Maggio – Giugno / May – June 2016
Quei bravi ragazzi di Člověk v tísni The good guys of Člověk v tísni
In giro per l’Italia sulle orme di Carlo IV Around Italy in the footsteps of Charles IV
Zátopek diventa un eroe dei fumetti Zátopek becomes a comic book hero
Services
Industrial goods
Industrial gases
Healthcare
Engineering
SIAD Group Founded in Bergamo in 1927, the SIAD Group is one of the main operators in the industrial gases sector and it’s also present in the area of engineering, healthcare, services and industrial goods. SIAD has production facilities and sales ofďƒžces in twelve different Central and Eastern European Countries. In the Czech Republic it has been operating since 1993 through its branch SIAD Czech; in 2005, it established a production plant at Rajhradice, near Brno, which is one of the most technologically advanced units for the production of industrial gases in the entire nation. For further information: www.siad.cz
SIAD Group. Industrial gases, Engineering, Healthcare, Industrial goods and Services.
www.siad.com
sommario
pag. 6 Editoriale Editorial
pag. 20
Liberland, il più giovane stato al mondo Liberland, the youngest state in the world
politica politics
pag. 24 pag. 8
Il paradiso ceco con le sue ombre e il peso Brexit The Czech paradise with its shades and the Brexit burden
pag. 14
Člověk v tísni: quei bravi ragazzi della Cechia Člověk v tísni: the good guys of the Czechia
Il mese de La Pagina
pag. 26 Appuntamenti Events
pag. 28
È venerdì, si va in campagna! It’s Friday, let’s go to the countryside!
pag. 34
In giro per l’Italia sulle orme di Carlo IV Around Italy in the footsteps of Charles IV
Gruppo
@ProgettoRC
Progetto Repubblica Ceca
4
Editore/Publishing House: EBS consulting s.r.o. Čelakovského sady 4 110 00 Praha 1 Tel. +420 224 941 041 www.gruppoibc.eu redakce@progetto.cz
Coordinamento redazionale Editorial Coordination Giovanni Usai Comitato di Redazione Editorial Staff Diego Bardini, Vojtěch Holan, Giovanni Piazzini Albani, Giovanni Usai
Hanno collaborato Contributors Daniela Mogavero, Giuseppe Picheca, Lawrence Formisano, Sabrina Salomoni, Mauro Ruggiero, Edoardo Malvenuti, Jan Kolb, Alessandro De Felice, Ernesto Massimetti.
Maggio – Giugno / May – June 2016
pag. 39
pag. 58
pag. 42
pag. 60
Calendario Fiscale Tax Deadlines
Ořechovka, quando l’indirizzo è di prestigio Ořechovka, when the address is prestigious
Anniversari Anniversaires
Anniversari Anniversaires
cultura / culture
pag. 47
La statua di Stalin e il suo scultore The statue of Stalin and its sculptor
summary
sport / sport
pag. 63
La Repubblica Ceca vola a Rio per le Olimpiadi The Czech Republic flies to Rio for the Olympics
pag. 52
Zátopek diventa un eroe dei fumetti Zátopek becomes a comic book hero
Inserzioni pubblicitarie Advertisements Progetto RC s.r.o. redakce@progetto.cz
Progetto grafico Graphic design Angelo Colella Associati DTP / DTP Osaro
Stampa / Print Vandruck s.r.o. Periodico bimestrale / Bimonthly review ©2016 EBS consulting s.r.o. Tutti i‑diritti sono riservati. MK CR 6515, ISSN: 1213-8487
Chiuso in tipografia Printing End-Line 26.6.2016 Foto di copertina / Cover Photograph Il Carlo IV di sabbia di Tomáš Bosambo, Karlovy Vary / Charles IV made of sand by Tomáš Bosambo, Karlovy Vary 5
editoriale
© museum kopřivnice emil zátopek
Cari lettori,
nascita di Carlo IV, l’imperatore che nel XIV secolo seppe donare a questo Paese un periodo di grande prestigio e prosperità, facendo di Praga la capitale del Sacro Roma‑ no Impero. Noi gli dedichiamo un articolo, andando a scoprire i le‑ gami che Carlo aveva con l’Italia e i luoghi della Penisola che più sono legati alla sua figura. Ricca anche la sezione dedicata allo sport, quando mancano poche setti‑ mane alle Olimpiadi di Rio de Janei‑ ro. Per la giovane Repubblica Ceca si tratterà della sesta partecipazione ai Giochi e noi cogliamo l’occasione per parlarvi delle imprese più signi‑ ficative in passato degli atleti cechi e delle attuali ambizioni di medaglia. Spazio poi a una leggenda della vec‑ chia Cecoslovacchia, Emil Zátopek, il podista che con le sue gesta, a metà
del secolo scorso, ha fatto la storia delle Olimpiadi. Oltre alle consuete rubriche sugli eventi in programma e sulle novità editoriali vi segnaliamo le pagine dedicate a Člověk v tísni, una Ong autorità in campo internazionale nella promozione e la tutela dei di‑ ritti umani, e alla figura di Otakar Švec, lo scultore autore della colos‑ sale statua di Stalin che svettava su Praga durante gli anni del regime. Siamo certi che sfogliando la rivista troverete una serie di altri argomenti in grado di suscitare il vostro interes‑ se, dalla passione che i cechi hanno per le loro tipiche dimore di campa‑ gna, la chata e la chalupa, alla pre‑ sentazione del prestigioso quartiere praghese di Ořechovka. Non ci rimane che augurarvi, buona lettura.
Dear readers,
fourteenth century managed to give a period of great prestige and prosperity to this country, making Prague the Holy Roman Empire capital. We dedicate an article to the topic, while discovering the ties that Charles had with Italy and the places of the peninsula which are related to his figure. Our sports section is naturally also rich, with just a few weeks left until the Olympics in Rio de Janeiro. For the young Czech Republic it will be the sixth participation at the Games, and we take the opportunity to tell you about the most significant feats achieved in the past by Czech athletes, and the current medal ambitions. Space is then dedicated to a legend of the former Czechoslovakia, Emil Zatopek, the runner who, in the middle of last century, made the history of the Olympics with his exploits.
Besides the usual columns on events scheduled and new publications we would like to highlight the pages dedicated to Člověk v tísni, an NGO which is an authority internationally in the promotion and protection of human rights, and the figure of Otakar Švec, the sculptor behind the colossal Stalin statue that towered over Prague during the years of the regime. We are confident that by browsing through the magazine you will find a number of other topics able to arouse your interest, from the passion that the Czechs feel towards their typical country houses, the chata and the chalup, to the presentation of the prestigious Prague district of Ořechovka. There is nothing to do other than wish you, an enjoyable read!
la Repubblica Ceca è protagonista da qualche tempo di una tale cresci‑ ta da aver spinto certi osservatori a parlarne come dell’Eldorado d’Eu‑ ropa. La domanda che ci poniamo in apertura è la seguente: il quadro economico di questo Paese è davvero così ideale da poter sfidare tanto di‑ sinvoltamente il rischio delle esage‑ razioni? A ben vedere infatti alcune ombre non mancano, dalla carenza di manodopera e di personale qua‑ lificato, che comincia a condizionare l’andamento delle aziende, sino alle incognite derivanti dalla corona svalutata e dalle conseguenze della Brexit. Il pessimismo è un cattivo consigliere, ma spesso lo è anche l’eccessivo ottimismo. Quest’anno la Repubblica Ceca celebra il 700° anniversario della
The Czech Republic for some time has been the protagonist of such growth that some observers have been prompted to refer to it as the Eldorado of Europe. The opening question we ask is the following: the economic situation of this country is really so perfect to be able to so effortlessly challenge the risk of exaggeration? On closer inspection there is no lack of spectres, from shortages in labour and qualified personnel, which is beginning to affect the performance of companies, to the uncertainties arising from the devalued crown and the consequences of the Brexit. Pessimism is a bad counselor, but often so is excessive optimism. This year the Czech Republic celebrates the 700th anniversary of the birth of Charles IV, the emperor who in the
6
progetto repubblica ceca
L’economia della Repubblica Ceca continua a crescere nonostante un rallentamento sostanziale. Preoccupano la mancanza di manodopera e la corona debole
Il paradiso ceco con le sue ombre e il peso Brexit The Czech paradise with its shades and the Brexit burden
di Daniela Mogavero by Daniela Mogavero
The economy of the Czech Republic continues to grow despite a substantial slowdown. There is concern over the lack of manpower and the weakness of the crown
8
progetto repubblica ceca
economia e mercato markets and data
Un’economia tra le più stabili e attive d’Europa, un tasso di disoccupazione basso, deficit di bilancio e altri indi‑ catori macroeconomici da manuale, buona infrastruttura logistica, ottimo ambiente per investire, una corona volutamente tenuta debole per favo‑ rire investimenti stranieri ed esporta‑ zioni, e un euro tenuto a distanza di sicurezza – per non turbare gli stessi investimenti di cui sopra. Questo e molto altro è la Repubblica Ceca. Ma in questo quadro così idea‑ le – che ha portato alcuni osservatori a parlare di Cechia come nuovo “El‑ dorado d’Europa” – alcune variabili già pericolose potrebbero diventare incontrollabili. Sicuramente preoccu‑
pano la mancanza di manodopera, la prosecuzione della svalutazione della moneta locale e ovviamente, gli ef‑ fetti della Brexit. La decisione presa da 17 milioni di cit‑ tadini britannici, infatti, influirà anche sulle ottime performance dell’econo‑ mia ceca. Quest’anno, per esempio, era già previsto che la crescita del Pil registrasse un rallentamento, passan‑ do dal 4,2% del 2015 al 2,4-2,5. Una brusca frenata che però potrebbe an‑ cora peggiorare a causa degli effetti della Brexit. Qualche decimo di punto percentuale, niente di più, secondo una analisi pubblicata dalla agenzia stampa Čtk, ma pur sempre una ri‑ duzione e non una crescita. Inoltre,
fra le conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, è probabile che la Banca nazionale ceca decida di spostare dal 2017 al 2018 la fine del regime di svalutazione della corona. Proprio quella strategia che dopo aver dato i suoi numerosi frutti, un aumento dell’export fra 400 e 500 miliardi di corone dal novembre 2013 (data di inizio), sta iniziando a mo‑ strare segni di stanchezza. E anche a provocare critiche. Ci è tornato su an‑ che il presidente Miloš Zeman, secon‑ do cui si tratta di “strumenti buoni per
Praga, ufficio del lavoro / Prague, employment office
It is one of the most stable and active economies in Europe, with low levels of unemployment, a textbook example of budget-deficit and other macroeconomic indicators, including a good logistics infrastructure, an excellent place where to invest, a weak crown that is kept intentionally low so as to encourage foreign investments and exports, and a euro that is kept at a safe distance – so as not to create anxiety to these investments. The Czech Republic is all of this and © vlada.cz much more. But within this ideal pic-
ture – which has led some observers to consider the Czech Republic as a new “Eldorado of Europe” – there are already a few perilous variables that could eventually become uncontrollable. Quite concerning, for example, is the lack of manpower, the continuing devaluation of the local currency, and obviously, the effects caused by Brexit. The decision made by 17 million Britons will, undoubtedly, have its consequences on the excellent performance of the Czech economy. This year, for example,
they had already forecast that the growth of GDP would pass from 4.2% in 2015 to 2.4-2.5. A significant drop that might get worse due to the effects of Brexit. However, just a few tenths of a percentage point and nothing more, according to an analysis published by the ČTK news agency, but which is still a decrease. Furthermore, among the consequences that may arise from the exit of Great Britain from the European Union, there is the possibility that the Czech National Bank might decide to
progetto repubblica ceca
soluzioni di breve periodo, che non hanno grandi chance per il futuro” ma che a lungo andare impigriscono la crescita e l’economia. “L’inflazione calerà temporaneamente verso lo zero (0,1% a maggio) a causa di una nuova riduzione dei prezzi e un rallentamento dell’inflazione stessa – ha spiegato Petr Král, vicedirettore esecutivo per il dipartimento Politi‑ che monetarie della Česká národní Banka. – Ma alla fine dell’anno ritor‑ nerà a crescere raggiungendo il target nel secondo e nel terzo trimestre del 2017. Il tasso di cambio potrà essere usato come strumento di politica mo‑ netaria fino a metà 2017. La Banca centrale è pronta a modificare la stra‑ tegia se ci fosse una riduzione siste‑ matica dell’inflazione che si rifletta in particolare sui salari”. Dubbi su questa politica sono stati avanzati anche dal Fondo Moneta‑ rio Internazionale che nel suo report annuale sul Paese, pur sottolineando le “incredibili performance dell’eco‑ nomia”, ha aggiunto che le autorità devono “resistere alle pressioni per la shift – from 2017 to 2018 – the end of the crown devaluation regime. It is precisely this strategy that has helped to bring about an increase in exports between 400 and 500 billion crowns since November 2013 (the date of its introduction), and that is now beginning to show signs of fatigue. And to provoke further debate is also the statement made by president Miloš Zeman, that it is a “good instrument for short-term solutions but, that do not have great chances for future success” and that tend in the long-term to make growth of the economy rather sluggish. “Inflation will drop temporarily towards zero (0.1% in May), due to a further reduction in prices and a slow-
9
riduzione delle tasse e aumentare la spesa in vista delle elezioni del pros‑ simo anno”. Inoltre secondo il Fmi per il “limite del cambio introdotto come misura temporanea e aggiuntiva per raggiungere i livelli di inflazione” la Banca centrale “dovrebbe preparare un’eventuale uscita” dal meccanismo. Il report poi elogia il sistema banca‑ rio ceco definito “stabile” e “capace di
rispondere agli choc”. Ma un altro tal‑ lone d’Achille di questa economia, se‑ condo il Fondo, ma anche secondo la maggior parte degli analisti e di molti investitori, è la mancanza di manodo‑ pera, il che sta diventando “elemento di ostacolo”. Il vicepresidente della Associazione esportatori, Otto Daněk, ha preannunciato pressioni nei con‑ fronti del governo per facilitare l’ar‑
rivo di lavoratori da Ucraina e Bielo‑ russia. Il rischio è che le aziende non rispettino i tempi di realizzazione dei contratti, dovendo pagare forti penali e rovinandosi la reputazione. Si cal‑ cola che in Cechia manchino migliaia di specialisti IT e programmatori, 70 mila operai e migliaia di laureati in meccanica, elettrotecnica, chimica ed esperti del settore tessile. Oggi nel mercato del lavoro ceco sono in attesa di occupazione 117 mila posti liberi, un dato impressionante. Secondo la Confindustria ceca e Česká národní banka, più di un terzo degli operatori ritengono che il problema della mancanza di lavoratori sia desti‑ nato ad aumentare. E se la Repubbli‑ ca Ceca è e resta la destinazione più attraente per gli investimenti, soprat‑ tutto per quelli di provenienza tede‑ sca, la carenza di personale spaventa e pesa anche sul Pil. Due dati, Pil e manodopera, che non sono passati inosservati neanche agli occhi degli economisti dell’Organiz‑
down of inflation itself – explained Petr Král, Deputy Executive Director for the Monetary Policy Department of Česká národní Banka. But at the end of the year, it will start growing again, reaching its target in the second and third quarter of 2017. The exchange rate may be used as an instrument of monetary policy until mid 2017. The Central Bank is ready to modify its strategy if a systematic reduction in inflation were to take place which has repercussions on wages”. A number doubts regarding this political policy have been expressed by the International Monetary Fund in its annual report on the Country, and though it highlighted the “amazing economic performance achieved”, it added that the authorities should “withstand the pressures for a reduction in taxation and increase spending in view of next year’s elections”. Furthermore, according to the IMF, for the “limits to the exchange rate, introduced as a
temporary and additional measure to reach inflation levels” the central Bank “should prepare for a possible exit” from the mechanism. The report also praised the Czech banking system for being “stable” and “able to respond to monetary shocks”. But another Achilles heel to its economy,
according to the Fund – and also according to most analysts and many investors – is the lack of manpower, which is becoming the real “obstacle element”. The vice president of the Association of exporters, Otto Daněk, has announced pressures on the government to facilitate the arrival of
Le grandi imprese chiedono l’adozione dell’euro ma la Banca centrale e il governo frenano Large-scale enterprises want the adoption of the euro but the Central Bank and the government are slowing down the process
10
progetto repubblica ceca
economia e mercato markets and data
zazione per la collaborazione e lo svi‑ luppo economico (Ocse) secondo cui l’economia ceca inizia a dare segnali di stasi, di ritardo. Più la Repubblica Ceca si avvicina all’Europa occidentale più le riforme del sistema pensionisti‑ co o l’efficientamento della macchina amministrativa non bastano più e la richiesta è quella di concentrarsi sul‑ la produttività del lavoro: Praga non
tiene il passo sulla crescita dei salari e del tenore di vita neanche della vicina Slovacchia e dell’Austria. Ancora peg‑ giore il confronto con Romania, Letto‑ nia, Lituania e Polonia. “Desideriamo che i vostri lavoratori guadagnino di più, ma è anche fondamentale che siano più preparati e più qualificati”, ha spiegato il segretario generale Gurría sottolineando che l’aumento
degli stipendi non deve andare a sca‑ pito della competitività. Parlando dell’economia ceca non si può tralasciare la croce e delizia degli investitori: l’euro. Il 60% delle azien‑ de ceche è oggi a favore dell’adozio‑ ne della moneta unica, secondo un sondaggio realizzato dalla Camera di commercio della Repubblica Ceca, la Hospodářská komora Čr, fra circa 600 operatori. I contrari sono circa un terzo, soprattutto nell’ambito delle piccole aziende, con meno di dieci di‑ pendenti. In quest’ultima categoria il fronte dei contrari supera il 50%. Sul fronte opposto, quello dei pro-euro,
le aziende più grandi e gli esportato‑ ri. Ma il governo non ha ancora deciso una data di eventuale adozione. Dopo il risultato del referendum in Gran Bretagna e il crollo dei mercati, è probabile che rimandi ulteriormente. “L’adozione dell’euro è una decisione politica – sottolinea Král prima di tutto. – Ma una decisione dovrebbe prendere in considerazione analisi economiche preparate ogni anno dalla Banca centrale e dal ministero delle Finanze. Praga è preparata ma non ancora abbastanza rispetto ai cri‑ teri per l’Erm II. La situazione fiscale interna non è più un ostacolo per il
© vlada.cz
workers from Ukraine and Belarus. The risk is for companies not being able to respect the time required to complete their contracts and then having to pay heavy penalties, thus ruining their reputation. It has been estimated that in Czechia there is a shortage of thousands of IT specialists and programmers, 70,000 manual workers and thousands of university graduates in mechanical and electrical engineering and chemistry, as well as experts of the textile sector. Today, in the Czech labour market, there are over 117,000 vacant jobs, which is quite remarkable. According to the Czech Manufacturers’ Association and Česká národní Banka, more
than a third of operators believe that the labour shortage issue is expected to get worse. And if the Czech Republic is to remains the most attractive investment destination, especially for those from Germany, the shortage of workers is creating great concern and will have an effect on GDP. The two issues, GDP and labour shortage, did not go unnoticed even by the economists from the Organization for cooperation and economic development (OECD), who reported that the Czech Republic’s economy is now starting to show signs of sluggishness and is slowing down. The more the Czech Republic tries to get close to Western Europe, the less effective become the
Il premier ceco Bohuslav Sobotka (al centro) ed il ministro delle finanze Andrej Babiš (a destra) incontrano il Segretario Generale dell’OCSE Angel Gurría (a sinistra) / Czech Premier Bohuslav Sobotka (in the middle) and the Minister of Finance Andrej Babiš (on the right) during a meeting with OECD Secretary General Angel Gurría
reforms of the national pension system and the administrative machine, thus the general request is to focus on labour productivity: Prague is not even keeping up with wage increases or the standard of living of its neighbouring Slovakia and Austria. Even worse is the comparison with Romania, Latvia, Lithuania and Poland. “We want our workers to earn more, but it is essential that they should be more skilled and qualified”, explained Secretary General Gurría, stressing the fact that any increase in salaries must not be done to the detriment of competitiveness.
progetto repubblica ceca
Speaking of the Czech economy, we cannot leave out the burden and delight of investors: the euro. Sixty percent of Czech companies are now in favour of the adoption of the single currency, according to a survey conducted by the Czech Republic Chamber of Commerce (Hospodářská komora Čr), involving 600 industrial operators. Those against it were about a third, especially among small businesses with less than ten employees. In this category, in fact, those against it were more than 50%. On the opposite side, among the pro-euro supporters, we have the big companies
11
economia e mercato markets and data
12
rispetto dei criteri di Maastricht, ma gli obiettivi di medio termine (il de‑ ficit strutturale della finanza pubblica sotto l’1% del Pil) devono essere rag‑ giunti su basi solide. Quindi prevalgo‑ no elementi di mancato allineamento con l’Eurozona. Inoltre bisogna con‑ siderare i problemi che sta vivendo quest’area della moneta unica: la situazione dell’euro non può essere
definita sufficientemente stabile. Per questi motivi la Česká národní banka e il ministero delle Finanze hanno raccomandato di non fissare una data per l’adozione e quindi di non tentare l’ingresso nell’Erm nel 2016”. Ragionamento ancor più stringente se da oggi in poi bisognerà fare i conti anche con un’Ue in crisi, oltre che con un’Eurozona traballante. La Gran Breta‑
gna è uno dei principali paesi destinata‑ ri dell’export ceco. Anche se gli analisti non si dicono preoccupati, i produttori di auto e di componenti ne risentiranno sicuramente. Auto e componenti for‑ mano quasi i due terzi dell’export ceco in Gran Bretagna. Per la Škoda Auto si tratta del quarto principale mercato. Lo scorso anno vi ha esportato 74.900 vetture, un migliaio in più rispetto a quelle vendute in Repubblica Ceca. Aziende come Vauxhall (Opel), Mini, Land Rover, Jaguar e anche Rolls-Royce comprano componenti dai produttori cechi. L’Unione ceca dell’Industria e dei Trasporti ha commentato il risultato del Brexit come “una brutta notizia per il business europeo e ceco, che influirà profondamente sugli stessi principi sui quali è basato il funzionamento della Unione Europea, dando inizio a un pe‑ riodo di imprevedibilità e di insicurez‑ za”. A livello politico i commenti sono stati più cauti: “L’uscita del Regno Unito dall’Ue non significa la fine del mondo, e non è la fine della Ue”, ha dichiarato a caldo il premier Bohuslav Sobotka chiedendo però “un’Ue più flessibile e meno burocratica”. L’imperativo di tutti è vedere cosa accadrà.
and exporters. But the government has not yet decided on a date for its possible adoption. After the outcome of the referendum in Britain and collapse of markets, it is likely that it will put off its decision even further. “The adoption of the euro is first of all a political decision – stated Král – but a decision should also take into account the economic analyzes that is done annually by the Central Bank and the Ministry of Finance. Prague is prepared, but not sufficiently to comply with the ERM II criteria. The internal fiscal situation is thus no longer an obstacle to meet the Maastricht criteria, but the mediumterm objectives (the structural deficit of public finances under 1% of GDP) have to be achieved on a sound basis. Thus, the predominant factors seem to be connected to the non-alignment with the Eurozone. It is also important
to take into account the number of issues that are affecting the single currency market: the situation of the euro cannot be defined as being sufficiently stable. For the above reasons, Česká národní Banka and the Ministry of Finance have advised against setting a date for the adoption of the euro and entering the ERM in 2016”. An even more stringent argument is whether – from now on – we have to deal with a struggling EU and also with an unstable eurozone. Great Britain is one of the main destination countries for Czech exports. Although analysts do not admit they are particularly concerned, producers of cars and components are quite likely be affected. Cars and components make up nearly two-thirds of Czech exports into Britain. For Škoda Auto it is the fourth largest market. Last year, it exported 74,900 cars, a thou-
sand more than those sold in the Czech Republic. Companies such as Vauxhall (Opel), Mini, Land Rover, Jaguar and also Rolls-Royce buy components from Czech producers. The Czech confederation of Industry and Transport has commented the Brexit result as “bad news for European and Czech business, that will have profound effects on the same principles which govern the functioning of the European Union, thus giving rise to a period of unpredictability and insecurity”. At political level, the number of comments have been more cautious: “The exit of the United Kingdom from the EU does not mean the end of the world, nor the end of the EU”, remarked Prime Minister Bohuslav Sobotka, on the spur of the moment, but requesting “a more flexible and less bureaucratic EU”. The imperative for all of us is to wait and see what happens.
progetto repubblica ceca
Fidelitas – società specializza‑ ta nella gestione immobiliare, condominiale e societaria – ha una presenza ventennale nel mercato ceco. Una struttura interna multilingue garantisce ai clienti un valido aiuto e un’at‑ tenta tutela nell'attività immo‑ biliare, con servizi di assistenza nella costituzione, gestione e liquidazione di società, stipula di contratti di affitto e vendita, richieste di finanziamenti, fra‑ zionamento di immobili, gestio‑ ne dei contatti con affittuari e uffici pubblici. Fidelitas – a company that is specialized in real estate, condominium and corporate management – has been operating on the Czech market for over twenty years. A multi-lingual internal structure provides valuable assistance and safeguard to clients in real estate development, with assistance services for the establishment, management and liquidation of companies, the drawing up of rent and sales contracts, funding requests, real estate subdivision and management of contacts with tenants and public offices. Sázavská 8 120 00 Praha 2 tel. +420 222 515 038 fidelitas@fidelitas.cz
Ristrutturazione immobili Reconstructions of Real properties Presente nella Repubblica Ceca dal 1998. Operativa nel settore edile. Specializzata in ristrutturazioni di edifici storici, residenziali, nuove costruzioni civili e industriali. Il giusto mix tra personale ceco e italiano. L’attenzione verso il cliente é sinonimo di garanzia. Active in the Czech Republic in the construction industry since 1998. The company is specialized in the renovation of historic and residential buildings, as well as new civil and industrial constructions. The right mix of Italian/Czech personnel. The close attention to customers’ needs is synonymous with guarantee.
Šmeralova 19 170 00 Praha 7 tel. +420 233376613 kancelar@impresa-castelli.cz www.impresacastellipraha.cz
Ponte Carlo Group Consulenza, sviluppo e gesti one di operazioni immobiliari Consultancy, Development and Real Estate Ponte Carlo Group è una solida realtà di qualificate aziende che dal 1993 opera in Repubblica Ceca, in Italia e in Slovacchia nei settori immobiliare, edilizia, industria e servizi. Oggi il Grup‑ po, con sede principale a Praga, comprende imprese che offrono servizi integrati per lo sviluppo immobiliare di aree industriali, commerciali e residenziali. Si propone come partner quali‑ ficato per la valorizzazione e l’implementazione e la gestione degli investimenti. The Ponte Carlo Group is a solid reality of qualified companies, that has been operating in the Czech Republic, Italy and Slovakia since 1993 in real estate, construction, industrial and service sector. The Group, with its headquarters in Prague, now includes companies that offer integrated services for the real estate development of industrial, commercial and residential areas. It proposes itself as a qualified partner for the development, implementation and management of investments. Čelakovského sady 1580/4 110 00 Praha 1 tel. +420 222 327 822 info@pontecarlo.eu www.pontecarlo.eu
progetto repubblica ceca
REAL ESTATE – DEVELOPMENT – DESIGNING – CONSTRUCTION
Gestione e sviluppo immobiliare Real Estate and Development
Impresa Castelli Praha
REAL ESTATE – DEVELOPMENT – DESIGNING – CONSTRUCTION
Fidelitas
REAL ESTATE – DEVELOPMENT – DESIGNING – CONSTRUCTION
REAL ESTATE – DEVELOPMENT – DESIGNING – CONSTRUCTION
Progetto RC suggests
ARCHITECTURAL CONSULTING, s.r.o. Immobiliare / progettazione Real estate / architectural design La società Architectural Consul‑ ting - fondata nel 1990 - è uno dei leader più importanti nel settore immobiliare e di pro‑ gettazione in Repubblica Ceca. Rispetto ad altri operatori, la società è proprietaria di tutti gli immobili in offerta e que‑ sta è una garanzia in termini di sicurezza dell’investimento e dei relativi tempi. I servizi offerti comprendono non so‑ lo l’acquisto e la vendita degli immobili, ma anche la loro progettazione, il loro affitto, la consulenza legale e la gestione immobiliare. The company Architectural Consulting, founded in 1990, is one of the most important leaders in the real estate and design sectors in the Czech Republic. Compared to other operators, the company owns all the properties on offer and this is a guarantee in terms of investment security and the lengths of time involved. Services offered include not only the purchase and sale of the real estate, but also their design, their rent, legal advice, and the real estate management. Karlova 19 110 00 Praha 1 tel. +420 224 222 642-3 info@archc.cz
13
La leadership politica ceca ha fatto dei passi indietro nella promozione dei diritti umani. Il contraltare è nella società civile
Člověk v tísni: quei bravi ragazzi della Repubblica Ceca Člověk v tísni: the good guys of the Czech Republic
di Giuseppe Picheca by Giuseppe Picheca
The Czech political leadership has taken steps backwards in the promotion of human rights. The counterpart is in civil society
Walking through the lower area of the district of Žižkov, it is no longer possible to find the large face of Franz Kafka peeping out under Vítkov hill. For years, a large mural displayed the great Prague writer, from nose up, on
14
the facade of a building. Today, his sunken eyes are covered with advertising posters, apartments for sale. Only the writing under the roof remains: “pomoc” (“help”). However, what you can see today, which you couldn’t yes-
progetto repubblica ceca
terday, are the logos of the “anti-Islam Block”, which make an impression in the neighborhood, once a multicultural stronghold. Hiding the writer of the stranger fighting for his rights (the Castle), while displaying the logo of the
focus
Passeggiando per la zona bassa del quartiere di Žižkov, non è più possibi‑ le incontrare il grande volto di Franz Kafka a far capolino sotto la collina di Vítkov. Per anni un grande murales faceva emergere, dal naso in su, il grande scrittore praghese, sulla fac‑ ciata di un palazzo. Oggi il suo sguar‑ do incavato è coperto da manifesti pubblicitari, appartamenti in vendita. Rimane solo la scritta sotto il tetto, “pomoc” (“aiuto”). Ciò che invece è possibile vedere oggi, e non ieri, sono i loghi del “Blocco anti-islam”, che fanno presa nel quartiere, un tempo roccaforte multiculturale. Nascondere lo scrittore dello straniero in lotta per foto: Člověk v tísni
growing xenophobia (the anti-Muslim and anti-refugee populism), is a sign of the changing times. “The Czech Republic is not for everyone”, was titled the conference for the 200th edition of the Žofín Forum on May 26.
i suoi diritti (il Castello) e mostrare il logo della xenofobia che avanza (il populismo anti-rifugiati e musulma‑ ni). Sono tempi che cambiano. “La Repubblica Ceca non è per tutti”, è stato il titolo della conferenza per la 200esima edizione del Forum di Žofín lo scorso 26 maggio. Il tema del gior‑ no: la crisi migratoria. Unico relatore: il Presidente Miloš Zeman. L’approccio: ben poco spazio all’immaginazione. Gli slogan del Capo dello Stato ben si mescolano ad un clima politico al‑ quanto ostile tanto all’ondata migra‑ toria quanto alle politiche comunita‑ rie che, pur blandamente, tentano di ricordare agli stati membri quei diritti universali che l’Europa vanta a fonda‑ mento della propria vita comune. Purtroppo l’oblio sui diritti umani della leadership ceca non è solo contingente alla crisi migratoria degli ultimi anni: la rimozione politica di questi valori ha tro‑ vato una sua collocazione precisa anche siglati da Zeman e la sua controparte in politica estera. La missione del gover‑ cinese lo scorso marzo sono stati accom‑ no in Cina ed i “gentlemen’s agreements” pagnati da un atteggiamento di voluta
rottura con il passato, quando “i diritti umani”, a quanto si dice, influivano ne‑ gativamente sul business ceco.
The theme of the day: the migration crisis. The sole speaker: President Miloš Zeman. The approach: leaving very little to the imagination. The slogans of the Head of State mix rather well with the political climate, rather hostile to the wave of migrants – as much as to community policies, which though mildly, try to remind member states of those universal rights on which Europe has based its common life. Unfortunately, the oblivion of the human rights from the Czech leadership is not only related to the migration crisis of recent years. The political removal of these values also found its place in foreign policies. The government’s mission in China, and the “gentlemen’s agreements”, signed by Zeman and his Chinese counterpart in March were accompanied by an attitude displaying a deliberate will to break away from the past, when “human rights”, they say, were having a negative effect on Czech business.
Šimon Pánek, at the time one of the most active in the student movement, and they protested for freedom, for a new world. It was necessary to act also for others, for those who had no help. They were years of great empathy". Adéla Pospíchalová, of the Human Rights department of the association, tells us how the adventure began. We met at the general headquarters at Šafaříkova street, in Prague, in a six-storey building that has slowly been colonized by the organization. Today Člověk v tísni, or People in Need, the English translation with which it is known worldwide, has more than a thousand employees, among the local offices and missions. Born as Lidové Noviny Foundation, it became Foundation Člověk v tísni for Česká Televize in ‘94, and has carried its current name since 1999. The first idea was to launch, through the media, fundraising campaigns, to gather aid to bring to the crisis areas. “The SOS Sarajevo, launched shortly after the mission in the Caucasus, was
And to think that the theme of rights was the heart of the Revolution of 1989, the stronghold of Václav Havel’s policies and the first image of the Czech foreign policy for almost two decades. However, the oblivion of these policies does not necessarily mean the oblivion of a nation. The Czech Republic has also ambassadors who make human rights their signature. Člověk v tísni is one of them. The NGO, known around the world for its aid actions in humanitarian crises, and that since its inception in 1992, has been involved in operations in 61 countries, is a feather in the cap of the part of civil society that has not forgotten the values of the Revolution. “The spark came in Nagorno-Karabakh. The journalist Jaromír Štětina recounted the fall of the Soviet empire, and in the disputed area between Armenians and Azerbaijanis there was a raging civil war. Watching and telling was not enough. A few years before he was on the streets of Prague with his friend
progetto repubblica ceca
foto: Člověk v tísni
15
“Che dire, i tempi sono cambiati. Dopo la Rivoluzione di Velluto c’era un’atmosfera diversa, una coscienza diversa. Tanta gente sta voltando le spalle a quei sentimenti” “What can I say, times have changed. After the Velvet Revolution there was a different atmosphere, a different awareness. Many people are turning their backs on those feelings"
16
Pensare che il tema dei diritti era il cuore della Rivoluzione dell’89, la roc‑ caforte della politica di Václav Havel e la prima immagine della politica ceca all’estero per quasi due decenni. Tuttavia, l’oblio della politica non vuol dire necessariamente l’oblio di una nazione. La Repubblica Ceca ha anche degli ambasciatori che fanno dei diritti umani il loro distintivo. Člověk v tísni è uno di questi. La Ong – conosciuta in tutto il mondo per le sue azioni d’aiuto in crisi umanitarie e che dalla sua nascita, nel 1992, ha effettuato operazioni in 61 paesi – rappresenta il fiore all’occhiello di quella parte di società civile che non ha dimenticato i valori della Rivoluzione. “La scintilla arrivò in Nagorno-Karaba‑ kh. Il giornalista Jaromír Štětina rac‑ contava la caduta dell’impero sovietico e nella zona contestata tra armeni e azeri infuriava la guerra civile. Guarda‑ re e raccontare non bastava più. Pochi anni prima era per le strade di Praga con l’amico Šimon Pánek, all’epoca tra our first very successful campaign. The people here knew Yugoslavia, having come here on holiday, as one has gone back to doing today, they had connections, friends, relatives. The images of the city under siege, hit so many people, and we received a tremendous response”. Between 1992 and 1993, the SOS was able to collect a huge amount of money, the equivalent of 1.2 million Euros. Humanitarian convoys were thus able to reach the Bosnian capital, trapped in the fratricidal war, carrying medicines and supplies. Since then the organization has grown, from the Caucasus to Asia to Africa to Latin America. The first job is to bring help in times of crisis. For example, after the tsunami devastation in the Indian Ocean of 2004, or the earthquake in Haiti in 2010, even at home, lending their help during the flooding of the Vltava in 2002. “During a mission we come into contact with a country, a community.
i più attivi del movimento studentesco, e manifestavano per la libertà, per un mondo nuovo. Bisognava agire anche per gli altri, per chi non aveva aiuto. Erano anni di grande empatia”. Adéla Pospíchalová, del dipartimen‑ to Diritti Umani dell’associazione, ci racconta com’è iniziata l’avventura. La incontriamo nel quartier generale di via Šafaříkova, a Praga, in un palaz‑ zo a sei piani che è stato lentamente colonizzato dall’organizzazione. Oggi Člověk v tísni – o People in Need, tra‑ duzione inglese con cui è conosciuta nel mondo – conta più di mille dipen‑ denti, tra gli uffici locali e le missio‑ ni. Nata come Fondazione di Lidové Noviny, divenuta nel ‘94 Fondazione Člověk v tísni per Česká Televize, dal
‘99 porta il suo nome attuale. La pri‑ ma idea era di lanciare, tramite i me‑ dia, delle campagne di raccolta fondi, per accumulare aiuti da portare nelle zone di crisi. “L’SOS Sarajevo, lanciato poco dopo la missione nel Caucaso, fu la nostra prima campagna di grande successo. La gente di qui conosceva la Jugosla‑ via, ci andava in vacanza, così come si è tornati a fare di recente, aveva connessioni, amici, parenti. Le imma‑ gini della città sotto assedio colpirono tanta gente, ricevemmo una risposta straordinaria”. Tra il 1992 e 1993 l’SOS riuscì a raccogliere un’enorme somma di denaro, l’equivalente di 1,2 milioni di euro. Convogli umanitari poterono così raggiungere la capitale bosniaca,
Jaromír Štětina
This often leads us to consider which projects could improve the conditions of people’s lives, in terms of development. And then there are the projects for the defense of Human Rights with which we support the civil and political rights of those who do not enjoy them, as well as social integration”, explains Adéla. The organization
progetto repubblica ceca
works mainly abroad, but there are integration projects in their homeland, primarily in education. They also organize a film festival on human rights, Jeden Svět / One World, which gathers thousands of spectators every year. How are you received in the countries you go to?
focus
stretta nella guerra fratricida, portan‑ do medicinali e rifornimenti. Da quel momento l’organizzazione è cresciuta, dal Caucaso all’Asia all’Afri‑ ca all’America Latina. Il primo lavoro è quello di portare aiuto in momenti di crisi. Ad esempio dopo le devastazio‑ ni dello tsunami nell’Oceano indiano del 2004, o del terremoto di Haiti nel 2010 – anche a casa, prestando il loro
aiuto durante l’esondazione della Moldava nel 2002. “Durante una missione entriamo in contatto con un paese, una comunità. Questo ci porta spesso a considerare quali progetti potrebbero migliorare le condizioni di vita della gente, non con‑ tingenti ma di sviluppo. E poi ci sono i progetti di difesa dei Diritti Umani con cui sosteniamo i diritti civili e politici di chi ne è privato, così come l’integrazio‑ ne sociale” – ci spiega Adéla. L’organiz‑ zazione lavora soprattutto all’estero, tuttavia sono presenti progetti di integrazione in patria, in primo luogo nell’educazione. E nell’organizzazione di un film festival sui diritti umani, Jeden Svět / One World, che raccoglie migliaia di spettatori ogni anno.
Come siete accolti nei paesi in cui vi recate? Dipende dai progetti. Negli interventi umanitari i governi locali, così come la popolazione, ci trattano con gran‑ de rispetto e simpatia: siamo lì per un aiuto immediato, non c’è tempo da perdere, ed il nostro lavoro è di solito enormemente apprezzato. Di‑ verso è per i progetti di supporto alla società civile e promozione dei diritti umani... Un esempio? Ce ne sarebbero molti... Siamo molto criticati in Azerbaijan, dove forniamo assistenza legale e medica ai giornali‑ sti in galera per aver criticato il gover‑ no. La situazione continua a degene‑ rare e sono i familiari a dover portare
foto: Jeden svět
Durante una proiezione a Praga del festival del cinema sui diritti umani Jeden svět / During a screening in Prague of the Human Rights film festival Jeden svět
It depends on the projects. In humanitarian interventions local governments, as well as the population, treat us with great respect and sympathy – we are there to provide immediate help, there is no time to lose, and our job is usually greatly appreciated. It is different for projects supporting civil society and the promotion of human rights...
For example? There would be many... We are criticized very much in Azerbaijan, where we provide legal and medical assistance to journalists in jail for criticizing the government. The situation continues to degenerate and the family members are the ones who have to carry the medicines to the prisoners who need it, this is crazy.
Of course it is expected that through the promotion of human rights projects we should collide with local governments, as it is a political issue. Conversely humanitarian interventions must be apolitical. In eastern Ukraine, since the crisis erupted, we have provided aid to both the Ukrainian population and the Russian speaking part.
progetto repubblica ceca
le medicine ai carcerati che ne hanno bisogno, una follia. Certo è prevedi‑ bile che sui progetti di promozione dei diritti umani ci si debba scontrare con i governi locali; è una questione politica. Al contrario gli interventi umanitari devono essere apolitici. In Ucraina orientale, da quando è scop‑ piata la crisi, forniamo aiuti tanto alla popolazione ucraina quanto a quella di lingua russa. La “politica” dei diritti umani si presta a strumentalizzazioni... Lo mettiamo in conto. Ci hanno defi‑ nito “spie americane”, “agenti al sol‑ do di qualcuno”, “dipendenti del go‑ verno”, e così via. La nostra risposta è nella totale trasparenza. Le finanze di Člověk v tísni sono pubbliche, on-line. Siamo finanziati da molte istituzioni da molti paesi (ma non accettiamo aiuti da partiti politici, sarebbe sconveniente), da agenzie Onu e della Ue, ma siamo noi che decidiamo quali progetti portare avanti, non i nostri donors. D’altra parte il finanziamento funziona così: The “politics” of human rights is often instrumentalized... We are prepared for it. They have defined us as “American spies”, “agents on someone’s payroll”, “government employees”, etc. Our answer is in our complete transparency. Člověk v tísni finances are public, online. We are funded by many institutions from many countries (but we do not accept aid from political parties, it would be improper), by the UN, and the EU agencies, but we are the ones who decide which projects to pursue, not our donors. Also because the funding works this way: we propose a project and they decide whether to give us money or not. You are recognized for your work in the world, but what kind of support do you have back home? What can I say, times have changed. After the Velvet Revolution there was a different atmosphere, a different awareness. The grey years of communism were a recent memory, there was desire for freedom, and at the
17
focus
noi proponiamo un progetto e loro decidono se darci soldi o meno. Siete riconosciuti per il vostro lavoro in tutto il mondo, ma qual è il supporto che avete in patria?
Che dire, i tempi sono cambiati. Dopo la Rivoluzione di Velluto c’era un’at‑ mosfera diversa, una coscienza diver‑ sa. Gli anni grigi del comunismo era‑ no una memoria recente, c’era voglia di libertà e allo stesso tempo un forte sentimento di empatia verso chi, que‑ ste libertà, ancora non poteva per‑ mettersele. Noi non ci lamentiamo, noi siamo cresciuti tantissimo negli ultimi dieci anni, però... Ci rendiamo conto che tanta gente sta voltando le spalle a quei sentimenti. Questo cambio è colpa della politica attuale? Certamente, l’assenza di Havel si nota, si nota molto. Noi stessi dob‑ biamo molto alle sue idee, alla sua forza nel promuovere i valori di li‑ bertà e diritti. La classe politica at‑ tuale invece è tutt’altra cosa. Ci sono azioni che ci hanno lasciato davvero perplessi, come il tentativo di tirare in gioco un conflitto tra opportunità
foto: hrad.cz
A sinistra il presidente Miloš Zeman con la sua controparte azera Ilham Alijev, durante la visita a Baku del settembre 2015. A destra, la polizia azera arresta un attivista durante una manifestazione per la libertà d'espressione a Baku, nel 2011 / On the left, Miloš Zeman with his Azerbaijani counterpart Ilham Alijev, during the visit in Baku in September 2015. On the right, Azerbaijani police arresting an activist during a demonstration for freedom of expression in Baku, 2011
18
same time a strong feeling of empathy towards those who were not allowed those freedoms. We are not complaining, we have grown a lot in the last ten years, however... We realize that so many people are turning their backs on those feelings. Is this change the fault of the current politics? The absence of Havel is certainly noticed, and very much. We ourselves owe much to his ideas, and his force in promoting the values of freedom and rights. The current political class
di business e diritti umani che non deve esistere, un aut-aut molto peri‑ coloso. Oppure la difesa di personag‑ gi totalmente contrari ai nostri valo‑ ri, penso ad esempio alla visita del presidente Zeman alla tomba dell’ex presidente del regime azero Heydar Aliyev, leader autoritario e padre del presidente attuale. Un dato significa‑ tivo: abbiamo iniziato a lavorare alla sensibilizzazione ed alla promozio‑ ne dei diritti umani presso il nostro Ministero degli Esteri. Una cosa che dieci anni fa era impensabile, perché dieci anni fa la promozione dei diritti umani la faceva direttamente la no‑ stra diplomazia... Quindi dopo aver lavorato in mezzo mondo sui diritti umani, forse è tempo di lavorare un po’ di più a casa? Beh – le strappiamo una breve risata, magari un pizzico amara – sì, penso ce ne sia bisogno.
foto: Institute for Reporters’ Freedom And Safety
on the other hand, is quite something else. There have been actions that have left us very perplexed, such as the attempt to put into play a conflict between business opportunities and human rights that should not exist, a very dangerous either-or choice. Or the defense of figures who completely oppose our values, I am thinking for example about President Zeman’s visit to the grave of the former President of Azerbaijan’s regime Heydar Aliyev, the authoritarian leader and father of the current president. A
progetto repubblica ceca
significant fact: we started working to raise awareness and promote human rights values to our Ministry of Foreign Affairs. One thing that ten years ago was unthinkable, because ten years ago the promotion of human rights was carried out directly by our diplomacy... So after working in half the world on human rights, perhaps it is time to work a bit more at home? Well, (we manage to get a brief, perhaps slightly bitter, laugh), yes, I think it is needed.
THE BAROQUE BUILDING HOLDS APARTMENTS FROM 75 TO 150 SQ.M, COMPLETELY RENOVATED.
IL LUSSO E L’ELEGANZA A MALÀ STRANA
THE BEAUTY IS THE RESULT OF THE DETAILS...
LOCATED IN ONE OF THE MOST EXCLUSIVE AREAS OF THE CITY, JUST A QUICK JUMP FROM KAMPA ISLAND AND CHARLES BRIDGE, A MANSION WITH A SOPHISTICATED DESIGN... NOSTICOVA UL. 7, MALÁ STRANA PRAGUE 1
PRICES FROM 125.000 KC/SQ.M
KARLOVA 19, PRAGUE 1 TEL: +420 224 222 642-3 FAX: +420 224 213 333 WWW.ARCHC.CZ INFO@ARCHC.CZ
Un ceco alla guida del più giovane stato al mondo La bandiera di Liberland / The flag of Liberland
Vít Jedlička, l’autoproclamatosi presidente, festeggia un anno di Liberland. Il “suo” fazzoletto di terra tra Serbia e Croazia
Per il 32enne Vít Jedlička, da anni interessato alla politica, prima ceca e poi europea, la scommessa fatta il 13 aprile 2015 di fondare dal nulla il più giovane stato del mondo, sta diven‑ tando realtà. Lui, il presidente di Liberland, è impe‑ gnatissimo, tra missioni diplomatiche e conferenze, forum e interviste, ed è sempre più certo che il sogno di un
piccolo gruppo di persone, cittadini tutti cechi tranne un francese, stia prendendo forma: la creazione di un Paese con tassazione libera e volon‑ taria e dove ci sia il rispetto dei diritti altrui e una democrazia diretta. Liberland, appunto. Il cui motto è “Vi‑ vere per lasciar vivere”. Un fazzoletto di terra di sette chilometri quadrati, attualmente disabitato, tra Serbia e
Croazia – si tratterebbe così del terzo stato più piccolo del globo, dopo il Va‑ ticano ed il principato di Monaco (ri‑ spettivamente 0,44 e 1,95 chilometri quadri). Un piccolo appezzamento di terreno che Belgrado e Zagabria non hanno rivendicato e su cui Jedlička ha piazzato una bandiera e ha proclama‑ to la nascita del nuovo stato, il suo. Si definisce un anarco-capitalista ed
For the 32 year-old Vít Jedlička, who has been interested in politics for many years – Czech politics first and then European – the bet made on April 13th, 2015 to found from scratch the youngest state in the world, is now becoming a reality.
As President of Liberland, he is extremely busy, going on diplomatic missions, attending conferences, forums and interviews and is ever more certain that the dream of a small group of people, all of them of Czechs, except for a French person, is now taking form:
the creation of a country with free and voluntary taxation, great respect for other people’s rights, including direct democracy. Liberland, in fact, whose motto is: “Live and let live”. It is a small piece of land of about seven square kilometres,
di Daniela Mogavero by Daniela Mogavero
Vít Jedlička, the selfproclaimed president, celebrates a year of Liberland. “His” small plot of land between Serbia and Croatia
20
progetto repubblica ceca
focus
A Czech at the helm of the youngest state in the world euroscettico, e ha più volte sottoline‑ ato la differenza per lui sostanziale tra libero mercato e mercato interno. Ha ripetutamente criticato tanto il recen‑ te Meccanismo di Stabilità europeo quanto i sostenitori del socialismo: “Il socialismo è la falsa convinzione che lo stato spenderà i tuoi soldi meglio di come faresti tu”, ha dichiarato. Jedlička, quindi, ha di fatto messo in
pratica quello che per anni ha dichia‑ rato da candidato, prima dell’Ods e poi del Partito dei liberi cittadini (di cui è presidente della sezione regionale di Hradec Králové). Profondamente in‑ soddisfatto dell’Ue e delle istituzioni europee e sostenitore del liberismo estremo, il neopresidente è sicuro che Liberland sarà un esempio di come rispettare i diritti altrui sia non solo
auspicabile ma realmente possibile. “Prima di avere l’idea di dirigere una società ultraliberale, ho lavorato nella politica europea – ha ricordato in una recente intervista. – Come leader del Partito dei liberi cittadini ho potuto provare in prima persona come i go‑ verni abusino del loro potere a danno della società. E ho provato a cambiare questo stato di cose”. In particolare
greb have not claimed ownership and on which Jedlička has already hoisted a flag and proclaimed a new state, his own state. He defines himself as an anarchocapitalist and euro-sceptic, and has often stressed the substantial difference
between a free market and a domestic one. He has repeatedly criticized both the recent European Stability Mechanism and the supporters of socialism: “Socialism is the false belief that the state will spend your money more efficiently than you would...”, he has
Vít Jedlička
between Serbia and Croatia, which is uninhabited at the moment, and that would become the third smallest state in the world, after the Vatican and the principality of Monaco (0.44 and 1.95 square kilometres respectively). A small plot of land of which Belgrade and Za-
progetto repubblica ceca
stated. Jedlička has thus put into practice what he had been saying for years as a candidate, first with the ODS and then with the Party of free citizens (of which he is President of the regional section in Hradec Králové). Profoundly dissat-
21
secondo Jedlička nelle moderne de‑ mocrazie “i nostri diritti sono ingiu‑ stamente sacrificati perché esiste un muro tra noi e i politici” un muro che a Liberland non esisterà mai, come “la sovrabbondanza di regolamen‑ tazione”. Per questo “ho iniziato il progetto di Liberland” dove il governo “sarà limitato alle funzioni minime di diplomazia, sicurezza e infrastrutture”
con il focus sulla cittadinanza diretta e modifiche costituzionali tramite voto diretto. Sembra proprio che questa idea di ul‑ traliberismo professata dal presidente del piccolo stato piaccia a molti. Anche perché, sotto i dettami qualunquisti della democrazia diretta contro le regole soffocanti, i dubbi che il giova‑ ne politico punti alla creazione di un
paradiso fiscale non sono pochi. Per diventare cittadino di Liberland, infat‑ ti, basta fare domanda e presentare le proprie credenziali: una fedina penale pulita è una delle condizioni essen‑ ziali. E quasi da ogni parte del mondo sono già state raccolte più di 400mila domande di cittadinanza. “Quello che mi ispira ogni giorno – ha sottolineato Jedlička – è il numero di sostenitori di
foto: liberlandpress.com
Membri del Partito Libertario belga in sostegno di Liberland / Members of the Belgian Libertarian Party supporting Liberland
22
isfied with the EU and the European institutions and a strong supporter of extreme liberalism, the neo-president is certain that Liberland will be an example of how respect for other people’s rights is not only desirable but also feasible. “Before having the idea of guiding an ultra-liberal society, I was involved in European politics”, he has recently stated in an interview. “As leader of the Free citizens Party, I was
able to gain a first-hand experience on how governments abuse of their powers to the detriment of society. I have been trying to change this state of affairs”. According to Jedlička, in fact, in modern democracies “our rights are unjustly sacrificed because there is a barrier between us and the politicians” – a wall that will never exist in Liberland, just as “the glut of regulations”. For this reason “I have set up the
progetto repubblica ceca
Liberland project”, where government functions “will be limited to issues of diplomacy, security and infrastructure”, with focus on direct citizenship and constitutional changes by means of direct voting. It seems that the idea of ultra-liberalism, that has been put forward by the president of the small state, is supported by many. Also because, underneath the dictates of direct democ-
focus
Liberland. Era come se una parte del mondo stesse aspettando proprio noi. In un anno abbiamo creato 60 uffici di rappresentanza”. Le disponibilità eco‑ nomiche sembrano non essere un pro‑ blema per il nuovo stato, un forte mar‑ keting che fa l’occhiolino al business in arrivo. Ciò che al contrario pare un pro‑ blema più stringente, e non di secondo piano, è lo status legale del micro-
paese, in una regione che in quanto a conflitti territoriali non è andata certo per il sottile. Quando Jedlička e il suo “governo” hanno tentato di accedere ai sette chilometri quadrati di territorio sono stati arrestati, anche se per poco, dalla polizia serba. Per questo sperano di riuscire a occupare questo piccolo spazio, praticamente deserto, nel corso dei festival estivi che si svolgeranno a
partire da giugno tra Serbia e Croazia. In quel caso, ha spiegato il politico ceco, nessuno potrà fermare “i migliaia di sostenitori che saranno lì per cele‑ brare Liberland”. E se ancora quasi tutto resta solo sulla carta, dai progetti di urbanizzazione, alla presa di possesso del territorio, Liberland ha già la sua compagnia di bandiera, Air-Liberland, che vola con
due aerei, da quattro e sei posti, da Praga verso Osijek, l’aeroporto croato più vicino, ed è possibile candidarsi per giocare nella squadra di calcio del nuovo stato. Inoltre c’è già chi batte bandiera di Liberland: in Sardegna tre giovani cechi sono stati salvati dopo essere andati alla deriva a bordo di un eco-catamarano, realizzato con ma‑ teriale riciclato (bottiglie Pet).
racy against the suffocating number of norms and regulations, many people suspect that the young politician also aims to create a tax haven. To become a citizen of Liberland, in fact, it is sufficient to show your credentials: a clean criminal record is one of the necessary conditions. From almost all over the world more than 400 thousand applications for citizenship have been received. “What inspires me every day – Jedlička has stated – is the number of people in favour of Liberland. It is
as if part of the world had just been waiting for us. In just a year, we have opened 60 representative offices”. Economic resources do not seem to be an issue, and the strong marketing “winks” to the incoming business. However, a more pressing issue, and no less important, is the legal status of the micro-country, in a region that – as far as territorial conflicts are concerned – has been rather problematic. When Jedlička and his “government” tried to gain access to the seven square kilome-
tres of land, they were arrested by the Serbian police, even if just for a short period. Because of that, they hope to be able to occupy this small, practically deserted area, between Serbia and Croatia, during the summer festivals that will take place starting in June. On that occasion, the Czech politician explained, nobody will be able to stop “the thousands of supporters that will gather there to celebrate Liberland”. Even if almost everything is still on paper, from the urbanization project
to the ownership of the territory, Liberland already has its own national airline, Air-Liberland, with one fourseater and one six-seater aircraft, from Prague to Osijek, the nearest Croatian airport. You may also put forward your name as a candidate for the state’s football team. Furthermore, there are already some who sail using the flag of Liberland: in Sardinia, three young Czechs were saved after going adrift on board of their eco-catamaran, made with recycled material (Pet bottles).
progetto repubblica ceca
23
il mese de La Pagina
Aprile-Maggio 2016
Le principali notizie pubblicate sulla rassegna stampa quotidiana La Pagina
Politica (1 aprile) Čssd condannato. Il partito socialdemocratico perde il processo che oppone da anni all’avvocato Zdeněk Altner e si vede imporre una mega sanzione di 337 milioni di corone. La disputa risale agli anni Novanta e riguarda i servizi prestati da Altner, quando la Čssd riuscì a conservare la proprietà della sua storica sede del “Lidový dům”. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (21 aprile) Libertà di stampa in calo. Segnali non incoraggianti per la Repubblica Ceca dall’annuale classifica mondiale di Reporters sans Frontières. Il Paese in un anno è calato dal 9° al 21° posto, fuori quindi dalla élite dei primi 20, superato anche da Slovacchia. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (17 maggio) “Dobbiamo aver paura dell’Islam?” È il titolo di un dibattito, organizzato dalla Camera dei deputati della Repubblica Ceca, che scatena un mare di polemiche. Ad arroventare il clima ci pensano alcuni oratori, che paragonano l’Islam a ideologie totalitarie come nazismo, fascismo e comunismo. L’ambasciatore turco e altri diplomatici di paesi musulmani abbandonano la sala per protesta.
Cronaca (30 maggio) Giro di vite a Praga, contro i segway. Il Comune – con riferimento all’area cittadina di tutela storica e monumentale “Pražská památková rezervace” e alle zone adiacenti – vuole vietare che questi veicoli siano utilizzati nei marciapiedi, nelle piste ciclabili e nelle aree pedonali. La giunta comunale prende in esame la relativa documentazione. Proteste delle società che gestiscono questo tipo di veicoli.
Economia, affari e finanza (6 aprile) Repubblica Ceca attira investimenti. Fra i 16 stati dell’Europa centrale e orientale, questo Paese rimane la destinazione considerata più conveniente per gli investimenti, soprattutto per quelli di provenienza tedesca. Il tasso di richiamo della Repubblica Ceca è tornato a essere pari a quello record del 2008. È quanto emerge da sondaggio della Camera di Commercio cecotedesca. La carenza di personale è considerato l’ostacolo principale. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (6 aprile) Allarme carenza personale. Sempre più stringente in Repubblica Ceca la difficoltà delle aziende di trovare dipendenti. L’industria ceca risente della carenza di 70 mila operai e di migliaia di laureati in meccanica, elettrotecnica, chimica ed esperti del settore tessile. Il vicepresidente della Associazione esportatori, Otto Daněk, annuncia pressioni nei confronti del governo perché faciliti l’arrivo di lavoratori da Ucraina a Bielorussia. Manca non solo personale specializzato ma anche manodopera. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (7 aprile) Penta mette in vendita il Florentinum. Si parla del mega complesso per uffici realizzato vicino alla stazione Masaryk di Praga. Le trattative con gli interessati dovrebbero iniziare a maggio. Gli esperti ipotizzano un corrispettivo di 275 milioni di euro, circa 7,5 miliardi di czk. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (8 aprile) Eph compra asset Vattenfall in Germania. L’Energetický a průmyslový holding di Daniel Křetínský si aggiudica le quattro miniere di carbone tedesche e le quattro centrali messe in vendita dalla compagnia svedese Vattenfall.
L’efficacia dell’accordo è subordinata al sì del governo di Stoccolma. Si tratta della più importante acquisizione sinora compiuta da capitale ceco in Germania. Il corrispettivo pattuito non è rivelato, ma si parla di 1,7 miliardi di euro. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (11 aprile) Trasporto merci da record nel 2015. Un primato che testimonia il positivo andamento della economia ceca. In totale si è trattato di una quantità complessiva di 437 milioni di tonnellate, il 13% in più del 2014. Il trasporto su strada ha rappresentato una quota dell’82% rispetto al totale. È quanto emerge da ultime statistiche ministero dei Trasporti. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (13 aprile) Risultati da record per Era. Il produttore di radar di Pardubice, la cui proprietà fa capo al gruppo Omnipol, durante l’ultimo anno fiscale ha raddoppiato il fatturato, pari a 903 milioni di corone, mentre l’utile, 301 milioni, è stato superiore di tre volte rispetto all’anno precedente. Tutto merito delle commesse che giungono da clienti stranieri. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (15 aprile) Škoda e Volkswagen 25 anni insieme. La privatizzazione nel 1991 della storica casa ceca si è dimostrata un grande affare per il gruppo tedesco, che in questo periodo solo in dividendi ha incassato più di 68 miliardi di corone. Una soddisfazione del tutto reciproca, come sottolinea il premier ceco Bohuslav Sobotka, il quale parla di “un esempio di privatizzazione di grande successo”. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (18 aprile) Capitali cechi nel Lotto italiano. Un consorzio di aziende – guidato da Lottomatica e riferibile per un terzo ai businessmen cechi Karel Komárek e Jiří Šmejc (attraverso la controllata Italian Gaming Holding) – si assicura in Italia la gestione per i prossimi nove anni del Lotto. A concedere la concessione è stata nel fine settimana l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo l’apertura delle buste con le offerte. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (4 maggio) Malcontento per i Kontrolní hlášení Dph. Al nuovo strumento antievasione, lanciato quest’anno dal ministero delle Finanze, il titolo di “Assurdità dell’anno per il 2016”. È quanto emerge da giudizio della business community ceca, che considera i rapporti di controllo mensili sull’Iva “un qualcosa di inutile e una incombenza fastidiosa per le imprese”. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (10 maggio) Čez aumenta scorte di combustibile nucleare. Lo scopo è di garantire meglio la sicurezza energetica nazionale, in conformità con l’ultimo aggiornamento del Piano energetico nazionale. L’operazione costerà miliardi di corone. La Čez vuole anche testare il combustibile della americana Westinghouse, con l’intento di non dipendere solo dalle forniture della russa Tvel. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (11 maggio) Globus punta su Repubblica Ceca. Nei prossimi tre anni investirà quattro miliardi di corone per la realizzazione di rivendite di minori dimensioni nei centri delle città, per modernizzare una parte degli attuali ipermercati e per il nuovo e-shop. Globus, che lo scorso anno ha avuto un fatturato di 23 miliardi, prevede di poter aumentare il proprio giro d’affari in Repubblica Ceca di altri 10 miliardi. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (11 maggio) Venduto il Grand Hotel Evropa. Lo storico albergo praghese di piazza Venceslao, chiuso da anni, è stato ceduto dall’imprenditore Václav Skala a una società che fa parte del
info@lapagina.cz | www.lapagina.cz 24
progetto repubblica ceca
di GIOVANNI USAI gruppo austriaco Julius Meinl. Nella seconda metà dell’anno dovrebbero partire lavori di ricostruzione per centinaia di milioni di corone, che dovrebbero riportarlo a vecchio splendore. Il corrispettivo di vendita non è stato reso noto. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (13 maggio) In calo redditività settore bancario. Lo scorso anno è stata la meno elevata degli ultimi dieci anni. Nel 2015 gli istituti di credito cechi hanno fatto guadagnare ai loro gruppi proprietari 14 centesimi in media per ogni corona investita, il 10% in meno del 2014. Il settore bancario ceco può comunque continuare a essere considerato una gallina dalle uova d’oro, visto che la sua reddittività è ancora superiore del doppio rispetto a quella media Ue, sottolineano gli esperti. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (16 maggio) Un italiano alla guida di Aero Vodochody. Il manager Giuseppe Giordo, ex numero uno di Alenia Aeronautica, nuovo Ad del produttore di aerei, con sede in Boemia centrale, di proprietà di Penta Group. Subentra a Ladislav Šimek. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (17 maggio) Allevatori cechi in agitazione. Protestano per la crisi nel mercato del latte. La Camera agraria sottolinea che negli ultimi venti mesi, in conseguenza del calo del prezzo del latte, hanno perso nove miliardi di corone, una situazione tale da mettere a rischio il posto di lavoro di migliaia di persone. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (25 maggio) Jiří Rusnok nuovo governatore Banca nazionale. A nominarlo è il presidente Miloš Zeman, del quale Rusnok è da tempo amico e stretto collaboratore. Cinquantacinquenne, economista, già deputato socialdemocratico, ministro delle Finanze e premier, il nuovo governatore non ha intenzione di interrompere prima del 2017 gli interventi di svalutazione della corona, e subordina tale decisione alla crescita della inflazione (l’obiettivo è il 2%). Non prevede che l’adozione dell’euro possa avvenire durante i sei anni del suo mandato. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (30 maggio) Utili record per Agrofert. Lo scorso anno la holding di proprietà di Andrej Babiš ha guadagnato 8,6 miliardi di corone, con un incremento del 40% Il fatturato è stato pari a 167,1 miliardi, quasi inalterato rispetto a quello dell’anno prima. Il portavoce sottolinea come l’incremento dei profitti sia da riferire in primo luogo all’andamento delle aziende chimiche, soprattutto quelle situate in Germania e in Slovacchia, specializzate nella produzione di fertilizzanti. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––– (31 maggio) Misure per fronteggiare siccità. A partire dal 2017, sino al 2021, sono previsti 2,4 miliardi di corone dal bilancio statale. Lo stabilisce il consiglio dei ministri, secondo il quale altri 700 milioni arriveranno da fonti privati, per cofinanziamento progetti. L’annuncio è dato dal ministro dell’Agricoltura, Marian Jurečka (KduCsl), secondo il quale negli ultimi anni si è speso tanto per misure antialluvione, sottovalutando il fenomeno opposto della siccità.
Varie (30 aprile) Viktoria campione della Repubblica Ceca. La squadra di Plzeň vince il campionato di calcio per la 4° volta in sei anni. Decisiva la vittoria per 2 a 0 contro il Baník Ostrava, che retrocede dopo 50 anni.
Ure euis nim zzrit adiatet volor adiat, quam ex exer Presente a Praga dalsumsand 1995, la ionsent &velesequat nulla Bianchi Partners èwisis specializ‑ aci blamet la facidunt enit ad zata nella consulenza azien‑ doloretributaria, feum dignit augiamet dale, societaria, di acincil dolut illa feumsandre supporto agli investitori italiani utpat Offre lum un'assistenza zzril eugait, emin stranieri. quisl sia do agli consectet ideale operatoriautpati che en‑ ncilisisneladmercato minis alis trano ceco,dolore sia a molortie verate eriliqui ting quelli già presenti. Si avvale di ex er accum velit laortinci tie personale bilingue con profon‑ velitesperienza nit alis nit wisi bla feugait, da nei vari settori. sisi. Del ulputatuero dunt Opera anche attraversood la filiale dolore di Brno.deliquisl Ure euis in nimPrague zzrit adiatet volor Present since 1995, adiat, quam ex exer sumsand Bianchi & Partners provides ionsent velesequat nulla company, corporatewisis and fiscal aci blamet la facidunt enitand ad advice, to support Italian dolore feum dignitIt offers augiamet foreign investors. first acincil dolut illatofeumsandre rate assistance operators min utpatthe lumCzech zzril eugait, quisl entering market, as do consectet autpati ncilisis ad well as to those that are already minis alisItdolore verate present. uses molortie the services of eriliquibilingual ting ex staff, er accum velit skilled who have tie velit nitinalis wisi alaortinci great experience the nit various bla feugait, sisi.operates Del ulputatuero sectors. It also through od Brno dunt dolore its branch.deliquisl ullandi gnisim quisim dio et num nim esequam zzriliscipis dolor iustio odip ea acilit lutat. Ugait illumsa ndio.
Čelakovského sady 4 110 00 Praha 1 tel. +420 224 921 014 Kontakt diego@bianchi.cz
popis Società di servizi popis integrati Business Incubator Services Ure euis nim zzrit adiatet volor adiat, ex exer sumsand IBC è unquam gruppo di aziende che ionsent velesequat wisis nulla da oltre 20 anni offrono servizi di aci blamet la faciduntIntegrato. enit ad Project Management augiamet I dolore partnerfeum di IBCdignit assistono le azien‑ acincil dolut ceco illa feumsandre de sul mercato e slovacco nel min Estate utpat(Development, lum zzril eugait, Real Asset, quisl do&consectet autpati property facility Management, ncilisis ad minis alis dolore Architectural, Engineering & Co‑ molortie verate eriliqui ting struction, General Contracting), ex er accumsocietaria, velit laortinci Consulenza legaletiee velit nitAmministrazione, alis nit wisi bla feugait, fiscale, Publi‑ sisi. ulputatuero od dunt& shingDel & Marketing, Software dolore deliquisl ICT, traduzioni e interpretariato, Ure euisrental nim zzrit adiatet volor office e domiciliazione adiat, ex exer sumsand legale equam postale. ionsent velesequat wisis nulla IBC is a Group of companies that aci la facidunt ad sinceblamet more than 20 years isenit providdolore feum dignit ing Integrated Projectaugiamet Manageacincil dolut IBC illaPartners feumsandre ment services. assist min utpat in lum eugait, quisl companies thezzril Czech and Slovak do consectet ncilisis(Dead market involvedautpati in Real Estate minis alis dolore velopment, Assets,molortie propertyverate & faeriliqui ting ex er Architectural, accum velit cility Management, laortinci tie velit nit alis nit wisi Engineering & Construction and bla feugait, sisi. Del ulputatuero General Contracting) Corporate, od dunt ullandi legal anddolore fiscaldeliquisl advice, Admingnisim dio et&num nim istration,quisim Publishing Marketesequam dolor ing, Softwarezzriliscipis & ICT, translations iustio odip ea acilit lutat. Ugait and interpreting services, office illumsa rentals, asndio. well as legal and mail domiciliation. Čelakovského sady 4 110 00 Praha 1 tel. +420 224 941 041 Bašty 6, 602 00 Brno, Michalská 7, 811 01 Bratislava Kontakt www.gruppoibc.eu
UniCredit jméno Bank popis popis
Ure euis nim zzrit adiatet volor UniCredit Bankexèexer uno dei princi‑ adiat, quam sumsand pali istituti finanziariwisis in Repub‑ ionsent velesequat nulla blica Ceca elaSlovacchia. Offre aci blamet facidunt enit ad una vasta gamma prodotti dolore feum dignitdiaugiamet di qualità perilla clientela retail, acincil dolut feumsandre corporate Presso l’In‑ min utpate private. lum zzril eugait, ternational Corporateautpati Clients quisl do consectet Centre esperti ncilisistroverete ad minis alis bancari dolore emolortie professionisti cheeriliqui parlanoting ita‑ verate liano si concentrano sui clienti ex er eaccum velit laortinci tie italiani in Repubblica Ceca. Il velit nit alis nit wisi bla feugait, nostro è di rafforzare sisi. Delobiettivo ulputatuero od dunt idolore rapporti fra le imprese clienti deliquisl con capitale italiano o fra le Ure euis nim zzrit adiatet volor società che ex hanno rapporti adiat, quam exer sumsand commerciali con l’Italia. ionsent velesequat wisis nulla UniCredit belongsenit in the aci blametBank la facidunt ad Czech andaugiamet Slovakia dolore Republic feum dignit among leading financial inacincil the dolut illa feumsandre stitutions wide range min utpatoffering lum zzrilaeugait, quisl of products to ncilisis retail, cordoquality consectet autpati ad porate anddolore privatemolortie clients.verate At the minis alis International eriliqui ting exCorporate er accumClients velit Centre laortinciyoutiewill velitfind nitexperienced, alis nit wisi professional speaking bla feugait, sisi.Italian Del ulputatuero bankers who are focusing on od dunt dolore deliquisl ullandi Italian present the Czech gnisimclients quisim dio etinnum nim Republic. aim is to strengthen esequamOurzzriliscipis dolor direct corporate iustiorelations odip ea between acilit lutat. Ugait clients a share of Italian capiillumsawith ndio. tal, or companies that maintain business relations. Želetavská 1525/1 140 92 Praha 4 tel. +420 955 911 111 Kontakt unicreditbank.cz
progetto repubblica ceca
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Industry and Trade
popis Contabilità e consulenza popis Accounting and Consultancy
IBCjméno - Italian Business Center
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Banking
Bianchi jméno & Partners
Legal services, xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Consultancy, Information technologies
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Legal services, Consultancy
Progetto RC suggests
Ferrero jméno Česká popis popis
Ure euis nim zzrit adiatet volor Ferrero è unoexdei grandi adiat, quam exerpiùsumsand gruppi al mondo. Fon‑ ionsentdolciari velesequat wisis nulla data da Pietro Ferrero nel 1946 aci blamet la facidunt enit ad in Italia,feum ad Alba, in Piemonte. dolore dignit augiamet Altissima qualità, freschezza, acincil dolut illa feumsandre innovazione, accurata min utpat lum zzril selezio‑ eugait, ne delledomaterie prime:autpati ecco le quisl consectet parole che consentono ai ncilisischiave ad minis alis dolore prodotti essere amati molortieFerrero veratedieriliqui ting da milioni consumatori ex er accumdivelit laortinci nel tie mondo. La Ferrero è stata velit nit alis nit wisiČeská bla feugait, fondata Praga nel 1994 e da sisi. Del aulputatuero od dunt quell’anno il consumatore ceco dolore deliquisl puo acquistare Ure euis nim zzritprodotti adiatetcome volor Nutella, Ferrero Kinder adiat, quam ex Rocher, exer sumsand Cioccolato, Kinderwisis Sorpresa, ionsent velesequat nulla Tic Tac. aci blamet la facidunt enit ad Ferrero is onedignit of the largest dolore feum augiamet confectionery in the acincil dolut companies illa feumsandre world, founded byeugait, Pietro quisl Fermin utpat lum zzril rero in 1946 inautpati Alba, Piedmont, do consectet ncilisis ad Italy. Highdolore quality, freshness, minis alis molortie verate innovation, selection of eriliqui tingcareful ex er accum velit raw materials laortinci tie velitarenitthe alisFerrero’s nit wisi key words that its brands bla feugait, sisi.make Del ulputatuero loved by millions of consumers all od dunt dolore deliquisl ullandi over thequisim world. Ferrero was gnisim dio et Česká num nim founded in Praguedolor and esequamin 1994 zzriliscipis since Czechlutat. consumer iustiothat odipyear ea acilit Ugait could products as Nutella, illumsabuy ndio. Ferrero Rocher, Kinder Chocolate, Kinder Surprise, Tic Tac. Karla Engliše 3201/6 150 00 Praha-Smíchov tel: +420 225 020 111 Kontakt www.ferrero.cz
25
Appuntamenti futuri Dal 24 maggio al 29 luglio
Dall’1 giugno al 28 settembre
Dal 3 giugno al 31 agosto
All’Expo di Milano quattro Istituti dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca – Botanica, Chi‑ mica organica e Biochimica, Botanica sperimentale, Ricerca sul cambiamento globale – hanno puntato i riflettori sui progressi della scienza per la sosteni‑ bilità ambientale e il benessere mondiale. Gli stessi oggetti, arricchiti da elementi interattivi, sono ora in mostra nella sede praghese dell’Accademia. Oltre a osservare il plastico Subliminal sulla genetica del gra‑ no, ci si può immergere in una pioggia di frumento; si può passeggiare in un bosco virtuale, seguire video‑ proiezioni sul funzionamento dell’organismo umano, vedere le fotografie del monumento Hydal, l’uccellomacchina ai bordi della piscina, o esempi di interior design creati dal riutilizzo della plastica PET. www.ozvenyexpo.cz
Il museo Kampa ospita una mostra su sette maestri dell’arte vetraria ceca. Frutto della collaborazione con il Museo di arti decorative di Praga, riprende un pro‑ getto espositivo realizzato nel 1983 all’American Craft Museum di New York da Meda Mládková, fondatrice del museo Kampa. Quest’ultima selezionò sette arti‑ sti da introdurre al pubblico americano, personalità che negli anni ottanta del Novecento contribuirono a rendere il vetro il materiale sovrano della libera crea‑ zione artistica: Stanislav Libenský, Jaroslava Brychto‑ vá, René Roubíček, Věra Lišková, Jiří Harcuba, Václav Cigler e Vladimír Kopecký. La mostra è organizzata in onore di Miluše Roubíčková, quel +1 cui fa riferimen‑ to il titolo dell’evento, designer scomparsa lo scorso anno e di cui si presentano le creazioni. www.museumkampa.cz
Nel foyer del cinema Světozor di Praga è in corso la 22° edizione del ciclo espositivo “L’epoca d’oro del poster art cecoslovacco”. Presenti una sessantina di locandine cinematografiche degli anni ‘60 create per la distribuzione di pellicole ceche e internazionali da‑ gli artisti Jiří Balcar, Richard Fremund e Zdeněk Palcr, tre rappresentanti di spicco della scuola del poster art cecoslovacco. Balcar e Fremund morirono prematura‑ mente alla fine degli anni ‘60, mentre Zdeněk Palcr rimase uno dei pochi scultori a dedicarsi anche ai poster. Sono sue le locandine per la pellicola di Miloš Forman “Gli amori di una bionda” e per il film premio Oscar “Il negozio al corso”. Entrambe saranno presenti alla mostra assieme al poster del celebre film di Fede‑ rico Fellini “La strada”. www.kinosvetozor.cz
From May 24 to July 29
From June 1 to September 28
From 3 June to 31 August
At the Milan Expo, four institutes from the Czech Academy of Sciences – Botany, Organic Chemistry and Biochemistry, Experimental Botany, Global Change Research Centre – have put the spotlight on the progress made by science on environmental sustainability and world welfare. The same objects, enriched with interactive elements, are now on show at the Prague branch of the Academy. Besides the possibility to see the Subliminal plastic model on corn genetics, you may immerse yourself in a shower of wheat, have a walk through a virtual forest, watch video projections on the functions of the human body and see photos of the Hydal monument, the bird-machine on the edge of the swimming pool, or observe various examples of interior design that were created by reutilizing recycling PET plastic. www.ozvenyexpo.cz
The Kampa Museum is hosting an exhibition on seven Czech masters of glass art and the result of a collaboration with the Museum of Decorative Arts in Prague that takes on a project that was first presented back in 1983 at the American Craft Museum in New York by Meda Mládková, founder of the Kampa Museum. The latter, went on to select seven artists to introduce to the American public and personalities that in the nineteen-eighties contributed to making glass the supreme material of free artistic creation: Stanislav Libenský, Jaroslava Brychtová, René Roubíček, Věra Lišková, Jiří Harcuba, Václav Cigler and Vladimír Kopecký. The exhibition has been organized in honor of Miluše Roubíčková, the +1 from the title of the event, designer who died last year and whose creations are now being exhibited. www.museumkampa.cz
Taking place in the foyer of the Světozor cinema in Prague is the 22nd edition of the exhibition cycle “The Golden era of Czechoslovak film poster”. On display are about sixty movie posters of the 1960s, created for the distribution of Czech and international films by artists, such as Jiří Balcar, Richard Fremund and Zdeněk Palcr, three prominent representatives of the Czechoslovak poster art school. Balcar and Fremund died prematurely at the end of the 1960s, while Zdeněk Palcr remained one of the few sculptors who also dedicated himself to the creation of posters. His are the playbills for the Miloš Forman film “The Loves of a blonde” and for the Oscar-winning film “The Shop on Main Street”. Both of them will be presented at the exhibition, together with the posters of the famous film by Federico Fellini “The Road”. www.kinosvetozor.cz
A Praga echi di Expo 2015
Echoes of Expo 2015 in Prague
26
Sabrina Salomoni
7+1 maestri cechi del vetro
7+1 Czech masters of glass
progetto repubblica ceca
L’epoca d’oro del poster cinematografico
The golden age of film posters
appuntamenti events
Future events
Sabrina Salomoni
Dal 17 giugno al 30 ottobre
Dal 24 giugno al 19 settembre
Dall’1 al 9 luglio
Il Monumento della letteratura nazionale, la bibliote‑ ca Václav Havel e la Dmitri Prigov Foundation celebra‑ no quello che sarebbe stato l’ottantesimo complean‑ no dell’ex presidente ceco Václav Havel con la mostra “Havel-Prigov e la creazione sperimentale ceca”. Ha‑ vel si dedicò alla poesia sperimentale in un ciclo di Anticodici. La mostra propone un confronto con gli Stichogrammy e l’ampia opera del contemporaneo russo Dmitrij Prigov, che usava tecniche analoghe. I lavori di Havel e Prigov sono poi accostati ad artisti finora sconosciuti, le cui opere al confine tra parola e immagine uscirono solo nell’editoria clandestina. Ospitata nella residenza estiva Hvězda, la rassegna è patrocinata dal ministro della cultura Daniel Herman e dalla Fondazione Dagmar e Václav Havel Vize 97. www.pamatniknarodnihopisemnictvi.cz
Il principale evento dell’anno al Museo d’arte con‑ temporanea DOX di Praga è la mostra “Sportu zdar!”. Allestita in occasione dei XXXI Giochi Olimpici di Rio de Janeiro con il supporto del Comitato Olimpico Ceco, presenta su una superficie di 1230m2 le opere di ses‑ santa artisti cechi, noti e meno noti, che tra il 1945 e oggi si sono dedicati al tema sportivo riflettendo sul rapporto tra sport e arte. Già 120 anni fa il fondatore dei primi Giochi moderni ad Atene, il barone Pierre de Coubertin, voleva unire le due discipline ma solo nel Novecento una serie di noti artisti cechi, da Kamil Lhoták a Jiří Kolář, da František Skála a Krištof Kintera s’ispirò allo sport per creare pitture e statue, instal‑ lazioni, collage e disegni. Il progetto è liberamente ispirato al libro “Lo sport è arte” di Petr Volf. www.dox.cz
Luglio si apre con l’inaugurazione della 51a edizio‑ ne del Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary: si partirà con la pellicola Anthropoid. A se‑ guire, nove giorni di proiezioni da mattina a tarda notte e una forte presenza italiana. Il Belpaese lotta per il Globo di Cristallo con il giallo filosofico italo-francese “Le Confessioni” di Roberto Andò e la coproduzione rumeno-italiana “Dincolo de ca‑ lea ferata” di Catalin Mitulescu. Nelle sezioni non competitive del concorso troviamo, tra gli altri, “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi e “Non essere cattivo” di Claudio Ca‑ ligari in Orizzonti, “Pasolini” di Abel Ferrara in Eventi speciali, “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti in Out of the Past. www.kviff.com
From June 17 to October 30
From 24 June to 19 September
From 1 to 9 July
The Museum of Czech Literature, the Václav Havel Library and the Dmitri Prigov Foundation, celebrate what would have been the eightieth birthday of former Czech President Václav Havel, with the exhibition “Havel-Prigov and Czech experimental poetry”. Havel devoted himself to experimental poetry in a cycle of Anticodes. The exhibition offers a comparison with the Stichogrammy and the extensive work of the contemporary Russian Dmitry Prigov, who used similar techniques. The works of Havel and Prigov are then compared with previously unknown artists, whose works – on the boundary between word and image – were published only clandestinely. Hosted at the Hvězda summer residence, the exhibition is sponsored by the Minister of Culture, Daniel Herman, and by the Dagmar and Václav Havel Vize 97 Foundation. www.pamatniknarodnihopisemnictvi.cz
The main event of the year at the DOX Centre for Contemporary Art in Prague, is the “Sportu zdar!” exhibition. Organized for the XXXI Olympic Games in Rio de Janeiro with the support of the Czech Olympic Committee, on an area of 1.230 square meters, it will present the works of sixty known and unknown Czech artists who, since 1945, have dedicated themselves to sport themes, reflecting on the relationship between sport and art. Already, over 120 years ago, the founder of the first modern Games in Athens, Baron Pierre de Coubertin, wanted to combine the two disciplines, but it was only in the twentieth century that a number of well-known Czech artists, such as Kamil Lhoták, Jiří Kolář, František Skála and Krištof Kintera became inspired by sport and started creating paintings and statues, installations, collages and drawings. The project is freely inspired by the book “Sport is art” by Petr Volf. www.dox.cz
July begins with the opening of the 51st edition of the Karlovy Vary International Film Festival with the presentation of the Anthropoid film that will be followed by nine days of screenings, from morning to late at night, with a strong Italian presence. Italy is competing for the Crystal Globe with the Italian-French philosophical thriller “Confessions” by Roberto Andò and the Romanian-Italian co-production “Dincolo de calea ferata” by Catalin Mitulescu. In the non-competitive section of the competition we have, among others, “Sweet dreams” by Marco Bellocchio, “Fuocoammare” by Gianfranco Rosi and “Don’t be bad” by Claudio Caligari in Horizons, “Pasolini” by Abel Ferrara in Special Events, “Rocco and his brothers” by Luchino Visconti in Out of the Past. www.kviff.com
Havel – Prigov
Havel – Prigov
Viva lo sport!
All hail sport!
progetto repubblica ceca
Festival del cinema di Karlovy Vary
Karlovy Vary film festival
27
È venerdì, si va in campagna! it's friday, let's go to the countryside!
Le case di campagna, in cui rifugiarsi nei weekend estivi, sono un fenomeno tipicamente ceco
“Non vedo l’ora sia venerdì”, un’espres‑ sione che sentiamo spesso all’avvi‑ cinarsi del fine settimana e che per i cechi ha un sapore diverso perché qui, a maggior ragione nel periodo estivo, si stacca realmente la spina. Finito l’orario di lavoro, il venerdì pomerig‑
gio fanno fagotto, invadono le strade e fuggono da rumore e smog cittadini per rifugiarsi un paio di giorni nelle loro case di campagna. State già immaginando un paradiso in cui trascorrere un weekend in pan‑ ciolle? Magari con il silenzio interrotto
di Sabrina Salomoni by Sabrina Salomoni
The countryside houses, where to find shelter during the summer weekends: a typically Czech phenomenon
28
progetto repubblica ceca
solo dallo stormire delle foglie dei bo‑ schi pieni di more e mirtilli e dai ru‑ scelli che scorrono tra tappeti erbosi? Ebbene, sappiate che state prenden‑ do un granchio. Chi possiede una di queste graziose dimore si ritrova a correre avanti e in‑
focus
dietro per mantenere tutto in ordine: spolverare, verniciare, spaccare la le‑ gna, curare l’orto o tagliare l’erba del grande giardino. La domenica sera rientrano più stanchi di quando sono partiti. Tutto questo però non scoraggia i cechi e, negli ultimi anni, si assiste anzi a un forte interesse per l’acquisto di case di campagna, l’opzione più economica per weekend e villeggiature fuori porta, ideali per alcune delle grandi passioni nazionali, come l’escursioni‑ smo o l’andare a funghi, il fai da te o il cucinare salsicce sul fuoco. Occorre distinguere due categorie di edifici, la chata e la chalupa. Nata come semplice capanno di legno, la chata è una sorta di chalet riservato
© Petr & Bara Ruzicka, Flickr
al riposo e alla vacanza stagionale. La chalupa è invece una vecchia casa di campagna, circondata da un pezzo di terreno, che in passato fungeva da abitazione primaria e solo in seguito fu destinata alla villeggiatura. Grandi, piccole, antiche o ricostruite, il numero di case dedicate unicamente alla ricreazione è talmente elevato che si può parlare di una specificità ceca. Il 13% dei cechi ne possiede una. Il fenomeno della vacanza in chata inizia negli anni venti e trenta del Novecento. Alla radice stanno gli in‑ sediamenti dei tramp, giovani che sul modello di vita americano dei cow‑ boy cercano l’avventura nella natura selvaggia. Se per gli adolescenti di oggi la vacanza in chata è spesso una costrizione familiare, cento anni fa fu‑ rono dei coetanei a costruire le prime baracche di tronchi, con dei tavolacci a mo’ di letto, e a introdurre le prime colonie in posti che ricordavano gli scenari dei film western. La vacanza in chalupa si deve invece ai ceti più alti. A fine Ottocento questa
moda era tipica di artisti, nobili e im‑ prenditori che si fecero costruire delle ville estive fuori Praga, in località sul fiume come Dobřichovice o Roztoky. Durante la Prima repubblica furono i proprietari terrieri ad affittare le stan‑ ze delle loro tenute ma la seconda fase del fenomeno avvenne dopo la
seconda guerra mondiale. Dalla zona di confine dei Sudeti furono cacciati tre milioni di tedeschi e gli abitanti delle città si accaparrarono per quat‑ tro soldi le chalupy rimaste libere. Quelle in Moravia meridionale furono occupate subito mentre per quelle delle zone montane si arrivò agli
“I can’t wait for Friday”, is an expression that we often hear as the weekend approaches, and for Czechs it has a rather different taste since here, particularly in the summer, one really switches off. Once the working hours are over, on Friday afternoon they scarper, invade the streets and flee the town’s noise and smog to take shelter for a couple of days in their country houses. Are you already imagining a paradise in which a weekend is spent lounging about? Perhaps with the silence broken only by the rustling of leaves in the woods full of blackberries and blueberries and streams that flow between turfs? Well, you must know that you are making a big mistake. Those who own these pretty houses find themselves running back and forth to keep everything in order: dust, paint, chopping wood, taking care of the garden or mowing the lawn of the large garden. On Sunday night they return more tired than when they left.
However, all this does not discourage the Czechs, and in recent years, a strong interest in the purchase of country houses has been very visible, being the cheapest option for weekends and resorts out of town, ideal for some of the great national passions, such as hiking or going to gather mushrooms, the do-it-yourself or cooking sausages over a fire. There are two distinct categories of buildings: the chata and the chalupa. Born as a simple wooden hut, the chata is a kind of chalet reserved for rest and seasonal holidays. On the other hand, the chalupa is old country house, surrounded by a piece of land, which in the past served as a primary residence and only later was intended for resorts. Large, small, old or reconstructed, the number of houses dedicated exclusively to recreation is so high that we can speak of it as a Czech specificity since 13% of Czechs have one.
The phenomenon of the chata holiday began in the decades of the 1920s and 1930s. At the roots were the settlements of the tramp, young people following the American way of life of cowboys, were seeking adventure in the wilderness. If for today’s teens the holiday in a chata is often a family requirement, a hundred years ago their peers were the ones who built the first log cabins, with planks that functioned as bedding, and introduced the first settlements in places with landscapes reminding you of the backdrops for western films. The chalupa holiday however, was born among the higher social classes. In the late nineteenth century the trend was typical of artists, nobles and entrepreneurs who ordered the construction of summer villas outside Prague, in the town or on the river such as Dobřichovice or Roztoky. During the First Republic the land owners were the ones who rented the rooms of their
progetto repubblica ceca
29
anni ‘60. I nuovi proprietari si diede‑ ro un gran da fare per ristrutturare e rendere accoglienti questi casolari. Vi hanno tanto lavorato e investito che ancora oggi chi ha problemi finanziari preferisce vendere l’auto o i gioielli di famiglia piuttosto che la casa estiva. In una chalupa è ambientato anche il racconto Zločin v chalupě dello scrit‑ tore ceco Karel Čapek. Narra la storia del giovane Vondráček che assassina il suocero František con tre colpi d’ascia per una lite riguardo la gestione del‑
la proprietà. Sì, è vero, un’immagine molto poco idilliaca... Per quanto riguarda le zone interne, a trasformare le chalupy in case se‑ condarie contribuì l’industrializzazio‑ ne socialista che costrinse i giovani che lavoravano in città a trasferirsi in appartamento e rientrare in famiglia solo nei weekend. Quando i nonni morivano, le case vennero usate solo per la villeggiatura. Un altro fattore che influenzò il modo di trascorrere il tempo libero fu l’introduzione nel
1968 del sabato festivo, giornata fino ad allora lavorativa. Questi elementi, uniti al progresso della motorizzazio‑ ne, favorirono una vera invasione delle campagne, diventata oggetto di film e serie televisive molto amati, come la commedia Chalupáři del 1975. Nacquero club, negozi specializzati, libri e riviste, seguitissimi programmi tv dedicati alla vita in chalupa e alle attività connesse. Arriviamo all’epoca della normalizza‑ zione. Questo tipo di vacanza non cre‑
È boom di acquisti. Negli ultimi due anni l’interesse per le case di villeggiatura è quasi raddoppiato Boom in purchases. In last two years the interest for holiday houses has almost doubled
© German Federal Archive
properties, but the second phase of the phenomenon occurred after the Second World War. Three million Germans were expelled from the border region of the Sudetenland, and city dwellers seized the opportunity to cheaply buy the chalupy which remained free. Those in southern Moravia were occupied immediately while those in mountain areas only in the 1960s. The new owners took great pains to rebuild the cottages, and make them look cozy. They worked and invested so much that even today those who have financial problems
30
prefer to sell their car or family jewels than their summer house. It was also in a chalupa where the story Zločin v chalupě from the Czech writer Karel Čapek, was set. It tells the story of the young man Vondráček who murdered his stepfather František with three axe blows due to an argument about the management of the property. Yes, it is true, not the most idyllic image... Regarding the inland areas, the socialist industrialization contributed to turning chalupy in secondary homes which forced the young people who worked
progetto repubblica ceca
in the city to move to apartments, and return to their families only on weekends. When the grandparents died, the houses were only used for vacationing. Another factor that influenced the way free time was spent was the introduction, in 1968, of Saturday as a public holiday, a day which up until then was a working day. These elements, combined with the progress of motorisation, favoured a genuine invasion of the countryside, which would become the subject of some much loved films and Tv series, like Chalupáři the 1975
focus
ava problemi al regime, anzi, era una delle poche attività consentite. Negli anni ‘70 e ‘80 era in gran voga perché chi viveva in città, nei tipici palazzoni sovietici in cui ognuno spiava nelle finestre dell’altro, sentiva il bisogno di colmare la mancanza di libertà con del tempo all’aria aperta; viaggiare era proibito. Dopo il 1989, l’apertura delle frontie‑ re e l’opportunità di uscire dal Paese per scoprire angoli sconosciuti sem‑ brava dovessero segnare l’inesorabile declino di questa abitudine. Forse per un certo periodo si costruirono meno edifici nuovi o se ne comprarono meno ma la gente non si disfaceva delle chalupy di proprietà e delle abi‑ tudini di una vita. Nel 2008 in Repubblica Ceca prende piede un nuovo trend. La crisi econo‑ mica spinge i praghesi verso la peri‑ feria. Per abbattere i costi di un ap‑ partamento in città si trasferiscono in pianta stabile nella seconda casa che torna ad essere residenza principale.
© Petr Vilgus, Wikipedia
Un’antica chalupa al museo all’aperto di Přerov nad Labem / Old Bohemian House in open air museum in Přerov nad Labem
progetto repubblica ceca
comedy series. This led to the birth of clubs, specialised stores, books and magazines, as well as highly-followed TV programs dedicated to the life in chalupas, and related activities. We arrive at the time of normalization. This type of holiday did not create particular problems for the regime. In fact, it was one of the few activities allowed. In the ‘70s and ‘80s it was in vogue because those who lived in the city, in typical Soviet apartment blocks where everyone spied on other’s windows, felt the need to bridge the lack of freedom with time outdoors; travelling was prohibited. After 1989, with the opening of borders and the opportunity to leave the country to find unknown territory, it seemed like the time which would mark the inexorable decline of this habit. Perhaps for a while they built fewer new buildings, or they bought fewer, but people did not demolish the chalupy owned, or get rid of the habits of their lifestyle. In 2008 in the Czech Republic a new
31
Negli ultimissimi anni si assiste a un nuovo boom dell’interesse per le case ricreative. Nel primo trimestre del 2016 le vendite si sono alzate del 38%, secondo i dati degli esperti. Percentuali destinate a salire nell’arco di aprile-settembre. I costi sono anco‑ ra più bassi di circa il 10% rispetto agli anni pre-crisi ma vista la crescente domanda, ci si aspetta un prossimo rialzo. La forbice di prezzo può esse‑ re significativa se mancano l’acqua
o l’elettricità, se la casa è in legno o mattoni e soprattutto varia in base alla località. La Boemia centrale è la destinazione più richiesta, quella in cui si acquista circa un terzo in più e si spende mag‑ giormente che nel resto del Paese. Se nei primi tre mesi si stima una media di 930mila corone per ogni immobile, in Boemia centrale la media è di 1,2 milioni di corone. Un esempio record? Una chata a due piani di nuova costru‑
zione, in mattoni, con vista sulla Vlta‑ va a Hradišťko: 14 milioni di corone, circa 518mila euro. I più anziani cercano un luogo bucoli‑ co in cui vivere gli anni della pensione ma il 22,5% dei cechi, in buona parte i più giovani, considera la chalupa un fruttuoso investimento. Le affittano a famiglie con figli piccoli che scelgono quest’alternativa vuoi perché più eco‑ nomica di un hotel, vuoi per evitare lo stress di un lungo viaggio fino alle
© Jiří Sedláček, Wikipedia
Una tipica chata presso la diga di Vranov / Typical hut at the Vranov dam
32
trend took off. The economic crisis pushed the Prague residents towards the suburbs. To bring down the cost of an apartment in the city, they started to move permanently to the second house that became their main residence. In the last few years there has been a new boom in interest for recreational homes. In the first quarter of 2016
sales were increased by 38%, according to data from the experts. The percentages are destined to rise over April-September. The costs are even around 10% lower than during the pre-crisis years, but given the growing demand, we can expect a rise quite soon. The price gap can be significant if they lack water or electricity,
progetto repubblica ceca
if the house is made of wood or brick, but varies especially according to the location. Central Bohemia is the most popular destination, where one buys about a third more, and much more is spent than in the rest of the country. If in the first three months an average of 930,000 crowns is estimated for each property, the average in Central Bo-
focus
località balneari straniere o perché piace l’idea di avere a ogni vacanza una nuova casa e visitare una parte diversa del Paese. I turisti stranieri interessati a queste soluzioni sono pochi e in genere si tratta di persone di mezza età in cerca sì di un buon bicchiere in una delle tante cantine morave ma interessate anche a vedere i monumenti Unesco, i numerosi castelli o le grotte del Carso moravo.
hemia is 1.2 million crowns. A record example? A two floor brick newly-constructed chata, overlooking the Vltava at Hradišťko: 14 million crowns, about 518,000 euro. The elderly seek a bucolic place to live their retirement years, but 22.5% of Czechs, mostly younger, consider the chalupa to be a fruitful investment. They rent them to families with young children who choose this alternative both because it is cheaper than a hotel, and to avoid the stress of a long journey to foreign seaside resorts, but also because they like the idea of having a
La funzione principale delle case estive resta comunque di rifugio privato dove dedicarsi ai propri hob‑ by. Meglio ancora se il tragitto resta entro l’ora di viaggio dalla residenza primaria. Poi ognuno ha le sue prefe‑ renze. Le zone di montagna sono le più richieste ma in certe località la di‑ sponibilità è quasi esaurita. I dintorni dei fiumi Berounka o Sázava sono i preferiti dai praghesi amanti della pesca. Tra i classici il Paradiso boemo,
new house every holiday, and visiting a different part of the country. There are few foreign tourists interested in these solutions however, and usually those involved are middle-aged people in search of a good glass of wine in one of the many Moravian cellars, but also those planning to see the UNESCO monuments, the many castles or the caves of the Moravian Karst. The main function of the summer houses is still to be a private retreat where to devote time to one’s hobby. Even better, if the journey remains within an hour’s travel from the primary residence. Of
i Monti dei Giganti o la Šumava. La regione che desta il minor interesse è quella di Karlovy Vary. Gli abitanti di Brno muovono verso la diga di Vranov mentre quella di Brno è molto ricer‑ cata d’estate come località balneare e di pesca, d’inverno per sci di fondo e pattinaggio sul ghiaccio. I moravi del sud scelgono le colline della Vysočina dove ha anche sede l’azienda Tradiční Chalupy. È specializzata proprio nel costruire casolari di campagna se‑
course, everyone has their own preferences. Mountain areas are the most popular, but in certain locations, availability is low. The surroundings of Berounka or Sázava rivers are the favorites of Prague fishing lovers. Among the classics are Bohemian Paradise, the Mountains of Krkonoše, and the Šumava. The region that arouses the least interest is that of Karlovy Vary. The inhabitants of Brno move to the Vranov dam while Brno’s is also much sought after as a summer seaside and fishing resort, and in winter for cross-country skiing and ice skating. The South Moravians choose the hills of
progetto repubblica ceca
condo il modello delle abitazioni rustiche boeme dei secoli scorsi, con l’antica pavimentazione, il pozzo, la stufa in maiolica e il legno a vista. Per i cechi ristrutturare immobili all’apparenza irrecuperabili è motivo di vanto. C’è chi ha ricavato da una cadente casa in pietra un confortevo‑ le chalet con arredi dal sapore antico. È in fase di ristrutturazione anche la “Casa dei fratelli Čapek” costruita nel 1938 per desiderio del già citato scrittore che voleva farne un luogo d’incontro e riposo per gli scrittori del Pen club ceco ma morì prima di vederla finita. Colpiscono poi storie come quella dell’imprenditore di Brno Miloš Staněk che ha trasformato un’ex scuola nella villa dei suoi sogni o della designer Jitka Kolaříková che ha impiegato dieci anni per ricostruire un mulino del Settecento ereditato dai genitori. Paradisi di pace situati in mezzo alla natura, tra i fiabeschi paesaggi così tipici del Paese. Vysočina where the company Tradiční Chalupy is also located. It specializes in building their country cottages on the model of Bohemian rustic houses of the past centuries, with the old-style paving, a well, a tiled stove and wooden beams. For the Czechs restructuring properties seemingly beyond repair, is a source of pride. Some have converted falling stone houses into comfortable chalets with furniture with an old flavour. Even the “House of Čapek brothers”, built in 1938, is being reconstructed due to the desire of the aforementioned writer who wanted to create a meeting and resting place for the writers of the Czech Pen Club, but he died before seeing it finished. Then there are striking stories such as that of the Brno entrepreneur Miloš Staněk who turned a former school into the villa of his dreams, or designer Jitka Kolaříková who took ten years to rebuild an eighteenth century mill inherited from her parents. Havens of peace located in the middle of nature, in the magical countryside so typical of this country.
33
In giro per l’Italia sulle orme di Carlo IV Around Italy in the footsteps of Charles IV L’intenso rapporto con la Penisola del re di Boemia e imperatore del Sacro Romano Impero. Ce ne parla lo storico Pavel Helan
Durante la primavera di quest’anno abbiamo assistito a Praga e in tutta la Repubblica Ceca a un ricco programma di celebrazioni in occasione del 700° anniversario della nascita di Carlo IV
(1316-1378), generalmente ricono‑ sciuto come una delle personalità più significative della storia d’Europa. I cittadini della Repubblica Ceca, secondo i sondaggi che periodica‑
mente vengono effettuati, gli rico‑ noscono in maggioranza lo scettro di padre della patria, anteponendo il suo nome a personaggi vissuti in tempi più recenti, come lo sono stati
During spring this year in Prague, and throughout the whole of the Czech Republic, we witnessed a rich program of celebrations marking the 700th anniversary of the birth of Charles IV
(1316-1378), generally recognized as one of the most significant personalities of the history of Europe. The majority of Czech citizens, according to surveys carried out periodically,
identify him as the main father of the country, putting his name above figures who lived in more recent times, such as Tomáš Garrigue Masaryk, the promoter of national independence
di Giovanni Usai by Giovanni Usai
The intense relationship with the Peninsula of the King of Bohemia and Emperor of the Holy Roman Empire. Historian Pavel Helan speaks to us about it
34
progetto repubblica ceca
intervista interview
Tomáš Garrigue Masaryk, il promo‑ tore della indipendenza nazionale e della nascita della Cecoslovacchia nel 1918, e Václav Havel, l’eroe della Rivoluzione di Velluto. “Parliamo di un uomo nato 700 anni fa e potrebbe apparire difficile dire cosa rimane oggi di lui nella coscienza nazionale del nostro popolo. Eppure, basta una semplice passeggiata per Praga oppure una gita a Karlovy Vary o a Karlštejn, per rendersi conto del‑ la enorme eredità che ci ha lasciato” ricorda lo storico e docente univer‑ sitario Pavel Helan, il quale non ha certo difficoltà a elencare alcuni fra gli esempi più significativi di luoghi
and the birth of Czechoslovakia in 1918, and of course Václav Havel, the hero of the Velvet Revolution. “We’re talking about a man born 700 years ago, and it may appear to be
e istituzioni fondati dall’Imperatore, che ancora oggi portano il suo nome: “Potremmo citare l’università Karlova e il Karlův most, così come la Karlovo náměstí, la grande piazza situata nel‑ la Città nuova, il quartiere cittadino fondato proprio da Carlo IV”. È proprio Helan – docente non cau‑ salmente dell’Università Carlo di Pra‑ ga ed esperto dei rapporti nella storia fra Italia e Terre ceche – a ricordarci lo stretto rapporto che l’Imperatore ebbe anche con la Penisola e a parlar‑ ci di alcune località italiane partico‑ larmente significative per la sua vita e la sua politica. Carlo in realtà trascorse diversi periodi in Italia, soggiornan‑
difficult to say what remains of him in the national consciousness of our people. Yet, a simple walk around Prague, or a day trip to Karlovy Vary or Karlštejn, is enough to realize the
dovi e viaggiandovi nel complesso per alcuni anni, lasciando indubbiamente la storia dietro di sé. “Mi viene in mente – racconta He‑ lan – il piccolo borgo medioevale di Montecarlo, in Toscana, nei pressi di Lucca, la cui storia è particolarmente significativa. Montecarlo deve la sua nascita proprio al nostro Imperatore, che fortificò la rocca rendendola un presidio militare strategico durante le guerre del XIV secolo fra Lucca e Pisa. È interessante sottolineare che fra tutte le località da lui fondate e alle quali Carlo IV ha lasciato il suo nome, Montecarlo sia stata, in asso‑ luto, la prima”.
enormous legacy he left us”, states the historian and university professor Pavel Helan, who has any difficulties in listing some of the most significant examples of places and institutions
progetto repubblica ceca
Non è un caso che quest’anno, per celebrare questo 700° anniversario, il comune di Montecarlo abbia orga‑ nizzato – in collaborazione anche con l’Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia – la manifestazione “I giorni dell’imperatore”, con un cartellone di eventi che vanno dalle rievocazio‑ ni storiche in costume, alla mostra “Carlo IV in Italia”. Festeggiamenti che continueranno fino ad ottobre, mese in cui qui si terrà un convegno sulla figura del regnante. “Non so sino a che punto la figura di Carlo IV sia nota fra gli italiani. La founded by the Emperor, which still bear his name. “We could mention Charles University and Karlův most, as well as Karlovo náměstí, the large square located in the new Town, the city district founded by Charles IV himself”. It is indeed Helan, who not coincidentally, is a teacher at Prague’s Charles University, and an expert in the history of relations between Italy and the Czech Lands, a reminder of the close relationship that the Emperor also had with the Peninsula, who talked to us about some Italian locations that were particularly significant in his life and his politics. Charles actually spent several periods in Italy, staying there and travelling overall for a several years, undoubtedly leaving history behind him. “The small medieval village of Montecarlo comes to mind”, Helan states, “in Tuscany, in the surroundings of Lucca, where there was a particularly significant history. Montecarlo
35
Nell’ottobre del 1332, vicino Modena, il giovane Carlo, alla testa di un esercito di cinquemila soldati, vinse la sua prima battaglia, dimostrando una preparazione militare impensabile per un giovane di 16 anni
vostra storia è così ricca di re e im‑ peratori, che probabilmente per un italiano medio è difficile ricordarseli tutti. Credo però che a Montecarlo non ci sia abitante che non lo co‑ nosca, perché lì, ancora oggi, ogni angolo parla ancora di lui e delle sue gesta. Vi producono persino un otti‑ mo vino, che sull’etichetta riporta il suo nome” sorride Helan, il quale, in occasione di questo 700° anniversa‑ rio, si è recato di recente in Italia con una troupe della Česká televize, per la realizzazione della serie televisiva “Sedm pečetí Karla IV”, “I sette sigilli di Carlo IV”. Innumerevoli le tappe, in dieci giorni intensi di riprese te‑ levisive. Oltre a Montecarlo, Helan ci ricorda tutta una serie di località legate alla figura di Carlo: Lucca, la città italiana alla quale era forse più legato; Pisa dove l’Imperatore rimase coinvolto in uno scontro fra famiglie rivali, rischiando la vita in un palazzo che venne dato alle fiamme; Parma, la vera capitale della Signoria dei Lussemburgo in Italia; poi Mantova,
città nella quale l’Imperatore ebbe modo per la prima volta di conoscere Petrarca; Milano, dove venne inco‑ ronato Re d’Italia, e chiaramente Roma, dove Carlo giunse due volte, la prima nel 1355 per la sua incoro‑ nazione a Imperatore.
in fact, owes its existence to our Emperor, who fortified the castle making it a strategic military garrison during the fourteenth century wars between Lucca and Pisa. It is interesting to note that out of all the places he founded and to which
Charles IV left his name, Montecarlo was the absolute first”. It is no coincidence that this year, to celebrate this 700th anniversary, the municipality of Montecarlo has organized the exhibition “The Emperor’s days”. A collaboration with the Embassy of the
“La prima destinazione italiana di Carlo – sottolinea lo storico – fu però nel 1331 Pavia, località alla quale è legato anche uno dei momenti più drammatici della vita del futuro im‑ peratore. Vi arrivò appena quindicen‑ ne, inviato da suo padre, re Giovanni
Pavel Helan a Montecarlo (Lucca) / Pavel Helan in Montecarlo (Lucca)
In October 1332, near Modena, the young Charles, leading an army of five thousand soldiers, won his first battle, displaying military training that was unthinkable for a sixteen-year-old
36
progetto repubblica ceca
Czech Republic in Italy with a program of events ranging from historical recreations in costume, to the exhibition “Charles IV in Italy”. The celebrations will continue until October, the month in which a conference will be held on the figure of the ruler.
intervista interview
di Lussemburgo. Il suo compito era di consolidare il potere dei Lussembur‑ go nel nord dell’Italia dove Giovanni aveva fondato la sua signoria. In quel periodo la Penisola era un vero gine‑ praio, sconvolta dalle lotte di potere. Carlo dovette rendersi conto sulla
propria pelle di quale fosse il clima, quando cercarono di avvelenarlo, in un vero e proprio tentativo di omicidio politico. Era alloggiato nel convento dei monaci agostiniani e a salvarlo fu il digiuno che osservava in quei gior‑ ni di Settimana santa. Il mandante
era probabilmente Azzone Visconti, signore di Milano, grande avversario dei Lussemburgo”. Particolarmente significativa fu – ap‑ pena un anno dopo, nell’ottobre del 1332 – l’esperienza di San Felice sul Panaro, vicino Modena, dove il giova‑
nissimo Carlo, alla testa di un esercito di almeno cinquemila soldati, vinse la sua prima battaglia, sconfiggendo una coalizione di Estensi, di Scaligeri e di Gonzaga e soprattutto dimostrando una brillante preparazione militare, del tutto impensabile per un giovane di
San Felice sul Panaro (a sinistra) ed una illustrazione del 1661 nella quale Santa Caterina protegge Carlo IV nella rivolta di Pisa (a destra) /San Felice sul Panaro (on the left) and an illustration from 1661 representing Saint Catherine protecting Charles IV during the Pisa riots (on the right)
Il palazzo arcivescovile di Parma / The archiepiscopal palace of Parma
“I do not know to what extent the figure of Charles IV is known among Italians. Your history is so full of kings and emperors, that it is probably hard for an average Italian to remember them all. But I believe that in Monte-
carlo there is no inhabitant unfamiliar with him, because there, even today, every corner still speaks of him and his deeds. We even produce a great wine, which still bears his name on the label”, smiles Helan, who, on the occasion of
this 700th anniversary, recently visited Italy with a crew from Česká televize, for the production of the television series “Sedm pečetí Karla IV”, “The seven seals of Charles IV”. The stages of the ten intense days of television coverage were neverending. In addition to Montecarlo, Helan reminds us of a whole range of locations linked to the figure of Carlo: Lucca, the Italian city to which he perhaps had the most links; Pisa where the Emperor was involved in a feud between rival families, risking his life in a building that was set on fire; Parma, the real capital of the Signoria of the Luxembourgs in Italy; then Mantua, the city where the Emperor was first able to meet Francesco Petrarca; Milan, where he was crowned King of Italy, and of course Rome, where Charles went twice, the first time in 1355 for his coronation as Emperor. “The first Italian destination of Charles however”, said the historian, “was in 1331 in Pavia, a town
progetto repubblica ceca
which is also linked to one of the most dramatic moments in the life of the future emperor. He arrived aged just fifteen, having been sent by his father, King John of Luxembourg. His mission was to consolidate the power of the Luxembourgs in northern Italy where John had established his rule. At that time, the Peninsula was in a real quagmire, devastated by power struggles. Charles was made to realize what the climate was like the hard way, when they tried to poison him, in a genuine attempt at political murder. He stayed in the convent of the Augustinian monks, and was saved by the fast that was observed in the days of the Holy Week. The instigator was probably Azzone Visconti, lord of Milan, and great adversary of Luxembourgs”. Of particular significance, just a year later, in October 1332, was the experience of San Felice sul Panaro, near Modena, where the young Charles,
37
intervista interview
Carlo IV arriva a Roma nel 1355 / Charles IV arriving in Rome in 1355
38
16 anni. La vittoria in quella battaglia avvenne nel giorno di Santa Caterina, santa alla quale Carlo rimase molto de‑ voto per tutta la vita, come dimostrano tutta una serie di opere artistiche, sta‑ tue e immagini dedicate alla martire che egli sempre promosse. “A proposito della sua figura di con‑ dottiero militare e del suo coraggio, vorrei però citare una località italiana
che si tende talvolta a dimenticare. Si tratta di un piccolo castello, una for‑ tezza militare arroccata in una altura della Valle del Primiero, in Trentino Alto Adige, in una posizione quasi im‑ prendibile e della quale oggi riman‑ gono solo i ruderi. Carlo lo espugnò nel 1337. È un luogo dove ancora oggi per un turista è difficilissimo arrivare in cima e sembra quasi impossibile
che Carlo ebbe l’ardimento di com‑ piere quell’impresa nel corso di una battaglia, alla testa dei suoi soldati”. Un accenno inevitabilmente anche al rapporto di Carlo con gli italiani. A questo riguardo è indispensabile parlare della notevole suggestione che l’Imperatore ebbe su Francesco Petrarca. L’intellettuale italiano, vi‑ sto il periodo di prestigio e prospe‑ rità che Carlo era riuscito a donare a Praga e alla Boemia, pensò che potesse avere un ruolo fondamenta‑ le anche per il bene della Penisola, il che spiega le reiterate esortazioni che gli rivolse fra il 1351 e il 1353, chiedendogli di venire a pacificare l’Italia. Richieste che andarono pe‑ raltro deluse. I due si incontrarono poi per due volte: la prima a Manto‑ va, nel 1354, durante il viaggio verso l’incoronazione imperiale, poi nel 1356 quando il poeta si recò in veste di ambasciatore visconteo alla corte praghese. “Va detto che anche Carlo subì note‑ volmente il fascino di Petrarca” sot‑ tolinea lo storico Helan, ricordando che Carlo giunse a chiedere all’intel‑ lettuale italiano di trasferirsi a Praga, probabilmente come istitutore di suo figlio Venceslao, incarico che Petrarca finì però col rifiutare.
leading an army of at least five thousand soldiers, won his first battle, defeating a coalition of the Este, Scaligeri and Gonzagas, and particularly demonstrating brilliant military preparation, totally unthinkable for a young man aged 16. The victory in that battle took place on St. Catherine’s Day, a Saint to which Charles was very devoted all his life, as evidenced by a number of works of art, statues and pictures dedicated to the martyr that he always promoted. “Regarding his figure as a military leader and his courage however, I would like to mention an Italian town that one sometimes tends to forget. It is a small castle, a military fortress sitting on a hill in the Primiero Valley, in
Trentino-Alto Adige, in an almost impregnable position, of which only ruins remain today. Charles conquered it in 1337. It is a place where even now, it is difficult for a tourist to reach the top, and it seems almost impossible that Charles had the courage to take up the challenge during a battle while leading his soldiers”. A mention is also inevitably dedicated to the relationship Charles had with Italians. In this regard, it is unavoidable to mention the remarkable influence that the Emperor had on Francesco Petrarca. The Italian intellectual, having witnessed the period of prestige and prosperity with which Charles was able to bless Prague and Bohemia, he thought he could also
have an important role in the wellbeing of the Peninsula, which explains the repeated pleas he directed towards Charles between 1351 and 1353, asking him to come to pacify Italy. Requests however which were not fulfilled. The two then met twice: first in Mantua in 1354, while en route to the coronation, then in 1356 when the poet came as a Visconti ambassador to the Prague Royal court. “It must be said that even Charles was strongly affected by the charm of Petrarca”, says the historian Helan, remembering that Charles came to ask the Italian intellectual to move to Prague, probably as tutor for his child Wenceslas, a position that Petrarca however ended up refusing.
progetto repubblica ceca
elakovského sady 4/1580 - 110 00 Praga 1- Repubblica Ceca - tel. +420 224 921 014 - diego@bianchi.cz
Fondata nel 1996, Finmed s.r.o. è una società che si oc‑ cupa dell’importazione e com‑ mercializzazione di dispositivi medici, di prodotti ospedalieri monouso e di un’ampia gam‑ ma di accessori chirurgici. La sua sede centrale è stata stabilita a Praga ma Finmed è completamente introdotta nel circuito ospedaliero delle più importanti città della Re‑ pubblica Ceca. Il portafoglio dei prodotti copre vari rami della medicina ufficiale. Finmed S.r.o., founded in 1996, is a company involved in the importation and commercialization of medical devices, hospitals disposables and a wide range of surgical accessories. Its headquarters were established in Prague but Finmed is also fully introduced in the hospital circuit of the most important cities of the Czech Republic. The product portfolio covers several branches of the official medicine.
Dušní 8 110 00 Praha 1 tel. +420 224 814 602 finmed@tiscali.cz
40
diffusori acustici loudspeakers
Fonica International è un’azien‑ da specializzata nella progetta‑ zione e produzione di diffusori acustici isodinamici di alta fe‑ deltà. Sono prodotti realizzati in Italia, capaci di unire design e funzionalità al miglior livello di tecnologia internazionale. L’azienda nasce e si fonda sulla passione per la musica e sulla convinzione di poter creare dei prodotti di qualità straordina‑ ria, senza avere alle spalle un colosso multinazionale. Fonica international is a company that is specialized in the design and manufacture of high-fidelity isodynamic loudspeakers. The products are produced in Italy and combine design and functionality - with state of the art international technology. The company was founded and based on a deep passion for music and on the assumption that it could create products of exceptional quality, without having to rely on the support of a multina tional giant.
www.fonicainternational.com
Slovenské elektrárne, a. s. Produzione e distribuzione di elettricità Electricity production and distribution Slovenské elektrárne, azienda del gruppo Enel ed il maggiore produttore di energia elettrica in Slovacchia dove, grazie ad un ottimo bilanciamento delle fonti, genera il 91% dell’elettricità senza emissioni di gas serra. Attraverso la filiale ceca, Slovenské elektrár‑ ne è presente anche nel mercato retail ceco, con particolare atten‑ zione ai clienti business, cui offre elettricità e servizi di efficienza energetica per aiutarli a rispar‑ miare su illuminazione, riscalda‑ mento, raffreddamento e altre tecnologie energy intensive. Slovenské elektrárne is an Enel Group company and the largest producer of electricity in Slovakia where, thanks to an ideal production mix, generates 91% of electricity free of greenhouse gas emissions. Through its Czech branch, Slovenské elektrárne operates also in the Czech retail market, with a strong focus on business clients, offering electricity and energy services that help clients to save on lighting, heating, cooling and other energy intensive technologies. ČR branch Rybná 14, 110 00 Praha 1 Česká republika czechrepublic@enel.com www.seas.sk/Inovacie www.seas.sk/clients-czech-republic
progetto repubblica ceca
Industry and Trade
Fonica
Industry and Trade
Distribuzione presidi medico chirurgici Distribution of Medical Surgical Instruments
Industry and Trade
Industry and Trade
Finmed
Siad gas tecnici, speciali, medicinali, alimentari technical, specialty, medical and food gases Fondato a Bergamo nel 1927, SIAD è uno dei principali gruppi chimici italiani ed è attivo nei settori gas industriali, engi neering, healthcare, servizi e beni industriali. SIAD è pre‑ sente nel Centro-Est Europa in dodici diversi Paesi, con siti pro‑ duttivi e filiali commerciali. In Repubblica Ceca opera dal 1993 con SIAD Czech e, nel 2005, ha realizzato a Rajhradice, vicino a Brno, uno stabilimento di pro‑ duzione dei gas industriali tra i più tecnologicamente avanzati di tutto il Paese. Founded in Bergamo in 1927, SIAD is one of the most important Italian chemical groups and it is present in the area of industrial gases, engineering, healthcare, services and industrial goods. SIAD has production facilities and sales offices in twelve different Central and Eastern European countries. In the Czech Republic, it has been operating since 1993 through its branch SIAD Czech; in 2005, it established an industrial gases production plant at Rajhradice, near Brno, which is one of the most technologically advanced units in the entire nation. www.siad.cz siad@siad.cz
MyLift ASCENSORI - PRODUZIONE, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE ELEVATORS - MANUFACTURE, INSTALLATION AND SERVICE
Sardegna Travel SPECIALISTI IN SARDEGNA SPECIALISTS IN SARDINIA
Hotel
Hotel
Tourism
Legal services, Consultancy
Progetto RC suggests
Alchymist Grand Hotel & Spa
La Ballerina Hotel
HOTEL
HOTEL
Fondata a Praga nel 2005, fa parte di un gruppo che opera da 50 anni nei maggiori merca‑ ti internazionali. La società re‑ alizza impianti per qualunque esigenza di movimentazione verticale. Il selezionato per‑ sonale è in grado di installare, manutenere e riparare ascen‑ sori di ogni marchio. Rapidi‑ tà, flessibilità ed esperienza, unite a professionalità, fanno di Mylift la soluzione sicura a ogni richiesta, garantendo pie‑ na soddisfazione al cliente. Founded in Prague in 2005, it is part of a group that has been operating in the major international markets for over 50 years. The company manufactures systems to meet any type of vertical handling requirements. Our selected staff is able to install, maintain and repair lifts of all brands. Rapidity of intervention, flexibility and experience, combined with professionalism make Mylift a safe solution to every requirement, ensuring full customer satisfaction.
Sardegna Travel è il principale tour operator per la destinazione Sardegna in Repubblica Ceca. Nella stagione estiva garantisce tre voli diretti alla settimana, da Praga su Cagliari e Olbia. I suoi pacchetti turistici offrono una vacanza in alberghi e apparta‑ menti di ogni categoria, oltre a vari servizi turistici: transfer, escursioni ed eventi culturali. Nel 2010 Sardegna Travel ha inaugu‑ rato lo showroom DI, esclusiva vetrina di prodotti sardi, dalla gastronomia alle opere di qua‑ lificati maestri artigiani. Sardegna Travel is the leading tour operator in the Czech Republic for Sardinian destinations. In the summer season it runs three direct flights a week from Prague to Cagliari and Olbia. Our tour packages offer vacations in various categories of hotels and apartments, as well as tourist services: transfers, excursions and cultural events. In 2010, Sardegna Travel opened the DI showroom, an exclusive showcase of traditional Sardinian products, ranging from gastronomy to art-works made by local skilled craftsmen.
È il primo hotel della catena Alchymist Group di Giorgio Bo‑ nelli. Situato nel centro di Praga, ai piedi del Castello e a pochi minuti dal Ponte Carlo, sorge in un palazzo cinquecentesco. Arredo barocco, camere spaziose e lussuose, confort all’avanguar‑ dia, personale attento a ogni esigenza. L’hotel ospita il risto‑ rante Aquarius per viziare gli ospiti con pasta fatta in casa e pregiati vini italiani, e l’Ecsotica Spa, che garantisce un totale relax con le sue strutture per la sauna, il fitness e le piscine. It is the first hotel in the chain of Giorgio Bonelli's Alchymist Group. Located in the centre of Prague, at the foot of the Castle, a few minutes from Charles Bridge, it appears in a sixteenth century palace. Baroque furnishings, spacious rooms and avantgarde luxurious comfort, attentive to all needs. The hotel houses the restaurant Aquarius to pamper guests with homemade pasta and fine Italian wines, and the Ecsotica Spa, which guarantees total relaxation with its sauna facilities, gym and swimming pools.
La Ballerina è l’ultimo hotel dell’Alchymist Group. A pochi passi dalla casa danzante e dalla Moldava, l’albergo è situato in un palazzo neoclassico, con tren‑ ta camere all’insegna del gusto italiano. Raffinato ma sobrio, con una politica dei prezzi mo‑ derata, la Ballerina è un urban concept: un hotel elegante con il servizio e l’ospitalità garantiti dal gruppo Alchymist. Gli ospiti possono usufruire di servizi ag‑ giuntivi, come spa o ristorante, negli altri alberghi praghesi del‑ la catena Alchymist. La Ballerina is the last hotel of the Alchymist Group. A few steps from the Dancing house and from the Vltava River, the hotel is situated in a neoclassical building, with thirty rooms with an Italian flavour. Refined yet understated, with a moderate pricing policy, la Ballerina is an urban concept: a stylish hotel with the service and hospitality guaranteed by the Alchymist group. Guests can take advantage of additional services such as spa or restaurant, in the other hotels in Prague of the Alchymist chain.
Čelakovského sady 4 110 00 Praha 1 tel. +420 220 570 696 info@mylift.cz www.mylift.cz
Slovenská 1 120 00 Praha 2 tel. +420 222 320 120, www.sardinie.cz info@sardinie.cz
Tržiště 19 11800 Praha 1 tel. +420 257 286 011 info@alchymisthotel.com www.alchymisthotel.com
Dittrichova 20 12000 Praha tel. +420 221 511 100 www.ballerinahotel.com
progetto repubblica ceca
41
Ořechovka, quando l’indirizzo è di prestigio
Un’oasi di verde e tranquillità non distante dal centro di Praga di Mauro Ruggiero by Mauro Ruggiero
A green, tranquil oasis not far from the centre of Prague
Villa P651, un centro d'arte e cultura in una villa del 1928 / Villa P651, a center for art and culture in a villa built in 1928
42
progetto repubblica ceca
Praga Prague
Ořechovka, when the address is prestigious Con le luci della sera, quando il sole tra‑ monta dietro i fitti alberi e per le strade si sente solo il cinguettio degli uccelli, è questo il momento migliore per visi‑ tare Ořechovka, quartiere residenziale di splendide ville immerse in un’oasi di verde e silenzio poco lontano dal cen‑ tro di Praga. Una passeggiata di certo gradevole sia per chi vuole godere della tranquillità di questa zona della città, sia per gli appassionati di archi‑ tettura che potranno ammirarvi ville e giardini tra i più belli e affascinanti della capitale ceca. Ořechovka, prima conosciuta con il nome di “Vořechovka”, si trova leg‑ germente a Nord-Ovest rispetto al centro storico di Praga, tra i quartieri
di Dejvice e Střešovice, nel distretto di Praga 6. La zona, che si estende per un centinaio di ettari, è delimitata a nord dalla via Glinkova e a sud dalla Střešovická. Nonostante non sia particolarmente estesa, Ořechovka offre al visitato‑ re un vero e proprio tour tra gli stili architettonici delle sue ville, tra cui moltissime case che portano la firma di famosi architetti dei primi decenni del XX secolo, soprattutto anni ‘20 e ‘30, tra cui ricordiamo Pavel Janák, Jaroslav Vondrák, Alois Dryák, Josef Záruba-Pfeffermann e chiaramente il grande Adolf Loos. Tra gli stili più rappresentati ci sono il rondocubismo – tendenza pretta‑
mente ceca che vede il cubismo appli‑ cato a elementi architettonici –, l’Art déco applicato alle facciate di alcune
magnifiche ville, ornate con elementi tipici di questo stile, il neobarocco, il funzionalista e molti altri. With the evening lights, when the sun sets behind the thick trees, and you hear only the chirping of birds in the streets, this is the best time to visit Ořechovka, a residential neighborhood of beautiful villas surrounded by an oasis of green and silence not far from Prague’s centre. A pleasant walk certainly both for those who want to enjoy the tranquility of this area of the city, and for architecture lovers who can admire villas and gardens of the most beautiful and fascinating of the Czech capital. Ořechovka, first known as “Vořechovka”, is located slightly northwest of the historical centre of Prague, between the districts of Dejvice and Střešovice, in the district Prague 6. The area, which stretches for a hundred hectares, is marked on the north side by Glinkova street and by Střešovická in the south. Although it is not particularly wide, Ořechovka offers the visitor a real tour of the architectural styles of the villas,
progetto repubblica ceca
43
Müllerova vila, interni / Müllerova vila, interior design
Tra le tante costruzioni, particolare at‑ tenzione merita la Villa Müller (Mülle‑ rova vila) che, anche se si trova oltre la via Střešovická, e quindi già quasi nel quartiere di Střešovice, è considerata a tutti gli effetti parte di Ořechovka. La costruzione si trova sulla via Nad Hradním Vodojemem e venne rea‑ lizzata per la famiglia di František
Müller, nel 1930, su progetto degli architetti Adolf Loos, per quanto ri‑ guarda la ideazione generale, e Karel Lhot, per gli interni. La villa è tra gli esempi più importanti degli esordi dell’architettura moderna in Cecoslo‑ vacchia e vuole essere un simbolo del connubio armonico tra economia e funzionalità, in uno stile di progetta‑
Müllerova vila, costruita tra il 1928 ed il 1930 / Müllerova vila, which was built between 1928 and 1930
44
progetto repubblica ceca
zione degli spazi che prende il nome di “Raumplan”. Una delle caratteristi‑ che architettoniche della villa, che vi‑ sta da fuori non lascia bene trasparire, consiste nel mutamento in altezza, nello spazio interno, dei livelli della pavimentazione. Questo modo di co‑ struire rende vana la differenziazione tra piano terra e gli altri piani, in un
including many homes that carry the signature of famous architects of the early decades of the twentieth century, especially the 20s and 30s, among whom we remember Pavel Janák, Jaroslav Vondrák, Alois Dryák, Josef Záruba-Pfeffermann and obviously the great Adolf Loos. Among the most represented styles are rondocubism – a purely Czech trend in which Cubism is applied to architectural elements – the art deco is applied to the facades of some magnificent villas, decorated with typical elements of this style, neo-baroque, functionalism and many other styles. Among the many buildings, special attention is deserved by the Villa Müller (Müllerova vila), which though located beyond Střešovická street, and is therefore already almost in the Střešovice district, it is actually considered to be part of Ořechovka. The building is located on the street Nad Hradním Vodojemem, and was built for the family of František Müller, in
Praga Prague
ambiente progettato tenendo conto soprattutto degli spazi contigui che si relazionano gli uni con gli altri. Va ricordato che l’intero quartiere di Ořechovka nacque tra il 1919 e il 1929 da un’idea degli architetti Jaroslav Vondrák e Jan Šenkýř che si ispira‑ vano alle “città giardino” tipiche di alcuni centri urbani dell’Inghilterra, caratterizzati dalla compresenza co‑ stante di case e spazi verdi, ideali sia come zone residenziali che di svago. Il terreno dove sorsero i primi nuclei abitativi di Ořechovka era, un tempo, occupato dalla “Bořkova zahrada”, un giardino alla francese di proprietà del nobile ed economista ceco Jan Kryštof Bořek e progettato nel 1710 da Jan Jiří Eichbauer. All’interno del giardino sorgeva un palazzo barocco – nella zona odierna in prossimità della via Dělostřelecká – che venne distrutto nel 1742 durante la Guerra di succes‑ sione austriaca nel corso di un’aspra battaglia tra le milizie austriache e quelle francesi. Per via del proprie‑ Sopra, una villa in Dělostřelecká ulice. In basso, Kafkova vila / Above, a villa in Dělostřelecká ulice. Below, Kafkova vila
1930, to a design by architects Adolf Loos, with regard to the overall design, and Karel Lhot, for the interior. The villa is one of the most important examples of modern architecture de-
buts in Czechoslovakia and is thought to be a symbol of the harmonious combination of economy and functionality in a spatial design style that takes the name of “Raumplan”. One of
the architectural features of the villa, which from outside is barely visible, is the variation in height in interior spaces, and the paving levels. This building method makes the differentiation between the ground floor and other floors seem fruitless, in an environment designed particularly considering the adjoining spaces related with each other. It must be remembered that the entire district Ořechovka was born between 1919 and 1929 from an idea of the architects Jaroslav Vondrák and Jan Šenkýř who were inspired by the “garden city” typical of some urban centres in England, characterized by the constant presence of houses and green spaces, ideal as residential or leisure areas. The land on which the first inhabited areas of Ořechovka arose, was at one time occupied by “Bořkova zahrada”, a French-style
progetto repubblica ceca
garden owned by the Czech noble and economist Jan Kryštof Bořek and designed in 1710 by Jan Jiří Eichbauer. Within the garden there was a baroque palace, in area currently near Dělostřelecká street, which was destroyed in 1742 during the War of the Austrian Succession in the course of a bitter battle between the Austrian and the French militia. The area was consequently known as the “Bořekovka”, named after the owner, but over time it turned into “Vořechovka”, and since 1920, it has born its current name. Before Jan Kryštof Bořek became the owner of the land, and built the palace and garden, it was a possession of the neighboring and powerful Premonstratensian monastery of Strahov, which had designated it, since the sixteenth century, for arable fields and vineyards.
45
Praga Prague
Villa P651: una statua alla finestra / Villa P651: a statue on the window
46
tario la zona era nota con il nome di “Bořekovka” con il tempo trasformato‑ si in “Vořechovka” e, a partire dal 1920, assunse la denominazione attuale. Prima che Jan Kryštof Bořek divenisse proprietario del terreno e vi costruisse il palazzo e il giardino, questo era un possedimento del vicino e potente monastero premostratense di Strahov che lo aveva adibito, fin dal XVI secolo, a campi coltivabili e vigneti. Dal 1922 la zona di Ořechovka, insie‑ me a Střešovice, vennero annesse alla “Grande Praga” che in quegli anni an‑ dava annettendosi, dal punto di vista amministrativo, i quartieri e i villaggi
circostanti. Tra il 1920 e il 1923 furono costruite circa 197 abitazioni proget‑ tate da Vondrák intorno ad un nucleo centrale, esistente ancora oggi, dove sorsero un cinema – il kino Ořechovka, che da qualche anno è chiuso – e un ristorante, affiancati negli anni suc‑ cessivi da una sala da teatro e da ballo e da una biblioteca. Oggi Ořechovka è un quartiere molto ambito e, per la sua eleganza e tran‑ quillità, anche sede di ambasciate e prestigiose residenze. La sua strada principale è Na Ořechovce, che lo at‑ traversa quasi completamente e nella quale sorgono alcune piccole attività
commerciali e alcuni campi da ten‑ nis. Il quartiere è collegato al centro di Praga con alcune linee di tram e di autobus. Se il quartiere non è famoso per il divertimento e la vita notturna, lo è però per l’alta qualità della vita e la tranquillità che lo rendono luogo di residenza ideale per coloro i quali non vogliono rinunciare alle comodità del‑ la città, ma senza i tipici inconvenienti cittadini come l’eccessivo rumore, e l’inquinamento che, Ořechovka, so‑ stituisce con ampi spazi verdi e aria buona a disposizione, naturalmente, di quanti possono permetterselo.
Since 1922 the Ořechovka area, along with Střešovice, were annexed to “Greater Prague”, which in those years was annexing, from an administrative point of view, the surrounding neighborhoods and the villages. Between 1920 and 1923 about 197 homes designed by Vondrák were built around a central nucleus, which still exists today, where there is a movie theatre – the kino Ořechovka, which for some years has been closed – and a restaurant,
joined in subsequent years by a theatre and dance hall and a library. Today Ořechovka is a highly desirable neighborhood, for its elegance and tranquility, also home to embassies and prestigious residences. Its main street is Na Ořechovce, which passes almost all the way through it, and in which some small businesses and tennis courts appear. The district is connected to the Prague centre by several tram and bus lines.
If the neighborhood is not famous for entertainment and night life, it is for the high quality of life and the tranquility which make it ideal place of residence for those who do not want to give up the comfort of the city, but without the typical drawbacks such as excessive noise, and pollution, Ořechovka, replaces these with wide green spaces and the fresh air available, of course, for those who can afford it.
progetto repubblica ceca
storia history
La statua di Stalin e il suo scultore The statue of Stalin and its sculptor La storia di Otakar Švec, autore del colossale monumento che atterrì Praga durante gli anni più duri del regime
Il volto scolpito di Stalin è tornato a maggio a intimorire Praga, ma appe‑ na per pochi giorni e solo per girare un film. Sono state infatti esigenze cinematografiche, non apologetiche, a far riapparire – dall’alto dei giardi‑ ni di Letná – un colosso di un’epoca finita. Funesta.
A più di cinquant’anni dalla prima posa, una maquette in materiale sintetico ha reincarnato la più gran‑ de statua di Stalin mai costruita in tutto il mondo e inaugurata a Praga nel 1955. Il volto del dittatore tra le impalcature è stata una ricostruzione utile alla televisione ceca che sta gi‑
rando Il mostro, un film che ripercorre la tragica vicenda di Otakar Švec, au‑ tore del gruppo statuario, la cui sorte è legata a filo doppio con quella di quel monumento austero, smisurato, dal destino corto e infausto. Allora furono necessarie ventimila tonnellate di realismo socialista per
di Edoardo Malvenuti by Edoardo Malvenuti
The story of Otakar Švec, creator of the colossal monument that terrified Prague during the severest years of the regime
La vecchia statua di Stalin e Otakar Švec / The old statue of Stalin and Otakar Švec
The carved face of Stalin returned in May to intimidate Prague, but just for a few days, only to make a film. They were in fact unapologetic cinematic needs, in order to make a colossus from a bygone era reappear, from the top of the Letná gardens, in a somewhat menacing way. More than fifty years after it first appeared, a maquette of synthetic material has reincarnated the largest statue
of Stalin ever built in the world, inaugurated in Prague in 1955. The face of the dictator between the scaffolding was a useful reconstruction to Czech television who is filming Monstrum (Monster), a film that tells the tragic story of Otakar Švec, the creator of the statue group, whose fate is intertwined with that of the austere, enormous monument, with a short and unfortunate destiny.
progetto repubblica ceca
At the time, twenty thousand tonnes of socialist realism were needed to celebrate the leader of the Soviet Union and show that the Czechoslovak Government was all the more faithful to Moscow’s line. Having come to power in 1948, the following year the Communist Party, announced a competition for the construction of a large monument depicting Iosif Stalin and some characters of the
47
celebrare il leader dell’Unione Sovie‑ tica e mostrare che il governo cecoslo‑ vacco era quanto mai fedele alla linea di Mosca. Arrivato al potere nel 1948 il Partito Comunista indice, l’anno successivo, un concorso per la costruzione di un grande monumento che raffiguri Iosif Stalin e i tipi umani della società a falce e martello. Un’opera da collocare sulla collina che domina la Moldava, lo sguardo posato sul cuore della ca‑ pitale cecoslovacca. All’epoca Švec non è certo uno sconosciuto, diverse sue sculture sono sparse per la città, mentre i nazisti durante l’occupazione hanno distrutto le sue raffigurazioni di due eroi nazionali, Jan Hus e Tomáš G. Masaryk. La sua opera più famosa è la “motocicletta Sunbeam”, una scultura futurista, oggi esposta alla galleria nazionale di Praga. La sua partecipazione al concorso per la costruzione del monumento è poco convinta, le sue possibilità ridotte. Ma partecipare è praticamente un obbligo per tutti i grandi artisti dell’epoca. Ce ne sono ben più blasonati e favoriti di Švec, ma soprattutto si sospetta che il vincito‑ re sia stato già deciso “politicamente”.
Stalin e Gottwald in una stampa del secondo dopoguerra / Stalin and Gottwald in an illustration after World War II
Una vicenda tragica, legata a filo doppio con quella infausta di quel periodo e della statua A tragic sequence of events, strongly linked with the unfortunate period and with the fate of the statue
hammer and sickle society. A work to be placed on a hill overlooking the Vltava, with the historical figure gazing into the heart of the Czechoslovak capital. At the time Švec certainly was no stranger,
some of his sculptures were scattered throughout the city, while the Nazis during the occupation, destroyed his depictions of two national heroes, Jan Hus and Tomáš G. Masaryk. His most fa-
Vista sul parco di Letna a Praga, a fine anni '50 / View on Letna park in Prague, in the end of the '50s
48
progetto repubblica ceca
mous work is the “Sunbeam motorcycle”, a futuristic sculpture, now on display at the Prague National Gallery. His participation in the competition for the construction of the monument was not particularly committed, and his resources limited. But participation was pretty much a requirement for all the great artists of the time. There were far more successful and favoured participants than Švec, but above all it was suspected that the winner had already been decided “politically”. The favorite was Karel Pokorný, at the time the most visible Czechoslovak sculptor, but did not get the job because his Stalin designed with wide open arms failed to arouse enthusiasm among the committee in charge of the final decision. Consequently, Otakar Švec won the job almost by chance, but what appeared
storia history
Il favorito è Karel Pokorný, allora lo scultore cecoslovacco più in vista, che però non otterrà l’incarico perché il suo Stalin disegnato con le braccia spalancate non entusiasma il comita‑ to incaricato della decisione finale. Così, quasi per caso, Otakar Švec si aggiudica il lavoro: ma quella che
si presenta come un’occasione di gloria si trasformerà, nei fatti, nella sua rovina. Il suo disegno raffigura il dittatore sovietico con una mano sul cuore e l’altra stretta intorno ad un li‑ bro. Dietro di lui, in linea, gli archetipi della società sovietica: il lavoratore, l’agricoltore, una donna del Partito
La celebre "motocicletta sunbeam" di Otakar Švec / The famous "sunbeam motorcycle" by Otakar Švec
Una statua di Carlo IV, opera di Otakar Švec, ancora presente a Karlovy Vary / A statue of Charles IV, made by Otakar Švec, still present in Karlovy Vary
e un soldato. Un’allegoria dall’aura quasi religiosa. L’enorme investimento, così come la portata simbolica del monumento, sono certamente le ragioni della pres‑ sione della commissione sullo sculto‑ re che ha ottenuto l’incarico: prima dell’inizio dei lavori il progetto passa attraverso innumerevoli proposte di revisione, come quella insistente che vuole che la figura di Stalin debba smarcarsi in altezza rispetto al suo seguito.
Solo nel febbraio 1952 la costruzione può iniziare: la cima della collina di Letná è appiattita per lasciare spazio agli scavi delle fondamenta. Tren‑ tamila pezzi di granito sono scolpiti e assemblati, più di 600 persone, tra scultori e operai sono impegnati sul progetto. Nel frattempo, il culto della personalità comunista si trova senza più il suo punto di riferimento in carne ed ossa: Iosif Stalin muore, mentre i lavori sono in corso, il 5 mar‑ zo del 1953. Nove giorni dopo anche
at first as an opportunity for glory would in fact become his ruin. Its design depicted the Soviet dictator with one hand on his heart and the other holding a book. Behind him in a line, were the archetypes of Soviet society: the worker, the farmer, a female party member and a soldier. An allegory of an almost religious aura. The huge investment, as well as the symbolic significance of the monument, are certainly the reasons for the pressure from the commission on the sculptor who got the assignment: before going to work, the project went through countless proposals for revision, such as the persistent one that demanded that the figure of Stalin must stand out height-wise from those behind. The construction could begin only in February 1952, after the peak of Letná
hill was flattened out to make room for the excavation at the base. Thirty thousand pieces of granite were carved and assembled, more than 600 people, including sculptors and labourers were employed for the project. Meanwhile, the cult of the communist personality was no longer its reference point in flesh: Iosif Stalin died, while the works were underway, on March 5, 1953. Nine days later the First Secretary of the Czechoslovak Party, Klement Gottwald, passed away too. However, the work went on, and in the wake of the loud and resonant waves of funereal lamenting for the political giant in all the socialist world, it was a obligation to erect it. Švec, however, became increasingly isolated. On one hand the artistic milieu was critical of his creation, on the other there was the party who
progetto repubblica ceca
49
il Primo Segretario del Partito ceco‑ slovacco, Klement Gottwald, viene a mancare. Tuttavia l’opera va avanti, sulla spinta delle grandi ondate di lamento fune‑ bre per il colosso politico, che si leva‑ no – è d’obbligo! – alte e stentoree in tutto il mondo socialista.
6 marzo 1953: la prima pagina del quotidiano comunista l'Unità annuncia la morte di Stalin / 6 March 1953: the cover page of the communist newspaper L'Unità announces Stalin's death
50
obsessively oversaw the project and his work. Yet the real moment of no return for Otakar Švec was the suicide of his wife Vlasta, a year after the start of the work. From then on the Czechoslovakian artist slipped into a spiral of depression and obsession. As reported
Švec, però, è sempre più isolato: da una parte il milieu artistico è critico nei confronti della sua creazione, dall’altra il Partito supervisiona os‑ sessionatamene la realizzazione del progetto e il suo lavoro. Ma il vero momento di non ritorno per Otakar Švec è il suicidio della moglie Vlasta,
by Polish journalist Mariusz Szczygieł in his book Gottland, Švec confided to a friend, Dr. Dvořák, that his wife, having poisoned herself, had done «the right thing», and at that point «it was no longer important to be present at the inauguration of the monument since
progetto repubblica ceca
un anno dopo l’inizio dei lavori. Da allora l’artista cecoslovacco scivola in una spirale di depressione e osses‑ sione. Come riportato dal giornalista polacco Mariusz Szczygieł nel suo li‑ bro Gottland, Švec avrebbe confidato ad un amico, un certo Dr. Dvořák, che la moglie, avvelenandosi, aveva fatto «una cosa giusta» e che a quel punto «non era più importante esserci per l’inaugurazione del monumento dal momento che lei non c’era più». Sem‑ pre Švec avrebbe confidato a Dvořák altre frustrazioni: non essere riuscito ad ottenere il posto di professore e non avere ricevuto nessun premio statale. In più, avrebbe detto alla sua governante che il ministro Kopecký, incaricato di seguire il progetto del monumento di Stalin, era arrivato, per ragioni non chiare, a disinteres‑ sarsi di lui e persino ad odiarlo. Mentre la realizzazione dell’opera volge al termine il suo ideatore vive una spirale di disgrazia. Un aneddoto, colorato di leggenda, vuole che un ta‑ xista abbia fatto notare a Otakar Švec, she was gone». Švec would always confide in Dvořák with other frustrations, being unable to get the position of professor and having received no state prizes. In addition, he supposedly told his housekeeper that Minister Kopecký, responsible for monitoring the project of the Stalin monument, for unclear reasons, had started to ignore him and even to hate him. While the realization of the work was drawing to a close, its creator went through a spiral of misfortune. An anecdote, surely made more colourful by the legend, has it that a taxi driver had pointed out to Otakar Švec, who he had asked anonymously for an opinion on the monument, how the statue of the woman had her hand placed on the private parts of the soldier behind her, and that the creator would most certainly be executed after the inauguration. At this point the official story starts to blur, and gets entangled in mystery. Some say that Švec commit-
storia history
che gli aveva chiesto in incognito un parere sul monumento, come la sta‑ tua della donna avesse la mano posata sulle parti intime del soldato dietro di lei e che l’autore sarebbe stato certa‑ mente giustiziato dopo l’inaugurazio‑ ne. A questo punto la storia ufficiale sfuma, s’aggroviglia al mistero: c’è chi dice che Švec si sia suicidato la notte prima dell’inaugurazione del monu‑ mento avvenuta il 1 maggio 1955. In realtà lo scultore sarebbe morto suicida circa un paio di mesi prima, il 3 marzo, data dell’ultima lettera dove Švec dice di volere seguire la moglie
scomparsa senza specificare più pre‑ cisamente le ragioni del suo gesto. Sulla statua non resterà nemmeno il suo nome, quando sarà svelata por‑ terà la firma del popolo cecoslovacco: anche la memoria è cancellata, come nelle migliori tradizioni di regime. Ma l’ombra di sfortuna sotto la figura di Stalin non si sarà mangiata solo il suo autore: l’elettricista che aveva posato come modello per dargli un volto, un tecnico degli studi cinematografici Barrandov, morirà solo tre anni dopo ucciso dall’abuso d’alcol. Infine è la statua stessa a soccombere
alla sua maledizione. Quel monumen‑ to che per scherno era stato presto soprannominato “Fila per la carne”, per ironizzare sulle penurie alimen‑ tari dell’epoca, resisterà solo sette anni: fino al 1962. E probabilmente sarebbe durato anche meno, se non si fosse trovato proprio in Cecoslovac‑ chia. Il crollo del mito del georgiano, a seguito della rivelazione dei crimini staliniani da parte del Primo Segreta‑ rio sovietico Nikita Chruščëv, parte già nel 1956, nel celebre XX congresso del Partito Comunista dell’Urss. Novità inaspettata che crea scossoni violenti
foto: petr wagner
La copia della statua per le scene del film "Monstrum" / The copy of the statue for shooting the movie "Monstrum"
ted suicide the night before the inauguration of the monument took place on May 1, 1955. In fact, the sculptor did commit suicide a couple of months earlier, on March 3, the date of the last letter where Švec said he wanted to follow his late wife without specifying more precisely the reasons behind his action. The statue would not even display his name, and when it was to be unveiled, it would bear the signature of the Czechoslovak people, even the memory had been erased, as in
the best traditions of the regime. But the shadow of bad luck under the Stalin figure did not only fall upon its author: the electrician who had posed as a model to give it a face, a film technician from Barrandov studios, died only three years later, killed by alcohol abuse. Finally, it was even the statue itself that succumbed to the curse. That monument which was soon mocked with the nickname “Row for meat”, to ironize about the food shortages
of the time, would only survive seven years, until 1962. It would probably last even less, if it had not been placed precisely in Czechoslovakia. The collapse of the myth of the Georgian, following the revelation of Stalin’s crimes by the First Soviet Secretary Nikita Khrushchev, began already in 1956, in the famous Twentieth Congress of the Communist Party of the USSR. Unexpected news that created violent shockwaves across socialist Europe – it is enough just to think of
progetto repubblica ceca
nell’Europa socialista, basti pensare ai moti polacchi e alla rivolta ungherese dello stesso anno. A Praga la destalinizzazione arriva in‑ vece gradualmente, riuscendo a scari‑ care le colpe dello stalinismo sul com‑ pagno Gottwald, morto e sepolto. Lo stesso segretario del Partito, Antonín Novotný, mantiene inizialmente un rapporto piuttosto freddo con la nuova segreteria sovietica: insomma, passano più anni del previsto finché il clima più aperto dei primi anni Ses‑ santa rende l’immagine definitiva‑ mente sgradita e insopportabile. Girato il vento della storia anche il suo simbolo deve sparire: la statua sarà fatta brillare alla dinamite in una mattina di novembre. C’è chi racconta che la testa di Stalin sia caduta dopo la prima esplosione, rotolando giù, per scomparire nelle acque della Moldava. Per riapparire solo più di cinquant’anni dopo, e ristabilire, il tempo di un film, la storia di un’epoca sciagurata, e dello scultore morto nel celebrarne il mito. the Polish riots, and the Hungarian uprising of the same year. In Prague, the destalinization would arrive gradually, while managing to unload the blame of Stalinism on Comrade Gottwald, dead and buried. The party secretary, Antonín Novotný, initially maintained a rather cold relationship with the new Soviet leaders: in short, more years passed than expected before the more open atmosphere of the early sixties definitely made the image unwelcome and unbearable. With the passage of the wind of history, its symbol too had to disappear: the statue would be blown up with dynamite on a November morning. Some people recounted that the head of Stalin fell off after the first explosion, rolling down, and disappearing in the waters of the Vltava. Only to reappear more than fifty years later, and bring back, in the time of a film, the story of that unfortunate era, and the sculptor who died while celebrating the myth.
51
Zátopek diventa un eroe dei fumetti Zátopek becomes a comic book hero Il mitico atleta moravo torna alla ribalta con le splendide tavole disegnate da Jaromír 99 e sceneggiate da Jan Novák di Lawrence Formisano by Lawrence Formisano
The legendary Moravian athlete returns to the spotlight in the splendid comic panels drawn by Jaromír 99 and scripted by Jan Novák © Noske, J.D. / Nationaal Archief in The Hague
52
progetto repubblica ceca
sport
“Když nemůžeš, tak přidej”, diceva il leggendario atleta cecoslovacco, “quando non ce la fai più, accelera”. Un motto che riassumeva il carattere di Emil Zátopek, considerato uno dei migliori corridori di tutti i tempi. Ora la sua straordinaria carriera è diven‑ tata il soggetto di un meraviglioso romanzo grafico scritto da Jan Novák, coi disegni di Jaromír 99 (pseudonimo di Jaromír Švejdík). L’opera raffigura uno dei cecoslovacchi più importanti del ventesimo secolo (e sicuramente il primo tra gli sporti‑ vi), ripercorrendo i suoi anni di gloria
e senza tralasciare le peculiarità che lo resero speciale. Oltre ai successi impareggiabili nelle sue gare, ci sono le famose smorfie di angoscia e soffe‑ renza, così come i metodi non sempre ortodossi, coi suoi allenamenti mas‑ sacranti al freddo e nei boschi, tutto ciò che faceva dell’atleta un uomo unico. Gli autori non hanno trascurato nessun dettaglio. Il fumetto comincia negli anni venti, a Kopřivnice nella regione della Mo‑ ravia-Slesia, dove Zátopek cresce in una famiglia numerosa e molto pove‑ ra. È qui che parte la storia del primo
corridore ad aver infranto la barriera dei 29 minuti sui 10mila metri piani (primato stabilito nel 1954). Nel 1938, a 16 anni, Emil inizia a lavo‑ rare alla Baťa, la grande fabbrica delle calzature di Zlín, ed è proprio lì che un allenatore aziendale lo convoca – in‑ sieme a tre suoi colleghi e contro la sua volontà – per partecipare a una gara podistica. Il futuro campione ar‑ riva per la cronaca secondo, ma è quel giorno che Emil scopre la bellezza di gareggiare. Da quel momento Zátopek pensa solo alla corsa, alla quale dedica tut‑
© Jaromir 99
La copertina e un fotogramma del fumetto “Zátopek” / The cover and a picture from the graphic novel “Zátopek”
“Když nemůžeš, tak přidej”, the legendary Czech athlete used to say, i.e. “when you can no longer run, accelerate”. A motto that summarized the character of Emil Zátopek, considered one of the best runners of all time. Now his extraordinary career has become the subject of a wonderful graphic novel written by Jan Novák, with drawings by Jaromír 99 (pseudonym of Jaromír Švejdík). The work portrays one of the most important Czechoslovaks of the twen-
tieth century (certainly the first among sportsmen), retracing his glory years, without neglecting the peculiarities that made him special. In addition to the unparalleled success in his races, there are the famous grimaces of anguish and suffering, as well as the sometimes unorthodox training methods, with his grueling workouts in the cold and in the woods, all of which made the athlete unique. The authors have not neglected any detail. The comic begins in the twenties, in
Kopřivnice in the Moravian-Silesian region, where Zátopek grew up in a large and very poor family. It is the origin of the story of the first runner to break 29 minute-barrier in the 10,000 meter race (a record set in 1954). In 1938, at age 16, Emil started to work at Baťa, the largest shoe factory in Zlín, and that is where a coach in the company called him, along with three of his colleagues, to participate in a running race (against his will). For the record the future champion came
progetto repubblica ceca
second, but it was that day when Emil discovered the beauty of racing. From that moment Zátopek thought only of racing, which he devoted all his free time from work to. Things become simpler when entering the Military Academy, where he had all the necessary time to train, and obviously, to improve. From the toils of his early years we move on to the time when his talent became known to the public. We arrive at the 1948 Olympics in London, where
53
to il tempo libero dal lavoro. Le cose diventano più semplici quando entra nell’Accademia militare e dove ha tut‑ to il tempo necessario per allenarsi e, ovviamente, migliorare. Dalle fatiche dei primi anni si passa agli anni in cui il suo talento diventa noto al grande pubblico: siamo alle Olimpiadi di Londra del 1948, dove Emil vince l’oro nei 10mila metri piani e arriva secondo nei 5mila. Sebbene sia riuscito a raggiungere la popolari‑ tà internazionale a Londra, e stabilire il record mondiale dei 10mila metri per ben due volte nella stessa compe‑
tizione, prima di migliorarlo in altre tre occasioni negli anni seguenti, sa‑ ranno le sue imprese alle Olimpiadi di Helsinki 1952 che lo faranno entrare nella leggenda. Le sue medaglie d’oro nei 5mila e nei 10mila metri non sono una grande sorpresa, ma è la sua vittoria nella maratona che sbalordisce il pubblico. Nonostante vantasse tempi stratosfe‑ rici sia sui 20 che sui 30 km (detenen‑ do il record del mondo in entrambi), Zátopek non aveva mai fatto la mara‑ tona ma decide di prendere parte alla competizione comunque. Non aven‑
do la minima esperienza in questa di‑ sciplina, deve affidarsi ad una tattica molto particolare; decide di “marcare” il rivale più temuto, il detentore del primato mondiale della specialità, l’inglese Jim Peters, e correre fianco a fianco con lui. Peters, di conseguenza, impone un ritmo elevato pensando di poter far stancare il corridore cecoslo‑ vacco. Il risultato? Peters non finisce la gara e Zátopek vince il terzo oro olimpico. Fortunatamente gli autori del fumetto non si sono limitati a raccontare solo le imprese sportive. Fra quelli più signi‑
Il racconto di un uomo straordinario, dei suoi successi, della sua leggendaria smorfia di sofferenza durante le gare The story of an extraordinary man, of his successes, of his legendary grimaces of anguish during races
© Paseka/Argo/ČOV
Gli autori del fumetto, Jaromír Švejdík e Jan Novák / Jaromír Švejdík and Jan Novák, the authors of the comic book
Emil wins the gold in the 10,000 meters and finishes second in the 5,000. Although he managed to achieve international popularity in London, and set the world record in the 10,000 meters twice in the same competition, before improving it on three other occasions in the following years, his achievements at the Olympics in Helsinki in 1952 were those that made him become a legend.
54
If his gold medals in the 5,000 and 10,000m races didn’t come as a big surprise, his victory in the marathon astounded the spectators. Despite boasting stratospheric times both in the 20 and 30 km runs (holding the world record in both), Zátopek had never run a marathon, but decided to take part in the competition anyway. Having no experience whatsoever in the discipline, he had to rely on a very particular, yet
progetto repubblica ceca
simple tactic; he “marked” the most feared rival, the world record holder of the distance, Englishman Jim Peters, and ran side by side by side with him. Peters, consequently, ran at a faster speed believing he would be able to tire the Czechoslovak runner out. The result? Peters did not finish the race and Zátopek won his third Olympic gold. Fortunately the authors of the comic did not limit themselves to describ-
sport
ficativi spiccano gli eventi alla vigilia dei giochi di Helsinki, quando il regime comunista decide di escludere il corri‑ dore Stanislav Jungwirth dalla squadra olimpica della Cecoslovacchia, essendo questi il figlio di un dissidente. Záto‑ pek non ci sta, e lancia una sfida alle
autorità: “se non viene lui, non parte‑ cipo nemmeno io”. All’inizio i comunisti sembrano irremovibili e tutto farebbe pensare che entrambi resteranno a casa. Alla fine però le autorità, forse anche spaventate dalla popolarità di Zátopek, cambiano idea e acconsen‑
tono alla partenza di entrambi per i giochi olimpici. È stato proprio questo episodio che ha convinto Jan Novák ad accetta‑ re l’incarico di scrivere un copione per raccontare la storia di “un uomo contro il sistema, del piccolo contro il
grande, materiale perfetto per il cine‑ ma”. Curiosamente, infatti, il primo a chiedergli di sceneggiare la storia di Zátopek è stato un regista cinemato‑ grafico, David Ondříček. Novák, nato a Kolín nel 1953, è cono‑ sciuto principalmente per il suo lavo‑
Zátopek impegnato nei 5000 m alle Olimpiadi di Helsinki 1952 / Zátopek running the 5,000 m at the 1952 Helsinki Olympics
ing only the sporting achievements. Among the most significant victories took place just before the Helsinki Games, when the communist regime decided to exclude the runner Stanislav Jungwirth from the Olympic team
of Czechoslovakia, since he was the son of a dissident. Zátopek did not accept it, and challenged the authorities: “if he doesn’t go, I don’t go either”. At first the Communists seemed adamant, and the facts indicated that
both would remain at home. However, in the end the authorities, perhaps even frightened by the popularity of Zátopek, changed their minds and allowed both to leave for the Olympic Games.
progetto repubblica ceca
It was actually this episode that convinced Jan Novák to accept the task of writing a script to tell the story he describes as one of “a man against the system, of the small against the great, perfect material for cinema”. Curiously,
55
ro nel mondo del teatro e del cinema, sia in inglese che in ceco. Dal 1969 in poi ha passato gran parte della sua vita negli Stati Uniti, dove è diventato amico dell’editore e scrittore cecocanadese Josef Škvorecký, una figura notevole per la pubblicazione di libri scritti da dissidenti, proibiti dalla Ce‑ coslovacchia comunista. Una volta scritta la sceneggiatura, Novák ha aspettato a lungo, senza ricevere notizie dal regista Ondříček
e senza capire il perché non si girasse il film. A un certo punto, gli è venuta una idea... Lo sceneggiatore boemo era convinto sin dall’inizio che il soggetto potesse funzio‑ nare anche meglio in forma di fumetto. È stato così che ha pensato di contattare il disegnatore Jaromír 99, nome d’arte di Jaromír Švejdík. Quest’ultimo (classe 1963), oltre a essere un cantante e mu‑ sicista, negli ultimi anni si è imposto alla attenzione del grande pubblico per aver illustrato la storia di Alois Nebel (diven‑ tato un film d’animazione nel 2011), e per la sua versione fumettistica del Ca‑ stello di Kafka. Incontratisi la prima volta per una bir‑ ra, Novák e Švejdík sono entrati sin da subito in perfetta sintonia.
Il risultato è un fumetto su Zátopek davvero meraviglioso, coi suoi solo quattro colori utilizzati, principal‑ mente l’arancione e il turchese. Pubblicato quest’anno a Praga gra‑ zie a una collaborazione fra le case editrici Argo e Paseka, con contribu‑ ito finanziario del Comitato olimpico ceco, e già uscito in Germania, gli autori sperano che possa oltrepassare anche i confini di altri paesi. Il primo passo è stato l’evento del 7 giugno all’ambasciata della Repubblica Ceca di Washington, dal titolo “The Story of the Legendary Czech Runner Emil Zátopek in Comics”, al quale erano presenti anche i due autori. Ma gli omaggi non finiscono qui. In occasione dei giochi olimpici estivi © ČOV- Olympic.cz
L’omaggio a Zátopek con il nuovo logo della delegazione ceca per i Giochi di Rio e le gambe elettriche create dall’artista David Černý / Zátopek will be celebrated for the Rio Olympics with the new logo of the Czech team and electric running legs created by the artist David Černý
he was first asked to write the story of Zátopek by a film director, David Ondříček. Novák, born in Kolín in 1953, is known primarily for his work in the theatre and cinema, both in English and in Czech. From 1969 onwards he has spent most of his life in the United States, where he became a friend of the Czech-Canadian writer and publisher Josef Škvorecký, an important
56
figure renowned for the publication of books written by dissidents, banned by communist Czechoslovakia. Having finished the screenplay, Novák waited a long time, without receiving news from Ondříček, the director, and could not understand why the film was not being made. At a certain point, an idea came to him... The Bohemian writer was convinced from the start that the subject could
progetto repubblica ceca
work even better in the form of a comic. It was due to this that he thought of contacting the artist Jaromír 99, pen name of Jaromír Švejdík. The latter (born in 1963), in addition to being a popular singer and musician, in recent years has also made a name for himself for having illustrated the graphic novel Alois Nebel (which also become an animated film in 2011), and a comic book version of Kafka’s The Castle.
sport
che si svolgeranno a Rio de Janeiro, dal 5 agosto al 21 agosto 2016, la rappresentanza ceca onorerà l’eroe nazionale vestendo una uniforme che sfoggia un suo autoritratto, reinter‑ pretato dall’artista Milan Jaroš. A questo aggiungiamo l’omaggio di David Černý, un’opera certamente par‑ ticolare: delle gambe elettriche in cor‑ sa, che saranno installate e connesse alla casa olimpica ceca così come in vari luoghi a Praga. Ancora, una biografia appena pubblicata sull’atleta firmata dallo storico ceco Pavel Kosatík. Per finire, una notizia tanto attesa: il regista David Ondříček ha iniziato a girare la versione cinematografica del soggetto di Novák. La leggenda della locomotiva umana – appellativo che Zátopek si era conquistato per il modo di ansimare durante la corsa – è de‑ stinata a durare ancora a lungo.
© pim
© pim
© pim
A sinistra con Carlo Capalbo, patron della Pim e, a destra, con Gelindo Bordin, il maratoneta italiano, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seul. Emil Zátopek fu fra i sostenitori e i padri della Maratona di Praga / On the left with Carlo Capalbo, the president of Pim, and on the right with Gelindo Bordin, the Italian marathon runner and gold medal winner at the Olympics in Seoul. Emil Zátopek was among the supporters and fathers of the Prague marathon
When meeting the first time for a beer, Novák and Švejdík immediately found themselves in perfect harmony. The result is a wonderful comic, which uses just four colours, though primarily orange and turquoise. Having published this year in Prague thanks to a collaboration between publishers Argo and Paseka, with the financial contribution of the Czech Olympic Committee, the authors hope
they can follow the German release of the comic with it crossing also the borders of other countries. The first step was the event on 7 June at the Embassy of the Czech Republic in Washington, titled “The Story of the Legendary Czech runner Emil Zátopek in Comics”, at which the two authors were also present. Yet the tributes do not end there. For the Summer Olympic Games to be held
in Rio de Janeiro, from 5 August to 21 August 2016, the Czech team will honour the national hero by displaying a uniform with his self-portrait, reinterpreted and drawn by the artist Milan Jaroš. In addition to this will be the tribute from David Černý, with a certainly particular work: electric running legs, that will be installed and connected to the Czech Olympic house as well as in
progetto repubblica ceca
various places in Prague. And yet still, a newly published biography of the athlete written by the Czech historian Pavel Kosatík. Finally, long-awaited news: director David Ondříček began shooting the film version of the subject of Novák. The legend of the human locomotive, a name which Zátopek had earned due to his way of panting during the race, is destined to last much longer.
57
Anniversari cechi Czech Anniversaries
di Mauro Ruggiero
La prima esecuzione della Prodaná nevěsta The first performance of Prodaná nevěsta 150 anni fa 150 years ago
La “Prodaná nevěsta” (La sposa venduta) è un’opera comica in tre atti del compositore ceco Bedřich Sme‑ tana, realizzata su libretto dello scrittore e giornalista Karel Sabina e composta tra il 1863 e il 1866. La prima dell’opera si tenne il giorno 30 maggio del 1866 pres‑ so il “Teatro Prozatímní”, attivo a Praga fin dal 1852. Ad interpretare la parte di Krušina per la prima volta fu il baritono Josef Paleček, mentre quella di Ludmila fu interpretata dalla soprano Josefína Procházková. Smetana voleva creare un’opera originale ceca già a partire dal 1861 in seguito alla realizzazione della “Braniboři v Čechách“ che era stata criticata per la sua eccessiva influenza Wagneriana. Il compositore scelse con molta cura e attenzione gli stili musicali adeguati e volle un’anteprima dell’opera, cosa non tipica per il periodo. “La sposa venduta” venne terminata il 15 marzo del 1866 e fu modificata fino all’ultimo mo‑ mento dall’autore. La versione definitiva si ebbe solo nel 1870 ed è quella che ancora oggi fa parte del re‑ pertorio stabile dei teatri cechi.
The “Prodaná nevěsta” (The Bartered Bride) is a comic opera in three acts by the Czech composer Bedřich Smetana, made into a libretto by the writer and journalist Karel Sabina, and composed between 1863 and 1866. The premiere was held on May 30 of 1866 at the “Prozatímní Theatre”, active in Prague from 1852. Playing the part of Krušina for the first time was the baritone Josef Paleček, while Ludmila was interpreted by the soprano Josefína Procházková. Smetana wanted to create an original Czech work as early as 1861 following the construction of the “Braniboři v Čechách“, which had been criticized for its excessive Wagnerian influence. The composer chose the appropriate musical styles with great care and attention, and wanted a preview performance of the work, which was not typical in the period. “The Bartered Bride” was finished on March 15, 1866 and was changed until the last moment by the author. The final version was ready only in 1870 and is the one that is still part of the permanent repertoire of the Czech theatres.
150
Apriva la Dům Módy di Václavské Náměstí The Dům Módy of Václavské Náměstí was opened 60 anni fa 60 years ago
58
Sita al numero 58 di Václavské Náměstí (una volta n. 26), in un palazzo dalla facciata decorata in stile neoclassico e funzionalista che fa angolo con la via Kralovská, appena sotto il Museo Nazionale e poco distante dalla statua equestre di San Venceslao, la Dům Módy di Praga, oggi “DM Fashion”, è fin dal 1956 un punto di riferimento importante per i praghesi attenti alle novità di mercato nel campo del ben vestire e non solo. A 60 anni dall’apertura, nonostante l’evoluzione e i cambiamenti che han‑ no mutato radicalmente il mondo del commercio legato alla moda, la Dům Módy, che nel corso degli anni ha cambiato arredamenti e immagine, è ancora attiva e offre ai clienti un vasto assorti‑ mento di abbigliamento maschile e femminile, gioielli e prodotti di bellezza disposti su 5 piani e oltre 3000m2 di spazi espositivi. Nell’edificio è presente anche una caffetteria-ristorante, recente trovata per attirare più clienti e concorrere con i grandi e più moderni centri commerciali sorti nel centro di Praga negli ultimi anni.
At 58 Václavské Náměstí (once 26), in a building with a facade decorated in Neoclassical and functionalist style, on the corner of the street Kralovská, just below the National Museum, and not far of the equestrian statue of St. Wenceslas, we find the Dům Módy of Prague, today “DM Fashion”. Since 1956 it has been an important reference point for the Prague citizens who are attentive about market innovations in the field of dressing well and much more. 60 years since the opening, despite developments and changes that have radically changed the world of fashion related business, the Dům Módy, which over the years has changed its furniture and image, is still active and offers customers a wide assortment of men’s and women’s clothing, jewelry and beauty products on 5 floors, and over 3000m² of exhibition space. In the building there is also a café-restaurant, recently found to attract more customers, and compete with the largest and most modern shopping centres to be built in the Prague centre in recent years.
60
progetto repubblica ceca
storia history
Riapre modernizzato Tennis club Štvanice The modernized Tennis club Štvanice reopens 30 anni fa 30 years ago
Parliamo del più vecchio e prestigioso tennis club della Repubblica Ceca. Fu fondato nel 1893 ed è situato ancora oggi sull’isola di Štvanice, nel cuore di Praga. Nel corso degli anni le strutture del club hanno subito molte modifiche, ultima, e più im‑ portante, quella del 1986. Il 16 giugno di quell’an‑ no, in seguito a una radicale ristrutturazione in cui, tra le altre cose, i vecchi spalti in legno ven‑ nero sostituiti da nuovi in cemento, il club venne riaperto nella sua forma attuale per ospitare la 24a edizione della Federation Cup, che si tenne a Praga e che vide il ritorno in Cecoslovacchia di Martina Navrátilová. Il Tennis club è ancora oggi il più moderno del paese nel suo genere. Lo stadio può ospitare circa 8 mila persone e vi si gioca an‑ nualmente il torneo Prague Open, facente parte del Wta Tour e dell’Atp Challenger Series. Accanto ad esso sorgono oggi anche un centro fitness, una piscina con sauna, un ristorante e un moderno si‑ mulatore per il gioco del golf.
We speak of the oldest and most prestigious tennis club in the Czech Republic. It was founded in 1893 and is still located on the island of Štvanice, in the heart of Pragsue. Over the years the club facilities have undergone many changes, the last, and most important of which, were of 1986. On June 16 of that year, following a radical restructuring in which, among other things, the old wooden bleachers were replaced by new concrete, the club was reopened in its present form to host the 24th edition of the Federation Cup, which was held in Prague, which saw the return to Czechoslovakia of Martina Navrátilová. The tennis club is still the most modern of its kind in the country. The stadium can accommodate about 8,000 people and it is there where the Prague Open tournament, part of the WTA Tour and the ATP Challenger Series, is played annually. Next to it today, a fitness centre stands, as well as a swimming pool with a sauna, a restaurant and a modern golf simulator game.
30
Terminavano i lavori di realizzazione del Tančící dům The construction works of the Tančící dům finished 20 anni fa 20 years ago
La Casa Danzante (Tančící dům), situata sul lungo‑ fiume al numero 2 di Jiráskovo Náměstí, è un edifi‑ cio praghese conosciuto anche con il nome di “Fred e Ginger” per via della sua forma che ricorda una coppia di ballerini. L’edificio fu progettato dall’ar‑ chitetto croato Vlado Milunić in cooperazione con il canadese Frank Gehry e realizzato al posto di un altro che era stato distrutto nel corso del bombar‑ damento di Praga del 1945. La costruzione in stile vagamente Neobarocco e Art Nouveau fu realizza‑ ta tra il 1994 e il 1996. A supportare il progetto fu anche l’ex presidente Václav Havel, il quale voleva che la Casa Danzante divenisse un centro per la re‑ alizzazione di attività culturali. Il suo desiderio però non si realizzò e l’edificio fu destinato ad ospitare soprattutto uffici, oltre a un café e un ristorante di lusso. Acquistata nel 2013 dalla Pražská správa ne‑ movitostí, nel palazzo si organizzano spesso al pia‑ no terra esposizioni e vari eventi collegati al mondo dell’arte contemporanea. Ad agosto di quest’anno una sua parte verrà adibita ad albergo.
The Dancing House (Tančící dům), located on the riverfront at 2 Jiráskovo Náměstí, is a Prague building also known as the “Fred and Ginger” because of the shape that resembles a pair of dancers. The building was designed by the Croatian Vlado Milunić in co-operation with Canadian architect Frank Gehry, and built in the place of another building which had been destroyed during the bombing of Prague in 1945. The vaguely neo-Baroque and Art Nouveau style building, was built between 1994 and 1996. Among those supporting the project was also the former president Václav Havel, who wanted the Dancing House to become a centre for the realization of cultural activities. But his wish was not fulfilled, and the building was destined to house mainly offices, as well as a café, and an upscale restaurant. Purchased in 2013 by Pražská správa nemovitostí, in the building’s ground floor exhibitions and various events related to the world of contemporary art are often organized. In August this year a part of it will be used as a hotel.
20
progetto repubblica ceca
59
novità editoriali new publications
60
di Mauro Ruggiero
“Dampyr”, il noto fumetto horror-giallo pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore, creato nel 2000 da Mauro Boselli e Maurizio Colombo, è disponibile in libreria da febbraio 2016 con quattro nuove avvincenti avventure raccolte in un unico volume e ambientate nella magica, affascinante e miste‑ riosa Praga. Harlan Draka è un Dampyr, e cioè un cacciatore di vampiri, che si muove in giro per il mondo alla ricerca di “Maestri della Notte” da combattere insieme ad altri orrori visibili o nascosti nelle pieghe più riposte della realtà. Il suo indirizzo è in un luogo invisibile a occhi umani: il “Teatro dei Passi Perduti”, sull’Isola di Kampa, a Praga. Il personaggio che Boselli ha inventato con Maurizio Colombo è un duro, a volte cinico e sarcastico, ma in fondo un idealista e un ro‑ mantico che ha giurato di dedicare la propria vita alla lotta contro la stirpe delle tenebre e il Male che domina il mondo. Imperdibili i disegni, ricchi di suggestioni mitteleuropee, re‑ alizzati da Luca Rossi e Nicola Genzianella. Copertina inedita firmata da Nicola Genzianella.
“Dampyr”, the famous horror-mystery comic book published by Sergio Bonelli Editore, created in 2000 by Mauro Boselli, and Maurizio Colombo, has been available in bookstores since February 2016 with four new thrilling adventures collected in one volume, and set in magical, fascinating and mysterious Prague. Harlan Draka is a Dampyr, namely a vampire hunter, moving around the world in search of “Masters of the Night”, to fight along with other visible or hidden horrors in the most secret depths of reality. His address is in an invisible place to human eyes: the “Theatre of Lost Steps”, on the island of Kampa in Prague. The character that Boselli invented with Maurizio Colombo is a tough guy, at times cynical, yet deep down an idealist and a romantic who has vowed to dedicate his life to the fight against the race of darkness and evil that dominates the world. The drawings are unforgettable, rich in Central European evocations, created by Luca Rossi and Nicola Genzianella. The innovative cover was designed by Nicola Genzianella.
Mauro Boselli; Maurizio Colombo, Dampyr. I misteri di Praga, Sergio Bonelli Editore: 2016, pp. 416
Mauro Boselli; Maurizio Colombo, Dampyr. I misteri di Praga, Sergio Bonelli Editore: 2016, 416 pp.
In uscita a giugno 2016 in lingua italiana il romanzo “Lettera d’amore in scrittura cuneiforme” dello scrittore, traduttore e pedagogo ceco-congolese Tomáš Zmeškal. Pubblicato per la prima volta a Praga nel 2008, il libro, suo romanzo d’esordio, con il titolo “Milostný dopis klínovým písmem” ha vinto il premio dell’Unione Europea per la Letteratura e il Premio Josef Škvorecký. Protagonisti del romanzo sono Josef e Květa, travolti dal perturbamento che travolge la Praga sovietica del secondo dopoguerra e chiamati a ricostruire un legame spezzato in modo inna‑ turale. La scrittura cuneiforme, giunta da una dimensione lontana nel tempo e nello spazio, cercherà di offrire un co‑ dice per la decifrazione e la ricomposizione della chimica dei sentimenti, in una narrazione che restituisce il senso più autentico dell’arte del romanzo. Attraverso il racconto di un’odissea familiare, il romanzo di Zmeškal interpreta e sonda le profonde connessioni fra i destini umani, la storia e l’inevitabilità dei sentimenti.
Coming out in June 2016 in Italian is the novel “Love Letter in Cuneiform Script”, by the Czech-Congolese writer, translator and pedagogue Tomáš Zmeškal. First published in Prague in 2008, the book, his debut novel, under the original title “Milostný dopis klínovým písmem”, won the European Union Prize for Literature and Josef Škvorecký Prize. The protagonists of the novel are Josef and Květa, both overwhelmed by the turmoil sweeping through Soviet Prague following World War II, and called to rebuild a broken bond in an unnatural way. The Cuneiform writing, came from a distant dimension in time and space, will try to offer a code for deciphering and recomposition of the chemistry of feelings, in a narrative that brings back the truest sense of the art of the novel. Through the story of the family odyssey, the Zmeškal novel interprets and probes the deep connections between the human destiny, history and the inevitability of feelings.
Tomáš Zmeškal, Lettera d’amore in scrittura cuneiforme, Safarà Editore: 2016, pp. 384
Tomáš Zmeškal, Lettera d’amore in scrittura cuneiforme, Safarà Editore: 2016, 384 pp.
progetto repubblica ceca
cultura culture
Il 29 ottobre del 1787 veniva rappresentato a Praga il dram‑ ma in due atti intitolato “Il dissoluto punito ossia il Don Gio‑ vanni”, musica di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte, basato su un mito popolare rappresenta‑ to in teatro e in musica, e divenuto per antonomasia il ritrat‑ to del libertino. Commissionata dall’imperatore Giuseppe II, l’opera andò in scena per la prima volta al Teatro degli Stati praghese ed è considerata uno dei massimi capolavori di Mozart. Pare che Giacomo Casanova, presente anch’egli quella sera magica in cui Don Giovanni trovava la sua defi‑ nitiva e insuperata collocazione nell’orizzonte dei miti mo‑ derni, abbia giocato un ruolo nella creazione di quest’opera. Il saggio di Giorgio Ferrari “La sera della Prima”, racconta la cronaca di quei giorni in cui Mozart, Da Ponte e Casanova si radunano e si attraggono intorno alla figura di Don Giovan‑ ni, a cui Praga fa da fonte battesimale.
On October the 29th, 1787, the two-act drama entitled “The Rake Punished, or Don Giovanni”, was performed in Prague. With music by Wolfgang Amadeus Mozart and a libretto by Lorenzo Da Ponte, based on a popular myth represented in theatre, and music, having become the quintessential portrait of the libertine. Commissioned by Emperor Joseph II, the opera was performed for the first time at the Estates Theatre in Prague, and is considered to be one of the greatest of Mozart’s masterpieces. It seems that Giacomo Casanova, who was also present that magical evening when Don Giovanni found his definitive, and unsurpassed position in the horizon of modern myths, also played a role in the creation of this work. The essay by Giorgio Ferrari “The night of the premiere”, tells the chronicle of those days when Mozart, Da Ponte and Casanova gathered, all attracted by the figure of Don Giovanni, to whom Prague served as a baptismal font.
Giorgio Ferrari, La sera della prima. Mozart, Da Ponte, Casanova e la nascita del Don Giovanni, La vita felice: 2016, pp. 200
Giorgio Ferrari, La sera della prima. Mozart, Da Ponte, Casanova e la nascita del Don Giovanni, La vita felice: 2016, 200 pp.
“Marco Tagliaro. Un vedutista italiano a Praga” è il tito‑ lo del libro-catalogo della mostra di dipinti, incisioni e disegni, che il pittore italiano, nato a Mirano nel 1942, ha tenuto presso la Cappella Barocca dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga dal 27 maggio al 26 giugno 2016. Il catalogo, oltre a studi dell’artista e altre opere realizzate negli anni ed esposte nel corso della mostra, raccoglie soprattutto i disegni realizzati da Tagliaro negli ultimi quattro anni, periodo in cui il maestro ha visitato la ca‑ pitale ceca a più riprese creando una serie di acquerelli raffiguranti scorci suggestivi della città di Praga. Quella di Tagliaro è “Una pittura al di fuori del tempo”, come ha detto Eugenio Manzato, ex direttore dei musei civici di Treviso, che colpisce per il suo tocco e la sua ricchezza di particolari. Il catalogo, dedicato a Paolo Degasperi, è arricchito con saggi di Eugenio Manzato, Ugo Morelli e Domenico Luciani.
“Marco Tagliaro. An Italian landscape painter in Prague”, is the title of the book-catalogue of the exhibition of paintings, engravings and drawings, that the Italian painter, born in Mirano in 1942, held at the Baroque Chapel of the Italian Cultural Institute in Prague from May 27 to 26 June 2016. The catalogue, as well as the artistic studios, and other works carried out over the years and displayed in the exhibition, collects mainly drawings made by Tagliaro in the last four years, a period in which the teacher has visited the Czech capital repeatedly creating a series of watercolour pictures displaying picturesque views of Prague. Tagliaro’s work is “A painting outside of time”, as stated by Eugenio Manzato, the former director of the civic museums of Treviso, which impresses with its class and its richness in detail. The catalogue, dedicated to Paolo Degasperi, is enriched with essays by Eugenio Manzato, Ugo Morelli and Domenico Luciani.
Marco Tagliaro, Un vedutista italiano a Praga, Nuova Stampa: 2016, pp. 108
Marco Tagliaro, Un vedutista italiano a Praga, Nuova Stampa: 2016, 108 pp.
progetto repubblica ceca
61
Compagnia aerea Airline company
62
Italia Arte Fest
Vincanto Ristorante Pizzeria
Alitalia - Società Aerea Italiana (alitalia.com) è la principale compagnia aerea Italiana e ha avviato le operazioni il 1° gennaio 2015. Alitalia vola verso 102 destinazioni, per un totale di 164 rotte e circa 4.500 voli settimanali. Alita‑ lia vanta una delle flotte più moderne ed efficienti al mon‑ do con un’età media di 8 anni. Alitalia è membro dell’alleanza SkyTeam e fa parte, insieme ad Air France-KLM e a Delta Air Lines, della Joint Venture Transatlantica Alitalia - Società Aerea Italiana (alitalia.com) is Italy's largest airline and commenced operations on January 1, 2015. Alitalia flies to 102 destinations, with a total of 164 routes and about 4,500 weekly flights. Alitalia boasts one of the most modern and efficient fleets in the world, with an average age of eight years. It is a member of the SkyTeam alliance and is part of the Transatlantic Joint Venture alongside Air France-KLM and Delta Air Lines.
Italia Arte Fest è un festival che dal 2011 porta in Repubblica Ceca e Slovacchia la musica italiana. L’iniziativa - ideata e diretta dal celebre maestro Walter Attanasi - ha l’obiettivo di creare un network internazio‑ nale che, a partire dalla musica, promuova l’arte italiana. Il festi‑ val si avvale della collaborazione di prestigiose realtà artistiche e si è ormai imposto come un im‑ portante strumento di scambio culturale fra i Paesi. È realizzato in collaborazione con Umbria‑ MusicFest e con IBC Group. Italian Art Fest is a festival that since 2011 brings Italian music to the Czech Republic and Slovakia. The initiative - conceived and directed by the famous director Walter Attanasi - aims to create an international network that, starting from music, will promote Italian art. The festival relies on the collaboration of prestigious artistic realities and has established itself as an important instrument of cultural exchange between various countries. It is produced in collaboration with UmbriaMusicFest and the IBC Group.
Il ristorante Vincanto nasce a Praga per far apprezzare la più genuina tradizione gastrono‑ mica italiana. Basa la propria filosofia sull’offerta di un menù che propone esclusivamente le ricette italiane preparate con i migliori prodotti, molti dei quali si possono acquistare di‑ rettamente nel locale. Oltre a un’ampia scelta di pizze cotte in forno a legna, offre pasta fresca, piatti tipici regionali accompa‑ gnati da eccellenti vini italiani e da un ottimo caffè. The restaurant Vincanto was opened in Prague to allow people to enjoy truly authentic Italian culinary traditions. It bases its philosophy on a menu that offers exclusively Italian recipes, prepared with the best products, many of which can be bought directly on the premises. In addition to a wide selection of pizzas cooked in a wood oven, it offers fresh pasta and traditional regional dishes accompanied by excellent Italian wines and coffee.
Čelakovského sady 4 110 00 Praha 1 tel. +420 222 541 900 alitalia.cz@alitalia.it www.alitalia.com/CzechRepublic
Čelakovského sady 4 110 00 Praha 1 tel. +420 224 941 041 umfest@gmail.com www.umbriamusicfest.it
Klimentská 40 110 00 Praha 1 Tel.:+420 224 815 192 www.vincanto.cz Info@vincanto.cz
progetto repubblica ceca
Information technologies
Alitalia
Restaurants and Food
Tourism
culture
Progetto RC suggests
GRUPPO
nilobit Information Technologies for a changing world Dal 2000 lavoriamo con i nostri clienti in Italia, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Le nostre soluzioni web aiutano i nostri clienti a migliorare la gestione di Agenti di Commercio, Flotte auto aziendali, Trasferte e Note spese, il database clienti CRM e Siti Web aziendali. Offriamo inoltre assistenza e consulenza informatica su reti, server e si‑ curezza ad aziende italiane con sede in Repubblica Ceca. Since 2000, we have been working with clients in Italy, the Czech and Slovak Republic. Our web solutions help our customers to improve the management of Business Agents, company car fleets, Transfers and Expense notes, including CRM customer databases and corporate Web sites. We also offer IT consulting for networks, servers and security to Italian companies based in the Czech Republic.
Čelakovského sady 1580/4 110 00 Praha 1 tel: +420 222 540 723 voip: +39 051 054 83 46 info@nilobit.com www.nilobit.com www.softwareparcoauto.it www.gestione-agenti.com
sport
La Repubblica Ceca vola a Rio per le Olimpiadi The Czech Republic flies to Rio for the Olympics Sesta partecipazione ai Giochi per la giovane nazione nata nel 1993. A poche settimane dal via ripercorriamo le gesta ceche sotto i famosi cinque anelli
Manca davvero poco al via dei tren‑ tunesimi Giochi Olimpici. La kermes‑ se avrà luogo in Brasile dal 5 al 21 agosto, nella favolosa Rio De Janeiro, conosciuta in tutto il mondo per il suo
carnevale e per il panorama mozza‑ fiato tra le rive dell’Oceano Atlantico e la vetta del Corcovado, dove si staglia la statua del Cristo Redentor. Sarà un evento storico per l’intero Sudameri‑
di Alessandro De Felice by Alessandro De Felice
Sixth participation to the Games for the young nation born in 1993. Just a few weeks before the start we take a look at the Czech achievements under the famous five rings
foto: ©www.olympic.cz
progetto repubblica ceca
ca, che per la prima volta avrà l’ono‑ re di ospitare le Olimpiadi. Anche in questa edizione la Repubblica Ceca sarà presente con i suoi migliori atleti per provare a salire alla ribalta della scena sportiva internazionale. No‑ nostante non possieda una lunga e ricca tradizione, dal 1993, vale a dire dall’“anno zero” dopo la divisione del‑ la Cecoslovacchia, il Paese è riuscito sempre a ben figurare nelle cinque manifestazioni in cui ha partecipato, a partire dal 1996 fino all’ultima del 2012. Atlanta, Sydney, Atene, Pechino, Lon‑ dra, sono stati oltre quattrocento gli atleti a vestirne i colori. 256 uomini e 173 donne che hanno rincorso un unico obiettivo: tenere in alto i colori There is really little time left before the start of thirty-first Olympic Games. The multi-sport event will take place in Brazil from the 5th to the 21st of August in the beautiful city of Rio De Janeiro, known worldwide for its carnival and breathtaking view of the Atlantic Ocean and the summit of Corcovado with the Cristo Redentor statue standing at the top. It will be a historic event for the whole of South America that, for the first time, will have the honour of hosting the Olympics. The Czech Republic will also be present for this edition with its best athletes that will compete for the top positions on the international sports scene. However, even if it does not have a long and rich tradition, since 1993 – from “Year Zero” – after the separation from Czechoslovakia, the Country has al-
63
Jaroslav Radoň e Filip Dvořák, canoisti cechi a Londra 2012 / Jaroslav Radoň and Filip Dvořák, Czech canoeists at London 2012
corsa ad ostacoli – stabilendo il nuo‑ vo record della disciplina (per gli in‑ tenditori, con uno score di 8.893 pun‑ ti). L’atleta, originario di Lanškroun, un paesino di poco più di dieci mila abitanti nella regione di Pardubice, è stato definito nel 2008 dal giornale statunitense Wall Street Journal “The World’s greatest athlete”, dopo essere entrato nella storia: Šebrle ha infatti conquistato tutti i titoli di questa di‑ sciplina vincendo anche il mondiale e gli europei, sia all’aperto che indoor. Tuttavia il celebre decatleta, oggi 42enne, non è mai stato insignito della nomina di portabandiera della delegazione ceca, onore che sino ad
oggi è spettato ad altri idoli nazio‑ nali. Il primo sportivo ad aver avuto l’onore di essere l’“alfiere olimpico” è stato Václav Chalupa Jr., nelle Olim‑ piadi del 1996 ad Atlanta. Canottiere, figlio d’arte – suo padre Václav Sr. ha partecipato con la Cecoslovacchia alle edizioni del 1960 e del 1964 – Chalu‑ pa era divenuto noto nel paese grazie alla medaglia d’argento conquistata nel 1992, a Barcellona, in un’emozio‑ nante gara con la maglia della Ceco‑ slovacchia, quindi pochi mesi prima della divisione. Nella prima kermesse del nuovo millennio, a Sydney, l’onorificenza è toccata a Martin Doktor, anche lui
foto: ©www.olympic.cz
Lo sport con più garanzie di successo per la Repubblica Ceca è la canoa, con ben 11 medaglie nelle precedenti cinque partecipazioni The sport with the highest guarantee of success for the Czech Republic is canoeing, with over 11 medals won in the previous five participations
64
nazionali. Spiando tra le statistiche, si scopre che i cechi hanno preso parte a ben 193 eventi tra 27 discipline am‑ messe in programma, raccogliendo tutto sommato un buon risultato: nel palmarès sono infatti finite 44 me‑ daglie ed un record olimpico ancora imbattuto. Nell’edizione del 2004 di Atene, Roman Šebrle è infatti riu‑ scito a vincere la medaglia d’oro nel decathlon – gara estenuante che pre‑ vede dieci prove di atletica tra cui il lancio del disco, il salto con l’asta e la
Barbora Špotáková, medaglia d’oro a Pechino 2008 nel lancio del giavellotto / Barbora Špotáková, javelin golden medal at Beijing 2008
ways managed to perform well in the five events it took part in, starting from 1996 until the last one in 2012. Atlanta, Sydney, Athens, Beijing, London, well over four hundred athletes have worn its colours, 256 men and 173 women, who have pursued a single objective: to represent and honour the national colours. Looking through the statistics we find that the Czechs have taken part in well over 193 events in the 27 disciplines included in the program and achieving, all in all, quite good results: 44 medals and an Olympic record that is still unbeaten. During the 2004 edition in Athens, Roman Šebrle managed, in fact, to win the gold medal in the decathlon – a gru-
elling race that consists of ten athletic trials, which include discus throwing, pole vaulting and a hurdles race – setting up a new record for the discipline (for the experts: a score of 8,893 points). The athlete, who comes from Lanškroun, a small village of just over ten thousand residents in the Pardubice region, was defined in 2008 by the US newspaper Wall Street Journal, after entering into sport history, as “The World’s greatest athlete”. Šebrle has in fact won all the titles in this discipline, also winning both the indoor and outdoor World and European championships. However, the famous decathlete, who is now 42 year old, has never been selected to be the flag-bearer of the
foto: ©www.olympic.cz
progetto repubblica ceca
Czech delegation, a privilege that until now has been offered to other national idols. Actually, the first sports person to have had the honour of being the “Olympic flag-bearer” was Václav Chalupa Jr. during the 1996 Olympics in Atlanta. A rower, who followed the footsteps of his father, Václav Sr. – who had participated with Czechoslovakia to the 1960 and 1964 editions – Chalupa became well known in the country thanks to the silver medal he had won in 1992, in Barcelona, in an exciting race wearing the Czechoslovakia shirt, thus, a few months before the country’s dissolution. For the first event of the new millennium, in Sydney, it was the turn of Mar-
sport
canoista, classe 1974. Proprio come il suo predecessore, Doktor è riuscito a meritarsi il titolo di portabandiera grazie alle due medaglie d’oro conqui‑ state ad Atlanta su 500 e 1000 metri, un doppio successo da sogno. Dopo Doktor si sono succeduti Květoslav Svoboda, nuotatore di stile libero, Štěpánka Hilgertová, ancora una volta canoista. Per gli ultimi giochi di Londra, nel 2012, il portabandiera è stato infine Petr Koukal, giocatore di badminton scelto non tanto per i suoi (pur ottimi) risultati, quanto per un al‑ tro tipo di esempio per ogni sportivo: nel 2010 gli era stato diagnosticato un tumore, ma Petr è riuscito a tenere
duro e lottare e, dopo essersi sottopo‑ sto alle logoranti cure mediche, è tor‑ nato a gareggiare ad ottimi livelli. La nomina della delegazione ha dunque rappresentato un riconoscimento im‑ portante alla voglia di vivere ed alla sua grande forza di volontà. Lo sport che ha rappresentato mag‑ giormente la Repubblica Ceca è stato dunque la canoa, una disciplina che ha regalato molte soddisfazioni agli sportivi locali. Sono infatti ben 11 le medaglie conquistate in questo am‑ bito, al primo posto nel medagliere nazionale con l’atletica leggera – la quale, però, prevede un numero di gran lunga maggiore di prove e at‑
leti in gara. Tornando alle statistiche, nelle cinque partecipazioni della sua storia il Paese è riuscito ad accumula‑ re un bottino totale di 44 medaglie: la miglior performance è stata sicura‑ mente quella di Atlanta 1994, quando gli atleti hanno portato a casa 4 ori, 3 argenti e 4 bronzi. Certo la squadra non ha mai sfigurato, nemmeno nel‑ le ultime edizioni. Parte del merito va sicuramente a Kateřina KůrkováEmmons, tiratrice di tiro a segno clas‑ se 1983 che tutt’ora detiene il piccolo record nazionale di medaglie olimpi‑ che. L’atleta, nata a Plzeň, ne ha con‑ quistate tre: una di bronzo ad Atene 2004 nella specialità 10 metri ‘aria
compressa femminile’, nella quale si è laureata campionessa olimpica a Pe‑ chino 2008, in aggiunta alla medaglia d’argento vinta nella stessa edizione nella categoria ‘carabina 50 metri 3 posizioni’. Un primato che però potrà già essere eguagliato e superato nella manifestazione brasiliana. Kateřina Kůrková-Emmons non è l’unica atleta nella “Hall of Fame” della Cechia for‑ mato olimpico: Dominika Červenková e Michael Maier sono infatti entrati nella storia del Paese per essere ri‑ spettivamente l’atleta più giovane e più anziano ad aver rappresentato la Repubblica Ceca ai Giochi Olimpici. La ginnasta ha debuttato a soli 16 anni
foto: ©www.olympic.cz
Roman Šebrle, il decatleta ceco, durante i giochi di Pechino 2008 / Roman Šebrle, the Czech decathlete, during Beijing 2008
tin Doktor, born in 1974, who was also a canoeist. Just like his predecessor, Doktor managed to earn the title of flag-bearer thanks to the two gold medals he had won at Atlanta for the 500 and 1000 meters, an outstanding double achievement. Doktor was followed by Květoslav Svoboda, the freestyle swimmer and
Štěpánka Hilgertová, once again as canoeist. Then, for the last Games in London in 2012, Petr Koukal, the badminton player, became flag-bearer, but was chosen not so much for his (though excellent) results, but as an example of real sportsmanship. In 2010, however, he was diagnosed a tumour, but Petr
was able to overcome the disease and after undergoing gruelling medical care, he started competing again at high level. The nomination, therefore, is a significant recognition for his strong desire to live and for his great determination. The sport that has best represented the Czech Republic is canoeing, a dis-
progetto repubblica ceca
cipline that has given great satisfaction to local sports enthusiasts. The number of medals won in this category are actually 11 – in first place for the list of national medals together with athletics – which, however, foresees a far greater number of trials and of athletes. Looking at the statistics, in
65
sport
Karolína Plíšková
e 101 giorni ad Atene 2004, classifi‑ candosi al ventesimo posto, mentre Maier ha gareggiato a Londra 2012 all’età di 48 anni e 84 giorni nella sua specialità, la vela. Nato a Roud‑ nice nad Labem il 7 maggio 1964, Maier ha inoltre partecipato a tutte le edizioni delle Olimpiadi dal 1996 al 2012, quando ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica. La spedizione ceca è oggi in procinto di partire per il Brasile, dove dopo un lungo periodo di preparazione finalmente si inizierà a fare sul se‑ rio. I riflettori saranno puntati su Barbora Špotáková, campionessa di lancio del giavellotto già vincitrice di due medaglie d’oro nelle ultime due edizioni di Pechino e Londra,
foto: ©www.olympic.cz
the five participations of its history, the Country has been able to win a total of 44 medals: the best performance being that of Atlanta in 1994, when the ath-
66
e sullo storico team di canottieri e canoisti che rappresentano anche questa volta una garanzia in termini di risultati. I cechi nutrono inoltre grande fiducia nei confronti della squadra di ciclismo, che potrà con‑ tare su ben quattro atleti in gara nella crono a squadre, e non sono
improbabili soddisfazioni anche dal tennis, sport nel quale la Repubblica Ceca vanta eccellenze mondiali. Nel carnevale sportivo di Rio de Janeiro loro e tanti altri atleti proveranno a tenere alto l’onore di una nazione che, come tutti, sogna momenti di gloria sotto i riflettori olimpici.
letes were able to bring home 4 gold, 3 silver and 4 bronze medals. It is a fact: the teams have always performed well, even during the last editions. Part of the merit surely goes to Kateřina Kůrková-Emmons, the target shooter, who was born in 1983 and still holds the record of National Olympic medals. The athlete, who was born in Pilsen, has won three medals: a bronze one in Athens 2004 in the 10 meters “female compressed-air specialty”, in which she graduated as Olympic champion in Beijing in 2008, in addition to the silver medal won in the same edition in the 50 meters “air rifle 3 positions” category. A record, however. that might be equalled and surpassed at the Brazilian event. Kateřina Kůrková-Emmons is not the only athlete in the “Hall of Fame” of the Czechia Olympic format: Dominika Červenková and Michael Maier have, in fact, entered the history of the Country for being respectively the youngest and oldest athletes to have represented the Czech Republic at the Olympic Games. The gymnast debuted when she was only 16 (and 101 days) old in Athens 2004, finishing in twentieth place, while Maier competed
in London in 2012 at the age of 48 (and 84 days) in his speciality, sailing. Born in Roudnice nad Labem on May 7th, 1964, Maier has also participated to all of the Olympic Games editions from 1996 to 2012, when he announced his retirement from racing. The Czech group is now about to leave for Brazil, where, after a long period of preparation, it will finally start facing the competitions. The spotlight will be focused on Barbora Špotáková, the javelin champion who won two gold medals in the last two editions in Beijing and London, and there are also great expectations for the historic roars and canoeists team, who even on this occasion, are expected to be a guarantee in terms of results. The Czechs are also confident of achieving good results with the cycling team, which can count on four athletes and competing in the team time trial. Other satisfactory results are expected from tennis, a sport in which the Czech Republic is a world excellence. At the sports carnival in Rio de Janeiro, these and many other athletes, will try to uphold the honour of a country that – like all countries – dream of moments of glory under the Olympic spotlight.
progetto repubblica ceca