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Anno IX • n° 12 • VENERDI’ 21 MARZO 2008
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
Fontanili
Cremona contro Bergamo
Caso Tamoil
I soci canottieri: «I controlli ce li faremo da soli» ▲
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I N T E R V I S TA A L P R E S I D E N T E T O R C H I O
«AVEVO 20 POSSIBILITA’ SU 100 DI VIVERE»
PERCHE’ SUONAN LE CAMPANE? Il suono delle campane è un segno pasquale. Dopo che esse hanno taciuto nei giorni della passione e della morte di Gesù, ora riprendono voce per diffondere nel cuore della grande veglia, la notizia della risurrezione del Signore. Da chierichetti si aspettava il momento giusto per scatenarsi, coi vari campanelli in mano, ad agitarli con tale veemenza da impedire, ai fedeli raccolti in chiesa, di udire il maestoso concerto delle campane che all’esterno diramava a tutti l’attesa notizia: Cristo è risorto! E’ veramente risorto!
Giustizia
Il Personaggio
Inquinamento anche a San Daniele
Risarcimento per l’ultrà malmenato
Ex poliziotto vuole entrare in politica ▲
+ Dante, Vescovo di Cremona
Territorio
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Ed ecco, allora, il mio augurio che rivolgo a tutti, credenti e non credenti: le campane di Pasqua possano annunciare insieme con la risurrezione del Signore Gesù anche il rinnovamento della nostra vita.
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Il suono a distesa delle campane di Pasqua mi riporta, quasi automaticamente, ad una pagina de «I promessi sposi» di Alessandro Manzoni. Quella in cui si racconta dell’Innominato che, dopo una notte d’inferno, ode uno strano festoso scampanio che si diffonde da un paese all’altro della valle sulla quale domina il suo castello. Incuriosito si affaccia alla finestra e vede un movimentato accorrere di tante persone che si dirigono tutte allo stesso punto. Là si dirige anche l’Innominato e... gli succede quel che sappiamo: l’incontro con il cardinal Federigo Borromeo segna per lui l’inizio di una vita nuova, completamente diversa dalla prima. E’ la conversione: la sua Pasqua; il passaggio da una vita di peccato a una vita onesta e buona.
«Sono sopravvissuto anche grazie alla fede. Ora mi dedicherò meno al lavoro e più alla famiglia. La malattia mi ha cambiato»
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La Coldiretti ha aperto un tavolo di confronto in Regione per sostenere la floricultura - a pag. 11
Cronaca
Venerdì 21 Marzo 2008
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In un primo tempo i medici gli davano 20 possibilità su 100, e ha rischiato la tracheotomia
«La fede mi ha aiutato a sopravvivere» Lo sfogo del presidente della Provincia Giuseppe Torchio, dopo 45 giorni di ricovero di Laura Bosio
L
’espressione un po’ assorta e sofferente di chi davvero ha visto in faccia la morte. Questo si legge ora negli occhi di Giuseppe Torchio, presidente della Provincia di Cremona, mentre siede, con la gamba ingessata, nella sua stanza del reparto di riabilitazione dell’Ospedale Maggiore di Cremona, dopo 45 giorni di ricovero. Una palazzina un po’ defilata,
immersa nel verde del parco ospedaliero, e in un silenzio che sembra quasi irreale. Così come surreale sembra lui, Torchio, nel suo pigiama azzurro, mentre parla al telefono e mi sorride, facendo segno di aspettare, per poi salutarmi con estrema gentilezza. Parla a ruota libera, come chi ha bisogno di sfogarsi, di esternare un dramma tenuto dentro troppo a
lungo. «Mi avevano dato 20 probabilità su cento di sopravvivenza». Lo dice scuotendo la testa, la voce un po’ rotta dall’emozione. «In quei giorni ero sedato, ma percepivo brandelli dei discorsi che facevano i medici, anche se molte cose mi sono state spiegate dopo. Quando c’è stato il peggioramento, la seconda settimana, valutavano se trasferirmi in elicottero. Vi sono state discussioni ai massimi livelli su come trattare il mio caso. So di aver rischiato anche una tracheotomia completa. Ho rischiato molto, in verità». Invece ora sembra stare meglio... «Adesso si. Respiro bene, mi sto riprendendo. E so che il merito, oltre che della professionalità di chi mi ha curato, è stato in buona parte anche della fede...» Dunque questa esperienza l’ha avvicinata a Dio? «Quando accadono certe cose inizi a vedere tutto sotto un’altra prospettiva. La fede e la preghiera mi hanno davvero sostenuto. Sia la mia, che quella degli altri. Da persone che si sono sempre dichiarate atee, mi sono sentito confessare che avevano pregato per me. Ho anche saputo che in diverse chiese si sono fatte veglie di preghiera. Anche l’ambito ecclesiale si è mosso per me, ho avuto visite di sacerdoti e vescovi. Ed è anche grazie alla preghiera di tutti loro che sono ancora qui, ne sono fortemente convinto». Del resto le manifestazioni di solidarietà nei suoi confronti non sono mancate...
Il presidente Torchio nella camera di ospedale
La solidarietà è una delle cose più belle che ho vissuto in questi giorni. Tantissime persone si sono mosse per me, anche all’interno dell’ospedale. Per parecchio tempo ho avuto gente che mi ha sorvegliato giorno e notte. Anche quando sono uscito dalla terapia intensiva, che ero gonfio di liquidi e di medicinali, e non riuscivo a chiudere occhio. Senza tutte queste persone, ora non sarei qui. Ho sempre percepito la vicinanza degli altri. E quando sentivo i discorsi che i medici facevano sulle mie condizioni, scoppiavo in un mare di lacrime, ma mi consolava sapere che non ero solo». Anche la stessa città di Cremona, con i suoi cittadini, ha seguito con ansia la sua vicenda... Ho ricevuto davvero tantissime manifestazioni di solidarietà, da
LA VICENDA
Taglio incauto di un albero, un’edicola danneggiata «Non siamo rito da impedire l’accesso al chiosco, usciti ad aprire l’edicola perché rottura vetrina laterale esposizione rila serranda meviste, rottura vetratallica era danta superiore, danneggiata irrepaneggiata parte surabilmente, tanto da impedire l’acperiore del tetto». E oltre al danno cesso al chiosco la beffa. «Quando, stesso», così il giorno successiracconta la sua vo, il lunedì, sono brutta disavventura, Fabio Zapvenuto qui, come al solito alla mattipavigna, titolare I vetri rotti dell’edicola insieme a Paolo na presto, la serFoletti dell’ediranda laterale aveva preso una tale botta, che non si apricola in piazzale stazione. Non sono stati derubati, nessuno ha forzato la serva più. Sono riuscito ad entrare solo verso le 9,30, dopo l’intervento del noranda per entrare a rubare giornali. La loro è una tragicomica disavventura, stro fabbro. Ed ero arrivato alle 5,30. che però ha causato ingenti danni. E’ lo Così siamo rimasti inattivi per 4 ore, subendo anche in questo caso un grastesso Zappavigna a raccontare l’episodio: «Il 3 marzo scorso è venuta una ve danno economico per la nostra attività, e un mancato guadagno». Fabio e ditta appaltata dal Comune di Cremona, per abbattere l’albero che è di fianil collega Paolo hanno fatto fare un preventivo di danni, spediti alla ditta che co alla nostra edicola. Nel tagliare rami ha effettuato il taglio dell’albero, e per e albero, con molta probabilità non conoscenza al sindaco di Cremona hanno preso in considerazione il nostro chiosco, tanto che dei grossi rami soGian Carlo Corada. Il danno tra vetreno piombati sull’edicola e hanno cauria, saracinesca danneggiata, rottura sato i danni». del vetro e mancato guadagno delle 4 E Fabio Zappavigna stila la lista: ore, in cui l’edicola è rimasta chiusa al «Serranda metallica dell’apertura latepubblico, si aggira sui 2500 euro. rale danneggiata irreparabilmente, tansg
moltissima gente. Tremila tra biglietti e telegrammi. E mi scuso per non essere ancora riuscito a rispondere a tutti: purtroppo le mie condizioni di salute ancora non me lo permettono. Però sono contento di aver sentito vicino così tante persone». Com’è stata la sua degenza? «Ci si lamenta molto della sanità pubblica, tacciandola di malasanità. Eppure qui ho trovato una classe medica ed infermieristica davvero degna di nota. Anche tra coloro che mi hanno soccorso. Vi sono persone che per una pipata di tabacco si mettono in gioco fino in fondo per aiutare gli altri, con altruismo e dedizione ammirevole. Tutto questo ho trovato qui, e non lo dimenticherò. Devo inoltre ringraziare il dottor Albertario, il dottor Bosio, e tutti i medici e gli infer-
mieri che mi hanno assistito, facendo di tutto per la mia salvezza». Giudizio positivo sull’Ospedale Maggiore, dunque? «Si, anche se bisogna rafforzare e ampliare la terapia intensiva, in quanto incidenti e fatti di sangue vanno aumentando, e c’è bisogno di sempre più spazi. Anche il reparto di pneumologia va rimodernato. Spero che vi sia, da parte dell’Amministrazione ospedaliera, la possibilità di riqualificare il monoblocco. Stando a lungo in questi luoghi ho avuto modo di coglierne le necessità, cosa che ad un osservatore esterno riesce più difficile». La politica, ora, sembra molto lontana... «Mi rendo conto di quanto si sbagli. Si passa il tempo a litigare intorno ai massimi sistemi, ma quel che davvero conta è la coscienza delle persone». Cosa conta di fare, una volta dimesso? «Intanto per Pasqua prenderò qualche ora per andare a trovare i miei genitori, entrambi malati e anch’essi ricoverati in ospedale. Poi cercherò di passare in ufficio per qualche ora, perché ci sono davvero molte cose da fare. Quel che è certo è che non sosterrò più i ritmi di vita e lavoro che avevo un tempo. Non so dire se sia giusto o meno dedicare 15-18 ore al giorno alla politica, ma senza dubbio quella non sarà più la mia vita. Voglio prendermi degli spazi in più, e soprattutto dedicare più tempo alla mia famiglia, che ora ha bisogno di me».
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Cronaca
Venerdì 21 Marzo 2008
Il gestore chiede 300mila euro, ma il Comune è disposto a sborsarne soltanto 250mila
Arena Giardino,ancora polemiche C Approvata la costruzione di un nuovo alloggio popolare
ontinua la trattativa tra il Comune di Cremona e Giorgio Brugnoli, attuale gestore dell'Arena Giardino. Quest'ultimo avrebbe chiesto 300mila euro per restituire l'Arena al legittimo proprietario, il Comune, che invece la vorrebbe acquistare per 250mila euro. L’idea del Comune, una volta venuto in possesso dell'immobile, sarebbe quella di un progetto complessivo che coinvolga sia l’Arena sia lo spazio retrostante, e realizzare una vera e propria struttura per gli spettacoli, lavorando sulle sedute, sul palco e sui camerini. La realizzazione darebbe vita a un capiente auditorium nel quale organizzare anche concerti di musica leggera d’estate. Intanto sta prendendo corpo la stagione estiva dell'Arena che verrà presentata già a partire
dai prossimi giorni. Ci sarebbero una ventina di spettacoli pronti a essere rappresentati. Con la nuova acquisizione, il Comune, grazie al potenziamento degli spazi, potrebbe realizzare una stagione più prestigiosa, aumentare il numero delle recite con personaggi di maggiore spessore. L'Arena, una volta rimessa a posto, potrebbe avere una capienza di 2.000-2.500 posti. L’acquisto dell’Arena ha suscitato malumori nel Cda del Ponchielli tanto che uno dei membri del Consiglio di amministrazione, il consigliere comunale, Laura Carlino, nell’ultima commissione cultura, ha voluto chiedere maggiori delucidazioni sulla trattativa che sta conducendo il Comune. Ha inoltre richiesto una commissione cultura nella quale il Comune dia maggiori spiegazioni sull’operazione che sta portando avanti. A suo tempo l’assessore
Piazza Marconi ferma per Pasqua Definitivamente chiusi e conclusi gli scavi archeologici in piazza Marconi. Subito dopo Pasqua, riprenderanno i lavori con la conclusione e il completamento del primo lotto e successivamente con la fase vera e propria di costruzione del parcheggio. «Con l’uscita della Sovrintendenza» ha spiegato l’assessore Soregaroli, «passiamo ora alla fase costruttiva».
Il parcheggio si svilupperà su un circa 12mila metri quadrati, su cui si trovano 464 posti auto, mentre sulla piazza resteranno disponibili nelle aree laterali circa 50 posti auto per un totale complessivo di 514 posti auto. L’ingresso è stato posto in angolo a piazza Marconi, all’estremo angolo nord ovest. Il parcheggio viene realizzato dopo ben 7 anni di “incubazione”.
EDILIZIA RESIDENZIALE
L’assessore Celestina Villa
al bilancio Celestina Villa aveva dichiarato : «I soldi per acquisire l’Arena Giardino ci sono, basta fare una variazione di bilancio». Il sindaco Corada, durante la commissione cultura, facendo riferendo alla polemica sorta con il Ponchielli, aveva detto: «In questa fase si riesce a fare una stagione con 130mila euro. Il Comune ne ha investiti la scorsa stagione 20mila, e avrei perplessità a pensare di aprire d’estate un teatro, come il Ponchielli, con il personale che deve essere pagato e le ferie che devono consumare i dipendenti. Non è il caso che il teatro cittadino si sobbarchi una stagione estiva. Si è visto con la stagione di danza cosa è successo». Il sindaco aveva anche aggiunto che «la trattativa con l'Arena Giardino è in corso in seguito alla richiesta e proposta dello stesso gestore. Certo è che dopo un certo numero di anni l'Arena ritornerà al Comune. E tutta questa situazione non è per nulla collegata alla gestione del Ponchielli».
E’ in arrivo un nuovo edificio di edilizia residenziale pubblica dopo l’approvazione del progetto definitivo in via Mosconi. La regione Lombardia, il 21 novembre 2007, aveva approvato l’elenco degli interventi ammissibili nell’ambito dell’attuazione del Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009 nel quale sono state inserite anche le tre proposte presentate dal comune di Cremona. Ogni intervento prevede un costo che viene sostenuto in parte da un cofinanziamento regionale e in parte da risorse proprie del Comune. Il 23 gennaio 2008 la regione Lombardia, il comune di Cremona e l’Aler di Cremona hanno sottoscritto un Accordo Quadro di sviluppo territoriale per la realizzazione di una serie di interventi, tra cui anche quello relativo alla realizzazione del nuovo edificio in via Mosconi, che ha un costo convenzionale di 2.013.106 euro, così ripartito: 1.610.485 euro di cofinanziamento regionale e 402.621 euro a carico comunale. Il 7 marzo scorso all’amministrazione comunale è stato presentato il progetto definitivo per la realizzazione della nuova palazzi-
Case popolari a Cremona
na. L’opera prevede la realizzazione di un immobile costituito da sei piani fuori terra, comprendente 20 alloggi, 11 dei quali con 3 posti letto (due camere da letto, di cui una doppia e una singola) e i restanti 9 con 4 posti letto (due camere da letto doppie). La Giunta ha così approvato il progetto definitivo che prevede un costo complessivo di 2.200.000 euro. L’incremento di 186.893 euro rispetto al costo convenzionale ha una ragione: è dovuto al fatto che quest’ultimo è il risultato di un semplice conteggio parametrico stabilito dalla regione Lombardia, mentre il costo complessivo è il frutto del computo reale delle opere effettuato nell’ambito del progetto.
Cronaca
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I soci delle canottieri vorrebbero affidare a una ditta esterna il controllo delle esalazioni
«I controlli ce li faremo da soli»
«
di Laura Bosio
Se non ci controllano gli altri, ci controlliamo da soli». Sfiduciati dell’Arpa e delle istituzioni, alcuni soci delle canottieri situate lungo il Po vogliono prendere in mano la situazione e chiedere ad una ditta esterna di eseguire i controlli sulla situazione ambientale venuta a crearsi presso le società. Intanto l’Arpa prosegue con i campionamenti dell’acqua, mentre la settimana prossima, dopo Pasqua, dovrebbero partire quelli dell’aria. «I soci hanno indicato due punti del terreno, presso la società Flora, in prossimità di altrettanti tombini, da cui esala un forte odore di idrocarburi» ci spiega Mat-
teo Lodi, consigliere comunale dei Verdi e segretario soci della Canottieri Flora. «Si tratta di una botola e di uno sfiato, collocati rispettivamente dietro il campo da beach volley e tra i campi da tennis 3 e 4. Si tratta della condotta del depuratore Tamoil, in cui passa l’acqua che viene riversata in Po». Una situazione nuova, nella già intricata questione dell’inquinamento. «Ho chiesto ai tecnici dell’Arpa, che erano lì a eseguire i prelievi, di fare i campionamenti dell’aria anche in quelle aree per verificare queste esalazioni di idrocarburi. Ma la loro risposta è stata che sono sprovvisti delle strumentazioni tecniche per effettuare tale tipologie di analisi, e che è la Tamoil che deve autocontrollarsi».
La raffineria Tamoil
Una risposta che non è piaciuta per niente al consigliere verde il quale ha provveduto immediatamente a inviare domanda al direttore dell’Arpa, Paolo Beati, perché i campionamenti dell’aria vengano fatti anche in
queste due aree. «Ora attendo da loro una risposta scritta ufficiale. E’ inutile che facciano i campionamenti dove ci sono i parcheggi, e non li facciano in un’area in cui l’odore si percepisce in modo così deciso. I soci sono sfi-
duciati. Come si possono tranquillizzare alla luce di come vengono condotte le indagini?». Se mancherà una risposta soddisfacente da parte dell’ente regionale, Lodi passerà direttamente al Comune, presentando un’interrogazione scritta in Consiglio comunale. «Non è ammissibile che chi deve fare i controlli si tiri indietro o li faccia solo dove è di comodo. Per questo circola tra i soci, con sempre più insistenza, l’idea di portare qui qualcuno di esterno. Possibilmente una ditta che venga dall’estero, in modo che non abbia contatti di nessun tipo con le istituzioni locali e regionali. Nella prossima assemblea i soci della Bissolati proporranno la questione al loro presidente, e successivamente la proposta verrà
estesa anche ai soci delle altre canottieri». Intanto l’Arpa continua a fare prelievi di acque per approfondire le analisi tossicologiche e ha rimandato di una settimana i prelievi dell’acqua che avrebbero dovuto essere eseguiti nei giorni scorsi, a causa della pioggia che, bagnando il terreno, li ha resi impossibili. La paura serpeggiare tra i soci delle canottieri, ma anche tra i cittadini residenti nei pressi della raffineria. Tanto che un gruppo dei cremonesi a mandare all’Asl la richiesta di essere controllati, mettendosi a disposizione come “cavie” per un’analisi epidemiologica. Indagine che, come assicurano i vertici dell’Asl, verrà fatta in collaborazione con la stessa Regione e con centri di ricerca universitaria.
Cosa è nocivo? Chiedetelo alla tossicogenomica
Fabrizia Pratesi
Una delle questioni più spinose del caso Tamoil è quella relativa alla presunta o meno dannosità di certe sostanze inquinanti, tra quelle derivate dagli idrocarburi presenti nel sottosuolo della Canottieri. A parte il benzene, del quale è certa la nocività per l’uomo, è così sicuro che le altre non lo siano? A chiarire un po’ la questione «tossicità delle sostanze» ci pensa Fabrizia Pratesi, moglie di Fulco Pratesi (lo storico fondatore del Wwf), nonché ambientalista da parecchi anni, fondatrice e segretaria generale del Fin (Fondo imperatrice nuda contro la sperimentazione animale), coordinatrice del Csa (Comitato scientifico
antivivisezionista), nonché socia del circolo culturale Ambiente Scienze di Cremona. «L’utilizzo di animali nella sperimentazione scientifica non è utile al progresso della medicina. Il basare le valutazioni di tossicità su test fatti su animali da laboratorio è penalizzante in quanto la risposta che si ottiene su una specie vivente non è uguale a quella di un’altra specie. Eppure, purtroppo, da anni il metodo di analisi principalmente utilizzato è questo». Quale sarebbe invece il sistema più opportuno? «La tossicogenomica. E’ una tecnica che si basa sull’osservazione in vitro delle cellule in un molecola e della loro reazione con determinate sostanze. Dopo aver preso svariati tipi di cellule, da varie parti dell’organismo umano, soprattutto quelli più sensibili a eventuali patologie, da queste si estraggono i geni più predisposti a una reazione, li si immerge in una soluzione contenente la sostanza da analizzare. Tramite un procedimento chimico è possibile osservare quali geni vengono alterati. Non c’è una via d’uscita?
«Finalmente alcuni organismi ufficiali, come il Consiglio nazionale per le ricerche degli Stati Uniti, hanno decretato che è ora di sostituire gli attuali metodi di sperimentazione della tossicità con metodi nuovi, moderni e più validi». Come mai si arriva solo ora a questa conclusione? «Le aziende chimiche hanno sempre monopolizzato la ricerca, utilizzando animali che fossero quanto più possibile compatibili con le loro esigenze. Un metodo che noi abbiamo sempre contestato in quanto frutto di una visione riduzionista. Non si può pensare che l’animale sia uguale all’uomo». Fortunatamente ora qualcosa sta muovendosi... «L’anno scorso è stato pubblicato, dal Consiglio nazionale per le ricerche Usa, un rapporto sulla tossicologia del XXI secolo in cui si affermava che si deve dare spazio a metodi più moderni, come appunto la tossicogenomica. Per noi questo è stato come un sipario che si è alzato. Il Governo ha preso sul serio questa problematica tanto che diversi istituti nazionali (il Niehs, l’Epa e il Nhgri)
hanno firmato, il 15 febbraio, un accordo per un grande progetto di tossicologia cellulare». E in Europa? «Qui le cose vanno più a rilento, anche se una certa attenzione sul problema dell’inquinamento chimico esiste. Già nel 2004 alcuni scienziati avevano presentato all’Unesco la “Dichiarazione internazionale sui pericoli dell’in-
possibile da parte delle stesse aziende chimiche”». Di cosa si tratta, precisamente? «E’ un regolamento che individua una serie di sostanze chimiche da analizzare, specificando che, dove fosse possibile farlo, sia obbligatorio utilizzare un sistema alternativo alla sperimentazione animale».
Sequenza di DNA
quinamento chimico. In un primo momento non sembrò sortire effetto, invece l’Ue si era posta il problema dei danni derivanti dall’inquinamento chimico. Solo che si è dovuto aspettare il 2006, perché fosse promulgato il regolamento Reach (Entrato poi in vigore il 1 giugno 2007), dopo otto anni di discussioni e dibattiti parlamentare, con tutta l’opposizione
Dunque ci sono spiragli per la tossicogenomica? «Stiamo aspettando che l’organismo europeo preposto alla validazione dei metodi alternativi lo faccia per la tossicogenomica. Noi abbiamo esaurito la pazienza, e non tolleriamo che si ripetano altre inutili stragi sugli animali, tra l’altro senza che per esse vengano ottenuti risultati positivi».
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Cronaca
Venerdì 21 Marzo 2008
I cittadini protestano per l’attività della Rpx. Ma l’azienda rassicura: «Tutto sotto controllo»
Inquinamento a San Daniele Po? di Silvia Galli
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’inquinamento approda anche a San Daniele Po, e non mancano le proteste degli abitanti. Così un’affollata assemblea si è svolta lo scorso martedì presso la sala «Tortini», promossa dall’amministrazione comunale, e richiesta a gran voce dal costituendo comitato di cittadini che intende sensibilizzare l’opinione pubblica locale sugli annosi problemi derivanti dall’insediamento produttivo della ditta Rpx. Infatti, negli ultimi mesi, alcuni cittadini residenti vicino allo stabilimento, hanno raccolto 240 firme. Dal comitato fanno sapere che «l’iniziativa arriva dopo anni di lamentele verso la gestione della fabbrica, a causa di odori insopportabili in alcune ore della giornata, elevati rumori provenienti dai macchinari e scarico nell’aria di particelle di plastica (verificatesi l’ultima volta nella primavera dello scorso anno). Molti i dubbi in materia di sicurezza nel caso di incendio, a causa degli enormi quantitativi di plastica stoccata sul piazzale dietro ai capannoni». Tra le preoccupazioni dei firmatari rientrano, inoltre, le acque reflue dei processi produttivi, i fanghi di risulta e le emissioni inquinanti in atmosfera. La Rpx Ambiente S.p.a opera nel settore della rigenerazione di polietilene a bassa densità, proveniente dal recupero di film plastici derivanti dai settori agricolo e imballi industriali. Il sindaco di San Daniele Po, Giampaolo Dusi, nel suo breve intervento introduttivo, ha espresso la propria soddisfazione nel potere incontrare i vertici aziendali. Nella prima parte dell’assemblea sono intervenuti i rappresentanti della ditta a cui è seguito un acceso dibattito con il pubblico in sala. I vertici aziendali guidati dall’amministratore delegato Carlo Corba Colombo hanno teso a rassicurare i presenti in merito ai rischi e ai pericoli. Cecchi e Pazzone, ingegneri, hanno relazionato sulle
problematiche di carattere ambientale dello stabilimento. In merito alle emissioni sonore, i tecnici hanno affermato l’assoluto rispetto dei limiti previsti per legge sia nella zona abitativa circostante che all’interno dello stabilimento. Gli scarichi idrici dei due depuratori interni sono convogliati nella fognatura comunale.
cendi, l’azienda sostiene di avere tutte le autorizzazioni necessarie dai vigili del fuoco e che nei prossimi mesi verrà completato l’impianto antincendio esterno. Le terre derivanti dal processo di lavaggio dei teli ad oggi vengono stoccate all’interno del perimetro aziendale. La RPX afferma che nella terra non sono presenti sostanze pericolose, posizione suffragata da uno studio condotto dal Politecnico di Milano. Sullo smaltimento di tali terre l’azienda è in attesa che il tribunale si pronunci sul loro destino essendo sottoprodotti di lavorazione e non rifiuti. L’azienda si è pubblicamente impegnata ad attuare, nell’arco di pochi mesi, tutti gli interventi necessari per migliorare le condizioni di sicurezza e mitigare l’impatto sul territorio al fine di instaurare un rapporto positivo con la comunità circostante. La diriGiampaolo Dusi, sindaco di San Daniele Po genza ha nei propri piani l’aumento della produzione L’azienda sostiene di monitorare annua dalle attuali 20mila a 30mila giornalmente le sostanze presenti tonnellate. Corba ha seccamente nelle acque reflue tramite controlli smentito di attuare una riconversioeffettuati dal laboratorio interno e ne della produzione per lavorare alcontroverificati da enti esterni, e tri materiali di recupero, secondo una richiesta autorizzativa presentata in Comune dalla precedente dirigenza, ma ha sottolineato che verrà potenziata l’attuale produzione e si punterà sui mercati esteri considerando che negli ultimi tre anni l’azienda ha perso tre milioni di euro. Le giacenze dei teli in plastica da trattare saranno ridotte per ragioni economiche e ambientali, anche se l’azienda sostiene di avere un’ autonomia di 15 giorni del materiale stoccato da lavorare. Nel corso del non sussistono elementi degni di dibattito, il medico condotto di San preoccupazione. I relatori hanno Daniele Po, Maurizio Boni, ha espresso le proprie preoccupazioni anche tranquillizzato sui gas inquisul tenore di inquinanti presenti sui nanti emessi in atmosfera, a fronte teli in stoccaggio e sulla pericolodi controlli effettuati sui camini. sità del sito produttivo, che non riHanno smentito voci su eventuali sulta inserito nell’elenco provinciapericoli di rilascio di diossine, poile delle aziende a rischio, visti gli inché le temperature di processo sono inferiori ai 250 °C e non si è in genti quantitativi di materiale plastico stoccato e i danni connessi in presenza di cloro. Per il rischio in-
Folta assemblea promossa dal Comune di San Daniele Po
Convento aperto per le suore di clausura Le domenicane, sono suore di clausura quindi l’apertura del monastero è un evento più unico che raro. Eppure le monache cremonesi hanno deciso che due volte all’anno apriranno ai cremonesi le porte del loro convento. «Porte aperte a San Sigismondo» è questo il titolo dell’iniziativa promossa dalle suore. Il primo maggio le monache del convento apriranno le porte del convento e sarà possibile visitare il refettorio e il chiostro. Si tratta della prima delle due aperture. Con molta probabilità l’altra sarà in settembre e gli orari di apertura saranno dalle 9 alle 10,30 e nel pomeriggio dalle 14 alle 16,30, in quest’occasione il maestro Paolo Bottini si esibirà all’organo. Inoltre verrà allestita una piccola mostra sul-
la devozione a San Giuseppe, con vendita di biscotti per aiutare le monache. Sarà ripristinata anche la festa di San Sigismondo, finita nel dimenticatoio, che cade proprio il primo maggio. Le monache di San Sigismondo si chiamano Domenicane perché sono membri di un ordine religioso fondato da San Domenico, un santo del Medioevo contemporaneo a San Francesco d’Assisi. Un ordine approvato 8 secoli fa da Papa Onorio III col nome di «Ordine dei Predicatori». I Domenicani, cioè i Frati Predicatori, attuano la loro vocazione annunciando il Vangelo in tutto il mondo. Le Monache Domenicane, invece, stando in clausura, predicano non con le parole, ma con la loro stessa vita. sg
POLITICA Vitali, Affronti, Trespidi, Marcazzan, Risari
L’Unione di Centro ora serra le fila Dopo i dissidi delle scorse settimane, relativi alla presentazione delle liste, i membri locali dell’Unione di Centro, in cui convogliano Udc e Udeur, hanno finalmente trovato un terreno comune. «Sicuramente c’è stato qualche problema perché tutti vorrebbero venire rappresentati, e la Rosa Bianca non aveva un proprio rappresentante» spiega Roberto Vitali. Ma è tornata la calma e si lavora per portare avanti i candidati che sono stati presentati sul territorio tra Cremona, Pavia, Mantova e Lodi. «Sono state privilegiate le persone che conoscono e abitano queste zone» continua Vi-
caso di incendio. Il vicesindaco di San Daniele, Ezio Casali, ha proposto di istituire un tavolo permanente di confronto tra comitato dei cittadini, assessorato all’Ambiente e azienda con lo scopo di riunirsi con una cadenza quadrimestrale. Per avere dati certi in merito all’impatto dell’azienda sul territorio, Ezio Casali ha proposto di affidare
tali. «In particolare si tratta di tre parlamentari uscenti: Paolo Affronti, Pietro Marcazzan e Di Teodoro, residenti nelle province di Mantova, Pavia e Lodi. Auspichiamo di riuscire a portarli tutti e tre in parlamento». Attualmente i tre stanno girando per i territori che rappresentano. «Non puntiamo a portare qui nomi di punta» continua Vitali. «Riteniamo più importante avere legami con persone che, in un futuro, se verranno elette, potranno davvero rappresentare il nostro territorio e le nostre esigenze, cercando di risolvere le problematiche che via via si presenteranno».
a un consulente esterno, indicato dal comune, uno studio per chiarire i numerosi dubbi che permangono tra i cittadini. Su quest’ultima intenzione, l'amministratore delegato ha espresso molte riserve, intendendo consultare i propri legali sull’opportunità di concedere l’ingresso entro i confini dello stabilimento a ricercatori che facciano indagini.
I giovani del Pd in prima linea «Convinceremo i nostri coetanei ancora incerti a sostenere il partito» «I giovani del Pd intendono rimboccarsi le maniche per cambiare le cose». Paola Riva, candidata alla Camera, insieme a Valentina Gritti, spiega con entusiasmo che il Partito Democratico, a differenza di ogni altra formazione politica, «vuole che le nuove generazioni siano rappresentanti di loro stesse». La stessa sua candidatura nelle liste della Camera è testimonianza inequivocabile di attenzione al territorio, alle giovani generazioni e alle donne. «Il nuovo soggetto politico» spiega Mauro Giroletti, coordinatore provinciale dei giovani «ha saputo portare un rinnovamento forte. Ai giovani non è sfuggito che questo è un partito nuovo, pro-
motore di una società aperta che sappia rimuova gli ostacoli economici e sociali, e premi il merito, non i privilegi». Sottoscrivono l’affermazione Marcella Benelli, coordinatrice dei giovani del Cremasco, Greta Savazzi, responsabile del Casalasco e Alessandro Caffi, guida nel Cremonese che sono intervenuti alla conferenza di presentazione delle iniziative del gruppo. Costituita solo da qualche mese, la “formazione” degli under 30 non ha uguali negli altri partiti sul territorio provinciale per la quantità. «Siamo oltre cento» spiegano, «ma il nostro numero cresce di giorno in giorno». Prioritari, per i giovani, sono i temi di un ambientalismo capace di coniu-
gare sostenibilità e sviluppo, l’istruzione e la scuola, le misure per vincere le sfide del lavoro, e le politiche per la casa. «Alle nostre attese» spiega Giroletti, quasi lanciando un appello al voto, «solo il Partito Democratico risponde con iniziative concrete». Non manca un riferimento alle altre forze politiche che, sostengono, «non affrontano le questioni e scherzano su questioni che, per noi rappresentano una priorità». Il calendario delle iniziative si apre con il dibattito pubblico su «L’ambientalismo del fare: come coniugare sostenibilità e sviluppo», in programma a Crema martedì 25 marzo. Giovedì 3 aprile, a Cremona, al pub «Il
fico», invece, i giovani del Pd organizzano una serata di intrattenimento e musica live. Appuntamento il 4 aprile a Castelleone con un momento di festa al circolo «Alice nella città». Giovedì 10, i giovani democratici parteciperanno al progetto regionale «Sblocchiamo il futuro», con gazebi, presidi e volantinaggi davanti a scuole e università. Il finale venerdì 11 con aperitivo in piazza per festeggiare la chiusura della campagna elettorale. «Iniziative» conclude Greta Savazzi «per convincere i nostri coetanei che guardano con interesse al Pd ma non sono ancora del tutto convinti a sostenerci, il 13 e 14 aprile, per partecipare a costruire un’Italia nuova». sg
Cronaca
Venerdì 21 Marzo 2008
Il comunicatore della sicurezza si è già ritirato dal suo incarico di Sara Pizzorni
S
i dimette il comunicatore della sicurezza, Giovanni Boccia Artieri, voluto dall'assessore Caterina Ruggeri, dopo la campagna «A Cremona vivo bene perché». «Se il mio lavoro rischia di divenire occasione di strumentalizzazione mediale e politica, come mi pare stia accadendo» si legge nella lettera che il comunicatore manda all'assessore Caterina Ruggeri. «La mia professionalità mi impone di consigliare alla stessa amministrazione che mi ha proposto di rinunciare a queste attività». Ad annunciarne le dimissione in consiglio comunale è stato lo stesso asses-
sore alla sicurezza Ruggeri, su richiesta del consigliere di An Nicoletta De Bona, che in un'interrogazione chiedeva delucidazioni sulla figura del comunicatore alla sicurezza. «La mia figura» si legge nella missiva di Boccia Artieri «ha lo scopo di “mettere a tema” i valori notizia e l’agenda dei media e stampa locali in merito alla sicurezza, in modo da osservare in che modo e “quanto” le diverse aree delle politiche di sicurezza urbana sono rappresentate. Si tratta di una indagine conoscitiva il cui fine non è certo quello di “comunicare quanto Cremona sia sicura” ma di aprire un momento di confronto tra amministrazione, cittadini ed addetti all’informazione a partire dai dati».
guono. «Si tratta, oltre che di zone fortemente importanti per la loro bellezza naturale, anche di fonti importanti di irrigazione per l’agricoltura». Fonti che, se venisse messo in atto il piano bergamasco, rischierebbero di scomparire. Essendo infatti la falda, in quella zona, molto alta, a soli due metri sottoterra, la realizzazione di una cava profonda una decina di metri comporterebbe il riempimento della stessa, e il conseguente svuotamento dei corsi d’acqua creati naturalmente dai fontanili. «Sarebbe un danno gravissimo per Cremona e la sua provin cia», continua Biondi. Per questo l’amministra-
di Damiano Talamazzini Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Questa rubrica rappresenta un luogo d’incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it).
L’assessore Caterina Ruggeri
L'assessore Caterina Ruggeri ha anche dichiarato: «Non ci sarà più un comunicatore alla sicurezza». Nella sua risposta alla De Bona l’assessore ha evidenziato che «già nella pro-
zione locale ha convocato un’apposita commissione ambiente, proprio nei giorni scorsi, nel corso della quale condividere una riflessione con le associazioni agricole, i Comuni, i parlamentari locali e tutti coloro che sono interessati al problema. Numerosa è stata l’affluenza, e la decisione, unanime, è di portare avanti una battaglia a livello regionale. «Stiamo raccogliendo numerose firme sui territori interessati» conclude Biondi «e le presenteremo in Regione. Essa non può accettare che una scelta fatta a Bergamo vada a penalizzare il nostro territorio». lb
grammazione 2007 era previsto un progetto denominato “comunicare la sicurezza” che si basava su diverse azioni tra loro correlate: costituzione di un gruppo di lavoro, diffusione interna alla struttura di un'idea di sicurezza urbana, informazione esterna delle attività dell’Ufficio sicurezza, adeguamento della comunicazione con Interne, organizzazione eventi pubblici, individuazione di un consulente ester no comunicazione. Una di queste azioni prevedeva l’individuazione di un consulente esterno e qualificato in ordine alla sicurezza ed alla comunicazione». L’assessore Ruggeri aveva individuato a suo tempo in Giovanni Boccia Artieri, esperto di comunicazione e di problematiche della sicurezza urbana, la persona giusta. Un incarico breve, con scadenza il 30 aprile 2008 che prevedeva un compenso lordo di 7mila euro. Ma Boccia Artieri si è dimesso e ha rinunciato all’incarico. La consigliera Irene Nicoletta De Bona ha dichiarato che la città non è ostile, ma «ha bisogno di fatti concreti».
Risarcimento per l’ultrà ferito Un risarcimento in arrivo per il giovane ultras cremonese, Stefano Gagliardi di Pizzighettone, massacrato di botte in un autogrill, al ritorno da una partita, lo scorso 2 dicembre. Otto dei dieci ultrà del Padova arrestati il 14 febbraio per il brutale pestaggio, hanno iniziato a risarcire la vittima con 30mila euro. Questa azione è venuta in contemporanea con la chiusura delle indagini preliminari. Il processo si terrà il 15 luglio. Nove saranno gli imputati, mentre resta ancora da definire la posizione di Stefano C., l'unico ad essere stato scarcerato. Gagliardi, insieme agli altri tifosi della Cremonese, aveva preso il pullman per tornare a casa, dopo la gara del Padova allo stadio Euganeo. Erano circa le 17.30 quando gli ultras grigiorossi avevano effettuato una sosta in autostrada all'area di servizio «Scaligera Ovest», nei pressi di Soave. Qui il giovane era rimasto solo per qualche minuto fuori dall’autogrill, con al fianco un amico. Ed era stato in quel frangente che, dal nulla, era sbucata un’auto, che probabilmente aveva seguito il pullman per scopi bellicosi, e dalla macchina erano scesi gli ultrà del Padova che avevano
DALLA PARTE DEI CITTADINI
Maxi sanzione: chi viene colpito?
Cremona contro Bergamo La Provincia di Cremona si schiera contro l’amministrazione provinciale di Bergamo, e contro il piano cave che ha presentato nei mesi scorsi. «Una scelta sciagurata» dichiara l’assessore all’ambiente Giovanni Biondi «in quanto penalizza fortemente il nostro territorio. Nello specifico, una delle cave previste dal loro piano, la più grossa (delle dimensioni di tre milioni di metri cubi), sarebbe situata nella zona di Caravaggio, al confine con il nostro territorio, comportando allo stesso grossi danni ambientali». Quell’area del Cremasco, infatti, è rinomata a livello ambientale per i fontanili che lo contraddistin-
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Gli otto supporter biancoscudati, difesi dal legale Giovanni Adami, che hanno cominciato a pagare i danni a Gagliardi sono Igor C., Andrea D., Andrea R., Manuel G., Marco B., Andrea G., Alessandro S. e Matteo T.. Gli avvocati difensori di Stefano Gagliardi (Simona Bracchi ed Erminio Mola del foro di Cremona) hanno chiesto un risarcimento superiore L’autogrill di Soave dove è avvenuto il pestaggio ai 100mila euro considerando che l'invalidità del loro assistito è del 25% calcoaggredito brutalmente il cremonese. lata dopo la consulenza del medico RoMentre il tifoso a fianco di Gagliardi era berto Barberio di Cremona. Il legale deriuscito a scappare, il trentaduenne di gli otto ultrà padovani, invece, sostiene Pizzighettone aveva subito una serie di che l'invalidità di Gagliardi è del 16%. violenti colpi al corpo portati con mazI tifosi padovani rischiano una pena ze, calci e pugni. Tanto da riportare leda 3 a 7 anni di reclusione. Incrementasione gravissime che hanno comportabile della metà per effetto delle aggrato l'asportazione della milza, spappolavanti del numero e della premeditaziota, operazione effettuata all'ospedale di ne. San Bonifacio.
Egregio Responsabile del Patronato Epaca, la maxi-sanzione per lavoro nero colpisce anche il Socio di società artigiane? Lettera firmata I temi legati alla “qualità del lavoro“ sono all’attenzione delle istituzioni e delle parti sociali. La volontà, forte, è quella di contrastare il lavoro irregolare, il lavoro non sicuro ed il lavoro non di qualità, evidenziando che il lavoro irregolare non rispetta la dignità degli individui e la corretta concorrenza tra le imprese. L’applicazione della maxi-sanzione sul lavoro nero non riguarda i collaboratori ed i soci di imprese artigiane, perché trattasi di lavoratori comunque esclusi dall'obbligo di registrazione sul libro matricola. Lo precisa la nota n. 7364/2007 dell'Inail, che rettifica le prime istruzioni in merito all'applicabilità della maxi-sanzione per il lavoro nero, emanate con la nota n. 906/2007. Nella sopra citata nota, evidenziando la connessione dell'applicabilità della sanzione sul lavoro nero nei casi di mancata iscrizione dei lavoratori nel libro matricola, il Ministero ne aveva esteso l'operatività anche alle figure di lavoratori inquadrabili come “coadiuvanti”, poiché, nel caso di imprese artigiane, spiegava, tali soggetti vanno iscritti alla gestione speciale dell’Inps. Inoltre ne aveva esteso l'operatività anche al caso di soci in attività commerciale, tenuti all'iscrizione nel libro matricola. Pertanto, aggiungeva il Ministero, anche la prestazione lavorativa resa dal socio artigiano, il quale partecipi con carattere di abitualità e prevalenza al lavoro aziendale e sia tenuto all'iscrizione alla gestione Inps, è sanzionabile con la maxi-sanzione nel caso in cui venga riscontrato che non siano stati adempiuti i prescritti obblighi documentali. Nella nota in esame l'Inail spiega che, nella lettera circolare n. 8096/2007, il Ministero del Lavoro ha voluto fornire soltanto delle «linee di indirizzo di carattere applicativo», per rispondere alle eventuali problematiche operative che si fossero venute ad evidenziare in concomitanza con l'entrata in vigore delle nuove disposizioni sanzionatorie e non aveva alcuna intenzione d'incidere sul quadro normativo, tuttora vigente in materia di libro matricola. Pertanto, risulta del tutto evidente che l'applicabilità della maxi-sanzione deve intendersi comunque connessa all'accertata violazione di un obbligo d'iscrizione nel libro matricola che, di conseguenza, non è prospettabile nell'ipotesi in cui la mancata iscrizione o, meglio, la non iscrizione, riguardi lavoratori appartenenti a categorie per le quali, in base alle normativa vigente, è previsto l'esonero dall'obbligo d'iscrizione nel libro matricola. Tale esclusione riguarda le seguenti categorie di lavoratori: titolari di imprese artigiane (esonero espressamente previsto dall'articolo 2 della legge n. 840/1966); soci artigiani e coadiuvanti di titolari artigiani, salva l'ipotesi in cui, eccezionalmente, sia configurabile un vincolo di dipendenza, ossia un rapporto di lavoro subordinato (per queste categorie di lavoratori l'esonero è previsto dalla circolare Inail n. 70/1997, emanata su conforme avviso del Ministero del lavoro). Le imprese artigiane senza dipendenti, che si avvalgono soltanto della collaborazione di familiari coadiuvanti e/o di soci, sono esonerate dalla tenuta del libro matricola; le imprese artigiane con dipendenti, che si avvalgono anche della collaborazione di familiari coadiuvanti e/o di soci, sono tenute al libro matricola per la registrazione dei soli dipendenti. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un’adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811
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Cronaca
Venerdì 21 Marzo 2008
L’ex poliziotto Elio Bernardi vorrebbe mettersi al servizio dei cittadini
«Dopo l’esperienza in polizia vorrei entrare in politica» di Sara Pizzorni alla polizia alla politica: questa l’aspirazione di un poliziotto che, ritiratosi i n pensione dalle forze dell’ordine, sta valutando l’ipotesi di impegnarsi a livello civile. Quarant'anni di attività sulla strada a combattere la microcriminalità, la droga, al servizio della gente. Questa è stata la lunga e produttiva carriera di Elio Bernardi, classe 1952, in forza da molti anni alla Questura di Cremona e fino a ieri a quella di Piacenza dove ha chiuso la sua attività lavorativa per godersi il meritato riposo in pensione. Nel 1974, Bernardi era in servizio alla squadra mobile, sezione narcotici. In polizia ci entrò nel 1970, a 18 anni. Fece il corso a Brescia, quindi fu mandato a Milano, poi a Torino, infine approdò nella città del Torrazzo. Qui partecipò alla cattura dei brigatisti in via Volturno e nel 1998 all'Operazione Atlante contro il terrorismo islamico. Oltre ad avere operato nella sezione antiterrorismo, ha anche fatto servizi scorte agli onorevoli sotto minaccia che arrivavano a Cremona. Oggi non gli dis-
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Elio Bernardi mentre riceve una targa
piacerebbe l'idea di entrare in politica e mettere sul tavolo la sua esperienza vissuta sul campo, a contatto con la delinquenza e la gente. «So quello che vive un poliziotto, un carabiniere, insomma le forze dell'ordine in generale, e so quello che vivono i cittadini» ha detto Bernardi, che però per ora non ha ancora ricevuto proposte concrete. Ma rincara la dose: «I cittadini oggi non si sentono più sicuri, le persone anzia-
ne sono vittime di rapine, scippi e furti. Vanno protette. La microcriminalità non va sottovalutata. Ne abbiamo una prova tutti i giorni: si sfoga nel bullismo nelle scuole». Quali sono i suggerimenti di Elio Bernardi? «Le istituzioni devono organizzarsi. Perché i poliziotti di quartiere si vedono solo in centro? Servono anche altrove, in periferia, e poi bisogna amalgamare le forze dell'ordine. Da anni si
Zini chiuso agli ospiti
Lo stadio Giovanni Zini di Cremona
Bloccata la vendita dei biglietti di accesso allo Zini per la partita Cremonese-Foggia che si giocherà il 22 marzo. Alla U.S. Cremonese è pervenuta infatti un’ordinanza della Prefettura di Cremona, che prevede la chiusura del settore ospiti con conseguente annullamento dei relativi tagliandi eventualmente già venduti. Inoltre La vendita dei biglietti si terrà esclusivamente per i residenti nella Provincia di Cremona. E’ stato inoltre espresso il divieto di diffusione e vendita on line, qualora prevista, di biglietti al di fuori della provincia. Non potrà essere venduto più di un biglietto per ciascun acquirente. Il biglietto non potrà essere ceduto a terzi.
In Breve / 2 DIFENSORE CIVICO
TESORI DEL FIUME
E’ stato emanato il bando per l’elezione del Difensore civico provinciale, in sostituzione dell’avvocato Greco che ha concluso il proprio mandato. I candidati dovranno essere cittadini di età compresa fra 40 e 75 anni, residenti in provincia, che offrano garanzia di competenza, esperienza giuridico-amministrativa, imparzialità e indipendenza di giudizio. Chiunque può autocandidarsi o proporre candidature attraverso la compilazione del modulo predisposto dal settore affari istituzionali, corredato da un curriculum e da dichiarazione sostitutiva. Le domande di candidature potranno essere presentate, fra il 7 e il 22 aprile.
Il Grande fiume mette in mostra i suoi “tesori”, fra Pasqua e Pasquetta, per regalare a turisti ed amanti delle gite fuori porta l’occasione di un suggestivo weekend fra le province di Parma e Cremona, andando alla scoperta dei tesori che impreziosiscono la Bassa Emiliana e quella Lombarda. Un itinerario inedito, romantico e di grande interesse per tutti coloro che intendono passare alcune giornate all’insegna del relax nel “cuore” della campagna, grazie alla collaborazione fra musei ed associazioni che hanno sede sulle due sponde del fiume e che sono accomunate fra loro dall’obiettivo di valorizzare il territorio.
parla di interforze, ma in verità non si è fatto nulla». Come mai da Cremona è andato a Piacenza? «Qualcuno si è voluto togliere un bruscolino dall'occhio, e se posso darle un consiglio, non bisogna mai fidarsi di chi offre la sua disponibilità dicendo la classica frase “se hai bisogno la mia porta è sempre aperta”, perché queste persone, oltre che la porta, ti aprono anche la finestra...». Però anche nella città emiliana ha avuto grandi soddisfazioni. Per esempio, ha ricevuto un importante riconoscimento per aver aiutato una cremonese... «In Questura ho collaborato con vari servizi e ho ottenuto dei riconoscimenti come la medaglia d'oro al valore civile per un'operazione antiterrorismo. Mi sono trovato molto bene. Ho incontrato persone con un grande spessore umano che hanno saputo apprezzare le mie capacità mettendomi sul campo". Allora la ritroveremo presto in politica? «Vedremo. Ma vorrei poter usare la mia esperienza gratuitamente, senza gettoni di presenza e senza essere pagato per le mie consulenze. Vorrei solo mettermi a disposizione dei cremonesi».
In Breve INCONTRI CON LA RUSSIA La Camera di Commercio di Cremona organizza per il giorno 22 aprile, presso la sede camerale, una Giornata Paese dedicata alla Russia. L’iniziativa, propedeutica alla missione in Russia prevista per il 22-25 giugno, offre all'imprenditore la possibilità di incontrare, nel corso di appuntamenti personalizzati “one to one”, rappresentanti di associazioni italo-russe e di enti italiani, nonché esperti di Unioncamere Lombardia, Ice, Sace, Simest e Camera Arbitrale Internazionale di Milano. La partecipazione alla Giornata è gratuita. Le aziende interessate a incontrare uno o più esperti dovranno provvedere a segnalare la propria adesione.
DAL TIBET AL KOSOVO, I DIRITTI ALLA LIBERTA’ In occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, il movimento dei giovani democratici cremonesi organizza una tavola rotonda sul tema: «Dal Kosovo al Tibet: il diritto dei popoli e delle minoranze alla libertà. L’incontro si terrà venerdì 21 marzo alle 17 nella sede del Pd.
GIORNATA DEL VERDE La Giunta ha accolto la proposta di aderire all’iniziativa indetta dalla Regione Lombardia «Giornata del Verde Pulito», che a Cremona si svolgerà domenica 20 aprile. Sin dal 2004 il Comune di Cremona ha sempre aderito all’iniziativa utilizzando la disponibilità di cittadini volontari, singoli o associati, per pulire aree verdi della città, individuate anche sulla base delle segnalazioni fatte dai cittadini. La data del 20 aprile si presta anche in considerazione che questa sarà una delle domeniche ecologiche programmate dall’amministrazione per l’anno 2008. Le aree individuate sono due, il quartiere San Felice e il parco Po fino alle ex Colonie Padane.
UN APPUNTAMENTO CON LA BICICLETTA Appuntamento con la gita in bicicletta dell'associazione Fiab Biciclettando Cremona che si svolgerà il giorno di Pasquetta Lunedì 24 Marzo.Ritrovo alle 8,30 presso la stazione di Cremona, treno delle ore 8,52 per Madignano. Arrivo a Madignano ore 9,30. Ritorno da Pizzighettone (treni ore 15,12 - 18,11 - 19,34).
Cronaca
Venerdì 21 Marzo 2008
Le richieste del pm: 2 anni e 8 mesi a Simona, 2 anni a Vanna
Una perizia del giudice lo ha scagionato
Il «caso Bracchi» va in aula, chieste le pene per calunnia di Sara Pizzorni
S
i è conclusa con le richieste di pena da parte dell'accusa l'udienza preliminare nei confronti del professor Italo Bracchi, commercialista, della moglie Vanna Lazzarini e della figlia Simona, avvocato, accusati, in concorso, di aver calunniato Adriano Lazzarinetti, l'ex socio di studio di Bracchi. All'udienza, durata complessivamente sette ore, spesso con toni molto accesi da parte della difesa, era presente solo Simona Bracchi per la quale il pm Francesco Messina ha chiesto 2 anni e 8 mesi. Due
Simona Bracchi
anni per la madre Vanna (entrambe hanno chiesto e ottenuto di essere giudicate con il rito abbreviato) e il rinvio a giudizio per Italo. Per quanto riguarda il capitolo risarcimenti, l'accusa ha chiesto 100mila euro per Simona e 75mila per la Lazzarini. Dopo la requisitoria e le arringhe degli avvocati, il giudice del tribunale di Mantova, Cristina Amelia Ardenghi, applicata a Cremona per il caso ammanchi, ha rinviato al 31 marzo per la sentenza. Simona Bracchi querelò Lazzarinetti e lo accusò di essersi appropriato indebitamente del denaro con cui il commercialista avrebbe dovuto pagare imposte e tasse dell'avvocato. Il 2 maggio del 2005 la Bracchi fu convocata all'Agenzia delle Entrate dove scoprì l'esistenza, a suo nome, di una cartella esattoriale relativa al 1999 per tributi non corrisposti e il mancato versamento delle somme relative alle denunce dei redditi degli anni
Un momento dell’udienza
seguenti, fino al 2004. Di conseguenza la Bracchi, che si dichiarò completamente all'oscuro di tutto, sporse una querela nei confronti di Lazzarinetti, ma il pm Messina, convinto che la Bracchi puntò il dito contro il suo commercialista pur sapendolo innocente, la indagò per calunnia. In sostanza gran parte della somma che la Bracchi sostenne di aver consegnato a Lazzarinetti, fu data dalla stessa Simona a sua madre Vanna Lazzarini che, invece di monetizzarla, la spese al lotto. Fu per questo che per evitare di coinvolgere la signora Vanna, Simona accusò il suo commercialista, nei confronti del
Appropriazione indebita in aula Accusati i presidenti della Latteria di Piadena Accusati di appropriazione indebita, in tribunale ci sono i presidenti della Latteria di Piadena, Germano S. e Giovanni C., che, secondo le accuse mosse dalla Procura, tra luglio e agosto del 2003 avrebbero messo all'incasso le cambiali emesse da cinque soci della cooperativa a garanzia delle somme dovute dalle loro aziende agricole per le “quote latte”. L'udienza di mercoledì scorso, data in cui sono apparsi davanti al giudice, era dedicata alle conclusioni delle parti. Il pubblico ministero, per gli imputati, ha chiesto una condanna a sei mesi e a 500 euro di multa. La sentenza sarà pronunciata il 17 aprile prossimo. Tra i soci che si sono costituiti parte civile c'è il bresciano Sergio Agoni, senatore in quota alla Lega Nord, che firmò 8 cambiali per un totale di 18,592 euro. Poi c'è Giuseppe Zambelli, di Ghedi, che emise 21 cambiali per 366 milioni di lire, che però non furono incassate in quanto scattò il sequestro da par-
te della magistratura. Anche l'agricoltore Albino Migliorati firmò 11 cambiali, per l’importo complessivo di 106.906,58 euro, non incassate. L'accordo tra soci e Latteria di Piadena era che le cambiali sarebbero state emesse in garanzia, in caso si fossero verificate delle sanzioni da parte dell'Agea. Finché nel 2002 il decreto ministeriale fissò le regole: le garanzie dovevano essere date con fideiussioni bancarie o assicurative. A sua volta la regione Lombardia emanò una circolare con cui revocava il riconoscimento ad operare alle cooperative quali prime acquirenti. La Latteria di Piadena convocò quindi il Cda e, con delibera, informò della cosa tutti i soci. A questo punto furono presentati ricorsi al Tar, e alcuni soci si opposero alla richiesta del Cda della Latteria presentando querela in Procura. Le indagini stopparono l'incasso delle cambiali, salvo quelle già emesse dal senatore.
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Reintegrato al lavoro Era stato allontanato dal lavoro per la scritta «vai a cagare», aggiunta sul cartello di divieto di fumo appeso in fabbrica. Quel giorno Federico C., non fumatore, era assente dal suo luogo di lavoro, ma la consulenza grafologica disposta dall'azienda disse che l'autore era lui. L'operaio, 43 anni, residente a Scandolara Ripa d'Oglio, dipendente della ditta Prosus di Vescovato, nell'agosto del 2006 fu quindi licenziato. Ma in questi giorni, davanti al giudice del lavoro, ha vinto la causa di
quale il gip Marco Cucchetto ordinò a suo tempo l'imputazione coatta per l'appropriazione indebita di una parte dei 500mila euro di tasse dell'avvocato Bracchi, denaro che sarebbe dovuto servire per pagare le imposte sui redditi della Bracchi, che però tra il 1999 e il 2004 non furono mai corrisposte. Nell'ordinanza del gip si legge che 380mila euro furono sperperati nelle ricevitorie di Cremona, come confermato dagli stessi tabaccai, mentre la parte restante, 120mila euro, sparì nel nulla. Dove è finito questo denaro? Se lo è chiesto lo stesso gip, respingendo la richiesta di archiviazione del pm per Lazzarinetti al fine di effettuare accertamenti più approfonditi per
reintegro in azienda grazie alla perizia commissionata dal giudice che, a dispetto della consulenza dei titolari della Prosus, ha stabilito che la grafia non era la sua. Il suo reintegro gli dà diritto al versamento degli stipendi arretrati. Ora si attenderanno le motivazioni della sentenza e poi si darà avvio ad una causa per mobbing del quale Federico C. si dice vittima. Per lui, con due bambini piccoli da mantenere, due anni senza stipendio sono stati duri da affrontare.
capire che fine abbiano fatto i 120 mila euro, non escludendo in questo modo che possa esserseli intascati lo stesso Lazzarinetti che comunque nega ogni accusa. Per quanto riguarda, invece, il processo sul caso ammanchi, che vede imputato Italo Bracchi per peculato e falso, si sta ancora aspettando la decisione della Cassazione che dovrà pronunciarsi in merito all'istanza depositata dai difensori di remissione del processo ad altra sede «per il clima non sereno venutosi a creare con le dichiarazioni di Lazzarinetti», con contestuale istanza di sospensione del procedimento. Per ora il processo, arrivato alla sua sesta udienza, è stato sospeso fino al 14 aprile.
Il 36enne ha già accumulato numerose condanne
6 mesi al truffatore recidivo E' stato condannato ad un anno e 6 mesi di reclusione per truffa, Gionata R., 36 anni, cremonese, irreperibile da tempo. L'imputato, che usufruirà del beneficio dell'indulto, dovrà anche pagare una multa di 1200 euro. Questa volta l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era accusato di aver venduto la casa in cui era in affitto. Dal compratore si era fatto dare una caparra di 28.484 euro, più 496,29 per le spese dal notaio. L’imputato, maestro delle truffe, nella sua “carriera” ha collezionato diverse condanne per aver raggirato, nel corso degli anni, molte persone, tra cui due ex tabaccai di Soresina, messi
in ginocchio dal fallimento di un'impresa edilizia. Tra il novembre del 1997 e il marzo successivo, Gionata R. si presentò alla coppia come consulente finanziario e si fece consegnare 53 milioni di assegni e contanti, promettendo che li avrebbe investiti in banche dell'Est. Insieme ai soldi, sparì anche lui. Per questa truffa l’imputato fu condannato nel 2001 a 9 mesi di reclusione e a 900 mila lire di multa. Ancora: il 20 agosto del 1999 l'uomo non pagò il conto di oltre un milione di lire all'Hotel City di Casalmaggiore. In quell'occasione, arrivato in albergo in compagnia di una donna straniera a bordo di un'Alfa Romeo spider
rossa fiammante, si presentò come un manager che avrebbe dovuto concludere un importante affare. Nel 2005 la sentenza di condanna: 8 mesi di reclusione per truffa. Anche i titolari di una palestra a Pizzighettone finirono le mirino del truffatore, così come, nel 2001, il suo vicino di casa ad Acquanegra, al quale l'imputato organizzò la vendita del mobilio del negozio. Per le spese di sdoganamento, la vittima pagò ben 2 milioni e 800 mila vecchie lire, e ancora una volta il 36enne non si fece più vedere. Nei giorni scorsi si è chiuso un altro capitolo di giudiziaria con l'ennesima condanna a suo carico.
IL CASO
Scovato laboratorio tessile clandestino
Cinesi al lavoro
Una decina di cinesi, tra cui due bambini, lavoravano in pessime condizioni
Un laboratorio tessile clandestino gestito da cinesi è stato scoperto dalla polizia a Torre dè Picenardi. Al momento dell’irruzione, gli agenti della squadra Mobile hanno trovato una decina di cinesi tra cui due bambini piccoli costretti a lavorare e a vivere in condizioni igieniche a dir poco agghiaccianti. Tutti sono stati condotti negli uffici di via dei Tribunali per essere sottoposti agli ac-
certamenti di rito, all'identificazione fotografica e alle impronte. Due di loro erano in possesso di un regolare permesso di soggiorno, mentre altri tre cinesi sono risultati essere clandestini in Italia. Di questi tre, solo due sono stati muniti del decreto di espulsione, in quanto la terza persona, una donna, è in attesa di un bambino. Tutto il materiale ritrovato nello stabile, dalla documenta-
zione, alle macchine tessili, alla merce, calze e intimo, è stato posto sotto sequestro, così come è stato fatto per lo stesso laboratorio. C.H., 27 anni, il titolare, con precedenti penali alle spalle, anche specifici, è stato invece denunciato per favoreggiamento della permanenza in clandestinità dei connazionali e per impiego dei lavoratori privi di permesso di soggiorno.
Agricoltura
Venerdì 21 Marzo 2008
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La Coldiretti ha aperto un tavolo di confronto in Regione, per portare le richieste del territorio
Valorizzare la floricoltura cremonese
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Come sta avvenendo per altri importanti settori economici del territorio lombardo, come quello lattiero-caseario, quello della carne bovina e quello suini-
colo, Coldiretti ha ritenuto opportuno aprire un tavolo di confronto e di proposte concrete con la Regione Lombardia anche per il settore florovivaistico. Prima di incontrare la Regione Lombardia, abbiamo voluto ascolta-
re le istanze, le problematiche e le proposte degli addetti al settore della nostra provincia, con l’obiettivo di creare una piattaforma comune che possa rappresentare la base di partenza per il lavoro da portare avanti di-
MERCATI - SETTIMANA DAL 14/03/2007 AL 20/03/2007 PRODOTTO
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
Tonn.
244,00251,00
274,00278,00
268,00273,00
--
Tonn.
225,50226,50
234,00235,50
229,00231,00
243,00245,00
Tonn.
N.q.
474,00477,00
457,00460,00
--
Tonn.
N.q
N.q
Tonn.
151,00163,00
172,50174,00
185,00188,00
174,00175,00
Tonn.
N.q.
104,0-114,0 104,0-114,0
--
--
Tonn.
N.q.
50,00-66,00 25,00-30,00
15 kg.
2,98
FRUMENTO tenero buono mercantile
GRANOTURCO ibrido naz. 14% um.
SEMI DI SOIA nazionale
ORZO NAZ. peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
CRUSCA alla rinfusa
FIENO maggengo agostano
PAGLIA press. rotoballe
SUINI lattonzoli locali
2,980
rettamente con la Regione». Con queste parole Roberto Biloni, Presidente di Coldiretti Cremona, sottolinea il valore dell’incontro con i florovivaisti svoltosi nei giorni scorsi presso l’Ufficio Zona di Cremona, con la presenza del direttore Assuero Zampini e di Pietro Scolari, responsabile dell’Ufficio economico. «Crediamo fortemente in questo nuovo percorso, teso a promuovere e valorizzare la floricoltura made in Cremona e made in Lombardia. Vogliamo che il settore riceva la giusta attenzione e possa
dubbio costituisce una punta avanzata della nostra agricoltura» sottolinea Zampini. «E non si pensi che stiamo parlando di un’attività trascurabile: basti dire che, in provincia di Cremona, quasi novecento ettari di terra sono dedicati all’attività vivaistica o floricola». Nel “debutto” del percorso sono state ascoltate le considerazioni e le istanze degli imprenditori agricoli. Ci si è salutati con l’impegno di ritrovarsi per un secondo incontro, nel quale, in particolare, saranno presentate le opportunità e le novità in ma-
dei «Comuni fioriti», iniziativa che invita tutti i comuni d’Italia a “far fiorire” il proprio territorio. «Abbiamo aderito a questa proposta con grande convinzione, prendendoci l’impegno di svilupparla anche nel nostro territorio» testimonia Zampini. «Pensiamo ad un grande patto fra i cittadini, le nostre aziende florovivaistiche e le Amministrazioni comunali, uniti nell’impegno di rendere più bello e più accogliente il nostro territorio». «Lavoreremo perché la provincia di Cremona possa vantare presto dei comuni
244,0-249,0 265,0-270,0253,0 -259,0. 263,0-268,0
3,010
-2,990 Floricoltori cremonesi
SUINI lattonzoli locali
25 kg.
SUINI lattonzoli locali
30 kg.
1,76
1,740
1,780
1,830
SUINI lattonzoli locali
40 kg.
1,48
1,480
1,500
1,560
Suini da macello
156 kg.
1,250
N.q.
1,212
1,212
Suini da macello
176 kg.
1,250
N.q.
1,242
1,250
Suini da macello
Oltre 176
1,250
N.q.
1,142
1,205
vacche fris. 1°qualità (p.v)
Kg.
1,95-2,30
Montichiari peso vivo 1,00-1,10
0,970-1,020
--
Vacche fris. 2°qualità (p.v)
Kg.
1,75-1,85
0,85-0,90
0,770-0,820
--
Manze scottone 24 mesi
Kg.
2,05-2,35
1,05-1,12
1,080-1,250
--
Kg.
N.q.
1,20-1,40
1,250-1550
--
(50-60Kg) pie blue belga
Kg.
3,00-4,50
4,10-4,50
4,550-4,950
--
BURRO pastoriz.
Kg.
2,00-2,05
1,95
--
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
5,05-5,20
5,05-5,15
--
--
Kg.
5,30-5,50
5,25-5,45
--
--
Kg.
5,95-6,15
6,00-6,30
6,240-6,350
--
Kg.
6,05-6,20
6,50-6,85
6,730-6,880
--
Kg.
--
--
--
--
Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.
Vitelli Baliotti
2,01
2,010
2,030
2,060
fino a tre mesi
PROVOLONE VALPADANA oltre tre mesi
GRANA Scelto 01 stag. 9 mesi
GRANA Scelto stag. 12-15 mesi
Latte naz. Crudo (16-30 giugno)
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledi del mese. Questo dato, conseguentemente,va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il venerdi quello zootecnico che fa riferimento a quello di Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì, Modena il lunedì.
godere di tutte le opportunità che si stanno aprendo» prosegue Biloni, confermando che l’impegno coinvolgerà tutta la Coldiretti lombarda. «Questo comparto senza
teria fiscale riguardanti il comparto. Sarà certamente approfondita anche la proposta, lanciata dalla Coldiretti, di dare impulso anche nella nostra provincia al concorso
fioriti» è la promessa, «riscoprendo e valorizzando una cultura floreale che è caratteristica del nostro Paese e che certamente contribuisce a migliorare la qualità della vita di tutti».
12
Venerdì 21 Marzo 2008
Peccato che Grillo non sia il capo dello Stato Egregio Direttore, purtroppo ha ragione Grillo, e dico purtroppo perché non è il nostro Capo dello Stato. Ha ragione, dovremmo non andare alle Olimpiadi, o forse ci caghiamo troppo sotto per risponder pan per focaccia alla Cina? Povero Tibet, ha la sfortuna di non essere tra il Nevada ed il Texas, altrimenti ci saremmo sdegnati fino alla morte. Non sarebbe male se per ogni persona uccisa in Tibet gli restituissimo una famiglia cinese residente in Italia, per ogni famiglia tibetana uccisa - qui - gli chiudessimo una Chinatown pregandoli vivamente di ritornare nella loro democraticissima Nazione. Pensate se tutti gli Stati del mondo chiudessero le loro frontiere alla Cina? Dove sono tutte le bandiere rosse che in altri tempi sventolavano nelle nostre piazze? Tutte arrotolate in seno al Governo? No, qui non si può. Siamo il paese che offre le chiavi della città ad un condannato a morte, siamo nel paese che nessuno tocchi Caino e tutti si possono permettere d'uccidere Abele. Forse occorrerebbe costruire la seconda grande muraviglia, intorno alla Cina ovviamente. Italo Bandiera
Tagliare le piante significa danneggiare noi stessi Egregio Direttore ho letto con dolore la lettera di Gianmarco Nosari che denuncia come anche nel Comune di Azzanello si proceda al taglio di piante, anche secolari! Concordiamo con l'autore della protesta avendo anche trop-
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Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona Autorizz. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000
Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)
Progetto Grafico: Gianluca Galli
Numero chiuso in tipografia: Giovedì 20 Marzo ore 24,00
po spesso dovuto lamentare la medesima prepotenza, unita a non poca incoscienza, da parte di pubblici amministratori che pare non abbiano altro di meglio da fare se non quello di tagliare tutte le piante che i nostri padri, ed anche i nostri nonni, hanno amorevolmente piantato. Non lamentiamoci poi se l'aria diventa sempre più irrespirabile, se i nostri bambini soffrono di asma e di allergie: le piante sono l'unica fonte di ossigeno che la Natura ci regala, tagliarle significa danneggiare anche noi stessi. Francarita Catelani presidente Una Cremona
Animali avvelenati, una situazione insostenibile Egregio direttore, Gli ennesimi fatti di cronaca relativi all’avvelenamento di decine di animali selvatici e la morte di altri due cani nelle zone del cremonese per ingerimento di bocconi avvelenati, vanno a sommarsi ad altre tragedie simili che nelle ultime settimane sono state compiute nella nostra Provincia. Un lento continuo massacro di esseri indifesi per mano di umani vigliacchi che restano ancora nell'ombra e continuano imperturbabili la loro carneficina. Troppo facile l'uso dei veleni. La legge lo proibisce, lo regola ma l'assoluta mancanza ed inefficacia dei controlli, l'indifferenza verso altri esseri viventi e lo sprezzante svilimento di ogni valore morale e culturale rendono ancora il veleno la migliore arma per i castigatori, gli amanti della morte. Il veleno rappresenta un'arma di facile acquisto, preparazione e uso per i vigliacchi. Nell'anonimato, nel silenzio e nell'oscurità appagano il loro orgasmo di morte. Un'istituzione che si rispetti, che onori il proprio ruolo, non dovrebbe accettare l'arroganza e il disprezzo del diritto, dovrebbe trovare (perché niente è impossibile alla volontà determinata) i metodi per fermare i gesti criminali senza aspettare che “ci scappi il morto” umano. Occorre una posizione salda, vera, sincera e non un'elemosina. La cultura dell'odio libera la violenza e gli istinti peggiori nell'uomo, che si sente autorizzato dalla tradizione e dalla mancanza di freni morali, a uccidere creature indifese ma che si traduce o si tradurrà in comportamenti aberranti rivolti alla stessa società umana. Forse l'autore, o gli autori, di questo vigliacco gesto va in chiesa e prega Dio creatore, ma davanti alla sofferenza tremenda provocata dall'avvelenamento resta imperturbabile. Una morte tanto atroce che neppure i medici riescono a guardare senza sentirne l'orrore. Noi cittadini non abbiamo altra possibilità se non manifestare tutta la nostra afflizione e la grande amarezza: quando si interviene è troppo tardi, gli avvelenamenti sono avvenuti e sono tanti, in tutta Italia. I padroni parlano per i loro cani o gatti ma nessuno ascolta. Noi che non abbiamo sperimentato il dolore di un nostro animale avvelenato, soffriamo per quelli non nostri che, per empatia, diventano nostri e ci meravigliamo come nel cuore delle persone possa persistere tanta cattiveria e tanta indifferenza. Chiediamo con forza che, coloro i quali intendono
dare significato alla parola legge, sappiano attivarsi per porre fine a questa continua escalation di morti assurde e gratuite. Enrica Boiocchi vice presidente Gruppo Bairo
E’ ora di rinunciare all’utilizzo degli Ogm Egregio direttore, ho notato con piacere i due articoli dedicati agli Ogm lo scorso 14 marzo. E‚ accaduto quanto già pronosticato da alcuni anni da chi è contrario agli Ogm, solo che allora affermare che esistano rischi anche molto gravi per la biodiversità e per l’equilibrio naturale era stata ritenuta una posizione inaccettabile, tacciata di essere contro la scienza e contro il progresso, mentre ora sono scienziati ad aver dimostrato che questi danni esistono e sono già presenti nell‚ambiente. Le piante Ogm venivano giustificate anche con lo scopo di eliminare i pesticidi e i prodotti chimici; ma non è affatto così, perché ai contadini vengono vendute le sementi Ogm, ovviamente brevettate e produttive per un solo anno o poco più e con il divieto di tenere parte del raccolto come semente per l’anno successivo (come da tradizione si è sempre fatto), e insieme lo specifico prodotto chimico, in modo da moltiplicare gli affari. Adesso sappiamo anche che si sviluppa resistenza agli erbicidi e che i parassiti si adattano alle modifiche genetiche che avrebbero dovuto allontanarli e ucciderli, ma che fanno la stessa cosa anche con le specie utili all’agricoltura. Perché invece di bacilli e modifiche genetiche, non si torna a favorire la vita delle coccinelle e degli altri animali utili all‚agricoltura, uccisi dalle sostanze chimiche? Qualcosa è già compromesso, ma è ora di rinunciare all’uso di piante Ogm, per non rovinare ulteriormente l’agricoltura e la natura, che sono fonte di cibo e ambiente di vita per piante animali e anche uomo. Se ci sono modificazioni genetiche trasmissibili nelle piante selvatiche, ben presto le avremo, o forse già ci sono ma semplicemente non ce ne siamo ancora accorti o non ne siamo ancora stati informati, negli animali e nell’uomo. Non dobbiamo dimenticarci che uomo, natura e animali sono collegati e quanto accade ad uno di questi ha ripercussioni anche sugli altri. Giulia Lodigiani
In Consiglio comunale i tempi d’attesa sono eccessivi Egregio direttore, purtroppo non è facile ottenere risposte, anche informali, dagli uffici interessati, anche se formulate dai consiglieri. Non avendo accesso al difensore civico, possiamo solo presentare interrogazioni o mozioni intasando, da sempre, il consiglio comunale. I lavori dell'ufficio di presidenza e del consiglio comunale ed il regolamento relativo, sono organizzati e stabiliti in modo per cui, da sempre, i tempi sono contro ogni efficacia e concreta risposta. Si trattano gli argomenti solo dopo che sono
ROBIN HOOD di Maurizio Guerrini
Un pensiero a chi vive senza pace Nella settimana della pasqua la gerarchia ecclesiastica, per mezzo della Conferenza episcopale, non ha trovato di meglio da fare che occuparsi delle imminenti elezioni politiche italiane. In un documento emanato nei giorni scorsi si legge che «...I cattolici devono adoperarsi contro il rischio di scelte politiche e legislative che contraddicono fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell’essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana in tutte le sue fasi e alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre altre forme di convivenza che potrebbero destabilizzarla». Come si può ben evincere è l’ultima inaccettabile ingerenza delle gerarchie vaticane dentro la piena e debordante offensiva reazionaria, contro le donne e il loro insindacabile diritto ad una autonoma decisione in fatto di maternità o di interruzione della gravidanza, che ha caratterizzato queste settimane. Per fortuna ha fatto loro eco un’altra voce della chiesa, quella di don Gallo, il prete fondatore della comunità di san Benedetto al Porto, il quale ha dichiarato che la chiesa è la responsabile principale della mancata educazione sessuale nel nostro Paese e che non può esistere solo un’etica cattolica, ma che al centro di tutto deve esistere l’autodeterminazione della donna. Nel frattempo ricorre il 20 marzo il quinto anniversario dello scoppio della guerra in Iraq, una
diventati stantii e nell'opinione pubblica si consolida l'idea di lentezza ed inefficenza, della politica come spesa inutile al miglioramento della vita sociale e civile (per quanto riguarda i ponti sul morbasco spero non se ne discuta dopo la loro nefasta realizzazione, solo per fare un esempio). Le risposte per gli accessi agli atti, anche piu' semplici, si aggirano ad un mese e mezzo. I tempi per le interrogazioni a risposta scritta molto di più. Per quelle a risposta orale sempre circa un mese e mezzo di attesa. Per non parlare poi delle mozioni o ordini del giorno - nonostante il nome dovrebbe far pensare a qualcosa di urgente e necessario - possiamo superare anche i dodici mesi. In questo momento ci sarebbero diversi argomenti urgenti per la città: primo fra tutti il caso Tamoil. Non presento mozioni o ordini del giorno perché la loro trattazione sarebbe cosi' avanti nel tempo - forse gia' al prossimo mandato - da essere comunque sempre superata dagli eventi. Eppure il consiglio dovrebbe trattare di questo preoccupante inquinamento, conosciuto - solo per autodenuncia - dal 2001, divulgato anche a noi consiglieri solo dalla stampa nel 2007. Eppure già nel 2004 e 2005, appena eletto, avevo fatto una richiesta formale di accesso a tutti gli atti Tamoil, comprese le sponsorizzazioni e i finanziamenti elargiti da tamoil anche in passato: al Comune , alle fondazioni ed agli enti collegati. Mi fù risposto che dovevo chiedere più specificatamente quale singolo atto volevo vedere ed avere in copia. Purtroppo non sapevo - come non so tuttora - la data della conferenza di servizi del 2001, di cui avrei dovuto chiedere il verbale , per conoscere l'inquinamento in atto. Non sapevo neanche si trattasse degli atti della conferenza di servizi, mai era passato in commissione
guerra sbagliata, fondata sulle menzogne di Bush in relazione alle inesistenti armi micidiali, per altro mai trovate, ed escluse dagli stessi servizi segreti americani. Una guerra che secondo i più attendibili economisti americani è la causa della gravissima crisi economica degli Stati Uniti, costata centinaia di migliaia di morti civili ed ancora oggi fonte di lutti e terrore. Cosi come è causa di morti e violenze la feroce ed inaccettabile repressione cinese in Tibet , sotto gli occhi di tutto il mondo e delle nazioni che, per non bruciarsi le relazioni commerciali con la Cina, chiudono entrambi quegli occhi anteponendo gli affari e il profitto ai diritti civili e alla vita dei tibetani. Buona Pasqua a tutti, a chi crede e a chi no, da un ateo curioso ed inquieto; buona Pasqua anche al consigliere comunale Ciliegia che considera gli avversari politici nemici da abbattere o quantomeno da diffamare e che, toccato sul vivo, non riesce a non involgarire il confronto politico cercando la pagliuzza negli occhi degli altri dimenticando il tronco che lo acceca. Il nostro pensiero va, in special modo, a tutti coloro che in questo Paese vivono nella difficoltà e a chi nel mondo è privato della pace, della libertà e di una vita dignitosa a causa delle guerre e delle repressioni; facciamo in modo che, almeno il 13 e 14 aprile, siano in tanti quelli che sceglieranno il simbolo della speranza e della rinascita: l’Arcobaleno.
ambiente il caso Tamoil. Come tutti i cittadini, però, volevo vederci più chiaro, ma non è stato possibile. Ho dovuto attendere luglio 2007, per ingerire, come tanti cremonesi, per altri 3 anni, ancora un po' di benzene ed altri idrocarburi, nelle piscine e sui terreni, e dalle docce, e dalle cucine, e dalle fontanelle delle società canottieri. Nessuno della giunta mi volle riferire in proposito. Questa è una propria realizzazione della vita democratica dei cittadini che hanno eletto il consiglio comunale? Una scelta di ritardi può far parte del mandato ricevuto? Perché la presidenza del consiglio non mette mano al regolamento, che presenta da tempo i suoi limiti? Per quale motivo non viene convocato un ufficio di presidenza che affronti concretamente e risolutivo queste questioni poste da tempo? Matteo lodi consigliere comunale Verdi
Perché i medici prescrivono farmaci che possono indurre al suicidio? Egregio direttore, ho sentito al telegiornale la notizia del chirurgo Brandimarte di Taranto che, dopo aver ucciso barbaramente la moglie e le due figlie (di 11 e 14 anni), si è tolto la vita. Il giornalista alla fine del servizio, puntualmente, come nei tanti altri casi simili, ha concluso dicendo che il medico soffriva di depressione. La domanda che mi sono posta è stata: «Qual’é l’antidepressivo che stava assumendo questa persona?». Da quando qualche hanno fa ho letto di 800 famiglie che negli Usa hanno fatto causa alla casa produttrice del Prozac (un antidepressivo denomina-
to anche “la pillola della felicità”), perché aveva indotto i loro parenti a commettere omicidio e/o suicidio. Da quando ho visto alcuni servizi televisivi americani, nei quali mariti, mogli, madri di pazienti e le stesse persone che erano state in cura con il Prozac, Ritalin, Praxil ed altri psicofarmaci, raccontavano come era cambiata la loro personalità, degli incubi, degli impulsi omicidi e/o suicidi, avuti dopo l’assunzione di tali sostanze e di quanto fossero diventate violente, mi domando: «La stessa cosa si sta ripetendo da noi, perché nessuno fa niente?». Perché non viene aperta un’inchiesta e fatte ricerche per accertare la relazione tra il gesto omicida/suicida commesso dalla persona e lo psicofarmaco assunto? Quanti bambini, mogli o parenti devono ancora morire prima che le autorità preposte alla tutela della salute dei cittadini facciano qualcosa a riguardo? E’ da diversi anni ormai che nel nostro paese assistiamo a stragi come quella di cui sopra, in ognuno di questi casi ci sono due fattori sempre presenti: la persona era sotto cure psichiatriche ed assumeva psicofarmaci. Perché 20, 15 anni fa queste cose non succedevano, cosa è cambiato? Il tutto diventa inaccettabile quando si leggono i risultati di ricerche, come quella recentemente condotta dal gruppo di Irving Kirsch della Hull University assieme a canadesi e statunitensi, che dopo aver messo a confronto gli effetti di un gruppo di antidepressivi (Prozac e affini, cioè oltre alla fluoxtetina, anche paroxetina, venlafaxtina e nefazodone) con il placebo, hanno evidenziato che sono inefficaci nella cura della depressione, che sono migliori le cure alternative. E come qualche giornale ha titolato riferendosi al Prozac: «E’ inutile, come una ca-
Lettere & Rubriche IL VENERANDA Napoli, partenze prossime, rientri previsti. Il Commissario comunica che si è concluso l’accordo per l’invio in Deutschland di quei treni merci carichi di migliaia di tonnellate dei noti sacchetti. Come sempre i treni viaggeranno a spese di Papà Poldo, cioè nostre. E‘ quindi prossimo il ritorno in Campania di una vita normale: ristoranti aperti, bufale per latte da mozzarelle, ortaggi che più verdi non si può ecc. Riprenderanno le visite dei ricchi turisti che amano visitare Amalfi, Ravello Sorrento, Capri. Le bande dei Rolex, che si erano spostate verso il Nord, Roma,Venezia, Milano, Firenze rientrano a casa. «A San Gennà facite a grazia, avimme a campà».
ramella». Peccato che gli effetti collaterali di questi psicofarmaci (allucinazioni, confusione, nausea, pensieri suicidi, ostilità, comportamento violento, per citarne alcuni di quelli scritti sui bugiardini) influenzano pesantemente il paziente. Si resta sconcertati quando legittimamente qualche giornalista solleva il sospetto che dietro tutto ciò ci sia un’operazione di marketing, vengono pubblicati studi negativi sugli psicofarmaci in questione a brevetto scaduto, quando ormai questi farmaci sono diventati generici, a costo più basso e non più fonte di grossi introiti per le case farmaceutiche, mentre contestualmente escono sul mercato nuovi farmaci sotto brevetto. Alla luce di ciò non ci si può non chiedere: è scienza tutto
ciò? Dove è finita la verità, l’oggettività e l’onestà scientifica? Questa gente si sta rendendo conto di avere a che fare con la sanità mentale e la vita di milioni di persone o pensano veramente che stanno vendendo caramelle? Margherita Pellegrino
Un ringraziamento ai sanitari che mi hanno soccorso Caro direttore, con tutto il cuore sento il dovere di ringraziare pubblicamente, attraverso la cortesia del suo giornale, gli operatori del 118 che, di prima mattina, Sabato 15 us arrivarono tempestivamente, nonostante la fitta nebbia, a Villarocca di Pessina Cremonese, dove abito, prodigandomi le necessarie, urgenti
BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni
1924-26: PAGHE PIU’ BASSE E LIBERTÀ SOPPRESSE [...continua] Proseguiamo con gli articoli sulla realtà cremonese tratti dallo studioso Armando Parlato dalle pagine dell’Unità degli anni 1924 – 26. «Il vecchio patto colonico del 1921 – 22 stabiliva per un capostalla (...) un totale di lire 3.960 all’anno, più 4 quintali di melicotto (granoturco), 4 quintali e mezzo di frumento, casa ecc. Coi patti fascisti il totale è ridotto a lire 2.800 più tre quintali di frumento e 4 di granoturco. Oltre le due stanze bisogna pagare il fitto per la casa. Eguale è la posizione dei trecentati (contadini obbligati)... Disgraziatissime sono poi le condizioni degli avventizi la cui paga da lire 2 all’ora è scesa a 1,60 (...) Compito della nostra Federazione deve essere quello di dare al grave malcontento una organizzazione concreta, per portarlo alla superficie nella lotta contro il fascismo». Così scriveva il giornale in una corrispondenza da Cremona dell’ottobre 1924. Diverse le notizie che compaiono nelle settimane seguenti. Il 7 novembre 1924 «sull’altissima ciminiera dell’ex zuccherificio e sull’antenna del globo elettrico in piazza della Libertà, gli operai che si recavano al lavoro videro garrire il rosso vessillo con la scritta: W la Russia dei soviet» mentre sui muri apparivano manifestini che invitavano i lavoratori a rientrare nei
Sindacati di classe. Si parla poi di forme di protesta e di attività sindacali relativamente a diverse fornaci, Frazzi, Lucchini e Ferrari, ed alla filanda di Soresina. Pur se in un clima sempre più soffocante l’Unità riesce ancora ad uscire, Parlato cita un rapporto di polizia del marzo ’25 che quantifica in 95 copie giornaliere la sua diffusione a Cremona. Ed appunto nel 1925 il quotidiano comunista scrive dello scontro politico interno al partito comunista («molto colpisce questo dramma interno» dice Parlato) tra la rigida sinistra bordighiana e l’ala sino a quel momento minoritaria che condivideva la linea fortemente innovatrice di Gramsci. Una linea questa che prevarrà col Congresso di Lione del 1926, anche la federazione di Cremona la faceva propria con una risoluzione della maggioranza del Direttivo Federale (se ne parla su l’Unità del 19 dicembre 1925). Nel 1926, come è noto, il regime vara misure liberticide come l’abolizione del diritto di sciopero nell’aprile, quindi nel corso dell’anno viene decretato lo scioglimento dei partiti e la soppressione dei loro giornali, l’istituzione del Tribunale Speciale che comminerà pene anche gravissime (fino alla pena di morte) per chi manifesta contrarietà al regime ecc. [segue...]
cure con velocità, competenza e soprattutto con tanta umanità. Con l'augurio di buona Pasqua, accettate un grazie sentito e tanta riconoscenza. Mary Bianchi
In Lombardia vogliono uccidere la democrazia Egregio Direttore, esiste una democrazia formale e ne esiste una sostanziale. Sempre più purtroppo si tende a ridurla al solo elemento tecnico-formale (quello delle elezioni) riducendo quello sostanziale, che fondamentalmente si basa sulla pratica della partecipazione. La partecipazione si attua in molti modi ed ha alcuni pregi di assoluto rilievo: aiuta a raggiungere scelte politiche condivise dalla popolazione, riduce la distanza tra cittadini e governi (e politica) ed è una importantissima scuola di formazione per noi cittadini. Il consiglio regionale lombardo, purtroppo, sta operando in questi giorni scelte contrarie a questo virtuoso indirizzo. All’articolo 51 del nuovo Statuto Regionale, approvato nei giorni scorsi in prima lettura, si stabilisce infatti che il referendum abrogativo regionale possa essere richiesto da 4 consigli provinciali (sono 3 nella formulazione ora vigente), oppure da 150 comuni (il triplo dei 50 ora sufficienti), o da 300mila cittadini (molto più del triplo del limite odierno). Per noi del Comitato Acqua Pubblica sarebbe sin troppo facile vedere in questa nuova norma così fortemente restrittiva una conseguenza diretta del referendum recentemente richiesto ed ottenuto da 132 sindaci lombardi per richiedere l’abrogazione delle norme regionali che obbligano alla privatizzazione dell’acqua. Pensare a una piccola vendetta vorrebbe dire da una parte forse peccare di superbia (e poi il merito non è nostro, ma dei sindaci che l’hanno richiesto), dall’altra sicuramente sminuire la reale portata di questo macigno calato sulle dita dei cittadini. La realtà è che il prossimo futuro sarà affollato di decisioni importanti per il territorio, di grande impatto per la salute, l’ambiente, i soldi di tutti i lombardi. E’ chiaro a tutti che in questo modo chiunque prossimamente governerà la Lombardia si vuole spianare la strada, eliminando ogni possibile ostacolo che venga dai cittadini o dai sindaci. Una norma simile è una pietra tombale sulle reali possibilità di intervenire efficacemente sulle decisioni regionali da parte della cittadinanza organizzata (e informata) e da parte soprattutto dei sindaci dei paesi più piccoli, proprio quelli sui territori dei quali (guarda caso) in questi ultimi mesi si riversano richieste (ad esempio) di costruzione di nuove centrali. Quelli per i quali dire un “no” pur di salvaguardare il proprio bene comune territorio è già oggi difficile. Il Comitato Acqua Pubblica rivolge quindi un appello a tutte le forze politiche perché recedano da questo proposito modificando le norme in oggetto prima della seconda lettura (che avverrà tra due mesi) e soprattutto invita tutti i cittadini, i comitati del territorio, i sindacati, le associazioni grandi e piccole, i sindaci dei centri piccoli e meno piccoli perché si facciano sentire e non assistano indifferenti a questa preoccupante sottrazione di spazi democratici. Le nuove norme
sono state votate compattamente da centro destra e centro sinistra, uniti nel tessere le lodi del nuovo statuto, quindi la battaglia è difficile; però solo muovendosi e difendendo i nostri diritti siamo in grado di affermare il nostro essere consapevolmente cittadini. Giampiero Carotti Comitato Acqua Pubblica Cremona
Ampliamento di Arvedi: il Comune non ascolta i cittadini Egregio Direttore, Il Comune di Sesto ed Uniti sta approvando la nuova realizzazione dell’Acciaieria Arvedi avente un’estensione di circa 100mila mq. con capannoni alti fino a 40 metri, e per di più a ridosso delle nostre abitazioni. La seduta di Consiglio Comunale, a cui erano presenti un centinaio di cittadini desiderosi di conoscere le proprie sorti, doveva approvare il Piano Territoriale d’Area (Pta) Cremona Ovest predisposto dal Politecnico di Milano e commissionato dal Comune (indispensabile per legge per l’approvazione definitiva dell’intervento). Il sindaco durante la riunione ha parlato per un’ora e mezza illustrando i metodi di studio utilizzati dal Politecnico, le varie analisi, le mitigazioni proposte ecc. e fermandosi qui. E’ dovuto intervenire un consigliere dell’opposizione per leggere le conclusioni a cui era giunto lo studio del Politecnico e per far vedere una semplicissima tabella riassuntiva dove ad ogni voce (aria, paesaggio, suolo, acqua ecc.) era assegnata una valutazione che andava da un massimo di +++ ad un’inaccettabile, disastroso e terrificante ----. La tabella che rappresenta la situazione attuale descrive: il paesaggio con 3 meno, l’aria 3 meno, il Cem 2 meno, l’As 3 meno, la salute 2 meno, il suolo 4 meno, la vegetazione 2 meno, la fauna 2 meno, l’acqua 3 meno, il sottosuolo 2 meno, rifiuti 3 meno. La tabella che rappresenta la situazione futura descrive: il paesaggio con 4 meno, l’aria 4 meno, il Cem 2 meno, l’As 4 meno, la salute 3 meno, il suolo 4 meno, la vegetazione 3 meno, la fauna 1 meno, l’acqua 4 meno, il sottosuolo 3 meno, rifiuti 2 meno, purchè vengano attuati gli interventi di mitigazione. Cosa decide di fare la nostra amministrazione per risolvere il problema dell’inquinamento attuale (mi pare già abbastanza grave)? Approvare la costruzione di una nuova acciaieria (il triplo di quella già attualmente esistente)! E’risaputo infatti che le acciaierie sono depurative, disintossicanti ed ecologiche! Vorrei riportare testualmente anche uno stralcio delle conclusioni dello studio attuato dal Politecnico di Milano naturalmente non lettoci dal Sindaco, ma dal consigliere di minoranza: «Di elevato impatto risultano soprattutto le progettualità connesse all’espansione delle attività produttive (sia a Spinadesco che a Sesto ed Uniti) e alla viabilità territoriale (peduncolo-terzo ponte) che comportano una significativa occupazione del suolo, una ulteriore frammentazione del re-
Giuseppe Scalisi
I due maggiori partiti si spartiscono il potere Ormai la campagna elettorale ha assunto una valenza distorta per la democrazia del nostro Paese. Siamo stati abituati a decidere e votare in base a precisi obiettivi contenuti nei programmi elettorali scegliendo quelli che più ci convincevano ed avendo la possibilità di scegliere anche le persone che avrebbero portato avanti quanto promesso. Avevamo la possibilità di giudicare quindi l’operato dei singoli e dei Partiti. Ci sembrava di esercitare così un diritto-dovere consegnatoci dalla Costituzione Italiana. Non è più così! E’ la seconda volta che i candidati sono scelti dalle oligarchie dei Partiti senza una valutazione del loro operato e francamente non ci basta sapere che sono tutti contrari a questa legge elettorale che impone questa logica. Chi deve cambiare le leggi se non il Parlamento che abbiamo eletto? Quindi anche questa volta chi vota un Partito si “becca” volente o nolente anche il candidato, compreso l’operaio che, per difendere i suoi diritti sarà costretto a votare il suo padrone. Ma oggi, rispetto alle precedenti elezioni politiche, in cui si contrapponevano due blocchi distinti, centro sinistra e centro destra, con due programmi diversi, non mantenuti dai vincitori, siamo in presenza di due partiti che si arrogano il diritto di dividersi l’elettorato e il Potere da soli. La trappola del voto utile sta proprio in questa logica: se vuoi che il tuo voto conti devi votare uno dei due partiti che hanno la probabilità di raccogliere maggiori consensi ovvero la legge del più forte prevale sulla democrazia e ancora il fine giustifica i mezzi. Questa non è mai stata la cultura politica della sinistra che ha fatto del confronto, della dialettica, ma soprattutto del rispetto delle altre idee il fondamento della partecipazione democratica alla vita del Paese. La decisione dei due maggiori partiti di “correre da soli” per spartirsi il Potere annida pericolose derive antidemocratiche. Poi andrebbe smascherata la bugia del voto utile al senato. Per poter battere Berlusconi in una regione come la Lombardia bisognerebbe che il Pd avesse la maggioranza dei consensi e questo è un po’ improbabile a maggior ragione dopo la decisione di escludere la Sinistra Arcobaleno dalla coalizione. Quindi bisognerebbe che la Sinistra Arcobaleno raggiungesse il fatidico 8% dei voti, questo sì che sarebbe utile, per garantire alla sinistra i senatori che altrimenti sarebbero accaparrati in parte dal Pd ma la maggior parte dal Pdl dovuta alla percentuale più alta dei consensi e al premio di maggioranza. Per un elettore di sinistra questa operazione sarebbe un disastro. Oltre l’inganno la beffa.
siduo equipaggiamento vegetazionale esistente, emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti derivanti dal traffico veicolare e dai cicli produttivi, ingente consumo di acqua di falda (soprattutto la nuova acciaieria), produzione di rifiuti e immissione di reflui in corpi idrici superficiali che aggraveranno ulteriormente il già non ottimale stato di salute di corpi ricettori...». Sempre il Pta comunque vede come vero punto dolente il reperimento delle somme per attuare le mitigazioni previste. La nostra amministrazione, infatti, ha già approvato l’insediamento non prevedendo però alcun onere per l’Acciaieria Arvedi se non le normali spese di urbanizzazione. Quindi queste benedette mitigazioni dovremo pagarcele ancora noi e non si sa con che soldi. Ma non solo, il sindaco ha detto di scordarcele a breve, perché è un progetto che richiederà, secondo lui, 10 o 15 anni. Per cui non si sa chi, quando, come e con che soldi tenterà di metterci una pezza. Quando l’opposizione ha detto che le somme che il Comune incasserà grazie agli oneri di urbanizzazione che Arvedi dovrà pagare al Comune per costruire l’acciaie-
ria dovranno essere usate immediatamente ed integralmente per attuare le mitigazioni, il sindaco ha risposto che lui ha la maggioranza e quindi userà quei soldi come e quando vorrà e senza render conto a nessuno. Oltre al danno le beffe… e le spese! Sempre nella seduta di Consiglio Comunale del 13 marzo 2008 il sindaco Carlo Angelo Vezzini ha affermato testualmente che se anche il 90% dei cittadini fosse contrario al nuovo insediamento dell’Acciaieria Arvedi Spa lui e la sua amministrazione voterebbero comunque l’approvazione di quest’ultima!! Ottimo esempio di civiltà, di democrazia, di dialogo….. è proprio così che si amministra la cosa pubblica, che si rappresentano (anche se non tutti i cittadini…) i propri elettori,quelli cioè che per 5 anni hanno messo in mano il potere all’attuale amministrazione e al sindaco. Ad ognuno le proprie conclusioni. Visto che il signor Sindaco Carlo Angelo Vezzini viene giustamente turbato da chi esprime le proprie opinioni in forma anonima mi firmo con nome, cognome, indirizzo, codice fiscale, E-mail, numero di telefono e numero di scarpe. Antonio Confalonieri
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Salute
Venerdì 21 Marzo 2008
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800 448 800, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati Dove: piano Rialzato, padiglione 5 Orario: da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 16.00 Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. • ANATOMIA PATOLOGICA: consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Fax: 0372 405742. • RADIOLOGIA: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-70 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell’Asl 800 318 999. • SENOLOGIA: prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M, monoblocco ospedaliero (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso). Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.
Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche) Telefono: 0372 405715. Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona è comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. LABORATORIO ANALISI È previsto per il prelievo l’accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 09.00. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale. È previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: dalle ore 07.00 alle 14.00 da lunedì a venerdì (prelievi e visite specialistiche). CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; oppure personalmente presso la Medicina del Lavoro dalle 7.30 alle 13.00 da lunedì a sabato e il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: emotrasfusioni, autotrasfusioni, salassi,terapia marziale endovenosa Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì Rivolgersi alla segreteria del servizio negli orari sopra indicati, muniti della relativa impegnativa al fine di stabilire un appuntamento, in base alle necessità del paziente. GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30.
FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni.
MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200.
RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.
PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409.
MEDICINA DEL LAVORO Allergologia per sospetti professionali Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, da 9.30 alle 13.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 408178.
MEDICINA GENERALE E ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248
• MEDICINA DEL LAVORO: visite specialistiche di medicina del lavoro Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 17.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 405777.
TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare l o stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.
E’ stato inaugurato all’Ospedale l’ambulatorio di osteoncologia e immunoterapia oncologica
Lotta alle metastasi ossee di Silvia Galli
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e metastasi ossee rappresentano una delle più gravi complicazioni per i pazienti oncologici e possono avere esiti fortemente invalidanti. La qualità di vita dei pazienti affetti da tumori solidi peggiora a causa delle metastasi ossee e gran parte di essi accusano forti dolori o fratture patologiche. Il controllo della localizzazione ossea mediante interventi chirurgici, radioterapici e medici, ha migliorato la sintomatologia e prolungato la vita dei pazienti affetti da tali lesioni. «La donna è spontaneamente soggetta sia nella menopausa che nella premenopausa a problemi di osteoporosi» ha spiegato il responsabile della Breast Unit dell’Ospedale Maggiore, Alberto Bottini. «La maggior parte delle persone che seguiamo sono in stato perimenopausale, e naturalmente chi è trattato con ormono o chemioterapia che va incontro a un fenomeno di alterazione del metabolismo osseo. E si tratta di problemi che seguiamo in maniera molto stretta, per questo abbiamo voluto che sorgesse questo ambulatorio di osteoncologia ed immunoterapia oncologica». Un ambulatorio dunque che cura le alterazioni del metabolismo osseo pre e post menopausa di tutta la popolazione e naturalmente delle donne che sono state colpite da tumore al seno. «Viene fatta una diagnosi ben precisa e poi una terapia ad hoc su ogni paziente, caso per caso, l’equipe che segue l’ambulatorio è quello della Breast Unit». La Breast Unit è ormai diventato un centro internazionale, negli ultimi anni. In collaborazione con l’Oncologia medica San Luigi di Orbassano Università di Torino, l’équipe dell’U-
nità di patologia mammaria ha posto particolare attenzione ai quei pazienti affetti da neoplasia mammaria avanzata associata a lesioni ossee, iniziando una serie di ricerche sia in ambito medico sia in ambito biologico. Di recente, anche grazie al supporto dell’Università di Siena, è stato possibile inserire nella pratica clinica la tecnica di elettromagnetoterapia, importante nei processi di immunomodulazione e di controllo del metabolismo osseo a livello del microambiente della metastasi osteolitica/osteoaddensante. Di fondamentale importanza è l'apertura di questo ambulatorio, al fine di poter offrire un servizio migliore alle pazienti e di poter raccogliere in modo sistematico tutti i dati per portare a termine le ricerche intraprese. L'allestimento della nuova struttura, presso la Breast Unit, è stato completamente a carico della Fondazione internazionale per la ricerca in medicina (FIRM). L'ambulatorio è dedicato alla memoria di Roberto Nicoletti, in virtù della sua consistente donazione alla Fondazione. «Da noi si presentano 350 nuovi casi di tumore al seno all’anno, anche se negli ultimi 5 anni la mortalità sta nettamente diminuendo, grazie alla prevenzione e soprattutto alle nuove terapie» ha continuato Bottini. «Infatti ci sono farmaci sempre più mirati, efficaci e sempre meno tossici. In Italia ci sono dai 33mila ai 35mila nuovi casi all’anno con 11mila morti. La Lom-
Piergiorgio Spaggiari e Alberto Bottini
bardia detiene un triste record, perché è una delle regioni più colpite, con Cremona che è tra le città con più tumori al seno. Le nostre pazienti vengono un po’ da tutta Italia, ma anche dall’Europa». Un centro davvero internazionale. Riconosciuto e apprezzato da medici di fama internazionale, tanto che il prossimo 24 maggio giungerà a Cremona nientemeno che il professor Jack Cuzick, dell’Istituto di medicina preventiva di Londra. «E’ il più grande epidemiologo a livello mondiale» ha spiegato Bottini «che porterà la sua pubblicazione più importante pubblicata su una prestigiosa rivista medica. L’argomento? Parlerà dei nuovi fattori rischio per il tumore della mammella e della possibilità di sviluppare e predire il rischio».
L’APPELLO
L’Ospedale cerca personale medico L’Azienda Ospedaliera di Cremona ha riscontrato i seguenti turni vacanti relativi al primo trimestre 2008 relativi alla Medicina specialistica ambulatoriale: cinque ore settimanali di Chirurgia presso il Cen-
tro Medico Legale di Crema, sei ore settimanali di Ortopedia presso il Centro Medico Legale di Crema, 26 ore settimanali di Ortopedia presso il Centro Medico Legale di Cremona. E’ per cui richiesta,
ai medici del territorio, la disponibilità a ricoprire tali orari, al fine di coprire il servizio, I medici interessati dovranno inviare la loro disponibilità con lettera raccomandata entro il 10 aprile 2008 al seguente
indirizzo: Comitato zonale per la specialistica ambulatoriale, V.le Trento e Trieste n 15, 26100 Cremona. Per informazioni: è possibile contattare l’ufficio specialistica, al numero 0372 405875.
Ambiente
A cura del Circolo culturale “Ambientescienze”
Sicurezza idrogeologica ed equilibrio ecologico del Po
Approvata la direttiva Autorità di bacino
P
ARMA. Il bacino del Po raccoglie le acque di un territorio che va dal Monviso al Delta. Un bacino idrografico che interessa il territorio di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, e si estende anche a porzioni di territorio francese e svizzero. E’ quindi sicuramente una buona notizia l’approvazione della direttiva dell’Autorità di bacino del Po che dovrebbe avviare la rinaturazione del più grande fiume italiano per garantirne la sicurezza idrogeologica e l´equilibrio ecologico. Si tratterà soprattutto di riattivare vecchi rami fluviali abbandonati o degradati, ripristinare le aree di esondazione naturale, riforestare le fasce fluviali, ridurre gli elementi artificiali e gli argini obsoleti, intervenire per il recupero e la
tutela della biodiversità e di specie ed habitat prioritari, anche attraverso il controllo delle specie aliene e con la rimozione di traverse, dighe e paratoie che impediscono a specie ittiche rare di risalire il fiume per raggiungere le aree di riproduzione. Grande la soddisfazione del Wwf: «La direttiva rappresenta una vera svolta – dice Andrea Agapito Ludovici, responsabile per l’acqua - Il Po, da più parti considerato come il grande malato dell´Italia settentrionale, è stato vittima di pesanti speculazioni in passato ed è tuttora oggetto di progetti pericolosamente fantasiosi, come la recente proposta di navigazione per il trasporto merci, che ne possono compromettere l´equilibrio, con gravissime conseguenze ecologiche, senza arrecare alcun beneficio economico e senza contribuire nemmeno a ridurre i problemi legati alle
inondazioni o alle continue crisi idriche estive. Il fiume potrà tornare in salute se finalmente verrà attuato il Piano di assetto idrogeologico, che deve garantire il ripristino degli equilibri ambientali necessari a scongiurare nuovi rischi, anche attraverso questa nuova direttiva tecnica. Tutti questi progetti possono essere sviluppati con il coinvolgimento attivo di agricoltori, imprenditori, associazioni locali e comuni - conclude Agapito Ludovici - E´ un´opportunità che non va sprecata, perfettamente in linea con l´applicazione della direttiva quadro acque 2000/60/CE e della più recente direttiva 2007/60/CE sul rischio alluvionale. Perché divenga uno strumento operativo efficace, è necessario che le Regioni e Province rivierasche la adottino al più presto per la propria pianificazione (Piani di sviluppo Rurale, Piani territoriali di
coordinamento, Piani cave)». Il Panda ricorda anche di aver promosso due interventi di riqualificazione in aree sensibili del bacino del Po: Il primo nell´area pavese, «dove il Parco del Ticino, fondamentale corridoio ecologico che collega le Alpi alla pianura, incontra il Po, sono già stati avviati interventi di riforestazione e ampliamento di zone umide». Il secondo nel Mantovano, «in un tratto del fiume particolarmente sensibile al rischio di esondazione e, non a caso, tra i più duramente colpiti dalle alluvioni del 2000, il Wwf ha presentato nel 2003 una proposta per la riqualificazione delle zone umide e la riforestazione delle sponde (circa 90 km per quasi 10000 ettari di golena), gli strumenti più importanti per ridurre il rischio di esondazioni future». Fonte: Greenreport http://www.greenreport.it
Siamo riusciti a farci nemica pure la Natura! Ho letto alcuni servizi sull’ultimo numero de “L’Espresso” che tutti dovrebbero leggere. Non perché portassero grandi novità a quanto già si sapeva sullo stato dell’ambiente in Italia, ma perché mi hanno spalmato sul viso dati e numeri sull’inquinamento dovuto all’antropizzazione che mi hanno molto colpito. Mi hanno
preoccupato quelli della Lombardia dove si pensa che le istituzioni funzionino decentemente e che certe follie umane è difficilmente che abbiano trovato spazio. Quelli di territori proprio accanto a noi, parlano del Ticino che attraversa un Parco naturale che porta il suo nome e che è invece una fogna chimica a cielo
ALLARME TUMORI. IN CAMPANIA? NO, PRIMA IN LOMBARDIA! Gli italiani che vivono nelle regioni più inquinate si ammalano di più di cancro: la correlazione è palpabile. E “Osservasalute 2007”, il più ampio resoconto redatto annualmente sulla salute degli italiani, lo conferma ancora una volta. Lombardia, Piemonte, Triveneto, Campania: nella Padania dei pesticidi e nel Sud delle discariche i tumori colpiscono molto più che non nel resto del Paese. La media italiana è di 357 casi ogni 100 mila abitanti per gli uomini e di 267, 7 per le donne: ma in Lombardia sale rispettivamente a 407 ,3 e 303,8; in Piemonte a 393,2 e 281,4 e in Campania a 381,9 e 246,9. L’equazione tra veleni e tumori è ormai inequivocabile. Ma non è tutto: uno studio dell'Università di Pisa ha messo la parola fine alle dispute scientifiche su quanto l'inquinamento incidesse sulla fertilità dei giovani maschi italiani: ancora Lombardia, Triveneto, Campania le più colpite, con diminuzioni della qualità degli spermatozoi che si aggira attorno al 10 per cento rispetto alla media nazionale. «Dove il controllo dell'ambiente è scadente, la qualità delle acque scarsa, ecco che immancabilmente crescono le patologie correlate.» conferma Walter Ricciardi, direttore dell'istituto di Igiene della Cattolica di Roma e curatore di "Osservasalute". Colpevole, se parliamo di acqua, è quella che entra nella catena alimentare attraverso l'irrigazione
delle colture, e porta con se le nuove formulazioni della bandita atrazina (come la terbutilazina, vietata in altri paesi europei, ma ammessa in Italia), il piombo, l'arsenico, l'alluminio, i cloruri e i nitriti. Insomma, tutta la tavola degli elementi chimici e le sue più perniciose declinazioni che penetrano le falde acquifere come residui delle attività agricole e industriali. Ma i più pericolosi, ammonisce Ricciardi: «Sono i pesticidi che possono indurre mutazioni cellulari e, nelle loro trasformazioni, diventare cancerogeni.» Ma non solo, l'allarme oggi viene in buona parte anche dagli ormoni: le acque contengono sia residui di consumi farmaceutici, come la pillola anticoncezionale o le altre terapie ormonali, sia gli inquinanti ambientali che hanno effetti che mimano quelli degli ormoni, la diossina ad esempio. Degli effetti della diossina sulla salute si discute da anni, e già se n'era accertata la capacità di interferire con lo sviluppo del feto. Ma lo studio pubblicato nelle settimane scorse da Paolo Mocarelli della Bicocca di Milano sugli abitanti di Seveso esposti all'inquinante va oltre, e apre scenari ancora più preoccupanti. Perché mostra per la prima volta inequivocabilmente che la sostanza interferisce con gli equilibri ormonali. Ovvero proprio con la cabina di regia della vita del nostro corpo. Daniela Minerva (“L’Espresso” n° 11 del 20/3/2008)
aperto e che con l’Olona e con il Lambro (fiume da decenni tra i più inquinati d’Italia che, quasi ad insulto, in latino significa chiaro, cioè "fiume dalle acque limpide") si butta nel nostro Po con tutti i suoi veleni “prima” di Cremona. Da quel Po da cui, poi, i nostri agricoltori attingono l’acqua per irrigare colture intensive, come quella del mais, grande divoratore d’acqua, il futuro “oro bianco”, e che a Cremona vede la sua più alta produzione per ettaro. E questo apre un altro tema di riflessione, la desertificazione incombente. In pochi decenni siamo riusciti con il cambiamento climatico – il 2007 appena trascorso è stato l’anno più caldo della storia - a prosciugare le riserve d’acqua dolce e a sciogliere vertiginosamente i ghiacciai che dell’acqua sono le riserve. A questo proposito, è il caso di annotare il fatto che a livello mondiale il 70% dei prelievi idrici è utilizzato per l’irrigazione. La FAO prevede, se le scelte colturali non cambieranno, che fra vent’anni questa quota potrebbe incrementare arrivare all’80%. La Natura insomma non ne può più. Da amica e dispensatrice di vita e di bellezza, sta diventando per l’uomo ostile. Da duecento anni è insultata e violentata e adesso gli si sta rivolgendo contro. Forse come sua estrema arma di autodifesa. E lo sta facendo con sempre maggiore frequenza, con segnali sempre più chiari e con l’arma più letale per la specie homo tecnologicus, la genia che ha utilizzato il suo sapere nel modo peggiore: per il suo arricchimento personale a spese dei suoi consimiali più deboli e della stessa Natura che gli è madre e che per milioni di anni gli aveva preparato, con un equilibrato mixer di brutalità e generosità, il suo avvento. Ora a questa specie sedicente evoluta, che pensava sfruttandola senza fine di arrivare al Potere, Essa restituisce tutta la perfidia subita. Per una legge del contrappasso, gli rende nel cibo e nell’acqua i veleni che per secoli ha dovuto trangugiare e che ormai non è più in grado di metabolizzare. E lo fa con il dito accusatore puntato contro la sua presunzione per farlo sentire ladro del futuro. Del futuro dei suoi figli. Benito Fiori
Venerdì 21 Marzo 2008
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I cambiamenti faunistici come chiave interpretativa dei mutamenti climatici 1° Parte Lo studio dell’evoluzione degli ecosistemi del passato costituisce la chiave interpretativa per prevedere gli effetti dei cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta. Ad esempio, l’analisi dell’evoluzione delle associazioni a grandi mammiferi del mediterraneo, nel corso degli ultimi 3 milioni di anni, dimostra come i cambiamenti del sistema climatico siano il fattore determinante nell’innesco di rinnovi faunistici, favorendo fenomeni di dispersione, migrazione ed estinzione. Tutti questi cambiamenti, rappresentano un elemento indispensabile all’evoluzione del sistema Terra; tuttavia, dal momento che gli organismi rispondono alle variazioni del clima principalmente con migrazioni e deformazioni dell’areale di diffusione, è ragionevole supporre che nel prossimo futuro il progressivo riscaldamento del pianeta, unito alla frammentazione degli ambienti ed alla pressione sugli ecosistemi naturali operata dall’uomo, produrrà una riduzione della biodiversità, in particolare nelle aree ad alta antropizzazione e a maggior grado di endemismo. È ormai opinione ampiamente condivisa che le variazioni nel sistema climatico attualmente in atto, agendo sulla componente abiotica degli ecosistemi, provochino nel loro insieme profonde modificazioni negli ambienti naturali, destinate a por-
di Davide Persico tare alla scomparsa sia di singole specie sia di interi ecosistemi. Vari dati confermano l’impatto ecologico che il riscaldamento climatico in atto ha su un’ampia gamma di ecosistemi, da quello terrestre polare al marino tropicale, a diversi livelli gerarchici di organizzazione, dalle specie alle comunità. Nonostante a volte, esistano contrastanti ipotesi e difficoltà di individuazione di cause, modalità ed interrelazioni tra l’evoluzione biotica ed il clima, già in questo primo stadio di accelerazione del riscaldamento globale la riposta coerente di flora e fauna è chiaramente documentata dalle modificazioni della struttura ecologica in differenti comunità. Indagini superficiali dell’ambiente che ci circonda, o la lettura di sporadiche notizie saltuariamente riportate sui quotidiani, mettono in luce questi aspetti come un quadro di indizi che gradualmente va delineandosi. Frequente acqua alta a Venezia, fiumi in condizioni di progressiva siccità, espansione dei deserti, migratori che raggiungono in largo anticipo le proprie mete estive, dissesti idrogeologici, regressione dei ghiacciai alpini, specie migratorie che divengono stanziali, incremento di predatori e prede, ecc., sono soltanto alcuni dei sintomi di un cambiamento floro-faunistico riflesso da un mutamento climatico in atto…
L’Ue si sta occupando della perdita della biodiversità
di Ezio Casali
La Commissione UE ha aperto una consultazione on line (disponibile, solo in inglese e fino al 5 maggio p.v. all’indirizzo internet http://ec.europa.eu/yourvoice/ipm/forms/di spatch?form=Invasive) sulla perdita di biodiversità e che verrà utilizzata per redigere una comunicazione sull’argomento, ritenuto di fondamentale importanza in quanto l’invasione di specie alloctone (Invasive Alien Species - IAS in inglese) rappresenta una grave minaccia per la biodiversità. Molte specie faunistiche introdotte in Italia, come ad esempio la Coturnice orientale (originaria dell’Europa dell’Est) a scopo venatorio, il Coregone (Europa settentrionale) ed il Siluro (Europa centrale ed orientale) per la pesca sportiva, la Gambusia (America centrale) negli anni ’20 per il controllo delle larve di zanzara anofele (vettore della malaria), vengono, più o meno involontariamente, liberate nell’ecosistema. Le specie che si acclimatano possono causare, con la loro incontrollata proliferazione, alterazioni ambientali anche rilevanti, legate ad alterazioni della catena alimentare e dei
rapporti interspecifici dell’ecosistema nel quale vengono introdotte, nonché potenziali inquinamenti genetici delle specie a loro affini ed introduzione di nuovi agenti patogeni che possono scatenare devastanti epidemie e zoonosi. Esempi di sostituzione del corredo genetico autoctono con quello di specie estranee si sono avuti nel caso del cinghiale con soggetti importati dal centro Europa, con la Starna per introduzione di esemplari di diversa provenienza europea, con l’ibridazione delle tre sottospecie italiane di trota (fario indigena, marmorata dell’areale padano e macrostigma) con popolazioni atlantiche. Tutto questo può avere ripercussioni importanti anche di carattere economico su tutte quelle attività in qualche modo legate all’ambiente come l’agricoltura, il settore turistico e quello della gestione del territorio. Ma l’introduzione di specie alloctone non interessa solamente la fauna: anche la flora ha avuto, e sta avendo, i suoi eclatanti esempi di immissioni di specie esotiche come ad esempio quello di Ambrosia, famosa per la sua elevatissima attività allergenica.
C ultura&S pettacoli
Appuntamento al Ponchielli con «L’acciarino magico»
La fiaba si fa spettacolo e approda in teatro di Silvia Galli
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ercoledi 2 aprile al Ponchielli alle 10 e alle 14.30 il Teatro dell’Orsa europa teatri presenterà «L’acciarino magico», con Bernardino Bonzani testo Ilaria Gerbella e Bernardino Bonzani per la regia di Ilaria Gerbella. L’acciarino magico è una fiaba che narra il rito di passaggio dall’età dell’inconsapevolezza all’età adulta. Questa fiaba ha inizio quando un giovane soldato, di ritorno dalla guerra, incontra una vecchia strega seduta sotto un albero. La donna gli chiede di entrare nella cavità dell'albero per recuperare un vecchio acciarino a lei appartenuto un tempo, il giovane accetta. Qui inizia il suo viaggio, il soldato scenderà all’interno dell’albero, giù nelle viscere della terra. Qui dovrà oltrepassare tre porte che si apriranno su tre stanze, e in ogni
stanza scoprirà una cassa piena di monete e a guardia di ogni cassa un enorme cane. Il soldatino supererà le tre prove e tornerà in superficie portando con se molte monete d’oro e l’acciarino da consegnare alla vecchia strega, ma improvvisamente spaventato dalla megera deciderà di ucciderla. E’ da questo incontro che il giovane si troverà coinvolto in una serie di avventure che lo trasporteranno in un mondo fantastico con apparizioni di cani magici, l’incontro con una bella principessa segregata in un’alta torre e la continua perdita e riconquista del potere. Ma nel finale quando tutto sembra perduto giunge la ricompensa: la salvezza del giovane e di chi lo circonda attraverso la forza dell’amore… E per chi ha già visto lo spettacolo, la recensione è delle migliori perché così ha commentato: «Un eccellente debutto: è stato presentato al Teatro Europa, repliche affollate di bambini e adulti, una viva attenzione, risate e applausi,
una bella partecipazione a più livelli di comprensione e ascolto, “L’acciarino magico”, liberamente ispirato alla favola di Andersen. Molto bravo Bernardino Bonzani
Una scena dello spettacolo
nello scandire quasi coreograficamente lo spazio, l'azione, anche i movimenti, i gesti, spesso ritmati, un impegno faticoso ma di note-
vole efficacia: non c'è mai semplice narrazione, ogni passaggio caratterizzato da diverse posizioni in scena, giochi mimici, maschere, burattini, con ritorni attesi per ridere e far provare, gioiosamente, un po’ di paura! Dentro il gioco della fiaba un fresco raccontare attraversato anche da divertita ironia, percepita lietamente dalle diverse fasce di pubblico - c'è già l'aspetto rassicurante: tutti sanno, e si aspettano, che il soldato alla fine riuscirà a superare le tante, difficili prove e sposerà, sì, sposerà la principessa! Sono gli stessi spettatori più piccoli a intervenire più volte per stimolare il protagonista ad agire nell'uno o nell'altro modo, già chiara la conclusione».
I Fiati di Parma portano Strauss in città Continua la stagione concertistica del Ponchielli, lunedì 31 marzo alle 21 con I fiati di Parma. In programma in programma le Sonatine in fa maggiore «Aus der Werkstatt eines Invaliden» (1943) per 16 strumenti a fiato di Richard Strauss e Symphonie für Bläser op. post. in mi bemolle maggiore «Fröliche Werkstatt» (1945), sempre di Richard Strauss. E’ forse la sola orchestra da camera di fiati attiva in Italia, e riunisce alcuni dei migliori strumentisti del nostro Paese. L’ensemble, che da anni frequenta i più importanti festival europei, e che nel settembre 2007 è stato protagonista di alcuni prestigiosi appuntamenti del Festival MiTo, è chiamato ad inaugurare, il 13 gennaio 2008, la stagione dei Concerti del Quirinale, con una esibizione in diretta Rai. Per quell’occasione i Fiati di Parma hanno predisposto un programma interamente dedicato a Richard Strauss, quello stesso che viene proposto nell’ambito della stagione del
Ponchielli. Si tratta della Sonatine del 1943 e della Symphonie del ’45, entrambe per 16 strumenti a fiato, opere in cui il compositore tedesco raggiunge i limiti estremi del lirismo e del virtuosismo. L’ensemble è stato fondato nel 1990 su iniziativa dell’attuale direttore Claudio Paradiso ed è costituito dai migliori strumentisti che offre il panorama concertistico italiano. Componenti dell’Orchestra sono o sono state le prime parti delle più importanti Orchestre sinfoniche e da camera. I Fiati di Parma hanno tenuto concerti nelle più prestigiose sale concertistiche nazionali. Si tratta di un ensemble la cui caratteristica è di avere un organico variabile, ed impiegano all’occorrenza anche strumenti ad arco (violino, viola, violoncello, contrabbasso) e strumenti a percussione, arrivando a superare i venti esecutori. I Fiati di Parma hanno esplorato e promosso un repertorio apparentemente ristretto che, spaziando dal XVIII secolo ai nostri giorni, si
è rivelato ricchissimo ed è oggi tra i più completi in Europa. Questa ricerca ha consentito loro di scoprire ed eseguire per la prima volta in tempi moderni l’Adagio per violino e fiati del trapanese Antonio Scontrino (1850-1922), di eseguire ed incidere per la prima volta (per Studio A di Radio Vaticana) la Sinfonia per fiati del pistoiese Teodulo Mabellini (1817-1897) e la Sinfonia del suo allievo fiorentino Domenico Nocentini (18481924), di eseguire per la prima volta in Italia opere quali la Partita «Pour la chasse» di Frantisek Antonin Rösler (17461792) o la SerenadeSatz di Max Reger (1873-1916). Il repertorio dell’Orchestra annovera composizioni originali per fiati di oltre 100 compositori (tra cui Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Dvorak, Brahms, Strauss, Reger, Stravinsky) ed opere contemporanee, anche appositamente commissionate. Oltre alle opere della nuova generazione di compositori italiani.
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TEATRO PONCHIELLI
Javier De Frutos con tre coreografie Appuntamento venerdì alle 20.30 Identità, gender, erotismo sono i temi su cui il venezuelano Javier De Frutos focalizza il suo lavoro coreografico, attingendo a un lussureggiante immaginario latino americano e strizzando l’occhio all’iconografia pop. E sarà al Ponchielli il prossimo venerdì 21 alle 20,30 nell’ambito della stagione di danza. Tre sono le coreografie: Paseillo, Los Picadores, Nopalitos. Paseillo creato nel 2007 prevalentemente su musiche di Mozart, commissionato dal Sadler’s Wells Theatre, vede in scena sei danzatori che danzano il tema dell’eros nell’arte. Questo lavoro segue l’onda e replica il grande successo dell’opera di De Frutos, che anche in questa creazione si distingue per la grande teatralità. Los Picadores è commissionato dal Festival di Dan-
za Contemporanea della Biennale di Venezia. Il primo brano creato da Javier nel 2007 viene eseguito su «Le Nozze di Stravinsky». Questo iconico lavoro corale è stato re-immaginato come una lotta violenta e carnale tra l’uomo e la donna, per la cui messa in scena si è dovuti ricorrere all’aiuto del Maestro Terry King, direttore del combattimento. Nopalitos è una creazione del 2006 strutturata attorno alla musica e ad ogni cambio di canzone riappare una scena e danzatori diversi. La coreografia si sviluppa attraverso soli, duetti, trii per poi concludersi con un finale all’unisono. Mostra una grande carica di sensualità senza mai cadere nel sessuale. L’effetto d’insieme è quello di uno spettacolo visivo elettrizzante.
TEATRO DEL VIALE
«Il burbero Benefico» chiude la stagione Protagonista il 28 marzo Nando Gazzolo Il prossimo 28 marzo alle 21 Nando Gazzolo sarà protagonista al Teatro del Viale a Castelleone de «Il burbero Benefico» di Carlo Goldoni. La stagione del Teatro del Viale si chiude con un grande autore, Goldoni, del quale è ricordato in cartellone il 300° anniversario della nascita, e un grande interprete, Nando Gazzolo. Attore di teatro e cinema riesce a regalare al burbero goldoniano naturali comicità e contraddittorietà che nascono dalla doppia indole del personaggio. Un dialogo su due linee parallele basato su argomenti diversi che si incontrano e scontrano è l’origi-
ne del malinteso su cui si basa la commedia. Un equivoco linguistico, dunque, durante una partita a scacchi che viene sempre rimandata perché la storia si intromette e sovrappone. Come la partita vede di fronte due avversari così questi personaggi goldoniani sono sempre doppi. Il titolo è già doppio (burbero e benefico, parole in contrapposizione tra loro) è doppio il “nostro” Burbero che nasconde una duplice indole, una qualità negativa - burbero - e una positiva -benefico. Così tutta la comicità nasce proprio dalle sue qualità negative che muovono i malintesi della storia.
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Cultura
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Un corso per analizzare la televisione
SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori
«Il segreto della valle di Irdes» «Il segreto della valle di Irdes», di Emanuele Pastori, narra di Sion, Filly, Lois e Abel, quattro gemelli a cui viene affidato dal destino il compito di riportare la luce e la serenità nel regno dal quale, un giorno, accompagnati dal fedele Nanuk, partirono. Il romanzo propone la costante contrapposizione di elementi che si combattono: il bene contro il male, il caldo contro il freddo, il ghiaccio contro il fuoco. Presenta inoltre tutti gli elementi necessari per rendere la storia affascinante: il magico bracciale del bene e del male e gli scenici combattimenti fra draghi. Il dialogo ha un ruolo determinante nel contesto dell’opera, permette di entrare in stretto contatto con i personaggi, di conoscerli e di vederli agire quasi scenicamente nel contesto dei quadri sapientemente descritti dall’autore.
«Ai Confini della realtà. Per una analisi del mezzo televisivo» è il titolo del corso organizzato dal Comune di Canneto sull’Oglio. Il Corso, gratuito, è aperto ad un numero massimo di 40 partecipanti e si terrà presso la Sala Civica (p.za Gramsci) di Canneto sull'Oglio nei giorni di venerdì 28 marzo, 4 e 11 aprile, dalle 21 alle 23. Le lezioni saranno tenute dal Maestro Mario Lodi, pedagogista e scrittore fondatore della Casa delle Arti e del Gioco di Drizzona - affiancato dal giornalista Carlo Ridolfi - formatore ed esperto di cinema e multimedialità. Il Corso si inserisce in un più ampio progetto: in questi mesi, infatti, alcune classi dell’Istituto Comprensivo di Canneto sull'Oglio hanno partecipato o parteciperanno a specifici laboratori organizzati presso la Casa delle arti e del gioco di Drizzona sulla lettura creativa e sul mezzo televisivo. La necessità di parlare del rapporto tra Tv e bambini è stata prospettata da alcuni genitori sensibili al problema. L’argomento è costantemente discusso da psicologi e psicoterapeuti su giornali, riviste e TV, ma per Genitori ed Educatori può risultare importante fare un’esperienza “sul campo”. Per partecipare è possibile iscriversi presso l’Ufficio servizi scolastici del Comune di Canneto sull'Oglio.
«Personale itinerante», mostra di Sottocornola naugurazione domenica 30 marzo, alle 15, della mostra «Personale itinerante», dell’artista Giorgio Sottocornola. Si tratta di una mostra itinerante che racconta con installazioni, suoni ed immagini, un percorso “ad altezza carrozzina”. Infatti, davanti ad ogni opera e installazione esposta sarà posizionata una sedia per consentire al visitatore “normodotato” di sedersi e guardare l’opera con l’occhio di chi lo deve fare seduto sulla propria carrozzina. Altre sezioni saranno dedicate a proiezioni e animazioni che, pur in allestimenti diversi a seconda dei luoghi in cui sarà presentata la personale, (biblioteca, caffé letterario, ristorante o sala multimediale), avranno il compito di coinvolgere attivamente il visitatore. L’obiettivo della mostra sarà di presentare una “natura povera”: arbusti,campi abbandonati, fiori appassiti, che il nostro quotidiano ci ha disabituato a vedere. L’allestimento improntato a soluzioni visive inusuali, in particolare “l’abbassamento” della li-
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nea visiva delle opere, arricchisce la mostra di un preciso contenuto sociale, invitando il visitatore a adottare la prospettiva di una persona con disabilità. Giorgio Sottocornola nasce il 10 agosto 1976. Esegue i primi lavori all’età di 16 anni, quando abbozza e dipinge pannelli di grandi dimensioni per una piccola sfilata di moda, cartelloni per feste e compleanni. Frequenta corsi serali di disegno, acquarello e pastello e un corso sulla fotografia in bianco e nero. Nel ’96 un incidente gli causa una paraparalisi agli arti inferiori e rimane fermo per oltre 4 anni. Nel 2000 inizia a partecipare a mostre collettive. Da autodidatta ed in modo indipendente si aggiorna ed impara ad utilizzare i vari tipi di carta e riconoscere ed anticipare la reazione del colore secondo la tipologia e il peso della stessa. Acquarelli, chine, inchiostri e gessi diventano la sua passione, l’acqua il vettore, spatole, pennelli ed il palmo della mano il metodo di stesura, carte pesanti e carte semplici, carte invecchiate e pretrattate con solventi e luci il supporto ideale.
LO SPAZIO DELL’ARTE
Sprint finale: ultimo week end per visitare i dinosauri
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ora di salutare i «Dinosauri», che si preparano a lasciare Cremona, per far ritorno a Londra, dopo un successo che è
andato oltre ogni previsione. La mostra, allestita da Apic e Natural History Museum, infatti, resterà in città ancora solo nel week end pasquale, fino al 25 marzo. «Proprio per questo e per le concomitanti festività pasquali» spiega il
responsabile dell’evento Franco Feroldi «mi aspetto una vera “invasione” di turisti, nel week end». Ormai gli stessi organizzatori non si lanciano più in pronostici. Ogni record è stato infranto, superato in larghissima misura. Attual-
mente i visitatori sono arrivati intorno ai centosettantamila. E in questi giorni saranno in vendita, nello spazio dedicato alle tipicità locali, per i piccoli amanti della preistoria, uova di cioccolato (al latte e fondente)
Una tela donata alla Guardia di finanza Nei giorni scorsi, presso la Sezione Anfi (Associazione nazionale finanzieri d’Italia) di Cremona, si è svolta una semplice ma significativa cerimonia per la consegna di una tela ad olio, (di cm 70X140) e raffigurante San Matteo, Patrono della Guardia di Finanza. La tela è stata omaggiata dal noto pittore cremonese Luciano Pedroni, socio simpatizzante da molti anni della citata Sezione di finanzieri in quiescenza.
A tale evento, oltre alla presenza dell’artista, hanno preso parte anche i membri del consiglio direttivo di tale associazione, diversi soci, nonché il tenente colonnello Mauro Santonastaso, comandante provinciale della Guardia di Finanza, il quale ha rivolto sentiti ringraziamenti a Pedroni, sottolineando la sua arte pittorica e soprattutto il suo attaccamento al Corpo della Guardia di Finanza.
La tela donata all’associazione
che, al loro interno, custodiscono un dinosauro di peluche. «Una classifica di LiveScience, pubblicata dal Corriere della Sera» commenta il presidente Giuseppe Torchio «elenca le dieci creature più affascinanti che fanno parte della cultura popolare. In quarta posizione si issa saldamente Loch Ness, il similsauro che dal maggio del 1933 attira turisti da tutto il mondo sulle rive del lago scozzese e nelle località vicine. E, per la stessa alchimia, anche se qui la leggenda lascia spazio a studi documentati, l'interesse del pubblico per i più famosi degli animali preistorici è stato davvero straordinario». «Siamo pronti allo sprint finale» afferma Feroldi. «Anche domenica e lunedì la mostra osserverà i normali orari di apertura». La
“squadra” dell’Apic, per l’occasione, scende in campo a pieni ranghi ed è pronta, se sarà necessario, a procrastinare la chiusura così che nessuno debba lasciare la città senza aver visto i giganti estinti da sessanticinque milioni di anni. «Il successo di questa edizione» conclude Torchio, «di gran lunga superiore a quello del 2001, non può che spingerci a rafforzare la collaborazione con il museo londinese, così da progettare, insieme, altri nuovi eventi capaci di emozionare i visitatori ma anche in grado di affrontare grandi temi scientifici. Mi piace, sin d’ora, pensare ad una terza edizione dei dinosauri. Per questa, considerando le richieste e le prenotazioni già pervenute al Natural Museum, bisognerà tuttavia aspettare almeno altri cinque anni».
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Zibaldone
A cura del Circolo culturale "Arcangelo Ghisleri"
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Soluzioni dall’alto (Operazione “Mankind survival”)
CHE COSA E’ MAI LA POESIA?
IIª puntata LA RIUNIONE SEGRETA Paul Verlaine di Calliope & Urania l 25 marzo di quello stesso anno, in una luminosa giornata di primavera, il Costa Princess, transatlantico da crociera a propulsione nucleare, gettava l’ancora al largo di Madera nell’Atlantico. La nave era stata “requisita” per una sessione straordinaria della NAPARTO ( North Atlantic –Pacific- Russian Treaty Organization), che aveva sostituito, già dal 2020, l’ormai asfittica NATO ed aveva finalmente riunito gli Europei e gli USA con i loro sodali Russi, Giapponesi, Australiani e Neozelandesi, contro i giganti asiatici (Cina ed India, soprattutto, con tutti i loro satelliti). La riunione era stata promossa dal Presidente in carica della Commissione Europea, nonché rappresentante dell’Europa in seno alla NAPARTO, l’austriaco Karl Von Trips, il quale aveva invitato all’appuntamento le alte gerarchie militari e i più famosi microbiologi del mondo, senza rivelare il tema all’ordine del giorno della sessione. Nel salone delle conferenze della nave, mentre nella rada di Madera erano schierate diverse unità della U.S. Navy, l’attesa era spasmodica. Il Presidente Von Trips si avvicinò al podio dell’oratore, mantenendo la sua postura rigida e un po’ legnosa di discendente di una blasonata famiglia asburgica, e cominciò a parlare, scandendo bene le parole e rivolgendosi innanzitutto ai ministri della difesa e della salute dei paesi dell’Alleanza. -Signori ministri e colleghi, se ho chiesto la convocazione straordinaria di una ses-
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sione della NAPARTO, è per annunciarvi una proposta scaturita dai vertici militari dell’Organizzazione , una proposta che a qualcuno di voi potrebbe ricordare la cosiddetta “soluzione finale “ di infausta memoria.- A quella evocazione i presenti si guardarono tra loro smarriti. – State pur sicuri- riprese Von Trips, accortosi dello sconcerto diffuso in sala- non è mia intenzione, essendo io austriaco e, quindi, connazionale di Hitler, proporvi una riedizione della “Endlosung”; ma c’è qualcosa che noi dobbiamo fare contro la fame nel mondo e per la salvezza del genere umano.- I ministri lo scrutarono con aria interrogativa. – Sapete, continuò Von Trips, che le abbiamo provate tutte da decenni a questa parte: gli aiuti umanitari, il credito assistito ma non c’è stato nulla da fare, perché il pianeta sta morendo. E perché? Non solo perché siamo in troppi ma perché lo sviluppo tumultuoso ed incontrollabile delle grandi economie asiatiche, Cina e India in testa, provoca fortissime tensioni sui mercati delle materie prime; perché quelle economie ne hanno un disperato bisogno e non intendono rinunciare al carbone e al petrolio. Ciò provoca un impoverimento e un inquinamento della terra tali che avremo bisogno di una terra di riserva. Se questa situazione si aggrava per altri dieci anni, gli esperti assicurano che ci sarà una catastrofe climatica globale irreversibile; sottolineo ir-re-ver-si-bile. Per porre un freno allo sviluppo industriale, allo smodato sfruttamento delle risorse ambientali da parte di quei paesi, l’unico sistema è quel-
lo di ridurne drasticamente la popolazione.Un silenzio di tomba scese tra i presenti, silenzio che Von Trips ruppe con piccoli e secchi colpi di tosse; poi si schia-
rì al gola e ripeté:- Ho parlato di una drastica riduzione della popolazione. Qualcuno desidera chiarimenti in merito? (Segue al prossimo numero)
L’ARTE COME LINGUAGGIO - 3
La ricerca visiva del senso delle cose Uno dei primi segreti per approfondire lo spirito di osservazione è quello di esaminare la natura nei suoi vari aspetti. Cercare di capire la struttura di un albero, guardare come questo si sviluppa in altezza ed in larghezza, capire le tonalità del colore secondo la luce del giorno e la stagione, osservare l'ambiente circostante, determinare la linea dell'orizzonte, che divide il cielo dalla terra; ed ancora osservare le forme delle foglie e dei fiori, soffermarsi sui particolari. Possiamo, poi, cercare di riportare su di un foglio ciò che siamo riusciti a vedere con gli occhi ed a recepire a livello emozionale. Ogni ragazzo darà una visione diversa. A questo punto ritengo diventi importante mostrargli come, nel vasto campo della Storia dell'Arte, gli artisti abbiano interpretato gli alberi e la natura. In tal modo credo possa considerarsi raggiunto l'obbiettivo di fare esprimere il giovane e di metterlo in contatto con l'Arte. Se vogliamo poi addentrarci nell'osserva-
zione della figura umana, si apre un mondo infinito. Mi piace, a tal proposito, citare una famosa frase dello scultore francese August Rodin "Il corpo umano è un tempio", definizione che ben sottolinea la somma della fisicità esteriore e dell'anima interiore quali peculiarità tipiche di ciascuno di noi. Eppure non esiste una persona uguale ad un'altra e davvero questo tema può diventare fonte inesauribile di ispirazione per un artista che voglia rappresentare il genere umano. Il giovane può cominciare il suo lavoro di apprendimento copiando opere di famosi autori; è a questo punto che l'educatore può avviare un discorso molto interessante sulla percezione visiva e sulle diverse funzioni dell'emisfero destro e dell'emisfero sinistro del nostro cervello, argomento complesso ed estremamente affascinante che non può certo esaurirsi in poche frasi e che mi riservo di trattare più estesamente in un'altra occasione. Rosalba Fogliazza
storia, inaugura una rubrica fissa dedicata ai grandi cremonesi che hanno segnato la Storia italiana nei vari campi del Sapere e della Cultura.
Sofonisba Anguissola Sofonisba Anguissola fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea, non famosa come altre pittrici salite in seguito alla ribalta dell'arte come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera o Angelika Kauffman, Sofonisba rappresentò la pittura italiana rinascimentale al femminile. Cresciuta nella scuola del pittore lombardo Bernardino Campi, che non faceva parte della nota famiglia di pittori cremonesi dal più celebre Vincenzo, Giulio Campi e Antonio anche se lo stile di Bernardino si rifaceva agli esponenti di spicco della pittura dell'Italia del nord tra il '500 e il '600, la giovane Sofonisba applicò l'arte di Bernardino Campi rivolgendosi in maniera particolare alla ritrattistica. Sofonisba Anguissola partecipò come figura di spicco alla vita artistica delle corti italiane data anche la sua competenza letteraria e musicale, ebbe una fitta corrispondenza con i più famosi artisti del suo tempo.
ARTE POETICA Musica, prima d’ogni cosa, E perciò preferisci il Dispari Nell’aria più vago e solubile, Con niente in sé che pesi o posi. Anche bisogna che tu scelga Le parole con qualche svista: Squisita è la canzone grigia Che Indeciso a preciso allaccia. Sono occhi belli dietro veli, Luce che trema a mezzogiorno, Nel tiepido cielo autunnale Nodo azzurro di stelle chiare! Sfumatura, non il Colore, Nient’altro che la Sfumatura! Oh! È lei sola che fidanza Il sogno al sogno e il flauto al corno! Scampa dalla Punta assassina, Dal Riso impuro e dal crudele Spirito, pianto dell’Azzurro, Dall’aglio di bassa cucina! Tu, torci il collo all’eloquenza! Dovresti poi, d’un passo energico, tenere un po’a freno la Rima, Dove arriverà, se non badi? Chi dirà i torti della Rima? Chi, bimbo sordo o negro folle, ‘Sto gioiello da un soldo ha fatto, Vuoto e falso sotto la lima? Musica dunque, ancora e sempre! Sia il verso la cosa volata Che fugge da un’anima in viaggio In altri cieli ad altri amori. Sia il verso la buona ventura Sparsa al vento fresco, il mattino, Che profuma di menta e timo… Tutto il resto è letteratura.
ORGOGLIO DELLE RADICI “il PICCOLO zibaldone” con l’obiettivo di recuperare negli abitanti di queste terre l’ orgoglio delle proprie radici, senza scomodare ampolle e letture un po’ personalizzate della
Il secondo appuntamento della nostra indagine, relativa alla poesia che riflette su se stessa, riguarda un grandissimo esponente della poesia francese del secondo Ottocento, Paul Verlaine che, con Rimbaud e Mallarmé, costituisce la terna dei cosiddetti “poeti maledetti”, i padri, insieme al loro “fratello maggiore” Baudelaire, del movimento letterario del Decadentismo. Verlaine, nato nel 1844 da una famiglia della piccola borghesia di Metz, esordì con i Poemi saturnini (1866) ed era già noto, e sposato, quando conobbe nel 1871 il giovanissimo Rimbaud, con cui intrecciò una relazione. La cosa dette scandalo e determinò la crisi del suo matrimonio ma ben presto il rapporto con Rimbaud si deteriorò fino a che Verlaine sparò all’amico, ferendolo. Imprigionato e rilasciato, pubblicò Romanze senza parole (1874) e si avvicinò alla fede come testimoniano le poesie di Saggezza(1881). Pur essendo famoso e pur avendo pubblicato diversi altri volumi di liriche e prose autobiografiche, il poeta divenne dipendente dall’alcool morendo in povertà nel 1896. Nonostante le intemperanze della sua vita, Verlaine è un finissimo letterato, molto attento ai temi della struttura poetica, come si comprende dal testo che si propone:
Nel 1559 Sofonisba approdò alla corte di Filippo II di Spagna, come dama di corte della regina, Elisabetta di Valois. Fu la ritrattista della famiglia reale fino alla morte, nel 1568, della sua protettrice Nel 1573 sposò il nobile siciliano Fabrizio Moncada e si trasferì in Sicilia nel palazzo dei Mocada a Palermo. Con la morte del marito, avvenuta nel 1578 in mare durante una vista alla corte spagnola, Sofonisba lasciò la Sicilia per raggiungere la Liguria. Fermatasi provvisoriamente a Livorno, la pittrice lombarda, conobbe e sposò, in seconde nozze, il nobile genovese Orazio Lomellini a Pisa nel 1579. Tornata nel 1615 con il nuovo marito a Palermo, dove egli aveva numerosi interessi, Sofonisba continuò a dipingere nonostante un forte calo della vista, ma alla lunga questo problema le impedì di continuare a esercitare la sua arte, non prima di raggiungere una grandissima fama, tanto che il celebre Antoon van Dyck, succedutole come ritrattista ufficiale della
corte spagnola, confessò tutta la sua ammirazione per l'arte di Sofonisba Anguissola, che incontrò personalmente verso la fine della vita della pittrice, nel 1624 a Palermo presso la corte del viceré di Sicilia Emanuele Filiberto di Savoia. Sofonisba Anguissola morì l'anno dopo, il 16 novembre 1625, e fu sepolta nella chiesa palermitana di San Giorgio, chiesa appartenente alla Nazione Genovese di Palermo.
La composizione di Verlaine si pone sulla scia delle dichiarazioni di poetica normativa che,dal latino Orazio, arrivano fino al Romanticismo, attraverso i razionalisti francesi del Seicento come Boileau, per rovesciarne le premesse e porre in primo piano la libertà della poesia. Ciò che conta è la Musica (si noti la maiuscola), che, per i Decadenti, è l’essenza della scrittura poetica, una musica che non sia scandita secondo cadenze precise ma che contempli l’imprecisione, la sfumatura, la mescolanza tra definito ed indefinito, la sfasatura del verso imparisillabo (Dispari), come a dire, l’endecasillabo italiano. La definizione teorica, nei versi di Verlaine, si incarna direttamente nell’immagine analogica corrispondente: la sfumatura saranno “occhi dietro veli”, la “luce che trema” nel giorno, un “nodo…di stelle” in cielo, tutte immagini che coniugano l’”indeciso” al “preciso”. Per Verlaine, il poeta deve evitare l’ironia e il sentimentalismo di bassa lega e tenere a bada le nemiche della poesia, e cioè l’eloquenza, di cui avevano abusato i poeti civili del primo Ottocento e i classicisti ma soprattutto la rima che, con la sua meccanica ripetitività, snatura il mistero della poesia e la svilisce. Tale notazione è molto significativa poiché, attraverso gli esperimenti e le innovazioni dei Decadenti, ci si libera dagli schemi strofici precostituiti e la poesia si avvia sulla strada del verso libero che segnerà la produzione del Novecento (si pensi solo ad Ungaretti). Il verso, e la sua essenza musicale, rappresentano, quindi, la traccia di una realtà sovraterrena (“..la cosa volata/ Che fugge da un’anima in viaggio…”), di un nuovo inizio del mondo (“…la buona ventura/… il mattino,/Che profuma di menta e di timo..”). Così, il testo si chiude con la sconfessione di tutte le regole che si sono accumulate nel corso dei secoli e che, rispetto alla vera natura della poesia, sono solo forme vuote: appunto “Tutto il resto è letteratura”. Vincenzo Montuori
S port&S port
Elzeviri,editoriali e articoli sportivi Meglio se sono scritti bene, se no pazienza
A
rticoli, intermezzi, elzeviri, editoriali ( i pezzi in prima pagina di solito riservati al direttore, N.d.R.): o sono scritti bene o sono scritti male. Come, anche i direttori possono scrivere male? Sissignori, anche loro possono scrivere male, o copiare: cambiano soggetto ma non i complementi, sicché chi legge non trova il verbo in linea retta con il resto. Un casino. Questa semplicissima osservazione vale anche per chi scrive di sport, né a salvare chi scrive male serve la sua passione per le squadre o i giocatori del cuore. La regola base della cronaca sportiva sta nei fatti accaduti, non nelle interpretazioni. Veniamo alla scorsa settimana: abbiamo trascurato sport nazionali, forse distratti dall’incontro della Cremonese col Sassuolo, incontro importante per le nostre speranze finali. (Vedi Grignani qui a lato). A Bormio di Valtellina si è conclusa la stagione dello sci, oltre alla nostra campionessa delle slalom femminile “il carabiniere” Moelegg si è portato via il suo bel titolone, anche se sono lontani gli anni della valanga azzurra. L’Italia sugli sci esibisce due coppe come l’Austria e una in più della Svizzera: parliamo di gente che all’inizio diceva di stracciare gli italiani: nello sport non si straccia mai nessuno a parole, ma con i fatti. Olimpico Roma. Quando abbiamo spento il Tv per far riposare gli occhi, gli ostioni del rugby perdevano di qualche cosa contro gli scozzesi e noi eravamo rassegnati ma non delusi: avevamo giocato bene. Tornati a riaccendere il cubo la bella novità e il cucchiaio di legno degli ultimi senza punti a menare la polenta. Bel colpo. Loro giocano rugby da un secolo noi da dieci anni, tanto per dire, e tanto per far piangere di gioia
un allenatore di nome Mallet e di 100 e passa chili di peso. Campi di calcio. Sabato la Roma torna da Napoli con tre punti in più in classifica, e tre in meno di distacco dall’Inter di Mancini e dei molti che sulle spalle hanno la maglia nerazzurra. C’è ancora in aria l’eco della via Gluck del centenario, i più deboli di cuore ricorrono alla valeriana o a cinque cucchiaini di zucchero nel caffè che tengon su la pressione. Radio e TV gialle e rosse berciano di agganci, e bisteccone Galeazzi laziale, ( buon amico, ma vive a Roma…) preferisce glissare sul Palermo che «…ha pareggiato con Supplisio». Oltre che scriver male ci si può inciampare anche con le parole. Domenica l’Inter ritorna a più sei senza neanche troppi sforzi e con un capolavoro di Viera, di nuovo in pista amichevole con il suo allenatore. Totti della Roma dichiara che preferisce concentrarsi sulla Champions: secondo noi gli si potrebbe aprire una carriera politica. Juventus e Fiorentina reagiscono bene alle ultime vicissitudini e seguono alla solita distanza le due di testa. All’appello dei molti tifosi milanisti di Cremona manca solo lui, quel Diavolaccio. Vedremo dopo le elezioni se il Berlusca avrà tempo e voglia di riprendere in mano la situazione. Comunque ci vorrà del tempo, con i nostri auguri sinceri. Ma de bon. Melbourne. Nel nostro cuore batte Maranello e, per fare un paragone assurdo, tra Ferrari e McLaren corre la stessa differenza che c’è tra uno Champagne Rothscild Millesimato del ‘42 e una quadrotta di cartone di qualche cantina riunita. Ma onore al merito tanto per non infrangere la regola della verità. Sarà la centralina ideata da quelli della Mercedes, sarà quel che può capitare in tutti gli eventi di sport, sarà un ritardo tecnico, sarà quel che sarà, sta di fatto che le due rosse in
di Max Frugi
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il calcio
Eugenio Grignani
Cremonese a Sassuolo 2 a 1 Chicchi di mais sulle piastrelle
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o triunphe: sono contento. Occhiali scuri e berretto sulla crapa, assisto alla partita defilato tra i nostri fiduciosi Cognomi. In questo caso “cognome” al singosostenitori, dove mi ha accompagnato Paolo, meravigliato perché non avevo lare, è una scorciatoia per giungere al dunque. Per scelto la tribuna stampa. Deve tornare al es. Bianchi. Il più noto è quello della bicicletta e suo lavoro e ci scambiamo generosi e cordiali della Fiat ‘500 di Desio trasformato in Bianchina. Al saluti. A occhi protetti ma aperti assisto con contrario della bicicletta, oggi mitica -prima Bartali qualche agitazione alle prime scaramucce che e poi Coppi e le loro vittorie in Italia, Francia, non sono proprio scambi di cortesia: d’altra Spagna ecc.- la fabbrica di Desio finita nelle maldeparte i ventidue in pista sanno benissimo che la posta in palio è importante sia a livello psicostre zampe torinesi non ha avuto successo. Ma il logico sia a livello pratico, che forse conta di cognome Bianchi compare anche in Milano Nordpiù. E anche senza forse. Est e in Sud-Ovest. Nel capoluogo di Regione Come sempre tra i ventidue ci metto i portieri, questo cognome viene battuto dalle famiglie Rossi. e per fortuna le chiavi della nostra porta sono In città circa 4.000 ma aggingendo Est e Ovest nelle mani di Sirigu. L’arbitro di Salerno interpresuperano le 5.000 famiglie. Insomma Rossi batte ta con puntiglio il detto caro ai partenopei “accà nisciuno è fesso”, estrae dal taschino tre o quatBianchi 2 a 0. Qui entro in tilt. tro gialli, i giovanotti mugugnano ma si danno Sulla navicella che conosciamo si evidenzia un una regolata e solo verso la fine dell’incontro certo Rossi, di più non so e corro il rischio. Cosa dovrà ricorrere al rosso: esce uno dei nostri che abbia visto nell’arbitraggio di Baratta a Sassuolo non nomino per generosità, abbiamo vinto. per affibiargli un 4 la sa dòma lù. Gli altri che danno Comincia a salire sul ramo più alto del pino i voti l’hanno infilato tra il 6 e il 7, io a titolo di rimVitofrancesco da Foggia che riceve e ricambia nel giro di qualche minuto qualche passaggio borso gli do 8. E già che ci sono ricordo che Gianni prezioso. Verso il quarto d’ora il “ragazzino” Brera non ha mai parlato di una dea “Eupalla” ma viaggia sulla destra con palla al piede, non trova di un dio “Eupalla”. Per lui e per tutti noi, che siam compagni smarcati e decide per il tiro che piccoli, il pallone è un oggetto neutro, non ha femdiventato gol manda in confusione quelli delle Egri minile. righe verdi. Azzardo a sostenere che è la svolta della partita. Poco dopo Temelin gli allunga di nuovo la bala che passa di un soffio dalla porta di Pomini, povero figlio. Poi è il Vito… di Foggia a servire Temelin che evidentemente vuole nuovi impulsi al suo record di categoria: ma la palla ad effetto si perde a lato. Io cerco di non perdermi una riflessione. Emiliano Mondonico deve aver ben preparato questi scambi e da quell’intelligente ( e astuto ) allenatore che è, si è ben guardato dall’evidenziare a noi pirlotti - in senso buono ma pirlotti - il marchingegno dei suoi successi. E aggiungo il mio appoggio alla sua tecnica di comunicatore che sa come parlare ma sa anche cosa non dire prima del tempo. Concludo questa breve nota di Al 13° del primo tempo Ferdinando Vitofrancesco da Foggia realizza il gol di apertura. filosofia in pillole: nella sua testa probaIn tribuna Giovanni Arvedi, M. Calcinoni V.P.,Giacomo Randazzo D.G., Erminio Favalli D.S., bile ci siano altri schemi che noi saprela signora Cristina Coppola A.S. ed altri si emozionano e hanno ragione. mo più avanti e solo a risultati raggiun(Foto Gaimarri) ti. Nella seconda metà della gara il Abbiamo chiuso le pagine Australia sono scoppiate e Sassuolo sembra riprendere piglio, ma è ancora di sport in anticipo sulla data: Raikonnen, pur sublime nella la Cremonese a minacciare da vicino in un paio la Roma subisce il derby e sua rincorsa, ha dovuto di occasioni la porta avversa. L’uomo di Salerno Totti non si succhia il pollice. arrendersi e presentare le concede un vantaggio (regolamento alla mano) La beneamata Inter raccoglie armi ad Hamilton. Zauli che ha benedetto tutta la partita dall’alto uno striminzito pareggio a Dice Montezemolo che del suo esperto pulpito comanda l’aspersorio Genova ma va a +7. La Juve risolveranno tutto in settibullonato e il piccolo grande - furetto di Foggia pareggia ad Empoli e resta mana per la “gita” in Malesia, realizza la seconda rete, quella della definitiva dov’è, il Milan perde addiritma tra il dire e il fare questa vittoria. E adesso calma e gesso, nei nostri tura a Santo Siro con la volta non c’è di mezzo il mare approcci al computer tentiamo di dimenticare la Samp. Che il Milan sia da ma l’oceano Indiano: non è seconda lettera dell’alfabeto. rifondare lo abbiamo già come scavalcare il Cappitto mi hai? scritto, avanti c’è posto. Morbasco.
INTERMEZZO
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Sport
Venerdì 21 Marzo 2008
Vanoli sul parquet della capolista Dopo un periodo difficile la squadra di Soresina cerca concentrata le rivincite di Cesare Castellani
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roprio nel momento in cui, purtroppo «Il Piccolo» sta andando in macchina, inizia la partita dell’anno per la Vanoli che sul parquet del palazzo dello Sport di Ferrara tenta l’impresa, finora a nessuno riuscita in campionato (solo Jesi vi è riuscita, ma nell’ultima gara di Final Four), di superare la Carife davanti al suo pubblico e di rimescolare le carte di un campionato che, sino a domenica scorsa pareva deciso a favore della squaMauro Morri è al top della condizione dra estense, ma il cui esito finale potrebbe ancora squadra più regolare del tuirlo immediatamente tesessere ribaltato. campionato che ha saputo serando quanto di meglio La Carife, in campionagestire anche nei momenti c’era sul mercato, il conto, è imbattuta in caso da difficili, come quello attuagolese Mutombo, un quasi un anno dai playoff le in cui ha perso il finlanesterno dal canestro facile dello scorso campionato, dese Nnamaka, ma ha facile. quando a fare il colpaccio avuto la prontezza di sostiLa Vanoli è in campo fu la Scavolini allora guidata dallo stesso play che fa oggi ad affrontarla, Mauro Morri che vi arriva oggi al top della condizione e che a dispetto della scarsa considerazione di cui gode da parte anche di alcuni tifosissimi biancoblu, ha invece magistralmente guidato i suoi alla conquista di Reggio Emilia, domenica scorsa, in una partita difficilissima e che ha dimostrato come la Vanoli di oggi sia in grado di vedersela con chiunque ad armi pari. La Carife viaggia con un vantaggio di sei punti sulla Vanoli, Reynolds della Vanoli in palleggio è sicuramente la
Classifica Serie A/2 Basket Club Ferrara Banco Sardegna SS Trenkwalder Reggiana Vanoli Soresina Pepsi Caserta Carmatic Pistoia Fastweb Casale M. Fileni Jesi Edimes Pavia Coopsette Rimini Basket Livorno Veroli Basket Aget Imola Fabriano Basket Montecatini Terme Basket Novara
36 32 30 30 30 26 26 24 20 20 18 18 16 16 12 8
con tutti suoi uomini effettivamente in buona salute, soprattutto con un Corey Albano che sta ritrovando la verve dello scorso anno e che può essere l’arma in più nel finale di campionato, ma anche dall’altra parte l’infermeria è vuota. Sarà quindi una grande gara. Ora che sembra finito il periodo nero causato soprattutto da una lunga serie di infortuni, non gravi, a parte quello occorso ad Albano ma fastidiosi (Lollis, Reynolds, Ryan, Morri, Valenti) la squadra di Patron Triboldi è tornata competitiva e può guardare alle prossime partite e soprattutto a quella odierna con grande serenità. In fin dei conti oggi che ha qualcosa da perdere è solo Ferrara.
BASKET B2
Nuovi schemi e test validi perunbuonallenamento Al palo, il campionato di serie B per la sosta pasquale (si rientra sabato prossimo 29 marzo), la Juvi Rossini’s ha approfittato della sosta per rinserrare le file e ritrovare i suoi uomini al massimo della condizione in vista del finale di campionato e, soprattutto dei play off. L’occasione per tenere alta la concentrazione e favorire l’inserimento nel complesso di Degli Agosti è venuto da due tornei. Il primo organizzato direttamente al palasomenzi nei giorni scorsi e il secondo in programma a Terno d’Isola. «Un canestro per Valeria» allestito al palasomenzi è stata
l’occasione per misurarsi con due squadre di categoria superiore (B1) come Lumezzane e Fidenza. A Terno organizza invece la Scame Bergamo e oltre alla squadra di casa partecipano Juvi Rossini’s, Ferraboli Salò e Iseo Serrature Pisogne, tutte formazioni di C1, con la formazione grigiorossa che parte quindi coi favori del pronostico. Un test comunque valido, dato che permette di operare un buon allenamento a livello agonistico in cui coach Adami potrà permettersi di provare i nuovi schemi che prevedono l’inserimento di «Eda» Degli Agosti
Rath della Juvi Rossini’s va via ad un avversario
PALLAVOLO
La Magick Pack sbaraglia le avversarie Poche le emozioni e scarsa la cronaca nella partita che ha visto la Magic Pack, nel turno infrasettimanale di mercoledì, ospitare al Palasomenzi la Stamplast sbaragliata dalle raffiche che hanno sparato ad ogni set sul suo campo Bacchi, Fanzini e Garcia Marquez che si sono equamente divise il compito di bombardare la difesa brindisina annichilità dalla potenza di fuoco delle ragazze di casa.
Miccoli ha accumulato nelle ultime sei partite, ma tutte hanno giocato a livelli eccellenti, tanto che neppure si è fatta sentire l'assenza di una pedina che stava diventamdo importante nel gioco della quadra, come Vasileva, convocata per qualche settimana dalla squadra nazionale bulgara. Partita maschia e senza fronzoli che ha anche dimostrato come la squadra sia pronta ad affrontare
Garcia Marquez sfonda il muro delle avversarie
Le ospiti son riuscite a tenere il ritmo della padrone di casa solo per qualche minuto all'inizio di ciascun set, poi, quando la Magic Pack decideva di far sul serio e di dare un'accelerata al proprio gioco, la squadra avversaria è letteralmente naufragata sotto i colpi delle schiacciatrici cremonesi che hanno concesso pochissimo e che, nella seconda parte di ciascuno dei tre set, hanno fatto ciò che hanno voluto, ottimamente supportate dalle compagne di squadra che non hanno accusato un sol colpo a vuoto e che, quando sono state chiamate ad interevenire sotto rete, come è spesso capitato a Stufi e Rondon, lo hanno fatto con perizia e soprattutto con grande determinazione. Garcia Marquez è tornata prepotentemente ai livelli ai quali l'avevamo vista giocare nei primi giorni della sua permanenza in Italia, Fanzini è cresciuta enormemente nelle ultime settimane e certamente le si deve una buona parte dei punti che la squadra di
l'impegno forse più importante di questo scorcio di regular season, la gara con la Zoppas in programma sabato sera a Conegliano, gara che potrebbe essere decisiva sua per la promozione diretta delle venete, sia per l'ingresso nei playoff della squadra cremonese. Partita che, alla luce dei risultati dell'ultima giornata, potrebbe essere meno proibitiva di quanto dica la classifica, considerando la netta sconfitta cui la Zoppas è andata incontro sul campo di Piacenza dove invece solo dieci giorni fa, la formazione di Miccoli aveva vinto. I sei risultati utili, o meglio le sei vittorie consecutive potrebbero aver messo le ali alla squadra gialloblu. Chissà che la lunga serie continui e che si possa nel contempo vendicare la sconfitta subita in casa nel girone di andata, un 1-3 che ancora brucia perché fu proprio la partita che lanciò la Zoppas verso le prime posizioni di classifica relegando la Magic Pack in quelle di rincalzo.
Sport
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PUGILATO: Risultati positivi per tutti, una sola sconfitta
PALLANUOTO: Ripresa del campionato
Abc: Dernini e Avosani vincenti e spettacolari
Brutta performance della Bissolati a Genova
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alestra gremita a Cicognara per la prima riunione dell'anno allestita dall'Abc, che ha presentato cinque atleti sul ring allestito nella palestra d'allenamento ottenendo due vittorie, due pareggi ed una sconfitta. Sono usciti vincenti Dernini e Avosani che avevano di fronte due avversari del massimo impegno. Massimo Avosani ha dato spettacolo con la sua guardia aperta e invitante contro il russo della Salus et Virtus di Piacenza Martin Velkov, che non ha lesinato ogni sforzo pur di controbattere le folate improvvise del cremonese, il quale lo ha spesso contrato con precisi colpi d'incontro che hanno sollevato l'entusiasmo nei suoi numerosi tifosi presenti. Soprattutto nel terzo round Avosani, che indossava la maglietta del «Gruppo Italia» e dopo la recente convocazione ai ra-
Ancora una brutta campana ha suonato per la Bissolati WalCor alla ripresa del campionato nella piscina Sciorba di Genova, dove i ragazzi di Maurizio Stagno hanno affrontato il Nervi che, con questa vittoria, si è sicuramente assicurato l'ingresso ai playoff. E bisogna dire che la Bissolati non ha demeritato davanti alla squadra del suo ex allenatore Gu Baldineti, da poco tempo passato dall’altra parte della barricata. E' stata in partita sino alla fine e se proprio Sottani, il suo uomo di maggior talento, quello che ha contribuito pesantemente a portare la nazionale alle Olimpiadi di Pechino non avesse fallito il rigore che ha tirato nel secondo quarto, probabilmente la partita avrebbe potuto girare dalla parte
Pareggio senza troppo spettacolo tra i pesi medi Turbini e Neri (Boxe Tricolore). Entrambi hanno rischiato la squalifica, ma è stato bravo l'arbitro De Ruvo a portarli sino alla fine del match, nonostante due richiami ufficiali pesassero su entrambi. Alla fine il Dernini nel vittorioso match contro Ferro verdetto non ponior con una decina soltanto di inteva essere che di parità, mentre contri all’attivo, non tanto per il qualcosa di più a nostro parere, successo ottenuto sul più esperto avrebbe meritato il superwelter NiClaudio Ferro, un ormai navigato kolskji contro il bolzanino Gabrielseconda serie, quanto per il modo li. Tre belle e combattute riprese in autoritario con cui ha condotto il cui il pugile del maestro Avosani match sin dalla prima ripresa non aveva espresso qualcosa di più concedendo nulla all'avversario e soprattutto in fatto di potenza codominandolo dall'alto di una prestringendo l'avversario anche a
Classifica Serie A/1 Pro Recco 63 Pompea Brescia 58 Carisa Savona 54 Tufano Posillipo 53 Sori 44 Nervi 32 RN Florentia 30 Sp Energia Catania 26 Bogliasco 25 Plebiscito Padova 21 Bissolati WalCor 20 SS Lazio 17 Salerno 10 Chiavari Nuoto 0
I RISULTATI DEGLI INCONTRI: • Welter Cadetti: Hrustic ( Boxe Nicotra Bolzano) batte Maoddi (Boxe Colorno) ai punti • Superwelter Cadetti: De Salvia (BSA Pavia) batte Ganzarolli (Energy Boxe Garbagnate) ai punti • Leggeri: Zahara (BSA Pavia) batte Kanoune ( Boxe Nicotra Bolzano) RSCI • Medi: Turbini (ABC) e Neri (Boxe Tricolore Reggio E.) pari • Superwelter: Nikolskij (ABC) e Gabrielli ( Boxe Nicotra Bolzano) pari • Supermassimi: Modugno (B. Savigliano) batte Troiano (tricolore Reggio E.) ai punti • Leggeri: Galatà (Boxe Savigliano) batte Bocchi (ABC) ai punti • Superwelter: Bassi (BSA Pavia) batte Battaglia (Salus PC) ai punti • Welter: Dernini (ABC) batte Ferro (KBK Vigevano) ai punti • Superwelter: Avosani (ABC) batte Velkov (Salus PC) ai punti
duni nazionali «Cadetti», ha fatto valere la sua migliore impostazione tattica assicurandosi il verdetto. Era la terza volta che i due si affrontavano e in precedenza era sempre finita in parità, ma Avosani ha ora dimostrato di avere fatto progressi notevoli rispetto all’avversario. Sorprendente Fulvio Dernini, ju-
parazione e di una tecnica nettamente superiori. Dernini ha sciorinato un'ottima varietà di colpi, è andato a bersaglio quando ha voluto, ha attaccato con insistenza e rintuzzato ogni attacco avversario con precisi colpi d'incontro che hanno più volte messo in seria difficoltà il vigevanese costretto ad abbassare bandiera in ogni round.
Vittorioso della Bissolati a segno 5 volte contro il Nervi Avosani batte Velkov
dei biancazzurri e l’esito essere diverso. Purtroppo, come si temeva, la Bissolati è mancata sul piano dell'affiatamento, del gioco. Troppi giocatori si allenano durante la settimana per conto loro e poche, pochissime sedute insieme alla vigilia della partita non possono consentire grandi miglioramenti sul piano tecnico anche se, come stavolta alla Sciorba, l'impegno è stato notevole sul piano fisico e della volontà di esprimersi al meglio. La WalCor ha chiuso in parità il primo tempo (7-7) grazie ad un bravissimo Vittorioso (5 gol al suo
subire un conteggio nel corso del secondo round, ma sembra ormai una costante che quando Yuri si trova a giudicarlo l’arbitro Poggi, ci sia sempre qualcosa da ridire sul verdetto. Ha perso ai punti, invece, il leggero Bocchi opposto al piemontese Galatà. Bocchi è in possesso di buone doti, ma non riesce ancora ad esprimersi con continuità. Ha giostrato bene nei primi due round, ma poi si è disunito e i colpi d'incontro del piemontese gli hanno dato fastidio. (TT)
attivo) e all'impeggno profuso da Varga e Sottani. Poi si è un poco disunita e non ha saputo adeguatamente reagire quando nel finale i genovesi hanno messo a segno il 13° gol. Mancano quattro turni ormai alla conclusione della regulae season. Il 29 marzo alla piscina Comunale sarà ospite il Chiavari. Tre punti dovrebbero arrivare sicuramente (il Chiavari non ha vinto una sola partita sino ad ora) e magari dare il via ad un recupero ancora possibile. Bogliasco, Padova e Catania non sono poi così in alto.
CICLISMO: La stagione si apre con un centinaio di chilometri
La Pasqua su due ruote parte da Sesto Cremonese Pasqua su due ruote. Era lo slogan di qualche anno fa, quando si correva la domenica di Pasqua coi dilettanti a Pieve d’Olmi ed il giorno di Pasquetta con i juniores a Sesto Cremonese. Poi la corsa di Pieve d’Olmi, che pure aveva costituito un Albo d’Oro, si perse, come tante altre in provincia, come Capergnanica che apriva la stagione ai primi di marzo ed era considerata una piccola «Sanremo» e l’onore di aprire la stagione agonistica è toccato alla gara che ricorda gli Sportivi Sestesi e che si disputa ormai da un trentennio. Un centinaio di chilometri da correre a spron battuto, semplici sulla carta, visto che il percorso è piatto come un bigliardo, ma che spesso
il vento, specie sul tratto della Paullese, e la strada piuttosto stretta all’uscita del paese rendono dura e non sempre appannaggio dei velocisti, anche questi schierano al comando le loro squadre. Corsa che hanno vinto atleti che poi hanno fatto carriera (negli ultimi anni ricordiamo lo svizzero Guttinger, il piacentino Samuele Marzoli) ma che è sfuggita, ad esempio, ad un velocista del calibro di Edoardo Costanzi. Più indietro negli anni, ci piace citare come vincitore l’attuale presidente del Consiglio Provinciale Antonio Mariani. L’allestimento tecnico è affidato al Club Ciclistico Cremonese-Arvedi che comincia proprio da Sesto, come ogni anno, la sua fatica orga-
nizzativa che si andrà poi arricchendo con le corse dilettantistiche di Pessina, di Stagno Lombardo e col Circuito del Porto che costituiranno gli appuntamenti più importanti per le due ruote cremonesi prima del periodo estivo. Molto del peso dell’organizzazione logistica sarà comunque sulle spalle del gruppo che fa capo a Pierluigi Fiorini con suoi validi collaboratori del pedale Sestese, della Pro Loco, dell’Avis. Un centinaio dovrebbero essere gli iscritti alla corsa con la presenza di tutti i migliori delle province circostanzi. L’unico rammarico la mancanza nella categoria di una pattuglia cremonese di sicuro valore come era stato negli ultimi anni, ma
non si può pretendere che tutte le stagioni propongano atleti nuovi e di grosso calibro. Del resto il ciclismo cremonese a questo livello ha dato nelle annate appena trascorsi elementi del calibro di Guarnieri, Costanzi, Alberto ed Emilio Gatti, tutti i ragazzi che tra i dilettanti possono andare sul podio in qualsiasi gara anche a livello internazionale e, quindi, accettiamo pure un paio di annate così così. Tutto questo non significa che mancherà il tifo e che mancheranno gli appassionati lungo la strada, specie nel tratto che corre tra Casanova del Morbasco e Sesto e, se il tempo lo permetterà, neppure mancheranno i soliti picnic. C’è solo da sperare che il tempo
Sonny Colbrelli al traguardo
non tradisca gli organizzatori e che si possa godere un bel pomeriggio di sport e di sole, come fu lo scorso, ma allora si era già a metà aprile, quando a vincere sul traguardo di Sesto fu il bresciano della ValSabbia Sonny Colbrelli.
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Cronaca
Venerdì 21 Marzo 2008
Germana Cantarini esce di scena alle soglie della finale eliminata da Giuseppina Conti
Ok Corti e Menegazzi nella “Parata Rosa” di Massimo Malfatto ttimo successo, sia tecnico che agonistico, ha riscosso l’ottavo trofeo «Parata rosa di primavera» gara nazionale femminile impeccabilmente organizzata dalla Asd puntoraffavolo. Ancora un notevole impegno finanziario ed organizzativo per il presidente Genna-
O
sport delle bocce e pensiamo possa avere un seguito nei prossimi giorni. Come negli anni precdenti due le gare in programma, (a categorie separate) dove sono salite alla ribalte alcune giovani bocciste che senza dubbio rappresentano il futuro del boccismo femminile. Per quanto riguarda la categoria A1/A (36 iscritte e 3 forfait) la favorita d’obbligo era la Germana Cantarini, ma la bissolatina veniva eliminata alla ter-
Sefora Corti e Giada Menegazzi premiate dal presidente Giarrusso
ro Giarrusso e soci in una gara dove non sono mancate le polemiche, che sicuramente non fanno bene allo
za partita dalla Giuseppina Conti (8-12), una sconfitta che lascia qualche ombra. Nelle eliminatorie altre vittime
illustri come la Luccarini, Monzio e Mascagni mentre tra le più blasonate superavano il turno la Loana Capelli e la Sefora Corti. Nella prima semifinale la bergamasca Maria Martinelli superava sul filo di lana la Conti mentre nulla da fare per la cremasca Capelli sconfitta dalla Corti per 12-8. Match di finale con gioco piuttosto deludente dove la spuntava meritatamente la favorita Corti sulla pur brava ed esperta Martinelli per 12-7. La comasca conquistava così il suo secondo successo stagionale ed iscriveva per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro di questa prestigiosa ed importante manifestazione nazionale. Nella categoria B/C/D (80 iscritte e 8 forfait) splendido e sorprendente successo della giovanissima Giada Menegazzi. La veronese si “sbarazzava” in semifinale della veneta Iolanda Paroni (12-4) ed in finale aveva la meglio sulla lodigiana Giuliana Folli con
IN BREVE: MEMORIAL MINOIA Il magic-moment di Massimo Campanini prosegue. Dopo il successo di due settimane fa (con Ventura), il portacolori della canottieri Flora si è ripetuto vincendo alla grande il 5° trofeo Ambrogio Minoia (alla memoria), gara regionale individuale organizzata dalla canot-
tieri Baldesio. Dopo aver superato nei quarti Dimitri Cantarelli (12-4), Campanini s’imponeva in semifinale su Pietro Cremaschi (12-5), ed in finale aveva la meglio sul pur bravo Gibe De Stefani con il punteggio finale di 12-2. Ancora un ottimo piazzamento (quarto) per il giovane
Francesco Ferrari, protagonista di una splendida prima parte di stagione sconfitto in semifinale da De Stefani per 512, dopo aver eliminato nei quarti il blasonato Marzolini. Precisa la direzione di gara Gabriele Ceriati, ben 365 i giocatori partecipanti e buona l’affluenza di pubblico.
COPPA ITALIA JUNIORES Esce a testa alta la formazione giovanile cremonese sconfitta da Lecco al “tiro ai pallini” dopo un incontro vibrante. La squadra guidata da Roberto Dilda ha disputato un discreto incontro, ma ha pagato il forfait dell’ultimo minuto dei fratelli Celardo che ha costretto la formazione grigiorossa a presentarsi in campo con soli tre giocatori e quindi con una partita persa (la terna) già in avvio. Nonostante un indubbio svantaggio psicologico Antonio Minerva riequilibrava il risultato vincendo nettamente i suoi set e bene giocava anche
il punteggio di 12-6. Buono il quarto posto della soresinese Caterina Bono sconfitta in semifinale dalla Folli per 912. Perfetta la direzione dell’emiliano Sandro Serafini coadiuvato dal soresinese Annibale Barbisotti e dagli
Alessandro Clementi che s’aggiudicava i suoi incontri. Dolenti note per la coppia Barcellesi-Minerva sconfitti senza attenuanti. Si andava quindi al “tiro ai pallini” dove i grigiorossi si sentivano molto sicuri, ma incappavano in una giornata negativa e venivano battuti dai lariani per 5-4. Al termine tanta delusione, recriminazioni e parecchi mugugni soprattutto per il discusso comportamento dei due bissolatini Antonio e Filippo Celardo e puntuale è arrivata la sospensione per entrambi fino al 30 di settembre da parte della società rivierasca.
arbitri Barozzi, Capelli, De Stefani, Molardi e Scaratti. La federazione lombarda era rappresentata da un “incacchiato” Bruno Casarini, il comitato da Giancarlo Soldi e Giovanni Piccioni, molto gradita la presenza del vice-
sindaco Luigi Baldani, da sempre molto vicino al mondo delle bocce cremonesi che, inutile nasconderlo, sta attraversando un periodo piuttosto contrastato e polemico per varie vicende che si stanno susseguendo.
ITALIANI DI SOCIETA’
Canottieri Flora superstar elimina alla grande l’Orobica Slega La canottieri Flora, perfetta e tutta grinta che conosciamo, non tradisce contro la bocciofila Orobica Slega, ferita nell’incontro di andata (1-1). Reagisce senza disunirsi, indovina alcune scelte pareggiando anche sulle corsie orobiche e dà fondo a tutte le energie, vincendo alla roulette del “tiro ai pallini”. La griffe è di Marzolini e Caccialanza ergo di Primo Massarini, che li dirige dalla panchina, ma sulla vittoria che vale la qualificazione al turno finale del campionato di società incidono anche le giocate a punto di Zinetti, il tempismo di Campanini, anche se meno brillante del solito e le buone intenzioni di Scandelli. Una vittoria quella cremonese avvincente che riassume il valore di un gruppo completo abbastanza audace da meritare un po’ di fortuna alla fine. Tutti equilibrati ed in parità si sono conclusi i vari incontri; iniziava la terna Zinetti-Campanini-Scandelli, mentre sull’altra corsia stessa sorte toccava per l’individualista Attilio Marzolini. Nel secondo turno impattava Caccialanza, così come la coppia Zinetti-Marzolini, ma con parecchie recriminazioni per questi ultimi per aver perso un set che poteva diventare decisivo (78), dopo essersi trovati in vantaggio 6-0. Nel “tiro ai pallini” inizia bene il Flora con Cac-
cialanza (2 su 3), male Scandelli (0 su 3), ed è “spietato” Marzolini (2 su 3), mentre c’è poca precisione tra i bergamaschi (prima 1 su 3, poi 0 su 3) e falliscono il primo dalla lunga distanza che decreta la sconfitta degli orobici. La formazione cremonese, si aggiudica così il raggruppamento Lombardia/Piemonte e sabato 22 (ore 14.30) sulle corsie
La formazione di Categoria A della Canottieri Flora
del comunale, dovrà affrontare la sconosciuta bocciofila Sinigo (BZ), vincitrice del raggruppamento Veneto/Trentino. Derby, sempre sabato 22 sulle corsie del comunale, incontro di ritorno Bissolati-Baldesio per il terzo turno del campionato italiano di società di 2° categoria. Parte con il favore del pronostico la canottieri Bissolati che all’andata aveva vinto per 2-0. MM
Speciale Lunedì dell’Angelo di Giulio Zignani Soresina scalda i motori per il suo lunedì dell’Angelo. Un appuntamento ormai storico, per la piccola comunità del Cremonese, che si fregia di un mercato tradizionale che negli anni è diventato sempre più rinomato e ricco di visitatori. Il 24 marzo prossimo, dunque, «Lunedì dell’Angelo», avrà luogo la diciassettesima edizione del mercato straordinario, (la prima edizione risale al 1992) con 140 espositori, cui si aggiungono tutti i negozi soresinesi coinvolti nella manifestazione, che ogni anno attira migliaia di persone fin dalle prime ore del mattino. Già il programma
Venerdì 21 Marzo 2008
Pasquetta: Soresina riscalda i motori in piazza Garibaldi. La banda, durante la mattinata, girerà nei luoghi del mercato, rallegrandolo con il proprio repertorio. Dalle 15 alle 19 si alterneranno spettacoli vari, con gli immancabili trampolieri, giocolieri, saltimbanco, intervallati alle 15.30 dalla musica di
Del resto il mercato del lunedì di ogni settimana è pur esso sempre frequentato e fin dai suoi albori è sempre stato considerato fra i più fiorenti della Lombardia. Ma ora è interessante vedere come ha avuto origine il mercato di Soresina, che ha la stessa età della scoperta
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de il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l'incontro dell'angelo con le donne accorse al sepolcro, dopo la resurrezione di Gesù. Invece Pasquetta è il termine laico indicare questo giorno. Dal punto di vista civile, il lunedì di Pasqua è un giorno festivo, introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra, allo
epidemie e le rovine provocate dal passaggio di eserciti stranieri, Soresina riuscì a conservare la sua attività agricola e commerciale e un discreto tenore di vita. Con il trascorrere degli anni, il mercato del lunedì ha avuto uno sviluppo sempre più spiccato, tanto da arriva-
Tutto è pronto per il Mercato straordinario Un’immagine del mercato straordinario
La folla accorre a Soresina
è stato definito per tempo dalla Pro Loco, il comune e i vari enti unitamente agli ambulanti e commercianti del luogo. La manifestazione prende il via intorno alle ore 9, mentre alle 11 ci sarà l’aperitivo in musica, con il concerto della banda locale Igino Robbiani
scatenati percussionisti. Saranno offerti altresì prodotti tipici locali presso i ristoranti soresinesi. Sarà una giornata che verrà vissuta intensamente e ci sarà anche chi farà affari d’oro, perché in questa giornata non manca mai chi si lancia in acquisti sfrenati.
dell’America. Ebbe origine, come centro merceologico, il 2 marzo 1492, mentre in precedenza si ha notizia di un punto di vendita di granaglie, forse nel piazzale antistante il caffè Sorini, dove ancor oggi gli agricoltori si trovano per concludere i loro affari. Da quando poi nel 1495 Ludovico il Moro, concesse Soresina in feudo al suo segretario Gaspare Stanga, il già grosso borgo crebbe la sua fortuna specie con i Marchesi Barbò. Durante la loro saggia amministrazione (1576-1714), nonostante il fiscalismo del governo spagnolo, le frequenti
re a 150 bancarelle, che occupano un’area di 3.634 metri quadrati, il doppio cioè di quella ricoperta fino agli anni sessanta. Infatti prima il mercato iniziava davanti al piazzale della chiesa di San Siro, arrivando poi a piazza Garibaldi e solo al primo tratto di via Genala. Ora è esteso a tutta l’area centrale della città oltre a via Monti e piazza Marconi. Il settore alimentari occupa una superficie di 600 metri quadrati, abbigliamento 1.754, altri prodotti 1.280. Le bancarelle vengono opportunamente collocate in un uni-
co frontespizio e con dimensione massima di otto metri. Va detto al riguardo che Soresina ha avuto sempre in passato un'intensa attività agricola, commerciale, edilizia ed alla tradizionale attività agricola si affiancò quella industriale delle filande, della cera, dei liquori, delle paste alimentari, dei latticini. Quest'ultima trovò la sua massima realizzazione nel 1900 con la fondazione della Latteria Soresinese, i cui prodotti sono ora conosciuti in tutto il mondo. Il lunedì dell'Angelo è il giorno dopo la Pasqua. Pren-
scopo di allungare la festa della Pasqua, in modo da rendere quel giorno più festoso e sereno, senza il pensiero incombente del lavoro dell'indomani, così come è avvenuto per il 26 dicembre, indomani di Natale. Nella tradizione di tutta la penisola, questo giorno si trascorre con amici o parenti, possibilmente organizzando una giornata all’aria aperta (tempo permettendo) o una scampagnata. Un’occasione per passare una giornata un po’ diversa dal solito, e godersi i primi accenni di primavera.
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Speciale Lunedì dell’Angelo
Venerdì 21 Marzo 2008
«Per un giorno la città raddoppierà gli abitanti» Di Giulio Zignani La 17^ ed izione del mercato straordinario dell’Angelo non verrà certo meno ad un evento eccezionalmente sentito da tutta la popolazione della zona, al punto da attirare, dalle 8 del mattino alle ore 19 migliaia di visitatori per vedere l’esposizione merceologica, le oltre 150 bancarelle, i negozi della città, i suoi monumenti e gli spettacoli di animazione che si articoleranno lungo le vie cittadine. «Sì», assicura il sindaco Giorgio Armelloni, «sarà un giorno da città, capace di raddoppiare gli abitanti per diverse ore, coinvolgendo un po' tutti, bruciando ogni record di presenze del passato. Lo sento, perché per i soresinesi il Lunedì dell’Angelo diventa più che mai una festa, un simbolo, ed anche una scommessa contro la crisi generale». Da dove le vengono queste certezze? «Lo dimostra la nostra gente, tradizionalmente laboriosa. C’è voglia di riscatto, i nostri commercianti vogliono alzare la testa, rinverdendo per quanto possibile quel passato di inconfondibile attivismo, che distinse Soresina per i suoi caratteristici prodotti».
Il sindaco Armelloni: «La gente del paese ha voglia di riscatto» A quale ruolo aspira Soresina? «Al ruolo di comune trainante del circondario, con la crescita dei servizi anche a
vantaggio dei paesi limitrofi. Deve ritornare alla ribalta, uscendo dal suo isolamento. E' una rincorsa che sta prendendo velocità, come il rag-
giungimento dei diecimila abitanti allorché il 27 ottobre 1962 le venne conferito con decreto del presidente della Repubblica il titolo di città. Fu un evento storico che ci inorgoglì e che vogliamo idealmente riproporre». Come appare evidente, c’è voglia di riscatto, dopo gli anni di crisi, specie per i piccoli negozi, che si vedono penalizzati dai sette supermercati che, a breve distanza l’uno dall’altro, sono sorti nei vari punti della città, men-
tre presto si arriverà all’ottavo colosso di vendita, con l’arrivo del Famila nell’ex ditta Ponzini. «Ma per un giorno, con il mercato straordinario dell’Angelo», ci ricorda il sindaco, «Soresina sembra ritrovare la sua America, l’asso pigliatutto delle manifestazioni, grazie a questa formula di vendita che abbina il divertimento agli acquisti, non al modo delle grandi catene di fast-food, ma per la strada, con l’inventiva dei trampolieri e dei clown, ani-
mazione e spettacolo, e soprattutto l’allegria della folla che si regala un giorno di spensieratezza, passeggiando qua e là per le circa 150 bancarelle in un’esplosione festosa di incontri e di sorprese». «In genere, e lo si è visto in tutti questi anni fin dalla prima edizione» continua il sindaco, «alla mattina prevale la passione per le spese che non si possono rimandare (è il fascino delle occasioni dei generi di pregio e dei prodotti di stagione), il pomeriggio spazio al divertimento, che cattura soprattutto i bambini, e di conseguenza i genitori che li devono seguire». Insomma sembra un’oasi di felicità e di popolarità, con la novità che quest’anno, più ancora degli anni scorsi, ci sarà una nutrita presenza di bancarelle stranieri, che conferiscono al mercato un tocco di internazionalità.
Una giornata importante per Soresina La Pro Loco è in prima fila, come sempre, nell’organizzazione della diciassettesima edizione del mercato straordinario dell’Angelo. Con Pier Paolo Bolzoni, subentrato al sindaco Giorgio Armelloni nella carica di presidente, l’associazione ha ricevuto nuovo impulso, grazie anche all’entusiastica collaborazione del direttivo, che ne rende garante la continuità rispetto a quanto si è fatto in passato. «Il giorno dell’Angelo è una festa per tutti, che generalmente si trascorre insieme a parenti od amici con una tradizionale gita in campagna, pic nic sull’erba, grigliate e attività all’aperto, oppure ore in giro a visitare in bicicletta località di interesse storico» spiega Bolzoni. «Ma a Soresina questo è un giorno tutto speciale, che risale al primo lunedì dell’Angelo nel 1992» Che cosa attira i visitatori? «Vengono apprezzate soprattutto la qualità dei
prodotti tipici locali, come anche la ricchezza di un programma che unisce il divertimento all’esposizione della merce. Infine c'è la possibilità di visitare i monumenti cittadini, che la Pro Loco organizza con visite guidate, dalla chiesa di San Siro a quelle rionali, con il Cristo del Bertesi, quindi il palazzo Barbò, l’osservatorio astronomico, il teatro Sociale, il mulino di via Guainoldo, la muraglia dell’antico convento dei cappuccini e la casa Barbò di via Bertesi, risalente al secolo XVI, oltre all’iniziativa “Arte in vetrina”, che trasforma la città in una in una vera e propria galleria d’arte . Quest’anno, al proposito, una commissione premierà le prime tre vetrine più belle nel concorso “In vetrina...con arte”. C’é poi la rassegna postuma delle opere di Antonio Biasini, uno dei migliori artisti della fertile terra soresinese, allestita nella galleria della sala del podestà, affiancata alla mostra di Giorgio Alisi, il pittore della velocità, or-
ganizzata dal club Nino Previ, che allestirà per l’occasione un’interessante mostra di auto e moto d’epoca lungo via Matteotti. In via 4 novembre è pure previsto il Memorial Ardiri per cani addestrati al salvataggio, mentre continua la campagna tesseramento con la distribuzione della cartella «Santa Crus», opera del pittore Franco Bono e la consegna di una nuova guida di Soresina. Una nota di merito va riconosciuta ai commercianti soresinesi, che per l’occasione “vestono a festa” le loro vetrine, contribuendo così a conferire maggior lustro alla città. Ci sono artisti di strada, clown, musiche, animazione e giochi gonfiabili per i più piccoli. Insomma è aria di festa per tutti: dalla gente che verrà, agli addetti al commercio fisso e ambulante con le più svariate bancarelle, che avranno anche un timbro internazionale, con la partecipazione di stranieri». gz