Il Piccolo Giornale

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Anno IX • n° 7 • VENERDI’ 15 FEBBRAIO 2008

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Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio

Politica/2

Tasse

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E An non c’é più Ecco come reagisce la base

Indiscrezioni: Ceraso nella Rosa bianca?

Torchio migliora, ma lentamente. Alloni, intanto...

I nostri rifiuti ci costeranno il 5% in più

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Yes, you can. Il PdL, il Popolo delle Libertà, definito anche il “partito personale” del centrodestra è dato come sicuro vincitore alle prossime elezioni del 13 e 14 aprile. Gli ultimi sondaggi registrano almeno 10-12 punti percentuale di vantaggio sul Partito Democratico. Ho visto, infatti, martedì scorso a Porta a Porta un Berlusconi calmo, tranquillo, pacato, quasi soporifero. Non il solito Berlusconi. Del resto anche le domande, al lui rivolte dai quattro giornalisti presenti, non hanno certo contribuito a ravvivare la trasmissione Paucis temeritas est bono – la temerarietà è utile a pochi. E' mia impressione però che il Cavaliere non sia proprio così tranquillo e sicuro come vuole apparire. Persone a lui vicine sussurrano che non sottovaluta affatto l'avversario Walter Veltroni e non pensa assolutamente di avere già vinto. I consulenti, esperti in comunicazione, gli hanno consigliato di evitare, per adesso, il confronto diretto; deve convincere gli elettori che Veltroni non rappresenta il “nuovo”, assumere un tono pacato, e soprattutto affermare insistentemente che il PD è il partito di Prodi. La partita, gli dicono, si gioca negli ultimi dieci giorni, quando c'è da fare presa sugli indecisi e su chi, per adesso, ha deciso di astenersi. Sull'altro fronte Veltroni, che parte da sconfitto, sembra avere quella sicurezza di colui che non ha niente da perdere. Ha già scompaginato il quadro. Corre da solo (con questa legge elettorale sembrava un suicidio); si è svincolato dalla Sinistra radicale. La Cosa Rossa a sinistra, Berlusconi e Fini a destra, ergo automaticamente si posiziona al “centro”. In un paese di “moderati” non è poco. Ha preso a prestito il motto di Barack Obama candidato alle elezioni presidenziali americane, autore di un’incredibile rimonta su Hillary Clinton moglie del più famoso ex presidente Usa. “Yes, we can”, “possiamo farcela”, questo è il motto, con riferimento alla possibilità di cambiare la politica e il sistema americano.

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DUE FATTI SCUOTONO I CREMONESI

E’ STATO UN AGGUATO: E’ CADUTO DA 15 METRI: 1O TIFOSI ARRESTATI EDILE MUORE ALL’ARVEDI

Sono ultras del Padova che avevano assalito 2 cremonesi ferendone gravemente uno.

Era dipendente di una ditta esterna. Sindacati dell’edilizia proclamano uno sciopero.

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A pagina 6 Spettacoli

Proteste

Il treno Cr-Mn si blocca ancora: un’ora di ritardo a pagina 5

Krylov torna solista sul palco del Ponchielli ▲

Continua a pagina 5

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I giovani imprenditori Coldiretti istituiscono un concorso che premia l’originalità - a pag. 9


Cronaca

Venerdì 15 Febbraio 2008

Il nuovo partito: così An pronta al cambiamento Grillotti, Cappelletti, De Bona, Nolli e Borghetti in lista di Laura Bosio Da un giorno all’altro, si è chiesto ad An di rinunciare alla propria identità, di rinunciare ad essere partito, per confluire nel nuovo “partito unico”, il Popolo delle libertà. Una decisione da prendere dall’oggi al domani, difficile da digerire, senza dubbio, per i numerosi iscritti al partito. Un partito che ora è in bilico tra ieri e domani, tra l’esserci e il non esistere più.

Chiara Cappelletti

«La spaccatura tra chi ha accolto la notizia con entusiasmo e chi è rimasto spiazzato c’è stata, ed è stata anche notevole» dichiara il segretario provinciale Chiara Cappelletti. «Ma alla fine la scelta è stata quella della

compattezza, del restare uniti, qualunque cosa accada. E di dare un segnale forte all'’nterno del nuovo soggetto politico, se esso verrà formalizzato. Una coesione che mi ha stupito, e che considero molto positiva, in quanto rappresenta la scelta di andare avanti, sempre e comunque». Dunque una compattezza che ha dell’incredibile per una decisione piovuta dall’alto improvvisamente, al contrario di come è accaduto nel Pd dove il percorso di costituzione ha richiesto molto tempo, numerosi sacrifici, e che è andato incontro anche a defezioni. An invece, almeno apparentemente, si mostra ancora una volta compatta, anche a livello locale, stupendo chi gridava alla divisione, dopo l’esito dell’elezione per il segretario provinciale, che aveva visto vincere la Cappelletti contro Lamberto Grillotti. Acqua passata, se si pensa che ora, forse, le cose cambieranno. Intanto la federazione cremonese del partito è il primo partito sotto il Torrazzo a decidere ufficialmente la rosa dei candidati alle elezioni di aprile, nella lista unitaria con Forza Italia. «Una rosa

senza spine», la definisce il capogruppo del partito in Consiglio comunale, Nicoletta De Bona. «E la nostra federazione non è mai stata unita come ora. Grillotti ha avuto la valorizzazione che meritava, dopo essere stato messo da parte, alle precedenti elezioni, a favore dell’onorevole Santanché. La scelta odierna rappresenta un forte segnale di riappacificazione, per tutti noi». Una lista che conta due donne, De Bona e Cappelletti, appunto, lo stesso Grillotti proprio al primo posto, l’assessore di Crema Maurizio Borghetti, e l’ex consigliere comunale Roberto Nolli. «Abbiamo offerto nominativi il più possibile cre-

dibili» spiega Cappelletti, «per permettere ai vertici nazionali di giocare al meglio la loro partita. E anche in questa scelta vi è stata condivisione. Tutto il resto, poi, non dipenderà più da noi, ma dalle componenti che si sono unite a formare la lista unica». Ora il compito della Cappeletti sarà arduo: portare avanti An in attesa della definitiva formalizzazione del partito unico. «C’è un grande punto di domanda sul futuro», spiega. «Domenica sarò a Roma, dove si discuterà di questa questione, e del nostro ingresso nel partito unico. E devo essere pronta a quello che succederà, comunque andranno le cose».

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POLITICA ALTERNATIVA E ora si raccolgono le firme

Il PdAC si presenta per correre da solo «Quando siamo usciti da Rifondazione, un anno fa, dicevamo che il Governo Prodi avrebbe portato alla deriva il partito. Ora i fatti ci danno ragione». Parole dure e senza sconti, quelle di Francesco Ricci, il cremonese portavoce nazionale del partito di Alternativa comunista che si presenterà da solo alle elezioni con il simbolo della falce e martello. «Le forze di sinistra vogliono presentarsi alle elezioni eliminando ogni riferimento al comunismo e alle lotte operaie, riunendosi sotto l’effige dell’arcobaleno. Noi invece pensiamo che vi sia la necessità di ridare visibilità ai simboli della lotta operaia». Così il partito si mette in corsa, e già è partita la raccolta delle firme (solo a Cremona

devono raccoglierne almeno 2.250), per potersi presentare in Parlamento con il proprio programma. «Si tratta di un programma alternativo. E i nostri candidati sono operai, lavoratori precari». Ricci sarà candidato per il collegio di Cremona, il Lombardia 3. «Il programma parte dalla necessità di un’opposizione dei lavoratori rispetto a entrambi i poli, per arrivare, in un futuro, a un governo dei lavoratori stessi. Invece ora i profitti delle grandi aziende crescono, mentre i salari perdono velocemente potere d’acquisto. Puntiamo alla nazionalizzazione delle aziende in crisi, al ritiro delle truppe ovunque, al rinnovo dei contratti di lavoro da troppo tempo scalb duti».

Giuseppe Ceraso candidato nella Rosa bianca? Spunta il nome di Giuseppe Ceraso, ex Margherita, militante attualmente nel Pd, come candidato nella lista della Rosa Bianca. Sarebbe stato contattato dai vertici che avrebbero appunto chiesto al consigliere comunale di Cremona di candidarsi nel partito di Tabacci e Baccini per le politiche. Ceraso sta temporeggiando, non ha ancora dato una risposta, anche se dopo gli

Ma solo i circoli manterranno la propria identità

Forza Italia lavora su due diversi fronti stra schierata contro la Entusiasmo dalle fiFinanziaria. «E mi aula di Forza Italia sulla guro che alla fine, nonnascita di un partito ostante la ritrosia iniunico a centrodestra, ziale, anche l’Udc scelanche se per ora nesga la via dell’unione». sun nome spunta, a liAncora presto, sevello locale, per la lista condo Jotta, per fare che dovrà essere preprevisioni, anche se i sentata alle elezioni. sondaggi sembrano «Siamo affascinati daldare una maggioranza la prospettiva che si sta al centrodestra. delineando» dichiara il Dall’altra parte vi portavoce della federasono i Circoli di Forza zione cremonese del Ferdinando Quinzani Italia, nuovo organipartito, Mino Jotta. smo del partito, che a Che però, ora, guarda Cremona lavora sotto la guida di Ferdisolo alla campagna elettorale. «Il fatto che due partiti abbiamo deciso di conando Quinzani. «Siamo una delle componenti fondanti del Popolo delle esistere in questo nuovo soggetto politico è la cosa su cui concentrarsi. Le libertà, e in questo senso faremo cammodalità avverranno dopo. Noi partiapagna elettorale, riuniti sotto un’unica bandiera, e come tali andremo avanti». mo dal presupposto che il nostro congresso di fondazione fu quel famoso 2 Una fusione che terminerà dopo le elezioni, con la stesura di nuove regole, per dicembre 2006, quando tutti ci siamo trovati a Roma, come popolo delle limettere chiarezza e portare ad un sogbertà, e in cui la nostra gente ha dimogetto politico unitario. «Ci tengo a prestrato di essere più avanti della politica cisare» sottolinea Quinzani, «che menstessa, riunendosi per una manifestatre Forza Italia si scioglierà, per confluizione comune». Dunque, secondo il re nel partito unico, i circoli manterranleader cremonese di Fi, il primo passo è no la propria identità, una struttura che stato proprio quella grande manifestafarà politica all’interno del nuovo partizione romana che ha visto tutta la deto».

ultimi episodi avvenuti in consiglio comunale, sembra che al consigliere cremonese questo Partito Democratico stia un po’ stretto. E’ tempo di grandi manovre all’interno dei partiti. Anche il Pd sta muovendo tutte le sue pedine per le prossime politiche. Bodini e Fontana sono nomi sicuri, ma bisognerà attendere ancora un po’ per sapere la lista definitiva dei nominativi che ver-

ranno presentati all’interno del collegio cremonese. Intanto sono state fissate le date dei prossimi congressi che porteranno all’elezione del segretario provinciale e del coordinatore cittadino del Pd, rispettivamente il 29 e il 27 febbraio. I nomi sono quelle di Mauro Fanti, come segretario provinciale, e di Annamaria Abbate, coordinatore cittadino.


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Cronaca

Venerdì 15 Febbraio 2008

Quattro mozioni e odg sull’argomento, da altrettanti diversi soggetti. Ma nessuna passa

Bufera in Consiglio: il Papa divide il Pd Di Silvia Galli Quattro tra mozioni e ordini del giorno in consiglio comunale per esprimere solidarietà al Papa, o ai professori della Sapienza, o ad entrambi. Una seduta imprevedibile, perché nessuna delle 4 è passata. Né le tre mozioni (del Partito democratico, di Alleanza nazionale e di Forza Italia) dalla parte di Benedetto XVI e nemmeno la quarta, della sinistra radicale, a sostegno dei docenti che avevano criticato la visita del Pontefice. Un vivace dibattito che ha tenuto banco in quest'ultima settimana a colpi di mozioni, ordini del giorno, richiesta di ritiri, fino alla riunione di lunedì, poco prima del consiglio in cui lo stesso sindaco Gian Carlo Corada si è messo in gioco e ha rivisto e rielaborato l'ordine del giorno scritto da Giuseppe Ceraso, per cercare di mettere ordine almeno nello stesso Pd. Nel testo si richiama «la necessità che il libero confronto di idee non superi mai i livelli di un civile rapporto» e si propone «di esprimere solidarietà al Pontefice e il rammarico per non aver potuto tenere la sua Lezione magistrale». Sembra che queste due ultime righe siano state volute da Ceraso. Comunque la si guardi, il principale sconfitto sembra proprio il Pd. E lo si vede nella seduta del consiglio, con la discussione, durata quasi due ore, e un risultato finale che ha del paradossale: non passa nulla.

Papa Benedetto XVI

La mozione riscritta dal sindaco ottiene 15 sì, 7 no e 10 astenuti: all'interno dello stesso Pd votano contro i consiglieri Galletti, Balsamo e Rotelli. Si passa alla votazione della mozione di Maschi (An), viene respinta (a favore si sono espressi tutti i consiglieri di minoranza presenti in aula ed il consigliere del Partito Democratico Giuseppe Ceraso). Il Consiglio comunale ha respinto anche l’ordine del giorno del consigliere Piergiorgio Bergonzi. E poi si giunge al colpo di scena: Ceraso ritira la sua mozione originaria, ma con una mossa a sorpresa, Carlo Malvezzi (Fi) annuncia che l'avrebbe riproposta tale e quale. Viene respinta anche questa mozione.

I componenti del Pd dicono di non parlare di partito diviso, ma di «sensibilità diverse all’interno dello stesso Pd, che il partito interpreta». La seduta della mancata solidarietà al Papa si è conclusa con la decisione - su proposta di Bergonzi - di tenere un Consiglio comunale tematico sulle morte bianche. «La mia prima mozione pensata e presentata sull’emotività del momento forse non era completa» ha spiegato Giuseppe Ceraso. «Ho ritenuto di ripresentarla con maggiore completezza dei fatti e non stravolge le motivazioni che mi hanno spinto a presentarla, tanto che la richiesta di dare solidarietà da parte del consiglio è rimasta tutta. E’ strumentale e provocatorio che la minoranza ripresenti la mia mozione». Ceraso usa toni duri verso i tre che hanno votato contro: «Cosa diversa il comportamento dei tre colleghi della maggioranza che hanno volutamente non voluto far approvare la mozione con l’aiuto importante del sindaco. Certo una mozione può essere non condivisa, in ogni caso la solidarietà deve essere sentita. E allora bastava che il collega Rotelli esprimesse il suo no e magari uscisse dall’aula al momento del voto, questo per non metter in difficoltà la sua maggioranza».

I pareri di chi ha votato contro MARIA RITA BALSAMO «Questo argomento, mi sembra un qualcosa da tenere fuori dal consiglio» ha dichiarato Maria Rita Balsamo. «Ho votato contro la mozione di Ceraso perché mi sembrava di tipo ideologico. Ho apprezzato l’impegno del sindaco di mettere insieme le diverse anime del Pd. Mi sento di far parte del Pd, sono entrata per un progetto politico e non per schemi ideologici. Il mio non è stato un atto di ribellione nei confronti del sindaco. Inoltre, durante la riunione che si è tenuta prima del consiglio, ho

specificato che mi sarei attenuta a come si sarebbe sviluppato all’interno. Devo anche dire che avverto, da parte di certi consiglieri, che non esiste sensibilità nei confronti di certi temi come le morti bianche. A me non è stato chiesto di uscire al momento del voto. Non dobbiamo essere compatti, l’importante è che ci sia il disegno politico, ognuno ha un bagaglio politico, etico, che si porta dietro. Io provengo dai socialisti e mi riconosco in questo nuovo partito».

ROBERTO GALLETTI Roberto Galletti ha affermato: «Penso che su questioni di questo tipo si possano prendere posizioni differenti da quelle del partito. ho visto su questo argomento anche molte posizioni strumentali».

Dò piena fiducia al sindaco e alla giunta» ha aggiunto. «Su tutto il resto ho sempre votato e voterò a favore. Non è stato un atto di ribellione. Nei fatti il Pd è compatto e lo dimostreremo in cose ben più importanti».

PIERLUIGI ROTELLI «Ho votato contro non solo quella mozione, ma tutte e quattro» precisa Pierluigi Rotelli. «L'ho fatto perché il Papa, come i docenti critici, con la sua visita hanno ampio spazio di comunicazione. Forse sarebbe meglio dare la solidarietà a chi non ha voce. Nel gruppo del Pd abbiamo discusso a lungo sulla posizione da tenere, senza pregiudiziali ideologiche, e sono emerse posizioni diverse. È normale che in un par-

tito, come il nostro, che ha l'ambizione di rappresentare la società emergano orientamenti diversi. Ho apprezzato lo sforzo di Corada di trovare l'unanimità, non del Pd ma dell’intero Consiglio comunale». «Comunque»» ha aggiunto Rotelli, «state pure tranquilli: sulle questioni davvero importanti, come il bilancio, il gruppo sarà unito e nessuno si smarcherà».


Cronaca

Venerdì 15 Febbraio 2008

Sui binari del treno Cr-Mn torna a viaggiare il ritardo di Laura Bosio E’ di nuovo il caos sulla tratta ferroviaria MilanoMantova, per due volte nel giro di 15 giorni un locomotore rotto ha bloccato centinaia di pendolari nella buia campagna, al freddo e al semibuio. Sempre lo stesso treno, e sempre alla stessa ora: l’odissea continua. Ore 18.45, il treno parte puntuale dalla stazione di Milano, diretto verso Mantova nel suo percorso ormai quotidiano e ben rodato. Eppure qualcosa non va. Poco dopo la partenza, il treno si ferma. Tra i viaggiatori serpeggia lo sconcerto, le domande piovono e si sovrappongono l’una sull’altra, mentre le lancette dell’orologio scorrono inesorabili: 5... 10... 20... 30 minuti. E il treno non accenna a muoversi. Il personale di Trenitalia passa tra le carrozze, esortando alla calma, e promettendo una celere ripartenza. Tanto celere che l’arrivo a Cremona dei pendolari, ormai stanchi e stremati, è

Ma manca un interlocutore a cui rivolgere le lamentele stato con ben 90 minuti di ritardo. Stessa identica storia, sullo stesso identico treno, una settimana dopo (martedì 12 febbraio). Sessanta, stavolta, i minuti di ritardo. Infinita, di nuovo, l’esasperazione dei pendolari.

Alcuni pendolari della tratta Cremona-Mantova

«Per un certo periodo sembrava che le cose si fossero calmate» spiega Matteo Casoni, coordinatore

del comitato “In orario”. «Certo, non è che il servizio fosse impeccabile, ma almeno si riusciva a viaggia-

re. Da alcune settimane a questa parte, invece, abbiamo assistito al precipitare della situazione».

Disservizi, sporcizia e guasti sono all’ordine del giorno

Prosegue dalla Prima pagina

Ha ragione Silvio a non sottovalutarlo. Il Walter sa comunicare, trasmette sicurezza e fiducia, sembra dare garanzie di stabilità. Per adesso appare come la vera novità, è più giovane dell'avversario. Il suo ormai famoso “ma anche” risulta inconsciamente rassicurante. Sostiene il ruolo di Davide contro Golia, e in effetti, parte svantaggiato, ma si sa, molti finiscono per tifare per il più “debole”. Veltroni è figlio di un dirigente Rai, scomparso quando aveva un anno, e di Ivanka Kotnik figlia di un ambasciatore jugoslavo presso la Santa Sede, grande appassionato di cinema, ha nel cuore l'Africa e dice di aver ammirato e preso come riferimento figure come don Milani e John Fitzgerald Kennedy, indimenticato presidente americano, ancora idolo di molti. Se, in poco più di due mesi, riesce anche a far dimenticare il governo Prodi rischia davvero di farcela. Un mio amico che abita alla Balduina e che giura di conoscerlo bene, mi ha detto: “Si, jea pò fà” yes, you can. In attesa di conoscere i programmi resto tra “color che son sospesi”.

E non si tratta solo del locomotore, guastatosi misteriosamente per due volte sulla stessa linea. A peggiorare, secondo Casoni, sono state tutte le condizioni di viaggio nel loro complesso: carrozze in cui non funzionano nè riscaldamento nè luce, sporcizia ovunque, porte guaste, che non si aprono quando do-

L’APPELLO

«Che i nostri amministratori facciano qualcosa» Egregio Sig. Direttore, le scriviamo per porre l’attenzione sull’annoso problema dell’intasamento di alcune tratte ferroviarie del Territorio Cremonese e dei conseguenti disagi che quotidianamente subiamo noi pendolari (per lavoro e non per divertimento!). Rimpiangiamo il lontano 2004 quando i candidati alla Provincia si presentavano in stazione facendo volantinaggi e promesse su promesse. Ad elezioni passate i risultati dei cambiamenti ferroviari sono stati uguali a zero, almeno nelle tratte Cremona-Brescia e Cremona-TreviglioBergamo. L’On.Torchio (a cui vanno i nostri migliori auguri di un pronto recupero) nel suo programma prometteva‚ raddoppi selettivi su più linee (pag. 36 del suo programma elettorale). Nulla si è fatto! Noi pendolari per Bs ogni giorno dobbiamo subire‚ i ritardi derivanti dalla presenza di ben due “colli di bottiglia” (Cremona-Olmeneta e Brescia-S. Zeno).

Tengo a precisare che il termine è stato usato nel Piano Integrato della Mobilità della Provincia (approvato nel Consiglio Provinciale del 9/7/03) ed in uno Studio di fattibilità (approvato il 18/2/2004): in tali documento si evidenziava l’estrema criticità della tratte sopra menzionate. Su questo tratto a binario unico, transita di tutto, dal Pendolino, alla Freccia della Versilia, ai treni per Brescia ai merci, ai treni per Treviglio, ai treni da Parma per Brescia. Come è possibile andare avanti così? Parole, parole e parole! Soldi (nostri) spesi in studi di progetti che non verranno mai realizzati!! Ricordo che già 20 anni fa un giovane Torchio, deputato della Repubblica, in un’interrogazione al Governo chiedeva il raddoppio della Cr-Olmeneta (interrogazione del 13/10/87 a cui il sottosegretario ai trasporti Ghinami ha risposto picche mostrando lungimiranza da tricheco).

Ora noi siamo stufi di sentire parlare di nuovo di investimenti faraonici per il Ponte di Messina, penali pagate per studi a nostro giudizio non necessari, quando nella nostra realtà quotidiana non riusciamo a vedere l’applicazione di una minima realizzazione anche fin troppo logica in una Lombardia che è la regione a più alto bisogno di infrastrutture, perché esiste una realtà produttiva e per contro una situazione di arretratezza con altissimo grado di inquinamento atmosferico. Come mai Milano ha introdotto il Ticket per entrare nel centro storico? per sport? Poniamo ai nostri amministratori e ai nostri politici una semplice domanda a cui gradirei una sintetica risposta: quando vedremo i raddoppi promessi? Vogliamo solo una data, nulla di più. Intanto noi continuiamo a viaggiare in ritardo e con treni luridi. Coordinamento viaggiatori Cremona-Brescia

Alloni racconta come va avanti la Provincia in assenza di Torchio

«Abbiamo scelto il lavoro di squadra» Sta combattendo la sua battaglia, forse la più importante che abbia mai dovuto affrontare: quella per la vita. Con la sola compagnia dei medici e dei propri familiari, il presidente della Provincia, Giuseppe Torchio è ancora in prognosi riservata nel suo letto di ospedale, mentre le sue condizioni migliorano sì, ma molto lentamente. Viene costantemente tenuto sotto sedativi. Le sue condizioni generali, secondo gli ultimi bollettini medici, sono stabili, ma persiste la difficoltà respiratoria che lo tiene attaccato a un ventilatore, anche se si spera di poterlo staccare nei prossimi giorni. Intanto cosa accade negli uffici della Provincia? Tra la preoccupazione e l’ansia generale, è il vice presidente Agostino Alloni a tenere le redini dell’ente, in assenza del capo. «Nell’ultima giunta abbiamo deciso di puntare sul lavoro di squadra» spiega al telefono, raggiunto

Agostino Alloni proprio mentre si reca a far visita al suo presidente. «Dobbiamo puntare sul gioco d’equipe, e ogni assessore fa la propria parte, ci si divide i compiti. Io non sono in

grado di lavorare come faceva lui. Voleva essere presente in ogni questione di una certa rilevanza, lavorava in modo estensivo. Ha delle prerogative che lo rendono unico nel suo modo di fare, era presente ovunque. Per sostituirlo mettiamo in campo la squadra, il lavoro di gruppo». Intanto si continua a lavorare sulle questioni più urgenti: il Patto per lo sviluppo, l’Accordo quadro per lo sviluppo territoriale e il Piano di sviluppo rurale. L’imperativo è cercar di raccogliere quanti più contributi possibili da Regione, Stato e Europa, in modo da portare avanti al meglio i progetti. Ma il lavoro intenso non attenua la preoccupazione nei confronti del presidente. «Sappiamo che i tempi presumibilmente saranno lunghi, ma tutti speriamo che torni il più presto possibile. Noi tutti facciamo il tifo per lui» conclude Alloni. lb

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vrebbero, costringendo i pendolari a fare corse per raggiungere quella della carrozza accanto. Insomma, un disastro. Un ritorno al passato, per i pendolari della Cremona-Mantova, che hanno dovuto svegliarsi dall’illusione che le cose iniziassero davvero ad andare per il verso giusto. «Ora stiamo cercando di capire cosa esattamente sia accaduto» continua Casoni, «e se si tratta di un problema a livello generale, o se ha colpito soltanto noi». Ma le lamentele, proprio in questi giorni, arrivano anche dalla tratta CremonaBrescia per la quale alcuni pendolari si lamentano della situazione, sempre più disastrosa, e dei ritardi, che ormai non si contano neanche più. Il problema maggiore resta, come sempre, la comunicazione. «E’ davvero difficile trovare un interlocutore all’interno di Trenitalia» spiega ancora. «Prima, almeno, esisteva un responsabile di linea, a cui rivolgersi per avere un contatto. Ora invece quella figura non esiste più, e ci manca un riferimento con cui dialogare». Del resto è quasi comprensibile: meno riferimenti esistono, più difficile sarà per i pendolari far pervenire alla sede le proprie lamentele. Come dire: orecchio non sente, cuore non duole.

POLITICA

Si preannuncia caldo il congresso della Lega Il congresso di venerdì sera della Lega si preannuncia piccante e litigioso, in un clima di nervosismo generale. Due le schede: una per l’elezione del segretario provinciale, con i due candidati Carpani e Maccabelli, l’altra invece che servirà per eleggere i membri del direttivo. 14 i nominativi: ne passeranno solo dieci, quelli che andranno a far parte del direttivo provinciale insieme al nuovo segretario, per un totale di 11. Si tratta di Claudio De Micheli, Nicola Arrigoni, Giacomo Zaffanella, Fabio Marconi, Emiliano Ferrari, Alessan-

dro Petrucci, Angelo Lucini, Luigi Vecchia, Mauro Gallina, Vilma Cavagnoli, Fabio Grassani, Sergio Barili, Emiliano Ferrari, Filippo Bongiovanni. Presentati anche i due programmi. Sei le pagine di quello di Carpani, che si basa sulla trasparenza, sulla concretezza operativa e che ha come obiettivo quello di rafforzare gli enti locali e di lavorare sulla provincia, cercando di mantenere il trend positivo fino ad oggi raggiunto. Due le pagine per quello di Maccabelli, tutto incentrato sulla famiglia, la cultura e la tradizione.


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Cronaca

Venerdì 15 Febbraio 2008

Muore giovane operaio da Arvedi i sindacati dichiarano sciopero «La tragica sequela di morti sul lavoro deve finire» La morte sul lavoro del giovane Mourad Ramdaoui, operaio edile marocchino regolarmente nel nostro paese per guadagnare il pane per la propria famiglia, mi addolora profondamente e, con me, l'intera amministrazione Comunale di Cremona. Trasmettiamo alla moglie ed alla figlia che risiedono a Novara i sentimenti più sinceri di partecipazione e di cordoglio. La tragica sequela delle morti sul lavoro deve essere assolutamente interrotta. Bisogna ripristinare la regola che si lavora per vivere, non per morire. Occorre che a questo fine venga dato davvero un seguito alle parole di lutto

di Sara Pizzorni Un drammatico incidente, che punta i riflettori su quella che è diventata ormai una piaga sociale, le morti bianche. Avrebbe compiuto 27 anni venerdì Mourad Ramdaoui, il marocchino vittima giovedì mattina alle 10 di un infortunio mortale sul lavoro accaduto all'acciaieria Arvedi di via Riglio. Il giovane, in regola con il permesso di soggiorno, era un operaio edile di una ditta esterna, la Abs System di Gavardo, in provincia di Brescia, subappaltata dalla società Cmp, specializzata in coperture e montaggio dei tetti, al lavoro sul cantiere dell'Arvedi dal dicembre 2006. L’operaio stava effettuando lavori di tamponatura per il montaggio di lamiere del tetto del nuovo capannone, quando è caduto da un’altezza di circa 15 metri. Sul posto i medici del 118 che hanno cercato di rianimare il ferito, ma per il 27enne non c'era più nulla da fare. In via Riglio si sono recati anche i carabinieri e i responsabili dell'Asl che dovranno far luce sull’accaduto. La società Arvedi ha fatto sapere di aver commissionato la gestione della sicurezza del cantiere alla società Ceper Srl, impresa specializzata nella prevenzione dei rischi di infortunio che in questo momento sta collaborando con gli inquirenti per accertare le cause dell'incidente. Gli unici due testimoni del fatto, il capo cantiere e un collega dell'operaio, sono già stati sentiti. La vittima è stata trovata con indosso la cintura di sicurezza anticaduta. E' probabile che si sia sganciata,

e di condanna. C'é bisogno che alla tristezza ed alle condoglianze vengano fatti seguire atti concreti, misure precise, impegni di legge, circostanziate procedure amministrative che intervengano nel concreto per porre un limite a queste morti innocenti. Questa tragica notizia, che riporta anche la nostra città a fare i conti con una quotidianità fatta di lutti e di tragedie, ci lascia sbigottiti e quasi impotenti. Occorre invece reagire, concretamente, ogni giorno. Sono morti inaccettabili, alle quali non dobbiamo fare alcuna assuefazione. Gian Carlo Corada

oppure che l'operaio l’abbia slacciata, tutte ipotesi che sono al vaglio degli investigatori che per il momento hanno interdetto l'accesso alla parte del capannone interessata dall’incidente. Mourad Ramdaoui, residente a Novara, lascia una moglie e una figlia. Giovedì pomeriggio, in merito all'infortunio, si è svolta una conferenza stampa negli uffici

di cantiere, l'avvocato Luca Cordovana e un responsabile della Ceper Srl. All’incontro hanno partecipato anche i sindacati appartenenti alle sigle Fim Cisl, Uilm Uil, Filca Cisl, Fiom Cgil, Fillea Cgil, Feneal Uil. La società Arvedi, da parte sua, ha espresso profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore ed ha precisato che la collaborazione tra Arvedi e gli inqui-

me ciò che si sta facendo in merito alla prevenzione non sia sufficiente a scongiurare e a prevenire simili tragedie. La crisi di Governo rischia di ritardare l'approvazione dei Decreti attuativi della Legge 123/2007 sulla sicurezza, producendo un ritardo grave su una materia che necessita della massima urgenza. Il sindacato di categoria proclama 4 ore di sciopero che si terrà nelle ultime ore del pomeriggio del 15 febbraio di tutti i lavoratori edili impegnati presso i cantieri dell'acciaieria Arvedi Spa. Fillea-Filca-Feneal sono già impegnate in una campagna di assemblee con al centro i temi della prevenzione e della sicurezza, oltre a una straordinaria campagna attuata dagli enti bilaterali di settore. Fillea-Filca-Feneal moltiplicheranno i loro sforzi, per quanto di loro competenza, al fine di fornire ai lavoratori tutto il supporto a favore della prevenzione. In

«Urgono risultati concreti» Quella delle morti sul lavoro è una questione di grande drammaticità. Purtroppo, anche a Cremona, oggi è accaduto qualcosa di atroce: un tragico infortunio all’Acciaieria Arvedi è costato la vita ad un lavoratore di un’impresa appaltatrice esterna. Non posso che esprimere il cordoglio sincero dell’Amministrazione, oltre che mio personale, ai familiari della persona deceduta ed ai colleghi di lavoro. Sento fortissima la pena nell’esprimere sentimenti di lutto, perchè, ormai quasi quotidianamente, la cronaca, ci consegna una realtà drammatica, un vero bollettino di guerra, una lista nera che, ogni giorno diventa più lunga, quasi senza fine, dolorosa e inaccettabile. Non possiamo rassegnarci all’idea che le morti sul lavoro siano un prezzo obbligato da pagare sull’altare della crescita e dello sviluppo. Per queste stesse ragioni, dopo il dramma di Torino, costato la vita a sette operai, abbiamo potenziato il tavolo sulla sicurezza nei posti di lavoro, attivando una sinergia operativa con tutti gli

dell’acciaieria alla quale hanno partecipato Claudio Resemini, responsabile delle risorse umane del gruppo Arvedi, l'architetto Marco Corazza, responsabile dei lavori di cantiere, il collega Tomaiuolo, coordinatore per l’esecuzione delle opere

Enti coinvolti. Oggi appare ancora più urgente che si giunga a risultati concreti. Ciascuno di noi è chiamato a rafforzare ulteriormente il proprio impegno. Sono certo le imprese sapranno raccogliere gli allarmi e le segnalazioni che vengono dai sindacati e dagli stessi lavoratori. Nel chiedere un ancor più forte impegno comune non sono guidato dall’emotività del momento. Una società che voglia dirsi civile deve porre la sicurezza sul lavoro come priorità. Non è possibile che, nel 2006, in Italia, ci siano state oltre milletrecento vittime, circa mille solo negli ultimi dodici mesi. Nel rilanciare il tavolo abbiamo voluto ribadire che da forze politiche, sociali e culturali, deve venire l’impulso necessario all’affermazione di una rinnovata cultura del lavoro, del suo ruolo, della sua dignità, della sua tutela. Con questi sentimenti testimonio la mia vicinanza sincera e la mia partecipazione commossa al dolore dei familiari, degli amici e dei colleghi. Agostino Alloni

renti è massima per capire quali siano state le mancanze a livello di sicurezza. Cordoglio è stato espresso da parte dei sindacati che hanno definito le morti sul lavoro «un’emergenza nazionale». «Questo drammatico incidente evidenzia co-

relazione al drammatico susseguirsi di infortuni gravi e mortali e per la generalità del tema della sicurezza che non è circoscrivibile al solo settore dell'edilizia, Cgil, Cisl e Uil proclamano un'ora di sciopero generale provinciale per il 25 febbraio».

Alloggi popolari, crescono gli affitti Effetti pesanti sugli affitti degli alloggi popolari con un aumenti che potrà arrivare fino al 90%, a causa della legge regionale sui nuovi criteri per il calcolo dei canoni di locazione degli alloggi Erp. Nel comune di Cremona ci sono 800 alloggi popolari, 300 sono dell'Aler mentre 500 sono direttamente gestiti dal comune. «L'unica possibilità di abbattimento dei costi» ha spiegato il sindaco Corada «è quello di modificare il costo convenzionale (criterio base per il calcolo del canone) fino ad un massimo del 20% in relazione al pregio oppure allo

stato di conservazione dell’immobile o complessi di unità abitative». La Regione non ha dato inoltre la possibilità ai Comuni di potere adattare i parametri, che sono alla base del calcolo dei canoni, alla realtà locale, per cui il Comune si troverà ad applicare a Cremona lo stesso costo convenzionale di Milano, dove i costi di costruzione sono ben diversi e ben più alti. I vertici dell’Aler non si sono dimostrati disponibili ad applicare l’abbattimento del 20%, in quanto a loro giudizio non percorribile per disposizioni avute da FederCasa e

dalla Regione. La Giunta ha stabilito di proseguire il confronto con le rappresentanze sindacali per giungere ad accordi per l’abbattimento del costo convenzionale per tutti gli alloggi di proprietà comunale anche se gestiti dall’Aler. Coinvolgere l’Anci regionale per aprire un confronto con la Regione che metta in evidenza le problematiche gravi che l’applicazione della normativa comporta a Cremona. Assumere iniziative di informazione pubblica che facciano chiarezza sulle responsabilità regionali e sul ruolo del Comune.

DALLA PARTE DEI CITTADINI di Damiano Talamazzini Responsabile Provinciale Patronato Epaca

Ausili per assistere un handicap grave Questa rubrica rappresenta un luogo d’incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile provinciale del Patronato Epaca, ci sono novità per chi deve prestare assistenza continuativa ad un familiare con grave disabilità? Lettera firmata In tema di permessi ai sensi della legge 104/92, l’Inps ha pubblicato nel corso del 2007, un Messaggio in cui esamina l'aspetto dei programmi di assistenza fornendo precise indicazioni, citando testualmente: «Al riguardo occorre, innanzitutto, premettere che tale programma deve essere prodotto esclusivamente dai lavoratori che ricadono nella fattispecie prevista dal punto 4 della circolare suddetta e precisamente: i lavoratori che risiedono o lavorano in luoghi distanti da quello in cui risiede di fatto la persona con disabilità in situazione di gravità, ma che, comunque, prestano al portatore di handicap un’assistenza sistematica ed adeguata». Ciò premesso, le Sedi richiederanno il programma in questione, quando il tempo normalmente necessario per coprire tale distanza superi i 60 minuti. A tal proposito si specifica che il «Programma di assistenza» consiste in una sostanziale pianificazione motivata delle modalità con cui il lavoratore intende assistere il disabile in situazione di gravità. Queste precisazioni erano attese poiché una circolare precedente aveva appena riformulato tali requisiti indicando come nuovi criteri la sistematicità e l’adeguatezza dell’assistenza, rispetto a quelli di esclusività e continuità precendentemente richiesti. La domanda per beneficiare dei permessi deve essere accompagnata da un documento indicato come “programma di assistenza”. Il nuovo messaggio interviene proprio per precisare cosa si intende per “programma di assistenza”: una pianificazione delle modalità con cui il lavoratore ha intenzione di assistere il disabile che chiarisca sia le motivazioni della richiesta (visite mediche programmate, sostituzione di personale badante o di altro familiare nell’assistenza, ecc.) sia il piano mensile di utilizzo dei permessi. Tale pianificazione deve essere prodotta in forma di dichiarazione congiunta da parte del lavoratore e della persona con handicap in carta semplice. Nel caso in cui intervengano significative variazioni al piano di assistenza presentato (es. il ricovero a tempo pieno della persona disabile) il lavoratore dovrà informare tempestivamente il datore di lavoro e la Sede INPS competente riproponendo il programma. Ai fini del godimento di questa agevolazione, è stato eliminato l’obbligo della convivenza con il familiare da assistere, tuttavia, ha previsto che l’assistenza sia effettuata con continuità e che sia effettuata in via esclusiva. Il diritto del familiare alla scelta della sede di lavoro più vicina al proprio domicilio non può farsi valere, nei casi in cui la convivenza sia stata già interrotta con l’assegnazione della sede lavorativa ed il familiare tenda a ripristinarla, attraverso il trasferimento in una sede più vicina al domicilio del familiare bisognoso di assistenza. Resta ferma la necessità di valutazione della compatibilità dell’esercizio di tale diritto, con le esigenze economiche ed organizzative del datore di lavoro. La Corte di Cassazione, con una sentenza dell’agosto 2002 ribadisce come l’art. 33 della legge 104/92 non determini l’insorgere di un diritto assoluto o illimitato, ma presupponga la compatibilità con l’interesse comune, precisando le esigenze economiche ed organizzative del datore di lavoro, soprattutto per quel che riguarda i rapporti di lavoro pubblico, che se non rispettate possono tradursi in un danno per la collettività. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un’adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811


Cronaca

Venerdì 15 Febbraio 2008

Avevano assalito 2 tifosi della Cremo fermi all’autogrill

Spedizione punitiva,sono stati arrestati dieci ultras padovani di Sara Pizzorni E' stata una premeditata spedizione punitiva quella dei una decina di ultras del Padova Calcio che nel tardo pomeriggio del 2 dicembre aggredirono due tifosi della Cremonese che si erano fermati per una sosta all'autogrill di Soave. Un episodio che ha suscitato scalpore, orrore, e tanta sete di vendetta nelle fila della tifoseria cremonese. Sono così finalmente arrivate ad un punto cruciale le indagini delle Digos di Verona e Padova che hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip presso il tribunale di Verona Monica Sarti, a carico di altrettanti ultras padovani, tutti tra i 33 e i 35 anni, ritenuti responsabili del raid, il sequestro di cinque autovetture usate per l'aggressione, e dodici decreti di perquisizione domiciliare disposti dalla procura della Repubblica

di Verona. L'articolata attività d'indagine, coordinata dal procuratore di Verona Guido Papalia, si è conclusa con l'inequivocabile ricostruzione dei fatti e l'individuazione degli aggressori, ultras del Padova Calcio, i quali, a bordo di svariate auto, sin dal capoluogo patavino pedinarono i due pullman con a bordo un centinaio di tifosi della Cremonese che stavano tornando a casa dopo aver assistito all'incontro di calcio PadovaCremonese, disputatosi allo stadio «Euganeo» e valevole per il campionato nazionale di serie C1 girone A. Mentre la maggior parte dei passeggeri si trovava all'interno dell'esercizio pubblico, nell'area di servizio di Soave, un gruppo di persone con i volti nascosti da cappucci, berretti e sciarpe e armato di bottiglie, mazze da baseball, spranghe e cinture con fibbie, all'improvviso

L’autogrill dove si è svolto il fatto

si scagliò contro alcuni tifosi lombardi, che erano rimasti all'esterno dell'autogrill. Terminato il blitz, repentino quanto violentissimo, il commando si dileguò lasciando a terra Stefano Gagliardi, 32 anni, di Pizzighettone, sostenitore della Cremonese, che riportò lesioni gravissime perché colpito ripetutamente con pugni, calci allo stomaco, colpi di bottiglia e di mazza alla testa, tanto da essere ricoverato d'urgenza al vicino ospe-

dale di San Bonifacio dove fu sottoposto ad un immediato intervento chirurgico per l'asportazione della milza. Per la drammaticità della vicenda, da subito venne predisposta una task force investigativa composta dal personale delle Digos di Verona e Padova con la collaborazione degli agenti di Cremona e della sezione veronese della polizia stradale. Giovedì la conclusione delle indagini con l'individuazione dei responsabili.

Le strade si tingono di sangue Tre morti in due giorni, in due tragici incidenti Tre persone, tra cui un bambino di un anno, morte a distanza di un giorno. E' il tragico bilancio di due distinti incidenti stradali accaduti in settimana dove hanno perso la vita Lisa Vergallo, 32 anni, di San Bassano, il suo bambino Luciano e Davide Ghidetti, 18enne casalasco, promessa del basket locale. Il tragico incidente che ha riguardato mamma e figlio è accaduto lunedì sulla Paullese, in territorio di Grumello Cremonese. La 32enne, che viaggiava con il piccolo Luciano Cotti, di un anno e 5 mesi, ha perso in controllo della sua Opel Agila che ha sbandato sull'opposta corsia di marcia finendo di striscio contro un autocarro. L'auto, come impazzita, si è scontrata frontalmente con un secondo mezzo pesante che viaggiava dietro il primo. Il giovane al volante del secondo autoarticolato, un 31enne di Agrigento, ha fatto di tutto per evitare l'auto. La Vergallo è morta sul colpo, mentre il figlioletto è spirato poco

più tardi. Dalle testimonianze di alcuni automobilisti, sembra che la 32enne si sia distratta girandosi a controllare il bambino. La notizia ha gettato nella disperazione il marito della vittima che lavora a Milano come bidello in una scuola. La coppia ha un'altra bambina piccola, Larissa, di quattro anni. Il giorno prima un'altra giovane vita è stata spezzata in un incidente nel mantovano, tra Mariana e Piubega. Davide Ghidetti, 18 anni, era a bordo di una Mini insieme a tre compagni della Tazio Magni di Gussola. Si stavano recando a Piubega dove avrebbero dovuto disputare una partita, ma il destino li ha fatti scontrare con un'Audi TT condotta da un avversario della Polisportiva Piubeghese. Per Ghidetti, di Scandolara Ravara, non c'è stato nulla da fare. Feriti gli altri ragazzi coinvolti nell'incidente. Ghidetti, nato a Casalmaggiore, lascia i genitori e due fratelli più piccoli. Davide frequentava l'ultimo anno dell'Itis tecnologico a Cremona.

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Bulli quindicenni in azione. Denunciati

Rubano bici a un invalido Allarme bullismo a Cremona dove due 15enni sono stati denunciati perché ritenuti responsabili del furto odioso di una bicicletta speciale, a tre ruote, di proprietà di un invalido di 68 anni, che ha perso le gambe 40 anni fa in seguito a un incidente stradale. Dopo il furto della bicicletta, messo a segno mentre l'invalido era a messa nella chiesa di San Francesco, i due ragazzi sono stati individuati da un ufficiale della polizia urbana di Cremona, grazie anche alla collaborazione del

parroco e della gente dello Zaist, quartiere dove il disabile vive ed è conosciuto da tutti. I due minori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Brescia. La bicicletta speciale rubata è stata restituita al 68enne che ha tirato un sospiro di sollievo. Per lui, che nel corso della vita ha subito qualcosa come 60 operazioni, il mezzo che quei ragazzini hanno rubato con tanta leggerezza, è fondamentale per andare avanti.

Nuovo “caso burqua” Fermata dai vigili una donna col volto coperto Spunta un altro “caso burqa” a Cremona. Una coppia di magrebini è stata fermata in piazza del Comune dai vigili per identificare la donna. Tra il marito di lei e gli agenti della polizia municipale è nato un battibecco perché lo straniero non voleva che la compagna mostrasse il volto. Per risolvere la situazione è stata chiamata una vigilessa. che è riuscita nell'intento di identificare la magrebina. «Stiamo facendo i dovuti accertamenti», ha spiegato il vice comandante della polizia mu-

nicipale Pierluigi Sforza. Nelle prossime ore, infatti, nei confronti della coppia potrebbero scattare delle denunce. L’episodio fa tornare alla mente il caso di Monia Mzoughi, la 37enne moglie dell'imam Mourad Trabelsi, condannato per terrorismo. Alla Mzoughi, sotto processo, è contestata la violazione della normativa sulla pubblica sicurezza, perché «in luogo pubblico e senza giustificato motivo indossava un velo che ne rendeva difficile il riconoscimento».

Stupito l’avvocato: «Non c’erano le prove per la condanna»

8 mesi alla guardia giurata Condannato a otto mesi, pena sospesa, non menzione, Cosimo M., assolto, invece, Roberto T.. E' stata pronunciata giovedì la sentenza nei confronti delle due guardie giurate dell'Ivri accusate di furto aggravato in concorso di 50 milioni e 800 mila lire. L'accusa aveva chiesto per ciascun imputato una pena di 8 mesi e 600 euro di multa, mentre la difesa l'assoluzione per «l'assoluta mancanza di prove». Il fatto si era consumato il 25 gennaio del 2001. Per la Procura gli imputati, mentre si trovavano nei locali dell'istituto di vigilanza, si erano impossessati di un plico contenente il denaro diretto alla Banca Popolare di Cremona. Gli im-

putati erano assistiti dagli avvocati Alessandro Zontini, Simona Bracchi e Cesare Gualazzini. «Aspetteremo le motivazioni della sentenza», estremamente sorpresi per la sentenza di condanna del suo assistito. «Non è emersa una sola prova durante il processo della colpevolezza delle due guardie giurate». Secondo l'accusa, i due imputati avevano introdotto nella sacca del denaro un plico che era stato dimenticato vicino alla cassaforte. La denuncia era stata sporta dall'amministratore delegato dell'istituto di vigilanza. Il teste aveva spiegato come avvenivano le operazioni nella sala “conta”: i plichi, sacchetti di plastica

sigillati dove era inserito il denaro, venivano confezionati; successivamente i contenitori venivano trasferiti nella stanza della cassaforte. Qui i vari equipaggi trasferivano i soldi in sacchi che poi erano caricati sui furgoni. Da quando emerso dal processo e dalle dichiarazioni dei vari testimoni, c’era però una certa disorganizzazione del lavoro del personale che ogni giorno maneggia milioni di euro e la non totale chiarezza delle relazioni di servizio del registro di carico e scarico dei valori. Neanche i filmati interni dell'istituto visionati in aula avevano chiarito cosa fosse realmente accaduto quel giorno.

IL CASO

In manette subito dopo la rapina

Il materiale sequestrato dalla polizia

57enne preso dalla polizia in v.le Concordia. Aveva un vero e proprio «kit» del rapinatore

Un vero e proprio «kit» del rapinatore è stato trovato dagli uomini della Questura durante le indagini effettuate in seguito all'arresto di Gabriele L., 57 anni, residente a Brescia, preso dopo aver messo a segno una rapina alla San Paolo Imi di piazza Stradivari. Nella sua auto, trovata parcheggiata in viale Concordia, e nella sua abitazione, gli agenti hanno trovato una seconda pistola, altre pallotto-

le a punta cava, guanti in lattice e qualora avesse scelto di entrare in azione a mani nude, era in possesso di uno speciale collante che, applicato sulle dita, avrebbe impedito l'identificazione delle impronte. Gabriele L. è un pluripregiudicato con alle spalle numerose rapine a mano armata ai danni di diversi istituti di credito. Il 57enne, un uomo dalla corporatura robusta e alto 1,80, mascherato

con un parrucchino e un paio di occhiali, armato, aveva fatto irruzione poco prima di mezzogiorno di lunedì alla San Paolo Imi dove in quel momento erano presenti cassieri e clienti. Si era fatto consegnare un bottino di 3mila euro ed era fuggito in sella alla sua bicicletta verso via Solferino, ma era stato rintracciato e bloccato dagli agenti grazie alla tempestiva segnalazione della banca.


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Cronaca

Venerdì 15 Febbraio 2008

Villa: «Deve coprire i costi dell’azienda»

I rifiuti costano di più: è in aumento la Tarsu di Silvia Galli Aumenta la Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Del 5%. «Deve coprire i costi di servizio dell'azienda», così ha giustificato l'aumento l'assessore Celestina Villa durante la presentazione del bilancio in consiglio comunale. «Avrà un impatto su una famiglia cremonese che occupa un appartamento di 100 metri quadrati di circa 5 euro all’anno» ha continuato l'assessore, che poi di contro ha messo in evidenza le agevolazioni per quei «nuclei famigliari con reddito da pensione inferiore a 7.500 euro annui

Celestina Villa

che saranno esentati dal pagamento della tassa». Il sindaco in precedenza aveva spiegato che l'ammi-

In Breve CREMONA «S’ILLUMINA DI MENO» La Provincia di Cremona aderisce alla campagna «M’illulino di meno», lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar. Il 15 febbraio sarà la giornata nella qualle tutti gli aderenti alla campagna sono invitati a ridurre i consumi energetici. La provincia si è impegnata ad assumere alcune iniziative per favorire anche quest’anno il successo dell’iniziativa. Quest’anno la trasmissione si è proposta di coinvolgere anche le comunità internazionali nella campagna della sensibilizzazione verso il risparmio energetico. L’ufficio di Agenda 21 provinciale ha perciò coinvolto tutte le reti con le quali è in contatto dalle Agenda 21 locali in Italia ed Europa alle reti per gli acquisti verdi. Un’invito all’adesione è stato fatto a tutte le amministrazioni comunali della provincia. Inoltre, la provincia partecipa ai progetti europei nell’ambito del programma Energia inteligente europa. Infine, promuove il risparmio energetico grazie anche alle numerose iniziative di sensibilizzazione in campo nazionale ed europeo legate al la campagna «Procura +» di cui la provincia di Cremona è vicepresidente.

L’INCONTRO PER I FAMILIARI DI UVA nistrazione non avrebbe provveduto ad alcun aumento di tasse e l'assessore ha anche detto che nonostante questo aumento «per il terzo anno consecutivo non verranno aumentate le imposte locali, ad eccezione della tassa rifiuti». Il bilancio di quest'anno, in sostanza, è un bilancio di continuità con i programmi e i progetti avviati negli anni precedenti. L'attenzione dell'assessore si è spostata sulle tante agevolazioni che proseguiranno quelle del 2007, con una novità per quest'anno, e cioè «il capitolo di spesa all’interno del Bilancio 2008 di assegnare un contributo per l’acquisto dei libri di testo agli alunni della prima

classe della scuola media. In questo modo si estende la sfera degli aventi diritto alle fasce escluse dalle normative statali e regionali». Altre agevolazioni: la detrazione Irpef del 19% per le spese sostenute dai genitori per il pagamento di rette relative alla frequentazione di asili nido introdotta dalla Finanziaria 2007 e la detrazione Irpef, sempre del 19%, prevista dalla Finanziaria 2008 per le spese sostenute dalle famiglie per l’acquisto di abbonamenti fino a 250 euro al servizio di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale. Inoltre dal 2008 alle 1.199 famiglie cremonesi che erano già esentate dall’Ici per effetto delle sole detrazioni comunali, grazie all’ulteriore detrazione dell’1,33% stabilita con la Finanziaria 2008, si uniranno altre 4.621 famiglie, per un totale di 5.820 nuclei familiari.

Venerdì 29 febbraio alle 15,30 presso il Centro studi (biblioteca) di fondazione Sospiro, si terrà il primo incontro annuale per i famigliari del Centro duirno integrato alzheimer. Il direttore del dipartimento anziani Daniele Villani tratterà il tema «Le malattie della memoria». L’appuntamento è esteso ai famigliari inseriti nei servizi di Unità di valutazione alzheimer (Uva), nei servizi territoriali a tutte le presone interessate.

FONDI RACCOLTI CONTRO LA LEUCEMIA Sono state quasi 200 le persone che sabato sera hanno voluto prendere parte alla cena beneficia organizzata dall’Ail presso il castello di san Lorenzo Picenardi. L’obiettivo era la racolta dei fondi per la ricerca delle cure contro le leucemie. Il ricavato verrà utilizzato per un’altra borsa di studio. L’associazione ha voluto donare una «Chiave d’argento» per come è andato il percorso dei malatti guariti e come hanno superato la malattia. Il dottor Sergio Morandi era stato premiato dal presidente della provincia, Giuseppe Torchio, con «La chiave del prestigio» per l’impegno professionale. A seguire la cena e poi l’intrattenimento musicale a cura del coro Folk di Castelverde. Da parte del presidente dell’Ail e degli organizzatori sono stati ringraziati tutti coloro che hanno voluto esseri presenti e agli sponsor che hanno contribuito alla organizzazione della cena.

GIOVANI IMPRENDITORI E LA CHIESA I gruppi giovani delle associazioni economiche cremonesi hanno deciso di incontrare monsignor Fisichella, venerdì 15 febbraio, presso la sala Maffei, ore 17 (l’incontro è aperto a tutti). Nella missione dei giovani imprenditori è importante diffondere la cultura d’impresa. L’obiettivo è quello di conoscere e ascoltare l’esponente importante della Chiesa italiana per entrare appunto nella analisi della visione laica e cattolica della società, della politica e di tutto quello che quotidianamente avviene.

Toponomastica: no a Slava Rostropovich A Cremona nessuna via intitolata a Slava Rostropovich, cittadino onorario di Cremona e il più grande violoncellista al mondo morto il 22 aprile 2007 all'età di 80 anni. La Commissione toponomastica che si è riunita martedì scorso, ha deciso, all'unanimità, di rimandare la decisione sulla proposta di intitolargli una strada o scoprire una statua in suo onore. La motivazione che ha indotto tutti i componenti a non prendere in considerazione al momento la proposta è che non sono state presentate le 100 firme, previste dallo statuto della commissione. La richiesta era stata avanzata da Leonidas Rafaelian, uno dei liutai più conosciuti, e dal presidente dell'Associazione nazionale della liuteria italiana, Gualtiero Nicolini. L'agenda della Commissione, di cui sono entrati a far parte anche quattro consiglieri comunali (due della maggioranza e due della minoranza), era molto densa di punti. Ma l’argomento principale non inserito nell'ordine del giorno è stata la proposta di spostare dal Duomo a piaz-

za Roma una statua raffigurante Giovanni Paolo II, a cui i Giardini pubblici sono dedicati. Dopo la discussione si è optato per il trasferimento con una votazione che ha visto 6 sì e quattro no. Si è spaccata la Commissione e si è spaccata anche la rappresentanza politica al suo interno: a favore i consiglieri del Pd Giuseppe Ceraso, di Forza Italia Laura Carlino e di Alleanza nazionale Irene Nicoletta De Bona. Contro, l'esponente di Rifondazione comunista Paola Trombini. Contrari anche tre degli esperti: Gianfranco Taglietti, Angela Bellardi, Aldo Puerari. E divisa pura la giunta: mentre il sindaco Gian Carlo Corada, presidente della Commissione, ha votato a favore, l'assessore alla cultura Gianfranco Berneri si è astenuto.

Si verificherà ora se la statua e la lapide in ricordo del Papa polacco potranno coesistere dal punto di vista tecnico o no. Tra le varie proposte prese in considerazione non è stata accettata l’idea di dedicare una via in ricordo del medico Bruno Pari. Nonostante la commissione fosse divisa sulla collocazione di un busto al Cimtero in ricordo di Sandro Talamazzini, alla fine è valso il voto favorevole del presidente di commissione, ago della bilancia nelle situazioni di parità. Il giornalista televisivo avrà dunque il suo busto. Neanche presa in considerazione invece l’idea del consigliere dei Verdi Matteo Lodi che aveva chiesto di intitolare una via al premio Nobel per la pace Al Gore. («Evidentemente Lodi si è dimenticato che Al Gore è vivente», hanno ironizzato in Commissione) e un’altra ai «Caduti civili della guerra in Iraq». Disposto invece un approfondimento sulla proposta, sempre dei Verdi, di intitolare una strada a Gandhi: il padre del pacifismo e dell'India merita, è stato detto ieri, una via o una piazza di pregio.


Agricoltura

Venerdì 15 Febbraio 2008

9

L’idea di istituire «Oscar Green» è dei giovani imprenditori agricoli della Coldiretti

Un concorso che premia l’originalità Si chiama «Oscar Green» ed è un concorso nazionale nato per premiare le imprese agricole più originali e capaci di testimoniare il contributo offerto dall’agricoltura alla società in termini di valore, sicurezza, fiducia e

qualità della vita. A proporlo, con l’obiettivo di dare spazio all'innovazione in agricoltura, sono i giovani imprenditori agricoli della Coldiretti, che tornano a ricordare obiettivi e modalità di adesione a questo impor-

tante “oscar”. «Vogliamo premiare le nuove idee in agricoltura, valorizzando quelle imprese “giovani”, non solo anagraficamente, che si sono maggiormente distinte in progetti innovativi e che posso-

MERCATI - SETTIMANA DAL 8/02/2007 AL 14/02/2007 UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

Tonn.

249,00

267,00273,00

261,00266,00

--

Tonn.

224,00225,00

232,00233,50

227,00229,00

234,00235,00

Tonn.

N.q.

446,00449,00

437,00444,00

--

Tonn.

242,0-251,0 N.q.

N.q N.q

250,0-255,0 258,0 -263,0

N.q N.q

Tonn.

146,00148,00

164,50166,00

172,00175,00

168,00169,00

Tonn.

N.q.

104,0-114,0 104,0-114,0

--

--

Tonn.

N.q.

50,00-66,00 30,00-35,00

15 kg.

2,98

2,980

2,980

2,990

SUINI lattonzoli locali

25 kg.

2,00

2,000

2,000

2,050

SUINI lattonzoli locali

30 kg.

1,70

1,700

1,700

1,790

SUINI lattonzoli locali

40 kg.

1,36

1,370

1,370

1,480

Suini da macello

156 kg.

1,185

N.q

1,135

1,157

Suini da macello

176 kg.

1,185

N.q

1,165

1,195

Suini da macello

Oltre 176

1,185

N.q.

1,065

1,125

vacche fris. 1°qualità (p.v)

Kg.

1,80-2,10

Montichiari peso vivo 090-1,03

0,970-1,02

--

Vacche fris. 2°qualità (p.v)

Kg.

1,60-1,70

0,67-0,80

0,770-0,820

--

Manze scottone 24 mesi

Kg.

2,05-2,35

1,080-1,910 1,080-1,250

--

Kg.

1,00- N.q.

N.q.

0,950-1,250

--

(50-60Kg) pie blue belga

Kg.

3,00-4,50

4,10-4,50

4,200-4,600

--

BURRO pastoriz.

Kg.

2,00-2,05

1,95.

--

--

PROVOLONE VALPADANA

Kg.

5,05-5,20

5,05-5,15

--

--

Kg.

5,30-5,50

5,25-5,45

--

--

Kg.

6,35-6,55

6,25-6,55

6,590-6,700

--

Kg.

6,45-6,60

6,75-7,10

7,080-7,230

--

Kg.

--

--

--

--

PRODOTTO FRUMENTO tenero buono mercantile

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SEMI DI SOIA nazionale

ORZO NAZ. peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

CRUSCA alla rinfusa

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PAGLIA press. rotoballe

SUINI lattonzoli locali

Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.

Vitelli Baliotti

MODENA

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fino a tre mesi

PROVOLONE VALPADANA oltre tre mesi

GRANA Scelto 01 stag. 9 mesi

GRANA Scelto stag. 12-15 mesi

Latte naz. Crudo (16-30 giugno)

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledi del mese. Questo dato, conseguentemente,va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il venerdi quello zootecnico che fa riferimento a quello di Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì, Modena il lunedì.

no fungere da modelli per gli altri imprenditori» Arevidenzia mando Tamagni, presidente di Giovani Impresa Coldiretti Cremona. «L'obiettivo è far conoscere ai cittadini e a tutte le aziende agricole le esperienze vincenti di operatori che hanno saputo costruire progetti di impresa competitivi e allo stesso tempo sostenibili, rafforzando il legame con il loro territorio». «Possono partecipare al concorso Oscar Green tutti gli imprenditori agricoli, singoli o associati, operanti sul territorio nazionale e di qualsiasi età che, all'interno del proprio percorso imprenditoriale, abbiano sviluppato un'idea innovativa, che si rispecchi in una delle

I giovani della Coldiretti

sei categorie del premio» aggiunge Giacomo Maghenzani, segretario di Giovani impresa Cremona. «Naturalmente invitiamo le imprese agricole del nostro territorio a farsi avanti. Siamo a disposizione per tutte le informazioni e tutto l’aiuto del caso. Sarebbe motivo di grande orgoglio se, a primeggiare, fosse un’azienda del nostro territorio». Le categorie del concorso sono: «stile e cultura di im-

presa», «sviluppo locale», «energia per il futuro», «esportare il territorio», «oltre la filiera», «Campagna Amica». Giovani impresa Coldiretti Cremona ricorda che le domande per la partecipazione possono essere presentate attraverso il sito www.coldiretti.it entro e non oltre le ore 24 del 29 febbraio 2008, mentre non sono ammesse domande in forma cartacea.

Incontro sul piano di sviluppo Promosso da Giovani impresa e Donne impresa Coldiretti Cremona, si terrà lunedì 18 febbraio, alle 17.30 presso l’Ufficio zona Coldiretti di Cremona, un incontro dedicato al Piano di sviluppo rurale 2007-2013. E’ uno dei numerosi appuntamenti previsti da Coldiretti Cremona sul territorio, con l’obiettivo di offrire agli imprenditori agricoli un’informazione tempestiva e completa in merito ad uno strumento certamente importante, che

apre indubbie opportunità di sviluppo per le aziende. L’incontro sarà introdotto da Barbara Manzoni, responsabile provinciale di Donne impresa, e da Armando Tamagni, delegato di Giovani impresa, ed accoglierà gli interventi di Paola Fraschini, responsabile Psr per Coldiretti Cremona, e Aldo Bellandi, segretario di Agrifidi Cremona. Il moderatore sarà Roberto Biloni, presidente dell’organizzazione.


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Venerdì 15 Febbraio 2008

Un ringraziamento a tutto lo staff del dottor Magnani Egregio Direttore, non ho la minima idea di come si faccia a comporre una lettera di pubblico ringraziamento, ma il cuore mi detterà. Questo nostro povero Ospedale Maggiore di Cremona, riffuggito come peste da diverse persone, a me personalmente ha dato prova di grande professionalità (che conta molto), e immensa umanità e comprensione (che conta anche di più). Nello specifico, mi riferisco al reparto di otorinolaringoiatria, diretto dal dottor Maurizio Magnani, al suo eccellente staff di collaboratori, all’indefesso personale paramedico, che mi hanno oltremodo stupito per competenza e pazienza, e ridato la voglia di combattere, che con la malattia avevo perso. Un encomio speciale al dottor Roffi. Simona Mori

Non esiste nessun accordo tra Fi e Pd Egregio Direttore, Abbiamo letto con stupore le dichiarazioni del consigliere provinciale di Rifondazione comunista Giampaolo Dusi secondo le quali «l’ultimo anno in Provincia non sarà dei più tranquilli» e che «il clima non sarà serenissimo e le divergenze non mancheranno». I consiglieri provinciali del Partito Democratico assicurano gli elettori che fino alla fine dell’attuale mandato amministrativo opereranno nel concreto per completare il programma sottoposto al giudizio e al voto dei cittadini, in piena lealtà con la maggioranza, nel rispetto delle opinioni di tutti e ricercando dove è possibile le convergenze di tutto il consiglio provinciale.

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Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)

Progetto Grafico: Gianluca Galli

Numero chiuso in tipografia: Giovedì 14 Febbraio ore 24,00

Abbiamo l’obiettivo di risolvere i problemi e non di fare inutili e dannose polemiche. Il consigliere di Rifondazione comunista Dusi, poi, afferma che esistono «accordi palesi tra Forza Italia e Partito Democratico», gli fa buona compagnia il consigliere dei Verdi Andrea Ladina secondo il quale esiste un patto tra FI e PD «più evidente in Comune che in Provincia»: sono dichiarazioni alle quali non vale la pena rispondere. Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico

Auspico una campagna elettorale per la gente Egregio Direttore, auspico una campagna elettorale, vivace, ma educata, intelligente, rispettosa, e che sia centrata sui problemi dei cittadini più deboli, e più bisognosi. Una campagna elettorale che discuta pure dei grandi temi da risolvere in Italia, nuova legge elettorale, conflitto d‚interessi, difesa della nostra meravigliosa costituzione, del raggruppamento dei partiti, alla troppa burocrazia, alla mafia, della malavita organizzata, dell‚evasione fiscale, della sicurezza, rilancio dell‚economia, sul rispetto dell‚ambiente, sui diritti civili, e di tanti altri grandi temi. Quello che vorrei e che auspico, però, è che la campagna elettorale sia fatta in mezzo alla gente e con la gente, e per sentire in particolare i cittadini più penalizzati e dei più deboli della nostra società, dai lavoratori, ai pensionati, ai malati, agli anziani, ai diversamente abili. Da questi emergerà sicuramente il bisogno di più sicurezza dentro e fuori casa, sui posti di lavoro, dai prezzi elevati dei beni consumo di prima necessità, e il costo della vita troppo elevato, stipendi bassi, pensioni basse. Anche se bisogna riconoscere al governo di centrosinistra, negli ultimi due anni in cui è stato al governo, di aver fatto tante cose buone per il sociale e per le persone più bisognose. Bisogna però, fare molto di più. Nella campagna elettorale c’è bisogno di coinvolgere il maggior numero possibile di persone, in particolare di giovani, favorire e invogliare la loro partecipazione, per elaborare assieme a loro progetti per la sicurezza, progetti per prevenire incidenti sul lavoro, progetti per prevenire incidenti stradali, progetti per l’educazione alla legalità, al rispetto delle regole, progetti in cui far si che i servizi sociali, diventino sempre migliori, dalla sanità, alla scuola, ai trasporti, ai servizi socio assistenziali sul territorio. Poi, lasciatemelo dire, aumentare subito i salari dei lavoratori dipendenti, che sono troppo bassi. Aumentare anche le pensioni, e diminuire le tasse da subito. Servirebbero poi progetti di gestione della cosa pubblica e privata, per far si che la politica non sia un costo, ma una risorsa. In Italia c’è bisogno di una politica alta, vera, onesta, trasparente, quella che una parte dei politici fa già, quella priva d’interessi personali, una politica che sia al servizio dei cittadini, degli interessi generali, una politica che abbia a cuore il bene comune degli italiani. Per far si che la non politica, il qualunquismo, l’indifferenza,

l’egoismo, siano superati con l’impegno morale diretto, con la passione, con la responsabilità, con il protagonismo. Per far si che sia una politica ricca di risorse umane, di idee, una risorsa democratica, e che si dia anche un codice etico di comportamento. E di questo ci sarebbe bisogno in ogni settore pubblico e privato della società italiana, per renderli più sani e limitare i costi. Qui ce ne sarebbe molto da dire: dai calciatori, allenatori, dirigenti, corridori di bici, di moto, di automobili, personalità di spettacolo, conduttori di trasmissioni tv, dirigenti pubblici e privati, e tante altre categorie, che guadagnano fior di milioni di euro all‚anno, e magari, tanti di loro evadono anche il fisco. Anche per queste categorie ci sarebbe bisogno di ridurre i costi, che sono pur sempre direttamente o indirettamente a carico della collettività. Su queste categorie privilegiate, inviterei anche i mezzi d’informazione a parlarne molto di più, dare il proprio contributo a fare un’informazione a trecentosessanta gradi. In conclusione invito, tutti a fare una campagna elettorale, ascoltando molto bene, la gente, i cittadini, i loro suggerimenti, i loro bisogni, analizzarli a fondo, ed inserirli nei programmi elettorali, e negli obbiettivi da raggiungere, per arricchirli di contenuti reali. Obiettivi che devono essere quelli di costruire e raggiungere una società più equa, più giusta migliore, piena di diritti, e di valori veri per tutti i cittadini italiani. Francesco Lena

Aumentare gli stipendi e ridare valore al lavoro Egregio direttore, aumentare gli stipendi per ridare valore al lavoro. E’ questa una delle priorità assolute per i nostri territori, e per l’intero Paese, che il Partito Democratico della Lombardia affronta con una campagna di mobilitazione, con incontri, banchetti, e volantinaggi nelle piazze, nei mercati, davanti alle scuole e ai luoghi di lavoro. Una settimana in cui i mille circoli del territorio, nati a fine gennaio, saranno i protagonisti: animeranno il dibattito e organizzeranno iniziative locali aperte a tutti. Per trovare soluzioni all’impoverimento delle famiglie e per arrivare a costruire una flessibilità sicura, soprattutto per i giovani, quattro sono le proposte del Pd: aumentare subito le detrazioni Irpef per i redditi da lavoro dipendente, forti detrazioni fiscali per le donne lavoratrici, detassare il salario di produttività, istituire il salario minimo per i lavoratori precari. Oggi, una famiglia su due vive con meno di 1.900 euro al mese e dal 2000 gli stipendi dei lavoratori sono fermi. I redditi delle famiglie con capofamiglia lavoratore dipendente - dal 2000 al 2006 - sono rimasti sostanzialmente stabili nonostante l’aumento del costo della vita. Gli incrementi degli stipendi sono stati di fatto azzerati dall’inflazione e da questa situazione sono colpiti principalmente donne e giovani. Servono interventi forti per reagire a questa situazione. Maurizio Martina segretario del Pd Lombardia

ROBIN HOOD di Maurizio Guerrini

Basta con le ingerenze della Chiesa Mala tempora currunt. Con una “sofisticata operazione di polizia” sei poliziotti hanno fatto irruzione nel reparto di ostetricia del Policlinico dell’università Federico II di Napoli in seguito ad una denuncia, si dice anonima, secondo la quale nello stesso reparto del nosocomio napoletano, era in corso una interruzione di gravidanza al di fuori dei termini di legge. Un intervento chirurgico invece assolutamente legale ed ordinario, secondo i medici, se non fosse che la feroce e volgare campagna antiaborista, scatenata nel paese dalle gerarchie vaticane, sta condizionando i comportamenti e i linguaggi fino a sfiorare il grottesco e il paradosso. Fatto sta che i sei pubblici ufficiali hanno interrogato una donna reduce da poco meno di mezz’ora da un intervento traumatico sotto il profilo psicologico per ogni donna, per di più, secondo i giornali, senza nessuna autorizzazione, arrivata solo in un secondo tempo, in forma non scritta ma telefonica, da parte del magistrato di turno a causa delle insistenze del personale medico. Se i fatti sopra elencati si dimostrassero veri, è arrivato il momento di dire basta, perché si è oltrepassata la misura. Ci sono interrogativi molto gravi che richiedono immediate risposte: le richiedono allo Stato, ai suoi obblighi nei confronti delle cittadine e dei cittadini, obblighi dettati dalla Costituzione e dalle leggi. Ciò che è accaduto a Napoli è di una violenza inaudita, ma c’era da aspettarselo, perché non è niente altro che la traduzione nella realtà di quella farsa

Consulenze esterne: una spesa esagerata

grondante sangue messa in scena per settimane da coloro che in nome della vita vogliono invece limitare fortemente la libertà delle donne in materia di autodeterminazione, per di più dentro un quadro di una vera e propria intromissione religiosa nelle prerogative di uno stato laico. Siamo di fronte ai primi segnali di traduzione pratica di una campagna ideologica che cerca anche e soprattutto rappresentanza politica e che punta a condizionare sia il partito di Berlusconi che il partito democratico. Siamo di fronte ad una tremenda battaglia ideologica, tanto ideologica da apparire per quello che in fondo è: la maschera di una crisi di autorità ed autorevolezza di poteri esterni alla laicità dello Stato. Poteri che giungono, non a caso, a disperarsi per la scomparsa, come sostiene il quotidiano dei vescovi italiani, per un partito di vera ispirazione cristiana che conti . Sarà per questo che cercano di condizionare tutti e due i partiti che, al momento, in ipotesi contano di più. Anche per questo occorre che ve ne siano altri di partiti e che, soprattutto vi sia una sinistra forte, plurale e unita. Porre un argine a quella deriva si può, come dimostrano, in misura minore, i recenti fatti del consiglio comunale di Cremona: chi era andato per suonarle e in cerca di visibilità personale con una strumentale mozione (respinta anche grazie alle contraddizioni apertesi dentro il partito democratico) di solidarietà al papa per i fatti della Sapienza è stato suonato. Ben gli sta, la colonna di chi scende, a cura di Rigoletto, questa settimana è tutta sua.

Egregio Direttore «Si accentua nelle pubbliche amministrazioni la crescita di una burocrazia di vertice costituita in maniera esponenziale da soggetti esterni, ai quali vengono conferite funzioni dirigenziali talvolta senza regole predeterminate di selezione che assicurino la trasparenza delle scelte effettuate». E ancora: «In misura sempre maggiore le funzioni nobili vengono portate all’esterno e svolte da

più eclatante, per quanto ancora sotto inchiesta, è di certo quello che riguarda il Comune di Milano, con i novanta incarichi sotto la lente dei magistrati. Un caso a cui il procuratore fa riferimento quando parla di «un esposto che ha denunciato l’avvenuto conferimento da parte di un solo grande ente lombardo di consulenze ed incarichi per un complessivo importo di 45 milioni di euro». L’inaugurazione del nuovo anno giudiziario dei magistrati contabili è sotto l’insegna di questa e di un´altra emergenza, quella dei derivati e, in generale, degli strumenti finan-

collaboratori di fiducia degli organi politici e di direzione». E’ duro il richiamo lanciato ieri dal procuratore regionale della corte dei Conti Domenico Spadaro agli enti pubblici lombardi: troppe consulenze esterne, troppi incarichi d’oro a danno delle casse dello Stato, e quindi dei cittadini. Il caso

ziari di cui le amministrazioni locali fanno, a volte, un uso troppo disinvolto. E’ il presidente Giuseppe Nicoletti ad ammonire gli amministratori, ricordando loro che «la Regione o l’ente che hanno sottoscritto gli strumenti finanziari debbono attestare di aver preso piena conoscenza dei rischi

e delle caratteristiche dei medesimi». Gli esempi di sprechi e storture portati dai magistrati di via Marina sono tanti, in ogni settore dell´amministrazione della cosa pubblica. Soltanto nel 2007 sono state aperte 1.694 vertenze, con un raddoppio, rispetto al 2006, dei danni complessivamente contestati, da oltre 41 milioni di euro a quasi 88; in aumento anche la somma recuperata con le sentenze definite l’anno scorso: circa 1 milione e 250mila euro sui cinque milioni dell’importo totale delle condanne di primo grado.Un consuntivo serve però anche a capire le emergenze future: per questo il presidente e il procuratore hanno insistito sul tema delle consulenze esterne e dei doppi incarichi. «C´è una diffusa esternalizzazione delle attività istituzionali mediante l’affidamento a professionisti terzi di incarichi più vari, che troppo spesso non presentano i caratteri tassativamente chiesti dalla legge quali presupposti dell´incarico», ha ammonito Spadaro, il cui ufficio ha aperto 122 nuove vertenze, con undici casi in cui sono già state depositati gli atti di citazione. Cita se stesso e la sua giunta, come esempio di riduzione dei costi della politica, il presidente della Regione Roberto Formigoni: «La macchina regionale costa a un lombardo 40 euro, la metà della media nazionale; i dipendenti sono scesi dal 1995 a oggi da 4.400 a 3.000, e i dirigenti da 548 a 250, mentre le consulenze sono state ridotte al minimo». Attacca il vicesindaco Riccardo De Corato: «Le finanziarie degli ultimi anni bloccano qualsiasi possibilità di assunzioni: o dismettiamo i servizi o dobbiamo ricorrere a qualche consulenza». Andrea Delindati


Lettere & Rubriche IL VENERANDA Radio Tv e giornali francesi e italiani tornano ad occuparsi con insistenza del binomio Sarkozy - Bruni. La Carla, italiana del sud è invitante ed invidiata da uomini e donne, il Sarko di lontane origini slave, è il nuovo ospite dell'Eliseo, il palazzo Chigi d'oltralpe,solo invidiato da quasi tutti i politici francesi e italiani. La sua popolarità è in calo: ma lui ha confidato: «je m'en fiche» - (chi se ne frega). Forse intendeva «...nel mio privato,quando è l'ora,calo ciò che serve».

L’equità fiscale non esiste: bisogna tutelare il contribuente Egregio Sig Direttore mi permetta di esprimere, attraverso la Sua rubrica, alcune considerazioni personali circa la vicenda che ha visto alla ribalta il pilota Valentino Rossi e tanti altri personaggi più o meno noti. Premetto che al noto campione riconosco meriti sportivi, simpatia, successo, fama e lauti guadagni ma, pur essendo un suo fan, non ho certamente apprezzato il gesto di sdegno che ha manifestato in oc-

casione della notifica dell’accertamento fiscale ed ancor più il fatto che sia furbescamente ricorso al patteggiamento (ammissione di colpa) per risparmiare una bella sommetta. Ciò che qui mi importa evidenziare non è il comportamento “logico” del soggetto fiscale, bensì i motivi che hanno indotto i Signori dell’Agenzia delle entrate “bontà loro” a questo importante sconto determinando un notevole danno alle casse dello Stato ed alla comunità, causando inoltre una ingiusta dimostrazione di equità fiscale. Se i dati riportati dalla stampa sono reali, il citato contribuente sanerà la propria posizione con una somma pari a circa al

BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni

CAMPANE A MARTELLO NELLE TERRE DEMANIALI [...segue] Gli agrari frontisti, assegnatari di quei terreni, dai quali ottenevano profitti con pochi o nessun investimento, fecero intervenire i carabinieri a rimuovere i cartelli, minacciando di denunciare alla magistratura i lavoratori che procedevano a queste simboliche occupazioni. Ma il movimento in quella fase non si fermò, anzi in località come Gussola e Torricella si passò da una occupazione simbolica ad una effettiva e si procedette al taglio dei pioppi a ciò adatti. Tutto ciò era pienamente giustificato dato l’alto numero di lavoratori disoccupati o con poche giornate, essi avevano bisogno letteralmente di sfamare le famiglie e le terre demaniali potevano permetterlo sottraendole alla rendita degli agrari frontisti il cui diritto era basato solo sul fatto che una loro proprietà era confinante con quei terreni. In questa occupazione si dimostrava in pieno la giustezza della lotta: si tagliavano gli alberi maturi dei boschi cedui, e nello stesso tempo si procedeva al rimboschimento ed alla cura di quel suolo per il rilancio produttivo futuro. A Torricella nel pieno dell’inverno 1949 – 50, il legname tagliato fu portato a spalla in paese. Si voleva venderlo e distribuire il ricavato, in base al lavoro prestato, tra chi aveva lavorato nei terreni demaniali. Mentre i lavoratori erano nel bosco si affiancò alla catasta un automezzo: era di un agrario frontista che, con la protezione dei carabinieri, intendeva portare via e vendere lui quel legname. Ma ci fu chi si accorse subito del fatto, qual-

cuno andò al campanile e fece risuonare la campana a martello (quella campana che da tempi immemorabili serviva ad avvertire tutta la gente, magari sparsa nella campagna, di qualche incombente minaccia sul paese...). Al suono di quei rintocchi la popolazione si riversò tutta in piazza, l’automezzo non potè partire, venne anzi scaricata la legna già messa sul camion. Lavoratori, donne, ragazzi col loro massiccio intervento costrinsero il frontista e gli stessi carabinieri a fare marcia indietro. Sulla piazza era insorta anche una forte discussione. I lavoratori ribattevano al frontista, che vantava supposti diritti, e ai carabinieri che quei terreni non erano stati affidati in base ad una asta ma per la complicità di uffici che avevano scelto la trattativa privata, e documentavano come in base a questo favoritismo il frontista avesse avuto profitti senza fare nessun investimento e senza nessun beneficio sociale per la comunità, vera proprietaria di quei terreni. Nei boschi della golena di Torricella ricordo che lavoravano un centinaio di lavoratori, uomini e donne, quando verso le 11 sospendevano il lavoro si mettevano attorno al fuoco per consumare qualche fetta di polenta riscaldata con un pezzo di formaggio o di salame e un bicchiere di vino. La scena era una rappresentazione della genuinità di quella gente, della coscienza del buon diritto che avevano. Dalla serena forza dei loro volti ed atteggiamenti si mostrava la convinzione di fare un lavoro utile a sè stessi e al paese.”

20% dei redditi accertati. Il sottoscritto come tanti altri cittadini, per altro non destinatari di redditi di quella portata, hanno puntualmente pagato mensilmente il proprio carico fiscale con aliquote vicine anche al 40% e si sono visti detrarre dal proprio Tfr, maturato in anni di lavoro, somme molto vicine al 30%. Qualcuno mi può allora spiegare dove sta la tanto sbandierata equità fiscale? Chiedo quindi a questi Signori dell’Agenzia delle entrate che diano conto agli onesti contribuenti delle ragioni che hanno originato questa loro importante decisione, quale potere o autorità è loro delegata per assumere decisioni di questa portata visto che l’entità della riduzione non mi risulta ascrivibile ad un solo abbuono di sanzioni, more, o, men che meno a condoni emanati dal Governo. Ai comuni cittadini non è data la possibilità di mercanteggiare, di sottrarsi o ritardare alcun prelievo fiscale, perché invece agli evasori vengono consentite azioni di questo genere? A seguito di questo anomalo e poco trasparente comportamento le associazioni preposte alla tutela del cittadino dovrebbero intraprendere le necessarie azioni affinché lo Stato proceda al giusto e corretto recupero di queste somme, che potranno essere impiegate in opere a favore di tutta la comunità. Mi auguro, ad esempio, che l’Adusbef si faccia carico del problema con lo stesso impeto ed ardore che in altre occasioni ha dimostrato, tutelando così l’onesto contribuente. Mario Lauro Pisati

Nessuna scusa al senatore Bodini. Chiedere perdono? In confessionale! Egregio Direttore, il già senatore del Partito Democratico Paolo Bodini, chiede di rivolgermi a Lei e al suo quotidiano (vedi lettera allegata) per dirimere una vecchia vicenda giudiziaria. La riassumerò. Nel 2005 pubblicai sulle colonne del quotidiano «La Padania» (organo della Lega Nord) documenti contabili in cui si certifica che, il già senatore, nella sua qualità di Presidente della Triennale, ha concesso consulenze professionali retribuite al figlio Riccardo e all’architetto Federica Lusiardi Bianchini che, per sua stessa ammissione, è moglie di un cugino di sua moglie: ovvero sua parente. Sia il già senatore, sia la cugina di secondo grado hanno proposto querela per diffamazione nei miei confronti, attribuendomi, nell‚articolo che conteneva i documenti contabili, un titolo da me mai fatto. Difficile è stato spiegare a Bodini i meccanismi giornalistici che sovrintendono alla redazione di un quotidiano. Neppure davanti alle sollecitazioni dei vertici delle istituzioni locali e del Partito Democratico locale, il già senatore ha voluto tornare su i suoi passi. Ma transit. Quello che ora l’ex sindaco mi chiede, attraverso il suo giornale, per rimettere la querela, è che mi penta pubblicamente per aver pubblicato documenti contabili che lo riguardano; atti che, per altro, sono già stati consegnati dai miei legali alla Procura della Repubblica e al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Monza. Or be-

ne essendo cristiano e cattolico, anche se forse non adulto e praticante come si conviene, ho solo un luogo dove pentirmi: il confessionale di una chiesa cristiana cattolica. Davanti a un prete di questa confessione religiosa. O almeno fintanto che non mi si comunichi che è stato reintrodotto il culto del Romano imperatore. Per il resto rivendico la libertà di pubblicare documenti ufficiali, con bolli e cere lacca comprese, che riguardano un amministratore che ha avuto chiare responsabilità politiche e gestionali in questa città che non è più la mia. Rivendico la professionalità dei giornalisti ancora in grado di fare inchieste anche se scomode. Rivendico la forza e l’onestà di un giornale come «La Padania», organo di un movimento, come la Lega Nord, che si e‚ sempre battuto per la trasparenza nella pubblica amministrazione. Nei giorni scorsi ho letto, proprio sulla stampa, un accorato appello dei componenti dell’ultima segreteria dei Ds, partito in cui Bodini è stato eletto, sull’eticità in politica, dopo altri fatti di cronaca giudiziaria in cui non voglio entrare. Ecco sarebbe bello sapere che ne pensano di questa situazione. Da parte mia ho dato mandato al mio avvocato di presentare querela per calunnia nei confronti del già senatore, Paolo Bodini, e dell’architetto Federica Lusiardi Bianchini. Roberto Fiorentini Direttore di Telepadania

Ottima idea scegliere i candidati con delle primarie Egregio Direttore, Alle 16,31 del 13 febbraio un'agenzia batte la seguente notizia «Pd, candidati scelti con le primariette». Che dice «I candidati del Pd per le elezioni del 13-14 aprile saranno scelti attraverso delle piccole primarie, in cui verranno chiamati a decidere tutti gli iscritti o forse tutti i 3 milioni e mezzo di cittadini che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre». L'ufficio stampa del Partito Democratico, in una nota diramata subito dopo, precisa: «Il termine “primariette” non ci appartiene e dipende esclusivamente da una scelta del giornalista che, con tale termine, esprime anche un giudizio, che noi stigmatizziamo, su un importante strumento democratico con cui il partito sta completando il suo processo costituente, anche in vista della prossima tornata elettorale». Primarie? Primariette?... Primarioline? Ha fatto bene l'ufficio stampa del Pd ad intervenire immediatamente per fare chiarezza. Comunque sia, la sostanza non cambia! Veltroni ed il suo gruppo dirigente hanno dimostrato, anche con questa scelta, la propria lungimiranza e una grande capacit` di essere in sintonia con il Paese. Tutti i “primaristi” - dopo tanti anni di battaglie per far vincere l'idea della partecipazione e della riforma della politica - salutano con gioia ed entusiasmo questa sacrosanta decisione. Abbiamo insistito tanto, in questi lunghi anni, ed abbiamo fatto bene. Gutta cavat lapidem.... e l'abbiamo scavata, finalmente, quella benedetta pietra! Deo Fogliazza

Giuseppe Scalisi - CGIL Cremona

Due tempi La caduta di questo Governo proprio non ci voleva. Non tanto perché era particolarmente amato dai cittadini avendo in mente grandi riforme che tutti attendevamo (non aveva i numeri) ma neppure una “leggina” sul conflitto di interesse che avrebbe restituito un po’ di dignità a questo Paese, un po’ più di normalità. Questo Governo, sarà ricordato, come purtroppo altri Governi di centro sinistra, per aver abbassato il debito del Paese chiedendo ai cittadini (noi) grandi sacrifici e per aver promesso la restituzione in un secondo momento dei benefici derivanti dalla lotta all’evasione a chi le tasse le ha sempre pagate. E proprio quando tutti noi oramai eravamo già nell’ottica di spendere il “tesoretto”, non che ci aspettassimo molto, speravamo di avere qualche giorno di respiro in più rispetto alla fatidica terza settimana, patapunfete cade il Governo e tutti noi siamo rimasti… Noi che aspettavamo con ansia il 2° tempo, non tanto per pareggiare e andare ai supplementari per “giocarsela”, ma almeno per poter accorciare le distanze tra il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni rispetto all’aumento dei redditi da lavoro autonomo. Ci hanno detto che stavamo giocando una partita a due tempi magari con andata e ritorno e invece ci siamo accorti che valeva il golden gol: chi ha segnato per primo ha portato a casa l’intero bottino. I have a dream! Sogno un Governo che ci faccia fare gol per primi. Ma forse più che un sogno è un’utopia.

Gatti che scompaiono nel nulla: bisogna fare qualcosa Egregio Direttore, settecento gatti di diverse colonie feline sono scomparsi nel nulla a Desenzano del Garda nel giro di pochi anni, solo nei mesi scorsi dalle colonie sono scomparsi complessivamente una quarantina di mici. Ora le gattare che gestiscono le colonie si sono rivolto all’Associazione italiana difesa animali e ambiente, che attraverso la propria sezione provinciale di Brescia stà lavorando per mettere fine alla tragica moria di mici nel paese che si trova sulle righe del lago di Garda. Il primo atto è quello di capire come mai siano scomparsi cosi tanti gatti dalle colonie feline di Desenzano e come mai queste sparizioni continuano con una cadenza impressionante. Settecento gatti morti in un solo paese seppure in qualche anno sono un numero impressionante ora la prima questione è di capire come mai queste sparizioni possono avvenire con questa cadenza impressionante, sappiamo che sulla vicenda stanno indagando le forze dell’ordine, noi attraverso il nostro servizio legale informeremo della drammatica situazione anche i Nirda, che sono il corpo di tutela degli animali della Forestale, nel contempo anche grazie all’interessamento della consigliera regionale bresciana Monica Rizzi che è la relatrice in regione del nuovo regolamento di attuazione della legge regionale sul benessere degli animali stiamo avviando una serie di contatti con l’amministrazione comunale locale in modo da poterci incontrare presto per affrontare insieme il problema e trovare la soluzione, sappiamo che in questi giorni sono iniziati i lavori per il nuovo gattile, si tratta di un passo in avanti molto importante che seguiamo con grande e doverosa attenzione vogliamo comunque innanzitutto chiarire

le motivazioni che stanno dietro a queste sparizioni, anche se in questo caso specifico non possiamo parlare di presenza di sette sataniche o altre simili situazioni. Ricordo infine che il maltrattamento e ancora peggio l’uccisione dei gatti delle colonie feline rappresenta un reato penale che la legge punisce severamente e noi faremo di tutto per trovare i responsabili di questa mattanza e consegnarli alla giustizia. Lorenzo Croce

Sulla dignità delle persone occorre un ironico rispetto Egregio Direttore, il mitico “Milonga” può incantare i serpenti ma non incanta me. Se voleva essere ironico proprio non “c’azzecca” e infatti nessuno ha colto l’ironia nel suo pezzo. Per favore non mi si faccia la lezioncina sulla libertà di stampa. In questa provincia sono editati due quotidiani, quattro settimanali, due televisioni, una radio. Un pluralismo informativo che non ha eguali in Italia per una realtà così piccola. Si pubblica di tutto e di più. Altro che “articoli graditi”, come diceva Totò: ma mi faccia il piacere. Più semplicemente quando si maneggia l’onestà e la dignità delle persone occorrerebbe magari un ironico rispetto, non un disinvolto chiacchiericcio. Vede Direttore, la verità è che il signor “Milonga” ha toppato. Sarebbe molto più semplice ammetterlo anziché allargare il buco. Per un giornalista, così come per un politico, non è disonorevole ammettere uno sbaglio. Tutt’altro. Lo si può fare anche con ironia. Luciano Pizzetti (Milonga) Amen. PS. Ho letto che probabilmente sarà candidato al Parlamento alle prossime elezioni. Meno male. Spero tanto che venga eletto.


Salute

Venerdì 15 Febbraio 2008

GLI ORARI

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800 448 800, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.

Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche) Telefono: 0372 405715. Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona è comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30.

PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito:

SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631.

ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati Dove: piano Rialzato, padiglione 5 Orario: da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 16.00 Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. • ANATOMIA PATOLOGICA: consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Fax: 0372 405742. • RADIOLOGIA: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-70 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell’Asl 800 318 999. • SENOLOGIA: prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M, monoblocco ospedaliero (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso). Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO Allergologia per sospetti professionali Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, da 9.30 alle 13.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 408178. • MEDICINA DEL LAVORO: visite specialistiche di medicina del lavoro Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 17.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 405777. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.

LABORATORIO ANALISI È previsto per il prelievo l’accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 09.00. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale. È previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: dalle ore 07.00 alle 14.00 da lunedì a venerdì (prelievi e visite specialistiche). CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; oppure personalmente presso la Medicina del Lavoro dalle 7.30 alle 13.00 da lunedì a sabato e il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: emotrasfusioni, autotrasfusioni, salassi,terapia marziale endovenosa Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì Rivolgersi alla segreteria del servizio negli orari sopra indicati, muniti della relativa impegnativa al fine di stabilire un appuntamento, in base alle necessità del paziente. GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. MEDICINA GENERALE E ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248 TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare l o stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

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Camillo Rossi, nuovo direttore sanitario, punta sulla responsabilizzazione dei medici

«Faremo crescere l’ospedale» di Laura Bosio A soli 45 anni può già vantare di una brillante carriera lavorativa. Camillo Rossi, nuovo direttore sanitario dell’ospedale Maggiore di Cremona, reduce da un incarico di tre anni come direttore generale dell’Asl di Como. Con una doppia specializzazione, in pediatria e igiene e medicina preventiva, conseguite rispettivamente a Modena e a Milano, ha completato un dottorato di ricerca in metodologia della formazione del personale sanitario, ed è autore di una cinquantina di pubblicazioni. La sua carriera è iniziata, appena dopo la laurea, con una breve esperienza come neonatologo. Poi è entrato nel giro delle direzioni sanitarie: prima a Brescia, poi a Milano, quindi di nuovo a Brescia, all’Asl, e infine a Como. Ed ora eccolo approdare a Cremona, pronto al nuovo incarico di direttore sanitario, al fianco del neo direttore generale Piergiorgio Spaggiari. «Visitando l’ospedale di Cremona, la prima impressione che ne ho ricavato è stata della presenza di alcuni punti di eccellenza, che non sono conosciuti, pur avendo una rilevanza sovraprovinciale» spiega Rossi. Di quali punti si tratta? «Ad esempio la medicina nucleare. O ancora il centro trasfusionale, con la banca per le cellule staminali. O ancora il reparto di terapia intensiva. Si tratta di eccellenze sia per la tecnologia che le contraddistingue, che per l’alta professionalità dei medici che vi lavorano». Dunque con il suo arrivo ha trovato una buona situazione...

Camillo Rossi, nuovo direttore sanitario dell’ospedale Maggiore di Cremona

«Direi di si, a parte una serie di lavori che sono necessari per la manutenzione della struttura. Che, come tutte le strutture, anche le più moderne, necessita di interventi che la rendano sempre più funzionale all’attività che vi si svolge». Quale sarà il suo compito? «Svolgo un’attività di appoggio alla direzione generale. Devo cercare di facilitare il lavoro clinico del personale sanitario, fornendo strumenti tecnici e di metodo. Dall’altra parte cerco di portare avanti un discorso di sviluppo professionale continuo. Trovo poi che sia fondamentale il discorso della responsabilizzazione totale dei medici: essi devono essere responsabili fino in fondo dei pazienti che assistono, e utilizzare tutte le risorse possibili per la loro cura. La responsabilità professionale è non disattendere la fiducia che il paziente ripone nel medico. Del resto la realtà ospeda-

liera si fonda proprio sui medici». Quali obiettivi intende perseguire? «Sicuramente vanno sviluppati i servizi che vanno ad impattare patologie ad alta prevalenza, come i tumori e i problemi cardiocircolatori. Individuati i punti più significativi, dal punto di vista dell’avanguardia, è importante farli crescere e renderli il più possibile fruibili da parte degli utenti». Qualche aspettativa o speranza per il futuro? «Tre anni di mandato non sono molti in un ospedale. Noi tuttavia faremo il possibile per ottenere risultati tangibili entro il tempo che ci è stato concesso. La nostra idea è di cercare di capire prima quello che serve. Quindi ci attiveremo per trovare il budget necessario. L’importante è tentare sempre il tutto per tutto per raggiungere quello che ci si è prefissati».

AMBULATORI

Nuova organizzazione orari Nell’ambito di un progetto di miglioramento dei servizi offerti, il Distretto socio-sanitario di Cremona, a partire dal prossimo mese di marzo, si appresta ad offrire al pubblico una nuova organizzazione degli orari e degli ambulatori per l’attività vaccinale rivolta agli adulti (popolazione con età maggiore di 18 anni). A partire da lunedì 3 marzo i giorni e gli orari di acces-

L’ospedale Maggiore di Cremona

so per gli adulti saranno i seguenti: lunedì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30, mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16.30. Le sessio-

ni vaccinali per adulti saranno effettuate negli ambulatori 1 e 2, appositamente dedicati. Si è inteso, infatti, utilizzare am-

bienti distinti da quelli delle sessioni vaccinali pediatriche (ambulatorio 11) al fine di ridurre possibili disagi legati alla presenza contemporanea, in sala d’attesa, di bambini e adulti. A causa dei lavori di allestimento dei nuovi ambulatori, nei giorni 28 e 29 febbraio verrà garantita la sola somministrazione della vaccinazione antitetanica in urgenza.


C ultura&S pettacoli

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Appuntamento per giovedì 21 febbraio in versione “violino solo”

Krylov torna solista sul palco del Ponchielli di Silvia Galli Sergej Krylov, dopo l’esibizione al fianco di Yuri Bashmet, torna al Ponchielli giovedì 21 febbraio in versione “violino solo”. Potremo così ascoltare i dodici Capricci di Paganini che mancano a completare l’integrale e un’altra delle Sonate che il compositore belga Ysaÿe ha dedicato allo strumento ad arco. A completare il programma uno dei capisaldi della letteratura violinistica, banco di prova di tutti i migliori interpreti, la Ciaccona bachiana. Con questo concerto Krylov si ripresenta al pubblico di casa, dopo aver aggiunto nuovi successi alla sua brillante carriera. Dopo un suo recente concerto, così è stato scritto di lui: «Padronanza tecnica assoluta che va dritto alla sostanza musicale (…) Un artista che assomma mirabilmente in sé la tradizione delle scuole violinistiche russa e italiana e che fu indicato da Rostropovich come uno dei massimi violinisti del nostro tempo». Nato a Mosca, Sergej Krylov inizia lo studio del violino a

prende una prestigiosa carriera concertistica che lo porta ad esibirsi all’Auditorium di Radio France a Parigi, alla Philharmonie di Berlino e alla Philharmonie di Monaco, al Mu s i k v e rein e alla Konzerthaus di Vienna, al Megaron Centre di Atene, alla Suntory Serjej Krylov in una passata esibizione al Ponchielli Hall di Tokyo, ai Festival di Santander e Granada, concertistici di rilievo. Incial Prague Spring Festival, al de appena sedicenne il ConTeatro Colon di Buenos Aicerto di Mozart K. 219 e reres e alla Scala di Milano. gistra trasmissioni per la RaDebutta con l’English dio e la Televisione sovietiChamber Orchestra al Barca. In giovane età Sergej bican Centre di Londra nel Krylov conquista il Primo 2001 ed è subito riinvitato Premio al Concorso Interper un concerto diretto da nazionale «R. Lipizer» e, doVladimir Ashkenazy. Krylov po un periodo di perfezioha suonato con molti diretnamento con Salvatore Accardo, raggiunge fama intori d’orchestra, tra cui Jaternazionale vincendo il mes Judd, Jutaka Sado, Concorso «A. Stradivari» di Dmitry Kitaenko, Saulus Sondezkis, Zoltan Kocsis, Cremona e il Concorso Ralf Gothoni, Muhai Tang, «Fritz Kreisler» di Vienna. Da quel momento intraFranz Welser-Möst, Vladicinque anni e, dopo appena un anno tiene il suo primo concerto. All’età di dieci anni debutta con l’orchestra e affronta i primi impegni

mir Ashkenazy e Mstislav Rostropovich. E’ proprio quest’ultimo che nel 2004 lo invita ad eseguire i Concerti di Beethoven e Tchaikovsky all’Auditorium National de Madrid, a Parma e alla Tonhalle di Zurigo. Krylov si dedica sia al repertorio cameristico che a quello per violino solo e tra i musicisti con cui ha collaborato figurano i nomi di Yuri Bashmet, Maxim Vengerov, Nabuko Imai, David Geringas, Stefania Mormone, Bruno Canino, Mikhaïl Rudy e Lilya Zilberstein. La stagione 2006/07 si presenta ricca di impegni con recital in Italia e in Germania, concerti in trio insieme a Misha Maisky e Yefim Bronfman, concerti come solista con grandi orchestre internazionali tra cui la St. Petersburg Philharmonic, la Philharmonische Staatsorchester di Amburgo, la Taipei National Symphony Orchestra e la Rte Symphony Orchestra di Dublino. Dalla prossima stagione sarà protagonista di recital per violino solo con opere di Bach, Ysaÿe, Prokofiev, Berio e i Capricci di Paganini.

Va in scena la vita di Galileo Martedì 19 e mercoledì 20 febbraio al Ponchielli sarà messa in scena la piece teatrale «Vita di Galileo». Composto fra il 1938 e il 1943, il dramma fu rielaborato in almeno tre distinte riprese e costituì sempre un culmine nella produzione brechtiana: una sorta di "testamento spirituale". Un capolavoro nei cui inquietanti chiaroscuri si possono intuire le vie per comprendere il XX secolo e i suoi conflitti, come già sottolineò nel 1963 Giorgio Strehler nel suo allestimento. La storia percorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell'insegnamento a Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente in “ritiro” a Firenze, sotto la sorveglianza della Santa Inquisizione: un'esistenza densa di entusiasmi, affermazioni, sconfitte,

intuizioni. La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello Copernicano: non è Galileo ad intuirlo per primo, ma per primo riesce a dimostrarlo scientificamente, grazie proprio all'uso di quel telescopio di cui si era impropriamente attribuito l'invenzione. Le conseguenze di tale dimostrazione sono dirompenti: la Chiesa non è disposta ad abbandonare la teoria tolemaica del geocentrismo, l'Inquisizione processa Galileo e gli pone una scelta lacerante: restare fedele a sé stesso, agli allievi, accondiscendere fino in fondo al demone della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure salvarsi, abiurando le teorie rivoluzionarie. Lo scienziato decide per la salvezza. Nelle rielaborazioni successive appare invece sempre più determinato a con-

dannare la codardia con cui il protagonista sottomette la scienza alla politica. «Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell'esistenza umana» scrive infatti l'autore nelle sue note all'opera «se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre ed ogni nuova macchina non sarà che fonte di nuove tribolazioni per l'uomo». Nell'allestimento dell'opera, affidato alla regia di Antonio Calenda e ad uno dei maggiori protagonisti della scena nazionale, Franco Branciaroli, la scelta è quella di rendere visibile l'azione brechtiana e insieme gli esiti della scienza galileiana.

TEATRO PONCHIELLI/1

Francesco De Gregori approda a Cremona Sabato 16 con «Canzoni in teatro» Il tour «Canzoni in teatro» continua e il cantautore Francesco De Gregori approderà sabato 16 al Teatro Ponchielli, mentre la pubblicazione del nuovo disco è attesa per i prossimi mesi, anche se per ora non si conoscono né il titolo né la data d’uscita. De Gregori ha ripreso il tour in teatro, forse l'ambiente più congeniale per ascoltare la sua musica, dove ripropone quasi per intero la sua raccolta live «Left & right». Il suo viaggio sul palco comincia dal mare, dalla trilogia del «Titanic», per approdare a buona parte dei grandi classici del repertorio. Un viaggio nello spazio, nel tempo, ma anche nella musica, perché in ogni canzone c'è qualcosa di nuovo, o un semplice arrangiamento o una rivisitazione vera e propria. Se pezzi

come «La leva calcistica della classe '68», «Adelante adelante» o «La donna cannone» sono simili agli originali, c'è una «Buonanotte Fiorellino» stravolta in chiave rhythm’blues, che sa tanto di provocazione per scuotere i puristi. In mezzo tante chitarre acustiche, poco rock, qualche deliziosa concessione al folk, in un concerto dove gli arrangiamenti non sono certo stati lasciati al caso. Particolarmente intensa e un pizzico rabbiosa «La valigia dell'attore», sicuramente uno dei momenti migliori del concerto. Non si sa ancora cosa ci riserverà il nuovo cd, in preparazione. Intanto godiamoci questo viaggio nei ricordi e nelle emozioni, per un tour che toccherà praticamente tutta Italia e che ad oggi è stato «sottolineato dagli applausi».

TEATRO PONCHIELLI/2

«Canto perchè non so nuotare» Il tour di Ranieri in città il 22 aprile «Canto perché non so nuotare… da 40 anni», che Ranieri sta portando in giro per l’Italia con grandissimo successo, giungerà al Ponchielli il 22 aprile. Cantante si, ma anche attore completo. Teatrante nel vero, antico, senso della parola. A giudicare da come è stato accolto nei teatri, il successo è decretato. Scritto a quattro mani con Gualtiero Peirce, lo show melodico è coreografato da Franco Miseria, con i costumi di Giovanni Ciacci ed è accompagnato da un’orchestra tutta al femminile, così come di sole donne è composto il corpo di ballo. Scenografie e regia, invece, sono dello stesso Ranieri.

«Il progetto è nato sette mesi fa» spiega lui in un’intervista «e da allora è una marcia trionfale. Cento repliche in nove mesi, ovunque il tutto esaurito, ma sono ansioso ed emozionato di tornare nella “casa” da cui sono passati tutti i grandi attori da Totò ad Aldo Fabrizi. Un tempio da cui manco da troppo tempo». Il cantante ha voluto puntare sul teatro, invece di ritirasri in silenzio e di puntare sul suo successo Perdere l’amore. «La mia fortuna? E’ stata incontrare Mauro Bolognini che mi volle per Metello, anche se il promotore della mia carriera fu Peppino Patroni Griffi». Intanto i biglietti sono già in vendita.


Cultura

Venerdì 15 Febbraio 2008

SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori

«Io e la penna» Nel volume «Io e la penna», dell’autore Giovanni Rovina, il protagonista, Giorgio Simoni è un giovane di indole riservata che vive gli anni della giovinezza in Toscana, in particolare in Maremma, dove trova occupazione come geometra. Durante questo periodo ha conosciuto molte persone che hanno lasciato un segno nel suo cuore e alle quali lui ha lasciato sicuramente molto grazie alla sua franchezza, disponibilità e genuinità. «Io e la penna» vuole mettere in luce la capacità di raccontare, di intuire e rappresentare il senso di una figura, di un personaggio, di una situazione, di un destino. Simoni nella sua vita ha incontrato molte difficoltà legate ai due trascorsi matrimoniali e alla salute: per due volte si è ammalato di cancro. Eppure questi eventi non hanno fermato la corsa verso la conoscenza di se stesso e degli altri. Il bisogno di approfondire i rapporti con l'individuo, uomo o donna che sia, ha sempre contraddistinto il suo essere.

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Una serie di incontri culturali su tematiche di vario genere Anche Cremona ha la sua associazione Maria Cristina di Savoia, presieduta da Maria Palazzoli, con le due vicepresidenti, Annita Moschetti Martinelli e Paola Oradini. Assistente diocesano dal 1997 don Pietro Bonometti. L’associazione laica organizza una serie di incontri culturali presso Casa di Nostra Signora in via Sacchi, ogni mercoledì pomeriggio alle 16,30. I Convegni locali organizzano conferenze, incontri, tavole rotonde su argomenti religiosi, sociali e culturali, con relatori che garantiscono una corretta impostazione cristiana. «Si tratta» ha spiegato don Bonometti «di convegni culturali che spaziano da argomenti religiosi ad argomenti di attualità di ispirazione cristiana, che vanno dalla letteratura, all’arte, alla musica. Quest’anno il tema è quello mariano, che fa seguito ad una serie di temati-

che sui Sacramenti. L'attività culturale si accompagna, ad una attenzione alle persone, attraverso momenti di convivialità ed altre iniziative di alto respiro. Ogni anno viene versata una borsa di studio per uno studente di teologia del Seminario di Cremona». Il prossimo incontro si terrà mercoledì 20. Il tema verterà su Madre Teresa di Calcutta, relatore l’imprenditore-fotografo Antonio Auricchio che, oltre a narrare la sua esperienza in India nella camera della morte di Madre Teresa di Calcutta, proietterà una serie di diapositive del suo viaggio in India. Mercoledì 27 Vittorio Cozzoli parlerà invece di «Maria nella Divina Commedia». Gli ultimi due incontri del mese di marzo mercoledì 5 e mercoledì 12, vedranno alternarsi rispettivamente don Giuseppe Nevi con la relazione su «Amare l’amore umano: una

prospettiva antropologica», e il critico musicale Roberto Codazzi che parlerà invece di «Maria nel mondo della musica». Il Movimento Maria Cristina di Savoia è nato a Roma nel 1937, quale “Opera” dipendente dall'Unione donne di Azione cattolica. Nel 1971 si organizzava in Associazione autonoma, che manteneva la precedente ispirazione cristiana. Nel 1937 era vivamente sentita, negli ambienti femminili più elevati, la mancanza di un centro ove ritrovarsi, in omogeneità spirituale e socio-culturale e, già nel 1940, si contavano una trentina di Convegni che, nella seconda metà del secolo, via via, si estendevano a tutte le principali città italiane.Durante il Convegno Nazionale di Roma del maggio 2005 la presidenza nazionale dei Convegni di cultura Maria Cristina di Savoia ha annun-

ciato l'apertura della causa di beatificazione e canonizzazione di Maria Cristina di SavoiaBorbone,. Maria Cristina era figlia di Vittorio Emanuele I di Savoia e di Maria Teresa d'Asburgo Lorena. Nacque il 14 novembre 1812, mentre i Savoia erano in esilio a Cagliari. Rientrata a Torino dopo il Congresso di Vienna, nel 1832 andava sposa a Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie. Tre anni dopo dava alla luce Francesco e moriva di parto. Aveva attraversato in sordina la storia, ma si era fatta molto amare, anche dal popolo napoletano che la sentiva diversa, perchè sapeva intercedere presso il re per la povera gente e per i condannati a morte. Fu nominata Venerabile nel 1850 da Pio IX, il Papa che volle valorizzare il culto per la Madonna, profondamente venerata anche da Maria Cristina. sg

LO SPAZIO DELL’ARTE

Pochi giorni per poter vedere la tavola nascosta di Silbia Galli E’ sicuramente il cimelio più importante un pezzo straordinario del 200 non solo di Cremona, ma anche della provincia e dell’intera

Italia del Nord. Purtroppo la si può vedere solo nei giorni a lei dedicati, perché per motivi di sicurezza viene tenuta “nascosta” durante tutto l’arco dell’anno, anche se si tratta di una ta-

vola che sicuramente appassiona di più gli studiosi che i turisti. E’ esposta nella chiesa di Sant’Agata, la preziosa tavola che viene esposta solo una volta all’anno in occasione della

festa Patronale della chiesa a lei dedicata. 112 per 69 centimetri, queste le misure, che resterà esposta per alcuni giorni. «E’ una grande occasione per poterla vedere» così ha commenta-

A Lodi i cavalli nella pittura di Lini Sarà inaugurata sabato 16 febbraio alle 17 a Lodi, presso la ex chiesa dell’Angelo di via Fanfulla, la mostra sui cavalli di Virginio Lini. Sono i cavalli di Omero ma anche quelli di Mantenga, di Antonio Campi o di Caravaggio, i cavalli delle pale d’altare e degli stendardi araldici, delle leggende e delle narrazioni del Martirologio. Simboli di libertà ma anche di spiritualità, del bisogno di mettere in contatto il mondo interiore con le realtà tecnologiche, l’oggi con il passato e contemporaneamente di porlo al

di fuori delle regole che governano il tempo nel suo fluire, cosicchè uomini ed animali, cose ed ambienti assumano una dimensione loro propria, del tutto nuova e posta fuori di ogni contingenza temporale. E’ forse questo uno dei fascini segreti delle pitture di Lini, uno dei sensi del suo narrare, sempre in bilico tra tempi diversi, con quella caratteristica commistione tra personaggi di oggi e personificazioni dalla storia o dalla leggenda in un processo che costituisce il nucleo nar-

rativo delle grandi pale che egli ha dipinto recentemente. Personaggi di oggi, tra cronaca e letteratura, en travestì dentro a scenografie di ieri, suggeriscono rappresentazioni che inducono a scoprire un senso rinnovato e più intimo di libertà e di naturale generosità, entro i confini di una realtà ben nota e talvolta dolente. I sensi appaiono antichi e moderni, sfiorano la sensibilità fisica ma stimolano soprattutto la sensibilità della mente e del cuore, aprono al significato del mondo e indicano una via per immagini.

to don Giosuè «perché durante l’anno viene chiusa all’interno dell’altare nella navata di sinistra. Essendo molto preziosa non potrebbe mai essere esposta durante l’arco dell’anno senza protezione». La Tavola è dipinta su entrambi i lati. Da una parte è raffigurata la Madonna con il Bambino e sopra in proporzioni assai più ridotte la scena della Pentecoste. Dall’altra invece racconta scene della vita e del martirio di Sant’Agata. Un bordo chiude la tavola sui quattro lati, svolgendo un motivo di piccoli archi continui e aggettanti sulla superficie, ispirati agli archetti pensili dell’architettura romanica. Resta ignoto il nome dell’autore dei dipinti, identificato dai più come un pittore settentrionale operante sul finire del XIII secolo qualitativamente a livello di Cimabue. La qualifica di Sacra attri-

La tavola di Sant’Agata

buita alla tavola è legata alla convizione tradizionale che questa sia un reliquario, una teca che racchiuderebbe tra le due valve una reliquia, per questo il cimelio è sempre stato oggetto di devozione, come è testimoniato dai più antichi storici locali.


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Cultura

Venerdì 15 Febbraio 2008

Il Sudan nelle immagini di Auricchio Presenterà con delle diapositive il suo ultimo viaggio nell’Antica Nubia, presso l’Adafa di Silvia Galli «Un viaggio nelle regioni del nord del Sudan, l’Antica Nubia, è come un viaggio nel tempo, ho voluto dare un taglio non culturale alla proiezione, ma prettamente fotografico». Così l’imprenditore fotografo Antonio Auricchio ha spiegato in anteprima la sua proiezione di diapositive, organizzata per domenica 17, alle 17,30 presso l’Adafa di via Palestro, dal titolo «A Nord di Khartoum: i Nubiani». Ancora una volta la sua Toyota, per una quindicina di giorni, è diventata la sua casa e con le sue macchine fotografiche al collo e con numerosi obbiettivi ha voluto immortalare le genti nubiane. Un fiume di parole An-

tonio Auricchio: «Vi sono stato 5 volte. Nel 95 ho fatto il primo viaggio, poi sono tornato nel 2004, nel 2005 e due volte nel 2006. Le differenze che ho trovato sono innumerevoli. Nel 95 Khartoum era una bella e ricca città polverosa, un grosso paese, avevo difficoltà a fotografare, avevo bisogno di permessi. Quando sono tornato nel 2004, quindi a distanza di dieci anni, la capitale aveva un volto diverso, si era trasformata in una grande metropoli. E poi la gente… mi ha colpito il fatto che le ragazze, in un paese musulmano, andassero la sera, senza velo da sole a mangiare la pizza. Chi vuol vedere il Sudan com’è, deve affrettarsi: presto questo mondo intrigante non sarà

Antonio Auricchio

più lo stesso. Una volta però fuori da Khartoum, la vita cambia, e vieni in contatto con una realtà incontami-

nata, dove il turismo non esiste, dove gli stili di vita dell’Occidente, che hanno preso il sopravvento nella capitale, non ci sono, vai indietro con la macchina del tempo». Le diapositive saranno un mix dei suoi cinque viaggi: «Ho voluto immortalare la gente, sono ritratti di donne, uomini, bambini, del loro vivere quotidiano, gli interni delle case, le cucine, i bar, che rappresenta il loro luogo di aggregazione». E la loro ospitalità: «Sono una popolazione simpatica e mite, straordinariamente affabili e accoglienti. Questo ti permette di avere numerosi, spontanei e simpatici contatti con le famiglie che vivono in bellissimi villaggi, tra dune e palmeti lungo le

sponde del Nilo. E poi ti capita che lungo la strada bambini, donne, in bricchi di ferro ti offrano il caffè e il tè». La guerra del Darfur qui è una realtà lontana, anche se, come ha spiegato l’imprenditore «I volti di questa gente sono troppo intensi e penetranti e, le loro rughe, segnate dal tempo, trasmettono sensazioni e storie di vita”. Dunque un viaggio alla scoperta dell’altra metà del Sudan, «un arcobaleno di colori» ha continuato Auricchio. «Le donne si vestono con drappi leggeri e colorati, dal giallo al verde, al porpora, all'indaco, al blu. Il capo è coperto, sia per osservanza alla religione islamica, ma anche per ripararsi dal sole e dalla sabbia e, quando il movimento talora

con la complicità del vento, fa scivolare il velo, le mani ed il corpo si muovono in un magico gioco alchemico per trattenersi. Amano adornarsi, si decorano le mani e i piedi con l’Hennè e con le scarificazioni. Poi mi hanno colpito quegli occhi, che sono misteriosi e penetranti, a volte, grazie all'uso del cohol, applicato sul bordo delle rime palpebrali, li rende ancora più profondi e lontani». Attraverso la proiezione di domenica l’imprenditore fotografo vuole far conoscere, attraverso le sue fotografie, la fierezza e la voglia di vivere di questo popolo meraviglioso, che purtroppo sta scomparendo. «Penso di aver fotografato l’ultimo vero Sudan» conclude.

Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA

Fino al 17 febbraio 08. CREMONA MOSTRA MALI E IL POPOLO DOGON Mostra fotografica personale di Carla Marchi. Adafa - Casa Sperlari - via Palestro, 32. Orario: feriali 17-19,30; festivi 16,30-19,30. Fino al 29 febbraio 08 CREMONA MOSTRA PIAZZA MARCONI: UN LIBRO APERTO La storia, l'arte, il futuro: mostra curata da Lynn Pitcher. Palazzo Comunale - sala Alabardieri. Orario: dal lunedì al sabato 9-180; domenica 10-18. Fino al 9 marzo 08 CREMONA MOSTRA PERSPECTIVA ARTIFICIALIS Mostra di modelli sulla prospettiva e sulla geometria delle proiezioni. Museo Civico Ala Ponzone - via U Dati, 4. Orario: dal martedì al sabato 918; domenica 10-18; lunedì chiuso. Costo: 5 euro. Fino al 15 marzo 08 CREMONA DINOSAURI Una nuova grande mostra organizzata ad Apic Cremona e Natural History Museum di Londra CremonaFiere - loc Cà de' Somenzi. Orario: dal lunedì al giovedì 9- 21; venerdì e sabato 9-23; domenica e festivi 10-21. Costo: 8 euro - gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti, accompagnatori di scolaresche e di comitive di almeno 15 persone, giornalisti con tessera.

15 febbraio 08 CREMONA INCONTRO NEL MONDO DEI CREDENTI. LE RAGIONI DEI CATTOLICI NEL DIBATTITO POLITICO ITALIANO Presentazine del libro di Mons. Rino Fisichella - intervengono Giandomenico Auricchio, Maurizio Compiani, Albino Gorini, Andrea Pasquali, Walter Montini. Camera di Commercio sala Maffei - via Baldesio. Orario: 17. 15 febbraio 08 CREMONA CONVEGNO SICUREZZA: OLTRE L'EMERGENZA L'argomento criminalità, dal punto di vista tecnico del controllo del territorio e sociale della sicurezza; con Eliana Mei, Mauro Cabrini, Giacomo di Matteo; s aranno resi noti i risultati di un sondaggio sul tema. Avis - via Massarotti, 65. Orario: ore 21. 16 febbraio 08 CREMONA INCONTRO LIBRO DI POESIE DI EMILIA GIORDANO Presentazione in anteprima del libro della vice prefetto di Cremona; interviene Angelo Rescaglio; letture a cura di Anna Cavalcabò e Agostino Melega. Biblioteca Comunale sala conferenze. Orario: orario 16,30. 18 febbraio 08 CREMONA INCONTRO LA LOMBARDIA E LA CULTURA DELLO SVILUPPO: UN VALORE DA CONDIVIDERE Saluti del sindaco e del presidente degli Industriali Mario Buzzella; intervengono Giuseppe Fontana, Roberto Formigoni, Massimo Corsaro, Maurizio Martina, Michele Graglia, Franco Tamburini, Luca Cordero di Montezemolo. Teatro Ponchielli - c.so Vittorio Emanuele II. Orario: ore 10.

SPETTACOLO

8 febbraio 08 CREMONA PROSA E ANCORA DANZO LA VITA - UNA STORIA D'AMORE, CORAGGIO E SPERANZA Proposta scenica tratta dalle testimonianze di dieci donne che un giorno hanno incontrato il cancro, hanno condiviso un percorso di scrittura autobiografica per pazienti oncologici e ora, da attrici, raccontano la loro storia per un messaggio d'amore. Teatro Parrocchiale. Orario: ore 21. 16 febbraio 08 CREMONA CONCERTO FRANCESCO DE GREGORI AL PONCHIELLI Il repertorio del famoso cantante, con le ultime novità. Teatro Ponchielli - cso Vittorio Emanuele II. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 54 euro galleria numerata 40,30, non numerata 23 euro; loggione numerato 34,50 euro, non numerato 23 euro. 16 febbraio 08 CREMONA CONCERTO Marco Pandolfi & The Jacknives appuntamento al Blues. Teatro Sociale. Orario: ore 21,15. Costo: platea e palchi 18 euro; loggione 10 euro. 16 febbraio 08 CREMONA CONCERTO Preludi d'Organo in Cattedrale avanti la Santa Messa vespertina del terzo Sabato di ogni mese - direzione artistica e organizzazione del M° Paolo Bottini - Eugenio Maria Fagiani (Bergamo) all'organo «Mascioni» (1984) - in collaborazione con Rettoria delal Chiesa Cattedrale. Cattedrale. Orario: ore 17,45.

17 febbraio 08 SAN GIOVANNI IN CROCE PROSA DOVE ANDREMO A FINIRE? Con Massimo Bagliani - spettacolo scritto e diretto da E Vaime Teatro Comunale Cecilia Gallerani. Orario: 15 euro. Costo: 5 euro. 17 febbraio 08 CREMA PROSA IL MAGO DI OZ Con Mascitelli, Carrozza, Maceri, Bertuzzo - adattamento drammaturgico e regia di Mascitelli. Teatro San Domenico. Orario: ore 16. Costo: poltronissima 22 euro poltrona 17 euro - terzo settore 15 euro. 19-20 febbraio 08 CREMA PROSA Prosa VITA DI GALILEI Di Bertolt Brecht - regia di Antonio Calenda - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro deglii Incamminati. Teatro Ponchielli - cso Vittorio Emanuele II. Orario: ore 20,30. Costo: platea e palchi 20 euro galleria 13 euro - loggione 8 euro. 21 febbraio 08 CREMONA PROSA GAZABOI Di Giovanni Lonati - a cura della Compagnia delel Muse - regia di Giovanni Lonati. Cineteatro Filo - piazza Filodrammatici, 4. Orario: ore 21. Costo: 5 euro.

MUSICA

15 febbraio 08 CREMONA CONCERTO COLORI D'AUTUNNO NEL BAROCCO MUSICALE

Ensemble «La Riscoperta» - inediti musicali di G. Ph. Telemann (1681-1767). Palazzo Cittanova - cso Garibaldi. Orario: ore 21. 17 febbraio 08 CREMONA CONCERTO A TOYS ORCHESTRA + KAISER SOZE Un’occasione per conoscere l'indie rock italiano e l'elettronica. Teatro Monteverdi - via Dante. Orario: ore 21,30. 17 febbraio 08. CREMONA CONCERTO Pomeriggi Organistici in Sant'Omobono - esecuziuoni di musica barocca, con il prezioso organo settecentesco recentemente restaurato e visita guidata della chiesa. Chiesa di Sant'Omobono. Orario: ore 16. 21 febbraio 08. CREMONA CONCERTO Sergej Krylov, violino - musica di E Auguste Ysaye - J S Bach - N Paganini. Teatro Ponchielli. Orario: ore 20,30. Costo: platea e palchi 19 euro galleria 11 euro - loggione euro.

ALTRO

17 febbraio 08 CREMONA MERCATINO CURIOSITÀ IN PIAZZA Mobili, stampe, libi, curiosità, dipinti, collezionismo, cornici, oggettistica. Piazza Stradivari e limitrofe. Orario: ore 9. 17 febbraio 08 SORESINA CARNEVALE Carnevale dedicato ai bambini. Teatro Sociale. Orario: ore 15.


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S port&S port

Su tutti i campi

il calcio di Giorgio Tomesani

Paganese-Cremo 1 a 1

(e qualche altro sport)

L’

orribile partita di Catania Inter, come già accennato nel pezzo sulla n o s t r a Cremonese pubblicato qui a lato, è terminata con due gol della capolista, e una pessima figura dell’arbitro che non ha annullato il primo, viziato di fuorigioco. Questo può succedere, anche se oggi sembra a tutti chiaro che gli errori arbitrali si moltiplicano in maniera impressionante. Collina o montagnetta che sia il comandante. Non è accettabile invece che in uno stadio che ha vissuto da vicino la tragedia di Raciti debba subire un comportamento volgare da parte di chi ha scelto liberamente di fare l’arbitro, operazione per la quale il sistema calcio lo retribuisce adeguatamente. Meno grave ma solo perché firmato da ignoti imbecilli il gesto di Milano. Alberto Paloschi bergamasco, anni 18 in campo al minuto 18 del secondo tempo dopo 18 secondi, primo tiro in serie A , segna il gol rosso-nero sul Siena, vittoria tutt’altro che convincente. Invece di prendere buona nota per il lotto - chi ci gioca, naturalmente - gli stupidi reagiscono insultando un altro esordiente in A: Mario Ballottelli nato Barwuaha a Palermo, adottato da una famiglia bresciana, nero con la striscia azzurra: in una delle sue prime presenze importanti in serie A firma la vittoria sulla Juventus con due reti. Questa è cronaca. La stessa Juve s i rifà il palato a Udine, campo che raramente perdona, e si insedia definitivamente al terzo posto. Cagliari e Palermo vantano un singolare primato, quello dei presidenti più beceri di tutta la compagnia: seguiti a ruota dal signor Lotito che è riuscito a strappare la Lazio a un gruppo di strani individui, metà

Vieira recita una poesia anche se l’autore non è lui ma un pubblicitario anonimo che io definisco poeta perché per me questa è poesia.

Questa maglia non e mia. E’ di chi l’ha indossata prima di me. Di quelli che credono nei sogni, dei bambini che giocano nei cortili delle scuole, che amano gli eroi: che ci vogliono bene anche quando perdiamo e che attaccano sui muri delle stanze i nostri poster. I bambini che ci danno la voglia di correre più veloci di prima, che ci seguono fino in fondo e condividono con altri le loro emozioni. Gioia di ieri di oggi e di domani. Gioia per chi piange quando si vince oppure quando si perde. Questa maglia non appartiene a me ma a loro. io non porto la maglia. Invece lei porta me. (Da Equipe Magazine, Paris Traduzione di Eugenio Grignani)

Eugenio Grignani

Chi si contenta gode dell’Est, metà di New York. Nessun commento aggiuntivo, e per la gran carità nessun nome, ordini dei nostri due legali. Gli altri eventi sportivi di qualche interesse registrano una “quasi vittoria” nel rugby Sei Nazioni. Italia vs Inghilterra 19 a 23 . Noi siamo appena arrivati, loro sono campioni del mondo da una vita. Nello sci di fondo, 50 km su due legni tipo grossi stuzzicadenti, si rivede Mario Albarello, che già oro olimpico, che non è più un giovanotto, vero? A Cremona, mentre la pallanuoto è sempre in apnea, la Vanoli è tornata alla grande. Cediamo lo spazio allo specialista a pag. 29. ULTIMA ORA Nel recupero di ieri, 13 febbraio, il Milan nella partita contro il Livorno non è andato oltre il pareggio, 1a1, quindi non è avvenuto lo sperato sorpasso sulla Fiorentina. Per chi tifa Milan la conquista del quarto posto è rimandata a una delle prossime gare, purchè il Milan vinca contro un pareggio o una sconfitta della Fiorentina.

Dedichiamo “questa poesia” al Cavalier Giovanni Arvedi. Certamente saprà apprezzare il suo significato completo, viste le molte iniziative intraprese per i giovani e per i giovanissimi. Oratori, ciclismo giovanile (più di una categoria), tennis, forse qualche altra disciplina che al momento ci sfugge. Quanto al calcio rilancio pieno della scuola, pulcini, giovanissimi, allievi, berretti. Ovviamente maglia Grigiorossa calze e “braghe” rosse

Sotto: la squadra della “Berretti” della Cremonese. Questi ragazzi sono la parte un po’ cresciuta del settore giovanile. A volte da queste fila esce un campione che giocherà in prima squadra. Ma tutti sono giovani atleti che diventeranno uomini seri Foto Ivan Bielli / Ib frame.

I

o che non sono un navigante mi contento e godo. Confesso che a me interessa poco se lo spettacolo calcio non è andato in onda a Pagani provincia di Salerno: anzi non mi interessa un fico. Ciò affermo ai miei quattordici lettori e ad altri (forse pochi) normodotati. Avevo sorvolato la Campania indirizzato a Catania per far visita ad alcuni parenti e per curiosare su un’altra partita. Son tornato a baita che era quasi mattino, ho depositato in cucina un fagotto (gentile omaggio) di arance serie sognando invano le amate lenzuola, al tel. lo svizzero (tedesco per giunta, ma è un bravo figlio) che vuol sapere della schiena di Buffon, di che cosa si racconta di Capello, se è vero che il Trap andrà ad allenare l’Irlanda, e come sta Berlusconi, nel senso di Presidente del Milan.Dai, ragazzo del 99, scrivi e basta, massì anche dell’Inter che ruba (!) un gol, non una partita. Come la Cremo che pareggia con un tiro-beffa di Graziani: la palla ben indirizzata, racconta il mio guardone personale, carambola dalla parte inferiore della traversa sulla schiena del portiere ed en-tra nel rettangolo di porta. Un centimetro di differenza per un gol senza fronzoli. Io godo, per il gol e per un altro motivo. Evito facili allegorie su Botticella, mi limito a ricordare che quando il pallone finisce in rete anche a gabbo del portiere, il gol pur fortunoso, (ma sarebbe stata rogna-nera il contrario) è valido e l’autore del tiro ne è titolare. Questo dice il libro delle regole. Se poi rifletto sulla geometria dell’accaduto dico bravo all’attaccante che sarà stato anche Cicciobello a due anni, ma che oggi come oggi mi sembra un ragazzone verso l’uno e novanta, muscolatura solida e sana, naso affilato come si vede a occhio nudo, sfiorato da capelli fluenti. Bravo anche perché in un momento non effervescente della navigazione grigiorossa in acque infide abbandona sestante, bussola e calcoli aritmetici, e raddrizza la rotta. I calcoli si scoprono a scuola, bene o male dipende, i medici li scoprono altrove, e anche qui dipende. 4,4,2 oppure 5,3,2 che può diventare 3,5,2 ma anche 4,4,1+1, mai un% anche piccolino o un resto, come dal fornaio. I ragazzi sembrano tirati “cun la curdèta” nelle mani di Mondonico Emiliano allenatore di professione dopo essere stato il giocatore che tutti conosciamo. Non è così: qualcuno della ciurma può essere un po’ giù di corda come succede a tutti in tutti i mestieri.Può succedere anche a chi scrive di politica o di cronaca o di sport se per caso si scorda qualche regola della sintassi o peggio della grammatica. Ma soprattutto nel calcio è illusorio fare l’allenatore in serpa come se quello vero fosse un aspirante tale, in panchina per caso. Quando si perde il demerito spesso viene attribuito al portiere, quel benedetto numero mai preso in considerazione nei conti di sopra la cui somma si ferma sempre a 10. Ma in campo c’è anche lui col numero 1 tra le scapole e quasi sempre privo di attenuanti mentre è l’uomo determinate anche qui nel bene e nel male. Chi scrive dalla tribuna stampa, non riesce a parare non dico un rigore ma anche solo a deviare un tiraccio cannone o un tirino malerbetto. In questo caso è stato riconosciuto a Sirigu il merito del pareggio e mi unisco al coro con un applauso. Quanto alla classifica preferisco che la Cremonese insegua il leprotto, piuttosto che sia inseguita anche da un solo segugio. Per ora almeno più che da corazzata le si addice la navigazione dell’incrociatore, a mio parere naturalmente. Godrei ancor più se fosse un sottomarino. Per emergere dalle acque del Po che hanno pur visto un sottomarino, ma trascinato in superficie prima del suo viaggio verso l’alloggio definitivo del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano bisogna attendere i turni che seguono l’incontro di dopodomani (Cremonese-Monza, speriamo speriamo) che vedono alla ribalta i nostri con Cittadella e Sassuolo. Queste due squadre completano in quattro punti la testa della classifica che ci riguarda. La strada della fine del campionato è ancora lunga.


Sport

Venerdì 15 Febbraio 2008

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Un match clou per la Vanoli S di Cesare Castellani

arà il confronto tra Vanoli e Banco di Sardegna a tenere desta l’attenzione degli sportivi nel week end prossimo. Match clou dell’intera LegaDue che avrà anche il supporto di Rai Sat vista l’importanza che assume questo incontro al vertice tra le due formazioni che più seriamente insidiano il primo posto in

Testa a testa con Banco di Sardegna per il secondo posto

di una sfida equilibrata e appassionante, ma oggi la squadra di Cioppi è sicuramente più forte, più unita, più consapevole dei propri mezzi nonostante qualche passo falso compiuto in un recente passato, come è accaduto a Pistoia. La squadra vista domenica scorsa, rinforzata da Rudy Valenti e in attesa del rientro di Albano previsto per il

Lollis della Vanoli Basket

classifica della Carife Ferrara. Chi perde a Cremona rimane a quattro punti dalla testa della graduatoria, e a questo punto recuperarli sarà molto difficile, visto l’equilibrio che in generale si registra e quindi le spiacevoli sorprese sempre possibili anche contro formazioni di non primissimo piano. La Vanoli, a questo punto, alla luce specialmente di quanto si è visto domenica scorsa, può ben aspirare a qualcosa in più della partecipazione ai playoff. Può puntare a quel primo posto in classifica che le darebbe la diretta promozione in A/1. Per arrivare a quel traguardo, due sono gli ostacoili principali da saltare a piè pari. La sfida con Sassari e quella con Ferrara, tra quattro settimane in trasferta. Sfide non impossibili: la Vanoli ha già vinto con entrambe nel girone di andata. Ha stradominato a Sassari approfittando probabilmente anche di una giornata particolarmente storta dei sardi, e ha vinto per 83-79 a Cremona contro i romagnoli al termine

mese di marzo, ha offerto una prestazione monstre soprattutto nel primo tempo: ha segnato qualco-

sa come 64 punti, cinque in più di quelli che aveva messo a segno nell’intera partita di Pistoia. I 108 che costituiscono il bottino finale sono frutto di percentuali stratosferiche: 72% da 2 punti, 53% da 3, 79% ai liberi, con valutazioni dei singoli altissime. Certamente la resistenza che saprà opporre Sassari sarà ben più ostica di quella riminese. Non dimentichiamo che il Banco di Sardegna ha lasciato il primo posto in classifica solo domenica scorsa perdendo di strettissima misura a Reggio (84-82) e che a Cremona arriverà col coltello tra i denti, ben deciso a vendicare l’onta della sconfitta subita in casa e soprattutto a tenere il passo della capolista che dovrebbe avere un turno abbastanza facile affrontando in casa l’Edimes Pavia. La squadra è caricatissima e in buona salute. Anche Morri, che parte del pubblico e soprattutto alcuni dei tifosi più vicini alla squadra hanno apostrofato sin dal

suo ingresso in campo, ha offerto un contributo notevole con la sua grande esperienza e vitalità, tanto da riuscire a zittire i suoi denigratori. In B2, JuVi che ha incontrato proprio nelle ultime settimane il suo periodo più nero. Battuta a Bologna sabato scorso, eccola domani alle prese con Padova, prima in classifica insieme a Faenza e alla stessa Anzola che viaggiano con quattro punti di margine sui grigiorossi. Inutile dire quanto sia importante per Zanatta e compagni tornare a casa con due punti che, è proprio il caso di dire, in questo caso contano doppio. Domenica difficile anche per le due squadre di volley: il calendario ha voluto entrambe contemporaneamente contro le prime in classifica. La Magic Pack va ad affrontare il Volta Mantovana della belga Vandervoghel, forse la miglior giocatrice dell’intera Lega Due e rischia la sesta sconfitta consecutiva.

L’Edilkamin Ostiano, che ha ceduto domenica scorsa proprio al Volta, è invece a Conegliano contro la quotatissima Zoppas che sta

19,30 alla Piscina Comunale, la Florentia, sette punti avanti in classifica, ma con un calendario forse più difficile di quello che attende i cremonesi che ormai hanno affrontato tutte le più forti. Ci sono in pratica due posti per entra-

Franzini e stuffi a muro per la Magic Pack

marciando a pieno ritmo e sembra non conoscere ostacoli. Pallanuoto: la WalCor è tornata da Napoli con una sconfitta prevista, ma onorevole nel punteggio ed ora la attende, domani alle

re nei play off e a contenderseli sono in tre: Nervi, Florentia e Bissolati, anche se i biancazzuri, distaccati di sei lunghezze, devono cominciare a battere la Florentia se vogliono tornare a sperare.

CICLISMO

Stagione a due ruote ai nastri di partenza Inizia fra otto giorni (sabato 23 febbraio) la stagione delle due ruote con la classicissima internazionale d’apertura, la Coppa SanGeo che si corre sulle strade attorno a Salò e alla quale seguirà, la domenica successive, il Trofeo Caduti di Soprazocco, tradizionale rivincita della più nota San Geo che si corre invece da 38 anni che lo scorso anno fu vinto dal capitano del CCC Arvedi Unidelta, Salvatore Mancuso. Il Club cremonese si è presentato al pubblico e alla stampa ufficialmente sabato scorso con un vernissage in Palazzo Trecchi Bruno Leali e Fulvio Feraboli, gli artefici di questa squadra che sta rinnovando I fasti antichi del sodalizio bianco-

rosso a tanti anni di distanza, hanno presentato i loro gioielli fiduciosi che non solo i tre capitani della formazione, vale a dire Mancuso, Tortella e Costanzi sapranno portare a casa risultati di prestigio, come accadde nella scorsa stagione, ma di potersi addirittura nigliorare, magari fin dalla prima uscita ricordando che fu proprio il siciliano Mancuso ad aprire la erie delle vittorie lo scorso anno a Soprazocco. Una certa sensazione sta sucitando intanto l’intenzione, ormai assodata, di organizzare nel febbraio del prossimo anno, la prima Sei giorni Ciclistica di Cremona nel Padiglione Uno della Fiera. Impresa titanica (la pista arriverà addirittura dal

Mancuso, Tortella e costanzi, i capitani della formazione del CCC

Belgio) ma che porterebbe enorme prestigio al mondo ciclistico cremonese e darebbe al suo più bravo esponente degli ultimi anni, Marco Villa, la possibilità di dare l’addio al ciclismo dopo oltre venticinque anni di carriera agonistica, proprio nella sua città e gareggiando contro i più forti seigiornisti del mondo. Sarebbe quella di Cremona, l’edi-

zione invernale della Sei Giorni delle Rose che quest’anno festeggia il decennale e che, a giugno, vedrà in lizza anche i nostri Jacopo Guarnieri (con Danny Stam, ultimo compagno di coppia di Villa) e Marco Villa syesso che, invece, fingerà da maestro, in questa sua prima esperienza seigiornistica, a Edo Costanzi.


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Sport

Venerdì 15 Febbraio 2008

TROFEO SALVINI - CAVAGNOLI: Trionfo di una formazione cremasca

Pedrignani e Guglieri superano i bissolatini Cantarini e Massarini di Massimo Malfatto

U

n discreto pubblico attorno alle corsie del bocciodromo comunale che ha ospitato la fase finale del 25° trofeo «Franco Salvini» e memorial «Bruno Cavagnoli», buono il livello del gioco e l’organizzazione. Parla cremasco la tradizionale manifestazione della canottieri Bissolati grazie al successo di Alberto Pedrignani e Paolo Guglieri ed al terzo posto di Frattini-Galantini: una vittoria sofferta ma ampiamente meritata per i due bravi ed inossidabili giocatori della bocciofila Vis Trescore che quest’anno hanno assaporato poco il gusto della vittoria. Un po’ di rammarico per i bissolatini che non hanno potuto bissare il successo dello scorso anno (De Stefani e Ghisolfi) sconfitti in volata, in una manifestazione in cui la bocciofila rivierasca è molto affezionata. Dopo aver inflitto un bel “cappotto” ai bresciani Ongari-Brunelli (12-0), Pedrignani e Guglieri approdavano in finale superando gli “amici” Frattini-Galantini per 12-10 al termine di un incontro molto incerto. Nella parte bassa del tabellone in evidenza Germana Cantarini ed Edoardo

Paolo Guglieri ed Alberto Pedrignani vincitori della gara bissolatina

Massarini. I bissolatini si sbarazzavano nei quarti dei “ferrovieri” Palloschi-Capelli (12-3) ed in semifinale ave-

vano la meglio, ma con parecchia apprensione, su Cornacchia-Cremonesi con il punteggio di 12-10, al termi-

ne di un match che ha riservato emozioni sino all’ultima bocciata. Anche nella partita di finale i bissolatini non esprimevano al meglio il loro gioco e venivano imbrigliati da quei due “marpioni” Pedrignani e Guglieri che vincevano l’incontro e l’ambito trofeo con il punteggio finale di 12-4. Alla gara hanno partecipato 170 formazioni, precisa la direzione di gara di Gabriele Ceriati che è stato coadiuvato dagli arbitri di finale Eugenio Molardi e Livio Scaratti. Gradite le presenze dei presidenti Bruno Casarini e Giancarlo Sol-

CL ASSIFICA GENER ALE Memorial Salvini-Cavagnoli 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8°

Pedrignani-Guglieri (Vis Trescore) Cantarini-Massarini (Can.Bissolati) Frattini-Galantini (Delma) Cornacchia-Cremonesi (Fadigati) Ongari-Brunelli (Verola Bocce BS) Palloschi-Capelli (Ferroviario) Assirati-Tessadri (CASC) Pozzali-Zorza (Ferroviario)

di oltre a quella della vedova Cavagnoli che era accompagnata dal figlio. L’attività boccistica è proseguita con il 14° trofeo «Arredamenti Bonizzoni», una gara provinciale a coppie organizzata dalla omonima bocciofila soresinese.

A questa manifestazione in pieno svolgimento, sono iscritti 196 formazioni che per due settimane si daranno battaglia alla conquista di un posto al sole. Le finali sono previste per sabato 23 sulle corsie del comunale di Soresina.

CAMPIONATI ITALIANI Il G.B. Ferroviario perde di stretta misura (1-0) contro la bocciofila Lodivecchio nell’incontro di andata del terzo turno del campionato italiano di società. Una discreta prestazione per la formazione del presidente Nicoli che è riuscita a limitare i danni e mantenere la possibilità di ribaltare il risultato nel match di ritorno in programma sabato 16 sulle corsie del bocciodromo di via Bergamo. Sulle corsie lodigiane ancora dolenti note nella specialità terna dove Mammoliti-SacchiniBiazzi perdevano entrambi i set, mentre limitavano i danni gli in-

Sabato 16 in campo Baldesio, Flora e DLF dividualisti Renato Barbieri e Davide Taino.In parità chiudeva il match anche la coppia BarbieriSacchini ed ora cresce l’attesa per l’incontro di ritorno tra le mura amiche di domani alle ore 14.30. Sempre sabato 16 sono in programma gli altri incontri di andata del campionato che vedrà impegnate tre formazioni cremone-

si (la Bissolati resta ferma!). Nella categoria A due squadre bergamasche per le nostre formazioni: la canottieri Baldesio ospiterà la «Orobica Slega» mentre il Flora giocherà a Bergamo contro la bocciofila Presezzo. Infine nella seconda categoria insidiosa trasferta della Baldesio a Varese contro la bocciofila di Casciago.

BISSOLATI OK – Il “clamoroso” della domenica avvolge i bocciofili bissolatini: il diciassettenne Alessandro Clementi e gli esperti Ceriati-Generali. L’allievo gioca bene a Varese, senza patemi d’animo, vince una gara dei top 10 e riapre il discorso qualificazione: in finale supera il comasco Riva per 12-9. A Suzzara una grande prestazione dell’arbitro regionale Ceriati che, in coppia con Leonida, domina la gara regionale (riservata alla cat.B): nel match decisivo i bissolatini hanno la meglio sui piacentini Novati-Carini, vecchia conoscenza, con il punteggio di 12-8.


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