ricerca sul tema nel 2023.
Dal suo osservatorio sull’Italia, sta seguendo anche gli sviluppi degli ultimi mesi e proprio a riguardo ha pubblicato a inizio marzo un articolo dal titolo “Gioco pubblico e riordino solo “parziale”: i rischi per utenti, imprese italiane e gettito erariale”. Lo riprendiamo per intero perché ci pare illuminante per la sua chiarezza di esposizione, completezza e obiettività.
“È in corso l’iter che porterà all’approvazione del decreto legislativo con il quale il Governo intende avviare il riordino del settore dei giochi pubblici, atteso da tempo. L’intervento del Governo si è concentrato in particolare sull’online, sui soli giochi “a distanza”, lasciando, per ora, da parte il gioco fisico. Questo doppio binario di intervento rischia però di creare squilibri a vantaggio dei sistemi illegali. A ciò si aggiunga la necessità di predisporre un intervento risolutivo dei numerosi problemi che affliggono l’offerta territoriale di gioco senza sottovalutare, nello stesso tempo, l’impatto della riforma sulle imprese italiane che compongono il mercato legale con i relativi effetti
occupazionali.
In effetti, i dati indicano una crescita esponenziale dell’online è ciò rende sicuramente necessario porvi attenzione: nel 2022, la raccolta “fisica” è stata di 63 miliardi, quella online ha raggiunto invece i 73 miliardi (+373% rispetto al 2012): con una previsione di arrivare a circa 83,5 miliardi del 2023.
Lo Schema di Decreto stabilisce dunque i nuovi costi delle concessioni dell’online: una tantum di 7 milioni di euro per ogni concessione della durata di 9 anni, mentre per quelle precedenti si versavano circa 250.000 euro. Il rischio di questa misura è quello di tradursi in un indebolimento della protezione degli utenti, attraverso una contrazione significativa del perimetro del mercato legale, attualmente occupato da 93 soggetti concessionari, e, in parallelo, di rivitalizzare l’offerta illegale degli operatori online senza concessione (i cosiddetti .com). Circa l’80% della raccolta del gioco online fa capo a 20 concessionari, il Governo ipotizza che almeno 30 delle medie imprese già operanti (su 93 complessive) potrebbero trovare remunerativa la partecipazione alla gara, pur sopportando un onere concessorio cresciuto di ben 28 volte (Analisi Impatto della Regolamentazione, 4.2. Impatti specifici, A. Effetti sulle PMI).
A margine dei dati, si evidenzia d’altronde il forte rischio che la nuova gara europea, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno, possa avvantaggiare ulteriormente imprese straniere e multinazionali a scapito delle piccole e medie imprese che fino ad oggi si sono impegnate nella filiera del gioco online (dai PVR alle società di servizi, alle stesse concessionarie di medie dimensioni cui fa riferimento il Governo). Sotto il profilo erariale, la nuova gara per la raccolta online dovrebbe produrre entrate pari a circa 350 milioni di euro. Va però ricordato che gli introiti dello Stato dal comparto provengono in massima parte dai prelievi sul gioco fisico. Relativamente al 2022, esso ha assicurato alle casse dello Stato 9,2 miliardi, contro 1 miliardo apportato dall’area del gioco online: una ulteriore migrazione dal fisico all’online, indotta anche dal vantaggio competitivo registrato dal mercato online che può contare su di una corsia preferenziale della strada del riordino, potrebbe quindi comportare impatti negativi per l’Erario in termini di minori entrate. Il provvedimento, d’altra parte, “sfiora” l’àmbito della rete fisica su uno specifico aspetto: la normazione dei PVR, ovvero i Punti Vendita e Ricarica, autorizzati dai concessionari online per l’apertura e la ricarica dei conti di gioco e che rappresentano la proiezione territoriale dell’offerta online e il principale strumento di promozione commerciale nel quadro dei vigenti divieti di pubblicità (“decreto Dignità”). Il Governo stima che i PVR attivi sul territorio siano attualmente 50.000. In proposito, si deve riconoscere che averli “circoscritti” a quei soggetti già inseriti nella filiera regolamentata del gioco, se va nella direzione di disboscare il territorio dalla presenza di realtà presso le quali si sono evidenziati numerosi casi di irregolarità o illegalità, per altro verso, esclude una platea di esercizi aperti al pubblico che da anni svolge questa attività con un impatto quindi sulle piccole imprese che ne traevano un introito e che si troveranno in balìa dell’offerta dei
bookmaker stranieri (.com) per essere assorbiti nelle reti illegali.
Nella prima riunione della Conferenza Unificata per le valutazioni sullo schema di decreto legislativo tenutasi il 25 gennaio scorso, le Regioni, le Province Autonome e le Autonomie Locali hanno sottolineato l’esigenza che il Governo sottoponga alla Conferenza il testo dei provvedimenti sul riordino della rete fisica prima della loro emanazione, sulla scorta dell’esperienza dell’Intesa siglata nel 2017, ponendo l’accento sulla necessità di un loro coinvolgimento nella definizione delle linee generali delle misure da porre in essere per contrastare il Disturbo da Gioco d’Azzardo. Di particolare interesse è la proposta avanzata dalle Regioni di una propria compartecipazione, nella misura del 5%, a partire dal 2027, al gettito dell’imposta sugli apparecchi di gioco, finalizzata ad interventi per rafforzare la prevenzione e la cura delle dipendenze da gioco e altre fragilità sociali.
Un’altra considerazione svolta dalle Regioni e che conferma l’interconnessione tra l’area dell’online e quella del fisico e quindi l’importanza di un approccio unitario, è quella relativa ai PVR. È stata sottolineata l’importanza per le Regioni di poter accedere alle informazioni relative alle sedi di tali punti in quanto, essendo qualificati “luoghi della rete fisica di gioco”, la conoscenza della loro ubicazione rappresenta un’informazione necessaria per definire i criteri di distribuzione e concentrazione territoriale delle reti fisiche del gioco e per le misure per contrastare le dipendenze. In considerazione di quanto detto, è importante che il Governo dia seguito a quanto previsto al comma 2 dell’art. 1 del disegno di legge sull’online: «Le disposizioni relative ai giochi pubblici ammessi in Italia raccolti attraverso rete fisica sono contenute in un successivo decreto legislativo emanato dopo la definizione di una apposita intesa programmatica al riguardo tra Stato, Regioni e Enti locali».
Per quanto riguarda l’offerta di gioco “fisico”, i temi da affrontare e risolvere sono molteplici: da quello del rinnovo delle concessioni, per superare la logica provvisoria delle proroghe, alla creazione di un quadro definitivo e stabile dei prelievi erariali, oggetto da anni di continui aumenti assunti in logica di cassa; dalla instaurazione di un corretto rapporto tra Stato e Regioni nella determinazione della dislocazione dell’offerta territoriale, alla condivisione di azioni concrete, efficaci e realmente applicabili, nel contrasto al Disturbo da Gioco d’Azzardo
Non affrontare questi aspetti problematici significherebbe assistere ad un deperimento del “canale fisico” con effetti negativi su diversi piani come recentemente illustrato nell’ambito del Tavolo di confronto promosso dall’Eurispes che ha acceso un faro sulle specificità della rete fisica dell’offerta di gioco pubblico e le funzioni positive da essa svolte.
In primo luogo va evidenziata la rilevanza occupazionale dell’offerta di gioco pubblico su rete fisica: tra i 140.000 e i 150.000 addetti tra dipendenti e FTE (full time equivalenti). Questi numeri attestano la dimensione labour intensive di una filiera che, peraltro, incarna lo 0,5% del Pil nazionale (circa 10 miliardi di euro, con 9,2 miliardi di euro per l’Erario). Inoltre, se è
vero che le concessioni sono in capo ad aziende medie e grandi, nella filiera operano però anche le piccole-medie aziende dei gestori, che rappresentano l’anello di collegamento con gli esercenti, e che a loro volta utilizzano prestazioni in outsourcing da soggetti esterni.
Infine, gli esercenti operano in circa 85.000 punti vendita, tra specializzati e generalisti. Questi ultimi (circa 50.000), rappresentano ancora una rete capillare. Gli attuali “numeri” della rete fisica hanno già risentito di una riduzione tra il 2017 e il 2022. Se nel riordino dell’offerta su rete fisica si operasse nel senso di una limitazione ulteriore dei punti vendita, il rischio di un impatto negativo sull’occupazione diverrebbe una certezza. Una marginalizzazione della rete fisica dell’offerta legale, inoltre, comprometterebbe il decisivo ruolo di presidio della legalità che essa rappresenta.
Un altro aspetto problematico che il riordino dovrebbe affrontare, è quello del cosiddetto “federalismo del gioco”. L’Eurispes negli ultimi anni ha più volte segnalato che le politiche assunte a livello regionale per contrastare i rischi del gioco problematico e/o patologico, hanno prodotto misure a macchia di leopardo che, comunque, sono state accomunate dall’assunzione di strumenti come il cosiddetto “distanziometro” e la compressione degli orari. Questi strumenti per un verso sono risultati inapplicabili, e quindi oggetto di continue moratorie, per altro verso, dove anche solo parzialmente applicati, comportano la pratica scomparsa di parte consistente dell’offerta di gioco legale.
Da ciò discendono seri problemi per la tenuta complessiva dell’offerta di gioco pubblico. In primo luogo, la marginalizzazione dell’offerta fisica impatta negativamente sui livelli occupazionali, che si concentrano proprio sugli esercizi specializzati e su quelli generalisti. Inoltre, va considerato che l’Erario incassa dall’offerta di determinati prodotti, AWP e VLT, parte consistente del PREU: dei circa 10,5 miliardi del 2023, più di 5,5 miliardi derivano proprio dalle giocate attraverso apparecchi. Dal 2017 al 2023 questa cifra, tra l’altro, è già scesa del 10%: 5,5 contro 6,1 miliardi. Se questo trend si approfondisse, l’Erario ne risulterebbe fortemente danneggiato, anche perché proprio sugli apparecchi si realizza un prelievo maggiore, mentre, a parità di volumi di gioco, l’online è soggetto ad un prelievo decisamente inferiore.
In conclusione, l’auspicio è che tutti i soggetti deputati e interessati alla regolamentazione dell’offerta di gioco pubblico prendano atto di quanto contenuto nello Schema di Decreto con l’obiettivo di migliorarlo e, soprattutto, di giungere quanto prima ad un reale e complessivo riordino che affronti in maniera organica le problematiche della rete fisica”.
In questo ineludibile processo è essenziale ascoltare quanto prima la voce delle Autonomie Locali, ma anche quella degli operatori, consapevoli che il tempo non è un elemento “neutro”. Ulteriori ritardi vedrebbero infatti approfondirsi i trend che il mercato, così come oggi è normato, sta oramai chiaramente manifestando, e che prefigurano una progressiva marginalizzazione della rete fisica.
Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto sul riordino del gioco online
VIA LIBERA
Nella seduta dell’11 marzo, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva lo schema di decreto legislativo per il riordino del gioco online previsto dalla Legge Delega per la riforma fiscale. Fra i punti salienti, vi è la conferma dell’una tantum a 7 milioni di euro (contro i 250 mila euro precedenti) che dovranno pagare i concessionari per operare in Italia, a cui si aggiunge un canone annuale del 3% dei ricavi netti di ogni concessionario (il doppio rispetto a prima) e una tassa annuale pari allo 0,2% dei ricavi netti (comunque non superiore a 1 miliardo di euro l’anno) per finanziare campagne informative e di comunicazione per il contrasto alla ludopatia.
Si conferma poi il limite di 100 euro settimanali per le ricariche in contanti dei conti gioco. Chi vorrà ricaricare oltre quella cifra dovrà usare necessariamente strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri. Sempre sul fronte della prevenzione viene istituita la Consulta Permanente dei Giochi Pubblici ammessi in Italia, il cui fine principale è individuato nel monitoraggio dell’andamento delle attività di gioco, incluse quelle illecite e non autorizzate, e i relativi effetti sulla salute. Inoltre sono individuati i criteri che devono essere rispettati dal concessionario per tutelare e proteggere il giocatore, prevenendo e contrastando il gioco patologico (misure di limitazione e autolimitazione del gioco, messaggi automatici circa la durata del gioco e i livelli di spesa, contenuti informativi sul gioco patologico, monitoraggio dei livelli di rischio, ecc.). Una novità introdotta riguarda anche i punti vendita ricarica. Viene istituito un albo a cui dovranno iscriversi i soggetti che esercitano attività di punti vendita ricariche al costo di 100 euro l’anno.
Infine, nel decreto viene inserita la messa a bando della concessione per il gioco del Lotto nel 2025 con una base d’asta di 1 miliardo di euro e si parla di Gratta&Vinci (l’attuale concessione scadrà comunque nel 2028), prevedendo che l’Agenzia delle Entrate e dei Monopoli pubblichi “senza indugio” degli avvisi di preinformazione “per divulgare l’intenzione di bandire la gara e raccogliere utili elementi informativi dalla conseguente reazione del mercato”.
Promette
bene la collaborazione tra Atari e Alan-1 partita in queste settimane
I GIOCHI ATARI DI NUOVO NELLE SALE GIOCHI
Atari, l’iconica azienda a cui si devono titoli entrati nella storia dei videogame arcade come Pong, Breakout e Asteroids, ha annunciato un grande ritorno nelle sale giochi grazie a una partnership siglata in queste settimane con il costruttore statunitense Alan-1. In base all’accordo, verranno prodotte delle versioni modernizzate della serie Recharged di Atari, uscita a partire dal 2020 che comprendeva makeover di giochi come Missile Command, Centipede o Quantum. Se la serie Recharged, per usare le parole del presidente di Atari Ethan Zoubek, “aveva reintrodotto alcuni dei più noti titoli Atari, presentandoli alle nuove generazioni”, i nuovi apparecchi porteranno questi giochi evergreen a un pubblico ancora più ampio.
Pensati per Fec, bar-arcade e altri luoghi di intrattenimento location-based, i nuovi apparecchi saranno infatti non dei puri videogame, ma dei videoredemption che sfruttando il Video Arcade System di Alan-1, avranno anche moderni effetti interattivi come soffi d’aria e vibrazioni. Integreranno inoltre il sistema Major League eSports per tornei esport e i giocatori riceveranno periodicamente delle notifiche nei loro smartphone che li inviteranno a tornare nel locale dove avevano giocato con l’apparecchio Atari/ Alan-1 per battere il punteggio più alto. L’accordo tra le due aziende prevede l’uscita di non meno di 10 giochi nei prossimi 3 anni.
Grazie alla nuova collaborazione con Alan-1, la serie Recharged di Atari uscirà prossimamente in versione arcade, e rinnovata per adattarsi a una fascia più ampia di giocatori.
Cresce la partecipazione di aziende espositrici e visitatori alla fiera FEEXPO di Bergamo. E gli organizzatori già guardano con entusiasmo all’edizione 2025
L’AMUSEMENT-ONLY VINCE
Dopo il buon debutto nel 2023, la seconda edizione di FEEXPO (Family Entertainment Expo) svoltasi alla fiera di Bergamo a fine febbraio ha consolidato questa manifestazione come punto di riferimento in Italia per la filiera degli operatori professionali dell’amusement-only, ovvero il gioco senza vincite in denaro.
Il salone è stato organizzato da Promoberg (la società che gestisce il polo fieristico di Bergamo) e Consorzio FEE (costituito da un gruppo di aziende leader nella produzione e installazione di kiddie ride, videogame, attrazioni e parchi gioco) ed ha registrato gli ingressi di 3 mila operatori da tutta Italia e, in numero crescente, dall’estero.
Agli stand allestiti su 6.500 metriquadri da 63 espositori (tra i quali anche sei stranieri provenienti da San Marino,
FEEXPO è una fiera italiana dedicata all'amusement-only cioè giochi senza vincita in denaro per sale giochi, Fec, centri commerciali, parchi e simili. L'edizione 2024 è stata a febbraio e ha avuto come visitatori 3.000 operatori.
Scatti che mostrano alcuni dei panel e conferenze svoltisi durante FEEXPO 2024.
Albania, Belgio e Polonia) i visitatori hanno potuto vedere, toccare e provare in prima persona i migliori prodotti del panorama italiano e internazionale degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Il tutto con un occhio anche all’evoluzione del settore da un punto di vista tecnologico, normativo e istituzionale.
Come già nel 2023, FEEXPO è stata ricca anche di conferenze, panel e incontri: operatori, associazioni e professionisti hanno dato vita ad un confronto sul presente e il futuro del settore dei giochi di intrattenimento puro. Ampio spazio quest’anno è stato dato anche agli esport, grazie alla partecipazione dell’Osservatorio Italiano Esports, il quale attraverso dibattiti pubblici con società ed esperti del comparto ha fatto conoscere le opportunità di questo settore emergente e proposto momenti di confronto sui principali trend d’innovazione nel gaming, come le collaborazioni con
content creator e influencer, l’utilizzo dei virtual sport e della realtà aumentata.
Abbracciando in pieno le nuove tecnologie, FEEXPO quest’anno è, inoltre, entrata nel metaverso grazie a una partnership con The Nemesis, il metaverso open-world accessibile da desktop e mobile che sta scalando la vetta planetaria della gamification. Durante i tre giorni di fiera, è stato quindi possibile ammirare questa straordinaria e rivoluzionaria tecnologia. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a dare la giusta visibilità ad una filiera importante per il nostro Paese, una tra le eccellenze del Made in Italy nel mondo” ha commentato a fine salone Davide Lenarduzzi, amministratore delegato Promoberg. “Quest’anno, dopo l’incremento a doppia cifra del numero di espositori, è arrivata anche l’ottima risposta degli operatori, di standing qualitativamente elevato e con una significativa crescita delle provenienze internazionali. Ha
pagato la scelta di allestire l’evento nelle giornate infrasettimanali, che si è tradotta in un evento sempre più business to business”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Tiziano Tredese, presidente del Consorzio FEE, che ha voluto rimarcare la significativa partecipazione alla fiera di Bergamo di rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “FEEXPO è andata molto bene e verrà ricordata anche per la visita dei rappresentanti dell’ADM, la cui presenza è stata una sorta di certificazione istituzionale” ha dichiarato, aggiungendo: “Aver potuto mostrare l’assoluta trasparenza e professionalità del settore dell’amusement ai rappresentanti dei Monopoli di Stato è una delle note più liete di questa seconda edizione. Da Bergamo vogliamo far capire che il decreto del maggio 2021 va assolutamente riscritto pensan-
do al mondo che ci circonda, ai produttori mondiali che non possono specializzare i giochi solo per l’Italia. Il nostro è un divertimento sicuro e per famiglie”. Nel 2025 FEEXPO si terrà dal 25 al 27 febbraio, e gli organizzatori fanno già sapere che ci saranno belle novità: “L’anno scorso FEEXPO era una scommessa e l’abbiamo vinta, quest’anno abbiamo fatto ancora meglio e ora stiamo pensando di espanderci nel 2025, con un altro padiglione da 6.000 metriquadri” ha annunciato Alessandro Lama, membro del direttivo del Consorzio FEE e presidente di Federamusement Confesercenti. “Siamo l’unica fiera italiana dedicata all’amusement e puntiamo ad affermarci anche a livello europeo. Questa è la fiera dell’amusement, per le famiglie e i bambini e l’anno prossimo ci sarà anche l’apertura al pubblico”.
IL DUBAI MALL È IL MALL PIÙ VISITATO AL MONDO: 105 MILIONI DI VISITATORI NEL 2023
Situato vicino al Burj Khalifa nel centro di Dubai, il Dubai Mall è uno dei centri commerciali più grandi del mondo. Il complesso, che è di proprietà di Emaar, si estende su 1,2 milioni di metriquadri e offre oltre 1.200 negozi, centinaia di locali F&B, 2 grandi magazzini e un’ampia scelta di attrazioni e attività ricreative per il divertimento delle famiglie.
Questo mall è probabilmente anche il centro commerciale più visitato al mondo dal momento che nel 2023 ha
accolto la cifra record di 105 milioni di visitatori, con un incremento di oltre il 19% rispetto agli 88 milioni dell’anno prima. Nuovi dati diffusi di recente mostrano inoltre che solo nei primi due mesi di quest’anno già 20 milioni di persone lo hanno visitato, il che fa dire che il 2024 potrebbe rivelarsi un altro anno record.
"Queste cifre riflettono la straordinaria reputazione del Dubai Mall nonché la posizione leader di Dubai e la sua forte economia. Il nostro mall incarna lo spirito vivace della città e la sua dedizione all'eccellenza, trasformando in realtà la visione da leader. In quanto parte integrante del tessuto economico di Dubai, svolgiamo un ruolo cruciale nel successo e nell'innovazione della città", ha affermato Mohamed Alabbar, fondatore di Emaar. I nuovi dati mostrano anche come il mall sia diventato un’attrazione globale, richiamando visitatori da ogni angolo del mondo. "Le tante nazionalità dei nostri ospiti non solo sottolineano il fascino mondiale del mall, ma riflettono anche la cultura cosmopolita della stessa Dubai", ha aggiunto Alabbar. Anche l’impronta digitale del mall si è ampliata in modo significativo, arrivando a 1,3 milioni di follower su Instagram.
BAY TEK ACQUISISCE MAJORMEGA E SI LANCIA NELLA REALTÀ VIRTUALE
Bay Tek Entertainment, il conosciuto produttore statunitense di Skee Ball, Big Bass Wheel, Connect 4 Hoops e altri giochi coin-op (soprattutto redemption) muove un passo importante anche nel settore della realtà virtuale. Ha infatti fatto sapere di aver acquisito MajorMega, azienda della Pennsylvania specializzata appunto in giochi di realtà virtuale e nota
soprattutto per la piattaforma Hyperdeck e il gioco coin-op SpongeBob Square Pants: Dynamic Duo, apparecchio VR biposto che non richiede la presenza di personale in loco. A seguito dell’acquisizione, la produzione di MajorMega verrà presto spostata nel Wisconsin, presso gli stabilimenti di Bay Tek.
Lo scorso 21 febbraio c’è stata l’inaugurazione del mall Marassi Galleria a Diyar Al Muharraq, in Bahrein, alla presenza di Salman bin Hamad Al Khalifa, principe ereditario e primo ministro del Paese.
Marassi Galleria è il primo centro commerciale della regione sorto sulla spiaggia e l’unico del Bahrein che dà la possiiblità di fare shopping, cenare e accedere facilmente alla spiaggia. Collegato a due hotel a cinque stelle, offre a tutta la famiglia un sacco di occasioni di shopping e svago. Vi si possono fare acquisti nei negozi dei maggiori brand internazionali del lusso
tra cui Louis Vitton, Dior, Gucci, Hermes, Bulgari, Dolce & Gabbana, Valentino, Bottega Veneta, Yves Saint Laurent, Boucheron, Mont Blanc, Cartier e Rolex.
Ma il mall ha anche esperienze di intrattenimento, come il più grande acquario della nazione (ospita oltre 200 specie di pesci), un parco avventura per giovanissimi dai 2 ai 16 anni, un multisala con 7 schermi e un cinema IMAX. Vi sono poi ristoranti internazionali con vista sul mare e sulla spiaggia. Il centro commerciale è gestito dall’emiratina Eagle Hills Diyar.
“Io sto dalla loro parte. E tu?”
Kabir Bedi
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ICE e iGB Affiliate si sono svolte per l’ultima volta a Londra. Dal 2025 si trasferiranno a Barcellona
ADDIO A LONDRA IN GRAN STILE
Le fiere ICE e iGB Affiliate 2024 si sono svolte ai primi di febbraio a Londra. Ottima la partecipazione, con oltre 52.000 visitatori, un risultato mai raggiunto prima.
L'edizione 2024 di ICE e iGB Affiliate, le conosciutissime fiere dedicate rispettivamente a gaming & gambling ed i-gaming svoltesi a Londra a inizio febbraio, si sono chiuse con l’ennesimo successo: 52.345 visitatori complessivi da 164 nazioni, di cui oltre 45 mila per ICE con un aumento del 12% rispetto al 2023, e 7.295 a iGB Affiliate, una cifra quest’ultima mai raggiunta prima.
Per le 2 manifestazioni questa è stata la loro ultima volta nella fortunatissima Londra. Dal 2025 (e almeno fino al 2029) si terranno infatti al Fira Barcelona Gran Via, grande e moderno centro fieristico di Barcellona scelto annualmente da oltre 120 eventi commerciali, che sorge a circa 3km dal centro città e a 12km dall’aeroporto internazionale El Prat. Lì, l’anno prossimo ICE e iGB Affiliate si svolgeranno dal 20 al 22 gennaio, andando ad occupare circa 120 mila metriquadri di area lorda (a Londra quest’anno erano stati 100 mila) suddivisi tra 6 padiglioni (di cui 5 per ICE). Fira Barcelona Gran Via dispone anche ovviamente di un centro congressi versatile e modulare che può avere da 3 mila a 12 mila posti a sedere.
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MAGAZINE ITALIANO PER GLI OPERATORI DELL’AMUSEMENT E DEL TURISMO
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Play Machine Europe racconta l’amusement in molte delle sue sfaccettature, e le sue sinergie con il settore turistico, con particolare riguardo per quello dell’hospitality;
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Stampa: Grafiche Nuova Jolly s.r.l. (Padova) Finito di stampare nel mese di Marzo 2024
Play Machine Europe rivista mensile registrata presso il Tribunale di Padova il 25/02/1999 con n. 1638 registro stampa. Iscrizione al R.O.C. nr. 1567 del 09/05/1991. Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1. comma 1 - NE/PD.
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