Prima Pagina Aprile 2013

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Sommario

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P. 52 Partner aziendali 4 Un manager per aiutare l’impresa in crisi

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Oltre frontiera 24 Sui mercati esteri si cresce di più Exit strategy 34 Motivazione, leadership e creatività

Fisco e dintorni 52 Stato vs privato: parola al consulente

Diritto e diritti 97 Difensori sempre in prima linea

Servizi alle imprese 63 Le garanzie di un professionista

Il valore del lavoro 108 Dipendenti e imprenditori tra riforme e tutele

Nuove norme 75 Al fianco delle aziende House & Green 84 Ambiente e immobili: ecco le novità

servizio di copertina

fava & partners La doppia tassazione internazionale

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Proteggi la tua azienda 118 Crescere sì. Ma al sicuro

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Una tipica villa veneta del XVIII secolo, rifugio ideale per chi è alla ricerca di un soggiorno esclusivo in un ambiente accogliente e di pregio. Villa Contarini Nenzi, premiata come “Villa Veneta dell’anno 2009” dalla Regione Veneto, dispone di 43 camere finemente arredate con mobili d’epoca ma, allo stesso tempo, dotate dei più moderni comfort. Fiore all’occhiello, il centro benessere SPA & Wellness Center dove l’ospite potrà rigenerarsi e rilassarsi tra saune, bagno turco, piscine con acqua calda, di cui una salata, vasche idromassaggio, idroterapia, trattamenti speciali e bagni personalizzati.

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Partner aziendali

Un manager per aiutare l’impresa in crisi

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Ha le competenze ma non i costi del grande dirigente. È temporaneo e sebbene ancora poco diffuso in Italia, non è più solo una prerogativa delle grandi aziende. Anche le piccole e medie imprese oggi ne chiedono la consulenza. Per sviluppare il business, studiare nuove strategie di marketing o tamponare i momenti di crisi. Ecco limiti e vantaggi del manager a tempo A cura di Ida Cascio

arriva al 66% contro il 35 della Spagna, il 28 della Germania, il 26 della Francia e il 10 del Regno Unito (dati Efige 2012). In questo quadro, però, qualcosa comunque si muove e negli ultimi anni: di fronte alle mutate esigenze dettate dalla crisi, anche le aziende italiane fanno richiesta di temporary manager per tamponare le emergenze e rimodulare la propria posizione sul mercato. Sono nate intere società che si occupano esclusivamente di gestione temporanea d’impresa e i consulenti, spesso ex dirigenti d’impresa essi stessi, sono aumentati in maniera esponenziale. In parte ciò è dovuto alla crisi e alla riduzione di assunzioni.

C

on oltre 47 mila aziende che hanno ricevuto almeno un protesto nel 2012, la crisi delle imprese italiane è al record storico. La ristrutturazione aziendale è uno dei tanti rimedi più richiesti per evitare di finire sull’orlo del baratro. Ma la vera novità del settore è la consulenza temporanea, al momento del bisogno, a tempo, operata da manager che diventano sempre più flessibili e passano da un’azienda all’altra, anche nell’arco di pochi mesi, per assumere ruoli che permettano di seguire specifici progetti di ristrutturazione. Per esempio per accorpare linee di produzione, lanciare nuovi marchi o ottimizzare gli investimenti e i costi. Si chiamano temporary manager, in Italia rappresentato ancora un mercato di nicchia ma negli ultimi mesi si stanno diffondendo sempre di più. Nel nostro Paese le imprese familiari rappresentano infatti l’80% circa del mercato, il Ceo è un membro della famiglia nell’84 per cento dei casi contro il 70 del Regno Unito e 62 della Francia. Il management team di soli familiari in Italia

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Partner aziendali E la crescita di questa nuova figura di manager sembra quindi destinata a crescere anche nel nostro Paese. Fino a qualche anno fa ne facevano richiesta soprattutto i grandi gruppi industriali, oggi, invece, anche le piccole e medie imprese guardano al manager a tempo. Il vantaggio è poter usufruire di un servizio in passato destinato solo alle grandi aziende senza i costi di una struttura fissa. Persino aziende considerate “piccole”, cioè con fatturati che non oltrepassano i quattro milioni di euro, oggi sono interessanti al manager esterno e “a tempo”. Il singolo imprenditore, concentrato sulle tematiche della produzione, spesso, non ha infatti né le competenze né le capacità per individuare le direzioni di uscita dalla crisi. Soprattutto in una fase in cui interfacciarsi con i mercati esteri diventa necessario anche per le Pmi. Rilanciare un’azienda, individuare le priorità, ottimizzare magazzini e logistica, rivedere le politiche degli acquisti e la gestione delle risorse umane: il manager a tempo ha queste e molte altre competenze. Di solito, però, le realtà più piccole cercano il manager esterno solo per portare a termine determinati progetti, compiti specifici, per lo più legati a competenze particolari. Si definiscono appunto “manager a progetto”. È meno diffuso il caso di temporary manager che guidano un’azienda per assumere decisioni strategiche. Molto più utili proprio nelle situazioni di crisi, per esempio nei casi di risanamento e rilancio aziendale per i settori riorganizzativi e commerciali, passaggio generazionale, allontanamento del manager precedente, integrazione organizzativa dovuta ad acquisizioni, necessità di ottimizzare costi, spese e risorse umane, delocalizzazione produttiva e outsourcing dei processi di produzione. Nello scenario attuale di mercati competitivi e cambiamenti veloci, alle aziende di ogni ordine e grado servono competenze operative mirate, capaci di armonizzarsi alla struttura esistente e trovare nuove direzioni di sviluppo.

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Essere commercialisti oggi

In un periodo di crisi anche gli studi professionali, per stare sul mercato, devono attuare strategie d’impresa. “Prima non accadeva mai, oggi ci sono clienti che pagano dopo mesi. Il rischio di inesigibilità è sempre dietro l’angolo. E per i professionisti si aprono nuove sfide” spiega Stefania Ricchieri, dottore commercialista e titolare dell’omonimo studio di Bologna.

Quindi la crisi delle imprese ha coinvolto anche voi? Sì, e solo gestendo lo Studio come un’impresa si può affermare la propria professionalità e rimanere saldi. Questo vuol dire migliorare la gestione, ottimizzare il dispendio di energie, lavorare molto sul fronte della prevenzione. Senza ovviamente scadere sulla qualità. Purtroppo bisogna fare i conti anche con la concorrenza che si è fatta più agguerrita in termini di valorizzazione delle prestazioni professionali a fronte delle impellenti esigenze di copertura dei costi di struttura. Come fronteggia la concorrenza? Io preferisco un cliente in meno ma che si affidi a me e accetti un patto di fiducia. La fiducia, crisi o

non crisi, resta l’aspetto principale su cui fondare il rapporto tra professionista e imprenditore. L’impresa che si affida a me sa, che oltre ai servizi fiscali, ha un professionista sempre presente, capace di condividere preoccupazioni e dubbi, affiancandola nella ricerca della migliore soluzione.

© Photo Mario Sturaro

Pianificazione fiscale, operazioni straordinarie, studi di fattibilità. Ma anche Business Plan per rilanciare le imprese in declino. Per i consulenti il lavoro in tempo di crisi aumenta. E la professionalità? Un commento da chi lavora in prima linea

Studio Ricchieri Piazza Galileo Galilei, 4 - Bologna t 051 264528

Ci parli del suo studio. È un contesto polifunzionale. Io opero da 25 anni, sono revisore legale dei conti e mi occupo di consulenza fiscale e societaria e di contenzioso tributario. Nella nostra elegante sede in centro a Bologna, le diverse professionalità sono riconosciute e utilizzare per soddisfare qualsiasi esigenza del cliente, da quelle fiscali a quelle legali.

info@studioricchieri.it www.studioricchieri.it

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Partner aziendali

Versatile ed efficiente. Così il trust salva famiglie e aziende Con costi modesti, e superando in modo lecito limiti e difficoltà delle nostre leggi, il Trust offre soluzioni a problematiche di carattere societario e familiare. Come donazione, fondo patrimoniale e mandato fiduciario che, peraltro, non sempre sono idonei allo scopo. Parola all’esperto La crisi che stiamo vivendo non è solo economica. È di valori e di valore. Per questo oggi più che mai c’è bisogno di fiducia. “L’istituto del trust esprime fiducia, come dice la parola stessa. Ed è proprio sulla fiducia, che lega il disponente al trustee,

che si basa questo strumento di pianificazione patrimoniale di matrice anglosassone, ormai ampiamente utilizzato nel nostro Paese” spiegano gli avvocati Paolo Pasetto e Antonella Benedetti, partner di Unilegal Avvocati Associati. Oggi il trust non è più percepito come un istituto estraneo al nostro ordinamento. Cosa ne pensate? Per lungo tempo in Italia (ndr. risponde l’Avv. Antonella Benedetti) si è guardato al fenomeno giuridico del trust con diffidenza: un atteggiamento dovuto in gran parte all’erronea convinzione che si trattasse di uno strumento illecito di elusione fiscale e comunque costoso. Al contrario (ndr. continua l’Avv. Paolo Pasetto), il trust consente di rispondere in modo ottimale, economico e lecito a svariate necessità oggi sempre più attuali. Il trust nel passaggio generazionale d’impresa: quali sono i vantaggi rispetto ad altri istituti? Con il trust (ndr. illustra l’Avv. Paolo Pasetto) è possibile colmare lacune di disciplina del nostro ordinamento giuridico. Il legislatore aveva ideato il patto di famiglia quale strumento ad hoc per il passaggio generazionale, ma tale istituto ha mostrato lacune, limitandosi a regolare il trasferimento immediato della proprietà

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dell’azienda o della partecipazione societaria, tralasciando aspetti di fondamentale importanza quali le scelte relative alla leadership e all’assetto di governo. Con la sua estrema flessibilità il trust consente di perseguire tutte le finalità che il pater familias si propone nell’ottica del passaggio generazionale, anche per le generazioni successive alla prima. Nell’atto istitutivo del trust è possibile disciplinare le modalità di gestione e il modo di esercitare i diritti inerenti le partecipazioni sociali, conservare unitarietà al patrimonio familiare e nel contempo assicurare reddito a tutti i membri della famiglia. Avvocato Benedetti, e se chi è destinato a continuare l’attività di impresa non è un discendente in linea retta del disponente? Il ricorso al trust permette di esaudire la volontà dell’imprenditore anche in questo caso, unica ipotesi invece prevista dai patti di


famiglia, ovvero se l’imprenditore è privo di discendenti, ma desideri comunque assicurare continuità alla propria impresa. Avvocato Pasetto, il trust può essere utile anche nella gestione dello stato di crisi e di insolvenza dell’impresa? Potrebbe essere impiegato nelle procedure concorsuali e/o di gestione di stati di crisi, come strumento per garantire, nell’avvio o nella fase esecutiva della procedura, la conservazione dinamica delle masse patrimoniali. Negli ultimi anni si è verificato un crescente utilizzo del trust nel diritto delle imprese in crisi come mezzo di accelerazione delle operazioni di chiusura del fallimento o di liquidazione dell’attivo. In particolare, è stato impiegato come forma di garanzia della massa dei creditori nei concordati preventivi e fallimentari. In dottrina si è pure ipotizzato che un imprenditore illiquido, ma dotato di sufficiente patrimonio, possa prevenire un’istanza di fallimento, o resistere alla stessa, destinando tutti i suoi beni, o una parte di valore superiore ai debiti, al pagamento dei creditori mediante l’istituzione di un trust, il cui scopo solutorio o liberatorio sarà realizzato con l’azione del trustee. La consulenza legale in materia di trust è una nuova frontiera. Avvocato Benedetti, voi come l’affrontate? Abbiamo sviluppato una specifica competenza nella consulenza e assistenza a famiglie e imprese

in relazione agli strumenti utilizzabili per tutelare e gestire al meglio il loro patrimonio, pianificarne la distribuzione, superare stati di crisi o anche solo per migliore la governance. In questo ambito, il trust è spesso da noi consigliato, praticato e applicato. Non esiste un rigido e unitario modello di trust, ma tanti possibili schemi che è possibile costruire in vista di una finalità ultima da raggiun-

gere. Il cliente, avvicinandosi al trust, ricerca consulenza eccellente, assistenza completa, continua e personalizzata. Ed è secondo questi criteri che uniformiamo la nostra attività, che si sviluppa in analisi e proposte preliminari, redazione dell’atto istitutivo, gestione di tutte le vicende della vita del trust. (ndr. conclude l’Avv. Paolo Pasetto, partner di Unilegal Avvocati Associati).

Unilegal
 Avvocati Associati Verona t 045 9691818 www.unilegal.it

COS’È IL TRUST? Il trust è un rapporto giuridico che sorge per effetto della stipula di un atto tra vivi o di un testamento, con cui un soggetto (settlor o disponente) trasferisce a un altro soggetto (trustee) beni o diritti con l’obbligo di amministrarli nell’interesse del disponente o di altro soggetto (beneficiario). Oppure per il perseguimento di uno scopo determinato, sotto l’eventuale vigilanza di un terzo (protector o guardiano), secondo le regole dettate dal disponente nell’atto istitutivo di trust e dalla legge regolatrice dello stesso. I beni conferiti sono sottoposti a un vincolo di destinazione e sono separati sia dal patrimonio del disponente sia da quello del trustee.

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Partner aziendali

Il volto umano (e intuitivo) del commercialista Lo Studio Pinamonti Commercialisti associati si trova a Vicenza in Contrà della Misericoria, 14

Analizzare e controllare periodicamente l’esposizione finanziaria di un’azienda vuol dire salvarla dal baratro. Come spiega Alessandra Pinamonti, consulente con un’esperienza ventennale e un intuito prezioso

Per informazioni: t 0444 921944 alessandrapinamonti@ studiopinamonti.it www.studiopinamonti.it

“Nella mia esperienza professionale ho visto aziende fallite che avrebbero potuto salvarsi attraverso il ricorso a procedure alter-

native”. Alessandra Pinamonti, commercialista attiva a Vicenza nell’omonimo studio di tradizione familiare, ha fatto di questa materia il suo principale ambito di intervento. L’esperienza non le manca: è stata anche revisore di bilancio per grosse aziende, come Luxottica e Jolly Hotels. Come si realizza la cessazione di un’attività in modo non traumatico, anzi, con la possibilità di rilancio economico? Puntando l’attenzione sulla parte finanziaria. Per questo noi periodicamente analizziamo e controlliamo l’esposizione finanziaria. In questo momento più che mai è la cartina tornasole della solidità

aziendale. Così, appena è necessario, ci attiviamo proponendo le soluzioni che consentano di far fronte in modo efficace e veloce allo sbilancio finanziario. Per salvaguardare il futuro dell’azienda. E funziona? Ho molti riscontri positivi e ci sono aziende che seguo da vent’anni. Ritengo quindi che il controllo continuativo e periodico sia il migliore strumento per affrontare con successo l’attuale crisi economica. Il tutto, però, è facilitato dal rapporto umano, dall’affiancamento continuo all’imprenditore che sa di poter contare sul professionista per qualsiasi incertezza. Ci parli del suo Studio. I vari collaboratori hanno differenti specializzazioni. Personalmente mi occupo delle aziende, ma c’è un settore dedicato a privati e professionisti. Si va dall’artigianato al metalmeccanico, dal commerciale all’industria. Ci occupiamo anche di servizi contabili, fiscali e legali con particolare attenzione, in questo momento critico, alla situazione finanziaria delle aziende.

Rispetto al consulente classico, il manager a tempo non è un semplice consulente esterno ma vive la realtà quotidiana dell’azienda ed è a contatto con i suoi mercati e i suoi clienti. Senza, però, entrare in conflitto con i quadri esistenti, dal momento che è solo di passaggio. Anzi, la sua posizione gli permette persino di organizzare le competenze di ciascuno per ottimizzare la forza del team e creare nuove opportunità.

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Il miglior studio professionale del 2012 bc& ha vinto un premio prestigioso. Merito del suo modello di consulenza professionale Che agisce sulle caratteristiche individuali di ogni imprenditore Studio di consulenza societaria, tributaria e legale
 Dott. Alberto Bestetti Dott. Umberto Cattaneo Dott.ssa Silvia Mignatti Dott. Glauco Posa Avv. Elena Zavanella Via Camperio, 14 Milano t 02 72093717 f 02 86458064 www.bcand.it

La figura del professionista, dottore commercialista o avvocato, ha subito diversi cambiamenti, dovendosi adattare alle nuove tendenze e al nuovo contesto economico. Il Dottor Alberto Bestetti, partner di BC&, Studio recentemente insignito del premio internazionale “Le Fonti” come miglior studio professionale del 2012 e boutique di eccellenza M&A, ci spiega l’importanza delle qualità umane che il consulente deve dimostrare nel rapporto con gli imprenditori, precisando che il punto di forza di BC& è nelle persone: commercialisti e avvocati dotati, oltre che di capacità tecniche, anche di importanti qualità umane e relazionali. Qual è, secondo voi, il ruolo del professionista oggi? Consulente dell’imprenditore, non solo dell’impresa. Non è più

sufficiente eseguire gli adempimenti, occorre possedere e sviluppare una serie di attitudini tali da affiancare il proprio cliente e camminare al suo fianco nel raggiungimento della mission. Occorre flessibilità, decisionismo, competenza e una spiccata attitudine al problem solving. A quale target si rivolge maggiormente il vostro studio? Il nostro Studio si dedica principalmente a imprese di medie dimensioni. Ma il nostro vero cliente è l’uomo a cui fa capo la realtà aziendale, con la sua storia e la sua vision. Un buon consulente deve saper comprendere con sensibilità le caratteristiche umane della persona che ha di fronte, poiché è con quelle che viene guidata l’azienda e improntata la sua

politica di management. Il consulente e l’imprenditore giocano insieme una doppia partita: una volta alla difesa, al consolidamento e al rafforzamento di ciò che si è costruito, e una volta all’attacco, allo sviluppo e alla crescita. Come si è modificata la richiesta dei servizi? La sfavorevole congiuntura di mercato ha ampliato la tipologia dei servizi professionali richiesti. Il nostro Studio, oltre alle tradizionali operazioni di M&A, è stato impegnato in attività di ristrutturazione del debito, reperimento di partner finanziatori, procedimenti giudiziari per violazioni di know how o sottrazione di informazioni in casi di spin-off aziendali. Oltre a interventi in ambito di contenzioso tributario e di riorganizzazione societaria.

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La fine di un’azienda e i creditori sociali Liquidazione e cessazione danneggiano i creditori. Vincenzo Messina, titolare dell’omonimo Studio legale di Milano esperto nel diritto d’impresa, illustra l’articolo 2495 del codice civile sulla cancellazione della società. E mostra in quale direzione muoversi

Studio Legale Messina Via Passione, 8 Milano t 02 87235009 segreteria@ studiolegalemessina.it studiolegalemessina.it

Cosa stabilisce il codice? La cancellazione della società si verifica al momento dell’iscrizione della cancellazione al registro delle imprese indipendentemente dall’esaurimento o meno del procedimento di liquidazione e dal persistere o meno di debitori o creditori sociali. Tuttavia, nel caso in cui la cancellazione intervenga in presenza di creditori sociali, secondo l’articolo 10 della legge fallimentare, è possibile che la società cessata possa essere dichiarata fallita. Ma deve esistere uno stato di insolvenza dell’impresa nell’anno antecedente la dichiarazione di cancellazione o entro l’anno successivo.

Qual è lo scopo della norma? Consentire di poter annullare gli effetti della cancellazione facendo “rivivere” gli effetti giuridici dell’impresa cessata nei casi in cui la stessa cessazione sia effettuata per finalità sostanzialmente elusiva delle obbligazioni pendenti e non onorate dall’imprenditore nell’anno antecedente la sua cessazione. Tuttavia, la sola presenza di cause pendenti in tribunale non osta alla declaratoria di cancellazione: infatti, ciò non comporta obbligatoriamente la revoca della dichiarazione di cancellazione dal registro delle imprese che opera, viceversa, solo laddove venga

Il temporary manager è utile anche nelle situazioni di sviluppo del business, per affiancare la proprietà nella direzione generale, gestire la direzione commerciale per lo sviluppo di reti commerciali o nuovi canali distributivi, seguire start up di nuovi progetti o nuovi brand,

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dimostrato che l’insolvenza della società fosse antecedente la predetta cancellazione, o entro l’anno successivo. Ma se il liquidatore dimostrasse di non avere comunque possibilità di recuperare sostanze per far fronte ai debiti sociali? L’unica soluzione che il codice civile prevede è quella di stabilire che i creditori insoddisfatti possano rivalersi nei confronti dei soci liquidati, limitatamente a quanto dagli stessi riscosso in fase di liquidazione o nei confronti dei liquidatori laddove il mancato pagamento sia dipeso dalla loro eventuale responsabilità.

affiancare gli investitori nell’acquisizione dell’azienda o nella creazione di joint-venture, cambiare la strategia aziendale, riposizionare il brand, operare ricerche e analisi di mercato, cercare nuovi canali di vendita, gestire l’organizzazione di eventi e ideare nuovi marchi e prodotti.


Il Manager ad Interim fa bene alle Pmi Il professionista a tempo garantisce un doppio vantaggio, anche per le aziende medie e piccole: grava meno sul bilancio e garantisce un’efficace rielaborazione dei dati della contabilità generale in funzione delle principali aree strategiche e dei processi aziendali

Lo Studio fiscale societario di Andrea Nisi è a un passo dall’Arengario di Monza. Ma non è facile trovare alla scrivania il suo titolare: preferisce vivere vis-à-vis il suo rapporto con le aziende. “Ho sempre ritenuto che un dottore commercialista, oltre ad avere capacità tecniche, dovesse anche conoscere da dentro le loro realtà”. Questo spiega perché a Nisi sia stato affidato il ruolo di Finance Manager ad Interim in una multinazionale leader del settore ortopedico. “Gestire insieme l’attività di studio e quella di manager a tempo pieno è stato impegnativo ma ha cambiato il mio modo di intendere la professione”. Andrea Nisi è infatti convinto che la consulenza tributaria e societaria, nell’attuale scenario economico, non sia più percepita dagli imprenditori come l’unico “plus” per le loro aziende. “Gli imprenditori italiani, in particola-

re quelli della Brianza, conoscono i mercati e i prodotti meglio di tanti manager di multinazionali. Sanno però che le mutate condizioni di mercato non consentono più di affidarsi solo al loro intuito. Per decidere, hanno bisogno di informazioni sulla propria azienda più approfondite di quelle fornite dal bilancio” spiega Nisi. È proprio per soddisfare l’esigenza dei piccoli e medi imprenditori di poter anche loro usufruire di una contabilità direzionale che è nato Interim Professional Manager. “Una media impresa non necessariamente deve impiegare una risorsa a tempo pieno per poter finalmente conoscere quali linee di prodotti contribuiscano maggiormente alla redditività e

quanto ognuna influisca sui costi di funzionamento. Il professionista ad Interim è la soluzione. Il successo dato dalla flessibilità di questa metodologia ha portato Interim Professional Manager a formare un network che, oggi, annovera oltre 120 Interim Manager indipendenti con capacità professionali diversificate. “Una volta ottenute le informazioni e prese le migliori decisioni, l’imprenditore, a volte, non riesce ad attuarle efficacemente per mancanza di risorse interne adeguate. La formazione del network Interim Professional Manager ha colmato anche questa mancanza che da sempre ostacola la crescita delle nostre imprese” conclude Nisi.

Interim Professional Manager
 Via Carlo Alberto, 5 Monza
 interimprofessional.it

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I misteri (e i falsi) della scrittura scrivere è un insieme DI attività in cui entrano in gioco componenti motorie, cerebrali e psichiche. Per questo un’analisi grafologica, a scopo identificativo, è un processo molto delicato. Come spiega l’esperta, Nicole Ciccolo, che ha svelato il mistero dei diari del Duce

nicoleciccolo@yahoo.it

Scrivere riflette il flusso mutevole della vita che non è mai identico a se stesso. Lo sa bene Nicole Ciccolo, grafologa e coautrice di “Mussolini e il suo doppio, i diari svelati” (Pioda Editore), un volume documentatissimo che tratta la storia, le complicate vicende e l’autenticità dei diari del Duce, ritrovati in Svizzera e pubblicati da Bompiani con il titolo “veri o presunti”. Il libro sarà presentato il 9 maggio 2013 alle ore 18:00 presso la Feltrinelli Point di via Della Transpontina a Roma.

www.nicoleciccolo.it

Un libro dalla lunga genesi... Sì, ho fatto parte dell’equipe che, a suo tempo, aveva fatto una perizia per l’Espresso sui diari “veri o presunti” depositati a Bellinzona. In quella sede c’erano già elementi sufficienti per sostenere con buona probabilità che la scrittura delle agende Nicole CiCColo eleNa Manetti

più o meno lunghi, viene attribuibili a Mussolini che volta la notizia provoca coè certamente il segno del che è stato il protagonista olorosa e incomprensibile presunti diari di Mussolini e scontri tra chi li riteneva ende del duce. È stato poi arie, madre e figlia vissute sate e condannate alla fine uffa. Al di là dei fatti, ci si e donne, scrivere centinaia Questa capacità va oltre ad e identificazione, o piuttono andare nettamente olvato grado di introiezione Mussolini e l’idealizzazione affettivo, ha permesso di

Nicole ciccolo eleNa MaNetti

Mussolini e il suo doppio

Mussolini e il suo doppio

I diari svelati

non fosse ascrivibile alla mano di Mussolini. Ulteriori ricerche e analisi operate successivamente su una grande varietà di autografi mussoliniani hanno finalmente permesso di respingere con certezza la sua paternità dei diari e di stabilirne invece la certa maternità delle signore Rosetta e Mimì Panvini, due fantasiose e abili vercellesi che hanno contraffatto la storia per mezzo secolo.

I diari svelati

fico-grafologico che dimoelle due falsarie fatto sugli stimonianze, memoriali e

FRANCOBOLLO CHE RITRAE Benito Mussolini (1883-1945), STAMPATO IN AJMAN NEL 1972 CIRCA

de civile e penale presso il nelle indagini grafologiche civile e penale, sia in veste Consulente tecnico di Pare tecnico del P.M. su incari, Forlì, Reggio emilia, Prato, ezia in delicati casi di falsità sone incapaci, associazioni Fra gli anni 2004-2005, su oberto travaglini (grafologo nti Diari di Mussolini.

rançaise de Graphologie, è ociazione di Ricerca Grafospecializzata Stilus, percorsi ione Grafologi Professionilla grafia nel barocco italiadall’esame grafologico di un a, 1998), coautrice di Identitest per riconoscersi (Sovera, Scripta et Sona, storia della 08). È condirettore didattico pia aSPiC.

PReFazione Di MIMMo FraNzINEllI intRoDUzione Di robErto travaglINI

ISBN 978-88-63210-36-1

9 788863 210361

PE

PIoda EdItorE

nelle immagini si può osservare la differenza tra la firma imitata da a. panvini (foto in alto) e l’autografo autentico di Mussolini

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Ci parli della sua passione per la grafologia. Come è nata? Da un interesse personale: conoscere a fondo l’animo umano. E la scrittura è un veicolo importante. Dall’interesse è nata una passione che si è poi trasformata in una professione.

In quali campi opera? Prevalentemente come consulente tecnico d’ufficio di giudici e pubblici ministeri. Ho acquisito specifiche competenze nelle indagini grafologiche collegate al contenzioso bancario. Ho partecipato a delicate indagini su falsità di scritture pubbliche e private, circonvenzione di persone incapaci, associazioni eversive, falsificazione di testamenti e lettere anonime. Incarichi conferiti spesso dalla Procura della Repubblica su tutto il territorio nazionale. I casi più eclatanti? Certamente i testamenti olografi. Quando c’è di mezzo un’eredità, sono in tanti a improvvisarsi falsari.


La daily assistance legale Un affiancamento strategico è quello che assicurA all’azienda il supporto di un personal legal advisor, individuato a seconda delle esigenze, capace di intervenire tempestivamente E di intercettare eventuali criticità prevenendo ogni rischio di impresa

Per il carattere particolarmente complesso della gestione dei rapporti aziendali e per la vastità delle discipline giuridiche, oggi è divenuto fondamentale che ogni impresa, anche piccola e media, possa contare su di un partner affidabile con competenze diffuse e qualificate, capace di tutelarla in ogni situazione. “Questa esigenza, da sempre connaturata nello spirito dei grossi gruppi societari, oggi è divenuta una necessità per qualsiasi realtà aziendale che però, per evidenti ragioni economiche, non può destinare risorse assumendo un avvocato interno, che comunque non potrebbe assicurare competenza in tutti i settori del diritto. Da qui il ricorso alla consulenza esterna strutturata, fenomeno che, negli ultimi 10 anni circa ha avuto una crescita esponenziale anche per le piccole e medie imprese” spiega l’Avvocato Natale Sala, titolare dello studio SLS, nel centro di Milano. “Si tratta infatti di un’assistenza finalizzata

non solo alla gestione di tutti gli aspetti giuridici inerenti l’attività di impresa, ma articolata per offrire un servizio di daily assistance, un affiancamento continuo e puntuale, spesso on site, presso l’azienda. Questo perché nella realtà economica odierna lo studio legale deve assumere sempre più il ruolo di consigliere a 360 gradi con flessibilità non solo tecnica ma anche di competenze: deve, per esempio, avere nel proprio organico abili negoziatori ma nel contempo professionisti esperti nelle più svariate problematiche d’impresa, capaci di riconoscere problemi relativi anche a questioni non strettamente legali ma determinanti nel risolvere i conflitti”. Ciò spiega il nuovo trend. “Per noi questo significa anche saper essere realisti, e cioè in grado di fornire all’impresa o all’ente come al privato, valutazioni oggettive e soluzioni adeguate sia nella fase di compliance, sia in quella eventuale di litigation” continua Sala.

“La mission è quella di riuscire a fidelizzare il cliente, costruendo rapporti duraturi e di stabile collaborazione, nei quali deve prevalere il dialogo, l’intesa e la sinergia con il cliente. Ci teniamo a precisare che la daily assistance legale non è l’unica attività dello studio” conclude l’avvocato Sala.

www.studiolegalesala.eu

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Partner aziendali Nonostante la crisi, l’Italia mantiene alta la bandiera dell’export. Secondo l’ultimo rapporto Eurostat, le esportazioni italiane a gennaio 2013, verso Paesi extraeuropei, sono cresciute del 3,8%. Portando in attivo la bilancia commerciale A cura di Ida Cascio

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ispetto a dicembre 2012, a gennaio 2013 l’Eurostat ha rilevato un aumento dei flussi commerciali con l’estero. L’export è aumentato dell’1,4% mentre l’import dello 0,4%. La crescita è dovuta principalmente all’aumento delle vendite di beni verso i Paesi extra europei, con ben il 3,9%. Mentre è diminuita

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l’esportazione verso i Paesi europei con un dato negativo dello 0,7%. L’espansione riguarda soprattutto la crescita di beni di consumo durevoli (ben il 5,2%), di prodotti intermedi (circa il 3,8%) e di beni strumentali (per un valore del 3,2%). L’aumento dell’import, invece, deriva per lo più da acquisti sui mercati extra Ue (+3,0%) e interessa soprattutto i prodotti intermedi (+2,1%) e quelli energetici (+1%). Rispetto allo stesso mese del 2012, a gennaio si registra un incremento tendenziale delle esportazioni (+8,7%) nettamente più accentuato per i mercati extra Ue (+17,6%) che per quelli Ue (+2,6%). A gennaio 2013 il saldo commerciale è negativo (-1,6 miliardi) ma notevolmente in forte miglioramento rispetto al 2012 (-4,6 miliardi) e ciò è dovuto a un limitato surplus con i Paesi Ue (+0,7 miliardi) e a un deficit con i Paesi extra Ue di 2,3 miliardi.


Consulenti: il valore delle reti e dell’outsourcing Organizzazione dello Studio, ripartizione dei compiti e delle competenze, servizi in rete e servizi demandati, tariffe... Gianfranco Meroni, trent’anni di esperienza alle spalle e titolare dello studio associato Meroni Carissimi di Milano, fa il punto sugli Studi italiani Studio Associato Meroni Carissimi Via Settembrini, 1 Milano t 02 6694010 f 02 66716336 info@ meronicarissimistudio.it

Uno Studio associato che si rispetti deve avere validi e convinti collaboratori fidelizzati, un back office e, in particolare, una segreteria degli affari societari efficiente. Deve essere, quindi, ben organizzato e con una ripartizione interna dei lavori tesi alle specializzazioni, in modo da poter affrontare le varie funzioni richieste dalla clientela. “Nelle realtà estere in Paesi a economie avanzate, esistono studi composti da decine e decine di addetti. Sono organizzazioni di studio idonee ad affrontare le più svariate problematiche che arrivano dalla clientela” spiega Gianfranco Meroni il cui studio conta otto associati e 15 dipen-

denti. “Recentemente il nostro legislatore ha emanato delle leggi per favorire la liberalizzazione delle professioni e l’eliminazione delle tariffe professionali. Probabilmente, però, il legislatore non ha tenuto conto della complessa realtà esistente nel settore professionale degli studi di commercialisti”. Con gli ultimi interventi legislativi, infatti, le tariffe sono state eliminate per essere sostituite da accordi preventivi. La classe forense è ritornata, però, alle tariffe fissate dall’ordine e, come la magistratura, è chiamata a dover risolvere controversie sui corrispettivi professionali. “Lo studio dovrebbe avvalersi di

outsourcer cui richiedere diversi servizi” conclude Gianfranco Meroni. “Noi, per esempio, ci siamo rivolti alla Accountant and Auditors’ Association S.p.A., una società che si è consolidata sotto la guida costante del suo consigliere delegato, Paolo Cianci. Gli imprenditori, quelli veri, che sanno produrre valore aggiunto economico, sono costantemente impegnati al contenimento dei costi. Il commercialista, a sua volta, dovrebbe consigliare a se stesso come poter contenere i propri costi e affrontare il mercato nelle sue complessità, con strutture più grandi e con costi di base ridotti”.

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Partner aziendali

Riparti da Epyon Oggi, per ritrovare lo starting point e progettare il futuro, servono la competenza di una multinazionale e la flessibilità di uno studio professionale. Epyon è tutto questo ma anche molto di più

Epyon Consulting Milano - Bergamo - Bari www.epyon.it

La flessibilità del classico studio professionale e la competenza delle grandi multinazionali di revisione e consulenza note anche come “Big Four”. Questo è Epyon Consulting, un gruppo di professionisti altamente qualificati, impegnati da oltre 10 anni nella consulenza aziendale e con esperienze prestigiose all’attivo, come i recenti incarichi ricevuti da Cape Live SpA e Carlo Erba Reagenti. “La nostra formula ci consente di rispondere con flessibilità e professionalità a un mercato in grande fermento, attento alla qualità ma anche ai costi e bisognoso di soluzioni specifiche” spiegano i professionisti dello studio, specializzati in attività di business planning, restructuring, due diligence, litigation e in quel supporto contabile, soprattutto per le aziende in difficoltà, che oggi il mercato chiama “fast close”. In cosa consiste la vostra “flessibilità”? Nella capacità di assorbire e gestire incarichi importanti, dove mettiamo a frutto la nostra ampia esperienza in numerosi settori merceologici e commerciali, mantenendo i vantaggi di una struttura snella. Questo ci permette di dare risposte rapide ai clienti, soprattutto aziende fino ai 100 milioni di fatturato, un segmento dove spesso

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le Big Four non sono efficaci e che il classico studio commercialista non è preparato ad affrontare. La nostra marcia in più è data, poi, anche dal fatto che siamo tutti i partner operativi sul campo, con esperienze qualificate: proveniamo tutti da Ernst&Young. Che tipo di servizio offrite? Un servizio ad elevato valore aggiunto nell’esteso “campo dei numeri” sul quale possiamo vantare un eccellente vantaggio competitivo da offrire sia a clienti “corporate” che finanziari, in differenti ambiti: restructuring, accounting, litigation, due diligence... In più di 300 transazioni seguite abbiamo svilup-

pato un bagaglio di competenze anche in situazioni complesse e particolarmente destrutturate. Noi ricostruiamo in maniera dettagliata la storia aziendale, riusciamo a mettere in fila gli elementi sparsi, ritrovare i tasselli mancanti, ricostruire. “Mettiamo le mani in pasta” e rimettiamo ordine nei numeri anche quando la soluzione sembra ormai fuori controllo. Quali vantaggi per chi si rivolge a voi? Risolvere l’imminenza e, nello stesso tempo, costruire gli strumenti per capire marginalità e future evoluzioni del business. Diamo la certezza scientifica per progettare il futuro.


Sempre a gennaio 2013, la crescita tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso i Paesi ASEAN (+32,2%), il Belgio (+27,0%) e i Paesi OPEC (+26,1%). Notevole è l’espansione delle vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+21,5%),

articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+17,2%) e apparecchi elettrici (+16,2%). Le importazioni sono in diminuzione nonostante l’incremento degli acquisti dal Belgio (+36,1%), dalla Turchia (+25,9%) e dalla Russia (+23,6%).

Un team di professionisti al femminile AREA FISCALE, CONTABILE, TRIBUTARIA, AREA LAVORO, AREA CAF, CONSULENZE A PRIVATI E AZIENDE. STUDIO 13 è UNA REALTà DINAMICA E ALL’AVANGUARDIA CHE OFFE AD AZIENDE E PRIVATI RISPOSTE TEMPESTIVE E SOLUZIONI MODERNE. TANTE COMPETENZE IN UN’UNICA NUOVA LOCATION La continua evoluzione delle normative e l’attuale scenario economico richiedono impegno, confronto, risposte tempestive e soluzioni moderne. Studio 13, a Como, nasce proprio dall’esigenza di offrire al cliente, azienda o privato, in un’unica nuova location, tutte le risposte di cui necessita perché il momento presente non lascia né spazio né tempo. “Dopo molti anni di lavoro individuale abbiamo unito le nostre professionalità creando nuove sinergie e opportunità” spiegano i soci. “Operiamo in area fiscale, contabile, tributaria, area lavoro, area CAF, pro-

ponendo consulenze a privati e aziende, ma il nostro obiettivo è quello di proporre maggiori servizi, assicurativi, previdenziali e finanziari, tramite la collaborazione di esperti”. Il team è tutto al femminile. “Il nostro essere “donna” è una risorsa non indifferente perché ci ha portato a lavorare insieme formando una squadra dove l’unione fa la forza. Un ulteriore punto “a favore” è l’imminente dislocazione della nostra struttura sul territorio che ci permetterà di interagire con i clienti in modo più comodo”. Ma chi sono i professionisti di Studio 13? Eccoli: Melinda Salerno,

commercialista, esperto contabile e revisore con esperienza maturata in ambito di revisione contabile e consulenza societaria e di bilancio. Katia Brunetti, anch’ella commercialista e revisore contabile con esperienza in materia di paghe e contributi e attività di insegnamento nel settore dell’amministrazione del personale. Antonella Girardi, tributarista ed esperta in ambito aziendale, pratiche fiscali e tributarie. Un team eterogeneo che unisce e integra le competenze individuali per offrire ai clienti un servizio efficiente e su misura.

Studio13 Via dei Mille, 5 - Como t 031 270321 info@studio13.como.it www.studio13.como.it ph: Katia Brunetti, Melinda Salerno, Antonella Girardi

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Partner aziendali La flessione è dovuta alla diminuzione degli acquisti di petrolio greggio (-27,0%) e di autoveicoli (-21,7%). L’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio, di macchinari per la costruzione

verso i Paesi OPEC e di metalli di base e prodotti in metallo verso la Svizzera contribuiscono fino a due punti percentuali alla crescita tendenziale dell’export. Bisogna sottolineare, inoltre, che in Italia il 20,2% dei volumi esportati è realizzato

Ascolto attivo: valore aggiunto del commercialista Una vera e propria partnership che va oltre il semplice rapporto cliente-consulente. Il networking con altri professionisti, perché crescere insieme agli altri appaga. Così Viel Consulting Group crea valore aggiunto e “crescita sociale”

Viel Consulting Group Management Consultants & Auditors Piazza Caiazzo, 3 Milano t 02 67070502 vielconsultinggroup.com

Interpreti dei numeri. È lo spirito con cui Fabrizio Viel, commercialista e titolare di Viel Consulting Group, definisce il suo team. “Le attività per il controllo della gestione aziendale, budgeting e reporting, la predisposizione di valutazioni, due diligence, benchmarking e analisi aziendali sono per noi un campo di attività gestito con la massima cura e competenza” spiega Viel. Ci parli del suo Studio Abbiamo maturato un’ampia esperienza e competenza nel campo della consulenza alle imprese, sia in ambito fiscale,

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societario, contrattuale e amministrativo, sia a livello direzionale. Oltre a quelle che sono le attività consolidate per lo Studio commercialista, quali la gestione della contabilità dei clienti, la preparazione di bilanci e di dichiarativi, riceviamo incarichi per il coordinamento di operazioni dirette alle riorganizzazioni aziendali. Siamo inoltre specializzati nella gestione del contenzioso fiscale, mediante la redazione di ricorsi, e l’assistenza e rappresentanza presso le Commissioni Tributarie. Qual è il vostro valore aggiunto? L’ascolto attivo, con il quale sta-

biliamo un rapporto empatico, diretto alla creazione di una relazione positiva. L’ambiente sociale, con l’attuale grave crisi eco-finanziaria, genera incertezza e ansia all’imprenditore. E così l’approccio del sistema fiscale italiano, che è estremamente diffidente, incalzante e molto più oneroso rispetto a quelli di altri Paesi europei. Per questi motivi orientiamo il nostro “fare” nella giusta direzione, mediante un contatto personalizzato e facilitatore, in modo che il cliente percepisca i benefici di carattere economico e psicologico che questo metodo di operare porta a ottenere.


Investitori e imprese sono più vicini Aumentare le opportunità di incontro con broker e investitori domestici e internazionali. Trasformare le relazioni con la Financial Community in opportunità di crescita. Agevolare gli investitori nella valutazione corretta dei prezzi delle azioni. Ecco come si fa

Possono essere tante le ragioni per scegliere VirgilioLab (www. virgiliolab.com), società indipendente di consulenza specializzata in Investor Relations con una sede a Milano, un network internazionale di partner e incarichi prestigiosi come la gestione delle ultime cinque edizioni, tre a Milano e due a Londra, della STAR Conference, l’evento flagship di Borsa Italiana nell’area Mid & Small Cap. Alla gestione dell’evento, si affianca inoltre l’attività di “investor origination” di fondi di investimento interessati proprio ad aziende di piccola e media capitalizzazione. “È proprio il nostro focus” spiega Pietro Barbi, cofondatore, un passato in M&A presso Lehman Brothers. “Per questo abbiamo siglato una partnership con Edison Investment Research, una delle principali società internazionali di ricerca indipendente, leader in Europa con più di 400 titoli quotati sulle piazze di New York, Londra, Parigi, Francoforte e ora, grazie al nostro accordo, anche Milano. Lo scopo è aumentare la liquidità delle Pmi italiane quotate e quotande in Borsa, con potenzialità per crescere all’estero, allargando la base degli investitori in-

ternazionali”. Ma perché proprio Edison? “Perché è super partes, allinea la percezione del valore della società da parte degli investitori ai multipli di mercato, raggiunge migliaia di investitori grazie a una lista di 95 mila contatti e ha specializzazioni in ogni settore” continua Pietro Barbi. Questo non è il solo canale con cui ViriglioLab mette in relazione investitori e società. “Ci dedichiamo anche agli investitori retail italiani: in Italia, i volumi originati dai trader-on-line, tramite le maggiori piattaforme di trading, rappresentano il 25% del totale dei volumi scambiati sull’MTA”

spiega Michaela Carboni, cofondatore, esperienza di comunicazione e investor relations per aziende tra cui Buongiorno S.p.A. e la farmaceutica Bracco S.p.A.. “Crediamo che le società che vivono un problema di liquidità sul loro titolo non possano non tener conto degli investitori retail aprendo il dialogo con loro e mettendo a disposizione un news flow regolare ed esaustivo”. VirgilioLab si rivolge anche alle realtà non ancora quotate per accompagnarle nel processo che le porterà in Borsa, abituandole ad una continua e proficua relazione con gli investitori.

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Partner aziendali

I miei cinque punti per il futuro Fulvia Medici, consulente romana e titolare di Esitel da 15 anni, ha sperimentato un innovativo modello imprenditoriale. Fatto di assistenza al bisogno, da vicino e senza tempo. Ecco le sue strategie per superare la crisi. Senza perdere di vista gli obiettivi Esitel S.r.l. Fulvia Medici Consulenza economico-finanziaria e nell’ambito dei servizi di assistenza amministrativa P.le Clodio, 18 - Roma t 0639729018 f 0639726430

“Porto ai miei clienti l’esperienza concreta di essere commercialista e anche imprenditrice visto che la mia famiglia opera nell’edilizia” ci spiega Fulvia Medici. “Porto l’esperienza diretta di stare tutti i giorni in un’azienda che riesce a dialogare con il fisco e con l’economia, con le banche, con i dipendenti, con il mercato”.

info@esitel.it

Lei propone cinque mosse strategiche per superare l’impasse. Esatto. La prima è l’organizzazione: mai strafare ma fare le cose. È importante avere il co-

raggio di raccontarsi i propri limiti e dunque accettare aiuto con umiltà dignitosa. Sì, ma gli obiettivi? Occorre individuarli chiaramente: pochi punti ma buoni, mai tradire, meglio dire. L’impresa nasce e vive se è solida e flessibile per affrontare i cambiamenti. È redditizia quando economicamente significativa e sostenibile. Se ha l’opportuna liquidità, se sa misurare il margine di guadagni e conserva la capacità di poter crescere o re-

stare sul mercato. A tutto ciò noi sappiamo dare le risposte. Certo bisogna essere motivati... Senz’altro. Se ci piace il lavoro tutto procede per il meglio, e con la nostra assistenza cerchiamo di semplificare la vita. Tutte le scadenze, gli adempimenti, i consigli aiutano l’imprenditore a progettare insieme a noi il suo presente-futuro. Ma ci vuole anche pazienza: è un altro punto essenziale. E ancora, correttezza e concretezza, cioè, impegno e responsabilità verso terzi. Un ultimo punto determinante della sua filosofia operativa? Accontentarsi. Che non vuol dire essere rinunciatari, ma avere la grinta di fare quello che è possibile realizzare. Ogni sera mi chiedo quanto ho guadagnato o quanto ci ho rimesso. Perché ogni giorno l’imprenditore vive per obiettivi.

da piccole imprese, oltre il doppio della Francia (che si ferma al 9,8%) e oltre quattro volte la Germania (stabile sul 4,6%). Gli unici dati positivi nel difficilissimo quadro economico attuale sono quindi registrati nel settore export, grazie anche al contributo delle piccole e medie imprese, sempre più presenti nei mercati oltre frontiera, e che contribuiscono per oltre il 70% nella diffusione del Made in Italy.

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Oltre frontiera

Sui mercati esteri si cresce di più

Il numero delle imprese che decidono di investire fuori dai confini nazionali aumenta. E il vecchio continente è ancora la meta preferita. Ma per guardare con successo all’internazionalizzazione serve una consulenza davvero esperta e molto coraggiosa

Basta confrontare questi numeri con quelli che, al contrario, riguardano le imprese a controllo estero in Italia. In questo caso, infatti, si tratta di 13.741 imprese che occupano circa 1,2 milioni di addetti, generano un fatturato pari a 468 miliardi di euro e partecipano al 16,1% dell’intero fatturato economico del Paese. Questi dati, però, negli ultimi anni sono calati fino A cura di Ida Cascio a toccare la soglia di 11.401. Al contrario, le aziende italiane residenti fuori dai confini sono aumentate del 3,8% iù di 22 mila distribuite in 50 Paesi: è il quadro delle imprese italiane all’estero. fino a raggiungere le 22.081 unità. Negli ultimi tre anni, il numero, gli addetti La lettura degli ultimi dati Istat mette e il fatturato delle imprese italiane oltre frontiera in luce aspetti interessanti che evidenziano sono aumentati rispettivamente del 10,1, come la delocalizzazione sia una tendenza 12,9 e 11,7%. destinata ad aumentare.

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La doppia tassazione internazionale Criticità sempre maggiori caratterizzano le operazioni internazionali tra società appartenenti allo stesso gruppo. Gli imprenditori che operano su più mercati devono infatti affrontare il problema della doppia imposizione fiscale. Ecco i consigli degli esperti “Le contestazioni dei Prezzi di Trasferimento Intra-Gruppo da parte delle autorità fiscali locali generano doppia imposizione sul medesimo reddito, nonché l’applicazione di sanzioni amministrative e penali. Per minimizzare i rischi bisogna conoscere le regole sul Transfer Pricing (TP) nei singoli Paesi in cui si opera e predisporre idonea documentazione a supporto delle scelte operate” spiegano gli esperti dello Studio Fava & Partners. Questa Tax Firm milanese è nata dall’esperienza di soci e collaboratori che si sono formati all’interno del network internazionale di una delle Big Four, specializzata nell’assistenza ai Gruppi per risolvere le questioni in materia di fiscalità internazionale. Quali sono le principali difficoltà da affrontare? Il principio del “valore normale o di mercato” è caratterizzato da una componente di discrezionalità. Le transazioni sono sempre più complesse, caratterizzate da componenti “intangibili” e di difficile valorizzazione come brand e know-how. Inoltre, non si è ancora raggiunta la completa armonizzazione dei principi di TP delle legislazioni fiscali dei singoli Paesi. Infine, la documentazione del gruppo, a supporto delle politiche dei prezzi, spesso non è idonea.

A che punto è l’Italia? L’Italia è uno dei Paesi più evoluti, le cui autorità fiscali hanno raggiunto livelli di elevata competenza in materia. Il legislatore fiscale ha introdotto nel 2010 un regime facoltativo di oneri documentali dei prezzi di trasferimento intra-gruppo. L’adempimento di tale onere è “premiato” con la non applicabilità di alcuna sanzione, in caso di eventuale contestazione, riducendo il rischio alla sola maggiore imposta. Che tipo di competenze sono richieste? La predisposizione della documentazione richiede la piena conoscenza dei Principi OCSE e di quelli locali. Inoltre, sono richieste competenze sia economiche sia giuridiche, che spesso mancano, con conseguente aumento del contenzioso fiscale. Per questo è necessario farsi assistere da consulenti specializzati e competenti in materia, capaci anche di dialogare con l’Amministrazione Finanziaria, al fine di evitare complicati contenziosi fiscali.

Fava & Partners Studio Internazionale Tributario Piazza Repubblica, 24 Milano t 02 87069700 f 02 87069729 domenico.fava@ st-fava.com

fava & partners servizio di copertina ph. antonino geria

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Oltre frontiera Questo testimonia la tendenza ormai diffusa di molte aziende di spostare la produzione in Paesi dove il costo della manodopera è minore, ampliare i mercati di sbocco e avvicinare siti di produzione e di consumo. Nel caso del numero delle imprese e degli addetti, la crescita all’estero è maturata soprattutto nel comparto dei servizi, mentre in termini di fatturato sono state le multinazionali industriali a registrare la crescita maggiore. Il Paese in cui sono concentrate le aziende italiane per la maggior parte (esattamente 3.331) è la Romania. Ma, trattandosi d’imprese

molto piccole, producono solo l’1,4% del fatturato totale delle multinazionali italiane. Quelle invece residenti in Germania (sono 1.436) ne producono il 13%, collocandosi così tra le più produttive. Il numero delle nostre imprese in Cina è ancora limitato, sono solo 923 unità, ma anche questo è un dato in aumento: nel 2007 erano solo 792. Le multinazionali italiane manifatturiere in Asia sono attive soprattutto nella meccanica, nella produzione di metalli, nella fabbricazione di articoli in pelle e nella chimica. Le imprese dei servizi sono invece più presenti nel commercio in generale


e nelle agenzie di noleggio, viaggio e supporto alle imprese. Tra i principali Paesi europei, quello che vanta il maggior numero d’imprese controllate all’estero è la Francia, seguita da Regno Unito, Germania e Italia. Le imprese italiane sono quelle che hanno dimensioni più piccole, contando un numero medio di dipendenti pari a 71 contro, per esempio, i 190 del Regno Unito. Appare evidente dai dati in aumento che l’internazionalizzazione della produzione è per molte imprese italiane la principale via d’uscita dalla crisi.

Quasi due terzi delle aziende milanesi, per esempio, sono attive sui mercati esteri, secondo un’indagine realizzata da Assolombarda su oltre 3.600 realtà presenti nell’area. Il 63% delle imprese che hanno partecipato alla ricerca ha dichiarato di avere rapporti con l’estero. Le principali vie di contatto sono l’import e l’export che coinvolgono rispettivamente il 62 e l’89% delle imprese meneghine, le quali hanno una forte e radicata presenza in Europa. I primi quattro Paesi per presenza nel 2012 sono stati infatti Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna.

L’importanza della consulenza strategica Le dinamiche economiche internazionali di questi ultimi anni hanno modificato il modo di fare impresa. Oggi occorre saper gestire in modo consapevole e responsabile la corsa all’innovazione e all’internazionalizzazione. Qui l’esperto spiega come

“Ridurre il time-to-market e i costi di gestione, dotarsi di un’organizzazione snella ed efficiente, investire in comunicazione, valorizzare il patrimonio di risorse intangibili“. È questa la strategia che Alessandro Delle Cese, titolare dell’omonimo studio di consulenza attivo a Milano e provincia, consiglia ad un’azienda oggi in crisi.

Cosa sta alla base di questa “ricetta”? La competizione internazionale ha premiato le società che, per fronteggiare le difficoltà, hanno saputo cambiar pelle, riposizionandosi in mercati a forte potenziale e con prodotti ad alto valore aggiunto. Rivedendo i punti di forza, facendo leva sugli asset immateriali, come creatività, design, tradizione e know-how. E il commercialista che ruolo ha in tutto questo? Ha capito che la consulenza tradizionale è finita. Alle attività classiche se ne sono affiancate altre ad alta specializzazione e i risultati non si sono fatti attendere: internazionalizzazione, innovazione, razionalizzazione dei costi e ricambio genera-

zionale, sono queste le grandi sfide del momento anche per noi. Il management oggi ci chiede maggior supporto nelle analisi strategiche, nell’implementazione di un efficace sistema di controllo, o nella fase di pianificazione finanziaria e fiscale, pretendendo risposte precise e tempestive. Partecipiamo attivamente alla definizione delle strategie aziendali, lavoriamo a stretto contatto con i manager, contribuendo a migliorare la redditività aziendale. Sul fronte dell’internazionalizzazione, per esempio, il nostro Studio offre una vasta gamma di servizi che vanno dalla costituzione di Società e Trust, all’avvio di sedi di rappresentanza, o alla mera fornitura di directors e shareholders fiduciary.

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Oltre frontiera

Nuove mete per investire in sicurezza Le isole Canarie rappresentano in Europa uno dei pochi luoghi in cui capitalizzare conviene. Senza rischi e nella piena legalità. Perché il regime fiscale è minimo e i vantaggi molteplici. Come spiega l’esperto

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“Il regime fiscale è vantaggioso ma, attenzione, non si tratta di un cosiddetto paradiso fiscale. Qui tutto avviene alla luce del sole”. L’avvocato Roberto Bentani offre consulenze per investimenti mirati e intelligenti in Spagna e nelle isole Canarie in particolare.

Rovigo t 042 595594 studiobentani@ studiobentani.it studiolegalebentani.com

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Come ha sviluppato questa competenza? Dopo la laurea ho lavorato a lungo in Spagna dove ho approfondito la conoscenza dei sistemi legali e fiscali di quell’area. Così, una volta tornato in Italia, ho proposto ai miei clienti le varie possibilità di investimento nelle isole Canarie.

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Perché investire lì conviene? Il regime fiscale è vantaggioso, ma senza rischio di elusione, è tutto alla luce del sole. La tassazione è del quattro per cento e ci sono agevolazioni sull’assunzione dei lavoratori. L’Iva è ridotta, anche rispetto alla Spagna. E su alcuni prodotti non c’è. È l’unico territorio europeo con tali condizioni fiscali. Quali requisiti sono necessari? Aprire un’attività all’interno del territorio. Non basta avere il domicilio come nei cosiddetti paradisi fiscali, bisogna esercitare direttamente sul posto. A quali imprese potrebbe dun-

que convenire? Per esempio alla ristorazione. Penso a chi ha in Italia una catena e vuole espandersi all’estero. Non dimentichiamo che sono isole che vivono di turismo. Come opera il suo Studio? Io seguo soprattutto aziende, mi occupo di diritto commerciale, diritto del lavoro, mentre i miei colleghi sono specializzati nel penale. Lo Studio offre per lo più servizi alle imprese, a vari livelli e si basa su un network di professionisti in Italia e all’estero. Grazie all’incrocio delle diverse professionalità possiamo offrire un servizio completo alle imprese, dallo start up alle varie fasi evolutive.


Il vecchio continente è un punto di partenza per guardare oltreoceano, soprattutto in futuro. Se guardiamo a una realtà produttiva, molto diversa da quella milanese, il trend non cambia. Le vendite sui mercati esteri, per esempio, hanno arginato notevolmente la crisi del sistema manifatturiero marchigiano negli ultimi tre mesi del 2012. Se gli ordinativi all’inizio del 2013 sono diminuiti per il 33% delle aziende che commerciano in Italia, sono aumentate per il 33% nel caso di aziende con rapporti all’estero. Per le imprese che esportano, infatti, anche l’ultimo trimestre dell’anno in corso non è andato male, con un incremento del fatturato sui mercati esteri del 2,3% che arriva all’8,9% per la meccanica e al 5,1 per il tessile e l’abbigliamento.

Make or buy: cos’è più conveniente? Chiara Bizzarro, avvocato del foro di Milano, Ph.d. in relazioni di lavoro internazionali e comparate, analizza vantaggi e svantaggi delle “esternalizzazioni produttive”

Sempre più aziende, negli ultimi tempi, tendono ad affidarsi alle cosiddette esternalizzazioni produttive. Di cosa si tratta? Ce lo spiega Chiara Bizzarro, avvocato autrice di numerose pubblicazioni sul tema. Può dare una definizione di esternalizzazione produttiva? È il processo economico-organizzativo di trasferimento, all’esterno, di funzioni e competenze estranee al core business aziendale. L’outsourcing, tuttavia, è sempre più diffuso anche per attività core. La disciplina di tutela mira a governare il fenome-

no, per evitare che la scelta di esternalizzare si traduca in un’elusione delle responsabilità connesse all’utilizzo del fattore lavoro. Quale soluzione adotta l’ordinamento italiano? La regola di solidarietà nei contratti di appalto e il divieto di interposizione. La prima si pone nell’ottica di corresponsabilizzare le imprese coinvolte nei processi di esternalizzazione secondo modelli di co-employment. La seconda vieta a soggetti non autorizzati la somministrazione di lavoro, riservata alle sole agenzie iscrit-

te all’albo ministeriale delle agenzie per il lavoro. Come possono cautelarsi le imprese? L’outsourcing strategico presuppone investimenti in termini organizzativi e di analisi giuridica, al fine di valorizzare gli strumenti già presenti nell’ordinamento senza incorrere in hidden costs. Lo strumento contrattuale è fondamentale, se costruito su misura per rappresentare il modello organizzativo dell’esternalizzazione e la genuinità dell’operazione ed è idoneo a tradurre efficacemente l’equilibrio della relazione economica.

Studio legale Avvocato Chiara Bizzarro, Ph.D. Via Uberti, 12 - Milano chiara.bizzarro@ studio-bizzarro.it www.studio-bizzarro.it

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Oltre frontiera Il made in Italy nel mondo ha successo. Lo dicono i dati Istat: nei primi tre mesi dell’anno l’aumento è stato dell’8,7%. L’agroalimentare fa da padrone e il Belgio, a sorpresa, sembra il mercato più appetibile. Nonostante la contrazione di finanziamenti A cura di Ida Cascio

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ei primi mesi del 2013 le esportazioni del Made in Italy sono cresciute dell’8,7%. Il record lo segna il settore agroalimentare con un aumento del 21%. A gennaio, per esempio, la crescita dell’export si è accentuata in particolare verso i Paesi Sud Est asiatico (con il 32,2%), e verso i Paesi petroliferi dell’Opec (26,1%); fra gli Stati europei si segnala un boom di export verso il Belgio (ben il 27%). I prodotti italiani più apprezzati oltre confine sono quelli alimentari, bevande e tabacco con un aumento del 21,5%. Seguono gli articoli farmaceutici, quelli chimico-medicinali e i botanici. A ruota, gli apparecchi elettrici. L’aumento delle importazioni, invece, è più contenuto nonostante il forte incremento degli acquisti dal Belgio (+36,1%), dalla Turchia e dalla Russia. L’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali, botanici e macchinari, secondo i dati Istat, contribuiscono per quasi due punti percentuali alla crescita dell’export. È comunque l’agroalimentare a tener testa. Il balzo del 21% segna un tasso di crescita più che doppio rispetto alla media, dopo un 2012 che già è stato da record, con un fatturato di settore pari a 31,8 miliardi di euro. La Coldiretti sottolinea, commentando i dati dell’Istat, che il vino è stato nel 2012 il prodotto più esportato dall’Italia con un valore record di 4,7 miliardi di euro, seguito dall’ortofrutta fresca, dalla pasta e dall’olio di oliva, cioè, i componenti base della dieta mediterranea. La crescita tendenziale dell’export c’è e resiste nonostante il contesto negativo. La Simest (società italiana per le imprese all’estero) ha, infatti, ridotto l’importo massimo agevolabile sui finanziamenti relativi alla partecipazione di imprese italiane in società o imprese all’estero, portandolo per il 2013 a 10 milioni di euro.

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Più garanzie alla qualità italiana L’italianità è un valore aggiunto assoluto che, tranne in casi come la moda, non viene messo in evidenza e neppure protetto. Questa associazione vuole rafforzare il concetto di “valore italiano” L’Italia, prima di tutto. E poi, quello che la contraddistingue: storia cultura, arte, gastronomia, bellezze naturali. “Un patrimonio che si fonda su una tradizione secolare e che rischia di disperdersi nei mille rivoli di una globalizzazione che favorisce politiche aggressive e senza scrupoli” commenta Sebastiano Casula, imprenditore e fondatore di Garanzia Italia, un’associazione apolitica e senza scopo di lucro che ha il solo fine di preservare il “valore Italia”. In che modo? Controllando, con rigore e attenzione, i processi di un’azienda, dall’ideazione alla progettazione

alla produzione, e certificandone la matrice italiana, che si esprime quando un prodotto è pensato e realizzato da italiani in un’azienda che ha sede in Italia. Parliamo quindi solo di prodotti? In realtà anche di servizi, perché l’italianità si può esprimere nel modo di affrontare determinate problematiche e di proporre soluzioni efficaci e, perché no, creative. È il motivo per cui, tra i nostri associati, figurano anche liberi professionisti e studi associati. Quali sono i motivi che l’hanno spinta a fondare “Garanzia Italia”? La dispersione di un patrimonio

unico e prezioso: si pensi alla fuga di cervelli, all’acquisto di aziende italiane da parte dei Paesi emergenti, che continuano magari a usare un marchio italiano pur producendo all’estero, con criteri e capacità qualitativamente inferiori. Ma anche alla produzione di falsi, che non colpisce solo i classici settori di abbigliamento e accessori moda ma anche quello alimentare. Un circolo vizioso che non solo toglie crescita e profitto alle aziende italiane ma mina la loro immagine e leadership con prodotti dozzinali e scadenti.

Garanzia Italia t 800 423310 info@garanziaitalia.org www.garanziaitalia.org

Che vantaggi offre l’associazione “Garanzia Italia”? Innanzitutto la possibilità di far parte di un gruppo di imprenditori e professionisti legati dal desiderio di preservare il valore Italia. Desiderio che si realizza con la titolarità della certificazione “Garanzia Italia”, che l’associazione rilascia solo dopo un’accurata e approfondita analisi delle caratteristiche dell’azienda candidata; con la tutela degli interessi dell’associato in termini di protezione e sviluppo dell’attività, in Italia e all’estero; con convenzioni, stage formativi e servizi a sostegno dell’azienda.

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Oltre frontiera La normativa in discussione concede incentivi a favore di imprese italiane che acquisiscono quote di capitale di rischio in società e imprese all’estero, in Paesi diversi da quelli della Unione europea, partecipate dalla Simest. Sono ammissibili all’agevolazione i finanziamenti, concessi da soggetti, italiani o esteri, autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria, rilasciati per l’acquisizione di quote di capitale di rischio in imprese all’estero sia di nuova costituzione sia già costituite, in quest’ultimo caso sia attraverso la sottoscrizione di aumenti di capitale sia attraverso l’acquisto da terzi di azioni o quote. L’importo agevolabile dei finanziamenti è fissato in misura non superiore al controvalore in euro del 90% della prevista quota di partecipazione dell’impresa italiana richiedente fino al 51% del capitale dell’impresa estera. Qualora la quota di partecipazione superi il 51%, l’importo agevolabile risulta quindi pari al 90% del 51% del capitale dell’impresa estera. Fino a questa modifica, i finanziamenti erano ammissibili entro l’importo massimo di oltre 38 milioni di euro per impresa e per anno solare e di oltre 77 milioni di euro per i gruppi economici, intesi come insieme di imprese i cui bilanci rientrino in uno stesso bilancio consolidato. Il documento Simest, tuttavia, chiarisce che i vecchi massimali continuano ad applicarsi a tutte le richieste di agevolazione già formalmente pervenute entro il 5 marzo 2013, nonché alle operazioni per le quali sia già intervenuta la delibera positiva da parte del Consiglio di Amministrazione di Simest e a condizione che la relativa domanda di agevolazione pervenga nei tre mesi successivi all’approvazione del Consiglio di Amministrazione di Simest.

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Exit strategy

Motivazione, leadership e creatività Le risorse umane sono il vero motore del cambiamento. L’Ict offre grandi opportunità di crescita. E la responsabilità d’impresa è la spinta verso il successo. Sì, perché i modelli gestionali ottimali sono quelli che mettono al primo posto uomini, donne e valori, non soltanto profitto. È anche così che si affronta una congiuntura economica sfavorevole come quella attuale

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A cura di Ida Cascio

o spreco di risorse umane, soprattutto giovani e donne, dovuto in gran parte alla crisi economica, è il dato distintivo del mercato del lavoro oggi in Italia. La disoccupazione femminile supera di cinque punti la media europea e le donne con famiglia a carico hanno il 30% di possibilità in meno di trovare un lavoro rispetto alle colleghe

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che non sono ancora mamme. “La mancata partecipazione al lavoro, già tra le più critiche dell’Unione Europea al 27%, è ulteriormente peggiorata negli ultimi anni a causa della crisi economica” recita il rapporto “Benessere equo e sostenibile” elaborato dall’Istat e dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. Il tasso di occupazione, tra il 2008 e il 2011,


è passato dal 63% al 61,2% nella fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni. Ma c’è da considerare anche la mancanza di stabilità occupazionale come conseguenza della crisi e l’aumento di contratti a tempo determinato. Cresce di molto il numero dei lavoratori che svolgono attività non all’altezza del proprio livello di istruzione,

QUANDO LA GIUSTIZIA PESA SULL’ECONOMIA Ogni anno cinque italiani su 100 iniziano una causa per un totale di 4.768 processi di primo grado ogni 100mila abitanti. I tempi per giungere alla definizione sono geologici e in questo settore ci collochiamo al 157esimo posto su 183 Paesi. L’inefficienza della sola giustizia civile vale, in termini economici, l’1% del Pil. “Ovvio che l’andamento dell’economia è influenzato anche dall’inefficienza della giustizia civile che arriva a punte di negazione della stessa” commenta Guido Rivarola, avvocato a Milano. “Le cause dei ritardi sono da ricercare nell’organizzazione inefficiente di molti uffici giudiziari e nella farraginosità delle procedure che consentono di avviare contenziosi a soli fini dilatori”. Possibili rimedi? “Ridurre i tempi. Dissuadere l’azione giudiziale con l’applicazione rigorosa della regola per la quale al soccombente sono accollate le spese processuali e di quella sulla responsabilità aggravata in pratica disapplicata. Promuovere l’utilizzo di seri strumenti alternativi di risoluzione delle controversie. Attuare la completa digitalizzazione del processo in coordinamento con il processo civile telematico. Trasformare i presidenti dei Tribunali in court manager. Collegare l’avanzamento di carriera dei magistrati a indici di specializzazione, produttività, merito, capacità di favorire soluzioni conciliative e di sanzionare comportamenti sleali nel corso del giudizio”. www.studio-rivarola.it

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Exit strategy

Dalle origini della crisi ai giorni nostri

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Come si ferma la recessione economica? Capirne le cause e l’evoluzione è il primo passo per trovare la via d’uscita. Quando si prenderà la strada dell’innovazione e della semplificazione, si troveranno nel Paese le risorse umane pronte a seguirla

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“Come i medici di campagna degli sceneggiati televisivi della nostra infanzia, anche noi liberi professionisti siamo portati dal nostro lavoro a entrare nelle case dei nostri assistiti e divenire partecipi delle loro gioie e dei loro dolori: ed è evidente che oggi i secondi abbiamo superato le prime”. Antonella Bresciani, commercialista a Como, parte da questa riflessione per analizzare la situazione attuale delle imprese. “All’inizio della crisi subprime abbiamo pensato tutti che la nostra condizione fosse, tutto sommato, quella di chi è stato abbastanza svelto o fortunato da trovare durante un alluvione rifugio sul tetto. Tutto ha continuato a svolgersi, almeno nei primi tempi, senza sconvolgimenti. A questo ha contribuito la specificità del nostro tessuto imprenditoriale e produttivo: leadership chiare e riconducibili a gerarchie familiari, flessibilità

come conseguenza di dimensioni aziendali medie, piccole o addirittura minuscole, coesione sociale e culturale che coinvolge anche dipendenti e addetti, culto del “laurà” come valore”. Col progredire della crisi, però, abbiamo tutti scoperto il risvolto della medaglia. “Anche la nostra realtà si è via via scontrata con la lentezza mediterranea con la quale a livello legislativo si è proceduto a (non) fronteggiare l’emergenza” continua Bresciani. “Dei mirabolanti interventi che avrebbero dovuto garantire lo snellimento delle complicate procedure fiscali, legali e amministrative, per incentivare lo sviluppo, poca traccia è rimasta. È a tutti chiaro in quale direzione procedere: incentivi all’occupazione e agli investimenti con agevolazioni fiscale, semplificazione burocratica e legislativa, riduzione della pressione fiscale, slancio alle infrastrutture”.


Largo alle giovani aziende e alle reti d’impresa Start up e collaborazioni tra aziende. Ecco perché un’associazione di avvocati e commercialisti decide di concentrare l’attenzione professionale su temi così innovativi Le giovani realtà imprenditoriali nate da un’idea di business sono tante. Ma i potenziali finanziatori, pur essendo pronti a scommetterci, non hanno gli strumenti per confermarne o negarne il loro potenziale di crescita. Per questo esistono gli incubatori, realtà aziendali che raccolgono le nuove idee imprenditoriali e ne verificano la fattibilità. “Noi contribuiamo a questo progetto, fornendo consulenza alle realtà emergenti e favorendone la crescita” spiegano i partner di AC Avvocati e Commercialisti, un’associazione professionale nata dalla fusione di tre storiche realtà milanesi. AC è attiva a Roma e Milano a fianco di medie e grandi aziende nazionali e internazionali appartenenti al settore manifatturiero, dei servizi, finanziario e assicurativo. Conta circa quaranta professionisti, tra dottori commercialisti, avvocati e collaboratori che lavorano in team per offrire consulenza in ogni ambito di competenza. “Alla gestione aziendale in particolare appartengono i nostri più recenti progetti, nati dalla convinzione che l’innovazione sia un fattore di crescita e competitività fondamentale per lo sviluppo delle imprese. Per questo assistiamo le start up e per farlo al meglio collaboriamo con alcune tra le più attive istituzioni universitarie italiane, impegnate nel promuovere e valorizzare i temi legati all’innovazione, alla crea-

zione di valore e alla corporate entrepreneurship”. Un altro ambito a cui lo studio si è dedicato negli ultimi mesi è quello delle reti di impresa, collaborazioni tecnologiche e commerciali tra aziende dello stesso settore con lo scopo di aumentarne la forza. “La decisione di concentrare l’attenzione professionale su temi innovativi nasce anche dalla consapevolezza che a una domanda calante di servizi professionali di tipo tradizionale, si sta accompagnando un fenomeno di riduzione delle tariffe professionali” spiega Angelo Carlo Colombo, managing partner. “Il nostro obiettivo non è sovrapporsi alle società di consulenza aziendale, ma affiancarle apportando un contributo

su tematiche tipicamente professionali, spesso considerate marginali nella definizione dei progetti. E per le quali sono richieste competenza tecnica e capacità di lavorare in team.”

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Exit strategy o che vengono rigettati dall’azienda perché iper qualificati rispetto al ruolo da ricoprire. Anche i lavoratori più qualificati stanno quindi vivendo un momento di forte instabilità. L’Italia, inoltre, dopo la Spagna, è il Paese europeo con la più alta disoccupazione giovanile. Unito al ritardo della partecipazione femminile al lavoro e alle difficoltà di conciliazione lavoro-famiglia, questo dato risulta allarmante. Secondo gli ultimi dati del Censis, tra il 2007 e il 2012 si sono persi circa 500 mila posti di lavoro. Il 60% della perdita di occupazione si è registrata al centro sud. Le speranze per il futuro sembrano arrivare in gran parte dal settore Itc. Almeno a giudicare dagli ultimi pronunciamenti della Commissione Europea: il presidente José Manuel Barroso ha appena annunciato un’alleanza tra imprese digitali e Pubbliche Amministrazioni che porterà 900 mila posti di lavoro entro il 2015.

Start up contro la recessione COMINCIARE BENE UNA NUOVA ATTIVITà, e CON UN SOSTEGNO DIRETTO. ECCO IL CONSUlENTE GIUSTO, CON COMPETENZE SPECIFICHE E UN ASSO NELLA MANICA: L’ESPERIENZA IN START UP ASSICURATIVE

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Alberto Mangiarotti, commercialista e revisore con 25 anni di esperienza, si occupa, a Monza, di consulenza amministrativa, fiscale e societaria per aziende, imprenditori, liberi professionisti e contribuenti. Riserva a tutti la massima disponibilità e attenzione.

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Funzionano le start up in tempo di crisi? Se partono con il piede giusto sì. Io seguo varie tipologie di clienti, dall’ex dirigente che diventa consulente all’ex bancario che realizza il sogno di aprire un ristorante. Innanzitutto li aiuto nel cambiamento culturale necessario a passare dalla parte del dipendete a quel-

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la dell’imprenditore. Quindi, nella scelta della forma giuridica e della opzione fiscale più consona al potenziale dell’attività. Infine, ad affrontare aspetti mai contemplati prima: gestione dei collaboratori, situazione previdenziale, necessità di chiedere dei finanziamenti e convincere le banche... Quali sono le altre specializzazioni? No-profit, questioni testamentarie e consulenza assicurativa, grazie all’esperienza maturata in ruoli di responsabilità nell’ambito amministrativo e fiscale in grandi compagnie (AXA e Gruppo Zurigo). Inoltre, ho già seguito dei casi in prima persona, ho maturato un’e-

sperienza poco comune nella delicata fase di start up dove l’iter autorizzativo, in base alla normativa IVASS, è lungo e complesso e mi posso proporre come partner competente nell’apertura di nuove realtà assicurative. Cosa la distingue dagli altri Studi? Il rapporto diretto con il cliente. Il mercato richiede risposte veloci; mentre spesso nei grossi studi per avere contatto coi commercialisti titolari si deve prendere appuntamento con largo preavviso, io riesco a garantire un’ottima reattività. In questo modo si crea un rapporto di collaborazione, che aumenta la fiducia e stimola il successo.


Professione avvocato: prospettive per il futuro Mettere a disposizione del cliente una squadra di professionisti che possano affrontare e risolvere, coordinando le rispettive competenze professionali, le complesse situazioni in cui l’odierno operatore si trova ad agire. Ecco il valore aggiunto di un moderno Studio legale

Saldamente ancorato ai vecchi dogmi della professione, il settore legale trova nelle singole realtà le proprie sacche di innovazione. Per esempio, nell’elegante studio monzese di Alessandro Iacangelo, avvocato dello Studio Legale Iacangelo & Russo, presente nei Fori di Monza, Bergamo e Milano. Iacangelo ha investito offrendo ai propri clienti una consulenza multiprofessionale, che permetta di guardare al futuro con ottimismo e di cogliere le opportunità di cambiamento offerte dall’attuale congiuntura economica. “La domanda di consulenza oggi proviene da clienti che conoscono le logiche del mercato e si aspettano dagli avvocati l’apporto di un valore aggiunto” spiega il legale. “I clienti di oggi rifiutano i diktat e desiderano essere parte attiva del processo, attraverso la condivisione delle informazioni e delle scelte”. L’innovazione, secondo l’avvocato, è insita nell’offerta di servizi multiprofessionali che aiutino il cliente a essere competitivo nel mer-

cato. “Occorre offrire risposte mirate ed essere sempre disponibili” afferma il professionista che persegue l’intento riunendo nel proprio team avvocati, commercialisti, financial planner, ingegneri, consulenti in real estate e amministratori d’immobili. “Il mio modo di interpretare il valore aggiunto consiste nel mettere a disposizione del cliente questa squadra di professionisti con il pratico vantaggio di

un unico luogo di riferimento e il conseguente risparmio di risorse” continua Iacangelo. Tutto ciò non può prescindere da una riflessione di lungo periodo sul ruolo della categoria. “Bisogna perseguire risultati che coniughino l’innovazione dei servizi con la valorizzazione della funzione sociale ed etica della professione e che promuovano la trasparenza dell’operato e del dialogo costante con il cliente.

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Exit strategy

Il ruolo dei professionisti quando l’azienda vuole crescere INTEGRARE DIVERSE CARATTERISTICHE E COMPETENZE PROFESSIONALI E ADATTARLE ALLE ESIGENZE IMPRENDITORIALI. è QUESTO OGGI IL MIX VINCENTE. UN ESEMPIO ECCELLENTE È OFFERTO A BOLOGNA E FIRENZE, DA DUE AFFERMATE PROFESSIONISTE, CAPACI DI COMPRENDERE, INTERPRETARE E GESTIRE UN CONTESTO ATTUALE MOLTO COMPLESSO

In un momento storico caratterizzato da instabilità economica, crisi sociale e prospettive incerte, l’imprenditoria italiana e straniera prima di ogni altra cosa ricerca la crescita. Per questo necessita di riferimenti chiari a cui ispirare le proprie scelte strategiche. La presenza di professionisti altamente specializzati, preparati e concreti, che sappiano supportare e allo stesso tempo semplificare le esigenze dell’imprenditore permette di individuare la “scelta complessivamente migliore”. Un modo di agire che trova espressione in KStudio Associato, associazione di 350 avvocati e dottori commercialisti, corrispondente in Italia del network KPMG International, con 14 uffici dislocati nelle principali città italiane e in particolare, nelle due sedi di Bologna e Firenze, gestite rispettivamente dai due partner Alessandra Tronconi e Sara Nuzzaci, dottori commercialisti e revisori contabili, che hanno trovato il modo di affermarsi professionalmente fondando le proprie radici e la propria solidità nella combinazione tra specializzazione e vicinanza al territorio. Che cosa offrite in più ai vostri clienti rispetto al classico studio di commercialisti o di avvocati? “La filosofia del nostro team,” afferma Sara Nuzzaci, “è accom-

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pagnare l’imprenditore nella sua crescita, sia essa internazionale, di mercato e/o di compliance aziendale, non si deve dimenticare mai il ruolo del professionista, che non deve sostituirsi all’imprenditore, ma saperlo affiancare e consigliare restando mezzo passo dietro a quest’ultimo. Mai come ora l’imprenditore che vuole crescere ha bisogno di professionisti con competenze specifiche ma anche di professionisti integrati che possano trovarsi tutti insieme, con lui, riuniti allo stesso tavolo.” “La standardizzazione della consulenza non è più attuale.” interviene Alessandra Tronconi “ L’approccio che l’imprenditore deve avere nell’agganciare le economie crescenti o nell’adeguarsi ai mutamenti del sistema creditizio o nell’affrontare le continue sfide che gli si presentano non può prescindere dall’avere dei professionisti al suo fianco che abbiano realmente compreso e condiviso i suoi obiettivi. Per questo offriamo ai nostri clienti una gestione “GLoSe”: think Global, be Local, work Close to your Client. Un respiro internazionale applicato alla realtà locale.” La sensibilità femminile c’entra qualcosa? “Indubbiamente” risponde Sara Nuzzaci “in questi anni abbia-

mo valorizzato una squadra di professionisti incitando tutto il gruppo a dare agli imprenditori quello che effettivamente richiedono, ma non tralasciando mai quella sana grinta professionale che consente alle imprese di poter contare in ogni modo sui propri consulenti. I nostri professionisti sono altamente specializzati e capaci di offrire servizi integrati per materia e settore di


attività e questo è il nostro valore. C’è anche da dire, che per attrarre e trattenere talenti in momenti di crisi profonda come questo è fondamentale la condivisione dei valori. Che tipo di valori? “I valori del nostro Studio,” chiarisce la Dottoressa Tronconi “che poi richiamano i valori del nostro network: la professionalità, l’integrità, la competenza, il lavoro di gruppo, ma anche l’equilibrio, il rispetto, la trasparenza, la fiducia e la solidarietà”. Sembrate uguali: stessa età, stessi studi, stesse professioni, stesso percorso di carriera... “In realtà siamo molto diverse. Io sono mora e Alessandra è bionda” risponde ironica Sara Nuzzaci. “A parte le battute. Ci siamo conosciute all’inizio della professione e proprio sulla nostra esperienza personale abbiamo compreso il valore della diversità: tema molto attuale e concreto; la diversità è un valore: coltivare la diversità significa guardare lontano e costruire una solida base su cui fondare le decisioni migliori.”

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dott.ssa alessandra tronconi (bologna)

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Un consiglio a giovani donne in carriera? “Le donne per natura sono propense a dare” risponde Alessandra Tronconi, “ciò non esclude che possano anche chiedere. Siate solidali tra voi e con le donne più giovani.”

Firenze - t 055 261961 www.kstudioassociato.it

SERVIZI PROFESSIONALI A BOLOGNA E FIRENZE KStudio Associato è una delle principali associazioni professionali italiane che opera nel campo della consulenza legale e fiscale, come corrispondente in Italia di KPMG International, un network globale di società di servizi professionali attivo in 150 Paesi. Gli Studi di Bologna e Firenze con 60 avvocati e dottori commercialisti offrono consulenza fiscale, legale e di risk e compliance, con professionisti specializzati nel diritto tributario nazionale ed internazionale (Inbound e Outbound), nel transfer pricing, nell’IES (fiscalità della popolazione in global mobility), nell’IVA, nel Customs&Duties, nel contenzioso tributario, nel diritto societario, nella contrattualistica internazionale, nell’M&A e nella ristrutturazione del debito, nella compliance normativa e di corporate governance (controlli interni e di governance aziendale, revisione dei sistemi organizzativi, modalità di gestione degli organismi di controllo e degli Organismi di Vigilanza).

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Exit strategy

Il settore digitale è destinato, infatti, ad aumentare nonostante la crisi economica, tanto che è prevista una crescita di circa 100 mila posti di lavoro ogni anno. “La grande alleanza è un elemento essenziale per rimettere in pista l’economia europea e creare posti di lavoro destinati a una parte dei 26 milioni di disoccupati che si contano attualmente in Europa” ha spiegato Barroso. “Se, insieme, riusciremo a invertire la tendenza negativa e a occupare il sempre maggior numero di posti vacanti nel settore delle Itc, potremo incidere positivamente e in modo trasversale su tutti i settori dell’economia. Vogliamo che i cittadini europei siano in grado di occupare i posti di lavoro che faranno da traino alla prossima rivoluzione nel settore delle Itc”. Il presidente ha anche aggiunto che l’Europa considera il tema

dell’occupazione come l’obiettivo più importante dell’agenda 2020. “Gli studi hanno dimostrato che l’occupazione legata all’Itc è molto più resistente alla crisi rispetto alla maggior parte

UNA MIGLIORE GESTIONE PER UNA CRESCITA “SEMPER” MAGGIORE
 Aiutare i Clienti a reagire alle difficoltà con metodo e perseveranza: questo l’impegno dello studio di consulenza milanese Ad Maiora Semper. In un periodo così difficile, la priorità di ogni impresa è definire la struttura dei costi e i fattori che determinano l’andamento aziendale. “Il nostro studio propone un moderno sistema di controllo di gestione con tutti i sostanziali benefici che ne derivano” dice Francesco Aldo De Luca, titolare dello Studio Ad Maiora Semper. “L’approccio utilizzato prevede una rivisitazione dei processi di controllo di gestione focalizzata sui sistemi informativi di supporto alla direzione aziendale, allo scopo di produrre indicatori in grado di supportare efficacemente la conduzione dell’azienda”. Il numero uno di Ad Maiora Semper ha le idee chiare a riguardo, e conclude: “Un sistema di indicatori così concepito permette l’efficace applicazione del nostro metodo, che è focalizzato sulla crescita equilibrata dei clienti ed è in grado di consentire il raggiungimento di importanti traguardi quali la generazione di valore, l’incremento dei ricavi, il risparmio nei costi e l’aumento della produttività”. Studio Dottor Francesco Aldo De Luca Via Fontana, 18 - Milano - c 335 7832797 - f 02 700432285 delucafa@admaiorasemper.com - www.admaiorasemper.com

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degli altri posti di lavoro. Ciò significa chiaramente che le competenze informatiche sono essenziali nella riduzione del rischio di disoccupazione, anche per i lavoratori meno giovani. Migliori e più qualificati operatori Itc, ricercatori, imprenditori, manager, sono necessari e saranno sempre più necessari”. Gli obiettivi della partnership tra le imprese digitali e Pubbliche Amministrazioni consisterà nel migliorare l’attrattiva delle carriere nell’Itc, offrire pacchetti di formazione e programmi di studio a livello di istruzione professionale e universitaria che rispondano alle esigenze sia degli studenti sia dell’industria. In più, migliorare il riconoscimento delle qualifiche tra i vari Paesi per stimolare l’adozione di un sistema di certificazione europeo per le competenze digitali; ridurre gli squilibri del mercato del lavoro, stimolando la mobilità e accrescere l’imprenditorialità digitale su una piattaforma di strumenti e programmi di sostegno per le persone che vogliono creare e far crescere web start up in Europa.

Il consulente fiscale oggi Nonostante le promesse dei legislatori di semplificare i vari adempimenti fiscali, negli ultimi anni si è registrato un aggravio nei compiti. Non solo per i contribuenti, che devono metter mano al portafoglio, ma soprattutto per i professionisti che devono consigliarli e proteggerli Lo Studio di Massimo Oldini, ragioniere in Milano, è nato negli anni Ottanta e ha seguito l’evoluzione di un mestiere che negli ultimi vent’anni si è rivoluzionato come pochi altri. “La principale attività, fino a pochi anni fa, era quella di assistenza e consulenza in materia contabile e fiscale al piccolo imprenditore che si accingeva ad iniziare un’attività in proprio sia nel settore commerciale, artigianale e professionale con tenuta diretta della contabilità” ci racconta. “Bisognava, inoltre, seguirlo nell’apertura delle posizioni Iva e fornirgli l’assistenza nella par-

te fiscale della ditta stessa e dei suoi soci, predisponendo le varie dichiarazioni dei redditi”. Nel corso degli anni lo Studio si è anche specializzato nel seguire le operazioni straordinarie in campo societario, trasformazioni, fusioni, conferimenti, perizie e valutazioni aziendali, avvalendosi di personale fidato che lavora con Oldini da oltre 20 anni, ciascuno con la responsabilità di un “pacchetto” di clienti da gestire autonomamente. “La nostra attività resta interessante e soddisfacente” continua Oldini. “Tuttavia l’impegno a cui oggi siamo chiamati è sensibilmente

maggiore perché costretti a un aggiornamento continuo in materia fiscale e tributaria, ambito nel quale le leggi si susseguono senza sosta. E la loro interpretazione diventa sempre più difficile”. Non solo. Se in passato la figura del ragioniere commercialista si è focalizzata sulle problematiche di natura fiscale, oggi la crisi economico finanziaria che ha colpito l’economia globale impone una continua trasformazione professionale, per essere capaci di aprirsi anche ad altre discipline e specializzazioni che si allontanano dalla stretta materia tributaria.

Ragioniere Massimo Oldini Via Ausonio, 26 - Milano t 02 89403072 f 02 8394155 info@studioldini.it rag.oldini@studioldini.it

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Exit strategy

La gestione della crisi d’impresa: un tema d’attualità La legge oggi prevede strumenti appositi per affrontare il momento attuale delle aziende. L’esperto ci spiega quali preferire e perché

Studio Legale Associato Tomalino Riva Bussani Via Roma 28 - Lecco t 0341 365103 f 0341 285161

A partire dal 2005 il legislatore è intervenuto a più riprese sulla legge fallimentare per favorire le soluzioni alla crisi d’impresa attraverso nuovi strumenti giuridici caratterizzati da flessibilità e utili a permettere la continuità d’impresa. “Ma per poter accedere a questi strumenti, oggi molto utili, servono competenze specifiche e interdisciplinarietà” spiegano gli avvocati Umberto Tomalino, Marco Riva e Mauro Bussani dell’omonimo Studio Legale di Lecco. Di quali strumenti si tratta? Innanzitutto il concordato preventivo, il più usato dalle Pmi. La legge prevede una serie di mi-

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sure tese a favorire la continuità sia in capo allo stesso imprenditore sia a nuovi imprenditori. Poi ci sono gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani attestati di risanamento che presuppongono necessariamente la continuità aziendale. Quali sono le principali misure per favorire la continuità? La possibilità di ridurre il personale in esubero attraverso strumenti più flessibili di quelli ordinari e di sciogliersi da contratti ritenuti non funzionali alla prosecuzione dell’attività. Qual è il trattamento dei debiti fiscali in queste procedure? È prevista la possibilità di stipulare transazioni con il fisco, che solo in questi casi ha il potere discrezionale di stralciare una parte del debito. Sia per imposta, ad eccezione dell’Iva, sia per sanzioni.

Cosa deve fare l’imprenditore che percepisce i segnali della crisi? Rivolgersi a uno studio legale che abbia competenze multidisciplinari per individuare l’istituto più adatto alla sua situazione e il percorso più utile, avendo presente anche i possibili risvolti penali delle varie scelte. Qual è il servizio offerto dal vostro Studio? Siamo attivi da decenni sul territorio e abbiamo competenze specifiche nella gestione della crisi aziendale, anche grazie alla presenza di professionisti con conoscenze interdisciplinari nei settori coinvolti, come diritto delle procedure concorsuali, diritto societario, diritto del lavoro, diritto tributario e diritto penale dell’economia. Abbiamo sviluppato una rete di collaborazione con prestigiosi studi legali e di commercialisti in Italia e all’estero.


Negli ultimi anni la figura del consulente ha dovuto fare i conti con un’incredibile accelerazione fiscale. “È solo la sua massima efficienza che può garantire alle imprese la possibilità di evitare sanzioni anche pesanti” spiega Lucio Mariani, dottore commercialista e titolare

dello Studio Mariani di Parabiago: 15 collaboratori, 50 anni di esperienza e una vasta specializzazione in tutte le tematiche amministrativo fiscali, dalla gestione del patrimonio personale al contenzione tributario, dalle valutazioni d’azienda alle operazioni straordinarie.

Quando la pressione fiscale si fa allarmante Anche per i consulenti oggi è difficile, se non impossibile, pianificare per tempo la direzione da prendere nel mare magnum di adempimenti burocratici richiesti oggi alle aziende. Ecco l’esperienza di un commercialista in prima linea

Oltre all’Ict, un’altra grande direzione di crescita per le imprese riguarda l’ambito della responsabilità delle imprese. Su questo fronte, le organizzazioni volte al sociale, possono ispirare le classiche imprese volte al profitto con le loro pratiche di management messe in atto spesso

Lei segue sia piccole sia grandi aziende? Sì. Negli ultimi anni l’attenzione si è spostata anche verso la consulenza alle imprese che decidono di delocalizzare la loro produzione. Noi facciamo un po’ da cuscinetto tra l’azienda che si affaccia oltre frontiera e le istituzioni straniere. Il consulente è l’intermediario, ed è anche colui che può consigliare al meglio l’imprenditore su come, quanto e perché delocalizzare. Solo un’analisi dettagliata e ben fatta può permettere di trovare la giusta soluzione caso per caso.

Studio Mariani Consulenza fiscale, societaria, amministrativa e del lavoro. Commercialisti e revisori contabili Via S. Ambrogio 27 Parabiago (Mi) t 0331 551784 f 0331 555705
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Torniamo alla pressione fiscale. Cosa può fare il consulente per aiutare le imprese? Stargli a fianco, garantirgli un supporto continuo e uno scambio senza soluzione di continuità. L’imprenditore, infatti, fa più che altro fatica a capire dove sta andando, quali sono le regole attualmente in vigore, a quali leggi attenersi. Pensiamo per esempio pressione alla recente modifica delle normative sugli autoveicoli aziendali. È già molto difficile per noi star dietro a tutto, figuriamoci per chi deve anche pensare a mandare avanti un’azienda. Ecco, noi cerchiamo di dare certezze in una quadro normativo estremamente mutevole.

senza che siano teorizzate né progettate. Perché sono pratiche che da sempre mettono al centro la motivazione forte, la leadership emotiva che non ha nulla a che fare con le gerarchie e la creatività di ciascuno spesso tirata fuori nel momento del bisogno.

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Exit strategy Community Centro Studi, agenzia di ricerca e innovazione per l’economia sociale, ha realizzato una ricerca che dimostra come, in fatto di gestione del personale, il non profit possa insegnare molto al settore for profit. L’analisi comparata dei modelli gestionali dei due tipi di imprese è stata realizzata su un campione scelto tra organizzazioni di tutti i settori economici italiani. Nella gestione delle variabili cosiddette “soft”, cioè di quelle legate alle persone, il non profit supera di gran lunga il settore profit. Le carte vincenti risultano infatti essere la motivazione, la leadership e la creatività. Cioè quegli asset impossibili da programmare o misurare ma che sono determinanti per il successo di un’azienda e che risultano connaturati al mondo dell’economia sociale. La ricerca in oggetto, appena presentata a Forlì, capovolge gli stereotipi secondo i quali il non profit sarebbe non solo inferiore al profit ma suo debitore in fatto di modelli gestionali e strategie economiche. Ebbene, nella gestione delle risorse umane, le organizzazioni senza fine di lucro possono ispirare le imprese tradizionali con le loro pratiche di management che da sempre mettono al centro la motivazione ideale, la leadership emotiva non gerarchizzata e la creatività delle persone.

L’avvocato fallimentarista e il restructuring Alberto Angeloni, 36 anni, master in ristrutturazioni aziendali alla University of Pennsylvania, avvocato fallimentarista in DLA Piper e Fellow di INSOL International

Alberto Angeloni, avvocato fallimentarista, lavora tra Roma e Milano

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Avvocato, si percepisce una leggera punta di orgoglio nel suo definirsi “fallimentarista”, non è vero? È vero. Sono pochi gli avvocati che oggi si occupano di ristrutturazioni aziendali che abbiano un background “processuale-fallimentare”. Mi occupavo di diritto fallimentare quando andavano di moda le acquisizioni societarie e le quotazioni in borsa e molti colleghi consideravano il diritto fallimentare e il diritto processuale roba da “provincia”. Con la recente riforma, il diritto delle ristrutturazioni si sta “ri-giudizializando”; l’avvocato fallimentarista,

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pertanto, torna a essere la vera chiave di volta nelle operazioni di restructuring. Qual è il segreto di una ristrutturazione aziendale di successo? L’approccio. Negli ultimi anni si sono viste tante ristrutturazioni aziendali naufragate poco dopo il trionfale annuncio alla stampa della conclusione dell’operazione. In verità, quelle andate male, non erano vere ristrutturazioni bensì mere rinegoziazioni del debito. In che senso, può spiegarci meglio? Lo squilibrio finanziario spesso è solo una conseguenza della cri-

si e non la causa. Che, invece, deve essere ricercata con sapienza, individuata e circoscritta per poi essere sanata con forza. Solo un approccio armonico, deciso e multidisciplinare, che vada a portare la medicina esattamente lì dove serve, è destinato al successo. Che cosa consiglia all’imprenditore in cerca di una via d’uscita dalla crisi aziendale? Di affidarsi a consulenti preparati. Con i nuovi strumenti normativi, ispirati al Chapter 11 americano, è oggi possibile risanare con successo mantenendo il controllo dell’impresa.


La consulenza a tutto tondo PER ASSISTERE L’IMPRESA, DALLA NASCITA AL SUO SVILUPPO, OGGI SERVE UNA NUOVA FIGURA DI COMMERCIALISTA. NON PIÙ FOCALIZZATO SOLO SU PROBLEMATICHE DI NATURA FISCALE, MA APERTO A NUOVE PROSPETTIVE DELLA CONSULENZA

Lo Studio Balin & Associati di Padova, che con il suo staff di commercialisti, avvocati e altre professionalità si configura come uno dei massimi esperti nel Nord-Est, ha fatto tesoro dell’esperienza del suo fondatore, Umberto Balin, specializzato in operazioni di sviluppo aziendale, private equity e operazioni straordinarie di M&A. Nell’ottica della moderna figura il consulente spiega come affrontare la crisi d’azienda. Quali sono i fattori che influenzano la crisi dell’azienda? Le principali cause vanno ricercate nell’irrigidimento di strutture amministrative e finanziare, in prassi interne nate in momenti di espansione, con strategie e prodotti per il mondo di dieci anni fa. Spesso oggi l’imprenditore non riesce a trovare un’idonea chiave di lettura e perde lucidità nella valutazione degli obiettivi conseguibili, sopravvalutando le potenzialità e le risorse interne aziendali. Si possono creare situazioni di discrasia tra le risorse necessarie e quelle disponibili, tra cui oggi il credito bancario. Quali driver possono determinare il successo di un progetto di risanamento? I presupposti economici e qualitativi dell’impresa, quindi la capacità stessa dell’imprenditore di individuare e salvare un core business (anche con aiuti di terzi), indi la tempestività e

adeguatezza della manovra finanziaria. Esiste uno strumento migliore degli altri per la risoluzione della crisi? Ogni strumento ha una sua particolarità. Il problema è che gli imprenditori vedono l’azienda che amano come immutabile nel tempo e arrivano nel nostro ufficio quando la crisi è oramai conclamata e i provvedimenti da adottare sono molto drastici. La migliore medicina è, invece, un intervento tempestivo, che individui una via d’uscita sin dal prospettarsi della crisi. Ovviamente anche nel caso più grave si può intervenire in favo-

re dell’impresa, evitando azioni e comportamenti che portino ulteriori danni e responsabilità. Chi sono gli attori principali della ristrutturazione? L’imprenditore che, assieme a noi, deve individuare e condividere il percorso. Ma anche tutto il personale aziendale, che deve essere motivato e credere nel progetto. E poi il consulente storico, magari non specialista in risanamenti, ma che per primo può rendersi conto del problema e richiedere l’intervento di professionisti specializzati. In tandem si risolve il problema e poi restituiamo l’azienda risanata al suo consulente di sempre.

Balin & Associati P.zza De Gasperi, 45/A Padova t 049 664488 f 049 650690 segreteria@ balineassociati.it www.balineassociati.it

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Exit strategy

L’avvocato nell’attuale contesto sociale ed economico La figura del legale “al momento del bisogno” ha ancora un senso? La riflessione investe un ruolo tanto prestigioso quanto delicato. Un ruolo che negli ultimi anni è entrato in crisi ma che oggi può segnare la svolta per un’azienda in difficoltà

Bellucci & Partners
 Studio Legale Law Firm
 Viale Giulio Cesare, 71 Roma
 t 06 3217420 f 06 3244644 segreteria@ belluccipartners.it www.belluccipartners.it

Nel passato l’avvocato rivestiva in Italia un ruolo prestigioso che consisteva nel dare assistenza attraverso un rito particolare, il processo, di cui lui era uno dei protagonisti obbligati. “Questo ruolo è entrato in crisi negli ultimi 20 anni per una serie di ragioni note” spiega Maurizio Bellucci, avvocato titolare dello Studio Legale Bellucci & Partners di Roma che opera in ambito civilistico. Quali ragioni? La grave crisi del sistema giudiziario che non consente più all’avvocato di rappresentare al cliente la realistica possibilità di ottenere una sentenza equa in tempi ragionevoli. La rapidità dei cambiamenti in ambito sociale ed economico, accompagnata da una proliferazione a dismisura di regole. Se a questo si aggiunge la forte crisi economica...

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A questo punto l’avvocato interviene per prevenire le criticità e non solo per gestirle. Ma lo fa da solo o in team? Noi abbiamo sempre cercato di rispondere alle esigenze della clientela con soluzioni innovative che preservassero però quello che, a mio avviso, è un valore da tutelare: mi riferisco all’approccio del buon artigiano di qualità che storicamente ha contraddistinto tanta avvocatura italiana. L’idea coltivata dallo Studio Legale Bellucci & Partners, a dispetto del nome, è stata quella di operare con una struttura flessibile composta da un nucleo interno di avvocati qualificati per i settori di intervento, affiancati, con continuità, da alcune figure esterne di alto profilo professionale e scientifico che vantano competenze complementari. Di cosa si occupa in particolare il vostro Studio? Di questioni di carattere commerciale e societario in settori diversi e di rilievo, da quello delle energie rinnovabili a quello della elettronica avanzata, dalla grande distribuzione alla gestione del gioco lecito, fino alla tutela di attività economiche di cittadini italiani oggetto di illegittimo spoglio e confisca da parte di autorità straniere e per le quali lo Stato italiano appronti un indennizzo. È stato anche chiamato a dare assistenza a società estere per la implementazione del loro business in Italia.


Per prima cosa, la ricerca indaga la letteratura socioeconomica nazionale e internazionale, poi, la verifica sul campo, quindi realizza un’analisi comparata di modelli gestionali del for profit e del non profit su un campione di 38 organizzazioni appartenenti a tutti i settori economici, come alimentare, servizi, abbigliamento e telecomunicazioni. Le aziende profit, come dimostra la ricerca, attribuiscono sempre più importanza ai valori proposti dal settore e non profit. Basta pensare alla responsabilità sociale della quale negli ultimi anni si fa un gran parlare a ogni livello e in ogni settore. E ancora, lo sviluppo della comunità e i nuovi dettami relativi di ecologia, biocompatibilità e green in generale. Proprio la responsabilità sociale viene anzi indicata proprio come strada d’uscita dalla crisi.

Dal 1981 la consulenza eccellente a Verona Negli ultimi anni, come sono cambiati i rapporti tra imprenditore e professionista con la crisi? La consulenza ha cambiato faccia? La mediazione funziona? A queste domande risponde un commercialista con trent’anni di esperienza alle spalle, Daniele Gronich Ne ha accumulata di esperienza Daniele Gronich, commercialista con oltre 30 anni di attività alle spalle e ruoli prestigiosi, come quello di commissario straordinario di un importante ente pubblico. “Negli anni mi sono specializzato nella consulenza tecnico legale sia su incarico delle Autorità Giudiziarie sia degli Avvocati delle parti. Ho avuto incarichi in procedure concorsuali, affrontato situazioni di crisi di impresa. Esperienze che portano sempre più spesso ad incarichi per prevenire, se possibile, le crisi aziendali ricercando soluzioni alternative”. In quali altri settori è partico-

larmente esperto? Tecnica e diritto bancario. Perizie e verifiche. Nel settore, i principali clienti sono aziende che desiderano monitorare la regolarità dei rapporti bancari. Naturalmente siamo anche interlocutori del sistema bancario per favorire rapporti chiari e bilanciati con le aziende. In più, seguiamo il contenzioso tributario e in generale la consulenza alle Pmi. Qual è attualmente il settore più delicato? La crisi di impresa, prevalente rispetto al passato. Se dieci anni fa si lavorava soprattutto in relazione a contabilità e tasse, e il commer-

cialista era visto quasi solo come l’intermediario del fisco, oggi, nella mia esperienza, la percezione è cambiata e ha comportato negli anni un miglioramento nei rapporti con l’imprenditore/cliente. Egli sente che il consulente si fa carico del problema insieme a lui e, nel tempo, si rafforza il rapporto di stima e fiducia reciproca.

Lo Studio Gronich (Audit, Advisory, Tax & Legal Services) si avvale di una rete di professionisti in vari ambiti. Via Caserma Ospital Vecchio, 9 Verona t 045 8004444

Lei è anche mediatore civile? Sì. Allo stato attuale la mediazione non è più obbligatoria ma resta uno strumento utilissimo, rapido ed economico, per sanare contenziosi nascenti. Qui da noi il suo sviluppo è ancora in fase embrionale. Ma l’efficacia è indubbia.

www.studiogronich.com

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Exit strategy Per responsabilità sociale d’impresa s’intende, secondo il Libro verde della Commissione europea (luglio 2001), “l’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Fra gli obiettivi del Piano approvato su questo tema dal Ministero dello Sviluppo economico, c’è quello di aumentare la cultura delle responsabilità presso le imprese, i cittadini e le comunità territoriali; sostenere le imprese che adottano la RSI; contribuire al rafforzamento degli “incentivi di mercato” per la responsabilità sociale d’impresa. Infine, promuovere le iniziative delle imprese sociali, delle organizzazioni di Terzo settore, di cittadinanza attiva e della società civile.

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Fisco e dintorni

Stato vs privato: parola al consulente Sono tante le novità nei rapporti tra imprese ed erario. Dall’annullamento del segreto bancario al processo tributario telematico. Ma le norme continuano ad accavallarsi e la consulenza di un professionista preparato, al passo con i tempi e le leggi, rappresenta in molti casi la chiave di volta A cura di Ida Cascio

N

el corso del 2012 è diminuito il ricorso al contenzioso tributario. Sono diminuiti sia i nuovi ricorsi avviati (209 mila contro i 260 mila del 2011 in Commissione tributaria provinciale e 55 mila contro 69 mila in Commissione tributaria regionale), sia le giacenze pendenti (meno 6,6% in primo grado, meno 1% in appello). Questi dati sono influenzati da due fattori.

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Il primo riguarda la campagna di chiusura delle liti fino a 20 mila euro pendenti con l’Agenzia delle Entrate. La definizione agevolata prevista dal decreto legislativo 98/2011 ha fatto venir meno 119 mila procedimenti: ben 77 mila presso le Commissioni tributarie provinciali, 33 mila nelle Commissioni tributarie regionali e 4.500 tra Commissione tributaria centrale e Cassazione.


Avete un appuntamento con le tasse? Prima passate dallo Studio Polesso: una boutique sartoriale che confeziona per ciascun cliente “l’abito” su misura. Con l’obiettivo di farlo trovare sempre pronto ai rendez-vous con il fisco che si susseguono nel corso dell’anno Le stesse buone maniere di una volta. Spesso, la credibilità di uno Studio commercialista, si basa proprio sulla cordialità, il rispetto, i rapporti interpersonali e la massima disponibilità. Così è per lo Studio del Dottor Fulvio Polesso, commercialista con una lunga tradizione familiare alle spalle. “Lo Studio fu fondato nel 1960 a Milano da mio padre. Si è sempre rivolto alle piccole e medie imprese, fornendo loro un servizio a tutto tondo, dalla tenuta della contabilità, alla consulenza aziendale e fiscale, a quella del lavoro, fino al contenzioso tributario” racconta Polesso. Nel 1977, per essere più vicino ad alcuni clienti costruttori, il fondatore decise di aprire una seconda sede in provincia, a Cernusco sul Naviglio. L’esperienza accumulata in tanti anni

e il personale “cresciuto” dal fondatore si sono poi trasferiti all’attuale titolare, che ha potuto così operare con la clientela senza soluzione di continuità, mantenendo un profondo rapporto di stima e fiducia. “In particolare, l’obiettivo principale dello Studio è rimasto quello di soddisfare tutte le esigenze del cliente per le problematiche del quotidiano che lo coinvolgono, dalla sfera privata a quella imprenditoriale e professionale, in modo da togliere al cliente qualsiasi preoccupazione di carattere fiscale e previdenziale” spiega Polesso. L’ampia gamma di servizi offerti dallo Studio contribuisce a creare la base per avviare un rapporto fiduciario con il cliente a 360°. “Uno Studio, quindi,

simile a una boutique sartoriale che confeziona per ciascun suo cliente “l’abito” su misura, attento ai suoi “gusti”, e con l’obiettivo di farlo trovare sempre pronto agli appuntamenti con il fisco, numerosi nel corso dell’anno”.

Studio Polesso Dottore Commercialista Via Camperio, 10 Milano t 02 86461557 infomi@ studiopolesso.it Via Buonarroti, 13 Cernusco sul Naviglio (Mi) t 02 9245300 infocsn@ studiopolesso.it

Il secondo fattore è la mediazione tributaria, che dal 2 aprile 2012 obbliga i contribuenti che intendono opporsi a una pretesa delle Entrate fino a 20 mila euro ad avviare la procedura di reclamo presso l’ufficio legale della direzione che ha emesso l’atto, prima di andare in Tribunale. Tenuto conto dei tempi tecnici per l’entrata in servizio del nuovo istituto, i primi effetti hanno iniziato a vedersi nel terzo trimestre 2012: i ricorsi in Commissione tributaria provinciale contro l’Agenzia sotto i 20 mila euro si sono ridotti del 9%.

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Fisco e dintorni Il trend è salito notevolmente negli ultimi tre mesi dell’anno. Rispetto allo stesso periodo del 2011, tra ottobre e dicembre il decremento è stato del 56%, pari a circa 14.800 contenziosi in meno. Tra le novità del 2013 è da segnalare l’avvio del processo

tributario telematico in Lazio e Lombardia. A partire dal mese di ottobre, infatti, avverrà online il deposito di ricorsi, appelli e memorie, l’accesso ai fascicoli e ci sarà la possibilità di accogliere provvedimenti giurisdizionali via posta certificata.

L’approccio al contenzioso tributario Ogni controversia con il fisco può essere affrontata da almeno due punti di vista. Quello dell’avvocato e quello del commercialista. Un esperto ci spiega vantaggi e svantaggi delle due alternative. E i rischi per il contribuente

“L’avvocato tende a far valere il principio di Diritto, mentre il commercialista si limita a far valere il suo operato, la rispondenza alla norma tecnica, va più sul pratico insomma”. L’avvocato Antonio Bagnato attivo a Milano, forma-

Studio Legale Antonio Bagnato Via San Barnaba, 47 Milano t 02 5453278 antonio.bagnato@ milano.pecavvocati.it

zione civilistica e specializzazione nel campo tributario spiega quando conviene l’uno o l’altro approccio. “Ci sono dei casi in cui l’azione del commercialista, meno eclatante, è più utile ed efficace. Magari quando tende a concordare una certa applicazione della norma con le agenzie fiscali. Ma ci sono casi in cui la norma va studiata ed interpretata. Il cliente deve sapere che esistono i due approcci e deve sempre confrontarsi con entrambi i consulenti per decidere la strada da intraprendere. Spesso dipende anche dalla sua personalità. Deve cioè valutare quale tipo di intervento ha più benefici che

costi. “C’è chi è più propenso al rischio e chi invece, per propria indole, preferisce la via più breve anche se più costosa. C’è poi da dire che, negli ultimi anni, si fa una grande fatica a far valere i diritti del contribuente perché il sistema normativo è così blindato che il privato, pur avendo ragione, si trova spesso con le armi spuntate. Si arriva al caso estremo in cui, se il contribuente dimostra che i conti sono in ordine dà adito al dubbio che stia nascondendo qualcosa. Mediare è difficile e spesso lo spreco di energie è spropositato rispetto alla possibilità di intavolare un compromesso”. Bagnato interviene spesso quando il commercialista non basta. “A volte adire al giudice è l’ultima strada percorribile. In quel caso si studia insieme la pratica. E la collaborazione è proficua e utile ai fini della soluzione del caso. Naturalmente a vantaggio del cliente”.


Erario italiano e imprese multinazionali

La certezza dei rapporti e dei carichi fiscali prospettici, garantita dall’obbligo di rispetto dell’accordo da parte dell’Amministrazione finanziaria. Ecco il miglior vantaggio offerto dalla procedura di Ruling internazionale Il rapporto tra fisco italiano e imprese multinazionali non è affatto semplice. “In parte a causa del particolare momento che, in un contesto di competizione globalizzata anche tra Stati, vede un accresciuto stimolo alla difesa delle ragioni fiscali nazionali” spiega Graziano Gallo, partner dello Studio legale tributario e societario Libroia Gallo D’Abruzzo, già Direttore dell’Ufficio Ruling Internazionale e del Settore Grandi Contribuenti dell’Agenzia delle Entrate. Come può migliorare? Comprendendo che il ruolo del fisco non deve ridursi a quello di una macchina deputata a fare extragettito sulla base di verifiche ed accertamenti. Il fisco di uno Stato moderno deve prendere coscienza dell’essere parte importante di un sistema Paese

e concorrere al suo successo nella competizione internazionale. Da dove arrivano le maggiori insidie per le imprese multinazionali? Il nostro Studio è stato recentemente impegnato nella difesa di diverse imprese multinazionali estere accusate di avere insediato sul territorio nazionale stabili organizzazioni occulte. Anche il tema dei prezzi di trasferimento è caldo e impatta sulle multinazionali italiane per le quali, poi, la tematica dell’esterovestizione, come dimostrano casi recenti, è sempre in agguato. Come difendete i clienti dagli attacchi dell’amministrazione finanziaria? Se possibile in via preventiva, studiando soluzioni taylor made e, quando opportuno, accedendo alla procedura di Ruling Interna-

zionale che consente alle imprese multinazionali di sottoscrivere con l’Agenzia delle Entrate accordi preventivi e vincolanti, per disciplinare il regime fiscale applicabile alle transazioni internazionali. È un modello vincente perché mette al centro del rapporto fisco-contribuente un dialogo aperto, privo di elementi di conflittualità tipici di verifiche e accertamenti. Assistiamo molti clienti nell’ambito di questo tipo di procedura e i ritorni sono positivi.

Studio Legale Tributario Societario Libroia Gallo D’Abruzzo Via San Damiano, 4 Milano t 02 87246000

Cosa fare quando arriva un controllo? Consigliamo un’assistenza attenta e scrupolosa nel corso delle verifiche, convinti che la serietà e la competenza tecnica possano ricavare spazi di dialogo fruttuosi in vista di una soluzione positiva delle contestazioni nel corso della procedura di accertamento.

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Fisco e dintorni In seguito, la novità sarà estesa a tutto il territorio nazionale. L’annuncio è stato dato durante cerimonia inaugurale del nuovo anno giudiziario tributario che ha rappresentato anche la situazione consona per poter avanzare un primo bilancio delle comunicazioni via Pec da parte delle segreterie delle commissioni, entrate a regime a partire da inizio anno in tutta Italia: nel 2012 sono state effettuate 160 mila notifiche, garantendo un risparmio di circa 800 mila euro di spese postali. Nel 2013, a pieno ritmo, le notifiche online saranno circa 1,3 milioni, per un risparmio vicino a 6 milioni di euro. Si tratta di un modello organizzativo efficiente e funzionale che, infatti, è stato preso come esempio anche dalla giustizia ordinaria che lo renderà attivo dal 2014. A fronte di queste

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innovazioni, le problematiche che continuano a caratterizzare il sistema di giustizia tributaria sono ancora tante. A partire per esempio dalla carenza di organico in molte commissioni tributarie. Un dato preoccupante visto che le nuove norme relative ai rapporti tra fisco e contribuente faranno verosimilmente impennare i contenziosi. Dopo lo spesometro e il redditometro, infatti, il direttore delle Entrate, Attilio Befera, ha firmato il provvedimento che fa saltare il segreto bancario. Banche, Poste e società di gestione del risparmio dovranno comunicare al fisco tutti i dettagli sui conti correnti: saldi, bonifici in entrata e in uscita, investimenti, movimenti delle carte di credito, acquisti di oro, polizze assicurative, depositi titoli.


Il volto cordiale del diritto tributario L’ambiente legale è spesso aggressivo e improntato a una accesa concorrenza. È un sollievo sapere che, invece, il valore e l’autorevolezza si dimostrano creando una atmosfera amichevole e cordiale. Come nello studio Allegro

Dici diritto tributario e immagini facce lugubri, sfilze di numeri e guai con Equitalia. Del resto, chi non ha tremato osservando le recenti vicende che hanno avuto per protagonista il temuto agente di riscossione da Cortina d’Ampezzo a Palermo? Invece, incontrare l’avvocato Enrico Allegro, fondatore del grande studio legale milanese specializzato nel settore fiscale e tributario, e il suo giovane staff guidato dalla figlia Francesca, è una ventata di freschezza. “Il diritto tributario è di famiglia da oltre trent’anni, ma ogni nuovo caso rivela aspetti da approfondire che non mancano di appassionarmi” ci racconta. Il suo curriculum evidenzia una solida esperienza multidisciplinare nato alla Scuola di Polizia Tributaria e cresciuto con le tante pubblicazioni in tema. Tra tutte, spicca il Codice Doganale che costituisce uno dei più importanti punti di riferimento del settore. Negli ultimi anni, la specializzazione in diritto penale comunemente definito “dei colletti bianchi“, ha la massima evidenza massmediatica, perché appartiene a un settore che è insieme cronaca e allarme sociale. “Noi seguiamo società che operano sul mercato nazionale e internazionale, cooperative, oltre a persone fisiche, fondazioni e associazioni attive nei campi più disparati del mondo dell’economia e della finanza” continua Allegro. “Un impegno importan-

te, che fa gestire allo Studio una vasta gamma di problematiche legali, risolte con una percentuale di successi invidiabile, e rende evidente la personale attitudine a comprendere, con la mente e con il cuore, sia le persone sia le istituzioni”. Da tempo, Allegro ha voluto dare una più decisa caratterizzazione alla specializzazione dello Studio e offrire alla clientela la massima

interdisciplinarietà, chiamando, of counsel, Fabio Signorelli, docente di diritto commerciale e fallimentare all’Università degli studi di Milano – Bicocca. “Ha una conoscenza approfondita delle problematiche societarie e fallimentari” evidenzia l’avvocato. “Con particolare attenzione al fenomeno della crisi d’impresa, ed è autore di decine di pubblicazioni in materia”.

Studio Avv. Enrico Allegro Corso di Porta Vittoria, 18 - Milano t 0255190573 enricalle@libero.it

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Fisco e dintorni Queste informazioni saranno incrociate con le dichiarazioni dei redditi, per verificare l’esistenza di scostamenti. Ecco un esempio: chi paga le tasse su 20 mila euro di guadagni e poi effettua investimenti per 50 mila euro senza intaccare i risparmi sarà chiamato a rendere conto del suo operato. Prima, invece, l’analisi dei conti scattava solo nel caso di un’indagine già avviata. Sullo scostamento necessario ad avviare l’accertamento si presume una differenza del 20% tra dichiarazione dei redditi e movimenti reali. Intanto, nuove tasse si abbattono su cittadini e imprese: a metà giugno si versa l’acconto Imu per il 2013. Il saldo a dicembre. E, in mancanza di modifiche, il gettito sarà in linea con quello del 2012, circa 24 miliardi di euro.

E se le imprese dovessero interpretare la legge? Che cosa succede quando lo Stato costringe gli imprenditori a svolgere funzioni di controllo fiscale? Gli avvocati dello Studio legale Degani e Fusini, dalle loro sedi di Milano e Pavia, hanno analizzato gli effetti di un nuovo decreto legge Studio legale associato Degani e Fusini 
 Via Quadronno, 4 Milano t 02 58319841 f 02 45490090
 www.deganifusini.com

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L’ultima modifica alla disciplina della responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore sta sovraccaricando le imprese italiane di ulteriori incombenze. A partire dai contratti stipulati dal 12 agosto 2012, l’articolo 13-ter del decreto legge 22 giugno 2012, introduce la responsabilità, per l’appaltatore e il committente, di versare all’erario le ritenute fiscali operate sui redditi di lavoro dipendente, così come l’Iva dovuta in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto. “Inevitabili gli effetti negativi su un’economia già in forte

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crisi” spiega Franco Degani. “L’unico rimedio al quale si può ricorrere per evitare le ingenti sanzioni, che variano da cinque a duecento mila euro, in caso di accertata violazione della norma, consiste nell’acquisire tutta la documentazione attestante che i versamenti fiscali, scaduti alla data del pagamento del corrispettivo, siano stati correttamente eseguiti dall’appaltatore”. Documentazione che, secondo quanto previsto dalla legge, può consistere sia nella certificazione rilasciata dal Centro di assistenza fiscale, sia in una dichiarazione sostitu-

tiva prodotta da professionisti abilitati, con cui l’appaltatore o il subappaltatore attesta l’avvenuto adempimento degli obblighi suddetti. “Secondo la nostra esperienza di consulenza alle imprese, verifichiamo quotidianamente come l’introduzione della suddetta disciplina aggravi ulteriormente la situazione economica e la competitività delle aziende italiane” conclude Daniele Fusini. “Gli impresari sono costretti a svolgere funzioni di controllo fiscale che sono di competenza dello Stato, caricando la propria attività di altri adempimenti burocratici”.


I mali del fisco... e del commercialista Scadenze continue, disequilibrio nel contenzioso fiscale, crediti tributari dalla riscossione difficile. Ecco le anomalie di un Paese che fatica a crescere “Le scadenze fiscali in Italia sono diventate ormai un vero e proprio ingorgo continuativo senza interruzione”. Parola di commercialista: Maria Nella Palandri, trent’anni di esperienza e titolare dello Studio omonimo di Milano, riflette sulla situazione attuale della sua professione.

E il contenzioso tributario come è cambiato? Il diritto del contribuente non è più garantito: al Fisco è concessa la massima discrezionalità. Per esempio, con il nuovo redditometro il legislatore ha individuato il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva sulla base del quale determinerà

il reddito complessivo delle persone fisiche. Non dimentichiamo poi che gli avvisi di accertamento sono divenuti, per espresso intervento legislativo, atti esecutivi, cioè consentono all’erario di incassare le imposte richieste prima di avere definitivamente acclarato che siano dovute. Altro importante discorso è quello dei crediti tributari che aziende e privati vantano nei confronti dell’erario. Negli altri Paesi Europei il rimborso avviene in tempo reale; da noi no. Le pratiche di rimborso Iva sono per i contribuenti molto costose.

Studio Commercialista Maria Nella Palandri Piazza Conciliazione, 5 Milano t 02 48193967 f 02 4812880 info@ studiopalandri.com www.mnp.it

Com’è cambiato il ruolo del professionista? Quando ho cominciato, era facile; c’erano dei punti fermi che consentivano di programmare persino degli spazi di tempo libero. A maggio, dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi e dei bilanci, ci si rilassava, si verificava il lavoro fatto, si organizzava quello nuovo. Oggi è un delirio sistematico. Le scadenze si sono moltiplicate, caricando le imprese di adempimenti spesso ripetitivi e a volte inutili, con la giustificazione della cosiddetta “lotta all’evasione fiscale”. Peccato che il sistema sanzionatorio sia pesantissimo per irregolarità formali che non portano un euro di maggior imponibile. Ci faccia un esempio concreto. A gennaio ci sono 15 adempimenti per chi ha partita Iva: comunicazione nel Modello 730 del sostituto di imposta, versamento ritenute Irpef, contributi previdenziali... L’elenco è infinito. E si ripete per l’intero esercizio, con maggiori picchi nel periodo delle dichiarazioni dei redditi e dei bilanci.

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Fisco e dintorni La Tariffa rifiuti e servizi, che sostituisce le vecchie Tarsu e Tia, farebbe lievitare i conti per il servizio di gestione dei rifiuti fino al 30%, perché sarà calcolata sulla superficie calpestabile e non più su quella dichiarata. Ma anche perché dovrà finanziare anche i servizi cosiddetti “indivisibili” dei Comuni (manutenzione stradale e illuminazione pubblica) e il totale del costo del servizio rifiuti, che oggi viene pagato mediamente per circa l’80%. A tutto questo si aggiunge l’aumento di un punto di Iva, dal 21 al 22%.

Come (e se) affrontare un processo tributario Meglio una vittoria incerta dopo anni o un accordo in pochi mesi? Giovanni Di Felice spiega quali aspetti bisogna prendere in considerazione prima di lanciarsi in un contenzioso tributario dall’esito lontano e imprevedibile

Studio Di Felice Via Aldrovandi, 7 Milano t 02 87386700 f 02 87386701 info@studio-difelice.it www.studio-difelice.it

L’introduzione degli istituti deflattivi del contenzioso tributario ha fatto sì che il ricorso al processo tributario per definire una lite fiscale non sia più l’unica strada percorribile. “Dal ricorso sempre e comunque contro qualsiasi atto, si è passati nel nostro Studio a una imprescindibile valutazione dei costi e dei benefici che la potenziale lite fiscale potrebbe comportare” spiega Giovanni Di Felice, dottore commercialista e titolare dell’omonimo studio a Milano. Non esistono delle procedure standard per affrontare i potenziali contenziosi? No. Bisogna valutare caso per

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caso, confrontandosi con il cliente, ragionando in termini di vittoria “reale”. Cioè, se è più utile una vittoria incerta dopo diversi anni o invece un accordo in pochi mesi. E quali sono le variabili che permettono di propendere per la scelta dell’una o dell’altra soluzione? Per prima cosa le aspettative e le esigenze del cliente sia in termini economici, ossia come capacità di spesa e disponibilità delle risorse economiche, che psicologiche. Non dimentichiamo che il contenzioso genera sempre uno stato d’ansia che

non tutti sono disposti a sostenere. Poi bisogna considerare le ripercussioni sulla possibile partecipazione ad appalti pubblici. Per non contare la ricaduta in termini di allarme del sistema bancario, per esempio relativamente all’accantonamento a fondo rischi in bilancio. Poi bisogna considerare altri aspetti. Il possibile blocco dei rimborsi d’imposta in caso di contenziosi, di norma di lunga durata, i benefici penali correlati all’estinzione dell’obbligazione tributaria e i benefici in termini di riduzione delle sanzioni pecuniarie, correlati all’intervenuto accordo con il fisco.


La consulenza è soprattutto vicinanza al cliente Visione complessiva dei bisogni, professionalità e problem solving: sono questi i valori della consulenza offerta dallo Studio Panzeri di Milano. Analisi e proposte sul delicato tema “Equitalia”

Dottoressa Wilma Panzeri Dottore commercialista Revisore legale dei conti Dottore in giurisprudenza

Instaurare un buon rapporto col cliente, che va oltre la mera analisi numerico-fiscale, è l’obiettivo che lo Studio Panzeri, attraverso la Dott.ssa Wilma Panzeri, persegue costantemente.

Per debiti al di sotto dei 5 mila euro, l’attuale regolamentazione prevede una dilazione “splittata” su sei rate trimestrali. Per gli importi superiori, il numero sale a venti.

Quali sono i motivi della mancanza di liquidità da parte dei contribuenti che poi non riescono a onorare le spettanze nei confronti del Fisco? Sono due le cause degne di nota: la crisi congiunturale e la mancata concessione di affidamenti e riduzione degli stessi da parte delle banche nei confronti specialmente degli imprenditori e contribuenti anche privati.

Quindi, c’è un cambiamento nei confronti del contribuente? Assolutamente. In passato, quando la rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate non andava a “buon fine” per decadenza, si procedeva automaticamente all’iscrizione a ruolo senza ulteriore possibilità di rateizzazione. Attualmente, è possibile procedere ad una seconda rateizzazione direttamente con Equitalia. Ciò denota un alleggerimento delle posizioni adottate in precedenza dagli organi impositori.

Sono previsti strumenti a favore del contribuente circa la dilazione di pagamento dei debiti fiscali maturati per evitare l’iscrizione a ruolo delle somme non pagate? Sono stati fatti molti passi in avanti negli ultimi tempi. A partire dalla “comunicazione di irregolarità” da parte dell’Agenzia delle Entrate che rappresenta un’importante opportunità, offerta al contribuente, per sanare l’esposizione debitoria. Ciò permette al debitore di regolarizzare la propria posizione con il pagamento di sanzioni pari al 10% oltre agli interessi di legge. Altra agevolazione è nelle possibilità di rateizzare il debito che, a differenza della previgente normativa, non prevede più il vincolo della garanzia fideiussoria.

t 02 36517520 f 02 89877524

Data la sua esperienza nel settore, è in grado di formulare proposte per migliorare l’attuale sistema di riscossione? Un ulteriore “sollievo” per coloro che si trovano nella situazione di dover onorare più cartelle esattoriali, potrebbe essere costituito dalla possibilità di “congelarne” alcune per poter pagare quelle pregresse o già in corso di rateizzazione. È auspicabile anche una riduzione dei compensi di riscossione che risultano alquanto onerosi per il contribuente.

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Camicie Gerlin Look Un classico che si fa prezioso

Gerlin Look S.r.l. Via Cal di Mezzo, 1 31049 Valdobbiadene (TV) - Italy Tel. +39 0423 972085 - 976088 - Fax +39 0423 975690 info@gerlinlook.com - www.gerlinlook.com


Servizi alle imprese

Le garanzie di un professionista Non solo commercialisti e avvocati. Attorno a un’impresa ruotano tante figure professionali variegate e specializzate. Dalla gestione dei sistemi informatici alla comunicazione, dallo sviluppo di nuovi software alla telesorveglianza, agli addetti alle vendite. E tutti contribuiscono al successo A cura di Ida Cascio

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er stimolare le imprese a uscire dal digital divide e garantire una democratica possibilità di espansione, arriva la banda larga satellitare. Il satellite, infatti, è l’unica tecnologia in grado di portare internet ovunque, anche nelle zone più difficili da servire, permettendo così anche all’Italia di rispettare quanto richiesto dalla Commissione Europea nel piano Horizon 2020.

Eutelsat Italia e Unioncamere hanno appena siglato un protocollo d’intesa triennale, rivolto in particolare alle piccole e micro aziende italiane che si trovano in zone remote e sono vittime del digital divide, per offrire una soluzione tecnologica di immediata attivazione senza bisogno di effettuare scavi per il passaggio dei fili che consentano la connessione al web.

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Servizi alle imprese

L’automobile in poche (e chiare) parole È molto complicato comunicare a un cliente le caratteristiche tecniche di un’autovettura in termini facilmente comprensibili. Ci pensa Luigi Vianello: riesce a trasformare qualsiasi soluzione tecnica in un argomento di vendita

Le caratteristiche tecniche di un’automobile, persino le più complesse, possono essere spiegate anche a chi non mastica ingegneria meccanica, con grande soddisfazione di clienti e venditori. Tutto ciò che serve è una buona capacità comunicativa. Luigi Vianello, forte di un’esperienza pluriennale nei settori della comunicazione e della tecnica, e titolare di Exor s.a.s., società di formazione e comunicazione tecnico-commerciale, spiega come ha affinato nel tempo questa capacità.

Lei definisce il suo lavoro parlando di comunicazione tecnico-divulgativa. Che cosa intende? Ogni prodotto che viene commercializzato è costituito da una

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UN ESEMPIO DI VENDITA EFFICACE Uscire fuori dal linguaggio tecnico per poter convincere in maniera efficace e sincera il pubblico. Ecco un esempio raccontato da Vianello: “Una delle soddisfazioni più belle fu quella di presentare una motocicletta molto tecnologica, del tutto innovativa dal punto di vista tecnico, a una rete commerciale tra le più importanti al mondo, alla presenza dei responsabili del progetto. Eravamo molto emozionati: parlare della loro creatura facendola diventare, anche da ferma, un elemento straordinariamente emozionante era la nostra sfida. Fu un successo. Ci sentimmo dire: «Noi non saremmo stati in grado di farla capire altrettanto bene»”. componente tecnica-funzionale e da una emozionale-estetica. Spesso, in fase di acquisto, si dà molto peso alla seconda perché si fa fatica a capire la prima. Ci si rivolge all’esperto per avere un’idea più chiara circa la componente tecnica. Tale esperto deve conoscere la tecnica e avere un’ottima padronanza della relativa comunicazione. Ma per cultura o per struttura mentale, il tecnico difficilmente è un bravo comunicatore. Per questo entriamo in campo noi: dialoghiamo con il tecnico per assumere le informazioni necessarie e le rendiamo comprensibili al commerciante e all’utente finale. Come nasce la sua passione per la tecnica automobilistica? “L’ingegnere delle automobili”: questo rispondevo quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande. Fin da bambino, la passione per le automobili non mi ha

mai abbandonato. La prima svolta nella mia vita, avvenuta intorno agli anni ‘70, fu quella di entrare a far parte di un’organizzazione tedesca molto importante nel mondo dell’automotive. Lì ebbi la possibilità di apprendere le nuove tecnologie elettroniche e meccaniche che si stavano affacciando intorno al mondo dell’automobile e delle motociclette. Frequentai corsi di formazione in Germania e in Italia con a fianco i più importanti tecnici di allora. Mi costruii un enorme bagaglio culturale tecnico che mi consentì di approdare come esperto elettronico all’interno di un’altra società tedesca, ma questa volta produttrice essa stessa di automobili e motociclette. Come si passa dalla conoscenza tecnica alla comunicazione? Era bello conoscere le tecnologie, ma ancora di più mi stimolava saperle presentare e farle


conoscere agli altri. Cominciai quindi a studiare le tecniche di comunicazione per descrivere le automobili non solo ai tecnici, ma anche ai giornalisti, nelle conferenze stampa, o alle forze di vendita nei corsi di formazione commerciali. Contemporaneamente molti giornalisti mi chiedevano, dato che avevo presentato così bene quel prodotto o quel sistema, di scrivere direttamente l’articolo. Ne pubblicai una certa quantità. Tanto che fu naturale prendere il patentino di giornalista e passare all’ufficio stampa della stessa società. Dall’ingegneria al giornalismo alla società di consulenza. Come si è evoluto il vostro modus operandi? In oltre trent’anni di attività non

si contano le esperienze positive e i momenti di soddisfazione. Tutto si basa sulla conoscenza tecnica, lo stile di comunicazione e la capacità relazionale. Oggi, dopo aver affinato tecniche di comunicazione e di relazione, siamo in grado di poter affermare che in qualsiasi settore nel quale esistono dei contenuti tecnici e una rete commerciale per poterli vendere, è possibile dare un apporto consulenziale in grado di poter aumentare le potenzialità del prodotto e le performance delle vendite. Tutto questo viene fatto sfruttando l’esperienza maturata lavorando in campi differenti tra loro, cercando sempre di ottenere delle elevate performance rivolte a una clientela di medio-alto potere d’acquisto.

Com’è il vostro approccio con i clienti? La nostra esperienza nel mondo dell’automotive ci consente anche di poter organizzare delle riunioni commerciali che esulano dagli standard classici, ad esempio, portando le forze di vendita di un’azienda su una pista ghiacciata per scoprire come la velocità è inutile se non è accompagnata da tecnica, intuito, precisione. Ci consideriamo ancora degli artigiani della formazione commerciale, però l’esperienza maturata e i risultati raggiunti ci consentono di affermare che, a differenza di altre prestigiose realtà consulenziali, noi siamo in grado di trasformare qualsiasi soluzione tecnica in argomento di vendita.

Luigi Vianello Exor s.a.s. info@exor96.it www.exor96.it

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Servizi alle imprese

Soluzioni software su misura per tutti GESTIONE CATALOGHI, GENERAZIONE AUTOMATIZZATA PER LA STAMPA, SISTEMI DOCUMENTALI, SOLUZIONI DI COMMERCIO ELETTRONICO, WORKFLOW DI APPROVAZIONE AZIONI COMMERCIALI, SCONTI E PROMO. TERANET è TUTTO QUESTO E MOLTO ALTRO

TeraNet S.r.l. dal 2005 è partner aziendale nell’analisi, ingegnerizzazione e ottimizzazione dei processi. È punto di riferimento per competenza, professionalità, qualità. info@teranet.it www.teranet.it

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L’esperienza di TeraNet è dimostrata dal prestigioso portfolio di clienti: Granarolo, Gruppo Marzotto e Pastificio Rana solo per citarne alcuni. “La competitività delle aziende si gioca sempre più sulla gestione efficiente e innovativa dei processi operativi e sulla capacità di creare valore codificando e gestendo in modo integrato e condiviso informazioni e attività” spiega Stefano Martini. “L’esperienza e la competenza maturate ci hanno guidati nella realizzazione di HeartNet, una soluzione multilingua modulare e integrata che supporta le aziende nelle

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funzioni operative e in quelle strategiche, ottimizzando i processi di business con maggior controllo e risparmio in termini di tempi e costi”. HeartNet, infatti, permette di migliorare la condivisione delle informazioni, rendere più efficace la comunicazione, aumentare la qualità dei servizi offerti e dei rapporti con i clienti, supportare le decisioni con report generati in tempo reale, informatizzare i processi che ancora non lo sono, gestire in maniera più efficiente molti flussi di approvazione. HeartNet offre moduli Intranet per la comunicazione, per raggiungere in tempo reale

tutti i componenti dell’organizzazione, anche tramite l’App per smartphone. E fornisce soluzioni per programmare ferie e permessi, amministrare risorse condivise, gestire il processo di rendicontazione dei rimborsi spese, condividere documentazione, pubblicare cataloghi elettronici e molto altro ancora. Infine, il pacchetto Project Portfolio Management propone strumenti per la gestione di progetti e commesse, la pianificazione e ottimizzazione delle attività e delle agende dei team, la gestione di meeting e tutto ciò che migliora il lavoro di squadra.


Con questo nuovo sistema che coinvolge il satellite, basta installare e puntare una parabola per ottenere collegamenti veloci alla rete, superando in modo rapido e definitivo un problema che riguarda ancora il 4,4% della popolazione italiana e tantissime piccole imprese. Secondo gli ultimi dati del Ministero dello Sviluppo economico, le regioni più interessate a questo fenomeno, a causa delle caratteristiche fisiche del territorio, sono Molise, Calabria, Basilicata e Abruzzo al sud e Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto al nord. Il protocollo prevede la promozione da parte di Unioncamere di iniziative dirette alle Camere di Commercio dei territori interessati a diffondere la banda larga satellitare, anche attraverso bandi per l’erogazione di voucher alle imprese che stimolino l’installazione dei supporti di collegamento al web. Ovviamente nella logica della complementarietà e sussidiarietà con le reti terrestri nel caso di carenza di reti tradizionali efficienti in termini di connettività, e sempre nel rispetto della neutralità tecnologica prevista dall’agenda digitale italiana. Eutelsat si impegna a sua volta a creare un servizio professionale nuovo e dedicato e a condizioni economiche privilegiate.

L’analisi dei processi aziendali? Vera strategia Introdurre innovazione organizzativa e tecnologica dove serve davvero. È così che si costruisce un sistema informativo di reale supporto alle decisioni strategiche. Come spiega il Ceo di Consept, azienda di consulenza e pianificazione tecnologica Oggi è fondamentale per le aziende decidere consapevolmente. “I clienti si orientano più sulla varietà dei prodotti che sui volumi; la globalizzazione impone al business sfide non solo su qualità, prezzo e design ma anche sulla flessibilità del processo produttivo e sul servizio al cliente” spiega Bruno Stefanutti, ingegnere, autore della guida “Implementazione di un sistema ERP nelle piccole e medie imprese” (Editore Ipsoa, agosto 2012) e titolare di Consept, azienda con certificazioni internazionali APICS CSCP, CPIM. “Il mercato chiede nuove strategie, la considerazione di altre

metriche decisive per competere: i tempi di consegna, i servizi post-vendita, la capacità di configurare i prodotti partendo da “modelli base”, l’attenzione all’ambiente dell’intera supply chain”. Nel controllo di questi indicatori il sistema informativo che ruolo ha? “Deve diventare l’affidabile rappresentazione digitale di un’impresa in costante cambiamento” continua Stefanutti. “I processi di acquisto, vendita, produzione, logistici vanno correlati e integrati; se le aziende non sono in grado di realizzare e misurare tale integrazione o se tali processi non trovano “corrispondenza digitale”

nel sistema informativo ERP, la capacità di assumere decisioni consapevoli è compromessa”. È evidente che l’analisi e la misura dei processi diventa quindi strategica. “Così come la possibilità di simulare scenari operativi alternativi sollecitando il processo con input differenti, ipotizzando con software opportuni diverse realtà del business. Ciò aiuta a individuare i “colli di bottiglia” organizzativi, che impongono la loro velocità di gestione a tutta l’impresa. Diviene allora vitale poter gestire analisi what if ed individuare i vincoli del sistema-azienda, introducendo innovazione dove serve davvero”.

CONSEPT Dott. Ing. Bruno Stefanutti Consulenza e pianificazione tecnologica Certificazioni APICS CPIM CSCP Via Bachelet, 20 Limena (PD) t 049 8841887 info@consept.it www.consept.it Skype: consept.bs

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Servizi alle imprese

Le giuste regole della videosorveglianza Contro malintenzionati sempre più imprese ricorrono alle telecamere. L’avvocato Laura Agopyan, esperta del settore, ci spiega entro quali limiti tale pratica va esercitata Studio Legale Laura Agopyan
 Viale Premuda, 16 20129 Milano (MI)
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 laura.agopyan@ agopyanlaw.it
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Molte aziende, oltre a patire gli effetti negativi della crisi, devono anche guardarsi da effrazioni, furti e sabotaggi. Per questo un sempre crescente numero di imprese si affida alla videosorveglianza perimetrale all’esterno e all’interno di particolari locali dell’azienda, per proteggere il patrimonio aziendale e l’incolumità del personale. “Tale misura va però utilizzata con cautela, poiché, prima di installare e mettere in uso l’impianto, occorre valutarne l’impatto in termi-

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ni di effetti legali. Le immagini riprese con le telecamere di un sistema di videosorveglianza da un’impresa sono qualificabili come dati personali, se consentono di identificare i singoli individui” avverte Laura Agopyan, avvocato titolare dell’omonimo studio legale di Milano, forte di una pluriennale esperienza e specializzazione maturata nell’ambito dell’Information Technology, della compliance privacy e dei siti web. “La loro registrazione e il loro utilizzo

costituiscono un trattamento di dati personali soggetto alle norme sulla privacy e sul controllo a distanza dei lavoratori, con le quali l’azienda deve fare i conti se vuole evitare di incorrere in sanzioni penali e amministrative”. Per questo bisogna adottare le misure di sicurezza organizzative, fisiche e logiche previste dalla normativa sulla tutela dei dati personali e ottenere l’approvazione sindacale. L’impresa dovrebbe quindi dotarsi di un regolamento interno sulla videosorveglianza da aggiornare continuamente, includendo in un unico documento la planimetria e l’infrastruttura dell’impianto, comprensiva di numero, dislocazione e caratteristiche delle telecamere, protocolli di comunicazione e postazioni di accesso. “È fondamentale, oltretutto, definire e stipulare un contratto con il manutentore dell’impianto e con l’eventuale terzo al quale l’impresa ha affidato la gestione in outsourcing” precisa Laura Agopyan. “Per avere un impianto di videosorveglianza in ambito lavorativo conforme alla legge è opportuno affidarsi a un consulente legale esperto e specializzato, poiché la casistica è molteplice e la materia è in continua evoluzione”.


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i tiene a Milano la sesta edizione del Social Business Forum (12-13 giugno 2013), l’evento leader in Europa sui temi del Digital Marketing, della Social Collaboration e dell’Open Innovation. Grazie a interventi di top manager del settore e a case history di successo internazionale (oltre 3.600 partecipanti, più di 150

speaker e oltre 60 casi aziendali), i partecipanti possono capire come i nuovi strumenti e i nuovi approcci di Social Enterprise possano essere integrati nelle strategie di business dei diversi settori aziendali. Il Social Business Forum nasce dall’urgenza di comunicare l’importanza che i nuovi concetti di Collaboration,

L’ECCELLENZA NELLE INDAGINI Come si contrasta l’infedeltà aziendale? Con un esperto del settore, come Gabriele Stefanoni che ha fondato nel 1972 G.Men, un’agenzia di fama internazionale nel campo dell’investigazione e dell’intelligence. G.Men è attiva in moltissimi ambiti delle attività investigative, informative e dei servizi di sicurezza per conto delle maggiori aziende, gruppi finanziari italiani e internazionali e personalità del top management pubblico e privato, ottenendo successi lusinghieri che le hanno procurato stima e fiducia in tutto il mondo. Infatti, Gabriele Stefanoni da anni interviene a manifestazioni e seminari internazionali come consulente e relatore esperto di problematiche della sicurezza e delle investigazioni; partecipa a corsi di formazione e specializzazione in Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Israele e Stati Uniti. G.Men si è distinta anche come pioniere delle problematiche della sicurezza relative alla grande distribuzione. Una lunga e brillante carriera durante la quale Stefanoni ha ricevuto diverse onorificenze italiane ed estere tra le quali quella di Cavaliere al Merito della Repubblica dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini su proposta del Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini. G.Men - Via Alessandro Pennati, 10 - Monza - t 0392300919 - info@gmenitaly.com - www.gmenitaly.it

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Servizi alle imprese

Investigare per prevenire I.P.I. Istituto Privato

A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina. La perizia investigativa fuga ogni dubbio e previene guai futuri. Una pratica che, adottata a priori, si può applicare con successo a molti ambiti, sia nel settore commerciale sia in quello privato. Come spiega l’esperta

di Investigazioni e informazioni
 Piazza dei Tribunali, 6 Bologna - t 051 584008 ipiinvestigazioni.com

Una perizia investigativa costa poco e può risolvere tanti problemi. “Soprattutto se fatta in via preventiva” spiega Jessica Zanarini, titolare di I.P.I., Istituto Privato di Investigazioni fondato nel 1948 dal nonno di Jessica a Bologna e attivo con successo in tutta Italia.

Che tipo di problemi può risolvere un’investigazione preventiva? Tanti, dall’acquisto di una casa alla scelta di un lavoro. Per esempio, da noi viene chi, prima di firmare il preliminare per acquistare la casa, vuole sapere se la ditta di costruzioni è solida. Il locatario che vuole sapere se chi prende in affitto i suoi locali è poi in grado di pagare. O il lavoratore che deve accettare una proposta di lavoro e vuole sapere se l’azienda è seria. Bastano poche centinaia di euro per evitare guai successivi da migliaia di euro. Naturalmente offrite anche perizie “post”? Certo. Operiamo soprattutto nel settore commerciale e assicurativo. Per quanto riguarda il primo reperiamo informazioni utili al

recupero dei crediti, analizzando lo stato patrimoniale del debitore e la sua reperibilità. Troviamo le informazioni per valutare l’affidabilità e solvibilità di un nuovo cliente o fornitore, e realizziamo visure camerali, catastali, al registro imprese, all’albo artigiani, certificati comunali e così via. E nel settore assicurativo? Collaboriamo con le più importanti compagnie italiane ed estere in ogni ambito: dalla ricostruzione della dinamica del sinistro in assenza di autorità all’escussione testimoni, dagli accertamenti presso le autorità verbalizzanti agli accertamenti socio-economici per la Compagnia che vuole rivalersi nei confronti del suo assicurato o che deve risarcire gli eredi in caso di sinistri mortali.

Communication e Innovation hanno assunto oggi nei contesti lavorativi: la chiave del successo per le aziende, infatti, consiste soprattutto nel migliorare la collaborazione interna, la comunicazione con il mercato e la capacità di fare innovazione. Il concetto chiave di questa edizione è “Open Your Business!”. Ci si concentra dunque su temi come la Digital Transformation: le aziende di oggi devono infatti coinvolgere i propri clienti nei processi di vendita per essere sempre più globali e competitive. Il Forum evidenzierà inoltre come i Big Data emersi da queste attività possano essere sfruttati in termini di Social Analytics per impostare strategie d’azione basate sulla Brand Reputation e sul posizionamento dei prodotti sul mercato.

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Il passaggio delle informazioni all’interno dell’impresa. La motivazione di manager e dipendenti. L’immagine esterna. Ecco tre aspetti sottovalutati

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A cura di Ida Cascio

ome si comunica all’esterno l’immagine di un’azienda in tempo di crisi o in situazioni di emergenza? Partiamo dal presupposto che i rapporti con i mass media non si possono improvvisare. Ecco perché quando la crisi aziendale diventa un fatto risaputo l’impresa può facilmente perdere il controllo dell’informazione. Lo scoppio della crisi provoca lo scatenarsi di un insieme di problemi diversi che tendono a sopraffare le capacità di rispondere a chi ne chiede conto.

Problemi di comunicazione interna? IL JAZZ E LA FOTOGRAFIA AIUTANO. LE EMOZIONI GUIDANO L’UOMO E LA TECNICA GUIDA L’AZIENDA. PER QUESTO INVESTIRE nelle relazioni interne RIPAGA: PROMUOVE LO SPIRITO DI GRUPPO ED È LA LINFA VITALE DI OGNI ORGANIZZAZIONE Cosa hanno in comune una jazz band e il team di un’azienda? “Il gioco di squadra: il jazz insegna lo spirito di gruppo nelle esecuzioni corali e la responsabilità personale nelle improvvisazioni. Proprio come nel lavoro in team” spiega Erika Leonardi, vent’anni nella consulenza e formazione manageriale, docente universitario e autrice di Disegnare i processi (Franco Angeli) e Azienda in Jazz Jazz Jazz (Il Sole24ore). La metafora del jazz come mezzo di comunicazione interna? Uno spettacolo con jazz band dal vivo in cui con parole e musica accompagno le persone alla scoperta di un nuovo modo

di lavorare in gruppo: curare l’equilibrio dei diritti e dei doveri, valorizzare il singolo nel gruppo. Applicare questa metafora permette di dare nuova linfa alla comunicazione interna. Competenza e professionalità non bastano: le relazioni stanno alla base della comunicazione interna. Il cliente gode dei vantaggi di un buon lavoro di gruppo e diventa fedele. Ci fa un altro esempio di strumento innovativo per cementare la squadra? La Fotografia. Permette di condividere il punto di vista e gli obiettivi per lavorare con serenità e profitto. Guidiamo le persone a mettere a fuoco gli stessi dettagli: una di-

sparità di visione genera sprechi di risorse e demotivazione. Mentre la stessa visione porta allo stesso risultato: business assicurato, cliente soddisfatto e clima interno sereno. Quanto conta dunque la comunicazione interna in azienda? È fondamentale per lavorare con meno stress e sprechi. Ogni persona è importante. Lavorare su competenza e professionalità non basta: la cura delle relazioni tra soggetti sta alla base di una buona e sana comunicazione interna, presupposto per il cosiddetto spirito di squadra. Nel Jazz e nella Fotografia possiamo scoprire nuovi spunti e strumenti: tecnica ed emozioni per vivere il lavoro con ritmo.

Erika Leonardi Consulente,formatore, autore di testi Via Calvi, 11 - MIlano t 02 7383482 c 335 5743437 www.erikaleonardi.it

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Servizi alle imprese L’emergenza, infatti, minaccia il funzionamento stesso dei sistemi coinvolti e non è più possibile neanche capire come comportarsi. L’errore da evitare è, evidentemente, negare che la crisi esista. Bisogna, invece, collaborare con i mass media per fornire informazioni esatte e mantenere solidi i canali di comunicazione verso l’esterno. Serve raccogliere con criterio

ed elaborare tutte le informazioni e i dati disponibili, per diffondere le informazioni corrette all’interno e all’esterno dell’azienda stessa. Uno degli elementi vincenti è la flessibilità e capacità di adattarsi a nuovi scenari determinati dall’incombere dell’emergenza e dalla reazione a catena che deriva dal susseguirsi delle azioni di risposta.

L’abitante adeguato per il Villaggio globale: un progetto di formazione umana Siamo pronti a popolare adeguatamente il cosiddetto Villaggio globale? Carlo Spillare, avvocato, psicologo e docente del metodo di Dinamica della mente e del comportamento, presenta le sue iniziative in tema

I.D.E.A. S.r.l. Istituto di Dinamiche Educative Alternative Via Bergamo, 25 Curno (BG) i.d.e.a.sr1@virgilio.it

Dal 1987, Marcello Bonazzola, diffusore del metodo di Dinamica della Mente e del Comportamento, ipotizza che il famoso Villaggio globale, per essere vivibile, ha la necessità assoluta di abitanti adeguati. Da più di 25 anni Carlo Spillare, avvocato, psicologo e scrittore, opera nel campo della formazione umana sviluppando le proposte formative di Marcello Bonazzola.

www.villaggioglobale.com

In cosa consiste il suo progetto di formazione umana? Appare indispensabile esprimere alcune particolari qualità che sono tipiche dell’uomo, come essere vigili, rilassati e determinati, comunicare correttamente ed essere motivati.

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Tali qualità, affiancate alla preparazione tecnica e all’evoluzione tecnologica, possono permettere di essere professionalmente adeguati e di vivere una vita privata soddisfacente. A chi vi rivolgete? Da oltre 30 anni teniamo corsi individuali e di gruppo presso aziende, banche, squadre sportive o scuole. Da qualche anno seguiamo anche la formazione accreditata per gli avvocati. Perché frequentare una delle vostre iniziative? La libera scelta è l’idea che fa da sfondo a tutto il progetto. Chi decide di frequentare uno dei nostri

corsi non è esposto a nessun rischio. Per tutta la durata di ogni iniziativa, infatti, c’è la possibilità di sospendere la frequenza e di richiedere la restituzione dell’intera quota versata a fronte della partecipazione. Ma vi possiamo assicurare che, una volta venuti a contatto con il progetto, praticamente tutti decidono di andare fino in fondo. Cos’è esattamente I.D.E.A? È l’Istituto di Dinamiche Educative Alternative che fa capo a questo progetto. Ed è l’unica Scuola privata autorizzata alla distribuzione su tutto il territorio Nazionale delle Tecniche di Dinamica della Mente, ricordo il metodo del dott. Marcello Bonazzola.


Tra gli elementi prioritari della gestione dell’emergenza è indispensabile la definizione e il rispetto dei ruoli e delle competenze dei singoli gestori della crisi. Una task force dell’emergenza motivata, dotata di potere, avrà la responsabilità e la supervisione sul delicato ruolo della comunicazione, come strumento di contenimento dei danni di immagine che l’impresa subirà all’insorgere dell’emergenza. Questo genere di emergenza non si presenta solo nell’attuale e difficile contingenza economica ma anche nelle situazioni di acquisizioni, fusioni, cessioni di quote di pacchetti azionari, andamenti oscillanti o preoccupanti del titolo in borsa, manovre di ingegneria finanziaria oggetto di interesse potenziale degli organi di autocontrollo e così via.

Cambi look? Fallo con stile Sono finite le ansie di chi non sa cosa mettersi per un colloquio importante: Berenice de Leva ha i consigli giusti per apparire impeccabili in ogni situazione

Discrezione, riservatezza e una solida formazione tecnica unita al buon gusto. Sono queste le caratteristiche fondamentali del consulente d’immagine, una figura professionale emersa recentemente di cui ci parla Berenice de Leva, esponente del settore.

fedeli allo stile che i clienti desiderano ottenere. Quella del consulente d’immagine è una figura poco conosciuta in Italia e spesso confusa con quella del personal shopper, che si occupa di assistere i clienti nell’acquisto di capi d’abbigliamento e accessori.

Chi è il consulente d’immagine? È una figura professionale che offre un servizio volto a migliorare il modo di vestirsi e di presentarsi, valorizzando i punti di forza della persona e nascondendone i punti critici con tecniche appropriate, cercando di rimanere, quanto più possibile,

A chi si rivolge questo servizio? Principalmente ai professionisti dei settori più disparati che, per i ruoli che ricoprono in campo lavorativo, sentono l’esigenza di migliorare la propria immagine. Ma anche a tutti coloro che hanno affrontato cambiamenti importanti e che

ricercano una trasformazione esteriore. Infine, alle aziende che vogliono uniformare il proprio codice di abbigliamento o di immagine.

Berenice de Leva Consulente d’immagine berenice.bmc@libero.it

Quali sono le fasi della consulenza? Attraverso una lunga chiacchierata, raccolgo informazioni apparentemente insignificanti ma che mi consentono di conoscere meglio il cliente e di conquistare la sua fiducia, creando un clima positivo e amichevole. Segue l’analisi del guardaroba, quindi prendo le misure, scatto qualche foto e, quando necessario... Si fa shopping!

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Questa è la storia di

un partner

che condivide con voi un forte

spirito imprenditoriale

Essere imprenditore significa avere il desiderio di riuscire, ma anche di avere i mezzi per ottenere i risultati. Con 23 depositi distribuiti sul territorio nazionale, gli specialisti logistici di Norbert Dentressangle mettono tutta la loro competenza al vostro servizio. Indipendentemente dalla vostra dimensione aziendale e dalla natura dei vostri prodotti, vi accompagniamo in Italia e in Europa dedicandovi un interlocutore unico. Siamo in grado di comprendere al meglio le vostre esigenze e di proporvi delle soluzioni logistiche realizzate su misura.

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Nuove norme

Al fianco delle aziende Stare al passo con i cambiamenti legislativi non è facile per le imprese. Per questo serve un team di professionisti fidati, capaci di fronteggiare le questioni più urgenti e delicate. Dalla gestione dellA responsabilità amministrativa al recupero dei crediti. Soprattutto in tempi di magra A cura di Ida Cascio

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ecuperare i crediti non è mai stato facile. Oggi è ancora più difficile e nel mirino degli insolventi spesso finiscono gli stessi professionisti. A causa di clienti che hanno perso il lavoro o che hanno subito a loro volta un calo di produttività dovuto alla crisi. Senza contare il rapporto con la Pubblica Amministrazione, il più grande e prestigioso committente ma anche quello con i tempi più lunghi. Così, non solo le imprese ma anche molti professionisti sono costretti a rivolgersi alle società di recupero dei crediti: dentisti, architetti, geometri, consulenti del lavoro, commercialisti e persino avvocati. L’European payment index di Intrum Justitia, gruppo svedese che opera nei servizi di gestione dei crediti, ha analizzato come nel 2012 i tempi di pagamento dei clienti dei professionisti sono stati il doppio rispetto alla media europea.

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Nuove norme

Il Decreto Legislativo 231/01: minaccia oppure opportunità? Le società che traggono vantaggio dai reati commessi da amministratori, dipendenti e collaboratori sono coinvolte penalmente. A meno che non si dotino a priori di un Modello Organizzativo e di Gestione (Mog) e di un Organo interno di vigilanza (Odv)

L’avv. Antonio Prade di Belluno e il dott. Lionello Steccanella di Treviso, esperti in redazione di Mog e in gestione di Odv

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Il decreto legislativo 231/01 apparentemente rappresenta una grossa minaccia per le società visto che le sanzioni arrivano fino a un milione e mezzo di euro e all’interdizione dall’esercizio dell’attività che può andare da alcuni mesi fino a due anni. “Ma a ben vedere può essere anche un’opportunità” spiega l’avvocato Antonio Prade di Belluno, esperto nella consulenza per la redazione e l’implementazione del Mog e per la predisposizione dell’Odv. Un’opportunità in che senso? Nel dotarsi di un Mog, l’azienda

è chiamata a mettere a punto i propri processi aziendali e l’organizzazione complessiva: inoltre, la presenza dell’Odv garantisce che il Modello sia aggiornato e che le persone all’interno dell’azienda rispettino le regole.

quelli relativi alla sicurezza dei lavoratori, ai reati societari, ai reati contro la Pubblica Amministrazione, come corruzione e concussione, o relativi all’ottenimento di contributi, i reati industriali, i reati ambientali.

Ma in che cosa consiste esattamente il Modello organizzativo? In pratica, si tratta di un sistema di gestione simile a quello per la qualità ISO 9001, orientato cioè a tenere sotto controllo le attività sensibili ai reati previsti. I reati sono molteplici e si verificano in differenti ambiti, per esempio in

Le aziende hanno capito l’importanza del Modello? Dopo un periodo di attesa, per verificare come sarebbe stato applicato dai giudici il decreto, adesso che le sentenze fioccano le aziende corrono ai ripari. Hanno capito che bisogna affidarsi a consulenti esperti per costruirsi un Mog e istituire un Odv chiamato a garantirne l’operatività. Poi, in presenza di eventuali criticità come la partecipazione a gare d’appalto o i rischi per la salute dei lavoratori, meglio approfondire il modello in singole parti speciali, anche in base al budget che l’azienda ha fissato. Voi cosa offrite? Oltre alla nostra personale esperienza, ci avvaliamo dell’intervento di un aziendalista, Lionello Steccanella di Treviso, consulente e membro di Organismi di vigilanza di varie società, dalle quotate alle multiutility alle piccole e medie imprese.

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Aiuto, il redditometro! Solo uno specialista competente può seguire, con l’attenzione adeguata, il merito e gli aspetti formali delle complicate vicende con il Fisco

Redditometro, spesometro. Se ne sente parlare ovunque, ma i più tendono istintivamente a escludere che il problema li riguardi. “Non ho mica la barca o la colf, io. Non sono un imprenditore o un professionista, io. Niente di più sbagliato. Questi strumenti a disposizione del Fisco interessano tutti, compresi dipendenti e pensionati” spiega Ermenegildo Zocca, dottore commercialista a Vicenza con una quindicennale esperienza nel campo della difesa tributaria della quale il suo studio di commercialisti e avvocati

si occupa quasi esclusivamente. “Sono strumenti che si basano, ormai, sulle uscite più comuni, come utenze elettriche, spese mediche, rette per l’asilo nido e, addirittura, contributi obbligatori. Con questi “metri” il Fisco pretende di stimare il reddito di un contribuente sulla base delle sue spese. Più spendi, più guadagni, insomma”. E i dati, tra l’altro, sono sempre più numerosi grazie alle banche dati. Che cosa fare allora per stare tranquilli? “Monitorare periodicamente, e in via preventiva, la propria situazione reddituale e di spesa,

per verificare se esiste equilibrio tra le due e cercare, eventualmente, dei correttivi” consiglia Zocca. “Quel che più conta è, nel caso di questionari o verifiche da parte del Fisco, approntare subito una difesa corretta. La prova contraria che può essere fornita dinnanzi alle presunzioni in questione, infatti, non è libera né semplice, ed elementi rilevanti non fatti valere sin dalla prima fase potrebbero non essere più ammissibili in un secondo momento. È indispensabile, quindi, rivolgersi a professionisti specializzati nella difesa tributaria”.

Ermenegildo Zocca Str.lla S.Stefano, 5 Vicenza Tel. 0444 040830

I dati, rispetto al 2010 sono allarmanti: per la riscossione hanno impiegato in media 79 giorni contro i 33 dei professionisti europei. Dalle imprese, 99 giorni contro i 45 degli europei. Rispetto al settore pubblico, la differenza è addirittura di 100 giorni e le perdite su crediti arrivano al 3,6%. Se si considera il fatto che gli studi professionali sono per la maggior parte piccole strutture con pochi clienti vitali, il rischio di soccombere è alto. Anche perché spesso non si firmano contratti e i rapporti sono informali. In totale, fuori dalla sfera dei professionisti, il recupero dei crediti è un business da 38 miliardi di euro in Italia.

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Nuove norme

I modelli organizzativi per affrontare il DL 231 Il Decreto Legislativo 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle imprese prevede sanzioni severe. E severa è stata la sua applicazione in sede giudiziaria. Ecco la ricetta di Nardello & Co. S.r.l.

www.nardelloandco.com

“Oggi le società sono responsabili per i reati commessi nel proprio interesse o a proprio vantaggio da dirigenti, dipendenti e rappresentanti” spiega il Dott. Michele Maggi, Amministratore Delegato di Nardello & Co. S.r.l., società di professionisti che supporta il cliente nel proteggersi da tali rischi grazie a un’approfondita conoscenza ed esperienza nel diritto civile e penale. In cosa consiste il vostro supporto? Partiamo dalle caratteristiche delle singole società e dall’analisi dei rischi attraverso un articolato sistema di interviste e un’accurata analisi della documentazione aziendale. Poi, individuiamo soluzioni sostanziali e su misura. Lo scopo è comprendere nel dettaglio la concreta operatività della società per individuare le singole aree

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di rischio, analizzare l’organizzazione aziendale e le procedure della società, capire quali siano i punti deboli nelle procedure della società e stabilire come poter affrontare i rischi e quindi prevenire la commissione dei reati. Come operate dopo la valutazione iniziale? Con la creazione di modelli organizzativi ad hoc che siano coerenti con le esigenze operative della società e con le prescrizioni del Decreto Legislativo 231/2001. Ma non elaboriamo solo modelli ex novo, adeguiamo quelli già operativi in relazione agli aggiornamenti normativi, ovvero in relazione a mutamenti nell’organizzazione aziendale. Puntiamo sull’elaborazione del risk assessment in vista dell’adozione del modello di organizzazione; valutiamo l’adeguatezza di singole

procedure aziendali e così via. Come nasce la società? Nasce nel 2008 dall’incontro tra avvocati penalisti e professionisti specializzati nella consulenza sulla normativa finanziaria, assicurativa e nel diritto commerciale e Daniel Nardello, avvocato statunitense con grande esperienza nel contenzioso tra società, nel contrasto alle frodi aziendali, alla corruzione e agli abusi di mercato, con particolare riguardo alla normativa SOA, FCPA e, presso la branch inglese, al Bribery Act. Nel tempo abbiamo realizzato modelli di organizzazione per aziende operanti nell’oil&gas, tessile, rinnovabili, nel settore finanziario e in quello sanitario. I nostri collaboratori sono membri e presidenti di Organismi di vigilanza di gruppi bancari multinazionali.


ai fini della vigilanza europea sui conti pubblici. Una mossa accolta con soddisfazione dal presidente del Consiglio Mario Monti che ha affermato: “Lavoreremo con i servizi della Commissione Ue per identificare le soluzioni tecniche per avviare la liquidazione del debito nel più breve tempo possibile”. In particolare, la Commissione europea ha chiesto all’Italia di elaborare un piano di smaltimento dei debiti pregressi della P.A. “in tempi relativamente brevi”, su una durata approssimativa di “2 anni”, al quale Bruxelles riconoscerebbe “fattori mitiganti” nella valutazione di osservanza delle regole Ue di bilancio. La posizione assunta da Bruxelles nei confronti dell’Italia giunge a due anni dall’entrata in vigore della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.

I ritardi dei pagamenti sono essenzialmente relativi a due comparti, quello bancario e finanziario che tiene insieme i canoni di leasing e noleggio, le rate dei mutui e quelle per l’acquisto dei beni di consumo o delle famigerate carte revolving. Il secondo, invece, comprende la telefonia e le varie le bollette scadute di energia elettrica, gas e telefono. Su questo fronte, l’indebitamento di famiglie e imprese è cresciuto del 140%. Sul versate imprese-Pubblica Amministrazione la partita si fa ancora più complicata: da una parte si vantano miliardi di crediti, dall’altra non c’è denaro per onorare gli impegni. Intanto, il commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, e il suo collega all’Industria, Antonio Tajani, hanno comunicato che la liquidazione di debiti commerciali da parte dello Stato a favore delle imprese “potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti” nel momento in cui sarà valutata la conformità del bilancio pubblico italiano con i criteri di deficit e debito fissati dal Patto di stabilità. È la prima volta che Bruxelles assume una posizione ufficiale circa la possibilità di scontare i pagamenti ritardati della Pubblica Amministrazione alle imprese

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Nuove norme

Dove si è abilitato il vostro avvocato? È un diritto di tutti affidarsi ad avvocati seri e competenti. Ma attenzione: a volte è meglio diffidare. Ecco perché

Avv. Giulio Maria De Gregorio Via Rabirio, 1 - Roma t 06 3231609

In calce alla carta intestata dell’avvocato Giulio Maria De Gregorio, titolare di uno Studio legale che opera da più di trent’anni a fianco di banche, assicurazioni e multinazionali farmaceutiche, si legge: “Tutti gli avvocati dello studio si sono abilitati in Italia e non presso la Corte d’Appello di Catanzaro”.

t 06 3217267 f 06 3244920 Via delle Carrozze, 20 Rocca Priora (RM) t 06 94436386 f 06 94430206 avv.degregorio@ infinito.it giuliomariadegregorio@ ordineavvocatiroma.org

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Avvocato, perché questa precisazione? Quando sostenni io l’esame, nel 1980, la media dei promossi raggiungeva al massimo il 20%. Una selezione severa e giusta. Iniziai a sentir parlare della Corte d’Appello di Catanzaro intorno al 1986, quando si poteva scegliere la sede d’esame. La percentuale dei

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promossi era altissima, vicina al 90%. Poi la legge cambiò a favore della Corte d’Appello del luogo di residenza, dove si era svolto l’ultimo semestre di pratica. Ma quella norma non poteva certo fermare un “avvocatificio” che funzionava a pieno regime, considerati gli interessi in ballo. Veri e propri tour operator procuravano in loco al “cliente” una residenza anagrafica, un avvocato presso cui terminare il praticantato, cosicché il candidato doveva solo presenziare formalmente un certo numero d’udienze per poter poi sostenere l’esame. Lo scandalo scoppiò intorno al 1996, con migliaia di prove scritte tutte uguali. Agì la Procura, fu istruito il processo ma,

dato il numero degli imputati e quindi la sicura prescrizione, si preferì un decreto penale di condanna per ciascuno, una sorta di multa, forse impugnata dai più e neanche pagata. Gli esami non furono annullati! Quei signori oggi frequentano le aule di giustizia non più come imputati, bensì come avvocati... Oggi la legge ha provveduto? Sì. Impone la correzione dei compiti a una Corte d’Appello a sorteggio diversa da quella in cui tiene l’esame. Ma la “lacuna” è stata subito colmata dalla UE quando ha deliberato sulla libera circolazione dei professionisti nel suo territorio. In che modo? Moltissimi laureati in legge italiani si sono abilitati in Spagna dove, per diventare “abogado”, basta riempire un questionario a risposte multiple. Tornati in patria, si ottiene la qualifica di “avvocato stabilito” e dopo tre anni, todos caballeros! La pubblicità di tale frode compare sfacciatamente anche su prestigiosi quotidiani: “Non riesci a superare l’esame? Rivolgiti a noi…” Lo scandalo fu sollevato da alcuni Ordini degli Avvocati quando a Roma, contando su una propria impiegata di madre lingua spagnola, l’Ordine convocò gli abogados con risultati degni del miglior Totò. Pochi giorni fa’ si è mosso nello stesso senso il Consiglio Nazionale Forense, rivolgendosi direttamente alla U.E. Ma l’AntiTrust è intervenuta: non si può ostacolare la libera circolazione dei professionisti. Ma, mi chiedo, professionisti di cosa?


Secondo i parametri fissati, gli enti pubblici di tutti gli Stati membri devono pagare le imprese entro 30 giorni con possibili deroghe fino a 60 giorni in alcuni comparti, come nel caso delle forniture sanitarie, altrimenti le aziende creditrici acquisiscono il diritto di richiedere, oltre al pagamento, gli interessi di mora, calcolati a un tasso dell’8%, a cui si aggiunge il tasso di riferimento della Banca Centrale Europea. Peraltro, le imprese acquisiscono il diritto di ottenere altresì un importo fisso minimo di 40 euro a titolo d’indennizzo dei costi di recupero del credito, esigendo anche il rimborso di tutti i costi ragionevoli incorsi a tal fine. Il recepimento della direttiva da parte italiana, tuttavia, è stato viziato da piccole ambiguità. Ad esempio la deroga ai 2 mesi è stata generalizzata e potrebbe presentare rilievi di incompatibilità con il dettato della direttiva Ue, tanto da far rischiare che la Commissione apra nei confronti di Roma una procedura d’infrazione a meno di apportare modifiche chiarificatrici.

Riforma: come cambia il ruolo del legale Il due febbraio scorso è entrata in vigore la “Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense”. Vittorio Scognamiglio, avvocato cassazionista del Foro di Milano, ne illustra in sintesi le principali novità La legge n. 247 del 31/12/2012, accolta con grande entusiasmo dall’Avvocatura istituzionale, è l’approdo di un lungo iter legislativo avviato circa quattro anni fa. “Ed è modellata su precisi principi ispiratori” spiega Vittorio Scognamiglio, avvocato che opera nel campo del diritto societario, bancario, finanziario e concorsuale. Può riassume, sinteticamente, i principali? Innanzitutto il rafforzamento della preparazione e della qualità della prestazione professionale. Poi, la previsione di un contratto trasparente con il cliente, quindi, la tutela dell’affidamento dei

clienti, il potenziamento del controllo disciplinare, l’agevolazione dell’ingresso dei giovani meritevoli, il potenziamento della tutela dell’interesse pubblico da parte degli ordini forensi e quello della rappresentanza di genere. Infine, l’aggiornamento della professione secondo le norme comunitarie e le esigenze di apertura del mercato professionale. Quali novità lei ritiene più significative? Sono molte. Tra tutte, quella relativa ai compensi. Abolite le tariffe e limitato l’utilizzo dei discussi parametri che le avevano sostituite ai soli casi in cui il compenso

non sia stato contrattualmente prestabilito tra le parti, la pattuizione dei compensi è libera: sono ammesse forme di compenso a tempo, forfettarie, a “fasi” o gradi, e anche a percentuale sul valore dell’affare. Unico limite è il divieto del patto di quota-lite: cioè la pattuizione che preveda quale compenso una quota del bene oggetto della res litigiosa. Inoltre, l’Avvocato è tenuto a rendere noto al cliente il livello della complessità dell’incarico fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili per tutta la prestazione. E il cliente può ottenere un preventivo di massima del costo della prestazione.

L’avvocato Vittorio Scognamiglio, è in Via Enrico Toti, 2 a Milano. Per informazioni: t 02 48007790 f 02 43511640 avvocato@ vittorioscognamiglio.it

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Nuove norme Stando a un recente studio della Cgia di Mestre, l’Italia detiene nell’Ue il record negativo nelle transazioni commerciali tra Pubblica Amministrazione e imprese private, con una media dei tempi di pagamento pari a 180 giorni, mentre nella sanità si arriva a pagare anche dopo 4/5 anni, soprattutto al Sud. La media dei Ventisette si attesta invece intorno ai 65 giorni. Intanto, la Confcommercio ha rivelato come siano sempre meno le imprese che si rivolgono alle banche per chiedere un finanziamento e, tra queste, aumentano di pari passo le aziende che si sono viste rifiutare il credito o che lo hanno ottenuto per un ammontare inferiore alla richiesta. Inoltre, per quanto riguarda le motivazioni alla base delle richieste di finanziamento, prevalgono largamente le difficoltà di liquidità o di cassa, mentre la necessità di effettuare nuovi investimenti ha riguardato solo il 20% delle imprese italiane.

Più efficace il recupero crediti giudiziale Spesso lo strumento giudiziale si è rivelato una coperta troppo corta, insufficiente per conseguire, in tempi ragionevoli, i risultati giustamente attesi dagli interessati, in tema di recupero dei crediti. L’avvocato spiega le novità legislative

Maria Bertolotti Piazza del Duomo, 16 Milano t 02 76006585 telefax 02 76006185 mariabertolotti@ bertolottilaw.it

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Finalmente, con la Legge di Stabilità 2012, è stata introdotta un’importante novità nel processo esecutivo, che comporterà una netta accelerazione dei tempi di recupero dei crediti, attività tanto importante per le imprese di tutti i settori, soprattutto in questo periodo di crisi diffusa. “In particolare, il nuovo testo dell’articolo 548 del codice di procedura civile sarà applicabile a tutti i procedimenti di espropriazione presso terzi, che consentono al creditore di pignorare, oltre al resto, i crediti vantati dal debitore nei confronti del suo datore

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di lavoro, promossi dopo l’entrata in vigore delle Legge di Stabilità, e quindi dopo il 1° gennaio 2013” spiega l’avvocato Maria Bertolotti, titolare dell’omonimo Studio legale in Piazza del Duomo a Milano. “Ma soprattutto, prevede che, se il pignoramento riguarda i crediti di cui all’articolo 545, terzo e quarto comma, vale a dire proprio i crediti di lavoro, quando il datore di lavoro non compare all’udienza stabilita per rendere la dichiarazione concernente la sussistenza del rapporto e l’entità della retribuzione spettante al debitore, il credito pignorato, nei termini

indicati dal creditore, si considera non contestato ai fini del procedimento in corso e dell’esecuzione fondata sul provvedimento di assegnazione. E il giudice provvede a norma degli articoli 552 o 553, cioè, assegna immediatamente al creditore la somma richiesta con il pignoramento. Per percepire l’impatto di questa modificazione, basti pensare che il testo precedente prevedeva, in caso di mancata comparizione del terzo, la necessità di instaurare un giudizio ordinario, con il conseguente allungamento dei tempi di recupero”.


PALUMBO LEGNAMI, A TORINO, È DA SEMPRE UNA PU NTA DI ECCELLENZA PER LE COPERTURE E I PAVIMENTI IN LEGNO. UN MATE RIALE CON IL QUALE OGGI COSTRUISCE IN TERE ABITAZIONI ECOLOGICHE E SICUR E

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Colori, tessiture e venature così belli e caldi da non poter essere riprodotti artificialmente, fanno del legno, ancora oggi, il materiale più pregiato, oltre che il più ecologico, per la costruzione di determinati elementi abitativi. La lavorazione sapiente aggiunge fascino. Un esempio è quello di Palumbo legnami, a Cirié, in provincia di Torino: una sede di circa 21.000 mq e 80 anni di esperienza nell’importazione, trasformazione e commercializzazione del legno. Fin dall’inizio delle sue origini l’azienda si è specializzata nel campo dei tetti e delle coperture in legno: le strutture vengono realizzate nel pieno rispetto delle antiche tradizioni e dell’ambiente, affiancando alla cura e alla preziosità della lavorazione artigianale la qualità e la precisione di processi produttivi tecnologicamente avanzati.

Un altro settore di attività, in cui ha conquistato fin dalle origini una solida posizione di prestigio, è l’importazione, la produzione e la posa di pavimenti in legno. L’esperienza, l’impiego di speciali tecniche di lavorazione artigianale e l’accuratezza di ogni fase produttiva consentono di offrire soluzioni di alto livello per ogni esigenza, dalla più semplice alla più complessa. Negli ultimi anni l’azienda si è specializzata nella costruzione di interi edifici in legno per assecondare la crescente domanda di soluzioni abitative all’avanguardia per risparmio energetico, sostenibilità e sicurezza. Tutti requisiti che il legno può garantire. Tanto da proporsi come valida alternativa ad altri materiali da costruzione, persino al calcestruzzo e all’acciaio.

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House & Green

Ambiente e immobili: ecco le novità

“Mattone”, oggi, fa sempre più rima con “verde”. Non solo perché i nuovi investimenti immobiliari guardano soprattutto all’efficienza energetica degli edifici ma anche perché il futuro del Paese è legato a doppio filo con lo sviluppo delle energie alternative. Come spiega il nuovo Libro verde dell’Unione europea

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A cura di Ida Cascio

e energie rinnovabili stanno ridisegnando lo scenario energetico del nostro Paese, grazie a una sempre maggiore affidabilità e competitività. Legambiente ha presentato ufficialmente i risultati del rapporto “Comuni Rinnovabili 2013” e ha rivelato un incremento dei territori dove le energie rinnovabili vengono utilizzate per alimentare gli impianti e fornire energia pulita. Stando ai dati diffusi in Italia le energie rinnovabili hanno coperto un buon 28% dei consumi elettrici, grazie agli oltre 600 mila impianti elettrici che generano

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energia pulita in tutto il territorio nazionale. Dal rapporto di Legambiente, risulta, inoltre, come 27 comuni in tutta Italia utilizzino al 100% energie rinnovabili per il fabbisogno dei cittadini. Non solo. Le energie rinnovabili entro il 2020 potrebbero arrivare a generare circa 250 mila posti di lavoro. Intanto, l’Unione Europea punta all’armonizzazione delle politiche nazionali sugli incentivi per gli investimenti nelle energie rinnovabili: emerge dal rapporto di valutazione sui progressi degli Stati verso l’obiettivo europeo di arrivare al 20% di fonti rinnovabili entro il 2020.


La riqualifica di siti industriali dismessi Ecco un’opportunità da non perdere: lo sfruttamento commerciale e la valorizzazione delle aree abbandonate è un vantaggio sociale e imprenditoriale Da sfruttare con le dovute cautele e l’ausilio di consulenti esperti in geologia e sostenibilità ambientale È a partire dai primi anni ‘70 che si registrano ridimensionamenti, decentramenti e chiusure di importanti realtà industriali. “Lo sfruttamento commerciale e la valorizzazione di queste aree industriali dismesse, spesso ben inserite nel tessuto urbano, non sono di secondaria importanza” spiega Luca M. Pizzi di GEOlogica, lo Studio professionale associato di geologia attivo a Milano e provincia. “Partendo dai principi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità ambientale, i Piani Territoriali Regionali prevedono la minimizzazione dell’uso di nuovo territorio, in-

centivando, anche con bonus volumetrici, il recupero delle aree dismesse. Sebbene quindi il riuso delle dismissioni rappresenta un’opportunità concreta, la fattibilità imprenditoriale dell’intervento risulta intrinsecamente connessa ai costi per il risanamento ambientale/bonifica dell’area”. L’esperienza maturata nell’ultimo decennio da GEOlogica ha permesso di constatare che in determinati casi, i costi per la preventiva bonifica del sito possono essere anche doppi rispetto a quelli richiesti dall’intervento edilizio e possono rendere economicamente non sostenibile

l’intervento di recupero. “Solo attraverso uno specifico percorso conoscitivo, prima della commercializzazione dell’area, è possibile valutare i costi della bonifica e programmare, anche economicamente, le successive fasi di riqualificazione” spiega la socia Ilaria Villa. “La complessità della progettazione degli interventi di bonifica, l’alta specializzazione richiesta dalla normativa vigente e la cospicua burocrazia, determinano la necessità di un’attenta pianificazione temporale degli interventi che, in alcuni specifici casi, potrebbe essere superiore anche a 24 mesi”.

GEOlogica, Studio professionale associato di geologia di Luca M. Pizzi e Ilaria Villa Via Ambrogio da Bollate, 13 Bollate (MI) t/f 02 38300883 info@geo-logica.com www.geo-logica.com

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Energia rinnovabile: pulita e conveniente Delta Service viene direttamente dal futuro. Un team di professionisti specializzati per progettare e realizzare il miglior impianto di energia alternativa, dalla cogenerazione al termovalorizzatore

Delta Service Energie rinnovabili www.delta-service.org

Dal fotovoltaico ai termovalorizzatori di ultima generazione: produrre energia pulita è un vantaggio. “Non solo per l’ambiente ma anche per le aziende che hanno la lungimiranza di investire nel green” assicura Luigi Pasqualotto, amministratore e responsabile tecnico di Delta Service S.r.l., società padovana che opera su tutto il territorio nazionale per offrire a pubblico e privato servizi innovativi nell’ambito delle energie rinnovabili. Quali know how mettete a disposizione? Per esempio i termovalorizzatori di ultima generazione, che recuperano ogni elemento-rifiuto e producono energia elettrica. Progettiamo e costruiamo edifici in grado di diminuire i livelli dei consumi energetici globali e migliorare la vita di chi li abita. Siamo andati oltre al fotovoltaico e ci occupiamo anche di geotermico, di solare termico e di cogenerazione. Cogenerazione: di cosa si tratta esattamente? È un sistema che permette di generare contemporaneamente e congiuntamente energia elettrica e calore. Il vantaggio principale è servire ambienti di grandi superfici, persino ospedali e alberghi, con un impian-

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to di ridotte dimensioni. Perché permette il riutilizzo in loco del calore che altrimenti verrebbe dissipato nell’ambiente durante il processo di produzione e distribuzione di energia elettrica. Con un decisivo risparmio sulla bolletta. Noi ci occupiamo dell’installazione di questi impianti negli ambienti di lavoro, assicurando un considerevole risparmio energetico. Come operate nella pratica? Siamo un pool di tecnici, tutti

consulenti professionisti qualificati. Garantiamo in ogni fase del rapporto tutte le informazioni, la consulenza e l’assistenza, con una corretta informazione sul calcolo della convenienza, per passare poi alla fase esecutiva di installazione degli impianti, tutti realizzati con successo. Nella pratica, la nostra attività si sviluppa in tre divisioni distinte operative: il settore commerciale e tecnico, il settore finanziario e il settore operativo-esecutivo.


I dati al 2010 mostrano che i 27 Paesi europei sono sulla via giusta per raggiungere l’obiettivo, anche se serve qualche sforzo in più. Il rapporto della Commissione mostra che l’attuale quadro politico che rende legalmente vincolanti gli obiettivi di utilizzo delle energie rinnovabili ha determinato una forte crescita del settore fino al 2010, quando in Europa si è raggiunta una quota del 12,7%. Ma perché l’aumento continui e raggiunga l’obiettivo del 20% nel 2020, saranno necessari ulteriori sforzi, specialmente creando certezze per gli investitori, riducendo gli oneri amministrativi e migliorando la chiarezza della programmazione.

L’Italia, il cui obiettivo per il 2020 è di una quota di rinnovabili pari al 17%, nel 2010 era giunta al 10,40%. Intanto, la Commissione Europea ha adottato un Libro verde che avvia una consultazione pubblica sui contenuti del quadro strategico per le politiche in materia di cambiamenti climatici e energia da oggi al 2030, adottando anche una relazione in cui valuta “I progressi compiuti dagli Stati membri per conseguire i loro obiettivi in materia di energie rinnovabili entro il 2020”, insieme a due rapporti sulla sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi consumati nell’Ue.

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House & Green

Dai pubblici servizi al diritto ambientale Una consulenza legale nel campo amministrativo che possa dirsi davvero completa è spesso possibile solo se il consulente opera in team, come si fa nello Studio legale Villata, Degli Esposti, Perfetti e associati, attivo su scala nazionale Studio legale Villata, Degli Esposti, Perfetti e associati Roma, Milano, Bologna studio@vilde.it www.vilde.it

Lo Studio legale Villata, Degli Esposti, Perfetti e associati, si propone di rispondere alle crescenti richieste poste dai soggetti privati e pubblici nei diversi settori del diritto amministrativo. “La nostra esperienza, maturata negli anni nella consulenza e assistenza tanto giudiziale quanto stragiudiziale, nei vari ambiti di competenza, ha consentito allo Studio di rivestire un ruolo di riferimento nello scenario pubblicistico legale, anche con riguardo al sempre più stretto rapporto che si è ormai instaurato tra diritto amministrativo e diritto civile, con particolare attenzione al diritto societario

e finanziario” spiegano gli avvocati fondatori. Ci si riferisce a tutte le operazioni societarie ove il diritto pubblico assume un ruolo primario. Gli altri campi di eccellenza? Servizi pubblici, edilizia e urbanistica, appalti pubblici per opere, servizi e forniture, diritto dell’ambiente, acquisizioni societarie, privatizzazioni di enti, strutture di media e grande distribuzione, Autorità indipendenti, project financing, energia e risorse naturali. “Assistiamo i clienti tanto in un contesto stragiudiziale, quanto davanti agli Organi di giustizia amministrativa, nonché alla Corte dei conti, e così pure nei procedimenti pe-

nali contraddistinti dalla connotazione amministrativistica delle contestazioni, in particolare in materia ambientale e urbanistica” continuano i legali. “L’intero sistema normativo posto a tutela dell’ambiente e del paesaggio prevede infatti una serie di sanzioni che possono rendere necessaria un’assistenza legale qualificata per la difesa della posizione dei soggetti eventualmente coinvolti”. I soci vantano una ricca esperienza come Arbitri e presidenti di Collegi arbitrali in controversie tra imprese e Pubbliche Amministrazioni, per esempio in tema di appalti di opere, servizi e forniture.

Ecco la sintesi di questi documenti. La direttiva sulle energie rinnovabili, adottata nel 2009, fissa obiettivi vincolanti per l’uso di queste energie e punta segnatamente al conseguimento entro il 2020 di una quota del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili sul consumo energetico totale dell’Unione Europea. Ciascuno Stato membro deve conseguire degli obiettivi individuali al fine di giungere a una quota complessiva di energie rinnovabili nel consumo di energia. Questi obiettivi possono essere conseguiti aumentando la quota di energia da fonti rinnovabili, come l’energia eolica (onshore e offshore), solare (termica, fotovoltaica e a concentrazione), idroelettrica, delle maree e da biomassa (compresi i biocarburanti e i bioliquidi).

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Al supporto di progetti che valgono Nella frenetica Milano, Massimo Lacerenza, ragioniere commercialista, padre di cinque bambini e primo cittadino di un Comune di montagna, ha deciso di mettersi al servizio del settore “non profit”

Volontariato: non è un concetto inflazionato? In effetti sì. Ma resta una delle strade per fare le cose. Da Sindaco di un piccolo Comune della Valsesia, Mollia, ho cercato di stimolarlo. Ho reso disponibili le mie competenze per alleggerire dalla burocrazia i veri operatori del non profit: guide, operai o boscaioli. Concentrati solo sulla loro attività, i risultati sono stati eccellenti. Anche il Comune di Milano ha avviato un accordo con l’ordine dei Dottori Commercialisti per fare la stessa cosa. Quali sono le “eccellenze” incontrate? Sicuramente The Natural Step. Patrocinata dal Re di Svezia, è un processo di ricerca scientifica globale con lo scopo di arrivare a un solido consenso su come creare un futuro desiderabile. Ho subito cercato di dare una mano per diffondere la ricerca di TNS anche in Italia. Fondazione Cariplo e molte imprese hanno condiviso e sostenuto questo obiettivo. Aziende come NIKE, IKEA o in Italia Fratelli

Carli hanno adottato gli strumenti di TNS come “navigatore” per i loro processi di innovazione, sviluppando le loro competenze in materia di sostenibilità, traendone benefici e redditività. Altri incontri? Axelera. Riunisce alcune delle eccellenze in Italia e nel mondo, imprenditori, scienziati, giornalisti e alunni della Singularity University, per studiare le trasformazioni che derivano dall’accelerazione della tecnologia. L’obiettivo è di sviluppare consapevolezza e competenze oggi indispensabili. Intere industrie e anche settori come la politica saranno irricono-

scibili nel giro di pochi lustri. Ma il tempo per i figli? Semplice: cerco di supportare le iniziative che condividerei con loro. È con loro, per esempio, che ho conosciuto “Elikya”, speranza in lingua lingala, un laboratorio artistico e sociale, scaturito dall’esperienza del Centro Orientamento Educativo di Barzio. Del “coro Elikya” attrae proprio la “speranza” che il gruppo riesce a trasmettere a chi li incontra; nonostante le diversità etniche, ideologiche e religiose dei singoli. Da vicepresidente sono orgoglioso di aver portato questo messaggio fino dinnanzi al Papa.

massimo.lacerenza@ gmail.com www.comune.mollia.vc.it www.thenaturalstep.org www.axelera.eu www.ingularityu.org www.elikya.it www.coeweb.org

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Gli obiettivi in materia di energie rinnovabili sono intesi a ridurre l’inquinamento e le emissioni di gas serra, diminuire i costi di produzione delle energie rinnovabili e diversificare le fonti di approvvigionamento energetico riducendo la dipendenza da petrolio e gas. In conformità degli obblighi di notifica previsti dalla direttiva sull’energia da fonti rinnovabili, è necessario presentare ogni due anni una relazione in materia. Scopo della relazione è valutare i progressi realizzati dagli Stati membri nel conseguimento degli obiettivi 2020 per la promozione e l’uso di energia da fonti rinnovabili. Nella relazione figurano, inoltre, alcune sezioni riguardanti il regime di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi consumati nell’Ue e gli effetti economici, sociali, e ambientali di questi consumi. L’adozione dell’attuale quadro politico di obiettivi giuridicamente vincolanti ha portato a una forte crescita delle energie rinnovabili. Gli ultimi dati Eurostat disponibili indicano che l’Unione europea

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e la maggior parte degli Stati membri sono sulla buona strada per conseguire gli obiettivi 2020. Nel 2010 la quota di energie rinnovabili nell’UE era del 12,7% e la maggior parte degli Stati membri aveva già raggiunto il rispettivo obiettivo intermedio 2011-2012 previsto dalla direttiva. Quanto ai criteri di sostenibilità dell’Ue, si ritiene che gli Stati membri procedano con troppa lentezza all’attuazione del regime per i biocarburanti. Attualmente non è necessario un ulteriore intervento politico alla luce degli effetti potenzialmente negativi del consumo di biocarburanti nell’Ue. Fino al 2010 sono stati compiuti dei progressi, tuttavia ora vi sono motivi di preoccupazione per il futuro: il recepimento della direttiva è stato più lento di quanto sperato, anche a causa dell’attuale crisi economica in Europa. Il percorso da seguire per raggiungere l’obiettivo finale diventa più impegnativo col trascorrere del tempo e di conseguenza nei prossimi anni alla maggior parte degli Stati membri sarà in realtà richiesta una maggiore partecipazione.


Il diritto immobiliare abita qui LA MODIFICA DELL’ARTICOLO 117 DELLA COSTITUZIONE HA ATTRIBUITO ALLA LEGISLAZIONE DELLE SINGOLE REGIONI IL “GOVERNO DEL TERRITORIO”, SALVI I PRINCIPI GENERALI DISPOSTI DALLO STATO. QUESTO HA DETERMINATO NEL CAMPO URBANISTICO UNA PROLIFERAZIONE LEGISLATIVA A LIVELLO REGIONALE CON IMPORTANTI INNOVAZIONI. L’ASSISTENZA DI UN LEGALE SPECIALIZZATO DIVENTA QUINDI ANCORA PIù NECESSARIA

La legge regionale 12/2005 della Lombardia ha introdotto principi innovativi nel campo della pianificazione urbanistica. “Una pianificazione che si può definire concertata, caratterizzata cioè da accordi tra il privato e la Pubblica Amministrazione volti alla regolamentazione e alla programmazione pianificatoria del territorio” spiega Luigi Decio, avvocato amministrativista con 25 anni di esperienza sulla piazza di Milano nel settore urbanistico-edilizio, degli espropri, degli appalti pubblici e dell’immobiliare in genere, dalle compravendite al diritto del condominio.

tare sotto il profilo edificatorio e degli immobili già esistenti da trasformare o migliorare. Il mio studio segue il cliente sia nella fase pre pianificatoria, per contribuire alla valorizzazione dell’immobile nell’ambito della partecipazione del cittadino alla formazione degli strumenti urbanistici, sia nella fase post pianificazione per far sì che la disciplina urbanistica possa essere attuata a tutto vantaggio del cliente. Assiste solo privati o anche enti? Ho prestato la mia consulenza

anche per importanti soggetti pubblici, dall’Ente Scala di Milano, all’Accademia di Brera, agli Ordini Professionali degli Ingegneri e degli Architetti, alla Curia Ambrosiana. La mia attività ha carattere prevalentemente stragiudiziale, ma comprende anche il patrocinio in giudizio sia davanti alle giurisdizioni amministrative sia a quelle ordinarie.

Studio Legale Avv. Luigi Decio Via Filippo Corridoni, 11 Milano t 02 76017131 segreteria@ studiolegaledecio.it

Qual è la novità più saliente nel settore di sua competenza? Lo strumento del Piano di Governo del Territorio, che ha preso il posto del vecchio Piano Regolatore e del quale la città di Milano si è dotata di recente. Le sue applicazioni avranno rilevanti effetti sulla mia attività di consulente legale specialista in questa materia. Che tipo di effetti? Quali servizi offrirà? Innanzi tutto consulenza e assistenza all’operatore immobiliare, imprenditore o agente, al privato, al tecnico o all’architetto, per la valorizzazione delle aree da sfrut-

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House & Green

Gli avvocati che guardano al domani

La responsabilità penale e amministrativa degli Enti nei settori di ambiente, farmaceutica, energia. È solo una delle specializzazioni dello Studio Bolognesi di Milano che usa tecniche e tecnologie avanzate come fattori facilitanti di comunicazione e ricerca Studio Bolognesi Avvocati Penalisti Via Serbelloni, 1 Milano t 02 76280851 f 02 76025952 studiobolognesi@ studiobolognesi.it www.studiobolognesi.it

Studio Bolognesi Avvocati Penalisti

Milano | Bologna | Ferrara | Roma

Le vicende ambientali sono di viva attualità. E l’attenzione mediatica che accompagna alcuni processi è un elemento che ne aumenta la complessità. “È un campo che esige competenze sempre aggiornate, attitudine a lavorare in team e un approccio scientifico che sappia aprirsi a saperi multidisciplinari” spiega Dario Bolognesi, titolare e fondatore dello Studio Bolognesi, avvocati penalisti, che si è occupato anche di doping per processi di portata internazionale. Quali sono le vostre altre specializzazioni? Da più di trent’anni operiamo nell’ambito del diritto penale:

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in particolare ci occupiamo di diritto penale dell’impresa, con focus sui reati societari, fallimentari, tributari, finanziari, ambientali e sulla sicurezza sul lavoro. Abbiamo sedi a Milano, Roma, Bologna e Ferrara e lavoriamo con imprese ed Enti in Italia e all’estero. Che tipo di consulenza fornite alle imprese? Le assistiamo nei procedimenti penali nei confronti di dirigenti e dipendenti o dell’Ente come persona giuridica e nella predisposizione dei modelli organizzativi. In quest’area vantiamo una consolidata esperienza di rapporti con gruppi multina-

zionali leader nel settore industriale, farmaceutico e della produzione di energia. Quello della responsabilità degli Enti è un tema che ci impegna anche sul fronte della corporate governance, che richiede un contatto costante e discreto con i vertici delle aziende. La sfida principale per il futuro? Rafforzare ulteriormente la capacità di gestire casi complessi, che richiedono l’integrazione di competenze diverse e, sempre più spesso, di agire in stretto contatto con un consolidato team di consulenti di alto profilo scientifico. Scelta che si è già dimostrata corretta se affiancata a quella di utilizzare tecniche e tecnologie avanzate di comunicazione e di ricerca. È fondamentale la capacità di condividere esperienze e conoscenze e, soprattutto, di agire con flessibilità dando risposte tempestive.


Conviene ancora investire nel mattone? L’investimento immobiliare è sempre stato il principale bene rifugio di tutti i tempi. Anche oggi il rendimento è buono e più remunerativo rispetto agli investimenti finanziari. Purché alla base ci sia la qualità Ecco una guida all’investimento immobiliare che garantisce certezza e rendimento. Parla l’avvocato Ugo Uppi, titolare dell’omonimo Studio legale attivo a Milano. Cosa intende per “investimento di qualità”? Per prima cosa, conviene investire in centri commerciali, in capannoni per logistica o palazzi adibiti a uffici: danno il reddito più sicuro. Da evitare l’investimento nel residenziale, troppo esposto a insolvenze difficilmente rimediabili nel breve. Da valutare accuratamente quello in alberghi, o, peggio, in villaggi vacanze, troppo esposti al cambio delle mode e dei flussi turistici. Secondo, mai investire in immobili in comproprietà con terzi. Si può invece valutare una capital joint venture in caso l’importanza dell’investimento, e l’attuale avarizia delle banche, lo richiedano.

di mercato e poi le due diligence, legale, tecnica, ambientale e fiscale. E nel caso in cui si investa in centri commerciali? Occorre valutare attentamente quale sia il tenant branch mix, ossia i marchi inseriti o da inserire, in relazione al reddito medio degli abitanti delle zone

circostanti: non c’è cosa più deprimente e squalificante per un centro commerciale che vedere negozi chiusi. Il suo Studio è attrezzato per offrire al cliente la consulenza su un investimento immobiliare di qualità? Certo. A partire dalla due diligence legale e amministrativa. E nel caso in cui l’investitore non sappia a chi rivolgersi per far eseguire le altre indagini, possiamo consigliare i migliori fornitori presenti sul mercato, con i quali lavoriamo oramai da più di un decennio.

Studio Uppi Piazzetta Umberto Giordano, 4 - Milano t 02 87250121 t 02 87250122 alice@studiouppi.it

Come si valuta preventivamente la location? Si considerano la solidità della costruzione, la sua perfetta legalità dal punto di vista urbanistico, amministrativo, ambientale e fiscale, la rispondenza dei contratti di locazione o affitto d’azienda o affido di reparto a tutti i crismi legali e, non ultimo, lo standing economico del venditore e degli inquilini. Quindi occorre dapprima un’indagine

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House & Green

L’impatto economico e fiscale dell’energia verde Uno dei pochi settori che mostra una certa vitalità nonostante la crisi è quello delle energie rinnovabili, spinte dalle politiche dell’Unione Europea. In Italia sono migliaia le imprese interessate e grazie allo sviluppo tecnologico, che ha permesso la riduzione dei costi, la grid parity è vicina

Corrado Procopio Via del Rondone, 3 Bologna t 051 555606 f 051 525459 corrado.procopio@ procopio.bo.it

“La grid parity è la pari convenienza economica tra l’energia prodotta da un impianto di energia rinnovabile e quella acquisita da fonti tradizionali, senza sussidi pubblici” spiega Corrado Procopio, dottore commercialista e revisore contabile, esperto in tema. Esiste un modello, realizzato dalla Officinae Verdi Spa, che promette di rendere il fotovoltaico economicamente sostenibile anche senza il contributo degli incentivi dal Conto energia. Il GSE, in questo caso, eroga un contributo che garantisce il rimborso di una parte degli oneri sostenuti dall’utente per

Le politiche attuali non bastano, da sole, ad assicurare la necessaria diffusione di energia da fonti rinnovabili nella maggior parte degli Stati membri. Pertanto agli Stati membri verrà chiesto un ulteriore impegno per proseguire nei prossimi anni sul cammino intrapreso. Non raggiungere questi obiettivi potrebbe rallentare i progressi verso l’obiettivo di sicurezza degli approvvigionamenti.

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il prelievo di energia dalla rete. “La grid parity rilancerà il fotovoltaico per le aziende e l’investimento risulterà conveniente e remunerativo nel lungo periodo” spiega Procopio. “Il consulente, studiando il costo dell’investimento in energia pulita, la riduzione dei costi dell’energia, il ritorno in termini di tariffa incentivante e il loro impatto fiscale, può aiutare l’impresa a quantificare, almeno nel medio periodo, il vantaggio economico dell’investimento in energia verde e aiutarlo a promuovere nuovi investimenti aziendali con le risorse in più”. E l’impatto fiscale? “Siamo al quinto Conto

energia: si prevede l’incentivazione solo per l’energia prodotta e autoconsumata attraverso la corresponsione di una tariffa premio-autoconsumo. Invece, per l’energia prodotta e immessa in rete, viene riconosciuta una tariffa omnicomprensiva che rappresenta il prezzo di cessione dell’energia. La durata dell’incentivo è fissata in venti anni. Le tariffe hanno un diverso trattamento fiscale a seconda del soggetto percipiente e della potenza dell’impianto. In alternativa, è riconosciuta a chi istalla pannelli fotovoltaici, la possibilità di accedere alla detrazione del 36%.


Immobili e diritto Un moderno Studio legale punta sulla consulenza preventiva, l’arbitrato e la risoluzione stragiudiziale delle controversie. Ecco un’esperienza eccellente “Negli ultimi anni la congiuntura economica ha determinato importanti mutamenti nel settore immobiliare, in ragione dei quali la consulenza è diventata sempre più necessaria”. Così spiegano gli Avv.ti dello Studio Legale Associato V.A.C.S. di Milano, Marco Valerio, Jasmine Asaad, Luca Canevotti e Serena Saggini, uno dei primari Studi a livello nazionale che opera con le più rilevanti realtà imprenditoriali. “Il settore immobiliare, infatti, pur mantenendosi tra le forme più sicure di investimento, con la crisi economica, ha conosciuto un incremento di tutti quei profili di criticità per i quali la disamina preventiva di un professionista risulta determinante”. Il diritto immobiliare è dunque il vostro focus? Sì. Lo Studio offre assistenza in ambito immobiliare, sia in favore dell’impresa che del privato, operando per importanti S.G.R., Fondi comuni di investimento e primari Enti Istituzionali. Altro core business dello Studio è il settore bancario, con riguardo ai rapporti contrattuali e alle controversie annesse - mutui fondiari, ipoteche, procedure esecutive, derivati, strumenti finanziari, fideiussioni, anatocismo sono alcuni dei temi trattati. Il tutto in correlazione con l’investimento immobiliare sia sotto il profilo della sua gestione e tutela che del recupe-

ro e ottimizzazione. Peraltro, non solo in sede contenziosa, ma anche in ambito stragiudiziale, ad esempio a mezzo del ricorso all’arbitrato, efficace nella risoluzione della “res litigiosa”. Un approccio moderno e di ampio respiro. La nostra specializzazione ci ha pregiato di essere nominati dal Tribunale quali delegati alle vendite per le aste giudiziali. Come opera il vostro Studio? Ognuno di noi ha una propria specializzazione di modo che con il Cliente si instauri un rapporto costante e personalizzato, “ad hoc”, direttamente con il professionista di riferimento e il suo team di fidati collaboratori.

appalti privati e diritto commerciale latu sensu inteso, ed extracontrattuale in tema di responsabilità civile, anche in campo medico. V.A.C.S. vanta la consolidata collaborazione professionale anche con uno Studio notarile ed un’associazione di commercialisti, sì da poter fornire un’assistenza a 360° gradi in favore dei propri Assistiti, i quali sono al centro della nostra “mission” professionale.

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Altre branche di attività? Lo Studio opera trasversalmente: nell’ambito della responsabilità contrattuale in tema di

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Casa Lemmi Bed & Breakfast è una millenaria dimora di charme nel ites, all’avvolgente atmosfera di tutta la struttura e specialmente alle centro storico di San Quirico d’Orcia, di fronte alla splendida Collegiata virtù di “Priscilla”, la sua multisensoriale Vasca Magica (estate/inverdell’XI Secolo. Il borgo, da cui si raggiungono in pochi minuti le antiche no) situata nell’antica cantina della dimora aperta sul giardino. Volendo Terme di Bagno Vignoni, è incastonato lungo la Via Cassia, in passato an- rimanere in Val d’Orcia, il che di per sé è un emozionante viaggio nella che Via Francigena, nella incantata Val d’Orcia da qualche anno dichiara- sua commovente bellezza, scoprendola a piedi, a cavallo, in bicicletta, ta patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, dominata sullo sfondo dal Mon- ci si può muovere con facilità da Montalcino, patria del Brunello, fino a te Amiata. Casa Lemmi, recentemente ristrutturata come opera d’arte Montepulciano, luogo d’origine del Vino Nobile e a Pienza prima città dedicata all’ospitalità e al relax dotata di ogni moderno comfort, è ideale “moderna”, per spingersi fino a Siena, Firenze, Arezzo, a tanti altri luoghi per una rilassante pausa grazie alle sue nove spaziose e accoglienti su- umbri e toscani ricchi di cultura, arte e bellezze ambientali.

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Diritto e diritti

Difensori sempre in prima linea Assistenza legale continuativa anche per le piccole e medie imprese. Nuovi parametri oltre il concetto di “tariffa”. La difesa stragiudiziale, i nuovi indirizzi per il diritto di famiglia e le tante novità apportate dalla recente riforma forense. Ecco come la professione del legale si evolve e guarda al futuro A cura di Ida Cascio

AVVOCATO: PASSIONE, PREPARAZIONE E SACRIFICIO Specializzazione in un solo settore del diritto o conoscenze ad ampio raggio? Esistono due scuole di pensiero. “Io ritengo che una conoscenza di tutte le materie giuridiche consenta al professionista di garantire una più completa e proficua tutela degli interessi del cliente” spiega per esempio Gennaro Fredella, avvocato dal 1984 e fondatore, in Roma, dell’omonimo Studio legale. “Le nostre prestazioni professionali, sia di carattere stragiudiziale sia giudiziale, variano dal complesso ambito civilistico alla materia penale. Con una particolarità: gli assistiti “partecipano” costantemente all’evoluzione della pratica. Il nostro scopo principale, infatti, è venire incontro, nel modo più efficace possibile, a tutte le esigenze giuridiche del cliente. In questo particolare momento di crisi operiamo soprattutto negli ambiti locativo e fallimentare”. L’Avvocato Fredella suggerisce come razionalizzare e modernizzare il servizio giustizia. “Unificando il più possibile l’impianto normativo del sistema processuale civile e, per il settore penale, procedere con la depenalizzazione di alcuni reati sostituendo le pene con sanzioni amministrative adeguate”. Studio Legale Fredella - Via G. Boccardo, 26/A - Roma - t 06 33220821 - f 06 33220823 - info@studiolegalefredella.it - www.studiolegalefredella.it

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Diritto e diritti

on l’entrata in vigore della nuova legge di riforma dell’ordinamento forense, la 247/2012, si è venuta a creare una situazione di stallo sui parametri per la determinazione del compenso professionale in mancanza di accordo tra professionista e cliente, cioè in caso di contestazione degli importi. Il Ministero della Giustizia ha dettato i nuovi parametri, disponendo l’abrogazione delle precedenti tariffe e di tutte le disposizioni che a quelle rinviavano.

Assistenza legale di padre in figlio Responsabilità professionale, diritto immobiliare, internazionalizzazioni d’impresa. Tanti i campi di attività ed eccellenza degli Studi legali Rizzieri. Il primo fondato a Rovigo nel 1923 dal grande penalista Lino Rizzieri. Oggi il testimone passa ai figli Viale dell’Industria, 60 Padova t 049 8078761 t/f 049 7929343 c 347 4055715 info@studiorizzieri.it studiolegalerizzieri.it Via G. Verdi, 41 - Rovigo t 0425 24827 t/f 0425 28794 studio.rizzieri@libero.it

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La crisi d’impresa è uno dei tanti ambiti del settore civile sviluppato di recente dallo Studio Legale Rizzieri di Rovigo, anche se il suo titolare avv. Giancarlo Rizzieri mantiene la sua prevalente competenza nella practice penale. “Nel tempo mi sono dedicato anche alla legislazione europea sulle medicine complementari e numerosi sono gli incarichi relativi alla difesa per responsabilità professionale” così ci spiega il medesimo avvocato che collabora con l’omonimo studio padovano fondato dall’avvocato Susanna Rizzieri dopo una significativa esperienza internazionale in operazioni stra-

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ordinarie. La sede di Padova è dedicata prevalentemente all’assistenza all’impresa in ambito societario, commerciale, della contrattualistica, della proprietà industriale. “All’assistenza day by day, si affiancano anche competenze specifiche nella gestione di operazioni straordinarie” spiega il legale, che sottolinea l’importante esperienza maturata in operazioni di M&A, di acquisto di portafogli immobiliari di significativo valore. “Operiamo sia nella fase della due diligence, con la messa a disposizione di specifiche competenze in diritto amministrativo, sia nella fase di predisposizione e negoziazione

dei testi contrattuali e di sviluppo”. La crisi ha portato lo studio di Padova a prestare assistenza nell’ambito del processo di internazionalizzazione, ad acquisire speciali competenze nel settore del diritto fallimentare e della ristrutturazione del debito, avvalendosi in ciò dell’esperienza acquisita negli ultimi tempi di permanenza presso la precedente struttura legale specializzata a livello internazionale anche nella practice del banking&finance. “L’obiettivo dei due studi è creare rapporti di assistenza legale su base continuativa in un’ottica di fidelizzazione che permette anche la riduzione dei costi”.


L’avvocatura ha manifestato da subito la propria decisa opposizione all’intervento del Governo, denunciando come l’abrogazione delle tariffe e il passaggio al sistema parametrico abbiano determinato per la categoria un immotivato, ingiustificato e indiscriminato abbattimento, anche fino al 50%, degli importi relativi ai compensi. Ma questo non è l’unico motivo dello stallo. Il secondo riguarda l’attività stragiudiziale. L’articolo 2 sottolinea come l’assistenza, la rappresentanza e la difesa nei giudizi

Dedizione prima di tutto Lo Studio legale dell’avvocato Richard Martini di Lecco nasce da un’esperienza e da una tradizione familiare che risalgono ai bisnonni giudici, al nonno, al padre e alla madre avvocati. Oggi vanta specializzazioni importanti e una dedizione assoluta ai diritti di ciascuno Ancora oggi, i professionisti che prestano la loro attività nello studio dell’avvocato Richard Martini pongono al primo posto la dedizione agli assistiti, consapevoli della importante funzione sociale della professione forense che vogliono contribuire a riaffermare e far crescere. Di cosa si occupa prevalentemente lo Studio? Del campo civile, trattando le materie contrattuali, le successioni, la famiglia e in particolare il tema della responsabilità civile nei suoi molteplici aspetti, soprattutto quelli legati alla responsabilità professionale del prestatore d’opera intellettuale, sia esso

medico, architetto, ingegnere, notaio o altro professionista. È un tema attuale. Ci spieghi perché. Sì, perché l’evoluzione sociale ha imposto cambiamenti che portano al superamento della prestazione intellettuale come mera obbligazione di mezzi, poiché tutte le prestazioni implicano un risultato, ovviamente differente in considerazione dell’attività esplicata. Quali sono le altre specializzazioni che vi permettono di seguire il cliente in vari casi particolari? Lo Studio effettua attività di consulenza e assistenza in diritto delle

assicurazioni e in campo penale per quanto concerne i reati colposi strettamente correlati alla materia trattata della responsabilità per colpa. Non sono trascurabili le controversie esaminate derivanti dalla responsabilità per prodotti difettosi con conseguenze per il produttore e le controversie per infortunistica stradale con gravi esiti lesivi. Infine, lo Studio ha trattato alcuni casi di mesiotelioma pleurico derivante da amianto presente sul luogo di lavoro, ma estraneo al processo produttivo, difendendo in sede penale e civile i familiari delle vittime. Di recente si è aggiunta l’assistenza alle curatele fallimentari per la tutela del ceto creditorio”.

Studio Legale Avv. Richard Martini Via C. Cattaneo, 42/H Lecco t 0341 362103 segreteria@ studiolegalemartini.it

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Diritto e diritti

davanti a tutti gli organi giurisdizionali e nelle procedure arbitrali rituali sono da intendersi attività esclusive dell’avvocato. Inoltre, si legge che “Fuori dei casi in cui ricorrono competenze espressamente individuate relative a specifici settori del diritto e che sono previste dalla legge

per gli esercenti altre professioni regolamentate, l’attività professionale di consulenza legale e di assistenza legale stragiudiziale, ove connessa all’attività giurisdizionale, se svolta in modo continuativo, sistematico e organizzato, è di competenza degli avvocati”.

Una specializzazione per ogni esigenza Contrattualistica, obbligazioni, societario, recupero crediti, diritto di famiglia: questi sono solo alcuni dei campi di competenza coperti dall’esperienza di Angelica Rebecca Riccabella, avvocato e titolare dell’omonimo Studio legale a Brescia L’avvocato Angelica Rebecca Riccabella, attivo a Brescia, si occupa di vari aspetti del diritto civile, approfonditi nel corso degli anni con master frequentati in giro per l’Italia. Angelica Rebecca Riccabella Via Moretto, 38/B presso H.O.S., Brescia Via A. Lamarmora, 142/B Brescia t 030 280128 f 030 2036739 angelicariccabella@ tiscali.it

Di cosa si occupa esattamente il suo Studio? Opero in generale nel settore civile anche stragiudiziale, specialmente contrattualistica e obbligazioni, societario, recupero crediti, successioni, diritto di famiglia, volontaria giurisdizione. Poi, anche diritto comunitario e internazionale, diritto condominiale e diritto locatizio.

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Qual è attualmente l’ambito nel quale la sua professione è più richiesta? Sicuramente il diritto patrimoniale in genere, i contratti, ma anche il passaggio generazionale in azienda... Temi sui quali ho sviluppato una specializzazione ulteriore.

E qual è il vantaggio per chi si rivolge a lei in relazione a una consulenza di tipo patrimoniale? Sicuramente questa doppia competenza permette di risolvere eventuali problemi a monte, senza la necessità di ricorrere a una causa con tutto il dispendio economico, di tempo e di stress che ne consegue.

Che tipo di specializzazione? Ho approfondito, nella mia esperienza, ambiti del diritto civile che in genere sono di competenza notarile. Questo mi ha permesso di sviluppare delle competenze trasversali, quasi a cavallo tra le due professioni.

Lei ha sviluppato anche delle competenze nell’ambito del diritto comunitario? Sì, è stato proprio il tema della mia laurea. Una competenza che posso mettere a frutto in questo periodo di crisi visto che molte aziende cercano nuovi mercati fuori dai nostri confini.


Dalla parte di chi conta Non si può scindere un’impresa dal suo imprenditore e non si può scindere un imprenditore dai suoi interessi personali e familiari. Per questo, l’assistenza legale con un focus diretto alla persona, oltre che all’impresa, in molte occasioni, risulta più efficace

“È l’imprenditore che deve realizzare un investimento, tutelare un patrimonio e porsi al centro di ogni dinamica aziendale”, spiega l’avvocato Guido Grignani, titolare dell’omonimo Studio Legale che offre assistenza giudiziale e stragiudiziale e consulenza specifica nei principali settori del diritto civile, in particolare negli ambiti del diritto societario, della contrattualistica di impresa e delle successioni. “Queste specializzazioni ci permettono di mettere al centro l’imprenditore e seguirlo in tutte le sue esigenze, aziendali e personali”, continua Grignani. “Per esempio nei delicati casi in cui le dinamiche aziendali si mescolano a quelle familiari, come nei passaggi generazionali. Non solo. Una consulenza “alla persona”, più che all’impresa, è utile per esempio nel caso di giovani imprenditori che hanno bisogno di crescere, internazionalizzarsi, anche con un sostegno economico concreto ovvero per imprenditori interessati a strategie di disinvestimento, ricorrendo in entrambi i casi, per esempio, ad operazioni che possono coinvolgere un fondo di private equity”. Nello Studio troviamo l’Avv. Luciana Recagni per la materia

successoria e la responsabilità medica, l’Avv. Alessandro Oliari per il diritto bancario e le procedure esecutive e fallimentari, per la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, l’Avv. Lidia D’Agostino per il diritto di famiglia e delle assicurazioni, l’Avv. Andrea Loro per il diritto del lavoro e d’impresa, anche con profili internazionali e l’Avv. Anna Iovino per le locazioni e il condominio. La formazione notarile dell’avvocato Grignani ha consentito allo Studio di essere uno dei pochi attivi sul fronte della ma-

teria successoria, con particolare attenzione al profilo fiscale. “A fare la differenza oggi sono le competenze” dice Grignani, riflettendo sulla professione. “Oggi i clienti sono più informati, bisogna riuscire a dare risposte maggiori rispetto a quelle che riescono a reperire autonomamente. Oggi vince chi offre un alto livello professionale, dispone di una solida organizzazione tale da assicurare assistenza per casi complessi ma, nello stesso tempo, una struttura in grado di garantire ancora un rapporto fiduciario”.

Studio Legale Grignani Melegnano, Milano, Lodi t 02 98232973 www.studiogrignani.it

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Diritto e diritti

Tra competenze e visione d’insieme In un mercato che tende alla iper specializzazione dei professionisti, e dunque alla aggregazione di professionalità complementari, lo studio legale tradizionale funziona ancora? La risposta è in questo esempio di successo

Landini De Rosa studio legale tributario Via G. Marconi, 6 Bologna t 051 5880664 f 051 5880783 www.landiniderosa.net

Law firm o studio tradizionale? In Italia funziona secondo il principio “In medio stat virtus”. Lo dimostrano attività di successo come Landini De Rosa Studio Legale Tributario, fondato dagli avvocati Fausto Landini e Maria Grazia De Rosa, e attivo a Bologna in ambito giudiziale e stragiudiziale nei settori del diritto civile d’impresa. Lo studio fornisce un’ampia gamma di servizi di assistenza che spaziano dal diritto tributario al diritto societario.

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Law firm o studio di stampo tradizionale? Noi crediamo fortemente che nel mercato attuale fornire un servizio di assistenza legale ai medesimi standard qualitativi offerti da grandi law firm ma operando con una struttura snella rappresenti un plus. Ciò comporta indubbi vantaggi per i clienti. Potete farci qualche esempio? Innanzitutto la certezza di essere assistiti direttamente dal professionista al quale hanno affidato l’incarico, cosa che non sempre accade in studi più strutturati. In più, si possono ottenere dei servizi altamente specializzati a un costo ridotto. Operare con una struttura snella consente di contenere le spese e praticare tariffe competitive.

Ma funziona in un mercato che tende alla iper specializzazione? Nel nostro settore l’iper specializzazione è un falso mito. La qualità più importante è la visione d’insieme dei problemi. Che non si può avere se, per prassi operativa, ci si limita alla cura di alcuni aspetti. Questo vale in modo particolare per chi, come noi, si propone di offrire un supporto legale alle imprese in una realtà in cui le problematiche giuridiche sono sempre più tra loro interconnesse. Con ciò non sto negando che un certo grado di specializzazione sia utile, infatti noi ci avvaliamo della collaborazione di colleghi esterni, che operano in ulteriori ambiti. Così, di volta in volta, possiamo modulare la gamma dei servizi offerti in relazione alle esigenze specifiche di ciascun caso.


Tra gli altri, è insorta l’Aneis, Associazione Nazionale Esperti di Infortunistica Stradale, che ha commentato così il testo di legge: “Si esclude che l’attività stragiudiziale sia per definizione sempre e necessariamente collegata a quella giudiziale; se così non fosse,

ci sarebbe da chiedersi per quale ragione il legislatore abbia sentito l’esigenza di differenziare l’attività stragiudiziale connessa all’attività giudiziale da quella ad essa non connessa, riservando solo la prima alla professione forense”.

La versatilità diventa lo standard più richiesto Rivolgendoci a uno studio legale vogliamo essere certi di poter ricevere, tempestivamente, assistenza su situazioni di ogni natura. Domenico Iacopino, avvocato bergamasco, mostra l’ecletticità nel suo studio e del suo approccio con i clienti La clientela degli studi legali, sempre più ampia e diversificata, richiede un’assistenza che copra i campi più disparati. È corretto affermare che la versatilità e l’ottima preparazione di un legale sono ormai standard richiesti in tutte le casistiche. Lo Studio Legale Iacopino, attivo dal 1988, sembra soddisfare pienamente queste caratteristiche. “Il mio studio legale offre consulenza e assistenza legale nei diversi ambiti del diritto civile, con particolare attenzione alle problematiche legali delle attività imprenditoriali, come il diritto commerciale e socie-

tario, diritto dei contratti, diritto fallimentare e delle procedure concorsuali, oltre alla contrattualistica e al recupero crediti” afferma Domenico Iacopino, titolare dello Studio legale situato nel bergamasco. “Nel settore privato, l’attività professionale si estende al diritto del lavoro, al diritto di famiglia e delle successioni, alla proprietà e alle questioni condominiali, ai singoli contratti e alla tutela dei diritti. E la gamma di servizi offerti nel settore civilistico è completata da una specifica competenza in materia di diritto penale”. Ma anche un’eccellente pre-

parazione, da sola, non può garantire le ottime prestazioni che la clientela si aspetta. Un modus operandi specifico è un altro importante standard richiesto. “Bisogna offrire professionalità, riservatezza e tempestività sullo stato di gestione dell’incarico” conclude Domenico Iacopino. “Così come un approccio personalizzato alle necessità del cliente, e un’assistenza e una consulenza mirate, in primo luogo, ove percorribile, alla soluzione stragiudiziale delle controversie riguardanti le aree del diritto di cui lo studio si occupa”.

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Diritto e diritti

n tema di assegni familiari, l’adozione di provvedimenti giudiziari che riguardano la regolamentazione delle modalità di contribuzione di ciascun genitore al mantenimento dei figli provoca diversi problemi. Per esempio, relativamente al rapporto tra mantenimento diretto e corresponsione di un assegno periodico perequativo, oppure riguardo alla differenziazione tra spese ordinarie e spese straordinarie. Quest’ultimo punto in particolare è una frequente fonte di liti e contrasti tra i genitori ex coniugi. Anche perché la giurisprudenza dà origine a indirizzi eterogenei, diversi tra loro, spesso persino all’interno dello stesso Foro. Per ovviare a ciò, alcuni Tribunali si sono resi

Separarsi sì, ma ragionevolmente Non basta un legale: serve un’altra figura specializzata per facilitare le cause di divorzio, spesso lunghe e complesse. Stefano Caiola, commercialista, revisore contabile e consulente tecnico del Tribunale di Milano, ci spiega perché

Stefano Caiola Via San Michele del Carso, 21 - Milano t 02 72625139
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Negli ultimi anni le cause per separazione e divorzio hanno subito un sensibile incremento, dovuto anche all’insorgere della crisi economica e al conseguente aggravarsi delle quotidiane difficoltà finanziarie all’interno dei nuclei familiari. “Porre fine a una relazione matrimoniale comporta il sostenimento di un costo sia economico sia psico-fisico” spiega Stefano Caiola. “È necessario affidarsi a un avvocato e affrontare indagini sulla propria capacità patrimoniale, reddituale e finanziaria. Nel corso della separazione giudiziale, ai fini di una congrua determinazione dell’assegno di

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conto della necessità di mitigare l’incerta prassi giurisprudenziale che caratterizza questa delicata situazione. A questo scopo sono stati redatti, d’accordo con i Consigli dell’Ordine degli avvocati e le diverse associazioni forensi, vari protocolli che intendono fornire un chiaro indirizzo nella qualificazione e differenziazione tra spese ordinarie e spese straordinarie. Non tutti i Tribunali, però, si sono preoccupati di redigere dei protocolli in questo senso. Tra quelli più completi bisogna ricordare quello del Tribunale di Bergamo, redatto in collaborazione con l’Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e i minori e l’Associazione provinciale forense: qui si distinguono

mantenimento, il giudice nomina sempre più frequentemente un consulente tecnico per valutare il tenore di vita della famiglia, accertare l’effettiva disponibilità economica e le relative abitudini”. Il giudice, infatti, può non ritenere attendibili le sole risultanze delle dichiarazioni dei redditi e richiedere l’integrazione di ulteriori elementi presuntivi di ricchezza. Assume quindi sempre più importanza il ruolo del dottore commercialista ed esperto contabile: nella fase preliminare del giudizio consente alle parti di prendere piena consapevolezza

della propria condizione patrimoniale e finanziaria, evitando di incorrere in eventuali circostanze pregiudizievoli che possano aggravare la situazione personale. “Conoscere anticipatamente i propri limiti patrimoniali, reddituali e finanziari, con l’aiuto di un professionista, è pertanto di fondamentale importanza” conclude Stefano Caiola. “Bisogna conoscere preventivamente il rischio potenziale che potrebbe presentarsi con la nomina di un consulente tecnico e poter gestire separazione o divorzio in modo ragionevole”.


In tribunale per un figlio o per vicende familiari: la persona al centro

è L’ IMPERATIVO DI OGNI LEGALE QUANDO GLI AMBITI DI AZIONE SONO COSÌ DELICATI. PERCHÉ I FATTORI PERSONALI CHE ENTRANO IN GIOCO POSSONO DETERMINARE L’ESITO DELLA CAUSA La persona, la sua storia, le sue relazioni: questo il faro dello Studio legale di via Leopardi 19, a Milano, realtà che opera nei delicatissimi ambiti del diritto penale e del diritto minorile e di famiglia. Con un vantaggio non da poco: un team tutto al femminile con doti di empatìa che facilitano l’instaurarsi di un rapporto di fiducia con l’ assistito. “Tutto parte dall’ascolto e dal coinvolgimento del cliente

nelle scelte difensive, che per essere davvero vincenti devono tener conto delle reali esigenze e delle capacità della persona, anche di tenuta emotiva, durante il processo e dopo” spiega l’avvocato Giuliana Sutti. E continua: “All’occorrenza attiviamo la collaborazione con altre professionalità e mediamo i rapporti con i servizi sociali”. Nello Studio, proprio di fronte al Tribunale per i Minorenni di Milano e

attivo tutto l’anno senza interruzione estiva, collaborano cinque avvocati. Nel settore penale e penale minorile operano Anna Lucchelli, che assicura assistenza legale anche alle vittime di reato, e Maria Chiara Arca, con esperienza anche nel penale tributario e nel diritto dell’immigrazione. Giuliana Sutti e Maddalena Giussani offrono consulenza e assistenza in materia di diritto di famiglia: separazioni, divorzi, interruzioni di convivenze di fatto, azioni relative al riconoscimento dei figli, alla tutela dei minori, alla materia successoria. Completa il cerchio delle competenze Raffaella Pagani, con esperienza in materia condominiale, commerciale, di responsabilità civile e recupero crediti, indispensabile quando sono in gioco interessi patrimoniali della persona e della famiglia. Gli avvocati Lucchelli, Giussani e Sutti sono fra i fondatori della Camera Minorile di Milano, associazione attiva dal 2004 che ha per scopo lo studio di tutte le tematiche connesse ai diritti dei minori. Non è un caso quindi che per le professioniste di via Leopardi 19 l’aggiornamento sia fondamentale: oltre a frequentare i corsi di formazione professionale si riuniscono ogni quindici giorni per scambiare esperienze e competenze, condividere casi e soluzioni e così esser pronte ad offrire la miglior assistenza.

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Diritto e diritti le spese che vanno concordate a priori tra i genitori e quelle che non necessitano di un accordo preventivo. Le prime sono le spese mediche che riguardano nello specifico cure dentistiche, ortodontiche e oculistiche, cure termali e fisioterapiche, trattamenti sanitari erogati anche dal Servizio Sanitario Nazionale e farmaci particolari. Per le spese scolastiche si considerano le tasse scolastiche e universitarie imposte da istituti privati, i corsi di specializzazione, le gite scolastiche con pernottamento, i corsi di recupero e lezioni private e l’alloggio presso la sede universitaria. Per le spese extrascolastiche si tratta di corsi di istruzione, attività sportive, ricreative e ludiche e pertinenti attrezzature, spese di custodia come quelle per la baby sitter, viaggi e vacanze. Le spese che invece non necessitano di accordo preventivo sono, per quanto riguarda le spese mediche, le visite specialistiche prescritte dal medico curante, le cure dentistiche presso strutture pubbliche, i trattamenti

sanitari non erogati dal Servizio Sanitario Nazionale e i tickets sanitari. Per le spese scolastiche, le tasse scolastiche e universitarie imposte da istituti pubblici, i libri di testo e materiale di corredo scolastico di inizio anno, le gite scolastiche senza pernottamento, il trasporto pubblico e la mensa. Infine, per le spese extrascolastiche, il tempo prolungato, pre-scuola e dopo-scuola, il centro ricreativo estivo e gruppo estivo. Un altro Foro che si è impegnato molto in questo ambito è quello di Firenze che ha presentato nel 2011 il Protocollo per i giudizi di separazione, divorzio e relative modifiche: non si occupa solo della questione in esame ma disciplina vari aspetti delle diverse fasi dei giudizi di separazione e divorzio, soprattutto per quanto concerne l’affidamento dei figli. Oltre a fornire un elenco delle spese definite straordinarie il Tribunale di Firenze cerca di fornire delle linee guida anche per ciò che concerne le modalità di corresponsione e introduce la possibilità di quantificare forfettariamente l’entità di tali spese.

LE REGOLE DEL GIOCO Il mondo del gioco è un mondo di regole. “Tanto più in Italia, dove il gioco con vincita in denaro è monopolio statale e il gioco d’azzardo rimane un reato” spiega l’avvocato Giuseppe Pucci, esperto in materia. “Regole contenute in leggi, regolamenti e provvedimenti amministrativi che si succedono senza ordine: non esiste ancora un testo unico sul gioco”. Gli interessi economici sono rilevanti, gli investimenti importanti, le sanzioni per chi sbaglia e infrange le regole sono pesanti. Gli operatori hanno dunque necessità di un’assistenza continua e competente. “Occorrono esperti di diritto amministrativo: gli operatori devono ottenere concessioni, autorizzazioni, licenze, e ogni violazione dà luogo a sanzioni amministrative” continua il legale. “Inoltre, servono civilisti ed esperti di contrattualistica: ogni operatore, oltre che con i giocatori, viene a contatto con altri operatori che occupano vari segmenti dell’offerta di gioco. Si parla, infatti, di filiera del gioco. Senza dimenticare il diritto penale e il diritto comunitario: alcune sentenze della Corte di Giustizia fanno ormai parte del corpus normativo della disciplina dei giochi. Insomma, occorre conoscere le regole dei giochi”. Studio Legale Pucci - Viale Giuseppe Mazzini, 114/B - Roma t 06 3725045 - c 347 4424862 - g.pucci@studiopucci.net

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Il valore del lavoro

Dipendenti e imprenditori tra riforme e tutele Cosa è cambiato nel 2013 con la legge Fornero? Quali sono le nuove strategie vincenti nella gestione delle risorse umane? Il mercato del lavoro è in continua mutazione e i nuovi parametri sono sempre più variabili. Ecco le principali novità del settore. Dal punto di vista dell’impresa e del lavoratore A cura di Ida Cascio

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S

econdo i cambiamenti attuati dalla riforma Fornero e attuati in maniera quasi completa da gennaio 2013, sono cambiati i contratti di apprendistato. Il rapporto tra questi ultimi e le maestranze qualificate, in azienda, deve corrispondere a due ogni tre al di sopra dei 10 addetti. Per i contratti intermittenti, restano validi i termini fino al prossimo 18 luglio, così come per la validità delle vecchie partite Iva, fino a quando, cioè, la riforma compirà un anno

di vita. Addio, invece, ai cosiddetti contratti di inserimento, tipologia che viene di fatto abrogata e rimpiazzata da specifici incentivi all’occupazione. Tra le agevolazioni, si è sperimentato il bonus assunzioni con sgravio contributivo al 50% per le aziende che assumono lavoratori sotto i 50 anni e senza lavoro da almeno 12 mesi (o donne di qualsiasi età), che potrà arrivare a 18 mesi in caso di contratto a tempo indeterminato.

CONCORSI: CHE “PASSIONE”! Partecipare a un concorso pubblico è una passione. “Intesa, però, nel senso di calvario” commenta Elena De Bacci, avvocato romano che con la consulenza dell’organizzazione sindacale FIR-CISL, offre tutela nelle tante problematiche sottese al rapporto di lavoro nel pubblico impiego. “Conosco gioie e dolori di chi vince un concorso pubblico. Quasi sempre la gioia di aver vinto viene ridimensionata dalla valanga di ricorsi notificati da parte di chi non è entrato in graduatoria ed eccepisce l’illegittimità del bando o dei lavori della Commissione esaminatrice. Nel migliore dei casi i vincitori dovranno affrontare spese legali per difendersi in giudizio, nel peggiore dei casi si vedranno annullato il diritto al posto. Questo dipende spesso dalla P.A., che nel redigere il bando non si attiene alle disposizioni di legge, oppure dalla Commissione esaminatrice che sfrutta eccessivamente la discrezionalità di cui dispone. Annullare un concorso non significa solo mortificare le aspettative di chi ha vinto, comporta anche spese per la P.A. e, dunque, per i cittadini. Sarebbe auspicabile maggiore attenzione nella redazione del Bando di concorso e nell’esecuzione dei lavori da parte della Commissione esaminatrice a tutela di tutti i partecipanti”. Studio Legale - Avv. Elena De Bacci - Via Sannio, 61 - Roma - t 06 70494400 - f 06 77206943

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Il valore del lavoro

Come mettere in regola le Partite Iva Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 37%. Ma per le imprese, oberate dall’imposizione fiscale, è difficile assumere lavoratori. Nell’ultimo decennio si è cercato di snellire la disciplina delle assunzioni con l’introduzione di nuove tipologie contrattuali

Studio Legale Avv. Luisa Dall’Oglio Via Cefalonia, 55 Brescia t 030 3755013 luisadalloglio@tin.it studiolegaledalloglio.it

La nuova riforma del lavoro ha introdotto importanti novità in tema di flessibilità lavorativa, limitando le forme collaborative elusive del classico rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. “A proposito del rapporto tra azienda e titolare di partita IVA, la nuova legge ha individuato alcuni criteri in base all’esistenza dei quali si presume sussista elusione da parte dell’azienda” spiega l’avvocato Luisa Dall’Oglio, esperta in materia. “Tali requisiti vengono individuati nella durata del rapporto, che deve essere superiore a 8 mesi lavorativi nell’anno solare; in termini di

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corrispettivo: se il fatturato del collaboratore è pari all’80% nei confronti della stessa azienda nell’arco dei due anni antecedenti, significa che si è in presenza di una falsa partita IVA, così nel caso in cui il collaboratore abbia una postazione fissa in azienda, presso una delle sedi del committente. Le conseguenze per le aziende nel caso in cui vi sia un’ispezione ad hoc sono abbastanza pesanti: infatti, nel caso in cui venga accertata una “falsa partita IVA” il contratto viene trasformato in Co.Co.Pro. con partita IVA, se v’è un progetto, in contratto a tempo indeter-

minato con decorrenza dalla data di costituzione del rapporto o dalla data della prima fattura se non v’è un progetto, a tempo indeterminato indipendentemente dall’esistenza o meno del progetto, laddove le mansioni del collaboratore siano analoghe a quelle svolte dagli altri dipendenti in azienda”. Fortunatamente le aziende hanno ancora tempo per adeguarsi, visto che la riforma prevede che per i contratti in essere alla data di entrata in vigore, la legge si applichi a partire dal 18 luglio 2013, data dalla quale certamente partiranno i controlli ispettivi.


Intanto, a gennaio è decaduta una duplice delega conferita al governo, quella sulla disciplina dei servizi per l’impiego e l’altra, specifica, sui livelli essenziali delle prestazioni e sulla validazione degli apprendimenti. Per quanto riguarda l’ambito fiscale, hanno avuto effetto l’addizionale dell’1,4% sui rapporti non a tempo indeterminato, la nuova

imposta sui licenziamenti e i nuovi contributi per artigiani, commercianti e autonomi. Intanto, l’Inail ha comunicato le istruzioni operative in materia contratti di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto in virtù delle variazioni apportate agli articoli 61 e seguenti del D.Lgs. 10 settembre 2003 n. 276 dalla Riforma del Lavoro Fornero.

Rapporti professionali “autonomi” Stabilizzare le relazioni lavorative tra impresa e collaboratore o dipendente. È lo scopo della recente riforma del lavoro. Un riforma che lascia, però, ancora spazio a un sistema interpretativo che rende possibile un uso distorto dei rapporti in azienda “Per migliorare le condizioni dei collaboratori che lavorano alle stesse condizioni di dipendenti, il legislatore ha modificato l’art. 69 del D. Lgs. n. 276/2003” spiegano Franca Argese e Roberto Bacchini, avvocati titolari dell’omonimo Studio Legale milanese.

rata della collaborazione supera gli otto mesi dell’anno, il compenso pagato (anche da soggetti diversi ma riconducibili allo stesso centro di imputazione di interessi) supera l’80% dei compensi annui totali e il lavoratore ha una postazione fissa.

In che modo la legge ha modificato la discrepanza? Introducendo, con l’art. 69-bis, la presunzione che tali prestazioni siano da considerarsi rapporti di collaborazione a progetto se il compenso annuo è inferiore ai 18.000 euro lordi. Non solo, devono anche ricorrere almeno due tra queste condizioni: la du-

Se ricorrono queste condizioni cosa può fare il lavoratore? Impugnare il rapporto di lavoro deducendo la non genuinità del rapporto. Qualora il collaboratore con Partita Iva impugni il rapporto di lavoro deducendo la non genuinità del rapporto, grava sul committente l’onere di provare l’effettiva indipendenza del lavoratore.

Tutti possono ricorrere a questa misura? La legge però esclude da questa verifica, e quindi dalla presunzione di lavoro subordinato, i soggetti iscritti ad albi professionali o registri di categoria ed i lavoratori altamente specializzati la cui prestazione, come recita la legge, “sia connotata da competenze teoriche di grado elevato acquisite attraverso significativi percorsi formativi, ovvero da capacità tecnico-pratiche acquisite attraverso rilevanti esperienze”. Una definizione, quest’ultima, piuttosto ampia che lascia ancora ampio spazio alle aziende per un uso distorto di questo regime.

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Il valore del lavoro OUTSOURCING CON STRATEGIA “Come ci vedono le aziende? Per alcune la nostra figura è una scelta obbligata dalla legge mentre nelle realtà più strutturate risultiamo a volte scomodi”. Romina Caccaro, consulente del lavoro, fa il punto sulla sua professione: una categoria con conoscenze e competenze giuridiche, lavoristiche, previdenziali e fiscali. “Credo sia importante sederci a un tavolo comune con gli imprenditori per ridare il giusto significato al nostro ruolo, soprattutto nella realtà attuale in cui obiettivo comune è la riduzione dei costi insieme alla valorizzazione del proprio personale”. Secondo Caccaro, la strategia giusta è gestire il servizio HR in outsourcing. “Permette di avvalersi di professionisti del lavoro che abbiano a cuore gli interessi aziendali e le esigenze del lavoratore, per contemperare i vari interessi in gioco, risolvere i conflitti fin dall’origine, evitando contenziosi inutili, motivare il personale e scegliere politiche retributive variabili all’interno degli accordi. Il progetto, per avere successo, deve essere costruito a stretto contatto con l’imprenditore che ottiene un servizio personalizzato indirizzando le professionalità interne allo sviluppo del core business aziendale”. Caccaro Romina - Consulente del lavoro Campo San Martino - Padova - t 049 552883 - f 049 9630115 romina.caccaro@studioromina.it

Allacciandosi alle indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Inail ha riaffermato come la nuova disciplina trovi attuazione con riferimento esclusivo ai contratti di collaborazione stipulati dopo il 18 luglio 2012, data di entrata in vigore della menzionata legge 92/2012. In particolare: nel caso in cui il funzionario di vigilanza, nel corso dell’accertamento, non ravvisi nel contratto nessuno specifico progetto o viceversa constati che l’individuazione progettuale si traduce in mera, vuota “clausola di stile” volta a dissimulare il reale rapporto di lavoro, sarà tenuto a procedere alla riqualificazione relazionale di collaborazione in un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Il funzionario preposto alla vigilanza, ai fini del mantenimento dell’“autenticità”

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progettuale, dovrà, in particolare, appurare la fondatezza di alcuni precisi requisiti. Nello specifico si troverà ad accertare la sussistenza di: collegamento funzionale a un determinato risultato finale, dovendo essere il progetto funzionalmente congiunto ad un esito finale, identificandone il contenuto caratterizzante così come il risultato conclusivo idoneo a conseguire un localizzato interesse del committente che sia, a sua volta, obiettivamente riscontrabile; autonoma identificabilità previa mancata coincidenza con l’oggetto sociale del committente, nel senso che il progetto non va composto di semplice riproposizione dell’oggetto sociale del committente, dovendo di contro presentare una doverosa specificità autonomistica di contenuti ed obiettivi; infine esecuzione di compiti non meramente operativi o ripetitivi, che possono essere


Il futuro della gestione delle risorse umane Il vero valore competitivo di un’azienda? Le Human resources Che vanno gestite con strategia e metodi da grande azienda. Un approccio che, grazie all’outsourcing, oggi è a portata anche delle piccole e medie imprese

Le risorse umane oggi sono il vero valore aggiunto di un’azienda. Soprattutto della piccola e media impresa italiana focalizzata su produzioni di alta qualità che portano il valore del “Made in Italy” nel mondo. “Sì, perché l’alta qualità è merito di competenze ed esperienze custodite nel grande patrimonio umano sviluppato nel tempo dall’azienda” spiega Gennaro Taglialatela, partner di New Work, una nuova realtà di consulenza per la gestione delle risorse umane nata a supporto della Pmi dall’unione di sei professionisti con competenze diverse: responsabili delle risorse umane, giuslavoristi e consulenti del lavoro. Qual è la vostra mission? Mettere insieme le nostre diverse competenze maturate pres-

so aziende di altissimo livello per garantire anche alle piccole e medie imprese un supporto professionale d’eccellenza ma a prezzi ridotti. In che modo? Le Pmi possono usufruire dei nostri servizi solo al momento del bisogno, aggirando l’ostacolo di dover mantenere una struttura di direzione del personale con i costi conseguenti come invece fa la grande azienda. Ma con la garanzia di avere lo stesso servizio. Abbiamo risposto a un’esigenza tipica del tessuto imprenditoriale del territorio bresciano. Esigenza sentita in tutto il territorio nazionale di provincia che, pur nelle sue limitate dimensioni e organizzazioni, spesso si trova a intrattenere rapporti commerciali con colossi internazionali senza

una struttura valida a supporto. Ecco che interveniamo noi. Che tipo di servizi offrite? Dai più classici, come appunto la gestione delle risorse, a quelli più innovativi. Per esempio, la gestione dei modelli di competenze e la riorganizzazione d’impresa. Non solo. Anni di esperienza nel campo sindacale portano altre competenze utili a una comunicazione efficace impresa-lavoratori. Nello specifico, la consulenza si estende dall’analisi delle mansioni e delle prestazioni alla valutazione del clima aziendale. Con lo scopo di ottimizzare il lavoro e creare un team working vincente con il miglior utilizzo delle risorse umane e un’attenta politica dei costi per ottenere nuovi standard di competitività.

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Il valore del lavoro determinati dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, pur a fronte della precisazione sottoscritta dall’Inail che indica come l’intervento della contrattazione sia di natura puramente facoltativa, non subordinando quindi l’applicabilità della presunzione.

L’avvocato e il preventivo: un binomio che crea fiducia e stabilità I rapporti duraturi e sereni tra imprenditori e professionisti si creano soprattutto grazie a trasparenza e flessibilità. Una logica vincente a maggior ragione in un periodo di grandi sfide per il mondo attuale

Luigi Andolfo Avvocato Milano luigi.andolfo@ iuraplus.com www.iuraplus.it

La crisi che affligge l’Italia da oltre quattro anni ha riportato l’attenzione sui temi del diritto del lavoro. “Anche per effetto della riforma Fornero il livello e la criticità del contenzioso giuslavoristico rischia di diventare insostenibile per le imprese” commenta Luigi Andolfo, avvocato “nato” professionalmente in uno dei più prestigiosi studi giuslavoristici italiani e da 10 anni membro di Iuraplus, associazione multidisciplinare di professionisti milanesi. Andolfo riesce a coniugare elevati livelli qualitativi di assistenza alle imprese e ai privati con costi contenuti e

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trasparenti. “Il preventivo, anche non obbligatorio, rappresenta un insostituibile strumento per consentire al cliente di poter programmare con certezza l’onere economico dell’investimento nel professionista, ma anche e soprattutto per creare da subito un rapporto di reciproca fiducia, quale non potrebbe esistere se l’avvocato si riservasse di quantificare ex post i suoi onorari in base ad astratti criteri tariffari, estremamente complessi quanto spesso completamente sconosciuti ai non addetti ai lavori” continua il legale. “Particolare favore hanno perciò incontrato

i contratti di assistenza globale nella gestione delle problematiche previdenziali e del lavoro che consentono, a costi accessibili e certi, di beneficiare di una consulenza preventiva qualificata”. Andolfo opera da oltre un ventennio nel campo del diritto del lavoro e del diritto previdenziale e ha vissuto da protagonista alcuni dei contenziosi più significativi, per esempio i contratti a termine per primari operatori del settore postale e compagnie aeree, procedure di esternalizzazione, mobilità, operazioni di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale.


E se la riforma violasse la Costituzione? Le modifiche al sistema pensionistico e all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, attuate dal ministro Fornero, hanno spaccato in due l’opinione pubblica. Roberto Scisca, avvocato monzese titolare dell’omonimo studio legale, ha analizzato gli effetti di queste riforme

Tra le riforme varate dal governo tecnico, quelle sulle pensioni e sui licenziamenti hanno fatto discutere più di altre. Roberto Scisca ce ne parla in modo chiaro e critico, spiegandoci perché tali riforme possono essere considerate inique. A chi giovano le nuove norme su pensioni e licenziamenti? La riforma si è accanita contro i deboli e ha difeso i forti. Sono state colpite le pensioni più basse congelando l’indicizzazione. Per rispettare il principio di uguaglianza, fissato un minimo, tutte le pensioni, anche quelle già erogate, dovrebbero essere ricalcolate con il sistema contributivo. Ciò renderebbe tutti uguali di fronte alla legge e alla matematica: le baby pensioni, elargizioni clientelari, sarebbero da falcidiare e le maxi pensioni, frutto di furti legalizzati, andrebbero riproporzionate. Si è parlato, recentemente, di una presunta eccezione d’incostitu-

zionalità della riforma dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Com’è stata la risposta dei giudici? Sconcertante, dato che continuano ad applicare ai licenziamenti intimati ante riforma la vecchia normativa che è stata abrogata. La nuova normativa, invece, è inapplicabile perché la legge non può disporre che per l’avvenire, salvo in caso di norma transitoria che ne disponga la retroattività. Ma quest’ultima è assente. Come si può evitare questa situazione? Con una dichiarazione d’incostituzionalità della nuova normativa per violazione dell’art. 3 della Costituzione. La sentenza

dovrebbe riaffermare la prima regola democratica: il popolo è rappresentato dal Parlamento, i giudici devono applicare la legge, non sostituirsi al potere legislativo e alla Corte Costituzionale applicando leggi abrogate. Se l’abrogazione retroattiva è incostituzionale, come in questo caso, lo deve stabilire la Corte Costituzionale.

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Che consiglio si sente di dare a imprese e lavoratori? Trovatevi un buon avvocato che sappia darvi certezze e vi tenga lontano il più possibile dai Tribunali. Prevenire l’incertezza del diritto e dei giudici giova al portafoglio e alla salute.

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Il valore del lavoro

Un contratto a prova di lite L’imprenditore va al sodo, all’oggetto, al prezzo e ai termini di pagamento. Così accade che spesso tralasci aspetti meno evidenti, che danno forza di legge al contratto e che per questo vanno studiati tenendo sempre presente l’ipotesi di una lite

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Un buon contratto non si riconosce quando le cose vanno bene ma quando le parti si scontrano. Per questo va preparato immaginando che cosa accadrebbe in caso di controversia. “L’imprenditore attento e consapevole che si accinge a concluderne uno, deve prestare attenzione ad aspetti spesso trascurati. A maggior ragione se si tratta di un contratto internazionale” spiega Marco Rigoni, avvocato a Brescia. “Attenzione alle clausole che: presiedono al regolare adempimento delle prestazioni, stabiliscono i criteri per l’individuazione della legge ap-

Qualora dovessero risultare insufficienti i menzionati requisiti, il progetto andrà valutato come inesistente con la conseguenza, in termini di sanzioni, che comporta l’alterazione del rapporto in contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, fin dalla data costitutiva del medesimo. Idem se il collaboratore a progetto veda effettuare l’attività mediante prassi analoghe rispetto a quella svolta dagli stessi lavoratori dipendenti dell’impresa committente.

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plicabile, chiariscono, in caso di controversia, a quali regole processuali fare riferimento, indicano metodi di risoluzione dei conflitti, come l’arbitrato o il giudizio ordinario”. La normativa nazionale e internazionale in tema di contratti è assai complessa, a causa dell’intrecciarsi non sempre coordinato e coerente di leggi, trattati, convenzioni. “Ciò deve indurre non solo l’imprenditore ma anche il professionista che lo assiste a non cedere alla fretta, per ispirarsi, invece, a un principio di prudenza” continua il legale. “La legge 31 maggio 1995, n. 218, introducendo la

riforma del sistema italiano di diritto privato internazionale, determina l’ambito della giurisdizione italiana, pone i criteri per l’individuazione del diritto applicabile e disciplina l’efficacia delle sentenze e degli atti stranieri. Ormai tutti i principali ordinamenti giuridici nazionali dispongono di un sistema di norme di diritto internazionale privato. La difficoltà risiede nel fatto che non vi è uniformità tra gli ordinamenti giuridici. È quindi auspicabile che si giunga all’elaborazione di un Codice privato europeo da cui trarre regole uniformi ed efficaci nei vari Stati della Comunità”.


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Proteggi la tua azienda a sicurezza informatica è un tema attuale ma poco percepito dalle aziende che, spesso, non se ne preoccupano fino a quando non ne avvertono la necessità. A meno che non si tratti di aziende particolarmente sensibili al tema, come quelle che operano nel settore bancario o delle telecomunicazioni. Ma rimandare

la messa in sicurezza dei propri sistemi informatici può essere molto pericoloso. Secondo un’indagine recente, il 63% delle aziende è stata “infettata” da virus informatici senza che se ne sia accorta. Il 54% ha subito almeno una perdita di dati e il 36% ha visto inviare, al di fuori dell’azienda, informazioni sulle carte di credito. Le cause?

Crescere sì. Ma al sicuro A cura di Ida Cascio

Studi legali: quando piccolo vuol dire grande “Una boutique attenta al mercato, una sartoria che fa ottimi abiti su misura. Niente a che fare con un multistore e neanche con un atelier di lusso”. Così Gianpaolo Todisco definisce Tsclex, lo Studio legale fondato a Milano con il collega Mark Bosshard da consulenti legali di fiducia, ma che in materie specialistiche cercano la qualità al giusto prezzo.

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Avvocato Todisco, in cosa consiste, nel vostro caso, la via di mezzo tra boutique di lusso e multistore? Offriamo l’attenzione al cliente e la flessibilità tariffaria degli studi tradizionali a chi non vuole rinunciare al taglio internazionale, alla preparazione scientifica e alla specializzazione che, in genere, si ritrovano in strutture di maggiori dimensioni. I nostri clienti, infatti, sono imprese spesso già assistite

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I vostri fiori all’occhiello? La proprietà industriale ed intellettuale e il diritto della concorrenza sono i nostri temi forti. L’eccellenza sta nell’unione delle competenze: l’avv. Bosshard - che è anche docente della materia a livello nazionale ed internazionale - segue soprattutto il contenzioso in materia di brevetti, marchi, design e concorrenza sleale, ma anche il licensing e i trasferimenti di tecnologia. Io, invece, ho maturato esperienza all’estero nel diritto d’autore e dello spetta-

colo, dell’immagine, dei media e dell’information technology. Perché il cliente dovrebbe preferirvi a studi più strutturati o affermati? Sulla piazza milanese operano diversi professionisti di grande livello. Ma noi possiamo coniugare un servizio di livello internazionale con i costi ridotti e la possibilità di seguire da vicino il cliente che sono proprie di una struttura agile. Rispetto ad altre realtà riteniamo di essere competitivi su due fronti: le tariffe, che oggi contano ben più di ieri, e la possibilità di garantire al cliente che i professionisti senior che accettano l’incarico lo seguiranno in prima persona.


I requisiti per una critica corretta (e legale) ai prodotti Dove sta il confine tra recensione e diffamazione? Ce lo dicono gli avvocati dello studio legale Brizzi e Cazzaniga

Ormai tutti i mass media diffondono test sulla qualità dei prodotti. Talvolta, però, capita che alcune aziende protestino, ritenendo i test sbagliati e con effetti distorsivi sulla concorrenza. L’avvocato Guido Brizzi spiega entro quali termini legali può essere diffusa la critica di un prodotto. Quali sono i principi di diritto che regolano la materia in Italia? La pubblicazione di giudizi sui prodotti in commercio è esercizio del diritto di cronaca e di critica, che è uno dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione. Sull’altare dell’interesse economico di un’azienda, non può essere sacrificato il diritto del cittadino a conoscere la reale qualità di un prodotto. La libertà di manifestazione del pensiero non è però illimitata. Verità e correttezza segnano il confine tra la critica lecita e quella illecita. Quali devono essere le caratteristiche di una critica corretta? Innanzitutto la veridicità della notizia e la correttezza della forma espositiva, quindi l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti, infine la serietà metodologica e scientifica. Ciò tutela non solo l’azienda, ma anche i consumatori stessi, i quali hanno il diritto di poter decidere di acquistare un certo tipo di pro-

dotto senza l’inquinamento di informazioni inesatte. In che modo un’azienda, vittima di test falsi o inesatti, può tutelarsi? Per prima cosa, i soggetti danneggiati possono esercitare il diritto di rettifica, chiedendo che sia data adeguata evidenza alla propria replica. Indipendentemente da ciò, la tutela più efficace si ha con l’azione in sede di tribunale civile, attraverso cui si possono ottenere provvedimenti inibitori utili a limitare la diffusione di test falsi o inesatti. Inoltre, in tempi più lunghi, le aziende possono ottenere dall’editore e dal giornalista il risarcimento del danno subito che, in alcuni casi, può raggiungere cifre molto rilevanti, anche per il cosiddetto danno di immagine. Lo scorso anno una sentenza del Tribunale di Torino ha risarcito oltre 7 milioni di euro, di cui 5 milioni per danno non patrimoniale, ad un’azienda produttrice di auto “maltrattata” da una critica televisiva fondata su un “test inesatto”. In casi estremi, in cui si ravvisasse nella controparte la volontà specifica di danneggiare la reputazione dell’azienda o si creassero effetti distorsivi sul mercato, si potrebbe arrivare a denunce penali o comunque esposti all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha propri poteri di indagine e sanzionatori.

Studio Legale avvocati Guido Brizzi e Mariacarla Cazzaniga Via Anselmo Ronchetti, 14 Milano t 02 55185950

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Proteggi la tua azienda

Spesso sono legate ai comportamenti dei dipendenti che utilizzano per esempio i social network sulle reti aziendali o inviano per errore una mail a un indirizzo sbagliato o usano applicazioni di condivisione dei file.

Per contrastare questo fenomeno serve un insieme di regole. La prima riguarda la sfera dei comportamenti in azienda, la sua policy, la seconda è relativa all’uso che manager e dipendenti fanno della rete e la terza include applicazioni tecnologiche utili a contrastare il fenomeno. Sì, questo è solo il terzo e ultimo aspetto perché gli anti-virus non servono a molto se alla base non c’è una cultura aziendale basata sulla sicurezza. I dipendenti, per esempio devono conoscere le regole basilari per proteggersi durante la navigazione sul web. Per esempio, su come difendersi dal phishing, il sistema che spinge a fornire informazioni personali sensibili. Inoltre, le aziende devono progettare e diffondere politiche di sicurezza che permettano di limitare l’uso del web a scopi personali in ufficio. Un tema molto delicato visto che in molti settori è difficile capire dove finisce l’uso lavorativo e comincia quello personale. L’ultimo aspetto è prettamente tecnologico: ogni giorno circolano migliaia di virus in rete, per questo non è sufficiente installare un programma antivirus. Questo deve essere costantemente aggiornato e in grado di fronteggiare le mutazioni degli attacchi.

Proteggi la privacy. E anche te stesso Il decreto legislativo 69 del 28 maggio scorso ha modificato il 196 del 2003 in materia di protezione dei dati personali e illustrato le misure idonee a rendere il trattamento più sicuro possibile. Ecco le novità e i consigli per evitare rischi inutili

Studio Legale Giovanni Pignatelli Parte tecnica elaborata con Provideant: consulenza tecnologica

“La legge impone a qualsiasi azienda ed ente, pubblico o privato, che per lavoro tratta dati personali e sensibili, di garantire misure minime di sicurezza nell’accesso agli stessi. Che si tratti di trattamento cartaceo o computerizzato” spiega l’avvocato Giovanni Pignatelli, avvocato a Bologna ed esperto in materia.

ha dato la possibilità di usufruire, all’atto dell’accertamento, di una prescrizione, fissando il termine per la regolarizzazione a non più di 6 mesi. Tuttavia, nei 60 giorni successivi lo scadere di tale termine, pagando una somma pari a un quarto del massimo della sanzione stabilita per la violazione amministrativa si estingue il reato.

Che tipo di sanzioni sono previste per chi non si adegua? Le sazioni vanno da diecimila a 120 mila euro. Sono previste anche sanzioni penali che prevedono la possibile reclusione fino a due anni. Ma il legislatore

Quali consigli dà alle aziende per evitare esborsi economici e inutili rischi penali? Bisogna adottare le misure minime di sicurezza, curando l’autenticazione, l’autorizzazione e l’accesso ai sistemi, tramite servizi

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centralizzati di controllo. Le copie di sicurezza dei dati dovranno essere custodite con apposite procedure di backup garantendo il ripristino della disponibilità dei dati e dei sistemi. Per ogni dispositivo che contenga dati idonei a rilevare lo stato di salute si dovrà garantire, tramite tecnologie di cifratura o di codici identificativi, che il dato non sia utilizzabile, né leggibile, in caso di furto o smarrimento. Queste procedure vanno rivisitate periodicamente sia dal punto di vista tecnico che organizzativo insieme agli incaricati e agli addetti alla gestione e manutenzione degli strumenti elettronici.


Assicurazione obbligatoria in caso di calamità? Il Parlamento ne discute da tempo. Ma non è ancora giunto a una conclusione. Intanto, ogni evento catastrofico non crea danni solo alle popolazioni colpite, ma anche ai portafogli degli italiani Le calamità naturali sono sempre più frequenti nel territorio Italiano. E spesso con conseguenze devastanti. “Le normative, non c’è dubbio, vanno cambiate“ commenta Piera Gozzoli, broker assicurativo dal 1990, consulente di varie associazioni di categoria e amministratore di C.D.A. Insurance Broker di Bologna, società di brokeraggio assicurativo leader nel campo immobiliare e condominiale. La domanda assicurativa per le calamità naturali è in crescita? Quali sono le preoccupazioni dei proprietari? La tutela del nostro patrimonio immobiliare a seguito dell’ultimo terremoto in Emi-

lia Romagna, dove io opero, è il problema assicurativo più sentito. L’Italia da anni discute sull’opportunità di introdurre l’obbligatorietà dell’assicurazione contro i danni provocati da queste calamità, come previsto in gran parte dell’Europa. Molti sono stati i disegni di legge abbandonati dal Parlamento, forse per il timore della reazione di tanti cittadini-elettori che avrebbero vissuto questo nuovo obbligo come un’altra tassa indesiderata. Ma ogni volta che accadono queste catastrofi, il costo comunque viene spalmato su tutti, con nuove tasse e aumenti delle accise. Quindi, in definitiva, il cittadino paga già questi danni.

L’obbligatorietà assicurativa cosa comporterebbe? Renderebbe più tempestivi e reali i risarcimenti dei danni e i costi della garanzia sarebbero inferiori perché divisi su tutti gli immobili, quindi su un numero di assicurati maggiore. Negli altri Paesi, quando si verificano catastrofi, i danni coperti da assicurazione sono il 60% mentre in Italia è il 15%.

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Cosa offrono attualmente le Compagnie assicurative? La classica garanzia “Terremoto”, a costi ancora elevati. Sono certa che il problema sarà risolto molto presto a livello nazionale, quindi non possiamo fare altro che attendere la risposta del nostro Governo e delle primarie Compagnie assicurative. Nel frattempo, Cda Insurance Broker si è attivata per proporre alcune soluzioni in attesa della definitiva posizione legislativa.

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Proteggi la tua azienda

Tra edilizia e finanziamenti: ci si difende così È opinione comune che le Banche agiscano secondo criteri di legalità. Purtroppo non è sempre così. Lo sa bene l’avvocato Daniele Borgogno che segue molti casi di imprenditori alle prese con illecite prassi finanziarie

Studio Legale Borgogno
 Via Francesco Daverio, 6 - Milano

L’Usura nelle operazioni di finanziamento e di contratti di derivati a danno delle imprese non è un’eccezione. “Succede molto più spesso di quanto si creda” ci spiega l’avvocato Daniele C.A. Borgogno, titolare dell’omonimo Studio legale accanto al Palazzo di Giustizia di Milano ed esperto in materia.

molto numerose le prassi illecite in cui vengono applicati veri e propri interessi usurari, mascherati sotto un tasso ufficiale legale, cui però vanno aggiunte le commissioni e le spese. Quando si verifica l’ipotesi di usura si può ottenere la restituzione di tutto quanto versato a titolo di interessi e commissioni.

Cioè? Le banche truffano gli imprenditori? A volte si tratta anche di errori non voluti. Come in un recente caso di un finanziamento da sei milioni di euro in cui sono riuscito ad ottenere uno sconto di tre milioni sugli interessi. Ma sono

E come ci si difende? Gli imprenditori se ne rendono conto quando il danno è fatto e quindi non riescono più a stare nelle spese. Ma con l’aiuto del professionista si può rimediare e capita finanche che la banca da creditrice divenga debitrice.

t 02 49526143 f 02 49526149 studiolegaleavv. borgogno@gmail.com
 danielecarloandrea. borgogno@milano. pecavvocati.it

Il tutto è complicato dalla recente notizia secondo la quale anche le chiavette per la connessione internet potrebbero rappresentare una minaccia alla sicurezza dei dispositivi sui quali sono utilizzate. Lo hanno scoperto due ricercatori russi: le chiavette internet 3G e 4G sarebbero a facile rischio di aggressione da parte di malware e quindi, a loro volta, diventerebbero un veicolo di contagio. Insomma, non si potrà mai arrivare a una copertura totale del rischio ma, di certo, la prevenzione aiuta.

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Oggi le banche sono sempre più disponibili a negoziare. Lei si occupa anche di edilizia. Sì, di appalti edili. Anche per la crisi del settore ho verificato un aumento esponenziale del contenzioso giudiziale. La consulenza stragiudiziale è diventata necessaria, in via preventiva, per evitare inutili cause basate meramente su contratti redatti in maniera pressapochista, oltreché per determinare le garanzie bancarie e assicurative sulla buona realizzazione delle opere. Soprattutto in questi campi la qualità professionale dell’avvocato fa davvero la differenza.


Responsabilità del medico e diritto condominiale Ecco alcune tra le principali novità in questi due ambiti del diritto, illustrate dall’avvocato Roberto Baggio, esperto in materia, con competenza ultradecennale

Con il cosiddetto “Decreto Balduzzi” è stata depenalizzata la colpa lieve (imprudenza/negligenza) dei medici. La norma è stata applicata in una recentissima sentenza (n. 268/2013) dalla quarta sezione penale della Cassazione, spiega l’avvocato Roberto Baggio. In pratica, la responsabilità per colpa del medico viene meno quando questo prova di essersi attenuto alle linee guida accreditate dalla letteratura medica. Questa nuova norma che influenza avrà nella pratica medica? In realtà, rileva solo sotto il profilo penale, perché nel rito civile, l’inadeguato comportamento o l’omissione colpevole dell’attività sanitaria che procuri un danno al paziente, in ipotesi di inosservanza e/o violazione delle regole cautelari proprie del settore specialistico di appartenenza determina “colpa medica”. L’imperizia ricorre solo nei casi di dolo o colpa grave. La diligenza dovuta dal sanitario è quella “qualifica-

ta” ovvero quella richiesta dalla natura dell’attività esercitata. Il paziente danneggiato deve limitarsi a provare il contratto e il nesso causale tra l’inadempimento e il danno lamentato. A lato di tutto questo non va ignorata la responsabilità (oggettiva) dell’ente di appartenenza che è a tutti gli effetti contrattuale. Lei si occupa anche di diritto condominiale. Sì, da molti anni. In questo settore, dopo tanto tempo, finalmente

si vede una novità legislativa e, tra le tante, l’amministratore, salvo dispensa assembleare, è tenuto ad agire, entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, esecutivamente nei confronti dei condomini morosi. Il condominio è un microcosmo e le cause toccano tutti i campi del diritto. Ho seguito centinaia di cause ma il ruolo dell’avvocato deve essere soprattutto stragiudiziale. Il ricorso al Tribunale è l’ultima chance. Mettendo allo stesso tavolo le parti e, se necessario, gli avvocati si possono evitare tante cause.

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Proteggi la tua azienda Il benessere dei lavoratori fa bene all’organizzazione aziendale e alla produttività. Eppure, poche aziende mettono in pratica comportamenti virtuosi per favorire la serenità dei propri dipendenti. Secondo i dati, su 7 mila aziende, solo l’8,9% è interessato a questo tema e investe volentieri risorse adeguate A cura di Ida Cascio

L

e aziende italiane investono poco e niente sulla salute e sul benessere dei propri lavoratori. Lo dimostra una recente indagine di Sodexo Motivation Solutions, presentata al summit “Benessere organizzativo e produttività aziendale”, promosso da Tec, la scuola di formazione del Gruppo Bosch. L’indagine, condotta sulle aree salute e benessere, mobilità e incentivazione, nel periodo settembre-dicembre 2012, dimostra come solo l’8,9% delle aziende, su un campione di 6.307, è interessata all’argomento rivelando

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di erogare servizi legati al benessere dei dipendenti. Per il 25% si tratta di grandi aziende e solo nell’1% dei casi si tratta di aziende sotto i 150 dipendenti. Riguardo al tipo di servizio offerto, l’indagine mostra come per la maggior parte si tratta di polizze assicurative obbligatorie e solo in pochi casi, limitati alle aziende grandi, di campagne specifiche per la tutela della salute. Le ragioni del poco interesse sono in genere legate alla mancanza di fondi (40% delle piccole imprese) o al puro disinteresse (45%).


Il 10%, infine, non crede che il tema del benessere possa essere un asset strategico per il welfare in azienda. Fin qui, il settore salute e benessere. Spostandosi invece nell’ambito mobilità, sul campione di aziende prese in considerazione, meno dell’8% è interessato a offrire servizi legati agli spostamenti casa-lavoro ai propri dipendenti. E anche in questo caso si tratta per lo più di convenzioni dirette come la navetta aziendale e di benefit per la mobilità come Pass Mobility, a Milano, messo a punto da ATM e Sodexo. Perché non si investe in servizi

di mobilità per il lavoratore? Il 40% delle piccole aziende dichiara di non avvertirlo come un bisogno e il 23% insiste sulla mancanza di budget. Le imprese sembrano invece un po’ più sensibili al tema dei servizi di incentivazione, dedicati in particolare alla forza vendita e legati alle performance e allo sviluppo del business. In questo caso, sul campione preso in considerazione, il 79% ha risposto positivamente, almeno in due ambiti: incentivi e benefit nel 44% dei casi, buoni carburante per il 56% delle Pmi e l’80% delle grandi imprese.

Bagaglio perso in viaggio: chi lo risarcisce? La responsabilità di una compagnia aerea comunitaria nei confronti dei passeggeri e dei loro bagagli è disciplinata dalla Convenzione di Montreal. In caso di distruzione, perdita, deterioramento o ritardo della valigia cosa si fa? Parola agli avvocati La responsabilità di una compagnia aerea in questi casi è limitata a 1.000 DSP (cc.dd. diritti speciali di prelievo) per passeggero, pari a circa 1.230 euro. “Per articoli fragili, deperibili o di valore si può presentare una dichiarazione di speciale interesse al check-in: in tal caso il vettore è tenuto al risarcimento della somma dichiarata” spiegano gli avvocati Laura Oteri e Jacopo Morandi dell’omonimo Studio legale di Milano. La Convenzione istituisce una rigorosa responsabilità dei vettori aerei nel lasso di tempo in cui hanno in custodia i bagagli. Il risarcimento sembrerebbe scontato. “In realtà non è così” avertono i legali. “Spesso, i vettori tendono a versare un risarcimento inferiore a quello dovuto. Noi abbiamo seguito casi in cui il vettore proponeva somme tra 100 e 300 euro a fronte dei circa 1.230 previsti, adducendo motivazioni in contrasto con quanto previsto dalla Convenzione e costringendo l’utente

ad adire l’autorità giudiziaria”. Un escamotage utilizzato dalle compagnie aeree per evitare il pagamento del risarcimento riguarda la mancanza di colpa del vettore, il quale si serve di compagnie professionali che gestiscono la movimentazione dei bagagli, gli handling agents. Perciò il passeggero danneggiato dovrebbe rivolgersi agli handling agents che sono giuridicamente distinti dal vettore.

“Tale ipotesi non può essere accolta. L’art. 17 della Convenzione prevede che, qualora il vettore riconosca la perdita del bagaglio consegnato, o il bagaglio consegnato non sia giunto a destinazione entro 21 giorni, il passeggero può far valere nei confronti del vettore i diritti che gli derivano dal contratto di trasporto anche quando il danno deriva da colpa di incaricati o dipendenti”.

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Proteggi la tua azienda

Settore assicurativo? Sicurezza. Competenza. Qualità. Chi si rivolge al broker, dà il mandato a esplorare il mercato per trovare la formula ideale tra le sue esigenze e le opportunità concrete di offerta. Ecco una realtà leader nel trasporto valori, vigilanza e non solo

Mondialbrokers S.r.l. Piazza San Sepolcro, 2 Milano t 02 6709091 t 02 6701073 f 02 6700491 info@mondialbrokers.com

Rivolgersi a un broker assicurativo invece che al classico agente vuol dire avere a che fare con un professionista indipendente che può mediare al meglio tra le esigenze del cliente e la varietà del mercato assicurativo, perché non è legato a nessuna compagnia. Se prima questa possibilità riguardava le aziende, adesso il broker è divenuto un punto di riferimento anche per i privati e il fenomeno è in crescita. Tanto che molti brokers hanno scelto settori specifici di specializzazione. Mondialbrokers è leader dal 1989 nel settore assicurativo della vigilanza privata e del trasporto valori. “Il nostro impegno professionale con le società di trasporto valori e con gli istituti di vigilanza è orientato in particolare allo sviluppo di proposte innovative e alternative ai mercati tradizionali” spiega il Dottor Guido Caimi, Amministratore della società Mondialbrokers, socio fondatore dell’ILLCA, l’Associazione Italiana dei Corrispondenti dei Lloyd’s. Nel 2005 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento internazionale Europe Award per essersi distinta nel settore dei servizi per serietà professiona-

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le e competenze operative. Se il trasporto valori è il core business di Mondialbrokers, i settori coperti sono anche molti altri. “Seguiamo piccole imprese, piccole e medie aziende commerciali e industriali e nel tempo abbiamo sviluppato tutti i segmenti di mercato, anche grazie ai particolari e preferenziali rapporti con il mercato assicurativo internazionale”. Qualche esempio? Infortuni, automobilistico, sanitario, fine arts, grande

distribuzione, marittimo e terrestre, furto e incendio, sports e recreation. Non solo. Mondialbrokers opera anche nel piazzamento Incendio Furto Kasko e rischi accessori per veicoli dotati di sistemi satellitari. “In più, offriamo un servizio di consulenza assicurativa: analisi dei rischi, ricerca e programmazione, collocamento e stipulazione dei contratti di assicurazione, gestione polizze e assistenza nella gestione dei sinistri”.


LA TUTELA PER TRASPORTI E LOGISTICA L’autotrasporto di merci su strada riveste in Italia, e anche in Europa, un ruolo di enorme importanza sia per l’entità del traffico su gomma sia per le sue conseguenze sociali. Il trasporto di merci, soprattutto quello eseguito da operatori professionali per conto di terzi, è oggetto di una regolamentazione sempre più specifica, tanto da richiedere l’assistenza su tutti gli aspetti giuridici di studi legali specializzati nel settore. Come quello dell’avvocato Giuseppe Allegra di Roma che si occupa da anni di questioni giuridiche relative all’autotrasporto, prestando assistenza, giudiziale e stragiudiziale, a primarie società che operano nel settore del trasporto e della logistica. “In particolare, lo Studio offre assistenza nella redazione dei contratti di trasporto e di logistica, nella difesa in giudizio in materia di tariffe e di costi minimi” spiega Allegra che, da civilista e giuslavorista, assiste le imprese di autotrasporto nel contenzioso promosso dai conducenti alle loro dipendenze e nella redazione dei contratti aziendali di lavoro. Dal 2012 è componente del progetto “Diritto dei trasporti e della navigazione” del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Avvocato Giuseppe Allegra - Circonvallazione Clodia, 145/A - Roma - t 06 37511821 - f 06 37355955 c 3385960251 - avvallegra@libero.it

In generale, si può affermare che non si tratta solo di carenza effettiva di budget ma anche di scarsa conoscenza, da parte delle aziende italiane, degli effetti virtuosi del benessere organizzativo sulla motivazione dei lavoratori. Eppure, secondo altri dati come quelli di un’indagine di AstraRicerche e Duepuntozero Doxa per Manageritalia, l’85% dei manager sono convinti che il welfare aziendale sia utile per migliorare benessere e produttività di lavoratori e aziende. Nonostante solo il 10% dei lavoratori italiani e il 20% dei manager

lavorino in imprese hanno introdotto il company welfare. Il benessere aziendale consiste in un insieme di pratiche organizzative, come part time, telelavoro e congedo parentale, e di servizi che hanno lo scopo di soddisfare specifici bisogni di carattere sanitario, economico e assicurativo. Ma anche di migliorare la vita in ufficio, per esempio con la creazione di spazi di lavoro ergonomici, aree ristoro, parcheggi interni, e la vita familiare, con la prevenzione sulla salute di coniuge e figli, asilo nido, baby sitter, snellimento della burocrazia e così via.

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Progetto grafico e impaginazione: Francesca Marino francesca@edizionimediacom.com Illustrazioni e Foto di Copertina: Shutterstock, Antonino Geria Stampa: Satiz S.r.l. - Moncalieri (TO) Hanno collaborato a questo numero: Alessandro Giacomazzi, Attilio Gentile, Marco Samaritani, Riccardo Gheller, Rita Mariani.

Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie o disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti neppure parzialmente senza l’autorizzazione di Edizioni Mediacom S.r.l.. Edizioni Mediacom S.r.l. si dichiara disponibile per chi dovesse rivendicare eventuali diritti fotografici non dichiarati.


Vincere lo stress Lo stress: la vera malattia professionale dei tempi moderni, che crea inevitabilmente tensioni, ansia e nervosismo, ma allo stesso tempo un male che può essere sconfitto con successo, prima che possa sconfiggere noi. E allora come giocare d’anticipo? La risposta è Villa Eden, un luogo dove salute e bellezza hanno il dono del sorriso ed il linguaggio della gioia, dove la sostenibile leggerezza del benessere è la filosofia di vita. FateVi avvolgere da un’atmosfera di puro relax e ritrovate il Vostro equilibrio naturale, immersi in un’oasi idilliaca dove sembra che il tempo si sia fermato. VILLA EDEN - OASI DI SALUTE & BELLEZZA - MERANO (BZ) - TEL. 0473 23 65 83 - www.villa-eden.com



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