Settimanale Il PIccolo

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il

SETTIMANALE

PICCOLO www.ilpiccologiornale.it

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Anno II • n. 41 • SABATO 31 OTTOBRE 2015

Edizione chiusa alle ore 21

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

A dirlo è il responsabile del servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’ospedale di Cremona Antonio La Russa

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E’ VERO, TROPPA CARNE FA MALE pagine 4-5

MIO ZIO UGO, RITRATTO INEDITO DEL NIPOTE PIETRO BRAMBILLA

MOSTRE E INIZIATIVE

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Cremona celebra Tognazzi

PROMOSSI IN MOBILITÀ BOCCIATI PER QUALITÀ DELL’ARIA ▲

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Differenziata in centro Il sondaggio

Brunivo Buttarelli L’arteologo

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CASALMAGGIORE

di Vanni

Davide Mazzanti, intervistato sulla Gazzetta dello Sport, ha pronosticato il podio della serie A1 femminile di volley 2015-2016: ci sono Piacenza, Bergamo e la sua Conegliano. Manca la Pomì, che affronterà domani. Non sappiamo se Serena Ortolani, che dopo lo scudetto ha lasciato col marito-tecnico Casalmaggiore, abbia fatto gli scongiuri. Tranquilla Ortolani, stai Serena.

Ancora quel ponte? Ma va...

D

iceva spesso mio nonno, quando inforcava la bicicletta, dopo un bel po’ di buche nell’asfalto, tombini rialzati eccetera: “Ma come, andiamo sulla Luna e non si riesce a sistemare una strada per bene?”. In effetti, colpisce, molte volte, la sproporzione tra le capacità dell’ingegno umano e della tecnologia e l’incapacità di dare risposta a problemi e danni che, seppur rilevanti, apparirebbero alla portata di un intervento rapido e decisivo. Un esempio? Autorevoli studiosi ci dicono da tempo che le guerre prossime future non si scateneranno più per il petrolio, bensì per l’oro blu: l’acqua, che diventerà bene sempre più raro. E sappiamo bene che l’acqua è fonte di vita. Ebbene (sono dati del dossier 2015 sull’acqua di Cittadinanzattiva), in Italia, in media il 37% dell’acqua immessa nelle tubature va sprecata, e il

CASALMAGGIORE

pagine 14-18

Speciale Fiera di San Carlo

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Fatemi capire...

a pagina 8

COSA VA E COSA NO

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VOLLEY A1

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La Pomì vuole chiudere bene il ciclo terribile

di Daniele Tamburini

peggio è che la percentuale è in aumento di tre punti rispetto al 2013. Capito, il 37% di spreco! Più di un terzo. Il dato intanto dovrebbe far sobbalzare chi governa e suggerire un piano pluriennale di lavori, davvero di utilità pubblica, per dare risposta al problema, che non è semplicemente ecologico: è un dato di sopravvivenza per tutti noi. Altro esempio: leggiamo che a Messina la popolazione, a causa di una frana, è senz’acqua corrente da sei giorni. In queste ore pare che il problema dovrebbe essere risolto, almeno così si è dichiarato; intanto, però, immaginiamo non solo i disagi, ma i rischi igienico-sanitari di una situazione simile. E che dire del fatto che, sempre a Messina, ci sono ancora famiglie che vivono nelle baracche costruite dopo il terremoto del 1908? Avete letto bene: 1908. Possibile che il Paese delle colate di cemen-

BASKET SERIE A

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CALCIO LEGA PRO

to ovunque possa tollerare questo degrado? Ecco cosa servirebbe, e lo stanno ripetendo, da anni, famosi economisti: un piano pubblico di investimenti per la sistemazione delle reti idriche, del territorio che frana, del patrimonio edilizio pubblico esistente, del patrimonio artistico e culturale (che tutti chiamano “il nostro vero petrolio”, ma che viene lasciato cadere a pezzi, a Pompei e non solo). Davvero si può seriamente pensare, invece, di costruire il ponte di Messina? Sembrerebbe di sì… c'è, forse, da pagare pegno a Alfano e Verdini? Per poi, magari, interrompere il progetto e pagare altre penali salate, come è già successo? La questione è distante da noi? Non ci riguarda? Ci riguarda eccome, perché, alla fine, pagheremo tutti noi.

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CICLISMO

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Vanoli in Piemonte Cremo in campo Ferla si è dimesso: per dimenticare con il traquartista alla Cremasca si è chiusa un’era il flop di Venezia per rilanciarsi



CREMONA Consiglio Regionale

Confisca natanti antibracconaggio

A

di Federico Pani

mo Cremona. La amo anche se, ogni qualvolta ci torno, mi trattano come se fossi l'ultimo della cordata (…). Tremenda, la provincia». Proprio così, diceva Tognazzi. Forse, oggi più di ieri, si sarebbe ricreduto: magari, vedendo la mostra a lui dedicata nel Museo del Violino, La voglia matta. Il cinema di Ugo Tognazzi, o 33t d’autore, o le altre numerose iniziative proposte del comune di Cremona per ricordarlo, tra cui l’esposizione di gigantografie di suoi film, qui e la per le vetrine della città, serate a tema e cicli di retrospettive. Tutto ciò raccolto nel progetto Cremona per Ugo, che sembra stia avendo un buon successo. Cremona sembra averlo capito: venticinque anni fa, se ne andava uno dei suoi figli più illustri. E da una presenza quasi ingombrante, si è passati a un crescendo di riconoscimenti e gratitudine, culminate poco dopo la sua scomparsa: nel 1993, a tre anni della scomparsa, gli viene inaugurato il cinema di via Verdi, poi chiuso nel 2013. Così, alle tre T della città, se ne è aggiunta per sempre una quarta, la sua. La mostra del Museo del Violino La voglia matta si divide in tre parti: una galleria di locandine, una fotografica, e materiale multimediale dove si trasmette materiale inedito, interviste o retroscena dei festival, così come cammei televisivi, o interpretazione più o meno celebri. 33t d’autore invece è una rivisitazione contemporanea dei cartelloni dei suoi film più celebri. Passeggiare tra le immagini dei film di Tognazzi è molto più di una panoramica sulle avventure di un artista d’avanspettacolo diventato una stella della commedia italiana. Ma andiamo con ordine. Ugo Tognazzi nasce a Cremona nel 1922. Padre assicuratore, dopo aver trascorso la giovinezza a spasso con lui per la Lombardia, adolescente, torna nella sua città. Trova un lavoro: impiegato nel salumificio Negroni. A tempo perso, ancora giovanissimo, recita nel teatro del Dopolavoro Ferroviario. Poi, la guerra: si trasferisce a Milano, dove viene notato dalle compagnie d’avanspettacolo per l’intrattenimento delle forze armate. Arri-

Un emendamento del gruppo regionale del Pd alla legge di semplificazione discussa in Consiglio Regionale ha portato all'approvazione della confisca dei natanti per chi viene scoperto a praticare pesca

di frodo sul Po. Lo annuncia il consigliere regionale Agostino Alloni, secondo il quale si va finalmente verso la salvaguardia dell'ecosistema e viene posto il primo argine al fenomeno del bracconaggio.

Cremona celebra il grande Ugo

A 25 anni dalla morte una bella mostra al Museo del Violino e trante altre iniziative nella sua città di originea

va il 25 Aprile, la Liberazione, e l’Italia ha voglia di dimenticarsi dei traumi della guerra: è il successo delle compagnie teatrali di rivista. Con un discreto successo di pubblico, Ugo partecipa alle tournée d’avanspettacolo; e con mezzi di fortuna (per raggiungere la Puglia si imbarca su un carro bestiame) gira un po’ in tutta Italia. Finalmente, arriva il cinema: notato durante uno spettacolo a Roma, viene chiamato per interpretare “L’inafferrabile 12”, il suo primo film, insieme a Walter Chiari. Come ricorda Tognazzi, il film, però, dei due lancia solo Chiari. Poi, lo stesso anno (1950), è la volta dei “Cadetti di Guascogna”. Ci sono tutti insieme a Ugo: Walter Chiari, Mario Riva, Carlo Campanini, Riccardo Billi. Il successo è grande, eppure, nel sequel, il suo nome è sparito: «Questo Tognazzi, al cinema, – ricorda – sembrava non funzionare». Nel 1954 la Rai comincia la programmazione ufficiale. Fra i programmi d’intrattenimento c’è “Un, due, tre”, condotto

dai collaudati (e, per qualcuno, un po’ dozzinali) Billi, Carotenuto e Riva. Per qualche ragione, i tre lasciano il programma. Al loro posto, vengono chiamati Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi. Il successo della coppia non è immediato, ma cresce senza sosta nel corso delle dodici programmazioni che si tengono ogni anno; e grazie a loro, si sarebbe detto poi, il programma dura più di cinque anni. La coppia supera ogni aspettativa: costruisce sketch solidi, buffi, capaci di cogliere e ironizzare sui tic dell’Italia alla vigilia del «miracolo economico»: a quest’attività è dedicata peraltro parte dei materiali della sala multimediale del Museo. Certe volte l’ironia si fa pungente. Sicuramente, troppo per l’Italia di allora: un’allusione alla caduta del presidente Gronchi e lo spettacolo viene sospeso. Il successo della televisione non tarda a farsi sentire e si trasmette anche al cinema: a dieci anni dal suo esordio, Tognazzi è già protagonista di oltre quaranta film. L’attore è uscito in maniera definitiva dall’anonimato. Eppure, la sua carriera non sembra progredire. L’acume nel riconoscere la mediocrità negli altri, la parodia del reale in qualche gesto, la brillantezza dell’intuizione comica di Ugo vengono sfruttati, piuttosto che valorizzati: in un periodo dove anche Totò gira tra i sette e gli otto film ogni anno, Tognazzi sembra doversi accontentare della risata facile, di un macchiettismo improvvisato – e lo si nota nei toni poco seri di certi manifesti che introducono l’esposizione principale del Museo del Violino. E invece, arriva la svolta: nel 1961 Luciano Salce gli affida ne “Il federale” il ruolo di graduato fascista; è il suo primo ruolo “drammatico”. Dalle piatte interpretazioni imposte dall’industria cinematografica di allora, Tognazzi fuoriesce dunque con il suo «primo personaggio a tutto tondo» (Morandini). Da questo momento

in poi, cominciava a dischiudersi il personaggio Tognazzi, il più difficile da classificare tra i grandi della commedia italiana. Eppure, a ripercorrere la galleria delle locandine del Museo del Violino, una le idee si fanno più chiare. La straordinaria capacità espressiva dell’attore si stampa sempre, infatti, sul suo riconoscibilissimo «volto padano»: e senza mai farsi macchietta, ripercorre il passaggio cruciale dell’Italia prima e dopo il “boom” economico. Sarebbe riduttivo elencare i film di maggior successo, e d’altro canto il colpo d’occhio sulla galleria di locandine è più funzionale. C’è un filo conduttore, certo, che lega i maggiori. A Tognazzi è affidato il compito di ritrarre la parabola di una generazione arricchita dal miracolo economico e le sue contraddizioni: un’Italia traffichina e godereccia, perbenista e immorale, goliardica e spaventata dalla morte: basti pensare all’industriale de “La voglia matta”, al personaggio-satiro di “Venga a prendere il caffè da noi”, al conte Mascetti di “Amici miei”. Oppure, farsi carico del lato meno pregevole del nostro paese: dall’istinto di sopravvivenza di una civiltà contadina e arcaica, divenuta troppo presto urbana – fanno scuola, insieme a “I mostri” con Gassman, i film di Marco Ferreri e il ritratto di un’umanità sincera quanto sgradevole (l’impresario di “La donna scimmia”, che espone i corpi impagliati dei suoi familiari) – fino all’esplosione bulimica e fatale della società intera ne “La grande abbuffata”. Mai macchietta, la maschera dell’attore è molto spesso riconducile alle sue origini «settentrionali»: per certi versi rappresenta quella tensione, che nella sua città, Cremona, rimane però inespressa,

cavallo tra la Lombardia milanese e l’Emilia. Qui, come notano Vittorio Attolini e Guido Fava, si concentra la riconoscibilità del personaggio: cinico, furbo, sornione, piccolo borghese, da una parte; istintivo, sensuale, quasi volgare contadino dall’altra. Tutte caratterizzazioni che vengono restituite sempre con la plasticità del performer d’avanspettacolo che era stato. E poi esiste l’uomo Ugo Tognazzi, la sua celeberrima passione per la cucine e per le donne, la sua umanità e l’insofferenza per un certo tipo di normalità; basti pensare alla sua numerosa e allargata famiglia. Da questo punto di vista, l’esposizione non restituisce la complessità dell’uomo: la galleria fotografica è, piuttosto, un piccolo e affettuoso sopralluogo dietro le quinte del cinema di Tognazzi. Forse, però, è giusto così: meglio concentrarsi sulla sua grande carriera di attore, guardando per così dire di sottecchi il resto. Usciti dalle mostre o dalle sale del cinema, viene da pensare a Tognazzi con gratitudine: alla bravura con cui, in bilico tra le sue radici regionali e il respiro di un’intera generazione, ha dato corpo ai difetti dell’Italia intera. A ciò, subentra, poi, una specie di amarezza: si pensa alla parabola discendente dell’attore – culminata nell’interpretazione “stralunata” di “La tragedia di un uomo ridicolo” – alla sua difficoltà nel trovare posto nel cinema di un’Italia che cambiava. Anche l’attore, tornando al teatro negli ultimi anni della sua carriera, sembrò averlo compreso: non avrebbe più potuto dare voce alla generazione che sarebbe venuta. Così, la generazione che è arrivata dopo di lui si è sentita orfana. Quella attuale, invece, se lo è dimenticato.

Dagli inizi alla Negroni al successo televisivo fino alla consacrazione cinematografica


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T

L’intervista

Sabato 31 Ottobre 2015

di Daniele Disingrini

utti parlano del suo amore per la vita, lo fanno passare per una persona godereccia, senza niente per la testa, unicamente votato alla libido e alla sessualità. Invece era un uomo molto solo, malinconico. Ricordo una volta, a Torvaianica, mentre sdraiato sui bordi della sua piscina scrivevo poesie. Era mattina presto, saranno state le sei. Lui arrivò dalla cucina con una cipolla in mano, con la sua camminata ondeggiante, e si sedette davanti a me a sbucciare la cipolla. Soffriva molto di insonnia. Non voleva mai stare da solo. Ad esempio, quando si organizzavano grandi cene, con decine e decine di persone, lui si nascondeva in cucina. Lui stava bene lì con le sue cuoche, nella sua intimità. Un giorno lo accompagnai a comperare una partita enorme di pesce. In cucina, insieme ad una cuoca ciociara, una simpatica cicciona tutta brufolosa sempre sorridente, che sempre scherzava con lo zio, gli dava le gomitate ai fianchi, tutta diversa dalla tata, molto fine, che badava a Gian Marco e agli altri, incominciò dei grandi preparativi in vista di una cena che doveva essere l'apoteosi della sua abilità di cuoco. Ma le cose non andarono come lui sperava. Quando alla sera vennero poi Villaggio, Volonté, la moglie di Villaggio che era una scrittrice, Vittorio Gassman, il produttore Committeri e altre dieci persone importanti, vedevo che durante la cena mio zio mangiava con la testa bassa nel piatto, scrutando di tanto in tanto di sottecchi le reazioni degli ospiti. Io mangiavo tutto, perché non ero così raffinato per giudicare. Ci fu un momento di silenzio. Lo zio faceva finta di mangiare ed era teso, era ansiosissimo, voleva avere il trionfo. E invece ci fu Villaggio che uscì con una battuta: “Professore, cos’è questa porcheria?”. D'estate era un trionfo di crostini, pomodori, però non era lui che le faceva, erano le sue cuoche ciociare. Lui era la mente, le cuoche il braccio. La zia Franca (Bettoja) non poteva entrare in cucina quando c’era lui, io ne ero letteralmente cacciato, con uno sguardo truce. Usciva dalla cucina con delle portate meravigliose, buone o non buone non so. Maria Sole (l’ultima figlia) praticamente non l’ha conosciuto. Lui non coccolava le persone, non era una persona dolce, era una persona agro-dolce. Come quella volta che arrivai da Cremona a Piazza dell'Oro, al Rione dei Fiorentini. Lui aveva lì una casa che era appartenuta ai Medici, una casa meravigliosa, un museo, piena di quadri, e lui era lì con le sue mutandine. Mi salutò e gli spuntò una lacrima. Gli dissi che avevo

Mio zio Ugo Tognazzi, un

Tutti parlano delle sue passioni e del suo amore per la vita, dal ritratto de

Un quadro inedito e intimo dal figlio della sorella Ines Cremona ha celebrato come si deve uno dei suoi grandi miti, Ugo Tognazzi, nel 25° della morte. Al di fuori dei ritratti che si fanno in queste occasioni, che celebrano le grandi doti artistiche di Ugo, la storia che ne ha legato le origini a Cremona, la sua volontà di mantenerne vivo il legame (al contrario di altri grandi personaggi), gli sketch che l'hanno viaggiato tutta la notte sul sedile del vagone letto per risparmiare. Mi disse dolcemente di sdraiarmi sul divano. Mi sdraiai e lui con le guance bagnate dalle lacrime, con un modo duro e dolcissimo allo stesso tempo, mi mise delicatamente una copertina sopra con la delicatezza di una mamma. Questo è per me un ricordo indelebile. Mi cedeva il suo letto spesse volte, quando lui non c'era. La stanza da letto era incredibilmente piena di oggetti meravigliosi. Io dormivo in un angolino di quel fantastico letto, perché avevo paura di sciuparglielo. Tuo zio era una persona infelice ? Lo zio non era così allegro come lo si dipinge sempre, lo zio Ugo era una persona normale, con i suoi alti e bassi. Lui aveva avuto tutto dalla vita, tanto che, lo diceva lui stesso verso la fine, non sapeva più che cosa desiderare. Ha avuto molte crisi matrimoniali, e ogni volta che accadeva tirava su una casa. Una villa a Varese, a Velletri, a Torvaianica ha costruito il “Villaggio Tognazzi” ancora adesso esistente. Ricordo una notte, lui davanti con la sua Jaguar E, e noi dietro con l’autista, arrivammo in un luogo vicino al mare con i pini marittimi, e

lanciato in televisione, i film interpretati e diretti che l'hanno consegnato alla storia della nosta cinematografia, le sue tante passioni, pubblichiamo un affresco di Ugo fatto dal nipote Pietro Brambilla, 63 anni, figlio della sorella di Ugo che ancora oggi risiede a Cremona. Pietro ha convidiso con lo zio Ugo l'attività di attore, che ha lasciato da 25 anni,

disse: qui costruirò un grande villaggio. E in effetti fu così, costruì un villaggio per la famiglia e i suoi colleghi attori. Per se’ si tenne la casa più bella. Poi cambiò casa, ne prese una più grande, quella che c'è adesso a Torvaianica, con la piscina e il campo da tennis. C’era un muro tra la villa padronale e le villette degli ospiti, i cottage, che era molto stretto. Lui diceva che lo aveva costruito per gli ospiti rompicoglioni. Da una terrazza della villa, di nascosto, io e mio zio stavamo a guardare delle belle donne che prendevano il sole completamente nude, nei cottage sottostanti a noi. Attrici e modelle bellissime. Era una persona che c’era e che non c’era allo stesso tempo. C’era e spariva. Lui si stancava di stare con la gente, ma nello stesso tempo non sopportava la solitudine, però stava volentieri anche da solo, anche quando organizzava “Lo Scolapasta d'oro”, un torneo di tennis nel suo possedimento a Torvaianica, che divenne un fatto nazionale. Partecipavano Anthony Queen, Giuliano Gemma, Garrone, Villaggio e tanti altri. Mio zio e Paolo Villaggio si vestivano da tenniste, con la sottanina, per far diverti-

proprio dall'anno in cui Tognazzi si spense. Oggi Brambilla, che ha lavorato in numerosi film anche di grande successo e produzioni internbazionali, nonché in televisione e teatro, ha un figlio di 27 anni, e ha raccontato a Daniele Disingrini il suo rapporto con il grande istrione della commedia italiana, svelando particolari che lo rendono ancora più umano.

re. Ma era una gara di tennis professionale. Spesso si facevano delle gare sul cocktail migliore. Lui era malinconico, ma non parlava della sua interiorità. Lui non parlava mai del suo passato di avanspettacolo, non si raccontava mai, né dei suoi fallimenti o piccoli insuccessi. Lo zio mi diceva spesso che un attore deve sempre recitare, anche nella vita, deve avere una maschera, quindi lui nella vita si mostrava in un certo modo, ma nella sua interiorità era turbato. Non so se con le mogli lui esternava la sua interiorità, ai figli no di certo. Come sei entrato nel cinema? E' stato tuo zio Ugo ad aprirti un canale? Nel cinema io sono entrato con Lizzani. Mi fece tre provini. Poi ne parlai con mio zio. Mio zio gli telefonò e gli disse: “Pronto Carlo, questa non vuole essere una raccomandazione... Pietro è mio nipote...”. Lui era molto imbarazzato, era molto timido, non era capace di fare le raccomandazioni, anzi lui con le raccomandazioni otteneva l’effetto contrario. In ogni caso Lizzani mi prese perché io avevo proprio una faccia da cinema ed ero molto adatto alla parte del film che stava preparando: “San Babila

ore 20”. Avevo una parte da protagonista nel film, un violento fascista. Ma prima di questo film non avevi fatto qualche cosa d'altro? Prima ero scappato da scuola e andai da Pupi Avati. Con lui feci una parte nel film precedente alla “Casa dalla finestre che ridono” che si chiamava “Bordella”, ambientato in una casa di tolleranza, dove avevo una parte dell’ascensorista claustrofobo, che fu molto apprezzata. Sul set io facevo amicizia con tutti, gli elettricisti, i carpentieri. Mai con i registi, che mi davano disagio. Pupi Avati mi diceva: “Non capisco se sei uno stronzo o se sei un puro”. Forse ero tutte e due le cose. E prima di questo film? Alcune pose nel film di Bevilacqua, “Questa specie d'amore”. Scappai da scuola di nuovo, facevo il Liceo Classico, sono andato a Parma in autostop per raggiungere il set, dove lavorava mio zio con Jean Seberg. Gli feci una improvvisata. Mi ero rifugiato dentro la sua roulotte, sul set, e quando lui entrò mi vide. Sempre con quelle sue bermuda, anche quando girava, magari con piano america-


esclusiva

na persona agrodolce

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el nipote Pietro Brambilla esce il lato oscuro del grande attore no o primo piano lui era spesso in mutande. Lo zio era un poco esibizionista. Una volta venne da Varese dove lui aveva una villa a vedermi a Milano al “Sette Più” dove facevo uno spettacolo di cabaret. Quel locale era in una zona malfamata di Milano. Lo spettacolo non piacque e alcuni delinquenti ubriachi rumoreggiavano e mi disturbavano. Ad un certo punto mi fermai e urlai alla platea: “Siete degli stronzi” e loro si alzarono e volevano picchiarmi. Mio zio si mise in mezzo e disse: “Sì, mio nipote ha ragione, siete degli stronzi non vedete che è un ragazzo!”. Io testardo ricominciai a dire battute in dialetto cremonese. Mio zio mi guardava e annuiva ridendo. Quei tipi alla fine dello spettacolo ci aspettarono fuori dal locale. Poi seppi che erano della banda Vallanzasca, alti due metri e cattivi. Non successe niente di grave, mio zio riuscì a salvare tutto, e per di più vidi che alla fine voleva invitare a cena a casa sua quegli individui; ricordo la frase “Ma dài, sono venuti da me anche i Ricchi e poveri” e voi non venite?”. Quando raggiungemmo la villa di Varese, lui si mise a letto e io rifeci lo spettacolo davanti a lui. La sua casa era frequentata da tanta gente, che entrava, mangiava, andava in cucina, prendeva. Spariva tanta di quella roba. Lui aveva bauli di sigarette, fumava due, tre pacchetti di sigarette al giorno. Beveva alcoolici. Ci divertivamo a fare delle sciarade. Quando tutti erano andati via, io con la zia Franca stavamo svegli a bere whisky, solo noi due in quella grande casa. Io e Franca stavamo delle ore a parlare. Parlava quasi sempre lei, parlava di tutto, si confidava. Non capiva lo zio, evidentemente anche con lei non si apriva. Tuo zio aveva delle turbe psichiche ? Si, però non lo sentivi mai parlare delle sue debolezze, quando lavorava non si intuivano. Solo nella vita privata si capivano. Il suo lato oscuro è venuto fuori quando ebbe la depressione. Alba, la mamma di Ugo, morì da giovane. Era una donna deliziosa, una santa. Penso che Ugo soffrì molto della morte di sua madre. Tuo zio era felice? Lo zio non era né felice né infelice. E' stato molto infelice solo nella parte ultima della sua vita. Perché sono saltate fuori tutte

le problematiche interiori che lui reprimeva, che aveva represso da sempre. Quando aveva una crisi lui si nascondeva in cucina. Come Vittorio Gassman ebbe una crisi di depressione. Si rifugiò a Torvaianica. Gli telefonavo, lo sentivo che era distrutto e mi diceva di lasciarlo stare. Con gentilezza mi diceva: “Pietro, io non ti posso aiutare perché non mi sento bene”. Tra me e lui c’era un vero cordone ombelicale. Mi disse negli ultimi tempi: “Vai da Ricky perché io non sto bene”. In quel momento finì, quasi in sintonia con mio zio, anche il mio rapporto con il cinema, quasi che la malattia di mio zio fosse anche la mia. Capii dopo tanto tempo che commettevo un grande errore. Ricky non mi capiva. Mi sentivo solo e allora io mi rifugiavo in camera da letto di mio zio e piangevo sul suo enorme letto. Zio Ugo mi raccomandò di far studiare Ricky e di stargli vicino. Tra me e Ricky c'era un forte legame, lo aiutai a prendere il diploma. Al ritorno dalla sua permanenza negli Usa Ricky andò a Torvaianica. Era una persona completamente diversa, elegantissimo, con una camminata che non era sua. Un cambiamento radicale della sua personalità che mi colpì molto. Forse per colpa dell’Actor’s Studio che aveva frequentato. Fece poi il film con Sophia Loren e da lì cominciò la sua fortuna. Si era trasformato in un’altra persona. L’America l’aveva trasformato in un bravo attore. Ma per me, più che attore, Ricky è un manager. Insieme a zio Ugo ho girato quattro o cinque film: “Questa specie d'amore” di Bevilacqua, “Cattivi pensieri”, “Dove vai in vacanza” nel segmento di Bolognini, “I viaggiatori della sera”. In “Cattivi pensieri” c'è una scena tra me e la Edwige Fenech, che abbiamo girato nel centro del prato dello stadio di San Siro, completamente nudi tutti e due, un freddo che non ti dico, ho abbracciato la Fenech in una posizione di kamasutra. Avevo bevuto un bicchiere di whisky per il freddo che c'era. Ugo mi disse: devi fare tutto sul serio e la Fenech mi incoraggiava dicendomi: “Fai tutto quello che devi fare, non avere paura”. Era una donna molto intelligente. Fuori dallo stadio ci aspettavano la mia fidanzata e il marito della Fenech. Io mi sento più attore di teatro, però. Quando lo zio faceva il regista,

Sopra il grande Ugo Tognazzi in una scena de “Il vizietto” A destra un bel primo piano di Pietro Brambilla, a sinistra nel film di Pupi Avati “Bordella”. Più in alto da sinistra Brambilla con lo zio e Stefania Sandrelli diretto da Bolognini, in “Geppo il folle” con Celentano e in uno spettacoo teatrale

ad esempio nei “Viaggiatori della sera”, lui era molto nervoso. Lo zio non era un regista, perché era un attore e quindi emotivo. Da giovane aveva goduto pienamente della vita, e penso che interiormente soffrisse molto per la vecchiaia e la morte futura. Mio zio non è invecchiato bene. Di queste cose non ne ha mai parlato per quanto ne so io. Forse ne ha parlato con Gassman, forse con Benito, il proprietario del locale dove andava a rifornirsi di alimenti. Negli ultimi tempi zio Ugo tornò al teatro. A Cremona fece il Tartufo di Molière. Un giorno, mentre ero a Roma, la mamma mi telefona da Cremona e mi dice: “Pietro, vieni a casa, c’è lo zio che non vuole entrare in scena”. Io racconto queste cose da nipote, ma anche da attore, e come tale capisco la sua sofferenza, la sua difficoltà a entrare in scena con la somministrazione di farmaci che gli facevano poco prima. Nel “Tartufo” lui non ebbe il successo che sperava, perché non stava bene. Tutto questo mi impressionò molto e da quel momento lì decisi di smettere con il cinema. La crisi di tuo zio quindi è caduta anche su di te? Sì, il cordone ombelicale col quale ero legato allo zio mi portò ad avere io pure

quelle crisi, una crisi depressiva, diciamo così. Sbagliai in pieno, ma avevo paura del mio futuro e di come poteva essere la mia vecchiaia. Quando poi rividi lo zio alle prove generali, lo vidi molto sofferente, non stava bene. Mi viene da piangere a pensarci. Io ho vissuto le sofferenze di mio zio, e ho vissuto molto più da vicino di tante persone la sua vera interiorità. L’ho conosciuto meglio, perché ci ho dormito anche assieme, e ci ho mangiato assieme molto più di tanti, e posso dire la verità molto di più di quanto la dicono i libri e le persone che hanno letto quei libri, e fanno di lui una persona godereccia. Era godurioso come tutti lo siamo, forse un po’ di più perché essendo ricco poteva permetterselo. Mia mamma (Ines Tognazzi) in una intervista disse che suo fratello Ugo aveva un grande senso delle famiglia. Mio zio le mandò un telegramma ringraziandola. Lo zio ha avuto tante macchine, sempre sproporzionate, grandi, delle Opel enormi, delle Cadillac, delle Buick. Quando arrivava lui a Cremona lo sapeva tutto il quartiere perché fuori parcheggiata c’era una macchina unica che nessuno aveva. Una volta arrivò con Pat O’Hara. Abitavamo in Via Piave 34 a Cremona. La casa vicina al 36 dove nacque zio Ugo. Avevamo in casa un tavo-

lo enorme, ovale, due metri per dieci. Lui lo riempiva di giocattoli, di uova di pasqua. Erano i giocattoli dismessi di Ricky. Il grande rivale dello zio era Walter Chiari,. Poi lo zio ha fatto “Il federale” ed è esplosa la sua fama, dopo alcuni film comici con Vianello. Amava la compagnia e la vita godereccia, è vero, ma chi non lo fa? Però dall’altra parte c’era quel lato oscuro che non conosceva neanche sua moglie, che teneva dentro di se’. Era un uomo fragile, e lavorava perché era un bravissimo attore, e alla fine ha avuto l'esaurimento, perché reggere il successo non è una cosa facile, quando uno lo mantiene per quindici o vent'anni come ha fatto lui, che non ha mai sbagliato un solo film. Io leggevo le critiche, erano tutte positive, ha fatto grandissimi successi. Quando si è accorto che non faceva più i suoi due, tre film all'anno, ha dovuto ricominciare dal teatro. Nel “Tartufo”, a Cremona, alcuni dissero che non aveva recitato bene. Era già malato. Io non penso che lui a Cremona avesse recitato male, penso che non abbia recitato alla sua altezza. Adesso a distanza di anni lo zio lo capisco ancora di più di allora, ora che il cordone si è spezzato.


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Cronaca

Sabato 31 Ottobre 2015

Bandera: «Fissare regole per tutti»

Mancano due mesi all’avvio dei saldi Ma è già polemica Mancano ancora un paio di mesi all’inizio dei saldi. Ma, come ogni anno, si accende il dibattito sulla “corsa” ad anticipare le vendite a prezzi ribassati. Che quest’anno potrebbero iniziare (un vero record) il 2 gennaio. Contro questa ipotesi scende in campo Federmoda. «I saldi – spiega Alessandro Bandera, presidente del gruppo Moda di Confcommercio Cremona – dovrebbero essere di “fine stagione”. Ormai, invece, arrivano quasi in contemporanea con quanto indica il calendario. E solo di una decina di giorni anticipano l’arrivo di inverno ed estate. In questo modo si rischia di annullare le opportunità legate al Natale con quote sempre più significative di clientela che aspettano, anche per i regali, l’inizio dei saldi. Così come si mettono in grossa difficoltà le imprese che, di fatto, perdono quasi per intero le vendite a prezzi pieni». Federmoda chiede di invertire la rotta. «E’ importante fissare regole che valgano per tutti, su saldi e vendite promozionali. Inoltre, per i saldi, sarebbe necessario posticiparli in modo significativo. Riteniamo che un ragionevole compromesso tra le esigenze di clienti e imprese possa essere rappresentato dalla fine di gennaio».

Cremona presenta i grandi eventi Il Comune di Cremona presenta alla città le grandi mostre, i grandi festival e i grandi eventi che si terranno nel 2016. Come promesso, il sindaco Gianluca Galimberti, l’assessore alla Città Vivibile e Rigenerazione Urbana Barbara Manfredini e tutto lo staff Cultura, presentano il programma “Cultura a Cremona 2016” che racchiude i main projects del 2016. L’incontro aperto alla cittadinanza sarà sabato 31 ottobre alle ore 16 nella Sala Puerari del Museo Civico A. Ponzone.

Differenziata in centro già a regime I cittadini intervistati soddisfatti del servizio, qualche problema in più per i gestori di esercizi commerciali, specie in vista dell’estate

C

di Federico Pani

ittà «riciclona» e «smart»: nella classifica del Sole 24 Ore (come leggiamo a pagina 8), Cremona raggiunge il 24esimo posto della XXII edizione di Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia. Se non proprio in testa, la città è comunque in buona posizione. I dati, poi, si riferiscono al 2014. Secondo i dati del Comune, infatti, la città ha raggiunto da quest’anno la soglia di comune «riciclone» (66%) fissata da Legambiente al 65%: merito della raccolta porta a porta, estesa dal primo ottobre anche al centro storico – e che dal primo luglio aveva raggiunto già ampie zone della città. Ma come l’hanno presa i cittadini, quale è stata la reazione generale all’iniziativa? In via Orti Romani la raccolta ha preso avvio dal primo luglio e ci si è già abituati: «Il merito è dei cittadini e delle loro abitudini», dice un abitante della zona. Anche in Piazza Risorgimento sembra che tutto vada per il verso giusto. Ma per capire l’efficacia del progetto bisogna avvicinarsi al centro, dove gli spazi si restringono. In questo caso, gran parte dello stoccaggio è affidato ai cortili interni. In Piazza Roma i bidoni sono stati consegnati e vengono regolarmente svuotati, «e si capisce: riciclare l’umido significa rifarsi co n il compostaggio. Anche il Comune ha da guadagnarci». In Corso Garibaldi, anche: «Beh, certo, se ritirassero la carta prima del vetro, non verremmo svegliati così presto dal fracasso. Però, sì, il servizio funziona». E così sembra vadano le cose anche in Piazza Marconi e molte altre zone del centro storico come via XXI Febbraio e via Palestro, o via Gramsci e via Bordigallo. «A me hanno consegnato due bidoni per la plastica, dimenticandosi di quello della carta. Pazienza. Per il resto, niente da eccepire», dice un abitante di via Tintoria. I cittadini sono, con una certa approssimazione, abbastanza soddisfatti: non si segnalano gravi disservizi, e tantomeno casi limite. Al massimo, qualcosa da aggiustare.

Il problema ci sarà con il caldo, certe sostanze fermentano La situazione non è molto diversa per i generali esercenti del centro: a chi consuma molto materiale riciclabile, come imballaggi perlopiù di carta e plastica, il servizio garantisce un servizio regolare e piuttosto efficiente. Un caso a parte, invece, è costituito dai gestori di bar e dai ristoratori. Le opinioni, in questo caso, si fanno abbastanza discordi. In un noto ristorante nei pressi di piazza Duomo la situazione viene definita “ingestibile”: nel cavedio interno, il materiale differenziato nei cassoni lascia poco spazio a tutto il resto. Il problema più grande, però, resta l’umido organico: «Prima le cose andavano meglio – dice il proprietario – , ora la puzza è inevitabile ed è sgradevole non potersene sbarazzare subito. E poi bisogna pensare alla situazione quando tornerà il caldo». «Bisognerà usare quella», dice un componente dello staff,

forse scherzando, mentre indica la cella frigorifera. «Finora non abbiamo avuto grossi problemi. Sì, d’accordo: qui si consumano cinquanta bottiglie di latte ogni giorno; stiparle fino alla raccolta non è un problema» dice il gestore di un piccolo bar del centro. «Il problema – continua – ci sarà con il caldo. D’estate si consuma molta più frutta. Dunque mancherà lo spazio e il materiale fermenterà velocemente. Però, se riciclare è doveroso, bisogna che il comune come minimo potenzi il servizio». Laddove lo spazio dà maggiore agio o il sistema è collaudato da tempo, i ristoratori se la cavano molto meglio. In una pizzeria nei pressi dei giardini di Piazza Roma, la novità risale a quattro anni fa. «Con ciò – confessa il proprietario – i bidoni sui marciapiedi, messi così alla bell’e meglio, non sono tollera-

bili. È un danno d’immagine per città, basta pensare all’impressione che possono dare ai turisti». Alcuni, poi, si dimostrano invece pienamente e semplicemente soddisfatti: «Noi ci appoggiamo alla raccolta condominiale», dicono in un bar di piazza Stradivari. «Detto questo, si capisce che ci possano essere disagi di chi non dispone di grossi spazi». In una pizzeria di via Palestro la soluzione sembra semplice: «Basterebbe rafforzare ad hoc la raccolta. Noi abbiamo molti piatti di pesce e dunque un umido organico consistente. Per smaltirlo, ci siamo affidati finora alla raccolta condominiale e anche a mezzi in proprio. Nel nostro caso, ci domandiamo se anziché due volte non sarebbe possibile, per i ristoratori, aumentarlo a tre. Aldilà di questo siamo più che soddisfatti».


Cronaca

Sabato 31 Ottobre 2015

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Allarme eccessivo? No, la carne fa male

Intervista al responsabile del servizio di Dietetica e Nutrizione clinica dell’Azienda Ospedaliera di Cremona dopo l’allarme lanciato dall’Oms

Il dottor Antonio La Russa: «Il consumo è correlato al rischio di ammalarsi di alcune forme di cancro. Sono dati incontrovertibili»

D

di Vanni Raineri

i allarmi sui consumi alimentari ne riceviamo sistematicamente, ma se a firmarlo è nientemeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità la preoccupazione sale. Parliamo naturalmente dell’inserimento, da parte dell’OMS, della carne lavorata tra le sostanze che certamente contribuiscono a provocare i tumori, in particolare a colon e stomaco. La carne lavorata è quella che subisce processi di trasformazione, che vanno dalla salatura all’essiccazione all’affumicatura sino alla fermentazione, e che sono trattate con conservanti per consentirne la lunga conservazione. Nel mirino dunque ci sono soprattutto i salumi ma anche la carne in scatola e quella contenuta in salse pronte. Detto questo, non è che la carne non lavorata (la classica fettina) ne esca indenne: fa parte della categoria delle sostanze probabilmente cancerogene. L’autorevolezza dell’ente da cui proviene l’annuncio dà a questa notizia un peso specifico rilevante, non a caso la notizia è stata diffusa a livello mondiale con grande rilevanza. Passata la bufera, sono iniziati i distinguo, le difese di categoria, le accuse di sabotaggio eccetera. E’ dunque eccessivo l’allarme o il mondo economico (comprensibile: molti posti di lavoro sono interessati) difende posizioni di mercato? Non resta che parlarne con un interlocutore autorevole della Sanità locale. E chi se non il responsabile del servizio di Dietetica e Nutrizione clinica dell’Azienda Ospedaliera di Cremona? Si tratta del dottor Antonio La Russa, che libera subito il campo da illusioni. «La comunità scientifica è concorde da anni nel sostenere che il consumo di carne è correlato al rischio di ammalarsi di alcune forme di cancro. Sono dati incontrovertibili, frutto di numerosi studi. Peraltro il fondo mondiale per la ricerca sul cancro (WCRF) e l’AICR (American Institute for cancer research) periodicamente aggiornano, in relazione alle ultime evidenze scientifiche, le linee guida da seguire in ambito nutrizionale. In rete è possibile osservare tutte le indicazioni sul rapporto tra alimentazione e salute, tumori in particolare, sul sito www.dietaandcancerreport.org». Dunque, altro che allarme esagerato.

«Il problema è il consumo consapevole (nel caso della carne e dei latticini non tutti i giorni, ma non più di 1 massimo 2 volte a settimana). Non serve terrorizzare, ma bisogna fare informazione corretta. Dobbiamo essere consapevoli di cosa introduciamo nel nostro corpo. Inoltre è importante abituarsi a diversificare più possibile la nostra alimentazione (non mangiare, quindi, sempre e comunque gli stessi cibi) allo scopo di soddisfare al meglio i nostri fabbisogni e di ridurre eventuali rischi. Ed è venuto il momento di utilizzare le evidenze scientifiche per sfatare il mito che per un buono stato di salute sia fondamentale l’assunzione quotidiana di certi cibi come la carne o il latte ed i formaggi». Il latte? «In ambito padano va messa in discussione la convinzione che carne e latte siano fondamentali per la vita. Trovo, per questo, discutibile distribuire latte nelle scuole. Il latte ha sicuramente permesso ad intere generazioni, in epoca precedente, di sopravvivere in assenza di altri alimenti e resta comunque un alimento fondamentale per il vitello, ma da qui a dire che il latte di mucca sia cosi sicuro e fisiologico per il bambino ce ne corre. La comunità scientifica su questo è

Anche il latte di mucca non è così sicuro e fisiologico per il bambino

profondamente divisa. Il problema è che spesso le persone sono convinte che questi siano i capisaldi di una sana alimentazione. Ma se si basa l’alimentazione su carne e latte, non si fa certo prevenzione. Il problema del tempo (per l’affettato e il formaggio non serve un preparazione, e per chi lavora è comodo da dare ai figli) è un alibi che non può giustificare il consumo giornaliero di questi alimenti». Ma l’uomo non è onnivoro da sempre? E poi, si dice che in Italia la qualità sia superiore. Conta qualcosa? «La qualità dei prodotti ha il suo peso. Nitrati e nitriti aggiunti per la conservazione, i grassi saturi, fanno notoriamente male creando condizioni sfavorevoli al nostro organismo. I nitriti non si trovano in natura, si tratta a tutti gli effetti di un conservante aggiunto. Se la concentrazione è inferiore è meglio, ovvio. Il fatto che in Italia la situazione sia migliore è da dimostrare, di fatto si tratta di sostanze che fanno male. La carne non trattata ha un elemento cancerogeno in meno, ma non è comunque cibo sano. A Cremona abbiamo un’incidenza di cancro allo stomaco più elevata rispetto alla media nazionale. Sarebbe opportuno farsi delle domande. Tutte le proteine animali, tranne il pesce di taglia piccola (per il grande occorre fare attenzione

A Cremona abbiamo un’elevata incidenza di cancro allo stomaco. Perché?

Gli interessati possono rivolgersi ai tre Distretti veterinari

L’Asl: possibile da domani macellare suini per uso familiare

La Direzione Generale dell'Asl di Cremona, a proposito di carni lavorate artigianalmente, ha comunicato che dal 1° novembre al 29 febbraio 2016 sarà possibile effettuare la macellazione dei suini per uso famiglia. Chi intendesse usufruire di tale possibilità può chiedere informazioni presso di Distretti veterinari di Cremona (0372/497630), Crema (0373/797011) e Casalmaggiore (0375/284029). alle contaminazioni come il mercurio) sono da consumare con molta attenzione». Quindi il solito pesce azzurro. Ma anche d’allevamento? «Meglio di no». Sì, ma il branzino allevato all’estero lo si trova a 6 euro al chilo, pescato in Adriatico quasi 30 euro. «E’ vero, e il futuro sta proprio nell’agevolare un’alimentazione migliore intervenendo sui prezzi, ma le sardine pescate costano molto meno. Il discorso che va fatto è che le malattie degenerative (come diabete, ictus, cancro) sono legate alla infiammazione, e sta a noi modularne i livelli anche con l’alimentazione». Ci può fare un elenco dei cibi che più favoriscono la infiammazione e quelli che lo fanno meno? «Ok i cereali integri (cioè non manipolati), i legumi (ad esempio “pasta e fagioli” è un piatto sano e completo), frutta e verdura di stagione a chilometro zero (con i conservanti si perdono tutti i benefici), frutta a gu-

scio, semi, spezie e piante aromatiche. Incide, di contro, negativamente, l’assunzione quotidiana di zuccheri semplici (esempio farine raffinate e soft drink su tutti), le proteine animali (tranne il pesce), i latticini, e soprattutto l’alcool. La persona obesa, ad esempio, ha spesso un elevato livello di infiammazione, e il rischio che si ammali di quelle patologie degenerative sopra elencate è più elevato». Ma tra i salumi, ci sarà pur differenza tra la mortadella e il prosciutto crudo. E poi la quantità. «Di classifiche non voglio farne e forse non è neppure possibile stilarne... Occorre acquisire la consapevolezza che anche una quantità minima, soprattutto se consumata tutti i giorni, va ad incidere negativamente. Quindi no al terrorismo e sì all’informazione e al consumo consapevole». Altra cosa: dalle nostre par-

ti spesso si produce il salame in casa. «Il salame fatto in casa ha il vantaggio di non avere conservanti, se non l’aglio, che è un conservante ottimale e ha effetti positivi. Ma sono pur sempre proteine della carne. Diciamo che se proprio voglio mangiare salame è meglio quello con l’aglio fatto dal contadino che conosco». Da mettere al bando la carne bruciata nella cottura. «Nella bistecca alla brace si formano sostanze cancerogene che hanno un pesantissimo effetto che aumenta in modo esponenziale se associate a farine raffinate e/o bevande gasate». Certo con tutti gli allarmi che ci provengono da ogni parte… un giorno la carne rossa con la mucca pazza, l’altra la carne bianca con l’aviaria, e poi l’arsenico nell’acqua, e poi i pomodori scaduti dalla Cina, e il vino contraffatto, e l’olio con troppi grassi saturi, e le mozzarelle blu e mille altri casi. Non c’è il rischio che alla fine… “tanti allarmi nessun allarme”? «Dobbiamo recuperare la dimensione italiana, una tradizione culinaria di prim’ordine a prescindere dalla carne. Ogni regione ha specialità a base di altri cibi, sopratutto cereali, pesce e verdure. La dieta mediterranea è spesso fraintesa, serve recuperare la vera tradizione».

Molto meglio il salame fatto in casa che ha come conservante l’aglio


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Cronaca

Sabato 31 Ottobre 2015

L’elenco verrà integrato con successivi provvedimenti

Sovrannumero in Provincia A riposo 81 dipendenti. Per ora

L

di Vanni Raineri

egambiente promuove Cremona, che guadagna posizioni nelle “pagelle” pubblicate ad inizio settimana in un ampio focus dal Sole 24 Ore. L'associazione ambientalista ha messo in fila tutte le 104 città italiane capoluoghi di provincia in una serie di graduatorie, raggruppabili in tre settori principali: qualità dell'atmosfera e consumi idrici (“Aria e acqua”), ciclo dei rifiuti e fonti alternative (“Scarti ed energia”), utilizzo di mezzi pubblici e spazi per bici e pedoni (“Mobilità”). A loro volta le tre categorie esaminano altri aspetti, per un totale di 13 tabelle. Per riassumere il tutto in un unico parametro, è stata poi realizzata una graduatoria finale sull'ecosistema urbano, che Legambiente pubblica ogni anno e stabilisce in fretta se una provincia migliora o peggiora la propria condizione, ovviamente in rapporto alle altre. Partiamo da questa graduatoria, che promuove Cremona: l'anno scorso (utilizzando i dati del 2013) occupava il 30° posto, oggi (dati 2014) è salita in 24ª posizione. Per spiegare i contenuti delle varie tabelle, diciamo subito che in alcuni casi il dato non risulta pervenuto, quindi alcune graduatorie sarebbero da correggere al ribasso. Inoltre, per arrivare alla graduatoria finale i diversi parametri non hanno lo stesso peso. Senza entrare ulteriormente nei dettagli, vediamo il contenuto delle tabelle nei tre diversi settori analizzati. ARIA E ACQUA - Cremona esce così così dalle 5 analisi su inquinamento e uso idrico. Per consumo pro capite giornaliero

vinciali (numero 81 unità) ovvero del personale cessato e di cui si prevede il collocamento a riposo nel periodo temporale compreso tra la data dell'8 aprile 2014 ed il 31 dicembre 2016), del personale assegnato temporaneamente presso i comuni, del personale che chiede di essere collocato volontariamente tra il personale in soprannumero, previa

Il presidente della Provincia Carlo Vezzini, con delibera “Dichiarazione di soprannumerarietà di dipendenti della Provincia, ai sensi della L.190/2014 (art.1, commi 421-428) e sulla base dei criteri stabiliti con deliberazione N. 194 del 2/10/2015”, ha disposto, nel rispetto della normativa vigente, il collocamento in soprannumero di alcuni dipendenti pro-

pubblicazione avviso interno, categorie ad oggi già determinabili. La Provincia si riserva di integrare tale elenco con successivi provvedimenti nei quali verrà individuato il restante personale da collocare in soprannumero. La scadenza per la definizione dei dipendenti da destinare al processo di ricollocamento era stata fissata nel 30 ottobre.

Promossi in mobilità, male l’aria

Nel rapporto annuale di Legambiente migliora la posizione di Cremona, con alcuni punti critici

Aria e Acqua

Graduatoria Finale

Viabilità

POLVERI SOTTILI

Scarti ed Energia

AUTO CIRCOLANTI

QUANTO SI BUTTA VIA

pos.

Provincia

Indice

1

Verbania

82,75

1

Pisa e Verbania

14

1

Venezia

42

1

Nuoro

366

2

Trento

76,39

82

CREMONA

34,5

28

CREMONA

59

56

CREMONA

527

3

Belluno

73,89

9

Mantova

66,83

1 51

EMISSIONI PERICOLOSE Enna

3,5

1

CREMONA

30,5

75

Salerno

0,75

1

Pordenone

85,4

CREMONA

6,82

39

CREMONA

53,7

12

Parma

64,5

24

CREMONA

60,17

38

Piacenza

55,89

1

41

Bergamo

55,7

75

51

Milano

53,92

63

Pavia

50,03

1

Foggia

5,4

1

Mantova

70,54

45,25

21

CREMONA

21,1

3

CREMONA

27,89

79

Brescia

superamenti nocivi

TRASPORTO PUBBLICO

LE ALTERNATIVE

Catania +

0

1

Venezia

629

1

Salerno

181,13

CREMONA

38

65

CREMONA

29

12

CREMONA

11,46

DISPERSIONE RETE ACQUA

CICLABILITA'

ACQUA USO DOMESTICO

STRADE PEDONALIZZATE

102

Palermo

23,3

103

Agrigento

17,85

1

Foggia

5,4

1

Venezia

5,01

104

Messina

16,82

21

CREMONA

21,1

6

CREMONA

1,08

di acqua potabile per uso domestico Cremona è al 45° posto, ma su sole 89 città considerate (non disponibili i dati per altre 15), quindi in posizione intermedia, con 150 litri al giorno per abitante. Bene quanto a dispersione della rete, col 21% di differenza tra acqua immessa e consumata per usi civili, industriali e agricoli. Posizione media per le emissioni pericolose (media dei valori medi annui di biossido di azoto), e molto negativa per la media dei valori annui delle polveri sottili (34,5, solo 8 città di cui si conoscono i dati fanno peggio) e per il numero dei giorni di superamento della media mobile di ozono (387 giorni, solo 10 altre città fanno peggio).

QUANTO SI RECUPERA

VITTIME SINISTRI STRADALI

Sopra le tabelle con Cremona in evidenza (Fonte Legambiente) Sotto una veduta di Corso Garibaldi con le discusse strisce blu realizzate la scorsa estate dall’Amministrazione Comunale

SCARTI ED ENERGIA - Sulla produzione annua di rifiuti urbani Cremona occupa una posizione intermedia, con 527 kg per abitante all'anno. Meglio nella raccolta differenziata (percentuale sul totale di rifiuti prodotti), col 53,7% (le novità introdotte quest'anno promettono di migliorare la situazione), e ottima posizione quanto ad energie rinnovabili negli edifici comunali: 12° posto nazionale con 11,46 kw ogni mille abitanti. MOBILITA’ - La tabella delle vittime di incidenti stradali valuta il numero di morti ogni 100mila abitanti: a Cremona sono 6,82, che valgono il 75° posto. Un dato che si propone di dare un giudizio sulla condizione delle strade. Fa pensare il primato di Salerno, dove si verifica una vittima ogni 130mila abitanti. Trattandosi della provincia in cui si verifica il maggior numero di sinistri (almeno stando alle fonti delle compagnie di assicurazione, da qui il prezzo molto più alto dei premi assicurativi), il dato è curioso. A Cremona poi circolano 59 autovetture ogni 100 abitanti (28ª posizione), una classifica ovviamente dominata da Venezia, che stravince anche quanto a trasporto pubblico e superficie stradale pedonalizzata, come è intuitivo comprendere. I passeggeri del trasporto pubblico a Cremona sono 29 per abitante all'anno. Una posizione intermedia in una classifica che troppo dipende dalle dimensioni della città. Chiudiamo con le ultime due graduatorie, che sono anche quelle che danno più soddisfazione. Quanto a strade pedonalizzate siamo al 6° posto con 1,08 metri quadrati di superficie per abitante, e nell'indice di ciclabili arriviamo addirittura sul podio: 3° posto con 27,89 metri equivalenti ogni 100 abitanti.


I Fatti della Settimana IN PRIMO PIANO VENERDì 30 ottobre

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Sabato 31 Ottobre 2015

Grande impegno della Questura contro soggetti pericolosi: in ottobre 14 espulsioni

Continua l’impegno della Questura sul fronte delle espulsioni di soggetti considerati pericolosi. Nel mese di ottobre sono state 14 le persone nei confronti delle quali sono stati adottati provvedimenti significativi dall’Ufficio iImmigrazione, molte delle quali accompagnate direttamente alla frontiera o nei

SABATO 24 ottobre SORPRESO A RUBARE IN AUTO E’ stato BLOCCATO DAL PROPRIETARIO

Un “topo d’auto” è stato sorpreso dal proprietario del veicolo e bloccato dal cittadino stesso dopo un inseguimento di 600 metri. E’ accaduto nel pomeriggio, intorno alle 13.30. L’automobilista aveva parcheggiato ed era entrato in una pizzeria alle porte del centro. Tornato fuori aveva notato un estraneo che stava uscendo dalla macchina. Quest’ultimo, resosi conto di essere stato scoperto, ha iniziato a correre ed è scattato l’inseguimento a piedi. Il cittadino, un 39enne, non ha ceduto e alla fine è riuscito a fermare il fuggitivo in via Decia, dove una pattuglia della polizia è arrivata grazie all’allarme lanciato telefonicamente da un passante. Gli agenti hanno preso in consegna l’uomo bloccato, un cittadino egiziano di 41 anni, regolare sul territorio e hanno avviato gli accertamenti. Sembra che il 41enne nordafricano si sia introdotto nella vettura, sfruttando un finestrino leggermente abbassato.

SABATO 24 ottobre tragico incidente, muore una 16enne dell'aselli

Tragico incidente mortale verso le 17.30 di sabato 24 ottobre ad Asola. Nello schianto ha perso la vita Agnese Garatti, 16 anni, residente a Drizzona. La giovane viaggiava a bordo di una Toyota Yaris guidata dal fidanzato, un 18enne di San Giovanni in Croce. La coppia era diretta verso Asola. Agnese è morta sul colpo in seguito all’impatto. Ferito il suo fidanzato, trasportato in eliambulanza all’ospedale di Brescia. Sul posto sono intervenute ambulanze del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Agnese Garatti era studentessa al liceo scientifico Aselli di Cremona.

Centri di identificazione ed espulsione per il conseguente rimpatrio. Alcuni casi sono particolari, come quello di una donna, una marocchina classe 1993, che si è presentata in carcere il 20 ottobre per avere un colloquio con un cugino: la polizia penitenziaria durante i controlli ha scoperto la sua situazione di

irregolarità e ha allertato la Questura. Su di lei pendeva un decreto di espulsione del Prefetto di Milano. La giovane è stata quindi accompagnata a Malpensa e rimpatriata. Rimpatriato anche un soggetto ritenuto “problematico” dai poliziotti, più volte trovato nell’area del Carrefour nelle scorse settimane in situazio-

ni illecite: si tratta di un ivoriano 21enne che si era reso responsabile di diversi atti e comportamenti particolarmente violenti. Dei 14 provvedimenti menzionati dell’Ufficio Immigrazione, 10 sono stati attuati nei confronti di persone scarcerate e quattro per persone individuate durante controlli sul territorio. In

martedì 27 ottobre

Provoca incidente sotto l’effetto di droga Nei guai una ragazza di 19 anni, che ha invaso la corsia opposta, causando un frontale Guidava sotto l’effetto di sostanze psicotrope e ha provocato un grosso incidente lungo la Rivoltana, all’altezza di Rivolta d’Adda. E’ stata così denunciata una 19enne di Treviglio. Era poco prima dell’una di notte di domenica, quando tre auto sono entrate in rotta di collisione. Nell’incidente sono rimaste ferite due persone. La dinamica del sinistro è stata ricostruita dai carabinieri di Crema attraverso la testimonianza dei protagonisti, nonché dalla posizione di stallo dei mezzi. Si è trattato di un sorpasso azzardato da parte della conducente di un’Alfa 145 che aveva invaso la corsia opposta di marcia tanto da schiantarsi frontalmente contro una Honda Civic condotta da un 47enne milanese. L’impatto è stato forte, tanto che i due conducenti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 15 e 10 giorni dai sanitari dell’Ospedale di Lodi, intervenuti sul posto. Nel sinistro è rimasto coinvolto anche un terzo veicolo, condotto da un 20 enne di Sergnano, che nonostante il tentativo di arrestare il mezzo in

sabato 24 ottobre volevano truffare un anziano, foglio di via per 3 uomini

I carabinieri di Pavia hanno arrestato tre uomini accusati di essersi presentati come finti carabinieri e di aver messo a segno diversi furti o tentati furti in abitazione tra Bergamo e Brescia e a Camisano, nel Cremasco. Sui tre c’è anche l’attenzione del Nucleo investigativo di Cre-

sei sono stati rimpatriati dopo l’accompagnamento alla frontiera, in quattro sono passati per i Cie, in tre si sono visti consegnare un ordine del questore per l’allontanamento autonomo dall’Italia entro 30 giorni. Per un lituano, quindi un comunitario, deciso l’allontanamento per motivi di sicurezza pubblica.

davanti all’ingresso dell’esercizio che la donna era stata presa di mira dalla questuante. La polizia ha mandato sul posto una pattuglia della Squadra volante, che ha proceduto nell’identificazione della romena e di un uomo che si trovava con lei. Tuttavia la mendicante, all’arrivo dei poliziotti, è scappata nel supermercato e solo successivamente gli agenti sono riusciti ad accompagnarla all’esterno, dove, però, ha iniziato a insultare gli operatori davanti a tutti.

martedì 27 ottobre PEDOPORNOGRAFIA ONLINE, DENUNCIA ANCHE A CREMONA

tempo, non trovando via di fuga dalla strada invasa dai due mezzi si è schiantato contro gli stessi riuscendo, però a non ferirsi. La conducente dell’Alfa 145, a seguito delle ferite riportate, è stata trasportata presso l’Ospedale di Lodi ove le è stato fatto anche l‘esame tossicologico. L’esito è risultato posi-

mona (in collaborazine con i colleghi pavesi e lodigiani): sono infatti indagati per diversi reati analoghi commessi nella provincia cremonese. I tre, secondo i militari dell’Arma, hanno messo a segno cinque furti e tentato due colpi nei Comuni di Caravaggio (Bg), Camisano (Cr), Rudiano (Bs), Urago d’Oglio (Bs) e Pontoglio (Bs), asportando numerosi monili in oro, diversi orologi, due televisori e denaro contante per oltre 9mila euro.

tivo sia per l’uso di alcool che di sostanze cannabinoidi. Da un’ispezione sul citato mezzo, tra l’altro, i militari hanno rinvenuto un piccolo involucro contenente un grammo di marijuana (sequestrato). La giovane è stata pertanto deferita all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza alcolica a di sostanze psicotrope.

domenica 25 ottobre mendicante importuna al supermercato. denunciata

Denunciata per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale: è accaduto domenica a una mendicante romena di 43 anni. Gli agenti erano intervenuti in seguito alla chiamata di una donna, che ha raccontato di essere stata importunata e insultata dalla 43enne, mentre si trovava al supermercato Lidl di via Castelleone. Proprio

Anche Cremona risulta tra le città coinvolte nella maxi operazione della polizia postale di Catania che ha smantellato una rete di presunti pedofili. Tre in tutto gli arresti e 14 indagati, tra i quali anche un cremonese. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata allo scambio, alla divulgazione e distribuzione di materiale pedopornografico su internet. Su hard disk e servizi di cloud storage sono stati trovati circa un milione di immagini e video di natura pedopornografica, molti dei quali di contenuto particolarmente raccapricciante. Oltre che a Cremona, le perquisizioni sono state effettuate anche a Milano, Ascoli Piceno, Varese, Salerno, Napoli, Nuoro, Rieti e Treviso.

MERCOLEDì 28 ottobre ARRESTATO A DORTMUND L’ASSASSINO DI FABIO MORENI

Aveva trucidato tre volontari, tra i quali anche il cremonese Fabio Moreni, partito nel 1993 per portare viveri e speranza in Bosnia, una terra straziata dalla guerra. Il suo assassino è stato arrestato lunedì pomeriggio dalla polizia tedesca, che all’aeroporto di Dortmund, in arrivo da Tuzla, ha fermato Hanefija Prijic, 52 anni, cittadino bosniaco ricercato dall’Italia per tentato omicidio, omicidio preterintenzionale e rapina a mano armata.


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Territorio

Sabato 31 Ottobre 2015

• Dal 13 al 15 Novembre - Un viaggio per visitare Roma. Si visiteranno: Il compl++esso del Laterano (Basilica, Battistero e Scala Santa), il Quirinale, passeggiata tra la Roma Imperiale e la Roma Barocca, Villa Borghese e piazza San Pietro. • Dal 28 al 29 Novembre - Due giornate all’insegna dei paesaggi naturali della Svizzera con lo splendido percorso del Trenino Rosso del Bernina, “Patrimonio Mondiale dell’Unesco” da Tirano a Saint Moritz, per poi proseguire con il Trenino rosso dell’Abula fino a Tiefencastel. Infine con il pullman si proseguirà fino a Coira, capoluogo del Cantone dei Grigioni per la visita dei mercatini di Natale. • Il 29 Novembre - Una giornata nei Borghi più belli d’Italia del Trentino, Canale di Tenno e Rango per la visita libera dei “ Mercatini di Natale”. • Dal 5 all'8 Dicembre - un viaggio tra città storiche e Borghi Medioevali della Germania. Si visiteranno: Ulm con i suoi Mercatini, Rotenburgobder-Tauber, Norimberga ed i suoi mercatini che vantano una tradizione di oltre 400 anni. • 6 Dicembre - Una giornata a Trento per la visita libera dei Mercatini di Natale nell’incantevole Piazza Fiera. • 6 Dicembre - Una giornata a Merano per la visita libera dei Mercatini di Natale. • 7 Dicembre - Una giornata a Milano per la “Fiera degli O-Bej O-Bej”, dove sono allestiti mercatini che offrono prodotti di artigianato e dolciumi. • Il 10 Dicembre ed il 13 Dicembre - Una giornata a Milano per la Fiera dell’Artigianato: “Mostra Mercato Internazionale dell’Artigianato”, il più grande evento dedicato alle imprese artigiane. • Dal 12 al 13 Dicembre - Week end nel Salisburghese per vedere i suoi mercatini. Si visiteranno: Salisburgo e ST Wolfang sul lago omonimo. • Dal 12 al 13 Dicembre - Un fine settimana tra laghi e Castelli della Germania ed Austria. Si visiteranno: Prien sul Lago di Chiemsee, l’Isola di Herreninsel, il Castello di Herrenchimsee detto “La Versailles della Baviera” e Kufstein per la visita dei Mercatini di Natale. • Dal 18 al 20 Dicembre - Minitour in Svizzera per vedere i suoi mercatini di Natale. Si visteranno: Berna, Il Lago di Leman (Lago di Ginevra), con il Castello di Chillon e Montreaux. • 19 Dicembre - Una giornata a Verona per la visita libera dei “Mercatini di Natale”, tra atmosfere natalizie e graziose idee regalo. • Il 20 Dicembre - Una giornata a Milano per la visita libera dei “ Mercatini di Natale” nella Piazza del Duomo, che si riempirà di bancarelle e casette natalizie. Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Cardinale G. Massaia, 22 o contattando i numeri di tel. 0372-800423, 800429. Le iniziative sono in le nostre iniziative sono in collaborazione con il CTA di Crema (Piazza Manziana 17. Crema tel. 0373-250064). Sito: www.ctacremona.it

Visita del presidente della Provincia, Vezzini, alla Latteria Soresina Il presidente della Provincia Carlo Vezzini si è recato nei giorni scorsi in visita alla Latteria Soresina, alla presenza del consigliere provinciale con delega all’agricoltura Alberto Sisti, del sindaco di Soresina Diego Vairani, del presidente della latteria Tiziano Fusar Poli con il vice presidente Leonardo Locatelli. «Una Cooperativa che ha saputo affrontare le sfide, anticipandone i tempi ed

attrezzandosi adeguatamente, con una ricaduta positiva, anche economica, per tutti i soci e per l’indotto» ha detto Vezzini. Il presidente della Latteria Tiziano Fusar Poli ha evidenziato come: «le performance degli ultimi 15 anni hanno posto la Latteria all’interno di un mercato globale in continua evoluzione, mantenendo sempre un forte legame con il territorio e con la

Minorenni e alcolici, controlli a tappeto e multe nel Cremasco

L

di Simona Raboni

a movida del sabato sera non sempre fa rima con legalità, soprattutto quando vi sono di mezzo dei minorenni che abusano di alcolici. Per contenere questo fenomeno, sabato sera, come disposto dal prefetto di Cremona in sede di coordinamento interforze, il dirigente del Commissariato di Crema Daniel Segre ha diretto una serie di controlli in città, nei luoghi frequentati dai ragazzi, per contrastare i fenomeni connessi agli abusi etilici. All'operazione hanno preso parte numerosi equipaggi della polizia di Stato del Commissariato e del distaccamento di polizia stradale di Crema, della compagnia carabinieri di Crema, della tenenza della guardia di finanza di Crema e della polizia locale di Crema, con l’ausilio di un’unità cinofila antidroga della polizia locale di Peschiera Borromeo. Per tutta la sera gli equipaggi hanno vigilato sulla città e, in particolare, sugli esercizi pubblici e sui locali maggiormente frequentati dai giovanissimi.

Al termine della serata di controlli il bilancio ha testimoniato il grande impegno di tutte le forze di polizia, che hanno controllato 8 locali pubblici, uno dei quali è stato sanzionato per aver venduto alcolici a minori; in questo caso il comportamento dell’esercente, che sarà multato, ha causato

un forte stato di ubriachezza in una quindicenne che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Sono stati multati anche quattro esercenti la potestà genitoriale, i cui figli – minorenni – sono stati trovati in possesso di bevande alcoliche, in violazione dell’ordinanza sin-

dacale; multati anche 12 automobilisti indisciplinati che tuttavia sono risultati negativi all’etilometro. Verso le undici di sera sono stati controllati a fondo anche i frequentatori dei giardini di porta Serio, con l’ausilio del cane antidroga, senza riscontrare nulla di illegale.

produzione di alta qualità unitamente al rispetto di un codice etico che tutela ambiente, produzione e salubrità alimentare. Nonostante un periodo di profonda crisi anche per il settore lattiero–caseario, chiudiamo un 2015, consapevoli delle difficoltà che ci attendono nel 2016, ma sostenuti da una forte domanda estera con ampi spazi di mercato da conquistare».

A Pizzighettone tornano i Fasulin Prende il via la 23ª edizione della manifestazione Fasulin de l’òc cun le cudeghe. La maratona gastronomica organizzata dal Gruppo Volontari Mura di Pizzighettone entra infatti nel vivo nel fine settimana (sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, ore 11-23) e di nuovo il weekend successivo (sabato 7 e domenica 8 novembre, ore 11-23). Nei due venerdì che precedono la manifestazione si svolgono invece le classiche serate su prenotazione. Dopo il record delle 25 mila presenze dell’edizione 2014, Pizzighettone torna così a diventare la Capitale dei ‘Fasulin de l’òc cun le Cudeghe’ (Fagiolini dall’occhio con le cotenne), con l’omonima maratona gastronomica dentro le mura (riscaldate dai grandi camini d’epoca) che anche quest’anno va in scena nella versione del doppio week end. Il Gruppo Volontari Mura anche quest’anno ha fissato due serate in cui visitatori e buongustai potranno prenotare un posto a tavola, nei due venerdì che precedono l’apertura della rassegna: venerdì 30 ottobre e venerdì 6 novembre, con cena a self service a partire dalle ore 19.


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CASALMAGGIORE

Impressionante la serie in pochi giorni

Lunga catena di furti e truffe a Torricella del Pizzo

La parte retrostante dell’oratorio di Torricella

TORRICELLA DEL PIZZO – Dieci giorni di fuoco per la piccola comunità casalasca, presa di mira pesantemente da ladri e truffatori. Si è partiti con il furto di rame avvenuto all’oratorio. A scoprirlo, un gruppo di parrocchiani che si era recato all’oratorio per svolgere alcuni lavoretti di manutenzione. E’ stato subito evidente che mancavano i tubi di scolo che scendono dal tetto. I malviventi evidentemente non hanno ritenuto di salire sul tetto per asportare i canali di gronda che scorrono orizzontalmente, limitandosi a strappare dal basso quelli che scendono verso il suolo. Nel complesso sono quattro i canali che mancano all’appello, e che ovviamente dovranno essere sostituiti. Non solo, ma ad essere asportato è stato anche il tubo, pure in rame, che porta il gas alla stufetta che riscalda la piccola chiesetta di Sant’Anna. Ai ladri è bastato scavalcare il muretto per raggiungere l’area esterna che si trova dietro la facciata dell’oratorio e della chiesetta. Nel recente passato sono state ben tre le irruzioni all’oratorio torricellese, avvenute da quando l’ultimo parroco ha lasciato il paese (oggi c’è appunto l’unione parrocchiale con Gussola), tutte con le stesse modalità: inferriata divelta, ingresso dalla finestra, scarso bottino e molti danni. Stavolta i ladri si sono limitati ad agire all’esterno. Considerate le modalità del furto, difficile si tratti di professionisti, probabile fosse qualcuno che cerca di fare soldi vendendo il rame, anche se il prezzo di quest’ultimo recentemente è calato di molto, fortunatamente per i nostri cimiteri. Contemporaneamente da segnalare che un simile forto di rame è stato compiuto a Gussola ai danni della chiesa di Borgolieto. Un altro fatto, avvenuto a metà settimana, ha coinvolto un’abitazione, che probabilmente per un caso fortuito si è salvata da una truffa. Tre persone, due uomini e una donna, si sono presentate all’ingresso di una casa in via Marconi chiedendo alla moglie notizie del padrone di casa, indicando il suo nome (probabilmente visto sull’elenco telefonico). Dopo alcuni simpatici convenevoli, la donna ha chiesto di poter usare il bagno, ma proprio nel momento della richiesta, l’imprevisto. «Ecco che è arrivato proprio ora X, che fortuna». Altro che fortuna, i tre truffatori si sono precipitati verso l’auto prendendo letteralmente il volo, al che è stato subito chiaro a tutti quali fossero le loro vere intenzioni. Per finire, tripla visita alle abitazioni di via Guido Rossa. In un primo edificio all’arrivo dei ladri ha iniziato a squillare l’allarme, facendoli allontanare ma solo di pochi metri. In una seconda casa infatti sono riusciti ad entrare rubando una serie di oggetti di valore, e lo stesso in una terza casa. Emblematico quanto accaduto la mattina dopo, quando una delle vittime aveva un appuntamento con un medico. Quest’ultimo non era presente: in quel momento era in casa propria, sempre nel Casalasco, assieme ai Carabinieri per denunciare l’irruzione notturna subita da ignoti malviventi.

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Mentre arriva l’ok della Regione, presentato il comitato che ha iniziato una raccolta firme: presidente Maldera

Tutti stretti attorno all’Oglio Po

E’

stato presentato nel tardo pomeriggio di giovedì presso la Biblioteca Mortara di Casalmaggiore il Comitato per salvaguardare l’ospedale Oglio Po, al centro di una serie di rivendicazioni dovute alla riforma regionale in atto e al depotenziamento subito negli ultimi anni. Presidente sarà Francesco Maldera, radiologo in pensione che ha lavorato sia a Viadana che a Casalmaggiore e dunque conosce benissimo la sanità dell’Oglio Po. «Un comitato che nasce, sia chiaro, non perché l’Oglio Po non sia una eccellenza territoriale - ha ricordato Luigi Borghesi, medico dello stesso ospedale tra i fondatori del comitato - quanto piuttosto perché qualche difficoltà c’è ed è bene non abbassare la guardia, oltre a pungolare e stimolare le nuove direzioni generali che entro l’anno dovrebbero essere nominate nell’ottica della riforma regionale sanitaria». «Vogliamo essere presenti nella volontà di difendere gli assetti sanitari e territoriali degli ex distretti di Casalmaggiore e Viadana - ha spiegato Maldera - e per questo ringraziamo, per cominciare, tutte le forze politiche che hanno ottenuto un primo risultato nella giornata di mercoledì in Regione Lombardia». Infatti mercoledì la Regione si è detta disposta a inserire, nella nuova geografia sanitaria regionale, un ambito distrettuale unico dell’Oglio Po, la cui programmazione sarà decisa dalla Ats Valpadana, comprendente l’Asst di Mantova e l’Asst di Cremona. Questo a seguito della spedizione fatta da 5 amministratori: i sindaci casalaschi di Casalmaggiore, Scandolara Ravara e

Da sinistra Luigi Borghesi, Francesco Maldera e Annamaria Piccinelli

Gussola e quelli mantovani di Viadana e Dosolo, in rappresentanza di una trentina di colleghi, tutti d’’accordo ad appoggiare la modifica alla riforma. Perché allora questo comitato? «Creando questo comitato – ha aggiunto Maldera – abbiamo condiviso una progettualità, cercando la fattibilità tecnica, sanitaria e politica. Il messaggio politico è rivolto alla cittadinanza, alla quale chiediamo di supportarci e aiutarci con la raccolta firme che proseguirà fino al 31 dicembre prossimo, per consegnare alla dirigenza della nuova Ast e delle nuove Asst il messaggio di un territorio intero: i nostri cittadini dimostreranno, con questa raccolta firme, di rivendicare il diritto alla salute, che è garantito dalla Costituzione Italiana. Anche per questo voglio precisare che il Comitato è apolitico, senza simboli di partito, e anzi abbiamo bisogno di tutte le forze politiche e del loro supporto, senza escludere nessuno a priori». La petizione, nello specifico, chiede

che all’Oglio Po rimanga la Dea, oltre al ripristino dei primariati di Pediatria e Ortopedia e alla nomina del nuovo primario di Chirurgia, carica da troppo tempo rimasta vacante. Si chiede inoltre il mantenimento del Punto Nascite, il recupero del Pot di Bozzolo e del presidio socio-sanitario di Viadana. «Per la prima volta vi è un Comitato, un’entità che può fare da punto di riferimento per l’intero comprensorio» ha sottolineato Maldera, rimarcando il ruolo della neo-costituita formazione. Borghesi, che è anche vicepresidente degli Amici dell’Ospedale Oglio Po, ha ricordato che «le buone notizie giunte da Milano devono ora passare ai fatti: le parole sono rassicuranti, ma nella nuova legge sanitaria, per ora, l’ambito distrettuale unico dell’Oglio Po non esiste ancora. La nostra raccolta firme parte proprio dal ripristino dei primariati, che è essenziale per potenziare il nostro nosocomio. Coinvolgere i cittadini significa porre alla nuova Ast e alle nuove Asst la giusta pres-

sione giunta appunto dal territorio, ossia dal basso». Era presente alla conferenza stampa anche un’altra delle fondatrici, ossia Annamaria Piccinelli, che organizzerà le varie raccolte firme. «In primis comunico il mio numero di cellulare, 348-3210362, perché sono a disposizione per ogni informazione. L’idea è di fare in modo che a questo Comitato possano aderire, anche come sottoscrittori, molte associazioni di volontariato, che costituiscano così una espressione del territorio molto allargata. Sul Casalasco abbiamo l’ok di 12 comuni anche per organizzare le varie sedute per raccogliere le firme, ora ci stiamo muovendo per ampliare la nostra base operativa su Viadana e sul Viadanese. Chiediamo sin d’ora la disponibilità ad attività commerciali e supermercati per poter piazzare banchetti di raccolta firme, con locandine, fogli e autorizzazioni necessarie. Ovviamente saremo presenti ai vari mercati settimanali nei comuni del territorio e partiremo dalla ormai prossima Fiera di San Carlo». E’ possibile una sola firma a persona, pena l’annullamento, mentre possono ovviamente firmare soltanto i maggiorenni. Non si esclude, previa autorizzazione dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, l’installazione di un banchetto di raccolta firme stabile anche nel piazzale o nell’atrio dell’ospedale di Vicomoscano. A fine anno la sottoscrizione sarà chiusa e consegnata ai nuovi dirigenti sanitari del territorio. E’ stato infine ricordato l’evento di venerdì 30 ottobre alle ore 20 a Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce, per una cena di raccolta fondi.

Emiliana Parati, eccellenza italiana a Expo

L’azienda di Vicomoscano è stata scelta fra le migliori del paese. L’amministratore Egidio Freddi anche a Radio 24

Un grande riconoscimento in un momento non facile della congiuntura economica. Destinataria l’azienda Emiliana Parati, con sede a Vicomoscano. Emiliana Parati è stata scelta per rappresentare l’eccellenza del Made in Italy nel settore dell’arredo delle pareti e design. A rappresentare l’azienda a Expo era presente Egidio Freddi, che ricopre il doppio ruolo di Art Director e Amministratore. Freddi ha portato le migliori collezioni all’Esposizione Universale come vero fiore all’occhiello della capacità creativa e imprenditoriale della Azienda casalasca. «L’affluenza – afferma Freddi reduce dalla prestigiosa vetrina internazionale – è stata notevole e ha suscitato grande interesse, soprattutto da parte del mondo giovanile che ha riscontrato

una vera innovazione di stile sul prodotto, tanto che i contatti raccolti hanno già portato parecchie richieste effettive giunte attraverso il nostro sito www.emilianaparati.it». E non è finita qui. Le aziende selezionate, oltre all’esposizione, hanno anche avuto uno spazio all’interno dell’emittente radiofonica Radio 24. Lo stesso Egidio Freddi è stato intervistato, e nel corso del suo intervento ha puntualizzato che Emiliana Parati è leader al mondo grazie alla qualità, al design e alle collaborazioni con case di moda prestigiose quali Roberto Cavalli e Blumarine. Questo è alla base della scelta tra i marchi eccellenti del Made in Italy dell’azienda, cui è stato concesso da Intesa San Paolo, assieme ad altre aziende illustri italia-

Egidio Freddi e una parte dell'esposizione ad Expo

ne (divise nei 4 diversi settori Food, Fashion, Design e Hospitality), di avere a propria disposizione uno spazio espositivo (The Waterstone di Intesa San Paolo) di notevole risalto per presentare i suoi prodotti, nell’ambito del

progetto “Ecco la mia impresa”. «Per noi – conclude l’Art Director - è stata una importante vetrina per far conoscere ulteriormente al mondo i nostri magnifici prodotti». Emiliana Parati da ormai

50 anni produce rivestimenti murali in puro stile italiano, ed esporta in ben 80 paesi. Immediato pensare alle abitazioni, ma destinatari sono anche residenze d’epoca, hotel e addirittura yacht. Nel complesso ha 30 collezioni per un totale di 1000 varianti di materiali e disegni, ideati all’interno di un grande centro ricerca e stile interno costituito da specialisti di grande talento e che rappresenta il fiore all’occhiello dell’azienda. «Dall’11 maggio – ha affermato Stefano Barrese, responsabile area sales e marketing di Intesa San Paolo - The Waterstone ha ospitato decine di imprese differenti per dimensioni e settori merceologici, ma che condividono una produzione di qualità, l’attenzione alla sostenibilità e una storia imprenditoriale di successo».


Casalmaggiore

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Brunivo Buttarelli, l’arteologo

Il noto scultore si racconta nella sua casa-laboratorio-museo e ritorna ai tempi in cui assieme a Franco Micolo si dedicava all’archeologia

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di Vanni Raineri

on il noto scultore di Casalmaggiore Brunivo Buttarelli è proseguita la valorizzazione dei grandi personaggi locali che sta perseguendo il Rotary Club Casalmaggiore Oglio per volontà del suo presidente Francesco Meneghetti. Buttarelli ha ospitato i rotariani nella sua abitazione-laboratorio-esposizione di Vicoboneghisio, prima di chiudere al Bifi una conviviale incentrata sulla antica passione archeologica, abbandonata da anni ma proseguita nella sua arte scultorica. Brunivo Buttareli ha 68 anni: lo sa bene chi l’anno scorso ha partecipato a Casalmaggiore alla bellissima manifestazione “Brunivo Buttarelli and Friends. L’arte, lo spazio, il tempo”, alla quale hanno aderito 66 artisti europei e che si proponeva di celebrare i suoi 67 anni. Buttarelli ha ricordato come inizialmente restaurasse pitture murali (per 20 anni, sino al 1990, ha insegnato “Tecniche Pittoriche murali”). «Solo nel ’90 – ha affermato – ho deciso di fare lo scultore, e qui a Vicoboneghisio conservo il 30% della mia produzione». Tante sale, spazi aperti, opere in itinere, con il filo conduttore del trascorrere del tempo come concetto base. All’inizio fu l’assemblaggio del legno col ferro («Con la presunzione di dare vita al legno della nostra terra»), ma poi, dato che con gli anni la luce scurisce il legno, l’utilizzo di altri materiali, ma tutti poveri, semplici, come la carta, il marmo, materiali spesso gettati dalla gente per essere vecchi, o come preferisce Brunivo “accarezzati dal tempo”. Le sue opere uniscono significati archeologici e geologici, ricordi della sua antica passione che sarà protagonista poi alla conviviale. «Un vecchio ferro può raccontare la morfologia del terreno». Cioè l’evidenza materiale del trascorrere del tempo. Lo stesso risultato lo ottiene assemblando marmo e carta. «Anche se non intervengo

Brunivo Buttarelli illustra le sue opere. A sinistra, davanti a “Il tempo geologico”

modificando i materiali, questi si snaturano, il tempo li modifica». Tra le tante sorprese di casa Buttarelli anche un vecchio forno del 1932, alcuni prototipi di opere che saranno realizzate prossimamente (sui quali è giusto mantenere il riserbo, ma importanti anche per il nostro territorio), come quelle che dal 23 luglio 2016 faranno parte della mostra “L’estinzione” al Muse di Trento, opere che rappresentano il mondo marino e terrestre. E poi il viaggio attraverso frammenti di carcasse di animali immaginari: «Voglio dare l'idea che si vedano carcasse riscoperte dal tempo che suscitino domande: una sorta di resurrezione». Un’opera impostata sui concetti di vita, morte e rinascita. Il concetto costante di recuperare materiale dalla terra e farlo tornare in vita. Sotto il portico la meraviglia di grandi gusci in acciaio inox e marmo rosa, un ciclo di crisalidi con marmo e ferro che danno un’incredibile idea di leggerezza. Dalle parole di Brunivo, sarà la linea del vetro la sua prossima ambizione. Non sono mancate le spiegazioni tecniche: come ottenere l’ossidazione nei suoi effetti migliori e tanti altri segreti. E poi, la conviviale, con Brunivo sempre accompagnato dalla moglie Luisella.

Francesco Meneghetti ha introdotto un “nuovo” ospite, un Buttarelli che tornava agli anni dedicati all’archeologia. Non si dimentichi che fu lui a fondare il Centro Casalasco di Studi Paleontologici (ancora oggi collabora col Museo Tridentino di Scienze Naturali a Trento), e che per primo ha condotto scavi e studi a Casalmaggiore e nel piadenese. Scoprì che Casalmaggiore ha origini antiche, risalenti all’età del bronzo, e poi un buco nell’età del ferro sino a tempi più recenti. Ha individuato diverse stazioni archeologiche, la più antica casalese è quella di Fossacaprara (dove c’è una chiesa millenaria ma dalla storia che va ben oltre nel tempo), ma una ancora più antica l’ha trovata a Piadena. Buttarelli ha ricordato i suoi primi scavi, «fatti assieme al professor Franco Micolo. Lui era la volpe, io il gatto». E quindi via con i ricordi, partiti proprio dai rilievi di Fossacaprara, da quei tunnel contenenti cadaveri e più giù altri cadaveri in tombe a cassetta, ben più antichi, e poi sotto lo strato romano scheletri inumati con direzioni diverse ma senza la possibilità di approfondire. Segreti che restano sotto la terra, come tanti altri a Casalmaggiore. Ma tanti anche i materiali asportati, tra cui ceramiche con vasi interi della tar-

da età del bronzo, tutto accumulato nel Torrione. Poi portato nel museo fatto nel Ridotto del Teatro, quindi spostato nella sede provvisoria di Casa Diotti (oggi Museo Diotti). «Ecco come la nostra città – l’atto di accusa di Meneghetti – sa perdere la sua memoria. Altri popoli hanno la capacità di raccontare quel che non hanno, noi coi nostri 4000 anni di storia non sappiamo nemeno conservarla. La stazione archeologica di Fossacaprara è coperta e il materiale trovato, oggi è disperso laddove la nostra storia non interessa». Molto interessante anche l’esito delle ricerche condotte a Casalmaggiore, dietro il Santuario della Fontana, presso il Duomo, e nell’odierna via Baldesio, che giunge nella bassa piazza Garibaldi che sino all’800 era un acquitrino. Città che in passato ospitò un vecchio ramo dell’Adda che sfociava in Po proprio presso il centro abitato. E poi i ricordi della antica chiesa di San Giovanni Battista all’Isola Bella («Nessuno ha mai manifestato vero interesse», l’amaro commento di Buttarelli). Casalmaggiore non era dove si trova oggi. Nel 1553 una grossa rotta collassò a sud ed erose gran parte della città. San Rocco era al centro del fiume che transi-

tava un tempo: che senso avrebbero sennò le feritoie visibili di un ponte levatoio nel torrione? Il racconto si è spostato sulla presenza più antica a Piadena di un popolo numeroso, una delle prime culture che producevano grano, e che aveva commerci fiorenti in base ai reperti trovati, dai frammenti d ossidiana provenienti dalle Isole Eolie a diverse ciotole. Tra i reperti trovati da Buttarelli, una figurina in terracotta con due teste (a mostrare il culto tipico dell’area balcanica, caso unico in Italia) che si trova oggi al Museo Platina. «Oggi la Casalmaggiore vista dal turista – ha concluso Buttarelli - parte dal 1400 ma conserva nascoste cose ben più antiche. Il nucleo abitato nasce con insediamenti romani, se scavassimo sotto via Baldesio troveremmo sicuramente insediamenti preistorici. Casalmaggiore è piena di segreti, come alcuni cunicoli di collegamento tutt’oggi presenti, alcuni dei quali li ho percorsi». La passione per l’archeologia è ancora evidente, come è evidente nelle sue opere scultoree. «A un certo punto ho dovuto scegliere, e l'archeologia ho dovuto crearmela». E lì è nato Brunivo Buttarelli, l’arteologo.

Differenziata porta a porta, risultati oltre le attese

Sia a Casalmaggiore che a Piadena, le prime che hanno adottato il sistema dei microchip, aumentata sensibilmente la quota rispetto alla indifferenziata

La raccolta differenziata porta a porta, già attiva da tempo sul territorio, si è sviluppata notevolmente negli ultimi anni. Per parlare dell'importanza di questa “buona pratica” e dei risultati ottenuti, abbiamo contattato l'ingegnere Filippo Bertolotti della Casalasca Servizi Spa, azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. «Effettuiamo la raccolta in 44 comuni soci - ha detto - con un bacino di utenza di 80.000 persone, di queste il 98% sfrutta il servizio porta a porta». «L'azienda pensa sempre al futuro - ha precisato -. Un esempio è l'app EcoCity, attraverso la quale i cittadini possono consultare i calendari della raccolta differenziata porta a porta, trovare i centri di raccolta e i punti di raccolta più vicini, conoscere il corretto conferimento di

piadena

casalmaggiore

2013

2014

variazione

1969,14

1914,91

-2,75%

2013

2014

variazione

totale rifiuti (ton)

10837,03

10348,15

-4,51%

indifferenziata (ton)

3027,13

2304,59

-23,87%

indifferenziata (ton)

602,16

376,43

-37,49%

-5,66%

% indifferenziata

30,58%

19,66%

-10,92%

totale rifiuti (ton)

% indifferenziata

27,93%

22,27%

differenziata (ton)

7809,90

8043,56

differenziata (ton)

1366,98

1538,48

69,42%

80,34%

+10,92%

63,527

84,43

+32,9%

% differenziata

72,07%

77,73%

+5,66%

% differenziata

plastica (ton)

327,62

487,91

+48,93%

plastica (ton)

Le due tabelle sopra dimostrano chiaramente come la percentuale di raccolta difefrenziata nel 2014 sia cresciuta, soprattutto a Casalmaggiore

un determinato prodotto, riconoscere i diversi codici e simboli di riciclaggio presenti sui prodotti ed essere aggiornati costantemente sui servizi straordinari, iniziative, progetti, incentivi, mediante notizie e notifiche push». «L'utente - ha aggiunto - può anche segnalare immediatamen-

te situazioni anomale, come ad esempio rifiuti abbandonati, discariche abusive, disservizi cestini pieni eccetera, corredando la segnalazione con una foto scattata direttamente con lo smartphone. L'immagine viene geo-localizzata e così possiamo intervenire dove c'è il problema. Questo ci

consente di avere un rapporto diretto con il cliente ed offrire un servizio migliore». «Stiamo anche progettando ha concluso Bertolotti - un'interfaccia per i comuni di Casalmaggiore e Piadena, quelli dove la Casalasca Servizi fattura direttamente, attraverso la quale i citta-

dini potranno, tramite password, vedere le fatture, il numero di svuotamenti effettuati...in modo da restare sempre aggiornati». ALCUNI DATI - «Il sistema di raccolta differenziata porta a porta puntuale – ricorda Bertolotti - è partito con l'anno 2014 sui comuni di Casalmaggiore e Piadena.

Con questo sistema, tramite un chip inserito nel bidone del secco, si registrano gli svuotamenti effettuati da ogni singola utenza. Una quota parte della tariffa è quindi riferita alla reale produzione di rifiuto secco indifferenziato: in quest'ottica chi produce di più paga di più o, equivalentemente, chi si adopera di più per differenziare correttamente (e quindi limita il rifiuto indifferenziato) paga di meno. Questo nuovo sistema di tariffazione ha portato ottimi risultati (come visibile nelle tabelle riportate), con notevole diminuzione del rifiuto indifferenziato e notevole aumento della quantità di plastica dal 2013 al 2014. Nell'anno 2015 la tendenza al 30 settembre è di un ulteriore, seppur lieve, miglioramento». Lorenzo Balestreri


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Fiera di San Carlo

Sabato 31 Ottobre 2015

Dal 31 ottobre all’8 novembre torna l’appuntamento per grandi e piccini, organizzato da Pro Loco Casalmaggire in collaborazione con il Comune

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al 31 ottobre all’8 novembre torna, con tanti momenti ludici e culturali, la Fiera di San Carlo, organizzata dalla Pro Loco di Casalmaggiore con la collaborazione del Comune. Assieme alla fiera, presso il cortile dell’ex Palazzo Turati, torna la “Sagra del cotechino e del blisgòn”, giunta alla sua diciottesima edizione, con la cucina tradizionale, i sapori dell’autunno e i piatti tipici locali. IL PROGRAMMA: • Da sabato 31 ottobre a giovedì 5 novembre, nel cortile dell’ex Palazzo Turati - Ristotenda per la “Sagra del cotechino e del blisgòn” - Servizio cucina tutte le sere dalle 18.30 alle 23 (Pranzo per i giorni 31/10 - 1/11 - 4/11 dalle 12 alle 14) • Da sabato 31 ottobre a giovedì 5 novembre sul Listone verrà allestito il Luna Park. In Piazza Garibaldi, via Cavour, via Favagrossa, via Baldesio, via Cairoli, via Porzio, via Marconi e Galleria Gorni ci saranno bancarelle e negozi aperti. • Da sabato 31 ottobre a mercoledì 4 novembre, presso l’Istituto Santa Chiara (via Formis, 3) - Mostra collettiva di pittura. Espongono: Brunella Minelli, Martina Moreni, Marco Goi, Claudio Pezzini, Maria Laciak Katarzyna • Da sabato 31 ottobre a mercoledì 4 novembre in Via Favagrossa (Isola Bella) e Piazza Turati ci sarà la mostra espositiva di macchine agricole e affini • Da sabato 31 ottobre a mercoledì 4 novembre in via Formis ci sarà il mercato agroalimentare (Novità 2015) • Da sabato 31 ottobre a domenica 8 novembre presso la Sala Mostre della Pro Loco (piazza Garibaldi, 6) - Mostra “S_relitti. Di legno, di ferro, di pietra” di Paolo Bazoni e Maurizio Catellani, a cura del professor Danzio Soragni e Mostra di pittura a cura di Adriano Artoni

Fiera di San Carlo, una tradizione casalasca

Anche quest’anno c’è la “Sagra del cotechino e del blisgòn” • All’Auditorium di Santa Croce - Mostra fotografica “I quattro elementi”, a cura del Circolo Fotocine Casalasco. Mostra di modellini aeronautici “Cielo e Mare”, a cura di Ennio Grassi e Luca Visioli. Mostra fotografica “Casalmaggiore…in slip”, a cura di Palmiro Lanzoni • Edificio angolo tra via Brofferio e via Baldesio - Mostra di fotografie digitali A cura di Samuele Lini • Domenica 1 novembre Dalle 14 alle 18 salita alla cima della Torre Littoria (Acquedotto) di via Formis 4 per ammirare Casalmaggiore dall’alto in collaborazione con le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) • Da sabato 31 ottobre a mercoledì 4 novembre – Chiesa di S. Chiara (via Formis, 4) - Mostra “Naturale artificiale coltivato - L’antico dialogo dell’uomo con la natura”. Dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Il 5 e il 6 novembre solo su

prenotazione (tel. 338 9453670) • Sabato 31 ottobre presso il Teatro Comunale (via Cairoli, 57), dalle 15 avrà luogo la mostra “100 Anni di Storia 19152015”, a cura del collezionista privato Claudio Stoppa. Esposizione fotografica e documentale sulla Storia della Croce Rossa Italiana attraverso le due grandi Guerre. • Da sabato 26 settembre a domenica 8 novembre al Museo del Bijou (via Porzio, 9) – Mostra “Perle Tra i Monti. Bijoux di Boemia”, a cura di Bianca Cappello e Giorgio Teruzzi. Lunedì/sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Domenica e festivi dalle 15 alle 19. • Da sabato 31 ottobre al 10 gennaio 2016 al Museo Diotti (via Formis, 17) “I Meloni, la Lince, le Zanzare”. La prima mostra personale postuma di Martino Fiorattini. Inaugurazione alle 17 di sabato 31 Ottobre. Durante la Fiera, apertura dalle 15 alle 19

• Giovedì 5 novembre Giornata del bambino • Venerdì 6 novembre al Teatro Comunale (via Cairoli 57) alle 21 andrà in scena il primo spettacolo della stagione 20152016: “Scende giù per Toledo” di Giuseppe Patroni Griffi, con la regia di Arturo Cirillo, scene di Dario Gessati, costumi di Gianluca Falaschi, musiche originali di Francesco De Melis, luci di Mauro Marasà • Sabato 7 novembre all’Auditorium di Santa Croce alle 18 verrà presentato il libro “La spada Damasco” di Stefano Ventura in collaborazione con la Biblioteca Civica, l’associazione Pro Loco e la libreria “Il Seme”. Alla Pro Loco, dalle 21.15 alle 22.30 “S_chiacchierata: quattro chiacchiere con gli artisti”. Paolo Bazoni e Maurizio Catellani si racconteranno al pubblico e verranno proiettate alcune loro opere, fra cui quelle esposte alla mostra allestita durante la fiera di San Carlo.

Torna anche quest’anno l’immancabile e gustosa “Sagra del cotechino e del blisgòn”. L’ecofesta certificata compie diciotto anni. Il menù è per tutti i palati: cotechino, tortelli di zucca casalaschi, salumi, cotiche e tanti altri piatti tipici dell’autunno, anche da asporto, verranno preparati per accontentare tutti. Per rispettare l’ambiente verranno utilizzate stoviglie compostabili e verrà distribuita l’acqua alla spina, naturale o gassata. La sagra, interamente organizzata e gestita dagli esperti volontari della Pro loco e da vari giovani coordinati come sempre dai Consiglieri Giuseppe Cavalli e Giuliano Zambelli, si terrà dal 31 Ottobre al 5 Novembre e si concluderà, come da tradizione, con la risottata casalasca ed il Memorial Garavaldi. Per maggiori informazioni contattare la Pro Loco al numero 0375/40039 o mandare una mail a info@prolococasalmaggiore.it.


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Fiera di San Carlo

Sabato 31 Ottobre 2015

Il comitato locale della Croce Rossa Italiana compie cent’anni

N

ei giorni della fiera, al Museo del Bijou di via Porzio 9 (non lontano da piazza Garibaldi), sarà possibile visitare la mostra “Perle fra i Monti, Bijoux di Boemia”. L’esposizione, inaugurata il 26 settembre, resterà aperta fino all’8 novembre. Curata dalla storica e critica del gioiello Bianca Cappello e da Giorgio Teruzzi, presidente della Compagnia delle Perle, la mostra mette in evidenza la produzione, nella cittadina ceca di Jablonec, di perle in vetro e bijoux diffusi in tutto il mondo dalla fine del XIX secolo alla seconda metà del Novecento. Perle e bijoux di Boemia erano molto apprezzati anche in Italia e ne troviamo testimonianza negli ornamenti popolari di Casalmaggiore, negli archivi di storiche attività milanesi come Unger, Imelde Chiozzi e Viganò che proponevano articoli di alto livello per la media e alta borghesia e per le case di moda, ma anche nei celebri gioielli di scena realizzati negli anni ’30 per il Teatro alla Scala di Milano dalla ditta Corbella. Per la prima volta in Italia, una cospicua selezione di centinaia di pezzi tra perle, strumentazioni, bijoux, accessori, ricami, riviste e fotografie d’epoca provenienti da enti, archivi storici e prestigiose collezioni private, permette di mostrare una significativa panoramica della variegata produzione boema; un mondo “scintillante” tutto da scoprire. IL MUSEO - Unico in Italia, il Museo del Bijou, fondato nel 1986 a Casalmaggiore, storico ed importante distretto di bigiotteria sorto tra XIX e XX secolo, conserva e valorizza oltre 20 mila pezzi di bigiotteria compresi macchinari, utensili, fotografie e cataloghi provenienti dalle dismesse industrie locali e da numerose donazioni di azien-

Il Comitato Locale di Casalmaggiore della Croce Rossa Italiana festeggia quest’anno il centenario della sua costituzione. Un evento importante e ricco di significato per il territorio. Per festeggiare come si deve, sabato 31 ottobre è stato creato un “evento nell’evento”: fin dal mattino, presso il camper che stazionerà in zona Isola bella (nei pressi del Duomo di Casalmaggiore) le Infermiere Volontarie effettueranno screening gratuiti; si po-

tranno controllare colesterolo, pressione arteriosa, saturazione periferica. Dalle 14 inizierà l’annullo filatelico postale con due cartoline di Poste Italiane, acquistabili presso il Teatro Comunale, realizzate appositamente per il centenario della CRI di Casalmaggiore. Dalle 15 si terrà, sempre in teatro, la presentazione della pubblicazione “100 Anni di Storia”. Per l’occasione si esibirà l’attore Mehdi Mahdloo in un monologo d’eccezione accompagnato

dal pianista di fama internazionale Milo Martani e verranno premiati alcuni Volontari meritevoli negli anni di attività alla presenza di vertici della CRI. Per festeggiare verrà allestita una mostra fotografica sui 100 anni di attività della Croce Rossa, a partire dalla Prima Guerra Mondiale. Per maggiori informazioni e prenotazioni inviare una mail a cl.casalmaggiore@cri.it.

L’esposizione al Museo del bijou è curata dalla storica e critica del gioiello Bianca Cappello e dal presidnete della Compagnia delle Perle Giorgio Teruzzi

“Perle fra i monti, bijoux di Boemia”

de e collezionisti del settore, dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio. Il progetto è organizzato dalla “Compagnia delle Perle – Centro Studi Ar-

cheologia Africana di Milano” con la partecipazione degli “Amici del Museo del Bijou” e del Comune di Casalmaggiore. La mostra gode del patrocinio del “Centro Ceco – CzechTrade”.

Info e orari: Tel. 0375284423– 0375205344, sito www.museodelbijou. it, mail info@museodelbijou.it. Orari: da lunedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Domenica e festivi dalle 15

alle 19. Il Museo del Bijou è aperto tutti i giorni della settimana; per scuole e gruppi possono essere prenotate visite guidate, percorsi didattici e attività di laboratorio.


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Sabato 31 Ottobre 2015

Fiera di San Carlo

Una serata di festa con il circolo fotocine casalasco Presso l’Azienda Agricola Biologica “Cà vecchia” di Casalbellotto (via Case Sparse, 10), sabato 7 novembre alle 20 si terrà la cena con il Circolo Fotocine Casalasco. La serata è dedicata ai soci, ai loro familiari e ai simpatizzanti. Il menù prevede: risotto con la zucca, luadel con salumi e salsa sott’olio, formaggi vari con pere e mostarda, bisulan, acqua e vino. ,Durante la cena verranno proiettati i lavori fotografici dei soci del Fotocine presenti alla cena e l’ultimo corto della compagnia “Genitori Instabili”. Il costo è di 16 euro per i soci del circolo e di 20 per i non soci. I bambini fino ai 10 anni pagano 10 euro, mentre è gratis per quelli sotto i 5. È necessaria la prenotazione entro il 31 ottobre previo acconto di 5 euro. La cena verrà effettuata solo se ci saranno almeno 20 partecipanti. Per informazioni: Tiziano Schiroli, tel. 3400003867, email schitiz@alice.it.

Naturale, artificiale, coltivato: l’antico dialogo dell’uomo con la natura

La mostra, allestita presso la Chiesa di Santa Chiara, intende documentare la nascita dell'agricoltura e quello che ha implicato per la nostra storia

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al 31 ottobre all’8 novembre verrà allestita presso la Chiesa di Santa Chiara (via Formis, 4) la mostra “Naturale, artificiale, coltivato - L’antico dialogo dell’uomo con la natura”.

La mostra intende documentare la grande rivoluzione della storia umana, avvenuta tra 12.000 e 9.000 anni fa, quando in diverse regioni del pianeta (nella Mezzaluna fertile o Vicino Oriente, nelle valli dello Yangtze e del Fiume Giallo in Cina, in Mesoamerica o Messico centromeridionale e sulle pendici delle Ande in Sudamerica, nell’Africa sub sahariana) piccoli gruppi di uomini, fino ad allora cacciatori-raccoglitori nomadi, indipendentemente gli uni dagli altri, inventarono l’agricoltura. Fu un cambiamento epocale, che generò ulteriori trasformazioni. L’esposizione mette in luce gli sviluppi di questa storia, evidenziando le svolte decisive nella domesticazione e coltivazione delle varie specie di piante che hanno nutrito l’umanità lungo i millenni. L’intento è quello di mo-

strare gli interventi dell’uomo come testimonianza di una interazione virtuosa tra uomo e natura, esempio di quella “scienza artigiana” in cui l’uomo si pone in ascolto della realtà e la interpreta cercando di capirla veramente fino in fondo e di usarla per il bene comune. Un altro tema che verrà considerato è come rispondere alla sfida di nutrire una popolazione umana in rapida crescita. Occorre riscoprire su cosa fondare un corretto rapporto tra uomo-euomo e uomo-e-ambiente. La mostra sarà aperta dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Nei giorni 5 e 6 novembre sarà possibile visitarla solo su prenotazione telefonando ai numeri 3389453670 o 3426220651.


Fiera di San Carlo

I

l 31 ottobre alle 17, presso il Museo Diotti (via Formis, 17) verrà inaugurata la mostra “I meloni, la lince, le zanzare. Martino Fiorattini visionario padano” che proseguirà fino al 10 gennaio 2016. La mostra ha tutte le caratteristiche per diventare un evento di grande richiamo grazie al talento dell’artistacontiadino di Casteldidone Martino Fiorattini (1928-1997) che dopo i cinquant’anni ha scoperto di avere una forte passione per la pittura, tanto da essere spesso distolto dalle sue normali occupazioni in campagna. È inizialmente la scoperta di Ligabue, poi di Picasso, poi soprattutto di Van Gogh, del Pointillisme, di tutta l’area fauve e dei pittori del Die Brücke, conosciuti chissà attraverso quali vie, imitati, citati e stravolti secondo la sua personale sensibilità, a fare esplodere quel mondo di colori e di forme che sino a quel momento Martino Fiorattini aveva tenuto dentro di sé. Paesaggi coltivati, cascine, edifici carichi di memoria, animali selvatici, fiori e frutti, e personalissimi ritratti sono i temi principali dei suoi dipinti, dai quali traspare una maestria del tocco, con un gusto dei contrapposti cromatici che ne fa, quasi inspiegabilmente per un autodidatta, un vero maestro del colore. Curata da Bianca Tosatti con la collaborazione di Bruno Arcari e di Valter Rosa, la mostra è promossa dal Comune di Casalmaggiore e dal Comune di Casteldidone con la collaborazione della Galleria Spazio U e con la sponsorizzazione tecnica di Arcari Cornici. In occasione della Fiera di San Carlo, dal 1° al 4 novembre, la mostra e il Museo saranno aperti gratuitamente in via straordinaria tutti i giorni dalle 15 alle 19.

Il Museo Diotti ricorda il “visionario padano” originario di Casteldidone: Martino Fiorattini La mostra “I meloni, la lince, le zanzare” vuole rendere omaggio al contadino scopertosi artista dopo i cinquant’anni

mistero e divertimento: halloween “naviga” sul po “Il terrore corre sul Fiume”, questo il titolo dell’Halloween Party che si svolgerà tra musica, cibo, mistero, divertimento e un pizzico di paura a bordo del battello Stradivari il 31 ottobre. Dalle 20.30 alle 21.30 è previsto l’imbarco a Boretto (Re). Durante la serata sarà possibile servirsi al buffet dolce e salato e ballare in maschera (per chi vuole) tutta la notte, al ritmo dei classici degli anni ’70, ’80 e ’90. Open bar durante tutta la serata. Lo sbarco è previsto sempre a Boretto a mezzanotte e mezza.

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Sabato 31 Ottobre 2015

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Sabato 31 Ottobre 2015

Fiera di San Carlo

“Scende giù per Toledo” inaugura la nuova stagione

teatro comunale

Venerdì 6 novembre alle 21 al Teatro Comunale verrà inaugurata la stagione con lo spettacolo “Scende giù per Toledo” del regista e attore Arturo Cirillo (Marche Teatro - teatro Stabile Pubblico) tratto dal romanzo di Giuseppe Patroni Griffi. È una delle più travolgenti invenzioni letterarie: la storia di un travestito napoletano, emblema della stravaganza e fragilità di una città e dei suoi abitanti. Tra straniamento ed immedesimazione si disegna il personaggio di Rosalinda Sprint, sorella immaginaria, e precorritrice della Jennifer di Ruccello e di molti personaggi di Moscato, la quale attraversa gli umori, i suoni della città di Napoli, qui più che mai diventata luogo metafisico, invenzione di un posto che non c'è. Una scrittura, quella di Patroni Griffi, tutta musicale, fisica, continuamente mobile tra la prima e la terza persona. Un flusso di parole che diventano spesso danza. Un tango disperato, un folleggiare sul baratro.

auditorium santa croce

Il 7 novembre l’autore di Casalmaggiore presenta la sua terza opera letteraria

S

abato 7 novembre, alle 17.30, presso l’Auditorium Santa Croce di Casalmaggiore, Stefano Ventura presenterà il suo terzo romanzo: “La spada Damasco”. Converserà con l’autore la giornalista Chiara Daina (Il Fatto Quotidiano, Repubblica). Simone Coroni e Beatrice Bolsi interverranno con letture di brani tratti dal libro, mentre l’accompagnamento musicale sarà affidato al Trio Fog Balarin (Mattia Lunardini e Gianluca Oliva). Per informazioni: sandra.furini@biblioteca.casalmaggiore. cr.it , telefono e fax 037543682. IL LIBRO - Toledo viene conquistata dal crudele re Xever VI grazie al suo valoroso capitano Navarro. La regina Estella, nella sua folle “missione” di evangelizzazione, turberà la tranquillità della città, dove la religione cristiana, ebraica e musulmana convivevano pacificamente. Jorge e il fido Amir, con la miracolosa spada Damasco forgiata dal fabbro Fernando, attueranno la rivolta, attraverso duelli e imprese epiche mozzafiato.

“La spada Damasco”: il nuovo romanzo di Stefano Ventura

L’AUTORE - Stefano Ventura è nato a Casalmaggiore (CR) dove risiede. Terminati gli studi classici presso il Liceo “G. Romani” della cittadina casalasca, si laurea presso l’ISEF di Bologna. Attualmente insegna all’Istituto “E. Sanfelice” di Viadana (MN) dove è titolare della cattedra di Scienze Motorie e Sportive. Pubblica nel 2013 la trilogia di racconti “Dal Sole alla Luna” con ilmiolibro.it e nel 2014 “Cosmas l’eroe dell’Impero” con Edizioni Nuova Prhomos.


Speciale Defunti

Sabato 31 Ottobre 2015

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Il 2 novembre si celebra il giorno dei defunti, una ricorrenza che unisce Peasi lontani per epoche e distanze

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l giorno dei morti è la festività che la Chiesa cattolica dedica alla commemorazione dei defunti. La festa ha origini antiche, che uniscono Paesi lontani per epoche e distanze. La data del festeggiamento, il 2 novembre, non è casuale. Civiltà antichissime già celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Il rito della commemorazione dei defunti sopravvisse alle epoche e ai culti: dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla Cina, fu un proliferare di riti, dove il comune denominatore era consolare le anime dei defunti, perché fossero propizie per i vivi. La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre. All'epoca dei primi cristiani, queste tradizioni erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Così, nell’835, Papa Gregorio IV spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 maggio al 1° novembre, pensando, in questo modo, di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilone, abate di Cluny, aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre, come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi, ci si mascherava da santi, da angeli e da diavoli; inoltre, si accendevano falò. LE TRADIZIONI IN ITALIA TRA IERI E OGGI - In alcune zone della Lombardia, la notte tra l'1 e il 2 novembre si suole ancora mettere in cucina un vaso di acqua fresca perché i morti possano dissetarsi. In Friuli si lascia un lume acceso, un secchio d’acqua e un po’ di pane. Nel Veneto, per scongiurare la tristezza, nel giorno dei morti gli

Commemorazione dei defunti: storia e tradizioni Ognissanti: una tradizione che affonda le sue radici nell'antichità

amanti offrono alle promesse spose un sacchetto con dentro fave in pasta frolla colorata, i cosiddetti "Ossi da Morti". In Trentino le campane suonano per molte ore a chiamare le anime che si dice si radunino intorno alle case a spiare alle finestre. Per questo, anche qui, la tavola si lascia apparecchiata e il focolare resta acceso durante la notte. In Piemonte e in Val d’Aosta le famiglie lasciano la tavola imbandita e si recano a far visita al cimitero. Nelle campagne cremonesi un tempo ci si alzava presto la mattina e si rassettavano subito i letti affinché le anime dei cari potessero trovarvi riposo. Si andava poi per le case a raccogliere pane e farina con cui si confezionavano i tipici dolci detti "ossa dei morti”. In Liguria la tradizione vuole che il giorno dei morti si preparino i "bacilli" (fave secche) e i "balletti" (castagne bollite). Tanti anni fa, alla vigilia del giorno dedicato ai morti i bambini si recavano di casa in casa per ricevere il "ben

dei morti" (fave, castagne e fichi secchi), poi dicevano le preghiere e i nonni raccontavano storie e leggende paurose. In Umbria si producono tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti "Stinchetti dei Morti", che si consumano da antichissimo tempo nella ricorrenza dei defunti quasi a voler mitigare il sentimento di tristezza e sostituire le carezze dei cari che non ci sono più. Sempre in Umbria si svolge ancora oggi la Fiera dei Morti, una sorta di rituale che simboleggia i cicli della vita. In Abruzzo, oltre all’usanza di lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano dei lumini accesi alla finestra, tanti quante sono le anime care, e i bimbi si mandano a dormire con un cartoccio di fave dolci e confetti come simbolo di legame tra le generazioni passate e quelle presenti. A Roma la tradizione voleva che, il giorno dei morti, si consumasse il pasto accanto alla tomba di un parente per tenergli compagnia. Altra tradizione romana era una suggestiva cerimonia di suf-

fragio per le anime che avevano trovato la morte nel Tevere. Al calar della sera si andava sulle sponde del fiume al lume delle torce e si celebrava il rito. In Sicilia il 2 novembre è una festa particolarmente gioiosa per i bambini. Infatti vien fatto loro credere che, se sono stati buoni e hanno pregato per le anime care, i morti torneranno a portar loro dei doni. Quando i fanciulli sono a dormire, i genitori preparano i tradizionali "pupi di zuccaro" (bambole di zucchero), con castagne, cioccolatini e monetine e li nascondono. Al mattino i bimbi iniziano la ricerca, convinti che durante la notte i morti siano usciti dalle tombe per portare i regali. In Sardegna la mattina del 2 novembre i ragazzi si recano per le piazze e di porta in porta per chiedere delle offerte e ricevono in dono pane fatto in casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci. La sera della vigilia anche qui si accendono i lumini e si lasciano la tavola apparecchiata e le credenze aperte.

La festa di tutti i Santi è una tradizione che affonda le sue radici nell'antichità. La sua vicinanza con la commemorazione dei defunti non è un caso, essendo motivata da credenze religiose. Già agli albori i cristiani erano soliti celebrare feste in onore dei Santi: i primi resoconti scritti risalgono a Tertulliano e a Gregorio di Nizza (223395 d.C.), ma solo le pagine scritte da Sant’Ephraem, morto nel 373 d.C., danno una sicura testimonianza della “festa celebrata in onore dei martiri della terra” il giorno 13 maggio. La festa nacque nel nord Europa e giunse a Roma il 13 maggio del 609 d.C., quando Papa Bonifacio IV dedicò il Pantheon di Roma alla Vergine Maria e a tutti i martiri. Le ragioni dello spostamento della data al primo novembre non sono certe: sembra che fin dall’800 d.C. Alcuino, consigliere di Carlo Magno, decise di stabilire la santissima solennità di tutti i Santi in questa data e di celebrarla con una festa di tre giorni. In questo modo, la Chiesa voleva cristianizzare la festa pagana del Capodanno del popolo Celtico, che cadeva ai primi di novembre in concomitanza con la festa di Samhain. Nel tentativo di far perdere significato a questi riti pagani, nell'anno 835 Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi del Paradiso, dal 13 maggio al primo novembre, come avveniva già da tempo in Francia. Lo stesso Papa Gregorio IV fece costruire all'interno della Basilica Vaticana la cappella di Ognissanti. In inglese questa festa si chiama “All Hallows' Day"; la vigilia, cioè il 31 ottobre, si chiama “All Hallow' Eve”. Queste parole si sono trasformate prima in “Hallows' Even”, e da lì ad Halloween il passo è stato breve. Nonostante i tentativi della Chiesa Cristiana di eliminare i riti pagani, Halloween è rimasta una festa legata al mistero, alla magia, al mondo delle streghe e degli spiriti.


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Speciale Defunti

Sabato 31 Ottobre 2015

UN PEZZO DI STORIA CREMONESE: IL CIMITERO MONUMENTALE

Il Cimitero di Cremona è un vero e proprio mausoleo di monumenti, un pezzo della storia della città che merita di essere conosciuto. Esso fu costruito nel 1809 al di fuori delle mura della città, nel rispetto di un decreto di Napoleone Bonaparte che dettava le primissime moderne regole igieniche legate alle sepolture. Inizialmente altro non era che un normale luogo di sepoltura, senza troppi fronzoli. Il primo progetto di un "cimitero monumentale" venne redatto successivamente, nel 1821, da Luigi Voghera, architetto cremonese molto noto. La struttura nacque quindi con una connotazione prettamente aristocrativa, volta a differenziare le tombe dei più agiati da quelle degli umili. Tuttavia così come era stato pensato non presentava spazi sufficienti. Nel 1862 il Comune bandì un concorso per l'ampliamento, che fu vinto dell'architetto e scenografo cremonese Vincenzo Marchetti, che aveva disegnato il raddoppio a monte del quadrato del Voghera e due ampie aree semicircolari ai fianchi. Lo studio di un nuovo ampliamento del cimitero fu disposto nel 1895 e l'incarico lo assunse Davide Bergamaschi, architetto e professore di disegno. Il nuovo progetto ridusse la pianta alla forma rettangolare odierna. Intanto la costruzione del cimitero procedeva lentamente: la costruzione delle grandi croci si concluse solo nel 1931 con l'ottavo ed ultimo androne, completo del piano sotto terra. La costruzione delle scale per l'utilizzo di altre quattro gallerie sotterranee fu realizzata nel 1945.

I dolci, che già dal nome richiamano la celebrazione, sono il cibo rituale più usato in tutte le regioni

2 novembre: la tradizione passa anche dalla cucina

I

dolci sono probabilmente il cibo rituale più usato in tutte le tradizioni regionali per commemorare il Giorno dei Morti. Ogni regione ha i suoi dolci tipici che, già dal nome, richiamano la celebrazione, anche se le varie tipologie sono tra loro molto simili. I dolci più usati sono biscotti di consistenza più o meno dura, in genere a base di mandorle, pinoli, albumi e talvolta cioccolato. In quasi tutte le regioni italiane questi biscotti vengono chiamati “fave dei morti” o “fave dolci”. In Lombardia, Veneto, Toscana e Sicilia si chiamano “ossa dei morti”. Un altro dolce tipico di questo periodo è il “pane dei morti”, che viene preparato in diversi modi nelle nostre regioni: a base di biscotti sbriciolati, cioccolato e uvetta in Lombardia; con pepe in Toscana; a forma di mani incrociate in Sicilia. In Campania, si usa preparare il “torrone dei morti”, un torrone morbido a base di cioccolato. In Puglia è tipico la “colva”, un dolce preparato con grano cotto, uva sultanina, noci e mandorle tritate, fichi secchi a pezzetti, scaglie di cioccolato fondente, chicchi di melagrana, zucchero e vincotto. In Sicilia, la regione che ha la tradizione più ricca e golosa di dolci associati ai Morti, oltre al grano cotto e alla ossa di morto, si preparano anche i “pupi di zuccaro”, detti anche Pupaccena: statuette cave di figure della tradizione realizzate in zucchero indurito e dipinto. Gli ingredienti utilizzati per queste preparazioni sono semplici e genuini: farina, uova, zucchero, spezie varie. Spesso sono presenti mandorle finemente tritate o talvolta anche cioccolato, marmellata e frutta candita. La tradizione culinaria per la Commemorazione dei Defunti richiama in particolare ad alcuni alimenti: fave, ceci e grano. Nell’antichità le fave erano il cibo rituale dedicato ai defunti e venivano servite come piatto principale nei banchetti funebri. I Romani le consideravano sacre ai mor-

ti e ritenevano che ne contenessero le anime. In seguito, con l’avvento del Cristianesimo la tradizione popolare mutò e a partire dal X secolo le fave divennero cibo di precetto nei monasteri durante le veglie di preghiera per la Commemorazione dei Defunti. Per la stessa ricorrenza vennero usate come cibo da distribuire ai poveri o da cuocere insieme ai ceci e lasciare a disposizione dei pas-

santi agli angoli delle strade. Anche i ceci vengono associati fin dai tempi più remoti ai defunti come testimoniano alcune feste in onore di Dioniso nell’antica Grecia che celebravano il ritorno dei morti sulla terra. Successivamente divennero parte della tradizione culinaria Romana e poi cristiana. L’altro importante cibo tradizionale presente sulle tavole il Giorno dei

Defunti è il grano, simbolo della vita e della fertilità, ma anche della morte e della rinascita dal momento che per raccogliere il chicco bisogna recidere la spiga e il seme, solo dopo essere morto, sottoterra rinascerà in una nuova pianta. Mangiare il grano nel Giorno dei Morti viene così ad assumere, oltre che valore rituale, valore propiziatorio per garantire continuazione alla vita e prosperità.


Cultura&Spettacoli

Gli studenti “incontrano” il teatro

capofila per OperaLombardia. Tre sono gli appuntamenti riservati agli studenti: l’ultimo è in programma martedì 3 novembre (alle ore 15), quando i ragazzi potranno assistere ad una prova d’assieme e venerdi 6 novembre alle ore 20.30 alla prima dell’opera.

Anche quest’anno gli alunni di tre classi del Liceo musicale e liuteria “Antonio Stradivari” hanno la possibilità di seguire le fasi di produzione e scoprire i segreti dell’opera “La scala di seta” di G. Rossini, che vede il Teatro Ponchielli impegnato come teatro

Lunedì 14 novembre si esibiranno al Ponchielli anche Simonide Braconi e Giuseppe Ettorre

Il Trio di Parma inaugura la stagione concertistica

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dalla redazione

i annuncia una stagione concertistica di alto livello, quella proposta dal Teatro Ponchielli. David Garrett, il Trio di Parma, Luis Bakalov, Ramin Bahrami e Danilo Rea, Mischa Maisky e l’Orchestra della Svizzera Italiana sono alcuni dei protagonisti della nuova stagione, che si svilupperà anche quest’anno con dieci appuntamenti, di cui sei seguiranno l’impostazione tradizionale delle precedenti stagioni del Teatro, mentre tre proseguiranno il filone del DiversaMente concerti, inaugurato lo scorso anno, garantendo una proposta musicale sempre più diversificata. In aggiunta, un decimo concerto fuori abbonamento, in cui tradizione ed innovazione, classica e jazz, si fonderanno perfettamente. Ad inaugurare la serie di concerti 2015-2016, sarà uno degli ensemble cameristici più rappresentativi del nostro Paese, il Trio di Parma, a cui si uniranno Simonide Braconi e Giuseppe Ettorre, rispettivamente prima viola e primo contrabbasso del Teatro alla Scala di Milano. Il concerto sarà dunque “modulare”: gli artisti si esibiranno in trio, in quartetto ed infine in quintetto, dando così la possibilità di ascoltare tutte le voci degli strumenti ad arco, assieme al pianoforte. E trattando-

Iniziativa dedicata ai bambini

Il Trio di Parma

Ivano Marescotti

Marescotti in scena nel Giro del 1914

si di una inaugurazione, il Teatro Ponchielli ha pensato di rendere la serata ancora più speciale: grazie alla fondamentale collaborazione della Fondazione Walter Stauffer e della Fondazione Museo del violino, verranno concessi in prestito tre autentici “gioielli” della liute-

Una nuova e interessante iniziativa dedicata ai bambini è in programma stamattina dalle ore 10.45, presso la Piccola Biblioteca di via Ugolani Dati 4. Gli organizzatori dell’iniziativa l’hanno scherzosamente denominata “L.a.v.a. in Piccola Biblioteca”: il bucato non

Renato Pozzetto al San Domenico

Appuntamento da non perdere al Teatro San Domenico di Crema. La stagione 20152016 propone per sabato 28 novembre, alle 21, un personaggio molto amato dal pubblico, ovvero Renato Pozzetto, oggi 75enne (nella foto), in scena con il suo spettacolo itinerante “Siccome l’altro è impegnato”, show di cinecabaret con «commenti, gag virtuali e un’ora di grande cabaret ripercorrendo tutta la carriera dagli inizi con il Derby di Milano a tutte le grandi collaborazioni ed amicizie (in particolare quella con Cochi Ponzoni, con il quale formò un due mitico, durato per 14 anni)», come sottolineano gli organizzatori, aggiungendo che si tratta di «un viaggio dentro tutti i suoi più celebri film da Il ragazzo di campagna alle Comiche, da Mia moglie è una strega a Grandi magazzini». Nel corso della serata sono previsti anche momenti musicali (biglietti dai 20 ai 25 euro). L’inaugurazione teatrale al San Domenico è in programma, invece, giovedì 12 novembre alle 21, con lo spettacolo di Molière, “Il malato immaginario”, interpretato da Gioele Dix e Anna Della Rosa (posto unico 30 euro). Il 15 novembre, infine, alle 16 e alle 21 è previsto “Magic il family show”, uno spettacolo per famiglie con Erix Logan e Sara Maya (biglietti 7 euro il pomeridiano e 15 il serale).

ria cremonese, ovvero lo “Stauffer” (violino Guarneri del Gesù, 1734), lo “Stauffer-ex Cristiani” (violoncello Antonio Stradivari, 1700) e la “Stauffer” (viola Gerolamo Amati, 1615) che nel 2015 “compie” ben 400 anni. Appuntamento lunedì 14 dicembre 2015, alle ore 20.30:

c’entra niente, s’intende, ma l’acronimo sta per letture a voce alta e per questo esperimento saranno utilizzati gli albi illustrati presenti nella negli spazi della Piccola Biblioteca. Queste letture ad alta voce sono state pensate per valorizzare il potere

in programma il Trio n. 39 in sol magg. Hob. XV 25 “All’ungherese” di Joseph Haydn, il Quartetto in sol min per pianoforte ed archi n. 1 op. 25 di Johannes Brahms e il Quintetto in la maggiore per pianoforte ed archi (“Forellen-Quintett”) D667 (op.114) di Franz Schubert.

evocativo della parola, unito a quello espressivo delle illustrazioni, trasformando la lettura in un momento di socializzazione, molto utile per i bambini.mL’ingresso è libero e gratuito e chiunque può partecipare. Per informazioni: 0372-407768 - 334-3510540.

Tutto esaurito il Teatro di Ragazzola per lo spettacolo “Bestiale… quel Giro d’Italia” con Ivano Marescotti, in scena stasera alle ore 21.15. Il Giro d’Italia del 1914, considerato il più duro di tutti i tempi, si disputò nell’imminenza della Grande Guerra. Ad aggiudicarselo fu Alfonso Calzolari, unico bolognese vincitore di un Giro. Il racconto di Marescotti, scritto da Maurizio Garuti, con l’accompagnamento dal vivo del compositore e pianista Daniele Furlati, ripercorre questa storia epica mettendone anche in luce gli aspetti comici. L’eroe del Giro del 1914 fu appunto il ciclista emiliano Calzolari, appartenente al periodo pionieristico dello sport del pedale, quando correre significava affrontare fatiche immani su strade polverose per arrivare al traguardo di ogni tappa, contribuendo in questo modo a creare la leggenda della Corsa Rosa. Questo Giro eroico viene ricordato come il Giro dei record tuttora imbattuti: fu il Giro con il minor numero di classificati nella graduatoria generale, poiché soltanto otto concorrenti giunsero a Milano dopo otto tappe infernali, avversate da condizioni meteorologiche impossibili. Calzolari vinse la corsa con il maggior distacco nella storia del Giro, 1 ora 57 minuti e 26” sul secondo classificato Albini e si registrò la lunghezza media delle tappe più alta, pari a 396,250 km. L’ironia e l’arguzia di Marescotti rendono questo racconto interessante ed estremamente divertente.

Il teatro si presenta al pubblico domenica 15 novembre

Un’iniziativa per conoscere e vedere la programmazione della nuova stagione del Ponchielli E’ in arrivo una grande festa del teatro, per il teatro e soprattutto per il pubblico. Un momento per conoscere, vedere, sentire e scoprire la programmazione della stagione 20152016 del Teatro Ponchielli di Cremona. Domenica 15 novembre, dalle ore 17.30, le porte del teatro si apriranno per portarci sul palcoscenico per una “carrellata” alla scoperta delle stagioni di prosa, concertistica, danza, ma anche del teatro rivolto ai ragazzi e alla grande età. Insomma, un pomeriggio in cui il pubblico avrà l’occasione per avvicinarsi e magari incuriosirsi a spettacoli diversi. Le stagioni verranno presentate da Nicola Arrigoni (critico teatrale del quotidiano La Provincia), Paola Coelli (segreteria artistica per prosa, danza e teatroragazzi), Vittoria Fontana (segretario artistico musicale) e Laura Seroni (responsabile progetti speciali) del Teatro Ponchielli. La conduzione sarà affidata ad Andrea Marchesi, voce di Radio Deejay. Dalle ore 19, la festa proseguirà con l’aperitivo ed i deejay di Esoteric Sound system, che sosterranno l’iniziativa con la loro musica. Si alterneranno alla consolle Davide Montever-

Il Teatro Ponchielli si presenterà al pubblico

di (Rollodexx), lo stesso Andrea Marchesi, Giulio Gennari (Mustache), Giorgio Gerevini, Nicolas Sala (Ns8) &

Friends… In pratica, un pomeriggio per vedere e vivere il teatro da un’angolazione diversa e nelle e sue più

Le sculture di Boezio esposte a Crema Sabato 7 novembre verrà inaugurata da Arteatro a Crema la mostra di Alessandro Boezio (aperta al pubblico fino al 22 novembre). Alessandro Boezio, classe 1983, vive e lavora tra Brescia e Milano. Scultore poliedrico, sperimenta forme artistiche in un gioco intrigante tra vero e illusorio. La poetica dell’impossibile e la filosofia dell’artificiale, l’inganno ottico della mimesi e la ricerca di connessioni grottesche confluiscono in opere connotate

dall’ allusione metaforica e dalla pratica concettuale. Dall’interpretazione di simboli archetipi e racconti mitologici plasma bizzarre anatomie in sculture realizzate con materiali molteplici e istallazioni ambientali caratterizzate dalla presenza del filo dorato. Dal 2012 lavora sui miti delle Metaforfosi narrati da Ovidio come in Aracne Futura (2012), esposta presso la Fondazione Museo Pino Pascali a Polignano (Bari) e Pleiàdes (2014), esposta presso il Macro la Pelanda a Roma.

Una scultura di Boezio

svariate sfaccettature, ma anche un modo per ascoltare bella musica e divertirsi insieme .


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Salute

Sabato 31 Ottobre 2015

GLI ORARI

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

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di Giulia Sapelli

offrire di dolori o fastidi intestinali, accompagnati spesso da gonfiore addominale è molto comune al giorno d'oggi. Si tratta infatti di sintomi molto diffusi che possono derivare dalla Sindrome dell’Intestino Irritabile. Tra le cause principali di questa patologia vi sono stress, familiarità e fattori psicosociali. Nell’80% dei casi, infatti, i pazienti soffrono di ansia e depressione. Per affrontare al meglio questi disturbi è necessario dapprima un accurato inquadramento clinico, quindi una dieta pensata su misura del paziente. Ne parliamo con la dottoressa Teresa Staiano dell'unità operativa di Endoscopia Digestiva e Gastroenterologia Aziendale del Presidio Ospedaliero di Cremona. Come si può definire la Sindrome dell’intestino irritabile? «E' un disordine funzionale caratterizzato da alterazioni dell’alvo (diarrea, incontinenza, stipsi cronica). È molto comune, incide in maniera significativa sulla sanità pubblica ed ha effetti negativi sulla qualità di vita dei pazienti interessati». Quali sono i sintomi più comuni? «E’ caratterizzata da dolore o fastidio addominale presente almeno 3 giorni al mese associato a 2 o 3 delle seguenti caratteristiche: miglioramento con l’evacuazione, modifiche nella frequenza dell’alvo (sia incremento, che riduzione), o modifiche nella consistenza delle feci. In base ai sintomi e alle analisi possiamo distinguere tre sottogruppi: la SII-D variante diarroica (più di 3 evacuazioni al giorno), SII-C variante stiptica (meno di 3 evacuazioni a settimana) e la SII-A con predominanza di alvo alterno o dolore o gonfiore». Da cosa può dipendere? «Capire la patogenesi della sindrome dell’intestino irritabile è importante poiché i nuovi farmaci hanno come targeti meccanismi fisiopatologici che sottendono questo disordine: alterazione della motilità gastrointestinale, ipersensibilità viscerale, fattori gene-

Ne parliamo con la dottoressa Elena Staiano dell’unità di Gastroenterologia

Intestino irritabile, giusta diagnosi e dieta per guarire

tici (studi assolutamente preliminari), interazioni intestino - cervello, alterazioni della flora batterica intestinale (overgrowth batterico), stimoli ambientali (foodsensitivity: carboidrati, lattosio, allergeni alimentari etc.), fattori psicosociali come ansia, somatizzazione, depressione (documentati in più dell’80% dei pazienti)». In che modo si può fare la diagnosi? «Condizione importante per la diagnosi la presenza di criteri clinici sensibili e specifici. S’indaga sulla presenza di sintomi d’allarme, i cosiddetti redflags: calo ponderale non intenzionale, anemia, febbre, sintomatologia notturna, sangue nelle feci e s’indagano i fattori di rischio

a cura della dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate, test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio

come l’età, la familiarità per cancro al colon, in modo da escludere patologie organiche. A tal fine risulta fondamentale un’accurata anamnesi, gli esami bioumorali (emocromo, VES, PCR, ferritinemia, elettroliti, profilo tiroideo, IgA anti transglutaminasi, IgA tot) e fecali (coprocolturali e parassitologico)». Qual è la terapia più adeguata per queste patologie? «Elemento chiave nella terapia è l’approccio multifattoriale: il programma di trattamento è basato sul sintomo dominante e sui fattori psicosociali (supporto psicologico, la prognosi è eccellente ma i sintomi saranno cronici e recidivanti). I trattamenti farmacologici attualmente

disponibili sono sintomatici per il dolore anticolinergici/antispastici, antidepressivi ed inibitori selettivi del reuptake della serotonina. Al bisogno vengono prescritti antidiarroici o lassativi, agonisti canali del cloro ed agenti di massa». Se non trattata correttamente quali possono essere le conseguenze più serie? «E'utile che venga seguito un periodo di terapia mirata al sintomo associata a consigli generali sullo stile di vita. Dopo 4, 8, 12 settimane è indicata una rivalutazione della risposta terapeutica. Se positiva si conferma la diagnosi, se negativa è legittimo un approfondimento diagnostico con ulteriori indagini di II livello».

Dal Lions Club Cremona Duomo 2.300 euro per la pediatria

PILLOLA E GRAVIDANZE, LA GIUSTA ALIMENTAZIONE Salve, sono una signora di 43 anni, altezza cm 167, peso circa 69 kg.: negli ultimi anni il mio peso è cresciuto … lentamente, ma cresciuto. Ho avuto due gravidanze. Mi può dare un consiglio su come poter perdere questi chili in più per me molto fastidiosi. Lei dichiara che negli ultimi anni il suo peso è gradualmente aumentato, anche se permane in condizione di normopeso, probabilmente anche perchè ha iniziato a prendere la pillola ed ha uno stile di vita sedentario. Sicuramente ci sarebbe da indagare anche sulla sua alimentazione, perchè il fatto di mangiare poco non sempre equivale a un corretto stile alimentare. Bisognerebbe valutare, perciò, di quali alimenti è costituita la sua giornata. Proverei inoltre, se non lo ha già fatto di recente, a valutare la funzionalità tiroidea attraverso il dosaggio del TSH FT3 FT4, che potrebbe avere una correlazione con l'aumento del colesterolo. In generale posso consigliarle queste semplici regole: aumentare l'attività fisica, fare attenzione ai grassi e ai dolci, evitare i digiuni prolungati e quindi suddividere l'alimentazione in 3 pasti principali intervallati da spuntini, aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione. La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it • oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134 La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988 GADESCO PIEVE DELMONA: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0372-803801 CREMA SPAZIO BENESSERE VIA CASTELLO 12. Cel 366-4759134 MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134

Il 26 ottobre 2015 il Lions Club Cremona Duomo ha ufficialmente consegnato alla Pediatra dell’Ospedale di Cremona un assegno di 2300 euro. La cifra stanziata è destinata all’acquisto di una pompa siringa, una bilancia pediatrica ed un otoscopio. Alla consegna erano presenti: la presidente del Lions Club Cremona “Duomo” Marina Pellegrino accompagnata da Federica Zanello, Guiduccia Spotti, Fiorella Garzonio, Giovanna Fasani, Daniela Magni

ed il pediatra Giovanni Fasani (Presidente di zona). Ad accogliere la donazione il Camillo Rossi (direttore sanitario AO Cremona), Renata Delmiglio (direttore UO), insieme alla sua equipe e coordinatore infermieristico Norma Bergonzi. La donazione è stata possibile anche grazie alle offerte libere raccolte durante la recente manifestazione "Festival Ponchielli" curata dalla socia Federica Zanello, direttore artistico ed interprete.

Ictus, 73 cittadini all’open day

Ben 73 i cremonesi che lunedì 26 ottobre hanno preso parte all’open day “Stop all’Ictus”, organizzato dalla UO di Neurologia, facendo uno screening per valutare eventuali fattori di rischio. Per l’occasione i medici hanno anche spiegato agli utenti che cosa è l’ictus, come prevenirlo e quali fattori di rischio vanno controllati e combattuti. Sono cinque i sintomi di allarme: una improvvisa perdita di forza o sensibilità; difficoltà nel mantenere l’equilibrio; confusione o disturbo della parola; difficoltà nel vedere; cefalea violenta. In quei casi è necessario non perdere tempo e allertare subito il 118, per poter ricevere le prime cure il più presto possibile.


SPORT

lo lettere@ilpiccologiornale.it

Rossi ricorre al Tas

MOTOGP

Responsabile FABIO VARESI

Con Lewis Hamilton già campione del In Messico mondo, si corre nel week end il terzultimo di un Mondiale dominato dalla MerceVettel difende gp des e dall’inglese. A Mexico City, Vettel e il 2º posto Rosberg sono in lizza per il 2º posto. FORMULA 1

Dopo le polemiche e la penalizzazione subìta a Sepang, a mente fredda Valentino Rossi ha deciso di presentare ricorso al Tas contro la sanzione, che lo costringerebbe a partire in ultima fila nel decisivo Gp di Valencia.

Pomì nella tana di due grandi ex

L’impresa di Istanbul in Champions ha caricato ulteriormente una squadra che vuole correre anche in campionato

VOLLEY A1 Domani le casalasche sfidano in trasferta Conegliano del tecnico Mazzanti e di Serena Ortonani

M

di Vanni Raineri

a quale “mamma li turchi”. A Istanbul ormai si dice “mamma le casalasche” dopo la grande impresa della Pomì sul campo delle campionesse di tutto. Un 3-2 vissuto da tanti appassionati in diretta tv, frutto di una partita vinta almeno due volte, se non tre. L’inizio choccante (per le turche) ha condotto il match sullo 0-2 in men che non si dica, poi c’è stata l’attesa reazione dell’Eczacibasi, con la Pomì capace di avere tre match ball disposizione per chiudere sull’1-3. Una serie di situazioni di dubbia interpretazione (bravo Barbolini a mantenere la calma e approvare le decisioni arbitrali nel momento clou) e di grande sfortuna (lo sgambetto involontario di Stevanovic ai danni di Loyd) hanno fruttato alle turche il 2-2. Ma questa Pomì, ormai lo sappiamo bene, non si dà mai per vinta e ha avuto ancora la meglio, aggiudicandosi il tie break. La squadra che vinse due volte, insomma. Ormai non si chiama più nemmeno Istanbul, si dice che sia tornata Costantinopoli in onore di Costantino CANOTTAGGIO Andrea Cattaneo (primo da destra), due ori nel quattro di coppia (foto L. Broggini)

2ª GIORNATA

Bergamo-Casalmaggiore Busto Arsizio-Bolzano Firenze-Piacenza Novara-Club Italia Montichiari-Modena Vicenza-Conegliano Ha riposato: Scandicci

1-3 3-0 3-2 3-1 3-0 0-3

3ª GIORNATA (01-11 h 18)

Bolzano-Firenze Club Italia-Piacenza Conegliano-Casalmaggiore Modena-Busto Arsizio Montichiari-Vicenza Scandicci-Bergamo Riposa: Novara

CLASSIFICA

Casalmaggiore Conegliano Novara Piacenza Scandicci Montichiari Busto Arsizio Modena Firenze Club Italia Bergamo Bolzano Vicenza

Vaia, direttore della Pomì (l’azienda), sempre vicino alla squadra. E anche Casalmaggiore, internazionale com’è non sarebbe meglio chiamarla Biggerhome, traduzione maccheronica in inglese? Sta di fatto che quello che si prefigurava come il trittico di ferro in 9 giorni, capace di mettere in dubbio le certezze acquisite, si sta rivelando in un volano per le rinnovate ambizioni di una squadra

6 6 6 4 3 3 3 3 2 0 0 0 0

La Pomì a muro in Champions

che non finisce mai di stupire, nemmeno i più accaniti tifosi. Il prossimo turno europeo si giocherà sul campo amico del PalaRadi mercoledì 11 novembre alle 20.30 e anche stavolta la società rosa intende presentare l’evento come si deve. Stavolta lo farà nella sede di Casalmaggiore, martedì alle 11.30, alla presenza del presidente Boselli Botturi, del tecnico Barbolini e della capitana Valen-

tina Tirozzi e nell’occasione verrà presentato il nuovo sito della società e si parlerà della nuova gestione della piattaforma social media. Ma il campionato non attende. Già domani si torna in campo proprio per chiudere quel trittico con l’impegno di Conegliano (ore 18), dove l’anno scorso iniziò l’inattesa cavalcata scudetto strappando alle venete il posto in finale. E’ già scontro al vertice

tra due (delle tre) squadre in vetta alla classifica con 6 punti. Anche una sconfitta non ridimensionerebbe per nulla le casalasche, ma a questo punto ci si può attendere di tutto, anche che le rosa diano un dispiacere ai freschi ex Mazzanti e Ortolani. Poi si tornerà in campo di nuovo mercoledì 4 novembre (ore 20.30), quando al PalaRadi nel turno infrasettimanale arriverà Montichiari.

Cremonesi in evidenza e vincenti nel trofeo internazionale Tera in Svizzera

Per il quarto anno consecutivo la Lombardia ha trionfato (con 130 punti) nel Trofeo internazionale Tera, disputato sulle acque di Schiffenen in Svizzera. Seconda la Romandia (113), terzo posto per il Piemonte (84). La Lombardia, con 11 ori, è giunta prima anche nel medagliere. Quattro vittorie a testa per Piemonte e Romandie, tre ori a Ile De France, uno per Toscana e Rhône-Alpes. L’evento, articolato su due giornate, ha visto in acqua Ragazzi, Junior e Senior nelle specialità di

doppio, quattro di coppia, quattro senza e otto. Entusiasta il presidente della Fic Lombardia, Giogio Bianchi: «Rincorrevamo questa conferma di squadra, che ripaga il lavoro di tutte le società del canottaggio regionale. Dietro ad ogni trasferta c’è un grande lavoro, vorrei quindi ringraziare tutti i tecnici e le società per il loro contributo. Complimenti ai ragazzi, con il loro impegno hanno confermato la nostra Lombardia prima assoluta». In evidenza Andrea Cattaneo (Bissolati)

nel quattro di coppia Junior, gara vinta dopo una grande rimonta. Cattaneo ha poi concesso il bis nel quattro di coppia Senior. Oro anche per il quattro di coppia senior di Alice Rossi (Flora) e per il doppio tutto cremonese formato da Luca Tenca e Renato Avino (Flora). Infine, Valentina Rodini ha prima trascinato al successo il doppio Senior e poi ha conquistato l’argento nell’otto. «Sono felice di aver gareggiato in questo week end per la mia regione», ha rivelato Valentina.

HOCKEY PISTA A1 Continua il tour de force della formazione di Ariano Civa, sconfitta sia in campionato che in Coppa Cers

La Pieve 010 sfida stasera i campioni d’Italia

Continua e continuerà sino a fine novembre almeno, il tour de force della Pieve 010, in ballo nell’hockey su pista tra A1 e Coppa Cers, in questo avvio di campionato dal doppio binario. I rossoblu di Ariano Civa scenderanno in campo questa sera alle 20.45, al Palasport di Forte dei Marmi contro i campioni d’Italia in carica, in diretta web su ForteChannel. Quella contro Forte sarà una gara estremamente dura, visti anche i precedenti della scorsa stagione, ossia quattro – due in campionato e due ai quarti di finale playoff scudetto – tutti favorevoli alla formazione toscana allenata oggi dall’ex rossoblu Pierluigi Bresciani. I toscani, poi, sono già alla guida della graduatoria dopo sole quattro giorna-

Un contrasto tra Pieve e Forte nella scorsa stagione (foto Gabriele Baldi per Lega Nazionale Hockey Pista)

te di campionato, con bocche da fuoco come Gil e Torner che hanno già messo a segno, con cinque marcature a testa, quasi la metà del totale delle reti realizzate sinora in campionato (19), con la Pieve che ancora fatica a trovare la quadratura del cerchio in fase offensiva (solo 11 i gol segnati). Tornando ai cremonesi, questa per loro è la terza gara in sette giorni. Andando con ordine, i rossoblu sono stati impegnati sabato scorso nel debutto europeo in Coppa Cers, contro il Darmstadt in Germania, segnato da una sconfitta per 6-3. Meno netto nel corso della prima frazione di gara il predominio tedesco (2-1), con i padroni di casa a scatenarsi nella ripresa, rendendo inutili la doppietta di Mattia Civa

e la rete di De Tommaso. Nuova bastosta anche martedì scorso, poi, con la Pieve 010 impegnata nel posticipo del turno di stagione regolare, al PalaPini di San Daniele Po contro Viareggio, una delle due contendenti al titolo scudetto negli scorsi playoff. I toscani si sono imposti per 5-3, mettendo a segno nei primi sette minuti due reti (con Bertolucci e Selva) che hanno poi condizionato l’intera gara. La doppietta di Scutece ha ridato fiato ai pievesi, anche se Selva, Bertolucci e Palagi hanno ristabilito lo squilibrio in campo, con Mattia Civa a firmare una rete che nel finale ha reso solo meno amara la sconfitta. CLASSIFICA (3ª giornata) Breganze, Forte dei Marmi, Matera, Follonica 7; Viareggio, Trissino 5; Valdagno, Monza 4; Bassano, Pieve 010, Lodi 3; Giovinazzo, Sarzana 1; Thiene 0. Mattia Guazzi


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Sport

Sabato 31 Ottobre 2015

La regina è costretta ad abdicare Fari puntati su Pescara-Crotone SERIE A

SERIE B

La regina ha abdicato. Con 11 punti di distacco dalla capolista, diventa un’impresa disperata pensare ancora allo scudetto in casa bianconera. 9ª GIORNATA Carpi-Bologna 1-2, Chievo-Napoli 0-1, Empoli-Genoa 2-0, Fiorentina-Roma 1-2, Juventus-Atalanta 2-0, Lazio-Torino 3-0, MilanSassuolo 2-1, Palermo-Inter 1-1, Sampdoria-Verona 4-1, Udinese-Frosinone 1-0. 10ª GIORNATA Atalanta-Lazio 2-1, BolognaInter 0-1, Frosinone-Carpi 2-1, Verona-Fiorentina 0-2, Milan-Chievo 1-0, Napoli-Palermo 2-0, Roma-Udinese 3-1, Sampdoria-Empoli 1-1, Sassulo-

Juventus 1-0, Torino-Genoa 3-3. 11ª GIORNATA Bologna-Atalanta, Carpi-Verona, Chievo-Sampdoria (02-11 h 19), FiorentinaFrosinone (h 12.30), Genoa-Napoli, Inter-Roma (31-10 h 20.45), Juventus-Torino (31-10 h 18), Lazio-Milan (h 20.45), Palermo-Empoli (02-11 h 21), Udinese-Sassuolo. CLASSIFICA Roma 23; Napoli, Fiorentina, Inter 21; Sassuolo, Lazio 18; Atalanta 17; Milan 16; Sampdoria, Torino 15; Chievo, Juventus 12; Empoli, Palermo, Genoa, Udinese 11; Frosinone 10 Bologna 6; Verona, Carpi 5.

Il match clou è sicuramente Pescara-Crotone. 9ª GIORNATA Ascoli-Crotone 0-1, Bari-Virtus Entella 0-0, Brescia-Virtus Lanciano 2-1, CagliariTrapani 4-1, Como-Latina 1-1, Livorno-Modena 2-0, Pescara-Pro Vercelli 1-0, Salernitana-Cesena 1-1, Spezia-Avellino 1-1, Ternana-Perugia 0-1, Vicenza-Novara 0-2. 10ª GIORNATA Avellino-Ascoli 3-0, CesenaComo 3-1, Crotone-Brescia 1-1, Latina-Ternana 1-2, Modena-Spezia 1-1, Novara-Pescara rinviata, Perugia-Cagliari 0-0, Pro Vercelli-Bari 0-1, Trapani-Vicenza 1-2, Virtus Entella-Livorno 0-2,

Virtus Lanciano-Salernitana 2-2. 11ª GIORNATA Ascoli-Pro Vercelli, Bari-Novara, Brescia-Latina, Cagliari-Vicenza (02-11 h 20.30), Cesena-Virtus Lanciano, Como-Modena, Livorno-Trapani, Pescara-Crotone, SalernitanaPerugia, Spezia-Virtus Entella (01-11 h 17.30), Ternana-Avellino. CLASSIFICA Crotone 21; Cagliari, Cesena 20; Bari 18; Livorno 17; Spezia 16; Pescara* 15; Vicenza, Brescia 14; Latina, Trapani 13; Novara* (-2), Entella 12; Perugia, Modena 11; Lanciano, Avellino, Ternana, Ascoli, Salernitana 10; Pro Vercelli 8; Como 5.

La Cremo ci prova con il trequartista

Dopo il ko di Reggio Emilia i grigiorossi non possono più sbagliare contro il Lumezzane, che si annincia in forma

CALCIO LEGA PRO Pea medita di schierare una squadra offensiva per tornare stasera alla vittoria

L

di Matteo Volpi

a Cremonese è uscita con le ossa rotte dalla difficile trasferta di Reggio Emilia, ma non per questo ridimensionata. La sconfitta di misura rimediata al Mapei Stadium, al cospetto di una delle formazioni più in forma del girone, è un incidente di percorso da poter mettere in preventivo. I grigiorossi si sono difesi, badando alla copertura degli spazi, proponendo poco gioco e cercando solo di rado di partire in contropiede. Nulla di nuovo dunque. Questo è il credo di mister Pea, che piaccia o no. Il tecnico, voluto fortemente da Gigi Simoni, non è al primo anno in Lega Pro e senza dubbio è consapevole dell’importanza che gli episodi assumono in questa categoria. La strada verso i playoff, perché quello rimane l’obiettivo di squadra e società, è ancora lunga e servirà molta pazienza. Chi vuole vedere il calcio spettacolo, lo cerchi altrove o provi a metterlo in pratica con l’aiuto di una play-station. Stasera allo “Zini” (fischio d’inizio ore 20.30), in un clima più da fasulin o marubini, la Cremonese ospiterà il Lumezzane, in una sfida ancora una volta ad alto rischio. La formazione valgobbina, giovane e spregiudicata, dopo una falsa partenza contraddistinta da tre sconfitte consecutive, ora sta sorprendendo un po’ tutti e in virtù delle quattro vittorie nelle ultime cinque gare ha sorpassato ora in classifica i grigiorossi. In vista di questa sfida è probabile che mister Pea si esponga maggiormente, pro-

LEGA PRO GIRONE A RISULTATI 8ª GIORNATA

AlbinoLeffe-Cittadella Alessandria-Renate Bassano-Pro Patria Cuneo-Südtirol Giana Erminio-Pavia Lumezzane-Pordenone Padova-Mantova Pro Piacenza-FeralpiSalò Reggiana-Cremonese

2-0 4-1 3-0 3-1 1-1 2-0 3-0 0-0 1-0

CLASSIFICA

Reggiana Bassano Cittadella Pavia Alessandria Padova FeralpiSalò Lumezzane Pordenone 9ª GIORNATA (31-10) Südtirol Cittadella-Alessandria Cremonese Cremonese-Lumezzane (h 20.30) Giana Erminio Cuneo-AlbinoLeffe Cuneo FeralpiSalò-Renate Mantova Mantova-Giana Erminio Pro Piacenza Pavia-Padova AlbinoLeffe Pordenone-Bassano Renate Südtirol-Reggiana Pro Patria Pro Patria-Pro Piacenza

ponendo Maiorino sulla trequarti alle spalle di due punte vere come Brighenti (imprescindibile) e uno tra Forte e Magnaghi. PROBABILE FORMAZIONE (3-4-1-2): Ravaglia; Gambaretti, Marconi, Russo; Guglielmotti, Bianchi, Rosso, Crialese; Maiorino; Brighenti, Magnaghi. La gara dello “Zini” sarà arbitrata da Federico

18 18 17 16 14 12 12 12 11 11 10 10 9 8 7 6 4 0

Un attacco della Cremonese a Reggio Emilia (foto © Ivano Frittoli)

Sassoli della sezione di Arezzo, assistenti Alessio Saccenti di Modena e Nicola Mariottini di Arezzo. MASPERO ESONERATO Ricky Maspero è stato sollevato dall’incarico di allenatore del Mantova. Fatale è risultata la sconfitta in casa del Padova per 3-0, risultato che ha relegato i virgiliani al quintultimo posto della classifica con 8 punti. Al suo posto

è stato chiamato il croato Ivan Javorcic, ex centrocampista che ha vestito le casacche di Brescia, Atalanta, Crotone, Arezzo, Treviso ed addirittura quella del Pizzighettone, mentre il suo vice sarà Gabriele Graziani (figlio di Ciccio), bandiera del calcio mantovano, nonostante le parentesi in grigiorosso tra il 2007 ed il 2009.

SERIE D Domani contro il Pontisola (battuto in coppa) serve la svolta

Pergolettese ancora in affanno di Tiziano Guerini

Ancora una partita deludente della Pergolettese, addirittura più di quanto si temesse. Non solo per l’entità della sconfitta (3-0), quanto sopratutto per l'emergere ancora una volta del vizio di fondo del gialloblù, quello di presunzione. Non si spiega diversamente infatti come la squadra inizi la partita - e a volte anche il secondo tempo - con un piglio di superiorità, per poi mostrare subito gravi limiti di qualità e sopratutto di concretezza. Limiti dei quali approfittano subito gli avversari con adeguate contromosse. L’assetto della squadra infatti, non è dato dal numero di giocatori in difesa, al centro e in attacco, ma dalla capacità di leggere ogni partita e di saper mettere in campo le contromosse adatte e specifiche contro ciascun avversario. Questo il Pergo non ha ancora mostrato di saperlo fare. Ha saputo invece farlo molto bene l’Olginatese che, dopo un quarto d'ora, ha capito che bisognava attaccare in velocità sulla sinistra: ben tre gol sono arrivati dal contropiede del duo olginatese Rebecchi-Menegazzi, contro il punto debole del duo gialloblu Lanzi-Brunetti. Nessuna contromisura presa. L'inizio della partita è favorevole al Pergo, ma

Una formazione della Pergolettese

l'Olginatese è in agguato e al 23’ colpisce alla prima occasione con un colpo di testa di Mazzini. DI gialloblu non fanno a tempo a riprendersi che arriva il secondo gol al 35’, con un contropiede sulla sinistra RebecchiMenegazzi e con Aquaro lesto a concludere. La risposta della Pergolettese è fatta di piccole reazioni, me nella ripresa, al 19’, arriva il terzo gol col solito contropiede sulla sinistra finalizzato da Mazzini. La partita è chiaramente archiviata. E anche stavolta ci si chiede perché non far giocare Valente, che sa piazzarsi dietro le punte! Arriverà mai la risposta? La risposta arriva nella partita infrasettimanale di Coppa Italia contro il Pontisola: mister Tacchinardi inserisce in squadra qualche giocatore di seconda

fascia, ma anche Rossi e Valente ed è proprio quest’ultimo a segnare al 37’ il gol del pareggio, dopo che il Pontisola era andato in vantaggio al 14’ del secondo tempo con Mastrototaro. Il Pergo riesce comunque a vincere la partita ai rigori per 7-6. Domani alle ore 14.30 si replica, stavolta per i tre punti del campionato, contro la stessa squadra, il Pontisola: vedremo se sarà stata vera gloria. CLASSIFICA (10ª giornata) Piacenza 25; Lecco 20; Pro Sesto 19; Pontisola, Ciserano 17; Varesina 15; MapelloBonate, Virtus Bergamo 14; Seregno, Olginatese, Caravaggio, Ciliverghe 13; Monza, Inveruno 12; Fulgor Caratese 11; Pergolettese 10; Grumellese, Bustese 9; Fiorenzuola 8; Sondrio 4.

ECCELLENZA

Il Crema ora vede la vetta

Dopo il pareggio (1-1) di Scanzorosciate, il Crema ha vinto di slancio sul campo della Cisenase e domani ospita il Brembate Sotto con l’obiettivo di raggiungere la vetta, distante solo un punto. CLASSIFICA (9ª giornata) Cavenago

Fanfulla 19; Crema, Casateserogoredo, Scanzorosciate 18; Villa D’Alme, Caprino 17; Luciano Manara 15; Nibionno 14; Cisanese 12; Sandonatese 9; Sancolombano 8; Oggiono, Verdello 7; Real Milano 6; Brembate 5; Brugherio 4; Gessate 3.


Sport

25 Match molto delicato domani a Torino contro la neopomossa di coach Bechi che si annuncia tutt’altro che arrendevole Sabato 31 Ottobre 2015

Vanoli in Piemonte per rialzare la testa BASKET SERIE A Il pesante ko di Venezia ha lasciato il segno, ma i biancoblu hanno i mezzi per riscattarsi

L

di Giovanni Zagni

a peggior versione della Vanoli, discreta solo in difesa e con percentuali da “minibasket” in attacco, è quella che abbiamo intravvisto in diretta tv dalla laguna. Perché “intravvisto”, spieghiamo subito. Mai trasmissione fu così complicata per mancanza di segnale ogni due azioni o giù di lì. Peccato, perché ci siamo rimasti male in tanti! Speriamo che migliori in futuro la qualità dei collegamenti, senza voler andare ad ogni costo a cercare i “colpevoli”, se ci sono. Così abbiamo sofferto due volte, vuoi per il video, vuoi per la prestazione dei biancoblu, tra i quali daremmo la sufficienza o anche qualcosa in più a Marco Cusin. Soltanto a lui. Incredibile l’involuzione della squadra, dopo le brillantissime prestazioni, se pur senza punti conquistati, con Sassari e Trento. Francamente non ci spieghiamo il perché, ma forse non se lo spiega nemmeno lo staff tecnico, di tanta imprecisione offensiva. Ma voltiamo pagina e vedremo come andrà domani a Torino con i neo promossi di coach Bechi. La Manital è squadra ricca di talento e di grande esperienza . Molti sono gli atleti ultra trentenni: Robinson, Ebi, White,

RISULTATI 4ª GIORNATA

Brindisi-Trento 71-81 Cantù-Torino 80-70 Capo d’Orlando-Reggio E. 68-62 Caserta-Milano 70-80 Pesaro-Bologna 68-63 Pistoia-Avellino 76-70 Varese-Sassari 70-86 Venezia-Cremona 73-51

5ª GIORNATA (01-11 h 18.15) Milano-Pistoia Avellino-Trento Bologna-Caserta Cantù-Brindisi Capo d’Orlando-Varese Reggio Emilia-Pesaro Sassari-Venezia Torino-Cremona

CLASSIFICA

Pistoia 8 Venezia 6 Trento 6 Capo d’Orlando 6 Sassari 6 Milano 6 Reggio Emilia 6 Brindisi 4 Cantù 2 Cremona 2 Avellino 2 Varese 2 Torino 2 Pesaro 2 Caserta 2 Bologna 2

Mancinelli (reduce da un infortunio ed ancora in forse) e Giachetti. L’uomo da guardare a vista dovrebbe essere il bulgaro Ivanov, giocatore di gran talento offensivo, con lunghi trascorsi nel nostro campionato, sempre in grande evidenza. Sinora i piemontesi hanno vinto con Caserta e perso con Venezia e Cantù. E’ già, quindi, una gara di valenza impor-

SERIE B

Dopo la beffa, Crema ci prova con Marghera

tante in zona salvezza. Sperando che stavolta le mani dei biancoblu siano meno fredde rispetto a Venezia. GLI AVVERSARI Ecco come coach Bechi, ancora privo dell’infortunato DJ White, valuta la Vanoli: «Le squadre di Pancotto sono notoriamente coriacee e pertanto ci aspettiamo una formazione pronta a lottare punto su punto. Noi

dovremo far meglio. Cremona sarà ancora priva di Luca Vitali, elemento molto importante, ma presenta altre ottime individualità, come Mian e Cazzolato, oltre naturalmente a Cusin. Turner, che ha fatto bene a Brindisi lo scorso anno, è in grado di distinguersi come realizzatore e dovremo in tal senso fare molta attenzione».

Una sconfitta che ha lasciato il segno. Nella trasferta di Villafranca contro l’Alpo, il Basket Team Crema ha ceduto all’overtime dopo una battaglia incredibile (69-66). Un epilogo entusiasmante, quindi, per le padrone di casa al pari della delusione delle azzurre che hanno solo assaporato il gusto di una vittoria sfuggita di mano più per demeriti propri, che per meriti altrui. Sì, perché dopo un inizio difficile, il match si era incanalato sui giusti binari, ma nel momento in cui le azzurre potevano chiudere i conti, sono venute meno la lucidità, la concretezza e la continuità necessarie per incamerare i due punti. Ora la squadra deve subito reagire, domani alle 18 a Crema contro il Marghera, che in classifica è pari punti con le cremasche. CLASSIFICA (3ª giornata) Broni, Pordenone 6; Albino, Milano, Vicenza, Selargius; Costa Masnaga, Alpo 4; Marghera, Crema 2; Carugate, Bolzano, Virtus Cagliari, Castelnuovo Scrivia 0.

Sfida d’alta quota per l’Erogasmet domani a Udine

Sfida d’alta classifica per l’Erogasmet Crema, che domani alle 18 sfiderà l’Apu Gsa Udine, a pari punti con i biancorossi dietro ad Orzinuovi con un bilancio di 4 vittorie ed 1 sconfitta, subita in casa proprio contro la capolista. I friulani sono allenati da Lino Lardo, coach con anni di esperienza in serie A,alla guida anche dell’Olimpia Milano e della Virtus Bologna, chiamato per provare a riportare in alto la pallacanestro ad Udine. Per raggiungere questo obiettivo, la società ha attuato un mercato di alto livello aggiungendo giocatori di categoria superiore, per formare un roster di qualità e completo in tutti i ruoli, che sta dimostrando ottime qualità offensive come dimostra il secondo

Zanella in azione contro la Robur Varese

Visconti e Domaneschi, che forza! BOCCE

di Massimo Malfatto

Non è pervenuta la vittoria, ma sensazioni sicuramente positive per i nostri due giovani sono arrivate da Bardolino dove si è disputata la finale del Top10 Interregionale 2015. Nella categoria Allievi impresa a metà di Mattia Visconti a cui è mancato il colpo del ko finale al termine di una ottima prestazione. Il portacolori della “Achille Grandi” esordiva superando Rambotti (12-7), il veneto Busato (12-3) e l’emiliano Travaglini per 12-4. Nella partita di semifinale Mattia s'imponeva sul milanese Stefano Bonizzi (12-8), ma in finale veniva sconfitto dal trevigiano Michael Michieletto per 12-6. Gioia per l’esordio, voglia di mettersi alla prova, soddisfazione, un po' di rammmarico nel finale: è stata una pioggia di emozioni questa manifestazione per Luca Domaneschi nella categoria Esordienti. Il giovane baby rivierasco esce a testa alta dalle corsie venete onorando l’impegno con una prova tutto cuore ed intensità, confezionando partite molto intense dove ha conseguito punteggi altissimi. Francamente non poteva e non doveva essere questa la gara da vincere e cercare delle conferme per Luca che già ha dimostrato grandi margini di crescita ed è destinato a diventare un valore aggiunto del boccismo cremonese. Puoi avere mille idee prima dell'esordio, sperare nel miracolo ma quando si affrontano avversari più esperti e tu sei solamente alle prime armi il risultato finale equivale il più delle volte ad una scienza esat-

SERIE A2

Deron Washington in azione (foto Mario F. Rossi)

Mattia Visconti

ta. Primi incontri di Domaneschi da vero killer: infatti si sbarazza di Riccardo Previtali con un perentorio 33-10 e s'impone sul veneto Yuri Penzo per 34-15. Nei quarti di finale Luca viene sconfitto da Luigi Scerbo per 28-21, giovane emiliano che sarà battuto da Alessio Rovelli in finale. MEMORIAL GINELLI Questa sera epilogo della gara provinciale organizzata dalla bocciofila Signorini. Nella categoria A in evidenza Delfanti-Passeri, Negri-Suardi e Visconti-Visconti mentre in categoria B note positive per Capelli-Boselli, Bergamaschi-Cabrini e per i piacentini Rocca e Salvatori. La finale inizierà alle ore 18.30 (spareggi) e si giocherà al comunale e sulle corsie del bocciodromo di via Castelleone dove si concluderà la manifestazione. CONVOCAZIONE Stasera (ore 20.30) presso il circolo Signorini è in programma la riunione delle società bocciofile cremonesi. Tra gli ordini del

Luca Domaneschi

giorno il calendario 2016, i punteggi dei giocatori al 17 ottobre con una bozza dei promossiretrocessi e le nuove tabelle gara stabiliti dalla Fib per l’anno 2016. Previste anche alcune comunicazioni del presidente del comitato Giovanni Piccioni e in conclusione le tradizionali varie ed eventuali. COPPA LOMBARDIA Oggi e domani va in scena il campionato femminile a squadre organizzato dalla Fib Lombardia. Cremona esordirà sulle corsie di Vimercate (ore 9.30) contro Lecco ed in caso di successo affronterà la vincente tra Brescia Centro-Bergamo. La formazione grigiorossa, guidata da Roberto Dilda, sarà formata da Maddalena Azzini, Roberta Marcello, Eva Piazzi e Piera Sordini. Indisponibili la Bodini e la Bono mentre la Germana Cantarini potrebbe giocare domenica (eventuale semifinale e finale) e dare così il suo rilevante contributo.

miglior attacco del girone. Il playmaker è Gianluca Marchetti, classe ’93 arrivato da Barcellona in A2 Gold e con un passato anche alla Vanoli Cremona. La coppia di ali è formata da Davide Poltroneri, miglior marcatore della squadra (15.4 punti a partita) e da Riccardo Castelli, altro giocatore molto pericoloso in fase offensiva e buon rimbalzista. Come centro Udine ha puntato in grande, ingaggiando Manuel Vanuzzo, campione d’Italia nella scorsa stagione con Sassari. Anche in panchina, Udine dispone di elementi in grado di fare la differenza a partire dalla guardia Mauro Pinton, altro giocatore con un passato recente in serie A. Il reparto dei lunghi può contare anche sull’atleti-

smo di Joel Zacchetti, centro con ottime qualità sia offensive che difensive e sull’ala Michele Ferrari, che porta atletismo e fisicità al reparto. I ragazzi di coach Baldiraghi sono quindi chiamati ad una prova molto impegnativa, contro una squadra dotata di grande talento offensivo. Per questo motivo, una prestazione difensiva come quella del primo tempo contro la Rubor Varese (battuta 64-60), darebbe poche speranze a Zanella e compagni di tornare a casa vittoriosi CLASSIFICA (5ª giornata) Orzinuovi 10; Udine, Bergamo, Crema 8; Lecco, Urania Milano, Robur Varese, Sangiorgese 6; Costa Volpino, Desio, Vicenza, Padova 4; Pavia, Mortara, Scandicci 2; Moncalieri 0.


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Sport

Sabato 31 Ottobre 2015

RUGBY SERIE C

Nuovo esame al Cus Brescia per i neroverdi

Pronto riscatto del Crema Rugby, che ha battuto l’Ospitaletto 18-15 nella seconda giornata del campionato di serie C. Positivo non solo il risultato, ma anche il modo in cui si è concretizzato, con i bresciani che nel finale di gara avevano appena raggiunto la parità sul 15-15, prima di subire in extremis il calcio piazzato decisivo di Locatelli, nel tripudio di uno stadio stracolmo di tifosi. Basterebbe questo episodio per descrivere una partita combattuta fino alla fine, con il Crema sempre in avanti nel punteggio

e bravo a portare a casa una meritata vittoria, quando tutti erano ormai rassegnati al pareggio. Le due formazioni si sono equivalse in quasi tutto, anche nelle punizioni, ben 18 a testa. Come detto, tutto si è risolto nel finale: al 40º il risultato era in parità, il quindici neroverde estraeva dal cilindro uno sprazzo di orgoglio, misto a grinta e cuore, caratteristiche tipiche delle grandi squadre e con un’azione corale costringeva la formazione bresciana al fallo, che Locatelli che non sbagliava per il 18-15 a favore dei cremachi. Il

resto è storia. Vittoria che dà morale ed è figlia della mentalità vincente che il tecnico Forte sta dando ai suoi giocatori, contro l’Ospitaletto tutti bravissimi e che li ha ripagati dopo due mesi di durissimo lavoro. Il prossimo appuntamento è per domani sul campo del Cus Brescia fanalino di coda, per cercare un’ulteriore conferma della bontà di questa squadra, se ancora ce ne fosse bisogno. CLASSIFICA (2ª giornata) Rovato 10; Gussago 9; Fiumicello 5; Crema Rugby 4; Ospitaletto 1; Cus Brescia 0.

Una meta del Crema Rugby

All’Unione Cremasca si è chiusa un’era

CICLISMO Nei giorni scorsi, un po’ a sorpresa, si è dimesso lo storico presidente Albino Ferma, protagonista di tanti successi

L’

di Fortunato Chiodo

Unione Ciclistica Cremasca è una società con solide fondamenta. Ha stilato il codice di comportamento e princìpi fondamentali sui ruoli di tecnici e famiglie con la società, la quale mi ero illuso che onorasse il nome che porta e invece mi sembra di capire che perda i cocci. Tre perni importanti sul profilo della comunicazione, della promozione e del marketing, hanno inceppato l’ingranaggio della ruota e si sono dimissi dall’incarico dirigenziale, lasciano di stucco gli appassionati. Del resto, stiamo parlando della Unione Ciclistica Cremasca, “vecchia signora” del ciclismo cittadino, fondata nel lontano 1932. Si è dimesso in primis Albino Ferla, 72 anni di Credera Rubbiano, personaggio di spicco, cultore che ha offerto al ciclismo più di cinquantanni di storia e di lavoro: ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente dell’UC Cremasca. Ferla, cresciuto nel club dove sono passati tanti talenti interpreti delle due ruote, con il passaporto per il mondo professionistico, ha fatto il suo percorso di crescita prima come consigliere della società, poi è stato eletto alla presidenza. Lascia una società che naviga in buona salute, con un bilancio finanziario

Albino Ferla, secondo da sinistra

e sportivo positivo. Voci incontrollate avevano già evidenziato irritazione e diatribe al vertice: dimissioni frutto di “incomprensioni”, che hanno fatto scattare la molla a lasciare la società anche al solerte segretario Giuseppe Maccalli e al consigliere e componente della commissione tecnica Stefano Pedrinazzi. TOUR OF HAINAN; IL PIU’ VELOCE E’ MARECZKO Le ruote italiane tornano a essere le più veloci del “pendolino”

sulle strade del Tour of Hainan. In Cina, a imporsi nella sesta tappa è stato infatti Jakub Mareczko, 21enne neoprofessionista. Il velocista bresciano della Southeast è al quinto successo stagionale. Alle sue spalle altri due italiani, Andrea Palini e Sacha Modolo. «Questa vittoria ci voleva proprio - dice “Kuba” perché nelle prime due tappe sono caduto; meno male che sono riuscito a ritrovare il colpo di pedale e la squadra mi ha

pilotato perfettamente, Dal Col mi ha lanciato all’ultima curva e io ho pensato solo a dare il massimo di andrenalina». A SAITAMA SFRECCIA IL TEDESCO DEGENKOLB John Degenkolb, 26enne sprinter della Giant-Alpecin, che nel 2015 ha trionfato alla Milano- Sanremo e alla Parigi-Roubaix, ha preceduto nel Criterium di Saitama in Giappone, il beniamino di casa Fumiyuki Beppu (Trek) e il britannico e vincitore del Tour de France, Christoper Froome (Sky). VIVIANI TRIONFA IN GRAN BRETAGNA Elia Viviani, velocista del team Sky, neo campione europeo dell’omnium, è stato protagonista al Revolution 53 di Manchester, in Gran Bretagna, dove ha trionfato nella corsa a punti sulla distanza di 30 km (120 giri), è giunto terzo nel Giro Lanciato e quarto nello scratch, confermando un ottimo stato di salute. Viviani è partito con i pistard azzurri che da ieri fino a domenica a Calì, in Colombia, partecipano alla prima tappa della Coppa del Mondo. BEL COLPO DI MORENO Daniel Fernandez Moreno, 34enne spagnolo del team russo Katusha, ha firmato un contratto biennale con la formazione spagnola Movistar del team manager Eusebio Unzue. Per si tratta di un ritorno, visto che aveva già corso nell’allora Caisse d’Epargue nel 2008 e nel 2009.

Tra Giro e Tour, Nibali preferisce le Olimpiadi

Il ciclismo non è solo uno sport. E’ qualcosa di più e di diverso. E’ un autentico mestiere di vita, che coinvolge l’uomo in operazioni sostenute non solo dalla forza fisica, ma anche dal coraggio e dalla fantasia, dall’astuzia e dall’intelligenza. Del Tour de France 2016, a prescindere dall’esito della corsa francese, si comincia a parlare di obiettivi e questo fa capire che le “grandi firme” puntano alla Grande Boucle, antipasto dei Giochi Olimpici di Rio (tracciato diviso in due parti, la prima nervosa la seconda dura, si dovrà sudare e arriveranno in trenta, non tanti di più). Serviranno Nibali e anche Aru, gente rodata dai chilometri e dalle fatiche del Tour, perché il tracciato olimpico è durissimo e senza respiro, con partenza e arrivo da Flamenco Park e poi il Mondiale 2016 su strada in Qatar. Voilà, il Tour è fatto a misura per l’inglese Chris Froome, 30 anni: ha vinto due Tour (2013 e 2015) e regusta il tris: «E’ un Tour che mi piace molto, equilibrato, con due crono impegnative, salite difficili come quelle del Monte Bianco, Ventoux, Tourmalet e Colomber; 17 dei 54 chilometri

Il percorso olimpico a Rio 2016

a cronometro per arrampicarsi da Sallaches a Morzine, mi si adatta alla perfezione», ha detto il campione in carica del team Sky. Potrebbe essere al suo ultimo Tour lo spagnolo Alberto Contador

(Tinkoff)? «Ho seguito con attenzione la presentazione, bel Tour, mi piacciono le crono». E’ un Tour che piace ai campioni di casa Movistar. Il colombiano Nairo Quintana, infatti, spiega: «E’ un buon percorso

Oscar Gatto correrà con l’iridato Sagan

Il campione del mondo Peter Sagan ha voluto il 31enne veneto Oscar Gatto, ex Androni. L’iridato lo ritiene importante per le classiche ed era già presente al primo raduno del team svoltosi a Porec, in Groazia dal 26 al 29 ottobre. Gatto va ad affiancare gli altri neoacquisti che sono il velocista slovacco Erik Baska, campione europeo Under 23, l’inglese Adam Blythe (dalla Orica-GreenEdge), il russo Yury Trofimov (dalla Katusha) e l’austriaco Michael Gogl. CORTI ABBANDONA Claudio Corti, nato a Bergamo il 1º marzo 1978, campione del mondo tra i dilettanti a San Cristobal nel 1977, 12 stagioni nel mondo dei professinisti con un palmarès di 22 corse vinte, tra cui due titoli italiani e un Giro del Trentino, è poi passato nel mondo dei direttori sportivi e dei team manager. In ammiraglia ha vinto quattro Giri d’Italia e lanciato Chiris Froome, ma ora ha annunciato che la sua Columbia lascia il mondo del ciclismo.

per noi, ci sono molte salite e alcune le conosco come il Mont Ventoux o Morzine. E il fatto che Valverde abbia conquistato il Tour che tanto desiderava, mi permetterà di avere tutta la squadra a mia disposizione». E da parte sua lo spagnolo Alejandro Valverde aggiunge: «E’ un percorso più aperto rispetto all’ultimo, mi piace ed è interessante. Quanto a me, ne parleremo con il team manager Eusebio Unzue e Nairo Quintana, ma il mio grande obiettivo saranno i Giochi Olimpici. E’ presto però per parlare di programmi», ha detto il numero uno del ranking mondiale Uci World Tour e a squadre 2015. Il direttore generale del Tour, Christian Prudhomme, ha aggiunto: «Aspettiamo Fabio Aru a braccia aperte». «E’ bello e impegnativo. Ci sono due cronometro - commenta Fabio Aru, 25enne sardo dell’Astana, che a Parigi alla presentazione non c’ era, perché già in vecanza - e posso togliermi belle soddisfazioni». E Vincenzo Nibali, trionfatore nel 2014? «Ho scoperto Giro e Tour, ma per me c’è un obiettivo irrinunciabile: portare una medaglia alla mia nazione dal Brasile. Le Olimpiadi di Rio sono un evento importante, che non racchiude solo il fatto sportivo, ma porta l’unione fra Paesi in guerra». F.C.




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