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Anno IX • n° 2 • VENERDI’ 11 GENNAIO 2008
Capodanno
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
Fonti energetiche
Procura
Fisco
Volo annullato: truffati turisti cremonesi
Cremona produce 70 megawatt
Adriano Padula saluta e va in pensione
Santonastaso: «Evasori in aumento»
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Casati VS Celentano
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RIFIUTI: CREMONA NON E’ NAPOLI I PROGETTI PER NON DIVENTARLO
Discarica più grande a Malagnino. Potenziamento della seconda linea dell’inceneritore. Un compostore nel Casalasco. L’amianto? Spedito in Germania.
ESCLUSIVA
Intervista al nuovo direttore dell’ospedale a pagina 13
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Verde
E porta Mosa finalmente rivedrà la luce ▲
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Ho conosciuto l’architetto Cesare Casati negli anni belli della Bocconi in Milano. Si stava laureando al Politecnico, e veniva a manducare nella nostra Università per via delle ragazze (un migliaio, e tutte sulla via dell’emancipazione) e anche per il basso costo del pranzo, 130 lire o 150 con l’arancia invernale, o due mandarini o una mela più avanti nella stagione. Era intimo di Giò Ponti che stava costruendo il Pirellone oggi sede della Regione. Gli ha sempre tenuto in ordine le carte e i disegni del grattacielo e scriveva per lui sulla rivista di settore, fino a diventarne vicedirettore. Che io sappia non ha mai costruito non solo una villetta, ma nemmeno un pollaio. Da architetto con laurea si è scagliato nei giorni scorsi contro il Celentano della via Gluck perché questi aveva criticato la categoria di appartenenza. Quindi d’ora in avanti architetti brava gente? Non secondo il Molleggiato, che in Tv aveva stigmatizzato i costruttori dei casermoni ut supra. Lui, cui le sue seicento canzoni hanno fruttato negli anni mica da ridere, vive in una villa molto bella, attorniata da alberi secolari, guardata a vista da gente tipo i bravi di manzoniana memoria. Forse ogni tanto come un incubo sogna la casa di ringhiera con il cesso in cortile e in coabitazione. Scrive Cesare nostro: «I grattacieli sono il progresso, ed è stupido ribellarsi contro solo per impotenza creativa». Ora se c’è una cosa da dire è che Celentano non avrà cultura, ma come potenza creativa ne ha da vendere a tonnellate. Casati prosegue: «Il progresso coinvolge tutto e tutti e chi si rivolge contro combatte contro il futuro, e il futuro fa paura solo agli stupidi». Dalle mie parti in certi casi si fanno scongiuri con una nenia «hattun baum ba». Io non mi reputo stupido più di tanto ma ho nostalgia del passato, e quanto al futuro prossimo venturo beh… mi basta il presente. Milonga
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Proposta di Coldiretti Cremona per produrre olio vegetale destinato all’autoconsumo - a pag. 9
Cremona
Cronaca
Venerdì 11 Gennaio 2008
Il capodanno ad Ibiza Ma il volo è cancellato
Cremonesi truffati:«Ci hanno fregato,ma ora pagheranno» di Roberto Bettinelli Doveva essere il migliore Capodanno della loro vita. E invece è stato il peggiore. Ma erano altre le attese del gruppo cremonese che ha prenotato il volo di andata e ritorno in 24 ore per Ibiza, a cavallo dell’ultimo dell’anno, con un pacchetto da 250 euro che prevedeva la festa nella discoteca «Pasha». Sette ragazzi, innamorati del ballo e della musica, che hanno accettato di sottoporsi a una fatica epica per inaugurare il 2008 come non avevano mai immaginato di poter fare: un volo sopra il Mediterraneo, un tavolo prenotato con cestello e bottiglia di champagne in uno dei locali più celebri dell'industria balneare del divertimento. Tutto grazie ai prezzi stracciati dei voli low cost. Una grande promessa di divertimento, che però si è rivelata un enorme, cocente bluff. Al punto che una volta arrivati a Malpensa, non c'è stato nemmeno l'imbarco sull'aereo che doveva atterrare nell’isola delle Baleari. Erano in 350 ad aver comprato il pacchetto, ma solo la metà sono riusciti a salire sul volo dell'Euro Fly. Tutti gli altri sono rimasti con un pugno di mosche in mano, 250 euro in meno nel portafoglio, e una cocente delusione per quello che doveva essere il Capodanno della vita, e che invece li ha visti tornare a casa, con la coda tra le gambe, il morale a pezzi, e soprattutto tanta, tantissima rabbia. Aitor Aliprandi, giovane ristoratore che gestisce un bar trattoria a Olzano, faceva parte del gruppo, anzi è stato lui a convincere gli amici a seguirlo in quella che sembrava una follia, un viaggio in aereo di appena 24 ore, con partenza dalla Malpensa alle 17 del 31 dicembre per imbarcarsi di nuovo a Ibiza alle 13 dell'1 di gennaio.
Un immagine della discoteca "Pasha" di Ibiza.
«E' stato bruttissimo. Ci siamo sentiti presi in giro. Alle 17 doveva partire l'aereo e noi eravamo in aeroporto più di un'ora prima, proprio come ci aveva detto l'agenzia. In tutto c'erano 350 persone e gli aerei dovevano essere due. Uno è partito, l'altro no». I sette amici si sono dati appuntamento alla stazione di Crema, sono arrivati in treno alla stazione Centrale di Milano, poi hanno preso la navetta per Malpensa. Infine, in aeroporto, si sono messi in coda per l'imbarco. I primi due del gruppo sono partiti con il primo volo. Gli altri li hanno salutati dandosi appuntamento sulla pista di ballo del «Pasha». Ma dopo un po' che erano in fila, l'addetto ha detto al microfono che il secondo volo era stato cancellato. «Ci hanno spiegato che l'aereo si era dovuto fermare in Kenia per un guasto. La cosa assurda è che potevano anche avvertirci prima. Ma non l'hanno fatto». Aitor Aliprandi, a quel punto, ha sperato che il tour operator proponesse un'alternativa. Un altro viaggio. Certo, non sarebbe stato bello come andare a ballare al «Pasha» a Ibiza, ma pur di non tornare a casa, lui e gli altri amici avrebbero accettato. Ma non è stato così. L'addetto ha detto semplicemente che il volo era stato cancel-
lato e che non si partiva. Nè per Ibizia nè per nessun altro luogo. «Ci siamo arrabbiati» raccontano. «Non solo noi, ma tutti quelli che erano rimasti a piedi. Ho visto partire i miei amici e mai avrei pensato di non poterli seguire. Per me è stata davvero una
grossa delusione. Il viaggio l'avevo scelto io. Anche gli altri li ho convinti io. E invece, quando penso che sia tutto a posto, mi vengono a raccontare che non se ne fa più niente. Che devo tornarmene a casa. Intorno a noi ho assistito a scene di panico. C'era gente che insultava l'addetto alla reception, alcuni volevano addirittura spaccargli la faccia, sono volate parole di fuoco, e delle ragazze che erano vicino a noi si sono messe a piangere». Aitor e gli amici sono così tornati a casa e il loro capodanno l'hanno trascorso in casa di altri amici. Ma adesso vogliono indietro i loro soldi. Non solo quelli del pacchetto per il Capodanno che non hanno mai vissuto, ma anche i costi del trasporto in treno, dalla stazione di Crema a Malpensa. E per far valere i loro diritti si sono ri-
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RISARCIMENTO: quando si può chiederlo 1
MANCATA PROMESSA Quando c’è una promessa di qualità nel viaggio che non viene mantenuta dagli organizzatori.
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RITARDI CONSIDEREVOLI Se i ritardi accumulati nel viaggio sono tali da pregiudicare la porzione importante della vacanza.
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PROBLEMI E IMPREVISTI Si tratta di incidenti che non consentono di mantenere le promesse contenute nel pacchetto, come, per esempio, le incursioni.
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SERVONO LE PROVE Quando si cade nella vacanza da incubo, il consumatore deve procurarsi prove certe da far valere in tribunale davanti al giudice.
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FILMATI E FOTOGRAFIE Usare filmati e fotografie per registrare lo stato deludente dei luoghi nei quali si è soggiornato.
volti a un'associazione che difende i diritti dei consumatori. «Ci hanno rassicurato, e anche in agenzia ci hanno detto che ci verranno restituiti i 250 euro del pacchetto. Tempo 15 giorni. Ma io chiederò anche un risarcimento dei danni per aver tenuto chiusa l'attività. Ho un bar e un ristorante e il 31 l'avrei tenuto aperto se non avessi deciso di andare a
Ibiza. Ho parlato con il responsabile dell'associazione e mi ha spiegato che possiamo chiedere fino a mille euro. Anche se dei soldi m'importa fino a un certo punto. Avrei preferito andare a Ibiza, ballare tutta la notte, e magari poter raccontare ai miei figli, un domani, qualcosa di veramente speciale». Ma un’aereo per loro non c’è mai stato.
L’AVVOCATO
«Il risarcimento è assicurato: il costo del pacchetto e del danno morale». Massimiliano Capra, avvocato, è uno dei legali che fanno parte dell'associazione per la difesa dei consumatori «Campo di Marte». «Quello di questi ragazzi è un classico caso da risarcimento per vacanza rovinata. Succede spesso nei periodi vacanza e devo dire che i consumatori che si rivolgono a noi sono sempre di più». Ma che tipo di danni e di risarcimenti si possono chiedere quando accadono situazioni come queste? «Ci sono due tipi di danni: quelli patrimoniali e quelli morali. Il giudice può riconoscere il risarcimento di quello che non si è goduto. Nel caso di questi ragazzi, il pacchetto da 250 euro. Ma c'è anche il danno morale, il cosiddetto danno da vacanza rovinata, che viene calcolato a discrezione del giudice».
L’avvocato Massimiliano Capra
Quando si hanno problemi di questo tipo, cosa si deve fare? «I ragazzi di Ibiza per esempio, tornati a casa, dovevano contat-
tare subito l'agenzia e il tour operator, devo riconoscere che le agenzie sono sempre molto disponibili. Questi ragazzi non avranno grosse difficoltà a farsi risarcire. Ma per chi si trova a vivere una vacanza da incubo, il mio consiglio è quello di documentare tutto. Insomma tutto quello che può valere come prova davanti al giudice. La probabilità di veder riconosciuti i propri diritti è molto alta. E in ogni caso, se non c'è il risarcimento in denaro, ci sono i bonus. Una coppia aveva prenotato un viaggio in Polinesia, via Stati Uniti, per l'11 settembre. Ovviamente il viaggio, dopo l'attacco alle torri gemelle, è saltato. L’hanno rifatto l’anno successivo. A spese del tour operator».
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Cremona
Cronaca
Biondi: «Situazione buona, ma dovremo ampliare la discarica, potenziare l’inceneritore e la differenziata»
«Si producono troppi rifiuti» di Laura Bosio La tragica situazione della Campania è ormai sulla bocca di tutti. La soluzione del problema rifiuti purtroppo è diventato qualcosa di non più procrastinabile. Ma la situazione è così brutta solo al Sud? E da noi cosa succede? «Le difficoltà ci sono quotidianamente, ma guardando il nostro territorio si può notare come è stato fatto un lavoro positivo» spiega l’assessore provinciale all’ambiente Giovanni Biondi. «A partire dalla raccolta differenziata. Basti pensare che nella Finanziaria 2007 era stato previsto che si arrivasse al 40% di raccolta. In realtà l’Italia ha raggiunto solo il 24%, di cui un po’ di più al Nord (38%), meno al Centro (19%) e pochissimo al Sud (9%). Andando contro ogni statistica nazionale, Cremona si attesta al 54% di raccolta differenziata, con un secondo posto a livello nazionale, dopo la provincia di Lecco». Da cosa dipende questo dato? «Negli anni Novanta la nostra provincia portava i propri rifiuti proprio in Campania. Successivamente è stata fatta una buona politica dei rifiuti. A partire dalla battaglia per il termoutilizzatore, portata avanti con determinazione, nonostante il coro di voci contrarie. E questo ha portato ad una positiva organizzazione del servizio». E quali sono i risultati della raccolta differenziata? «E’ andata sempre incrementando. Vi sono aree del territorio che addirittura sfiorano il 70%, nel Cremasco e nel Casalasco. E la nostra ambizione per il futuro, prevista nel nuovo Piano dei rifiuti, è quella d arrivare a tale percentuale in tutta la provincia». In che modo? «Ci si arriverà attraverso una fortissima campagna di sensibilizzazione e incentivazione, sottolineando che ove più elevata è la raccolta, inferiore è la tariffa da pagare. Nei paesi in cui già si arriva al 70%, la raccolta differenziata viene fatta diretta-
L’assessore Giovanni Biondi
mente in casa, e gli addetti passano a ritirare i rifiuti riciclabili a giorni alterni». Quali sono invece i lati più problematici legati ai rifiuti? «Il primo riguarda lo spazio. C’è ora la necessità di trovare maggior posto per la
discarica, che inizia ad essere troppo piena. Invece che costruirne una nuova, abbiamo scelto di ampliare quella già esistente a Malagnino, estendendola verso il territorio di Vescovato. Questa scelta comporta un impatto ambientale inferiore,
ma c’è sempre qualcuno che storce il naso». E l’inceneritore? «Vi sono posizioni diverse su quanto inquini l’impianto. Noi crediamo, come amministrazione provinciale, che sia la soluzione con l’impatto minore. Questi rifiuti non si possono fare sparire, e l’esempio di Napoli, dove un inceneritore non c’è, è sotto gli occhi di tutti. Il termoutilizzatore è utile per trasformare i rifiuti in una risorsa, l’energia. Quasi tutto il teleriscaldamento è gestito grazie a questo sistema con un grande risparmio anche per i cittadini. E l’impatto ambientale dell’impianto è sotto controllo. Il piano rifiuti prevede anche il potenziamento della seconda linea del termoutilizzatore. Un intervento che senza dubbio porterà dissensi, ma del resto è necessario a risolvere un problema».
Di che problema si tratta? «La cosa che ci preoccupa è la quantità di rifiuti che viene prodotta dalla nostra provincia. La società, oggi, ne crea masse sempre più elevate che crescono in maniera esponenziale. Basti pensare che ogni cittadino, in un anno, procura oltre 500 chilogrammi di rifiuti. Per questo da qualche mese abbiamo lanciato una battaglia per ridurre la produzione di rifiuti, la maggior parte di essi sono composti dagli imballaggi. Così abbiamo coinvolto le catene alimentari, mettendo in campo iniziative che utilizzino prodotti riciclabili, e che riducano il quantitativo degli imballi». In molte province si sta espandendo la differenziazione dell’umido dal resto della spazzatura. Da noi? «Questo per noi è ancora un problema. Nel Cremasco tutti i tentativi di realizzare
Fonti energetiche rinnovabili: Cremona produce 70 Megawatt Cremona punta sempre di più sull’energia rinnovabile. Sono infatti circa 70 i Megawatt di energia elettrica prodotti da fonti rinnovabili già autorizzati o che stanno affrontando l’iter autorizzativo in provincia di Cremona. La maggiore delle fonti utilizzate è rappresentata dalle biomasse, utilizzate per produrre biogas oppure come combustibile diretto (biomasse legnose). Alcune centrali, di potenza variabile fra i 350 Kw e i 19 Mw utilizzano o intendono utilizzare oli vegetali. Il mini idroelettrico è presente in misura minore. Gli impianti a energia solare e fotovoltaica sono di potenza inferiore al Mw e quindi non necessitano di autorizzazione. Sono questi i dati forniti nell’ambito della commissione ambiente dalla diri-
gente del settore ambiente della Provincia. La commissione è stata convocata per dare di fatto inizio al lavoro di elaborazione del Piano delle energie alternative all’interno del Piano energetico provinciale. L’obiettivo dovrebbe essere quello di incentivare le fonti rinnovabili nella produzione energetica, fino ad arrivare almeno a 200 Mw. Di fronte a progetti industriali importanti come il raddoppio dell’acciaieria Arvedi, è necessaria una quantità molto maggiore di energia. E al diniego della realizzazione della centrale turbogas era stato affiancato l’impegno proprio allo sviluppo delle fonti rinnovabili. «La situazione attuale» ha dichiarato il presidente della Provincia Giuseppe Torchio «vede l’idroelettri-
co come potenzialità, soprattutto per quanto riguarda il Po. Una potenzialità che però potrebbe diventare, in alcuni anni, una realtà se davvero nelle prossime settimane si farà concreta la proposta di un colosso tedesco per la realizzazione delle barriere sul fiume che garantirebbero, oltre alla produzione idroelettrica, anche la navigazione». Il mini idroelettrico vede alcuni interventi in progetto o in fase di realizzazione, ma deve superare alcuni scogli in Regione. Per quanto riguarda il fotovoltaico, già su molti nuovi edifici provinciali sono previsti gli impianti. Sarà invece da riprendere con forza la questione della definizione di Cremona come sede del Distretto agroenergetico, che ora è posta anche di fronte
alle disposizioni sulla “filiera corta”, cioè sull’utilizzo di materie prime prodotte nella zona di trasformazione, previste dalla nuova legge finanziaria. La stessa legge peraltro, ha precisato la dottoressa Pesaro, prevede ulteriori agevolazioni che hanno comportato, già in questi primi giorni dell’anno, numerose richieste di informazioni o di ampliamento di impianti esistenti o di realizzazione di nuovi impianti di potenze comprese fra i 10 e i 20 Megawatt. Si è parlato anche della centrale a oli vegetali di Martignana Po e delle contestazioni cui l’opera è sottoposta. L’assessore Giovanni Biondi ha riferito che sono in corso contatti per verificare alcune soluzioni, fra cui quella di un possibile spostamento della localizzazione.
gli impianti di compostaggio sono naufragati, e attualmente l’umido viene portato nel Lodigiano. Finalmente siamo riusciti a fare autorizzare un impianto nella zona di Castelleone, e presto partirà la costruzione. Tale impianto potrà quindi, una volta ultimato, servire tutta l’area cremasca. Nel Cremonese le cose non vanno meglio: c’era l’impianto di Tidolo, il quale però è sotto sequestro da diversi anni, e attualmente siamo ancora in attesa che la situazione si sblocchi. Intanto stiamo aspettando che venga autorizzato un impianto sul Casalasco, in zona Calvatone, che potrà servire anche il nostro territorio». Altra questione scottante è quella dell’amianto: nel Nord Italia esiste una sola discarica per lo smaltimento di questo rifiuto. «L’amianto è un elemento problematico. L’eternit ha avuto una grande diffusione, e troppo tarsi si è scoperta la sua tossicità. Smaltirlo è difficile, anche perché l’unica discarica presente nel Nord Italia è difficilmente accessibile, e spesso bisogna portare tutto in Germania, con costi altissimi. Ora vi è la richiesta per la realizzazione di una discarica di quel tipo nel comune di Cappella Cantone. Tale proposta ha suscitato reazioni molto negative, da parte di tutti. Dal canto suo la Provincia ha chiesto alla Regione di non concedere il permesso, in quanto non vi sono le distanze di sicurezza previste dalla legge». La normativa sui rifiuti sta cambiando… «La gestione diretta non sarà più appannaggio delle aziende pubbliche perché tutto dipenderà dal libero mercato». E questo è positivo? «Tendenzialmente credo nella logica della competizione, ma non nascondo un po’ di apprensione: la nostra situazione attuale è gestita molto bene dalle aziende pubbliche, e non sappiamo come potrebbe essere gestita la cosa da un privato. Vedremo qual che succederà».
Cronaca
Cremona
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Previsti interventi di riqualificazione del verde in zone periferiche della città
E Porta Mosa rivedrà finalmente la luce di Silvia Galli Dopo anni di incuria e proteste dei cittadini, ecco che il Comune risponde: finalmente le risorse per sistemare il verde pubblico ci sono. Così l’area di Porta Mosa, pezzo portante della storia cittadina, da tempo abbandonato all’incuria
Piazza Aldo Moro avrà un’immagine più moderna Oggi non ce l’ha vedrà finalmente un restyling. Lo stesso per piazza Aldo Moro e via Caprera. «L’investimento sul verde è cospicuo, dopo aver riservato la nostra attenzione al centro storico, ora è la volta delle periferie» ha spiegato l’assessore al verde Stefano Campagnolo spiegando i nuovi progetti di riqualificazione «entro l’autunno speriamo di terminare tutto. La nostra attenzione
nei casi di riqualificazioni delle aree del verde riguarda non solo la ripiantumazione, il verde, ma l’inserimento di giochi per bambini, laddove non ci sono, o la loro riqualificazione, oltre alla realizzazione di aree per cani». Si aggiungono dunque nuove riqualificazioni, dopo quelle presentate le settimane scorse, per Porta Mosa, per via Caprera e per piazza Aldo Moro. Per quanto riguarda Porta Mosa, l’amministrazione ha deciso di realizzare lavori finalizzati al risanamento conservativo delle mura, anche attraverso la rimozione della vegetazione infestante che si è insediata sopra di esse, coprendo alla vista per anni quel piccolo angolo di storia. In particolare è stata richiesta l’elevazione con una quinta arborea del muro di cinta in prossimità dell’ingresso di via Gaspare Pedone così da impedirne lo scavalcamento da parte di vandali durante le ore notturne di chiusura. Nell’ambito del progetto definitivo anche per quanto riguarda il lato delle mura verso via Genala (totalmente interno a proprietà private) saranno previsti alcuni interventi di ricostituzione dell’aspetto originario visto che sono
Il progetto di riqualificazione di Porta Mosa
evidenti segni di alterazione dovuti all’addossamento di vecchie costruzioni ora rimosse. Tale intervento dovrà essere eseguito tenendo conto della quota parte che spetta come opera ai privati. Il costo complessivo dell’intervento, previsto nel Programma delle opere pubbliche per il 2007, ammonta a 200mila euro. Approvato anche il progetto preliminare per via Caprera, con un ampliamento degli elementi di attrazione presenti nel
In via Caprera si amplieranno gli spazi di aggregazione
Quello che verrà realizzato in piazza Aldo Moro
quartiere Zaist, in particolare di quegli spazi di aggregazione che fanno in modo che l’area venga vissuta. Il costo complessivo dell’intervento previsto ammonta a 310.805,18 euro.
Quando l’amore finisce in tribunale Mariti, amanti ed ex fidanzati: storie di dispetti ed equivoci Due storie dai risvolti passionali sono state discusse giovedì mattina nell'aula penale del Tribunale di Cremona. La prima ha visto la condanna di Marco B., 30enne cremonese accusato di aver danneggiato i freni dell'auto del rivale in amore. Il giovane è stato condannato ad una pena di quattro mesi e al pagamento di una provvisionale di 4mila euro di risarcimento danni. Per lui il pm aveva chiesto una pena di tre mesi e cento euro di multa. L'amico dell'imputato, un paio di anni fa, aveva intrecciato una relazione sentimentale con la sua ex fidanzata. Dopo la denuncia del ragazzo che aveva trovato i freni della propria auto tagliati, i ca-
rabinieri avevano iniziato ad indagare, fino a quando le loro attenzioni si erano concentrate sull'amico. Alcune riprese di una telecamera di una banca e altri elementi avevano condotto a lui quale responsabile del danneggiamento. Nell'altro processo, invece, l'imputata, la cremonese Cinzia B. è stata assolta dall'accusata di aver iscritto a sua insaputa la parte lesa, Anna, in una chat line. Durante la scorsa udienza in aula c'era stato un vero e proprio colpo di scena, è cioè l'ammissione di colpevolezza di una testimone, Sabrina G., amica di Cinzia. Quest'ultima è stata quindi prosciolta da tutte le accuse, mentre nei confronti di Sabrina, che
giovedì si è avvalsa della facoltà di non rispondere, si aprirà un nuovo procedimento penale. Ecco la storia: nel 2005 Anna aveva ricevuto alcune telefonate da parte di Giovanni e Daniele, due sconosciuti che le avevano detto di essere entrati in possesso del suo numero di telefono da una chat su Internet. Lei era caduta dalle nuvole. Durante la telefonata Daniele le aveva detto di averla chiamata perchè avrebbe voluto conoscere di persona «anna.luce», il soprannome con il quale pensava che Anna si fosse registrata nel sito. A quel punto l'ignara Anna, incredula e scandalizzata, aveva sporto denuncia, certa di essere vittima di un brutto scherzo. Orche-
strato, secondo l'accusa, da Cinzia, che però ha sempre ribadito la sua estraneità ai fatti dicendo di non avere mai conosciuto Anna, ma di averne solo sentito parlare dalla sua amica Sabrina, moglie di un certo Arrigo, che è emerso essere nientemeno che l'amante di Anna. In aula Cinzia aveva spiegato al giudice che teneva il suo computer nel suo negozio in un centro commerciale della città e di averlo prestato proprio quel giorno alla sua amica che glielo aveva chiesto. Incalzata dalle domande del giudice, Sabrina aveva ammesso sua colpa, dicendo di aver organizzato lo scherzo dopo aver saputo della relazione tra suo marito e Anna.
Infine saranno realizzati lavori di riqualificazione in piazza Aldo Moro. L’intervento si pone come obiettivo principale quello di dare
una nuova immagine e un’organizzazione chiara a un’area scarsamente utilizzata. Il costo ammonta a 275.986,74 euro.
PARCHEGGIO
Entro fine anno Il parcheggio di piazza Marconi inizia a prendere una svolta definitiva con date sicure e certezze. La Giunta Comunale ha approvato il progetto definitivo che consentirà a Saba S.p.A. di procedere alla redazione del progetto esecutivo ed alla indizione della gara per l’affidamento dei lavori - secondo la tempistica concordata in sede di definizione dell’atto aggiuntivo al contratto stipulato il 30 ottobre 2006 - relativo alla realizzazione del secondo lotto dei lavori per la realizzazione del parcheggio. «Entro la fine dell’anno» ha dichiarato il sindaco Corada «il parcheggio sarà terminato e aperto. Con questo atto, Saba procederà con le gare d’appalto per l’affidamento dei lavori». Finalmente, dunque dopo mesi di incertezze e di prolungamenti, il parcheggio vero e proprio sarà realizzato. «Gli scavi archeologici termineranno a fine febbraio» ha proseguito il sindaco. «Ad oggi ci sono 32 persone che stanno lavorando sull’ultima parte degli scavi, a marzo invece partiranno i bandi per gli appalti e i lavori veri e propri. A fine anno avremo il nuovo parcheggio». Le opere prevedono la realizzazione della struttura interrata del parcheggio con accesso laterale dal lato di via Tibaldi per mezzo di una rampa la
cui esecuzione è stata valutata e definita in accordo con la Soprintendenza archeologica. Ultimo atto sarà quello relativo alla sistemazione superficiale della piazza che riguarderà una successiva fase dei lavori. Il parcheggio si svilupperà su un totale di circa 12mila metri quadrati, su cui si trovano 464 posti auto mentre sulla piazza resteranno disponibili nelle aree laterali circa 50 posti auto, per un totale complessivo di 514 posti auto. L’ingresso è stato posto in angolo a piazza Marconi, all’estremo angolo nord ovest. Il parcheggio viene realizzato dopo ben 7 anni di “incubazione”. La realizzazione infatti prende avvio nel 2001 a valle di una gara che prevedeva di realizzare un parcheggio di 535 posti su tre piani interrati. Il progetto di allora ipotizzava lo sviluppo del parcheggio sull’insieme della piazza, esclusa la parte dove erano stati eseguiti gli scavi archeologici del 1983. Sarà poi da valutare l’uso di Palazzo dell’Arte. A fine mese ci si aspetta una risposta da Vialli, sul tanto “sognato” e al momento mai realizzato museo del calcio. A seconda della risposta che riceverà la giunta Corada, prima della fine del proprio mandato, lavorerà per un eventuale riqualificazione.
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Cronaca
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Anche il Cremonese fu preso d’assalto dagli avventurieri
Quando si cercava l’oro di Cesare Castellani C’è stato un tempo in cui, oltre un secolo fa, si credette che tutte le valli del cremonese, ma soprattutto quelle dell’Oglio e dell’Adda potessero trasformarsi in un vero e secondo Kondlike, lo stato americano in cui, nel 19° secolo, la corsa all’oro attirò milioni di avventurieri sulle sponde del fiume omonimo dando la stura a quella famosa «corsa all’oro» che fa parte integrante dell’epopea americana. Che l’oro esista, in quantità minima nelle sabbie dei nostri fiumi, come in quelle di quasi tutti i corsi d’acqua della terra è assodato e lo dimostra il fatto che al giorno d’oggi ancora esistono alcuni cercatori d’oro che operano soprattutto lungo le spiagge del Ticino e della Dora Baltea (notare che proprio dall’oro deriva il suo nome), ma sono dei veri e propri dilettanti che esercitano quest’attività non certo a scopo di lucro e che disputano addirittura gare e campionati (l’Italia ha vinto gli ultimi otto campionati del mondo della specialità). Si tratta, in verità di una attività non certo lucrativa, visti gli scarsi profitti che ne potrebbero derivare, ma che comunque permettere di trascorrere belle giornate all’aria aperta. Eppure una vera “corsa all’oro”, in provincia di Cremona, si verificò davvero ed ebbe inizio sulla spinta delle notizie che arrivavano, naturalmente circondate da un alone di mistero ed ingigantite dalla distanza, dal continente americano: notizie che si rifacevano alla scoperta, da parte del famoso
Cercatori d’oro nei fiumi cremonesi
americano James Marshall, del più grande giacimento aurifero del mondo, lungo le rive del fiume Sacramento, in un luogo non molto distante da San Francisco. Si sapeva anche di altri ricchi depositi di metallo aurifero in California ed in Alaska, in Australia, in Russia ed in Sud Africa. Da noi, la febbre dell’oro scoppiò a Genivolta. Era l’agosto del 1862 quando un ghiaiaiolo, un certo Domenico Fiameni, mentre lavorava sulla riva dell’Oglio a caricar ghiaia su una barca, venne attratto da un sasso di un particolore color giallo. Non pensò affatto all’oro, ma se lo mise in tasca ove lo trovò qualche giorno dopo la moglie mentre gli riassettava i calzoni. Il sasso incuriosì anche lei e a poco a poco, nei due coniugi, si fece largo l’idea di vare scoperto veramente un giacimento di pepite d’oro. Mancava solo la certezza e questa venne dopo che il Fiameni ebbe inter-
pellato un orafo di Cremona il quale gli confermò che quel sasso altro non era che una pepita d’oro purissimo del peso di circa trenta grammi. Da quel momento, il Fiameni non ebbe più pace. Sicuro di aver trovato la fortuna nelle sabbie dell’Oglio, cominciò ad esaminare, uno per uno, tutti ciottoli dell’Oglio, ma un mese dopo il fortunato ritrovamento il miracolo non s’era più ripetuto e, pur a malavoglia, fu costretto a riprendere il suo duro mestiere di ghiaiaiolo e dal molmento che non v’era più ragione alcuna per mantenere il segreto, la voce che nell’Oglio e nelle sue sabbie si poteva trovare l’oro, si sparse in poche ore in tutta la regione. Arrivarono immediatamente i primi cercatori, ma già nel settembre si verificò una fortissima piena del fiume e quando il livello del fiume si abbassò al suo normale livello, tutte le rive e le secche dell’Oglio finirono per esser ricoperte da una
Oggi è diventato uno sport Fin dai tempi dei romani quasi tutti i corsi d’acqua che scendono dalle Alpi sono stati oggetto di ricerca dell’oro. In tutti i fiumi pedemontani di Piemonte e parte della Lombardia, si può trovare oro. E in quantità non trascurabile: qualcuno ha calcolato che il Ticino, ad esempio, trasporta nelle sue acque, ogni giorno, pagliuzze d’oro per un valore tra 5mila e 10mila euro, a seconda della portata delle acque. Dagli scritti di Plinio il Vecchio si desume che, già in epoca romana, circa 30 mila schiavi venissero impiegati nell’estrazione dell’oro nelle zone alluvionali e moreniche della bassa Gallia (l’area del Piemonte e Lombardia occidentale). Ne sono testimoni grandi discariche, ancora presenti nella zona. Nel Parco del Ticino, nel territorio di Varallo Pombia, sono conosciute le vie Aureofondine: antiche miniere d’oro a cielo aperto che si presentano oggi come degli enormi cumuli di sassi ammonticchiati, lungo un percorso di quasi due chilometri. La storia della ricerca dell’oro ha attraversato tutte le civiltà e le popolazioni che si sono insediate lungo il fiume. Si è definitivamente conclusa nel secolo scorso, dopo tentativi di tipo industriale-speculativo compiuti da multinazionali estere. Oggi la ricerca dell’oro alluvionale è una attività di tipo naturalistico-amatoriale; la “potenzialità” del Ticino è inferiore a una decina di grammi di pagliuzze per tonnellata di sabbia setacciata: non remunerativa
per procedimenti di tipo industriale, ma fonte di emozioni, divertimento e soddisfazioni per i cercatori dilettanti. Pochi lo sanno, ma annualmente si tengono campionati mondiali di pesca all’oro, nei quali gli italiani si classificano abitualmente ai primi posti. E il Ticino, nel 1997, è stato sede di una di queste competizioni. La ricerca sui fiumi avviene utilizzando una attrezzatura semplice: stivali di gomma e una “batea” (la “padella” del cercatore) che abbiamo visto in tanti film americani. Talvolta vengono impiegati anche setacci e una “canalina”: lo scopo di ogni attrezzo è sempre quello di eliminare la ghiaia e le frazioni più grossolane del sedimento. La batea è lo strumento principale per “saggiare” la sabbia aurifera; ha dimensioni e foggia che variano a seconda delle tradizioni in uso nei vari Paesi. La tecnica d’uso è semplice: una volta riempita di sabbia aurifera viene agitata in senso rotatorio, mantenendola a pelo d’acqua per favorire la graduale estromissione, in superficie, dei materiali più leggeri, trascinati fuori dall’acqua. Sul fondo si ottiene, dopo prolungati lavaggi, un sedimento scuro e pesante, dentro al quale si possono individuare le pagliuzze d’oro. E’ emozionante vedere le pagliuzze d’oro comparire tra le scure sabbie: una emozione che coinvolge più cercatori che si riuniscono in associazioni e club, molto attivi soprattutto in provincia di Pavia.
spessa coltre di sabbia sulla quale si gettarono, alla disperata ricerca dell’oro, almeno trecento persone che vi rimasero a lungo, sino alla fine di dicembre, dopo a ver costruito canali a sbalzo per il lavaggio della sabbia, con le loro enormi padelle per lo spurgo del materiale, mentre altri non cessavano di portare montagne di ciottoli sulla riva per frantumarli. Solo all’inizio del nuovo anno, quando i risultati erano stati ormai disarmanti, complice anche la stagione piuttosto fredda, i cercatori comiunciarono a defluire e ad abbandonare il luogo di Genivolta. Resta comunque il mistero di come quella pepita, finita in mano al Fiameni, abbia potuto arrivare a Genivolta. L’ipotesi più probabile è quella di un qualche giacimento mai scoperto in Valle Camonica dal quale potrebbe essersi staccata quella pepita rotolata poi sino a valle con la corrente. Sembrava che il fenomeno dovesse spegnersi lì, sulle rive dell’Oglio, ma appena il bel tempo rese possibile una nuova campagna di ricerca, la «febbre dell’oro» riprese poco distante. I cercatori cominciarono a frequentare le rive dell’Adda, a Gombito e Montodine, ma anche a Rivolta, da Spino fino alla foce del fiume. E fui proprio qui, a Crotta d’Adda. che tre ghiaiaioli, i quali avevano ottenuto una esclusiva concessione per il lavaggio delle acque, organizzarono una truffa ingeniosa e colossale: diffusero la voce che il loro lavoro fruttava la raccolta di circa 30 grammi al giorno di oro. La notizia fece il giro della Lombardia e interessò un gruppo di capitalisti milanese i quali, prima di acquistare la concessione, che veniva posta in vendita ad un prezzo esorbitante, decisero di tastare il terreno con una giornata di lavoro. La notte prima della prova, i tre ghiaiaioli provvidero a spargere sul terreno tutte le pagliuzze che avevano raccolto nei precedenti mesi di lavoro. Fu tale la quantità d’oro raccolta dai possibili acquirenti nel giro di poche ore, che l’affare andò a buon fine, ma la verità venne a galla e i tre, per evitare guai maggiori, furono costretti a restituite il mal tolto, quanto almeno rimaneva perché parecchio era stato speso in bagordi. Anche a Crema la febbre dell’oro causò una vittima: un orefice, tale Giuseppe Goria che acquistò dai Conti Bonzi il «diritto di pesca dell’oro» lungo un tratto del Serio, ma tali furono i capitali investiti e tanto scarso l’utile ricavato, che il Goria andò ben presto in malora e fu costertto pure a vendere il negozio per saldare i debiti contratti.
Cremona DALLA PARTE DEI CITTADINI di Damiano Talamazzini Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Personale scolastico e pensionamento Questa rubrica rappresenta un luogo d’incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via email, oppure direttamente al Patronato (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio Responsabile del Patronato Epaca, Le vorrei chiedere se ci sono novità riguardo le pensioni del personale comparto scuola ed i termini di presentazione delle relative domande. Lettera firmata Il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato, a fine anno 2007, il decreto che ha fissato al 10 gennaio 2008 il termine entro il quale il personale della scuola poteva presentare o ritirare le domande di collocamento a riposo, dimissioni volontarie o trattenimento in servizio; le cessazioni dal servizio avranno effetto dopo la conclusione dell’anno scolastico o accademico e decorreranno dal 1° settembre successivo. In particolare, il 10 gennaio 2008 è il termine entro il quale il personale del comparto scuola con rapporto di lavoro a tempo indeterminato poteva presentare domanda di: collocamento a riposo per compimento del 40° anno di servizio, dimissioni volontarie, trattenimento in servizio oltre i raggiunti limiti di età, cessazioni anticipate rispetto a precedenti richieste di permanenza in servizio, trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno in tempo parziale, eventuale revoca di domande già presentate. Il Ministero ha fornito anche indicazioni specifiche. Le istanze di cessazione dal servizio, per il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola dovevano essere inoltrate entro il 10 gennaio 2008 alla scuola di titolarità. L’accettazione delle domande di collocamento a riposo per compimento del 40° anno di servizio, di dimissioni volontarie, di trattenimento in servizio nei casi previsti dalla Legge, non necessita da parte dell’amministrazione scolastica dell’emissione di alcun provvedimento formale; l’accettazione si intende avvenuta alla scadenza del termine del 10 gennaio 2008, fatto salvo il caso in cui sia in corso un provvedimento disciplinare; in questo caso, l’amministrazione è tenuta a comunicare agli interessati l’eventuale rifiuto o ritardo nell’accoglimento della domanda, entro il 9 febbraio 2008, e l’accettazione ha effetto dalla data del relativo provvedimento, emesso dal competente dirigente scolastico. Dopo il 10 gennaio 2008 le domande non revocate, verranno trasmesse ai competenti Uffici Scolastici Provinciali, i quali dovranno verificare ed accertare la sussistenza del diritto alla pensione; essi sono tenuti a comunicare al personale dimissionario l’eventuale mancato conseguimento del diritto, non appena venga accertata la mancanza dei requisiti prescritti, e comunque entro e non oltre il 3 marzo 2008. L’interessato entro 5 giorni dalla data di ricevimento della suddetta comunicazione ha la facoltà di ritirare la domanda di dimissioni volontarie. Chi richiede la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno in parziale, con contestuale attribuzione del trattamento pensionistico, deve presentare un’unica istanza; nella domanda l’interessato deve anche dichiarare se intende cessare dal servizio, o permanere a tempo pieno, nell’ipotesi in cui la domanda di trasformazione a tempo parziale non possa essere accolta. In questo caso una volta ricevuta la comunicazione delle suddette circostanze ostative, nel caso l’interessato abbia optato per il pensionamento, la scuola di titolarità provvederà all’inserimento della cessazione dal servizio nel sistema informatico da inviare all’Inpdap. Unica eccezione a quanto sopra esposto sono le regole che riguardano il collocamento a riposo dei Dirigenti scolastici, che sono leggermente diverse rispetto a quelle valide per la generalità dei lavoratori del settore scuola. Sempre disponibili per tutti i Cittadini interessati, per fornire un’adeguata informazione, consulenza e chiarimenti, i nostri uffici Epaca in Cremona e Provincia, si trovano: CREMONA Via D. Ruffini, 28 (adiacente Hotel IBIS) Tel. 0372/435620 CREMA Via Macello, 34 Tel. 0373/256501 CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0375/42132 SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329 CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811
Cremona
Cronaca Nera
Venerdì 11 Gennaio 2008
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Era stato coinvolto nelle indagini del caso Parmalat
Frontale, muore 24enne
Se ne va Adriano Padula, procuratore di Cremona
La vittima è Roberto Telli, fisioterapista
di Sara Pizzorni E' andato in pensione per raggiunti limiti di età Adriano Padula, 73 anni, dal 3 giugno del 2003 procuratore della Repubblica di Cremona e negli anni passati capo dei gip del Tribunale di Parma. Ad oggi l'incarico direttivo è esercitato ad interim dal sostituto procuratore Francesco Messina fino a quando non sarà nominato da Roma il nuovo capo della Procura. Tra i tanti nomi circolano ormai da mesi, c'è anche quello di Benito Melchionna, da 11 anni procuratore della Repubblica di Crema che deve lasciare l'incarico direttivo secondo il «principio della temporaneità degli incarichi direttivi dei magistrati», un vero e proprio sconvolgimento nel sistema dell'ordinamento giudiziario voluto dalla riforma del ministro Clemente Mastella. La norma stabilisce che le funzioni direttive siano conferite per la
durata di quattro anni, al termine dei quali il magistrato può essere confermato, per una sola volta e per un uguale periodo, a seguito della valutazione del Consiglio superiore della magistratura sull'attività svolta. Al termine dello stesso periodo, il magistrato che ha esercitato funzioni direttive e che non abbia fatto domanda per il conferimento di altre funzioni, è assegnato a funzioni non direttive dello stesso ufficio. Lunga e produttiva è stata anche la carriera di Padula, che ha lasciato il suo incarico il 7 gennaio di quest'anno. Dopo aver prestato servizio presso i Tribunali di Reggio Emilia e Piacenza, ha svolto funzioni giudicanti nel settore penale, civile, agrario e in materia di lavoro fino al 1989, anno in cui era stato nominato gip. Originario di Craco, in provincia di Matera, Padula indossa la toga da oltre 40 anni. Il 15 novembre 1965 era diven-
tato uditore giudiziario e destinato per il tirocinio al Tribunale di Bologna. Il 6 agosto 1966 era pretore presso la pretura mandamentale di Castelnovo Monti, in provincia di Reggio Emilia, il 24 aprile 1969 pretore di Fornovo di Taro, in provincia di Parma. Nel 1996 Padula aveva L’ex procuratore Adriano Padula pubblicato anche del trasferimento d'ufficio il libro «Tutela civile e pee alla perdita di sei mesi di nale della sicurezza del laanzianità. La notizia era voro», edito da Cedam. uscita da Roma e battuta Seppur costellata da dall'agenzia Ansa il 28 ottanti successi, la carriera tobre del 2006. Secondo di Padula ha visto anche l'accusa, nel 2002 l'ex capo momenti negativi: l'ormai della Procura di Cremona ex procuratore di Cremonon avrebbe pagato viaggi na, infatti, era stato coinper 14 mila euro in virtù volto nelle indagini sulla della sua amicizia con CalParmalat, in modo partilisto Tanzi. Padula, da parcolare sulla Parmatour, l'te sua, ha invece sempre holding turistica di Collecribadito di aver pagato tutchio. Per questa vicenda ti i suoi viaggi ed ha fatto Padula era stato condanricorso contro la sentenza nato dalla sezione disciplidel Csm. nare del Csm alla sanzione
Telecamere nascoste nei bagni Gli inquirenti temono che le riprese finiscano online Gli inquirenti cremonesi pensano che gli obiettivi piazzati in due deodoranti posizionati nel water di una birreria cittadina, e un hard disk che registrava i clienti mentre utilizzavano la toilette, potessero essere utilizzati a scopi pornografici. La curiosa e allo stesso tempo preoccupante scoperta è stata fatta per caso da alcuni clienti del locale che si erano accorti di un'insolita “presenza” nei bagni. Avvertita la titolare e la polizia, si è scoperto che nelle toilettes comuni erano state piazzate delle telecamere che riprendevano a più non posso gli ignari avventori che utilizzavano i servizi. Lo scopo non è ancora chiaro, ma è certo che chi ha agito lo ha fatto per procurarsi video da immettere nella rete di Internet, magari solo per scherzo o forse, come sembra più probabile, per pubblicare il materiale raccolto su qualche sito pornografico a pagamento. Le due telecamere wireless, piuttosto
rudimentali ma funzionanti, erano nascoste all'interno di due contenitori in plastica per deodoranti, la prima agganciata al bordo dei sanitari con visione "dall'alto", la seconda applicata al muro, ad altezza della vita. Entrambi gli obbiettivi erano collegati ad una scatola posizionata sul pavimento dietro al water: al suo interno c'erano gli hard disk che registravano le immagini di tutti coloro che usufruivano dei bagni, sia uomini che donne, violando, quindi l'intimità dei clienti. I video riguardano una decina di persone i cui volti, fortunatamente, non risultano riconoscibili. All'arrivo degli agenti, il materiale è stato posto sotto sequestro. Nelle indagini è stato chiesto l'apporto dei poliziotti della postale, veri e propri specialisti della rete. Nel frattempo in Procura a Cremona è stato depositato un fascicolo per reati pornografici e lesivi della privacy, aperto per il momento contro ignoti.
Tragico incidente stradale nel tratto di rettilineo compreso tra la rotonda di Drizzona e l’incrocio per la frazione Pontirolo. Vittima Roberto Telli, 24 anni, residente a Cremona, preparatore atletico della Mg.Kvis, la prima squadra della società di basket «Corona Platina» di Piadena. Il ragazzo viaggiava da solo a bordo della sua Honda Civic, proveniente da Cremona verso il palazzetto dello sport di Piadena, quando improvvisamente c’è stato lo scontro frontale con un autoarticolato adibito
al trasporto di siero per l’alimentazione dei suini condotto dal romeno E.C., 31 anni, residente a Chignolo Po, in provincia di Pavia, che procedeva in direzione opposta. Sembra che Telli abbia invaso la corsia opposta finendo addosso al mezzo pesante. Sul posto i medici del 118 e i vigili del fuoco di Cremona e Viadana che hanno estratto il ferito dall’abitacolo. Ma per Telli, non c’è stato nulla da fare. La vittima, che abitava in via Bembo a Cremona, lascia i genitori e una sorella.
A processo tre cinesi che stoccavano la merce
Contraffazione in aula L'operazione «Santa Lucia», condotta dalla guardia di finanza di Cremona nel novembre del 2004, aveva permesso di denunciare tre cinesi tra i 35 e i 40 anni, tutti residenti a Cremona, per contraffazione di marchi e per mancato rispetto delle norme sui certificati di conformità in materia di sicurezza. Recentemente la storia è approdata in Tribunale a Cremona. Uno dei cinesi coinvolti ha deciso di patteggiare una pena di due mesi convertita in una sanzione pecu-
niaria. Il patteggiamento, con indulto, verrà formalizzato il primo febbraio. Le attenzioni dei finanzieri si erano concentrate in un magazzino del centro dove veniva stoccata la merce proibita, bambole, pupazzi, pelouches, babbi natale, quasi tutti con movimento elettrico, una parte con marchio Cè contraffatto, il resto completamente privo, in attesa di piazzarla sulle bancarelle in vista delle festività. In tutto erano stati sequestrati 81 colli contenenti 5765 pezzi.
Accusati due medici dell’Ospedale maggiore di Cremona
Perse l’occhio,si apre l’udienza E' stato fissato al 22 ottobre del 2008 il processo che vede accusati di lesioni colpose gravi il primario della divisione di oculistica dell'ospedale di Cremona Luigi R. e del collega Gianluca C.. Secondo il pm Francesco Messina, che li ha rinviati a giudizio, i due medici avrebbero dovuto disporre un intervento chirurgico tempestivo o il trasferimento in un ospedale specializzato di Mario, operaio piacentino di 39 anni al quale due anni fa i camici bianchi del San Gerardo Vecchio di Monza tolsero l'occhio destro a causa dei ritardi e delle omissioni che sarebbero stati compiuti all'ospedale di Cremona. L'operaio si è costituito parte civile attraverso l'av-
vocato Michele Morenghi del foro di Piacenza. Mario si presentò in ospedale il 3 giugno del 2005 con la moglie. La diagnosi di Gianluca C. diceva correttamente «corpo estraneo enobulbare». Gli fu proposto il ricovero in reparto allo scopo di poter seguire l'evoluzione clinica. Mario decise rimandare il ricovero di un giorno e quando lasciò il reparto gli fu somministrato un intramuscolo di cefamezin. L'occhio non gli fu bendato. L'operaio fu poi ricoverato con dolori molto forti. La sua vista si era appannata. Fu visitato, sottoposto ad alcuni esami e due ore dopo gli fu fatta un'altra visita. I dolori aumentarono, finchè fu presa la decisione di trasferirlo
a Monza, Ma era tardi. L'oculista Gianluca C. è accusato di non essersi attivato per il trasferimento urgente del paziente presso una struttura ospedaliera qualificata. Il medico, invece, si limitò a proporre il ricovero all'ospedale di Cremona per il successivo intervento programmato per il 6 giugno. Per quanto riguarda il primario, il pm Messina lo accusa di aver cagionato lesioni in cooperazione con Carifi, perché, pur essendo stato informato delle gravi condizioni dell'operaio da parte dell'oculista, medico in servizio da pochi mesi che non aveva ancora effettuato alcun intervento chirurgico, non decise di intervenire egli stesso.
IL CASO
Scovato un bazar di merce rubata
Il casello di via Postumia mentre viene abbattuto
Era situato nell’ex casello di via Postumia. Il questore ha chiesto l’abbattimento
Era un vero e proprio ricettacolo di merce rubata e un rifugio per tutti gli extracomunitari e i disperati senza fissa dimora. Per questo motivo il Questore di Cremona, Massimo Francesco Castore, ha chiesto ed ottenuto di abbattere la struttura di via Postumia, un ex casello ferroviario dismesso che si trova sulla strada che porta a Malagnino. Nei giorni scorsi i poliziotti, all'interno dello stabile
abbandonato, avevano trovato un vero e proprio bazar di capi di abbigliamento originali. La scoperta è stata fatta grazie a un ispettore della squadra Mobile che aveva notato due giovani rumeni, entrambi 21enni, uscire dal vecchio casello con due borsine contenenti capi di abbigliamento. I due erano stati condotti in Questura e denunciati per incauto acquisto. Intanto erano
proseguiti gli accertamenti che avevano riguardato altre due persone che si trovavano all'interno dello stabile, adibito a magazzino abusivo di merce. Una coppia di romeni, F.N.A., 24 anni, e E.A.A., una ragazza di 21 anni, erano stati denunciati per ricettazione. La polizia aveva sequestrato decine di paia di jeans griffati e scarpe, probabilmente merce proveniente da qualche boutique svaligiata.
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Venerdì 11 Gennaio 2008
In Breve
Boom di evasori in città Santonastaso: «La pressione fiscale e molto alta»
In Breve
SCUOLA APERTA PER L’IPIALL Sabato, 12 gennaio 2008 dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17, le sedi dell’Ipiall «A. Stradivari» di via Santa Maria in Betlem 7/A (Sezione moda e design d’interni), e di Palazzo Raimondi, in corso Garibaldi 178 (Sezione liuteria), saranno aperte per presentare la proposta educativa dell’Istituto, i corsi, le iniziative, le esperienze in atto, nonché accompagnare i genitori e gli studenti nella visita agli spazi, agli ambienti ed ai laboratori, e offrire la possibilità di incontrare i docenti e alunni. Alle 16, nella sede di S. Maria in Betlem 7/A, l’Ipiall propone un incontro dal titolo: «Ipiall e proseguimento degli Studi: prepariamo il futuro dei nostri studenti». L’iniziativa, rivolta agli studenti di 3a media e ai loro genitori, è pensata per fornire indicazioni sugli sbocchi professionali e di studio offerti dai corsi.
di Laura Bosio Cremona fa il pieno di evasori fiscali. Questo lo sconcertante dato che emerge dal rapporto della Guardia di Finanza, che nel 2007 ha portato alla luce 40 evasori totali , ben il 60% in più rispetto al 2006. Saranno le tasse sempre più alte e pesanti, ma sembra che i cremonesi sembrano sempre meno propensi a essere in regola con la giustizia. «L’allarmismo a livello locale è, purtroppo, perfettamente in linea con quanto sta accadendo a livello nazionale» spiega il comandante della guardia di Finanza Mauro Santonastaso (che sta per lasciare il comando cremonese). «E si tratta di poderosi segnali di allarme, che dovrebbero far riflettere un po’ tutti. Le norme fiscali sempre più incombenti disorientano il
Cremona & Provincia
ROTATORIA DI CASALBUTTANO Mauro Santonastaso, comandante della Guardia di Finanza
contribuente. Come hanno riconosciuto anche i più illustri economisti, la pressione fiscale in Italia ha raggiunto livelli al limite della sopportazione». A questo proposito sono quindi in aumento e diversificazione le forme di evasione, che prendono corpo
Questura: nuovi dirigenti Si sono presentati alla stampa i due nuovi dirigenti entrati a far parte dell'organico della Questura di Cremona: si tratta di Angelo Lonardo e Francesca La Chioma, entrambi commissari capi, rispettivamente di 34 e 30 anni. Lonardo, originario di Benevento, va a sostituire l'attuale capo delle Volanti, Antonella Lombardi, a Cremona da soli 11 mesi e che dal 15 gennaio frequenterà la scuola allievi agenti di Campobasso. Lonardo, da 10 anni in polizia, ha un precedente nella sede della Questura di Lucca. Mentre Francesca La Chioma è il nuovo dirigente della Digos, ruolo ricoperto in precedenza da Luca Rocco, trasferitosi alla Questura di Bergamo. La Chioma, abruzzese, è entrata in polizia 2 anni fa. Cremona è la sua prima destinazione.
nella fantasia di contribuenti sempre più “incattiviti”. «L’evasione assume nuovi connotati» spiega Santonastaso «e le nuove forme rischiano di diventare quelle principali. Si parla ad esempio di persone che svolgono un’attività, e che apparentemente si mettono in una posizione di quiescienza e non attività, mentre in realtà continuano a lavorare, senza però dichiarare più nulla». Si tratta di situazioni in cui una riflessione è d’obbligo, e in cui non manca la perplessità di chi agisce contro l’illegalità. «L’evasione avviene in una grande varietà di categorie economiche» spiega ancora il comandante. «Dall’artigianato spicciolo alla più ricca imprenditoria, sono sempre di più coloro che si lasciano attrarre dalla chimera del non pagare le tasse».
La Giunta Provinciale ha approvato il protocollo di intesa per «la riqualifica della rotatoria con la strada provinciale Casalbuttano-Cignone e la SP 21 CignoneCorte de’ Frati in Comune di Corte de’ Cortesi-S.P. 86 di Bordolano». L’intervento è finalizzato alla riqualifica della rotatoria esistente all’incrocio delle tre strade provinciali, localizzata in località Cignone di Corte de’ Cortesi, con miglioramento della viabilità dei centri abitati prossimi all’intersezione. Il costo complessivo dell’opera è pari a 350mila euro, di cui 325mila euro risorse della Provincia di Cremona mediante assunzione di un mutuo nel bilancio provinciale e 25mila euro risorse del Comune di Corte de’ Cortesi. La nuova infrastruttura tende a migliorare l’efficacia dell’intersezione in termini di sicurezza per la circolazione. Verrà quindi realizzata una rotatoria compatta, con assegnazione del diritto di precedenza ai veicoli circolanti sull’anello, secondo il modello francese, creando un rallentamento in entrambi le direzioni, ma con una maggiore sicurezza per gli stessi viaggiatori.
CIRCONVALLAZIONE DI PIADENA Approvato il progetto esecutivo riguardante «lavori di manutenzione e ripristino della circonvallazione nord di Piadena e dei tronchi stradali di collegamento dell’abitato con i maggiori centri limitrofi». L’opera complessiva avrà un costo di 1.160.000 euro e riguarda lavori strutturali sulle rampe di svincolo in viadotto relative al cavalcavia inserito nella circonvallazione nord di Piadena (sulla S.P. Cr ex SS n.10) e lungo il medesimo tratto viario, verso Mantova, con il rifacimento del manto bituminoso. In particolare, per quanto riguarda le rampe, si provvederà alla fresatura della pavimentazione ed impermeabilizzazione della esistente, alla rimozione e sostituzione dei giunti di dilatazione ammalorati ed ai lavori accessori alla viabilità e sicurezza.
MALTRATTAMENTO DI ANIMALI E' organizzato dalla Lav - Lega Antivivisezione ed è aperto a tutta la cittadinanza il convegno che si terrà venerdì 11 gennaio alle 17.30 presso Centro culturale San Vitale di Piazza Sant'Angelo 1. Il programma del convegno prevede i saluti e una presentazione di Giuseppe Torchio, presidente della Provincia di Cremona, quindi un intervento di Simone Pavesi, coordinatore Lav Lombardia. Poi la parola passerà ai relatori Ciro Troiano, Responsabile Osservatorio Zoomafia della Lav e a Carla Campanaro, Responsabile Ufficio Legale Lav. L'appuntamento intende approfondire le tematiche legate alla Legge 01/08/2004 n. 189 sul maltrattamento, abbandono e combattimenti di animali.
CONTINUA IL CONCORSO «AQUA» Il concorso per gli Istituti Superiori della Provincia di Cremona intitolato «Aqua (Acqua per la vita, un bene prezioso) - storia, ambiente e cultura», curato dall'associazione Slossel, prosegue nel mese di gennaio 2008 con due iniziative. La prima è la proiezione del film «Il Rabdomante», presso la Multisala Portanova di Crema, lunedì 14 gennaio alle 10 per gli istituti superiori e alle 21 per la cittadinanza. Nel film, sullo sfondo di una terra assetata in cui la malavita ha il controllo dell acqua, due destini si incrociano. Una storia forte e dolce, divertente e commovente. La storia di Harja e Felice, due deboli che, uniti nella loro solitudine di ultimi, riusciranno a cambiare i loro destini. Sarà presente il Regista Fabrizio Cattani. La seconda iniziativa è invece una ironica mostra di vignette intitolata «Humor Acquatico», presso il centro commerciale Gran Rondò dal 15 al 26 gennaio 2008.
TORNA «ABBIAMO PERSO IL FILO» Torna la Compagnia del Filo col suo spettacolo «Abbiamo perso il filo?». La compagnia ripropone, a grande richiesta, la quarta replica dello show, frutto del progetto-laboratorio sperimentale voluto dal Laboratorio diocesano diversabilità, dall'Associazione Giorgia e dal Cisvol grazie alla collaborazione con il Comune di Cremona (Politiche giovanile e circuito Attraversarte) e grazie al sostegno della signora Carutti. L'appuntamento è per martedì 22 gennaio alle 21, al teatro Filo di Cremona. La compagnia formata da 15 attori è il primo esempio a Cremona d'arte integrata. Il progetto pilota seguito dal coordinatore Caritas Aldo Zambelloni (ConLab-Orazione) e diretto dal drammaterapeuta Alberto Ghisoni.
SI RESTAURA L’ASSOCIAZIONE SORDI Per tutto il 2008 la sede dell’Associazione sordi cremaschi rimarrà chiuso per lavori di ristrutturazione. Per informazioni contattare il numero Fax: 0373-455055. Il ritrovo è fissato invece per la terza domenica del mese dalle ore 14.30 alle 19.30 tranne nei mesi di luglio e agosto.
Agricoltura
Cremona & Provincia
Venerdì 11 Gennaio 2008
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Coldiretti Cremona ha presentato una proposta per produrre olio vegetale per l’autoconsumo
Un forte impegno sui biocarburanti «L’agricoltura sta scontando pesantemente l’andamento di mercato del petrolio. Basti questo dato: il prezzo del gasolio destinato all'attività agricola ha registrato nel mese di dicembre un aumento record, con l'incremento del 10 per cento ri-
spetto allo stesso periodo di un anno prima. Questa impennata nei costi incide fortemente sul lavoro delle imprese agricole e sul futuro stesso dell’attività primaria: parliamo di un aggravio di costi stimabile in 100 milioni di euro su base annua per
il nostro settore, dove il gasolio ha sostituito quasi completamente la benzina nell'alimentazione dei mezzi meccanici». A parlare è Assuero Zampini, direttore di Coldiretti Cremona, che evidenzia come, per gli agricoltori, il caro-petrolio incida
MERCATI - SETTIMANA DAL 4/01/2007 AL 11/01/2007 PRODOTTO
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
Tonn.
251,00258,00
Tonn.
MILANO
MANTOVA
MODENA
277,00283,00
267,00277,00
--
235,00236,00
244,00245,50
239,00241,00
254,00256,00
Tonn.
N.q.
427,00430,00
402,00405,00
--
Tonn.
247,0-256,0 N.q.
Tonn.
211,00213,00
218,50222,00
230,00233,00
233,00234,00
Tonn.
90,0-105,0
101,0-111,0 102,0-112,0
--
--
Tonn.
N.q.
50,00-66,00
--
--
15 kg.
2,99
2,980
2,980
2,990
SUINI lattonzoli locali
25 kg.
2,00
2,000
2,000
2,040
SUINI lattonzoli locali
30 kg.
1,70
1,700
1,700
1,780
SUINI lattonzoli locali
40 kg.
1,36
1,360
1,360
1,430
Suini da macello
156 kg.
1,180
N.q.
1,150
1,142
Suini da macello
176 kg.
1,180
N.q.
1,180
1,180
Suini da macello
Oltre 176
1,180
N.q.
1,180
1,135
vacche fris. 1°qualità (p.v)
Kg.
1,80-2,10
Montichiari peso vivo 0,87-0,97
0,9001,000
--
Vacche fris. 2°qualità (p.v)
Kg.
1,60-1,70
0,62-0,72
0,600-0,700
--
Manze scottone 24 mesi
Kg.
2,05-2,35
0,97-1,02
1,050-1,350
--
Kg.
1,00- N.q.
N.q.
1,050-1,350
--
(50-60Kg) pie blue belga
Kg.
3,00-4,50
4,10-4,50
4,300-4,700
--
BURRO pastoriz.
Kg.
2,55-2,60
1,95
--
--
PROVOLONE VALPADANA
Kg.
4,95-5,10
4,95-5,05
--
--
Kg.
5,20-5,40
5,15-5,35
--
--
Kg.
6,70-7,00
6,50-6,75
6,690-6,800
--
Kg.
6,90-6,90
7,00-7,30
7180-7,330
--
Kg.
--
--
--
--
FRUMENTO tenero buono mercantile
GRANOTURCO ibrido naz. 14% um.
SEMI DI SOIA nazionale
ORZO NAZ. peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
CRUSCA alla rinfusa
FIENO maggengo agostano
PAGLIA press. rotoballe
SUINI lattonzoli locali
Vitelli Baliotti (50-60 kg) fris.
Vitelli Baliotti
N.q. 271,0-276,0 268,0-273,0 260,0-271,0 N.q. 275,0-280,0
fino a tre mesi
PROVOLONE VALPADANA oltre tre mesi
GRANA Scelto 01 stag. 9 mesi
GRANA Scelto stag. 12-15 mesi
Latte naz. Crudo (16-30 giugno)
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledi del mese. Questo dato, conseguentemente,va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Non è escluso che in futuro venga ripristinato il mercato settimanale. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il venerdi quello zootecnico che fa riferimento a quello di Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì.
non solo sui costi di movimento delle macchine, ma anche sul riscaldamento di serre e stalle, nonché sull'essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali. Si aggiungano i costi legati al trasporto dei prodotti, che in particolare per frutta e verdura assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agricole. «La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici mette a rischio la competitività delle imprese made in Italy e va affrontata con interventi strutturali» evidenzia Zampini. «Il nostro Paese deve percorrere con decisione la strada dello sviluppo delle energie alternative rinnovabili, recuperando i ritardi accumulati nello sfruttamento del fotovoltaico delle biomasse e dei biocarburanti». Al riguardo, a livello locale come nazionale, la Coldiretti sta dando vita ad una serie di iniziative che coniugano l’interesse dell’agricoltura con la tutela dell’ambiente. Nelle scorse settimane l’Ufficio ambiente e innovazione di Coldiretti Cremona ha ufficialmente inaugurato uno «Sportello energia», rivolto alle imprese agricole, un nuovo servizio di informazione e di consulenza per l’avvio di una diffusa campagna di installazione di pannelli solari fotovoltaici e termici. Il servizio prevede incontri informativi e sportello presso gli Uffici Zona della Federazione Coldiretti. Ancora un appuntamento è
La campagna cremonese, una risorsa
fissati per i prossimi giorni: lunedì 14 gennaio a Soresina (alle 10.30 presso l’Ufficio Zona in via Matteotti,12). «L’obiettivo è accompagnare le aziende agricole verso il fotovoltaico, con la scelta migliore in termini di investimento rispetto alle loro esigenze» sottolinea Mara Malinverno, responsabile dell’Ufficio ambiente e innovazione. «Un analogo percorso è stato avviato in materia di biogas: anche in questo caso i nostri tecnici sono a disposizione degli imprenditori agricoli per una consulenza che evidenzi le più adatte soluzioni volte a sfruttare sottoprodotti agricoli per produrre biogas, e da qui energia. In questo percorso l’intento è far nascere piccoli impianti, sempre più diffusi, a beneficio delle imprese agricole che, nella produzione di energia, non troveranno certamente un’attività sostitutiva rispetto alla principale destinazione dell’impresa, bensì un’attività integrativa, nonché una pre-
ziosa occasione di ridurre i propri costi». Forte è l’impegno della Federazione sul “terreno” dei biocarburanti: Coldiretti Cremona ha presentato alla Commissione Europea una proposta per la produzione di olio vegetale per l’autoconsumo in azienda. «Anche in questo caso» spiega Malinverno «si pensa a piccoli impianti che consentano alle aziende di produrre olio vegetale da utilizzare per alimentare macchinari, serre, ecc. Il traguardo è una filiera cortissima: l’impresa agricola produce per l’autoconsumo, riducendo l’acquisto del carburante fossile. E’ chiaro che un piccolo risparmio, se riferito ad una singola impresa, applicato a un grande numero di aziende agricole può diventare un massiccio ridimensionamento nel consumo di gasolio, nonché una vitale riduzione di emissione di anidride carbonica fossile, coniugandosi in pieno con gli impegni europei in materia».
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Lettere & Rubriche
Venerdì 11 Gennaio 2008
Venduta Alitalia, addio a un altro pezzo importante del “made in Italy” Egregio direttore, Alla fine un altro importante pezzo del “made in Italy” viene venduto agli stranieri. Alitalia se ne va, destinazione Francia. Come al solito il Governo, indaffarato nel chiudere presto le trattative, non curante delle ripercussioni che questa operazione potrebbe avere sulle famiglie dei dipendenti Alitalia, pensa solo a lucrare sull’affare.. Persino il numero uno della Cisl si è dimostrato perplesso sui passi intrapresi da Prodi & C. per ottenere un risultato che solo a pochi risulta entusiasmante. È vero la compagnia di bandiera versa in una crisi ormai irreparabile e si doveva affrontare prima o dopo il problema; ma l’attuale soluzione proposta dal Governo di centrosinistra ha dell’incredibile. Hanno optato per una gara di acquisto che ha messo in ginocchio i principali concorrenti anziché avviare trattative economiche interessanti; i cugini francesi si sono proposti con l’unico intento di primeggiare nell’area sud europea, tagliando così la concorrenza di Malpensa e creando i presupposti per un’asse Roma-Parigi di sicuro interesse internazionale; non sono state messe sul tavolo garanzie sufficienti per la salvaguardia di centinaia, migliaia di operai e lavoratori che curano l’indotto Malpensa, Linate e Orio al Serio; sono riusciti a scatenare i sindacalisti più accesi che, minacciati da questa operazione, hanno per una volta tanto scelto di stare con i più deboli e non
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Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana)
Progetto Grafico: Gianluca Galli
Numero chiuso in tipografia: Giovedì 10 Gennaio ore 24,00
con i poteri forti. Di fronte ad uno scenario di questo tipo è logico pensare ad una mobilitazione di massa del Nord che fino a poco tempo fa vedeva crescere il proprio benessere anche per effetto degli interscambi economici e culturali con i Paesi di tutto il Mondo grazie alla scalo aeroportuale varesino. Oggi nessuno garantirà più sulla sopravvivenza di Malpensa ed alcuni imprenditori stanno pensando bene di creare un sistema di vettori e rotte in grado di mantenere vivi i rapporti economici con l’estero ed evitare di essere schiacciati dalla prepotente concorrenza di Roma e Parigi. Tenuto poi in considerazione che Svizzera e Germania con i propri scali sarebbero disposte ad offrire viaggi a prezzi davvero competitivi pur di avere gli imprenditori italiani del Nord fra le fila dei loro clienti, si capisce molto chiaramente cosa diventerebbe l’aerea di Malpensa e le aree circostanti. Semplici e piccolissimi sobborghi di grandi città, senza luce, senza futuro, senza sviluppo economico, con molte ombre ed effetto emigrazione di capitali quasi scontato. E’ sacrosanto chiedere un dibattito parlamentare (bene a fatto l’On. Maroni invitando ad un confronto tutte le forze politiche in Parlamento nel più breve tempo possibile) ed è sacrosanto manifestare in piazza accanto a quella società civile, agli artigiani, agli industriali, agli imprenditori e ai lavoratori che chiedono rispetto, considerazione e tutela verso coloro che non hanno a cuore la Padania ma che sanno benissimo cosa potrebbe succedere se si va contro gli interessi di un Nord sempre più arrabbiato. Mauro Gallina consigliere regionale Lega
In Italia si fanno solo tante promesse da marinaio Caro direttore, Condivido in pieno le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Dini, sull'andamento del nostro Governo, con tutte le conseguenze negative che ne derivano. Nella sua intervista ha detto: «Non sono più disposto a rinnovare la fiducia al governo. Non oltre. Ora basta. Ora è il colmo. Così non si può andare avanti». E c’è della coerenza, in Dini. Non è roba da quaqquaraqquà. Lui ha una parola sola, e infatti la ripete ogni 36-48 ore. La parola è fine. Stop. Crisi. Morte della maggioranza. Esaurimento dell’esecutivo. Si tratta del Dpef? Fine! Si tratta del Welfare? Stop! Si tratta di Salari e Pensioni ? Stop Si tratta degli usuranti o degli incapienti? Crisi! Si tratta delle rendite finanziarie (di cui peraltro si discute di nuovo)? La maggioranza è morta. Si tratta della Finanziaria? L’esecutivo è defunto. E così defunto, ma così defunto, che sta per rischiattare un’altra volta. Caro Ministro Dini, questa volta le devo fare veramente gli elogi e
ROBIN HOOD di Maurizio Guerrini
La rottamazione favorisce l’industria Sul filo di lana è stata riproposta, nella finanziaria 2008, la rottamazione delle automobili con la quale il governo incentiva l’acquisto con contributi economici ai cittadini acquirenti. I motivi, come al solito sono quelli riferiti all’ecologia, alla sostituzione dei mezzi più inquinanti con altri a minor impatto ambientale. E’ però necessario dire che quelle motivazioni non reggono e che gli obbiettivi sono ben altri: l’auto nuova sarà pure meno inquinante della vecchia, ma questo beneficio è sicuramente inferiore al costo che l’ambiente complessivamente deve sopportare per la rottamazione della vecchia auto e la costruzione della nuova. Costo in termini di spazio, di materie prime per l’energia, di inquinamento da produzioni. Lo scopo vero del decreto sulla rottamazione è invece quello di favorire la grande industria automobilistica attraverso la spinta e l’induzione all’aumento dei consumi e degli acquisti; consumi di beni, materiali e strumenti non sempre rispondenti a reali esigenze e, almeno in gran parte, indotti artificiosamente, senza dire poi delle breve durata di
complimenti per quanto ha detto e manifestato, se li merita tutti! In Italia, o meglio il Governo Italiano, si fanno solo delle gran chiacchere e promesse da marinaio, ma che contano sono i fatti! Di questo passo, piano piano la nostra cara Italia stà sprofondando agli ultimi posti della Comunità Europea... Andrea Delindati
Caso Campania: Pecoraro Scanio deve dimettersi Caro direttore, La Campania ha messo la reputazione del Paese sotto vagonate di rifiuti maleodoranti. Una regione che affoga nella pattumiera rappresenta una vergogna nazionale. Non ci sono altre parole per definirla. A monte, certamente, c'è l'indole anarchica e lo scarso senso dello Stato, delle regole e della collettività della popolazione locale, che si manifesta a tutti i livelli, da quello politico a quello sociale. Ma sarebbe troppo facile e semplificatorio liquidare così il problema. La realtà è che, all'apice della catena di responsabilità, ci sono due figure che non possono evitare di rispondere al Paese: Antonio Bassolino e il ministro Pecoraro Scanio. Bassolino governa Napoli e la Campania da quindici anni, oltre ad esserne stato Commissario speciale. E' il punto terminale e il responsabile ultimo, politico e morale, di quanto avviene nel territorio di sua competenza. Lui più di chiunque altro. Come commissario per l'emergenza rifiuti, è già stato condannato
molti di essi. Esattamente come nel caso dell’automobile che spesso si cambia dopo pochi anni; semmai lo stimolo e l’offerta all’industria del settore dovrebbe andare in direzione diametralmente opposta e cioè verso la produzione di mezzi pubblici dentro però un piano di sviluppo del trasporto pubblico, sia nazionale che locale, in una ottica di servizio e di utilità sociale. Nella politica, per altro non nuova, della rottamazione invece non c’è la minima traccia di alternativa al consumismo e di affermazione di un vero e nuovo modello di sviluppo, ma nemmeno di una democratica programmazione dell’economia. La recente introduzione dell’ormai famoso “ecopass” a Milano è da ascrivere anch’essa tra le tante tasse sui poveri e in generale sui meno abbienti, perché con essa possono entrare in città solo coloro che posseggono automobili euro 4, e quindi più recenti. Tutti gli altri e cioè coloro che, per vari motivi, non possono permettersi auto nuove, sempre più costose, devono pagare oltre al danno anche la beffa. Niente di nuovo, tutto già visto.
un anno fa dalla Corte dei Conti a risarcire oltre tre milioni di euro per aver creato un inutile “call center ambientale”, con 100 raccomandati che bivaccavano negli uffici. Rimase al suo posto, difeso dagli amici di partito. Se le tonnellate di denaro riversate dallo Stato per risolvere il problema rifiuti sono finiti nelle tasche di amministratori, politici e malavita, o nello sperpero clientelare, questo lo di deve anche a lui. Fiumi di euro sprecati, inefficienze, clientelismo assistenziale. Oggi il Paese gli chiede una volta per tutte di andarsene, e lui risponde ancora: «Ho sbagliato, ma resto». Il fallimento della sua attività è sotto gli occhi di tutti. Così come il suo attaccamento alla poltrona.
senso obtorto collo, in grave ritardo e solo per costrizione, appena qualche mese fa. E non è tutto. Per impedire la costruzione di nuove discariche, il ministro ha anche cagionato le dimissioni del commissario Bertolaso, che pure gode di grande stima, e che si era rimboccato le maniche per dare una risposta concreta al problema, l'anno scorso. Ancora una volta l'ambientalismo ideologico sta causando disastri all'ambiente stesso e alla collettività. Vogliono la luna, i sedicenti verdi, e non si rendono conto che le soluzioni urgenti, ragionevoli e virtuose possono essere a portata di mano, se solo avessero un briciolo di buon senso. In Campania servono subito
Pecoraro Scanio, invece, è come sempre colpevole di una politica insensata: no alle discariche, no ai termovalorizzatori, a cui ha dato as-
nuove discariche, se vogliamo evitare che le strade delle città continuino a farne le veci (e alla Iervolino che fiancheggia pavidamente le pro-
teste, cosa frulla per la testa?). Servono discariche in attesa degli inceneritori, che potranno essere una soluzione buona e non ottima (nell'ottica del Ministro oltranzista) ma che sono pur sempre un modo utile per produrre energia dai rifiuti. La diossina prodotta in questi giorni dalle montagne di spazzatura incendiata è doppia rispetto a quella prodotta da un termovalizzatore in un anno. Senza contare i rischi di epidemie di colera, senza guardare al degrado urbano e ambientale, che ci rimanda a Calcutta o alle favelas di Rio de Janeiro. A questo hanno portato i niet e i ritardi del ministro. Pecoraro deve una sola risposta al Paese: fare le valigie e dimettersi da ogni incarico politico. Gente così serve solo a fare danni su danni. Anselmo Gusperti
Stiamo assistendo a uno svuotamento delle istituzioni democratiche Caro direttore, è in corso uno svuotamento delle sedi classiche di partecipazione istituzionale ai vari livelli: in pratica non esiste più la vita dei consigli comunali, provinciali e regionali, ridotte a mere comparse dell’attività e dell’attivismo personale del sindaco, del presidente della provincia, del presidente-governatore delle regioni; e anche il parlamento nazionale sacrifica la propria dialettica interna alla spietata “blindatura‚ dei provvedimenti di un governo teso a dimostrare la sua incisività programmatica e decisionale”. Non si tratta di un pericoloso bolscevico o di un moderno teorico della democrazia partecipata sorta a Porto Alegre. Chi scrive queste frasi lapidarie è Giuseppe De Rita, presidente del Censis. Insomma in Italia stiamo vivendo uno svuotamento delle istituzioni democratiche, un sequestro delle decisioni da parte degli esecutivi, che a loro volta rispondano a potentati e lobby che fanno sentire la propria voce ed influenza tanto da dettare l’agenda della politica. Questo attacco alla democrazia, in perfetta linea con i processi di globalizzazione che spostano sempre altrove i luoghi decisionali, avviene dall’alto, ma ha bisogno nella società della comunicazione globale , anche di un sostegno dal basso. Questo altro lato dell‚attacco alla democrazia è stato definito come antipolitica. Si nutre di parole come sprechi, casta, privilegi, corruzione, impunità e immunità. Non che la politica sia un luogo per educande e che non siano al contrario necessarie radicali riforme della stessa che la restituiscano il suo ruolo di servizio nei confronti dei cittadini e non invece la semplice gestione
Dite la vostra IL VENERANDA di Eugenio Grignani Palazzo Chigi comunica che l’anno prossimo i termosifoni del complesso saranno tutti più bassi di un grado( ! ). Sarà ridotto anche il numero delle auto blu: sono solo 570.000 ( ! ). Per vedere Sky i dipendenti dovranno radunarsi negli uffici dei privilegiati,agli altri i TV saranno ritirati, non si sa ancora dove e come saranno accatastati. Con questi provvedimenti la spesa corrente della Presidenza verrà ridotta a Euro 10,2 mil.i . Obbligatori i verbi al futuro ( ! ) Il comunicato ufficiale all’ ANSA è firmato dal Segretario Generale Dottor Carlo Malinconico. Verrà ridotto anche il suo il mensile ?
del potere per il potere. Lo scarto tra paese reale e paese istituzionale è talmente così vasto che sarebbe non solo stupido ma profondamente sbagliato non comprendere la necessità di una brusca svolta. I dubbi vengono invece quando con il pretesto dei costi della politica si va a tagliare pesantemente su uno dei pilastri su cui dovrebbe fondarsi la riforma della politica ovvero la partecipazione. Dai primi di questo mese è entrata in vigore la norma della finanziaria 2008 che abolisce le circoscrizioni nelle città sotto i 250 mila abitanti consentendone la so-
pravvivenza facoltativa in quelle con più di 100 mila abitanti. Questa sarebbe la sforbiciata ai costi della politica. In verità con questo atto contabile si è dato un calcio in bocca al tentativo di democratizzare il decentramento amministrativo cominciato nel 1975 (la prima esperienza: i consigli di quartiere a Firenze). Che le circoscrizioni siano invecchiate male questo è pur vero, ma al contempo è anche vero che le loro difficoltà derivano in grande parte proprio da quel sequestro verso l’alto dei poteri decisionali di cui parla Giuseppe De Rita. Se tutto si concentra nelle mani dei sindaci allora
BREVI DAL SECOLO BREVE di Giuseppe Azzoni
I RICORDI DI MANZINI: UN SASSOLINO PER OGNI MISURA (...segue) Riporto di seguito una viva descrizione di episodi relativi al modo in cui quelle lotte avevano luogo. In questo periodo Manzini iniziava a fare il sindacalista, mandato dalla Camera del Lavoro nella zona cremasca. «Oltre al rinnovo del patto colonico con i suoi contenuti normativi e retributivi, il problema dei problemi che si poneva era ottenere che la disdetta potesse essere data solo per giusta causa. Su queste rivendicazioni nel maggio 1948 ebbe luogo uno sciopero che durò ben due settimane. Per alcuni giorni lo sciopero riguardò solo gli addetti ai lavori nei campi, successivamente - vista la netta opposizione della Confida sulla giusta causa nelle disdette - il consiglio delle leghe lo proclamò anche per gli addetti alla stalla. Furono due settimane di scontro sociale molto duro. Diversi agricoltori facevano ricorso al crumiraggio con lavoratori di altre province, un crumiraggio organizzato dalla Confida con la protezione della polizia. Pertanto si era dato vita ad un picchettaggio con gruppi di scioperanti che andavano sui campi e nelle cascine. La polizia controllava ogni movimento sulle strade e c’era il pericolo di essere portati nelle carceri di via Jacini. Nella nostra frazione allora utilizzavamo stradine e sentieri di campagna dove le camionette della polizia di Scelba non potevano cir-
colare. In questo modo riuscivamo a contattare diversi di questi crumiri, provenienti dal cremasco (molti quelli di Scannabue) e dal bergamasco per convincerli sulle nostre ragioni, che in fin dei conti erano anche le loro, e quindi a non recare un così grave danno a noi e alla nostra lotta. Molti ci pensarono e tornarono a casa. Altri invece fingevano di smettere di lavorare ma appena il picchetto degli scioperanti si allontanava riprendevano. Con questi ci furono scontri anche piuttosto violenti. Va detto che, anche per la tattica adoperata, non improvvisata ma ben predisposta riuscivamo il più delle volte a far cessare anche il crumiraggio ostinato. Nel nostro paese erano circa 250 gli scioperanti ed un discreto numero di essi partecipava attivamente al picchettaggio che aveva luogo sia di giorno che di notte. Di fronte a questa così grande mobilitazione agrari e polizia si erano scatenati. La polizia interveniva a sorpresa e con grande durezza nelle cascine. Con l’intimidazione e la forza faceva uscire di casa donne, ragazzi e naturalmente gli uomini, li faceva schierare e poi faceva individuare dai crumiri, in particolare quelli che avevano avuto la peggio negli scontri, i singoli scioperanti che avevano agito nel picchettaggio. E questi venivano arrestati, portati via e carcerati». (segue)
Per le Vostre lettere scrivete a: redazione@ilpiccologiornale.it le circoscrizioni diventano superflue. Chi scrive ha fatto una esperienza negli anni ‘80 in due circoscrizioni della città di Firenze: una all’opposizione del pentapartito, l’altra di sostegno esterno critico ad una maggioranza Pci- Psi. Se i limiti di queste istituzioni erano evidenti già allora, rivisitare i miei diari personali di quel periodo mi ha riportato alla mente decine di incontri con gente in carne ed ossa su fabbriche in crisi,mobilitazioni per i centri di aggregazione giovanile, consultori da aprire, scuole inadeguate, innumerevoli iniziative per i disabili e l’infanzia, comitati popolari preoccupati per una speculazione urbanistica, il traffico, la droga. La circoscrizione era l’interfaccia naturale di ogni problema che acquisiva la dignità di problema sociale godendo di un privilegio che in politica è fondamentale: il rapporto diretto con i cittadini. Più avanti sul finire degli anni ‘90 fino allo scorso anno, ho conosciuto il ruolo delle circoscrizioni in un’altra città toscana, Arezzo, dove ho svolto il ruolo di consigliere comunale. Per anni nella nostra opposizione al centrodestra abbiamo denunciato i tagli al bilancio delle circoscrizioni, il tentativo sistematico di bypassare i loro pareri, lo strangolamento burocratico dall‚alto della loro attività, avendo in questo un sostegno convinto dei cittadini. In alcune circoscrizioni, nonostante un governo della città ostile, si tentò anche forme di bilancio partecipato con decine di assemblee tanto da far diventare alcune esperienze aretine come esperienze pilote a livello nazionale. Grande è l’amarezza nel registrare che proprio il governo Prodi di cui fa parte anche il mio partito, non trovi oggi di meglio che tagliare definitivamente le gambe a queste sperimentazioni partecipate semplicemente cancellando dall‚alto e di autorità la più che trentennale esperienza delle circoscrizioni. Fine del decentramento amministrativo. Fine dei costi inutili e dannosi della partecipazione. E’ lo scalpo che il governo mette in mostra davanti all’onda demagogica (e diciamola tutta, un po‚ fascistoide) che viene dall‚antipolitica. Ma è un disegno che ha altri fini ed obiettivi ancora più autoritari. Il passo successivo saranno i consigli comunali e provinciali e leggi elettorali sempre più escludenti. Tagliare, cancellare, porre fine ad ogni forma di controllo da parte dell‚opposizione ridotta si e no a un diritto di tribuna. E’ l’esaltazione dell’uomo solo al comando. Una scelta che può farci precipitare indietro nel tempo di quasi un secolo. Dove antipolitica e antidemocrazia possono di nuovo stringersi la mano. Alfio Nicotra
Risorse naturali scarsamente valorizzate Caro direttore, Preziose risorse naturali italiane, da tempo poco considerate, sono rappresentate dalle vastissime ed interessantissime coste, molte delle quali sono, purtroppo, deturpate da interventi disordinati e altre abbandonate a se stesse. Molte sono carenti di strutture turistiche e, quelle esistenti, sono poco idonee a soddisfare un'utenza sempre più esigente. Basti pensare che in Italia esistono solo 40 porti turistici, contro i 400 della Spagna ed i 500 della Francia. Le nostre coste, soprattutto quelle meridionali, potrebbero essere valorizzate ed arricchite con appropriati insediamenti turistici, progettati in armonia con la natura stessa. Il programma da me studiato presuppone un approfondito studio di valorizzazione del territorio ed una elaborazione di progetti mirati, che privilegino insediamenti turistici, percorsi culturali di carattere storico-artistico, visite a musei, a pinacoteche ecc. Per garantire una progettazione attendibile, si potrebbero indire concorsi di architettura a livello nazionale, finalizzati alla valorizzazione del nostro territorio, con sovvenzioni da parte della Comunità Europea. Questi progetti, raccolti, catalogati e depositati presso uffici competenti regionali, formerebbero un utile patrimonio di facile accessibilità e consultazione. Oggi, in tempo reale, grazie a mezzi informatici, siamo in grado di consultare archivi di tutto il mondo, pertanto la consultazione di detti progetti potrebbe essere effettuata da ditte sia italiane che straniere, le quali, interessate alla loro realizzazione, potrebbero accedere ad agevolazioni fiscali e, successivamente, anche, a gestire le strutture da loro realizzate. Sono convinto che, nel caso riuscisse tale operazione, durante la realizzazione delle strutture e, successivamente, durante la loro gestione, si assisterebbe, di certo, ad un impulso dell'economico nazionale ed a un sensibile calo della disoccupazione. La realizzazione del suddetto programma, oltre a valorizzare il nostro paese, con giusta risposta all'industria turistica, porterebbe indiscutibili vantaggi all'economia del paese. Relativamente alle norme deontologiche e giuridiche, di carattere professionale, queste, sarebbero salvaguardate, in quanto, le ditte interessate alla realizzazione delle opere, avrebbero l'obbligo di affidare l'incarico di progettazione esecutiva e D.L. agli autori dei progetti prescelti. Salvatore Lo Buglio
WELFARE di Gian Carlo Storti Robert Redford è un grande democratico Leoni per Agnelli. Riflettere fa bene. Incazzarsi pure, a volte. Robert Redford è un grande democratico. Il film Leone per Agnelli, interpretato da Robert Redford, Meryl Streep, Tom Cruise, Derek Luke e Michael Peña, offre un dibattito molto robusto sulle guerre che osserviamo ogni giorno e quelle che in un domani potremo incontrare. Non è il classico film pacifista della sinistra democratica americana. E’ una vera e propria denuncia verso il compiacimento dei media nella gestione del caso Iraq, forse verso le guerre in generale, e verso la gioventù contemporanea vista nella sua apatia in ciò che li circonda. La trama è abbastanza semplice. Arian ed Ernst, due studenti della West Coast University, hanno deciso di seguire il consiglio del professor Malley e cercano di compiere nella loro vita qualcosa di importante e si arruolano per andare a combattere in Afghanistan. Malley è orgoglioso della scelta fatta dai due ragazzi ma al contempo vive una profonda crisi morale perché si sente responsabile di aver messo in pericolo la loro vita. Mentre Arian ed Ernest lottano per sopravvivere e Malley si adopera per aiutare uno studente ribelle a trovare la sua strada a Washington il senatore Jasper Irving sta per fare scottanti rivelazioni a una giornalista Tv... annuncia una nuova strategia di guerra per l’Afghanistan ad una reporter veterana, Janine Roth (Meryl Streep). Due soldati (Michael Peña e Derek Luke) perfezionano quegli ordini nuovi in un assalto aerotrasportato. Ed un professore di Scienze Politiche della West Coast University, il dott. Stephen Malley (Robert Redford), tenta di motivare un giovane studente (Andrew Garfield) a prendere parte in classe al dibattito. E’ importante che gli Stati Uniti si stiano seriamente interrogando, soprattutto dal basso, sul senso e le strategie usate nel giustificare le guerre che si sono scatenate in questi ultimi anni, questa pellicola ne è un esempio. Qual è il merito di questo film? I vecchi film pacifisti americani sul Vietnam puntavano a far ribellare le coscienze sul perché della guerra, della crudeltà della stessa, sul perché dell’uso delle armi chimiche ma non hanno mai messo in forse l’idea strategica: allora, infatti, lo scontro globale era libertà contro il comunismo. Il ruolo degli Usa, della grande America era quello di essere la bandiera della libertà. E nessuno, nemmeno nella sinistra democratica metteva in discussione questo ruolo di supremazia. Era in discussione il come, le modalità con le quali le classi dirigenti attuavano questa “supremazia”. Questo film invece cambia radicalmente l’orizzonte strategico e si pone il problema se è davvero impor-
tante lavorare per affermare questa supremazia. Insomma oggi, anche in America ci si interroga se vale la pena «lottare, combattere e morire» quella idea grande della «supremazia». Il contrasto è evidente, durissimo, nel dialogo fra il senatore, che illustra la nuova strategia per mantenere «la supremazia» e la giornalista che ormai non ci crede più e che non intende stare, di nuovo, al vecchio gioco della politica e fornire la sponda a queste scelte ormai superate. Il dialogo poi fra il giovane bianco ed apatico, che gode e vuole godere dei privilegi di una comoda vita, ed il professore è intensissimo. Lui il professore che aveva incitato i due giovani americani, uno nero e l’altro latino americano, a fare qualcosa di grande per il paese, si corrode e cerca di capire se quella scelta è stata giusta. Il giovane apatico apparentemente non si fa coinvolgere se non verso la fine quando pone la domanda, forse classica, al suo professore «Ma ne vale la pena?» ottenendo una risposta lineare ma profonda «Almeno ci hai provato». Questi due dialoghi, fra il senatore e la giornalista da un lato e dall’altro fra il professore ed il giovane studente, sono “interrotti” da immagini crude, violente dell’azione militare portata avanti dagli altri due studenti partiti volontari in cerca di gloria “ per contare di più al loro ritorno”. Quei due militari muoiono da eroi, in piedi, fucilati da “quei sporchi talebani”. Insomma non è più in discussione come viene fatta la guerra, ma perché si fa la guerra. A che serve, a chi giova, se non alla carriera di quel senatore che facendo leva sul’orgoglio americano vuole diventare Presidente? Questo film non mi ha quindi solo confermato i miei valori pacifisti ma anche stimolato a continuare in una battaglia non solo sul come ma sul “perché”, sul “a chi giova”. Si questo film mi ha fatto incazzare contro quel sistema di potere che per sopravvivere a se stesso trasforma, con la complicità dei media, lo strumento (la guerra) nell’obiettivo (la democrazia) facendolo diventare un tutt’uno indistinto. Insomma ci vogliono far credere che oggi la democrazia, la libertà ecc. esistono in quanto esiste la guerra contro i loro nemici o presunti tali. Un film quindi di rottura con un vecchio scema liberale che tende a spiegare il mondo con il principio di Mary Poppins: «Basta un po’di zucchero è la pillola va giù». Un film che ti obbliga a riflettere ed ad agire. Ecco tutto qui. Robert Redford è per davvero un grande democratico. storti@welfareitalia.it
Cremona
Salute
GLI ORARI PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA Cup Centro Unificato di Prenotazione Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 18.00 sabato dalle 08.00 alle 12.00 Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800 448 800 dal lunedì al sabato dalle 08.00 alle 20.00. Attraverso il Cup si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso i singoli servizi erogatori: Prestazioni radiologiche: • Tc e risonanza magnetica dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 13.00 il sabato dalle 08.30 alle 12.00 E’ possibile prenotare anche via fax (sempre attivo) 0372/405742. Info: 0372/405760 • Angiografia dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 15.30 Per informazioni è possibile telefonare al numero 0372/405367 • Prestazioni di senologia: (visite senologiche, mammografie, ecografie) dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 18, sabato dalle 8 alle 12 E’ possibile prenotare al numero verde: 800 448 800 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, sabato dalle 8 alle 13 • Prestazioni fisioterapiche (esclusa la visita): il lunedì dalle 08.00 alle 14.00 dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 Info: 0372/405346 • Prestazioni di radioterapia e medicina nucleare: dal lunedì al venerdì dalle 07.30 alle 17.30 Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372/405485. • Prestazioni di medicina del lavoro e allergologia: dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 17.00 Negli stessi orari è possibile prenotare al numero 0372/405777. •Prestazioni di centro diabetologico (prima visita): dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 17.00 E’ possibile prenotare al numero 0372/405715, dalle 11.00 alle 13.30. • Centro emostasi e trombosi (Centro prelievi, ingresso Ospedale) Monitoraggio della terapia anticoagulante orale E’ previsto l’accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Attività dalle 7 alle 14 dal lunedì al venerdì (prelievi e visite specialistiche). • Analisi di laboratorio (Centro prelievi, ingresso Ospedale) E’ previsto per il prelievo l’accesso diretto da parte dei cittadini, con la prescrizione medica, dalle 07 alle 09, dal lunedì al venerdì. Telefono: 0372 405663 0372 405452.
Note: la segreteria è aperta dalle 10.00 alle 16.15 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle 10.00 alle 13.00 per prenotazioni ed informazioni. PRESTAZIONI DEL SERVIZIO DIETETICO (valutazioni e controlli nutrizionali) Piano 4, ala sinistra monoblocco ospedaliero dal lunedì al venerdì dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16. La prenotazione per il controllo nutrizionale può essere effettuata solo telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle 09.30 alle 12.30 al numero 0372 405732 e dalle 14.00 alle 16.00 al numero 0372 405634. Cassa dal lunedì al venerdì dalle 07.00 alle 18.00 sabato dalle 08.00 alle 12.00 Per informazioni è possibile contattare il numero 0372/405417 PRESIDIO SPECIALISTICO AMBULATORIALE TERRITORIALE Cup e cassa • Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 07.35 alle 16.00 sabato dalle 07.35 alle 12.30 • Prenotazioni telefoniche: telefonare al numero verde 800 448 800 da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. • Analisi di laboratorio (Centro prelievi, piano 2) Si accede per le prenotazioni e informazioni recandosi di persona dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 16 ed il sabato dalle 10 alle 13. E’ possibile svolgere gli esami senza prenotazione, presentandosi a digiuno dal lunedì al sabato dalle 7.35 alle 9.30. Telefono: 0372 405897 0372 405821 Attraverso il Cup si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti: • Ambulatorio terapia fisica dal lunedì al venerdì dalle 07.35 alle 14.35. • Analisi di laboratorio Si accede, per la prenotazione, recandosi di persona dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 15.45 e sabato dalle 10.00 alle 12.30. • Centro prelievi: è possibile svolgere l'esame senza prenotazione, presentandosi a digiuno dalle 07.35 alle 09.00. • Centro di medicina sportiva Info e prenotazioni: rivolgersi al Centro al n. 0372/405879. • Terapia inalatoria Accesso senza prenotazione da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 12.30. • Terapia iniettiva Accesso senza prenotazione da lunedì a sabato dalle ore 09.30 alle 10.30. Per disdire le prenotazioni: numero verde 800 448 800
Venerdì 11 Gennaio 2008
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Piergiorgio Spaggiari, nuovo direttore del locale nosocomio, racconta quali sono i suoi progetti nella struttura cremonese
«Un ospedale tecnologico» di Laura Bosio Un ospedale innovativo e tecnologico. Questo il sogno di Piergiorgio Spaggiari, il nuovo direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Cremona. «Quando si inizia qualcosa, lo si fa con entusiasmo e voglia di fare» dichiara. «Ed è proprio con questo spirito che inizio il mio incarico a Cremona. Il primo gennaio mi sono insediato, e ho fatto subito una visita alle strutture ospedaliere, sia il presidio cremonese che quello di Casalmaggiore. Ho così potuto farmi un’idea sin da subito di qualcosa che potrebbe essere modificata». Ha già qualche idea su cosa fare? «Innanzitutto il pronto soccorso. E’ una buona organizzazione, ma manca un servizio di radiologia a portata di mano. Ora i pazienti sono costretti ad andare di sopra a fare le lastre. E’ invece opportuno che venga previsto uno spazio da dedicare a tale area allo stesso piano del pronto soccorso stesso». Qual’è il livello delle strumentazioni? «Questo è un altro punto su cui vorrei intervenire. Vi sono delle macchine che hanno bisogno di essere aggiornate. La tac, tanto per fare un esempio. Le nostre sono a 16 strati, ma sul mercato ne esistono già a 90 strati. Se si deve fare uno studio su cuore, che è un organo in movimento, maggiore è la precisione della macchina, maggiore è la possibilità di vederlo in posizione ferma, e soppiantare così altri esami più invasivi». Dunque la tecnologia avrà una posizione di primo piano nella nuova gestione? «Arrivando da una grande esperienza in campo tecnologico, conosco quanto l’innova-
Piergiorgio Spaggiari, nuovo direttore generale
zione sia importante per la crescita di una struttura ospedaliera, e quindi punterò molto. La tecnologia è la sfida della medicina moderna, e le novità escono continuamente. Ed essere aggiornati è importante per vincere la concorrenza. Avere un personale di alto livello, come quello che abbiamo a Cremona,
novazione tecnologica. Queste nove sale avranno tutti gli strumenti più aggiornati, in modo da realizzare un blocco operatorio di altissimo livello. Tra queste sale, quattro saranno più grandi delle altre, e mi piacerebbe poter installare la più avanzata tecnologia chirurgica, quella robotica, che prevede
l’intervento ai tumori. Naturalmente per ogni idea dovrò verificarne la fattibilità, partendo prima di tutto dal budget disponibile. Oltre alla disponibilità degli stessi operatori». Ha già parlato con i medici dell’ospedale? «Ho incontrato tutti i primari, spiegando quali saranno le mie linee di sviluppo dell’ospedale. Ho spiegato che nei miei interventi ho vincoli di bilancio, e che dovrò scegliere ogni volta quali interventi privilegiare, in base al budget disponibile. Non mi metterò a far costruire cose che a Cremona non ci sono, ma potenzierò quanto già presente». Come vede il suo incarico? «Il direttore generale è come l’allenatore di una squadra, e i giocatori devono essere in sintonia con esso, perché la squadra funzioni bene. Un direttore generale deve avere la capacità di so-
LA BIOGRAFIA
Laureato in fisica e medicina, ha esperienza ormai ventennale Una prima laurea in fisica, una seconda in medicina e chirurgia, con specializzazione in medicina sportiva. Curriculum di tutto rispetto quello di Piergiorgio Spaggiari, che ha iniziato la carriera come direttore generale nel 1991, maturando esperienza in ben cinque strutture. A partire dall’istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano, per poi passare all’ospedale di Sondalo (che era stato valutato come migliore ospedale d’Italia), poi all’Azienda ospedaliera di Valtellina e
è importante. Ma è fondamentale anche fornire loro gli adeguati strumenti per operare». Novità anche per il nuvo blocco operatorio? «Conterei di puntare anche per quello sull’in-
Valchiavenna, e per finire l’Azienda ospedaliera della Provincia di Lodi. Ad aggiungere un tocco di classe al già notevole curriculum, una laurea honoris causa recentemente assegnata dalla prestigiosa università di Odessa, con cui Spaggiari collabora per la ricerca. Tra le sue innumerevoli attività, tra cui quelle di ricerca, in collaborazione con università e ospedali, il nuovo direttore generale ha all’attivo anche la pubblicazione di testi medicoscientifici.
una minore invasività dell’intervento. Altra cosa che mi piacerebbe è di fornire le sale operatorie della tecnologia necessaria per fare trattamenti radianti “a paziente aperto”, proprio durante
gnare e pensare in grande. L’ospedale di Cremona, così come il presidio di Casalmaggiore, hanno le potenzialità per giocare un ruolo di attrazioneper il nostro territorio e per quelli confinanti».
C ultura&S pettacoli L’appuntamento è a Castelleone il 18 gennaio alle ore 21
Al Teatro del Viale in scena il dramma di «Tosca» Chi non conosce Tosca, l’eroina di Giacomo Puccini, opera intramontabile, che lascia senza fiato ogni volta che la si ascolta. L’appuntamento è a Castelleone, per venerdì 18 gennaio, alle 21, presso il Teatro del Viale. A mettere in scena il melodramma in tre atti sarà la compagnia «OperaBalletto», con allestimento completo di scene, costumi e orchestra. Ad interpretare Tosca sarà il soprano Enrica Fabbri, Mario Cavaradossi avrà la voce del tenore Fabio Bonocore. Scarpia sarà il baritono Enea Maroccolo. Angelotti verrà interpretato dal basso Luca Marcheselli. Il sacrestano sarà la voce del baritono Guido Trebo. Il tutto accompagnato da coro e orchestra della Compagnia «OperaBalletto». La regia è di Ruggero Bogani, e le scene sono curate da Alessandro Gatti. Con questo secondo titolo si compie l’omaggio del Teatro del Viale al compositore Giacomo Puccini. Nell’anno, il 2008, del 150° anniversario due titoli per ricordarne la grandezza. Il
tarsi applausi a scena aperta in occasione della prima. Anche in questo caso la regia ha voluto seguire l’impianto originario, senza riletture contemporanee o stravolgimenti. Le scene sono costituite da straordinari teli decorati e da elementi che favoriscono la creazione di quegli ambienti descritti e presentati nell’opera pucciniana, il tutto splendidamente calato nello spazio teatro. Ottima l’orchestra la cui direzione è affidata al maestro Luca Tieppo. Ma qual’è la storia di Tosca, drammatica e controversa? Tutto inizia con Mario Cavaradossi che, ritraendo in un quadro Maria Maddalena, le da il volto della marchesa Attavanti che ha visto più volte entrare nella cappella. Da questa cappella esce Cesare Angelotti, fratello della marchesa evaso poco prima da Castel Sant'Angelo dove il barone Vitellio Scarpia, capo della polizia l'aveva fatto rinchiudere. Cavaradossi, di sentimenti liberali, gli offre rifugio nella sua villa. Sopraggiunge Tosca, cantante famosissima ed amante di Cavaradossi, che visto il ritrat-
Un momento dell’opera lirica
primo è stato a novembre Madama Butterfly, ora Tosca interpretata dalla stessa compagnia capace di meri-
to dell'Attavanti si ingelosisce ma, prontamente rassicurata dal pittore si allontana, per ritornarvi quasi su-
TEATRO PONCHIELLI/1
Un programma per la Grande Età Si apre con «La mia vita nelle canzoni» Anche per il 2008 il teatro Ponchielli ha programmato una breve stagione di spettacoli rivolta in modo particolare al pubblico della «Grande Età». Si parte l’11 gennaio con «La mia vita nelle mie canzoni», un recital di canzoni anni ‘30 e ‘40 interpretato da Rosalina Neri. Per poi passare ad una commedia in dialetto cremonese il 15 febbraio: «L’ucasiòon dè fa bugàda», interpretata dalla Compagnia Strasamaneghet. La programmazione prosegue poi il 27 febbraio: «La principessa della Czarda», un’operetta brillante interpretata dalla Compagnia di Corrado Abbati. Verrà regalata al pubblico la visione di due lungometraggi,
che saranno proiettati sul grande schermo: il 14 marzo «Callas assoluta – La vita di Maria Callas», e «La Bohème», in programma l’8 aprile, nell’interpretazione memorabile di Luciano Pavarotti al Teatro alla Scala nel 1979. Si chiude il sipario infine il 19 aprile con «Così fan tutte», ovvero le necessità del cuore Il dramma giocoso di Wolfgang Amadeus Mozart, sarà presentato in una riduzione, che prevede anche l’allegra partecipazione in platea di gruppi di bambini che cantano e interpretano alcune parti dell’opera ai giovani artisti in palcoscenico. I biglietti possono essere acquistati diettamente in biglietteria. sg
TEATRO SOCIALE Una locandina dell’opera di Puccini del primo novecento
bito. Nella Cappella non trova più l'amante e riprendono i morsi della gelosia che Scarpia, da tempo innamorato di Tosca, rinfocola. Scarpia apprende dal gendarme Spoletta che Angelotti è irreperibile ma che certamente Cavaradossi conosce il suo rifugio, quindi lo ha arrestato. Inizia l'interrogatorio di Cavaradossi che, pur conoscendo il nascondiglio dell'evaso, non parla. Il pittore viene sottoposto a torture. Tosca, disperata rivela il nascondiglio di Angelotti. Nel frattempo giunge un gendarme e informa che a Marengo Napoleone ha vinto. Scarpia, rimasto solo con Tosca, la ricatta: se gli si concede potrà salvare Cavaradossi dalla prigione e con lui lasciare Roma. Intanto Angelotti per evitare la cattura si uccide. Tosca sempre più sconvolta chiede a Scarpia,
in cambio di ciò che egli pretende, un salvacondotto per se e per il suo amante. Il capo della polizia acconsente ma, mentre si accinge a firmare il documento Tosca, afferra un coltello e lo pugnala. Cavaradossi prima di essere giustiziato inizia a scrivere una lettera che un carceriere, in cambio di un anello consegnerà a Tosca, ma i ricordi gli si affiorano e si interrompe commosso. Di li a poco arriva Tosca, mostra i salvacondotti all'amante e con lui esulta di gioia. Tosca esorta Cavaradossi a fingersi colpito quando il plotone di esecuzione sparerà a salve, ma Scarpia l'ha ingannata. La scarica dei soldati uccide Cavaradossi e Tosca disperata sfugge a due poliziotti che nel frattempo hanno scoperto l'uccisione di Scarpia e si getta nel Tevere.
Sul palco «La piccola fiammiferaia» Nella rassegna «Dove? A teatro» Continua la rassegna «Dove? A teatro», spettacoli per le famiglie al Teatro Sociale di Soresina. Appuntamento per domenica 13 alle 16, con la compagnia Ca’ Luogo d’Arte, che presenterà uno spettacolo tratto dal classico per bambini «La piccola fiammiferaia» di H.C. Andersen. Regia di Maurizio Bercini, testo di Marina Allegri. Con Alberto Branca, Claire Chevalier, Daniela D’Argenio e Massimiliano Grazioli. Una povera venditrice di fiammiferi, l’ultima notte dell’anno, trova gioia e calore in ciò che solo lei riesce a vedere nella fiammella che via via accende seduta all’angolo di una
strada tra passanti frettolosi. Fino all’ultima grande fiammata con cui vola tra le braccia amate della nonna, in alto, sempre più in alto, dove non c’è più freddo, fame, angoscia. Spettacolo che affronta temi difficili ma importanti come la povertà, l’emarginazione, la morte. Ma soprattutto ribadisce la capacità che solo l’infanzia ha di usare l’immaginazione come via di fuga da una realtà opprimente. Nello spettacolo la bambina dei fiammiferi sarà una marionetta e questo permetterà ai bambini di non identificarsi con la protagonista, ma di cogliere sia la politica della denuncia che la poetica delle emozioni.
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Cultura
Venerdì 11 Gennaio 2008
SFOGLIANDO a cura di Edizione Nuovi Autori
«Uccello migratore» L’autore, Gian Cavallo, in un affascinante gioco di incastri, racconta come il commissario Varallo scopre la misteriosa scomparsa di Manuel e Letizia, un uomo maturo e una giovane donna che, apparentemente, non hanno nulla in comune, neppure la città in cui vivono: l’uno vive a Bologna e l’altra ad Alessandria. Letizia, alla ricerca di sé, vive il momento del distacco dalla propria famiglia e si proietta, donna dalle scarpe con il tacco a spillo, in una nuova dimensione mentre Manuel, strumento di un matrimonio ormai stanco, lascia tra le pagine del suo computer una traccia di sé e del suo Sogno. Il romanzo avvince pagina dopo pagina, e il lettore viene facilmente coinvolto nel gioco degli enigmi che conducono alla soluzione del caso. E’ affascinante la descrizione dei paesaggi, l’Africa e il deserto catturano l’immaginazione di chi legge come se luci, colori e atmosfere scorressero tali e quali a fotogrammi di un film.
Arte & Letteratura
Scienza, tecnologia, comunicazione si fondono nella ripresa di immagini Si inaugura il 18 gennaio, presso il Crac del liceo artistico Munari do Cremona la mostra di Patrizio Travagli, dal titolo «500 X -Doppelgänger (Bilocazione)» Scienza, tecnologia e comunicazione si fondono nel lavoro recente di videoarte di Patrizio Travagli in cui situazioni di quotidianità domestica vengono trasfigurate dall’obiettivo della telecamera attraverso inquadrature rese uniche dalla regolazione dello zoom a 500 X. Tale regolazione va a determinare una situazione di crisi nel sistema dell’autofocus della telecamera che tenta di rincorrere una messa a fuoco impossibile, creando un continuum di ricerca di nitidezza e generando una situazione mutabile e mai definita. Nella fisica quantistica l’analisi delle particelle, secondo il Principio di Indeterminazione di Werner Heisenberg , è li-
mitata poiché non è possibile conoscerne allo stesso tempo posizione e velocità. Le particelle non sono oggetti puntiformi ma hanno alcune proprietà tipiche delle onde e non possiedono una ben definita coppia posizione-momento. Il principio non è quindi applicabile solo alla posizione ed alla quantità di moto ma a qualsiasi coppia di variabili canonicamente coniugate. Voler calcolare attimo per attimo contemporaneamente e con precisione millimetrica velocità e posizione degli oggetti più disparati, corrisponde alla concezione della materia in un universo oggettivo ed è ciò che può essere riassunto nella messa a fuoco. Nell’impossibilità di nitidezza dell’immagine, ovvero di definizione delle due variabili con precisione istantanea, Travagli evoca il principio di Indeterminazione di Heisenberg.
L’artista, quindi, mostra una situazione d’impossibilità (quella della messa a fuoco) in presenza di due variabili: il movimento e la posizione ed è proprio in tal modo che evoca la suddetta teoria in un’analogia visiva. Travagli indaga, con questo nuovo ciclo di video, i media, concentrandosi sulla tecnologia che è il nostro interfaccia col mondo: il mezzo attraverso cui ci confrontiamo con la realtà. La tecnologia è un mezzo, creato dall’uomo, che ne implementa le qualità ma può anche generare limitazioni. L’atto di “violenza” che Travagli compie sul mezzo, sembra, più che un dialogo col caso, un riappropriarsi della propria umanità. L’artista, con questa operazione, sembra dirci che il mezzo non è il fine ma solo uno strumento. Esso viene usato non per rappresentare la realtà ma per
metterne a nudo la processualità nei suoi limiti manifesti. “Forzare il limite del mezzo”, regolando lo zoom della videocamera in maniera tale per cui la percezione dell’oggetto non possa essere corretta, significa creare una dialettica che si sviluppa nell’incapacità di uscire dall’errore ed esso si tramuta, grazie alla “regia” dell’artista, in concettualità. L’errore si trasforma in visione come in un’alchimia che incrina le sicurezze dell’era digitale. L’oggetto di indagine è un led di un qualsiasi prodotto industriale, uno schermo al plasma piuttosto che quello di un computer ma anche un comune oggetto domestico. La mise en scène di Travagli è un dialogo impossibile: un “corto circuito”, un’incomunicabilità od una comunicazione isterica.
LO SPAZIO DELL’ARTE
A San Vitale mostra tra fotografia e scultura di Silvia Galli Fotografia, questa volta d’arredo, abbinata alle opere, alla scultura, all’opera d’arte, realizzati con i materiali più diversi, dal pioppo nero all’ulivo, dal gelso alla noce, dal ferro a metalli poveri di disavanzo. Gli artefici dell’insolita mostra, un’anticipazione, in attesa di un evento espositivo più importante la prossima primavera nell’ex chiesa di San Vitale, sono il duo Mino Boiocchi e Giorgio Carboni, affiancati da Giancarlo Lattarini, artista poliedrico, capace di ridare una nuova e nobile vita a materiali di recupero altrimenti destinati alla “discarica”. La mostra è ospitata presso il centro sportivo Sporting Club fino al 31 gennaio a Costa Sant’Abramo. Una collaborazio-
ne quella dei tre artisti, che unisce l’arte fotografica all’artigianato, rivolto tutto all’arredo. Le fotografie di Boiocchi sembrano più dei quadri: si va dai tipici paesaggi padani alla riproduzione di dipinti cinquecenteschi, fiamminghi e contemporanei, dai suggestivi scorci tropicali ad inconsuete prospettive di piazza del Duomo, «stampate su supporti diversi» ha spiegato Boiocchi «dalla carta alla tela carta, dalla fine art, figlia della moderna tecnica digitale, all’applicazione in affresco». L’esito estetico e l’impatto emozionale degli scatti sono amplificati dall’abile ottimizzazione fotografica di Carboni e dalle cornici, opera della creatività di Lattarini. Grazie all’abilità di quest’ultimo, anche il pezzo di materia più insignifi-
«Vivere la città tra arte e natura»
Un’immagine della mostra
cante diventa, lavorato e collocato qualcosa da ammirare e valorizzare. Il legno è l’elemento fondamentale dell’arte di Lattarini, lavorato in tutti i modi possibili, con accostamenti improvvisi e genialmente studiati. La genialità dell’opera si vede nell’esito finale, dove il
più semplice tavolo è caratterizzato dalla sua inventiva personale. Accanto al legno si colloca anche la lavorazione del ferro e di altri metalli, tutti prendono forma fino a diventare veri e propri oggetti d’arredo unici. Tutte opere sia quelle di Boiocchi-Carboni e di
Lattarini che si distinguono per originalità e creatività. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 11,30 alle 12,30 e dalle 17,30 alle 19,30, alcune grandi foto sono state collocate anche nella sala da pranzo dello Sporting Club.
Si intitola «Percorsi per vivere insieme la città tra arte e natura» l'allestimento che Di.Di.A.Psi aprirà sabato 12 gennaio alle ore 11.45 presso la sala Alabardieri del Comune di Cremona. Si tratta di una mostra fotografica, che prende in esame differenti aspetti della nostra città, portando alla luce particolari artistici e naturalistici che spesso possono passare inosservati. L'evento è organizzato con la collaborazione con l'Istituto Professionale «Luigi Einaudi», l'Unità operativa psichiatrica e col patrocinio di Comune e Provincia di Cremona.
Cremona & Provincia
Cultura
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Krylov rende omaggio a Rostropovic Appuntamento al Ponchielli con un concerto dedicato al cittadino onorario di Cremona di Silvia Galli La stagione concertistica 2007-08 del Teatro A. Ponchielli riprende con un omaggio a Mstislav Rostropovic, cittadino onorario di Cremona. Al grande violoncellista è infatti dedicato il concerto che martedi 15 gennaio (ore 20.30) vedrà protagonisti i Solisti di Mosca diretti da Yuri Bashmet, con la partecipazione solistica di Sergej Krylov. Krylov e Bashmet, che hanno spesso incontrato nel corso della loro attività artistica il Maestro Rostropovic, proporranno la Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per violino, viola e orchestra K 364 di Mozart. La seconda parte sarà aperta da Bashmet con
Sergej Krylov
Lacrimae op. 48a di Benjamin Britten, e sarà conclusa con la versione per orchestra d’archi di Mahler di Der Tod und das Mädchen (La morte e la fanciulla) di Franz Schubert. Nell’occasione Bashmet suonerà la
viola Testore del 1758 con cui abitualmente si esibisce in concerto, mentre a Krylov sarà affidato il violino «Il Cremonese 1715» di Antonio Stradivari della collezione «Gli Archi di Palazzo Comunale» di Cremona. L'or-
chestra si è costituita nel 1984 sotto la direzione di Yuri Bashmet, violista di fama internazionale. Caratteristica peculiare dell'orchestra è che i componenti sono tutti solisti laureati di concorsi internazionali. Dal momento della sua formazione l'orchestra si esibisce sempre più frequentemente in tournées internazionali. L'orchestra ha effettuato la prima tournée in Italia nel marzo 1988 riscuotendo ovunque un grandissimo successo di critica, collocandosi ai primi posti tra le migliori formazioni del mondo cameristico. Il repertorio comprende opere dei musicisti classici quali Vivaldi, Bach, Mozart, Ciaikovskij, Mendelssohn, Grieg, Schubert, Prokofiev,
Shostakovich, Hindemith, Telemann, M.Marais, ecc.. Sergej Krylov, naturalizzato cremonese, ma nato a Mosca da una famiglia di musicisti, inizia lo studio del violino a cinque anni e dopo appena un anno tiene il suo primo concerto. All’età di dieci anni debutta con l’orchestra e affronta i primi impegni concertistici di rilievo, esibendosi in Russia, Cina, Polonia, Finlandia e Germania; incide appena sedicenne il Concerto di Mozart K. 219 e registra trasmissioni per la Radio e la Televisione sovietica. In giovane età Sergej Krylov conquista il Primo Premio al Concorso Internazionale “R. Lipizer” e, dopo un periodo di perfezionamento con Salvatore Accardo, rag-
giunge fama internazionale vincendo il Concorso “A. Stradivari” di Cremona e il Concorso “Fritz Kreisler” di Vienna. Da quel momento intraprende una prestigiosa carriera concertistica che lo porta ad esibirsi all’Auditorium di Radio France a Parigi, alla Philharmonie di Berlino e alla Philharmonie di Monaco, al Musikverein e alla Konzerthaus di Vienna, al Megaron Centre di Atene, alla Suntory Hall di Tokyo, ai Festival di Santander e Granada, al Prague Spring Festival, al Teatro Colon di Buenos Aires e alla Scala di Milano. Debutta con l’English Chamber Orchestra al Barbican Centre di Londra nel 2001 ed è subito reinvitato per un concerto diretto da Vladimir Ashkenazy.
Appuntamenti a Cremona e dintorni... SPETTACOLO
«Nella solitudine dei campi di cotone» «Nella solitudine dei campi di cotone» è lo spettacolo in programma per sabato 12 al teatro Piccolo Parallelo di Romanengo. Uno spettacolo che debuttato in versione per palcoscenico nel marzo 2007 al Teatro San Giorgio di Udine. Lo spettacolo, diretto da Virginio Liberti e Annalisa Bianco, ha visto tre allestimenti estivi di grande successo nel 2006 realizzati in luoghi della quotidianità: il debutto al Mittelfest di Cividale in un bar, un cortile della Casa del Popolo a Montalcino, un frantoio a Radicondoli. La versione teatrale è la sintesi, il risultato, il diario di questo viaggio nei luoghi della vita di uno spettacolo emozionante perché spettacolo sulla vita. Un incontro con la poesia di Koltès e il suo immaginario straziante, fatto di tenebre e di paure infantili, di disperata necessità di
ARTE & CULTURA
Fino al 17 gennaio 08 CREMONA MOSTRA CREMONA: UNA CATTEDRALE, UNA CITTA’ Il carroccio conquistato dai cremonesi agli inizi del XIII secolo in mostra, per ricordare l'ottavo centenario della costruzione del palazzo Comunale e il nono centenario della costruzione della Cattedrale Museo Civico - via U Dati, 4. Orario: dal martedì al sabato 9-8; domenica e festivi 10,-18; chiuso lunedì.
affetto. Parole che cercano di superare l’inesorabile difficoltà di esprimersi, di superare la solitudine affollata di ricordi fantasmagorici. Parole che sono musica, musica delicata che tocca e stravolge l’anima. In questo testo, il più famoso dell’autore di Metz, pubblicato da Edition De Minuit nel 1986 due uomini: un cliente - Fulvio Cauteruccio e un dealer - Michele Di Mauro a notte tarda si incontrano per caso. Entrambi fuggiti dalle proprie case, ma non casualmente. Uno di loro dice che ha qualcosa da vendere. L’altro sta al gioco e dice che forse comprerà. Di cosa si tratta? Non si sa, forse l’amore, forse qualche oggetto, forse il tempo, forse il pensiero, forse l’ascolto. Un dialogo serrato che è una sfida, un allontanarsi, un cacciarsi, un inseguirsi dei due
Fino al 17 gennaio 08 CREMONA MOSTRA IL CARROCCIO DELLA BATTAGLIA DI LEGNANO La cattedrale al centro della vita culturale, politica ed economica dal Medio Evo all'Età Moderna: documenti, cimeli, carroccio. Museo Civico - via U Dati, 4. Orario: dal martedì al sabato 9-8; domenica e festivi 10,-18; chiuso lunedì. Fino al 27 gennaio 08 CASALMAGGIORE MOSTRA ANIMULA VAGULA BLANDULA Mostra di Giorgio Tentolini. Museo Diotti - via Formis, 17. Orario: martedì e giovedì 9-12,30 e 14-16; mercoledì e venerdì 912,30; sabato domenica e festivi 15-19; chiuso l'1/1.
Fino al 27 gennaio 08 CREMA PRESEPE DELLA CIVILTÀ CONTADINA
personaggi in labirinti verbali violenti quanto uno scontro fisico. Eppure l’opposizione tra i due sembra nascondere un bisogno di possessione reciproco, qualcosa che li lega indissolubilmente l’un l’altro. Nessuna motivazione apparente li obbliga a continuare la conversazione, soprattutto perché il gioco diviene sempre più pericoloso ma entrambi sono come logorati dalla volontà di aspettare la risposta dell’altro e continuare il dialogo all’infinito. Tutto appare come una transazione commerciale. Infatti l’autore inserisce nella pièce proprio la definizione di ‘deal’ che precede la prima battuta del testo. Il progetto sigla l’incontro di due compagnie toscane, Krypton e Egumteatro, sostenute dalla collaborazione produttiva del Mittelfest di Cividale del Friuli.
Presepe realizzato con statue lignee a grandezza naturale - ricostruzione di un tipico villaggio rurale della pianura padana del primo novecento. Quartiere Sabbioni. Orario: 9-12 e 14-23. Fino al 15 marzo 08 CREMONA DINOSAURI Una nuova grande mostra organizzata ad Apic Cremona e Natural History Museum di Londra CremonaFiere - loc Cà de' Somenzi. Orario: dal lunedì al giovedì 9- 21; venerdì e sabato 9-23; domenica e festivi 10-21. Costo: 8 euro - gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti, accompagnatori di scolaresche e di comitive di almeno 15 persone, giornalisti con tessera. 11 e 12 gennaio 08 CREMONA ESPERIMENTO SCIENTIFICO
Il Pendolo di Foucault in Duomo Il Comitato per l'orologio astronomico del Torrazzo ed il Gruppo Astrofili Cremonesi festeggiano i 9 secoli della Cattedrale di Cremona proponendo l'esperimento che Foucault realizzò per dimostrare la rotazione della terra Cattedrale. Orario: ore 11 (venerdì); 15 e 21 (sabato) 11 gennaio 08 CREMONA RITRATTI DI DONNA Presentazione del calendario 2008, a cura dello Studio di grafica P3; il calendario è dedicato alle donne che si sono distinte nella storia del nostro territorio; il ricavato della vendita sarà interamente devoluto all'Associazione As.So.S. Palazzo Cittanova. Orario: ore 20,45. 11 gennaio 08 CREMONA CONFERENZA A SCUOLA DI ASTRONOMIA - 8 SERATE SOTTO LE STELLE «L'inizio - Quando l'uomo ha iniziato a guardare il cielo» - incontro teorico e pratico di astronomia generale. Osservatorio astronomico Gruppo astrofili cremonesi - v.le Trento e Trieste, 21. Orario: ore 21. Dal 12 al 26 gennaio 08 SORESINA MOSTRA LO SCHERMO DIPINTO Mostra personale di Lorenzo Sperzaga: fermi immagine di cinema noir su tela tra figure, ritratti e miti. Sale del Podestà. Orario: feriali 17-19; domenica 10-19. 11 gennaio 08 CREMONA CONVEGNO «SCUOLA: LA PARITÀ TRADITA» Intervengono Gianni Forlani, Ernesto Mainardi, Gianni Rossoni. Casa di Nostra Signora - via Sacchi, 15. Orario: ore 15.
MUSICA
15 gennaio 08 CREMONA CONCERTO In memoria di Mstislav Rostropovic (1927-2007) cittadino onorario di Cremona - I Solisti di Mosca: Yuri Bashmet e Sergej Krylov. Teatro Ponchielli - cso Vittorio Emanuele II. Orario: ore 20,30. Costo: platea e palchi 24 euro galleria 13 euro - loggione 10 euro.
SPETTACOLO
12 gennaio 08 ROMANENGO PROSA NELLA SOLITUDINE DEI CAMPI DI COTONE Compagnia Krypton - Egumteatro; di Bernard-Marie Koltes. Teatro Auditorium G Galilei. Orario: ore 21,15. Costo: 10 euro. 12 gennaio 08 CREMONA IL FILO DEI BURATTINI «Shrek Terzo» - cartoon d'inverno. Teatro Filodrammatica - piazza Filodrammatici. Orario: ore 16. Costo: 3 euro. 12 gennaio 08 CASALMAGGIORE PROSA «COSÌ E’ (SE VI PARE)» Ert Emilia Romagna Teatro. Teatro Comunale - via Cairoli, 53. Orario: ore 21. Costo: 4 euro ragazzi - 6 euro (adulti).
Lo S port Sport
Venerdì 11 Gennaio 2008
Un abbraccio finale Una vignetta di Pericoli mette in bocca a Fulvia (la donna del divano) questa frase. «Se fossi un’inguaribile ottimista direi che sono un po’ pessimista sulle sorti dell’Italia». La battuta è feroce e forse adeguata al periodo che ci vede spettatori inermi e inerti nostro malgrado. A Milano la signora Moratti è riuscita a far approvare il biglietto d’ingresso, per le auto private, alla cerchia dei Navigli: sembra accertato che così si ridurrà l’inquinamento dell’aria. A Cremona gli interventi pro Nuova Bissolati non hanno prodotto l’esito definitivo per la raccolta di un bel pacco di € , la squadra e la Società nuotano in apnea anche se ogni tanto, come i delfini, vengon su a respirare un po’. Il vicesindaco con delega allo sport. Luigi Baldani ha deciso di rivisitare lo stadio Zini onorato recentemente di targa ricordo per Domenico Luzzara. Si recherà più spesso a guardare atleti sudati sotto maglie e braghe grigiorosse invece di quelli in ridottissimi slip, bagnati fradici ma di acqua di piscina quindi leggermente disinfettata. D’altra parte l’esempio e lo sprone della nuova presidenza della Cremonese e le leggi anticasini negli stadi, non lasciavano adito a nuovi rinvii. Gli ultras per ora stanno quieti e pare non abbiano più spazio per le loro stramberie. Qualche birra di troppo e qualche sigaretta farlocca(!) lasciano il segno. Continuano forse ancora per poco quelli di Verona e di Padova e continueranno fino ad esaurimento delle scorte e della pazienza dei magistrati. Ciò tuttavia non ci lascia senza parole, visto che se c’è una costola sana in questo nostro strano paese, questa è la costola dello Sport: vedi abbracci di Firenze, no alla curva violenta dell’Atalanta e l’ultima invenzione di Figc e Lega cioè obbligatorie strette di mano fra contendenti a fine partita. Per mantenersi “cadreghe” e “cadreghini” questo e altro. Un secolo è passato da quando Rolando Petri da Carpi ha stupito il mondo con la sua maratona di Londra. Gli han tolto l’alloro ma non la fama giudici pignoli che hanno stabilito così perché Petri è stato sostenuto negli ultimi quattro
Dalla Scozia non solo birra e wiskey
Vanessa Ferrari
metri da qualche volonteroso suddito di Sua Maestà. Dopo il periodo bellico (’15 18) è esploso il ciclismo in tutta Europa, Francia e Italia in testa. Siccome stiamo scrivendo dei nostri azzurri ricordiamo Girardengo, Guerra, Binda, Bartali e Coppi, Magni e Gimondi, Adorni e Pantani, Moser e Bettini e tutti gli altri famosi per aver vinto là dove volano solo le aquile, sia sulle Alpi che sui Pirenei. Una zanzarina cattiva la sua parte ha ucciso Fausto Coppi, quaranta cm diametro cosce, otto litri d’aria nei polmoni e trentasei battiti del suo cuore, settanta sotto sforzo quando gli altri arrivano a centotrenta. Quattro anni tra i più validi per un atleta -dai 21 ai 25 - in prigionia a pane acqua e cetrioli. Aveva già vinto il Giro, è ritornato a vincerlo e a vincere il Tour un paio di mondiali ecc. Questo per il ciclismo. Ma anche in altre discipline ci siamo espressi in modo unico e ineguagliabile. Il calcio, l’automobilismo, il motociclismo, queste due con campioni su mezzi costruiti nelle nostre fabbriche, se preferite officine. Il calcio: quattro volte campioni del mondo, gli “italianuzzi” sono stati i primi a battere gli inglesi che pur l’avevano inventato. Storia recente i mondiali di Germania, Bekenbauer e Blatter, tedesco e svizzero a capo della Fifa, infuriati come tori. Dei francesi e del loro Ct non scriviamo solo per nobiltà d’animo: noblesse oblige.
L’automobilismo: Maserati e Alfa Romeo prima e poi Ferrari. Ferrari, Ferrari. A Maranello c’è una fabbrica che da decenni tiene testa, con il suo migliaio e cinquecento tecnici e operai, a colossi come Mercedes, Bmw, Renault, Toyota. Migliaia e migliaia di uomini che lavorano per batterla usando ogni mezzo - anche quelli sul filo del rasoio, come si dice - e miliardi più miliardi più miliardi di dollari, marchi, sterline, franchi, euro, e chi più ne ha più ne metta. Qualche volta ci riescono ma sono occasioni così rare che quando fioriscono le strombazzano a miracol mostrare quasi fossero fiori improvvisamente sbocciati su secche siepi di rovi. Le moto. Prima la Guzzi di Mandello del Lario, poi la Augusta di Varese, vanno bene quindici campionati del mondo con un solo omarino in sella di nome Giacomo Agostini da Lovere? Van bene sì! Quando Yamaka non riusciva a far fuori Toyota e Honda ha scoperto un ragazzino italiano che di nome fa Valentino, come quell’altro da Voghera, ma di tutt’altra pasta. Il ragazzo oggi multimiliardario (ma la pelle a rischio è sempre stata la sua) ha parcheggiato in porto la sua moto per qualche anno ed è probabile che ancora ci riuscirà visto che dalle parti di Tokio hanno sostituito le gomme francesi con quelle di casa. Ma vicino a Maranello c’è un altro fenomeno che si chiama Ducati:
Cremona, 4 gennaio 2008 Egregio e se mi permette caro Professore. Ho letto il suo pezzo e il commovente ricordo per questa bella Italia, smandrippata quanto adorata da chi, in qualche modo, si sente ancor lieto di essere italiano. Qualcuno ha pur chiesto a Caino, dopo il suo fratricidio, dov’era Abele: risposta “ Son forse io il custode di mio fratello? “. Quindi siam forse noi miseri scrivani insieme agli altri italianizzi, mal guidati da decenni, responsabili delle malefatte della “ casta “ romana? Facciamo quello che possiamo, ma generalmente sempre più sfiduciati. Però non tutti, quorum ego: e non deve (dovrebbe ?) esserlo neanche Lei, che diamine visto che la nostalgia è un profondo segno d’amore nei ricordi Qui sopra Le invio un articolo che uscirà sul prossimo numero di questo settimanale, e Lei ne è l’ispiratore. Glielo invio in anteprima con i miei più cordiali ed affettuosi saluti. Eugenio Grignani
all may best and your sincerely
via Mincio 29, 26100 Cremona (CR) qui in questa bella Italia.
dopo un periodo di riflessione (diciamo così con un po’ di sciovinismo) da qualche tempo esce sulla scena con piloti italiani e stranieri. E un bravissimo e onesto «cangurino Stoner» vince il mondiale, gomme o non gomme. Anche nella Box abbiamo messo la nostra devota firma, a partire da Primone Carnera per passare a Spalla, Mitri, Duilio Loi e giungere a Nino Benvenuti. Nell’atletica pura non ci siamo limitati ai bordi. Il lancio del disco con Consolini, e più recentemente Berruti definito l’abatino: tale parve a Brera dopo aver visitato due giganteschi americani e aver visto le loro cosce larghe quasi come il torace del nostro piemontesino dagli occhiali a stanghetta. Oro alle Olimpiadi del ’60 a Roma «…e a Gioann non gli ha preso una sincope per un vero miracolo.Ho temuto di doverlo riportare a casa in barella…» riferisce Eugrigna. Mennea Pietro Paolo da Barletta, virtualmente abbandonata per raggiungere i vertici dello sport mondiale e il record sui 200 piani detenuto per 17 anni. Le sue partenze quasi a rana sul tartan di tutte le piste e i suoi arrivi a guance gonfie sempre un metro almeno prima del secondo. Oggi oltre il diploma dell’Isef si onora di due lauree una in scienze politiche, l’altra in Legge. Ha scritto dieci libri ed è deputato europeo. E’ tornato stabilmente a Barletta. Juri Chechi agli anelli, alla sbarra, alle parallele normali e asimmetriche, in cima al mondo. Anche con gli sci non abbiamo mai scherzato un fico secco. A partire da Celina Seghi e Zeno Colò e dal loro Abetone per giungere a Radici, il bergaimer che guardava le piste con un occhio solo, a Thoeni e alle sue quattro coppe mondiali di squillante cristallo. Ai due ori, uno olimpico, di Piero Gros piemontese di Salice d’Ulzio. Alberto Tomba, recente ospite d’onore a Cremona, ha folgorato per anni montanari austriaci e svedesi, infischiandosi del paese della bassa che l’aveva visto nascere e degli avversari che di volta in volta si sono arresi alla sua spavalda mostruosa potenza. A tutti questi atleti solo il tempo ha tolto la forza tipica dei giovani eroi. Dello sci femminile abbiamo già riferito in altro servizio e approfondiremo il discorso. Dagli abeti dell’Alto Adige e della Valtellina fino agli ulivi di Foggia e del Gargano, in tutte queste province sono nati e cresciuti i nostri per approdare ai loro allori Vogliamo chiudere questo transfer nel mondo dello sport tornando a Cremona, a una signorina plurimondiale di bocce, Germana Cantarini, e a una bambina se non si offende la diassettenne di madre rumena, a onorar la sua patria, ma di padre bresciano, nata qui nella nostra bassa Lombardia: massì, chiudiamo in bellezza con Vanessa Ferrari.
il calcio
23 Eugenio Grignani
La rosa si completa E se son rose fioriranno E’ quasi una questione di pollice verde, in questo caso non scrivo di una serra bensì di uno spogliatoio. Senza la boccia illuminata da candeline interne e i sortilegi di maghi e maghesse, in questo e in altro giornale si era pur riferito della speranza di qualche nuovo innesto - e dai con il vivaista - per completare le intenzioni della presidenza di via Persico, sottaciute per naturale scaramanzia. Visto il carattere dei conducator - un paio al primo piano e uno col suo vice in palestra e sui rettangoli di gioco - a buon intenditor bastavano poche parole: i fatti sono arrivati sul binario della realtà. Continuo a non sapere nulla di C. Ferrarese (mi son perso per colpa… del traffico le dichiarazioni di ogni conferenza stampa) e so ancora poco di G. Rossi e quel poco mi è stato riferito da qualche esperienza vissuta insieme da un mio simile: ma i suoi occhi non sono i miei. Ho la sensazione di non sbagliarmi, a Dio piacendo e ai servitori suoi. Vedarùmm. W. Viali viene dal Treviso e chi se ne intende ne parla bene: certo un ’74 avrà maturato esperienze importanti, la sua cessione non è misteriosa. La squadra del nord-est non naviga in buona classifica, probabile che qualcuno abbia preferito realizzare palanche fin che ne aveva tempo. G. Fietta era del Pizzighettone, non penso che Favalli abbia avuto troppe difficoltà a convincere Mondonico, che non è certo tipo del «va là che vai bene». Tirate le somme, oggi 11 gennaio, quella rosa conta trentun germogli tra vecchi e nuovi, anche se qualcuno verrà potato. Difficile farmi credere ancora che Giovanni Arvedi voglia accontentarsi della C1. Che diamine, in po’ di discrezione non guasta, oggi più che un’astuzia è un dovere. Giusto? Anch’io appartengo alla categoria dei Trentamila allenatori del bar sport, ma con qualche umiltà mi iscrivo tra le ultime riserve. Lascio fare a chi deve guidare i giocatori. In mancanza di notizie dirette su Cremo Cavese (fra due giorni allo Zini), per completare il mio ruolo ricorro a soggetti extra già trattati in tutte le sedi della cronaca sportiva scritta e parlata. Primo: Fabio Capello CT dell’Union Jack, (un modo per definire la bandiera inglese). A proposito del suo compenso, e non della sua autorevole esperienza, avevo scritto di 6 milioni di euro a stagione, per cinque stagioni, avevo aggiunto più o meno. Sono di più, cioè 9 milioni di sterline, cioè 12 milioni di euro, che fanno 24 miliardi di vecchie lirette. Per 5 stagioni il conto è di 95 miliardi di lire forse netti. (Fonte Fideuram)
A Londra e dintorni le tasse sono al 33%, Visco da noi vuole il 47%. Dai Fabio che chiudi bene la carriera... Secondo. La Ferrari di Maranello. Significa auto di lusso oppure auto da brividi in ogni tipo di gara, ma soprattutto auto per la F1. Il cognome, comune in Italia, è da anni in Bocca a tutto il mondo, inutile ricordarlo per Enzo detto «Drake», drago o dragone, uomo extra di non facile approccio da me superato con fortunata combinazione. Ferrari ricorre in questa edizione anche in altre colonne perché è stata presentata pochi giorni fa la nuova F1. Qualche pistola l’ha definita “squalo” come se le precedenti fossero state alborelle. A me, onestamente, è sembrata solo la solita grande rossa, inarrivabile al cuore dei suoi milioni di eterni innamorati italiani e foresti. La sua comparsa è stata un tantino camuffata ad evitare che quelli di Stoccarda comprassero foto troppo chiare. Hanno fatto bene i due piloti a coprire con le loro tute le “gambe” anteriori del gingillino. Quelle sospensioni all’acciaio carbonio a noi dicono poco: allo “spionage” anglo-tedesco di Stoccarda invece parlerebbero in chiaro. Che si diano da fare anche loro come hanno fatto nei lontano anni ’50. Alla prossima.
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Sport
Venerdì 11 Gennaio 2008
Tempo di derby per la pallavolo La Cremo gioca in casa. Trasferte invece per le formazioni di volley, basket e pallanuoto Week end estremamente interessante quello che si presenta per le società cremonesi dopo la pausa invernale che ha viste al palo per un paio di settimane alcuni campionati. •Gli appuntamenti casalinghi sono naturalmente dominati dal calcio con l’impegno della Cremonese contro la Cavese, ma non meno importanti si presentano gli incontri che attendono le formazioni di basket, volley e pallanuoto, quasi tutte in trasferta, però. •Partiamo dalla Vanoli che domenica scorsa ha riagguantato, sia pure in coabitazione con il Banco di Sardegna di Sassari, il primo posto in classifica. Quella di domenica è l’ultima giornata del girone di andata, assegna il titolo di campione d’inverno e qualifica le quattro squadre (le prime in classifica) che si disputeranno la Final Four di Coppa Italia. Soresina e Sassari sono matematicamente qualificate qualunque sarà il risultato di domenica prossima, ma attendono comunque di conoscere il nome delle due avversarie che, a meno di sorprese, dovrebbero essere Caserta e Ferrara. La Vanoli è comunque in trasferta al Palazzetto dello Sport di Frosinone ove gioca la Prima Veroli, in effetti una delle belle realtà del campionato di LegaDue, anche se squadra non di primissimo piano,
Sassari, prime in classifica a pari merito, vantano una differenza canestri (tra fatti e subiti) di solo sei punti: un’inezia a ben guardare. Per la Vanoli la settimana
Fanzini e Stufi: il muro della Magic Pack
successiva alla bella vittoria (102-88) su Novara, ultima in classifica, ma non per questo non temibile, è trascorsa anche nell’attesa che qualcosa si sbloccasse nel mercato. La Vanoli punta a rinforzarsi con un play (l’ex Passera sembrava in poule position, ma Varese non si decide a
Ryan della Vanoli Basket
ma si sa che in questo campionato sono state spesso le ultime (vedi Livorno e Montecatini contro la Vanoli) a dare del filo da torcere alle squadre più qualificate grazie al grande equilibrio che caratterizza il campionato. Prova ne sia il fatto che Soresina e
con una squadra rinforzata, ora che anche Corey Albano, che ha ripreso ad allenarsi proprio in questi giorni, potrebbe dare un sostanzioso apporto. L’italo
cederlo nonostante coach Valerio Bianchini lo utilizzi col contagocce) ma probabilmente si lascerebbe attrarre anche da un lungo: uno sforzo economico giustificato dalla posizione attuale in classifica che potrebbe far sperare addirittura in una promozione
americano potrebbe essere della partita già a metà febbraio, ma al top della condizione proprio in occasione dei playoff. Intanto, comunque, si pensi a Veroli perché la trasferta non è delle più facili. Veroli, sconfitta domenica scorsa nello scontro diretto con la Indesit, ha assoluto bisogno di punti e giocherà col coltello tra i denti cercando di creare difficoltà alla Vanoli col suo pacchetto di lunghi (sette giocatori oltre i due metri), ma soprattutto con l’esperto Keith e col greco Giulekas. Da non sottovalutare, poi, il recentissimo acquisto Joey Beard, un centro di alto potenziale che è proprio l’uomo su cui puntano i laziali in chiave salvezza. Per la Vanoli, nel frattempo, nessun problema: l’infermeria è vuota, e a parte l’infortunio al naso subito da Bona, nessuno lamenta incidenti di sorta. Sarà in campo ancora volta Gigi Brotto a completare una rosa che, dopo la partenza di Giadini, appare in effetti un po’ carente, ma è un problema che dovrebbe risolversi in pochi giorni, magari prima della partita di ritorno a Caserta che sarà senza dubbio una delle più difficili del campionato. •Anche il volley gioca l’ultima giornata del girone di andata ed il calendario presenta, proprio alla fine, il match clou per le squadre di casa nostra, l’attesissimo derby tra Edilkamin Ostiano, che gioca in casa sul parquet di Curtatone, e Magic Pack. Cremonesi quarte in classifica a quota 28 frutto di dieci vittorie e quattro sconfitte.
Edilkamin a quota 20 con sette vittorie ed altrettante sconfitte, ma con un rendimento in costante miglioramento nelle ultime giornate. Squadre preparatissime che per affrontare questo derby non hanno trascurato nulla: la Magic Pack affrontando le slovene del Nuova Gorica in un match tiratissimo ad Offanengo e le ostianesi disputando il trofeo Jori contro la Cariparma. Unico dubbio per quanto riguarda le formazioni, la presenza di Dumler nelle file della squadra padrona di casa. La nazionale tedesca è infatti in allenamento in questi giorni con la propria nazionale, ma il presidente Ginelli ha fatto fuoco e fiamme presso la sua federazione per averla a disposizione e non è escluso che possa riuscirci. Sarà il derby n°7 fra Edilkamin e Esperia. I precedenti, potrebbero perdersi nella notte dei tempi, ma quelli che hanno infiammato il cuore dei propri sostenitori sono gli ultimi, quelli più recenti giocati nelle categorie minori dei campionati nazionali (B1 e B2) fra il 2002 e il 2005. Il primo è stato giocato alla Palestra Cambonino il 14 dicembre 2002 e sulla panchina giallo-blu, sedeva Wilma Ruini, attuale assistant coach di Micoli alla Magic (e in passato anche di Gazzotti a Ostiano). L’Edilkamin vinse per 3-0. Medesimo risultato per la gara di ritorno giocata a Pralboino il 5 aprile del 2003 a favore della formazione del duo Tartari-Zanotti, che per una manciata di punti vide sfumare la zona playoff. Le sfide OstianoCremona sono proseguite, anche nella stagione successiva in B2: il risultato è stato di una vittoria a testa. Nella gara d’andata giocata il 29 novembre 2003 presso la palestra comunale di Pralboino, l’Edilkamin della capitana Porporati, s’impose per 3-1. Nella partita di ritorno, l’Esperia, allora targata Wal-Cor, allenata da Fabio Fedeli, si aggiudicò il suo primo derby con il secco risultato di 3-0. Al termine di quella straordinaria stagione l’Edilkamin conquistò la promozione in B1. Tuttavia gli incontri fra ostianesi e giallo-blu cremonesi continuarono anche nel campionato nella terza serie nazionale (200472005): sabato 18 dicembre 2004 la Wal CorCassa Padana Esperia vinse il primo round per 3-2, mentre nel secondo fu
Guatelli dell’Edilkamin in schiacciata
l’Edilkamin a imporsi per 31, era il 16 aprile 2005. Dopo quest’incontro i destini delle società guidate dai presidenti Ginelli e Sassano si sono divisi e dopo quasi tre anni (e due stagioni sportive) si incroceranno di nuovo per la quindicesima giornata di campionato. I favori del pronostico vanno stavolta alla Magic Pack, ma dovranno fare molta attenzione. •Grandi novità nella palla-
quel posto di preminenza che si è conquistata negli anni recenti. Purtroppo le cose non sono andate altrettanto bene al debutto in acqua contro Catania. I siciliani l’hanno spuntata mettendo a segno il gol della vittoria quando mancavano sette secondi alla fine: gran delusione sugli spalti per i trecento tifosi accorsi a sostenere la squadra, ma purtroppo in questo momento non si può chiedere di più ad un
Stagno e Vannini della Pallanuoto Bissolati
nuoto: rileviamo, anzitutto, che la società, prima ancora della squadra, dovrebbe essere salva e poter navigare in acque tranquille almeno sino alla fine del campionato in corso. E’ arrivato lo sponsor (la WalCor, già attiva nel volley qualche anno fa). E’ arrivato il nuovo allenatore (e non poteva essere che Maurizio Stagno). E’ arrivato pure Riccardo Vannini, bandiera di tante promozioni e di tanti campionati (è alla sua 22ª stagione in Serie A). Tutto questo, come ha ricordato il neo presidente Ventura, dimostra la volontà di andare avanti, sicuramente coi piedi di piombo a differenza di quanto avvenuto nelle precedenti gestione e di conservare alla pallanuoto cremonese
gruppo di ragazzi che hanno sofferto la mancanza di certezze sino ad un paio di giorni fa, che si sono allenati da soli nelle ultime settimane, che patiscono la mancanza del loro uomo più rappresentativo, Tony Azevedo, forse il miglior giocatore al mondo del momento, che hanno perso la guida di un trascinatore come Baldineti e che in un giorno non hanno certamente potuto assimilare il credo di Maurizio Stagno. Sabato sera, comunque, si va a Bogliasco: ci si potrà rifare e rimettere in carreggiata la squadra migliorando la classifica. L’ostacolo non è di quelli che preoccupano anche perché l’organico della squadra, in fin dei conti, resta ancora uno dei migliori della Serie A.
Sport
Bocce
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Sabato 12 Ferroviario - Nuova Pregnanese Per i bocciofili cremonesi insidioso incontro di andata del campionato italiano di società di Massimo Malfatto Archiviata la pausa natalizia riprende l’attività bocciofila ed il programma di questo fine settimana è ricco di importanti appuntamenti. Si comincerà sabato alle ore 14.30 con l’incontro tra il Ferroviario e la «Nuova Pregnanese», match di andata del secondo turno della fase interprovinciale del campionato italiano di società. Una sfida molto delicata quella che attende la formazione cremonese tra le mura amiche, un esame molto importante per capire il vero valore di questa squadra. La parola d’ordine per la locomotiva del presidente Nicoli è di non mollare, giocare con grande orgoglio e carattere indispensabile per una larga vittoria che
LE CL ASSIFICHE - ANNO 2007 CATEGORIA A 1° Comizzoli Pierantonio (Delma Metalmark) 2° Scandelli Pierangelo (Can.Flora) 3° Visconti Roberto (Delma Metalmark) 4° Cremaschi Pietro (Delma Metalmark) 5° Ghisolfi Giuseppe (Can.Bissolati) 6° Reghenzani Paolo (Can.Bissolati) 7° Piazza Ettore (Can.Bissolati) 8° Domaneschi Giuseppe (Can.Flora) 9° De Stefani Gilberto (Can.Bissolati) 10° Rossetti Luigi (Can.Bissolati) La formazione del DLF di categoria impegnata nel campionato italiano di società
Comizzoli, Amarossi, Marzolini e Lodi primi nella classifica finale individuale
Pierantonio Comizzoli, campione cat. A
permetterà di andare abbastanza tranquilli nell’incontro di ritorno in programma tra una settimana sulle corsie del bocciodromo legnanese. Sempre valido il motto «squadra che vince non si tocca» e quindi per l’incontro di sabato 12 al bocciodromo di via Bergamo sono stati convocati i seguenti giocatori: Renato Barbieri, Daniele Biazzi, Silvano Galelli, Giu-
seppe Mammoliti ed Ermanno Sacchini, riserva Davide Taino. Le altre formazioni cremonesi impegnate in questo campionato italiano di società giocheranno il primo incontro sabato 19. Nella categoria A la canottieri Flora ospiterà la bocciofila bergamasca di Osio Sotto, mentre lunga e insidiosa si preannuncia la trasferta della canottieri Baldesio al bocciodromo di Chiavenna, avversario la U.B.Colico. Nella seconda categoria la canottieri Bissolati, guidata da Paolo Guazzi, affronterà tra le mura amiche la Primavera Lainatese, mentre in trasferta sarà anche la formazione di cat. B della Baldesio impegnata al bocciodromo di Cardano del Campo contro la bocciofila Azzurra 90 di Lonate Pozzolo.
Week-end con i “Provinciali”
Il bocciodromo comunale che ospiterà la finale dei provinciali
CAMPIONATO PROVINCIALE – Il 2008 del boccismo cremonese è scattato con la specialità individuale del campionato provinciale che sabato 12 avrà il suo epilogo. Alla manifestazione hanno partecipa-
to 280 giocatori che per due settimane si sono date battaglia per un posto in finale. Nella categoria A note positive per Comizzoli, Ghisleri e Rossetti, mentre in categoria B, tra gli altri, hanno vinto il loro girone Mosconi, Serena ed i “ferrovieri” Ghirardi e Boccali. Nelle altre categorie (C e D) in evidenza Zucchelli, Ambrosi, Azzali, Carotti, Franzini e Vitali C. Le semifinali, sotto la direzione di Renato Bonetti, inizieranno ad orari diversi e si giocherà sulle corsie dello Stradivari e del Ferroviario, mentre le finali di tutte e quattro le categorie sono previste in tarda serata sulle corsie del bocciodromo comunale. Frattanto il previsto incontro tra il comitato provinciale FIB ed i presidenti delle varie società bocciofile, che era in programma sabato 12, è stato spostato a venerdì 1° febbraio presso il Dopolavoro Ferroviario di via Bergamo.
CATEGORIA B 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8°
Amarossi Maurizio Antonioli Alberto Lacca Lodovico Corbari Giuseppe Daguati Maurizio Ardoli Claudio Cornacchia Giulio Brustolin Luciano
(Cral Az.Sanitarie) (G.B.Ferroviario) (Astra Bocce) (G.B.Ferroviario) (Borgo Loreto) (San Zeno) (Fadigati) (San Zeno)
CATEGORIA C 1° Marzolini Dario 2° Zambelli Giancarlo 3° Cristofoletti Paolo 4° Longo Paolo 5° Ripari Gilberto 6° Ghizzoni Laura 7° Luccini Giuseppe 8° Maranzoni Roberto 9° Vessichelli Brunella 10° Cantarini Luigi
(Can.Flora) (Fadigati) (Can.Bissolati) (Stradivari) (Fadigati) (Can.Baldesio) (Fadigati) (Stradivari) (Can.Baldesio) (Stradivari)
CATEGORIA D 1° Lodi Mauro 2° Penotti Palmiro 3° Ferrari Andrea 4° Cremonesi Giorgio 5° Viola Antonio 6° Bozzetti Mauro 7° Bonvicini Carlo 8° Bonvini Andrea 9° Belli Giovanni 10° Santini Ugo
(Can.Baldesio) ( Le Querce) (Arr.Bonizzoni) (A.M.I.C.A.) (Le Querce ) (Arr.Bonizzoni ) (Stradivari ) (Ferroviario) (Ferroviario) (Le Querce)