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Anno IX • n° 8 • VENERDI’ 22 FEBBRAIO 2008
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
Politica/1
Politica/2
Sindacati
Udc Cremona: «Giusto correre da soli»
La Lega sceglie i suoi nomi per le politiche
Conclusa la vertenza con l’Iper
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I L P R O V V E D I T O R E D E T TA L A L I N E A Quanto costa e quanto vale la salute?
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Montezemolo: meritocrazia perché
«ll figlio dell’operaio non deve fare solo l’operaio» a pagina 6
Cimitero
64 alberi sono stati rovinati dalle potature ▲
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Quando quest’estate mi capitava di transitare per Via Riglio, guardando verso le Canottieri, spesso mi sono chiesto rivolto verso i frequentatori grandi e piccini: «Chi sa cosa respirano?». Quell’Amministrazione che un giorno dovesse risolvere il problema della raffineria Tamoil e dell’inquinamento che essa genera, passerebbe alla storia di Cremona e avrebbe la riconoscenza eterna dei cittadini. Al sindaco, benemerito, verrebbe eretta un’enorme statua in Piazzale Caduti del Lavoro: “All’illustre e insigne primo cittadino la gratitudine eterna del popolo. Le preghiere dei piccoli e le benedizioni dei grandi ne tramandano la memoria” Gravoso problema quello della Raffineria, di difficile soluzione. Delocalizzarla lontano dalla Città? Immaginiamo problemi enormi, costi altissimi. Un’utopia. Tanti anni fa, ad un corso di management, mi hanno insegnato che la 70.a idea è sempre la migliore. Intendevano dire: «Non fermatemi di fronte alle prime difficoltà, anche se sembrano insormontabili. Affrontate il problema da tutti i punti di vista, provate ad immaginare una due, dieci, cinquanta, settanta soluzioni diverse…». Costi altissimi certamente, ma quanto vale la salute? C’è in più il problema dei dipendenti dello stabilimento che potrebbero rimanere senza lavoro. A me piacciono le utopie. Penso che se si avesse il coraggio di dire come stanno esattamente le cose, quali sono i rischi per la salute, i cittadini capirebbero. La Città tutta risponderebbe, imprenditori compresi. Forse si troverebbero soluzioni anche per i lavoratori. Qualcuno dirà: «Risolto il problema della raffineria rimane comunque l’inquinamento del traffico, l’inceneritore…». Ma sì, tanto prima o poi bisogna morire tutti. Io preferirei poi!
«PRESIDI, DURISSIMI CONTRO I BULLI. SONO DEI VIGLIACCHI»
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Coldiretti Cremona crea un percorso per conoscere il mondo delle api e i loro prodotti - a pag. 9
Cronaca
Venerdì 22 Febbraio 2008
L’Udc corre da sola anche a Cremona
Nel partito massima condivisione con i vertici nazionali di Silvia Galli Condivisione massima per la scelta dell'Udc di presentarsi alle prossime elezioni politiche con un proprio programma, con candidato premier Pierferdinando Casini e con il proprio simbolo. Questo quanto emerso nel corso della riunione del Comitato cittadino dell'Udc. E’ altresì stato ribadito il plauso al gruppo dirigente che ha scelto la sfida di presentarsi al giudizio degli elettori chie-
Pierferdinando Casini dell’Udc
dendo un voto non per testimoniare, ma per far vincere la coerenza di una scelta a difesa dei valori di riferimento del partito, e per delle proposte realistiche che facciano uscire l'Italia dalla crisi in cui è precipitata. Potere d'acqui-
sto delle famiglie, diminuzione della spesa pubblica, piano di investimenti infrastrutturali, piano di rientro del debito pubblico modernizzazione e semplificazione della burocrazia dell'apparato pubblico, liberalizzazione dei servizi pubblici, piano realistico di insediamenti per la produzione di energia saranno i temi principali su cui punterà l'Udc. «Nel dibattito di questi primi giorni di avvio di campagna elettorale ci sono state chieste più volte le ragioni reali del rifiuto dell'Udc a sciogliersi nel Pdl» ha detto il segretario provinciale Giuseppe Trespidi. «Non è, ci si dice, un andar contro il desiderio di un Paese che, stanco della frammentazione, chiede l'unità? Si tratta forse di personalismi di Casini? O di attaccamento ad un simbolo che, in un panorama di novità, potrebbe far confluire voti di un elettorato sprovveduto? Insomma che senso ha l'Udc oggi? Interrogativi senza dubbio legittimi, visto che in un proliferare di commenti e di suggestioni bipartisan si sta dicendo di tutto e di più. Il motivo è semplice». E che cosa rispondete a questi interrogativi? «L'Udc rivendica il suo
ruolo nel nome di una identità precisa e irrinunciabile. Siamo l'unico partito che ha il proprio riferimento nella dottrina sociale della Chiesa. Appare, quindi, chiara la diversità con coloro che affrontano i grandi temi della vita e della bioetica invocando come regola di comportamento la libertà di coscienza. Per noi non può esserci libertà di coscienza sui temi eticamente sensibili che, anche in virtù dei straordinari progressi scientifici, oggi attraversano in maniera incalzante il nostro vivere quotidiano» Ad esempio? «Pensiamo all'eugenetica, alla fecondazione assistita, all'eutanasia, al testamento
LE VOCI In provincia si punta al 2,8%
Socialisti: probabili Parea e Pasqualini Cominciano a circolare i primi nomi nelle liste dei Ps. Si dà per probabile la scesa in campo di Federico Parea e Angelo Pasqualini, alla Camera e al Senato rispettivamente. Non sarebbe la loro prima avventura elettorale: si sono presentati, ad esempio, nel 2006, allora nella Rosa del pugno, insieme con i radicali. Parea e Pasqualini sono arrivati nel Ps provenendo dallo Sdi di Boselli, e in lista potrebbero essere affiancati da compagni di partito, che arrivano dal Nuovo Psi, come Gianmario Beluffi. Si candideranno non solo dirigenti di partito, ma anche esterni. In particolare, sindacalisti della Uil: non si conoscono ancora i nomi, ma si sa che
hanno già dato la loro adesione. Stando alle proiezioni fatte in casa, in provincia di Cremona il Ps potrebbe puntare al 2,8%. Intanto, il Partito socialista cerca volontari per la sua campagna e lo fa dal suo sito. «Gli impegni» vi si legge «sono tanti, tutti preziosi e tutti importanti. Se vuoi condividere con noi anche solo mezz'ora la settimana o contribuire con una somma anche solo di 1 euro, contattaci e troveremo insieme il modo perché il tuo contributo non venga perso. Perché il tuo contributo, come quello di tutti, non è né grande né piccolo: è semplicemente necessario e fondamentale e, forse, già esso stesso è, per tutti noi, un vero successo».
De Bona e Grillotti dicono «no» alla Santanché Una telefonata da Roma. All'altro capo del telefono c'è la candidata premier de La Destra, Daniela Santanchè. La sua telefonata ha un obiettivo molto mirato, corteggia i due politici cremonesi Irene Nicoletta De Bona e Lamberto Grillotti, li vuole alla sua corte. «Mi ha detto che mi aspettava a braccia aperta» così spiega De Bona. Non è un mistero neppure per la Santanchè, che
Le candidature usciranno nel prossimo week-end
Pd: sembrano favoriti la Fontana e Pizzetti Il Partito democratico discute della consultazione da cui, domenica e lunedì prossimo, usciranno le candidature alle elezioni del 13-14 aprile. Se n'è parlato anche mercoledì nel Coordinamento nazionale del Pd, ai cui lavori Pizzetti ha partecipato. Si è deciso che i candidati, esclusi i parlamentari uscenti, verranno scelti ascoltando la base. Le modalità saranno stabilite regione per regione, ma, in sostanza, la strada è questa: gli aderenti ai Circoli faranno le proposte sui nominativi che poi verranno portate sul tavolo regionale per il via libera definitivo. Pizzetti è uno dei firmatari dell'emendamento, poi recepito nella Statuto nazionale, con cui si chiedeva, appunto, che le candidature passassero dalla base. «Non saranno primarie, ma nemmeno primariette» ha detto di ritorno da Roma. «I tempi ristretti e le difficoltà della legge elettorale in vigore, che impongono un livello regionale di decisione così da recepire le esigenze di collegi molto estesa, hanno impedito di tenere le primarie. Ma sarà comunque una consultazione vera e larga». Passando alle candidature, i principali nomi in campo restano tre: Cinzia Fontana e Paolo Bodini, parlamentari uscenti, e lo stesso Luciano Pizzetti. An-
biologico. E non è vero, come dicono alcuni, che non sono temi da campagna elettorale. Perché su questi temi si fanno le leggi, ed è evidente che le decisioni sono il risultato di principi e di valori. E per l'Udc la difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, è un valore non negoziabile. Ma quali saranno le conseguenze del correre da soli? «C'è chi dice che per l'Udc presentarsi in solitudine agli elettori ha il sapore di una sfida già persa. La verifica sarà a urne chiuse. In ogni caso di fronte alle grandi sfide di oggi non dobbiamo avere dubbi: la prima sfida della modernità è quella della vita».
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che se di ritorno da Roma non ha sciolto la riserva e ha dichiarato: «Non ho ancora deciso». Si parla anche del grande chitarrista Giovanni Puddu, che si è presentato alla precedente tornata. Morde il freno, ma per le regionali, l'assessore provinciale all'Ambiente Giovanni Biondi. Mentre aumentano le possibilità di Fontana e Pizzetti, sembrano diminuire quelle di Bodini. Stando agli ultimi calcoli, il Pd prevede di avere cinque deputati nel Collegio di cui fa parte Cremona, che diventerebbero sette nel caso di vittoria. Per quanto riguarda il Collegio regionale al Senato, si spera in 11 eletti, compresi i diepiteristi. Rischia molto il viceministro degli esteri Franco Danieli, che nel 2006 è stato eletto al Senato nel Collegio regionale e al giro precedente nel Collegio casalasco. Il Pd ha fissato per la ricandidatura 28, massimo 30 deroghe al tetto di tre legislature. Ma sono 67 i parlamentari uscenti che hanno già superato la soglia fatidica. In realtà, Danieli alle spalle ha due legislature più una terza, l'attuale, non completata. Ma è ugualmente a rischio. I tempi comunque stringono visto che entro e non oltre il 3 marzo sul tavolo del coordinamento nazionale dovrà esserci la lista con i nomi per l’approvazione delle liste.
durante il congresso provinciale di due anni fa, ci siano state delle profonde fratture. Da una parte la lista di Grillotti e dall'altra la lista della Capelletti, che poi ha avuto la meglio. La Santanchè vorrebbe i due politici di vecchia razza al suo fianco, non ha promesso candidature, ma comunque vorrebbe due politici rappresentativi, con una storia politica solida alle spalle.
Ma dai due interpellati giunge subito il niet. E' De Bona a commentare la “chiamata”: «Il mio presidente è sempre stato Fini, la mia scelta è di seguire lui anche in questo momento in cui ha traghettato An nel Pdl. La mia scelta è una scelta basata sulla passione, non di convenienza, nè di opportunismo, così ho deciso, e lo stesso vale anche per Grillotti, di restare al mio posto».
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Cronaca
Venerdì 22 Febbraio 2008
Scelti Jane Alquati, Silvana Cumaroli e Filippo Bongiovanni. Carpani riconfermato segretario
Per la Lega tre nomi alle politiche Di Laura Bosio Sono tre i nomi designati dalla Lega di Cremona per le politiche del 13 aprile. Scelte fatte non a caso, ma mirate a rappresentare nel modo più endemico possibile le zone del territorio. Per la zona di Soncino è designata Silvana Cumaroli (41 anni), già segretaria di sezione del paese, nome già ampliamente sostenuto dai sondaggi, e vero cavallo di battaglia del partito. Per Cremona la scelta è caduta su Jane Alquati (30 anni), che per un mese e mezzo è stata commissario del partito, è assessore di Crotta d’Adda, e membro del direttivo nazionale del partito stesso. Infine, nell’area Casalasca, è passato il nome di Filip-
po Bongiovanni, 27enne, consigliere comunale di San Giovanni in Croce, nonché vice segretario provinciale del partito. Ma nel corso dell’ultima assemblea Alessandro Carpani, rieletto segretario provinciale con 50 voti contro i 28 del suo avversario, ha provveduto a individuare, insieme agli altri membri del direttivo, alcune cariche. Emiliano Ferrari sarà responsabile organizzativo, Giacomo Zaffanella sarà responsabile degli enti locali, nonché addetto stampa. Responsabile amministrativo sarà la stessa Jane Alquati, mentre per il tesseramento è stata nominata Ultimina Moroni. «Sono tutte persone giovani» spiega Carpani
La sede della Lega Nord di Cremona
LA VERTENZA
Iper di Gadesco,finalmente raggiunto l’accordo finale
Alessandro Carpani rieletto segretario della Lega
«a cui ho affiancato, in qualità di vice, persone di maggiore esperienza». Dopo l’ultima vittoria, che lo ha riconfermato, il giovane segretario provinciale vuole solo guardare avanti. «Chiaramente sono soddisfatto sia sul piano politico che personale. In un mese e mezzo sono riuscito a dimostrare, documenti alla mano, che quanto dicevano i miei detrattori erano falsità. E ora il direttivo è uscito più forte di quello precedente». In che modo giudica quanto accaduto? «Senza dubbio è stato fatto un gesto irresponsabile. Far cadere un direttivo comporta che dietro vi siano gravi motivi, e questi non v’erano». Come ha ottenuto il
consenso di così tante persone? «Quella sera ho semplicemente esposto il mio programma. Che, a differenza di quello del mio avversario, era concreto e costruttivo. E la mia riconferma significa che la gente ha creduto in me, in quello che ho fatto e in quello che ho promesso di fare». Cosa prevede il programma? «Innanzitutto il consolidamento dei tesserati. L’anno scorso sono aumentati del 70 per cento, e ora vorremmo consolidare i nuovi iscritti, ed eventualmente trovarne di ulteriori. Altro punto è creare nuove sezioni. L’obiettivo sarebbe arrivare a tre (nel Casalasco, a Genivolta e a Ostiano) entro la fine dell’anno».
E’ stata finalmente messa la parola “fine” all’eterna controversia tra l’Iper di Gadesco e propri dipendenti, contrapposti su una vertenza sindacale senza esclusione di colpi, ma che finalmente ha portato i suoi frutti, mettendo d’accordo entrambe le parti. Tutto era inziato verso la fine di ottobre, quando l’azienda, aveva aperto una «procedura di mobilità» per 40 lavoratrici e lavoratori «full time equivalenti» (che significa 50/60 persone) con motivazioni legate alle difficoltà economiche e commerciali dovute sia dalla situazione generale sia dall’ingresso sul territorio di nuovi competitori. Il costante problema del fatturato aveva portato, infatti, la necessità di tagliare costi, e l’intento iniziale sembrava essere l’azzeramento del contratto integrativo, accanto ai sopracitati licenziamenti collettivi. Da un lato una situazione economicamente difficile, per il supermercato, dall’altra i sindacati, che si opponevano alla teoria che sul personale si dovesse scaricare il costo ed il peso della nuova situazione determinatasi. Il confronto è stato aspro ma partecipato, fino a raggiungere un accordo che in un primo momento era sembrato impossibile.
Secondo quanto stabilito, i licenziamenti collettivi vengono ridotti numericamente di un terzo. Anche i principi stessi per definire i licenziamenti sono stati ridotti, nell’unico criterio dell’adesione volontaria incentivata. Per facilitare tale percorso viene prolungato da 120 a 180 giorni il periodo massimo per concludere l’operazione. Viene inoltre riconfermato l’attuale contratto integrativo in quasi tutti gli articoli. Solo per qualche parte viene rimandato ad un successivo confronto (nei capitoli sul salario variabile e l’organizzazione del lavoro). Per le aperture domenicali, alla luce della nuova normativa regionale che raddoppia il numero di domeniche di apertura, si è concordato di sostituire la normativa interna con una nuova che: diminuisce i costi aziendali del personale, garantisce la partecipazione volontaria al lavoro domenicale con le percentuali contrattuali, rimanda le parti alla rescrittura delle regole interne in materia. Per ora nessun dipendente ha dovuto lasciare il posto di lavoro. Restano gli impegni che sono stati rimandati al futuro prossimo, ma rimane, purtroppo, una crisi dell’intero sistema che per effetti vari non rendono ancora tranquilla la prospettiva.
Cronaca
Venerdì 22 Febbraio 2008
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Così il provveditore. Tutte le misure per prevenire e combattere questo disagio sociale
«Sul bullismo tolleranza zero» di Laura Bosio Tolleranza zero. E’ questo che raccomanda il provveditore di Cremona Francesco Gentile contro il crescente fenomeno del bullismo nelle scuole. Un fenomeno che, come hanno dimostrato anche due recenti episodi, proprio nella nostra provincia, assume contorni allarmanti. Adolescenti troppo sicuri di sè, prepotenti, che non ci pensano due volte a vessare i propri compagni, nè ad alzare le mani, all’occorrenza. «I presidi devono prendere seri provvedimenti» continua Gentile «e non devono sottovalutare chi se la prende con i più deboli. Non è ammissibile che vi siano simili vessazioni nella scuola, sono delle vigliaccate. Serve la massima attenzione su queste problematiche, non vanno prese sotto gamba». Naturalmente è importante che vi sia un risvolto educativo, per i ragazzi. «A livello regionale e ministeriale stiamo prendendo una serie di misure» continua Gentile. «L’origine di questo fenomeno vede cause sociali, personali e famigliari, e non si può ignorare che una parte della colpa è della scuola stessa. Il fatto che
«All’origine vi sono cause sociali e famigliari» molti ragazzi a scuola si annoiano, fa pensare che essa andrebbe riformata, in quanto non corrisponde più alle esigenze della comunità studentesca. Tuttavia la colpa non è certo tutta dell’istituzione scolastica.
E’ da vigliacchi prendersela con i più deboli.
C’è una forte componente sociale, per non parlare delle famiglie». E la famiglia è proprio uno dei punti cru-
ciali: tanto importante nella crescita del ragazzo, quanto inavvicinabile dalle istituzioni.
LE ISTITUZIONI Ma l’attenzione sul tema è forte anche, appunto, da parte delle istituzioni. «Il problema c’è, anche se non parlerei di emergenza» dichiara l’assessore comunale Daniela Polenghi. «Prima di tutto l’importante è definire cosa sia il bullismo e cosa no. E’ una parola pesante, e va distinto dalla semplice prepotenza». Il problema maggiore, secondo gli insegnanti, è la difficoltà a mantenere le regole e la disciplina, ma anche nei rapporti con le famiglie. «Purtroppo ci sono spesso ritorsioni nei confronti del “diverso”» continua Polenghi, «verso le donne e verso l’omosessualità. E’ molto forte, inoltre, la difficoltà al rispetto delle regole».
I presidi ora devono prendere seri provvedimenti le, ma anche sulle strade. «A scuola si incrociano esperienze positive e negative. E si registra un dato di disagio, da parte dei ragazzi» spiega l’assessore co-
IL PARERE
Per gli adolescenti servono risposte chiare Ogni giorno, da tanto, da troppo tempo, sentiamo parlare di bullismo. Ascoltiamo notizie alla radio, vediamo servizi alla televisione, ne leggiamo sui giornali, e l'elenco dei fatti si ripete tristemente: pestaggi ai coetanei, insulti ai disabili, danni alle strutture scolastiche, violenze alle ragazze. Sono d'accordo quindi con chi desidera ristabilire limiti di legalità e con i dirigenti scolastici che, ricordando finalmente il loro ruolo, stabiliscono confini oltre i quali scatta la sanzione. Però... però tutti gli anni di insegnamento che ho attraversato e che mi hanno obbligato al confronto con problemi di ogni natura mi fanno riflettere sul problema di fondo che, gratta gratta, sempre sottende determinate situazioni. Mi riferisco alla solitudine degli adolescenti, solitudine affettiva, solitudine psicologica, mancanza di confronto con modelli educativi positivi, carenze della scuola, latitanza della famiglia. Ma se i genitori sono pronti a difendere quasi sempre i figli bulletti dove sta la latitanza ? Sta proprio
nel fatto che essendo praticamente inesistenti nella vita del figlio, cercano di rimediare coprendone le mancanze e le difficoltà con frettolosi perdonismi, che hanno il solo scopo di far tornare tutto come prima senza troppe seccature. Negli anni appena trascorsi e in quelli che stiamo vivendo abbiamo assistito ad ogni sorta di mistifìcazione: ad una scuola permissiva che ha scambiato il disimpegno per espressione dell'identità personale, che ha concesso una totale disinvoltura di atteggiamenti per non peccare di autoritarismo, dimenticando così che l'autorevolezza è segno di chiarezza di intendimenti e di percorsi, a padri e a madri che, di monticando il ruolo genitoriale, hanno giocato a fare gli amici dei figli per poter godere essi stessi di una giovinezza infinita senza alcuna responsabilità. Si è dimenticato così che l'adolescente non conosce i propri limiti e nel risveglio affettivo proprio dell'età è spinto a dare e a prendere senza fare i conti con le conseguenze delle proprie azionasi
sente pronto a cambiare il mondo, ma non sa come, perché non ha avuto una mano salda che lo guidasse nella ricerca e nella definizione di ciò che è bene e di ciò che non è bene, di ciò che si fa e di ciò che non si fa. L'adolescente ha bisogno della fermezza dell'adulto, sia pure per protestare contro di lui, nel suo continuo desiderio di cambiamento, ma l'adulto deve saper vedere nell'adolescente una persona nuova, che sta crescendo con le sue ansie, aspirazioni, preoccupazioni, una persona da rispettare anche quando non la si comprende a fondo, da amare anche nei momenti più problematici, perché un adolescente che si senta accolto così com'è, aiutato in presenza di tutti i limiti di una personalità in divenire, non sarà mai un bullo. Un adolescente che trovi nella scuola risposte chiare e insegnanti preparati sugli obiettivi dell'istruzione e dell'educazione, non cercherà nel gruppo un'autoaffermazione attraverso atti violenti. Augusta Di Balsamo
Fondi stanziati dalla giunta comunale per i lavori del 2008
320mila euro per rifare i marciapiedi
Piu’ rovinati di così...
Per rispondere a questo fenomeno è stato creato un protocollo di intesa, tra istituzioni, comuni e scuole, da cui è emerso il disagio dei ragazzi, che si manifesta non solo nelle scuo-
Interventi sui marciapiedi per un importo di 320mila euro. L’intervento prevede inoltre l’abbattimento delle barriere architettoniche, garantendo un percorso pedonale accessibile anche ai portatori di handicap, ed il rifacimento di alcuni pozzetti per la raccolta dell’acqua piovana. Questa la decisione della giunta comunale. Il progetto contempla lavori di manutenzione straordinaria di tratti di marciapiede nelle seguenti vie e piazze: Brescia, Cavo Cerca, Mantova, Architetti Dattaro, Ghisi, Libertà, dei Classici (lato giardino pubblico Igino Sartori), Navigatori Padani, Navaroli, Lago Gerundo (tratto compreso tra via Mella e via Serio), via Ghinaglia, via G. Pedone, via Crema, via Bergamo (tratto via Crema - rotatoria Castelleone).
Si interverrà attraverso la demolizione totale del marciapiede e la sua ricostruzione attraverso la posa di cordoli in calcestruzzo o granito, la stesa di stabilizzato (spessore 10 cm), la formazione di fondazione in calcestruzzo (spessore 10 cm) e la stesa del tappeto di usura (spessore 2 cm). Si provvederà inoltre, durante l’esecuzione dei lavori, all’abbattimento delle barriere architettoniche, garantendo un percorso pedonale accessibile anche ai portatori di handicap. Saranno rifatti alcuni pozzetti di raccolta acqua piovana. Il progetto è inserito nel Programma delle Opere Pubbliche per l’anno 2007. L’appalto dei lavori sarà affidato mediante pubblico incanto e sarà aggiudicato con il criterio del prezzo più basso determinato mediante ribasso sull’elenco prezzi posto a base di gara.
munale Pietro Morini. «I rapporti tra adolescenti sono ogni giorno difficili e problematici, ed essi spesso sono portati a pensare che il modo migliore di affermare se stessi sia quello di imporsi». Dunque il segreto sarebbe non partire dall’affrontare l’emergenza, ma puntare sulla quotidianità. «Una politica emergenziale serve solo da paravento, ma non risolve il problema» continua Morini. «Purtroppo il bullismo fa parte degli eventuali sviluppi dei rapporti tra adolescenti. E i docenti devono essere in grado di intervenire sia dal punto di vista punitivo che da quello della prevenzione. Dunque si alle punizioni, ma che siano seriamente educative e formative». IL CORSO L’idea di una formazione per gli insegnanti che devono confrontarsi costantemente con il mondo giovanile, parte proprio dalla rilevazione di un problema sociale. E del resto lo stesso ministero della Pubblica Istruzione ha dato consigli in questo senso. Così la Provincia e il Comune, in collaborazione con il Centro studi di Cremona, hanno messo in piedi un corso dedicato agli insegnanti e agli operatori sociali che quotidianamente si confrontano con queste realtà. Il titolo del corso è «Conoscere e prevenire il bullismo», si svolgerà presso la Sala Zanoni, e prevede la partecipazione di circa ottanta persone. E sarà un docente altamente qualificato a seguire la formazione: Paola Cattenati, responsabile del centro Criaf (Centro riabilitazione infanzia, adolescenza famiglia) e membro della Commissione nazionale bullismo del Ministero della pubblica istruzione.
AMBIENTE
Vecchie potature errate: 64 tigli da abbattere 64 alberi rovinati da una potatura errata. Questa la conclusione a cui è giunto l'assessore Stefano Campagnolo, che lo scorso 8 febbraio, insieme alla Commissione ambiente, ha fatto un sopraluogo in via Cimitero, presente l'agronomo Gabriele Panena del Consorzio Forestale Padano, per verificare lo stato fito-sanitario dei tigli qui collocati. Come ha spiegato l'agronomo, la causa principale dell'attuale grave condizione degli alberi è da imputare ai metodi utilizzati in passato per contenere le fronde, sia per la tipologia del taglio fatto in orizzontale anziché in diagonale sia per il taglio
delle cime che ha tolto alle piante la parte apicale che regola la crescita di tutto l'albero. L'assessore ha evidenziato che anche il presidente del circolo locale di Legambiente, Renato Guizzardi, presente al sopralluogo, ha convenuto sulla necessità di procedere all'abbattimento dei tigli sul lato del Cimitero in quanto gravemente compromessi, chiedendo che il viale venga rifatto bene e al più presto. La Giunta ha deciso quindi di procedere all'abbattimento, in particolare dell'intero filare sul lato del Cimitero e di alcuni esemplari sul lato del cavalcavia.
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Cronaca
Venerdì 22 Febbraio 2008
Montezemolo: «Imprenditori in politica? E’ un’ottima cosa» di Silvia Galli Per l'Italia serve un «vero e proprio nuovo patriottismo» di imprenditori, politici e comuni cittadini. E' il messaggio lanciato dal presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, intervenuto nei giorni scorsi a Cremona al convegno sugli Stati Generali organizzato da Confindustria Lombardia. «Ci sono tanti italiani bravi e competenti che vanno in giro per il mondo» ha detto Montezemolo «ma noi rischiamo un paese fai da te, dove ci sono gli italiani ma non c’è l'Italia. Dobbiamo tutti impegnarci a migliorare l'Italia facendo bene il nostro mestiere: i nostri politici guardino al bene comune, e per gli imprenditori a chi molto è dato, molto è richiesto. Bisogna guardare al lungo termine senza egoismi e interessi corporativi. La società civile deve avere un grande ruolo nel governare il paese». Il presidente di Confindustria, ormai a fine mandato - a fianco a lui in platea la futuribile presidente Emma Marcegaglia (il presi-
E poi ha bacchettato i politici sulla pubblica amministrazione: «Si parla poco di cambiare la pubblica amministrazione, prolificano aziende pubbliche che fanno concorrenza ai privati, dando servizi insufficienti. I consigli d'amministrazione sul territorio sono le uniche discariche che conosciamo e servono a mettere i politici trombati e non eletti». Ha auspicato un taglio per le amministrazioni provinciali, la necessità di investire nella scuola, nell'università, facendo anche in questo caso dei tagli, e poi ha parlato della riforma dello Stato. «C'è bisogno di più merito e di più mobilità sociale. Fin dalla prima elementare si rischia che i figli degli operai facciano gli operai». E poi ha parlato del debito pubblico e delle tasse: «Dove vanno a finire le nostre tasse? La spesa pubblica copre il 42%
L’arrivo del presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni
dente Montezemolo ha terminato il suo lungo discorso con una battuta: «non diamo noi industriali un esempio di divisione, per la mia successione c'è un solo conflitto: Emma contro... Marcegaglia») - è passato in rassegna ai lievi progressi che sono stati fatti durante questi anni e ha centrato tutto il suo discorso sulla crescita, sulla meritocrazia, sulla competizione necessaria e sul fatto che alla base di tutto «ci deve essere una politica che va stimolata».
del Pil. Non si può andare avanti così. Chi si candida alla guida di un paese deve tagliare gli sprechi, gli investimenti pubblici sono ai minimi storici, sono rimasti al 4%». Il presidente ha bacchettato anche il federalismo: «Un federalismo incompiuto, una lunga e costosa fase di transizione, un federalismo che non è cresciuto, non è nè carne nè pesce, ha aumentato le spese e i centri decisionali. Abbiamo solo gli svantaggi e la crescita della spesa pubblica, molto
più sul territorio che a livello statale». Secondo Montezemolo, solo distribuendo con competenza i poteri tra centro e periferia e riducendo le spese l'Italia riuscirà ad essere davvero competitiva. Sulla necessità urgente di
Luca Cordero di Montezemolo
avere una rifoma di Stato, il presidente di Confindustria ha spiegato che ci vuole uno Stato che funzioni, ha criticato la legge elettorale, ed ha continuato dicendo: «Non sono solo le elezioni che risolvono i problemi se non si cambia». Ha sottolineato più volte che il presidente del Consiglio deve avere più poteri, «i ministri può avere la facoltà di mandarli a casa se sono senza merito, chi non è capace, paghi e vada a casa». E poi c'è stato il capitolo sui sindacati: «Si imbocchi davvero una strada; nel precedente governo un grimaldello importante è stato il protocollo sul Welfare che ha consentito di salvaguardare la legge Biagi, ottenendo per la prima volta la detassazione degli straordinari e dei premi aziendali, ma vedo una grande divisione nel mondo sindacale, considero esaurito il tempo delle meline e del rinvio, bisogna fare delle riforme contrattuali, decisive, basta con gli scioperi, con i blocchi stradali, inutili per tutti, anche per gli stessi lavoratori, si tratta di rituali vecchi. C' è bisogno di riforme che permettano ai lavoratori di guadagnare di più, non accetteremo nè giochetti, nè tattiche». Secondo Montezemolo, le proposte di Confindustria «rischiano di essere
più popolari tra i lavoratori che tra i rappresentanti dei lavoratori». In altre parole, «serve un contratto nazionale che faccia da cornice, abbiamo bisogno di un secondo livello di contrattazione, quello aziendale; inoltre bisogna portare la durata del contratto a tre anni». Sul capitolo sicurezza: «Il progetto di legge è assurdo, non si fa la sicurezza con l'inasprimento delle pene, ma ci sono 4 punti da seguire: togliere il lavoro nero, fare attività di prevenzione, inserire nuove tecnologie, ridurre la guerra tra enti che non fanno lavori di ispezione». Infine, ha commentato l'annuncio della candidatura di Matteo Colaninno, presidente dei Giovani Industriali, al Pd: «Credo che quando ci sono imprenditori che in tutti gli schieramenti portano in Parlamento i valori dell'impresa sia solo un fatto positivo e utile, come la presenza di tutta la società civile in questo momento». A margine degli Stati Generali di Confindustria è intervenuto anche Roberto Formigoni che alla domanda se si candiderà non ha voluto rispondere. E poi, passando a parlare di politica e del ruolo dei cattolici, ha detto: «La scelta degli elettori cattolici sarà determinante per decidere la vittoria di uno dei due schieramenti alle prossime elezioni. Credo che gli elettori cattolici e moderati di centro sapranno schierarsi e, scegliendo, determinare la vittoria di uno schieramento o dell'altro. Sarà uno dei temi più interessanti della campagna elettorale». Quanto alla decisione dell'Udc di non confluire nel Pdl: «Anch'io speravo che gli amici dell'Udc accettassero di venire dentro la sezione italiana del Ppe». Secondo Formigoni «i cattolici hanno saggiamente capito che il sistema politico in Italia è il bipolarismo, che si evolve in bipartitismo. Non credo che l'Italia abbia bisogno di un terzo polo di centro e non credo che ne abbiano bisogno gli elettori cattolici».
Il tavolo del latte non funziona Insoddisfazione per la mancata operatività del Tavolo provinciale del latte, con la richiesta di trasformarlo in una Consulta. L’orientamento della commissione attività produttive e agricoltura del consiglio provinciale viene esplicitato in un ordine del giorno che verrà discusso e votato nel prossimo consiglio provinciale. Il documento è redatto e presentato dal presidente della commissione Pierluigi Tamagni, ma è stato condiviso dai componenti della commissione stessa. Nelle premesse, l’odg ricorda la rela-
zione dell’assessore Giorgio Toscani, che aveva rilevato l’inefficace lavoro del Tavolo del latte a causa dello scarso interesse di Assolatte, che ha disertato le diverse riunioni convocate. Data l’importanza che la filiera lattiero casearia ha nell’economia del territorio, dove si produce il 10% del latte italiano, e vista la criticità del processo di formazione del prezzo del latte alla stalla, la commissione ritiene indispensabile il ruolo della Provincia nell’ambito della politica del latte. La commissione ha preso atto il ve-
nir meno dello scopo prioritario del Tavolo istituito. Si ribadisce però la necessità di un confronto provinciale sulle politiche del latte. Altra idea è di portare all’attenzione della Consulta la valutazione dell’opportunità di istituire nella nostra provincia una «Borsa del latte», prendendo spunto dall’esperienza della provincia di Lodi. Infine il documento della commissione fa appello alle responsabilità delle associazioni e dei singoli componenti «affinché la partecipazione alla Consulta diventi un incontro attivo e costruttivo».
DALLA PARTE DEI CITTADINI di Damiano Talamazzini Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Disoccupati: quando si smette di essere tali? Questa rubrica rappresenta un luogo d’incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile del Patronato Epaca, vorrei sottoporre alla Sua attenzione alcuni quesiti. In quale caso si verifica la conservazione, oppure la sospensione, dello status di disoccupato? Quali sono le regole generali sullo stato di disoccupazione e cosa comporta la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro? Lettera firmata Il Decreto Legislativo n. 181/2000 definisce la disoccupazione come ricerca attiva del lavoro. Le disposizioni contenute nel presente Decreto individuano i soggetti potenziali destinatari delle misure di promozione all'inserimento nel mercato del lavoro di cui all'articolo 3 e definiscono a tal fine le condizioni di disoccupazione, dettando criteri di indirizzo in materia anche per adeguare il sistema di incontro tra domanda ed offerta di lavoro agli indirizzi comunitari, intesi a promuovere strategie preventive della disoccupazione giovanile e della disoccupazione di lunga durata. E’ previsto che la condizione di disoccupazione venga comprovata mediante presentazione dell’interessato presso il Servizio per l’impiego competente territorialmente in ragione del proprio domicilio, al fine di rendere una precisa dichiarazione attestante l’eventuale attività lavorativa precedentemente svolta, nonché l’immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa. Le procedure saranno definite a livello territoriale. Al fine di contrastare la disoccupazione di lunga durata, devono essere offerti dalle Regioni almeno i seguenti interventi, che rappresentano dunque il livello minimo di assistenza voluto dalla legge, che può essere derogato (solo in meglio): colloquio di orientamento entro tre mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione, proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo o di formazione e riqualificazione professionale, o altra misura che favorisca l’integrazione professionale. La proposta va formulata nei confronti degli adolescenti, dei giovani e delle donne in cerca di reinserimento lavorativo, non oltre quattro mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione (non oltre sei mesi per gli altri). Lo status di disoccupazione si perderà: 1. in caso di mancata presentazione, senza giustificato motivo, all’eventuale convocazione del servizio competente del collocamento alle iniziative intraprese per promuovere l’occupazione e per contrastare la disoccupazione (colloqui, tirocini ecc); 2. in caso di rifiuto senza giustificato motivo di una congrua offerta di lavoro a tempo pieno ed indeterminato o determinato, oppure di lavoro temporaneo, con durata del contratto a termine o, rispettivamente, della missione, in entrambi i casi superiore almeno ad otto mesi, oppure quattro se si tratta di giovani, nell’ambito di bacini territoriali stabiliti dalle Regioni. Infine lo status di disoccupazione sarà sospeso in caso di accettazione di un’offerta di lavoro temporaneo di durata inferiore ad otto mesi (quattro se si tratta di giovani). La durata dello status di disoccupazione continuerà a calcolarsi in mesi commerciali. Parimenti, i periodi fino a 15 giorni, all’interno di un unico mese, non saranno computati, mentre i periodi superiori a 15 giorni si computeranno come un mese intero. La normativa è indirizzata ai soggetti interessati; perciò chi non vorrà seguire questo percorso perderà certo l’opportunità che dovrebbe offrire il nuovo sistema di incontro tra domanda ed offerta di lavoro, ma potrà comunque cercarsi autonomamente un’occupazione, oppure accettare direttamente un’offerta di lavoro. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un’adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811
Cronaca
Venerdì 22 Febbraio 2008
Dei 22 coinvolti 3 hanno patteggiato e 9 sono prosciolti
Vendevano immobili fatiscenti, dieci persone rinviate a giudizio di Sara Pizzorni Dieci rinvii a giudizio, tre patteggiamenti e nove proscioglimenti. Questa la decisione del giudice Marco Cucchetto in merito alla posizione di 22 persone, accusate di aver costituito un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di istituti bancari cremonesi, quali la Banca Agricola Mantovana, la Banca Regionale Europea, la Banca Nazionale del Lavoro, la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, La Banca Intesa, il Credito Italiano, La Banca Ucb, la Banca di Roma, il Monte dei Paschi di Siena e l'istituto San Paolo. Rinviati a giudizio il geometra Maurizio L., 39 anni, di Pizzighettone, Walter M., 42 anni, di Milano, intermediario di una società immobiliare, Donato P., 58 anni, nato ad Alessandria d'Egitto ma residente a Motta Baluffi, venditore e proprietario di alcuni appartamenti, Massimo C., 40 anni, di Giussano, in provincia di Milano, Claudia P., 51anni, di Berra, in provincia di Ferrara, ma residente a San Bassano, Deborah L., 34 anni, di Mariano Comense e residente a Desio, Giovanna J., 48 anni, di Milano, Heidi P., 35 anni, tedesca, residente a Olgiate Comasco, Giu-
seppe B., 44 anni, di Mazzarino, residente a Cinisello Balsamo, e Marco S., 34 anni, di Casorate Primo. Altri tre imputati hanno invece patteggiato: Marco Q., 51 anni, milanese, in possesso di una speciale procura per i venditori, ha patteggiato una pena di tre anni. A lui sono state contestate dieci operazioni illecite, Fabio Al., 40 anni, di San Vittore Olona, un anno e sei mesi per tre operazioni e Silvano S., 64 anni, di Fabriano, un anno per due operazioni (in tutto le operazioni effettuate con le banche erano state diciassette). Prosciolti, invece, per non aver commesso il fatto, Bruno B., Maria Rosa N., Maria Grazia C., Luca M., Vittorio D.D., Fausto C. D. L. R., Ulises C. G. ed Epifania D. S., alcuni provenienti da altre province ma residenti nel cremonese, altri a Napoli, Torre Annunziata, Milano, e uno anche dalla Repubblica Dominicana. Un altro imputato, un 54enne di Bergamo, infine, è stato prosciolto perché ritenuto incapace di intendere e di volere. Secondo l'accusa, il gruppo, dal 2000 al 2002 acquistava immobili fatiscenti con lo scopo successivamente di rivenderli frazionati, contraffacendo i documenti del catasto e richiedendo alle banche il mutuo
Il tribunale di Cremona
sulla base dei documenti falsi, ricevendone, quindi, un profitto delle somme erogate a titolo di mutuo per un totale di oltre un milione di euro ai danni degli istituti bancari che avevano iscritto ipoteca sui beni non corrispondenti alla documentazione, tra cui le false perizie di stima allegate alla richiesta di erogazione di mutuo con la conseguente impossibilità di recupero forzoso del credito. In particolare L. è accusato di aver contraffatto due documenti della Docfa, (catasto fabbricati), apponendovi in calce la firma e il timbro dell'architetto Gabriele Roberto, parte civile insieme a due degli istituti di credito truffati, la Bnl e L'Unicredit. Il processo si aprirà il 7 luglio.
Calunniava i vicini: prosciolta La 77enne è incapace di intendere e di volere E’ stata assolta dal giudice Paolo Bernazzani la signora Natalina, 77 anni, cremonese, accusata di aver calunniato i suoi vicini di un condominio di Soresina. In base ai risultati della perizia psichiatrica affidata al dottor Franco Spinogatti, infatti, il giudice l’ha ritenuta incapace di intendere e di volere. «L’imputata», è scritto nella perizia, «ha sviluppato nel tempo una serie di convinzioni che si sono andate rafforzando per avvallare la sua teoria che i vicini facevano tutti parte di un complotto nei suoi confronti». Il fatto risale al 16 maggio del 2000 con una denuncia per violenza sessuale da parte dell’anziana. Tutto nasce nel 1999 da problematiche di natura condominiale, causate, secondo la donna, dal cattivo comportamento di due suoi inquilini, il signor Renato, 74 anni, e un altro anziano, Riccardo. Stanca di pagare per risarcire i danni, la 77enne medita vendetta e dice di essere stata violentata da Renato, parte ci-
vile con l'avvocato Luca Pederneschi, nella cantina di casa. Dal suo racconto lui si sarebbe calato le braghe obbligandola a masturbarlo. E’ solo l’inizio. Due anni dopo, nel 2002, Natalina si rivolge ai carabinieri e dice di essere stata investita da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta. Afferma che il conducente assomigliava all’altro suo vicino di casa, Riccardo, parte civile con l'avvocato Fabrizio Vappina. Sporge quindi denuncia contro di lui per lesioni e per omissione di soccorso. Su entrambi i fatti vengono svolte indagini e si scopre che i due inquilini della donna non c’entrano nulla: addirittura al momento dei fatti non si trovavano neppure a Soresina. Le accuse nei loro confronti cadono e il giudice accusa Natalina di calunnia per entrambi gli episodi. La signora Natalina, che oggi vive con un compagno e con la figlia, era difesa dall’avvocato Massimo Tabaglio.
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Avevano imbrattato la sede dell’Inps
850 euro per vandalismo Sono stati condannati a sborsare la cifra di 850 euro ciascuno Mario B., 51 anni, ed Ermes R., 57 anni, cremonesi ed entrambi responsabili del centro sociale Dordoni, accusati di aver imbrattato nel 2002 con le scritte di colore rosso «Sharon boia», «Sharon Assassino» e «Free Palestine» le pareti dell’Inps di via del Vasto a Cremona. Il 27 settembre del 2002 l’allora direttrice dell’Inps Enrica Ferraroni aveva allertato gli uomini della Digos che avevano sequestrato le teleca-
mere a circuito chiuso sperando avessero ripreso i responsabili. E per una volta è stato proprio così: nei filmati, dalle 22,10 alle 22,12 si vedono due uomini armati di secchio, spazzoloni e di rotoli di manifesti bianchi. Gli inquirenti, in effetti, avevano trovato appiccicati sulle colonne davanti alla sede dell’Inps manifesti contro la guerra e la scritta «Ds=Ss» realizzata con uno spray di colore rosso. I due imputati sono apparsi davanti al giudice di pace.
Funerali per Borroni Ucciso per sbaglio dal suo amico edicolante Sono stati celebrati giovedì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Sesto Cremonese i funerali di Napoleone Borroni, il 70enne cremonese morto lunedì scorso all'ospedale di Cremona dopo essere stato colpito venerdì da un colpo di pistola alla testa sparato accidentalmente da Fabio Montagna, 50 anni, titolare dell'edicola di via Ghinaglia. Borroni lascia la moglie non vedente e una figlia che vive a Milano. Per il tragico episodio Montagna sarà probabilmente accusato di omicidio colposo,
ma tutto è ancora da decidere. Da lunedì mattina, prima del decesso di Borroni, il giudice aveva concesso i domiciliari all'edicolante con l'accusa di lesioni gravissime Ora, alla luce della morte di Borroni, il pm dovrà decidere quale imputazione formulare, anche se sembra sia più orientato verso l'omicidio colposo. Per il resto la dinamica è abbastanza chiara, anche se resta ancora da capire come sia potuto partire un colpo da un revolver 357 senza che ci sia stata una forte pressione sul grilletto.
Il giudice proscioglie dalle accuse l’autista di scuolabus
Abbandonò due bambini Cinque anni fa a Crotta d'Adda Fedele G., 50 anni, di Olmeneta, autista dello scuolabus comunale, era stato denunciato per abbandono di minori per aver lasciato in mezzo alla strada due irruenti ragazzini che lo disturbavano in continuazione durante la guida. Dopo essersi fermato quattro volte durante il tragitto tra Grumello e Crotta per calmare alcuni studenti poco tranquilli scongiurandoli di stare fermi, anche per la sicurezza di quanti erano a bordo, aveva perso la pazienza e aveva fatto scendere due ragazzini di 11 e 12 anni a circa un km da casa. I genitori di uno dei due avevano sporto denuncia
contro il 50enne, costituendosi parte civile nel processo. La vicenda, di cui all'epoca si era tanto parlato, aveva spaccato in due il paese di Grumello. Alcuni si erano detti scandalizzati dal comportamento dell'autista; altri, invece, si erano dichiarati d'accordo, dicendo che quanto accaduto sarebbe servito di lezione ai ragazzini più scalmanati. Il caso dello scuolabus è arrivato giovedì nell'ufficio del giudice per l'udienza preliminare Marco Cucchetto che ha prosciolto l'imputato dall'accusa di abbandono di minori perché il fatto non costituisce reato. Nessuna responsabilità, dunque, per l’uomo che, secondo il giu-
dice, non aveva intenzione né di abbandonare i due bambini, né di metterne a repentaglio la sicurezza, anche perché, evidentemente, ha considerato gli scolari sufficientemente autonomi per poter essere lasciati da soli. I due ragazzi, infatti, avevano raggiunto la propria abitazione a piedi senza problemi. Il pm Cristina Gava aveva chiesto per l'imputato il rinvio a giudizio, asserendo che l'autista aveva fatto scendere i ragazzini senza attendere che i genitori venissero a prenderli e senza rispettare il regolamento comunale secondo il quale i bambini di ritorno dalle lezioni devono essere consegnati a mamme e papà.
IL CASO
Razzia al Dico, via con 6500 euro
Il supermercato in cui si è verificato il fatto
Ignoti malviventi si sono calati dal soffitto e hanno aperto la cassaforte con la fiamma ossidrica
Ladri professionisti quelli che nella notte tra martedì e mercoledì hanno rubato nel supermercato Dico di via Brescia. Il bottino si aggira sui 6.500 euro, denaro rubato dalla cassaforte che è stata aperta con la fiamma ossidrica. Sicuramente ad agire sono state più persone che conoscevano perfettamente il supermercato e la collocazione della cassaforte. Il piano era ben organizzato,
tanto che nessuno ha visto o sentito nulla. Nemmeno il sistema di allarme ha registrato l'intrusione. I malviventi si sono arrampicati fino a raggiungere il tetto dell'edificio. Una volta posizionati hanno praticato un foro dal quale si sono calati con una corda all'interno. E' stato poi un gioco da ragazzi scassinare la porta del vano ufficio per raggiungere la cassaforte, scardinarla con la
fiamma ossidrica e arraffare il denaro. La mattina dopo l'amara sorpresa per i titolari che hanno avvertito le forze dell'ordine. Sul posto gli uomini della Questura che hanno effettuato i sopraluoghi di rito e avviato le indagini. Ingenti anche i danni: i titolari hanno dato disposizioni per la chiusura del tetto e per cambiare il muro distrutto in prossimità della cassaforte.
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Cronaca
Venerdì 22 Febbraio 2008
Ridurre i rifiuti: Ladina rilancia le sue proposte
Ricariche nei negozi e differenziata al 70% di Laura Bosio Imperativo: ridurre i rifiuti. E’ questa la grande partita che si trova a giocare oggi Cremona, a fronte di preoccupanti dati sull’incremento dei rifiuti, come è emerso nei giorni scorsi alla presentazione del nuovo piano provinciale dei rifiuti, che mette al primo posto l’incremento della raccolta differenziata, portandola al 64 per cento in cinque anni. Ma c’è chi rilancia, chiedendo che la percentuale arrivi a 70. Questo è l’oggetto della mozione che il consigliere provinciale dei Verdi
Andrea Ladina
Andrea Ladina presenterà il prossimo martedì in consiglio. Una sfida possibile? «Senza dubbio» dichiara il
In Breve L’AVIS FESTEGGIA 75 ANNI Il 2008 è un anno importante per l’Avis Comunale di Cremona, che celebra i propri 75 anni di vita. E per l’occasione ha organizzato un calendario ricco di eventi ed iniziative trasversali. Il ciclo degli eventi in programma partirà domenica 24 febbraio (ore 9) con l’assemblea degli associati Avis, appuntamento fondamentale durante il quale sarà presentata la relazione associativa, da parte del Presidente, con il resoconto di tutte le attività svolte nel 2007. Durante l’assemblea, oltre alla consegna delle benemerenze ai donatori che hanno effettuato fino a 50 donazioni, saranno premiati, con le borse di studio offerte dall’Ing. Lacchini, i donatori laureati nello scorso anno.
IMPRESE IN VIAGGIO VERSO LIONE La Camera di Commercio di Cremona, intende proporre alle imprese della Provincia, una missione economica a Lione, durante la quale le aziende potranno partecipare ad una serie di incontri bilaterali personalizzati con operatori francesi, precedentemente selezionati, quali: importatori, buyer, distributori, a seconda delle necessità espresse dall’impresa stessa. L’iniziativa è rivolta a tutti i comparti economici lombardi. L’iniziativa prevede, per le imprese che ne faranno richiesta, un voucher di Euro 1,500 per l’abbattimento dei costi di organizzazione e ricerca partner. Termine per le adesioni: 18 marzo 2008. consigliere verde. «E soprattutto necessaria. La differenziata secco/umido deve essere fatta porta a porta in tutta la città, e difatti richiedo di estenderla (attualmente viene fatta solo i alcune zone). In questo modo si potrà raggiungere l’obiettivo del 70%». Altro ruolo importante potrebbe giocarlo la piccola e grande distribuzione. «La nostra proposta» spiega Ladina «è di fare ricorso ai vuoti a rendere, sistema già ampliamente utilizzato in Germania, con grande successo. I contenitori devono poter essere restituiti, con un risparmio per l’utenza. Parallelamente c’è la proposta delle ricariche, per prodotti come detersivi o da bagno: i clienti si recano al punto vendita con i barattoli vuoti, ed essi vengono ricaricati con il prodotto ri-
chiesto». Questo responsabilizzerebbe l’utenza sulla gestione dei propri contenitori, e comporterebbe un risparmio anche economico. «Si tratta di piccoli accorgimenti, che però messi insieme possono fare molto per l’ambiente» dichiara Ladina. Un’altra idea è quella di estendere a tutta la provincia le fontane di acqua minerale pubblica. Ciò, secondo il consigliere verde, ridurrebbe drasticamente la produzione della plastica. Importante puntare sul risparmio degli imballaggi, coinvolgendo i commercianti. Altro punto è potenziare il GppNet, la rete per gli acquisti verdi, per favorire centrali di acquisto di prodotti al 100% riciclabili e dare appoggio nel settore privato anche all’esperienza dei Gas (Gruppi di acquisto solidale).
ESPOSTI I QUADRI DI MULATTIERI «I colori della sua Cremona» è il titolo della mostra di quadri in onore dell’ormai scomparso pittore cremonese Valter Mulatieri. L’esposizione, inaugurata la scorsa settimana, sarà esposta presso lo studio d’arte «La Saletta» (corso Mazzini, 55 - Cremona) fino al 9 marzo. Si tratta di quadri appartenenti alla moglie e ai figli, ed esposti per celebrare i dieci anni della scomparsa del celebre artista. Era un pittore hobbista, e aveva partecipato a numerose collettive e personali, sia in Italia che all’estero. Le sue opere, dedicate a Cremona, rimarranno esposte per la memoria di chi vorrà conoscerlo, attraverso le sue opere.
IMPARARE LA PROGETTAZIONE SOCIALE Cisvol ha programmato un seminario gratuito dal titolo «Idee e Progetti: teorie e strumenti per la progettazione sociale» al fine di consentire ai volontari delle organizzazioni di volontariato e di promozione sociale di migliorare la propria capacità progettuale. Nella progettualità, infatti, sono coinvolte numerose azioni tra le quali: la gestione delle informazioni, il lavoro in gruppo ed in rete, la programmazione del budget, la ricerca delle fonti di finanziamento, tutte abilità ormai necessarie anche per accedere ai programmi di finanziamento locali e comunitari. Il seminario, offre gli spunti per una formazione base e fondamentale, e si pone i seguenti obiettivi: far acquisire le competenze minime per l'avvio e la gestione di un percorso progettuale, fornire strumenti pratici utili a chi non si è mai accostato ad un progetto, favorire la partecipazione a bandi di enti pubblici e privati.
Un ristorante vegetariano E’ una novità a Cremona, ma in Italia questa moda si è già diffusa: si tratta della cucina vegetariana, apprezzata da un numero sempre maggiore di persone. Da questo la scelta di aprire anche sotto il Torrazzo, un ristorante dedicato a tale tipo di alimentazione. E’ il Ristohsawa, situato in via Porta Po Vecchia. Un luogo dove vige la regola del «La scelta del sano, il piacere del gusto» (questo lo slogan). Un luogo in cui non si servono carne ne pesce, ma neppure burro, formaggio, uova, latte, strutto. Neppure lo zucchero è concesso in questa particolarssima cucina, dove le porte sono aperte solo a cibi rigorosamente vegetali e biologici. Sono i dettami della cucina GlisBer quelli applicati dai due titolari, Cristian Barigozzi e Sara Carini. Una cucina priva di colesterolo e di additivi chimici. E il cibo diventa una vera e propria filosofia di vita. Si inventano ricette particolari, con l’utilizzo di ingredienti
L’interno del ristorante
speciali, semplici, o anche rari, che stupiscono e soddisfano ogni palato. Ristohsawa è una catena di ristoranti, in Franchaising, nati dall’idea del titolare del ristorante Ohsawa di Toscolano Maderno. Grande attenzione e cura viene riservata alla ricerca e selezione accurata delle materie prime, che devono rispondere a caratteristiche ben specifiche di qualità.
E il caffè diventa solidale E’ nato recentemente «Altrocafé», il bar solidale (il primo a Cremona) nato dalla sinergia tra le cooperative sociali «Carità e Lavoro» e «Nonsolonoi». Altrocafè’ nasce quindi dalla somma di queste 2 esperienze di solidarietà. Il locale, che sarà gestito direttamente dalla Coop. Carità e Lavoro, dice no alla vendita di prodotti che possono derivare da situazioni di sfruttamento del lavoro e dice no pure alla
vendita di alcolici, anche per sensibilizzare verso i rischi che possono derivare dall’uso eccessivo di alcol. Dice però sì all’uso dei prodotti del Commercio Equo e Solidale che provengono da esperienze di giustizia con i lavoratori del Sud del mondo, dice sì a scelte imprenditoriali che possano consentire, a chi è fuori dai normali circuiti lavorativi, di esercitare e crescere la propria professio-
nalità. Inoltre presso il locale, che ha sede in via Sant Antonio del fuoco 11/b (di fronte al Centro Pastorale), è stato predisposto uno ‘spazio baby’ per le esigenze dei bambini più piccoli, un angolo ‘altre letture’ dove troveranno spazio riviste missionarie e sui temi del consumo critico, una ‘bacheca solidale’ per diffondere gli appuntamenti cittadini più significativi.
Agricoltura
Venerdì 22 Febbraio 2008
9
Un percorso per conoscere il mondo delle api e l’impiego quotidiano dei loro prodotti
Apicoltura: unaproduzionedi qualità La passione per l’apicoltura si può coltivare e trasmettere. Ne è convinta l’Associazione produttori apistici Cremona, che anche per il 2008 si prepara a dare avvio ad un «Corso di apicoltura per principianti».
La proposta nasce all’interno della collaborazione che ormai da qualche anno è stata avviata fra l’unica associazione che riunisce gli allevatori di api della nostra provincia e l’Istituto superiore di agraria Stanga di Cremo-
na: intitolato «Il mondo delle api (dalla gestione dell’apiario ai prodotti realizzati)», il percorso offre due lezioni teoriche e una o più lezioni pratiche presso gli allevamenti, da stabilire al termine della teoria. Le prime due le-
MERCATI - SETTIMANA DAL 14/02/2007 AL 21/02/2007 PRODOTTO
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
Tonn.
N.q.
Tonn.
MILANO
MANTOVA
MODENA
267,00273,00
261,00266,00
--
223,50224,50
232,00233,50
226,00228,00
234,00235,00
Tonn.
N.q.
456,00459,00
442,00445,00
--
Tonn.
240,0-249,0 N.q.
Tonn.
146,00148,00
161,50163,00
168,00171,00
168,00169,00
Tonn.
N.q.
104,0-114,0 104,0-114,0
--
--
Tonn.
N.q.
50,00-66,00 30,00-35,00
15 kg.
2,98
2,980
2,980
2,990
SUINI lattonzoli locali
25 kg.
2,00
2,000
2,000
2,050
SUINI lattonzoli locali
30 kg.
1,70
1,700
1,700
1,790
SUINI lattonzoli locali
40 kg.
1,36
1,370
1,370
1,480
Suini da macello
156 kg.
1,185
1,155
N.q
1,122
Suini da macello
176 kg.
1,185
1,155
N.q
1,115
Suini da macello
Oltre 176
1,085
1,070
N.q
1,070
vacche fris. 1°qualità (p.v)
Kg.
1,95-2,30
Montichiari peso vivo 1,00-1,10
0,970-1,020
--
Vacche fris. 2°qualità (p.v)
Kg.
1,75-1,85
0,85-0,90
0,770-0,820
--
Manze scottone 24 mesi
Kg.
2,05-2,35
1,05-1,12
1,080-1,250
--
Kg.
N.q.
N.q.
0,950-1,250
--
(50-60Kg) pie blue belga
Kg.
3,00-4,50
4,10-4,50
4,200-4,600
--
BURRO pastoriz.
Kg.
2,00-2,05
1,95.
--
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
5,05-5,20
5,05-5,15
--
--
Kg.
5,30-5,50
5,25-5,45
--
--
Kg.
6,25-6,45
6,15-6,45
6,490-6,600
--
Kg.
6,35-6,50
6,65-7,00
6,980-7,130
--
Kg.
--
--
--
--
FRUMENTO tenero buono mercantile
GRANOTURCO ibrido naz. 14% um.
SEMI DI SOIA nazionale
ORZO NAZ. peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
CRUSCA alla rinfusa
FIENO maggengo agostano
PAGLIA press. rotoballe
SUINI lattonzoli locali
Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.
Vitelli Baliotti
252,0-261,0 268,0-273,0 268,0-273,0N.q 267,0 -272,0. 267,0-272,0
--
fino a tre mesi
PROVOLONE VALPADANA oltre tre mesi
GRANA Scelto 01 stag. 9 mesi
GRANA Scelto stag. 12-15 mesi
Latte naz. Crudo (16-30 giugno)
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledi del mese. Questo dato, conseguentemente,va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il venerdi quello zootecnico che fa riferimento a quello di Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì, Modena il lunedì.
zioni si svolgeranno sabato 23 febbraio, dalle ore 8.30 alle ore 12.30, e sabato primo marzo, sempre dalle ore 8.30 alle ore 12.30, presso l’aula magna della scuola superiore Stanga (in via Milano, 24). Il corso è gratuito. Unica richiesta degli organizzatori: è gradita la prenotazione. «I nostri primi interlocutori sono gli studenti dell’Istituto di Agraria. A tal proposito vorrei cogliere l’occasione per ringraziare gli insegnanti e la direzione dello Stanga, per la grande attenzione e la particolare sensibilità che hanno verso il mondo dell’apicoltura. E’ grazie alla loro disponibilità se questo corso viene riproposto di anno in anno» sottolinea Esterina Mariotti, presidente dell’Associazione Produttori Apistici. «Naturalmente la proposta è aperta a tutti gli aspiranti apicoltori, così come a tutte le persone semplicemente interessate all’argomento. E’ un’occasione per far conoscere il nostro lavoro, il nostro modo di prenderci cura dell’alveare, sforzandoci di produrre un miele buono e salubre, dall’origine garantita Saranno trattati argomenti come la vita delle api, l’apicoltura nell’ambiente e nel territorio, giungendo ad illustrare i vari prodotti che nascono dalle api e il loro impiego nella vita quotidiana». Gli “apprendisti apicoltori” avranno inoltre l’oppor-
Esterina Mariotti, presidente Associazione Produttori Apistici
tunità di conoscere l’Associazione produttori apistici Cremona, importante realtà nata nel 1984, che in provincia raccoglie 180 allevatori, per un totale di circa cinquemila alveari. «Con i suoi interventi e con il suo lavoro» spiega la presidente, «la nostra associazione promuove un allevamento apistico pulito, senza l'utilizzo di prodotti chimici, capace di garantire una produzione di miele di qualità, legata alla nostra terra, garantita da informazioni chiare, evidenziate su ogni vasetto venduto». Testimonianza dell’impegno preso nei confronti dei consumatori è l’adesione al percorso di lotta alla varroa attraverso metodi biologici: «Torno a sottolineare il valore di questa scelta, resa possibile dalla sinergia fra la nostra associazione, l’amministrazione provinciale e il servizio veterinario dell’Asl» nota Esterina Mariotti. «Vo-
lontariamente tutti i nostri apicoltori hanno aderito ad un regolamento che ci ha portati a combattere la varroa attraverso metodi naturali, vale a dire il timolo, rinunciando ai prodotti chimici in commercio. E’ stata una decisione dettata dal desiderio di produrre un miele eccellente, in piena sicurezza». In settimana l’Associazione produttori apistici ha un altro significativo appuntamento: per domenica 24 febbraio è convocata l’assemblea dei soci, che si terrà alle ore 9 presso la sala riunioni dell’ufficio di zona della Coldiretti di Cremona (in via Ruffini, 28). L’ordine del giorno si aprirà con la relazione della presidente, cui seguiranno l’approvazione del bilancio consuntivo 2007, l’illustrazione del programma di attività 2008, l’approvazione della quota sociale 2008 e del bilancio preventivo per il nuovo anno di lavoro.
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Venerdì 22 Febbraio 2008
Aborto/1 A Napoli una vicenda inqualificabile Egregio Direttore, La vicenda di Napoli è inqualificabile da ogni punto di vista, è un atto vigliacco ed intimidatorio: calpesta la dignità delle donne, di tutte le donne, in un momento particolare di grande solitudine e sofferenza; l'irruzione gratuita delle forze dell'ordine offende anche la professionalità dei medici che avevano unicamente applicato la legge; la stessa modalità adottata sulla base di una pura denuncia anonima, esprime violenza, ottusità, prevaricazione. Nell'esprimere solidarietà alla donna di Napoli che ha subito questa grave prevaricazione, denunciamo con forza questi atti. Ribadiamo che il diritto di scelta e la cura delle vite sono la nostra esperienza quotidiana e oggi sono minacciate dalla campagna contro l'aborto che assume via via i toni di una feroce crociata contro le donne e invade la campagna elettorale. Vigileremo, soprattutto in Lombardia, affinché la 194 sia applicata alla luce del dettato costituzionale, impiegando tutti gli strumenti possibili, per riaffermare la responsabilità e l‚autonomia delle donne. Le donne «Usciamo dal silenzio» di Cremona
Aborto/2 E’ la donna che deve scegliere, non il magistrato Egregio Direttore C‚è mancato poco che andasse a finire così. A Napoli, nel reparto di ostetricia, dove una donna ha deciso volontariamente per l’interruzione della gravidanza. Nel pieno rispetto
Settimanale di informazione direttore responsabile Sergio Cuti
della legge 194. Un’irruzione di 7 poliziotti nei corridoi del reparto maternità dell’ospedale Federico II, dopo una telefonata anonima. Cosa hanno trovato? Un covo di mamme abortiste? Delle streghe intente in un rituale d‚altri tempi? Sequestro del feto e della cartella clinica, interrogatorio sotto gli effetti dell’anestesia, terzo grado per la compagna di stanza ricoverata per una gravidanza difficile. Un magistrato e 7 poliziotti diventano d’un tratto difensori di quella morale pubblica avvinghiata alle sottane del clero. Di quella morale pubblica che pensa che abortire sia uno spasso e non una tragedia, che scegliere di non mettere al mondo un bambino che probabilmente non vivrà ma sopravvivrà sia una questione di eugenetica e non una scelta difficile e tutt‚altro che egoista. La legge 194 ha fatto progressivamente diminuire il numero degli aborti, ha insegnato alle donne che il diritto all'aborto è una drammatica conquista, una dolorosa soluzione d'eccezione e non un metodo anticoncezionale. Siamo invasi di preti e suore che - nel nome di una morale parziale non condivisa che esalta la sofferenza - maledicono la contraccezione, ostacolano la ricerca scientifica, puntando il dito contro la “scienza sbagliata”, quella che riesce a vedere malformazioni e patologie genetiche sul feto, boicottando di fatto la cura di molte malattie. Che la smetta il Vaticano e i suoi servi in borghese, mandati in missione su suolo Italiano come fossero agenti dei servizi segreti, di decidere sul corpo delle donne. E’ alla donna che spetta il diritto di decidere per se e di scegliere. Non ad un magistrato, non ad un poliziotto, non ad un prete, non ad un medico obiettore di coscienza. La 194 non si tocca. L’aborto non è reato. L’Italia non è il Vaticano. Fulvio di Giorgio
Aborto/3 Siamo stanche di essere tacciate come terroriste
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Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)
Progetto Grafico: Gianluca Galli
Numero chiuso in tipografia: Giovedì 21 Febbraio ore 24,00
Egregio direttore Una bomba a forma di pancione? No! Camorristi con la cuffia da infermieri? No! Una scena di Ris? Carabinieri? La Squadra? Scuola di Polizia? Nemmeno. Sette uomini in divisa hanno fatto irruzione al nuovo policlinico per indagare su un interruzione di gravidanza di un feto malformato. I paladini del /Sacro Embrione/ cercavano un'irregolarità nella procedura di aborto, segnalata, dicono, da una telefonata anonima. Evidentemente il movimento per la vita sta studiando nuove forme di pressione psicologica, giocando anche sulla leggendaria arguzia delle nostre forze dell'ordine, sempre capaci di fiutare un vero reato! Infatti si trattava di una folle bufala... La donna è stata spaventata, interrogata, messa sotto pressione dopo soli 20 minuti dall'aborto e con lei anche la sua vicina di letto. Criminalizzate entrambe in un momento così delicato. Di cosa altro ci accuseranno? Cospirazione alla vita? Sovversione al ruolo di madre? Capi
di reato che fanno luccicare gli occhi alle alte gerarchie ecclesiastiche, ai pancioni del tubo catodico come Ferrara, a vecchi e nuovi fascisti che parlano da balconi, pulpiti, microfoni, salotti televisivi e aule del parlamento. Non si tratta di una fatto di cronaca e nemmeno di un ennesimo ma isolato episodio che vede calpestati i diritti. Quando si parla di donne purtroppo da un pò di tempo a questa parte si parla di una strategia di attacchi ripetuti e collegati tra di loro che mirano non a ledere ma a cancellare del tutto quei diritti che il movimento delle donne si è conquistato e che sono il requisito minimo per cui oggi si sentono meno casi di donne morte sotto i ferri da calza delle mammane per un aborto clandestino. Quelli che sostengono di difendere la vita sono dei truffatori. Industriali e preti non li senti mai difendere la vita di quelli che crepano sul lavoro, di coloro che muoiono di cancro vicino alle discariche e agli inceneritori, delle vittime (milioni) delle guerre occidentali mosse da buoni cristiani, tipo Bush, di tumori provocati dal traffico cittadino e da una agricoltura avvelenata. Sono in crisi perché aumentano le coppie di fatto, diminuiscono quelli che si sposano in chiesa, diminuiscono le vocazioni sacerdotali; gli omosessuali non si nascondono più e vivono senza sensi di colpa la loro “diversità”; i divorzi e le separazioni aumentano dimostrando l‚inconsistenza e l’inadeguatezza del matrimonio, i capi politici di destra, che si presentano compunti al “family day” in Vaticano per ottenere voti, sono divorziati, puttanieri e hanno 2 o 3 famiglie. Romina Righi
Morti sul lavoro, è urgente che si faccia qualcosa Egregio Direttore, I Democratici cremonesi che la sera di Giovedì 14 febbraio si sono incontrati nelle riunioni di Coordinamento dei 7 Circoli cittadini, rivolgono alla moglie ed alla figlia di Maourad Ramdaoui le più sentite condoglianze e sinceri sentimenti di partecipazione. Il giovane lavoratore edile che ha perso la vita sul lavoro - cadendo da 15 metri, dal tetto di un capannone dell'Acciaieria Arvedi, dove operava per conto di una società subappaltata - era regolarmente venuto in Italia dal Marocco per guadagnare il pane per la propria famiglia. Ed invece, sul lavoro, ha trovato tragica morte. Occorre tornare celermente e fermamente alla norma secondo la quale i cittadini lavorano per vivere, non per morire. I Democratici cremonesi rivolgono un pressante invito ai propri rappresentanti nelle Assemblee elettive nazionali e locali affinché vengano moltiplicati gli sforzi volti a porre fine attraverso interventi immediati e precisi - a questa sequela di morti innocenti che va assumendo le sembianze di una vera e propria strage quotidiana. E’ certamente molto apprezzabile l'occasione che avrà il Consiglio Comunale il quale, nella prossima seduta, sarà chiamato a discutere una mo-
ROBIN HOOD di Maurizio Guerrini
Puntiamo su una sinistra compatta E cosi siamo arrivati alla campagna elettorale, l'ennesima, più strana ed atipica rispetto a tutte quelle precedenti. Tanto strana che, addirittura, qualche giorno fa, subito dopo Berlusconi, Gianfranco Fini, già leader di Alleanza Nazionale, ora confluita nel partito azienda del padrone di Arcore, ha invitato gli elettori a non votare per i “partitini” ma a scegliere al massimo tra il partito del popolo della libertà e il partito democratico. Ora non si è mai vista una cosa del genere: un esponente di primissimo piano di un partito che invita a votare o per il suo schieramento (e fin qui tutto più che normale) oppure per un altro in teoria antagonista (e questo è invece totalmente strano). L'insidia più grande infatti è la polarizzazione del voto su Pd e Pdl e la personalizzazione della campagna elettorale nei confronti dei rispettivi leader. Il punto vero è che con questo sistema elettorale, definito una porcata dal suo ideatore il leghista Calderoli, si vuole in realtà accelerare il processo di americanizzazione della politica e della società italiana. Infatti i mezzi di comunicazione, in primo luogo la televisione, hanno assunto come paradigma centrale di queste elezioni politiche quello della sfida a due tipica delle elezioni americane, sottendendo in maniera più o meno esplicita anche il messaggio del cosiddetto voto utile. Invece a nostro giudizio esiste una alternativa perchè la sfida a
zione presentata dal Gruppo del PD proprio in relazione al tema delle morti sul lavoro. Nello specifico chiediamo che il Governo - pur in regime di ordinaria amministrazione al quale é stato costretto dallo scioglimento delle Camere renda operante la legge approvata nell'agosto scorso, che modifica la vecchia 626, dando corso con urgenza ai necessari ed indispensabili regolamenti attuativi. I democratici cremonesi del Pd
Ponte Montodine, i lavori son partiti, ma non manca chi rema contro Egregio direttore, il Ministro Antonio di Pietro all’inizio del suo mandato governativo si impegnò a completare tutte le opere pubbliche incompiute, alcune da anni. Le definì le opere del Gabibbo, dando credito ed avvalorando così il lavoro giornalistico fatto negli anni da «Striscia la notizia» nel segnalare i luoghi dove lo spreco del danaro pubblico era evidente. In pochi mesi il Ministro ha prima censito le priorità e poi ha informato i cittadini sulle procedure da mettere in atto. Tutti coloro che per anni avevano guadagnato visibilità e voti per le false promesse su queste opere chieste a gran voce dai cittadini, hanno perso d’un colpo i polli da spennare, perché con trasparenza è stato dato ai cittadini ciò che era un loro diritto. Nasce certamente da questi ambiti il falso d’Autore trasmesso il 16 febbraio, da «Striscia la notizia». I lavori al Ponte di Bertonico-Montodine sono iniziati nei primi giorni del 2008, dopo che l’Anas aveva consegnato i lavori all’ìmpresa il 30.10.2007. dopo tanti anni di immobilismo. Di Pietro ha trovato i soldi e rimesso in mo-
due, non solo è falsa, ma rappresenta anche un grave pericolo per la nostra democrazia, in quanto restringe pericolosamente gli spazi politici e democratici nel nostro Paese. L'azione del governo Prodi è stata fortemente condizionata dai grandi poteri rappresentati dalla rendita finanziaria, da Confindustria e dalle gerarchie ecclesiastiche, generando altresi delusione e sconforto nel popolo della sinistra, soprattutto in relazione alle aspettative che si erano ingenerate dopo cinque anni di sconquassi sociali ed economici del governo di Berlusconi. La sinistra unita sotto il simbolo della Sinistra - l'Arcobaleno ha il compito ed il ruolo determinante non solo di salvaguardare la democrazia, ma anche e soprattutto quello di difendere gli interessi sociali che rimarrebbero senza rappresentanza nel caso di vittoria delle destre e, per certi aspetti di una vittoria, anche se improbabile , del partito democratico. Quegli interessi sono i salari, il lavoro, la sconfitta di quella piaga sociale costituita dal precariato, i diritti civili e l'ambiente. Esiste oggi la possibilità di far valere una sinistra autonoma ed unitaria, anticapitalista, ecologista e femminista, che guardi al governo solo come un mezzo per la trasformazione della società. L’Italia ha bisogno di una sinistra forte; la Sinistra l'Arcobaleno è all'altezza di questa sfida ed è in grado di vincerla. Questo è il vero voto utile.
to il meccanismo, come promesso. A qualcuno ciò evidentemente non stava bene in prossimità delle elezioni. Il Gabibbo pertanto manda in onda servizio non inquadrando e non citando i lavori in corso ed artatamente utilizzando la data del 2007 del cartello appena messo come se quella fosse la data di termine dei lavori, facendo apparire tutto in ritardo e con ombre sul futuro. Temiamo che questa azione possa essere emulata in altre parti d’Italia, screditando l’onesto lavoro di tante persone, ed ingannando i cittadini con una informazione volutamente falsa, dannosa a livello nazionale, distruttiva a livello locale. Italia dei Valori Lodi perseguirà nei modi opportuni queste falsità, per rispetto ai cittadini e per rispetto verso tutti coloro che si sono impegnati per la definizione di questa opera. Giambattista Pera coordinatore provinciale Italia dei valori
Partiti politici: promesse, ma nessuna garanzia che sapranno mantenerle Egregio direttore, sabato e domenica scorsa, Veltroni ha elencato le “promesse” del Partito democratico (Pd), fra una settimana circa Berlusconi presenterà quelle del Popolo della libertà (Pdl). E’ probabile che, al netto delle parole in cui saranno avvolte, le promesse finiscano per rivelarsi affini. Più sicurezza, meno tasse, sostegno ai redditi bassi, aumentare pensioni e salari, aiuti alla famiglia, contenimento della spesa pubblica, misure per la competitività, alleggerimenti fiscali sugli straordinari: chi avrà il coraggio di non ripetere le solite
promesse? Soppressione Ici sulla prima casa, o il Bonus su i nuovi nati ecc. Più o meno entrambi le stesse cose, tutte belle parole... Il punto dunque non è che cosa Pd e Pdl ci promettono, ma che garanzie offrono di mantenere le promesse. Di solito chi solleva questo problema aggiunge che ogni promessa costosa dovrebbe essere accompagnata da un'indicazione precisa delle relative “coperture”, ossia dei soggetti su cui verrebbe fatto gravare il peso finanziario della promessa. Giustissimo, ma da sempre i politici hanno escogitato un modo sicuro per aggirare la domanda. Alla richiesta di indicare le coperture rispondono: a) recupero di evasione fiscale; b) riduzione degli sprechi nella pubblica amministrazione; c) maggiore crescita. E il discorso finisce lì. Sicuramente, andrà così anche in questa campagna elettorale, e quindi non proviamo nemmeno a scongiurare i politici di rivelarci “dove prenderanno i soldi” per fare le “”meravigliose” cose che ci promettono. Non ce l’hanno mai detto, non ce lo diranno mai. Perciò siamo e resteremo indifesi di fronte al fiume in piena delle promesse. C'è una cosa, tuttavia, che può aiutarci a capire se un programma è credibile oppure non lo è: la sincerità con cui ci racconta il nostro passato e il nostro presente. Andrea Delindati
Ferrovie, un disastro. Grazie ad Alloni per il suo impegno Egregio direttore, ogni giorno sui percorsi ferroviari dell’Italia e della Lombardia in particolare si assiste al calvario dei lavoratori pendolari, ogni giorno devono subire oltre la fatica anche l’umilia-
Lettere & Rubriche IL VENERANDA Giuliano Ferrara alle prossime elezioni viene candidato, ovviamente consenziente, per una poltrona importante. Sindaco di Roma? L’Adalgisa, mia confidente sempre informata, mi riferisce che è molto difficile trovargli in Campidoglio uno scranno adatto a contenere ciò che si usa per sedersi.Sono stati scelti su misura per i predecessori.In Senato o in Parlamento? Ci stanno già stretti onorevoli come Fassino,la Turco,la Montalcini eccetera.In momenti come questi rifare l’arredamento solo per lui sarebbe troppo complicato. Il problema viene girato a Berlusconi e al suo consigliere di sempre, attillato pure lui.
zione di dover viaggiare su convogli ferroviari che assomigliano più a tradotte di bestiame, indegni di un Paese che avrebbe dovuto emanciparsi dal giogo clientelare che per decenni ha pensato solo a produrre vere fortune alle varie caste di riferimento che al bene comune. Condivido la passione che il vice presidente della Provincia di Cremona Agostino Alloni mette nel proprio impegno per migliorare la situazione dei pendolari sempre più esasperati ed impotenti di fronte al disastro delle ferrovie lombarde. In occasione della elezione del sindaco di Crema dello scorso anno, il 17 maggio 2007 si tenne proprio a Crema un incontro con il Ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, che, a proposito proprio dei treni cadenzati da e per Milano ci sarebbe stato l’impegno del Ministero in tal senso. Non solo, ci sarebbe stato l’impegno dello stesso ministero per favorire l’acquisto di mille nuovi treni che avrebbero gradualmente sostituito quelli fatiscenti in servizio. Tutto ciò
necessitava e necessita della fattiva disponibilità a collaborare della giunta di Formigoni e della Lega che, viste le condizioni in cui hanno ridotto anche Malpensa di migliorare il trasporto in Lombardia proprio non ci pensano. In occasione di quell’incontro con il Ministro Bianchi siamo venuti a conoscenza che dopo molte difficoltà, per la prima volta era stato costituito un comitato consultivo paritetico tra Ferrovie, Ministero, ed Associazioni dei pendolari con lo scopo di affrontare le problematiche più scottanti. Da questa decisione ne discende una considerazione ovvia; fino ad allora per le ferrovie dello stato i pendolari e le loro pessime condizioni di viaggio proprio non esistevano. Una considerazione finale per l’assessore Agostino Alloni: se tutto il Pd si fosse impegnato nel Governo sul problema con la passione e la determinazione con cui Lui si spende, qualcosa di positivo oggi si vedrebbe di certo. Angelo Ongari
BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni
UNA SINGOLARE RASSEGNA DI CULTURA DEL 1976. Nel dicembre del 1976 ebbe luogo negli ampi spazi del vecchio ospedale di Cremona - Centro culturale di S. Maria della Pietà - una rassegna singolare e significativa dalla quale emergevano gli interessi e la vitalità culturale di molteplici realtà giovanili allora presenti nella nostra provincia. La rassegna consisteva nella esposizione di documenti ed in alcune mostre nonché in momenti di incontro, proiezioni, rappresentazioni teatrali e canti. Si presentavano così pubblicamente il lavoro di ricerca, le realizzazioni, le riflessioni di un nutrito numero di gruppi giovanili. Ne erano protagonisti il gruppo legato alla realizzazione del museo del lino di Pescarolo, il gruppo “lavoratoristudenti” e la Fgci di Persico Dosimo, il “gruppo padano” e la lega di cultura di Piadena, il “Giorni cantati“ di Calvatone, il gruppo di teatro e canto popolare di Soresina, il gruppo culturale “Franco Dazieri” di una fabbrica di Cremona, il circolo “25 aprile” dell’Anpi, i giovani della sezione Pci di Rivarolo Re. La rassegna era organizzata dall’Arci con la collaborazione dell’assessorato alla scuola e cultura del Comune di Cremona retto da Gianfranco Lazzari.
Vale la pena, sia pure per molto sintetiche annotazioni, rievocare con quell’evento alcune caratteristiche del lavoro e dell’impegno di una ampia area di giovani che hanno così dato un contributo non effimero alla realtà culturale cremonese. Le mostre si articolavano nelle seguenti tematiche: l’interpretazione della vita sociale nei disegni dei bambini di Persico Dosimo; le tradizioni e le lotte sociali nella cascina cremonese; la lavorazione del lino e la tradizione del falò; documenti e fotografie della realtà industriale ed operaia; manifesti e serigrafie di Luciano Paz e di Franco Rossi; diapositive di murales di Orgosolo realizzate dal gruppo di Persico Dosimo in Sardegna. Alle mostre si affiancavano diverse iniziative. Il gruppo del Museo del lino di Pescarolo presentava dunque una raccolta di attrezzi di lavoro e di oggetti della tradizione contadina cremonese nonché documenti su modi lavorare, vivere, pensare ormai scomparsi ma ancora presenti fino ad un passato allora recente. Quindi naturalmente tutto quanto ruotava attorno al lino e poi il significato della tradizione del falò.
Custodia cautelare, ci vuole più attenzione Caro direttore, il ministro della Giustizia Luigi Scotti si riserva di disporre un'ispezione per accertare eventuali responsabilità dovuti alla lentezza delle indagini ed alla farraginosità della burocrazia che hanno determinato la scadenza dei tempi di custodia cautelare, vedi la drammatica vicenda della bambina violentata da un pedofilo che nonostante la condanna di 1° grado era libero per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Nulla da obiettare se la legge prevede un termine per la custodia cautelare superato il quale, chiunque sia l'imputato e qualunque sia il reato, l’imputato deve essere scarcerato perché la presunzione di innocenza impone che la pena deve essere scontata solo se la condanna è definitiva Giovedì scorso, però, tale Vincenzo Iacono già condannato in 1° grado per violenza sessuale a scapito di bambine minorenni, a cui era stata affidata dalla madre, una lontana parente, che a suo dire non sapeva nulla della condanna dello Iacono la figlia di 4 anni. Quello che sgomenta in questa tragica vicenda Italica è il fatto che lo Iacono si fosse presentato disinvoltamente e senza nessuna remora in caserma, per firmare il registro , portando con se la bambina senza che a nessuno dei presenti in caserma gli fosse venuto in mente di accertare chi fosse quella bambina, chi gliela avesse affidata,ecc. Non penso che ci vogliano delle grandi doti intellettive per comprendere che un pedofilo condannato a sei anni e quattro mesi, per violenza sessuale a danno di 2 bambine, non debba passare inosservato se si presenta in caserma dei carabinieri a firmare il registro dei sorvegliati, in compagnia di una bambina di 4 anni Non è razionale pensare che alla caserma non fosse nota la condanna inflitta allo Iacono. Se i carabinieri avessero compiuto dei semplici controlli, è presumibile supporre che la bambina non sarebbe incorsa in questa gratuita e prevedibile violenza sessuale. Questa è l’ennesima dimostrazione della superficialità con cui si affrontano in Italia temi cosi delicati. Elia Sciacca
Elettroshock: impensabile che si ricorra ancora a una pratica disumana Egregio Direttore, alcuni giorni fa su Radio24 ho ascoltato un'intervista allo psichiatra Prof. Cassano a proposito dell'elettroshock. In un primo tempo ho pensato ad una burla (la parodia di qualche film) poi, rendendomi conto che non si trattava di uno scherzo, ho continuato ad ascoltare con maggiore attenzione. La mia prima reazione è stata d'incredulità, perché ingenuamente supponevo che questa pratica (come cura) fosse stata abolita da tempo e collocata nell'ambito che gli é consono: quello delle torture!
Sì... perché di vera tortura si tratta! Come si può pensare da esseri civili che l'infliggere dolore ad una persona possa essergli in qualche modo d'aiuto? Certo il Prof. Cassano ha cercato di addolcire la pillola, asserendo che la colpa della pessima fama di questa “cura” risiede nel nome e nella famosa pellicola «Qualcuno volò sul nido del cuculo». Siamo seri! Non si può scherzare con la vita umana e soprattutto con la mente. E' come cercare di aggiustare un orologio usando un martello! Non credo che il risultato sia del tutto soddisfacente. In ultima analisi ritengo che le parole di Cassano siano un insulto al buon senso ed un invito ad utilizzare metodi che dovrebbero essere banditi per sempre e lasciare il posto ad altri più umani e dai risultati più prevedibili e non devastanti. Il succitato Professore ha presentato l'Ect come una pratica innocua e priva di effetti collaterali, comparandola addirittura all'aspirina. E' una bugia colossale! Chiunque abbia avuto occasione di conoscere qualcuno che sia stato trattato in tal modo, se ne potrà rendere conto immediatamente. Vorrei fare un ulteriore appunto: essendo uno scrittore appassionato ovviamente del mondo letterario, mi è ben nota la triste vicenda del premio Nobel Ernest Hemingway, la cui vita, nonché la sua abilità artistica, sono state distrutte dalla stessa metodologia brutale. Possibile che nel 2008, ad una scienza che in alcuni settori ha conseguito risultati preziosi, si contrapponga nello specifico un approccio alla salute mentale assolutamente barbaro ed inappropriato? Queste cure, secondo il mio parere, sono autentiche mine vaganti, e altrettanto lo sono quei personaggi che con le loro parole prospettano un ritorno a metodi medioevali che nulla hanno di scientifico. Antonio S
Caro Milonga, anche se andassi al Parlamento, non ammutolirei Egregio Direttore, ammesso pure che io sia prima candidato e poi eletto al Parlamento, penserà mica «Milonga», che divenga orbo e ammutolisca a fronte delle malevolenze che verdrò sciorinate! Si metta dunque egli di buon grado, perché dovrà in quel caso sopportarmi ancora. Prosit. Luciano Pizzetti
Mi hanno avvelenato il cane: la cattiveria umana non ha limiti Egregio direttore, le chiedo cortesemente spazio sul Suo giornale per segnalare l’ennesimo atto criminoso che ha portato, dopo lunga agonia, alla morte della mia cagnolina. Luna, un volpino italiano che tutti in paese avevano avuto modo di conoscere o almeno di vedere quando uscivo per
Giuseppe Scalisi - CGIL Cremona
Welfare e contrattazione sociale La Cgil cremonese ha avviato da qualche anno una riflessione approfondita sulle dinamiche, e le conseguenti ricadute, delle politiche sociali attuate nella nostra Provincia al fine di elaborare proposte di tutela sociale per i lavoratori e pensionati del nostro territorio. Già allo scorso congresso fu presentato, dal gruppo di lavoro sulle politiche sociali, un progetto di rilevazione della spesa sociale nei Comuni della Provincia che, al di là degli aspetti tecnico statistici, poneva una questione fondamentale: il territorio cremonese, le istituzioni, gli attori sociali non conoscevano e mancavano dati aggregati sulle quantità economiche e soprattutto su come e dove venivano impegnate. «Conoscere meglio per affrontare» era il titolo che presentava il progetto perché era essenziale acquisire queste informazioni per poter iniziare un ragionamento serio sulle politiche del welfare locale soprattutto in virtù delle ricadute conseguenti l’introduzione innovativa della legge 328 e della sperimentazione dei Piani di Zona. Avevamo centrato il problema, tant’è che in seguito, ad esempio, l’amministrazione provinciale, ha iniziato un monitoraggio sistematico della spesa sociale e, necessariamente, in modo più puntuale e approfondito. Nonostante questa manifestazione di volontà, complice anche una politica regionale accentratrice e ostativa, il sindacato confederale non ha potuto essere protagonista, come la stessa legge proponeva e tranne qualche rara eccezione non sono state recepite le osservazioni e le nostre proposte per la stesura dei primi piani di zona. E’ questa una delle ragioni per cui abbiamo pensato di elaborare un documento complessivo sulle politiche del welfare locale in modo da poterlo presentare a tutti gli attori sociali della provincia e cominciare a provare ad iniziare una contrattazione sociale su tutte le complesse materie del welfare. Eravamo consapevoli che avremmo dovuto lavorare molto su questo terreno perché, i segnali socio economici ci presentavano un Paese alla deriva senza prospettive. Anche nella nostra Provincia, dopo i colpi delle finanziarie sui trasferimenti agli enti locali, sono emersi problemi enormi che fino a poco tempo fa non avevano la connotazione di vere e proprie emergenze. Fra tutti basti pensare al problema degli alloggi. Le politiche della casa sono quindi diventate immediatamente prioritarie e grazie alla condivisione con il Comune di Cremona sulle proposte del documento sindacale si è giunti ad una intesa che pone, da subito, l’esigenza di rendere disponibili tutti gli alloggi pubblici sfitti , il recupero edilizio di altri oltre alla costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ma l’impegno maggiore per noi riguarda sicuramente i Piani di Zona che sono alla loro seconda stesura e che, forti anche del nostro documento e del protocollo d’intesa firmato con l’Amministrazione Provinciale, ci vede più presenti sulle tematiche sociali. Ma cosa stiamo trattando? In sintesi stiamo tentando di costruire una programmazione negoziata che ha come obiettivi il sostegno e la qualificazione delle risorse destinate ai servizi,una riappropriazione da parte dei Comuni del governo dell’integrazione socio sanitaria, un utilizzo dell’ISEE più omogeneo, una riformulazione della progressività delle rette e delle tariffe locali e delle soglie di esenzione, un ragionamento sull’ICI quale incentivazione o alle politiche della casa, ma soprattutto una coerenza tra prelievo e destinazione delle risorse.
portarla a fare un giretto. E’ stata avvelenata da un boccone che ha ingerito durante la passeggiata che ho fatto giovedì 14 con lei. Quando sono ritornata, sembrava la Luna di sempre che aspettava di essere accarezzata e coccolata. Purtroppo dopo breve tempo ha iniziato a manifestare un irrigidimento delle zampe posteriori e un respiro affannoso. Abbiamo subito intuito che qualcosa di grave le era accaduto. Siamo corsi, col cuore in gola, dal veterinario che, malgrado la tarda ora, si è prodigato per tentare, prima di capire e poi di lenire i dolori che la opprimevano. Poi la tragica diagnosi: avvelenamento. La povera cagnolina ha superato la notte ma poi ha dovuto cedere al veleno che l’ha portata alla morte tra atroci sofferenze.
Ora mi chiedo come al mondo possano esistere persone capaci di tanta crudeltà e brutalità. Questa è una “bastardata” che solo un vigliacco, una persona senza cuore poteva mettere in atto. Provvederò al più presto a sporgere denuncia presso le sedi competenti anche se so che non rivedrò più la mia Luna. Ma che ciò serva a far conoscere che l’ignoranza e la cattiveria umana non ha confini. Con il caso della mia cagnolina si allunga la lista dei cani avvelenati nella Provincia di Cremona e spero tanto che qualcuno ponga rimedio a tali atrocità perché la vita, sia essa umana che animale, è un bene prezioso e non venga spezzata da ignobili “persone” che, già definirle tali, è un’offesa per il genere umano. Grazie. Maurizia Guindani
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Salute
Venerdì 22 Febbraio 2008
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800 448 800, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati Dove: piano Rialzato, padiglione 5 Orario: da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 16.00 Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. • ANATOMIA PATOLOGICA: consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Fax: 0372 405742. • RADIOLOGIA: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-70 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell’Asl 800 318 999. • SENOLOGIA: prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M, monoblocco ospedaliero (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso). Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.
Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche) Telefono: 0372 405715. Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona è comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. LABORATORIO ANALISI È previsto per il prelievo l’accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 09.00. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale. È previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: dalle ore 07.00 alle 14.00 da lunedì a venerdì (prelievi e visite specialistiche). CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; oppure personalmente presso la Medicina del Lavoro dalle 7.30 alle 13.00 da lunedì a sabato e il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: emotrasfusioni, autotrasfusioni, salassi,terapia marziale endovenosa Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì Rivolgersi alla segreteria del servizio negli orari sopra indicati, muniti della relativa impegnativa al fine di stabilire un appuntamento, in base alle necessità del paziente. GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30.
FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni.
MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200.
RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.
PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409.
MEDICINA DEL LAVORO Allergologia per sospetti professionali Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, da 9.30 alle 13.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 408178.
MEDICINA GENERALE E ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248
• MEDICINA DEL LAVORO: visite specialistiche di medicina del lavoro Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 17.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 405777.
TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare l o stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.
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Dal 4 all’8 marzo la settimana della donna. E la ricerca prende piede alla Breast Unit
La prevenzione veste di rosa
Piergiorgio Spaggiari (secondo da sinistra) con i collaboratori Olivetti Bottini e Beretta
di Laura Bosio La parola d’ordine è prevenzione. Questo è il messaggio forte ed inequivocabile che intende lanciare la Breast Unit dell’Ospedale Maggiore di Cremona nel presentare la «Settimana della donna». Cinque giorni, dal quattro all’otto marzo, interamente dedicati al gentil sesso, con una serie di iniziative che prendono il via appunto il 4, con un incontro presso l’auditorium dell’Avis con tutti i medici della Breast Unit. Nei giorni 5 e 6 marzo seguirà una massiccia campagna stampa, realizzata con cartelloni che tratteranno il tema dei cinque sensi per la donna, e del sesto senso, la prevenzione, appunto. Il 7 sarà quindi il momento dell’open day della Breast Unit, in cui le donne potranno farsi visitare gratuitamente durante tutta la giornata. Un’occasione per fare una visita di cui, purtroppo, ancora non è ben chiara l’importanza fondamentale. Del resto i dati parlano chiaro: circa 300 persone sono state controllate nell’edizione dello scorso anno, con risultati purtroppo positivi per il 12%. «Si tratta di un’iniziativa molto importante» spiega il direttore generale Piergiorgio Spaggiari «che
ha come tema la prevenzione delle patologie mammarie, ma anche la loro diagnosi e cura». Momento clou della settimana sarà la giornata dell’8 marzo, in cui verrà inaugurato il nuovo ambulatorio di osteoncologia ed immunoterapia oncologica, che si occuperà di tutte le patologie che possono interessare le ossa. Tale ambulatorio sarà dedicato a Roberto Nicoletti, che fu curato alla Breast Unit, e la cui famiglia ne ha reso possibile la realizzazione. A seguire, dopo l’inaugurazione, si svolgerà un importante convegno, sul tema, suddiviso in due sessioni: «Realtà di oggi nella terapia delle lesioni ossee» e «Prospettive future delle lesioni ossee», in cui verrà fatto il punto sulla cura e la diagnosi di tali patologie. «Nel corso di questo convegno vi saranno confronti tra specialisti del settore, e porteremo a conoscenza di alcune ricerche che stiamo portando avanti nel nostro ospedale, in modo autonomo, ma anche in collaborazione con le università o altri ospedali» spiega Spaggiari. Innovazione prima di tutto, dunque, per portare a sempre più significativi miglioramenti le tecniche di cura. «E’ molto importante» continua Spaggiari «che la struttura ospedaliera della nostra
provincia sia capace di partire con iniziative che potrebbero avere un respiro nazionale ed internazionale. E del resto uno dei vanti del nostro istituto è quello di puntare decisamente sulla ricerca, qualificata e di alto livello. Perché la ricerca permette di dare alla gente una speranza concreta, che vada oltre alle tradizionali terapie». Ma di cosa si tratta esattamente? «Stiamo studiando strumenti sperimentali in grado di emettere campi elettromagnetici ad alta energia, alimentati da tensioni pulsate, ossia particolari forme d’onda. Le applicazioni fatte con queste apparecchiature danno risultati. Basti pensare che, in alcuni casi di tumore alle ghiandole mammarie, tale terapia ha portato alla risoluzione completa del tumore. Si tratta di ricerche che vengono portate avanti in collaborazione con l’università di Siena». L’utilizzo di campi elettromagnetici a bassa intensità, invece, può servire a supporto alla terapia tradizionale (chemio), e permette il venir meno di numerosi effetti collaterali. E proprio su queste tematiche al convegno si aprirà un dibattito, dove i medici potranno portare le loro opinioni o perplessità su questo tema.
AMBULATORI
Nuovi orari per le vaccinazioni Nell'ambito di un progetto di miglioramento dei servizi offerti, il Distretto socio-sanitario di Cremona, a partire dal prossimo mese di marzo, si appresta ad offrire al pubblico una nuova organizzazione degli orari e degli ambulatori per l'atti-
vità vaccinale rivolta agli adulti (popolazione con età maggiore di 18 anni). A partire da lunedì 3 marzo i giorni e gli orari di accesso per gli adulti saranno i seguenti: lunedì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30, mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16.30.
Le sessioni vaccinali per adulti saranno effettuate negli Ambulatori 1 e 2, appositamente dedicati. Si è inteso, infatti, utilizzare ambienti distinti da quelli delle sessioni vaccinali pediatriche (ambulatorio 11) al fine di ridurre possibili disagi lega-
ti alla presenza contemporanea, in sala d'attesa, di bambini e adulti. A causa dei lavori di allestimento dei nuovi ambulatori, nei giorni 28 e 29 febbraio 2008 verrà garantita la sola somministrazione della vaccinazione antitetanica in urgenza.
C ultura&S pettacoli
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L’attrice salirà sul palco del Ponchielli giovedì 28 febbraio
Laura Marinoni porta in scena Petra von Kant di Silvia Galli
continua l’attrice «era un autore maledetto, scandaloso. Il fatto di leggerlo, affrontarlo, per me è stata una scoperta fantastica. E’ un grande autore contemporaneo, ed è stato un privilegio per me interpretare questo
Antonio Latella, premio Ubu 2007 per «Studio su Medea» (miglior spettacolo dell'anno) e Laura Marinoni, premio Eleonora Duse 2007 come migliore attrice di prosa, insieme per dare vita al dramma più noto di Rainer Werner Fassbinder: «Le lacrime amare di Petra von Kant». In scena giovedì 28 febbraio al Ponchielli all’interno della stagione di prosa Diversamente. Lo spettacolo vede la Marinoni nel ruolo di prima donna Laura Marinoni in scena assoluta. «E’ la prima volta che lavoro con testo. Ricevo centinaia di Latella, anche se il progetto email per questa interpretarisale a qualche anno fa» spiega. «Lui aveva già scelto zione, di gente che ringrazia per aver portato a teatro un me per interpretare la parte testo del genere». della protagonista, è stata Al centro della rappresenuna fortunata premoniziotazione c'è l'universo femne perché io ho vinto il preminile e, soprattutto, la difmio Duse, si tratta di uno ficolta' dei rapporti. La trenspettacolo prodotto in coltacinquenne Petra von Kant laborazione simbiotica». Un è una stilista di successo, ma momento importante quelanche un'anima triste, disillo dell’attrice per un testo lusa e sola con due matrialtrettanto importante e moni falliti alle spalle. E' a profondo, «Fassibinder»
capo di un “gineceo” composto da una figlia, una madre, la segretaria muta e devota, un'amica dell'alta società. Un universo tutto al femminile nel quale irrompe Karin, una ragazza senza scrupoli dall'avvenente bellezza che conquista Petra, consumata da un amore autodistruttivo. Con la Marinoni, sul palco, ci saranno Silvia Ajelli, Cinzia Spanò, Sabrina Jorio, Stefania Troise e Candida Nieri. «Mi sono fisicamente consegnata al progetto» ha continuato la Marinoni «ci sono strane identità che collimano: la donna in carriera, la donna che ha difficoltà di rapporti, che ha una figlia. Ci sono molti punti in comune con la mia vita. Non credo nel teatro di immedesimazione, ho cercato di fare un percorso spietato con me stessa denudandomi interiormente, ma cercando anche un po’ di distacco, perché questo testo potrebbe farti perdere la testa. E’ un testo che non prevede di guardare in
modo indifferente, rappresenta uno smascheramento molto profondo». C’è anche una versione cinematografica, con Hanna Schygulla: «Il film è molto diverso dallo spettacolo. Non l’ho visto prima per non farmi influenzare. Il nostro spettacolo è simbolico, l’altro realistico. Da noi sul palco c’è la statua di una donna nuda alta 4 metri, è uno spettacolo di grande rigore formale, giocato sui bianchi e neri, ricorda un pò Veronica Voss». L’attrice sta lavorando ad un progetto, un suo sogno nel cassetto: «Sto lavorando a uno spettacolo musicale. Avevo già fatto uno spettacolo mio, “Giuliette”, con le Giuliette da Shakespeare a Fellini. Dopo questa prova vado avanti a coltivare il mio sogno, con la maturità di interprete di prosa, sto raggiungendo un’altra maturità come cantante interprete. L’attrice ha una chance in più, ha mille sfaccettature e quindi è in grado di interpretare bene anche le canzoni. Il repertorio cantato è già avanti, ora devo legare tutto con un giusto senso, insieme al produttore».
Si esibisce Lars Vogt «Uno dei più straordinari musicisti con cui ho avuto la fortuna di lavorare»: così Sir Simon Rattle ha detto di Lars Vogt, pianista tedesco classe 1970, che ha raggiunto grande notorietà dopo il secondo piazzamento, nel 1990, al «Leeds International Piano Competition». Artista esclusivo di Emi, Vogt, ha inciso la Kammermusik n. 2 di
Hindemith con i Berliner e Claudio Abbado. Il pianista, che si caratterizza per la sua esuberanza alla tastiera e per l’attività frenetica, suonerà al Ponchielli il prossimo martedì 26 febbraio. Si presenterà con un recital nel corso del quale eseguirà tre dei compositori che gli sono più congeniali: inizierà con Mozart e la Sonata K 331, quella con il celebre Rondò “alla turca”. Proseguirà con i Klavierstücke D 946 di Schubert, per terminare con la grandiosa Sonata op. 5 di Brahms. L’artista si è rapidamente affermato come uno dei più
importanti pianisti della sua generazione. G ode di un rapporto privilegiato con i Berliner Philharmoniker, che la scorsa stagione lo hanno nominato “Pianista Residente”, dando inizio per la prima volta nella loro storia ad una collaborazione stabile con un pianista. Tra i diversi impegni, concerti da camera con i musicisti dei Berliner e il Primo Concerto di Beethoven con Simon Rattle a Berlino e a Salisburgo. Lars Vogt realizzerà l’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven con Roberto Abbado e la St. Paul Chamber
Orchestra in alcune capitali europee quali Vienna, Berlino, Budapest, Varsavia e negli Stati-Uniti. Oltre ai concerti con l’orchestra, Lars Vogt è invitato dalle principali istituzioni per recital pianistici e in questa stagione sarà ospite a Londra, Parigi, Madrid, Chicago e Roma. Nel giugno 1998 Vogt ha fondato il Festival «Spannungen» a Heimbach in Germania. Vogt si dedica regolarmente anche alla musica da camera con amici come Christian Tetzlaff e collabora con attori tra i Klaus-Maria quali Brandauer.
TEATRO PONCHIELLI
Una storia d’amore per la terza età «La principessa della Czarda» Il Ponchielli continua con la rassegna dedicata alla Terza Età e mercoledì dì 27 febbraio proporrà «La Principessa della Czarda», con la compagnia di Corrado Abbati. La Principessa è Silva Varescu una celebre cantante. Innamorato di lei e da lei ricambiato è il nobile principe Edvino che tuttavia deve sottostare alla volontà del padre che l'obbliga a tornare a Vienna per sposare sua cugina Stasi. Edvino ubbidirà, ma prima firmerà davanti a un notaio un contratto che lo impegna a sposare Silva entro il termine di otto settimane. Silva è felice ma la sua gioia dura poco: sarà il suo più caro amico, il conte Boni, a rivelare il fidanzamento già fissato fra Edvino e la cugina Stasi. Diverse settimane dopo a Vienna si festeggia il fidan-
zamento tra Edvino e Stasi e a palazzo arrivano il conte Boni con Silva che si finge sua moglie. Ma i più felici sembrano Boni e Stasi che, da quando si sono conosciuti, non si lasciano un solo momento. Ad Edvino si apre così una nuova prospettiva: ora che Silva è diventata contessa potrà sposarla in seconde nozze mentre prima si sarebbe vergognato a sposarla come artista. Silva è offesa e si ribella, per questo rivela a tutti di non essere titolata e di non essere la moglie di Boni ma solo Silva Varescu, una canzonettista. Ma si scopre che anche Cecilia, l'attuale moglie del vecchio principe padre, era un’artista. Silvia ed Edvino coroneranno il loro sogno d'amore e Stasi non resterà certo sola: Boni è già pronto a sposarla.
TEATRO CASTELLEONE
«Signora Silvani... signorina, prego!» Uno spettacolo di Anna Mazzamauro Mercoledì 27 febbraio 2008 alle 21, nella Sala teatrale Giovanni Paolo II, a Castelleone, Anna Mazzamauro sarà l’interepete de «Signorina Silvani... signora, prego!!!». Grande interprete in teatro come sul grande schermo, la Mazzamauro giunge a Castelleone con uno spettacolo irresistibile e rodato, e un personaggio la signorina Silvani, sogno proibito di Fantozzi, che le ha dato celebrità. L’attrice romana inarrivabile interprete comica, simbolo della spontaneità e dell’intelligenza femminile, dopo oltre trent'anni di carriera alle spalle torna a giocare con se stessa rispolverando, attraver-
so una lettura del tutto personale e soggettiva, il personaggio che l’ha resa celebre: la mitica ed eccentrica segretaria del ragioniere Fantozzi, la vamp alla scrivania nota a tutti come la Signorina Silvani. «Chi ha paura della Signorina Silvani? La risposta è io. Da sempre» spiega Anna Mazzamauro «Allora, perché non chiamarla cartone animato, come Minnie, come Paperina? Silvani e basta. Loro senza cognome, lei senza nome. Ma animate da una parentela virtuale, quella della simpatia che il pubblico ha decretato verso i loro difetti. E una grande virtù: la risata , mal che vada un sorriso».
Cultura
Venerdì 22 Febbraio 2008
SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori
«L’età di mezzo» Ne «L’età di mezzo», di Marialuisa Moro, Fede rinuncia alla propria carriera professionale per dedicarsi alla famiglia: due figli e un marito medico. Il ménage, con il trascorrere degli anni, fa di Fede una donna insoddisfatta e nevrotica. La crisi matrimoniale è prevedibile, aggravata dalle scelte di vita dei figli: Marco dichiara di aver trovato conforto in un compagno e Andrea che vede morire la fidanzata Carolina in un incidente d’auto e trova consolazione nel mondo della droga. Angelo prende coscienza delle proprie responsabilità di padre aiutando Andrea a ritrovare se stesso. L’incontro con Padre Paolo farà del ragazzo un missionario laico in Brasile. Anche Marco dopo aver vissuto esperienze di coppia con diversi ragazzi incontra un prete che lo aiuta a capirsi e, grazie anche a lui, conosce Pauline dalla quale aspetta un figlio. Tra mille difficoltà vince la Famiglia, che nonostante tutto resta unita e si proietta in un futuro che si materializzerà con la nascita del figlio di Marco e Pauline.
Si esibiranno al Ponchielli il 23 febbraio e il 9 aprile
D’Alessio e Consoli a Cremona Ormai Gigi D'Alessio ha spiccato il volo: raccoglie successi ovunque vada, e sabato 23 febbraio sarà al Ponchielli di Cremona per il suo tour teatrale, «A gentile richiesta… Mi faccio in quattro». Uno spettacolo ogni sera unico, in cui sarà proprio il pubblico a decidere la scaletta. La formula del concerto è davvero innovativa per uno spettacolo dal vivo: il cantautore infatti mette a disposizione
Gigi D’Alessio
Carmen Consoli della platea i brani del suo vasto repertorio e i classici della canzone napoletana, e sarà il pubblico a richiedere i propri brani preferiti direttamente a Gigi D’Alessio. Ogni sera quindi uno spettacolo diverso, in cui l’artista e il suo pubblico interagiscono, tra sorprendenti improvvisazioni e brani amati. Ma il Ponchielli avrà anche un’altra grande artista, per-
ché il 9 aprile giungerà Carmen Consoli. E il concerto cremonese cadrà a distanza ravvicinata dai tre concerti che la cantante in America: uno a New York, uno a Washington, e uno a Boston. E dopo uno stop di una ventina di giorni ripartirà e giungerà a Cremona. Nello spettacolo i testi di Carmen Consoli si sposano con i testi teatrali scritti e diretti dall’autrice e regista Emma Dante ed interpretati dall’attrice Simona Malato. Con la cantante sul palcoscenico ci sarà la sua band composta da Massimo Roccaforte al mandolino, Santi Pulvirenti alla chitarra acustica e buzouki, Puccio Panettieri alla batteria e percussioni, Maro Siniscalco al contrabbasso, Andrea Di Cesare al violino e Giancarlo Parisi ai fiati. Silvia Galli
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I Nomadi a San Paolo in concerto Nonostante l’età, non più giovanissimi, non si fermano i Nomadi, che di nuovo si propongono proprio a due passi da Cremona, con il loro concerto «Ci vuole un senso», che prende il nome da uno dei due brani inediti contenuti nel nuovo album del gruppo, un doppio Live (in versione cd e dvd) uscito il 12 ottobre 2007, e registrato il 6 e 7 aprile a Brescia con la Omnia Symphony Orchestra. L’appuntamento è presso lo stadio comunale «M.Girelli» di San Paolo (Brescia), sabato primo marzo 2008 alle 21. Questo concerto, organizzato dalla società sportiva Nuova A.C. San Paolo, vuol essere un momento di festa e di condivisione. La scaletta dei brani sarà un viaggio attraverso le tappe più importanti del corposo repertorio dei Nomadi.
LO SPAZIO DELL’ARTE
«Inno alla vita» di Paulli in galleria al CremonaDue Sarà esposta in Galleria al centro Commerciale CremonaDue, dal 22 febbraio al 22 marzo, la scultura «Inno alla Vita» di Gianfranco Paulli. L’opera, interamente in bronzo, raffigura idealmente l’umanità, che si affida, come
un bambino, alla madre. Il concetto determina la scelta di un linguaggio e uno stile profondamente ancorati alla tradizione classica, anche se non mancano accenti e rimandi alla contemporaneità. La presentazione della
maternità allude qui sia a quella umana, biologica e affettiva, che alla maternità celeste, sia a quella sublimata nella carità da Madre Teresa. Il gesto della mano destra della figura femminile in direzione della creatura che le tende
le braccia, è insieme di affetto e protezione. Il volto sorridente della madre si riflette in quello fiducioso della figlia, sottolineando il forte legame tra le due figure. La scelta del canone classico esprime lo stato di bisogno che la nudità lacia
Riccardo Bonfadini espone a Verolanuova Si è inaugurata Sabato 16 Febbraio, presso la Biblioteca Civica di Verolanuova, nell'antico Palazzo Gambara, già sede del Municipio, la mostra personale dell'artista Riccardo Bonfadini, dal titolo «ColorinVersi». La mostra vede esposte dodici opere del giovane pittore soresinese. Questo evento è dedicato alla poetessa Veronica Gambara (1485 1550), rappresentata dall'opera «Salve, mia Cara Patria». Le nuove opere di Riccardo Bonfa-
dini rappresentano la propria evoluzione concettuale, legata in parte alla «Poesia Visiva», corrente artistica nata tra gli anni sessanta e gli anni settanta. Il dipinto acquista nuova ricchezza attraverso l'utilizzo della “parola”, del segno visivo. L'artista “riconosce” l'importanza della poesia/letteratura e concede ad essa parte del proprio spazio, della propria dimensione. Nelle opere di Bonfadini il colore non è mai primario. Solamente l'insieme di più tonali-
tà diventa colore. La personalità espressa nei suoi nuovi lavori, e l'incontro con il procuratore artistico Giulio Santabarbara, lo inducono ad esordire nel mondo dell'arte con un importante mostra personale al «Circolo della Stampa» di Milano, nel febbraio 2007. Nel 2008, un’ulteriore evoluzione lo avvia verso la corrente della poesia visiva. Le proprie opere trovano nuova ricchezza attraverso l'utilizzo della “parola”, del segno visivo. gz
intuire, nel suo significato più simbolico. Emerge fortemente, dall’opera, anche la carità, che trova accenti di profonda emozione nell’intesa degli sguardi e nell’assetto delle figure, oltre che alla postura delle teste. L’uso del rilievo pastellato si armonizza ottimamente con la modellatura delicata e vibrante delle figure stesse, sulle quali la luce scivola o si raddensa in ombra, formulando plastiche risonanze. Gianfranco Paulli è uno scultore che mostra radici estremamente colte, e si contrappone alle chimere della avanguardie contemporanee, per concentrarsi sulla classicità, e su una tipologia di raffigurazione che consente di tradurre in bellezza l’espressività delle emozioni. Paulli può affrontare la creta in un ritratto, o pensare a una progettazione
«Inno alla vita» di Paulli
monumentale da realizzare in bronzo, o ancora applicarsi, alla maniera degli antichi, al marmo bianco di Carrara, riuscendo sempre a portare al massimo risultato le potenzialità plastiche della materia scultorea.
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Cultura
Venerdì 22 Febbraio 2008
In un balletto la vita di Tchajkovskij Secondo appuntamento per la danza con l’Eifman Ballet Theatre di San Pietroburgo di Silvia Galli Secondo appuntamento con la danza al Ponchielli. Venerdì 22 febbraio Eifman Ballet Theatre di San Pietroburgo. Eifman si è accostato a quello che fu il continuo tormento della vita di Tchajkovskij, la sua omosessualità, e dipinge, con questa coreografia, un doppio ritratto del compositore. Da una parte l’uomo affascinante e anche un po’ timido e dall’altra un essere diabolico. Questo lavoro costituisce, per Eifman, il risultato di anni di ricerca: il coreografo, infatti, è stato il solo, in Russia, ad uscire dalle rigide regole del classicismo e a creare, affrontando e superando mille difficoltà, un linguaggio personale e contempo-
raneo. Boris Eifman così commenta: «Il processo creativo di un grande artista rimane sempre un mistero. Affrontare tale discorso è difficile esattamente come intrufolarsi nella sua vita privata. D’altronde, come si può definire il limite che separa la vita dalla creazione? Per un artista, le due forme esistenziali si pongono come due vasi comunicanti che condividono gioie e dolori, vittorie e fallimenti, nei quali l’apoteosi del pensiero cede il posto alla tempesta della passione. La vita di un artista è fatta così: è costantemente circondato da ammiratori, ma anche da invidiosi e da spiriti meschini che lo calunniano. A volte, capita che gli storici studino poi la loro vita con interesse
Un momento dello spettacolo
e compassione». Tchajkovskij è sul letto di morte, la fine è vicina. E’ l’istante supremo. Ben presto, i tormenti cesseranno per
sempre. Il suo corpo esausto attende la morte liberatrice, questa morte implacabile che si accinge a prendere ciò che le è dovuto. L’artista rivede il suo passato. La Baronessa Von Meck è là e lo assiste durante i suoi ultimi momenti. Nutre ancora delle speranze. La moglie del maestro, Antonina, la fa sprofondare in una visione da incubo: vede la duplicità del marito, un altro “io” che lo tortura da sempre, fonte eterna di angoscia e di estasi, di strazio e d’ispirazione. L’artista ha una doppia personalità e
ha paura di essere scoperto. Cosa succede se il pubblico scopre ciò che è nascosto nel profondo dell’artista e ne ride? Come evitare l’inevitabile? Non c’è tregua alle sue sofferenze. L’artista è molto diverso dagli altri. È alla mercé della natura e delle sue passioni. La società lo mette al bando. Dietro al viso di chi gli è vicino e dei suoi ammiratori si profilano i contorni mostruosi dei suoi persecutori. E’ terribile dover affrontare questo universo di menzogna e incomprensione. La vita di Tchajkovskij non è altro che un dialogo incessante con se stesso, la sua creazione è una confessione piena di suoni e furore. Gli sembra impossibile riconciliarsi con la morale domi-
nante e vive nel terrore di essere scoperto. Questa onnipresente paura lo sfinisce e lo conduce a quel limite estremo oltre il quale c’è solo l’oscurità della morte. «Il matrimonio potrà salvarlo da se stesso?” si chiede Eifman «Purtroppo né Antonina, né nessuna altra donna, è stata capace di placare il suo animo. I suoi tentativi di scappare da se stesso sono solo delle smorfie crudeli e la morsa del destino si serra nuovamente riportandolo alla realtà. I suoi tentativi di essere come gli altri, di fare violenza al suo corpo e al suo spirito, sono solo dei fallimenti insopportabili. Il suo addio si potrà svolgere esclusivamente nella solitudine e nell’universo delle sue creazioni».
Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA
Fino al 29 febbraio 08 CREMONA MOSTRA PIAZZA MARCONI: UN LIBRO APERTO La storia, l'arte, il futuro: mostra curata da Lynn Pitcher. Palazzo Comunale - sala Alabardieri. Orario: dal lunedì al sabato 9-180; domenica 10-18. Fino al 9 marzo 08 CREMONA MOSTRA PERSPECTIVA ARTIFICIALIS Mostra di modelli sulla prospettiva e sulla geometria delle proiezioni. Museo Civico Ala Ponzone - via U Dati, 4. Orario: dal martedì al sabato 918; domenica 10-18; lunedì chiuso. Costo: 5 euro. Fino al 9 marzo 08 CREMONA MOSTRA TERRA CIELO E OLTRE Sculture 1999-2006, di Maria Giuseppina Marjni - promossa da Provincia di Cremona, con il patrocinio di Regione Lombardia. Centro Culturale San Vitale - piazza Sant'Angelo, 1. Orario: 9-13 e 15-19. Fino al 15 marzo 08 CREMONA MOSTRA DINOSAURI Una nuova grande mostra organizzata ad Apic Cremona e Natural History Museum di Londra CremonaFiere - loc Cà de' Somenzi. Orario: dal lunedì al giovedì 9- 21; venerdì e sabato 9-23; domenica e festivi 10-21. Costo: 8 euro - gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti, accompagnatori di scolaresche e di
comitive di almeno 15 persone, giornalisti con tessera. Fino al 27 aprile 08 CREMONA MOSTRA GLI SVASSI Fotografie di Antonio Barisani e Giacomo Piccolo - a cura del Sistema Museale della città di Cremona e International Inner Wheel Club di Cremona. Museo Civico di Storia Naturale Parco del Vecchio Passeggio. Orario: dal martedì alla domenica 9 - 13 (chiuso il lunedì). Dal 23 febbraio al 24 marzo 08 CREMONA MOSTRA ELENA MEZZADRA - L'OPERA INCISA 1969-2007 Mostra personale - inaugurazione il 23/02 alle 17. Museo Diotti - via Formis, 17. Orario: martedì e giovedì 9-12,30 e 14-16 ; mercoledì e venerdì 912,30 - sabato, domenica e festivi 15-19. 24 febbraio 08 CREMONA LABORATORIO GALLEGGIANDO GALLEGGIANDO Laboratorio di costruzione di oggetti galleggianti - a cura di Teatro Itinerante. Museo di Storia Naturale - parco del Vecchio Passeggio - v.le Trento Trieste. Orario: ore 16.
MUSICA
23 febbraio 08 CREMONA CONCERTO GIGI D'ALESSIO AL PONCHIELLI Il repertorio del famoso cantante, con le ultime novità Teatro Ponchielli - c.so Vittorio Emanuele II. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 45 euro; galleria numerata 35 euro, non numerata 25 euro; loggione numerato 30 euro, non numerato 20 euro. 24 febbraio 08 RIVOLTA D’ADDA CONCERTO PROGETTO 3 Ares Tavolazzi, contrabbasso - Ermanno Maria Signorelli, chitarra Lele Barbiri, batteria. Sala Oriana Fallaci - via Galilei, 1. Orario: ore17. Costo: 5 euro. 24 febbraio 08 RIVOLTA D’ADDA CONCERTO NOSFERATU Sonorizzazione a cura dell'Associazione Tazebau di Crema; collaborazione CineClub De Sica. Teatro Monteverdi - via Dante, 149. Orario: ore 21,30. 24 febbraio 08 CREMONA CONCERTO LARS VOGT, PIANOFORTE Musica di W A Mozart - F Schubert - J Brahms. Teatro Ponchielli - cso Vittorio Emanuele II. Orario: ore 20,30. Costo: platea e palchi 19 euro; galleria 11 euro; loggione 7 euro.
SPETTACOLO
22 febbraio 08 CREMA CONCERTO PIERINO E IL LUPO DI PROKOFIEV Con l'Orchestra «H SwarowskY», direttore Maurizio Tambara. Teatro San Domenico. Orario: ore 21. Costo: 10 euro.
22 febbraio 08 CREMONA PROSA NUOTANDO CON LE LACRIME AGLI OCCHI Marangoni spettacoli,
con Cochi e Renato. Teatro Sociale. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 18 euro; loggione 10 euro. 22 febbraio 08 CREMONA DANZA EIFMAN BALLET THEATRE DI SAN PIETROBURGO Tchaokovski - Possédé par son double - prima italiana. Teatro Ponchielli - cso Vittorio Emanuele II. Orario: ore 20,30. Costo: 17 euro. 23 febbraio 08 CASALBUTTANO PROSA LA SIGNORINA GIULIA Di August Strindberg, con Vanessa Gravina ed Edoardo Siravo. Teatro Bellini. Orario: ore 21. Costo: platea 15 euro; galleria 12,50 euro. 23 febbraio 08 ROMANENGO PROSA CORPO DI STATO - IL DELITTO MORO: UNA GENERAZIONE DIVISA Marco Baliani, regia di Maria Maglietta. Teatro Auditorium G Galilei. Orario: ore 21,15 Costo: 10 euro. 24 febbraio 08 CREMA DANZA VIDEO DANCE MOVING Conferenza-spettacolo, a cura di ro.Me Cronaca e Memoria dello Spettacolo. Teatro San Domenico. Orario: ore 16. 24 febbraio 08 SAN GIOVANNI IN CROCE PROSA UNA STORIA DI POCHI CENTIMETRI E PIUME A cura della Compagnia Gli Eccentrici Dadarò. Teatro Comunale Cecilia Gallerani. Orario: ore 15. Costo: 3 euro - gratuito fino ai 14 anni. 26 febbraio 08 CREMONA PROSA
IL RE MORTO DI FAME Liberamente ispirato alla fiaba popolare Sperso per il mondo, tratto da Fiabe Italiane di Italo Calvino, regia di Galassi. Teatro San Domenico. Orario: ore 10. Costo: 5 euro. 27 febbraio 08 CREMONA PROSA SIGNORINA SILVANI, SIGNORA PREGO!!! Di e con Anna Mazzamauro, Alberto Donatelli, Pino Baronia, Gabriele Tortorelli - regia di Pino Staboli. Teatro del Viale - viale Santuario, 7. Orario: ore 21. Costo: poltronissime 18 euro; poltrone/galleria 14 euro. 28 febbraio 08 CREMONA PROSA DIPINTER Tratto dai lavori di Harold Pinter a cura del Gruppo Teatrale El Parahurto - regia di gruppo. Cineteatro Filo - piazza Filodrammatici, 4. Orario: ore 21. Costo: 5 euro. 28 febbraio 08 CREMONA PROSA LE LACRIME AMARE DI PETRA VON KANT Di Rainer Werner Fassbinder - regia Antonio Latella. Teatro Ponchielli. Orario: ore 20,30. Costo: 15 euro.
ALTRO
24 febbraio 08 SONCINO MERCATINO MOSTRA DI OGGETTISTICA D'EPOCA A cura della Cooperativa Il Borgo. Centro storico. Orario: ore 8.
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S port&S port
RUBRICA I NOSTRI ATLETI: Intervista a Carotti “sette polmoni”
Lorenzo Carotti:Il mio carattere
Da Iesi, provincia di Ancona
L
a città d’origine si scrive in due modi: con I maiuscola o con la J sempre maiuscola. Evitiamo di entrare nel merito lessicale più complesso di quanto non appaia a prima vista. Siamo in provincia di Ancona capoluogo delle Marche, con relativo possesso della Riviera del Conero. Le Marche dalla prima tradizionale selezione lavorativa della pesca, dopo la seconda mondiale sono passate ad altri aggregati lavorativi. L’Adriatico perde man mano il primitivo dolce fascino raccontato da Fellini nel magnifico sogno del Rex che transita davanti al Grand Hotel, e gli abitanti di Jesi, fuori dal cinema, presumibilmente si riposano per andare a bottega la mattina presto, quando i pescherecci già attraccano alle banchine. L’intera zona diventa la Lombardia del Centro, e il resto d’Italia scopre gli attributi di questa gente. Ora si lascia spegnere la carbonella nel turibolo: Il fumo dell’incenso darebbe noia a Carotti e a un paio almeno dei suoi sette polmoni . Per questa nostra iniziativa passiamo per forza alle domande che sono implicite nelle risposte. Quindi cediamo la parola a Carotti. Uno. «Sono approdato al calcio come molti ragazzi “non figli d’arte”, attraverso l’oratorio. I genitori sanno bene che i ragazzini corrono, si rincorrono, si sgambettano, ogni tanto si sfrucugliano (sfrucugliare non esiste nei dizionari, è intuitivo, n.d.r.), poi tornano amici come e anche più di prima. La mamma ci affida al campetto vicino alla chiesa, e dice che è sempre meglio della strada. Mia mamma per me e per mio fratello è stata, (anzi, è!) importantissima: non meno di mio papà, semmai in modo diverso, i due modi intrecciati perfettamente, questo sicuro come l’oro. Comincio a tirar calci al pallone, magari un po’ spelacchiato, ma pallone a tutti gli effetti». Due. «Io e qualche amichetto ci prendiamo subito gusto. Nei contrasti anche verbali con i più anzianetti, scopro che non mi va di stare sempre zitto. Non esterno il mio sentimento, mi limito a fingere di non sentire, corro come tutti i brevilinei, quando arraffo il pallone a fatica riescono a raggiungermi, poi lo passo a chi mi sembra il meglio posizionato. Qualche volta lo tengo per me e lo infilo nella porta che ho di fronte.
Non è sempre facile, il prete-arbitro tira a campare e difende equilibri a me ignoti, fischietta anche a capocchia. Ma la voglia di calcio mi monta dentro e mi allontana inesorabile dalla scuola contraria alla mia vivacità forse eccessiva ma naturale. Alla fine mi scopro un carattere determinato, senza fronzoli, posso dirlo?, solido quanto basta a far felice mio papà».
Gianluca Tizi
più belli della mia vita. Cessano del tutto quando suona al campanello di casa il signor Magrini». Tutte le squadre di livello in tutto il mondo del calcio e in generale degli sport di squadra, hanno nel loro entourage gli osservatori, personaggi spesso disinvolti ma altrettanto spesso interessati solo al successo della squadra per la quale lavorano, e cara grazia se hanno
come il mondo, ma le notizie oggi viaggiano in tempo reale. Torniamo a Jesi, sulla porta di casa Carotti. Quattro. «All’oratorio giocavo per ore e ore, tutti i pomeriggi, salvo in casi di tempesta. Va bene lasciarmi scorazzare, pensa la mamma, ma se il tempo è pessimo meglio stare in casa. I giorni di maltempo sono pochi nell’arco del-
La copertura dell tribunetta d’angolo all’entrata di Via Persico
Tre. «Mio fratello è più riflessivo, più portato allo studio già da allora, ma noi continuiamo a capirci. E il nostro discorso non subisce quasi mai interruzioni. Si iscriverà a tempo debito all’Università di Bologna per la laurea in lettere e filosofia. Io invece continuo a studiare poco e di malavoglia, tranne storia
modesti rimborsi spese, o biglietti omaggio, magari anche per la morosa. Riferiscono le loro impressioni a un funzionario di un ufficio apposito, che a sua volta relaziona il responsabile, generalmente a stretto contatto con il Ds (direttore dportivo). Sembra una burocrazia inutile, ma non è così. Bisogna considerare che le società hanno necessità di rinnovare il proprio parco giocatori e devono scegliere tra migliaia di aspiranti atleti per portare “i migliori” a casa propria. Il grande campione in giovane età è e resta un’eccezione. Forse per questo motivo le società divenute di capitali, hanno creduto inutile mantenere un !oratorio! in casa. E’ invalsa l’abitudine di ricorrere a fonti esterne, rivolgendosi a “procuratori” non sempre animati dallo spirito Carotti con la maglia del Como dove ha di De Coubertain, più giocato 32 partite ralizzando tre gol spesso dalla prospetdell’arte, grazie a una prof tiva di laute ricompense che arcigna ma intelligente, graincassano da chi “compezie alla quale scopro il bello ra“,da chi “ vende”, e dall’atcome fattore determinante leta che verserà la sua perper lo sviluppo della civiltà centuale, salvo rare ecceziodell’uomo. E dentro di me ni, per tutta la carriera. spunta l’alberello della Per amor di chiarezza evimens sana in corpore sano e denziamo che esistono continuo a tirar calci al paleccezioni che come al solito lone, senza eccessive obieconfermano la regola. zioni da parte dei miei geniUltimamente sembra tori. In quel periodo mio rinascere la buona abitudipadre si occupa di musica e ne di una volta applicata gira villaggi e fattorie raccodalle società più evolute o gliendo canti e parole che rette da Presidenti forse non con termine attuale definisolo benefattori ma certo sco Folk. Mia madre accudiintelligenti. Qualche “bidosce la nostra casa e i suoi ne” preso in proprio o relasforzi per far di me un dottozionato in casa d’altri semre (in qualche cosa) diminuibra aver lasciato il segno. La scono col passare dei giorni casa del calcio è grande
l’anno, per fortuna, quindi avanti con le prime scarpette a consumare tomaie e a svitare o avvitare bulloncini con la chiave allegata all’ultimo regalo di Natale. Non ho mai saputo chi abbia informato Magrini, ma è intuitivo che non facesse la spola tra Parma e Jesi per assistere alle mie corse e al mio “farmi le ossa“. Non ricordo cosa si siano detti, ignoro se mia madre abbia riferito a papà, ma penso proprio di si. Indietro negli anni la “città del latte” godeva di larga fama: di conseguenza anche sul Parma Calcio brillava la sua luce. Conclusione: sono aggregato a quella scuola calcio e oltre alle disperate corse di una volta un istruttore si occupa di spiegare e far eseguire a me e compagni e i fondamentali, poi ginnastica , flessioni, torsioni e tutto quanto deve fare un aspirante giocatore di 14 anni per proseguire nel suo sogno. Mi pare di tornare a scuola quando non lontano da una lavagna osservo con attenzione chi usa il gesso per disegnare rette, frecce andata e ritorno, girotondi, triangoli e grossi punti in fila, tre, più sotto due, poi quattro, uno davanti ad un rettangolo un po’ sbilenco, ma si capisce che è una quasi porta. Finita la lezione rivedo la mia prof di storia dell’arte e la mia gioia quando dal primo tre mi ha dato otto. Unico successo della mia carriera scolastica. (Conclusione al prossimo numero, e intervista a Giorgio Bianchi). [©Copyright by E.GRI Associati Urheberrecht. La stampa locale può usare liberamente stralci citando la fonte]
il calcio
Eugenio Grignani
Pari e patta.Col Monza. Immer gerade-aus. omenica 17 febbraio 2008, tutto sommato una giornata più grigia che rossa, ma un punto utile. La rituale presenza allo Zini inizia con un colpo d’occhio diverso dal solito per chi entra dalle porte di via Persico. C’è la copertura della tribunetta d’angolo, realizzata nella quindicina trascorsa. Esaurita la cerimonia di inaugurazione, salgo alla mia postazione e scopro il logo del giornale per il quale lavoro. Non mi sono mai sentito sopportato neppure negli stadi più beceri d’Italia, Verona e Roma in testa, ma da domenica scorsa non sono più ospite, come dire una promozione sul campo anche senza medaglia. Grazie. Tiro fuori la quaderna degli appunti quando versi disumani escono dagli altoparlanti a colpire i timpani miei e degli ospiti brianzoli agli ordini di Varasi e di Clelia Volpari del Giornale di Monza. Assente Il Cittadino e la vociona di Gazzoni (non giunge notizia di tentato suicidio). Fischio d’inizio come sempre ma con lieve ritardo, si parte senza l’annuncio di chi gioca, di chi arbitra, di chi guarda le linee, altro che 3 a 0 da vendicare. Un titolo fregnaccia, che in romanesco significa cosa di poco conto, una sciocchezza, non un insulto. La rivendicazione - nel nostro caso - poteva avere una logica, ma chi scrive di vendetta sembra ignorare che negli sport di squadra questo vezzo non c’è, se non nelle logiche oggi ridimensionate dei cosiddetti ultras, per fortuna meno di 50 su 3000 presenze circa. Ma quale vendetta. Dopo mesi possono mutare fattori e condizioni di giocatori, di tempo, di campo, di metodo. Se si vince bene, se non si vince pazienza: se si pareggia dopo due “quasi gol” (N. Carosio) ci si accontenta e si attendono i risultati degli altri campi. Così è. Il Sassuolo incassa dal Cittadella, unica realtà degna di nota per la mia magra cronaca. Ocio, nel nord-est ci accoglieranno con i denti a ghigno, klipp und klar. Sul mio cadreghino solo scambi di magre speranze per una partita povera di contenuti tecnici. Non ho visto la velocità delle due fasce briantee, millantata come roba da formula uno e ridotta dai nostri difensori a un onesto motore diesel. In redazione a chi mi chiede come mai non ho ancora citato un giocatore che è uno, rispondo che nel guazzabuglio generale il rischio è di sbagliare. Le maestre e i professori danno il voto ai risultati, non alle intenzioni: io non appartengo alla categoria. Dunque scrivo tutto maiuscolo il nome di Sirigu Salvatore di battesimo e di fatto. Tra tutti in campo se i voti vanno dall’uno al dieci, per una volta faccio il pirla e gli regalo un supermassimo. Né la cosa desti meraviglia, perché come è stato più volte rilevato in queste pagine, il portiere è l’unico giocatore privo di scusanti, quasi mai con in capo l’alloro della gloria. Un attaccante può dire che ha ricevuto la palla troppo veloce, in centro campo si può accusare il vento contrario o di traverso o troppo forte, il sole che disturba lo schermo generale del terzino che cicca: nelle mischie il dribblomane può fingere spinte o sgambetti veri o fasulli. Ma ma il portiere è lì tutto solo a volare tra un palo e l’altro, a spezzarsi le reni per deviare oltre la traversa, oltre i pali, oltre tutto, purché la palla non faccia fluttuare la rete del gol. Molte volte deve rimediare gli errori dei suoi stessi compagni. In alto le vostre manone, portieri della Cremonese, Sirigu e Bianche, grazie di cuore a voi e a chi vi tien desti muscoli e riflessi.
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Sport
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Weekend all’insegna del ciclismo A di Cesare Castellani
rchiviata la brutta domenica appena trascorsa, con tutte le nostre squadre sonoramente battute (la sola Cremonese s’è salvata con uno stentato pareggio casalingo) ci si prepara al prossimo weekend che, visti i vari calendari, dovrebbe dare ben più vaste soddisfazioni agli sportivi cremonesi. A cominciare dalla Vanoli. L’incredibile sconfitta casalinga con Sassari (battuta all’andata in Sardegna con 28 punti di vantaggio) ha lasciato l’amaro in bocca perché si è persa banalmente l’occasione per distanziare proprio i sassaresi, e rimanere in corsa con Carife Ferrara per quel primo posto che darà l’assoluta certezza della promozione, invece che l’incertezza della lotteria dei playoff. Coach Cioppi, al di là delle leggerezze commesse da lui e da alcuni giocatori nell’ultimo minuto di gioco (ma la partita doveva essere vinta ben prima: quando i soresinesi avevano una dozzina di punti di vantaggio all’inizio del terzo quarto non hanno saputo sfer-
Basket, archiviata una domenica di sconfitte
nella quale vanno registrati solo alcuni minimi particolari. Domenica si va a Fabriano, contro una formazione ed un ambiente che Cioppi conosce alla perfezione per avervi allenato un anno e da dove arrivano Valenti, Cusin e Morri. Una formazione che non naviga in buone acque in questo momento, ma che è capace, soprattutto in casa, di un rendimento a volte eccezionale. La Vanoli vi arriva col dente avvelenato dall’ultima imprevedibile sconfitta, e consapevole del fatto che proprio da Fabriano comincia l’ultimo rush finale di questo campionato. Bisogna vincere a Fabriano, poi andare a battere Ferrara nella sua tana per tentare un’ultima rincorsa a quel primo posto e, in mezzo, ci sarà la Final Four del weekend successivo a Ferrara ove si potranno fare le prove generali affrontando la stessa Ferrara, Sassari e Jesi. Dal campo di allenamento arrivano nel frattempo notizie abbastanza positive: Lollis e Morri, tanto criticato quest’ultimo nell’ultima gara, sembrano aver
Quadre Lollis della Vanoli Basket
rare il colpo del Ko) ha avuto la conferma di poter disporre di una squadra capace di qualsiasi impresa in questo campionato, una squadra che nelle ultime due partite ha marciato alla media di oltre cento punti e
definitivamente risolto i problemi fisici accusati recentemente. Solo Ryan è alle prese con un problema muscolare che lo ha attanagliato contro Sassari e purtroppo la sua presenza a Fabriano è ancora incerta.
IN B2 torna la Ju-Vi al Palasomenzi sabato sera. Anche per i grigiorossi il campionato è diventato improvvisamente una corsa in salita, proprio nel momento in cui la squadra si stava dimostrando la migliore del campionato. In poche settimane, dopo aver assaporato la soddisfazione del primo posto in classifica è precipitata letteralmente in quinta piazza, con la sconfitta subita domenica scorsa ad Albignasego contro la prima del lotto, la Triveneta Padova. Siamo convinti che la Ju-Vi è tuttora in grado di recuperare il terreno perduto. Il suo roster è quasi sicuramente il migliore dell’intero torneo, e deve cominciare a dimostrarlo sin da sabato contro un Verona che, dopo un buon inizio di campionato, sta ora giocando ad un livello molto più accessibile. Oltre ai due punti Siro Zanatta e i suoi devono riacquistare fiducia in se stessi e la convinzione di poter recuperare le occasioni gettate al vento nelle ultime cinque settimane.
Torna al Palasomenzi anche la Magic Pack: sei sconfitte consecutive (di cui quattro al tiebreak), impensabili dopo l’ottimo inizio di campionato, l’hanno relegata nel limbo delle squadre che lottano tra i playoff e i play out, ma è stata proprio l’ultima battuta d’arresto, quella subita a Volta Mantovana nel derby lombardo, a far sperare che la squadra abbia superato tutti i suoi problemi. Volta è seconda in classifica, ha nelle sue file la giocatrice forse più osannata del campionato, la belga Vindevoghel, ma ha dovuto faticare le proverbiali sette camicie per venire a capo di una Magic pack che l’ha impegnato per otre due ore uscendo di gara solo al 15-12 del tiebreak e tornando comunque a casa con in tasca un punto e la netta convinzione di essere
sulla strada buona. Bisognerà confermare questa convinzione, sabato pomeriggio, contro la 1ª Classe Roma, squadra ostica e in questo momento in
che. Una lunga sosta che viene a puntino per la Bissolati se ci sarà la volontà di mettersi duramente al lavoro ed tentare una salvezza che, guardando alla
Caterina Fanzini della Magic Pack
crescita tecnica, ma alla portata di una Magic Pack in grado di ripetere la prova di domenica scorsa. Garcia Marquez sembra essere tornata ad offrire lo stesso rendimento delle prime partite di campionato mentre un grosso apporto l’ha dato soprattutto in attacco Caterina Fanzini ed anche la Vasileva ha acquisito punti pesanti. La gara di domenica è quindi di estrema importanza. Torna a giocare in casa, a Curtatone naturalmente, anche l’Edilkamin Ostiano dopo il 3-0 subito con la prima della classe, la Zoppas, a Conegliano. Affronta la Stamplast San Vito, che la segue in classifica a due soli punti di distacco e che sogna quindi il sorpasso come le è riuscito di fare domenica scorsa battendo sul proprio campo la Cariparma. E’ fermo il campionato di pallanuoto mentre la squadra nazionale è impegnata nelle qualificazioni olimpi-
lista dei giocatori a disposizione non dovrebbe essere difficile, ma che i recenti risultati hanno quasi ridotto ad un sogno. Irrompe il ciclismo nei weekend sportivi. E lo fa da domani con la classica di primavera dei dilettanti che si correrà sulle strade del Garda con la Coppa San Geo, una delle più antiche corse del panorama ciclistico internazionale che tocca infatti la sua 84ª edizione. Partenza a Salò e arrivo a Gavardo: dopo i primi tre giri con la salita delle «Zette2, il gruppo dovrà affrontare quattro tornate con il «Passo del Cavallino” a fare da contraltare ad altrettante quattro tornate con il «Passo del Torcolo», in località Soprazocco, prima della conclusione posta nel centro di Gavardo. Un percorso che misura 148 km da Campoverde, un balcone naturale che si specchia nelle acque del lago, luogo di residenza del dt Bruno
Leali, che ha già deciso la formazione del CCC Arvedi che affronterà la corsa. La migliore possibile con tutte le sue tre punte di diamante: Salvatore Mancuso per un eventuale arrivo in soliutario o con un ristretto gruppo, Costanzi e Tortella da lanciare in volata. Al via ci saranno: Luca Benedetti, Edoardo Costanzi, Patrick Facchini, Salvatore Mancuso, Emanuele Moschen, Michele Nodari, Carlo Saronni, Davide Tortella. Il giorno seguente, quasi sulle stesse strade, si corre il Gran Premio Caduti di Soprazocco e anche qui il CCC Arvedi che proprio a Sopprazocco ha la sede dei suoi ritiri, tenterà di ripetere il successo colto da Mancuso lo scorso anno. Al via ci saranno: Benedetti, Bina, Facchini, Franzini, Mancuso, Mattio, Moschen, Nodari, Saronni, Tortella, mentre il resto della squadra, nella stessa giornata di domenica, con Belleri, Benicchio, Costanzi, Danesi, Fadinii, Ferlenghi, Pavan, Tonni, Zanelli sarà a Castello Raganzuolo. Attesissimo, oltre a Costanzi, anche Jacopo Guarnieri alla testa della Marchiol Famila e con tutta la squadra a disposizione per tentare la prima vittoria della stagione. Il testa a testa fra lui e Costanzi che potrebbe essere il leitmotiv di tutta la stagione italiana sulle due ruote potrebbe proprio cominciare domani. Anche il pugilato muove i primi passi della stagione: a Pavia domani pomeriggio l’ABC porta al debutto ben quattro ragazzi: Turbini, Rocchi, Pavan e Nickolskij mentre Massimo Avosani, reduce dal ritiro con la nazionale juniores chiede la rivincita al vigevanese Esposto da cui fu discutibilmente battuto nel giugno scorso a Garlasco. E non dimentichiamo che lunedì a Roseto degli Abruzzi inizierà l’avventura della qualificazione olimpica per Cristian Marchetti (domani il sorteggio).
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Sport
Venerdì 22 Febbraio 2008
CAMPIONATO ITALIANO DI SOCIETA’: Eliminato il G.B.Ferroviario
Canottieri Flora,Baldesio e Bissolati si giocano il posto per la fase finale di Massimo Malfatto
U
na vittoria, due pareggi ed una sconfitta: questo il bilancio delle nostre formazioni impegnate negli incontri del campionato italiano di società. Per quasi tutte le formazioni si è trattato del match di andata, per il Dlf quello di ritorno. Ed inizia-
va disco rosso nel primo set (3-8) e a questo punto i giochi erano fatti con tante recriminazioni per la formazione del presidente Nicoli. Passiamo alla categoria A dove c’è da registrare l’ottima prestazione in trasferta della canottieri Flora che ha superato la Polisportiva Presezzanese per 2-1 ed ha ipotecato la qualificazione. La terna Zinetti-CampaniniScandelli ha vinto alla gran-
La Canottieri Flora di 1^ Cat. impegnata sabato al bocc. comunale
mo proprio dalla 3°categoria dove il Ferroviario è già fuori, con rammarico, da questa manifestazione dopo lo “sciagurato” e deludente match contro la bocciofila Lodivecchio.Una prestazione estremamente volitiva, ma nettamente insufficiente per i bocciofili “ferrovieri” che hanno evidenziato tutti i loro limiti contro avversari per nulla trascendentali. E pensare che l’inizio d’incontro era incoraggiante per i cremonesi grazie alla terna Galelli-Taino-Biazzi che vinceva entrambi i set per 86 e 8-3. Purtroppo sull’altra corsia un irriconoscibile Renato Barbieri veniva “strapazzato” dal lodigiano Ronda con un perentorio 8-1 e 82: qui è mancata anche un po’ di lucidità tattica (ma “doveva” per forza proseguire a giocare il buon Barbieri?). Nel secondo turno Daniele Biazzi vinceva il primo set (8-1) ma perdeva il secondo (2-8) mentre la coppia Sacchini-Barbieri trova-
de entrambi i set, Domaneschi ha pareggiato il suo incontro, Caccialanza ha fatto a pieno il suo dovere mentre il punto dei bergamaschi è arrivato dalla doppia sconfitta dell’inedita coppia Domaneschi-Scandelli. Sabato 23 sulle corsie del comunale incontro di ritorno: sarà un pro-forma per la formazione rivierasca cremonese? Non sarà invece una passeggiata per la canottieri Baldesio la trasferta a Bergamo dopo l’incontro di andata terminato 2-2. Inizio esaltante per i cremonesi che vincono tutti gli incontri del primo turno e lasciava buone prospettive per il futuro. La terna Ferrari E.-Ferrari G.Trombini si aggiudicava entrambi i set (8-7 e 8-6) e grande performance di Odoardo Ghisleri che vinceva alla grande (8-2 e 8-4). Poi qualcosa si rompeva nel meccanismo della formazione di Umberto Bozzetti: «Butta» Ferrari perdeva entrambi i set (2-8 e 7-8) e la stessa sor-
te tocca alla coppia Trombini-Delfanti (doppio 4-8). Sabato a Bergamo bisognerà giocare con maggior deter-
In 2° categoria torna da Varese con una sconfitta di stretta misura (1-0) la bocciofila di via Al Porto, una sconfitta che brucia per la formazione di Mauro Capellini, ma un risultato sicuramente recuperabile. Nella specialità terna Mosconi-Casalini-Codazzi perdevano il primo set (5-8), ma con l’identico punteggio vincevano il secondo. Buona anche la prestazione di Mas-
andamento di partita (e di punteggio) anche per l’individualista Giancarlo Zambelli mentre è tutta da raccontare la sconfitta, nel secondo set della coppia Mosconi-Sonzogni: in svantaggio 4-7, Sonzogni colpiva il pallino della vittoria (da quattro punti) che però usciva dal campo di gioco. Nel prosieguo dell’incontro, dopo alterne vicende, i cremonesi venivano sconfitti per 7-
La formazione di Seconda Categoria della Canottieri baldesio
minazione se si vorrà ottenere disco verde al turno successivo di questa manifestazione nazionale.
simo Sonzogni che, dopo aver perso il primo set per 83 si riabilitava nel secondo con un eloquente 8-1. Stesso
8. Sabato 23 sulle corsie del comunale l’incontro e la possibilità di “vendicare” questa incredibile sconfitta.
WEEK-END BOCCISTICO Iniziato in sordina il campionato italiano per società sta entrando nel vivo e Cremona è ancora ben rappresentata con quattro formazioni in corsia sabato 23. Nella categoria A impegno abbastanza agevole per la canottieri Flora che ospiterà (comunale ore 14.30) la Polisportiva «Presezzanese». Dopo il successo dell’andata (2-1) per Domaneschi e compagni non ci dovrebbero essere problemi ad archiviare la pratica. Sfida da brivido ed irta di difficoltà si preannuncia la trasferta della canottieri Baldesio a Bergamo. Il 2-2 dell’andata non lascia tranquilla la formazione di Umberto Bozzetti che contro la bocciofila Orobica Slega ha l’occasione di fare il salto di qualità, perché è indubbio che espugnare le corsie bergamasche farebbe fare anche quel salto mentale che raramente sanno esprimere le nostre formazioni. In 2° categoria la canottieri Baldesio non ha tempo di
Sabato 23 «Bonizzoni» e Italiani di Società
Sempre in categoria B ci sarà l’esordio della canottieri Bissolati che dovrà affrontare la bocciofila Predazzo. L’incontro di andata, che era in programma la settimana scorsa, si giocherà sabato prossimo.
TROFEO BONIZZONI
I finalisti del 14° “Trofeo Bonizzoni” Paolo Guglieri ed Alberto Pedrignani
rimpianti per l’immeritata sconfitta di Varese e sabato 23 sulle corsie del comunale si offre a Casalini e soci l’immediata occasio-
ne di riscatto. Le chances per ribaltare lo 0-1 dell’andata sono parecchie e ghiotte e non devono andare sciupate.
Si conclude sabato 23 la tradizionale serale a coppie organizzata dalla omonima bocciofila soresinese e giunta alla sua quattordicesima edizione. Nella prima settimana in categoria A successi di PedrignaniGuglieri, Pezzetti-Bonizzoni, Trombini-Ferrari E. e CassettaGilberti mentre nelle altre categorie, tra gli altri, note positive per Mosconi-Sonzogni e Sacchini-Barbieri. Le semifinali si disputeranno a Pizzighettone (inizio ore 18) e a Soresina (ore 18.30) dove si concluderà la manifestazione sotto la direzione di gara di Francesco Somenzi.