27 minute read

calcolo del coefficiente di beneficio e sostenibilità (q

calcolo del coefficiente di beneficio e sostenibilità (q)

I criteri di valutazione si suddividono in benefici e criteri di sostenibilità corretti per un indice prestazionale che si applica all’intero intervento di riqualifica e che è definito Urban Jungle Factor (UJF). In questa sezione vengono presentati i criteri per il calcolo del coefficiente di beneficio e sostenibilità appena definito, per gli interventi di Nature-based Solutions (NbS) e per ciascun tema affrontato. Come già accennato, i criteri di valutazione delle NbS, finalizzati al calcolo del coefficiente, possono essere raggruppati in due macro-categorie: da un lato ogni NbS sarà in grado di apportare benefici nei confronti delle persone che occupano gli spazi, dell’ambiente e degli ecosistemi; dall’altro, l’implementazione di NbS comporterà necessariamente anche alcuni impatti sia in termini economici che ambientali. L’obiettivo principale che deve essere raggiunto nella realizzazione di una NbS è chiaramente la massimizzazione dei benefici e la minimizzazione degli impatti. Per confrontare l’impronta di ogni NbS rispetto a queste due macro-categorie, per la seconda si è preferito utilizzare il concetto di “sostenibilità”, in modo tale da poter ottenere una quantificazione delle diverse caratteristiche delle NbS, sia che siano benefici o impatti, sempre in termini positivi, indipendentemente quindi ai temi.

Advertisement

La valutazione dei benefici seguirà i sette temi presentati in precedenza:

ARIA ACQUA SUOLO CIBO SALUTE E BENESSERE COMFORT BIODIVERSITÀ

Per quanto riguarda la valutazione delle NbS in termini di sostenibilità invece si sono identificate le tre seguenti categorie:

MANUTENZIONE RISORSE - ACQUA RISORSE - ENERGIA

Nei prossimi capitoli, ognuna delle tematiche appena elencate verrà singolarmente analizzata e saranno definiti in dettaglio tutti gli aspetti che consentono di effettuare il calcolo delle prestazioni delle NbS attraverso il computo del coefficiente di sostenibilità e benefici (q).

CALCOLO DEL COEFFICIENTE DI BENEFICIO (q)

aria

Di seguito si elencano le caratteristiche associate alle NbS che consentono di ridurre, minimizzare e monitorare l’inquinamento dell’aria indoor ed outdoor: 01 Rimozione dell’inquinamento da composti organici volatili (VOC) 02 Riduzione dei contaminanti atmosferici (PM, O3, NOx, SOx) 03 Monitoraggio della qualità dell’aria

01 Rimozione dell’inquinamento da composti organici volatili (VOC) Questo criterio si applica nel caso in cui la Nature-based Solutions eserciti un’azione diretta o indiretta sulla riduzione delle concentrazioni negli ambienti dei composti organici volatili. I composti organici volatili (in inglese volatile organic compounds VOC), sono composti chimici di diversa natura accomunati da una elevata volatilità che quindi si ritrovano nell’ambiente principalmente sottoforma gassosa. I VOC comprendono: gli idrocarburi, aldeidi, eteri, alcoli, esteri, clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi (HCFC). I più comuni in ambiente indoor sono: formaldeide, benzene, terpeni, idrocarburi policiclici aromatici e gli alcol ed esteri. I VOC si originano da vernici, finiture e altri rivestimenti, sono anche il risultato dell’uso di prodotti per la pulizia, deodoranti per ambienti, prodotti per la cura della persona e altri materiali introdotti nell’edificio. Ad alte concentrazioni, questi composti possono portare ad irritazione del naso e faringe, e sono stati associati a leucemia, asma infantile e altri disturbi respiratori. I livelli di VOC possono essere 5 volte superiori all’interno che all’esterno. La quantificazione della concentrazione nell’ambiente avviene generalmente attraverso il parametro TVOC (unità di misura ppb o μg/m3) che fornisce una stima della somma di tutti i VOC presenti. punteggio attribuibile 1 se, ricorrendo alle informazioni reperibili nella letteratura scientifica, è dimostrato che la NbS è in grado di ridurre il parametro TVOC di almeno il 5%.

0

se la riduzione è inferiore al 5% o non applicabile.

02 Rimozione dei contaminanti atmosferici Questo criterio si applica nel caso in cui la Nature-based Solutions eserciti un effetto positivo nei confronti di almeno uno dei contaminanti atmosferici che provengono dall’esterno dell’edificio (PM, O3, NOx, SOx). Il particolato atmosferico (in inglese Particulate Matter PM) si riferisce a quelle particelle sospese e presenti nell’aria che hanno un diametro inferiore a quello indicato nella sigla. Ad esempio, PM10 indica la concentrazione (espressa generalmente in μg/m3) delle particelle aventi diametro uguale o inferiore ai 10 micrometri (1 micron = 1 milionesimo del metro). Le misure più utilizzate sono il PM10 e PM2.5. Il secondo rappresenta una frazione ancora più fine rispetto a PM10 ed è molto importante dal punto di vista sanitario perché questa frazione, se inalata, può raggiungere gli alveoli polmonari più in profondità e causare gravi problemi respiratori. Inoltre, numerose sostanze chimiche, come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) ed i metalli (quali piombo, nichel, cadmio, arsenico, vanadio, cromo), possono aderire alla superficie delle polveri sottili andando ad aggravare gli effetti negativi sulla salute della popola-

zione esposta. I PM si originano principalmente da attività umane ed eventi naturali. Le attività antropiche che utilizzano combustibili fossili o biomasse, come nelle lavorazioni artigianali ed in quelle industriali (ad esempio nelle centrali termoelettriche, raffinerie, nelle industrie chimiche, del cemento e dell’acciaio), ma anche in attività quotidiane come cucinare, riscaldare, trasportare merci o utilizzare veicoli a motore sono fonti di particolato. Tra gli eventi naturali che danno origine al particolato si citano l’erosione di rocce ed altre superfici, la formazione di aerosol marino e gli incendi. L’ozono, normalmente presente nell’ozonosfera a 25 km di altitudine, è anche prodotto dalle attività umane e risulta essere un inquinante molto velenoso se respirato a grandi dosi. Gli ossidi di azoto e di zolfo sono principalmente generati dalla combustione nell’industria e nei processi produttivi ed hanno un forte effetto irritante a carico delle vie respiratorie nonché un’azione irritante anche sull’apparato sensoriale (occhi, naso etc.) anche a minime esposizioni.

punteggio attribuibile 1 se la NbS è in grado di apportare una riduzione delle concentrazioni di almeno uno dei contaminanti menzionati (PM, O3, NOx, SOx), sulla base delle informazioni reperibili in letteratura. 0 se la NbS non produce effetti su questi parametri.

03 Monitoraggio della qualità dell’aria Il criterio si applica qualora la NbS preveda l’installazione di un sistema di sensoristica in grado di rilevare e monitorare nel tempo le concentrazioni di almeno uno dei contaminanti descritti. La qualità dell’aria, anche all’interno di un singolo edificio ha una elevata variabilità spaziale e temporale. Allo scopo di garantire elevate performance degli impianti installati, relativamente alla qualità dell’aria, è necessario disporre di adeguate informazioni quantitative. La raccolta dei dati permette ai gestori di effettuare una tempestiva correzione di eventuali scostamenti nelle metriche della qualità interna. Inoltre, la possibilità di fruizione del dato da parte di tutti gli utenti delle strutture favorisce una maggiore responsabilizzazione del pubblico rispetto ai problemi ambientali. punteggio attribuibile 1 se la NbS prevede l’installazione di sensori ambientali in grado di monitorare almeno uno dei contaminanti descritti (PM, VOC, O3, NOx, SOx) e garantire la fruibilità dei risultati da parte del pubblico. 0 se la condizione appena descritta non è soddisfatta

acqua

Di seguito si elencano le caratteristiche associate alle NbS che consentono di ridurre, minimizzare e monitorare l’inquinamento delle acque reflue, legate all’utilizzo della tecnica di fitodepurazione:

01 Abbattimento del BOD e COD 02 Riduzione dei solidi sospesi (SST) 03 Abbattimento dell’azoto 04 Abbattimento del fosforo 05 Trattamento delle acque di prima pioggia 06 Monitoraggio della qualità delle acque 07 Recupero e riutilizzo delle acque reflue trattate

01 Abbattimento del BOD e COD La sostanza organica presente nei reflui viene indicata in termini di BOD (domanda biochimica di ossigeno). Il BOD indica la frazione di ossigeno disciolto utilizzata da una popolazione microbica eterogenea per stabilizzare/ossidare, in condizioni specifiche di temperatura e in un determinato intervallo di tempo, il materiale organico biodegradabile presente nell’acqua. Poiché la completa biodegradazione della sostanza organica contenuta in acqua richiederebbe un tempo troppo lungo, nella pratica tale periodo viene ridotto ad un arco temporale di cinque giorni (BOD5). Oltre al BOD, la sostanza organica si indica anche attraverso il COD (Domanda Chimica di Ossigeno) che è la quantità di ossigeno consumato per l’ossidazione chimica, e non biologica, da un campione d’acqua contenente sostanze organiche (sia biodegradabili che non biodegradabili) ed eventualmente inorganiche, sotto specifiche condizioni di temperature e in un determinato intervallo di tempo. L’efficienza di alcuni impianti di fitodepurazione in termini di rimozione del BOD è molto alta, specie quando la sostanza organica è altamente biodegradabile. Per l’attribuzione del punteggio si fa riferimento ai valori prescritti dalla normativa in materia ambientale (D.Lgs. 152/2006). In particolare, si fa riferimento alla Tab. 1 dell’allegato 5, parte III, del D.Lgs. 152/2006, che definisce i limiti di emissione degli scarichi per gli impianti delle acque reflue urbane.

punteggio attribuibile 1 se la NbS è in grado di ridurre la concentrazione del BOD5 al di sotto di 25 mg/L e del COD al di sotto di 125 mg/L.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

02 Riduzione dei Solidi Sospesi Totali (SST) I solidi sospesi totali (SST) sono costituiti dalle sostanze solide sospese (organiche ed inorganiche) nel refluo rilevabili tramite filtrazione secondo procedure standard. Un elevato livello di SST può diminuire l’ossigenazione dell’acqua e provocare l’instaurarsi di condizioni anaerobiche, influenzando in tal modo l’efficienza dell’intero sistema. La capacità di rimozione di SST negli impianti di fitodepurazione è ritenuta elevata.

punteggio attribuibile

1

se la NbS è in grado di ridurre la concentrazione del SST al di sotto di 35 mg/L.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

03 Abbattimento dell’azoto L’azoto nei reflui causa l’eutrofizzazione dei corpi idrici ed è tossico per gli organismi viventi se presente sotto forma di ammoniaca, nitriti o nitrati. L’azoto può essere misurato come azoto organico, ione ammonio, come nitrato o come combinazione di entrambe le forme. L’azoto totale è dato dalla somma dell’azoto Kjeldahl (N organico + NH3) + azoto nitrico + azoto nitroso. L’azoto organico è spesso associato alla presenza di sostanza organica nei reflui, alla presenza di microrganismi (alghe), di residui e detriti di piante superiori. Le principali trasformazioni dell’azoto organico che avvengono durante il processo di trattamento sono: l’ammonizzazione, la nitrificazione e la denitrificazione. La presenza sia di zone aerobiche (in prossimità degli apparati radicali) che di zone anaerobiche (lontano dalle radici) favorisce sia processi di ossidazione (ammonizzazione e nitrificazione) che di riduzione (denitrificazione).

punteggio attribuibile

1

se la NbS è in grado di ridurre la concentrazione dell’azoto totale al di sotto di 15 mg/L.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

04 Abbattimento del fosforo Il fosforo nei reflui causa eutrofizzazione. L’eliminazione del fosforo tramite fitodepurazione è poco efficiente, in genere a causa della scarsa superficie di contatto tra refluo e substrato.

punteggio attribuibile

1

se la NbS è in grado di ridurre la concentrazione del fosforo totale < 5 mg/L.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

05 Trattamento delle acque di prima pioggia Il valore dell’installazione di un impianto di fitodepurazione (o di altra tecnologia riconducibile a tale processo, es: tetto verde, SuDs) aumenta nel caso in cui si preveda di utilizzarlo anche per il trattamento delle acque di runoff contaminate a seguito di un evento meteorico intenso. Questo consente di alleggerire il carico di inquinanti convogliati verso il depuratore tradizionale.

punteggio attribuibile 1 se la NbS prevede il convogliamento delle acque di runoff dalle superfici impermeabili (tetti, coperture, etc) verso installazioni a verde per cui è riscontrabile un contributo non trascurabile.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

06 Monitoraggio della qualità delle acque Il criterio si applica qualora la NbS preveda l’installazione di un sistema di sensoristica in grado di rilevare e monitorare nel tempo le concentrazioni di almeno uno dei seguenti parametri: pH, temperatura e conducibilità solidi sospesi Azoto nitrico e/o ammoniacale

punteggio attribuibile 1 se la NbS prevede il monitoraggio in continuo di almeno uno dei parametri sopra elencati e viene garantita la fruibilità dei risultati da parte del pubblico.

0

se la condizione appena descritta non è soddisfatta.

07 Recupero e riutilizzo delle acque reflue trattate Il criterio si applica qualora l’effluente recuperato a valle del trattamento di fitodepurazione sia riutilizzato per scopi non potabili (ad es. irrigazione di aree verdi)

punteggio attribuibile

1

se si effettua il recupero di almeno il 25 % della portata totale dell’effluente.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

suolo

01 Rigenerazione ecologica 02 Preservazione della permeabilità del suolo 03 Fitorimedio/Bonifica del suolo

01 Rigenerazione ecologica La rigenerazione ecologica di un suolo degradato comporta una serie di interventi volti a ripristinare il giusto equilibrio chimico, fisico e biologico alterato da fattori esterni, attività antropiche o inquinamento. La riforestazione e l’inserimento di elementi vegetali su suoli degradati può costituire un valido strumento per ripristinare le condizioni ecologiche ottimali. Questi interventi agiscono incrementando la concentrazione della sostanza organica e migliorandone quindi la fertilità. La sostanza organica del suolo è una componente dinamica, complessa e fondamentale del suolo e del ciclo globale del carbonio. Pur rappresentandone solo una piccola parte percentuale (generalmente tra 1 e 5%), controlla molte delle proprietà chimico, fisiche e biologiche risultando il costituente più importante e l’indicatore chiave del suo stato di qualità.

punteggio attribuibile 1 se la NbS è in grado di aumentare la concentrazione di sostanza organica nel suolo e a favorire la rigenerazione ecologica.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

02 Preservazione della permeabilità del suolo Lo sviluppo delle superfici impermeabilizzate è largamente attribuibile a strategie di pianificazione territoriale che non hanno tenuto in considerazione la perdita irreversibile del suolo, gli effetti ambientali collegati, la qualità della risorsa sacrificata e l’esistenza di strumenti capaci di valutarla. L’impermeabilizzazione dei suoli dovuta all’incremento dell’urbanizzazione e alle nuove infrastrutture è la causa più importante del degrado del suolo, non solo sul territorio nazionale ma anche nella maggior parte dei paesi industrializzati e densamente abitati dell’Europa occidentale e settentrionale, dove l’incremento dell’impermeabilizzazione è avvenuto soprattutto a spese di aree agricole, confermando la tendenza rilevata in Italia. A livello urbano la forte pressione è esercitata sulle reti idriche, in quanto l’impermeabilizzazione riduce l’infiltrazione delle piogge nel suolo, in casi estremi impedendola completamente. L’impermeabilizzazione influisce sulla biodiversità del sottosuolo e della superficie, la riduzione dell’evapotraspirazione e incremento del fenomeno noto come “isola di calore”.

punteggio attribuibile 1 se la NbS è in grado di ridurre la quantità di superfici impermeabilizzanti, almeno del 10% rispetto alla superficie totale dell’intervento.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

03 Fitorimedio/Bonifica del suolo Nel caso che il suolo in oggetto sia contaminato da inquinanti organici o inorganici, il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (“Testo Unico Ambientale”), affronta specificamente l’aspetto della bonifica dei siti contaminati nel Titolo V della Parte IV. La procedura per la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati prende avvio qualora avvenga un evento potenzialmente in grado di contaminare un sito oppure quando vi siano individuate ‘contaminazioni storiche’. In tali casi, il responsabile dell’inquinamento entro le 24 ore successive deve mettere in opera le necessarie misure di prevenzione (ovvero le iniziative necessarie per contrastare nell’immediatezza un evento suscettibile di creare in un futuro prossimo una minaccia per la salute o per l’ambiente). Attuate le necessarie misure di prevenzione, il responsabile dell’inquinamento deve svolgere un’indagine preliminare sui parametri oggetto dell’inquinamento delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo e acque sotterranee), valutando se i livelli di contaminazione riscontrati nel sito superino il livello dei valori soglia di contaminazione (CSC). Le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) sono i livelli di contaminazione delle matrici ambientali che costituiscono valori al di sopra dei quali è necessaria la caratterizzazione del sito e l’analisi di rischio sito specifica, come individuati nell’Allegato 5 alla Parte quarta del D.Lgs. 152/06. Questo approccio non implica necessariamente un intervento di bonifica, ma richiede invece la caratterizzazione ambientale del sito e la determinazione delle concentrazioni soglia di rischio (CSR). Le concentrazioni soglia di rischio (CSR) si riferiscono invece ai livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da determinare caso per caso con l’applicazione della procedura di analisi di rischio sito specifica, secondo i principi illustrati nell’Allegato 1 alla Parte quarta del D.Lgs. 152/06, come modificato dal D.Lgs. 4/2008, e sulla base dei risultati del piano di caratterizzazione, il cui superamento richiede la messa in sicurezza e la bonifica. I livelli di concentrazione così definiti costituiscono i livelli di accettabilità per il sito. Oggetto delle presenti linee guida non è la messa a punto di una tecnologia di bonifica che consenta di bonificare un’area contaminata, dal momento che si considera che l’area o l’edificio all’interno dei quali verranno realizzati gli interventi NbS deve essere stata precedentemente sottoposta a bonifica prima della possibilità di fruizione (o edificabilità) dell’area stessa. Piuttosto, gli eventuali interventi di bonifica sono mirati a migliorare ulteriormente le caratteristiche del suolo ed eventualmente ridurre le concentrazioni di contaminanti residue (anche da precedenti interventi di bonifica). Pertanto, si possono individuare due casi di applicazione delle tecniche di bonifica “green”: - La destinazione d’uso del sito è quella relativa ai “Siti ad uso commerciale e industriale” (le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) nel suolo e nel sottosuolo individuati nella Tabella B, Allegato 5, Parte IV del D.Lgs. 152/06). Il tal caso un intervento di bonifica può essere in grado di ridurre la contaminazione fino alle CSC stabilite nella Tabella A e pertanto risulta possibile un cambio di destinazione d’uso a “Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale”. - Il sito è già classificato come “Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale” ma le concentrazioni residue dei contaminanti sono vicine al limite. In questo caso l’obiettivo della bonifica è quello di ridurre il più possibile la presenza dei contaminanti all’interno del suolo. Le classi di inquinanti di maggiore interesse dal punto di vista ambientale sono essenzialmente tre: microinquinanti organici (quali PCB, pesticidi, IPA, diossine, ecc.), composti ionici (quali ad esempio nitrati, nitriti, ammonio, solfati, cloruri, fluoruri, ecc.) e metalli pesanti (quali arsenico, mercurio, piombo, cadmio, cromo, nichel, vanadio, rame, ecc.). Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) costituiscono una vasta classe di composti organici costituiti da due o più anelli aromatici uniti tra loro. L’origine degli IPA è prevalentemente la combustione incompleta o la pirolisi di materiale organico. Le fonti possono essere sia naturali, quali incendi boschivi ed eruzioni vulcaniche, sia antropiche, quali combustione incompleta di combustibili fossili, legno e grassi; l’apporto dovuto alle fonti naturali è comunque una minima percentuale sul totale. Gli IPA tendono ad accumularsi nei sedimenti e questo fa sì che gli organismi bentonici siano costantemente sottoposti a tali contaminanti, specialmente in aree dove

gli sversamenti di idrocarburi avvengono frequentemente e in grandi quantità. Gli IPA hanno effetti negativi sia sull’ambiente sia sull’uomo, in particolare molti IPA sono stati classificati come “probably carcinogenic to humans” o “possibly carcinogenic to humans”, secondo l’International Agency for Research on Cancer. I policlorobifenili (PCB) sono composti chimici molto stabili non sono ossidabili, non attaccano i metalli, sono poco solubili in acqua, ma lo sono nei grassi e nei solventi organici, non sono infiammabili, evaporano a temperature superiori a 300°C e si decompongono solo oltre 800 – 1000°C e sono scarsamente biodegradabili. I PCB sono stati largamente utilizzati in svariati processi industriali e sono da considerarsi tra i contaminanti più pericolosi a causa delle loro proprietà chimico-fisiche, infatti presentano una grande stabilità ai diversi attacchi chimici che li rendono difficilmente degradabili e fortemente bioaccumulabili nei tessuti degli organismi viventi. I pesticidi o fitofarmaci vengono definiti dalla FAO come “qualunque sostanza, singola o miscelata con altre, destinata a distruggere o controllare qualsiasi organismo nocivo, impedirne o prevenirne i danni, inclusi i vettori di malattie umane e animali, le specie indesiderate di piante o animali che causano danni o comunque interferiscono durante la produzione, la lavorazione, la conservazione, il trasporto e la commercializzazione di cibo, di derrate alimentari, di legname e suoi derivati, di alimenti zootecnici, nonché le sostanze che possono essere destinate agli animali per il controllo di insetti, acari o altri organismi nocivi somministrate o applicate ad essi. Sono sostanze intese per l’utilizzo come regolatori di crescita delle piante, defoglianti, disseccanti e diradanti. I metalli pesanti sono presenti nei suoli come componenti naturali o come conseguenza dell’attività umana. Essendo alla base di molte catene alimentari naturali, le piante accumulatrici di metalli sono ritenute direttamente o indirettamente responsabili della assunzione di metalli pesanti tossici da parte degli esseri umani e degli animali. Mentre alcuni metalli pesanti sono necessari per la vita, il loro accumulo eccessivo in organismi viventi è sempre tossico. Il pericolo di metalli pesanti è aggravato dalla loro persistenza indefinita nell’ambiente.

punteggio attribuibile 1 se, ricorrendo a studi pregressi o a dati reperibili nella letteratura scientifica, la NbS è in grado di: o Ridurre le concentrazioni al di sotto della Tabella 1B (nell’Allegato 5 al Titolo V della Parte quarta del D.Lgs. 152/06) se l’area è classificata ad “Uso commerciale e industriale”. o Ridurre le concentrazioni di almeno uno dei contaminanti (CSC riportati nella tabella 1° al Titolo V della Parte quarta del D.lgs 152/06) di almeno il 10% in un orizzonte temporale di 5 anni, se il sito è classificato “uso verde pubblico, privato e residenziale”.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

salute e benessere

Di seguito si elencano i criteri che si applicano alle NbS relativamente al tema del benessere e della tutela della salute dell’individuo: 01 Benefici psicologici 02 Promozione dell’attività fisica all’aperto 03 Costruzione di spazi fruibili 04 Informazione e sensibilizzazione 05 Responsabilizzazione verso la cura del bene comune 06 Educazione alimentare 07 Biofilia

01 Benefici psicologici punteggio attribuibile 1 se, sulla base di informazioni presenti nella letteratura scientifica del settore, la NbS ha ricadute sul benessere psicologico dei soggetti a cui è rivolta.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

02 Promozione dell’attività fisica all’aperto punteggio attribuibile 1 se è possibile dimostrare che la NbS offre la possibilità di svolgere attività fisica all’aperto. 0 se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

03 Costruzione di spazi fruibili punteggio attribuibile

1

se la NbS contiene degli spazi fruibili dal pubblico.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

04 Informazione e sensibilizzazione punteggio attribuibile 1 se con l’intervento sono previste attività divulgative volte all’informazione e alla sensibilizzazione degli utenti rispetto ai temi di sostenibilità ambientale.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

05 Responsabilizzazione verso la cura del bene comune punteggio attribuibile 1 se la NbS è in grado di coinvolgere direttamente gli utenti ai quali è destinato l’intervento attraverso lo svolgimento di attività di natura pratica volte alla sua preservazione.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

06 Educazione alimentare punteggio attribuibile 1 se l’intervento prevede attività che consentono ai fruitori di sviluppare una sensibilità nei confronti dell’educazione alimentare.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

07 Biofilia punteggio attribuibile

1

se la NbS promuove l’interazione tra uomo e ambiente naturale.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

comfort

I criteri che si applicano alle NbS relativamente al tema del comfort, sono i seguenti: 01 Assorbimento acustico 02 Isolamento acustico 03 Riduzione del tempo di riverbero 04 Comfort olfattivo 05 Riduzione dell’irraggiamento solare

01 Assorbimento acustico punteggio attribuibile 1 se è possibile dimostrare che la NbS svolge una funzione di assorbimento acustico (sia in ambienti esterni che indoor). 0 se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

02 Isolamento acustico punteggio attribuibile 1 se, sulla base di informazioni presenti nella letteratura scientifica la NbS incrementa l’isolamento acustico tra due ambienti o tra ambiente esterno e interno.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

03 Riduzione del tempo di riverbero punteggio attribuibile 1 se sulla base delle informazioni reperibili in letteratura o sulla base di calcoli specifici, la NbS consente di ridurre il tempo di riverbero (misurato come parametro T60 secondo Sabine, applicando le normative ISO relative). 0 se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

04 Comfort olfattivo punteggio attribuibile

1 0

se l’intervento prevede l’impiego di specie con emissione odorigena piacevole.

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

05 Riduzione dell’irraggiamento solare punteggio attribuibile 1 se la NbS è in grado di mitigare l’effetto dell’irraggiamento solare sulle superfici di edifici o superfici calpestabili (ad es. pavimentazioni).

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

cibo

Di seguito si elencano i criteri associati alle soluzioni verdi per l’agricoltura in ambito urbano: 01 Diversificazione dell’offerta

02 Continuità della produzione 03 Beneficio economico

01 Diversificazione dell’offerta La diversificazione dell’offerta si riferisce al numero delle colture di diversa tipologia che insistono sullo stesso impianto produttivo. Il criterio si prefigge di attribuire un valore maggiore a quegli interventi che, prevedendo l’utilizzo di più specie vegetali nello stesso ambiente (policoltura, avvicendamenti e/o consociazioni), consentono il raggiungimento di un elevato livello di biodiversità.

punteggio attribuibile

1

se, la NbS consente di assicurare una produzione di almeno 3 tipologie colturali.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

02 Continuità della produzione Per continuità della produzione si intende l’articolazione temporale dell’offerta produttiva. Questo criterio prevede un’assegnazione di un punteggio positivo agli interventi che consentono di ottenere produzione distribuite su un arco temporale maggiore.

punteggio attribuibile

1

se la NbS è in grado di offrire una produzione di alimenti per almeno 9 mesi l’anno.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

03 Beneficio economico I benefici economici riguardano invece la possibilità di vendita del prodotto o di risparmio economico legato all’autoconsumo, oltre che alla creazione di posti di lavoro.

punteggio attribuibile 1 se la NbS è in grado di generare benefici economici o creazione di posti di lavoro all’interno del contesto in cui è inserita.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

biodiversità

01 Promozione della biodiversità punteggio attribuibile 1 se è possibile dimostrare che la NbS è in grado di contribuire ad un arricchimento della biodiversità.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

CALCOLO DEL COEFFICIENTE DI SOSTENIBILITÀ (q)

sostenibilità

Con il termine manutenzione si intende l’insieme delle operazioni e tecniche messe in atto per garantire il corretto funzionamento di una NbS nel tempo. Nell’ambito delle NbS si individuano tre criteri che concorrono nella definizione di questo concetto. L’automazione rappresenta l’utilizzo di specifici sistemi di controllo per la gestione di una particolare tecnologia o processo, riducendo la necessità l’intervento umano. Nel caso specifico delle NbS, alcuni processi possono essere facilmente automatizzati riducendo notevolmente i costi di manutenzione dell’intervento. Essa à volta alla gestione spaziale e temporale della variabilità per dosare tutti i fattori produttivi in base alle reali necessità delle piante. Tra le operazioni più comunemente automatizzabili riportiamo ad esempio l’irrigazione. In questo caso l’automazione applicata all’irrigazione, intesa come tecnologia per la gestione delle piante che costituiscono una NbS, agevola la pianificazione irrigua, permette di monitorare l’irrigazione, agevola le operazioni di controllo dei consumi e della spesa energetica e diventa pratica riproducibile negli anni e ottimizzabile. Inoltre, l’automazione nel settore delle NbS ha lo scopo di minimizzare gli impatti sull’ambiente attraverso la razionalizzazione degli input e l’aumento della loro efficienza. Il monitoraggio remoto è uno strumento attraverso il quale è possibile accedere ovunque e in qualsiasi momento tutte le informazioni disponibili riguardanti lo stato del sistema da una postazione remota. Esso è composto da una infrastruttura hardware (sensori, controller, gateway, interfacce) e da un sistema software di misura, controllo, scambio di dati e gestione delle allerte. Il monitoraggio remoto consente di ridurre la frequenza dell’intervento degli operatori, in quanto attraverso la verifica dello stato del sistema avviene senza dover inviare operatori presso il sito di installazione. I sistemi moderni inoltre consentono di limitare gli interventi alle sole casistiche in cui il guasto o l’anomalia sono segnalati dal sistema, riducendo ulteriormente il numero degli interventi e le tempistiche. In sede di progettazione di una NbS si dovrà attentamente valutare quali specie vegetali impiegare e le tecniche utilizzate per la gestione dell’opera nel tempo con particolare riferimento a criteri di ridotto livello di input esterni. L’organizzazione spaziale delle nuove realizzazioni dovrà perseguire una facile gestione delle strutture, garantendo qualità estetica e funzionale e ottimizzando i costi presenti e futuri attraverso, ad esempio, la corretta scelta di specie vegetali (specie autoctone, rustiche, etc.) e l’adozione di soluzioni tecniche a bassi input (energetici, idrici, etc.). Ove possibile si dovrà fare quindi ricorso a specie vegetali facilmente adattabili al contesto (es. prediligendo specie resistenti all’aridità nel caso di interventi in ambienti difficili quali tetti verdi o pareti verticali oppure specie particolarmente tolleranti l’umidità nella realizzazione di opere di trattamento di acque inquinate). Sono sempre da preferire specie rustiche che richiedono un basso livello di nutrienti onde evitare onerose operazioni di fertilizzazione. Sono poi da considerare con particolare attenzione

aspetti relativi al mantenimento della forma delle piante, ricordando che le operazioni di potatura sono solo parzialmente meccanizzabili, richiedendo pertanto personale altamente specializzato comportano un notevole incremento dei costi di gestione di una NbS. Altre considerazioni sono relative alla disposizione spaziale delle NbS che dovrebbe facilitare alcune importanti operazioni quali la raccolta delle foglie. L’utilizzo di specie a carattere perenne, a lento accrescimento ed elevata rusticità abbinato alla scelta di materiali ecocompatibili e materiali riciclati con predilezione verso quelli di provenienza locale, consente di ridurre notevolmente la manutenzione dell’opera aumentandone il livello globale di sostenibilità. Aspetto chiave della sostenibilità relativa all’implementazione di qualsiasi NbS è l’impiego di risorse. In questa tipologia di interventi con il termine risorse ci si riferisce sostanzialmente a due classi principali: uso dell’acqua e consumo di energia. L’uso dell’acqua indica il volume di acqua che deve essere impiegato per mantenere un buono stato di salute di una NbS; in particolare questo può dipendere da diversi fattori, tra cui il tipo di intervento e la tipologia di specie vegetali utilizzate, le tecniche colturali impiegate, la tipologia del sistema di irrigazione. Alcune misure che consentono di ridurre l’impatto generato dal consumo di risorsa idrica sono ad esempio lo stoccaggio e l’impiego irriguo dell’acqua piovana, l’impiego di specie a bassa richiesta idrica e l’ impiego delle acque reflue trattate o acque di qualità inferiore rispetto a quelle per uso umano, ma comunque con caratteristiche idonee allo scopo irriguo. Il consumo di risorsa energetica invece si riferisce all’uso diretto e indiretto dell’energia elettrica e termica per garantire il funzionamento degli impianti. L’adozione di ogni tipo di misura che consenta la riduzione dell’impatto energetico è valutata positivamente. Dove non è possibile prevedere l’installazione di impianti che minimizzano l’impronta energetica è possibile comunque ricorrere alle energie rinnovabili in modo tale da garantire gli stessi obiettivi in termini di impronta ecologica e sostenibilità.

Di seguito si elencano i criteri associati alla manutenzione degli interventi: 01 Grado di automazione degli impianti 02 Monitoraggio remoto dello stato degli impianti 03 Impiego di tecniche di coltivazione a basso impatto 04 Impiego di specie vegetali a bassa richiesta di manutenzione

Di seguito si elencano i criteri associati all’uso delle risorse idriche: 05 Percentuale di uso dell’acqua piovana rispetto all’acqua potabile 06 Percentuale acqua piovana/ acqua potabile >50% 07 Riuso acque irrigue e/o acque reflue 08 Impiego di specie a bassa richiesta idrica

Di seguito si elencano i criteri associati all’uso delle risorse energetiche: 09 Utilizzo di energia da fonti rinnovabili 10 Uso di sistemi ed impianti a basso consumo energetico

01 Grado di automazione degli impianti punteggio attribuibile 1 se, la NbS contiene elementi che sono controllati da un sistema che permette l’automazione di alcune operazioni (es. impianto di irrigazione, accensione e spegnimento dell’impianto di illuminazione). 0 se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

02 Monitoraggio remoto punteggio attribuibile 1 se l’intervento prevede l’installazione di un sistema di sensori che consente di monitorare la funzionalità degli impianti. Deve essere garantita (anche solo in parte) la fruibilità dei dati di interesse generale a tutti gli utenti.

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

03 Tecniche colturali punteggio attribuibile 1 se la NbS prevede l’impiego di sistemi e tecniche a basso livello di manutenzione e a ridotto consumo di input (fertilizzanti, pesticidi, etc).

0

se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

04 Specie vegetali con bassa richiesta di manutenzione punteggio attribuibile 1 se la NbS prevede l’impiego di specie a basso livello di manutenzione (potature, sistemi di supporto, etc). 0 se il criterio non è soddisfatto o è non applicabile.

05 Percentuale di uso dell’acqua piovana rispetto all’acqua potabile punteggio attribuibile

1 0

se si impiega una qualunque percentuale di acqua piovana rispetto all’acqua potabile.

se i criteri non sono soddisfatti o sono non applicabili.

06 Percentuale acqua piovana/acqua potabile >50% punteggio attribuibile

1 0

se tale percentuale supera il 50%. se i criteri non sono soddisfatti o sono non applicabili.

07 Riuso acque irrigue e/o acque reflue punteggio attribuibile

1

se si applicano dei sistemi per il riuso delle acque irrigue e/o acque reflue.

0

se i criteri non sono soddisfatti o sono non applicabili.

08 Impiego di specie a bassa richiesta idrica punteggio attribuibile

1 0

se si impiegano specie a bassa richiesta idrica.

se i criteri non sono soddisfatti o sono non applicabili.

09 Utilizzo di energia da fonti rinnovabili punteggio attribuibile

1 0

se si impiegano energie da fonti rinnovabili.

se i criteri non sono soddisfatti o sono non applicabili.

10 Uso di sistemi ed impianti a basso consumo energetico punteggio attribuibile

1 0

se si impiegano sistemi ed impianti a basso consumo energetico.

se i criteri non sono soddisfatti o sono non applicabili.

This article is from: