Il Giornale Italiano de Espana - Num. 01

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La “Caja de Ahorros y Monte de Rio Real: hotel, golf, Piedad” e i suoi 300 anni di storia accademia e wellness cui 700 milioni destinati ad affrontare un probabile incremento della morosità. Gli utili di 2.861 milioni di euro, pari ad un incremento del 177% rispetto al precedente esercizio, garantiscono una posizione forte per affrontare gli imprevisti. Miguel Blesa lo ha ribadito, parlando della possibilità di futuri movimenti e cambiamenti aziendali con riferimento al vantaggio ottenuto nel 2007. “Le crisi – ha spiegato il Presidente – offrono nuove opportunità a coloro che sono forti, pertanto andremo avanti con i nostri progetti di espansione fuori della Spagna”. Riferendosi al portafoglio industriale – al quale si ricorre vendendo azioni in caso di necessità o acquistandole per investire – l’alto dirigente ha precisato che Caja Madrid non intende affrontare nuovi investimenti, ma non prevede di disfarsi delle azioni di imprese in cui è presente.

Il Presidente di Caja Madrid, Miguel Blesa, nella sua ultima conferenza stampa ha previsto quanto sarebbe accaduto quest’anno all’economia mondiale, tenendo presente il risultato straordinario conseguito da Caja Madrid e un probabile assestamento economico degli Stati Uniti. “L’economia mondiale nei paesi sviluppati subisce una decelerazione in aumento nei prossimi mesi che potrebbe moderare gli obiettivi dell’istituto durante quest’anno”. L’analisi

Presso il Museo Thyssen Bormenisza e nella bellissima sede della Fondazione Caja Madrid, si è svolta una interessante mostra delle opere di Modigliani. Un segnale di affinità culturale con l’Italia apprezzato da oltre 400 mila visitatori. Per la prima volta si sono presentate opere dell’italiano in dialogo diretto con i grandi che lo influenzarono (Cézanne, Picasso e Brancusi) e con gli amici di Monteparnasse (Marc Chagall, Jacques Lipchitz, Chaïm Soutine, Moïse Kisling, Ossip Zadkine, Tsugouharu Foujita o Jules Pascin). Miguel Blesa presiede la Fondazione istituita nel 1991. La Fondazione partecipa a progetti di Conservazione del Patrimonio Storico Spagnolo, di Musica, Promozione e Diffusione Culturale; Borse di studio, Ricerca ed Università, Esposizioni e Progetti Straordinari. Amedeo Modigliani: Madame Zborowska 1918 - Collezione S.ra A.T. Kessler 1983

negativa però indica soluzioni di grande esperienza finanziaria con segnali di cauta valutazione sul piano internazionale. Ottimismo corporativo e controllato pessimismo, accompagnano i risultati di Caja Madrid nel passato esercizio finanziario, dove ha incrementato gli utili del 39.7%, raggiungendo 1.443 milioni di euro. Come entrate straordinarie, ha ottenuto un plusvalore di 2.333 milioni di euro dalla vendita delle quote di partecipazione a Endesa, di La Cassa di risparmio e Monte di Pietà di Madrid, nota come Caja Madrid, fu fondata il 3 dicembre del 1702 come Monte di Pietà, dal sacerdote Francisco Piquer, sull’esempio dei monti di pietà italiani, per aiutare i poveri con prestiti gratuiti. Il Marchese di Pontejos, il 25 ottobre 1838 fondò per Reale Ordine, la Cassa di risparmio di Madrid che retribuiva i depositi. Durante la Rivoluzione del 1868, il 22 aprile di 1869 si costituisce il Monte di Pietà e Cassa di Risparmio di Madrid. Nel 1989 assorbe la Cassa di risparmio di Ceuta. Caja Madrid è il quarto gruppo finanziario spagnolo, con un volume di affari di 180.700 milioni nel 2005. Ha 12.800 impiegati, 1.900 uffici in Spagna, 3 succursali a Miami, Lisbona e Dublino, con 330 sportelli bancari presso gli uffici di Mapfre. Direttamente o tramite finanziaria, partecipa a Mapfre-Caja Madrid Holding, Realia, Indra, Iberia e NH Hoteles.

Fernando Sanchez, direttore commerciale, ci parla del complesso, mentre un uccellino svolazza intorno a noi dentro il bar dell’hotel. Rio Real di Marbella: un hotel-boutique a 5 stelle, con wellness e un meraviglioso campo da golf realizzato da Javier Arana, che giunge fino al mare. Una struttura degli anni ‘60 con rigogliosa vegetazione e un paradiso di tranquillità attraversato dal Rio Real. Ideatore il Marchese di Nerja. L’albergo, con solo 29 camere di gran lusso, è stato progettato dall’architetto Pasqua Ortega e arredato con mobili del 18º secolo. Nei corridoi gallerie fotografiche del “glamour” di Marbella; fra i personaggi il Re e la Regina di Spagna, Gina Lollobrigida, Brigitte Bardot ed il famoso torero “El Cordobes”. “Fra gli ospiti - dice Sanchez - la Contessa Romanones, che ama scrivere molte ore al giorno in questo silenzio. Sul tetto una piscina stile romano, un solarium con stupenda vista sul campo da golf: un paradiso!”. Poi ci sono i “pacchetti”. Per esempio il “Pacchetto romantico”: tre notti nella originale suite Eagle, con champagne, frutta e cioccolato, bagno rilassante con idromassaggio, acqua di mare e petali di fiori; cena romantica con speciale menù. Il wellness beauty center è arredato con gusto, nel ristorante gourmet lo chef Francisco Naranjo, mago della gastronomia locale ed internaziona-

le. Alle riunioni di sommellier intervengono le migliori cantine andaluse e nelle cene tematiche si abbinano cibi e vini con i migliori sigari. Grande novità è “l’accademia del golf”, diretta da Sergio De Cespdes, con sistema di biomeccanica, e sensori sul corpo del giocatore che analizzano lo “swing” e la dinamica del golf. Le informazioni, in 3D, vengono registrate su disco consegnato al golfista. Consulente il campione Alfonso Piñero. “Abbiamo un gruppo di sei giovani talenti che gareggiano con il nome Rio Real. Il golf - sostiene Javier Sanchez - non deve essere elitario; con il Comune di Marbella realizzeremo una scuola pubblica di golf e con scuole private lo includeremo come attività scolastica. Aumentano le donne federate e sono il 40% degli iscritti. Un torneo si svolgerà dal 10 al 14 dicembre come finale del Lady Golf di Spagna. Nel 2009, con la Federazione Nazionale del Golf, faremo un torneo con handicap due e tre. Stiamo abbinando il golf al poker, usando i punti vinti al golf come fiches per il poker. Partecipiamo a fiere e tornei internazionali come il Bnopen di Monaco, la Rheingolf di Colonia. Siamo sponsor all’Eads di Parigi, dell’Aerbus e Ariane, che riunisce i suoi dirigenti in una gara”. Quando ci salutiamo, come per darci un arrivederci, ritorna di nuovo “l’uccellino del Rio Real”.


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Il Presidente di USP e l’Italia Una Stella per la solidarietà

Il Presidente di una delle più importanti reti internazionali di ospedali privati, Gabriel Masfurrol, è stato insignito dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana. In questa intervista in esclusiva, ci parla dell’USP in Spagna. Buongiorno Cavaliere, congratulazioni per l’onorificenza italiana O.S.S.I. Che cosa significa questo riconoscimento? E’ un gran onore e mi sento ancora più unito ad un paese al quale voglio bene come l’Italia. Quanti USP Hospitales avete in Spagna? Sono 36, 13 dei quali accolgono oltre un milione e mezzo di pazienti l’anno. Abbiamo 3.500 impiegati e 2.500 medici. Siamo presenti nelle grandi città: Madrid, Barcellona, Siviglia, Alicante, Palma di Maiorca, Marbella, Tenerife, conosciuti a livello nazionale ed internazionale in specializzazioni importanti come l’oncologia, la traumatologia, medicina dello sport, ginecologia ed ostetricia. L’anno scorso, inoltre, abbiamo avviato la nostra espansione internazionale in Portogallo e Marocco. Come si spiega il successo di USP Hospitales? È il frutto di un sogno, la passione, lo sforzo ed il talento di un gruppo di imprenditori che si è condiviso con le migliaia di persone che formano la compagnia e che permettono di avere un milione e mezzo di pazienti che ogni anno deposita la sua fiducia in noi. Quanto contano l’investimento tecnologico ed il miglioramento delle infrastrutture? Un ospedale ha bisogno di investimento intensivo, questo significa che deve investire in diversi ambiti: primo nella qualità alberghiera delle sue infrastrutture, poi nel miglioramento della tecnologia medica e, forse il più importante, investire in persone, che sono la

base di una compagnia come la nostra. Che importanza riveste il Premio Favoriti nella Rete 2008 e Diario Medico? È importante. Se prima si diceva che se non stavi in televisione non esistevi, oggi si dice che se non sei in “rete” non esisti. Essere visibile, dare informazioni vere, agili, aggiornate e facili da capire. In USP Hospitales abbiamo fatto un’importante scommessa, e un importante sforzo in questa direzione. Realizziamo pagine web che offrano un’informazione sulla salute vera e seria. Il premio è un riconoscimento a questo sforzo. Che relazione c’è tra USP Fundación Alex e Fondazione Privata Samuel Eto’o e le altre? USP Fundación Alex, nasce due anni fa, dopo dieci anni di studio. Dalla sua creazione abbiamo promosso le iniziative che i professionisti e gli ospedali realizzavano a favore dell’infanzia, della salute e degli handicappati. Decidemmo di creare una fondazione che proteggesse queste iniziative e permettesse di realizzarne altre. Abbiamo progetti propri e collaboriamo con distinte fondazioni. Nell’ambito assistenziale, una di esse è quella della Fondazione Privata Samuel Eto’o, con la quale sviluppiamo il programma “Eto’o ed Alex, goal di speranza”, grazie al quale opereremo in USP Clinica Palmaplanas bambini provenienti dal Camerun che soffrono patologie difficilmente operabili nel loro paese di origine. Abbiamo anche accordi con la Fondazione Privata Leo Messi avendo rapporti con “USP Institut Universitari Dexeus” per bambini malati dell’Argentina” e con “Terra de Hombres” per operare in USP Clinica Sacro Cuore i bambini provenienti dall’Africa con cardiopatie congenite. Altri lavori sono l’integrazione

sociale e lavorativa di persone handicappate e l’integrazione di persone emarginate socialmente attraverso lo sport, la sensibilizzazione sociale, educazione e divulgazione, il volontariato, l’appoggio e la donazione di materiale sanitario, la docenza e la ricerca. Vantaggi della prima televisíone della salute via Internet. Come funziona? È un’iniziativa che ci gratifica notevolmente perchè è la prima web-TV della Spagna specializzata in salute. Oggigiorno essere presente in Internet non significa esclusivamente avere una pagina web, ma un canale che permette molteplici forme di comunicazione. Una di queste - credo con molto futuro - è il canale di televisione proprio per informare sulle attività e - nel nostro caso - anche su temi della salute. Per elaborarli seguiamo gli stessi criteri della nostra rivista ufficiale, “Latidos de USP”, che ha molto successo. Un centro di produzione elabora i temi che usciranno nella rivista, dandogli il formato di notizia-reportage televisivo. Vi invito a vederlo in www.latidos.tv. Che significa essere membro della “Associación de Marcas Renombradas Españolas”? Un importante passo avanti, un gran riconoscimento e la sicurezza di essere protetto in forma speciale nell’ambito del nostro marchio, soprattutto in un anno come questo in cui celebriamo il nostro decimo anniversario. Riempie di soddisfazione ed orgoglio tutti noi che iniziammo questo progetto 10 anni fa. Soltanto grandi marchi spagnoli riconosciuti internazionalmente possono essere membri dell’associazione. Inoltre USP Hospitales è la prima azienda del settore salute che entra a fare parte del “Foro dei Marchi Rinomati”, il che ci aiuterà a spingere ancora di più la nostra espansione internazionale. Con quali iniziative? Dopo avere sviluppato con successo il nostro modello aziendale in Spagna lo stiamo riproponendo in altri paesi. Iniziamo in Portogallo, stiamo sbarcando in Marocco e stiamo esaminando altri paesi, tra cui l’Italia. In proposito desidero aggiungere che mi piacerebbe molto trascorrere qualche giorno in un paese tanto speciale per me come è l’Italia dove, fra l’altro ha studiato mio figlio maggiore, laureandosi all’Università Bocconi di Milano. Paola Pacifici Foto: il Presidente Masfurrol con Carlo Albero Bonomi, presidente Fundacion Invest for Children

Spagna: 12.l93 autonomi italiani

Lorenzo Amor, Presidente della Federazione Nazionale di Associazioni di Lavoratori Autonomi ATA, assicura che lo Statuto del Lavoro Autonomo sollecitato dal suo settore e in fase di definizione, è un documento pioniere in Europa, perchè colloca gli autonomi nella posizione di tutto rispetto. “Infatti - sostiene Amor - si tratta di un documento più vicino ai lavoratori per quanto riguarda le coperture della Previdenza sociale e altri diritti, mettendo fine ad anni di discriminazione, solitudine, emarginazione e mancanza di protezione”. Lorenzo Amor illustra i lati di maggior interesse di questa forma di attività, che registra una importante presenza di italiani. Qual è il peso del lavoro autonomo in Spagna? El peso del trabajador autonomo en España è del 20% della popolazione attiva ed apporta il 18% del Prodotto Interno Lordo. Essi rappresentano il 90% del tessuto imprenditoriale della Spagna. La parte più considerevole del lavoro in Spagna è costituita da autonomi che occupano il 40% dei posti di lavoro, con un incremento annuo vertiginoso, superiore a quello degli altri Paesi dell’Unione Europea. Con la nuova legge essere autonomi in Spagna comporta lo stesso livello di protezione sociale di un lavoratore dipendente. In Spagna, un lavoratore autonomo su tre è donna; praticamente il 40% delle nuove attività autonome quest’anno riguarda le donne, che hanno trovato una forma per conciliare lavoro e famiglia. E a proposito dei giovani? Ai giovani posso dire soprattutto che, al giorno d’oggi, essere il capo di se stesso, avere una propria azienda è molto più redditizio, molto più protetto e molto più sicuro. Posso dirle che il 40% delle nuove imprese create in Spagna, sono state aperte da giovani com meno di 35. La cultura imprenditoriale sta conquistando la gioventù. Quali sono i settori con più iscritti? Un lavoratore autonomo su tre si dedica al commercio e il settore delle costruzioni ha subito una forte crescita. Delle 105.000 nuove aperture di attività autonome, il 50% spetta alle costruzioni. I settori emergenti riguardano l’educazione, il terziario e i servizi sociali, che spingono sempre più per formare delle attività autonome nuove ed efficaci. L’apertura in ambito europeo, fa aumentare gli autonomi provenienti dagli altri Paesi comunitari, fra i quali l’Italia. I lavoratori autonomi italiani in Spagna sono 12.193. Essi rappresentano il 6% fra tutti i lavoratori autonomi stranieri. Un numero destinato a crescere, giorno per giorno. Andrea Nardi Foto: Lorernzo Amor e Eduardo Zaplana


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Il motto della Sanyres: “Anni alla vita e la vita agli anni”

Presso l’Hotel El Fuerte Myramar Spa di Marbella, si è svolto il Convegno dei Direttori delle Residenze Sanyres, leader in Spagna nella prestazione di servizi per anziani. L’importante evento è stato inaugurato dalla sindachessa di Marbella, Angeles Muñoz, assieme al Direttore Generale Javier Romero e alla Direttrice della Compagnia, Ana Belen Lara, che hanno aperto i lavori assieme alla Direttrice del Centro Margarethenhof, Edith Beyer. La compagnia “Sanyres” è una struttura di alto livello, dalle caratteristiche alberghiere, con eleganti appartamenti per persone anziane, assieme ad una serie di servizi assistenziali, sanitari e di intrattenimento; garantendo la completa indipendenza ed una elevata qualità di vita ai propri ospiti. Il suo motto è: sicurezza, autonomia e benessere, “aggiungendo anni alla vita e la vita agli anni”. A Marbella si stanno realizzando due

nuovi programmi di intrattenimento per anziani di tutte le nazionalità, per sviluppare l’integrazione e rispondere pienamente alle loro necessità. Abbiamo intervistato in esclusiva Javier Romero, Direttore Generale della Sanyres. Quanto è importante il fattore umano? Il fattore umano costituisce il 95% del totale per il risultato di qualsiasi impresa. Soprattutto per noi che siamo una compagnia di servizi, nella quale le risorse umane rappresentano la parte vitale dell’azienda, perchè tutto si svolge in modo diretto e personale, con una notevole vicinanza fisica e una stretta relazione personale e continua fra i nostri addetti e i residenti. Abbiamo 1.500 dipendenti, cinque ogni dieci residenti per ogni Centro Sanyres. La maggior parte dei residenti sono donne, perchè hanno predisposizione genetica che permette loro di vivere più a lungo dell’uomo. Anche il personale per il 90% è costituito da donne. Quanti gli stranieri? Nei Centri di Marbella, Banalmadena e Malaga, sono un centinaio - fra tedeschi, inglesi e scandinavi - gli stranieri che hanno cominciato a scegliere la Costa del Sol come residenza da pensionati. Abbiamo anche gli italiani, ma vorremmo averne di più. A quanto ammonta il vostro investimento? Per i 17 Centri in funzione, più tre Centri che stiamo per inaugurare, parliamo di 60 mila euro di investimento per letto, per cui l’investimento totale si aggira sui 270 milioni di euro. Gli immobili li acquistiamo, siamo i proprietari del ter-

reno su cui sono edificati e in qualche caso per l’uso del suolo ci serviamo di concessioni. Comunque gli edifici sono sempre nostri: il nostro investimento consiste nella costruzione dell’immobile e poi nella gestione del Centro. A partire da adesso, l’organico si amplierà perchè daremo inizio ad una prestazione di servizi di attenzione domiciliare di teleassistenza con un accordo con la Compagnia di Assicurazioni Mondial Assistance. Questo comporta un programma specifico per gli stranieri perchè il call-center di cui disporremo ha personale che parla diverse lingue. Qual’è il livello economico medio dei vostri residenti? Abitualmente il cliente si fa carico di una media dell’80% del costo del posto. Probabilmente con l’entrata in vigore della legge, il prossimo anno il cliente potrà assumersi solo un terzo di questo costo. Se intende chiedermi se il cliente è ricco, è difficile risponderle senza fare alcuni chiarimenti. Non siamo costosi considerando che il servizio ha un livello molto alto con un organico ampio e un’equipe di professionisti. Le caratteristiche dei nostri edifici sono orientate al confort fisico e morale dei residenti con spazi grandi, decorazioni e arredamenti di qualità, ubicazioni razionali e prestigiose che comportano elevati costi del terreno. La somma di tutti questi fattori determina il prezzo finale alto, ma non caro, delle nostre prestazioni. Giulio Rosi Foto: Angelese Muñoz e Javier Romero

FUNDETEC: l’importanza delle tecnologie per le piccole e medie imprese

La Fondazione per lo Sviluppo Infotecnológico di Imprese e Società, Fundetec, nasce nell’ottobre del 2004 tra l’Amministrazione Pubblica ed il settore privato per l’analisi, la divulgazione e la dinamizzazione dell’accesso alle Tecnologie dell’Informazione da parte di cittadini, imprese ed istituzioni.. È costituita da Entità Pubblica Imprenditoriale con la Società dell’Informazione (SETSI), e da privati: Corte Ingles, Inglese, HP, Intel, Microsoft, Telefónica, Caja Madrid, Panda Software e Sun Microsystems. Intervista al Direttore Generale, Alfonso Arbaiza. Perchè l’informatica nei piccoli sistemi? Senza le nuove tecnologie non si può concepire la competitività. Nel campo degli autonomi, del piccolo commercio e nella piccola impresa, è ancora più forte, perchè necessitano delle nuove tecnologie per aumentare la produttività e migliorare la competitività. Il segreto è trovare una effettiva utilità. Un esempio pratico? Se a un pittore edile domandiamo se è meglio comprarsi un furgoncino per spostarsi da cliente a cliente, oppure dotarsi di una nuova tecnologia, sicuramente ci risponderà un furgoncino. Se gli spieghiamo che esistono sistemi tecnologici che permettono di ottenere le giuste miscele di vernici esattamente sempre uguali nel tempo, allora sceglie le tecnologie al posto del furgoncino. Quali aiuti sono previsti? Ci sono aiuti del Ministero dell’Industria, delle Regioni e della Comunità Europea. Inoltre vengono svolti dei corsi di formazione. Quale settore ha risposto meglio? Ad ognuno bisogna fornire il sistema che meglio risolve i suoi problemi. Per esempio, un parrucchiere o un negozio di estetista accetteranno meglio una soluzione di mobil-marketing, basata sulla telefonia mobile, perchè dà la possibilità di inviare offerte via sms ai propri clienti. La stessa tecnologia, applicata ad un altro settore, probabilmente non avrebbe alcun effetto. Sono più aperti ad accettare le novità gli uomini o le donne? Se parliamo di donne attorno ai 55 anni, l’accettazione è superiore rispetto agli uomini. Che mi dice dei giovani? Per i giovani le nuove tecnologie sono un fatto genetico, naturale, istintivo. Per loro non si tratta solo di utili strumenti professionali, ma di una vera e propria forma di vita. (G.R.)

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FAES: ANALISI E STUDI SOCIALI La FAES è una fondazione privata per l’Analisi e gli Studi Sociali, senza scopo di lucro, che lavora nell’ambito delle idee e delle proposte politiche; è presieduta da José María Aznar. Un grande laboratorio di idee e programmi con la vocazione di nutrire il pensiero e l’azione politica del centro liberale e riformista. Promuove la riflessione ed il dibattito sui temi politici di una nazione libera e plurale come Spagna. FAES organizza seminari, conferenze, campus estivi e corsi di formazione. Pubblica libri, la rivista Quaderni di Pensiero Politico, Carte FAES, e libri della Fondazione e dell’editoriale Gota a Gota. Inoltre svolge attività di relazioni internazionali con altre fondazioni e Think Tanks dall’Europa, Stati Uniti ed Iberoamérica, come con pensatori ed accademici di tutto il mondo. FAES crede che l’Unione Europea unisce e rispetta le nazioni dell’Europa sulla base di alcuni valori comuni. FAES difende una Europa aperta e dinamica, centrata sul valore della libertà, che promuova la libertà, la democrazia, la prosperità e la sicurezza insieme ai suoi soci ed alleati atlantici. Ritiene anche che Iberoamérica è una parte sostanziale di Occidente e lavora per consolidarne i principi di libertà, democrazia e rispetto dei diritti fondamentali e generarvi ricchezza per avanzare nella lotta alla povertà. FAES ritiene che il vincolo atlantico sia un elemento imprescindibile per la difesa della libertà, la democrazia ed il modo di vita occidentale. I lavori che sviluppa la fondazione considerano le differenti minacce alla democrazia nel mondo, come l’avanzamento del populismo rivoluzionario in Iberoamérica, i movimenti antiglobalizzazione che la sinistra promuove in Europa e negli Stati Uniti, e l’islamismo radicale che si appoggia sul terrorismo per attaccare l’Occidente. Il terrorismo minaccia le società aperte, ricatta e tenta di piegare i valori e principi delle democrazie liberali. Il terrorismo cerca a tutti i costi di distruggere i principi di convivenza in libertà. La Spagna ha una lunga e dolorosa esperienza di terrorismo. Con la convinzione morale che fare concessioni è quello che pretendono i terroristi per la perpetuazione del terrore e della sottomissione, FAES sviluppa un’intensa attività nel campo dello studio ed analisi di idee e strategie per difendere i valori di convivenza democratica di fronte al totalitarismo del terrore. Foto: José Maria Aznar, presidente della Faes

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Epopea dei Borbone di Francia e della Spagna fino ad oggi I Borbone, di origine francese, appartengono alla dinastia capetingia che ereditò il trono di Francia nel 1589 e governò per oltre due secoli. Il nome deriva dal feudo che Roberto di Clermont incamerò, sposando nel 1272 Beatrice, figlia di Giovanni di Borgogna. Il figlio di Roberto, Luigi I di Borbone, ottenne da Carlo IV nel 1327 il titolo ducale. Il nome rimase alla famiglia anche dopo la confisca del Borbonese fatta da Francesco I di Francia. Nel medioevo i Borbone si divisero in tre rami. Quello di Pietro I (1310-1356) si estinse quando la figlia di Pietro II di Borbone signore di Beaujeu, Susanna, ottenne da Luigi XII il diritto di succedere a tutti i beni dei genitori e sposò il cugino Carlo appartenente ai BorboneMontpensier. Il terzo ramo risale a un nipote di Roberto, Giovanni di La Marche il quale, in seguito al matrimonio con la sorella dell’ultimo conte di Vendôme, Bouchard VII, fondò il ramo dei Borbone-Vendôme, che salì al trono di Francia con Enrico IV nel 1589, iniziando la dinastia reale dei Borbone di Francia. Da allora questa famiglia divenne una delle protagoniste della storia d’Europa e generò importanti sovrani, fra cui Enrico IV e Luigi XIV. La famiglia sopravvive col ramo degli Orléans, nato con Filippo (1640-1701), secondogenito di Luigi XIII. I Borbone d’Orléans,

dopo aver tenuto la reggenza di Francia (1715-1723) durante l’infanzia di Luigi XV, salirono al trono nel 1830 con Luigi Filippo. Con la morte di Enrico, conte di Chambord, il ramo degli Orléans è rimasto legittimo pretendente al trono di Francia. I più noti principi furono Luigi II di Borbone-Condé, detto il Gran Condé, e Luigi Enrico che fu primo ministro di Luigi XV. Il ramo dei Condé si estinse nel 1830 e quello dei Conti nel 1814. Altri rami della famiglia Borbone si stabilirono a partire dal XVIII secolo su troni stranieri. Il primo fu quello dei Borbone di Spagna. Capostipite Filippo V, nipote di Luigi XIV, il quale, nominato erede nel testamento di Carlo II, fu proclamato re di Spagna il 2 ottobre 1700; egli tuttavia fu riconosciuto dalle monarchie europee solo con i trattati di Utrecht e di Rastatt che ponevano fine alla cosiddetta

guerra di successione spagnola (1701-1714). I sovrani di questa famiglia, il cui unico esponente ricco di personalità fu Carlo III (1759-1788, già sovrano fino al 1759 di Napoli e di Sicilia con il nome di Carlo di Borbone), attraversarono periodi burrascosi; due volte furono detronizzati (1808 e 1868), dovettero affrontare guerre civili (guerre carliste) e abbandonare la Spagna nel 1931 pur senza rinunziare ai propri diritti. Infatti i Borbone sono tornati sul trono con il figlio del pretendente Giovanni, Juan Carlos I, che designato nel 1969 come successore dal generale Francisco Franco, è diventato re di Spagna nel 1975. Mauro Piergentili Foto: Enrico IV Borbone - Navarra. Re Juan Carlos I Borbone e la Regina Sofia


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La Comunità Europea offre molte opportunità di studio e scambi culturali ai figli degli italiani Programmi della U.E. per studiare all’estero Per gli studenti che desiderano compiere una parte dei propri studi all’estero, diverse sono le possibilità. Per quanto riguarda l’Unione europea, due sono i nuovi programmi, che racchiudono tutti i precedenti: Socrates e Leonardo. Socrates finanzia lo scambio di insegnanti e studenti fra le scuole e le università europee. Gli studenti universitari, dal secondo anno in poi, possono frequentare corsi all’estero, con la possibilità, poi, di vedersi riconosciuti gli esami sostenuti. Il trasferimento può essere automatico, mediante l’applicazione dell’Ects (European Credit Transfer Scheme), oppure concordato prima della partenza con i singoli docenti. Per rendere possibile tutto questo, il programma dà diritto all’esonero dal pagamento delle tasse universitarie dell’ateneo ospite e a un contributo per le spese supplementari. E’ consigliabile iniziare a muoversi con un anno di anticipo. Il modo migliore per ottenere le informazioni necessarie, è quello di rivolgersi agli appositi uffici istituiti presso tutte le università. La modulistica necessaria, è disponibile sia presso i suddetti uffici, sia presso: •

Agensia Nazionale Sócrates - Sra. Encarnación Herrero Herrero Ministero Educazione e Cultura - Paseo del Prado, 28 - 8º piano 28014 Madrid Tel: 91 506.56.85 - Fax: 91 506.56.89 E-mail: a.socrates@educ.mec.es - www.mec.es/sgci/socrates Agensia Nazionale Erasmus, Vicesegretariato Generale del Consiglio delle Università - Sra. Teresa Díez Iturrioz - Città Universitaria s/n 28040 Madrid - Tel: 91 453.98.42 - Fax: 91 453.98.85 E-mail: mariateresa.diez@cuniv.mec.es

Informazioni si possono inoltre ricevere per posta, richiedendole al numero verde attivato dalla Commissione europea (1678-76166), oppure consultando il sito Internet http://europa.eu.int/comm/education/socrates/erasmus/ home.html. Leonardo è, invece, il programma che l’Unione europea ha attivato sul fronte della formazione professionale. Fra i suoi obiettivi vi sono il rilancio della formazione professionale, la garanzia dell’accesso a quest’ultima, senza alcun tipo di discriminazione, per tutti i cittadini dell’Unione, nonché la promozione della cooperazione transnazionale in tali settori. Il programma, prevede il finanziamento di progetti volti al potenziamento della formazione e allo scambio di studenti e giovani lavoratori, che possono effettuare il tirocinio aziendale in paesi stranieri.

La Comunità Europea offre diverse opportunità ai lavoratori italiani all’estero ed ai loro figli, non solo come normative internazionali, ma anche come previsto nella direttiva 76/CEE, il cui scopo è quello di facilitare l’adeguamento professionale degli italiani che si trovano nei Paesi comunitari. Questo vale tanto per le esigenze di riqualificazione e come sostegno del lavoro e della micro-imprenditorialità, quanto per stimolare l’integrazione dei nostri connazionali nei sistemi formativi dei Paesi esteri in cui vivono. I relativi finanziamenti - spiega Susanna D’Alessandro di GRTV - sono messi a disposizione dall’Unione Europea, insieme ad un cofinanziamento dello Stato italiano, che ne delinea gli obiettivi e definisce i criteri e le procedure per accedervi. Le azioni formative sono rivolte sia ai figli dei lavoratori migranti, sia ai migranti, giovani ed adulti, aventi l’esigenza di qualificare e riconvertire la propria professionalità, in relazione alle nuove esigenze del mercato del lavoro, nei diversi paesi dell’Unione Europea. Considerata la rilevanza del problema dell’inserimento e del

successo scolastico dei figli dei lavoratori migranti e delle priorità da assegnare a questi interventi formativi, in modo da raggiungere risultati significativi su un terreno di grande rilievo sociale, è sembrato più opportuno considerare quali destinatari non soltanto i giovani nell’età della scuola dell’obbligo, ma anche le loro famiglie. E’, infatti, evidente che l’inserimento ed il successo scolastico dei figli sono in diretto rapporto con il grado e le modalità d’integrazione culturale e sociale delle famiglie nel loro complesso, i livelli di scolarità dei genitori, i loro atteggiamenti ed aspettative rispetto all’istruzione ed alla formazione dei figli. Da qui scaturiscono naturalmente miglioramenti delle condizioni sociali nonché nuove opportunità professionali anche per le successive generazioni. Un altro aspetto importante è il raggiungimento della migliore integrazione degli Enti di formazione italiani operanti all’estero a favore dei lavoratori migranti e dei loro figli con i sistemi dell’istruzione e della formazione professionale dei Paesi ospitanti. A tal proposito è opportuno realizzare, come peraltro previsto dal Programma Operativo dell’Unione Europea, che le attività formative siano caratterizzate ed indirizzate a sperimentare approcci che possano aumentare l’efficacia delle azioni formative, in un contesto economico e sociale in mutamento. I criteri di innovatività previsti fanno riferimento all’uso di metodologie, di modalità d’erogazione, di tecnologie di natura innovativa, ovvero fanno

riferimento a nuovi settori produttivi e a nuove tecnologie. Inoltre l’innovatività delle azioni può riguardare l’attivazione di collaborazioni e partnership transnazionali, allo scopo di promuovere la diffusione di modelli formativi di successo, originati e sperimentati in contesti diversi. I progetti di formazione possono essere presentati da Enti di formazione, da Istituzioni educative e associazioni culturali operanti in favore degli italiani emigranti nei Paesi dell’Unione Europea, da organismi e strutture di orientamento; è necessario però che gli stessi abbiano disponibilità di proprie sedi operative ovvero di collegamenti con strutture formative nei Paesi ove intendono realizzare le attività formative. Successivamente alla selezione dei progetti, l’esito viene tempestivamente comunicato al Ministero degli Affari Esteri, alle Ambasciate e agli uffici Consolari italiani interessati. Sarà poi compito dell’Ente vincitore promuovere attraverso strumenti di divulgazione e comunicazione le caratteristiche del progetto, le modalità di accesso per i partecipanti, i tempi di realizzazione (di solito la durata è annuale), le tipologie di intervento. I progetti vengono realizzati nei Paesi dell’Unione Europea indicati in fase di presentazione con molte opportunità di collegamenti culturali e partenariati italiani, in modo da consentire la fruizione delle attività di formazione anche agli italiani per i quali sarebbe difficile accedere nell’ambito dei sistemi di formazione locale. Luca Della Valle

Silhouette Lift: una grande novità in Chirurgia Plastica ed Estetica. Il “Silhouette Lift” è una tecnica chirurgica mini-invasiva per il ringiovanimento cervico-facciale. Questa tecnica si realizza mediante l’utilizzo di speciali fili chiamati Suture Silhouette, caratterizzate da particolari coni riassorbibili in acido poli-lattico, disegnate e realizzate da un bio ingegnere californiano e introdotte nel mondo della Chirurgia Plastica. La presenza di coni favorisce una forte e stabile trazione dei tessuti permettendo di conseguire un aspetto più giovane e rilassato, sollevando i tessuti del terzo medio del viso. Questa tecnica non può sostituire il lifting classico, ma rappresenta un procedimento chirurgico nuovo e minimamente invasivo in cui non residuano cicatrici visibili, indicato per pazienti con moderato rilassamento cutaneo. L’operazione si effettua in anestesia locale o con blanda sedazione e dura 45 minuti circa. Recentemente l’utilizzo di tali suture è stato esteso al lifting del sopracciglio, del collo e del gluteo. In particolare l’utilizzo delle Suture Silhouette per la gluteo-plastica rappresenta una valida alternativa ad altre tecniche come l’impianto di grasso o l’utilizzo di protesi. Il recupero post-operatorio è molto rapido, il dolore spesso assente e solitamente le complicanze rare. Non è solo il mondo dell’estetica che beneficia di questa innovativa sutura, ma anche il vasto campo della Chirurgia Ricostruttiva: sta riscuotendo un notevole interesse l’uso delle Suture Silhouette per la simmetrizzazione del viso nelle paralisi del nervo facciale. L’Università di Udine nel reparto di Chirurgia Plastica è stata la prima in Europa ad utilizzare questo sistema per le paralisi del viso, seguita poi da Padova, Siena e molti altri centri. All’estero ora anche il più grande ospedale di Parigi, Petie-Salpetriere, ha inserito questa metodica nelle procedure standard per il recupero di queste patologie. La Spagna e l’Italia sono stati i primi paesi dopo gli USA ad utilizzare e divulgare l’uso delle Suture Silhouette, in quanto il dr. Franco Perego di Monza ed il sottoscritto, dr. Roberto Pizzamiglio in Marbella, per anni abbiamo collaborato con il dr. Nicanor Isse di Newport Beach, California, che è il chirurgo che ha ottimizzato l’uso di queste suture in chirurgia estetica. Il ridotto traumatismo, la rapida guarigione dei pazienti e gli ottimi risultati ottenibili, fanno del Silhouette Lift il protagonista nelle innovazioni in Chirurgia Plastica ed Estetica. Dr. Roberto Pizzamiglio Molding Clinic – Marbella roberto@pizzamiglio.org


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Marbella, sempre più sicura, con 38 poliziotti di quartiere e squadre miste per questa estate Il Municipio ha istituito la Polizia di Quartiere che è già operativa con 38 agenti. La sindachessa, Ángeles Muñoz, ha dichiarato che la “polizia di prossimità” è la volontà del Comune per una forte politica di Sicurezza Cittadina, la cui delegata, Maria Francisca Caracuel, afferma che questa dotazione non sostituisce quella già operante, ma si somma all’organico esistente. La sicurezza per l’estate viene garantita da squadre di agenti della Polizia Locale e Nazionale, con ispettori della “Via Pubblica”. Le misure sono state decise in una riunione fra la Sindaca, Angeles Muñoz, la Delegata per la Sicurezza, M. Francisca Caracuel, la Delegata alla Via Pubblica, Alicia Jiménez, il Commissario Capo della Polizia Nazionale, Francisco Arrebola e il rappresentante della Polizia locale. “Marbella è sicura

– dichiara la Sindaca – ma dobbiamo continuare a migliorare, conciliando carattere turistico e leggi comunali”. M. Francisca Caracuel, ha evidenziato l’importanza della preven-

zione dei delitti e delle infrazioni. Il Piano di Sicurezza Estivo include i controlli di alcolemia,che in estate aumentano specialmente in punti caldi come Porto Banús, Marbella e San Pedro.

L’International Police Association “Servo per Amikeko” la novità più curiosa, legata in qualche modo alla figura dell’agente di quartiere, è rappresentata da un corso chiamato “El día canino”, organizzato assieme Comunità dei Municipi della Costa del Sol e alla scuola di addestramento dei cani Roy Fonte. Si tratta di un primo livello addestrativo in modo che un poliziotto abbia un fedele compagno a quattro zampe che, oltre a proteggere, aiuta materialmente ed emotivamente. La sua sola presenza stimola l’avvicinamento alla gente, rende più facile il contatto e funge da deterrente contro i malintenzionati, per Attualmente il presidente dell’IPA (International Police Association) di Marbella è Sebastián Suárez, della Polizia Locale. Subentra ad Antonio Gil Haro che è stato nominato Presidente Onorario. È la prima volta nella storia dell’IPA in Spagna che si crea questa qualifica. I Soci appartengono al Corpo della Polizia Nazionale, alla Guardia Civil, alle Forze Armate e alla Polizia Local. Inoltre ci sono soci speciali, per i loro meriti come collaboratori volontari, che rispecchiano il motto “Servo per Amikeko” ossìa Servire per Amicizia. Secondo Sebastián Suárez una città cosmopolita come Marbella avrebbe bisogno di un alloggiamento per amici, colleghi e soci IPA di passaggio o in vacanza. Una specie di fore-

steria come già ce ne sono in altre città del mondo. “Pertanto - afferma Suárez - approfitto per lanciare un appello a un costruttore o ad un imprenditore che volesse darci in uso un edificio che noi potremmo gestire dandogli una grande pubblicità a livello mondiale”. Oltre alle attività sociali e culturali, l’IPA ha promosso un corso di specializzazione per la Polizia Locale sulle falsificazioni dei capi di abbigliamento firmati e degli accessori di marca, patrocinato dalle stesse case che vengono contraffatte, fra cui la Nike, la Burberry e la Disney. Inoltre ha varato un programma di formazione permanente legato alla professione di operatori della sicurezza, con corsi di tecnica di difesa personale e attualizzazione dei sistemi informatici. Ma

cui stiamo facendo in modo che questa iniziativa diventi un servizio complementare di carattere professionale poliziale. Un animale è un valore aggiunto al rapporto già esistente fra cittadino e agente, perchè ha un ruolo presenziale, esecutivo e dissuasorio. Naturalmente l’IPA di Marbella mantiene molti contatti con le associazioni straniere, considerato che Marbella è la città più cosmopolita della Spagna. Recentemente ha ricevuto la visita di membri IPA dell’Ontario, in Canadà, di Filadelfia, Chicago, Romania, Estonia, Slovenia, Francia e altri. Per

quanto riguarda l’Italia, l’ultima visita è stata quella di un socio di Palermo; l’anno prossimo verrà ricambiata la visita. L’amicizia, simbolicamente indicata nel motto dell’IPA, è fatta anche di questi gesti. Giulio Rosi International Police Association magazine Sopra da sinistra: - l’Alcaldesa Angeles Muñoz, la delegata alla sicurezza M. Francisca Caracuel e l’intendente Rafael Mora. - Riunione per il piano di sicurezza estate. A lato: Sebástian Suárez, presidente IPA Marbella


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Iberdrola: così è cambiato oggi il concetto d’impresa

Ignazio Galan Presidente di IBERDROLA, afferma che “nel secolo XXI la risorsa più scarsa è il talento, per cui è fondamentale in una impresa, in una società, in un paese, sapere gestire il capitale umano, attraverso la valorizzazione di quel patrimonio aziendale che si chiama talento”. Come è cambiato il concetto di impresa? “Il concetto di impresa è cambiato molto negli ultimi anni e, sebbene l’obiettivo ultimo sia la creazione di ricchezza, questo compito si deve fare di forma sostenuta e sostenibile: negozio e sostenibilità devono andare di pari passo”. Quale sarebbe il nuovo ruolo degli imprenditori? “Essi sono, senza dubbio, uno degli agenti socioeconomici più importanti e costituiscono la base del sistema

produttivo, creando ricchezza, occupazione e benessere; dinamizzando e modernizzando il tessuto industriale; essendo un motore per l’innovazione ed elemento costruttivo di talento e conoscenza”. E quale sarebbe l’elemento trainante del futuro? “Se nel secolo XIX la risorsa più scarsa era il denaro e, per questo motivo, gli economisti erano i più apprezzati, e nel secolo XX fu la tecnologia, che favorì gli ingegneri, oggi, nel secolo XXI, la risorsa più scarsa è il talento”. Cosa dire dei mercati del mondo? “Questo è un gran momento per approfittare delle enormi possibilità che la globalizzazione ed i mercati ci offrono. Ma occorre essere coraggiosi, aperti, dinamici, senza paura del rischio e con una visione ottimistica di futuro il

. Andalucia Mondial del Golf: Volvo Master, Riders Cup, Coppa del Mondo. . Communication Golf organizza Tornei PRO AM e AMATEUR . Gli italiani amano la competizione, lo sport e la Spagna: la Costa del Sol è il luogo ideale . Communication Golf nella Costa del Sol si giuoca nei migliori campi da golf, si vive negli hotel più esclusivi e il sole più brillante fa vivere una vacanza indimenticabile . Sport, amicizia e....possibili investimenti! . Il golf è piacere, amicizia e comunicazione!

successo”. Un elogio alla globalizzazione? “La globalizzazione ha moltiplicato le possibilità di crescita ed espansione delle imprese e, contemporaneamente, ha portato ad intensificare i compromessi e le responsabilità di fronte ai collettivi più prossimi ed alle società dove sviluppano le attività. Prossimamente? “Come ho dichiarato in Texas, durante il XII Foro Spagnolo-Stati Uniti, entro il 2010 investiremo oltre 5.144 milioni di Euro in energie rinnovabili negli Stati Uniti. Questo investimento è previsto nel piano strategico della compagnia per il periodo 2008/2010. Oggi siamo leader dell’energia eolica mondiale, presenti in 22 paesi e con 1400 impiegati. Paola Pacifici

I 4000 Giovani imprenditori L’Associazione di Giovani Imprenditori dell’Andalusia AJE, fu costituita nel 1990 ed è multisettoriale. Possono esserne membri tutti gli impresari minori di 40 anni. L’Aje Andalusia persegue la difesa e promozione degli interessi economici e sociali, attraverso la trattativa collettiva lavorativa, la soluzione di conflitti di lavoro, il dialogo sociale, la partecipazione negli organismi pubblici. I suoi scopi sono: * Promuovere le vocazioni imprenditoriali. * Rappresentare, gestire e difendere gli interessi professionali dei suoi membri * Studiare, appoggiare e sviluppare progetti presentati per i suoi associati. * Servire da organo, unione e coordinazione tra i suoi membri e stimolare lo spirito di solidarietà * Rispondere alle necessità di formazione, informazione, assistenza, ricerca e perfezionamento dei suoi membri, studiare e divulgare i temi d’interesse per i soci. * Agire in appoggio e difesa dall’impresa spagnola ed andalusa, indipendentemente dell’amministrazione pubblica e di qualunque gruppo di pressione o partito politico. * Stimolare ed appoggiare il sistema di libera iniziativa e l’economia di mercato. * Cooperare con le differenti organizzazioni sociali per ottenere una crescita stabile ed un adeguato livello di qualità. Il Presidente dell’Aje Andalusa, Francisco Javier Navarro Bermudez, ha dichiarato: “Siamo nati 18 anni fa e rappresentiamo più di 4.000 giovani imprenditori. È arrivata l’ora di fare un salto qualitativo e quantitativo, per potenziare il nostro messaggio. Vogliamo arrivare a nuovi interlocutori e stringere con loro dei legami produttivi. Lavoriamo per la creazione e il miglioramento delle imprese, per ridurre la burocrazia, migliorare le comunicazioni, per essere presenti nei grandi organi di decisione dell’Andalusia, per la ricerca nelle nostre università, per ottenere migliori strumenti finanziari, nuove politiche che favoriscano l’iniziativa privata, migliorare i legami di solidarietà ed appoggio tra imprese e società, per l’internazionalizzazione delle imprese andaluse”. Foto: I vincitori del Premio Aje 2008, con il sindaco di Malaga, Francisco de la Torre

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Le auto rubate svaniscono sulla rotta del crimine

L’ultimo lembo meridionale della costa spagnola si chiama Costa del Sol. La chiamano anche “rotta del crimine”, perchè la variopinta promisquità di razze, di lingue e di situazioni favorisce le attività illecite. Quando si arriva ad Algeciras, Africa ed Europa sembrano toccarsi. In questo punto, considerato la “porta meridionale” verso l’Africa, il corto braccio di mare favorisce qualsiasi traffico. È qui che il 40% delle automobili rubate attendono il momento più propizio per entrare in Marocco, con l’aiuto della criminalità organizzata, e perdersi nei labirinti africani. Solo nella provincia di Malaga ogni anno vengono rubate più di settemila automobili. In tutta la Spagna il numero di auto ru-

bate annualmente, secondo una stima di qualche tempo fa, superava le centomila unità. Circa la metà vengono recuperate dalla polizia prima che lascino la Spagna. Spesso le automobili rubate servono per finanziare altre attività criminali, come il traffico di hashish, la tratta delle bianche collegata alla prostituzione e perfino l’immigrazione clandestina. Il meccanismo è gestito da un gruppo formato da un capo e dei basisti che studiano le abitudini dei proprietari prima di fare il colpo. La disattenzione dei proprietari è complice dei delinquenti. Molti furti avvengono infatti presso i distributori di benzina, quando si abbandona la macchina con le chiavi inserite nel quadro per recarsi alla cassa a pagare il

carburante. Altri furti vengono commessi davanti alle edicole dei giornali o presso gli uffici della Motorizzazione spagnola dove si effettuano le immatricolazioni e le revisioni periodiche. Una delle situazioni di rischio si verifica quando le automobili nuove giungono presso i concessionari per essere collocate nelle vetrine. Nel trambusto i ladri, che indossano tute simili a quelle degli addetti allo scarico, si mettono al volante e spariscono nel nulla. Anche nei gesti più semplicipuò nascondersi l’occasione per favorire i malviventi. Per esempio, il segnale emesso dal telecomando a raggi infrarossi per bloccare la vettura, può essere intercettato e clonato. Il veicolo viene pedinato ed alla prima occasione rubato, direttamente in garage o al parcheggio. Il modo migliore per difendersi è la prudenza, considerando che si tratta di professionisti. La struttura delle bande è formata da gruppi di una ventina di persone. Alcune scelgono le macchine, altre procurano chiavi ed antifurti, e altre ancora effettuano il furto. Una volta rubata la vettura, un falsario crea la documentazione che l’accompagnerà oltre frontiera, dove viene affidata ad un corriere che, a volte, si fa accompagnare da una donna e quanche bambino per simulare un insospettabile nucleo familiare. Il corriere guiderà l’automobile oltre confine consegnandola ad un trafficante locale che la colloca sul mercato clandesti-

no. Più sono le persone implicate, maggiori sono i costi da ammortizzare. Anche il rischio ha una quotazione e il ricavato può raggiungere il 60% del prezzo di listino. Tradotto in soldi, il fenomeno delle auto rubate provoca ogni anno un danno economico di un centinaio di milioni di euro, gran parte a carico delle compagnie assicuratrici. Nei casi di furti commessi in altre nazioni, con il successivo passaggio della vettura per varie frontiere, sarà sempre più determinante il sistema Atlas, un’immensa banca dati gestita da FBI e Interpol, la quale permette l’identificazione del veicolo anche se

è stato riverniciato, grazie al riscontro di alcuni dati che la mafia non è in grado di modificare. Il passaggio delle auto rubate attraverso varie frontiere complica il lavoro della polizia. È emblematico il caso dell’ automobile di un cittadino italiano, rubata a Londra, fatta transitare per Parigi ed esportata in Marocco passando dalla Spagna. In questo caso l’identificazione attraverso i documenti contraffatti risulta impossibile. Le cose stanno cambiando radicalmente con l’entrata in funzione del sistema satellitare “Galileo” che permette l’immediata localizzazione dei veicoli rubati.

Il Made in Italy del caffè, fra aromi, storia e cultura in Italy in Italia e nel mondo. L’idea gli venne quando acquistò al mercato delle pulci la prima macchina da caffè, diventando così il più grande collezionista al mondo. Al Caffè Letterario della Limonaia la giuria, con il sindaco di Spello, Sandro Vitali, ha premiato Vincenzo Comito, autore del racconto Dura lex sed lex, e Renato Bettinardi, per

Foto: A destra - il collezionista Maltoni e la prima macchina per caffè “La Pavoni”. Sopra - Modello chiamato “Lollobrigida”

A Villa Fidelia di Spello, si è svolto Caffèstival, non solo esposizione e degustazione, ma anche occasioni culturali a

partire da un comune denominatore: il caffè. L’evento comprendeva la mostra “Espresso made in Italy, storia, cultura, design, della macchina da caffè espresso” dalla Collezione Enrico Maltoni, che ha come obiettivo la divulgazione della cultura del caffè espresso made

il cortometraggio Ti Ascolto. Il premio, messo in palio da Carlo Ruffinelli e Marina Berti, della Torrefazione Mokacika di Spello (Sponsor ufficiale di Caffèstival), comprendeva un viaggio ed una fornitura di pregiato caffè. Per il concorso “BaldanAutomobili ti guida nelle terre del Caffè”, è risultato vincitore il visitatore Danilo Paggi di Perugia, con un viaggio in Tunisia. Ugo Raffa


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Sono in 43 mila gli italiani della “Casa” di Barcellona La CASA DEGLI ITALIANI, fondata nel 1866 con il nome “SOCIETÁ ITALIANA DI BENEFICIENZA E SCUOLE”, é una Associazione apolitica fra italiani, avente fini di solidarietá, di assistenza mutua e di conservazione delle radici culturalie linguistiche. É oggi la piú antica Associazione italiana all’estero in piena attivitá. L’Associazione, senza fini di lucro, opera con il pieno riconoscimento degli Stati Italiano e Spagnolo, ed ha sempre realizzato le sue finalitá grazie alla dedizione, a titolo completamente gratuito, dei Soci fra i quali i componenti del Consiglio di Amministrazione. Si finanzia attraverso le quote sociali, le donazioni dei benefattori ed altri introiti provenienti da iniziative varie. Le attività di beneficienza sono affidate al Comitato Assistenza, che aiuta i connazionali bisognosi sia moralmente sia economicamente. Nella sua bella e importante sede al centro di Barcellona, si organizzano periodicamente riunioni culturali e sociali, concerti, conferenze, mostre d’arte, per gustare la buona cucina italiana, oppure fare una partita a carte o al biliardo tra amici. Una moderna installazione con antenna parabolica permette di mantenersi informati sulle vicende nazionali, seguirle e viverle in buona compagnia. L’organizzazione di visite culturali e museistiche, di gite, di viaggi all’estero, permette di rinforzare amicizie fra i partecipanti e di farne delle

“Fiestas y Ferias” in Spagna Marbella - Feria de San Bernabé dal 9 al 15 giugno 2008 La Feria di San Bernabé, a Marbella, quest’anno si svolge dal 9 al 15 giugno. Questo evento ricco di colore è una festosa combinazione di musica flamenca, sfilate di cavalieri e dame in abito gitano, balli tipici dell’Andalusia come la Sevillana, e musica popolare per i giovani. La gente locale allestisce delle casette dove le persone socializzano, mangiano piatti andalusi tipici come il formaggio stagionato, il pesce fritto e il prosciutto Serrano. Si festeggia fino all’alba. Tutti si stringono la mano in segno di amicizia e rispetto, con in mano un bicchiere di vino Jerez o birra. Si continua così per tutta la notte. Ma chi era San Bernabé? Secondo la leggenda Biblica, San Bernabé dette dei soldi agli Apostoli perchè li dessero ai poveri. Il suo nome originale era Giuseppe, ma il nome nuovo datogli dagli Apostoli è San Bernabé, che vuole dire “colui che incoraggia gli altri.”

nuove. Per mandato statutario la Casa degli Italiani, nell’ambito del suo programma di promozione della cultura, creò nel lontano 1894, con grande impegno, le Scuole Italiane in Barcellona. Attualmente le Scuole Italiane di Barcellona, che comprendono il ciclo completo dalla Materna al Liceo Scientifico, sono a carico dello Stato Italiano con professori di ruolo e pertanto parificate con l’ordinamento italiano e con quello spagnolo. La loro sede é negli edifici di proprietá della Casa. Istituisce sussidi e borse di studio per aiutare le famiglie

in caso di difficoltá economiche. Altra importante attivitá é quella della “Commissione Giovani”, per svolgere attivitá diverse, in particolare quelle sportive, organizzando squadre a tutti i livelli di etá per i campionati ufficiali delle federazioni Catalane. La Casa degli Italiani collabora con l’Istituto Italiano di Cultura offrendo le sue strutture per le manifestazioni culturali. L’edificio della Casa degli Italiani, del 1928, è nel centro di Barcellona: Pasaje Méndez Vigo, 8 - BARCELLONA Telefono: +34.93.487.88.51

Regine e dame 2008 Infantiles

Juveniles

Reina: Sandra Al-Hamwi Marti

Reina: Carmen Mª Hernández Bernal

Damas: Esther Ferreira Lara Ana Sierra Parra Giovanna Peña Gutiérrez Sandra Fernández Sánchez

Damas: Jessica Mena Sequeiro Ana Luna Corzo Lima Triana Guerrero Montoya Lidia Muñoz Duran


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A Marbella, Bruno e Giuseppina e i loro ristoranti, sono una istituzione che fa onore all’Italia. La qualità della loro cucina italiana, assieme al posto, sono le regole di Bruno per il successo. Una regola che Bruno e Giuseppina hanno applicato, aprendo i loro ristoranti in posti stupendi e di grande richiamo. Ed eccone i risultati: “Da Bruno pasta”, sull’Avenida Ricardo Soriano, dove puoi provare il “buffet del daesajuno”, poi “Da Bruno a Cabopino”, “Da Bruno sul mare”, “Da Bruno a San Pedro” e “Da Bruno a casa”. Mentre ceni puoi anche ascoltare della buona musica al pianoforte eseguita da un eccellente maestro. Anche le serate tematiche fanno parte dei loro programmi. Un’attenzione particolare Bruno la riserva ai piccolissimi con uno speciale menù. Famoso il suo libro “Almuerzo en familia”, il cui ricavato è a favore di una associazione benefica. I clienti dispongono della “carta Bruno”, per riservare, informarsi sulle serate organizzate nei ristoranti ed avere sconti. Bruno è impegnato anche come sponsor di serate culturali. Quest’anno, assieme al Comune di Marbella e all’assessorato al Turismo e Stranieri, ha patrocinato la Festa della Repubblica Italiana, promossa dall’Associazione Italiani in Spagna ed organizzata per la prima volta in Spagna a Marbella. Bruno ha voluto contribuire culturalmente con la presenza degli Sbandieratori di Gubbio (24 elementi in abito medievale con bandiere, tamburi e chiarine) e dei Campioni mondiali di Pizza acrobatica.

L’assessore José Luis Hernández spiega i vantaggi fiscali e sociali per chi diventa residente a Marbella. Con lo slogan “l’empadronamiento è un premio per i residenti stranieri”, Hernández elenca i vantaggi che si ottengono iscrivendosi nelle liste comunali, precisando che l’aumento della popolazione incentiva gli investimenti pubblici nel municipio e il numero di poliziotti, centri di salute, scuole e mezzi di trasporto pubblico, perchè sono tutti in relazione con il numero dei residenti. Tra i vantaggi derivanti dall’“empadronamiento” spiccano quelli fiscali. Il primo riguarda il fatto che la residenza a Marbella non verrà piú considerata come seconda casa, ma come casa abituale, assieme allo sgravio delle relative tasse, dell’IRFP, delle imposte di successione e patrimoniali, così come l’esenzione del pagamento del plusvalore in caso di vendita della casa per reinvestire. Oltre ai vantaggi fiscali, si ha il diritto al voto, l’accesso alle scuole pubbliche, la possibilità di contrarre matrimonio, di comprarsi una macchina o rinnovare il passaporto in Spagna. La campagna – ribadisce Hernández - utilizza tutti i mezzi della pubblicità, come giornali, riviste, radio e televisioni locali, manifesti nelle fermate degli autobus e sui cestini dei rifiuti, interviste a personaggi stranieri, programmi sulle emittenti locali. L’informazione viene diffusa nella pagina web del Comune e attraverso le associazioni degli stranieri. L’iniziativa comprende manifestini, punti di informazione nei centri commerciali, a Puerto Banus e nel centro storico di Marbella e San Pedro de Alcantara, ed una campagna telefonica. Foto: L’assessore a turismo e

stranieri di Marbella, José Luis Hernández

MISS ITALIA NEL MONDO - MISS ITALIA SPAGNA - Le finaliste a Marbella Jessica

Romina

Tamara

Roberta

Nadillie

Lisa

Ornella

Ines


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I PREMIATI Targhe di riconoscimento a italiani

Toni Dalli Giuseppe Esposito - (Ristorante da Pino) Bruno Filippone - (Ristorante da Bruno) Sandro Morelli - (Ristorante Villa Tiberio) Dr. Roberto Pizzamiglio - (Chirurgo Molding Clinic) Carlo Civiero - (Gruppo C) Salvatore Piredda - (Licor Mediterraneo) Giuseppe Sebastiani - (Presidente Sbandieratori Gubbio) Paolino Bucca - (Campione Pizza Acrobatica) Cristiano Angelo - (Campione Pizza Acrobatica) Federica Loi - Giovane Italiana Dirigente in una Impresa Spagnola (Responsabile marketing Casino Marbella) Coro della Virgola - (Regione Abruzzo) Miss Italia Spagna 2008

GRAZIE!!! Per la prima volta in Spagna, la Festa Nazionale della Repubblica Italiana si celebra a Marbella, presente il Deputato Nazionale per gli italiani in Europa, On. Aldo Di Biagio. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Italiani in Spagna con il Comune di Marbella-Dipartimento Turismo e Stranieri e il ristorante “da Bruno”, è in Piazza Africa con uno spettacolo. Il Coro della Virgola, inviato dalla Regione Abruzzo, apre la serata con l’inno di Mameli. Il Comune di Marbella ha dato tutto l’appoggio logistico necessario, dimostrando rispetto delle tradizioni dei suoi abitanti stranieri. Bruno Filippone, proprietario di ristoranti, quale attento uomo di cultura e di tradizioni italiane, ha voluto essere lo sponsor conviviale del Gruppo degli Sbandieratori di Gubbio e dei Campioni del Mondo di Pizza Acrobatica, offrendo anche un pranzo ufficiale a tutti i partecipanti e alle autorità italiane e spagnole. Salvatore Piredda, titolare della Licor Mediterraneo, offre il biglietto aereo alla Miss Italia Spagna per Venezia. Un grazie al Casinò di Marbella che ha festeggiato le ragazze con un delizioso e importante ricevimento.

Significati e storia dei bandieranti di Gubbio Il termine “bandiera” deriva dal tedesco banda e significa “striscia di panno” o “fascia”, e poi “manipolo di soldati”, dal quale provennero le voci bandus e bandum (insegna). Nasce dalla necessità di distinguere il reparto armato e serviva anche, con alti lanci, come richiamo per la raccolta delle truppe. Quando la bandiera era minacciata, si scagliava al di fuori della mischia affinché qualcuno la portasse in salvo. L’antico gioco della bandiera, praticato nel Medio Evo dagli alfieri delle corporazioni di arti e mestieri e del comune, trova continuità negli sbandieratori di Gubbio. Il primo documento, del 20 agosto 1380, dice che il pittore Petruccio Luca De Fabris ricevette 10 lire anconetane per la “farcitura d’una bandiera a colori da svolazzare”. Nel 1435 sedici bandiere furono commissionate al pittore Ottaviano Martino Nelli. Per la nascita del principino d’Urbino “Federico”, nel 1605, si esibisce nel palazzo Ducale per la Festa di Sant’Ubaldo una squadra di quattro giovani bandieranti.

El Flamenco Paolino Bucca, siciliano di Capo d’Orlando, più volte campione mondiale di Pizza acrobatica “freestyle”. Da oltre 20 anni gira il mondo riscuotendo successi per le sue dinamiche acrobazie che promuovono in tutto il mondo la squisita ed inimitabile pizza italiana.

Cristiano Angelo, campione di Pizza acrobatica. All’età di 27 anni comincia con il “freestyle”, con il quale trionfa in Italia, in Svizzera ed a New York. Nel ristorante Cow Boy di Contone, ha realizzato una pizza lunga 160 metri che è entrata nei Guinness.

Il mistero che circola attorno al nome flamenco non è di facile soluzione. Molti studiosi hanno cercato di spiegare in vari modi la costruzione del termine e il suo stesso conseguente significato. Ma il buio è rimasto. Mentre è stato possibile disegnare l’intero albero genealogico del ballo, non si sono sufficientemente chiariti i motivi per i quali, per descrivere una cultura musicale e coreica che è nata inequivocabilmente in Andalusia, è stato adottato un vocabolo controverso che vuol dire fiammingo. Alla festa della Repubblica Italiana è presente l’ “Academia Hermanas Maldonado”.

La Regione Abruzzo, rappresentata dai Consiglieri regionali dottor Donato Di Matteo (Presidente del CRAM) e avvocato Giuseppe Tagliente, apre la Festa della Repubblica con l’inno nazionale cantato dal celebre Coro della Virgola, diretto dal Maestro Pasquale Veleno dell’Orchestra Sinfonica di Pescara. Nel 2003 riceve il primo premio “F. Marcacci”. Nel 2004, al Festival Internazionale “Pietre che cantano” omaggio a Francesco Petrarca nel 7° centenario della nascita. Nel 2005 XXI Rassegna Internazionale di Corali Polifoniche a L’Aquila. Il repertorio a cappella comprende i “Gartenlieder” di Fanny Hansel Mendelssohn. Con l’orchestra risaltano la “Messe de Minuit” di M. A. Charpentier il "Magnificat" di F. Durante; l’ “Oratorio di Natale” di Saint Saens, il “Magnificat”, il “Credo” di A. Vivaldi, l’operaoratorio “Celestino V” di Antonello Neri. Nel 2007 partecipa con successo al “Cantiere Internazionale d’Arte” di Montepulciano. Nel 2008 esegue in prima nazionale lo “Stabat Mater” di Knut Nystedt per coro e violoncello solo.

Il Casinò di Marbella, mèta del jetset mondiale, è il terzo della Spagna dopo Madrid e Barcellona. È frequentato da 125 nazionalità: dal Medio Oriente, Arabia Saudita, Kuwait, Nord Africa, Marocco, ai britannici, tedeschi, francesi, italiani e belgi. Gli spagnoli preferiscono la roulette, il black jack e il poker. Recentemente si è svolto un torneo di “Classic Poker”. Sempre più donne frequentano il Casinò - dice il Direttore Javier Burgués Hoyos - abbiamo uno dei migliori ristoranti della Costa: oltre al gioco, cultura e intrattenimento. Siamo stati contenti di offrire un ricevimento per le finaliste di Miss Italia Spagna, presenti l’Alcaldesa Angeles Muñoz, il Deputato italiano, Aldo Di Biagio, rappresentante degli Italiani in Europa; il Deputato provinciale Manolo Cardeña, l’Assessore al Turismo José Luis Hernández, la presidente dell’Associazione Italiani in Spagna, Paola Pacifici, promotrice dell’evento, e Nino Malizia, Coordinatore mondiale del concorso.



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“Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam” Intervista con il Priore Generale dei Templari di Spagna

“Sono leoni in guerra e agnelli pieni di dolcezza nelle loro case. Sono rudi cavalieri nel corso delle spedizioni militari ma simili a eremiti nelle chiese. Sono duri e feroci contro i nemici di Dio e prodighi di carità verso gli uomini pii e timorati di Cristo...e tutte le volte che i cavalieri erano chiamati alla battaglia, essi domandavano non quanti fossero i nemici, ma in che luogo si trovassero…” Jacques de Vitry Histoire des Croisades Don Manuel Pérez Quintanilla, Priore Generale dei Templari e Gran Cancelliere General dei Baroni di Trastámara, è la massima autorità in Spagna. In questa intervista in esclusiva risponde su temi di scottante attualità. Quando comincia la vostra storia? Nell’anno 1108, quando nove cavalieri molto ricchi e di classe nobile, decidono di andare a Gerusalemme per proteggere i pellegrini dai banditi. Erano l’equivalente dei frati, ma soprattutto erano un Ordine militare di Cavalleria con i voti di obbedienza, lealtà e la castità. Il loro “scopo segreto”, era di trovare antiche reliquie dai poteri immensi come l’Arca dell’Alleanza e il Santo Graal. Furono chiamati i “Poveri Cavalieri di Cristo” unendo la mansuetudine del monaco alla forza del guerriero. Quando si presentarono al Re di Gerusalemme Baldovino II, per controllare le strade di Gerusalemme, erano coperti da un semplice mantello bianco. Hugues de Payns, disse al re che non erano le vesti che facevano

i buoni e coraggiosi cavalieri, ma il cuore. Con l’aumentare di numero si trasferìrono nella spianata del Tempio di Salomone prendendo il nome di “Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme”, ma erano conosciuti come “Templari”. Crearono la prima banca del mondo, per custodire beni depositati a Gerusalemme. Incontrando grandi difficoltà, dal punto di vista militare ed economico,Hugues de Payns tornò in Francia nel 1127 a cercare aiuti,viene nominato primo Gran Maestro e cominciano ad arrivare le donazioni Nei due secoli in Terra Santa, i Templari persero sette Gran Maestri in combattimento, cinque in seguito a ferite e uno nelle prigioni saracene. L’ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay, rese più forte l’Ordine nella Francia di Filippo IV il Bello, portando con sé il tesoro accumulato in Terra Santa. Erano ricchissimi e potenti, un vero Stato nello Stato e non soltanto in Francia, dove pare fossero ventimila. Tanta ricchezza scatenò l’invidia del Re di Francia Filippo IV il Bello che decretò la fine dell’Ordine. Il Re di Francia Filippo IV il Bello infatti, già scomunicato nel 1303 da Papa Bonifacio VIII, pensò che invece di restituire i capitali che gli erano stati prestati dai Cavalieri per condurre le varie guerre con Aragonesi, Inglesi e Fiamminghi, fosse più economico eliminare l’Ordine e impossessarsi dei suoi beni. Venne istruito un processofarsa per eresia che durerà ben sette anni - dal 1307 al 1314. Li si accusò di essersi dati a

pratiche diaboliche, di idolatria verso la testa magica di Bafometto, di sodomia, di riti iniziatici che comportavano il bacio dell’ano del Maestro e lo sputo sul Crocefisso. Sottoposti a torture terrribili, fra cui l’immersione dei piedi nell’olio bollente, molti Cavalieri Templari confessarono ciò che volevano gli aguzzini, persino il Gran Maestro cedette. La bolla papale del 1312 sciolse l’Ordine senza prove, ma per legittima suspicione. Jacques de Molay, ebbe la possibilità di salvarsi, ma ritrattò la confessione venne condannato al rogo. Prima di morire, si rivolse al popolo rivendogli la verità. Predisse al re di Francia che entro l’anno anche lui sarebbe morto. Dopo 37 giorni il re morì, si dice per una caduta da cavallo. Tre mesi dopo muore anche Clemente V, ufficialmente per problemi intestinali, ma più probabilmente per avvelenamento. Poi morirono misteriosamente altri protagonisti dello sterminio dei Templari. I Templari si distribuiscono in Spagna, Inghilterra, Italia e Germania, continuando ad aumentare di numero. La Chiesa non li scomunica, ma si limita a separarli dal proprio organico. Prima di morire, in un documento rinvenuto dopo 700 anni nel Vaticano, Clemente V riconosce che il processo era stato una ignobile farsa ed assolve i Templari autorizzandoli in quanto frati a impartire i Sacramenti.

L’immensa rete delle “Gasolineras” distribuite lungo la Spagna, svolge un efficente servizio ininterrotto.

Qual’è oggi il ruolo svolto dai Templari? Ovviamente non combattiamo come nell’antichità, ma siamo cavalieri obbedienti e leali ai nostri superiori. Non siamo una setta e celebriamo l’ investitura dei neofiti con un grano di sale, un pezzo di pane e un poco di vino come nel rituale cattolico. La nostra missione, soprattutto la mia, è di riunificare tutti gli Ordini della Spagna per essere riconosciuti dalVaticano. Cosa pensa dell’Opus Dei? Come prelatura dei Gesuiti è molto forte e potente. Il suo fondatore, Josemaria Escrivá de Balaguer, è salito agli onori dell’altare. Sono molto intelligenti, professionisti e di alto livello. Abbiamo buoni rapporti con tutta la Chiesa e con le sue legittime ramificazioni. E con la Massoneria? Si disse che i Templari e la Massoneria erano uniti. La Massoneria era composta dai muratori, per questo il loro simbolo erano la squadra e il compasso. La nostra simbologia è diversa. Abbiamo buone relazioni, però tutti sanno che la Massoneria

non ha niente a che fare con la Chiesa., nel senso che i suoi adepiti non sono obbligati ad avere relazioni con la religione, ma non possono essere atei. Noi invece siamo dichiaratamente cattolici. Qual’è la cosa che non le piace della società di oggi? Posso risponderle con la frase di un papa: se non ho carità sono un tamburo vuoto, se non ho carità non sono nessuno. Come disse Gesù, si deve perdonare non sette volte, ma settanta volte sette. Di conseguenza quello che più mi addolora è la mancanza di carità. Un Cavaliere Templare deve avere questo sentimento vero nel cuore, altrimenti non è un Templare. Ammettete anche le donne nel vostro Ordine? Fino a qualche tempo fa era impensabile, ma attualmente accettiamo le dame perchè hanno poteri che spesso non hanno gli uomini. Sono brave nell’organizzazione, affidabili, precise, coscienzose. A volte avviene che in un Priorato una dama svolga le funzioni di tesoriere. Quando entrano nell’Ordine hanno il grado di “dueña”, cioè padrona, poi diventano sergente e infine Cavaliere (Sor). Una volta ammesse partecipano a tutti gli atti come gli altri membri. Secondo lei, chi è stato il Papa migliore? Secondo me Giovanni Paolo II è stato il miglior pontefice della storia, perchè si è aperto a tutte le religioni, ortodossa, ebrea, musulmana, protestante, anglicana e così via. Ha cercato di riunire, di dimenticare rancori, di creare fratellanza umana e universale. Un compito difficilissimo, ma come in tutte le cose difficili l’importante è cominciare e poi perseverare. Nulla è impossibile, se si vuole veramente. Giulio Rosi


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Il Palau de la Musica Catalana I segreti delle candidato al “Principe de Asturia” cucine vaticane Intervista al presidente, Félix Millet,.

Il Palau de la Musica Catalana, candidato al Premio “Principe de Asturias” per le Arti, fu costruito 100 anni fa in accordo con la richiesta della popolazione e in armonia con le idee avanzate della società dell’epoca. La sua storia è legata alla scuola di canto dell’Orfeó Català. Progettato da Lluís Domènech i Montaner che lo realizzò nel 1908 nel quartiere di San Pere,è considerato il simbolo della nuova architettura modernista catalana e nel 1909 fu premiato dal Comune di Barcellona.Nel 1971 fu dichiarato monumento nazionale e, dal 1982 al 1989, venne restaurato dagli architetti Oscar Tusquets e Carles Diaz. Nel 2000 si aggiunse un edificio con la biblioteca, un archivio, una sala riunione,gli uffici e i camerini.Nel 1997 è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Concepito come uno spazio aperto, da vivere a pieno, per la sua costruzione si sono usati il vetro smaltato ed il cristallo. La sua architettura originale ed ardita spicca fra gli edifici circostanti. Una suggestiva sala concerti rettangolare, con posti a semi ellittica, ha un lucernario a goccia ed ampie vetrate laterali che ne permette l’utilizzo anche senza luce artificiale. È unico al mondo! I motivi floreali e i colori delle vetrate ne fanno un giardino artificiale, dove il lucernario è il sole. Il palco, con un organo del 1908, è decorato con statue femminili che suonano strumenti musicali. Varie sculture adornano gli interni della sala e la facciata; nella sala sono presenti due gruppi scultorei, uno di fanciulle che cantano una ballata catalana e l’altro raffigurante la cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner. All’esterno, dove era l’ingresso delle carrozze, è presente un gruppo scultoreo dedicato ai personaggi delle canzoni popolari catalane.

Cento anni, cosa hanno significato e significano per Barcellona e per il mondo? Il Palau è l’espressione delle inquietudini culturali, le idee avanzate e gli interessi collettivi delle persone che lo promossero e della società catalana dell’epoca che lo vide nascere. Alcuni ideali che si sono mantenuti con ambizione e tenacia durante un secolo, riuscendo a sopravvivere alle più disuguali situazioni politiche e sociali. Il Palau della Musica Catalano, dichiarato Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco nel 1997, è - oggigiorno - una struttura culturale aperta al mondo intero, con più di 400 concerti annuali di artisti tanto nazionali come internazionali; più di 400.000 spettatori e 225.000 visitatori. Tutto un insieme culturale catalano e mondiale. Quanto è importante la musica in un Paese? La Catalogna ha visto nascere musicisti tanto universali come Ferran Sor, Pau Casals, Isaac Albéniz, Enric Granato, Ricard Viñes, Miquel Llobet, Victoria dels Angels, Alicia di Larrocha e Montserrat Caballé; istituzioni come il Monastero di Montserrat con la sua emblemàtica Escolània, il Gran Teatre del Liceu o lo stesso Palau. Cose che hanno permesso che la Catalogna sia un paese

musicalmente collocato nell’avanguardia a livello europeo. Come celebrate il Centenario? Dopo un secolo da quando si costruì, il Palau è ancora in buone condizioni. Sono stati restaurati la facciata e gli interni della sala dei concerti; inoltre abbiamo ampliato gli impianti. Ora il Palau conta su una piazza ed un nuovo auditorium con una capacità di 583 persone. Inoltre, si è aperto a tutti i generi musicali e, oltre la musica, il palazzo accoglie ogni genere di manifestazione culturale. Per tanto, in occasione del Centenario, abbiamo realizzato un inteso programma pieno di manifestazioni culturali e di intrattenimento: concerti, esposizioni, conferenze, incontri e così via. Un programma per rendere partecipi tutti gli amici che ci accompagnano in inquietudini, emozioni e sentimenti che questo eccezionale monumento continua a suscitare. Quali i programmi del Palau per i prossimi “Cento Anni”? A questa domanda è impossibile rispondere con obiettività. Ovviamente la nostra intenzione è che continui ad essere fedele alla sua storia negli aspetti culturali, musicali e sociali che l’hanno caratterizzato fino ad oggi. Questo richiede una promozione attiva per la cultura musicale universale, mantenendo viva l’apertura e l’ampiezza di obiettivi nei concetti estetici. Il tutto diffondendo, salvaguardando ed arricchendo la grandezza architettonica di questo monumento. Foto sotto: il Maestro Riccardo Muti dirigendo al Palau.

NEL PROSSIMO NUMERO ■ Anna Botella ama l’Italia ■ Storia della Policia Nacional ■ Il Real Aero Club di Spagna ■ Mostre IFEMA di Madrid ■ Intervista Presidente Associazione Ristoratori ■ Notizie da Valencia ■ I giovani e le Università della Spagna ■ Notizie dalla Costa del Sol

■ Largo ai giovani architetti ■ Notizie da Palma di Mayorca ■ Notizie da Las Palmas de G.Canaria ■ La storia della Ferrari ■ Politica italiana per gli Italiani all’Estero ■ Notizie dall’Italia ■ Le invenzioni spagnole ■ La Feria di Valladolid ■ Offerte di lavoro

Eva Celada, giornalista e scrittrice di libri di gastronomia - La cucina gitana, La cucina di Casa Reale e La cucina della Casa di Alba. In questa intervista ci parla del suo libro sui segreti delle cucine vaticane, che svela molti segreti, dalla nascita della cottura “a bagnomaria” alle salse, come la “carmelitana” e la salsa verde detta “salsa vaticana”. Curiosando tra i “sacri” fornelli ha scoperto antiche procedure di cottura, piatti prelibati e autentici “bocconcini da cardinali”, come le “uova benedettine” che piacevano a Papa Benedetto XI, l’aragosta con tartufo bianco, abituale alle incoronazioni papali del Rinascimento e la mousse di fagiano con salsa calda-fredda, piatto preferito da Papa Pio VI. Attraverso la lettura ci si immagina a tavola con i Papi, scoprendo le loro piccole manie, sperimentando le più gustose e singolari ricette della storia cristiana, dal sacrificio di Gesù, fino all’ultimo avvenimento del Vaticano, ossia la cena dell’incoronazione di Benedetto XVI. Più di cento ricette inedite, venti secoli della migliore gastronomia. L’influenza della cucina nella vita del Cristianesimo? Il mangiare è sempre stato un elemento di controllo sui fedeli;, durante i secoli, si è preteso che i fedeli non mangiassero carne per diversi giorni alla settimana. Parallelamente al divieto, esisteva un fiorente mercato di “bolle” pontificie che dispensavano dalla proibizione di mangiare la carne. Ma come diceva Santa Teresa del Bambino Gesù, “anche in una minestra si può trovare Dio”. ­Che si prova addentrandosi nei “segreti” delle cucine vaticane? È come vivere la storia attraverso la “cucina”. In Spagna usiamo l’espressione “entrare fino alla cucina”, per dire che quando si entra in una cucina di quella casa si conosce tutto. Per esempio ho saputo che Benedetto XVI è un Papa goloso, anche se molto parco. Probabilmente il più buongustaio è stato Papa Roncalli, Giovanni XXIII. Uno dei momenti più significativi del Cristianesimo è l’Ultima Cena; cosa consumarono veramente i commensali? Fin dalla liberazione del popolo giudeo si celebra una cena di Pasqua, con gli stessi alimenti: agnello, pane azimo, purea, frutta secca, erbe ama-

re, lattuga, quattro coppe di vino e un uovo sodo. L’Ultima Cena in realtà fu una cena di Pasqua, come mi rivelò il direttore spirituale dei rabbini spagnoli, poiché coincide nella forma, nella data e nelle caratteristiche con quel rito. Un grande avvenimento gastronomico per la Cristianità; però a livello culinario non possiamo considerarlo tale, in quanto non si preparò nessun cibo per celebrare l’addio al Maestro. Alcuni affermano che non si consumò l’agnello. Si dice che “a tavola non si invecchia mai”. È per questo che i Papi vivono così a lungo? Normalmente i Papi arrivano a tarda età. A Giovanni Paolo II piaceva molto la cucina polacca, fatta di zuppa e patate, ma apprezzava anche la cucina italiana. Gli piaceva il buon vino e un bicchierino a fine pasto. Benedetto XVI è conoscitore della buona cucina; sua madre era cuoca in un piccolo albergo della Baviera. È astemio, gli piace far merenda con un caffè e latte, è un appassionato di agrumi, mangiando beve succo di arancia e il suo gelato preferito è al mandarino. Cena raramente, con una semplice zuppa di semola. Quanto dell’antico protocollo papale resiste nella mensa vaticana? Molto poco. Oggi il Papa siede separato dal resto dei commensali, al vertice di una tavola a “V” , ma nel XIX secolo mangiava da solo. Ancora oggi si adorna la tavola con fiori bianchi e gialli - i colori della bandiera papale - le tovaglie continuano ad essere di filo bianco e bianchi sono bicchieri e posate. Perchè in un mondo di uomini, come il Vaticano, la cucina è in mano alle donne? Eterna domanda. Diciamo che preferiscono una cucina simile a quella delle loro madri rispetto a quella di un grande chef. Questo almeno per la quotidianità. Quanto fu determinante Leonardo da Vinci nelle abitudini a tavola? Molto; era a capo del cerimoniale della Corte di Ludovico il Moro e introdusse l’uso della salvietta, delle posate e di alcune buone usanze nel modo di mangiare, che fino a qual momento era rozzo. La raffinatezza a tavola arrivò nel secolo XVII con la Corte francese, che esportò il famoso protocollo “Borgognon”.


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La ONCE: nasce dalla Società di Soccorso e Difesa del Cieco fondata a Cadice nel 1928 L’Organizzazione Nazionale di Ciechi Spagnoli, ONCE, è un Ente di Diritto Pubblico carattere sociale e democratico senza fini di lucro, istituito per migliorare la qualità di vita dei ciechi della Spagna. Conta sull’appoggio dell’Amministrazione pubblica attraverso il Consiglio del Protettorato, con i ministeri di Economia e Fisco, Lavoro e Affari Sociali ed Interni. Un primo regolamento – prima di diventare ONCE - venne redatto da Luis del Roseto e Caro, del Corpo dei Segretari Generali di Governi Civili che nel 1928, a Cadice, fondò con le Autorità Provinciali la Società di Soccorso e Difesa del Cieco, che si estese a Jerez de la Frontera. Il 13 dicembre di 1938, il governo di Burgos firma il decreto di fondazione dell’ONCE, chiamata allora ONC, Organizzazione Nazionale di Ciechi, unificando le differenti associazioni esistenti, come il Sindicat di Cecs di Catalunya e La Hispalense di Siviglia, espandendosi nel resto dell’Andalusia e nel 1942 in tutta la Spagna. Con il Governo Civile di Badajoz si istituì la Cedola dei Ciechi il 9 giugno 1936

e nel 1928 nacque la Società di mutuo soccorso “Cooperativa de tabaqueros los 41”, con l’autorizzazione dello Stato per la vendita della Cedola Pro-ciechi, oggi nota come “Coupon dell’ONCE”, una lotteria che permette all’Ente di finanziarsi, dando lavoro a molti dei suoi soci”. I servizi sociali - spiega il presidente della ONCE, Miguel Carballeda Piñeiro (nella foto) - sono le priorità principali della nostra organizzazione

e della Fondazione. La politica educativa offre nuove opportunità ai nostri soci, rafforzando

i collegamenti con il CERMI, includendo altre forme di handicap nell’ambito della nuova Ley de Promoción de la Autonomia Personal y Atención a las Personas en Situación de Dependencia e negli statuti di autonomia. Nel 2006 – dice Carballeda – abbiamo creato 3.099 nuovi posti di lavoro e realizzato 29.406 corsi di formazione. Un totale di 108 mila posti di lavoro, dando servizi sociali ad oltre 68 mila affiliati. Nel 2007 è nata anche la Fondazione per le persone sordo-cieche. Il nostro impegno si estende ai ciechi di tutto il mondo con la Fondazione ONCE per l’America Latina. Con la Fondazione e il Sindacato CEOSA, generiamo altri 115 mila posti di lavoro diretti e indiretti”.

Fedeli al Cristo, i legionari non temono la morte ma nel 1981 venne ricostituito come guarnigione a Ronda (Malaga). Nel 1995 si creò la Brigata della Legione Re Alfonso XIII a Viator (Almeria). Dopo un periodo in cui si proibì la leva agli stranieri, oggi, come in altre unità dell’Esercito, si ammette la presenza di ispano-americani e guineani. Il sentimento religioso legato fortemente alla morte, viene particolarmente esaltato durante la Semana Santa di Malaga, quando i Legionari sfilano con austero portamento sostenendo a spalla il Crocefisso della Buena Morte del Mena. (S.B.) La Legione fa parte dell’Esercito Spagnolo ed è formata dalla Brigata della Legione Re Alfonso XIII (BRILEG), dal Battaglione Gran Capitano 1º della Legione e dal Battaglione Duca di Alba 2º della Legione. La Legione spagnola, o Battaglione Stranieri, come si chiamò inizialmente, fu ideato del comandante di Fantería José Millán-Astray che dette alla nuova forza il suo stile mistico. La Legione ha sempre avuto il culto del combattimento e la noncuranza per la morte, esaltando gli atti eroici necessari per la sua missione. L’obiettivo si persegue addestrando la truppa attraverso la “mistica legionaria”, simbolizzata nel Credo legionario, e con gli addestramenti al Bushido, un codice di condotta e un modo di vita, analogo al concetto europeo di Cavalleria. I

suoi gridi di guerra ancora usati sono “Viva la morte!”, “A me la legione!” e “Legionari a lottare, legionari a morire!”. Questa unità arruolava gli stranieri che si offrivano per combattere in Marocco. Il risultato sfavorevole nelle guerre coloniali del nord dell’Africa creava tumulti nel paese. MillánAstray pensò che la Spagna avesse bisogno di un corpo di soldati professionisti, con una morale ed uno spirito di corpo analoghi a quelli della Legione straniera francese. La Legione Spagnola il 28 gennaio 1920, essendo Ministro di Guerra Don José Villalba, col nome di “Tercio de Extranjeros”, per affrontare, come già aveva fatto la Francia, la durezza dei combattimenti nella guerra del Rif (Marocco), per la quale non erano preparate le truppe di leva. Il quarto battaglione fu sciolto,

Legión Española

Attivazione operativa: 28 de enero de 1920 Arma: Ejército de Tierra Español Tipo: Infantería Funzione: Infantería ligero-protegida Acquartieramenti: Ronda, Almería, Ceuta y Melilla I primi Comandanti: José Millán-Astray e Francisco Franco Motto: “Novios de la Muerte” Sacro Patrono: Cristo de la Buena Muerte Marcia: El Novio de la Muerte Mascotte: borrego, carnero y el jabalí Campagne: Guerra del Rif, Guerra Civil Española, Guerra de Ifni Anniversario: 20 de septiembre Medaglie: 7 Cruces laureadas de San Fernando colectivas, 22 Medallas Militares colectivas, Cruz de Guerra Francesa con palma de oro, 22 Cruces Laureadas individuales y 211 Medallas Militares Individuales.


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Don Francisco, sindaco di Malaga La Alcaldesa della una importante capitale europea “Ciudad del Sol”

Donna Maria Picasso, quando parlava del marito malaghegno Josè Ruiz Blasco, probabilmente diceva: “il mio amore è nato a Malaga”. Però Malaga non è solo sinonimo di Picasso, è la capitale della Costa del Sol. In questa intervista, il sindaco Don Francisco de la Torre, ci parla della sua città. Malaga capitale europea, perchè? Molte sono le cose fatte e molte ne stiamo facendo per renderla sempre piú importante. Oltre allo spettacolare Palazzo dei Congressi avremo anche un Auditorium della Musica nel “Paseo Maritimo” occidentale. Poi ci sarà lo sviluppo della rete urbana di trasporto, tanto all’interno quanto all’esterno della cit-

tà, con una metropolitana per la quale il Municipio collabora attivamente con fondi e mezzi. La gestione avverrà con le Amministrazioni Autonoma e Centrale. Inizialmente si svilupperà per dodici chilometri su due linee, alle quali si aggiungeranno una terza ed una quarta linea. Miglioreranno i collegamenti ferroviari con la Costa del Sol orientale ed occidentale.Un’ opera molto importante è l’Alta Velocità, che collega Malaga con Madrid e il resto della Spagna. Ciò potenzierà la linea strategica del turismo culturale proveniente dalle altre città. Altro progetto rilevante già avviato è l’ampliamento dell’aeroporto, per accogliere fino a venti milioni di viaggiatori

all’anno. Nel porto sono iniziati importanti lavori, con la creazione di una grande stazione marittima con sette moli per navi da crociera.Un immenso spazio chiamato porto-città, accoglierà manifestazioni ed eventi.La riabilitazione del pittoresco centro storico, già completata per il settanta per cento, oltre al miglioramento residenziale e commerciale, realizzerà importanti itinerari culturali fra i musei e il patrimonio architettonico ed archeologico di cui è ricca Malaga. Per valorizzare il rapporto con il mare, verranno costruiti due o tre porti sportivi e nuove strutture balneari. Infine stiamo sviluppando il settore tecnologico e scientifico con il Parco Tecnologico e l’Università. Quanti italiani vivono a Malaga? Degli ottomila italiani che risiedono lungo la costa , oltre duemila abitano a Malaga e svolgono diverse attività anche importanti, come i fratelli De Lucchi e la gelateria la Veneciana. Molti i matrimoni misti che, data l’affinità fra i nostri popoli, risultano felicemente riusciti. Gli italiani amano le spagnole e gli spagnoli amano le italiane.

Don Pedro, oltre a Torremolinos, ammira molto Roma e Firenze

Intervista con Don Pedro Fernadez Montes, sindaco di Torremolinos, dove vanno in vacanza migliaia di italiani. Soprattutto i giovani, sono attratti dal suo ambiente accogliente ed accessibile. Ma molti sono anche gli italiani che ci vivono e ci lavorano. Torremolinos è la unica città del mondo che ha dedicato un monumento al turista. Perchè? Perchè deve tutto al turismo. Il monumento rappresenta una donna, perchè furono le turiste che arrivarono negli anni sessanta e cominciarono a creare la fama internazionale di questa città. –Quanti sono i turisti?Ogni anno gli alberghi registrano più di sei milioni di pernottamenti, che fanno di Torremolinos il primo municipio turistico dell’Andalusia ed il

secondo della Spagna. Se sommiamo anche il turismo residenziale, Torremolinos è il primo municipio turistico della Spagna. Quali sono i progetti urbanistici? Il Palazzo dello Sport “San Miguel”; lo stadio polisportivo “Ciudad de Torremolinos”; la piscina olimpica climatizzata “Virgen del carmen”; l’Auditorium Municipale “Principe de Asturias”; la Plaza de Toros; le varie piste di tennis, padel e pattinaggio; il centro culturale”Pablo Ruiz Picasso”, che ospita l’università popolare con oltre 3.500 iscritti, e il complesso “Los Manantiales-Giardino botanico Molino de Inca”. Poi una nuova piscina coperta e un Multicinema. Infine sono previsti miglioramenti ornamentali di tutti gli

angoli della città. Come si è evoluto il turismo negli ultimi anni? È cresciuto in forma spettacolare, confermando Torremolinos come l’autentico “motore” dello sviluppo turistico della Costa del Sol. La maggior parte degli stranieri, non emigranti, sono europei e per la metà inglesi. Che lavori fanno gli italiani che vivono a Torremolinos? Gestiscono ristoranti, svolgono attività commerciali, si dedicano all’artigianato, al settore immobiliare, alle attività alberghiere, o sono professionisti. Conosce qualche città italiana? Purtroppo non sono mai stato in Italia, però credo di conoscerla abbastanza perchè ho letto molto sulla sua storia. Circa le citta`, naturalmente Roma è la prima che mi piacerebbe visitare, perchè è unica al mondo e la sua storia la incontriamo anche qui, in Spagna. Però ammiro molto anche Firenze, che è la culla del Rinascimento. C’è una canzone italiana che le piace, e un pietanza? In effetti sono moltissime le canzoni italiane che mi piacciono, però amo soprattutto le arie di molte opere liriche. Per quanto riguarda la cucina, mi piacciono soprattutto gli spaghetti.

La dottoressa Esperanza Oña Sevilla è la sindaco di Fuengirola, famoso centro turistco della costa occidentale andalusa. Con una attività incessante ha trasformato la città, modernizzandola esteticamente e nei servizi. Che significa essere sindaco di Fuengirola? Significa impegnarsi per dare ai cittadini e ai turisti una città adeguata alle esigenze sociali, logistiche, commerciali, culturali e di svago. Fuengirola è definita in “sole di città”, con il suo lungomare meraviglioso e spiagge aperte tutto l’anno. Per il clima soave e l’ambiente accogliente ed organizzato, viene scelta da un numero sempre maggiore di persone come meta turistica, residenza invernale o definitiva La modernizzazione è

campo di calcio, piste di atletica, zone verdi, biblioteca, strutture per la Terza Età e centri commerciali. Nella città convivono in armonia oltre 100 nazionalità diverse, alle quali mettiamo a disposizione un apposito ufficio dipartimentale per aiutare gli stranieri a risolvere dubbi e problemi burocratici. Quanti italiani vivono e lavorano qui? Quelli iscritti alla anagrafe cittadina sono più di 2500, anche se molti sono quelli non registrati. A costoro rivolgo un invito ad iscriversi alla nostra anagrafe, considerando che i comuni ricevono assegnazioni economiche del governo in base al numero degli abitanti.Quanti più siamo, maggiore saranno i finanziamenti e migliori, quindi,

un processo continuo che arricchiamo costantemente realizzando nuove opere pubbliche, fra cui un parcheggio sotterraneo con oltre 3000 posti in aggiunta a quelli già esistenti. Per la cultura abbiamo il Castello Sohail, dove si tengono concerti classici e moderni e un originale mercato medievale unico al mondo. Abbiamo un antico giacimento archeologico romano e un museo di storia. Numerosi sono i centri sportivi con un nuovo stadio fornito di piscina olimpica coperta,

i servizi che potremo fornirgli. Conosce l’Italia? Ci sono stata più volte e conosco bene numerose città oltre a quelle classiche come Roma e Venezia. Mi ha affascinato il Vaticano. La verità è che l’Italia è un paese che mi piace molto. In particolare mi ha impressionato Assisi, così incantevole, mistica e suggestiva con le sue case di pietra rosata. Dell’Italia e degli italiani mi ha colpito il grande senso patriottico che in Spagna forse non abbiamo.



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Preistoria, antiche civiltà, serre e spaghetti western

Almeria ha una lunga storia di molte civiltà. Nonostante i resti paleolitici e le pitture rupestri del Neolitico, è nell’Età dei Metalli, nel periodo calcolítico, che nasce il primo villaggio, Los Millares, con più di mille abitanti che lavoravano il rame nel terzo millennio prima di Cristo. Nell’Età del Bronzo, tra il 1700 e il 1400 a.C., si sviluppa la cultura de L’Argar. Le colonie di Baria, Villaricos, Abdera e Adra, rivelano la presenza fenicia. Ebbero contatti con i greci e diventarono colonia cartaginese, fino all’arrivo dei Romani. Ad Adra e ad Almeria si con-

servano resti di fabbriche di salature di epoca romana, per il commercio del garum, la salsa di pesce ed erbe aromatiche considerata una squisitezza dell’epoca. Dopo i romani, arrivarono vandali, visigoti e bizantini. I successivi otto secoli di civiltà islamica furono i più importanti. Nel secolo VIII gli arabi svilupparono l’agricoltura trasformando il paesaggio. Nel 955, Abderramán III ordina la costruzione della Alcalzaba (la seconda fortezza musulmana dopo l’Alhambra) per contrastare la minaccia del califfato fatimí di Mahdia (Tunisi). Da un semplice

quartiere nasce la città di Almeria, diventando il porto principale del califfato di Cordoba per il commercio con il Mediterraneo Orientale ed il Nord Africa. Subentra il regno di taifas di Almeria con Jairán primo re, ma lo splendore arriva con Almotacín, re poeta. Nel secolo XI prospera l’esportazione della seta. L’invasione almoravide mette fine alla taifa almeriense, ma la città continua ad essere un centro industriale apprezzato dai paesi cristiani. L’imperatore Alfonso VII, aiutato da catalani, genovesi, pisani e francesi, la conquista nel 1147. Dopo

dieci anni torna musulmana senza recuperare il suo splendore. Nel secolo XIII fa parte del regno nazarí di Granada fino alla conquista dei Re Cattolici nell’anno 1489. Benché ripopolata dai cristiani, i mori rimasero maggioranza fino alla guerra delle Alpujarras nel 1568. Guidati da Abén Humeya, i mori si ribellarono ai soprusi con una guerra cruenta. Abén Humeya assedia Vera, attacca Cuevas dell’Almanzora e ritirandosi organizza i giochi sportivi di Purchena, arrivati ad oggi grazie a Ginés Pérez di Hita, scrittore e soldato del marchese dei Vélez. Il “re dell’Alpujarr” si stabilisce a Laujar dove muore assassinato in un intrigo di palazzo. Felipe II inviò il suo fratellastro, Juan dell’Austria, per placare la rivolta. Sterminati e sparsi per la Spagna, i mori vengono definitivamente scacciati con il regno di Felipe III. Almería viene ripopolata, ma inizia un inesorabile processo di decadenza, aggravata da terremoti ed attacchi di pirati, in uno dei quali fu catturato Yuder Pachá, che conquisterà il mitico impero Songai. Con un esercito di 4.000 uomini attraversò il Sahara e conquistò Timbuctú. Nel 1964 Sergio Leone comincia a girare i suoi famosi Spaghetti Western sfruttando il celebre “desierto de tabernas”, unico vero deserto della Spagna. Riportandola alla fama di tutto il mondo con la

presenza di grandi attori come Clint Eastwood, Gian Maria Volontè, Henry Fonda, Terence Hill, Claudia Cardinale, Bud Spencer, Eli Wallach, Franco Nero e Lee van Cliff. Film che hanno girato il mondo accompagnati dalle musiche di Ennio Morricone. Conclusa la parentesi di celebrità di cui rimangono solo gli spettacoli per i turisti che vogliono vivere l’atmosfera del West, l’Almeria di oggi è famosa per la coltivazione di ortaggi e frutta nelle sconfinate serre coperte di teloni bianchi, note come “mare di plastica”, che si estende per 9000 chilometri quadrati fino alla provincie di Murcia e di Granada.

Elcano, la nave scuola degli ufficiali spagnoli La nave scuola Juan Sebastian Elcano, della Marina Militare spagnola, nacque per Reale Decreto del 1925, con un preventivo di 7.569.794 pesetas per sostituire la nave scuola Minerva. Il suo nome è in onore del celebre marinaio basco. Il varo avvenne il 5 marzo 1927, madrina Carmen Primo di Rivera, figlia del presidente del governo. Il 29 febbraio 1928 realizza il viaggio inaugurale da Cadice a Malaga, con un passeggero di eccezione, il re

Alfonso XIII. Il primo viaggio transoceanico fu il giro del mondo in direzione opposta alla rotta Magellano-Elcano. Da allora ha percorso oltre un milione e mezzo di miglia nautiche, formando molte generazioni di ufficiali. Ha partecipato ad innumerevoli regate come la transoceanica Lisbona-Bermude nel 1964, nel 1966 tra Bermude e Newport, la Gran Regata Colón ’92 e la Gran Regata 2000. Nel 1974 ha ricevuto la Boston Teapot, per per

aver percorso la maggiore distanza in circolo fra due estremi punti della terra in 124 ore. Nella sua lunga vita ha superato temporali, cicloni, uragani, tifoni e monsoni, lottando contro onde di quindici metri di altezza e venti di più di centosessanta chilometri all’ora. Il veliero fu costruito nei cantieri Echevarrieta y Larrinaga di Cadice e le vele sono dell’inglese Nicholson. Aveva una bussola giroscopica Sperry. Era dotato di un motore diesel da

80 cavalli, oggi sostituito da un diesel da 2000 cavalli con 300 giri al minuto. Negli anni ha subito modifiche come l’impianto frigorifero, l’aria condizionata, l’impianto di potabilizzazione, quello per il trattamento dei residui organici e i motori ausiliari.

Nave Elcano viene considerata un brigantino-goletta, ma anche una goletta “de velacho”. I suoi quattro alberi si chiamano come le antiche navi scuola della Marina spagnola: Blanca, Almansa, Asturias e Nautilus. (J. de A.)



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La Comunità autonoma di Madrid ha compiuto i suoi venticinque anni Comunidad de Madrid

Stato: Spagna Capoluogo: Madrid Superficie - Totale 8.028 km² (12a posizione) - % Spagna 1,6 % Popolazione - Totale (2007) 6.081.689 - % Spagna 13,2 % - Densità 758,14 hab./km² Presidente: Esperanza Aguirre Seggi parlamentari: 34 congressisti, 6 senatori Statuto di autonomia: 1 marzo 1983 Festa Ufficiale: 2 maggio (istituzione della comunità di Madrid) La Comunità di Madrid è una comunità autonoma della Spagna situata nel centro della Penisola Iberica e, precisamente, nel cuore della Meseta Centrale. Confina con le province di Guadalajara, Cuenca, Toledo, Castilla-La Mancha, Avila e Segovia, Castilla y Leon. La Comunità di Madrid è monoprovinciale, per cui non esiste Deputazione. La sua capitale, Madrid, è anche la capitale della Spagna. La sua popolazione stimata è di 6.081.689 concentrati per lo più nell’area metropolitana.

Questa comunità, che forma parte del territorio storico della regione della Castilla, possiede una posizione centrale nella rete viaria della Spagna. Ha una delle economie più importanti del paese e dispone di un ricco patrimonio artistico e naturale. La conformazione dell’attuale comunità autonoma venne preceduta da un intenso dibattito politico, nel contesto preautonomico degli ultimi anni settanta. In principio, si delineò la possibilità che la provincia facesse parte della comunità di Castilla-La Mancha, seb-

bene con un statuto speciale, dato che era la Capitale dello Stato. Nell’anno 1981 si svincolò dal resto della regione, erede dell’antica Castilla-La Nueva, alla quale Madrid apparteneva dal secolo XIX. Nel 1983 si costituì l’attuale comunità autonoma.La città di Madrid fu scelta allora capitale della regione, sebbene sorgessero proposte di altre città, fra cui Alcalá di Henares che presentò ufficialmente la sua candidatura nei primi anni ottanta e, più recentemente, Getafe, che nel 2006 annunciò la sua aspirazione di strappare a Madrid il titolo di capitale. A livello internazionale,

la Comunità di Madrid è definita con la sigla ISO 3166-2 M, che indica la seconda parte dello standard dell’ISO 3166. È un sistema di geocodificazione creato per cifrare i nomi di suddivisioni dei paesi (entità territoriali), così come le aree dipendenti. Il proposito dello standard è stabilire una serie mondiale di abbreviazioni per i luoghi, per il suo uso in etichette di pacchetti, contenitori ed altri oggetti simili. Un codice alfanumerico breve può servire per indicare chiaramente una localizzazione di una forma più conveniente e meno ambigua del toponimo completo.

Dª Esperanza Aguirre Gil de Biezma, Presidenta de la Comunidad de Madrid entrega el premio a D. Miguel Udaondo Durán (Vodafone España)

Sono i consulenti dei politici

L’Associazione Spagnola di Consulenti Politici, AESCOP, è formata da specialisti delle scienze sociali, politiche, giuridiche ed altre discipline. I suoi obiettivi i seguenti: promuovere e sostenere lo sviluppo democratico, nei principi e nella pratica in Spagna; promuovere la ricerca teorica ed empirica in relazione ai processi elettorali, alla comunicazione politica, alle campagne elettorali, alle relazioni governative e alla diffusione dei risultati; generare fori per scambio di idee, opinioni, informazione, conoscenze ed esperienze relativi ai principi teorici e alle tecniche pratiche della comunicazione politica, le campagne elettorali e le relazioni con le distinte amministrazioni; generare e mantenere attività professionali tra i membri dell’Associazione e fra questi e le istituzioni politiche e pubbliche, promuovendo la comprensione e la cooperazione sull’attività politica e sui temi pubblici; contribuire all’abilitazione dei dirigenti politici in Spagna per l’uso di tecniche moderne di indagine e comunicazione politica; pubblicare libri, riviste ed articoli in materia di comunicazione politica, campagne elettorali, riferite alle differenti amministrazioni e temi collegati; promuovere la responsabilità, la condotta etica dei membri dell’Associazione e stabilire accordi e relazioni di lavoro con Università, organismi internazionali ed istituzioni pubbliche e private per portare a termine gli obiettivi dell’Associazione.


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Offerte di Lavoro/Trabajo

Le offerte di lavoro sono in spagnolo sia per gli italiani che per gli spagnoli Esta pagina es a la vez para los italianos y espanoles Importante empresa de marketing integral selecciona encuestadores/as para realizar un estudio de mercado en la ciudad de Marbella (Málaga) trabajando durante las fechas comprendidas entre el 19 de Mayo y el 24 de Mayo 2008 en horario partido de 11h a 14h y de 17h a 21h. (malaga.oferta.infojobs.net) La división de Cash&Carry de Miquel Alimentació, empresa líder en el sector de la distribución, precisa un Jefe de Sección para su centro ubicado en San Pedro de Alcántara. Se responsabilizará de coordinar y organizar la sección para ofrecer un buen servicio al cliente, y llegar a los objetivos de ventas y margen previstos. (malaga.oferta.infojobs.net) BTI Técnicas de la Fijación, S.L. Nace en Alemania y funda su sede en España en el año 1997, convirtiéndose en una de las empresas líderes en el sector de productos y suministros industriales para la construcción: metal, madera, sanitario y electricidad. Nuestros productos son presentados por un equipo de 150 comerciales repartidos por gran parte de España. En BTI apostamos por la calidad de nuestros productos, el asesoramiento y un excelente suministro. Nuestro objetivo es seguir creciendo apostando por gente con afán de superación que le guste el trato personalizado con el cliente y que sea capaz de ofrecer confianza y dar un asesoramiento excelente. Para ésta oferta deseamos incorporar un comercial cuya zona de trabajo se centre en Marbella, trabajando con una cartera de clientes existente que se pueda ir ampliando. Para ello, la empresa ofrece al vendedor contrato en R.G, vehículo de empresa, móbil, dietas, formación inicial y otras ventajas propias de una multinacional. (malaga.oferta.infojobs.net) Nuestro cliente es una prestigiosa empresa multinacional, filial del grupo Grand Visión, (Grand Optical, La Générale d`Optique…), SOLARIS está especializada en venta de gafas de sol. Con una red de 50 establecimientos en 10 destinos interna-

cionales, en la actualidad lleva a cabo su expansión en el mercado español. Buscamos dependientes de tienda para un nuevo establecimiento en Marbella, personas con buena imagen, facilidad de expresión y comunicación y altamente motivadas en la venta directa, con ganas de ofrecer un excelente servicio al cliente, y con una experiencia minima de dos años en ventas y atención al cliente en sector retail. (malaga.oferta.infojobs.net) Empresa Internacional dedicada al mundo de la moda masculina busca un Licenciado/a en Direcciòn y Administraciòn de Empresas, o Economista para su departamento de Administraciòn. La mision del puesto es el de llevar la contabilidad general (PGC 2.008) y de costes, facturaciòn, bancos, control de cobros y pagos, presentaciòn de impuestos, cierre de balance y cuenta de resultado (mensuales y por centros), tesorerìa, control de gestiòn, mejorar mecanismos de control interno, gestion de nòminas y contratos. Imprescindible experiencia minima de 5 años en puesto similar o asesoria contable-fiscal demostrable. Conocimientos especificos de contabilidad, impuestos. (malaga.oferta.infojobs.net) BARCLAYS BANK La persona seleccionada llevará a cabo las siguientes funciones: - Ofrecer asesoramiento personalizado y diseñar una respuesta individualizada a las necesidades financiero-fiscales de los clientes internacionales, responsabilizándose del logro de los objetivos de margen y decrecimiento de la cartera gestionada. - Alcanzar los objetivos de venta a clientes nacionales y extranjeros de ... Requisitos: Buscamos una persona que cumpla los siguientes requisitos: * Licenciatura en Administración y Dirección de Empresas, Económicas, Derecho o similar. * Experiencia de 2 a 3 años en banco o caja de ahorros, orientado hacia clientes internacionales. * Bilingüe español/inglés. (empleo.trovit.es) Firma bilingüe de asesoramiento fiscal y contable busca auxiliar contable para unirse un

equipo dinámico y de rápido crecimiento. Dicha persona trabajará bajo la dirección de profesionales con más experiencia y tendrá la oportunidad de desarrollarse profesionalmente de acuerdo a las capacidades demostradas. El puesto incluirá tareas de contabilidad y cumplimiento de obligaciones para una cartera de clientes internacionales, así como tareas internas de administración y apoyo al resto del equipo. (empleo.trovit.es) En Banesto, Madrid, estamos buscando personas con grandes metas que quieran incorporarse a un proyecto ambicioso, ganador... el Proyecto de la Mejor Empresa para Trabajar. Si te interesa formar parte de un gran Banco, en el que las mayores preocupaciones son el desarrollo profesional y la formación continua de sus trabajadores, este es el momento, esta es tu oportunidad. Buscamos profesionales del sector para desarrollar labores comerciales, que se responsabilicen de la comercialización de productos financieros dentro del área de BANCA EMPRESAS, a través tanto de la fidelización y captación como de la gestión de clientes.Se encargará asímismo de un análisis financiero de las empresas clientes, de gran volumen de facturación. Todo ello ubicado en una de nuestras sucursales de Empresas. Se Ofrece: Un proyecto ambicioso y la posibilidad de formar parte de un gran Banco en el que existen posibilidades reales de desarrollo profesional, promoción y formación continua. La retribución está en función de la valía del candidato. (www.infoempleo.com) Responsable de análisis para centro de investigación en Barcelona. El candidato ideal tendrá una formación de Doctorado o Licenciatura en ciencias Químicas y una experiencia previa de mínimo 2 años e como responsable de laboratorio de análisis. El candidato deberá aportar buena preparación para dirigir equipos de trabajo y experiencia demostrable en seguimiento de estándares de calidad farmacéutica.

Es muy valorable experiencia en empresa fuera de España, especialmente en zona EMEA y USA. Se requiere un nivel alto de Inglés. (www.infoempleo.com) Se necesita administrativacomercial en Valencia. La aspirante debe tener conocimientos avanzados de bases de datos Acces, así como Excel. Atención telefónica. Don de gentes. Se valorará conocimientos de programación informática. (www.segundamano.es) Madrid, Ingenieros Superiores Industriales. Para empresa perteneciente a un grupo multinacional con presencia en diversos sectores industriales y de servicios. Tras un periodo inicial de aprendizaje, desempeñarán funciones de diseño de proyectos en departamento técnico. En el futuro, podrán pasar a realizar funciones de mayor responsabilidad que implicarán gestión de equipos humanos para el desarrollo de obras, u otros proyectos relacionados con la actividad. Buscamos personas de reciente titulación en Ingeniería Industrial, con buen nivel de inglés y formación de postgrado en el área de gestión. Valoraremos muy especialmante la capacidad para las relaciones humanas, el potencial de liderazgo y desarrollo, la iniciativa y el afán de superación. (www.empleoyformacion.com) Empresa del sector Banca, Seguros e Intermediación Financiera busca Titulados Universitarios en La Coruña. Se incorporarán a las oficinas de una importante entidad financiera. Se harán cargo de la atención y la relación con los clientes de la oficina, y la gestión comercial con los mismos, así como la captación de nuevos. Jóvenes Diplomados/as o Licenciados/as en Empresariales, Económicas, ADE, Derecho, ... con gran capacidad de relaciones humanas, profundo interés por desarrollar una carrera profesional en ese ámbito, y disponibilidad geográfica. (www.empleoyformacion.com)

Empresa del sector Metalurgia, Estructuras y Artículos de Metal busca Ingenieros en Valencia. Para empresa perteneciente a un grupo multinacional con presencia en diversos sectores industriales y de servicios. Tras un periodo inicial de aprendizaje, desempeñarán funciones de diseño de proyectos en departamento técnico. En el futuro, pasarán a realizar funciones de mayor responsabilidad que implicarán gestión de equipos humanos para el desarrollo de obras, u otros proyectos relacionados con la actividad. Buscamos personas de reciente titulación en Ingeniería Superior: Industrial, Caminos..., con buen nivel de inglés y formación de postgrado en el área de gestión. (www.empleoyformacion.com) Empresa del sector Banca, Seguros e Intermediación Financiera busca Economistas, LADE o Abogados en Madrid. Se incorporarán a las oficinas de una importante entidad financiera. Se harán cargo de la atención y la relación con los clientes de la oficina, y la gestión comercial con los mismos, así como la captación de nuevos. Jóvenes Diplomados/as o Licenciados/as en Empresariales, Económicas, LADE, Derecho, ... con gran capacidad de relaciones humanas, profundo interés por desarrollar una carrera profesional en ese ámbito, y disponibilidad geográfica. (www.empleoyformacion.com) Empresa del sector Banca, Seguros e Intermediación Financiera busca Titulados Universitarios en Bilbao. Se incorporarán a las oficinas de una importante entidad financiera. Se harán cargo de la atención y la relación con los clientes de la oficina, y la gestión comercial con los mismos, así como la captación de nuevos. Jóvenes Diplomados/as o Licenciados/as en Empresariales, Económicas, ADE, Derecho, ... con gran capacidad de relaciones humanas, profundo interés por desarrollar una carrera profesional en ese ámbito, y disponibilidad geográfica. (www.empleoyformacion.com)

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