Il Piccolo Giornale

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Anno IX • n° 3 • VENERDI’ 18 GENNAIO 2008

Ambiente

Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio

Giustizia

Provincia

Tribunale

Per la bonifica, chiesti soldi alla Tamoil

Viene assolto, ma l’imputato é già morto

Il presidente nuovo? Sparito il faldone. Topi?

Se la Piloni dovesse dimettersi...

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Sangue misto in treno

Il commercialista spiega perché si è deciso «a dire tutta la verità». La sua verità. Racconta di cene a casa di Bracchi dove venivano invitati Bodini, Corada, Pizzetti e Galli. I quali avvertono: sono state rare occasioni «gradevoli» da cui «ogni ragionamento politico e amministrativo era bandito». E preannunciano: se le dichiarazioni del ragioniere sono quelle riportate dalla stampa, lo denunceranno per falso, calunnia e diffamazione. Il clima politico potrebbe incendiarsi. Mentre Ladina (Verdi) sottolinea: «La storia mi dà ragione», Jotta (Forza Italia) commenta: «Accuse pesanti, ma bisogna avere fiducia nella magistratura che si occuperà di far luce sul caso».

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Politica/1

Scoppia il caos nella Lega Parla il nuovo commissario a pagina 3

Politica/2

Il Pd si prepara a eleggere i suoi vertici ▲

La mia intenzione era quella di completare una trilogia. L’Alitalia e i suoi milioni di miliardi pagati da noi extra biglietto, la RAI TV altri milioni di miliardi sempre pagati da noi extra abbonamento, le FFSS di una volta, oggi Trenitalia, sempre pagato da noi coi biglietti (ticket che fa più fino), e conl’addizionale viaggio se il ticket non è obliterato. Gesummaria, due ore per spiegare il significato di obliterare a una bergamasca con marito piemontese. «Bisogna infilare il biglietto dalla parte giusta nella macchinetta che stampa la data e…». «Pota, dopo non è più buono e quello col cappello a righe tira fuori il libro dalla tasca, scrive e io ci devo dare ancora i soldi doppi e la multa…». Ho abbandonato lo spiegone per sfinimento. Ma multe o non multe, che è come grattare la testa all’asino, anche Trenitalia mangia miliardi di miliardi e noi ligi agli ordini dello Stato (che siamo noi medesimi) doppiamo ripianare che è un piacere-dispiacere ogni anno, dal 1948. Con qualche nostalgica invidia mi sono ricordato di quando, bambino attaccato alle lunghe gonne della mia bella mamma, si viaggiava da Nairobi a Mombasa, 500 km, in 35 ore, come fare Foggia-Roma. Acqua, caffè, uova cotte e noccioline bruciacchiate sulla brace, in un sacco di agave intrecciata a mano da mia nonna. Sul tetto del treno in corsa niente mosche o zanzare e dentro i vagoni niente uomo col capello a righe.Troppo caro il cappello, e ancor più l’inchiesta per sapere come mai qualche cacciatore l’aveva trovato stecchito e mezzo rosicchiato lungo i binari. Dentro i vagoni niente pulci, zecche o pidocchi: la il piretro che disinfetta come non mai cresce dovunque, tanto che lo esportano in tutto il mondo a tonnellate. Mio papà nato a Pantigliate vicino a Milano e mia mamma, non so dove, si erano conosciuti in una piantagione di caffè e li aveva sposati un frate di Vobarno dalle parti di Brescia.Quando si è ammalato, il frate l’ha fatto trasportare al suo paese, in tempo solo per ascoltare i suoi desideri ricevere indicazioni sui suoi risparmi. «Tassativo, far studiare il ragazzo e iscriverlo alla Bocconi». Sudando le sette camice mi sono laureato in Economia e Commercio: ma i bilanci di Trenitalia non riesco a decifrarli e penso che Milonga nessuno ci riuscirà mai.

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Suinicoltura: la Coldiretti di Cremona fa il punto sul percorso intrapreso fino ad ora - a pag. 9


Cronaca

Venerdì 18 Gennaio 2008

Lega Nord nel caos, i giovani si difendono Zaffanella: «Abbiamo raddoppiato il tesseramento» di Silvia Galli Dario Arrigoni, Giancarlo Smerieri, Claudio De Micheli, Giovanni Maccabelli (ex assessore alla Cultura del Comune di Soncino), Alessandro Petrucci, sono i sei ribelli che si sono dimessi spalancando le porte al commissariamento. Un finale che era nell'aria: il direttivo della Lega, infatti, già da qualche tempo era in una situazione di caos, anche se niente lasciava presagire che si sarebbe arrivati alle dimissioni e al comissariamento. Giunto a sorpresa per gli altri quattro del direttivo provinciale, “i giovani”, Giacomo Zaffanella, Emiliano Ferrari, Filippo Bongiovanni e Mauro Gallina e per lo stesso segretario provinciale Alessandro Carpani, perchè le dimissioni dei ribelli non sono state date durante il direttivo, ma con una lettera di dimissioni spedita direttamente in sede a Milano.

hanno portato i sei a sbattere la porta e dimettersi dal direttivo, portando il partito cremonese a essere commissariato. Sembra che alcuni, almeno due dei ribelli, in un primo momento non fossero così convinti di firmare il documento e che avrebbero cambiato idea, apponendo la loro firma solo successivamente. Sta di fatto che comunque Giancarlo Giorgetti, segretario nazionale della Lega, che in passato e come vuole lo statuto, aveva mandato un commissario esterno alla provincia, stavolta abbia nominato come commissario Jane Alquati, militante del partito cremonese e assessore di Crotta D'Adda. Nomina, questa, vista da Giacomo Zaffanella, uno dei quattro giovani, attuale consigliere comunale e nel direttivo, un «segnale positivo». Il fatto che si vada a congresso solo tra un mese, indica, sempre secondo Zaffanella, in quale direzio-

La sede della Lega Nord in Via Dante

Una lettera che tra i vari passaggi sottolinea il pesante clima che si era venuto a creare, il fatto che i quattro giovani rampanti prendessero loro le decisioni e che non avessero fatto politica sul territorio. Una serie di giudizi e accuse pesanti che

ne positiva si sia lavorato fino ad oggi. «Dati alla mano» spiega il giovane «il tesseramento è raddoppiato in quasi tutta la provincia, è addirittura cresciuto del 60%. La festa della Lega è stata la meglio riuscita degli ultimi anni, questo a indica-

Alessandro Carpani

re che la politica sul territorio è stata fatta. La situazione è degenerata e la rottura era in sostanza inevitabile, dopo che alcuni episodi hanno inasprito un clima già di per sè frantumato, anche se abbiamo cercato, fintanto che abbiamo potuto, di mediare. Ma evidentemente le fratture all'interno del partito, che andavano avanti da tempo, non sono state sanate». Ora si aspetta il congresso. Carpani? «Potrebbe ripresentarsi» ha dichiarato Zaffanella. «Lo statuto glielo può permettere. Tutte le sezioni stanno dalla nostra parte. Soncino, Soresina, Pizzighettone, Castelleone, insieme a quelle che si stanno formando a Ostiano, Casalmaggiore e Genivolta. Abbiamo già fatto due incontri e abbiamo il loro appoggio. Si parla tanto di arroganza, ma è bene che si sappia ad esempio che tutte le sezioni potevano partecipare al direttivo provinciale, anche se non avevamo i loro rappresentanti. Non c'è stato alcun oscurantismo. Ora sarà il congresso a decidere. Dopo la bagarre, non ci siamo nè più visti nè sen-

titi con gli altri». Se la controparte proporrà una candidatura alternativa? «Credo di sì. Non so, invece, quale programma possano proporre: il nostro programma è ricco ed è stato pienamente rispettato. A proposito di trasparenza, ogni tre mesi inviavamo una lettera a tutti i tesserati su quanto si stava facendo, oltre a incentivare le affissioni in tutta la provincia, cose queste che non sono mai state fatte precedentemente. Il gruppo era attivo e abbiamo sempre garantito in tutte le sezioni la massima trasparenza». E’ Gianni Maccabelli, assessore alla Cultura di Soncino sino alla vigilia di Natale quando il sindaco leghista Francesco Pedretti gli ha tolto le deleghe, a spiegare perché si è dimesso dal direttivo: «E’ una situazione che andava avanti da tempo». Una situazione di che tipo? «Alla base ci sono valutazioni politico-amministrative diverse. E nella dialettica democratica alla fine contano i numeri». Cosa rimproverate a Carpani? «La sua candidatura all'ultimo congresso è stata un fatto incoraggiante. Con lui si dava fiducia ai giovani. Poi, purtroppo, è emersa un po' di inesperienza politica. Niente di grave». Ma? «In certe situazioni chi poteva ascoltare i consigli di chi è più esperto non l'ha fatto. Partiva dal presupposto di avere un'idea migliore. I giovani in questi mesi hanno lavorato bene ma sono mancati su alcune questioni basilari».

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I PROTAGONISTI JANE ALQUATI

«Porterò il partito fino al Congresso» Un bel fardello sulle spalle di Jane Alquati (assessore alla cultura del comune di Crotta d’Adda), che ora si trova a dover fare i conti con la gestione di un partito diviso. «Vorrei invitare a calmare i toni delle polemiche» spiega la giovane, già impegnata nel direttivo nazionale del partito, e per tal motivo scelta dal presidente Giorgetti, al fine di avere un direttivo provinciale legittimato ad agire. Come procederai ora? «Sto facendo il giro delle sezioni per raccogliere le opinioni sulla vicenda, e capire quali sono le loro proposte per una eventuale candidatura. Voglio che si arrivi a un candidato forte, per evitare che si ripetano episodi come questo». Ma cosa è successo esattamente? «Non c’è stato un fattore scatenante che ha innescato la polemica. Da tempo, all’interno del direttivo, si avvertiva un

certo malcontento rispetto alle decisioni del segretario. Si è trattato dunque di divergenze di opinioni e sul modo di procedere». Qualcuno parla di contrasti tra i giovani e la vecchia guardia... «Assolutamente no. Non si è trattato di una rivalsa. Ora gli animi si sono un po’ calmati, e l’obbiettivo è andare alle elezioni al Congresso del 17 febbraio». Nel frattempo cosa farai. Quali sono i programmi della Lega? «Oltre a chiarire la questione porterò avanti l’ordinaria attività del partito, compresa la manifestazione che si svolgerà a Malpensa, che per noi è di fondamentale importanza. Il mio compito è riuscire a portare il partito al Congresso del 17 gennaio nel modo migliore possibile, senza che vengano meno le iniziative di sempre, che continuiamo a portare avanti seguendo le indicazioni a livello nazionale del partito».

ALESSANDRO CARPANI

«Dovrò valutare se ricandidarmi» Dal canto suo Alessandro Carpani, l’ormai ex segretario provinciale, mantiene un contegno impeccabile, e si trincera dietro un no comment. Si ricandiderà? «Valuterò prossimamente se ripresentarmi, anche sulla base delle richieste che mi perverranno». Dunque niente commenti, anche se alcune indiscrezioni confermerebbero un’idea di Carpani a ricandidarsi. In ogni caso ogni dubbio verrà sciolto il giorno del Congresso, il 17 febbraio, giorno in cui uscirà il nome del nuovo coordi-

natore provinciale leghista. Carpani era stato eletto nel novembre 2006, con una netta sostituzione del vecchio direttivo, a favore di un gruppo di giovani. Già coordinatore dei Giovani Padani, Carpani era diventato segretario provinciale all’età di 28 anni. Il programma prefissato era basato su cinque punti, primo fra tutti il recupero delle sezioni che ci sono sul territorio. Altra cosa su cui si è molto concentrata la Lega in questi mesi è stato il cosiddetto “arruolamento”.


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Cronaca

Venerdì 18 Gennaio 2008

Stretto riserbo sulle candidature. L’unico nome certo per ora è quello di Mauro Fanti

Partito Democratico verso le elezioni di Silvia Galli

PILLOLE DI POLITICA

«Io mi candido, non posso rispondere per gli altri». Così, a margine dell’incontro tenuto nella sede del Pd di via Ippocastani, l’attuale presidente del consiglio comunale Mauro Fanti ha risposto sulla sua sicura candidatura a segretario provinciale del Partito democratico, elezioni che si terranno nella prima decade di marzo. La novità di questa tornata elettorale è che non ci saranno, come successo in passato per i Ds e la Margherita, due segretari provinciali, uno per Cremona e Casalasco e uno per Crema, ma ci sarà un unico segretario per tutta la provincia. Passo per passo si sta costruendo il Pd, lo ha precisato Fanti, che fa parte della commissione dello statuto regionale, oltre ad essere uno dei 12, dell’ufficio di presidenza, presieduto da Sarfatti. Il prossimo appuntamento, come spiegato da Annamaria Abbate, coordinatrice del partito e da Mauro Fanti, è per domenica 27 gennaio. «Vivremo una nuova giornata di partecipazione e di festa per la democrazia» ha spiegato Abbate. «In tutti i comuni della nostra provincia terremo le assemblee di fondazione dei circoli e voteremo per eleggere i

Annamaria Abbate

coordinamenti dei circoli e le quote aggiuntive dei coordinamenti provinciali del partito democratico. Ogni elettore del 14 ottobre può candidarsi per il coordinamento del proprio circolo, presentando la sua candidatura all’assemblea. Nell’occasione sarà ritirato il nostro attestato di fondatore o fondatrice del partito». «La quota aggiuntiva del coordinamento provinciale» ha continuato Mauro Fanti «è stata determinata in 34 unità ripartite su 3 livelli sub provinciali geograficamente ed istituzionalmente omogenei. Il nume-

GUERRINI RISPONDE A PIZZETTI «L’amministrazione comunale guidata da Corada ha lavorato bene, soprattutto sul versante scuola, servizi sociali e tariffe» così ha commentato Maurizio Guerrini, segretario di Rifondazione Comunista. Una risposta alla recente critica di Luciano Pizzetti, le cui dichiarazioni hanno infastidito la sinistra radicale, soprattutto il passaggio in cui il leader del Pd aveva dichiarato: «No alle alleanze elettorali al solo scopo di vincere». «Noi vogliamo un accordo di programma» ha replicato Guerrini «con le altre componenti del centro sinistra, perché questa è l’alleanza più adatta a fare gli interessi di Cremona e in vista delle prossime elezioni le nostre priorità sono la sicurezza, la salute dei cittadini, la tutela dell’ambiente, oltre al non aumento delle tasse». Tutti d’accordo sul fatto che il sindaco Corada si sia fatto garante per il raggiungimento di un programma condiviso. E l’impegno della sinistra radicale per i prossimi mesi è quello per la riconferma di un’amministrazione

che avvolga al suo interno una forte componente di sinistra, discorso valido anche per la giunta provinciale. RIUNIONE DI MAGGIORANZA Presentato bilancio e il piano delle opere pubbliche nella riunione di maggioranza di mercoledì sera. Il sindaco e l’assessore competente Celestina Villa hanno dunque mantenuto le promesse fatte. Nessun aumento della pressione fiscale. «Non abbiamo aumentato nè Ici, nè Irpef» ha dichiarato il sindaco Corada. «Questo ha comportato una certa fatica, ma abbiamo lavorato insieme e il lavoro è stato condiviso da tutti gli assessori. Abbiamo razionalizzato, ma raggiunto degli obiettivi, mantenendo alti i livelli dei servizi. Ad esempio, grazie alla riduzione dei minori non accompagnati, ormai la metà, abbiamo recuperato risorse che abbiamo impegnato con più utilità e vantaggio a favore di altri servizi nel sociale. Non è stato sfrondato alcun assessorato, non c'è stata polemica tra i vari assessori, nè c'è stato massacro finanziario,

ro da eleggere in ciascun livello è stato così fissato in proporzione del numero degli elettori del 14 ottobre: al livello cremonese sono 16 i delegati, nel Cremasco 12 e nel Casalasco 6. Si voterà su due schede una per il coordinamento di circolo e una per il coordinamento provinciale. Questo nuovo appuntamento è un modo per richiamare gli iscritti e non al partito democratico nei loro territori per radicare il PD, per avere un luogo di confronto e di discussione politica». «I circoli» ha concluso Abbate, «saranno formati da metà uomini e metà donne e ci sarà anche una forte presenza di giovani». E a proposito di giovani si sta costituendo anche il movimento giovanili del Pd, presentato da uno dei giovani, Alessandro Caffi. E’ stato costituito un forum all’interno del sito del Pd, in cui i giovani studenti, sparsi nelle varie università e a volte impossibilitati a vedersi, facciano una prima attività politica via internet. Tra i prossimi appuntamenti anche l’elezione entro febbraio del segretario cittadino. Dai vertici, su eventuali candidature, hanno liquidato velocemente dichiarando «c’è una rosa di persone”, ma sull’argomento vige il più stretto riserbo».

sono state mantenute le scelte qualificanti degli anni scorsi e di progettualità». NASCE IL POPOLO DELLA LIBERTA’ Saranno gli amministratori locali le solide fondamenta sulle quali si erigerà forte e saldo il nuovo partito dei moderati: saranno loro la linfa che darà vigore al nuovo «Popolo della Libertà». Un messaggio chiaro che porterà loro direttamente il coordinatore regionale di Forza Italia, l’onorevole Maria Stella Gelmini. Sabato 19 gennaio alle 10, in Sala Zanoni - il numero uno azzurro incontrerà sindaci e amministratori locali di tutta la provincia per spiegare loro le novità del nuovo soggetto politico, il percorso per arrivare alla sua costituzione e soprattutto sottolineare il loro ruolo fondamentale in questa costruzione. L’occasione sarà il convegno su «Legge Finanziaria 2008: riflessioni sui contenuti e ricadute sugli enti locali», i cui relatori saranno Antonio Verro (Componente della commissione Bilancio della Camera dei depu-

Un gruppo ambientale cresce all’interno del Pd Un gruppo ambientalista all’interno del Partito democratico. Questa l’idea nata proprio nei giorni scorsi da alcuni membri del Pd, che vogliono portare l’attenzione all’ambiente come punto focale dell’azione del partito stesso. «Abbiamo recepito questa necessità» dichiara Benito Fiori, coordinatore del nuovo gruppo. «E’ un tema molto sentito dalla gente, e noi vogliamo proporlo con una politica del fare, e non solo del dire». Del resto gruppi di questo tipo stanno nascendo un po’ ovunque a livello nazionale, basti pensare agli esempi di Roma e Milano. Si crea così un gruppo ambientale con valenza di livello nazionale. I prossimi passi saranno quindi quelli di diffondere tale cultura ambientale. I membri del gruppo seguiranno quindi attentamente la scena ambientale locale, per poi proporre soluzioni ed idee all’interno del partito stesso, perché le trasmetta alle istituzioni. «Stiamo deturpando le bellezze naturali, ed è importante porre in essere iniziative per fermare questo fenomeno. Il gruppo, per interagire con i cittadini, con i quali vuole creare un dialogo, ha sviluppato e aperto un sito internet (www.rinnoviamolapolitica.org), una casella di posta elettronica (ambiente@rinnoviamolapolitica.org) e un blog (http://rinnoviamolapolitica.org/ambiente/) in via di strutturazione. Il gruppo vuole essere l’occasione di discutere di problemi ambientali del territorio in modo da sviluppare insieme progetti da affidare alle istituzioni.

tati) e l’esperto di tematiche fiscali Giancarlo Penco (ex Ragioniere generale del Comune di Milano). «La scelta da parte del coordinatore regionale e del responsabile regionale per gli Enti locali di spiegare il progetto del nuovo partito proprio in un’occasione come questa non è casuale» spiega Mino Jotta, coordinatore provinciale di Forza Italia. «Anzi, è una scelta carica di significato, per evidenziare il ruolo fondamentale dei soggetti locali in questo cammino che porterà al Popolo delle Libertà». CHE UTILITA’ PER L’AGENTE NOTTURNO? Interrogazione a risposta scritta, del consigliere comunale della Lega Giacomo Zaffanella che ha come oggetto il servizio notturno polizia municipale. Il consigliere si chiede l’utilità di tale agente. «ho avuto modo di constatare personalmente la seguente situazione» si legge nell'interrogazione: «In orario 02:20 circa mi sono rivolto ai Vigili urbani per una richiesta di intervento. L’agente in servizio risponde dicendo che

dopo l’una di notte ci si deve rivolgere a Carabinieri o Polizia. Mi chiedo se per tale scopo non sia sufficiente attivare un nastro registrato, meno costoso, ed eventualmente destinare l’agente a mansioni più utili alla città e professionalmente più gratificanti rispetto all‚azione di centralinista senza mansioni operative». LIBRI GRATUITI PER DISAGIATI I circoli territoriali cittadini di Alleanza Nazionale ed Azione Giovani comunicano che, nel corso del Consiglio Comunale che si terrà lunedì 21 Gennaio, il consigliere di An Domenico Maschi presenterà una mozione ideata e promossa da Azione Giovani, volta a chiedere congrue risorse per l’istituzione di buoni libro per l’acquisto di testi scolastici riservato alle famiglie cremonesi più bisognose. Per sensibilizzare la cittadinanza su questo tema, Azione Giovani sarà presente in piazza, in concomitanza del mercato cittadino, sabato 19 gennaio alle 10 in Piazza Stradivari, dove distribuirà volantini e materiale informativo.


Cronaca

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«Ci siamo iscritti al partito per ottenere dei nuovi incarichi, e invitavamo politici a cena»

Il «j’accuse» di Adriano Lazzarinetti di Sara Pizzorni Si tinge di mistero il caso Bracchi-Lazzarinetti, con le choccanti dichiarazioni del commercialista, che ha fatto i nomi, uno ad uno, di influenti personaggi politici cremonesi. Al banco degli imputati, accusato di peculato e falso, è Italo Bracchi, commercialista cremonese di 69 anni. Davanti al giudice Francesco Rigato, insieme ai giudici a latere Serena Nicotra e Cristina Ferrari, è stata ascoltata la testimonianza “fiume” del grande accusatore di Bracchi, Adriano Lazzarinetti, 46 anni, ex socio di studio dell'imputato. Per l'accusa di peculato aggravato in concorso, il “super testimone” aveva già patteggiato una pena di 4

L’accusa per Bracchi è di falso e peculato anni e 8 mesi, di cui 3 anni condonati dall'indulto. L'ipotesi di accusa di peculato per Bracchi riguarda le sottrazioni di denaro, per altro già ammesse da Lazzarinetti, dai libretti dei fallimenti di cui quest'ultimo era stato nominato curatore. Maestro e allievo, insom-

ma, avrebbero sottratto dal 1995 al 2005, 2,5 milioni di euro da 20 procedure fallimentari, più un concordato preventivo e due liquidazioni coatte amministrative, confezionando falsi atti giudiziari. In aula Lazzarinetti ha raccontato, con chiarezza e con estrema dovizia di particolari, la sua verità, partendo, incalzato dalle domande del pm Francesco MessiAdriano Lazzarinetti e il suo avvocato na, dalla costituGiovanni Benedini zione della società, a come erano organizzati i va 17 anni, e poi socio di compiti nello studio, al trastudio. Per ore il ragioniere sferimento, nel 2001, da via ha parlato a ruota libera Volturno a viale Trento e della gestione del suo lavoTrieste e al suo ampliamenro all'interno dello studio, to con l'ingresso dell'attividel fatto che si occupava tà forense di Simona, la fidella contabilità di numeglia di Bracchi. rose società ed enti pubbli«Quello che ho imparato ci, era revisore presso la Km me l'ha trasmesso Italo», ha Spa, l'Azienda Farmaceutidetto Lazzarinetti, che però ca, nell'aprile del 2005 delin tutte le occasioni ha punl'Aem e anche di alcuni cotato il dito contro la famiglia muni del cremonese. Bracchi, dicendo che «tutti «Quando ci siamo trasferiti, sapevano», riferendosi alle io e Italo abbiamo cominoperazioni illecite e al prociato a parlare di un'equa sciugamento dei conti cordivisione dei compiti: se io renti di fallimenti e di liquinon c'ero, Bracchi firmava dazioni coatte. Il fatto che per me e viceversa. Così coItalo Bracchi «non poteva me facevamo con la posta. non sapere» è stato alla baA volte la ritiravo io, la magse della testimonianza di gior parte lui perchè il suo Lazzarinetti, ex allievo di ufficio era vicino alla porta Bracchi sin da quando avedi entrata. A volte firmava-

i Pareri LADINA «La storia mi dà ragione” afferma Andrea Ladina, capogruppo dei Verdi in consiglio provinciale, che qualche mese fa aveva presentato un’interrogazione chiedendosi “come mai due professionisti, aderenti ad un determinato partito, avessero così tanti incarichi pubblici».

Quel che Ladina chiedeva, era che fossero stabiliti criteri ben precisi nella scelta dei consulenti. «Il cittadino comune si chiede se per avere accesso a lavori in posti pubblici ci voglia la tessera del partito. Ci vogliono criteri nuovi nella scelta delle consulenze. Bisogna coinvolgere più persone possibili, senza sottostare a delle clientele. La questione sollevata da Lazzarinetti è grossa, e bisognerà che la magistratura vada a fondo. E soprattutto ora si dovrà capire dove sono finiti tutti i soldi degli ammanchi».

PALOSCHI «Mi pare che le persone tirate in ballo abbiano ben motivato come sono realmente andate le cose, e quale fosse la reale natura di quelle cene, nulla di più

che normali momenti conviviali. Senza contare che all’epoca Bracchi e Lazzarinetti erano solo due stimati professionisti, e nulla di più».

JOTTA Preferisce non commentare il leader di Forza Italia Mino Jotta. «Siccome si tratta di questioni processuali delicate, preferisco non entrare nel merito. Non

avrebbe senso che io prenda una posizione. Si tratta di accuse pesanti, ma bisogna aver fiducia nella magistratura, che si occuperà di fare luce sul caso».

mo anche per Simona. Entrambi, poi, le davamo un supporto nella sua attività legale. Anche la moglie di Bracchi, Vanna Lazzarini, era spesso in studio. Sostanzialmente coordinava gli appuntamenti, il lavoro delle impiegate e i rapporti con i clienti. Sullo studio associato gravavano tutte le spese, anche quelle dello studio legale, le bollette del gas di casa mia, di Italo, di Vanna e di Simona, tutte le utenze domestiche, persino le assicurazioni sulla vita (per le assicurazioni in un anno erano stati spesi 40mila euro). Nell'estate del 2002 Bracchi era stato colpito da un infarto ed era stato assente per tre mesi, ma poi», ha proseguito Lazzarinetti, «ha ripreso a lavorare come prima. Ad un certo punto, però, lo studio non riusciva più a far fronte a tutti i costi. Speravamo di risollevarci, oltre che apettando l'arrivo di nuovi clienti, anche grazie ad alcuni incarichi di natura politica che Italo aveva per la sua bravura professionale, ovviamente, ma anche per conoscenze. Si era infatti appositamente iscritto al Pds ed aveva coinvolto anche me dicendomi che era necessario che prendessi la tessera del partito. Italo era abituato ad organizzare e a pagare con i fondi dello studio cene a casa sua dove intervenivano importanti personaggi politici cittadini, come l'allora sindaco di Cremona Paolo Bodini, il presidente della Provincia Gian Carlo Corada, il leader del Partito Democratico cremonese Luciano Pizzetti e Augusto Galli, presidente delle Autostrade Centro Padane, società per la quale Italo era revisore dei conti. Ma eravamo comunque in cattive acque. Da qui la decisione, presa tutti insieme, di effettuare dei prelievi illeciti, di usufruire del denaro di un fallimento, compreso quello per pagare la retta dell'Istituto di Sospiro alla mamma di Italo. Con la certezza, però, che poi avremmo rimesso tutto a posto». Ma non è andata certo in questo modo. «Era stato necessario falsificare l'autorizzazione e il mandato del giudice delegato, fotocopiando i timbri del Tribunale e ricalcando le firme dei giudici e dei cancellieri. E anche su questo Bracchi si era dimostrato d'accordo. Per dieci anni nè le banche nè i giudici si sono accorti di nulla. Sempre tutti insieme, nelle nostre riunioni, avevamo deciso, per risparmiare, di non pagare le imposte. Nè le mie, nè quelle di Italo, nè quelle di Simona. Tutti sapevano e tutti erano d'accordo. Non è vero quello che dice Simona che lei mi aveva dato il denaro per pagare le sue imposte. Tutti si erano detti d'accordo anche di aderire al condono fiscale per far cessare l'ispe-

Ne l Mi r i n o CORADA «E’ ridicolo» dichiara il sindaco Gian Carlo Corada relativamente alla deposizione di Lazzarinetti. «Non ho ancora letto gli atti, ma sporgeremo denuncia». E che dire delle famose cene? «Certo, vi sono state delle cene a casa di Bracchi, nel corso degli anni, tre o quattro mi pare. Venivamo invitati dalla signora Bracchi, ed erano cene molto piacevoli, e il signor Bracchi un gentiluomo di vecchio stampo. Ma si trattava di un invito come tanti altri, e cene in cui si parlava del più e del meno. Certo non di quanto accusa Lazzarinetti. E’ impensabile».

BODINI «Smentisco in modo assoluto qualunque attribuzione» dichiara il parlamentare Paolo Bodini, ex sindaco di Cremona. «Mi è capitato di andare a cena dai Bracchi una sola volta, e ricordo solo un’ottima cucina». Relativamente alle “accuse” di Lazzarinetti, Bodini si dichiara assolutamente estraneo, e valuterà cosa fare dopo aver letto il contenuto della deposizione.

PIZZETTI «Stiamo valutando la querela», dichiara secco Luciano Pizzetti. «Ci vengono attribuite cose completamente prive di fondamento. Partecipo a molte cene, e qualcuna a casa Bracchi c’è stata, ma quello di cui si parla è senza senso».

zione dell'Agenzia delle Entrate». La ex società era stata fatta saltare per aria nel maggio 2005 dalla bomba ammanchi, quando Bracchi andò in Procura a denunciare Lazzarinetti che finì in carcere e poi ai domiciliari. Ma ai domiciliari ci finì per due mesi anche Bracchi, arrestato il 3 gennaio 2006. «Le assicurazioni da parte dei Bracchi», ha continuato Lazzarinetti, «che mi avrebbero sostenuto e avrebbero fatto in modo da evitarmi il carcere grazie alle amicizie e agli agganci in magistratura, mi avevano convinto ad assumermi la responsabilità degli illeciti, anche con la garanzia, poi, che mi avrebbero riassunto come dipendente con lo stesso stipendio di prima. Così non è stato e quindi mi sono deciso a dire tutta la verità». Lazzarinetti ha parlato anche del suo rapporto personale con i Bracchi: «L'ha professione me l'ha data Italo», ha detto Lazzarinet-

ti. «Il duro lavoro, gli orari pesanti, il fatto che sacrificavo la mia famiglia, che facevo viaggi con loro, che li andavo a prendere con la macchina, che li riportavo indietro, per me era come

Italo Bracchi

dimostrare la mia riconoscenza. Quando era già scoppiato il caso, ho scoperto che la famiglia Bracchi aveva telefonato a mia moglie, in attesa del terzo figlio, rimproverandola perché con i nostri problemi economici non ce lo potevamo permettere». Il 22 gennaio prossimo la parola passerà alla difesa. Lazzarinetti sarà controinterrogato dai legali di Bracchi.


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Cronaca

Venerdì 18 Gennaio 2008

Per la bonifica sono stati richiesti ingenti contributi ai vertici Tamoil di Laura Bosio E’ nell’ordine di parecchie decine di milioni di euro il contributo richiesto ai vertici Tamoil per la bonifica dell’area inquinata. Mentre proseguono, da parte dell’Arpa, carotaggi e analisi dei terreni, a livello politico si discute di costi e di interventi. «L’area, come avevamo detto noi all’inizio, è fortemente compromessa» spiega il verde Andrea Ladina. «E ancora non sono finite le operazioni di analisi. Bisogna infatti ancora monitorare il danno presente a Nord della Tamoil, e che

La Tamoil di Cremona

In discarica non c’è posto: aumenterà la differenziata Un netto «no» ai rifiuti provenienti da Napoli. E' il sindaco Gian Carlo Corada in persona a prendere posizione. «Il problema per noi non è di volontà, il problmea sta nel fatto che la discarica di Malagnino è ormai piena. Una percentuale seppur minima, che di recente è stata drasticamente ridemensionata veniva bruciata nel combustore, ma non abbiamo più spazio a Malagnino. Bisogna infatti ricordare che una parte dei rifiuti bruciati, la cenere, che si quantifica in un 30% deve essere smaltita in discarica. E la discarica di Malagnino è piena, non siamo proprio in grado di ospitare rifiuti da fuori. La dimensione ora è giusta per smaltire i nostri e una piccolissima parte di quelli di San Giuliano, con il quale abbiamo da anni un accordo, almeno fino alla costruzione della nuova discarica». Il sindaco Corada ha ricordato come nel 1991, quando era presidente della Provincia, si trovò in una situazione di emergenza. «Riuscimmo a trovare una discarica a Corte Madama. Ressi la situazione trovando una soluzione. Come Comune spingeremo alla raccolta differenziata, ma una discarica è necessaria».

Del resto l’ampliamento dell’attuale discarica è già allo studio, da parte della Provincia di Cremona. Dal canto suo Aem Cremona spingerà sulla raccolta differenziata dell’umido, che verrà triplicata. Prenderà il via a marzo il nuovo piano sperimentale, che prevede, nelle zone interessate, due passaggi per la raccolta indifferenziata, e altrettanti per quella dell’umido. Si tratta del secondo step, che segue la prima fase, che ha coinvolto ben 7.731 abitanti. Con la nuova fase se ne aggiungeranno altri 11mila, residenti nel triangolo tra via Mantova a nord, via Giuseppina a Sud e l’autostrada ad est. Per arrivare a un totale di 20mila persone coinvolte, circa un terzo della popolazione cittadina. Ai cittadini interessati verranno consegnati i bidoncini appositi, con la dotazione di 50 sacchetti biodegradabili. L’iniziativa è stata presentata nel corso della Commissione ambiente del Comune di Cremona, in cui Matteo Lodi (Verdi) e Claudio Demicheli (Lega) hanno lamentato troppa esitazione nell’estendere la raccolta differenziata, e hanno chiesto che l’iniziativa venisse portata anche negli altri comuni del territorio.

non riguarda l’industria stessa. Sono ancora in corso le verifiche». Quel che è certo è che la falda sottostante tutta l’area industriale, presumibilmente fino a Spinadesco, risulta compromessa. Intanto a livello politico si attendono le decisioni del tavolo di lavoro creato appositamente per studiare tale problema. Negli ultimi mesi si sono svolti diversi incontri, a cui hanno partecipato i portavoce degli enti locali, per giungere a una decisione definitiva su come portare avanti la bonifica. Il pubblico ministero Cinzia Piccioni, che indaga sugli episodi a livello giudiziario, aveva dichiarato che per effettuare una bonifica davvero efficace sarebbe stato necessario chiudere lo stabilimento. Tuttavia ora ogni decisione è ferma. «Oggi la Tamoil è un attoer della partita» prosegue Ladina. «Ha fatto la propria autodenuncia, ha portato avanti dei lavori di tamponamento. Ma non è più solo lei il problema. Tantissime sono le cose da definire, in primis le responsabilità». La parte di inquinamento non riguardante gli idrocarburi, infatti, non ha ancora un responsabile. «Ho intenzione di sollecitare la domanda in consiglio provinciale, per capire qual’è la situazione allo stato attuale, e se sono state individuate delle responsabilità». Intanto sono quasi terminati i lavori di prelievo portati avanti dall’Arpa, come conferma il direttore Paolo Beati. «Stiamo lavorando sui dati» spiega «e attendiamo di riferire durante la conferenza di servizi, che si svolgerà verso la metà di febbraio».

Industriali a tutta formazione “Il futuro dello sviluppo sta nella formazione”. Lo ha Mario affermato Caldonazzo, vice presidente dell’Associazione industriali, presentanto il programma di corsi previsto per il 2008. Una scelta forte e precisa di puntare sulla qualità formativa degli operatori, per rendere l’azienza più che mai competitiva. «Se valutiamo i dati dal 2004 sino al 2007» spiega Caldonazzo «sono decisamente soddisfacenti. Abbiamo formato 2.148 persone, in 248 corsi, per un totale di 4.351 ore di formazione. Il particolare i risultati del 2007 sono particolarmente brillanti: abbiamo realizzato a pagamento 58 iniziative formative, 25 delle quali progettate su specifica commessa delle aziende associate. Per quanto riguarda invece la formazione gratuita, abbiamo attivato 27 corsi, cofinanziati da Fondimpresa, Fondirigenti,

Mario Caldonazzo e Ernesto Cabrini dell’Associazione Industriali Fondo sociale europeo e Legge 236/96». E risultati altrettanto positivi si attendono dal 2008, in cui si darà grande spazio alla formazione gratuita, per tutte le imprese del territorio provinciale, interessando anche l’area Casalasca e

Cremasca. «Parte di essi sono già stati organizzati» spiega ancora Caldonazzo, «e nello specifico una ventina. Altri 70 verranno calendarizzati di qui a giugno». Ma a chi sono rivolti tali corsi? I beneficiari sono operai, impiegati e quadri intermedi. Un filone spe-

cifico è quello dell’apprendistato professionalizzante». Numerose solo le tematiche all’interno delle quali sono stati individuati i corsi: innovazione tecnologica e organizzativa, amministrazione, finanza, controllo, produzione e logistica, sicurezza, igiene del lavoro, tutela ambientale, sviluppo industriale e internazionalizzazione, linguistica, sistemi informativi, sviluppo delle abilità personali, organizzazione e gestione delle risorse umane. «Puntiamo molto sulla sicurezza” spiega il direttore degli Industriali Ernesto Cabrini “elemento fondamentale del lavoro, al giorno d’oggi». Ai corsi potranno prendere parte anche le aziende non associate, con un leggerissimo incremento del prezzo. Le lezioni si terranno in un’area dell’Associazione appositamente destinata ad essi. Lo stesso vale per le sedi di Crema e Casalmaggiore.

DALLA PARTE DEI CITTADINI di Damiano Talamazzini Responsabile Provinciale Patronato Epaca

Canone Rai: quando si viene esonerati? Questa rubrica rappresenta un luogo d’incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile provinciale del Patronato Epaca, per una persona invalida al 100% le trasmissioni televisive costituiscono uno dei mezzi privilegiati per mantenere i contatti con il mondo: può questa usufruire dell'esonero dal pagamento del canone televisivo? E quali sono i requisiti per poter aver diritto all’esenzione? Lettera firmata La Corte Costituzionale già nel 2002 ha affermato che è giusto pagare il canone televisivo, poiché si tratta di un servizio pubblico. Trattandosi di un’imposta sul possesso, o sulla detenzione dell'apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall’uso del televisore. Per rispondere alla Sua domanda, la informiamo che non è possibile aderire alla Sua richiesta di esonero dal pagamento del canone di abbonamento, in quanto, dall'1/01/74 tale esenzione è stata abrogata ai sensi dell'art. 42 del D.P.R. 29/9/73 n. 601. È tuttavia contenuto nella legge finanziaria 2008 l’esonero del canone tv per gli over 75enni. Dal nuovo anno, quindi, gli anziani senza conviventi oltre al coniuge, che abbiano già spento 75 candeline e che abbiano un reddito proprio e del coniuge che non supera i 516,46 euro per tredici mensilità (pari a 6713,98 euro annui), potranno dire addio al canone Rai. L’esonero, si badi bene, è valido esclusivamente per l’apparecchio che gli anziani possiedono nel luogo di residenza. Le esenzioni inoltre saranno concesse solo fino ad un massimo di 500mila euro annui, per cui non è detto che tutti coloro i quali siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge potranno poi effettivamente beneficiare dell’esenzione. I criteri per la scelta delle domande da accogliere saranno fissati dal decreto ministeriale di attuazione, ancora da scrivere ed approvare. Per l’abuso è comminata una sanzione amministrativa, in aggiunta al canone Rai dovuto e agli interessi di mora, d’importo compreso tra euro 500 ed euro 2mila per ciascuna annualità evasa. Per tutti i contribuenti, intanto, il canone Rai è aumentato dell’1,92%. Nel 2008 vedere la televisione pubblica costerà quindi 106,00 euro. Il reddito da considerare non è solo quello derivato da pensione; secondo la legge, per poter aver diritto all’esenzione, è necessario che tutti i redditi, propri e del coniuge, cumulati insieme (e quindi ad esempio anche redditi da proprietà immobiliari, o da rendite finanziarie etc.) non superino nel complesso la somma di 516,46 euro per tredici mensilità. In attesa del Decreto Ministeriale di attuazione, l’invio della domanda di esenzione non esenta dal pagamento del canone per l’anno 2008, neanche se in effetti si è in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge, perché le domande potranno essere accolte solo fino ad un valore massimo complessivo di 500mila euro annui. Quindi, in attesa del Decreto Ministeriale, è comunque consigliabile pagare il canone di abbonamento per l’anno 2008. In sostanza, al momento, in attesa della pubblicazione del Decreto Ministeriale di attuazione o di ulteriori chiarimenti, non è opportuno, neppure se in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa, non pagare il canone, che peraltro scade a fine mese e comunque potrà essere pagato con una modica sovratassa anche successivamente, ma, meglio, attendere per decidere se pagare oppure no, l’eventuale tempestiva pubblicazione del decreto applicativo citato dalla norma. Fermo restando che, come già pare di intendere, vista l’esiguità del limite di reddito annuo da non superare, e del limite massimo di spesa, non saranno davvero molti coloro che potranno avere effettivamente diritto. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un’adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811


Cronaca

Venerdì 18 Gennaio 2008

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La vendita della droga avrebbe fruttato 500mila euro

Sotto accusa due membri del Dordoni

Stroncato traffico di coca, cinque persone in manette

Imbrattarono l’Inps

di Sara Pizzorni Erano arrivati dalla Francia con l'obiettivo di piazzare un ingente quantitativo di cocaina destinato al mercato cremonese. Invece sono finiti in carcere grazie ai carabinieri di Cremona che complessivamente hanno sequestrato un chilo e mezzo di cocaina e 54mila euro in contanti. L'operazione, che ha preso il via per caso qualche giorno fa, è stata illustrata alla caserma Santa Lucia di viale Trento e Trieste dal comandante provinciale, tenente colonnello Michele Arcangelo Cozzolino, insieme al capitano Rocco Truda, della Compagnia di Cremona, e dal maggiore Giuseppe Bevacqua. I militari in pattuglia hanno notato aggirarsi in città un’autovettura con targa francese e due marocchini a bordo. Contattati gli ufficiali della gendarmeria francese, è emerso che l'auto era con-

dotta da un noto trafficante d'oltralpe. La sua presenza in territorio cremonese è risultata alquanto sospetta, tanto che i carabinieri hanno immediatamente avviato un servizio di pedinamento effettuato dagli uomini in borghese del Nucleo operativo, coadiuvati dai colleghi del reparto operativo. La macchina è stata discretamente seguita a distanza per oltre 50 chilometri. A Montichiari, in provincia di Brescia, i due franco-marocchini sono stati visti incontrarsi con tre connazionali, tra cui una donna, nei pressi di un supermercato. Un saluto frettoloso, lo scambio di un qualcosa, poi il convoglio è ripartito in direzione Ghedi. Scesi dalle auto, i cinque sono entrati in un appartamento che non è stato perso di vista un attimo dai militari. Dopo circa mezz'ora, si è deciso di effettuare il blitz: dentro casa i carabinieri hanno sorpreso gli stranieri pro-

prio mentre stavano contando il denaro destinato ad acquistare lo stupefacente, ancora adagiato su una bilancia di precisione. Nel corso della perquisizione, effettuata anche mediante l'ausilio dei cani del nucleo cinofili di Orio Al Serio, sono state rinvenute altre dosi di cocaina, 500 grammi di sostanza da taglio e materiale da confezionamento. Lo stupefacente, destinato al mercato cremonese, per ammissione stessa degli arrestati, avrebbe fruttato loro quasi 500mila euro. In menet-

te sono finiti i due francesi Rmili R., di 21 anni, e Elmtallak M., di 28 anni, i due marocchini Batah A., 40 anni e Alami H., 35 anni, marito e moglie residenti in Italia ed un loro amico, Baazizi A., di 29 anni, che fungeva da “palo”. Nell'abitazione è stato trovato anche un ritaglio di un quotidiano di Cremona che parlava di un'operazione antidroga con relativi arresti datata 6 dicembre 2007. Tutti gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Brescia.

vano sequestrato le telecamere a circuito chiuso sperando avessero ripreso i responsabili. E per una volta è stato proprio così: nei filmati i vedono due uomini armati di secchio, spazzoloni e di rotoli di manifesti bianchi. Gli inquirenti, in effetti, avevano trovato manifesti contro la guerra e la scritta «Ds=Ss». Durante la scorsa udienza il giudice aveva dichiarato la propria incompetenza a trattare la vicenda ed aveva trasmesso gli atti affinché se ne occupasse il giudice di pace.

Tenta di rubare un’auto

La merce sequestrata

Preso su fatto un 43enne di Cremona Stava cercando di rubare da una Mercedes in sosta ma è stato bloccato ed arrestato dai carabinieri che lo hanno colto sul fatto prima che potesse fuggire con il bottino. Il fatto è accaduto mercoledì sera alle 22,15 in piazza Camilliani a Cremona. In manette è finito C.A., 43 anni, che è stato accusato del reato di tentato furto aggravato. L'uomo ha rotto il vetro della macchina con un cacciavite, dopodiché si è introdotto all'interno con la speranza di trovare denaro o qual-

che oggetto prezioso da rubare. Ma per sua sfortuna è stato notato dal proprietario della macchina che ha allertato i carabinieri. Gli uomini in divisa sono intervenuti immediatamente, tanto che sono riusciti ad individuare il ladro e a fare in modo che non riuscisse ad appropriarsi di nulla. Il 43enne è stato condotto in caserma e il mattino dopo è apparso in Tribunale per essere giudicato con il rito direttissimo. E' stato condannato ad otto mesi di reclusione.

L’uomo 4 anni fa aveva già patteggiato una pena per rapina

Favoreggiava la prostituzione

Condannato per doppio furto

Aveva affittato un appartamento a delle lucciole Per aver commesso il reato di favoreggiamento della prostituzione, il cremonese Sergio M., 60 anni, è stato condannato ad un anno e a sei mesi di pena, più una multa di 600 euro, tutto condonato dall'indulto. L’uomo aveva affittato un appartamento di via Giuseppina 25 ad alcune prostitute nel periodo compreso tra i primi mesi del 2002 e l'agosto del 2003. L'imputato, cliente di una delle ragazze, una lucciola brasiliana che gli aveva chiesto un aiuto per trovare un alloggio, aveva detto di avere la possibilità di affittarle un appartamento dove lei e le sue colleghe avrebbero potuto continuare a svolgere la loro attività senza problemi, visto che i residenti lavoravano quasi tutti in ospedale ed erano quasi sempre fuori casa. Questo quanto dichiarato in aula dalla stessa brasiliana, salita sul banco dei testimoni. Le donne (la brasiliana, una dominicana e due venezuelane) avevano accettato. Dopo qualche tempo, però, il

E‚ stato rinviato al 21 febbraio il processo presieduto dal giudice di pace nei confronti di Mario Bini, 51 anni, ed Ermes Ravasi, 57 anni, cremonesi ed entrambi responsabili del centro sociale Dordoni, accusati di aver imbrattato nel 2002 con le scritte di colore rosso «Sharon boia», «Sharon Assassino» e «Free Palestine» le pareti dell’Inps di via del Vasto a Cremona. Il 27 settembre del 2002 l’allora direttrice Enrica Ferraroni aveva allertato gli uomini della Digos che ave-

viavai di clienti aveva esasperato i residenti che avevano costituito un comitato ed avevano avvertito le forze dell'ordine chiedendo loro di intervenire. Il processo mirava ad accertare se l'imputato fosse o meno a conoscenza del fatto che le donne si prostituivano all'interno dell'appartamento dato in affitto, che misteriosamente, nell'agosto del 2003, era stato dato alle fiamme. Gli inquirenti avevano stabilito trattarsi di un incendio doloso. «Il mio assistito è stato imprudente e negligente», ha detto l'avvocato Fabio Galli, che ha paragonato il proprietario di una casa «che dovrebbe evitare l'attività della prostituzione» al Comune e alla Provincia «che consentono la prostituzione sulle strade di loro competenza». Galli ha avvertito il Tribunale che «le prostitute solitamente mentono». Nei confronti dell'imputato il pubblico ministero Cinzia Piccioni aveva chiesto una condanna a un anno e 10 mesi di reclusione.

E' stato condannato a tre anni di reclusione Vincenzo M., 32 anni, foggiano, attualmente detenuto nel carcere di Cremona. L'imputato, che ha usufruito del rito abbreviato, era accusato di aver messo a segno un furto il 15 settembre dell'anno scorso in un'abitazione di Paderno Ponchielli dove si era appropriato di 1777 euro in contanti, tre blocchetti di assegni contenenti 20 assegni in bianco, un assegno del valore di 5mila euro, un orologio laminato in oro e tre telefoni cellulari. L’uomo, che davanti al giudice Pierpaolo Beluzzi ha ammesso le sue colpe, era entrato in casa dopo aver forzato la porta del garage. Non solo. L'imputato doveva rispondere di un altro furto

in appartamento compiuto a Cremona il 26 settembre del 2007, undici giorni dopo la prima razzia. Questa volta lo spregiudicato ladro, che aveva infranto il vetro di una porta finestra, si era introdotto in un'abitazione da dove aveva portato via monili in oro, due orologi, 700 dollari statunitensi e altre banconote estere. In entrambi i casi i furti erano stati messi a segno senza la presenza dei proprietari, i cui spostamenti, molto probabilmente, erano stati accuratamente osservati. Il 32enne pluripregiudicato era anche accusato di ricettazione di un cellulare rubato. Durante la requisitoria il pubblico ministero aveva chiesto al giudice una pena di due anni e

mezzo. L'avvocato difensore, dopo la sentenza di condanna, ha fatto sapere che ricorrerà in Corte d'Appello. Secondo l'accusa, l’imputato aveva avuto un complice: G.C., 48 anni, che il 26 settembre lo accompagnò nell'oreficeria «L'Artigiano dell'oro», dove aveva esibito il proprio documento di identità per consentire all'amico di vendere per 500 euro uno degli orologi appena rubati. G.C. è accusato di favoreggiamento, ma la sua posizione è stata stralciata e sarà giudicato separatamente. Quattro anni fa l’imputato patteggiò 2 anni e 6 mesi di reclusione per rapina e truffa aggravata ai danni di un'anziana di 78 anni, aggredita nel suo appartamento.

IL CASO

Viene assolto, ma è già morto

Il tribunale di Cremona

L’accusa era di omicidio colposo per un incidente mortale del 2003

Era morto prima di poter assistere all'ultima udienza del processo che lo vedeva imputato di omicidio colposo. Nei suoi confronti, però, il giudice del Tribunale di Cremona, Massimo Vacchiano, invece di dichiarare estinto il reato per la morte dell'imputato, come si solito vuole la legge, ha deciso per l'assoluzione con formula piena di Federico Rocchi, 67 anni, pensionato bresciano.

L'incidente mortale si era verificato l'11 giugno del 2003 in via Riglio. Quel giorno aveva perso la vita Libero Marco Guerreschi, 38 anni, di Gerre dè Caprioli, che si trovava in sella alla propria moto. Si stava recando al lavoro all'oleificio Zucchi quando improvvisamente era caduto dal mezzo, schiantandosi contro un palo della luce. Rocchi, invece, era alla guida del suo camper e

viaggiava nell'opposta direzione. La moto del 38enne si era infilata sotto il camper, ma tra i mezzi non c'era stata collisione. E questo è stato determinante nella sentenza di assoluzione. Rocchi era accusato di aver causato una “turbativa” al motociclista che, alla vista del camper, aveva perso il controllo della moto, dopo che aveva percepito una situazione di pericolo.


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Cronaca

Venerdì 18 Gennaio 2008

Quelle pratiche sparite Due colleghi in una strana situazione

«ABBIAMO PERSO IL FILO?» Martedì 22 gennaio alle 21 presso il teatro Filo di Cremona, avrà luogo la quarta replica dello spettacolo «Abbiamo perso il filo?», con la regia di Albero Ghisoni. La rappresentazione è promossa dall’associazione Giorgia, dalla Caritas, dal Laboratorio diocesano, da «Lab-orazione» e dal Cisvol di Cremona, con il patrocinio del Comune di Cremona e del Circuito espressivo Attraversarte. La sintesi dello spettacolo è stato l’incontro tra diverse persone, ciascuna con proprie caratteristiche. Il regista ha avuto l’abilità di cucire lo spettacolo finale giungendo alla definizione di un filo logico che percorre la trama di ogni uomo. Il progetto è stato inserito per l’anno 2007/08 nel percorso «Con i piedi sul palco», promosso dal Circuito Attraversarte. L’ingresso è libero. Si consiglia di prenotarsi telefonando al Cisvol (tel. 0372.26585).

di Max Frugi In via dei Tribunali hanno bonificato dal guano dei piccioni e dei loro pulcini tetti e sottotetti, poi qualche zeccuccia è piovuta sulle scrivanie impiegatizie, subito neutralizzata. Dalle cantine del palazzo, dove vengono ordinatamente stipati i «faldoni», grosse raccolte di pratiche intestate a qualcuno, ogni tanto qualche innocente topolino così caro alle matite nobili di Walt Disney, sale ai piani superiori, forse dopo aver rosicchiato da un faldone il nome di una massaia che una volta aveva rincorso inutilmente con la scopa un topolino nella sua cucina. Poi aveva cosparso gli angoli del locale con quella polverina bianca tanto reclamizzata. Finché una sera insospettita dalle troppe assenze notturne del marito, gliene ha messe un tot nella bottiglia del barbera, diventando così titolare di uno dei faldoni di cui sopra. Forse un’amica del topino rosicchierà un giorno il nome dell’uxoricida recando giustizia, a modo suo si capisce, alla propria vedovanza. Nei piani alti dei Tribunali della nostra città non si discute in questo periodo di topini, bensì della futura Presidenza dell’apparato. Il dott. Mario Colace, dopo gli inizi presso gli uffici giudiziari di Milano e la Pretura di Crema, insediato a Cremona non ha mai lasciato questa sede, si è occupa-

In Breve

LA MESSA PER AGATA CARELLI Il dottor Mario Colace

to solo di pandette e di Sport, avendo seguito per anni la gloriosa Juvi. Non si è mai occupato di politica, che risulti, se non nel segreto dell’urna come dovrebbe fare qualsiasi cittadino ben nato. Per la nomina alla Presidenza del nostro Tribunale risulta primo in graduatoria. Il dott. Carlo M. Grillo, è stato a suo tempo collega di Mario Colace, poi è entrato in politica nelle file di Forza Italia, ma non ne è uscito onorevole. Per legge ha dovuto abbandonare la sede di Cremona e si è installato a Roma presso la Corte di Cassazione per dieci lungi anni. Per la nomina alla Presidenza del nostro Tribunale risulta terzo in graduatoria. Il Csm - Consiglio Superiore della Magistratura scruta nelle pratiche dei candidati alla nomina di

Presidente dei vari Tribunali periferici della Repubblica. E’ importante quindi che le pratiche (che non sono faldoni) possano essere visibili foglio su foglio, titolo su titolo ecc., relativi al candidato. Quelle che riguardano Colace sono sparite, dopo essere state certamente e regolarmente inviate all’opportuno indirizzo: non è credibile che affamate pantegane si siano digerite l’intero incartamento anche se a Roma c’è il biondo Tevere, che come il non biondo Po nutre campi di acqua e contemporaneamente orde di topastri con quello che solitamente i fiumi trascinano nella loro corrente. Abbiamo chiesto informazioni al dott. Colace, ecco la risposta: «La ringrazio per l’interessamento, ma non mi sembra il caso di parlare».

E se la Piloni lasciasse... Le ipotesi sulla redistribuzione delle cariche

Manuela Piloni, assessore provinciale

Manuela Piloni lascerà l’assessorato per entrare nel direttivo dell’Azienda speciale della formazione della Provincia di Cremona? Questa è stata la sua richiesta, ma ora attende risposte. «Ho presentato la mia candidatura. Se venisse accettata, lascerei l’assessorato». Una scelta sofferta, ma determinata, quella dell’assessore. «Abbiamo dato un’accelerazione alla costituzione dell’azienda, e per un senso di responsabilità penso di dovermi mettere in gioco, avendo io seguito la creazione dell’azienda speciale. Inoltre ho maturato una certa esperienza nel settore, che potrebbe aiutarmi nel portare alla crescita dell’azienda stessa. Ci tengo che parta con il piede giusto». Quindi l’assessore, previa accettazione

della sua domanda, è pronta a partire per una nuova avventura. «Punteremo molto sul far diventare questo organismo un punto di riferimento nella nostra provincia, e sulla consolidazione della rete formativa del territorio. Questa azienda dovrà avere la capacità di convogliare risorse nella nostra provincia, accedendo a bandi regionali ed europei». La formazione assume quindi un ruolo centrale. «Abbiamo già un grande pacchetto di corsi, che risponde a tantissime esigenze, ma abbiamo necessità di crescere e consolidarci, come azienda formativa». Dunque l’assessore Piloni potrebbe essere sul punto di salutare la giunta, e sarebbe il secondo che lascia, dopo il verde Guarneri. E scatta il “totocariche”: a chi verranno attribuiti i compiti che furono di Guarneri, e quelli della Piloni, nel caso lasciasse? I compiti che attualmente sono in discussione sono bilancio e personale (che ora sono di Torchio, e che li cederebbe), protezione civile ed educazione ambientale, oltre al comparto relativo al lavoro e quello della formazione. Quest’ultimo rimarrebbe nelle mani di Piloni, attraverso la neonata azienda speciale. Nei corridoi della Provincia si vocifera che il comparto del personale potrebbe andare all’assessore Fiorella Lazzari, quello del bilancio all’assessore Pietro Morini, la protezione civile all’assessore Giovanni Biondi. Per quanto riguarda invece l’educazione ambientale, potrebbe essere affidata al presidente della commissione ambiente Andrea Ladina, in qualità di consigliere delegato. Infine la gestione del comparto lavoro potrebbe essere affidata all’assessore Agostino Savoldi.

Nel 15esimo anniversario della morte della canossiana madre Agata Carelli, educatrice, docente e straordinaria operatrice di carità, verrà celebrata una S.Messa giovedì 24 gennaio 2008 alle 18 nella Cappella del Centro pastorale diocesano di Cremona. Promuovono le associazioni: «Gruppoincontro», «Centrostudi», «Gruppo laici canossiani» e tutti gli amici di madre Agata.

OMAGGIO A BUXTEHUDE Il Comitato organistico cremonese in collaborazione con la Rettoria della chiesa cattedrale di Cremona,con il patrocinio di Provincia di Cremona e l’Associazione italiana organisti di chiesa, organizza «Preludi d'organo in cattedrale», prima della messa Vespertina del terzo sabato d'ogni mese. L’appuntamento è per le 17.45. Il programma è un omaggio a Dietrich Buxtehude: Praeludium g-moll - BuxWV 149, Preludio al corale «Nimm von uns, Herr, du treuer Gott» - BuxWV 207, Canzona G-dur - BuxWV 170, Preludio al corale «Ein feste Burg, ist unser Gott» - BuxWV 184, Canzonetta - BuxWV 225, Preludio al corale «Herr Jesu Christ, ich weiß gar wohl» - BuxWV 193, Praeledium fuga et ciacona BuxWV 137.

LABORATORIO TEATRALE AL VIA L’oratorio di S.Agata, in collaborazione con il teatro San Giorgio e il «Drago», sotto la direzione artistica di Antonia Stradivari, organizzano un laboratorio teatrale, che prenderà il via sabato del 19 gennaio, e proseguirà fino al 5 febbraio. Il laboratorio sarà organizzato in sette incontri: 3 si terranno al sabato pomeriggio dalle 17.15 alle 18.15, 3 alla domenica mattina dalle11.15 alle 12.15, uno sarà il lunedì 4 febbraio dalle 16.30 alle 18. La recita finale sarà martedì 5 febbraio alle 16. Il laboratorio si svolgerà presso il teatrino della parrocchia di Sant'Agata, in corso Garibaldi a Cremona. Le quote di iscrizione sono: 35euro per il primo figlio e 15euro per i fratelli.

UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETA’ Continuano gli appuntamenti promossi dall’Università della terza età e del tempo libero. di Cremona. Lunedì 21 alle 16, presso la Sala Bazza, si terrà la lezione «Il colossale problema del petrolio», a cura dell’imprenditore cremonese Gianluigi Mainardi. Giovedì 24 sarà la volta di Mario Mola, che parlerà di «I Medici, signori di Firenze, banchieri del Rinascimento europeo», stesso luogo e stessa ora.

RASSEGNA DI CENE BIOLOGICHE Prende il via il primo appuntamento a sostegno del progetto «Bio-Nustràan», promosso dalla Rete cremonese di Economia eolidale, per una buona cucina, consumo consapevole e qualità del territorio. Aaderiscono: osteria Garibaldi, osteria Il Foppone, osteria Settecento, ristorante. La Lucciola, trattoria Mellini, gastronomia Mazzini. Il 24 gennaio si svolgerà la prima cena, a base di prodotti biologici locali, presso l'osteria Garibaldi. Il menu prevede: strudel e frittelle di verdure, spatzle di rape rosse con taleggio di capra, zuppa di zucca e farro, ratatouille d'inverno e flan di cicoria, torta rustica di pane, al prezzo di 25 euro di cui 3 euro andranno a sostegno del progetto. Per prenotazioni telefonare all'osteria Garibaldi: 0372-37365.

CORSI DI LINGUE STRANIERE Il centro territoriale permanente Educazione degli adulti di Cremona, comunica che sono ancora disponibili posti per eventuali iscrizioni da effettuare, presso la scuola media «Campi» ai seguenti corsi: corso modulare di lingua spagnola, corso modulare di lingua inglese. Inizio presumibile ai primi di febbraio 2008.

POLIFONICO: MESSA SOLENNE Appuntamento con il Coro polifonico cremonese, che il prossimo 19 gennaio allr 21 si esibirà nel concerto «La messa solenne» (trascrizioni di Pietro Zappalà). L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la parrocchia dei Ss.Ilario e Apollinare e la chiesa di S.Ilario.


Agricoltura

Venerdì 18 Gennaio 2008

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Incontro degli allevatori venerdì 18, per esaminare insieme il percorso intrapreso sino ad ora

Suinicoltura, si fa il punto sulla situazione Venerdì 18 gennaio, alle 14.30, presso l’Ufficio Zona Coldiretti di via Ruffini a Cremona, i suinicoltori del territorio si ritroveranno per prendere parte ad un nuovo incontro, organizzato da Coldiretti Cremona nell’ambito della mobilitazione av-

viata dall’organizzazione, a livello locale come nazionale, a tutela della suinicoltura made in Italy. L’appuntamento di venerdì ha l’obiettivo di esaminare insieme il percorso intrapreso, fare il punto sul lavoro svolto ai vari livelli, non-

ché valutare le prossime azioni a tutela del comparto. «Con l’incontro si entrerà nel vivo del tema economico, a favore del reddito degli allevatori, analizzando la bozza di contratto commerciale che punta a rafforzare la capacità contrattuale de-

MERCATI - SETTIMANA DAL 11/01/2007 AL 18/01/2007 UNITA’ DI MISURA

CREMONA

MILANO

MANTOVA

Tonn.

251,00258,00

277,00283,00

267,00277,00

--

Tonn.

235,00236,00

244,00245,50

238,50240,50

249,00250,00

Tonn.

N.q.

429,00432,00

405,00408,00

--

Tonn.

252,0-261,0 N.q.

Tonn.

196,00198,00

206,50208,00

205,00208,00

221,00222,00

Tonn.

N.q.

104,0-114,0 104,0-114,0

--

--

Tonn.

N.q.

50,00-66,00 30,00-35,00

15 kg.

2,98

2,980

2,980

2,990

SUINI lattonzoli locali

25 kg.

2,00

2,000

2,000

2,050

SUINI lattonzoli locali

30 kg.

1,70

1,700

1,700

1,790

SUINI lattonzoli locali

40 kg.

1,36

1,360

1,360

1,440

Suini da macello

156 kg.

1,182

1,180

N.q.

1,144

Suini da macello

176 kg.

1,182

1,180

N.q.

1,182

Suini da macello

Oltre 176

1,182

1,095

N.q.

1,137

vacche fris. 1°qualità (p.v)

Kg.

1,80-2,10

Montichiari peso vivo 0,88-0,98

0,8800,980

--

Vacche fris. 2°qualità (p.v)

Kg.

1,60-1,70

0,62-0,72

0,580-0,680

--

Manze scottone 24 mesi

Kg.

2,05-2,35

0,97-1,02

1,050-1,350

--

Kg.

1,00- N.q.

N.q.

1,050-1,450

--

(50-60Kg) pie blue belga

Kg.

3,00-4,50

4,10-4,50

4,300-4,700

--

BURRO pastoriz.

Kg.

2,00-2,05

1,95

--

--

PROVOLONE VALPADANA

Kg.

5,05-5,20

4,95-5,05

--

--

Kg.

5,30-5,40

5,15-5,35

--

--

Kg.

6,45-6,650

6,35 -6,65

6,690-6,800

--

Kg.

6,55-6,65

6,85-7,20

7180-7,330

--

Kg.

--

--

--

--

PRODOTTO FRUMENTO tenero buono mercantile

GRANOTURCO ibrido naz. 14% um.

SEMI DI SOIA nazionale

ORZO NAZ. peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

CRUSCA alla rinfusa

FIENO maggengo agostano

PAGLIA press. rotoballe

SUINI lattonzoli locali

Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.

Vitelli Baliotti

MODENA

N.q. 263,0-268,0 268,0-273,0 250,0-274,0 N.q. 275,0-280,0

--

fino a tre mesi

PROVOLONE VALPADANA oltre tre mesi

GRANA Scelto 01 stag. 9 mesi

GRANA Scelto stag. 12-15 mesi

Latte naz. Crudo (16-30 giugno)

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledi del mese. Questo dato, conseguentemente,va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il venerdi quello zootecnico che fa riferimento a quello di Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.

gli imprenditori agricoli all’interno della filiera» sottolinea Assuero Zampini, direttore di Coldiretti Cremona. «Scopo della proposta, elaborata su richiesta e mandato degli allevatori, è rendere flessibile il contratto, limitando il vincolo del suinicoltore nei confronti del macellatore, così da conferire alle imprese agricole maggiore forza nella rinegoziazione delle condizioni economiche». «Ridefinire le modalità con cui i contratti vengono stipulati, in primo luogo in relazione alla loro durata, sarà un passo importate» rimarca Roberto Biloni, presidente dell’organizzazione degli agricoltori. «E’ un altro tassello in un’azione che mira a difendere le nostre imprese e l’intero comparto che, come abbiamo più volte sottolineato, attraversa una stagione particolarmente difficile, di fronte al notevole aumento dei costi di produzione, al crollo delle quotazioni, e naturalmente alle massicce importazioni di carne dall’estero, il più delle volte macellata e spacciata come made in Italy». L’incontro permetterà di esaminare anche le azioni condotte a livello regionale e nazionale, al tavolo tecnico di filiera dei suini attivato presso il Ministero per le Politiche agricole. Il Protocollo d’Intesa sottoscritto in tale sede pone i seguenti obiettivi: 1 - identificazione di un

Un immagine della manifestazione degli allevatori

mercato unico nazionale per la determinazione anticipata delle quotazioni dei suini e loro derivati, con regole di rilevazione più trasparenti e condivise; 2 - definizione di un modello condiviso di valutazione delle carcasse suine (peso morto) in relazione alle differenti tipologie qualitative/commerciali di animali, al fine di applicare tali modelli nell’ambito dei rapporti contrattuali di filiera e dei regolamenti speciali di contrattazione della Borsa Merci; 3 - avvio del progetto di valorizzazione commerciale del Gran Suino Padano; 4 - definizione degli obiettivi di programmazione dello sviluppo delle singole filiere, dando priorità a quelle Dop, attraverso la programmazione di volumi correlati agli sbocchi di mercato; 5 - sensibilizzazione delle autorità preposte al control-

lo dei suini e della carne suina di provenienza estera per intensificare e migliorare i controlli stessi, sia sotto il profilo sanitario che commerciale e fiscale; 6 - definizione di un piano operativo volto alla eradicazione dell’epidemia vescicolare con la definizione di interventi attuabili nel breve tempo. «Anche in questa sede la nostra Organizzazione ha ribadito l’urgenza di giungere all’introduzione dell’obbligo di porre l’origine in etichetta anche per le produzioni suinicole» conclude Biloni. «E’ tempo di dire basta, e pretendere che la suinicoltura italiana, rappresentata per oltre il 50% dalla suinicoltura lombarda, sia adeguatamente valorizzata, consentendo al consumatore di riconoscerla con etichette che finalmente riportino l’indicazione dell’origine delle carni utilizzate».


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Venerdì 18 Gennaio 2008

Ben vengano i tagli agli stipendi di chi sta al Governo

Caso Campania: alla fine chi paga sono sempre i cittadini comuni

Caro direttore Prendiamo un nome a “caso”, Clemente Mastella si rassegni. La sua busta paga da Ministro della Giustizia è e resterà più leggera di quella del suo collega di Rifondazione Paolo Ferrero. O del responsabile dei Trasporti, il “comunista” Alessandro Bianchi. Ma il bello è che il guardasigilli guadagna anche meno di ognuno dei suoi cinque sottosegretari. E con Mastella si rassegnino pure Arturo Parisi, Massimo D'Alema, Cesare Damiano e poche altre “vittime” di quella che passò per essere la prima sforbiciata, se questo è il termine adatto per definire quanto è successo, ai costi della politica. Parliamo del taglio del 30% allo stipendio dei Ministri, dei Viceministri e dei Sottosegretari imposto dalla Finanziaria dello scorso anno. Il segnale che il Governo, apprestandosi a chiedere al Paese uno “sforzo” per risanare i conti, cominciava proprio dal portafoglio dei suoi componenti. Dove è la differenza? Il Ministro non parlamentare non ha diritto, fra l'altro, alla diaria e al contributo per il portaborse, che sommati fanno la rispettabile cifra di 98.677 euro l'anno, per la Camera, mentre per il Senato si arriva a 104.521 euro. Anche se molti “tecnici” del governo di Romano Prodi sono ex parlamentari. E questo non è proprio un dettaglio. Qualcuno di loro non ha forse maturato il diritto a riscuotere il vitalizio? Decisione giustissima, anzi, io, personalmente visto quello che quadagnano il taglio del 30% lo applicherei a tutti indistintamente, vedrete come si fà presto a risanare le casse dello Stato. Andrea Delindati

Egregio Direttore, la Commissione parlamentare di inchiesta istituita nel giugno 2007 ha evidenziato in Campania la mancanza di un ciclo industriale integrato dei rifiuti che preveda il riutilizzo, riciclaggio del materiale, il recupero di energia, ed il massiccio impiego della raccolta differenziata. L’inchiesta ha appurato, inoltre, un incremento negli anni di infiltrazioni della criminalità organizzata in Campania, che ha portato alla nascita di vere e proprie joint venture dei rifiuti che, grazie all'attività di falsificazione di atti e documenti amministrativi, ha dato la possibilità di sfruttare le discariche autorizzate anche per smaltire illecitamente rifiuti speciali. Si sarebbe potuto evitare l’emergenza rifiuti odierna se in questi ultimi 10 anni si fossero costruite delle discariche autorizzate funzionali, ed almeno tre o quattro termovalorizzatori muniti delle tecnologie di avanguardia, per l’abbattimento degli inquinanti diossine comprese, vedi il termovalorizzatore di Brescia. Come al solito non è dato a sapere chi sono i veri responsabili dell’immane fallimento, con sperpero di oltre 2,5 miliardi di euro, in quanto si continua ad attuare la solita tattica dello scarica barile, sport preferito dagli Italiani, specialisti mondiali nell’insegnamento di come sperperare denaro pubblico, arricchirsi smisuratamente e fare pagare il dissesto finanziario al popolo bue che, come sempre, si incazza, ma dopo 5 minuti dimentica e si consola pensando all’imminente partita che disputerà la sua squadra del cuore. Fino a quando non si spezzerà l’atavico legame in alcune Regioni, tra la criminalità organizzata e le istituzioni corrotte, lor Signori continueranno imperterriti a governarci con spavalderia, poiché sono estremamente convinti della loro eterna immunità. Il codice penale per loro è una chimera, e quando vengono condannati, i danni li pagano la Regione, il Comune o la Provincia, e quindi gli onesti cittadini, che hanno solamente il compito di funzione notarile quando si tratta di esercitare il diritto di voto, avvallando le loro candidature scelte da una minuscola oligarchia di capi partito che da troppi decenni governano questo martoriato paese. Paese che prima o poi, a causa del suo enorme debito pubblico, sarà costretto ad una recessione con risvolti sull’ordine pubblico inimmaginabili, dove come beffa finale le forze dell’ordine, pagate mille euro al mese, dovranno difendere lor signori pagati 20mila euro al mese, manganellando esasperati cittadini che cercheranno di sfogare la loro rabbia contro una immarcescibile classe politica che da oltre 40 anni chiede sacrifici ai più deboli mentre imperterrita continua a procurarsi prebende e stipendi spropositati. Alla faccia delle fasce di popolazione più povere ed emarginate ed all’atavica rassegnazione e sudditanza del popolo Italiano. Elia Sciacca

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Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)

Progetto Grafico: Gianluca Galli

Numero chiuso in tipografia: Giovedì 17 Gennaio ore 24,00

ROBIN HOOD di Maurizio Guerrini

Che il Papa la smetta con le ingerenze Dopo averlo da noi invocato più volte è arrivato il sussulto laico e il teologo oscurantista ha deciso di non andare alla Università di Roma rinunciando, almeno per questa volta , ad intromettersi nelle cose altrui. Apriti cielo: i soliti baciapantofole hanno tuonato e hanno gridato alla censura. Censura che non c'è mai stata, semmai è stato manifestato un libero e sacrosanto diritto di espressione da parte di molti docenti della Sapienza, la dove si rappresentava un dissenso nei confronti della visita e del discorso di un capo di stato straniero, di un pontefice cattolico in una università che è non solo un paradigma di variegata etnicità, ma anche e sopratutto un esempio limpido di civile convivenza multireligiosa e di conclamata tolleranza. Tolleranza, un sostantivo sconosciuto a Ratzinger, forse uno dei papi più conservatori, intolleranti ed oscurantisti che la storia moderna ricordi; e lo ha dimostrato anche in questa occasione non andando dove non è amato al cento per cento. Lui preferisce le folle osannanti ed adoranti e i cori dei papa-boys . Tutto comprensibile, quello che invece è inaccettabile è la sua reiterata e grave determinazione nel riportare indietro di cento anni la chiesa e la sua collocazione nella società: non una protagonista di un percorso di fede e di testimonianza, ma un gendarme del mondo, una entità per-

Campania ridotta come un paese sub-sahriano Caro Direttore, all'armi!!! Ci sono in circolazione tre mariuoli che hanno sottratto, con destrezza, almeno (ma sono molti di più tra annessi e connessi) settecento milioni di euro allo Stato italiano, cioé a noi. Si aggirano tra Napoli e Roma scambiandosi alternativamente da vent'anni circa le cariche di sindaco, presidente della Regione Campania, Ministeri assortiti, con relative prebende, centri di potere, corti ecc. Questi signori hanno ridotto Napoli e la Campania (che mai hanno brillato per ordine e pulizia) al livello di un qualsiasi paese sub-sahariano, ora, invece di sparire dal panorama politico italiano, vengono in televisione a pontificare, a rivendicare, a chiedere... E subito scatta l'operazione «Soccorso rosso», con cui i loro colleghi/compagni ci spiegano che siamo giunti a questa situazione per le colpe del Nord. Già vedo astigiani, ferraresi e rovigotti, friulani e trentini che chiedono scusa e mettono mano al portafogli (perché lì si andrà a finire). Il tutto orchestrato dal Prodi mugghiante, maestro di sopravvivenze invereconde, che chiede all'Italia tutta di vergognarsi perché non vuole ricevere le sconcezze (più che rifiuti) campane. Proviamo per un attimo ad immaginare uno scenario diametralmente opposto (non che nella destra alberghino stinchi di santo!!). Sarebbe scoppiata,

vasiva ed invasiva che vuole incidere e condizionare gli individui e , soprattutto in Italia, lo Stato laico e di diritto. Dall’inizio del suo pontificato questo papa ha dimostrato subito quali sono i suoi riferimenti e i suoi disegni :riportare la chiesa all’epoca preconciliare, ma anche affermare che la chiesa può e deve esprimere giudizi sulla scienza, cosa da cui si sono ben guardati invece i suoi predecessori. E in fatto di ingerenze il teologo Ratzinger ne ha collezionato non poche: dalla legge sulla fecondazione alle coppie di fatto, passando attraverso le questioni legate alle differenze di genere, all’aborto, l’eutanasia e chi più ne ha più ne metta. Il cattolicesimo integralista e non dialogante di cui questo pontefice è espressione, non è alla ricerca di simboli solamente (tanto per citarne alcuni la messa in latino e le spalle voltate ai fedeli da parte del papa nella celebrazione della messa, ma vuole anche costringere i cittadini dello Stato italiano e del mondo intero a non abortire, a non praticare l’eutanasia, a formare famiglie tradizionali (che cosa mai vorrà significare), a non divorziare, a non usare il preservativo e via dicendo. L’elenco è infinito; ci rimane solo una affermazione da fare: tutte quelle cose non sono obbligatorie, chi non vuole non le faccia, ma lasci agli altri la libertà di farle e, soprattutto di avere una opinione diversa.

giustamente, la rivoluzione con dimissioni in massa di Governo, Regione, Provincia, Comune, enti, ecc. E se la stessa cosa dovesse succedere (ma mancano i presupposti) in un qualsisi stato europeo? A Lei la risposta. Io temo, anzi ho quasi la certezza, che alla prossima tornata ci ritroveremo il trio delle meraviglie, magari con una rinfrescata di facciata, a concorrere di nuovo. Il pudore, la decenza, il buon senso (non voglio scomodare onore e senso del dovere o dello Stato) sono merci sconosciute, a loro ed

Maltrattamenti: vanno tutelati tutti gli animali Egregio Direttore, ero presente al convegno sulla legge sui maltrattamenti n°189/2004 organizzato dalla Lav e patrocinato dalla Provincia di Cremona e vorrei fare alcune considerazioni. Secondo me, il limite principale di questa legge è che non è tutelato l'animale in sé come essere vivente senziente, ma il

ce anche durante la conferenza dai relatori, questa legge non tutela davvero tutti gli altri animali, perché esclude o limita l'intervento nei settori per i quali sono previste leggi speciali: caccia, pesca, zoo, circo, allevamento, trasporto, macellazione, vivisezione. Devo davvero ringraziare la presidente dell'associazione Una per il suo intervento nel momento finale della discussione: ha fatto presente che bisogna educare le amministrazioni seriamente e correttamente e ha ricordato con l'esempio delle nutrie la sofferenza degli altri animali, quelli non da compagnia. Sofferenza che rimane perlopiù nascosta. Questo l'effetto delle tecniche di abbattimento del piano provinciale di contenimento della nutria: usando le gabbie, è evidente lo stress all'arrivo operatore e l'uccisione tramite bastone su vertebre cervicali serve, tra l'altro, ad evitare eventuali sofferenze e la nutria è al più incosciente; con il fucile a medio-alta distanza la nutria ferita muore entro poche settimane per infezioni... Mi pare che sia un’uccisione crudele e non necessaria, perché ci sarebbero soluzioni incruente per limitare il numero di nutrie presenti, ricordando sempre che se sono qui non è colpa loro e che l'abbattimento con fucili e gabbie-trappola non ha ancora portato a nulla, visto che le ordinanze sono uguali ogni anno... Bisogna evitare tutti i maltrattamenti, quale che sia la specie che ne è vittima e quali che siano i motivi, perché nulla autorizza a procurare sofferenze fisiche e psichiche ad un altro animale. Giulia Lodigiani

Preso rapinatore del distributore: complimenti alla Questura Egregio Direttore, finalmente uno dei rapinatori dell'area di servizio di via rosario è stato preso! Devo porgere i miei complimenti alle forze dell'ordine e al signor Questore per il servizio svolto. Questo distributore era diventato una banca Tamoil a cielo aperto, almeno così questo povero ragazzo, forse potrà lavorare senza l'ossessione di subire altri inconvenievoli del genere! Lino

Si fanno riforme su rilevazioni inesatte

ai loro accoliti. Così va un certo mondo. Se ne ricorderanno i napoletani e gli italiani? Anselmo Gusperti Segr. Prov. Pri Cremona

sentimento che l'uomo prova nei suoi confronti In questo modo, possono esserne tutelati cani, gatti e altri animali da compagnia, ma, come è stato in parte messo in lu-

Egregio Direttore, Sono trascorsi pochi giorni dall’ultima volta in cui gli Ordini forensi minori hanno denunziato che molte esternazioni in materia di Uffici giudiziari italiani prendono le mosse da dati e numeri assolutamente errati e riecco sulla stampa nazionale una delle solite “numerate a go go”. Lo scorso 5 gennaio il disappunto, ma non la sorpresa, di leggere ancora una volta che: 1. «in Italia gli abitanti serviti da una Corte di prima istanza sono mediamente 55mila»; 2. «le dimensioni dei nostri Tribunali - quanto a giudici occu-


Lettere & Rubriche IL VENERANDA Porta a Porta del 14 gennaio.Alle spalle di Vespa compare di tanto in tanto la megascritta «Immondizia all’italiana». No, non posso essere d’accordo. Io alla mia veneranda età nato a Brisighella a sposato a Concettina F. per vero amore (mio papà voleva diseredarmi di 4.000 m. di campo dietro la casa che lui chiamava villa, ma i pavimenti erano di terra …cramento) io non ci sto.I miei figli e le loro mogli, (una figurarsi è svizzera) tre volte alla settimana portano i sacchi neri al punto giusto. Quelli con la roba della cucina, quelli con la plastica, lattine, bottiglie e carta viaggiano a parte. Qui a Cremona Corada e Torchio hanno detto che non c’è posto per altri sacchetti, e almeno questa volta hanno ragione. Non voglio vedere alla Tv una scritta come «Immondizia alla Stradivari». Per essere più preciso, quelli di Roma, che poi molti son di San Gennaro dovrebbero scrivere «Monnezza alla (fu) bella Napoli».

pati in ciascun ufficio - sono inferiori (5,2) alla media europea (7,4 )». Entrambe le affermazioni traggono spunto da un dato, errato, apparso per la prima volta nel rapporto 10 dicembre 2004 della commissione europea per l’efficienza della Giustizia, nel quale si sosteneva che con i suoi 1.042 tribunali di primo grado l’Italia è preceduta nella

classifica dei 40 Paesi membri del Consiglio d’Europa solamente da Russia (2.609), Turchia (2.508) e Spagna (2.249) riporta circostanza non vera. Agli addetti ai lavori è ben noto, infatti, come i tribunali italiani siano allo stato appena 165. La cifra di 1.042 rappresenta, invece, come risultava nell’appendice 4 a pagina 90 del Rapporto, il numero com-

BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni

GLI SCIOPERI DEL ‘48 NEI DIARI DI MANZINI Manzini prosegue qui nella descrizione delle durissime lotte contadine degli anni 1948-49. «Cercammo di organizzare picchettaggi molto numerosi di scioperanti, fummo contrastati dai locali carabinieri e dal nucleo di polizia proveniente dal lodigiano, che con arresti e denunce costringevano molti a desistere. Era ancora viva l’impressione per l’uccisione del compagno Luigi Venturini, giovane bracciante ucciso da un carabiniere durante un episodio di picchettaggio alla cascina Rosa di Spino d’Adda. Nei primi giorni dello sciopero un altro giovane lavoratore di Spino (località da cui provenivano molti dei picchetti della zona) ritornò da Azzano di Torlino con la spalla ferita da una fucilata di un carabiniere. Anche parecchi agrari montavano la guardia al lavoro dei crumiri col fucile sulla spalla e non esitavano a minacciare gli scioperanti. Un clima di paura ed intimidazione pesante cui giorno dopo giorno si aggiungeva il peso delle privazioni. Dopo due settimane di mancato guadagno il debito nei confronti degli esercenti si accumulava, non ci si poteva permettere un indefinito prolungarsi di questa situazione senza reagire. Si rafforzò l’azione di contrasto anti crumiraggio nel contempo cercando di evitare la repressione di polizia e carabinieri, riprendendo ad usare i sentieri di campagna. Vi furono buoni risultati, il numero dei crumiri diminuì, tra i lavoratori tornava la fiducia. Ma contro queste forme di picchettaggio, che si caratterizzavano per rapidità e decisione, carabinieri, polizia e diversi agrari si scatenarono con estrema violenza. Ricordo che un agricoltore bucò il cappello ad uno

scioperante con una fucilata perchè non aveva smesso, all’ingiunzione del padrone, di cercare di parlare e convincere alcuni crumiri a desistere dal lavoro. Aveva sparato con la doppietta a pallini prima un colpo in aria e poi alla persona. Quindi era fuggito e con lui correvano i crumiri e anche i cavalli con i carri di fieno. Gli scioperanti infatti non si erano spaventati, tutt’altro. Una manifestazione sia dell’inasprimento dello scontro sia dell’atteggiamento deciso e coraggioso dei lavoratori che era tutt’altro che isolata». (...) «Di ritorno, insieme ad altri compagni attivisti, da una di queste assemblee, fummo circondati dalla polizia e selvaggiamente picchiati. Il sottoscritto con altri compagni furono portati nelle carceri di Lodi. Fummo scarcerati solo dopo otto giorni per non aver commesso alcun reato. Questo arresto ebbe l’effetto di dare ulteriore slancio al movimento per superare una vertenza di tale portata e così lunga e faticosa». In quel periodo, racconta ancora, «...a mia madre chiedevano con insistenza dov’ero, cosa facevo in giro, quando sarei tornato e così via. Quella povera donna non ne poteva più, piangeva, malediceva tutti, me compreso perchè non mi rassegnavo ad accettare quanto lei stessa aveva sempre accettato con rassegnazione. Io le rispondevo che non accettavo i soprusi e che la prepotenza padronale doveva finire. Quando dicevo queste cose mia madre mi dava anche ragione ma mi supplicava di “star fuori da tutto”. Mia madre e tante altre donne e uomini come lei, erano nati nella paura nei confronti dei potenti, vivevano con la paura e con la paura sarebbero morti».

Per le Vostre lettere scrivete a: redazione@ilpiccologiornale.it plessivo dei Tribunali (165), dei Giudici di pace (848), dei Tribunali per i minorenni (29). Il falso numero genera il falso presupposto per le due enunciazioni in questione. Infatti una delle più eclatanti conseguenze è che la stampa, anche questa volta, confonde tribunali e giudici ordinari di primo grado. La realtà è, invece, che ogni Tribunale serve, in media, circa 358.371 abitanti dei 59.131.287 residenti al primo gennaio 2007. Mentre, e invece, ciascun Ufficio del Giudice di pace ne serve, mediamente, 69.730 circa. Ma si tratta di dimensioni affatto diverse. Altro macroscopico errore è quello relativo al numero di magistrati presenti mediamente in ciascun Ufficio atteso che a dividere il numero dei magistrati di tribunale giudicanti non può essere il divisore 1.042 perché così operando si mettono insieme la Magistratura professionale e quella onoraria, i Tribunali e gli Uffici del Giudice di pace. Con la conseguenza di giungere ad un risultato, “5,2”, che è falso e capzioso. Dalla Relazione del Ministero sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2006 si apprende che nell’anno 2006 erano in servizio 6.173 magistrati giudicanti, compresi quelli in forza a Corte di cassazione, tribunali delle acque pubbliche, Corti di appello, tribunali per i minorenni et cetera. Se ne deve dedurre che i Magistrati togati in pianta organica dei 165 Tribunali sono appena 5.001 e che la media dei Giudici per Tribunale è di 30,30, leggermente diversa da quella rilevata sulla stampa nazionale (5,2). Fuor di luogo trattare qui l’argomento dei Magistrati temporaneamente privi delle funzioni giudiziarie ordinarie o fuori ruolo, complessivamente ben 281. Certo, il sistema giudiziario italiano prevede, allo stato, due Giudici di primo grado più capillarmente presenti nel Paese, il Giudice di pace, onorario e non professionale, ed il tribunale, in forza al quale sono magistrati quasi esclusivamente professionali. Ma il tema è decisamente diverso, connesso com’è alla corrispondente scelta di politica giudiziaria, peraltro in crisi se è vero com’è vero che il Governo intende unificare i due uffici ed assorbire nel secondo il primo. Il sistema, davvero rivoluzionato, offrirebbe in tal caso cifre e numeri affatto diversi, ma tutto questo appartiene ad altre problematiche e non certamente al progetto di soppressione di circa 40 Tribunali. Concludo l’intervento dando, si, atto alla stampa di avere avviato un esame finalmente prudente della realtà, ma con la amara considerazione che ci si appresta a fare riforme epocali tese a modificare radicalmente il sistema giudiziario italiano, ma ancora oggi, nel 2007, si opera, o si fa finta di operare, sulla base di rilevazioni davvero fuori dal mondo. E' fuor di ogni dubbio che occorre por mano alla verifica dell’incidenza della categoria afferente le dimensioni dell’ufficio giudiziario sulla sua utilità sociale e al contempo alla va-

lutazione del rapporto tra costi e benefici; ma è altrettanto vero che l’avvio, nella misura in cui si sfornano dati falsi e si sciorinano numeri a go go, è deludente e pericoloso. Walter Pompeo

L’Anpi di Cremona ricorda con affetto Mario Ferri Egregio Direttore, l’Anpi di Cremona ricorda con affetto e commozione il caro amico e patriota Mario Ferri, tristemente scomparso nei giorni scorsi. Egli lascia un ricordo di tanta attività, specie negli anni del dopoguerra, nelle iniziative sociali e culturali dell’Anpi provinciale e del fronte della Gioventù. Partecipò all’insurrezione nazionale del 25 aprile nella Divisione Brigate Garibaldi «F.Ghinaglia». Mario Ferri sosteneva l'idea di un'azione dell’Anpi volta a promuovere una rapida ripresa economica e morale, dopo una guerra drammatica e disastrosa. Mario Ferri si dedicò in particolare nella raccolta tra i nostri contadini della famosa “sisùla” di farina trasformata poi dal pastificio ex Combattenti in duecento quintali di buona pasta distribuita la vigilia di Natale del 1945 ad alcune centinaia di famiglie bisognose della città scelte dall’Ente comunale assistenza. Ricordo che partimmo una domenica mattina molto presto con la vecchia littorina. Mentre io mi fermavo a Pescarolo, lui proseguiva per Ostiano. Furono momenti entusiasmanti. Una prova durissima per Mario e la sua famiglia fu l'immenso dolore per la drammatica perdita del carissimo figlio Enrico - giovane ingegnere di grande valore - che commosse tanta parte di noi e della città. L’Anpi inchina le proprie bandiere ed invia al figlio Roberto, ad Emanuela, al nipote Stefano e ai parenti tutti i più sinceri sentimenti di affetto e di profondo cordoglio. Enrico Fogliazza

Partito pensionati non è nel libro paga di Forza Italia Egregio Direttore, in riferimento all’articolo apparso nell’inserto «Democrazia e informazione» a firma di Benito Fiori sul vostro settimanale in data 11/01/2008, sono a precisare che il Partito pensionati non è e non è mai stato nel libro paga di Forza Italia. Ritenendo che l’errore sia dovuto a buona fede, conoscendo l’integrità morale e la lealtà di Benito Fiori, il quale sicuramente ha confuso con la lista patacca «Pensionati italiani» con simbolo «Lo stivale dell’Italia», onde contrastare il Partito pensionati, che aveva scelto di schierarsi con Prodi. Scelta che poi si è rilevata determinante per la vittoria di Prodi (1%) avendo ottenuto l’1% (350mila voti). Pietro Ferrari segretario provinciale Partito Pensionati

WELFARE di Gian Carlo Storti

Si sta perdendo il senso del rispetto alla persona Italia. Un paese vicino alla crisi di nervi o già in preda al panico? Visita annullata del Papa, i commenti del mondo politico dopo la decisione del Vaticano di annullare la visita del Pontefice all'Università La Sapienza. Veltroni: l'intolleranza fa male alla democrazia «La mancata partecipazione di Benedetto XVI alla cerimonia prevista per il 17 gennaio all'Università di Roma “La Sapienza” rappresenta una sconfitta della cultura liberale e di quel principio fondamentale che è il confronto delle idee ed il rispetto delle istituzioni». Berlusconi: intolleranza e fanatismo «La rinuncia a cui è stato costretto il Papa in nome di una presunta laicità della conoscenza è il segno dell'intolleranza e di un certo fanatismo che nulla hanno di autenticamente laico». Casini: onda di vergogna sull'università «Un'onda di vergogna sulle università italiane». Guai» ha aggiunto il leader centrista «ad una società che obbliga al silenzio, è una società povera destinata al declino». Udeur: pessima figura italiana «Una vicenda penosa, frutto di una gazzarra laicista che nei fatti ha impedito al Papa di esprimere il proprio pensiero». Giordano: sono molto dispiaciuto «Sono molto dispiaciuto, credo che sia giusto garantire la possibilità di espressione e di opinione sia al Papa sia a chi non la pensa come lui e lo contesta. Bisognerebbe dare la possibilità a tutti di esprimersi in un libero dibattito». Boselli: scelta opportuna «Quella di annullare la visita credo sia una scelta opportuna». Lo ha affermato il leader del Ps Enrico Boselli. «Bisogna ricordare» osserva ancora «che il clero in questi mesi ha contestato leggi in vigore, penso alla 194, e ha ammonito a non fare altre leggi, penso a quella sulle unioni civili. Fini: profondamente amareggiato e indignato Il leader di An, Gianfranco Fini, si è dimostrato «profondamente colpito, amareggiato e indignato» per le polemiche sulla visita di Benedetto XVI all'Università la Sapienza.

gna diffusa di educazione all'odio, mentre ciò di cui avremmo tutti bisogno è l'educazione al dialogo e al confronto con le diverse confessioni religiose». Formigoni: decisione saggia ma amara «Bush può andare in Iraq, il Papa no in una università». Si tratta di una decisione che Formigoni ha definito «molto saggia, ma molto amara». Ferrara: vergogna inaccettabile «Tutto questo in odio a un uomo mite, colto, sensibile, il professor Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, il cui pensiero è regolarmente travisato, per stupidità ideologica, da coloro che pretenderebbero per sè la palma del libero pensiero». Castelli: hanno vinto i nazisti rossi «Hanno vinto i nazisti rossi». Lo sostiene il capogruppo dei senatori della Lega Nord, Roberto Castelli, commentando la decisione del Pontefice di annullare la visita all'Università La Sapienza di Roma, dopo le polemiche degli ultimi giorni. Follini: rinuncia a lezione di spirito liberale «Con il suo gesto il Papa ha dato una lezione di spirito liberale a una certa vecchia sinistra italiana». Questo è il commento di Marco Follini, responsabile delle politiche dell'informazione del Pd, all'annullamento della visita del Pontefice all'università «La Sapienza». Marrazzo: prioritario garantire diritto di parola «Non si può mai e per alcun motivo prescindere dall'impegno a garantire il diritto di parola a tutti. L'annullamento della visita del Papa all'Università La Sapienza di Roma rappresenta davvero una brutta notizia». Bertinotti: no comment Fausto Bertinotti non commenta la decisione del Vaticano di annullare la presenza di Benedetto XVI all'università La Sapienza di Roma. «Non ho elementi. Quando le situazioni non si conoscono è meglio tacere», ha detto il Presidente della Camera. Il mio commento invece è che si è perso il senso del rispetto della persona. Forse siamo già Un paese vicino alla crisi di nervi o in preda al panico? storti@welfareitalia.it

Di Pietro: umiliato come cittadino e come credente «Come cittadino e come credente mi sento umiliato da questo triste episodio, frutto di una campa-



Salute

Venerdì 18 Gennaio 2008

GLI ORARI PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA Cup Centro Unificato di Prenotazione Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 18.00 sabato dalle 08.00 alle 12.00 Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800 448 800 dal lunedì al sabato dalle 08.00 alle 20.00. Attraverso il Cup si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso i singoli servizi erogatori: Prestazioni radiologiche: • Tc e risonanza magnetica dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 13.00 il sabato dalle 08.30 alle 12.00 E’ possibile prenotare anche via fax (sempre attivo) 0372/405742. Info: 0372/405760 • Angiografia dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 15.30 Per informazioni è possibile telefonare al numero 0372/405367 • Prestazioni di senologia: (visite senologiche, mammografie, ecografie) dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 18, sabato dalle 8 alle 12 E’ possibile prenotare al numero verde: 800 448 800 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, sabato dalle 8 alle 13 • Prestazioni fisioterapiche (esclusa la visita): il lunedì dalle 08.00 alle 14.00 dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 Info: 0372/405346 • Prestazioni di radioterapia e medicina nucleare: dal lunedì al venerdì dalle 07.30 alle 17.30 Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372/405485. • Prestazioni di medicina del lavoro e allergologia: dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 17.00 Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372/405777. •Prestazioni di centro diabetologico (prima visita): dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 17.00 E’ possibile prenotare al numero 0372/405715, dalle 11.00 alle 13.30. • Centro emostasi e trombosi (Centro prelievi, ingresso Ospedale) Monitoraggio della terapia anticoagulante orale E’ previsto l’accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Attività dalle 7 alle 14 dal lunedì al venerdì (prelievi e visite specialistiche). • Analisi di laboratorio (Centro prelievi, ingresso Ospedale) E’ previsto per il prelievo l’accesso diretto da parte dei cittadini, con la prescrizione medica, dalle 07 alle 09, dal lunedì al venerdì. Telefono: 0372 405663 0372 405452.

Note: la segreteria è aperta dalle 10.00 alle 16.15 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle 10.00 alle 13.00 per prenotazioni ed informazioni. PRESTAZIONI DEL SERVIZIO DIETETICO (valutazioni e controlli nutrizionali) Piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero dal lunedì al venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16. La prenotazione per il controllo nutrizionale può essere effettuata solo telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle 09.30 alle 12.30 al numero 0372 405732 e dalle 14.00 alle 16.00 al numero 0372 405634. Cassa dal lunedì al venerdì dalle 07.00 alle 18.00 sabato dalle 08.00 alle 12.00 Per informazioni è possibile contattare il numero 0372/405417 PRESIDIO SPECIALISTICO AMBULATORIALE TERRITORIALE Cup e cassa • Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 07.35 alle 16.00 sabato dalle 07.35 alle 12.30 • Prenotazioni telefoniche: telefonare al numero verde 800 448 800 da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. • Analisi di laboratorio (Centro prelievi, piano 2) Si accede per le prenotazioni e informazioni recandosi di persona dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 16 ed il sabato dalle 10 alle 13. E’ possibile svolgere gli esami senza prenotazione, presentandosi a digiuno dal lunedì al sabato dalle 7.35 alle 9.30. Telefono: 0372 405897 0372 405821 Attraverso il Cup si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti: • Ambulatorio terapia fisica dal lunedì al venerdì dalle 07.35 alle 14.35. • Analisi di laboratorio Si accede, per la prenotazione, recandosi di persona dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 15.45 e sabato dalle 10.00 alle 12.30. • Centro prelievi: è possibile svolgere l'esame senza prenotazione, presentandosi a digiuno dalle 07.35 alle 09.00. • Centro di medicina sportiva Info e prenotazioni: rivolgersi al Centro al n. 0372/405879. • Terapia inalatoria Accesso senza prenotazione da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 12.30. • Terapia iniettiva Accesso senza prenotazione da lunedì a sabato dalle ore 09.30 alle 10.30. Per disdire le prenotazioni: numero verde 800 448 800

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Verrà presentata il 21 gennaio l’esperienza di musicoterapia portata avanti presso l’Hospice dell’Ospedale Maggiore

La musica per alleviare di Laura Bosio Sempre più le forme artistiche vengono utilizzate come terapia. La musica sopra a tutte. E’ questa l’esperienza che viene portata avanti all’Hospice dell’ospedale maggiore di Cremona, in cui opera da anni l’Accd (Associazione cremonese per la cura del dolore). Un’esperienza che verrà presentata il prossimo lunedì, 21 Gennaio alle 18 presso il teatro Monteverdi - Fabbrica delle Arti. Un video girato con la regia di Claudia Bertazzi, che costituisce la presentazione dell'esperienza dell'Hospice di Cremona al XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Cure Palliative, che si è tenuto a Perugia nello scorso novembre e che ha avuto, come tema centrale, il rapporto fra «Arte e Cure Palliative». L'Hospice di Cremona ha documentato la sua esperienza di particolare attenzione all'Arteterapia, in quanto intervento complementare alle cure palliative e alla terapia del dolore, al fine di attenuare lo stato d'ansia, la condizione depressiva, la percezione del dolore e la tendenza alla chiusura e all'isolamento, tanto frequenti nei malati terminali. «Vado all’Hospice tutte le settimane» spiega Laura Gamba, musicoterapista. «Entro nelle stanze dei pazienti, dopo essermi consultata con il personale medico, e in base alle varie situazioni chiedo alle persone se desiderano ascoltare della musica». Tra le varie esperienze di arte e artigianato artistico realizzate all'Hospice, il documentario prende infatti in particolare considerazione la musica. E’ da circa due anni che all'interno della struttura opera la musicoterapista, che offre la possibilità di avvalersi di

L’interno di una stanza dell’Hospice di Cremona

sedute di musicoterapia per i pazienti e i loro parenti che lo desiderano. «L’ascolto della musica induce le persone a parlare, ad instaurare un dialogo» continua la musicoterapista. «Questo crea un aggancio con momenti passati della loro vita, li induce a raccontare quello che hanno fatto e come hanno vissuto. Ci sono poi coloro che vivono la musica come qualcosa di molto importante, può nascere anche una discussione sui brani che si stanno ascoltando».

Dopo una breve illustrazione della struttura dell'Hospice, il video presenta un repertorio fotografico che ne documenta in parte la storia, accompagnato da brani musicali che hanno caratterizzato alcune sedute d'ascolto e dalla lettura di estratti dalla documentazione della musicoterapista, che costituisce il rendiconto qualitativo dei risultati della sua attività. Seguono alcune interviste a organizzatori, medici, infermieri e volontari che raccontano

l'esperienza professionale e umana della realtà in cui operano. Le interviste sono state girate in luogo diverso dall'Hospice, uno spazio decontestualizzato dove le parole degli intervenuti acquistano anche un valore simbolico. La fotografia è stata giocata con decisi effetti chiaroscurali per suggerire e introdurre il concetto di doppio, come duplice è la natura degli operatori dell'Hospice: tecnici che usano al meglio le loro conoscenze scientifiche e, al contempo, esseri umani che non possono non essere toccati dal dolore e dalla sofferenza con cui vengono quotidianamente a contatto. Il video prosegue con una camera-car in cinema d'animazione nelle vie di Cremona. «Anche le altre arti possono intervenire in aiuto alla terapia» conclude la musicoterapista. Nel video compare una donna che si occupava di decoupage, ed è andata avanti fino all’ultimo. La musica aiuta il tranquillizzarsi del paziente. Operiamo anche con i familiari, realizzando gruppi di sostegno».

IL CORSO

Percorso di auto-mutuo aiuto per smettere di fumare Il Sert dell’Asl di Cremona, ripropone un percorso di auto-mutuoaiuto per tutti coloro che intendono smettere di fumare. L’esperienza del gruppo di automutuo-aiuto nel campo delle dipendenze è ormai consolidata e valida. Il cambiamento del proprio stile di vita si può raggiungere attraverso il confronto con gli altri sui problemi che insorgono nel mantenere l’astinenza da fumo, con la solidarietà e con la possibilità di riflettere attraverso le diverse esperienze personali.

Il corso si terrà presso il Sert a partire da lunedì 28 gennaio, con una fase intensiva di 4 incontri consecutivi (dalle 20.30 alle 22) per proseguire martedì 29, mercoledì 30, giovedì 31gennaio. Successivamente si passerà alla fase del consolidamento prevedendo i seguenti incontri: lunedì 4, mercoledì 6, lunedì 11, mercoledì 13 febbraio, sempre con lo stesso orario. Le richieste di iscrizione dovranno pervenire entro giovedì 24 gennaio.


C ultura&S pettacoli

L’antitesi tra i caratteri di due regine, in un testo mozzafiato

La storia di Maria Stuart sul palco del Ponchielli di Silvia Galli Dopo i consensi di pubblico e di critica ottenuti da Elettra, spettacolo insignito del Premio Speciale Ubu 2005, il teatro Ponchielli ospiterà, venerdì 18 e sabato 19 gennaio, il nuovo spettacolo diretto da Andrea De Rosa: «Maria Stuart» di Friedrich Schiller. La grandissima teatralità di questo testo si sprigiona dall'antitesi dei caratteri di due regine: Maria, incarcerata per un omicidio che si presume abbia commesso, ma in realtà perché è cattolica in un’Inghilterra protestante. Elisabetta, al potere, tormentata dal dramma di dover emettere la condanna a morte della regina di Scozia per tutelare il proprio paese. Due mondi contrapposti, che rappresentano due punti di vista umani e scenici profondamente diversi, ma che in ogni sequenza si scambiano regolarmente: quello di Maria fatto di amore, di bellezza, di moralità, di morte trasfiguratrice. Quello di Elisabetta fatto di ipocrita ragion di stato, solo

so politico rinunziando alla rispettabilità e all’amore. A ricoprire i ruoli delle due sovrane, con i loro affascinanti universi interiori in conflitto anche sul piano della femminilità - due attrici che nel loro personale percorso artistico si sono già cimentate con personaggi forti e di grande impatto emotivo Anna Bonaiuto e Frédérique Loliée. Due interpreti di grande temperamento, impegnate a evidenziare non solo l'opposizione d’uno stesso potere ma, soprattutto, la difficoltà d’essere “donne” legate da vincoli di sangue e legami d’affetto, che combattono per le rispettive scelte politiche e religiose. «Ho letto Maria Stuart, la prima volta, all'inizio del 2004» ha spiegato il regista Andrea De Rosa. «In quei mesi la guerra in Iraq ci regalava una delle sue pagine più buie. Decine di persone, militari e gente comune, venivano prese in ostaggio, torturate, ferocemente sgozzate e decapitate. Esecuzioni rituali, puntualmente registrate, filmate e fotografate, diffuse in rete a

In primo piano Anna Bonaiuto

apparentemente trionfante. In realtà la vittoria appartiene tutta a Maria, che va incontro alla morte con suprema dignità morale, mentre Elisabetta paga il succes-

disposizione degli occhi del mondo. Nella forma, sempre incomprensibile, della guerra, si affacciavano nuove e più misteriose figure, cariche di un dippiù d’arcai-

Una scena dell’opera diretta da De Rosa

co veramente insopportabile. Davanti alle immagini della decapitazione di Nick Berg - una delle prime vittime offerte ai nostri sguardi sentii il bisogno di distogliere lo sguardo dal quotidiano. Il testo di Schiller mi apparve come un’occasione irrinunciabile per riflettere su quelle immagini, interrogarle guardando indietro, nella nostra storia, come attraverso il teatro si riesce a fare». Lo sfondo storico della vicenda di Maria Stuart è quello dell'Europa del conflitto religioso tra cattolici e protestanti della fine del cinquecento. Ed è tutta una storia di teste tagliate. In Francia, nella notte di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572) migliaia di protestanti vengono sgozzati: duemila in una sola notte e circa dodicimila nei giorni seguenti. Un massacro feroce, come pochi altri nella storia. La reazione protestante fu altrettanto violenta. L’inghilterra, come l’intera Europa, viveva nel terrore. I nemici del regno (cattolici) venivano torturati, tenuti in vita a soffrire fino alla morte. «La tortura, oltre che per estorcere informazioni e confessioni, era anche un crudele mezzo per mantenere il potere attraverso il terrore» continua il regista. «In nome di Dio, Londra metteva in mostra tutti i giorni le teste mozzate dei suoi nemici. Con i per-

sonaggi di Maria Stuart e Elisabetta I, cattolica la prima, protestante la seconda, Schiller racconta il conflitto tra due società che - in un groviglio di interessi economici, politici e militari - trovano espressione nell’identità religiosa e attraverso questa si combattono sanguinosamente». Un’identità forte che, nel dramma, si scontra inesorabilmente col piano del diritto. Elisabetta deve far uccidere Maria, se vuole continuare a regnare. Ha la forza per farlo ma non il diritto. «Per affermare il suo potere deve – è questo il suo dramma! – ignorare i legami familiari, la sacralità dell’ospite, il diritto dello straniero e infrangere, infine, il dogma dell’intoccabilità dei re» spiega ancora De Rosa. «Maria, da parte sua, ha molte colpe, ma nessuna tale da renderla passibile della pena capitale. Deve affrontare la morte e abbandonare via via la speranza di essere salvata dal diritto. Sono proprio i rapporti tra il diritto e la forza che ci pongono domande, irrisolte, sulle loro drammatiche e attuali contraddizioni. Nella costruzione dello spettacolo ho cercato, insieme agli attori e ai collaboratori, di ascoltare e far vivere queste domande. Nel farlo, mi è spesso tornata in mente una frase di Fabrizio De Andrè che diceva: non capisco perché continuiamo a chiamarlo passato, visto che non passa mai!».

TEATRO BELLINI

Torna in teatro Rosario Galli Appuntamento per sabato 19 gennaio Dopo il clamoroso successo de «Uomini sull’orlo di una crisi di nervi», Rosario Galli torna in teatro con un’esilarante pièce, «Chi ha detto che gli uomini preferiscono le bionde», che racconta una storia d’amore e di politica, un fitto intreccio di sentimenti e affari, diamanti e pomodori. Lo spettacolo, al secondo anno di repliche, arriva ora al teatro «Bellini» di Casalbuttano, sabato 19 gennaio (ore 21), nell’ambito della rassegna artistica 2007/08, curata da Beppe Arena ed Elio Conzadori. Protagoniste della storia, ambientata in una grande città dei nostri giorni, due sorelle, figlie della stessa madre e di due padri diversi, due caratteri com-

pletamente diversi ma legate da un grande affetto. Una assessore comunale, l’altra attrice senza grande successo. L’assessore è impegnata a impedire una speculazione edilizia che distruggerebbe un parco. L’attrice conosce l’imprenditore, che vuole costruire nel parco e che s’innamora di lei, senza sapere che è sorella di colei che gli ha dichiarato guerra. L’imprenditore chiede aiuto a un amico per sedurre l’agguerrito assessore e convincerla a desistere nella sua battaglia contro la speculazione. Equivoci e situazioni divertenti mettono a confronto le sorelle con i due uomini, anche loro diversi ma legati da profonda amicizia.

LABORATORIO

«Il gesto vocale», iscrizioni aperte Imparare a capire il gesto sonoro Aperte le iscrizioni a «Il gesto vocale», un laboratorio teatrale, della durata di due mesi circa, che studia la capacità del teatro di evocare e dare sensazioni visive, di restituire potere di fantasticazione, di visualizzare musica. Insomma, un teatro emozionale, dove il puro suono di una voce, il colore del suo timbro, la capacità di costruire una melodia di parole, l’esaltazione del carattere vocale, s’incanalano nell’efficacia di “gesto sonoro” che la voce possiede. Parola come gesto, gesto come segno, profondo e impellente, che scaturisce dall’anima. Il lavoro sarà diviso in due parti. La prima dedicata a esercizi di articolazione, lettura espressiva e improvvisazione, e la seconda allo studio di alcuni brani

di poeti e autori da rivivere secondo la sensibilità di ciascuno e da fondere secondo il gesto e le voci dei compagni. Si tratta di un momento di forte impatto emotivo, sviluppato dall’attrice cremonese Daniela Coelli, in collaborazione con la scuola di danza «Slapstick», guidata da Monica Farné. Il corso di teatro partirà il 22 (sezione adulti) e il 23 gennaio (sezione ragazzi) prossimi, per una durata complessiva di dieci appuntamenti. Quello dei ragazzi sarà mercoledì 16.30-18, mentre quello degli adulti sarà martedì (o giovedì) 21-23. Tutti quelli che fossero interessati a partecipare possono contattare la segreteria della scuola ai numeri: 0372.460213 e 335.8252919.


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Cultura

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SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori

«Mors tua,vita mea» In questo testo, di Andrea Migliori, il giovane Alejandro, arruolatosi per partecipare alla quarta Crociata, a Madrid incontra un vampiro sotto le sembianze di una splendida fanciulla: il ragazzo cade in un tranello e viene a sua volta trasformato in vampiro. Il fatto determina l’interruzione del diario che minuziosamente teneva. Dopo ben otto secoli di peregrinare per tutta Europa, il vampiro trova rifugio in un castello del veronese e qui, sfogliando le pagine del diario fino a quel momento gelosamente custodito, ripercorre momenti della sua vera vita. L’essere vampiro ha soffocato in Alejandro ogni tipo di sentimento ed emozione, e questa presa di coscienza provoca al protagonista un forte dolore e un’immensa ansia, tanto che vede la morte quale unica fonte di salvezza per ritrovare la pace e la serenità. L’importanza fondamentale dei sentimenti è lo spunto di riflessione di queste pagine, perché ciò che rende veramente vivi è la capacità di sapere assaporare intensamente ogni singolo attimo della propria esistenza.

Il «Libro dei dolci» delle Fornelle, un vero pout pourri di golosità Biscotti, budini, crostate, mousse, torte. E poi frittelle, meringhe, amaretti, savoiardi. Sono 350 le ricette che permetteranno di cucinare dolci in tutte le loro varietà, con una raccolta che spazia da nord al sud da est a ovest dell’Italia con due puntatine all’estero: Austria e Stati Uniti. Ce n’è veramente per tutti i gusti e per tutte le occasioni in questo volume dal formato compatto, facile da consultare, curato dalle Fornelle, l’associazione fondata a Piacenza nel 1977, che conta oltre seicento socie, suddivise in oltre quaranta delegazioni in altrettante città e due delegazioni estere, una in Austria e una a New York, con in procinto di aprirne una entro l’anno in Francia - come annunciato durante la presentazione del libro dalla presidente nazionale Gisella Corvi. Un goloso scrigno di tante ricette dedicate ai dolci, dopo

una pubblicazione sul pane e sul formaggio, che «racchiude e tramanda da le tradizioni più care» ha spiegato Corvi, che ha revisionato tutte le ricette. Un libro che è stata l’occasione per festeggiare il trentennale della fondazione del Fornello. Le ricette tradizionali sono accompagnate da alcune curiosità storiche, che rendono più piacevole la lettura e ancor più suggestiva la preparazione. C’è la torta Ginevra ad esempio di proprietà dell’Archivio di Stato di Prato, datata 1407, inventata in occasione delle nozze appunto di Ginevra, figlia naturale di Francesco di Marco Datini, che riporta qualità e quantità di ingredienti utilizzati per confezionare la torta nuziale. Dall’Emilia arriva la torta di nonna Arpalice. Oppure ci sono quei dolci, legati alle festività del calendario, che venivano preparati proprio e solo

per quell’occasione, come la torta di riso, detta anche Torta degli addobbi, della delegazione di Cento. E poi c’è «A Stroscia», da Imperia, un dolce tanto grasso che il taglio del coltello non si può effettuare perché porterebbe allo sbriciolamento, per cui da epoca immemorabile, la “stroscia” si spezza afferrandone un lembo tra il pollice e l’indice e torcendo delicatamente. Come non citare poi la serie di dolci siciliani, strettamente collegata sia alle vicende storiche e culturali. Si tratta infatti di una cultura gastronomica regionale complessa ed articolata, quella siciliana, che mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni. Difatti possiamo riscontrare segni delle abitudini alimentari della Magna Grecia passando dai dolci arabi e dalle frattaglie di tradizio-

ne ebraica: tutto questo contribuisce a rendere davvero varia la cultura culinaria siciliana. E allora si assiste ai trionfi degli Arancini dolci, ai Bocconetti, ai Cuddureddi, ai Cutumeddi, ai Geli, ai Mucatoli, specialità ragusana di Natale, al Pronobis dei Nebrodi, o al riso nero. Dalle delegazioni straniere non mancano dolci suggestivi come il Kaiserschmarnn, o meglio dolce dell’imperatore, o i Schokoschnitten, dadi di cioccolato alla «Sacher», o la più tradizionale «Linzertorte», per passare oltreoceano con i diversi e golosi «Pumpkin». Il volume è arricchito da suggestive fotografie di quadri, nature morte, scelti dal professor Arisi. Il ricettario, il cui ricavato andrà in beneficenza, lo si può acquistare contattando il Club del Fornello di Piacenza o quello della propria città. Silvia Galli

LO SPAZIO DELL’ARTE

«Lo schermo dipinto»,il cinema va sulla tela di Giulio Zignani Ormai frequentatissimo spazio culturale, il complesso delle Sale del Podestà (via Matteotti) di Soresina è la prestigiosa sede della mostra del giovane artista cremonese Lorenzo Sperzaga. La sua personale, intitolata «Lo

Due immagini delle Sale del Podestà

schermo dipinto. Fermi immagine di cinema noir su tela tra figure, ritratti e leggende». In esposizione vi sono numerosi pezzi ispirati a celebri pellicole

“noir”, fra cui: «Il grande sonno», «Frank Costello», «Pietà per i giusti», «Gilda», «Il terzo uomo», «I gangsters», «Anatomia di un delitto». Oltre ai dipinti di questa serie e ad altri, ispirati ad altrettanto celebri pellicole, vengono presentati numerose figure, alcune delle quali d‚intonazione onirico-metafisica, parecchie figure, e il ciclo, eseguito su tecniche di grandi dimensioni, dedicato al mito di San Cristoforo. Nato e residente a Cremona, Lorenzo Sperzaga è un giovane creativo veramente degno della massima considerazione. Allievo di Wlady Sacchi, Olivieri ed Emanuele Mocarelli, ha esposto a Milano, Verbania, Parma, Salò e Bozzolo. «Le opere in mostra sono frutto di una appassionata e appassionante ricerca sul cinema noir d’autore» scrive il critico Simone Fappanni. «Fermati alcuni significativi fotogrammi, l’artista procede a una personalissima rielaborazione metarappresentativa. Sperzaga propone un realismo moderno, di

«Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers» al Sociale di Soresina grande intensità panica. Le sue figure sono spesso ammantate da un pathos che talvolta si trasforma in vera e propria inquietudine. Amici e conoscenti sono ritratti in maniera veramente precisa, ma mai banale o corsiva. Egli ama lavorare su grandi dimensioni, e pertanto i particolari della mimica facciale, diventano motivo di studio e di elaborazione». La mostra rimane aperta fino al 26 gennaio secondo i seguenti orari: venerdì e sabato dalle ore 17 alle 19, e domenica dalle 10 alle 19.

Sabato 19 gennaio alle 21, il Teatro Sociale di Soresina ospiterà Raffaele Paganini in «Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers», con la compagnia Euroballetto. L’inizio di un nuovo tempo, viene spazzata via una storia millenaria per far posto all’avvio del nostro tempo. Rumori di navi da oltre oceano portano marinai Americani. E’ con questi marinai che inizia lo spettacolo «In the Navy». «Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers», non è la storia di Fred e Ginger ma la rivisitazione di un’epoca e di costume, un pezzo di storia che

molti di noi non hanno vissuto personalmente ma che hanno potuto apprezzare attraverso films, musiche o racconti. Questo spettacolo non vuole essere altro che un sogno, un’evasione divertente scintillante di luci colori e immagini di un periodo che non tornerà mai più. Un’ora e mezzo di evasione durante la quale non vogliamo lanciare né messaggi né proclami lasciamo allo spettatore l’opportunità di immedesimarsi come meglio crede e si sente, in una proposta di musiche, negli abiti che alcuni avranno indossato, in immagini.


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Irene Grandi approda al Ponchielli La rock star italiana si propone a teatro in una versione più intima e unplugged di Silvia Galli Sta vivendo un momento artistico particolarmente felice Irene Grandi che approderà al Ponchielli domenica 20 gennaio. Sul palco Irene sarà accompagnata dalla sua band, Alex «Class» Po al basso, Massimo «Maxi» Gallesi al piano e organo, Massimo «Max» Po alla batteria, Gabriele «Lele» Leonardi alle chitarre, e quattro archi. La cantante toscana dalla voce affascinante e profonda ha lasciato infatti la veste rock che più la caratterizza per proporre una versione intima e unplugged dei suoi più grandi successi, in uno spettacolo che ha portato nei teatri delle principali città della penisola. Il tour teatrale segue un’intensa esta-

te di concerti e performance, tra cui la partecipazione all’ultima edizione del Festivalbar (che quest’anno le ha conferito il Premio Radio 2007), e a poche settimane dalla pubblicazione del nuovo singolo, «Sono Come Tu Mi Vuoi». Iil brano, secondo singolo estratto da Irene Grandi Hits, è una cover di Mina del 1966, e segue il fortunatissimo singolo di debutto «Bruci La Città», indiscusso successo dell’estate. Gli esordi di Irene Grandi sono con gruppi musicali della sua città, Firenze. Ma è del 1992 l'incontro destinato a cambiare la vita a Irene Grandi, che conosce Lorenzo Ternelli, in arte Telonio, e comincia a lavorare come cantante solista. Da quel momento, Irene

Irene Grandi

percorre una strada originale: non partecipa a concorsi, ma scrive con Telonio, e si presenta a Dado Parisini, produttore di Raf e Paolo Vallesi. «Un motivo maledetto» è il brano che la porta nella serie A della musica.

Si arriva alla selezione di Sanremo Giovani del novembre '93 e attraverso questa al Festival '94, al quale Irene si presenta con «Fuori». E' un successo di pubblico e critica, un trampolino che dà il giusto slancio per Irene Grandi. L'anno seguente è quello di «In vacanza da una vita», album che ha il compito di raccogliere il testimone di un esordio fortunato e promettente. Missione compiuta: il consenso sale numericamente, ma sopratutto c'è la conferma di un nuovo interessante talento. Chi l'aveva apprezzata come interprete del videoclip non si stupisce di vedere Irene nei panni di attrice: «Il Barbiere di Rio» di Giovanni Veronesi, con Diego

Abatantuono, segna il suo debutto sul grande schermo. E' il settembre del 1997 quando arriva il terzo album, «Per Fortuna purtroppo», conferma fin dal titolo che i contrasti sono il segreto di Irene. Il 1998 vede la cantante toscana sbarcare sul mercato estero: in Spagna esce «Irene Grandi», una raccolta delle sue canzoni di successo riscritte in spagnolo. Nuova è anche l’esperienza in teatro, dove Irene Grandi canta per la colonna sonora della versione teatrale del «Piccolo Principe», diretta da Italo Dall’Orto. Dopo avere deciso di lavorare con un nuovo team di produzione, arriva nel 1999 Verde, rosso e blu, un album che segna una rottura col passa-

to e l’inizio di una ricerca musicale più personale. Nel 2000 Irene torna, nel settore Big, al Festival di Sanremo con «La tua ragazza sempre», con cui si aggiudica il 2° posto. Nel 2001 esce il primo greatest hits, Irek, con due inediti. Il 14 febbraio 2003 la Grandi si sposa a Las Vegas con un ragazzo fiorentino che conosce da un mese appena. Il 30 maggio esce il nuovo album «Prima di partire», con due brani coprodotti da Curreri e Rossi. Nel 2005 arriva «Indelebile», seguito nel 2007 da un nuovo best, «Irene Grandi.Hits», che contiene anche un secondo cd con versioni acustiche e rarità. Il disco è anticipato dal singolo «Bruci la città».

Appuntamenti a Cremona e dintorni... CORSO

Imparare la fotografia Il gruppo fotografico «Il Cascinetto» organizza un corso di fotografia con inizio mercoledì 30 gennaio 2008. Sono 14 le lezioni, con una lezione di teoria alla settimana dalle 21 alle 22,30 circa, più alcune uscite fotografiche da concordare durante il corso. Si accettano massimo massimo 25 iscrizioni. Ai partecipanti verrà consegnato gratuitamente il manuale «corso di fotografia

ARTE & CULTURA

Fino al 20 gennaio 08 CREMA MOSTRA REALTÀ E SIMBOLISMO DI WLADY SACCHI S. Maria di Porta Ripalta - via Matteotti, 47. Orari: 10-12 e 16-19. Fino al 26 gennaio 08 CREMONA ROCAILLES Mestieri, saperi, lavori degli italiani in Normandia (sec XIX, XX) - oltre cento fotografie, una raccolta di fonti documentarie e di pubblicazioni stiriche, oltre a due contributi audiovisivi. Biblioteca Statale - via U Dati, 4. Orari: lunedì, giovedì e sabato 8.10-14. Fino al 26 gennaio 08 SORESINA MOSTRA LO SCHERMO DIPINTO Mostra personale di Lorenzo Sperzaga: fermi immagine di cinema noir su tela tra figure, ritratti e miti. Sale del Podestà.

per principianti». Il costo del corso è di 60 euro. Le lezioni si terranno presso la sede del gruppo fotografico, al Cascinetto (via maffi 2/a). Il corso è patrocinato e riconosciuto dalla F.i.a.f. I soci del gruppo sono a disposizione tutti i giovedì sera dopo le 21. Per informazioni e iscrizioni: Tiziano cell. 3479335967 casa 0523824597 ore 13/15 e dopo le 20.

nizzata ad Apic Cremona e Natural History Museum di Londra CremonaFiere - loc Cà de' Somenzi. Orario: dal lunedì al giovedì 9- 21; venerdì e sabato 9-23; domenica e festivi 10-21. Costo: 8 euro - gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti, accompagnatori di scolaresche e di comitive di almeno 15 persone, giornalisti con tessera.

SPETTACOLO

Fino al 27 gennaio 08 CREMA PRESEPE DELLA CIVILTÀ CONTADINA Presepe realizzato con statue lignee a grandezza naturale - ricostruzione di un tipico villaggio rurale della pianura padana del primo novecento. Quartiere Sabbioni. Orario: 9-12 e 14-23. Fino al 31 gennaio 08 CREMONA MOSTRA FOTOGRAFIE PER ARREDARE Opere fotografiche, frutto dell'armonica collaborazione di Boiocchi, Carboni, Lattarini (paesaggi, padani, dipinti cinquecenteschi, fiamminghi e contemporanei, scorci tropicali, prospettive della nostra piazza del Duomo. Costa San Abramo - Sporting Club. Orario: 11,30-12,30 e 17,30-19,30. Fino al 15 marzo 08 CREMONA DINOSAURI Una nuova grande mostra orga-

19 gennaio 08 CASALBUTTANO PROSA CHI HA DETTO CHE GLI UOMINI PREFERISCONO LE BIONDE Con Enrico Beruschi e Patrizia Rossetti - regia di Rosario Galli Teatro Bellini. Orario: ore 21. Costo: platea 15 euro; galleria 12,50 euro. 20 gennaio 08 SAN GIOVANNI IN CROCE PROSA SLOI MACHINE con Andrea Brunello, a cura della Compagnia Teatro di Bambs. Teatro Gallerani. Orario: ore 15.

Orario: feriali 17-19; domenica 10-19. Fino al 27 gennaio 08 CASALMAGGIORE MOSTRA ANIMULA VAGULA BLANDULA Mostra di Giorgio Tentolini. Museo Diotti - via Formis, 17. Orario: martedì e giovedì 9-12,30 e 14-16; mercoledì e venerdì 912,30; sabato domenica e festivi 15-19; chiuso l'1/1.

Teatro Sociale. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 18 euro; loggione 10 euro.

18 gennaio 08 CASTELLEONE OPERA Tosca di Giacomo Puccini - con la Compagnia Opera Balletto. Cineteatro Giovanni Paolo II - v.le Santuario, 7. Orario: ore 21. Costo: poltronissima 20 euro poltrona 16 euro.

20 gennaio 08 CREMONA PROSA UBU, RE D'ITALIA Paolo Rossi - Agidi. Teatro Comunale - via Cairoli, 53. Orario: ore 21. Costo: 20 euro.

18-19 gennaio 08 CREMONA PROSA MARIA STUART Di Friedrich Schiller - traduzione Nanni Balestrini - regia di Andrea De Rosa - Mercadante Teatro Stabile di Napoli. Teatro Ponchielli - cso Vittorio Emanuele II. Orario: martedì 20,30 (turno A) mercoledì 20,30 (turno B). Costo: platea e palchi 20 euro galleria 13 euro - loggione 8 euro.

MUSICA

19 gennaio 08 CREMONA BURATTINI ASTERIX E I VICHINGHI Cartoon d'inverno Teatro Filodrammatica - piazza Filodrammatici. Orario: ore 16. Costo: 3 euro. 19 gennaio 08 SORESINA DANZA Omaggio a Ginger Rogers e Fred Astaire - Compagnia Nazionale Raffaele Paganini.

19 gennaio 08 CREMONA CONCERTO PRELUDIO D'ORGANO IN CATTEDRALE Meditazioni musicali ante missam con l'organo «Mascioni» (1985) e il «Giani »(1999). Cattedrale. Orario: ore 17,45. 19 gennaio 08 CREMONA CONCERTO «Messa solenne» di Amilcare Ponchielli» - Concerto del coro Polifonico Cremonese. Chiesa di Sant'Ilario. Orario: ore 21.

20 gennaio 08 CREMONA Concerto Esecuzioni di musica barocca con il prezioso organo settecentesco recentemente restaurato e visita guidata della chiesa. Chiesa di Sant'Omobono. Orario: ore 16. 20 gennaio 08 CREMONA IRENE GRANDI AL PONCHIELLI il repertorio della famosa cantante, con le ultime novità. Teatro Ponchielli - cso Vittorio Emanuele II. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 37,30 euro galleria numerata, 32,20, non numerata euro 20,70; loggione numerato euro 26,40, non numerato euro 20,70

ALTRO

20 gennaio 08 TORRICELLA DEL PIZZO FOLKLORE LA FESTA DAL PIPEN la festa del piedino di maiale lessato; dimostrazionmi di norcineria, mostre, canti, racconti, concerti, specialità gastronomiche, servizio cucina, bancarelle, prodotti tipici. Ppiazza principale. Orario: ore 10. 20 gennaio 08 CREMA Mercatino di Carnevale, arti e artigiani in piazza, mercatino dei sapori, mercatino bio vivi natura bancarelle varie. Piazza Duomo. Orario: ore 10. 20 gennaio 08 CREMONA MERCATINO Curiosità in piazza - mobili, stampe, libri, curiosità, dipinti, collezionismo, cornici, oggettistica. Piazza Stradivari e limitrofe. Orario: ore 9.


W eekend S port Inter Roma Juve e altro E la Cremo tira il calcio

Girone di ritorno,ma neve bagnata a Maribor

Subito fuori il discorso neve bagnata: una filastrocca della Milano plebea recita che «…a porta Vitooria iersèra fiucàva, a porta Vigentina iersèra fiucava, a porta Cicca inveci piuèeva, e a San Vituur la pùula se bagnava». Neve bagnata si riferisce in questa stagione soprattutto alle donne tornate «valanga rosa». Ma tra Maribor sloveno e l’austriaco Marburg, i due paesoni come fossero Bormio e Livigno, la Denise Karbon dopo quattro vittorie sulla neve preferita, dura e friabile, ha dovuto rinunciare alla cinquina, anche se il solito pistola aveva dichiarato che le avrebbe insegnato come conquistarla. Sotto la pioggia e col paciugo bianco sotto gli sci la nostra ha dovuto smentire l’oracolo. Ma la classe non è acqua, piovana o no, e visto che i maghi della temperatura annunciano termometri in ribasso, nessun pronostico. Lasciamola sciare.

Luciano Spalletti, Roma

pre in linea con la classe già di Liedholm, (Lidas, per gli intimi ), di Lippi, di Capello e pochi altri. Leggere più avanti. Però questa lodevole qualità non gioca in porta né in attacco, e ai fini dei tre punti conta poco. Onestamente noi, lombardi come siamo, non diventiamo matti per le squadre troppo foreste, e questa sia presa proprio come dichiarazione d’Intenti: che vinca sempre il migliore.

scrivania di Massimo Moratti, come si dice in gergo figlio d’arte, anche se in questo caso l’arte c’entra poco. Il fido Allodi già consigliere del papà, è volato da tempo alla corte di Torino prima dell’ultimo volo. Massimo deve imparare da solo a combattere molte beghe interne e la concorrenza della sua stessa città. Un ex capostazione dirige il traffico del calcio e dei fischietti: Il giovane Presidente, abituato a trattare con milioni di barili, sembra sulla gobba del cammello. Vede Mancini e lo porta nella bella sede di casa. Insieme costruiscono due squadre di prima qualità. Dopo lo scudetto ricevuto in dono (così dicono ma forse non è vero) ci prende gusto e ospita nelle sue bacheche il secondo (2006/ 2007). Quest’anno Mancio gli sta organizzando il terzo, o almeno fa il possibile: gli manca la Champions per

Denise Karbon Roberto Mancini, inter

Esaurito il fervorino dovuto alla situazione, torniamo allo sport dominante per qualità e quantità: ci trasferiamo fuori Cremona. Per i primi posti in serie A non ci sono ribaltoni. La Juventus tanto amata da molti cremonesi, martedì si è qualificata a fatica contro l’Empoli per i quarti di Coppa Italia, 5 a 3. Dopo il pareggio di Siena in campionato a parere dei nostri guardoni il suo futuro non si presenta limpido per il secondo posto, anche se è vero che in tutti gli sport se si perde non c’è la riprova a breve termine. Dieci punti lontano dall’Inter di questi tempi sono molti e fra le due c’è la Roma. Però Ranieri fa bene a rincuorare i suoi, almeno fin quando reggono caviglia e pollice di Totti.

Claudio Ranieri, Juventus

La Roma. I figliocci della signorina Sensi sono i più in pista per raggiungere la cima della classifica: sognare non costa come il contratto di un fuoriclasse. Se ne rende conto la giovane Presidentessa, ben assistita dai centurioni che le ha messo intorno il vecchio astuto papà un po’ giù di salute: a lui i nostri auguri. Spalletti è quasi sem-

Carlo Ancelotti, Milan

Il Milan è tagliato fuori, a nostro avviso, dalla corsa finale, ed è un gran peccato. Sarebbe stato bellissimo assistere ad un rush delle ultime settimane tra le due milanesi. Dobbiamo elogiare con lealtà Ancelotti, un allenatore da affiancare a quelli pur sopra menzionati. Vada come vada, lui alza il suo sopracciglio sinistro, misura le sue reazioni in panchina e nelle presenze in Tv. In cuor si rammarica, siamo certi, perché l’alta dirigenza (non troppo simpatica proprio a tutti) non gli ha procurato per tempo i sostituti degni di Galli, Baresi, Tassotti e Maldini in difesa si tace del centro che va bene così, ma c’era pur un certo Albertini di Besana Brianza e all’ala il bergaimer, come si pronuncia, Donadoni oggi CT della nostra nazionale. I sostenitori accaniti rimpiangono soprattutto la premiata coppia Gullit-Rijkaard e Marco Van Basten attaccante di eccelsa vivacità. Kakà e Pato sono due emuli straordinari ma qui giunti in ritardo, come i Re Magi alla Capanna. La stupida disputa di Coppa, persa a Catania, sembra una lente di ingrandimento. L’Inter. Questo è un discorso a parte, senza inutili. irragionevoli inchini. Dopo la stucchevole presidenza di «Ivanoe delle divise» e la breve parentesi di Ernesto Pellegrini - fermi e bravi con le mani sul banco, uno scudetto conquistato dopo una vita, in panchina il Trapattoni «dell’acqua santa» l’Internazionale Football Club per differenti punti di vista tra Ernesto e il fratello Giordano atterra sulla

ora, ma lui è del parere che «chi si contenta gode». L’entusiasmo gioca brutti scherzi al suo naturale comportamento, gli son contro i due più importanti quotidiani sportivi, la Rosea di Milano, l’altro di Roma: ogni tanto in Tv lo si vede come se avesse al braccio l’ombrello. Forse pensa «Prima l’Italia, poi vedremo per l’Europa».

Emiliano Mondonico, Cremonese

Per gli sport cittadini in generale si possono leggere notizie valide ma non troppo confortanti in altri servizi. Qui ci limitiamo a segnalare la sconfitta della Cremonese ad opera del Pavia per la più che inutile Coppa Italia di serie C. Con il tempo e il campo di mercoledì non si è trattato nemmeno di un allenamento: il nostro Mondonico in sala stampa nel dopo partita è stato persino sublime. I ragazzi di via Persico hanno fatto il giusto - ha detto - e non mi posso lamentare. Sono state perse cinque o sei palle gol. Ma a chi chiedeva a Gioppino come mai ridesse mentre pioveva lui rispondeva candido «…perché domani verrà il sole».

Eugenio Grignani

Quelli di Cava attivi ma un po’ così

Ho appena terminato di scrivere qualche nota in attesa dell’inizio della partita, e mi saluta con la cordialità che ormai è parte integrante di tutti gli addetti alle tribune Tiziano (Ferrazzi?). Questa cordialità della nuova gestione dello Zini e della Cremonese fa bene a noi, giornalisti, di casa o ospiti, visitatori o spettatori, e ci ripaga di una lunga dieta di attenzioni non immeritate quindi è ancor più gradita. Cordialità non significa lassismo o mancanza di fermezza nel far rispettare le regole della buona creanza, valide ovunque e ancor più negli stadi (non solo italiani) da molti considerati come succursali di qualche piazza senza nome. Ringrazio anche per questo in Giovanni Arvedi tutto il nuovo organigramma della Cremonese: l’ordine intuito nell’aspetto fisico dello Zini riceve negli addetti alla partita indispensabile umana conferma. Non ho tirato in lungo fin qui per l’incarico assegnato da un direttore che conosce bene le regole del nostro rapporto. Se non ci son polli da mettere sul girarrosto io non posso inventarli. Per venire al dunque, domenica scorsa allo Zini hanno razzolato due o tre pennuti il più azzimato dei quali è un arbitro piemontese dal cognome sospetto, Tidona. In altri tempi qualcuno scriveva «…gli arbitri sono i migliori fra tutti noi» (Gioann), ma erano altri tempi. Oggi il menù ci riserva questo chef, neanche buono per la mensa dell’Eca - Ente comunale assistenza- oggi scomparso. Siede vicino a me il dott. Mola da Pizzighettone, gentile e disinteressato osservatore (faccio per dire). Nei primi 4 o 5 minuti, credo di capire che il tacchinaccio senza sgarloni ma con ossa sottili come quelle di un passerino, ne combinerà delle belle. Fischia alla p.d.s. (pene di segugio) traduci tu in volgare, amico se mi leggi. Non mi rifarò ai miei appunti più di tanto, ma subito prima dell’apporto di Tidona avevo annotato: «Ammazzalorso, e se non lo ammazza?» L’orso sarebbe stato Emiliano Mondonico? Orso la sua parte, è vero, ma i suoi intimi dicono di no. Noi lo vediamo solo nei momenti più intrigati del suo lavoro, che è più difficile di quanto non appaia a prima vista e che prima di esternarsi sul campo si deve esercitare nello spogliatoio. Una trentina di nomi a disposizione e solo la metà da mandare in campo tra primi e riserve: e spesso le riserve sono tali solo sulla carta, come quello che a scopa finge di non avere il sette brutto per mangiare il settebello all’avversario. Le carte sono mute, i ragazzi dello spogliatoio parlano grazie a Dio, vivono e

discutono, forse si scambiano anche qualche sberla, ma poi tutto finisce lì. O vi siete dimenticati di quando avevamo vent’anni? Tra una riga e l’altra arriviamo al 32° quando il prode Temelin cucina il golletto a Criscuolo, portiere che dalle sue quasi trentasette primavere può avere difficoltà a seguire i ghiribizzi di Gianluca T. Anche lui non è un giovinetto ma ha il pallone tra piedi irruenti: gol. Gli ordini dell’ammazza sono severi, i birilli si scontrano tra loro, Tidona continua a fischiare in favor di vento quasi mai in favor di realtà. E al calar del tempo (40°) a gioco fermo Nocerino, fuor da un sacco nero(!) spinge alle terre Graziani che nel cuor mi sta. Il mio Emiliano avrebbe potuto anche far finta di niente. Avrebbe ma non fu. L’è istess, non puoi fermare una freccia via dall’arco, non puoi fermare Mondonico strabuzzato da gratuiti insulti ai suoi ragazzi... Chi straparla di difensiva è scarso di calcio e ancor meno di partite. Affari suoi e io non consiglio ma… opere di bene. E’ vero che Sacchi Arrigo adottava il fuori gioco. Ma in quel Milan in porta c’era Galli, con davanti Baresi Tassotti e Maldini, Oltre agli altri straordinari italiani tra cui l’attuale Ct in mezzo c’erano tre olandesi , due non nati proprio tra i papaveri. Ammazzalorso ha effettuato a Cremona un gioco pericoloso e che non mai in visto in questa nostra categoria. E’ servito in un primo momento a sconvolgere certe idee nostrane. E da lì è nato un guazzabuglio per Venturato. Ma alla fine, pasticcio più pasticcio meno, il Perticone ha funzionato. La conclusione della mia serata di football in Tv. Eccolo il Mondonico a sostenere che per vincere bisogna arare spesso l’area avversaria, e accenna alla favolosa Inter di Moratti Angelo padre di Moratti Massimo. Casarin ex assicuratore, al quale non ho mai affidato neppure un biciclo ed ex arbitro oggi in lista d’attesa per qualche incarico della nostra generosa Figc, conclama che l’arbitro serio si vede solo nei rigori, (uno appunto negato alla nostra Cremo, ma noi siamo solo in serie C ). Allo Stadio Zini intitolato a un portiere della prima Cremo, sacrificato insieme ad altri 700mila nella ‘15/ ‘18 , è finita 2 a 1. La somma fa 3, proprio i punti che messi in cima agli altri ci portano al secondo posto solitario in classifica. Ragazzi dello spogliatoio, lasciate che il vostro allenatore che è un signor allenatore, dica quello che vuole a noi miseri scrivani, e date tempo al tempo. Lui sa perché lo fa...


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Sport

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A2:Tiene banco Caserta-Vanoli Le nostre squadre di basket in testa alle rispettive classifiche di Cesare Castellani •Basket in prima linea nel prossimo week end, ma con le nostre squadre impegnate in trasferta. La Vanoli anzitutto. Arrivata in testa alla classifica domenica scorsa grazie al successo esterno su Veroli e alla contemporanea sconfitta della capolista Sassari sul proprio campo, la Vanoli scende a Caserta per la sfida più attesa dell’anno che il calendario ha voluto assegnare alla prima giornata di gare. A Cremona s’impose Caserta. Allora alla guida della Pepsi, presentatasi ai nastri di partenza con un organico da metter paura, c’era Andrea Trinchieri, poi rispedito a casa nel giro di poche settimane visto che l’unico risultato decente conseguito era stato proprio quello di Cremona con la sua ex squadra. Al giro di boa di metà campionato qualcosa è cambiato: in casa cremonese coach Cioppi, potendo lavorare con molta tranquillità, ha portato la squadra al massimo livello cui si poteva arrivare col suo potenziale. E’ in testa alla classifica e viaggia sicura verso i play off mentre Caserta ha ritrovato un buon passo, ma non la continuità che si chiede ad una squadra del suo calibro alternando prestazioni di ottimo livello ad altre sicu-

Quadre Lollis della Vanoli Basket

ramente non esaltanti. A Caserta sarà sfida da primato con la Vanoli che si presenta con tutti suoi effettivi (solo Lollis leggermente acciaccato) ma che sta attendendo anche l’arrivo di un nuovo che sostituisca Giadini, partito per altri più modesti lidi e, soprattutto il rientro dell’infortunato Corey Albano per poter schierare tutto il suo potenziale.

tro ore dopo si è vista commutare il successo guadagnato sul campo con una sconfitta per tavolino per 20-0. Colpevole, secondo l’organo di giustizia federale, di aver fatto giocare lo squalificato Andrea Conti che la squalifica se la sarebbe meritata sul campo di Faenza quattro giorni prima per un diverbio con l’allenatore avversario. La Rossini’s ha fatto imme-

Andrea Conti della Juvi Rossini’s

Anche la Rossini’s va in trasferta, a Ravenna, campo non impossibile, ma pur sempre pericoloso. Rossini’s che in settimana è stata sugli altari e nella polvere, ha conquistato il primato in classifica strabattendo Monza e ventiquat-

diatamente presente di non essere stata avvertita della squalifica (lo stesso sito della Fip non era raggiungibile) e si è quindi in attesa della decisione di appello. Nel frattempo bisognerà vincere a Ravenna scendendo in campo senza patemi d’animo e sperando nella giustizia sportiva. •Nel volley, in campo solo l’Edilkamin, fresca del successo imprevisto nel derby che ospita nella sua tana di Curtatone la Prima Classe Roma. mancherà ancora Dumler impegnata nelle qualificazioni olimpiche con la nazionale tedesca, ma la Edilkamin proprio nell’incontro più sentito della stagione, domenica scorsa contro la Magic Pack, ha dimostrato di poterne fare a meno e di sopperire con il coraggio e l’impegno all’assenza della sua giocatrice di maggior calibro.

La Magic Pack, da parte sua, avrà tre giorni in più per leccarsi le ferite in quanto, per ragioni televisive, rimanderà a mercoledì prossimo la sua sfida con la squadra milanese Europea Radio 92 che proprio domenica scorsa ha approfittato della sconfitta della squadra cremonese per sorpassarla in classifica e insediarsi al quarto posto. All’andata, al Palalido milanese finì con un sonoro 3-0 a favore di Bacchi e compagne, ma la formazione milanese è molto cresciuta da allora e quindi non sarà facile ripetersi e riconquistare il quarto posto in classifica. •Anche la pallanuoto si ferma nel weekend e avrà l’ennesimo turno infrasettimanale mercoledì prossimo. Dopo quattro sconfitte consecutive che l’hanno precipitata sull’orlo dei playout. la squadra ha dato lievi segnali di ripresa contro la Lazio, squadra cui un tempo si rifilavano facilmente una quindicina di gol, ma che stavolta ha colto il suo primo successo sui cremonesi. E’ indubbio che la formazione ora affidata a Maurizio Stagno sta attraversando un momentaccio, ma a Roma qualcosa di positivo si è visto, nonostante tutto, soprattutto sul piano dell’impegno. Mercoledì arriverà a Cremona il Salerno, formazione ormai condannata alla retrocessione: occasione buona per rimettersi in riga e iniziare il ciclo della ripresa senza più piangere e recriminare sulle occasioni perdute. Bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di arraffare i playoff, almeno per avere la sicurezza di una certa continuità, per riprendere il cammino nella prossima stagione dal punto in cui era stato lasciato dalla precedente scellerata gestione che aveva portato la squadra e la società sull’orlo del fallimento.

IL PUGILATO

Cristian Marchetti: «voglio l’Olimpiade»

Cristian Marchetti, campione mediomassimo convocato in nazionale

Cristian Marchetti ha concluso proprio oggi il raduno con la squadra nazionale azzurra, due anni dopo il debutto che avvenne subito dopo la conquista del titolo italiano del 2004. Un ritorno assolutamente imprevisto in quanto il campione italiano dei mediomassimi aveva ormai optato per il professionismo (ha già in tasca un ottimo contratto col manager bresciano Mario Loreni), ma il richiamo e il fascino dell’Olimpiade hanno avuto la meglio e Cristian ha deciso di sacrificare ancora qualche settimana per tentare di raggiungere quello che é il traguardo più ambito di ogni atleta. L’allievo di Luca Avosani tornerà con la squadra nazionale il 28 gennaio per un breve periodo di ossigenazione in alta montagna cui seguiranno uno stage con la nazionale nigeriana, un dual match con la stessa squadra; quindi una nuova serie di allenamenti congiunti con i pugili di una quindicina di nazioni europee che si ritroveranno per un allenamento comune prima del torneo di qualificazione di Roseto degli Abruzzi che avrà inizio il 23 febbraio.

A Roseto saranno a disposizione due posti per Pechino, mentre l’ultima possibilità sarà concessa al torneo di Atene di metà aprile ove si qualificheranno altri due elementi e verrà designata un riserva, ma è evidente che Marchetti punterà tutto su Roseto con la possibilità di combattere in casa. L’Europa ha già qualificato, ai mondiali di Chicago cinque rappresentanti (Russia, Lituania, Inghilterra, Ungheria e Croazia), ma vi sono ancora nazioni che vantano pugili di grande valore come Ukraina, Francia, Germania, Spagna, Kazakistan; Azerbagian, Grecia e Turchia che schiereranno i loro rappresentanti a Roseto. Marchetti non si nasconde la difficoltà, ma non si tira certa,ente indietro. Il morale è altissimo, la condizione sta arrivando ed il passato è ormai dimenticato. «Ci vorrà solo un po’ di fortuna» ha commentato Marchetti che domenica festeggerà il suoi secondo titolo italiano coi compagni di squadra nel corso del pranzo sociale «basterà un po’ di quella che mi è mancata sinora, visto che con la sorte credo di essere in credito, e non di poco».


Sport

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PROVINCIALI: Ghisleri, Ghirardi, Barbieri e Spadafora campioni dell’anno 2008

Al Ferroviario 2 titoli, Baldesio e Le Querce uno

CAMPIONAT O PROVINCIALE S pecialità I ndividuale CATEGORIA A 1° Ghisleri Odoardo (Can.Baldesio) 2° Domaneschi Giuseppe (Can. Flora) 3° Rossetti Luigi (Can. Bissolati)

di Massimo Malfatto Apertura dell’anno boccistico con il botto per il G.B. Ferroviario che conquista ben due titoli provinciali nella specialità individuale, ma ci sono note positive anche per la canottieri Baldesio e Le Querce, mentre deludono i bocciofili delle blasonate società canottieri Bissolati e Flora. Questa è la sintesi della terza ed ultima prova del campionato provinciale, che ha avuto il suo epilogo sulle corsie del bocciodromo comunale davanti a poco pubblico. Nella categoria A il miglior Odoardo Ghisleri della stagione archiviava la pratica in poco tempo e conquistava un titolo ampiamente meritato. Dopo aver superato in semifinale il bissolatino Luigi Rossetti (12-6), il portacolori della Baldesio s’imponeva nettamente in finale su Giuseppe Domaneschi per 12-3. Nella categoria B prodezza di Gianfranco Ghirardi, una marcia inarrestabile che è stata impreziosita da un titolo tanto agognato quanto sorprendente. Dopo aver superato

CATEGORIA B 1° Ghirardi Gianfranco (Ferroviario) 2° Serena Filippo (Can.Baldesio) 3° Boccali Aldo (Ferroviario) CATEGORIA C 1° Barbieri Renato 2° Seniga Renato 3° Carotti Enrico

(Ferroviario) (Can.Flora) (Can.Flora)

CATEGORIA D 1° Spadafora Carlo 2° Rotta Angelo 3° Cadoria Emilio

(Le Querce) (Le Querce) (SOMS Torre)

Spadafora, Barbieri, Ghirardi e Ghisleri campioni provinciali anno 2008 nella specialità individuale

nei quarti Giuseppe Lucini (12-10), Ghirardi aveva la meglio in semifinale sul compagno di società Aldo Boccali per 12-7. In finale approdava anche il giovane Filippo Serena che in semifinale s’imponeva su Mauro Torresani per 12-8. Match di finale molto equilibrato

chiusosi 12-10 per Ghirardi: il “ferroviere” parte forte, si porta avanti 11-1 ma subisce la rimonta del giovane Serena (10-11) che però fallisce l’ultima bocciata al pallino e lascia incontro e titolo al più esperto avversario. Nella categoria C un Renato Barbieri stellare gesti-

va con scioltezza i vari match curando con parsimonia il divario dagli avversari ed ecco arrivare la ciliegina sulla torta con la conquista del titolo provinciale, il secondo in questa annata dopo quello vinto in terna con Sacchini e Biazzi. In semifinale Barbieri si “sbaraz-

zava” del pur bravo Enrico Carotti (12-3) ed in finale aveva la meglio nettamente su Renato Seniga con il netto punteggio di 12-1. Al quarto posto il bissolatino Claudio Vitali. Infine nella categoria D titolo provinciale per Carlo Spadafora che in semifinale

batteva Emilio Cadoria (126) ed in finale superava l’amico e compagno di società Angelo Rotta con il punteggio finale di 12-8. Quarto posto per Enrico Masseroni. Precisa la direzione di gara di Renato Bonetti, organizzazione buona.

Italiani di società: sabato Bissolati, Baldesio, Flora e D.L.F. Inizia bene il cammino delle nostre formazioni nel campionato italiano di società. Nell’incontro di andata di 3° categoria il Ferroviario ha superato la bocciofila «Pregnanese» per 2-0 al termine di una buona prestazione. Un successo firmato da Renato Barbieri e Daniele Biazzi, ma tutta la squadra guidata dal c.t .Gianfranco Bonetti era ben disposta in campo; forse l’unico rimprovero che si potrebbe fare a Galelli e C. è che, giocando con maggior convinzione, potevano già archiviare in anticipo la pratica-qualificazione, senza dover attendere l’incontro di ritorno in programma saba-

La formazione di secoda categoria della Canottieri Bissolati

to sulle corsie del bocciodromo di Pregnana Milanese. La terna Galelli-MammolitiBiazzi perdeva il primo set (7-8) e vinceva il secondo per 8-4, mentre sull’altra corsia un dirompente Renato Barbieri superava V. Cusinato per 8-4 ed 8-0. Il secondo turno di partite iniziava con la coppia Sacchini-Barbieri che perdevano il primo set (5-8), ma vincevano il secondo per 8-2 mentre sull’altra corsia un inesorabile Biazzi faceva grandi cose ed infliggeva un pesante doppio “cappotto” a Secondo Cusinato. Oltre all’incontro di ritorno del Ferroviario sabato 19 sono in pro-

gramma anche tutti gli altri incontri di andata con ben quattro formazioni grigiorosse in campo. Nella categoria A la canottieri Flora ospiterà sulle corsie del comunale (inizio ore 14.30) il Circolo La Familiare di Osio Sotto (BG), mentre per la canottieri Baldesio insidiosa trasferta a Chiavenna, avversario la bocciofila di Colico (SO) In categoria B la canottieri Bissolati esordirà tra le mura amiche (comunale ore 14.30) avversaria la Primavera Lainatese, mentre la canottieri Baldesio sarà impegnata A Cardano al Campo contro la bocciofila «Azzurra 90». MM


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