Progetto Repubblica Ceca (Marzo-Aprile) 2011

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Marzo – Aprile / March – April 2011

Kellner e Generali, un amore contrastato Kellner and Generali, a contested love

Il Presidente Giorgio Napolitano a Praga President Giorgio Napolitano in Prague

Alla corte praghese di Sir Rocco Forte At Sir Rocco Forte’s court in Prague 1


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sommario

pag. 6 Editoriale Editorial

attualità / curent affairs

pag. 7

Lo Yeti del business ceco e il Leone triestino The Czech business Yeti and the Triestine Lion politica / politics

pag. 10

Il Presidente Napolitano a Praga President Napolitano in Prague focus Europa / focus Europe

pag. 14

Gruppo

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Editore/Publishing House: EBS consulting, s.r.o. Celakovského sady 4 110 00 Praha 1 Tel.: +420 246 030 900 Fax: +420 246 030 901 www.gruppoibc.eu redakce@progetto.cz

pag. 18

Intervista ad Andrea Odoardi, CEO di Grandi Stazioni Česká republika Interview with Andrea Odoardi, CEO of Grandi Stazioni Česká republika

pag. 22

Repubblica Ceca: officina di montaggio a basso costo o laboratorio di valore aggiunto? Czech Republic: Low-cost Assembly Shop or Value Added Laboratory?

pag. 26

Il mese de La Pagina economia e mercato / markets and data

pag. 28

Macroeconomia Economics

pag. 30

L’integrazione degli immigrati, un’opportunità di crescita per l’Europa Integration of migrants, an opportunity for European growth

Progetto RC suggests

Coordinamento redazionale Editorial Coordination Giovanni Usai

Paolo Massariolo, Luca Pandolfi, Giovanni Piazzini Albani, Giovanni Usai

Comitato di Redazione Editorial Staff Diego Bardini, Giorgio Cannizzaro, Paolo Colombo, Roberto Franzoni,

Hanno collaborato Contributors Daniela Mogavero, Kateřina Veselá, Iveta Kasalická, Cristina Franzoni, Gianluca Zago, Ernesto Massimetti,


Marzo – Aprile / March – April 2011

Alla corte praghese di Sir Rocco Forte At Sir Rocco Forte’s court in Prague

pag. 38

Praga allucinata Prague hallucinated

pag. 42

L’amministratore non può essere dipendente della società The statutory body can not be employee of the company

pag. 46

Responsabilità penale delle società contro la corruzione Corporate liability to fight corruption

pag. 48

Viaggio nella Praga.... magica Trip into Prague…the magic side

pag. 52

La Giornata dell’amicizia Italo Ceca Italo -Czech friendship day cultura e storia / culture and history

pag. 54 Novità editoriali New publications

summary

pag. 34

pag. 56 Appuntamenti Events

pag. 58

I 150 anni d’Italia celebrati a Praga e a Brno Italy’s 150 years celebrated in Prague and Brno

pag. 60

Lo Spielberg: carcere duro o ritrovo per sovversivi da salotto? The Spielberg: rigorous jail or meeting place for armchair subversives?

Mauro Ruggiero, Alessio Marchetti, Massimiliano Pastore, Alessio Di Giulio, Marco Moles, Jakub Limburský

Progetto grafico Grafic Design Angelo Colella Associati

Inserzioni pubblicitarie Advertisements EBS consulting, s.r.o. redakce@progetto.cz

DTP / DTP Osaro

Stampa / Print Vandruck, s.r.o. Periodico bimestrale / Bimonthly review ©2010 EBS consulting s.r.o. Tutti i‑diritti sono riservati. MK CR 6515, ISSN: 1213-8487

Chiuso in tipografia Printing End-Line 15. 4. 2011 Foto di copertina Cover Photograph Il presidente Giorgio Napolitano a il presidente Václav Klaus (Czech President's press office) 5


editoriale

Cari lettori,

le recenti tensioni negli assetti di ver‑ tice del gruppo assicurativo Generali – com’è di dominio pubblico - hanno avuto come casus belli il ruolo all’in‑ terno del colosso finanziario italiano di Petr Kellner, il socio ceco del Leone. Per più di un mese l’intera vicenda ha arricchito di articoli e commenti le pa‑ gine dei più autorevoli giornali italia‑ ni e in tanti si saranno persino sorpresi di veder apparire, nel classico salotto buono della finanza italiana, il nome di questo neo miliardario dell’Est, ai più sconosciuto. È proprio a questo personaggio, noto come lo Yeti del business ceco, che abbiamo dedicato il nostro articolo di apertura. Cono‑ scendo il gusto per la riservatezza che lo caratterizza, non ci ha sorpreso il silenzio discreto, il distacco ostentato, con il quale Kellner ha seguito l’evol‑ versi della vicenda. La cosiddetta “emergenza immigra‑ zione”, altro tema di stretta attualità, ci ha offerto lo spunto per la nostra consueta riflessione da Praga in chia‑ ve europea. Siamo infatti convinti che anche in Repubblica Ceca sia ne‑ cessario un approccio diverso, anche di carattere culturale, sul tema della immigrazione. Perché l’arrivo degli

Dear Readers,

The recent tensions involving the top management of the Generali insurance group - by now of public domain - had as a casus belli, the role (within the Italian financial giant) of Petr Kellner, the Czech partner of the Lion company. For more than a month, the issue has hit the headlines of the leading Italian newspapers, with numerous articles and comments on the subject and many will also have been surprised to see the name of this neobillionaire from the East listed among the Italian financial magnates, who was to most people unknown. It is to this personage, in fact, known as the Czech business Yeti that we have dedicated our leading article. Knowing the

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stranieri, con la loro auspicabile inte‑ grazione, possa costituire non un pro‑ blema, ma un fattore di arricchimento e di crescita per l’Europa intera, quindi anche per la Repubblica Ceca. L’immagine di copertina è dedicata, come vedete, alla recente visita di Stato a Praga del presidente Giorgio Napolitano. A questo avvenimento, del quale siamo stati testimoni, de‑ dichiamo un reportage fotografico, a ricordo dei momenti più solenni che lo hanno scandito.

Ad arricchire questo numero una serie di altri contenuti, fra cui due inchie‑ ste, una sulla inquietante diffusione delle droghe sintetiche in Repubblica Ceca, l’altra sull’interesse da record dei cechi per le scienze occulte e per l’esoterismo. Vi raccomandiamo infine i nostri con‑ sueti approfondimenti di carattere economico e culturale, ringraziando‑ vi per l’attenzione e l’interesse con il quale ci seguite. Buona lettura

reservedness of his character, we were not surprised by his discreet silence and a certain aloofness with which Kellner followed the unfolding of events. The so-called “immigration crisis”, another critical topical subject, has given us the starting point for our usual reflections from Prague on European issues. We are, in fact, convinced that even in the Czech Republic we need a different approach to the immigration issue, also from a cultural point of view, so that the arrival of foreigners and the hoped for integration, may stop being a source of conflict, and become a factor of enrichment and growth for the whole of Europe and, therefore, for the Czech Republic. As you can be seen, the cover image is dedicated to the recent state visit of

President Giorgio Napolitano to Prague. We have dedicate a photographic reportage of this event, which we also witnessed, to remember its most solemn and significant moments. In order to enrich this issue of the magazine, we also have a number of other articles, including two surveys, one on the alarming spread of synthetic drugs in the Czech Republic, the other on the record-high interest of Czechs towards occult sciences and esotericism. Finally, we recommend our usual indepth economic and cultural analysis and thank you all for the attention and interest with which you follow our publications.

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Good reading


attualità current affairs

Lo Yeti del business ceco e il Leone triestino The Czech business Yeti and the Triestine Lion

Quanto abbia pesato lo scontro sull’affare Kellner tra Cesare Geronzi, ex presidente di Generali, e Giovanni Perissinotto, amministratore delegato dello stesso gruppo assicurativo, nelle dimissioni dell’ex numero uno del Le‑ one nessuno lo sa. E quanto quell’af‑

fare in Nuova Europa con la creazione della joint venture tra Generali e Ppf (Gph) sia stata solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso forse non si saprà mai. Di certo nel risiko di poteri forti all’interno del gigante assicurati‑ vo, il miliardario di Praga non è passato

inosservato, sebbene Petr Kellner sia chiamato “lo yeti dell’imprenditoria ceca”, per il suo gusto di non apparire mai in pubblico e per la sua passione per i boschi e la montagna. Eppure Kellner, a proposito del mer‑ cato italiano, ha sempre dichiarato di

Nobody knows exactly what weight the contrast had over the Kellner issue between Cesare Geronzi - ex president of Generali and Giovanni Perissinotto, CEO of the insurance group - that led to the resignation of the ex number one man of the “Lion” company. Nor

do we know if the Nuova Europa deal, with the creation of the joint venture between Generali and Ppf (Gph), was just the last straw that broke the camel’s back. Certainly, in this game of strong powers inside the insurance giant, the Prague billionaire has not

gone unnoticed, although Petr Kellner is called “the yeti of Czech entrepreneurship” for his propensity not to appear in public and for his deep passion for forests and mountains. However, Kellner had always claimed that he was not interested in the Italian

Storia di un ”amore” contrastato che potrebbe far vedere i suoi frutti con la joint venture Generali-Ppf Group di Daniela Mogavero By Daniela Mogavero

The story of a contested “love” which could see its fruits with the Generali-Ppf Group joint venture

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L’affare Kellner è stata la miccia che ha scatenato l’ultima lotta dentro la compagnia italiana prima delle dimissioni di Geronzi The Kellner issue was the fuse that sparked the latest contrast within the Italian company before Geronzi’s resignation.

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non essere interessato. Per il numero uno di Ppf Group la partecipazione del 2,02% in Generali è “strategica” ma non indispensabile, il core business resta il mercato della Nuova Europa. A dimostrazione della sua posizione Kellner, 46enne che si è fatto da solo, ha dichiarato: “L’Europa dell’Est dal punto di vista economico non è anco‑ ra una parte del mondo stabilizzata, quindi probabilmente Generali è stata attirata proprio dalla nostra “rapacità” imprenditoriale”. Il 97esimo uomo più ricco del mondo, secondo Forbes, non vuole essere definito “un oligarca”, come scritto da alcuni giornali italiani nei giorni della tempesta interna al gruppo Generali, perché dice che la sua ricchezza non si basa su appoggi politici e privatizzazioni alla russa, ma sulla sua intelligenza e lungimiranza. Nel 1991, quando a ogni cittadino della Repubblica Ceca vennero conse‑

gnati i voucher contenenti le quote di società privatizzate, Kellner raccolse i “buoni” di 200mila cechi che si fidaro‑ no di lui e creò Ppf Group che ha asset per 11,8 miliardi di euro. Non c’è dubbio, però, che l’accordo con Generali, in cui Ppf detiene il 49% della jv ha destato curiosità e ha pro‑ vocato aspre liti nella compagnia trie‑ stina. Soprattutto per la clausola, ad‑ ditata come la pietra dello scandalo da Vincent Bollorè e dallo stesso Geronzi, cioè l’impegno del gruppo italiano ad acquistare la quota del 49% nel 2014 se Kellner deciderà di venderla. E Kel‑ lner, intrepido snowbordista e con una volontà di ferro (fumava 60 sigarette al giorno e ha smesso da un giorno all‘altro), non ha intenzione di cede‑ re se non al prezzo migliore, come ha fatto nei precedenti affari che hanno creato la fortuna della famiglia. L’alleanza voluta da Perissinotto ha

market. For the number one of the Ppf Group, a 2.02% participation in Generali is “strategic” but not indispensible, his core business is still the market of the New Europe. To demonstrate his position, Kellner who is now 46 and a self-made man, has stated: “Eastern Europe from an economic point of view is still not a stable part of the world, so perhaps, the Generali were actually attracted by our entrepreneurial “rapacity”. The 97th richest man in the world, according to Forbes magazine, who does not want to be described as an “oligarch”, as some Italian newspapers depicted him during the days of the storm within the Generali group - because he says that his wealth is not based on political support or out of Russian privatizations, but rather on his intelligence and farsightedness. In 1991, vouchers were given to every Czech Republic citizen with the shares of privatized companies. Kellner collected the “bonds” of 200 thousand Czechs who trusted him and founded the Ppf

Group, which has assets amounting to 11.8 billion euro. There is no doubt, however, that the agreement with Generali, in which PPF owns 49% of Jv, has aroused a certain amount of curiosity and caused bitter disputes within the Triestine company. Especially for the clause, indicated by Vincent Bolloré and Geronzi himself as the stone of the scandal, that is: the commitment by the Italian group to buy 49% in 2014 if Kellner decides to sell it. And Kellner, a fearless snowboarder, with an iron will (he used to smoke 60 cigarettes a day and stopped overnight), has no intention of selling, if not at the best possible price, as he did in his previous business, which created his family fortune. The alliance wanted by Perissinotto has caused so much “turmoil”, partly because of the letter that Isvap - the Institute of supervision of the insurance market - sent to Generali last December: The bone of contention is to understand whether the strong move pur-

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creato così tanto “chiasso” anche a causa della lettera inviata dall’Isvap, l’istituto di vigilanza del mercato as‑ sicurativo, a Generali nel dicembre scorso: l’oggetto del contendere è ca‑ pire se la mossa promossa fortemente dall’ad per conquistare il mercato as‑ sicurativo della Nuova Europa abbia creato un buco nelle casse di Generali, diventando un affare solo per Kellner, o se, come ripetono i sostenitori di Perissinotto si rivelerà un vero affare. Sulla questione e sulle altalenanti disquisizioni italiche il patron di Ppf e i portavoce della compagnia stessa hanno voluto mettere le cose in chia‑


attualità current affairs

ro: “La partnership strategica tra Ppf e Generali nel settore delle assicurazioni del centro-est Europa ha già dimostra‑ to la sua ragion d’essere sotto il profilo del business. In linea di principio Ppf non ha nessuna intenzione di essere coinvolta nella vita politica di società o Paesi e non verrà quindi distratta dal suo impegno di creare valore”, ha fatto sapere uno dei portavoce parlando ad alcuni media italiani, aggiungendo che la società non può che “biasi‑ mare l’inappropriata divulgazione in pubblico di informazioni che sarebbe opportuno definire private”. Un distac‑ co voluto da Kellner e perpetuato dal primo all’ultimo ufficio della sede del gruppo, sopra gli showroom di Mase‑ rati e Ferrari a Praga. Stando a quanto dichiarato e ribadito anche dal capo della comunicazione di Ppf, Milan Tománek, infatti, Kellner sulla sua posizione di consigliere di sued by CEO to take over the insurance market of the New Europe, has created a gap in Generali’s coffer, making it a good deal only for Kellner, or whether - as some of Perissinotto’s supporters tend to claim, this will prove to be a good deal. On this issue including the fluctuating Italian disquisitions, the Ppf owner as well as the spokespersons of the company, have stated they want to put the record straight: “The strategic partnership between Ppf and Generali in the insurance sector of Central and Eastern Europe has already demonstrated its raison d’etre in terms of business. In principle, Ppf has no intention of being involved in the political policies of a company or a country and will not be distracted from its commitment of creating value”, said a spokesman, while talking to the Italian media, adding that the company “condemns the inappropriate public disclosure of private information”. A preventive measure taken by Kellner, which he has perpetuated from the top, down to the very last office at his

Generali o sulla possibile vendita della quota in Gph, non rilascia interviste: “Queste discussioni devono restare nel Consiglio d’amministrazione: noi sia‑ mo trasparenti e rispondiamo a tutto, ma non sui giornali”. Sullo sfondo di questo grande affare nel settore assicurativo, che ha messo le basi di un asse Trieste-Praga, si sta‑ glia la figura di Kellner che, connotata dalla riservatezza, ha contorni difficili da definire ma pur sempre accattivanti. Se dal punto di vista lavorativo, secon‑ do gli ultimi rumors il miliardario ceco si sta circondando dei migliori cervelli del business del Paese forse proprio per assecondare una possibile fase di espansione della compagnia, la vita privata è nascosta da una coltre. Stan‑ do ai racconti dei compagni di classe, uno dei quali ha dichiarato di aver promesso di non dire niente su di lui, Kellner è stato un ragazzo intelligente,

bello, che piaceva alle ragazze e un po’ timido. Si sa che si è sposato per la se‑ conda volta, ha quattro figli e oltre al business assicurativo ha lavorato come produttore nello Studio cinematogra‑ fico di Barrandov. Niente di veramente piccante, quindi, per Kellner, che diffi‑ cilmente va in giro in completo ma che si è concesso un aereo personale da un miliardo di corone. Il magnate è impe‑ gnato con la moglie in progetti di bene‑ ficenza attraverso la fondazione Educa che sostiene i bambini provenienti da famiglie socialmente svantaggiate e gli consente di studiare presso il Liceo Open Gate-Boarding School (creato dai Kellner), una scuola molto prestigiosa a cui accedono studenti delle famiglie più abbienti (con una retta annuale astronomica, fino a 19 mila euro). Una vita con pochi fronzoli e concreta. Che lo Yeti non riservi qualche asso nella manica? Ai posteri il giudizio.

headquarter building, situated over the Ferrari and Maserati showroom in Prague. According to what was declared and confirmed by the Ppf chief of communications, Milan Tománek, Kellner on his position as adviser to Generali or on the possible sale of the Gph stake, is unwilling to give any interviews: “These disputes must remain within the Board meetings: We are transparent and will reply to everything, but not through the newspapers”. Against the background of this business deal in the insurance sector - which has laid the foundations for an axis between Trieste and Prague, stands the figure of Kellner, who is quite reserved and difficult to define, but who remains a captivating figure. If from a working point of view, according to the latest rumors, the Czech billionaire is hiring the best business brains in the country, perhaps to accommodate a possible expansion of the company, his private life is hidden by a thick blanket.

According to his classmates, one of whom said he had promised not to say anything about him, Kellner was a smart, handsome sort of person, loved by girls and somewhat shy. We know that he married for the second time and that he has four children. Besides his insurance business, he has worked as a producer in the Barrandov film studios. Therefore, nothing really spicy, but Kellner, who is unlikely to be seen going around in a suit, has actually bought himself a personal plane worth one billion crowns. The tycoon is involved together with his wife in a number of charitable projects through an educational foundation that helps children who come from socially disadvantaged families and allows them to study at the Open Gate Boarding School (created by Kellner), a very prestigious school joined by students from wealthy families (with astronomical annual Tuition fees of up to 19. 000 euro). A concrete life with very frills. Does the Yeti still have a few tricks up his sleeve? Time will tell.

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Il Presidente Napolitano a Praga President Napolitano in Prague

I soldati schierati nel primo cortile del Castello di Praga rivolgono gli Onori militari al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accolto dal capo dello Stato ceco Václav Klaus. Si apre così la mattina del 13 aprile la visita di Stato del Presidente italiano nella Repubblica Ceca. Risuonano gli inni nazionali, mentre su Hradčany soffia un vento freddo. Le bandiere svento‑ lano sotto un cielo gonfio di pioggia. In serata, nella Sala Spagnola del Ca‑ stello, l’elegante ricevimento in onore ◆◆◆ degli ospiti italiani.

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Soldiers lined up in the first courtyard of the Prague Castle to pay military honors to the President of the Republic Giorgio Napolitano, greeted by the Czech Head of State Václav Klaus. This is how the State visit to the Czech Republic by the Italian President opened on 13th April. While the national anthems were being played, in Hradčany a cold wind was blowing. The flags waved under a sky full of rain. In the evening, the elegant reception in the Spanish Hall of the Castle, in honor of ◆◆◆ the Italian guests.

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politica politics

Dopo il colloquio tra i due Capi di Stato e l’incontro allargato alle delegazioni, è il momento della conferenza stampa. Na‑ politano e Klaus - reduci da uno scambio di vedute che entrambi definiscono“vivo e non formale”- non perdono l’occasione anche davanti ai giornalisti di mettere in risalto le opinioni che li separano in fatto di Europa unita. I due presidenti su una cosa però sono assolutamente d’accordo: i rapporti bilaterali fra Italia e Repubblica Ceca sono ottimali sia sul piano economico che culturale. Napoli‑ tano si compiace di vedere a Praga così ◆◆◆ tanti turisti italiani. After talks between the two Heads of State and a general meeting with all the delegations, the moment came for the press conference. Napolitano and Klaus – following their exchange of views, defined by both as “lively and informal” – even when in front of journalists, do not miss the opportunity to highlight their diverging opinions on the European Union. Nevertheless, the two presidents totally agree on one thing: bilateral relations between Italy and the Czech Republic are excellent, both economically as well as culturally. Napolitano is delighted to see so many Italian tourists in Prague. ◆ ◆ ◆ La tappa nell’Ambasciata d’Italia del presidente Napolitano, dove incon‑ tra il personale della rappresentanza diplomatica e i rappresentanti della collettività italiana presente in Re‑ pubblica Ceca. In questa occasione il presidente italiano sottolinea la bellezza di Praga e ricorda la sua pri‑ ma visita in questa città, nel 1947, in occasione del Festival Mondiale della ◆◆◆ Gioventù e degli Studenti. The visit of President Napolitano to the Italian Embassy, where he met the members of the diplomatic staff and representatives of the Italian community living in the Czech Republic. On this occasion, the Italian President underlined the beauty of Prague and recalled his first visit to the city in 1947, during the World Festival of ◆◆◆ Youth and Students..

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giorgio Napolitano 12

Il presidente Giorgio Napolitano si reca nel memoriale di Vítkov, dove de‑ pone una corona di fiori. Il monumen‑ to, realizzato negli anni 1929-1938, ricorda i legionari cecoslovacchi che combatterono a fianco delle potenze dell’Intesa, durante la Prima guerra mondiale, per la conquista della indi‑ ◆◆◆ pendenza nazionale. President Giorgio Napolitano on his way to the Vítkov memorial, where he laid a wreath. The monument built in 1929-1938, is in memory of the Czechoslovakian legionaries who fought side by side with the powers of the Entente, during the First World War, for the conquest of national in◆◆◆ dependence.

L’incontro di Napolitano con il primo ministro Petr Nečas nella sede del go‑ verno ceco. The meeting with prime minister Petr Nečas at Government headquarters. ◆◆◆

Il presidente italiano riceve le chiavi della città dal sindaco di Praga, Bo‑ huslav Svoboda, durante la visita nel Municipio della Città Vecchia. The Italian President receives the keys to the city from the mayor of Prague, Bohuslav Svoboda, during a visit to the Municipality of the Old Town. ◆◆◆

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politica politics

La cerimonia di inaugurazione ufficia‑ le della rinnovata Stazione centrale di Praga, appena riqualificata dalla società italiana Grandi Stazioni. Il Pre‑ sidente Giorgio Napolitano e il pre‑ sidente Václav Klaus con (a sinistra) l’amministratore delegato di České Dráhy, Petr Žaluda, e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro ◆◆◆ Moretti. The official inauguration of the renovated Prague Central Station, that has just been redesigned by the Italian company Grandi Stazioni. President Giorgio Napolitano and president Václav Klaus with (on the left) the CEO of České Dráhy, Petr Žaluda and the CEO of Ferrovie dello Stato ◆◆◆ Mauro Moretti.

Applausi scroscianti e pubblico in pie‑ di all’Obecní dům di Praga al termine del concerto della Filarmonica della Scala, diretta dal maestro Valery Ger‑ giev. Il concerto, svoltosi alla presenza dei presidenti Giorgio Napolitano e Václav Klaus, ha segnato la conclusio‑ ne della visita di Stato del capo dello Stato italiano. L’evento era sostenuto dal Gruppo UniCredit, partner dell’Or‑ ◆◆◆ chestra milanese. Thunderous applause and public ovation yesterday at the Obecní dům in Prague at the end of the Scala philharmonic orchestra concert conducted by maestro Valery Gergiev. The concert held in the presence of Presidents Giorgio Napolitano and Václav Klaus, marks the end of the Prague visit by the Italian Head of State. The event was sponsored by UniCredit Group, partner ◆◆◆ of the Milan Orchestra.

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L’integrazione degli immigrati, un’opportunità di crescita per l’Europa

Fondamentale è l’integrazione, che in molte regioni d’Europa è carente o inesistente. La Repubblica Ceca ad esempio in questo campo deve fare ancora molto di Luca Pandolfi by Luca Pandolfi

Basically, it is integration that is lacking or is nonexistent in many regions of Europe. The Czech Republic, for example, has still a long way to go

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Un’altra, nuova crisi regionale si scate‑ na ai confini dell’Europa. Un vento di rivoluzioni ha colpito alcuni paesi del nord Africa e del medio oriente, a par‑ tire dalla crisi in Egitto fino agli ultimi sviluppi della guerra in Libia. Questo ha causato l’aggravarsi del fenomeno già esistente della fuga di profughi e rifugiati dalle zone di crisi attraverso i confini meridionali dell’Ue. Tutto ciò ha anche acceso il dibattito sulle regole e i meccanismi per gestire l’ingresso degli immigrati e tutelare i confini dell’Unio‑ ne. Le posizioni degli Stati membri sono diverse e spesso contrastanti. Si pensi al caso recente della querelle fra Italia e Francia sulla validità dei visti provvisori emessi da Roma, al rigetto da parte dell’UE del decreto italiano sul reato di clandestinità, allo scambio di battute tra i presidenti Napolitano e Klaus a Praga che evidenziava un di‑ Another new regional crisis has broken out on the borders of Europe. A revolutionary wave has swept across a number of countries in North Africa and the Middle East, starting from the Egyptian crisis, up to the latest developments of the war in Libya. This has worsened the existing refugee phenomenon with hundreds fleeing from the areas of conflict to cross over southern EU frontiers. All this has sparked a strong debate on the rules and mechanisms used to control the entry of immigrants and protect the frontiers of the Union. The position of Member States differ and are often in contrast. Consider the recent controversy between Italy and France on the validity of temporary Visa permissions issued by Rome, to the rejection by the EU of the Italian illegal immigration decree - and the

verso approccio al problema. In realtà queste divergenze sono solo un altro esempio di un’abitudine dei governi e dei cittadini europei di affermare che un problema sia di carattere nazio‑ nale oppure riguardi l’Unione nel suo complesso a seconda dell’interesse del momento. Da una parte si affer‑ mano le proprie posizioni resistendo alla cessione di competenze su que‑

stioni delicate come l’immigrazione, i visti, gli asili, dall’altra si denuncia la mancanza di coesione e si reclama un’ azione comune dell’Europa quando non si riesce ad affrontare il problema a livello nazionale. Per questo motivo tralasceremo di inserirci in un dibattito spesso strumentale in cui la demago‑ gia è in agguato. L’unica osservazione è quella che non si deve cadere nell’er‑

exchange of words between President Napolitano and Klaus in Prague, that revealed a different approach to the problem. Actually, these differences are just another example of the tendency on the part of governments and European citizens to state that a problem is either national or is the competence of the Union as a whole, according to the convenience of the moment. On the one hand, national positions are as-

serted by contrasting the concession of competencies on such delicate matters as immigration, visas, political asylum and - on the other hand - we complain about a lack of cohesion and call for a common European intervention when the issue cannot be solved at national level. For this reason, we will not let ourselves be involved in a debate that often proves to be instrumental and prone to demagogy. The only point

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focus Europa focus Europe

Integration of immigrants, an opportunity for European growth rore di pensare che l’immigrazione sia un problema regionale o riguardi solo i paesi di confine e neppure di consi‑ derarlo nuovo o isolato nel tempo. Vor‑ rebbe dire che non si conosce il passato – le fughe di massa dei profughi delle due guerre mondiali o di quelle più recenti nei Balcani – o non si vedono i rischi del futuro. Cosa succederebbe, ad esempio, ai paesi del centro est, com‑

we wish to make is that we must not be misled in thinking that immigration is a regional problem, or that it merely concerns border countries, nor should we consider it as something new and isolated in terms of time. It would mean that you unaware of the past – of that mass emigration of refugees which took place during the two World Wars, or the more recent ones in the Balkans – or we are not aware of

presa la Repubblica Ceca, in caso di una crisi del Caucaso o di rovesciamenti po‑ litici nei paesi del confine orientale? La realtà è che l’immigrazione non solo è un fenomeno costante e inevi‑ tabile, ma rappresenta un’opportuni‑ tà di crescita economica, quando non una necessità. I distretti industriali del nord est italiano sopravvivono grazie alla manodopera degli immigrati da paesi terzi, così come alcuni settori dell’agricoltura – lavoratori africani per la raccolta degli ortaggi in Italia e spagna, indiani Sikh per l’allevamento dei bovini in pianura padana, e molti altri. In Repubblica Ceca settori come le costruzioni o la produzione indu‑ striale attingono ai flussi di lavoratori dall’Ucraina e certe attività commer‑ ciali come i piccoli negozi di alimenta‑ ri disseminati per i quartieri di Praga sono quasi esclusivamente gestiti da

famiglie di operosi Vietnamiti. Fonda‑ mentale è quindi l’integrazione, che in molte regioni d’Europa è carente o inesistente. La Repubblica Ceca ad esempio in questo campo deve fare ancora molto, come conferma anche uno studio del British Council con il Migrant Policy Group, che compara la situazione dei 27 paesi Ue più Ca‑ nada, Svizzera Norvegia e Stati Uniti. Ripreso anche da un recente articolo del Prague daily monitor, lo studio valuta la Rep. Ceca positivamente per l’apertura del mercato del lavoro agli stranieri, ai quali però lo Stato non garantirebbe adeguato supporto. Di conseguenza ci interessa molto di più in questa sede analizzare quali sono le azioni concrete e le politiche dell’Ue e degli Stati membri per l’in‑ tegrazione degli immigrati. Integra‑ zione che nella nuova visione dell’UE

è fattore di coesione economica, ol‑ tre che sociale e culturale. Il Trattato di Lisbona introduce azioni comuni per l’integrazione degli immigra‑ ti, prevedendo che “Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa or‑ dinaria, possono stabilire misure vol‑ te a incentivare e sostenere l’azione degli Stati membri al fine di favorire l’integrazione dei cittadini di pae‑ si terzi regolarmente soggiornanti nel loro territorio, ad esclusione di qualsiasi armonizzazione delle di‑ sposizioni legislative e regolamen‑ tari degli Stati membri. “ (art. 79,4 TFEU). Il compito di fissare una nuo‑ va agenda sull’integrazione, di coor‑ dinare e sviluppare moduli comuni per supportare politiche e pratiche di integrazione a livello nazionale e locale è affidato alla Commissione.

the possible risks that lie ahead. What would happen, for example, to the Centre East countries, including the Czech Republic, in the event of a crisis in the Caucasus - or a political overthrow in a country along its Eastern borders? The reality is that immigration is not only a constant and inevitable phenomenon, but it also represents an opportunity for economic growth, if not a necessity. The industrial areas of the North East of Italy are able to survive thanks to immigrant labor from third countries, just as in certain agricultural sectors – African laborers for the harvest of vegetables in Italy and Spain, Indian Sikh for cattle breeding in the Po valley - and many others. In the Czech Republic, many sectors such as construction or industrial production, employ workers from Ukraine, and

other commercial activities such as small food shops, that are widespread in the districts of Prague, are almost exclusively run by hard-working Vietnamese families. Basically, it is integration that is lacking or is nonexistent in many regions of Europe. The Czech Republic, for example, has still a long way to go, as was shown in a study by the British Council, with the Migrant Policy Group, that compares the situation of the 27 countries in the EU plus Canada, Switzerland, Norway and the United States. Taken up by a recent article by the Prague daily monitor, the survey rates the Czech Republic positively for opening up its labor market to foreign workers to which the State, however, would not grant adequate support.

Therefore, we are more interested here to analyze what are the concrete actions, EU policies and those of other member States towards immigrant integration. According to a new EU vision, integration is an element for economic, social and cultural cohesion. The Lisbon treaty introduces common measures for the integration of immigrants, foreseeing that: “The European Parliament and the Council, acting in accordance with the ordinary legislative procedure, may establish measures to provide incentives and support for the action of Member States with a view to promoting the integration of thirdcountry nationals residing legally in their territories, excluding any harmonisation of the laws and regulations of the Member States.” (art. 79,4 TFEU). The task of setting up a new agenda on

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focus Europa focus Europe

www.mipex.eu

Centrale sarà il ruolo della DG Home Affairs ora distinta della DG Giustizia. Il risultato saranno azioni per l’inse‑ rimento dei nuovi immigrati, soste‑

gni alla creazione di posti di lavoro e all’occupazione, per l’apprendimento della lingua, per l’accesso alle attività economiche. Previsti anche sforzi per l’istruzione e la formazione professio‑ nale, la promozione dell’uguaglianza di trattamento e della diversità. Tut‑ to ciò attraverso il rafforzamento di strumenti esistenti, come il Forum Europeo sull’Integrazione, i Punti di contatto nazionali sull’Immigrazione e il Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini dei Paesi Terzi, che ha una dotazione di 825 milioni di Euro per il periodo 2007-2013. Ma anche attraverso la creazione di strumenti nuovi. Fondamentale per dare con‑ creta attuazione all’agenda sarà il monitoraggio dell’integrazione, per valutare e quantificare l’efficacia delle azioni, anche ai fini del finan‑ ziamento, con l’utilizzo di indicatori europei. Tali indicatori, come l’acces‑ so alla cittadinanza o alla residenza permanente, l’accesso all’istruzione e all’occupazione, ai servizi sociali, alle funzioni pubbliche, la parteci‑ pazione civile, serviranno a valutare

il grado di integrazione nei vari Stati e a rendere più efficaci le politiche nazionali. Un esempio di queste politiche nazionali si trova nel docu‑ mento della presidenza ceca dell’UE nel 2009 sulla ”Integrazione degli stranieri in Repubblica Ceca” che il‑ lustra una serie di misure concrete, derivate dal Programma Statale per l’Integrazione, ora di competenza del Ministero del Lavoro e degli Af‑ fari Sociali: la semplificazione delle procedure amministrative per l’oc‑ cupazione degli stranieri, un quadro legislativo di riferimento che tenga conto degli stranieri nello sviluppo di politiche, regolamenti e misure a livello locale. Ma sarà necessario un nuovo approc‑ cio, anche culturale, che riconosca non solo la necessità di garantire agli immigrati condizioni di vita dignitose e pari opportunità rispetto ai cittadini europei, ma anche l’importanza della loro integrazione per il sistema eco‑ nomico e il contesto sociale e cultu‑ rale. Un fattore di arricchimento, più che un problema.

integration, to coordinate and develop a common model, in order to support common policies and practices of integration at national and local level has been assigned to the Commission. Therefore, central will be the role played by DG Home Affairs, which is now distinct from DG Justice. The result will lead to measures for the integration of new immigrants, support for the creation of new jobs and employment, for learning the language, including access to economic activities. This in-

cludes planned efforts towards educational and professional training and the promotion of equal treatment and diversity. All this will be carried out by reinforcing existing instruments, such as the European Forum on integration, the National contact Points on Immigration and European Fund for the integration of third-country Citizens, which has a budget of 825 million euro for the period 2007-2013. But will also done through the creation of new instruments. Essential for the practical implementation of the agenda is integration monitoring, to assess and quantify the effectiveness of the measures, also for financing purposes, on the basis of European indicators. These indicators, such as access to citizenship or permanent residency, education and employment, social services, public functions and civil participation, will be used to assess the degree of integration in the different States and make national policies more effective.

An example of these national policies may be found in the document of the Czech Presidency to the EU in 2009 on ‘Integration of Foreigners in the Czech Republic”, which illustrates a series of concrete measures, derived from the State Program for Integration, which is now under the responsibility of the Ministry of Labor and Social Affairs: the simplification of administrative procedures for the employment of foreigners, a legislative framework that also takes into account foreign citizens in development policies, regulations and measures at local level. But a new approach will be necessary, including a cultural one, which recognizes not only the necessity of ensuring decent living conditions for immigrants and equal opportunities in relation to European citizens, but also the importance of their integration for the economic system and social and cultural context. An enriching element, rather than a problem.

Czech Presidency of the Council of the EU 2009

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Engineering Gas industriali e medicinali

Servizi

Healthcare

Saldatura e beni industriali

Il Gruppo SIAD Il Gruppo SIAD è uno dei principali operatori nel settore dei gas industriali e medicinali. Fondato a Bergamo nel 1927, vanta una solida tradizione ed esperienza e, nel tempo, ha saputo diversificarsi geograficamente e settorialmente. SIAD è presente con unità produttive e commerciali in Italia, su tutto il territorio, e nel Centro-Est Europa in dodici diversi Paesi, tra cui la Repubblica Ceca. L’attività del Gruppo SIAD è, inoltre, notevolmente variegata, estendendosi a settori in sinergia con quello dei gas: engineering, saldatura e beni industriali, healthcare e servizi. Per maggiori informazioni sul Gruppo SIAD: www.siad.com/gruppo_siad.asp

SIAD S.p.A. Gas, tecnologie e servizi per l’industria.

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“Oggi la Hlavní nádraží non è più la stazione abbandonata a se stessa di qualche tempo fa, uno scatolone grigio dal quale i passeggeri non vedevano l’ora di scappare”. Parola di Andrea Odoardi, Ceo di Grandi Stazioni Česká republika, la società di diritto ceco con anima italiana che ha rinnovato lo storico scalo ferroviario di Praga, con un investimento superiore a un miliardo di corone. Lo abbiamo incontrato all’indomani della inaugurazione ufficiale della stazione, svoltasi il 14 aprile alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano e del Presidente Václav Klaus

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“Dopo Praga vogliamo altre grandi stazioni in Europa Centro-Est” “After Prague, we want other great stations in Central and Eastern Europe”

Ing. Odoardi, come valuta il risultato raggiunto rispetto agli obiettivi che vi eravate dati? La peculiarità di Grandi Stazioni è di occuparsi di grandi scali ferroviari, di renderli vivibili, sicuri e in grado di assicurare al viaggiatore servizi a 360 gradi. A Praga abbiamo fatto esatta‑ mente questo e i risultati raggiunti di Luca Pandolfi e Giovanni Usai parlano chiaro.

Come cambia il rapporto fra Praga e la sua stazione dopo quest’opera di riqualificazione? I nostri interventi sono compiuti par‑ tendo dal presupposto che una sta‑ zione centrale si trova nel cuore della città e ne costituisce parte essenziale. In questa ottica, è normale che l’asset stazione debba dialogare con il sur‑ rounding cittadino. Anche la nostra

By Luca Pandolfi e Giovanni Usai Mr. Odoardi, how do you assess your achieved results if we com“Hlavní nádraží is no longer the pare them with your initial objecneglected station that it used to tives? be - a grey box which passengers The distinctiveness of Grandi Stazioni could not wait to get away from”. is that it deals with large railway staThese are the words of Andrea tions, with the aim of making them Odoardi, CEO of Grandi Stazioni more pleasant, safer and able to proviČeská republika, the Czech de jure de passengers with a 360° service. This company, with an Italian spirit, is exactly what we have done in Prague which has renovated the Prague and the results speak for themselves. historical railway station, with an How does the relationship betweinvestment of more than a billion en Prague and its station change crowns. We met him the day after after the redevelopment? the official inauguration of the Our interventions are carried out on station, which took place on 14th the assumption that a central station April in the presence of President is at the heart of a town and forms Giorgio Napolitano and President an essential part of it. In this context, Václav Klaus it is quite normal that an asset, such as a station, should dialogue with the town’s surroundings. Even our socalled merchandising mix is realized so

as to attract the surrounding part of the town. In other words, for a citizen who lives near Hlavní nádraží, it now makes sense to go there as a customer and utilize the various internal services provided. Our “expectation” is to give the Hlavní nádraží a new life. Not only through commercial activities, but also through cultural ones, in line with the policies applied in our Italian stations, where various kinds of events are constantly taking place. The Hlavní nádraží station is geared towards becoming a sort of city salon, but is still surrounded by an area with high social deprivation. The condition of the park, bordering the station, represents a real issue for the entire image of the area. The park itself requires considerable improvement, such as a night lighting system.

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Andrea Odoardi, CEO di Grandi Stazioni Česká republika


intervista interview

composizione merceologica - il cosid‑ detto merchandising mix – è pensata in modo da attrarre anche la parte circostante di città. In altre parole, per un cittadino che abita vicino alla Hla‑ vní nádraží, oggi ha senso diventarne cliente, utilizzando i vari servizi pre‑ senti all’interno. La nostra “pretesa” è di far tornare a respirare la Hlavní nádraží a pieni polmoni. Non solo attraverso attività commerciali, ma anche culturali, in linea con la politica

applicata nelle nostre stazioni italia‑ ne dove si susseguono costantemente eventi di vario genere. La Hlavní nádraží è proiettata verso un futuro da salotto cittadino, ma continua a essere circondata da una zona di elevato degrado sociale. Le condizioni in cui versa il parco che fiancheggia la stazione rappresenta‑ no un problema reale sull’immagine dell’intera area. Il parco stesso avreb‑ be bisogno di molti miglioramenti, ad iniziare da un impianto di illumi‑ nazione notturna. Premetto che la sua riqualificazione è di competenza del comune, non di Grandi Stazioni, ma è chiaramente di nostro primario interesse che la zona venga risanata. Per tale motivo offrimmo alla munici‑ palità competente il progetto dell’in‑ tera riqualifica, come segno di attiva cooperazione per la risoluzione della problematica. Come vi spiegate i ritardi del Comune?

È in primo luogo un problema di bud‑ get – il parco, tra l’altro, è molto più vasto di come sembri a prima vista – ma è anche un problema di volontà politica. Continuiamo però a essere ottimisti e crediamo che il 2011 possa essere l’anno della svolta. La stazione non deve essere un’oasi, ma vogliamo che il nostro progetto funga da mo‑ tore per un riordino urbanistico più ampio. Lei lavora in Repubblica Ceca ormai da sette anni. Qual è la sua valutazione di questo mercato? Il nostro progetto ha dimostrato che in Repubblica Ceca ci sono risorse ed energie positive, capacità di processo e competenze tecniche di prim’ordi‑ ne. Abbiamo anche trovato un ottimo general contractor come Metrostav. Ammetto che quando si ha a che fare con interlocutori pubblici, quindi con una certa burocrazia, ci vuole spes‑ so determinazione. Però, dobbiamo essere sinceri, quest’aspetto esiste anche in Occidente.

E quando la burocrazia assume il carattere del malcostume? La Repubblica Ceca passa per essere uno dei paesi più corrotti d’Europa. Il malcostume è una malattia ende‑ mica, normalmente presente quando si spostano capitali ingenti in così poco tempo, come è avvenuto nei paesi dell’Est negli ultimi anni. Per quanto riguarda in particolare Gran‑ di Stazioni, posso dire che siamo in grado di bypassare il problema. Noi gestiamo asset pubblici e - a differen‑ za di un developer privato –possiamo fare molta leva sul fatto che creare problemi al nostro progetto vuol dire creare problemi alla riqualifica di un bene pubblico. È determinante anche il fatto di esse‑ re una società con una determinata composizione azionaria. In Grandi Stazioni Česká republika il 51% è di Grandi Stazioni S.p.A. (società par‑ tecipata al 60% dalle Ferrovie dello Stato S.p.A.), il 39% della Banca Eu‑

Even if its redevelopment falls under the Municipality’s responsibility – and not that of Grandi Stazioni – it is clearly in our interest if the area were to be redeveloped. That is why we offered the Municipality in question a project for the entire redevelopment of the area, as a sign of cooperation, to resolve the issue. How do you interpret the Municipality’s delay? It is first of all a budget issue – the park, among other things, is larger than what it seems at first sight – but it is also a matter of political will. However, we are still optimistic and I believe that in 2011 there could be a change in policy. The station must not turn out to be an oasis, but we want our project to act as a driver, in order to achieve a broader urban rearrangement. You have been working in the

Czech Republic for seven years now. What is your assessment of this market? Our project proves that in the Czech Republic there are resources and positive energies, processing capacities and first-rate technical skills. We have also found an excellent general contractor, such as Metrostav. I admit that when dealing with the public sector that foresees a certain amount of bureaucracy, you often need determination. However, we have to be honest, this state of things exists also in the West. And when bureaucracy leads to malpractice? The Czech Republic is supposedly considered one of the most corrupt nations in Europe. Malpractice is an endemic disease, which is normally present when large amounts of capital are moved around in such a short time, as has been the

case in Eastern countries in the last few years. As far as Grandi Stazioni is concerned, I can say that we are able to bypass this problem. We manage public assets and – unlike private developers – we are in a position to take advantage of the fact that, creating problems to our projects, also means creating problems for the redevelopment of public property. Another decisive element is its particular shareholder structure. In Grandi Stazioni Česká republika, 51% of shares belong to Grandi Stazioni S.p.A. (associated company with 60% Ferrovie dello Stato S.p.A), 39% the European Bank for Reconstruction and Development (whose shareholders are western governments) and 10% Simest S.p.A. (practically, the Italian government). A company such as ours, interfaces with the public counterpart in an almost

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ropea Ricostruzione e Sviluppo (i cui azionisti sono i governi occidentali), il 10% è della Simest S.p.A. (in pratica il governo italiano). Un soggetto come il nostro si interfaccia con la contro‑ parte pubblica in modo quasi parite‑ tico, non come un semplice privato. Avete affrontato il rush finale della vostra opera di riqualificazione nel momento peggiore della crisi. Sì, è vero. Senza falsa modestia, siamo stati bravi. Devo però anche ammettere che ci ha aiutato il fatto di avere alle spalle azionisti molto solidi. Quando anche le banche ce‑ che bloccavano le linee di credito, noi abbiamo potuto sempre contare su flussi finanziari garantiti. Il nostro è stato uno dei pochi progetti, in Re‑ equal footing and not simply as a private company. You have had to face the final rush of your redevelopment work during the worst moment of the crisis. Yes, that’s true. Without false modesty, we have acquitted with honour. However, I also have to admit that we were well covered, because we have very solid shareholders. Even when the Czech banks blocked the lines of credit, we were always able to count on guaranteed cash flows. Ours was one of the few projects in the Czech Republic that was able to proceed without any hitches. Actually, the years of the crisis were those during which we invested more. What about the economic crisis? Even when there was a need to rent commercial spaces, a number of factors played in our favour. The railway station is a typical place where customers have to pass through and, as a consequence, you have a constant flow of customers. This is useful with a merchandising mix focused on medium purchasing power, being that one we have implemented for the

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Hlavniínádraží station. Accurate was also our choice of focusing on brands that are adequate to local purchasing power - and this allowed us not to suffer the crisis so much. Most of the commercial spaces of the station are, practically, in operation. Other factors to your advantage? The strong point of a group such as ours is our network, that we are able to provide to any tenant. It is no surprise, therefore, to find the same brands present in a large number of our stations. The logic is the same, principles are similar and passengers have the same requirements wherever they may travel. As was the case with Prague, we also had as a travelling companion, Autogril, a multinational company, leader in the food and beverages within the transport sector. It has also been said that you are interested in Masarykovo nádraží, the other historical railway station in Prague. It is a station with a number of interesting features for us, but for the moment České dráhy has already signed other contracts, which, at this point, do not allow us to start making any real

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assessments. However, we are ready. Should Czech Railways require it, they know that they can count on us as a proven trustworthy business partner. How does your operation in the Czech Republic fit in with a wider strategy of internationalization of transport? Railway transport in Europe is clearly heading towards market liberalization and, the introduction of new private players makes it huge business also for the future. All of this, together with the issue on trans-European high speed corridors, will be of great benefit also for our stations, as it will increase the number of passengers and above all, will increase their target. Travelling by train at high speed is already competing with air transport. Do you consider Prague as your launching pad towards East Europe? I would say so, given the success of our project. Right now, we are involved in intense negotiations with Polish Railways and clearly, our shareholders are keen on an expansion in European. We believe in it and we hope to conclude other long-term concession contracts soon.


intervista interview

pubblica Ceca, ad andare avanti tran‑ quillamente. Addirittura gli anni della crisi sono stati quelli in cui abbiamo investito maggiormente. E per quanto riguarda la crisi economica? Anche con riferimento alla necessità di affittare gli spazi commerciali al‑ cuni fattori hanno giocato a nostro favore. La stazione ferroviaria è un classico luogo in cui il customer è ob‑ bligato a passare e dove risultano ga‑ rantiti determinati flussi di clientela. Questo aiuta nell’ambito di un mer‑ chandising mix di medio livello come quello sul quale abbiamo puntato per la Hlavní nádraží. Corretta si è rivelata anche la scelta di puntare su brand adeguati al potere d’acquisto locale e questo ci ha consentito di non soffrire

più di tanto la crisi. Gli spazi commer‑ ciali della stazione sono, in pratica, quasi tutti aperti. Altri fattori a vostro favore? Un gruppo come il nostro ha come punto di forza il network che siamo in grado di offrire ad un conduttore di uno spazio commerciale. Non per niente abbiamo dei marchi che sono presenti in parecchie nelle nostre stazioni. La logica è la stessa, i prin‑ cipi sono analoghi e il passeggero ha, ovunque viaggi, le stesse esigenze. Poi, anche qui a Praga, abbiamo avu‑ to come nostra buona compagna di viaggio la Società Autogrill, multina‑ zionale leader nel food and beverage del settore trasporti. Si è parlato anche di un vostro interesse per Masarykovo nádraží,

altro storico scalo ferroviario di Praga. Si tratta di una stazione con delle ca‑ ratteristiche per noi interessanti, ma per il momento České dráhy ha in pie‑ di altri tipi di contratti che ci impedi‑ scono di avviare valutazioni concrete. Noi comunque siamo pronti. Le Ferro‑ vie Ceche, se dovessero aver bisogno, sanno di poter contare su un interlo‑ cutore di comprovata attendibilità. Come rientra questa vostra operazione in Repubblica Ceca in una più ampia strategia di internazionalizzazione dei trasporti? Il trasporto ferroviario va chiaramente, in Europa, verso la liberalizzazione del mercato e l’ingresso di nuovi soggetti privati lo rende un grande business del presente e del futuro. Tutto questo,

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unito al tema dei corridoi transeuropei ad alta velocità, comporterà un grande beneficio anche per le nostre stazio‑ ni. Perché aumenterà il numero dei passeggeri e soprattutto aumenterà il loro target. Viaggiare con i treni ad alta velocità sta già andando in forte com‑ petizione con il trasporto aereo. Considerate Praga come un vostro trampolino di lancio per l’Est Europa? Direi di sì, visto l’esito positivo di que‑ sto nostro progetto. Proprio adesso siamo in una fase di intensa nego‑ ziazione con le Ferrovie Polacche e chiaramente i nostri azionisti sono interessanti ad una espansione in Europa. Ci crediamo e ci auguriamo di concludere presto altri contratti di concessione pluriennale.

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Officina di montaggio a basso costo o laboratorio di valore aggiunto? Low-cost Assembly Shop or Value Added Laboratory?

di Michal Kohoutek by Michal Kohoutek

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L’inizio di marzo di quest’anno è sta‑ to alquanto movimentato dal punto di vista della quantificazione e della valutazione degli investimenti in Re‑ pubblica Ceca, anche in prospettiva futura. Le domande che vengono poste sono queste: che tipo di attrat‑ tività offre la Repubblica Ceca agli investitori? Quale tendenza futura si prospetta? Come possono incidere in tutto questo le future politiche pub‑ bliche di sostegno agli investimenti? Il dibattito è cominciato quando l’Uffi‑ cio statistico ceco (Čsú) ha annunciato un’imminente rivalutazione al ribasso della bilancia commerciale ceca. Il Čsú si apprestava infatti a sottrarre 146

miliardi di corone, perché computati in base a una metodologia rivelatasi scorretta. In sintesi, se prima la bilan‑ cia commerciale includeva i valori di mercato finali della merce prodotta in Repubblica Ceca per conto di società controllanti estere, d’ora in poi essa avrebbe preso in considerazione sol‑ tanto il prezzo della merce pagato alla succursale ceca, escludendo quindi la “crema” del valore aggiunto. Tale ri‑ valutazione è stata interpretata da un articolo pubblicato sul quotidiano economico Hospodářské noviny come il segnale che la Repubblica Ceca ri‑ mane ancora una semplice officina di montaggio a basso costo, un’etichetta

appiccicata al paese soprattutto nel decennio scorso da coloro che criticavano

This year the beginning of March has been quite eventful regarding the quantification and evaluation of investments in the Czech Republic. The questions being asked are these: what kind of attractiveness does the Czech Republic offer to investors? What is the expected trend? And how can all this be affected by the future public policies on support to investments ? The debate started when the Czech Statistical Office (ČSÚ) announced an upcoming downward revaluation of the Czech export balance. In fact, the ČSÚ was about to subtract 146 billion crowns, as they had been added on the basis of a methodology found out to be wrong. In summary, if earlier the export ba-

lance included the final market values of the goods produced in the Czech Republic on behalf of foreign parent companies, from now on it would only take into account the price of the goods paid to the Czech subsidiary, thus excluding the “cream” of the added value. This revaluation has been interpreted by an article published on the economic daily Hospodářské noviny as a sign that the Czech Republic still remains a simple low-cost assembly shop, a label stuck on the country especially in the last decade by those who were criticizing the Czech government’s policies on investment support. But is it really so, or does the Czech Republic deserve a more flattering qualification instead?

Other signs seem to indicate, as to the country’s attractiveness to investors, that the scales are tipping away from the manufacturing sector and towards research, development and the “attachment” of value added. The official data available are not thoroughly univocal. If we consider the numbers on the investments mediated by the government agency CzechInvest, we see that of the 682 billion crowns invested between 1993 and 2010, a mere 16 billion went into research and development (i.e. 2.3%), while 641 went towards production. The Czech Statistical Office’s data use different criteria and include other investments, yet they too seem to point

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economia e mercato markets and data

le politiche del governo ceco di soste‑ gno agli investimenti. Ma è davvero così, o merita invece la Repubblica Ceca una qualificazione più lusinghie‑ ra? Altri segnali sembrano indicare, in relazione all‘attrattività del paese per gli investitori, che l’ago della bilancia si stia spostando dal ramo meramen‑ te manifatturiero verso la ricerca, lo sviluppo e il conferimento di va‑ lore aggiunto. I dati ufficiali a disposizione non sono del tutto univoci. Se

prendiamo in considerazione le cifre sugli investimenti mediati dall’agen‑ zia governativa CzechInvest, risulta che dei 682 miliardi di corone inve‑ stiti tra il 1993 e il 2010, appena 16 miliardi sono andati nella ricerca e sviluppo (cioè il 2,3%), mentre 641 miliardi sono andati nella produzio‑ ne. I dati dell’Ufficio statistico usano criteri diversi e includono altri investimenti, eppure anch’essi paiono indicare un’immagine da officina di montaggio: tra il 1995 e il 2005 la quota maggiore degli investimenti è stata sem‑ pre rappresentata dall’industria manifatturiera, con – comples‑ sivamente – il 24% dei sette mila miliardi e più di corone inve‑ stiti. La ricerca e

sviluppo è inclusa nella seconda cate‑ goria in ordine, ma visto che questa racchiude anche gli investimenti im‑ mobiliari, la quota indicata del 18% non appare significativa. Un’altra fonte ufficiale sugli investimenti in Repubblica Ceca è la Banca nazionale (Čnb). Secondo i dati di quest’ultima, il 32% degli investimenti diretti esteri nel 2009 è stato indirizzato all’in‑ dustria manifatturiera, mentre alla ricerca e allo sviluppo è andato solo lo 0,06%. Per quanto riguarda la più ampia categoria di “attività profes‑ sionali, scientifiche e tecnologiche” - che include, oltre alla voce “ricerca e sviluppo”, anche le attività di con‑ sulenza, testing e di pubblicità - si è trattato del 5,9%. Dati questi presupposti, il ministro dell’industria, Martin Kocourek, è in‑ tervenuto promettendo di non limita‑ re più il noto strumento governativo degli incentivi agli investimenti al solo settore manifatturiero, ma di allargarne il campo di applica‑ zione anche ai progetti di ricerca e sviluppo e ai servizi commerciali strategici, come ad es. lo sviluppo di software. Tali incentivi – nel settore manifatturiero applicati con succes‑ so – consistono principalmente nella concessione di sconti fiscali (parziali o

totali) a nuovi investimenti per cin‑ que anni dal loro avvio, in sussidi per la creazione di nuovi posti di lavoro, e nell’offerta di spazi imprenditoriali a prezzi agevolati. Il ministro ha annun‑ ciato il proprio ottimismo sugli svilup‑ pi futuri, basandosi sul dato che nel 2010 i progetti d’investimento nella ricerca e sviluppo mediati da CzechIn‑ vest sono stati 65, mentre i progetti di produzione sono stati solo 39. Il si‑ gnificato di tale considerazione è però subito ridotto non appena guardiamo l’ammontare degli investimenti in co‑ rone: nella produzione il totale è stato di 14 miliardi, nella ricerca e sviluppo di 1,8 miliardi e nei servizi di 652 mi‑ lioni. Per quanto riguarda i posti di lavoro creati, il settore produttivo è primo con 5.779, quello dei servizi se‑ condo con 2.715 e quello della ricerca e sviluppo terzo con 929. D’altra parte non è possibile non riconoscere che se tra il 1993 e il 2010 solo il 2,3% degli investimenti agevolati da CzechInvest è andato nella ricerca e sviluppo, nel 2010 tale quota è stata del 13%. Ma l’allargamento degli incentivi agli investimenti dalla sola manifattura alla ricerca e allo sviluppo non è l’uni‑ co strumento con cui la Repubblica Ceca intende diventare meno offici‑ na di montaggio e più laboratorio di

to an assembly shop image: between 1995 and 2005 the largest share of investments has always been represented by the manufacturing industry, with – overall – 24% of the seven trillion and more that were invested. Research and development is included in the second category in the ranking, yet since this also comprises real estate investments, the indicated 18% share does not appear significant. Another official source on investments in the Czech Republic is the Czech National Bank (ČNB). According to its data, 32% of foreign direct investment in 2009 went into the manufacturing industry, while only 0.06% went into research and development. As far as the broa-

der category of “professional, scientific and technical activities” is concerned – which includes, besides the “research and development” heading, also consulting, testing and advertising activities – the figure was 5.9%. Given this situation, the minister of industry, Martin Kocourek, has intervened and promised not to limit the well-known state-granted investment incentives to the manufacturing sector alone anymore, and to widen their application range to research and development projects and to strategic business services such as software development. Such incentives – successfully applied in the manufacturing sector – mainly consist in the concession of (partial or

total) tax discounts on behalf of new investment projects for five years from their beginning, in subsidies to the creation of new jobs, and in the allocation of operating premises at favourable rates. The minister announced his own optimism regarding future developments, basing it on the fact that in 2010 the investment projects in research and development mediated by CzechInvest were 65, whilst production projects were only 39. The significance of such a consideration, however, is immediately reduced as soon as we look at the amount of investments in crowns: in production the total was 14 billion, in research and development 1.8 billion and in services 652 million. As far as

job creation is concerned, the production sector comes first with 5,779 jobs, services come second with 2,715 jobs, and research and development third with 929. On the other hand, it is not possible not to acknowledge that if between 1993 and 2010 only 2.3% of investments facilitated by CzechInvest went into research and development, in 2010 the share was 13%. Yet the extension of investment incentives from manufacture alone to research and development is not the only tool the Czech Republic intends to use in order to become less of an assembly shop and more of an added value laboratory. First of all, as declared by the CzechInvest director, Miroslav Křížek, in an interview

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economia e mercato markets and data

valore aggiunto. Innanzitutto, come dichiarato dal direttore di CzechInvest, Miroslav Křížek, in un’intervista a Ra‑ dio Impuls a febbraio, c’è uno spettro di fondi Ue per le imprese che il paese può utilizzare a differenza di un con‑ corrente a livello di innovazione come la Germania, il quale deve attingere a fonti interne di stimolo finanziario per attrarre investitori nella ricerca e sviluppo. Ma soprattutto è attualmen‑ te in elaborazione presso il ministero dell’industria un documento, da in‑ titolarsi ambiziosamente “Strategia per la competitività della Repubblica

to Radio Impuls in February, there is a spectrum of EU funds for enterprises which the country can use unlike competitors at innovation such as Germany, which has to dig into internal sources of financial stimuli in order to attract investors into research and development. But above all, the Ministry of Industry is currently working on a document, to be ambitiously called “Czech Republic’s Competitiveness Strategy” and to be supposedly published at mid-year, in which specific policies for guiding the country in the desired direction will be outlined. The document will be based on the recommendations of the National Economic Council of the Government

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Ceca”, che dovrebbe venire pubblicato a metà anno e in cui verranno deline‑ ate politiche specifiche per indirizzare il paese nella direzione ambita. Tale documento parte dalle raccoman‑ dazioni del Consiglio economico na‑ zionale del governo (Nerv) e ne sono stati già preannunciati alcuni punti principali. Ad esempio si intende, come già da anni promesso e auspi‑ cato, ridurre l’onere amministrativo per l’impresa e passare dalla comuni‑ cazione cartacea a quella elettronica. Viene rispolverato il concetto di un fondo di capitale di rischio per nuove

(NERV) and some of its main points have already been announced. For example, as has been for years promised and hoped for, one of the goals is to reduce the administrative burden of companies and to move from paper to electronic communication. Then, the concept of a venture capital fund for start up companies is being represented, and the fund is meant to be activated by mid-year with 1.2 billion crowns of state, EU and private funding. Further NERV recommendations include rewarding successful patents, modifying the evaluation system of applied research results, improving the legislative framework on the cooperation between

progetto repubblica ceca

imprese, che dovrebbe venire attivato entro metà dell’anno con 1,2 miliardi di corone grazie a fondi statali, dell’Ue e di investitori privati. Da altre racco‑ mandazioni del Nerv nascono inoltre propositi come la premiazione di bre‑ vetti di successo, la modificazione del sistema di valutazione degli esiti della ricerca applicata, il miglioramento del quadro legislativo per la cooperazione tra enti di ricerca e ditte private, ed il supporto a programmi universitari nel campo dell’imprenditoria innovativa. Tale documento è ambizioso ed è il prodotto di un’officina di idee di primo livello, il Nerv, guidata da un economista del calibro del professor Michal Mejstřík, formato alla London School of Economics e co-fondatore dell’istituto Cerge di Praga. Il proble‑ ma da affrontare è reale, come abbia‑ mo visto, e per garantirsi un futuro più vicino a paesi innovativi come la Germania e più lontano da catene di montaggio asiatiche, il governo ceco dovrà implementare politiche coraggiose di riforma. Di idee e sug‑ gerimenti concreti ne ha più che a sufficienza. Ora tutto dipenderà dalla volontà dell’esecutivo di agire e di fare effettivamente la differenza. research entities and private enterprises, and supporting university programs on innovative entrepreneurship. This document is ambitious and is the product of a first rate “ideas workshop”, the NERV, guided by an economist of Professor Michal Mejstřík’s caliber, educated at the London School of Economics and the co-founder of Prague’s CERGE institute. The problem to be faced is real, as we have seen, and in order to secure a future closer to innovative countries such as Germany and further from Asian assembly shops, the Czech government will have to implement courageous policies of reform. It has more than enough specific ideas and suggestions at its disposal. Now everything will depend on the executive’s willingness to act and to make a tangible difference.


Insieme a Milano a / Together to Milan in

EIRE 2011 Expo Italia Real Estate 7-9 giugno / 7-9 june

per presentare l’unico stand dedicato esclusivamente a Repubblica Ceca e Slovacchia to present the only stand dedicated exclusively to the Czech republic and Slovakia Anche quest’anno, in occasione di EIRE (Expo Italia Real Estate, il più significativo evento fieristico d’Europa del settore Real Estate), Italian Business Center (IBC), Ponte Carlo Group e Tecnocasa organizzeranno insieme uno stand dedicato esclusivamente a Repubblica Ceca e Re‑ pubblica Slovacca.

This year, on occasion of EIRE (Expo Italia Real Estate, the most significant fair event in Europe concerning the building field and real estate), Italian Business Center (IBC), Ponte Carlo Group and Tecnocasa will set up a booth exclusively dedicated to Czech and Slovak Republic.

Lo stand di questa edizione avrà il patrocinio della Muni‑ cipalità di Praga e di quello di Bratislava e come partner Deloitte, società internazionale leader nel consulting e auditing. Lo stand avrà un’impronta professionale, con organizzazione di incontri tematici per illustrare le inte‑ ressanti performance di questi mercati in un contesto di crisi mondiale.

The booth of this edition will be patronised by the Municipality of Prague and Bratislava and by the partner Deloitte, an international company leader in the consulting and auditing sectors. The stand will show a more professional imprint providing tailor-made meetings to illustrate the interesting performances of these market in a context of world crisis.

Con questa iniziativa Italian Business Center IBC, Tecno‑ casa e Deloitte intendono dare un segnale chiaro agli investitori del settore immobiliare, un invito esplicito a guardare con fiducia al futuro per cogliere le opportunità che paesi come la Repubblica Ceca e la Slovacchia posso‑ no ancora offrire, in un mercato immobiliare fortemente evoluto.

Through this initiative Italian Business Center IBC, Tecnocasa and Deloitte want to give a clear signal to the investors in the real estate sector, an outspoken invitation to look ahead with trust in order to grasp the opportunities that countries like Czech Republic and Slovakia can still offer within a real estate market which is more and more developed.

Ecco perché è stato scelto di ripe‑ tere la scelta di uno stand - de‑ dicato quest’anno non solo alla Repubblica ceca ma anche alla Slovacchia - in una fiera come l’EI‑ RE, evento di caratura internazio‑ nale dove si darà appuntamento a Milano la Business Community del Real Estate. Italian Business Center Čelakovského sady 1580/4, 110 00 Praha 1 - Czech Republic

That is why they have decided to repeat the choice of a stand, which this year is also dedicated to Slovakia besides Czech Republic, inside a fair like EIRE, an international event where the Business Community of Real estate will meet in Milan.

tel. +420 224 941 041 www. italianbusinesscenter.com info@italianbusinesscenter.com


il mese de La Pagina

Febbraio – Marzo 2011

di GIOVANNI USAI

Le principali notizie pubblicate sulla rassegna stampa quotidiana La Pagina

Politica

(23 febbraio) “Gheddaffi è un criminale, non un pagliaccio”. Senza mezzi termini il giudizio dell’ex presidente ceco Vaclav Havel sul dittatore libico: “Per anni è stato considerato alla stregua di un buffone, ma ora è chiaro che si tratta di un criminale”. A suo parere nel trattare con il dittatore libico si è preferito “dare la precedenza agli interessi economici, trascurando quei valori che sono propri dell’Europa”. Vaclav Havel chiede un intervento militare in Libia “senza indugio” della comunità internazionale. ----------------------------------------------------------------------(3 marzo) Ai minimi storici la fiducia dei cittadini cechi verso la Ue. La quota di coloro che crede nella Unione è pari al 46% della popolazione. Lo afferma un sondaggio della Stem. Secondo gli esperti potrebbe trattarsi della conseguenza della elevata sfiducia verso la moneta unica europea (derivante dai problemi finanziari di alcuni paesi dell’Eurozona). ----------------------------------------------------------------------(18 marzo) Dissidente bielorusso si rifugia a Praga. Ales Mikhalevich, candidato dell’opposizione alle presidenziali, chiede asilo al governo ceco. Lo conferma il ministro degli Esteri ceco Karel Schwarzenberg. La richiesta è stata già accolta. Mikhalevich ha denunciato di essere stato torturato dalle forze di sicurezza del presidente Alexander Lukashenko.

Cronaca

(16 febbraio) Reati in calo a Praga. Lo scorso anno nella capitale, secondo le statistiche della polizia, ne sono stati commessi 74 mila, quindi il 12% in meno rispetto al 2009. Gli inquirenti sono riusciti a far luce sul 19% dei casi, leggermente di più dell’anno precedente. I reati commessi a Praga costituiscono circa un quarto di tutti quelli segnalati a livello nazionale.

Economia, affari e finanza

(2 febbraio) Alla Skoda Auto si studia cinese. La Vysoka skola Škoda Auto - l’istituto di studi universitari che la casa automobilistica ceca gestisce a Mlada Boleslav – inaugura i corsi di lingua cinese. Ad eccezione della Filozoficka fakulta di Praga quasi non esistono in Repubblica ceca gli istituti superiori dove si studia questa lingua. Nel caso di Mlada Boleslav l’avvio di questo insegnamento è il segnale di quanto sia importante il mercato cinese per la Skoda Auto. ----------------------------------------------------------------------(3 febbraio) Presentato ufficialmente il fucile mitragliatore CZ 805. La nuova arma verrà prodotta dalla Ceska zbrojovka per l’esercito ceco. L’azienda di Brno, che si è aggiudicata la gara d’appalto lo scorso anno, ne fornirà 8 mila esemplari. ----------------------------------------------------------------------(10 febbraio) Su ampliamento di Temelin si deciderà nel 2013. Lo afferma Tomas Bartuska, ambasciatore ceco per la sicurezza energetica, in quale ribadisce il timing già fissato, sottolineando che il prossimo anno i tre gruppi in gara (la russa Atomstrojexport, la francese Areva e l’americana Westinghouse) presenteranno le loro offerte e che nel 2013 verrà presa la decisione sulla compagnia alla quale affidare i lavori. ----------------------------------------------------------------------(11 febbraio) Turisti italiani in flessione. Nonostante il 2010 sia stato per questo paese un anno di incremento del numero dei visitatori stranieri, sia in termini di arrivi (+5%) che di presenze (+3,5%), gli arrivi dal Belpasese

diminuiscono. Lo scorso anno sono stati registrati 333 mila arrivi dall’Italia, rispetto ai 358 mila del 2009 (-7%). Altrettanto chiara la flessione per quanto concerne il numero dei pernottamenti: 948 mila (-6,4%). ----------------------------------------------------------------------(14 febbraio) In calo netto l’industria della birra ceca. Lo scorso anno la produzione, complessivamente 18 milioni di ettolitri, ha subito una flessione senza precedenti (-8%), scendendo al livello più basso dal 1989. Particolarmente negativo era stato anche il 2009, quando il calo era stato pari a -6,5%. ----------------------------------------------------------------------(14 febbraio) Anno nero il 2010 per il settore vinicolo ceco. I 16 mila ettari di vigna coltivata in campo nazionale hanno generato un raccolto di 45.923 tonnellate di uva, circa 22.800 tonnellate in meno rispetto al 2009. Se confrontata con il 2007 e il 2008 si è trattato di una quantità inferiore della metà, secondo quanto emerge dai dati dell’Ufficio statistico. Mentre normalmente il vino di importazione copre in Repubblica ceca il 60% del fabbisogno, tale quota quest’anno giungerà all’80%. ----------------------------------------------------------------------(17 febbraio) Il ministero ceco della Difesa pensa al dopo Gripen. Praga chiede alla Francia, agli Stati Uniti, alla Svezia e al consorzio Eurofighter di ricevere una offerta orientativa per un eventuale acquisto di supersonici per la forza aerea nazionale. Non si tratta dell’avvio di una gara di acquisto ma di una prima mossa orientativa, in vista del 2015, quando scadrà il contratto di leasing dei velivoli Jas-39 Gripen, attualmente utilizzati dall’aeronautica militare ceca. ----------------------------------------------------------------------(17 febbraio) Praga si muove contro evasioni in paradisi fiscali. Il governo ceco ha approvato gli accordi presi con Guernsey e Isle of Manallo per favorire la prevenzione dell’evasione fiscale verso questi centri offshore. I due trattati prevedono un costante scambio di informazioni sensibili sui detentori di conti correnti all’interno di questi due paesi. Sono in programma accordi analoghi anche con le Isole Cayman, Bermuda e Bahamas. ----------------------------------------------------------------------(23 febbraio) La Skoda Auto programma sviluppo in grande stile. La casa automobilistica ceca ha intenzione, a partire dal 2012, di presentare ogni sei mesi un nuovo modello (o una nuova versione di un modello già in circolazione). Il tutto con l’obiettivo, da realizzare entro il 2018, di raddoppiare l’attuale volume di produzione raggiungendo la cifra di 1,5 milioni di modelli l’anno. Intanto annuncia un utile record per il 2010 (447 milioni di euro, più del doppio rispetto al 2009, come conferma la capogruppo Volkswagen). Nel 2010 la Skoda ha venduto 763 mila automobili, l’11,5% in più rispetto al 2009. ----------------------------------------------------------------------(25 febbraio) Praga 6° fra zone più ricche d’Europa. E’ quanto afferma Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, secondo il quale l’area della capitale ceca è prima in assoluto per quanto riguarda l’Europa centro orientale. La classifica è stilata sulla base dei dati 2008 relativi al prodotto interno lordo per abitante, espresso in standard di potere di acquisto. A Praga questo indice rappresenta il 172% della media Ue. La più ricca d’Europa si conferma la regione di Londra (343%), la più povera Severozapaden, in Bulgaria, (28%).

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----------------------------------------------------------------------(7 marzo) La crisi del Grand Prix di Brno. Questo potrebbe essere l’ultimo anno in cui si svolge la manifestazione motociclistica. L’autodromo della città morava ha infatti chiuso il 2010 con perdite pari a 79 milioni di corone (dopo i 23 milioni di rosso del 2009). Gli organizzatori chiedono l’intervento dello stato per salvare un evento sportivo di rilevanza internazionale che lo scorso anno ha portato a Brno 250 mila visitatori. ----------------------------------------------------------------------(14 marzo) Lego annuncia espansione a Kladno. Il colosso dei giocattoli danese costruirà altri due impianti di produzione, con l’assunzione di 200 nuovi dipendenti (oltre ai 1.200 che già vi lavorano). L’investimento sarà pari a 1,2 miliardi di corone. Entreranno in funzione entrambi il prossimo anno. La capacità produttiva aumenterà del 60%. Lo scorso anno la Lego ha aperto nella sua area industriale di Kladno anche un nuovo deposito costato 320 milioni di corone. ----------------------------------------------------------------------(15 marzo) Alta corte contro pacchetto austerity del governo. I giudici costituzionali riscontrano difetti procedurali nell’iter di approvazione in Parlamento. Ci sarebbe stato infatti un uso improprio della procedura d’urgenza, in quanto mancavano i presupposti per accelerare i tempi. La Corte dà però tempo all’esecutivo, sino alla fine di quest’anno, per porre rimedio a questi vizi. ----------------------------------------------------------------------(15 marzo) In calo produzione latte. La Repubblica ceca non è più in grado di soddisfare autonomamente fabbisogno nazionale. Nel 2010 la produzione pro capite è stata di 238 litri, mentre il consumo è stato superiore di circa 12 litri pro capite, secondo Unione ceca dell’agricoltura. Le stime parlano per quest’anno di un ulteriore aumento della differenza fra latte prodotto e latte consumato. Il numero di bovini da latte lo scorso anno in Repubblica ceca è calato di 15 mila unità a 369 mila capi. Nel 1990 nel territorio dell’attuale Repubblica ceca gli allevamenti contavano 1,25 milioni di mucche. ----------------------------------------------------------------------(28 marzo) Praga rimane fuori da nuovo Patto per l’euro. La Repubblica ceca decide di seguire la medesima strada di Gran Bretagna, Svezia e Ungheria. Lo annuncia il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, riferendo uno dei risultati dell’ultimo vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue a Bruxelles.

Varie

(7 febbraio) Petr Cech miglior calciatore ceco. Il portiere del Chelsea, 28 anni, si aggiudica per la terza volta consecutiva il titolo precedendo Tomáš Rosický dell’Arsenal e Tomáš Ujfaluši dell’Atletico Madrid. ----------------------------------------------------------------------(28 febbraio) La morte di Arnošt Lustig. Scrittore e accademico di fama mondiale, di origine ebrea, sopravvissuto all’Olocausto, aveva 84 anni. Insignito nel 2008 del Premio Franz Kafka, alcuni critici ne paragonano la statura a quella di letterati come Bohumil Hrabal e Milan Kundera. ----------------------------------------------------------------------(20 marzo) Eletta la Česka Miss 2011. Si chiama Jitka Nováčková, è bionda, ha 18 anni ed è di Ceske Budejovice. A lei il compito di rappresentare la Repubblica Ceca al prossimo concorso di Miss Universe. La serata di premiazione si svolge all’Hudebni divadlo Karlín a Praga. Della giuria - presieduta dall’ex first lady Dagmar Havlova, faceva parte anche Alberto Tomba.


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MACROECONOMIA

di Gianluca Zago

Produzione industriale Inflazione Industrial Output Inflation Produzione industriale / Industrial Output

Inflazione/ Inflation

La Repubblica Ceca sta vivendo un momento di fortissima crescita della pro‑ duzione industriale, accompagnata da un continuo flusso di nuovi ordinativi all’industria. Gli ultimi dati disponibili, per febbraio ’11, mostrano un incremen‑ to su base annua del 13%. Questo, dopo un fortissimo gennaio che ha registrato un +16,9%. Anche tenendo in debita considerazione che il 2010 è stato molto depresso sul versante della produzione industriale, questi sono comunque dati rimarchevoli. Molti osservatori ritengono che nel 2011 il valore dell’output in‑ dustriale ritornerà ai livelli pre crisi. Il che sarebbe ben prima del previsto. Come ormai d’abitudine, la crescita è trainata dalle esportazioni. Ciò è da un lato un dato molto positivo, dal momento che anche con una moneta molto forte, il settore industriale riesce a mantenersi competitivo sui mercati internazionali, in particolare verso la Germania. D’altra parte però la domanda interna è anco‑ ra piuttosto fiacca, anche se certamente molto superiore al 2010. Essa sembra inoltre essere rivolta massicciamente verso beni importati, principalmente di origine asiatica, piuttosto che verso la manifattura locale. Ciò ha evidentemen‑ te degli effetti negativi sia a livello di occupazione, che generalmente a livello di entrate tributarie, in particolare sull’I.v.a.

Il tasso di inflazione sta subendo tensioni e spinte al rialzo, per lo più importa‑ te a causa della forte crescita internazionale dei prezzi dell’energia, petrolio, e dei prodotti agricoli. Ma la corona sta in questo senso aiutando, applicando un discreto effetto calmiere. Su base annua, l’inflazione in febbraio si è assestata sul +1,8% ed in marzo al +1,7%. Se paragoniamo questi dati con il resto dei membri Ue, si nota come l’inflazione in Rep. Ceca sia ben al di sotto, e piuttosto stabile. La Ue ha registrato in febbraio un +2,8% e le ultime stime per marzo ri‑ portano un +2,6%, su base annua. L’apprezzamento della corona nei confronti di tutte le maggiori valute ha contribuito significativamente a stabilizzare l’in‑ flazione e ad assorbire le tensioni al rialzo. Ma le aspettative per i prossimi mesi sono per una modesta cresita del tasso di inflazione, benché ci siano sui mercati internazionali fortissime pressioni rialziste sui prezzi delle materie prime e dei prodotti agricoli.

The Czech Rep. is experiencing a very strong resurgence in industrial production, together with a constant stream of growing new orders. In February, the last available data, the outpur rose in value by 13% y-on-y, following a strong + 16.9% in January. Even considering the quite poor 2010, those are remarkable figures. Many observers believe that by the end of 2011, the value of industrial output will be back to pre-crisis levels. Actually, that would be quite sooner than expected. As usual, the growth is export driven, which is a multifacet fact. On the one hand, it is very positive because even with a very strong currency, the industrial sector is still competitive on the international markets, namely Germany. On the other hand, domestic demand is still quite weak, although much higher than in 2010, and seems to be focused more on imported goods, mainly asian, than on locally manufactured. This obviously has a negative impact on the employment and generally on the state revenue side, especially on the VAT.

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The inflation rate is experiencing some upward pressure and tensions, mostly imported, due to the sharp rise of energy, oil and generally agricoltural products. But the strong Crown is applying some kind of relief on the inflation side. On a y-on-y basis, February recorded a +1.8% and March a +1.7% in consumer prices. When compared to the rest of EU states, the level of inflation in the Czech Rep. is pretty low and stable. In February, the EU member states recorded a +2.8% inflation, and the estimation for March stands at + 2.6% y-on-y. The appreciation of the Czech Crown towards all major currencies, helped significantly in stabilizing the inflation and absorbing some of the upward pressure. Expectations for the coming months are for a modest increase in the inflation rate, although there are marked tensions on the international markets on the prices for almost all materials and agricoltural products.

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economia e mercato markets and data

Economics

by Gianluca Zago

Disoccupazione Commercio estero Unemployment Foreign Trade Disoccupazione / Unemployment

Commercio estero / Foreign Trade

Nonostante la performance molto positiva del settore industriale, il livello di disoccupazione sembra aver raggiunto un livello stabile, e rimane attorno al 9,0-9,5%. Gli ultimi dati per febbraio e marzo indicano rispettivamente la di‑ soccupazione al 9,6% e 9,2%. Si tratta di dati molto negativi. E ciò perché in un anno, la disoccupazione è rimasta in sostanza stabile, ma la produzione indu‑ striale sta vivendo una crescita ben superiore al dieci percento. La cosiddetta jo‑ bless recovery è un fatto che sembra ormai acquisito, e non pare ci sia molto da fare al proposito, almeno per il momento. A questo contribuiscono molti fattori, non ultimo la crescita nella produttività, cosa peraltro necessaria data la forza crescente della corona. Come d’abitudine, Praga gode di una sostanziale piena occupazione, con pressioni rialziste sugli stipendi, mentre le regioni tradizio‑ nalmente deboli, quali per esempio la Boemia del nord, e la Moravia-Slesia, non sembrano riuscire a migliorare la loro attività economica e quindi il livello di occupazione.

Come da diversi mesi, anche in febbraio sia le importazioni che le esportazioni hanno continuato a salire. L’export ha registrato un +18,4% su base annua, mentre le importazioni sono salite del 20,5%. Sono ormai 12 consecutivi mesi che le importazioni crescono ad un ritmo più rapido che le esportazioni. Ciò è senz’altro dovuto alla corona molto forte, che rende i beni di importazione relativamente meno costosi. In ogni caso, la bilancia commerciale in febbraio era fortemente positiva, per 13.7 miliardi di corone, solo leggermente meno di un anno prima. Dunque, sul fronte del commercio estero, tutto sembrerebbe andare per il meglio. Ma la grossa preoccupazione è il crescente gap negativo con i paesi asiatici, in particolare con la Cina e con la Russia. Per quanto riguarda la Russia, si tratta per lo più di importazioni di materie prime. Ma con la Cina la ragione principale è l’importazione di beni di produzione. Ciò ha evidentemen‑ te un effetto molto negativo sulla manifattura locale dei beni ad alta intensità di lavoro, che sono proprio quelli che possono aiutare rapidamente a migliorare il livello generale di occupazione nel paese.

Notwithsanding the strong performance of the industrial output, the level of unemplyoment seems to have reached a stable plateaux, at around 9.0-9.5%. Last figures for February and March indicate 9.6% and 9.2%, respectively. This is quite a negative news, since in one year the level of unemployment has mantained pretty much stable, but industrial production is growing in double digits. The jobless recovery is a fact, and not much seem possible to do about it, at the moment. Several factors contribute, not last the stronger productivity which is anyway a necessity, given the increasing strength of the Crown. As usual, Prague experiences basically a full employoment, with some upward pressure on salaries, while the traditionally weaker regions such as North Bohemia, Moravia-Silesia, do not seem able to find ways in improving their economic activity and therefore their employment rate.

As for the last several month, again in February exports and imports grew at a very strong pace. Export recorded a +18.4% y-on-y while imports rose by 20.5%. It is already twelve months that the imports rose at a faster pace than exports. This is certainly due to the very strong Crown which makes imported goods relatively less expensive. Anyhow, the trade balance for February was still in positive territory, by 13.7 bn CZK, only slightly less than one year before. So, everything seems to be nice and dandy, on the foreign trade front, one would say. But the major concern is the growing trade gap with asian countries, namely China, and Russia. With Russia the reason is basically materials, but with China the obvious reason is the import of manufactured products; this has evidently a very negative effect on the local manufacturing of labour-intensive goods, which are those that could quickly help improving the employment rate.

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Alla corte praghese di sir Rocco At Sir Rocco’s court in Prague

di Giovanni Piazzini Albani e Giovanni Usai by Giovanni Piazzini Albani and Giovanni Usai

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È nato in Inghilterra, ha studiato a Ox‑ ford, persino la sua eleganza è british, ma questo protagonista dell’impren‑ ditoria alberghiera internazionale, guardandolo da vicino, ha tutta l’aria dell’italiano. Questione di faccia, in primo luogo, con quella sua espressione alla Robert De Niro. A ben vedere, questione an‑ che di sangue, che più italiano di così non potrebbe essere. Il padre, Carmine Forte – quello che sarebbe diventato il mitico Lord Charles Forte, il fondatore di un impero imprenditoriale nel quale non tramontava mai il sole – era nati‑ vo di Monforte (provincia di Frosinone) e la madre, Irene, veneziana. Sir Rocco Forte lo abbiamo incontrato a Praga - al The Augustine Hotel, una del‑ le perle della sua collection – dove ci ha dato appuntamento per l’ora della cola‑ zione. Davanti al cappuccino, la prima cosa che ci è venuto spontaneo chieder‑ gli del suo rapporto con il Belpaese. He was born in England, has studied at Oxford and even his style is British, but if we take a closer look at this international hotel entrepreneur, he seems Italian. First of all, he has a Robert De Niro like expression, but come to think of it, it is also a question of blood and therefore he must be Italian. His father, Carmine Forte – who became the legendary Lord Charles Forte, the founder of a long lasting business empire - was born in Monforte in the province of Frosinone and his mother, Irene, was from Venice. We met Sir Rocco Forte in Prague - at The Augustine Hotel, one of the pearls of his collection – where he granted us an appointment over breakfast. In front of my cappuccino, the first thing that came to my mind was to ask him about his relationship with Italy.

“I was born in England, and was educated there, but to a certain extent, I believe I am very Italian. For example, according to my concept of the family, which is also reflected in my business activity, because ours is a traditional family business. I have to say, though, that I am the typical person who, when in England, tends to feel Italian and when he is in Italy, he feels English”.

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Then, let’s talk about when you feel English. “In that case, I can say that Italy is always a very complicated country, that English people do not understand and for an entrepreneur, things are particularly complex. Having to deal with the unions and the bureaucracy is always very complicated. As soon as one tries to achieve something, they all


intervista interview

“Io sono nato in Inghilterra, la mia edu‑ cazione è inglese, ma per certe cose, lo ammetto, credo di essere italiano, molto italiano. Per esempio, per il senso della famiglia, cosa che si riflette anche sul piano imprenditoriale, in quanto la

take to the streets. The first thing that has to be done in your country, in my opinion, is to make a new employment law, because it is essential for those who do business. You cannot dismiss anyone in Italy and in the tourist and hotel business - where everything is based on a specific service to the client - in the end, the product suffers from its effects”.

nostra è una classica azienda familiare. Curiosamente devo dire che sono la clas‑ sica persona che in Inghilterra si sente italiano e in Italia si sente inglese”. Parliamo allora di quando si sente più inglese.

Nevertheless, despite all these concerns about doing business in Italy, Rocco Forte has recently managed to make his old dream come true by opening a hotel near the sea in Sicily, which has a golf course, the Verdura Golf & Spa Resort located at Sciacca, in the province of Agrigento. “That is not a hotel – he remarks eagerly – it is an event, an outstanding

“Allora dico che l’Italia rimane sem‑ pre un paese molto complicato, che infatti in Inghilterra nessuno capisce. Per un imprenditore, poi, le cose sono particolarmente complesse. Con i sindacati, con la burocrazia è sempre

achievement. There are 220 ​​hectares of land, a mile of coast, two golf courses, that are among the best in Italy. Yet ,even in this case we encountered numerous problems: bureaucracy, the political system and so on”. It was inevitable to ask him about his father, Charles Forte, generally considered as the greatest Italian businessman that ever lived in the land

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molto difficile. Appena uno cerca di fare qualcosa vanno tutti in piazza. La prima cosa da fare, da voi, penso sia una nuova la legge sul lavoro. Sarebbe fondamentale per chi fa impresa. Uno in Italia non può licenziare nessuno e nel turismo, negli alberghi - dove tut‑ to si basa sul servizio al cliente – alla fine il prodotto ne risente”. Eppure, nonostante tutte queste perplessità sul fare impresa in Italia, Rocco Forte di recente è riuscito a rea‑ lizzare proprio in Sicilia il suo vecchio sogno di aprire un albergo vicino a mare, col campo da golf accanto, il Verdura Golf & Spa Resort, situato a Sciacca, in provincia di Agrigento. “Quello non è un albergo, – si illumi‑ na - è un evento, una cosa incredibile. Sono 220 ettari di terreno, un chilo‑ metro di costa, abbiamo due campi da golf, tra i migliori d’Italia. Eppure anche in questo caso abbiamo incon‑ trato numerosi problemi. La burocra‑ zia, il sistema politico…”. Immancabile chiedergli del padre, Charles Forte, generalmente con‑ siderato il più grande imprenditore italiano mai vissuto in terra d’Albione. Il classico self made man, partito dal niente. Nel massimo periodo della of Albion. The typical self-made man, who had risen from nothing. At the height of his business enterprise in the early 1990s he owned about 940 hotels around the world. It was Margaret Thatcher, the then Prime Minister, who proposed to Queen Elizabeth that he be given the title of Lord. “My father was undoubtedly a great person. In life and business, the fact that I am carrying his name is a help, but I cannot make a comparison with him. He taught me the values of honesty and fairness, first of all with one’s employees and business partners. As for the philosophy of the company, he made me understand how important it is to have the utmost care for detail and especially, to have the ability to delegate, without which there can’t be true entrepreneurship”.

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The Augustine, Tower Suite bedroom

The Augustine, Lobby and Reception

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sua attività imprenditoriale, nei primi anni 90 era giunto a possedere 940 alberghi in tutto il mondo. Fu Marga‑ ret Thatcher, allora primo ministro, a proporre alla regina Elisabetta di at‑ tribuirli il titolo di Lord. “Mio padre era senza dubbio una grande persona. Nella vita e nell’at‑ tività imprenditoriale portare il suo nome mi aiuta, ma non posso para‑ gonarmi a lui. Mi ha insegnato il va‑ lore della onestà e della correttezza,

in primo luogo con i dipendenti e con i partner d’affari. Per quanto riguarda la filosofia aziendale, mi ha fatto ca‑ pire l’importanza della cura massima dei dettagli e soprattutto la capacità di delegare, senza la quale non può esserci un vero imprenditore”. Per i figli dei grandi imprenditori è normale essere giudicati non all’al‑ tezza del fondatore dell’azienda. E’ un destino inevitabile. Eppure nel 1996 - quando la famiglia Forte perse

For the sons of an important entrepreneur it is normal to be considered inferior to the company’s founder. It is an inevitable fate. However, in 1996 - when the Forte family lost control of their business empire,

including the right to use the Forte Hotels brand (following the sudden takeover of the international Granada chain) - Sir Rocco did loose hope and soon started buying prestigious hotels around the

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il controllo del suo impero economico e persino il diritto di usare il marchio Forte Hotels (a seguito della fulminea scalata della catena internazionale Granada) – sir Rocco non si diede per vinto e riprese a collezionare hotel di prestigio per il mondo, sino a creare quella che oggi si chiama “The Rocco Forte Collection” (il più grande opera‑ tore di alberghi ultra-lusso in Europa con 13 proprietà a cinque stelle). Al suo marchio fanno capo perle come l’Hotel de Russie a Roma e l’Hotel Astoria a San Pietroburgo. La volontà non è d’altronde una dote di cui Sir Rocco difetta. A parte l’attivi‑ tà imprenditoriale, lo dimostra anche nello sport, essendo riuscito a cimen‑ tarsi, dopo la soglia dei sessant’anni, nella sua prima prova di Iron man (una massacrante combinazione di 4 km di nuoto, 180 km di bicicletta e una maratona). Quale fu l’impulso che le diede la forza di ripartire, dopo la vicenda Granada? “La passione di fare l’albergatore, in world, and created what is now know as “The Rocco Forte Collection” (the largest operator of ultra-luxury hotels in Europe with 13 five-star properties). Among his top brand hotels, there are: the Hotel de Russie in Rome and the Hotel Astoria in St. Petersburg. Furthermore, he does lack determi­na­ tion. In fact, besides his business activity, he is also involved in a sport activity, for he was able - at six years of age - to take part in the first Iron man race (an exhausting combination of various sports, including a 4 km swimming competition, 180 km by bike ride as well as a marathon). What gave you the drive and de­ termination to start up again, after the Granada experience? “The desire to be a hotelier in the first place, then the idea to create a chain of modern hotels, refined in decoration as well as service, but more than just the simple luxury of the past with its pomposity. I also had the idea of​​ creating hotels that reflect the country


intervista interview

primo luogo. Poi il proposito di cre‑ are una catena di alberghi moderni, raffinati sia nella decorazione che nel servizio, ma più semplici rispetto agli hotel di lusso del passato, con la loro The Augustine, pomposità. Anche l’idea di creare de‑ View of Hotel Exterior gli alberghi che riflettessero il paese, and Wallenstein Gardens la città in cui si trovano”.

The Augustine, The Monastery Restaurant

E l’idea di avere un hotel anche a Pra‑ ga? “Sin dall’inizio mi ero posto l’obiettivo di una catena che coprisse le grandi città dell’Europa. Qui a Praga abbia‑ mo dovuto aspettare l’occasione giu‑ sta, che alla fine è arrivata. Purtroppo l’Augustine è stato aperto alla vigilia della crisi e questo ha reso tutto più complesso, anche se ora stiamo av‑ vertendo i primi segnali di ripresa e le cose vanno meglio”. A proposito della crisi, come l’ha vis‑ suta, come l’ha affrontata? “È stato un periodo particolarmente negativo. Gli introiti degli alberghi sono calati anche ad un terzo di quel‑ lo che erano in precedenza. Abbiamo dovuto rivedere tutti i nostri costi sen‑ za mai abbassare il livello dei nostri servizi. Diciamo che la crisi mi ha fat‑ to sudare molto, mi ha fatto passare molte notti senza sonno, ma alla fine è stata anche utile. Oggi siamo molto più efficienti, se ci paragoniamo a due anni fa”.

Praga e l’arte dell’accoglienza. Che opinione si è fatto? ”Sinceramente credo che la gente sia accogliente dappertutto. Se qualcuno ti invita a casa sua è naturale che sia ospitale. Altra cosa è il training su come il servizio deve essere offerto al cliente. In un paese dove per tanti anni non c’è stata la tradizione de‑ gli alberghi di lusso, è normale che possa scarseggiare. Faccio l’esempio della Russia, dove quando abbiamo comprato l’Astoria di San Pietroburgo fra il personale c’erano persone che avevano visto la seconda guerra mon‑ diale… Piano, piano anche lì siamo riusciti a cambiare in meglio il modo di comportarsi del personale. Per quanto riguarda Praga, devo dire che il personale è molto professionale, gentile. Ci tengono molto, sono bravi. Cos’è il lusso per Rocco Forte? “Il lusso significa che il cliente non deve sentire neanche per un attimo il fatto che state risparmiando sui servi‑ zi che gli offrite”.

in which they are built and the city where they are located”. And your idea to open a hotel in Prague?“From the very start, my objective was to have a chain to cover most of the big cities in Europe. Here in Prague, we had to wait a while to get the right opportunity, which arrived eventually. Unfortunately, the Augustine was opened on the eve of the crisis and this made ​​things more complicated, although we are now experiencing the first signs of recovery and things have improved” . As for the crisis, how did you live through it and how did you cope with it? “It was particularly negative. The revenue of the hotels dropped - even as much as a third of what it had been previously. We had to revise all our costs without lowering the level of our services. Let’s say that the crisis made me sweat a lot, I really had many sleepless nights, but eventually it was also worthwhile. Today we are much more efficient, compared to two years ago”.

Prague and hospitality. What is your opinion on this? “I honestly believe that people are friendly everywhere. If someone invites you to his house it is quite normal for him to be hospitable. Another aspect is the type of training required on how the service should be offered to the client. In a country where there has been no tradition of luxury hotels for many years, it is normal for this to be quite poor. I will give the example of Russia where, when we bought the Astoria in St Petersburg, among the staff there were people who been through World War II ... Slowly, step by step, we were able to improve staff performance. As for Prague, I must say that the staff is very professional and polite. They really care and are very skilful. What does luxury represent for Rocco Forte? “Luxury means that the client should not feel - even for a single moment that you’re trying to economize on the services that you are offering”.

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Praga allucinata Prague hallucinated

L’avanzata delle droghe sintetiche in Repubblica Ceca di Alessio Marchetti by Alessio Marchetti

The advance of synthetic drugs in the Czech Republic

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L’allarme lanciato dal Nucleo Na‑ zionale Antidroga sulla produzione, commercio e consumo di sostante stupefacenti sul territorio nazionale e la “guerra” dichiarata alla Polonia. Una recente conferenza stampa tenu‑ ta dal direttore del Centro Nazionale Antidroga, Jakub Frydrych, ha lancia‑ to un preoccupante allarme sullo sta‑ tus del commercio e consumo delle sostanze stupefacenti in Repubblica Ceca. La situazione non è nuova, visto che già alcuni sondaggi in passato avevano evidenziato come il fenome‑ no fosse in crescita. Quello che però risalta in maniera preoccupante dai dato forniti da Frydrych è la diffusione della produzione, spesso artigianale, delle sostanze illecite. La droga venduta e consumata in Re‑ pubblica Ceca proviene molto spesso dall’interno del paese. Negli ultimi anni la polizia ha infatti scoperto di‑ versi laboratori, più o meno a carat‑ tere familiare, che producevano so‑ stanze illegali. La cannabis continua The alarm launched by the National Anti-drugs Unit on the production, trade and consumption of drugs in the country and the declared “war” on Poland A recent press conference held by the director of the National Anti-drugs Centre, Jakub Frydrych, has launched a worrying alarm on the situation of the drugs trade and consumption in the Czech Republic. The situation is not new, as a number of findings in the past had shown that the phenomenon was growing. What is now emerging from these worrying figures, made available by Frydrych, is the increasing production of these illegal drugs, which are often home made by skilled individuals.

The drugs that are sold and consumed in the Czech Republic very often derive from within the country. In the last few years the police have, in fact, discovered various laboratories involved in the production of illegal drugs made in small home laboratories. Cannabis continues to be the top-selling drug that is most consumed and its production has increased considerably over the years. It is now increasingly grown in artificial conditions in small laboratories or simply at home.

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Domestic cultivation of cannabis is in fact relatively simple. It is sufficient to click on Google and look for “how to make cannabis at home” to find hundreds of pages with detailed descriptions. Through these procedures, the development cycle is reduced and in a short time, the marijuana produced is ready to be placed onto the market. Many of these small laboratories were discovered last year and this led to the seizure of 25,000 marijuana plants. The other illicit substance which


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ad essere la sostanza stupefacente maggiormente venduta e consuma‑ ta e la sua produzione è cresciuta considerevolmente negli anni. Viene ormai cresciuta, sempre più spesso, in condizioni artificiali, in piccoli labora‑ tori o semplicemente a casa. La col‑ tivazione domestica della cannabis è infatti relativamente semplice, basta cliccare su Google e cercare “come fare cannabis a casa” per trovare centinaia di pagine con descrizioni dettagliate. Con questi sistemi si abbrevia il ciclo di sviluppo e in poco tempo si ha della marijuana da immettere sul mercato. Di piccoli laboratori di questo tipo ne sono stati trovati moltissimi lo scorso anno con un sequestro di oltre 25.000 piantine di marijuana. L’altra sostanza stupefacente che oc‑ cupa una gran fetta del mercato ceco è la pervitina, che fa parte della fami‑ glia delle metanfetamine. Secondo la “Relazione annuale sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa” storicamente, il consumo di metan‑

occupies a large slice of the Czech market is pervitin, which is part of the methamphetamine group. According to the “Annual report on the evolution of the drug phenomenon in Europe”, historically, the greatest consumption of methamphetamine in the European Union takes place in the Czech Republic, where it is estimated that there are twice as many consumers of methamphetamine/pervetin (20,300) compared to the problematic consumers of opiates (9,700). Recently,

methamphetamine has become the primary drug, which is the most often mentioned among those who go for first time medical treatment in Slovakia, while high levels of consumption of methamphetamine have also been discovered in some subgroups of the Hungarian population. In the recent Reitox reports, seven other countries (Denmark, France, Latvia, Slovenia, the United Kingdom, Bulgaria and Norway) have reported an increase of seizures and/or use of this substance,

mostly among patrons of clubs and parties. Methamphetamine is a powerful stimulant that is addictive and causes serious damage to the central nervous system. In the Czech Republic this drug can be made easily in clandestine laboratories with relatively cheap ingredients that are easy to find, even without a doctor’s prescription. These factors contribute to making methamphetamine a potentially high diffusion drug. It is commonly known as “speed”,

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“ice”, “crystal” or “crack”. It is a bitter, odorless, white, crystalline powder that may be dissolved easily in water or alcohol. This drug was developed at the beginning of the century starting from its basic drug amphetamine and was used originally in nasal decongestants and bronchial inhalers. In the Czech Republic this substance which, as we stated above, is called Pervetin, had its name coined by the German army during the Second World War, that made ample use of it under pill form for its soldiers at the front. According to a recent survey, carried out among the Czech population from the age of 15 to 64, it appears that 37% have made use of drugs, at least once in their lifetime. While it might

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Secondo un recente sondaggio, condotto tra la popolazione ceca di età tra i 15 e i 64 anni, sembra che il 37% di essa abbia fatto uso, almeno una volta nella vita, di sostanze stupefacenti According to a recent survey, carried out among the Czech population from the age of 15 to 64, it appears that 37% have made use of drugs, at least once in their lifetime

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fetamina nell’Unione Europea è con‑ centrato nella Repubblica Ceca, dove si calcola che vi siano il doppio di con‑ sumatori di metanfetamina/perviti‑ na (20.300) rispetto ai consumatori problematici di oppiacei (9.700). Di recente la metanfetamina è diventa‑ ta la droga primaria menzionata più di frequente tra le persone che per la prima volta fanno richiesta di tratta‑ mento sanitario in Slovacchia, mentre elevati livelli di consumo di metanfe‑ tamine sono stati scoperti anche in alcuni sottogruppi della popolazione in Ungheria. Nelle recenti relazioni Reitox, altri sette paesi (Danimarca, Francia, Lettonia, Slovenia, Regno Unito, Bulgaria e Norvegia) hanno riferito un aumento dei sequestri e/o del consumo di questa sostanza, per‑ lopiù tra i frequenti avventori di club e feste. La metanfetamina è un poten‑ te stimolante che dà assuefazione e causa gravi danni al sistema nervoso centrale. In Repubblica Ceca questa droga viene realizzata facilmente in laboratori clandestini con ingredienti relativamente economici e facili da reperire, anche senza ricetta medica. Questi fattori contribuiscono a rende‑ re la metanfetamina una droga con un elevato potenziale di diffusione. La metanfetamina è comunemente conosciuta come “speed”, “ice”, “cry‑ seem, on the whole, that the use of marijuana is harmless, what is is actually quite concerning is the data regarding the consumption of other drugs that are not cannabis: 17% of the population declares that they have made use of ecstasy (10%), of magic fungi such as psilocybin and other synthetic drugs as Lsd and pervetin. Instead, in contrast to the rest of western Europe, cocaine is used only by a minority (2%), while the heroin phenomenon is almost disappearing (1%). The drug consumption figures go up if we take into consideration a narrower age range – and the most delicate: that of teenagers from 16 to 18 years

stal” o “crack”. Si tratta di una polvere cristallina bianca, senza odore e dal sapore amaro che può essere facil‑ mente disciolta nell’acqua o nell’al‑ col. Questa droga è stata sviluppata agli inizi del secolo a partire dalla sua droga “madre”, l’anfetamina, ed è stata usata originariamente in de‑ congestionanti nasali ed inalatori bronchiali. In Repubblica Ceca questa sostanza viene chiamata, come detto sopra, Pervitina secondo il nome co‑ niato dall’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale che faceva ampio uso di pastiglie di metanfeta‑ mina per i propri soldati al fronte.

Secondo un recente sondaggio, con‑ dotto tra la popolazione ceca di età tra i 15 e i 64 anni, sembra che il 37% di essa abbia fatto uso, almeno una volta nella vita, di sostanze stu‑ pefacenti. Mentre può risultare tutto sommato innocuo il consumo di ma‑ rijuana, ciò che fa pensare è invece il dato riguardante il consumo di altre droghe che non siano la cannabis: il 17% della popolazione dichiara di aver fatto uso di ecxtasy, il 10% di funghi magici come la psilocibina e di altre droghe sintetiche come l’Lsd e la pervitina. Al contrario che nel resto dell’Europa occidentale, la cocaina è

of age. In this case 45% of teenagers declare that, at least once, they have made use during their lifetime of illegal drugs (without specifying the type of drug). Recently, the director of the National Anti-drug Centre, Jakub Frydrych, has reported that, at present, pervetin is the most serious drug issue in the Czech Republic. Police sources report that last year 307 laboratories for the production of this type of drug were discovered on the territory, in particular in the East of the country, due imports

from neighboring countries such as Poland. The particular resourcefulness of Polish importers has prompted the National Anti-drug Coordinator Jindřich Vobořil to ask the Council of Ministers to prepare - as soon as possible - a law to change present regulations on drugs, date back 13 years, so as to add a list of substances linked to synthetic drugs that, at the moment at least, are not considered illegal. As we write, the law, which has already reached the Senate, should be approved during the month of April 2011.


attualità current affairs

invece usata solo da una minoranza (il 2%), mentre sta quasi sparendo il fenomeno dell’eroina (1%). Il dato di consumo di droga sale se viene presa in esame una fascia di età più ristretta, e la più delicata: quella dei teenager dai 16 ai 18 anni. In que‑ sto caso il 45% dei ragazzi dichiara di aver fatto uso, almeno una volta nella vita, di sostanze stupefacenti (senza specificare di che tipo). Recentemente, il direttore del Centro Nazionale Antidroga, Jakub Frydry‑ ch, ha detto che la pervitina rappre‑ senta attualmente il problema ceco maggiore nell’ambito dell’abuso di

Piko, un recente film ceco che ha raccontato il dramma della droga in Repubblica ceca / Piko, a recent Czech film that expressed the tragedy of drug addiction in Czech Republic

At the end of 2010, in fact, in the city, close to the Polish frontier, a number of shops were opened that sold synthetic drugs as souvenirs. At Český Těšín, just as at Ostrava or Opava, these shops were full of boxes or packets called Good Shit, Funky, Magic Apple, Vanilla Sky – just to mention a few. The drugs were officially sold as souvenirs with prices that varied from as little as ten to a few hundred crowns carrying the hypocritical inscription advising consumers not to consume them.

droghe. Fonti della polizia affermano che lo scorso anno sono stati scoper‑ ti 307 laboratori sul territorio per la produzione di tale stupefacente, in particolare nell’est del paese, grazie all’importazione dai paesi vicini come la Polonia. Proprio l’intraprendenza dei particolari importatori polacchi ha spinto il coordinatore nazionale antidroga Jindřich Vobořil, a chiedere al consiglio dei ministri di preparare al più presto una legge che cambi l’attuale normativa sulla droga che è vecchia di 13 anni, in modo da ag‑ giungere una lista di sostanze legate alle droghe sintetiche che al momen‑ to non sono considerate illegali. Al momento in cui scriviamo, la legge, già al Senato, dovrebbe essere appro‑ vata nel mese di aprile 2011. Alla fine del 2010 infatti, nelle città, in prossimità del confine polacco, sono apparsi negozi che vendevano droga sintetica sotto forma di souve‑ nir. A Český Těšín cosi come a Ostrava o Opava questi negozi erano pieni di box o pacchetti chiamati Good Shit, Funky, Magic Apple, Vanilla Sky solo per citarne alcuni. Le droghe ufficial‑ mente erano vendute come souvenir con prezzi che variavano da poche de‑ cine a qualche centinaio di corone con l’ipocrita dicitura di fare attenzione a non consumarle.

Come detto, molte delle droghe pre‑ senti sul territorio sono prodotte in Repubblica Ceca da piccoli laboratori. Ma accanto a questa produzione « fa‑ miliare » vi è una ben più preoccupan‑ te e sviluppata catena di commercio della droga condotta dai cartelli di diverse etnie stabilite a Praga e che spesso usano questo paese non solo come posto dove piazzare le loro mer‑ ci ma anche e soprattutto come testa di ponte verso quei paesi occidentali più ricchi, soprattutto Germania, Au‑ stria, Francia e Scandinavia. L’eroina, ad esempio, viene importa‑ ta in Repubblica Ceca dall’Afganistan attraverso i Balcani. Questo tipo di droga ha poco mercato in Cechia e infatti il paese rappresenta più una base da cui ripartire per i ricchi mer‑ cati dell’Ue. Dai Balcani, in particolare dall’Alba‑ nia, arriva anche l’efedrina, mentre i Vietnamiti negli ultimi anni stanno conquistando la supremazia sullo spaccio delle droghe sintetiche, tra cui proprio la pervitina, in quanto riesco‑ no a piazzarle a prezzi molto più bassi della concorrenza. La divisione etnica del commercio di sostanze illegali continua, infine, il suo viaggio etnico tra gli immigrati nigeriani, padroni, insieme ai balcanici, del commercio della cocaina a Praga.

As we have said, many of these drugs, present on the territory, are produced in the Czech Republic in small laboratories. But next to this sort of “family” production, there is a much more worrying and developed commercial drug chain, carried on by different ethnic cartels established in Prague and which often use this country, not only as a place where to place their goods, but also and above all as a bridgehead towards those richer western countries, in particular Germany, Austria, France and Scandinavia. Heroine, for example, is imported into the Czech Republic from Afghanistan

through the Balkans. This type of drug has little market potential in the Czech Republic and, in fact, the country mostly acts as a starting base for the richer markets of the EU. From the Balkans, particularly from Albania, there is also an influx of ephedrine, while the Vietnamese in the last few years are winning control over the synthetic drugs trade, among them pervetine, because they are able to sell at much lower prices than their competitors. The ethnic division of illegal drug trading finally continues its journey with the Nigerian immigrants - bosses of the cocaine trade in Prague, together with the Balkans.

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L’amministratore non può essere dipendente della società The statutory body can not be employees of the company Una recente sentenza della Corte Suprema Amministrativa fa tremare l’80% delle società ceche Bakeš & partneři Studio Legale Bakeš & partneři Attorneys at Law

A recent decision of the Supreme Administrative Court shakes 80% of Czech companies

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Una recente sentenza della Corte Suprema Amministrativa della Re‑ pubblica Ceca ha innescato un acceso dibattito nell’ambiente economico. Sebbene la disputa riguardasse es‑ senzialmente una questione diversa, e l’effetto del verdetto si riferisse ad un caso specifico, la Corte, nell’emet‑ tere la sentenza, ha fissato dei princi‑ pi generali per la fattispecie concreta in cui un soggetto sia contemporane‑ amente membro di un organo statu‑ tario e dipendente della medesima società. Benché si possa affermare che la giurisprudenza ceca sia stata,

in questo ambito, molto coerente sin dalla metà degli anni ’90, un reale in‑ teresse concreto da parte del mondo degli affari è stato stimolato solo da questa ultimissima sentenza, in virtù del notevole risalto dato dai media cechi a questo caso. I principi relativi a tale problematica si basano su un’interpretazione plurien‑ nale e, in particolare, su un’interpre‑ tazione giudiziaria delle vigenti norme dei codici Commerciale e del Lavoro. Il ragionamento su cui si fondano questi principi è che la funzione di organo statutario non può essere esercitata

Recently, the Supreme Administrative Court of the Czech Republic has adopted a decision that triggered a heated debate within the business environment. Although the dispute concerned basically a different issue and the impact of the decision is completely individual, the court in the justification of the sentence has set some general principles that govern the issue of overlapping of a function of a member of a company’s statutory body and of an employment relationship with the very same company. Although it can be said that the ruling of domestic courts in this field has been quite consistent since the middle of 1990s, substantial

interest of the business environment has been provoked only by this very latest decision, which is caused mainly by the considerable publicity that the Czech media gave the case. The relevant principles applied to this problem are based on long-term interpretation, in particular of the judicial one, of the provisions of the Commercial Code and of the Labour Code. The basic idea fundamental to these principles is that it is impossible to exercise a function of a member of a statutory body in an employment relationship. The relationship between members of a statutory body and a company is a commercial-law relationship, which

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must be strictly distinguished from labour-law relations. The rights and duties deriving from a function of a member of a statutory body, i. e. in particular of a managing director of a ltd. and a member of Board of Directors of a joint stock company, are legally


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sulla base di un contratto di lavoro di‑ pendente. La relazione tra la società e i membri di un suo organo statutario è disciplinata dal diritto commerciale, e non deve essere confusa con un rap‑ porto regolato dal diritto del Lavoro. I diritti e i doveri dell’amministratore di una srl ceca o di un membro del consiglio di amministrazione di una spa sono regolati in via sussidiaria da un contratto di mandato. Salvo i casi in cui non ne sia fatto esplicito divieto, il Codice Commerciale con‑ sente una diversa regolamentazione del rapporto fra la società e un suo or‑ gano statutario, ma solo riguardo alla possibilità di indicare in modo diverso i reciproci diritti e doveri e non alla vera natura del rapporto.

governed in subsidiary way by the regulation of a contract of mandate, i. e. by a form of a commercial obligation. In cases where it is not excluded, the Commercial Code indeed allows different regulation of the relationship between a company and its statutory body, but this

La funzione di organo statutario non può quindi essere esercitata in base ad un contratto di lavoro dipendente. In altre parole, un amministratore o un membro del consiglio di ammini‑ strazione, in virtù di tale carica, non può essere dipendente della società. L’ampio lavoro pregresso delle corti evidenzia come ciò non coinvolga solo il mero aspetto della descrizione formale dei compiti (p.e. amministra‑ tore) ma venga applicato ad ogni singola effettiva attività che rientra nella sfera dell’autorità dell’organo statutario. Esempio tipico di tale sfera è l’agire per conto di una società e della sua dirigenza aziendale. L’interpretazione giudiziaria dà un’ampia definizio‑

is only intended to be the possibility to specify alternatively the mutual rights and duties and not the very nature of this relationship. A function of statutory body therefore cannot be performed under an employment contract. In other words, a

ne della dirigenza aziendale di una società. In essa rientra la direzione di una società, cioè, in particolare, l’organizzazione e la gestione degli affari, incluse le decisioni sui progetti d’impresa, e quindi, l’amministrazio‑ ne regolare e continuativa degli affari dell’azienda, e ... le decisioni sulle questioni quotidiane, per esempio sulle questioni organizzative, tecni‑ che, finanziarie, affaristiche e del per‑ sonale, e altre questioni sulla normale vita di un’azienda, compresa la forni‑ tura del materiale, la clientela, ecc. Le possibilità d’impiego per un membro dell’organo statutario sono quindi molto limitate e ad una società è vie‑ tato stipulare un contratto di lavoro dipendente per una posizione di “bu‑ siness manager”, “direttore del diparti‑ mento finanziario”, ecc. Fondamental‑ mente, un contratto d’assunzione può essere stipulato solo per la prestazione di attività tecniche specializzate o di attività chiaramente separate dalla direzione aziendale (ad es. addetto ai lavori di manutenzione). Ne consegue che i contratti di assun‑ zione che violano i principi suindicati saranno nulli e privi di valore, in quan‑ to contrari alle disposizioni di legge, o per il fatto di aver eluso la normativa, ovvero in quanto mai stati stipulati validamente. Da ciò scaturisce tutta

una serie di problematiche sia per la società che per il membro dell’organo statutario. Nel caso di un amministratore o di un membro del Cda le conseguenze ne‑ gative toccano in modo particolare la questione dell’assicurazione malattia e dei contributi pensionistici. Poiché il rapporto di impiego non è stato vali‑ damente stipulato, e di conseguenza non è mai sorto il rapporto di lavoro dipendente, il membro dell’organo statutario di una società non ha diritto ad alcun rimborso in caso di malattia o inabilità temporanea al lavoro. Allo stesso tempo, soprattutto nel caso di un membro del Cda di una società per azioni, si possono perdere gli anni di lavoro già prestato ai fini del calcolo della pensione. Dal punto di vista della società, il pro‑ blema tocca in particolare l’aspetto fiscale, in quanto, al contrario della retribuzione concessa a un lavoratore dipendente, gli onorari che spettano ai membri dell’organo statutario non sono deducibili dalle imposte. Alla so‑ cietà può essere applicata anche una sanzione da parte dell’ispettorato del lavoro. Vi è anche l’eventualità che la società chieda la restituzione, per indebito arricchimento, delle retribuzioni già versate sulla base di contratti non va‑

managing director or a member of Board of Directors cannot be an employee of a company by virtue of this function. The abundant practice of the courts shows that this does not include only a mere aspect of formal job description (e.g. “managing director”), but that this restriction applies to any, even a single, actual activity that falls within the scope of statutory body’s authority. Typical examples of such areas are acting on behalf of a company and its business management. The judicial interpretation provides very broad definition of the business management of a company. It includes corporate governance, i. e. especially the organization and

management of business, including decisions about business plans, therefore continuous regular administration of the company’s affairs and ... deciding on daily operational matters, i. e. deciding on the organizational, technical, business, personnel, financial and other matters of daily life of the company1, including provision of material, clients, etc. The possibilities of employment of a member of a statutory body by a company are therefore very limited and a company is prevented to conclude an employment contract for such a position as “business manager”, “Director of Financial Department” etc. Basically, an employment contract can be concluded

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lidi e, d’altro lato, che i membri degli organi statutari esigano il pagamento dei compensi derivanti dallo svolgi‑ mento della loro funzione. Vi sono svariati motivi per cui la disci‑ plina legale e la sua interpretazione giudiziaria siano così concepite. La ragione principale sta nella differenza tra la natura delle relazioni disciplina‑ te dal diritto commerciale e quella dei rapporti di lavoro, le cui sovrapposi‑

zioni possono portare a collisioni con serie conseguenze. Un tipico esempio è l’agire per conto di una società. I membri dell’organo statutario hanno per legge il diritto di agire per conto della società. Se una società ha un organo statutario col‑ lettivo, allora può essere fissata, pre‑ vio accordo, una limitazione secondo cui nessun membro dell’organo sta‑ tutario potrà agire autonomamente,

ma solo congiuntamente ad uno o più membri. D’altro canto, la rappre‑ sentanza disgiunta di una società è di pertinenza dell’impiegato nel set‑ tore in cui è rivolta la sua attività. In tal modo una persona che è membro dell’organo statutario di una società e allo stesso tempo suo dipendente, potrebbe agire per conto della società disgiuntamente grazie proprio al rap‑ porto d’impiego (ad es. in virtù della sua funzione di direttore commer‑ ciale), eludendo quindi le restrizioni disposte dall’organo statutario in ma‑ teria di condivisione delle decisioni. La normativa attuale impedisce tale elusione. Quindi, ogni atto compiuto in tale violazione dovrebbe essere considerato nullo in virtù del fatto che il rapporto d’impiego non è mai stato effettivamente costituito. continua a pag. 46

only for the performance of specialized technical activities and activities clearly separated from business management (e. g. maintenance worker). The result of these restrictions is that employment contracts contrary to the principles outlined above shall be null and void for the discrepancy with the legal diction, or for its circumvention, respectively that such contracts have never been formed. As a result, considerable problems may occur both to a company and to the respective member of a statutory body. In case of managing director or member of Board of Directors these difficulties concern especially the areas of sick and retirement insurances. Since an employment relationship has never been formed and therefore a member of a statutory body has never become

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an employee of a company, he/she is not entitled to a payment of sick pay in case of temporary incapacity for work. At the same time, especially in case of members of Board of Directors of joint stock companies, they can lose all those years worked already for the purpose of calculation of retirement pension. From the perspective of a company the problem concerns in particular the tax arrears. This is so because contrary to an employee’s wage some of remunerations of members of a statutory body are not tax-deductible. The sanction of the labour inspection may be also applied to a company. There is also a possibility that a company will ask back the wages, already paid on void contract, as unjust enrichment and, on the other hand, members of statutory bodies may request reverse payment of

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compensations arising from the exercise of their function. There are various reasons why the legal regulation and its judicial interpretation are just like that. As the main cause remains the difference in the nature of commercial and labour relations, whose conjunction can lead to collisions with very serious consequences. A typical example is acting on behalf of a company. Members of a statutory body have legal right to act on behalf of a company. If a company has a collective statutory body, then within the company may be established by agreement a limitation that no member of a statutory body shall act independently, but only in conjunction with one or more of the others. On the other hand, an independent representation of a company in the areas that fall within the range of an activity performed by him pertains to an employee of a company. In this way a person who is a member of a company’s statutory body and at the same time its employee, would be able to act on behalf of a company on the basis of its to page 47


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bring us a touch of Česko we’ll put all the rest

Agenzia per lo sviluppo e la Promozione Turistica della Provincia di Bergam o Agency for the developme nt and the promotion of Tourism for the Bergam o Province

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Responsabilità penale delle società contro la corruzione

Le sanzioni penali per sconfiggere il “corporate bribing” nella Repubblica Ceca Massimiliano Pastore studio legale Smed Jorgensen Massimiliano Pastore Smed Jorgensen Attorneys-at-law

Criminal law penalties against corporate bribing in the Czech Republic

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A distanza di oltre sei anni, il Parlamen‑ to ceco torna a discutere la responsabi‑ lità penale delle società. A fine febbra‑ io il Governo ha predisposto un disegno di legge che introduce la responsabilità penale di alcune tipologie di enti (com‑ prese le società di capitali) per dei reati previsti dal diritto comunitario o da accordi internazionali - in particolare, i reati di corruzione. Secondo il Governo, si tratta di un atto dovuto, essendo la Repubblica Ceca l’unico Stato membro dell’Unione Europea a non aver ancora previsto tale forma di responsabilità. Rendere le società responsabili penal‑ mente è, dal punto di vista giuridico, una piccola rivoluzione. Nella Repub‑ blica Ceca, ad oggi, le società sono

soggette solo a responsabilità civile ed amministrativa - possono perciò subire condanne al pagamento di somme di denaro o, nei casi più gravi, vedersi sospese o ritirate autorizza‑ zioni. Con la responsabilità penale, le società rischierebbero sanzioni ben più gravi: dal divieto di svolgere attività commerciali alla chiusura di esercizi; dalla confisca di utili o beni aziendali allo scioglimento forzato. Strumenti così incisivi possono ri‑ velarsi utili nei casi di corruzione, in quanto chiamata a rispondere è l’intera società e non solo uno o più dirigenti o dipendenti. Sono nume‑ rosi i casi di imprese che ricorrono alle mazzette per accaparrarsi commesse

After over six years, corporate liability is back to the Czech Parliament’s agenda. At the end of February the government has completed a draft law introducing corporate liability of certain legal entities (companies included) for offences under EU law or international agreements - in particular, corruption. The government describes the move as necessary, as the Czech Republic is the only EU member state where such liability does not exist. Introducing corporate liability is a minirevolution for a (civilian) legal system. In the Czech Republic, companies can

be sued only in civil and administrative courts - which means they usually face the risk of paying monetary verdicts or losing licenses. Through corporate liability, they would face harsher penalties, ranging from prohibition to carry out business to closure of business premises, confiscation of profits or assets, and dissolution. Such penalties can be desirable to fight corruption especially if the company - not only one or a few directors or employees - is held responsible. Examples of corporate bribing aimed to securing strategic public contracts

continua da pag. 44 Questa situazione è molto complicata per gli imprenditori. Le statistiche in‑ dicano che le irregolarità si verificano addirittura nell’80% delle società ce‑ che. Anche il governo è conscio della situazione e sta predisponendo dei rimedi. Secondo il Ministro della Giu‑ stizia Jiří Pospíšil (ODS) dovrebbe esse‑ re a breve sottoposto all’approvazione

del Parlamento un emendamento del Codice Commerciale che regoli espli‑ citamente la materia. Egli ha anche assicurato che questo emendamento in qualche modo rifletterà la vastità del problema. Tale revisione dovrebbe quindi avere carattere retroattivo al fine di minimizzare il più possibile ogni impatto negativo sugli affari. I tempi delle procedure legislative e l’effettiva

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statali di importanza strategica. Tal‑ volta si tratta di grandi multinazio‑ nali; ad esempio la Siemens, che nel 2004 corruppe pubblici ufficiali in Russia, Nigeria e Libia garantendosi affari per oltre 200 milioni di euro. Le imprese concorrenti sono incentivate

abound; in some cases, multinational giants have been involved. (In 2004 Siemens bribed Russian, Nigerian and Lybian officials to secure business worth over 200 million euros.) necessità di adottare altre importanti riforme, non favoriscono l’adozione di una soluzione entro i prossimi mesi. Nel peggiore dei casi, tutti gli emenda‑ menti non dovrebbero venire adottati prima dell’1 gennaio 2013, data di en‑ trata in vigore del nuovo Codice Civile. Nel frattempo le società dovrebbero agire in stretto accordo con la stabile interpretazione giudiziaria.


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Corporate liability to fight corruption a corrompere, per ridurre il rischio di essere tagliate fuori dal mercato. Spesso si tratta di prassi diffuse, di cui si rendono responsabili più soggetti all’interno dell’impresa: dall’ammi‑ nistratore al middle management incaricato di sviluppare gli affari a

breve termine; il reato di corruzione è spezzato in sequenze, delegato ed eseguito a diversi livelli, e con diversi gradi di consapevolezza. Punire l’im‑ presa - per esempio confiscando gli utili - spinge i soci ad adottare tutte le misure opportune per combattere la

Competitors feel under pressure to resort to bribing in order to avoid the risk of losing market. In most cases corruption practices are widespread in the organisation, as they involve

many individuals, from directors down to middle management responsible to develop the business in the shortterm. This breaks down the crime in several steps, which can be delegated

from page 44 employment relationship (e.g. by virtue of its function of the business director) and thereby circumvent the agreed restrictions applicable to the acting of a collective statutory body. The current regulation is led by an effort to prevent such circumvention. Therefore any act made this way should now be regarded as invalid, since the employment

relationship between such a person and a company has never been formed. The current situation is very complicated for entrepreneurs. Statistical estimations indicate that this irregular situation occurs in up to 80 % of Czech companies. Even the Government is aware of the situation and is preparing a remedy. According to the Minister of Justice, Jiří Pospíšil (ODS), an amendment of the

cultura della corruzione e promuovere buone prassi nei rapporti con le pub‑ bliche amministrazioni. Ciò spiega il sorgere di convenzioni internazionali che rendono le persone giuridiche passibili di condanne penali (ne é un esempio quella dell’OECD del 1997), e di codici etici volti a scoraggiare comportamenti e prassi corruttive all’interno delle società. Sulla spinta delle convenzioni in‑ ternazionali, pressoché tutti i Paesi dell’Europa Centrale ed Orientale hanno adottato il principio della re‑ sponsabilità penale delle società. La Slovacchia si è adeguata nel corso del 2010. Tocca ora alla Repubblica Ceca completare il quadro.

La legge proposta dal ministro Pospíšil fa scattare la responsabili‑ tà non solo quando il reato è stato commesso dai soggetti “apicali” dell’impresa (per esempio gli ammi‑ nistratori), ma anche da qualunque dipendente che abbia agito in base ad istruzione ricevuta dai suoi supe‑ riori o in carenza di controlli interni. La società risponde del delitto anche qualora l’autore, pur esterno all’im‑ presa, esercita un’influenza decisiva nella sua gestione. La responsabi‑ lità sorge anche se non è possibile accertare l’esatta identità dell’auto‑ re del reato; qualora sia possibile, è comunque fatta salva la loro respon‑ sabile personale.

and executed with different degrees of mind rea. Convicting the company - e.g. confiscating the profits - would push shareholders to take all necessary steps to fight corruption culture and to promote best practices when dealing with public officers. Under several anticorruption conventions (including the 1997 OECD Convention) companies are now made criminally liable, and ethic codes seek to discourage corruption practices within businesses. On the basis of these conventions, nearly all Central and Eastern European countries have adopted corporate criminal liability.

Slovakia has introduced the principle in 2010. Now the Czech Republic should complete the picture. Under the current draft proposed by Pospíšil the liability arises not only when the offence has been committed by directors or top management, but also when the crime is attributable to any employee who acted under superior instructions or in lack of internal control or supervision. The company is liable also if the identity of the offender cannot be exactly ascertained; if it can, also the offender remains liable for the crime.

Commercial Code explicitly regulating this issue should be soon submitted to the approval of the Parliament. He has also assured that this amendment will in some way reflect extensiveness of the problem. Such revision should thus also have effect to the past to possibly minimize any negative impact on business. Due to the length of the legislative process and the actual need

to adopt other important reforms, the remedy should naturally not be expected in the range of upcoming months. In case of the worst scenario, all the changes could be reflected not until the coming into force of the new Civil Code, which should take place by 1st January 2013. In the meantime companies should act in strict accordance with the stable judicial interpretation.

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Viaggio nella Praga... magica Trip into Prague... the magic side

di Mauro Ruggiero by Mauro Ruggiero

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Edifici dal marcato simbolismo astrologico; architetture esoteriche; miti e leggende del passato e uno stuolo interminabile di uomini di scienza, filosofi, astrologi, alchimi‑ sti e maghi che soprattutto ai tempi degli imperatori esoteristi Carlo IV e Rodolfo II, ma non solo, hanno percorso le strade della capitale bo‑ ema. Tutto questo ha contribuito in modo determinante alla creazione di una secolare tradizione esoterica

che ha fatto di Praga la città magica per eccellenza, tanto da diventare un vero e proprio topos letterario frequentato da poeti e scrittori di ogni tempo e che, come testimo‑ nia anche l’ultimo romanzo di Umberto Eco, pare non passare mai di moda. Ancora oggi, la capitale bo‑ ema, è da molti considerata uno dei tre vertici del famoso “triangolo bianco”, un impor‑

Buildings with a marked astrological symbolism; esoteric architecture; myths and legends of the past and a crowd of men of science, philosophers, astrologers, alchemists and magicians who especially in the old days of the esoteric emperors Charles IV and Rudolph II (among others) trod the paths of the Bohemian capital. All that has significantly contributed towards the creation of a secular esoteric tradition which has turned Prague into the magic city par excellence, so as to become a real literary topos visited by poets and writers of any time. What’s more, as shown also in the latest novel by Umberto Eco, it seems to never go out of fashion. Even today, the Bohemian capital is considered by many to be one of the three vertexes of the famous “white triangle”, an important centre linked to white magic together with the other towns of Turin and Lyon. One

of the characteristics joining these three cities is that they first rose in proximity to the confluence of two rivers: the Po and the Dora Riparia in Turin; the Rhone and the Saône in Lyon; the Vltava and the Berounka in Prague. The confluence of waterways represented for past populations one of the most suitable site for the construction of sacred places devoted to cult. In fact, these areas were believed to be the passage for the so-called synchronous lines, namely energetic canals along which the streams of thought and ideas flow. The principal libraries of Prague have still plenty of ancient and important books of alchemy and occultism. This is a proof of the great interest in occult sciences which in the past was very popular in this town. As a matter of fact, the name of Prague derives from the term

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tante centro legato alla magia bianca, ai cui restanti vertici starebbero le città di Torino e Lione. Una caratteri‑ stica che accomuna queste tre città è quella di essere sorte in prossimità della confluenza fra due fiumi: il Po e la Dora Riparia, per quanto riguarda Torino; il Rodano e il Saona, per Lione; la Moldava e la Berounka per Praga. La confluenza di corsi d’acqua costituiva per gli antichi uno dei punti più adatti per la costruzione di luoghi sacri e di culto: in queste zone, infatti, si credeva vi fosse il passag‑ gio delle cosiddette linee sincroniche; canali energe‑ tici lungo i

quali si muovono i flussi del pensiero e delle idee. Le principali biblioteche di Praga ab‑ bondano ancora di antichi e impor‑ tanti testi di alchimia e occultismo a testimonianza del grande interesse per le scienze occulte che in passato si è coltivato in questa città, il qui nome stesso, che deriva dal termine prah, “soglia”, per molti indicherebbe appunto l’ingresso, o il limite, tra il mondo del visibile e quello dell’invisi‑ bile. Naturalmente, attorno a questa fama di città misteriosa, gravitano molti interessi economici e per que‑ sto è stata ampiamente sfruttata sul piano turistico e commerciale in generale. Non mancano infatti veri e propri tour sulle tracce dei fantasmi famosi o quelli nei luoghi leggendari e misteriosi della città e, negli ultimi anni, tanti sono stati i libri pubblicati libri sul tema della Praga esoterica. Ma oltre al fattore commerciale e alla ricca tradizione esoterica del passato,

quanto è vivo ancora oggi l’interes‑ se dei cechi per l’occulto e quanta la credenza in tutto ciò che dalla scienza ufficiale viene etichettato come su‑ perstizione? Secondo una recente statistica con‑ dotta da Eurobarometro, due europei su cinque sarebbero superstiziosi e i cechi, con il 59 % degli intervistati, si collocherebbero al secondo posto dopo la Lettonia, con il 60 %. L’Italia occuperebbe il terzo posto della clas‑ sifica con il 58%. Secondo un altro sondaggio del 2006, ad interessarsi all’occulto in Repubbli‑ ca Ceca sarebbero il 35,5% delle don‑ ne contro l’11,3 % degli uomini. Tra le credenze maggiormente diffuse vi sarebbe quella nelle facoltà curative di persone e tecniche non legate alla medicina tradizionale come il reiki e la pranoterapia. A credere all’esi‑ stenza di poteri sovrumani sarebbero invece il 40% delle donne e il 15,1% degli uomini cechi. Il 45,5% delle

donne e il 7% degli uomini crede nel‑ le virtù magiche di amuleti e talisma‑ ni, mentre il 51,5% degli intervistati, ritiene probabile che l’oroscopo possa influenzare significativamente la vita delle persone. Passeggiando per la città, negli ultimi tempi, è facile imbattersi in negozi e librerie dedicate all’esoterismo, ma anche in veri e propri punti vendita per streghe con tanto di filtri d’amore, bamboline voodoo, rituali per ogni occasione e sfere di cristallo in ven‑ dita anche online, e questo tipo di attività commerciali è sensibilmente aumentato negli ultimi anni. Dando una rapida occhiata sul web è possibi‑ le trovare un impressionante numero di siti dove maghi, cartomanti, guari‑ tori e indovini di ogni genere offrono consulenze personali e promettono soluzioni per ogni tipo di problema, sentimentale o di salute che sia. Vari anche i programmi televisivi dedicati alla divinazione dove le persone pos‑

“prah”, meaning for many “threshold”, “entrance”, “border” between the visible and the invisible world. Of course, lots of economical interests lie behind the fame of this mysterious city. Prague has actually been widely exploited for tourist and commercial interests as a whole. In fact, there are actual tours on the traces of famous ghosts as well as visits to legendary and mysterious places in town. Besides, quite a number of books have been recently published about the topic of the esoteric Prague. But besides the commercial factor and the rich esoteric tradition of the past, how alive is the interest today for the Czech in occultism and how alive is the belief in what the official science labels as superstition? According to a recent survey carried out by Eurobarometro, two Europeans out of five are superstitious and the Czech

(59% of the interviewed) rank second after Latvia with 60%. Italy, instead, is classed third with its 58%. According to another survey dated 2006, in Czech Republic women (35%) are more keen on occultism than men (11,3%). Among the most popular beliefs is the effective cure provided by people and techniques that does not involve the traditional medicine, like reiki and spirit healing. To believe to the existence of supernatural powers are instead 40% of Czech women against 15,1% of men; 45,5% of women and 7% of men believe in the magic virtues of amulets and talismans, while 51,5% of the interviewed think that the horoscope can significantly affect the life of people. Walking down the city today you are very likely to find shops and bookstores dedicated to esotericism, and also real shops for witches providing love potions, voodoo dolls,

rituals for every occasion and crystal balls to be sold even online. This kind of commercial activity has been dramatically risen over the past few years. Surfing briefly the net you can find an amazing number of sites where magicians, fortune-tellers, healers and prophets of any kind offer tailor-made advice and promise solutions for every type of problem ranging from love to health troubles. Several are also the TV programmes devoted to divination where people can call live paying different fares per minute in order to listen to responses stuffed with magic-religious terms. One of those TV programmes, which is on late at night, had in 2009 an average of 29,000 televiewers, of which 21,000 were women and 8,000 men. In the past few years, always in the city of Prague, a number of special trade fairs promoting the world of esotericism and occultism have

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attualità current affairs

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sono chiamare in diretta, a varie ta‑ riffe al minuto, per ascoltare responsi infarciti di terminologia magico reli‑ giosa. Uno di questi programmi tele‑ visivi, in onda in tarda notte, ha regi‑ strato nel 2009 una media di 29 mila telespettatori di cui 21 mila donne e ottomila uomini. Negli ultimi anni, sempre nella città di Praga, si sono svolte vere e proprie fiere dedicate al mondo dell’ esoterismo e dell’oc‑ culto come “Esoterika” ed “Evolution”. Quest’ultima, dedicata “all’educazio‑ ne e allo sviluppo umano”, nel 2010 comprendeva una ricca sezione dedi‑ cata all’esoterismo e alla magia ed è stata allestita su un’area espositiva di 6.000 mq. con 247 espositori visitati da 12.300 persone. Anche l’edizione del 2011 ha riscosso molto successo con una zona appositamente allestita con decine di tavoli dove le persone potevano sedersi e ricevere letture gratuite dei tarocchi. Ma non è tutto. Andando un po’ più in profondità nella questione è facile imbattersi in asso‑ ciazioni e organizzazioni più o meno discrete che si interessano di magia e

occultismo, pubblicano riviste e orga‑ nizzano seminari e incontri in sale da tè e ritrovi praghesi, o che gravitano intorno ad attività commerciali come negozi e ristoranti. Ma come mai proprio negli ultimi anni c’è stato un tale fiorire di que‑ sto fenomeno di cui cartomanti, ne‑ gromanti e indovini di vario genere sono probabilmente soltanto la punta dell’ iceberg? Una risposta immediata e suggerita da esperti che si sono occupati del fe‑ nomeno, potrebbe essere la reazione della gente alla crisi economica che ha colpito anche questo Paese, ma ad un’analisi più approfondita risulta che la realtà del fenomeno è più com‑ plessa. Non c’è solo gente comune, ma stando a quanto dicono molti operatori del settore, anche ricchi im‑ prenditori, banchieri e politici, sempre più spesso fanno ricorso ai maghi per chiedere loro consulenza nei più sva‑ riati settori che vanno dall’ambito lavorativo a quello personale. Un altro fattore che forse ha contri‑ buito al fenomeno, potrebbe essere

l’ateismo particolarmente diffuso nel Paese. I cechi, infatti, secondo una statistica del 2005 sarebbero al se‑ sto posto nel mondo per quantità di popolazione atea o agnostica (5461%). Ma c’è da dire che non sempre l’essere atei o agnostici è un fattore determinante nell’essere o meno superstizioni, basti pensare al Sud Italia dove nonostante una lunga tra‑ dizione religiosa, sono ancora molto radicate credenze superstiziose come il malocchio e innumerevoli pratiche scaramantiche. Ma oltre a tutte le possibili spiegazio‑ ni sociologiche ed economiche, non bisogna trascurare un aspetto impor‑ tante psicologico e biologico al tem‑ po stesso, e cioè il bisogno essenziale del cervello umano di programmare e controllare il futuro. Quest’organo, infatti, è una macchina per predire il futuro e una delle sue funzioni fon‑ damentali è quella di decidere come agire e quali scelte fare nel sistema complesso della quotidianità, anche quando si dispone di dati incompleti o completamente mancanti.

taken place, such as “Esoterika” and “Evolution”. Evolution, in particular, a fair dedicated to “human education and development”, in 2010 included a rich section involving esotericism and occultism covering an exhibition area of 6,000 square metres with 247 exhibitors visited by 12,3000 people. Also the 2011 edition was very successful providing an area especially set up with dozens of tables where people could sit down and receive free readings of tarots. But that is not all. Going more into detail you can easily find more or less discreet associations and organisations involved in magic and occultism, which publish reviews and organise seminars and meetings in tea rooms and in typical venues of Prague, or which move within the orbit of businesses like shops and restaurants. By the way, why exactly in recent years has there been such a flourishing of

fortune-tellers, necromancers and diviners of various kind? An immediate response given by the experts dealing with this matter says that this fact could be the consequence of the reaction of people to the downturn which hit also this country. Though, if we look the matter closer, we would see that the reality of this phenomenon is far more complex. There is not only common people but also rich entrepreneurs, bankers and politicians who is more and more turning to magicians to ask for advice in any possible sector, from the working to the personal sphere. Another factor that might have probably contributed towards this phenomenon is atheism, which is particularly spread throughout the country. Czech are actually said to rank sixth in the world for their being atheist or agnostic (54%-61%). But we

must say that being atheist or agnostic is not always a determinant factor to be more or less superstitious. Let us think for example of South Italy where, notwithstanding the long religious tradition, the superstitious beliefs are still very deep-rooted like the evil eye and innumerable warding off ill-luck practises. But in addition to all the possible sociologic and economic explanations, we can’t possibly omit an important psychological and biological aspect, that is the essential need for the human mind to programme and control the future. In fact, this organ is like a machine to predict the future and one of its fundamental functions is to decide how to act and which choices make within the complex system of everyday life, no matter how incomplete or completely missing are the data supplied.

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Foto: Jan Foltán

da sinistra/from left: Antonio Solazzo (il coordinatore del Festival/the coordinator of the Festival), Drupi and Giorgio Bonelli

”Il 2 Giugno tutti a Staroměstské náměstí” On June 2 everybody let’s go to Staroměstské náměstí”

“Ho un sogno: veder ballare 10 mila persone nella Piazza della Città vec‑ chia”. Mancano ormai poche settima‑ ne al Festival dell’Amicizia Italo-Ceca e Giorgio Bonelli, l’imprenditore ita‑ liano promotore di questa iniziati‑ va, ce la sta mettendo tutta perché l’evento del 2 Giugno possa essere davvero straordinario. “L’idea ci è venuta in modo improv‑ visato, quasi poetico. Ora è sorpren‑ dente l’interesse che stiamo riscuo‑ tendo fra istituzioni e sponsor. Senza dimenticare chiaramente gli artisti, i quali parteciperanno senza chiedere una corona di cachet, solo per il gusto di dare lustro a questa festa dell’ami‑ cizia italo ceca”.

Impossibile citare tutti coloro che stanno dando un contributo. Ricor‑ diamo la Municipalità della grande Praga, il Comune di Praga 1, il Comu‑ ne di Roma che attraverso il sindaco Gianni Alemanno ha subito dato il proprio patrocinio all’iniziativa. Poi l’Ambasciata d’Italia, la Camera di Commercio Italo Ceca e tutta una se‑ rie di sponsor. A dare un tocco di gla‑ mour e fashion ci penserà Česká miss, la società che organizza l’omonimo concorso di bellezza, partner a tutti gli effetti del Festival. Poi gli artisti, ricorda Bonelli: “Sul palco si alterneranno celebrità come Michal David, Karel Gott e Petr Pisa con sua trascinante Zatrestband. Fra

gli italiani, Drupi - l’amico che ha de‑ ciso di seguirmi in questa avventura e con lui star come Ron e Paolo Belli. Ci saranno anche altri due o tre grossi nomi, ma aspetto di saperlo con cer‑ tezza. Saranno una sorpresa!”. Oltre che per onorare l’amicizia fra Italia e Repubblica Ceca, il Festival si svolge anche con una finalità be‑ nefica, grazie alla Fondazione Tereza Maxová, che da anni aiuta i bambini meno fortunati. “Tutti – ricorda Bo‑ nelli - potranno dare un loro contribu‑ to a questa nobile causa. Ad attender‑ li ci sarà un pupazzo/alchimista che in mano avrà non un alambicco, ma un salvadanaio. Il 2 Giugno dobbiamo riempirlo”.

Foto: Jan Foltán

“I have a dream: to see 10,000 people dancing in the old town square. Just a few weeks are still to go to the opening of the Festival of the ItalianCzech friendship and Giorgio Bonelli, the Italian entrepreneur who has organized this initiative is doing his best to make the event of 2nd June absolutely gorgeous. “The idea has come up spontaneously in a nearly poetic way. Now it’s surprising to see how much interest we have aroused among institutions and sponsors. A special thank goes to the artists. In fact, they will perform free just for the pleasure to make this

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Drupi con alcuni ammiratrici / Drupi with some fans


eventi events

festival of the Italian-Czech friendship famous and successful”. Impossible to name all the people who have been supporting and cherishing the initiative. To be remembered are of course the Municipality of the big Prague, the Town council of Prague 1, the City of Rome which thanks to its mayor Gianni Alemanno has soon given its patronage to the event. Then we must thank the Embassy of Italy, the ItalianCzech Chamber of Commerce plus a number of sponsors. To provide a touch of glamour and fashion there will be Ceska miss, the company that organizes the beauty contest with the same name and which is a partner in all respects. And speaking about the artists, Bonelli remembers: “On the stage there will be celebrities such as Michal David, Karel

Gott and Petr Pisa with his enthralling Zatrestband. Among the Italians, Drupi – the friend who has decided to follow me in this adventure – and with him stars like Ron and Paolo Belli. A couple of other big names will probably be there, too. It will be a surprise!” Besides honoring the friendship between Italy and Czech Republic, the Festival has also a charity purpose for the presence of Tereza Maxova Foundation which has been helping for years the less fortunate children. “Everybody – so Bonelli says – will be able to give their contribution to this noble cause. To welcome them there will be an alchemist-puppet who will hold in his hand not an alembic but a moneybox. On June 2 we have to fill it in”.

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Un Paese in attesa di stabilità A country awaiting stability

Una visita pastorale, ma non solo More than a pastoral visit

La logica dell’atomo, tra crisi e dubbi The logic of the atom, among doubts and the crisis

Il Trattato di Lisbona: un passaggio decisivo The Lisbon Treaty: a decisive step

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Temelín, la lotta dei giganti Temelín, the race of giants

Václav Havel sulla situazione della comunità Rom Václav Havel on the situation of the Roma community

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novità editoriali new publications

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di Mauro Ruggiero

Il fantasma di Jaroslav Hašek si aggira per i vicoli di Napoli. A incarnare in salsa partenopea lo spirito dello scrittore praghese è Jacopo Fernandez, il giornalista beone protagonista di “Volevo solo svegliarmi tardi la mattina”, romanzo di esordio di Antonio Di Costanzo, pubblicato da CentoAutori, casa editrice napoletana. Come molti personaggi dei “Racconti” di Hašek, a cui Di Costanzo dice apertamente di ispirarsi, Fernandez è un antieroe per eccellenza che vorrebbe isolarsi dal resto del mondo e condurre la sua vita tra una sbronza e l'altra, in una Napoli lazzara, popolata da personaggi che vivono ai margini. Grazie a lui, l'autore dissacra il mondo che lo circonda e, soprattutto, quello del giornalismo, ironizzando con vena sarcastica sui colleghi assetati di scoop e su come una notizia palesemente falsa possa essere spacciata per vera. D'altra parte Hašek, ben prima del suo reale decesso, in “Come ho incontrato l'autore del mio necrologio”, ha dovuto confrontarsi con un giornalista autore di un terrificante articolo che descriveva in maniera dettagliata la sua morte avvenuta in una bettola in Russia.

Jaroslav Hašek’s ghost is wandering through the streets of Naples. To embody, in a Neapolitan style, the spirit of the Prague writer, is Jacopo Fernandez, the hard drinking journalist protagonist of “ I just wanted to wake up late in the morning”, the debut novel by Antonio Di Costanzo, published by CentoAutori, the Neapolitan publishing house. Like many characters in “Racconti” by Hašek, from which Di Costanzo says openly that he draws his inspirations, Fernandez is an antihero par excellence, who would like to isolate himself from the rest of the world and lead a life between of hangovers, in a poor district of Naples, populated by characters who live on the margins of society. Thanks to him, the author desecrates his surrounding world, particularly the journalistic one, describing with irony and a vain of sarcasm those colleagues who are eager for scoops and the way in which, patently false news, can be passed off as true. Besides, well before his actual death, Hašek in “How I met the author of my obituary”, had to confront a journalist, author of a terrifying article which described, his death with great detail, which supposedly had taken place in a tavern in Russia.

Antonio Di Costanzo, Volevo solo svegliarmi tardi la mattina CentoAutori: Napoli 2010, pp: 120

Antonio Di Costanzo, I just wanted to wake up late in the morning CentoAutori: Naples 2010, pp: 120

Questo libro è l’autobiografia di Pavel Nedvěd, classe 1972, ex calciatore ceco Pallone d’Oro 2003, militante nel Dukla e nello Sparta Praha prima di approdare alla Lazio e infine alla Juventus. Dopo una carriera ricca di soddisfazioni, oggi la “Furia Ceca”, che Pelé ha inserito nella lista FIFA dei 125 migliori calciatori della storia, è membro del consiglio d'amministrazione della squadra bianconera. In questo libro, scritto a quattro mani con Michele Dalai, Nedvěd ci rivela aneddoti divertenti, esperienze e confidenze sia sulla sua vita privata che sulla sua carriera di calciatore. Il libro è ricco di riflessioni sul calcio in generale che vanno dallo scandalo di calciopoli al triste fenomeno del doping, ma anche su altri temi come la Rivoluzione di Velluto e la divisione della Cecoslovacchia.

This book is the autobiography of Pavel Nedvěd, born in 1972, former 2003 Czech golden ball football player for Dukla Sparta Prague, before joining Lazio and then Juventus. After a rewarding career, the “Czech Fury”, that Pelé included in the FIFA list of the 125 best players in football history, is now a member of the board of directors of the Juventus club. In this book, written together with Michele Dalai, Nedvěd reveals a number of amusing anecdotes, experiences and secrets on his private life, as well as on his career as a footballer. The book is full of reflections on the world of football in general, ranging from the calciopoli scandal to the sad phenomenon of doping, but also delves into other issues, such as the Velvet Revolution and the division of Czechoslovakia.

Pavel Nedvěd, La mia vita normale. Di corsa tra rivoluzione, Europa e pallone d’oro, ADD Editore: Torino 2010, pp.175

Pavel Nedvěd, My normal life. Running between revolution, Europe and the golden ball. ADD Editore: Turin 2010, Pp: 175

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cultura culture

Giulio Paggio, alias “Tenente Alvaro”, è stato il fondatore e l’uomo di spicco della nota “Volante Rossa Martiri Partigiani”, un’organizzazione paramilitare di ex partigiani comunisti milanesi che tra gli anni 1945-1949, decisero di non deporre le armi e di continuare un’attività quotidiana di “vigilanza” antifascista. Le loro azioni armate contro esponenti delle organizzazioni neofasciste finirono col dar luogo a diversi fatti di sangue e omicidi. Questo libro narra le vicende del controverso e misterioso comandante della Volante Rossa. Paggio, in seguito alla condanna all’ergastolo da parte della magistratura italiana, riuscì a riparare in Cecoslovacchia anche grazie al sostegno del Partito Comunista. In questo paese visse per molti anni sotto falso nome insieme ad altri rifugiati. Graziato nel 1978 dal presidente Sandro Pertini, Paggio continuò a vivere a Praga dove è scomparso nel 2008. Un documento storico che racconta un pezzo di storia del nostro Paese, per certi aspetti ancora oscuro e controverso.

Giulio Paggio, alias “Lieutenant Alvaro”, was the founder and leader of the notorious “Red Squad Partisan Martyrs”, a paramilitary organization of former Milan communist partisans who, between 1945-1949, decided not to depose their arms and continue a daily activity of antifascist “vigilance”. Their armed actions against members of the neo-fascist organizations gave rise to several acts of violence and murders. This book narrates the story of the controversial and mysterious Red Squad commander. Following a life sentence by the Italian judiciary, Paggio was able to escape to Czechoslovakia, also thanks to the support of the Communist Party. He lived in that country for many years, under a false name, together with other refugees. Pardoned in 1978 by Alessandro Pertini, Paggio continued his life in Prague, where he died in 2008. A historical document that recounts a piece of history of our Country, that is in some respects still obscure and controversial.

Massimo Recchioni, Il tenente Alvaro, la Volante Rossa e i rifugiati politici italiani in Cecoslovacchia DeriveApprodi: Roma 2011, pp. 216

Massimo Recchioni, Lieutenant Alvaro, the Red Squad and the Italian political refugees in Czechoslovakia DeriveApprodi: Rome 2011, pp: 216

Il maggior riconoscimento, dopo il premio Nobel, a cui uno scrittore possa ambire, è certamente la pubblicazione della sua opera nella leggendaria Bibliothèque de la Pléiade, prestigiosissima collana editoriale francese nata nel 1923 e oggi famosa in tutto il mondo, edita dalla casa editrice Gallimard. Il riconoscimento acquista poi un valore maggiore quando, come nel caso di Milan Kundera, lo scrittore in oggetto è ancora vivente. Ad aggiungere il nome dell’autore de “L’insostenibile leggerezza dell‘essere” nel gruppo degli immortali della letteratura, in compagnia di Balzac, Rabelais, Molière, Goethe ecc., la casa editrice francese ha provveduto con la pubblicazione di due volumi contenenti l’opera omnia dello scrittore dissidente ceco che dal 1975 ha scelto la Francia come sua patria d’adozione.

The most prestigious recognition, after the Nobel Prize, to which a writer can aspire, is surely the publication of his work in the legendary Bibliothèque de la Pléiade, a prestigious French collection started in 1923 that has become famous around the world and which was published by Gallimard. The recognition acquires greater value when, as in the case of Milan Kundera, the writer in question is still living. To add the name of the author of “L’insostenibile leggerezza dell‘essere”, among the group of immortals in literature, together with Balzac, Rabelais, Molière, Goeth and so on, was the French publishing house, with the publication of two volumes containing the complete works of the Czech dissident writer, who since 1975, has chosen France as his adoptive homeland.

Milan Kundera, prefazione e biografia a cura di François Ricard, traduzione di Marcel Aymonin, François Kérel, Editions Gallimard: Parigi 2011, pp. 2787

Milan Kundera, Introduction and biography by François Ricard, translation by Marcel Aymonin, François Kérel, Gallimard Editions: Paris 2011, pp. 2787

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Appuntamenti futuri

di Kateřina Veselá

06/05/2011 - 09/05/2011 Feste della libertà a Plzeň

La festa della libertà a Plzeň ricorda gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale e la liberazione della città da parte dell’esercito americano. Il 6 maggio del 1945 arrivano a Plzeň i primi carri armati americani guidati dal generale Patton accompagnati da un euforico benvenuto da parte degli abitanti di questa cittadina all’ovest della Boemia. Quest’anno il programma dell’evento, festeggiato solo dal 1990, prevede non solo le sfilate militari con le macchine d’epoca e le celebrazioni, come per esempio quella intitolata Díky Ameriko! (Grazie America!) del 6 maggio, ma anche alcune mostre dedicate a questo avvenimento. Gli organizzatori stanno cercando di coinvolgere anche i giovani e a tal proposito hanno preparato una serie di conferenze e lezioni che ricordano questa pagina della storia ceco-slovacca. Anche quest’anno fra gli ospiti ci saranno i reduci di guerra americani con i loro parenti. www.slavnostisvobody.cz

06/05/2011 - 09/05/2011 Liberty Days in Plzeň

The Liberty’s Day in Plzeň celebrates the last days of the Second World War and the liberation of the city by the American Army. May 6th the first American tanks arrived in Plzeň led by the general Patton enthusiastically welcomed by the inhabitants of this little town in the west of Bohemia. This year the program of the event which has been celebrated only since 1990 includes not only military parades with veteran machinery or celebrations such as the one entitled Díky Ameriko! (Thank you America!) held on 6th May, but also a number of exhibitions dedicated to this big show. The organizers are trying to involve the young, too. This is why they have planned a series of conferences and lectures recollecting this significant chapter of the Czech history. Also this year there will be, among the guests, some American war veterans with their families. www.slavnostisvobody.cz

07/05/2011 - 09/05/2011 La Maratona di Praga

Con l’arrivo dei primi di maggio Praga calza le scarpe sportive per partecipare all’ormai tradizionale maratona (la Volkswagen Maraton Praha). La manifestazione ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Iaaf Silver Road Race Label” ed è giudicata una delle migliori 10 maratone del mondo. Il programma di questo week-end podistico diventa di anno in anno più vario. Il clou come sempre la classica competizione sui 42,195 km, alla quale partecipano atleti e fuoriclasse di tutto il mondo. Ma gli appassionati possono anche riunirsi in team, correndo la staffetta oppure in squadre aziendali. Poi la corsa sui pattini, uno sport di sempre crescente popolarità fra i cechi, o la passeggiata sportiva con i cani per le vie della città. Anche quest’anno la Maratona avrà una finalità benefica, sabato 8 maggio, con la corsa per sostenere la fondazione Trapianto di Karel Pavlík (intitolata al nome del primo paziente ceco al quale è stato fatto il trapianto del rene nel 1966). www.pim.cz

07/05/2011 - 09/05/2011 The Prague Marathon

With the first coming days of May, Prague is wearing its trainees to participate in the traditional marathon (the Volkswagen Marathon Praha). The event has received the prestigious recognition “Iaaf Silver Road Race Label” and has been judged to be one of the best 10 marathons worldwide. The program of this footrace program is becoming more and more varied over the years. The climax of this week-end always remains the classical competition covering 42,195 km which athletes and champions from all over the world will take part in. Besides, you can also enjoy skate racing, a more and more popular sport among Czech people, or else a sports walk with the dogs across the town streets. Also this year, on 8th May, the Marathon will have a charity scope since the race will sustain Karen Pavlík’s foundation Trapianto (entitled to the first Czech patient who was subjected to kidney transplant in 1996). www.pim.cz

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appuntamenti events

Future events

by Kateřina Veselá

18/05/2011 - 08/07/2011 L’anniversario di Gustav Mahler

Quest’anno in tutto il mondo viene celebrato il centesimo anniversario della morte del grande compositore, Gustav Mahler. Nato in un piccolo villaggio vicino a Humpolec, passò i primi quindici anni a Jihlava, ed è proprio questa città della Vysočina che gli appassionati possono assistere a uno dei più interessanti festival di musica classica della Repubblica ceca. Il programma si aprirà con la Sinfonia n. 10 di Mahler proseguendo con dei concerti dedicati non solo al grande Gustav, ma anche ad altri compositori, tra cui Mozart, Brahms, Martinů e Dvořák. Da non perdere anche le mostre a tema e i film documentari. Il 24 maggio è in programma una serata italiana, con il concerto del Trio Variabile. L’anniversario di Mahler verrà ricordato anche durante la Primavera di Praga, che proprio nel giorno della morte del compositore, il 18 maggio, presenterà la sua Sinfonia dei Mille alla O2 Arena, si tratterà della più grande manifestazione nella storia di questo festival, sul podio saliranno quasi 500 artisti. www.mahler2000.cz

18/05/2011 - 08/07/2011 Gustav Mahler’s Anniversary

This year it is celebrated throughout the world the 100th anniversary of the great composer Gustav Mahler’s death. He was born in a small village near Humpolec. He spent the first fifteen years in Jihlava and it is right in this town of the Vysočina that the fans can enjoy one of the most interesting classical music festival in Czech Republic. The program will open with Mahler’s no.10 symphony and then it will offer a number of concerts dedicated not only to the great Gustav, but also to other composers such as Mozart, Brahms, Martinů and Dvořák. Not to be missed are also a series of monothematic exhibitions and documentary films. May 24th an Italian evening will be on featuring Trio Variabile. Mahler’s anniversary will be also celebrated during the Prague Spring which right on the day of the composer’s death, 18th May, will present his Symphony of a Thousand in the 02 arena. It will be the major event in the history of this festival. On the stage nearly 500 artists are performing, in fact. www.mahler2000.cz

12.-15.5.2011 Svět knihy (Mondo dei libri)

La più grande fiera del libro, o festival della letteratura, che si svolge in Repubblica Ceca e che giunge quest’anno alla 17ª edizione. E’ in programma nella sede consueta del Výstaviště di Praga e presenterà non solo le novità editoriali ma anche il solito ricco programma di discussioni e work shop che tratteranno i temi più vari legati al mondo del libro. Si parlerà chiaramente anche delle ultime novità tecnologiche come, in primo luogo, i libri elettronici. Svět knihy 2011 ha quest’anno come tema principale la letteratura del mondo arabo e l’ospite d’onore sarà proprio il rappresentante del Regno dell’Arabia Saudita che inaugurerà il Festival. La manifestazione, che si svolge con il patrocinio del ministro della Cultura e del sindaco di Praga, sarà accompagnata anche da un programma al di fuori dell’ambito della fiera, nel caffè Černá labuť, dove sarà possibile partecipare alle letture d’autore della scrittrice Erica Pedretti o in Literární kavárna incontrare lo svedese Steve Sem-Sandberg. www.svetknihy.cz

12.-15.5.2011 Svět knihy (the world of books)

The major book fair or festival of literature held in Czech Republic has reached its 17th edition. It will take place in the Prague venue of Výstaviště and will feature not only the publishing novelties but also the usual rich program of lectures and workshops over the most varied themes linked to the world of books. One of the topic that will be clearly dealt with is, first of all, the popularity of electronic books plus the latest technology news. Svět knihy 2011 will be focused this year on the key topic of the literature in the Arab world and the guest of honor will be the representative of the Saudi Arabia Monarchy himself who will open the festival. The event is patronized by the ministry of Culture and by the mayor of Prague and will also be accompanied by an off program to be held outside the fair area, in the Černá labuť café, where it will be possible to take part in the reading by the writer Erica Pedretti, or to meet the Swede Steve Sems-Sandberg in the Literární kavárna. www.svetknihy.cz

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I 150 anni d’Italia celebrati a Praga e a Brno Italy’s 150 years celebrated in Prague and Brno 

L’unità d’Italia

Un intreccio di storia tra Tevere e Moldava? Un intreccio di storia tra  Tevere e Moldava?

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The unification of Italy A plot of history between the Tiber and the Vltava? A plot of history between the Tiber and the Vltava? Brno, Praha 3-4/3/2011

Brno, Praha 3-4/3/2011

Organizers/Organizzatori:

Organizers/Organizzatori: Istituto Italiano di Cultura, Jihomoravský kraj, Istituto Italiano di Cultura, Jihomoravský kraj, Muzeum mesta Brna, Muzeum mesta Società Dante Alighieri, o.s. –Brna, comitato di Praga, Società DanteSpolecnost Alighieri, o.s. – comitato prátel Itálie, di Praga, Spolecnost prátel Itálie, Univerzita Karlova Husitská teologická fakulta Univerzita Karlova Husitská teologická fakulta

Il 3 e il 4 marzo si è tenuta, a Praga e a Brno, una conferenza commemorati‑ Thursday 3rd April 2011, 8.30 Giovedì 3 marzo 2011, 8.30. va inCappella occasione dei 150 anni 2011, dell’unità Giovedì 3 marzo 8.30. Thursday 3rd April 2011, 8.30 The Chapel of Italian Cultural Institute (Šporkova 14, Prague 1) dell’Istituto Italiano di Cultura (Šporkova 14, Praga 1) Cappella dell’Istituto Italiano di Cultura (Šporkova 14, Praga 1) The Chapel of Italian Cultural Institute (Šporkova 14, Prague 1) d’Italia. LITURGIA ECUMENICA DELLA PAROLA ECUMENICAL LITURGY OF THE WORD LITURGIA ECUMENICA DELLA PAROLA ECUMENICAL LITURGY OF THE WORD La scelta della data noninèpullman stata casua‑ Partenza per Brno Departure by bus to Brno Partenza in pullman Brno Departure by bus to Brno 13.00 per 13.00 le. Proprio il 4 marzo del 1861, infatti, 13.00 13.00 Inizio della conferenza a Brno nello Spilberg Opening of the Conference in Brno at the Spielberg castle Inizio della conferenza a Brno nello Spilberg Opening of the Conference in Brno at the Spielberg castle l’ancora Parlamento cisalpino pro‑ Tema: RELAZIONI FRA RISORGIMENTO ITALIANO E TERRE BOEME Theme: RELATIONS BETWEEN THE ITALIAN RESURGENCE AND Tema: RELAZIONI FRA RISORGIMENTO ITALIANO Theme: RELATIONS BETWEEN THE ITALIAN RESURGENCE THE BOHEMIAN LANDS clamava l’avvenuta unificazione, che E TERRE17.30 BOEME AND THE BOHEMIAN LANDS 17.30 17.30 ritorno in17.30 pullman a Praga venne poi solennemente annunciata Return by bus to Prague ritorno in pullman a Praga Return by bus to Prague il 17 marzo; nella stessa data Venerdì 4 marzo venne 2011 Friday 4th April 2011 Venerdì 4 marzo 2011 Friday9.00 4th April 2011 inoltre assunta ufficialmente 9.00 la deno‑ 9.00 9.00 Opening of the Conference (Italian Cultural Institute) Inizio della conferenza (Istituto Italiano di Cultura) Inizio conferenza (Istituto Italiano di Cultura) Opening of the Conference (Italian Cultural Institute) minazione didella Regno d’Italia. 9.30-12.15 9.30 – 12.00 9.30-12.15 9.30 – 12.00 Non è stata casuale neanche la deci‑ morning session sessione mattutina morning session mattutina HE RESURGANCE AND FIRST ASPIRATIONS OF UNIFICATHEME: TTHEME: THE RESURGANCE AND FIRST ASPIRATIONS IL RISORGIMENTO PRIME ASPIRAZIONI sione diTema: scandire insessione dueE LEgiornate le DI L RISORGIMENTO E LE PRIME ASPIRAZIONI DI UNIFICAZIONE Tema: I TION UNIFICAZIONE OF UNIFICATION celebrazioni. C’era, infatti, l’ e sigenza di 13.30 – 17.00 13.30-17.00 13.30 – 17.00 13.30-17.00 sessione pomeridiana dare risalto a due momenti fondamen‑ afternoon session sessione pomeridiana afternoon session Tema: UNITÀ D’ITALIA E LEGAMI CON LA CULTURA DELL’EPOCA Tema: UNITÀ D’ITALIA E LEGAMI THEME: UNIFICATION OF ITALY AND ITS RELATIONS tali del nostro percorso unificativo. THEME: UNIFICATION OF ITALY AND ITS RELATIONS WITH THE CULOF THAT ERA CON LA CULTURA DELL’EPOCA WITHTURE THE CULTURE OF THAT ERA Durante la prima giornata si è data importanza alla formazione dell’idea Momenti della conferenza alla Fortezza dello Spielberg (Brno) Informazioni e prenotazioni su transfer a Brno e ritorno (posti limitati): 150itabrno@gmail.com (prenotazioni entro 28.2) Information and reservations of transfer to Brno andeback (places limited) at:e150itabrno@gmail.com (reservations until 28.2) Informazioni e prenotazioni su transfer a Brno ritorno (posti limitati): 150itabrno@gmail.com (prenotazioni entro 28.2) e all'Istituto Italiano di Cultura (Praga) diare Nazione dell’importanza del con‑ Information and reservations of transfer to Brno and back (places are limited) at: 150itabrno@gmail.com (reservations until 28.2) Moments of the conference at the fortress of Spielberg (Brno) and the cetto di Unità, rendendo omaggio ai Con il patrocinio / Under the patronage Media Partner Media Partner Con il patrocinio / Under the patronage di Marco Moles1 Carbonari che furono imprigionati Italian Cultural Institute (Prague) Program //Programma Program Programma

by Marco Moles

Ambasciata d'Italia Ambasciata d’Italia 51_Pro_RC_0111_Conferenza.indd 1

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A conference to commemorate the 150 years of the unification of ItalyCeca took Progetto Repubblica Progetto Repubblica Ceca place in Prague and Brno on 3rd and 4thMarch. The choice of the dates was not casual. It was, in fact, on March 4th 1861 that the then subalpine Parliament proclaimed the unification, which was then formally announced on March 17 and, on the same date, was officially given the denomination of kingdom of Italy. Nor casual was the decision to hold the celebrations on two separate days. There was, in fact, the need to highlight two fundamental moments of the process towards unification. During the first day, great importance was given to the formation of the idea of a Nation and the importance of the concept of Unity, by paying tribute to

the Carbonari who were imprisoned in the Moravian Spielberg fortress during the period of the Austrian government. The suffering endured by our fellow countrymen during their forced stay in the Moravian city and their own personal hardship, led the patriot and poet Silvio Pellico to fix these memories in his famous “Le mie prigioni”, the book that “cost Austria more than a simple defeat”. After celebrating the ecumenical liturgy in the chapel of the Italian Institute of Culture, the conference moved on to Brno to the Spielberg fortress, to pay homage to the monument of the Carbonari who died during their imprisonment in the jails of the fortress. The monument, erected in 1925 by the Dante Alighieri Association, was the first step of an agreement between 8.3.2011 15:25:36

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the Italian and Czechoslovakian State for the construction of a museum dedicated to the Carbonari. Also this synergy between Italy and the Czech Republic, led to the wish to celebrate in some sort of way by involving, not only Italian institutions such as the Italian Embassy, the Italian institute of Culture and the Dante Alighieri Association, but also Czech institutions, in particular the southern Moravian region (Jihomoravský kráji), the Brno museum, the Hussite faculty of Theology at Charles IV university and the Association Amici dell’Italia, including the Italo-Czech Chamber of Commerce and Industry. In Brno, therefore, participation centered on the events and historical figures of the years around 1848, starting from


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nella fortezza morava dello Spielberg, all’epoca sotto il governo austriaco. Le sofferenze patite dai nostri connazio‑ nali durante il soggiorno forzato nella città morava e le proprie esperienze personali spinsero il patriota e poeta Silvio Pellico a fissare permanente‑ mente i suoi ricordi nel celebre “Le mie prigioni” il libro che “costò all’Au‑ stria più di una sconfitta”.

alla fortezza dello Spielberg, per un omaggio al monumento ai Carbonari morti durante la loro prigionia nelle carceri di quella fortezza. Il monu‑ mento, eretto dalla Società Dante Alighieri nel 1925, fu il primo passo per la firma di un accordo tra lo Stato italiano e quello cecoslovacco finaliz‑ zato alla realizzazione di un museo dei Carbonari.

Dopo aver celebrato nella cappella dell’Istituto Italiano di Cultura una li‑ turgia ecumenica della parola, la con‑ ferenza si è trasferita a Brno, proprio the connections of the Giovine Italia with the Spielberg, up to Silvio Pellico, passing from the Carbonari and Ippolito Nievo, who actually died on that fateful 4th March. The Prague event, instead, focused on the final phases of the unification and various interpretations that were made during the successive years. It began by analyzing the Risorgimento, and then particular attention was dedicated to the accomplishment of the unification thanks to the expedition of the Mille and other considerations made by the first generation of writers. In this

Anche questa sinergia tra Italia e Re‑ pubblica Ceca si è cercato in qualche maniera di celebrare, coinvolgendo nell’organizzazione non solo le isti‑

tuzione italiane, quali l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura e la società Dante Alighieri, ma anche ceche, in particolare la regione della Moravia meridionale (Jihomoravský kraj), il Museo della città di Brno, la facoltà Hussita di Teologia dell’Uni‑ versità Carlo IV e l’associazione Amici dell’Italia; nonché la Camera del com‑ mercio e dell’industria italo-ceca. A Brno dunque i contributi si sono concentrati sugli avvenimenti e i per‑ sonaggi degli anni intorno al 1848, partendo dai legami della Giovine Italia con lo Spieberg fino a Silvio Pel‑ lico, passando per i Carbonari e Ippo‑ lito Nievo, che scomparve proprio in quel fatidico 4 marzo. La giornata praghese ha invece posto l’accento sulla fase finale dell’unifica‑ zione, e sulle letture che di essa sono state fatte negli anni successivi. Si è iniziato con l’analizzare il Risorgi‑ mento, per poi dedicare l’attenzione alla realizzazione dell’unità grazie alla spedizione dei Mille e alle consi‑ derazioni della prima generazione di scrittori, nel caso specifico Pirandello. Il tutto senza mai dimenticare, anzi mettendo in evidenza, i legami tra l’Italia e la Cechia. Si è già accennato alla collaborazione tra istituzioni di entrambi gli Stati

nell’organizzazione e riteniamo di ribadirlo. Organizzare un evento non è mai facile, ma in questo caso particolare le naturali difficoltà sono state am‑ piamente ripagate dall’essere riusciti a realizzare, nel piccolo, una “unità” tra le varie istituzioni e associazioni gravitanti attorno all’Italia che poche occasioni hanno per cooperare. In questa occasione si è dimostrato che le diversità e la capacità di unire le proprie energie possono invece es‑ sere una ricchezza e una forza collan‑ te che permette di raggiungere mete più elevate. Questa è anche l’opinione dello storico Pavel Helan, uno dei co-organizzatori: “Sono molto felice che dopo aver speso così tanto tempo ed energie nella pre‑ parazione di questa conferenza, il risul‑ tato sia stato davvero ottimo. Ho l’im‑ pressione che questo evento, realizzato in Repubblica Ceca per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia, sia stato fra i più riusciti oltre i confini italiani”. È da sottolineare che la manifestazio‑ ne, fin dalla sua fase progettuale, ave‑ va ottenuto l’entusiastico appoggio dell’Ambasciata d’Italia di Praga, che ha infatti dato il proprio patrocinio ed è stata presente nella persona del continua a pag. 60

particular case, it happened to be Pirandello. All this was carried out without forgetting, but rather, by highlighting the ties between Italy and the Czech Republic.

We have already mentioned the collaboration between the institutions of both States in the organization - and wish to underline this fact. Organizing an event is never easy, but

in this particular case, the difficulties involved were widely compensated by our being able to accomplish - on a smaller scale – the “unification” of the various institutions and associations that gravitate around Italy and that have few occasions during which to cooperate. Instead, this opportunity has shown that diversities and the ability to combine all the energies may, instead, be a resource and a unifying force, that leads one to achieve higher goals. This is the opinion of the historian Pavel Helan, one of the organizers: “I am very pleased that after spending so much time and energy in preparing this conference, the outcome is really extraordinary. I have the impression that this event, organized to page 61

Il comitato organizzatore (da sinistra) / steering comitee (from left): Přemysl Putna, Pavel Helan, Marco Moles

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Lo Spielberg: carcere duro o ritrovo per sovversivi da salotto? The Spielberg: rigorous jail or meeting place for armchair subversives?

di Alessio Di Giulio by Alessio Di Giulio

continua da pag. 59 consigliere Gianclemente de Felice. Il convegno ha visto la partecipazio‑ ne di un ampio pubblico, composto soprattutto da nostri connazionali. Il sentimento nazionale è probabilmen‑ te più vivo nella lontananza dalla pro‑ pria patria, ed è stato probabilmente questo l’alto fattore2 che ha mosso i partecipanti. Significativa però anche

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L´avanzata dall´Italia di un fronte antirisorgimentale ed antiunitario privo di adeguati modelli interpreta‑ tivi fa tappa in Repubblica Ceca. Per la precisione in quella Brno domina‑ ta dall´alto da uno dei simboli più dolorosi del patriottismo italiano: la fortezza dello Spielberg. L´allarme era stato lanciato da Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della sera del 7 febbraio 2010. Nell´articolo Il Risorgimento sotto processo l´editorialista puntava il dito contro quelle “decine e decine di pubblica‑ zioni, articoli, libri e libercoli, che ormai da anni stanno cambiando

l´immagine di quel nodo di eventi [il Risorgimento]”. In questo sottobosco editoriale do‑ minato dal complottismo maniaca‑ le, dal qualunquismo giustizialista e da un revisionismo di maniera, stupisce scoprire il nome della filo‑ loga e francesista Fausta Garavini. In nome dell´imperatore (Cierre, Verona, 2008) è il romanzo storico con cui la studiosa di Michel de Mon‑ taigne si confronta con un ampio spaccato dell´Italia risorgimentale. E lo fa precisando che “tutto quanto è scritto poggia su un´accurata docu‑ mentazione”. La narrazione si dipana

The advance from Italy of an antirisorgimento and anti-unitary front, devoid of interpretative models, has made its way to the Czech Republic. To Brno, to be exact, dominated from the top by one of the most painful symbols of Italian patriotism: the Spielberg fortress. The alarm had been launched by Ernesto Galli della Loggia on the Corriere della Sera on 7th February 2010. In the article The Risorgimento on trial, the leader writer pointed his finger against the “innumerable publications, articles, books and

booklets that for years now have been changing the image of that tangle of events called [the Risorgimento]”. In this editorial undergrowth dominated by a maniacal conspiracy, by a justicialist mistrust and indifference, as well as by a sort of affected revisionism, it is surprising to discover the name of Fausta Garavini, the philologist and specialist in French studies. In the historical novel, In nome dell’imperatore (Cierre, Verona, 2008), the historian of Michel de Montaigne delves into a wide cross-section of the Italian Risorgimento

la presenza dei cechi, che hanno volu‑ to dimostrare una volta di più il loro amore e i legami con il Belpaese dove l’si sona3. In conclusione dei lavori il comita‑ to organizzatore ha voluto rendere omaggio, presentandosi in camicia rossa al momento dei saluti finali, a colui che più di altri ha creduto nel sogno unitario, che ne è stato simbo‑

lo – spesso discusso, ma pur sempre amato –: Giuseppe Garibaldi. Garibaldi eroe dei due mondi che con la forza delle sue convinzioni e il ro‑ manticismo e il carisma delle propria persona ha contribuito a unire la Boe‑ mia e l’Italia, che negli stessi anni an‑ davano a liberarsi dal giogo asburgico per sorgere a Nazioni libere, indipen‑ denti e unite.

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period and, does this by pointing out the fact that “all that has been written is based on accurate documentation”. The narrative unfolds through the eyes

L’autore è membro del comitato organizzatore delle celebrazioni del 3 e 4 marzo 2011. 2 Dante Alighieri, Divina commedia, Inferno, III, 4 (high artificer) 3 Dante Alighieri, Divina commedia, Inferno, XXXIII, 80 (the fair land there where the ‘Sì’ doth sound) 1


cultura culture

attraverso gli occhi del magistrato trentino Antonio Salvotti, il giudice che processò i patrioti italiani. Figura controversa quella di Salvotti in cui all´intellettuale sensibile, all´acuto investigatore, al funzionario gover‑ nativo autonomo nei giudizi e fer‑ mamente convinto dei valori della Restaurazione si congiunge una profonda compartecipazione umana

alle sofferenze dei detenuti politici. Tuttavia il grande limite del romanzo della Garavini non sta nella doverosa rivalutazione del giudice Salvotti, bensì nella volontà di demistificare su di una base documentale inade‑ guata e su troppi “si sa” alcune figure cardine del Risorgimento ritenute responsabili, tra le altre cose, di aver diffamato l´Austria mentendo

sui presunti supplizi patiti nel car‑ cere moravo dello Spielberg. Nel tentativo di smentire Le mie pri‑ gioni di Silvio Pellico, l´autrice offre un´immagine della reclusione allo Spielberg talmente edulcorata – con ambienti spaziosi e luminosi, como‑ de brande, vitto speciale per i dete‑ nuti politici, assistenza sanitaria, li‑ bera consultazione di libri e accesso ad una sala riunioni riscaldata – che il periodico Radici Cristiane in una entusiastica recensione (RC, n. 37, agosto/settembre 2008) si spinge ad affermare che “la detenzione in Moravia si potrebbe assimilare ad una vacanza forzata” (Isabella Bossi Fedrigotti sul Corriere del 22 aprile 2008 si era limitata a parlare dei pa‑ trioti come di “rivoluzionari da salot‑ to”). Affermazioni di dubbio gusto in quanto una semplice visita alla fortezza dello Spielberg, magari per le vacanze estive, avrebbe permesso di verificare in loco, in un ambiente ancora umido e tetro, tra segrete feritoie pancacci cunicoli e celle di

tortura, come i luoghi descritti dalla Garavini appartengano più ad una dimensione romanzesca che reale. Comunque a smentire in via definitiva quanto di ingeneroso e approssimativo traspare dai giudizi di Fausta Garavini interviene la recente pubblicazio‑ ne Spielberg – Documentazioni sui detenuti politici italiani (Minelliana, Rovigo, 2010) di Luigi Contegiacomo, direttore dell´Archivio di Stato di Rovi‑ go. L´opera – comprensiva delle oltre 40.000 carte un tempo segretate e oggi custodite a Brno presso l´Archivio della Regione Moravia – prende in considerazione i documenti ufficia‑ li provenienti da tre fonti distinte: il Governatorato di Moravia e Slesia, l´amministrazione dello Spielberg e la direzione generale della polizia di Brno. “Una documentazione molto più completa e oggettiva di quella consul‑ tata da Fausta Garavini che ha utilizza‑ to soprattutto l´epistolario di Salvotti, dal quale emerge ovviamente una visione dei fatti parziale e decisamente continua a pag. 62 Silvio Pellico, the author gives such a rather sweetened image of prison life at the Spielberg – portraying spacious and bright surroundings, comfortable camp beds, with special food for political prisoners and medical care; the possibility to read books freely and to have access to a warmed meeting room – so much so that the magazine Radici Cristiane in an enthusiastic review (RC, n° 37, August/September 2008) reports that “detention in Moravia might be compared to a forced to page 62 figure, but always a beloved one: Giuseppe Garibaldi. Garibaldi, hero of two worlds, who with the strength of his convictions, romanticism and personal charisma, has contributed towards unifying Bohemia and Italy, which during the same years, were striving for freedom from the Habsburg domination, to then rise as free, independent and united Nations.

of Antonio Salvotti, a magistrate from the Trentino area, who prosecuted the Italian patriots. A rather controversial figure - that of Salvotti - who despite

his being a sensitive intellectual and an acute investigator, independent in his judgments as a government official and firmly convinced of the Restoration

values, shows profound compassion for the human sufferance of these political prisoners. However, the main limit of Garavini’s novel does not lie in the dutiful reappraisal of judge Salvotti, but rather in the her attempt to demystify - on the basis of inadequate documentation and too many “you know..” - some pivotal figures of the Risorgimento period considered responsible, among other things, of defaming Austria for lying on the alleged tortures endured in the Moravian Spielberg prison. In an effort to disprove Le mie prigioni by

from page 59 in the Czech Republic to celebrate the 150 years of the unification of Italy, has turned out to be one of the most successful outside Italy”. We should underline that, ever since its design phase, the event had obtained enthusiastic support from the Italian Embassy in Prague which gave its patronage and was represented by

counselor Gianclemente de Felice. The conference saw the participation of a vast public, consisting mainly of our compatriots. National sentiment is perhaps greater when one is far away from the homeland and this is perhaps the other aspect2 that moved the participants. However, quite significant was also the participation of the Czech public,

who wanted once more to show their love and ties with il Belpaese dove l’si sona3. At the end of the celebrations, during the final farewell, the organizing committee presented itself wearing red shirts, to pay homage to the man, who more that anyone else, had believed in this dream of unity, of which he is the symbol – though often a controversial

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Polemiche editoriali 62

continua da pag. 61 filoaustriaca”, precisa Contegiacomo ad Antonio Carioti sul Corriere del 7 marzo scorso. Dalla ricerca emerge che i do‑ cumenti della stessa amministrazione austriaca confermano quanto descritto dal Pellico. Lo Spielberg era un carcere di massima sicurezza dove i detenuti erano reclusi in ambienti bui e malsani, legati ai muri con catene, in una condi‑ zione di solitudine pervasiva aggravata dalla soppressione di tutti i diritti indi‑ viduali – compreso ricevere cure medi‑ che o scrivere ai familiari – salvo spe‑ cifiche autorizzazioni dell´imperatore. Inoltre al vitto inadeguato (i patrioti Oroboni e Villa morirono di stenti) si ac‑ compagnava l´umiliazione, particolar‑ mente gravosa per dei nobili, di dover svolgere lavori da donna quali tessere, cucire e fare l´uncinetto. Ad integrazio‑ ne della preziosa pubblicazione di Con‑

tegiacomo aggiungiamo che, secondo quanto testimoniato – e stigmatizzato – da Cesare Beccaria (Dei delitti e delle pene, XXI), nei regimi monarchici le pene per i nobili erano generalmente più lievi, meno infamanti e spesso convertibili in sanzioni pecuniarie. Pertanto i patrioti, molti dei quali appartenevano appunto alla nobiltà, furono i primi a pagare in prima per‑ sona le conseguenze della propugna‑ ta uguaglianza davanti alla legge nel nome dell´unità e dell´indipendenza nazionale, mettendo in moto quel processo di civilizzazione che solo nel contesto nazionale unitario permise l´estensione dei diritti politici e civili a tutta la popolazione italiana. Come monito contro la deriva autole‑ sionista delle polemiche intorno alle celebrazioni del centocinquantena‑ rio dell´Unità d´Italia, polemiche

accomunate da un provincialismo di fondo dietro di cui aleggia il ben più gravoso spettro di un concetto di identità di patria mai affronta‑ to in modo adeguato, ricordiamo le parole del giurista Carlo Cardia sull´Avvenire del 27 agosto 2009: “Uno degli aspetti meno convincenti delle discussioni sulle celebrazioni unitarie è vedere rigettati sull´unità realizzata nell´Ottocento i problemi successivi e quelli di oggi. Come se le vicende, anche dolorose, di Paesi di nuova indipendenza possano addebitarsi all´indipendenza stes‑ sa, anziché agli sviluppi storici e ai problemi della modernità. Anche la denuncia della povertà e inconsi‑ stenza dei protagonisti del Risorgi‑ mento, oltre che ingenerosa, ignora che alternative storiche realistiche sono del tutto improponibili”.

from page 61 vacation” (Isabella Bossi Fedrigotti on the Corriere of 22 April 2008 had simply described the patriots as “armchair revolutionaries”). Rather inappropriate allegations, because a simple on site visit to the Spielberg fortress, perhaps even for a short summer vacation, would have shown that, in this still damp and forbidding environment, with small barred windows, plank beds, passage ways and torture cells, Garavini’s description is more akin to fiction than reality. Anyway, to definitively refute the ungenerous and approximate picture that seem to transpires from Fausta Garavini’s judgments, is a recent Spielberg publication – Documentation on the Italian political prisoners (Minelliana, Rovigo, 2010) by Luigi Contegiacomo, director of the Rovigo Public Records Office. The work – which consists of more than 40,000 documents - which had been considered secret and that are now preserved at Brno in the Moravian Regional archive – takes into account official documents from three distinct sources: the Moravian and Slesia governorship, the Spielberg administration and general police directorate at Brno. “A much more complete and objective documentation than that examined by Fausta Garavini, who used above all Salvotti’s collection

of letters that obviously afford a partial vision of the facts, that are decidedly pro-Austrian”, Contegiacomo points out to Antonio Carioti on the Corriere on 7th March. The research shows that even the documents of the Austrian administration actually confirm the description given by Pellico: the Spielberg was a maximum security prison, where prisoners were kept in dark, unhealthy cells, tied to the wall with chains in a condition of pervasive isolation, aggravated by the suppression of any kind of individual right – including the right to receive medical care or writing to one’s family – except for specific authorizations given by the emperor. Besides the inadequate food (the patriots Oroboni and Villa died of privation and hardship) they were subject to humiliation, that was particularly irksome for some of the nobles, who had to do the work normally done by women, such as sewing and crochet. As an integration to the precious publication by Contegiacomo, we would should add that, according what was testified – and stigmatized – by Cesare Beccaria (Dei delitti e delle pene, XXI) under monarchic regimes, penalties for nobles were generally less severe and less shameful and might often be converted into a fine. Therefore, the patriots, many of whom belonged to the nobility, were the first to face

the consequences for their championed cause for equal rights before the law in the name of national unity and independence, setting in motion that process of civilization that, only in the context of national unity, was to bring about the extension of political and civil rights to the entire Italian population. As a warning against the selfdefeating controversy surrounding the celebrations for the 150th anniversary of the Unification of Italy, (a controversy which is linked to an underlying provincialism, behind which lies the specter of a homeland identity that has never been adequately addressed), we may evoke the words of the jurist Carlo Cardia on the Avvenire on 27 August 2009: One of the less convincing aspects of these discussions on the unification celebrations, is to see today’s problems and those that followed the unification as a consequence of the unification that was attained in the 19th century, as if the events, at times tragic, of the newly independent Countries might be attributed to the independence itself, rather than to the historical developments and problems connected with modernity. Even the accusation of inadequacy and inconsistency of the Risorgimento protagonists, besides being ungenerous, ignores the fact that any realistic historical alternative is simply unacceptable.

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