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SETTIMANALE
PICCOLO www.ilpiccologiornale.it
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Anno III • n. 1 • SABATO 9 GENNAIO 2016
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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L’incredibile caso di un uomo che si è rivolto all’avvocato Ventura e che ora ritrova speranza. Torna possibile la conversione in Euro
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HO DUE MILIARDI DI LIRE, CHE FACCIO? a pagina 4
UNA MEDIA DI 200 EURO L’ANNO A CREMONA ACQUA ECONOMICA
NOVITA’ FISCALE
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Impegnare casa per avere soldi
FORZA ITALIA
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Jotta invoca l’unità a destra
PARTITI I SALDI I CREMONESI TORNANO A COMPRARE a pagina 3
di Vanni
I
l mondo del calcio è sempre più nel... pallone. Purtroppo serietà e cultura del lavoro poche volte pagano, al contrario dell’arroganza e dei proclami roboanti. Qualche mese fa avevo già espresso le mie perplessità nel leggere che il Real Madrid, una delle società più prestigiose del mondo, aveva dato il benservito a Carlo Ancelotti, sostituito da Rafa Benitez. I risultati hanno dato torto alle scelte societarie dei blancos, che ora si affidano a Zidane, calciatore mitico, ma privo di esperienza in panchina. Per fortuna i tedeschi, simbolo di concretezza non solo nel calcio, si sono subito fiondati su Carletto per sostituire al Bayern il partente Guardiola. Che dire del Milan, affascinato da Mihajlovic e dal suo carattere autoritario, che ancora una volta ha snobbato Roberto Donadoni, campione silenzioso in campo e da allenatore. Dopo aver ricevuto innumerevoli attestati di stima alla guida del Parma, è rimasto però senza panchina. Chiamato da un Bologna allo sbando, senza promettere la luna ha
VOLLEY A1
a pagina 23
Pomì felice per il recupero della Piccinini
STORIA
di Fabio Varesi incamerato cinque vittorie in otto giornate, l’ultima delle quali sul campo del “suo” Milan. Significativi gli applausi convinti del popolo rossonero a un campione mai dimenticato e che in molti avrebbero voluto alla guida del Diavolo, che invece si deve... godere Mihajlovic, a undici lunghezze dalla vetta. Ma non solo nel calcio vengono snobbati tecnici che non vanno di moda. Senza andare lontano, esaltiamo volentieri il lavoro di Cessare Pancotto, che sta pilotando la Vanoli ai vertici del basket italiano. Con oltre mille panchine in carriera, Pancotto continua a dispensare saggezza e ad insegnare basket ai giovani, ma soprattutto resta un coach vincente. Buon per la Vanoli che ha creduto in lui, ma concedeteci di criticare alcune grandi che lo hanno snobbato e continuano a vincere poco malgrado roser stellari (il riferimento è chiaramente rivolto all’Olimpia Milano). Così va la vita, anche nello sport, purtroppo.
BASKET SERIE A
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Un Dragovic per infiammare la super Vanoli
CALCIO LEGA PRO
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“Grazie mille Italia!”. E’ il titolo, punto esclamativo compreso, apparso in bella mostra a pagina 2 del 2 gennaio su Nice-Matin, il quotidiano di riferimento della Costa Azzurra. In questo momento di (fine?) crisi i francesi ci hanno ringraziato per la massiccia presenza di nostri turisti che hanno affollato tutte le località balneari nel week end di fine anno. Sulla Promenade des Anglais di Nizza, così come sulla Croisette di Cannes, l’italiano faceva a gara col francese come lingua più parlata. I francesi della Francia più ricca ci ringraziano. Forse siamo fuori dalla crisi, forse è una questione di fiducia, o forse c’è solo tanta gente che mantiene grande capacità di spesa. Ma viene spontanea una domanda. Siamo in grado di fare vera autocritica sul perché le nostre belle località non sanno attirare i turisti alla stessa maniera?
La serietà non sempre paga
a pagina 8
I protestanti e il caso Pantaleo
CASALASCO
a pagina 24
A Cuneo soltanto un successo può rilanciare la Cremo
Villa Medici, una muraglia indigesta
a pagina 13
CANOTTAGGIO
a pagina 23
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Fatemi capire...
Diventano tre le selezioni per i Giochi di Rio
CREMONA Limiti nella norma
Inquinamento, stop ordinanza
Il sindaco Galimberti ha firmato giovedì la revoca dell’ordinanza d’urgenza per il contenimento dell’inquinamento atmosferico emessa il 22 dicembre. La decisione è stata presa alla luce dei
dati sulla qualità dell’aria, che indicano il rispetto del valore limite di concentrazione degli inquinanti, in particolare del PM10, registrata dalle quattro centraline di riferimento, per 11 giorni consecutivi.
Dai primi dati sembra che la decrescita si sia arrestata. Gran parte dei negozianti favorevole a spostare la promozione a fine gennaio
Saldi, anche a Cremona torna la fiducia
Ma non mancano gli aspetti critici. Commercianti concordi: «Gli ipermercati non fanno concorrenza a noi, la fanno alla città»
E’
di Federico Pani
tempo di saldi. A partire dal 4 gennaio, anche a Cremona molte vetrine del centro si sono popolate della scritta “Saldi”, o “Sale”, come si dice in inglese. Nonostante la mezza falsa partenza (i commercianti non si sono potuti avvantaggiare del fine settimana del 2 e 3 gennaio), a livello nazionale le statistiche promettono bene: sulla base dell’aumento complessivo delle spese per il Natale 2015 (+3%), è previsto un aumento corrispondente anche per la stagione dei saldi. Come ha ricordato Fausto Casarin, presidente del Confcommercio Cremona: «Dopo tanti anni con un pesante segno negativo, almeno si creano i presupposti per una inversione di tendenza. Anche se si tratta di dati che non devono nemmeno illudere che siamo fuori dalla crisi». La diminuzione dei consumi, insomma, sembra essersi perlomeno arrestata. A complicare la faccenda, però, entra in gioco un fattore: la diversa percezione della crisi da parte dei negozianti del centro cittadino e quelli degli ipermercati. La crisi colpisce le botteghe del centro e sembra lasciare intatta la clientela degli ipermercati. Paolo Panizza, gestore dell’omonimo negozio di articoli sportivi di Corso Campi, appartiene naturalmente alla prima categoria: «Abbiamo registrato un calo delle vendite del 10% e con i saldi le
cose non sembrano andare meglio. I clienti sono guardinghi: ponderano a lungo i loro acquisti e, quando si decidono, optano più per regali di piccolo taglio. La colpa è della crisi e delle tasse sconsiderate che gravano sui cittadini». Dunque non c’entra la concorrenza degli ipermercati? «Gli ipermercati non fanno concorrenza ai negozi: fanno concorrenza alla città intera. Senza un arredo urbano degno o delle condizioni diverse (il costo dei parcheggi, ad esempio), la situazione è destinata a restare la stessa».
Pochi passi più avanti, dall’altro lato del Corso, la responsabile di Intimissimi, Claudia Di Battista sembra un po’ più ottimista: «Anche quest’anno le vendite sono andate bene, merito della forza del nostro marchio». Sulla stagione dei saldi, Di Battista non si aspetta sorprese: «I cremonesi acquistano in modo abitudinario». Anche dalla conversazione con lei emergono aspetti comunque non rassicuranti: «Il numero dei passanti nel centro della città è diminuito. È il segnale che qualcosa non va, che il centro della città
non offre sufficienti eventi di qualità». Dati alla mano, infatti, i passanti monitorati lungo Corso Campi hanno subito un calo: dai 61mila e 300 del 2014, ai 47mila del 2015. Giuseppe Bini, presidente della Confesercenti della Lombardia orientale, la pensa così: «Rispetto a qualche anno fa, si spende di meno e in maniera diversa: quest’anno, proprio come nel resto d’Italia, sono stati i cenoni e i ristoranti a essere privilegiati». Sul calo di appeal del centro cittadino anche Bini è d’accordo: «È come
se si fosse rotto qualcosa. Basta andare a Crema o a Piacenza, per capire che la situazione è diversa. Mi spiego: l’offerta delle botteghe del centro è la più disparata, i negozi sono belli; eppure, sembra che il rapporto tra gli abitanti e il centro della città non sia più lo stesso». Quello che spaventa Bini è il calo delle aperture di esercizi commerciali: «Nel 2014 il numero di attività chiuse è finalmente stato pareggiato da quelle aperte. Ma la verità è che i negozi che aprono sono sempre meno». Va da sé che i centri commer-
ciali si avvantaggino di tutto questo: quasi ovunque si registra un flusso costante di clienti e i commercianti sono piuttosto soddisfatti. Come ripartire da questa situazione? Una soluzione potrebbe essere, pare di capire, una riqualificazione del centro urbano, a partire da una maggiore offerta di eventi di intrattenimento patrocinati dal Comune. Una svolta potrebbe arrivare, in realtà, anche da parte del Governo. Come è emerso da Federmoda, otto negozianti su dieci si troverebbero d’accordo nel posticipare la stagione dei saldi a fine gennaio. Anche Fausto Casarin non ha dubbi: «Credo sia arrivato il momento di ripensare le vendite di fine stagione. Condivido quanto ha affermato Federmoda che ha sottolineato come, con le variazioni climatiche, l’acquisto dei capi più pesanti possa essere tranquillamente posticipato a gennaio, con i prezzi ribassati. Per questo chiediamo di spostare gli sconti più avanti, quando la stagione finisce davvero». E, completando il quadro della situazione, aggiunge: «Rispetto al 2009, garantiscono i report di Federmoda, le vendite a prezzo pieno sono calate di un buon 40 per cento. Oggi su dieci cappotti due vanno via a prezzo pieno, gli altri otto a saldo. Un tempo era il contrario: così non c’è più margine per gestire le nostre attività. E si rischia di “minare” il sistema distributivo. Con conseguenze pesanti sul piano sociale oltre che economico».
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Cronaca
Sabato 9 Gennaio 2016
tornera’ in sala cremona
Armadio Platina, un intervento da 175mila euro
«In questi mesi abbiamo ricominciato a fare mostre alla Pinacoteca e ne stiamo preparando altre. Abbiamo costruito progetti di valorizzazione innovativa delle opere come l’Arcimboldo sonoro e stiamo lavorando per un programma di animazione del Museo. Ora torniamo finalmente dopo anni ad investire strutturalmente sulla Pinacoteca». Con queste parole il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti ha commentato i lavori, iniziati a dicembre e attualmente in corso, al Museo Civico per climatizzare la Sala Cremona, in occasione di un sopralluogo al cantiere condotto insieme all’Assessore alla Rigenerazione urbana e Città vivibile Barbara Manfredini, ai Dirigenti Maurizia Quaglia (Cultura) e Ruggero Carletti (Patrimonio), al Conservatore Mario Marubbi e all’architetto Paolo Rambaldi, responsabile del progetto architettonico. L’intervento, costato 175mila euro, è stato fortemente voluto dall’Amministrazione, di concerto con il Perinsigne Capitolo della Cattedrale e con la Soprintendenza, dopo aver accertato l’inadeguatezza della Sala del Quattrocento ad ospitare l’Armadio del Platina, restaurato nel 2007. «Era da anni che non si vedevano operai al lavoro al Museo - prosegue Galimberti - Questa Amministrazione ha deciso di investire nella cultura, e questi lavori ne sono la prova. L’inaugurazione della nuova Sala Cremona, che avverrà dopo l’estate, sarà un vero e proprio evento per la nostra Pinacoteca e per la città».
Nel 2015 una famiglia di tre persone che consuma 150 m3 d’acqua ha pagato poco più di 200 euro. La media nazionale è 267
Servizio idrico, Cremona non è cara
F
di Vanni Raineri
ederconsumatori ha pubblicato in settimana un'interessante indagine sul servizio idrico integrato eseguita dal Centro Ricerche Nazionale Economiche, Educazione e Formazione. Si tratta della 14ª indagine nazionale a campione sulle tariffe 20142015. Partiamo dalla spesa per famiglia dovuta al servizio idrico e al confronto con il 2014. L'indagine calcola il costo della bolletta a carico di una famiglia di tre persone che consuma 150 metri cubi di acqua all'anno. Il costo medio a Cremona è di 206,40 euro, e rispetto al 2014 è salito dell'1,06%, a quota 195 euro. Vediamo le città limitrofe: stanno meglio di noi Milano (106 euro) e Bergamo (195 euro), ma peggio Lodi (212), Brescia (230), Mantova (236), Piacenza (290) e Parma (356 euro). Per un consumo annuo pari a 150 m3, una utenza domestica composta da tre persone, nel 2014 in Italia ha pagato mediamente 260 € all'anno (compresa Iva al 10%), con un range che va da 86 a 414 euro. Quindi, il servizio idrico integrato, ossia l'insieme dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione (esclusa l'IVA) costa mediamente € 1,7 a m3 di acqua fatturata. Al totale della spesa concorrono 5 diverse componenti: la quota fissa, il costo del servizio acquedottistico, il costo del servizio di fognatura, il costo del servizio di depurazione e l'Iva (pari al 10% dell' imponibile). Mediamente la quota fissa rappresenta il 9% della bolletta per un costo medio di 24 €; il costo del servizio acquedotto rappresenta mediamente il 42% del totale per un costo medio di 108 €; il costo del servizio di fognatura mediamente pari al 13% del totale per un importo medio di 32 € e la depurazione è mediamente pari al 28% del totale per un importo medio di 72 €. Si applica poi l’Iva al 10% pari a 24 euro. L'analisi è stata effettuata su tutte le 113 province italiane. L’articolazione tariffaria nazionale può essere così semplificata: una quota fissa (in molti
casi unica per l’intero servizio idrico, in altri invece suddivisa in acquedotto e fognatura e depurazione), diverse tariffe per il servizio acquedotto applicate secondo fasce di consumo, una tariffa per il servizio di fognatura ed una per il servizio di depurazione. La quota fissa (ex nolo contatore) ha un valore medio nazionale di 24,57 euro all’anno per le utenze domestiche (nel 2013 era 21,67 euro). Passando alla fascia a tariffa agevolata, la tariffa della prima fascia di consumo ha una media nazionale di 0,4797 euro/m3, circa tre centesimi in più rispetto al 2013. La seconda fascia di consumo, la cosiddetta “tariffa base”, ha un valore medio nazionale di 0,85 euro/m3 (cinque centesimi in più rispetto all’anno precedente). Le fasce eccedenza possono essere fino a tre. Il valore medio della prima è di 1,35 €/ m3 (8 cent in più rispetto al 2013), la seconda ha una media di 1,92 (nel 2013 era 1,79), la terza tariffa eccedenza infine, ha una media di 2,49 (nel 2013 era 2,33). I valori riscontrati sono più livellati rispetto alle tariffe per il servizio acquedotto, in particolare per quanto riguarda la tariffa di depurazione. Quest’ultima infatti ha un valore medio di 0,48 €/m3 (tre centesimi in più rispetto al 2013). Invece, la media nazionale della tariffa di fognatura è 0,21 €/m3 (otto centesimi in più rispetto al
2013). Nella quasi totalità delle città è prevista una tariffa di fognatura e di depurazione distinte ed applicate alla totalità dei consumi misurati. Fanno eccezione, Carrara, La Spezia, Massa, Perugia, Pisa, Venezia (solo depurazione) e proprio Cremona, nelle quali è prevista l'applicazione di tariffe di fognatura e depurazione diverse in relazione alle fasce di consumo. E veniamo al costo del 2015, che sale a una media nazionale di 267 euro l'anno. Se confrontiamo la spesa della stessa tipologia di utenza (consumo di 150 m3/annui composto da 3 persone) nel periodo in cui la regolazione è passata all’Aeegsi, ci accorgiamo che si è passati da un totale di 217 euro nel 2011, a 276 euro nel 2015, ossia un incremento del 22% in soli quattro anni. E’ stato chiesto di indicare l’anno di prima adozione della carta del servizio. Le risposte ricevute sono state relativa ad 81 Province e tra queste non figura Cremona. Un aspetto interessante riguarda il tempo di esecuzione dell'allacciamento. Si va da un minimo di 2 giorni per Benevento, che stacca tutti decisamente, ai 126 giorni necessari in tutti i capoluoghi pugliesi oltre, sorpresa, a Bergamo. Si tratta dei giorni che trascorrono tra accettazione del preventivo ed esecuzione dell'allacciamento, al netto di eventuali autorizzazioni. A
Cremona sono necessari 20 giorni, dato inferiore alla media nazionale. Passiamo al tempo massimo di attivazione della fornitura: il top è sempre a Benevento, dove a Gesesa spa basta un giorno, mentre in alcune città ne sono necessari 21. Anche qui Cremona si piazza bene con soli 5 giorni necessari. Ed ora il tempo di allaccio alla pubblica fognatura, vale a dire quello che trascorre tra la richiesta dell'utente e l'allaccio. Comanda la solita Benevento con 2 giorni, chiude la graduatoria Pavia con un vergognoso 180. Qui Cremona è a metà classifica con 30 giorni. Un'altra graduatoria riguarda i ritardi agli appuntamenti concordati tra utente e gestore. Bene Matera e Potenza con 0,5 giorni, chiude un gruppo a quota 4 giorni. Cremona è a 2 giorni. Il tempo massimo per provvedere a rettificare le fatture è di soli 2 giorni a Padova e Vicenza, ben 252 in Puglia e a Udine. Cremona fa una magra figura con 90 giorni necessari: ben tre mesi. Per verificare il livello della pressione a Cremona sono necessari 10 giorni (0,5 a Sondrio, addirittura 42 a Brescia), mentre il tempo minimo di preavviso per gli interventi programmati è di 48 giorni (meno di 12 a Sondrio, 72 in 4 città). La durata massima delle sospensioni del servizio idrico per interventi programmati è di 24 giorni (solo 4 a Trento, 48 a Catania).
Cronaca
Sabato 9 Gennaio 2016
Ho due miliardi di lire, che faccio? Imprenditore si rivolge al legale. La Consulta potrebbe dargli una chance A L’episodio inedito lo racconta l’avvocato Walter Ventura. Intanto si riaprono i termini per la conversione in euro
di Vanni Raineri
vete in casa un gruzzoletto di vecchie lire e non sapete che farci? Magari in banca anni fa vi dissero che il loro corso si era esaurito e che non potevate più trasformarle in euro. A meno che vogliate conservarle come ricordo, avete invece ancora alcune settimane di tempo per effettuare la conversione, anche se su questo argomento l’informazione non è certo tambureggiante. E nemmeno il governo si dà da fare più di tanto per pubblicizzarlo, ed è comprensibile, considerando le cifre in gioco e il possibile salasso per le casse dello Stato. La novità viene da una decisione della Consulta presa nel novembre 2015, ma partiamo dall’inizio. Inizialmente il termine fissato per la conversione era quello del 28 febbraio 2012, senonché il governo Monti, per migliorare il bilancio 2011, decise di anticipare i termini di tre mesi. Un decisione contestata da alcune associazioni di consumatori, tra le quali Aduc. La decisione è stata presa dalla Corte Costituzionale, che ha giudicato illegittima la prescrizione anticipata decisa da Monti, in quanto viola nientemeno che l’art. 3 della Costituzione. I nuovi termini sono stati fissati al 28 gennaio 2016. La confusione però continua a regnare sovrana: non è detto che rivolgendovi alla Banca d’Italia possiate ottenere immediatamente la conversione. Potrebbe essere necessaria una legge ad hoc. Nel frattempo però si consiglia ai cittadini interessati di non attendere, e di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno (oppure con posta elettronica certificata) a una delle filiali della Banca d’Italia per la domanda di cambio. Il modulo è scaricabile su alcuni siti delle associazioni, tra le quali quello dell’Aduc. A decisione presa, nel 2012 Bankitalia calcolò il numero di bancono-
te ancora in circolazione. Per la precisione 300mila pezzi da 500mila lire, 12 milioni di pezzi da 100mila lire, 7,4 milioni da 50mila lire, 40,6 milioni da 10mila lire, 30,9 milioni da 5000 lire, 21,6 milioni di 2000 lire e 196 milioni da 1000 lire. E senza contare le tante monete, per le quali non sono mai stati fatti i conti. Una cifra che si attesta attorno a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Secondo alcune interpretazioni, il diritto a riscuotere rimarrebbe solo per coloro che entro il 28 febbraio 2012 inoltrarono comunque domanda, in ritardo rispetto alla decisione di Monti ma entro i termini inizialmente previsti. Ma per molti altri ognuno può ancora farlo, in quanto la prescrizione anticipata avrebbe potuto scoraggiare chi avesse avuto comunque intenzione di provvedere entro quella data.
Meglio dunque mettersi al sicuro e inviare la domanda, nell’attesa della decisione (pure questa suscettibile comunque di ricorso) del Ministero dell’Economia. La maggior parte delle persone che ha mantenuto le vecchie lire lo ha fatto per conservare pezzi di storia, e si tratta di cifre irrisorie. In alcuni casi addirittura il valore corrente di certe banconote (collezionate) potrebbe superare quello del cambio. Ma ci sono non pochi casi di persone che negli ultimi anni hanno ritrovato banconote magari nascoste in materassi ereditati o tra i mattoni delle abitazioni dei loro cari. I casi anche recentemente segnalati dalla cronaca sono numerosi, alcuni dei quali clamorosi. Ne abbiamo scovato uno, questo completamente inedito, che ci racconta un noto avvocato, del foro di
Brescia ma spesso impegnato anche a Cremona, Walter Ventura: «Alcuni anni fa ricordo che mi si presentò un imprenditore dicendomi di avere una ingente cifra, quasi due miliardi di vecchie lire, in Germania, e voleva sapere se fosse stato ancora possibile convertirli in euro. La decisione del governo Monti fece scemare la cosa, in quanto le tasse da pagare per rimpatriare quella cifra erano elevate, e valeva a pena agire solo se ci fossero state concrete speranze di venire in possesso degli euro. A questo punto le cose potrebbero cambiare, anche se va detto che ogni singolo caso potrebbe essere trattato diversamente. Credo che non ci sia certezza che chiunque faccia ricorso possa ottenere il risultato, ma certo si apre una prospettiva interessante».
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NICCOLO’ BODINI DA CREMONA A SOLI 25 ANNI E’ BUSINESS MANAGER DI SATISPAY C’è chi sostiene che, presto o tardi, lo smartphone sostituirà il computer. Di certo, la capacità di concentrare nei pochi centimetri del dispositivo tante funzioni non ha precedenti. Fra le possibilità che oggigiorno lo smartphone offre c’è quella dei pagamenti, come hanno saputo intuire a tempo debito i fondatori di Satispay. «L’idea – come racconta Niccolò Bodini, 25 anni, cremonese e attualmente business development manager della startup – è venuta a tre ragazzi cuneesi con la passione per l’innovazione. L’idea era quella di superare la gestione bancaria intermediaria: di facilitare il pagamento e il trasferimento di denaro, rendendolo più simile all’invio di un messaggio su Whatsapp». Satispay è un’app. I fondatori sono Dario Brignone, Samuele Pinta e Alberto Dalmasso, trentenni e originari di Cuneo. L’app si scarica gratuitamente e richiede la memorizzazione delle proprie coordinate bancarie. Dopodiché, pagare o inviare denaro non consiste in altro che fare un clic. Niente più contanti e nemmeno carte di credito o debito. La app è stata pensata in particolare per agevolare i micro pagamenti. Le transazioni sopra i dieci euro comportano una spesa di venti centesimi solo per gli esercenti: questa resta l’unica fonte di introito per Satispay. «Nel panorama del sistema del mobile payment (il pagamento attraverso smartphone), il servizio della nostra impresa – ha spiegato Bodini – resta il più economico: non prevede canoni mensili per il servizio e, a differenza di nostri altri competitor, non bisogna essere correntisti di una banca in particolare. In una parola, è un servizio universale». Il servizio è, in buona sostanza dunque, un portafoglio elettronico: si autoregola sulla base di saldo fisso prestabilito, che preleva dal conto corrente, e versa automaticamente il resto su quel conto. Il vantaggio del servizio è l’assenza di costi su transazioni bancarie, di cui Satispay si fa carico. Finora l’impresa ha saputo attrarre investimenti per oltre 8,5 milioni di euro, provenienti per la maggior parte da Iccrea, l’Istituto centrale del credito cooperativo. Le notizie per gli investitori sembrano buone: la diffusione di Satispay ha superato i 1500 esercenti e sta per raggiungere i 30000 iscritti. Recenteente, poi, la startup è stata selezionata nella top 10 dell’Open summit startup, importante raduno delle aziende più innovative in Italia. A Cremona sono due i negozi convenzionati con Satispay: il negozio di abbigliamento sportivo e da campeggio ACS e la farmacia Zamboni. Ad ogni modo, quelli del team di Satispay sono ottimisti. Chi non ha ancora trovato un negozio dove poter pagare con lo smartphone non deve preoccuparsi: «presto arriverà anche nella sua città». Federico Pani
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Cronaca
Sabato 9 Gennaio 2016
i nuovi vertici della sanita’ a cremona e nell’ats Il neodirettore Generale dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (Asst) di Cremona Camillo Rossi ha firmato le delibere di assegnazione di due incarichi di vertice su tre. A ricoprire l’incarico di Direttore Socio Sanitario sarà Paola Mosa già Direttore Sociale dell’ex ASL della Provincia di Cremona e Dirigente del Servizio Famiglia e Dipartimento Assi. Professionista affermata a Cremona e riconosciuta proprio per le molteplici competenze in ambito socio sanitario, è laureata in Psicologia presso l’Università di Padova. Per il ruolo di Direttore Amministrativo Rossi ha scelto Alessandra Bruschi, già Direttore della Struttura complessa Controllo di Gestione e Flussi Informatovi presso il Carlo Poma di Mantova (oggi Asst di Mantova) e attualmente impegnata con la Direzione Welfare (Regione Lombardia) nell’implementazione della riforma sanitaria. Classe 1977, Laurea in Economia Aziendale e doppio Master alla Bocconi (Management delle Aziende Sanitarie e Socio Sanitarie Assistenziali e management dei trasporti, delle infrastrutture e della logistica). «Scelte – spiega Rossi – da interpretare con una duplice valenza: in ambito socio sanitario è stata privilegiata la continuità attraverso l’esperienza della Dottoressa Mosa, anche a garanzia di un “passaggio di consegne” strutturato nell’applicazione della riforma regionale che vede l’integrazione di alcuni ambiti e servizi territoriali con le attività ospedaliere. Il Direttore Amministrativo è invece un volto nuovo per la città di Cremona: la dottoressa Bruschi, nonostante la giovane età, ha già maturato esperienze gestionali di rilievo in contesti differenti. Questa specifica competenza nella gestione e nel governo delle risorse economiche aziendali è da ritenersi una risorsa molto importante». Dal canto suo, il Direttore Generale dell’ATS Valpadana che ha sede a Mantova (e a cui fanno capo le Asst di Cremona, Crema e Mantova) Aldo Bellini ha nominato Simonetta Cinzia Bettelini Direttore Sanitario e Giuseppe Albini (in arrivo dalla Asl di Cremona) Direttore Amministrativo.
Meno eredità, più risorse disponibili Il prestito ipotecario vitalizio è una novità fiscale del 2016: gli ultra 60enni possono ottenere soldi dando in garanzia la casa
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di Vanni Raineri
i è detto e scritto da più parti che per sostenere le giovani generazioni negli ultimi anni segnati da una profonda crisi economica e dalla conseguente disoccupazione massiccia, un ruolo importante lo ha ricoperto la generazione di chi al traguardo della pensione è riuscito ad arrivarci. E’ verissimo: quanti patrimoni dei genitori, se non dei nonni, sono stati intaccati per garantire una vita dignitosa a chi non ha avuto la fortuna di avere un lavoro. Non solo intaccati, in qualche caso le vecchie generazioni sono rimaste al verde. Cosa può fare oggi chi è costretto a vivere della propria pensione senza avere a disposizione un gruzzoletto per le eventuali necessità che si manifestassero? A loro cerca di venire in soccorso una nuova norma, una novità fiscale del 2016, chiamata “prestito ipotecario vitalizio”. E’ rivolto a chi ha almeno 60 anni e la casa di proprietà. Consiste nella possibilità di ottenere da una banca un finanziamento (una somma o rate mensili che integrino la pensione) in cambio di una garanzia rappresentata dalla proprietà. Qualcosa di diverso rispetto alla vendita della nuda proprietà in cambio del diritto di usufrutto, ovvero la possibilità di occupare la casa sino alla morte. In questo caso infatti la piena titolarità del bene resta in mano al contraente. Resta chiaro che il diritto ad abitare nella casa (o anche di affittarla) non viene mai messo in discussione sinché il proprietario (o se contemplato il coniuge) rimane in vita. Saranno poi gli eredi a decidere se restituire o meno il capitale incassato. Alla morte del proprietario, questi potranno riscattare la casa oppure venderla tenendosi la differenza tra il suo valore e quanto dovuto alla banca. Una disciplina simile era già stata introdotta nel 2005 da Tremonti, e non ha avuto grande successo, ma oggi viene rafforzata con parecchie novità e maggiori garanzie. Innanzitutto la soglia degli interessati scende dal limite dei 65 a quello dei 60 anni, e sono previste una serie di tutele a garanzia dei titolari del
contratto. Questo strumento sarà immediatamente operativo al momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevista entro pochi giorni. GLI INTERESSATI - Sono tutti coloro che abbiano compiuto i 60 anni e siano proprietari di un immobile ad uso residenziale, che quindi potranno utilizzare questo strumento per avere soldi per sé o per i propri famigliari in caso di necessità. Possono chiedere il finanziamento anche marito e moglie (coniugati o conviventi more uxorio) se lo sono da almeno 5 anni, hanno entrambi almeno 60 anni di età ed entrambi risiedono nella casa, anche se la proprietà fosse di uno solo di loro. In questo caso il credito si estinguerà solo dopo la morte di entrambi. Questo ovviamente a tutela del coniuge non proprietario, che quindi manterrebbe il diritto ad abitare la casa, anche se non sua al tempo del finanziamento, fino alla morte. IL CONTRATTO - Il finanziamento,
spiega il Ministero, non si estingue solo con la morte del proprietario, ma anche nel caso siano trasferiti anche in parte i diritti reali di godimento dell’immobile dato in garanzia. Il che significa che in qualunque momento il titolare può estinguere il finanziamento e cedere i diritti reali (tutti o in parte) sulla casa a terzi. E’ previsto anche che il valore del debito da restituire non potrà mai essere superiore al valore dell’immobile venduto. Sembra una banalità, ma non lo è, e consentirà agli eredi di entrare in pieno ossesso della casa senza dover pagare all’istituto di credito una somma superiore al suo valore. Altro aspetto importante: in qualsiasi momento si potrà decidere di rimborsare il prestito. Per quanto riguarda i tassi di interesse, la loro quota è compresa tra quelli di un classico mutuo per l’acquisto di una prima casa e quelli di un finanziamento personale (la casa sarebbe la garanzia). In pratica in un ampio raggio tra il 2 e il 7%.
GLI EREDI - Alla morte del titolare del contratto (o dell’ultimo dei due coniugi) agli eredi compete la scelta. Possono cioé restituire alla banca l’importo del finanziamento aggiunto degli interessi (possono farlo sia con un unico versamento o a rate), e quindi saldare il debito e riappropriarsi dell’immobile. Oppure vendere l’immobile sul mercato: in questo caso si trattengono la cifra restante dopo aver saldato il debito con la banca. LE REAZIONI - Sono quelle immaginabili. La maggioranza soddisfatta di aver garantito una forma di finanziamento alternativa che garantisca liquidità ai cittadini, l’opposizione che parla di anziani presi per i capelli ed eredi costretti a ricomprarsi la casa, quando non di usura legalizzata. Le associazioni immobiliari sono generalmente critiche sulla norma, mentre reazioni positive sono giunte dal mondo delle banche. E anche qui nessuna sorpresa.
Cronaca
Sabato 9 Gennaio 2016
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Mino Jotta, appello all’unità a destra
«Sono stato Dc, non per questo difendo tutte le scelte fatte da quei governi. L’accordo A2a-Lgh è a rischio ricorso alla Corte dei Conti»
Il coordinatore provinciale di Forza Italia: «Lasciare spazio ad altri? Pronto a farlo se me lo chiedono. Giusto pagare chi prende decisioni»
N
di Vanni Raineri
ato a Pessina Cremonese nel 1953, Mino Jotta è un ingegnere industriale. In Forza Italia già dalla fine degli anni Novanta, considerato referente a Cremona di Mariastella Gelmini, ne è stato coordinatore provinciale per tanti anni ad inizio millennio ed è tornato ad occupare il ruolo nella primavera del 2014, alla vigilia di elezioni amministrative che non potevano non essere disastrose per un centrodestra allo sbando. Jotta, in quali condizioni versa oggi a Cremona Forza Italia? «Abbiamo raggiunto quota 1200 tesserati, un buon numero ma sono convinto si possa fare meglio. In un momento in cui Forza Italia non è in grande spolvero, è chiaro che la compagine di simpatizzanti sul territorio tende non dico a scomparire (è in sonno) ma a non appassionarsi alla militanza attiva, e chiaramente l’espressione di una preferenza legata all’acquisto di una tessera è militanza attiva. Noi crediamo ci sia questo grande alveo di gente vicina alle nostre posizioni politiche che per una serie di ragioni che tutti conoscono si è messa in disparte. Questa grande prateria, lo dice anche il nostro presidente, di elettorato dell’astensione, o dello stare alla finestra, è fatta di un paio di decine di milioni di elettori. Per cui c’è uno spazio enorme di espansione». Un’astensione che ci porta a livelli europei; crede davvero che la tendenza in Italia possa essere invertita? «Se non ci saranno novità su come viene gestita oggi l’Europa, il non voto si espanderà. La cessione di sovranità per una gestione migliore degli stati comunitari è un conto, la cessione di sovranità per un’Europa che distrugge economicamente una serie di Stati, tra cui il nostro, e fa primeggiare altri stati come se ci fossero figli di un dio minore, non piace, e ciò ovunque non ha fatto altro che allontanare la gente dal voto democratico». Se poi consideriamo che gran parte di chi vota oggi lo fa contro il “sistema”... «Infatti, nella grande maggioranza dei paesi andati recentemente al voto hanno avuto prevalenza i movimenti antieuropei: questo è un segnale che l’Europa deve leggere. Al di là di questo aspetto, c’è quello della crisi ormai quasi strutturale, non soltanto legata a un periodo passeggero. Quando la gente non sta bene e non ha la prospettiva di stare meglio, la prima manifestazione di protesta è l’astensione dal voto o il voto antisistema. La lettura di questo fenomeno porta all’espan-
sione di movimenti come il M5S, legati più alla protesta che non alla costruzione di un’idea di stato coordinato». Non le pare che spesso l’Europa sia usata a mo’ di alibi da un governo che lei certo non appoggia? «Senza dubbio alcuno. Cito la categoria dei pensionati o pensionandi o esodati. Non c’è paese in Europa dove il trend di allungamento dell’età previdenziale viaggi verso i 70 anni come da noi. Siamo a quota 67 con un obbligo di versamento contributivo di 42,5 anni circa. Io che pur non ho tendenze populistiche o sinistrorse, non capisco come possa essere credibile uno stato che ti chiede di lavorare e produrre versamenti previdenziali di oltre 42 anni e ai 70 anni ti dà la pensione in un periodo della vita nel quale credo sia difficile pensare che ci si possa godere qualche anno di serenità. Se si fa un paragone tra versato e percepito, c’è una sperequazione esagerata. L’alibi è “ce lo chiede l’Europa”, ma dal punto di vista sociale è un paradosso. Tutto questo ha allontanato i cittadini dall’Europa, perché se ci chiede questo lo fa in modo sbagliato». Non è che il trend però sia nato col governo Renzi. Anche il centrodestra ha governato a lungo, per non parlare degli anni in cui era facile andare in pensione in giovane età, e lei che è stato democristiano lo ricorda bene. «Pur essendo stato Dc, non ho l’obbligo di dire che quello che han fatto i governi di allora fosse corretto. E’ vero che oggi il bilancio tra entrate e uscite pensionistiche risente delle pensioni baby concesse allora. Ovvio che è così, e questo sistema andava in qualche modo ricorretto, ma in modo più equo. Se il conto pensionistico non sta in piedi, non sono più contributi previdenziali, chiamiamoli solo contributi». Le divisioni nel centrodestra a Cremona sono state dolorose. A livello nazionale c’è in atto un tentativo per riavvicinare questa vasta area politica. Dopo le forti polemiche passate, un primo approccio c’è stato a fine ottobre quando avete appoggiato il referendum regionale per l’autonomia fiscale assieme a Lega Nord. Recentemente con Ncd e FdI avete indetto una conferenza stampa congiunta sul caso A2a-Lgh. Episodi o tentativi di dialogo? «Mi chiesero di fare il commissario provinciale di Forza Italia su indicazione di Berlusconi. Un periodo non semplice, come non la è stata la nostra storia politica in questi anni. Ogni forza politica che faceva parte del Pdl, anche An che non esiste neanche più, si
è frazionata in più rivoli, ogni forza è tornata ad avere la propria casa originale. Si tratta di rimetterle insieme non tanto per fare un papocchio che non porterebbe a nulla. Va considerata oggi una variabile non casuale che è la nuova legge elettorale che spinge verso le aggregazioni. Se il centrodestra vuole essere competitivo deve trovare una modalità di aggregazione. A livelllo locale noi abbiamo mantenuto buoni rapporti diplomatici con la Lega in questi anni. Quelli d a lei citati non sono né episodi né tentativi di dialogo, sono un lavoro per il dialogo. Siamo convinti si possa dialogare e lo facciamo su temi specifici. Oltre a questi due argomenti particolari, potrei citare il lavoro comune con Ncd sul discorso immigrazione, per capire che da parte nostra c’è l’assoluta volontà di trovare un concorso comune ma su temi specifici, non solo sul vogliamoci bene. Faccio un esempio: in questi anni difficili abbiamo fatto un grosso lavoro, e lo si vede dai 48 congressi che faremo sul territorio, significa che siamo stati presenti lavorando con gli amministratori con cui abbiamo tenuto legami tali che ci consentono oggi di dialogare. Non abbiamo brillato per presenza mediatica, ma abbiamo fatto un grosso lavoro di presenza fisica sul territorio. Oggi il centrodestra è minoritario in provincia anche se non di tanto; il lavoro di diplomazia fatto ha portato a definire l’assetto della nuova società di gestione del servizio idrico integrato (Padania Acque spa) che vede il presidente di garanzia del centrodestra, l’amministratore delegato del centrosinistra e il presidente del comitato di indirizzo e controllo anche quello di
centrodestra. Secondo me non è casuale: queste cose non succedono perché piove, ma per il lavoro di diplomazia che porta risultati. Il centrodestra non è morto, ma attivo». Restando al caso A2a-Lgh, non ci si attendeva il vostro abbandono dell’aula al momento del voto. E’ motivato solo dalla scarsa informazione ricevuta o anche per voi è collegato al possibile interessamento alla vicenda da parte della Corte dei Conti? «Il primo motivo investe l’informazione sull’operazione a dir poco stringata. E’ un’operazione complessa e articolata e avrebbe meritato approfondmenti che non ci sono stati per una serie di ragioni che la maggioranza ha spiegato, ma sta di fatto che noi abbiamo saputo a operazione praticamente fatta. Anche la seconda ragione che lei ha indicato è vera. Se un consigliere comunale si astiene restando in aula mantiene lo status di presenza al voto, e ciò lo rende corresponsabile degli effetti del voto. Invece estrarre il badge e non partecipare consiste nel dire “la votate voi”. Le minoranze si sono comportate allo stesso modo, frutto del lavoro che ha portato alla conferenza stampa citata ma anche di una serie di incontri di approfondimento e studio dell’operazione durati settimane. Quindi si tratta di un tipo di voto maturato, meditato». Ma chi lo fa il ricorso? «Deve farlo uno dei soggetti che hanno interessi, gli stakholders». E voi ne conoscete… «Certo, ad esempio un comune che si sentisse danneggiato dall’operazione potrebbe impugnare la delibera e innescare una
serie di operazioni che non si sa dove finiscano. Quanto ci scommette sulla probabilità che accada? Non sono in grado di fare scommesse. Certo l’operazione ha aree di grigio, di difficile lettura. A un certo punto si era incagliato il meccanismo sull’ipotesi che fosse necessaria un’operazione con evidenza pubblica dato che si tratta di una società di diritto privato che ne acquisisce una, qual è Lgh, che pur essendo sul mercato ha come soci enti pubblici. Non la vediamo un’operazione perfettamente riuscita e da valutare a cuor leggero». Data la sua lunga militanza in Forza Italia, è forse più difficile per lei ricostruire rapporti politici logorati su nuove basi: non è facile dirimere i rancori con gli stessi protagonisti. Nel partito c’è chi chiede più spazio. Ha intenzione di organizzare nei prossimi tempi un congresso cittadino? «In un momento come questo l’ideale è un mix di competenze, e se mi è consentito, non sono quasi mai legate all’età anagrafica o all’anzianità di servizio. In questo momento servono tutti, tanto è vero che quando in queste sere esco per i congressi il leitmotiv dei miei interventi è legato a quello. Abbiamo bisogno dell’apporto degli iscritti, dirigenti, amministratori e dobbiamo farlo in modo coordinato e sereno. Se ci confrontassimo sulle idee, sul percorso politico al di là dei problemi di identità degli ultimi tempi, saremmo tutti d’accordo su tanti temi. Ci si divide su fatti personali, ma in un momento come questo bisogna fare fronte comune, accantonando le diatribe e le valutazioni personali di parte e remare tutti nella stessa direzione. Il momento lo richiede: o le risorse modeste che abbiamo le utilizziamo per questo lavoro, o le gettiamo per tensioni che non hanno senso. In questa direzione dico che sono un soldato a disposizione. Ognuno conta per sé ma può contare anche per gli altri se il suo apporto è utile, Se il mio sarà ritenuto utile da una maggioranza, magari robusta, io sono un soldato e rispondo non a una logica mia personale. Se mi rendessi conto che la mia presenza è deleteria sarei il primo a farmi da parte». Per un anno lei è stato membro del cda di Lombardia Informatica, organo operativo molto importante di Regione Lombardia. Il bilancio dell’esperienza? «Intanto sottolineo che mi era stato chiesto perché serviva un curriculum particolare, anche se è vero che sono ingegnere industriale, quindi non specificamente competente in ambito informatico. Il mondo dell’informatica industriale è un mondo complesso
e affascinante, questa è la ragione per cui mi sono sentito di aderire a quella richiesta. Quella funzione tra l’altro era a puro titolo onorifico, non pagata». E dire che c’è chi la accusa di sedere spesso in organismi che dispensano solide indennità economiche. «Gli accusatori dovrebbero parlare dei soldi che ho messo nel partito, più di quelli che ho preso. A Lombardia Informatica sono previsti solo rimborso per gasolio e autostrada. Ho fatto parte del comitato di gestione dal gennaio al novembre 2015, e sono stato affascinato da questo mondo. Lombardia Informatica fa circa 200 milioni di fatturato l’anno, con 15-20 consigli di gestione l’anno. Il che significa 15 milioni di delibere economiche in media. Quando si siede in un consiglio in cui girano cifre di questo tipo, ci si assumono responsabilità. Qual è quel matto che affascinato da un argomento può assumersi un rischio così a beneficio zero? Ma è stata un’esperienza bellissima». Ma ritiene giusto non pagare persone chiamate a prendere decisioni così importanti, oltre che economicamente pesanti? «No, secondo me questa è la deriva populista cui ci siamo abituati. Fanno le pulci ad amministratori chiedendo loro di farlo gratuitamente: se si vuole che l’amministrazione pubblica diventi appannaggio di miliardari è legittimo, ma se si vuole che venga gestita, come giusto che sia, da persone che hanno competenza e compensano il non lavorare in quel momento con un emolumento per l’opera prestata, sono d’accordo. C’è un equilibrio in tutto: dare centinaia di migliaia di euro per partecipare a un cda è evidentemente una situazione che grida vendetta, ma anche il nulla… gestire la cosa pubblica è rischioso coi tempi che corriamo. Poi sono il primo a dire che chi ruba deve andare in galera: se facciamo cose che affascinano perché rubare?». Una critica maligna che le viene mossa dagli avversari è quella di esprimere giudizi politici soprattutto quando si tratta di nomine. Cosa risponde? «Rivendico il fatto di esprimere giudizi sempre politici e non personali. Io mi sforzo di farlo e direi che generalmente i giudizi politici che esprimo sono motivati. Non posso dire la stessa cosa di molte altre persone che fanno politica. Quando si tratta di nomine, al giudizio politico si unisce il giudizio sulla competenza. Non mi astengo mai dall’assumermi le responsabilità che mi vengono attribuite. Se c’è di prendere decisioni io le prendo, dopo aver sentito gli amici che collaborano con me: approfondiamo l’argomento ma poi bisogna decidere».
Una famiglia cremonese su tre ha un cane in casa. Il record a Bergamo A Cremona una famiglia su tre (il 34%) ha un cane in casa. Anche se in Lombardia le province più “dog friendly” sono Bergamo, Brescia e Mantova. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sui dati Asl diffusa in occasione della 50ª esposizione internazionale canina che si apre oggi, sabato 9 gennaio, alla Fiera di Milano-Rho. Fra esemplari di razza e meticci sono più di un milione e 300mila gli animali registrati in Lombardia e il loro numero è cresciuto del 10% negli ultimi due anni. La media lombarda è di un “amico a quattro zampe” presente in una famiglia su tre. Bergamo – spiega la Coldiretti regionale – ha il record con il 47% delle famiglie con un cane, segue Mantova con il 44% e Brescia con il 43%. Le province sotto la media regionale
sono Milano con il 18%, Monza con il 25% e Varese con il 29%. Nelle zone di campagna – evidenzia Coldiretti Cremona – è più frequente trovare abitazioni con cani, ma si tratta di una presenza che anche in città si sta diffondendo. «In Lombardia – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale – sono attivi 256 allevamenti, ai quali si aggiungono 195 pensioni, 96 canili e altre 238 strutture dedicate a questi animali. Gli allevamenti lombardi, per razze che vanno dal Golden Retriever al Samoiedo, dal Labrador al Bracco, hanno raggiunto altissimi livelli di qualità, con selezioni di esemplari di grande salute e con tutte le caratteristiche delle razze di riferimento. Ma gli allevatori sono importanti anche come
consulenti per chi vuole responsabilmente fare la scelta di portarsi un cane a casa». Il costo di gestione di un cane – spiega Coldiretti Lombardia – cambia a seconda della razza e delle dimensioni, in generale però bisogna tenere conto di una spesa media di 200 euro all’anno per vaccini e profilassi, oltre a 30 euro al mese per un’alimentazione di livello medio-alto. Mentre per quanto riguarda l’acquisto, i prezzi oscillano fra i 300 e i 1.500 euro a seconda della razza e dell’esemplare scelto. Altra cosa sono invece le adozioni nei canili. «Se si prende un animale in allevamento si hanno maggiori certezze su assenza di patologie genetiche e sui tratti caratteriali – spiega Paola Daffunchio, che dal 1989 alleva Golden Retriever e Samoiedo presso l’agrituri-
smo Biancospino di Casteggio, in provincia di Pavia – in ogni caso chi assegna un cane a una persona deve aiutare anche a fare una valutazione sull’animale giusto: possono anche piacermi gli alani, ma devo essere consapevole che tenerne uno in un monolocale di 40 metri quadrati a Milano sarà molto complesso e forse è il caso di scegliere un’altra razza». Roberto Marni, che presso la sua azienda agricola La Contea di Graffignana, in provincia di Lodi, alleva Labrador e Cavalier King, aggiunge: «Bisogna valutare che cosa si vuole e quali sono le razze più adatte per le proprie esigenze». Un cane da caccia ha necessità di movimento diverse da uno da semplice compagnia. La Lombardia detiene poi il record italiano dei cani microchippati e inseriti
nell’Anagrafe regionale. A Cremona sono circa 52mila. In Italia – stima la Coldiretti Lombardia – ci sono 8 milioni e mezzo di cani per i quali, insieme a gatti, furetti, conigli e altri animali di affezione si spendono un miliardo e 830 milioni di euro all’anno in cibo, crocchette e scatolette.
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Rubrica
Sabato 9 Gennaio 2016
Inizia oggi una nuova rubrica firmata da Paolo A. Dossena su argomenti storici, che verranno pubblicati a puntate, che hanno coinvolto Cremona e i cremonesi. Partiamo dalle vicende della comunità protestante, che come vedremo ha segnato importanti pagine della storia locale, sino ad arrivare ai giorni nostri. Quella pubblicata in pagina è la prima di 5 puntate. I Valdesi e Pantaleo Val d’Aosta e valli alpine del Piemonte e della Liguria occidentali parlano patois franco-provenzali (arpitani), ed occitanici. Alcune di queste valli occitaniche, val Pellice e val Germana-
sca, sono insediate dal popolo-chiesa dei valdesi. Il loro fondatore, Valdo, morto nel 1174, è considerato un precursore di Lutero. La sua effigie appare, insieme a quella degli altri precursori, Jan Hus, Savonarola e John Wyclif, sotto la statua di Lutero a Worms. I valdesi sono protestanti, citando Lutero e avendo aderito nel 1532 alla riforma ginevrina e nel 1971 alla concordia di Lunenburg. Cioè l’unione ufficiale delle varie correnti riformate: luterani, calvinisti, valdesi, battisti, metodisti ecc. Ecco spiegato perché anche la Chiesa metodista di Cremona di Via Milazzo 25 accoglie protestanti delle varie correnti (metodisti, valdesi, luterani, eccetera).
Tra il 1861 e il 1871 pastori metodisti britannici e apostolici americani si recano in Italia per evangelizzarla: ritengono possibile completare il risorgimento italiano associandolo a una rivoluzione religiosa. La nuova nazione sarebbe stata attratta nell’occidente. Diversi nazionalisti italiani diventano allora protestanti, schierandosi poi con il colonialismo del 1911, l’interventismo mazziniano del 1915 e poi col fascismo. Il caso del pastore protestante di Cremona Paolo Pantaleo, socialista, amico intimo di Leonida Bissolati è esemplare: fu repubblicano mazziniano, massone e wesleyano, ovvero seguace di John Wesley (17031791) il fondatore della Chiesa metodista.
In alto l’espansione storica dei Valdesi. Fino al XVII secolo i Valdesi delle Valli ebbero la diabolica reputazione di essere degli stregoni
I Pantaleo e il loro ruolo nel fascismo Il protestantesimo europeo e il caso di Paolo Pantaleo . 1ª puntata
C
di Paolo A. Dossena
aro fratello in Cristo Gesù, il Sinodo della Chiesa evangelica valdese riceve con profondo rispetto, e non senza commozione, la richiesta di perdono”. Così i valdesi hanno risposto alla richiesta di perdono del 22 giugno 2015 di Papa Francesco, il quale, in un secolo che si apre all’insegna delle guerre di religione, ha lanciato un messaggio di tolleranza immediatamente recepito dai protestanti. Se torniamo indietro solo di un secolo, vedremo che la storia delle Chiese Valdesi e Metodiste in Italia è molto complessa, come dimostra anche un particolare caso cremonese, quello del Pastore Paolo Pantaleo. Cominciamo dal principio. La voce Giornale dell’Enciclopedia Italiana del 1933, comprende una sotto-voce: Il Regime Fascista. Eccola: “Nel 1922 Roberto Farinacci (v.) fondò Cremona nuova per la battaglia fascista nel Cremonese; alla fine del 1925 il giornale assunse il nuovo titolo dato da Mussolini, Il Regime fascista. Già organo precipuo di lotta contro l’antifascismo, Il Regime fascista è oggi un giornale di larga discussione dei problemi più importanti della vita nazionale, dal sindacale al militare, dall’assistenziale all’artistico. Lo dirige sempre l’on. Farinacci, vice direttore Paolo Pantaleo”. Di fatto, il direttore del Regime fascista era Paolo Pantaleo. Farinacci lo stimava e si faceva da lui aiutare a scrivere i suoi fondi. I contenuti erano del ras, Pantaleo gli dava una bella forma. Nel fascicolo riservato a Pantaleo nel Casellario politico centrale si legge: Fu Angelo e di madre ignota, nato a Venezia il 14 marzo 1869 e domiciliato a Cremona. I socialisti bissolatiani Pantaleo, Alessandro Groppali (che fino al 1914 dirigono il settimanale della federazione socialista cremonese L’Eco del popolo) e Farinacci sono affiliati alla loggia massonica Quinto Curzio di Cremona. Allo scoppio della grande guerra Pantaleo, Groppali e Farinacci animano la Squilla, il settimanale interventista mazziniano di Cremona, allineato al socialismo nazionale “patria-lavoro” di Bissolati.
Paolo fu il direttore di fatto del Regime Fascista. Il complesso rapporto col figlio Angelo
Sopra Paolo Pantaleo, sotto un ritratto di John Wesley, fondatore della Chiesa metodista. A lato la cartina delle valli valdesi, fine XVII secolo (Lille, Bibl. Mun., 9133).
Dopo il conflitto, nel dicembre 1918, Farinacci fonda la sezione cremonese dell’associazione “Giordano Bruno”, nata per “emancipare la coscienza dei giovani da ogni fanatismo religioso e combattere con ogni mezzo tutti coloro che della religione fanno una losca arma politica”. Farinacci, Groppali, Pantaleo e militanti della “Giordano Bruno” si ritrovano nel fascio di Cremona. Pantaleo è in contrasto generazionale col figlio Angelo, nato nel 1926. Quest’ultimo non è di sentimenti fascisti, non parla di politica e disprezza un po’ il padre, compromesso con Farinacci. Angelo ha un atteggiamento da esteta: legge Nietzsche, Oscar Wilde e D’Annunzio e ce l’ha a morte con De Amicis. Invece l’autore di Cuore e Mazzini sono il mito di Paolo Pantaleo, la cui cultura è ancorata al nazionalismo
del XIX secolo. E’ una polemica generazionale. Angelo, che quando scrive si firma Stelio e Freda, reagisce al “perbenismo borghese” risorgimentale di De Amicis, e ne tagliuzza il libro davanti al padre. Il pastore parla solo di Mazzini e del Risorgimento. E’ un uomo mite, è in mezzo ai libri tutto il giorno. Angelo torna da Roma (dove è andato a trovare la zia Pia, che ha sposato l’archeologo olandese Leopold) nel gennaio del 1943 e dice: “mi sono fatto la psicologia del vinto”. Chi lo sente resta agghiacciato: Angelo non crede più nella fulgida vittoria. L’8 settembre 1943 è un fatto così sconvolgente che Paolo Pantaleo, quando vede i carri armati tedeschi invadere Cremona dice: “hanno ragione”. Poco dopo cade e, all’età di 74 anni, si rompe il femore, un fatto mortale per
l’epoca. Decede nell’autunno del 1943. Al funerale, che si tiene nel cortile di casa sua, c’è il pastore protestante di Piacenza, Bufano, e non Farinacci e le autorità del fascismo risorto. Dato che Angelo non è mai stato fascista, tutti sono sorpresi quando finisce in una brigata nera che è spedita in Veneto. Cremona è piccolissima, le voci sono concentrate tra il giardino, la galleria e Corso Campi. La gente parla, suppongono, senza avere nessuna prova, che Angelo sia entrato in brigata nera perché alla madre non sia tolta una pensione del defunto marito. Dopo il 25 aprile 1945 Angelo è arrestato e messo nella caserma Paolini. E’ scagionato, non ha mai fatto male a nessuno. (Fine della prima puntata, la seconda sarà pubblicata sabato 16 gennaio)
I Fatti della Settimana IN PRIMO PIANO
mercoledì 6 gennaio
Sabato 9 Gennaio 2016
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Prevenzione di furti: maxi controlli dei carabinieri su tutto il territorio
Maxi-controlli dei carabinieri nel tardo pomeriggio e nella serata di mercoledì: si è trattato di pattugliamenti straordinari finalizzati al contrasto dei reati, in particolare di tipo predatorio. Oltre venti le pattuglie impegnate nell’intensificazione dei servizi di
lunedì 4 gennaio trovato con un tronchese e una bici rubata: denunciato
Denuncia per un 51enne calabrese, trovato all’alba di lunedì in corso Matteotti con un grosso tronchese e una bici rubata. Nella sua abitazione, in seguito, sono state rinvenute altre quattro bici di provenienza sconosciuta. A fermarlo, intorno alle 4.30 della mattina, un equipaggio della Squadra volante, insospettito da un grosso oggetto nascosto in un pezzo di stoffa. Il controllo ha permesso agli agenti di appurare che si trattava di un tronchese. L’uomo ha detto ai poliziotti di essere un muratore e che avrebbe dovuto usare il tronchese la mattina stessa per tagliare materiale in ferro per conto di una ditta edile. Tuttavia un controllo in banca dati ha fatto emergere numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e per possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Quanto alla bici, il 51enne ha ammesso di averla rubata alcuni giorni prima. Tutte le biciclette ritrovate dagli agenti sono state sequestrate. Di una di queste era stato denunciato il furto poco prima. Nei confronti del 51enne è scattata la denuncia per ricettazione, furto aggravato e possesso ingiustificato di arnesi utili allo scasso. Le altre biciclette sono conservate negli uffici della polizia.
lunedì 4 gennaio fuga di gas in casa: morta una donna, grave il marito
Una fuga di gas avvenuta in un appartamento a Casale Cremasco, tra la notte di domenica 3 gennaio e lunedì mattina, ha causato la morte di una donna e ha ridotto in fin di vita un uomo, ricoverato all’ospedale di Fidenza. A dare l’allarme sono stati alcuni colleghi dell’uomo, insospettiti dalla sua assenza sul posto di lavoro e preoccupati dalle chiamate andate a vuoto. Sul posto sono intervenuti i medici del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri, che stanno
controllo attivata su tutto il territorio provinciale. In particolare, sono scesi in campo uomini delle Compagnie dell’Arma di Cremona, Crema e Casalmaggiore, che hanno monitorato le rispettive zone di competenza con attività mobili, posti di blocco lungo le arterie principali, verifiche in eser-
cizi commerciali e movimenti nelle zone residenziali maggiormente colpite dai furti in abitazione. Controllate complessivamente più di 200 autovetture e identificate 167 persone, tra quelle fermate alla guida di veicoli e quelle notate in atteggiamento sospetto nelle vie o negli eser-
cizi commerciali. Estese le ispezioni a pregiudicati e soggetti destinatari di misure di limitazione della libertà personale. Durante questi controlli è stato verificato che tre persone non avevano ottemperato alle disposizioni in materia di misure cautelari e preven-
lunedì 4 gennaio
In manette tre maggiorenni (tra cui una donna) e un minorenne: detenzione ai fini di spaccio
Vendevano droga ai ragazzini dell’oratorio: 4 arresti Andavano a reperire clienti-consumatori tra i giovanissimi che frequentavano l’oratorio di Soresina, appostandosi all’esterno dello stesso e portandoli poi in un appartamento lì vicino, dove gli vendevano l'hashish. In manette sono finite 4 persone, tre maggiorenni (tra cui una donna) e un minorenne, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione, condotta dai carabinieri della stazione di Soresina supportati dal Radiomobile di Cremona, è scattata in seguito ad alcune segnalazioni da parte dei genitori dei giovani che frequentavano l’oratorio, preoccupati dagli strani movimenti che si notavano da un po' di tempo a questa parte e dalla sospetta frequentazione di giovanissimi con ragazzi più grandi. I due malviventi più giovani (tra cui il minorenne e un altro ragazzo di 19 anni), si occupavano di adescare i ragazzini e di vendergli la droga. Entrambi sono italiani e residenti a Sore-
conducendo gli accertamenti. Al momento del ritrovamento la donna era priva di vita. L’uomo – trovato in condizioni gravissime – è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Fidenza per il trattamento nella camera iperbarica.
lunedì 4 gennaio evade dai domiciliari, in manette un marocchino
E’ stato arrestato dai carabinieri dopo essere evaso dai domiciliari ed essere diventato latitante. Destinatario del provvedimento di custodia cautelare, questa
sina. Essi si muovevano avanti e indietro tra le strade adiacenti l’oratorio e l’appartamento, in cui si rifornivano della “roba”. Dopo una serie di appostamenti, i due sono stati fermati e perquisiti dai carabinieri, che gli hanno trovato addosso dei panetti di hashish per un totale di 330 grammi. Ne è seguita poi la perquisizione dell’abitazione, dove risiedeva una coppia: C.P., classe 1980, casalinga nubile e B.M.J. classe 1991, entrambi volta in carcere, è un cittadino marocchino, B.K., 35 anni, che era stato arrestato l’anno scorso nell’ambito dell’operazione Catalin in quanto ritenuto responsabile di detenzione sostanze di stupefacenti a fini di spaccio e sequestro di 100 grammi di sostanza stupefacente del tipo hascisc ed una dose di cocaina. L’operazione, conclusasi lo scorso 14 ottobre, ma iniziata ancora nel 2013, aveva visto coinvolto i carabinieri di Cremona, Brescia e Bergamo e aveva portato all’arresto di 13 persone. Sulle tracce dell’uomo, dopo la sua fuga dai domiciliari (che stava scon-
italiani. Qui è stata trovata altre droga: marijuana e cocaina. I quattro sono stati arrestati. In particolare i due uomini maggiorenni sono stati condotti in carcere, mentre la donna e il minorenne sono ai domiciliari (quest’ultimo affidato alle cure dei genitori). Oltre ai 4 arresti, i carabinieri hanno denunciato 2 soggetti a piede libero, mentre diversi altri minori sono stati segnalati come assuntori. tando a Cremona), si erano subito messi i carabinieri di Cremona. Grazie a fonti confidenziali, avevano saputo che era rientrato in città, dopo essersi allontanato per un certo periodo. Grazie a svariati appostamenti, sono riusciti a rintracciarlo lunedì, nei pressi di un bar in via Brescia.
martedì 5 gennaio rapinano la sala slot con una bottiglia: arrestati
Rapinata la sala slot Admiral di piazza Roma con una bottiglia di prosecco vuota. La vicenda risale alla notte tra lunedì e
tive: per loro, segnalazione alle autorità competenti per un ulteriore irrigidimento delle disposizioni. Numerose contravvenzioni al Codice della strada. Diversi i cittadini trovati sprovvisti di patente di guida, perché mai conseguita, o alla guida di veicoli non coperti da assicurazione.
martedì quando due uomini, travisati con sacchi dell’immondizia, sono entrati nell’esercizio commerciale intorno alle 2.50, minacciando il dipendente che si trovava all’interno e spintonandolo. I rapinatori si sono fatti consegnare le chiavi delle macchinette, hanno raccolto denaro e si sono allontanati. Il dipendente allertato polizia e carabinieri, raccontando di aver conosciuto i due, che già erano entrati qualche tempo prima a volto scoperto, per bere una birra. Determinante, per le indagini, la telefonata alla Questura fatta da un cittadino, che ha segnalato nei pressi della propria abitazione, in via Cappelletti, dietro Palazzo Cittanova, la presenza di due uomini sospetti intenti a fare rumore con una grossa quantità di denaro. Una volante si è recata sul posto riuscendo a bloccare uno dei due uomini, il 22enne A.Y., trovato in possesso di 1878 euro. Poco dopo i carabinieri hanno fermato il complice, un 28enne (E.M.), trovato con 1170 euro.
venerdì 8 gennaio anziana trovata morta in casa
Anziana trovata morta in casa venerdì mattina dopo l’intervento dei vigili del fuoco e dei soccorsi, chiamati per aprire l’appartamento e verificare lo stato di salute della donna dopo le sue mancate risposte. E’ accaduto attorno alle 9.30 in via Trotti. La cittadina, 84 anni, sembra sia deceduta per cause naturali, anche se non è ancora chiaro quando tra mercoledì e la mattinata di venerdì.
venerdì 8 gennaio sfondata porta del comune di castelvisconti
Sfondata una porta del Comune di Castelvisconti nella notte tra giovedì e venerdì. I carabinieri hanno avviato gli accertamenti in queste ore su quello che appare come un tentato furto o un atto vandalico. Al momento, comunque, pare non sia stato portato via nulla.
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Territorio
Sabato 9 Gennaio 2016
SPINO D’ADDA
Al via il corso di autodifesa per le donne
L’assessorato alla sicurezza e la Polizia locale di Spino d’Adda, in collaborazione con l’associazione Fior di Loto, organizzano a Spino d’Adda la seconda edizione del corso di autodifesa femminile. Le iscrizioni si raccolgono presso la sede della Polizia locale negli orari di apertura (mercoledì dalle 17 alle 19, sabato dalle 9 alle 12) e si chiudono arrivati a 30 iscritte. La partecipazione ha un costo di 15 euro e gli incontri si terranno dal 9 gennaio al 6 febbraio 2016, tutti i giorni di sabato dalle 15.30 alle 17.30, presso la palestra della scuola media. Non si farà kick boxing: non si insegnerà a picchiare l’aggressore, ma a come affrontare le varie situazioni problematiche, sia a livello fisico ma soprattutto a livello mentale, tant’è che si terrà anche un incontro con una psicologa e si simuleranno varie situazioni. «Io ho fatto arti marziali a mia volta e ho imparato che è importante avere coscienza di dove si è e degli altri. Aiuta per proteggersi, ma anche sul lavoro o in generale nei rapporti interpersonali. Anche per questo, e non solo in caso di aggressione, il corso è importante, speriamo che in tante si iscrivano», ha commento il sindaco, Paolo Riccaboni. Dopo quello che è accaduto a Colonia, permettere alle donne di difendersi dagli aggressori è importante e questa iniziativa merita di essere segnalata.
Ex tribunale di Crema, il Comune cerca compratori per lo stabile ormai vuoto Attraverso un avviso pubblico l’amministrazione comunale di Crema intende procedere alla ricerca di soggetti interessati a sottoporre al Comune un progetto di valorizzazione del complesso immobiliare conosciuto come ex Tribunale, sito in via Macallè a Crema. L’atto di indirizzo assunto dalla Giunta prevede l’emissione di in bando “esplorativo”, destinato a verificare la disponibilità esistente da parte di operatori economici e non, pubblici o privati, interessati a presentare la propria candidatura per l’acquisto o la locazione in toto o in parte del complesso immobiliare. Con questa procedura il Comune intende sondare quale tipo di interesse concreto il complesso immobiliare susciti e come possa essere valorizzato al meglio in un’ottica di recupero e
di rimessa in funzione. «L’obiettivo è puntare, entro l’anno corrente - spiega il sindaco Stefania Bonaldi - ad un riutilizzo dell’immobile, non essendovi alcuna intenzione di abbandonare l’area e lo stabile al degrado». Tutto era partito con lo smantellamento del Tribunale di Crema, sancito dalla contestata ma inesorabile riforma della geografia giudiziaria dell’ex ministro Severino, che ha costretto l’amministrazione Bonaldi a valutare nuove possibilità di utilizzo dello stabile. La Giunta cremasca aveva prima operato verifiche per una rifunzionalizzazione in chiave di sicurezza, poco praticabile per dimensioni e costo d’esercizio, dopodiché aveva avviato una interlocuzione con la società Fresenius, interessata all’immobile di via Macallè, la cui posizione
strategica avrebbe potuto ospitare un centro dialisi coordinato dall’ospedale e gli uffici amministrativi della società. I passaggi si sono sviluppati fino a quando è divenuto fondamentale il confronto con l’assessorato regionale alla sanità. «Il sindaco di Crema, per tre volte, ha inteso
sottoporre al questione all’assessore alla salute Mantovani con lo scopo di verificare il sostegno necessario a questa progettualità. Il tutto in azione sinergica con i consiglieri regionali del territorio», spiega il Comune in una nota. «Purtroppo l’esito non è stato quello auspicato: Regione Lombardia e l’assessore alla partita non hanno mai risposto alle richieste formali del Comune». «E’ necessario affrontare e risolvere il tema del futuro dell’immobile, che se resta com’è è condannato al deperimento» puntualizza il sindaco. «Il nostro intento è quello di concludere a breve questo percorso finalizzato a dare nuova vita a questo stabile. Non nascondo peraltro che informalmente alcune manifestazioni di interesse ci sono già pervenute».
In caso di nevicate la Provincia non ha fondi per pulire le strade
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di Simona Raboni
e per il momento non sono previste ulteriori nevicate e si preannuncia un inverno relativamente mite, desta comunque preoccupazione il fatto che il territorio cremonese, a causa dei continui tagli del Governo, non abbia più una copertura di mezzi pronti a intervenire in caso di nevicate forti (come quella del 2015). L’Ente area vasta (ex Provincia) di Cremona, responsabile di buona parte della rete viaria provinciale, ha infatti reso noto che, a causa della consistente riduzione di risorse finanziarie dedicate al settore, non può attualmente garantire gli standard finora assicurati. A segnalarlo è la Prefettura di Cremona, che evidenzia come «in caso di abbondanti nevicate, i passaggi dei mezzi preposti alla “salatura” ed allo sgombero della neve potranno essere meno fre-
quenti e saranno dedicati, in via prioritaria, alle arterie principali e cioè quelle che collegano i centri maggiori. Le criticità più rilevanti, quindi, interesserebbero la rete stradale minore dove potrebbero registrarsi anche forti rallentamenti, se non addirittura il blocco del traffico». I sindaci, dal canto loro, «sono chiamati a collaborare affinché, in caso di emergenza neve, attivino per tempo i relativi piani di viabilità e, se il caso, partecipino con propri
mezzi e risorse, oltre che alle attività di gestione della viabilità, anche a quelle di monitoraggio e pulizia della rete stradale di interesse». La Prefettura richiama però anche la necessità di una collaborazione più forte da parte dei cittadini. «Occorre tener conto del fatto che, soprattutto in presenza di precipitazioni nevose abbondanti, l’uso delle automobili dovrebbe essere limitato allo stretto indispensabile e solo alle condizioni di sicurezza sancite dal codice
della strada» evidenzia l’ente. «L’eccessivo flusso di traffico, in effetti, può rallentare l’attività dei mezzi preposti alla manutenzione delle strade e la mancata adozione dei dispositivi di sicurezza (pneumatici invernali o catene) può essere causa, oltre che di gravi incidenti, anche di lunghe code sulle arterie stradali più importanti. In questo contesto appare non meno rilevante rimarcare l’opportunità che, in caso di abbondanti nevicate, i mezzi privati non siano lasciati in sosta sulla pubblica via in quanto questo potrebbe rallentare - se non pregiudicare - la corretta manutenzione delle strade». In ultimo, «si raccomanda agli automobilisti, prima di mettersi in viaggio, di consultare sempre i siti dedicati alle previsioni meteo e quelli istituzionali in modo tale da conoscere preventivamente le condizioni della viabilità e le eventuali limitazioni imposte dalle autorità preposte».
Lotto, vincita da 69mila euro a Robecco
Il territorio cremonese è stato baciato dalla fortuna. Nell’estrazione di martedì 5 gennaio il Gioco del Lotto ha distribuito premi in tutta Italia ed in particolare in Lombardia. La fortuna ha baciato Robecco D’Oglio, dove sono stati vinti 69mila euro con 21 euro. E’ la vincita più alta d’Italia in questa edizione del concorso. Il fortunato vincitore ha scelto di giocare sulla ruota di Cagliari 6 euro sull’ambo e 15 euro sul terno centrando tre ambi e un terno. I numeri giocati sono stati 8, 28, 82. La vincita è stata registrata nella ricevitoria della signora Luisa Rossi in via Martiri della Libertà 27.
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CASALMAGGIORE
Sabato 9 Gennaio 2016
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
«Così gestirò la polizia su 12 Comuni» Intervista a Guido Stradiotti, comandante della polizia municipale Eridanos che raggruppa tre unioni e Bozzolo, su due province
Sette vigili nel comando di Casteldidone per 18mila abitanti su un vasto territorio: «So che facciamo da apripista in Lombardia»
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di Vanni Raineri
odici comuni di due diverse province, 18mila abitanti, 7 agenti di polizia municipale. Quello che coinvolge tre unioni di comuni a cavallo tra le province di Cremona e Mantova è un esperimento sutto diversi punti di vista, che la stessa Regione Lombardia osserva con attenzione in quanto si pone nell’ottica ideale del suo programma di vigilanza. Le tre unioni sono quelle di Foedus (composta da Rivarolo Mantovano, Rivarolo del Re, Spineda e Casteldidone), Palvareta Nova (San Giovanni in Croce, Solarolo Rainerio, Voltido e San Martino del Lago) e Municipia (Scandolara Ravara, Cingia de’ Botti e Motta Baluffi), alle quali si è unito il Comune di Bozzolo. Dieci comuni cremonesi e due mantovani dunque (Rivarolo e Bozzolo) per un totale di circa 18mila abitanti. Il nuovo corpo di polizia si chiama Eridanus, ed è entrato in funzione formalmente il 1° gennaio 2016, anche se a livello operativo solo nei prossimi giorni si entrerà a regime. A comandarlo sarà Guido Stradiotti, che unisce l’incarico a quello di comandante della polizia municipale dei tre comuni mantovani di Commessaggio, Gazzuolo e San Martino dall’Argine, che formano l’unione Terre d’Oglio. Sulla novità sentiamo lo stesso Stradiotti, che conosce le dinami-
In posa davanti al nuovo comando di Casteldidone i sindaci Asinari (San Giovanni), Rivaroli (Scandolara), Agazzi (vice d Motta), Torchio (Bozzolo), il comandante Stradiotti, Caleffi (Spineda) e Zaramella (Solarolo)
che sia dal punto di vista operativo che da quello amministrativo, essendo stato in passato sindaco (di San Martino del Lago). Lei ha spiegato in vari consigli comunali gli aspetti delicati del nuovo servizio. Qualche perplessità è normale che ci sia, ad esempio, 7 agenti su un territorio così vasto non sono pochi? «E’ vero che si tratta di un territorio esteso, ma questo è un modello nuovo di organizzazione che stiamo verificando a seguito delle varie richieste giunte dalle amministrazioni comunali. In un certo senso facciamo da apripista: la Regione Lombardia ha indicato modelli di vigilanza diversi rispetto al sistema cui siamo abituati; un percor-
so che dobbiamo verificare al nostro interno coi colleghi atraverso l’applicazione quotidiana». A livello operativo come funzionerà? «Ci saranno due pattuglie fisse composte da due agenti che percorreranno il territorio su due turni: uno dalle 7,30 alle 13,30, l’altro dalle 13 alle 19. E’ chiaro che in determinate occasioni potranno essere presenti tutti assieme sul territorio, così come sarà possibile garantire la presenza pure nelle ore serali, diciamo che questo è il normale orario di lavoro». La sede è stata individuata a Casteldidone, anche per un criterio di centralità sul territorio presidiato. I cittadini potranno rimane-
re spiazzati? «A Casteldidone è prevista un’apertura fissa dell’ufficio ogni giorno dalle 9 alle 12, ma in ogni comune ci sarà uno sportello informativo per un paio di ore, proprio al fine di ridurre al minimo i disagi». Tutti gli agenti partiranno e arriveranno a Casteldidone? «Questo prevede la convenzione, anche se cercheremo di limitare i disagi e valuteremo diverse proposte». Uno dei vantaggi è la possibilità di concentrare parecchi agenti in un unico posto in occasione di eventi straordinari. «Certo. E’ quel che prevede la convenzione in caso di eventi e anche per sopralluoghi. In quei momenti potrebbero
esserci anche 7 agenti assieme». Torniamo al numero di agenti, che sembra ridotto, non a caso sono già state avanzate richieste di aumenti di stipendio a causa del diverso impegno. «Nelle varie riunioni sono emerse volontà di potenziare il servizio attraverso assunzioni di agenti, ovviamente attraverso la Provincia (probabilmente quella di Cremona, data la posizione della sede centrale, ndr). Quanto all’impegno degli agenti, disagi e orario di lavoro non cambiano. Ci potrà essere, questo sì, la necessità di una nuova formazione, che potrà essere utili ai vari colleghi. Non dimentichiamo che condividere il lavoro in sette consente di avere a disposizione diverse professionalità, e questo è un aspetto molto positivo sia per gli stessi agenti che per i cittadini». E’ già emersa qualche criticità? «E’ un’esperienza nuova, sperimentale, aspettiamo di vedere i primi problemi e cercheremo di risolverli, ragionando su vari aspetti. Abbiamo trovato la volontà politica per fare questo passo, ed è importante. Nelle riunioni cui sono stato invitato l’ho sempre trovata, ed è un aspetto che ci ha aiutati molto. Questo è un progetto di sicurezza che la Regione sta finanziando, quindi consente di perseguire anche un obiettivo economico». Il che si traduce in maggiori contributi per il servizio associato. «Sì, ma non è questo l’obiettivo, si vuole garantire un tipo diverso di
vigilanza. Un tempo ogni piccolo comune aveva un agente che in pratica si occupava di tutto, oggi avremo una maggiore specializzazione. Avere diversi strumenti a disposizione in un solo ufficio per tutti è una risorsa importante. Anche telelaser e autovelox che tanti non avevano ora sono a disposizione di tutti». Permetta che non è una gran notizia per i cittadini. «Non sarà quello di dare multe il nostro obiettivo, è pure vero che se si fanno significa che qualche cittadino non ha rispettato le norme». Il servizio formalmente è già partito. «Sì, ad inizio anno, ma stiamo mettendo in evidenza alcuni aspetti. Stiamo già ora girando sull’intero territorio, ma la vera partenza ci sarà fra una settimana». Gli equilibri politici che hanno portato all’accordo non sono stabili. A Bozzolo ad esempio il sindaco Torchio ha visto passare la convenzione con 7 voti a favore e 6 contro. «Sono aspetti che non mi competono, posso però dire che è stata approvata, ed è quel che conta». Si sperava nell’aggregazione di altri comuni, come ad esempio quelli della nuova unione Terrae Fluminis (Gussola, Martignana Po e Torricella del Pizzo). Inoltre non partecipa l’unione in cui lei comanda la polizia municipale. «E’ vero, ma questa aggregazione è aperta a tutti, ogni scelta può essere ripensata. Questo è emerso nel dibattito politico».
Riesumato a Casalbellotto il corpo di Arianna Zardi
Presenti al cimitero ieri mattina il procuratore generale di Brescia Dell’Osso e il procuratore di Cremona Di Martino. La speranza dei familiari
CASALBELLOTTO - Arianna Zardi non trova pace nemmeno a 14 anni dalla morte. Ieri mattina la bara che contiene la sua salma è stata prelevata dal loculo per essere di nuovo esaminata, nella speranza che si possa fare luce sui responsabili del suo (eventuale) omicidio. Al cimitero di Casalbellotto si sono presentati il procuratore di Cremona Roberto Di Martino, il procuratore generale del distretto di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso e il capo della squadra mobile della Polizia di Cremona Nicola Lelario con altri esponenti della Questura. Inoltre, anche Andrea Verzelletti, medico legale di Brescia, uno dei quattro consulenti nominati dalla procura di Cremona assieme a Cristina Cattaneo, Vittorio Fineschi ed Emanuela Turillazzi. Ovviamente presenti anche alcuni familiari della povera Arianna, tra i quali la sorella Sara. Con lei anche lo zio Lucio Ghidorsi: fu proprio lui a trovare il corpo esanime della nipote, dopo aver visto a terra la
A sinistra Di Martino e Dell'Osso all'ingresso del cimitero di Casalbellotto. A destra il loculo vuoto
borsetta. Una tragedia rivissuta la loro, anche se nel sollievo di una speranza che si riac-
cende: quella di dare un nome ai responsabili di quel fatto avvenuto tanti anni fa in una chiusa tra Torricella del Pizzo e
Motta Baluffi. Per loro l'omicidio è la sola ipotesi contemplata. La salma è stata traspostata all’Istituto
di medicina legale dell’università degli studi di Milano. per essere sottoposta all’esame specifico. Per prima cosa verrà effettuata una tac, ma profonde verifiche si ripeteranno anche su indumenti e oggetti, compresa la borsetta. Il procuratore generale Dell’Osso si è detto fiducioso sulla possibilità di sfruttare le innovazioni tecnologiche intervenute nel frattempo per trovare elementi inediti, ed ha assicurato che non lascerà nulla di intentato pur di arrivare alla soluzione dell’intricato caso, che continua a far parlare di sé anche sui media nazionali. Di Martino ha affermato che la bara è stata trovata in ottime condizioni. Ricordiamo che i primi imputati sono stati scagionati, mentre ad oggi è indagato un uomo di 29 anni: la prova del dna sembrerebbe scagionarlo, ma gli inquirenti non sono ancora convinti della sua estraneità. Probabile però che dopo la riesumazione si proceda al confronto di nuovi profili genetici.
Casalmaggiore
Sabato 9 Gennaio 2016
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Villa Medici, quella muraglia non va
Il sindaco Pierguido Asinari s rivolgerà di nuovo alla Sovrintendenza. Due ipotesi suggestive: una cancellata e il ripristino dell’antico fossato
Trasmesso giovedì sera nel Tg1 un servizio sull’ultimo crollo. L’ingegner Favalli incaricato di una perizia: fondamenta inconsistenti
U
di Vanni Raineri
n evento di per sé poco significativo che potrebbe avere importanti ripercussioni. Insomma, quando il topolino partorisce una montagna. Lo scorso fine settimana un altro crollo ha riguardato la muraglia in mattoni di Villa Medici del Vascello, quella che cinge interamente la rocca della Dama con l’Ermellino. Non il più grave e nemmeno il più clamoroso (chi non ricorda l’auto che si schiantò contro lo stesso muro a pochi metri di distanza dal nuovo crollo?), ma ha provocato l’interessamento di mammaRai, che ha effettuato un servizio sul posto trasmesso sul Tg1 di giovedì sera. La massima visibilità dunque, e già questa è un’ottima notizia per la promozione della rocca, da due anni liberata dal profondo restauro e con un nuovo intervento alle porte. Il servizio è stato registrato davanti alla rocca, con l’inviata Caterina Proietti che ha intervistato il sindaco Pierguido Asinari e il fratello Danio oltre a Laura Nardi. Il primo cittadino ha mostrato i segni dell’ultimo crollo, ed ha spiegato come non sia possibile abbattere o modificare il manufatto senza il nulla osta della Sovrintendenza. Come noto, essendo stata la muraglia realizzata oltre 70 anni fa, vi è la “presunzione di interesse culturale”. Senonché si sa che risale agli anni Venti, e la Sovrintendenza potrebbe trovare nel Casalasco decine di muraglie più antiche ed in ben migliori condizioni. Insomma, l’impressione è che si tratti del solito caso in cui la burocrazia blocca ogni possibilità di valorizzazione solo per il rispetto di leggi aggrovigliate e non attuali. Fatto sta che Asinari ha spiegato che al Comune è possibile solo ripristinare la muraglia così come è oggi, il che costerebbe mezzo milione di euro, investimento improponibile per un piccolo comune. Nel corso del servizio tv, Danio Asinari ha ricordato il furto delle colonnine del 2000, ed altri cenni storici sono stati forniti da Laura Nardi. Al termine del bel servizio, è stato ricordato come
un finanziamento di 400mila euro sia già stato approvato grazie al decreto sbloccaItalia per intervenire sull’ala est, ancora diroccata. Come già avvenuto in altri casi simili, non resta che attendere il crollo totale provocato dal tempo e dal traffico per poter ripartire da zero. Ma l’Amministrazione comunale non si rassegna all’attesa, ed ha incaricato l’ingegner Guido Favalli di effettuare una perizia, come afferma lo stesso primo cittadino: «Si tratta di una perizia statica sulla muraglia (lo studio di fattibilità è già stato fatto), con la quale mi rivolgerò al Sovrintendente (che tra l’altro è cambiato da poco, ndr) per concordare misure di intervento e riaprire la questione di eventuali modifiche». La volontà del Comune sarebbe quella di abbassare sensibilmente la muraglia, impedendo l’accesso con la posa di una cancellata che lascerebbe comunque la possibilità di ammirare il gradino di ingresso, e vedere la rocca anche dalla strada, sul modelli del giardino ducale di Parma. In pagina è possibile vedere un’elaborazione fatta anni fa dall’ufficio tecnico sulla base della proposta che avanzò già la precedente amministrazione provinciale. Ma esiste un’alternativa, di certo più economica e forse non meno suggestiva, che consiste nel ripristino dell’antico fossato, che esisteva prima della muraglia e comprendeva anche l’area dell’attuale marciapiede. Cosa si aspetta, chiediamo ad Asinari, dalla Sovrintendenza? «Che faccia da tramite col Ministero per una compartecipazione vista l’urgenza per la messa in sicu-
A Canneto... lucean le stelle CANNETO SULL’OGLIO – “E lucean le stelle” è il primo appuntamento del 2016 della stagione teatrale di Canneto. Il teatro Mauro Pagano ospita questa sera alle ore 21 lo spettacolo proposto dal Gruppo da Camera Caronte: un appassionante viaggio tra i diversi generi e le varie epoche che spazia dall’opera all’operetta con musical e canzoni. Si va da Puccini a Lehar, da Verdi a Bernstein, da Cole Porter a Totò, insomma dalle canzoni degli anni ’40 al musical e ai film musicali più famosi del ‘900, per un entusiasmante spettacolo ricco di emozioni. Sulla scena, artisti di fama internazionale: Consuelo Gilardoni (soprano), Luca Favaron (tenore) e Luigi Signori, che li
accompagnerà al pianoforte. Si tratta di uno spettacolo in abbonamento, col biglietto intero in vendita a 15 euro (ridotto 12 euro), almeno per chi non ha sottoscritto l’abbonamento ai 5 spettacoli (60 euro, 45 ridotto). Il sipario sulla nuova stagione teatrale si era alzato lo scorso 21 novembre con “Night & Day100 anni di Frank Sinatra”, mentre fuori abbonamento è andato in scena il 13 dicembre la commedia dialettale “Me so de Canée e fö li püi”.
rezza». Sono probabili altri crolli, ma il sindaco tranquillizza sull’incolumità: «La muraglia è leggermente inclinata verso l’interno, come hanno confermato tutti i cedimenti avvenuti sinora». Ma questa “presunzione di interesse storico”? «E’ il motivo per il quale l’ex Sovrintendente disse che andava ricostruita così. E’ una forma di cautela, anche se posso affermare che in alcune foto degli anni Venti la muraglia non esisteva». Il servizio del Tg1 è comunque il benve-
nuto: «L’interesse mediatico è importante, spero nell’interesse di qualche privato che possa dare una mano alla ricostruzione. Incaricato della perizia è come detto l’ingegner Guido Favalli, che da tanti anni si occupa degli interventi a Villa Medici. Perché stavolta una perizia? «E’ inutile comunicare alla Sovrintendenza che è caduto un altro pezzo, tanti ne abbiamo rappezzati in passato. Ora serve valutare le criticità che ci attendiamo. L’esperienza ci consente di anticipare i risultati, me è meglio studiare bene la situazione. Purtroppo
in passato sono stati fatti grandi lavori alla rocca con scarse risorse, quindi con poca attenzione alla qualità. Le stesse fondazioni della muraglia sono spesso inconsistenti, e vicino a una roggia». Si aspetta qualche apertura dalla Sovrintendenza? «Se ci sarà disponibilità di fondi, credo che si aprirà una possibilità per intervenire, in caso contrario la strada non sarà agevole». Ci sono le due strade per un possibile intervento di abbattimento: la cancellata e il fossato. «La prima cosa da fare è stabilire se questa muraglia valga o meno qualcosa, che abbia un interesse storico. Entrambe quelle ipotesi sono affascinanti, la è anche quella del fossato, che riporterebbe le cose a prima degli anni Trenta. Oggi sappiamo che c’è la tendenza ovunque di ripristinare i corsi d’acqua che una volta si tombinavano. Le idee non ci mancano, ma sono al momento solo idee, non proposte progettuali. Ripeto, la prima cosa da fare è capire qual tipo di vincolo ci sia su quella muraglia».
Sopra Villa Medici come potrebbe diventare con la recinzione. In alto da sinistra Pierguido e Danio Asinari e Laura Nardi intervistati al Tg1
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Sabato 9 Gennaio 2016
Speciale Edilizia
L’isolamento termico della casa
Dal tetto ai muri ai solai è importante utilizzare materiali che permettano di mantenere temperature confortevoli negli interni e risparmiare
er isolare termicamente esistono materiali formulati appositamente che si utilizzano in fase di costruzione, ma è possibile aumentare la tenuta anche di un edificio esistente, per esempio con interventi dall’interno tenendo conto che le leggi concedono pareti con spessori maggiori, sia per immobili nuovi sia per le ristrutturazioni, e inoltre prevedono sgravi fiscali. La tenuta termica di un edificio dipende in gran parte dalla coibentazione delle superfici che sono a contatto con l’esterno. Durante la stagione fredda, per esempio, per mantenere costante la temperatura degli ambienti occorre che quella delle pareti sia quanto più simile possibile a quella dell’aria interna; questo si può ottenere solo limitando gli scambi termici tra interno ed esterno con un efficiente isolamento termico. Gran parte dell’energia usata d’inverno per riscaldare le stanze e di quella consumata in estate per rinfrescare va dispersa attraverso tetto, pareti, pavimento e finestre. Nei vecchi edifici questi consumi si possono ridurre del 20-40% grazie a un corretto isolamento, risparmiando sulle bollette del riscaldamento. Bisogna aggiungere che l’idonea coibentazione, con l’utilizzo di materiali appropriati secondo l’applicazione, ha anche altri vantaggi: si può abbattere il rumore e si riesce a ridurre umidità o “secco” eccessivo, con conseguente miglioramento del benessere interno. Il comfort termico di un’abitazione, oltre che dai gradi centigradi interni, è influenzato anche da altri fattori: innanzitutto dalla temperatura superficiale degli elementi che delimitano la casa (muri, pavimenti, soffitti e vetri). Più queste strutture sono fredde, maggiore è la loro tendenza ad assorbire calore. Alcuni studi affermano che si prova una sensazione di benessere quando la temperatura delle pareti, sommata a quella dell’aria, dà come risultato un valore poco più alto di quella corporea. Ecco un motivo in più per isolare correttamente: si sta meglio e si consuma meno, non solo mediante una riduzione della dispersione di calore, ma anche con temperature dell’ambiente più salubri. Volendo migliorare la coibentazione della casa, una valutazione tecnica mi-
rata aiuta anche a stabilire un programma di lavoro, per dare priorità alle opere più urgenti e dilazionare nel tempo invece quelle meno indispensabili dal punto di vista costi-benefici. Va detto che le opere relative al miglioramento dell’isolamento termico possono godere degli sconti fiscali previsti per gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici. ISOLARE IL TETTO - E’ attraverso il tetto che si disperde la maggiore percentuale di calore durante la stagione invernale: si arriva anche al 40% dell’energia prodotta dall’impianto di riscaldamento. E d’estate è l’elemento che contribuisce in larga misura al surriscaldamento degli ambienti sottostanti. L’intervento per rimediare dipende dalla tipologia di copertura e dalla destinazione d’uso dello spazio sottostante. Se il sottotetto non è praticabile o viene utilizzato come deposito non è conveniente coibentare il tetto; può essere invece risolutivo isolare a terra, intervenendo sul solaio che separa l’abitazione sottostante. Ma
questo rimedio può non essere adatto in altre situazioni. Ecco perché una valutazione tecnica deve essere effettuata in modo mirato, caso per caso, tenendo conto anche che ci sono molti altri fattori che incidono sulla scelta. Se il sottotetto è abitabile, lo spazio va isolato lungo le falde inclinate; coibentare dall’interno (intradosso) è più semplice e veloce, ma talvolta conviene invece intervenire dall’esterno (estradosso), rimuovendo il manto di copertura. Anche sui tetti piani si può intervenire internamente o esternamente a seconda dei casi: in genere si ricorre alla prima alternativa quando la copertura è recente o in ottimo stato; la seconda opzione, più costosa, prevede il rifacimento dello strato impermeabile; se la copertura è praticabile occorre rifare anche la pavimentazione. ISOLARE I MURI - Per isolare i muri lo strato isolante può essere aggiunto con il “cappotto” oppure inserito in intercapedine. Il primo sistema è realizzato con pannelli specifici che ven-
gono sovrapposti alla struttura, all’interno o all’esterno; è indicato per gli edifici esistenti perché riduce i disagi durante l’intervento e non comporta demolizioni. L’applicazione all’interno è più complicata per la presenza degli attacchi agli impianti presenti sulle pareti. In questi casi ci si limita a eliminare i ponti termici. Il miglioramento è però soltanto relativo. Una versione del sistema a cappotto prevede il distanziamento del rivestimento esterno dallo strato isolante tramite appositi dispositivi. Si realizza così uno spazio di circa 2-4 cm, aperto alla base e alla sommità, che favorisce l’aerazione del materiale coibente e lo smaltimento del vapore acqueo proveniente dagli ambienti interni. Si ottengono benefici anche in estate perché l’intercapedine ventilata allontana il calore in eccesso derivante dall’irraggiamento solare. Per quanto riguarda le nuove costruzioni la norma è quella di coibentare nell’intercapedine; questa è una cavità che viene ricavata tra i setti murari. All’interno si possono inserire materiali di natura e composi-
zione diversa a seconda del tipo di muratura e del problema. Talvolta questo sistema viene utilizzato anche in costruzioni esistenti dove è presente un’intercapedine vuota. Si realizzano piccoli fori nelle pareti attraverso i quali si iniettano particolari materiali come resine, argilla espansa in granuli, vermiculite o perlite. ISOLARE I SOLAI - Quelli che necessitano maggiormente di coibentazione sono i pavimenti sovrastanti uno spazio non riscaldato, quali porticati, cantine e garage. Lo stesso si può dire anche per i soffitti di abitazioni poste all’ultimo piano o al livello inferiore di sottotetti non abitati. Lo strato isolante applicato a terra può essere composto da pannelli o altro prodotto (per esempio argilla espansa) a seconda della situazione. Anche per coibentare i soffitti le modalità possono essere diverse. In genere si ribassa il plafone con un controsoffitto e nell’intercapedine ricavata si aggiunge l’isolante. In alternativa tale materiale si applica direttamente al soffitto.
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Finestre: la scelta dei diversi materiali
La decisione non è solo estetica perché da essi dipendono caratteristiche fondamentali quali la resistenza e la capacità isolante
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empre più spesso i produttori di finestre utilizzano diversi materiali accoppiati. In questo modo riescono anche a volte a contenere il prezzo. Ecco alcuni materiali con cui vengono costruite le finestre, con le loro caratteristiche.
PVC - Nel corso degli anni il pvc si è sempre più affermato nella produzione di serramenti: migliorando le proprie caratteristiche (proprietà isolanti termoacustiche soprattutto), ma conservando il buon rapporto qualità-prezzo, assicura lunga durata, non richiede una particolare manutenzione, è resistente a intemperie, urti, corrosione, raggi Uv. Il serramento risulta costituito da profilati cavi; la struttura interna può essere anche rinforzata con elementi in acciaio che conferiscono ottima stabilità. Negli angoli l’infisso viene termosaldato così che diventi un corpo unico, continuo e privo di giunzioni. Sulle battute inoltre vengono previste speciali guarnizioni elastiche che aumentano l’impermeabilizzazione. La finitura può essere bianca, colorata, effetto legno per essere adeguata al colore imposto per esempio dal Regolamento condominiale. LEGNO - Le finestre in legno garantiscono prestazioni di isolamento termico notevolmente superiori a quelle in alluminio e molto simili a quelle in pvc. Alcune prove eseguite in laboratorio dimostrano come sia addirittura più “performante” nei valori di isolamento acustico, tenuta ad aria, acqua e vento. Inoltre, se lavorato evitando colle e vernici a base di solventi, garantisce maggiore salubrità degli interni e, se si scelgono materie prime provenienti da foreste certificate, anche tutela dell’ambiente. Il legno assorbe umidità nelle stagioni più fredde (processo che non ne pregiudica l’integrità) e torna alla condizione iniziale quando il clima è più secco. Elemento di qualità è l’adeguata stagionatura, cioè quando il legname – mantenuto per qualche tempo (2-3 mesi) in magazzino al riparo da agenti atmosferici – può raggiungere una migliore stabilità. Serve però una certa manutenzione: è buona regola fare un controllo due volte l’anno (prima dell’estate e dell’inverno) per verificare lo stato del film di vernice che protegge il legno, indipendentemente dalla finitura. Su eventuali alterazioni bisogna intervenire
per evitare ulteriori danneggiamenti e più onerosi restauri. Esistono comunque prodotti protettivi da applicare per prevenire il degrado della vernice e irrobustire il legno. METALLO - Alluminio, acciaio, leghe, ferro: sono questi i metalli in cui sono tuttora realizzati alcuni tipi di finestre. Una scarsa conoscenza dei progressi tecnologici ha però alimentato pregiudizi sulle loro qualità. Invece un buon serramento metallico ha tutte le caratteristiche formali ed estetiche di quelle in altro materiale. Costituiti da profilati, assicurano isolamento termico e acustico grazie al taglio termico: tra gli elementi interni ed esterni sono inseriti separatori in materiale plastico, rinforzato con fibra di vetro, a bassa conducibilità. Questa divisione riduce il passaggio termico ed elimina la sensazione di freddo o calore che si avvertiva toccando i vecchi serramenti in metallo. Ad aumentare l’ermeticità c’è il cosiddetto giunto aperto, guarnizione elastica collegata al telaio fisso. DIVERSI MATERIALI - Legno e pvc oppure legno e alluminio, ma anche pvc insieme a speciali materiali hi-tech: l’insieme delle qualità di ciascuno aumenta le potenzialità del serramento, spesso abbassandone anche il costo. Nei sistemi che combinano alluminio-legno, due le possibilità: la struttura portante è in alluminio e il legno è una copertura esterna; oppure in quelli in legno-allumi-
nio il primo è utilizzato per l’interno, mentre per l’esterno viene impiegato il secondo. Le due tecnologie coniugano le proprietà dei due materiali: l’isolamento termico e l’estetica del legno da una parte, e dall’altra la durabilità delle finiture, la resistenza agli agenti atmosferici e alle effrazioni dell’alluminio. Nell’accoppiata pvc-legno, infine, la materia plastica ha il vantaggio di costare meno dell’essenza naturale e di non richiedere manutenzione. La qualità di una finestra, dal punto di vista dell’isolamento termico, indipendentemente dal materiale con cui è realizzata può essere valutata facilmente grazie alla trasmittanza termica, cioè la capacità di contrastare la dispersione di energia. La trasmittanza termica è espressa con un valore numerico accompagnato da: Ug quando si riferisce all’efficienza del vetro, Uf per i profili della finestra, Uw per l’intero infisso. Quanto più questo valore è basso, tanto più il serramento ha potere isolante.
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Realizzati in un’ampia gamma di disegni, finiture e colorazioni, si adattano perfettamente ai diversi stili architettonici delle abitazioni
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portoni per garage coniugano, nei modelli più recenti, funzionalità, sicurezza e armonia estetica con qualsiasi contesto architettonico. Devono essere scelti a seconda dello spazio disponibile e del tipo di apertura. Importante è il materiale con cui sono fatti (in genere sono in acciaio e legno, in acciaio zincato o in alluminio) che va valutato anche secondo la posizione del box (al chiuso o all’aperto). Oltre al rivestimento, è possibile inoltre decidere anche la dotazione del portone: eventuali porta pedonale mimetizzata, griglie di aerazione tipo persiana, finestre. Esteticamente paragonabili a portoncini d’ingresso, le chiusure per box e garage hanno oggi molte caratteristiche performanti che possono soddisfare esigenze diverse: dalla tenuta termica (possibile attraverso il coibentato, un raccordo che separa termicamente profilo del serramento e struttura muraria) a quella antieffrazione, fino all’isolamento acustico. I dispositivi sono alloggiati all’interno del pannello o dei profili, restando perfettamente mimetizzati. L’illuminazione e l’aerazione del box, per esempio, sono ottenute per mezzo di specifici profili intermedi in alluminio, inseriti in due punti della chiusura, che permettono di avere aria e luce anche quando la porta del garage è chiusa, oppure attraverso finestrelle in vetro posizionabili sull’anta o sul sopraluce. I MODELLI - La tipologia di serramento va scelta tenendo conto dello spazio disponibile: devono essere consentite, infatti, manovre agevoli e sicure sia con l’autovettura sia a piedi. Basculante – E’ un’anta unica che si solleva e si muove grazie a montanti guida laterali, fissati ai lati del vano porta, all’interno del box. Ad apertura totale, rimane parallela al soffitto a distanza di qualche centimetro. Molti modelli sono dotati di guarnizioni perimetrali salvadita tra porta e telaio. Avvolgibile – Il pannello composto da profili orizzontali agganciati tra loro si avvolge intorno a un rullo, integrato nel meccanismo stesso dell’apertura, posto sul bordo superiore del vano porta. Guide sagomate vengono invece fissate ai lati di questo.
Serramenti per box e garage: i modelli Il portone sezionale laterale: una soluzione per salvare spazio
Sezionale – Anche in questo caso il portone ha apertura verticale ma, grazie ad apposite guide laterali scorre verso l’alto, disponendosi lungo il soffitto, senza avvolgersi su se stesso. Scorrevole – Il portone si apre lateralmente scorrendo, all’interno del box, a ridosso di una parete. Per agevolare il movimento, a terra e a soffitto, devono essere installate guide che accolgono i profili dell’anta. A battente – È la tipologia tradizionale di chiusura per box, molto utilizzata in passato. Composta da due ante che si aprono verso l’esterno, necessita di spazio davanti al vano. Caratterizzata da apertura manuale,oggi esiste anche in versione motorizzata. LA SICUREZZA - Tutti i portoni per garage oggi in commercio hanno la marchiatura CE e fanno riferimento alla
norma di prodotto UNI EN 13241-1 che le dichiara sicure. Una garanzia in più per il consumatore può essere il marchio di qualità rilasciato da un ente certificatore terzo. Alcune aziende forniscono anche una garanzia sui componenti meccanici o elettronici del portone. L’accesso a persone e veicoli è inoltre reso sicuro grazie a particolari optional disponibili in commercio, che controllano la corsa dell’anta in ogni punto e, in caso di ostacoli, la fermano e ne invertono il movimento. La protezione dai tentativi di intrusione è invece assicurata da serrature laterali, cassette di rinforzo e profili all’interno dei pannelli. Alcune aziende produttrici, inoltre, sottopongono le porte a severi test relativi alla resistenza allo scasso per sfondamento o per aggancio e trazione verso l’esterno, e alla prova di resistenza sotto carico statico o dinamico.
Quando non si vuole perdere spazio né davanti né dietro alla porta del garage e nemmeno nell’altezza e nella larghezza di passaggio, la soluzione è un portone sezionale laterale. Questi modelli sono realizzati con singoli pannelli assemblati tra loro che scorrono lateralmente lungo la parete andando a formare una specie di arco. Adatti a qualsiasi forma di garage, rappresentano un’ottima soluzione anche in tutti quei casi in cui il tradizionale portone a soffitto non possa essere appoggiato o fissato al plafone, per esempio per motivi costruttivi a causa di tubi di scarico o della pendenza del tetto. Questo tipo di serramento prevede sia a terra sia al soffitto la presenza di alcune guide in cui scorrono i profili delle ante per permettere il movimento di apertura e chiusura del portone. Sono motorizzabili e possono essere facilmente gestiti tramite telecomando e anche aperti soltanto parzialmente per il passaggio di persone o cose. In alcuni modelli motorizzati l’apertura pedonale può essere regolata individualmente: quando si aziona l’apertura, il portone si apre alla posizione preimpostata; il varco si richiude, dopo la nuova attivazione, tornando all’assetto originale. Disponibili in differenti misure, esistono in una vasta gamma di motivi, finiture e colori, con maniglie ed eventuali finestrature per la parte superiore, in modo da potersi adattare al meglio all’estetica della facciata e dei restanti serramenti dell’abitazione.
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G.E.A.R., un’eccellenza del territorio
Il titolare Angelo Gerevini ci ha parlato della ditta di Sospiro che si occupa di impianti elettrici civili ed industriali, di elettronica e di elettrotecnica
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a ditta G.E.A.R. di Sospiro (Cr) si occupa di impianti elettrici civili ed industriali, di elettronica e di elettrotecnica. In particolare installa impianti d'allarme ed antifurto, cancelli automatici, impianti di illuminazione, antenne terrestri e satellitari. Inoltre tratta automazioni e domotica civile ed industriale, allestimento di cabine di trasformazione ed esegue interventi di adeguamento degli impianti elettrici. E’ inoltre installatrice autorizzata per la Provincia di Cremona di impianti di automazione “Nice”. Per conoscere più nel dettaglio la ditta e i servizi che offre abbiamo sentito il titolare Angelo Gerevini. «La ditta è nata nel 2005, ma io mi occupo di questo settore dal 1982. Prima ho lavorato come dipendente e poi ho avuto una società per 6/7 anni prima di sviluppare il progetto della G.E.A.R. Lavoriamo in provincia e in Lombardia, ma anche fuori siccome il mercato lo richiede. Ad esempio abbiamo lavori in Veneto ed Emilia Romagna. I vari settori di cui ci occupiamo hanno più o meno uno stesso andamento, non ce n’è uno che “svetta” sugli altri. Indubbiamente però certi lavori sono più richiesti di altri e alcuni che prima facevano da “contorno” sono diventati molto importanti. G.E.A.R. è in grado di realizzare sistemi di sicurezza, anti-intrusione e di videosorveglianza di qualsiasi dimensione, utilizzando apparecchiature di ultima generazione di aziende universalmente riconosciute. Gli impianti antiintrusione sono molto richiesti, a causa dei vari fatti che accadono e dei molti tentativi di furto nelle abitazioni. Hanno aiutato il settore anche le detrazioni fiscali che vengono rinnovate pure quest’anno. Prima l’installazione sembrava quasi un privilegio, ora è diventata una necessità. L'utilizzo di prodotti per videosorveglianza di qualità, inoltre, garantisce la maggiore longevità dell’impianto con minori costi di manutenzione. Per un sistema di videosorveglianza, infatti, una manutenzione ridotta è di importanza fondamentale, poiché si traduce in una maggiore operatività ed in un numero minore di interruzioni del servizio. Negli ultimi anni si sta diffondendo rapidamente l'impiego di impianti fotovoltaici in ambito residenziale, com-
merciale e industriale. Il settore è in ripresa anche grazie agli incentivi. Gestiamo questo ramo assieme ad un’altra ditta che si occupa della parte commerciale. Noi ci occupiamo dell’installazione. Inoltre collaboriamo con Aziende nel settore dell'impermeabilizzazione e delle coperture per garantire, se necessario, opere di manutenzione o rifacimento del tetto, da effettuarsi prima dell'installazione dell’impianto fotovoltaico. Vogliamo così offrire al cliente un servizio a 360 gradi. La domotica è l’applicazione di soluzioni informatiche, elettroniche e robotiche ai sistemi elettronici, impiantistici e talvolta meccanici della casa. Attraverso un pannello che funge da inter-
faccia, l’utente finale può controllare tutti questi elementi della casa, grazie all’integrazione degli stessi, attuata proprio dalla domotica. In passato le tecnologie domotiche sono state impiegate prevalentemente in abitazioni e uffici di lusso, ma l’evoluzione tecnologica e la conseguente riduzione dei costi rende ormai accessibili queste tecnologie a una crescente parte della popolazione. La G.E.A.R. da anni si dedica al mondo dell'impiantistica intelligente con una visione sempre rivolta al futuro. I sistemi di domotica offerti dalla ditta sono di diverse tipologie. Il settore fatica un po’ a prendere piede, ma tutto nasce da un’informazione non sempre
chiara e corretta. Molto spesso la domotica viene vista ancora come un privilegio, qualcosa per pochi, e non si vedono le sue reali opportunità come il risparmio energetico e la funzionalità delle operazioni che garantisce. Le stesse comodità con una tecnologia più “tradizionale” sarebbero molto costose da mettere in atto. Io cerco di consigliare l’utilizzo della domotica anche ai miei clienti, ma non tutti la vedono così. Cerco di far superare l’idea che sia solo un lusso e qualcosa di non importante. Molti poi, una volta capite le potenzialità, mi ringraziano per la semplicità e la comodità del servizio. Un altro settore prima poco conosciuto e che invece ora si sta espan-
dendo è quello dell’aspirazione centralizzata. Si stanno riconoscendo le potenzialità e i vantaggi per la salute e l’igiene. I costi poi sono più che accettabili, se si pensa che un impianto per un’abitazione su due livelli costa circa come un Folletto. Le persone, se correttamente informate, prendono in considerazione le novità. Per quel che riguarda l’illuminazione a led, sia in strutture commerciali che in abitazioni, posso dire che si sta diffondendo perché le persone stanno vincendo il loro scetticismo legato alle innovazioni. Le persone capiscono il vero valore di questo settore e vedono quanto influenzi sui loro risparmi in termini economici. Faccio parte del Gruppo Direttivo Installatori di Cremona per Confartigianato. Confartigianato a livello nazionale ha redatto un Libretto d’Impianto che possa offrire le linee guida della manutenzione dell’impianto elettrico. Non è obbligatorio, come invece lo è quello delle caldaie, ma essendo uno strumento importante per la sicurezza e la tutela delle persone l’intenzione della categoria è di renderlo tale e in questo senso ci si sta muovendo a livello nazionale. Nelle prossime installazioni lo consegneremo all’utente finale».
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I vantaggi dell’uso dei pannelli radianti
Utili sia per riscaldare che per rinfrescare gli ambienti, permettono di risparmiare energia e di mantenere un microclima interno confortevole
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pannelli radianti hanno il vantaggio di funzionare con acqua a temperature molto più basse (solo 30-35 °C) rispetto agli impianti tradizionali con i radiatori (60-70 °C) e per questo motivo permettono di risparmiare energia. Questi tipi di impianti possono essere utilizzati anche per la climatizzazione estiva: in questo caso nelle condutture circola acqua fredda. Un grande vantaggio è che la distribuzione del calore (o del freddo) è omogenea e il microclima interno risulta quindi particolarmente confortevole. FUNZIONAMENTO - L’acqua, riscaldata dalla caldaia, circola in un sistema chiuso formato da sottili tubi, in rame o in materiale plastico premontati su pannelli e installati capillarmente sotto il pavimento dei diversi ambienti da riscaldare o rinfrescare. Anche questo tipo di impianto, come quelli tradizionali, può essere gestito da sistemi elettronici di termoregolazione che consentono di ottimizzare i consumi e di adeguare il clima interno alle condizioni esterne e alle eventuali variazioni. Quando l’impianto viene utilizzato per la climatizzazione estiva, l’acqua viene invece raffreddata da un’unità refrigerante, in genere installata in un locale tecnico all’interno dell’abitazione.
REALIZZAZIONE - Le tubazioni di andata e ritorno dell’acqua riscaldata (o raffreddata), che hanno diametro di circa 2 cm, vengono posate a spirale sopra il massetto degli impianti elettrico e idraulico su un supporto di polistirene che funge anche da isolante; successi-
vamente vengono ricoperti da un ulteriore strato cementizio. Sopra questo viene poi posato direttamente il rivestimento scelto. Il supporto di polistirene serve anche da isolante acustico. Lo spessore complessivo dell’impianto è variabile, ma in genere l’altezza del pavimento aumenta complessivamente di circa 4,5 cm. In alternativa all’installazione a pavimento, i pannelli radianti possono essere posati anche a parete o a soffitto. I pannelli posati a terra sono però quelli che permettono di sfruttare al meglio le potenzialità del sistema a basse temperature. Permette infatti di evitare le dispersioni verso l’alto, dove il calore (o il fresco) non servono. INSTALLAZIONE E COSTI - L’installazione dei pannelli radianti è un intervento abbastanza complesso e proprio per questo motivo è consigliabile in fase di ristrutturazione o di nuova costruzione. E’ adatto sia in una casa unifamiliare sia un condominio; in questo secondo caso non ci sono problemi se ogni unità immobiliare è dotata di caldaia per il riscaldamento autonomo, ma la soluzione è fattibile anche nel caso di impianto centralizzato, dopo una serie di valutazioni preventive. Costi, tempo impiegato e difficoltà sono superiori rispetto a quelli necessa-
ri per realizzare un impianto tradizionale a radiatori, però sono compensati dai minori costi di esercizio che permettono di ammortizzare in tempi brevi la spesa iniziale. Esistono anche soluzioni con sistemi a pannelli radianti che possono essere installati sul pavimento esistente e coperti poi con una nuova finitura. In questo caso il lavoro diventa molto più rapido e semplice e i tempi si riducono, ma occorre verificare preventivamente la fattibilità tecnica di questo tipo di intervento. LA DIFFUSIONE DEL CALORE - Diversamente da un impianto di riscaldamento o di climatizzazione tradizionale, in quello a pannelli radianti non ci sono differenze di temperatura tra le diverse zone di una stanza; l’aria, calda o fredda, salendo dal basso verso l’alto si distribuisce in modo uniforme in tutto il volume dell’ambiente senza sbalzi termici. Il risultato è quello di avere la stessa sensazione di benessere di una temperatura dell’aria a 22-
23 °C anche se in realtà ci sono 2 °C in meno effettivi. Per ogni grado in meno di temperatura si registra una riduzione del 7-8% del consumo di energia. L’assenza di moti convettivi d’aria, riduce inoltre il movimento delle polveri e delle altre impurità presenti negli ambienti: l’aria è quindi più salubre e pareti e tendaggi si sporcano meno. Lo stesso impianto a pannelli radianti, inoltre, permette di migliorare la coibentazione termica, facendo di conseguenza diminuire il fabbisogno energetico. IL PAVIMENTO - Un altro vantaggio del riscaldamento a pannelli radianti è quello di essere completamente invisibile. Una volta installate le condutture, il pavimento può essere rifinito con qualsiasi tipo di rivestimento senza rischio che venga danneggiato dal calore: parquet, piastrelle, gres, cotto, marmo eccetera. Nel caso del parquet è in genere consigliabile il prefinito in quanto più stabile.
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Assemblate sul posto senza interventi murari sono versatili, compatte e permettono di scegliere tra una vasta gamma di materiali e finiture
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Scale interne prefabbricate: le caratteristiche
e scale interne possono essere di due tipi: • In muratura - di solito realizzate direttamente in opera. Sono molto stabili ma esteticamente anche molto pesanti, oltre che ingombranti. E’ sempre possibile farne costruire una oppure ristrutturarne una esistente, quando si ha molto spazio a disposizione • Prefabbricate - si tratta delle soluzioni più versatili e semplici da utilizzare, soprattutto nel caso di rinnovo di una casa vecchia. Possono essere smontate e rimontate in altri ambienti.
in un altro ambiente, per esempio in caso di trasloco. • La gamma di realizzazioni è molto vasta, con un’offerta di modelli che differiscono per forma, stile e materiali. • Molti sono anche gli accessori, come l’illuminazione a led integrata nei gradini o nella struttura, con funzione sia estetica sia di sicurezza.
Vediamo ora più approfonditamente alcune caratteristiche di questo secondo tipo. A moduli da assemblare, queste scale sono la soluzione più rapida per collegare due o più piani di un appartamento. Ecco alcuni vantaggi: • Versatilità e soprattutto tempi di posa brevi hanno consentito ai modelli prefabbricati di sostituire in larga parte le scale in muratura, costruite direttamente in opera. • Sono leggere, spesso molto compatte e si installano facilmente. • Pur essendo composte da moduli standard, sono flessibili e adattabili a varie situazioni abitative. • In molti casi hanno anche il vantaggio di poterle smontare e riadattare anche
MATERIALI - La scelta è ampia e le combinazioni sono molteplici. In molti casi è poi possibile richiedere un prodotto personalizzato. Si tratta comunque di una scelta estetica, perché tenuta e funzionalità sono garantite in ogni caso. Bisogna però distinguere tra i materiali della struttura e quelli degli elementi non portanti. • I modelli tradizionali sono realizzati interamente in legno oppure in ferro e in ghisa, anche in versione “rivisitata”. • In stile moderno sono in genere i modelli in metallo, soprattutto in acciaio inox e in alluminio. Possono essere abbinati a pedate in legno multistrato, in vetro o in cristallo, di tipo temperato stratificato, oppure ancora in metallo
rivestito con gomma antiscivolo. • Al telaio può essere applicata una ringhiera in materiale differente per ottenere particolari effetti. Per esempio, alle scale in legno vengono spesso abbinate ringhiere metalliche, che rendono la scala versatile e meno vincolante per l’arredo. La protezione in vetro trasparente ha il pregio di valorizzare al meglio l’estetica della struttura.
SICUREZZA - La sicurezza è uno dei criteri fondamentali di cui tenere conto ai fini della progettazione e del dimensionamento della scala. Misure e proporzioni di una scala sono stabilite da normative a livello internazionale (Uni 10804 e Uni 10809). In alcuni Comuni, però, possono anche essere disciplinate dai Regolamenti Edilizi locali. La rampa deve essere larga almeno 80 cm, con un’inclinazione compresa tra i 30 e i 60°. Nel caso di scale a chiocciola, il diametro non deve essere inferiore ai 110 cm. La distanza massima tra gli elementi, orizzontali o verticali, della ringhiera è 10 cm mentre l’altezza del corrimano deve raggiungere almeno 90 cm, a par-
tire dai gradini. Questi ultimi hanno una pedata (cioè una profondità) di almeno 30 cm, corrispondenti alla lunghezza media del piede, e un’alzata (cioè la distanza perpendicolare tra le superfici di due gradini consecutivi), che non dovrebbe superare i 15 cm.
SALVASPAZIO - Tra i modelli prefabbricati esistono molte soluzioni salvaspazio. Grazie agli attuali sistemi si possono avere scale di dimensioni molto ridotte anche senza rinunciare alla comodità. Parlando di soluzioni salvaspazio solitamente si pensa ai modelli a chiocciola. E questo grazie alla loro conformazione, in cui i gradini ruotano intorno al palo portante. In questo tipo di scale il diametro esterno minimo è di 130 cm, ma si possono avere anche soluzioni a semicerchio (una variante della chiocciola), di soli 120 cm. Un’altra tipologia è quella alla marinara, generalmente in legno, formata da due montanti e da gradini con pedate molto strette e sfalsate fra loro. Per essere fruibile, la rampa dev’essere larga almeno 60-70 cm. Sono indicate per soppalchi.
Tra le mini scale rientrano anche quelle pieghevoli o retrattili. Sono tuttavia sconsigliate per un utilizzo frequente. ILLUMINAZIONE - Se la scala viene installata in zone poco luminose di giorno e poco illuminate dalla luce generale di notte, occorre dotarla di sistemi di illuminazione appositi. Alcuni modelli di scale prevedono l’installazione di gradini sui quali sono già predisposti led luminosi che li rendono visibili al buio o in penombra. In alternativa, si consiglia di fissare lampade a parete a distanze regolari, in modo da avere un’illuminazione uniforme e regolare su tutta la scala. Un’altra soluzione può essere quella di incassare dei faretti nel muro sopra la scala. Nel caso non si vogliano eseguire lavori murari o se la scala si trova al centro della stanza e lontana da prese di corrente, si possono applicare sulla pedata dei gradini (magari un gradino sì e uno no), dei faretti funzionanti a batteria, da attaccare tramite adesivo sulla superficie del gradino.
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Salute
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GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
I
di Giulia Sapelli
l clima di queste settimane, con gli accumuli di smog che si sono verificati, ha favorito un acuirsi degli attacchi di asma. Allergie, sigarette e smog sono infatti alcuni dei fattori scatenanti l’asma, una malattia che colpisce il 5-7% della popolazione italiana. Ne parliamo con il dottor Giancarlo Bosio, direttore della unità operativa di Pneumologia del Presidio Ospedaliero di Cremona, dove esiste un ambulatorio dedicato che aiuta i pazienti ad affrontare questa problematica.
Dottor Bosio: «In Italia per la numerosità dei casi è considerata un problema sociale»
Asma, una patologia da prendere sul serio
Cosa succede durante un attacco di asma? «Il paziente accusa difficoltà nella respirazione, specialmente in fase espiratoria con tosse insistente. Questi sintomi sono secondari a un’irritazione infiammatoria dei bronchi che di conseguenza si riducono di calibro. Riduzione che determina la difficoltà di passaggio dell’aria nei bronchi stessi e ne caratterizza la sintomatologia. Il paziente con dispnea (difficoltà nella respirazione) è molto sofferente e non riesce a eseguire le comuni attività della vita quotidiana». Da quali fattori dipende l’asma? «L’asma è una malattia molto complessa in cui nel singolo individuo giocano un ruolo parimenti importante sia il corredo genetico sia l’ambiente in cui il soggetto è vissuto. L’ipereattività bronchiale è uno stato di essere dei bronchi che rispondono in modo esagerato ai comuni stimoli mantenendo costantemente irritato ed infiammato il bronco stesso». Quanta gente soffre di questo disturbo? «L’asma è una malattia molto comune e diffusa in tutto il mondo, in Italia per la numerosità dei casi e per i problemi che la malattia stessa determina è considerata un problema sociale e per questo gli asmatici hanno diritto all’esenzione dei ticket sanitari. In Italia il 5-7% della popolazione è affetto da asma.
Maggiore sembra l’incidenza nei bambini e negli anziani. Anche gli atleti possono soffrire di asma e alcuni famosi olimpionici o campioni mondiali sono affetti da questa malattia». Come viene diagnosticata? «La diagnosi è clinica e fisiopatologica, necessita di esami di funzionalità respiratoria in cui si deve dimostrare la chiusura dei bronchi e la reversibilità di questa dopo l’utilizzo di broncodilatatori. Se il paziente al momento dell’esame è asintomatico è necessario studiare la reattività bronchiale e dimostrare l’ipereattività con un test bronco dinamico. Gli esami sono di facile esecuzione, ma necessitano di collaborazione da parte del paziente per una buona riuscita dell’esame stesso».
a cura della dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate, test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio
Come si cura? È possibile guarirla? «L’asma è un’importante patologia a livello mondiale e per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha fatto e tiene aggiornate specifiche linee guida terapeutiche. L’educazione e gli stili di vita influenzano l’evoluzione clinica della malattia, è dunque fondamentale affrontare e rimuovere tutte le circostanze scatenanti (inquinamento, fumo ecc.)». E i farmaci? «Ci sono molti farmaci capaci di incidere in modo significativo sui sintomi e sull’evoluzione della malattia come il cortisone e i broncodilatatori, di cui bisogna farne un uso più che mai corretto. Sono ora in fase di sperimentazione nuovi farmaci quali gli anticorpi anti IgE, farmaci specifici contro gli eosinofili,
contro l’interleuchina 5. Infine anche il possibile approccio con la termoplastica bronchiale ad una terapia fisica dei bronchi stessi. La ricerca, in questo campo, sta facendo passi veramente da gigante e siamo in attesa di una pratica e comune applicazione di queste nuove armi, ora ancora in fase di studio». Può essere pericolosa? «Purtroppo di asma si continua a morire e questo capita anche ai giovani. Una corretta applicazione delle linee guida internazionali assieme ad un’educazione del paziente asmatico dovrebbe ridurre drasticamente questa eventualità. Nella nostra Azienda è attivo un ambulatorio specificatamente dedicato a cui i pazienti possono rivolgersi per ottenere risposte adeguate ed in linea con gli indirizzi internazionali».
Ospedale a misura di donna: 3 bollini rosa per Cremona e 2 per Oglio Po
QUALCHE CONSIGLIO PER COMINCIARE LA DIETA Mi chiamo Francesca, ho 32 anni sono alta 1,54 e peso 57 kg. Vorrei perdere 7 kg, ma non riesco e volevo chiederle se era possibile farmi uno schema di quello che posso mangiare perchè non riesco a costruire un piano alimentare. E' difficile dare delle indicazioni senza conoscere le sue abitudini. Quello che posso fare, è darle qualche consiglio generico, che spero comunque la possa aiutare per cominciare. E' importante fare colazione e inserire uno spuntino a metà mattino e a metà pomeriggio, magari a base di frutta fresca di stagione o di yogurt, per evitare di arrivare troppo affamate a pranzo e a cena. A pranzo e a cena è sempre presente un contorno di verdura? Una porzione di verdura-ortaggi permette una maggiore sazietà. Ha un occhio attento per i condimenti? Si ricordi che un cucchiaio di olio apporta c.a 90 kcal e dunque basta veramente poco per assumere calorie in eccedenza. Dovrebbe utilizzare non più di un cucchiaio da minestra di olio a pasto. Faccia attenzione anche alle modalità di cottura degli alimenti evitando fritti, stracotti, umidi ecc. In genere si consiglia di consumare a pranzo un primo piatto condito in modo semplice e verdura, a cena invece un secondo sempre con verdura. Fa attività fisica tutti giorni almeno 20-30 minuti? E' preferibile uno stile di vita attivo con una modica attività quotidiana piuttosto che trascorrere il fine settimana a fare intensa attività. Ricordi infine di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno anche fuori pasto, magari portando con sè una bottiglietta. La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it • oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134 La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988 GADESCO PIEVE DELMONA: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0372-803801 CREMA SPAZIO BENESSERE VIA CASTELLO 12. Cel 366-4759134 MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134
Il 2015 per l'Azienda ospedaliera di Cremona è finito in bellezza, con l'assegnazione di bollini rosa sia al presidio di Cremona che all'Oglio Po In particolare, l'Ospedale di Cremona conferma il massimo punteggio (tre bollini), mentre 2 sono stati assegnati al nosocomio casalasco. Per il biennio 20162017 sono 249 gli ospedali premiati: 82 – tra cui Cremona - hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 127 - compreso Oglio Po - due bollini e 40 un bollino. Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali: la presenza di servizi rivolti alla popolazione femminile; l’appropriatezza dei percorsi diagnosticoterapeutici, a garanzia di un approccio alla patologia in relazione alle esigenze della donna e offerta di prestazioni aggiuntive legate all’accoglienza in ospedale e alla presa in carico della paziente, come la teleme-
dicina; la mediazione culturale e il servizio di assistenza sociale. Diverse le novità della nuova edizione del Bando 2016-2017: è stata introdotta una sezione dedicata alla prevenzione oncologica, al fine di valutare i servizi offerti dagli ospedali per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche di interesse femminile, mentre nell’ambito della ginecologia e ostetricia è stato inserito un focus sui temi dell’Interruzione Volontaria di Gravidanza, della contraccezione e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, problematiche di importante attualità riguardanti la salute della donna in età fertile. Infine, per quanto concerne la neurologia, sono state aggiunte domande sui servizi dedicati alla malattia di Parkinson e all’ictus, in quanto patologie che necessitano di percorsi diagnostico-terapeutici e di follow-up altamente specializzati.
Lettere & Opinioni
Sabato 9 Gennaio 2016
Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it
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cordoglio
Le morti di parto mi hanno veramente colpito Egregio direttore, siamo nel terzo millennio e sentendo queste tragedie umane, rimango attonito, incredulo, senza parole. Quelle vite umane, 3-4 casi di morte per parto (prematuro) o che dir si voglia, nell’arco di dieci giorni nel nostro “Bel Paese” sono troppe, non ci sto! E qui prendo il caso della povera mamma trentenne di Rezzato, interland alle porte di Brescia. Giovanna, all’ottavo mese di gravidanza, che portava in grembo Camilla, questo era il suo nome predestinato. Il 30 dicembre, ricoverata d’urgenza nel nosocomio cittadino, non c’è la fatta. La notte è morta, già col feto della sua bambina che portava in grembo morta. L’aveva da poco “preceduta” in cielo. Quando i medici sono intervenuti, praticando il parto “cesareo”, la povera mamma spirava (come Dio sulla croce). Voglio credere e sperare che i medici abbiano fatto il possibile, il proprio dovere. Sono esseri umani come noi. La povera mamma stava male, continuava a mandare sms al marito dicendo che stava male, che si sentiva trascurata. Ma la cosa strana, che non mi quadra, nessuno me ne voglia, la disgrazia, la morte di due esseri umani, per l’ennesima volta è accaduta la notte. Personale ridotto? E in genere assistenza a chiamata, col famoso campanello? Ora la Magistratura indaga, la controparte sicuramente dirà che sono sorte complicazioni. Abbiamo un ministro della Salute che è stata messa lì per caso, che risponde al nome di Lorenzin. Tutto fuorché esperta in sanità!. Però la stessa ministra citata a tagliato di parecchio la sanità. Accorpamento di presidi ospedalieri (di tre, uno!). Taglio dei farmaci, anche i famosi salva vita, ect ect. Taglio dello stipendio ai medici (lo sciopero fatto ne lo conferma). Questo succede solo in Italia, come mai negli altri Paesi no? Tutto questo la dice lunga. A mio modesto avviso, l’unico ministero dove non bisogna assolutamente tagliare è la Sanità. Anzi, va potenziato se è possibile. La vita di ogni essere umano è una sola e va tutelata esalvaguardata il più possibile, con tutte le nostre forze e i mezzi a disposizione. Sono, come detto in precedenza, affranto, ammutolito! Sentite condoglianze al marito, ai figli e a tutti i famigliari. Sicuramente da lassù due nuovi angeli, veglieranno su noi. Andrea Delindati Cremona ***
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protesta
Pensioni in ritardo: l’Inps doveva darne comunicazione Egregio direttore, si comincia sempre così, in modoinquietante! Senza comunicazione alcuna ai diretti interessati, l’Inps ha deciso di applicare la normativa contenuta nella Legge 109 del luglio scorso. Di conseguenza le Poste i soldi ai pensionati li hanno dati lunedì, mentre le banche li hanno messi a disposizione solo il 5 gennaio 2016. Cinque giorni dall’inizio del mese. Può darsi che per la maggioranza delle persone non sia stato un problema insormontabile, può però essere un disagio notevole per chi aspettava soltanto i soldi della pensione per sopravvivere e onorare i propri impegni. Nella sostanza, i pensionati sono stati defraudati per 4-5 giorni delle loro spettanze. Nella forma riteniamo molto scorretto che l’Inps non abbia provveduto per tempo a darne comunicazione. Dicono, o almeno così sembra, che ne abbiano dato comunicazione sui giornali ed in televisione. Io comincio ad avere una veneranda età, 60 anni, ma non mi sembra di essere rimbambito! Però queste notizie non le ho potute leggere e tanto meno sentirle in televisione. Al con-
FOCUS
Pagamento del canone Rai: troppi gli interrogativi
Signor direttore, il sito della Rai, dopo essere stato off line per alcuni giorni, è tornato visibile, ma ancora nessuno ha chiarito se chi non ha bolletta della luce intestata nell’abitazione di residenza, deve o meno pagare il canone Rai entro il 31 gennaio 2016. La rateizzazione del canone, con pagamento della prima rata a luglio, è infatti prevista solo per chi ha intestata la bolletta della luce nell’abitazione di residenza. E tutti gli altri? Già, perchè la legge di stabilità non ha abrogato l’art. 5 del regio decreto 246 del 1938, che prevede che il termine per il pagamento del canone annuale è il 31 gennaio di ogni anno. Entro quando dovrà pagare chi ha una tv e una bolletta intestata, ma non ha residenza in quel luogo? E chi ha la tv nella propria abitazione di residenza, ma la bolletta è intestata ad altra persona? E chi convive con altri (studenti fuori sede, conviventi, coinquilini, badanti, colf)? La domanda non è da poco, perchè il 31 gennaio è quasi arrivato. Il sito internet della Rai dedicato al canone è tornato on line, ma non dà alcuna informazione in merito, né ci sono state finora informazioni ufficiali da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze o dell’Agenzia delle Entrate. Possibile che nessuno se ne sia accorto? In tanti ci contattano per porci queste domande e ad oggi l’unica risposta che possiamo dare è: “Se ha una tv in casa, ma non ha la bolletta della luce intestata o non ha residenza anagrafica lì, dovrà pagare il canone con bollettino postale entro il 31 gennaio”. Questa la nostra interpretazione della situazione attuale, ma occorrerebbe che a fornire chiarimenti siano gli organi istituzionali cui questa attività compete: Agenzia delle Entrate e ministero delle Finanze. Ci saremmo aspettati che il sito della Rai, una volta tornato on line, avrebbe chiarito questi dubbi. Invece nulla, è decisamente più povero di informazioni di prima e contiene solo brevi riassunti della Legge di Stabilità. Ma conoscendo la Rai e le tecniche illegittime per far cassa con il canone adottate finora, non dovremmo stupirci: visita a domicilio di funzionari Rai che chiedono una firma su un cedolino per ricevuta, quando poi in realtà quella firma non è per trario degli slogan-proclami di questo Governo presieduto da Renzi, che riesce a monopolizzare le reti nazionali, a nostre spese. Ora, addirittura, si è prostituito a Marchionne, esaltando le qualità dell’azienda da lui diretta. Peccato che abbia trasferito la sede legale ad Amsterdam per evidenti benefici fiscali. Allo scopo esistono anche le Caymans, perchè no? Gianni, in questo momento, si starà rivoltando nella tomba. Massimo Pelizzoni Gussola ***
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crema
Morosità alla mensa scolastica: Galmozzi non sa cosa fare Signor direttore, poche settimane fa, il Movimento 5 Stelle Cremasco ha denunciato lo scandalo della gestione del servizio mensa, prorogato senza alcun bando da più di 5 anni con insoluti per 116mila euro. L’assessore Galmozzi ha risposto che, nella pratica, tutti gli insoluti sono di persone che non arrivano a fine mese e quindi non si può fare nulla. Ha anche accusato M5S di voler togliere il pasto ai bambini, probabilmente per nascondere la propria incapacità nell’affrontare il problema. Puntualmente, i dati relativi all’anno scolastico 2014-2015 lo smentiscono: a fronte di un insoluto totale di 116mila euro, i Servizi sociali intervengono per solo 19mila, meno del 20%! Questo significa che ci sono diverse persone che, nonostante i solleciti, non pagano il servizio mensa e sono sconosciute ai Servizi sociali, a dispetto di quanto dice Galmozzi. E’ inaccettabile che ogni volta che il Movimento 5 Stelle tenti di indagare cosa non va in un servizio comunale, le vecchie ideologie del passato tornino a galla paventando incontrollabili disastri sociali, invece che pensare a come non sprecare i nostri soldi, sempre che ne siano capaci. Questo è il buonismo tipico che l’amministrazione applica nei casi di morosità, ad esempio le case popolari, buonismo che fa sì che tutti i cittadini onesti paghino anche per chi fa il furbo! Ci piacerebbe sapere cosa faccia l’assessore Galmozzi per risolvere tali problemi, visto
ricevuta, ma una vera e propria dichiarazione in cui si ammette di avere una Tv, invio postale annuale del cedolino per il pagamento del canone-imposta a tutti, possessori di tv e non, richiesta di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (quando ancora non era in vigore) a chi risponde alle richieste a mezzo posta dicendo che non ha una tv, dopo una richiesta di suggellamento (ora non più possibile), richiesta illegittima di compilazione di moduli contenenti dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui chi firma autorizzerebbe addirittura la Guardia di Finanza ad entrare in casa propria a svolgere controlli, un’autorizzazione del tutto inefficace e inutile che ha l’unico scopo di impaurire l’utente. Perchè tutto tace? Quali sono gli scenari possibili? Scenario 1: l’Agenzia delle Entrate farà arrivare a tutti il canone Rai in bolletta, anche a chi non ha i requisiti previsti dalla legge (intestazione della bolletta elettrica nel luogo di residenza). La potremmo definire la tecnica “asso pigliatutto”. Si tratterebbe di una richiesta chiaramente non legittima, che costringerebbe il contribuente che non ha una tv ad attivarsi aprendo un contenzioso tributario o chiedendo lo sgravio in autotutela. La conseguenza sarebbe un ulteriore ingolfamento burocratico e della giustizia tributaria. Scenario 2: il canone arriverà in bolletta solo a chi ha i requisiti. Tutti gli altri, che non hanno pagato entro il 31 gennaio a causa della assenza di informazioni chiare da parte delle istituzioni (è della sfavillante e martellante pubblicità degli anni passati con ricchi premi e cotillon per chi pagava l’imposta...), saranno considerati evasori e pagheranno le sanzioni dovute per il ritardo o l'omesso pagamento. Scenario 3: verrà richiesta a tutti (intestatari di bolletta e non) una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui si dichiara di non avere la tv per non pagare il canone. La nostra è una fantasiosa ipotesi e nemmeno la Rai arriverebbe a tanto. La questione però resta e il 31 gennaio 2016 è alle porte. Per questo motivo chiediamo all’Agenzia delle Entrate e al ministero dell’Economia e delle Finanze chiarimenti urgenti. Aduc
che non solo non è in grado di recuperare i mancati pagamenti, ma ha appena rinnovato per l’ennesima volta il contratto (vecchio 12 anni) con la Sodexo fino ad agosto 2016, rimangiandosi penosamente quanto detto meno di un mese fa, vale a dire che a marzo-aprile sarebbero stati pronti i documenti per il tanto atteso bando. L’assessore Galmozzi pensa di affrontare seriamente il tema del servizio mensa, sempre che ne sia capace, o continuerà a nascondersi ridicolmente dietro un dito? Movimento 5 Stelle Cremasco ***
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segnalazione
Certi prezzi dei prodotti di consumo sono davvero improponibili Signor direttore, Gussola ha circa 3000 abitanti di cui il 30% formato da anziani e pensionati che vivono di una pensione alquanto ridicola. E non hanno spesso la possibilità di muoversi fuori dal paese per fare acquisti e si devono rivolgere ai negozi vicini, quelli rionali. Pazienza il negozietto gestito dai piccoli esercenti, ma ne esiste uno qui a Gussola che applica prezzi veramente ingiustificati ed ora voglio spiegarmi meglio. Mi reco casualmente alla Coop alimentari del mio paese per la classica dimenticanza dell’ultimo minuto (nei giorni di festa può capitare). E cosa scopro? Arance gialle di colore “Maria fredda”, come si usa dire dalle nostre parti, in vendita al prezzo di euro 2,59 al chilo (in offerta, secondo loro), panettone-pandoro (offerta del giorno) al prezzo di euro 4,58. Cavolo, che offerta! Ora, se rapportato alle lire, ci troviamo a comprare prodotti come le arance a 5mila lire al chilo e panettoni-pandoro a 9mila lire a confezione. Prezzi improponibili quando imperversava la lira e pensioni e stipendi avevano un loro potere d’acquisto. Avete presente la pubblicità proposta dalla Coop? “La Coop sei tu” inteso come pensionato, stipendiato, ecc... Ma il controllo sui prezzi, per evitare lo sfruttamento commerciale di queste persone, chi lo deve fare? E soprattutto: viene fatto? A me non sembra. Allora mi pongo una domanda: non è che chi ci amministra se ne frega, per-
ché tanto loro riescono a sbarcare il lunario con i benefici che noi, poveri umani tartassati con balzelli sempre più insostenibili, serviamo su un piatto d’argento (ed io pago). Come lo serviamo ai dirigenti di queste cooperative che se ne fregano dei bisogni della gente. L’importante è far finta di dare un buon servizio e portare a casa un ottimo stipendio, a danno dei numerosi pensionati e qui mi ripeto, che faticano ad arrivare a fine mese. Ed intanto, in Sicilia, distruggono quotidianamente tonnellate di arance. Lettera firmata Gussola ***
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presa di posizione
Con mio figlio non mi comporterò mai come i politici fanno con noi italiani Egregio direttore, come oramai è usanza, alla fine di ogni anno il capo del Governo e quello dello Stato aprono la pergamena per leggere alla popolazione un consuntivo annuo per spiegare in poche parole, che tutte le nefandezze e tutte le malefatte accadute (vuoi per colpa di oolitici e dei loro affiliati) non sono da addebitarsi alle loro figure istituzionali. Oramai siamo abituati a simili discorsi, che nel loro contenuto, mai si discostano dalle preghiere e dall’esortazione a tutti a stare uniti per far procedere questa “carriola” che è il nostro Paese! Quest’anno, non l’ho voluto sentire, perché purtroppo ho degli esempi di altri Paesi che meglio operano, in modo particolare per mezzo dei rappresentanti del popolo e non parlo di chissà quale mondo. Vorrei dire ai signori Renzi e Mattarella che nel Paese della porta accanto, overossia nella minuscola Svizzera, ciò che a noi pare veramente insolito, da loro è regola e modo di vivere: da anni sindaci, assessori e consiglieri comunali sono tenuti ad usare per i viaggi di lavoro il “car pooling” o il “car sharing”, cioè i sistemi di condivisione delle auto. Perché uso questo termine di paragone? Perché carissimi miei reggenti, l’esempio dovrebbe essere dato dall’alto, addirittura nella minuscola nazione accanto, per i brevissimi spostamenti esiste un bel parco biciclette! Ciò che è
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accaduto, a causa dell’austerità per i nostri vicini, mi parrebbe quantomeno ovvio ed opportuno che fosse accaduto anche per i nostri spocchiosi, arroganti ed esosi (per non usare altri termini) politici. Richiamo ancora una volta questo semplicicssimo fatto, in quanto ora tutti i Comuni cercano delle soluzioni per l’inquinamento: ci state avvelenando e non accettiamo scuse di sorta anche perché nessuno (prima, seconda, terza, quarta o quinta Repubblica), si è mai preso la briga di voler risolvere tale problematica. Adesso, Cari presidenti, comprendete perché mi voglio mettere i tappi di cera? Voi che siete talemente abituati ad andare allo stadio o a far compere con miglaia e migliaia di "uto blu! Sono stanco di paroloni e false promesse, basta. Mi sono sentito, invece, fortemente motivato a fare il discorso di fine anno a mio figlio, spiegandogli che non mi comporterò mai come il mio Stato, anche fosse l'ultima cosa che cercherò di fare come buon padre: stargli sempre accanto, aiutarlo sempre, consigliarlo e dargli delle certezze e non favole come oramai è triste abitudine dei nostri politici. Ivan Loris Davò Spinadesco ***
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quesito
Perché non si cerca di recuperare il Tribunale e la Procura di Crema? Egregio direttore, Bonaldi e il PD - nel male - sono coerenti con se stessi, fanno tutto fuorché tentare di recuperare a Crema e all’Area Omogenea cremasca il proprio Tribunale e la propria Procura della Repubblica. Operazione fattibile solo finché l’immobile resta privo di una nuova destinazione, come ora, pare per poco, ahimè. Operazione giustificabilissima, considerato anche il grido di dolore del Procuratore della Repubblica di Cremona, per le carenze di organico, ma io aggiungerei considerati anche le inefficienze, i ritardi nell’erogare il servizio Giustizia, i mancati risparmi, figlie tutte di un accorpamento che si è tradotto in disservizio per tutto il territorio della ex provincia di Cremona. Complimenti a Pizzetti, a Bonaldi e al PD, che esprime, per altro, il premier e il Mministro della Giustizia Andrea Orlando e, potendo agire, non lo fa, perché Pizzetti non vuole! Antonio Agazzi Capo Gruppo di “Servire il cittadino” in Comune a Crema
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spino d’adda
Un automezzo per aiutare anziani, malati e disabili Egregio direttore, ci tenevo a comunicare che amministrazione comunale e Solidarietà, nelle persone del sottoscritto e del presidente Luigi Passarella, rinsaldano la proficua collaborazione di questi anni, rinnovando i rispettivi impegni, nel reciproco rispetto di ruoli diversi e complementari, al servizio dei cittadini. Con questa convenzione viene ceduto in comodato un automezzo da destinarsi esclusivamente in accordo coi Servizi sociali per il trasporto di persone anziane, disabili, malate, fragili. In questo modo l’associazione avrà a disposizione tre autovetture utili per soddisfare le numerose esigenze; il mezzo godrà poi di puntuale manutenzione senza costi per la collettività, rimanendo a carico del Comune la sola assicurazione del mezzo. Continua così la sinergia tra pubblico e privato sociale che tanto bene fa a Spino d’Adda. Doveroso il ringraziamento a tutte le associazioni, e a tutti i volontari, in particolare a quelli, tantissimi, che si spendono nel silenzio lontano dai riflettori, in particolare, in questo caso, al generoso Luigi e ai suoi autisti. Paolo Riccaboni Sindaco di Spino d’Adda
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
SABATO 9 GENNAIO DOMENICA 10 GENNAIO
LUNEDI’ 11 GENNAIO
MARTEDI’ 12 GENNAIO
MERCOLEDI’ 13 GENNAIO
Cultura&Spettacoli Un successo la mostra di Linus
end del 3 gennaio. Mancando poche ore alla conclusione della mostra (che si chiude domani), l’organizzazione ha deciso di vendere a prezzo scontato gli ultimi articoli da collezione rimasti presso il book shop.
La mostra dedicata ai cinquant’anni della rivista Linus, allestita a Cremona nelle due sedi di Palazzo del Comune e Museo di Storia Naturale, taglierà il traguardo dei duemila visitatori. Erano, infatti, 1.901 le presenze registrate sino al week
Da ieri è possibile sottoscrivere gli abbonamenti, mentre i singoli biglietti sono disponibili dal 16 gennaio
Stagione di danza di grande prestigio
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dalla redazione
a ieri sono in vendita gli abbonamento per la nuova stagione di Danza del Ponchielli (gli abbonati del 2015 potranno esercitare il diritto di prelazione), mentre i biglietti per i singoli balletti andranno in vendita da sabato 16 gennaio. Quello del 2016 è un cartellone di prestigio che ospiterà dalle più importanti compagnie italiane, ai grandi interpreti internazionali con prime italiane, ma non mancheranno anche i nuovi talenti e compagnie emergenti. Si parte venerdì 5 febbraio (alle ore 20.30), con la Compagnia Zappalà Danza che presenterà “La nona” (dal caos, al corpo), con la coreografia e la regia Roberto Zappalà, su musica di Ludwig Van Beethoven, sinfonia n. 9 op. 125 di Franz Liszt (nella trascrizione per due pianoforti). Pianisti Luca Ballerini, Stefania Cafaro, controtenore Riccardo Angelo Strano. Sul palco i danzatori Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Marco Mantovani, Sonia Mingo, Gaetano Montacasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferre, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan e Valeria Zampardi. Venerdi 19 febbraio (sempre alle 20.30) sarà la volta della Compagnia Naturalis Labor che proporrà
Convegno “Le Vernici in liuteria”
Il balletto “La nona” sul palcoscenico
I protagonisti di “Ieri è un altro giorno!”
Quattro spettacoli per la “Grande età”
“Romeo y Julieta tango”, che porterà in scena il dramma shakespeariano, il dualismo maschile-femminile, lo scontro tra le due famiglie Capuleti e Montecchi e lo racconta attraverso il linguaggio della danza e del tango. Il tango, infatti, porta con sè le contraddizioni del rapporto uomo-donna. Il tango rappresen-
Dopo il notevole successo e la grande partecipazione di pubblico dello scorso anno, dell’analogo convegno tenutosi il 30 maggio - data di nascita del maestro Simone Fernando Sacconi - nella sala Puerari del Museo Civico Ala Ponzone Cimino in Palazzo Affaitati, con la presen-
Esposte le opere dedicate allo sport
Fino al 24 gennaio, presso l’Ex Teatro di Quinzano d’Oglio, si tiene la rassegna “Sport, arte e valori”, dedicata alla raffigurazione di discipline sportive e alle implicazioni educative che esse sottendono. «Il ricorso a opere plastiche - spiega il curatore Simone Fappanni risulta estremamente importante in quanto consente di sviluppare un’analisi capace di offrire piste di ricerca, approfondimento e discussione, sia in una dimensione personale che di gruppo». Una visita all’allestimento, che comprende una quarantina di pezzi, fra dipinti, grafiche, disegni e sculture, consente di cogliere analogie, differenze e prossimità fra le discipline sportive. Durante il vernissage è stato presentato anche il volume “Pedagogia dello sport e iconografia” di Fappanni, pubblicato dall’Immaginaria editrice. Prendendo le mosse da celebri opere d’arte che rappresentano esemplarmente lo spirito di fondo che anima lo sport, l’autore propone riflessioni educative riguardanti possibilità, limiti e aspetti particolarmente critici di una didattica in cui l’attività fisico-motoria si configura come parte fondante, e non solo accessoria o marginale, di un percorso formativo sempre in divenire. In questo senso, il ricorso alle immagini di grandi maestri delle cosiddette Beaux-Arts risulta estremamente importante in quanto consente di sviluppare un’analisi capace di offrire piste di ricerca, approfondimento e discussione, sia in una dimensione personale che di gruppo. Le opere in mostra sono state reperite nell’ambito del progetto “Sport e arte contemporanea”. Ne sono protagonisti gli artisti: Roberto Dellanoce, Ernesto Roversi, Cristina Patti. Valerio Betta, Mario Tambalotti, Cristina Alletto, Maria Puggioni, Marisa Foresti, Stefano Cozzaglio, Serenella Bellini, Luigi Dainesi, Christian Visbal, Floriana Melzani, Marisa Bellini, Cornelia Calzavacca Franzini, Romana Romeo, Isabella Ditaranto, Roberto Fontana, Miki Canzi, Franco Soresina, Giuseppe Torresani, Franca De Ponti, Nicoletta Reinach Astori, Tiziana Zini, Stefano Mammoliti, Elena Saliani, Angelo Cauzzi, Emanuela Fera, Primo Paolo Mainardi, Giorgio Carletti e Alberto Besson.
ta, nell’immaginario collettivo, l’amore totale, l’abbandono totale della donna all’interno dell’abbraccio dell’uomo. Da qui la voglia di raccontare la storia dei due innamorati con il tango. Uno spettacolo di grande appeal, raffinato e coinvolgente, che vede in scena dodici straordinari interpreti accompa-
za dei maestri liutai Igor Moroder e Gabriele Carletti, il 23 gennaio si terrà a Cremona, presso l’Academia Cremonensis in via Platina 66, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18, il 2° convegno “Le Vernici in liuteria” che vedrà come relatori i maestri liutai Luca Primon di Milano, Davide
gnati dall’ensemble musicale Tango Spleen Cuarteto. Coreografie e regia di Luciano Padovani su musiche di Astor Piazzolla, Mariano Speranza, Miguel Calò, Mariano Mores, Quartango, Max Richter, Rachel’s, Giovanni Sollima, Henry Purcell, Johann Paul von Westhoff, eseguite dal vivo da Tango Spleen Cuarteto.
Sora di Cremona, Edo Sartori di Schio, Giovanni Berchicci di Chivasso e Claudio Rampini di Tivoli, fondatore del Portale del violino. Visto il notevole numero di prenotazioni prevenute da tutta Italia, non vi sono più posti disponibili ed è prevista pertanto la diretta streaming.
Anche quest’anno il Teatro Ponchielli dedica quattro appuntamenti pomeridiani al pubblico della “Grande età”, alternando nella sua programmazione commedia brillante, operetta e danza per un pomeriggio spensierato e allegro. I biglietti per i singoli spettacoli sono in vendita da giovedì presso la biglietteria del Teatro Ponchielli. Il primo appuntamento è per venerdì 22 gennaio (ore 15.30 e 20.30) con “3 donne in cerca di guai” di Jean Marie Chevret, adattamento di Mario Scaletta. Sul palco Corinne Clery, Barbara Bouchet e Iva Zanicchi. Martedì 2 febbraio (ore 15) la Compagnia Corrado Abbati porterà in scena “My fair lady”. Lunedì 7 marzo (sempre alle 15) il Coordinamento Danza Cremona proporrà «Non dimenticar. Quando la radio suonava…”, uno spettacolo sulle indimenticabili musiche che passava la radio negli anni ’30 e ’40. Canzoni che non si sono mai perse nel tempo, uno swing spensierato e gioioso, caratteristico di quell’epoca, che tutt’oggi continua a risuonare nelle nostre orecchie in concerti, spettacoli teatrali, alla tv o alla radio… Infine, giovedi 7 aprile (alle 15), Gianluca Ramazzotti, Antonio Cornacchione E Milena Miconi saranno protagonisti in “Ieri è un altro giorno!”, di Silvain Meyniac e Jean Francois Cros, con la partecipazione di Antonio Conte e con Alessandro Sampaoli.
“Il testamento di Maria” al Teatro San Domenico Stasera alle 21 torna la prosa: sul palco Michela Cescon per la regia di Marco Tullio Giordana
Stasera alle 21, torna la prosa al Teatro San Domenico. Sil palco “Il testamento di Maria”, con Michela Cescon per la regia di Marco Tullio Giordana. Dopo il grande successo di “The Coast of utopia”, prodotto dal Teatro Stabile di Torino nella stagione 20112012, si riforma la coppia artistica composta da Marco Tullio Giordana, che da tempo affianca alle regie cinematografiche quelle di prosa e dalla pluripremiata attrice Michela Cescon. L’incontro avviene attraverso le parole di Colm Tóibín, uno dei maggiori scrittori irlandesi contemporanei, con un passato nell’Ira e un presente di impegno per i diritti gay, che riscrive in questo breve e intenso romanzo il rapporto fra Maria e suo figlio, nei giorni della predicazione alle folle e poi in quelli drammatici della condanna e della crocifissione. E’ la madre stessa che parla, che ricorda, cercando di accettare il destino atroce che ha colpito il giovane amatissimo figlio e lei stessa. Una Passione in cui la figura di Maria è solo e fortemente umana, lontana dall’agiografia cattolica che la vede dolente e consapevole del grande piano di salvezza di cui il figlio di
Michela Cescon in scena
Dio si è reso protagonista. Scrive Michela Cescon: «Nel progetto di Stoppard ho dovuto rinunciare a stare in scena perché la cura che mi richiedeva la produzione era tanta e impegnativa. Abbiamo cominciato a cercare un testo che avesse quindi un ruolo per me, certi di voler affrontare nuovamente un lavoro sul contemporaneo, ma che avesse sempre le stesse altez-
ze dei classici. Quando ho letto “The Testament of Mary ”di Tóibín ho capito subito che era il testo giusto, mi sono commossa, mi sono sentita avvolta e, chiuso il libro, la mia immagine di Maria non è più stata la stessa. Ho sentito profondamente il tema madre e figlio, come lo narra lo scrittore, dove la personalità, il talento e il forte destino di un ragazzo risultano dolorosa-
I vincitori del Fatf intervistati dalla Rai
Il Franco Agostino Teatro Festival è approdato, con i vincitori della XVII Rassegna concorso sul palco di uno dei teatri più importanti d’Europa, il Piccolo di Milano e per l’occasione anche la Rai ha dedicato spazio ai giovanissimi attori provenienti da Crema, Novara, Lucca e Genova, seguendo per un intero pomeriggio le prove dei sette spettacoli in programma per la serata. Numerose sono state le interviste ai giovani protagonisti del palco che, emozionati, hanno manifestato il loro entusiasmo per una così bella opportunità. «Esibirsi sul palcoscenico di
uno dei teatri più belli del mondo ha legittimato il lavoro dei ragazzi, spingendoli a impegnarsi notevolmente grazie anche alla collaborazione di operatori teatrali professionisti», ha dichiarato ai microfoni del Tgr la presidente del Fatf, Gloria Angelotti, accompagnata dalle parole di Andrea Barbato – responsabile eventi speciali del Piccolo Teatro – che ha affermato come il Franco Agostino Teatro Festival si configuri come una vera eccellenza nel panorama del mondo teatrale italiano, conferma derivata anche dal sold out della serata.
mente incomprensibili e inaccettabili da una madre, perché troppo piena di paura e di amore. Sono certa che diretta dal tocco chiaro ed elegante di Giordana arriverò a “pronunciare” queste parole cariche di tenerezza e di rabbia facendo diventare per me e per gli spettatori Il Testamento di Maria un’esperienza importante e che ci riguarda personalmente».
SPORT
lo lettere@ilpiccologiornale.it
E' stata ufficializzata la programmazione su Rai Pomì: due Sport del girone di ritorno della serie A1 femminile. Il appuntamento è fissato per sabato 16 gennaio, dirette tv primo con l’interessante anticipo tra Bergamo e Conegliano. sulla Rai Ricordiamo che sono previsti due turni infrasettimanali: VOLLEY A1
Responsabile FABIO VARESI
il 3 febbraio e il 2 marzo, mentre il campionato si fermerà nel week end del 19-20 marzo per consentire lo svolgimento delle finali di Coppa Italia. Due gli appuntamenti televisivi per la Pomì: sabato 13 febbraio (ore 20.45) a Novara e sabato 26 marzo (ore 18) a Firenze.
Pomì, la Piccinini tornerà a Vicenza
La formazione rosa ha terminato al terzo posto il Trofeo Mimmo Fusco. Dopo il ko con Montichiari, ha battuto Busto
VOLLEY A1 Buone notizie per Barbolini, che alla ripresa del campionato ritroverà la schiacciatrice
S
dalla redazione
i tratta solo di un torneo amichevole (intitolato a Mimmo Fusco) per restare in forma in vista della ripresa del campionato, affrontato oltretutto con importanti defezioni, ma perdere non piace a nessuno e le campionesse d’Italia non fanno accezione. Alla fine, le ragazze di Barbolini hanno concluso il quadrangolare al terzo posto. Dopo la sconfitta per 3-1 (25-20, 25-15, 24-26, 25-14) in semifinale con Montichiari, in palla e molto determinato, le rosa sono imposte ieri al tie break nella finalina contro Busto Arsizio. Una battaglia di cinque set che è servita ad entrare subito in clima campionato, che ricordiamo riprende il 17 gennaio con l’abbordabile trasferta di Vicenza. Ieri la Pomì era avanti di due set e dopo la rimonta della squadra di casa, ha vinto 15-12 nel decisivo 5º set. Dicevamo delle assenze, davvero pesanti in casa Pomì, visto che mancavano la tedesca Kozuch e l’americana Gibbemeyer, impegnate con le rispettive nazionali nei tornei di qualificazione olimpica, oltre alla Piccinini. Alla tedesca è andata male, visto che le teutoniche hanno fallito l’approdo in semifinale ad Ankara, malgrado due successi in tre partite. La Gibbemeyer, invece, non è stata inserita tra le giocatrici da schierare Cresce l’attesa olimpica anche nel canottaggio azzurro, che intensificherà le selezioni per scegliere gli atleti che andranno a Rio. A tal proposito la TRio, acronimo che significa tre gare per Rio 2016, invece di essere disputata in due appuntamenti, come avvenuto nel triennio appena concluso, quest’anno vedrà aggiungersene un terzo. Come si legge su canottaggio.org «ovviamente, per ragioni di calendario agonistico, il terzo appuntamento con la regata di “alta qualificazione” non può coincidere con un evento nazionale ed ecco spuntare il periodo invernale che coincide, invece, col mese di febbraio. La prima TRio 2016 dell’anno si svolgerà, infatti, sempre a Piediluco, da venerdì 5 a domenica 7 febbraio con la consueta formula delle tre gare a testa con relative qualificazioni e finali, alle quale parteciperanno sicuramente Giacomo Gentili e Valentina Rodini. Insomma, il classico tour de force selettivo che, di fatto, è la TRio 2016. Una regata riservata a tutti gli atleti del Gruppo Olimpico, o che aspirano a entravi, che terminerà la sua “vita” con le tre mani-
14ª GIORNATA (17-01 h 18)
Conegliano-Busto Arsizio Firenze-Modena Novara-Bolzano Piacenza-Bergamo Scandicci-Novara Vicenza-Casalmaggiore Riposa: Club Italia
15ª GIORNATA (24-01 h 18)
Bolzano-Busto Arsizio Casalmaggiore-Bergamo Conegliano-Vicenza Club Italia-Novara Modena-Montichiari Piacenza-Firenze Riposa: Scandicci
CLASSIFICA
Conegliano Casalmaggiore Novara Piacenza Modena Bergamo Scandicci Montichiari Busto Arsizio Club Italia Vicenza Bolzano Firenze
dal ct Kiraly, anche se è rimasta a disposizione del tecnico americano. Sempre in tema di qualificazione olimpica, la giovane Italia di Bonitta, dopo aver faticosamente centrato il pass per le semifinali grazie al successo sulla Polonia, ha ceduto di schianto contro le olandesi (3-0) ed ora deve per forza vincere la finalina di oggi (contro la Turchia, battuta dalla Russia), per guadagnarsi almeno l’accesso al torneo in Giappone (in pro-
Francesca Piccinini in azione (foto Giada Passamonti)
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gramma tra maggio e giugno), che assegnerà gli ultimi posti per Rio. PICCININI OK Tornando alla Pomì, buone notizie arrivano dall’infermeria: Francesca Piccinini riprende, infatti, ad allenarsi regolarmente. Nelle ultime partite del girone d’andata del campionato, alcuni problemi alla spalla destra avevano impedito all’ex azzurra di scendere in campo al 100 percento: lo staff medico e fisioterapico aveva
così deciso uno stop precauzionale di dieci giorni, necessario per permettere il riassorbimento dell’infortunio. Gli ultimi esami effettuati hanno peraltro avuto esito positivo ed i sanitari hanno dato via libera: la Piccinini può tornare a forzare. In verità l’ottimismo sul pieno recupero della schiacciatrice non era mai venuto meno e lo stop era calcolato, anche nell’ottica di far arrivare la squadra al top nella fase clou della stagione.
CANOTTAGGIO Il primo è in programma dal 5 al 7 febbraio a Piediluco. Cresce l’attesa per le Olimpiadi
TRio 2016: gli appuntamenti diventano tre
Il campo di regata di Piediluco (foto canottaggio.org)
festazioni previste per questo anno agonistico. Ma vediamo i periodi cercando di intuire a cosa potrebbero essere finalizzati i tre appuntamenti.
RUGBY
Tutto l’anno agonistico internazionale è “schiacciato” verso il basso per dare modo alle squadre di potersi preparare al meglio in vista dei Giochi Olimpici ed
ecco, quindi, che questa TRio supplementare altro non è che un banco di prova in più sulla distanza dei 2000 metri in vista del prosieguo della preparazione, che andrà avanti fino ad arrivare alla TRio di marzo, la prima inserita nel calendario agonistico 2016, che si disputerà sempre a Piediluco, come consuetudine, insieme al 1° Meeting Nazionale dal 18 al 20. In questa occasione gli atleti si giocheranno la prima posta in palio: la partecipazione al Memorial Paolo d’Aloja, programmato dal 1° al 3 aprile e subito dopo arriva il primo appuntamento di Coppa del Mondo al quale la Nazionale dovrebbe partecipare copiosa. All’appuntamento con la Coppa del Mondo di Varese, previsto dal 15 al 17 aprile, parteciperanno anche gli equipaggi che affronteranno, dal 22 al 25 maggio, le qualifica-
zioni olimpiche, mentre si potrebbero cominciare a delineare anche le formazioni olimpiche delle barche qualificate. Terminate le qualificazioni, nuovamente tutti a Piediluco per affrontare la terza, la seconda in calendario e ultima TRio del 2016. La regata di alta qualificazione è programmata dal 3 al 5 giugno e dovrebbe definire, di fatto, la squadra olimpica che parteciperà alla terza prova di Coppa del Mondo di Poznan (Polonia) dal 17 al 19 giugno». Dal 20 giugno l’obiettivo saranno solo le Olimpiadi per le quali tutta la Nazionale avrà un mese e mezzo di preparazione. Dal 6 al 14 agosto Rio de Janeiro sarà, infatti, il palcoscenico finale per il canottaggio italiano: il culmine di un quadriennio straordinario, durante il quale gli atleti in azzurro sono continuati ad aumentare in ogni categoria.
HOCKEY SU PISTA
Neroverdi pronti a tornare in campo Pieve 010, vietato sbagliare stasera con il Valdagno al PalaPini
Ancora una settimana di pausa per il Crema Rugby, prima del ritorno in campo domenica 17 gennaio contro il Fiumicello. In questo periodo i neroverdi stanno cercando di recuperare i tanti infortunati e di riordinare le idee in vista della seconda fase, che metterà in palio la permanenza in serie C1. Il match casalingo con il Fiumicello, infatti, non potrà modificare il destino della formazione cremasca. CLASSIFICA (9ª giornata) Rovato 45; Gussago 38; Fiumicello 26; Ospitaletto, Cus Brescia 11; Crema Rugby 6.
Il 2016 della Pieve 010 inizia stasera (ore 20.45) PalaPini di San Daniele Po, dove la squadra di Ariano Civa sfida il Valdagno, solo due punti in più dei rossoblu, che hanno quindi l’obbligo di vincere. La seconda stagione in A1 si sta rivelando più difficile del previsto per i pievesi, che al momento si trovano un solo punto sopra la zona retrocessione, anche se
sembrano avere i mezzi per centrale la salvezza. La pausa natalizia è servita per ricaricare le pile e per recuperare pienamente il portiere Adriàn Vallina e il capitan Mattia Civa, colonne della squadra. Stasera, quindi, è vietato sbagliare e grazie anche all’apporto del proprio pubblico, i rossoblu possono centrare un successo, di vitale importanza per il prosieguo
della stagione, anche perché le dirette concorrenti hanno impegni difficili e potrebbero restare a bocca asciutta. CLASSIFICA (12ª giornata) Breganze, Forte dei Marmi 28; Matera 27; Viareggio 25; Lodi 24; Trissino 22; Bassano 21; Follonica 20; Monza 17; Sarzana 11; Valdagno 10; Pieve 010 8; Giovinazzo 7; Thiene 6.
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Sport
Sabato 9 Gennaio 2016
SERIE B
Si annuncia bagarre dietro il favorito Cagliari Ancora una settimana di pausa per la serie B, che torna in campo sabato prossimo. La novità più rilevante di quest’ultimo periodo è l’esonero di Nicola al Bari. Malgrado le ambizioni e gli investimenti, i pugliesi sono solo quinti in classifica, un rendimento che non ha soddisfatto la dirigenza. Vedremo se il sostituto Andrea Camplone saprà pilotare i biancorossi almeno ai playoff. Il mercato di gennaio potrebbe dare un nuovo volto alla cadetteria, anche se il Cagliari resta la grande favorita per la promozione diretta. Più difficile pronosticare chi accompagnerà i sardi in serie A. 20ª GIORNATA Avellino-Virtus Entella 2-0,
Bari-Brescia 1-2, Crotone-Trapani 0-0, LivornoAscoli 1-3, Novara-Cesena 0-0, Pescara-Modena 1-0, Pro Vercelli-Perugia 0-1, Salernitana-Cagliari 0-2, Spezia-Como 1-1, Ternana-Virtus Lanciano 1-1, Vicenza-Latina 1-1. 21ª GIORNATA Ascoli-Spezia 3-0, BresciaTernana 0-0, Cagliari-Pro Vercelli 3-0, CesenaAvellino 1-2, Como-Salernitana 2-1, Latina-Pescara 0-1, Modena-Novara 3-0, Perugia-Vicenza rinviata*, Trapani-Bari 1-0, Virtus Entella-Crotone 1-2, Virtus Lanciano-Livorno 2-1. *Recupero il 19 gennaio alle ore 20.30. 22 GIORNATA (16-01 h 15) Avellino-Salerni-
tana, Brescia-Cesena (17-01 h 17.30), ComoPerugia, Crotone-Cagliari (18-01 h 20.30), LatinaNovara, Pescara-Livorno, Spezia-Bari (15-01 h 20.30), Ternana-Trapani, Vicenza-Modena, Virtus Entella-Ascoli (18-01 h 20.30), Virtus LancianoPro Vercelli. CLASSIFICA Cagliari 46; Crotone 45; Novara (-2) 38; Pescara 37; Brescia, Bari 35; Cesena (-1), Avellino 31; Perugia* 30; Trapani 29; Virtus Entella 28; Spezia 26; Modena, Ternana, Pro Vercelli 24; Livorno, Ascoli 23; Latina 22; Vicenza* 21; Salernitana 20; Virtus Lanciano (-1) 18; Como 14. *Una partita in meno.
I giocatori della capolista Cagliari
Trasferta delicatissima per la Cremo La conferma di Brighenti e l’arrivo di tre nuovi centrocampisti dovrebbero agevolare il lavoro del tecnico Pea
CALCIO LEGA PRO Domani a Cuneo i grigiorossi devono fare risultato per rilanciare le ambizioni di playoff
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LEGA PRO GIRONE A
di Matteo Volpi
na nuova margherita da sfogliare, sempre meno fiduciosi. Il nuovo anno si prospetta in questo modo in casa grigiorossa. In buona sostanza, il 2016 sembra nascere come la fotocopia degli ultimi otto o dieci. Le incognite dell’era Arvedi aumentano in modo sempre più inesorabile ogni qualvolta si cerca di tracciare un bilancio, definitivo o provvisorio che sia. Ora incombe la difficile sfida di Cuneo, contro una squadra di pari classifica e soprattutto il mercato. Il colpo più importante in casa grigiorossa è il rinnovo a capitan Brighenti, diventato di nuovo papà in queste feste. Se qualche squadra di categoria superiore lo vorrà in questa sessione di mercato, lo dovrà pagare a caro prezzo (anche per il prestito), altrimenti continuerà a segnare (come speriamo) per la causa grigiorossa. I primi nomi nuovi sono tutt’altro che altisonanti. Dopo l’arrivo del rumeno Sergiu Suciu, infatti, nelle prossime ore si attende l’ufficialità anche degli arrivi di Bianco e Doninelli. Gianluigi Bianco, classe ’89, ex Benevento e con un passato in serie B con diverse squadre tra cui Sassuolo e Frosinone, sarebbe il candidato per coprire la corsia mancina, dove al momento il titolare è Crialese. Andrea Doninelli, classe ’91 e Sergio Suciu (del ’90), sono entrambi centrocampisti centrali: il primo arriva da Modena (13 presenze quest’anno), il secondo, che può vantare un passato nel Torino, dal Lecce (12 presenze per lui in questa prima
17ª GIORNATA (09/11-01)
AlbinoLeffe-Mantova Alessandria-Padova Bassano-Reggiana Cittadella-Südtirol Cuneo-Cremonese (10-01 h 14) Giana Erminio-Pordenone Pavia-FeralpiSalò Pro Piacenza-Lumezzane Pro Patria-Renate
CLASSIFICA
Cittadella Alessandria Bassano FeralpiSalò Pavia Südtirol Reggiana Pordenone Cuneo 18ª GIORNATA (15/17-01) Cremonese Cremonese-Bassano (17-1 h 17.30) Padova Cuneo-Cittadella Giana Erminio FeralpiSalò-Alessandria Lumezzane Lumezzane-Giana Pro Piacenza Padova-Reggiana Mantova Pordenone-Pro Piacenza Renate Pro Patria-Pavia AlbinoLeffe Renate-Mantova Pro Patria Südtirol-AlbinoLeffe metà di stagione). L’aspetto fondamentale è che si tratta di tre giocatori che mister Pea conosce bene, avendoli già avuti a sua disposizioni in precedenza. Un segno inequivocabile della rinnovata fiducia che la società intende continuare a dare al suo allenatore, a differenza di quanto fatto nelle scorse stagioni. Tra i bocciati invece dal tecnico ci sono Alessio
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Brighenti in azione con il Cittadella (foto © Ivano Frittoli)
Benedetti, che passa all'Arezzo, Fabio Eguelfi in uscita al Prato e Ludovico Gargiulo alla Pistoiese. In uscita anche i baby Kalagna Gomis, passato in prestito alla Pro Piacenza e il difensore polacco Sebastian Zieleniecki, che ha rescisso il contratto. Altra dimostrazione della scarsa fiducia che si intende ancora dare ai giovani del vivaio. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Ravaglia;
Russo, Briganti, Zullo; Formiconi, Perpetuini, Pacilli, Suciu Crialese; Forte, Brighenti. GIOVANILI Il difensore dei Giovanissimi Nazionali grigiorossi Stefano Vaghi è stato convocato dal tecnico federale Antonio Rocca, per uno stage della Nazionale Under 15, in programma dall’11 al 13 gennaio presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano.
SERIE D Dopo la netta vittoria contro la Caratese i gialloblu sono impegnati domani sul campo dell’Inveruno di Tiziano Guerini Con una limpida vittoria sulla Caratese, la Pergolettese sale a 30 punti raggiungendo la parte alta della classifica. I gialloblu di mister Tacchinardi hanno dimostrato non solo di non aver sofferto la pausa di fine anno, ma anzi di aver iniziato alla grande la seconda parte del campionato e ora non si nascondono più. Le tre reti segnate nel primo tempo hanno chiuso subito il discorso del risultato, mai stato in dubbio nemmeno quando la squadra ospite ha avuto l’occasione di andare in gol subito all’inizio della ripresa. La cronaca. Non passa molto tempo prima che il Pergo raccolga il primo frutto di una partita avviata con convinzione e detrminazione: al 19’ su passaggio del sempre brillante Boschetti, Rossi va in gol. Cinque minuti dopo per fallo di mano in area di Rondinelle, pressato da tre giocatori del Pergo, l’arbitro Melillo da Pontedera assegna il rigore che lo stesso Rossi trasforma. Passano solo due minuti e al 26’ è Boschetti a segnare il terzo gol dopo uno scambio Cesca-Brunetti. La reazione della Caratese è blanda e sen-
KARATE
La Pergolettese continua a crescere
Rossi in gol contro la Caratese
za convinzione. Ci pensa la Pergolettese al 3’ della ripresa a mettere solo un pizzico di sale alla contesa subendo il gol di Cesana, con qualche responsabilità della difesa, Prisco compreso. Ma la
Caratese non ha la forza di prendere in mano la partita e allora è la Pergolettese a guidare le danze. Qualche buona azione in velocità non arriva al gol per mancanza di determinazione, fino a quando,
al 28’, c’è l’occasione migliore per un secondo rigore a favore dei gialloblu, ma Rossi già autore di due gol, non infierisce e si fa parare il tiro troppo centrale. Negli ultimi cinque minuti, i gialloblu danno il cambio a tre giocatori per accompagnare la gara verso la conclusione. Una bella Pergolettese, insomma, che forse ha trovato l’assetto ed un equilibrio e che promette altre soddisfazioni ai propri tifosi. Forse già a partire da domani in trasferta contro l’Inveruno che all’andata aveva sconfitto i cremaschi per 2 -1 e che proprio con questa prima partita di ritorno del campionato è stato superato in classifica dai gialloblu. CLASSIFICA (20ª giornata) Piacenza 51; Lecco 40; Seregno 39; Ciserano 34; Olginatese 31; Pontisola, Pergolettese, Cili-verghe 30; Monza 29; Inveruno 28; Pro Sesto 26; Varesina, Bustese 24; Folgore Caratese 23; Grumellese 22; Caravaggio 21; Virtus Bergamo 18; MapelloBonate, Fiorenzuola 17; Sondrio 13.
Un rinforzo per il Crema ECCELLENZA
Ancora una settimana di pausa, prima della ripresa del campionato di Eccellenza. Il Crema, attualmente terzo a tre lunghezze dalla vetta, si è rinforzato con l’ingaggio del centrocampista Ramadan Ala Naserb (classe 1996), proveniente dal Lecco. Domenica 17 gennaio, i nerobianchi saranno impegnati a Brugherio, con l’obbligo di fare bottino pieno. CLASSIFICA (16ª giornata) Cavenago Fanfulla 36; Scanzorosciate 34; Crema 33; Villa D’Alme 31; Nibionno, Luciano Manara, Casateserogoredo 28, Cisanese 24; Caprino 23; Verdello 18; Gessate 15; Sandonatese 16; Sancolombano 15; Real Milano, Oggiono 13; Brugherio 8; Brembate 7.
Il 2015 è stato molto positivo per il Fijlkam provinciale
Il 2015 per il settore Karate del Comitato Fijlkam della provincia di Cremona, si chiude con un bilancio positivo ed in crescita. In evidenza gli atleti provinciali Silvia Avigni e Mattia Trombini, i quali hanno sostenuto e superato il corso e l’esame federale per aspiranti allenatori ed anche Michela Galafassi, Aurora Galafassi e Wiem Mathluothi, per avere brillantemente superato l'esame per passaggio di Dan, con i complimenti della commissione regionale. Dopo la conclusione del 1° Campionato promozionale Sperimentale della stagione 2014-2015, il 7 novembre scorso, presso il Centro sportivo comunale di Bonemerse, ha avuto inizio il 2° anno del progetto, al quale,
dopo aver dato tempo alle associazioni partecipanti di adeguarsi, è stato applicato rigorosamente il regolamento Federale Fijlkam. Il 19 dicembre, sempre a Bonemerse, si è svolta la 2ª tappa del Campionato, con la partecipazione di circa 200 atleti di età dai 5 anni, fino alle categorie Master. Sono 7 le associazioni del territorio che partecipano al progetto: il Karate Bushido di Casalmaggiore dell’I.T. Alfonso Ventura, il Karate Shindo di Castelvetro Piacentino dell’I.T. Andrea Rebecchi, il Karate Mas di Monticelli d’Ongina dell’I.T. Luca Truscello, il Karate Shinanban di Busseto e Fiorenzuola d’Arda dell’I.T. Luciano Baderna, il Karate Budo-Kwai di Ostiglia dell’I.T. Antonio Basaglia, il Karate
Brescia dell’I.T. Giovanni Marchetti e infine il Karate Team Atmosphere di Casalmaggiore dell’I.T. Vittorio Chiavazzoli. Dopo la seconda tappa, la classifica delle società è la seguente: 1) Karate Bushido, 2) Karate Shindo, 3) Karate Team Atmosphere, 4) Karate Shinanban, 5) Karate Mas, 6) Karate Budo-Kwai, 7) Karate Brescia. Al 1° posto delle classifiche individuali dai 5 agli 11 anni, nelle rispettive categorie, troviamo: Manuel Lodigiani (Shi-nanban), Ticchi Lorenzo (Shinanban), Banoni Giulia (Shindo), Alex Germani (Shindo), Matilde Araldi (Atmosphere), Ledio Kerci (Atmosphere), Elena Pellizzoni (Bushido), Isabella Fantini (Shinanban), Nicole Miceli (Shinanban).
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Sabato 9 Gennaio 2016
La Vanoli è forte come un Dragovic Settimana di pausa per i biancoblu prima dell’atteso match con Sassari, che si ripeterà anche nei quarti di Coppa Italia
BASKET SERIE A Con il nuovo arrivo la formazione di Pancotto migliora ulteriormente un ottimo roster
C
di Giovanni Zagni
i voleva il test di Brindisi per capire se la Vanoli avesse ritrovato ritmo e condizione fisica e mentale per darsi una mossa e riprendere la sua galoppata che l’ha portata mai così in alto nella sua ancor breve, ma significativa avventura nella massima serie. Ebbene, raramente ci è capitato di vedere gli uomini di coach Pancotto tanto determinati e volitivi com’è stato al PalaPentassuglia, a dimostrare che la squadra è compatta e giustamente motivata. Ora è in arrivo il serbo Dragovic che, avuto il placet dell’allenatore, arriva a completare un roster già tanto ricco di talento. Le aspettative sono tante e crescenti nell’entourage cremonese, a cominciare dagli scontri senza replica immediata delle finali a otto di Coppa Italia in programma dal 19 al 21 febbraio al Forum di Milano, dove i biancoblu ritroveranno Sassari, che già avranno incrociato in campionato domenica 17 gennaio al PalaRadi e che sfidarono anche l’anno scorso in Coppa Italia. Gli altri quarti di coppa sono: Reggio Emilia-Avellino, Pistoia-Trento e MilanoVenezia (il quarto che incrocia quello della Vanoli). Che dire e come commentare questo grande momento della pallacanestro di casa nostra? Con l’umiltà e la serenità di sempre, sottolineiamo come le scelte societarie abbiano sin qui pagato e guardare in alto non va considerato demagogia, ma l’aver preso coscienza delle proprie forze nonché dei propri limiti, il tutto razionalizzato all’ottenimento del miglior risultato possibile, che potreb-
SERIE B Del Sorbo a canestro
14ª GIORNATA
Cantù-Pesaro 90-65 Capo d’Orlando-Avellino 55-73 Caserta-Brindisi 80-75 Cremona-Milano 76-91 Reggio Emilia-Varese 86-69 Sassari-Pistoia 80-75 Torino-Bologna 75-70 Venezia-Trento 77-66
13ª GIORNATA
Avellino-Venezia Bologna-Reggio Emilia Brindisi-Cremona Milano-Sassari Pesaro-Torino Pistoia-Capo d’Orlando Trento-Caserta Varese-Cantù
88-76 67-77 76-81 87-50 69-76 103-75 71-66 79-66
Le azzurre centrano la final four di Coppa SERIE A2
CLASSIFICA
Reggio Emilia 22 Milano 22 Cremona 20 Pistoia 20 Trento 20 Sassari 18 Venezia 16 Avellino 14 Brindisi 14 Varese 12 Caserta 12 Cantù 12 Torino 10 Pesaro 10 Bologna 10 Capo d’Orlando 8
Nikola Dragovic con il Mitteldeutscher BC
Alla final eight di Coppa Italia
be essere un piazzamento di prestigio o una semplice riconferma nella serie A. Il tutto senza rimpianti, ma con tanta serenità ed entusiasmo. Per cui come non mai ci uniamo ai tifosi cremonesi nel gridare forza Vanoli. LA SCHEDA DI DRAGOVIC Ala di 206 cm per 105 kg, Nikola Dragovic è nato il 20 dicembre 1987 a Podgorica (Montenegro), ma è di nazionalità serba. Cresciuto nelle giovanili del KK Avala Ada (oggi conosciuto come Mega Leks), si è messo presto in luce vincendo tre medaglie d'oro agli Europei di categoria Under 16, Under 18 e Under 20, oltre alla medaglia d’oro alle Universiadi di Shenzhen nel 2011. Dal 2006 al 2010, ha completato il
percorso universitario a all’University at California Los Angeles (Ucla), chiudendo con 12 punti e 4.4 rimbalzi di media nell’anno da Senior. Con i Bruins ha vinto nel 2007 e 2008 la Pacific-10, arrivando due volte alla final four Ncaa nel 2007 e 2008, accanto a future star della Nba come Russell Westbrook, Kevin Love, Darren Collison, Arron Afflalo, Luc Richard Mbah a Moute. Non scelto dall’Nba, dopo aver giocato la Summer League con la maglia dei New Orleans Hornets nell'estate 2010, la sua carriera è iniziata allo Spartak San Pietroburgo, dove è rimasto per due stagioni vincendo una Coppa di Russia e facendo esperienza anche in Vtb League, Eurocup ed
Una sosta salutare per un’Erogasmet in ripresa
L’Erogasmet Crema è uscita vincitrice al termine di un’autentica battaglia dal parquet di Moncalieri (67-65) ed è tornata ad assaporare il gusto della vittoria, al quale Bozzetto e compagni si erano ben abituati in questo torneo prima degli ultimi rovesci (Firenze, Bergamo e Orzinuovi). La Pms ha confermato le buone cose mostrare tre giorni prima nell’incontro vinto contro la Vivigas Alto Sebino ed ha costretto i biancorossi ad una difficile rimonta nel secondo tempo, cedendo solo allo scadere. Infatti, con 8” sul cronometro, Moncalieri ha giocato l’ultimo pallone del match, ma Pichi ha fallito la conclusione da tre che avrebbe dato la vittoria ai pimontesi. Gli
Da Bocca ed Erba ultimo hurrà del 2015
Chiudono l’anno con il botto le bocciofile Sergnanese e Scannabuese che si esaltano nella gara regionale organizzata dalla “Nuova Bar Bocciodromo”. Nella categoria A/B il regalo di Natale si è materializzato per Rodolfo Bocca. Il sergnanese superava Francesco Damiani (12-9), nei quarti si sbarazzava dell’offanenghese Luca Maccalli (12-1) ed in semifinale s’imponeva su Pasquale Melzi per 12-10. Approdava in finale anche Mattia Visconti che estrometteva il pieranichese Gianfranco Zanelli (125) e con un doppio 12-4 Ivan Cattaneo e Paolo Guglieri. Abbonato ai secondi posti Mattia, inevitabile concludere la stagione così: veniva sconfitto da Bocca per 12-4. Una serata da incorniciare per Pietro Angelo Erba nella categoria C/D. Lo scannabuese esordiva estromettendo Gianpietro Recanati (12-1), in semifinale superava Samuele Oirav (12-9) ed in finale aveva la meglio sull’orobico Luciano Conti per 12-4. Ha diretto la gara Francesco Lanzi. GP DELLA BEFANA L’annata boccistica di Luca Domaneschi comincia con un pregevole terzo posto nella regionale organizzata dalla Asd Basso Verbano. L’under 12 rivierasco esordisce infliggendo severe lezioni ad Andrea Chiadò (21-9), Samuele Borin (26-8) e Letizia Bellino (21-13). Elettrizzante la terzina finale dove Luca viene sconfitto da Rovelli (17-31) ma s’impone su Alessandro Repossi per 35-34 al termine di un match entusiasmante con una tornata straordinaria di Domaneschi che gli rende ben 10 punti. Niente da fare alla roulette dei “pallini” per il baby cremonese ma se il buongiorno si vede dal mattino quest’anno ci sarà da appassionarsi. M.M.
Eurochallenge. Nel 2012 è arrivato in Italia alla Sidigas Avellino, dove in una stagione e mezza ha giocato 49 partite segnando 6.4 punti con 4.2 rimbalzi e il 37.5% da 3, giocando anche per l’attuale coach biancoblu Cesare Pancotto. Nella stagione 2014-2015 ha vestito le maglie dei bosniaci del BC Igokea in Adriatic League e, da febbraio, il Lukoil Academic Sofia. Quest'anno si è aggregato in preseason al Brose Baskets Bamberg di coach Andrea Trinchieri, prima di firmare in novembre con il Mitteldeutscher BC. AL STAR GAME Domani a Trento alle 18 (diretta su Sky Sport 2) si gioca il classico appuntamento di metà stagione. In campo per la Vanoli, Luca Vitali e McGee.
Il 2016 inizia con il botto per il Basket Team Crema, che grazie ad una gara condotta con autorità ed intelligenza, hanno vinto nettamente a Castelnuovo Scrivia (68-43), grazie a una super Ieva Veinberga (31 punti a referto). Con questo successo, le azzurre si piazzano solitarie alle spalle della capolista Broni e conquistano così lo storico accesso alle final four di Coppa Italia (in programma il 5-6 marzo), dove sfideranno in semifinale il Carispezia La Spezia. Con nove vittorie nelle ultime dieci partite, le azzurre hanno recuperato lo svantaggio che avevano nei confronti del Sanga Milano, che prima dello scontro diretto e a tre giornate dal termine del girone di andata, vantavano ben quattro punti di vantaggio sulle cremasche. Le tre sconfitte delle milanesi e il filotto di successi delle azzurre hanno permesso di realizzare un’impresa in cui pochi credevano. Domani inizia il girone di ritorno, con le cremasche che ospitano il Carugate (ore 18), con l’obiettivo di allungare la striscia di vittorie. CLASSIFICA (13ª giornata) Broni 26; Crema 20; Milano 18; Vicenza, Marghera 16; Alpo, Pordenone, Selargius 14; Albino 12; Costa Masnaga 10; Carugate, Bolzano 8; Castelnuovo Scrivia 6; Virtus Cagliari 0.
uomini di Baldiraghi sono tornati così a muovere la classifica, dopo tre sconfitte consecutive ed ora beneficeranno di una domenica di riposo per la sosta del campionato in vista dell'All Star Game, quanto mai opportuna per recuperare al meglio alcuni degli effettivi, dopo un periodo nel quale i leoni biancorossi sono spesso scesi in campo in non perfette condizioni fisiche. La ripresa del campionato è prevista per domenca 17 gennaio con il match del PalaCremonesi contro Padova. Coach Baldiraghi a fine match a Moncalieri, si è così espresso: «Abbiamo battuto un’ottima avversaria, i loro giovani sono cresciuti ed i senior sono giocatori importanti per la ca-
tegoria. Attualmente non meritano la classifica che hanno. I ragazzi sono stati bravissimi a vincere un incontro difficile, affrontato con diversi uomini in condizioni precarie. Montanari ha giovato con la febbre, Tardito trascina un problema alla schiena e Cissé ha dolore alla mano. Abbiamo sciorinato un’ottima difesa, nel secondo tempo gli avversari hanno messo a segno solamente 29 punti, grazie alla nostra intensità». CLASSIFICA (16ª giornata) Orzinuovi, Udine 30; Bergamo 26; Crema 22; Urania Milano 20; Vicenza, Lecco 18; Desio 16; Pavia, Costa Volpino 14; Robur et Fides Varese 12; Firenze 10; Padova, Sangiorgese 8; Mortara 6; Moncalieri 4.
A Crema grande successo della “Gara di Natale” BOCCE
di Massimo Malfatto
Da parecchi anni il giorno dell’Epifania per le bocce cremasche è sempre stato all’insegna della solidarietà e del buon umore garantito dalla “Gara di Natale”. Un grande merito alla volontà del comitato tecnico e alla Asd “Nuova bar Bocciodromo”, un’orchestra ben guidata dall'inossidabile maestro Franco Bosi. Tutto si potrà dire del boccismo cremasco, che tecnicamente è scarso, ma mai si potrà affermare che i bocciofili cremaschi non hanno un cuore grande. Inappuntabile è stata l’organizzazione, straordinaria la partecipazione di giocatori e pubblico, deprecabile ed inconcepibile l'assenza di autorità alle fasi finali e alle premiazioni. Brilla in particolare l’astensionismo di dirigenti della Federazione Bocce soprattutto tenendo presente che questa manifestazione, che ha ormai vent’anni, è stata idea da Bosi con Franco Stabilini, scomparso il mese scorso dopo aver
Da sinistra: Pedrignani, Giusy Stabilini e Volpi
dato un grande contributo proprio allo sport delle bocce. Veniamo alla gara, simbolica, dove sul gradino più alto del podio sono saliti Pedrignani e Volpi
che in semifinale hanno superato Fusetti e Oneda ed in finale hanno avuto la meglio su Sangiovanni e Tresoldi. Quarto posto per Pezzetti e
Bellani, ma a distinguersi sono stati i quasi 400 iscritti, tesserati e non, che hanno collegato lo sport delle bocce alla solidarietà. Il ricavato della manifestazione, quasi quattromila euro sono stati devoluti all’Anfass di Crema, Ergoterapeutica Artigianale Cremasca, Progetto in Bosnia, Asd Over Limits e all’Associazione Cremasca cure palliative. Quattro mesi di oscuro e faticoso lavoro, stanco il deus ex machina Franco Bosi: «E’ stata dura ma ce l'abbiamo fatta anche quest’anno, per il prossimo vedremo anche perchè mi sento abbandonato. Sono stato gratificato dalla numerosa presenza di giocatori e di pubblico, molto contrariato per la mancanza di rappresentanti del comune cremasco ma soprattutto l'assenteismo dei dirigenti del comitato di Cremona di cui noi ne facciamo parte: si vede che avevano altre cose più importanti da fare!». Durante le premiazioni è stata consegnata una targa alla signora Rosa in ricordo del marito Franco Stabilini.
Bocciofile cremonesi domani in assemblea alla Bissolati Tempo di consuntivi e bilanci 2015 per le bocce cremonesi. Domani mattina alle ore 10 presso la società canottieri Bissolati (via Riglio) si svolgerà l’assemblea generale delle quindici società affiliate al comitato di Cremona. All’ordine del giorno la relazione morale del presidente del comitato e il rendiconto economico 2015. Seguirà il sorteggio del
campionato provinciale a squadre che avrà inizio lunedì 8 febbraio con undici bocciofile iscritte. L’assemblea avrà il suo epilogo con le varie premiazioni di fine annata agonistica ad iniziare dai vincitori delle tre categorie: Giuseppe Domaneschi (A), Vanni Capelli (B) e Ambrogio Ghidoni (C). Per quanto concerne le bocciofile verranno gratificate la
Coop Castelvetro e Flora ex aequo nella classifica generale assoluta per società, la canottieri Flora prima nella categoria A, la Coop Castelvetro cat.B, Cral Aziende Sanitarie cat.C e Soms categoria D. Riconoscimento per i neo-campioni italiani (cat.C) Claudio Bulfari e Sergio Tagliaferri. M.M.
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Sport
Sabato 9 Gennaio 2016
Domani a San Miniato si assegnano i tricolori di rowing metri è netto, definitivo, insindacabile. E chissà che a San Miniato non se ne possano registrare di nuovi. Oltrei ai canottieri in attività in tutta Italia, c’è chi potrebbe mirare a migliorare il proprio record. Tra i maschi Francesco Fossi, alfiere delle Fiamme Gialle e della Nazionale italiana in preparazione verso Rio, potrebbe tentare il suo primato Senior, stabilito a Gavirate nel 2012, mentre per ovvie ragioni anagrafiche non potrà destituire sè stesso dal primato Under 23 realizzato a Bari nel 2010. Nei Pesi Leggeri, Elia Luini, portacolori del CC Aniene e
È tutto pronto per il Campionato italiano indoor di rowing di San Miniato, che domani assegnerà i primi titoli tricolori del 2016, l'anno che chiude il quadriennio che porta ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, in Brasile. E i Campionati italiani di remoergometro, oltre ad assegnare i titoli in sé per sé, da sempre portano con loro il fascino dei record. Se nelle competizioni in acqua, infatti, per via della variabilità delle condizioni ambientali ed atmosferiche si parla di miglior prestazione, nelle gare indoor il tempo fatto segnare sul remoergometro nei 2000
anch’egli a caccia della partecipazione olimpica, dovrebbe superare il suo 6’02” e 6 fatto a Roma nel 2004. Tra le donne Veronica Paccagnella (SS Murcarolo) potrebbe far cadere dopo appena un anno il record realizzato ai Tricolori di Muggia lo scorso anno, mentre il record dei Pesi Leggeri di Laura Milani (Fiamme Gialle), che resiste da Bari 2010, potrebbe cadere sotto le remate della vogatrice milanese che reduce da un 2015 travagliato dal punto di vista fisico, potrebbe ripartire da San Miniato con la sua corsa verso i Giochi di Rio.
Anna Pedroni, chiusura in grande stile
CICLISMO La cremonese si è congedata dalla categoria Allieve con alcune buone prestazioni sulla pista di Montichiari
I
di Fortunato Chiodo
n attesa della nuova stagione, diamo i voti ai dilettanti per l’attività svolta nel 2015. La Lombardia è stata la prima della classe tra gli Under 23, con la vittoria individuale di Giulio Ciccone, atleta della formazione bergamasca del Team Colpack, che si è lasciato alle spalle una coppia davvero esplosiva di corridori della Zalf Dèsirèe Fior di Castelfranco Veneto, guidata da Luciano Rui e Gianni Faresin. Al posto d’onore il veneto Gianni Moscon, classe 1994, campione d’Italia e azzurro, che nel 2016 sbarca tra i professionisti con il team Sky. Terzo l’emiliano Simone Velasco, classe 1995, veloce e che tiene bene il salita, che ha deciso di passare professionista con la Bardiani-Csf. Quarto posto per il lecchese Simone Petilli, classe 1993 , della Unieuro-Willier Trevigiani (diretta dall’orobico Marco Milesi e con il team manager il bresciano Massimo Rabbaglio) protagonista di corse internazionali che contano come il Val d’Aosta e l’Avenir, poi le Ronde de l’Isard e la maglia dei giovani alla Coppi e Bartali, Un uomo da Tour con testa e motori, uno dei neopro’fessionisti più attesi con la maglia della Lampre-Merida. Che dire poi dell’orobico Lorenzo Rota, “pezza da novanta” del Team Unieuro Willier
Anna Pedroni in gara
Trevigiani, il re del Pesche Nettarine, che ha coronato una stagione super con 5 podi e 9 piazzamenti fra i primi dieci. Ha venti anni e di lui si è accorto Reverberi, che lo ha preso con Ciccone, Velasco e Maestri alla formazione Professional Bardiani-Csf. Una stagione di corse non è soltanto il frutto delle vittorie individuali, ma anche delle classifiche a squadre e regioni: 1) Team Colpach (Lombardia) 224 punti, 2) Zalf Desirèe Fior (Veneto)
Con l’arrivo del nuovo anno, è logico fare un bilancio di 2015 tutto sommato positivo per il ciclismo italiano. Abbiamo lavorato puntando sulla qualità e realizzato cose belle, soprattutto con il sardo Fabio Aru al Giro d’ talia e sulle strade della Vuelta di Spagna e con il siculo Vincenzo Nibali, campione d’Italia e vincitore del Giro di Lombardia, trionfi che arricchiscono il nostro capitale di lavoro. Convinti di trovare la piena sintonia dei lettori, accompagniamo queste righe con un forte augurio di buon anno, coinvolgendo nella grandiosa famiglia di persone che si stimano e si vogliono bene. Il 2016 è l’anno dei Giochi Olimpici di Rio de Janiero (Brasile), il grande ciclismo, sin dai tempi della leggenda, si è sempre caratterizzato per le grandi rivalità. Ovviamente si possono ricordare decine e decine di campioni che sulle strade delle corse più prestigiose, si sono dati battaglia, ma tra questi come non ricordare la grande rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali e i loro duelli che hanno infiammato migliaia di tifosi. Il messinese Vincenzo Nibali, capitano al Giro (e forse gregario al Tour, ma saprà rinunciare alle ambizioni di classifica, in vista della sfida brasiliana?) e il sardo Fabio Aru capitano al Tour de France (e forse gregario al Giro, come ha spiegato il suo allenatore Maurizio Mazzoleni). Ma che razza di sciocchezza è questa? I due campioni della stessa società, sono rivali naturali e come tali dovranno gestirsi in
175, 3) Unieuro Wilier Trevigiani (Veneto) 128, 4) Viris Maserati (Lombardia) 59, 5) Team Palazzago (Lombardia) 51. CALENDARIO LODIGIANO FCI 2016 Presentato con tutti i requisiti della ufficialità, uno stuzzicante e ricco di novità, calendario di eventi ciclistici del Comitato provinciale di Lodi della Federciclismo, presieduto da Luigi Pisaroni. Calendario che scatterà il 28 marzo con la “Popolarissima” di
Montanaro per Allievi e che si concluderà il 2 ottobre con la classica di Maleo per Juniores. Una decina sono gli appuntamenti distribuiti nel comprensorio per Giovanissimi e qualcosa come sette tappe per Juniores, tra cui il classico Giro del Lodigiano previsto il 31 luglio a Santo Stefano Lodigiano sul piatto circuito che per oltre 70 anni ha ospitato lo storico Gran Premio Agostano per dilettanti, ora soppresso. Ci sono pure due gare per la categoria Allievi, tra cui il 57° Gran Premio Sportivi che si disputa alla frazione di Pantigliate di Livraga il 25 aprile ed una per dilettanti di martedì 6 settembre a Livraga per l’edizione numero 63 della Coppa del Comune. CHIUSURA D’ANNO CON I BOTTI: FIDANZA, FRAPPORTI E LAMON SUGLI SCUDI Chiusura d’anno coi botti per le Allieve dell’Eurotarget Still Bike Team, nel “Trofeo Fassa Bortolo” al velodromo di Montechiari. Martina Fidanza, figlia d’arte di papà Giovanni, Anna Pedroni e Alessia Pilani si congedano dalla categoria con l’ennesima prestazione corale. Si sono cimentate nelle specialità dell’eliminazione e della corsa a punti con la classifica a punti secondo la formula dell’Omnium. Nella eliminazione successo della bergamasca Martina Fidanza, che nella volata decisiva ha avuto ragione di Silvia Zanardi (Cadeo). Terzo posto per la sua
compagna cremonese Anna Pedroni. Buona la prestazione di squadra nella corsa a punti, con le ragazze volanti che hanno la condotta vigile e attenta per tutta la gara, conquistando punti in ciascun sprint intermedio. La vittoria è andata ancora una volta a Martina Fidanza, prima in due volate. Quinta la nostra Anna Pedroni e ottava la compagna di squadra Alessia Pilani. La classifica finale dell’Omnium ha fatto registrare il successo di Martina Fidanza, al centro numero 11 nell’anno solare 2015, quarta posizione per la compagna Anna Pedroni. Il veneziano Francesco Lamon del Team Colpack, formazione del presidente Beppe Colleoni, ha chiuso il 2015 con un’altra vittoria che arriva ancora dalla pista e che porta a quota 40 il computo complessivo dei successi. Lamon è stato protagonista assoluto nell’Omnium Open, vincendo la corsa a punti, l’eliminazione e lo scratch, precedendo Michele Scartezzini (MG KVis Vega Norda) e ad Alex Buttazzoni (GS Fiamme Azzurre) e tra le donne di Elite regina indiscussa dell’Omnium Open, è stata la bresciana di Gavardo, Simona Frapporti, portacolori della Alè Cipollini. Tanto ciclismo, la kermesse nella categorie esordienti ha incoronato inoltre, Nicholas Tonoli (Feralpi Monteclarense), Mattia Pirazzi ( Torrile) e Chiara Cavallini (Tonino Lamborghini).
La rivalità tra Nibali e Aru farebbe bene all’ambiente
futuro per essere autonomi, dando vita ad un momento d’oro del nostro ciclismo. Aiutiamo Nibali a non sbagliare. Col diesse Giusepppe Martinelli è nato un patto di ferro. Ma è questo che vogliono i tifosi? Il campione d’Italia dovrà correre con grandissima concentrazione, gestendo i compagni e soprattutto se stesso e dopo la corsa rosa penserà alle Olimpiadi di Rio. Al Giro, Nibali troverà tre “belve” in agguato: il primo è quel Michel Landa col dente avvelenato, ha passato l’inverno a rivedersi le registrazioni del Colle delle Finestre e di Cervinia e quelle di Madonna di Campiglio e anche il Mortirolo, il giovane basco nel frattempo ha lasciato l’Astana ed è passato al team britannico Sly come leader. Poi viene il murciano Alejandro Valverde della Movistar, capace di tutto, prima di chiudere la carriera è ancora nel pieno possesso delle forze. Lo spagnolo, 35 anni, debutta al Giro d’Italia: occhi aperti! E infine, il colombiano Rubio Chaves, sulle grandi salite della Vuelta di Spagna ha mostrato la grinta di scalatore indomabile, punta forte sulla maglia rosa. La sua vita da corridore è piena di storie raccontate dagli scontri con Nairo Quintana ha vinto il Tour dell’Avenir e adesso non vede l’ora, con la maglia della Orica Greenedge, di buttarsi nella grande sfida del Giro.
Da sinistra: Fabio Aru e Vincenzo Nibali
IL PROTAGONISTA
LA NOVITA’
Elia Viviani al lavoro sognando Rio Martinelli passa tra i professionisti
Chiamatelo Stachanov. L’uomo che, tra strada e velodromi, è in gara quasi tutto l’anno. E’ successo nel 2015. Che voto darei a Elia Viviani? Un bell’8, per gli otto centri su strada, tra cui una tappa al Giro (primo successo il 5 febbraio 2015 in Dubai, ultimo l’11 ottobre ad Abu Dhabi). Poi la maglia azzurra ai Giochi Europei e al Mondiale di Richmond, un argento e un Elia Viviani bronzo ai Mondiali su pista, il bis europeo nell’Omnium. Obiettivi nel 2016? I Mondiali su pista a Londra, per puntare all’oro, il Giro d’Italia, col mirino sulle tappe e un pensiero alla classifica a punti. Poi ci sarebbe il Mondiale su strada a Doha e i Giochi Olimpici a Rio de Janiero. Mentalmente, seleziona a meraviglia gli obiettivi, è solare e per rinnovare gli stimoli, non sono molti a farlo, pratica strada e pista
e i risultati gli danno ragione. Elia Viviani, 26 enne veronese, compagno del nostro Jacopo Guarnieri alla Liquigas, ha cominciato la sua prima seduta con la nuova bici Bolide Hourb Record Tr, che Pinarello gli ha preparato per il Giochi Olimpici, per puntare all’oro che lo consacrerebbe tra i grandi della pista. Viviani ha girato sull’anello del velodromo di Montechiari (Bs), con diverse ripetute, allenato dal ct Marco Villa, che lo ha lanciato sul filo dei 50 orari con lo scooter. Questa bici vedrà il debutto al Mondiale di Londra (dal 2 al 6 marzo) e verrà usata da Viviani, velocista di Sky, per l’inseguimento e il chilometro da fermo. Ma i test e le valutazioni sui materiali non finiscono qu: per vincere un oro olimpico, o almeno provarci, la tecnologia non basta...
Davide è già in Australia, dove il 19 Davide Martinelli, nato a Lodetto gennaio farà il debutto nel World Tour (Bs), il 31 maggio 1993 è figlio d’arte al Down Under. di papà Giuseppe, tecnico che non ha mai bussato alle porte dell’Astana, CLASSIFICA MONDIALE L’Uci formazione kazaka di Nibali e Aru, annuncia la nascita della nuova classiper la quale veste i panni di direttore fica mondiale, che sarà pubblicata sportivo. Il rifiuto del team Sky è stato una volta alla settimana a partire da tosto, ma la delusione per Davide è lunedì 11 gennaio e terrà conto dei Davide Martinelli durata pochino (un mesetto): è ritorrisultati ottenuti nelle 52 settimane nato tra i dilettanti del Team Colpack precedenti, in un sistema “ruotante”, ed ora è pronto al debutto tra i professionisti con come quello dell’Atp di tennis: questo significa la maglia della Etixx Quick Step Pro Cycling del che ci vorrà un anno prima che il sistema entri general manager Patrick Lefeere, squadra completamente a regime.ì Nelle classifiche entremaschile belga capitanata da Tom Boonen, Tony ranno i risultati ottenuti da tutti i corridori in tutte Martin, Marcel Kittel, Fernando Gaviria e con le gare dei vari circuiti. Naturalmente il Circuito quattro atleti italiani: Gianluca Brambilla, Matteo World Tour e i Circuiti Continentali continueranno Trentin, Fabio Sabatini e appunto Martinelli. ad avere la loro classifica.
Sport RISULTATI 18ª GIORNATA
Chievo-Roma Empoli-Inter Genoa-Sampdoria Juventus-Verona Lazio-Carpi Milan-Bologna Napoli-Torino Palermo-Fiorentina Sassuolo-Frosinone Udinese-Atalanta
3-3 0-1 2-3 3-0 0-0 0-1 2-1 1-3 2-2 2-1
19ª GIORNATA (10-01 h 15)
Atalanta-Genoa Bologna-Chievo Carpi-Udinese (09-01 h 15) Fiorentina-Lazio (09-01 h 18) Frosinone-Napoli Verona-Palermo Inter-Sassuolo (h 12.30) Roma-Milan (09-01 h 20.45) Sampdoria-Juventus (h 20.45) Torino-Empoli
CLASSIFICA
Inter Fiorentina Napoli Juventus Roma Sassuolo* Milan Empoli Atalanta Lazio Udinese Chievo Sampdoria Torino* Bologna Palermo Genoa Frosinone Carpi Verona
39 38 38 36 33 28 28 27 24 24 24 23 23 22 22 18 16 15 14 8
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Sabato 9 Gennaio 2016
Da sinistra: Mancini, Paulo Sousa e Sarri
Gli avversari della Juve non sono più Allegri CALCIO: IL PUNTO SULLA SERIE A Dati per spacciati, i bianconeri sono tornati prepotentemente in lotta per lo scudetto
A
di FABIO VARESI
lzi la mano chi avrebbe scommesso, solo due mesi fa, sul recupero della Juventus? In pochissimi, oltre al tecnico Allegri, che non ha perso la fiducia neppure nei momenti più difficili della stagione. Tra i tanti che credevano nell’abbandono dell’obiettivo scudetto da parte dei bianconeri (dopo quattro trionfi consecutivi) c’ero anch’io e non ho problemi ad ammetterlo, anche perché era logico pensare che la squadra concentrasse tutte le proprie energie sulla Champions, vero tabù della Juve. Invece, il condottiero di Livorno, troppo poco considerato al Milan, ha confermato di avere temperamento e sangue freddo nel gestire una situazione difficile. Ed ora, dopo otto vittorie consecutive, viene giustamente osannato dal popolo bianconero, che ha definitivamente dimenticato Conte. Alla Juve, più che vincere lo scudetto, premeva tornare a ridosso della zona Champions, perché l’obiettivo minimo della società è quello di qualificarsi
La grinta di Allegri
per la più importante coppa europea. Ma a questo punto nessuno disdegna di puntare al pokerissimo di scudetti, anche se con quattro squadre davanti in classifica, l’impresa non è comunque facile. Sì, perché rispetto al recente passato, ci sono altre tre piazze che vivono un momento felice: sono Milano (sponda interista),
Firenze e Napoli, in rigoroso ordine di classifica. I nerazzurri di Mancini sono la più grande sorpresa della stagione, perché non erano certo partiti per puntare addirittura allo scudetto ed anche se continuano a proporre un gioco poco scintillante, vincono tantissimo e soprattutto incassano pochissimi gol, qualità vincenti
nel nostro campionato. Certo, Napoli e Fiorentina giocano molto meglio (merito di Sarri e Paulo Sousa), ma non sembrano avere il cinismo dei nerazzurri e questo rende incerta e affascinante la corsa al titolo, che per la prima volta coinvolge quattro squadre. Sulla carta potevano essere cinque, ma la Roma si è persa per strada. Imputato numero uno è Garcia, che sembra non avere più in mano la situazione in una piazza molto difficile (non per niente i giallorossi hanno vinto solo tre scudetti nella loro storia). La Juve insegna che c’è margine per recuperare il terreno perduto, ma quando ti impianti a metà stagione, difficilmente torni a correre il doppio delle tue avversarie. Tra le delude, oltre alla Roma, c’è sicuramente il Milan, ancora in affanno malgrado i tanti soldi spesi in estate. Stavolta gli alibi sono finiti e non tutte le responsabilità possono ricadere il tecnico Mihajlovic, perché se il rendimento resta scadente con il quarto allenatore nelle ultime tre stagioni (prima del serbo hanno steccato Allegri, Seedorf e Inzaghi), le falle vanno ricercate altrove. Classifica alla mano, ai rossoneri non
resta che lottare per un posto in Europa League e per raggiungere la finale di Coppa Italia: poca cosa rispetto ai proclami di inizio stagione, quando l’imperativo era quello di tornare in Champions. Il popolo milanista, abituato a due campionati di serie B, non pretende di dominare come è accaduto nel passato più o meno recente, ma di non sentire più promesse irrealizzabili. Oltre a Berlusconi, ci altri due presidenti che stanno vivendo momenti non facili: stiamo parlando di Preziosi e Zamparini. Genoa e Palermo, un po’ a sorpresa, sono costrette a lottare per salvarsi e senza il sostegno delle rispettive tifoserie, tutto diventa più difficile. Dopo il turno della Befana, nel week end si torna in campo e le attenzioni sono focalizzare stasera sera sull’Olimpico di Roma, dove due tecnici rischiano la panchina. Vista la situazione, potrebbe anche vincere la paura di perdere, ma con un pareggio, la Roma direbbe addio ai sogni di gloria e questo i tifosi non lo accetterebbero di buon grado. Mentre al Milan, il brodino farebbe bene solo per stoppare una crisi sempre più dietro l’angolo.