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SETTIMANALE
PICCOLO www.ilpiccologiornale.it
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Anno III • n. 7 • SABATO 20 FEBBRAIO 2016
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
Sì, in Italia fare ricerca è difficile
VANOLI FAVOLOSA ALLA FINAL EIGHT BATTE SASSARI CON UN’ALTRA SUPER RIMONTA ▲
a pagina 6
Impazza la moda vegana
di Vanni
Voto sulle unioni civili. Annuncio del presidente del Senato Grasso: basta con la deplorevole abitudine del voto per “delega”, chi lascia la tessera per votare nel proprio banco e si assenta non percepirà la diaria. E chi è quel pazzo in Parlamento che rinuncerebbe a un giorno di stipendio? Panico quando si è notata una tessera senza il titolare presente. Poi il sollievo: il titolare si chiama Giorgio Napolitano. E’ senatore a vita, non percepisce diaria.
STORIA
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a pagina 8
Farinacci e il prete eretico
CASALMAGGIORE
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Ti-Bre, perché sì a pagina 12 perché no
Siamo indignati? Apriamo una bella pagina su Facebook...
E
se la rivoluzione d’ottobre fosse stata fatta… su Facebook? O se, invece di prendere la Bastiglia, i parigini avessero scritto un tweet di fuoco? Immaginatevi Danton, Robespierre, Saint Just tutti intenti a smanettare sull’I-Phone, oppure, per dire, Lenin che, invece di arringare i marinai con le magliette a strisce, aggiusta il suo profilo su Instagram e chiama a raccolta i “navigatori”? Consentitemi questo tono leggero, per un argomento che leggero non è, anzi. Sono stati scritti volumi di saggi sulla democrazia nel tempo dei social e sono state condotte molteplici analisi sulle nuove forme di lotta politica realizzate attraverso un uso massivo e, allo stesso tempo, mirato del web. Il fenomeno si è manifestato con forte rilevanza in specie all’epoca delle rivoluzioni che hanno interessato VOLLEY A1
a pagina 25
Pomì sempre vincente quando conta
a pagina 7
Abbattere le nutrie senza vincoli
Fatemi capire...
a pagina 23
ALIMENTAZIONE
a pagina 4
VIA LIBERA
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a pagina 5
PESCA DI FRODO IN PO: INASPRITE LE PENE
a pagina 3
CASO GIANNINI
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IL VOTO AL CIBO CON UNA APP CREMONESE Due esperti di sicurezza e certificazione alimentare hanno fondato una startup che giudica i prodotti
i Paesi arabi del Nordafrica e la Turchia. E’ una modalità nuova e, come tutte le modalità nuove, risulta leggermente spiazzante verso chi è abituato, per età e per cultura, a modi diversi, per esempio nell’agire politico. Rilevo comunque che, ancora una volta, il passaggio da una modalità all’altra rischia di essere una sorta di salto mortale triplo. Per spiegarmi: forse non erano molto interessanti le tribune politiche televisive di una volta. Qualcuno se le ricorda? Il conduttore poneva una domanda e tutti gli esponenti dei partiti intervenivano, uno dopo l’altro. Se gli animi si accendevano, magari alzavano un po’ la voce, ma niente insulti, per carità. Il conduttore era rigorosamente attento a dosare tempi e parole (oggi si chiamerebbe “anchorman”, ma ve li immaginate Giorgio Vecchietti o Ugo Zatterin a
CALCIO LEGA PRO
a pagina 24
Solita Cremonese Sul più bello fallisce l’obiettivo
HOCKEY SU PISTA A1
di Daniele Tamburini
sentirsi definire così?). Ma io, sinceramente, trovo poco interessante anche un tweet. Cosa si può esprimere in un tweet? Più la realtà è complessa, più la si dovrebbe analizzare con attenzione. A che serve il tweet? A tirare una bomba di parole? Una schioppettata di concetti? A me viene in mente quando, da ragazzi, qualcuno la sparava grossa e gli altri dicevano “bum!!”. Insomma, serve a fare rumore gradasso, e basta? Anni fa, se scoppiava una guerra, la gente andava in piazza a manifestare: ma ci andavamo anche se qualcuno annunciava di manomettere le pensioni. Oggi, ci indigniamo su Facebook, e tutti a “condividere”. Vogliamo dare sfogo alla nostra protesta? Apriamo una bella pagina su Facebook. Mah. Era giusto prima, è giusto ora? Non lo so. a pagina 25
CICLISMO
a pagina 26
Pieve 010 sempre Il nuovo team Velo in bilico nella lotta Club Cremonese è pronto all’esordio per la salvezza
STUDIO IMMOBILIARE
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CREMONA Servizi per Cremona
Posto di direttore generale nella srl
Sino al 14 marzo 2016 è possibile presentare la candidatura per l'incarico a tempo determinato di Direttore Generale della Società Servizi per Cremona s.r.l. in fase di costituzione. L’avviso inte-
grale, contenente requisiti, termini e modalità di espletamento della procedura, è consultabile sul sito del Comune di Cremona nella sezione Bandi e Concorsi.
Pesca di frodo, ecco la stretta Passa alla Camera la nuova norma che inasprisce le sanzioni. Previsto l’arresto fino a due anni
CLAUDIO RINALDI ONLUS, AL MANIN BRUNO MANFELLOTTO
Dalla Fipsas la richiesta di vietare la pesca commerciale su tutte le acque secondarie interne
I
di Vanni Raineri
l bracconaggio ittico è diventato una vera e propria emergenza che colpisce le acque interne, e soprattutto il fiume Po. Per questo il Governo ha deciso di intervenire, con una norma approvata dalla Camera e che sarà discussa in Senato: è il Collegato agricoltura proposto dal deputato Pd Marco Carra. Qualche parlamentare del M5S e della Lega recrimina che si sarebbe potuto prevedere pene più severe per chi compie attività di bracconaggio, ma da ogni parte si riconosce di aver almeno colmato una grave lacuna, resa particolarmente evidente dall'incremento dei reati effettuati negli ultimi tempi. Non è passata la sanzione penale per chi utilizza strumenti della pesca professionale oltre i limiti consentiti, così come è stata rigettata la proposta di inserire la sanzione per chi trasporta pesce vivo nei laghetti interni per ottenere vantaggi economici, ma le novità non mancano. Grazie a un emendamento presentato dalla parlamentare cremonese Cinzia Fontana ad esempio si è esteso il contrasto al bracconaggio ittico alle acque interne. Da illecito amministrativo la pesca abusiva diventa reato penale, il che inasprisce le sanzioni pecuniarie e prevede l'arresto da 2 a 24 mesi oltre al sequestro delle attrezzature. L'emergenza d'altra parte è
Un sequestro di reti abusive utilizzate sul fiume Po
davvero alta. Sul Po da tempo, e con crescente attività, svolgono il bracconaggio sempre più persone, in gran parte provenienti dai paesi dell'Est Europa. Questo provoca problemi ambientali ma anche economici, se si pensa che la fauna ittica è risultata impoverita, secondo alcuni studi, del 30%. A Gonzaga lo scorso week end, alla Fiera Millenaria, nell'ambito di Carpitaly (la principale fiera nazionale di carpfishing e pesca al siluro) si è tenuto sul tema un importante e affollato convegno, intitolato “Bracconaggio 2.0 un anno dopo: i fatti”. Infatti la legge in discussione in queste ore ha avuto impulso nella scorsa edizione di Carpitaly. E' emersa la volontà
di bandire l'uso di reti in Po, e di avanzare la richiesta che siano le associazioni di pesca a gestire i canali. Gli esperti del settore hanno evidenziato un quadro drammatico. Si stima che i predoni del Po (in gran parte rumeni) siano oltre 200, e la loro opera è in grado nel giro di qualche anno di annientare la pesca ricreativa, un mercato da un milione e mezzo di appassionati e due milioni di euro di indotto. A Gonzaga si è deciso di non limitarsi ai contenuti della nuova legge, ma di bussare anche alle Regioni per aumentare le tutele del grande fiume. La gestione delle acque alle associazioni di pesca comporterebbe ad esempio il passaggio dal reato di pe-
sca di frodo al vero e proprio furto. Oltre alla proibizione dell'uso delle reti, c'è chi ha avanzato proposte ancor più drastiche, al limite del provocatorio. Ad esempio il presidente della Fipsas Matteoli, il quale ha chiesto di vietare la pesca commerciale su tutte le acque secondarie interne. E' vero che risulterebbero penalizzati coloro che esercitano l'attività regolarmente, ma sono ormai pochissimi: su un totale di 100 licenze, circa 80 sono in mano a stranieri. Una situazione decisamente anomala, che induce a cattivi pensieri. Secondo Matteoli, ciò sarebbe dovuto al fatto che almeno gran parte di questi 80 pescatori di professione rappresenterebbero una copertura.
Sono una sessantina i progetti arrivati alla fondazione Claudio Rinaldi che parteciperanno al concorso indetto dalla onlus che porta il nome dell'indimenticato giornalista, unico a dirigere i tre maggiori settimanali italiani: “Espresso”, “Panorama” ed “Europeo”. L'impegno profuso dalla vedova del professionista, Loredana Schiaffini, originaria di Gussola, ha dato i suoi frutti. Due le scuole cremonesi che hanno partecipato al concorso “Crescere cittadini”, organizzato dall'associazione in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, e rivolto agli studenti delle scuole medie e superiori: il liceo Manin e la scuola media Virgilio. Al liceo, a tenere la lezioni introduttiva ai laboratori che si terranno nein prossimi giorni, l'editorialista ed ex direttore dell'”Espresso” Bruno Manfellotto. «Invito i ragazzi – ha detto il giornalista – a studiare e a leggere costantemente per tenersi informati su ciò che avviene nel nostro Paese. Solo così è possibile conservare una coscienza critica». Come detto c’è spazio per i due laboratori: il primo tenuto da Tony Pinna (vice direttore esecutivo con Claudio Rinaldi all'“Espresso”), il secondo da Franco Originario, caporedattore grafico del settimanale. Agli incontri partecipano anche gli alunni della redazione del giornalino d’istituto “Maninians”. “Rispetto per la notizia” e “impegno civile”, le qualità che Manfellotto ha sempre ritrovato in Rinaldi e nella sua idea di giornalismo. “Una passione prima che un lavoro”. Il progetto, che coinvolgerà in un secondo tempo le scuole medie, era stato inaugurato a fine novembre con un incontro al Manin che aveva visto protagonista l’altro noto giornalista Gad Lerner.
4 Una startup creata da due cremonesi dotata di una app. Si tratta di “rating alimentare”
Cronaca
Sabato 20 Febbraio 2016
Un clic ed ecco il voto del prodotto alimentare
I
di Vanni Raineri
l rating? Perché darlo solo in campo finanziario e non estenderlo anche ai prodotti alimentari? E' quel che si sono chiesti due professionisti cremonesi esperti della sicurezza e certificazione alimentare, che hanno messo a punto un interessantissimo progetto e da pochi giorni l'hanno lanciato sul mercato, o meglio, sul web. Per apprezzarlo basta cliccare sul sito “ratingalimentare.it”. Si apriranno interessanti prospettive per chi è interessato alla qualità e alla tracciabilità dei prodotti. L'utilizzo ideale avviene scaricando la app collegata, dal costo di soli 99 centesimi. Il consumatore in questo modo è in grado di con-
trollare i prodotti alimentari usando il proprio cellulare. Può farlo fotografando il QR code oppure, in sua assenza, digitando il nome del prodotto. A quel punto otterrà un giudizio complessivo, suddiviso in 5 categorie: il punteggio sotto il 6 indica una valutazione insufficiente, dal 6 al 7 un prodotto giudicato tra lo scarso e il sufficiente, dal 7 all'8 discreto, dall'8 al 9 buono e sopra il 9 ottimo. Il tutto è frutto dell'analisi dettagliata di 7 segmenti: le autorizzazioni, altre certificazioni presenti, presenza di allergeni, presenza di ogm, corretta etichettatura, analisi sensoriale e infine l'esistenza in passato di ritiri e richiami su quel prodotto. Si tratta di informazioni che anche il cliente più attento faticherebbe a reperire. Il discorso non vale solo per le certificazioni,
Sopra la homepage del sito ratingalimentare.it
ma anche ad esempio i richiami fatti sul prodotto (quando questo è ritirato dagli scaffali per qualche problema o difetto) non sono facilmente accessibili. Ognuno di questi segmenti viene premiato con una cifra, che concorre a formare il rating finale. E basta scorrere il sito per verificare che le sorprese non mancano, come prodotti di marca con un giudizio nettamente inferiore ad altri che troviamo nei discount, oppure l'elevato voto dato a una marca di olio che recentemente era finita sotto i riflettori. Questa startup è nata dunque a Cremona, dall'intuizione di due ricercatori che preferiscono mantenere l'anonimato (il tema è sensibile e il rischio di condizionamenti elevato). Diamo solo le iniziali: lui è A.Z., lei E.P. Con
loro un gruppo di altri esperti del settore. Nella primavera del 2015 anche la Rai si interessò al progetto, dedicandogli un servizio trasmesso da RaiNews 24. Si parlò della speranza di accedere a contributi pubblici, che però si sono fatti attendere sino a convincere i promotori che valesse la pena iniziare sulle proprie gambe. Partiamo da E.P., che ha lavorato negli Usa nel campo della sicurezza alimentare e vanta quindi un'esperienza specifica. Cosa vi ha spinto, le chiediamo ad iniziare senza i finanziamenti sperati? «L'idea iniziale era quella, ma visto il ritardo nelle risposte che aspettavamo, abbiamo deciso di autofinanziarci. Siamo prima usciti col sito, e da qualche giorno è possibile scaricare la app, sia per apple che per android. Si tratta di un servizio rivolto ai consumatori che possono avere valutazioni che noi diamo ai prodotti alimentari sulla base di alcuni indicatori. La app consente di avere l'informazione davanti allo scaffale, ma è possibile anche farsi a casa la lista della spesa, scegliendo preventivamente il prodotto. Nel sito vogliamo offrire altri servizi, ad esempio lezioni sul tema». Avete già qualche primo riscontro? «Con la app siamo partiti solo la scorsa settimana e stiamo cercando di promuoverla anche sui social. Siamo un gruppo di esperti del settore, A.Z. è consulente e ispettore da 15 anni, io ho svolto un dottorato di ricerca,
poi c'è il supporto di specialisti, tutti tecnologi alimentari. Questo è senz'altro uno dei nostri punti di forza». I prodotti da catalogare sono tantissimi. Quanti ne avete già analizzati? «Per il momento abbiamo inserito tra i 500 e i 600 prodotti, partendo dai più conosciuti. Chiaro che ogni giorno ci sono novità, è un'evoluzione continua. Abbiamo suddiviso i prodotti in diverse categorie, e per ognuna c'è un campione rappresentativo». Vi aspettate problemi con le aziende con cui magari non sarete teneri? «Abbiamo valutato con esperti anche dal punto di vista legale, e non abbiamo alcun
problema. Ci muoviamo sulla falsariga delle agenzie di rating che agiscono in ambito finanziario. Noi lo facciamo solo in un altro settore». Come allontanate il timore di condizionamenti che potrebbe assalire il consumatore? «Sul sito mettiamo valutazioni trasparenti e certe, e ovviamente rifiutiamo il supporto di aziende impegnate nel settore alimentare». Passiamo ad A.Z., dottore ricercatore nel campo della certificazione alimentare: «Il nostro obiettivo è quello di informare il consumatore sulla sicurezza alimentare e la qualità, tematiche che seguiamo da 15-20 anni. Ora abbiamo individuato gli indicatori
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I due cremonesi concordano pienamente con la ricercatrice che ha polemizzato con la ministra Giannini
«Per finanziare la nostra startup ci han chiesto quale fosse il rating» C
giusti per fornire una valutazione equilibrata, spero venga compresa dal mercato. Il nostro è un approccio scientifico, e siamo in grado di valutare siti di difficile reperimento». A volte segnalate che non è possibile visualizzare certificazioni, il che porta al voto 0. «Diciamo che se sui siti ufficiali non sono presenti, non è un buon indice. Anche per gli allergeni: se sull’etichetta è scritto “può contenere tracce di…” può significare che non sono state svolte tutte le procedure necessarie per evitare che quelle sostanze possano lasciare traccia.
C'è poi il capitolo degli ogm: dopo il trattato con gli Usa ci aspettiamo un'invasione di prodotti di questo tipo, ma noi l'abbiamo inserito tra gli indicatori». Già si pensa alle possibili evoluzioni: «Il prossimo passaggio della app potrebbe consentirci di incrociare i volantini dei risparmi. Anche il sito dovrà avere un'evoluzione. Il punto di forza è l'indipendenza del nostro servizio, saranno i consumatori a sostenerci. So che sul mercato ci sono siti che trattano l'argomento, ma noi abbiamo un approccio professionale e siamo esperti del settore».
he l'Italia non sia propriamente il paradiso della ricerca, era scontato. Ma la polemica di questa settimana tra un ministro e una ricercatrice non ha fatto che alimentare la polemica. La ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini (nella foto) aveva espresso soddisfazione sui social per alcuni importati risultati raggiunti da ricercatori italiani. Non ci ha messo molto una di queste studiose premiate a rispondere piccata, sempre su social, chiedendo alla Giannini di non vantarsi dei risultati ottenuti da ricercatori sì italiani, ma costretti ad operare all'estero. A rispondere è stata su Facebook Roberta D'Alessandro, che fa parte dell'elenco dei 30 ricercatori italiani vincitori di corpose borse di studio (la sua è di 2 milioni di euro) assegnate dall'European Research Council, e che lavora in Olanda. Durissimo il commento, condiviso da tantissimi navigatori del web. “Ministra, la prego di non vantarsi dei miei risultati”. Così inizia il post, che prosegue dicendo alla ministra che le borse premiate non sono italiane, bensì olandesi: “L'Italia non ci ha voluto, preferendoci nei concorsi persone che nella lista degli assegnatari dei fondi non compaiono, né compariranno mai”. Quindi Roberta annuncia che i fondi ottenuti li userà in Olanda, come pure altri colleghi premiati. Gran parte di questi infatti lavorano all'estero. E ancora giù dura: “Abbia almeno il garbo di non unire, al danno, la beffa, e di non appropriarsi di risultati che italiani non sono. Proprio come noi”. Una evidente provocazione. E' chiaro che Roberta ama l'Italia, altrimenti non avrebbe risposto con tanto sdegno. Il post si chiude con un elenco di posti, assegnati dopo concorso, a vincitori che vantano una preparazione decisamente inferiore a quella sua e di altri ricercatori “costretti” a fuggire all'estero. “Sono i fondi di queste persone - chiude la ragazza - che le permetto di contare, non i miei”. Stefania Giannini ha fatto seguire a questa ri-
sposta un lungo silenzio pieno di imbarazzo. Che l'Italia non destini alla ricerca una quota del pil paragonabile a quella degli altri paesi europei è cosa nota, ma l'affondo è stato pesante, perché ha fatto il giro del web ed è divenuto virale. I due protagonisti del sito ratingalimentare hanno entrambi svolto in passato un periodo di dottorato all'estero. Chiediamo a loro se siano d'accordo con le dichiarazioni della ricercatrice trasferita in Olanda, e l'esito è quello prevedibile. E.P. ha lavorato per 6 mesi a Houston, nel Texas, nel campo della sicurezza alimentare. Poi è tornata in Italia per realizzare questo progetto. Ha cercato di accedere a fondi come quello di Ivitalia smart & start, ma dopo aver trascorso mesi ad attendere risposte, ha deciso di iniziare l'avventura. «Avevo iniziato un dottorato di ricerca in Italia - ricorda - poi mi sono trasferita negli Usa, dove ho approfondito questo aspetto. Ero in un Dipartimento di malattie infettive per approfondire il legame tra alimenti e salute. Condivido al 100% le parole della ricercatrice. Ora dalla ricerca sono fuori, ma l'Italia non offre molto per questo genere di professione. A malincuore devo ammettere di essermi sbagliata quando, tempo fa, intervistata da un giornale, sostenni l'esatto contrario, cioè che la ricerca italiana non avesse nulla da invidiare a quella portata avanti altrove. Ci credevo davvero, profondamente, ma oggi proprio no. A distanza di tempo mi sono accorta di quanti freni ci siano». Come quello che ha riguardato il vostro progetto: «Ivitalia, su cui puntavamo, è un finanziamento pubblico. Noi abbiamo presentato domanda ad aprile 2015. Mi fa sorridere sentendo che annunciano tempi brevi per questo tipo di operazioni. Ad oggi non abbiamo avuto ancora alcun riscontro, nemmeno un parere, nulla di nulla, ed è passato quasi un anno. Avevamo tutti i requisiti, la nostra idea può piacere o meno, ma almeno che ci dicano qualcosa. Andremo avanti comunque, nella speranza che magari decida di finanziarci qualche banca».
Sopra il botta e risposta su Facebook
A.Z. la pesa allo stesso modo: «Anch'io, come E., ho avuto un'esperienza all'estero, anche se in Europa: Germania, Spagna e Francia. La ricercatrice ha risposto in modo coerente con le nuove modalità di comunicazione. Per quanto riguarda il nostro progetto, siamo andati anche in banca per ottenere il prestito per la nostra startup innovativa e mi hanno chiesto il rating. E' basso, ovviamente, perché è appena nata». D'altra parte non sarebbe una startup se avesse già un successo sul mercato. Vabbé, andiamo oltre: «In Italia ci si accoda solo al successo. A Roma hanno bloccato tutti i finanziamenti. Dal punto di vista professionale e tecnico noi italiani siamo i numeri uno, nella gestione delle potenzialità… diciamo che c'è ancora molto da fare».
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Cronaca
Sabato 20 Febbraio 2016
ALLA FELTRINELLI
“Morire di petrolio” Il caso Tamoil
“Morire di petrolio-La sentenza”. Sul caso Tamoil è stato pubblicato recentemente un libro a cura di Maurizio Turco, che verrà presentato questo pomeriggio alle ore 17,30 presso la Libreria Feltrinelli (sala primo piano) in corso Mazzini 20 a Cremona. La sentenza è quella del giudice Guido Salvini di condanna per disastro ambientale di quattro dirigenti della raffineria Tamoil di Cremona al processo di primo grado. Oktre a Maurizio Turco, tesoriere del Partito Radicale e già deputato radicale, saranno presenti il deputato del M5S Danilo Toninelli, il geologo Gianni Porto, consulente nel processo, gli avocati di parte civile Alessio Romanelli e Gian Pietro Gennari, il responsabile Ambiente e Legalità di Legambiente Lombardia Sergio Cannavò, Federico Balestreri dell’associazione Medici per l’ambiente Isde, il promotore dell’azione popolare in giudizio Gino Ruggeri e l’autore del libro “Morire di petrolio” Sergio Ravelli. A moderare il dibattito, il gironalista di Cremona1 Simone Bacchetta. L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’associazione Radicalicremona.it.
Impazza anche a Cremona lo stile vegano
Negozi, ristoranti e centri vari seguono la crescita esponenziale di quel che è più di una moda. L’esperto: serve equilibrio
L
di Federico Pani
a cucina vegana e vegetariana sono “mode” dei nostri tempi. Mai come ora, perlomeno, sono state così diffuse. Secondo i dati pubblicati dal Corriere della sera, il numero di italiani vegetariani e vegani cresce sempre di più: si attesta all’8% della popolazione e, da tre anni a questa parte, aumenta al ritmi serrati di un migliaio di persone e mezzo al giorno. Attenzione, dunque, a chi parla di una moda passeggera. Ma anche a chi parla di una moda e basta: per molti, si tratta dell’adozione di una cultura alimentare differente. Il merito del successo c’è chi dice vada in parte all’allarme lanciato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. In pochi giorni, la notizia dei presunti fattori cancerogeni contenuti nelle carni rosse fece calare il mercato del 10%. Un fuoco di paglia: le perdite rientrarono nel giro di qualche settimana. Dietro, insomma, c’è di più: come ha scritto Umberto Veronesi, citando Einstein, «niente aumenterà le possibilità di sopravvivenza di vita sulla Terra quanto l’evoluzione verso un’alimentazione vegetariana». Parole a cui vale la pena credere? Barbara Ghizzoni è proprietaria a Cremona del negozio Gea Eco Store, una gastronomia macrobiotica e vegana, che fa anche da ristorante. È stato lo studio le scienze ambientali a portarla alla scoperta del mondo vegano e macrobiotico, un ambito che intreccia dietologia, conoscenze fisiche, chimiche, biologiche e la medicina tradizionale cinese. «La mia cucina non è una moda, è salutare: costruisce una dieta bilanciata e equilibrata, capace di incidere in modo positivo sulla salute fisica e mentale». Il rispetto della salute e dell’ambiente sono i principi che regolano l’intero ricettario, quelli che aiutano a trasformare una moda in una coerente filosofia di vita. «C’è chi – continua Ghizzoni – ne fa una questione etica, del tutto esteriore però: non si rende conto che, per dire, l’estrazione dell’olio di palma comporta la distruzione di ampie aree di foresta equatoriale o ignora che il consumo di carne ha un forte impatto ambientale».
A sinistra un piatto preparato al Gea Eco Store. Sopra la piramide alimentare
A Kilometrozero, la caffetteria all’inizio di Viale Po, è possibile assaggiare torte e brioche vegane. «La risposta alla nostra proposta è stata ottima», dicono. «La nostra cucina, a dire la verità, è la più varia possibile, e comprende anche gli affettati! Però, le nostre ricette vegane e vegetariane hanno avuto successo, soprattutto tra chi soffre di episodi di intolleranza e vuole comunque concedersi i piaceri della buona tavola». «Certo – confidano – ci si sarebbe aspettati una maggiore partecipazione da parte degli avventori cremonesi, soprattutto in occasione delle nostre cene nel fine settimana: più che la cucina vegetariana o vegana tout court, con le nostre serate a tema (abbiamo anche fatto esperimenti di cucina libanese o giapponese), cerchiamo di far passare l’idea che la buona tavola si può sposare con una corretta alimentazione». Per i cremonesi interessati a imparare l’arte della cucina vegana, poi, c’è Lumen, una scuola di naturopatia a Polignano, non lontana da Caorso. «Le alimentazioni tradizionali di tutto il mondo sono costituite da un nucleo forte di cereali e legumi. Fra loro, c’è anche la dieta mediterranea. Anche la nostra cucina vegana segue questo principio», dicono quelli del team di Lumen. «La ragione per cui adottare una dieta vegana è prima di tutto una ragione di salute. Lo ricordava anche Ippocrate: fai in modo che il cibo sia la tua prima medicina». I partecipanti dei corsi organizzati di cucina vegana e naturale (sul portale web è possibile consultare i
programmi didattici e il corpo docente) sono piuttosto definiti: «Si tratta, perlopiù, di donne tra i 30 e i 50 anni, proprio come emerge dai dati nazionali». Oltre a ricordare che la serata di sabato sarà dedicata alla pizza integrale e vegana, Lumen conferma un aumento costante della propria attività: «Pur non trattandosi di grandi città (dove la diffusione è stata molto rapida), le realtà di Piacenza e Cremona dimostrano un interesse in crescita per la cucina vegana e per la nostra scuola». Vale la pena, a questo punto, sentire il parere di un esperto di nutrizione. L’invito alla moderazione del dottor Francesco Puerari, specialista in scienze dell’alimentazione e neurologia, è chiaro e si fonda su basi mediche: «La piramide alimentare – spiega Puerari – illustra come i nutrimenti si debbano inserire all’interno della dieta in modo equilibrato. Al vertice troviamo i grassi e gli alcolici, da consumarsi in quantità più che modiche. Seguono le proteine contenute nelle carni, nel pesce, nei legumi e nelle uova (alimenti ricchi di proteine animali) da una parte, e dall’altra nel latte e nei latticini. Li accompagnano, al secondo gradino, frutta e ortaggi, ricchi di vitamine, ferro e acido folico. Infine i cereali, che sono ricchi di carboidrati. Una dieta che riproduce una distribuzione simile dei nutrimenti può considerarsi equilibrata». Pare di capire, perciò, che chi segue diete vegane e vegetariane dovrebbe fare attenzione a possibili scompensi. «Chi segue una dieta vegetariana toglie il con-
tributo calorico e nutrizionale di buona parte della fascia proteica. Per i vegani, poi, l’esclusione delle proteine è ancora più radicale: vanno tolte dal conto anche il latte e i latticini. Diete simili possono creare squilibri, oltre al fatto che un’eccessiva assunzione di fibre riduce l’assorbimento dei sali minerali». Sembra quasi che una dieta del genere sia sconsigliabile. «Io non direi questo: soltanto, vanno presi degli accorgimenti. Se la si applica nella maniera corretta, per chi la pratica, l’aspettativa di vita è senz’altro buona». Tuttavia, afferma Puerari, non esistono ancora studi che dimostrino un’aspettativa di vita superiore per vegani o vegetariani: «Rischiano senz’altro meno di incorrere nelle tipiche patologie del progresso. Ci sono minori possibilità di contrarre malattie metaboliche e croniche, o il diabete, la gotta e il cancro. Anche una dieta equilibrata, però, allontana questi rischi allo stesso modo». Insomma, non bisogna aver paura di assumere il giusto apporto proteico. «Negli asili ad esempio – ricorda sempre Puerari – la dieta imposta dall’autorità medica è la seguente: due giorni dedicati alla carne, uno al pesce e uno alle uova. Anche se si tratta di bambini, e dunque di un regime alimentare preciso e abbastanza calorico, anche in quel caso è l’equilibrio a regolare la nutrizione. Potremmo dirla così: di tutto un po’ e un poco di tutto. Anche perché – aggiunge ancora, con una battuta – se la bocca non prende, il resto poi non rende».
Cronaca
Sabato 20 Febbraio 2016
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Nutrie, un via libera che fa discutere
Il presidente della Provincia Vezzini annuncia una serie di incontri per informare dell’inutilità delle delibere comunali per l’abbattimento
Il numero cresce a dismisura, ma la Lav oppone resistenza
S
di Vanni Raineri
embra che il Cremona Circuit, l’autodromo di San Martino del Lago, abbia istituito una nuova specialità: lo slalom della nutria. A fianco della pista, nella via che attraversa Ca’ de’ Soresini, la frazione di San Martino del Lago dove si trova l’impianto sportivo, gli automobilisti in transito alcuni giorni fa erano chiamati ad una serie di peripezie per evitare gli animali. Appena passata la rotonda, all’entrata del paese ecco la prima carcassa di nutria, avanti qualche decina di metri un’altra e poco più in là, prima della curva a destra, addirittura due esemplari falciati dalle auto uno accanto all’altro. Considerando che il traffico in quel tratto non è certo fitto, la situazione dà l’idea del numero di nutrie che popolano la zona. Era domenica, e solo il mattino dopo gli addetti hanno asportato le carcasse, costringendo gli automobilisti a peripezie per evitare sia questi che gli animali che con grande incoscienza si avventuravano sul manto stradale. Fuor di ironia, la situazione si fa sempre più pesante, e da anni si assiste a continui ribaltamenti normativi che rendono problematico risolvere il problema. La nuova legge regionale che consente la caccia della nutria in tutti i periodi dell’anno ha avuto il via libera dalla Consulta, che ha rigettato
Sopra, l'incontro in Provincia. a latoil presidente Vezzini. Sotto due carcasse di nutria a Ca’ de’ Soresini
le questioni di legittimità sollevate dalla Presidenza del Consiglio, e d’ora in poi non vi sarà più l’obbligo da parte dei comuni di emettere apposite ordinanze per disciplinare la caccia al simpatico ma fastidioso animaletto, che si potrà anche abbattere con l’utilizzo di armi da caccia. E’ quel che ha annunciato Carlo Malvezzi al presidente della Provincia Carlo Vezzini e ai sindaci cremonesi, oltre che ai cacciatori e agli agricoltori interessati, in un recente incontro. Il problema come noto affligge in particolare il settore agricolo, ma costituisce anche un ostacolo alla sicurezza, non solo stradale ma soprattutto legata all’ambiente e alla tenuta degli argini. Per non parlare degli aspetti sanitari. In settimana lo stesso Vezzini ha presentato il nuovo piano provinciale di controllo della nutria, in un’assemblea molto partecipata
che si è tenuta nella sala del consiglio provinciale. Altri incontri verranno organizzati nei prossimi giorni sul territorio provinciale per chiarire gli aspetti economici e operativi del piano. A Crema si è già tenuto un primo incontro, lunedì toccherà a Soresina, di nuovo a Cremona mercoledì e infine
lunedì 29 a Casalmaggiore. La nutria è specie nociva, classificata tale grazie all’attività parlamentare del sottosegretario Luciano Pizzetti, e pertanto, anche in considerazione che non si tratta di una specie autoctona, si spera che la possibilità di cacciarla in modo continuativo possa
consentire di ridimensionare il problema. In altri paesi, hanno affermato i tecnici provinciali, piani simili hanno dato ottimi risultati, anche se in verità sembra che soprattutto fattori di tipo climatico siano in grado di ridimensionare la presenza di nutrie, più che la caccia. Anche Coldiretti è intervenuta sul tema, esprimendo grande preoccupazione per il fenomeno in continua e rapidissima crescita. Il presidente Paolo Voltini ha sottolineato i danni all’ambiente e il numero enorme, che si può valutare in un esemplare ogni tre abitanti. Gli animalisti però non si arrendono, tanto che la Lav (Lega Anti Vivisezione) di Cremona ha intimato ai comuni di annullare tutte le ordinanze anti-nutrie (che in base a quanto annunciato da Malvezzi sono ormai superflue), da considerare illegittime sulla
Consorzio Casalasco del Pomodoro per la biodiversità
base della normativa nazionale sulla tutela degli animali selvatici. Le Province, secondo la Lav, potranno stendere piani basati non sulla caccia, ma solo attraverso l’utilizzo di altri metodi incruenti. Per questo è stato informato l’onorevole Fassino, presidente Anci, affinché informi i comuni al proposito, e si annuncia l’intenzione di denunciare i responsabili delle uccisioni in violazione del codice penale. Anche la sentenza della Consulta non spegnerà di certo le resistenze della Lav. In settimana anche a Bozzolo, nell’Oglio Po mantovano, si è tenuta una nuova assemblea indetta dal sindaco Giuseppe Torchio, alla presenza del responsabile del servizio Caccia e Pesca della Provincia di Mantova Lucio Andreoli. Torchio ha annunciato una nuova ordinanza di seppellimento sulla scorta dei precedenti di alcuni comuni limitrofi.
Il progetto Operation Pollinator di Syngenta presentato al Senato alla presenza del presidente Paolo Voltini
Il presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro Paolo Voltini ha partecipato alla presentazione del progetto di gestione multifunzionale del territorio di Syngenta che si è svolta in settimana a Roma. Voltini ha presenziato all'evento ricordando la collaborazione fra il Casalasco e Syngenta, annunciata nel 2015 e avviata per potenziare le azioni del Consorzio per un’agricoltura responsabile e una piena sostenibilità della produzione. Il progetto di gestione multifunzionale del territorio Operation Pollinator di Syngenta è stato presentato al Senato. Ad oggi è attivo in 14 Paesi europei con più di 3000 aziende agricole coinvolte. La convergenza fattiva tra gli obiettivi di produttività dell’agricoltura moderna e l’interesse alla salvaguardia della biodiversità è stata al centro dell’incontro “Un’agricoltura produttiva e un ambiente vivo e ricco in termini di biodiversità possono convivere”,
La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha accolto con cordialità la delegazione dell’Acciaieria Arvedi giunta a Roma lunedì scorso a seguito dell’invito pervenuto al cav. Giovanni Arvedi dalla stessa presidente tramite l’on. Franco Bordo. Il 9 maggio 2015 era stata la massima autorità di Montecitorio a far visita allo stabilimento siderurgico cremonese, ove aveva incontrato proprietà, management e lavoratori. Proprio in quell’occasione assunse l’impegno a ricambiare l’invito: così è puntualmente avvenuto.Con Giovanni Arvedi e la consorte sig.ra Luciana, il responsabile delle Risorse Umane del gruppo Arvedi, Alberto Fietta, l’ing. Federico Mazzolari e Renato Crotti, responsabile delle Relazioni Esterne ed Istituzionali del Gruppo. I lavoratori erano rappresentati da Giuseppe Demaria, segretario generale Cisl, Domenico Palmieri, segretario generale Cgil, Giuliano Mino Grossi, segretario Generale Uil, Omar Cattaneo, segretario generale Fim Cisl, Massimiliano Bosio, segretario generale Fiom Cgil, dalle Rsu dell’Acciaieria Arvedi, Omar Bresciani, Danio Pini, Gianluca Ghinaglia, Stefano Zizza, Angelo
svoltosi presso la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini”. Promosso dalla XIIIª Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato in collaborazione con Syngenta, una delle principali aziende che si occupa di agricoltura a livello mondiale, l’incontro è stato l’occasione per fare il punto sui progressi nel campo delle pratiche agricole virtuose. L’incontro si è aperto con il saluto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, che nel suo intervento ha tenuto a sottolineare l’impegno del Governo sul tema del rapporto tra produzione agricola e sostenibilità ambientale, proprio come sottoscritto ad Expo 2015 nella “Carta di Milano”, al fine di promuovere un equo accesso al cibo e garantire la sicurezza alimentare globale. Come è stato messo in risalto dal Senatore Giuseppe Francesco
Marinello, Presidente della Commissione Ambiente del Senato, l’evento è stato voluto per acquisire informazioni e stimolare il dibattito su una tematica d’interesse pubblico. «Il successo di Expo 2015 e l’attenzione suscitata dalla 21ª Conferenza di Parigi sul clima testimoniano come da parte dell’opinione pubblica vi sia una forte richiesta di coinvolgimento nelle problematiche ambientali e di rassicurazioni sulla capacità del comparto agricolo di rispondere alla crescente domanda di cibo con modalità che siano sostenibili per il pianeta» - ha affermato il Senatore introducendo i lavori. «Per questo, è nell’interesse di tutti conoscere le soluzioni messe in campo dal settore agro-industriale per bilanciare l’ottimale utilizzo delle superfici coltivabili con l’equilibrio degli ecosistemi e la salvaguardia della biodiversità». L’incontro si è focalizzato in particolare sull’esame di esempi concreti come
l’esperienza acquisita da Syngenta con Operation Pollinator, il progetto di gestione multifunzionale del territorio che consiste nel seminare aree poco produttive o marginali delle aziende agricole, quali i bordi campo, con delle essenze ricche in nettare e polline che incrementino la popolazione degli insetti impollinatori, fondamentali per più dell’80% delle colture. In particolare, grazie anche alla presenza al tavolo dei relatori dei professori Alberto Alma e Aldo Ferrero dell’Università degli Studi di Torino, sono stati approfonditi gli aspetti tecnici e scientifici di questo progetto. Operation Pollinator nasce dal presupposto che gli insetti impollinatori svolgono un ruolo cruciale per l’equilibrio di molti habitat naturali e per la produttività della maggior parte delle colture alimentari. Oltre l’80% delle coltivazioni europee, infatti, dipende dalla presenza di questi insetti per l’impollinazione.
Il cavalier Giovanni Arvedi ha reso la visita alla presidente della Camera Laura Boldrini
Rossini, Massimo Giazzi, Riccardo Delogu e Roberto Panzi. Dopo una visita della Camera dei Deputati, si è tenuto l’incontro riservato con la presidente, nel corso del quale ha toccato numerosi e rilevanti temi. Uno su tutti: l’Europa, annunciando la nuova iniziativa della presidenza, che prevede la consultazione pubblica on line sull’Unione Europea, con la quale i cittadini potranno accedere ad un questionario attraverso il sito istituzionale della Camera.
«L’Europa deve essere la nostra priorità» ha affermato la presidente, «nel campo economico, sociale, della famiglia, del lavoro, dei diritti, dei flussi migratori, ponendoci obiettivi di medio-lungo periodo e precise strategie operative. L’Unione deve essere coesa, destinare risorse, operare in modo unitario: è utopia pensare che un singolo Stato possa competere con gli Stati Uniti o la Cina o l’India». Nell’intervento di Laura Boldrini non
è mancato il riferimento al tema della competitività delle aziende italiane e, in particolare, sulle prospettive della siderurgia italiana, esprimendo l’auspicio l’Ilva di Taranto possa restare patrimonio italiano. «Condivido la lettura della presidente Boldrini» ha commentato il cav. Arvedi, «non abbiamo alternative se non l’impegno deciso e determinato per una Unione Europea forte, strutturata giuridicamente ed economicamente sull’esempio degli Usa. L’impegno profuso dalla presidente Boldrini è notevole ed encomiabile e la ringrazio per l’invito e l’attenzione che ha voluto rivolgere alla nostra azienda ed ai lavoratori». Piena sintonia anche da parte dell’on. Franco Bordo, promotore dell’incontro a Cremona e Roma. «L’eccellenza delle imprese italiane come l’Arvedi e la professionalità dei nostri lavoratori» ha spiegato il parlamentare cremasco, «sono un patrimonio da tutelare e promuo-
Paolo Voltini nella sede del Consorzio
vere, in una cornice europea solida, che deve poggiare anche sulla tutela ed estensione dei diritti. Per questo, di fronte a importanti passaggi come l’Ilva di Taranto dobbiamo operare ed auspicare una soluzione che vada in questa direzione». Positivi e unanimi anche i commenti delle rappresentanze dei lavoratori: «Abbiamo trovato una persona estremamente preparata, consapevole delle problematiche del settore manifatturiero in assenza di reali e significativi segnali di ripresa. In particolare, abbiamo apprezzato l’affermazione della presidente Boldrini sulla necessità di pianificare – realmente – nel medio e lungo periodo, fissando obiettivi e strategie, abbandonando logiche di mero consenso e atteggiamenti di sola reazione ai problemi del momento». Al termine dell’incontro si è tenuto un simbolico scambio di doni. Un copia anastatica di un volume sulla storia di Cremona e un elmetto dell’Acciaieria con tutte le firme dei componenti le Rsu aziendali, che la presidente ha prontamente indossato, ricambiando con alcuni volumi sulla storia della Camera dei Deputati.
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Rubrica
Sabato 20 Febbraio 2016
Un giorno dell’inverno 1944-45 Un giorno un testimone mi disse: “Era un inverno che non finiva mai... freddo, fame, bombe... I partigiani erano arrivati a Bettola, e io guardai su una mappa per vedere dove fosse questo posto”. Era un pomeriggio freddo quando questo testimone - che allora era un bambino - arrivò nel centro di Cremona. Andò nella galleria XXIII marzo, dove era in corso una cerimonia. Un frate francescano teneva un discorso, a
metà tra la predica e il comizio. Urlava come può urlare un prete dal pulpito per farsi sentire dai fedeli, o come può gridare un podestà (sindaco fascista) ad un’adunata fascista. Mentre faceva già buio e l’ora di cena si avvicinava, il frate si scagliò contro il capitalismo e gli inglesi gridando: “il denaro è lo sterco del diavolo!”. Roberto Farinacci era lì anche lui. Spavaldo e senza paura, il ras fascista di Cremona era in borghese; accompagnato da due o tre fede-
lissime guardie del corpo, era in mezzo alla gente. Divertito, Farinacci sorrideva nell’oscurità (c’erano sono solo poche luci fioche a causa dell'oscuramento. Tutte le città dell'Europa erano costantemente sottoposte all'oscuramento, una precauzione per prevenire i bombardamenti aerei). Con il suo forte accento meridionale (veniva da una famiglia di immigrati meridionali) disse: “Vedo che volete bene al fraticello. Ma ricordatevi di voler bene anche a noi”.
Farinacci e quell’eretico di Don Calcagno Il successo di “Crociata Italica” e la minaccia di uno scisma . 1ª puntata
I
di Paolo A. Dossena
n questi ultimi mesi crepuscolari le energie di Farinacci erano assorbite da Crociata italica, un movimento e un settimanale da lui sostenuti e incoraggiati. Il frate francescano che stava urlando apparteneva a questo gruppo. Crociata Italica era guidata da Tullio Calcagno (un protetto di Farinacci) l'ex arciprete della cattedrale di Terni che era stato sospeso per disobbedienza all’autorità ecclesiastica. Farinacci era, come Mussolini e molti altri fascisti, un ex socialista che aveva sostenuto l’intervento italiano nella prima guerra mondiale. Farinacci e Mussolini erano anti-clericali ardenti, due sostenitori di don Calcagno, che lanciò il suo movimento e il suo settimanale nel 1944. Tra il 1861 e il 1871 pastori metodisti britannici e apostolici americani si recarono in Italia per evangelizzarla: credevano che si potesse completare il Risorgimento italiano associandolo a una rivoluzione religiosa. La nuova nazione sarebbe stata attratta nell’Occidente. Diversi nazionalisti italiani diventano allora protestanti, schierandosi poi con il colonialismo del 1911, l’interventismo mazziniano del 1915 e infine con il fascismo. (Per chi volesse approfondire questi aspetti poco noti della storia, rimando al libro di Giorgio Tourn intitolato “Italiani e protestantesimo”, Claudiana, Torino, 1997. Come risulta dalle interviste da me pubblicate su questo giornale, oggi sia i protestanti sia i cattolici europei ritengono un grave errore l’entusiasmo bellicista del 1914-1915, che contagiò tutto il continente). Il caso del pastore protestante di Cremona Paolo Pantaleo, è esemplare: sarà un fascista della prima ora. Pantaleo era un tipico rappresentante del protestantesimo italiano di quel periodo: era mazziniano, socialista e massone. La sua cultura era ancorata al nazionalismo del XIX secolo. Farinacci fu allievo del leader socialista Leonida Bissolati e durante il periodo fascista divenne segretario del partito e direttore del quotidiano fascista radicale “Il Regime Fascista”. Pantaleo (grande amico di Bissolati) divenne il gosth writer di Farinacci e il vero direttore del “Regime Fascista”. La maggior parte dei protestanti val-
La natura del settimanale caro al ras cremonese fu denunciata dalla Chiesa cattolica
Sopra il discorso di Don Calcagno al teatro "La Fenice" di Venezia, inverno 1944/45 A sinistra un ritratto di Don Calcagno e lo statuto della Crociata italica
desi del Piemonte divenne fascista. Come i valdesi, anche i crociati di Don Calcagno parlavano di San Francesco d’Assisi. “Siamo un pugno di cattolici italiani repubblicani”. Così recita la prima frase del primo numero (10 gennaio 1944) del periodico “Crociata italica”. Don Calcagno propugnava un ritorno alla purezza evangelica, mescolandola alle teorie sociali fasciste. “Crociata italica” invocava l’avvento di una “Chiesa nazionale” guidata da un primate, “cioè un capo della Chiesa italiana”. In questo primo numero si minacciava lo scisma. Ogni numero era riempito di immagini di chiese o cimiteri italiani devastati dai bombardieri alleati. Il vescovo di Cremona, il cardinale di Milano, l’arci-
vescovo di Torino e il patriarca di Venezia denuncianorono la natura ereticale e scismatica di “Crociata italica”. E’ modernismo, eresia, dissero, un tentativo di spaccare la chiesa proprio nel suo cuore, l’Italia, per dar vita a una chiesa nazionale guidata da un primate. Ma proprio questi attacchi decretarono il successo di don Calcagno. “Crociata Italica” divenne il periodico più diffuso della RSI. Era venduto dagli edicolanti addirittura a borsa nera, diffondendosi perfino tra le forze armate e fra le truppe in addestramento in Germania. (Fine della prima puntata, la seconda e ultima sarà pubblicata sabato 27 febbraio)
I Fatti della Settimana IN PRIMO PIANO sabato 13 febbraio
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Sabato 20 Febbraio 2016
Tragedia in via Brenti: 76enne accoltella la moglie, paralizzata e sofferente dopo un ictus
Ha sconvolto la città intera il delitto che si è consumato nella notte tra venerdì e sabato scorso in via Brenti, a Cremona, dove un uomo, Libero Marini, 76 anni, ha ucciso con una coltellata alla gola la moglie, Ernestina Bianca Chiari, per poi ingerire un notevole quantitativo di farmaci, cercando forse di farla finita a
sabato 13 febbraio fuori strada nella notte, grave un 21enne cremonese
Ancora grave in ospedale, anche se non in pericolo di vita, il giovane 21enne residente al Boschetto, S.M., rimasto coinvolto in un incidente nella notte, la settimana scorsa. insieme ad altri due ragazzi, sulla tangenziale in via Castelleone, poco prima dello svincolo con la Paullese che porta al quartiere Cambonino. Il 21enne era alla guida dell’auto, una Ford Mondeo andata distrutta. Feriti seriamente anche gli altri due passeggeri: M.B, 20 anni e C.A., 19 anni. La dinamica è al vaglio della Polizia Stradale di Casalmaggiore, intervenuta con una pattuglia, insieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco. L’auto sulla quale viaggiavano i tre ragazzi si sarebbe schiantata contro un palo dell’illuminazone, uscendo di strada e ribaltandosi.
lunedì 15 febbraio schiamazzi in piazza lodi, foglio di via per un 24enne
Foglio di via per il 24enne del Mali fermato un paio di settimane fa davanti al Carrefour, senza pantaloni, mentre insieme ad altri connazionali (una ventina in tutto) tirava bottiglie ad altezza uomo. Il giovane era stato identificato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Questo ha comportato che gli venisse negato il diritto di asilo e sospeso il permesso di soggiorno. Di conseguenza la Prefettura ha revocato la misura dell’accoglienza presso la Casa dell’Accoglienza. L’uomo è stato quindi allontanato da Cremona. Da inizio gennaio a metà febbraio, la Questura ha emesso 13 fogli di via obbligatori (che comportano l’allontanamento dalla città o da comuni del territorio). Di questi 4 hanno riguardato cittadini italiani, mentre gli altri 9 erano rivolti a stranieri. La questura ha inoltre fatto 8 avvisi orali (ossia avvertimenti relativi ad un comportamento non consono).
sua volta. Per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere, con l'accusa di omicidio volontario. Secondo quanto dichiarato durante l’interrogatorio, la decisione sarebbe stata presa insieme: la donna, colpita da ictus la scorsa estate e ora semi-paralizzata, avrebbe manifestato l'intenzione di non voler più vive-
re. Sempre secondo quanto dichiarato dall'uomo, quella notte lui aveva voluto accontentarla, uccidendola. Avrebbe poi voluto uccidere anche se stesso, ma gli è mancato il coraggio. Dopo il fatto, l’uomo è rimasto in casa con il cadavere della moglie, fino alla mattina intorno alle otto, quando è arri-
vata la badante che si sarebbe dovuta occupare della malata. E’ stata lei a chiamare i carabinieri. Sul posto anche i soccorritori del 118, che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. I militari hanno trovato l’uomo in evidente stato confusionale e hanno recuperato l’arma del delitto, arrestando poi
mercoledì 17 febbraio
La zona, al porto di Cremona, era occupata abusivamente da almeno 5 anni
Finanza, sotto sequestro area golenale di 22mila mq La Compagnia della Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro, nella zona del porto di Cremona, un’area golenale di mq. 22.000 circa, destinata allo stoccaggio di merci trasportate via acqua, unitamente agli annessi pontili galleggianti. L’attività rientra nell’istituzionale servizio di contrasto all’abusivismo demaniale svolto dalla componente Navale in forza alla Compagnia. In particolare, a seguito di diversi sopralluoghi eseguiti nella provincia, i finanzieri hanno individuato una vasta zona occupata da numerosi macchinari e strumentazioni adibite allo scarico di materiale inerte derivante dal trasporto sul fiume Po. Gli accertamenti eseguiti dai militari
L’Ufficio immigrazione, invece, ha emesso sei ordini di espulsione dal territorio italiano, con accompagnamento coattivo alla frontiera, e altre otto espulsioni con ordine di allontanarsi dall’Italia entro una settimana. Sono poi stati notificati tre provvedimenti di espulsione nei confronti di cittadini comunitari.
martedì 16 febbraio finto incidente, truffata coppia di anziani
Malviventi di nuovo in azione con l’ormai nota ma purtroppo ancora efficace truffa della richiesta di denaro per tirare fuori dai guai un famigliare vittima di un incidente. Stavolta bersaglio dei truffatori sono stati due anziani coniugi cremonesi, che cadendo nella trappola hanno consegnato nelle loro mani ben 30mila euro. A suonare il campanello della cop-
hanno consentito di appurare che l’area era stata occupata abusivamente da almeno cinque anni da una società cremonese operante nel settore del trasporto e deposito di materiale litoide dal fiume, ma in realtà inattiva. Il servizio, svolto in collaborazione pia un uomo che ben conosceva la loro situazione famigliare e il fatto che il figlio fosse in vacanza. Ai due anziani ha fatto credere che il figlio fosse stato arrestato in seguito ad un incidente automobilistico e che avesse bisogno immediato di soldi per poter essere rilasciato. In tutto l'uomo è riuscito a carpire ai due anziani ben 30mila euro, tutto quello che la coppia teneva in casa.
martedì 16 febbraio rave party illegale, denunciate 270 persone
Ben 270 denunce per i partecipanti al rave party illegale di sabato notte, a Robecco d’Olio. I carabinieri della Stazione locale, supportati dai reparti delle Compagnie di Cremona, Crema e Casalmaggiore, al termine di accertamenti e verifiche condotte dopo la festa illega-
con l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, oltre al sequestro dell’area e dei beni in essa presenti (decine di nastri trasportatori, numerosi impianti di macina e vaglio per materiale litoide e altra strumentazione usata per il trasporto di materiale vario), ha permesso di accertare il mancato pagamento del canone annuale per un totale di circa 100.000 euro. Il responsabile, in assenza del titolo concessorio, sarà tenuto al pagamento dei canoni evasi e di una percentuale aggiuntiva, a titolo di sanzione, variabile dal 10% al 40 % di quanto evaso. L’area e i macchinari sottoposti a sequestro sono stati, invece, affidati in giudiziale custodia all’ Agenzia Interregionale per il fiume Po.
le, che aveva visto la partecipazione di oltre 600 giovani e che si era svolta in un capannone dismesso lungo la via Brescia, martedì hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Cremona circa 270 persone, di cui 31 minori tutti italiani e 16 stranieri. I reati contestati vanno dall’invasione abusiva di terreni e fabbricati al danneggiamento aggravato ed all’organizzazione di assembramento in luogo aperto al pubblico. Le attività investigative hanno permesso d’accertare che, al fine d’introdursi nell’area dismessa, erano stati tranciati i lucchetti posti a protezione degli accessi. Una volta all’interno, i partecipanti al rave, alcuni originari di paesi dell’est europa e sud est asiatico, ma per la maggior parte provenienti da ogni parte d’Italia con camper, auto, mezzi pubblici e bici rubate in Stazione a Cre-
l’uomo per omicidio aggravato e mettendolo a disposizione del pm Laura Patelli della Procura della Repubblica di Cremona, giunta sulla scena del crimine insieme al medico legale. Sgomenti gli amici e i vicini di casa, che conoscevano la coppia e che mai si sarebbero aspettati un simile epilogo.
mona per raggiungere Robecco d’Oglio, avevano anche danneggiato internamente la struttura mandando in frantumi vetri ed infissi.
mercoledì 17 febbraio blitz all’apc con cani antidroga, presi 3 minori
I carabinieri di Cremona, insieme ai colleghi del Nucleo Cinofili di Orio al Serio, hanno proceduto ad un controllo all’interno di alcune classi dell’istituto tecnico professionale “Ala Ponzone Cimino” per contrastare il fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti tra gli studenti. Il servizio è stato organizzato in seguito agli incontri tenuti con le scolaresche e il direttore scolastico Adelio Maffezzoni. Il controllo è stato effettuato con gli studenti già in classe. Al passaggio tra i banchi, Grinder, un labrador di un anno e mezzo, ha intercettato gli zaini di tre studenti, tutti minorenni (due diciassettenni e un quindicenne residenti in provincia e nel bresciano). All’ispezione è emerso il possesso di 0,7, 1,7 e 1,2 grammi di hashish. I tre ragazzi sono stati quindi condotti in caserma per gli accertamenti alla presenza dei genitori, dopodichè sono scattate ulteriori verifiche, risultate negative, presso i rispettivi domicili.
giovedì 18 febbraio tamponamento a catena, furgone tra due camion
Tamponamento a catena sulla Paullese, poco prima della rotonda di Costa Sant’Abramo, in cui ad avere la peggio è stato il conducente di un Fiorino Fiat, rimasto schiacciato tra due camion. Uno dei mezzi pesanti coinvolti ha urtato un Fiat Fiorino, il quale si è schiantato contro un altro mezzo pesante, che procedeva di fronte a lui. Paura per il conducente del furgone, che però fortunatamente non ha subito gravi conseguenze. L’automezzo è rimasto però completamente distrutto.
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Territorio
Sabato 20 Febbraio 2016
Sanità, sindaci cremonesi con i vertici di Ats e Asst: via ad un percorso sinergico Una rappresentanza dei sindaci del Distretto Sociale Cremonese ha incontrato giovedì pomeriggio i direttori generali dell’Ats Val Padana Aldo Bellini e dell’Asst Camillo Rossi, accompagnati dai loro collaboratori (la direttrice sanitaria dell’Ats Simonetta Bettellini, il direttore amministrativo dell’Ats Giuseppe Albini e la direttrice socio-sanitaria dell’Asst Paola Mosa). L’incontro voluto dal Comitato Esecutivo dei sindaci, si è svolto presso la Sala Consulta del Comune di Cremona,
alla presenza del sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti e dell’assessore al Welfare di comunità, Servizi alle famiglie e alla persona Mauro Platè. Al tavolo i sindaci Rosolino Azzali di Corte de’ Frati, Maria Grazia Bonfante di Vescovato, Carla Bianchi di Pizzighettone, Fabio Scio di Grumello e Davide Vairani di Soresina e gli assessori Luigi Guarneri di Bonemerse, Giuseppe Mametti di Soresina, Monica Zelioli di Persico Dosimo. Nella riunione gli amministratori del
Distretto hanno posto l’attenzione sull’evoluzione degli assetti istituzionali ed organizzativi a partire dal percorso necessario per rendere operativa una ipotizzata Cabina di Regia per l’integrazione dei servizi socio-sanitari su tutto il territorio dell’Ats Valpadana CremonaMantova. Per i sindaci cremonesi, tale evoluzione deve essere accompagnata da un rafforzamento del dialogo con l’ambito Casalasco, per garantire un’omogeneità dell’assetto sociale, ed essere coerente
con le dinamiche in atto relative alle aggregazioni dei comuni e delle aree omogenee. Tutti hanno concordato sulla centralità della programmazione, ipotizzando una funzione a presidio degli aspetti socio-sanitari e a garanzia dell’integrazione con i piani di zona. Durante la discussione si è portata, inoltre, l’attenzione sulla necessità di salvaguardare e valorizzare le strutture sanitarie e sociosanitarie del territorio garantendo un’organizzazione funzionale e facendo in modo che la riforma impatti solo positi-
vamente sui servizi al cittadino. Infine, è stato riconosciuto dai Sindaci l’aspetto strategico della ASST di Cremona, che su partite essenziali, come il presidio ospedaliero di Soresina e l’Olio Po, dovrà dialogare con altri territori. L’incontro sul tema del sanitario e socio-sanitario segue quello avvenuto martedì 16 febbraio tra sindaco e assessori del comune capoluogo e i sindaci dei comuni cintura per dare inizio ad un percorso sinergico di collaborazione per la realizzazione di alcuni servizi in rete.
La “mobilità sostenibile”: come migliorare le linee ferroviarie che passano da Cremona I di Simona Raboni
problemi della linea ferroviaria Mantova-Cremona-Milano sono approdati sui tavoli di Montecitorio. «Abbiamo incontrato il sottosegretario ai trasporti Umberto Del Basso De Caro per consegnargli lo studio sul miglioramento della linea ferroviaria MantovaMilano, che qualche mese fa avevamo commissionato al Politecnico di Milano», hanno spiegato Andrea Fiasconaro, consigliere M5S in Regione Lombardia, e il deputato pentastellato Alerto Zolezzi. Il sottosegretario si è detto «interessato allo studio e al basso impatto economico delle proposte che include, all'approccio, che si è soffermato sulla domanda esistente, per poter così concretizzare un'offerta migliore per gli utenti» spiega Fiasconaro. «Si è poi dimostrato interessato a comprendere le potenzialità della linea, che trasporta circa 10.000 persone ogni giorno, pur essendo mono-binario, raro caso in Lombardia. L'obiettivo è quello di ridurre l'inquinamento da polveri sottili offrendo una valida alternativa
all'utilizzo dell' auto, potenziando il trasporto pubblico locale». L’incontro è stato poi l'occasione per ricordare il protocollo d'intesa tra Trenord, Rfi e Regione Lombardia, in cui si evidenziano gli interventi da mettere in atto: principalmente il raddoppio dei binari e il superamento dei passaggi a livello, da finanziare con adeguate risorse. «Per quanto riguarda gli investimenti è stato interessante l'impegno assunto dal sottosegretario di coinvolgere an-
che il presidente di Rfi e di organizzare un incontro a Roma prossimamente per coinvolgere anche loro» sottolinea Fiasconaro. «Sarà mia cura attivarmi per dare seguito all’incontro annunciato, coinvolgendo tutti i soggetti interessati: sindaci, amministratori, pendolari, sindacati, assessore regionale ai trasporti e Trenord. La mia intenzione è quella di coinvolgere tutti coloro che si stanno impegnando per il miglioramento di questa linea. La consegna dello
studio è stata funzionale ad attenzionare il sottosegretario ad una tematica delicata, le cui soluzioni sono certamente migliorabili ma siamo convinti che questo sia stato comunque un tassello fondamentale per la discussione». Ma sui problemi delle linee dei pendolari che passano da Cremona, nei giorni scorsi sono intervenuti anche i membri del Comitato Pendolari Cremaschi, che nelle scorse settimane hanno promosso un sondaggio tra i viaggiatori che quotidianamente si servono della linea. Secondo quanto raccolto dai volontari, il 60% del campione considera la perdita di tempo il maggiore dei problemi: ritardi, guasti ai convogli o ai passaggi a livello e coincidenze poco pratiche. Il materiale rotabile vecchio e senza un sistema adeguato di areazione rappresenta un problema per il 19% del campione. Infine, i pochi treni nell’ora di punta e il conseguente sovraffollamento rappresentano un problema nel 12% dei casi.
I DATI Il sondaggio è stato attivato i primi giorni di dicembre 2015 ed è rimasto attivo fino a gennaio 2016, ricevendo 498 ri-
sposte. La fascia d’età tra i 19 e i 40 anni copre circa l’80% del campione intervistato, la cui finalità dello spostamento è quasi pariteticamente dovuta a motivi di lavoro e studio con frequenza di 4/5 giorni. Dall’indagine emerge come la stazione principale di partenza sia Crema, 41%,seguita da Castelleone e Soresina, che insieme fanno il 35%. La principale stazione di destinazione degli spostamenti risulta Milano (69%). Gli spostamenti più locali (Crema, Cremona e le altre città della tratta) coprono il 14% del campione. Sono emerse diverse questioni da risolvere: l’assenza di treni diretti dopo le 7.20 e dopo le 19; la necessità di effettuare dei treni diretti verso Milano con fermate solo nelle stazione principali di Soresina, Castelleone e Crema (sia per l’andata che per il ritorno). “Il servizio Tpl deve garantire alti indici di puntualità, soprattutto nella fascia di punta serale” evidenzia il sondaggio. Inoltre “i treni diretti devono essere effettuati con del materiale rotabile con un alto numero di posti a sedere, dato i flussi consistenti che li interessano”.
La famiglia in un incontro a Bonemerse Sabato 20 febbraio alle ore 21, presso la Chiesa Parrocchiale 'Santa Maria Nascente di Bonemerse, avrà luogo il secondo incontro del ciclo “Famiglia, pietra angolare della società”, imperniato su tematiche relative alla famiglia nell’odierno contesto socio-culturale. Tema della prossima conferenza sarà il Giubileo della misericordia e le sue implicazioni nella Chiesa, nella società, nella famiglia. Relatore il teologo don Maurizio Compiani. Seguiranno altri due appuntamenti: sabato 12 marzo il Magistrato Giacomo Rocchi, Giudice in Corte di Cassazione e Mauro Faverzani, giornalista, tratteranno il tema: “Per la vita, senza compromessi” - in preparazione della Marcia nazionale per la Vita che si terrà a Roma nel mese di maggio; sabato 16 aprile è previsto l’intervento del dott. Paolo Emiliani, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari di Cremona, su: “La famiglia nell’odierno contesto socio-culturale”.
Lettere & Opinioni
Sabato 20 Febbraio 2016
Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it
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critica
cedute decine di miglia di acque territoriali: altra perla del Governo Egregio direttore, anche se pare inverosimile, i nostri confini sono cambiati, abbiamo perso decine di miglia di acque territoriali al largo delle coste della Liguria e della Sardegna. E forse anche altre coste di cui ancora non sappiamo nulla. Non per un fenomeno geologico o per un atto ostile da uno Stato straniero. E’ stata l’Italia a cedere, anzi a vendere, una parte del proprio territorio ai francesi, con un accordo siglato nel dicembre 2015 tra il ministro degli Esteri transalpino, Fabius ed il nostro ministro Gentiloni, il quale ovviamente non ha fatto sapere nulla a riguardo, esattamente come il premier Renzi e tutto il suo Governo. La conferma è venuta poi anche nei vari tg nazionali che hanno ampiamente diffuso la notizia, facendo vedere che in quello spazio di mare, ormai diventato “proprietà” francese, i pescatori italiani (di professione), manifestavano la loro rabbia e incredulità con striscioni e scritte varie contro il Governo. Le stesse Regioni interessate, la Liguria e la Sardegna, lo hanno scoperto nelle ultime settimane nel mondo più incredibile. Le autorità francesi, con le loro motovedette, in applicazione di questo accordo, hanno fermato prima un peschereccio ligure e, qualche giorno dopo, un peschereccio sardo, intimandogli di lasciare le rispettive zone di pesca perché appunto i confini erano cambiati e quelle acque, in entrambi i casi ricchissime di fauna ittica e dunque fondamentali per i nostri pescatori, erano diventate francesi e pertanto non più accessibili ai pescherecci italiani. Sicuramente si tratta di una vicenda gravissima e inquietante. Ma la cosa è molto grave in quanto di questa cessione di acque territoriali non è stato informato non solo il Parlamento, ma lo stesso presidente della Repubblica Mattarella. E questo la dice lunga, in funzione delle nostre regole democratiche. Inoltre, dalle ultime “voci” e notizie, vuole togliere la reversibilità, ai vedovi/e. E dulcis in fondo, rivedere tutte le pensioni! Mi pongo una semplice domanda: i soldi incassati dall’ex “mare nostrum”, come sono stati giustificati, rendicontati, ect.? Inoltre, quando vedremo autotassarsi e tagliarsi loro privilegi, vitalizi, pensioni d’oro, numero dei senatori, ect. ect.? Domanda, da un milione di dollari ! andrea Delindati cremona ***
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rifiuti
Massimo sostegno del Pd alle scelte della Giunta Galimberti Signor direttore, comprendiamo lo smarrimento delle opposizioni rispetto alla solidità della posizione assunta dal Partito Democratico a sostegno delle azioni concrete che l’amministrazione Galimberti sta attuando nella gestione della complessa partita Lgh-A2A, in particolare per quanto riguarda il processo di decommissioning dell’inceneritore di San Rocco. Tuttavia non possiamo fare a meno di respingere con fermezza la lettura deteriore che il consigliere Fasani fornisce ai media per rinnovare una polemica ormai stantia, sorprendentemente intrisa di toni tipici della peggior antipolitica e ben lontana da qualsiasi ragionevole confronto sulle prospettive con cui si sono misurate e si stanno misurando tutte le amministrazioni per mantenere un difficile equilibrio tra sostenibilità finanziaria, salvaguardia dell’ambiente e mantenimento della qualità dei servizi ai cittadini. Come evidenziato nel documento approvato dalla direzione cittadina, il Partito Democrati-
FOCUS
Attenzione ai falsi tecnici di Padania Acque
Signor direttore, la stampa locale ha informato i cittadini su un fatto grave: sconosciuti, spacciandosi per tecnici di Padania Acque, si sono presentati presso alcune abitazioni per eseguire dei controlli sull’acqua potabile. Una volta riusciti ad introdursi nelle case, hanno compiuto dei furti di beni e valori a danno di persone soprattutto sole. Padania Acque precisa che l’acqua potabile erogata non ha bisogno di alcun controllo presso le abitazioni, dal momento che quotidianamente i suoi laboratori effettuano test e controlli prima che l’acqua entri nelle case dei cittadini. Ogni controllo o lettura viene effettuata solo (ed esclusivamente) sui contatori che, di norma, si trovano all’esterno dell’abitazione. Qualora fosse in corso la lettura dei contatori, si consiglia di verificare sempre che l’addetto abbia il cartellino di riconoscimento di Padania Acque. In caso di dubbio telefonare immediatamente alla società al numero 0372-4791 attivo dalle ore 8 alle ore 12.30 e dalle 14 alle ore 17.15 (il venerdì sino alle ore 16.30) o al numero verde 800092645, oppure contattare le forze dell’ordine per segnalare individui sospetti che
co riconosce l’impegno profuso dall’amministrazione nella costruzione di un percorso complesso che, come tale, deve essere sostenuto sia su scala locale che sovra-territoriale. Per usare le parole di Fasani, i cittadini cremonesi, proprio perché in grado di intendere e di volere, possono toccare con mano i passaggi concretamente attuati dall’amministrazione per creare le condizioni di un modello di gestione dei rifiuti che consenta la graduale rinuncia all’incenerimento, quali l’estensione della raccolta differenziata al 70% in città e l’acquisizione del finanziamento Horizon 2020 finalizzato all’implementazione di modelli di economia circolare. Con grande senso di responsabilità il Partito Democratico manifesta all’amministrazione il massimo sostegno affinché possa continuare a lavorare su questa strada. Alle opposizioni lasciamo volentieri le vacue farneticazioni sulle soluzioni più irrealistiche e il rischio di restare fermi sul piano della polemica con il calendario in mano. Luigi Lipara Segreteria cittadina del Pd ***
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aPPaLti
il comitato lombardo deve essere indipendente Egregio direttore, «è inutile che Maroni invochi ogni volta che arrestano uno dei suoi Cantone per le verifiche sugli appalti in Lombardia. Abbiamo già il Comitato regionale per la trasparenza sugli appalti: va reso operativo in modo che diventi un’autority regionale anticorruzione. Il Comitato deve essere indipendente e avere una struttura adeguata. La presidenza va affidata senza indugi a Giovanna Ceribelli, la commercialista che ha scoperchiato il caso delle mazzette leghiste. Alla Ceribelli va anche dato un riconoscimento: la società ha bisogno di esempi virtuosi da seguire», così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia. «Il Comitato ha le mani legate da sempre e abbiamo chiesto venisse potenziato. Il controllo su ogni singolo appalto regionale deve essere puntuale. Maroni ha giocato con l’Agenzia di controllo che al momento lui stesso sta lasciando quale scatola vuota. La Sanità lombarda per essere ripulita ha bisogno di una task force anticorruzione. E’ evi-
tentano di entrare nelle abitazioni. Padania Acque invita a non autorizzare l’ingresso di qualsiasi tecnico della società che si spacci come tale. Non sono previsti né ora né a breve dei controlli che coinvolgano l’erogazione del servizio nelle case dei cittadini. Al fine di facilitare la lettura dei consumi, Padania Acque ha approntato delle modalità semplificate di lettura e monitoraggio dei contatori, che non prevedono l’intervento di addetti. Il servizio di autolettura è disponibile al numero verde 800825146 o, per gli utenti registrati, sul sito di Padania Acque. A breve, la società sostituirà i
dente che Maroni non può più garantire la legalità ed è il caso che vada a casa», conclude Buffagni. M5S Lombardia ***
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PoLeMica
il canone in bolletta diventa una questione complicata Egregio direttore, solo qualche settimana fa il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, durante un dibattito televisivo ironizzava sull’eccessivo “allarmismo” da noi creato sul canone Rai. Martedì è scaduto il termine per l’emanazione del decreto ministeriale che avrebbe dovuto dare le indicazioni su come riscuotere il canone Rai in bolletta e del decreto non si vede nemmeno l’ombra. E solo ora che anche le aziende elettriche scalpitano perché non sanno cosa devono fare (ma rischiano sanzioni), il canone in bolletta diventa per loro una questione complicata. Così Assoelettrica predispone una nota e pubblica un documento “sulla problematica del canone in bolletta”. Andiamo con ordine ed esaminiamo i quesiti posti da Assoelettrica, rielaborandoli a tutela del contribuente. In caso di cambio di gestore elettrico le dieci mensilità sono frazionate fra diversi gestori e i contribuenti rischiano di pagare due volte la stessa rata per via di doppie fatturazioni. Il problema è concreto e il decreto ministeriale dovrà prevedere un meccanismo che metta al riparo i contribuenti dal rischio di pagare il canone non 100 euro ma 120. Cosa succede se il fornitore – prassi frequente – ritarda ad inviare le bollette? Il contribuente diventa moroso senza colpa? Anche in questo caso il decreto deve escludere che i pagamenti mancati o ritardati per colpa del fornitore ricadano sul contribuente, imputando ai fornitori stessi gli interessi moratori sul canone non pagato (così si risolverebbe anche il problema dei ritardi cronici dei gestori nella fatturazione). Se il contribuente paga parzialmente la bolletta, omettendo il pagamento del canone, si può arrivare al distacco della luce? Riteniamo di no, poiché il distacco della corrente elettrica riguarda il rapporto contrattuale fra fornitore e utente, è strumento contrattuale e non “sanzionatorio” fiscale. Il decreto dovrà chiarire che il mancato pagamento del canone non può in ogni caso comportare il distacco della corrente elettrica. In caso di pagamento
contatori esistenti con contatori elettronici. La telegestione permetterà un costante monitoraggio, una maggiore precisione nella lettura dei dati e la tempestiva segnalazione di eventuali anomalie nei consumi. Il sistema eliminerà così l’accesso diretto e fisico dei tecnici per la lettura dei contatori. Il servizio sarà presto integrato con l’introduzione di un app, attraverso la quale (tra l’altro) l’utente potrà comunicare i consumi e conoscere in tempo reale l’effettuazione di controlli da parte di letturisti con i dati identificativi del tecnico presente in zona. Padania acque
parziale della bolletta, a quale credito va imputata la somma corrisposta? Secondo Assoelettrica, se la bolletta è di 100 euro, di cui 20 di canone e il cliente paga solo 70 euro senza specificare a cosa quella somma si riferisce, i 70 euro dovrebbero andare a coprire gli importi relativi all’energia e agli interessi e non il canone. Assoelettrica tira l’acqua al suo mulino, ma il decreto dovrà tutelare il contribuente presumendo a monte che – salvo indicazione diversa da parte dell'utente stesso – in caso di pagamento parziale si soddisfi prima l’erario e poi la società privata. Vi è poi una parte del documento che a nostro avviso merita particolare attenzione, perché riteniamo che Assoelettrica sia caduta in un equivoco. Le società elettriche non sono l’Agenzia delle Entrate e non sono Equitalia: la legge di stabilità prevede che siano un mero tramite, un veicolo per il pagamento dell'imposta, non altro. Di conseguenza, il decreto dovrà chiarire questo aspetto e i relativi dubbi che Assoelettrica pone: in caso di ritardo nel pagamento della bolletta, la compagnia elettrica può chiedere interessi moratori sul ritardato pagamento del canone? No, decisamente no. Primo perché non può lucrare su somme che non sono sue ma dello Stato; secondo perchè è un mero tramite delle somme che entrano, se e quando entrano. Gli aspetti patologici del rapporto fisco-contribuente (ad esempio ritardi, interessi e sanzioni) devono essere gestiti fra erario e cittadino. Nella nota, inoltre, Assoelettrica chiede come gestire i reclami sul canone e le richieste di rimborso di canoni già versati non dovuti (chiedendo maliziosamente, come prevedono le norme dell’Autorità sull’energia, anche di essere esentata dall’obbligo di rispondere al reclamo entro 40 giorni e di corrispondere un indennizzo economico al cliente in caso di mancata risposta o risposta incompleta ad un reclamo che abbia ad oggetto – anche – il canone Rai). Ribadiamo il concetto: la società elettrica non è l’Agenzia delle Entrate, ma un mero tramite, che non ha e non deve avere alcuna parte attiva nel contenzioso stragiudiziale relativo al canone in bolletta. E’ importante che il decreto tanto atteso chiarisca anche questo punto. La chiave di lettura del documento che solleva dubbi e perplessità sul canone in bolletta è fornita nella prima pagina del documento: «Ci preme sottolineare l’impatto, in termini di costi, che gli operatori dovranno sostenere in fase implementativa, con riferimento in particolare ai costi di
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realizzazione dei nuovi sistemi, di organizzazione di nuovi processi aziendali e di mantenimento e aggiornamento per i prossimi anni di questa procedura, ai quali si aggiungono i costi rilevanti relativi alla gestione ordinaria. Gli operatori pertanto rinnovano la richiesta di un’adeguata remunerazione per l’espletamento di tale servizio pubblico che rappresenta un ulteriore onere che va ad appesantire sensibilmente i bilanci delle imprese». Assoelettrica teme poi le sanzioni previste dalla legge di stabilità, disposizione giudicata “iniqua a maggior ragione perchè l'operatore non è remunerato per il servizio svolto”. I cahiers de doléances di Assoelettrica servono quindi a pianger miseria e a battere cassa. Le soceità elettriche chiedono al Governo che i cittadini/contribuenti paghino per pagare un’imposta. Non conosciamo i costi che le società elettriche potrebbero sostenere per questa criticabile e criticata scelta del canone in bolletta, nè sappiamo se l'operazione può esser fatta a costo zero o se ci “stiano provando”. Una cosa è certa: questa operazione non può pesare sulle tasche degli italiani, la lotta all’evasione del canone Rai (con tutte le criticità che abbiamo analizzato) non può passare per ulteriori esborsi da parte dei cittadini, diretti o indiretti che siano. Se non è possibile riscuotere l’imposta senza costi per le società elettriche, il Governo faccia un passo indietro sul canone in bolletta. La Rai ci martella da settimane con spot su quanto è semplice pagare 100 euro di canone, le spese per la riscossione non devono ricadere sui cittadini. Cento euro, non uno di più. aduc ***
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aMarezza
Da noi ormai sta diventando quasi impossibile anche sperare Signor direttore, io non so cosa abbia realmente in testa il signor Matteo Renzi, per troppo tempo succube dei politici da strapazzo europei ed in particolar modo delle bizze della “valchiria” Merkel. Oggi cerca di cavalcare l’onda e cerca anche di apparire il “duro” del momento anche se nessuno alla UE se lo fila. La verità, al di là delle sue bugie e dei suoi collaboratori “burattini”, è che stiamo uscendo dalla crisi. Scusate, ma stiamo uscendo dalla crisi? La triste realtà non induce proprio ad essere ottimisti: la crescita del Pil registra un miserrimo 0,7% nel 2015, quando nel resto dell’Europa c’è chi va molto oltre. Allora la domanda è la seguente: ci raccontano solo bugie, o il popolo italiano non è più capace di fare nulla? I dati eclatanti e vergognosi sono i seguenti: prendiamo un normalissimo imprenditore italiano ed uno tedesco: il nostro aspetta 277 giorni per una concessione edilizia, contro i 96 giorni del concorrente. L’imprenditore italiano paga l’energia il 14% in più, mentre le nostre banche forniscono prestiti più cari del 20%! Per non parlare poi delle tasse e dei contributi: l’imprenditore, della somma totale della sua fatica e del suo operato, deve rinunciare al 64,8% dei profitti, contro il 48,8 % della Germania. Ma dove vogliamo andare con un governo così, che rimborsa e paga A 144 giorni, la Germania paga pensate a 19 giorni. E nel frattempo, l’imprenditore e comunque anche il cittatadino paga e subito. Grazie anche ad Equitalia che continua ad operare con sordità e cecità. Purtroppo, c’è un ulteriore aggravante oltre alla meschinità dell’operato del nostro Governo: il raffronto deve essere fatto anche con altri Paesi, ad esempio il Regno Unito e certo non sarà un caso, che il regno di sua maestà cresce ad un ritmo ben superiore di tre volte rispetto al nostro. Allora, dove sta la verità? Non è un caso che i nostri giovani fuggono all’estero per poter fare qualche cosa e cullare almeno qualche sogno. Qui da noi ormai sta diventando quasi impossibile anche sperare... ivan loris Davò Spinadesco
Previsioni meteo a cura di Dominique citrigno per SPazioMeteo.com e Meteowebcam.it
SaBato 20 feBBraio
DoMeNica 21 feBBraio
LuNeDi’ 22 feBBraio
MarteDi’ 23 feBBraio
MercoLeDi’ 24 feBBraio
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Sabato 20 Febbraio 2016
LA FIABA COME TERAPIA L’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo Diotti di Casalmaggiore ospiterà martedì 23 febbraio alle ore 16,45 l’autrice del testo “Fiaba-Training fonologico e metafonologico”, Elena Liritano. L’incontro è organizzato all’interno del progetto “Cosa serve per imparare a leggere e scrivere” Può una fiaba diventare un'occasione innovativa, pratica ed economica per prevenire i disturbi del linguaggio nella scuola dell'infanzia e primaria? Questa è la sfida che questo volume coglie e sviluppa con originalità, allenando i bambini ad ascoltare i suoni della lingua italiana, permettendo alle eventuali difficoltà fonologiche presenti in epoca prescolare di emergere e offrendo proposte specifiche che favoriscano una maggiore competenza metafonologica e una più adeguata consapevolezza e competenza fonemica.
I BIJOUX NELL’EDICOLA
All’edicola storica di Piazza Garibaldi, dal ieri fino all'11 marzo sono esposti i bijoux ideati e realizzati in occasione del corso “Creativa-Mente” organizzato nei mesi scorsi dal Centro Psico Sociale di Casalmaggiore in collaborazione col Museo del Bijou. Al corso ha partecipato un gruppo integrato, costituito da volontari e da utenti del servizio psichiatrico che seguono programmi di miglioramento delle proprie abilità personali e sociali. Sotto la guida dell'insegnante Chiara Storci i vari manufatti sono stati realizzati dopo un’analisi dei materiali di partenza (metalli, cialde da caffé, carta, pelle) e l'apprendimento delle tecniche appropriate. Si è cercato di porre una particolare attenzione al gusto estetico e all'attitudine creativa di ciascun partecipante valorizzandone le capacità propositive. Il laboratorio è stato inoltre una preziosa opportunità di arricchimento relazionale e integrazione sociale. Il corso è stato organizzato nell'ambito del progetto BijouXtutti, attraverso il quale il Museo del Bijou di Casalmaggiore offre alle strutture (pubbliche e private) che si occupano di persone con disabilità di partecipare ad incontri per sperimentare la progettazione e la realizzazione di monili, attività che permette di socializzare, migliorare l'autostima e realizzare oggetti con le proprie mani e la propria fantasia.
PODOLOGIA A CO.ME.TE.
Nuova apertura presso la cooperativa medici Co.Me.Te con sedi a Casalmaggiore e a Piadena. Riguarda l’ambulatorio di podologia, per tutte le patologie del piede. Vi opererà la dottoressa Irina Ghisolfi, podologa, laureata presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano dove presta opera come assistente.
CASALMAGGIORE
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
Ti-Bre, in gioco c’è il futuro
Tutela ambientale e sviluppo economico sui piatti della bilancia. Il docente Rizzi spiega perché l’opera è necessaria
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di Vanni Raineri
i-Bre sì o Ti-Bre no? Da anni ormai i due schieramenti si contrappongono, e il dibattito, oggi che i lavori del primo tratto hanno avuto il via libera, è particolarmente acceso. Lunedì a Sissa Trecasali le associazioni che si battono per contrastare la realizzazione della bretella autostradale (e che vi contrappongono il Ti-Bre ferroviario, da preferire all’alternativa del collegamento ferroviario di Suzzara) hanno dato vita al “Presidio permanente di confronto per curare la democrazia malata”. Obiettivo la possibile imminente approvazione del progetto esecutivo del primo lotto del Ti-Bre autostradale e il conseguente avvio dei lavori, nonché le difficoltà sin qui incontrate per ottenere l'incontro richiesto col ministro Delrio. Nel mirino dei comitati e delle associazioni ambientaliste del Casalasco e del Parmense anhe l’assessore regionale Donini, che ha affermato che per la Regione Emilia Romagna il primo lotto del Ti-Bre è strategico e cantierabile, ed il completamento è inserito nell’intesa generale quadro sulle infrastrutture che verrà firmato a breve con il governo nazionale. Ha poi aggiunto che la decisione finale sul secondo lotto del Ti-Bre, visto che il finanziamento dovrà arrivare dal governo, spetterà al ministero delle infrastrutture. Parole che hanno provocato la nuova reazione degli ambientalisti, i quali spingono per avere finalmente l’incontro col ministro Delrio in cui almeno avanzare il proprio progetto alternativo. Inoltre, non si sono ancora arresi alla realizzazione del primo tratto, da Fontevivo a Trecasali, a pochi chilometri dal Po. La prima decisione assunta nella riunione di Sissa Trecasali (che grazie alla locale Amministrazione ospiterà la sala operativa) è la citata costituzione del presidio permanente, che si opponga anche alle posizioni pro Ti-Bre manifestate dal quotidiano La Gazzetta di Parma. La città di Parma diventa centro dell’azione, anche in considerazione della recente polemica che ha messo al centro il sindaco del M5S Pizzarotti. Questi è stato attaccato per aver firmato la petizione anti Ti-Bre inviata al ministro Delrio. Alcune iniziative sono già in programma.
Sopra il convegno degli ambientalisti a Piadena un anno fa. A destra Antonio Rizzi
Si parte dall’autoconvocazione all’incontro col ministro Delrio, in assenza di riscontri alle richieste inviate al Ministero dei Trasporti, che avverrà mercoledì 24 febbraio alle ore 11. Una delegazione guidata dai sindaci del territorio partirà alla volta di Roma: la trasferta avverrà in treno partendo da Parma alle ore 6,58. Il ritorno a Parma è previsto in serata alle ore 20 (chi fosse interessato invii richiesta alla mail cesare.vacchelli@teletu.it). Quindi una mozione che ribadisca la contrarietà al Ti-Bre autostradale e a favore di quello ferroviario e ciclabile da far approvare nei consigli dei Comuni interessati. E ancora uno spazio informativo che verrà allestito all’interno di una struttura pubblica messa a disposizione dal Comune di Sissa Trecasali, con mostre e materiale vario: documenti, volantini, lettere, rassegne stampa, video e filmati e altro ancora, al fine di fornire una costante e puntuale informazione ai cittadini. E’ stata infine espressa la volontà da parte di tutti i presenti di collaborare e unire le forze per contrastare anche i progetti di “trivellazione” che vedono interessato anche il territorio parmense con il progetto di ricerca denominato “Fontevivo”.Come noto un altro progetto chiamato “Gussola” interessa il Casalasco. Nel frattempo prosegue l’attività di chi invece ritiene il Ti-Bre autostradale un’opera che merita di essere portata a termine. Proprio la Gazzetta di Parma, il giorno successivo all’incontro dei comitati, pubblicava un interessante e ampio intervento del Professore Ordinario di Logistica Industria-
le dell’Università di Parma Antonio Rizzi, da un anno presidente del cda di Tep spa. Secondo il dottor Rizzi la bretella è un’opera non solo auspicabile, ma indispensabile. Il docente auspica un nuovo scenario che sia in grado di portare sul territorio sviluppo, benessere e posti di lavoro, anche grazie al Ti-Bre. Giusto, afferma, porre attenzione agli aspetti ambientali, ma cosa sarebbe oggi il nostro territorio, si chiede, se 70 anni fa i nostri padri non avessero realizzato l’Autostrada del Sole e e la ferrovia Milano-Bologna? Gli insediamenti produttivi nascono dalle infrastrutture, e portano sviluppo di economia e opportunità di lavoro. L’analisi di Antonio Rizzi parte da lontano. Si prefigura il ruolo determinante che potrebbe avere il nostro territorio sullo sviluppo dei traffici commerciali. Oggi oltre 22 milioni di containers ogni anno attraversano il Canale di Suez ed entrano nel Mediterraneo, e nel 2030 saranno quasi il doppio. Ebbene, l’Italia, nonostante la felice posizione, attrae solo il 10% dei containers che si muovono via nave. Se si osservano i porti di ingresso e uscita delle merci in Europa, i porti dell’Italia del nord (Genova, La Spezia, Livorno, Trieste) movimentano solo 4,4 milioni di containers, contro i 35 milioni dei porti del nord Europa (Anversa, Rotterdam, Amburgo e Bremerhaven). Questo nonostante una nave proveniente dal Canale di Suez impieghi quasi una settimana in più, e 300 km in più per arrivare a Monaco di Baviera rinunciando all’Italia. Conclusione: i porti del nord Italia stanno perdendo una grande opportunità a favore dei porti tede-
schi, belgi e olandesi. Parma potrebbe agire da “retroporto” di La Spezia e dei porti dell’alto Tirreno, il che le garantirebbe un sensibile incremento del pil e decine di migliaia di nuovi posti di lavoro. Cosa serve? Semplicemente rendere più conveniente (non solo in termini di costi ma anche di servizi) il transito di un container da La Spezia invece che da Rotterdam. Per far questo in primis sarebbe necessario attrezzare i porti del Tirreno per accogliere questi giganti del mare, ma ciò non basta, in quanto, sottolinea Rizzi, le battaglie dei porti si vincono a terra. Fondamentale dunque garantire un’arteria che consenta di raggiungere, attraverso Parma, il Brennero. D’altro canto basta osservare la rete di autostrade, ferrovie e canali navigabili alle spalle dei porti del nord Europa a fronte del solo collegamento autostradale e la ferrovia a binario unico che partono da La Spezia. In definitiva, il Ti-Bre autostradale non è alternativo a quello ferroviario, anzi. Non solo: le vie navigabili, Po in testa, possono fornire altre interessanti opportunità. Il nostro paese è chiamato ad una svolta per dare impulso alla sua economia, e abbandonare la bretella autostradale del Brennero sarebbe una scelta che pagheranno i nostri figli, per mancanza di sviluppo e di lavoro. Insomma, il dibattito è aperto, le posizioni distanti, in ogni caso è oggi che siamo chiamati a decidere del nostro futuro. Mercoledì in Regione ci sarà un incontro con Autocisa: il Pirellone ha chiesto che che la prima opera di compensazione sia la tangenziale di Casalmaggiore.
Mercati volatili e bail in: i nostri soldi sono al sicuro?
Interessante convegno organizzato all’Auditorium di Viadana con la relazione del docente Fabrizio Crespi
VIADANA - Scegliere una banca: diffidare di interessi troppo alti, informarsi sui bilanci (che sono pubblici, si trovano on-line), seguire personalmente e frequentemente l'andamento dei propri investimenti, farsi aiutare da un Whealth Manager che aiuta a curare un “patrimonio” che non è solo quanto si possiede, ma anche affetti: eredità, assicurazioni, pensioni… Sono solo alcuni degli spunti emersi nella conferenza di martedì 16 febbraio all'Auditorium di Viadana,
organizzata dal Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta e intitolata “Banche! Come capire se i nostri risparmi sono al sicuro”. Nell'intento di aiutare a capire cosa stia succedendo nel sistema bancario italiano (e non solo), il presidente Massimo Mori ha voluto una serata, aperta a tutti, che permettesse di conoscere cosa c'è dietro il Bailin, i poteri della BCE e della Banca d'Italia, le incombenze e le regole a cui sono sottoposte le banche, gli accorgimenti che gli
investitori/risparmiatori, piccoli o grandi, devono mettere in atto per fidarsi e affidarsi. Tema complesso, ma reso comprensibile anche ai meno addetti ai lavori grazie a un relatore ferrato ed estremamente comunicativo, Fabrizio Crespi, docente alla Cattolica di Milano e all'Università di Cagliari. Alla organizzazione della serata ha contribuito il socio rotariano Vincenzo Corbisiero, dell'Ufficio dei promotori finanziari di Viadana di Banca Mediolanum.
Il tavolo dei relatori e il folto pubblico in Auditorium
Casalmaggiore
Circuito Bergamonti
L’autodromo di San Martino del Lago sarà intitolato il 22 aprile al grande pilota di Gussola
I
l circuito automobilistico e motoristico di San Martino del Lago, ad oggi “Cremona Circuit”, aperto nel 2011, dal 22 aprile cambierà nome: da quella data, un venerdì, si parlerà infatti di circuito “Angelo Bergamonti”. Una notizia che farà sicuramente piacere ai tanti fans del pilota gussolese tragicamente morto in pista il 4 aprile 1971 a Riccione. Il pilota di Gussola nato nel 1939 esordì in Classe 250 nel 1966 guidando moto mitiche come la Paton, Aermacchi e
Mv Agusta. Due i Gran Premi conquistati nel 1970 da Bergamonti, in Spagna, nella classe 350 e 500, apice della sua carriera, quando venne ingaggiato quale collaudatore della 350 sei cilindri al fianco di un mito del motociclismo come Giacomo Agostini. Proprio ad Agostini Bergamonti stava contendendo la vittoria nella gara di Riccione costata la vita al pilota. La morte di Bergamonti segnò peraltro anche la fine delle competizioni su strada aperte al traffico.
Come detto il prossimo 22 aprile si terrà la cerimonia di intitolazione del circuito a Bergamonti, al quale è dedicato il Motoclub di Gussola, una delle istituzioni storiche del Casalasco, oltre al monumento che si trova vicino al centro dello stesso comune Casalasco. Non si conoscono altri dettagli della cerimonia, che saranno però resi noti nelle prossime settimane: il tempo per arrivare al 22 aprile non manca, ma intanto una bella notizia, nel ricordo dell’Angelo gussolese, già c’è.
Municipia, lo spirito dell’Unione arriva dai giovani Stasera i ragazzi dei tre Comuni istituiscono la Commissione. Aiuto agli anziani, ambiente e prevenzione dei reati
CINGIA DE’ BOTTI – Spesso le unioni dei comuni sono viste dalla popolazione come una necessità di tipo economico e gestionale, ma in realtà la vita nei diversi paesi continua come prima. Municipia intende dare una svolta, tanto che questa sera a Cingia de’ Botti (ore 20 presso l’Hotel Le Nuvole di Vidiceto) si terrà il primo incontro della Commissione Giovani dell’Unione Municipia, formato da Cingia, Motta Baluffi e Scandolara Ravara. L’ambizioso progetto è nato a Cingia poco più di un anno fa, da un gruppo di giovani e giovanissimi (una ventina circa) vogliosi di fare qualcosa per il proprio paese, collaborare con l'amministrazione comunale e dar vita ad iniziative utili per tutta la collettività. L'iniziativa si è poi diffusa anche negli altri paesi dell'Unione, coinvolgendone i giovani. «Questo primo incontro - afferma il coordinatore Giulio Federici - ha la finalità di iniziare ad organizzare le aree di lavoro della commissione giovani dell'Unione per l'anno che è da poco iniziato». Diversi saranno gli argomenti che i giovani andranno a trattare nello svolgersi di questa prima serata: si parte dall’aiuto agli anziani, attraverso lo studio di nuove formule di assistenza e soddisfazione dei loro vari bisogni. Quindi le passeggiate ecologiche, iniziativa già speri-
Il logo del gruppo che inizia stasera il suo percorso
mentata nel corso del 2015 e da riproporre e potenziare per tutelare sempre meglio le condizioni ambientali del territorio. Interessante anche il Gruppo sicurezza
Un clic per Natura Amica
GUSSOLA - La copertura sotto la quale si svolgono le attiività onoterapiche del Centro Natura Amica di Gussola ha ceduto a causa del maltempo, e deve essere ripristinata. Un’operazione necessaria e fondamentale, ma anche particolarmente costosa per un centro che si basa sul volontariato. Da qui la volontà di percorrere una strada offerta da Aviva Community Fund, che finanzia i 18 progetti che saranno più votati dal popolo del web. Il progetto del centro con sede a Gussola si chiama “Chiamateci pure asini!”. Per esprimere il proprio voto basta registrarsi entro martedì 8 marzo sul sito “communityfund-italia.aviva.com” e scegliere tra i progetti in elenco. Ognuno ha a disposizione 10 voti. I diciotto progetti più votati otterranno entro la primavera la piena sostenibilità progettuale da Aviva Community Fund. Il Centro punta molto su questa iniziativa e chiede l’appoggio di tutti i frequentatori, abituari o saltuari, e di coloro che conoscono i grandi benefici generati dalla sua attività. L’Associazione Centro Natura Amica Onlus opera da sette anni, nel contesto naturalistico della golena del Po, al fine di sviluppare l’attività di mediazione con l’asino per la prevenzione della salute. L’asino, d’indole dolce, curioso, intelligente, empatico, amante delle coccole e con un tasso di aggressività nullo, diventa fulcro di attività di onoterapia a favore di soggetti che presentano disturbi nella sfera comportamentale, i benefici sono stati enormi e interamente condivisi con le strutture sociosanitarie locali che si occupano di anziani e disabili nonché dalle famiglie che combattono quotidianamente i disturbi legati alla sindrome dello spettro autistico o bipolare per i loro bimbi. Entusiasmanti i risultati scientifici in campo demedicalizzato comprovati dalla sperimentazione triennale seguita dall’azienda sanitaria locale.
WhatsApp, che prevede un’azione difensiva già intrapresa da diversi comuni della zona: «L'intenzione – aggiunge Federici - è quella di creare un gruppo su WhatsApp, aperto a tutti i cittadini dell'Unione Municipia. La possibilità di condividere informazioni nell'immediato, preavvisare possibili pericoli, potrebbe essere un'arma efficace contro furti, rapine, ruberie». Non può mancare l’attenzione al problema della disoccupazione giovanile, piaga che continua ad interessare anche i nostri paesi: «Daremo luogo a serate alle quali inviteremo ragazzi che si stanno affermando professionalmente, che hanno creato qualcosa di nuovo o che sono riusciti a trasformare la propria passione in lavoro. Le testimonianze di queste persone serviranno a motivarci, darci degli spunti e arricchiranno il nostro bagaglio culturale». Obiettivo ultimo, non per importanza, della Commissione Giovani è quello di limare la distanza, diminuire il gap che divide i nostri dall'amministrazione e dalla politica locale. L'incontro di sabato è aperto a tutti i ragazzi dell'Unione Municipia (frazioni o paesi limitrofi compresi) che intendono partecipare al progetto. Uno degli obiettivi è quello di creare una sinergia di lavoro con le realtà che già operano sul territorio.
Rotary Poc, sesto compleanno
PIADENA – Lorenza Dordoni, che assumerà il ruolo di governatore del Distretto 2050 del Rotary nel 2017-2018, è stata l’ospite di riguardo al 6° compleanno del Rotary Club Piadena Oglio Chiese, che si è festeggiato al ristorante Saten di Piadena, in occasione dell’anniversario della consegna della Carta costitutiva. Ad inizio serata è stato proiettato un filmato della fondazione, quindi il presidente Antonio Morini ha introdotto il futuro governatore, che è avvocato a Piacenza e ha raccontato la sua esperienza. Donna in un sodalizio ancora troppo maschile, aveva pensato anche alle dimissioni, quando l’ex governatore Ciro Rampulla la inserì in Missione Donna. Fu la svolta, tanto che nel 2009 divenne presidente del suo club. «Da allora – ha affermato Lorenza Dordoni – ho vissuto il Rotary in modo attivo, ho iniziato a frequentare il Distretto creando rapporti anche di amicizia. Il Lorenza Dordoni e Antonio Morini Rotary mi ha permesso di vivere tante esperienze, sono diversi i programmi che meriterebbero di essere più conosciuti». Qualche anticipo del suo anno: «Sarò governatore del 50° anniversario del Distretto. Tra i miei collaboratori ci saranno tanti giovani ed ex rotaractiani». Le donne sono ancora poche nel Rotary, «ma non importa il genere di chi entra a far parte del Rotary, si guarda alla professionalità, e una donna non deve essere avvantaggiata. Dare la precedenza a una donna significa discriminarla». E poi: «L’immagine del Rotary sta cambiando. I club lavorano molto più sul territorio, il rotariano non è più visto come il benestante che si ritrova per mangiare bene». Quanto al progetto Polio, che ha contrassegnato il il Rotary negli ultimi anni a livello mondiale, «spero che si concluda nel mio anno di governo , e spero anche che la gente possa conoscere quanti sforzi, e anche vite, abbiamo messo in questo service, che è ad un passo dal debellare la poliomielite nel pianeta. Facciamo tante cose belle, è giusto che si conoscano». A chiudere, l’intervento dell’assistente del governatore attuale Maurizio Mantovani, che ha ricordato come da 111 anni il Rotary lavori a favore dell’umanità. Mantovani ha poi citato Papa Francesco, rotariano socio del club di Buenos Aires.
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PSL PER L’AGRICOLTURA Nel Piano di Sviluppo Locale (Psl) 2014-2020 candidato per l’Oglio Po terre d’acqua dalla Provincia di Cremona, in collaborazione con il Comune di Sabbioneta, redatto dal Gal Oglio Po e dedicato a sistema produttivo, ambiente e identità rurale, spiccano due interventi: il Centro Operativo sull’agricoltura di precisione e il Polo Qualità&Sostenibilità. Il primo è un intervento che, se finanziato, coinvolgerebbe 30 aziende agricole per una migliore gestione delle risorse naturali, attraverso l’utilizzo di droni e sensori di rilevamento per la filiera agricola. Il secondo si prefigge di essere il primo servizio territoriale in cui l’agricoltura locale sia protagonista nell’innovazione e nella tutela e valorizzazione ambientale.
FIAT 500, ELENCO RADUNI GUSSOLA – Il coordinatore provinciale Sante Granelli ha reso noto il calendario di massima (possibile piccole variazioni) dei raduni 2016 del Fiat 500Club Italia. Si parte dal raduno di Riccione del 13 febbraio, poi una dozzina di eventi che si chiuderanno ad inizio luglio con il meeting internazionale di Garlenda, dove il club fu creato. Nel mezzo, l’appuntamento di Gussola, fissato per il 16 e 17 aprile, denominato “3° raduno La Ghisola in 500”. Tra gli appuntamenti ravvicinati, da segnalare anche quello del 22 maggio a Soragna. Il Coordinamento di Cremona invita alla partecipazione ai vari raduni; gli interessati possono contattare Granelli al numero 347/4663892.
COMMEDIA DIALETTALE SCANDOLARA RAVARA – Nuovo appuntamento domani pomeriggio con la rassegna dialettale “Da sganasas dal rider”, proposta dai Comuni di Scandolara e Gussola e dal Circolo Arcibassa. Domani, domenica 21 febbraio alle ore 17, sul palco della Sala Polivalente di Scandolara si esibirà la Compagnia “As fa par di” di Marcaria, che proporrà la commedia “L’usèl dal marescial” di Loredana Conti.
LO STRUZZO IN TAVOLA SABBIONETA – Il Consorzio Sabbionetae Excèlsius, l’Associazione Sapori Arte Cultura e la Confraternita del Salame Mantovano organizzano “Variazioni di struzzo in tavola: dalle famose giganti uova alla carne”. L’appuntamento culinario, nell’ambito della rassegna “Sabbioneta mi gusto... Capitale del buon gusto”, è per mercoledì 24 febbraio alle ore 20,30 presso il ristorante La Loggia del Grano di Sabbioneta. Parteciperà il Gran Maestro della Confraternita del Salame Mantovano Vanni Fontanesi. Prenotazioni entro oggi al numero 0375/52060, rimborso spese 27 euro.
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Speciale Salute
La riabilitazione al San Camillo
Alla Casa di Cura di via Mantova vengono trattati tutti gli aspetti della disabilità per garantire al paziente il recupero della miglior qualità di vita
a riabilitazione mira a massimizzare l’indipendenza funzionale attraverso la stabilizzazione della funzione, la riduzione della disabilità e la prevenzione di complicanze secondarie, attraverso un processo educativo che incoraggia l’indipendenza dell’individuo. In altre parole è un processo di cambiamento attivo attraverso il quale una persona disabile acquisisce e usa le conoscenze e le abilità necessarie per rendere ottimali le proprie funzioni fisiche, psicologiche e sociali (Thompson,1998). La riabilitazione non è quindi sinonimo di fisioterapia o rieducazione neuromotoria ma è parte integrante di un percorso, che rientra all’interno di un progetto comune, il cui obiettivo finale è il miglioramento della qualità di vita del soggetto. Per sua stessa definizione, la riabilitazione può essere considerata un approccio adeguato nella gestione di patologie post acute e croniche che danno origine a sintomi multiformi e che produce bisogni che riguardano l’ambito non solo fisico, ma anche psicologico e sociale. La riabilitazione si compone di interventi sanitari di dimostrata efficacia dal punto di vista scientifico, che non devono essere confusi con attività di benessere che possono ugualmente migliorare la qualità di vita ma non sono in grado di ridurre la disabilità. Integrata alla riabilitazione di tipo sanitario esiste la riabilitazione sociale che è composta da interventi mirati a garantire alla persona la massima partecipazione possibile alla vita sociale. Per poter contrastare in modo ottimale le varie patologie ed i problemi che si presentano durante il decorso della malattia, è necessario un approccio interdisciplinare che coinvolge varie figure professionali (l’equipe riabilitativa) e diversi interventi riabilitativi: la fisioterapia, la terapia occupazionale, la logopedia, la riabilitazione dei disturbi sfinterici e cognitivi, il reinserimento sociale, il supporto psicologico. Solo per citarne alcune. Questo comporta la necessità di effettuare progetti riabilitativi non standardizzati ma mirati al singolo individuo circostanziati nel tempo. Il team interdisciplinare prende in carico globalmente il paziente con il deficit funzionale e attraverso un approccio centrato sui problemi e bisogni della persona, definisce
il Progetto Riabilitativo Individuale. All’interno dell’equipe ci deve essere una buona conoscenza delle competenze di ogni figura, un buono scambio di informazioni, la condivisione di obiettivi ed un processo decisionale comune. Perché una equipe interdisciplinare sia efficace sono fondamentali due fattori: un elevato livello comunicativo ed una eccellente capacità di apertura ai differenti punti di vista dei vari operatori coinvolti. Il programma di trattamento è sinergico ossia produce maggiori risultati di quanto possa raggiungere la sommatoria di prestazioni offerte da ogni operatore singolarmente. Spesso è necessaria una rete di servizi per meglio rispondere ai bisogni delle persone che deve essere integrata e coordinata e dove si condividono i protocolli diagnostico-terapeutici ed assistenziali. Il coordinamento dei vari servizi coinvolti nella presa in carico è fondamentale per incrementare l’efficienza, ottimizzando così le risorse e prevenendo la duplicazione di trattamenti e valutazioni. L’equipe riabilitativa è composta da medici (fisiatri, neurologi e ortopedici)
psicologi e neuropsicologi, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, operatori sanitari, tecnici ortopedici esterni; opera in modo multidisciplinare ed in sinergia con la famiglia e le strutture sociali presenti sul territorio, garantendo una completa gestione dell’intervento riabilitativo e realizzando un progetto terapeutico specifico per ogni paziente. Il reparto di riabilitazione attivo presso la Casa di Cura San Camillo mira a promuovere il recupero della miglior qualità di vita dei pazienti che vi si rivolgono, curando tutti gli aspetti della disabilità, siano essi di carattere motorio o cognitivo-comportamentale. I pazienti cui è indicato il ricovero presso l’Unità Funzionale di Riabilitazione Neuromotoria accedendo alla struttura: • in fase post-acuta, a seguito di intervanto chirurgico (neurochirurgico, ortopedico), o di traumi recenti (anche politraumatismi) o perché portatori di postumi di danni neurologici; • in fase di riacutizzazione di patologie croniche, tramite ricovero programmato in regime ordinario o di MAC per eseguire terapie riabilitative (follow-up).
L’Unità Funzionale di Riabilitazione Neuromotoria dispone di: • un reparto di degenza in cui le singole stanze hanno tutti i maggiori comfort oltre ai servizi privati; • spazi ed studi medici ambulatoriali; • sale per la terapia occupazionale, logopedia e trattamenti individuali dei pazienti; • una palestra riabilitativa situata al terzo piano della stabile; • una palestra ambulatoriale di 250 mq situata al piano seminterrato; • kinetec (mobilizzazione passiva di anca e ginocchio); • parallele per supporto alla ripresa della stazione eretta e della deambulazione; • scale riabilitative; • cyclette MOTOMED; • letti elettrici-idraulici; • sollevatori elettrici. L’offerta sanitaria della riabilitazione neuromotoria comprende il laboratorio di Neuropsicologia, nel quale si eseguono valutazioni neuropsicologiche mirate a rilevare la presenza di deficit cognitivicomportamentali e ad implementare progetti di riabilitazione specifici in ambito neuropsicologico mirati al recupero
ELENCO REPARTI:
Dipartimento chirurgico ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA OCULISTICA CHIRURGIA GENERALE UROLOGIA
ELENCO AMBULATORI:
delle abilità deficitarie. I pazienti affrontano un percorso terapeutico graduale e progressivo al quale potranno prendere parte anche i famigliari. Grazie ad incontri periodici saranno dettagliatamente descritte le caratteristiche e le conseguenze delle patologie sofferte dai propri congiunti e saranno fornite indicazioni utili per creare condizioni adeguate al rientro a casa. L’Unità Funzionale di Riabilitazione dispone di apparecchiature per le terapie fisiche (elettroterapia antalgica, ionoforesi, elettrostimolazione, ultrasuoni, laser, magneto, tecar, onde d’urto focalizzate), con macchine per il rinforzo isotonico e isocinetico e si avvale della presenza di massoterapisti specializzati nel trattamento di linfodrenaggio manuale secondo metodo Vodder. Sono applicati moderni e riconosciuti protocolli di diagnosi e cura e successiva valutazione/verifica dei risultati conseguiti, grazie all’utilizzo di indicatori di esito specifici per le diverse patologie. Tutti i pazienti vengono valutati attraverso la scala “Functional Indipendent Measure”, oltre ad altre scale di valutazione specifiche in base alle diverse patologie
Dipartimento medico
MEDICINA GENERALE REUMATOLOGIA EMATOLOGIA RIBILITAZIONE SPECIALISTICA RIABILITAZIONE DI MANTENIMENTO RIABILITAZIONE GENERALE GERIATRICA CURE PALLIATIVE
CARDIOLOGIA CHIRURGIA GENERALE CURE PALLIATIVE DERMATOLOGIA EMATOLOGIA ENDOCRINOLOGIA FISIATRIA MEDICINA INTERNA
NEFROLOGIA NEUROLOGIA OCULISTICA ORTOPEDIA PSICOLOGIA E NEUROPSICOLOGIA REUMATOLOGIA UROLOGIA
SERVIZI
CENTRI SPECIALISTICI
RADIOLOGIA E DIAGNOSTICA PER IMMAGINI CRONICITÀ LABORATORIO ANALISI DIABETOLOGIA FISIOTERAPIA ODONTOIATRIA GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA Ufficio ricoveri: tel. 0372 567401-402 ufficioricoveri@casadicurasancamillo.it
Centro Ufficio Prenotazioni (CUP): tel. 0372 567511/0372 567460 cup@casadicurasancamillo.it
Cup privati ed assicurati: tel. 0372 567500 privati.cremona@casadicurasancamillo.it
Laboratorio: tel. 0372 567499 laboratorio@casadicurasancamillo.it
Fisioterapia: tel. 0372 567438
Radiologia: tel. 0372 567462 radiologia@casadicurasancamillo.it
Speciale Sicurezza
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I più moderni impianti di videosorveglianza e antintrusione sono semplici da installare e interagiscono con smartphone, tablet e pc
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er il monitoraggio di appartamenti e singole abitazioni esistono oggi impianti di sicurezza, videosorveglianza, antintrusione, controllo dei consumi, rilevazione fumo e sistemi baby watching sempre più innovativi. Questi dispositivi non solo si rivelano molto efficaci, ma sono semplici da installare e non richiedono grandi lavori di edilizia. Fino a qualche anno fa si parlava solo di impianti di sicurezza con fili. Questi vengono collegati alla rete elettrica e alimentati da un circuito a bassa tensione, anche se in alcuni casi è possibile installare questi sistemi sulla rete elettrica già esistente senza dover rompere il muro. Questi sistemi sono certamente molto sicuri, ma hanno un costo maggiore di installazione e manutenzione e diventano inutilizzabili in caso di mancanza di corrente elettrica. Gli impianti più moderni sono quasi tutti digitali e non prevedono attività di cablaggio in quanto comunicano sulla base di protocolli IP o sfruttando le onde elettromagnetiche. Ogni dispositivo è alimentato da batterie a lunga durata, il che rappresenta già un primo vantaggio perché permette all’allarme di continuare a rimanere attivo e funzionante anche in situazioni in cui può venire a mancare la corrente per diverse ore. Questa tipologia di sistemi è facile da installare e non ha costi di manutenzione; inoltre, essendo wireless, non necessita di alimentatore. I nuovi sistemi di allarme wireless sono tra i più diffusi oggi per proteggere gli appartamenti e le abitazioni private; questi presentano diversi sensori e possono essere anche integrati con sistemi domotici per permettere non solo il controllo video ma anche numerose altre funzioni da remoto. Collegando i nuovi sensori a smartphone, pc e tablet, attraverso le applicazioni mobili dedicate, è possibile, inoltre, avere ogni rilevazione sul proprio device sempre e ovunque, anche al lavoro o in vacanza, con la possibilità di chiedere un intervento immediato. Sono stati introdotti sul mercato sistemi di videosorveglianza che si possono installare in pochi minuti e consentono di gestire una o più telecamere IP WiFi senza l’ausilio di cavi e senza configurazioni di rete. L’installazione di queste telecamere si effettua in pochi passi: è sufficiente alimentarle e scegliere la
Casa sotto controllo grazie alla tecnologia
connessione per collegarle WiFi o attraverso il cavo di rete. Ciascuna telecamera riconosce la rete in automatico ed è subito online. Altri modelli sempre totalmente senza fili consentono la trasmissione radio simultanea su due bande, che permette
contemporaneamente di proteggere, collegare e automatizzare l’abitazione in base alle varie esigenze di sicurezza e comfort. E’ stato integrato anche il sistema di Dissuasione Progressiva e Localizzata (DPL), che consiste nella possibilità di assegnare ai singoli rilevatori
un livello di segnalazione d'allarme personalizzato. Ogni livello attiva segnalazioni vocali, sonore e di comunicazione in grado di dissuadere e al tempo stesso avvisare di cosa sta avvenendo intorno alla casa. Inoltre, è possibile associare una video-verifica attraverso immagini o sequenze di immagini al momento della rilevazione di un’intrusione grazie all’app dedicata e alla tecnologia IP a bordo. I sistemi più evoluti sono in grado di integrarsi anche con la domotica e quindi di interagire con le altre motorizzazioni e sistemi di automazione presenti all’interno dell’abitazione come tapparelle, porte del garage e di ingresso, cancelli e luci. Questo significa che, ad esempio, se un estraneo si avvicina all’abitazione, le tapparelle collegate si abbassano autonomamente, scoraggiando i malintenzionati. Inoltre scaricando le app sul proprio smartphone è possibile inserire o disinserire singole zone d’impianto (quindi gestire più zone contemporaneamente); verificare lo
stato dell’impianto; gestire le abilitazioni per ogni numero di telefono configurato nella centrale GSM; ricevere segnalazioni di allarme dalla centrale; ricevere segnalazioni d’allarme dalla centrale che provengano anche dagli allarmi tecnici ad essa collegati quali sensori di gas, di allagamento, d’innalzamento della temperatura per congelatori o segnalazioni di mancanza di alimentazione di rete; ricevere la configurazione impostata nella centrale. Alcuni brand del settore hanno realizzato modelli funzionali e versatili che, se connessi all’impianto citofonico, funzionano come un videocitofono ultra tecnologico in grado di gestire le chiamate, aprire la porta e monitorare le telecamere interne ed esterne all’abitazione. I nuovi sistemi di sicurezza assicurano una completa rilevazione antintrusione, preallarme, allarme totale, simulazione di presenza e centralizzazione e molte altre funzioni, senza trascurare il design.
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Speciale Montagna
Weekend sulla neve: alcune mete
Sono molte le località non lontano da noi che permettono agli appassionati di sci, snowboard e fondo di passare giornate di puro divertimento e volete sciare nel weekend o in giornata, in Lombardia ci sono molte località che fanno al caso vostro, sia che siate disposti a un tragitto piuttosto lungo in auto sia che vogliate fare meno strada possibile. Vediamo cinque mete non troppo distanti dalla nostra zona.
PIANI DI BOBBIO-VALTORTA - E’ un comprensorio collocato tra la provincia di Lecco e quella di Bergamo. Una cabinovia parte da Barzio e arriva a Bobbio a 1.700 metri. La località offre 35 km di piste per lo sci alpino ed è particolarmente adatta alle famiglie poiché la maggior parte delle piste sono per gli sciatori principianti e in evoluzione. Non mancano però alcune discese in grado di soddisfare anche gli sciatori esperti come le nere servite dalla seggiovia Chiavello in Valtorta e quelle che scendono dal monte Orscellera. Quattro seggiovie, tra cui la nuovissima Valtorta (seggiovia quadriposto ad agganciamento automatico), e tre skilift servono le piste. Alcuni validi tracciati per lo sci di fondo sono la pista”Rododendro" (5 Km), a quota 1700, che è omologata per gare nazionali ed internazionali ed il Centro Fondo "Tre Signori" (5 Km) ai piedi del Pizzo dei Tre Signori in località Ceresola. Lo snowpark "Monkey Park" di 1.500 mq è un altro posto di sicuro interesse. Skipass giornaliero adulti: 33 euro festivo, 26 euro feriale. MONTECAMPIONE - E’ un comprensorio sciistico di medie dimensioni posto a metà della Val Camonica, sulle Prealpi Lombarde. Da Montecampione si può scorgere il Lago d’Iseo. I punti di partenza, per accedere alle piste della skiarea, sono tre: Montecampione (1.200 m), Prato Secondino (1.400 m) e Plan (1.800 m). I 30 km dei tracciati per lo sci alpino si snodano tra i 1.200 e i 2.000 metri del Dosso Beccherie. Nonostante la quota delle piste non troppo elevata, non vi sono boschi particolarmente fitti se si esclude la zona sotto la seggiovia Monte Corniolo. Lì si trovano anche le piste più emozionanti. Da non perdere sono la pista 1 (Fodestal), la pista 4 (diretta) e la pista 16 servita dalla seggiovia Monte Splaza. Gli impianti di risalita partono dai complessi residenziali e non sono così necessari spostamenti in automobile. Per chi ama le motoslitte sono previsti tracciati idonei a
quota 1800. Si organizzano anche passeggiate con racchette da neve. Montecampione oltre lo sci offre tante attività: pattinaggio, piscina coperta, palazzetto dello sport attrezzato, negozi, numerosi ristoranti, bar, pizzerie, un cinema da 400 posti ed una discoteca in grado di far ballare oltre 500 giovani. Va inoltre ricordato che Montecampione è poco distante da Milano, Bergamo e Brescia e questo lo rende particolarmente interessante per una giornata sulla neve. Skipass giornaliero adulti: 32 euro. PIAZZATORRE - E’ una stazione turistica dell’Alta Val Brembana, nel cuore della Lombardia, a 96 km da Milano e a 53 km dall’aeroporto di Orio al Serio. Ha due aree sciistiche sui pendii del Monte Torcola: quella del Gremei (Torcola Vaga), raggiungibile con due moderne seggiovie in successione, e la Torcola Soliva, servita da una seggiovia e due skilift. Le due skiaree sono collegate da due skiweg: la Panoramica Soliva e la Dosso Larici. Interessanti sono la nera Gremei e la pista Del Bosco, una rossa che scende dal rifugio Gremei fino alla partenza della seggiovia. Le piste per lo sci
alpino sono tecniche e divertenti, con una buona esposizione al sole. Vi si può sciare anche con poca neve, dato il terreno di pascolo e l’assenza di fondo ghiaioso. Nella zona adiacente alla partenza degli impianti di risalita, un tapis roulant serve una pista dedicata ai principianti nel "Baby Park Piazzatorre", mentre alcune piste facili sono tracciate nella parte alta della conca. Innumerevoli sono i percorsi sia per le ciaspole sia per lo sci d’alpinismo nella zona Le Spadole sulle pendici del Pegherolo e Monte Secco o vicino al Passo di Monte Colle. In paese è aperta tutto l'anno una pista artificiale di pattinaggio su ghiaccio di misure olimpioniche sulla quale si disputano anche incontri di campionato di hockey. Skipass giornaliero adulti: 26 euro festivo, 20 euro feriale. IL MONTE PORA - E’ il punto più elevato della catena, 1.880 m, che chiude a sud l'Altopiano di Castione della Presolana, tra l'Alta Val Seriana, precisamente nella Val Borlezza, e la Val Camonica. La stazione sciistica è posta sul fianco occidentale del Monte Pora. Ha un’ottima esposizione al sole per cui si può sciare
tutto il giorno. E’ un grosso panettone con discese molto regolari, ampie e impegnative. Nove impianti risalgono le dieci piste per lo sci alpino adatte ad ogni livello di sciatore. Si scia anche in notturna sulla pista Malga Pora - Pian del Termen. E' famosa per la Coppa Europa. La pista nera è omologata FISI e nel 2005 vi si è svolta la gara valida per il Campionato Nazionale di sci. Al Monte Pora si può trovare anche uno snowpark, il "Pora Park", aperto a rider e sciatori di tutti i livelli che vogliono avvicinarsi al freestyle. Una pista da fondo è ubicata in località Magnolini con un anello di 7 km. Skipass giornaliero adulti: 30 euro. FOPPOLO - E’ il principale comprensorio della Val Brembana e tra i migliori delle valli bergamasche. La vicinanza alle grandi città rende Foppolo una comoda meta per numerosi appassionati degli sport invernali sulla neve. I recenti investimenti in innevamento programmato e i nuovi impianti hanno reso il collegamento con Carona più fruibile; il pregio della stazione è proprio quello di permettere allo sciatore di divertirsi in entrambe le skiaree. Gli impianti sono ai
bordi del perimetro abitato e comprendono quattro seggiovie, uno skilift e due tapis roulant che servono 11 km per lo sci alpino. Le piste sono varie: otto rosse, quattro blu ed una nera. Lo sciatore più esperto non può sicuramente lasciarsi sfuggire la pista nera Cappelletta che scende dal monte Valgussera (2.200 m) tra panorami incantevoli e muri mozzafiato. Si usufruisce di un unico skipass con Carona e San Simone (quest'ultima raggiungibile con bus), tutte e tre formano il comprensorio sciistico Bremboski, con 34 km di piste per lo sci da discesa e diciotto impianti. Numerosi sono gli itinerari di sci d’alpinismo in tutta la Val Brembana come il Passo di Dordona, il Giro del Monte Cadelle (2.483 m), il Monte Toro (2.524 m), il Passo Valcervia (2.318 m). Per lo sci di fondo a Foppolo c’è un anello di 3 km che si snoda nel bosco in località Convento. Due snowpark, uno in quota (l’Iron) e l'altro nella zona Quarta Baita (il Progression) sono luoghi adatti per i giovani. Il Baby Park Looney Tunes è il nuovo sci park che diverte i più piccoli sulla neve. Skipass giornaliero adulti: 33 euro festivo, 23 euro feriale.
Speciale Montagna
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Sicurezza sulle piste, le regole della Fis
Il decalogo della Federazione Internazionale Sci detta alcune norme di comportamento che devono essere rispettate per evitare gli incidenti
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a sicurezza sulle piste da sci è da sempre un tema caldo. Lo sport in montagna comporta, come tantissime attività all’aria aperta, una serie di rischi congeniti, ma allo stesso tempo dati e statistiche sottolineano di fatto come lo sci non sia uno sport pericoloso.
no osservare scendendo o salendo a piedi. Procedere in senso inverso alla direzione normale della discesa presenta situazioni e ostacoli imprevedibili e impossibili da avvertire e valutare prontamente. Per sciatori e snowboarders sono molto pericolose eventuali impronte profonde di chi risale a piedi lungo una pista.
E’ impegno degli organismi federali e delle istituzioni cercare sempre nuove e più efficienti misure che garantiscano comunque la sicurezza degli amanti dello sci e della montagna, così come è compito dello sportivo attenersi ad alcune semplici norme di comportamento che possano diminuire il numero di incidenti. Vediamo allora le dieci regole della FIS studiate per lo sci alpino e per lo snowboard a cui tutti devono attenersi sulle piste.
8. RISPETTO DELLA SEGNALETICA SULLE PISTE - Sciatori e snowboarders sono tenuti al massimo rispetto della segnaletica e delle indicazioni esposte sulle piste da sci. I vari gradi di difficoltà delle piste sono indicati, in ordine decrescente, con i colori "nero", "rosso", "blu" e "verde". Sciatori e snowboarders possono liberamente scegliere la pista che preferiscono. Sulle piste vi sono segnali di direzione e indicazioni di pericolo, rallentamento, passaggio stretto, chiusura, o altro, che devono essere scrupolosamente e rigorosamente rispettati.
1. RISPETTO DEGLI ALTRI - Ogni sciatore o snowboarder deve comportarsi in modo da non mettere mai in pericolo l’incolumità degli altri. Sciatori e snowboarders sono responsabili non solo del loro comportamento in pista ma anche delle loro attrezzature e dei loro eventuali difetti, anche se nuove e d’avanguardia. 2. PADRONANZA DELLA VELOCITÀ E COMPORTAMENTO - Ogni sciatore o snowboarder deve tenere una velocità e un comportamento adeguati alle proprie capacità nonché alle condizioni del terreno, della neve, del tempo e del traffico sulle piste. Sciatori e snowboarders devono essere in grado di fare le loro evoluzioni senza intralciare gli altri. Devono anche essere in grado di fermarsi in qualsiasi momento. In zone affollate e di ridotta visibilità, soprattutto ad inizio, fine pista e nelle aree di partenza degli impianti, devono muoversi lentamente e nelle zone laterali. 3. SCELTA DELLA DIREZIONE - Lo sciatore o lo snowboarder a monte, essendo in posizione dominante hanno possibilità di scelta del percorso. Sono quindi obbligati a tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore o lo snowboarder a valle. Lo sciatore o lo snowboarder che è davanti ha sempre la precedenza. Se si è dietro e sulla stessa direzione di
marcia di un altro sciatore o snowboarder bisogna mantenere una distanza sufficiente in modo da consentire a chi è davanti di potersi muovere liberamente. 4. SORPASSO IN PISTA - Il sorpasso può essere effettuato tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a distanza tale da consentire le evoluzioni e i movimenti volontari e involontari dello sciatore o dello snowboarder sorpassato. Lo sciatore o lo snowboarder che effettua un sorpasso è responsabile della sua manovra e deve effettuarla in modo da non causare nessuna difficoltà a chi sta superando. Questa responsabilità è tale per l’intero arco della manovra e vale anche per il sorpasso di sciatore o snowboarder eventualmente fermo sulla pista.
5. GLI ATTRAVERSAMENTI E GLI INCROCI - Lo sciatore o snowboarder che si immette o attraversa una pista o un terreno di esercitazione o allenamento, deve assicurarsi, guardando a monte e a valle, di poterlo fare senza pericolo per sé e per gli altri. Lo stesso comportamento vale dopo ogni sosta perché entrare in pista o ripartire dopo essersi fermati è una situazione che causa spesso incidenti. Quando lo sciatore o lo snowboarder si muove lentamente deve fare sempre molta attenzione a quelli più veloci che lo seguono o lo precedono. Lo sci "carving" e lo snowboard permettono di curvare risalendo verso l'alto, in direzione opposta a chi scende. Per effettuare tali manovre è assolutamente necessario fare molta attenzione e avere un buon controllo per un arrecare danno a sé e agli altri.
6. SOSTA SULLA PISTA - Fatte salve circostanze di assoluta necessità, sciatore e snowboarder devono evitare di fermarsi in mezzo alla pista, nei passaggi obbligati o dove non c’è una buona e ampia visibilità. In caso di caduta devono sgomberare la pista cercando di raggiungere un bordo della stessa nel più breve tempo possibile. Se non si è su una pista molto larga, le soste vanno effettuate sempre ed esclusivamente lungo uno dei due bordi pista. Mai fermarsi in posti dove la pista è molto stretta, dove il controllo visivo della pista è limitato, oppure dove si rischia di non essere visti da chi sta scendendo. 7. SALITA E DISCESA LUNGO UNA PISTA DI SCI - Sciatore o snowboarder che risalgono una pista devono procedere rigorosamente lungo i bordi della stessa. Analogo comportamento devo-
9. ASSISTENZA - In caso di incidente chiunque deve prestare soccorso. Prestare assistenza è un dovere morale che impegna ogni sportivo. Anche se in pista non esiste obbligo legale (c’è un servizio organizzato per il pronto intervento) è necessario impegnarsi, secondo le capacità individuali, per prestare le prime cure, chiamare il pronto intervento, attivarsi per delimitare la zona dove c’è l’incidentato e per segnalare la presenza di uno o più infortunati a chi sta scendendo in pista. 10. IDENTIFICAZIONE - Chiunque sia coinvolto in un incidente in pista, avendo o meno responsabilità, oppure ne sia stato testimone, è tenuto a fornire le proprie generalità. La relazione di eventuali testimoni è di grande importanza per la stesura di un corretto rapporto sull’incidente. Il rapporto del servizio di pronto intervento e soccorso, assieme al supporto delle testimonianze e quello eventuale di fotografie e riprese video, può essere di grande aiuto per la determinazione delle eventuali responsabilità civili e penali.
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Speciale Sposi
Il suo uso ha radici lontane ed è andato via via adeguandosi al cambiamento dei tempi e degli stili, senza perdere però il suo fascino
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a tradizione del bouquet è molto antica e rappresenta l’ultimo dono che il fidanzato fa alla sua futura sposa prima delle nozze, per ufficializzare il passaggio dal fidanzamento al matrimonio e quindi a una nuova vita insieme. Secondo l’usanza generale, il bouquet viene portato alla sposa la mattina delle nozze dal fioraio o da un testimone dello sposo, poi naturalmente questo può variare da regione a regione secondo i propri usi e costumi. Nella maggior parte dei casi, il bouquet viene scelto qualche mese prima da entrambi i futuri sposi, in modo che sia in armonia principalmente con l’abito di lei, poi con l’acconciatura e in generale con tutto lo stile che caratterizza il proprio matrimonio. Per la scelta bisogna considerare anche la corporatura della sposa, le proporzioni devono essere armoniose, non entrare in contrasto. In alcune regioni, dove è usanza che il bouquet venga scelto dalla mamma dello sposo, sarà utile dare alla propria suocera un pezzetto di stoffa con cui viene confezionato l’abito per far sì che la scelta dei fiori sia in linea con esso. Si può anche scegliere in abbinamento con gli addobbi floreali della cerimonia e del ricevimento, se ci sono, così da creare un filo conduttore per tutta la durata del gran giorno.
Scegliere con cura la forma del bouquet
I fiori con cui il fiorista incaricato può preparare il bouquet sono moltissimi e, in base alla moda del momento, sono più in auge alcuni piuttosto di altri. Di fondamentale importanza è comunque che il bouquet duri tutto il giorno senza appassire, che non sia troppo pesante
e che abbia una buona impugnatura affinché la sposa possa tenerlo comodamente in mano. Per la composizione i fiori sono davvero tantissimi, dalle semplici roselline, di varie tonalità di colore, alle eleganti orchidee o le classiche calle. Oltre ai fiori che lo compongono, è molto importante anche la forma. Ecco qulche esempio. A CASCATA - E’ chiamato anche ricadente o a grappolo ed è indicato per gli abiti con lo strascico, o comunque per abiti abbastanza imponenti. Questo tipo di bouquet si adatta bene alle spose alte e dalla corporatura importante, perché la sua forma attira l’attenzione verso il basso e quindi non slancia le spose più basse.
composto da fiori molto piccoli e, per la sua discrezione, si adatta pure agli abiti da sposa corti, meno romantici e più moderni. A FASCIO - Normalmente è composto da rose, tulipani o comunque fiori dal gambo lungo. Bastano pochi fiori per creare una composizione molto semplice. Va appoggiato al braccio con eleganza e si adatta benissimo alle spose in tailleur.
APERTO E VOLUMINOSO - Può essere scelto dalle spose che hanno un abito non molto lungo, e una corporatura esile e slanciata. Questo tipo di bouquet va generalmente tenuto sotto il livello della vita, facendo però sempre attenzione che non copra parti decorative del vestito nuziale.
MONOFIORE - E’ usato raramente, ma non per questo è una scelta sconsigliata, anzi è un’opzione molto raffinata. E’ formato da un unico fiore appunto, che può essere impreziosito con un nastro di raso o seta del colore dell’abito da sposa. E’ adatto ad una sposa semplice, che non ama dettagli eccessivi.
ROTONDO E COMPATTO - E’ quello più gettonato perché si adatta a qualsiasi tipo di corpo femminile. E’
ALTERNATIVO - Le spose che vogliono osare e scegliere un bouquet alternativo, possono optare per quello
arricchito da perline, oppure con gocce di cristallo per creare giochi di luce, o ancora con fiori di raso o in tulle, da abbinare sempre al colore dell’abito da sposa. Ci sono anche bouquet composti non solo da fiori, ma anche da frutti essiccati o da peperoncini rosso fuoco, benauguranti e un po’ irriverenti. Ricordatevi di non scegliere per il vostro bouquet fiori con pistilli che potrebbero macchiare il vostro abito, oppure fiori colorati artificialmente o dai profumi molto forti che potrebbero nausearvi durante la cerimonia. Infine la tradizione vuole che, alla fine della cerimonia, il bouquet venga lanciato dalla sposa alle donne single “in età da marito”; la ragazza che lo raccoglierà si dice che si sposerà entro un anno. Nonostante potete decidere di non tirarlo, oppure in alternativa potete far preparare dal fiorista un altro bouquet, magari meno costoso di quello “originale”, appositamente per il famoso lancio.
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Speciale Sposi Quest’anno la classe regnerà sovrana, lasciando a voi soltanto il compito di scegliere tra le tantissime possibilità che avrete a disposizione. Ecco alcuni accessori di tendenza.
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accessori 2016, eleganti e alla moda: quando i dettagli fanno la differenza GUANTI - Corti, lunghi, ricamati o a effetto tattoo, questi raffinati oggetti doneranno al vostro bridal look ancor più fascino ed eleganza per uno stile tutto da ammirare.
CINTURA - Dalle morbide fasce in chiffon a quelle più sottili impreziosite da pietre e cristalli Swarovski, questo imperdibile dettaglio donerà al vostro abito un tocco in più di luminosità e di eleganza.
CERCHIETTO - Per quest’anno è stata proposta una vasta gamma di cerchietti da sposa, completamente in stile floreale. Accessori per capelli adatti ad un look più fresco e sbarazzino ma allo stesso tempo carico di femminilità, perfetti soprattutto per le amanti dei capelli corti.
CAPPELLO - Per un matrimonio da vera diva non può mancare tra i vostri accessori il cappello da sposa, disponibile in diverse forme e dimensioni, da quello a turbante in raso al classico a falda larga.
VELO - E' proposto in tantissime e interessanti versioni, da
quello ricamato lungo per uno stile più principesco a quello più corto per un stile più giovanile e semplice. Indossare o meno il velo è una scelta molto soggettiva, ma se vi piace l’idea quest’anno avrete l’imbarazzo della scelta. COPRISPALLE - Tra gli accessori sposa 2016 non può mancare il coprispalle. Il modello bolero chic è quello più gettonato tra le future spose, come anche il classico ad anello in tulle. Disponibili in diversi tessuti come il pizzo o il mikado, questi eleganti accessori completeranno il vostro stile con grande classe.
FERMAGLI - Piccoli fiori, farfalle di ogni dimensione e foglioline ricoperte da pietre e strass, sono le forme date ai fermagli proposti per la sposa 2016. Un modo per dare un tocco di luce alla vostra acconciatura e non solo, questi piccoli dettagli vi doneranno freschezza e vivacità. SCARPE - Le scarpe sono amate e odiate perché rappresentano il vero punto debole di ogni donna. Quest'anno si potrà scegliere tra tantissime proposte come, ad esempio, le pumps chic o le eleganti decolletè con cinturino incrociato.
Esiste una vasta gamma di alternative, anche se quella tradizionale e classica è la tonda e smussata in oro giallo
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ata la loro importanza, la scelta delle fedi nuziali deve essere metodica e soprattutto fatta in due.
Nel corso del tempo, le fedi sono diventate un simbolo indissolubile del concetto stesso di matrimonio rappresentando la perfezione di una unione, l'unione delle vite di due persone innamorate in una sola. Anche se ad oggi c’è anche chi le sceglie in platino, la tradizione vuole che le fedi siano in oro, metallo che rappresenta l'eternità. E’ consuetudine incidere all'interno degli anelli la data delle nozze e i nomi degli sposi (il nome di lei nella fede di lui e viceversa). Di solito questo servizio è compreso nel prezzo. Per la fattura e l’incisione delle fedi matrimoniali il gioielliere impiega mediamente un mese; è bene però iniziare a pensare agli anelli alcuni mesi prima del giorno del matrimonio, così da avere tutta la calma per scegliere bene. Il galateo non prevede obblighi particolari in merito alla scelta delle fedi nuziali, se non che siano pagate dallo sposo. Sempre più spesso, però, le fedi sono regalate agli sposi dai testimoni di nozze. Come sempre è consigliabile seguire il proprio gusto personale e ricordarsi che sono anelli che dovranno durare tutta la vita, per cui, se optate per fedi
Fede nuziale, il simbolo del matrimonio
con gemme preziose, ricordatevi che potrebbero staccarsi e che materiali non ottimi potrebbero richiedere spese extra in futuro per la pulitura. Le fedi non sono tutte uguali, esiste infatti una vasta gamma di alternative. Potrete optare per la classica in oro giallo o la più “moderna” in oro bianco, potrete scegliere di intrecciare diverse tipologie di oro o potrete decidere di aggiungere una pietra. Alcune coppie scelgono infine di mettere una pietra all’interno delle fedi, come simbolo di un amore intimo che solo loro sentono. Molti sono gli stilisti che si sono dilettati sul design di anelli nuziali: Gucci, Bulgari, Cartier e Tiffany hanno infatti dato vita alla moda delle “fedi griffate”. Possiamo stilare un elenco dei diversi tipi di fede: • CLASSICA - tonda e smussata • FRANCESINA - sottile e leggermente bombata • ETRUSCA - piatta e decorata da scritte bene auguranti per gli sposi • MANTOVANA - più alta e più piatta e di solito più pesante
una donna o di una coppia divisi da un bouquet di fiori • OSSOLANA - proveniente dalla Valle Ossola, riporta 4 significativi simboli: la stella alpina che raffigura la purezza, il grano saraceno la prosperità, i nastri intrecciati la perpetuità dell'unione ed infine le mezze sfere augurio di prolificità • INCROCIATA - a più cerchi, dal design molto moderno. Di solito i vari cerchi che compongono l’anello sono di diversi colori d’oro • CLADDAGH RING - tradizionale anello nuziale irlandese, usato come simbolo di amore, lealtà, amicizia e fratellanza. È costituito da due mani che tengono un cuore sormontato da una corona. Le mani simboleggiano l'amicizia, il cuore l'amore e la corona la lealtà.
• PLATINO - molto rara e costosa e poco usata • BICOLORE - costituita da due cerchi intrecciati di oro giallo e bianco • SARDA - decorata come un pizzo chiacchierino
• TRICOLORE - costituita da tre cerchi intrecciati di oro rosso, giallo e bianco • UNICA - con un diamante incastonato • EBRAICA - in filigrana smaltata con decorazione di perline • UMBRA - con l'incisione del volto di
Un ultimo suggerimento. I consigli di amici e parenti sono sempre ben accetti e fanno parte del contorno organizzativo, ma ricordate che gli sposi siete voi, per cui non abbiate paura di osare se volete o di scegliere delle fedi estremamente semplici.
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Salute
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GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
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di Giulia Sapelli
a salute del cuore è una priorità: per questo la neonata Asst di Cremona ha appena concluso una settimana di prevenzione cardiovascolare dedicata essenzialmente ai suoi dipendenti dal titolo 'Il tuo Cuore ci sta a Cuore'. Ai dipendenti è stata rilasciata inoltre la BancomHeart, una card - simile ad un bancomat - che contiene le credenziali di accesso alla banca del cuore, ossia un grande database accessibile dal cittadino e dal medico di famiglia. La Banca del Cuore è un progetto promossa da Anmco – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri e dalla Fondazione "per il Tuo cuore" Hcf Onlus. L’iniziativa è stata possibile grazie all’impegno dalla Unità Operativa di Cardiologia di Cremona (Diretta da Salvatore Pirelli) e dalla Unità Operativa di Cardiologia dell’Oglio Po (Diretta da Massimo Carini). Una scelta impegnativa e che per la prima volta ha visto protagonisti i dipendenti ospedalieri. «E’ una scelta motivata dalla necessità di rispondere a una domanda semplice e per nulla scontata: chi si occupa della salute di chi si prende cura di noi? - afferma Camillo Rossi, dal gennaio 2016 direttore generale. «I dipendenti dell’Asst di Cremona, fra ospedali e servizi territoriali, sono più di 2500, una sorta di comunità dentro la città e sul territorio. Dedicare a loro uno spazio di salute nel luogo di lavoro e in orario di servizio, è un gesto di attenzione. Un gesto che se da un lato consente di mettere in atto in modo concreto le politiche promosse dal progetto regionale WHP (Workplace Health Promotion - star bene al lavoro), dall’altro pone in risalto l’importanza dei lavoratori all’interno dell’organizzazione e del loro ruolo socialmente utile: i professionisti della sanità in salute possono occuparsi al meglio della salute dei cittadini. E’ un autentico scambio fra persone che valorizza la reciprocità dei ruoli fra chi cura e chi è curato. Ecco perché il loro cuore ci sta a cuore. Non dimentichiamo che le basi per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile stanno anche in un rinnovato interesse alla salute nei luoghi di lavoro. A questo proposito mi piace ricordare che di recente, grazie al progetto DiversamenteDialoghi (in collaborazione con la Fondazione Teatro Ponchielli e il Comune di Cremona) settanta dipendenti dell’Asst di Cremona hanno seguito un workshop d’eccezione (accredito dal sistema Ecm regionale) sulla relazione di cura che li ha portati – insieme
Successo per la Settimana di prevenzione rivolta ai dipendenti dell'Ospedale di Cremona
Salute del cuore, l’importanza dell’attività fisica per stare bene
DR. SALVATORE PIRELLI
«La prevenzione, associata alla ricerca, è l’arma vincente per combattere queste patologie»
ad altri cittadini - ad assistere ad un incontro abbinato ad una pièce teatrale. Anche questo significa attenzione e promozione del Ben-Essere nel luogo di lavoro». FOCUS SULLE MALATTIE DEL CUORE «Le malattie cardiovascolari – precisa Salvatore Pirelli, direttore dell'unità operativa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero di Cremona - sono una delle prime cause di morte nel nostro paese e in tutto il mondo occidentale. La prevenzione, associata alla ricerca, è l’arma vincente per combattere queste patologie. L’incidenza di tali patologie è strettamente correlata allo stile di vita e la correzione dei fattori di rischio, quali ad esempio fumo sedentarietà, riduce la morbilità e la mortalità».
Perché lo sport fa bene al cuore? «Il nostro corpo è “costruito” per muoversi e perde efficienza se non lo fa: è importante essere informati sui benefici di un regolare programma di attività fisica per limitare la sedentarietà e mantenere in forma il cuore». Quali sono i benefici di un’attività fisica regolare? Essa riduce il rischio di infarto e di ictus, migliora l’apporto di ossigeno ai tessuti, facilita il controllo del peso corporeo, migliora il controllo della pressione arteriosa, riduce i livelli di colesterolo nel sangue, riduce il rischio di diabete, facilita lo smettere di fumare, migliora il controllo dello stress, facilita il sonno regolare, rafforza l’autostima, migliora il tono dell’umore». Quali sono gli accorgimenti utili da adottare per la prevenzione delle
malattie cardiovascolari? «Come detto, è importante praticare un’attività fisica regolarmente, limitando le attività sedentarie. Anche nella vita di tutti i giorni, meglio limitare l’uso dell’auto a favore della bicicletta o degli spostamenti a piedi. Attività semplici come camminare, andare in bicicletta sono attività che devono essere svolte per almeno 30 minuti ogni giorno. Un’attività fisica moderata se eseguita regolarmente comporta benefici sia a breve che a lungo termine. Non è necessario essere un atleta per essere in forma. Una attività fisica più intensa eseguita 30-60 minuti per 3-4 giorni alla settimana è in grado di migliorare ulteriormente l’efficienza del cuore e può determinare un maggiore beneficio nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
Alessio Pedrazzini, nuovo Cancro infantile, dati ancora preoccupanti ortopedico all’Oglio Po
Alessio Pedrazzini è il nuovo ortopedico in forza all’Oglio Po. Si tratta di uno specialista in chirurgia della mano e in microchirurgia che - in un’ottica di reinvestimento aziendale - opererà in modo integrato fra Casalmaggiore e Cremona. Una novità importante che bene si inserisce nel processo di re-investimento aziendale, ossia le equipe mediche e gli specialisti lavoreranno sempre più in modo integrato e trasversale fra gli Ospedali di Cremona e Oglio Po. Un’inversione di tendenza proiettata al futuro per una medicina caratterizzata da setting assistenziali articolati e meno rigidi, all’interno dei quali è il medico a spostarsi verso il paziente, per garantire alla persona la cura migliore quando e dove serve, in ospedale o al domicilio. Il dottor Pedrazzini vanta una rilevante esperienza accademica: specializzato in Ortopedia e Traumatologia e Idrologia medica (Università di Parma), master di II livello in Chirurgia della mano (Università di Verona), ha conseguito il diploma di Tecniche Microchirurgiche rilasciato dalla Società Italiana di Microchirurgia e della Società Italiana di Chirurgia della Mano di Napoli.
Il 15 febbraio si è celebrata la XIV Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. Un'occasione per fare il punto su una situazione drammatica. Ogni anno in Italia circa 1.380 bambini e 780 adolescenti si ammalano di tumore, pari a 164 casi per milione di bambini e 269 casi per milione di adolescenti. Questi tassi d’incidenza sono ancora relativamente elevati, se paragonati a quelli registrati negli Stati Uniti e nei paesi dell’Europa settentrionale. Un dato incoraggiante è che l’aumento dell’incidenza dei tumori infantili registrato in Italia fino alla seconda metà degli anni ’90 si è arrestato. Nell’ultimo decennio l’andamento dell’incidenza di tutti i tumori maligni nei bambini (età 0-14 anni) è stazionario. Negli adolescenti (età 15-19 anni), al contrario, l’incidenza di tutti i tumori maligni è aumentata in media del 2% l’anno: soprattutto nelle femmine (+2%), per lo più linfomi di Hodgkin, mentre in entrambi i sessi si registra un aumento dei tumori della tiroide (+8%) (Pession, Rondelli, 2013).
Il numero dei guariti è in continuo aumento Grazie alla ricerca biologica e clinica e all’uso di protocolli cooperativi nazionali ed internazionali sempre più efficaci, la probabilità di guarigione in oncoematologia pediatrica che negli anni ’70 era inferiore al 40% supera attualmente l’80%. Purtroppo occorre sottolineare che, mentre in alcune patologie la sopravvivenza supera il 90% dei casi, in altre i risultati sono molto inferiori: su queste occorre intensificare l'impegno e la ricerca scientifica.
Cultura&Spettacoli Da oggi una nuova esposizione
Oggi pomeriggio (alle ore 17.30), “Immagini Spazio Arte” inaugura una mostra d’arte moderna. Protagonisti Anna Balestrieri, Maridelia Cocchiara, Sandra Kump Crasnich, Antonino Luciano, Fabrizio Molinario, Tiziana Primucci, Fraincangelo Papetti,
Laura Soro, Chiara Maria Rossetti, Veranika Shapiatunka. La mostra resterà aperta fino al 12 marzo, dal martedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.30, sabato dalle 10.30 alle 19.30 (con orario continuato) e domenica ore 16.30-19.30.
Martedì e mercoledì va in scena al Teatro Ponchielli “Servo per due” con Pierfrancesco Favino
Un classico rivisitato in chiave moderna
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dalla redazione
oppio appuntamento con la prosa, martedì 23 e mercoledì 24 febbraio (alle 20.30) al Teatro Ponchielli. In scena “Servo per due”, liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, tradotto e adattato da Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Simonetta Solder. Sul palco lo stesso Favino (che è anche il regista insieme a Sassanelli), con 13 attori del Gruppo Danny Rose. Elaborazioni musicali di Musica da Ripostiglio. la trama. Rimini, anni Trenta: Pippo (Pierfrancesco Favino), moderno Arlecchino, ha appena perso il lavoro e si ritrova depresso, senza soldi e senza la possibilità di poter mangiare. Disperato, comincia a cercare un nuovo mestiere e dopo vari tentativi, accetta di lavorare contemporaneamente alle dipendenze di due diversi padroni, trovando così non solo il modo di raddoppiare il suo salario e i suoi pasti, ma anche di passare da una sorpresa all’altra. Una riflessione “diversa” su un classico come “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni, nella versione inglese di Richard Bean. Il “corposo” cast in scena vince la scommessa della creazione di una nuova compagnia di repertorio che realizza uno spettacolo esilarante, amalgamando virtuosismi
Uno spettacolo a Palermo grazie a CremonaFiere
Al Teatro Ponchielli la musica sinfonica
Pierfrancesco Favino nei panni di Pippo
e straordinarie interpretazioni e non manca di coinvolgere direttamente anche il pubblico. “Servo per due” procede di battuta in battuta e colpi di scena accompagnato dall’esecuzione dal vivo di
celebri brani d’epoca dell’orchestra Musica da Ripostiglio. Nella Rimini felliniana, che fa da sfondo agli equilibrismi del protagonista e della sua compagnia, risuonano e si fanno spettacolo Maramao, Il Pinguino innamorato,
Nel 2015 CremonaFiere, da sempre impegnata attraverso Mondomusica nella diffusione della cultura musicale tra i giovani, nella convinzione che l’apprendimento e la pratica della musica sia un importante strumento di formazione della personalità e una concreta opportunità di lavoro per le nuove generazioni, ha sostenuto concretamente il progetto di “La mia scuola diventa Conservatorio” promosso dal Comune di
In mostra le sculture di Vittoria Parrinello
S’intitola “Allevare le nuvole” la mostra di sculture di Vittoria Parrinello in programma a Crema dal 27 febbraio al 13 marzo negli spazi di Arteatro. Vittoria Parrinello è nata a Crema nel 1988. Nel 2007 ha visto il premio di poesia Marina Incerti e una menzione al premio De Palchi Raiziss di Verona. Quando la poesia non le bastava più, ha scoperto la scultura, che è sempre poesia, ma si può toccare con le mani. Dopo il Liceo Artistico, si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo scultura, diplomandosi alla cattedra di Filippo Scimeca nel 2010 con una tesi sull’elemento aria nell’arte contemporanea. ha iniziato a studiare l’opera di Gaston Bachelard trovando un grande maestro e importanti fondamenti filosofici per il proprio percorso. Nel 2013 ha conseguito il diploma di laurea di secondo livello in Arti Visive-sezione scultura, a Brera, alla cattedra di Vittorio Corsini. Grazie a Corsini ha scoperto nel vetro un materiale ideale per la propria ricerca caratterizzata da leggerezza, sospensione, fragilità. Nel 2013 ha vinto il premio Aldo Bellini indetto dal comitato italiano dell’Aihv (Association Internationel pour l’Histoire du Verre) grazie al quale ha trascorso alcuni mesi a Murano, dove è entrata in contatto con diverse fornaci e maestri del vetro, tra i quali Lino Tagliapietra. Collabora soprattutto con la fornace Nuova Biemmeci. Grazie a questa esperienza e all’incontro con Sandro Pezzoli, continua ad approfondire e a sperimentare l’utilizzo del vetro nelle sue opere. Nel settembre 2014 allestito una mostra dal titolo “Il perimetro dell’aria,” testo a cura di Cristina Muccioli. Ha partecipato a diverse mostre collettive, tra le quali la mostra dei finalisti del Premio Canova (Villa Guerrieri Rizzardi, Negrar, 2014), “Giorni felici”, a cura di Marta Cereda (Casa Testori, Novate Milanese, 2014), “All’idrogeno”, a cura di Francesca Lucioni (Fabbri Contemporary Art, Milano 2013), “Trasparente”, a cura di V. Corsini e A. Del Guercio (Off Brera, Milano 2012) e “Arte sotto Milano”, a cura di Nada Pivetta (Palazzo della Permanente, Milano 2011). Nel 2014, inoltre, è stata tra i vincitori del premio “Terna”, VI edizione (sezione scultura) e terza classificata al premio di scultura “Arte nel giardino” di Irene Brin, Sasso di Bordighera.
Un sassolino nella scarpa… Insomma, uno spettacolo frutto dell’incontro tra Favino e Marco Balsamo, che avevano il desiderio comune di realizzare un classico rivisitato in chiave moderna. E ci sono riusciti..
Palermo e rivolto ai ragazzi dei quartieri a rischio del capoluogo siciliano, donando 13 strumenti ad arco, tra cui il violino del 1920 del maestro liutaio cremonese Stefano Trabucchi e il materiale didattico offerto da Schott Music e Boosey & Hawkes. Il progetto è arrivato a compimento e sabato 27 febbraio presso il Politeama di Palermo i ragazzi metteranno in scena l¢opera nuova, “Ditirammu”, su testo di Giovanni Meli.
Dopo alcuni anni di assenza, venerdì 26 febbraio (alle ore 20.30) torna al Ponchielli, nella sua veste di compagine sinfonica, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, diretta per l’occasione da Corrado Rovaris, attualmente direttore musicale della Philadelphia Opera Company. Insieme presenteranno un programma assai ricercato che comprende anche il concerto per due pianoforti di Mozart e l’analogo composto da Poulenc, eseguiti da due dei migliori pianisti italiani attualmente presenti sulla scena internazionale: Beatrice Rana, giovane ma già affermata interprete grazie ai riconoscimenti ottenuti al prestigioso Concorso Van Cliburn e Benedetto Lupo, raffinato solista che nella propria rilevante carriera si è esibito nelle principali sale da concerto del mondo. Il programma: Concerto n.10 in mi bemolle maggiore per due pianoforti e orchestra K. 365 di Wolfgang Amadeus Mozart; Concerto in re minore per due pianoforti e orchestra di Francis Poulenc; Sinfonia n.40 in sol minore K. 550 di Wolfgang Amadeus Mozart. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali è nata nell’immediato secondo dopoguerra in una Milano tutta presa dal fervore della ricostruzione: fu il frutto dell’incontro tra due uomini d’eccezione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo. Il primo pensava ad una formazione da camera con cui eseguire il repertorio classico, il secondo ad una orchestra in grande stile che sviluppasse un repertorio di musica contemporanea e d’avanguardia. Tra i suoi tanti meriti, c’è anche quello delle tante future celebrità che sono state consacrate, come Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder e Pierre Boulez (solo per fare alcuni nomi.
I bambini scoprono il fascino della Turandot Appuntamento lunedì con la rassegna “Opera kids” del Ponchielli riservata ai giovani alunni
La rassegna “Oltreibanchi - Teatro per ragazzi” del Ponchielli, giunta alla 23ª edizione, prosegue nel progetto “Opera kids” per avvicinare di giovani al teatro musicale. Lunedì 22 febbraio, alle 10.30 e alle 14.30 l’appuntamento è con “T come…Turandot!”, musica di Giacomo Puccini, drammaturgia musicale di Federica Falasconi e drammaturgia di Francesca Marchegiano, regia di Lisa Capaccioli. Ogni mille e mille anni, in Cina accade una magia: la luna si tinge di rosso e le stelle brillano come pezzi di ghiaccio che volano in cielo. Proprio quella notte, tutto il popolo si ferma a raccontare una storia. E’ la storia di Turandot, la bellissima principessa nata con il freddo dentro al cuore, che amava fare gli indovinelli e che un giorno fuggì sulla luna per non sposare nessuno. “T come… Turandot!” è una fiaba d’amore e capricci, risate e parole da indovinare, che ricorda ai grandi e ai bambini che bisogna aprire il proprio cuore agli altri, perché solo così si può crescere e diventare persone migliori. “Operakids”, come detto, nasce con l’intento di avvicinare i bambini della scuola
Un momento dello spettacolo
dell’infanzia al teatro musicale, perché fin da piccoli abbiano l’opportunità di conoscere ed apprezzare la musica e lo spettacolo dal vivo. Il progetto prevede la produzione di uno spettacolo di teatro musicale all’anno rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia. “Opera kids” prevede un incontro di preparazione con le maestre che par-
teciperanno con i loro piccoli alunni allo spettacolo. Alle maestre e ai bambini verrà inoltre fornito un libricino sul quale potranno lavorare autonomamente in classe, ritagliando sagome e colorando disegni che diverranno semplici oggetti da portare allo spettacolo per completare l’azione scenica. Inoltre, le maestre potranno inse-
E’ in arrivo la mostra “Salvare la memoria” E’ una mostra idealmente dedicata al direttore del sito archeologico di Palmira, Khaled Asaad, quella che si potrà ammirare al Museo Nazionale Archeologico di Mantova dal 18 marzo al 2 giugno, con il titolo “Salvare la memoria”. Ma anche al non meno prezioso e spesso anonimo, esercito di “Monuments men” che ovunque nel mondo si vota al recupero di un patrimonio di arte che è storia di tutti. Un patrimonio violentato da guerre, come quella in Siria appunto, ma anche da terremoti, alluvioni e da tutti quegli eventi che, ferocemente e improvvisamente, si sovrappongono al fisiologico effetto del tempo su ciò che è testimonianza del nostro passato. Una grande storia raccontata, nei tre piani dell’Archeologico di Mantova, da immagini originali,
documenti, filmati, reperti (simbolicamente preziosi quelli provenienti da Palmira), testimonianze dirette. Un laboratorio, aperto al pubblico, mostrerà dei restauratori all’opera su testimonianze di una villa distrutta dal terremoto del 2012 nel Mantovano. Protagonisti di vicende di salvaguardia e difesa del patrimonio artistico mondiale incontreranno il pubblico nel corso di incontri calendarizzati nel periodo della mostra. Il progetto “Salvare la memoria” è un’iniziativa del Polo Museale della Lombardia, a cui si affiancano il Comune di Mantova, l’Iscr, l’Iccrom, l’Università degli Studi di Milano, l’Università Iulm, Monuments Men Foundation, Palazzo Ducale-Mantova, Diocesi di Mantova, Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
gnare brevi canzoni che i bambini canteranno insieme agli attori-cantanti durante lo spettacolo. Tutti i materiali e l’audio delle canzoni saranno scaricabili dal sito internet di Opera domani - sezione Opera kids (www.operadomani.org) perché le maestre possano, a loro volta, dedicarsi al progetto secondo le proprie esigenze.
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Taccuino
Sabato 20 Febbraio 2016
Le Ricette - Primi di mare Pasta con calamari, pancetta e fave Spaghetti all’ammiraglia
NUMERI UTILI Cremona
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291
INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 500 g di pasta fresca • 250 g di mazzancolle • 250 g di gamberetti • 1,5 kg di telline •700 g di pomodori San Marzano ben maturi • Una cipolla • 2 spicchi di aglio • 70 g di burro • 4 cucchiai di olio evo • 0,5 l di brodo • Sale, Pepe
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968
PREPARAZIONE
INGREDIENTI • PER 4 PERSONE • Un rametto di timo • 320 g di spaghettoni • 100 g di pomodorini del • 300 g di calamari tipo datterino • 300 g di fave fresche • Mezzo cucchiaino di • Un cucchiaio di misto zucchero per soffritto surgelato • Olio extravergine di oli• 2 fette di pancetta tesa va • Mezzo bicchiere di vino • Sale bianco PREPARAZIONE • Tagliate i pomodorini a metà, disponeteli sulla placca del forno rivestita con carta oleata. • Conditeli con lo zucchero, una presa di sale e 3 cucchiai di olio e cuoceteli in forno a 200° per 15 minuti. • Scottate le fave in acqua in ebollizione per 7-8 minuti, scolatele, lasciatele raffreddare e spellatele. • Tagliate le sacche dei calamari a striscioline e i tentacoli a tocchetti, riducete la pancetta a fettine. • Scaldate 4 cucchiai di olio, unite il misto per soffritto e la pancetta e rosolateli per 5 minuti. • Aggiungete i calamari, le fave e il timo sfogliato, salate, bagnate con il vino e cuocete per 5-6 minuti. • Cuocete la pasta al dente, versatela nella padella con il sugo, mescolate e completate con i pomodorini precedentemente cotti al forno.
• Lessate le mazzancolle e i gamberetti per 5 minuti nel brodo, puliteli e tenete da parte brodo e gusci. • Schiacciate uno spicchio di aglio e fatelo soffriggere in una teglia con l'olio extravergine di oliva. • Aggiungete le telline e fatele aprire a fuoco vivace,quindi estraete i molluschi, filtrate il liquido e unitelo al brodo. • Frullate con qualche cucchiaio di brodo i gusci delle mazzancolle e
dei gamberetti, aggiungete al brodo e fate cuocere per circa 20 minuti, quindi filtrate. • Tritate l'aglio rimasto e la cipolla e fateli rosolare a fuoco medio con metà burro in una casseruola. • Aggiungete al soffritto i pomodori (spellati e tagliati a dadini) e 0,5 l di brodo di pesce filtrato, salate, pepate e proseguite la cottura fino a che la salsa sarà densa. • Tagliate a dadini la polpa dei
gamberetti e delle mazzancolle e unitela alla salsa assieme alle telline sgusciate, poi togliete dal fuoco. • Fate cuocere la pasta fresca in abbondante acqua salata, scolatela al dente, versatela in una zuppiera e condite con il resto del burro e la salsa preparata. • Mescolate affinché la pasta risulti morbida e ben condita e servitela in tavola.
POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881
Riso ai gamberetti e mela
INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 200 g di gamberetti • Una cipollina • 30 g di burro • 300 g di riso • Vino bianco • Una mela renetta • 10 olive verdi snocciolate • Un ciuffetto di prezzemolo • Sale • Pepe
VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511
PREPARAZIONE
PROCURA Centralino: 0372-548233
• Pulite i gamberetti, mettete i gusci in una pentola e usateli per preparare il brodo, insieme ad una presa di sale e una spolverata di pepe. • Tritate la cipolla e fatela appassire in una casseruola con il burro. • Aggiungete il riso e quando sarà ben rosolato, spruzzatelo con il vino, quindi aggiungete la mela sbucciata e tagliata a dadini, i gamberetti e un paio di mestoli del loro brodo. • Salate, pepate e portate il riso a cottura, aggiungendo, a mano a mano, il restante brodo. • Aggiungete le olive tagliate a rondelle e il prezzemolo tritato, fate insaporire per un paio di minuti e servite.
OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
NUMERI UTILI Casalmaggiore
Via Esilde Soldi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 28 Febbraio
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233
Via Del Macello Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Marzo
CENTRO PER L’IMPIEGO Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288
Via dei Burchielli Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 4 Marzo
GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
Via Anselmi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 26 Febbraio
Via Aniense Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 19 Febbraio
• Via del Macello (tratto da via Lucchini a via del Chiesotto) - Opere di urbanizzazione cantiere City Hub. (Fine lavori: 31/03/2016).
• Via dei Burchielli (civico 1A) - Cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 04/03/2016).
• Via Aniense - Cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica. (Fine lavori: 26/02/2016).
• Via Esilde Soldi (tratto da Via Brescia a Via Persico) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta del gas metano, della condotta dell'acqua potabile, della condotta della fognatura e della distribuzione di energia elettrica. (Fine lavori: 28/02/2015).
• Via Alessandro Anselmi - Cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica. (Fine lavori: 26/02/2016).
lettere@ilpiccologiornale.it
Esame al Cus domenica per il Crema RUGBY
SPORT
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Dopo una pausa di due settimane, riprende il campionato di serie C, con il Crema che ha cercato di mantenere la concentrazione e di recuperare i tanti infortunati. L’esordio nella poule salvezza (contro l’Altovicentino) è stato positivo, ma la strada è ancora
Responsabile FABIO VARESI
lunga ed insidiosa, a partite della sfida di domani a Brescia contro il Cus, già affrontato nella prima fase. CLASSIFICA (1ª giornata) Vicenza Cadetta 5; Crema, Selvazzano 4; Ospitaletto 1; Cus Brescia, Altovicentino 0.
Vanoli, un’altra vittoria leggendaria Malgrado l’assenza di Vitali i cremonesi hanno giocato da grande squadra. Eroe della sfida Cazzolato, ma tutti sono stati bravi
BASKET COPPA ITALIA Con un finale incredibile i biancoblu hanno rimontato Sassari e vinto all’overtime
S
di Fabio Varesi e Giovanni Zagni
enza Vitali e con McGee a mezzo servizio, una straordinaria e mai doma Vanoli ha battuto Sassari nei quarti di Coppa Italia, dopo un tempo supplementare per 97-89. Una vittoria incredibile per gli uomini di Pancotto, al termine di una gara palpitante ed incertissima sino alla fine, con tutti i giocatori in campo stremati, ma convinti sempre dei propri mezzi e vogliosi in ogni frangente di dire la loro. Segni questi di grande “salute mentale”. Tra i sardi grande prestazione del solito Logan (che non sbaglia mai le partite che contano), mentre per la Vanoli non possiamo non citare un grande Washington, ma come non dire bene di Turner e di encomiabile Cusin. Eroe inatteso di giornata è stato comunque Cazzolato, autore della “bomba” che ha trovato il supplementare. Ma al di là delle prestazioni dei singoli, ci pare che questa sia una vittoria di squadra e per una “provinciale” una soddisfazione incredibile, che si aggiunge al primo posto in classifica. Chissà che stasera (ore 20.45) non si riesca a concedere il bis in semifinale, contro la vincente del match che si è giocato mentre il Piccolo era in stampa (che ha visto di fronte la favorita Milano e Venezia). Tornando all’incredibile match di ieri al Forum di Assago, non abbiamo sbagliato quando avevamo anticipato che sarebbe stato un quarto di finale emozionante, come spesso accade negli incroci tra Vanoli e Sassari. Nella stagio-
CREMONA-SASSARI 97-89 (20-23, 34-29; 49-56, 77-77) VANOLI CREMONA: Dragovic 10 (2/4, 2/5), Mian (2/3, 1/5), Gaspardo 8 (3/3 da due), Cusin 6 (3/5, 0/1), Cazzolato 6 (0/2, 2/3), Boccasavia ne, Washington 17 (1/6, 4/5), Biligha 3, McGee 12 (2/5, 1/6), Turner 28 (3/5, 4/11). Coach: Cesare Pancotto. BANCO DI SARDEGNA SASSARI: Petway 6 (3/3, 0/2), Mitchell 16 (2/7, 3/6), Logan 29 (4/5, 3/6), Formenti ne, Devecchi 3 (1/1 da tre), Alexander 12 (6/11 da due), D’Ercole ne, Marconato ne, Sacchetti 2 (0/2 da tre), Akognon 8 (3/3, 0/4), Stipcevic 9 (2/8, 0/3), Kadji 4 (2/3, 0/2). Coach: Marco Calvani. ARBITRI: Lamonica, Sabetta e Attard. ne regolare, le due partite hanno regalato una girandola di colpi di scena, che all’andata ha premiato i sardi e nel ritorno la squadra di Pancotto. Probabilmente, quando la Dinamo è volata a +10 a pochi minuti dalla sirena, molti tifosi cremonesi avranno pensato di ammainare la bandiera, ma le ultime impresa dei biancoblu consigliano di non perdere mai la speranza. Dopo la rimonta proprio con il Banco di Sar-degna al PalaRadi, la Vanoli si è ripetuta contro Venezia grazie a una freddezza da grande squadra. E anche stavolta i ragazzi di Pancotto ci hanno creduto e sorpreso un avversario, colpevolmente convito di
Le azzurre del Basket Team Crema non finiscono di stupire. Anche Pordenone, malgrado l’infortunio di Zagni e l’influenza che ha colpito Veinberga, Cerri e Parmesani, la squadra di coach Visconti ha sfoderato una grande prestazione, che è culminata con una soffertissima, ma preziosa vittoria. A 14” dal termine, infatti, la giovane formazione friulana era sul +3 (65-62) ed era convinta di aver sgambettato la seconda in classifica. Ma le azzurre non si
SERIE B
Alla ripresa ci sarà Reggio Emilia-Vanoli SERIE A
Un time out della Vanoli ieri al Forum
aver già vinto. Ma le mani di Dragovic e McGee non hanno tremato proprio nel momento decisivo, bucando la retina dei sardi. Come detto, però, l’eroe è stato Cazzolato. Poco utilizzato in questa stagione, ha sfruttato al meglio l’assenza di Vitali per vivere una giornata indimenticabile. Con pochi secondi da giocare e sotto di 3 punti, Sassari decideva colpevolmente di non fare fallo, probabilmente perché convinta che il play veneto non fosse in grado di realizzare una prodezza. Lasciato libero, invece, Cazzolato si è involato verso il canestro avversario e ha scoccato la “bomba” dell’incredibile pareggio. A
quel punto, i giocatori di Calvani si sono probabilmente sentiti svuotati ed hanno giocato un pessimo overtime, malgrado le uscite per cinque fallo di Washington e Mian e l’acciacco che ha messo fuori gioco Cusin. Alla fine i tifosi della Vanoli hanno fatto festa, perché la favola non è finita, sia in Coppa Italia, ma soprattutto in campionato... GLI ALTRI QUARTI DI FINALE PistoiaTrento 74-81 (15-17, 39-37; 49-63). In evidenza tra i trentini Wright (18 punti), Sanders (13) e Pascolo (12). Reggio Emilia-Avellino 87-94 (22-17, 39-44; 53-62). Tra gli irpini decisivi Veikalas (21), Ragland (17) e Nunnally (17).
Malgrado i cerotti le azzurre vincono ancora SERIE A2 FEMMINILE
danno mai per vinte ed hanno organizzati l’ultimo assalto, affidato a Veinberga e Caccialanza, per ribaltare una situazione ormai sfuggita di mano. La palla dell’insperato overtime è stata affidata nelle mani della capitana, che ad 1” dal suono della sirena ha realizzato la “bomba” che ha spento in gola
l’urlo di gioia del pubblico di casa. Ai supplementari, la maggior qualità delle cremasche ha avuto la meglio per 77-71 (Caccialanza 27, Veinberga 24). Un exploit che ha confermato il valore delle ragazze di coach Visconti, saldamente al secondo posto in classifica, grazie a 16 vittorie in 19 giornate. Ma le
20ª GIORNATA Brindisi-Cantù 86-68 Caserta-Bologna 69-65 Cremona-Torino 66-50 Pesaro-Reggio Emilia 90-80 Pistoia-Milano 80-85 Trento-Avellino 68-80 Varese-Capo d’Orlando 81-82 Venezia-Sassari 70-74 CLASSIFICA Milano*, Cremona, Reggio Emilia 28; Avellino, Pistoia 24; Trento, Sassari 22; Brindisi, Venezia 20; Caserta* 18; Cantù 16; Pesaro, Varese, Capo d’Orlando, Bologna 14; Torino 12. La Vanoli ha festeggiato nel migliore dei modi la 200ª partita in serie A, affrontata con una divisa celebrativa. Malgrado le pesanti assenze di McGee e Luca Vitali, la squadra di Pancotto ha piegato Torino, grazie a un secondo tempo eccellente in fase difensiva e alle prodezza in attacco di Mian (22 punti), Turner e Washington (14). Dopo la Coppa Italia, la Vanoli farà visita a Reggio Emilia in un big match dal grande fascino, che mette in palio la vetta della classifica. Chi l’avrebbe detto ad inizio stagione...
azzurre non hanno alcuna intenzione di fermarsi e martedì alle 17.45 ospiteranno il Selargius, cercheranno l’undicesima affermazione consecutive in questa eccezionale stagione. CLASSIFICA (19ª giornata) Broni 38; Crema 32; Vicenza 26; Milano 24; Albino 20; Marghera, Alpo, Pordenone 18; Costa Masnaga, Selargius 16; Carugate 14; Castelnuovo Scrivia, Bolzano 10; Virtus Cagliari 6.
Erogasmet, altro scontro diretto contro Lecco
Dopo l’inevitabile sconfitta con la capolista Udine (51-62), l’Erogasmet Crema ha perso anche lo scontro diretto di Milano, al cospetto dell'Urania, a causa di uno sciagurato terzo quarto di partita (7458 il finale). Ora i biancorossi devono condividere il quarto posto con la stessa Urania Milano e il Lecco, quest’ultimo atteso domani a Crema per un match assolutamente da non sbagliare. La formazione lecchese, reduce dal successo interno contro Mortara, ma soprattutto dal colpo in trasferta al Palacementi di Bergamo, è guidata anche quest’anno con autorevole abilità da coach Meneguzzo, grande esperto della categoria. Nella tribolata estate dello
Zanella in azione sotto canestro
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2016 RIO IB CADLOETHNEDIMAPO SS LE
scorso anno, la dirigenza della Gimar è riuscita nell’impresa di confermare i due giocatori più produttivi a livello di punti, il playmaker Mascherpa e la guardia Dagnello, costruendo un roster di buona qualità, nonostante le importanti defezioni di giocatori come Andreaus, Capitanelli e De Angelis, con la squadra che si attesta costantemente in zona playoff. La formazione di Meneguzzo è costruita sul triangolo Mascherpa-Dagnello-Piunti, giocatori che garantiscono più del 60% dei punti a referto per la compagine biancazzurra, ma sa rendersi pericolosa anche con il centro scuola Varese, Balanzoni ed il giovanissimo (classe ’96) Siberna nel ruolo di ala
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piccola. Principale cambio a disposizione di Meneguzzo è il playmaker Todeschini, con il roster completato dai giovani Brambilla, Freri, Perego e Ukaegbu. Vincere e mantenere a distanza una diretta rivale per un posto nei playoff è naturalmente un imperativo per i leoni biancorossi, attesi nelle prossime settimane da due trasferte consecutive (Pavia e San Giorgio su Legnano). CLASSIFICA (24ª giornata) Udine, Orzinuovi 40; Bergamo 34; Urania Milano, Crema, Lecco 28; Vicenza 26; Desio 22; Robur et Fides Varese 20; Padova 16; Pavia, Firenze, Costa Volpino 14; Sangiorgese 12; Mortara 8; Moncalieri 6.
Sala del
Consiglio
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Centro Posizione 1985 ne il 28 febbraio kg Peso 107 cm Altezza 211
Nato a Pordeno
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Sport
Sabato 20 Febbraio 2016
Rossitto sfida stasera il suo passato Il netto ko di Salò ha ridimensionato le ambizioni della Cremonese, che cerca il rilancio contro una squadra in gran forma
CALCIO LEGA PRO Allo “Zini” arriva il Pordenone, allenato la scorsa stagione dal tecnico grigiorosso
U
LEGA PRO GIRONE A
di Matteo Volpi
22ª GIORNATA
na brusca frenata dalla quale ripartire subito. Uscita con le ossa rotte dalla tana della seconda forza del campionato (la FeralpiSalò) per la Cremonese è già ora di voltare pagina. L’avvento di Rossitto in panchina ha portato comunque una svolta e ora urge continuare a pensare positivo, anziché crogiolarsi su quello che non è funzionato a Salò. Quella di stasera con il Pordenone (ore 20.30), peraltro, sarà una sfida molto importante dal punto di vista emotivo, in primis proprio per mister Rossitto che alla guida dei neroverdi, lo scorso anno, ha vissuto da protagonista emozioni forti. Proprio lui, nativo di Aviano in provincia di Pordenone, dopo l’esperienza nel settore giovanile dell’Udinese (società nella quale conobbe Gigi Turci, suo principale sponsor per l’avvento in grigiorosso), arrivò, nella primavera del 2012, alle giovanili del Pordenone per poi debuttare (nell’autunno 2013) sulla panchina della prima squadra. Successivamente la breve esperienza alla Triestina (proprio con Turci come preparatore dei portieri) e poi il ritorno al Pordenone, rilevando una squadra sostanzialmente già condannata alla retrocessione ma, proprio sotto la guida di Rossitto, capace di una incredibile risalita sino ai playout, poi comunque conclusi con la retrocessione a cui però è seguito il ripescaggio. Da lì è iniziata la nuova e sorprendente stagione della squadra ora guidata di mister Bruno
AlbinoLeffe-Alessandria 1-3 Cittadella-Pavia 3-2 Cuneo-Bassano 2-2 FeralpiSalò-Cremonese 4-2 Lumezzane-Renate 1-3 Pordenone-Pro Patria 3-0 Pro Piacenza-Giana Erminio 3-0 Reggiana-Mantova 1-1 Südtirol-Padova 0-0
23ª GIORNATA (20-22/02) Alessandria-Pro Piacenza Cremonese-Pordenone Bassano-Giana Erminio FeralpiSalò-Südtirol Mantova-Cuneo Padova-Cittadella Pavia-AlbinoLeffe Pro Patria-Lumezzane Renate-Reggiana
CLASSIFICA
Cittadella 47 FeralpiSalò 40 Pordenone 40 Alessandria 39 Bassano 37 Reggiana 34 Pavia 33 Südtirol 33 Padova 32 Cremonese 31 Giana Erminio 27 Cuneo 25 Pro Piacenza 24 Renate 22 Lumezzane 20 Mantova 19 AlbinoLeffe 15 Pro Patria (-7) 2
Tedino (che ha da poco rinnovato il contratto fino al 2018) e ora stabilmente al secondo posto in classifica, proprio alla pari della FeralpiSalò. Tra i numeri del Pordenone spicca in modo particolare la grande solidità difensiva, un marchio di fabbrica delle squadre guidate da Tedino, con sole 18 reti subite (una in meno dei grigiorossi). Spaventa, in modo particolare, il ruolino di marcia di questa
Il fallo da rigore su Brighenti a Salò (foto © Ivano Frittoli)
prima fetta del girone di ritorno: cinque vittorie su altrettante partite con nemmeno un gol subito. La Cremonese non deve però farsi impressionare; ora si ritrova a otto lunghezze di distacco dai playoff e la strada è ancora lunga. Stasera però servirà una grande prestazione per poter resistere a questo Pordenone. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Ravaglia;
Russo, Briganti, Marconi, Bianco; Suciu, Scarsella, Pesce; Sansovini, Brighenti, Pacilli. La partita sarà arbitrata da Lorenzo Bertani della sezione di Pisa con gli assistenti Giampiero Urselli di Taranto e Stefano Viola di Bari. ANTICIPO Cremonese-Reggiana, 25ª giornata di campionato, si disputerà sabato 5 marzo alle ore 15 allo “Zini”.
SERIE D Con soli due punti nelle ultime tre partite la Pergolettese è scivolata all’ottavo posto e deve reagire a Sondrio di Tiziano Guerini Alla fine di una settimana impegnativa, che ha visto il campionato di serie D giocare tre partite in otto giorni, la Pergolettese si ritrova con soli due punti in più - una sconfitta e due pareggi e scende del quarto all’ottavo posto in classifica. Fuori dalla zona playoff, faticosamente guadagnata nelle due partite precedenti e a tre punti dal fatidico quinto posto. Considerando che il Piacenza, arrivato a 70 punti, è ormai il vincitore del campionato avendo ben 15 punti di vantaggio sul Lecco secondo in classifica e che lo stesso Lecco e il Seregno hanno di fatto ipotecato il secondo e il terzo posto, rimangono ben 5 squadre a contendersi i rimanenti due posti, fra le quali anche la Pergolettese. Quindi occorre rimboccarsi le maniche per dare un senso a questo campionato: a partire dalla prossima partita a Sondrio, contro l’ultimo in classifica! Nella sfida con il Monza, i gialloblu hanno giocato sotto tono, anche per qualche malessere in corso (Cesca ha giocato febbricitante) e qualche appannamento per mancanza di continuità di gioco (Valente,
Gialloblu a caccia dei playoff perduti Il difensore Federico Riceputi in azione contro il Monza
Brunetti, Daldosso), ma anche perché i brianzoli hanno giocato veloci e compatti, facendosi preferire a centrocampo. L’inizio del confronto ha visto prevalere il Monza, mentre nella ripresa le due squadre cercano il colpo vincente senza trovarlo. Le
occasioni si sono alternate da una parte e dall’altra. Al 50’ minuto è stato Cesca a cercare il gol con un diagonale, che però è uscito abbondantemente a lato. Dalla parte opposta, al 52’ è stato D’Errico a non aggiustare bene la mira. Al 55’ di nuovo
il Monza in avanti, con Geremy Lombardi che costringeva Donnarumma alla deviazione in angolo. A metà della ripresa il Pergo ha collezionato tre calci d’angolo in due minuti, cui seguiva al 71’ una rovesciata in area di Cesca, che veniva deviata da un difensore. A questo punto le due squadre si equivalevano anche dal punto di vista delle occasioni da rete e ci si avviava verso la conclusione con i giocatori stanchi anche per la pioggia e il campo allentato. Domani (alle ore 15), come detto, i gialloblu viaggiano alla volta di Sondrio contro l'ultima in classifica. Senza sminuire nessuno, ritornare senza i tre punti per i gialloblu sarebbe deleterio! CLASSIFICA (27ª giornata) Piacenza 70; Lecco 55; Seregno 52; Ciliverghe, Ciserano 42; Pontisola, Olginatese 40; Pergolettese 39; Inveruno 36; Grumellese, Monza 35; Bustese, Varesina 34; Pro Sesto 31; Folgore Caratese 30; Fiorenzuola 28; Caravaggio, Virtus Bergamo 36; MapelloBonate 23; Sondrio 17.
ECCELLENZA
Domani il Crema non può steccare
Ancora un pareggio per il Crema, che dopo l’1-1 di Caprino, è scivolato al quinto posto. Per non uscire dalla zona playoff, saranno determinanti le sfide contro Villa D’Almè Valbrembana (domani alle 14.30 al Voltini) e dopo il turno di riposo, contro lo Scanzorosciate, sempre sul terreno amico. Anche in terra bergamasca, i nerobianchi sono passati in vantaggio con Belleri, e dopo aver incassato il pareggio, hanno attaccato con vigore, senza tuttavia trovare la vittoria. CLASSIFICA (22ª giornata) Cavenago Fanfulla 49; Villa D’Alme 45; Scanzorosciate 43; Nibionno, Crema 41; Luciano Manara 38; Casateserogoredo, Caprino 33; Cisanese 28; Verdello 26; Gessate 24; Sandonatese 22; Brugherio 20; Oggiono 19; Sancolombano, Real Milano 17; Brembate 7.
SERIE A Reduci da due sconfitte di fila (con Juve e Villareal) gli azzurri sono chiamati ad un pronto riscatto contro il Milan
Il Napoli deve dare un segnale forte Due sconfitte di fila, maturate negli ultimi minuti, che hanno incrinato le certezze del Napoli. Solo coincidenze? Lo vedremo lunedì sera, quando al S. Napoli arriverà un Milan in salute, tornato addirittura in corsa per il terzo posto. Sia allo Juventus Stadium, che a El Madrigal di Villareal in Europa League, gli azzurri di Sarri hanno giocato bene, senza però quel furore agonistico che li aveva contraddistinti per quasi tutta la stagione. A penalizzare il Napoli è stato forse l’atteggiamento, che l’ha portato ad accontentarsi del pareggio e questo modo di giocare non fa parte del credo calcistico di Sarri. E’ lecito quindi attendersi una squadra arrembante nel posticipo di lunedì, consapevole dell’importanza della vittoria e che in fondo nulla è perduto, sia in campionato che in Europa. Il big match del S. Paolo è importantissimo anche per
SERIE B
Maurizio Sarri, tecnico del Napoli
il Milan di Mihajlovic, che solo vincendo può alimentare sogni di Champions. La lotta per il terzo posto vede coinvol-
L’ultimo turno ha sancito la fuga del Cagliari, che con 10 punti di vantaggio sulla terza, veleggia verso uno scontato ritorno in serie A. Il Crotone ha, invece, perso una grande occasione: sceso in campo dopo il pari interno del Pescara, si è fatto fermare sull’1-1 dalla Pro Vercelli e quindi resta a +7 sugli abruzzesi. Un vantaggio comunque cospicuo, a favore della grande sorpresa di questa stagione. In zona playoff irrompono il Ce-
te anche la Fiorentina, reduce del pari in coppa con il Totteham e impegnata su un campo difficile come quello di Bergamo, la Roma che dal ko con il Real Madrid, ospita il Palermo riaffidato a Iachini e l'Inter, alla ricerca di un successo (con la pericolate Sampdoria) che scacci la crisi. La tre giorni europea ha premiato solo la Lazio (1-1 a Istanbul), impegnata a Frosinone per non uscire definitivamente dai giochi per il sesto posto, lontano al momento sei punti. In coda, ultima chiamata per il Verona, impegnato oggi pomeriggio nel derby con un Chievo rimaneggiato: solo vincendo, la squadra di Delneri può ancora tenere acceso il lumicino della speranza. Lo stesso discorso vale per il Carpi, ospite domani pomeriggio di un Torino, rilanciato dal successo di Palermo. Fabio Varesi
RISULTATI 25ª GIORNATA
Carpi-Roma Chievo-Sassuolo Empoli-Frosinone Fiorentina-Inter Juventus-Napoli Lazio-Hellas Verona Milan-Genoa Palermo-Torino Sampdoria-Atalanta Udinese-Bologna
CLASSIFICA
Juventus Napoli Fiorentina Roma Inter Milan Lazio Sassuolo Empoli Bologna 26ª GIORNATA (21-02 h 15) Torino Atalanta-Fiorentina Chievo Bologna-Juventus (19-02 h 20.45) Atalanta Frosinone-Lazio (h 18) Udinese Genoa-Udinese Palermo Inter-Sampdoria Hellas Verona-Chievo (20-02 h 18) Genoa Sampdoria Napoli-Milan (22-02 h 21) Frosinone Sassuolo-Empoli Carpi Roma-Palermo (h 20.45) Hellas Verona Torino-Carpi
Il Cagliari è ora in fuga verso la promozione sena e la Virtus Entella, mentre continua a perdere colpi il Brescia (1 punto nelle ultime quattro partire). In coda può ancora succedere di tutto. 26ª GIORNATA Avellino-Bari 1-1, BresciaAscoli 2-2, Cesena-Perugia 2-1, Como-Novara 1-1, Crotone-Pro Vercelli 1-1, Latina-Cagliari 1-3,
1-3 1-1 1-2 2-1 1-0 5-2 2-1 1-3 0-0 0-1
Pescara-Vicenza 1-1, Spezia-Livorno 3-0, Ternana-Salernitana 4-0, Virtus Entella-Trapani 4-0, Virtus Lanciano-Modena 2-1. 27ª GIORNATA (20-02 h 15) Ascoli-Como, Bari-Latina (19-02 h 20.30), Cagliari-Pescara, Livorno-Cesena, Modena-Brescia, Novara-Terna-
57 56 49 47 45 43 36 35 34 33 31 31 29 27 26 25 25 22 19 15
na, Perugia-Trapani (22-02 h 20.30), Pro VercelliVirtus Entella, Salernitana-Crotone (21-02 h 12.30), Spezia-Vitus Lanciano, Vicenza-Avellino. CLASSIFICA Cagliari 58; Crotone 55; Pescara 48; Cesena, Novara (-2) 42; Bari 40; Brescia 39; Virtus Entella, Spezia 37; Avellino 36; Perugia 34; Trapani, Ternana 33; Latina 32; Livorno 30; Vicenza 29; Pro Vercelli, Ascoli 28; Virtus Lanciano (-2), Modena 26; Salernitana 24; Como 21.
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Sabato 20 Febbraio 2016
Quando conta la Pomì non sbaglia mai
In questa stagione la squadra di Barbolini ha già alzato un trofeo, ma non si accontenta. Domani sfida con Busto Arsizio
VOLLEY A1 Dopo la Final Four di Champions League le rosa centrano anche quella di Coppa Italia
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di Vanni Raineri
n’altra prima volta per questa Pomì, che quando la gara conta, non manca mai all’appello. Archiviata l’assegnazione di una prima volta d’eccezione, come l’organizzazione della Final Four di Champions League (il fatto che sarà a Montichiari non inficia minimamente il grande risultato della società di via Baslenga), ecco la prima partecipazione in assoluto alla Final Four di Coppa Italia. Non è un risultato da sottovalutare, non tanto perché battere Scandicci sia stata una “missione impossibile”, ma perché la Pomì non era mai riuscita ad entrare nel lotto delle quattro regine. Due anni fa, all’esordio in A1, la Pomì sconfisse Busto negli ottavi per poi cedere di fronte a Modena. L’anno scorso fu proprio Busto ad impedire, sempre sul doppio confronto, alle rose di partecipare alla Final Four. Il risultato non è da sottovalutare, anche perché i quarti di finale hanno visto ribaltare i pronostici in almeno due sfide delle quattro in programma. Novara ha ceduto in casa 0-3 con Bergamo, mentre addirittura Conegliano è stata sconfitta in casa al tie break da Montichiari. La competizione sarà una specie di Coppa Lombardia. Parteciperà - oltre a Casalmaggiore, Bergamo e Montichiari - Piacenza, città a metà strada tra Emilia e Lombardia. Final Four che si disputerà il 19 e 20
19ª GIORNATA
Busto Arsizio-Bergamo Modena-Piacenza Montichiari-Conegliano Novara-Casalmaggiore Scandicci-Club Italia Vicenza-Firenze Ha riposato: Bolzano
0-3 3-2 2-3 3-2 3-0 3-1
20ª GIORNATA (21-02 h 18)
Bergamo-Vicenza Casalmaggiore-Busto Arsizio Club Italia-Bolzano Firenze-Scandicci Montichiari-Novara Piacenza-Conegliano Riposa: Modena
CLASSIFICA
Conegliano Piacenza Casalmaggiore Novara Modena Bergamo Scandicci Montichiari Busto Arsizio Club Italia Vicenza Bolzano Firenze
marzo al Pala De André di Ravenna. In semifinale la squadra di Barbolini affronterà Bergamo. Battere Scandicci mercoledì al PalaRadi non è stata una formalità, in quanto le toscane, che avevano sconfitto le rosa in campionato, hanno tenuto il match in bilico per lunghi tratti. Vinto il primo set, la Pomì ha ceduto nel secondo e il terzo si è chiuso a favore dopo che si è arrivati sul 22 pari. Più netta la supremazia delle padrone di casa nel quarto. Tra le note positive, i
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Le ragazze della Pomì hanno brindato in Coppa Italia (foto Giuseppe Storti)
continui miglioramenti di Francesca Piccinini, anche se i problemi alla spalla ne limitano ancora il rendimento in fase offensiva. In attesa dell’epilogo di Coppa Italia, diamo un’occhiata al campionato, dove le rose vengono da un’altra sconfitta di misura (sin qui sono le sole ad essere uscite dal campo una sola volta senza punti in gare ufficiali). E’ maturata a Novara, in quel PalaTerdoppio che ospitò l’indimenticabile trionfo del maggio scorso. Sotto 0-2, Casal-
HOCKEY SU PISTA A1 Dopo Breganze, stasera è in programma un’altra trasferta difficile
La Pieve 010 cerca riscatto a Bassano Dopo l’inatteso, ma a meritato pareggio contro il Forte dei Marmi per 5-5, alla Pieve 010 non è andata altrettanto bene contro l’altra corazzata della serie A. Nella trasferta a Breganze, infatti, i rossoblu di Ariano Civa sono stati sconfitti con un secco 6-1. I primi due minuti della gara sono stati assurdi: dopo nemmeno un giro completo di lancetta, i rossoneri di De Gerone erano già sul doppio vantaggio, con Mattia Cocco e Teixido. E non basta, perché al primo minuto inoltrato, Gimenez segnava anche la rete del 3-0, che tagliava le gambe ai cremonesi. Zucchetti accorciava al 3’, ma De Oro porta
va poi il risultato sul 4-1, che in pratica decideva la sfida. Nella ripresa di nuovo Mattia Cocco e Gimenez rendevano il punteggio ancor più rotondo: risultato che nonostante gli sforzi pievesi, non mutava sino al termine. Nulla di rotto in classifica, comunque, con la Pieve 010 che mantiene il quartultimo posto davanti a Sarzana (che la appaia in classifica, ma resta indietro per differenza reti), Thiene e Giovinazzo, battute a loro volta nella 19ª giornata. Una situazione comunque delicata, anche perché stasera i rossoblu sono impegnati ancora in trasferta a Bassano (ore
20.45), dove fare punti non sarà facile. I veneti del tecnico Marzella, sesti in classifica con 31 punti, stazionano stabilmente in zona playoff e sulla pista amica sono molto temibili e dopo il pareggio di Viareggio, hanno il morale alto. Ma la Pieve deve cercare in tutti i modi di non perdere, per sfruttare la meglio i difficili impegni delle dirette concorrenti alla salvezza. CLASSIFICA (19ª giornata) Forte dei Marmi 44; Breganze 43; Lodi 42; Viareggio 38; Matera 36; Bassano, Follonica 31; Monza 26; Trissino 25; Valdagno 15; Pieve 010, Sarzana 12; Thiene 10; Giovinazzo 9.
magiore ha saputo rimontare sino al 2-2 e quando i tifosi locali si stavano arrendendo all’ennesima beffa in salsa rosa, l’Igor ha saputo far suo il match. Un match in cui Maggie Kozuch ha infilato la bellezza di 27 punti. Domani si torna in campo, alle ore 18 al PalaRadi scenderà Busto Arsi-zio. In concomitanza si gioca in terra emiliana il big match tra le due regine del campionato, con la capolista Imoco Conegliano ospite della Nordmeccanica Piacenza.
D’Inverno sul Po: cinque ori per le canottieri provinciali CANOTTAGGIO
Straordinario week end di canottaggio sulle acque del fiume Po, per la regata internazionale D’Inverno sul Po, sulla distanza dei 6000 metri, spartiacque tra le gare invernali di fondo e quelle estive sulla distanza olimpica. Soddisfazioni per le tre canottieri provinciali presenti (Baldesio, Eridanea e Flora), con cinque ori, due argenti e tre bronzi. I successi sono arrivati grazie ad Alessandra Montesano (Eridanea) nel quattro di coppia Junior sulla barca mistra del Lario, a Mattia Dall’Asta (Eridanea) nel quattro di coppia Cadetti della Lombardia, a Federica Cortesi (Baldesio) nel quattro di coppia Ragazzi misto del Lario e a Marcello Caldonazzo (Baldesio) nel quattro di coppia Junior misto dell’Elpis Genova, oro poi anche nel doppio Junior con Emanuele Giarri (Arno). I due argenti sono stati conquistati dal Flora nel singolo Allievi B2 e nel doppio Junior.
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Sabato 20 Febbraio 2016
Il Team Guadrini rilancia la sfida anche quest’anno
Uno dei grandi protagonisti del nostro ciclismo è sicuramente Enrico Guadrini, ex professionista degli anni cinquanta, gregario di tanti campioni al Giro, al Tour de France e alla Vuelta, uno dei quali è stato Felice Gimondi (tanto per citarne uno), ha fatto un po’ di storia del ciclismo mondiale. Enrico Guadrini continua la sua attività sulle due ruote insieme ai cicloamatori del Team Guadrini, condotto con grande passione insieme agli sponsor tecnici Maer Idropulitrice e l’Impresa Edile Mario Minelli. Il Team Guadrini, che conta 60 tesserati, orchestrati dal
“gatto e la volpe”, come usano definirli (Irrighetti e Agostini), ha la sua sede a Casalmorano, in via Cavour 9, boutique e assistenza dello stesso grimpeur Guadrini. Il team nel 2015 ha onorato nel migliore dei modi la stagione, cogliendo il secondo posto a squadre nella cronometro di Romanengo. CAMPIONATI TRICOLORI A CRONOMETRO A ROMANENGO Come avevamo già preannunciato, il Consiglio Federale ha ufficializzate le sedi e gli organizzatori delle sfide tricolori. Ad organizzare l’appuntamento a cronometro individuale sarà una delle
società maggiormente impegnate in un settore così difficile e impegnativo come le prove contro il tempo: il Pedale Romanenghese, presieduto dall’irriducibile Gianluigi Ferrari. Teatro delle sei prove maschili e femminili (Allievi, Juniores e Open) sarà lo stupendo scenario di Romanengo, che lo scorso anno ha ospitato questa specialità. Le altre sfide tricolori: Under 23 a Comonte di Seriate (Bg), Juniores a Solbiate Arno (Va), cronometro a squadre a Sacile (Pn), Esordienti e Allievi a Comano Terme (Tn), Campionati giovanili su pista a Busto Garolfo (Mi) e a Lanciano.
Enrico Guadrini e Agnese Valcarenghi
Un nuovo team che pensa in grande
CICLISMO Presentato il Velo Club Cremonese che farà il suo esordio nella Coppa San Geo con 14 atleti di Elite e Under 23
N
di Fortunato Chiodo
on è esagerato definire questo evento stellare, perché scuote il mondo intero del ciclismo tante gente ha preso d’assalto Palazzo Stanga di Cremona per assistere alla conferenza stampa di presentazione del Velo Club Cremonese, una nuova realtà del ciclismo, per alcuni aspetti geniale, che allarga le radici e sbarca nel mondo delle due ruote con una formazione d’Elite e Under 2, guardando al futuro con una scuola di vita anche per i virgulti. Struttura societaria che nasce dalle radici dallo sciolto Pedale Brianteo. Niente nasce a caso, la società sarà diretta dal responsabile tecnico Fulvio Feraboli, nocchiero che non conosce dubbi né trepidazioni, ma che trova venti duraturi e rotte certe, per approdare, alla fine della traversata, insieme al presidente brianzolo Antonello Formenti, protagonisti di un progetto sportivo, ai quali (e ovviamente e agli sponsor tecnici) va il nostro messaggio di gratitudine. «Abbiamo mantenuto la struttura societaria di vertice del Pedale Brianteo, dove ho lavorato fino alla scorsa stagione - ha spiegato Feraboli - comunque la sede societaria dell’attività sarà a Cremona. Ho voluto restituire alla città una squadra dilettantistica, creare le basi e far crescere gli atleti senza affanno nel territorio cremonese, che offre potenzialità e un ambiente ideale per potenziare lo sviluppo
Bissolati e Cavalli vincenti in pista
La presentazione ufficiale del Velo Club Cremonese
del team grigiorosso, anche nelle categorie giovanili». Una sincera standing ovation tributata a Fulvio Fera-boli dai vip presenti in sala. Poi l’ex presidente del CC Cremonese 1891 ha stilato un ambizioso progetto, facendo nascere una nuova squadra, ricca di speranze: «La speranza che coltiviamo - ha aggiunto il presidente Formenti - è quella della graduale crescita soprattutto dei ragazzi del primo anno, con la consapevolezza di contare su una formazione di Elite e Under 23 ambiziosa ed emergente». Non hanno voluto disertare la presentazione del team Velo Club Cremonese, Oreste Perri, presidente del Coni Lombardo: «Come cremonese non potevo mancare a questa nuova squadra che darà prestigio e opportunità a tutto lo sport cremo-
nese». Gli auguri sono arrivati anche dal consigliere nazionale della Federciclismo Cor-rado Lodi, dal consigliere lombardo Fci Fabio Perego, dal presidente provinciale Fci Antonio Pegoiani, dal presidente provinciale di Cremona Carlo Vezzini, dal consigliere delegato dal Comune di Cremona Filippo Bonali e dal vicepresidente dal Panathlon Pierluigi Torresani. Tutti quanti hanno confermato la loro tangibile disponibilità al nuovo progetto nella “location” cremonese. Quindi sono saliti sulla passerella i quattordici atleti del Velo Club Cremonese, da poche ore rientrati dal raduno della squadra sulle sponde della Gardesana e che vogliono farsi trovare pronti all’esordio stagionale, programmato alla Coppa San Geo il 27 febbraio. Nel roster della
squadra l’esperto corridore di Elite Llibert Juvè Sendros, catalano di Tarragona, ingaggiato dal Team Colpack, con al suo fianco atleti all’esordio tra gli Under 23, capeggiati da Andrea Pisaroni, nato a Dovera, figlio del presidente del Comitato provinciale Fci di Lodi, che vogliono crescere senza affanno e che devono solo concentrarsi sulla preparazione e sulla familiarizzare coi compagni. L’ORGANICO 2016: Andrea Beccaletto (classe 1995), Samuele Bianchi (’96), Leonardo Brigliadoro (’96), Fabrizio Buttò (’94), Davide Cantù (’95), Alessandro Galimberti (’96), Nabil Maarouf (’97), Gabriele Nicolini (’97), Matteo Oggioni (’95), Alessandro Piffaretti (’97), Andrea Pisaroni (’97), Stefano Sala (’97), Llibert Juvè Sendros (’91) e Matteo Valsecchi (’95).
Cominciano alle grande Elena Bissolati e Marta Cavalli, campionesse europee su pista, che hanno offerto un altro saggio della loro limpida classe e si sono imposte nell’ambito del Trofeo Agrifood Abruzzo al velodromo di Montechiari. Elena Bissolati di San Giovanni in Croce, quest’anno accasata alla Bepink La Classica, ha vinto la velocità prolungata Open. Onorevole la prova dell’altra Junior cremonese Anna Pedroni (Eurotarget Still Bike). Ha firmato, invece, la corsa a punti donne Junior Marta Cavalli (Valcar Pbm): l’azzurra di San Bassano, con un saggio di bravura ha dominato la corsa a punti, davanti a Debora Silvestri e a Martina Fidanza, coppia della Euroraget Still Bike. Stefano Baffi della Gb Junior Team di Cremona, ha sfiorato il podio, giungendo quarto nella corsa a punti. Vola il quartetto azzurro, testa di serie ai Mondiali (a Londra dal 2 marzo), che hanno vinto la sfida sulla Grande Bretagna.
Ai Provinciali doppietta del Flora BOCCE
di Massimo Malfatto
Una canottieri Flora in netto crescendo detta legge: due titoli (sui tre in palio) e alcuni piazzamenti sono il verdetto finale del campionato provinciale a coppie. Nella categoria A successo di Massimo Campanini e Giuseppe Domaneschi, coppia esplosiva che a volte riesce ad esprimere anche un gioco spumeggiante. Dopo essersi sbarazzati dei compagni di società Zinetti-Cremonesi (12-2), s'imponevano in finale su CantariniPompini per 12-9. Quarto posto per Sonzogni e Caccialanza. Prosegue il moment magic di Andrea Ventura che, dopo aver vinto nella specialità individuale, concede il bis in coppia con Massimiliano Stringhini. Eliminati Pozzali-Zorza (12-3), il duo del Flora in finale aveva la meglio sui bissolatini Erminio Ferrari e Danilo Pagliari per 12-8. Infine nella categoria C gongolano, a buon diritto, Germano Santini ed Eros Bonezzi che superano Giulio Pagliari e Marino Frigoli 12-6. TARGA BAR BOCCIODROMO Scarsa partecipazione (85
I campioni provinciali delle categorie A e B
coppie) e risultato a sorpresa nella gara organizzata dalla omonima bocciofila cremasca. Esultano Massimiliano Tensini e Mario Ferrari di categoria B. I pieranichesi s'imponevano nello spareggio su Bosi e Parati, estromettevano Bettinelli-Defendenti (12-6), eliminavano VeronesiComizzoli sul filo di lana ed in finale avevano la meglio su Spinelli-Degli Agosti per 12-3. Ha diretto la gara Francesco Lanzi. ITALIANI DI SOCIETA’ Era il match determinante quello di Verderio, da dentro o fuori per l'Achille Grandi: obiettivo falli-
to dalla formazione cremasca sconfitta (2-0) dalla Fulgor ed ora seconda in classifica. Dopo i pareggi della terna e dell'individuale sono arrivate le sconfitte delle coppie che non possono non far riflettere: disco rosso per Negri e Mattia e per Guerrini (poi sostituito da Roberto Visconti) accoppiato a Suardi. Sabato prossimo l'ultima giornata ed è impensabile una sconfitta della “Fulgor” a Lainate contro il fanalino di coda: ciao ciao playoff per la Grandi rimasta in testa alla classifica per tutto il campionato.
Campionato a squadre: cinque vittorie
(M.M.) Cinque vittorie nella seconda giornata del campionato. Vince di stretta misura lo Stradivari sul Flora: determinante è stata la vittoria della terna Foroni-Minini-Gaimarri. Torna a fare la voce grossa la Coop Castelvetro che s'impone sulla Bissolati: successi di Ghisolfi e Bassotti-Grazioli-Monfredini. Sofferto il successo del Casc con note positive per Dolara e Ghidoni-Vitaloni mentre continua il momento no della Baldesio che non sa più vincere e viene battuta dall’Astra, unica formazione a pun-
teggio pieno. Infine esordio vincente del Fadigati. Risultati: Flora-Stradivari 0-1; Bissolati-Coop 0-2; Casc-Le Querce 2-1; Astra-Baldesio 2-0; Soms-Fadigati 0-2. Classifiche - Gruppo A: Casc 5, Stradivari 4, Le Querce, Coop 3; Bissolati 2, Flora 1. Guppo B: Astra 6, Fadigati, Soms 3, Baldesio, Signorini 0. Prossimo turno (2202): Casc-Flora (Comunale), Le Querce-Bissolati (Comunale), Coop-Stradivari (Signorini), SomsAstra (Palabosco), Fadigati-Signorini (Stradivari).