il
SETTIMANALE
PICCOLO www.ilpiccologiornale.it
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Anno II • n. 5 • SABATO 31 GENNAIO 2015
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
Un gruppo organizzato che ha agito con tattiche collaudate. E dopo gli scontri, è il delirio su Facebook
pagine 2-7
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CREMONA OSTAGGIO DEI BLACK BLOC 2.500 persone hanno tentato di sfilare al corteo antifascista. Epicoco (Sap): «Forze dell’ordine, gestione ineccepibile»
L’EDITORIALE
VIABILITA’
a pagina 12
EXPO
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a pagina 11
Un corso per food manager
a pagina 18
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CASALMAGGIORE
Consiglio, la minoranza esce dall’aula
R
iflettevo sui fatti del Dordoni e sull’elezione del Presidente della Repubblica. E che c’entrano i due fatti tra di loro?, vi chiederete. Provo a spiegarmi. Riflettevo, per esempio, sulla forte probabilità - al momento in cui scrivo - che Sergio Mattarella diventi il nuovo Presidente. La persona è di grande valore, secondo me. E’ serio, ha dimostrato di possedere un’etica che non cede facilmente ai compromessi, è uomo di legge: un ottimo candidato. Leggiamo il suo profilo e vediamo che era ministro in un governo Andreotti (beh, non c’è niente di male, no?) e che era un moroteo (vicino, cioè, lo dico per i più giovani, a Aldo Moro, grande statista). A questo punto, mi sorge un sentimento, non tanto di “déjà vu”, ma una sorta di tenerezza nostalgica, un profumo di tempi lontani. “A quell’epoca...”, diceva mia nonna. Sì, a quell’epoca, quella in cui c’erano la Dc, il Psi, il Pci, il Pri. Ma veniamo al Dordoni: dramma in due fasi, lo scontro tra Centro Sociale Autogestito e i fascisti di CasaPound prima, il corteo con le devastazioni dei
Black block, dopo. Anche questo mi ha fatto tornare ad anni lontani, a scontri ideologici pesantissimi, al ricordo di manifestazioni che a volte finivano in tragedia. Rifletto sull’idiozia che andò di moda anni fa, quella della fine della storia. Ricordate? Il crollo del muro di Berlino, la fine delle ideologie, la fine della storia, tutto pacificato. In realtà, dopo è andato in scena uno scontro ideologico fortissimo, nel quale siamo ancora immersi, protagonisti il welfare, il lavoro, il capitale, il pubblico, il privato. Ma non divaghiamo. Sergio Mattarella da un lato, gli scontri al Dordoni dall’altro sono profondamente novecenteschi. Appartengono, con coloriture diverse, ovviamente, a quella storia, che resiste a tutti i tentativi di annullamento e di ridicolizzazione. E a questo punto, un’altra domanda sorge spontanea: ma non dovevano essere anni di rottamazioni, di nuovo a tutti i costi, di turbo, di asfaltamenti? Eh, mi sa che la gran madre democristiana continui ad affascinare anche lui, anche il “giovane” Renzi... SOCREM
ALL’INGRESSO DEL PALARADI
Lunedì torna il Magazine della Vanoli
a pagina 10
SIAMO ANCORA IN PIENO NOVECENTO ▲
Parcheggi selvaggi in città
AMBIENTE
di Daniele Tamburini
BASKET SERIE A
pagina 25
CALCIO LEGA PRO
a pagina 23
VOLLEY FEMMINILE
a pagina 24
La Pomì è pronta I biancoblu cercano Cremo a caccia per i quarti l’impresa contro di uno scalpo un’altra corazzata eccellente: il Novara di Coppa Italia
INCENERITORE: COME SPEGNERLO IN UN DOSSIER
«SERVONO VOLONTARI GIOVANI»
a pagina 9
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CREMONA
Sabato 31 Gennaio 2015
Una vera e propria guerriglia urbana durata quasi quattro ore. Scontri con le forze dell’ordine, ingenti i danni
C
di Daniele Tamburini
hi sono quelle figure nere giunte a Cremona, chissà da dove, insomma i cosiddetti i Black bloc? Coloro che per circa quattro ore hanno provocato una vera e propria guerriglia urbana, scontrandosi ripetutamente con le forze dell’ordine, devastando alcune zone della città e ferendo una comunità intera? In Italia si comincia a parlare, per la prima volta, di Black bloc al G8 di Genova, nel luglio del 2001, durante quelle terribili giornate che ancora abbiamo impresse nella memoria. Nei filmati trasmessi dalle TV, vengono identificati come Black bloc. quelle persone vestite completamente di nero, con caschi e passamontagna, che compiono scorribande nella città, ingaggiando, a distanza, scontri con la polizia e devastando vetrine, auto etc. Una caratteristica distintiva dei Black bloc, da cui il nome, che tradotto significa “blocco nero”, è quella di indossare vestiti e maschere neri. E’, questa, una strategia studiata per apparire una massa compatta e ben identificabile. Questo sia per apparire numericamente superiori, sia che per attirare la solidarietà e l'aiuto di altri gruppi ideologicamente, più o meno, omogenei all'interno delle manifestazioni. I passamontagna, le maschere e i caschi hanno la funzione, oltre che di protezione, di impedirne l'identificazione da parte delle autorità. Al G8 di Genova fece impressione l’abilità e la rapidità con cui si muovevano, tanto che qualcuno parlò di persone addestrate militarmente alla guerriglia urbana. Black bloc, è un termine che fu usato per la prima volta durante le proteste contro la prima guerra del Golfo nel 1991, negli Stati Uniti. Si designò così un gruppo di individui, caratterizzati dall’obiettivo comune di contrastare e combattere la globalizzazione, tanto che la stampa italiana, in alcuni casi, li ha accostati al Movimento noglobal o movimento antiglobalizzazione. I Black bloc salgono prepotentemente alla ribalta, grazie ad una forte risonanza mediatica, dopo gli scontri cruenti e le devastazioni avvenute a Seattle sul finire del 1999, durante le manifestazioni contro la Conferenza ministeriale del WTO, e a Praga, sempre nel 1999, quando la città fu messa sotto assedio durante la riunione del Fondo Moneta-
CHI SONO I BLACK BLOC VISTI QUI A CREMONA?
Hanno agito con tattiche ben studiate e collaudate. La polizia ha evitato lo scontro fisico riuscendo a contenere gli assalti.«Siamo i figli del caos e della catastrofe».
rio Internazionale e della Banca Mondiale. In Italia, dopo le terribili giornate del G8 di Genova (caratterizzate non solo dagli scontri con i B.b) questi sono di nuovo entrati in azione, a distanza di dieci anni, Il 15 ottobre 2011, a Roma. In città era stata organizzata la manifestazione dei cosiddetti Indignados, contro la crisi economica mondiale. Anche in quel caso, si ebbero episodi di guerriglia urbana, con feriti tra i manifestanti e tra le forze dell'ordine. Individui vestiti di nero, protetti da caschi e passamontagna, provocarono danni a banche, auto e sedi istituzionali. I manifestanti pacifici tentarono invano di isolare i violenti, che anche in quella occasione erano in netta minoranza
Non sono comunisti, fascisti o anarchici: sono “contro”
rispetto al resto dei partecipanti alla manifestazione di protesta. Pare che alcuni Black bloc siano stati presenti anche durante gli scontri in Val di Susa tra i No-Tav e le forze di polizia. LE TATTICHE DEI BLACK BLOC Abbiamo già detto che sembrano persone addestrate militarmente, per come sono organizzate e per come si muovono, infatti la loro “tattica” prevede la costituzione di un blocco all’interno di un corteo, nel quale tutti sono vestiti di nero. Hanno solitamente almeno un gruppo iniziale che si organizza e si coordina, per iniziare un'azione che tende a impegnare le forze dell’ordine, marciando in blocco allo scopo di creare un forte effetto visivo e cercando da subito lo scontro diretto con le forze dell'ordine, mentre altri gruppi
minori si sparpagliano per le vie mirando ad uno o più obiettivi. Esattamente come è accaduto a Cremona, dove l’obiettivo primario era la sede di CasaPound in via Geromini. Durante gli scontri, ma tendenzialmente in fase di ritirata, compiono sistematicamente atti di vandalismo verso quelli che considerano i simboli del capitalismo e della repressione: banche, assicurazioni, i negozi in franchising di società multinazionali, i sistemi di video sorveglianza, le auto di lusso e le sedi istituzionali. La tattica d’azione di solito non prevede lo scontro fisico con le forze dell’ordine, che vengono aggredite con lancio di pietre, petardi, razzi e non di rado bottiglie incendiarie, per poi fuggire velocemente, allontanandosi e ricompattandosi in seguito, e continuare le azioni. Un perno della tattica del Black bloc è
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dunque il rifiuto del confronto fisico con le forze dell’ordine, che ovviamente sarebbe perdente. L’IDEOLOGIA I Black bloc non possono essere ricondotti ad una vera e propria ideologia, e questo li differenzia, per esempio, dalla pratica politica dei centri sociali. I B.b. non si dicono comunisti né tanto meno sono fascisti. Se proprio vogliamo affibbiare loro una etichetta, sono più vicini all'anarchismo. Sono “contro”. “Siamo i figli del caos e della catastrofe”, così si definivano già nel 1999. Si dichiarano contro lo stato autoritario e repressivo nelle sue varie forme. Sono contro il potere economico e finanziario del quale devastano i simboli, in particolare le banche. “Combattiamo il potere della finanza e della politica ad es-
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3 Una signora ha parlato con uno dei caschi neri
Quando ho visto i Black bloc ho iniziato a urlare e protestare, ma nessuno mi ha seguito Abbiamo parlato con la signora Stefania P. che domenica scorsa ci aveva inviato una lettera che proponiamo qui sotto e che è stata già pubblicata, il giorno stesso, da www. artventuno.it; facendo registrare al sito un numero incredibile di visualizzazioni da tutta Italia e non solo. Signora, ha avuto paura? “No, la sorpresa, poi lo sgomento si sono tramutati subito in rabbia”. E quindi... “Come ho scritto nella lettera ho cominciato a urlare e protestare. Ma nessuno mi ha seguito, intorno a me c'era tanta gente, anche loro sbigottiti e impauriti. Ma lo capisco. Quando sono apparse quelle persone con caschi e bastoni, effettivamente incutevano paura. Tanta gente si è subito allontanata”. Ma lei dove era, precisamente? “Ero all'inizio del corteo, a fianco dello striscione sostenuto dai familiari di Emilio e da altre persone”. Lei dice di aver parlato con il loro capo... “Io non lo so se era il capo. Ho detto che si comportava come un capo e, non ne sono certa, ma mi sem-
bra che fosse tra quelli che hanno fatto spostare le persone che erano all'inizio del corteo dicendo di farsi da parte e hanno comandato al furgone di proseguire in una via laterale (via Belfiore ndr)” Che altro ricorda? “Ricordo che mentre io gridavo, lui parlava con molta calma. Quando gli ho urlato: “Siete fascisti, vi comportate come loro, perché?” Ha risposto non siamo come loro, noi attacchiamo simboli, non le persone. Loro mandano Emilio all'ospedale. Noi non andiamo a cercare la gente a casa. Quel capo fascista di CasaPound può stare tranquillo”. Un'ultima cosa. Lei dice di aver parlato con più persone, compresa la persona che era a fianco al furgone e che aveva il microfono... “Ho parlato con tre persone, nessuna di loro era cremonese. Ho sentito che qualcuno diceva: “Sono romani...” di più non le so dire. Sono amareggiata e molto delusa, non tanto perché sono stata la sola a protestare, anche se non sarebbe servito a niente. Mi chiedo perché, a chi giova tutto questo”.
LA LETTERA
sa asservita, per una società autonoma da controllo sociale e dalla disciplina del mercato”. Non possono, quindi, essere definiti anarchici, anarcoinsurrezionalisti, no global, comunisti e così via. In Europa sono apparsi prevalentemente durante le manifestazioni caratterizzate dalla presenza della “sinistra antagonista". Va detto che non sono una organizzazione internazionale, ma hanno una grande capacità di raccordarsi e di organizzarsi anche tra gruppi di diversi paesi. A Cremona si è assistito a episodi e comportamenti che rispecchiano a pieno la tattica usata dai Black bloc: sfilare sparpagliati all'interno del corteo, salvo poi costituire il “blocco” nascosti da una cortina fumogena. Non c’è stato lo scontro
fisico durante i disordini con le forze dell’ordine, questo anche per volontà, a nostro parere, delle autorità preposte all’ordine pubblico, che hanno fatto di tutto per evitarlo. Le autorità, ossia prefettura e questura, molto probabilmente, sapevano con chi avrebbero avuto a che fare, tanto che la definizione del percorso, che avrebbe dovuto percorrere il corteo, scelta che è stata contestata da molti cittadini perché troppo vicina a via Geromini, è stata in realtà, pianificata allo scopo di contenere, eventuali disordini, in una limitata zona della città che prevedesse ampie vie di fuga. Zona che opportunamente nel frattempo era stata sgomberata di auto e di quant’altro. Di contro la devastazione
Chi pensa che siano giovani sbandati si sbaglia di grosso
delle vetrine delle banche, delle assicurazioni, e della sede dei vigili urbani rafforza la convinzione che, sabato scorso, abbiamo avuto a che fare proprio con i Black bloc. E dunque chi ancora pensa che la guerriglia urbana, sia stata la reazione di giovani vandali sbandati che improvvisamente, magari con la mente annebbiata da qualche canna, diventano violenti, si sbaglia di grosso. Sicuramente, al di là dei gravissimi episodi cremonesi, restano aperte molte domande: sull’identità di quelle persone; sulla loro possibilità di muoversi indisturbati, in Italia ma anche tra Stati diversi; sui finanziamenti su cui possono contare. Avranno necessità di addestrarsi, di studiare sul campo le tattiche; un’organizzazione così non può essere solo su base volontaria. Domande che, per adesso, restano senza risposta.
Ero andata alla manifestazione antifascista, come tanti, più per apprensione per mio figlio, preoccupata per quello che si diceva in giro, che per convinzione. Arrivata in via Mantova, ho avuto l’impressione che, tutto sommato, non sarebbe accaduto niente di preoccupante: tanti giovani, anche molti adulti, tante le donne, qualche persona conosciuta, ma soprattutto tanti ragazzi da tutta Italia. E’ partito il corteo, dopo poco, giunti a circa metà del Viale Trento e Trieste sono stati accesi alcuni fumogeni. Quando il fumo ha cominciato a diradarsi ho visto una cinquantina di ragazzi, forse più, che avevano indossato il casco e i passamontagna, armati di bastoni, formare un blocco tenendosi a braccetto l’uno con l’altro. Oddio, ì Black Bloc! Ho visto lo sgomento della gente intorno a me, e più che la paura è stata la rabbia che mi ha fatto andare su tutte le furie. “Ma no” ho gridato: no, no! Sono andata da quel ragazzo che parlava al microfono, accanto al furgone, che fino a quel momento aveva scandito gli slogan. Ho protestato e ingenuamente gli ho detto di dire ai Black Bloc, di fermarsi: “glielo gridi, li fermi”. Mi ha guardato, ma non ha risposto. Un ragazzo accanto a lui mi ha detto: “Non è questo il momento”. “Che significa, non è questo il momento?”. A questo punto è arrivato un tizio alto, con la barba, con un atteggiamento da capo, si è rivolto a me, parlava un italiano corretto con un accento non del nord. Mi ha detto che all’aggressione fascista bisognava dare una risposta forte. “Quale miglior risposta di quella di aver portato così tanta gente a manifestare, in maniera pacifica senza che accada niente di male” Gli ho gridato in faccia, con mio marito che mi diceva di stare calma. La risposta è stata: “Se facessimo come dice lei, una manifestazione pacifica, una bella sfilata come ne sono state fatte tante, non servirebbe a niente. I fascisti continuerebbero indisturbati e fare quello che hanno fatto ad Emilio, ci voglio fatti”. “Ma quali fatti, se fate casino passate dalla parte del torto, siete uguali a loro, sullo stesso piano”. Gli ho risposto ancora gridando, mentre intorno si era radunato un gruppetto di persone. “Quali fatti che cosa avete intenzione di fare?” “Non lo vengo certo a dire a lei”. A quel punto gli ho detto, con voce ancora tremolante per la rabbia, che se la loro intenzione era quella di andare in via Geromini, sarebbe stato una cosa inutile e stupida perché la sede di Casa Pound era chiusa e è stata messa in vendita. “E’ una messa in scena, la terranno chiusa per qualche giorno, poi tutto tornerà come prima. Dobbiamo agire perché questo non accada. Devono capire che non si possono concedere ai fascisti di aprire i loro covi”. Da lì a poco sono cominciati gli scontri con lanci di oggetti e lacrimogeni. Ho capito che questo era il loro obiettivo sin dall’inizio e che niente li avrebbe fermati. Assaltare la sede di Casa Pond e basta, qualunque fosse stato il percorso imposto dalle autorità, e probabilmente anche se la manifestazione fosse stata vietata. Me ne sono andata delusa e amareggiata. Insieme a molte altre persone. Ho chiamato mio figlio, che stava già andando verso casa. Che brutta giornata.
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Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
Un pomeriggio di straordinaria follia La manifestazione antifascista organizzata dal Centro Sociale Dordoni degenera in una vera e propria guerriglia urbana
L
di Laura Bosio e Daniele Tamburini
a manifestazione antifascista è indetta dal Centro Sociale Dordoni per protestare contro il ferimento di un loro compagno, il cinquantenne Emilio Visigalli, ricoverato in ospedale e che versa ancora in condizioni critiche. Visgalli è stato aggerdito con bastoni e calci durante uno scontro con militanti fascisti di CasaPound, nei pressi della sede del Centro Sociale, nel tardo pomeriggio di domenica 18. Le indagini sono ancora in corso. L'accaduto ha risonanza nazionale, e sono molte le prese di posizione, di organizzazioni politiche e di cittadini indignati. Ma si teme anche che una manifestazione di protesta possa provocare disordini. L'autorizzazione viene data, e il Comune provvede a togliere gli arredi urbani e impone il divieto di sosta nelle strade impegnate dal percorso del corteo. Arriviamo al primo pomeriggio di sabato 24. La partenza del corteo è prevista alle ore 15 dal Foro Boario. La zona comincia a riempirsi di gente: tanti giovani, ma anche persone anziane, molte donne. Via Mantova a poco a poco si riempie di giovani e di bandiere in rappresentanza dei centri sociali che hanno aderito e della Federazione Anarchica Italiana; ma ci sono anche altre organizzazioni come l'Anpi di Monza, l'Unione Sindacale di Base, la Fiom di Parma, Rifondazione Comunista, SEL, uno striscione di L'Altra Europa con Tsipras di Brescia. Una grande solidarietà, un panorama variegato di adesioni, importante per numero e consapevole. Niente sembra presagire quello che in seguito avverrà. Giunge comunicazione che la manifestazione partirà in ritardo, perchè si attendono manifestanti da Milano che viaggiano in treno. La Polizia, in tenuta antisommossa, staziona nel parcheggio antistante la sede dei vigili urbani. La via adesso è gremita, si stimano circa 2500 persone: il corteo comincia a muoversi, sono le 16,20. In testa, i familiari di Emilio Visigalli. Un furgone in
Il corteo parte da via Mantova. Sono 2500 le persone, provenienti da tutta Italia, che hanno aderito. Notevole lo spiegamento dello forze dell’ordine testa detta le parole d'ordine, “Siamo tutti antifascisti”, la polizia procede a debita distanza. Il corteo imbocca Viale Trento e Trieste. Giunti all'altezza di via Belfiore, il corteo si ferma: vengono accesi i fumogeni, si alza una cortina di fumo. Alcuni ragazzi impongono alle persone che erano in testa al corteo di farsi da parte, di mettersi ai bordi della strada. Quando il fumo si dirada la scena è impressionante, tale da provocare sgomento: un gruppo di persone ha indossato caschi e passamontagna e, armati di bastoni, ha formato un blocco compatto di circa 60 persone in assetto minaccioso. Sale la tensione; molta gente, immaginando quello che potrà accadere da li a poco, si allontana e torna verso Porta Venezia. Sono i Black bloc. Sono fermi, schierati, i bastoni in mano. Un attimo, poi cominciano a avanzare compatti. La
polizia inizia ad arretrare, gli scudi alzati. Giunti all'altezza di via Aselli, dove il corteo avrebbe dovuto svoltare per raggiungere il centro, dalle fila dei manifestanti partono i primi lanci contro le forze dell'ordine: sassi, razzi, bottiglie, petardi. Dall'altra parte la polizia risponde con un fitto lancio di lacrimogeni. Il tentativo di disperdere i disordini fallisce. L'aria si riempie di fumo, gli occhi lacrimano, la gola brucia. Molte persone scappano. Anche gli ultimi curiosi, che erano rimasti a guardare quello che stava succedendo, si disperdono velocemente, mentre quello che è rimasto del corteo cerca di forzare il blocco della polizia: l'obiettivo, scontato, è la sede di CasaPound, anche se dal giorno prima è stata chiusa, e lo stabile messo in vendita. Quello è l'obiettivo, oltre agire contro le forze dell'ordine, contro le isedi istitutuzionali e contro i simboli del potere. Tanto
che i manifestanti ad un certo punto si dividono. Ognuno ha i propri obiettivi. Polizia e carabinieri arretrano, facendo quadrato attorno alla sede di Casa Pound e spostandosi dietro uno dei primi posti di blocco, approntati con mezzi blindati e grossi scudi. La "zona rossa" è lì, tra la caserma dei Carabinieri e la ex sede dell'estrema destra. Ad un certo punto un gruppo di Black Bloc inizia ad attaccare da via Dante, bloccato dalle Forze dell'ordine all'imboccatura di via Stauffer. Tutto attorno continuano le esplosioni, i lanci di fumogeni, mentre tutta la zona è immersa in una nebbia, una scena surreale. La polizia serra i ranghi, mentre gli estremisti attaccano su un terzo fronte, stavolta dal lato di via Palestro. Siamo circondati. Alcuni giornalisti si trovano "rinchiusi" nella zona rossa (il quarto lato è quello dove si trova la sede di Casa Pound, ossia via Felice Geromini,
presidiata dalla polizia, così come la parallela via Gabriele Faerno). Sono circa le 18 e la città continua a risuonare delle esplosioni delle bombe carta. Ma i Blac bloc non si limitano ad attaccare le forze dell'ordine lanciando contro ogni cosa, e che nel frattempo sono aumentate in numero, rinforzate dagli uomini della Guardia di finanza: attaccanoi banche e assicurazioni, rompendo vetri e distruggendo bancomat, lungo viale Trento Trieste, via Dante, via Brescia. Per una mezz'ora la situazione appare più tranquilla. Tra i poliziotti si rincorrono diverse voci: prima il tentativo di assaltare la stazione, respinto dalla polizia. Poi i Black bloc si ricompattano in via dei Platani, e ripartono gli attacchi. Ad un certo punto la situazione si fa ancora più difficile: un gruppo piuttosto numeroso di persone attacca di nuovo lungo viale Trento Trieste, dal lato di porta Venezia, e alcuni giornalisti vengono fatti entrare nella caserma dei Carabinieri - altri rimangono sul campo - insieme a due ragazze giovanissime, trovatesi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per una ventina di minuti sembra di essere in stato di assedio. Poi improvvisamente i facinorosi si allontanano. Viale Trento Trieste e via Dante si svuotano, i Black bloc si allontanano di nuovo, verso porta Venezia. A terra c'è di tutto: mattoni, bottiglie rotte, residui di razzi petardi inesplosi e di lacrimogeni. Sembra che tutto sia finito, ma improvvisamente scoppia di nuovo il finimondo: i Black bloc stanno assaltando la caserma della Polizia Municipale, dove si trova il sindaco Galimberti e alcuni assessori. Le forze dell'ordine si lanciano a tutta velocità verso via Mantova, per fermare l'assalto, mentre il sindaco e gli assessori si chiudono nella Centrale operativa. E' l'ultimo attacco, prima che i manifestanti si disperdano. Sono circa le 20.30. Ma la città rimane blindata, le forze dell'ordine presidiano ogni zona, controllando che gli estremisti se ne siano andati. La città, incredula è sotto shock. Per fortuna nessun ferito.
5 I commenti dei cittadini, a freddo, su quanto accaduto sabato scorso: dalla preoccupazione per i giovani di oggi all’indignazione per le distruzioni Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
«E’ il problema di una generazione piena di rabbia» Chi ha partecipato al corteo pacificamente evidenzia la propria delusione nei confronti di chi è arrivato a Cremona cont tutt’altri intenti
U
di Laura Bosio
na città ferita non può fare altro che lanciare un grido di dolore. I fatti di sabato hanno lasciato sconvolti i cittadini di una Cremona abituata ad una vita tranquilla e un po' monotona, senza particolari stravolgimenti. Tanto che da giorni in città non si parla d'altro. Non solo sui social network, ma anche nei bar, nelle piazze, nelle "riunioni" di anziani sulle panchine dei giardini pubblici... ovunque si bisbiglia, si sussurrano commenti su quanto accaduto. Ma insieme ai commenti più qualunquistici, c'è anche chi porta avanti delle riflessioni interessanti su quanto successo. «A me fa riflettere il fatto che giovani di poco più di 20 anni abbiano dentro una tale rabbia... che sentano la necessità di dimostrazioni violente a tutti i costi - afferma Attilio, insegnante di scuola superiore -. Quello che è successo sabato indica chiaramente che c'è un disagio sociale. Dovremmo andare oltre il forte disappunto che comunque per forza di cose ci rode dentro, cercando di capire per quale motivo accadono cose di questo tipo. In cosa ha sbagliato la nostra generazione dal punto di vista educativo... Abbiamo disimparato a parlare con i nostri figli». Il disagio di una generazione che si sta protraendo ormai da tanto tempo, di giovani che non vedono un futuro davanti a loro, si fa sentire con forza sempre maggiore. «Una città presa di mira in questo modo è lo specchio di un disagio forte, su cui tutti dovremmo interrogarci - aggiunge Chiara, insegnante anch'essa -. E' facile puntare il dito contro i centri sociali. Non dico che non abbiano sbagliato e penso anch'io che dovrebbero farli chiudere, ma credo serva anche una riflessione da parte nostra, del mondo adulto. Perché se una persona di 50 anni si è ritrovata n ospedale con la testa rotta a causa di uno scontro tra gruppi estremisti, significa davvero che qualcosa non va nella nostra generazione, prima che in quella dei nostri figli».
Chi invece dimostra di essere maggiormente seccato da quanto accaduto sono le persone di età più avanzata. «Credo che una violenza come quella che si è scatenata lo scorso sabato non sia affatto giustificabile - commenta Sergio, 72 anni -. La democrazia che ho imparato a conoscere è qualcosa di diverso. E' dialogo, confronto, discussione anche violenta, ma non violenza allo stato puro. Non è chiamare qualcuno per venire a distruggere la città». C'è un deficit, secondo molti, che è di valori e di principi: «Combattere nella vita non significa distruggere tutto, come questi giovani ribelli credono - racconta Mauro, 65 anni -. Combattere significa andare avanti ogni giorno, anche quando le cose vanno male. Avere un sorriso per i propri figli che non riescono a trovare un lavoro fisso, spaccarsi la schiena al lavoro per portare a casa da mangiare alla propria famiglia». Insomma, la lotta sociale forse, per chi ha vissuto il dopoguerra e gli anni di piombo, non è la soluzione migliore. «Di lotte ne abbiamo fatte, in passato, ma allora avevano un senso - racconta Paolo,
68 anni -. Oggi battaglie di questo tipo non hanno più senso di esistere. Come non esistono più né fascismo né comunismo. Ci si dovrebbe concentrare su problemi reali». Molti sono anche coloro che non riescono proprio a giustificare come «la lotta tra due fazioni opposte si sia dovuta ripercuotere su una città che non c'entra nulla. E' chiaro che fascisti e centri sociali traggono la loro forza solo nella reciproca contrapposizione. Ma noi cittadini cosa c'entriamo?». Quanto accaduto viene definito da molti cittadini come «un atto di vandalismo gratuito, che Cremona non meritava». Ma c'è anche molta delusione, soprattutto da parte di chi avrebbe davvero voluto manifestare pacificamente per i propri ideali e sostenere la famiglia del 50enne rimasto ferito in uno scontro tra il Dordoni e Casa Pound. «Credo che le manifestazioni siano un importante strumento di democrazia racconta Cinzia, 34 anni -. Sono pacifista da sempre e amo i cortei colorati e pacifici. Credo che le manifestazioni siano un
bel modo per scuotere le coscienze. E come ogni volta ho partecipato con entusiasmo. Invece ho dovuto farmi da parte, ho dovuto fuggire dal corteo per un'esplosione di violenza che proprio non capisco. Non so quanto questo abbia fatto bene ad Emilio e alla sua famiglia, che aveva fatto appello perché la manifestazione si svolgesse in maniera pacifica». Dello stesso parere Enrico, 43 anni. «Da sempre condanno il fascismo e da sempre mi dichiaro apertamente antifascista. Da sempre manifesto perché nel nostro Paese sia sempre la democrazia a trionfare. Però quello che è accaduto sabato non lo comprendo, non lo condivido né posso minimamente giustificarlo. Avremmo vinto se fossimo riusciti a fare davvero una manifestazione pacifica, dimostrando come alle violenze fasciste si possa contrapporre il dialogo e un'opposizione ferma ma tranquilla. Credo che si sia persa un'occasione importante, sabato». La pensa allo stesso modo anche Nicola, 26 anni. «Milito a sinistra da alcuni anni, così come hanno sempre fatto i miei genitori, ma non avevo mai visto niente di
simile. Non credo sia la soluzione. La politica si gioca in un altro modo e l'antifascismo dovrebbe essere un movimento civile, non una gara a chi si picchia di più o a chi fa più danni». In ogni caso a indisporre i cittadini, oltre alla vicenda di sabato, è anche il qualunquismo di molti commenti che si sono letti e sentiti in giro. «Ho sempre partecipato alle manifestazioni per delle buone cause, e credo che quanto è accaduto ad Emilio lo sia. Dunque non ci ho visto nulla di male nel partecipare al corteo, e mi infastidiscono i commenti di chi mi dice "potevi andartene prima, come hai fatto a non vedere che era pieno di gente violenta?". Vorrei che fosse chiaro che il corteo era iniziato proprio come una qualsiasi manifestazione pacifica. E' vero che la questura aveva blindato la città, ma spesso accade quando a manifestare sono i centri sociali. Questo non significa che per forza debba accadere qualcosa. Credo che la situazione sia degenerata a causa di un gruppo di facinorosi, che ha voluto prendere il comando. Non si dovrebbe fare di tutt'erba un fascio».
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Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
Dopo gli scontri, su Facebook è il delirio
In seguito ai disordini di sabato la comunità di cittadini, di tutte le età, commenta e si sfoga sui social network
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Io adesso andrei a bruciare quella merda del centro Dordoni e tutti quelli che lo frequentano.... animali ignoranti
di Agostino Francesco Poli
on vi è correlazione accertata tra i comportamenti adottati dalle persone nella vita reale e quelli, viceversa, agiti nel mondo virtuale: lo dimostrano serie ricerche condotte in ambito anglosassone. Quando leggiamo sfrenati commenti su Facebook, atroci volgarità, offese sessiste e razziste, è come se si spalancasse la porta di una stanza umida e chiusa da anni: ne potrebbero uscire schifezze di ogni genere. La ricerca dimostra l'errore concettuale di chi ritenga che un'indole tendenzialmente aggressiva nella vita reale, "coperta" e implementata dalla distanza e dalla separatezza insite nel social, possa amplificare le sue caratteristiche, mentre una persona mite non giungerebbe mai, anche se coperta dall'anonimato, all'insulto gratuito. Non è vero. Quando avvengono situazioni che provocano tensioni, paure, rabbia, l'aggressività e l'aggressione su Facebook raggiungono livelli da paranoia. Diventano un delirio collettivo. Il delirio, in psichiatria, è un disturbo nell'interpretazione della realtà. È allora evidente che il mondo virtuale, non contenuto, non garantito dalla corporeità in presenza, sia vissuto, in molti casi, come un'arena in cui proiettare le proprie paure e dare voce e spazio alle proprie fobie. Leggo, stamani, un post di una persona che conosco, in cui racconta la vera e propria aggressione verbale subita da un ex collega, riguardo a diverse opinioni politiche espresse su un tema "caldo" (il terrorismo islamista). Conosco entrambi, due intellettuali, due persone colte e civili: sono rimasto di stucco. Tento qualche valutazione. L'insulto a base politica, la volgarità sessista e razzista sono utilizzati, anche perché Facebook, in realtà, li tollera: difficile che rimuova qualcosa. Qui entreremmo nel delicatissimo tema della libertà di espressione e dei suoi limiti ... Le esibizioni muscolari fasciste e naziste avvengono quasi sempre sotto copertura (si dovrebbe comunque sempre ricordare che la ricostituzione sotto qualsiasi forma del fascismo e
Avrebbero dovuto farli sloggiare da molto tempo, invece che calarsi le braghe, così come facciamo con gli immigrati. Siamo sempre leccaculo di gentaglia, ormai noi che in questa città ci siamo nati, cresciuti e l'abbiamo vista mutare, non contiamo più un cazzo di niente. Come fai dopo a non farti prendere da un istinto di violenza!!!
La foto postata da una cittadina che si dichiara “non violenta” il commento di un altro utente è stato: “non esageriamo eh...capisco la rabbia per la merda che è successa ieri … però rievocare i responsabili di dittature, guerre e stermini mi sembra un po' troppo”
Il mondo reale e il mondo virtuale. I livelli di incattivimento, di rozzezza, di inciviltà salgono, salgono… la sua apologia sono vietati dalla XII disposizione transitoria e finale della nostra Costituzione e da una legge dello Stato; quindi, senza giri di parole, sono reati). L'invocazione della pena di morte, l'urlo, la sparata sono linguaggi che, ahimè, da tempo vengono veicolati da quella palestra di malcostume e irrisione che spesso diventa la TV. Ma c'è anche un altro aspetto. Avete mai visto due animali che lottano? Si sorvegliano a vicenda, studiano non solo i movimenti,
ma anche le contrazioni impercettibili del corpo, e lo sguardo. Bilanciano le azioni e le reazioni secondo questa dinamicità corporea. È ciò che manca nel mondo virtuale: la corporeità, lo stare in presenza, lo scambio di sguardi. Più facile frenarsi se incontriamo uno sguardo offeso o ferito; troppo facile colpire, svillaneggiare, massacrare verbalmente un fantasma incorporeo. Ma, intanto, i livelli di incattivimento, di rozzezza, di inciviltà salgono, salgono…
Alcuni dei commenti letti in questi giorni su Facebook, noi li abbiamo riportati: Noi paghiamo la corrente del centro sociale con cui questi maiali si fanno il concerto..loro che pagano 50 euro di affito e i poveri disoccupati esodati cassintegrati che devono pagarsi il bollo e l'affitto.... ma quando c'era LUI questo nn succedeva
Fuoco ad altezza uomo e ruspe che raccolgono cadaveri per caricarli su bilici diretti all'inceneritore! Unica soluzione possibile I centri sociali con i black bloc non centrano un cazzo e se guardate e ascoltate bene i video reportage si sentono i veri manifestanti che gridano merde coglioni ecc ecc e solo i black bloc attaccano gli altri si sono allontanati imparate a fare buona informazione al posto di fomentare odio....... solo questo sa fare la politica e i politicanti tutti é cosi da sempre svegliaaaaaa Non giustifico certo la violenza, ma le persone come voi, mi fanno profondamente schifo, perché siete tutti un ammasso di secondi fini. Infatti, nessuno di voi si è indignato per domenica scorsa, quando un uomo ha difeso il suo spazio ed è quasi stato ucciso, nell'indifferenza più totale, aggiungerei. Lo sapete perché non avete detto nulla? Perché avete pensato solamente "uno di meno", quindi ficcatevele dove non batte il sole le vostre parole al vento. E allora,è inutile dire a chi comanda bravo se hai ,bravo se non hai. Si doveva sparare alle gambe a tutti loro che hanno fatto la manifestazione "pacifica "e nel frattempo bruciargli i pullman. Non si può nel 2015 stare ancora a pensare se è giusto o meno far fare a gente che si conosce bene ,ancora stronzate del genere.
Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
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Successo per l’evento al Dordoni, organizzato per contribuire alle spese mediche dell’uomo rimasto ferito
Concerto dei 99 Posse: in 500 per aiutare Visigalli
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Nella foto a Sinistra Zulù dei 99 Posse sul palco del Dordoni.
di Giulia Sapelli
i è detto e scritto tanto alla vigilia del concerto dei 99 Posse, svoltosi giovedì sera al Dordoni per raccogliere fondi per Emilio Visigalli e per la sua famiglia. Dopo i fatti di sabato, i cittadini si erano infervorati, tentando addirittura di bloccare l'evento. Sono seguiti giorni difficili, sia per il sindaco - che aveva chiaramente dato il proprio veto, seppur non spettasse a lui concedere o meno l'autorizzazione - che per prefetto e questore. Tanto che durante l'esibizione la band napoletana, arrivata a Cremona intorno alle 19 di giovedì sera, circa 200 poliziotti si sono schierati per le vie della città e soprattutto nella zona in cui si trova la sede di Casa Pound, nel timore di altri tentativi di attacco (altri erano invece nello spiazzo antistante la sede della Polizia locale, già presa di mira durante il corteo di sabato). Invece, al contrario delle nefaste previsioni, tutto si è svolto con tranquillità, come avevano dichiarato la stessa band napoletana. La serata è iniziata alle 19, con la presentazione del libro della band, “Curre curre guagliò. Storia dei 99 Posse”. Durante l'incontro sono poi state illustrate le ragioni del concerto, ossia la raccolta fondi per Emilio Visigalli. Inizialmente le persone erano poche, ma con l'avvicinarsi dell'orario di inizio del concerto (previsto per le 22) il numero è via via cresciuto, fino a riempire completamente il centro sociale e anche lo spazio antistante, preventivamente transennato. Alla fine si sono contati circa 500 spettattori. Durante la serata ha preso la parola anche il figlio, Marco, per ringraziare tutti i presenti, ricordando che il padre «lotta ancora, come ha sempre fatto, per un
A Destra il figlio di Emilio Visigalli informa il pubblico sul miglioramento delle condizioni di salute del padre Sotto uno screenshot della pagina Facebook dei 99 posse
mondo di libertà e giustizia sociale». Il concerto è stato molto applaudito e ha scatenato l'entusiamo dei presenti che hanno cantato e ballato tutta la sera. Il leader dei 99 a un certo punto a detto: «Se avete un po' di soldi da spendere in musica comprate i nostri Cd. Se non avete soldi scaricateli abusivamente. Ma se li tenete solo per voi è furto, se li condividete è circolazione di idee». «Grazia a Cremona che resiste, grazie a Emilio che resiste, grazie al Dordoni». Il concerto è finito intorno alle 23.45, e i partecipanti si sono allontanati in tutta tranquillità. Prima del concerto ha preso la parola anche il manager del gruppo, Rosario Dello Iacovo, finito nei giorni scorsi al centro delle polemiche a causa di un post apparso sulla pagina Facebook dei 99 Posse in cui, sopra alla foto dei black bloc, si leggeva il commento: "Onore a chi lotta, più bastoni e meno tastiere". Commento che ovviamente ha scatenato un vero e proprio putiferio, sia sul social network che a livello mediatico. «E' stato più commentato un post che quanto accaduto ad
Emilio - ha detto l'uomo -. Quel commento provocatorio è stato estrapolato ma si inserisce in una discussione scatenata da un
post precedente ed è stato scritto quando non avevamo ancora saputo delle violenze». Insomma, secondo il manager
il senso di quel commento era solo figurato: «Non si possono cambiare le cose solo scrivendo commenti da dietro un computer,
La band partenopea: «Ai nostri concerti si canta e si balla. Grazie Cremona, grazie Dordoni, Emilio resisti»
ma bisogna partecipare». Secondo Dello Iacovo, «c’è un problema col fascismo che sta risorgendo e che viene sdoganato politicamente. Come si può permettere a CasaPound di agire, quando si definiscono ‘fascisti del terzo millennio?». Il manager commenta anche quanto accaduto sabato: «Da quello che ho letto sembrava che l'obiettivo fosse raggiungere la ex sede di Casa Pound. Forse la situazione è sfuggita di mano». C'è poi stata la questione del post "sono certo di trovare una città rasa al suolo", che da molti è stato male interpretato. «credevo di arrivare a Cremona e trovare una città distrutta - ha detto -, ma ho trovato invece la solita città sonnacchiosa». Precedentemente in giornata, l’attivista del Dordoni Michele Arena aveva già spiegato all’emittente Radio Onda d’Urto, le motivazioni della serata: «Stasera con la presentazione del libro sulla storia dei 99 Posse, inizierà la serata benefit per un raccolta fondi da destinare ad Emilio e alla sua famiglia. Sarà una serata importante per ribadire la vicinanza e la solidarietà al compagno e alla sua famiglia, perché dovranno affrontare un periodo complesso e ci vorranno tanti soldi per la futura riabilitazione. Ma soprattutto perchè Emilio, che era una delle due persone che rappresentavano un’entrata garantita per la famiglia, per dei mesi non avrà più stipendio e si dovrà sottoporre a lunghe cure. E’ importante aiutare Emilio e ribadire la solidarietà per un compagno aggredito». Intanto il militante del Dordoni, come confermano gli ultimi bollettini medici, è ancora ricoverato in prognosi riservata e in una situazione stazionaria. Tuttavia, da quanto ha detto il figlio durante la serata, sta migliorando».
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Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
«Il lavoro di indagine non è come nelle fiction»
Gianluca Epicoco (Sap): «Non puoi fermare e identificare 2.500 persone che vogliono manifestare. Le forze dell’ordine hanno gestito la situazione in maniera ottimale»
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di Laura Bosio
n questi giorni molto si è letto e molto si è sentito in merito al ruolo delle Forze dell'ordine durante la manifestazione di sabato: quello che è stato fatto, quello che non è stato fatto, quello che avrebbe potuto essere fatto. Eppure Questura e Carabinieri hanno gestito la situazione in maniera ottimale, arginando i manifestanti ed evitando che vi fossero feriti. Ne parliamo con Gianluca Epicoco, segretario provinciale del sindacato di polizia Sap Cremona. «Credo che il risultato più grande sia proprio quello di aver evitato vi fossero feriti - evidenzia -. In manifestazioni come questa, il rischio c'è sempre, ma lo abbiamo evitato». Purtroppo le dichiarazioni apparse sui social network e sulla stampa sono talvolta state di accusa nei confronti delle forze dell'ordine... «Possiamo comprendere la rabbia delle persone, così come la mancanza di conoscenza rispetto alla gestione dell'ordine pubblico. Ordine pubblico che, durante la manifestazione, è stato gestito in maniera ineccepibile e solo la grande preparazione dei dirigenti e di tutto il personale di ogni ordine e grado in campo hanno impedito che gli scontri potessero degenerare e sfociare in scene che tante volte abbiamo visto in altre città con feriti, teste rotte e persone sanguinanti. Solo la grande professionalità con cui è stato gestito l’ordine pubblico ha impedito tutto ciò e ha permesso che sostanzialmente non ci sia stato alcun ferito e, viste le premesse, si può considerare un grande successo. Ci siamo limitati a tenere a distanza i manifestanti con l'utilizzo dei lacrimogeni, evitando che si arrivasse a uno scontro fisico». C'è chi accusa la polizia di non aver fermato prima i facinorosi, magari addirittura nelle città di provenienza... «Il lavoro di intelligence non è come quello che si vede nei film. Non è possibile sapere con precisione chi partirà e andarlo a fermare. Non è una cosa fattibile. A chi pontifica su come e in quale modo autorizzare o vietare una pubblica manifestazione suggeriamo di trascorrere qualche giorno sulle strade insieme a noi per rendersi conto che la vita reale è spesso differente dai reality che troppo spesso siamo
Il Vescovo Dante: «La violenza nasconde l’incapacità di esprimere il proprio pensiero»
Gianluca Epicoco
abituati a guardare alla televisione. Non puoi andare a fermare e identificare 2.500 persone che vogliono manifestare. Sono cose che non possono essere fermate, ma solo contenute. Così come non potevamo militarizzare ogni angolo della città e proteggere ogni esercizio pubblico o abitazione. Abbiamo fatto in modo che il corteo non raggiungesse il centro storico, perché in quel caso i danni sarebbero stati decisamente peggiori. Così come è stato fondamentale non rinchiudere i manifestanti in una zona senza lasciare vie di fuga: quando si impara a gestire l'ordine pubblico, la prima cosa che insegnano è proprio quella di lasciare sempre una via di fuga alla folla, altrimenti si rischia davvero che qualcuno si faccia male. Per questo non abbiamo chiuso viale Trento e Trieste dal lato di Porta Venezia. Dispiace ovviamente constatare come questi delinquenti travestiti da manifestanti siano riusciti a devasta-
re banche, assicurazioni, alcuni esercizi commerciali e soprattutto effettuare il vigliacco attacco al comando della Polizia Locale a cui va tutta la nostra solidarietà così come ai cittadini ingiustamente danneggiati nei loro averi». Che messaggio dare ai politici e a tutti coloro che sono intervenuti per denunciare quanto accaduto? «Che adesso è il momento di essere tutti uniti, senza distinzione di giubba e di colore. Dovremmo agire per isolare i violenti ed i vigliacchi che nascondendosi dietro un casco ed un passamontagna confermano la loro totale assenza di idee. Siamo convinti che tante delle persone presenti al corteo non avessero intenzioni violente ma è ora di smetterla sia con le coperture politiche che con le giustificazioni del non poter fare nulla per impedire quello che è accaduto. Loro per primi adesso devono adoperarsi in maniera concreta per prendere le distanze dai violenti ed evitare che cose simili si ripetano nella nostra città. Solo una reale unione di intenti anche da parte di chi manifesta civilmente per idee diverse può evitare che cose del genere si ripetano. Di certo la violenza si ritorce contro chi la manifesta e forse chi in maniera superficiale e dilettantistica, non rendendosi probabilmente nemmeno bene conto che quando si lancia un sasso dalla cima di una montagna è poi impossibile fermarlo, dovrà riflettere ed assumersi la responsabilità di quello che è accaduto. Se la società civile e le forze politiche saranno realmente al nostro fian-
co per combattere e respingere questa vergogna che ha macchiato Cremona siamo convinti che si potrà evitare che non ci siano ulteriori conseguenze». E le indagini? «Non posso entrare nei particolari, ma si sta facendo un notevole lavoro di intelligence, in costante contatto con le questure di altre città, si analizzano i filmati... sono convinto che il lavoro si stia conducendo nel migliore dei modi e che vi sarà una risposta efficace a quanto accaduto, nonostante la sempre più tragica situazione delle forze dell'ordine. Gli investimenti sulla sicurezza sono stati drasticamente ridotti, mentre ve ne sarebbe un grande bisogno. Si continuano a ridurre e risorse e a non assumere nuovo personale, anche perché alle manifestazioni poi devono scendere in campo persone di 50 anni anziché di 20-25. E ancora: con l'emergenza terrorismo degli ultimi mesi si chiede ai poliziotti di indossare giubbotti antiproiettile: peccato che le forniture di questa attrezzatura sia stata recentemente tagliata del 50%. Servirebbero anche dei corsi di formazione specifici sul terrorismo per gli agenti che si devono occupare di indagini in questo settore. Auspichiamo che il Ministero dell’Interno non sia ”sordo” alle tante denunce che noi come Sap abbiamo reso pubbliche nei mesi scorsi denunciando le carenze di organico e di mezzi nella nostra provincia e ci aiuti a poter, in maniera sempre più efficace, fornire le risposte che i cittadini meritano».
Due comitati di cittadini contro i centri sociali Il primo è quello capeggiato da Giuseppe Vigliotta, il secondo comprende un gruppo di residenti in zona Dordoni Sono due, i comitati di cittadini sorti spontaneamente per chiedere la chiusura dei centri sociali. Uno è quello capeggiato da Giuseppe Vigliotta, che ha lanciato la propria iniziativa sul gruppo Facebook "Non sei cremonese se...", insieme a Nicla Mazzoni, responsabile dell'associazione 'Aiutare i bambini', che domenica, dalle 15 alle 17, in piazza Stradivari, promuove una raccolta firme contro la violenza e in solidarietà alle istituzioni, alle forze dell’ordine, ai commercianti e ai cittadini. Il gruppo si è recato nei giorni scorsi in questura per chiedere l'autorizzazione all'allestimento del gazebo. Durante la giornata, n segno di pace, saranno lanciati in aria palloncini bianchi. L'altro comitato è quello nato all'indomani degli scontri di sabato 24, come gruppo su Facebook e che in pochi giorni ha raggiunto 5.800 "mi piace", allo scopo di porre al sindaco alcune domande in merito alla realtà dei centri sociali cremonesi. «Siamo una realtà di cittadini, assolutamente non politica - fanno sapere dal Comitato -. La maggior parte dei componenti sono residenti nella zona del Dordoni, da tempo esasperati dal rumore che, a loro dire, il centro sociale fa. Insomma, c'era già un certo malcontento, ma i fatti di sabato sono stati il culmine. Una donna che vive nella zona degli scontri ha raccontato di non essere riuscita a rientrare in casa fino alle 23 perchè spaventata, un altro cittadino ha scritto che non riusciva a raggiungere il figlio, che sabato si trovava dai nonni, proprio nella palazzina della Unicredit, dove è stata fatta esplodere la bomba carta. “Ero terrorizzato». Molta è la rabbia degli aderenti al comitato, che tiengono a sottolineare la propria lontananza
da qualsiasi movimento politico. «Siamo solo un gruppo di cittadini - spiega uno dei promotori, che preferisce restare anonimo per motivi di sicurezza -. Ora abbiamo fatto al sindaco alcune domande, ma non ci ha ascoltato nè fornito risposte. Vogliamo sapere perché si permette ai centri sociali di restare in edifici pubblici. “Hanno colto il pretesto del ferimento di questo Emilio Visigalli per fare casino”. Nel frattempo è stata lanciata una colletta a favore di una coppia di pensionati, la cui auto è andata distrutta. Non diciamo che i centri sociali non debbano restare aperti, ma non vogliamo che siano collocati negli edifici pubblici; ma soprattutto chiediamo che se organizzano manifestazioni, le facciano pacificamente». Intanto il sindaco Gianluca Galimberti, che in questi giorni si trova sotto il fuoco incrociato
delle polemiche, ha avuto parole molto dure contro i centri sociali ritenendoli responsabili. «Eravamo con l’Unità di crisi del Comune di Cremona alla centrale operativa della Polizia locale quando vigliacchi delinquenti hanno portato un attacco al comando, dopo aver riversato la loro violenza stupida in altri luoghi della nostra città e aver riempito di fumo di odio le case dei nostri cittadini» ha detto il sindaco, nel ribadire di non aver dato la propria autorizzazione al corteo, in quanto non era di competenza del Comune. «Abbiamo lavorato per limitare il più possibile i danni». La risposta, evidenzia, Galimberti, «sarà immediata, durissima e i colpevoli dovranno assumersi le proprie responsabilità. Ora pensiamo a risolvere i danni provocati e soprattutto riprendiamo con forza il cammino intrapreso per il rilancio della città».
Anche dalla Chiesa è arrivata una risposta dura nei confronti dei manifestanti. A partire proprio dal vescovo di Cremona, monsignor Dante Lafranconi, che ha sottolineato come «La violenza non è mai espressione di libertà e nasconde una profonda incapacità ad esprimere il proprio pensiero nelle forme mature, che passano sempre attraverso il rispetto delle persone, dell’ambiente e degli ambienti in cui le persone vivono ed operano - ha dichiarato il presule -.La manifestazione, nata come reazione ad una riprovevole aggressione subita da un cittadino, ha preso alla fine la stessa riprovevole strada della violenza fine a se stessa provocando danni a tanti cittadini e deturpando il volto della Città». Quanto è accaduto, per il Vescovo, «è un’offesa alla Città. Ne proviamo tristezza, prima ancora che sdegno. E ci sentiamo umiliati. Possano questi avvenimenti – che ci auguriamo non si ripetano più – risvegliare in tutti un forte senso civico». Forti anche le parole di don Enrico Trevisi, rettore del seminario, che prende duramente posizione nei confronti di chi si è reso responsabile delle violenze. «Si sono coperti il volto - ha sottolineato il sacerdote -. Hanno dovuto nascondere con disonore i loro lineamenti mentre con violenza rabbiosa distruggevano. Che uomini siete se non sapete mostrare la vostra faccia?». Don Trevisi non nasconde «lo sdegno nei confronti di chi si è organizzato per ferire la nostra città, per sequestrarla, imbrattarla e devastarla. Ma questo non è sufficiente. Occorre un supplemento di riflessione e di assunzione di responsabilità». Forti le parole nei confronti dei manifestanti violenti: «Che uomo sei se ti camuffi e usi delle spranghe? Sei un uomo pieno di contraddizioni, un uomo che non sa prendere la parola per interloquire ma che conosce solo la rabbia, dunque un uomo che non sa controllare se stesso. Anche da lontano sono arrivati a Cremona – e già organizzati – per distruggere, picchiare, aggredire. La condanna non può che essere inequivocabile». La libertà di espressione, secondo il sacerdote, «non può prescindere dal rispetto verso gli altri. Tanta gente pacifica si è unita alla manifestazione di sabato per condannare la violenza che ha portato un uomo ad essere in ospedale in gravi condizioni. Ma purtroppo tanti segnali inequivocabili mostravano come la manifestazione era divenuta pretesto e occasione per violenza e distruzione. Con responsabilità occorre non dare occasioni a tali persone e gruppi di sequestrare la città e usare violenza: chi invece organizza manifestazioni equivoche ne diviene corresponsabile e si prende gioco di altri cittadini». Insomma, le responsabilità sono numerose, ma differenziate: «C’è chi ha commesso la violenza (senza mostrare la propria faccia) e c’è chi in una zona grigia indice manifestazioni equivoche che sa essere teatro di scontri - dice dn Trevisi -. Costoro hanno mostrato la loro faccia… ma hanno coperto la macchinazione violenta. La manifestazione di sabato era equivoca. Chi l’ha organizzata si è fatto corresponsabile». Secondo Paola Bignardi, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica, «Il primo pensiero è la condanna radicale della violenza. Ma le aggressioni alle quali abbiamo assistito sabato scorso ci inducono anche a domandarci come mai nelle nostre città, nelle nostre case, nei nostri paesi è così facile passare la misura e arrivare alla violenza. E allora la riflessione si allarga dai fatti di sabato scorso allo stile di vita che adulti e meno adulti vanno assumendo con grande disinvoltura e facilità». Comportamenti come «il disprezzo per la politica, il preoccuparsi solo di sé, l'individualismo che fa ritenere importanti solo i propri interessi, il chiudersi in casa abituandosi a guardare gli altri con diffidenza e sospetto. Peccato che la polizia non sia riuscita a fermare nessuno dei responsabili dello scempio di sabato scorso e portarli a raccogliere i vetri rotti e a pulire le strade e magari a fare lavoro gratis per riparare i bancomat rotti e le vetrine frantumate. Oltre a riparare il volto ferito della nostra città, avrebbero potuto recuperare quella dignità di cittadini, perduta nelle "prodezze" teppistiche di qualche giorno fa».
Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
Società di Cremazione: pochi volontari
Mino Galetti, presidente della Socrem di Cremona: «Abbiamo un’età media alta, ci servono forze giovani per portare avanti nuove idee»
Volontà di salvare il vecchio forno crematorio: «Vorremmo realizzare un museo al suo interno»
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di Laura Bosio
n un periodo in cui le domande per le cremazioni sono in forte crescita, Cremona è la città della Lombardia, in cui ve ne sono di meno: dati del 2008 evidenziano come le cremazioni siano state solo 250, contro i mille di Bergamo, i 2.000 di Brescia, i 2.300 di Mantova, ecc. Un risultato difficile da comprendere, calcolando che la Società di Cremazione (SoCrem) di Cremona fu una delle prime a nascere in Italia. «Venne fondata nel 1877, insieme alle realtà di Milano e di Lodi. Realtà che furono le seconde in Europa, dopo Londra - racconta Mino Galetti, presidente attuale dell'associazione. Quando nacque a Cremona vi aderirono personaggi importanti, come Betri, Balestreri, Biazzi, Bissolati, Cabrini, Camozzi, Bolzesi e Pietro Vacchielli. Pochi anni dopo venne approntato un progetto per la realizzazione del forno crematorio, che fu costruito in breve tempo. A quel punto la società, avendo raggiunto il proprio scopo, si sciolse, lasciando al Comune il compito di gestire le richieste». La volontà di creare questa società, spiega ancora il presidente, «nacque come un desiderio di modernità, in contrapposizione alla Chiesa, che all'epoca non vedeva di buon occhio questo tipo di pratica. Le cose cambiarono con il Concilio Vaticano II, quando la Chiesa Iniziati giovedì mattina i lavori per la realizzazione del primo tratto della pista ciclopedonale Cremona-Cavatigozzi, quale prosecuzione dell'attuale che si interrompe in corrispondenza di via Paolo Corazzi. Questo tratto giungerà sino a via Picenengo. E' questo il frutto di un serrato percorso intrapreso dall'Amministrazione con il privato, al quale spetta la realizzazione dell'opera, per accelerare le procedure. L'ultima riunione si
tolse il proprio veto alle cremazioni, aprendo nuovi sviluppi. La società venne poi rifondata nel 1962, riprendendo i principi della società originali». A contribuire all'aumento delle richieste di cremazione, sono anche «i costi crescenti di una sepoltura tradizionale, che fanno appunto incrementare la richiesta di cremazioni - spiega ancora Galetti -. In alcune città hanno addirittura superato il numero di inumazioni: ne sono esempi Milano, con il 60% dei cremati, e Pavia, con il 55%. Invece Cremona conta solo l'11%». Del resto il forno di Cremona, che quando era stato costruito era uno dei migliori in Italia, nel tempo era diventato
uno dei peggiori. «Con il nuovo forno crematorio, ora, le cose sono cambiate e spero che aumentino anche le percentuali delle cremazioni». Attualmente la società conta 1.200 iscritti, dato che è in aumento. Il vero problema sono i volontari: «Purtroppo siamo rimasti in pochi e tutti con un'età abbastanza avanzata - spiega il presidente, ormai quasi ottantenne -. Insomma, ci vorrebbero giovani, volontari nuovi, per portare avanti la nostra attività. Purtroppo la carenza di volontari giovani è un problema che affligge tutto il mondo del volontariato, e noi non siamo da meno». Questo però non impedisce alla Socrem di portare avanti diversi proget-
Pista ciclabile di Cavatigozzi, giovedì partiti i lavori per la realizzazione
è tenuta lo scorso 14 gennaio, presenti l'assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini, l'assessore all'Area Vasta Andrea Virgilio, il direttore del Settore Lavori Pubblici Marco Pagliani e il dirigente dell'Unità di staff Urbanistica Marco Massardotti, nella quale è stato
concordato e sottoscritto il cronoprogramma dei lavori. «L'intervento, realizzato a cura della I.I.C. (Iniziative Immobiliari Srl), è eseguito dall'impresa Immobiliare Raffaella s.r.l. di Monticelli d’Ongina, che si è aggiudicata l'assegnazione dei lavori a seguito della gara: in
ti, come quello in merito al vecchio forno crematorio, ormai dismesso, da quanto è stato sostituito da quello nuovo. «Vogliamo garantire la sopravvivenza ad un impianto che ha una sua storia e una sua importanza - spiega Galetti -. Ci siamo proposti di realizzare al suo interno un piccolo museo della cremazione e del cimitero. Il forno nuovo invece è stato un'opera fondamentale, ma vogliamo sollecitare l'amministrazione comunale affinché venga realizzata una seconda linea, anche per supplire eventuali guasti della prima. Inoltre vogliamo sollecitare il Comune ad attivarsi affinché la parte meno visibile dell'impianto, ossia quella dove vengono poi rimosse le ceneri, sia trattata con la stessa cura della zona in cui i parenti si radunano per dare l'estremo saluto. Insomma, ci vorrebbe una maggior attenzione e delicatezza, anche nel trattare con i parenti». La Socrem ha una convenzione con sei aziende che lavorano nell'ambito dei funerali, e fornisce un'assistenza completa ai propri iscritti. L'iscrizione - pari a 370 euro - prevede la compilazione di un modulo di espressione della volontà di cremazione; è possibile esprimere in questa dichiarazione anche la volontà di dispersione delle ceneri. La firma del modulo viene autenticata dal Presidente della società stessa. L'iscrizione dà diritto alla fornitura gratuita della cassa per la cremazione e della cassetta per la conservazione delle ceneri.
base alla convenzione stipulata il 16 maggio 2014 con il Comune di Cremona, è il privato che si è assunto il compito di realizzare l'opera - fa sapere il Comune -. Infatti, in alternativa alla cessione di mq 2.348,70 di aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico, la società
proprietaria dell'edificio di via Colletta (ex sede del Distretto Militare ed ora interessato da un intervento di ristrutturazione), si è assunta a proprio carico l’esecuzione dell'opera per l’importo di 448.612 euro a fronte di un valore di monetizzazione di 422.766 euro. Dal canto suo l'Amministrazione comunale conferma la volontà di arrivare all'esecuzione dell'intera pista ciclabile in totale sicurezza.
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Siamo ormai nel pieno della stagione invernale, ma la voglia di muoversi e di viaggiare non tramonta mai. Il Cta Acli promuove una serie di gite e viaggi per tutti i gusti. • Dal 9 al 12 Febbraio 2015 Viaggio a Lourdes in occasione dell’Anniversario dell’apparizione Mariana a Santa Bernardette. • 22 febbraio 2015 - una giornata a Menton per la “Festa dei Limoni” per vedere la magnifica sfilata di carri con Agrumi. • 8 marzo 2015 - Una giornata a Sanremo in occasione della tradizionale “Sanremo in Fiore” per ammirare la favolosa sfilata dei Carri Fioriti. • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Abruzzo per Borghi e sapori antichi”. Viaggio alla scoperta dell’Abruzzo. Si visiteranno: Pescara, Chieti, Isola del Gran Sasso, Aquila, Bominaco, Lanciano, Sulmona, Scanno, Teramo e Civitella del Tronto. • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Piemonte con le sue Abbazie”. Viaggio in Piemonte per vedere le sue Abbazie e Castelli. Si visiteranno: Asti, Vezzolano, Torino e Venaria reale, Val di Susa, Cuneo, Abbazia di Saffarda e Saluzzo • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Toscana”. Viaggio alla scoperta della Toscana. Si visiteranno: Montepulciano, Pienza, Siena, Lago Trasimeno, Pitigliano, Sovana, Arezzo e La Verna. • Dal 7 al 10 Maggio - Un viaggio per visitare Roma. Si visiteranno la basilica di S. Pietro e le tombe dei Papi, dai Giardini Vaticani a Trinità dei Monti, dalle ville di Tivoli a Ostia Antica. Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Cardinale G. Massaia, 22 o contattando i numeri di tel. 0372-800423, 800429. Le iniziative sono in le nostre iniziative sono in collaborazione con il CTA di Crema (Piazza Manziana 17. Crema tel. 0373-250064). Sito: www.ctacremona.it
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Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
Inceneritore: ecco come si può spegnere Un dossier spiega quali sono i problemi dell’impianto («inquina come 2.000 auto al giorno) e l’alternativa del Trattamento meccanico biologico
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di Laura Bosio
l tema della chiusura dell'inceneritore è ormai ricorrente: in tanti si chiedono se è possibile chiuderlo definitivamente, ma soprattutto si domandano in che modo si potrebbe supplire alla sua attività. A proporre una soluzione è un dossier, realizzato da AmbienteScienze e CreaFuturo insieme ad altre associazioni. Il documento è molto chiaro sulla situazione attuale dell'impianto, che sta già lavorando al massimo delle sue possibilità, sulla base di alcuni parametri. “Con i dati analizzati in questo nostro Dossier siamo in grado di dimostrare che, per le raggiunte limitate capacità di incenerimento, l'impianto di Cremona, al massimo, potrebbe accogliere e bruciare una quota di rifiuti di provenienza extraregionale non superiore, ma piuttosto inferiore, all'1% del milione e mezzo di tonnellate previste dall'Ispra”. Secondo i dati presentati dal dossier, dunque, l'inceneritore cremonese è tra i peggiori in Lombardia. “L’efficienza elettrica si attesta attorno al 5,6%, un valore estremamente basso sia rispetto agli impianti termoelettrici (una centrale a metano a ciclo combinato raggiunge il 60%) sia in rapporto ad altri impianti di termovalorizzazione lombardi (l’inceneritore di Brescia raggiunge il 26%) - si legge nel documento. Anche in rapporto al totale della produzione elettrica dell'Aem, l'inceneritore ha un peso piuttosto ridotto, solo il 16%. Il combustore non produce quindi energia elettrica in quantità significative su scala locale. Anche considerando il recupero di calore a servizio del teleriscaldamento, l’efficienza termica è molto bassa, pari al 27%”. Per quanto riguarda il teleriscaldamento, invece, "l'inceneritore produce il 34% del calore necessario a far funzionare l'impianto. Per il resto, il teleriscaldamento funziona per il 38% grazie alla centrale termoelettrica e per il 23% con l'ausilio di due caldaie a metano. Solo un 4,8% del calore viene prodotto attraverso la centrale a biomasse". C'è poi la questione delle emissioni: secondo il dossier, quello cremonese è l'impianto più inquinante lombardia per le polveri sottili, con emissione di ben 1,9 mg al metro cubo. "Per quanto riguarda il particolato, esso produce un inquinamento superiore a quello di 2.000 automobili che attraversano due volte al giorno la città di Cremona".
Si torna a parlare di smog, e i dati sulla qualità dell'aria non sono certo confortanti per il primo mese dell'anno. Durante la commissione Ambiente e Salute del comune, è emerso che a Cremona, nel mese di gennaio 2015, alla stazione di rilevamento di via Fatebenefratelli il valore limite delle PM10 è stato superato per 15 giorni, di cui 8 sopra i 75 mg al metro cubo. A quella di via Cadorna i giorni di superamento sono stati sempre 15. Ultimo sforamento è avvenuto il 21 gennaio. Nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2014, la stazione di
LE ALTERNATIVE PER IL TELERISCALDAMENTO - Secondo il dossier “L’inceneritore di Cremona potrebbe essere fermato senza particolari problemi immediati per la rete di teleriscaldamento e, probabilmente, senza alcuna necessità di interventi significativi a medio termine. A lungo termine, potrebbe essere agevolmente sostituito da una caldaia a gas di pari potenza, con una spesa piuttosto contenuta. La produzione di calore per la rete di teleriscaldamento è garantita per il circa 70% dalla centrale cogenerativa Ctec e dall'inceneritore. Singolarmente, ciascuno dei due impianti rappresenta solo il 10% della potenza termica installata a Cremona, ma fornisce ben più del 30% del fabbisogno complessivo. E' interessante osservare come tutte le altre centrali a servizio del teleriscaldamento (le caldaie cittadine, la centrale a biomasse e le numerose centrali di riserva) che rappresentano il restante 80% della capacità generativa termica, producano quindi solo circa il 30% del fabbisogno di calore. Dall'incrocio dei dati di potenza e produzione disponibili per il funzionamento della centrale Ctec e delle varie caldaie a servizio della rete di teleriscaldamento, emerge il forte sospetto che ci sia una sovracapacità produttiva rispetto al fabbisogno, probabilmente derivante dal sovradimensionamento strategico
per futuri estensioni del servizio. Per le emergenze, sullo stesso sito su cui sorge l’impianto di incenerimento, è già installata ed operativa una caldaia da 14MWt che può garantire una produzione termica pari a quella combinata di entrambe le linee del La questione dell’inceneritore di Cremona - Alternative 12 combustore. Si tratta di verificare quindi, sul piano tecnico-finanziario, se tale caldaia può essere utilizzata in regime continuo a sostituzione dell'inceneritore. Lgh potrebbe poi valutare la possibilità di non dismettere in toto il combustore, mantenendolo di scorta, con sola alimentazione a metano, per sopperire ad eventuali fermi improvvisi della caldaia al punto precedente. In tal modo verrebbe mantenuto anche il piano di ammortamento dell'impianto”. Se poi “tutte le opzioni precedenti fossero impraticabili, la sostituzione del calore prodotto dall'inceneritore con una caldaia di pari potenza (14MW) avrebbe un costo veramente contenuto: circa 750.000 euro, installata e pronta all'uso. Una cifra che rapportata al bilancio Lgh nel 2013 ne rappresenta solo lo 0,1% dei ricavi e lo 0,8% del Mol (Margine Operativo Lordo)”. LE ALTERNATIVE PER I RIFIUTI Entro il 2019, il raggiungimento di una quota di raccolta differenziata del 70%,
unita al naturale calo nella produzione di rifiuti, vedrebbe il dimezzamento della quantità di rifiuti indifferenziati prodotti in provincia di Cremona. Secondo il dossier, “Il ridotto quantitativo di rifiuti residui potrebbe essere agevolmente trattato con impianti di Trattamento Meccanico Biologico con o senza la presenza di un Pirogassificatore per il recupero d'energia dal residuo generato. Rispetto all'attuale inceneritore, le emissioni in atmosfera sarebbero fortemente abbattute, in particolare sul fronte del particolato e diossine”. C'è poi da considerare che “ Dal 2008 al 2012 la produzione di rifiuti indifferenziati da destinare a smaltimento in Lombardia è calata per due tendenze: un calo di produzione generale dei rifiuti prodotti dalla cittadinanza, che ha ridotto la quota di indifferenziato dell'8%, e l'aumento della raccolta differenziata, che ha permesso un'ulteriore diminuzione dell'indifferenziato del 10%. Proiettando queste due tendenze al 2020, si osserva come all'attuale parco degli inceneritori lombardi verrà a mancare dal 35 al 70% di Rifiuti Urbani, diventando così fortemente sovradimensionato rispetto le necessità regionali”. A questo si aggiunge una ulteriore considerazione: “L’inceneritore di Cremona ha sinora operato a piena capacità produttiva e, per limiti progettuali, non ha potuto accettare una quantità supe-
riore di rifiuti da smaltire. D’altro canto, anche per i rifiuti indifferenziati prodotti in provincia e destinabili all’incenerimento si assiste ad un calo costante: dal 2008 al 2012 sono calati del 20%, scendendo a 63.300 t, ormai sotto la capacità di smaltimento dell’inceneritore (65.000 t). Tale capacità viene ovviamente calcolata prendendo come riferimento il potere calorifico massimo raggiunto che è attualmente di 3.000 kcal/kg di rifiuto. L’inceneritore è quindi ormai sovradimensionato rispetto alle necessità della Provincia di Cremona, pur essendo un impianto di dimensioni ridotte, il penultimo impianto per capacità di smaltimento sui 13 lombardi. Se la raccolta differenziata nella sola città di Cremona raggiungesse il 70%, sparirebbero ulteriori 8000 t di rifiuti da incenerire. Un valore che potrebbe duplicare se questo traguardo fosse raggiunto dall’intera provincia di Cremona. Considerando la tendenza in calo nella produzione dei rifiuti, i margini considerevoli nell’aumento della raccolta differenziata e le nuove linee normative della UE, qualsiasi nuovo impianto di smaltimento della frazione residua dovrebbe essere dimensionato per trattare non oltre le 30.000- 35.000 t/a, circa metà dell’attuale quantità incenerita dal combustore”. La soluzione potrebbe quindi essere la messa in opera di un impianto di Trattamento Meccanico Biologico (Tmb) minimizzando il rifiuto residuo, che si potrebbe smaltire tranquillamente in discarica. “Le emissioni di particolato e diossine sarebbero completamente azzerate, mentre la produzione di scorie inerti da smaltire in discarica sarebbe circa equivalente a quella che deriva dall'attuale inceneritore. Inoltre il Tmb, potendo essere convertito alla selezione della raccolta differenziata man mano che si riduce il residuo da trattare, non ha necessità costanti di approvvigionamento e non vincola - economicamente - il mantenimento di bassi risultati di raccolta differenziata”. Secondo quanto riporta il documento, un'ulteriore soluzione, in ottica extraprovinciale, sarebbe di considerare l'utilizzo di impianti in grado di trattare anche rifiuti extraregionali. “A titolo di esempio, l'impianto TMB di Barcellona è costato solo 52 milioni di euro, può trattare oltre 300.000t/a di rifiuti (circa 5 volte la potenzialità dell'inceneritore di Cremona) ad un costo di 85 euro a tonnellata (30 euro in meno del costo medio di un inceneritore in Italia)” conclude il dossier.
Smog, Pm10 oltre il limite già per 15 giorni rilevamento di via Fatebenefratelli ha visto il superamento del valore limite di Pm10 per 71 giorni, quella di piazza Cadorna di 52. Nel corso dell’incontro è stato presentato il Piano antismog regionale e della Rete di rilevamento gestita da Arpa Lombardia. La relazione di Arpa si è concentrata sulla rete di monitoraggio della qualità dell’aria della provincia di Cremona, e ha individuato nel dettaglio tre ambiti di
intervento: traffico, uso legna e agricoltura.Come fa sapere l’assessore Alessia Manfredini, la Commissione consiliare tenutasi nel pomeriggio rientra tra le iniziative di approfondimento che la Giunta, dopo gli incontri avvenuti nei mesi di novembre e dicembre del 2014 con gli altri Comuni dell’area critica, e con Arpa ha deciso di attuare sulle tematiche relative all’inquinamento atmosferico. «Oggi più che mai, occor-
re attivare una strategia condivisa e coordinata per il contenimento delle polveri sottili e di tutti gli inquinanti in tutta l’area comunale e in quella limitrofa, per questo da mesi ci siamo arrivati con i sindaci dei paesi limitrofi – evidenzia Manfredini -. Urgente adottare azioni strutturali, incrementare i controlli». Un ulteriore momento di approfondimento su questo tema vi sarà martedì 3 febbraio, alle
17.30, nella sala eventi di SpazioComune), con la presentazione del libro “Aria Pulita” (edito da Bruno Mondadori) di Stefano Caserini, ingegnere milanese che da anni si occupa di questi temi con passione approfondendo anche le ricadute dei cambiamenti climatici sul nostro mondo e le loro interazioni con altri fattori proprio come lo smog. All’incontro, promosso dal Comune di Cremona in collaborazione con Fiab
Cremona (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), interverranno, oltre all’autore gli assessori Alessia Manfredini e Andrea Virgilio, oltre a Piercarlo Bertolotti, presidente Fiab Cremona.
Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
Un corso per food manager
Camera di Commercio e Università Cattolica lo organizzano a livello internazionale, in lingua inglese a Palazzo Trecchi
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di Giuseppe Romagnoli
arà riservato ai professionisti esteri (manager pubblici e privati) che si occupano di cibo in ogni comparto della filiera produttiva, ma pure ai funzionari i cui Stati saranno presenti con i loro padiglioni ad Expo 2015 a Milano, lo specifico corso (di cui abbiamo già dato notizia) che si terrà a Cremona di formazione in lingua inglese, orientato sulle principali problematiche affrontate nell’Esposizione internazionale, quali agricoltura e cibo sostenibile, pratiche innovative in agricoltura e zootecnia e sicurezza alimentare. «Il nostro obiettivo- chiarisce il coordinatore professor Fabio Antoldi, docente della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica e promotore dell’iniziativa formativa è quello di “far toccare con mano” (diffusi tramite i Commissari generali delle nazioni partecipanti), agli operatori degli Stati coinvolti, l’eccellenza dell’agrofood italiano, ed in particolare quello concentrato nella pianura padana, una diversificazione produttiva di qualità unica al mondo, e non solo per qualità, ma anche per sicurezza». «Il programma Ceep - chiarisce Antoldi - è promosso da una ATS (associazione temporanea di scopo) guidata dalla CCIA di Cremona, un’articolata e diversificata esperienza formativa, caratterizzata da un ciclo di lezioni svolte da docenti universitari della Facoltà di Diritto e Economia, Scienze agrarie, alimentari e ambientali ed esperti, che si svolgerà (in quattro sessioni) a Cremona presso la suggestiva cornice di Palazzo Trecchi, una
LIBRI
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Morire di petrolio a Cremona
Cibi tipici cremonesi. In basso, il docente dell'Università Cattolica Fabio Antoldi, c oordinatore del progetto
splendida dimora storica del '500 ubicata nel cuore della città a pochi passi dalle vie del centro e dai principali monumenti cittadini». Ogni corso però includerà numerose visite guidate, con l’obiettivo di evidenziare le realtà produttive più innovative e tecnologicamente avanzate dell’agro-alimentare del Nord Italia, il tutto concluso con una giornata ad Expo Milano 2015. Le visite riguarderanno la zootecnia (formaggi), i salumifici ed il vino, per quanto concerne i prodotti Dop e Doc, ma anche tutto ciò che riguarda l’innovazione in agricoltura con il fine di ridurre i costi, l’inquinamento, diminuire i rifiuti e gestire in modo efficiente le risorse. «I corsi - precisa Antoldi - oltre all’innovazione, riguardano il food safety, ovvero come evitare qualsiasi pericolo causato da
intossicazione e deterioramento degli alimenti ed altre pratiche come etichettatura, igiene, additivi e residui, mentre il food security affronta le essenziali problematiche connesse al diritto di accesso al cibo anche nel tempo. Altre categorie sono quelle della sostenibilità alimentare, del management (con particolare riguardo ai marchi geografici e le collaborazioni nella filiera) e dell’innovazione in zootecnia con particolare attenzione alla sostenibilità, attraverso l’allevamento di precisione, i metodi di allevamento e la selezione genomica». I corsi sono previsti da maggio ad ottobre, ovviamente in concomitanza con Expo. La diffusione dell’iniziativa avverrà tramite i Commissari delle nazioni coinvolte ad Expo Milano, ed è già visibile sul sito “cremonafoodvalley.com”.
Libreria Feltrinelli di Corso Mazzini 20 ospita oggi alle 17,45 una presentazione speciale. Speciale sia per il libro sia per gli ospiti che arriveranno a commentarlo. Il libro è “Morire di petrolio”, di Sergio Ravelli, che sarà presente oggi al primo piano della libreria, e con lui ci saranno gli ex sindaci di Cremona Gian Carlo Corada (2004-2009) e Oreste Perri (2009-2014), e l'assessore al territorio e alla salute del Comune di Cremona Alessia Manfredini. A moderare, il giornalista di Cremona1 Simone Bacchetta. Il libro racchiude trent’anni di lotte radicali a Cremona contro l’inquinamento ambientale, economico, sociale e politico. Nell'area verde presso il fiume Po a Cremona società canottieri e raffineria sono gomito a gomito. La Tamoil dà lavoro e sponsorizza politica e sport, e ci si accorge del problema inquinamento quando qualcuno si accorge dell'odore, e poi vede i liquami rilasciati nel terreno dai vecchi serbatoi. Fino alle condanne e al risarcimento milionario al Comune. C'è gente però che da 30 anni chiede spiegazioni, e di queste parla il libro.
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Cronaca
Sabato 31 Gennaio 2015
SOSTA GENTILE In stazione gratis i primi venti minuti
PARCHEGGIO SELVAGGIO Cresce la protesta dei cittadini Giunte in redazione due lettere di protesta, ma anche sul sito Migliora Cremona molti abitanti si lamentano
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Primi 20 minuti di sosta gratuita per chi parcheggia in stazione lungo via agli Scali (lato nord dal civico 20 fronte al civico 19). Così ha deciso nei giorni scorsi la Giunta comunale approvando la proposta dell'assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini. Vista la posizione strategica degli stalli, l’Amministrazione ha deciso di introdurre la possibilità di parcheggiare i veicoli gratuitamente (sosta gentile) per i primi 20 minuti, così da favorire le necessarie operazioni di accompagnamento dei viaggiatori con relativo carico/scarico dei bagagli o l’acquisto dei biglietti o di giornali. «Chi si reca in stazione - ha detto l’assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini - deve avere la possibilità di usufruire di una sosta gentile: i primi 20 minuti saranno gratuiti. Successivamente, come già previsto, costerà 1 euro all’ora con un minimo di 0,50 euro (per frazione di ora) e per massimo 2 ore per consentire la massima rotazione». Una soluzione che può essere utile, quindi, per chi deve recarsi in stazione per un tempo breve, che in quel modo non è obbligato a pagare la sosta minima di mezz'ora. Infine, l'Amministrazione ha dato disposizione ad Aem Service di ridipingere le linee degli stalli di sosta riservati alle donne e di implementarli entro l'arrivo della stagione primaverile. Stalli che ora risultano sbiaditi e poco visibili, ma che sono particolarmente importanti soprattutto ai fini della sicurezza, in quanto sono collocati in zone strategiche, particolarmente illuminate e più vicine a luoghi frequentati.
di Giulia Sapelli
remonesi indisciplinati per i parcheggi. Una situazione che si sta intensificando negli ultimi tempi, come testimoniano le sempre più numerose segnalazioni fatte dagli stessi cittadini. Come emerge da un paio di lettere arrivate in redazione, ma anche dalle "denunce" raccolte sul sito "Migliora Cremona". I parcheggiatori non corretti sono molti ma anche fantasiosi: da chi posteggia direttamente sul marciapiede, a chi occupa il posto dei disabili. Numerosissimi, poi, coloro che mettono l'auto in doppia o addirittura tripla fila, creando ingorghi notevoli nelle tutt'altro che larghe vie del centro storico. «Voglio segnalare il vizio di molti cittadini di lasciare l'auto un po' dove capita - racconta in una lettera una 50enne -. Ad esempio la scorsa settimana mi sono trovata imbottigliata in via Manzoni, dove le auto in doppia fila impedivano al bus di passare, creando file e malumori tra gli automobilisti. Non parliamo poi di coloro che parcheggiano dove non potrebbero, e per cercare di non occupare troppo la strada, si mettono metà su e metà giù dal marciapiede, creando così disagi sia agli automobilisti che hai pedoni». Un'altra lettera, firmata da un altro cittadino, denuncia chi «parcheggia selvaggiamente nei vicoletti, dove teoricamente dovrebbe vigere il divieto di sosta. Sono strade piccole, in cui già è difficile passare normalmente. Quando si trovano dei mezzi parcheggiati, il passaggio delle auto diventa quasi impossibile. Mi chiedo perché i vigili, invece di massacrare chi magari è in ritardo di mezz'ora rispetto alla scadenza del parchimetro, non si concentrino invece su chi davvero crea problemi alla circolazione».
Su Migliora Cremona, invece, molte le segnalazioni, corredate anche da immagini. «Segnalo l'entrata dei civici 22-24-26 di via Persico diventata strada chiusa, ma comunque sempre a doppio senso. Tale entrata viene impedita da parcheggi selvaggi, che restringono la strada a una sola carreggiata...» scrive Katia. Mauro invece denuncia il fatto che «i mezzi parcheggiati sul cordolo spartitraffico che divide il viale Po dalla pista ciclabile, impediscono, per chi esce
dal parcheggio interrato della Coop di via Del Sale, qualsiasi visuale rendendo pericolosa l'immissione sulla strada. E' opportuno posizionare su tale cordolo delle fioriere o dei "panettoni" che ne impediscano la sosta». Anche vicino alle scuole i problemi non mancano: «All'uscita scuola Bissolati, via Tagliamento, ormai terra di nessuno, tanti parcheggiano e poi per la fretta fanno manovre pericolosissime. Avvisata la polizia locale, senza nessun risultato. Aspettiamo la disgra-
zia?» scrive un cittadino. Infine, c'è chi non si fa problemi a parcheggiare in zona pedonale «Via Beltrami è diventata area pedonale ormai da un anno ma non è rispettata - si legge sul sito - C'è chi sosta oltre il consentito (anche tutta la notte); atteggiamento che si nota sia da parte di residenti che da professionisti medici e disabili, che abusano dei loro permessi per andare a bersi l'aperitivo in centro o per avere la macchina sotto il proprio studio».
Cronaca Avvio immediato degli interventi di messa in sicurezza di soffittature ed intonaci nelle scuole. In Giunta un report sulla situazione dell’edilizia scolastica e sulle prospettive, dopo il distacco dell’intonaco dal soffitto presso la scuola secondaria di primo grado A. Campi. «Nella scuola pubblica si gioca il futuro del paese e della città - è la dichiarazione del vicesindaco Maura Ruggeri con delega all’Istruzione e dell’assessore
Sabato 31 Gennaio 2015
Sicurezza nelle scuole: al via da subito interventi per la sistemazione di soffittature e intonaci
Alessia Manfredini con delega ai Lavori Pubblici - Abbiamo trovato una situazione problematica rispetto all’edilizia scolastica, sia per quanto riguarda gli aspetti manutentivi, sia per l’adeguatezza alle norme vigenti. Abbiamo fatto il punto delle situazioni più urgenti, indivi-
duando le azioni da avviare a breve». Per garantire un adeguato standard di sicurezza, il settore Urbanistica e Rigenerazione Urbana negli ultimi anni ha garantito un costante controllo visivo accompagnato da prove empiriche. Ora è stata già condotta
negli edifici che presentano più criticità una campagna di analisi svolta con rilievi strumentali che hanno restituito una mappatura completa delle soffittature. Tali rilievi consistono nell’identificazione precisa della tecnologia costruttiva dei solai o delle soffittature, nelle riprese termogra-
fiche e nel sondaggio fonometrico di precisione. Per quanto riguarda la scuola primaria "A. Stradivari" è già stato progettato ed affidato un intervento di messa in sicurezza; sulla scuola primaria "Trento e Trieste” è già avvenuta la selezione dell'impresa per un intervento urgente di rifacimento della soffittatura del vano scala e di un blocco servizi; rispetto alla scuola primaria "C. Monteverdi" in programma l’aggiornamento
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del monitoraggio, mentre sulla scuola secondaria di primo grado “Antonio Campi” è stata avviata una campagna di indagine estesa a tutta la superficie dell’edificio e la perizia è tutt’ora in corso. Decisi dalla Giunta, con le risorse disponibili, l’avvio immediato dei primi interventi di messa in sicurezza, l’estensione della mappatura a tutti gli edifici scolastici con criticità e l’individuazione degli altri interventi.
Il “club del passaparola” approda anche a Cremona Il Business Network International sta mettendo radici proprio in questi giorni. Riunisce imprenditori e liberi professionisti di vari settori
Massimo Manfredini (director del capitolo cremonese): «Per poter accedere al gruppo bisogna prima di tutto voler aiutare gli altri»
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re anche all'estero, può sfruttare i contatti della rete - continua Manfredini -. Essendo in tanti ed essendoci membri in tutto il mondo, è sempre possibile trovare dei contatti utili per la propria professione. Tra l'altro ogni capitolo non può ospitare più di un professionista dello stesso settore, per evitare problemi di concorrenza». La mission del gruppo è aiutare i membri ad aumentare il proprio business tramite un programma basato sul passaparola strutturato, al fine di sviluppare relazioni significative e a lungo termine con imprenditori e professionisti. I membri si ritrovano settimanalmente, in riunioni che trascorrono parlando, confrontandosi, scambiandosi contatti.
di Giulia Sapelli
er lavorare al giorno d'oggi non è più sufficiente essere bravi professionisti: le conoscenze e i possono dare quella marcia in più che consente all'imprenditore o al libero professionista di fare la differenza. E' questo il principio su cui si basa Business Network international, organizzazione nata negli Usa nel 1985 e nota come "Club del passaparola", che mette insieme imprenditori e professionisti provenienti dai più svariati settori, che si riuniscono allo scopo di scambiarsi clientela, ma anche informazioni preziose per il proprio lavoro. Un vero e proprio club esclusivo (ogni gruppo si chiama "capitolo" e non possono esservi iscritti più di un professionista dello stesso settore), con una quota di iscrizione annuale piuttosto consistente (circa un migliaio di euro). Un gruppo che a Cremona sta nascendo proprio in questi giorni, sotto la direzione di Massimo Manfredini, imprenditore milanese del settore dei servizi, che ha iniziato il suo percorso in Bni otto anni fa. «Lo scopo di questo gruppo è riuscire ad aiutarsi a vicenda - evidenzia Manfredini -. La prima caratteristica per essere ammessi è l'altruismo: non bisogna venire lì per fare soldi ma prima di tutto per aiutare gli altri a fare il proprio lavoro. Poi da qui ci si scambiano contatti, clienti, informazioni. Il bello è che tutti
possono entrare: dall'avvocato al muratore, dall'imbianchino al grafico. Ognuno può essere di aiuto agli altri». L'associazione è presente con i suoi “capitoli” nelle città più importanti al mondo. A Cremona per il momento i professionisti iscritti sono pochi: insieme a Manfredini, c'è uno psicologo, un istruttore di yoga e arti marziali e un co-
mercialista. Scopo è realizzare un capitolo in città, «così da offrire anche al nostro territorio l’opportunità di sfidare la crisi grazie ad una rete di relazioni basata sulla fiducia e unita da un obiettivo: essere una squadra, in cui ogni membro sa cercare opportunità per gli altri profili professionali presenti nel gruppo, attraverso lo scambio reciproco di contatti
chiave». Si scambiano nomi e numeri di telefono per allargare la propria cerchia di conoscenze e aumentare il giro di affari. Dopo un primo incontro, la scorsa domenica, ci troveremo ogni martedì, o all'hotel Continental o all'Impero. «La cosa importante è che si tratta di una rete di livello mondiale, per cui l'imprenditore che ha la necessità di lavora-
LA STORIA La Bni è un'organizzazione di scambio di referenze che nasce in America nel 1985. A importarla in Italia Paolo Mariola che nel 2003 apre il primo Capitolo a Lainate. Oggi i capitoli sono 80 in Italia e altri 42 sono in costituzione, concentrati soprattutto in Lombardia, Piemonte e Liguria. Ognuno ha dalle 20 alle 40 figure professionali. In totale oggi sono 2mila persone, 500 solo in Lombardia. In ogni capitolo non possono esserci due persone che fanno lo stesso mestiere altrimenti si farebbero concorrenza. L'incontro dei membri prevede un "cerimoniale" rigoroso: prima la colazione, i saluti, poi i 60 secondi per spiegare chiaro l'obiettivo.
CREMA
Moschea, venerdì consiglio aperto
Comitato contro il centro islamico: raccolte le prime 5mila firme. Nuova legge regionale
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di Gionata Agisti
enerdì 6 febbraio, dalle 20.30 alle 24, si terrà il consiglio comunale aperto sul centro islamico in via Milano. Data e orario sono stati stabiliti dopo un’ora di discussione. Come si sa, era stata l’opposione a chiedere questa discussione. La maggioranza si era detta prima contraria a questa ipotesi (emblematiche le dichiarazioni del capogruppo Pd, Gianluca Giossi, che in queste ultime settimane è sottoposto a troppi schiaffi politici in faccia) per poi, furbescamente essere d’accordo con l’idea per ottenere la primogenitura della proposta (ma i cremaschi sono certamente meno sprovveduti di quanto loro pensano). Così è stato deciso: consiglio comunale aperto il 6 febbraio. Ma come sarà organizzata questa assise? Il tema sarà introdotto dal sindaco per 10 minuti. Poi libertà di parola, a partire dai consiglieri comunali: massimo 5 minuti per ciascun intervento. Previste anche altre puntate a seconda delle persone che non sono riuscite a intervenire. Nel frattempo,c’è stata la legge regionale. La quale regola l’insedia-
Da sinistra: Bettinelli, Bombelli, Donida, Agazzi, Arpini e Laura Zanibelli
mento dei luoghi di culto. Avverte il consigliere regionale Federico Lena (Lega): «Non è nostra intenzione limitare la professione religiosa di chi non è cattolico. La nostra intenzione è dare risposte alle richieste dei cittadini e questa legge stabilendo criteri importanti quali una presenza "diffusa, organizzata e consistente" a livello nazionale ed "un significativo insediamento" in ambito comunale, una specifica convenzione urbanistica tra comunità religiosa e comune, la dotazione di parcheggi ampi e videocamere di sicurezza e soprattutto prevedendo il rispetto della Costituzione - nella sua totalità e non solo i pezzi che fanno comodo- intende andare in questa direzione. Non è il momento del muro contro muro. E’ il momento della re-
Giorno della Memoria a Crema e a Bagnolo Cremasco: iniziative
Per non dimenticare, per non ripetere errori e orrori, è stato indetto il giorno della Memoria. Le manifestazioni a Crema. E’ stato svelato il monumento dedicato alle vittime cremasche dell’Olocausto. In piazza Istria e Dalmazia, sul muro del S. Domenico, accanto alla lapide che ricorda le vittime della foibe, è stato il monumento per i cremaschi che non sono tornati dai campi di concentramento nazisti. Ieri, venerdì 30 gennaio, alle 10 e alle 14.30, è andato in scena al teatro San Domenico «Vuoti a perdere», spettacolo della Compagnia Centrale Produzioni nell’ambito del calendario eventi didattico-educativo, pensato per le scuole di Crema. Tra i presenti, c’erano due testimoni del genocidio nazista: Guido Hassan e Maurizio Lazzaroni. La famiglia Lazzaroni «ha ricevuto 5 croci di guerra» ha raccontato Maurizio, che lo scorso 27 gennaio ha ricevuto la medaglia d’onore dall’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La famiglia Hassan, invece, è stata tratta in salvo, nel 1944, dal cremasco Ernesto May. «Ho una grande gratitudine per Crema e per quella persona speciale» ha commentato Guido, «perché di persone come lui ce n’erano veramente poche». Parlando di scuole, anche quest'anno all'Istituto Comprensivo Crema 2 sono stati organizzati vari momenti di celebrazione della Giornata della Memoria: incontro con il testimone Emo Bargellini alla Primaria di Capergnanica e Ombriano; incontro con Gianfranco Bruschi alla scuola di Ombriano; partecipazione degli alunni della Secondaria di Ombriano al Teatro S. Domenico alla rappresentazione «Solo neve» nella mattinata del 28 gennaio; visione di vari film, tra cui «Belle e Sébastien» e «Tirnanog», alla ;Primaria di Ombriano e Sabbioni; analisi di documenti e di video accuratamente selezionati; produzione di lavori grafici e di commenti elaborati dai bambini/ragazzi. Al cineteatro dell'oratorio di Bagnolo Cremasco si è svolta la rappresentazione teatrale intitolata «Il segreto di casa gialla» da parte della compagnia bergamasca «Teatro prova». Don Stefano e Don Mauro Pavesi hanno generosamente messo a disposizione la sala per far sì che i bambini potessero assistere a quella che è stata la celebrazione del Giorno della memoria. La rappresentazione è stata interessante ed intensa, arrivando al cuore dei bambini. Ha dato agli alunni delle scuole primarie e secondarie dell'Istituto di Bagnolo la possibilità di riflettere sul significato del termine memoria e sulla frase finale con la quale lo spettacolo si è concluso: "pace". Al termine della rappresentazione teatrale gli attori hanno risposto alle domande dei bambini, ancora commossi.
sponsabilità, di regole chiare e precise a cui tutti indipendentemente dal proprio credo religioso devono attenersi». Immediata la reazione del Pd per bocca di Agostino Alloni perché Pd, Patto Civico e Movimento 5 Stelle sostengono che è incostituzionale. «I diritti dettati dalla Costituzione non possono essere messi in discussione da una legge regionale che dovrebbe occuparsi di urbanistica, imposta esclusivamente per ragioni di carattere politico e culturale. Ognuno ha diritto di professare la propria religione nel luogo deputato alla preghiera: la decisione sul come garantire questo diritto e la definizione delle regole spetta esclusivamente agli enti locali». Mercoledì 28 gennaio alle 18.15 a
Crema presso la Sala “Galleria” del Palazzo Comunale si è tenuta una conferenza stampa del Club «Forza Silvio Crema 1» per comunicare il deposito, che avverrà nei prossimi giorni, della prima tranche di firme raccolte con la petizione popolare per chiedere all’amministrazione di Crema di interrompere il progetto di realizzazione di un centro culturale islamico. Saranno depositate le prime 5.000 firme anche se è stato specificato che altre sono già state raccolte e si continuerà fino a che il sindaco Bonaldi non recederà da questo progetto definito «miope». Oltre al Presidente del Club, Gianmario Donida, erano presenti anche i consiglieri comunali Antonio Agazzi, Tino Arpini e Laura Zanibelli e i segretari di Forza Italia, Enzo Bettinelli e della lega Nord, Andrea Bombelli. Ha introdotto la conferenza stampa Gianmario Donida che dopo aver informato sulle modalità di raccolta delle firme, mediante Gazebo in circa 10 giornate tra dicembre e gennaio, ha sottolineato come a firmare si siano presentati anche molti elettori di centrosinistra lamentandosi che la realizzazione della moschea non era nel programma elettorale del sindaco Bonaldi.
Beretta: «Non paghiamo per gli altri» Sono mesi difficili quelli che abbiamo davanti, con scelte altrettanto difficili. A nome di Forza Italia, Simone Beretta avverte che «sarà una battaglia a 360° sulla trasparenza con l’obiettivo prioritario di non far pagare i debiti di alchimie contabili e finanziarie avvenute a Cremona, ai cittadini di Crema e del Cremasco». Quattro le preoccupazioni. La prima è sul prossimo bilancio del comune di Crema che parte da un rosso di meno 2,8 milioni di euro (vedi articolo in copertina). La seconda preoccupazione riguarda l’inceneritore di Cremona e le conseguenze sulle finanze cremasche. Dice, infatti, il capogruppo di Forza Italia: «Non immagini il sindaco di Cremona di far i pagare ai cittadini cremaschi la sua promessa elettorale di dismissione dell’ inceneritore della sua città, costruito contro la volontà popolare. Trovi i 30 milioni di euro, milione in più milione in meno, da dare a LGH che, anche in quel caso, potrebbe comunque essere in difficoltà a dismetterlo per altre strategiche partite quale l’improcrastinabile percorso di fusione con altre società e di collocamento
in borsa. Una scelta na? Va certamente e politicamente in nocomunque evitato tevole ritardo; sono che i debiti delle paorami passati troppi trimoniali vengano anni rispetto alle ripianati dalla tariffa previsioni che aved’ambito per cui al vano accompagnato cittadino di Crema anche l’entrata delle ed al cremasco si partecipate di Crepossa richiedere un ma e del cremasco ulteriore sacrifico Simone Beretta economico. Vigilein LGH. Di volta in volta appaiono all’orizzonte remo, vigileremo e poi vigilereprobabili fusioni ma che tali mo ancora». restano sulla carta. Non si caInfine, due domande: cosa pisce mai se per scontri di posuccederà con lo scioglitere e di poltrone o perché le mento di Cremasca servizi, società che potrebbero fonsocietà cassaforte del codersi non danno le reciproche mune ma senza dipendenti? garanzie necessarie alla evenSi scioglierà in SCRP aumentuale stabilità societaria post tando in questo modo e di fusione. Nelle attuali condiziogran lunga la propria partecini si rischia di perdere compepazione azionaria dentro quetitività sul mercato sempre più sta società ben oltre l’attuale libero e concorrenziale». 24% circa collocandosi appeDall’inceneritore a Padana al di sotto se non addirittura nia Acque. Avverte sempre al di sopra del 50% delle quoBeretta: «Sono anche sempre te? «Tutti temi sui quali tornepiù convinto che a nulla serve remo nelle prossime settimala fusione delle due Padanie se ne, compresa una conferenza a monte non vi è prima la fustampa sulla risposta dei Revisione delle patrimoniali. Persori dei Conti sui Manifesti che ché questo, che sarebbe un non consente di fare un passo processo elementare, non avavanti rispetto alle nostre riviene? Forse per l’eccessivo chieste e che anzi certifica in indebitamento di qualche pamodo chiaro che i nostri dubbi trimoniale cremonese come, sono ben lungi dall’essere staad esempio, l’AEM di Cremoti superati».
REINDUSTRIA – AGENZIA CREMONA SVILUPPO CERCA DIRETTORE GENERALE (INCARICO A TEMPO DETERMINATO) TITOLI: Laurea (economia, giurisprudenza, equivalenti) ESPERIENZA: Esperienza pluriennale in Agenzie di Sviluppo con qualifica adeguata, almeno un anno di esperienza con la Pubblica Amministrazione e, in generale, esperienza pluriennale in aziende modernamente organizzate e internazionali. COMPETENZE TECNICHE: o Utilizzo del PC (Office, internet, e-mail) o Lingue: inglese – gradita terza lingua o Competenze economico-gestionali di base o Competenze di analisi funzionale e di progetti di finanza pubblica agevolata (Regionale, Nazionale, Europea) per Enti Pubblici e aziende o Competenze su sviluppo economico locale e sugli elementi strategici che lo caratterizzano. Gli interessati possono inviare il curriculum vitae a info@reindustria.com entro e non oltre il 13 Febbraio 2015. Sul sito www.reindustria.com – sezione news – è disponibile la versione completa del profilo.
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Sabato 31 Gennaio 2015
Presentato convegno con il professor Pietro Ichino sul Jobs Act
Da sinistra: Giuseppe Zucchetti, Umberto Cabini e Massimiliano Falanga
Per venerdì prossimo, 6 febbraio, alle 18, la Libera Artigiani di Crema e l’Associazione Industriali di Cremona hanno organizzato, nella sala Pietro da Cemmo del museo Sant’Agostino, un incontro dal titolo: «L’Italia riparte dal lavoro». Per l’occasione, l’ospite d’eccezione sarà il senatore Pietro Ichino, esperto di Diritto del lavoro - è docente all’Università degli Studi di Milano - considerato l’ispiratore del Jobs Act e dell’abolizione dell’art.18. Si tratta del secondo appuntamento dedicato al Jobs Act, dopo il precedente incontro con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, lo scorso 28 novembre, nella sede della Bosch di Offanengo. «Continua il nuovo percorso di condivisione tra Libera Artigiani e Associazione Industriali» ha commentato il presidente provinciale di quest’ultima, Umberto Cabini, alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, nella sede della Libera, il 28 gennaio, dove, assente il presidente, Marco Bressanelli, è spettato al direttore Giuseppe Zucchetti fare gli onori di casa. «L’obiettivo è ricevere chiarimenti sugli sviluppi futuri di questa legge che, peraltro, sembra stia dando già segnali positivi. D’altra parte, ci sono ancora dati che rimangono preoccupanti: si pensi al 13,4% di disoccupazione, al cui interno quella giovanile è attorno al 45%. Come inversione di tendenza, è invece incoraggiante la decisione della Banca Centrale Europea di mettere nuovi capitali a disposizione dei Paesi dell’Ue. Nel complesso, sono ottimista nei confronti del 2015 e credo che, finalmente, la tanto auspicata ripresa si verificherà». Dopo essersi confrontati con il ministro Poletti, il più direttamente coinvolto nella stesura del Jobs Act, ora, come ha aggiunto il direttore dell’Associazione Industriali, Massimiliano Falanga, è la volta di sentire il parere di un tecnico, il professor Ichino, appunto, una delle personalità che ha lavorato più da vicino a questa riforma. «Il professor Ichino ha sempre sostenuto la necessità di passare a un sistema di flexsecurity nel nostro mercato del lavoro» ha sottolineato Falanga, «e di allineare quest’ultimo al modello in essere negli altri Paesi europei. Con il Jobs Act, infatti, è stato introdotto il contratto a tutele crescenti e, con l’Aspi, si dà vita a una nuova disciplina per l’indennità di disoccupazione. Quello che ancora manca e che immaginiamo costituirà l’ulteriore tassello della riforma è un intervento che vada a ridisegnare il meccanismo degli ammortizzatori sociali». Un’ipotesi e allo stesso tempo un auspicio, fatto proprio anche da Zucchetti: «Che per certi aspetti la cassa integrazione si sia rivelata fondamentale è indubbio ma è altrettanto vero che gli ammortizzatori sociali, così come li abbiamo conosciuti finora, non sono certo serviti a risolvere le crisi di impresa e nemmeno il problema dell’occupazione. Quindi, finché non si affronterà anche questo tema, la riforma rimarrà a metà. Il Jobs Act è sicuramente una legge molto importante ma, da solo, così com’è, rischia di essere solo una goccia nel lago. Quello che è interessante capire da Ichino è quale altro intervento considera necessario affiancare alla riforma del lavoro. Penso, per esempio, a una riflessione su come tornare a rendere attrattivo il territorio. In pratica, quello che ci proponiamo, in questo come in altri, futuri incontri, è tracciare un quadro generale di ciò che ci aspetta». Negli ultimi anni, quella delle politiche attive per il lavoro è stata la grande assente tra le riforme, concorda Falanga: «Si è sempre scelto di tamponare la situazione, rifinanziando la cassa in deroga e quella straordinaria ma, di contro, sono mancate tutta una serie di azioni per ricollocare quanti, negli anni, hanno perso la propria occupazione». Anche secondo Cabini: «tenere “parcheggiate” persone per anni, senza provvedere alla loro riqualificazione professionale, è stato il loro male, così come non avere chiuso aziende che erano ormai decotte». Un altro passo, considerato indispensabile da Libera e Assoindustria, è l’abbassamento della pressione fiscale, così come giocherà un ruolo importante anche la ristrutturazione del mondo del credito che, in questo momento, riguarda in particolare le banche popolari. Proprio quattro istituti di credito, cioè le banche di credito cooperativo del territorio provinciale (Banca Cremonese, Banca Cremasca, Banca dell’Adda e del Cremasco, Bcc di Postino e Dovera), si sono fatte carico di sponsorizzare l’evento del 6 febbraio. Un gesto, il loro, ritenuto dagli organizzatori un segnale importante di sensibilità e attenzione per il territorio.
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Sabato 31 Gennaio 2015
Crema
E’ tempo di Carnevale. Protagonisti le bande musicali, le majorettes, i danzatori e i carri non troppo grandi
La sfilata gratis per il centro storico
T
storici: i «Barabèt», gli «Amici» e i «Pantelù». Quest’anno, oltre alla solita «Isola dei Bambini», in piazza Falcone e Borsellino, dove i piccoli possono giocare gratuitamente e al «trenino Beniamino», ci sarà la possibilità di osservare la sfilata da vicino, grazie ai due nuovissimi carri di quest’anno: «Toro Seduto» e «Indiani Apache», pensati apposta per trasportare gli spettatori. E, poi, i Mercatini che saranno allestiti nelle tre domeniche – 8, 15 e 22 -, in piazza Duomo, via XX Settembre e Manzoni, dalle 9 alle 19, a ingresso libero. Oltre cento espositori, diversi per ogni domenica, allestiranno bancarelle per la degustazione e la vendita di prodotti artigianali, biologici e alimentari, provenienti da tutta Italia. Per ogni ulteriore informazione, in merito agli eventi del Gran Carnevale Cremasco, è possibile contare il Comitato Carnevale: tel. 0373-204766; siti internet: www.carnevaledicrema.it e www.crescibimbo.it. Per quanto riguarda i mercatini, contattare l’agenzia Cinzia Miraglio: tel. 0373/85684, fax: 0373/254715, cell. 389-1547815.
orna il Carnevale. Sabato, 31 gennaio, è la volta della messinscena della celebre commedia di Machiavelli - «La Mandragola» -, alle 21, al teatro San Domenico. Alla serata parteciperà il Comitato Carnevale e sarà l’occasione per lo scambio simbolico della “chiave di Crema” tra il sindaco Bonaldi e il presidente Pisati, che darà inizio alla kermesse. Domenica 1 febbraio, prima sfilata - del tutto gratuita - attraverso le vie del centro storico, proprio come accadeva nelle edizioni storiche del Carnevale cremasco. Partenza da piazza Duomo e arrivo in piazza Garibaldi, passando per via Mazzini. Poi, il ritorno, con arrivo in piazza Giovanni XXIII. Parteciperanno bande musicali, majorettes, danzatori brasiliani e boliviani, il trenino Beniamino e i carri non troppo grandi, che possono sfilare in uno spazio più ristretto. Nelle tre domeniche successive: 8, 15 e 22 febbraio, a partire dalle 14.30, si terrà la sfilata dei sei carri allegorici di cartapesta, lunghi 18 metri, interamente realizzati a mano dai tre gruppi
Marina Zanotti premiata come «Cremasco dell’anno 2014»
L’imprenditrice Marina Zanotti (nella foto a sinistra) è il Cremasco dell’anno 2014. L’ambito riconoscimento le è stato consegnato domenica scorsa presso l’auditorium Manenti. Una cerimonia molto partecipata che ha visto ospiti illustri quali il vice presidente di regione Lombardia Mario Mantovani, gli europarlamentari Lara Comi e Massimiliano Salini, il consigliere regionale Federico Lena e l’imprenditore- già Cremasco dell’anno 2013Renato Ancorotti (nella foto a destra). Proprio Ancorotti ha consegnato il premio nelle mani di Marina Zanotti sottolineandone le dote umane e professionali: 1Dietro ogni successo c’è qualcuno che ha saputo fare una scelta coraggiosa; Marina il successo l’ha raggiunto grazie alle sue doti migliori: coraggio e semplicità» ha detto Ancorotti. «Sono molto contenta di ricevere questo premio» ha detto una emozionata Marina Canotti, «specialmente perché non sono stata considerata solo come una donna, ma perché è stato riconosciuto il mio lavoro. Credo la differenza, in questo caso, l’abbia fatto ciò che cerco di mettere tutti i giorni in quello che faccio: un po’ di amore e di sensibilità, aspetti indispensabili che gli uomini spesso trascurano. E’ così che vivo i miei giorni all’interno dell’azienda, consapevole che accanto a me lavorano persone serie e preparate e che la sfida diventa ogni giorno più difficile, ma anche più appassionante». Una visione quella dell’azienda come una grande famiglia che caratterizza da sempre l’operato di Marina Zanotti e che è stata testimoniata durante la cerimonia dalla presenza di tutti i dipendenti della sua azienda: la OMZ che ha sede a Crema. Presidente del Rotary Club Pandino Visconteo, Marina Zanotti, guida un'azienda con 55 dipendenti, fondata 31 anni fa assieme al padre ed è componente del Consiglio dell'API (Associazione della Piccola Industria).
Ricordato Giovanni Vailati, detto il «Paganini del mandolino»
domenica senza auto: vie chiuse
Domenica 1° febbraio, in concomitanza con la prima giornata del «Carnevale Cremasco», è stata ptogrammata una «Giornata Ecologica senz’auto». E’ stato, quindi, istituito divieto di transito dei veicoli a motore dalle 8 alle 18 nelle intersezioni stradali: PIAZZA GIOVANNI XXIII CON VIA CRISPI E VIA GRAMSCI (divieto di accesso alla piazza); VIA MASSARI all’intersezione con il tratto principale di VIA GRAMSCI; VIA QUARTIERONE all’intersezione con VIA MERCATO; VIA MONTE DI PIETA’ all’intersezione con VIA MERCATO; VIA S. CHIARA all’intersezione con VIA STAZIONE; P.le RIMEMBRANZE all’intersezione con VIA CADORNA con obbligo di svolta a sinistra in direzione del quartiere di S. Bernardino; PIAZZA GARIBALDI DIVIETO D’ACCESSO (con obbligo svolta dx per chi proviene da Via Diaz); VIA PESADORI all’intersezione con VIA DIAZ; VIA KENNEDY all’intersezione con VIA IV NOVEMBRE e con VIA CRISPI; VIA VAILATI all’intersezione con VIA CRISPI; VIA DELLE GRAZIE all’intersezione con VIA CRISPI L’elenco dettagliato delle categorie di mezzi interessate dal provvedimento, nonché delle deroghe ed eccezioni, è disponibile sul sito http://www.albopretorionline.it/crema/ alboente.aspx
Il concorso era stato organizzato per le feste di Natale da Asvicom
Premiati i vincitori di «Cerca la magia»
Il 27 gennaio, nella sede di Asvicom, sono stati consegnati ai vincitori i premi legati al concorso #cercalamagia, iniziativa che l’associazione di categoria ha messo in campo durante il periodo natalizio, per incrementare le vendite dei commercianti della città. Obiettivo raggiunto, come ha commentato il vice presidente di Asvicom, Fabiano Gerevini, proprio grazie ai commercianti, che di questa iniziativa sono stati i veri protagonisti. Dal 5 dicembre 2014 al 5 gennaio 2015, sono stati distribuiti 8mila “passaporti” - i «Passacrema» - a tutti coloro che hanno effettuato un acquisto nei circa 150 negozi aderenti all’iniziativa. Ciascun acquirente aveva diritto a un timbro per ogni acquisto sul passaporto e, al raggiungimento di 5 timbri, poteva riconsegnarlo all’ultimo negoziante e partecipare così all’estrazione finale. Per partecipare al concorso era necessario attenersi ad alcune semplici regole: la compilazione integrale del «Passacrema» con i propri dati personali, la completezza dei timbri e la certezza di aver effettuato almeno 5 acquisti nel periodo indicato. Al termine, i passaporti ritirati sono stati 400. In palio diversi premi, tutti molto prestigiosi, gentilmente offerti dai commercianti di Crema. A estrarre i passaporti vincenti è stata chiamata l’assessore al Commercio, Morena Saltini. «È stata una piacevole sorpresa constatare che il 50 per cento dei vincitori non è residente a Crema ma proveniente dalla cerchia di paesi limitrofi», ha sottolineato Gerevini. «Significa che la nostra iniziativa è riuscita nell’intento di rendere Crema attraente anche nel circondario». Di seguito, i nomi dei vincitori - non tutti presenti alla consegna - e i relativi premi: Valentina Pandini (Borsa da viaggio-Andy Next); Palmira Mazza (Buono valido per trattamento, taglio e piega- Giulia Saloon); Lodovica Guerini (Fascia di visone-Piacentini di Ornella Piacentini); Guido Vezzoli (Fascia di visonePiacentini di Ornella Piacentini); Valentina Robati (Buono valido per abito su misuraBarbara Montagnoli atelier); Massimo Marchesini (Libri- Viaggiatore Curioso); Loretta Cremonesi (Smart box Emozione 3Week
Alcuni premiati. Sotto, il presidente Berlino Tazza
end romantico-Mainardi viaggi); Benedetta Ghidini (Smart box Fuga dalla città- Scalo 74); Claudia Crotti (Bottiglia di champagneEnoteca Fuoriporta); Lucilla Parati (Bracciale Ruben-Ruben gioielleria); Eva Fortini (Lampada Edi Son-Agorà progettazione arredamento luce) e Maria Luisa Vigani (Scarpe Saucony-Enrico IV). In questa occasione, Asvicom ha scelto il viaggio come tema della premiazione, per la sua caratteristica di simbolo nell’immaginario collettivo. Il viaggio, del resto, era al centro della stessa iniziativa: è stato un viaggio quello del «Passacrema» che, di mano in mano e di negozio in negozio, è approdato all’Asvicom, per l’estrazione finale. Sempre un viaggio è quello del visitatore/acquirente, a passeggio, su e giù per la città, in cerca dei
regali. Il viaggio è il percorso che Asvicom sta facendo con i commercianti e con la città, al fine di rendere sempre più accogliente e competitiva la città di Crema. Infine, il viaggio è, idealmente, il futuro che ci aspetta. «Siamo soddisfatti della buona riuscita dell’iniziativa e della collaborazione che si sta creando tra commercianti e sistema associativo» ha dichiarato il presidente di Asvicom, Berlino Tazza. «Siamo costantemente impegnati a trovare nuove strategie di attrazione sul territorio, per impreziosire la città e il suo bel centro storico ma anche per incrementare il business degli operatori, che tanto si impegnano e tanto contribuiscono a rendere attrattiva Crema. Molti di loro comprendono finalmente la necessità di immaginare sistemi e metodi innovativi di richiamo. Iniziative di questo genere, simili al concorso “Cerca la Magia”, sono già in cantiere anche per il 2015, proprio per volontà di alcuni commercianti, che si sono detti appagati di quanto abbiamo messo in campo. Solo con un’attenzione particolare a nuove modalità di vendita e di marketing possiamo competere con la grande distribuzione e con gli ipermercati e, così facendo, continuare ad arricchire il salotto della nostra città. Dunque, complimenti ai vincitori, soprattutto perché hanno scelto Crema come meta dei loro acquisti natalizi e complimenti ai commercianti, che si sono prestati a spiegare il concorso e a mettere a disposizione questi fantastici premi». di Gionata Agisti
Il sabato del museo: gli appuntamenti di febbraio Domenica pomeriggio nella parrocchiale di S.Stefano, un buon pubblico di cremaschi ha potuto approfondire la conoscenza di Giovanni Vailati, detto il «Paganini del mandolino»,. nato nel comune di Vairano il 13.4.1815 dagli interventi del maestro di mandolino professor Orlandi e da Luigi Dossena. Gallini invece è intervenuto spiegando i segreti di questo strumento, portando due esemplari. Degna conclusione della serata l'esecuzione dell'unica opera musicale composta dal Vailati da parte dei musicisti De Micheli al piano e Ravasio al violoncello.
Dopo l’incontro di sabato 17 gennaio con Luigi Dossena ed i suoi «Manoscritti del Serio morto» proseguono anche a febbraio, presso la sala «Angelo Cremonesi», gli appuntamenti con «Il sabato del Museo». Sabato 7 febbraio (ore 16.30) Walter Venchiarutti del Gruppo antropologico cremasco affronterà la tematica del gioco, analizzandone i molteplici significati ed aspetti, con particolare riferimento alle tradizioni locali. L’appuntamento di sabato 21 febbraio, sempre alle ore 16.30, sarà invece curato dalla Società storica cremasca, attenta indagatrice di quanto conservato in Museo. A Chiara Bernazzani, che avrebbe dovuto presentare i risultati delle ricerche svolte sui ceppi delle campane esposti nel primo chio-
stro del S. Agostino, si sostituiranno Kevin McManus, Gaia Avaldi e Elena Maria Scampa. Gli studiosi illustreranno il loro lavoro di catalogazione delle opere dell’Ottocento e del Novecento conservate in Museo ma non ancora inventariate. Tale operazione si presenta come un punto di partenza fondamentale per la valorizzazione, tramite esposizioni e studi scientifici, del materiale cronologicamente più recente del Museo. Come di consueto la rassegna si avvale dell’apporto delle associazioni culturali cittadine: gli Amici del Museo, L’Araldo, il Gruppo antropologico cremasco, la redazione di “Insula fulcheria”, il Touring club italiano, la Società storica cremasca e l’associazione Gli ostaggi.
Crema
Il “sogno” del presidente Zucchi. I dettagli del progetto spiegati oggi al PalaBertoni (ore 18)
Il Crema vuole rilanciare la Pierina
I
dalla redazione
l progetto è veramente ambizioso. Da far tremare i polsi. Fare della Pierina quello che è Milanello per il Milan o Appiano Gentile per l’Inter, cioè Centri sportivi eccellenti. Il “sogno”, come lo ha definito, è di Enrico Zucchi, presidente dell’Ac Crema. Progetto e nome dell’operazione sono stati già individuati: il primo è stato affidato agli architetti Eugenio Campari e Giorgio Schiavini, mentre il secondo si chiama «Crema Sporting Park». Costo: 7,5 milioni di euro spalmati in 8 anni, e per una concessione dell’area per almeno 40 anni. Sono soldi indispensabili per creare dal nulla, sull’area 110mila metri quadri, di proprietà comunale, una struttura che comprende di tutto e di più: campi di calcio, piscina scoperta, campi di beach volley e beach soccer, uno spazio per il tiro con l’arco, una pista di atletica, un percorso vita, spogliatoi, parcheggi. Era questo il “sogno” anche di Agostino Alloni che, da assessore comunale, aveva l’intenzione di trasformare la Pierina in un Centro sportivo e ricreativo, e aveva già individuato anche il partner che, poi, non riuscì a concretizzare l’idea. Oggi dentro il progetto di far rinascere la Pierina c’è tutto l’orgoglio e l’entusiasmo di Enrico Zucchi che ha già rifondato una società di calcio, come il Crema, che da anni non riusciva a emergere dal torpore storico. Dove trovare i capitali? Invitando a condividere il progetto tutte le 141 società sportive di Crema (la cui risposta è attesa entro marzo prossimo), Pergo compreso, recuperando risorse dall’attività di fundraising (cioè raccolta di fondi) e chiamando a raccolta partner privati interessati a finanziare una o più strutture sportive. E’ questa la grande scommessa di Zucchi. I dettagli dell’operazione saranno presentati ufficialmente nel concorso dell’incontro con i cittadini di Crema in programma oggi, sabato 31 gennaio, alle ore 18, al PalaBeertoni. Ma ecco quali sono i dettagli che la dirigenza del Crema ha già diramato. «Crema Sporting Park prevede la riqualificazione dell’area oggi conosciuta come “Pierina” che si estende su 110.000 metri quadri L’intervento prevede la riqualificazione dell’intero comparto ad uso sportivo ricreativo attraverso la realizzazione di 8 campi sportivi per il gioco del calcio in erba sintetica e naturale, sistemazione dell’area a parcheggio, campi coperti
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Sabato 31 Gennaio 2015
Condividere servizi comuni a favore delle imprese
Sistema Fidi, la rete dei confidi territoriali
Umberto Pirelli, presidente Fidicom
Da sinistra: Giorgio Schiavini, Massimiliano Gnatta, Enrico Zucchi ed Eugenio Campari. Sotto, l'area interessata dal progetto.
polifunzionali, 2 campi beach volley/ beach soccer, campi polifunzionali all’aperto, piscina scoperta, area bambini, campo di tiro con l’arco, pista di atletica di 100 metri, formazione di nuove tribune per i campi sportivi, sistemazione a parco con percorsi vita di 1,3 chilometri». E ancora: «Per quanto riguarda il recupero della cascina si prevede la ristrutturazione della stessa con l’intro-
Autoguidovie lancia una nuova iniziativa sui bus scolastici; tutor all’entrata del bus per ridurre l’evasione: si sale davanti, si mostra l’abbonamento all’autista e si scende dalla porta centrale o posteriore. Regola non nuova per i clienti di Autoguidovie, infatti dal 2012 tutti i bus aziendali sono dotati di grande segnaletica semplice e chiara sulle porte e ripetute sono state le campagne con tutor alle fermate per spiegare ai cittadini le correte regole di viaggio. Cambiare i comportamenti è un processo lungo e complesso. Da fine gennaio sulle linee scolastiche cremasche saranno presenti tutor che chiederanno il titolo di viaggio ai ragazzi e ne verificheranno la validità. Chi non è in regola potrà acquistare un biglietto dall’autista, o dovrà rimanere a terra. «La maggiore copertura dei costi con i ricavi da tariffa, è una delle colonne portanti del lavoro in Autoguidovie di questi anni» ci racconta il direttore di esercizio, Corrado Bianchessi. «Controllo e riduzione dei costi, ma senza compromettere la qualità, non possono bastare. Intendiamo adoperarci per promuovere la mobilità pubblica, meglio e in modo più diffuso, vogliamo trasportare più utenti a fronte di migliori servizi, ma con altrettanta convinzione intendiamo contrastare l’evasione. Infatti oggi 1 studente su 10 non risulta in regola» Con la salita davanti obbligatoria il conducente contribuisce in modo decisivo alla lotta all’evasione, ma non diminuiranno comunque le risorse di controllo. «Per far diventare la salita davanti uno standard per il trasporto pubblico provinciale la presenza dei tutor sarà un momento importante, ma non eccezionale, e l’attività sarà portata avanti nei prossimi mesi dagli autisti. Confidiamo nella collaborazione degli studenti e delle loro famiglie: tutti in regola, un buon viaggio per tutti» conclude Bianchessi. «Due su dieci non ce la fanno e uno dei due è uno studente». E’ la percentuale delle persone che sale sui mezzi pubblici e non paga il biglietto, piaga da tempo denunciata dalle Autoguidovie che cercano di porre rimedio a questa emorragia. Stiamo parlan-
duzione di locali accessori alle attività sportive (magazzini, spogliatoi, locali tecnici ecc) e di varie attività complementari allo sport a servizio della comunità (come a titolo esemplificativo: reception, ristorante, alloggi ricettivi per lo sport, locali per associazioni sportive, centro fisioterapico, sale fitness per allenamenti degli atleti, sala polifunzionale, casa del custode). Verranno inoltre realizzate nuove strutture
per spogliatoi e magazzini. Il progetto sarà attuato in stralci funzionali in un arco temporale di 8 anni». Infine: «La realizzazione delle strutture sportive sopra elencate deve essere inequivocabilmente interpretata come il “libro dei sogni” che potrà concretizzarsi in base alla condivisione del progetto (più o meno ampia) con le altre associazioni sportive del territorio, con l’amministrazione pubblica e con altri stakeholder. Credibilmente, all’atto di presentazione del progetto all’amministrazione comunale, vi saranno alcune opere da considerarsi obbligatorie e altre facoltative» Quando è prevista la realizzazione del progetto? «La fase amministrativa del progetto potrebbe cominciare a marzo e concludersi entro luglio. Da settembre 2015 potrebbe essere posata la prima pietra ed i lavori verranno svolti a stralci funzionali per una durata stimata in otto anni. Perché questo progetto? «Il progetto si è pensato per rispondere ad evidenti esigenze delle associazioni sportive che lamentano spazi adeguati per lo svolgimento della propria attività. Inoltre si inserisce nella progettualità dell’amministrazione comunale prevista nel Piano dello Sport che ha portato alla città di Crema il riconoscimento di “Città europea dello sport 2016”. Da ultimo, ma non per importanza, ha influito la volontà di contribuire alla restituzione ai cremaschi di una parte della città da troppi anni lasciata a se stessa».
Studenti a bordo con l’abbonamento e salendo solo dalla porta anteriore
Gianni Rossoni, presidente Sistema Fidi
Il 18 dicembre scorso il sistema dei confidi territoriali a supporto delle micro e piccole e medie Imprese si è rafforzato radicalmente con la costituzione di «Sistema Fidi – la rete dei confidi territoriali», in sigla “Sistema Fidi”. con l’obiettivo di condividere servizi comuni e rafforzare la propria azione a favore delle imprese. Fidicom A.svifidi Antali s.c. ha sottoscritto un contratto di rete con altri 6 realtà distribuite su tutto il territorio nazionale: Cooperativa Commercianti Parma s.c.– Parma; Usarcifidi s.c.– Albignasego (PD); Arcafidi s.c. – Varese; Garcom Piacenza s.c.– Piacenza; Commerfidi s.c.– San Benedetto del Tronto (AP); Cofidi Calabria soc. cons. a r.l. – Catanzaro (CZ). La rete rappresenta oltre 22.000 imprese socie, garanzie residue prossime ai 150 milioni di euro e oltre 32 milioni di euro di fondi monetari. Il progetto è stato promosso e coordinato dalla federazione di confidi Sistema Credito, aderente a Sistema Commercio e Impresa. Ne riferisce a riguardo il presidente di Fidicom, Umberto Pirelli. «É stato un passaggio importante e fondamentale; anche i confidi ben radicati nel territorio come Fidicom, possono trovare un sistema nazionale di supporto, per continuare a rilasciare garanzie e facilitare l’accesso al credito delle micro e piccole e medie Imprese». Prosegue Pirelli: «Fidicom ha chiuso il 2014 con un aumento dei finanziamenti garantiti pari al 34%. I territori cremasco e cremonese hanno registrato un aumento dei volumi erogati pari rispettivamente al 9% e al 97%, che sarà sicuramente rafforzato da questa iniziativa». Sistema Fidi sarà guidato da un Comitato di Gestione così composto: • Gianni Rossoni (presidente); • Pietro Calersi (vice presidente vicario); • Nicola Zampiron (vice presidente); • Maria Rita Zanzi (consigliere); • Giovanni Ronchini (consigliere); • Mascia Mancini (consigliere); • Stefania Lavecchia (consigliere). «È stata una scelta lungimirante» riferisce il cremasco Gianni Rossoni, presidente di Sistema Fidi. «Gli aderenti hanno deciso di costituire una rete al servizio dei confidi, che trovano nei servizi comuni e nello scambio di informazioni un elemento per continuare e sviluppare la propria attività. Gli ultimi anni sono stati impegnativi e difficili; è ora necessario trovare nuove forme di cooperazione per raggiungere gli scopi mutualistici di ogni confidi: garantire col proprio patrimonio l’accesso al credito delle imprese socie. In un momento in cui bisogna fare squadra, Fidicom si è fatto promotore di un’importante iniziativa a livello nazionale. La rete si impegnerà per avere nuove adesioni, puntando su tutte le realtà locali più vive e radicate. Possiamo superare le sfide del futuro solo se pensiamo oltre le nostre strutture, mantenendo i nostri virtuosismi. Dal mese di gennaio cominceremo il road show di presentazione della nostra iniziativa in tutti i territori».
Mercato di Bagnolo: nessun cambiamento Corrado Bianchessi, direttore Autoguidovie
do di una perdita stimata intorno a 200mila euro l’anno. Il problema è presente da tempo e da sempre si stanno cercando rimedi per arginarlo. Inutilmente. I numeri, forniti da Autoguidovie, sono impressionanti. Nel solo Cremasco. Le persone che quotidianamente prendono un mezzo di Agi per andare da qualche parte sono circa 14.500. Di queste il 7.5% non paga il biglietto durante l’arco di tutto l’anno, percentuale che sale vertiginosamente quando siamo in periodo scolastico. Facendo due calcoli, quindi, si viene a scoprire che ogni giorno oltre mille passeggeri sale sui bus e viaggia gratuitamente. In un anno Agi trasporta oltre 5 milioni di passeggeri nel Cremasco e di questi circa 380mila viaggia a sbafo, numero che però sale se ci si mette dentro anche gli studenti. Come si può rimediare? Lo abbiamo sempre
chiesto al direttore di Autoguidovie, Corrado Bianchessi. «Pensiamo che il fenomeno tenderà a scomparire con la fine di quest’anno. Infatti, sarà introdotto su tutti i mezzi di linea il biglietto elettronico». Come funzionerà? «Un visore posto sulla porta d’ingresso leggerà un ticket non più cartaceo, ma elettronico. Chi non ne è munito non potrà passare. E a quel punto diventa difficile anche la contraffazione. La regione Lombardia ha emesso un bando di gara per 30 milioni di euro, metà appannaggio delle aziende di trasporti, per dotare di sportelli in grado di leggere i biglietti tutti i mezzi di trasporto». E per gli studenti che viaggiano a scrocco?«Come dicevo, Autoguidovie lancia una nuova iniziativa sui bus scolastici; tutor all’entrata del bus per ridurre l’evasione: si sale davanti, si mostra l’abbonamento all’autista e si scende dalla porta centrale o posteriore».
In questi giorni alcuni organi di stampa hanno riportato, con grande rilevanza, la notizia di un imminente trasferimento del mercato settimanale che si tiene il lunedì mattino a Bagnolo Cremasco in piazza Aldo Moro, con conseguente “subbuglio” di ambulanti e commercianti. L'amministrazione comunale smentisce categoricamente quanto riportato; si conferma che il mercato settimanale del lunedì si terrà, anche per il futuro, in Piazza Aldo Moro. «Facciamo presente che i lavori di manutenzione straordinaria e conservazione che hanno interessato la Piazza Aldo Moro, circa un anno fa, sono stati realizzati previo accordo con gli ambulanti senza alcun trasferimento del mercato, con minimi disagi e senza alcuna interruzione della loro attività commerciale. Ribadiamo che le “voci” di trasferimenti sono assolutamente infondate e prive di ogni consistenza».
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Sabato 31 Gennaio 2015
“BUON APPETITO” A CANNETO
Dopo l'importante appuntamento di ieri sera con la celebre operetta “La Vedova Allegra” proposta dalla Compagnia Corrado Abbati (spettacolo in abbonamento), domani, domenica 1 febbraio, alle ore 16.30, il Teatro Comunale Mauro Pagano di Canneto sull'Oglio ospiterà lo spettacolo (fuori abbonamento) per bambini e famiglie “Buon Appetito” con la Compagnia “Teatro Daccapo”. Si tratta della nuova produzione del Teatro Daccapo dedicata al tema della sana alimentazione, quanto mai attuale in vista dell'apertura di Expo 2015. Gli artisti in scena, Massimiliano Fenaroli e Marcello Nicoli - maghi nel coinvolgimento attivo degli spettatori - sapranno catturare l'attenzione del pubblico grazie all'accurata impostazione artistica ed all'armonia di tutti i dettagli accompagnate da registri cominci di grande capacità comunicativa, calata in un'atmosfera brillante e giocosa.
PREVENZIONE OSTEOPOROSI Nell’ambito delle iniziative di prevenzione, segnaliamo un’interessante iniziativa della Farmacia Guida di Gussola, dove lunedì 2 febbraio per l’intera giornata e martedì 3 nel corso della mattinata l’obiettivo sarà la prevenzione dell’osteoporosi. Sarà possibile eseguire un test autodiagnostico che, attraverso l’utilizzo di un densitometro ad ultrasuoni, in pochi minuti potrà dare una valutazione della situazione ossea della persona. Il paziente non dovrà far altro che posizionare il piede all'interno della macchina, la quale mediante apposite sonde procederà alla misurazione rapida e indolore. Un test pratico, veloce ma preciso, e di estrema importanza: l'osteoporosi, infatti, è una patologia che non dà sintomi. Dunque, è importante tenersi monitorati e prevenire i danni. In modo particolare, le donne in menopausa sono tra le più colpite; senza dimenticare che ereditarietà, età, alcune patologie e l'utilizzo di alcuni farmaci possono predisporre l'insorgenza della patologia. Il costo del test è di soli 15 euro, ed avrà durata di 10 minuti. E’ necessario però prenotarsi al numero 0375/64033.
SEL, APERITIVO TESSERAMENTO
CASALMAGGIORE
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
La minoranza esce dall’aula
La polemica tra Pasotto e Ferroni sui dieci comandamenti nel regolamento di polizia locale sbarca in tv
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di Vanni Raineri
eriva clericale delle istituzioni o riscoperta dei veri valori della nostra tradizione? Non bastava il grande crocifisso posizionato da pochi giorni nella sala del Consiglio Comunale di Casalmaggiore, ora ci si divide sulla proposta di Orlando Ferroni (Forza Italia) sull’inserimento dei 10 comandamenti nel regolamento di Polizia Municipale. Sull’argomento, di cui si è discusso ieri sera in Consiglio comunale, è intervenuto il consigliere di minoranza Pierluigi Pasotto ieri su Cremona1, nell’ambito del programma tv “Ore 12” condotto da Cristina Coppola e Giovanni Palisto. Ferroni era invece collegato al telefono. Si è partiti dall’argomento crocifisso: «Non sono contro la sua rimozione – ha detto Pasotto – ma contro le modalità con cui è stata scelta l’opzione e le dimensioni, che consigliano l’idoneo posizionamento altrove: è più un crocifisso da casa abbaziale che da sala consigliare. L’Amministrazione – ha proseguito Pasotto imbeccato da Palisto – ha sdoganato quella sede: chiunque vincerà le elezioni potrà decidere quali simboli ci potranno stare, come accade in Iran e in Arabia Saudita». Il presidente del consiglio comunale
Marco Micolo ha detto che risponde lui della decisione: «Ma l’arredo della sala non fa parte dei suoi compiti. Non chiederemo che il crocifisso venga rimosso, discuto le dimensioni e il significato che si vuole dare a quella sede. Ritengo che anche per un cattolico sia insultante dare come giustificazione della scelta il valore economico dell’oggetto». Si è poi passati ai dieci comandamenti. «Mi aspetto – ha detto Pasotto – che il prossimo passo di Ferroni sia la reperibilità di un parroco per le sedute del Consiglio comunale. Battute a parte, non parteciperemo nel consiglio di questa sera a questa discussione per rispetto dell’Amministrazione. Usciremo dall’aula». Il consiglio come detto si è tenuto ieri sera, e al momento di andare in stampa non si era ancora concluso. E’ poi intervenuto al telefono Orlando Ferroni: «Viviamo in un clima democratico, e ognuno sceglie le modalità del proprio voto», riferendosi alla scelta di uscire dall’aula. «Io porto in Consiglio i pensieri comuni della gente. Si è parlato del regolamento di polizia urbana, e il capogruppo di minoranza Tascarella si è preoccupato addirittura dei panni stesi. Se andiamo all’essenziale della legge, la troviamo andando a ritroso di 3000 anni. Nei dieci comandamenti c’è l’essenziale per agire in modo civile in un territorio. Le cose che oggi i politici non fanno stanno tutte lì».
Pierluigi Pasotto ieri negli studi di Cremona1 tra Cristina Coppola e Giovanni Palisto
Obiezione: in verità viviamo in uno stato laico: «Già, ma se si toglie l’aspetto religioso dei comandamenti e si accoglie solo il loro contenuto, diventa un aspetto laico». «Figurarsi se da regolamento dobbiamo santificare le feste», è intervenuto Pasotto. «Il testo è stato travisato – la risposta di Ferroni -. Significa che biso-
gna rispettare il giorno di riposo». «Consiglio a Ferroni di applicarsi alla sua delega per quanto riguarda la Golena del Po». «Io proprio ora sono in mezzo alla golena, sentite il rumore? Più partecipe di così!». «Secondo me è a funghi». «Macché, loro non si sono nemmeno resi conto della presenza della golena in tanti anni di amministrazione».
L’Oglio Po è un ospedale di eccellenza
Fabio Ferroni: «L’assessore Mantovani assicura il rilancio». La joint commission e gli elogi al direttore Canino
L’ospedale Oglio Po? Non chiude né ridimensiona, anzi rilancia. A rassicurare è Fabio Ferroni, in qualità di portavoce del gruppo consiliare Casalmaggiore per la Libertà (il fratello Orlando Ferroni è proprio consigliere comunale, leggi sopra) e di Forza Italia, in una conferenza stampa appositamente indetta dopo un confronto serrato con l’assessore alla Sanità Mario Mantovani. «Sentiamo spesso la voce di chi crea allarmismo, ma posso garantire che l’intenzione dell’assessore regionale è addirittura di rilanciare la struttura» ha esordito Fabio Ferroni, che dà notizia anche del fatto che lo
stesso ospedale di Vicomoscano ha passato l’importante test della Joint Commission. «Si tratta di un riconoscimento internazionale, anzi di livello mondiale, che passa da controlli molto approfonditi, tanto è vero che la risposta di questa speciale commissione è arrivata un anno e mezzo dopo il monitoraggio della indagine focalizzata eseguita il 20-21 giugno 2013. L’efficenza è massima, come ha spiegato in una lettera il direttore esecutivo di Joint Commission International Ann K. Jacobson, e dunque l’accreditamento è stato concesso». «Non tutto però funziona al 100% - precisa altresì Ferroni -
Il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà di Gussola organizza domani, domenica 1 febbraio, un “aperitivo tesseramento” che avrà luogo alle ore 11,30 presso la Casa del Popolo di piazza Comaschi. Sel festeggerà con iscritti e simpatizzanti la “riconquista” dopo anni dell’Amministrazione comunale di Gussola, e nell’occasione sarà presente il segretario provinciale Gabriele Piazzoni.
e, nell’ottica di un miglioramento, volto ad esempio anche a garantire nuove forze e risorse per il nostro ospedale, il senatore Mantovani ha promesso di impegnarsi». Lo stesso assessore, ha precisato Ferroni, ha spedito al direttore sanitario dell’Oglio Po Rosario Canino una lettera nella quale si congratula per l’iniziativa alternanza Scuola-Lavoro, che nelle scorse settimane ha portato tre studenti di III e IV Liceo Classico a effettuare uno stage presso la struttura di via Staffolo. Nella lettera scritta dallo stesso Mantovani, si precisa che “in questo modo viene confermata la centralità di questo presidio sanitario per i cittadini delle vostre comunità, luogo per la promozione della salute e strumento di crescita e sviluppo aperto alle attese della popolazione”. «Questa è la prova, l’ennesima, che l’Oglio Po non smobilita, tanto che anche il laboratorio, anziché smontare, è rimasto ed è divenuto a valenza dipartimentale» conferma Ferroni, che poi insiste e lancia una novità: «L’intenzione, dopo avere parlato con Mantovani, è quella di rinforzare i reparti più deboli o
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più in crisi: tra questi vi sarebbe il Pronto Soccorso. Non solo: l’ospedale di Vicomoscano avrà un reparto di eccellenza, che sarà migliorato proprio in questo senso, grazie all’implementazione e al miglioramento del servizio». Quale reparto, in particolare? «Non è ancora stato deciso, ma la volontà è quella di permettere che l’Oglio Po, che serve un territorio di 80-100mila abitanti, venga riconosciuto in tutta Italia come una struttura specializzata in un particolare settore, senza per questo rinunciare al buon livello degli altri reparti. Di fatto si tratta di fare un salto, per un particolare servizio da concordare, verso l’eccellenza». A margine Fabio Ferroni ha anche voluto rilanciare l’idea che il fratello consigliere Orlando ha più volte ribadito in consiglio comunale: «Vogliamo portare una struttura per disabili, simile alla Casa del Sole di Curtatone, a Casalmaggiore: non era una boutade, come qualcuno pensa, ma stiamo prendendo contatti per capire il da farsi e per dare una accelerata al progetto». Giovanni Gardani
MUSICA
Comunale a tutto swing Stasera alle ore 21 il Teatro Comunale di Casalmaggiore ospiterà il concerto spettacolo intitolato “Quello swing tutto italiano”, dedicato alle composizioni di Gorni Kramer e Lelio Luttazzi, a cura degli allievi del triennio jazz del Conservatorio Campiani di Mantova diretto da Lorena Fontana. In repertorio brani come “Un bacio a mezzanotte”, “Maramao”, “Un sassolino nella scarpa”, “Domenica è sempre domenica”, “Vecchia America” e tante altre ripescate nel cassetto dei ricordi. Canteranno: Paola Calciolari, Lara Ferrari, Rita Gelmetti, Giordana Giacometti, Federica Grazia, Davide Longfils, Massimo Pirotti, Elisa Righi e Dora Spanò. Musicisti: Maurizio Bellini (pianoforte), Andrea Braga (contrabbasso), Mattia Miglioli (chitarra), Lorenzo Piombini (sax tenore), Massimo Pirotti (pianoforte), Fabio Rossi (sax contralto), Fabio Scalmana (tromba), Enrico Truzzi (batteria), Manuela Turrini (fisarmonica).
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Sabato 31 Gennaio 2015
I Ris in cattedra con Lago
La relazione del comandante dello speciale reparto di Parma nella conviviale rotariana
L
a scienza e la tecnologia al servizio delle indagini: è il titolo della relazione tenuta dal ten. col. Giampietro Lago, comandante del RIS di Parma, nell'ultima conviviale di gennaio del Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta. Oltre la fiction, la realtà di chi vive ogni giorno fra Luminol e Lampada di Wood. 200 casi di omicidi all'anno: nell'ordine dei 3-4 quelli non risolti. Sono i numeri del lavoro che compete
al RIS di Parma, presentato dal comandante di questo speciale reparto dei Carabineri. Tra fiction televisive, produzioni cinematografiche e romanzi, le investigazioni scientifiche e il loro ruolo sulla scena del crimine sembrano ormai conoscenze acquisite da tutti, per non parlare della eco di certi casi suscitata dai media quotidianamente. Lago ha fatto chiarezza e dato scientificità quindi a quanto così spesso sentiamo raccontare o vediamo in tv, fingendo di trovarsi di fronte a un
IN TOUR
Malvezzi in visita a Cingia de’ Botti
cadavere in una stanza e analizzando coi presenti ogni particolare, descrivendo quali strumenti i RIS abbiano a disposizione per raccogliere, analizzare, mettere in connessione quanti più dettagli possibili e arrivare, si spera, alla individuazione del colpevole. Al tavolo con Lago c'erano il presidente del Club Pietro Sganzerla, Mario Fazzi, Stefano Frigieri, il capitano dei CC di Casalmaggiore Cristiano Spadano, l'assistente del Governatore Giuseppe Torchio e Oscar Vaghi.
Malvezzi e Vigolini sopra nella visita alle scuole, sotto all'officina Agarossi
Giampietro Lago e Pietro Sganzerla
La “Festa dal Pipén” ha fatto il pieno Tanti applausi per le ragazze della Pomì Volley e i comici Pieriboni e Braida
TORRICELLA DEL PIZZO - Non se l’aspettavano certo un gennaio del genere gli organizzatori della 10ª Festa dal Pipén. Hanno deciso di ampliare a due week end l’offerta sperando in un fine settimana decente, sono stati premiati con giornate di sole splendente. Del primo weekend abbiamo riferito, il secondo ha dato risultati ancora più lusinghieri. Già il secondo sabato sera
Parte Comenius Alunni e docenti stranieri arrivano nel Casalasco
aveva superato i numeri del primo per prenotazioni. Nel complesso sono circa 500 le cene prenotate nei due sabati, coi menu preparati dalla scuola di cucina Einaudi di Cremona che hanno soddisfatto tutti i palati. Se lo spettacolo musicale proposto da Alessandro Zaffanella era stato accolto con meritati applausi, lo stesso si è ripetuto con le performance dei comici Max Pieriboni e soprattutto Beppe Braida, capace di far superare agli spettatori il problema dell’abbiocco a suon di risate. Apprezzatissima la partecipazione dell’intera squadra della Pomì, presente con tecnici e dirigenti al seguito. Come detto il sole ha fatto capolino anche la domenica, quando pure erano presenti le bancarelle in paese (meno della domenica precedente, ma per la prima volta la proposta era doppia) e tanta gente non si è fatta mancare una capatina a Torricella, soprattutto per apprezzare le specialità gastronomiche. Tante anche le visite nei due musei ospitati dall’agriturismo Torretta.
SAN GIOVANNI IN CROCE - Lunedì prossimo, 2 febbraio, alle ore 9,30, si terrà presso il Teatro Gallerani di San Giovanni in Croce la cerimonia di apertura del Progetto Comenius a cura dell’Istituto Comprensivo “Dedalo 2000” di Gussola e dell’Amministrazione Comunale di San Giovanni in Croce. L’Istituto Comprensivo “Dedalo 2000” quest’anno, propone ai propri alunni un’esperienza for-
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Pieriboni e Braida. A sinistra la Pomì sul palco
In attesa dei conti economici, la soddisfazione di aver ottenuto il consenso popolare, che darà la spinta per aggiungere, come ogni anno, qualcosa alla prossima edizione. Nel frattempo il Comitato Fiera è già al lavoro per il prossimo appuntamento, il tradizionale falò sull’argine maestro del martedì grasso.
mativa affascinante ed innovativa, aderendo ad un progetto che vede coinvolti bambini ed insegnanti di 8 Stati Europei: Turchia, Italia, Spagna, Austria, Bulgaria, Germania, Polonia, Romania. Per cinque giorni, 25 alunni e 18 docenti appartenenti agli Stati partner del progetto, avranno la possibilità di integrarsi appieno nella nostra comunità alloggiando direttamente presso le famiglie
che si sono rese disponibili. Insegnanti, collaboratori e Amministrazione Comunale saranno impegnati nel rendere quest’esperienza unica per tutti i soggetti coinvolti, organizzando attività ad hoc che sappiano valorizzare il territorio e la sua storia: i ragazzi avranno modo di effettuare una serie di visite tra cui Villa Medici del Vascello ed i centri storici delle città di Cremona, Mantova e Milano.
Il consigliere regionale Carlo Malvezzi ha fatto visita a Cingia de’ Botti. Accompagnato dal collaboratore Davide Donno, Malvezzi, che è anche vice presidente della commissione “attività produttive” di Regione Lombardia, ha potuto toccare con mano la forza degli imprenditori locali che, come sappiamo, sono il vero motore economico ed occupazionale dell'Italia che lavora. «“Io dalle varie crisi che ho conosciuto sono sempre uscita con prodotti migliori dei precedenti”: è un'affermazione – afferma il sindaco Pierpaolo Vigolini - di un'imprenditrice storica di Cingia che è stata interpretato come inno alla speranza non di chi guarda il cielo sperando che cada la manna, ma di chi la speranza la sa alimentare con l'impegno e la creatività, ingrediente top di noi italiani. Un grazie a tutti, anche quelli che per ragioni di tempo non abbiamo potuto visitare. Abbiamo in programma un ritorno di Carlo Malvezzi per un incontro pubblico con tutte le attività produttive, dall'agricoltura all'artigianato, senza dimenticare il commercio. Il messaggio è chiaro: tutto quello che questa amministrazione potrà fare per favorire il lavoro in tutte le sue sfaccettature, verrà fatto». Nel corso della giornata il consigliere reigonale ha anche fatto visite, oltre alle attività produttive, all’ospedale Germani e alle scuole.
COMUNE DI CASALMAGGIORE (PROVINCIA DI CREMONA)
Prot. n. 2015/0002240
Casalmaggiore, lì 30 gennaio 2015
PROGETTO DI COSTRUZIONE DI NUOVO CAPANNONE DA DESTINARE A MAGAZZINO IN AMPLIAMENTO AGLI EDIFICI ESISTENTI ADIBITI AD ATTIVITÀ COMMERCIALE ALL’INGROSSO POSTO IN RONCADELLO DI CASALMAGGIORE - VIA CÀ DE BRUNI – PRATICA SUAP 7/2013 – DITTA RICHIEDENTE BIACCHI ETTORE S.R.L. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO URBANISTICA PREMESSO CHE: - Con lettera del 16.01.2015 prot. n. 1077 il Responsabile unico del procedimento del SUAP del Comune di Casalmaggiore ha convocato la Conferenza dei Servizi per l’esame della pratica in oggetto, comportante Variante al vigente Piano di Governo del Territorio; - Con nota del 27.01.2016 prot. n. 2100 il Responsabile unico del procedimento del SUAP del Comune di Casalmaggiore ha trasmesso agli Enti convocati alla Conferenza il verbale di Conferenza dei Servizi decisoria, concluso con esito favorevole; - Il verbale della Conferenza dei Servizi conclusiva è pubblicato all’Albo Pretorio Comunale e sul sito Internet del Comune di Casalmaggiore; CONSIDERATO CHE: - Dato atto che l’intervento riguarda un’area classificata nel PGT in zona “agricola di valorizzazione paesaggistica, ambientale e funzionale del sistema urbano” dove sono consentiti solo gli interventi di recupero, utilizzo e potenziamento del patrimonio edilizio esistente come previsto dall’art. 34 delle NTA del Piano delle Regole; - La determinazione positiva della Conferenza costituisce proposta di variazione dello strumento urbanistico sulla quale si pronuncia definitivamente il Consiglio Comunale; - Si tenga opportuno che tale pronunciamento avvenga tenuto conto delle osservazioni, proposte ed opposizioni formulate dagli aventi titolo; AVVISA - che dalla data di pubblicazione del presente avviso all’Albo Pretorio comunale e per giorni quindici consecutivi, gli atti della pratica di cui in oggetto sono depositati presso l’Ufficio Urbanistica a libera visione; - che il termine per la presentazione delle osservazioni è di giorni 15 decorrenti dallo scadere del termine di deposito degli atti in pubblica visione. Casalmaggiore, lì 30 gennaio 2015
IL RESPONSABILE DEL SETTORE URBANISTICA (Geom. Pietro Lipreri)
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Salute
Sabato 31 Gennaio 2015
GLI ORARI CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito:
ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA d Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i n reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
Diabete, in ospedale incontri psico-educativi per i pazienti
Il Centro diabetologico dell’Ospedale di Cremona (diretto da Patrizia Ruggeri) organizza degli incontri psico-educativi rivolto ai pazienti affetti da diabete. Si tratta di momenti di confronto rivolti ai pazienti e loro familiari che vivono con questa condizione cronica. Il prossimo incontro è rivolto ai genitori di bambini e di ragazzi con diabete di tipo 1 e si terrà giovedì 29 gennaio alle 17.30. La conduzione di questi momenti di confronto è affidata a
Emanuela Spotti, psicoterapeuta che da anni collabora con il centro Diabetologico. Gli incontri sono stati organizzati per rispondere alle richieste dei pazienti che chiedono di essere "curati" non solo con la terapia ma anche attraverso la parola e la condivisone. Per iscriversi telefonare al numero 0372-405718 oppure 3387730507. Il prossimo incontro si terrà giovedì 26 febbraio 2015 alle ore 17.30 e sarà rivolto ai giovani con diabete di tipo 1.
Disabili, contributi per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati La Regione Lombardia ha recentemente emanato il Bando Anno 2014 Legge 23/99, in cui definisce le modalità di erogazione dei contributi alle famiglie di persone con disabilità e al singolo soggetto disabile per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati. Possono presentare domanda: tutte le persone disabili che vivono da sole o in famiglia con certificazione di invalidità o di alunno disabile; gli studenti affetti da Dsa per l’acquisto di strumenti tecnologici che facilitino i percorsi didattici e favoriscano lo studio a domicilio. Il Progetto sociale ed educativo, elemento indispensabile per poter presentare la domanda, può essere formulato: dai servizi sociali territoriali (comunali); dai servizi specialistici territoriali; dai centri specialistici extra Asl; dal
medico specialista che prescrive l’ausilio; dai tecnici delle associazioni di categoria. Si sottolinea che la coerenza dell’acquisto dello strumento con gli obiettivi esplicitati nel progetto è criterio fondamentale per la concessione del contributo. Si evidenzia che il decreto regionale vincola almeno il 40% delle risorse assegnate all’ambito territoriale dell’Asl agli ausili domotici (es. sollevatori, mobili regolabili elettricamente in altezza, strumenti per l’automazione domestica, gestione dell’ambiente via computer, ecc). Le richieste di contributo devono essere presentate all’Asl – Consultorio familiare Integrato – settore disabili – del Distretto di residenza del richiedente, entro il giorno 10 marzo 2015.
Secondo i dati del sistema di sorveglianza “Okkio alla salute”, si evince un lieve miglioramento
Obesità infantile in calo tra i bambini di 8-9 anni
S
di Giulia Sapelli
arà merito della crisi, o forse di una maggior consapevolezza da parte dei genitori, ma sembra che finalmente vi sia un cambiamento in positivo in merito al problema dell'obesità infantile. Il sistema di sorveglianza "OKkio alla salute", promosso dal Ministero della Salute - Ccm (Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie), fornisce il quadro epidemiologico aggiornato della distribuzione dell’eccesso ponderale e dei comportamenti a rischio nei bambini della scuola primaria, con un dettaglio nazionale, regionale e aziendale, favorendo la pianificazione e la valutazione di interventi efficaci, in attuazione del programma “Guadagnare salute” e nell’ambito del Piano Nazionale della Prevenzione. Lo studio raccoglie informazioni sulla variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo dello stato ponderale dei bambini delle scuole primarie, sugli stili alimentari, l’abitudine all’esercizio fisico e le eventuali iniziative scolastiche favorenti la sana alimentazione e l’attività fisica. I dati 2014 confermano un leggero calo dei livelli di sovrappeso e obesità infantile. Infatti, dal 2008 a oggi sono diminuiti i bambini di 8-9 anni in sovrappeso o obesi. Permangono, tuttavia, elevati i livelli di eccesso ponderale, che pongono l’Italia ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile. In particolare, i dati del 2014 mostrano: i bambini in sovrappeso sono il 20,9%; i bambini obesi sono il 9,8%; le prevalenze più alte si registrano nelle Regioni del sud e del centro.
Per quanto riguarda le abitudini alimentari, che possono favorire un aumento di peso, specie se concomitanti, dai dati 2014 emerge che: l’8% dei bambini salta la prima colazione; il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine); il 52% fa una merenda di metà mattina abbondante; il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura; il 41% dei genitori dichiara che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate. Si registra una diminuzione rispetto alla precedente raccolta del consumo di una merenda abbondante e di bevande zuccherate e/o gassate. Appaiono invariati gli aspetti relativi al movimento e alla sedentarietà. Nel 2014, infatti: il
16% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine il 18% pratica sport per non più di un’ora a settimana; il 42% ha nella propria camera la Tv; il 35% guarda la Tv e/o gioca con i videogiochi più di 2 ore al giorno; un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta. I genitori non sempre hanno un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio: dai dati 2014, come nel passato, emerge che tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale e solo il 29% pensa che la quantità di cibo da lui assunta sia eccessiva. Inoltre, solo il 41% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga poca attività motoria.
Gli stili di vita sono un determinante riconosciuto delle malattie croniche non trasmissibili ed hanno un forte impatto sulla salute. Attraverso programmi (Guadagnare salute) e piani nazionali (Piano Nazionale della Prevenzione) l’Italia ha rafforzato le azioni volte alla promozione di stili di vita sani, sviluppando con un approccio "intersettoriale", interventi volti a modificare i comportamenti individuali non salutari e a creare condizioni ambientali che favoriscano corretti stili di vita. Sovrappeso e obesità, in particolare per la diffusione tra i bambini, rappresentano una sfida rilevante per la sanità pubblica. OKkio alla SALUTE è un valido strumento per identificare i problemi, programmare interventi mirati e valutare l’efficacia di quelli attuati.
di Ermanna Allevi
Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA
Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentilissima Signora, la sua rubrica è diventata per me un appuntamento settimanale che attendo con piacere ed interesse per le sue risposte, sempre esaurienti pur essendo chiare e semplici. Ho notato che, negli ultimi tempi, le proposte riguardanti lo yoga si trovano ovunque e non c'è palestra o centro estetico che non proponga dei corsi. Cosa ne pensa lei? Anche nel suo centro fanno yoga, che differenza c'è fare yoga in un centro come il suo e in una palestra? Un grazie e un caro saluto. Adele Lo Yoga è una disciplina millenaria il cui valore ed effetti benefici sono stati riconosciuti in vari ambiti. Lo Yoga è una disciplina così vasta che ognuno di noi può trarre vantaggi dalla sua pratica.Il fatto che sia adatto a tutti non garantisce da alcune controindizioni: ad esempio alcune posizioni o tecniche vanno evitate durante il periodo mestruale, altre sono controindicate in caso di ernia alla colonna vertebrale, altre per alcune problematiche agli occhi o se si soffre di ipertensione e così via. Per questi e altri motivi è fondamentale affidarsi all'esperienza e alla guida di una professionista, meglio se diplomata presso la Federazione Italiana Yoga o altre federazioni serie, meglio se iscritta all'albo professionale che ne garantisce professionalità e competenza, in questo modo verranno proposte pratiche equilibrate, controlli sulla corretta esecuzione, suggerendo di volta in volta, caso per caso, le varianti più adatte. Non importa in quale contesto la pratica Yoga viene proposta: ciò che veramente conta è che il professionista sia qualificato e autorizzato all'insegnamento dalla sua federazione. La cosa che mi preoccuperebbe di più sarebbe un insegnante yoga improvvisato, senza conoscenze in campo e questo succede spesso quando c'è il fenomeno della moda di massa, mentre un buon insegnante accompagna a raggiungere un buon equilibrio psico-fisico.
Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it • Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema in via Castello 12 e telefonando al 388 9037275.
Cultura&Spettacoli Bressanelli canta al Filo De André
S’intitola “Tutto Fabrizio - Bressanelli canta De André”, ilconcerto in programma martedì 3 febbraio al Teatro Filo alle ore 21. Oltre a ricordare il cantautore genovese, il concerto rappresenta un momento di riflessione legato al tema del disagio
abitativo, condizione che negli ultimi anni continua ad interessare un numero sempre maggiore di famiglie del nostro territorio. Il concerto sostiene infatti il progetto “Abitare solidale. Il volontariato per affrontare il disagio abitativo”.
La 32ª edizione del festival dedicato al grande maestro s’intitola “Onde sussurranti”
Celebrare Claudio Monteverdi navigando sul Po
La bella Monte Isola negli scatti di Turla Nell’ambito della Rassegna “Arte a corte”, il fotografo Michele Turla svela i segreti degli angoli più suggestivi di Monte Isola, la splendida isola del Lago d’Iseo, fra i borghi più belli d’Italia, in cui vive e lavora, in una serie di scatti esposti fino al 12 marzo presso la sala Polifunzionale. L’esposizione vanta il patrocinio dell’amministrazione locale, di quella montisolana e di altri enti e sodalizi ed è realizzata in collaborazione con l’associazione Co.Libri. La fotografia, ormai da parecchio tempo, è annoverata fra gli strumenti che possono veicolare precisi contenuti artistici. E di acuto e attento “esercizio” dimostra di averne fatto Michele Turla. Di Lui scrive Simone Fappanni: «Una ricerca personale e accattivante, è quella di Michele Turla, che va oltre un gusto prettamente descrittivo della splendida “Perla del Lago d’Iseo”, incardinandosi, al contrario, verso la ricerca di particolari insoliti e imprevisti di questo luogo, quasi invitando chi osserva queste stampe a “scoprire” angoli e scorci che sfuggono alle consuete escursioni turistiche. D’altra parte, come dicono gli abitanti del luogo, Monte Isola non si conosce mai completamente. Questo è assolutamente vero anche in ragione del fatto che, come nei lavori di Turla, anche angoli che sembrano noti, possono “mutare” grazie a piccoli dettagli: una luce particolare, un refolo di vento, un cielo che si carica di pioggia o che si tinge di colori squisitamente estivi sotto i quali si muovono solitarie imbarcazioni».
E
dalla redazione
ssere protagonisti di dodici indimenticabili concerti dedicati al grande maestro Claudio Monteverdi e poi salpare lungo il Grande Fiume per una crociera musicale da Cremona, a Mantova, a Venezia. Questa la straordinaria proposta della 32ª edizione del Festival Claudio Monteverdi, intitolata “Onde sussurranti”. Nell’anno di Expo, i milioni di visitatori che approderanno in Lombardia e in tutto il Nord Italia, saranno attirati da un viaggio nell’eccellenza del made in Italy attraverso le tre città di Claudio Monteverdi: progetto del Teatro Ponchielli di Cremona e del Comune di Cremona, in stretta sinergia con il Comune di Mantova e il Teatro La Fenice di Venezia. Il viaggio inizia il prossimo 15 maggio, giorno del compleanno di Claudio Monteverdi, con due concerti a lui dedicati ed interpretati dagli amatissimi Tallis Scholars e dal Coro Costanzo Porta e con Monteverdi e si concluderà con il Vespro interpretato dall’acclamato gruppo anglosassone The Sixteen. Il viaggio immaginario percorre l’intera penisola, dalla Napoli dei Turchini al barocco roma-
Il Coro Costanzo Porta
no di Arte Musica, dalla Toscana di Auser Musici alla Sardegna del Suonar Parlante e del Concordu de Orosei. All’interno del Festival, anche uno spazio per pensare, discutere, incontrare. Sono le Monteverdi OFFicine, un luogo non luogo per svelare i segreti degli artisti, scoprire i sapori della musica e del buon cibo, restare incantati dalle suggestioni del cinema. Ma poi… il viaggio immaginario diventa viaggio reale. Le desia-
te acque di Claudio Monteverdi. Il 31 maggio il Festival si mette in cammino, anzi s’imbarca e salpa, alla volta dello stesso viaggio che Monteverdi compì più volte tra Cremona, Mantova e Venezia. Una crociera musicale sull’idrovia che congiunge il Po, la più importante arteria italiana che scorre per oltre 650 chilometri, al Mincio e le sue dighe, fino alla Laguna. Una week end in battello, per scoprire il territorio da una pro-
Oggi pomeriggio la presentazione del libro “Morire di petrolio”
Oggi alle 17.45, presso La Feltrinelli, presentazione del libro “Morire di petrolio” di Sergio Ravelli. Ospiti Corada, Perri e Alessia Manfredini. Per la prima volta a confronto sulla vicenda Tamoil i principali rappresentanti istituzionali che hanno governato la città dal 2004 ad oggi. Morire di petrolio: in un libro la storia della raffineria Tamoil e della città che l’ha ospitata. Ma anche la storia
di un piccolo gruppo di cittadini che per trent’anni hanno chiesto protezione e attenzione per le persone e per l’ambiente, fino a sollecitare e difendere la tenuta di un processo che ha riconosciuto al Comune di Cremona un milione di euro per danni subiti. Tutto questo solo grazie al fatto che un cittadino si è sostituito al Comune, che non voleva costituirsi parte civile. Ma il libro di Sergio Ravelli
Una “Mandragola” attualizzata al San Domenico
Stasera va in scena l’opera di Machiavelli proposta da Jurij Ferrini, con musiche di Andrea Ceccon di Tiziano Guerini Appuntamento con il teatro comico, ma certamente d’autore, al San Domenico di Crema questa sera alle ore 21 con “La Mandragola” di Niccolò Machiavelli. La proposta teatrale del grande scrittore del 1500 (la commedia risulta scritta nel 1504) intende anche proporsi come serata inaugurale del Carnevale Cremasco che sfilerà con la prima manifestazione in città il giorno successivo. Il testo di Machiavelli si propone - e non potrebbe essere diversamente per l’autore del Principe - come allegoria sulla “corruzioQuesta sera alle ore 22, Alice ospita nei propri spazi in via Cappi 22 a Castelleone, “Eell Shous & Paolo Agrati”, progetto musicale che prevede le collaborazioni artistiche fra Davide Passoni detto “Scarty Doc” e Marco Lombardo detto “Tempo”. La band si colloca nel filone “acid-rap”, con sperimentazioni che toccano blues, dark
ne della logica politica”, mostrando già allora le radici profonde di un malcostume tutto italiano. Una “Mandragola” attualizzata, quindi recitata in giacca e cravatta con un occhio ben aperto sulla contemporaneità. Callimaco lo spasimante, Lucrezia la concupita, il marito sciocco e il servo furbo... personaggi-tipo validi per ogni epoca. La versione teatrale per la regia di Jurij Ferrini, con musiche originali di Andrea Ceccon, vede tra i protagonisti lo stesso Ferrini con Davide Lorino, Alberto Giusta, Antonio Zavatteri, Marco Zanutto, Roberto Serpi e Wilma Sciutto. Divertimento intelligente garantito.
La “Mandragola” di Jurii Ferrini
Musica e teatro nel week end ad Alice
ed electro-funk. Il loro album “Spazzatura” del 2012 è figlio di profonde valutazioni maturate nel tempo, riutilizzando e adattando un processo cognitivo e di ricerca lungo almeno dieci anni. Domani alle ore 21.15 Alice ospita anche il secondo spetta-
Sabato 7 febbario, alle ore 21, tornerà nel cartellone di “Sifasera” a Soresina la straordinaria compagnia di ballerini argentini Pasiones che lo scorso anno riscosse straordinari consensi con “Tango y musical”. La tournée italiana 2015 vivrà di un nuovo allestimento dal titolo “Gauchos”, un altro omaggio all’America del Sud. Considerata nel mondo la terra del tango, del gaucho, del mate, l’Argentina è un Paese che ha molte tradizioni, culture, balli. Uno di questi è il malambo, danza dei gauchos inizialmente riservata ai soli uomi-
spettiva insolita: un viaggio scandito dal lento scorrere dell’acqua, ritmato da concerti e spettacoli, nonché pillole di musica sul battello. Vivere suggestivi momenti musicali al teatro Bibiena di Mantova e gli affascinanti luoghi monteverdiani nella splendida Venezia. Una proposta imperdibile di respiro internazionale, omaggio al grande Claudio Monteverdi. La crociera è organizzata in collaborazione con il Consorzio Navigare l’Adda.
colo della stagione teatrale. In scena “Nonostante tutto”, della Compagnia ChiDeDo, una piéce che racconta le vicende di Cachita e della Negra, due donne che condividono l’esperienza di prigioniere politiche nel carcere argentino di Villa Devo-
to a Buenos Aires tra il ’74 e l’77. Il progetto nasce dalla lettura del libro “Memoria del buio”, opera collettiva di 112 prigioniere politiche argentine curata da Italo Moretti ed è frutto di un’idea scenica di Enrica Chiurazzi e Claudia de Candia, tra-
Il tango protagonista a “Sifasera” ni. Da quando negli anni ’40 è stato concesso di ballarlo anche alle donne, il malambo si è arricchito e trasformato in una seducente, impetuosa, affascinante danza di corteggiamento. Ricco di ritmo sostenuto e balli scatenati, vetrina luminosa e appassionata di quanto valorizza la cultura argentina, passando dai Tamburi al Malambo, dai balli dei Gauchos alla magia di esperti Tangueros. “Gauchos” è lo spettaco-
lo firmato da Adrian Aragon e Erica Boaglio, per celebrare la ricchezza culturale dell’Argentina. Al termine dello spettacolo, nel ridotto del teatro, spazio alla Milonga, con la possibilità per tutti di danzare con i ballerini della compagnia. Protagonisti assoluti di festival e grandi eventi, Erica Boaglio e Adrian Aragon, danzatori, coreografi e direttori della Pasiones Company, hanno ottenuto da tempo la qualifica di
dotta in scrittura teatrale da Giulia Donelli. Lo spettacolo, che ha ricevuto menzione speciale al Premio Giovani Realtà del Teatro 2013, parte dal desiderio di usare i fatti storici come appiglio per raccontare la forza che si cela nell'essere umano, nella solidarietà e nel sorriso, nel bisogno di ridere insieme per sopravvivere.
star internazionali grazie ai numerosi riconoscimenti ricevuti nelle maggiori competizioni mondali, attraversando i palcoscenici dei quattro angoli del pianeta, catturando con le loro performance il cuore degli spettatori. Fin dal 1994 viaggiano dall’Argentina al Canada, dal Portogallo a Hong Kong, creando le loro produzioni, ballando per compagnie di primo livello, collaborando con artisti e cantanti internazionali. Ammaliatori da tempo delle platee di tutto il mondo, interpretano come pochi l’energica passione per il ballo.
(edito da Reality Book) è soprattutto un manuale per cittadini consapevoli e militanti ambientalisti, ma anche magistrati, avvocati, geologi e tecnici in genere che si occupano di ambiente, grazie alle appendici tecniche sulla costituzione di parte civile in sostituzione del Comune, la richiesta di risarcimento, il riconoscimento del dolo, le interrogazioni parlamentari.
Canti della merla domani a Trigolo
Anche quest’anno l’amministrazione comunale di Trigolo organizza la riedizione dei «Canti della merla» ed i cantori, alcuni provenienti da Cumignano sul Naviglio, guidati da Giovanna Stanga, l’infaticabile direttore della Schola Cantorum Parrocchiale di Trigolo, si stanno preparando con prove che si tengono presso la sede del locale corpo bandistico. I cantori si ritroveranno domani alle ore 18 in piazza Europa, con ingresso libero e gratuito, per riproporre una tradizione di lunga data le cui origini si perdono nella notte dei tempi, rispolverando i vecchi tabarri e gli antichi scialli. Sono ormai ben trentaquattro anni che a Trigolo viene fatto rivivere uno dei riti salienti dell’antico calendario contadino nel quale, mediante il canto e l’accensione di fuochi, il mondo rurale cercava di propiziarsi il buon andamento del nuovo anno agricolo e specialmente della stagione d’allevamento dei bachi da seta, dalla quale i contadini traevano la più cospicua integrazione del magro bilancio familiare. I riti propiziatori sono ancora oggi scanditi dagli stessi momenti che un tempo caratterizzavano questa antica usanza contadina: stornelli, falò, distribuzione di “cibi tradizionali della civiltà contadina”, accompagnati dalla mescita di “vin-brulé” contro il freddo.
Al via il Carnevale
Prende il via domani, alle 14.30 dalla piazzo del Duomo di Crema, l’edizione 2015 del Gran Carnevale Cremasco denominato per il primo appuntamento “Gran galà del Carnevale Cremasco”. Per questa prima sfilata (senza i grandi carri allegorici) l’ingresso è gratuito e si potranno ammirare gruppi mascherati, la banda musicale, le majorette, gruppi folk, complessi musicali dietro i quali potranno liberamente sfilare tutte le maschere presenti. Il Carnevale Cremasco durerà per tutto il mese di febbraio con sfilate nelle domeniche 8, 15 e 22 stavolta con la presenza dei carri allegorici pronti per la premiazione finale.
22
Taccuino
Sabato 31 Gennaio 2015
NUMERI UTILI Cremona
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 -
Via Volontari del sangue, Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Marzo
Viale Cambonino racchetta per via Seminario Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Gennaio
PREFETTURA Centralino: 0372-4881 VIA BRESCIA Dal 10 novembre lavori stradali attuati per conto del Comune per realizzazione sottopasso: Fine lavori: primavera 2015
CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881
Via Cadore Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Gennaio
VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233
• VIA BRESCIA - CHIUSURA dal 10 novembre - lavori stradali per conto del Comune per il sottopasso (Fine prevista: primavera 2015).
NUMERI UTILI Crema
COMUNE DI CREMA www.comunecrema.it Centralino: 0373-8941 Urp: 0373-894241
NUMERI UTILI Casalmaggiore
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 CENTRO PER L’IMPIEGO Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118
• Via Volontari del Sangue - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (fine prevista: 31 marzo).
GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0373-256474
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Urp Crema: 0373-899822 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0373-893700
TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
•Via Cadore incrocio Via Mosa - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine prevista: 31 gennaio).
POLIZIA STRADALE Centralino: 0373-897311 POLIZIA DI STATO Centralino: 0373-897311
POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0373-250867 Centralino: 0373-894212
COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0373-82714
VIGILI DEL FUOCO: 115 Centralino: 0373-256222
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
PROCURA DELLA REPUBBLICA Centralino: 0373-878116 SERVIZI SOCIO-SANITARI DISTRETTO DI CREMA Centralino: 0373-899320
OSPEDALE DI CREMA www.hcrema.it Centralino: 0373-2801 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118
Dolci - La Frutta
Torta Margherita alla marmellata di arance
Sfoglia di banane alle noci
INGREDIENTI • PER 4 PERSONE • 160 g di fecola • 100 g di farina • 160 g di zucchero • 4 uova • Il succo di un limone • Mezzo dl di latte • Una bustina di lievito vanigliato • Sale Per la farcia: • 350 g di marmellata di arance • Liquore all'arancia e un'arancia Per decorare: • Zucchero a velo • 100 g di cioccolato bianco
INGREDIENTI • PER 4 PERSONE • 2 cucchiai di zucchero • 350 g di pasta sfoglia • Un dl di sciroppo di fresca zucchero di canna • 5 grosse banane (in vendita nei migliori leggermente acerbe supermercati) • 2 cucchiai di gherigli • 5 cucchiai di rum di noce • 100 g di burro
PREPARAZIONE • Lavorate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una crema gonfia, poi unite la fecola, la farina, il lievito e il latte. • Mescolate, aggiungete il succo di limone e gli albumi montati a neve con un pizzico di sale. • Versate il composto in uno stampo a cerniera di 22-23 cm di diametro, mettetelo nel forno a 180° per 45-50
minuti, poi lasciate la torta nel forno spento ancora per 5 minuti. • Sfornate il dolce, fatelo intiepidire, sformatelo e lasciatelo raffreddare. • Sciogliete la marmellata con 2 cucchiai di liquore in una casseruolina su fuoco basso. • Spremete l'arancia e mescolate il succo con 2 cucchiai di liquore. • Tagliate la torta a metà, spennella-
MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423
• Viale Cambonino racchetta per Via Seminario - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (Fine prevista: 31 gennaio).
OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118
te le 2 parti tagliate con il succo d'arancia al liquore, farcitela con la marmellata tiepida poi ricomponete la torta, sistematela sul piatto di portata e spolverizzatela con zucchero a velo. • Sciogliete a bagnomaria il cioccolato, aprite le foglie degli alchechengi, intingeteli nel cioccolato e disponeteli a corona sulla torta.
Ananas grigliato agli anacardi INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 2 grandi ananas • 100 g di anacardi • 2 albumi • 50 g di zucchero • Un rametto di menta • Un cucchiaio di cannella in polvere
PREPARAZIONE • Passate la polpa dell'ananas al mixer con le foglie di menta, trasferitela in un tegame con la cannella, lo zucchero e metà anacardi tritati grossolanamente. • Fate asciugare per 5 minuti a fiamma vivace mescolando continuamente, quindi lasciate raffreddare. • Montate a neve molto soda gli albumi, incorporateli al composto di ananas e riempite così i 4 mezzi frutti. • Tagliate a metà gli anacardi avanzati e fateli dorare per 10 minuti in forno a 200 °C. • Distribuite gli anacardi tostati sulla polpa e fate grigliare gli ananas per una decina di minuti, quindi portateli in tavola.
PREPARAZIONE • Fate fondere sul fuoco il burro con lo zucchero in una tortiera da 25 cm a bordi bassi. • Passate la tortiera nel forno già caldo a 20° fino a ottenere un caramello ambrato. • Estraete la teglia dal forno e distribuite sul fondo i gherigli spezzettati. • Sbucciate le banane, affettatele trasversalmente e sistematele molto vicine, quasi sovrapposte, sul caramello. • Stendete la pasta, ritagliatela in un disco di un paio di cm più grande rispetto alla tortiera e disponetela sulle banane facendo in modo che il bordo arrivi a toccare il fondo, "rincalzando" completamente la frutta. • Fate cuocere la preparazione in forno caldo a 220° per 15 minuti finché la pasta risulterà uniformemente dorata. • Sfornate la torta, attendete 5-10 minuti e rovesciatela su un piatto da portata più grande. • Mescolate il liquore con lo sciroppo di zucchero e, sempre mescolando, scaldatelo in un pentolino a fiamma dolce. Versatelo infine sulla torta.
SPORT
lo lettere@ilpiccologiornale.it
Grigiorossi al Torneo di Viareggio BERRETTI
Reduce dal successo di Renate (3-1) in campionato (che vale il 5º posto in classifica con 32 punti), la formazione grigiorossa si prepara all’esordio nel Torneo di Viareggio (67ª Coppa Carnevale), in programma a Lido di Camaiore lunedì 2 febbraio alle ore 15
Responsabile Fabio Varesi
contro il Cesena (le altre due squadre del girone 4 sono Fiorentina, Nordsjaelland (Danimarca). Poi, mercoledì la Cremonese affronterà i danesi a Asciano (Siena), alle ore 15 e per concludere sfiderà i viola toscani a Monterotondo (Grosseto), sempre alle 15.
Esame di maturità per la Cremonese
Reduce dall’amaro pareggio di Renate, i grigiorossi di Giampaolo provano a dare un senso alla propria altalenante stagione
D
di Matteo Volpi
opo due pareggi consecutivi, la Cremonese si appresta ad affrontare una delle gare più difficili della stagione. Domani allo “Zini” arriverà, infatti, il forte Novara guidato da mister Toscano (che non sarà in panchina in quanto squalificato), terzo in classifica (soli due punti dal Pavia capolista e ricco di nomi altisonanti per la categoria. Ventidue reti subìte a fronte delle 34 realizzate, macchina da guerra in casa, un po’ meno in trasferta, la formazione piemontese rappresenta di fatto una delle formazioni più forti del girone. In difesa comanda l’esperto Foglio, centrocampo imperniato intorno ad elementi di categoria superiore come Buzzegoli (esperto in promozioni in B), Pesce e un attacco dove troviamo il capitan Evacuo e con il dubbio Pablo Gonzalez. L’attaccante argentino, classe ’85, fratello di quel Mariano che fece una breve apparizione nel nostro campionato con le maglie di Palermo ed Inter, è infatti alle prese con alcuni guai muscolari che potrebbero estrometterlo dalla sfida. Ex di turno sarà Dario Bergamelli. In casa Cremonese, invece, c’è l’obbligo di farsi trovare pronti alla difficile sfida, sia sotto il profilo tattico che sotto quello mentale. L’atteggiamento dovrà essere quello della grande sfida e in campo i grigiorossi dovranno essere pronti a dare il massimo per evitare ulteriori brutte figure. La classifica pare non avere più nulla da dire in ottica playoff, ma perdere altro terreno significherebbe iniziare a scivolare pericolosamente verso la zona
LEGA PRO 22ª GIORNATA AlbinoLeffe-Pro Patria
1-0
Giana Erminio-Bassano
1-2
Mantova-Lumezzane
2-1
Novara-Alessandria
2-1
Pavia-Monza
2-0
Pordenone-FeralpiSalò
1-1
Real Vicenza-Como
0-2
Renate-Cremonese
2-2
Südtirol-Unione Venezia
1-1
Torres-Arezzo
1-0
CLASSIFICA GIRONE A
LEGA PRO Oggi pomeriggio allo “Zini” arriva l’ambizioso Novara, terzo in classifica e in lizza per la B Pavia (-1) 43 Bassano 41 Novara 40 Alessandria 38 Como 36 FeralpiSalò 36 Real Vicenza 34 Südtirol 34 Monza 32 Unione Venezia 30 Torres 30 Renate 29 Cremonese 29 Mantova (-1) 29 Arezzo 27 Giana Erminio 24 Lumezzane 21 AlbinoLeffe 16 Pro Patria (-1) 13 Pordenone 13
PROSSIMO TURNO (31-01/01-02)
Alessandria-Giana, Arezzo-Renate, Como-AlbinoLeffe, Bassano Virtus-Pordenone, Cremonese-Novara (31-01 h 16), FeralpiSalò-Pavia, Lumezzane-Torres, Monza-Südtirol, Pro Patria-Real Vicenza, Unione Venezia-Mantova. più bassa. Giampaolo ritroverà a propria disposizione Gambaretti, che potrebbe così far slittare Alessandro Marchi nuovamente in mediana, dove si riproporrà il solito binomio composto da Jadid e Palermo. In avanti dovrebbe rientrare Di Francesco,
Kirilov in azione contro il Renate (foto © Ivano Frittoli)
per completare il tridente con Brighenti e il bomber tascabile Kirilov e come alternativa sull’esterno, anche il nuovo acquisto Pasi dovrebbe poter essere convocato. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Galli; Mar-
chi (Gambaretti), Briganti, Castellini, Favalli; Moroni (Marchi), Jadid, Palermo; Di Francesco, Brighenti, Kirilov. All.: Giampaolo. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it
SERIE D Il successo di Seregno ha dato morale alla squadra, che dopo la sosta ospiterà la capolista Castiglione
La Pergolettese si conferma grande con le grandi di Tiziano Guerini
Bisognerà sospendere, per il proseguo di questo campionato, qualsiasi giudizio sulla Pergolettese, capace di fare molto male e molto bene con una oscillazione di rendimento totale. Dopo aver perso in casa, subendo passivamente cinque reti (partita con il Pontisola) va a vincere in casa del Seregno - seconda forza del campionato - per una rete a zero e sopratutto giocando in modo convincente. Verrebbe da dire che l’ideale per il Pergo è affrontare in trasferta squadre forti, se questo non fosse già un giudizio: meglio stare coperti e giocare di rimessa... Contro il Seregno la cosa ha funzionato alla grande. I gialloblu iniziano bene la partita con una squadra corta, compatta che corre e sa raddoppiare le marcature sul possesso di palla avversario. Al 10’ con Lorenzi e poi al 19’ con Brunetti il Pergo si rende pericoloso sotto la porta del Seregno, che dal canto suo deve aspettare fino al 25’ per effettuare il primo tiro, peraltro risultato alto sopra la traversa, con Comi. La par-
Un attacco della Pergolettese
tita è viva anche se giocata prevalentemente a centrocampo. Ma è con la ripresa del gioco che la Pergolettese mostra il meglio di sé, a partire subito dal terzo minuto quando Lorenzi, lanciato da Bastone, si incunea in area e davanti al portiere lo supera con un tiro preciso. Mentre il Seregno non riesce a cambiar passo nemmeno dopo aver subito il gol, la Pergolettese insiste e inanella tre o quattro occasioni da gol, che ha il demerito di non finalizzate adeguatamente: al 9’ con Martinelli, al 18’ con Lorenzi, al 20’ con Manzoni e subito dopo ancora con Lorenzi. Di fronte a tanto spreco emerge qualche timore, ma i cambi spezzano un poco il ritmo e si porta fino alla fine il risultato positivo, scaccia crisi. Adesso c’è tempo per riassestare ulteriormente le idee, dal momento che per questa domenica il campionato gode di una sosta. Sperando che non sia controproducente, come è stata quella di fine anno! Si riprenderà domenica 8 febbraio al Voltini contro la prima della classe, il Castiglione. Ma pare proprio che il Pergo offra il meglio di sé contro squadre forti.
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I NUMERI
23ª GIORNATA GIRONE B Aurora Seriate-Mapello 3-0 Caravaggio-Montichiari 3-0 Castellana-F. Caratese 0-0 Castiglione-Villafranca 1-0 Lecco-Sondrio 3-0 Pontisola-Ciserano 0-0 Pro Sesto-Olginatese 1-2 Seregno-Pergolettese 0-1 Virtus Verona-Inveruno 2-1 Ha riposato: Ciliverghe 24ª GIORNATA (08-02 h 14.30) Ciserano-Seregno Folgore Caratese-A. Seriate Inveruno-Castellana Mapello-Pontisola Montichiari-Lecco Olginatese-Ciliverghe Pergolettese-Castiglione Sondrio-Virtus Verona Villafranca-Pro Sesto Riposa: Caravaggio CLASSIFICA Castiglione 51; Seregno 45; Lecco 42; Ciserano 38; Sondrio 36; Virtus Verona 35; Pergolettese 34; Inveruno 33; Pro Sesto 32; Pontisola 31; A. Seriate 30; Caravaggio 29; Mapello, Olginatese 28; Villafranca 22; F. Caratese 20; Ciliverghe 19: Castellana 12; Montichiari 3.
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Sport
Sabato 31 Gennaio 2015
CALCIO ECCELLENZA
Il difensore Chiappella
Il Crema è tornato a correre e ora non vuole rallentare
In attesa della realizzazione del Crema Sporting Park (un progetto, presentato oggi alle 18 presso il Pala Bertoni, che prevede la realizzazione di un grande centro sportivo ricreativo nella zona della ex cascina Pierina, area dismessa da anni, che verrebbe riqualificata e restituita alla città), il Crema 1908 prosegue la marcia di avvicinamento al vertice della classifica. Il successo sul campo del Villongo (rete decisiva del difensore Chiappella, su assist di Marchesetti) ha subito cancellato il ko interno con la Grumellese e confer-
mato la crescita dei nerobianchi, ormai stabilmente in zona playoff e a sole 5 lunghezze dalla vetta. Ma non è tempo di distrarsi, perché domani è in programma la sfida interna con il Cavenago, assolutamente da vincere, sperando in un rallentamento della capolista. 18ª GIORNATA Asola-Sarnico 1-0, Cavenago-Rigamonti Castegnato 1-1, Darfo Boario-Rezzato 2-2, Grumellese-Vallecamonica 2-1, Orceana-Fanfulla 0-1, Palazzolo-Orsa Trismoka 1-4, Pedrocca-Aurora Travagliato 0-0, Villongo-Crema 0-1.
19ª GIORNATA (01-02 h 14.30) Aurora TravagliatoGrumellese, Crema-Cavenago, Fanfulla-Asola, Orsa Trismoka-Darfo Boario, Rezzato-Pedrocca, Rigamonti Castegnato-Orceana, Sarnico-Palazzolo, Vallecamonica-Villongo. CLASSIFICA Grumellese 36; Darfo Boario 35; Vallecamonica 33; Crema 31; Rigamonti Castegnato 29; Rezzato 27; Villongo, Cavenago, Aurora Travagliato 24; Orceana, Sarnico, Pedrocca 22; Orsa Trismoka, Fanfulla 20; Asola 13; Palazzolo 7.
La Pomì vuole brindare anche in coppa
Domani (ore 18) match d’andata a Busto Arsizio contro la Unendo Yamamay, ritorno mercoledì sera a Viadana
F
aticando più del previsto, la Pomì ha comunque vinto a Firenze, anche se solo al tie break. Un successo prezioso, visto che le casalasche erano sotto 2-0 ed hanno sfoderato una reazione degna di una grande squadra. «E’ stata una partita strana - ha commentato il tecnico della Pomì, Davide Mazzanti - la squadra è partita carica, precisa ed ordinata poi ad un certo punto la situazione è cambiata. Perso il primo set per alcuni particolari, nel secondo siamo uscite dal match. Abbiamo fatto una gran fatica per rientrare, anche perché il Bisonte si è rivelato avversario combattivo in difesa. Modificando qualcosa, abbiamo trovato la quadra e pur lottando ad armi pari con le nostre avversarie, abbiamo ritrovato alcuni fondamentali per noi importanti come la battuta e il muro riuscendo a risalire la china. Anche nel tie breack non abbiamo espresso il nostro gioco abituale, ma alla fine il cuore ci ha permesso di prevalere”. L’ex di turno Bianchini ha poi aggiunto: «Siamo venuti a capo di una gran battaglia, la partita si è messa come mai avremmo voluto, ma l’essere costrette a rimontare ci ha esaltato permettendoci di giocare col cuore in mano e di esultare al quinto». Ora però è tempo di pensare alla Coppa Italia ed in particolare alla partita di andata dei quarti di finale, in programma domani contro la Unendo Yamamay Busto Arsizio. Un appuntamento al quale la Pomì tiene molto, perché punta a qualificarsi alla final four. Busto è in forte crescita, la vitto-
La Pomì dopo un punto (foto Rubin/LVF)
SERIE A1 15ª GIORNATA Bergamo-Conegliano
1-3
Busto Arsizio-Montichiari
3-0
Firenze-Casalmaggiore
2-3
Forlì-Scandicci
1-3
Piacenza-Modena
0-3
Urbino-Novara
0-3
CLASSIFICA
VOLLEY A1 La squadra rosa, terza in campionato, insegue ora l’accesso alla final four di Coppa Italia Novara 39 Modena 34 Casalmaggiore 31 Conegliano 29 Busto Arsizio 26 Piacenza 26 Bergamo 23 Scandicci 20 Montichiari 19 Firenze 15 Forlì 4 Urbino 4
PROSSIMO TURNO (08-02 h 18)
Casalmaggiore-Forlì, Modena-Firenze, Montichiari-Congliano (h 17), Novara-Piacenza (07-02 h 21), ScandicciBergamo, Urbino-Busto Arsizio. ria sul campo di Novara due settimane fa ne è la riprova e quando le ragazze di Parisi sentono profumo di gare importanti, danno sempre il massimo. Dopo la sfida di Busto Arsizio (domani alle 18), le due squadre si troveranno di fronte per il match di ritorno, mercoledì alle 20.30 a Viadana. Nei giorni scorsi, intanto, è stata comunicata la sede designata per ospitare l’atto finale che assegnerà il trofeo: si tratta del 105 Stadium di Rimini. L’attesissimo evento, organizzato da Lega pallavolo serie A femminile e Master Group Sport andrà in scena nel week end 28 febbraio-1 marzo. Ecco gli altri accoppiamenti: Bergamo-Conegliano, Montichiari-Novara, Piacenza-Modena. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it
Comizzoli e Cerioli super a Capergnanica
La prima gara del calendario cremasco 2015 parla “straniero”, ma solamente per quanto concerne la società di appartenenza. Infatti, sul gradino più alto del podio del 5° trofeo “Mcl Capergnanica” è salito Pierantonio Comizzoli, estroso giocatore ed una vecchia conoscenza del boccismo di casa nostra per aver indossato parecchie maglie di bocciofile cremasche (e cremonesi) e per aver giocato, come portiere, nella Pergolettese. Il neo-portacolori della “Zeni” eliminava nei quarti il bissolatino Paolo Reghenzani (che aveva estromesso Maurizio Rupo) per 12-6, mentre in semifinale si sbarazzava di Stefano Guerrini con un perentorio 12-1. Nella parte bassa del tabellone in evidenza il neo-promosso Eros Cazzaniga che superava rispettivamente Walter Bettinelli (12-7), Rodolfo Bocca e il cremosanese Francesco Branchi. Finale molto equilibrata, ben giocata da entrambi i giocatori: la spuntava Comizzoli su Cazzaniga con il punteggio finale di 12-9. Un altro fresco promosso di categoria, Roberto Cerioli, in evidenza anche nella finale della categoria C/D. Il bocciofilo della Madignanese esordiva nella fase finale eliminando l’offanenghese Sergio Severgnini e quindi batteva il codognese Luciano Pozzoli. Approdava in finale anche Luca Zucchelli che superava nel recupero la soresinese Caterina Bono, nei quarti l’orobico Alessandro Forlani ed in semifinale Giuseppe Malinverni. Nulla da fare in finale per il lodigiano sconfitto da Cerioli per 12-4. Ha diretto la gara Franco Stabilini coadiuvato dagli arbitri di finale Alessandro Morena e Mario Parati, bene l’organizzazione della Capergnanica. M.M.
PALLANUOTO
La Bissolati cerca il poker Prosegue la marcia spedita della Bissolati, che ha colto contro l’Acquatica Torino, in trasferta, la terza vittoria in altrettante giornate del campionato di serie C (girone 1 Lombardia). Mattatore della partita è stato Fresia, autore di 5 reti, ma tutta la squadra è stata all’altezza e si gode il primato assieme a Monza, Milano e Metanopoli. Stasera alle ore 20 alla Comunale, la Bissolati proverà a calare il poker contro Varese, squadra quotata che però è reduce dalla sconfitta con il Busto Nuoto. Una sfida importante, che misurerà le ambizioni dei cremonesi. 3ª GIORNATA Acquatica Torino-Canottieri Bissolati 4-8, Bocconi SportMonza 3-12, Busto Nuoto-Varese 7-3, Treviglio-Canottieri Milano 7-11, Vigevano-Milano 2 22-8, Vimercate-Metanopoli 9-10. 4ª GIORNATA (31-01) Acquatica Torino-Treviglio, Canottieri Bissolati-Varese, Metano-poli-Canottieri Milano, Monza-Milano 2, Vigevano-Busto Nuoto, Vimercate-Bocconi-Sport. CLASSIFICA Monza, Canottieri Milano, Canottieri Bissolati, Metanopoli 9; Busto Nuoto 7; Varese 6; Vigevano 3; Acquatica Torino 1; Treviglio, Vimercate, Milano 2, Boc-coni Sport 0.
HOCKEY PISTA A1
Pieve 010 all’esame contro la capolista
(M.G.) Seconda gara casalinga consecutiva per la Pieve 010, che questa sera se la vede con la vice capolista Breganze, formazione che sino a questo punto ha fallito in campionato solo tre volte ed è stata fermata da un pari in due occasioni. Quella del Faizanè Lanaro è la seconda miglior difesa del campionato e la squadra titolare ha messo a segno sinora più di ottanta reti. Quattro giocatori della formazione vicentina si ritrovano in classifica cannonieri in doppia cifra: si parla di realizzatori come il brasiliano Cacau (a quota 20), lo spagnolo Silva (18), il portoghese Adroher (16) e l’italiano De Oro (13). Attenzione anche alle seconde linee, però, perché giocatori come i vari Fioraso o Compagno possono essere clienti scomodi. La gara d’andata è stato l’unico incontro ufficiale tra le due formazioni, con i rossoblu di Ariano Civa battuti di misura (2-1) nella trasferta in Veneto. Nelle prime quattro gare di quest’anno, la Pieve 010 ha raccolto altrettanti punti, figli di un pareggio, una vittoria e due debacle, mentre i rossoneri dell’iberico Cabestany hanno impattato sulla graduatoria con un +7: due vittorie, un pareggio e una sconfitta. CLASSIFICA (16ª giornata) Forte dei Marmi 45; Breganze 35; Valdagno, Viareggio 31; Bassano 30; Trissino 29; Follonica 24; Pieve 010 21; Lodi 19; Matera 17; Giovinazzo 15; Sarzana 13; Correggio 6; Prato 5.
Massarini, Capelli e Ghidoni campioni provinciali BOCCE
di Massimo Malfatto
Lo scorso anno il campionato provinciale individuale cremonese aveva visto come protagonista la canottieri Flora, quest’anno attore principale è stata la bocciofila Coop Castelvetro. Eloquente il bilancio finale della neoentrata nel comitato grigiorosso: una medaglia d’oro, una d’argento e due di bronzo oltre a piazzamenti, insomma un buon inizio d’annata per la formazione del presidente Ceriati che ha dimostrato la sua compattezza. Nella cat.A successo di Edoardo Massarini, vice-campione nel 2014. Il portacolori del Flora s’imponeva in semifinale su Luciano Ghisolfi (12-8) ed in finale superava nettamente Giovanni Ferrari per 12-5. Quarto posto per Gianlibero Bocchi eliminato dal “Butta” (6-12). Padroneggia la bocciofila di Castelvetro Piacentino nella categoria B: ben quattro finalisti su sette con l’en plein finale. Sul gradino più alto del podio è salito Vanni Capelli che nei quarti eli-
I finalisti del campionato provinciale
minava Carlo Ricini (12-6), in semifinale prevaleva su Renato Barbieri (12-5) ed in finale aveva la meglio sul compagno di società Giuseppe Corbari
per 12-3. Quarto posto per Andrea Ventura eliminato in semifinale dal piacentino per 10-12. Deve avere un debole per la cate-
goria C la bocciofila del “Cral Aziende Sanitarie Cremonesi”: lo scorso anno vinse il titolo con Giulio Pagliari quest’anno è toccato ad Ambrogio Ghidoni. Dopo essersi sbarazzato di Alberto Furregoni (12-2), Ghidoni s’imponeva su Roberto Maranzoni (12-10) ed in semifinale superava Floriano Scaravella per 12-4. Approdava in finale Sergio Azzini che eliminava Cristian Avanzini (12-8), Vittorio Picchi e Morgan Lupi con un doppio 12-7. Finale molto equilibrata dove la spuntava Ghidoni sullo stradivariano con il punteggio di 12-10. Ha diretto la gara Gabriele Ceriati coadiuvato dagli arbitri di finale Luigi Bassetti, Giancarlo Bongiorni e Giancarlo Tosi. Non dispiace la formula dei gironi a terzine dove tutti i giocatori hanno la possibilità di giocare un doppio incontro con la speranza, in caso di parità, di arrivare alla sfida ai pallini prima di venire eliminati. Questa formula sarà ripetuta nel campionato a coppie che prenderà il via lunedì 9.
Oggi un match impegnativo per l’Achille Grandi
(M.M.) Dopo un mese e mezzo di pausa, riprende il Campionato italiano di società serie C con la prima giornata del girone di ritorno. Un’interruzione che potrebbe aver fatto bene alla bocciofila “Achille Grandi” dopo un girone di andata in chiaro-scuro dove la formazione cremasca ha accusato qualche difficoltà di troppo. Tanta voglia di riscatto quindi per
la squadra ben diretta da Elia Avaldi già a partire dal match casalingo contro la corazzata veneta “Vigasio”. Compromesso il primo posto, Pedrignani e C. dovranno cercare di metabolizzare la delusione delle ultime due sconfitte, far ricorso al realismo, pensare che tutto non è ancora compromesso e sognare di stare al livello delle migliori. Per il match di oggi, bocciodro-
mo comunale di via Indipendenza inizio ore 14, il tecnico Oliviero Parati ha convocato Frattini, Guerrini, Pedrignani, Zagheno, Mattia e Roberto Visconti. Il PROGRAMMA (31-1) Achille Grandi-Vigasio, San Sebastiano-Tritium. CLASSIFICA Vigasio 9; Tritium 6; Achille Grandi 3; San Sebastiano 0.
Sport
25
Sabato 31 Gennaio 2015
La Vanoli prova a dimenticare Milano Lunedì sera al PalaRadi arriva la quotata Grissin Bon, che però non sempre riesce a giocare da grande squadra
L
di Giovanni Zagni
a peggior Vanoli della stagione, è incappata in una pesante sconfitta contro la capolista Milano (94-61). Mai visto sin qui una squadra tanto impacciata, imprecisa, senza nerbo né entusiasmo come quella scesa in campo al Forum di Assago. Basta dire che soltanto Cameron Clark s’è salvato dal disastro generale. Sarà stata la sosta prolungata del campionato, saranno stati altri fattori a noi sconosciuti, fatto sta che le risultanze sul tabellone finale son state un gelido -33. Voltiamo pagina e non parliamone più, pur riconoscendo la forza ed i meriti dell’Armani. Lunedì sera (ore 20) al PalaRadi arriva la Grissin Bon Reggio Emilia, nel posticipo televisivo di Rai Sport 1. Intendiamoci, annunciando l’evento non vogliamo illudere ed illuderci che rivedremo la vera Vanoli, anche se lo speriamo. L’antagonista che viaggia in seconda posizione della classifica, merita tutto il rispetto possibile poiché nella stagione è stata bersagliata dagli infortuni non ancora tutti rientrati (Lavrinovic rientrerà forse tra un mese), Kaukenas è tornato domenica scorsa quando i reggiani hanno battuto Trento (63-58) nell’ultimo minuto di gara, mentre hanno avuto in Polonara, Della Valle, Cervi e Diener (quest’ultimo stranamente impreciso al tiro, ma molto positivo per il resto) gli uomini deter-
SERIE A 16ª GIORNATA Bologna-Sassari
80-75
Cantù-Varese
91-83
Caserta-Roma
54-53
Milano-Cremona
94-81
Pesaro-Brindisi
93-101
Pistoia-Capo d’Orlando
94-73
Reggio Emilia-Trento
63-58
Venezia-Avellino
79-71
CLASSIFICA
SERIE A Il -33 patito al Forum ha lasciato il segno, ma i biancoblu hanno le qualità per reagire SERIE A2 FEMMINILE
Milano 26 Sassari 22 Reggio Emilia 22 Venezia 22 Brindisi 18 Trento 18 Cremona 16 Avellino 14 Pistoia 12 Roma 12 Capo d’Orlando 12 Varese 12 Bologna (-2) 12 Cantù 12 Pesaro 6 Caserta 2
James Bell (foto Mario F. Rossi)
IL PROSSIMO TURNO (01-02 h 18.15)
Avellino-Cantù, Brindisi-Caserta, Capo d’OrlandoBo-logna, Cremona-Reggio Emilia (02-02 h 20), Roma-Venezia (16.30), Sassari-Pistoia, Trento-Milano (20.30), Varese-Pesaro. minanti. Reggio gioca un basket “di corsa” a ritmi vertiginosi e se non si riesce a tenere bassi i possessi, rischia di dilagare in tutte le occasioni. Trento è stata brava in questo, ma non sufficientemente per non farsi rimontare nel finale. Speriamo che le truppe di Pancotto abbiano preso buona nota e si preparino al meglio, perché dimenticati i “fantasmi” visti in campo al Forum, sappiano dimostrare che la buona classifica ottenuta sinora non è frutto del caso. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it
COSI’ ALL’ANDATA Malgrado l’assenza di Luca Vitali (infortunato), alla seconda giornata di campionato la Vanoli ha espugnato il parquet di Reggio Emilia, contro una delle squadre più forti della serie A. Un exploit che ha celebrato degnamente le mille panchine di coach Cesare Pancotto. Tra i protagonisti del successo biancoblu, Cameron Clark che ha realizzato 21 punti. REGGIO EMILIA-CREMONA 69-70 (17-19, 32-32; 53-50) GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Mussini 7 (2/6, 1/4), Polonara 9 (1/3, 1/2), Della Valle 6 (1/4, 1/4), Pechacek 2 (1/1, 0/1), Pini ne, Ksistof Lavrinovic 11 (2/4, 1/1), Kaukenas 8 (3/7, 0/2), Cervi 12 (6/7 da due), Rovatti ne, Andrea Cinciarini 14 (2/4, 1/3). All.: Menetti. VANOLI CREMONA: Hayes 13 (3/7, 0/2), Gazzotti 2 (0/1, 0/1), Mian 7 (1/4, 1/6), Buzzetti ne, Campani 2 (1/3, 0/1), Ferguson 13 (5/8, 0/4), Mei (0/1 da tre), Clark 21 (5/8, 3/8), Poscic (0/1 da due), Bell 12 (3/7, 2/9). All.: Pancotto.
Erogasmet, una vittoria miracolosa
Al via la poule promozione La Tec-Mar ospita Vicenza
Terminata la prima fase del campionato, con la Tec-Mar Crema seconda nel proprio girone, nel week end inizia la poule promozione. Le azzurre sono state inserite nel girone D con Genova, Torino, Castel San Pietro, Vicenza e Santa Marinella, avversarie toste che daranno filo da torcere alla formazione di coach Visconti (nella foto). Si parte domani con la sfida casalinga contro il Vicenza, squadra già affrontata nella prima fase. Sarebbe molto importante partire con il piede giusto e siamo sicuri che le cremasche non tradiranno le attese. 18ª GIORNATA Alpo-Muggia 59-72, Astro-Cagliari-Biassono 57-35, Ferrara-Vicenza 54-51, Virtus Cagliari-Albino 49-77. Ha riposato: Crema. CLASSIFICA Ferrara 30; Crema 26; Vicenza 24; Alpo, Albino 16; Astro Cagliari 14, Virtus Cagliari 8; Biassono 6; Muggia 4. I VERDETTI Ferrara, Crema, Vicenza e Alpo ammessi alla poule promozione. Astro Cagliari, Virtus Cagliari, Biassono e Muggia alla poule retrocessione. POULE PROMOZIONE GIRONE D (1ª giornata) Crema-Vicenza (01-02 h 18), Genova-Torino (31-01 h 18), Santa MarinellaCastel San Pietro (31-01 h 18).
SERIE B
I NUMERI 19ª GIORNATA Arzgnano-Udine 75-95, Bergamo-Orzinuovi 72-64, Cento-Lecco 79-58, Crema-Pordenone 76-74, Lugo-Desio 88-82, TriesteBologna 52-69, Urania Milano-Costa Volpino 72-62. 20ª GIORNATA (01-02 h 18) Bergamo-Arzignano, Bologna-Cento, Costa Volpino-Crema, Pordenone-Lecco, Trieste-Lugo, Udine-Desio, Urania Milano-Montichiari. CLASSIFICA Cento 30; Udine 28; Montichiari, Bologna 24; Orzinuovi, Milano, Bergamo 22; Pordenone 20, Lecco 18; Costa Volpino, Lugo 14; Crema 12; Desio 10; Arzignano 4; Trieste 2.
Una vittoria tutta cuore per l’Erogasmet Crema, che ha firmato un autentico miracolo vincendo 76-74 contro la Pienne Pordenone. Sotto di un punto a 1” dalla sirena, Alessandro Ferri ha messo a segno 3 tiri liberi su 3, onorando i propri nervi d’acciaio e facendo esplodere il pubblico del PalaCremonesi. Non è stato facile arrestare la serie di 6 sconfitte consecutive, ma il carattere ed una strepitosa difesa hanno consentito ai leoni biancorossi di aggiudicarsi i primi due punti del 2015. Oltre a Ferri, protagonista indiscusso è stato Pietro Del Sorbo che, reduce da alcune gare infelici, ha fornito un contributo fondamentale per l’attacco cremasco, firmando la rimonta dal -9 negli ultimi 2 minuti di gioco. Una vittoria alla quale nessuno credeva più, quando Pordenone era avanti
SERIE C Brutto risveglio per l’Mg.K Vis Piadena, battuta a domicilio dal Boffalora, penultimo in classifica. Gli ultimi risultati positivi avevano rinfrancato la squadra, che però è incappata in una serata storta ed ha ceduto di schianto al cospetto di un avversario non certo irresistibile. Sotto di 13 punti già al termine del primo quarto, la formazione di Mazzali non è più riuscita a colmare il gap e alla fine ha ceduto 59-72. Stasera è già tempo di tornare sul
Ferri è stato decisivo per la vittoria
di 18 punti nel primo tempo. E domani un altro difficile impegno attende l’Erogasmet: il “derby del gas” contro la Vivigas Costa Volpi-no. La formazione allenata dal cremasco Alessandro Crotti occupa attualmente il decimo posto in classifica e dopo due esaltanti vittorie contro Orzinuovi in casa e soprattutto in trasferta al PalaDozza di Bologna, è stata superata nell’ultimo turno dall’Urania Milano. Forti del capocannoniere del girone Centanni, i sebini costituiscono una formazione ostica ed imprevedibile, che ha nella guardia Truccolo e nel centro Squeo gli altri uomini di maggior spessore. La società cremasca, in vista di questa fondamentale trasferta, ha organizzato un autobus per i tifosi (info su www. pallacanestrocrema.com). Marco Cattaneo
Piadena cerca il riscatto contro l’Olginate
parquet per i piadenesi, impegnati sul campo dell’Olginate, reduce dal ko di Bernareggio. Un match alla portata dell’Mg. K Vis, a patto che non ripeta la prestazione contro il Boffalora. In vetta alla classifica, il 7 Laghi Gazzada ha perso con il Milanotre ed è stato raggiunto dal
Saronno: le due squadre si sfideranno stasera con in palio il primato solitario. 20ª GIORNATA Bernareggio-Olginate 69-57, Carpe Diem Calolzio-Cantù 80-75, Manerbio-Arcisate 74-68, Milanotre-7 Laghi Gazzada 85-76, NervianoIseo 59-81, Piadena-Boffalora 59-72, Saronno-Lis-
sone 79-73. 21ª GIORNATA (31-01) Arcisate-Bernareggio, Boffalora-Carpe Diem Calolzio, Cantù-Milanotre, 7 Laghi Gazzada-Saronno, Lissone-Manerbio, Olginate-Piadena (h 21), Opera-Nerviano. CLASSIFICA 7 Laghi Gazzada, Saronno 26, Lissone, Milanotre, Manerbio 24; Iseo, Opera 22; Carpe Diem 20; Olginate, Bernareggio 18; Arcisate 14; Piadena, Nerviano 12; Boffalora 10; Cantù 2.
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Sport
Sabato 31 Gennaio 2015
CALCIO SERIE A
CALCIO SERIE B
Il Milan si aggrappa a Destro Turni casalinghi per le prime due
(F.V.) In attesa degli ultimi colpi di mercato, nel week end il campionato propone una 21ª giornata senza scontri al vertice. Il match più interessante si gioca a Udine tra i friulani di Stramaccioni e la capolista Juventus. C’è grande attesa tra i tifosi del Milan per l’esordio del nuovo acquisto Mattia Destra, che deve aiutare i rossoneri a cambiare il corso di una stagione sempre più deludente. L’avversario di domani sera è ideale per rilanciarsi: un Parma sempre più nel caos. Altra squadra obbligata a vincere è la Roma, che ospita l’Empoli (rivincita della sfida di Coppa Italia). 20ª GIORNATA Cagliari-Sassuolo 2-1, EmpoliUdinese 1-2, Fiorentina-Roma 1-1, Hellas Verona-Atalanta 1-0, Inter-Torino 0-1, Juventus-Chievo Verona 2-0, Lazio-Milan 3-1, Napoli-Genoa 2-1, Parma-Cesena 1-2, Sampdoria-Palermo 1-1. 21ª GIORNATA (01-02 h 15) Atalanta-Cagliari,
Cesena-Lazio, Chievo-Napoli, Genoa-Fiorentina (3101 h 18), Milan-Parma (h 20.45), Palermo-Verona, Roma-Empoli (31-01 h 20.45), Sassuolo-Inter (h 12.30), Torino-Sampdoria, Udinese-Juventus. CLASSIFICA Juventus 49; Roma 42; Napoli 36; Lazio, Sampdoria 34; Fiorentina 31; Genoa 28; Palermo, Udinese 27; Inter, Milan 26; Sassuolo, Torino 25; Hellas Verona 24; Atalanta 20; Empoli, Cagliari 19; Chievo Verona 18; Cesena 12; Parma (-1) 9.
Bissolati sul podio tricolore
Turni casalinghi per le prime due in classifica: il Carpi ospita il Crotone, mentre il Bologna attende l’ostico Pescara. Il Livorno, invece, fa visita al Latina, che è obbilgato a vincere per alimentare speranze di salvezza. 23ª GIORNATA Avellino-Cittadella 1-2, CataniaPro Vercelli 4-0, Crotone-Latina 2-1, FrosinoneSpezia 1-1, Livorno-Brescia 4-2, Modena-Virtus Lanciano 1-1, Perugia-Bari 1-1, Pescara-Ternana
CANOTTAGGIO
La Bissolati è salita sul podio ai Campionati italiani di gran fondo 2015, disputati a Pisa sul Canale dei Navicelli sulla distanza dei 6000 metri. Merito del doppio Junior maschile, formato da Andrea Cattaneo e Giacomo Gentili. I
due bissolatini sono giunti alle spalle dell’equipaggio della Marina Militare Sabaudia (Andrea Benetti e Gabriel Soares) ed hanno preceduto sul podio Enrico Saggioro e Luca Chiumento dell’SC Padova.
1-2, Varese-Carpi 0-1, Vicenza-Trapani 3-0, Virtus Entella-Bologna 1-2. 24ª GIORNATA (31-01 h 15) Bari-Frosinone (31-01 h 20.30), Bologna-Pescara, Brescia-Virtus Entella, Carpi-Crotone, Catania-Perugia, Cittadella-Trapani, Latina-Livorno, Pro Vercelli-Modena, Spezia-Avellino (02-02 h 20.30), Ternana-Vicenza, Virtus Lanciano-Varese. CLASSIFICA Carpi 46; Bologna 40; Livorno 37; Spezia, Frosinone 35; Virtus Lanciano 34; Avellino 33; Pescara, Vicenza, Ternana, Pro Vercelli 31; Perugia, Trapani 30; Modena 29; Bari 27; Brescia 26; Virtus Entella 25; Catania, Crotone 24; Cittadella, Varese (-3) 23; Latina 21.
TENNIS E’ Novak Djokovic-Andy Murray la finale maschile degli Australian Open.
Mareczko, un esordio con il botto
CICLISMO Al primo anno tra i professionisti, il vincitore del “Porto” 2014 ha conquistato due successi in Venezuela
E’
di Fortunato Chiodo
cominciata alla grande la stagione agonistica 2015. Trovare un fenomeno non è facile, contiamo sulla “cucciolata” di tanti giovani delle formazioni Professional che cominciano ha far sentire il ruggito in campo internazionale. Jakub “Kuba” Mareczko, vincitore del Circuito del Porto 2014 e al debutto nel mondo professionistico con la formazione Southrast, pilotato da tutta la squadra, a soli 20 anni ha conquistato due vittorie, la terza e quarta tappa della Vuelta al Tachira, in Vene-zuela. «La volata è davvero il momento che mi piace di più Lo sprint è adrenalina, negli ultimi 200 metri non hai neppure il tempo di ragionare, ma ti giochi tutto. E ciò per cui vivo. Passione pura». Marcel Kittel (Giant-Alpecin), 26 anni, tedesco, ha iniziato con una vittoria nella kermesse di Adelaide, in Australia, che ha anticipato il Tour Down Under. Battuti Lobato e Wippert. Volata con brivido sul traguardo di Mount Barker: una caduta ai 100 metri dall’arrivo ha spezzato il gruppo, nelle posizioni di testa, lasciando solo 9 corridori a contendersi le prime posizioni. Nono-stante la confusione causata dalla caduta,
Jakub Mareczko vittorioso in Venezuela
Bonifazio è riuscito a chiudere la prova al 6° posto, miglior risultato per un corridore italiano. «Avere evitato di essere coinvolto nella caduta è già un buon risultato - ha spiegato Bonifazio - ovviamente avrei preferito una volata più lineare, invece dopo la caduta ho esitato un attimo, perdendo quella frazione di secondo che mi ha costretto a inseguire. Peccato, la squadra aveva lavorato molto bene, sia durante la tappa che
nel finale, con Cimolai a pilotarmi». Jack Bobridge, 25enne australiano, uno specialista della pista come dimostrano i tre Mondiali nell’inseguimento vinti (due a squadre, uno individuale) e l’argento olimpico, che oggi tenterà il record dell’ora, al termine di una fuga a quattro ha vinto la prima tappa del Down Under. All’arrivo in salita al “Mirador”, ha fatto festa l’argentino Daniel Diaz, 25enne della Funvic-Brasilinvest-Sao Jose dos Campos; settimo
a 27”, al primo test dell’anno, il colombiano Nairo Quintana (Movistar). Infine, nel tappone più atteso del Tour Down Under, si è imposto Richie Porte, che sulla salita finale con arrivo a Wilunga (pendenza al 7%) ha accesso la miccia. Fernando Gaviria (Columbia) è sfrecciato anche a Juana Koslay e come due giorni prima a Villa Mercedes, nella tappa inaugurale, ha battuto sua maestà Mark Cavendisch (terzo Sacha Modolo). E’ stata una volta convulsa, gomiti affilati, qualcuno è voltato a terra, altri hanno dovuto tirare i freni, compreso Mareczko, causa il buco ai 500 metri e poi chiuderlo non è stato semplice. Tra i primi dieci ha trovato spazio il giovane neoprofessionista Nicolas Marini (6°). Dani Diaz ha dominato anche sul secondo arrivo in salita, con uno show che gli consegna il Tour de San Luis. Lo scalatore argentino, nella Villa Dolores- Alto El Amago, con gli ultimi 10,5 km di ascesa, ha chiuso con 52” sul brasiliano Alex Diniz. Adriano Malori, tricolore nella crono che difende i colori della spagnola Movistar, ha vinto la cronometro di 17,4 km alle Terrazas del Portezuelo. Il 26enne parmense di Traversatolo è volato a 51,897 di media ed ha rifilato 4” al campione del mondo su strada Kwiatkowski e 5” al canadese Houle.
Vincenzo Nibali sarà sempre più tricolore
Tricolore new look. E’ quello di Vincenzo Nibali, il re del Tour de France e campione d’Italia sfoggerà in gruppo una nuova maglia: scompaiano i due sponsor kazaki laterali, mentre i colori della bandiera italiana restano disegnati in orizzontale, ma la grande novità è che “fasciano” completamente Nibali, cioè “girano” su entrambi i fianchi al fine di rendere il simbolo più visibile. SANCHEZ CONFERMATO DELLA BMC Samuel Sanchez, nato a Oviedo in Spagna il 5 febbraio 1978, campione olimpico a Pechino 2008, correrà nel 2015 con la maglia della Bmc Racing Team, team statunitense del presidente Jamez Ochowicz. DOWSETT, NIENTE RECORD DELL’ORA Alex Dowsett, 26enne inglese della Movistar, deve rimandare all’assalto al record dell’ora fissato il 27 febbraio prossimo al velodromo Lee Vallev Velo Park di Londra. Il motivo: si è rotto la clavicola destra. ANTONIO MASPES E IL SUO SURPLACE Sono arrivato nel ciclismo con l’ultimo Coppi, ne sono uscito (parzialmente, per nuovi impegni di lavoro) con penultimo Merckx. Ho soprattutto amato e stimato Gimondi. Anche se sono stato tifoso di Merckx e del suo modo splendido di essere atleta prima che ciclista. Gimondi mi ha ammesso nella sua “banda” del
Vincenzo Nibali
1965: noi vivemmo il suo Tour vittorioso e provammo quella delizia di “scriba”, sapendo di essere letti. In prima gioventù, ero coppiano viscerale e chiedo adesso scusa a Bartali: adesso, in prospettiva storica. La rottura piena fra pista e strada avvenne abba-
stanza presto, fu dovuta più che a spicciole ragioni psicologiche individuali, a una differenziazione sempre più spiccata della bicicletta da pista rispetto a quella da strada. Quello che segnò un’epoca fu Antonio Maspes, nato il 14 gennaio 1932 a Milano e morto il 19 ottobre 2000 sempre a Milano. Sprinter professionista dal 1952 al 1967. Fanciullo prodigio, falsificò la data di nascita per ottenere la sua prima licenza da corridore. Dopo essere stato tricolore allievi e dilettanti (velocità e tandem), terzo alle Olimpiadi del 1952 in tandem con Pinarello, a fine stagione passò di categoria e ottenne la prima delle sue maglie tricolori. Sette volte iridato battendo in finale del torneo di velocità a Milano (1955) l’elvetico Oscar Plattner, a Copenaghen (1956) il britannico Reginald Harris, chiamato “lo sparviero di Manchester”, a Amsterdam (1959) Michel Rousseau, a Lipsia (1960) Oscar Plattner, a Zurigo (1961) Michel Rousseau, a Milano (1962) Sante Gaiardoni, a Parigi (1964) l’ australiano Baensch. Al suo attivo i Gran premi di Parigi (5 volte), Copenaghen, Milano, Zurigo, Anversa, Aarhus, Colonia, Dortmund, Amsterdam e fra gli altri, il record di 10’8” sui 200 metri, dopo un surplaceprimato con Rousseau di oltre 25’ nel 1960. F.C.
AUTOMOBILISMO
Oggi al via il Rally Circuito San Martino del Lago
E’ arrivato il momento della prima spettacolare edizione del Rally Circuito San Martino del Lago. L’autodromo cremonese ci ha preso gusto ad ospitare le gare rallistiche e per la seconda volta (era già successo nel 2013 con la disputa di una prova speciale del Rally Circuito di Cremona), riapre i battenti al popolo dei rally, dando vita all’evento ideato da Maurizio Verini: «Con l’autodromo cremonese ho trovato una partnership fondamentale per la buona riuscita dell’impresa. Il management del circuito è gente di sport e amante delle competizioni a quattro ruote, daremo vita ad un indubbio
evento dal grande appeal». Il Rally Circuito San Martino del Lago è la prima delle tre tappe della Rally Circuit Series. L’iniziativa firmata Prosevent, è una serie resa interessante dall’allettante montepremi finale, messo in palio nelle tre prove in calendario: il Rally Circuito San Martino del Lago appunto, l’Imola Rally Circuit, in programma il 14 e 15 marzo e il Città di Pavia Rally Circuit previsto il 18 e 19 aprile. Richiamati anche dall’esclusivo campionato, sono infatti diversi i rallysti che hanno inviato domanda di partecipazione alla competizione. Alla sede di Autoconsult, la società mantovana
che affianca Maurizio Verini nell’organizzazione tecnica del Rally Circuito San Martino del Lago, sono giunte le iscrizioni di nomi di rilevanza nazionale, come Franco Uzzeni (nella foto), il campione novarese che scenderà in pista con la fantastica Subaru Impreza Wrc, una potente vettura con la quale corre da alcuni anni ed ha conquistato numerose affermazioni. In pista vi sarà il bresciano “Ciccio” Dionisio, che si presenta al volante di una Subaru Impreza Diesel (N3) della GL Autosport di Timoline. Lo start del rally è previsto per le 18 di oggi, con arrivo alle 13.51 di domani.
Crema, contro l’Amatori è già una sfida decisiva RUGBY
Parte male il cammino del Crema Rugby nei playout di C1 con una sconfitta pesante sia nel punteggio che nel modo in cui è arrivata. Il più brutto Crema dell’anno, ha affrontato la trasferta di Lainate senza la dovuta concentrazione e determinazione, subendo una dura lezione da una formazione avversaria non irresistibile. Sul sintetico federale di Lainate, la squadra di Zaini è parsa senza testa e senza cattiveria, commettendo una serie di errori impressionanti sia in fase d’attacco, che specialmente in difesa, regalando letteralmente ben quattro delle cinque mete subìte. Subito si è capito che non era giornata, viste la due mete incassate nei primi quindici minuti, frutto di altrettante grossolane disattenzioni difensive. La reazione c’è stata, ma confusa e disordinata e costellata di errori che impedivano di arrivare alla segnatura fino alla mezz’ora, quando finalmente il Crema riusciva a mettere insieme una serie di passaggi senza commettere avanti e mandava in meta Guanzini per il 12-5 che riapriva la partita. Ma era l’unico lampo in una partita dai toni grigio cupi. Infatti, continuava la “saga degli orrori” cremaschi, incapaci di abbozzare una qualsiasi trama offensiva pericolosa. Ed infatti arrivavano altre tre mete da parte dei milanesi, che festeggiavano la vittoria con il rotondo punteggio di 29-5. Un brutto passo indietro nel cammino verso l’obiettivo della salvezza, perché si è vista una squadra senza orgoglio ed anima, che si è squagliata alle prime difficoltà come non aveva mai fatto nel corso della stagione regolare, che anzi l’aveva vista compattarsi nelle situazioni più difficili. Più del previsto si è fatta sentire l’assenza di Crotti nella linea dei tre quarti e di Frosio e Clunie in quella della mischia, ma non deve essere un alibi per la brutta prestazione di oggi. Domani arriva l’Amatori Milano, già sconfitto nella prima fase: è già una sfida decisiva, da non perdere per non compromettere ulteriormente il cammino verso la salvezza. In serie C2 (girone 3 Lombardia), netta affermazione della Witor’s Cremona, che ha superato 24-3 il Codogno, rafforzando così il settimo posto in classifica. Oggi pomeriggio è in programma l’atteso derby contro Casalmaggiore, che torna in campo dopo il turno di riposo.
Lettere & Opinioni Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • incomsc@gmail.com
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lamentele
Visite fiscali dell’Inps
Analizzare una bolletta dell’Enel è un’impresa Gentile direttore, desidero sottoporle il seguente quesito: ha mai provato ad analizzare una bolletta dell’Enel? Io ci ho provato in questi giorni, visto che mi sono visto recapitare una fattura un po’ più alta delle altre e sinceramente ci ho capito ben poco. Prima le ricevevo, guardavo il totale e le mettevo in un cassetto. Adesso ho scoperto che oltre all’effettivo consumo esiste anche un addebito chiamato “servizi di rete” (cosa sono?) che è superiore ai “servizi di vendita”. E poi ho scoperto un ulteriore aggravio di imposte regolarmente fatturato e sulle quali viene applicata l’Iva (tasse su tasse). Senza contare i continui conguagli che vengono applicati, retroattivi per giunta. Qualcuno mi vuole spiegare il perché di questi conguagli, visto che la lettura dei moderni contatori avviene in tempo reale? E’ facile far quadrare il bilancio di una azienda in questo modo. Ho bisogno di fondi? Nessun problema: c’è il conguaglio. Tanto a pagare è sempre pantalone! Giuliano Lottici San Martino Del Lago ***
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torricella del pizzo
Complimenti per la riuscita della Festa del Pipen Egregio direttore, soldi spesi bene e che non rimpiangerò di certo. La Festa del Pipen organizzata a Torricella del Pizzo nei due fine settimana scorsi (17-18 e 24-25 gennaio 2015) non la dimenticherò certamente e voglio fare, a tal riguardo, i complimenti a tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di tale evento. Il top della festa è stato sabato 24 con tanto di cena a cura della Scuola di cucina di Cremona. E poi lo spettacolo con musica e cabaret. Si è esibito il bravo cantante Paolo Viani. Sono intervenuti i simpatici comici Beppe Braida (Zelig) e Max Pieriboni (Colorado). Il tutto a soli 25 euro a testa, che io e mio marito abbiamo speso volentieri, consapevoli di avere trascorso una serata certamente diversa all’insegna dell’allegria. Bravi, veramente bravi, gli organizzatori ed il personale che hanno reso possibile questo evento, che si ripete con immutato entusiasmo da dieci anni. Gabriella Pasini Gussola ***
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considerazione
Non ci possiamo fidare nemmeno del vicino di casa Egregio direttore, premesso che non mi ritengo né fascista e tantomeno comunista, non credo che quanto successo a Cremona sabato scorso abbia a che fare con la politica e questo è un concetto che ho già ribadito. Vogliamo chiamare gli artefici di tale disastro con il loro vero nome? Delinquenti. Purtroppo noi non siamo Papa Francesco, ma comuni mortali e come tali non perdoniamo come solo Dio può fare. Noi dobbiamo lottare quotidianamente con la vita terrena, fatta di difficoltà ed insidie. Come sarebbe bello poter vivere senza la paura di essere aggrediti in casa propria. Come sarebbe bello non avere serrature alle porte e inferriate alle finestre. Ma purtroppo la realtà è questa! Non ci possiamo fidare neanche del vicino. Un esempio: la coppia di anziani uccisi, trucidati, per cento euro, dal figlio dei vicini, ventottenne. Le vittime lo consideravano come un figlio. La delinquen-
Secondo la Cassazione (Cass. Sent. n. 344/15) è più che legittimo il licenziamento del lavoratore che, nonostante abbia dichiarato all’azienda di essere in malattia, non si fa trovare a casa nella fascia di reperibilità per permettere al medico fiscale i controlli di routine. Tale comportamento, spiega la Corte, lede il rapporto di fiducia in quanto integra un notevole inadempimento agli obblighi contrattuali di buona fede e diligenza previsti dal codice civile (artt. 2014 e 2110) anche durante il periodo di malattia. Periodo in cui il rapporto di lavoro, anche se momentaneamente sospeso, resta comunque vigente. Sul punto si è pronunciata un’altra recente Cassazione (Cass. Sent. n. 1603/15), sostenendo che il dipendente che venga trovato assente più volte alla visita fiscale, perde il diritto alla retribuzione e può per-
A cura di Emilia Rosemarie Codignola*
sino essere licenziato. L’assenza alla visita di controllo è infatti sufficiente a integrare giusta causa di licenziamento. Ciò anche nel caso in cui l’assenza sia dovuta al fatto che il lavoratore si trovava dal medico curante. Il lavoratore ammalato, risultato irreperibile alla visita di controllo, ha l’onere di provare l’esistenza di uno specifico impedimento. In
za non appartiene alla destra o alla sinistra. I comitati no-tav non mi sembrano espressione della destra, ma attaccano violentemente i cantieri addetti alla costruzione della linea. Questo succede solo in Italia e non mi sembrano un modo molto democratico di manifestare, o sbaglio? Le provocazioni che queste persone fanno nei confronti di certe manifestazioni, non mi sembra sintomo di democrazia. Finché certi crimini commessi dai nostri figli continueremo a considerarli “bravate” (ma sono ragazzi…), beh, allora tolleriamo e perdoniamo. Fino a quando? Lo squadrismo di destra, come quello di sinistra va fermamente condannato. Massimo Pelizzoni Gussola ***
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provocazione
Le notti insonni degli italiani che guardano programmi frivoli Egregio direttore, mi accorgo e per fortuna non è mai troppo tardi, che la popolazione italiana, a mezzo della televisione, è stata divisa in due correnti: la tv spazzatura ed il calcio. E’ perfettamente inutile negarlo, ma più che le nefandezze procurate dal mondo politico, può molto di più la televisione, quale mezzo di distrazione dalle problematiche di soppravivenza quotidiana. Gli ultimi sussulti di calciomercato, costringe a notti insonni i cittadini dichiaratisi “maschi” che sono preoccupatissimi non solo delle vicende della loro squadra del cuore, ma anche dalla fine che faranno i giocatori (poveri milionari...) che albergano i loro sogni: già, che fine farà questo e quel giocatore? Come farà a vivere, come si troverà in un altro ambito calcistico? Mah, che altro dire, sono veramente problemi grossi. In ogni casa che si rispetti, alla sera spesso, regna un imperativo: poltrona o divano dinnazi alla tv, birra, patatine e poi, di ciò che accade intorno a noi. chi se ne frega. Mi risulta che non ne sia esente la popolazione femminile: volete saper qual è l’argomento che spopola alla grande? Ce la farà o non ce la farà il sig. Rocco Siffredi, super protagonista dell’ennesima puntata dell’Isola dei famosi, a corteggiare qualche signora o
particolare, occorre la prova di un impedimento oggettivo, come un caso fortuito o una forza maggiore. Per quanto attiene al trattamento economico nel corso del periodo di assenza per malattia, la retribuzione scende in modo progressivo: dall’inizio della malattia e fino al nono mese incluso la retribuzione sarà del 100%. Dal decimo mese fino ad un
signorina (lui, grazie a Dio non fa distinzioni di sorte, è una persona molto ma molto democatrica)? Le percentuali di interesse al “toto Quirinale” sono state surclassate da siffatte forme di interesse, l’italiano medio si chiede, a mezzo di continui ed aggiornatissimi notiziari televisivi, quali siano le future vicende di queste elucubrazioni mentali. Ora finalmente comprendo perché abbiano ottenuto moltopiù audience le stranezze sessuali del sig. Pietro Marrazzo, ex presidente della Regione Lazio, piuttosto che pensare se pagheranno o meno 100 milioni di euro al sig. Pogba per andare in un altro club. Caro direttore, che delusione. Siamo tutti così? Spero tanto di no, mi rifiuto di pensare che ci siano tante persone che ragionano in modo così frivolo e sbavano nel guardare immagini di calciatori che corrono dietro ad un oggetto di cuoio rotondo preso a calci. In questi casi, il quoziente intellettivo purtroppo a volte latita: ecco spiegato perché, i potenti che tirano le fila dei “burattini”, hanno la meglio sulla popolazione! Auguro a tutti delle notti meno insonni. Dai Rocco che ce la fai... Ivan Loris Davò Spinadesco ***
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rivolta d’adda
Assurda la gara sportiva con carabine per ragazzi Egregio direttore, vorrei esprime tutto lo sdegno e il dissenso riguardo il programma della festa del paese. In particolare, dell’iniziativa di domenica 8 febbraio, denominata “Gara di tiro sportivo con carabine per ragazzi e ragazze dai 7 ai 12 anni”. E’ assurdo e decisamente diseducativo consegnare un’arma nelle mani di un bambino, indurlo a sparare e giustificare l’atto di colpire, uccidere. Con questa iniziativa, si rende normale l’atto di impugnare un’arma in giovane età e di uccidere vite innocenti. Cosa può imparare un bambino di 7 anni dalla Federcaccia che gestisce l’evento ? Solo che impugnare un’arma, colpire e uccidere è normale . La caccia non è uno sport e men che meno consegnare un’arma ad un bambino e rendere normale l’atto di uccidere. Tale manifesta-
anno di assenza la retribuzione sarà del 90%. Dal tredicesimo al diciottesimo mese la retribuzione sarà pari al 50%. Per quanto attiene all’obbligo di reperibilità, sia per i dipendenti statali che per quelli del comparto privato, vale la regola della reperibilità di 7 giorni su 7, compresi i giorni non lavorativi, festivi prefestivi e weekend. Cambiano invece le fasce orarie: dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18 per i dipendenti del pubblico impiego. Dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19. *Avvocato Stabilito del Foro di Milano emiliacodignola@libero.it
zione è un controsenso, se affiancata ad un’iniziativa dello stesso giorno, ovvero “Attività di prevenzione per una coscienza critica al consumo di alcol e per una guida responsabile - distribuzione gratuita di alcoltest monouso”. Insegnamo ai bambini che impugnare un’arma ed uccidere è giusto, ma nel contempo condanniamo chi beve, prende un’auto e mette in pericolo altre vite? Con tutto quello che sta accadendo nel mondo, non eè affatto il caso di insegnare quanto sia corretto l’uso delle armi a ragazzi di coì giovane etè. Per tanto, chiedo di evitare che durante la manifestazione siano date armi a minorenni, al fine di non incoraggiare atteggiamenti pericolosi e di dubbia moraleità. Vista la delicatezza e l’importanza dell’argomento trattato, attendo dell’ammnistrazione di Rivolta d’Adda un cenno. Rino Cattini Rivolta D’Adda ***
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Sabato 31 Gennaio 2015
punto di vista
L’antipartito non ha mai portato da nessuna parte Egregio direttore, il nostro Parlamento sta per eleggere un nuovo presidente della Repubblica. Nessuno ignora quanto questa carica sia ambita per i poteri che contiene e per l’immagine che conferisce e che attorno ad essa si accenderanno contrasti e vivaci ambizioni. La domanda che mi pongo è questa: i leader politici possono essere il nostro riferimento? Il Paese è costantemente impaurito, quali sono i nostri padri? Non è facile, infatti, trovandoci in una situazione di grande difficoltà, fare riferimento a qualche grande personaggio nel quale identificare un “padre”, che ci possa imprimere “il giusto rispetto” per una autorità che manca veramente! Guardiamo forse troppo in alto? Bisognerebbe cercare di abbassare il livello della ricerca? Personalmente inviterei tutti a rileggere con nuovi occhi, se non l’avete già fatto, la Costituzione della Repubblica Italiana , non sarebbe male. Sono solo 139 articoli più 18 disposizioni transitorie e finali che, se riletti, aiutano a capire “tutto”. La Costituzione contiene dettami, regole per “risorgere”, per non lasciarci andare…
Eravamo ancora negli anni ’80 e in Italia il Psi stava appena prendendo piede, dopo il quarantennio fascista e quindi la guerra. La cultura collettiva del Paese risentiva ancora dei pregiudizi, che rendevano difficile cogliere il senso dei partiti riformisti e progressisti nel nuovo assetto democratico. Fu il professor Giuliano Amato a spiegarmelo e a chiarirmi che l’indole democratica di quell’assetto era strettamente legata al fatto che in esso nessuno avrebbe potuto avere la pretesa e la prerogativa di rappresentare la totalità degli italiani e di essere l’interprete unico del bene comune. La democrazia prende atto che nella società vi sono esigenze e orientamenti diversi e che ciascuno di essi deve avere una sua rappresentanza e una sua espressione. I partiti sono appunto i rappresentanti di queste parti e sono i loro interessi e i loro valori, ciò che essi portano nella prospettiva che offrono alla comunità nazionale. Proprio per questo sono e restano parti e il bene comune degli italiani nascerà dal confronto e dall’incontro fra di loro, nel contesto pluralista di cui vive la democrazia. La democrazia è un tutto costruito dalle sue parti, mentre tipico del fascismo e dei regimi totalitari-populisti è consentire a una sola parte di identificarsi col tutto. Questa vecchia lezione di Giuliano Amato mi tornava in mente ieri, mentre si votava il presidente della Repubblica. In essa Giuliano segnala quello che gli pare un fenomeno inquietante e cioè il ritorno di movimenti politici che «non ammettono di essere una parte tra le altre, appunto partiti, ma si pensano come totalità». Così è, principalmente, il Movimento 5 Stelle, ma non da solo, giacché questo tratto è comune a tutti i raggruppamenti che si auto eleggono rappresentanti della “società civile” e bollano gli altri come abusivi, prevaricatori ed espressioni di caste comunque sprovviste di legittimazione popolare. Ha ragione Giuliano, è un fenomeno inquietante perché nega uno dei tratti fondanti della democrazia, la parzialità di tutti e di ciascuno e quindi la legittimazione reciproca che in democrazia le parti si devono fra loro. Né possiamo accettarlo e subirlo per il sol fatto che capiamo le ragioni da cui esso è nato e in qualche modo ne siamo partecipi noi stessi. E’ vero, infatti, che ci sono abusi, che ci sono prevaricazioni, che ci sono intollerabili diseguaglianze ed è quindi sacrosanta l’indignazione di chi se ne indigna. Tuttavia non si può fare di ciò il presupposto legittimante di movimenti che pretendono, appunto, di rappresentare l’intera società e che, su questa premessa, insultano tutto e tutti, lanciano anatemi, diffondono falsità su altri, organizzano gogne, offendono così alla radice quel culto dei diritti su cui asseriscono di essere fondati e si propongono esplicitamente di realizzare sino in fondo la loro pretesa di rappresentanza totalitaria, giungendo con questi metodi al 100% del voto popolare. Sarà bene che chi crede sinceramente nella democrazia se ne renda conto e ne tragga le conseguenze. In troppe vicende, anche recenti e di elevata importanza, abbiamo assistito a sbandamenti, accondiscendenze e confusioni. Si può ben condividere l’indignazione per un male, ma questo non significa unirsi a chi lo vuole curare con un male peggiore. Di sicuro, come diceva il prof. Giuliano Amato, l’antipartito non ha mai portato da nessuna parte. Mentre di partiti migliori e di nuove generazioni che vi provvedano, c’è urgente bisogno. Auspico che l’Italia abbia presto al Quirinale, uomo o donna che sia, una persona capace di infondere a tutti i cittadini il coraggio necessario per superare la crisi. Esprimo ancora un forte ringraziamento al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Celso Vassalini Brescia
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
Sabato 31 GENNAIO
Domenica 1 FEBBRAIO
Lunedì 2 FEBBRAIO
MArtedì 3 FEBBRAIO
Mercoledì 4 FEBBRAIO