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SETTIMANALE
PICCOLO www.ilpiccologiornale.it
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Anno II • n. 14 • SABATO 4 APRILE 2015
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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Bernardo Caprotti, patron dell’Esselunga, insiste con la propria idea di unire l’odierna struttura a quella militare di Ghedi
a pagina 5
MA CHE MALPENSA, HUB A MONTICHIARI
«Un aeroporto internazionale al centro dell’Italia che produce». Un’ottima opportunità a due passi dal territorio cremonese L’OSPITE
Fatemi capire...
...E l’economia, tutta, ne risentì positivamente di Francesco Agostino Poli
INTERVISTA A TONINELLI
Reddito di cittadinanza? Si può fare
a pagina 5
TRIBUNALE DI CREMONA
Anonymous, attacco informatico
a pagina 7
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d una certa età, si ricordano con sempre maggiore consapevolezza alcune frasi presenti nel nostro “patrimonio genetico”. Una è che “la storia è maestra di vita”. Ci sto pensando da quando i mezzi di informazione hanno riportato, distanziati da un solo giorno, l’entusiastica rivendicazione governativa dei dati positivi sul lavoro e le cifre Istat, desolanti, sull’occupazione. Riflettevo quanto sia importante il punto di vista da cui si osserva la realtà e, nel caso di un Paese, l’orientamento politico: questa espressione un po’ desueta, non comprimibile nella rapida e stringata comunicazione contemporanea. Pensavo a quando, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso (io ero un ragazzo), la politica decise, con forza, che il Paese aveva bisogno di una scossa. Il capitale resisteva (perché il padrone dovrebbe, di sua spontanea volontà, abbassare i margini di profitto?). C’era la Democrazia Cristiana: di Scelba e di Tambroni, ma anche di Sullo e di Donat Cattin. Gente di sinistra? Ma per carità. Gente che, però, sapeva che il bene comune poggia sulla valorizzazione delle competenze e del lavoro. Fu così che Donat Cattin (democristiano doc) mise intorno a un tavolo il padronato e il sindacato, Agnelli e Cgil-Cisl-Uil: furono ritirati i licenziamenti punitivi della Fiat, fu firmato il contratto dei metalmeccanici. A seguire, i chimici e altre categorie. Me lo ricordo benissimo: in casa, la situazione cambiò da un mese all’altro. Mio padre guadagnava di più, potemmo comprare qualcosa in più, fare qualche vacanza; arrivammo persino a cambiare l'auto. L'economia, tutta, ne risentì positivamente: anche questa è storia. Ho potuto studiare: anche l'operaio, contessa, vuole il figlio dottore. Nel 1970 arrivò lo Statuto dei lavoratori: si disse che portava la Costituzione nelle fabbriche. Adesso, non si firmano contratti, che sono diritti esigibili, ma si erogano regalie; si va sul muletto con Marchionne e lo Statuto è stracciato. Ha vinto il padronato, ancora una volta. Ma la storia, vecchia talpa, scava, scava.
AGRICOLTURA
ZONA PEDONALE E BICIPLAN: UNA CITTA’ A MISURA D’UOMO CALCIO LEGA PRO
a pagina 23
BASKET SERIE A
pagina 24
VOLLEY A1
a pagina 4
FESTIVITA’
a pagina 24
Cremo, due vittorie Vanoli nelle Marche Pomì, lunedì scatta che portano serenità per sognare ancora l’ora dei playoff e qualche rimpianto l’accesso ai playoff contro Montichiari
Latte, ora si rischia l’invasione dall’estero
Per Pasqua: mostre, sagre e coppa Dondeo CANOTTAGGIO
a pagina 8
a pagina 25
Per Gigi Arrigoni «Valentina Rodini può arrivare a Rio»
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A
di Vanni
So di essere in disaccordo col mio direttore, ma che ci crediate o no questo è un giornale in cui ognuno può dire la sua. E’ che non capisco la necessità di declinare al femminile le varie professioni, come indica la Boldrini spalleggiata dall’autorevole Accademia della Crusca. Ma se una donna avvocato devo chiamarla avvocata, allora il mio dentista, maschio, dovrei chiamarlo dentisto? Per carità, non ho voce in capitolo, sono solo un giornalista. Anzi, chiamatemi giornalisto.