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Anno IX • n° 10 • VENERDI’ 7 MARZO 2008
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
Case popolari
Elezioni
Cronaca nera
E’ fermento per i nuovi canoni d’affitto
Cremona poco presente nelle liste
Maltrattamenti a Sospiro: tutti assolti
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OPINIONI A CONFRONTO
CREMONA: SEMPRE MENO ABORTI MA E’ ANCORA POLEMICA
Chiedo scusa
Alle pagine 6-7 Progetto da 1 miliardo di euro
Come rendere il Po più navigabile tutto l’anno a pagina 3
Viabilità
Varchi elettronici per la Ztl ▲
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Questa settimana avrei voluto scrivere di una legge elettorale che alle prossime elezioni, c’impedirà di scegliere le persone; una legge elettorale che puzza di marcio e d’incostituzionalità. Tanto è che un senatore uscente rifiuta di candidarsi al 23° posto nella lista sapendo di non aver alcuna possibilità di rielezione, indipendentemente dal seguito personale. In alternativa avevo pensato di raccontare di Milena Gabbanelli. Giornalista tra i pochi non asserviti al potere. Con la sua trasmissione Report ha dato il via all’inchiesta della Procura di Roma sulla vendita (12 miliardi di euro) della compagnia telefonica Wind e su una conseguente intermediazione che è apparsa da subito poco trasparente. Notizia che mi ha rincuorato e in parte liberato da quel senso di frustrazione, d’impotenza e rabbia che provo, quando guardo Report. Ma, oggi, proprio non riesco a non pensare, man mano che giungono nuovi particolari, alla terribile vicenda dei fratellini di Gravina di Puglia. Una morte orribile per la quale, confesso, ho pianto. In un periodo di “scandali clamorosi non di rado perversi” mi chiedo se questo di Gravina non sia anch’esso uno scandalo. Clamoroso il fatto che inquirenti e investigatori, parenti e conoscenti abbiano ignorato un pozzo non protetto, situato in un casermone dove i bambini erano soliti giocare. Cresce in me il sospetto che tutti noi abbiamo concretizzato da subito la convinzione che la responsabilità andasse cercata all’interno della famiglia. Nella vendetta della madre abbandonata o nell’irrazionalità di un padre padrone. Una famiglia dipinta, anche dalla stampa, capace di nefandezze tali da arrivare ad uccidere i figli per punizione. Queste accuse vanno perdendo consistenza anche se il padre per ora rimane in galera. Resta una famiglia come tante altre, con tanti problemi, con un genitore criticabile quanto vogliamo, ma che con la fatica del lavoro tenta un’esistenza dignitosa. Ha sempre dichiarato la sua innocenza e urlato, inascoltato, dove cercare Ciccio e Tore. La vostra tragedia è finita, spero finisca presto anche quella del vostro papà. E mi auguro che finalmente qualcuno v’insegni a giocare nel vento con gli aquiloni. Aldemario Bentini
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Prezzo del latte, resta aperto un tavolo per la trattativa tra agricoltori e industriali - a pag. 11
Cronaca
Venerdì 7 Marzo 2008
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Approvato in Regione l’avvio di uno studio di fattibilità e l’analisi costi/benefici
Po, si punta alla bacinizzazione L’Aipo: «Questo intervento riporterebbe il Po alle condizioni in cui era 50 anni fa» di Laura Bosio
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ome sarà tra qualche anno la navigazione sul Po? E’ la domanda che si fanno, non senza una certa preoccupazione, tutti coloro che lavorano in questo ambito. Del resto i dati parlano chiaro: Nel 2007 si è avuto un livello maggiore di due metri (ossia quello ottimale per la navigazione) per soli 71 giorni, contro i 113 del 2006, i 170 del 2005 e i 268 del 2004. Una situazione che va precipitando, come confermano i sempre più frequenti periodi di secca del Po, che proprio in questi giorni ha superato il livello di -6,5 metri sotto il livello idrometrico. Come rispondere a questa emergenza? A rispondere è l’Aipo, che sta spingendo a livello regionale per mettere in piedi il progetto di bacinizzazione del Po. Un progetto di ampio respiro, e dai costi ingenti (una cifra che si aggira attorno ai mille milioni di euro) «Proprio nei giorni scorsi è stato approvato in Regione l’avvio di uno studio di fattibilità, con l’analisi del rapporto costi/benefici» spiega Angelo Ferrari, dirigente Aipo dell’ufficio gestione della navigazione lombarda (ufficio che si occupa della navigazione, ma anche della gestione degli spazi acque e spazi demaniali). «E’ un progetto ambizioso, che potrebbe prevedere la realizzazione di quattro sbarramenti tra Cremona e Mantova. E comporterebbe numerose ricadute positive».
Angelo Ferrari, dirigente dell’Aipo
Come funzionerebbe questo sistema? «Si tratta di interventi che migliorerebbero la fruibilità del fiume Po, in quanto manterrebbero costante il livello del fiume, anche nei periodi di magra, agevolando così la navigazione per tutto l’anno». Ha parlato di ricadute positive, Quali sono?
Rette alte per l’asilo nido «Piccole Tracce» dell’ospedale Maggiore? Da qualche genitore, dipendente dell’azienda, era giunta questa lamentela. «L’asilo aperto proprio per i dipendenti» era stato detto, «dovrebbe agevolarci anche sul fronte rette, non ha molto senso avere un asilo sotto casa, con prezzi alti». Dalla direzione fanno sapere che le rette sono in linea con quelli privati della Provincia. «L’a-
«Innanzitutto bisogna pensare che il progetto si autofinanzierebbe. Accanto agli sbarramenti, infatti, si costruirebbero delle centrali idroelettriche, che con la produzione di energia andrebbero a coprire i costi del 60% circa. Anche il lavoro dei consorzi di bonifica ne verrebbe avvantaggiato, in quanto non rischierebbero di trovarsi senza acqua da pescare. E questo avrebbe ricadute positive sull’agricoltura locale. Senza contare che l’aumento del trasporto via acqua avrebbe l’effetto di ridurre quello terreno, con relativi volumi di traffico e inquinamento». Ma non si rischierebbero conseguenze per l’ambiente? «A livello ambientale la bacinizzazione sarebbe una soluzione ottimale: si andrebbe infatti a rinaturalizzare le sponde del fiume, ripristinando la quota del fiume che c’era 50 anni fa, e con essa verrebbero a riprodursi le condizioni naturalisti-
Asilo dell’ospedale: rette troppo alte? silo nido Piccole Tracce» dichiarano dalla direzione generale dell’ospedale «prevede un massimo di 40 posti e garantisce l’apertura del servizio dalle 6.45 alle 21.15 (in funzione della turistica
«Ma il danno maggiore lo subiscono i bambini»
Scuola: 38 precari a rischio per colpa della Finanziaria Un testo normativo della Finanziaria 2008 che riguarda il personale precario nelle scuole materne e negli asili nido dice che possono lavorare solo per tre mesi e poi devono essere cambiato. A tal proposito si è tenuta in comune un confronto tra le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil e le istituzioni. In un comunicato congiunto, inviato al governo, all'Anci, ai parlamentari cremonesi, ai consiglieri regionali, alle segreterie sindacali nazionali, si chiede di modificare con urgenza il testo normativo della Finanziaria 2008. «Così come previsto per le scuole statali» si legge, «anche quelle comunali devono avere la possibilità di nominare personale supplente per l'intero anno scolastico, evitando interruzioni che avrebbero gravi ripercussioni su un servizio indispensabile per i cittadini e le famiglie». «L'obiettivo comune è quello di garantire la massima continuità» ha spiegato Marco Manfredini delle Rsu. «Il prossimo 31 marzo scadrebbe il rapporto lavorativo per una sessantina di persone suddivise tra 38 maestre e 25 ausiliari, i vecchi bidelli. Il loro contratto può essere prorogato per non più di 3 mesi. Il danno per i bambini che vanno dai 0 ai 6 anni è enorme, e la situazione è davvero delicata, perché vedrebbero durante l'anno scolastico il cambio di ben 4
che che vi erano allora. Si stabilizzerebbe la falda freatica, evitando così l’erosione delle fondamenta degli argini. Nell’epoca odierna, contraddistinta da una forte entropizzazione, anche il corso del fiume deve dipendere dall’urbanizzazione, pur nel rispetto della natura». Quali sono le merci che potrebbero viaggiare sul fiume, togliendole dalle strade? Sicuramente i carichi eccezionali, le merci pericolose o ingombranti, o ancora merci che viaggiano in grandi quantità, come cereali, sfarinati, cemento...» C’è già una previsione per quanto riguarda i tempi di realizzazione? «E’ presto per dirlo. Attualmente si sta discutendo della cosa, vi sono diversi tavoli aperti, ma bisogna innanzitutto reperire i fondi, ed è un intervento che va richiesto a livello nazionale». Cosa accadrebbe se non si arri-
maestre. Lo scorso anno il comune ha regolarizzato altro personale precario, altrimenti ad oggi avremmo più di 100 persone in questa situazione. Il danno maggiore è per i bambini, dicevamo, perché la maggior parte delle maestre assunte a tempo determinato segue il tempo prolungato e il sostegno. Il governo non ha modificato nulla con il Mille Proroghe. Abbiamo chiesto al Comune di aspettare fino all'ultimo giorno, il prossimo 31 marzo, ad assumere per tre mesi altro personale, per vedere se si sblocca la situazione a livello governativo». «Ci stiamo organizzando» ha spiegato Donata Bertoletti della rappresentanza sindacale unitaria, «per organizzare un presidio che manifesti contro questa decisione con una forma di protesta visibile. Lo decideremo lunedì pomeriggio durante l'assemblea del personale ausiliario che si terrà in Sala Zanoni. Questa norma denota una mancanza della conoscenza del problema da parte del governo con la sottovalutazione del personale precariato nella pubblica amministrazione adibito a funzioni indispensabili soprattutto nelle politiche educative. Il comune agirà ora presso i l livelli superiori affinché si possa correggere una norma sbagliata, che tra l'altro penalizza solo le scuole pubbliche». sg
dei dipendenti) dal lunedì al venerdì per tutti i mesi dell’anno (senza chiusure nemmeno per il mese di agosto). «Le rette di frequenza, calcolate in base alle fasce di reddito»
vasse a questa soluzione? Verrebbero ad accentuarsi le attuali problematiche. Sarebbe sempre più difficile gestire la navigazione e l’irrigazione. Tanto più che le escavazioni abusive, difficilmente controllabili, abbassano sempre di più il fondale del fiume». A questo proposito diventa anche sempre più difficile, per le navi, accedere ai porti... «Questo è il motivo per cui è stata fatta la prevaconca al porto di Cremona, terminata di recente. Grazie alla prevaconca il fondale arriva a 24 metri sul livello del mare, in modo da permettere l’accesso al porto anche quando il fiume è a 27 metri. Un’intervento costato 4 milioni di euro. Dovremo successivamente porre in essere degli interventi sulle porte di accesso alla preconca (per 2.300.000 euro). Ci sono in programma anche interventi sul canale navigabile, in particolare su sponde e fondale».
si continua, «partono da un minimo di 280 euro ad un massimo di 610 euro. Queste risultano leggermente superiori rispetto a quelle comunali ma in linea con quelle degli asili nido privati della Provincia. La maggiorazione è giustificata dalla più ampia fascia oraria di apertura e da una maggiore flessibilità oraria di apertura del nido in relazione alle esigenze rappresentate dai dipendenti turnisti».
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Cronaca
Venerdì 7 Marzo 2008
La nuova legge regionale sui canoni di affitto rischia di creare numerose ingiustizie tra gli inquilini
Case popolari, fermento in città C Polemiche tra i commercianti, e spunta un cartello “ironico”
‘è fermento tra gli inquilini delle case popolari che attendono con ansia di ricevere i nuovi canoni di affitto, calcolati dall’Aler sulla base dei parametri di calcolo contenuti nella nuova legge regionale, n. 27 del 2007, in vigore dal primo gennaio 2008. Si prevedono infatti sorprese non proprio gradite e aumenti degli affitti che lasciano un certo sgomento tra gli inquilini. Segnali d’allarme arrivano dagli ambienti sindacali: proprio nei giorni scorsi si è svolta appunto un’assemblea degli inquilini delle “case popolari” Aler e comunali di Cremona, promossa dal Sunia di Cremona e dallo Spi Cgil. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati gli aspetti e gli impatti economici della legge stessa. «Il maggior rischio» spiega Franco Squerti, segretario dello Spi Cgil «è che vi siano numerose ingiustizie, nel calcolo dei nuovi canoni. Tra l’altro Cremona sarà proprio una delle prime città ad avere le nuove tariffe, in quanto era già stato fatto un censimento degli inquilini, con i relativi parametri Isee». Il problema è che la legge ha subito diverse modifiche, e appare tutt’altro che chiara. «Nel nuovo calcolo» prosegue Squerti «sono compresi numerosi parametri che rendono il tutto piuttosto complesso. Il problema è che finiremo con l’avere situazioni di vantaggio, ma molto più numerose situazioni penalizzanti». Dunque il sindacato, che si mette a disposizione di tutti gli uten-
VIA SOLFERINO
Alcune case popolari di Cremona
ti per fornire consulenza, e portare avanti eventuali ricorsi, si aspetta un grande flusso di gente presso i propri uffici, non appena i nuovi canoni raggiungeranno gli inquilini. Altro dubbio che non lascia indifferenti i sindacati è che l’Aler possa aver fatto i calcoli secondo canoni che non sono esattamente quelli previsti dalla legge. D’altronde è troppo presto per poter dire qualcosa di concreto. «Intanto noi abbiamo aperto un contatto con tutti gli inquilini» dichiara Squerti. «In questo modo porteremo avanti tutte le azioni che saranno necessarie, per tutelare le ingiustizie che senza dubbio ci saranno. Aspettiamo che arrivino le prime segnalazioni di canoni, che tra l’altro saran-
no aggiuntivi dei conguagli dei mesi precedenti». Una delle quali riguarda proprio il calcolo dei canoni: in quanto città capoluogo, Cremona viene infatti equiparata ad una città con oltre 400mila abitanti. Così accade che la nostra città viene paragonata a metropoli come Milano, mentre comuni non capoluogo ma molto più numerosi, come Cologno Monzese o Cinisello Balsamo, sono in una fascia più bassa. «A livello sindacale stiamo ragionando su come affrontare la cosa, e in che modo far fronte alle ingiustizie. Nel frattempo reagiremo anche a livello politico, per protestare contro una legge che è sicuramente non equa e ingiusta».
Ha fatto scalpore il manifesto apparso nei giorni scorsi in via Solferino davanti al negozio di abiti da sposa di Andrea Bozzetti. «Un manifesto che ho voluto mettere io» ha spiegato lo stesso commerciante piacentino «perché alcuni commercianti di via Solferino hanno parlato male di me e di mia mamma, Maria Teresa Lamberti che ha 80 anni». Pesanti le accuse mosse da Andrea Bozzetti nel manifesto che ha affisso sulla vetrina del suo negozio. Dove, tra l’altro, si legge «comunicato per la cosca mafiosa e camorristica di alcuni commercianti di via Solferino e non solo….». «Circola voce» continua Andrea «che mia mamma faccia prostituire delle ragazze a Milano. Mi sono rivolto anche ai carabinieri, ma ci vogliono dei testimoni. Non sapevo come difendermi da queste voci cattive, e allora ho scritto questo cartello per far capire ai clienti che sono voci infondate. Posso dire che in via Solferino ci sono negozi storici e che i giovani non vengono accettati. Men che meno se un commerciante viene da fuori. Si tratta proprio di cattiveria, io non ho fatto niente di male». Intanto Andrea ha aperto un altro negozio in piazza Roma al numero 16. «Certo aver messo un cartello del genere» ha replicato Paolo Marcenaro, presidente delle Botte-
Il negozio con il cartello esposto
ghe del Centro «deve avere un significato. Tuttavia non trovo simpatico il fatto di dare del camorrista e del mafioso a qualcuno. Non penso proprio che in via Solferino ci possano essere colleghi definiti così. Forse non sono entrati in sintonia, forse qualcuno avrà fatto qualche commento, ma una misura simile è eccessiva. Bozzetti è sicuramente un ragazzo che ha voglia di fare. Forse non è stato accolto nel modo in cui doveva essere accolto, ma dispiace che faccia delle dichiarazioni del genere… non penso gli abbiano fatto terra bruciata. Dispiace che sia accaduta una cosa del genere. Secondo me non doveva farlo. Poteva prima parlarne con qualcuno». Silvia Galli
Cronaca
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Ancora pochissime certezze sui nominativi che saranno inseriti nelle liste nazionali
Politica: Cremona conta davvero poco di Silvia Galli
T
empi duri per la politica cremonese. Mentre nel Partito democratico passano solo Luciano Pizzetti (al secondo posto della lista) e Cinzia Fontana (al 12esimo), ancora grandi incertezze per tutti gli altri partiti su quali candidature saranno sicure e quali no.
Soncino Gabriele Gallina. Rossoni sarebbe ancor più svantaggiato rispetto agli altri due, dopo la direttiva nazionale secondo la quale Forza Italia escluderebbe dalle sue liste i consiglieri regionali. L’unico candidato dunque, con un posto sicuro sarebbe il milanese Antonio Verro, deputato uscente che dovrebbe correre per la Camera. I posti blindati per la Camera sono
passerà solo il parlamentare Andrea Gibelli, lodigiano, eletto nel Cremasco. Un po’ più di sollievo tra le fila del Pd dove, almeno, due candidati sono assicurati. «L’unità d’intenti ci ha consentito di dare al territorio cremonese la massima rappresentatività possibile»
Solo Pizzetti e la Fontana fanno le valigie per la Capitale Nicoletta De Bona, AN
Cinzia Fontana, PD
Quelle messe peggio sembrano le liste del Pdl, ancora a bocca asciutta con speranze ridotte al lumicino. E’ infatti molto difficile che trovino posto i candidati
Per il Pd scelti Luciano Pizzetti e Cinzia Fontana cremonesi nominati da Forza Italia, quelli di An e i circoli della Libertà della Brambilla. Forza Italia aveva scelto l’assessore regionale Gianni Rossoni, il coordinatore provinciale Mino Jotta e il vicesindaco di
sei o sette da dividere in quattro province. E così anche sul versante di An la situazione non è delle migliori. E’ stata presentata una lista con primo della lista Lamberto Grillotti, seguito da Maurizio Borghetti, Nicoletta De Bona, Roberto Nolli e Chiara Cappelletti, ma le possibilità anche in questo caso sono ridotte al lumicino. I posti al Senato per An nella lista regionale variano dai 5 ai 7 da dividere tra le varie province. Per la Camera, invece, il numero degli eleggibili nel Collegio Lombardia 3 Cremona, Mantova, Pavia e Lodi, scende a soli 2 posti. Le liste del Pdl non sono ancora state chiuse, ma ambienti ben informati dicono che non ci sarebbero cremonesi eleggibili per il Parlamento. Neppure per la Lega, che ha schierato Jane Alquati, Filippo Bongiovanni e Silvana Cumaroli, pare vi siano buone notizie. Ancora nulla di certo, ma voci dicono che
ha detto il segretario provinciale del Pd, Mauro Fanti, subito dopo la conferma giunta in tarda serata dal Partito democratico di Roma dell’inserimento in lista
Giovanni Rossoni, FI
dei due esponenti politici». Avremo così due rappresentanti al Parlamento: Pizzetti alla Camera e Fontana al Senato». Come si è arrivata a questa designazione? «Tutto è molto chiaro» ha proseguito Fanti. «Abbiamo solo dovu-
to affrontare una cruda realtà e affrontarla nel migliore dei modi. Con questo sistema elettorale e per come sono configurate le circoscrizioni, il nostro territorio partiva con la sola certezza di un parlamentare. Utilizzando fino in fondo il valore nazionale della candidatura di Luciano Pizzetti siamo riusciti ad ottenere il secondo parlamentare. Questa scelta è stata maturata insieme al senatore uscente Paolo Bodini con l’unico obiettivo di non penalizzare la rappresentatività del nostro territorio cremonese. Ancora una volta Bodini ha dimostrato nei fatti il suo valore e lo spirito di servizio che lo anima». Le presenze del territorio cremonese nelle liste del Pd si completano con le giovani democratiche Paola Riva di Casalmaggiore (9° posto) e Valentina Gritti di Romanengo (13° posto) alla Camera e Francesco Giubelli di Capergnanica (26° posto) al Senato. Intanto, nell’ambito della campagna elettorale, per il Pd arriverà a Cremona, giovedì 13 marzo, il leader Valter Veltroni. Per quanto riguarda i “promossi”, ancora non si sa nulla neppure per Rifondazione Comunista che orienta le sue scelte verso il lavoro, schierando due nomi nuovi. Una chiara scelta sociale, prima ancora che politica, che vuole affermare il pieno diritto delle classi popolari a gestire in prima persona la cosa pubblica. Per il Senato la scelta è caduta su Maurizio Giannetto, operaio della Negroni e membro delle Rsu dell'azienda; per la Camera invece è stata scelta Mirelva Migliorati, dipendente dell’Iper. «La nostra scelta» ha spiegato Maurizio Guerrini, segretario provinciale di Rifonda-
Il progetto di Arvedi è una delle innovazioni più rilevanti
Un nuovo laminato d’acciao Una lamina d’acciaio sottilissima e incandescente, realizzata da una immensa rotativa. Si tratta probabilmente la più rilevante innovazione degli ultimi decenni nel settore siderurgico, ed è un progetto targato Cremona, più precisamente di Giovanni Arvedi. Al contrario dei laminatoi tradizionali, che sono lunghi alcuni chilometri, l’impianto di Cremona occupa appena 200 metri. Arvedi (1.160 milioni di ricavi nel 2006 fra i primi dieci produttori italiani) lavora a questo sistema da tanti anni, e se avrà successo potrà ridisegnare le coordinate di una notevole fetta del mercato. I risultati di questo nuovo sistema, infatti, dovrebbero essere quelli di produrre tre volte la quantità attuale di coils (i rotoli di acciaio) di alta qualità, riducendo i costi del 30% e diminuendo del 75% il consumo di energia per unità di prodotto.
Il cavaliere Giovanni Arvedi
La sfida lanciata da Arvedi è stata raccolta dai principali produttori. A cominciare da Emilio Riva (circa 9,5 miliardi di ricavi nel 2006), il colosso italiano del comparto (decimo nella classifica mondiale del settore), per
continuare con Feralpi (fatturato 2006 a 1.161 milioni) guidata da Giuseppe Pasini, quindi con la Lucchini (terza in classifica con 2.648 milioni), oggi controllata dal gruppo russo Severstal, tutti i principali produttori stanno investendo in innovazione e riduzione dei consumi energetici. E difatti oltre ai ricavi crescono i margini e gli utili. Il 2007 è stato un anno buono per il comparto dell’acciaio che fattura circa 50 miliardi di euro e impiega 100 mila persone. Mentre con 31,7 milioni di tonnellate prodotte, l’Italia è pur sempre il secondo produttore europeo dopo la Germania. Negli ultimi 4 anni, inoltre, la crescita ha superato il 18% anche se nel 2007 c’è stato un brusco rallentamento (+0,3%). Ma per restare competitivi sul mercato, il segreto resta sempre quello dell’innovazione tecnologica e dell’aumento di efficienza.
zione «ha una forte connotazione sul versante del lavoro. Abbiamo chiesto di candidarsi a due persone, lavoratori di due aziende che hanno avuto istanze e
Rifondazione ha organizzato un’iniziativa: il prossimo 12 marzo, alle ore 21, nel Teatro Monteverdi si terrà un incontro sul tema dell'acqua con protagonisti
Pdl: è difficile per i cremonesi trovare un posto nelle liste
Andrea Gibelli, Lega
vicende lavorative ben note, e che le hanno vissute in prima persona. Dopo le elezioni, il lavoro rappresenterà un forte elemento di svolta con un forte condizionamento sia che vinca il Pd che il Pdl. Nell'ambito cremasco per il Senato è stata scelta, invece, la segretaria della sezione di Crema, Anna Mostosi. Naturalmente queste candidature saranno presentate in Regione e poi a livello nazionale». Intanto, prima dell'inizio della campagna elettorale,
Marco Bersani di Attacitalia e Matteo Gaddi, giurista e consigliere comunale a Mantova. «Stiamo cercando anche di portare Fausto Bertinotti a Cremona. Bertinotti aprirà la campagna elettorale il prossimo 14 marzo a Milano» ha spiegato Maurizio Guerrini. Nessuna novità neppure per l’Udc che ha individuato i suoi nomi in Alberto Colombini per il Senato, Paola Biaggi e Giuseppe Trespidi per la Camera. Ne emerge un quadro sconcertante che vede Cremona con una possibile rappresentanza politica a Roma quanto mai risicata.
Km:il partner sarà Atm? Potrebbe essere Atm Milano il nuovo partner di Aem nella gestione della Km. Lo scorso mercoledì Franco Albertoni, presidente di Aem, che detiene il 51%, è andato a Milano a incontrare i vertici di Atm Milano. «Stiamo lavorando per avere ulteriori elementi di comparazione e oggi abbiamo fatto un ulteriore approfondimento con Atm Milano. La prossima settimana sarà quella definitiva per assumere la linea da tenere». Il rush finale è ormai vicino (la decisione deve essere assunta entro il 13 marzo). Le trattative sono su entrambi i fronti. L'altra possibilità più locale, infatti, potrebbe essere con S.T.A.R. Lodi. Ma a quanto trapela, crescono a vista d'occhio le possibilità che sia Atm Milano il nuovo partner di Aem nel controllo della Km. Gli sviluppi della vicenda, seguita a Cremona con grande interesse per il ruolo che il futuro partner potrebbe giocare nel rilancio del trasporto pubblico locale, sono stati al centro dell'incontro della maggioranza comunale in programma fra alcuni giorni.
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Venerdì 7 Marzo 2008
Un dato in calo negli ultimi anni, ma l’attenzione resta alta
Aborto e legge 194: ecco tutte le opinioni di Laura Bosio
L
ibertà della donna di scegliere o libertà di un feto di vivere? L’eterna questione sull’aborto e la relativa legge 194 occupa un posto sempre più di rilievo nel dibattito
pubblico, con un’eterna contrapposizione tra i pro e i contro, teso a diventare scontro aperto. Ma qual è la situazione sotto il Torrazzo? Secondo i più recenti dati, il ricorso all’aborto sembrerebbe in calo nel 2007, in cui si sono contati 514 aborti, contro i 580 del 2006 e i 557 del 2005.
D’altro canto è significativo notare che la maggior parte degli aborti non vengono richiesti da ragazze giovanissime, ma da persone adulte. Decisivo è l’operato del Centro di Aiuto alla Vita che fornisce un sostegno fondamentale alle donne, promuovendo misure di
sostegno per tutte quelle persone che si trovano davanti alla difficoltà di scegliere. Soprattutto quando una vera possibilità di scelta non c’è. Eppure, tra pro e contro, un punto di accordo esiste: arrivare alla completa applicazione della legge 194.
IL VESCOVO
«Bisogna onorare la vita»
Monsignor Dante Lafranconi
«E’ giusto onorare la vita dall’inizio alla fine». Con queste parole il Vescovo di Cremona, Dante Lafranconi, ha preso parte all’inaugurazione del nuo-
vo Punto nascita dell’ospedale Maggiore di Cremona. «Non bisogna mai dimenticare il valore e l’importanza della vita. Mi tornano a mente, a questo proposito, due versi di una poesia di Ungaretti, dedicata alla Madre: “ricorderai di avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sorriso”. I genitori portano con se grandi speranze». Eppure oggi moltissimi parlano di aborto… «Penso sia importante comprendere la bellezza e il valore della vita e della maternità, e soprattutto ricordare che essa è la massima espressione di una coppia. Il momento della nascita è quello in cui la coppia si avvicina maggiormente a Dio». Come evitare allora che la gente scelga di abortire? «Basta guardare lo splendore della vita stessa per apprezzarla, e di quanto essa sia importante, e di quanto sia importante tutelarla». Cosa ne pensa dei «Centri di aiuto alla vita» negli ospedali? «Caldeggio l’apertura di questi Cen-
Emiliani:«Manca la libertà di scegliere» Sulla 194 interviene anche il Movimento per la Vita, nelle parole del suo portavoce Paolo Emiliani, anestesista cremonese e obiettore di coscienza. «Da quando è stata introdotta, questa legge ha procurato 5 milioni di aborti legali, e non ha certo contribuito allo sviluppo civile del nostro paese» spiega. «E’ una legge ambigua, che si prefigge da una parte di tutelare la vita umana dal suo inizio, ma dall’altra parte mette l’aborto come uno strumento». Sarebbe quindi da eliminare? «Innanzitutto bisognerebbe assicurarsi che venga applicata nella sua completezza. Vi sono i primi articoli della legge che prevedono la rimozione delle cause dell’aborto. Il problema è che que-
sta parte della legge non è mai stata applicata. In questo modo non viene garantita la libertà di non abortire. Se una donna si trova a non avere alternative, finisce per prendere la decisione più drastica. In questo modo non è libera di scegliere, perché una scelta manca». Chi deve occuparsi di questo aspetto? «Sono i consultori che hanno il compito di creare queste alternative. Negli anni l’esperienza dei Centri di aiuto alla vita hanno portato alla nascita di 100mila bambini. Questo documenta come la scelta di abortire non sia così irreversibile». Vi sono molti medici che fanno obiezione di coscienza, a Cremona? «Sono molti sì, superano il 50%».
Maternità tra dramma e scelta di vita
I cristiani hanno il diritto di esprimere la loro opinione tri. E’ importante avere un aiuto per le persone che portano avanti una maternità, ed è importante che anche lo Stato contribuisca, in quanto questi centri sono importanti strumenti per la piena attuazione della legge 194. Infatti, purtroppo, è l’articolo uno, quello più importante, che oggi viene maggiormente disatteso». Eppure la Chiesa viene spesso accusata di interferire in una questione che non la riguarda… «E perché non dovrebbe riguardarla? Gesù Cristo non fu forse il primo a parlare della dignità dell’uomo e dell’importanza della vita?»
Il Vescovo, che ha partecipato all’inaugurazione del Punto nascite dell’ospedale, inneggia al rispetto del valore della vita L’OPINIONE
Basta, non se ne può più. Le reazioni della Chiesa sulle posizioni prese dall’Ordine dei Medici riguardo alla legge 194 per la quale riconoscono «tutta la solidità e modernità del suo impianto tecnico e giuridico e morale» sono esplose con tutta la loro vasta valenza mediatica per imporre le proprie leggi che espropriano il corpo delle donne. Ma perché non si occupa della vita di bambini già nati e di un sistema economico che penalizza soprattutto la loro esistenza e quella delle donne? Intanto nell’universo femminista e femminile si susseguono varie manifestazioni e volantinaggi in difesa della 194, per salvare il diritto della donna a decidere del proprio corpo e della propria vita. Sarebbe però urgente anche spiegare le condizioni storiche che hanno sempre imbavagliato questa libertà di scelta e mettere insieme tutte le intuizioni e i “saperi” che il femminismo va esplorando da tanto tempo sugli aspetti di un potere maschile mai modificato nel corso della storia, un ordine simbolico che sovrasta in tutte le società
Sulla 194: la vita umana tanto da essere fatto passare come zioni di esperti: scienziati, teologi, filosofi e e bioeticisti, che dettano la lo“naturale” . Un potere, anzi un dominio che fa tutt’uno con lo sfruttamenro legge basata su un’etica di principi to economico, l‘oppressione sessuaastratti e indiscutibili ignorando che è l’etica della responsabilità della donle, incanalata verso l’obbligo riproduttivo, e una cultura che ha educato na che va riconosciuta. Da meno di le donne alla passività e alla subalternità. Bisogna riconoscere al femminismo questa denuncia che ha creato molte consapevolezze e cambiamenti. Infatti quella femminista è l’unica vera rivoluzione riuscita. E non cruenta! Le fragilità delle posizioni laiche rafforzano quelle della chiesa e quelle dei codici deontologici della varie corporaE’ la donna che decide
Cronaca IL CENTRO DI AIUTO ALLA VITA
«Adottiamo mamme e figli» Numerosi progetti per sostenere la scelta di procreare Sono le donne le vere protagoniste dell’eterno dilemma dell’aborto. E per questo esistono i «centri di aiuto alla vita», organizzazioni di volontariato che cercano di dare una mano a quelle donne che si trovano in condizioni di dover fare una scelta. «Siamo al servizio di tutte quelle donne che vanno incontro ad un aborto, pur non essendo felici di quello che stanno per fare» spiega Maria Grazia Fracassi, del centro cremonese, che lavora sul territorio da ben 25 anni, e che da pochi mesi ha aperto uno sportello anche all’interno della stessa struttura ospedaliera. «Il nostro centro di via Milano» continua «ha il compito di offrire un sostegno sia psicologico che materiale. Il nostro programma si chiama “adozione della mamma e del bambino”, ossia un contributo mensile per 18 mesi alla donna che mette al mondo un figlio. Inoltre il Cav, fino al terzo anno di età, e anche dopo, provvede a fornire, ove necessario, pannolini, alimenti, vestiti, e tutto quanto necessario per il bambino». Il centro ha prima di tutto una funzione di ascolto, per tutte le donne che hanno bisogno di raccontarsi e confidarsi. «Lo sportello recentemente aperto all’interno dell’ospedale è rivolto a quelle donne che arrivano
Un’ecografia
in ospedale, anche poco prima dell’intervento di aborto, e hanno ancora le idee confuse» continua Fracassi. «Qui trovano qualcuno che ascolta il loro dolore e le loro sofferenze. E’ un grande passo di civiltà che sia stato dedicato uno spazio a questa attività. Noi non facciamo crociate, ma accogliamo chi viene a chiederci un aiuto. Una mamma si rende sempre conto della portata di quello che fa, e rischia di portarsi addosso i segni molto a lungo».
Bisogna potenziare i consultori
dovrebbe rivolgere maggior attenzione? «Prima di tutto gli stranieri, che sono i meno informati sul-
la contraccezione. Ma anche i giovani. Purtroppo la rete dei consultori il Lombardia si è indebolita, e ha acquisito un ruolo marginale. Questo contrariamente a quanto afferma l’articolo 2 della 194, che attribuisce proprio ai consultori le competenze per la prevenzione dell’aborto».
inizia con il sì della donna seicento anni è stato ammesso che sì, anche le donne hanno un’anima, e quand’è che verranno riconosciute come soggetti morali capace di fare scelte non in astratto ma su situazioni concrete chiamando a raccolta tutti i valori su cui si sono formate? Gli uomini sono abituati a parlare in vece delle donne e ci sono interventi “pacati e ragionati” di famosi intellettuali molto più pericolosi, insidiosi e subdoli rispetto a Ferrara e ai poco credilbili ateo devoti .«Che gli uomini», come si augura Magris, «possano finalmente guardare in faccia l’aborto» in modo da «creare una cultura consapevole della realtà dell’aborto» significa semplicemente ignorare la donna come protagonista, come se l’utero non fosse suo, e che nelle “sacre” disquisizioni circa il conflitto tra diritti e doveri, si sottace che il primo vero conflitto è il rapporto di potere tra i sessi. Dice Lea Meandri: «E’ proprio la cordata degli onesti pen-
Le donne non sono delle assassine satori laici, rispettosi della fede, a rivelare la misoginia profonda di una cultura maschile che si ripresenta quasi inalterata sia nelle posizioni dei laici che in quella del cattolicesimo più integralista». Insomma l’aborto continua ad essere una questione essenzialmente solo “femminile”. Donne “assassine” da mettere sotto tutela. Invece si tratta di una “questione maschile”: gli uomini comincino ad interrogarsi sul modo in cui, loro, trattano le donne. Comunque le donne spesso esprimono posizioni non omogenee. Alla libreria delle Donne di Milano dove il pen-
Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Questa rubrica rappresenta un luogo d’incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it).
La legge va applicata nella sua completezza
Annamaria Abbate, PD
di Damiano Talamazzini
Quando un lavoratore si considera “notturno”
Abbate: «L’aborto non è un diritto, ma un problema molto doloroso»
La 194? Che le sia data piena attuazione. Secondo Annamaria Abbate, coordinatrice cittadina del Partito Democratico, l’unico problema della 194 è la mancanza di una completa attuazione della stessa. «In 30 anni ha contribuito ad una netta diminuzione degli aborti» spiega «ma va colmata nella parte in cui è rimasta inapplicata. Bisogna quindi implementare le misure che portano ad evitare l’aborto. E sono le istituzioni che devono farsi carico di portare avanti un’azione di prevenzione. Ma questa non può venire pienamente applicata se non si fanno adeguati investimenti sui consultori». Chi sono le persone a cui si
DALLA PARTE DEI CITTADINI
In questo che ruolo ha la politica? Ha il dovere di colmare le lacune di applicazione della legge. Il Pd, infatti, promuove fortemente le politiche di sostegno alla maternità. Puntando sulle donne, si punta a migliorare la società per intero. E non dobbiamo dimenticare che la maternità ha più chances ove vi sono condizioni di lavoro stabile». Ma cos’è l’aborto? Un diritto? «L’aborto non è un diritto, ma un problema molto doloroso presente nella nostra societa. E’ qualcosa che esiste, e bisogna aiutare la società a diminuirne il peso».
siero si sviluppa più su parametri psicologici e filosofici, il riconoscimento all’autodeterminazione delle donne, deve prendere le distanze dalla grammatica dei diritti perché sarebbe come riconfermare l’autorità costituita (maschile) da parte dello Stato. La donna decide di interrompere la gravidanza, la interrompe e basta. Il criterio valido è l’accettazione della decisione delle donne. Nel momento in cui la donna accetta la gravidanza inizia la vita umana. L’organismo che cresce entra in un universo simbolico che inizia con l’accettazione della madre. E, per finire, come si fa a ragionare di “natura” quando c’è il trionfo della medicalizzazione? Chi invoca la natura e la religione poi auspica l’accanimento terapeutico sul feto contro il parere negativo della donna, che sostituisce con la propria decisione l’impossibilità del feto stesso di esercitare un “consenso informato”. E non è l’unica contraddizione. Intanto io dichiaro di sostenere la posizione per cui la vita umana inizia con il consenso della madre. Ornella Bolzani
Egregio Responsabile del Patronato Epaca, si chiede di conoscere se il personale dipendente di una ditta - il cui Ccnl applicato considera lavoro notturno il lavoro prestato tra le 22 e le 6 ed il cui personale dipendente effettua lavoro a turni alternati, uno dei quali ha inizio alle 5 – sia da considerarsi “lavoratore notturno”; si chiede, inoltre, se per effettuare il suddetto orario sia necessaria la contrattazione collettiva superando il minimo di 80 giorni all’anno e se per contrattazione collettiva possa essere ritenuto sufficiente un accordo verbale con i dipendenti interessati. Lettera firmata Per lavoro notturno si intende l’attività che viene svolta nel corso di un periodo di almeno sette ore consecutive, comprendenti l’intervallo fra la mezzanotte e le cinque del mattino. Il lavoratore notturno è colui che svolge durante il periodo notturno, in via eccezionale, almeno 3 ore del lavoro giornaliero, o almeno una parte del suo orario di lavoro normale secondo le norme definite dal Ccnl. In assenza di disciplina collettiva è lavoratore notturno chi svolge lavoro notturno per almeno 80 giorni all’anno: questo limite è riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale. La normativa trova applicazione anche nei confronti degli apprendisti maggiorenni. Non è lavoratore notturno colui che svolge soltanto alcune notti di lavoro in maniera saltuaria e non regolare, per un numero inferiore a 80 ore in un anno (o al diverso limite fissato dal Ccl applicato in azienda). Vengono adibiti al lavoro notturno con priorità i lavoratori e le lavoratrici (con piena parità tra i sessi) che si offrano come volontari. L’orario di lavoro dei lavoratori “notturni” non può superare le 8 ore nelle 24 (in mancanza di regolamentazione contrattuale, alla settimana). Ulteriori limitazioni al lavoro notturno e gli indennizzi spettanti possono essere determinati dalla contrattazione collettiva. E’ vietato adibire al lavoro le donne dalle ore 24 alle ore 6, dall’accertamento della gravidanza fino al compimento di un anno dell’età del bambino. Il lavoro notturno non deve essere obbligatoriamente prestato dalla lavoratrice madre di un figlio di età inferiore ai 3 anni, o alternativamente dal padre convivente, dalla lavoratrice o dal lavoratore se sia unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore ai 12 anni, o se abbia a proprio carico un soggetto disabile. Si è in attesa di pubblicazione del Decreto che individuerà i lavori che comportano rischi particolari, o rilevanti tensioni fisiche, o morali. Altre limitazioni sono previste per i minori esposti a particolari agenti fisici, biologici e chimici. Una deroga è prevista per i minori impegnati in attività di carattere artistico, culturale, sportivo o pubblicitario. Il minore che abbia superato i 16 anni può essere impegnato di notte solo per cause di forza maggiore e per il tempo strettamente necessario. Il lavoratore notturno, che divenga successivamente inidoneo per ragioni di salute allo svolgimento della prestazione, ha garanzia di «assegnazione ad altre mansioni od altri ruoli diurni». Sono previste visite mediche preventive e periodiche a cadenza biennale. Il D.L.n. 66/2003 si applica a tutti i datori di lavoro pubblici e privati, che utilizzino lavoratori con prestazioni di lavoro notturno, tranne quelli operanti nei settori del trasporto aereo, ferroviario, stradale, marittimo, della navigazione interna, della pesca e di altre attività in mare, nonché delle attività dei medici in formazione. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un’adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811
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Cronaca
Venerdì 7 Marzo 2008
Da settembre. Ma saranno necessari nuovi agenti
I varchi elettronici per accedere alla ztl di Silvia Galli
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partire da settembre saranno installati dei varchi elettronici per controllare gli accessi degli autoveicoli in centro storico, che funzioneranno 24 ore. Qualche dubbio al comando della polizia municipale viene. «Parlerei più di complicazioni» ha specificato il comandante Franco Chiari. «Piccole ztl comportano, sia nella trattazione dei permessi che nel controllo, una gestione più complessa per gli agenti della polizia locale. La città viene suddivisa in varie zone, e sui quei permessi vengono scritte le vie in cui si può circolare. Quindi sono necessari permessi specifici. L’alternativa sarebbe quella di creare una grossa ztl, che avrebbe però come controindicazione quella di alterare l’offerta rispetto alla domanda nelle zone piccole, tra il residente e chi invece vuole semplicemente parcheggiare». Un maggior carico di lavoro per gli agenti, con necessità di un potenziamento dell’organico attuale: «Entro il semestre l’idea, già espressa da qualche amministratore, è quella di fare un concorso per aumentare il numero degli agenti. Si ottiene così anche il vantaggio di avere una graduatoria a cui poter attingere in casi di pensionamento e mobilità». Non è dello stesso parere l’assessore all’urbanistica del comune Daniele Soregaroli che spiega: «Restitui-
remo solo benefici alla città. La collocazione è stata scelta a tutela della zona monumentale. Tuteleremo anche quelli che ci vivono, anche in merito agli episodi notturni sgradevoli che si sono verificati. Per di più le telecamere saranno uno strumento che non modifica l’impostazione viabilistica». Saranno installati 9 varchi elettronici «più uno in via villa Glori all’accesso con il parcheggio, che annullerà l’entrata precedente, in altrettanti varchi della città» ha spiegato Daniele Ferrari, settore mobilità traffico e trasporti. «Corso Matteotti intersezione via Santa Barbara, Piazza Roma incrocio con via San Filippo, Largo Boccacino, Corso Garibaldi appena dopo l’edicola in piazza Sant’Agata, via Jacini, via Sicardo, via Beltrami, via Manzon-Cesare Battisti, via Verdi di fronte alla Banca d’italia. In questa zona a tutela di Piazza Stradivari verranno posizionati anche dei pilomat, che scenderanno nei giorni di mercato». «Contestualmente si redigerà la cosiddetta lista bianca, cioè la lista dei residenti in centro che avranno, comunque, libero accesso alla Ztl» ha continuato l’architetto Bresciani, dirigente all’urbanistica. «E’ naturale che chi accede da Corso Garibaldi non potrà gironzolare con la propria auto in centro, ma dovrà fermarsi alla sua zona. Sarà l’ Aem, dopo l’approvazione dell giunta, a istituire la gara d’appalto per la fornitura delle telecamere. Aem gestirà una centrale operativa, una specie di cen-
Arrivano i sensi unici Intanto si sta lavorando per i sensi unici di viale Trento e Trieste e via Dante. E in giunta è stato presentato il progetto definitivo del primo lotto. «Faremo i lavori su Piazza Libertà (Porta Venezia) e Piazza Risorgimento (Porta Milano) le due piazze che canalizzano la viabilità» ha spiegato l’assessore Soregaroli. «Il senso unico va da Piazza Risorgimento a Porta Venezia su viale Trento e Trieste e da Porta Venezia a Piazza Risorgimento su via Dante. L’inizio dei lavori è previsto per giugno e l’intenzione è quella di realizzarli in 4 mesi. Quindi entro il 31 ottobre i lavori dovrebbero essere terminati e dovremmo essere in grado, con le due piazze pronte, di modificare la viabilità».
BRUNATI RICONFERMATO ALLE ACLI Il Concilio provinciale delle Acli ha riconfermato per i prossimi quattro anni il suo staff. Dopo un partecipato dibattito, i ventiquattro consiglieri hanno espresso il loro sostengo al presidente Gian Battista Brunati. Per il nuovo mandato Brunati ha auspicato un nuovo protagonismo del consiglio provinciale ed una maggiore condivisione di responsabilità per garantire lo sviluppo dei temi associativi. L’assemblea ha votato all’unanimità i componenti della futura presidenza, che sarà cosi composta: Brunati presidente, Carla Bellani vice-presidente, segretati Gigi Cappellini, Bortolo Zigliani e Mauro Platè.Si sono presentate le aree in cui ogni consigliere sarà chiamato ad aiutare il movimento, monitorando e valutando i progetti. In particolare sono la rete territoriale tra circoli, lo sviluppo delle associazioni del sistema Acli, il cordinamento donne, i progetti inerenti il lavoro, e i progetti per e con le famiglie.
IMPRESE,MISSIONE ECONOMICA A MOSCA La Camera di commercio di Cremona propone alla imprese della provincia una missione economica a Mosca, durante la qualle le aziende potranno partecipare ad una serie di incontri bilaterali personalizzati con operatori russi. L’iniziativa è rivolta a tutti i comparti economici lomlbardi. Nel mese di aprile verranno organizzati degli incontri individuali propedeutici all’iniziativa tra i rappresentanti delle imprese locali interessate al mercato russo e consulenti specialistici sulla Russia. Per le imprese che ne faranno richesta devono dare anche un contributo di 2mila euro per l’abbatimento dei costi di organizzazione e ricerca partner. Franco Chiari, comandante dei vigili di Cremona.
tro servizi che oltre ad avere in carico l’apparato semaforico, rilascerà alcuni permessi. Verranno installati tre pannelli a messaggio variabile per dare informazioni agli automobilisti sullo stato dei parcheggi. Nel frattempo è stato richiesto un finanziamento di 600mila euro alla regione Lombardia: l’ipotesi di spesa complessiva è attorno al milione di euro. Nella prima fase aumenteranno di sicuro le sanzioni, quindi questo implicherà un carico maggiore da parte della polizia municipale, per quanto riguarda cioè il lavoro di controllo». Tutta l’operazione porterà a dover rifare i permessi. Ce ne saranno ben 6mila in più, per un totale di 10mila che non saranno omogenei. Maggiori controlli anche per tutti quelli che ora entrano con una semplice autorizzazione per il carico-scarico. Per quanto riguarda gli agenti di polizia municipale ci sarà una centrale operativa con un agente che valuterà e trasferirà la multa in caso di violazione. La centrale operativa dell’Aem richiederà invece circa 4 persone. La zona dietro a corso Garibaldi subirà delle modifiche con la realizzazione di alcuni sensi unici per agevolare la circolazione in entrata e uscita. «La nostra intenzione è quella di essere pronti a settembre e il controllo all’ingresso del centro storico sarà operativo al 100%» ha concluso Soregaroli.
Il terrorismo in conferenza Roberto Vitali, in collaborazione con l’Associazione italiana vittime del terrorismo, è promotore di un percorso di testimonianze, che si svolge sul nostro territorio. Il terzo appuntamento avrà luogo martedì 11 marzo ore 21 presso la sala Zanoni, propio nella giornata europea della memoria per le vittime delle stragi di terrorismo. Ospiti Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione che raggruppa le vittime della strage avvenuta alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, e Demetrio Paolin autore di «Una tragedia negata», il racconto degli annni di piombo nella narrativa italiana. Storia che è
In Breve
rimasta nel secolo passato, e la gran parte delle tragedie di quel periodo è ancor oggi senza colpevoli. Prossimamente saranno ospiti Olga D’Antona, vedova di Massimo giruislavorista ammazzato dalle Br il 20 maggio 1999 a Roma. Sarà a Cremona metà aprile per partecipare alla presentazione del suo libro scritto con Sergio Zavoli «Cosi raro, cosi perduto». Mario Calabresi, corrispondente del quotidiano Repubblica dagli Stati Uniti, figlio del commissiario Calabresi ucciso il 17 maggio del 1972 presenterà invece il suo best-seller «Spingendo la notte più in là».
RACCOLTA VOLONTARI PER SOLIDARIETÀ L’associazione Volontari ospedaliieri di Casalmaggiore chiama a raccolta volontari disponibili a operare all’interno della propia struttura. Questo per poter continuare a lavorare al servizio dei più deboli, garantire continuità e l’assistenza. Una richiesta rivolta a chiunque potesse contribuire, anche solo per qualche ora. Il servizio è volontario e gratuito, ai soli fini di solidarietà.
SEMINARI GRATUITI PER NUOVE IMPRESE Anche quest’anno prende via il ciclo di seminari gratuiti organizzati da Servimpresa a sostegno della creazione d’impresa. Il 7 marzo si terrà il seminario «Mettersi in propio». Il 14 marzo «L’iter da seguire per avvviare un’impresa», mentre il 28 marzo «Crea la tua impresa in forma cooperativa». L’offerta formativa prevede anche cinque seminari di approfondimento per accrescere le propie competenze.
TRENTA TESI AL POLITECNICO DI MILANO Lunedì 10 sarà giornata di sessioni di laurea per il Politecnico di Milano: anche nella sede cremonese 30 giovani conseguiranno il titolo in ingegneria. A partire dalle 14.30 le commissioni di laurea esamineranno le tesi e ascolteranno le presentazioni dei candidati. Le discussioni delle tesi saranno pubbliche: una buona occasione per valutare le attività richieste da parte del mondo del lavoro. Per questo molte delle tesi presentate partono da una esperienza di stage in azienda.
Cronaca
Venerdì 7 Marzo 2008
Tadioli: «Grande soddisfazione per come si è conclusa la vicenda»
Maltrattamenti a Sospiro assolti tutti gli imputati di Sara Pizzorni
M
altrattamenti all'istituto di Sospiro? L'iter giudiziario si è chiuso con il proscioglimento di tutti gli imputati, Giuseppe Tadioli, presidente dell'Istituto, Daniele Villani, responsabile dell'area medica e direttore del dipartimento anziani e due medici, Michela Uberti, dirigente del reparto Geriatria 2, e Michele Accettura, dirigente medico responsabile Rsa. La decisione è stata presa dal giudice Marco Cucchetto al termine dell'udienza preliminare dedicata alle conclusioni del pm e dei difensori. L’accusa per i quattro imputati era quella di maltrattamenti nei confronti di alcuni ricoverati (il giudice li ha prosciolti perché il fatto non costituisce reato, e di abuso di ufficio (prosciolti perché il fatto non sussiste). Il solo Tadioli era anche accusato di tentata indebita percezione di contributi da parte della Regione Lombardia in tema di sanità, ma anche per questa imputazione si è deciso di non procedere.
Il pm Francesco Messina aveva chiesto il rinvio a giudizio solo per i maltrattamenti, mentre per gli altri reati aveva chiesto il non luogo a procedere. Risale al 5 ottobre di due anni fa l'ispezione della polizia giudiziaria alla Fondazione Sospiro avvenuta su mandato della Procu-
Giuseppe Tadioli
ra della Repubblica di Cremona. L'accertamento aveva riguardato l'unità di Geriatria 2bis a causa della sistemazione provvisoria di 17 pazienti anziani con problemi psichici che per far posto al nuovo reparto di riabilitazione erano stati trasferiti in due camerate, una da
10 e un'altra da sette posti, con a disposizione un unico bagno. Tutto questo, secondo l'accusa, in condizioni igieniche al limite della decenza. Riguardo l'imputazione di tentata indebita percezione di contributi da parte della Regione Lombardia in tema di sanità, un primo punto a suo favore Tadioli lo aveva ottenuto la scorsa udienza, con la testimonianza dell'esperto normativo regionale in tema sanitario, il professor Luciano Di Pietra, considerato la memoria storica delle riconversioni degli ospizi in Rsa e poi in Fondazioni. L'esperto aveva spiegato che l'Istituto di Sospiro era già stato accreditato dalla Regione Lombardia, «quindi non si poteva mettere in moto nessuna operazione tesa a fare aumentare i contributi. In altre parole, l'accreditamento è preventivo, sulla fiducia. Sospiro poteva solo rispettare il piano di programma di cinque anni, un piano che permetterà all'Istituto di adeguarsi agli standard della Regione che sono vincolati. L'Asl, poi, provvederà al controllo». Il presidente dell'Istituto, visibilmente soddisfatto per come sono andate le cose in aula, era difeso dagli avvocati Fabrizio Vappina e
Passeggero accoltella l’autista Panico in A21 su un pullman diretto in Spagna Sono stati veri e propri momenti di panico quelli vissuti nei giorni scorsi da una comitiva composta da una cinquantina di romeni diretti su un pullman verso la Spagna. Uno dei passeggeri, M.L.T., un 30enne incensurato, colto da un raptus improvviso, ha aggredito e accoltellato uno dei due autisti, quello che in quel momento non era al volante, nel tratto cremonese dell'A21. Non sono stati ancora chiariti i motivi dell'assalto. Certo è che il giovane straniero, forse stanco di viaggiare, forse colto da un desiderio incontrollabile di scendere dal pullman, si è scagliato contro l'autista, ferendolo all'altezza del bacino. I due sono stati divisi dagli altri passeggeri, intervenuti in supporto della vittima. Il conducente è stato costretto a fermarsi all'autogrill Cremona Nord dove sono intervenute pattuglie della Volante e della Mobile. Sul posto sono intervenuti anche i medici del 118 che hanno trasportato il ferito in
ospedale dove è stato giudicato guaribile in una decina di giorni. Fortunatamente la lama del coltello lo ha solo sfiorato. Gli agenti hanno anche chiesto l'aiuto di un interprete per poter dialogare con i protagonisti dell'accaduto e capire cosa fosse successo. I passeggeri hanno spiegato che qualche ora prima il romeno aveva già dato segni di insofferenza, ma che nessuno avrebbe mai immaginato uno scoppio d'ira tanto violento. Appurato che non c'erano motivi di attrito tra l'autista aggredito e il 30enne, i poliziotti hanno sequestrato il coltello che lo straniero aveva estratto dalla tasca della giacca e hanno accompagnato in Questura il responsabile del gesto che è stato denunciato per minacce, lesioni e porto abusivo di coltello. Nemmeno lui, riportato alla calma, ha saputo dare una spiegazione del suo comportamento. Intanto il pullman ha potuto proseguire la sua lunga traversata verso la Spagna.
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L’assemblea condominiale va in aula
Ingiurie al vicino? Cinque anni fa diede dell'incapace ad un suo vicino, durante una riunione condominiale. Ed ora Primo M., 64 anni, è a processo per ingiurie. Nel 1999, in un condominio di via Beltrami 13, si decise di far effettuare alcuni lavori per i quali la ditta Sicos chiese una somma di 19.780.000 delle vecchie lire. Terminati i lavori, alla ditta venne consegnato un acconto di 19.200.000 lire. Il 12 giugno del 2004, però, la Sicos inviò alla nuova amministratrice una raccomandata con la quale le
Cesare Gualazzini; gli altri dai legali Francesco Ferrari, Simona Bozuffi e Santo Maugeri. «Grande soddisfazione per la positiva conclusione di una vicenda che, a tratti con un clamore davvero eccessivo, aveva colpito Fondazione Sospiro, la sua immagine e la sua credibilità», è scritto nel comunicato ufficiale della Fondazione. «Il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” conclude nella chiarezza tutta la vicenda iniziata oltre un anno e mezzo fa (ottobre 2006). La fiducia che ci ha animato lungo tutto questo difficile periodo è stata alla fine premiata da un risultato importante. Una vicenda lunga, a tratti particolarmente difficile da reggere. Che ha reso
intimava il saldo della spesa. La colpa, Primo M. la diede a Franco C., 60 anni, marito dell'ex amministratrice condominiale, al quale disse: «E' stato lei, che si era proposto di fare l'amministratore del condominio, ad averci messo in questo casino. Ci ha fatto fare una figuraccia con la ditta, lei è un incapace». I testimoni hanno dichiarato di non aver visto o sentito nessuno comportarsi con fare ingiurioso o minaccioso. La sentenza è prevista il 16 luglio.
ancor più pesante la gestione quotidiana di una realtà grande e complessa di oltre 750 ospiti e di oltre 600 operatori. Ma sopratutto la gestione del difficile mestiere di fare assistenza e di “cura” delle persone fragili e delle loro famiglie, che richiede innanzitutto un clima e un sistema di relazioni interne ed esterne favorevoli, di serenità e di disponibilità. La fiducia nella magistratura e nelle capacità della giustizia di fare chiarezza ne esce confermata. Il senso di responsabilità di tutti, operatori, medici, responsabili di servizio e dirigenti, ha consentito di affrontare positivamente anche questa difficile prova, dentro anni di importanti trasformazioni di Fondazione e del suo ruolo».
Svaligiava le banche armato di pistola e celato da una parrucca
Cinque anni per due rapine Dopo undici anni, caso risolto. E' stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione Pietro N., accusato di aver messo a segno due rapine a Cremona, una alla filiale di Spinadesco della Cariparma, l'altra alla filiale di via Ghinaglia della Bnl. L'imputato, difeso dall'avvocato Luca Vaccari, si è presentato in aula libero, avendo già scontato otto anni e mezzo per aver commesso altre quattro rapine. Ora stava usufruendo dell'affidamento in prova ai servizi. Fino a dicembre si trovava in carcere a Bollate. L'avvocato Vaccari ha puntato sui dubbi sorti nel corso del processo circa il riconoscimento dell'imputato come l'autore del primo col-
po, avvenuto l'11 aprile del 1997. «Il mio assistito», ha detto , «non è stato riconosciuto con certezza né dai testimoni né dagli accertamenti tecnici effettuati dal Ris di Parma, incaricati di mettere a confronto le immagini delle telecamere della banca con le fotografie dell'imputato». Prima della lettura della sentenza, invece, l'ispettore capo Rossi, della polizia scientifica, si è detto certo delle responsabilità di Noci in merito ai due colpi, ravvisando nell’uomo le stesse caratteristiche fisiche del rapinatore. L'imputato dovrà pagare una multa di 2mila euro e una provvisionale esecutiva, come risarcimento danni, di 10mila euro. Alla Cari-
parma la direttrice fu minacciata da un bandito armato di pistola che fuggì con un bottino di 11 milioni e con un milione e 800 mila lire rapinati ad un cliente. L'uomo, con il volto coperto da una parrucca, da un cappellino da baseball e da un paio di occhiali da sole, indossava una tuta da meccanico e aveva, secondo i testimoni, una cicatrice sul volto. Il secondo episodio, invece, si verificò il 29 gennaio del 1998. Bottino: 19 milioni di lire. L'autore del colpo aveva una parrucca posticcia, un cappellino e indossava scarpe di panno. L’imputato, professionista delle rapine, fu arrestato. L'avvocato Vaccari ha fatto sapere che ricorrerà in appello.
IL CASO
Ladri acrobati: allarme sul territorio
La merce sequestrata
I malviventi hanno preso di mira numerosi appartamenti e bar della nostra provincia
Incursioni di ladri acrobati negli appartamenti, e faccia a faccia con i malviventi che tentano di entrare a rubare negli esercizi pubblici. E' un vero e proprio allarme quello a cui si sta assistendo in questi giorni in città e in provincia. L'ultimo in ordine di tempo è il colpo fallito al bar L'Oasi di via Bergamo. Quattro persone sono state viste dalla proprietaria mentre cercavano di forzare la saracinesca. Costrette a fuggire a mani
vuote, hanno comunque fatto perdere le tracce. Tentato furto anche al Roxy Bar di Casalmaggiore. Anche qui i malviventi non hanno avuto fortuna. Un altro raid, questa volta andato a segno, è avvenuto alla trattoria di Cremona «Dai fiooi» gestita dai coniugi Ravanelli che in dieci anni hanno subito ben sette furti e murato due porta- finestre sul retro. Raffica di furti in due giorni anche in tre appartamenti di Cremona, svaligiati di
denaro e oggetti in oro. Ladri in azione anche in via Cairoli a Casalmaggiore. Sempre approfittando dell'assenza dei proprietari, i predoni si sono arrampicati sul muro fino a raggiungere la terrazza. Poi hanno fatto man bassa di preziosi. Duecento euro in contanti e gioielli sono invece il bottino di un furto in una casa di Gombito dove i malviventi sono entrati dopo essersi arrampicati per oltre sei metri lungo un canale.
Agricoltura
Venerdì 7 Marzo 2008
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Un tavolo resta aperto tra agricoltori e industriali per portare avanti un dialogo
Prezzo del latte, prosegue la trattativa
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rosegue la trattativa fra agricoltura e industria sul prezzo del latte alla stalla. La scorsa settimana si è chiusa con l’incontro avvenuto a Milano fra
le delegazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) ed industriali (Assolatte) per discutere il prezzo del latte alla stalla per la regione Lombardia per la campagna 2008/2009. La delegazione dei rappresentanti dell’agri-
coltura lombarda, guidata da Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia, comprendeva Roberto Biloni, Presidente di Coldiretti Cremona. L’incontro è servito ad aprire il confronto tra le parti, con
MERCATI - SETTIMANA DAL 28/02/2007 AL 6/03/2007 UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
Tonn.
244,00251,00
274,00278,00
267,00272,00
--
Tonn.
225,50226,50
234,00235,50
229,00231,00
236,00237,00
Tonn.
N.q.
484,00487,00
467,00476,00
--
Tonn.
240,0-249,0 N.q.
Tonn.
141,00143,00
157,50159,00
156,00158,00
158,00159,00
Tonn.
N.q.
104,0-114,0 104,0-114,0
--
--
Tonn.
N.q.
50,00-66,00 30,00-35,00
15 kg.
2,98
2,980
2,980
2,990
SUINI lattonzoli locali
25 kg.
2,00
2,000
2,000
2,050
SUINI lattonzoli locali
30 kg.
1,70
1,700
1,700
1,790
SUINI lattonzoli locali
40 kg.
1,40
1,400
1,420
1,490
Suini da macello
156 kg.
1,240
1,220
N.q
1,192
Suini da macello
176 kg.
1,175
N.q
N.q
1,230
Suini da macello
Oltre 176
1,240
1,150
N.q
1,185
vacche fris. 1°qualità (p.v)
Kg.
2,00-2,30
Montichiari peso vivo 1,00-1,10
0,970-1,020
--
Vacche fris. 2°qualità (p.v)
Kg.
1,75-1,85
0,85-0,90
0,770-0,820
--
Manze scottone 24 mesi
Kg.
2,05-2,35
1,05-1,12
1,080-1,250
--
Kg.
1,00-1,40
N.q.
1,00-1,30
--
(50-60Kg) pie blue belga
Kg.
3,00-4,50
4,10-4,50
4,300-4,700
--
BURRO pastoriz.
Kg.
2,00-2,05
1,95
--
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
5,05-5,20
5,05-5,15
--
--
Kg.
5,30-5,50
5,25-5,45
--
--
Kg.
6,05-6,25
6,00-6,30
6,390-6,560
--
Kg.
6,15-6,30
6,50-6,90
6,880-7,030
--
Kg.
--
--
--
--
PRODOTTO FRUMENTO tenero buono mercantile
GRANOTURCO ibrido naz. 14% um.
SEMI DI SOIA nazionale
ORZO NAZ. peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
CRUSCA alla rinfusa
FIENO maggengo agostano
PAGLIA press. rotoballe
SUINI lattonzoli locali
Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.
Vitelli Baliotti
N.q 245,0-250,0 265,0-270,0252,0-261,0 253,0 -259,0. 263,0-268,0
--
fino a tre mesi
PROVOLONE VALPADANA oltre tre mesi
GRANA Scelto 01 stag. 9 mesi
GRANA Scelto stag. 12-15 mesi
Latte naz. Crudo (16-30 giugno)
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledi del mese. Questo dato, conseguentemente,va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il venerdi quello zootecnico che fa riferimento a quello di Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì, Modena il lunedì.
un’ampia discussione sulla situazione del mercato nazionale ed internazionale. La parte agricola ha espresso grande preoccupazione per l’incremento dei propri costi di produzione, che continuano a subire forti tensioni sui mercati mondiali. La parte industriale, dal canto suo, ha evidenziato che gli aumenti dei costi sopportati durante la campagna in corso si scontrano con quotazioni dei prodotti e consumi in forte calo. Le parti hanno deciso di co-
mune accordo di mantenere aperto il tavolo di trattativa, portando avanti un dialogo interprofessionale e aggiornandosi al prossimo 11 marzo. «Nella stessa giornata Coldiretti Cremona ha convocato a Crema tutti gli allevatori conferenti all’industria» sottolinea Biloni, «per poterli informare in maniera precisa sulle diverse posizioni e con loro definire le strategie da attuare a supporto della trattativa, come ad esempio lo spostamento delle forniture di latte
da quelle industrie che in misura maggiore non intendono riconoscere il giusto valore del latte della nostra provincia». L’incontro è fissato per le ore 9.30 di martedì 11 marzo, presso l’Ufficio Zona di Crema, ed è rivolto in primo luogo a tutti gli allevatori del territorio che conferiscono il loro latte all’industria. La riunione è naturalmente aperta a tutti i produttori, anche ai conferenti alle cooperative, che fossero interessati a conoscere l’andamento della trattativa.
Giovani agricoltori in festa Si avvicina la primavera e, secondo tradizione, sboccia la «Festa», organizzata da Giovani impresa Coldiretti, in collaborazione con l’Ufficio zona di Crema. Proposta giovedì 13 marzo, presso la discoteca Magika di Bagnolo Cremasco, l’iniziativa «Coldiretti in Festa” vuole rappresentare un’occasione di svago e d’aggregazione, un’opportunità d’incontrarsi per parlare di programmi e prospettive del settore, in un clima allegro e rilassato, tra note e gastronomia. L’appuntamento è a partire dalle 21.30: non mancheranno musica e manicaretti (con la degustazione dei prodotti del nostro territorio). «Nonostante i tanti problemi e le quotidiane preoccupazioni con cui gli imprenditori agricoli devono fare i conti, è impor-
Assuero Zampini con alcuni giovani della Coldiretti tante, di tanto in tanto, ritrovarsi per fare festa» sottolinea Armando Tamagni, delegato provinciale di Giovani Impresa. «Il bel clima che si crea in queste occasioni ci permette di parlare delle nostre attività e dei progetti dell’Organizzazione in modo più rilassato, più informale». Per i Giovani la festa vuole
rappresentare un avvio ufficiale per le attività del nuovo anno. «In questa fase gli impegni non mancano. Come giovani siamo in prima linea nelle varie iniziative proposte dalla Federazione. Ci siamo fatti inoltre promotori a livello provinciale del concorso Oscar Green» prosegue Tamagni. «Si tratta di un concorso lanciato a livello nazionale, con l’intento di premiare le imprese agricole più originali e capaci di testimoniare il contributo offerto dall’agricoltura alla società in termini di valore, sicurezza, fiducia e qualità della vita». I ventenni imprenditori agricoli sono inoltre tra i primi protagonisti del Progetto Rigener@, un corso avviato dalla Coldiretti con l’obiettivo di stimolare le imprese a ragionare sulla propria realtà aziendale»
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Venerdì 7 Marzo 2008
Via Cimitero, il perché dell’abbattimento dei tigli Egregio Direttore, in risposta alla Signora Giulia Lodigiani che ha lanciato un accorato appello per la salvaguardia dei tigli di via Cimitero, voglio ribadire ancora una volta come la decisione di procedere all'abbattimento d'un albero non sia mai una decisione facile, né indolore: siamo ben consapevoli di come gli alberi siano parte essenziale del patrimonio comune e contribuiscano in modo significativo alla vivibilità della città, indifferentemente si tratti di verde pubblico o privato. Oltretutto, la decisione di procedere ad abbattimenti è una decisione costosa: perché deriva da un oneroso programma di monitoraggio su larga scala in corso da alcuni anni (che pone Cremona all'avanguardia fra le città italiane), che ha comportato, nel caso di via Cimitero, un secondo controllo dopo un anno e una ulteriore perizia professionale; perché comporta spese per l'abbattimento, lo smaltimento e per la necessaria ripiantumazione. L'Amministrazione Comunale quindi decide di intervenire solo quando è strettamente necessario. Bisogna familiarizzarsi con l'idea che gli alberi sono esseri viventi con un ciclo vitale che l'ambiente urbano non consente possa giungere alla naturale conclusione, permettendo che l'albero morto schianti improvvisamente: bisogna intervenire per tempo evitando ogni pericolo per cose e persone. Il caso di via Cimitero ci ha posti davanti a un punto di pericolosità davvero elevata: mi creda, Signora Lodigiani, o se non vuole credere a me, creda alla perizia appositamente realizzata, o ancora creda ai
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Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)
Progetto Grafico: Gianluca Galli
Numero chiuso in tipografia: Giovedì 6 Marzo ore 24,00
suoi occhi andando a constatare di persona la fatiscenza di certi tronchi cavi o rami ammalorati, evidente anche a prima vista. Per “ripiantumazione effettuata al meglio” si intende che si rivedrà il sesto d'impianto (la distanza fra un albero e l'altro), troppo ridotto in questo caso, e che infatti è stato una delle cause dell'attuale situazione di degrado stante la necessità di contenere le chiome eccessivamente vicine. Appena possibile il filare nord di via Cimitero sarà ripristinato con alberi il più possibile di pronto effetto, ma compatibili con le esigenze di buon attecchimento. In ogni caso è utile ricordare che il bilancio 'verde' di questa Amministrazione è largamente positivo e che si va completando la ripiantumazione un po' in tutte le zone della città di 560 nuovi alberi per un patrimonio complessivo di 16mila piante adulte. Stefano Campagnolo assessore al verde pubblico del Comune di Cremona
Fate qualcosa per gli alberi che vengono “uccisi” Egregio Direttore Rupert Murdoch avanza aggressivo, la Rai si ritira. E perde l'esclusiva su due Olimpiadi del futuro, le invernali del 2010 a Vancouver, Canada, e Londra 2012. Il Comitato olimpico internazionale ha annunciato da Losanna l'accordo: in Italia sarà Sky a trasmettere le doppie Olimpiadi che seguiranno Pechino, inverno ed estate. Murdoch, attraverso il suo amministratore delegato Tom Mockridge, si è preso i diritti tv e anche le immagini dei Giochi per internet e i telefonini. Ma nel pacchetto la tv satellitare a pagamento si è assicurata pure i diritti in chiaro. Per farne che? «Sky Italia», certifica il Cio, «dovrà assicurare l'audience più ampia possibile e a breve comincerà a cercare una partnership in Italia con un network in chiaro». La vecchia storia del «compro tutto e poi rivendo caro». Mockridge, infatti, ha alcuni mesi davanti a sé per trattare con Rai e Mediaset (che per ora non mostra interesse) la quantità e qualità di immagini delle Olimpiadi 2010-2012 che potranno essere visibili gratis e da tutti. Scrive l'amministratore Sky in un comunicato ufficiale: «Come avvenuto in occasione dei Mondiali di calcio in Germania, per i Giochi di Vancouver e di Londra garantiremo una copertura senza precedenti». Poi: «Faremo del nostro meglio per interpretare lo spirito olimpico dell'evento: abbiamo concordato con il Cio che garantiremo agli italiani la possibilità di seguire sulla televisione in chiaro una copertura delle Olimpiadi mai vista prima». La base d'asta, partita a giugno 2003, era stata fissata dal Cio a 112 milioni di euro. La Rai, che in questi giorni aveva il responsabile acquisizioni malato, si è fermata a quota 65. Così Sky con una cifra tra i 75 e gli 80 milioni si è portata via la doppia Olimpiade. Mockridge ora conta di recuperare un 30-40 per cento dei costi rivendendo al network perdente le gare più importanti delle Olimpiadi e quelle che
coinvolgono gli azzurri. «Gli italiani vedranno tutto ciò che conta in chiaro e i giochi integrali sui molti canali a disposizione del nostro bouquet», assicurano a Sky. E noi poveri Italiani continuiamo a pagare il canone Rai di Circa 110 euro all’anno, per vedere programmi da spazzatura! Lettera firmata
Via Milazzo, gli utenti non riescono a parcheggiare Egregio direttore, riceviamo lancinanti “grida di dolore” dai residenti di via Milazzo e zone limitrofe per le difficoltà di circolazione e parcheggio che si trovano ad affrontare per parcheggiare ed accedere - anche nelle ore notturne - alle proprie residenze... Come nella miglior tradizione storica d'Italia ci permettiamo pertanto confidare che anche Lei - come già a suo tempo Vittorio Emanuele 2° non resti “insensibile” e s'abbia invece a disporre affinchè gli “organi competenti” in tema di viabilità ed esecuzione dei lavori in Corso Garibaldi s'abbiano ad ingegnare per trovare soluzioni più accettabili, evitando che i futuri vantaggi dei proprietari del Corso Garibaldi stesso siano causa di disagi ulteriori dei residenti nelle vie e zone adiacenti. Luigi Bellini
Dobbiamo valorizzare l’incremento della biodiversità Egregio direttore, Esprimo grande soddisfazione di fronte al ritiro fatto direttamente dall'assessore Boni in aula dell'emendamento all' art. 13 bis della nuova legge che riforma il piano di governo del territorio. Prendo atto che grazie al lavoro dei Parchi e al grande impegno delle associazioni e dei cittadini lombardi, la primordiale nostra proposta di unificare tutte le tematiche nella legge quadro sulle Aree protette e sulla biodiversità (proposta avanzata nel corso dell'audizione di Federparchi Lombardia in Commissione V) è finalmente diventata una realtà. Il Coordinamento dei Parchi Lombardi, già convocato per il giorno 19 c.m. a Trezzo d'Adda, incontrerà con piacere l'assessore Davide Boni e inviterà anche l'assessore Marco Pagnoncelli per favorire un confronto aperto e costruttivo sulla nuova legge quadro per le Aree Protette. Tutti noi abbiamo il compito di innovare una grande legge regionale (LR 86/83)e di valorizzare l'esperienza di incremento della biodiversità. La vera sfida ambientale e per la qualità della vita sono i parchi della Lombardia. Attilio D’Adda presidente Coordinamento dei Parchi Lombardi
Impellente la necessità di aumentare salari e pensioni Egregio direttore, da quando l’Istat, su richiesta esplicita dell’Eurostat, ha reso
ROBIN HOOD di Maurizio Guerrini
Il capitalismo vuole l’impossibile Il capitalismo italiano ha fretta, vuole tutto, forse anche l’impossibile. Dopo aver candidato nelle due coalizioni più grandi (almeno in ipotesi) molti dei suoi esponenti Confindustria cerca di sferrare l’attacco finale allo statuto dei lavoratori con l’obbiettivo dichiarato di arrivare ad una grande coalizione per cambiare definitivamente le condizioni del lavoro dipendente per molti dei prossimi anni che verranno.Il padronato in Italia non è certamente in miseria, infatti molti industriali continuano a produrre ingenti profitti, ma non si può certo dire che la produzione italiana stia avendo performances positive rispetto a quelle dei paesi europei. Per decenni il capitalismo italiano ha chiesto, o meglio preteso, dalla politica di avere mani assolutamente libere in fatto di regole (e cospicui finanziamenti e sgravi sotto ogni forma) per ridurre al minimo le retribuzioni dei lavoratori con il risultato, per altro confermato da molti, che i salari nel nostro paese sono tra i più bassi d’Europa, nelle condizioni peggiori di sicurezza sui posti di lavoro.Ebbene in questo scenario i padroni italiani non trovano di meglio che affermare il solito trito ritornello : più flessibilità , non solo in entrata quindi , ma anche in uscita per aumentare la produttività del sistema. Il che tradotto significa una cosa sola: possibilità di licenziare a discrezione del padrone. E’ ampiamente dimostrato da fonti non sospette che l’abolizione dell’articolo
noto il risultato del nuovo indice inflattivo relativo ai beni di maggior consumo che porta l’inflazione dal 2,9%, dato già molto alto, al 4,8%, si sono scatenate le dichiarazioni contro l’eventuale possibilità che in Italia torni la “voglia di scala mobile”. Ma i lavoratori non hanno bisogno del nuovo indice Istat per avere conferma che non arrivano più a fine mese: glielo dice, e non da oggi, direttamente il portafoglio. Dal 1993 i salari hanno perso circa il 30% del proprio potere d’acquisto ed i contratti non restituiscono nemmeno l’inflazione reale. Questa è la drammatica situazione in cui viviamo da molto tempo ed oggi se ne rendono finalmente conto anche coloro che hanno procurato questo disastro, che dovrebbero però fare una sana autocritica e levarsi di torno. La pubblicazione di questo dato, né l’avvio della campagna elettorale, per lanciare la sua battaglia per il diritto al salario, ma già da anni ha iniziato a sostenere la necessità del reddito sociale minimo per disoccupati e precari, ha raccolto, assieme ad altri sindacati di base, le firme per la presentazione di una Legge di iniziativa popolare per la reintroduzione di un meccanismo automatico di rivalutazione di salari e pensioni, la scala mobile, che ora giace presso la Commissione Lavoro del Senato, in attesa di essere discussa. La necessità di aumentare i salari e le pensioni è evidente, ormai, da almeno quindici anni da quando, cioè, le tre maggiori Confederazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil, che oggi piangono lacrime di coccodrillo sulla condizione dei lavoratori dipendenti, hanno sottoscritto, assieme ai padroni, gli Accordi di Luglio del ’92 e ’93 con cui si cancellava la scala mobile e si
18 o anche di tutto lo statuto dei lavoratori non avrebbe nessun effetto di rilievo sui tassi di disoccupazione o sulle dinamiche della produttività nazionale, mentre darebbe luogo ad un ulteriore indebolimento della capacità contrattuale dei lavoratori dipendenti e quindi, a conti fatti, ad una ancor più vistosa compressione dei salari e degli stipendi. Se questa è l’innovazione stiamo freschi. Lo statuto dei lavoratori è un pilastro fondamentale della democrazia italiana, non solo della condizione dei lavoratori. Noi pensiamo che sia una follia cancellarlo. Certo non ci aspettano comunque momenti facili, perché se da un lato sono stati candidati Ichino e Calearo, l’emblema della abolizione dell’articolo 18 il primo, e il falco di Federmeccanica il secondo, dall’altro ci ritroviamo D’Amato l’ex presidente, falco anche lui, di Confindustria. Per ultimo non si può sottacere la scandalosa opposizione che la stessa Confindustria sta mettendo in atto nei confronti del decreto sulla sicurezza che il governo deve varare dopo le ripetute morti sul lavoro. Siamo di fronte ad una battaglia ideologica che il padronato vuole vincere a tutti i costi. Cercare di contrastare questa deriva si può: è sufficiente non votare per chi candida i falchi padronali e guardare alla Sinistra, l’unica forza che ha sempre difeso, pur tra errori e cadute, i lavoratori di questo Paese.
legavano gli aumenti contrattuali all’inflazione programmata, che non è mai stata neppure lontanamente vicina a quella reale. Andrea Delindati
Quando un operaio muore... Egregio direttore, Quando un operaio muore i politici di destra, di sinistra e di centro si indignano. Quando un operaio muore domani Prodi fa il decreto legge. Quando un operaio muore Topo Gigio Veltroni candida gli industriali, “ma anche” un sopravvissuto della Thyssen Krupp. Quando un operaio muore Ichino dice che «Da noi manca la cultura delle regole». Quando un operaio muore il Presidente della Repubblica soffre e auspica in televisione. Quando un operaio muore Maroni dice «Non è colpa dei governi, perché le leggi ci sono». Quando un operaio muore nessuno parla della legge 30, dei precari, dei ricatti che subiscono, della legge del padrone e degli estintori vuoti «altrimenti vai a casa». Quando un operaio muore, oggi Fassino e D´Alema, ieri Berlinguer e Pertini. Quando un operaio muore il padrone ha già messo i soldi da parte. Quando un operaio muore la vedova e i figli finiscono in mezzo a una strada. Quando un operaio muore i sindacati dichiarano uno sciopero di solidarietà di due ore. Quando un operaio muore la colpa è del casco, se l´è cercata. Quando un operaio muore la colpa è che se si lamentava
per l´insicurezza veniva licenziato subito perché precario. Quando un operaio muore è un assassinio, quasi sempre. Quando un operaio muore faceva un lavoro a rischio, doveva succedere. Quando un operaio muore si danno incentivi alle aziende che diminuiscono gli incidenti e non si chiudono quelle che producono i morti.Quando un operaio muore è perché la sicurezza è troppo onerosa per la Confindustria. Quando un operaio muore è un fatto di business, qualcuno ci ha guadagnato sopra. Quando un operaio muore se faceva il parlamentare campava cent´anni. Slai Cobas Crema
A Crema non vogliamo i fascisti Egregio direttore, Sabato 8 marzo alle ore 10 il teatro san domenico dovrebbe ospitare la presentazione di un'opera teatrale «Normali per forza». L'autore è Cesare Ferri. Brevemente vi ricordiamo che si tratta di un notissimo picchiatore fascista, che entra a far parte di ordine nero alla sua costituzione (marzo '72), confluendo appunto in quella che viene considerata l'organizzazione a più alta vocazione stragista di sempre della galassia neofascista. E’ coinvolto nella strage di piazza della loggia a brescia dove la mattina del 28 maggio 1974 esplose una bomba sotto i portici, mentre era in corso una manifestazione antifascista indetta dai sindacati e dal comitato antifascista. L'attentato fu rivendicato da ordine nero, e provocò otto morti
Lettere & Rubriche IL VENERANDA Romano il prode è triste perché non lo cerca più nessuno: quasi tutti gli ex sono indaffarati nello spingere il proprio biroccio elettorale. Qui a Cremona,nel nostri piccolo, c’è poco da ridere. Un ex senatore torna in chirurgia a tempo pieno e qualcuno spera non abbia perso l’abitudine al bianco camice e al bisturi.In Piazza del Comune sono tutti abbottonati, non trapelano novità di qualche rilievo, salvo una prontamente rilevata dell’Adalgisa: ha lietamente rilevato che è finito il cinema tra Corlazzoli e Pizzetti. «Probabile che si ritrovino in via dei Tribunali,ognuno coi propri dizionari in valigia».Ha ragione: quei libroni pieni di parole non ci stanno nelle eleganti borse dei rispettivi legali.
e più di novanta feriti. L'ordigno era stato posto in un cestino porta rifiuti e fatto esplodere con un congegno elettronico a distanza. Due giorni dopo la strage di piazza loggia a brescia avvenne uno scontro a fuoco a pian del rascino (rieti) fra un gruppo di carabinieri e tre militanti neofascisti di milano, tra cui giancarlo esposti, che morirà crivellato di colpi. Dopo il conflitto a fuoco verranno trovate armi ed esplosivi ed una foto tessera di cesare ferri, che successivamente un sacerdote di brescia, don gasparotti, riconoscerà come la persona con la quale si era intrattenuto a parlare nella chiesa di s. Maria in calchera il 28 maggio e che era in possesso di una borsa. La sua carriera comunque non termina con le vicende della “strategia della tensione”, ma prosegue in compagnia di alcuni tra i protagonisti di quella che possiamo definire “eversione di stato”. Il 21 dicembre
1990 viene costituito a milano il fronte nazionale di franco freda, che ne è promotore principale e reggente indiscusso. Responsabile per la lombardia e vice-reggente è appunto Cesare Ferri, suo grande amico. Accusati e condannati per la ricostituzione del partito fascista e incitamento all'odio e alla discriminazione razziale, il consiglio dei ministri scioglie definitivamente il fronte nazionale nel 2000 per mezzo della legge mancino. Oggi Ferri collabora attivamente alle “edizioni ar”, storica casa editrice di Franco Freda e si diletta scrivendo opere teatrali e romanzi, presentati in giro per l'italia e sponsorizzati non solo dall'area più radicale della destra nostrana, ma anche da ambiti gravitanti attorno alla destra sociale di An. E’ da molto tempo che i vari amministratori del comune di crema persistono nel portare avanti e/o danno spazio ad iniziative pseudo-culturali, revi-
BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni
1924 – 1926: CREMONA NELLE PAGINE DE «L’UNITA’» Nel 1984, ricorrendo il 60° della nascita de “l’Unità”, Armando Parlato compì una ricerca sulle pagine del giornale negli anni dal 1924 al 1926, gli anni in cui il giornale nacque e poi fu chiuso e costretto alla clandestinità. Ricerca con la quale Parlato, noto e valido studioso della storia del movimento operaio cremonese, dava conto degli articoli relativi alle vicende del nostro territorio. La prima informazione parla delle elezioni politiche del 6 aprile del 1924. A Cremona la lista di comunisti e socialisti terzinternazionalisti ottenne 2089 voti nonostante il clima di violenza ed intimidazione messo in opera dal fascismo al potere: una violenza che eliminò il segreto dell’urna e perseguitò chi non votava come voleva il regime. In proposito l’Unità del 13 aprile 1924 riportò il testo di una circolare riservata, emanata da Roberto Farinacci, ai vari livelli della dirigenza fascista provinciale e ripresa da “la voce repubblicana”. Eccone alcuni brani: “(...) Tutti gli avversari devono essere attentamente sorvegliati e messi in condizione di non nuocere alla lista na-
zionale. I segretari politici metteranno sia nell’aula sia all’ingresso delle sezioni dei fascisti intelligenti che dovranno insegnare a tutti gli elettori come si deve votare per la lista nazionale.” Dopo le indicazioni relative alle preferenze (Farinacci, Moretti e Vacchelli) la circolare fascista così prosegue: ”Gli elettori infidi dovranno votare o uscendo dalla cabina con la scheda aperta in modo che i nostri rappresentanti di lista possano controllarli oppure, dove il presidente del seggio facesse il lavativo, si inviteranno gli elettori a dare la preferenza a un candidato meno conosciuto onde poter esercitare il controllo nello spoglio delle schede. (...)”. Già l’otto di aprile precedente il giornale aveva dato notizia della drammatica accusa della moglie dell’operaio Capelletti ai fascisti di averne causato la morte perchè aveva votato per l’opposizione, al che Farinacci aveva ribattuto che “Capelletti era morto per broncopolmonite”.... così “il medico aveva sentenziato” , mentre veniva negata l’autopsia richiesta dalla moglie.
sioniste, fasciste e tra queste spiccano per il risalto forzosamente attribuito, le varie presentazioni di libèrcoli su ramelli, di Magdi Allam, di Renato Farina (l'agente betulla), Marcello Veneziani, in ultima la commemorazione militaresca e irredentista sulla giornata del ricordo sulle foibe … Mentre aspettiamo ancora la verità giudiziaria sulla strage di piazza della loggia del 28 maggio 1974 a brescia, il teatro san domenico ospita e accoglie chi in quei fatti è stato ampiamente colluso. Contro questo ennesimo affronto alle realtà antifasciste e democratiche cremasche, è necessaria la mobilitazione popolare antifascista. E’ necessario che si revochi questa iniziativa e si tolga l'agibilità ai fascisti ora, ovunque e sempre. Antifascisti cremaschi
Nessuno riconosce l’efficienza dei piccoli tribunali Caro direttore, siamo in campagna elettorale e tutti strepitano che ci vogliono fare star meglio: abbassare le tasse e aumentare gli stipendi. Devo constatare che l’Italia è uno strano paese. Alcune constatazioni, in ordine sparso. Meno dell’uno per mille dei contribuenti italiani denuncia più di centomila euro di reddito annuo ma contiamo più di settecentomila yatch di varie misure ancorati nei porti turistici (provate a fare i calcoli). Qualche milione di pensionati cinquanta-sessantenni praticano un secondo lavoro rigorosamente in nero, per non parlare dei baby-pensionati, sciagura nazionale, peculiarità italiana. Abbiamo la più alta percentuale mondiale di cellulari pro capite,e poi televisori al plasma, canali satellitari ed elettrodomestici di ogni tipo in quantità industriale per ogni famiglia. Siamo uno dei migliori mercati di auto di grossa cilindrata e Suv (per inquinare i vicoli cittadini facendo la spesa o ritirando i figli a scuola) alla faccia del petrolio a cento dollari al barile. Ristoranti che nei fine settimana rifiutano i clienti per il troppo pieno, bar ogni tre passi, e discoteche che scoppiano (e che fanno scoppiare i frequentatori). Pubblicità che propone solo prodotti di lusso e comunque non indispensabili, outlet e centri di vendita di abbigliamento firmato che nascono come funghi, centri di estetica più numerosi dei fornai, concentrazione esasperata di ipermercati e supermercati (siamo tutti nudi, brutti ed affamati?). E l’elenco potrebbe continuare… A fronte di tutto ciò è innegabile che gli stipendi sono da fame e le pensioni sono vergognose: ho la concreta sgradevole percezione (come una malattia sottopelle) di vivere in una nazione di furbi, furbastri e disonesti. Per fermare questa nauseabonda marea che ci sta inghiottendo alcune rare voci (il prof. Alberoni ed il card. Tonini ultimamente a Cremona, molto amici da tempo) sostengono che bisogna ripartire dai giovani e dalla scuola. Di mio aggiungo che diventa in-
dispensabile reintrodurre da subito l’insegnamento dell’educazione civica in ogni ordine e grado di scuola, con relativi esami per i cittadini di oggi e di domani, italiani e di importazione. Forse riusciremo a diventare un paese normale, non solo nelle promesse da campagna elettorale. Anselmo Gusperti Pri Cremona
Serve un Governo che sappia dare stabilità e sicurezza Egregio Direttore, un imprenditore di qua, un operaio di là e il gioco è fatto. Sarebbe questa la strategia vincente del candidato premier del Pd che continua a sfornare candidature a sorpresa. Ma resta alla gente comune una certezza: i nomi ad effetto non cancellano i disastri di Prodi che rimane una colonna portante del nuovo soggetto politico. Per favore un po’ di serietà! Anche i più inesperti di politica capiscono che si tratta soltanto di un tentativo maldestro per risalire la china. Sorge spontanea una domanda a Veltroni: perché, invece di continuare a gettare nella mischia personaggi vari, con tutto il rispetto per gli interessati, utili solo come specchietti per le allodole, non convince alle dimissioni l’artefice del disastro di Napoli? Forse l’idea innovativa è quella di “riciclare” Bassolino per la questione settentrionale e l’attuazione del federalismo in salsa napoletana? Poveri noi! Prima siamo stati vessati da un Governo capace solo di imporre nuove tasse ai cittadini e di rallentare la ripresa economica fermando tutte le principali opere strategiche per il Nord; ora ci viene proposto un cocktail all’amatriciana in cui si trova di tutto di più. Ebbene sì la vera strategia del Pd è quella di raccogliere un po’ tutto quello che si trova. Operai, imprenditori, ricercatori, sindacalisti, pensionati, liberi professionisti, ecc… Un po’ come successe per il Governo Prodi che nella speranza di sconfiggere il centrodestra raccolse tutte quelle forze di sinistra, centro, estrema sinistra, no global, dissidenti, laici, radicali e cattocomunisti che non gli hanno permesso di terminare il mandato elettorale e hanno fatto cadere il Paese in una profonda crisi economica, politica e di identità mai vista in precedenza. Oggi si ripete la medesima situazione di allora. Il centrosinistra raccoglie al suo interno personaggi profondamente diversi tra loro per estrazione sociale, cammino culturale e credo individuale e religioso. Non è difficile immaginare quali ripercussioni si possono riflettere sulla vita politica del Paese. Nel momento in cui vengono trattati temi importantissimi come aborto, immigrazione, sicurezza, potere d’acquisto delle famiglie, salari, precarietà, ecc… al suo interno il Pd si troverebbe spaccato e gli italiani rivivrebbero il film prodiano già visto. Con il 13 e 14 aprile i cittadini hanno una grande occasione da non perdere assolutamente: votare per un Governo che dia stabilità e sicurezza. Un Governo capace di dare risposte e non semplicemente di
Giuseppe Scalisi - CGIL Cremona
Come comportarsi per celebrare la donna Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia. Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagonistele rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto. Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa, le associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono una grande quantità di mazzettini di mimose, divenute il simbolo di questa giornata, a prezzi esorbitanti, e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati, magari non sanno cosa è accaduto l'8 marzo del 1908, ma sanno benissimo che il loro volume di affari trarrà innegabile vantaggio dai festeggiamenti della ricorrenza. Nel corso degli anni, quindi, sebbene non si manchi di festeggiare queste data, è andato in massima parte perduto il vero significato della festa della donna, perché la grande maggioranza delle donne approfitta di questa giornata per uscire da sola con le amiche per concedersi una serata diversa, magari all'insegna della "trasgressione", che può assumere la forma di uno spettacolo di spogliarello maschile, come possiamo leggere sui giornali, che danno grande rilevanza alla cosa, riproponendo per una volta i ruoli invertiti. Per celebrare la festa della donna, bisogna comportarsi come gli uomini?
facciata. Un Governo moderno e snello, il più possibile vicino agli amministratori locali e lontano dalla logiche di potere romanocentriche. Mauro Gallina consigliere regionale Lega Nord
Emergenza salariale: incapacità della politica di affrontare il problema Egregio Direttore, nei giorni scorsi si è avuta la riprova dell’assoluta incapacità da parte della classe politica di affrontare profìcuamente il nodo della emergenza salariale, unico e vero problema del Paese; al tavolo di una estenuante trattativa, che da anni si trascina nell’immane tentativo di raggiungere un decoroso rinnovo di contratti di lavoro scaduti da anni, ci è stata offerta una vergognosa ipotesi transattiva, all’insegna di una rapina programmata ai danni di intere categorie di la-
voratori, ai quali si tenta di espropriare una ragguardevole quota del loro reddito, con la risibile motivazione di una carenza nelle risorse (sperperate altrove...). Ma Lorsignori pensano veramente che non sia risaputa la ragione di tale in capienza? Se il danaro mancante è stato già dilapidato nella partecipazione a guerre che non abbiamo deciso noi, perché - ora - darcene carico? Paghi chi ha deciso sulla nostra pelle, in danno del nostro portafogli. Quando il prossimo aprile qualcuno si accorgerà delle dimensioni che avrà raggiunto Pastensionismo, non venga a porre domande, non ci chieda perché di fronte a tanto schifo una fetta del? elettorato avrà dato una concreta manifestazione del proprio sdegno per una presa in giro che dura da troppo tempo, e della quale ne abbiamo abbastanza: speravamo (la volta scorsa) che cambiando Porchestra la musica dovesse migliorare... Ci stiamo accorgendo, invece, che non solo non è cambiata, ma è persino peggiorata
Leandro Cavaglieri
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Salute
Venerdì 7 Marzo 2008
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle 18.00 in orario continuato, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800 448 800, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati Dove: piano Rialzato, padiglione 5 Orario: da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 16.00 Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. • ANATOMIA PATOLOGICA: consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Fax: 0372 405742. • RADIOLOGIA: Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo H (ala destra), monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-70 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell’Asl 800 318 999. • SENOLOGIA: prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M, monoblocco ospedaliero (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso). Orario: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.
Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche) Telefono: 0372 405715. Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona è comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. SERVIZIO DIETETICO valutazioni e controlli nutrizionali La prima visita si prenota al CUP. Dove: piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00. Telefono: le prenotazioni per il controllo nutrizionale può essere effettuata telefonicamente da lunedì a venerdì dalle 09.30 alle 15.30 ai numeri 0372 405732, 0372 405634, 0372 405631. LABORATORIO ANALISI È previsto per il prelievo l’accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.00 alle 09.00. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale. È previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Centro Prelievi all’ingresso dell’ospedale. Orario: dalle ore 07.00 alle 14.00 da lunedì a venerdì (prelievi e visite specialistiche). CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Dove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10 Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante. Le prenotazioni vengono effettuate telefonando al 0372 408178 da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00; oppure personalmente presso la Medicina del Lavoro dalle 7.30 alle 13.00 da lunedì a sabato e il martedì pomeriggio dalle 14.00 alle 16.30. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: emotrasfusioni, autotrasfusioni, salassi,terapia marziale endovenosa Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì Rivolgersi alla segreteria del servizio negli orari sopra indicati, muniti della relativa impegnativa al fine di stabilire un appuntamento, in base alle necessità del paziente. GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle ore 13.00 alle ore 14.30.
FISIOTERAPIA Esclusa la visita specialistica che si prenota presso il CUP-Cassa, le prenotazioni vanno effettuate di persona. Dove: piano 1, corpo C (ala sinistra), monoblocco ospedaliero. Orario: lunedì dalle 08.00 alle 14.00; da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00. Tel: 0372 405346 per informazioni.
MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200.
RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l’Ufficio Informazioni nell’atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario:da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.
PSICOLOGIA Dove: piano Rialzato, ala sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409.
MEDICINA DEL LAVORO Allergologia per sospetti professionali Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, da 9.30 alle 13.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 408178.
MEDICINA GENERALE E ONCOLOGIA MEDICA Dove: piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248
• MEDICINA DEL LAVORO: visite specialistiche di medicina del lavoro Dove: piano Terra, padiglione 10 Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 17.00. Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372 405777.
TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare l o stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero.
E’ stato Inaugurato il nuovo punto nascita dell’Ospedale Maggiore di Cremona
Nuovo volto per ostetricia di Laura Bosio
L
a nascita al primo posto nell’umanizzazione dell’ospedale. Con queste parole il direttore generale dell’Ospedale Maggiore di Cremona, Piergiorgio Spaggiari, ha inaugurato il nuovo «Punto nascita». Un’area completamente dedicata alla natalità e alla vita. All’inaugurazione era presente anche il vescovo Dante Lafranconi, che ha tagliato il nastro, secondo cui «Porre l’attenzione sulle nascite è un modo per ridare valore all’importanza della vita». «L’azienda ha scelto di investire una ingente somma, perché questo reparto rappresenta un punto focale della struttura» spiega il primario Aldo Riccardi. «Un momento importante come la nascita merita un’assistenza ben strutturata, e la vecchia struttura non era più coerente con gli obbiettivi che ci siamo prefissati». Il nuovo Punto Nascita è costituito da quattro sale parto, da una sala operatoria per le urgenze ostetriche e da un reparto di degenza per un totale di
17 posti letto. «E’ uno spazio dotato di tutti i confort possibili» continua Riccardi. «Inoltre per la prima volta avremo la possibilità di avere un reparto analgesico (ossia con la possibilità di fare anestesia durante il travaglio)». La degenza e le sale parto sono state concepite per permettere alla coppia di vivere “il momento parto” nel L’inaugurazione del nuovo punto nascita. Da sinistra Piergiorgio modo più naturale Spaggiari, il Vescovo Dante Lafranconi e Aldo Riccardi possibile, e potendo stare vicino al zazione ottimale, luminocondizioni di assistenza neonato quanto più possità particolare, fasciatomedica ottimale. sibile. E anche il padre dilo) sono realizzate affinLa partoanalgesia sarà venta protagonista, avenché il neonato possa riappunto una delle novità do la possibilità di vivere della gestione di questa manere con i genitori. insieme alla partner queConfortevoli dal punto di nuova Ostetricia. sto momento particolare. vista alberghiero, singole Nel reparto, in condivisioEsiste un percorso, tale o al massimo doppie, sone con la sala degenza giper cui, se lo si desidera, necologica, operano 13 no dotate tutte di un bala coppia non si separa medici in aggiunta a 15 gno in camera. mai, dall’ingresso all’unità Annessa alle sale parto è ostetriche e personale inoperativa, alla camera, alstata realizzata una sala fermieristico, in rapporto la quale il padre ha semoperatoria destinata alstretto con il reparto di pre accesso. neonatologia. l’urgenza. Le sale parto Le stanze di degenza sosono concepite per offrire «Vogliamo che i cremoneno funzionali alla permapiù opzioni: dalla possibisi sappiano che esiste nenza del neonato con i lità del parto tradizionale, una struttura pubblica cagenitori, per molte ore al parto in acqua (2 stanpace di dare ottima ospidella giornata e della notze dedicate), fino alla partalità e servizio, nell’ambite. Le condizioni ambiento delle nascite». toanalgesia sempre in tali delle stanze (climatiz-
PREVENZIONE
Diabete: screening al Cambonino Uno screening glicemico per tutti gli abitanti del Cambonino. Questa l’iniziativa promossadall'assessorato ai servizi sociali del Comune di Cremona, insieme all'Associazione diabetici cremonesi. Un appuntamento aperto anche a tutta la cittadinanza di Cremona. Questo intervento fa seguito a quello già in essere per la distribuzione di farmaci a domicilio per i residenti del quartiere, con più di 65 anni, che non possono andare in farmacia e non possono contare sulla disponibilità dei familiari. Il test glicemico sarà effettuato nella sede del Punto Salute Cambonino di piazza Aldo Moro, domenica
9 marzo e durerà tutta la mattinata, dalle 8.30 alle 12.30. Oltre alla glicemia saranno rilevati altri parametri come indice di massa corporea, pressione arteriosa, abitudini alimentari e stile di vita. Saranno presenti due infermieri e uno o due medici che riassumeranno i risultati indicando il rischio di contrarre la malattia. Lo screening sarà preceduto da un incontro informativo, in programma venerdì 7 marzo alle ore 17, sempre al Punto salute, tenuto da Patrizia Ruggeri, responsabile del Centro diabetologico dell'Ospedale di Cremona, con lo scopo di spiegare l'importanza di questi controlli
e soprattutto sensibilizzare la popolazione sulle problematiche di qualsiasi ordine poste da una malattia cronica, tenendo presente che solo nella provincia di Cremona i diabetici noti sono circa 13mila ma è ipotizzabile un elevato numero di diabetici che ancora non sanno di esserlo. Il diabete è infatti così subdolo che non si annuncia quasi mai con sintomi inequivocabili. Quando questi compaiono è perché il danno è fatto. Il mezzo più efficace per fare prevenzione è lo screening glicemico che dice il rischio che corre una persona di diventare diabetico.
Ambiente
A cura del circolo culturale “Ambiente Scienze”
Stralci dal reportage di P. Rumiz dal pianeta «Azzero CO2» di Paolo Rumiz
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erdure di stagione, docce brevi, luci a bassa intensità, poco riscaldamento Per sette giorni abbiamo provato a vivere consumando il minor quantitativo di CO2. Niente auto, poco cibo la mia vita a emissioni zero. C’è un uomo che vive al freddo, senza automobile e con la dispensa semivuota. Mangia poca carne, riutilizza la carta usata e va in bici al mercato per comprare rape sporche di terra dai contadini. E’ un cuorcontento, accetta ogni restrizione e anche nei giorni di festa vive lietamente con i motori al minimo. Chi può essere? Un originale, direte. Un poveraccio con la pensione da fame. Sbagliato. Quel tale è un paladino solitario di «Emissione-zero», uno che tenta di vivere producendo il minimo di CO2, il gas che la civiltà dello spreco spara nell’atmosfera surriscaldando la Terra e chiudendoci tutti in una cappa mortale. Uno che cerca di vivere mirando a quello zero impossibile, testardamente, per salvare il mondo che verrà. Ecco, per una settimana ho provato a vivere così. All’osso, calcolando l’equivalente in anidride carbonica di ogni minimo atto. Ho misurato i chilometri in treno, il cibo consumato, i tempi di cottura, gli sciacquoni, e poi ho
tirato le somme. Risultato? Ho consumato metà della metà e la mia vita è cambiata. Sono diventato più ricco, più leggero, più sensibile all’insulto dello spreco. E sicuramente più ai ferri corti con un Paese che non fa nulla per premiare il consumo virtuoso. La storia comincia quando sento parlare di una società di Legambiente dal nome trasparente di «Azzero Co2», col timbro del Kyoto Club. Telefono, dico cosa vorrei fare, spiego che vivo a Trieste, in una situazione ottimale, già di “bassa energia”. Non sono pendolare, non ho auto né lavastoviglie, sto a un secondo piano senza ascensore e ho tutto sotto casa: ufficio, negozi, stazione. La Tv l’ho buttata per manifesta inutilità; possiedo solo una radiolina a onde corte e un glorioso telefonino vecchio di sette anni. «Lei è un virtuoso», annunciano. Ma la virtù non basta: loro vogliono accertarsi che sia anche matto abbastanza per sottomettermi alle prove più dure. Così frugano nella mia privacy, annotando ogni minuzia dei miei consumi e si buttano nel conteggio. Elettrodomestici, caldaia, luce, eccetera: totale 2427 chilowattore annui, corrispondenti a 1578 chili di Co2, come sette frigoriferi pieni. Al giorno fanno 4,32. La metà della media europea che è di nove chili pro capite, dato confermato da Greenpeace. «Otti-
mo - penso - parto in vantaggio». Invece no, non sono inclusi i trasporti, e sono proprio quelli che sballano il conto. L’aereo soprattutto, che spara gas-serra in quantità letali. Solo per ricuperare i voli di quest’anno, mi dicono, dovrei piantare alberi per una vita... Risposta: «Intanto cominci leggendosi un bel vademecum di consumo etico». L’inizio è terrificante. Regole penitenziali a raffica. Se fosse prescritto anche il caffè di cicoria, sarebbe un perfetto manuale di autarchia fascista.
del letame. Scopro che la mia vita va rivoltata come un calzino. Devo acquistare il pane sotto casa; comprare verdure di stagione, meglio se locali; fare scorta di legumi secchi e abbandonare l’acqua minerale. E poi luci a basso consumo, riscaldamento minimo, docce brevi non quotidiane e - ovviamente - raccolta differenziata della spazzatura. Ultimo sigillo: viaggiare meno. Solo treno e bicicletta. Mi dicono che avrò a disposizione consulenti “etici”, pronti a sciogliere i miei dubbi e a calcolare l’effetto-Co2 delle
Ma è una guerra necessaria: Co2 è in agguato ovunque. Nei cibi refrigerati e nelle lunghe cotture. Nelle confezioni luccicanti di plastica e nel cibo che ha alle spalle grandi distanze di trasporto camion. Soprattutto nella carne, perché il foraggio inquina cento volte più
mie giornate, sulla base di un rapporto quotidiano che mi impegno a mandare. «Lo zero se lo scordi a quello non arriva neanche un monaco tibetano». Chiedo almeno quale può essere un buon obiettivo. Risposta lapidaria: «Il massimo». Tanta è l’apnea della Terra.
RISCHIO PER I DIABETICI EUROPEI (Difendiamoibenicivici@yahoogroups.com) Notizie di rischio per i diabetici europei da una lettera di un produttore di vini e mosti ad un esperto ecoagronomo, nel settembre scorso:
«Quello che accade nei confronti dei consumatori è incredibile. Dirigo una azienda che produce vini e mosti biologici e da qualche anno produce anche lo zucchero d'uva. Dopo alcuni anni di ricerca abbiamo messo a punto una tecnica per estrarre il fruttosio puro dall' uva. Ci troviamo però la strada sbarrata dalla cattiva informazione e dalla pubblicità ingannevole. Se provate a vedere alcune confezioni di Fruttosio al supermercato, dopo una attenta lettura, scoprirete che non è indicato da dove proviene quel fruttosio. Nonostante nelle confezioni sia disegnata la frutta, quel fruttosio, che negli Usa chiamano HFSC non è altro che un prodotto ottenuto chimicamente dal mais. Quindi non naturale ed Ogm. Nessuno lo sa e nessuno denuncia questa contraffazione mentre se si potesse distinguere, come si fa negli Usa, il fruttosio naturale da quello industriale, il consumatore sarebbe più attento. Il HFCS è utilizzato in tutte le ricette per diabetici e consigliato ai bambini in Europa mentre negli Usa è stata vietata la dicitura in etichetta «all Natural» per chi lo usa (vedi Seven Up). Ma non solo, la Ada (American Diabetics Association) già nel 2003 aveva lanciato un warning ai diabetici sconsiglian-
do l'uso dell' HFCS perchè aumenta il livello dei lipidi nel sangue. In Europa poi si pubblicizzano i prodotti con la dicitura "senza zucchero" mentre all'interno si trovano altri dolcificanti non naturali come l'HFSC. La gente è convinta che i “senza zucchero” non fanno male ma poi non sanno cosa c'è dietro. In Europa invece i diabetici ed i bambini, colpiti da una cattiva informazione voluta probabilmente dalla
grande industria zuccheriera (Cargill in testa), consumano inconsapevolmente un fruttosio che viene dal mais. Se si cambiasse rotta e si vendesse il fruttosio della frutta, non solo sarebbe un prodotto Ogm Free ma si darebbe un reddito agli agricoltori che patiscono la fame e che stanno abbandonando i campi. Cosa si potrebbe fare per comunicare ai consumatori questa truffa? C'è qualcuno che ha già iniziato una battaglia in questo campo? Qual'è la associazione consumatori più seria che possa sposare questa battaglia? Se può, la prego, ci dia una mano di aiuto. Fabio Foraci
Sosteniamo la decisione di Dimas sul mais per una Europa libera da Ogm Fonte: Greenpeace Internatonal Lo scorso 25 ottobre il Commissario per l’Ambiente Stavros Dimas ha sfidato le aziende dell’agro-business rifiutando di autorizzare la coltivazione di due varietà di mais gm (BT11 e 1507). Le aziende chimiche che premono per l’approvazione delle sementi gm, tuttavia, godono dell’appoggio di potenti alleati ed è possibile che l’inedita decisione di Dimas venga ribaltata nel corso della riunione della Commissione prevista per l’inizio di novembre. Perché la Commissione si risolva a mettere la salute dei suoi cittadini prima degli interessi di due aziende chimiche è necessario che il pubblico si pronunci in modo forte contro gli Ogm. Vi esortiamo a contribuire inviando il messaggio riportato di seguito al presidente della Commissione Manuel Barroso e ai Commissari Dimas, Kyprianou e Fischer-Boel. (http://www.greenpeace.org/international/getinvolved/supportdimas-on-maize?MM_URL=RSSthings-can-do)
Venerdì 7 Marzo 2008
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Ogm: Puglia contraria per salvare la qualita’ delle produzioni «La decisione della Commissione Europea di dare il via libero definivo al commercio del mais transgenico 59122, di altre due tipologie di mais e di una barbabietola da zucchero geneticamente modificata, è un fatto grave poiché contrario alla volontà già espressa dalla maggioranza dei paesi membri. Una decisione che non solo non trova consenso nella società ma non aiuta l'agricoltura italiana e in particolare quella pugliese rivolta ad uno sviluppo che punti sulla valorizzazione dei prodotti tipici e del territorio, privilegiando la qualità». Lo ha dichiarato l'assessore regionale alle risorse agroalimentari, Enzo Russo. «La legislazione regionale (L.R. 26 del 2003)ha precisato l'assessoreprevede il divieto, sull'intero territorio regionale, della coltivazione di piante e dell'allevamento di animali geneticamente modificati o di altro tipo di Ogm anche ai fini sperimentali, con l'eccezione per i terreni in uso a enti e organismi pubblici di ricerca scientifica. La stessa normativa prevede che sia-
no escluse dalla possibilita' di accedere ai marchi di qualita' le aziende agricole che utilizzano Ogm sia direttamente che indirettamente». «I nuovi scenari» ha proseguito Russo «aperti dalla decisione della Commissione Europea ci impongono una riflessione: come tutelare i consumatori ignari. La normativa regionale prevede già che i prodotti contenenti Ogm vadano comunque esposti al pubblico in modo chiaramente e inequivocabilmente identificabili e che siano dotati di adeguata etichettatura, ma non basta. Oggi i nostri prodotti, i “Prodotti di Puglia” devono avere un etichettatura che ne indichi la tracciabilita' a tutela del consumatore non solo pugliese». «La Puglia» ha concluso l'assessore all'agricoltura «è contraria all'utilizzo degli Ogm, e mira a salvare la qualita' e distintività delle nostre produzioni agroalimentari, tutelando la salute dei consumatori, per questo è necessario ribadire il nostro no alla decisione adottata dalla commissione». (AGI)
La centrale a biomasse del casalasco
di Ezio Casali
Negli ultimi tempi ha preso vigore nel casalasco la polemica relativa alla costruzione della centrale a biomasse (precisamente ad oli combustili) nel comune di Martignana di Po: le diverse posizioni emerse tra i “pro” ed i “contro” si sono susseguite ininterrottamente, creando così un dibattito che va oltre il caso specifico, interessando quelle che saranno, o potrebbero essere, le scelte future del nostro territorio nell'ambito delle energie rinnovabili. Premesso che la scelta delle energie alternative rappresenta ormai, per vari motivi, una strada obbligata, il discorso deve affrontare l'importantissimo tema della corretta gestione ed utilizzazione di tali fonti, partendo da quali utilizzare in via preferenziale per arrivare al come utilizzarle, in un'ottica sia territoriale che globale. Le centrali a biomasse trovano la loro migliore collocazione nell'ambito della cosiddetta “filiera corta”, intendendo con tale termine che la coltivazione delle piante da destinare ad uso energetico deve essere attuata in un raggio che non ecceda i 70 Km (anche se l'ideale sarebbe entro i 30 – 35 Km). Tali indicazioni sono legate sia a considerazioni di carattere economico (il trasporto, ovviamente, ha un
costo) che ambientale, in quanto l'energia spesa e la CO2 emessa aumentano all'aumentare delle distanze, rendendo sempre meno conveniente il bilancio ecologico dell'utilizzo delle biomasse. Infine vi sono considerazioni legate allo sviluppo economico e sociale del territorio: perché non valutare le potenzialità di coltivazione delle biomasse in tutte quelle aziende ormai ai margini del sistema agroeconomico offrendo loro una giusta ricompensa e ripetendo nel campo delle agroenergie l'esperienza delle stalle sociali, dove l'agricoltore non vendeva la materia bensì il prodotto finito? Certo è un progetto politicamente ed economicamente più complesso, ma sicuramente più vicino alle esigenze, anche ambientali, di tutta la popolazione. Non si sono volute approfondire in questo breve intervento tematiche di più ampio respiro, che pur non mancano: ci siamo soffermati sul locale convinti che il «pensa globalmente, agisci localmente», così caro a chi si occupa di Agenda 21, sia qualcosa più di una frase fatta, e che solo una sua applicazione vera e scevra da considerazioni meramente economiche possa veramente rendere sostenibile lo sviluppo del nostro territorio.
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A cura del Gruppo cremonese de "Il Frantoio"
Venerdì 7 Marzo 2008
Satira
ULTIMISSIME: Giallo alla Bissolati Il Direttore della Bissolati nota uno strano tipo che si aggira con fare sospetto presso i campi da tennis. Pensando sia un abusivo lo raggiunge e, a muso duro, gli dice : ”Questa è una società privata. Lei è socio ?” Il tipo risponde :” Per sua norma, io sono in Bissolati fin da prima che sorgesse e frequento regolarmente, anche se in maniera riservata”. Il Direttore gli chiede il nome. Il Tipo risponde: “Il mio nome è Carburi, Idro Carburi”. Catilina
"Gli italiani saranno intelligenti, buone persone e di Forza Italia". Quando terminò con la creazione l’angelo gli disse:
EINSTEIN CHIEDE: "QUAL’E’ IL TUO QUOZIENTE D’INTELLIGENZA?" Einstein si ritrova a un party, e un tizio gli va a parlare. Einstein gli chiede: - Qual è il tuo QI, il tuo Quoziente d’Intelligenza? - 250, gli risponde il tizio. Allora, Einstein gli parla della relativita, dei buchi neri... Un po’ più tardi, un’altra persona gli va a parlare. Einstein gli chiede: - Qual il tuo QI? - 150 - gli risponde Allora, Einstein gli parla di diritto internazionale, dei problemi etici dovuti alle manipolazioni genetiche.... Un po’ più tardi, una terza persona gli va a parlare. Einstein gli chiede: - Qual è il tuo QI? - 100, gli risponde. Allora, Einstein gli parla del governo, del tasso d’interesse dei conti correnti, del prezzo della benzina... Un po’ più tardi, un’altra persona lo va a trovare.
Einstein gli chiede: - Qual è il tuo QI? - 50, gli risponde. Allora, Einstein gli parla di «Operazione Trionfo», del «Grande Fratello», di «C’e posta per te»... Alla fine della serata, un’ultima persona si avvicina. E’ un oscuro cavaliere di Arcore. Einstein gli chiede: - Qual è il tuo QI? - 10, gli risponde. Allora Einstein gli chiede: - Insomma ... questo Milan come va?
"Signore hai dato a tutti i popoli due virtù ma agli italiani tre, questo fará si che prevarranno su tutti gli altri". "Accidenti, é vero! Ma le virtù divine non si possono più togliere, che gli italiani abbiano tre virtù! Però ogni persona non potrà averne più di due insieme". FU COSI’ CHE... L’italiano che é di Forza Italia e buona persona, non può essere intelligente; Colui che é intelligente e di Forza Italia non può essere buona persona; E quello che é intelligente e buona persona non può essere di Forza Italia.
MA CONOSCENDO LE CAZZATE CHE RACCONTA BERLUSCONI...
QUANDO DIO CREO’ IL MONDO CONCESSE DUE VIRTU’ AGLI UOMINI
Berlusconi va da Montezemolo sulla pista di Fiorano per complimentarsi e pretende di fare un giro su una F1. Al primo giro vola fuori pista ad alta velocità. Partono i soccorsi dai box, ma nel campo vicino, del Berlusca, nessuna traccia: nessun corpo da soccorrere vicino all’auto! Più in là un contadino con la vanga dice: "Sembrava morto, quando mi sono avvicinato ha aperto gli occhi e ha detto che non si era fatto niente, solo un grande spavento ... ma conoscendo le cazzate che racconta... l’ho sepolto ugualmente!"
Si racconta che quando Dio creò il mondo affinché gli uomini prosperassero decise di concedere loro due virtù. E così fece!!! Gli svizzeri li fece ordinati e rispettosi delle leggi; gli inglesi perseveranti e studiosi; i giapponesi lavoratori e pazienti; i francesi colti e raffinati; gli spagnoli allegri e accoglienti; ...quando arrivò agli italiani si rivolse all’angelo che prendeva nota e gli disse:
Si dice che Mastella l’altro giorno avendo saputo che i vini dell’Irpinia vengono da vitigni della Tessaglia importati 2100 anni fa, abbia esclamato, facendo il gesto dell’ombrello: «Bossi, L'Irpinia sfida il Piemonte e la Lombardia con la cantina più antica. Tié!» Pare anche che per dimenticare il brutto momento che sta vivendosi
MASTELLA ED IL FUTURO si sia dato, in compagnia di sua moglie, al vino. Qualcuno sospetta addirittura che nessuno lo cerchi più per l’odore di avvinazzato che ormai lo accompagna. L’altra sera è stato sorpreso in un noto locale del suo feudo Ceppaloni con
Ciriaco De Mita, suo conterraneo, suo antico signore e feudatario, anch’egli ormai messo alla porta dalla politica che conta. Tra un boccone e l’altro, spizzicando salumi di Bisaccia e Caposele, latticini di Lioni, pecorini e caciocavalli di Calitri, sboccon-
cellando il mitico pecorino Carmasciano di Rocca S.Felice, il tutto innaffiato dal locale Greco di Tufo, pare abbiano deciso di annegare le loro recenti delusioni buttandosi nel mercato dell’enologia. Tanto i finanziamenti pare sappiano bene dove trovarli. L’Italia intera, pensando alla DC, oggi Destinazione Cassonetto, fa sinceri voti.
Il mariuolo efficiente e le candidature L’altra sera, a Otto e mezzo con Ritanna Armeni e il viceferrara Lanfranco Pace, si processava il Pd che minaccia addirittura di escludere dalle liste i condannati fin dal primo grado. Imputata la sottosegretaria Marcella Lucidi, a lungo processata dai due conduttori con la partecipazione straordinaria di Gianni De Michelis che, dall’alto delle due condanne per corruzione e illecito finanziamento, era lì in veste di esperto. I tre guardavano la Lucidi come l’entomologo guarda una nuova specie di insetto, come il biologo analizza al microscopio una nuova forma di batterio, come l’astronomo guarda il contadino che sostiene di aver visto un Ufo: con un misto di curiosità e incredulità. Pace, che nel 1978 incontrava clandestinamente Morucci e la Faranda mentre tenevano Moro prigioniero e oggi insegna a combattere il terrorismo (almeno quello islamico), era il più allarmato per il pericoloso precedente creato da Pd e Idv: non riusciva proprio a immaginare un Parlamento di incensurati. E faceva notare che ciò che conta non è l’incensuratezza del politico, ma la sua efficienza. Se uno è “mariuolo, ma efficiente”, non ci si può privare del suo fondamentale apporto (il concetto non è nuovo: vent’anni fa, in una famosa intervista, Claudio Signorile rivendicò le “tangenti intelligenti”). In effetti anche il furto con destrezza presuppone la destrezza del ladro: portandone alcuni in Parlamento (fra l’altro, non sarebbe la prima volta), se ne guadagnerebbe in decisionismo. De Michelis, la cui destrezza è fuori discussione, intuiva al volo la pericolosità del ragionamento, soprattutto se fatto in tv dinanzi agli eventuali elettori. E ne prendeva, con destrezza, le distanze. “Io non mi sento un mariuolo efficiente. Cioè, mi sento efficiente, ma non mariuolo. Anzi, sono favorevole al codice etico”. E le sue due condanne? “Ma che c’entra: un conto è la questione morale, un conto le questioni di magistratura”. Ecco: esser condannato per mazzette dall’Enimont e dai costruttori che truccavano appalti autostradali in Veneto, con la morale non c’entra: è roba di magistratura, meglio non immischiarsi. A sciogliere il nodo, è intervenuto il coordinatore forzista James Bondi. Ha scritto ai coordinatori regionali del partito per raccomandare il massimo rigore: fuori dalle liste chi ha condanne o processi in corso, salvo “quelli che, come sappiamo, hanno un’origine di carattere politico”. Senza quel distinguo, per il Pdl – che vanta 18 pregiudicati e una quarantina di imputati, per reati che vanno dalla concussione alla corruzione, dal falso alla mafia, dall’incendio doloso alla truffa, dalla banda armata all’adulterazione di vini – sarebbe un’ecatombe. Ma attenzione a quelle due paroline: “come sappiamo”. Manca, purtroppo, il soggetto: chi è che sa quali processi hanno un’origine di carattere politico e quali no? Per dire: L’altro giorno ho preso una multa per divieto di sosta: siccome è viziata da matrice politica, visto che il vigile era senz’altro un berlusconiano, vuol essere l’ononorevole Bondi così gentile da farmela annullare? http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/ post/1799676.html
C ultura&S pettacoli
La danza al Ponchielli propone l’esibizione di Arteballetto
«Romeo and Juliet»: balletto dei sentimenti di Silvia Galli
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anza al Ponchielli il prossimo 13 marzo alle ore 20.30, Aterballetto presenterà «Romeo and Juliet» da un’idea di Mauro Bigonzetti e Fabrizio Plessi per la coreografia di Mauro Bigonzetti. Dopo la creazione di «Sogno di una notte di mezza estate», nel 2000, l’attività produttiva 2006 della Fondazione nazionale della danza Compagnia Aterballetto si è concentrata su un altro capolavoro shakespeariano, la storia strappalacrime di Romeo e Giulietta. L’idea di questo nuovo lavoro è firmata Bigonzetti, direttore artistico e primo coreografo della compagnia, e Plessi, artista di fama internazionale. I due artisti sono tornati a collaborare, e questa volta l’hanno fatto in maniera ancora più intensa nella concezione stessa di tutto lo spettacolo. E’ un «Romeo and Juliet» in chiave contemporanea, con le musiche di Prokovieff, più simbolico che narrativo,
con un’ambientazione scenica molto tecnologica. La passione, lo scontro, il destino, l’amore, la morte sono i temi principali dell’opera ed attorno a questi ruota lo spettacolo. Nella concezione dello spettacolo,
Una scena del baletto
quello che ha interessato i due autori sono i sentimenti che pervadono la storia e che ne determinano la struttura portante. In questo spettacolo l’oggetto diventa co-protagonista dell’opera e simbolo di uno dei sentimenti più uma-
ni: la ricerca di protezione, non solo nei percorsi sportivi, ma anche in quelli della vita, esposti alla forza di sentimenti e passioni e per questo ancor più “pericolosi”. «Come le Nozze, come la Sacre, Giulietta e Romeo pulsa da sempre nel mio Dna» così ha spiegato Mauro Bigonzetti. «In essa, è la struttura stessa dell’uomo che viene rappresentata, non tanto i personaggi ma le forze che li sospingono sino ad un atto estremo. E’ l’amore che scatena le passioni e questo, nonostante le esperienze e le strutture sociali di protezione, ogni volta riporta l’essere umano al suo limite, lo sospinge, ad una velocità incontrollabile, nei luoghi dove è l’anima a decidere, dove riaffiorano gli istinti che si pensano sopiti e che esaltano il valore di un incontro e sfociano nella violenta incoscienza di uno scontro». Sono l’amore, la morte, l’incontro, lo scontro, che daranno forza e forma a questo Romeo and Juliet. «E la morte, posta all’inizio, nel ribaltamento della struttura drammaturgia classica, mi
lascerà libero di affrontare le cause che l’hanno generata, di sondarle e, attraverso la materia coreografica, ritrasmettere come un’umidità corporea il profondo legame di questa storia con le nostre esistenze» conclude Bigonzetti. «Tutti noi abbiamo degli airbags per proteggere il nostro corpo dagli urti violenti» continua Fabrizio Plessi. «Eppure siamo completamente indifesi dai sentimenti, dalle emozioni, dall’urto violento dell’amore che può, in pochi istanti, farti perdere il controllo. Romeo e Giulietta erano due adolescenti che a folle velocità andavano a schiantarsi inevitabilmente contro il muro dell’amore senza alcuna protezione. In questa antica e contemporanea tragedia convivono tre elementi come cardini e cerniere inossidabili: l’Acqua, che tutto e tutti travolge con il suo impeto, il Fuoco che ardendo la purifica ed il Vento che spazza via tutte le scorie illustrative ed annedottiche di questa meravigliosa opera, restituendocela finalmente pura, incontaminata ed assoluta».
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TEATRO PONCHIELLI/1
«La concessione del telefono» in scena Appuntamento per sabato 8 marzo Ultimo spettacolo in programma per la stagione di prosa DiversaMente. Sabato 8 marzo alle 20.30 il teatro stabile di Catania metterà in scena «La concessione del telefono» dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri per la regia di Giuseppe Di pasquale. Siamo nella Sicilia post unitaria di fine Ottocento, a Vigàta, la città in cui lo scrittore agrigentino ambienta tutti i suoi romanzi. Filippo «Pippo» Genuardi, innamorato della giovanissima seconda moglie del suocero, per poterla contattare con più agio, avvia richiesta per far installare una linea telefonica privata, completamente a proprie spese, che colleghi il suo magazzino di legname con la casa del vecchio suocero. Malauguratamente, formula domanda di autorizzazione al prefetto di Montelusa chia-
mandolo Vittorio Parascianno, anziché Marascianno, come in realtà questi si chiama. Da qui è tutto un susseguirsi di esilaranti equivoci che coinvolgono non solo Genuardi, siciliano qualsiasi, e la sua famiglia, ma anche la Chiesa, i vari apparati dello Stato e, non ultimi, don Calogero Longhitano, il mafioso del paese, e quei compaesani, anch’essi siciliani qualsiasi, che involontariamente capitano sulla strada di Pippo. A partire da un vecchio decreto ministeriale datato 1892 e realmente reperito tra le vecchie carte di casa sua, l’autore dà vita a una sorta di commedia degli equivoci e degli imbrogli, che trova la sua ambientazione ideale in Sicilia e ha come irresistibile alleata l’originalissima lingua creata da Camilleri, una teatralissima sinfonia di parlate.
TEATRO DEL VIALE
«Varietà d’operetta» a Castelleone Sul palco domenica 9 marzo alle 17
Si esibisce la Mahler Chamber Orchestra Lunedi 10 marzo alle 20.30 si esibirà al Ponchielli la Mahler Chamber Orchestra, diretta da Daniel Harding, con Isabelle Faust, al violino, che suonerà il violino «Bella Addormentata» del 1704, di Antonio Stradivari, concessole in uso dalla L-Bank Baden-Württemberg. Una delle più blasonate orchestre europee, creatura di Claudio Abbado, con il direttore che ne ha ereditato la guida dal grande Maestro, Daniel Harding che, poco più che trentenne, ha già diretto le più grandi orchestre del mondo. Con loro Isabelle Faust, giovanissima e talentuosa violinista. In programma due grandi pagine: il «Concerto in la maggiore» di Dvorák, che consentirà alla solista di mettere in vetrina tutto il suo virtuosismo, e la «Sinfonia n. 2» di Johannes Brahms, una delle pagine più amate del compositore di Amburgo.
L’orchestra è stata fondata nel 1997 su iniziativa di Abbado e di un gruppo di elementi della Gustav Mahler Jugendorchester, desiderosi di continuare a suonare insieme anche dopo aver raggiunto i limiti d’età dell’orchestra giovanile. Il repertorio dell’ensemble spazia dalla musica barocca a quella contemporanea e comprende ogni genere musicale, dalla musica da camera a programmi sinfonici, da progetti opereristici a prime esecuzioni di lavori contemporanei. La struttura della Mco è assai peculiare e flessibile, composta da circa 45 membri stabili di 21 diverse nazionalità, mentre alti elementi vengono chiamati a seconda delle necessità. Isabelle Faust dopo aver completato gli studi con Christoph Poppen e Dènes Zsigmondy, ha ottenuto riconoscimenti
internazionali dopo aver vinto giovanissima il Leopold Mozart Competition di Augsburg nel 1987. Ha lavorato con grandi direttori e ha un ampio repertorio: dal Concerto Triplo di Beethoven al repertorio contemporaneo che comprende Morton Feldman, György Ligeti, e Michael Beyer. Nel 2004 Isabelle ha dato la prima esecuzione del Concerto per violino di André Jolivet con i Münchner Philharmoniker. Le sue registrazioni riflettono la sua grande varietà di repertorio che comprende opere da camera e da concerto, da Bach a Hartmann. Comprendono concerti per violino di Haydn e Bach, l’opera completa per violino e pianoforte di Bartòk e Fauré, e le Sonate di Schumann. Insegna all’Universität der Künste di Berlino dall’autunno 2004.
Via con l’operetta al teatro del Viale di Castelleone, domenica 9 marzo alle 17. La Compagnia dell’Oniro presenterà «Varietè d’operetta», con Pippo Santonastaso, Edoardo Guarnera, Cosetta Gigli, Italo Ciciriello, Luigi Paulucci, Annalisa Massarotto. Quello che verrà proposto è un vero e proprio omaggio all’operetta, ai suoi brani più celebri e alle gag che hanno fatto la storia di questo genere. Si tratta di un vero e proprio concerto- spettacolo: Santonastaso si cala nel magico mondo dell’operetta facendo alternare gli artisti: tenore-sopranosoubrette-brillante, in duetti e gags, delle arie più
belle delle operette più famose: La Vedova Allegra, Cin Ci Là, Il Paese dei Campanelli, Al Cavallino Bianco, Il Conte di Lussemburgo, La Principessa della Czardas, La Contessa Marita e tante altre operette famose. Grandi risate, bellissime musiche, lustrini e paillettes, che fanno ritornare il pubblico dai capelli d’argento a ritroso nel tempo e facendo scoprire ai più giovani un genere di spettacolo nuovo. Lo spettacolo si compone di due atti e tutti i brani vengono eseguiti rigorosamente in costume relativi all’operetta. La serata vive della collaborazione con il Comune di Castelleone.
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Cultura
Venerdì 7 Marzo 2008
«Informale italiano anni ‘50»
SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori
«La Donna sotto la Madonna» Lo splendido scenario del Lago d’Orta e i suoi segreti sono lo sfondo di ciascuno dei tre racconti noir contenuti nel volume «Donna sotto la Madonna», di Marilena Roversi. Racconti densi di suspance e colpi di scena, proposti con il supporto di fotografie, che stimolano l’immaginazione e la curiosità di chi legge. Il lettore desideroso di conoscere, può infatti trasformarsi in turista nel momento in cui decidesse di recarsi personalmente ad effettuare sopralluoghi nei punti dove si sono verificati i fatti narrati e… se nel frattempo l’ora lo richiedesse, potrebbe anche fermarsi nella stessa pizzeria dove il commissario Brigotti, impegnato a risolvere il caso, si concede una gustosa pizza margherita e delle stuzzicanti cozze in guazzetto!
Mercoledì 12 marzo 2008 alle 18 sarà inaugurata la Mostra «Informale italiano anni ’50», presso la Fondazione Città di Cremona. Il progetto «L’arte in Italia dal 1945» è curato da Mariarosa Ferrari Romanini ed ha trovato grande interesse e consenso presso la Fondazione Città di Cremona. L’arte contemporanea nella seconda metà del Novecento ha subìto mutamenti così drastici da far dire a Giulio Carlo Argan, uno dei massimi studiosi dell’epoca, «l’arte è morta». Ripercorrendo questo periodo si cerca di valorizzare l’importanza e la validità di quest’arte che ha accompagnato oltre cinquant’anni della nostra storia. Il programma si sviluppa attraverso sette mostre. Ciascuna inaugurazione è preceduta dalla relazione di un critico i cui studi hanno particolarmente approfondito l’argomento trattato. Il ciclo, iniziato a maggio 2007, si concluderà nella primavera del 2009. La terza mostra del ciclo è dedicata all’Informale italiano e introdotta da Claudio Cerritelli.
Un’esposizione collettiva per tutti i giovani cremonesi
U
na mostra collettiva, dal 3 al 18 maggio, allestita presso i locali dell’Adafa di via Palestro, riunirà tutti i gruppi fotografici di Cremona e Provincia. Sua peculiarità sarà quella di dare spazio ai giovani fotografi. Ad annunciarlo il presidente del gruppo fotografico cremonese Bfi dell’Adafa, Giorgio Scotti. «Vogliamo promuovere la fotografia giovanile cremonese, sono ancora molto pochi i giovani che si occupano di fotografia, per questo abbiamo ideato questa mostra che vedrà la prevalenza di partecipanti di età compresa tra i 20 e i 30 anni. La mostra è stata promossa dal gruppo fotografico cremonese BFI (Adafa) in collaborazione con Lauro Guindani». Ad oggi hanno aderito ben 11 gruppi. «Le fotografie esposte» ha continuato Giorgio Scotti «saranno 90. Ogni gruppo avrà a disposizione 8 spazi, compreso uno spazio di presentazione del gruppo a cui appartiene. Il tema è libero così come la tecnica: sarà ammesso tutto, dal digitale, all’elaborato, all’analogico. Nel nostro gruppo sono tre i giovani, che metteranno in mostra le loro fotografie. Parteciperanno anche i giovani di Attraversarte, il Circuito di espressività giova-
nile, promosso dal Servizio Politiche Giovanili del Comune di Cremona, che collaborerà con noi per stampare tutti gli inviti». E’ la prima volta che a Cremona viene organizzata una mostra fotografica che raggruppa i giovani di tutta la provincia. «Questa esposizione è basata sull’idea di invogliare gli artisti ad esporre ed esporsi, a confrontarsi, a conoscere e a far conoscere le loro opere» ha continuato Scotti. «A chiusura poi della mostra, domenica 18 maggio alle 17,30 verrà proiettato un audiovisivo che contiene tutte le immagini di quei fotografi under 21 che hanno vinto la Coppa del Mondo nel 2006 e sono arrivati secondi lo scorso anno». Intanto ontinuano le proiezioni di diapositive il venerdì sera alle 21,15, promosse dall’Adafa. Il prossimo appuntamento è per venerdì 14 marzo, con la postuma del fotografo di Pizzighettone Pietro Teso. Seguirà, il 28 marzo, la proiezione di Ivano Bolondi, di Montecchio Emilia, il 4 aprile Antonio Cosi di Fiorenzuola, il 9 maggio Oreste e Odetta Ferretti di Parma, il 16 maggio Sandro Pezzi di Massenzatico. A ottobre, infine, saranno esposte le fotografie che hanno vinto il concorso organizzato dalla Banca del Credito Cooperasg tivo del Cremonese.
LO SPAZIO DELL’ARTE
A Brescia Van Gogh protagonista dell’autunno
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rotagonista della mostra bresciana d'autunno sarà Vincent Van Gogh, l’artista forse più conosciuto e amato al mondo. Con un taglio completa-
mente nuovo: far scoprire il Van Gogh più segreto, intimo, quello impegnato nell'appuntare le proprie emozioni, gli scorci, i volti, tutto ciò che poi sarà espresso con la pittura. Vi saranno segni e acquerelli che rappresentano in alcu-
ni casi il seme più forte dei capolavori pittorici più noti, ma che, in molti altri casi, sono opere del tutto autonome, capolavori assoluti, pensati e realizzati attraverso la forte materia del carboncino o della matita o con le possibilità of-
ferte dall'acquerello. In quella che sarà la prima, ampia ed organica mostra mai dedicata in Italia a questa parte dell'attività di Van Gogh, saranno riuniti tutti i periodi del suo lavoro. Da quello iniziale nella regione mineraria del Bori-
Successo per Paulli al CremonaDue Continua con successo la mostra dell’opera del celebre scultore Gianfranco Paulli, dal titolo «Inno alla vita», presso la galleria del centro commerciale CremonaDue. La statua è stata collocata proprio all’ingresso della galleria, nella zona della farmacia, in una scenografia di velluto e raso rosso. Grande l’affluenza di visitatori, che hanno voluto vedere di persona l’imponente opera, realizzata interamente in bronzo. E per i più curiosi, durante
tutto il giorno, sempre presso il CremonaDue, verrà proiettato un filmato che mostra la realizzazione dell’opera, passo per passo. La scultura raffigura idealmente l’umanità, che si affida, come un bambino, alla madre. Il concetto determina la scelta di un linguaggio e uno stile profondamente ancorati alla tradizione classica, anche se non mancano accenti e rimandi alla contemporaneità. L’«Inno alla vita» resterà esposto fino al 22 marzo.
nage, a Bruxelles e poi Etten, al fondamentale tempo trascorso all'Aia e poi brevemente nel Drenthe fino al meraviglioso e copiosissimo periodo di Nuenen, dove il rapporto con la pittura comincia a diventare più intenso, fino a una scelta di alcuni disegni del periodo francese. Ma è soprattutto sul tempo olandese, insuperato per il disegno nella sua autenticità e drammaticità, che l'esposizione bresciana si concentra. Ottantacinque opere disegnate, oltre come detto a dieci quadri, per dare vita ad un affascinante «diario dell'anima», che porterà a conoscere, in una dimensione affatto nuova, certo meno abusata, il grande piccolo uomo che il 27 luglio del 1890 decise di chiudere la sua esistenza con un colpo di pistola. La caratteristica della mostra sarà che tutte
le opere proverranno dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, in Olanda. La collezione non ha al suo interno solo opere di Van Gogh, ma moltissimi altri dipinti che spaziano dagli antichi nel Nord Europa fino alla contemporaneità. La mostra di Brescia si incaricherà quindi di seguire anche questo aspetto del collezionismo di Helene, raccontando le sue passioni e la sua storia. Un percorso introduttivo in mostra infatti, attraverso lettere, documenti e fotografie darà conto di questa storia straordinaria. Facendolo anche con il ricorso a circa quindici dipinti, a illustrare soste fondamentali nella collezione, da Corot a Manet, da Pissarro a FantinLatour, da Seurat a Signac, fino agli olandesi tanto amati da Toorop a Mondrian. sg
Cultura
Venerdì 7 Marzo 2008
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Elena Ravelli, un talento su Italia Uno La cantante cremonese, invitata a TalentUno, si prepara a partire in tournée con brani di Mina di Laura Bosio
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ra ancora una bambina quando, in oratorio, vinceva i Festival canori, con una voce intantevole. Ora, a 26 anni, bambina non lo è più, ma la sua voce è rimasta splendida. Tanto che Elena Ravelli, insieme al suo chitarrista, Andrea Borsi, con cui si esibisce in duetti acustici, è stata invitata nientemeno che alla trasmissione, TalentUno, in onda al giovedì notte su Italia Uno. Scelti tra migliaia di gruppi che ogni settimana cercano di farsi notare, mandando i loro video al sito della trasmissione. «Abbiamo mandato due nostri video sull’apposito sito, a luglio» spiega la cantante, «registrati nel corso di una serata live. Dopo qualche tempo la redazione ci ha
contattati, chiedendoci di partecipare alla trasmissione». E’ stata una bella esperienza? «Stressante ma molto interessante ed educativa. Co hanno fatto esibire con la canzone «Emozioni», poi hanno fatto cantare me in duetto con un’altra ragazza che partecipava alla trasmissione. Infine ci hanno fatto qualche breve domanda». Quando nasce il vostro gruppo? Una decina di anni fa siamo partiti come voce e chitarra acustica, dopo aver maturato entrambi varie esperienze in cover band. Musicisti di professione? «Si. Entrambi lavoriamo nel mondo della musica, in una sala di registrazione, oltre ad esibirci. Ho provato anche a fare un doppio lavoro, ma non è la stessa cosa. Voglia-
Elena Ravelli e i RaccontaMINAti
mo vivere facendo quello che ci piace». Quali generi di musica portate in giro? «Facciamo cover di musica italiana ed internazionale. Puntiamo molto sulla qualità, su cui lavoriamo tanto,
portando sul palco musica d’ascolto e intrattenimento». Quali sono i progetti per il futuro? «Attualmente stiamo portando avanti un progetto, con un nuovo gruppo, nato
in occasione del 50esimo anniversario di Mina. Si chiama «RaccontaMINAti, così come il gruppo stesso, formato da me, Massimo Ardoli (chitarra), Francesco Lazzari (piano), Alan Zeli (percussioni), e Simone Borsi direttore artistico». Come nasce l’idea del progetto? «Abbiamo pensato che Mina è una cantante cremonese, e che è doveroso che siano dei cremonesi a celebrare la sua musica. Abbiamo ripreso le sue canzoni più famose, riarrangiandole in maniera personale. Ci abbiamo lavorato un anno, e ci siamo esibiti per la prima volta al Cittanova lo scorso settembre, e successivamente al Teatro della gioventù di Castelvetro Piacentino, registrando entrambe le volte il “tutto esaurito”». Lo porterete in giro? «Inizieremo la tournée dal
prossimo settembre, girando nei teatri italiani. Abbiamo già avuto una quindicina di proposte, e siamo disposti ad accettarne ancora. Poi fisseremo le date». Come si compone il vostro pubblico? «E’ molto variegato. Mina ha un fascino intramontabile. Per i più adulti è un ritorno al passato, per i giovani la scoperta di una musica che resiste nel tempo». Avete mai registrato nulla? «Proprio per questo concerto, abbiamo registrato un cd, che uscirà la prossima privavera, con il titolo “50 volte Mina”. Sul nostro sito (www.elenaravelli.it) è possibile ascoltare alcuni dei brani. L’ultimo brano del cd è un inedito, scritto da me. Si tratta di un monologo recitato e accompagnato dal pianoforte, che ho scritto utilizzando 120 titoli di canzoni di Mina».
Appuntamenti a Cremona e dintorni... ARTE & CULTURA
Fino al 9 marzo 08 CREMONA MOSTRA PERSPECTIVA ARTIFICIALIS Mostra di modelli sulla prospettiva e sulla geometria delle proiezioni. Museo Civico Ala Ponzone - via U Dati, 4. Orario: dal martedì al sabato 9-18; domenica 10-18; lunedì chiuso. Costo: 5 euro. Fino al 9 marzo 08 CREMONA MOSTRA TERRA CIELO E OLTRE Sculture 1999-2006, di Maria Giuseppina Marjni - promossa da Provincia di Cremona, con il patrocinio di Regione Lombardia. Centro Culturale San Vitale - piazza Sant'Angelo, 1. Orario: 9-13 e 15-19. Fino al 24 marzo 08 CREMONA MOSTRA ELENA MEZZADRA - L'OPERA INCISA 1969-2007 Mostra personale - inaugurazione il 23/02 alle 17. Museo Diotti - via Formis, 17. Orario: martedì e giovedì 9-12,30 e 14-16 ; mercoledì e venerdì 912,30 - sabato, domenica e festivi 15-19. Fino al 25 marzo 08 CREMONA MOSTRA DINOSAURI Una nuova grande mostra organizzata ad Apic Cremona e Natural History Museum di Londra CremonaFiere - loc Cà de' Somenzi. Orario: dal lunedì al giovedì 9- 21; venerdì e sabato 9-23; domenica e festivi 10-21. Costo: 8 euro - gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti, ac-
compagnatori di scolaresche e di comitive di almeno 15 persone, giornalisti con tessera. Fino al 27 aprile 08 CREMONA MOSTRA GLI SVASSI Fotografie di Antonio Barisani e Giacomo Piccolo - a cura del Sistema Museale della città di Cremona e International Inner Wheel Club di Cremona. Museo Civico di Storia Naturale Parco del Vecchio Passeggio. Orario: dal martedì alla domenica 9 - 13 (chiuso il lunedì). 8-9 marzo 08 CREMONA MOSTRA NUMISMATICO FILATELICA Mostra di monete, cartoline, francobolli, medaglie. Palestra Spettacolo - via Postumia. Orario: sabato 9-18; domenica 914. 11 marzo 08 CREMONA CONFERENZA CARAVAGGIO E DINTORNI A cura dell'Assessorato alle Attività Culturali, in collaborazione con l'Associazione Insegnanti Storia dell'Arte di Cremona - relatore Mario Marubbi. Museo Civico - via U Dati, 4 - sala Puerari. Orario: ore 17. 12 marzo 08 CREMONA CONFERENZA INFORMALE ITALIANO 1950/1959 Mostra d'arte (pittura e scultura) conferenza d'apertura di Claudio Cerritelli. Fondazione Città di Cremona piazza Giovanni XXIII, 1. Orario: ore 18. Dal 13 marzo al 16 aprile 08 CREMONA MOSTRA INFORMALE ITALIANO ANNI '50: GESTO, SEGNO, MATERIA Acura di Mariarosa Ferrari Romanini - mostra 3 di 7 Fondazione Città di Cremona piazza Giovanni XXIII, 1. Orario: 9-12,30 e 15-19; sabato e festivi 17-19; chiusura Pasqua e Lunedì dell'Angelo.
SPETTACOLO
7 marzo 08 SORESINA PROSA ANFITRIONE Di Molière, a cuar della Compagnia Gank. Teatro Sociale - via Verdi, 23. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 18; loggione 10 euro. 7 marzo 08 CASALMAGGIORE PROSA IL SACRO SEGNO DEI MOSTRI Emilia Romagna Teatro Fondazione - CTB Teatro Stabile di Brescia - Mittelfest 2007 Teatro Comunale - via Cairoli, 53. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 17 euro; loggione 11 euro. 8 marzo 08 SAN GIOVANNI IN CROCE PROSA MEMORIE DI ADRIANO Con Carlo Rivolta - dal romanzo di Marguerite Yourcenar. Teatro Comunale Cecilia Gallerani. Orario: ore 21. Costo: 5 euro - gratuito fino ai 14 anni. 8-9 marzo 08 CREMONA PROSA LA CONCESSIONE DEL TELEFONO Novità assoluta di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale - regia di Giuseppe Dipasquale - Teatro Stabile di Catania. Teatro Ponchielli. Orario: ore 20.30. Costo: platea e palchi 20 euro; galleria 13 euro; loggione 8 euro. 8 marzo 08 ROMANENGO PROSA CREPA (comico noir) Lucia Vasini, Daniela Piccari,
Giorgia Maddamma. Teatro Auditorium G Galilei. Orario: ore 21,15. Costo: 10 euro. 8 marzo 08 CREMA PROSA NORMALI PER FORZA Due atti di Cesare Ferri, regia di Sperzaga Teatro San Domenico. Orario: ore 10. Costo 8 euro.
Cineteatro Filo. Orario: ore 21. 13 marzo 08 CREMONA DANZA ROMEO AND JULIET Arteballetto. Teatro Ponchielli. Orario: ore 20,30. Costo: 17 euro.
MUSICA
9 marzo 08 CREMA PROSA IL BARONE DI MUNCHAUSEN Regia di Chiappara Teatro San Domenico. Orario: ore 16. Costo: 5 euro. 9 marzo 08 CASALMAGGIORE PROSA LAMPI ACCECANTI DI OVVIETÀ Ultimo monologo di Enrico Bertolino. Teatro Comunale - via Cairoli, 53. Orario: ore 21. Costo: platea e palchi 17 euro; loggione 11 euro. 9 marzo 08 CASTELLEONE OPERETTA VARIETÉE D'OPERETTA A cura della Compagnia dell'Oniro; con Edoardo Guarnera e Pippo Santonastaso. Teatro del Viale - viale Santuario, 7. Orario: ore 17. Costo: poltronissime 16 eurol; poltrone/galleria 12 euro. 10 marzo 08 CREMA PROSA LO SCAVO, VIAGGIO AL CENTRO DEL TEATRO - STORIE DEL SOTTOSUOLO Regia di Paolo De Santi. Teatro San Domenico. Orario: ore 10. Costo: 5 euro. 13 marzo 08 CREMONA PROSA OSCAR & FELIX (UN'INSOLITA COPPIA) Da Neil Simon - a cura della Compagnia CRT - regia di Danio Belloni.
7 marzo 08 CREMA CONCERTO THE BIG FAMILY Concerto live Zang Tumb Tumb - via IV novembre. Orario: ore 23. 9 marzo RIVOLTA D’ADDA CONCERTO TRIB QUARTET Piero Odorici, sax - Marco Micheli, basso - Francesco Sotgiu, batteria - Luis Agudo - percussioni. Sala Oriana Fallaci - via Galilei, 1. Orario: ore 17. Costo: 5 euro. 10 marzo CREMONA CONCERTO Mahler Chamber Orchestra Daniel Harding, direttore - Isabelle Faust, violino. Teatro Ponchielli. Orario: ore 20,30. Costo: platea e palchi 35 euro; galleria 19 euro; loggione 13 euro. 12 marzo CREMA CONCERTO STABAT MATER Di GB Pergolesi, direttore M° Diego Montrone. Teatro San Domenico. Orario: ore 21. Costo: 15 euro.
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Un cremonese al «Vela d’oro» (Gioie e dolori di un premio letterario “tipo”) di Vincenzo Montuori
L
evio Cerda, nostro concittadino, versatile operatore culturale, nonché a tempo perso (ma non tanto) poeta dalla pressoché trentennale attività, ha ottenuto diversi riconoscimenti fra cui il premio per la poesia femminista, sponsorizzato dall’azienda vinicola «Donna», quello del salame d’oca assegnato dal comune di Mortara, ed il primo premio dell’«Agro nocerino-sarnese», territorio dove Cerda vanta numerose, quanto un po’ equivoche, aderenze. Abbiamo voluto rivolgere al poeta alcune domande sulla sua esperienza durante il ritiro di un premio in Riviera, il «Vela d’oro» di Celle Ligure. D. Di che premio si tratta, Cerda? R. Si tratta del primo premio “Vela d’oro” assegnato a poesie sul mare. Il vincitore viene premiato con un canotto gonfiabile, ed io ho vinto il primo premio con una plaquette intitolata “Il mare e il tuo cuore”. D. Quindi, lei, avendo vinto
Zibaldone
A cura del Circolo culturale "Arcangelo Ghisleri"
Venerdì 7 Marzo 2008
il primo premio, potrebbe utilizzare il canotto al mare… R. Veramente, non so nemmeno remare. D. Bene. Ci spieghi come si è svolta la cerimonia della premiazione. R. Beh…sa come si svolgono queste cose? Sono arrivato all’albergo sede della cerimonia dove c’erano diverse signore ingioiellate, un po’ attempate, di quelle che insomma hanno tempo e soldi da profondere nell’organizzare premi letterari. Tutte si affannavano a distribuirmi le loro referenze e i loro biglietti da visita, manco le premiate fossero loro. Mi sembrava di essere il “Barbiere di Siviglia” o il cliente di un’agenzia immobiliare. D. Immagino che ci sarà stato un discorso. R. La cerimonia si è svolta in due tempi: al mattino un dibattito sulle sorti della poesia nell’Italia contemporanea, quei dibattiti in cui non si cava un ragno dal buco, ma che permettono ad accademici di provincia ed a critici da strapazzo di pavoneggiarsi. Ad ora di pranzo, i relatori si so-
ORGOGLIO DELLE RADICI “il PICCOLO zibaldone” con l’obiettivo di recuperare negli abitanti di questa città un orgoglio delle proprie radici, senza scomodare ampolle e letture un po’ personalizzate della storia, inaugura una rubrica fissa dedicata ai grandi cremonesi che hanno segnato nei vari campi del sapere e della cultura la Storia.
Matteo Realdo Colombo 1 - Matteo Realdo Colombo (Cremona, 1516 – Roma, 1559) è stato un anatomista ,e scienziato, italiano. Nato a Cremona da padre speziale, studiò Medicina a Padova, dove in seguito divenne docente di Chirurgia e Anatomia. Inizialmente allievo, poi successore di Andrea Vesalio alla cattedra d'anatomia dell'Università di Padova, chiamato da Cosimo de’ Medici fu Lettore di Anatomia nello Studio pisano nel periodo 1545-1548, quindi nel 1549 andò a Roma. Anatomista insigne, si dedicò con passione e con straordinaria assiduità alle dissezioni. Le sue eccellenti ricerche lo condussero alla scoperta della piccola circolazione del sangue e alla negazione dell'autorità di Galeno, che sosteneva il passaggio del sangue dal cuore destro al sinistro. Autore del “De re anatomica libri XIV” ), arricchito da un frontespizio attribuito al Veronese, fu pubblicato a Venezia nel 1559, proprio nell’anno della sua morte. Un'opera memorabile, specie nelle parti riguardanti la descrizione della pleura, del peritoneo e del cristallino. A lui si deve la scoperta della circolazione polmonare, un’idea fortemente avanzata che precorreva di diversi anni la Teoria di Harvey sulla circolazione sistemica e che si contrapponeva alla teoria di Galeno, che sosteneva invece il passaggio del sangue dal cuore destro al sinistro. Molte nozioni scritte nel De Re Anatomica coincisero con le scoperte di Gabriele Falloppio, pubblicate, ma solo due anni dopo. Polemiche soprattutto incentrate sulla primogenitura della clitoride. Fu Realdo Colombo a compiere l'autopsia su Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti.
no infognati in una riflessione sul rapporto tra poesia e nonpoesia che ha suscitato in me vecchi brividi adolescenziali di sapore crociano, tanto che mi son permesso di intervenire per riportare la discussione alla realtà del nostro tempo. D. Quindi, l’accademia non muore mai. R. Diciamo che ha la pelle dura: Ma il meglio (o il peggio, secondo i punti di vista) è arrivato al pomeriggio. Già mi stavo chiedendo come un consesso di pedanti del genere avesse potuto premiare il mio libretto dove sono presenti degli spunti di controcanto ironico; e non sembra che quella gente abbia il dono dell’ironia. Inoltre, la lettura melodrammatica dell’attrice che leggeva i miei testi ha prodotto un effetto “straziante”; ma bisognava far buon viso a cattivo gioco e sorridere, stando impalati, mentre si ascoltavano quei versi miagolati a squarciagola. Poi, la foto ricordo, la stretta di mano del molto emerito presidente, la consegna della targa in similoro da 0,005 carati e della pergamena da incorniciare sul caminetto.
D. Capisco. Come si è conclusa la manifestazione? R. Dopo i consueti riti, appena ho potuto, ho caricato le pubblicazioni in macchina e son tornato a casa ascoltando vecchi nastri dei Sex Pistols, degli Iron Maiden, dei Black Sabbath (sono un vecchio – anche anagraficamente – amante dell’hard o dark rock). D. Ci può fornire, Cerda, una valutazione conclusiva dell’esperienza e qualche suggerimento ai nostri giovani lettori che volessero cimentarsi nell’arengo della poesia? R. Innanzitutto, tenersi un po’ alla larga dai premi letterari. Poi leggere, leggere tanto le cose degli altri per non rischiare di parlarsi addosso; e poi, dopo i riconoscimenti, sempre che arrivino, non fermarsi mai e considerare che le strade della ricerca poetica sono infinite, lì aperte davanti a noi; basta avere l’umiltà di farsi trovare da loro e di non pretendere di avere in tasca la soluzione bell’e pronta. E soprattutto mai prendersi troppo sul serio.
L’ARTE COME LINGUAGGIO
I primi passi Il nostro cervello è diviso in due emisferi legati fra loro da un fascio di centri nervosi che permettono di scambiarsi i due diversi modi di formulare un pensiero. Il pensiero può essere di tipo verbale e di tipo non verbale. Il pensiero di tipo verbale e logico risiede nell'emisfero sinistro; quello percettivo-intuitivo, non verbale, risiede nell'emisfero destro. I due modi di pensare appartengono all'Umanità ed è per questo che siamo considerati esseri superiori e ci distinguiamo dal mondo animale. E' peraltro innegabile che la cultura dominante abbia dato sempre maggior rilievo al pensiero verbale, logico, matematico, trascurando il pensiero non verbale che si sostanzia nella nostra capacità creativa, ossia di ribaltare le situazioni e di trovare strade nuove rispetto al pensiero dominante. Una delle discipline che più consentono di sviluppare l'emisfero destro del nostro cervello è il disegno. "Il disegno è la disciplina per mezzo della quale riscopro costantemente il mondo", Betty Edwards. "Aiuta lo spirito di ricerca che è sopito in noi e ci fornisce la chiave per capire il funzionamento e i meccanismi cognitivi della nostra mente".
Dunque l'emisfero sinistro sa dare un nome logico a tutte le forme chiuse e risonoscibili mentre non riconosce le forme esterne e gli spazi intorno all'immagine.. L'emisfero destro, invece, non ha problemi per quanto riguarda gli spazi esterni, li riconosce per forma, dimensione, lunghzza, larghezza...e così facendo favorisce lo sviluppo della percezione visiva. Aiutandoci con l'emisfero destro, quindi, possiamo prendere una figura, capovolgerla e riprodurla fedelmente senza coinvolgere l'emisfero sinistro. Possiamo ritagliare una figura, tenere la parte negativa e, sulla scorta di quest'ultima, cercare di capirne la forma. Il poeta John Heats ha scritto che per capire la poesia bisogna essere disposti ad entrare in un particolare stato mentale che si chiama "capacità negativa". E' uno stato in cui "si è in grado di stare tra incertezze, misteri e dubbi, senza perseguire fatti reali". Rosalba Fogliazza
APPUNTI DI VIAGGIO
I Seminole e la danza della pioggia Florida – Febbraio 2008. Per sfuggire alla vista ed al fetore delle tonnellate di lardo umano che friggono sulle spiagge della Florida, qui ci sono già più di 30 gradi all’ombra, mi sono scelto una meta, diciamo così, culturalmente elevata. E che cavolo! Siamo europei, mica americani imbesuiti dalla società dei consumi, che tra l'altro sta consumando sempre meno. Ahi, ahi, ahi! Così ho scoperto la riserva indiana dei Seminole. È un posto dell’interno, circondato da ridenti e salubri paludi che fu donato generosamente dalla Nazione Bianca ai fieri guerrieri indiani in cambio delle monotone praterie del Mid West. Queste infatti sono solo “squallidamente” adatte all'agricoltura ed all'allevamento del bestiame. Si stava tenendo la riunione annuale delle Tribù del Nord America; occasione ghiotta per incontrare i discendenti degli indomiti Native American, come adesso amano farsi chiamare. Meno male che Colombo credette di essere arrivato in India e li chiamò Indiani; pensa un po’ se avesse creduto di essere arrivato in Cina. Adesso sarebbero Cinesi anche loro? Detto fatto, parto con entusiasmo munito di fotocamera e, strada facendo, medito sulla sorte ingiusta toccata a questo popolo dalla storia e dalla cultura millenaria, sterminato da ignoranti invasori. Arrivo sul posto e, francamente, il primo impatto non è dei migliori. Bancarelle modello sagra strapaesana, vendita di cianfrusaglie made in China, perfino stand gastronomici con improbabili hamburger "all'indiana". Al centro, però, c'è uno spazio verde dove si svolge il Consiglio Nazionale delle Nazioni Indiane. Entusiasmo ed ottimismo alle stelle! Il nome tradizionale, tuttavia, mi lascia perplesso. Era «Pow-Wow»; il nome di un cartone animato della nostra infanzia, che ricorda più un peluche che un consesso di saggi e feroci capi indiani che decidono, magari, di dissotterrare l'ascia di guerra e fare finalmente il mazzo all'invasore. Ma le tradizioni, sono tradizioni. Boh…. io avrei preferito cambiargli nome. Seduti in cerchio ci sono una ventina di indiani bardati in costumi !da indiani!, ma quelli di Hollywood, mica quelli veri. Ci mancava che arrivasse Ronald Reagan a cavallo, oppure un carro con il telo sopra e ci facevamo un Western in salsa ameri-
cana; altro che spaghetti Western! Insomma questi, più che parlare, cantano litanie anche suggestive, ma dopo cinque minuti la sopportazione è al limite. Si alzano, tutti con le penne in testa, e fanno un girotondo. Immagino che vogliano simboleggiare l'unione del popolo pellerossa (si erano colorati la pelle di un colore rigorosamente rosso mattone) ma l'impressione che davano era infantile. Tra me e me ho pensato «ragazzi, così non spaventate il feroce nemico bianco». Ma, forse, la loro era solo una strategia per trarre in inganno le spie che potevano essersi nascoste tra il pubblico. Alla fine se ne vanno; non so cosa abbiano discusso e che cosa abbiano deciso. Sembravano il parlamento Italiano. Entrano di corsa i guerrieri della prima tribù, gli indomiti Seminole padroni di casa, con archi e frecce di legno. Cominciano a danzare; adesso, mi dico, viene il bello. Ballano, si rincorrono, saltellano e poi se ne vanno. L'effetto è più effeminato che da invincibili guerrieri. Ne arrivano altri e rifanno il giochetto; poi altri ancora. Se non fosse per i costumi diversi, avrei creduto che fossero sempre gli stessi. Il pubblico si entusiasma e tifa per i suoi beniamini. Io resto un pò in disparte; diciamo perplesso, per non dire di peggio. Al quinto o sesto saggio di danza, un tuono possente romba nel cielo ed in cinque minuti un acquazzone si abbatte sulla festa. Tutti fuggono; ci rifugiamo sotto il tendone delle cerimonie. Erano quasi due mesi che non pioveva e adesso, proprio al Pow-Wow dovevano aprirsi le cateratte del cielo! Che sfiga, povera gente! Ed invece la storia è più curiosa. Non ti vado a scoprire che una delle prime danze era quella "della pioggia"! Ma si può essere più imbecilli? Chi ha fatto il programma, Toro Rimbambito? Insomma, siamo rimasti come fessi per tre ore sotto il tendone; ero circondato da improbabili squaw variopinte e da assurdi indiani pennuti, al punto che mi sembrava di essere sul set di un film da quattro soldi. Ma si può essere più derelitti? Questa gente ha bisogno urgente di un consulente di immagine e di strateghi della comunicazione, altrimenti finiscono....come in effetti sono finiti! Poi ne sono successe altre, ma per il momento Linus mi fermo qui.
S port&S port Ciao Milan,vecchio guerriero A San Siro i derby, ma in Europa cugini di sangue
N
oi della comcima alla classifica della loro serie A. briccola di Eugrigna, Pazienza, vecchio guerriero, siamo molto concentrati se ce la fai per il interisti, ma quarto posto in campionato, sappiamo distanto per poter rientrare presto tinguere amore per una maglia in Europa che per molti anni e rispetto per l’avversario. ha dovuto inchinarsi alla tua Questo mio concetto leale supremazia. potrebbe anche essere uno Vedove di te anche Inter e slogan di comodo, ma non è Roma si troveranno un po’… così. Interisti sì, ma immuni di spaesate. La mia Inter per tifo. assoluta inesperienza e forse Cedo la parola a Gianni anche per stanchezza, la Brera, maestro insostituito di squadra di Spalletti per antica tutti gli scriba sportivi. «Il tifo è proverbiale malasorte. Ma noi un vezzo a dir poco assurdo della combriccola tocchiamo quando non è contenuto nei ferro come è giusto che sia. limiti di una reciproca e leale L’Orlando Furioso: da soscomprensione. Non è neppure tituire solo il nome, ed è quello un vizio di comodo ma un del calciatore della Sampdoria pretesto banale. Il transfert e di tutte le squadre che l’hanche suggerisce non si giustifino preceduta, al secolo ca se non a livelli grottescaAntonio Cassano. Definito mente infantili [...] I venditori di genio e sregolatezza da emulsioni emotivo- cronistiche qualche imbecille più imbesi ritrovano nei panni di gelatai cille di lui. costretti a vendere a gente alla Antonio furioso. L’ultima più quale è tassativamente vietato che una sceneggiata è un patgustare il dolce». eracchio, seguito dalla solite «E questa vuol essere in sé moine di scuse, neanche per colmo d’ironia - una sorte fosse un indiano nell’ultima ben amara [...] Ora questa foresta, vergine e sconosciuta. posizione critica di fronte al Il giudice sportivo lo ha squaltifo che imperversa soprattutto ificato per cinque gare e la nel calcio gioverà a chiarire il società gli accorcia lo stipenmodo di intendere lo sport». dio di qualche migliaio di euro, mancietta se si considera che Traduco per i non pratici del incassa 4,5 miliardi di euro pensiero di Brera: se durante una partita non sai distinguere pagati in gran parte dal Real le cose belle fatte dall’avversario, non sei neppure in grado di disapprovare quelle brutte combinate da lui, e dalla tua squadra del cuore. Non capisci un fico di sport. E per restare nel tema del titolo vengo al Milan. Martedì scorso non ha giocato una brutta partita, ma si è scontrato con avversari più forti e più in pista. Paolo Maldini ha cercato di far dimenticare i suoi anni, verdi per Paolo Maldini in azione (foto di repertorio) un uomo, meno per un atleta, e con Nesta è risultato uno dei due Madrid che ha accettato la migliori in campo. Troppo clausola pur di liberarsi del pochi per battere l’Arsenal campione un po’ troppo grande compagine inglese in clown. Nell’eterno teatrino dei
di Gianluca Tizi
Giacomo Randazzo, Direttore Generale US Cremonese
Ricorso contro la squalifica di Emanuele Brioschi. Non risulta che la Cremonese US abbia mai ricevuto sufficiente attenzione dal giudice sportivo della federazioe, forse perchè nella passata gestione nessuno si curava di questo aspetto. Invece l’ufficio inquirente ha accettato il ricorso presentato e sostenuto dal Direttore Generale Giacomo Randazzo, ed ha annullato l’ingiusta squalifica. A nostro parere ciò significa che se c’è professionismo anche nei rapporti intersocietari le cose funzionano: professionismo significa anche rispetto per la società di Giovanni Arvedi.
Inter a Napoli. Si accorcia la distanza sulla Roma, ma mantiene sempre la vetta della classifica. Qui in redazione ci chiediamo se è stato un atto di superbia di Mancini, oppure un fatto di infermeria e di turnover, oppure una mossa prudenziale in vista dell’incontro di Champions. Nessuno di noi ha saputo dare una risposta certa, e di fatto era impossibile. GIOVEDI’ 6 marzo. La Roma ha battuto il Real Madrid per due reti ad uno proprio al Bernabeu. Più sopra abbiamo definito “vedove del Milan europeo” Inter e Roma.
il calcio
Ma oggi sembra più adatta la definizione, per la Roma, di “vedova allegra”. Questa è la forza del calcio italiano, se dal proscenio si allontana momentaneamente una squadra, ne entra subito un’altra. Quindi da onesti e civili appassionati, alè!, grazie Roma. Alle porte battono Inter e Fiorentina, vedremo. CONFERMA. Al bar Primavera di Nino, mitica bandiera grigiorossa è fissato l’incontro di giovedì 12 p.v. tra molti giornalisti cremonesi e Emiliano Mondonico. Ciò a dimostrazione che “l’entusiasmo iniziale” iniettato in città e provincia dalla presenza e dalle decisioni di Giovanni Arvedi influisce non solo sulla stampa locale ma anche su quella nazionale. L’invito infatti viene firmato anche da Pizzul, Feltri, Tomesani, Balzarini, solo per citare i più presenti sulla nostra agenda.
Eugenio Grignani
La quinta domenica ...di Quaresima per il Legnano ? fido chiunque ad accusarmi di piaggeria, e nel mio piccolo (e per quello che conta) sfido qualche nesci ad irritare le proprie meningi su una recente dichiarazione di Mondonico. Mi tocca ricordarla a scanso di equivoci: «…punto a finire questo campionato decorosamente in alto, magari giocando la meta finale nei play off». In alto non è espressione limitativa ma solo prudente. Né io posso accollarmi il diritto di sindacare quanto passa nel cervello del nostro che per altro ha già dimostrato in giro per il mondo, anche oltre i rettangoli verdi, di sapersi districare con efficace solerzia: se è vero, come è vero, che anche recentemente in Milano è stato onorato di un premio che non ha niente a che vedere con le bottigliette di minerale svuotate durante le partite di tutti gli sport. Sant’Omobono si è defilato dai suffragi inviati da Albachiara, e il Sassuolo è primo in classifica grazie ad un regolamento che è in vigore, ma solo in Italia, per le squadre di C. Noi siamo in Italia e dobbiamo rispettare le nostre regole. E’ anche noto agli appassionati di città e provincia che davanti alla Cremonese si è assestato il Cittadella anche se solo di un punto: non è questo il problema ma semmai il Foligno che rincorre i nostri a soli quattro scalini. Questa squadra è cocciuta il suo e fra due giorni in linea di massima ha un turno favorevole visto che la Paganese, camorra o no, è avviata verso la C2. Onestamente non sono in grado di prevedere niente, così come mi rendo conto di quanto sia inutile piangere sul latte versato delle partite pareggiate e che avrebbero potuto essere vinte. Avrebbero potuto, non è stato così e noi in fatto di latte ne produciamo a sufficienza da riempire mezzo mondo con tutti i suoi derivati. Devo pur addentrarmi nel nebuloso mondo di domenica 9 marzo. La scacchiera è irta di un re, una regina e per quanto ci riguarda di un cavallo almeno, che se ci tira un calcio in traverso anche se da casa sua, ci può fare molto male nel morale oltre che nella classifica. Noi allo Zini dobbiamo sperare di essere una solida torre, rinfrancata nello spirito oltre che nei muscoli da una pausa che può aver influito su tutte e due le facce della medaglia grigiorossa, ma non so in che senso. Il Legnano mi è indifferente, resti in classifica dov’è, sperando che la Quinta di Quaresima non gli faccia volare in testa una colomba.
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INTERMEZZO
dopopartita si apre l’angosciosa (faccio per dire) domanda: Donadoni lo chiamerà in nazionale? Ho parlato con il mio capo che è bergamasco come il CT, mi ha risposto secco «famm mia pert ol tep, mancares anca chela», («non farmi perdere tempo ci mancherebbe altro». Intuitivo.
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Sport
Venerdì 7 Marzo 2008
La Vanoli può respingere il Casale ? BASKET: la partita casalinga è determinante per l’accesso ai playoff di Cesare Castellani
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re sconfitte (due in Campionato ed una in Coppa) non sembrano aver scalfito più di tanto il morale della Vanoli, che si appresta ora ad affrontare il periodo più duro della stagione, quello che la deve confermare da play off con l’intento, tra l’altro, di arrivare nelle miglior posizione possibile alla lotteria di fine campionato ove è sempre possibile ribaltare, con un po’ di fortuna e una buona condizione atletica, il responso del campionato. E’ vero, ci si era illusi, qualche settimana fa, che la squadra potesse puntare decisamente al primo posto e quindi alla promozione diretti in A/1, ma poi il campionato ha espresso il suo verdetto che, inconfutabilmente è quello del campo e la squadra è andata ad assestarsi nella quarta posizione attuale di classifica che è in fondo quella che rispecchia il suo valore e sulla quale ad inizio campionato tutti avrebbero messo la firma dopo il cambio dell’allenatore e di una buona metà della squadra. La Vanoli è tornata sconfitta da Ferrara nella semifinale di Final Four, ma stessa fine ha fatto, pur giocando in casa e pur sostenuta dal netto favore del pronostico quella Carife che pareva lo spauracchio del campionato e che invece Jesi ha saputo ridimensionare al termine di una partita cui gli estensi tenevano in modo particolare visto che puntavano all’accoppiata CoppaCampionato forti di una
tradizione che negli ultimi anni ha sempre visto i vincitori di Coppa giungere alla fine del campionato in testa alla classifica. Non sarà facile per Jesi confermare la tradizione, visto il distacco che ancora la separa da Ferrara, ma quel che è certo è che ci sarà una squadra in più ( e che squadra!) a lottare per le prime posizioni. Per la Vanoli inizia domenica un mese durissimo: il non aver saputo sfruttare il vantaggio delle due domeniche consecutive in casa lasciando i due punti al Banco di Sardegna, la costringe ora a dover battere ad ogni costo Casale e poi, in trasferta, almeno una delle due successive avversarie, nientemeno che Reggio e... Ferrara! A Ferrara, pur contro una Fileni caricatissima e in stato di grazie, non si è vista una brutta Vanoli, tut-
t’altro. Pur priva di Ryan e con Albano all’esordio dopo quasi sei mesi di stop, con qualche giocatore (Lollis, Reynolds, Valenti) acciaccato, la
biancoblu, ha sfoderato una eccellente prestazione, ed è stata la coesione del gruppo a tener a galla la squadra nei momenti difficili. Quella coesione su
Morri a colloquio con Cioppi
squadra di Cioppi si è battuta sullo stesso piano dell’avversaria. Ha trovato un Morri che, pungolato dalle critiche anche dei tifosi
Gigena della Vanoli Basket
cui in società si punta per rimediare nelle prossime settimane alla non troppo felice situazione del momento. Dallo spogliatoio arrivano segnali positivi con l’infermeria che si sta svuotando. Casale non è avversario facile. In classifica ha due punti soltanto in meno della Vanoli ed ha assoluto bisogno di punti. Vincendo a Cremona potrebbe agguantare la Vanoli ed avere così a disposizione un trampolino di lancio notevole per lanciare l’ultimo attacco ai playoff. Ha anche gli uomini per riuscire nell’impresa a partire da Taquan Dean e dal dominicano George Otis e oltre tutto attraversa un buon momento di forma, come ha dimostrato battendo Caserta d’una decina di punti solo due settimane fa. Sarà quindi una battaglia domenica al Palasomenzi e non sarà certamente la truppa di Cioppi a tirarsi indietro.
PALLAVOLO
Per la Magic Pack derby a Piacenza La Magic Pack è tornata a vincere. Dopo il lungo periodo buio che aveva segnato un notevole regresso di rendimento e una caduta a picco in classifica, la squadra ha ricominciato a giocare nel modo che le si conosceva agli inizi del campionato, e i risultati si son visti immediatamente. Ci volevano le due partite casalinghe in serie e l’arrivo a Cremona delle due formazioni romane per ridare fiducia a Lucia Bacchi e compagne che, dopo aver battuto, seppure con po’ di fatica la 1ª Classe Roma, hanno rispedito al mittente in meno di un’ora l’Aeronautica Militare di Vigna di Valle con un altro secco 3-0 in una partita che, comunque, difficilmente poteva riservare sorprese vista la posizione in classifica delle laziali che in tutto il torneo son riuscite a racimolare un solo successo.
38 e, al ritorno al Palasomenzi sarà ospite proprio la formazione pavese in uno scontro che potrebbe essere decisivo. Domenica la trasferta più corta, ma anche piena di pericoli. Si gioca a Piacenza contro la Rebecchi che sta lottando per non retrocedere e, dopo un inizio di campionato quasi disastroso, sta ritrovando gioco e condizione. Lo ha dimostrato proprio domenica scorsa andando a vincere (1-3 il risultato finale) a Castelfidardo contro una una diretta concorrente alla salvezza. La squadra di Miccoli parte coi favori del pronostico: tutte le giocatrici appaiono tornate ad una eccellente condizione atletica. Fanzini, Bacchi e Garcia Marquez contro le squadre romane si son dimostrate tre bocche da fuoco difficilmente contrastabili dalle difese avversarie.
BASKET B2
Juvi al Palasomenzi contro il Saronno Grobberio della Juvi Rossini’s
La Rossini’s ha seccamente smentito il nostro pronostico. L’avevamo data vincente sul campo, in verità non difficile, di Cavriago, fanalino di coda della B2 insieme al Saronno, dopo averla vista strapazzare, almeno nella seconda parte di gara, Verona al Palasomenzi. Pareva che la squadra fosse definitivamente uscita dalla crisi in cui era precipitata letteralmente dopo le vicende che avevano portato la FIP a darle partita persa contro il Monza, ma evidentemen-
te era stato solo un piccolo fuoco di paglia se è vero che è bastata l’ultima in classifica, Cavriago appunto, a far emergere ancora una volta le difficoltà di una formazione che invece è stata varata per vincere e che ha nell’organico tutte le qualità per emergere. Ora non tutto è perduto anche se la posizione in classifica s’è andata facendo ancor più traballante. I playoff sono ancora a portata di mano e basterebbe che la squadra risollevasse un tantino la testa per ottenere una posizione consona al suo valore. Anche il calendario aveva dato una mano in questo momento difficile ponendola di fronte alla due ultime
in classifica, ma la prima occasione non è stata sfruttata. Intanto, sabato scende al Palasomenzi il Saronno che con Cavriago divide l’ultimo posto in classifica. La vittoria, ancora una volta, è d’obbligo e ancora una volta, nonostante tutto, spendiamo il nostro pronostico a favore dei colori grigiorossi. Fossimo smentiti anche questa volta, vuol dire che qualcosa veramente andrà rivisto nell’ambito della squadra anche se le attenuanti son molte (l’infortunio di Degli Agosti, poi quello occorso in gara sabato scorso a Speranzini) perché con un roster come quello che la Rossini’s ha presentato all’inizio del campionato, la squadra dovrebbe marciare con ben altro passo e con ben altra sicurezza.
Il girotondo finale del Team Magic Pack (Foto Manini)
Più consistente e certamente positivo il successo strappato su 1ª Classe che la domenica successiva, superando la capolista Zoppas di Conegliano Veneto, ha dimostrato che la resistenza offerta a Cremona era testimonianza di un’ottima condizione fisica e atletica e soprattutto che l’Esperia per arrivare ai playoff dovrà proprio vedersela con la formazione romana oltre che con la formazione pavese. Esperia, Riso Scotti Pavia e 1ª Classe, infatti, sono attualmente alla pari in classifica a quota
Stufi e Nardini hanno offerto un contributo notevole sotto rete, così come la giovanissima Vasileva quando è stata chiamata in campo e ha funzionato a dovere la ricezione con una Carrocci che si dimostra ogni giorno di più insostituibile nel suo ruolo di libero. A Piacenza, dunque, per continuare la serie positiva e approfittare di un eventuale passo falso delle avversarie dirette che non avranno turni facilissimi contro Cariparma e Nocera Umbra.
Sport
Venerdì 7 Marzo 2008
PUGILATO: dopo l’eliminazioine al torneo di Roseto
Cristian Marchetti si confessa
C
ristian Marchetti è rientrato da Roseto degli Abruzzi. Più deluso che arrabbiato per la mancata qualificazione olimpica in seguito alla sconfitta subita per mano del rumeno Bogareanu, medaglia di bronzo ai campionati del mondo del 2006. «Non è stato un bel match» racconta Marchetti «il rumeno è difficile da trovare ed è velocissimo. Al primo round son sicuro di aver messo a segno sei destri e sul tabellino dei giudici mi son trovato solo tre punti. Ho capito subito come tirava il vento e mi sono un po’ demoralizzato. Una volta in svantaggio, poi, mentre giustamente il rumeno scappava, dall’angolo Francesco Damiani mi suggeriva di girare: un atteggiamento incomprensibile per uno che doveva recuperare. Così mi sono smontato e non ho insistito. Oltretutto non ero nelle condizioni migliori. Un po’ di febbre nei giorni precedenti e una mano indolenzita, conseguenza dell’inconcepibile test-match che mi han fatto sostenere con Sinacore cinque giorni prima
Il pugile cremonese Cristian Marchetti
dell’inizio del torneo non mi hanno permesso di salire sul ring nelle condizioni migliori». C’è un’altra possibilità, al Torneo di Atene. «Ho parlato nei giorni scorsi con Damiani al telefono, mi ha chiesto di tornare ad Assisi, ma non ho ancora deciso cosa fare. Purtroppo non mi sento tutelato. Dovrei sostenere un altro testmatch con Sinacore, a porte chiuse e senza un arbitro. Mi viene il dubbio che sia stato già tutto deciso e il test sia solo una formalità. Del resto,
e me, come campione d’Italia, era stata assicurata la presenza ai tornei di qualificazione. Quanto è successo nel test che ho dovuto sostenere prima del torneo di Roseto non mi ha convinto. Avevo qualche linea di febbre e l’ho dovuto sostenere dopo un pesante allenamento svolto in mattinata mentre Sinacore era stato tenuto a riposo anche il giorno precedente. Al primo round mi sono leggermente ferito sopra il sopracciglio e avrei voluto smettere per non aggravare la ferita, ma mi hanno impo-
sto di continuare, così anche quando ho sentito un forte dolore alla mano destra. Lascio agli altri il compito di trarre le conclusioni. Comunque entro lunedì darò una risposta ai tecnici della nazionale». In caso di rinuncia? «Il mio manager mi ha già fissato la data per il debutto al professionismo: il 30 aprile a Piacenza nel sottoclou del titolo italiano dei leggeri tra Chiofalo e Di Rocco. E’ vero che potrei combattere ad Atene (3-7 aprile) poi in caso di mancata qualificazione, essere a Piacenza il 30, ma non ho ancora deciso. Intanto, comunque, mi sto sottoponendo alle visite mediche per il passaggio tra i pro. Ormai, devo confessare, ho già la testa rivolta a questa nuova avventura». Marchetti ha comunque confermato al manager Loreni la sua presenza a Brescia il 13 marzo per la presentazione alla stampa della nuova stagione agonistica della Colonia professionistica, il che fa dubitare fortemente che in cuor suo già abbia deciso di rinunciare ad Atene per iniziare al più presto la carriera professionistiCC ca.
JUDO: Campionati Italiani
Gliottone non entra nella fase finale
Monia Castelli, presidente del Kodokan Pizzighettone, con il campione olimpico Pino Maddaloni e Simone Gliottone a Roma
Per il secondo anno consecutivo Simone Gliottone ha conquistato, nella categoria al limite dei 73 kg., la finale nazionale del Campionato Italiano «Cadetti» dopo una impegnativa qualificazione regionale; finale che, come previsto, si è rivelata di grande difficoltà. Infatti Simone si è trovato a confrontarsi con i migliori 80 (ottanta!) «Cadetti» d’Italia, nella propria categoria di peso, la più numerosa, e inserito, purtroppo, in un girone proibitivo, zeppo di atleti esperti e già nel giro della nazionale! Apre bene l’atleta pizzighettonese mettendosi in evidenza con uno splendido Morote-seoi-nage che gli vale la vittoria prima del limite e i complimenti di Pino Maddaloni, indimenticabile campione olimpico a Sidney presente alla gara. Poi, al secondo incontro, inspiegabilmente, non riesce ad entrare in gara e subisce gli attacchi di un atleta forte ma non lontano dalla sua portata. Atleta veneto che, a sua volta, successivamente, sarà eliminato, chiudendogli così l’accesso ai recuperi. Rimane dunque la soddisfazione della terza finale nazionale conquistata negli ultimi tre anni e un po’ di rammarico per un risultato che poteva essere migliore e porTito Tark tarlo vicino al podio!
CICLISMO: Primi successi del CCC 1891 Arvedi Uni Delta
Mancuso domina la Milano - Busseto
Salvatore Mancuso al traguardo
Secondo weekend di gare per il ciclismo cremonese ed è arrivata la prima vittoria importante dopo quella di Jacopo Guarnieri (Marchiol Famila) in Veneto. Salvatore Mancuso (CCC 1891) s’è aggiudicato, col cipiglio del dominatore, la 60ª edizione della Milano-Busseto, corsa molto cara ai cremonesi, colmando un vuoto, nell’Albo d’Oro, che datava ormai da mezzo secolo dopo le vittorie
cremonesi nella Corsa delle Terre Verdiane di Comellini (che ancora detiene il primato della media più alta stabilito nel 1952 alla media di 44,560 Km orari), Alzani e Tamagni negli Anni Cinquanta. Da anni, ormai, non si corre più sull’antico tracciato della Via Emilia e la corsa dopo che per un decennio ha preso il via da Cremona, oggi si corre da Busseto a Busseto scalando tutte le colline che da sempre costituiscono la palestra d’allenamento dei ciclisti cremonesi e piacentini. Lungo un percorso di 131 Km. si scalano Vernasca, Vigoleno Castello, Bacedasco e Castello di Tabiano (due volte). Moltissimi gli appassionati di ciclismo cremonesi che abbiamo riconosciuto ai bordi delle strade sui colli e al traguardo a dimostrazione del fatto che la corsa è considera-
ta ancora come una manifestazione di casa nostra e ad onorarla, quest’anno, è stato proprio il Club Ciclistico Cremonese 1891 che l’ha saputo interpretare nel migliore dei modi lanciando all’attacco il suo capitano di giornata, Salvatore Mancuso, sin dalla prima ora di gara insieme al bravissimo Benedetti che lo ha sostenuto per tutta la fuga durata un’ottantina di chilometri, nata sulle pendici del Bacedasco e conclusasi al traguardo ove il drappello dei fuggiaschi (una dozzina) è stato preceduto di una manciata di secondi dal corridore siciliano in maglia biancorossa. Mancuso, come voleva il suo direttore sportivo Bruno Leali, ha fatto corsa dura e in questo l’ha ben sostenuto il validissimo Benedetti, autore di qualche bella sparata in salita e poi prontissimo a parare,
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insieme a Mancuso, gli attacchi portatigli dai tre rappresentanti dell’Italfine di Podenzano (Margutti, Boschi e Dodi) che facevano parte del drappello e che avrebbero pagato chissà quanto per aggiudicarsi la corsa che si snodava lungo le strade su sui son soliti allenarsi. E’ stato proprio su uno di questi attacchi, a tre chilometri dal traguardo, che Mancuso ha creato la sua straordinaria vittoria: una sparata da “finisseur” di rango, la sua: col gruppetto inseguitore che per oltre un chilometro gli è stato alle calcagna a non più d’una ventina di metri, ma che poi in vista del rettifilo d’arrivo sul Viale Pallavicino, ha vistosamente ceduto al suo passo decisamente superiore finendo staccato d’una dozzina di secondi. Vittoria di grande spessore, quindi, per un emozionatissimo
Mancuso e che comincia a ripagarlo dei notevoli sacrifici cui lo costringono non solo gli allenamenti, ma anche la prolungata lontananza da casa. Domenica è mancato di poco il bis sul traguardo di Melzo ove Costanzi non è riuscito a ripetere il successo colto lo scorso anno finendo terzo. Edo non è ancora, molto probabilmente al top della condizione, ma gli è mancato soprattutto l’apporto negli ultimi trecento metri di Frisoni che dall’alto della sua esperienza lo aveva sempre pilotato nella scorsa stagione e forse ancor di più per la presenza di Samuele Marzoli, sprinter di grandi doti che, dopo due anni di professionismo, è rientrato nei ranghi dilettantistici coi colori della Pagnoncelli e che di vittorie, quest’anno, è destinato a conquistarne parecchie. Sabato e domenica, intanto programma intensissimo con il Giro delle Tre Proivince vinto lo scorso anno da Jacopo Guarnieri, il Trofeo Balestra a Brescia e la «Piccola Agostoni». CC
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Cronaca
Venerdì 7 Marzo 2008
TROFEO ACQUARONE: Secondo successo della stagione 2008 per la Canottieri Flora
Per Campanini e Ventura primo hurrà dell’annata di Massimo Malfatto e corsie del Dopolavoro Ferroviario hanno ospitato la fase finale del 19° memorial «Acquarone dott. Prospero», gara a coppie organizzata dal Cral Aziende sanitarie cremonesi. Il primo dato che emerge è stata la buona affluenza di pubblico e iscritti (180 formazioni!), il secondo l’ottimo livello del gioco e la deludente prestazione dei giocatori della blasonata canottieri Bissolati (una sola coppia in finale!), il terzo la perfetta organizzazione curata nei minimi particolari da Enzo Ferrari ben assistito dai dirigenti “ferrovieri” e dalle scoppiettanti Vittoria e Marinella, gestori dell’impianto di via Bergamo. Sul gradino più alto del podio sono saliti Massimo Campanini ed Andrea Ventura che hanno giocato piacevolmente a buoni livelli per l’intera finale ed hanno messo il loro sigillo su questa tradizionale manifestazione, il secondo per la canottieri Flora in questa annata. La coppia Campanini-Ventura scoppia di salute, non guarda in faccia gli avversari e si sbarazza nei quarti degli “stradivariani” Ghisolfi e Mi-
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CL ASSIFICA GENER ALE 19 ° Tr ofeo Acquar one 1° Campanini-Ventura 2° Cappa-Zani 3° Sacchini-Barbieri 4° Cornacchia-Ghidetti 5° Ghisolfi-Minini 6° Visioli-Pagliari 7° Codazzi-Passeri 8° Renzi-Vignaroli 9° Frosi-Nirali 10 Grazioli-Cavagnoli 11 Bassotti-Lodigiani 12 Petrini-Barcellesi 13 Morenghi-Gerevini 14 Ginelli-Ginelli 15 Montani-Masseroni 16 Merlini-Merlini
un’ingenuità che viene punita da Ventura con un “tiro al pallino” pesante perché Massimo Campanini e Andrea Ventura vittoriosi nel trofeo Prospero Acquarone vale due punti ed una meriGhidetti con il punteggio di nini (12-4) ed in semifinale tata vittoria da incorniciare, dei “ferrovieri” Sacchini12-5. Finale lunga e molto prima stagionale per la copequilibrata (ben 15 tornate!), Barbieri con il punteggio di pia rivierasca. Buona la dire12-5. Nella parte alta del tasenza dubbio una delle mizione di gara di Renato Bobellone in evidenza i giovani gliori in questa annata, che netti coadiuvato dagli arbitri riconciliano pubblico ed orbresciani Stefano Cappa e di corsia Mauro Panzi e ganizzatori: Campanini e Mario Zani. I portacolori delVentura si portano avanti 9la «Inox Macel» superavano nei quarti Visioli-Pagliari per 5, subiscono la rimonta dei 12-4 ed in semifinale avevabresciani che tornano in vanno la meglio su Cornacchiataggio 11-10, ma pagano
Mauro Poli, gradita la presenza di Giancarlo Soldi presidente del comitato FIib cremonese. TROFEO MINOIA – E’ iniziata lunedì 3 per concludersi sabato 15, sulle corsie del bocciodromo comunale, la gara regionale individuale organizzata dalla canottieri Baldesio in ricordo del socio e amico Ambrogio Minoia. Alla manifestazione sono
(Can.Flora) (Inox Macel BS) (Ferroviario) (Fadigati) (Stradivari) (CASC) (Can.Baldesio) (Manerbiese) (ASD Puntoraffavolo) (S.Zeno) (CASC) (Can.Baldesio) (ASD Puntoraffavolo) (Signorini) (Borgo Loreto) (Borgo Loreto)
iscritti ben 368 giocatori sotto la direzione di Gabriele Ceriati. Frattanto cresce l’attesa per la Parata Rosa di Primavera, gara nazionale femminile organizzata dalla Asd Puntoraffavolo ed in programma domenica 16 marzo. In categoria A iscritte 32 giocatrici, mentre saranno 88 le partecipanti alla gara in concomitanza e riservata alle categorie B-C-D.
ITALIANI DI SOCIETA’
Sabato 8 derby Baldesio - Bissolati mentre il Flora ospita l’Orobica
Una canottieri Bissolati inesorabile supera il terzo turno del campionato italiano per società (categoria B). Lunga ed estenuante la trasferta a Predazzo (circa 500 km.!) per un incontro che è durato poco più di mezzíora: solo il tempo di assistere alla “passeggiata” della terna Ronda-Milanesi-Clementi (8-1) e del sofferto successo di Antonio Minerva (8-7) e poi tutti a casa. Ora la formazione rivierasca è pronta per affrontare gli “amici” della canottieri Baldesio, dove però non troverà un avversario così morbido e rassegnato come la formazione trentina. Cresce l’attesa per il derby BissolatiBaldesio in programma sabato 8 sulle corsie del bocciodromo comunale con i bissolatini che faranno gli onori di casa in questo incontro d’andata tra le due eterne società rivali, match che potrebbe delineare in maniera importante il pass alla fase finale. Partita importante e difficile per la formazione di Mario Capellini dove servirà una prestazione convincente della squadra per rialzare le quotazioni di superamento del turno, in leggero ribasso dopo la prestazione non brillantissima dell’ultimo match contro Casciago. Insomma umiltà, tanto rispetto, ma anche la convinzione per gli uomini di Umberto Bozzetti di poter mettere in difficoltà la forte ed esperta
bocciofila di via Riglio e la consapevolezza di poter essere una delle mine vaganti di questo campionato. Sempre domani 8 marzo, sulle corsie del bocciodromo comunale, la canottieri Flora affronterà la bocciofila Orobica Slega nell’incontro di andata del campionato di società di 1° categoria. Partita molto insidiosa e complicata, irta di difficoltà per Zinetti e compagni in quanto l’esperta formazione bergamasca, che nel turno precedente aveva eliminato la canottieri Baldesio, schiera
La formazione di Categoria A della Canottieri Flora
giocatori di grande livello. Sarà comunque una partita interessante per tutte e due le squadre perchè hanno molte qualità da mettere sul piatto della bilancia. Tra i cremonesi indisponibile Giuseppe Domaneschi. MM
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Taccuino
Venerdì 7 Marzo 2008
VIABILITA’ Via Castelmonte, via Castelnuovo, via Castelchiaro, via Castelsereno. Lavori stradali attuati per conto di A.E.M S.p.a Fine lavori : 31 Marzo
Zona Incrociatello (Via Valtoce) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Durata alcuni mesi
Zona Borgo Loreto Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori : 31 Marzo
via Piave, via Gradisca, Lavori stradali attuati per conto di A.E.M S.p.a Fine lavori : 31 Marzo
Via Persico (Zona Maristella) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Luglio
Zona piazza Somenzi (Piazza Caccia) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. sono in corso Corso Garibaldi (Corso Campi via Palestro) Lavori stradali attuati per conto di A.E.M S.p.a Fine lavori : 6 luglio
Zona piazza Somenzi (piazza Caccia): ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica (Durata lavori: diversi mesi). Borgo Loreto: (piazza Cisalpina, via Litta): cantiere per il rifacimento dei sottoservizi e della sede stradale nell’ambito della riqualificazione di Borgo Loreto (Fine lavori: 31 marzo). Zona Incrociatello (via Valtoce, via Milano): Ristrutturazione della rete di distribuzione di energia elettrica e illuminazione pubblica (Durata lavori: diversi mesi). Via Castelmonte, Via Castelnuovo, Via Castelchiaro, Via Castelsereno: ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e sostituzione della tubazione del gas metano (Fine lavori: 31 marzo). Via Piave, via Gradisca: ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 31 marzo). Zona Maristella (via Persico): cantiere per la realizzazione dello scolmatore (Fine lavori: 31 luglio). Corso Garibaldi: sostituzione dei sottoservizi in Corso Garibaldi, nel tratto di corso da Corso Campi/Via Palestro a via Goito (esclusa); questa fase dei lavori si concluderà il 6 luglio 2008.
L’Oroscopo Della Settimana
BELLA GIOVANE DONNA, SNELLA, VIVACE, ECONOMICAMENTE INDIPENDENTE, CERCA COMPAGNO ITALIANO PER VITA IN COMUNE. TEL. 335.6706340
FARMACIE DI TURNO Dal 7 al 14 Marzo 2008
di Romeo
Evitate discussioni inutili che potrebbero compromettere rapporti. In questi casi meglio fare che dire.
Se volete cambiare ciò che non vi piace o vi disturba quanto meno, è il momento di farlo. Coraggio.
Non affidatevi a chi pretende troppo. Pensate con la vostra testa e coltivate le vecchie amicizie.
Riducete impegni faticosi e stressanti e dedicate più tempo a voi stessi e al divertimento. Maggiore attenzione agli affetti.
Se vi va, potete osare. Avete seminato nel campo giusto, è ora di raccogliere i frutti. Limitatevi nel cibo.
Tenete alta la guardia. Diffidate di chi vuole portarvi ad ogni costo dalla sua parte. Maggiore attenzione alla salute.
E’ giunto il momento di affrontare vecchie questioni. Col consiglio di chi vi ama risolverete un problema.
Evitate di fare bilanci non è ancora il momento. Ponetevi obiettivi ambiziosi e perseverate. Curate di più il vostro aspetto.
Potete permettervi di metter le cose in chiaro su lavoro e affetti. Occhio di riguardo a salute e alimentazione.
Settimana piacevole ricca d’incontri interessanti. Godevi il momento e divertitevi.
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio : 15:15 - 19:15 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
Periodo in attesa di novità che non tarderanno ad arrivare. Soprassedete su questioni importanti.
State occupando la migliore posizione per scegliere, non fatevi fuorviare da tentazioni valutate tutti i pro e i contro.
GRONTARDO MELEGARI ETTORINA Via Roma, 15 26044 Grontardo Tel. 0372-89396
SAN BASSANO VENTURELLI PIERANGELO Via Roma, 45 26020 San Bassano Tel. 0374-373212
ORARI DI APERTURA Mattino: 09:00 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00 Giorno di chiusura settimanale: GIOVEDÌ POMERIGGIO
CIGNONE DI C. DE´ CORTESI FERRARI GIANMARIO Via Matteotti, 5 - 26020 Cignone di Corte de´ Cortesi Tel. 0372-925002
SOSPIRO DELLA GIOVANNA LINA Via Giuseppina, 100 26048 Sospiro Tel. 0372-623059
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: GIOVEDÌ MATTINA CASTELVERDE CASTELVERDE DI CAVIGGIA Piazza Municipio, 5 26022 Castelverde Tel. 0372-427346 ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00
Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO CREMONA - FARMACIA 4 A.F.M. DI CREMONA S.P.A. VIA MONTEVERDI, 12 26100 Cremona Tel. 0372-21450 ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO CREMONA MAINOLDI S.N.C. VIA FILZI, 40/E 26100 Cremona Tel. 0372-22327 ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:20 - 19:30 Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO
METEO WEEK-END
TEMPERATURE MASSIME PREVISTE IN LOMBARDIA Città Bergamo Brescia Como CREMONA Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese
Venerdi’ 11 9 11 10 12 10 9 12 10 10 11
Sabato 12 11 12 12 13 11 11 14 12 11 11
Domenica 8 8 8 8 9 8 8 10 8 9 7
SABATO 8 MARZO 2008
DOMENICA 9 MARZO 2008