Settimanale Il Piccolo

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il

SETTIMANALE

PICCOLO www.ilpiccologiornale.it

Direttore responsabile Daniele Tamburini • Società editrice: Immagina srl via San Bernardo 37 - Cremona • Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 0372 435474 - fax 0372 597860 Direzione e redazione: via S. Bernardo 37, Cremona - tel. 0372 454931 • redazione@ilpiccologiornale.it • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 • direzione@immaginapubblicita.it Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2013 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

Anno II • n. 47 • SABATO 12 DICEMBRE 2015

Edizione chiusa alle ore 21

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

Sono cresciute del 77% in un anno. Nessun’altra provincia in Lombardia, nemmeno Milano, a questo livello

a pagina 4

CREMONA, RECORD DELLE ESTORSIONI

a pagina 5

Approvata la riforma della sanità

a pagina 7

DOPO REPORT (RAI3)

ANGELO POLIMENO RACCONTA L’EURO, MONETA ILLEGITTIMA

MA E’ SPERIMENTALE

a pagina 6

Ma è buono il cibo per cani e gatti?

COLDIRETTI E LIBERA, LO SCONTRO E’ SUL CONSORZIO

a pagina 3

L’INTERVENTISMO

a pagina 8

Gli intellettuali e l’elogio della Grande Guerra

Una maratonina con gli amici a quattro zampe

a pagina 12

CASALASCO

L’aria è sporca, non solo per lo smog

B

anche inaffidabili, controlli inconcludenti. A quanto ammonta Il fiume di denaro versato negli anni a tutte le banche, in Italia e in Europa? A cosa è servito e soprattutto dove è finito? Un esempio per tutti (i dati sono del Sole 24 ore): dal 2008 al 2014, gli aiuti di Stato concessi alle banche in Europa sono stati pari a 800 miliardi di euro spesi e 330 recuperati, con un disavanzo pari al 4,7% del PIL complessivo. Una follia, una vergogna. Dove sono andati? Nelle tasche di chi sono finiti? In questa operazione, pare che le banche italiane registrino un sostanziale pareggio tra le entrate e le uscite di Stato: ma come la mettiamo con le notizie di questi giorni? Chi pagherà questi conti? Qualcuno li ha già pagati, e salati: per esempio, quel povero signore, pensionato, che si è ucciso perché aveva visto svanire in un sol colpo i risparmi di una vita, dopo il default di Banca Etruria (e la Procura ha aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio”). Sapete, può anche capi-

CULTURA

a pagina 21

Lunedì si apre la stagione concertistica

BASKET SERIE A

a pagina 25

Esame di laurea per la Vanoli nel monday night

di Daniele Tamburini tare che, per ottenere un fido, ti facciano sottoscrivere l’acquisto di obbligazioni della stessa banca, obbligazioni che, oggi, sono diventate un investimento ad alto rischio. Alcune persone ne sono consapevoli, ma molti risparmiatori non vengono informati adeguatamente, è la stessa Bce a dirlo. Quando finirà questo andazzo, per cui paga sempre e comunque chi è alla base della piramide? Quando potremo di nuovo fidarci di stare in questo mondo senza temere, a ogni piè sospinto, di essere truffati, e non dal pataccaro per strada, ma da istituzioni che dovrebbero essere specchiate? Quando avremo un governo che si preoccupa di come sta la gente comune, la gente che combatte quotidianamente con una crisi che, nonostante i proclami, continua a colpire duro? Quando torneremo a investire su cose vere, concrete, durevoli, e non su bolle finanziarie piene solo di aria sporca?

VOLLEY SERIE A1

pagina 23

CALCIO LEGA PRO

a pagina 22

Fatemi capire...

di Vanni

Ci risiamo. Solo la scorsa settimana in questo spazio ci domandavamo a cosa serva il provvedimento di espulsione dall’Italia, e subito ecco un nuovo caso. A Parma una 39enne, Alessia Della Pia, è stata uccisa nel suo appartamento. Da poco conviveva con un 27enne, che ora è ricercato per omicidio. Dopo aver scontato una condanna per rapina, era stato espulso dall’Italia lo scorso settembre. Ora forse se ne è andato per davvero.

CICLISMO

a pagina 26

Sfida al vertice Cremo senza alibi La medaglia d’oro per la Pomì domani contro il fanalino al giovane talento contro Piacenza di coda Pro Patria Marta Cavalli


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CREMONA su lotto di mq.700 con possibi-


CREMONA Di Guareschi

Favola di Natale giovedì all’Adafa

L’Adafa ospita, giovedì 17 dicembre alle 17,30 “La Favola di Natale” di Giovannino Guareschi. A leggere i brani (in ricordo della figlia Carlotta, la Pasionaria) sarà Jim Graziano Maglia, che si avvarrà del

contributo al clarinetto del Maestro Beppe Corbari. Commenti e contrappunti tra sogni e vol di fantasia di Pierantonio Bonetti, Cele Coppini e Vincenzo Montuori; introduzione di Raffaella Barbierato.

Libera-Coldiretti: lo scontro si sposta su Cai

Il quotidiano La Provincia attacca duramente il presidente del Consorzio Agrario per la scelta di aderire alla holding nazionale Paolo Voltini: «Dopo aver ridefinito i ruoli dei responsabili ai vertici dei vari settori, siamo pronti a fornire ai soci le migliori oportunità»

I

di Vanni Raineri

l Consorzio Agrario aderisce al CAI, Consorzi Agrari d’Italia, e la Libera alza i toni dello scontro attraverso il giornale che controlla, il quotidiano La Provincia di Cremona. Sono giorni ormai che sul quotidiano la scelta operata dal presidente Paolo Voltini è attaccata in quanto considerata poco opportuna. Dietro l’infuocarsi dello scontro tra Libera e Coldiretti, l’esito delle elezioni che hanno consegnato a quest’ultima, pur minoritaria in provincia di Cremona, il controllo del Consorzio dopo oltre un secolo appannaggio di Confagricoltura. Uno scontro che era facile prevedere, e che si è materializzato dopo le scelte del nuovo presidente, che è anche presidente Coldiretti, il quale per prima cosa ha sostituito i dirigenti ai posti di comando. I primi stracci sono volati dopo la decisione di non aderire alla Fiera Internazionale del Bovino da latte (ente Fiera che, giova ricordarlo, è pure controllato dalla Libera). Insomma, l’impressione da parte dei maligni è che, saltata una rotella, si possa scoperchiare una sorta di vaso di Pandora. Ed è questo ciò a cui puntavano i tanti soci Libera dissidenti che hanno preferito dare il loro voto a Coldiretti pur di chiudere la lunga esperienza. Il caso Fiera è noto. Voltini afferma che l’accordo fatto in passato prevedeva il versamento di una somma di 150mila euro per

poter essere presente con il proprio stand all’importante manifestazione. Una somma considerata folle. Da qui la richiesta di ridiscuterla, rispedita al mittente. La Fiera vanta un accordo che deve essere rispettato, e la parola è quindi passata ai legali. “Il Consorzio Agrario - questa la nota pubblicata a suo tempo voleva garantire la propria presenza in Fiera, in continuità con una tradizione consolidata, e in questi mesi si è adoperato in tal senso tentando caparbiamente di proporre e ricercare una soluzione possibile che ragionevolmente tenesse in considerazione le esigenze delle parti, avendo però dalla Fiera solo risposte negative. Questa chiusura pregiudiziale, che è apparsa illogica e irragionevole, è l’unica ragione che ha costretto il Consorzio a prendere questa non preventivata decisione”. Non bastava la questione Fiera, l’adesione al CAI sta facendo ben più rumore. La Provincia in settimana ha pubblicato in prima pagina la lettera di tal Mario Rossi, socio del Consorzio e contrario alla scelta di Voltini. Al di là del nome curioso, la cui esistenza è stata messa comunque in discussione dallo stesso Voltini (“non lo trovo nel libro dei soci”), quest’ultimo ha replicato inviando una nota a tutti i media locali, e che anche la Provincia con onestà ha pubblicato. Ieri una ulteriore puntata: un nuovo articolo è comparso in prima pagina, stavolta a firma di Antonio Boselli,

commissario della Libera cremonese. L’esordio è ispirato a un tentativo di moderare i toni: si chiede )a Rossi e a Voltini...) di placare le polemiche, ma di lì a poco riparte un attacco, sia pur moderato nei toni ma forte nei contenuti, nei confronti di Voltini, il quale per ora intende evitare di alzare il livello dello scontro, ma nella sua ultima lettera è stato tutt’altro che morbido. Questo il contenuto parziale: “A proposito del “de profundis” rivolto al Consorzio Agrario, rassicuro tutti: vogliamo gestire il Consorzio con modelli di efficienza e trasparenza, con uno spirito esclusivamente imprenditoriale come si aspettano i nostri soci. Ne abbiamo trovate di cotte e di crude, ma già in questi mesi la barca è stata rimessa in sesto e ha ripreso il largo. Cosa abbiamo trovato lo racconteremo però nelle sedi opportune, a partire dall’assemblea dei soci, non certo sulla stampa. E se qualcuno dovrà rispondere, ne risponderà in prima persona. Non abbiamo propriamente ereditato la Ferrari, ma un’azienda che ha chiuso l’ultimo bilancio in rosso per oltre 300.000 euro. L’auspicio che le cose cambieranno è per noi una certezza. Abbiamo ereditato soprattutto comportamenti che una volta resi noti ai soci provocheranno anche in chi si ostina a difendere l’impero, laceranti mal di pancia. Esulterà invece la moltitudine dei soci (Libera o Coldiretti che siano) che quei comportamenti li hanno subiti, senza aver la possibilità di denun-

ciarli, se non attraverso il voto di aprile che ha chiuso una lunghissima fase storica”. E ancora: “Abbiamo sostituito la presenza in Fiera, che ci sarebbe costata 200 mila euro, con una serie di iniziative a costo zero a favore dei nostri soci e che hanno già prodotto l’incremento di ordini. Anche sull’adesione alla Società “Consorzi Agrari d’Italia” chiedo agli agricoltori di ragionare con la loro testa. CAI raggruppa il 99% dei Consorzi agrari d’Italia e ci aprirà nuovi scenari e opportunità... Mettiamoci in testa che Cremona non è un’isola… E questo non è un problema di agricoltori della Libera o di Coldiretti, è un problema di prospettiva”.

Proviamo ad affrontare il discorso direttamente con Paolo Voltini, che però non intende ancora aprire alcun cassetto. Come ha avuto modo di spiegare nei recenti incontri, la convinzione in fondo è che i panni sporchi si debbano lavare in casa, e che lacerare il Consorzio sarebbe controproducente per tutti. «Non vorrei che qualcuno strumentalizzasse le mie parole. Stiamo risistemando i conti del Consorzio impostando una macchina nuova. Dopo i cambiamenti di giugno e i lavoro fatto da questa amministrazione, che ha ridefinito i ruoli dei responsabili al vertice dei vari settori, per arrivare sino alla nomina del nuovo diretto-

re (Pietro Pagliuca, ndr), si delinea la nuova fase del Consorzio Agrario. Senza partecipare alla Fiera, abbiamo comunque registrato il successo dell’open day a Cremona e a Capralba, con l’afflusso di oltre 2000 persone, e anche alle tre assemblee informali tenutesi sempre a Cremona e Capralba, oltre che a Casalmaggiore, si è avuto un confronto con una parte consistente di soci, circa un migliaio nelle tre occasioni. A loro abbiamo spiegato quel che la nuova amministrazione ha fatto in questi primi mesi, e la nostra intenzione di sfruttare le opportunità nel 2016». L’inserimento in CAI: «Può essere la piattaforma di lancio per partecipare a nuovi accordi per acquisti collettivi, col mondo finanziario attraverso gli accordi con Mediocredito, le strategie assicurative con il gruppo Cattolica eccetera. Dagli incontri fatti si evince che il Consorzio non guarda tanto al passato ma vuole agire nel senso dell’imprenditorialità, nell’ottica di offrire a tutti i soci indistintamente le migliori opportunità e sinergie che il mercato è in grado di offrire. Il socio è messo al centro di ogni nostra azione». Tornando ai 150mila euro per la partecipazione alla Fiera, che poi lei ha detto che sarebbero saliti a 200mila con allacciamenti e varie, si può azzardare che qualche errore può essere imputato a una gestione che, dopo un secolo, è normale che si faccia un po’... in famiglia? «No, direi che il caso in questione è diverso».


4

Cronaca

Sabato 12 Dicembre 2015

A Cremona il primato regionale delle estorsioni Interessante ricerca statistica del Sole 24 Ore sui dati del Viminale. In calo in provincia i furti d’auto, ma aumentano quelli nelle abitazioni

B

di Vanni Raineri

oom delle estorsioni, con poco gradito record regionale, calo sensibile di rapine, leggero ridimensionamento di furti, truffe e frodi informatiche. E’ questo il quadro che emerge per la Provincia di Cremona nell’interessante ricerca elaborata dal Sole 24 Ore sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Interno e relativi all’anno 2014. Il quotidiano di Confindustria ha pubblicato lunedì l'esito della ricerca, elencando in pagina solo i reati complessivi denunciati, e rimandando alle varie tipologie di reato nell’edizione online. E qui le classifiche diventano ben 9. Ai reati complessivi si aggiungono i furti totali, con le “sottocategorie” di furti con destrezza, con strappo, d’auto e fatti in abitazione, le estorsioni, le rapine e le truffe e frodi informatiche. Tutti i dati ricavati sono stati elencati nell'ordine di eventi ogni 100.000 abitanti, e le differenze tra provincia e provincia, come logico dedurre, sono davvero molto ampie. Ma non ci sono province che fanno segnalare record positivi o negativi in tutti gli aspetti, ma si differenziano in base alla tipologia del reato. Complessivamente possono ritenersi soddisfatti i residenti di Oristano e provincia, che vantano non solo il minor numero di reati complessivi in Italia (circa un quarto rispetto a Milano, detentore del poco ambito record), ma anche quello relativo ai furti con strappo (1,23 ogni 100mila abitanti contro i quasi 100 di Catania) e ai furti con destrezza (11,7 a fronte degli oltre 1000 che si registrano a Rimini. La capitale della riviera romagnola è anche nella peggior situazione dei furti totali, col triste primato di 5648. In coda alla classifica Potenza con 752.

Nemmeno a Milano se ne registrano tante: oltre 15 l’anno ogni 100mila abitanti. Male anche nelle truffe e frodi informatiche Totale Reati Denunciati pos.

Provincia

Rapine

Truffe e Frodi Informatiche

Estorsioni

ogni 100.000 ab.

pos.

Provincia

ogni 100.000 ab.

pos.

Provincia

ogni 100.000 ab.

pos.

Provincia

ogni 100.000 ab.

1

Napoli

216,1

1

Pescara

26,34

1

Savona

216,1

1

Milano

8088

17

Parma

5112

2

Milano

143,6

28

CREMONA

15,21

5

Milano

298,8

22

Bergamo

51

31

Milano

15,01

28

Parma

228,3

24

Piacenza

50,7

53

Parma

12,8

34

CREMONA

219,9

26

Brescia

45,2

68

Piacenza

11,11

36

Bergamo

217,2

27

Parma

45,1

76

Brescia

10,28

78

Piacenza

187,5

37

Lodi

39,2

83

Bergamo

9,38

81

Brescia

185

33

Piacenza

4451

34

Brescia

4430

36

Bergamo

4400

48

CREMONA

3948

54

Mantova

3757

51

CREMONA

32,1

95

Mantova

7,95

85

Mantova

180,3

66

Lodi

3599

64

Mantova

27,2

96

Lodi

7,84

89

Lodi

170,3

106

Oristano

2134

106

Belluno

1,9

106

Ascoli Piceno

4,73

106

Monza e Brianza

88,7

Furti Totali pos. Provincia ogni 100.000 ab.

Furti con Destrezza pos. Provincia ogni 100.000 ab.

Furti d’Auto

Furti con Strappo pos. Provincia ogni 100.000 ab.

pos. Provincia

ogni 100.000 ab.

Furti in abitazione pos. Provincia ogni 100.000 ab.

1

Rimini

5468

1

Rimini

1006,3

1

Catania

99,56

1

Catania

684,3

1

Ravenna

839

2

Milano

5104

3

Milano

877,6

4

Milano

75,64

9

Milano

357,8

12

Milano

629,5

20

Parma

2790

17

Parma

315,2

33

Bergamo

19,12

28

Brescia

112,2

15

Parma

606,2 590,9

24

Piacenza

2665

18

Piacenza

293,4

34

Brescia

18,97

31

Bergamo

109,8

17

Piacenza

30

Bergamo

2508

28

Brescia

197,2

49

Parma

13,92

32

Piacenza

107,3

23

Bergamo

571,9

33

Brescia

2400

46

Bergamo

152

58

Piacenza

12,85

36

Lodi

91

24

Mantova

570,7

39

Mantova

2208

48

Lodi

150,7

73

Mantova

9,4

42

Parma

81,7

33

CREMONA

521,8

50

Lodi

2074

49

Mantova

143,6

85

CREMONA

6,91

56

Mantova

70,6

35

Lodi

509,6

51

CREMONA

2072

63

CREMONA

117,3

91

Lodi

5,66

79

CREMONA

47,3

38

Brescia

500

106

Potenza

752

106

Oristano

11,7

106

Oristano

1,23

106

Sondrio

12,1

106

Crotone

103,3

Se nelle cifre elencate fin qui il nord appare svantaggiato, ciò non accade ad esempio nei furti d’auto, dove veleggia in vetta Catania, poco distante da un’auto rubata ogni 100 abitanti (si può stimare un’auto rubata ogni 50 circa circolanti in un solo anno, un dato che fa rabbrividire). Non è che Milano se la cavi tanto meglio, con un’auto rubata ogni 300 abitanti. Le province padane subiscono molte più rapine e furti in abitazione. Ma veniamo alla situazione particolare di Cremona, partendo dai reati complessivi, ricordando che si tratta solamente di

quelli denunciati. Cremona occupa il 48° posto, con 3948 reati ogni 100mila abitanti, dato che di per sé non dice molto, se non confrontato con i picchi: quello negativo si registra a Milano, con 8088 casi, quello positivo a Oristano (2134). E' possibile avere anche un raffronto rispetto all’anno precedente, il 2013: si registra un leggero calo del 4,32%. Ma è nei dettagli che si nota l’evoluzione del fenomeno. Ad esempio è sulle estorsioni che la situazione di Cremona è decisamente critica. Sono ben 15,21 ogni 100mila abitanti, ma soprat-

tutto sorprende che l’incremento rispetto al 2013 sia stato del 77,42%. In pratica sono quasi raddoppiate; un aumento che porta Cremona al vertice dell’intera Lombardia. Nemmeno a Milano scalfiscono il record regionale che passa sotto il Torrazzo. Se Cremona è al 28° posto in Italia, il capoluogo meneghino infatti è al 31°, seguito ad ampia distanza da Sondrio (61°), Como (73°), Lecco (75°), Brescia (76°), Pavia (81°), Bergamo (83°), Mantova (95°), Lodi (96°) e Monza Brianza (101°). Anche per quanto riguarda le truffe e frodi informatiche, Cre-

mona non se la passa bene: occupa il 34° posto a livello nazionale, con 220 casi ogni 100mila abitanti. In Lombardia è terza, alle spalle di Milano (5° posto) e Sondrio (26°), con una flessione annua del 6,91%. Fermandoci alle differenze rispetto al 2013, un aumento significativo è quello dei furti in abitazione (+11,39%), cali sensibili per le rapine (-26,58%), per i furti con strappo (-34,21%), furti d’auto (-29,63%) e in abitazione (-11,39%) Più lievi le variazioni per le altre voci. Alzando il focus a livello nazionale, i reati denunciati in Italia nel

2014 sono stati due milioni e 800mila, in calo rispetto ai quasi 2,9 del 2013. In particolare si rende noto che gli omicidi sono stati 475, il che fa dell’Italia il paese che può vantare il tasso più basso d’Europa. I furti sono leggermente aumentati, ma calano quelli con destrezza (gli scippi) e i furti di veicoli. Scende del 10% anche il numero di rapine, mentre aumentano quasi del 20% le estorsioni. Tornando ai dati provinciali, nelle 9 tabelle in pagina elenchiamo quelli riferiti a Cremona, alle 7 province che confinano oltre ai record, positivo e negativo.


Cronaca

Sabato 12 Dicembre 2015

Via libera alla riforma della sanità lombarda Deciso il carattere sperimentale: fra tre anni prima verifica, tra 5 la valutazione I

Il Consiglio Regionale ha approvato la legge con 37 voti favorevoli e 28 contrari. Cremona e Crema nell’Ats con sede a Mantova

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STELLE AIL OGGI A CREMONA

di Vanni Raineri

l Consiglio regionale, con 37 voti a favore e 28 contrari, ha approvato giovedì la riforma sociosanitaria, quella che è da tempo in discussione e che si prefigge di trasformare radicalmente la sanità lombarda. Il progetto di legge era stato approvato dalla Commissione Sanità, relatore il leghista Fabio Rizzi, nella seduta del 1° dicembre scorso, ed istituisce come noto le nuove ATS (Agenzia di Tutela della Salute) e Asst (Aziende socio sanitarie territoriali). Le ATS saranno 8, chiamate a sostituire le 15 ASL uscenti: avranno sede a Varese, Monza, Bergamo, Brescia, Pavia, Milano, Sondrio e Mantova. Quest'ultima, che comprende la provincia di Cremona, avrà tre Asst: Mantova, Cremona e Crema, che ha ottenuto lo scorporo da Cremona. Quanto all'Oglio Po, diviso tra le due province, dovrebbe avere successo la richiesta di concessione di uno statuto ad hoc, con l'ambito distrettuale. Ma nella riforma approvata non vi è traccia, saranno poi le due Asst a provvedere garantendo spazi di autonomia. Roberto Maroni ha confermato che sede degli ATS saranno i capoluoghi della provincia più popolosa, una scelta discutibile, non solo per hé penalizza Cremona. Ci sono ad esempio province divise in diverse ATS (ad esempio l'alto Lario che lascia Como per passare a Sondrio), e poi cosa conta valutare le province che ormai sono stiate svuotate di significato? Non sarebbe stato più logico scegliere la città più popolosa dell'ATS? Questo avrebbe modificato solo la situazione di CremonaMantova, da qui la sensazione che i virgi-

PETIZIONE LAV ANTI-CIRCHI

Una seduta del Consiglio regionale della Lombardia, che giovedì ha approvato la riforma sociosanitaria

liani abbiano saputo, diciamo così, muovere i tasti migliori. D'altro canto quando si parlò di possibile provincia unificata, pur di assumerne la guida erano pronti a istituire la "Grande Mantova",. portando il capoluogo a 100mila abitanti. In questo caso invece Cremona sembra non si degni nemmeno di un sussulto di orgoglio. Tornando all'approvazione in Consiglio regionale, non si tratta solo di una formalità. Va detto infatti che la riforma sociosanitaria recepisce le osservazioni formulate dal Ministero della Salute, contenute nella nota inviata a Regione Lombardia lo scor-

so 9 ottobre. Nel testo viene precisato il carattere sperimentale dell’articolazione in ATS e ASST del servizio sanitario e sociosanitario regionale, prevedendo la valutazione dei risultati conseguiti, in collaborazione con il Ministero della Salute, al termine di un periodo di cinque anni e dopo una prima verifica intermedia allo scadere dei tre anni. Vengono inoltre meglio precisate le competenze statali in materia di farmaci e la durata del rapporto di lavoro dei direttori generali e dei direttori sanitari, amministrativi e sociosanitari. Con riferimento alle maggiorazioni tariffarie a favore

degli IRCCS, è stata eliminata la previsione di un’eccezione per le prestazioni rese in regime di mobilità sanitaria attiva; è stata infine eliminata anche la disposizione in base alla quale le somme riscosse a seguito dell’irrogazione di sanzioni possono essere destinate all’abbattimento delle quote di compartecipazione dei cittadini. Quel che più conta, dunque, è la verifica intermedia alla fine del 2018, cui seguirà la valutazione vera e propria dei risultati a fine 2020. Quando non è detto che la maggioranza in Regione abbia lo stesso colore...

FareLegami, la nuova via del welfare comunitario a Cremona, Crema e Casalmaggiore Prendono vita le azioni del progetto FareLegami, il nuovo modello di welfare comunitario che sarà implementato sui territori di Crema, Cremona e Casalmaggiore nell’ambito del programma Welfare In azione di Fondazione Cariplo. Con l’apertura ufficiale dei canali di comunicazione online - sito in-

In attesa di valutare compiutamente il ricavato complessivo, l’Ail è felice di comunicare che la vendita delle Stelle di Natale per finanziare la lotta alle leucemie è andata a gonfie vele. Ottima è stata la vendita su tutto il territorio, grazie ai volontari che si sono impegnati per la riuscita della iniziativa benefica. Per chi vuole acquistare le Stelle di Natale c'è un'ultima occasione: l'Ail ripropone il banchetto oggi pomeriggio e domani nei mercatini di Santa Lucia in piazza Stradivari.

ternet e profili social - anche Laboratori di Comunità, Patti Gener-Attivi e Civic Center entreranno a breve nella loro fase operativa; inoltre, sono stati già individuati e incaricati i Community Manager, figure innovative che avranno il compito di supportare la comunità in questa nuova sfida per i servizi alla

persona. L’avvio delle attività del progetto “FareLegami - Una comunità che gira” e con esso anche i canali online di comunicazione che avranno l’obiettivo di informare e coinvolgere tutta la comunità, è stato presentato giovedì mattina, presso la Sala Giunta del Comune di Cremona.

La Lav di Cremona ha indetto per lunedì 14 dicembre alle ore 10,30 una conferenza stampa, alla presenza del sindaco Gianluca Galimberti e degli assessori Alessia Manfredini e Rosita Viola, che si terrà in Spazio Comune. Nell'occasione verranno consegnate al sindaco le firme raccolte relative alla petizione “Per un circo senza animali”, e si chiederà l'emanazione di un regolamento comunale più restrittivo sul tema.

COMUNE CONTRO LE MAFIE In occasione della prima Giornata della Trasparenza e dell'Anticorruzione, è stato siglato il protocollo di intesa tra il Comune di Cremona e il Coordinamento provinciale “Libera Associazioni, nomi, numeri contro le mafie” (nata nel '95) di Cremona, per la promozione della cultura della legalità, la prevenzione dei fenomeni corruttivi e la trasparenza. L'accordo è stato firmato dall'assessore alla Trasparenza Rosta Viola per il Comune di Cremona e da Silvia Camisaschi, referente del Coordinamento Libera di Cremona. E' intervenuto il consigliere comunale Michele Bufano, presidente della Commissione consiliare Trasparenza e Anticorruzione.


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Cronaca

Sabato 12 Dicembre 2015

inceneritore legambiente: gravissime anomalie Legambiente ammonisce: si accertino le responsabilità e si pratichino da subito soluzioni alternative all’incenerimento per il destino dei rifiuti cremonesi. Così ribadiscono dalla sede regionale di Legambiente Lombardia e dal circolo locale Vedoverde di Cremona. “Come sia stato possibile - prosegue la nota - che nessuno si accorgesse delle anomalie di funzionamento di un impianto che avrebbe dovuto essere controllato periodicamente resta un mistero e ha il sapore del malaffare. Tanto più che paiono essere proprio le procedure di controllo quelle incriminate. E più grave ancora che le istituzioni locali e la cittadinanza non abbiano saputo nulla per un lungo periodo”. «Quanto accaduto ha dell’incredibile! Come ha fatto il gestore dell’impianto a non accorgersi delle anomalie in corso? Ancora una volta si gioca con la buonafede e la salute dei cittadini». Queste le dichiarazioni di Barbara Megetto e Pier Luigi Rizzi, che proseguono: «Accertare le responsabilità in una città che ne ha già viste abbastanza con la vicenda Tamoil e l’inquinamento del terreno e delle acque, all’acciaieria Arvedi il costante frastuono delle lavorazioni, va aggiunta quest’ultima vicenda. Senza contare anche i superamenti di polveri sottili che da giorni tengono sotto scacco la città. Ci si ostina a tenere in vita senza uno scopo un inceneritore obsoleto e superato sia da nuove tecnologie, sia dalla mancanza di rifiuti che dal sovrannumero di impianti in Lombardia. Bene ha fatto l’amministrazione cittadina a rendere pubblico il caso informando i cremonesi: una trasparenza con pochi precedenti».

Il cibo di cani e gatti? Siamo in buone mani Il dottor Giuseppe Volpe interviene dopo l’allarme lanciato in tv da Milena Gabanelli: «Non è l’alimentazione casalinga che offre una dieta bilanciata»

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di Federico Pani

he cosa diamo veramente da mangiare ai nostri cani e gatti? La risposta è stata al centro della puntata di Report del 6 Dicembre, programma in onda su Rai3 e condotto da Milena Gabanelli. Nell’inchiesta di Sabrina Giannini (titolo: Troppa trippa) sono finite sotto accusa molte delle aziende produttrici di cibo industriale per cani e gatti. Grazie a normative poco restrittive e trovando una sponda compiacente in molti veterinari, le aziende in questione condurrebbero un gioco sporco: gli scaffali dei prodotti per gli animali non verrebbero riempiti da prodotti diversificati e di qualità. Al contrario, si tratterebbe di merce piuttosto scadente e sovraprezzata. Una frode bella e buona. C’è da chiedersi come ci si debba comportare di fronte a tutto ciò. Il dottor Giuseppe Volpe, responsabile dell’Ambulatorio veterinario omonimo di via Brescia, invita a non cedere agli allarmismi. Dottor Volpe, quanto è lecito lasciarsi allarmare dal servizio andato in onda il 6 Dicembre su Report? Prima di rispondere, vorrei mettere in chiaro una questione: negli ultimi trent’anni, l’attenzione all’ambiente e allo stile di vita degli animali è cambiata in positivo. L’aspettativa di vita è cresciuta e ciò è stato reso possibile sia dalle tecniche mediche, sia dalla distribuzione industriale. L’alimentazione casalinga, quella degli avanzi dei proprietari per intendersi, non offre a cani e gatti una dieta bilanciata. Proiettare le nostre abitudini alimentari sugli animali è sbagliato. Per fare un esempio, il gatto ha bisogno di taurina, un amminoacido presente nella carne, che viene perso durante la cottura. Bisognerebbe quindi provvedere a integrare gli avanzi sulla base di precise indicazioni di un veterinario. Mancando spesso il tempo di farlo, si ricorre al cibo industriale, che presenta rischi minimi e garantisce una dieta più completa. Dunque è sbagliato condannare l’alimentazione industriale? Direi di sì. Certo anche nell’ambito della nutrizione degli animali esistono prodotti eccellenti e prodotti di sopravvivenza. Il più delle volte, la distinzione si esprime nella differenza di prezzo. Un consiglio è quello

Anche qui il consiglio è di leggere le etichette di leggere sempre le etichette e di guardare se sono dotate di una “formula aperta”: se cioè vanno in profondità nella descrizione degli ingredienti. Più l’elenco è accurato, più si può stare sicuri. Bisogna invece diffidare delle etichette che hanno una “formula chiusa”, cioè che non specificano la composizione del prodotto. Come si può essere sicuri di garantire un’alimentazione sana agli animali domestici? Rivolgendosi al proprio veterinario o a esperti di alimentazione animale che gestiscono dei negozi specializzati. Informarsi presso gli addetti alle vendite di un supermercato non basta. Il programma andato in onda su Rai3 denunciava la malafede di certi veterinari nel prescrivere determinati prodotti alimentari. Lei che ne pensa? Direi che si tratta di una provocazione. Non bisogna dimenticare che i veterinari sono specialisti e che il loro giuramento riguarda il benessere degli animali. Il consiglio di un esperto deve essere la migliore garanzia. Questo è un punto fondamentale: il rapporto di fiducia non va spezzato. Le aziende messe sotto accusa, inoltre, sono aziende di comprovata serietà: i test che conducono (detti di “appetibilità”) sono rigorosamente condotti sulle quantità di nutrienti assorbiti dell’organismo animale e si evincono dal materiale fecale. Le sperimentazioni dirette sugli animali, cui si alludeva nel servizio, non esistono più da molti

anni. Lei che tipo di alimentazione consiglia ai proprietari di animali? Io non consiglio mai un solo prodotto: il mio suggerimento cade sempre su un ventaglio di prodotti di più aziende. Certo cerco di far capire quale sia, a mio avviso, il prodotto di maggiore qualità, ma lascio che sia il padrone a scegliere. L’importante è che il consumatore non si lasci attrarre dal colore della scatola o dall’animale che compare sulla confezione, anche se tutto ciò può allettare. E non ci si deve lasciare invogliare nemmeno da prezzi troppo bassi: nella maggior parte dei casi, posso assicurarlo, un prezzo medio o alto è di per sé un buon indicatore di qualità. Cosa pensa delle norme europee sull’etichettatura dei cibi per cani e gatti? Le norme vengono aggiornate di continuo e hanno raggiunto un alto grado di trasparenza: dalla generica dicitura “carne”, si è passati a indicazioni più precise. Dunque può capitare di trovarsi a leggere “farina di carne”, così come “scarti di macellazione”. La dicitura “scarti”, però, non deve mettere in allarme: esistono parti dell’animale, come le piume, la pelle, gli zoccoli o alcune parti delle interiora (tutte contenenti proteine, peraltro) che possono tranquillamente finire nella dieta degli animali domestici. Tutto ciò è comunque monitorato secondo un protocollo ferreo. Sarebbe impensabile, da parte delle aziende,

provare a svicolare: si andrebbe incontro a pene troppo severe o alla chiusura immediata degli stabilimenti. Parliamo di aziende che producono centinaia di quintali di cibo al giorno. I loro sforzi sono, al contrario, quelli di diversificare il prodotto in funzione dei bisogni degli animali, tenendo conto anche di eventuali intolleranze. Lasciamo da parte i prodotti alimentari. Un altro scandalo sollevato da Report riguarda i medicinali per cani e gatti: come mai hanno un prezzo così elevato? O meglio: come mai medicinali umani contenenti lo stesso principio attivo costano molto di più, se li si acquista a scopo veterinario? I motivi sono molteplici. Innanzitutto i cittadini pagano con le proprie tasse i servizi sanitari e di pronto soccorso e ciò ne diminuisce il costo. Inoltre, i costi di produzione di un farmaco umano possono essere abbattuti dalla larga distribuzione, così come da veri e propri incentivi statali. Tutto ciò non vale per gli animali. È vero che esiste una legge che vieta di prescrivere a un animale un farmaco per uso umano, ma esistono delle deroghe nei confronti della legge stessa. Non bisogna dimenticare, poi, che le razze animali sono nel loro interno ben più diversificate di quella umana. Perciò, faccio fatica a pensare che ci sia un processo torbido dietro la differenza dei prezzi: si tratta, piuttosto, del fatto che servono energie differenti per produrre e distribuire farmaci diversi.


Cronaca

Sabato 12 Dicembre 2015

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Polimeno e la grande truffa dell’euro

L’evento è stato organizzato dal Rotary Club Piadena Oglio Chiese nel teatro Pagano. Le radici della crisi negli errori degli anni Novanta

Il giornalista del Tg1 ha presentato a Canneto sull’Oglio il suo ultimo libro, critico su come è stato disatteso il Trattato di Maastricht

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l suo libro “Non chiamatelo euro” è stato tra i più interessanti pubblicati in tema di politica economica nel corso del 2015. Angelo Polimeno, giornalista del Tg1, lo h a p re s e n t a t o a C a n n e t o sull'Oglio, presso il Teatro Mauro Pagano, davanti a un nutrito numero di persone. Ad organizzare l'evento, il Rotary Club Piadena Oglio Chiese presieduto da Antonio Morini. Polimeno ha consentito ai presenti di fare un tuffo di qualche decennio, quando l'Europa unita era un sogno condiviso e la moneta unica non ancora un incubo. L'euro, è questa in sintesi estrema la posizione di Angelo Polimeno, è in definitiva una moneta illegittima, nata da un Trattato di Maastricht che era stato sottoscritto dopo lunghe e tormentate discussioni ma poi disatteso da decisioni molto meno condivise, che ne hanno stravolto i contenuti. Ad intervistare il giornalista parlamentare erano sul palco i giornalisti Marco Bazzani della Provincia di Cremona, Vanni Raineri del Piccolo e Paolo Zordan della Voce di Mantova. A moderare l'avvocato Gianfranco Tripodi, rotariano. Prima del lungo elenco di domande (favorito dalla capacità di sintesi del relatore), Polimeno ha introdotto il senso del libro smarcandosi da una facile interpretazione: «Io sono europeista, ma critico. Non sono tra coloro che vogliono l'uscita dall'euro senza avanzare proposte alternative». Il giornalista ha illustrato il grande apporto dato al libro dall'apprezzato giurista Guseppe Guarino, secondo il quale, semplicemente, l'Europa sta violando la legislazione comunitaria. «Guarino ha usato un linguaggio molto tecnico che io ho faticato a studiare e “tradurre”. Alla fine degli anni Ottanta la Germania era già il paese più forte e ricco d'Europa, e ci si domandava cosa sarebbe accaduto con una Germania ancora più forte, dopo il processo di unificazione. La Francia in particolare era preoccupata, ed ha posto condizioni ai tedeschi, che avevano bisogno di consenso e aiuti europei. Le condizioni erano tre: accettare di dar vita a una Cee ancor più integrata; rinunciare al marco a favore della moneta unica (una richiesta pesantissima per i tedeschi, anche simbolicamente); comprendere nella moneta unica anche l'Italia, non solo in quanto paese fondatore dell'unione europea, ma anche per il suo tessuto indu-

striale allora molto competitivo: sarebbe risultato pericoloso per le potenze europee lasciare il nostro paese libero di svalutare, e quindi far sì che potesse aumentare ancor più le esportazioni». In carica c'era il governo Andreotti, e la figura centrale per il nostro paese fu quella di Guido Carli: «Carli disse a Kohl che l'eventuale richiesta all'Italia di rientrare in pochi anni dal debito pubblico (già allora al 105% del pil) sarebbe stata respinta, in quanto avrebbe portato a chiusure di aziende, licenziamenti e tagli alle pensioni. Ci si accordò su un processo di rientro graduale secondo il criterio della tendenzialità, nel senso che importante era tendere all'obiettivo, che restava per tutti il 60%. Altro punto decisivo strappato da Carli: in caso di crisi straordinaria, come quella che stiamo vivendo oggi, il rispetto dei parametri del trattato sarebbero stati sospesi, per consentire agli Stati di investire e rilanciare l'economia». Carli si permise questo grazie all'autorevolezza che vantava tra i tedeschi, che aiutò già ai tempi del Piano Marshall. Il trattato di Maastricht, che ha valore costituzionale, venne sottoposto all'approvazione parlamentare, e se da noi fu un processo tranquillo, altrove scatenò vibranti proteste. Poi però questi paletti del trattato furono disattesi, secondo la ricostruzione di Polimeno: «Il patto di stabilità non è che un regolamento, e ha fatto entrare in vigore altre regole che hanno cancellato quelle e altre condizioni del Trattato di Maastricht. Lo stesso Ciampi si era detto preoccupato quando il Governo Prodi approvò il patto di stabilità». Quindi il fuoco di domande. Il regolamento è del 1997, cosa si può fare oggi per tornare alla legittimità? Ci sono strade politiche o giuridiche possibili? «Il caso del Porcellum, e anche della legge Fornero sulle pensioni bocciate dalla Corte Costituzionale, sono esempi calzanti. In questo caso la difficoltà è maggiore, la legge dice che un regolamento europeo può essere impugnato entro due mesi dalla sua approvazione. Si possono quindi impugnare i provvedimenti successivi, come è anche il fiscal compact entro la scadenza dei due mesi. Ma non per far saltare l'Europa, ma per porre il problema politico. Ciò non significa uscire dall'euro, magari

I tedeschi hanno modificato il Trattato ricorrendo a regolamenti

vuol dire salvarlo». E ancora: «La colpa fu di tutta la politica, dal governo ProdiCiampi ma poi di Monti e anche delle forze di opposizione. Non a caso l'Italia del '92 andò incontro a Tangentopoli. I partiti purtroppo sono contenitori di propaganda, non fanno più scuola politica. Il leader per prima cosa elimina i migliori che ha attorno, e quando cade lui c'è il vuoto» Più tardi Prodi parlò di “patto di stupidità”. Cambiò idea? «Gli chiesi un incontro per avere la sua testimonianza nel libro. Si complimentò con me e disse che era troppo occupato...». Ai tempi della caduta del Muro di Berlino, che fu giustamente accolta ovunque con grande entusiasmo, Andreotti uscì con quella frase celebre: “Voglio talmente bene alla Germania che ne vorrei due”. Aveva capito tutto? «Lo disse qualche anno prima, poi affermò che se ne era pentito perché fu strumentalizzata. In fondo c'era lui quando furono messi quei paletti al Trattato di Maastricht, poi disattesi». La Thatcher disse che dell'euro avrebbero fatto le spese i paesi del sud Europa. Oggi parecchi movimenti vogliono riformare l'euro. «Sarebbe auspicabile che si riaprisse la discussione. Pensiamo solo che la Germania a causa del surplus oggi sarebbe costretta ad aumentare i salari, ma le sue auto costerebbero di

La colpa fu della politica, sia della maggioramza che dell’opposizione

Sopra Angelo Polimeno e la copertina del suo ultimo libro Più in alto, sul palco del teatro Pagano di Canneto, da sinistra Raineri, Morini, Polimeno, Tripodi, Bazzani e Zordan

più, e quindi l'Italia diventerebbe concorrenziale. Dovremmo costringerla a rispettare i patti, ma siamo “scodinzolanti”. Manca un meccanismo che costringa le Germania a restituire in qualche maniera il benessere ricavato, un po’ come avviene in Italia alle regioni del nord rispetto a quelle del sud». Dalla Germania l’accusa che ci viene è che abbiamo un alto debito pubblico ma anche un elevato risparmio famigliare, facendo capire che dovremmo provvedere a una sorta di compensazione. «E’ vero che abbiamo un elevato risparmio privato, ma se lo mettiamo in gioco con queste regole perdiamo pure quello. Ci vogliono mangiare pure quello per fare i loro interessi».

In un’area dalla moneta unica e senza barriere doganali come è pensabile non istituire gli eurobond? Sarà possibile un giorno? «L’abilità di un paese è quella di sfruttare politicamente i momenti appropriati. I primi paesi in difficoltà dopo il patto di stabilità furono Francia e Germania, ma Berlusconi affermò che non sarebbe stato giusto metterli in difficoltà. Avrebbe dovuto mettere per iscritto che un giorno avremmo potuto approfittare anche noi dell’illegittimità di quell’atto». Non è che in fondo non siamo europei? Una rivendicazione regionale ha il sapore dell’egoismo,

se è fatta a livello nazionale rispetto all’Europa diventa patriottica. L’Europa è anche spesso un alibi dei nostri politici. «Se avessimo visto collaborazione dagli altri paesi... Se una cosa mi costa solo e non mi dà nulla, finisce che dà fiato a chi specula elettoralmente. Servirebbe creare una solidarietà comune. Noi siamo tra i paesi fondatori, e la pace su cui abbiamo investito è un grande risultato. Ma rispetto ad allora è cambiato il dna dell’Europa. Ad esempio, con Adenauer sul tema degli immigrati ci sarebbe stata ben altra solidarietà». Insomma cosa dobbiamo sperare? E puntando su quali persone? Magari Draghi? «Draghi era nella squadra di Carli quando fu negoziato Maastricht, e quel che sta facendo va oltre quel che dovrebbe fare. Noi dobbiamo porci il tema di come riformare la classe politica. In Parlamento ci sono ballerini, comici e cantanti, ma quello del politico è un ruolo importante. Serve gente preparata, che abbia dedicato la propria vita alla politica. L’addio dopo due mandati? Vogliono gente impreparata. Se ad esempio trovo tre ragazzi del Movimento 5 Stelle bravi, perché dopo due mandati devo salutarli per cercarne altri? Prima di stabilire quanto un politico debba guadagnare devo stabilire se sia in grado di occupare quel posto. I politici che lavorano gratis lo fanno per rubare».

Prima di chiederci quanto prende un politico, vediamo se è capace


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Cronaca

Sabato 12 Dicembre 2015

Quell’elogio alla guerra degli intellettuali

La retorica bellicista di 100 anni fa avrebbe nutrito i nazionalismi successivi. Non solo D’Annunzio, ma anche Mann e tutti gli artisti futuristi

Il primo conflitto mondiale si risolse in una terribile carneficina, ma non erano poche le posizioni interventiste

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di Francesco Agostino Poli

a prima guerra mondiale fu una ecatombe di dimensioni spaventose: per dare un’idea, in battaglie come quelle di Verdun (700.000 soldati morti nel giro di pochi mesi!), della Somme, dello Chemin des Dames e nelle undici battaglie dell’Isonzo condotte dagli italiani, entrambi gli schieramenti, per conquistare pochi chilometri di terreno, subirono una paurosa perdita di vite umane, tale da far temere l’annientamento reciproco. Venticinque milioni di morti, più di venti paesi coinvolti, cinque continenti in aperta battaglia. Il mondo non aveva (ancora) visto una simile strage verificarsi in un numero ristretto di anni. E’ l’orrore della guerra svoltasi per la prima volta con le enormi possibilità tecnologiche date dallo sviluppo industriale, che si concretizza nello sterminio di massa, con armi che provocano una radicale trasformazione delle tradizionali strategie di combattimento. Fu il papa Benedetto XV a parlare di “inutile strage”. Un angolo di analisi interessante è costituito dalle posizioni assunte da parte del mondo intellettuale. Gabriele D’Annunzio ne fu un aperto cantore. Celebri (e oggi intollerabili nella loro spudorata retorica) le parole di un elogio alla guerra, pronunciato nel 1915: “Accesa è tuttavia l’immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli: e che acceso resti vivo il vostro Genio, e che il fuoco metallo si strugga, sinché la colla pronta, sinché l’urto del ferro apra il varco al sangue rovente della resurrezione…”. Ma, pur con toni diversi, anche il grande scrittore tedesco Thomas Mann afferma che “fu la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti” e ne sottolinea la sua “necessità morale”, capace di suscitare “purificazione” e “liberazione”. Pochi anni prima, il Manifesto del Futurismo aveva sciaguratamente proclamato: “Noi vogliamo glorificare la guerrasola igiene del mondo”. E Giovanni Papini, nel testo “Amiamo la Guerra” pub-

Sopra, Gabriele D’Annunzio, sotto Thomas Mann

blicato nel 1914 sulla rivista “Lacerba”, giunge a dire che, poiché al mondo “siamo troppi”, la guerra può “fare il vuoto perché si respiri meglio”. Posizioni sciagurate, dicevamo. Una retorica bellicista e violenta che nutrirà i nazionalismi successivi, ammantandosi di modernità, e che, oltre a coprire interessi economici e politici precisi, contribuirà all’affermarsi delle dittature nazista e fascista, che, venticinque anni dopo, condurranno ad un’altra spaventosa ecatombe, la seconda guerra mondiale. All’irresponsabilità morale di queste posizioni si contrappongono però altre parole: il poeta e letterato sovietico Vladimir Majakovskij scrive un componimento come “La guerra è dichiarata”: «Edizione della sera! Della sera! Della sera! / Italia! Germania! Austria!» / E sulla piazza, lugubremente listata di nero, / si effuse un rigagnolo di sangue purpureo! / Un caffè infranse il proprio muso a sangue, / imporporato da un grido ferino: / «Il veleno del sangue nei giuochi del Reno! / I tuoni degli obici

Sopra, Vladimir Majakovskij, sotto Giuseppe Ungaretti

sul marmo di Roma!» / Dal cielo lacerato contro gli aculei / delle baionette / gocciolavano lacrime di stelle come farina / in uno staccio, / e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava: / «Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi!» / I generali di bronzo sullo zoccolo a faccette / supplicavano: «Sferrateci, e noi andremo!» / Scalpitavano i baci della cavalleria / che prendeva commiato, / e i fanti desideravano la vittoria-assassina. / Alla città accatastata giunse mostruosa / nel sogno / la voce di basso del cannone / sghignazzante, / mentre da occidente cadeva rossa neve / in brandelli succosi di carne umana. / La piazza si gonfiava, una compagnia / dopo l’altra, / sulla sua fronte stizzita si gonfiavano / le vene. / «Aspettate, noi asciugheremo le sciabole / sulla seta delle cocottes nei viali di Vienna!» / Gli strilloni si sgolavano: / «Edizioni della sera! / Italia! Germania! Austria!» / E dalla notte, lugubremente listata di nero, / scorreva, scorreva un rigagnolo / di sangue purpureo.

Sono giustamente celebri le poesie dolenti che Giuseppe Ungaretti (tra l’altro, interventista) scrisse al fronte: “Nella mia poesia non c’è traccia d’odio per il nemico, né per nessuno; c’è la presa di coscienza della condizione umana, della fraternità degli uomini nella sofferenza, dell’estrema precarietà della loro condizione”. VEGLIA Cima Quattro il 23 dicembre 1915 / Un’intera nottata / Buttato vicino / A un compagno / Massacrato / Con la bocca / Digrignata / Volta al plenilunio / Con la congestione / Delle sue mani / Penetrata/Nel mio silenzio / Ho scritto / Lettere piene d’amore / Non sono mai stato Tanto / Attaccato alla vita Tra gli italiani, Renato Serra, nel suo “Esame di coscienza di un letterato”, pubblicato postumo, scrive: “Crediamo pure, per un momento, che gli oppressi saranno vendicati e gli oppressori saranno abbassati; l'esito finale sarà tutta la giustizia e tutto il maggior bene possibile su questa terra. Ma non c'è bene che paghi la lagri-

ma pianta invano, il lamento del ferito che è rimasto solo, il dolore del tormentato di cui nessuno ha avuta notizia, il sangue e lo strazio umano che non ha servito a niente. Il bene degli altri, di quelli che restano, non compensa il male, abbandonato senza rimedio nell’eternità. E poi, di qual bene si tratta? Anche gli esuli che aspettano la fine come il compimento della profezia e l’avvento del cielo sulla terra, sanno che il sogno è vano”. Lui stesso morirà sul Podgora, nel luglio del 1915. Morirono anche, per parte italiana gli scrittori Carlo Stuparich e Scipio Slataper; l’inglese Isaac Rosenberg, il grande poeta francese Guillaume Apollinaire (stroncato dalla febbre spagnola), i pittori tedeschi August Macke e Franz Marc Wilhelm Moritz, il francese Henri Gaudier-Brzeska, il grande Egon Schiele, austriaco; i futuristi italiani Umberto Boccioni, pittore, e Antonio Sant’Elia, architetto, e lo scultore francese Raymond Duchamp. Storie di vita interrotte, nell’immane carneficina, che avrebbero potuto dare ancora un grande contributo alla cultura ed alla civiltà umana.


I Fatti della Settimana IN PRIMO PIANO lunedì 7 dicembre

Sabato 12 dicembre 2015

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Scontri del 24 gennaio, in carcere il 26enne bresciano latitante. Chiesti i domiciliari

E’ finito in carcere S.T., il 26enne bresciano che era stato raggiunto da un avviso di garanzia lo scorso 20 ottobre nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri del 24 gennaio, verificatisi durante la manifestazione antifascista organizzata dai centri sociali. Il giovane era stato consi-

domenica 6 dicembre appartamento in fiamme, salva coppia di anziani

Due ragazzi sono stati scoperti mentre cercavano di rubare materiale elettronico al centro commerciale Cremona Po. La polizia è intervenuta con la Squadra volante domenica mattina dopo la richiesta di intervento degli addetti alla sicurezza. Un vigilante poco prima aveva bloccato alle casse i due giovani, un 22enne e un 20enne romeni, che erano stati notati aggirarsi con fare sospetto tra gli scaffali di un negozio prima che uno di loro nascondesse tra i propri vestiti prodotti di elettronica per 180 euro. La polizia ha verificato l’accaduto e ha fatto partire una denuncia per tentato furto. Il materiale è stato riconsegnato al negozio.

lunedì 7 dicembre ROMENO 19enne denunciato per furto al cremonapo

Un 19enne romeno è stato denunciato per il furto di due Play Station 4, per un valore complessivo di circa 700 euro, in un negozio del Cremona Po. Erano circa le 17.30 quando una pattuglia della Squadra volante della polizia è intervenuta nel centro commerciale, dopo la chiamata degli addetti alla sicurezza, che poco prima avevano fermato il ragazzo. Le azioni del giovane erano infatti state notate dalle guardie e grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza i poliziotti hanno potuto visionare e accertare l’accaduto. Egli aveva usato un giubbotto di pelle per coprire le due confezioni, da cui aveva rimosso i sigilli antitaccheggio. Le due apparecchiature erano poi state fatte sparire, probabilmente passandole a un complice in attesa all’esterno che si è dato alla fuga. Il 19enne è stato bloccato al rientro nel negozio (il sospetto è che fosse lì per rubare di nuovo) dopo l’allarme di una cassiera, che lo aveva notato e indicato come l’autore del reato. L’accusa è di furto aggravato.

derato latitante in quanto al momento degli arresti, quando erano finiti in carcere altri tre ragazzi, si trovava in Francia, dove si è trattenuto fino a pochi giorni fa per motivi di lavoro. Il ragazzo, sentito dal pm la mattina di venerdì, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo

avvocato, Sergio Pezzucchi, ha presentato un’istanza per il trasferimento agli arresti domiciliari. La richiesta, depositata a Brescia, dovrà essere inoltrata al gip di Cremona che deciderà. Il giovane, rientrato in Italia nella mattinata di mercoledì, si era subito presentato in Questura

con il proprio legale. Di qui era stato poi portato nella casa circondariale di Brescia. L’accusa nei suoi confronti, come per tutti gli altri, è quella di concorso in devastazione e saccheggio. «La vicenda riguarda l’ultima operazione legata alla manifestazione del 24 gennaio», ha spie-

mercoledì 9 dicembre

Inseguimento sulla Castelleonese: speronata auto dei carabinieri e altre vetture

Colpo alla banda dei tabacchi: tre in manette e uno in fuga In manette alcuni membri di una vera e propria banda dedita alla razzìa di tabacchi. Tre gli arrestati, italiani di etnia sinti, mentre il quarto si è dato alla fuga. Il gruppetto si era reso responsabili di diversi colpi sul territorio, tra settembre e dicembre, e i carabinieri di Cremona li tenevano d'occhio da un po'. Così quando si sono appostati presso il Monopolio di Costa Sant'Abramo, mercoledì, gli uomini dell'arma sono intervenuti. Quando però i carabinieri hanno tentato di fermarli, questi si sono dati alla fuga lungo la Castelleonese. Immediato è scattato l’inseguimento, mentre un’altra pattuglia, sopraggiunta poco dopo, ha cercato di bloccarli – nell’area della concessionaria Bossoni -, mettendosi di traverso con l’auto. Il conducente ha però speronato il mezzo dei carabinieri, facendo testacoda e cercando di scappare nell’altra direzione, contromano.Nel frattempo però era sopraggiunta la pattuglia in borghese, che gli ha chiuso la strada. Il furgone ha quindi centrato l’auto dei carabinieri, provocando gravi danni anche ad altre vetture parcheggiate. Gli occupanti non si sono arresi e hanno tentato nuovamente di fuggire, stavolta a piedi, uscendo dal portellone posteriore del furgone. Dei quattro a bordo, due sono stati fermati subito, mentre un terzo è stato bloccato dopo circa un chilometro di inseguimento. Il quarto un 32enne, è invece riuscito a scappare, ma è stato identificato e denunciato. Degli arrestati, uno è minorenne. I malviventi sono residenti nell’astigiano e hanno all'attivo un lunghissimo elenco di alias (circa una trentina di identità diverse a testa) e di precedenti penali di vario tipo, soprattutto per furti e rapine. Sul furgone erano presenti attrezzature da scasso. Il loro modus operandi era

Mercoledì 9 dicembre tenta di truffare 75enne, arrestato giovane cremonese

In manette per tentata truffa un 26enne residente a Cremona. L'uomo è stato stato arrestato dai carabinieri di Trenzano mercoledì mattina, dopo aver tentato di raggirare un’anziana, una 75enne residente a Maclodio. Il giovane aveva bussato alla porta spacciandosi per impiegato del Comune e dicendo che avrebbe dovuto acquistare un apparecchio per ri-

sempre lo stesso: esclusi i furti al Monopolio, solitamente sorvegliavano le mosse dei tabaccai, per cercare di derubarli alla prima distrazione, mentre trasportavano un carico di tabacchi. A loro le forze dell'ordine attribuiscono con certezza almeno quattro colpi nel territorio: uno a Soresina, uno a Pizzighettone, uno a Pontevico e uno in via Mantova. Ma vi sono fondati sospetti che si possano far risalire a loro anche la rapina verificatasi all’ex Monopolio a fine agosto e il tentativo di spaccata di inizio novembre. Si tratterebbe, secondo i carabinieri, “di una banda di grandi dimensioni e ben organizzata, che si avvale di numerosi mezzi di trasporto, compreso un camion per le spaccate”. Processati per direttissima, i due maggiorenni hanno patteggiato una pena di tre anni di reclusione ciascuno. Il giudice Pio Massa ha disposto per entrambi la misura degli arresti domiciliari ad Asti, luogo di residenza degli imputati.

levare il gas, pena una multa di 10mila euro. Per l’apparecchio, del valore reale di 10/15 euro, il 26enne ha chiesto all’anziana 249 euro. La donna, insospettitasi, ha chiesto al malvivente di tornare nel pomeriggio per prendere il denaro. Ma in realtà ha chiamato i carabinieri. Quando il 26enne ha fatto ritorno, i militari lo hanno arrestato. Il giovane era già noto per fatti simili. Nei suoi confronti il giudice ha già convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari

gato l’avvocato Pezzucchi ai microfoni di Radio Onda d’Urto. «Samuele, quando sono state emesse le ordinanze di custodia cautelare, si trovava in Francia, ma fin da subito la sua intenzione è stata quella di rientrare in Italia non appena conclusi gli impegni lavorativi».

mercoledì 9 dicembre arrestati per droga, ma non era eroina

Erano stati arrestati mercoledì, a Vescovato dopo esser stati trovati in possesso di 9 chili di polvere bianca, custodita nel bagagliaio. Ma le analisi della sostanza, pervenute venerdì mattina, hanno rivelato un clamoroso errore. Non si trattava infatti di eroina, come avevano ipotizzato i Carabinieri, ma di semplice sostanza da taglio. I due albanesi sono quindi immediatamente stati rimessi in libertà. I due erano stati costretti a fermarsi per un controllo stradale dei militari, che durante la perquisizione avevano trovato la polvere bianca nel bagagliaio.

giovedì 10 dicembre ennesimo tentato furto al negozio buttarelli

Ennesimo tentativo di furto al negozio di elettrodomestici Buttarelli sulla Castelleonese. Il quinto dall'inizio dell'anno. Il modus operandi è sempre lo stesso: ignoti malviventi, a bordo di un veicolo usato come ariete, hanno cercato di sfondare una vetrina. L'auto, una Fiat Brava, è risultata rubata a Chieri, in provincia di Torino. I malviventi hanno effettivamente sfondato la vetrina, ma immediatamente è suonato il sistema d’allarme. Di conseguenza i malviventi si sono dati subito alla fuga, abbandonando il veicolo, che è poi stato restituito al proprietario. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Cremona, che ora stanno indagando per individuare i responsabili.

In ricordo di Eva Ravara

Si è spenta, poco più di un mese fa, precisamente martedì 17 novembre, la signora Eva Ravara, indimenticata bidella delle scuole Bissolati di Cremona. La signora Ravara, classe 1931, è stata per tanti anni premuroso punto di riferimento per generazioni di studenti. Ci piace ricordarla a quanti l'hanno conosciuta e hanno avuto modo di apprezzarla e le hanno voluto bene.


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Territorio

Sabato 12 Dicembre 2015

Ciclabile Cr-Bs, procedura per affidare i lavori tra Cremona a Pozzaglio La Provincia di Cremona ha avviato l’iter amministrativo per indire la procedura negoziata relativa all’affidamento dei lavori per l’esecuzione del percorso ciclabile “Cremona – Brescia” tratto da Cremona a Brazzuoli di Pozzaglio ed Uniti. «Si tratta di un’opera importante, attesa da tempo e che consentirà una mobilità differente tra Cremona e le aree limitrofe – ha precisato il presidente della Provincia Carlo Vezzini – Entro l’anno vi dovrebbe esser l’avvio ed aggiudicazione della gara ed entro fine 2016 il completamento dell’opera».

Il freddo invernale ormai ha preso il sopravvento, e con esso la voglia dei viaggi invernali: dalle gite in montagna ai giri presso i mercatini di Natale. Per non parlare dell'ultimo dell'anno, per molti ancora da organizzare. Il Cta Acli promuove una serie di gite e viaggi per tutti i gusti. • Dal 19 al 20 dicembre 2015 Mercatini di Natale in Svizzera - Un fine settimana in Svizzera per vedere i suoi mercatini di Natale. Si visteranno: Berna, Il Lago di Leman (Lago di Ginevra), con il Castello di Chillon e Montreaux. • 19 Dicembre - Una giornata a Verona per la visita libera dei “Mercatini di Natale”, tra atmosfere natalizie e graziose idee regalo. • Il 20 Dicembre - Una giornata a Milano per la visita libera dei “ Mercatini di Natale” nella Piazza del Duomo, che si riempirà di bancarelle e casette natalizie. • Dal 29 Dicembre 2015 al 02 Gennaio 2016 - Capodanno nel sole del Cilento. di festeggiare con noi il Capodanno 2016 al sole sulla costa del Cilento tra arte, tradizione, luci e sapori, con escursioni a Paestum, Agropoli, Pompei, Sorrento e Salerno. • Dal 04 al 06 Gennaio 2016 Andare per Presepi nelle città d’Arte dell’Umbria. Una gita per andare per Presepi Uelle città d’arte dell’Umbria. Si visiteranno: Orvieto, Assisi, S. Maria degli Angeli, e Gubbio. Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Cardinale G. Massaia, 22 o contattando i numeri di tel. 0372800423, 800429. Le iniziative sono in le nostre iniziative sono in collaborazione con il CTA di Crema (Piazza Manziana 17. Crema tel. 0373-250064). Sito: www.ctacremona.it

Il quadro economico, complessivamente pari a un milione di euro è così composto: • Euro 481.947 per lavori a base d’appalto ed oneri per la sicurezza di cui Euro 450.539,41 per lavori soggetti a ribasso d’asta e Euro 31.407,86 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d’asta; • Euro 518.053 per somme a disposizione, di cui: 106.028 euro per Iva al 22%; 9.639 euro per spese tecniche relative alla progettazione, alla direzione lavori; 2.000 euro per pubblicazione e pubblicità bando gara e

per tassa Autorità Vigilanza Contratti Pubblici; 2.800 euro per prove tecniche di laboratorio; 325.000 euro per acquisizione delle aree mediante espropri o accordi bonari e per occupazioni temporanee ed attività connesse; 35.000 euro per rilievi topografici, consulenze tecnico amministrative, collaudi statici e collaudo tecnico-amministrativo, frazionamento delle aree a lavori ultimati; 1.608 euro per adeguamento impianti tecnologici; 33.977 euro per imprevisti e difficoltà operative; 2.000 euro per promozione turistica.

Scuola: diplomati alle magistrali inseriti nelle graduatorie statali

U

di Simona Raboni

na grande vittoria per gli insegnanti diplomati alle magistrali fino al 2002, che potranno finalmente essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (Gae) della scuola primarie e dell’infanzia della provincia di Cremona. Circa 40 sono quelli del territorio che, grazie ad un'azione della Uil, hanno ottenuto questo diritto, che da tempo gli era negato. Un diritto all’immissione in ruolo sancito dai giudici del Consiglio di Stato, che il 2 dicembre scorso hanno emesso sentenza in favore dei ricorrenti Uil Scuola Cremona-Lodi, rappresentati e difesi dai legali Domenico Naso e Cinzia Ganzerli. I ricorsi vanno avanti da un paio di anni ma ora per la prima volta sono state sciolte tutte le riserve per questi docenti, che potranno finalmente concorrere alla immissione in ruolo (che avviene appunto atraverso le Gae). «La sentenza 5439/2015 conferma, così, il diritto dell’immissione in graduatoria» sottolinea il segretario generale Uil Scuola Cremona-Lodi Mauro Colafato. «Un diritto sacrosanto che spetta a questi docenti, che non possono continuare ad essere ignorati dai nostri governanti. Gli

Mauro Colafatto

insegnanti e i nostri avvocati danno oggi una nuova lezione al Miur nei tribunali, confermando che la linea di chiusura assunta dall’amministrazione negli ultimi tredici anni sui docenti abilitati con diploma magistrale, conseguito fino al 2002, è stata lesiva del loro diritto ad insegnare. Era dunque inevitabile che in tanti si sarebbero rivolti alle aule dei tribunali per ottenere giustizia». Già centinaia di docenti hanno ottenuto l’inserimento in quelle graduatorie ad esaurimento che il Miur continua a tenere blindate: stavolta a dare ragione alla Uil Scuola Cremona-Lodi è stato direttamente il Consiglio di Stato, che inserisce

nelle Gae i docenti precari. «Non sembra esservi dubbio alcuno – si legge nella sentenza – che i diplomati magistrali con il titolo conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, al momento della trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento, fossero da considerare in possesso del titolo abilitante. Il fatto che tale idoneità del titolo posseduto sia stata riconosciuta soltanto nel 2014, a seguito del richiamato parere del Consiglio di Stato, non può impedire che tale riconoscimento abbia effetti ai fini dell’inserimento nelle citate graduatorie, riservate ai docenti abilitati. In conclusione, l’appello è fondato e va accolto e gli appellanti vanno inseriti nella terza fascia delle graduatorie permanenti, ora ad esaurimento». Una vittoria su tutta la linea. “Il nostro sindacato – conclude Colafato – aveva ragione. E adesso è il Consiglio di Stato che si pronuncia sul ricorso accogliendolo in pieno. E i ricorsi saranno solo una delle forme di protesta avviate anche contro la legge 107 del 15 luglio 2015, dato che riteniamo ci sia anche un vulnus di costituzionalità che contiamo unitariamente di portare davanti alla Consulta. Senza abbandonare, tuttavia, gli strumenti classici della mobilitazione”.

Il commercio illumina Soresina Dall’8 dicembre Soresina è illuminata grazie ad Ascom Soresina, per il quinto anno consecutivo. In cinque anni è stato possibile illuminare la centrale Via Genala e le due “arterie” Via Martiri e Via Caldara con luminarie a led. «Siamo molto soddisfatti di questo risultato – commenta il presidente Tonio To n i – p e rc h é a n c h e quest’anno i commercianti, con la loro adesione all’iniziativa “Scegli Soresina per il Tuo Shopping di Natale” hanno permesso l’acquisto di nuove luminarie andando ad integrare quelle acquistate negli scorsi anni. Stiamo cercando di abbellire Soresina per creare un piacevole spirito Natalizio». Non solo. L’installazione con gli alberelli luminosi che è sempre stata in Piazza Garibaldi quest’anno è stata posizionata sul sagrato della Chiesa di San Siro. Inoltre i commercianti hanno donato a Soresina un nuovo albero di 6 metri tutto d’acciaio con 12 tubi di luci a led.


Lettere & Opinioni

Sabato 12 Dicembre 2015

Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it

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inceneritore

I singoli cittadini dovrebbero fare una denuncia penale Egregio direttore, ho il presentimento che la vicenda dell’inceneritore, se non ci sarà un esposto-denuncia fatto da un semplice cittadino o da qualche comitato ambientalista, finirà a tarallucci e vino. Come al solito i responsabili delle partecipate diranno: «Scusate ci siamo sbagliati, va tutto bene, non lo faremo più, ma abbiamo rimediato all’errore velocemente». Infatti, per chi non lo sapesse, sono passati oltre due anni per rimediare all’errore, lasciando i cittadini con il dubbio realistico che in tale periodo si siano superati i limiti imposti dalla legge per le polveri sottili, ossidi di carbonio e di azoto. E’ utile sapere che l’impianto di incenerimento rifiuti di San Rocco è in funzione da oltre 20 anni, mentre il registro dei tumori esiste solo da 5 anni e non dimentichiamoci che da parte dall’Iarc (International Agency for Research on Cancer), agenzia dell’Oms, nel 2013 decretò che anche le polveri sottili sono state dichiarate cancerogene per gli esseri umani, catalogandole nel “gruppo 1”, quello che contiene le sostanze più pericolose, per il cancro. La diffida della Regione Lombardia dà l’impressione che sia una semplice ammonizione, la denuncia a mio sommesso avviso dovrebbe farla il primo cittadino, assistito da un buon avvocato penalista, visto che non è stato avvertito per il superamento dei limiti ed è il massimo responsabile per la salute pubblica dei cremonesi. Elia Sciacca Cremona ***

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inceneritore/2

Pare proprio che siano le procedure di controllo ad essere incriminate Egregio direttore, «si accertino le responsabilità e si pratichino da subito soluzioni alternative all’incenerimento per il destino dei rifiuti cremonesi». Così ribadiscono dalla sede regionale di Legambiente Lombardia e dal Circolo locale Vedoverde di Cremona. Come sia stato possibile che nessuno si accorgesse delle anomalie di funzionamento di un impianto che avrebbe dovuto essere controllato periodicamente, resta un mistero e ha il sapore del malaffare. Tanto più che paiono essere proprio le procedure di controllo quelle incriminate. E più grave ancora che le istituzioni locali e la cittadinanza non abbiano saputo nulla per un lungo periodo. «Quanto accaduto ha dell’incredibile! Come ha fatto il gestore dell’impianto a non accorgersi delle anomalie in corso? Ancora una volta si gioca con la buonafede e la salute dei cittadini - dichiarano Barbara Megetto e Pier Luigi Rizzi -. Accertare le responsabilità in una città che ne ha già viste abbastanza con la vicenda Tamoil e l’inquinamento del terreno e delle acque, all’acciaieria Arvedi il costante frastuono delle lavorazioni, va aggiunta quest’ultima vicenda. Senza contare anche i superamenti di polveri sottili che da giorni tengono sotto scacco la città. Ci si ostina a tenere in vita senza uno scopo un inceneritore obsoleto e superato sia da nuove tecnologie, sia dalla mancanza di rifiuti che dal sovrannumero di impianti in Lombardia. Bene ha fatto l’amministrazione cittadina a rendere pubblico il caso, informando i cremonesi: una trasparenza con pochi precedenti». Legambiente chiede che vengano accertate il prima possibile le responsabilità di quanto accaduto e si chiarisca da subito il destino dell’impianto che, come si evince dal dossier di “Legambiente Inceneritori in Lombar-

FOCUS

Il film su Papa Francesco merita di essere visto

Signor direttore, è uscito puntualmente il 3 dicembre scorso il film “Chiamatemi Francesco”. Racconta il percorso di vita che ha portato Jorge Bergoglio, figlio di un famiglia di italiani immigrata in Argentina, a diventare il Papa di cui la Chiesa Cattolica aveva tanto bisogno. Il film su Papa Francesco si apre negli anni della sua giovinezza, quando Bergoglio non aveva ancora ben chiaro quello che sarebbe stato il suo destino e trascorreva la sua giovinezza come quella di tanti altri, a stretto contatto con la famiglia, con gli amici, con una fidanzata, con gli insegnanti che lasciano il segno, come la professoressa di Chimica, Esther Ballestrino, cui rimarrà legato per tutta la vita. Chiamato ad assolvere un compito più grande di lui, Bergoglio entrerà, poco più che ventenne, nel rigoroso ordine dei Gesuiti. Il film su Papa Francesco, affronta la terribile dittatura militare di

dia quanto basta?” del lontano novembre 2013, già allora non aveva un recupero energetico sufficiente e aveva alte emissioni di polveri e di Nox. Insomma un impianto inadeguato il cui revamping sarebbe inutilmente dispendioso per le finanze pubbliche dei Comuni che aderiscono alla società di gestione: per questo l’unica soluzione sostenibile è la dismissione definitiva dell’impianto, di cui certo i cremonesi non sentiranno la mancanza. Barbara Megetto Presidente Legambiente Regionale Pier Luigi Rizzi Presidente Circolo Vedoverde Legambiente Cremona ***

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ra mai esposto alla popolazione e, in dettaglio, neppure ai consiglieri. Il disagio stigmatizzato dal questionario sul “benessere” dei dipendenti del Comune di Castelverde, interpretato in chiave più ampia, funge da cartina di tornasole di tutto l’operato amministrativo della squadra capeggiata da Graziella Locci, perché lavoratori malcontenti e male organizzati dai propri superiori non possono, pur con tutta la buona volontà, rendere un servizio efficiente ai cittadini. E tutto ciò dovrebbe indurre i cittadini di Castelverde a domandarsi se i loro amministratori siano davvero degni dell’alto mandato civile ricevuto dagli elettori. Vittorio Dotti Rsu del Comune di Castelverde ***

" Videla, periodo in cui Bergoglio viene nominato, seppur ancora molto giovane, Padre Provinciale dei Gesuiti per l’Argentina, una responsabilità che lo vedrà battersi, con fede e coraggio, per la difesa dei perseguitati dal regime. E’ un periodo difficile e doloroso che causa la morte e la scomparsa di alcuni tra i suoi più amati compagni di strada e porta ad un forte cambiamento. Il futuro

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E’ più che giustificato richiedere le immediate dimissioni dei vertici Egregio direttore, il Circolo culturale “AmbienteScienze”, certo di interpretare i sentimenti di molti cittadini cremonesi che si sono sentiti ingannati da due anni di false comunicazioni ufficiali, relative ai dati delle emissioni inquinanti, quindi riguardanti la loro salute, ritiene che sia più che giustificato richiedere le immediate dimissioni dei vertici dell’ente gestore dell’inceneritore di San Rocco, fino allo scorso giugno, Aem Gestioni srl, oggi Linea Reti e Impianti srl. Formalmente, la richiesta non potrà che partire dall’Aem spa, di totale proprietà del Comune di Cremona e azionista al 30,9% delle azioni di Linea group holding spa, proprietaria della citata srl responsabile dell’inganno denunciato dall’Arpa Lombardia. Infatti, da una lettera di questa Agenzia del novembre scorso, si legge: «Le verifiche fin qui eseguite portano alla conclusione che, così come costruito, il sistema di controllo non era in grado di evidenziare il superamento dei limiti alle emissioni in atmosfera per l’inquinante polveri». Ed ancora: «Si sono riscontrate anomalie nella elaborazione delle misure di polveri “in continuo” per entrambe le linee perdurate nell’intervallo di tempo compreso fra il 4 settembre 2013 e il primo settembre 2015». Un fatto grave che deve essere trattato in modo che le conseguenze siano un deterrente per il fu-

Papa ne viene fuori segnato, ma fortificato nell’animo e sempre più convinto di doversi impegnare nella difesa degli ultimi e degli emarginati. Divenuto Arcivescovo di Buenos Aires continuerà la sua opera di aiuto agli abitanti delle periferie, difendendoli dalle sopraffazioni del potere e promuovendone la crescita individuale e collettiva. Il racconto su Papa Francesco si chiude con l’indimen-

turo nei confronti di chi gestisce servizi, in special modo quando sono di proprietà pubblica. Benito Fiori Per il Circolo “AmbienteScienze” ***

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comune di castelverde

Lavoratori malcontenti non possono rendere un servizio efficiente Caro direttore, da alcune settimane su tutti i media cremonesi – con la biasimevole eccezione del quotidiano locale – si dibatte del grave disagio in cui versano i dipendenti comunali di Castelverde. L’argomento era stato da me dibattuto in un intervento pubblicato lo scorso 20 marzo 2015. Alla denuncia non era seguita alcuna risposta da parte degli amministratori, se non una serie di provvedimenti disciplinari nei miei confronti, arlecchineschi nella sostanza ancorché draconiani nell’impianto sanzionatorio. Incurante di questo vile tentativo di dissuasione, nel mese successivo proponevo, in sintonia con gli omologhi Rsu, di somministrare ai dipendenti dell’ente un questionario, da compilare in forma anonima, avente come oggetto l’organizzazione dei servizi e le condizioni dell’ambiente di lavoro. I risultati del questionario, elaborati nel mese di maggio 2015, sono sconcertanti! I dipendenti del Comune di Castelverde, ai quali l’anonimato garantiva riparo dalle temute ritorsioni da parte di segretario e amministratori, hanno confermato in pieno la mia diagnosi, anzi han proclamato una condizione patologica ben più infausta di quella che io avevo refertato. I dati sono veramente impietosi e rivelano, da parte degli amministratori, una non lodevole disattenzione nei confronti della qualità umana e relazionale, oltre che professionale, dell’ambiente nel quale i ventun dipendenti sono costretti a lavorare. Ora che il problema è finalmente riemerso, desidero ribadire quali siano a mio giudizio le principali cause del malessere irrecusabilmente sentenziato dal questionario; un malessere che non verrà certo curato con la marchionnesca mossa dei sindacati di destituire l’Rsu, per meglio colludere con gli amministratori. In primo luogo, sicuramente, il segretario comu-

ticabile serata in cui, in una piazza San Pietro stracolma di folla, Jorge Bergoglio vestito di bianco e con una croce di ferro, saluterà il mondo con il nome di Francesco, con la schietta semplicità, l’umanità profonda, la benevolenza e la povertà, con cui tutti siamo abituati a conoscerlo. Proiezione che merita sicuramente di essere vista. Andrea Delindati Cremona

nale. Ritengo che sia stato un disfavore enorme, per il Comune di Castelverde, l’impossibilità da parte dell’ottimo dottor Malvassori di prendere in consegna il ruolo rimasto vacante dopo la rinuncia della stimata dottoressa Nanni. Senza nulla togliere alla competenza e serietà dell’attuale segretario, Anna Arcuri, sono convinto che la sua “rigidità caratteriale” (uso questo eufemismo per non incorrere in querela) sia la causa principe di quel “clima di terrore” lamentato – naturalmente in incognita – dai dipendenti che hanno avuto la sventura d’essere sottoposti al suo “regime”. In seconda istanza, sussiste il problema, sin dall’inizio riconosciuto dal sindaco ma mai risolto, di due segmenti nodali nell’organigramma amministrativo, l’ufficio ragioneria e l’ufficio segreteria: il primo affidato a un “ragioniere-pedagogista”, che gestisce i conti con una lesineria guardinga, depotenziando vieppiù anche i basilari medium operativi dell’ente (telefonia e computer); il secondo, ancor peggio, assegnato a un responsabile di servizio che vanta capacità organizzative e progettuali poco brillanti, con detrimento di tutta la squadra sottoposta alla sua direzione. Problematica è anche l’efficienza dell’ufficio tecnico, dopo la stravagante decisione del sindaco di liquidare un architetto dotato di straordinario talento e di approfondita conoscenza del territorio, e di sostituirlo con un nuovo responsabile, inevitabilmente sfocato in confronto al predecessore. Terzo: la caratura decisamente mediocre degli assessori di cui Graziella Locci s’è circondata. Lo scarso acume di questi assessori – oltretutto rancorosamente ostili fra loro spiega l’implosione quasi completa d’ogni iniziativa culturale degna di questo nome, l’agonia del Centro Agorà, la morte dell’Archivio delle Immagini e delle Storie, l’azzeramento di tutte quelle straordinarie gesta intellettuali, di cui, pur con gli stessi limiti di bilancio, era stato capace l’assessore Paolo Pompini. Mentre, sul versante della tutela e dello sviluppo del territorio, la valentia dell’assessore alla partita sembra essersi concentrata quasi unicamente nell’intenzione d’avallare un progetto – quello concernente l’ampliamento della Bertana – che certamente arrecherà un pesante danno ambientale, a fronte di dubbie ricadute occupazionali; un progetto sino-

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Le responsabilità della sinistra cultural-politica sono enormi Gentile direttore, ho frequentato solo scuole statali, università compresa. Il destino ha poi deciso che finissi a lavorare in Università Cattolica, privilegio davvero grande, ogni giorno ne ho conferma... Dico questo per segnalare che non ho mai avuto alcun genere di pregiudizio nei riguardi della scuola di Stato, anche se ho sempre ritenuto legittimo scegliere, da parte delle famiglie, un percorso formativo differente, diciamo più caratterizzato nella direzione educativa che le stesse reputano più coerente con le proprie convinzioni e con i valori che intendono trasmettere ai figli. Ora, tuttavia, considerata la deriva non laica ma laicista che la scuola di Stato, sempre più spesso, pare assumere (senza voler generalizzare, perché tanti insegnanti e dirigenti scolastici continuano a comportarsi con equilibrio ovunque esercitino laloro missione formativa), tra tentativi di imporre approcci ideologici, visioni di parte, estromissione dei cardini della nostra cultura e civiltà - diceva Benedetto Croce che “non possiamo non dirci cristiani” -, comprendo ancora più di un tempo chi opta per la scuola paritaria, spesso di matrice cattolica: non esiste che, con il pretesto delle “scuole multietniche”, si tenti di cancellare ciò che rimanda ai simboli e alle tradizioni religiose e culturali cristiane, magari senza che neppure siano gli islamici a richiedere ciò - e ci mancherebbe! - ma per compiacere un proprio, intimamente radicato sentimento antireligioso, anticattolico, anticlericale. In tutto ciò, le responsabilità della sinistra culturalpolitica sono enormi... Antonio Agazzi Capo gruppo di “Servire il cittadino” in Comune a Crema ***

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protesta

Inaccettabile la raccolta differenziata vicino alla statua Venerata Egregio direttore, ormai sono stanco di essere stanco nel dire pacatamente che il posto per fare la raccolta differenziata, vicino alla statua Venerata che rappresenta Nostra Mamma Celeste, è indecorosa e dissacrante. Questo è ciò che succede da anni, presso l’ingresso che porta all’oratorio della chiesa a lei dedicata in città e che nonostante le mie rimostranze, vengo assalito da scuse, talmente ipocrite dal farmi ritenere finta la fede professata in quei luoghi, atta esclusivamente ad attingere ricchezze, anche le più misere, nel suo nome. E allora io vi urlo: guai a coloro che nel mio nome costruiranno il vitello d’oro delle proprie povere ricchezze. Amen. Pietro Ferrari Coordinatore regionale Partito Pensionati Invalidi Giovani Insieme

Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

SABATO 12 DICEMBRE DOMENICA 13 DICEMBRE

LUNEDI’ 14 DICEMBRE

MARTEDI’ 15 DICEMBRE

MERCOLEDI’ 16 DICEMBRE


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Sabato 12 Dicembre 2015

CASALMAGGIORE

BIJOU, PEZZI DEL MUSEO A BELGRADO Nove pezzi del Museo del Bijou di Casalmaggiore sono esposti da ieri (e lo saranno fino al 2 febbraio) presso l'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, in Serbia, all'interno della mostra “Indossare la bellezza. La grande bigiotteria italiana”, curata dalla storica del gioiello Bianca Cappello e patrocinata, fra gli altri, dal museo del Bijou di Casalmaggiore. Il prestito, autorizzato dal Ministero dei beni e delle attività culturali, riguarda due spille del periodo coloniale, quattro gemelli da polso e tre spille in filigrana e strass della prima metà del '900.

IN PIAZZA DUCALE C’E’ BABBO NATALE SABBIONETA – Piazza Ducale si trasforma nel Villaggio di Babbo Natale per il secondo anno consecutivo. Accadrà domenica 20 dicembre, quando alle ore 10 partirà il mercatino con le degustazioni di prodotti tipici del territorio, che tanto successo ha riscosso l’anno scorso, e apriranno i gioiosi stand natalizi.. Santa Klaus arriverà alle ore 16, leggerà le letterine dei bambini e regalerà giochi e dolci. Ci sarà anche un pastorello che porterà con sé agnellini veri e suonerà il violino, mentre una veggente leggerà la sfera di cristallo. A rendere l’atmosfera ancora più magica sarà la musica prodotta dagli organetti a manovella di Amarcord, il Museo degli Strumenti Musicali e Meccanici di Torricella del Pizzo, mentre clown e truccabimbi coinvolgeranno tutti, ma proprio tutti, e anche i più refrattari alle festività potranno ammirare le auto corsa ufficiali di Pegaso Team.

“FATTI UN REGALO” PER LE PRIMARIE Terzo e ultimo appuntamento questo pomeriggio con l’iniziativa della Biblioteca Civica Mortara e del Museo del Bijou “Fatti un regalo”. Oggi alle 15,30 tocca a “Racconti e bijoux di Natale”, un incontro di lettura animata e attività di laboratorio per preparare, e prepararsi, bellissimi doni. L’incontro è rivolto ai bambini della Scuola Primaria, contributo per ogni appuntamento 3,5 euro. Prenotazioni allo 0375/284423 o 0375/43682. Da segnalare che domenica 27 dicembre alle 15,30 si terrà “Bingo Bijou! Una tombolata speciale per famiglie di ogni età”. Inoltre presso la Sala Zaffanella del Museo del Bijou saranno esposti i gioielli d’autore donati negli anni al museo.

COMMEDIA DIALETTALE A CANNETO CANNETO SULL’OGLIO – Secondo appuntamento con la stagione teatrale del “Mauro Pagano”. Domani sera alle ore 21 primo spettacolo fuori abbonamento: si tratta di “Me so de Canée e fö li püi”, proposto dalla Compagnia del Gamisel. Il biglietto di ingresso costa 10 euro, ridotto 7 euro. Quel che attende gli spettatori è una piacevole serata: la locale compagnia intratterrà il pubblico con una vicenda ambientata proprio a Canneto sull’Oglio nella prima metà degli anni Sessanta, incentrata sulle esperienze innovative di un giovane tornato in paese da un viaggio negli Usa. Fantasie che, se sfruttate adeguatamente, avrebbero forse potuto dare una fortunata svolta all’industria delle bambole, che allora vedeva in Canneto una delle capitali mondiali.

IL “COMUNALE” OSPITA IL CINEMA Nuova iniziativa proposta dal Teatro Comunale di Casalmaggiore. Si tratta della Rassegna Cinematografica 2016 “Noir in Sala”. L’evento sarà presentato mercoledì 16 dicembre alle ore 11,30 nella Sala Giunta del Comune alla presenza dell’assessore alla Cultura Pamela Carena e del direttore artistico del Comunale Giuseppe Romanetti.

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Una Maratonina a 4 zampe

Domani la 14ª edizione. Tre circuiti di 6, 14 e 21 km, senza barriere architettoniche, e uno riservato ai cani

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orna domani, per il 14° anno, la Maratonina di Santa Lucia, ormai un classico nel panorama casalasco. Chi voglia partecipare può recarsi già oggi presso gli uffici della Pro Loco in piazza Garibaldi (dalle 9,30 alle 18,30), per ritirare il proprio pettorale di gara, che ha un costo simbolico di 5 euro, che verranno devoluti interamente all’associazione Amici dell’Ospedale Oglio Po. Sarà possibile cimentarsi sul percorso più leggero di 6 chilometri, indossando la pettorina nera, quindi pettorina verde per quello intermedio da 14 chilometri, e rosso per la prova più ostica, una vera e propria Maratonina, ossia una mezza maratona da 21 chilometri. Una bella novità riguarda il percorso blu, che è riservato ai cani accompagnati ovviamente dai loro padroni. Trattandosi di una competizione che solitamente si svolge il giorno festivo, quest’anno sarà possibile effettuarne lo svolgimento proprio nella ricorrenza di Santa Lucia. L’evento è stato presentato nei giorni scorsi in una conferenza stampa a Casalmaggiore con il consigliere con Delega allo Sport Giuseppe Scaglioni e il vicepresidente del consiglio comunale

Giuseppina Mussetola a fare gli onori di casa, senza dimenticare Corrado Arduini, che ha disegnato i tracciati, Fabio Sperlari del comune, e anche i gruppi di Protezione Civile, Gev, Polizia Locale, Carabinieri in Congedo e Croce Rossa, che garantiranno sicurezza e pronto intervento. Alla 14ª Maratonina parteciperanno più comuni, con Gussola e Martignana al fianco di Casalmaggiore, e tante associazioni, come la Farmacia Comunale, l’Avis Pedale Casalasco, la Pro Loco, la Canottieri Eridanea, gli Amici del Po e il Centro Primavera. Tutti i percorsi approntati si dipaneranno tra centro storico e argine del fiume Po. Saranno tracciati privi di barriere architettoniche, aperti dunque potenzialmente anche a chi volesse partecipare nonostante la disabilità. Quattro i punti di ristoro già fissati: piazza Garibaldi, gestito dal Centro Primavera con prodotti offerti dalle ditte locali, la chiesa di Santa Maria presidiata da Eridanea e Amici del Po e poi Martignana Po e Gussola con il controllo delle due amministrazioni. La partenza dei podisti verrà data alle ore 10 in piazza Garibaldi, un quarto d’ora dopo quella degli

La partenza dell’edizione 2014

amici a quattro zampe, con un punto di ristoro – una bacinella con l’acqua – anche per loro. E se i 5 euro di iscrizione verranno devoluti agli Amici dell’Ospedale Oglio Po, un’altra è la novità: una raccolta giocattoli destinata alla Pediatria dell’ospedale di Vicomoscano e a Casa Paola. Giocattoli donati dai bambini casalaschi ad altri coetanei, proprio nel giorno di Santa Lucia, per i più piccoli una ricorrenza magica.

Premiati i mieli rari prodotti a Torricella Il presidente degli apicoltori cremonesi Esterina Mariotti si appella al sindaco per la salvaguardia del territorio

TORRICELLA DEL PIZZO – E’ stato premiato per il miele prodotto a Torricella, e per questo ha voluto condividere gioia e responsabilità col sindaco di questo Comune. E’ accaduto nella sala consigliare, dove il sindaco Emanuel Sacchini e il capogruppo di minoranza Cristina Fadani hanno ospitato Esterina Mariotti, presidente dell’Associazione produttori apistici cremonesi, e Angelo Zerbini, il produttore premiato. Il concorso dei migliori mieli cremonesi è un classico, ma nel 2015 si è svolto per la prima volta nell’anteprima della Festa del Torrone di Cremona, con premi in natura per incentivare l’attività, poi nel corso di BonTà è seguito il passaggio col territorio. Sono stati invitati i sindaci dei comuni vincitori con la consegna di una targa. Tra questi anche Torricella, e in questo caso l’incontro è avvenuto in Comune. Qui Zerbini ha voluto consegnare una targa al sindaco Sacchini, innanzitutto per ringraziarlo in quanto è in questo territorio che il suo miele viene prodotto, e anche perché possa conservare lo stesso territorio comunale fecondo anche per le api, il che si traduce in definitiva in una salvaguardia dell’ambiente complessivo.

Da sinistra Sacchini, Zerbini, Fadani e Mariotti

Le api ricavano il miele anche da piante infestanti (per l’agricoltura, non certo per i nostri piccoli amici ronzanti), ed è proprio da queste che è venuto il premio. «A Zerbini – ha affermato Esterina Mariotti – abbiamo assegnato una menzione particolare per la categoria “mieli rari”. I due mieli premiati sono infatti di trifoglio e di ailanto (simile all’acacia, che dà al miele un sensore di té alla pesca). Per quest’ultimo in particolare è necessaria una certa maestria per distinguer-

ne la raccolta rispetto al classico millefiori, essendo piante sparse nei campi incolti. Complessivamente è migliorata di molto la qualità dei mieli negli ultimi anni, complimenti agli operatori. Sono felice del coinvolgimento del sindaco Sacchini. Ne ho approfittato per dargli dei consigli: attenzione alla diffusione di prodotti dannosi per gli insetti, con particolare attenzione a quelli che possono provocare la moria delle api. Anche nella manutenzione del verde pubblico si

possono prediligere quelle specie ad hoc per le api. Vorremmo anche che questo Comune ci aiutasse a fare informazione permanente». E su quest’ultimo punto l’accordo si troverà presto. In programma ci sono iniziative di degustazione e la partecipazione in qualche forma nell’ambito della prossima Festa dal Pipén. Angelo Zerbini, residente a Cremona nonostante allevi le api a Torricella, dal canto suo ricorda che iniziò in questa sua passione nel lontano 1984: «Produco artigianalmente parecchi tipi di miele a seconda della fioritura». Per finire, un invito ai consumatori da parte della Mariotti: «Scegliete il miele buono del territorio, quello che vi indica dove è prodotto e confezionato. Quello a buon mercato? Piuttosto consiglio lo zucchero, almeno si sa di cosa è fatto. In questa zona in particolare avete un miele particolare: il nostro assaggiatore riconosce subito il miele millefiori che arriva dal Casalasco, che ha sentori del tutto particolari. E consideriamo sempre che l’85% delle piante esiste grazie all’impollinazione delle api, e così la verdura e frutta che raccogliamo negli orti».

L’Associazione Atletica Interflumina festeggia i suoi primi 40 anni Importante ricorrenza martedì 22 dicembre, quando verranno celebrati i primi 40 anni dell’Associazione Atletica Interflumina. La festa si terrà presso il Palatenda del campo di atletica leggera in Baslenga, a partire dalle ore 18. Si celebreranno 40 anni di sport nel Comprensorio Oglio Po Parma, con premi a chi ha ottenuto risultati agonistici di un certo rilievo e agli sportivi che si sono distinti nel corso del 2015. Il programma prevede il saluto del presidente

Alfredo Azzoni e delle autorità sportive e politiche della provincia di Cremona, dopodiché, alle 18,50, verranno consegnati i vari premi e riconoscimenti aglia tleti dei settori Fidal (atletica leggera), Cip (comitato italiano paralimpico) e Fiso (corsa orientamento). La bella giornata si concluderà alle 20,30 con una “pizzata” presso la pizzeria Piccolo Paradiso di Vicobellignano. L’Interflumina fu fondata il 28 dicembre 1975. Del gruppo che la costituì sono ancora in vita

Giancarlo Romanetti, Mario Cozzini, Gianfranco Bellometti, Carlo Stassano e Aldo Sarzi Braga. Primo presidente fu nominato il compianto Paolo Corna. In realtà l’atletica leggera a Casalmaggiore è disciplinata da 48 anni, data la presenza di una sezione dei Centri Coni di Cremona creata dallo stesso Corna nel 1968, che portò nel 1972 all’Associazione Atletica Casalmaggiore, con presidente Mario Cozzini. che però si affilierà alla Fidal solo nel 1975.


Casalmaggiore

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L’Infoturismo dà vita a Castelponzone

Si propone di organizzare visite guidate in paese e al Museo dei Cordai, ma anche al territorio limitrofo. Responsabile Melissa Fontana

Apre stamattina alle 11 al piano superiore rispetto alla Locanda dei Cordai, che pure inaugura oggi (alle ore 18). E il Borgo rinasce

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di Vanni Raineri

l rilancio del centro abitato di Castelponzone, valorizzato negli ultimi anni grazie all’inserimento tra i Borghi più belli d’Italia, ha oggi un importante stimolo nell’inaugurazione di uno spazio centrale da anni chiuso. Si tratta dell’immobile di proprietà di Legacoop che ospitava l’ex osteria Il Calcante, che da stasera riapre, con il nuovo nome “Locanda dei Cordai” che si richiama all’antica tradizione locale che è valorizzata anche da un museo in loco. Ma al di là dell’iniziativa privata (anche se con indiscutibile ricaduta sulla valorizzazione del piccolo borgo), al piano superiore della locanda le stanze sono state affidate alla Società per la gestione dei circoli cooperativi e ricreativi, che sempre nella giornata di oggi inaugurerà un Infoturismo, già presente da qualche giorno in una pagina facebook dedicata (Infoturismo Castelponzone). L’inaugurazione è prevista stamattina alle ore 11, mentre alle 18 verrà inaugurata la locanda. Responsabile dell’infopoint sarà Melissa Fontana, promotrice turistica: «L’intento è quello di dare vita a Castelponzone promuovendo visite guidate al paese, al suo museo ma anche alla zona circostante, intesa come valorizzazione di emergenze architettoniche, culturali e naturalistiche, con escursioni in golena». Sarà una sorta di ufficio turistico aperto certamente ogni fine settimana, ma anche un altro paio di mattinate. Il tutto è ancora da definire, così come è da definire con certezza la tipologia gestionale, ad esempio l’utilizzo delle guide e la sinergia con l’infopoint recentemente aperto a San Giovanni in Croce e che si propone anche di valorizzare Castelponzone. La convenzione col comune deve ancora essere definita, d’altro canto l’attività vera e propria non decollerà certo prima della prossima primavera. Alcune guide, 3-4, il comune le ha

Entusiasmo da fuori, e la Pro Loco chiude

Tra sforzi pubblici e disinteresse locale

già in dotazione. Altra cosa che balza all’occhio è che della società che gestirà l’infopoint nessuno è del posto: «Io sono di Vescovato – afferma Melissa Fontana – anche se oggi risiedo a Cremona, ma da un po’ frequento questa zona. Legacoop ha deciso di dare un senso allo spazio che è di sua proprietà, da qui l’occasione di promuovere il turismo nel territorio». L’accesso all’Infoturismo, che ospita le stanze del vecchio circolo cooperativo, è proprio a lato dell’ingresso alla Locanda dei Cordai, in via Buschini (praticamente in piazza, di fronte alla chiesa). «Quel che manca a Castelponzone rispetto al lavoro fatto sul museo – afferma il sindaco di Scandolara Ravara Velleda Rivaroli – è qualcuno che all’interno di reti idonee sia in grado di far venire effettivamente gente a visitare il borgo. Questa agenzia di turismo sociale, collegata ai circoli di Legacoop, ha accesso a reti che il singolo comune non è in grado di gestire. Ovvio che collegamenti verranno mantenuti sia col Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali (e il progetto provinciale Fare Le-

Sopra i portici di via Mazzini. In alto la nuova Locanda dei Cordai con infopoint

gami da poco presentato) e col Gal Oglio Po, oltre che con altri infopoint della zona, come quello di Sabbioneta». Il circolo cooperativo torna vivo dunque, e si trasforma in agenzia di turismo oltre che luogo di aggregazione, dai dettagli che verranno poi definiti. Il tentativo fu già fatto tempo fa, con la proposta di alcuni corsi. «E’ interesse del comune – prose-

gue il sindaco – utilizzare gli spazi per un’ampia progettualità, e d’altra parte un’agenzia privata ha maggiore libertà di azione rispetto al comune: si veda ad esempio la possibilità di proporre pacchetti turistici». L’infopoint di San Giovanni in Croce che offre visite anche a Castelponzone? «Non si tratta di un doppione, questa è l’iniziativa di un’agenzia di turismo privata».

SCANDOLARA RAVARA – I tentativi del comune di Scandolara Ravara, di cui fa parte la frazione Castelponzone, di valorizzare il territorio sembrano scontrarsi con una apatia locale difficile da interpretare. Anche il circolo che inaugura oggi a Castelponzone è formato da cremonesi, nessuno del posto, come spesso sin qui sono state esterne le forze che hanno dato impulso alla valorizzazione del borgo. Un esempio per tutti è la vicenda della Pro Loco. Fondata nel 1996, trovava spazio nella sede della ex Biblioteca di via Marconi. Si occupava di organizzare eventi ma anche di servizi sociali. Ad esempio del trasporto degli anziani negli ospedali. Organizzava la Festa di Ferragosto e la Fiera di San Luca a Castelponzone, il Falò di Sant’Antonio, la Fiera di Ferragosto a Scandolara. Attiva nell’ingresso tra i Borghi più belli d’Italia, ha promosso inizialmente il museo dei Cordai e la Festa dei Fiori, per non parlare dei mercatini di Natale, sempre a Castelponzone. E poi serate danzanti, commedie a teatro eccetera. Questo fino a un anno fa, quando il gruppo dirigente, scaduto il mandato, non si è ripresentato, lamentando scarsa partecipazione da parte degli altri soci. Nessuno ha preso il suo posto e la Pro Loco ha chiuso i battenti, proprio mentre la parte pubblica faceva il massimo sforzo per rilanciare Castelponzone. Non è frustrante, chiediamo a Velleda Rivaroli? «Una volta che il gruppo dirigente uscente non ha confermato la sua disponibilità, abbiamo provato più volte a individuare canali per ripristinare un gruppo che avesse voglia di lavorare. Pare non ci sia nessuno, ed è un peccato anche perché una Pro Loco potrebbe gestire varie cose senza i vincoli che ha un comune. Speriamo che si riformi, che si manifesti un gruppo con voglia di rimettersi in pista. Ma forse al giorno d’oggi si potrebbe ragionare in termini di Pro Loco sovracomunale». E il pensiero va soprattutto alla Pro Loco I Corvi di Solarolo Monasterolo (sempre in Municipia, soli 200 abitanti), molto attiva e presente spesso in manifestazioni anche sul territorio circostante. Perché non aprirla a contributi di altri paesi e farne la Pro Loco di Municipia? Ma forse le tensioni politiche e le gelosie comunali prenderebbero il sopravvento anche lì rischiando di compromettere una associazione che funziona.

Il karateka Devid Lena, atleta dell’Esercito, tre volte sul podio a Caorle Indimenticabile trasferta per Devid Lena, che ha partecipato alla 24ª Venice Cup Karate 2015 svoltasi a Caorle. L'importante appuntamento agonistico Internazionale, ha visto coinvolti oltre 1800 atleti provenienti da 30 Nazioni tra cui India, Algeria, Brasile e Nuova Zelanda. Lo splendido palazzetto dello sport ha ospitato ben 13 tatami da gara, su cui si sono succedute le varie prove tutte riprese in diretta Streaming. Il bravo Devid impegnato nella categoria Senior specialità kata Stile Shotokan dopo 3 turni vinti con il massimo delle 5 bandierine è entrato in finale per lo spareggio per il 1° e 2° posto giungendo poi al 2° posto con

punteggio di 3 a 2 a favore dell'atleta tedesco Berner. Il giorno dopo è stato di nuovo impegnato in ben due categorie, e ha ottenuto due risultati strepitosi che premiano il lavoro, l'impegno e la costanza che Devid ha sempre dimostrato. La mattinata ha visto Devid impegnato nella categoria kata Under 21, dove dopo ben 5 turni tutti vinti con il massimo delle bandierine, ha raggiunto una fantastica finale dove con un grintosissimo Sochin ha trionfato salendo al 1° posto del podio. Il pomeriggio invece ha preso il via l'impegnativa categoria Senior, dopo altri 5 turni vinti sempre con 5 bandierine a suo favore, Devid ha raggiunto la sua terza finale per il 1° e 2° posto.

Dopo una finale molto combattuta, è giunto un fantastico 2° posto. Davvero una trasferta da ricordare anche per il C.S. Esercito, giunto al 6° posto in classifica generale su ben 260 Società intervenute, grazie anche ai 26 punti guadagnati da Devid, che nell'occasione si è qualificato tra gli atleti più vincenti della manifestazione agonistica. Devide infatti, va rimarcato, da quest’anno è un atleta del C.S. Esercito. Questi risultati, arrivano dopo gli appuntamenti agonistici Internazionali estivi, che avevano visto trionfare Devid con i freschi colori del C.S. Esercito Roma: la Medaglia d’Argento a Rijeka (Croazia) e quella di Bronzo conquistata a Salisburgo (Austria).

Devid Lena sul podio a Salisburgo. A sinistra con la nuova divisa del C.S. Esercito Roma


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Speciale Inverno

La magia del Natale ieri e oggi

Le usanze sono mutate con il cambiare della società, rimane però inalterata l’atmosfera speciale che si respira in questo periodo dell’anno

festeggiamenti per il Natale sono cambiati rispetto ad un tempo, si sa. A questo riguardo molti anziani ci tramandano il ricordo di usanze oramai perdute a causa dei cambiamenti della società e della frenesia della vita di tutti i giorni. Quello che rimane inalterato è il clima magico che si respira durante queste festività. Un tempo si viveva il Natale con molta semplicità. I giorni precedenti questa festa non venivano utilizzati per addobbare la casa e non c’erano preparativi particolari; non esisteva ancora la tradizione dell’albero di Natale, ma quella del presepio sì. Le persone si affrettavano, già dai primi giorni di dicembre, a raccogliere tanto muschio verde che veniva messo ad asciugare per poi essere utilizzato nel presepio, il simbolo religioso per eccellenza che testimoniava questo periodo dell’anno. A scuola i bambini erano soliti addobbare le classi con disegni, festoni di lana e pigne. Lungo le vie dei paesi non c’era invece alcun simbolo natalizio che ricordasse questa festa. La sera della vigilia le famiglie si riunivano; di solito erano numerose: oltre i genitori, c’erano tanti bambini e ragazzi, i nonni e a volte altri familiari; sotto il piatto dei genitori i bambini facevano trovare la letterina in cui scrivevano qualche promessa e buoni propositi, con la speranza di ricevere un piccolo dono o la paghetta. Dato che era una ricorrenza importante, solitamente la sera del 24 dicembre la cena era più gustosa e ricca rispetto a quella di tutti i giorni: tortelli di zucca, polenta con il grasso di maiale, frittata, anguilla, panettone (che veniva preparato in casa dalle donne), torrone. In alcune case, la tavola della cena non veniva sparecchiata perché si diceva che durante la notte la Madonna e il Bambino Gesù venissero a benedirla, così che le persone che sedevano a quella tavola sarebbero state felici per tutto l’anno; inoltre, il pane avanzato per la Vigilia veniva conservato con cura e utilizzato durante l’anno come rimedio per curare qualche malanno, sia per le persone sia per gli animali. Dopo cena gli uomini non uscivano, al contrario delle altre sere, ma rimanevano con i propri cari per recitare il rosario.

Il giorno di Natale era una festa soprattutto religiosa: si partecipava alla messa, si pregava e si intonavano i canti tradizionali; le persone si scambiavano gli auguri e si facevano visita reciprocamente. Era consuetudine, dopo la prima

messa, trovarsi a mangiare i tortelli avanzati la sera precedente. Per il pranzo di Natale, oltre ai cibi della Vigilia, si mangiavano anche i ravioli e la carne. Le festività legate al Natale erano occasione, per i bambini e per i ragaz-

zi, di divertimento e di gioco. Soltanto i più fortunati ricevevano qualche dono, ad esempio bambole per le bambine, trenini di legno per i maschi; gli altri si costruivano i loro giocattoli e si inventavano giochi e passatempi. Se nevicava, e ciò accadeva spesso, con la neve si faceva la granita e la si insaporiva con il succo di limone. Al giorno d’oggi, rispetto a qualche tempo fa, viviamo un Natale diverso: nelle case, nelle scuole, nei centri abitati ci sono numerosi simboli e addobbi che ricordano questa festa, come per esempio il tradizionale presepio, l’albero, le luci colorate, i decori e anche alcune persone vestite da Babbo Natale che distribuiscono omaggi. Nella nostra zona molti aspetti della tradizione sono stati mantenuti. Per la Vigilia, solitamente le famiglie si trovano per stare insieme. Per cena si cucinano o si comprano vari cibi tra cui tortelli di zucca, tanti tipi di pesce e carne, frutta fresca e secca, panettone, pandoro, torrone.

La sera si trascorre in compagnia, scambiandosi auguri con i parenti o giocando a tombola in attesa dell’orario della Santa Messa e poi verso mezzanotte si va in chiesa per celebrare la nascita di Gesù Bambino. Il giorno di Natale le persone vanno alla messa e si trovano poi a casa di uno o dell’altro per scambiarsi gli auguri, oppure si vedono al bar per bere insieme l’aperitivo. Il pranzo è ricco e abbondante e ripropone alcuni cibi della tradizione: ravioli, carni bollite con mostarda, lumache, formaggi vari, frutta, pandoro, panettone, torrone e torroncini. A differenza del passato, le persone si scambiano regali che possono essere semplici oppure costosi, utili oppure superflui ma sempre pensati con l’intento di fare una gradita sorpresa a chi li riceve. Oggi i giorni di vacanza legati alla festività del Santo Natale sono, a volte, sfruttati da alcune famiglie per organizzare anche brevi viaggi o per andare in montagna a sciare.


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Speciale Inverno Le origini del panettone sfumano a tratti nella leggenda. Tra le tante storie una gode di maggior credito. Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po' di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola». Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quel-

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DOLCI NATALIZI: LE LEGGENDE DELLA NASCITA DEL PANETTONE E DEL TORRONE

la prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L'è 'l pan del Toni». Da allora è il "pane di Toni", os-

sia il "panettone". IL TORRONE - Tanto tempo fa, esattamente il 25 ottobre

1441, nella città di Cremona si celebrò con grandi festeggiamenti il matrimonio di France-

sco Sforza e Bianca Maria Visconti. Alla fine del pranzo nuziale, dopo decine di spe-

cialità, fu servito un nuovo dolce inventato per l’occasione: era un composto di mandorle, miele e bianco d’uovo, cotto fino a diventare duro e croccante e plasmato a forma di torre. Il pasticcere voleva chiamare il dolce “mandorlato”, ma gli ospiti del banchetto preferirono chiamarlo “torrone”, per ricordare la torre della città. I festeggiamenti durarono molti giorni e quando gli invitati tornarono nelle loro regioni conservarono il ricordo di quel dolce squisito; per lungo tempo chiesero ai pasticceri di Cremona la ricetta di quella specialità a forma di torre. Alla fine la ricetta fu svelata ed ora è usanza mangiare il torrone durante le feste natalizie.

La tradizione del presepe e dell’albero

Questi due simboli hanno origini antichissime, hanno attraversato i secoli e ancora oggi fanno parte della nostra storia e cultura

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l Natale è festeggiato con tradizioni tipiche che si sono andate sviluppando nei secoli, spesso assorbendo e integrandosi con elementi specifici della cultura locale. Il presepe e l'albero di Natale sono le tradizioni natalizie più diffuse al mondo. IL PRESEPE - Nel presepe moderno vengono rappresentati sia il luogo sia tutti i personaggi della Natività. Quest'usanza diventò popolare da quando statue e rappresentazioni religiose divennero sempre più numerose nelle chiese italiane. Una tradizione tutta italiana è il presepe vivente: uno dei più famosi è quello di piazza di Spagna a Roma. Il primo presepe vivente fu realizzato da San Francesco d'Assisi, nel 1223 a Greccio. La tradizione ha origini antichissime, infatti deriva dal culto dei Lari, diffuso fra i Romani e gli Etruschi. I Lari erano gli antenati e venivano rappresentati con delle piccole statue. Il 20 dicembre le statue venivano disposte sopra un piccolo altare presso il quale la famiglia si riuniva per pregare. La tradizione del presepe è particolarmente radicata a Napoli. Le statue, in legno e vestite con abiti di stoffa, sono delle vere e proprie opere d'arte. Le tradizionali tecniche di produzione artigianale risalgono al XV secolo. A Napoli, l'Associazione Italiana Amici del Prese-

pio organizza ogni anno mostre di arte presepiale. L’ALBERO DI NATALE - Per quanto riguarda invece l'albero di Natale, la sua origine è associata a numerose leggende, alcune legate al culto pagano e altre al culto cristiano. Nei culti pagani dell'Euro-

pa del Nord, l'abete veniva venerato come simbolo di lunga vita. L'usanza di esporlo in casa partì dalla Germania e solo successivamente si diffuse in tutta Europa. Entrò nelle case italiane solo alla fine del XIX secolo, quando la moglie del Re Umberto I decise di allestirlo nel Quirinale. Da qui divenne un costume popolare. La tra-

dizione italiana vuole che venga allestito l'8 dicembre, il giorno dell'Immacolata, e smontato il 6, giorno dell'Epifania. Due sono le figure folkloristiche legate al Natale: Babbo Natale e la Befana. La prima ha la stessa origine in tutto il mondo cristiano: deriva da un personaggio storico, il vescovo San Nicola da Mira. Si dice che il vescovo, durante il periodo natalizio, facesse doni ai più poveri. La rappresentazione moderna di Babbo Natale, vestito di rosso e con le renne, è invece abbastanza recente e risale al XIX secolo. La figura della Befana è invece legata ad una leggenda: dopo la nascita di Gesù, scelse di non seguire i Re Magi, ma subito dopo se ne pentì. Da allora, si dice che la notte dell'Epifania porti doni ai bambini, sperando che uno di questi sia proprio Gesù. In Italia, la tradizione vuole che la cena della Vigilia di Natale sia a base di pesce. La parola latina "vigilia" significa veglia, caratterizzata dal digiuno. In quasi tutte le ricette della cena di Natale è presente il capitone, pesce che si ritrova in molti digiuni di carattere religioso.


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Speciale Inverno

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Le cure termali per il proprio benessere

La crenoterapia sfrutta i benefici effetti delle acque sorgive che grazie alle loro proprietà aiutano l’equilibrio psicofisico

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urante tutto l’anno e in particolare durante l’autunno e l’inverno molte persone apprezzano le opportunità offerte dalle terme. Le cure termali, infatti, hanno finalità curative, disintossicanti o riabilitative e sfruttano i benefici effetti della acque sorgive, le cui proprietà terapeutiche dipendono dai loro elementi costituenti. Il metodo di cura attraverso le acque termali viene definito crenoterapia (dal greco crené sorgente) e si divide in due tipologie: interna ed esterna. La crenoterapia interna avviene attraverso l’assunzione dell’acqua minerale termale, mentre la crenoterapia esterna, la più nota, utilizza la balneoterapia, i fanghi e le grotte. Le acque termali vengono assunte, infatti, sia per via orale che utilizzate sottoforma di bagni, fanghi, aerosol e irrigazioni. Le patologie osteoarticolari, respiratorie, dermatologiche, ginecologiche, gastroenteriche, a carico dell’apparato urinario sono tra quelle che traggono maggiori vantaggi dai trattamenti termali. Le acque bicarbonate, per l’alto potere disintossicante, alleviano i sintomi di disturbi come gastrite, calcolosi, gotta, malattie del fegato, diabete. Le acque cloruro-sodiche contrastano le malattie del fegato, gastrite, la colite e la stitichezza. Infine le acque arsenicali e ferruginose sono molto benefiche in caso di malattie della pelle e anemia. Durante le cure, di qualsiasi natura esse siano, l’organismo è sicuramente sottoposto ad una forte azione di stimolo, come dimostrato dalla cosiddetta “crisi termale” che interviene dopo qualche giorno dall’inizio della terapia. Inoltre, pur se gli effetti positivi possono farsi sentire entro breve tempo, affinché la cura sia davvero efficace dovrebbe avere una durata media di almeno dieci giorni e andrebbe ripetuta per alcuni anni. I benefici delle terme vanno oltre quelli specificatamente sanitari, investendo l’individuo nel suo complesso equilibrio psicofisico e promuovendo un benessere globale. Le terapie, infatti, vengono recepite positivamente dall’organismo, contribuendo a determinarne la risoluzione delle patologie e la loro corretta gestione anche a livello psichico. Le cure termali hanno benefici effetti anche nella cura di specifiche patologie

nei bambini. In particolare agiscono sulla mucosa bronchiale rendendo il muco più fluido, e quindi più facilmente espettorabile, e agiscono benevolmente sulla produzione di immunoglobuline. INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI - Come ogni altro presidio medico le cure termali hanno ben definiti campi, tempi e modi di intervento, possibili effetti collaterali, controindicazioni assolute e relative e per questo è necessario seguire i consigli del proprio medico e del medico specialista. Il mutamento della società e l'evoluzione del concetto di salute hanno contribuito all'evoluzione delle indicazioni. L'aumento dell'età media, il degrado ambientale (in particolare atmosferico), l'aumento dell'infortunistica, la nuova attenzione verso la necessità di uno stato di salute inteso come benessere psicofisico, etc. hanno condotto la medicina termale a studiare e ad annoverare tra le indicazioni il trattamento di stati parafisiologici connessi ai processi di invecchiamento, la terapia di molte ma-

lattie professionali, programmi di riabilitazione motoria, respiratoria, vascolare, intestinale e interventi preventivi nei confronti delle patologie correlate allo stress. Nel considerare le indicazioni alla crenoterapia (terapia con mezzi termali) è necessario ricordare che il suo intervento si estende al di là del sintomo ed agisce, con meccanismi di stimolazione organica generale, sui "terreni di base" che sostengono molte patologie o che concorrono ad aggravarle. Citiamo ad esempio le azioni di potenziamento delle difese immunitarie, di stimolo alla risoluzione di stati flogistici cronici, di riequilibrio e stimolo della secrezione ormonale. Le controindicazioni alle cure termali sono sempre in relazione alla metodica o al mezzo impiegato in quanto non esistono situazioni patologiche che controindicano in modo assoluto ogni tipo di terapia termale. E' necessario valutare sempre se una determinata cura effettuata con una specifica acqua e con una partico-

lare metodica possa recare danno a causa delle condizioni generali del paziente o della presenza di particolari situazioni patologiche. Inoltre, per quanto esistano elenchi e classificazioni delle controindicazioni, ogni paziente deve essere valutato singolarmente. ALCUNE TERME NEL NORD ITALIA - Il Nord Italia è un'area ricchissima di fonti e sorgenti termali naturali. Per quanto riguarda le Terme Lombarde, sono molto frequentate le Terme di Bormio, che utilizzano le acque bicarbonate solfato alcalino terrose che sgorgano da ben nove fonti, ad una temperatura fra i 37 ed i 43° C. Le acque che sgorgano dalle sorgenti ad un'altitudine tra i 1300 ed i 1400 metri, vengono utilizzate senza l'aggiunta di nessun'altra sostanza. Altrettanto famose sono le Terme di Sirmione con acque sulfuree e acque salsobromoiodiche che nascono dal bacino dei monti veneti e arrivano nelle sorgenti dopo aver attraversato un

sottosuolo ricchissimo di minerali. Molto rinomate anche le Terme di Boario, con le sue famose acque solfato bicarbonato calciche. Le Terme del Veneto rappresentano il fiore all'occhiello dei servizi termali dell'est d'Italia. Oltre a Recoaro, famoso per le sue acque e le cure idropiniche, troviamo infatti il Consorzio delle Terme Euganee, formato da Abano, Montegrotto e Galzignano. Un'altra famosa località termale veneta è Colá di Lazise con le sue acque oligominerali bicarbonato calcio-magnesiache che sgorgano alla temperatura di circa 37° C. Ultime, ma non per qualità delle acque, in terra emiliana ricordiamo Salsomaggiore Terme, con acque minerali salsobromoiodiche ed acque salse che registrano, all'origine, una densità di sali minerali cinque volte superiore a quella del Mar Mediterraneo, e Tabiano Terme, con acque termali sulfureo-solfato-calcio-magnesiache, che risultano essere tra le più ricche di zolfo in Europa.


Speciale Inverno

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Prima del loro acquisto, oltre alle esigenze di utilizzo, è sempre bene valutare il fabbisogno termico in base agli ambienti e alle zone che si vogliono riscaldare

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a scelta del camino e del termocamino dipende dalle esigenze di utilizzo (riscaldamento e produzione di acqua sanitaria) senza dimenticare la sua valenza decorativa all’interno dell’abitazione. Prima dell’acquisto è sempre bene valutare il fabbisogno termico in base agli ambienti o alle zone che si vogliono riscaldare. I camini si dividono in due famiglie in base al tipo di focolare: • Camini a focolare aperto: oltre a essere decorativi, offrono la possibilità di cucinare a legna e di erogare aria calda. Possono essere in ghisa, pronti per l’installazione, o in materiali refrattari, forniti in kit e assemblati in opera. • Camini a focolare chiuso: funzionano necessariamente a sportello chiuso e ciò consente maggiori rendimenti termici rispetto all’altro modello. Possono anche riscaldare più stanze. LA POSIZIONE - La posizione del camino all’interno di una stanza dipende da dove passa la canna fumaria. Per questo motivo, la sistemazione più frequente è a parete, perché il condotto si trova a ridosso o all’interno del muro. Quella a centro stanza (modelli bifacciali o passanti) deve essere consentita dal percorso della canna fumaria, con collegamenti che non devono avere inclinazione superiore a 45°. IL TIPO DI UTILIZZO - Con l’impiantista occorre effettuare un’attenta valutazione del fabbisogno termico, per esempio se si desidera riscaldare una o più stanze. Il focolare non deve però essere sovradimensionato rispetto alle esigenze dell’abitazione: oltre a un costo d’acquisto superiore, si rischia maggior consumo di combustibile a fronte di un minore rendimento. Se consentito dalla posizione della canna fumaria, il camino può essere installato direttamente a soffitto. Per una sola stanza sono idonei sia i focolari chiusi sia quelli aperti. Se inseriti in ambienti molto ampi, però, questi ultimi potrebbero risultare insufficienti. Nel caso di più locali, esistono focolari chiusi dotati di sistemi di canalizzazioni ad aria calda. Opportunamente coibentate, diffondono in modo uniforme il calore che fuoriesce da bocchette presenti nelle singole stanze. In quanto generatore di calore, il focolare può anche alimentare un impian-

Camini e termocamini, tra estetica ed efficienza quando la stufa diventa parte dell’arredo

to con radiatori o a pannelli radianti. Per questo serve un termocamino ad acqua. Adatto anche per appartamenti di ampie metrature, questo tipo di apparecchio può sostituire in toto e funzionare come la caldaia tradizionale (a gas o altro tipo di combustibile). Ciò significa che, oltre a riscaldare, produce anche acqua calda sanitaria. L’acqua può essere scaldata al momento oppure prelevata da un serbatoio d’accumulo, dove viene immagazzinata a una temperatura elevata. L’INSTALLAZIONE - L’installazione del camino non è ammessa nelle camere da letto, in bagno e in qualunque altro locale dove è già presente un altro apparecchio a fiamma libera (per esempio piani di cottura a gas). Occorre inoltre predisporre una presa d’aria esterna, assicurandosi che non venga mai ostruita. Per un buon funzionamento, il focolare deve essere inserito in un ambiente che consenta l’afflusso dell’aria necessaria per la combustione. Se il camino è di grandi dimensioni, va verificata la tenuta della soletta.

La posa in opera va effettuata solo da personale qualificato in grado di rilasciare, alla fine dei lavori, la certificazione di conformità alla normativa (Uni 10683). La canna fumaria riveste estrema importanza per il funzionamento e la sicurezza del camino in quanto elemento deputato allo smaltimento dei fumi di combustione. Ogni camino deve essere collegato a un proprio condotto di evacuazione, che possa scaricare i fumi nel punto più alto dell’edificio. A uso esclusivo devono essere anche la presa d’aria esterna, che va realizzata prima dell’installazione, nonché il comignolo. I raccordi alla canna fumaria possono avere un’inclinazione massima di 45°, in modo da agevolare l’evacuazione dei fumi ed evitare depositi eccessivi di condensa. LA MANUTENZIONE - Camini e termocamini necessitano di cure periodiche per mantenere i focolari efficienti. Bisogna rimuovere la cenere e gli addensamenti di fuliggine; in alcuni apparecchi di ultima generazione queste operazioni avvengono automaticamente. Si consiglia inoltre la pulizia della canna fumaria almeno una volta all’anno.

Da alcuni anni la stufa a pellet è diventata parte integrante dell’arredo. Oltre alla classica versione free standing, i modelli di ultima generazione sono sempre più spesso proposti anche in una inedita versione “ambientata”, da comporre a piacere aggiungendo vari complementi coordinati e componibili (librerie, portalegna, mensole, contenitori con vani a giorno e ante) allo scopo di creare un perfetto “total look”. Nei modelli a pellet la crescente attenzione all’estetica si accompagna comunque a elevati standard di efficienza e di comfort. Le dimensioni contenute, necessarie per adeguarsi alla maggior parte degli ambienti domestici, non sono più sinonimo di prestazioni ridotte: grazie all’impiego di materiali di ultima generazione, i focolari da inserimento di taglia “small” consentono oggi di raggiungere rendimenti equiparati a quelli di modelli dalle dimensioni ben maggiori. Alla programmazione giornaliera e settimanalesecondo fasce orarie diverse, le versioni a pellet più avanzate aggiungono la possibilità di gestire tutte le funzioni (accensione, spegnimento, programmazione e talvolta pulizia) tramite smartphone e tablet grazie alla presenza di una connection box fornita di serie. Inoltre, molti modelli sono prodotti in varie fasce di potenza, a seconda della grandezza dell’ambiente da riscaldare e, grazie ai kit di canalizzazione opzionali, consentono di raggiungere più locali contemporaneamente.


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Speciale Inverno

Sabato 12 Dicembre 2015

Divertirsi sulla neve, le categorie di sci

Le tipologie di attrezzo si dividono sostanzialmente in quattro macro categorie sulla base di caratteristiche come “anima”, “sciancratura” e “utilizzo”

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onostante lo snowboard sia sempre più praticato, moltissimi amanti della montagna continuano a preferire gli sci alla tavola. All’interno del mondo dello sci alpino, le tipologie di attrezzo si dividono sostanzialmente in quattro macro categorie sulla base di caratteristiche fondamentali come "anima", "sciancratura" e “utilizzo": sci race, sci allround, sci all mountain e sci freeski da freestyle e freeride. La tecnicità di uno sci si valuta soprattutto in base alla sua rigidità strutturale, determinata principalmente dai materiali impiegati per realizzarne l'anima, ovvero la parte più interna. In generale, più lo sci è rigido (sci race, allround e all mountain high performance) più risulterà essere tecnico e performante. Al contrario, più la sua struttura sarà morbida (sci allround e all mountain sport performance) più sarà facile e poco faticoso. Quando si parla di sciancratura ci si riferisce alla forma dello sci in situazione statica, che ne determina il raggio di curva; maggiore sarà la differenza tra larghezza di spatola-centro-coda minore sarà il raggio di curva possibile. Ecco le diverse categorie di sci: RACE - Gli sci race si dividono in due sotto categorie: slalom gigante e slalom speciale. Gli sci da slalom gigante o derivati sono adatti ad un utilizzo in pista a velocità elevate. Sono adatti a sciatori atletici che prediligono curve a raggio ampio con capacità da buone ad agonista. Gli sci da slalom speciale sono adatti a curve a raggio corto e garantiscono un'elevata rapidità di inversione, con ottima reattività e maneggevolezza. Sono adatti a sciatori atletici che prediligono le curve a raggio mediocorto con capacità da buone ad agonista. SCI ALLROUND - Gli sci allround sono adatti alla maggioranza degli sciatori: molto maneggevoli, si guidano con poca forza e perdonano di più gli errori. Sono pertanto attrezzi estremamente versatili adatti a sciatori anche di ottimo livello che desiderano uno sci adatto a varie situazioni. In questa grande categoria troviamo attrezzi allround sport performan-

ce più indicati per sciatori principianti e in evoluzione e sci allround high performance per sciatori esperti più aggressivi e dinamici, decisamente più stabili ad alta velocità. Spesso gli sci allround hanno un centro piuttosto largo che ne aumenta equilibrio, stabilità e adattabilità a tutti i tipi di neve. Inoltre, pur essendo sci da pista a tutti gli effetti non disdegnano sporadiche apparizioni in neve fresca. SCI ALL MOUNTAIN - Gli sci all mountain sono molto simili agli sci allround ma sono decisamente più larghi e in alcuni casi più morbidi in deformazione. Sono quindi l'ideale per gli sciatori che si avventurano spesso fuori dalle piste, in quanto la loro geometria

più larga garantisce un migliore galleggiamento e controllo sui tracciati non battuti. Nonostante questo garantiscono una buona stabilità e tenuta ad alte velocità anche sulle piste dure e compatte. Tutti i modelli all mountain sono pensati per muoversi benissimo sia in pista che fuori. Ci sono però delle differenze: più è largo lo sci, migliore è il suo comportamento in fuori pista, più è sciancrato, più si adatta al carving su tracciati battuti. Anche per questa categoria è possibile suddividere il prodotto in due sotto categorie: sci all mountain sport performance(adatti a sciatori principianti e in evoluzione) e sci all mountain high performance (per sciatori esperti).

SCI FREESKI - Nella categoria freeski troviamo gli sci freeride e gli sci freestyle. Per le loro caratteristiche gli sci freeride sono adatti all'off-road e molto confortevoli in neve fresca. Presentano una larghezza decisamente accentuata di tutto il profilo dell'asta per permettere la massima galleggiabilità. La sciancratura più ampia della parte anteriore (fino alla zona dell'attacco) permette una buona maneggevolezza, mentre la sciancratura più ridotta nella parte posteriore conferisce maggiore stabilità. Alcuni modelli possono essere twin tip, ovvero sci a doppia punta che permettono evoluzioni, salti e atterraggi in back anche in fuori pista. Molti sci da freeride di ultima generazione presentano una forma "rocker",

che fa in modo che punta e coda risultino particolarmente sollevate dal terreno per produrre un'ottima forza di galleggiamento, a svantaggio tuttavia di un minor controllo in pista e su neve dura. Gli sci Freestyle sono attrezzi con qualità allround che, grazie alla forma twin tip (doppia punta), risultano essere molto maneggevoli in tutte le situazioni. Sono sci per tutti, leggeri e maneggevoli, facili da condurre anche in andature in back, nei salti e in tutte le evoluzioni della "new school".Per questi sci è importante notare la posizione di montaggio degli attacchi: se montati centralmente portano lo sci ad adattarsi al meglio alle acrobazie in park, se montati più indietro rispetto al centro sci rendono invece l'attrezzo più stabile e adatto ad un utilizzo in pista o fuori pista.


Speciale Inverno

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Sabato 12 Dicembre 2015

Offrono vantaggi non solo su fondi stradali innevati o ghiacciati ma, alle basse temperature, anche sul bagnato e sull’asciutto

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Pneumatici invernali per viaggiare sicuri

COME FUNZIONANO - Sono pneumatici dalla mescola speciale (con molta silice) che rotolando si "scaldano", ecco perché vengono anche definiti "termici" (il Codice della strada li descri-

ve però solo come "pneumatici invernali"). Sono gomme che si riscaldano anche con il freddo perché sono piene di speciali "lamelle" che durante il rotolamento si flettono e si toccano tra loro, pertanto, per motivi meccanici, aumentano la propria temperatura. Inoltre per via delle lamelle la neve viene "imprigionata" dallo pneumatico e quindi grazie

al 15 novembre vige l’obbligo di montare pneumatici invernali o avere catene da neve a bordo. La tolleranza, per quel che riguarda la data, è di un mese per cui il termine ultimo è il 15 dicembre. In passato le gomme specifiche per andare sulla neve (chiamate "gomme da neve", definizione sparita con le recenti modifiche al codice della strada - non più definite "da neve" dopo la legge 120 del luglio 2010) erano dotate di tasselli molto alti o addirittura di chiodi. Nel tempo questo tipo di gomme sono pressoché sparite facendo largo alle attuali "gomme invernali", frutto di anni di ricerche e test che ne hanno migliorato notevolmente le performance. Gli pneumatici invernali, infatti, non offrono vantaggi solo ed unicamente su fondi stradali innevati o ghiacciati, ma lavorano meglio degli pneumatici tradizionali anche sul bagnato e sull'asciutto: generalmente viene preso come "limite di temperatura" sotto il quale iniziano a sentirsi i primi benefici i 7°C, valore spesso dichiarato direttamente dai Costruttori.

all’attrito neve-neve, maggiore di quello gomma-neve si riesce ad aumentare l’aderenza. QUALE SIMBOLO DEVONO AVERE - Le gomme invernali si riconoscono dalla marchiatura M+S presente sul fianco. La sigla M+S significa Mud e Snow, cioè fango e neve, e nell’immaginario collettivo rimanda subito agli pneumatici invernali, anche se questo non è completamente vero. Infatti, questa marcatura può essere applicata dai produttori di pneumatici liberamente, poiché la legislazione non impone prove che certifichino l’effettiva resa della gomma sui cui è applicata nella stagione fredda (o meglio: la capacità di garantire motricità e presa sui fondi a bassa aderenza). Gli pneumatici specificatamente adatti alla guida sulla neve (“Snowflake) sono resi ben riconoscibili da un fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna. Questo simbolo certifica, secondo uno standard canadese, che il prodotto ha superato specifici test su neve e ghiaccio. Attualmente questo simbolo non è contemplato nei codici della strada europei, per i quali si specifica semplicemente che gli pneumatici che riportano la dicitura "M&S" o "M+S" sono utilizzabili in sostituzione delle catene su strade dove l'uso di queste ultime è per legge obbligatorio.

LE SANZIONI - Sulle strade interessate dalle ordinanze per la circolazione nella stagione fredda non avere pneumatici invernali o catene adatte alle ruote del veicolo comporta, naturalmente, delle sanzioni. Il Codice della strada prevede una sanzione amministrativa di 84 euro, ridotta a 58 euro se viene pagata entro cinque giorni dalla contestazione. Ovviamente, viene anche intimato al conducente di fermarsi e di

proseguire solo dopo avere dotato il veicolo di gomme invernali o dispositivi antisdrucciolevoli. Nel caso dei centri abitati la sanzione amministrativa è di 41 euro. Ma non è finita, perché in alcuni casi le Forze dell’Ordine potrebbero contestare anche infrazioni per guida pericolosa, con un ulteriore aggravio minimo di 39 euro della sanzione e la decurtazione di punti dalla patente.


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Salute

Sabato 12 Dicembre 2015

GLI ORARI

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715.

Torna il premio eHealth4all, dedicato alle tecnologie che semplificano la vita alle persone fragili Torna il premio eHealth4all, dedicato alle migliori “app” per la prevenzione e alle tecnologie che rendono il Servizio Sanitario più efficiente. La seconda edizione (2015-17) si snoda sull’asse Milano Roma. Il tema resta la prevenzione, con particolare attenzione ai progetti per i più deboli. I destinatari principali sono anziani e bambini; persone con di-

S

di Giulia Sapelli

i chiama “MoviMENTI dell’anima” l’esposizione artistica che sarà aperta al pubblico fino al 20 dicembre nell’atrio dell’Ospedale di Cremona. Il percorso espositivo si compone di 30 tavole pittoriche realizzate dai pazienti del Centro Psicosociale di Cremona, durante un intero anno di arteterapia. I lavori esposti rappresentano un aspetto del processo creativo, che ha accompagnato ciascuno dei partecipanti durante un intenso e profondo percorso di consapevolezza e crescita interiore. “Soprattutto per questo motivo l’esposizione delle opere ha un valore personale inestimabile che merita attenzione e rispetto” spiega Stefania Santi, arte terapeuta che ha condotto il gruppo. “È con piacere e con timore che il gruppo ha accettato di mostrare alcuni dei lavori, che compongono una ricca produzione artistica personale. Mostrarsi significa esporre sé stessi allo sguardo dell’altro e renderlo partecipe del proprio processo di crescita. Ciò richiede fiducia e coraggio. Ed è proprio la fiducia uno degli elementi fondamentali di ogni relazione umana e terapeutica”. L’arte terapia è un metodo clinico che viene utilizzato in ambiti di cura e prevenzione a livello sanitario, educativo e riabilitativo. La comunicazione non verbale dello strumento artistico è accessibile a tutti poiché, al di là di ogni parola ed interpretazione razionale, essa comunica alla coscienza simbolica, alla sensibilità emotiva di ogni essere umano.

sabilità; pazienti affetti da depressione, disturbi dell’alimentazione e dell’area affettiva sociale, dipendenze; poveri, emigrati, rifugiati. Il nuovo bando risponde in qualche modo alla domanda: come avvicinarsi ai più fragili, a chi soffre per motivi fisici, psicologici, sociali. La scadenza per la presentazione dei progetti è il 1° marzo 2016 ed il 31 marzo termina la selezione da parte di un qualificato

Il frutto di un anno di lavoro dei pazienti del centro psicosociale di Cremona

Percorso di arteterapia in mostra all’ ospedale

Le parole risultano, spesso, inadeguate al racconto di sé e per questo motivo le immagini interiori possono tradursi in gesti pittorici, forme, colo-

CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

Comitato Scientifico. I lavori saranno valutati in termini di impatto sulla salute dei cittadini, risultati economici, di qualità percepita della vita, di innovazione ICT, di quantità delle popolazioni coinvolte. I progetti che saranno selezionati come finalisti saranno ufficialmente presentati a Roma la prossima primavera e si ripresenteranno nell’evento finale di premiazione, a Milano.

a cura della dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate, test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio

ri ed espressioni creative che rappresentano al contempo la soggettività e l’universalità narrativa e simbolica, rendendo l’atto creativo una forma di

cura, una terapia, in grado di sostenere la persona in difficoltà, di qualsiasi età, provenienza sociale e geografica.

Celiachia, in Lombardia liberalizzata la vendita dei prodotti specifici

A VOLTE LA DIETA FERREA NON BASTA, BISOGNA PRIMA FOCALIZZARE IL PROBLEMA Ho 55 anni e peso 116 kg. Secondo Lei e’ possibile dimagrire solo con una buona alimentazione, o bisogna ricorrere a qualche intervento? Premetto che non mangio molto durante la giornata - magari mangio male e questo e’ scontato – ma la quantità non e’ assolutamente tanta e non riesco a fare un pasto completo, infatti mangio poco solo alla sera e durante la giornata mangio un pacchetto di craker o focaccia.. Per rispondere all'oggetto della sua domanda le posso dire che "perdere oltre 40 kg" non è facile, ma soprattutto non è esente da complicanze, specialmente se il percorso non viene effettuato presso un centro polispecialistico, dove più specialisti possono inquadrare il suo caso e seguirla insieme nella perdita di peso. Non posso nemmeno asserire che lei debba realmente perdere 40 kg, perchè non conoscendo la sua altezza, non so come sono effettivamente distribuiti questi 116 kg. Certo è che se lei dice di non riuscire a fare una cena completa e durante la giornata spizzica focaccia e qualche crakers, probabilmente andrebbe indagato qulcos’altro al di là di un problema di educazione alimentare. La inviterei perciò a contattare il nostro centro per mettere a fuoco il suo quadro. La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it • oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134 La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988 GADESCO PIEVE DELMONA: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0372-803801 CREMA SPAZIO BENESSERE VIA CASTELLO 12. Cel 366-4759134 MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134

Sono oltre 31.000 i cittadini lombardi affetti da celiachia che già usufruiscono del nuovo servizio, avviato nel 2013, che permette loro di rifornirsi di alimenti dietetici senza glutine direttamente in 2.863 farmacie, 188 negozi specializzati e 400 punti vendita di 10 catene della grande distribuzione. Grazie infatti al progetto 'Nuova celiachia', realizzato da Regione Lombardia in collaborazione con Lombardia Informatica, è stato eliminato il vincolo di acquisto dei prodotti presso la propria Asl e solo tramite farmacie, consentendo una libera circolazione in tutto il territorio regionale e facilitando molto la disponibilità degli alimenti senza glutine, con l'apertura al libero mercato e il coinvolgimento della Gdo. Inoltre, è stato superato l'utilizzo di documenti cartacei, con il 'caricamento' sulla Tessera Sanitaria del budget mensile previsto per l'acquisto di alimenti. Questo

permette ai cittadini di rifornirsi dei prodotti con maggiore semplicità, presentando alla cassa del punto vendita la Tessera e inserendo il proprio codice personale e anche di verificare di volta in volta gli importi spesi e quelli residui. Inoltre, consente alla Regione un maggiore controllo su una spesa mensile che si aggira attorno ai 3 milioni di euro. "Grazie ai risultati molto positivi fin qui ottenuti - spiega il presidente della Regione Lombardia e assessore ad interim al Welfare Roberto Maroni - il progetto 'Nuova celiachia' è diventato una 'best practice'. Molte Regioni italiane hanno infatti mostrato interesse al progetto stesso. In particolare, sono arrivate richieste di riuso formali da Regione Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria mentre altre Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Piemonte) hanno contattato Regione Lombardia e Lombardia Informatica".


Cultura&Spettacoli

Martedì scade il concorso di Tapirulan

massimo di 3 racconti inediti e a tema libero. Al termine del concorso la giuria – quest’anno presieduta da Marco Ghizzoni – selezionerà una quindicina di racconti da pubblicare nell’antologia. Verrà inoltre decretato il vincitore del primo premio di 500 euro.

Si sta avvicinando la scadenza del concorso di racconti organizzato da Tapirulan. Il 15 dicembre 2015 è il termine ultimo per inviare i propri scritti. La formula per questa quinta edizione non cambia rispetto al passato: si possono presentare fino ad un

Il Trio di Parma aprirà lunedì sera la nuova stagione concertistica del Ponchielli

Ensemble di prestigio per l’inaugurazione

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dalla redazione

d inaugurare lunedì sera alle 20.30 la stagione di concerti 2015-2016 del Ponchielli, sarà uno degli ensemble cameristici più rappresentativi del nostro Paese, ovvero il Trio di Parma (Ivan Rabaglia al violino, Enrico Bronzi al violoncello e Alberto Miodini al pianoforte), a cui si uniranno Simonide Braconi e Giuseppe Ettorre, rispettivamente prima viola e primo contrabbasso del Teatro alla Scala di Milano. Il concerto sarà dunque “modulare”: gli artisti si esibiranno in trio, in quartetto ed infine in quintetto, dando così la possibilità di ascoltare tutte le voci degli strumenti ad arco, assieme al pianoforte. E trattandosi di una inaugurazione, il Teatro Ponchielli ha pensato di rendere la serata ancora più speciale: grazie alla fondamentale collaborazione della Fondazione Walter Stauffer e della Fondazione Museo del violino, potranno essere ascoltati contemporaneamente tre autentici “gioielli” della liuteria cremonese, ovvero lo “Stauffer” (violino Guarneri del Gesu del 1734), lo “Stauffer - ex Cristiani” (violoncello Antonio Stradivari delò 1700) e la “Stauffer” (viola Gerolamo Amati del 1615) che nel 2015 “compie” ben 400 anni.

Concerto domani sera in Cattedrale

Il Trio di Parma

Il grande jazz sul palco stasera a Casalmaggiore

Il Trio di Parma si è costituito nel 1990 nella classe di musica da camera di Pierpaolo Maurizzi al Conservatorio “A. Boito” di Parma. Successivamente il Trio ha approfondito la sua formazione musica-

Domani sera alle 21, in Cattedrale, è in programma il concerto dal titolo “Aspettando Natale”, promosso dalla presidenza del Consiglio comunale di Cremona e dal Complesso bandistico “Città di Cremona”. Si rinnova così un appuntamento che, da diversi anni il Comune, grazie ad

A Crema la magia di Santa Lucia

Un viaggio alla scoperta dei giocattoli e dei balocchi più antichi, provenienti da collezioni private cremasche e non solo. Così prosegue la rassegna eventi “Nel cuore della città”, relativa al bando “Protagonismo culturale dei cittadini”. L’appuntamento, dedicato ai bambini tra i 4 e i 10 anni, è previsto per domani presso il Museo Civico di Crema che sarà di nuovo protagonista con la visita animata intitolata “Crik-crak”. Tra le sale del museo la Compagnia Teatroallosso farà aleggiare la magia di Santa Lucia con coinvolgimento ed entusiasmo, insegnando ai bambini il fascino dei reperti storici. Il “Protagonismo culturale dei cittadini” è un bando finanziato dalla Fondazione Cariplo che vede la collaborazione tra il Museo Civico di Crema, la Rete Bibliotecaria Cremonese, il Teatro San Domenico e il Franco Agostino Teatro Festival che, in qualità di capofila, dedica tutte le energie per la partecipazione attiva dei bambini nella valorizzazione dei luoghi di cultura, attraverso un cammino di crescita. “Crik-crak” sarà una tappa significativa: partendo dal fascino e dalla magia che la tradizione di Santa Lucia da sempre suscita nel cuore dei bambini, si proporrà un percorso ludico e formativo costruito su misura per loro. Due repliche sono previste per domani: una alle ore 15, una alle 16.30. La partecipazione all’evento è gratuita, con prenotazione obbligatoria (contattando il Museo al numero 0373-257161 oppure scrivendo all’indirizzo museo@comune.crema.cr.it).

le con il leggendario Trio di Trieste presso la Scuola di musica di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Siena. Inoltre, ha ottenuto i riconoscimenti più prestigiosi con le affermazioni al Concorso internazionale “Vittorio

una consolidata collaborazione con il Complesso bandistico Città di Cremona, promuove nell’imminenza delle festività natalizie quale momento di incontro con la cittadinanza per uno scambio di auguri in musica. Dopo Palazzo Cittanova, il Teatro Ponchielli, l’Auditorium del Museo

Gui” di Firenze, al Concorso internazionale di musica da camera di Melbourne, al Concorso internazionale della Ard di Monaco ed al Concorso internazionale di musica da camera di Lione.

Violino, quest’anno il concerto si svolge in un contesto ancora diverso ed altrettanto affascinante qual è appunto la Cattedrale. In programma brani che spazieranno dalla grande tradizione della musica colta a brani originali per banda, ad arrangiamenti di musiche natalizie.

Il grande jazz sbarca stasera alle 21 al Teatro Sociale di Casalmaggiore. In programma un concerto qualitativamente prelibato, con I quattro dell’Ave Maria: Dado Moroni (nella foto) al pianoforte, Riccardo Fioravanti al contrabbasso, Stefano Bagnoli alla batteria e Fabrizio Bosso alla tromba. Sono questi quattro amici di origini lontane che, una volta sul palco, ci raccontano le loro avventure attraverso una musica coinvolgente, travolgente e spontanea. Per Informazioni e prenotazioni: 0375-284496. Prima del concerto, sempre per oggi (alle ore 15) il Teatro Comunale di Casalmaggiore, in collaborazione con la Società musicale Estudiantinam ha organizzato due Master Class con due straordinari musicisti. Una grande occasione per chi suona e per chi non suona, per chi è appassionato di jazz oppure no, di conoscere ed approfondire il linguaggio musicale sotto nuovi aspetti. La prima si chiama “Jazz, stili, armonie” con Dado Moroni: due ore con uno dei più importanti pianisti italiani per approfondire stili e armonia nella storia del jazz. L’altro è “La batteria jazz classica” con Stefano Bagnoli: una master class per approfondire, dal punto di vista batteristico, la storia, cenni di tecnica (coordination) e l’uso delle spazzole. I seminari si svolgeranno all'interno del Teatro Comunale.

I “Mestieri d’antan” esposti a Corte de’ Frati

La mostra è allestita fino al 6 gennaio e rientra nella rassegna dal titolo“Arte a Corte” Per tutto il periodo natalizio e sino al 6 gennaio la Sala Polifuzionale di Corte de’ Frati ospita la mostra dal titolo “Mestieri d’antan”. L’esposizione, che rientra nella rassegna “Arte a Corte”, è promossa e patrocinata dall’amministrazione comunale, dall’Associazione Co.Libri e dal Gruppo culturale Mostre Onlus di Monticelli d’Ongina. E proprio il sodalizio piacentino, presieduto da Albino Casarola, ha messo a disposizione il nucleo centrale di questa insolita vetrina espositiva. «Le stampe – spiega – sono desunte da alcuni dei tanti disegni eseguiti da Giuseppe Fornasari, direttore dell’Acquario e Museo Etnografico del Po, pubblicati in tre volumi dlla serie “C’era una volta… mestieri in estinzione” scritti da Adriano Gervasoni, che comprendono ben quarantuno antichi lavori. Il progetto, fra l’altro, prevede altre edizioni a seguire, come del resto l’altra serie dal titolo “Oggetti e mestieri”, che al momento conta sei titoli. La differenza tra le due serie è che in una vengono approfonditi i mestieri, nell’altra gli oggetti che servivano per svolgerli». «Si tratta - secondo il curatore, Simone Fappanni - di una raccolta che

intende presentare, attraverso immagini significative, lavori di un tempo quasi scomparsi o non più praticati; lavori spesso molto faticosi, come quello delle lavandaie e del cavafossi, che hanno impiegato decine di persone che con la sola forza delle braccia e qualche semplice utensile, ben lontano dalle apparecchiature tecnologiche di oggi, hanno segnato la loro esistenza permettendogli di vivere». Oltre a questi pezzi, vi sono delle stampe desunte da alcuni celebri quadri dell’artista toscoemiliano Paris Cutini. «La serie - spiega l’autore - nasce dalla volontà di ricordare lavori di un periodo cronologicamente non troppo distante dal nostro ma che appare remoto visto l’incedere fagocitante della società postmoderna». A completare l’allestimento vi sono disegni e grafiche di vari artisti appartenenti, come i precedenti, a varie collezioni private generosamente messe a disposizione del pubblico che potrà visitare la mostra nei consueti orari di apertura della sala di lettura. Enti, associazioni, comuni e biblioteche interessate a ospitare la mostra, possono contattare il curatore al 3387475657. L’ingresso è libero.

“Il viaggio attraverso le immagini” in India Il secondo appuntamento de “Il viaggio attraverso le immagini” continua martedì 15 dicembre (in sala Alessandrini in via Matilde di Canossa a Crema alle ore 21) con Paolo Ghiringhelli che ci porterà in India e precisamente nel Gujarat con una videoproiezione dal titolo “Gujarat: un patrimonio artistico culturale, sociale e naturale inestimabile”. Il Gujarat è una delle regioni indiane meno frequentate dal turismo di massa anche se negli ultimi anni c’è un crescente interesse da parte di visitatori attratti dai suoi molteplici aspetti etnici, religiosi e culturali: proprio qui è nato e vissuto il Mahatma Ghandi. La spiritualità, pur comune

in tutta l'India, è un elemento che spicca nel Gujarat in quanto convivono, non sempre in modo pacifico, tre religioni: quella mussulmana, l'induista e quella Jainista. Dwarka è una delle 7 città sante dell'India dedicata a Khrisna, mentre sulle alture nei pressi di Palitana e Junagadh si trovano i due principali complessi templari del culto Jainista, religione orientata al pacifismo, alla tolleranza, alla protezione della creazione e delle creature. Vi sono poi gli splendidi templi di Shatrunjaya e del monte Girnar, raggiungibili solo salendo migliaia di gradini con un impegnativo cammino di fede e purificazione.

Il calzolaio di Paris Cutini


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Taccuino

Sabato 12 Dicembre 2015

NUMERI UTILI Cremona

COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291

Via Picenengo Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Dicembre

Via Esilde Soldi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Dicembre

Via Castelleone Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Dicembre

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881

Via Del Macello Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Dicembre

CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427

Via Boldori Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 22 Dicembre

POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511

Via Sant'Antonio del Fuoco Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 6 Dicembre

QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233

• Via Picenengo (da via MIlano a passaggio FFSS) Cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica. (Fine lavori: 31/12/2015). • Via del Macello (tratto da via Lucchini a via del Chiesotto) - Opere di urbanizzazione cantiere City Hub (Fine lavori: 31/12/2015).

NUMERI UTILI Crema

COMUNE DI CREMA www.comunecrema.it Centralino: 0373-8941 Urp: 0373-894241

NUMERI UTILI Casalmaggiore

COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 CENTRO PER L’IMPIEGO Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029

• Via Esilde Soldi (tratto da Via Brescia a Via Persico) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta del gas metano, della condotta dell'acqua potabile, della condotta della fognatura e della distribuzione di energia elettrica. (Fine lavori: 31/12/2015).

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Urp Crema: 0373-899822 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0373-893700 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0373-82714

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0373-256474 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0373-250867 Centralino: 0373-894212

OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

• Via Castelleone (dal civico 128 al civico 83) - Cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 31/12/2015) • Via Attilio Boldori (tratto da Via Rigotti a Via Ponchielli) - Cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine lavori: 22/12/2015).

PROCURA DELLA REPUBBLICA Centralino: 0373-878116

POLIZIA STRADALE Centralino: 0373-897311 POLIZIA DI STATO Centralino: 0373-897311 VIGILI DEL FUOCO: 115 Centralino: 0373-256222

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215

SERVIZI SOCIO-SANITARI DISTRETTO DI CREMA Centralino: 0373-899320

OSPEDALE DI CREMA www.hcrema.it Centralino: 0373-2801 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

Ricette - I contorni

INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 200 g di mais in scatola • 60 g di farina • 2 uova, • 200 g di piselli • Olio • Sale • Pepe

Frittelle di mais e piselli

Cavolfiore filante INGREDIENTI • PER 4 PERSONE • Un cavolfiore di 800 g • 2 Uova • 50 G di farina • 75 G di appenzèller • Mezzo litro di brodo Tagliato a macchina • Burro • Sale • Grana grattugiato • Pepe

PREPARAZIONE • Scolate dal liquido di conservazione il mais e i piselli. • Dopodiché lavateli velocemente e scolateli. • Mettete nel bicchiere del frullatore i grani di mais con un tuorlo e 30 g di farina. • Frullate fino a ottenere un composto piuttosto consistente e omogeneo. • Mettetelo in una terrina, lavate il bicchiere del frullatore e allo stesso modo procedete con i piselli. • Dopo aver preparato la seconda pastella verde e averla disposta in una terrina, montate a neve ben soda uno solo degli albumi rimasti. • Dopodiché salate i 2 composti

preparati, insaporiteli con una macinata di pepe e unite a ogni impasto metà dose di albume montato, mescolando con estrema delicatezza dal basso verso l'alto per non smontarlo. • Mettete sul fuoco la padella del fritto con abbondante olio da frittura ultimata, questo, ben filtrato,

INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 600 g di fagiolini • 200 g di zucchine • 2 cucchiaini di senape • Un cucchiaino di dragoncello tritato • Un cucchiaio di prezzemolo tritato • Uno spicchio d'aglio • 2 filetti di aringa affumicata • Mezza mela aspra • 3 cucchiai di olio • Brodo • Sale

potrà essere recuperato per una successiva frittura, ma non di più!); fate scaldare il condimento e adagiatevi dentro, a cucchiaiate piuttosto distanziate luna dall'altra, i 2 impasti, cuocendo delle frittelle che dovranno leggermente gonfiarsi. • Servitele calde, spolverizzate ancora con un po' di sale.

Fagiolini all’aringa

PREPARAZIONE

• Pulite i fagiolini privandoli delle estremità, tagliateli a pezzetti e tuffateli in acqua bollente salata. • Scolateli dopo 4 minuti. • Pulite i cipollotti e tritateli. • Scaldate un filo d'olio in una padella antiaderente, tostatevi i pinoli, quindi aggiungete i cipollotti con l'aglio e gli aromi tritati. • Unite le zucchine tagliate a striscioline e i fagiolini, salate, pepate e fate insaporire per qualche minuto a fuoco vivace.

PREPARAZIONE • Mondate il cavolfiore. dividetelo a cimette e mettetele in una terrina piena di acqua, lasciandole a bagno per un'ora. • Scottate le cimette in una pentola con acqua bollente salata per 10 minuti, quindi scolatele e fatele intiepidire. • In una casseruola fate fondere 50 g di burro, stemperatevi la farina e non appena sarà leggermente dorata, diluitela con il brodo caldo. • Regolate di sale, pepate e cuocete la salsa, mescolando per una decina di minuti. • A fuoco spento unitevi 2 manciate di grana e i tuorli e amalgamate con cura. • A vvolgete le cimette di cavolfiore, una ad una, nelle fettine sottilissime di formaggio e adagiatele a mano a mano in una pirofila imburrata. • Versate sulla verdura la salsa preparata, livellandola bene. • Cospargete di grana e passate il recipiente in forno caldo a 180°. facendo gratinare il pasticcio.


SPORT

lo lettere@ilpiccologiornale.it

Prosegue l’impegno dell’Interflumina per la valoVelocisti rizzazione del territorio. Domenica saranno i migliori (dai 16 ai 19 anni) della velocità e degli ostadomani giovani coli, provenienti dalle società Sportive Fidal delin Baslenga l’Emilia Romagna, ad animare la Baslenga (strutture ATLETICA LEGGERA

Responsabile FABIO VARESI

sportive e Centro di medicina dello sport), nell’ambito del progetto che vede l’Interflumina quale centro federale, che ospiterà una quarantina di persone fra atleti e tecnici, a cui offriremo anche il pasto presso la Ristorazione Santa Chiara.

La Pomì cerca conferme in campionato

Mercoledì in Champions le rosa hanno conquistato tre punti preziosi che le tengono pienamente in corsa per il passaggio del turno

VOLLEY A1 Domani al PalaRadi (ore 17) è in programma l’importante scontro al vertice contro Piacenza

U

di Vanni Raineri

na settimana dal sapore agrodolce quella appena conclusa, anche se il dolce della torta Champions supera l’agro dell’antipasto campionato. La Pomì ha pagato il momento di flessione con la sconfitta di Scandicci. Le avvisaglie venute dalle recenti uscite, hanno trovato conferma in suolo toscano, dove pure le rosa hanno avuto l’opportunità di raccogliere l’intera posta. E’ accaduto quando, sul 2-1 a proprio favore, hanno avuto il match point per chiudere 3-1, invece il quarto set è sfuggito di mano (25-27) e il tie break è andato alle padrone di casa, che si sono confermate squadra temibile, in grado di fare fastidio a qualunque avversaria. Il parziale stop di Scandicci (un punto è stato comunque raccolto) significa secondo posto in campionato. La classifica dice 3°, ma va considerato che un punto sopra, oltre a Novara, c’è Conegliano che deve ancora riposare. Domani alle ore 17 si torna in campo, al PalaRadi, dove è attesa un’altra avversaria tosta quale Piacenza, che come Casalmaggiore e Novara è impegnata in Champions League, dove è addirittura capolista del girone (in verità assai meno competitivo rispetto a quello della Pomì) a punteggio pieno. Piacenza è appaiata alla Pomì a quota 20 in una classifica, che raramente è stata così

Calendario 2016 con le giocatrici

10ª GIORNATA

Club Italia-Firenze Modena-Conegliano Montichiari-Bergamo Novara-Busto Arsizio Piacenza-Bolzano Scandicci-Casalmaggiore Ha riposato: Vicenza

Tredici bellissime protagoniste. Le atlete della Pomì sono state immortalate nel calendario 2016 che la società ha realizzato per sponsor, tifosi e appassionati. Il tema del calendario (che costa 10 €) è naturalmente la donna in tutte le sue sfaccettature. La presentazione è in programma stamattina alle ore 11.30 presso la sede in Baslenga.

11ª GIORNATA

La Kozuch a muro contro il Prostejov

equilibrata in vetta, con 4 formazioni nel giro di un punto. E passiamo dunque alla Champions League, che ha visto le rosa tornare dalla trasferta in Repubblica Ceca con una vittoria preziosissima, che le porta in vetta al girone a quota tre vittorie. Ricordiamo che a parità di vittorie la differenza la faranno i punti come si contano in campionato, che oggi sono 9. La Pomì ha sofferto nel secondo e terzo set la verve della giovanissima Melissa Vargas, già apprezzata a Cremona e in forma

Bergamo-Novara Bolzano-Modena Casalmaggiore-Piacenza Conegliano-Scandicci Firenze-Montichiari Vicenza-Club Italia Riposa: Busto Arsizio

ancora più smagliante mercoledì sera, ma nel primo e quarto set (vinti a 15) non c’è stata storia e il meritato 3-1 è andato a rimpinguare la classifica. Come si traduce il tutto? Considerato l’esito favorevole dei match degli altri 5 gironi, possiamo già dire che nessuna avversaria potrà arrivare terza con 4 vittorie, il che significa che se Pomì, Police e Istanbul chiuderanno tutte a quota 4 passeranno assieme al turno successivo, che qualifica come noto la miglior terza. Non solo, ma se la

La Pieve 010 prova a risollevarsi in Europa contro Giovinazzo (foto Francesco Marinelli per Lega Nazionale Hockey Pista)

aver perso nella terra dei matador per 3-2, i transalpini si sono rifatti in casa con un 5-2 piuttosto eloquente, con cui hanno ribaltato la faccenda. I rossoblu dovranno tenere d’occhio in particolare le puntate offensive di Toni Sero, che con 13 reti in campionato è attualmente il vice capocannoniere del campionato di N1 Elite, torneo in cui milita il Saint-Omer – al momento al quarto posto – così come non sono da sottovalutare Florent David e Quentin Podevin, che già sono andati a segno diverse volte in stagione. Lo stesso Sero detiene anche il maggior numero di reti segnate dai transalpini in Coppa Cers quest'anno (tre), seguito dalle due di David e dalle marcature di Kévin e Nicolas Guilbert. Il prossimo impegno europeo sarà, a

CLASSIFICA

Novara Conegliano Casalmaggiore Piacenza Modena Scandicci Bergamo Montichiari Busto Arsizio Vicenza Club Italia Bolzano Firenze

campi invertiti, il 16 gennaio 2016, con i rossoblu impegnati nella trasferta a Saint-Omer. Nel frattempo, la Pieve ha disputato i primi due incontri dei cinque – in due settimane – che la separano dalla pausa natalizia. Sabato scorso i rossoblu sono infatti stati impegnati contro Giovinazzo, nella trasferta più lunga della stagione, match in cui i rossoblu sono stati sconfitti di misura. A mettere il pepe sulla coda dei rossoblu di Ariano Civa, nel corso della prima frazione di gara, è stato Antonio Dagostino, difensore, che di reti in dieci giornate di campionato ne aveva segnate tre, di cui due proprio in quella prima parte di gara contro la Pieve, le stesse due (entrambe su rigore) con le quali si è andati al risposo. In apertura di ripresa Scutece

ha accorciato, Rodriguez ha allungato di nuovo, ma Balmaceda e Marchini hanno rimesso la gara in perfetto equilibrio. A poco più di tre minuti dalla fine, però, Ranieri ha trovato la marcatura del definitivo 4-3, sfruttando un’ingenuità ospite durante un contropiede. Nuova sconfitta anche martedì sera, poi, nell’infrasettimanalle dell’Immacolata, con una sconfitta per 9-5 in casa ad opera del Follonica, una batosta che non ammette repliche, anche se le condizioni di due uomini chiave come Mattia Civa e Jara non erano al meglio. I cremonesi restano ultimi in classifica a 5 punti assieme al Sarzana, in attesa del posticipo contro Monza del prossimo 15 dicembre. Ma prima, come si diceva, c’è l’Europa. CLASSIFICA (11ª giornata) Breganze 24; Matera 23; Forte dei Marmi, Lodi 22; Viareggio 21; Bassano 20; Follonica, Trissino 18; Monza 16; Valdagno 10; Giovinazzo 7; Thiene 6; Pieve 010, Sar-zana 5. Mattia Guazzi

RICONOSCIMENTI

Ai canottieri Renato Avino e Luca Tenca il premio “Atleta dell’anno” del Flora

(M.M.) Una serata festosa e di belle emozioni quella che si è svolta alla Centrale del Latte in occasione della “Festa dell’atleta 2015” della Canottieri Flora. Condotta dal direttore Giulio Maldotti, la tradizionale festa di fine anno si è aperta con l'inno di Mameli e con il saluto del presidente della società rivierasca Alberto Superti. Dopo la consegna a Luca Bandera (giuria popola-

re) e Micheli Prosperi (giuria tecnica) del premio fotografico Alfonso Di Marzo, ci si è spostati sulle varie gratificazioni degli atleti distintisi nella annata. Premio atleta dell’anno è stato assegnato a Renato Avino e Luca Tenca vice-campioni italiani nel doppio Junior e splendidi vincitori della regata di Schiffenem nel canottaggio, una delle attività più sentite nella società di via Riglio. Avino si è

anche aggiudicato, in coppia con Giulio Sesenna, il titolo lombardo. Riconoscimenti speciali a Bruno Cavalleri ed al consigliere Pierangelo Fabris, mentre tra i numerosi premiati anche papà Giuseppe e figlio Luca Domaneschi per le bocce, disciplina che ha visto la Vanottieri Flora arrivare prima (ex aequo con Coop Castelvetro) nella classifica generale per società.

21 21 20 20 17 16 13 12 12 10 9 6 3

Pomì raccogliesse 2 punti pur perdendo entrambe le prossime durissime gare (il 20 gennaio a Police e il 27 gennaio in casa contro l’Eczacibasi) passerebbe comunque, in quanto l’unica squadra in grado di chiudere terza a quota 10 punti è l’Imper Wroclaw nel girone E. Solo se questa saprà raccogliere l’intera posta contro Dresda e Baku (tutt’altro che automatico) serviranno alle rosa i 2 punti, ma è assai probabile che alla fine ne basterà 1 e forse nemmeno quello.

HOCKEY PISTA A1 Dopo due ko in campionato stasera è in programma l’andata degli ottavi di Coppa Cers

Questa sera alle 20.45, il PalaPini di San Daniele Po si immerge di nuovo in un’atmosfera internazionale. La Pieve 010 di Ariano Civa ospita, infatti, la formazione francese dello Scra Saint-Omer, nella gara d’andata degli ottavi di finale di Coppa Cers. I cremonesi sono arrivati sin qui avendo la meglio della formazione tedesca del Darmstadt. Dopo il 6-3 subìto in Germania, per i rossoblu l’impresa sembrava più che disperata, ma a San Daniele Po i padroni di casa sono riusciti a invertire la sorte del doppio confronto, imponendosi per 6-2. I francesi, invece, sono approdati agli ottavi di finale sconfiggendo gli spagnoli del Voltregà, cliente scomodo, settimo lo scorso anno nell’Ok Liga, il massimo campionato iberico. Dopo

3-0 1-3 1-3 3-0 3-0 3-2

Da sinistra: Avino e Tenca durante la premiazione


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Sport

Sabato 12 Dicembre 2015

Juve e Roma non possono sbagliare Fuga a due in vetta alla classifica SERIE A

SERIE B

(F.V.) Cinque su cinque. Il calcio italiano ha fatto l’en plein in Europa, anche se i secondi posti nel girone di Champions di Juve e Roma non promettono sulla di buono. Ma prima di pensare al sorteggio di Nyon, bianconeri e giallorossi sono attesi da due impegni che possono valere la stagione: la Juve ospita domani sera la lanciatissima Fiorentina, mentre la squadra del contestato Garcia fa visita al Napoli. In caso di sconfitta per entrambe, il sogno scudetto potrebbe già svanire prima di Natale. 15ª GIORNATA Atalanta-Palermo 3-0, Bologna-Napoli 3-2, Carpi-Milan 0-0, Fiorentina-Udinese 3-0, Frosinone-Chievo 0-2, Verona-Empoli

0-1, Inter-Genoa 1-0, Lazio-Juventus 0-2, Sampdoria-Sassuolo 1-3, Torino-Roma 1-1. 16ª GIORNATA (13-12 h 15) Chievo-Atalanta, Empoli-Carpi, Genoa-Bologna (12-12 h 15), Juventus-Fiorentina (h 20.45), Lazio-Sampdoria (1412 h 20.45), Milan-Verona, Napoli-Roma (h 18), Palermo-Frosinone (12-12 h 18), Sassuolo-Torino (12-12 h 18), Udinese-Inter (12-12 h 20.45). CLASSIFICA Inter 33; Fiorentina 32; Napoli 31; Roma 28; Juventus 27; Sassuolo 26; Atalanta, Milan 24; Torino 22; Empoli 21; Chievo, Lazio 19; Udinese 18; Sampdoria, Bologna, Genoa 16; Palermo 15; Frosinone 14; Carpi 10; Hellas Verona 6.

A già una fuga a due? Forse... Il campionato è ancora lungo, ma Crotone e Cagliari fanno sul serio. 16ª GIORNATA Bari-Ascoli 3-0, Cagliari-Como 1-1, Crotone-Cesena 2-0, Latina-Livorno 3-1, Novara-Virtus Lanciano 4-1, Perugia-Modena 1-0, Pescara-Spezia 2-2, Pro Vercelli-Ternana 1-2, TrapaniAvellino 2-1, Vicenza-Salernitana 0-0, Virtus EntellaBrescia 0-0. 17ª GIORNATA Ascoli-Ternana 1-0, Avellino-Pro Vercelli 1-0, Brescia-Pescara 0-0, Cesena-Trapani 0-0, Como-Crotone 0-1, Livorno-Salernitana 0-0, Modena-Bari 2-1, Perugia-Novara 1-4, Spezia-Vicenza 1-0, Virtus Entella-Latina 1-0, Virtus Lancia-

no-Cagliari 1-3. 18ª GIORNATA (12-12 h 15) Avellino-Virtus Lanciano, Bari-Perugia (13-12 h 12.30), Crotone-Modena (13-12 h 20.30), Livorno-Cagliari, Novara-Trapani (14-12 h 20.30), Pescara-Virtus Entella, Pro VercelliCesena, Salernitana-Ascoli, Spezia-Latina, TernanaComo, Vicenza-Brescia. CLASSIFICA Crotone 37; Cagliari 36; Bari 32; Novara (-2) 31; Cesena (-1), Brescia 27; Pescara, Virtus Entella 25; Perugia, Trapani 24; Livorno 22; Spezia 21; Vicenza, Latina, Pro Vercelli 20; Avellino, Ternana 19; Modena 18; Salernitana, Ascoli 17; Virtus Lanciano (-1) 14; Como 10.

Alla Cremo non può bastare Brighenti

Anche contro la Giana Erminio i grigiorossi non hanno brillato. Oggi pomeriggio a Busto Arsizio serve solo la vittoria

CALCIO LEGA PRO Malgrado le ottime prestazioni dell’attaccante, la squadra di Pea continua a stentare

N

LEGA PRO GIRONE A

di Matteo Volpi

ulla di nuovo. Brighenti fa gol (e che gol…) e la Cremonese conquista un altro punticino che questa volta salva la faccia al cospetto di una Giana Erminio che sfiora l’impresa di espugnare un campo di prestigio come lo “Zini” e di scrivere così un’altra importante pagina nella sua giovane storia tra i professionisti. Per intenderci: sabato scorso si è rischiata davvero la figuraccia. Stavolta il cinismo e la praticità della formazione di Pea è assomigliata ad una sorta di insana indolenza davanti alla quale anche il pubblico fatica a pensare positivo. Il rapporto tra pubblico e squadra è un problema ormai annoso, che senza dubbio la sconfitta rischiata contro la sconosciuta compagine della Giana Erminio non ha fatto altro che peggiorare. All’orizzonte ora c’è però una ghiotta occasione per rifarsi: oggi alle 15 sul campo della Pro Patria, Cenerentola del girone, si deve solo vincere. La Pro Patria in stagione ha già avuto tre allenatori. Dopo Alessandro Oliva e Angelo Mastropasqua è arrivato Alessio Pala che è riuscito ad ottenere i primi punti stagionali per i bustocchi. Pala ama lavorare con i giovani e predilige la difesa a quattro. Alla Pro Patria, vista la situazione disperata, il tecnico sta provando a far ripartire la squadra con una difesa super abbottonata e un calcio assolutamente all’italiana all’insegna del primo non prenderle. I bustocchi non hanno vinto nemmeno una gara in questo girone d’andata e sono senza mezzi termini la formazione materasso: solo 3 punti all’attivo, 28

RISULTATI 14ª GIORNATA

Cremonese-Giana FeralpiSalò-Cuneo Lumezzane-Bassano Mantova-Alessandria Padova-AlbinoLeffe Pordenone-Cittadella Reggiana-Pavia Renate-Pro Piacenza Südtirol-Pro Patria

CLASSIFICA

Cittadella Bassano FeralpiSalò Alessandria Pavia Südtirol Cuneo Cremonese Reggiana 15ª GIORNATA (12/13-12) Pordenone AlbinoLeffe-Reggiana Padova Alessandria-Südtirol Pro Piacenza Bassano-Renate Giana Erminio Cittadella-FeralpiSalò Mantova Cuneo-Pordenone Lumezzane Giana Erminio-Padova AlbinoLeffe Pavia-Lumezzane Renate Pro Piacenza-Mantova Pro Patria-Cremonese (12-12 h 15) Pro Patria

L’esultanza dopo il gol di Brighenti (foto L. Dassi)

reti subite, 5 fatte. I numeri parlano chiaro: stavolta non ci vogliamo accontentare solo del gol di capitan Brighenti. Stavolta serve una vittoria convincente, magari più larga del solito, che possa portare un’importante iniezione di fiducia in vista della durissima sfida contro il Cittadella capoclassifica guidato da un ex tanto rimpianto come Roberto Venturato. Poi ci sarà la pausa natalizia, con la finestra di mercato

1-1 0-1 2-3 3-0 1-3 0-0 0-2 2-1

ormai alle porte che qualche cambiamento (speriamo più oculato rispetto agli ultimi anni) porterà nella rosa grigiorossa. PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Ravaglia; Zullo, Briganti, Marconi; Guglielmotti, Bianchi, Perpetuini, Djiby, Crialese; Brighenti, Forte. La partita dello “Speroni” sarà arbitrata da Diego Provesi della sezione di Treviglio con gli assisten-

29 24 24 24 23 22 22 22 21 19 18 18 18 13 13 11 9 3

ti Danilo Ruggeri di Palermo e Nicola Badoer di Castelfranco Veneto. TIFOSI E SQUADRA La società grigiorossa comunica che sarà a disposizione dei tifosi giovedì 17 dicembre, dalle ore 18 alle 19 presso il Centro sportivo “Arvedi” di via Postumia a Cremona per incontrare i tifosi che desidereranno confrontarsi sulla Cremonese.

SERIE D Trasferta non impossibile domani contro la Virtus Bergamo

Il Pergolettese vuole calare il tris di Tiziano Guerini

La Pergolettese si butta alle spalle le difficoltà societarie della settimana (le dimissioni di tre giocatori importanti come Patrini, Lorenzi e Bardelloni) con una vittoria sofferta ma meritata contro il Caravaggio (3-2), confermando l’impressione di chi pensa che con lo sfoltimento della rosa dei titolari, si abbiano superato equivoci e malumori che avevano turbato l’ambiente. Ora in attacco il duo Valente-Rossi diventa stabilmente titolare, con il supporto di esperienza del nuovo arrivato Cesca, mentre si supera il dilemma su Patrini difensore o centrocampista, ridando spazio al sempre generoso Tacchinardi. I gialloblu, dopo una ventina di minuti incerti, hanno preso in mano la partita, pervenendo rapidamente al doppio vantaggio, dapprima al 32’ con un rigore per fallo su Rossi che lo stesso realizza, poi al 37’ con una rimessa sbagliata del portiere del Caravaggio che ha servito Conti, il quale ha passato a sua volta la palla a Valente libero in area, che ha realizzato il più facile dei gol. Sembrava fatta, ma una incertezza di Prisco al 3’ della ripresa, ha consentito al Caravaggio di rimettersi in partita e di pareggiare con un rigore al 27’ realizzato dal solito

La gioia dei gialloblu

Deangelis. Il Pergo ha però reagito, pervenendo al terzo gol al 33’ su autorete di Noris. Inutili le vibranti proteste dei biancorossi per un inesistente fuorigioco. Ora, con due vittorie di fila, la classifica (con 23 punti) si è fatta meno precaria. Domani, dopo la partita di Coppa Italia di mercoledì scorso contro l’Oltrepovoghera e persa ai rigori per 4-3 con errori dal dischetto di Brunetti e Rossi e conseguente eliminazione della Pergolettese, si viaggia per Alzano Lombardo alle porte di Bergamo, per allungare la serie positiva anche contro la Virtus Bergamo a sua volta reduce, invece, da quattro sconfitte consecutive. A due giornate dalla fine del girone di andata del campionato, la Virtus Bergamo occupa il terz’ultimo

posto in classifica con 15 punti. L’incontro, quindi, non si presenta proibitivo per la Pergolettese, anche se i bergamaschi sono un po’ all’ultima spiaggia per cercare di raddrizzare la loro precaria situazione. Negli orobici giocano due ex gialloblu: Christian Zanola e soprattutto il sempre pericoloso bomber Giovanni Amodeo. L’allenatore è Armando Madonna, ex tecnico di Piacenza, Livorno e AlbinoLeffe. CLASSIFICA (17ª giornata) Piacenza 44; Lecco 33; Seregno 32; Ciserano 30; Monza 29; Ciliverghe 26; Inveruno 25; Pro Sesto, Pergolettese 23; Folgore Caratese, Olginatese 22; Pontisola 21; Bustese, Varesina, Grumellese 19; MapelloBonate, Caravaggio 17; Virtus Bergamo 15; Sondrio 12, Fiorenzuola 12.

ECCELLENZA

Il Crema sfida a Lodi la capolista

Il Crema è incappato in una giornata storta contro il Nibionno ed è stato sconfitto per 4-1, ma può rifarsi domani a Lodi contro la capolista Cavenago Fanfulla, reduce dal pareggio (0-0) di Gessate. CLASSIFICA (14ª giornata) Cavenago

Fanfulla 33; Crema 29; Scanzorosciate, Nibionno, Villa D’Alme 28; Casateserogoredo 25, Luciano Manara 24; Caprino 23; Cisanese 20; Verdello 14; Sandonatese 13; Gessate, Sancolombano, Oggiono 12; Real Milano 10; Brugherio 8; Brembate 7.


Sport

25 Superando la Virtus Bologna la squadra di Pancotto è salita in vetta con altre quattro squadre e ci vuole restare Sabato 12 Dicembre 2015

Esame di laurea per una super Vanoli

BASKET SERIE A Lunedì sera posticipo ad alto coefficiente di difficoltà contro Cantù in netta ripresa

C

di Giovanni Zagni

hi l’avrebbe detto... Ma questo è quanto con il cervello, la passione e l’intuito e senza eccessive potenzialità economiche, si va costruendo l’immagine di una Vanoli da urlo. Bravi tutti, dai vertici ai collaboratori più umili, un grazie a tutti. L’ultimo ostacolo (Bologna) che ha offerto grande resistenza, è stato superato non senza fatica, ma con tenacia e meriti specie difensivi, quando pareva che la barca stesse affondando e con in campo non il quintetto delle “stars”, a dimostrazione che il gruppo è compatto e voglioso di far bene. Speciali comunque Cusin e McGee. Ora è in arrivo un altro ostacolo ancor più ostico da valicare: ci riferiamo alla trasferta di lunedì a Cantù, che è reduce dall’eclatante successo ottenuto a Venezia per 95-103. Una prestazione eccellente per i canturini, impreziosita da un corollario di record da parte del giovane Abass (5 su 7 da tre punti, 34 punti e 44 di valutazione), ottimamente supportato da una squadra che dopo qualche titubanza iniziale e il cambio della proprietà, ha preso a correre sulle ali dell’entusiasmo ed ora rincorre la cima della graduatoria con grandi ambizioni. Così gli uomini di

SERIE B Manuelli al tiro

RISULTATI 10ª GIORNATA

Reggio Emilia 14 Cremona 14 Trento 14 Milano 14 Pistoia 14 Brindisi 12 Venezia 12 Sassari 12 11ª GIORNATA (13-12 h 18.15) Varese 8 Avellino-Torino Caserta 8 Brindisi-Reggio Emilia Cantù 8 Cantù-Cremona (14-12 h 20.45) Capo d’Orlando 8 Caserta-Sassari Avellino 6 Milano-Capo d’Orlando Bologna 6 Pesaro-Venezia Pesaro 4 Pistoia-Varese Torino 4 Trento-Bologna

Capo d’Orlando-Brindisi 74-77 Caserta-Pesaro 73-69 Cremona-Bologna 73-63 Reggio Emilia-Milano 74-72 Sassari-Trento 73-88 Torino-Pistoia 87-88 Varese-Avellino 81-93 Venezia-Cantù 95-103

Pancotto si trovano a dover fronteggiare un cliente pericolosissimo nel momento di maggior “calore”. Sarà un banco di prova incredibilmente difficile per la Vanoli, ma con umiltà e serenità d’animo - che paiono qualità ormai acquisite dal gruppo - si pensa ad un match sicuramente complicato, ma non a senso unico. Staremo a vedere, poiché la

Vanoli deve sempre dimostrare quel che vale, che non è poco, di questi tempi non facili ma sicuramente vissuti con lo spirito giusto per far bene. MERCATO Importante rinforzo per Avellino (domenica prossima ospite della Vanoli), che ha ingaggiato Joe Ragland. Il play torna in Italia dopo le esperienze maturate a Cantù e Milano, dove ha

chiuso la regular season al secondo posto nel tiro da tre con il 45.1%. «La presenza di Sacripanti - ha detto il play - è stata determinante per scegliere Avellino: due anni fa a Cantù abbiamo colto molti successi e mi sono divertito molto. L’obiettivo è comune: inserirsi nella squadra nel miglior modo possibile per aiutarla a vincere le partite».

E’ un Basket Team Crema in salite quello reduce da due match in tre giorni. Sabato scorso le azzurre hanno tenuto testa alla capolista Broni, perdendo solo nel finale per 45-50 (Veinberga 18 punti a referto). Poi, nel turno infrasettimanale di martedì, pronto riscatto sul parquet di Bolzano, con le cremasche che si sono imposte nettamente per 73-42 (Veinberga 19 punti, Caccialanza e Cerri 14). E domani alle 18 a Crema è in programma lo scontro diretto con il Sanga Milano, secondo in classifica. Con un successo le ragazze di coach Visconti potrebbe riaprire il discorso nella volata per conquista la final four di Coppa Italia. Un traguardo ambito, che le azzurre hanno una gran voglia di conquistare, pur consapevoli che non sarà facile. CLASSIFICA (10ª giornata) Broni 20; Milano 18; Crema, Vicenza 14; Selargius, Pordenone, Alpo 12; Marghera, Albino 10; Costa Masnaga 6; Castelnuovo Scrivia, Carugate, Bolzano

Erogasmet domani a Desio per continuare a stupire

La 12ª giornata mette l’Erogasmet di fronte ad una tradizionale avversaria di tante battaglie: l’Aurora Desio. Una rivale pericolosa per gli uomini di Baldiraghi, che ha in stagione uno score di sei sconfitte e cinque vittorie, tre delle quali ottenute però negli ultimi quattro turni del campionato. I leoni biancorossi, dal canto loro, sono reduci da cinque vittorie consecutive (l’ultima 85-76 a Mortara), che valgono il 2º posto in classifica. Quel che sorprende dei brianzoli è la clamorosa percentuale dall’arco dei 6,75, caratteristica che li rende praticamente impossibili da decifrare: spicca il 60% dell’atletica ala Gallazzi, la base su cui costruisce i suoi 10.9 punti di media, ma sono degni di nota anche il 47% di Negri, il 41% di Cor-

no e il 36% di squadra. Tiro da 3 punti che allarga il gioco e le maglie della difesa, creando spazio per il gioco del pivot Politi, miglior realizzatore con oltre 15 punti di media a partita a cui aggiunge 8,4 rimbalzi a partita. Indicata come una delle possibili sorprese di campionato, la squadra di casa ha confermato l’head coach Davide Villa. Perso il miglior giocatore della scorsa stagione, Motta passato ad Orzinuovi, oltre ai già citati Gallazzi e Politi è stato riconfermato il playmaker Gatto, affiancato nel ruolo dal cavallo di ritorno Novati, ottimo atleta dotato di buona visione di gioco e buone capacità realizzative. E’ tornato alla base anche il centro Colombo, classe 1993, 200 centimetri per 115 kg, un pivot che fa dell’in-

Achille Grandi oggi a Lainate BOCCE

di Massimo Malfatto

Non era il risultato che l’Achille Grandi ambiva dalla partita casalinga del secondo turno del campionato italiano per società anche se non si recrimina del pareggio contro la “Fulgor”. Inizio di match favorevole alla bocciofila cremasca: la terna Guerrini-Suardi-R. Visconti vince entrambi i set con un doppio 8-2 mentre Mattia Visconti, dopo aver perso il primo set (5-8), infligge un “cappotto” al lecchese nel successivo. Nella seconda fase d’incontro qualche pasticcio di troppo ed ecco arrivare la sconfitta di Guerrini (poi sostituito da Negri) e Suardi (8-5, 8-6) mentre la famiglia Visconti, vinto il primo set (8-6) perde il secondo per 5-8. Una frenata che non compromette il cammino della formazione di Parati; non c'è tempo di rammaricarsi perchè già oggi si torna in campo con l’Achille Grandi impegnata a Lainate contro “La Primavera”. Risultati: Achille Grandi-Fulgor 1-1, Primavera-Madonnina 0-1. Classifica: Achille Grandi 4; Madonnina 3; Fulgor 2; La Primavera 1. Prossimo turno (1212): Primavera-Achille Grandi, Fulgor-Madonnina. TROFEO CURTI Non sono mancate le sorprese nella gara individuale (con due finali) organizzata dalla bocciofila Scannabuese e giunta alla sua settima edizione. Nella categoria A/B esce con il sorriso Evaristo Padovani. Il cremosanese eliminava nei quarti Corrado Galli (12-4), in seguito l’offanenghese Luca Maccalli (12-6) ed in

Azzurre con il Sanga sognando la final four SERIE A2

Washington e Vitali contro Bologna (foto Mario F. Rossi)

CLASSIFICA

Al centro i vincitori di Scannabue: Padovani (a sinistra) e Mantovani

finale aveva la meglio su Marco Garlini per 12-10. Quarto posto per Stefano Guerrini sconfitto dall'orobico sul filo di lana. Serata da incorniciare per Giuseppe Mantovani vincitore nella categoria C/D. Il portacolori della “Arci Crema Nuova” s'imponeva in semifinale sul milanese Marco Renzoni ed in finale superava Samuele Oirav per 12-5. Quarto posto per il beniamino di casa Pietro Erba. Ha diretto la gara Arturo Casazza. TARGA IL TORRAZZO Le bocciofile canottieri Flora e Le Querce fanno festa nella gara regionale (due finali separate) organizzata dal comitato Fib. Nella categoria A/B un’altra convincente prestazione di Giuseppe Domaneschi che esprime tutta la sua classe. Dopo l’esordio vincente senza giocare (assente Dilda), a seguire Beppe si sbarazzava di Ivano Dolara (12-3) ed in finale annientava il suo compagno rivierasco Andrea Ventura per 12-2. Le soddisfazioni per il Flora non si esaurivano qui. Infatti nelle ultime ore alla bocciofila di via Riglio è arrivata la comunicazione del primato nella classifica

generale per società 2015 ex aequo (253 punti) con la Coop Castelvetro. Ben quattro coppie delle “Le Querce” e tre del “Fadigati” nella fase finale della categoria C, ma a sorridere è la bocciofila di Pieve d’Olmi che esulta con Ivano Franzini che nel match di finale ha avuto la meglio sul socio Luciano Milanesi per 12-8. Ha diretto la gara Ennio Clementi che, per motivi di lavoro, è costretto a lasciare la carica di vice-presidente del comitato oltre alle mansioni di responsabile dell'arbitrale e dei sorteggi. CIAO FRANCO Lo sport delle bocce, ma in particolar modo quello cremasco, rimpiange la scomparsa di Franco Stabilini. Entrato nel mondo delle bocce nel 1980 dal 1992 era il presidente del comitato tecnico di Crema: oltre vent’anni di professionalità dove ha sempre goduto di grande considerazione sia per la puntualità che per disponibilità. Una vita tutto casa e bocce e pochi anni fa gli è stato riconosciuto la Stella di Bronzo al Merito sportivo del Coni. Alla moglie Rosa ed alle figlie Giusy e Lara le più sentite condoglianze.

tensità il suo marchio di fabbrica, ottimo rimbalzista, dotato di un buon tiro dalla media e rifinitosi negli anni anche come attaccante dal post. Pericolosa anche l'ala Quartieri, grande agonista, giocatore polivalente e buon realizzatore. Continuare la serie positiva non sarà facile per l’Erogasmet, ma la formazione cremasca gioca oramai in fiducia, conscia dei propri mezzi e sicura di poter essere tra le protagoniste del girone. CLASSIFICA (11ª giornata) Orzinuovi, Udine 20; Crema 18; Bergamo, Urania Milano 16; Vicenza 14; Lecco 12; Desio, Robur et Fides Varese 10; Pavia, Costa Volpino, Sangiorgese 8; Scandicci, Padova 6; Mortara, Moncalieri 2.


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Sport

Sabato 12 Dicembre 2015

RUGBY

Il Crema deve ritrovare la fiducia per salvarsi

Un Crema senza anima, perde inopinatamente contro un modestissimo Ospitaletto (27-18) e dice definitivamente addio al terzo posto finale. I giochi oramai nel girone sono fatti, con Cus Brescia, Ospitaletto ed il Crema che si giocheranno la permanenza in C1 nei playout della prossima primavera, contro le ultime tre dell'altro girone. Le restanti partite di questa prima fase, serviranno alla squadra di Forte per riprendere quella fiducia e quella convinzione nei propri mezzi, che sembrano essere sparite e che senza le quali sarà impossibile centrare la salvezza. Anche

nell’ultimo turno il Crema è parso più forte dei padroni dei casa sia tecnicamente che fisicamente, ma ha subìto la maggior voglia di gioco e la maggior determinazione dei bresciani che hanno vinto meritatamente, una partita che mai avrebbero pensato di portare a casa. Dopo un inizio convincente con la meta del vantaggio neroverde di Locatelli, il Crema si è perso regalando campo e mete ai padroni di casa, che senza fare nulla di speciale, si sono ritrovati sul 20-5, che in pratica ha chiuso il match. La formazione cremasca ha, però, tutti i mezzi per salvarsi, perché è

più preparata fisicamente e più brava tecnicamente delle dirette concorrenti, ma non ha ancora la mentalità vincente necessaria per affrontare questo tipo di partite. Sarà questo il duro lavoro che attende l'allenatore piacentino in vista dei playout: quello di far cambiare mentalità ai ragazzi e ridargli quella consapevolezza nei propri mezzi, già dallo scontro di domani contro il Cus Brescia davanti al pubblico amico. CLASSIFICA (7ª giornata) Rovato 35; Gus-sago 28; Fiumicello 21; Ospitaletto 10; Cus Brescia 7; Crema Rugby 5.

Il Crema Rugby in azione

Medaglia d’oro all’azzurra Cavalli

CICLISMO La giovane promessa sarà tra i premiati durante la cerimonia organizzata dall’Associazione Ciclisti Cremonesi

T

di Fortunato Chiodo

orna puntuale come un orologio svizzero, domenica 20 dicembre alle ore 10.30 nel Salone dei Quadri del Palazzo Comunale di Cremona, la cerimonia di premiazione sportiva in memoria dell’indimenticabile Alfo Ferrari (con riconoscimenti e attestati di benemerenza), organizzata dall’Associazione Ciclisti Cremonesi, presieduta da Franco Priori “pinza d’oro”, con segretario Elio Guarnieri e il tesoriere Mario Pedretti. Tra i premiati Gianluigi Ferrari, presidente del Pedale Romanenghese, Antonio Pegoiani, presidente del Comitato provinciale Fci e Marco Sinelli, presidente dell’Amatoriale Piadena, personaggi che hanno contribuito con passione ed impegno a tener vivo il prestigio del ciclismo nella nostra provincia. La medaglia d’oro, in memoria di Massimo Vincenzi, verrà consegnata all’azzurra Marta Cavalli (Valcar Pbm), giovane promessa del ciclismo cremonese, campionessa europea dell’inseguimento a squadre con il record del mondo. Il premio speciale alla memoria di Tarcisio Brambilla sarà consegnato al giornalista Giorgio Barbieri. ALESSIO BRUGNA INGAGGIATO DALLA PALAZZAGO Alessio Brugna,

Sopra Marta Cavalli dopo un successo in pista. A lato Jacopo Guarnieri impegnato nel Tour 2015

figlio d’arte e velocista di Rivolta d’Adda, ha fatto piccoli passi quest’anno tra gli Junior ed è stato ingaggiato al Team Palazzago, squadra ciclistica di Under 23 ed Èlite. ANCHE GUARNIERI PIZZICA IL CT CASSANI Ci ha messo un po’ per parlarne, ma alla fine anche Jacopo Guarnieri ha detto la sua sulla mancata convocazione per i campionati del mondo su strada di Richmond (Usa), dopo che il suo capitano Alexander Kristoff (Team Katusha), poi quarto all’arrivo, lo aveva indicato tra gli atleti più adatti per quel percorso. «Non ho mai detto niente - ha ammesso il 28enne velocita cresciuto nel CC Cremonese - ma sono deluso. Ci credevo, pensavo di poter dare il mio contributo alla causa azzurra. Non so come sarebbe stata, è parsa una corsa piatta, senza scossoni, fatta al risparmio e nel finale potevo d’aiuto per la volata. Spero che ci sarà bisogno di me l’anno prossimo in Qatar, mi muovo bene nel vento e in teoria si arriverà in volata...». Il suo 2016 sarà ancora al fianco del norvegese Kristoff, di cui è diventato l’ultimo uomo del treno, cambiando per questo anche la preparazione: «Con Alex non servono scatti secchi, ma lunghe progressioni, che a me vengono anche meglio». COPPA DEL MONDO: AZZURRE

SETTIME IN NUOVA ZELANDA Alla Coppa del mondo su pista a Cambridge (Nuova Zelanda), le azzurre del ct Dino Salvoldi nell’inseguimento hanno conquistato altri punti preziosi per la qualificazione ai Campionati del mondo e ai Giochi di Rio 2016. Simona Frapporti, Beatrice Bartelloni, Francesca Pattaro e Silvia Valsecchi alla fine si sono piazzate al settimo posto superando in 4’31”860 la Gran Bretagna (4’33”454). Tra le nazioni europee ha fatto meglio soltanto la Bielorussia, quinta in 4’28”458. Vittoria dell’Australia. Settimo posto di Maria Giulia Gonfalonieri nello Scratch, vinto dall’australiana Amy Cure. Liam Bertazzo (schierato al posto del titolare Elia Viviani) è giunto decimo nell’Omnium. Se nell’Omnium (la bresciana Frapporti 12ª) e nel Keirin (Ceci 19ª) restiamo in gioco, il quartetto maschile (10º con il tempo di 4’04”969) è quasi fuori dai Giochi: solo l’aritmetica tiene vive le speranze azzurre per Rio 2016. IL LOMBARDIA BABY SI CORRERA’ IL 2 OTTOBRE Il Piccolo Giro di Lombardia, gara internazionale riservata agli Under 23, si svolgerà domenica 2 ottobre 2016, non mantenendo la scadenza degli ultimi decenni, perché sabato 1° ottobre si corre il Lombardia professionisticom che ha avuto uno spostamento di data.

Nizzolo vuole diventare grande

IL PERSONAGGIO

Giacomo Nizzolo, 26enne milanese della Trek Factory Racing-Segafredo, formazione statunitense del team manager lodigiano Luca Guercilena e con direttori sportivi Adriano Baffi, Kim Andersen, Dirk Demol e Alain Gallopin, cambia look da grabde: «Adesso basta piazzamenti». Maglia rossa al Giro, ma un solo successo nel 2015, l’ultima stagione lo ha fatto maturare. A dirlo è stato Baffi: «La Trek a primavera fiorirà in Belgio, dove Fabian Cancellara cerca l’ultimo successo nel suo regno prima del ritiro, ma anche Nizzolo ha ben chiaro i suoi obiettivi». L’aspetto economico è importante, ma non fondamentale, dovrà fare i conti con il ritiro dell’elvetico Cancellara, ma davanti a tutte le società interessate per l’acquisto di Nibali c’è la Trek, sarebbe la nuova stella. L’Astana comunque non resta alla finestra. E non è fuori dai giochi. Lo Squalo dello Stretto, deciderà prima del Giro d’Italia 2016. IL RE DI SPAGNA PREMIA QUINTANA Secondo al Tour,

Giacomo Nizzolo

quarto alla Vuelta: nel 2015 non ha centrato il successo in un grande giro, ma Nairo Quintana era comunque reduce da un’annata... regale. Ed è stato proprio il re di Spagna, Filippo VI con la regina Letizia a consegnare al colombiano della Movistar il trofeo della comunità ibero-americana durante i National Sports Award. La cerimonia si è svolta a

Palazzo Ed Pardo di Madrid. Quintana è stato premiato per i suoi sforzi nel 2014: la vittoria al Giro, ma anche al Tour de San Luis e alla Vuelta a Burgos. «E’ stato un onore stringere la mano al re per la prima volta - ha detto Quintana -. Ora torno in Columbia per qualche giorno di riposo, poi riprendo gli allenamenti. Mi attendono grande sfide nel 2016».

Il 2016 di Nibali sarà molto italiano

Il Team Astana diretto dal trainer bresciano Giuseppe Martinelli, ha concluso il raduno al caldo di Calpe, Costa Valenciana e volerà con la squadra sabato in direzione Astana in Kazakistan, dove sono attesi fino a 14 gradi sottozero, perché nel velodromo della capitale ci sarà la presentazione ufficiale del team. Intanto, sono stati completati i programmi agonistici, già nero su bianco. Vincenzo Nibali sarà molto italiano (Tirreno-Adriatico e Giro del Trentino, sono gli impegni di maggior rilievo prima del Giro d’Italia)

e Fabio Aru, re dell’ultimo Giro di Spagna, batterà invece i percorsi stranieri e farà il suo esordio nel 2016 (dal 3 al 7 febbraio) alla Vuelta Valenciana, poi Volta Algarve in Portogallo (17-21) e Parigi-Nizza (6-13 marzo). Lavorerà in altura per preparare tutti gli impegni di aprile: Giro dei Paesi Baschi (4-9 aprile), Freccia Vallone (20), 3 Liegi-Bastone-Liegi (24). Dopo la Doyenne si metterà un punto. L’unico impegno italiano prima del Tour de France (2-24 luglio) potrebbe essere il campionato italiano.




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