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SETTIMANALE

PICCOLO www.ilpiccologiornale.it

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Anno II • n. 6 • SABATO 7 FEBBRAIO 2015

Edizione chiusa alle ore 21

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

L’organizzazione malavitosa a Cremona. General Contractor ed Edilstella le due società-fortino da cui si controllava il territorio

pagine 2-3

STURM UND... ’NDRANGHETA

Nelle carte dell’indagine Aemilia, Cremona risulta essere un punto di riferimento importante dell’impero dei Grande Aracri

SEMBRAVA... “LA NEVICATA DEL 56” L’EDITORIALE

MEDICINA

a pagina 9

COME TANTI, BRAVI, PICCOLI TAFAZZI...

Cannabis: rivoluzione medica

GIUSTIZIA

a pagina 8

a pagina 6

di Daniele Tamburini

Tamoil, una sentenza che farà scuola

Comuni, quanto ci costano i dipendenti

a pagina 15

CASALASCO

U

n venerdì da incubo in città e nei paesi. Ore 14.30, sono sulla via Mantova, verso Gadesco, devo andare, non posso farne a meno. È vero, è caduta moltissima neve, ma ormai da diverse ore non nevica più, eppure le strade sono un disastro. Stiamo procedendo a passo d’uomo, e quindi c’è tempo per riflettere, su tante cose. La prima è l’amara constatazione che sempre facciamo in queste circostanze: siamo andati sulla Luna quasi 50 anni fa, stiamo lavorando con 2.0 e droni, ma basta una forte nevicata e tutto va in tilt. Ci sarà una soluzione? Il fatto è che vedo pochi mezzi, pochi uomini, forse anche poco sale. E penso: sono questi, evidentemente, i primi risultati dei tagli lineari ai bilanci degli enti locali? Questo è il primo risultato dell’operazione sgangherata che è stata condotta sulle Province, per esempio? Sindaci, presidenti eccetera avranno anche amministrato male in passato,

in alcuni casi; sicuramente ci saranno stati sprechi; ma, all’italiana, cosa si è pensato di fare? Di rendere ingestibile quel che era già difficile reggere; di tagliare senza pietà quei servizi che già languivano. Invece di razionalizzare, sfrondare, sistemare, si è tagliato indiscriminatamente. Invece che un ragionamento serio, una serie di tagliole. D’altronde, chi parla più del dossier Cottarelli, che aveva individuato – pare – spese da razionalizzare davvero, senza colpire i servizi al cittadino, e che è sepolto, sparito, sommerso chissà dove? Aboliamo le Province, gridavano, certi politici, con la bava alla bocca. Mi sa che, più che colpire la casta, abbiamo fatto come Tafazzi e colpito a morte i servizi. Medito ancora, mentre ancora vado a passo d’uomo. Siamo tante scatole semoventi in fila, mentre il tempo, prezioso, scorre, i droni, forse, volano, e i sacchi di sale sono desolatamente vuoti. SALUTE

ALL’INGRESSO DEL PALARADI

Domani torna il Magazine della Vanoli

BASKET SERIE A

pagina 25

CALCIO LEGA PRO

a pagina 23

I biancoblu vogliono Cremo, a Bolzano subito dimenticare un’altra sfida la beffa con Reggio molto difficile

VOLLEY FEMMINILE

a pagina 24

La Pomì prova a riscattere il ko in Coppa

RISSA AL FORO BOARIO PERQUISIZIONI A CASA DEGLI INDAGATI

Niente vaccino, tutti a letto con l’influenza

a pagina 7


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CREMONA

Sabato 7 Febbraio 2015

General Contractor ed Edilstella: le due “società-fortino” da cui si controllava il territorio cremonese

Torrazzo Srl: così la ’Ndrangheta si spartiva il nostro territorio

Nelle carte dell’indagine “Aemilia”, Cremona risulta «un punto di riferimento» importante dell’impero dei Grande Aracri

A

di Michele Scolari

ltra ‘ndrangheta». O «’ndrangheta emiliana». E’ il fantasma inseguito per anni da magistrati e investigatori (e di cui abbiamo più volte parlato su queste colonne negli ultimi due anni). Ora sappiamo nei dettagli cos’è. Avvisaglie non erano mancate. Ma l’indagine Aemilia (160 arresti, di cui 117 emessi da Bologna) è mastodontica rispetto a Grande Drago, Edilpiovra, Scacco Matto e Pandora. «Una svolta storica senza precedenti», per dirla con le parole di Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia. Un terremoto che ha colpito duramente l’epicentro settentrionale del potentato afferente al boss Nicolino Grande Aracri, propaggine della “locale” di Cutro e infiltrato nei gangli vitali del tessuto emiliano, cremonese, mantovano e veneto, arrivando a intrecciarsi con profili di imprenditorialità, in particolare l’edilizia, la politica e, ancor più pericolosamente, l’informazione. È su questa “zona grigia” che si è concentrata e dovrà continuare a concentrarsi l’attenzione. E il terremoto giudiziario non ha risparmiato neppure Cremona: dieci arresti, tra città e dintorni (sei con l’accusa di associazione mafiosa, tra cui un ex funzionario della Polstrada, ora in carcere in Venezuela). Nomi eccellenti e noti da tempo, assieme a qualche nome nuovo. Certo, dall’omicidio “Dramore” degli anni ’90 si sapeva di una cellula operante autonomamente nel territorio piacentinocremonese, riferibile a Nicolino Grande Aracri, sgominata una prima volta dall’indagine Grande Drago del 2002; nel 2012 si sapeva che «è la direttrice ReggioCremona quella alla quale occorrerà stare particolarmente attenti in futuro» (aveva avvertito il sostituto procuratore della Dna Roberto Pennisi); nel 2013 si sapeva che il caso di usura scoperto a Cremona a maggio (quel filo affiorante che, tirato, ha permesso di dissotterrare la spaventosa rete ‘ndranghetista scoperta da Aemilia) appariva «connesso a fenomeni anche pregressi di usura sistematica connessa ad ambienti della criminalità organizzata» (osservava già allora il gip di Cremona Guido Salvini); ancora nel 2013 si sapeva del persistere di «costanti attività delittuose legate alla criminalità organizzata nel territorio di Cremona e Mantova» (riferiva il Rapporto della Dia milanese); nel 2014 si sapeva dell’incidenza sul territorio di Cremona di «soggetti ritenuti legati alla cosca Grande Aracri di Cutro» (si leggeva nel rapporto Dna); si sapeva che, in questi anni, questi soggetti si stavano infiltrando con modalità nuove nel tessuto economico locale, nell’edilizia e nel settore immobiliare (rapporto Dna 2014); si sapeva che si trattava di «potentati mafiosi crotonesi

tali da far impallidire quelli reggini» (come aveva dichiarato il procuratore Roberto Pennisi). E si sapeva, dalle parole del pentito Luigi Bonaventura, che la ‘ndrangheta “emiliana” si era rafforzata estendendosi progressivamente in una “Provincia” (“cupola” forte di più potentati mafiosi) che investiva in pieno Cremona, come si vede nella cartina. Ma un ciclone delle dimensioni di Aemilia forse pochi se l’aspettavano. IL TERZIARIO DELLA ‘NDRANGHETA – Eccola dunque, la “altra ‘ndrangheta”. Quella ‘ndrangheta che «si rimodella in base al territorio in cui viene a trovarsi, agendo in modo sotterraneo e subdolo». Quella ‘ndrangheta che non colonizza ma “delocalizza”: ciò significa che il “ramo” dell’impresa “madre” (la ‘ndrina con base il Calabria) sistemato nel nuovo territorio (ad esempio, Reggio o Cremona) è subordinato al “centro direttivo” rimasto in Calabria, il quale crea una sua rappresentanza nel luogo della “delocalizzazione” mettendovi a capo un “institore” (termine del diritto commerciale), «vero alter-ego del boss con il compito di sovrintendere a tutta l’attività criminosa svolta dall’associazione e di acquisirne i proventi». Ma, si legge ancora nelle carte, «la dipendenza dal capo-società non è però totalitaria ed asfissiante»: la ‘ndrina piacentina-cremonese e quella reggiana «godono infatti di grande autonomia, nel rispetto di regole che fanno della ‘ndrangheta un’organizzazione del tutto verticistica. Difatti, i responsabili delle cellule emiliane possono gestire i loro affari autodeterminandosi, decidendo cioè i traffici illeciti da attuare, avendo cura solo di riconoscere una percentuale sui profitti illeciti a favore». È questa “terziarizzazione” dell’organizzazione, che la rende simile ad una società di servizi (come l’ha definita perfettamente il giornalista Giovanni Tizian), la novità. È la nuova dimensione economica e finanziaria della ‘ndrangheta, ora non più relegata a qualche indagine locale. Non è più soltanto una metamorfosi estetica (dalla coppola alla cravatta) ma professionale: non più attività “vetero-criminali” (sequestri, grandi partite di droga, prostituzione) ma frodi fiscali, fatture false, marketing, investimenti e prestiti (ad usura). E questo in tempi di crisi, in cui i cordoni delle banche sono sempre più stretti e l’imprenditoria ha un disperato bisogno di credito. Ed ecco spiegato anche il perché di quella strana «quiete», di quella «stasi» (si fa per dire) di cui Pennisi aveva parlato relativamente alla zona di Reggio, Cremona e Piacenza negli anni successivi alle sentenze del processo Grande Drago, pronunciate nel 2008 dal Tribunale di Piacenza. La situazione tra Emilia e Cremona

«si muoveva poco – con le parole del pentito Bonaventura -. Sembrava che si muovesse poco… non c’è più la caciara che… come c’era prima… perché adesso… si sono creati degli investimenti veramente importanti in quell’area, per questo magari sembra che ci sia un po’ di silenzio no? Ehhh… (…) silenzio che non si spara». CREMONA: UN «PUNTO DI RIFERIMENTO» – Per quanto riguarda il filone di Cremona, dalle carte dell’inchiesta, emerge come anche dopo il 2008 (l’anno delle sentenze dell’operazione Grande Drago) la nostra città avesse continuato ad essere sede di una delle due ‘ndrine, indicate dal pentito Angelo Salvatore Cortese come «quelle vere e proprie… le operative»: una attiva «a Reggio Emilia, con competenza allargata alle province di Modena, Parma, fino a Bologna»; l’altra attiva tra Piacenza e Cremona, «con a capo Francesco Lamanna». «Le due ‘ndrine distaccate, sebbene fortemente interconnesse tra loro, sono tuttavia riferibili a due famiglie diverse, benché saldamente alleate: mentre quella di Reggio Emilia è congiuntamente gestita dai Nicoscia e dai Grande Aracri, quella insistente tra Piacenza e Cremona è ad esclusivo appannaggio del Grande Aracri, pur rimanendo “a disposizione del clan”». In questo quadro, Cremona risulta un vero e proprio punto di riferimento: «Le persone di giù sanno che a Cremona c’è Franco Lamanna – spiegava Cortese agli investigatori – se c’ho bisogno di qualcosa, un appoggio di qualsiasi cosa, io vado da Franco Lamanna, perché “mi serve una macchina rubata, vedi che dobbiamo fare una rapina, dobbiamo… ci serve per fare un traffico di droga” cioè è un punto di riferimento che c’è, e si stacca, lo puoi fare dove vuoi». LE DUE SOCIETA’-FORTINO DI CREMONA – Le carte dell’indagine parlano di

due società consortili con sede legale a Cremona e operative a Castelvetro (Pc): la General Contractor Group e la Edilstella Srl. Da queste postazioni, secondo gli inquirenti, Francesco L. avrebbe controllato il territorio. In queste società «avevano a vario titolo il controllo o possedevano quote di partecipazione determinanti (direttamente o per interposta persona)» R.V. (ritenuto figura centrale nella gestione), Francesco L. (di Cremona) ed altri tre soggetti: M.C. (di Castelvetro, ex sovrintendente della Polstrada, accusato tra l’altro di essersi introdotto «abusivamente nel sistema informatico denominato Sistema di Indagine, in dotazione alle forze di polizia, sistema protetto da misure di sicurezza, con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti la sua funzione di ufficiale di p.g. e con violazione delle direttive concernenti l’accesso allo Sdi da parte di appartenenti alle forze dell’ordine»), V.M., (cutrese di Castelverde, che «deteneva armi da fuoco a disposizione dell’associazione»), e i fratelli P.V. e R.V. (cutresi di Castelvetro), accusati, assieme ad assieme a F.L. (anch’egli cutrese di Castelvetro) di tentata estorsione ai danni di un imprenditore del paese («avvalendosi della condizione di intimidazione derivante dalla loro appartenenza alla ‘ndrangheta ed in particolare all’articolazione ‘ndranghetistica emiliana, avente epicentro nella provincia di Reggio Emilia»); a questi si aggiungono S.M., cutrese residente a Corte de’ Frati, ritenuto «costantemente a disposizione di Lamanna Francesco» di cui sarebbe «autista e factotum» e «punto di riferimento degli altri sodali di Castelvetro Piacentino», nonché «in possesso di armi da fuoco»; G.M., cutrese residente a Sesto ed Uniti, «in possesso di armi da fuoco»; S.C., di Bagnara, accusato di avere «illegalmente detenuto e portato una pistola a tamburo e relativo munizionamento»; e P.V., di Castelvetro. Eccetto gli ultimi tre, per gli altri l’accusa è di associazione a delinquere di

stampo mafioso. I primi sei, «nella piena consapevolezza della provenienza di parte del denaro affidato a R.V. dall’associazione mafiosa dei Grande Aracri di Cutro, lo investivano nell’attività di fatturazione per operazioni inesistenti oggetto sostanzialmente dominante dell’attività del gruppo di società sopra indicate». La Edilstella «funge da trait d’union con numerose altre società riferibili a soggetti originari di Cutro e risulta essere stata utilizzata come copertura per compiere attività illecite quali il riciclaggio di denaro proveniente da usura o altri reati attraverso false fatturazioni su lavori inesistenti». Dal canto suo, la General Contractor, secondo le accuse, sarebbe anche servita a coprire, tramite l’emissione di false fatture, una tentata azione estorsiva da parte di F.L. e P.V. ai danni di un imprenditore di Castelvetro. E il metodo utilizzato per il riciclaggio ricostruito dagli inquirenti risulta indubbiamente ingegnoso: «Il denaro contante, dopo essere stato consegnato ad una società – sulla carta – appaltante, che non ha alcun legame con l’organizzazione calabrese, viene quindi trasmesso mediante bonifico al Consorzio “Edil Stella” che a sua volta, lo gira a società correlabili al sodalizio in qualità di operatori in subappalto nei lavori fittizi o direttamente al finanziatore del denaro contante. Tutte queste movimentazioni vengono quindi rese lecite mediante una serie di false fatturazioni nel campo edile». Insomma, la quantità di denaro per i necessari investimenti del clan, che prima veniva creata attraverso le metodologie “militari” delle attività “vetero-criminali”, anche a Cremona avveniva ormai con i nuovi illeciti para-legali. Ed ora, come ha ricordato il procuratore capo di Bologna, Roberto Alfonso, quella «mafia imprenditrice» inseguita per anni come un fantasma «l’abbiamo scoperta e perseguita proprio in casa nostra».


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L’ombra di cutro su rifiuti, night club e immobiliare

A Cremona permangono situazioni non chiare in cui spuntano ancora nomi di cutresi già coinvolti nella Grande Drago

Dalla discarica di Cignone ai possibili intrecci tra ‘ndrangheta e camorra nel settore a luci rosse

LE INTERCETTAZIONI

«SPARIAMOGLI DI SERA... E CHI LO VEDE QUA» Nelle carte dell’indagine “Aemilia” spuntano anche accuse per detenzione di armi da fuoco. In un’intercettazione ambientale del 2011, G.M. parla ad S.M. di «una sette e una quarantacinque» (calibro di due tipi di pistole): «quando torni indietro te le faccio vedere, che ce l’ho io». E nel corso dell’indagine sul caso di tentata estorsione ad un imprenditore di Castelvetro, è stata captata una conversazione tra P.V., P.V. e F.L., cutresi residenti in paese, in cui si parla di armi comuni e da guerra: P.V.: vedi di trovare 5... 5 o 10 bombe a mano... F.L.: alla fine quando siamo tutto a posto e saldato... gliela faccio brutta... P.V.: ...gli spariamo con il 24 mio... F.L.: spariamo di sera... chi lo vede qua? più volte vado a vederlo e più lo voglio sparare... P.V.: pigliamo un bazooka... mi metto da là... P.V.: chiamo un albanese.. gli faccio incendiare un camion... F.L.: dagli 100 euro ad un Albanese... P.V.: gli faccio prendere la benzina... lo sai come si diverte?...

Il salto di qualità della ‘ndrangheta “terziarizzata” compiuto dalla rete dei vassalli emiliani del presunto boss Nicolino Grande Aracri lo abbiamo visto nella prima parte dell’inchiesta. La data d’inizio la conosciamo: il 1982, quando il boss cutrese Totò Dragone arrivò in terra emiliana (il suo posto l’avrebbe poi preso l’attuale presunto boss, Nicolino Grande Aracri, estesosi poi nel cremonese e nel mantovano). Ma si può dire che i 160 arresti di “Aemilia” segnino la data di scadenza? Le mafie sono come monete false: prima o poi saltano sempre fuori. E, oltre alla dimensione da holding finanziaria, l’altra novità preoccupante è l’occupazione non più “militare” del territorio, ma «dei cittadini e delle loro menti» (come ha sottolineato il sostituto procuratore antimafia Roberto Pennisi nella conferenza stampa del 28 gennaio). Ha scritto il giornalista Giovanni Tizian: «La sensazione è che siamo solo all’inizio. Come fu per la Lombardia dopo la maxi operazione Crimine (300 arresti tra Calabria e Lombardia nel 2010), che diede il via a decine di operazioni della stessa importanza. Questo perché una volta aperti, certi vasi sono più profondi di quel che potevamo immaginare». E come dargli torto? In Emilia e a Mantova restano numerose zone d’ombra. E lo stesso si può dire per la provincia di Cremona, dove persistono ombre nel traffico dei rifiuti, nell’immobiliare, nel giro dei night club che per ora sembrano essere rimaste fuori dall’inchiesta. TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI – Un soggetto cutrese (C.O.M.), già comparso tra quelli dell’indagine Grande Drago del 2002, è rispuntato nell’affaire della mega discarica abusiva sequestrata dal Noe di Brescia nel maggio del 2012 in un vecchio impianto di betonaggio a Cignone (Corte de’ Cortesi). Nel periodo della conduzione “cutrese” del terreno, numerose testimonianze parlano di estorsioni perpetrate in paese. E un imprenditore edile cremonese (che ha chiesto l’anonimato) indica l’amministratore “fantasma” della società intestata a C.O.M. in un secondo cutrese, che sarebbe rimasto fuori dalle carte della società a “tirare le fila” da dietro la tenda: «Questa è la parte peggiore della ’ndrangheta

con teloni. Poi i soggetti sparirono assieme al nome ed alla persona giuridica della società.

– commentava l’imprenditore edile – perché non fanno neppure girare denaro, per quanto illecito: si limitano ad un’azione di solo parassitismo, sfruttando e ripulendo società in perdita senza costruire o produrre nulla». CONTROLLO E SVUOTAMENTO AZIENDE IN CRISI – Curioso anche il caso di un’azienda in crisi in un paese del territorio di Casalmaggiore, relativamente alla quale è emerso un metodo di “svuotamento delle aziende” analogo a quello identificato da Roberto Pennisi per la “altra ’ndrangheta” e la camorra in molte zone dell’Emilia e del territorio Veneto. Nel 2012, l’azienda è risultata affittata ad alcuni misteriosi soggetti “senza storia” e di origine campana, comparsi all’improvviso dal nulla; all’inizio del 2013, lo stabile era inspiegabilmente chiuso anche ai legittimi proprietari ed agli operai: nessuno vi accedeva più. Alcuni testimoni riferirono di aver udito all’interno, nei mesi successivi (circa da febbraio a giugno 2013), continui rumori di macchinari smontati e materiale metallico segato, segnalando un intenso via vai soprattutto notturno di autoarticolati che entravano in azienda con i cassoni scoperti e vi uscivano di nuovo coperti

NIGHT CLUB E POSSIBILI INTRECCI ‘NDRANGHETA-CAMORRA – Nella zona di Cremona, ombre preoccupanti si allungano anche sul settore dei night club. Da indiscrezioni circolate negli ultimi tempi (per le quali si attendono verifiche) si parlerebbe di un’azione congiunta di soggetti cutresi già coinvolti nell’operazione Grande Drago (uno comparso anche nel caso della discarica di Cignone) e legati alla ‘ndrina di Grande Aracri, con altri legati ad ambienti camorristici di Torre Annunziata (e tra questi ultimi, incuriosisce il nome di un soggetto legato ad un partito politico di centro e più volte immortalato assieme ad un noto parlamentare centrista). Oltretutto, alcuni dei soggetti di parte cutrese risultano legati ad altri soggetti cutresi residenti in Emilia che spuntano dalle carte della maxi-operazione “Venus” scattata nel 2012 a Parma contro il racket della prostituzione. AGENZIE IMMOBILIARI SENZA SEDE E COMPRATORI “NULLATENENTI” – Di strani movimenti si parla anche nel settore immobiliare, dietro un’agenzia cittadina (che risulta, almeno apparentemente, senza sede): indiscrezioni parlano di numerose ed ambigue compravendite perlopiù di case appena costruite in lotti situati sia a Cremona che in un paese del vicino territorio, da parte di alcuni soggetti di origine cutrese, che risulterebbero però disoccupati e senza entrate. Anche in questo caso, alcuni nomi risultano, curiosamente, già comparsi nell’ambito dell’operazione Grande Drago. E in un Comune vicino a Cremona sono affiorate irregolarità nei conteggi relativi all’edificazione di due lotti da parte di imprese edilizie riferibili a due soggetti cutresi appena arrestati nell’operazione “Aemilia”. Questa settimana è stata depositata dal consigliere comunale Giancarlo Schifano una mozione sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella provincia di Cremona. Non è la prima. E, al netto della situazione, forse non sarà neppure l’ultima. Incontrerà stavolta il voto della maggioranza? Ci sarà per una volta la volontà politica di guardare in faccia la realtà? mi.sco

Torchio: «E’ la conferma di un fenomeno denunciato da anni

Quanto accaduto non stupisce particolarmente chi ormai da tempo denuncia una situazione di infiltrazione mafiosa ormai diffusa. Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo ed ex presidente della Provincia di Cremona, da anni segue con preoccupazione l'evolversi degli eventi, spesso anche collaborando con le forze dell'ordine. «Si tratta della conferma di un fenomeno denunciato da anni e ben presente nelle relazioni della Dia e della Dda. Con quest'ultima ho collaborato con una serie di documenti e penso sia importante per i cittadini constatare che una serie di ipotesi, congetture e denunce non fossero esercizio di sogni e di follie ma elementi radicati nella nostra società e nelle

stesse modalità operative di lavoro ed appalti». Torchio, da sindaco del territorio mantovano, evidenzia che «non sta a me esprimere giudizi e se sono amareggiato per quanto é capitato al collega sindaco virgiliano non posso dimenticare come la eccessiva elasticità nel prestare attenzione a qualche imprenditore, oggi al centro dell'inchiesta, abbia contribuito a generare una forte sofferenza in un primario istituto bancario cooperativo, mettendo in fibrillazione migliaia di operatori e di risparmiatori». Per Torchio, «al di là dei boati mediatici di certe operazioni, esistono le conseguenze dirette ed indirette a danno della gente co-

mune. Per un verso é importante che, anche se con grave ritardo, queste vicende vengano portate alla luce. Si può sperare che la parte pubblica usi una sempre crescente cautela e controlli negli appalti anche se operatori con pochi scrupoli possono sperare le regole del gioco». E Torchio non dimentica vecchi amici che, seppur provenienti da Cutro, si sono sempre dimostrati onesti: «E' anche vero che con la presenza di galantuomini del sud come Peppino Ceraso, figlio di un maresciallo dell'Arma, é sempre stato chiaro il confine tra legalità ed illeciti. Ed é per questo che lo voglio ringraziare per la sua rettitudine». lb


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Cronaca

Sabato 7 Febbraio 2015

Moltissimi i danni, verificatisi ovunque: tralicci crollati, auto danneggiate da alberi sradicati e numerosi incidenti

E

di Laura Bosio

bbene si, 40 centimetri di neve possono mandare in tilt una città e tutto il suo territorio circostante: lo abbiamo potuto costatare. Già dalla prima mattina di venerdì, dopo una notte in cui la neve è scesa copiosa ed ininterrottamente, appariva chiaro che la situazione sarebbe stata complicata. Ben 35 paesi del territorio sono rimasti al buio a causa di una serie di black out, provocati dalla caduta di alberi sui cavi dell'alta tensione e di alcuni tralicci. Nelle situazioni più critiche, oltre alla corrente elettrica sono è venuta a mancare l'erogazione di acqua e gas. Alcuni paesi sono rimasti isolati per tutta la giornata di venerdì. Qualche black out si è verificato anche in città, seppure di durata più breve. D'altro canto numerosi sono stati i problemi provocati dalla neve: incidenti a raffica hanno interessato tutto il territorio, così come numerosi sono stati gli alberi caduti, in alcuni casi persino sopra le auto: è il caso del quartiere Villetta, dove in largo Benini diverse auto sono state danneggiate da piante e rami caduti su di esse. Anche l'ospedale di Cremona ha avuto le proprie difficoltà, tanto che sono dovuti intervenire gli spazzaneve per tenere pulite

Neve, territorio in tilt: black out, treni fermi e strade impraticabili

Ben 35 i paesi rimasti senza corrente elettrica, alcuni anche senza acqua e gas. Completamente bloccata la circolazione ferroviaria, tanto che si è reso necessario soccorrere alcuni pendolari sui treni in mezzo alla campagna le strade interne e il parcheggio. Le forze dell'ordine e la protezione civile si sono mobilitati fin dalla prima mattina di venerdì, con la riunione, in Prefettura, del Comitato operativo per la viabilità, a cui ha preso parte anche il comandante del Genio Guastatori di Cremona. Anche i migranti della Casa dell'Accoglienza e alcuni minori stranieri non accompagnati seguiti dalla Cooperativa Nazareth, si sono impegnati nello sgombero della neve. «In tutto una trentina di persone che, coadiuvati dai vigili urbani, hanno dato un aiuto ai tecnici comunali e di Aem per spalare strade e marciapiedi

- fanno sapere dal Comune -. Hanno iniziato nel primo pomeriggio in corso Matteotti e Mazzini e in via Bonomelli per poi prestare la propria opera in altre vie del centro cittadino». Intanto, fino alla mattinata di sabato, sono state adottate alcune misure di sicurezza, tra cui la chiusura delle scuole, chiusura che persiste anche per la giornata di sabato. Le criticità maggiori, secondo la Prefettura, si sono registrate soprattutto nei centri storici dei comuni, a causa della caduta di piante, danneggiate dal peso della neve caduta in modo molto abbondante e dall’accumulo della stessa sui marcia-

piedi. Visto lo stato di emergenza, alcune strade sono addirittura state chiuse. La Provincia ha inoltre disposto di interrompere il transito a tutti i veicoli sui tratti di strada minori, per il tempo necessario allo sgombero e al ripristino delle misure di sicurezza. Notevoli problemi stradali si sono verificati anche a causa della chiusura al traffico della A21, che ha costretto le autorità a fare uscire al casello di Cremona oltre 30 mezzi pesanti, convogliandoli al parcheggio di CremonaFiere. Non è andata meglio per i pendolari cremonesi, alcuni dei quali sono riusciti a

raggiungere Milano intorno alle 13, con circa 4 ore di ritardo, mentre altri hanno desistito dal recarsi al lavoro. E' stato inoltre necessario richiedere l'aiuto di alcuni volontari per soccorrere alcuni pendolari rimasti bloccati sui treni, fermi in mezzo alla campagna. Il mercato del sabato è stato sospeso e la Prefettura, ribadisce alla cittadinanza che «è consigliabile circolare con gli autoveicoli solo in caso di estrema urgenza». E' invece garantita l’apertura degli uffici pubblici essenziali. A denunciare la difficile situazione del territorio è Coldiretti Cremona, che durante la


5 Il Pd fa appello alla Regione: «Aiutare il territorio»

Alloni: «Molti danni provocati dalla mancata manutenzione, dovuta a carenza di risorse»

Dopo il disastro, interviene la politica: il gruppo regionale del Pd in Consiglio comunale, fa appello alla Regione Lombardia, chiedendo di aiutare «le province e i comuni del cremonese e mantovano colpiti gravemente dalle precipitazioni nevose degli ultimi due giorni e assicuri in modo tempestivo i fondi necessari per gli interventi di manutenzione e di ripristino della circolazione». La richiesta arriva dai consiglieri regionali del Pd Agostino Alloni e Marco Carra con un’interrogazione indirizzata al presidente Maroni a seguito dei gravi disagi registrati in questi giorni. «Molti comuni sono rimasti senza corrente a causa di diversi black out elettrici

– dichiarano Alloni e Carra – e la circolazione stradale e ferroviaria è andata letteralmente in tilt lasciando a piedi tantissimi pendolari». Molti problemi, per Alloni, «sono stati provocati dalla mancata manutenzione degli ultimi mesi dovuta alle difficoltà finanziarie di comuni e province che si sono visti ridurre drasticamente le risorse finanziarie sia nazionali che regionali. Per queste ragioni ci appelliamo a Maroni affinché chieda lo stato di calamità per il sud Lombardia assumendo nel contempo il ruolo di interlocutore con il Governo per mettere a disposizione i fondi necessari per gli interventi di ripristino e di ordinaria manutenzione».

LEGAMBIENTE

«Centropadane andrebbe sanzionata»

giornata di venerdì si è attivata, insieme a molti agricoltori del territorio, per monitorare la situazione. Emerge un quadro di vera emergenza: «Numerose cascine isolate da ore, senza elettricità e con i telefoni muti, in varie aree della provincia, dal Soresinese al Casalasco» evidenziano dall'associazione. Impressionante la conta dei danni: tensiostrutture crollate sotto il peso della neve che in alcuni casi hanno addirittura provocato la morte di alcuni capi di bestia-

me. E ancora si contano serre divelte, con la distruzione delle colture che avrebbero dovuto riparare e proteggere. «E ancora, forti ritardi nella mungitura (con le stalle rimaste senza elettricità, impegnate nella ricerca di generatori che consentissero le necessarie operazioni) e nel ritiro del latte, a causa dell’interruzione delle vie di comunicazione» continua l'associazione. Un quadro ancora parziale, ma che testimonia le grandi difficoltà delle aziende,

isolate sia negli accessi – anche a causa degli alberi caduti lungo le strade – sia nei collegamenti di telefoni ed elettricità (alle ore 18 alcuni collegamenti, interrotti nella notte, non risultavano ancora ripristinati). Molti in queste ore gli agricoltori che si sono impegnati a mettersi a disposizione per ripulire le strade del territorio. Ma il timore più grosso, ora, è che dopo la neve arrivi il gelo a complicare ulteriormente le cose.

La chiusura della A21 per diverse ore, durante la giornata di venerdì, ha provocato notevolissimi disagi. E Legambiente punta il dito contro Centropadane. «La predilezione per gli investimenti inutili ha fatto perdere di vista alla concessionaria autostradale, Centropadane, di essere una società di servizi e non grande costruttore - attacca il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, Dario Balotta -. E infatti alla prima modesta nevicata della stagione la Centropadane, 88 KM tra Piacenza e Brescia, è rimasta chiusa al traffico mentre nella vicina A4 i veicoli scorrevano regolarmente. Con una concessione scaduta da tre anni e un buco di bilancio di 160 milioni di euro i manager pensano solo alle politiche finanziarie e alle alleanze per le concessioni, mentre i poveri automobilisti che pagano pedaggi salatissimi non possono che avere servizi modesti e disagi. Questa grave mancanza gestionale andrebbe sanzionata dal ministero delle infrastrutture».


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Cronaca

Sabato 7 Febbraio 2015

Scontri in città, indagini serrate

90 agenti intervenuti a perquisire le abitazioni dei militanti di Casa Pound e del Csa Dordoni. Indagate 15 persone

P

di Laura Bosio

roseguono le indagini sui fatti del 18 e del 24 gennaio: la rissa tra i militanti del Csa Dordoni e quelli di Casa Pound, che hanno portato al grave ferimento di Emilio Visigalli, a tutt'oggi ricoverato presso l'Ospedale di Cremona in prognosi riservata, e i disordini che ne sono seguiti, esattamente una settimana dopo, durante la manifestazione antifascista svoltasi a Cremona. Lo scorso mercoledi circa 90 agenti hanno provveduto, alle sei del mattino, ad effettuare le perquisizioni presso le abitazioni delle quindici persono, attualmente indagate per la rissa del 18 gennaio. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati caschi, mazze e computer e telefoni cellulari. Materiale che proprio in questi giorni viene attentamente esaminato dalle Forze dell'ordine, al fine individuare eventuali elementi per risalire alle responsabilità in particolare riguardo al ferimento di Emilio Visigalli. Per tutti gli indagati l’accusa è di rissa aggravata. Ma nel frattempo c'è anche un fascicolo aperto per tentato omicidio, anche se per il momento ancora contro ignoti. Sono state sedici in tutto le perquisizioni effettuate, nei confronti dei quindici indagati. Sotto sequestro «materiale informatico, cellulari e eventuali corpi di reato (caschi, mazze, spranghe ecc.) utilizzati nel corso della rissa e per il ferimento di Visigalli”, si legge nella nota diramata dalla polizia. I denunciati, nella mattinata di mercoledì, sono stati anche accompagnati in Procura, dove sono stati perquisiti.

«Considerata la gravità degli eventi, fin da subito è stato aperto un fascicolo per il reato di rissa aggravata e per il reato di tentato omicidio da parte della Procura della Repubblica e le indagini sono state affidate alla polizia di Stato, che, dopo una serie di accertamenti, è riuscita a identificare diverse persone, tra testimoni e compartecipi, presenti in quel momento sul luogo degli scontri dove avvenne il grave ferimento di Emilio Visigalli» sottolineano dalla Questura. «Tra i perquisendi vi sono complessivamente dieci esponenti di Casa Pound e cinque del csa Dordoni, residenti per la maggior parte a Cremona e nella provincia, mentre alcuni di essi sono residenti in altre province limitrofe. Tra i soggetti perquisiti vi sono alcuni degli esponenti di spicco dell’uno e

dell’altro fronte, a carico dei quali sono emersi, nel corso dell’indagine, dei pesanti elementi di responsabilità per i cruenti fatti verificatisi in quella serata». D'altro canto i due schieramenti continuano a restare sulle proprie posizioni, accusandosi reciprocamente di essere stati gli aggressori. Il legale dei militanti del Dordoni, l'avvocato Sergio Pezzucchi , fa sapere che farà ricorso «Anche per verificare la legittimità delle perquisizioni e dei sequestri» aggiungendo che: «Nell’ambito di una contestazione per rissa, che si sequestrino dei computer può essere un fatto discutibile». Mentre il legale degli indegati di CasaPound l’avvocato Marcello Lattari tiene a precisare che il comportamento dei suoi assistiti è stato

sempre collaborativo: «Fin dal giorno successivo ai fatti del 18 gennaio, alcuni di loro si sono spontaneamente presentati presso gli inquirenti per rendere dichiarazioni sull’episodio». Intanto rimangono stazionarie le condizioni di Emilio Visigalli per il quale, nonostante i miglioramenti, ancora non viene sciolta la prognosi. Dal Csa Dordoni continuano le manifestazioni di solidarietà nei confronti dell'uomo: il concerto dei 99 Posse organizzato la scorsa settimana proprio a sostegno della famiglia dell'uomo, a cui hanno preso parte circa 500 persone, ha consentito di raccogliere 4mila euro che saranno devolute alla famiglia di Visigalli. Continuano a ritmo serrato anche le indagini sui fatti di sabato 24 gennaio, che hanno visto Cremona teatro di una vera

e propria guerriglia scatenata dai Bleck bloc, giunti in città provenienti da diverse province italiane. La Questura ha chiesto la collaborazione di una decina di alre questure, al fine di arrivare alle identificazioni , grazie anche all'ausilio dei numerosi filmati e fotografie. A seguire il procedere delle investigazioni è il sostituto procuratore Fabio Saponara. Intanto anche il centro sociale Kavarna ha, nei giorni scorsi, preso posizione rispetto ai fatti, evidenziando che «nonostante il terrorismo mediatico, la partecipazione al corteo è stata davvero consistente: per portare solidarietà attiva ad un compagno in fin di vita sono accorsi gruppi e individui da più parti, per esprimere la propria rabbia nei confronti dell'agguato fascista ai compagni del Csa Dordoni». Il Kavarna fornisce una sua versione dei fatti di quel sabato, giustificando in qualche modo l'esplosione di violenza: «La rabbia per quello che è successo ad Emilio, per la presenza di Casa Pound a Cremona, per il mondo soffocante in cui viviamo, non può essere controllata da nessuno: quando esplode si deve scegliere da che parte della barricata viversi questi momenti». Ben lontano dal prendere le distanze da quanto accaduto, il Kavarna sottolinea di trovare «aberrante il tentativo di egemonizzare la lotta antifascista presentando il pacifismo come l'unica pratica corretta. L'antifascismo, non appartiene solo a coloro che ne vorrebbero fare un corredo da museo, ma appartiene a tutti coloro che desiderano metterlo in atto - come tanti antifascisti hanno fatto nella rivolta di sabato».

Sottopasso, dal 6 all'8 febbraio ferrovia chiusa

Dal 6 all’8 febbraio operazioni 24 ore su 24 per il sottopasso ferroviario di via Brescia. «Da venerdì 6 febbraio alla notte di domenica 8 febbraio vi sarà ‘il varo del manufatto’ – spiegano dal Comune -: l’imponente struttura che è stata costruita davanti a San Bernardo sarà collocata nella sua sede definitiva, sotto i binari della ferrovia. I lavori di posa proseguiranno senza interruzioni 24 ore su 24 per consentire nuovamente il passaggio dei treni entro le prime ore di lunedì 9 febbraio, secondo la tempistica stabilita da Trenitalia. La chiesa e l’oratorio di San Bernardo non saranno raggiungibili venerdì 6 e sabato 7 febbraio. Saranno nuovamente accessibili domenica 8 febbraio (l’entrata in chiesa sarà possibile dalla porta laterale). Questo intervento è un decisivo passo in avanti verso la riapertura della viabilità in via Brescia, che avverrà entro l’aprile di quest’anno». Per quanto riguarda i lavori veri e propri, dalle 22.30 del 6 febbraio saranno sospesi tutti i passaggi dei treni ed inizierà la demolizione della linea di tensione elettrica, si proseguirà quindi con la rimozione dei binari. Intorno all’1.30 di sabato 7 ci sarà il varo della struttura a cura dell’impresa Beltrami, intervento che terminerà entro le ore 20.30 di domenica 8 febbraio. Subito dopo avverrà il ripristino dei binari e delle linee elettriche per consentire, entro le ore 2.40 di lunedì 9 febbraio, il normale passaggio dei treni. Il Comune si scusa per il rumore e il disturbo che i lavori comporteranno, assicurando il massimo impegno per limitare, per quanto possibile, i disagi”.


Cronaca

Sabato 7 Febbraio 2015

Un'epidemia particolarmente virulenta con complicanze respiratorie, anche se il picco è ormai passato

Pochi i vaccinati, tutti a letto con l'influenza

Il dottor Angelo Pan: «I casi di morte per il vaccino, poi smentiti, hanno creato una paura diffusa nella popolazione»

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di Laura Bosio

n'epidemia particolarmente virulenta di influenza ha messo a letto migliaia di cremonesi, con moltissimi casi di complicazioni, soprattutto a livello respiratorio. Lo conferma il dottor Angelo Pan, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Ospedale di Cremona: "Da un lato c'è il problema di un virus decisamente più molesto, dall'altro la popolazione risulta meno protetta, a causa di un inferiore ricorso al vaccino". Se infatti la tendenza a vaccinarsi in Italia è molto bassa, "le notizie dei morti a causa del vaccino di alcuni mesi fa, anche se sono poi state smentite, hanno provocato nella popolazione una paura diffusa, che ha scoraggiato molti rispetto al vaccino - evidenzia Pan -. Come se non bastasse, quello di quest'anno si sta rivelando in ogni caso meno efficace degli altri anni, e questo abbassa ulteriormente il livello di protezione della popolazione. Spesso l'influenza si accompagna a infezioni anche gravi, talvolta accompagnate anche da infezioni di tipo batterico, come la polmonite". Intanto, proprio in questi giorni, l'influenza stagionale ha raggiunto e superato il suo picco. Il tetto massimo di casi (10,67 per mille assistiti) è stato raggiunto nella quarta settimana del 2015, come hanno annunciato i medici sentinella della rete Influnet. Nell'ultima settimana monitorata, dal 26 gennaio al 1 febbraio, il livello di incidenza è quindi sceso a 10,35 casi per mille assistiti, con circa 629 mila italiani colpiti (erano stati circa 641 mila nella settimana del picco) e un

totale di 3.243.000 messi a letto dai virus dall'inizio della sorveglianza. "Il livello di incidenza finora raggiunto è alto - si legge nel bollettino - e la curva epidemica è sovrapponibile a quella osservata nella stagione postpandemica 2010-2011". Durante la quinta settimana del nuovo anno, l'incidenza dell'infezione è stata massima tra i bimbi da zero a 4 anni, con 26,87 casi per mille assistiti (contro i 28,87 casi/mille nella settimana del picco). Seguono la fascia 5-14 anni con 20,25 casi per mille (20,63/mille al picco), i 15-64enni con 8,89/ mille (9,29 al picco), e gli over

64 con 3,79 casi ogni mille assistiti (3,81). In molte regioni - riporta ancora il bollettino - il livello di incidenza è molto alto. Marche, Campania, Emilia Romagna, Provincia autonoma di Trento e Piemonte sono le regioni più colpite. Intanto gli esperti raccomandano la popolazione di fare il vaccino, in quanto c'è ancora tempo. La raccomandazione è particolarmente rivolta sia nei confronti di coloro che soffrono di patologie croniche, come diabetici, cardiopatici e soggetti affetti da malattie debilitanti, individui tutti maggiormente a rischio.

. I sintomi Tra i sintomi dell'influenza 2015 vi sono un senso di stanchezza o spossatezza e dolori muscolari diffusi in tutto il corpo; altre peculiarità dell'influenza 2015 sono il raffreddore, la temperatura corporea che tende ad alzarsi anche con picchi molto alti, il mal di gola e la tosse. Molti sono anche coloro che vengono colpiti dalle complicanze respiratorie: bronchiti, polmoniti e broncopolmoniti. Chi viene colpito dalla variante del virus intestinale deve fare i conti con dolori addominali, nausea, diarrea e dissenteria. Anche in questo caso può far capolino la febbre, la stan-

chezza e la spossatezza. La prevenzione La trasmissione del virus dell’influenza si può verificare per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, idroplet nuclei, ma anche per per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. La prevenzione è ancora uno ottimo sistema per scongiurare il contagio. Oltre al vaccino, particolarmente importante, il Ministero della salute offre alcune buone regole di prevenzoine "fai da te". Innanzitutto, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo nel limitare la diffusione dell’influenza. Recentemente il Cdc Europeo ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (non-farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza ed ha raccomandato le seguenti azioni: - Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici); - Buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani); - Isolamento volontario a casa di delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale; - Uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale, quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali). Inoltre è buona cosa prestare p a r t i c o l a re a t t e n z i o n e all''igiene respiratoria (contenimento degli starnuti, dei colpi di tosse, con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si sente influenzati).

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Siamo ormai nel pieno della stagione invernale, ma la voglia di muoversi e di viaggiare non tramonta mai. Il Cta Acli promuove una serie di gite e viaggi per tutti i gusti. • Dal 9 al 12 Febbraio 2015 - Viaggio a Lourdes in occasione dell’Anniversario dell’apparizione Mariana a Santa Bernardette. • 22 febbraio 2015 - una giornata a Menton per la “Festa dei Limoni” per vedere la magnifica sfilata di carri con Agrumi. • 8 marzo 2015 - Una giornata a Sanremo in occasione della tradizionale “Sanremo in Fiore” per ammirare la favolosa sfilata dei Carri Fioriti. • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Abruzzo per Borghi e sapori antichi”. Viaggio alla scoperta dell’Abruzzo. Si visiteranno: Pescara, Chieti, Isola del Gran Sasso, Aquila, Bominaco, Lanciano, Sulmona, Scanno, Teramo e Civitella del Tronto. • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Piemonte con le sue Abbazie”. Viaggio in Piemonte per vedere le sue Abbazie e Castelli. Si visiteranno: Asti, Vezzolano, Torino e Venaria reale, Val di Susa, Cuneo, Abbazia di Saffarda e Saluzzo • Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in Toscana”. Viaggio alla scoperta della Toscana. Si visiteranno: Montepulciano, Pienza, Siena, Lago Trasimeno, Pitigliano, Sovana, Arezzo e La Verna. • Dal 7 al 10 Maggio - Un viaggio per visitare Roma. Si visiteranno la basilica di S. Pietro e le tombe dei Papi, dai Giardini Vaticani a Trinità dei Monti, dalle ville di Tivoli a Ostia Antica. Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Cardinale G. Massaia, 22 o contattando i numeri di tel. 0372-800423, 800429. Le iniziative sono in le nostre iniziative sono in collaborazione con il CTA di Crema (Piazza Manziana 17. Crema tel. 0373250064). Sito: www.ctacremona.it

Anche quest’anno diverse farmacie cremonesi aderiscono alla Colletta del farmaco, il 14 febbraio

Anche quest’anno diverse farmacie della provincia di Cremona aderiscono al gesto della Colletta del farmaco. La Giornata di raccolta del farmaco contro la povertà è organizzata in Italia in oltre 3.600 farmacie distribuite in 97 province e in più di 1.200 comuni ed è promossa dal Banco farmaceutico. A beneficiare dei farmaci saranno quasi 1600 enti assistenziali quotidianamente impegnati nella lotta alla povertà. Recandosi il 14 febbraio nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa, si potrà acquistare e donare farmaci di automedicazione che verranno destinati alle persone in stato di povertà. Nella zona del Cremone-

se e del Casalasco, aderiscono 19 farmacie e i farmaci raccolti saranno destinati a enti assistenziali che operano nel nostro territorio (vedi tabelle). I volontari che aderiscono al gesto sono circa 100, che presso le farmacie aderenti proporranno ai clienti di aderire al gesto. In 14 anni la Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre 3.400.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 22 milioni di euro. L’ultima edizione, che ha avuto luogo l'8 febbraio 2014, ha visto il coinvolgimento di 3.561 farmacie e oltre 14.000 volontari; dei 359.889 farmaci raccolti hanno beneficiato oltre 700.000 persone

assistite dai 1.576 Enti convenzionati con Banco Farmaceutico. La Giornata è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e CDO Opere Sociali e si svolgerà in oltre 3500 farmacie distribuite in 97 province e in più di 1.200 comuni e nella Repubblica di San Marino. Quest’anno la raccolta si svolgerà per la prima volta anche a Campobasso, Rieti e Pistoia. Quest’anno una grande partecipazione dei cittadini è quanto mai determinante. Nel 2014, infatti, secondo i dati dell’Osservatorio sulla Donazione dei Farmaci del Banco Farmaceutico è aumentata

del 3,86% la richiesta di farmaci da parte di quella fascia di popolazione che non è più in grado di acquistare medicinali nemmeno quelli con ricetta medica. In particolare si è passati dalle 2.943.659 confezioni di farmaci richieste nel 2013 alle 3.057.405 del 2014 da parte degli enti assistenziali convenzionati con il Banco Farmaceutico. Per rispondere a questa necessità, Sabato 14 febbraio, dunque, nelle farmacie che esporranno la locandina della Giornata di Raccolta del Farmaco, oltre 14.000 volontari accoglieranno i cittadini che vorranno aderire all’iniziativa. A beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre

400.000 persone che quotidianamente vengono assistite dai 1.576 enti caritativi che collaborano con la Fondazione Banco Farmaceutico in tutta Italia. «Un momento importante dell’anno – spiega Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus – che mi auguro incontri la generosità di tutti gli italiani per potere rispondere con maggiore efficacia all’aumento costante della povertà sanitaria. Ancora una volta voglio ringraziare tutti i farmacisti e i volontari che hanno aderito alla Giornata di raccolta del Farmaco dando un segno di grande civiltà e solidarietà».


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Cronaca

Sabato 7 Febbraio 2015

Tamoil, una sentenza che farà scuola

Amare novità alla presentazione del libro “Morire di petrolio” alla Feltrinelli: ripristino esterno a rilento, bonifica interna in dubbio

Tra pochi giorni il giudice Salvini depositerà le motivazioni della sentenza di primo grado: il Comune aspetta un milione

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ra pochi giorni, presumibilmente tra il 10 e il 12 febbraio, verranno depositate dal giudice Guido Salvini le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Tamoil che ha ritenuto colpevoli di disastro ambientale i manager dell'azienda. Un ponderoso faldone di 400 pagine che potrebbe fare scuola e magari diventare una sorta di manuale da distribuire alle procure; Salvini ci sta pensando. Dopo il deposito sarà possibile per il Comune di Cremona, dopo i necessari tempi tecnici, che dovrebbero essere brevi, incassare la provvisionale di un milione disposta dal giudice nella sentenza di primo grado. Sul fronte del recupero ambientale dell'area interessata dalla raffineria, arrivano brutte notizie. Nell'ambito nella presentazione del libro di Sergio Ravelli, “Morire di petrolio”, sabato alla Feltrinelli (presenti gli ex sindaci Gian Carlo Corada e Oreste Perri e l'assessore alla Salute Alessia Manfredini; l'incontro è

stato moderato dal giornalista di Cremona 1 Simone Bacchetta), proprio dalle parole dell'assessore non sono emerse buone nuove. Né sul ripristino delle aree esterne («vanno a rilento, non siamo ancora a regime»), né sulla bonifica di quelle interne («l'azienda non sarebbe più soggetta a farla dopo la trasformazione in deposito»). Inoltre a garanzia delle operazioni di messa in sicurezza operativa che la stessa Tamoil è tenuta a realizzare, il Comune ha chiesto una fideiussione alla quale l'azienda petrolifera si è opposta. E ciò complica ancora di più la questione. Il mese prossimo verrà riattivato l'Osservatorio Tamoil, che sarà allargato ad una platea più ampia di portatori di interessi. Attesa inoltre per le mosse dell'amministrazione una volta lette le motivazioni. Si costituirà parte civile nel processo di appello? Continuerà la causa civile per l'intero risarcimento del danno? Presto per dirlo, ancora qualche giorno e lo sapremo.

Mondiali Under 20 di rugby, finale allo Zini La presentazione a Viadana

Sopra l'area della Tamoil. In alto a destra Perri, Ravelli, Corada, Bacchetta e Manfredini

Consideriamolo il kick off, il calcio d’inizio di una rassegna planetaria che vedrà protagonista Viadana e Cremona, a partire da mercoledì 10 giugno, quando allo stadio Zaffanella si affronteranno Inghilterra e Francia, Galles e Giappone, Nuova Zelanda e Irlanda. Il mondiale di rugby under 20, edizione 2015, è stato presentato ufficialmente giovedì, a Viadana, sede di nove match. 12 nazionali al via, tra cui l’Italia, finalissima allo stadio Zini di Cremona. Per farsi un’idea, quattro anni fa in Veneto la kermesse portò alla vendita di 50mila biglietti. Ecco perché il Rugby Viadana 1970 vuole farsi trovare pronto e organizzare al meglio un’accoglienza che metterà insieme le risorse di tutto il comprensorio Oglio Po

e oltre. Tante le associazioni e i privati coinvolti: la Consulta del volontariato di Viadana, i Parma Old Pigs, l’Istituto Superiore “Sanfelice”, la Croce Verde viada-

nese, l’Avis comunale, la Protezione Civile e la scuola di musica “Moro”. A patrocinare l’evento, oltre al Comune, la Regione Lombardia, la Provincia di Mantova, la Camera di Commercio ed il Gal.


Cronaca

Sabato 7 Febbraio 2015

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Cannabis: una piccola rivoluzione medica

A Pisa la prima sperimentazione con risultati sorprendenti. Il dottor Paolo Poli: "All'inizio non ci credevo, poi mi sono reso conto del'efficacia"

la vicenda

L’esercito italiano si occuperà della coltivazione Sarà l’esercito a coltivare la cannabis terapeutica per la produzione di farmaci utilizzati nella terapia del dolore, come hanno deciso il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e Roberta Pinotti quando hanno dato l’ok per la coltivazione che sarà gestita dallo stabilimento chimico militare di Firenze. Una decisione che ha aperto definitivamente alla produzione nazionale e distribuzione di farmaci a base di cannabinoidi per lenire il dolore. Questa scelta porterà anche a un notevole risparmio, dato che le medicine, fino a oggi importate dall’estero, hanno costi molto elevati. Lo stabilimento fiorentino che coltiverà la cannabis necessaria a produrre i farmaci nacque per scopi militari ma, negli anni, ha iniziato a lavorare anche per il settore civile. Una scelta, quella dell’impianto di Firenze, voluta dai ministri proprio per controllare il prodotto. L'uso medico della cannabis (canapa) e dei suoi componenti (detti cannabinoidi, come il THC) ha una storia millenaria condivisa da molte culture nel mondo. Nella medicina moderna piuttosto che la combustione e l'inalazione della pianta essiccata si utilizzano farmaci a base di fitocannabinoidi o di cannabinoidi sintetici, su cui vengono effettuati tutti i moderni studi scientifici. La cannabis può essere somministrata in vari modi: tramite vaporizzazione o combustione delle infiorescenze essiccate, estratti di vario genere, oppure in capsule. Farmaci a base di cannabinoidi sono disponibili in alcuni paesi dietro prescrizione medica (come il dronabinol, disponibile negli Stati Uniti e in Canada, o il nabilone, disponibile in Canada, Messico, Regno Unito, Stati Uniti, ma anche in Italia per alcune terapie soprattutto nel recupero da tossicodipendenze).

"Non è utile tanto per il controllo del dolore, quando per attenuare i sintomi di moltissime patologie, oncologiche e non"

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di Laura Bosio

li effetti terapeutici della cannabis sono sempre più conosciuti. In Toscana si è compiuta una vera svolta: in particolare a Pisa, l'Azienda ospedaliero-universitaria ha avviato una sperimentazione che comporta la prescrizione della cannabis a scopo terapeutico ai pazienti che soffrono di dolore cronico oncologico e non oncologico e per altre svariate patologie. A gestire la sperimentazione è il dottor Paolo Poli, che in pochi mesi ha riscontrato che i risultati sono davvero sorprendenti. «Inizialmente ero scettico. Anzi, quando uscì la legge ero addirittura contrario, in quanto non riuscivo a vedere l'utilità di una sostanza con potere analgesico molto più basso degli oppiacei che già vengono utilizzati da tempo». Ma al dottor Poli non ci è voluto molto per ricredersi. «Visto che c'era la legge, con i miei collaboratori abbiamo iniziato a mettere in campo delle sperimentazioni, e ci siamo resi conto che in effetti la cannabis possiede un ottimo potere curativo. Ma non tanto sul livello del dolore in sè, quanto sulla riduzione di determinati sintomi». Dunque, utilizzando le infiorescenze secche (Cannabis Flos) somministrate per via orale come una normale tisana, ecco che si riduce l'intensità delle cefalee, i dolori muscolari, addirittura migliora la qualità del sonno nelle persone anziane. Una piccola rivoluzione medica, sperimentazione che all'ospedale di Pisa stanno portando avanti ormai su 500 pazienti. Una semplice tisana di cannabis migliora il dolore oncologico, la cefalea tensiva, la fibromialgia, il mal di schiena, diverse patologie neurologiche, il dolore da endometriosi, il dolore neuropatico. Secondo quanto emerge dalla sperimentazione, i pazienti con fibromialgia e cefalea hanno una consistente riduzione del dolore, dormono meglio

Quando la produrremo in Italia otterremo una migliore varietà e sono meno depressi e ansiosi. «La grande novità quindi non è l'azione che ha sul dolore, ma sul miglioramento dei sintomi» spiega ancora Poli. «Notevoli sono anche gli effetti sulla spasticità muscolare, ad esempio in pazienti con sclerosi multipla». E ancora: «Per i pazienti con dolore oncologico la cannabis è stata un valido adiuvante come contrasto alla nausea dovuta alla chemioterapia, ma anche come stimolante dell’appetito oltre che un ottimo antidolorifico quando la terapia a base di morfina non era tollerata - racconta ancora Poli. Insomma, un rimedio nel fornire un notevole miglioramento della qualità di vita dei pazienti. «Quando, entro fine anno, lo produrremo finalmente anche in Italia, avremo una varietà ancora migliore» spiega Poli. Per ora i pazienti devono pagare

l’intero costo della terapia, anche se esenti. Tuttavia, si tratta di un farmaco dai costi molto bassi, anche se poi il costo complessivo della terapia dipende dal quantitativo di cannabis che si usa. Secondo il medico «non dobbiamo sottovalutare poi che la cura per il dolore è cronica e spesso c’è necessità di aumentare la dose. Questo rende il problema del costo non sottovalutabile. In base alla nostra esperienza la cannabis è un nuovo strumento per i terapisti del dolore e una nuova possibilità di cura per numerose patologie, per cui sarebbe auspicabile che la Regione predisponesse sovvenzioni per rimborsare parzialmente il costo della terapia e renderla accessibile a tutti i pazienti». Intanto si lavora affinché si arrivi ad una produzione sul territorio, che abbatterebbe i costi. «Per il momento si

è stabilita la superficie per la coltivazione, ma bisogna poi organizzare il tutto. Oggi la gente è sempre più informata e chiede di poter utilizzare questo rimedio. Una normale terapia costa circa 70 euro al mese, ma aumentando i dosaggi necessari cresce anche il costo. Per questo è particolarmente urgente arrivare all'autoproduzione». In ogni caso, la Regione Toscana sta lavorando per arrivare al più presto a rendere attuativa la legge che introduce la rimborsabilità del farmaco (scritta da oltre due anni). In questi giorni verranno approvate dalla commissione Sanità piccole modifiche tecniche. La cannabis sarà prescritta anche dai medici di famiglia in presenza di un piano terapeutico degli specialisti e distribuita da tutte le farmacie, comprese le pubbliche.


CREMA

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Sabato 7 Febbraio 2015

Vie e marciapiedi impraticabili. Soprattutto nei quartieri. Il Cremasco resta senza luce

La neve manda Crema in tilt

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iovedì notte è nevicato su tutto il Cemasco. La neve ha raggiunto i 20 centimetri. Venerdì mattina, il caos: vie e marciapiedi impraticabili, posteggi inservibili, neve buttata davanti alle abitazioni e ai passi carrai. Soprattutto nei quartieri. Venerdì mattina bastava fare un gito per Ombriano, Sabbioni, Santa Maria e San Bernardino per comprendere i disagi derivati da una pulizia sommaria nonostante – come avverte il comune – siano entrati in azione oltre 20 mezzi - tra camion e trattori - dotati di lama anteriore. Sono intervenuti anche i pompieri che hanno tagliato piante e rami caduti sotto il peso della neve al Campo di Marte, via Indipendenza, viale S. Maria, i Giardini. Per non farci mancare nien-

te, a Crema la luce, venerdì mattina, andava e veniva mettendo fuori uso molti computer. Non si riusciva a lavorare. Incredibile nel 2015. Con tutte le imposte che si versano. Non è andata meglio sulle strade del Cremasco. La neve ha fatto cadere le piante, provocato uscite di strada con le auto. In molti paesi del Cremasco è mancata la luce, tolta perché alcune piante sono cadute sui fili, interrompendo il flusso. Credera Rubbiano, Chieve, Castelleone, Montodine, Pianengo ma molti altri paesi sono rimasti privi di energia elettrica e di acqua. Scuole chiuse a Romanengo, Ticengo, Salvirola, Casaletto di Sopra. Il pericolo ghiaccio diventa adesso incombente. Problemi anche per i collegamenti ferroviari da e per Treviglio.

Lottaroli: «Siete razzisti». Fi: «Stalinista» La polemica l’ha innescata Mario Lottaroli di Rifondazione comunista: «La musalla si farà, si rassegnino i razzisti e gli islamofobi locali a cui si sono aggiunti i loro amici che governano la Regione con un'assurda normativa chiaramente incostituzionale, tesa ad ostacolare in ogni maniera il sorgere di luoghi di culto islamici, ma non solo: Maroni e la sua maggioranza, infatti, con un farsesco autogol, arrivano a limitare la libertà di culto anche ai fedeli delle altre religioni». Il centrodestra non ci sta. In modo particolare Simone Beretta, capogruppo in comune a Crema e responsabile Enti locali di Forza Italia. Che se la prende anche con il sindaco che sta dividendo la città sul tema della moschea. «Dividere, come fa la Bonaldi, i buoni, quelli che la pensano come lei, dai cattivi, quelli che la pensano diversamente da lei, non aiuta a rasserenare un ambiente che lei sa essere profondamente contrario alle sue fughe in avanti. Un ambiente, quello di Crema e del Cremasco che non è contrario a che ognuno possa pregare il suo Dio ma che ritiene a stragrande maggioranza, così almeno

Mario Lottaroli

io credo, che le condizioni di integrazione per l’accettazione dei nostri valori siano ancora lontane dall’essere naturalmente accettate». E ancora: «La Bonaldi non commetta l’errore di pensare di essere la depositaria della verità. In questo momento potrebbe essere, questa sì, una sensazione di “pancia” perché la maggioranza dei suoi cittadini potrebbe pensarla diversamente e un sindaco che non li ascoltasse non

sarebbe mai un buon sindaco. Lo sarà, forse, per i mussulmani che invece hanno ancora molto da dimostrare prima che la nostra comunità, che li ha accettati e non ha mai negato loro di pregare, accolga naturalmente, insisto sul termine naturalmente, le loro richieste per un centro islamico». Ed ecco che cosa ne pensa delle accuse di Lottaroli: «A volte mi chiedo se siano razzisti quelli che ritengono che i tempi non siano maturi per soddisfare le richieste dei mussulamni o quelli che ci etichettano come ha fatto il consigliere di Rifondazione Comunista Lottaroli. La sua mi è apparsa una forma di becero “razzismo” al contrario. Probabilmente non lo sono né gli uni né gli altri ma se alla fine devo decidere ritengo che siano certamente meno razzisti quelli che non temono di conoscere come la pensano i cittadini, gli unici veramente titolati a decidere facendo conoscere il loro pensiero. Nella speranze che per quelli che la pensano come me .non debbano culturalmente subire domani nuove, moderne e più sofisticate purghe staliniste alla Lottaroli».

Tango argentino: sabato, stage di tecnica e milonga al Santacrus

Sabato 7 febbraio, prima della milonga di tango argentino al Santacrus, a Santa Maria, ci sarà – dalle 20.40 alle 21.50 - lo stage di tecnica maschile e femminile con i maestri Bruno Calvo ed Elena Rota (nella foto). Dalle ore 22 la milonga. Fino all’1.30. Musicalizza Roberto «Airo». Per prenotazioni e informazioni: Renata 338-1980563 info@ tangosantacrus.it

Agazzi: «Le dichiarazioni del leader di Rifondazione sono offensive e deliranti» Riceviamo e pubblichiamo: «Meritano una replica le dichiarazioni offensive e deliranti del capogruppo di Rifondazione Comunista, Mario Lottaroli (che ha accusato di razzismo chi si oppone alla costruzione della moschea in via Milano, a Crema ndr). Se la maggioranza di centro-sinistra avesse voluto, avrebbe già da parecchio portato in votazione la richiesta di realizzare un Centro culturale arabo a Crema. Sono trascorsi oltre due anni e mezzo e la pratica, in Commissione, arrivò subito dopo le elezioni comunali, mercoledì 10 ottobre 2012. Chi avrebbe impedito alla maggioranza che sostiene il sindaco Bonaldi di deliberare favorevolmente? Forse attendevano che qualcuno togliesse loro le castagne dal fuoco? Magari il centro-destra in Regione, con la nuova legge, di recentissima approvazione? Così da poter dire alla comunità islamica di Crema...con cui hanno preso impegni, senza palesarlo ai cremaschi, ... «Volevamo autorizzare il Centro culturale arabo...ma ce l'hanno impedito»...In realtà, temo abbiano compreso la grande opposizione sociale a tale progetto e l'impopolarità conseguente. Nessuna amministrazione ha mai negato, a Crema, agli islamici il diritto di professare la loro fede o spazi adeguati (colonia seriana, palestra Toffetti). Qui si vuole fare un “salto di qualità”: realizzare un Centro culturale arabo. E realizzarlo su un'area pubblica, concessa in diritto di superficie dal Comune. In più, la questione sicurezza... In Via Mazzini la comunità islamica è, a tutt’oggi, in affitto,...e un contratto d'affitto si rescinde agevolmente, nel caso accadano situazioni incresciose. E che gli Iman e le moschee o realtà similari...si siano dimostrati spesso strumenti e luoghi non solo di preghiera, ma anche di...reclutamento di esseri umani da mandare a combattere in aree critiche del mondo è un dato di fatto. È successo qualcosa del genere a Cremona, Motta Baluffi, Treviglio, Milano... Una volta realizzato a Crema, il Centro culturale arabo diverrebbe attrattivo a livello extraterritoriale. Gli interlocutori di oggi, potrebbero non essere quelli di domani... E tutto ciò viene liquidato come razzismo e islamofobia da Lottaroli e da Rifondazione Comunista? Ovvero da coloro che un tempo, con Karl Marx, ritenevano la religione “oppio dei popoli’’? E gli oltre 5.000 firmatari dell’ultima petizione organizzata in città meritano di essere offesi in modo così grossolano? Sono affermazioni che si “qualificano” da sole!» Antonio Agazzi - Capo Gruppo di “Servire il cittadino” in Comune a Crema

Domenica, prima vera sfilata del carnevale in città

Curato prima della meningite: il bimbo ora sta molto meglio

Domenica torna il Carnevale classico. E’ la prima delle tre sfilate – le altre si terranno il 15 e 22 febbraio - a partire dalle 14.30, si terrà la sfilata dei sei carri allegorici di cartapesta, lunghi 18 metri, interamente realizzati a mano dai tre gruppi storici: i «Barabèt», gli «Amici» e i «Pantelù» Quest’anno, oltre alla solita «Isola dei Bambini», in piazza Falcone e Borsellino, dove i piccoli possono giocare gratuitamente e al «trenino Beniamino», ci sarà la possibilità di osservare la sfilata da vicino, grazie

Sta già meglio il bambino di 20 mesi ricoverato in pediatria. Il piccolo è stato trovato infetto da meningite, ma è stato curato prima che potesse sviluppare la malattia. A quanto è stato comunicato, il bambino era stato colpito da uno stato febbrile alto, attribuito in un primo momento a una forma influenzale, ma le successive visite hanno evidenziato il rischio meningite. Dall’ospedale hanno lanciato acqua sul fuoco della paura: la malattia, infatti, non era ancora arrivata a un punto tale da essere considerata pericolosa anche per chi aveva frequentato il piccolo. Che è stato ricoverato lunedì scorso in ospedale dove si è scoperto che la febbre che non lo lasciava era dovuta al meningococco. Tenuto in isolamento per un paio di giorni, il bambino è rientrato nel reparto. Sarà presti dimesso. Pericolo rientrato.

ai due nuovissimi carri di quest’anno: «Toro Seduto» e «Indiani Apache», pensati apposta per trasportare gli spettatori. E, poi, ci sono i Mercatini, giunti alla loro 15esima edizione, che saranno allestiti nelle tre domeniche – 8, 15 e 22 -, in piazza Duomo, via XX Settembre e Manzoni, dalle 9 alle 19, a ingresso libero. Oltre cento espositori, diversi per ogni domenica, allestiranno bancarelle per la degustazione e la vendita di prodotti artigianali, biologici e alimentari, provenienti da tutta Italia.

«I club diano i soldi anche a noi, non solo alle scuole della jet society» Non le manda a dire Pietro Bacecchi, dirigente dell’istituto comprensivo Crema 2 e con lui c’è tutto il consiglio di istituto, d’accordo nel coinvolgere la cittadinanza in un problema che riguarda una realtà fondamentale per la società: parliamo dell’istruzione, sempre più alle prese con tagli statali e difficoltà conseguenti. Questa settimana, Bacecchi ha scritto una lettera aperta, destinata ai club di servizio della città ma anche alla stampa locale, perché, come dice lo stesso professore: «Quando ci vuole, ci vuole». L’oggetto della polemica è, a suo dire, la scarsa, se non inesistente, attenzione dimostrata dalla stragrande maggioranza dei club cremaschi nei confronti del suo istituto. «Sono ormai quasi cinque anni che ho proposto un“adozione” del nostro isti-

tuto ai club di servizio. Si tratta di una soluzione che è già stata praticata in Italia e che consiste nel farsi carico delle esigenze di un istituto scolastico, per un certo numero di anni, così da rimediare ai tagli ormai consistenti da parte del governo nazionale. Si trattava di una proposta, come tale discutibile, e pertanto mi sarei aspettato quantomeno una risposta in merito». E, invece? «Invece, niente. Non si sono mai degnati di darmi una risposta. Solo qualche contatto informale con il Lions Club Crema Host ma a cui è seguito un nulla di fatto. L’unico ad averci dato un contributo, in questi anni, è stato il Rotary Club Cremasco San Marco». L’ultima goccia, che ha spinto il dirigente scolastico all’azione a mezzo stampa, è stata la scoperta che interventi a favore di altre scuole

ci sono invece stati e anche rilevanti, come evidenzia lo stesso Bacecchi. «Si tratta» dice, «di finanziamenti corposi, nei confronti di istituti che ne avevano fatto richiesta dopo di noi o, in certi casi, di interventi a favore di proposte presentate solo da un comitato genitori. Evidentemente, mi sono detto, contano di più le amicizie e i rapporti personali. Allora, ho deciso che questa volta era il momento di rivolgermi alla città, perché ne fosse messa al corrente. D’altra parte, rientra nei compiti di un dirigente scolastico quello di muoversi per cercare finanziamenti e questo è un periodo difficile per le risorse su cui possono contare le scuole, sempre più in difficoltà da questo punto di vista». Tra progetti relativi alla multimedialità, all’integrazione o all’

internazionalizzazione, ci sarebbe da sbizzarrirsi per i club della città, anche se Bacecchi ci tiene a precisare: «Non chiedo certo un trattamento privilegiato per il nostro istituto. Solo la stessa considerazione che si ha per altre scuole di Crema, magari quelle del centro città, magari quelle storiche, magari quelle la cui utenza è in molti casi di estrazione sociale elevata. Non vorrei che, come in materia di privacy esiste il diritto all’oblio, quest’ultimo fosse stato trasferito pure nel nostro ambito, dimenticando che il territorio di Crema è esteso, è fatto anche di periferie, si compone anche di quartieri e non si esaurisce nelle scuole frequentate da una jet society, che, forse, potrebbe riuscire autonomamente a sostenere le istituzioni scolastiche dei propri ragazzi».

Insomma, secondo Bacecchi, esisterebbero scuole di serie A e di serie B e a stabilirne la classifica sarebbe, nei fatti, il comportamento parziale dei club cittadini. Perché questa impressione possa essere smentita, lo stesso dirigente lancia un’idea: «Una gara di solidarietà a favore delle scuole di Ombriano, Sabbioni e Capergnanica, afferenti al nostro istituto, in primo luogo per incrementare ulteriormente la qualità della nostra offerta formativa a vantaggio di tutti gli alunni, anche portatori di altre culture e di diversa abilità, dal momento che abbiamo fatto dell’inclusione la nostra cifra dominante; quindi, per una sorta di par condicio finora disattesa e, non da ultimo, per confermare con i fatti l’idea che la solidarietà è universalistica e non fa distinzione tra figli e figliastri».

Pietro Bacecchi

La gara tra i club è dunque aperta e Bacecchi avverte: «L’opinione pubblica, informata a mezzo stampa, ora e in seguito, sarà il miglior garante del fatto che la nostra proposta venga accolta o venga lasciata cadere. Questa volta, però, la pena sarà una perdita di credibilità, difficilmente recuperabile, da parte di chi persistesse in scelte monodirezionali”. Gionata Agisti


Crema

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Sabato 7 Febbraio 2015

L'ufficio postale di Ombriano sarà chiuso. Non ci sono più risorse per finire la Paullese. Ma a rischio è anche l'ospedale

Cremaschi, ecco come siamo ridotti Nuovo ponte sull’Adda, mancano i soldi per farlo

Carlo Malvezzi

Ombriano, chiude la posta S

C

hiude la posta di Ombriano. Infuriato il consiglio comunale di opposizione, Tino Arpini: «Avevo fatto presente già un anno fa questo pericolo e il sindaco Stefania Bonaldi mi disse di avere tutt'altre informazioni e che la chiusura era scongiurata, mentre qualche altro consigliere mi liquidò con l'etichetta di allarmista. Ecco il risultato». L’altro ufficio postale cremasco che chiude è quello di Gallignano. Altri resteranno chiusi da due a tre giorni la settimana: Camisano, Capralba, Casale Cremasco, Capergnanica, Casaletto Ceredano, Credera Rubbiano, Cremosano, Cumignano sul Naviglio, Izano, Fiesco, Ricengo e Ripalta Arpina. Il motivo? La mancanza di personale. E le proteste non esplose. Franco Bordo, parlamentare di Sel, ha comunicato di avere

L

Il consigliere Tino Arpini

depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico: «Questo provvedimento – che causerà disagi ai cittadini, specialmente ai più anziani- è inaccettabile. Un piano di chiusure e riduzione di servizi che risulta essere ancora più indigesto da parte di una azienda pubblica che registra importanti

a scorsa settimana abbiamo saputo che, in previsione della riforma della Sanità Lombarda, la Commissione Sanità intende operare delle audizioni - consultazioni dei territori - spiega il sindaco Stefania Bonaldi - e ci siamo attivati formalizzando al presidente della Commissione Rizzi apposita istanza di audizione, inoltrata per conoscenza anche ai consiglieri regionali del territorio». Contemporaneamente il sindaco lunedi ha chiesto anche ai sindaci cremaschi di sottoscrivere analoga richiesta perché è importante e decisivo muoversi in modo coeso a livello più ampio. Le sottoscrizioni stanno arrivando. «L'interesse e la sensibilità al delicato e importante tema della tutela del presidio ospedaliero di Crema era già stato evidenziato dalla nostra amministrazione in passato con un atto della giunta comunale, ma ritengo ora sia il momento di

Dopo la chiusura del tribunale e ora che si teme pure per l’ospedale, a rischio chiusura pare esserci anche l’ufficio postale di Ombriano. Che la situazione sia preoccupante lo avverte anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Simone Beretta: «Devo dire che, al riguardo, avevo avuto una sensazione negativa in occasione dell’inaugurazione dell’ufficio postale ai Sabbioni. Rendendomi conto dell’investimento non indifferente e dei posti di lavoro in più che si venivano a creare, un dubbio sul fatto che prima o poi si sarebbe arrivati al rischio chiusura per l’ufficio di Ombriano mi era venuto. Detto questo, c’è forse qualcuno che poteva credere che, dopo la chiusura del tribunale, non si sarebbe arrivati a chiudere anche un ufficio postale? Ma è sbagliato, perché Ombriano è un quartiere di dimensioni significative e

utili e profitti e che pare intenzionata con questa scelta ad aumentare la sua appetibilità finanziaria in vista della quotazione in Borsa» Il sindaco Stefania Bonaldi ha scritto ai vertici di Poste italiane per chiedere di ripensare alla decisione di chiudere l’ufficio. Ha espresso il proprio «sconcerto rispetto alla scelta di chiusura di un ufficio postale in una città di 35 mila abitanti, seconda come dimensioni, dopo il capoluogo, in tutta la Provincia di Cremona, e ha manifestato la sua “forte preoccupazione per le conseguenze che provocherebbe la chiusura di uno sportello che serve un quartiere importantissimo quale quello di Ombriano, il più popoloso della Città, con i suoi quasi 6mila abitanti, localizzato in zona periferica e decentrata rispetto al tessuto urbano complessivo».

ulla realizzazione del nuovo Ponte sull’Adda - il cosiddetto 3° lotto del potenziamento della Paullese - è necessario chiarire come stanno realmente le cose per non ingenerare equivoci». È quanto afferma il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra, Carlo Malvezzi, dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte, circa i finanziamenti necessari alla realizzazione dell’importante opera di collegamento che interessa il territorio milanese e cremonese. «Un’interrogazione sull’argomento, presentata durante l’ultimo Consiglio regionale, chiedeva di conoscere tempi e forme con cui Regione Lombardia intende attivarsi per finanziare e portare a termini i lavori di ultimazione dell’opera. La risposta dell’assessore Sorte, ha permesso di capire che sia il 2° lotto, 2° stralcio (dalla

tangenziale est esterna di Milano a Zelo Buon Persico), sia il 3° lotto (nuovo Ponte sull’Adda) non hanno copertura finanziaria. Per quest’ultimo, ha precisato ancora Sorte, è in corso la progettazione definitiva da parte della Provincia di Cremona in sostituzione della Provincia di Milano». E ancora: «L’attuale mancanza di copertura finanziaria, dunque, non può lasciarci tranquilli» ha detto Malvezzi. «Semmai, deve spronare chi tutela il nostro territorio a lavorare per reperire i fondi mancanti. Da anni lo Stato fa mancare in modo sempre più consistente i trasferimenti alle Regioni e le risorse a disposizione, pertanto, sono solo quelle relative a interventi già programmati. L’unica strada per avere nuova liquidità è quella delle economie derivanti da opere già finanziate. Economie che potrebbero maturarsi in questo o nei prossimi esercizi. È l’impe-

gno che abbiamo chiesto alla giunta, anche d’intesa con l’assessore Sorte, con un ordine del giorno all’ultimo Bilancio di previsione, che ha recepito un emendamento a mia firma, con cui si chiede, appunto, di “finalizzare tutte le economie che dovessero derivare da opere già finanziate per la riqualificazione della direttrice strategica dell’ex SS 415 Paullese”». Proprio citando questo ordine del giorno, l’assessore Sorte ha precisato in aula che «si verificherà la possibilità di stanziamento di risorse per il 2° lotto, 2° stralcio e per il 3° lotto in fase di assestamento di Bilancio». «Da questo punto di vista» ha concluso il consigliere di Ncd, «assicuro il massimo impegno per ottenere lo sblocco delle risorse e vedere così ultimata un’opera fondamentale per tutto il sud della Lombardia. Da troppo tempo se ne invoca il completamento. Ora serve un ultimo sforzo finale».

Bonaldi: «Salviamo l’ospedale»

Stefania Bonaldi

rinnovare l' attenzione sul tema e farlo in modo corale. Per questo, oltre che ai sindaci, ho scritto ai capigruppo consiliari di Crema perché auspico di potere raccogliere da tutti i gruppi consiliari indicazioni e condividere alcune linee essenziali e comuni da potere riportare agli amministratori regionali, con il solo fine della più ampia tutela e garanzia per il nostro ospedale». Continua il sindaco: «Il tema della riforma della sanità lombarda deve necessariamente essere trattato con un forte coinvolgimento dei territori e delle istituzioni locali, dunque dei sindaci e degli amministratori, in quanto chiama direttamente in causa la qualità di servizi essenziali e delicatissimi come quelli che

riguardano la salute dei cittadini e quelli altrettanto decisivi delle risorse investite per garantire tali servizi. Il confronto coi territori e' dunque elemento decisivo e dirimente che ci auguriamo venga adeguatamente colto e valorizzato». Ad oggi il presidente della commissione Rizzi ha evidenziato che le audizioni possono operarsi solo per realtà su base regionale o provinciale, in questo caso per specifiche peculiarità. «Riteniamo che un'area omogenea di 150mila abitanti su cui insiste un'unica azienda ospedaliera e che si relaziona ad aree limitrofe extraprovincia come il trevigliese ed il lodigiano sia estremamente peculiare, per questo mi auguro che i sindaci cremaschi rispondano all'appello lancia-

to qualche giorno fa e che Rizzi accolga la nostra istanza. Tutelare il nostro ospedale, la qualità dei servizi essenziali che eroga e l'entità delle risorse professionali, umane ed economiche ad esso assegnate» conclude il sindaco, «è una priorità assoluta del territorio».

Sul fronte imprese, Crema non è attrattiva

Beretta: «Questo sindaco ha sempre pensato di fare tutto da sola. Ma ha sbagliato» non si può pensare che, continuando a ridurre servizi, non si finisca con l’impoverire i territori. Credo che il sindaco sappia di poter contare sul fatto che le minoranze la pensino come lei a questo proposito. Però, da qui a dire che eviterà l’errore di voler procedere con le sue sole forze, già commesso ai tempi della chiusura del tribunale, è un po’ presto. Di sicuro, su questo punto ha tutto il nostro appoggio». La chiusura dell’ufficio postale di Ombriano sarebbe un altro smacco per l’amministrazione comunale di centrosinistra ma l’impoverimento del territorio non dipende solo da questo. Si pensi, in particolare, al tema lavoro: l’impressione è sempre

quella di un grande impegno, da parte dell’amministrazione, nei confronti di iniziative culturali o del centro islamico, rispetto a quanto avviene su questo fronte. «Confermo l’impressione e ritengo che l’amministrazione Bonaldi abbia delegato troppo all’esterno la gestione di questo tema, soprattutto a Reindustria, quando, invece, avrebbe fatto bene a mantenerla, almeno in parte, all’interno della giunta. Sono già passati quasi tre anni, ormai, dall’insediamento di questa amministrazione e il suo modo di procedere sembra sempre più evidente. Da parte nostra, abbiamo chiesto ripetutamente un tavolo apposito, senza che questo significasse rompere un equili-

Simone Beretta

brio con Reindustria ma un tavolo intelligente, però, composto dalle associazioni di categoria, dai partiti e dagli addetti ai lavori.

Un tavolo, casomai, meno istituzionale, rispetto a Reindustria, e più aperto al contributo libero di quanti vi vogliono partecipare». Ma Beretta è scettico: «Il vizio di questo sindaco è un po’ quello di immaginare che possa fare sempre da sola, come se bastasse a sé stessa. Anche per quanto riguarda la politica fiscale, abbiamo teso più volte la mano alla maggioranza, in modo da trovare agevolazioni per le imprese ma niente da fare: l’amministrazione si è chiusa a riccio e ora si trova in un cul de sac. La sua unica speranza, ora, è che il Governo nazionale intervenga per consentire ai Comuni di aumentare ulteriormente le tasse locali e, allora, sì che il ceto medio rice-

verebbe il colpo definitivo». C’è un altro discorso legato, questa volta, alle tariffe ma il problema non cambia, perché, tasse o tariffe che siano, sono sempre soldi che i cittadini cremaschi devono pagare. Il discorso, cioè, per cui la razionalizzazione che sta interessando le società partecipate potrebbe sbilanciare il potere gestionale verso Cremona, proprio a danno dei contribuenti cremaschi. «Personalmente, non è da oggi che invito a prestare molta attenzione a certe scelte. Si veda il caso Padania Acque, per cui si vuole arrivare a una fusione tra la patrimoniale e la gestionale, prima di essere passati attraverso l’accorpamento di tutte le patrimoniali del territorio. Continuo a consigliare i cremaschi di restare sul chi va là, onde evitare di ritrovarsi sulle spalle qualche debito di troppo e non per colpa loro». Gionata Agisti


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Crema

Sabato 7 Febbraio 2015

Presentato dal presidente del Crema, Enrico Zucchi. Le strutture alla Pierina

Svelato il progetto Crema Sporting Park

Fabiano Gerevini, nuovo presidente di «Strada del Gusto Cremonese»

associazione sportiva A.C. Crema 1908, presieduta da Enrico Zucchi, ha un “sogno”: Crema Sporting Park. Un progetto che prevede la realizzazione di un grande centro sportivo ricreativo nella zona della ex cascina Pierina, area dismessa da anni, che verrebbe riqualificata e restituita alla città. Il Progetto dell’A.C. Crema 1908 ha l’ambizione di essere intelligente, sostenibile e inclusivo. Intelligente perché si fonda sulla conoscenza di un modello organizzativo innovativo che coinvolge numerosi attori, pubblici e privati, la cui interazione genera un percorso virtuoso e perché sostiene e sviluppa la cultura dello sport, disciplina fondamentale nel percorso della vita quotidiana di ciascuno (mens sana in corpore sano). Sostenibile perché prevede l’utilizzo di fonti energetiche alternative, rispetta il verde e si sviluppa in armonia con le eccellenze del territorio. Inclusivo perché è una progettualità aperta che intende coinvolgere tutte le associazioni sportive del territorio e comunque tutta la cittadinanza. Il Progetto architettonico è stato affidato allo studio associato Campari in collaborazione con lo studio associato DUEUNO. Nel dettaglio. L’intervento prevede la riqualificazione dell’intero comparto ad uso sportivo ricreativo attraverso la realizzazione di campi sportivi per il gioco del calcio in erba

Venerdì 30 gennaio 2015 il consiglio di amministrazione dell’associazione «Strada del Gusto Cremonese», a seguito della surroga del mandato del presidente uscente Federico Lena, ha proposto e votato all’unanimità Fabiano Gerevini quale neo presidente dell’associazione. Gerevini ha identificato, con approvazione unanime, che fosse sempre Patrizia Signorini a ricoprire la vicepresidenza. A breve un ulteriore riunione del consiglio di amministrazione stabilirà gli indirizzi tematici e le novità per il 2015. Gerevini: «Sono onorato dell’attestazione di stima che il CdA ha esplicitato proponendomi e investendomi di tale carica. Il mio impegno sarà massimo per dare ancor più valore e vita attiva all’associazione Strada del Gusto Cremonese che, quest’anno più che mai, si trova di fronte a un’occasione unica: Expo Milano 2015. Sarà pertanto mia cura fare in modo che Strada del Gusto Cremonese venga identificato ancor più incisivamente quale collettore delle eccellenze enogastronomiche della nostra provincia e come interlocutore di livello nell’incentivare lo sviluppo economico territoriale anche attraverso la promozione di un’offerta turistica integrata, costruita sulla qualità dei prodotti e dei servizi»

L’

Enrico Zucchi firma simbolicamente il progetto Crema Sporting Park

sintetica e naturale, sistemazione dell’area a parcheggio, campi coperti polifunzionali, campi beach volley, campi polifunzionali all’aperto, piscina scoperta, area bambini, campo di tiro con l’arco, pista di atletica, formazione di nuove tribune per i campi sportivi, sistemazione a parco con percorsi vita in tutta l’area Per quanto riguarda il recupero della cascina si prevede la ristrutturazione della stessa con l’introduzione di locali accessori alle attività sportive (magazzini, spogliatoi, locali tecnici ecc) e di varie attività complementari allo sport a servizio della comunità (come a titolo esemplificativo: reception, ristorante, alloggi ricettivi per lo sport, locali per asso-

ciazioni sportive, centro fisioterapico, sale fitness per allenamenti degli atleti, sala polifunzionale, casa del custode). Verranno inoltre realizzate nuove strutture per spogliatoi e magazzini. Ed ecco gli spazi sportivi previsti all’aperto: campo da calcio in erba sintetica a 11 o 8+8; campo da calcio in erba naturale a 11; campo da calcio (esistente in erba naturale a 11 esterno all’area del parco); campo da calcio in erba sintetica a 11; 2 campi da calcio in erba sintetica a 5; 2 campi coperti polifunzionali; percorso vita di km 1.3; “gabbia” per allenamenti calcio/campo polifunzionale; pista atletica leggera per 100 mt; area tiro con l’arco; piscina sco-

perta; 2 campi da beach volley/campo da beach soccer; campo polifunzionale all’aperto; nuovi spogliatoi. Il progetto sarà attuato in stralci funzionali in un arco temporale di 8 anni. La realizzazione delle strutture sportive sopra elencate deve essere inequivocabilmente interpretata come il “libro dei sogni” che potrà concretizzarsi in base alla condivisione del progetto (più o meno ampia) con le altre associazioni sportive del territorio, con l’amministrazione pubblica e con altri stakeholder. Credibilmente, all’atto di presentazione del progetto all’amministrazione comunale, vi saranno alcune opere da considerarsi obbligatorie e altre facoltative.

alla Cultura, Paola Vailati, traccia un bilancio: «Risultati Diventare tecnico qualificato L’assessore molto incoraggianti per la fruizione e per le esposizioni di cultura» in efficienza energetica si può Museo di Crema e del Cremasco: i numeri Gli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.) sono scuole speciali di tecnologia che costituiscono un canale formativo di livello postsecondario, parallelo ai percorsi accademici. Nascono allo scopo di riservare a giovani e adulti la possibilità di ricorrere a percorsi di formazione post-diploma, nell’ambito dei settori interessati dall’innovazione tecnologica. Frequentare gli ITS significa formarsi come tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività ma anche avere una migliore possibilità di inserimento qualificato nel mondo del lavoro. Crema offre questo tipo di possibilità, tra le pochissime in tutta Italia, attraverso l’ «I.T.S. per l’efficienza energetica» in via Dogali, 20. Spiega il sindaco Stefania Bonaldi: «L’iscrizione ai corsi è aperta non solo ai giovani ma anche e soprattutto agli adulti che cercano di riprofessionalizzarsi per direzionarsi verso nuove prospettive di lavoro». Possono iscriversi, infatti, alla selezione, i giovani e gli adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore. Una buona conoscenza dell’informatica e della lingua inglese costituisce requisito preferenziale per l’ammissione ai percorsi. Almeno il 30% della durata dei corsi è svolto in azienda stabilendo subito un legame molto forte con il mondo produttivo, attraverso stage anche

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all’estero. I corsi si articolano di norma in quattro semestri (1800/2000 ore) e possono arrivare fino a sei semestri. Il corpo docente proviene per almeno il 50% dal mondo del lavoro. I corsi si concludono con verifiche finali, condotte da commissioni d’esame costituite da rappresentanti della scuola, dell’università, della formazione professionale ed esperti del mondo del lavoro. Al termine del corso si consegue il «Diploma di Tecnico Superiore» Una possibilità molto interessante per chi cerca di professionalizzarsi ed ottenere lavoro. Maggiori informazioni sono reperibili visitando www.itsefficienzaenergetica-crbs.it oppure scrivendo a segreteria@itsefficienzaenergetica-crbs.it oppure segreteria@itsefficienzaenergetica.it Tel. 0373/80265 oppure Tel. 0373/83094 - 85115

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L’assessorato alla Cultura di Crema, Paola Vailati, ha tracciato un bilancio della propria politica museale, elencando i numeri registrati dalle diverse esposizioni e attività che si sono svolte nel Sant’Agostino lo scorso anno. Nel 2014 il museo è stato aperto 300 giorni ed è stato visitato da 5.888 persone. Il numero è relativo alla sola esposizione museale. Il Sant’Agostino, infatti, è anche sede di mostre temporanee, conferenze, convegni e festival. La fruizione complessiva sale quindi a 31 mila visitatori nell’ultimo anno. Rispetto al 2013 l’incremento è stato cospicuo, visto che il numero complessivo dei frequentatori del S. Agostino è passato da 18.239 a 30.580. Non c’è biglietto d’entrata alle collezioni. «Non abbiamo mai inteso fare cassa con le mostre né con gli ingressi al museo» spiega Paola Vailati, «perché non è questa la nostra politica. Sono convinta che prioritariamente debba valere il valore scientifico, culturale e di ricerca che i nostri allestimenti permanenti e le varie attività che qui si svolgono diffondono. Senza dimenticare la ricaduta indiretta che gli afflussi di turisti hanno su tutto quanto il territorio». Articolato nelle sei sezioni di archeologia, archeologia fluviale (piroghe), storia locale, pinacoteca, musica, casa cremasca, il museo di Crema e del Cremasco ospita anche la Sala Restelli con una collezione macchine da scrivere, testimonianza del recente passato industriale cittadino, grazie alla presenza di fabbriche quali la Everest e, soprattutto, l’Olivetti, dove tantissimi cremaschi hanno lavorato. E’ proprio il 2014 l’anno che vede l’apertura di una nuovissima sezione di arte moderna. Mentre è dal 4 dicembre 2011 che il museo ospita la sezione archeologica. Il suo allestimento è stato strettamente collegato alla conclusione dei lavori di ristrutturazione dei cosiddetti “nuovi ingressi” e di parte del primo piano dell’ex Convento di Sant’Agostino, realizzati grazie al determinante contributo della Fondazione Cariplo. Il contributo è stato assegnato al Comune di Crema per il progetto "Crema Cittadella della Cultura". Nella sezione due sale sono dedicate alla storia del convento di Sant’Agostino, prezioso contenitore museale edificato a partire

L’assessore Paola Vailati

dal 1439 e sede dell’Osservanza agostiniana di Lombardia, divenuto caserma fino al 1945; è divenuta sede del museo a partire dal 1960. Anche le forme ceramiche e le decorazioni che le abbellivano sono presentate con un buon numero di esempi. Infine è stato dato grande rilievo ai lacerti di decorazione in terracotta dal Duomo di Crema, per i quali sono state avanzate nuove proposte interpretative legate alle maestranze che li hanno prodotti e alla loro collocazione all’interno della Chiesa stessa. Il personale impiegato è composto da un custode, due dipendenti amministrativi, un responsabile dei servizi

educativi e due custodi forniti da cooperativa. E’ diretto da un funzionario comunale a cui è affidata anche la responsabilità di tutto il comparto culturale nell’organigramma del Comune di Crema. Il Museo opera su più fronti: catalogazione delle opere d’arte di Ottocento e Novecento, catalogazione del materiale presente nella biblioteca museale e suo inserimento nel catalogo della Rete bibliotecaria provinciale Cremonese (di cui la biblioteca del Museo fa parte), collaborazione all’attività amministrazione ed all’allestimento del Museo dell’arte organaria, ripresa dell’attività didattica con le scuole di ogni ordine e grado, cicli di conferenze al sabato pomeriggio (“Il sabato del Museo”), realizzazione della rivista del Museo “Insula fulcheria”. Senza biglietto d'ingresso i costi del Museo sono a carico del bilancio comunale che permette di coprire tutte le spese necessarie al suo funzionamento (personale, riscaldamento, utenze varie, materiale di consumo, eccetera). Ma niente è gratis. Ecco quanto ci costa: entrate 8.100 euro, uscite 365.513 euro. Soldi pagati dai cittadini di Crema con le tasse. Che poi ci sia una folla di turisti che venga a Crema per vedere il museo è tutto da dimostrare.


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Lettere & Opinioni

Sabato 7 Febbraio 2015

Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • incomsc@gmail.com

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punto di vista

Chiudere i centri sociali sarebbe un grave errore Egregio direttore, ritengo ingiustificato non fare una seduta aperta nella sala comunale sugli episodi di violenza alla citta fatta dai black bloc. Il cittadino ha il sacrosanto diritto di dire la sua e di eventualmente fornire indicazioni utili alla sicurezza urbana, che si è dimostrata carente. Per quanto concerne invece la chiusura dei centri sociali Kavarna e Dordoni dopo oltre 20 anni, a mio sommesso avviso sarebbe un errore, in quanto oramai i centri sono un dato di fatto a Cremona e l’imposizione coatta della loro chiusura aumenterebbe il clima di intolleranza e di sfida. Non dimentichiamoci che i centri sociali sono frequentati da centinaia di giovani e meno giovani, ripeto centinaia. Vorrei rammentare il tentativo miseramente fallito di chiudere da parte della destra il centro sociale del Leoncavallo a Milano oltre 20 anni fa. Secondo me chiuderli a Cremona sarebbe un errore, con ripercussioni imprevedibili. Con questo non voglio giustificare i disastri e gli atti di violenza perpetrati sui patrimoni da parte dei famosi black bloc, ma ripeto, chiuderli coattamente dopo tantissimi anni di inerzia da parte della destra e della sinistra sarebbe un errore madornale. Oramai i centri sociali cremonesi hanno acquisito una sorte di diritto di usucapione. Elia Sciacca Cremona ***

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appello

Nuovo ponte sull’Adda, serve un ultimo sforzo per completarlo Gentile direttore, sulla realizzazione del nuovo ponte sull’Adda - il cosiddetto 3° lotto del potenziamento della Paullese - è necessario chiarire come stanno realmente le cose per non ingenerare equivoci. Un’interrogazione sull’argomento, presentata durante l’ultimo Consiglio regionale, chiedeva di conoscere tempi e forme con cui Regione Lombardia intende attivarsi per finanziare e portare a termini i lavori di ultimazione dell’opera. La risposta dell’assessore Sorte ha permesso di capire che sia il 2° lotto, 2° stralcio (dalla tangenziale est esterna di Milano a Zelo Buon Persico), sia il 3° lotto (nuovo ponte sull’Adda) non hanno copertura finanziaria. Per quest’ultimo, ha precisato ancora Sorte, è in corso la progettazione definitiva da parte della Provincia di Cremona in sostituzione della Provincia di Milano. L’attuale mancanza di copertura finanziaria, dunque, non può lasciarci tranquilli. Semmai, deve spronare chi tutela il nostro territorio a lavorare per reperire i fondi mancanti. Da anni lo Stato fa mancare in modo sempre più consistente i trasferimenti alle Regioni e le risorse a disposizione, pertanto, sono solo quelle relative a interventi già programmati. L’unica strada per avere nuova liquidità è quella delle economie derivanti da opere già finanziate. Economie che potrebbero maturarsi in questo o nei prossimi esercizi. E’ l’impegno che abbiamo chiesto alla Giunta, anche d’intesa con l’assessore Sorte, con un ordine del giorno all’ultimo bilancio di previsione, che ha recepito un emendamento a mia firma, con cui si chiede, appunto, di “finalizzare tutte le economie che dovessero derivare da opere già finanziate per la riqualificazione della direttrice strategica dell’ex SS 415 Paullese”. Proprio citando questo ordine del giorno, l’assessore Sorte ha precisato in aula che si verificherà la possibilità di stanziamento di risorse per il 2° lotto, 2° stralcio e per il 3° lotto in fase di assestamento di Bilan-

Infortunio sulle piste da sci: cosa si deve sapere In caso di infortunio sulle piste da sci, l’ente gestore delle piste è responsabile ed è tenuto a risarcire il danno subìto dallo sciatore. In particolare, si tratta di una responsabilità contrattuale che deriva dal contratto di skipass. Quest’ultimo è un contratto che viene stipulato tra l’utente e il gestore nel momento in cui il primo acquista il biglietto, detto skipass, per poter accedere agli impianti di risalita. In forza di tale contratto, lo sciatore, dietro pagamento del corrispettivo, può usufruire del servizio di risalita agli impianti e utilizzare le piste predisposte per l’attività sciistica. Il gestore sarà responsabile dei sinistri occorsi durante la fase di risalita, nonché di quelli verificatisi sulle piste e riconducibili al mancato o inesatto adempimento degli obblighi gravanti sul gestore, quali la corretta manutenzione delle piste, l’adeguata segnalazione di fonti di pericolo e così via. A

A cura di Emilia Rosemarie Codignola*

ben vedere, sussistendo un rapporto contrattuale tra le parti, nel caso di infortunio, la responsabilità del gestore non è più di tipo extracontrattuale come lo era in passato e ciò a tutto vantaggio dello sciatore danneggiato. Secondo la disciplina della responsabilità extracontrattuale, era infatti, il danneggiato che doveva dimostrare di aver subìto un danno ingiusto, nonché

cio. Da questo punto di vista, assicuro il massimo impegno per ottenere lo sblocco delle risorse e vedere così ultimata un’opera fondamentale per tutto il sud della Lombardia. Da troppo tempo se ne invoca il completamento. Ora serve un ultimo sforzo finale. Carlo Malvezzi Consigliere regionale del Nuovo Centrodestra ***

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presa di posizione

Difendere la democrazia non vuol dire sfasciare le vetrine Gentile direttore, manifestare è l’espressione più alta della democrazia. Manifestare violentemente non è certamente democratico. Manifestare non vuol dire andare in giro con spranghe e catene, non vuol dire mettere a ferro e a fuoco e devastare una città. Manifestare contro la Tav è un sacrosanto diritto, ma questo non vuol dire sabotare cantieri di lavoro ed aggredire il personale che ci lavora. Sono padri e madri di famiglia che onestamente e pacificamente si guadagnano il vivere quotidiano. Chi la pensa in modo diverso, ha mai manifestato pacificamente? Ho dei seri dubbi. Soprattutto le donne, perché non vanno a provare sulla loro pelle le discriminazioni che certe culture applicano nei confronti di donne, bambini ed omosessuali. L’indignazione dei cremonesi, e non solo, non è generata dallo spirito della manifestazione, di sinistra o destra che sia non ha importanza, ma dallo spirito di violenza anarchica che nulla ha a che fare con la politica. Ne ho fatte anch’io di manifestazioni quando ero più giovane e le organizzavo pure. Mai abbiamo avuto problemi con la cittadinanza che ci ospitava e tanto meno con le forze dell’ordine, nonostante la presenza di varie fazioni mandate apposta per provocare. Difendere la democrazia non vuol dire sfasciare vetrine e bruciare automobili. Il rispetto per gli altri, per le idee diverse dalle nostre, è alla base della nostra cultura ed è il segreto della democrazia. Massimo Pelizzoni Gussola

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il collegamento causa – effetto tra il danno e la condotta del gestore. Mentre ora, grazie alla previsione di una responsabilità contrattuale, assistiamo ad un’inversione dell’onere della prova. Pertanto, il danneggiato non sarà tenuto a fornire la prova del danno subìto, né il collegamento del danno ad un fatto colposo o doloso del gestore. Dovrà provare solamente l’ina-

interrogazione

La riduzione del servizio postale è inaccettabile Gentile direttore, nei giorni scorsi ho depositato l’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo Economico in merito alla notizia che in provincia di Cremona le Poste hanno deciso la chiusura di 3 uffici postali e la riduzione di orari e giorni di apertura di altri 26 uffici. Questo provvedimento deciso da Poste Italiane senza alcun confronto con gli enti locali e alcuna considerazione dell’impatto sociale e dei disagi che causerà ai cittadini, specialmente ai più anziani è inaccettabile. Un piano di chiusure e riduzione di servizi che risulta essere ancora più indigesto da parte di un’azienda pubblica che registra importanti utili e profitti e che pare intenzionata con questa scelta ad aumentare la sua appetibilità finanziaria in vista della quotazione in Borsa, senza tenere in alcun conto le ricadute che queste scelte avranno sui servizi ai cittadini. Il Governo chiarisca se dopo aver autorizzato con la Legge di Stabilità le Poste a consegnare la posta solo quando lo ritengono economicamente vantaggioso, ora condivida anche questa massiccia riduzione della presenza territoriale di un servizio essenziale come quello postale. Franco Bordo Deputato di Sel ***

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analisi

Con la chiusura degli uffici postali si rischia la desertificazione sociale Egregio direttore, nei giorni scorsi ho scritto chiedendo un incontro urgente alla direzione regionale di Poste Italiane in merito alla notizia, emersa in seguito a un incontro tra i vertici dell’azienda e i sindacati, secondo cui la società avrebbe confermato la chiusura di 65 uffici postali e l’apertura parziale di 120 solo per 2 giorni alla settimana in Lombardia. Ricorda che Poste svolge un servizio indispensabile e universale anche in molti piccoli Comuni e

dempimento contrattuale, vale a dire il fatto dell’avvenuto incidente durante la risalita o sulle piste. Al contratto di skipass si applica inoltre la disciplina cosiddetta del consumatore che tutela maggiormente il contraente consumatore in base alla considerazione della minore forza contrattuale di quest’ultimo rispetto al contraente professionista. Di conseguenza, si applicherà il principio del foro del consumatore in forza del quale sarà competente il giudice del luogo di residenza del consumatore e non il giudice del luogo in cui si è verificato il fatto. *Avvocato Stabilito del Foro di Milano emiliacodignola@libero.it

che è quindi necessario e urgente capire motivazioni e modalità di quella che sembra essere una decisione già assunta, ma senza il dovuto confronto. Vogliamo capire se è possibile scongiurare la chiusura di sportelli in aree nelle quali soprattutto le fasce deboli della popolazione, come gli anziani ma anche famiglie non ancora dotate di servizi come internet, rischiano di essere penalizzate in modo inaccettabile. In molte zone della Lombardia la chiusura dell’ufficio postale rappresenterebbe la totale desertificazione sociale e dei servizi, se pensiamo che molte pratiche e pagamenti tributi si svolgono in posta. Va ricordato anche che come associazione stiamo purtroppo rilevando numerose segnalazioni sia nei piccoli Comuni sia nei quartieri periferici delle grandi città su malfunzionamenti e ritardi nel recapito della posta. Siamo convinti, a prescindere da considerazioni sull’annunciata privatizzazione, che Poste sia un soggetto importante per il Paese e che su molti fronti si sia ben attrezzato per affrontare le sfide del futuro, a cominciare da quella relative a investimenti e progetti finanziari alla portata di tutti. Ciò non toglie che non è possibile abdicare a una funzione che, anche con il contributo di tante generazioni di cittadini, ha fatto di Poste Italiane una delle istituzioni più importanti del nostro Paese. Roberto Scanagatti

Presidente di Anci Lombardia ***

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quesito

I tanti soldi per il Gp di Monza sono davvero utili per la Regione? Gentile direttore, l’assessore Fabrizio Sala ha risposto, nel corso del Consiglio regionale, a un’interpellanza del Movimento 5 Stelle Lombardia che chiedeva chiarimenti sulle intenzioni della Giunta Maroni in merito ai contributi economici che vuole dare per mantenere il Gran Premio di Formula 1 nell’autodromo di Monza. Gianmarco Corbetta, consigliere del M5S Lombardia, ha spiegato: «Bernie Ecclestone ha chiesto il raddoppio del canone attuale (da 10 a 20 milioni di dollari all’anno), altrimenti è pronto a sloggiare da Monza e l’autodromo, per

continuare ad accogliere la Formula 1, necessita di un rinnovamento strutturale per svariati milioni di euro. La Sias, la società che gestisce l’autodromo, questi soldi non ce li ha e di investitori privati non se ne vede nemmeno l’ombra; per cui il governatore Maroni ha promesso di stanziare 20 milioni di euro. Lo stanziamento è subordinato all’ingresso nella proprietà del Parco della Regione Lombardia senza esborso di tasse. Il Monimento 5 Stelle non intende schierarsi a favore o contro l’autodromo, il punto è capire se un esborso di risorse pubbliche così ingente (i 20 milioni annunciati da Maroni) sia realmente giustificato dall’indotto che il Gran Premio porta con sé oppure no. Riteniamo difatti inadeguate le analisi sull’indotto che ogni anno rilascia la Camera di Commercio, in quanto si tratta di analisi basate su stime e previsioni, non di dati a consuntivo. Ho chiesto dati che giustifichino l’investimento previsto. Ho chiesto dati sull’indotto e non sono arrivati. Deduco che non ne esistono. Una spesa di 20 milioni di euro senza sapere nulla di quanto porterà l’investimento non è intelligente. Volevo capire se quei fondi pubblici sono davvero utili per il territorio, volevo che la Giunta mi convincesse che spendere questo danaro pubblico nel rilancio dell’autodromo e del Gran Premio d’Italia a Monza - in questo momento di crisi - fosse più utile per la collettività che investirli nel supporto alle Pmi, alla cultura, alla scuola, alla sanità e al trasporto. Ma l’assessore Sala non è stato in grado di fornire alcuna risposta convincente. M5Stelle Lombardia ***

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replica

Precisazione sull’utilizzo delle gomme da neve Egregio direttore, in riferimento all’articolo pubblicato nell’edizione del 3 gennaio a pagina 9 dal titolo “Gomme da neve”, vorrei esternare il mio pensiero ed anche quello, penso, di molti altri consumatori. Vorrei precisare che quanto riportato: «Per la verità alla sostituzione delle gomme estive con quelle invernali si sarebbe già dovuto provvedere dallo scorso 15 novembre», è errato in quanto dal 25 novembre 2014 al 31 marzo 2015 è operativa l’ordinanza n. 163/30 settembre 2011 della Provincia di Cremona settore Manutenzione e Sviluppo rete stradale, come confermatomi dal sig. Mariani del Settore Strade della Provincia di Cremona che “dispone l’obbligo che tutti i veicoli siano muniti, ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia... lungo le seguenti strade” e segue l’elenco dei tratti stradali con sovrappassi FS, sovrappassi A21, ponti sul fiume PO, ecc... Ne consegue che se l’automobilista non percorre questi tratti stradali, non ha l’obbligo di montare pneumatici da neve o avere a bordo catene. Certo, avere montato questi pneumatici è una sicurezza in più, ma in provincia di Cremona ribadisco, non è un obbligo salvo che nei tratti citati dall’ordinanza n. 163 (in altre province potrebbero vigere disposizioni diverse da Cremona). A seguire poi c’è l'affermazione del sig. Saverio Tarenzi della Promet srl di Ombriano (che dovrebbe essere un rivenditore gomme interessato?), che intenderebbe ricordare che la sostituzione degli pneumatici è prevista per legge. Ciò è sbagliato in quanto l’obbligo esiste solo sulle strade di montagna o nei tratti anche di pianura ove esistono prescrizioni con esposizione apposita segnaletica verticale, (ordinanza sindacale) cioè il cartello a sfondo blu con la ruota “incatenata”. Libero Zerbini Unione nazionale consumatori

Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

Sabato 7 febbraio

Domenica 8 febbraio

Lunedì 9 febbraio

MArtedì 10 febbraio

Mercoledì 11 FEBBRAIO


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Sabato 7 Febbraio 2015

INCONTRO

La guerra, a chi giova? Le associazioni ambientaliste casalasche e viadanesi, continuando l’attività di sensibilizzazione su problemi attuali, nell’ambito di Expo dei popoli, “Nutrire il pianeta è nutrire la pace”, anche quest’anno propongono una serie di importanti eventi, con la partecipazione di personaggi autorevoli. Il primo di questi avrà luogo mercoledì 11 febbraio alle ore 21, presso la sala grande dell’oratorio Maffei (accanto al Duomo) di Casalmaggiore. L’argomento è “La guerra permanente: a chi giova? (Isis e dintorni)”. Don Mario Aldighieri, autore di “Chi ha paura dell’Islam”, introduce il tema. Gianluca Solera, il relatore, presenta il suo libro “Riscatto Mediterraneo”. Durante la serata è previsto il lancio della campagna “Un’altra difesa è possibile”. Massimo Bondioli (Amici di Emmaus) spiega la proposta di legge di iniziativa popolare a favore della difesa civile non armata e non violenta per la quale si raccoglieranno firme nella serata stessa e nei sabati successivi. Tutti gli interventi mirano a comunicare la necessità urgente di dirimere i conflitti in modo pacifico, ricorrendo al dialogo ed eliminando alle radici le ragioni che possono spingere ad abbracciare il terrorismo. Con le risorse destinate alle armi, si potrebbe davvero nutrire il pianeta.

CASALMAGGIORE

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Diagi e black out per il Big Snow Scuole chiuse e ponti sul Po riaperti solo verso le 18. Parecchi interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti

Linee telefoniche in tilt, paesi senza corrente elettrica, strade impraticabili per diverse ore

B

ig snow doveva essere e big snow è stata. La grande nevicata nella notte tra giovedì e ieri ha messo in ginocchio buona parte del Casalasco, creadno disagi e una lunga serie di danni. In alcuni Comuni si sono superati i 40 centimetri di neve già nella mattinata di ieri. Ovviamente è partita subito la decisione di tenere chiuse tutte le scuole, anche a Casalmaggiore, dove si è già deciso di non aprirle nemmeno oggi. In parecchi centri è mancata la corrente elettrica. A Scandolara ad esempio, tanto che il fornaio che solitamente rifornisce anche alcuni paesi vicini non ha potuto lavorare e ha lasciati tutto quanti a secco. Per parecchie ore anche le linee telefoniche sono rimaste fuori uso, un po’ a macchia di leopardo. Ovviamente la situazione della viabilità è rimasta critica, anche se va dato atto non solo ai dipendenti comunali, ma anche ai componenti i gruppi di protezione civile di essersi attivati in massa per garantire i minori disagi possibili. Alcuni alberi sono crollati sotto il peso della neve, alcuni (come mostra una delle foto a fianco) anche su auto in sosta. Cadute anche le piante davanti al Duomo, e tante altre nei parchi cittadini e nei paesi. A Casalmaggiore ovviamente è stato annullato il tradizionale mercato settimanale in piazza Garibaldi. Per buona parte della giornata anche il ponte sul Po è rimasto chiuso, e il disago è aumentato dal fatto che pure il ponte di Viadana è rimasto chiuso. Sono stati riaperti prima delle 18, quando piano piano la situazione è migliorata. Il tetto di qualche capannone ha ceduto, e gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati parecchi sul territorio.

In alto un innevato Listone e la via principale di Torricella diventata un budello. Sotto una pianta caduta su un'auto e cumuli su auto in sosta

Le ciliegie nel giardino del Teatro Comunale Rivisitata l'opera di Cechov dalle “Nina's drag queens”. Una lettura originale stasera a Casalmaggiore

Un grande classico del teatro versione drag queen. E così “Il giardino dei ciliegi” diventa “Il giardino delle ciliegie”. Accade stasera al Teatro Comunale di Casalmaggiore (ore 21), doce le “Nina’s drag queens” presentano appunto “Il giardino delle ciliegie – Étude pour un vaudeville en travesti plein de paillettes”. Regia di Francesco Micheli, interpreti Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo e Ulisse Romanò. Assistente alla regia Luisa Costi, luci Giulia Pastore, audio Giuliana Rienzi, scene Clara Storti e Selena Zanrosso, costumi Giada Masi. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Atir Teatro di Ringhiera e Accademia di Belle Arti di Brera. “Il giardino di ciliegi – spiega la presentazione - è un confine, crocevia di mondi lontani, irriducibili. È la terra dell’infanzia, del sogno ad occhi aperti, l’orizzonte dell’ancora possibile. Ad abitarlo, sei donne, in attesa della fine. Donne, piuttosto creature. Forse sono gli stessi alberi di quel giardino, tacchi a spillo per radici, braccia maschili come rami tesi? Il giardino dei ciliegi è un mondo fragile, incerto, quasi di vetro... Perse in questo vivaio di ricordi e passioni, le donne-albero annodano mille piccole vicende attorno a un’unica grande tragedia familiare. Sono viaggiatrici senza passaporto, dive senza palcoscenico, eroine tragiche senza tragedia. E ridono, ridono spesso. Ma sempre con le lacrime agli

occhi. Perché affrontare i grandi classici del teatro in vesti drag queen? Perché facciamo teatro e a un certo punto abbiamo capito di aver costruito, nel tempo, un linguaggio nostro, col quale provare ad affrontare una materia teatrale vera e propria, sconfinando dalla concezione dello spettacolo drag queen come intrattenimento e varietà tout court. Abbiamo scelto il Giardino dei Ciliegi per la sua coralità e per qualcosa di indefinito che sentivamo emergere da questo testo, un sentimento lontano, che ha a che fare con la nostalgia per un mondo scomparso, superato, seppellito, con un’infanzia perduta ma mai dimenticata. Iniziando a lavorarci, ci siamo resi conto che la nostra intuizione era giusta... La drag queen è per sua natura un essere irrisolto:

riunisce in un corpo solo mondi opposti, maschile e femminile, non è mai quello che è, rincorrendo all’infinito un’immagine irraggiungibile. Quei personaggi, inaspettatamente, erano perfetti per noi. Il mondo femminile di Checov è vario e affascinante... Anche se l’operazione drammaturgica è molto decisa, non pensiamo di avere stravolto l’opera di Checov; piuttosto ci siamo chiesti a cosa corrispondano, oggi, quelle ansie, quelle manie, quei caratteri. Checov tratteggia un periodo storico preciso, e soprattutto racconta di un mondo senza più appigli, di personaggi che non riescono a tenersi aggrappati al proprio mondo interiore, pur continuando a rifugiarvisi di continuo. È la cronaca di un’epoca di passaggio, e questo è qualcosa che assomiglia al presente”.

Alcune immagini dello spettacolo di stasera


Casalmaggiore

Sabato 7 Febbraio 2015

Comuni, il costo dei dipendenti

La media è di 215 euro l’anno per ogni cittadino, ma si va dagli 87 di Martignana ai 306 di Ca’ d’Andrea

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VICOMOSCANO, 571 FIRME PER LE POSTE

di Vanni Raineri

uanto costa il personale nei nostri Comuni, e quanto ci costa individualmente all’anno? Non è per sollevare scandali che scandagliamo questo settore, bensì per verificare quanto pesi nell’economia degli enti pubblici più vicini al cittadino il costo del lavoro, e le differenze tra comune e comune. La scure della spending review obbliga i Comuni a risparmiare, anche senza forzare dal punto di vista legislativo: basta stringere i cordoni della borsa e gli enti locali sono costretti a ridurre al minimo la spesa corrente, che è ciò che sta accadendo. Sarebbe interessante verificare la differenza tra il costo del personale nei Comuni e quello nelle Unioni di comuni, ma per il momento è prematuro. Innanzitutto non sono ancora presenti i bilanci dettagliati delle Unioni, e inoltre serve attendere qualche anno per valutare quanto la sinergia consenta di produrre risparmi in merito al personale. Ci accontentiamo quindi di esaminare nove comuni del Casalasco, quelli che non sono in Unione. Almeno non lo erano nel 2014, l’anno su cui si basa la nostra ricerca. Oltre la metà dei Comuni non hanno potuto essere inseriti. Si tratta dell'Unione che aggrega Piadena e Drizzona, quella tra Calvatone e Tornata, Foedus che raggruppa Casteldidone, Rivarolo del Re e Spineda (oltre ad alcuni comuni mantovani), Municipia con Cingia de’ Botti, Motta Baluffi e Scandolara Ravara, Palvareta Nova con San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Solarolo Rainerio e Voltido. Ne rimangono nove appunto, quelli ancora isolati (per quanto?). E questo inserendo comuni quali Cella Dati e Derovere, cuscinetto tra il Casalasco e il Cremonese. Qualche dato interessante emerge. Innanzitutto il bilancio sotto esame è quello del 2014, e per stabilire il costo del personale non abbiamo solo considerato le “competenze fisse per il personale a tempo indeterminato” (la voce più rilevante), ma anche le altre dello stesso capitolo di spesa, vale a dire “straordinario per il personale a tempo indeterminato”, “altre competenze ed indennità accessorie per il personale”, “contributi obbligatori per il personale”, “contributi per indennità di fine servizio e accantonamenti TFR”, “contributi aggiuntivi” e “contributi relativi ad arretrati di anni precedenti”. Inserendo tutte le spese dei dipendenti, e senza separare tempo indeterminato e determinato, il totale abbraccia dunque tutto ciò che possiamo considerare spesa per il personale. Nella prima colonna abbiamo quindi indicato il totale che ne risulta, nella seconda lo abbiamo diviso per la popolazione, stabilendo qual è il costo che ogni cittadino del Comune paga all’anno per il personale, e infine nella terza colonna abbiamo indicato il peso di questo capitolo sul bilancio complessivo, alla voce spese. Diciamo subito che il numero di abitanti considerato è quello di metà 2014 (cioé al centro del periodo di riferimento), sulla base dei dati delle elezioni comunali. Se in termini assoluti non è facile stabilire se sia tanto o poco quanto spendiamo per pagare i nostri dipendenti (che, detto per inciso, con i tagli degli ultimi anni stanno svolgendo un lavoro encomiabile), la spesa pro capite ci dice molto. In media ogni

Sopra la consegna delle firme al'assessore Pamela Carena, sotto le Poste di Vicomoscano

Il Municipio di Martignana Po. A sinistra il sindaco Alessandro Gozzi. Sotto il Municipio di Casalmaggiore

casalasco spende 215 euro all’anno per pagare i “propri” dipendenti, ma la cifra si sposta anche di molto dalla media. Soprattutto a Martignana Po, dove la spesa pro capite è di soli 87 euro. In nessun altro comune si scende sotto i 200 euro, quota centrata da Torricella del Pizzo. Poco più alta la spesa a Isola Dovarese, Torre de’ Picenadi, Gussola e Casalmaggiore. Si poteva pensare che la spesa fosse generalmente più alta nei piccoli comuni, dato il peso dei costi fissi, e invece vediamo che il centro più grosso, Casalmaggiore, ha un costo pro capite sopra la media. La cifra si alza poi a Derovere, sfiora i 300 euro a Cella Dati e li supera a Ca’ d’Andrea. Interessante e variegata anche l’incidenza del personale sulle spese complessive dei Comuni. A Martignana il basso costo si traduce nel 12% circa del totale, che è davvero pochissimo. Proprio a Ca-

salmaggiore otteniamo il risultato inverso: sul Listone oltre il 40% delle spese che sopporta il Comune serve a pagare il personale. Per gli altri 7 comuni la cifra si inserisce nel range tra il 24% e il 31%. Possiamo dire quindi che in media la spesa del personale è poco meno di un terzo di quella complessiva dei Comuni. Fatta la disamina, non potevamo non contattare il sindaco di Martignana Po per scoprire quale possa essere il motivo di questa anomalia di spesa. Disturbiamo Alessandro Gozzi mentre sta spalando la neve nel suo paese, e la spiegazione non poteva essere diversa: «E’ un problema di risparmio, nel senso che abbiamo la pianta organica al minimo indispensabile, siamo decisamente sotto organico. Forse incide anche il fatto che abbiamo esternalizzato l’ufficio tecnico».

TOMBOLA BENEFICA A GUSSOLA GUSSOLA – Stasera, sabato 7 febbraio, alle ore 21 presso il Centro Culturale, il Coordinamento Popolare di Gussola invita tutti i propri associati a trascorrere una serata in compagnia giocando a tombola. Il ricavato della serata sarà devoluto all'associazione APOMonlus, Associazione Patologica Oncologica Mammaria di Cremona. Sarà presente nell'occasione il Dottor Bottini in rappresentanza dell'Associazione.

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Vicomoscano lotta e si vuole tenere stretto il suo ufficio postale. Anche se la decisione appare ormai presa, confermando che Poste Italiane intenderebbero premiare l’ufficio di Casalbellotto, aperto sei giorni su sette anziché tre, gli abitanti hanno proseguito la raccolta firme e proprio giovedì mattina l’hanno consegnata in comune. Il numero è decisamente importante: una frazione di poco più di mille abitanti, anche se non è mancato l’apporto di chi è arrivato anche da altre parti del comune di Casalmaggiore, è riuscita a raccogliere ben 571 autografi contro la chiusura dell’ufficio di via Giovanni XXIII. Di fatto, in media, ha firmato più del 50% dei residenti. Documenti e firme che sono avrebbero dovuto essere consegnate nella giornata di ieri dal sindaco Filippo Bongiovanni all’ingegnere Paolo Rufo, direttore provinciale di Poste Italiane per Cremona, per un incontro che aveva l'obiettivo di sensibilizzare i vertici dell’azienda sull’argomento. L'incontro poi è saltato a causa della forte nevicata e ci sarà nei prossimi gionri. Anche perché per gli anziani è difficile percorrere anche solo i pochi chilometri che separano Vicomoscano e Casalbellotto e perché, come evidenziato più volte, la frazione più vicina a Casalmaggiore, nonché la seconda più grande del comune, è sprovvista anche di una banca. Perdere le poste, a inizio aprile, sarebbe per molti residenti, specie quelli non automuniti, un problema serio. Giovedì dunque le 571 firme sono state consegnate in sala consiliare: impegnato a Milano, non è stato il sindaco Bongiovanni a riceverle direttamente; al suo posto l’assessore Pamela Carena che ha accolto i fogli riempiti degli autografi dei residenti con la promessa di consegnarli nel pomeriggio al primo cittadino. Lo stesso Bongiovanni intende infatti fare fronte comune anche con il presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini e con i sindaci dei comuni toccati da questi tagli (ricordiamo Ombriano e Gallignano, nel cremasco) per scongiurare una riorganizzazione definita arbitraria e poco funzionale. Senza con questo chiedere che a pagare siano altri comuni vicini, ma semplicemente pensando ad una razionalizzazione a giorni alterni, che potrebbe accontentare tutti. Ma non, evidentemente, Poste Italiane…

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Sabato 7 Febbraio 2015

Amianto e bonifica: la normativa regionale

Per i proprietari di edifici in cui vi è la presenza di amianto è obbligatoria la valutazione del rischio

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l tema della bonifica dei manufatti contenenti amianto è di attualità sempre più stringente, anche alla luce degli ultimi dati: in Lombardia si parla infatti di 2mila morti in un anno per contaminazione da amianto. A questo proposito la Regione, da poco meno di un anno, ha attivato una piccola rivoluzione per la procedura burocratica e autorizzativa in materia di bonifica e rimozione di manufatti contenenti amianto, che riguardano le imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (www.albogestoririfiuti.it), categoria 10A e 10B. Questa procedura, sulla base delle prescrizioni degli articoli 250 e 256 Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, prevede, in estrema sintesi, che le imprese presentino all’Asl competente per territorio un “Piano di lavoro” per i previsti lavori di bonifica o rimozione di materiali contenenti amianto. Fino a tutto marzo 2014, la presentazione di tale “Piano di lavoro” avveniva in forma cartacea, o tramite Posta Elettronica Certificata (PEC). Dal primo aprile 2014, è invece operativo, in Regione Lombardia, un sistema informatizzato, denominato Ge.M.A. (Gestione Manufatti Amianto), sostanzialmente analogo al sistema già attivo da anni per l’invio delle cosiddette “notifiche preliminari di cantiere”. Per accedere al sistema è necessario utilizzare la “carta regionale dei servizi” CRS (o una CNS, “carta nazionale dei servizi”) col relativo codice PIN personale. Per i proprietari di edifici in cui vi è la presenza di amianto, vi sono degli obblighi ben specifici, dettagliati dal Decreto Ministeriale 6 settembre 1994, essenzialmente riassumibili in una globale “valutazione del rischio” derivante dalla presenza dell’amianto stesso, e nella stesura di un “programma di controllo e manutenzione” per garantire, nel tempo, il livello più basso possibile di rischio. Vediamoli nel dettaglio. La “valutazione del rischio” de-

LA TRASMISSIONE TELEMATICA DEI DATI L'Asl di Cremona informa che in data 19/1/2015, da parte della Direzione Generale Salute della Regione Lombardia, in coerenza con le previsioni del DDGS n. 1785 del 4/3/2014, è stata rilasciata la nuova funzionalità di Ge.M.A., che permette alle imprese di inviare on-line anche la relazione annuale consuntiva degli interventi di bonive seguire i criteri fissati dal citato Decreto Ministeriale (di seguito DM), con l’avvertenza che, come precisa lo stesso DM, “La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale. Analogamente se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d’aria possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale”. Nel concreto, la “valutazione

del rischio” si basa su due criteri sostanziali: - Esame delle condizioni dei manufatti, al fine di stimarne le condizioni e il pericolo di un rilascio di fibre di amianto; - Misura della concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all’interno dell’edificio (monitoraggio ambientale). L’esame delle condizioni dei manufatti prevede, in pratica, l’effettuazione di un sopralluogo, con un accurato esame visivo dei manufatti, compilando quindi un’apposita “lista di controllo”, sulla base dei seguenti aspetti: - Il tipo e le condizioni dei manufatti contenenti amianto; - I fattori che possono determinare un futuro danneggiamento o degrado; - I fattori che influenzano la diffusione di fibre e l’esposizione degli individui. Sulla base di questa prima va-

lutazione, saranno eseguiti – se necessari – ulteriori approfondimenti, fino alla redazione della relazione di “valutazione del rischio”. Parimenti, anche il “programma di controllo e manutenzione” deve seguire le rigide prescrizioni del DM, sulla base dei seguenti punti salienti: - Designare una “figura responsabile” con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali contenenti amianto; - Tenere un’idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali contenenti amianto; - Predisporre apposita segnaletica (o simile) per evitare che l’amianto possa essere inavvertitamente “disturbato”; - Garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manu-

fica realizzati nell’anno 2014, nel rispetto dell’obbligo sancito dall’art. 9 della L. 257/92. L’invio telematico della relazione annuale ex art. 9 della L. 257/92 è obbligatorio a partire dal corrente anno 2015. Detta relazione annuale consuntiva dovrà essere trasmessa entro il 28 febbraio 2015.

tentivi e in occasione di qualsiasi evento che possa causare un “disturbo” dei materiali di amianto. Ad esempio, nel caso di aziende ed edifici pubblici, può essere predisposta una specifica procedura autorizzativa per le attività di manutenzione, che dovranno essere sempre documentate; - Fornire una corretta informazione agli occupanti dell’edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare; - Nel caso siano in opera materiali friabili, provvedere a ispezionare, o far ispezionare, l’edificio almeno una volta all’anno, da personale in grado di valutare le condizioni dei materiali, redigendo un dettagliato rapporto corredato di documentazione fotografica. Nel caso di attività produttive, appare consigliabile un monitoraggio delle fibre aerodisperse mediamente ogni due anni.

Questi due obblighi – “valutazione del rischio” e “programma di controllo e manutenzione” – sono a carico di tutti coloro che detengono materiali contenenti amianto, siano essi aziende private o enti pubblici. Possiamo quindi meglio dettagliare questi obblighi in base alla tipologia di proprietari: - Aziende: in questo caso, la “valutazione del rischio” e il “programma di controllo e manutenzione” devono rientrare, o comunque essere allegate, al Documento di Valutazione dei Rischi aziendale (DVR) ai sensi del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81. - Enti pubblici: in questo caso, si ripropone l’esatta situazione delle aziende, con l’obbligo di aggiornamento del DVR. In questi casi, la situazione può essere ancora più complessa per la presenza del pubblico e degli utenti.


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Impianti termici, le regole del nuovo libretto

Si tratta di un unico documento composto da più schede, obbligatorio anche per il climatizzatore estivo

E'

entrato in vigore da alcuni mesi il libretto unico per gli impianti termici. Si tratta di un unico libretto, composto da più schede modulabili a seconda delle caratteristiche dell'impianto. Quattro tipologie di rapporto di efficienza energetica, studiate per mettere a fuoco e mappare le prestazioni non solo delle tradizionali caldaie, ma anche dei sistemi di condizionamento, di teleriscaldamento e di cogenerazione. Il libretto è obbligatorio anche per i dispositivi di climatizzazione estiva. Il libretto di impianto deve essere presente per tutti gli apparecchi mentre il rapporto è obbligatorio solo per i sistemi soggetti a verifiche periodiche, cioè di riscaldamento con potenza maggiore di 10 kw e di condizionamento di potenza maggiore di 12 kw. A loro volta, le verifiche scattano, ogni qual volta s'intervenga sull'impianto modificandone l'efficienza o per disposizione di legge, con una tempistica diversa a seconda della tipologia e potenza dell'impianto (Dpr 74/2013). Ad esempio, per le caldaie a gas o metano normalmente installate in una singola unità immobiliare s'interviene ogni quattro anni, mentre si scende a due per gli impianti condominiali, se superiori ai 100 kWw Salvo diverse indicazioni regionali. Rispetto all'edizione precedente, il nuovo libretto non si fonda più su due modelli (uno riferito alle centrali e l'altro al singolo impianto), ma su di un modello unico, personalizzabile, costituito da tante schede, usate e assemblate in funzione degli apparecchi e delle componenti dell'impianto. I modelli di rapporto di controllo di efficienza energetica sono, invece, quattro: il principale è per gli impianti di riscaldamento con generatore a fiamma e combustione; poi per il condizionament, il teleriscaldamento e gli impianti di cotrigenerazione. Il libretto (che è la carta d'identità dell'apparato) viene compilato per la prima volta dall'installatore,

all'atto della messa in funzione e

aggiornato dal responsabile dell'impianto o dal manutentore. Con l'entrata in vigore, dal 1° giugno, del nuovo libretto, il responsabile (che nei piccoli impianti è l'utente stesso mentre in condominio può essere l'amministratore o la ditta abilitata da questi delegata) dovrà scaricare il nuovo modello di libretto dai modelli già disponibili sul sito del ministero Sviluppo economico e trascrivere sulla prima pagina di questo i dati identificativi dell'impianto così da consegnarlo,

all'atto del controllo, al manutento-

re per l'aggiornamento. Il rapporto di efficienza, invece, viene compilato direttamente dal manutentore, che ha anche il compito di trasmetterlo, preferibilmente in via telematica, all'ente locale che tiene aggiornato il catasto. Nel documento è indicato il risultato dei controlli, che devono essere conformi a quanto previsto dalle norme Uni o ai limiti indicati dal Dpr 74/2013. In caso contrario, il rapporto risulterà negativo e l'impianto sarà da sostituire.

Incaricati dei controlli sono gli

enti locali che ricevono il report delle verifiche e che, da parte loro, organizzano campagne ispettive a campione. Le sanzioni dipendono dal Dlgs 192/2005 o da eventuali disposizioni delle Regioni. Si va da 500 ai 3mila euro a carico di proprietario, conduttore, amministratore di condominio o terzo responsabile. Da mille ai 6mila euro per l'operatore incaricato che non provvede a redigere e sottoscrivere il rapporto di controllo tecnico.

Le operazioni di controllo vanno svolte in conformità alle norme

Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell'impianto termico devono essere eseguite conformemente alle istruzioni tecniche relative allo specifico modello elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente. In ogni, caso le operazioni di controllo e manutenzione delle restanti parti dell'impianto termico e degli apparecchi e dispositivi, per i quali non siano disponibili le istruzioni del fabbricante relative allo specifico modello, devono essere eseguite secondo le prescrizioni e con la periodicità prevista dalle vigenti normative UNI e CEI per lo specifico elemento o tipo di apparecchio o dispositivo. I controlli, comprensivi delle analisi di combustione e, ove richiesto, della misurazione del tiraggio, devono essere effettuati, in caso non siano state espresse le tempistiche di manutenzione di cui sopra, almeno con le seguenti cadenze: ogni due anni per gli impianti termici alimentati a combustibile gassoso se di potenza nominale al focolare complessiva inferiore a 35 kW; annualmente per tutti gli altri impianti termici. Essi sono obbligatori per impianti termici: con generatori di calore alimentati a combustibile liquido di potenza termica nominale al focolare complessiva uguale o maggiore a 116 kW; con generatori di calore di potenza termica al focolare complessiva uguale o maggiore a 350 kW. E' inoltre prescritta una seconda determinazione del solo rendimento di combustione da effettuare normalmente alla metà del periodo di riscaldamento.


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Sabato 7 Febbraio 2015

Per ottenere un ottimo microclima interno bisogna tener conto di orientamento e tipo di serramento

Risparmio energerico con i serramenti giusti

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l risparmio energetico di un edificio passa soprattutto da come esso viene isolato e da quanto è in grado di non disperdere energia verso l'esterno. Per questo è fondamentale, al fine di ottenere maggior benessere ed un notevole risparmio energetico, utilizzare materiali isolanti in grado di ridurre la dispersione di calore. Particolare attenzione va data ai serramenti, elementi di discontinuità dell’involucro che, se scelti nel modo giusto, possono contribuire al benessere climatico della casa. Bisogna tener conto sostanzialmente di due fattori, per avere un ottimale microclima interno: l’orientamento e il tipo di serramento. L’orientamento Uno strategico posizionamento delle aperture permette di ottenere un guadagno termico gratuito e un’ottima ventilazione naturale. Le finestre esposte a sud captano livelli molto elevati di energia solare consentendo così un apporto di calore durante l’inverno, con un conseguente risparmio sul riscaldamento. In estate, il rischio di surriscaldamento suggerisce di dotare i serramenti di persiane o tende esterne le quali, anche nei mesi invernali, offrono il loro contributo mantenendo il calore all’interno dell’ambiente. Se l'obiettivo è quello di ottenere il benessere interno agli ambienti e l massimo risparmio energetico, è sconsigliato il posizionamento di aperture a nord e a ovest: il primo risulta avere un minimo apporto energetico e un aumento delle dispersioni di calore dall’interno verso l’esterno, la luce però risulta ottimale per lo studio e la lettura; il secondo porta invece ad un surriscaldamento dell’ambiente in estate e ad un minimo apporto di calore in inverno, le aperture devono pertanto essere limitate e opportunamente schermate.

Il tipo di serramento Un buon progetto delle aperture rappresenta un primo e importante passo verso il comfort climatico, al quale è però necessario aggiungere un ottimo serramento. Solitamente la prima selezione si fa sul materiale, legno, alluminio e pvc sono quelli comunemente in commercio. Le finestre in legno hanno un piacevole impatto estetico, caldo ed accogliente, sono trattate con vernici impermeabili ma richiedono una certa manutenzione in quanto più facilmente deteriorabili rispetto ad altri materiali. Le finestre in alluminio sono le più leggere e la lavorabilità di questo materiale consente di ottenere serramenti di qualunque tipologia e dimensione. L’alluminio però è un conduttore naturale e questo tende a far migrare il calore verso l’sterno, pertanto si deve prevedere l’inserimento di un ottimo materiale isolante. Le finestre in Pvc (polivinile di cloruro) garantiscono impermeabilità e

un isolamento termo–acustico. Quest’ultimo aspetto è molto importante in quanto l’acquisto di serramenti acusticamente isolanti permette di ottenere un benessere spesso necessario nei grandi contesti urbani. Una volta scelto il materiale più adatto alle proprie esigenze, funzionali ed estetiche, è opportuno conoscere il significato di alcune sigle comunemente presenti nelle schede tecniche dei serramenti. Uw (W/mqK): indica la quantità di energia, quindi calore, che attraversa 1 mq di finestra in un’ora. Minore è il valore Uw di un infisso, più basso è il flusso di calore disperso e maggiore la capacità di isolamento termico. Questo valore viene ridotto grazie all’utilizzo di vetri basso emissivi, rivestiti cioè con ossido metallico che migliora l’isolamento termico senza alterare la ricezione della luce. Rw (db): esprime il potere fonoisolante di un divisorio, indica la differenza di livello sonoro che un elemento, posto tra un ambiente rumoroso e un ambiente ricevente, è in grado di mantenere.

Materiale: ecco come scegliere quello più indicato Attualmente sul mercato si trovano i più svariati modelli di serramenti, la maggior parte dei quali attenti ad offrire le massime prestazioni termiche ed acustiche. Dai più comuni doppi vetri oggi se ne trovano di tripli e quadrupli, il cui obbiettivo è creare un vuoto, pieno d’aria o di gas argon, tra un vetro e l’altro e rendere così il passaggio di calore più difficoltoso. I vetri tendono ad essere più sottili in modo da rendere la vetrocamera più leggera nonostante il numero di vetri maggiore. I serramenti in Pvc vengono resi più stabili da rinforzi in alluminio e la loro superficie liscia rende la finestra igienica perché rapidamente pulibile e di facile manutenzione. Il legno viene unito all’alluminio per ottenere interni esteticamente accoglienti ed esterni ad elevata resistenza, il tutto in grado di offrire un’elevata prestazione termica.Se si è alla ricerca di un prodotto totalmente eco, è utile sapere che alcune azien-

de utilizzano solo legno proveniente da foreste gestite in maniera responsabile ed evitano l’utilizzo di sostanze e vernici inquinanti. Per chi è attento all’estetica e alle tendenze dell’architettura contemporanea, possono risultare molto interessanti le finestre che scompaiono nella parete: alcuni modelli consentono infatti di adottare per l’anta ed il telaio lo stesso colore del muro e di eliminare le cerniere a vista. Quest’ultimo aspetto favorisce non solo l’estetica ma anche un aumento dell’irraggiamento solare: a parità di luce architettonica della finestra, l’ingombro ridotto di montanti e telaio aumenta la luminosità interna dell’ambiente. Per i più tecnologici esiste in commercio la finestra fotovoltaica che, grazie ad un modulo fotovoltaico multistrato a film sottile, consente di trasformare i raggi del sole in energia, permette l’ingresso della luce e allo stesso tempo schermare dal sole.


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Giardinaggio: prepararsi per la primavera

Moltissime sono le operazioni che si possono svolgere nel mese di febbraio nel proprio giardino: dalla pulitura del terreno alla semina delle piante onostante il freddo di questi giorni sembrerebbe scoraggiare qualsivoglia attività all'aria aperta, per chi possiede un giardino febbraio è invece il mese in cui iniziare a preparare il proprio spazio verde all'arrivo della primavera. Si tratta per lo più di fasi preliminari, di preparativi. Infatti, prima dell’arrivo della primavera, è importante eseguire tutte le operazioni di pulitura, di lavoro del terreno e di concimazione, di potatura e semina delle piante che possono fiorire in primavera. Innanzitutto è necessario controllare di avere tutti gli strumenti e le attrezzature necessarie: le cesoie, i rastrelli, come per vasi e sottovasi. Pulite a fondo la superficie erbosa e le aree dedicate a piante, siepi, e fiori, raccogliete le foglie morte, i depositi invernali, i rami caduti. Inoltre anche la pacciamatura sarà da rifare. Fate respirare il terreno: questo lo preparerà ad accogliere nuovi germogli a tempo debito. Non abbiate paura ad andare in profondità. Il terreno va ben movimentato. Questo lo farà respirare e porterà in superficie i parassiti, in modo che muoiano per il freddo. Dopo la vangatura, concimate il terreno. Febbraio è il mese perfetto per le potature. Siepi, rose, così come alcune varietà di piante da fiore, hanno bisogno di una sfoltita. Ricordatevi di controllare sempre, soprattutto per i fiori, il periodo migliore per la potatura, che va in base alla stagione di fioritura. Se volete delle fioriture più copiose, effettuate una potatura mirata alle piante che fioriranno a breve, in modo da stimolare il germoglio di più fiori. Se avete intenzione di fare degli innesti, questo è il momento giusto per scegliere le marze. Per chi ha il frutteto, a metà del mese è il turno delle piante da frutto, in particolare di meli, peri, ribes, lamponi, ciliegi e sì, anche delle viti. In ogni caso, ti consiglio di

Per chi vuole realizzare un orto è ora di preparare il terreno

non eseguire delle potature casuali. Verifica sempre quale sia l’intervento migliore, quanto e dove tagliare, per salvaguardare sia la salute sia la forma della pianta. E, non dimenticare, febbraio è il mese ideale per potare la Stella di Natale. Semina Attenzione a proteggere le

eventuali nuove semine in caso di freddo eccessivo, o utilizzando dei teli in Tnt, oppure portando i vasi in un luogo più riparato dal freddo. Approfitta tedel brutto tempo per porre a dimora le piante in giardino. Questo vale per i rosai, o per gli arbusti in genere, così come per i fiori quali lavanda, agerato, iberis, verbene. Stessa cosa vale per le aiuole. Il letto per i fiori va pulito e prepa-

rato a dovere. I trattamenti per le piane Dove ci fosse la necessità di fare dei trattamenti antiparassitari alle piante, ricordate di pensarci prima che le gemme siano gonfie. Aspettate sempre che il fenomeno sia anche solo leggermente manifestato prima di intervenire. Questo per assicurarfi che ve ne sia un effettivo bisogno.

La primavera in arrivo è l'occasione giusta per chi volesse farsi un orto. Il primo passaggio fondamentale da imparare per fare un orto è sicuramente la preparazione del terreno. La terra va mossa, concimata e fatta riposare per essere pronta in primavera. Utilizzare dei guanti da lavoro eviterà fastidiose vesciche sulle mani, mentre sfruttare il piede per spingere la vanga nella terra, sollevare la zolla e rigirarla facendo leva con la gamba, vi permetterà di non sforzare troppo la schiena. Se la terra è troppo bagnata, rimandate la preparazione del terreno perchè sarebbe solo più faticoso. Con l’utilizzo della vanga o del forcone, scendendo quindi di 20/30 centimetri nel terreno, rivoltate tutta la terra dedicata all’orto, eliminando tutte le radici di piante infestanti per evitare che queste ricrescano in primavera invadendo il vostro orto, togliendo spazio e sostanze nutritive alle vostre colture. Togliete anche il maggior numero di sassi (leggi anche come utilizzare i sassi del vostro orto), in modo da facilitare la lavorazione del suolo in un secondo momento. Se la terra è troppo argillosa aggiungete un po’ di sabbia e arricchitelo di sostanze nutritive con il concime. Per l’orto i migliori letami sono quello equino (il più costoso), quello bovino e quello dei polli. Considerate che più il concime rimane all’aria aperta più perde azoto ammoniacale, sostanza quindi che non andrà nel terreno per le vostre piante. Se non avete la possibilità di comprare del letame potete usare anche il compost (leggi anche come fare il compost). Anche questo è ottimo per la concimazione e rende il terreno molto friabile senza contare che se autoprodotto significa risparmio economico oltre che ecologico. Infine fresate il terreno: con il piccone e il rastrello sgretolate la terra mescolandola bene con il concime che avete aggiunto. Cercate di rendere la superficie del terreno il più uniforme e piana possibile per agevolare il lavoro futuro. Raccogliete tutte le piante infestanti che avete rimosso dal terreno e buttatele nella compostiera.


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Salute

Sabato 7 Febbraio 2015

GLI ORARI CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito:

ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA d Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i n reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

Ricovero di extracomunitari indigenti negli ospedali lombardi E’ ancora possibile presentare domanda per il ricovero presso strutture sanitarie lombarde di cittadini extracomunitari indigenti (bambini e giovani fino a 21 anni), che non possono ricevere nei Paesi di provenienza cure adeguate. Le Regole 2015 hanno infatti stanziato le risorse residue non ancora assegnate per il 2014 di cui al decreto n. 8749 del 24.09.2014 contenente l’avviso di selezione, più nuovi fondi per il 2015. Sarà possibile presentare domanda fino ad esaurimento delle risorse disponibili. L’assistenza sanitaria a favore di cittadini extracomunitari che non possono ricevere nei Paesi di provenienza cure adeguate è uno dei settori tradizionali della cooperazione decentrata che da anni vede impegnata Regione Lombardia. Grazie alla competenza dei medici e del personale tecnico-sanitario nonché al-

lo sviluppo tecnologico delle strutture sanitarie lombarde, è stato possibile, dal 2001, garantire cure di alta specializzazione a 1220 cittadini extracomunitari, dei quali il 70% in età pediatrica (0-14 anni), provenienti da diversi Paesi in Via di Sviluppo. Potranno presentare domanda i soggetti del Terzo settore in generale, non aventi finalità di lucro, quali Enti non profit, fondazioni, organizzazioni di volontariato e umanitarie che abbiano: sede operativa sul territorio della Regione Lombardia da almeno 1 anno; esperienza documentata di almeno 2 anni in attività di cooperazione allo sviluppo, intesa come sostegno di progetti di assistenza in ambito sanitario alle popolazioni dei Paesi in Via di Sviluppo. Alle strutture sanitarie sarà riconosciuto il rimborso, secondo le tariffe di remunerazione ad oggi vigenti in Regione Lombardia, delle prestazioni sanitarie erogate e autorizza-

te preventivamente dalla Regione, in regime di ricovero ordinario, day surgery e in regime di day hospital, pari al valore del Drg (Diagnosis related groups). Rimangono a carico di chi presenta istanza di intervento sanitario, tutti gli oneri e le incombenze, anche di carattere amministrativo e burocratico, correlati al trasporto e al rimpatrio dei pazienti, accoglienza dei familiari, soggiorno o cura dei pazienti nei periodi di deospedalizzazione. Il procedimento autorizzativo prevede lo svolgimento dell’istruttoria formale da parte dei competenti uffici regionali della D.G. Salute, secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande. Successivamente, un’apposita Commissione di Valutazione Clinica si pronuncia anche con riferimento ai costi/benefici del percorso di cura, e identifica, in caso di valutazione positiva, la struttura sanitaria lombarda adeguata per la prestazione.

Da Cremona molte novità per la lotta al cancro. Al via sperimentazioni e un centro specializzato

Cancer center e vaccino per tumore alla prostata

I

di Laura Bosio

l triste primato di Cremona nel campo dei tumori porta la nostra città ad essere al centro di numerosi studi e ricerche su tale problematica. A questo proposito l’unità operativa di Oncologia, in collaborazione con il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Ospedale di Cremona, sta conducendo un importante studio sull’utilizzo di un particolare vaccino per la cura del tumore della prostata metastatico. Quello cremonese è il primo centro oncologico in Italia ad aver avviato una sperimentazione nel trattamento del tumore della prostata metastatico che prevede la somministrazione di un farmaco chemioterapico unitamente ad una immunoterapia con un vaccino autologo preparato con le stesse cellule del paziente. «A dicembre 2014 è stato arruolato il primo paziente e subito, in collaborazione con l’Unità operativa di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, sono state effettuate tutte le procedure di plasmaferesi per ottenere le cellule del sistema immunitario del paziente – spiegano dall’Ospedale -. Queste hanno viaggiato fino ad un centro specialistico in Belgio, dove in vitro, sono state messe in contatto con l’antigene prostatico per creare poi il vaccino che verrà somministrato al paziente». Lo studio è coordinato presso l’Arce (Area di Ricerca Clinica Epidemiologica) finanziata da Mdea (Medicina e Arte, onlus Cremona). In particolare vi

il team degli esperti che sta lavorando allo studio sul tumore alla prostata

hanno collaborato: Rodolfo Passalacqua, Bruno Perrucci, Maria Olga Giganti, Maddalena Donini e Stefano Panni (medici oncologi), Massimo Crotti e Moreno Porcari (medici di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale) Bianca Donida, Silvia Lazzarelli e Chiara Colombi (data manager), Gianvito Donati, Monica Cattaneo, Nicoletta Gnocchi, Regina Bozzetti, Fabiana Gerevini (infermieri di ricerca). Il tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo. Nel corso della propria vita un uomo su 16 nel nostro Paese sviluppa un tumore della prostata. Ma le novità in campo oncologico non finiscono qui. Nel corso del Cancer Day, svoltosi in occasione della Giornata mon-

diale contro il cancro, è stata infatti annunciata la nascita del primo Cremona Cancer Center della nostra provincia. Ad annunciarlo sono stati il primario di oncologia Rodolfo Passalacqua e Daniele Generali, della struttura di Farmacogenomica, nata da poco e tuttavia non ancora operativa al 100%. Il nuovo centro sorgerà al quarto piano della palazzina principale del nosocomio.«Sarà un nuova struttura in cui si vedranno raggruppate tutte le potenzialità già esistenti all interno dell ospedale, sia mediche, sia chirurgiche sia di laboratorio» ha spiegato il dottor Passalacqua. Numerosi sono anche i progetti nascenti in tema di cancro, voluti dalle numerose associazioni di volontariato in ambito oncologico che operano sul territrio, come Medea, Arco, Lilt, Ail, Apom,

Beat Leukemia. Sempre in prima linea contro il cancro anche le mamme di BagForLife che per il mese di aprile promuoveranno una maratonina (corsa di 5-10 km) per raccogliere fondi in favore Arco. Sempre molto pesanti i dati dei tumori in provincia di Cremona: ogni anno si contano circa 2.400 nuovi casi (1.300 negli uomini e 1.100 nelle donne); la mortalità complessiva è di 1.250 casi (720 negli uomini e 530 nelle donne). I tumori più frequenti sono per gli uomini il tumore della prostata, polmone, colonretto e stomaco; per le donne mammella, colon-retto, polmone e utero. Ma l’aspetto più preoccupante della malattia è che spesso colpisce persone giovani: il cancro è infatti la prima causa di morte nella fascia d’età compresa fra i 40 e i 60 anni.

A CURA DI ALESSANDRA SERRAGLIO

a cura della dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate, test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio Gentile dottoressa Subacchi, Le scrivo perché avrei bisogno di qualche consiglio riguardo una dieta dimagrante che sto cercando di fare. Il problema é che ho paura che questa dieta non sia adatta, è equilibrata ma temo di introdurre poche calorie. Vorrei dimagrire la massa grassa e non quella magra, circa vorrei perdere un kg ogni 10 giorni. (in totale sono 25kg) Ecco la dieta: • Colazione: uno yogurt magro, 2 biscotti magri • Spuntino: una mela • Pranzo: carne magra oppure minestrone oppure 80 gr di pasta e verdure (se non c'è la pasta 2 fette di pane, integrale quando c'è), un cucchiaino di olio • Spuntino: una mela (o un frutto) • Cena: pesce magro, oppure formaggio magro verdura, 1 fetta di pane, un cucchiaino di olio • 2 litri di acqua al giorno Va bene per perdere massa grassa? Oppure le calorie sono troppo poche e dovrei aggiungere qualcosa? Marta Gentilissima Marta, quando viene effettuata una dieta equilibrata sempre dovrebbe diminuire prevalentemente la massa grassa, anche se si sa che un pò di massa magra può diminuire comunque per questo è importante integrare con attività fisica. Mi dice che vorrebbe perdere 25 kg e soprattutto 1 kg ogni 10 giorni. Per fortuna il nostro fisico non è una macchina, anche se per certi versi può essere simile, ma non è possibile definire quanto lei può perdere in termini di peso non conoscendo quanto pesa attualmente e qual'è il suo stato di salute, se assume farmaci etc. Non esiste la dieta perfetta ma esiste una dieta specifica per ciascuno anche se alcuni consigli generali possono essere condivisi da più persone. Ad esempio perdere 25 kg possono essere troppi o troppo pochi. La invita pertanto a contattarmi presso i miei studi per verificare la sua forma fisica mediante l’impedenziometria ( misurazione massa grassa e magra e metabolismo basale) potremmo quindi controllare quanti kg necessità il suo fisico di perdere e come bilanciare al meglio il suo stile alimentare.

La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it • oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134 La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988 GADESCO PIEVE DELMONA: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0373-803801 CREMA Poliambulatorio SANTA CLAUDIA c/o ipercoop GranRondo’ 366-4759134 MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134

La blefaroplastica è un intervento chirurgico che prevede la rimozione dell’eccesso cutaneo e adiposo dalla palpebra superiore e/o inferiore, per la correzione estetica di difetti, di natura congenita o dovuti all’avanzare dell’età, come occhi piccoli, palpebra cadente o palpebra orientale. L’INTERVENTO - La blefaroplastica può essere praticata sulla palpebra superiore, inferiore o su entrambe (blefaroplastica completa). Per la parte superiore, viene effettuata un’incisione a forma di ellisse, che ha un vertice in prossimità del canto interno dell’occhio e l’altro alcuni millimetri oltre il canto esterno. L’incisione avviene in maniera tale che la sutura finale possa cadere in una normale piega cutanea quando l’occhio è aperto. L’operazione si conclude con l’applicazione dei punti dermodermici, per evitare la formazione di cicatrici visibili, che venrranno rimossi dopo tre giorni. La parte inferiore, prevede un’incisione a 3 mm sotto le ciglia, la rimozione del grasso in eccesso nella porzione mediale, laterale ed interna e l’applicazione di 3 o 4 punti di sutura, appena al di sotto

di Ermanna Allevi

Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA

Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA)

della rima palpebrale, che verranno tolti dopo circa 4 giorni. La blefaroplastica viene praticata in anestesia locale, abbinata ad una leggera sedazione endovenosa, l’intervento è in day hospital e ha una durata di circa mezz’ora per zona. I RISULTATI - I risultati dell’intervento sono apprezzabili dopo circa 20 giorni e hanno un effetto duraturo nel tempo, che varia da persona a persona. Il dottor Angelo Serraglio riceve il mercoledì dalle 10.00 alle 14.00 Presso il poliambulatorio stomatologico cremonese a Cremona, in piazza della Libertà 24. INFO@MCEITALIA.NET

Gentilissima Naturopata, ho letto che è importante mangiare lentamente, perché il nostro cervello registra la sazietà in un tempo stabilito (che non ricordo), ma mi chiedevo se questa lentezza a tavola può anche aiutare a perdere un pò di peso. La ringrazio per la risposta e le faccio i complimenti, le sue rubriche sono molto interessanti. Grazie Luisa Le ultime ricerche confermano che rallentare a tavola ci fa dimagrire, che godersi il cibo con calma e gustarne i sapori, aiuta a far perdere peso. Sembra che cambiare il rapporto con la nostra bocca sia decisivo per dimagrire. Una ricerca giapponese ha evidenziato che chi mangia in fretta mette più facilmente in circolo delle molecole infiammatorie. Mangiare velocemente, ingurgitare rapidamente i cibi, masticarli poco o niente e mandarli giù velocemente, ha effetti negativi sul peso corporeo. Oggi si è a conoscenza che le infiammazioni generali dell'organismo favoriscoriscono l'obesità e le sue due classiche complicazioni: diabete e malattie cardiovascolari. Per questo mangiare con calma è molto importante. In particolare le donne che cucinano si trovano spesso a mangiare un boccone e nel frattempo servire a tavola il resto della famiglia. Bisogna imparare a sedersi, fare con calma e il pasto dovrebbe durare almeno 20 minuti, perché è il tempo che ci vuole per far arrivare al cervello il degnale della sazietà. Imparare ad assaporare, a gustare il cibo, è la cosa più importante se si vuole dimagrire e in più produce uno stato di calma interiore, rendendo tranquilli, sereni e meno irrequieti. Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it • Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema in via Castello 12 e telefonando al 388 9037275.


Cultura&Spettacoli Nell'ambito delle iniziative legate al “Giorno della “Per non memoria”, in sala Alabardieri di Palazzo Comunale si visitare, sino al 12 febbraio, la mostra “Per non dimenticare” può dimenticare”. Si tratta dell'esposizione di quadri in mostra realizzati dalla classe 5ª indirizzo Grafici dell'IIS

“Einaudi” nell’ambito del viaggio della memoria al lager di Flossenburg. E' inoltre allestita una mostra fotografica realizzata da 28 alunni del Liceo-Ginnasio “Manin”: si tratta di fotografie scattate durante il viaggio-studio al lager di Auschwitz-Birkenau.

Stasera e domani va in scena “Re Lear”, con Michele Placido nelle vesti di attore e regista

Al Ponchielli un’intensa tragedia di Shakespeare

Gli organizzatori dell’evento

Humans for Amnesty tra arte e beneficenza

Un fine settimana all’insegna dell’arte e della beneficenza. Oggi e domani va in scena, infatti, all’Auditorium della Camera di Commercio “Humans for Amnesty”, progetto nato dalla collaborazione tra Humans of Cremona e Amnesty International. In un anno di vita, Humans of Cremona, movimento generato sul web e veicolato da Facebook, ha raccolto circa 365 ritratti di cremonesi, uno al giorno, oltre 12mila fan, da 30mila a 50mila visite a settimana. Il 7 e l’8 febbraio sarà, infatti, l’occasione per un evento benefico all’insegna dell’arte. Si parte dalla base fotografica di Humans of Cremona, con 250 scatti scelti tra quelli elaborati quest’anno, accompagnati da video in rotazione e performance live. Il lato pro bono dell’iniziativa scatta nella possibilità di firmare le petizioni di Amnesty e in quella di fare una donazione libera, che andrà a favore di una struttura in India, nello Stato di Tamil Nadu, con questo progetto come unico supporto di aiuti umanitari. I fondatori di HoC sono tre: Giovanni Volpe, Nicolò Govoni e Ambra Zhang, anche se attualmente gli ultimi due sono impegnati in studi all’estero e a gestire il progetto è rimasto il solo Giovanni, che ha rivelato: «La collaborazione con Amnesty, mi ha permesso di entrare nel loro mondo, dove ho potuto fotografare alcuni profughi, rom e volontari dell’organizzazione, raccogliendo le loro storie e aggiungendole alla galleria». Mattia Guazzi

S

dalla redazione

tasera e domani (alle 20.30) Michele Placido porta in scena al Teatro Ponchielli una delle tragedie più intense di Shakespeare, “Re Lear”, in cui si esplora la natura stessa dell’esistenza umana: l’amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi dell’universo. All’inizio del dramma Lear rinuncia al suo ruolo, consegna il suo regno nelle mani delle figlie, si spoglia dell’essere Re, pilastro e centro del mondo, per tornare uomo tra gli uomini, rifarsi bambino e in pace “gattonare verso la morte”. Come un bambino pretende l’amore, Lear esige in cambio della cessione del suo potere, che le figlie espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma Cordelia, la più piccola, sa che l’amore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del padre può rispondere solo: “nulla, mio signore”. E’ questo equivoco, questo confondere l’amore con le parole, che, nel momento in cui le altre figlie si mostreranno per quello che sono, farà crollare Lear rendendolo pazzo. E con

Un momento dello spettacolo

alter ego Gloucester, accompagnati da figli che si son fatti padri, giungeranno finalmente a capire e vedere. Che cosa ha dunque senso in questa tragedia? Quale speranza possiamo trarre? «Forse solo la conoscenza di che cosa sia l’uomo di fronte all’universo affermano i due registi Michele Placido e Francesco Manetti - raggiunta attraverso un percorso di spoliazione in cui

Lear è il mondo intero che va fuor di sesto, la natura scatenata e innocente riprende il suo dominio, riporta gli uomini al loro stato primordiale, nudi e impauriti, in balia di freddo e pioggia a lottare per la propria sopravvivenza, vermi della terra. E’ qui che può cominciare un crudele cammino d’iniziazione: resi folli o ciechi per non aver saputo capire o vedere, Lear e il suo

“Il flauto magico secondo l’Orchestra di piazza Vittorio” al Ponchielli

Giovedì 12 febbraio (alle 20.30), “Il flauto magico secondo l’Orchestra di piazza Vittorio” fa tappa al Teatro Ponchielli. Divenuto ormai un cult con le sue 150 repliche, il concerto semiscenico dentro e intorno a “Il flauto magico” di Wolfgang Amadeus Mozart, ha iniziato il suo tour lunedì 22 settembre, quando per la tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico presso

il Cortile d'onore del Quirinale, è andato in scena alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un momento questo di grande prestigio per lo storico ensemble, che tanto ha rappresentato il nostro Paese, anche all’estero, con i numerosi concerti. L’idea è nata nel 2007 da una proposta di Daniele Abbado per la Notte bianca di Reggio Emilia. «Il progetto ci sembra-

Il pensiero di Camus protagonista al Caffè Filosofico Appuntamento lunedì sera al Caffè Gallery con un approfondimento sullo scrittore francese

Lunedi 9 febbraio alle ore 21 al Caffè Gallery di via Mazzini a Crema, il Caffè Filosofico presenta un approfondimento sullo scrittore francese Albert Camus di cui due anni fa si è celebrato il centenario della nascita. Albert Camus non è propriamente un filosofo, ma ha saputo interpretare il suo tempo, i problemi del suo tempo, con una profondità inusuale per un letterato. I suoi romanzi, il suo teatro, i suoi scritti politici sono il risultato della sua esperienza umana, del suo dramma esistenziale, del suo amare la politica condannando gli errori dei politici, senza ipocrisie e senza nulla concedere alla diplomazia. Così se riconosce nel marxismo la dottrina liberante, accusa però la logica di potere e di negazione La rassegna di videoproiezioni dal titolo “Il viaggio attraverso le immagini”, curato da Andreina Castellazzi, presenta martedì 10 febbraio (alle ore 21 in sala Alessandrini di via Matilde di Canossa in Crema) un appuntamento con il documentarista Pino Lovo che presen-

l’amore e la solidarietà si mostrano nella loro essenza terribilmente umana. Forse solo a questo, ad aiutare la creazione di questa consapevolezza, mira tutta l’opera di Shakespeare, a patto però che gli spettatori non dimentichino mai di trovarsi a teatro, che non cadano nell’illusione di un altro mondo, che sempre vedano il muro dietro la scena di cartone».

dei fondamentali diritti della persona attuata dalla collettivizzazione sociale e dall’imperialismo dell’Unione Sovietica e dalla politica coloniale europea e specificatamente francese. Naturalmente con queste idee si attirò molta avversione e si procurò molti nemici fra i potenti. Tanto che l’incidente automobilistico in cui perse la vita prematuramente nel 1960 - solo tre anni dopo essere stato insignito del premio Nobel - ha fatto nascere il sospetto che si trattasse di un vero e proprio attentato. Al Caffè Filosofico ne parlà Tiziano Guerini, che al letterato francese ha recentemente dedicato tre incontri all’Uni-Crema e lo scrittore Giovanni Catelli autore del libro “Camus deve morire”.

Un appuntamento al Caffè Filosofico

Viaggi negli Usa attraverso le immagini

terà “Usa: il volto del sud. Quattro mesi attraverso undici stati negli Stati Uniti”. Pino Lovo, medico, documentarista freelance, viaggiatore indipendente ha percorso le strade del mondo in compa-

gnia dell’inseparabile moglie Lidia, visitando oltre 50 stati, nei cinque continenti. Con questo filmato ha documentato il volto alla parte più profonda della società nordamericana, cercando di coglie-

re gli aspetti dei meridionali statunitensi, seguendo il filo della storia, dal blues al rock inseguendo le note del blues, del rock e del jazz nei club di New Orleans. E poi spiagge di candida sabbia che si

estendono a perdita d’occhio, paludi intricate che si spingono ai margini delle città. Da anni i suoi filmati vanno in onda su reti svizzere e francesi. Nel 1996 a Lino Lovo è stato conferito il premio per il miglior film al Festival internazionale del turismo di Milano.

Mostra fotografica al museo Concerto stasera ad Alice nella città Questa sera, alle ore 17.30 al museo civico di Crema, in sala F. Agello in piazzetta W. De Gregori, si tiene l’inaugurazione di una mostra collettiva fotografica, “Visì e lùntà dal Sère”, flora e fauna del nostro territorio fluviale in collaborazione con Parco Serio e Comune di Crema, assessorato alla Cultura. E' la seconda mostra fotografica che l’associazione "fotografi naturalisti" presenta come collettiva e come già nel 2012 ospiterà oltre 200 opere fotografiche su grande formato e video di importanti fotografi nazionali e locali. Il tema a carattere naturalistico prevede l’esposizione di scatti inerenti la flora e la fauna. La mostra, che rimarrà aperta fino al 22 febbraio ospiterà in particolare in visita le scolaresche del territorio. Per l’inaugurazione è prevista la proiezione di un breve video a cura di Sergio Mazzoleri dal titolo “Fanciulla graziosa” mentre Federica Lunghi Pezzotti presenterà alcune poesie sul tema. Seguirà un aperitivo.

Stasera alle ore 22 ad Alice in via Cappi a Castelleone, è la volta di un concerto frutto di una delle produzioni interne che “Alice nella città” proporrà in serie nelle prossime settimane e che escono direttamente dalle collaborazioni tra gli artisti che gravitano intorno all’associazione. Il progetto “Arvo Part Electrostudio” prende le mosse dalle composizioni di Arvo Part, tagliate e riassemblate con l’aggiunta di ritimiche e sonorità elettroniche su progetto musicale riconducibile ad Umberto Bellodi, e corredate di un lavoro video curato dalla fotografa e

videomaker Valentina Zanzi. Domani, poi, alle ore 21.15 sempre Alice ospita il terzo spettacolo della stagione teatrale. In scena Diaphanés Teatro con “Mi e ti… a semm in du”, nel quale “mi e ti” appartengono a quei personaggi che la drammaturgia contemporanea ci consegna in maniera prepotente da Beckett in poi. Lo spettacolo, con la regia di Mario Barzaghi, ha vinto il bando di residenza teatrale “Amapola R-esistenze Creative” ed è stato presentato in anteprima alla Fabbrica dell’Esperienza di Milano. In scena Tiziana Tricarico e Simone Lampis.

va folle - hanno rivalato - poi abbiamo deciso di svilupparlo come se l’opera di Mozart fosse una favola musicale tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti. Come accade ogni volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca, le vicende e i personaggi si sono trasformati, e anche la musica si è allontanata dall’originale».

Manlio Lodigiani in mostra a Crema

Questa sera, alle ore 17 nei chiostri del teatro San Domenico, si inaugura la mostra del pittore cremasco Francesco Manlio Lodigiani che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 22 febbraio. L’artista reduce dalla recente esposizione alla Artefiera di Padova - molto conosciuto per le diverse esposizioni effettuate in città, presenta quadri e manifesti dal titolo complessivo “Graffi neri” che rappresentano l’attuale amaro stato d’animo del pittore verso un mondo che gli appare sempre meno attento alla bellezza ed alla cultura. Da artista puro si dedica professionalmente alla propria arte fin da giovanissimo, nonostante tutte le difficoltà che gli appaiono acuirsi negli ultimi tempi. Dotato di una tecnica del tutto particolare e personalissima - immagini dilatate, diluite e immerse nel colore - Lodigiani rivendica il rispetto doveroso nei confronti della denuncia che oggi l’arte e nel suo caso la pittura, deve saper esprimere attraverso la creatività con «uno sguardo emozionato sul mondo, a volte caustico, amaro e disincantato, sempre sedotto e dolente» (Silvia Merico).

Caffè Letterario

Lunedì 9 febbraio al teatro San Domenico (alle ore 20.45 con ingresso libero), il Caffè Letterario di Crema presenta il suo libro, la storia d’amore e di razzismo che ha conquistato i giovanissimi. Per una serata Under 25 - Antonio Dikele Distefano presenta il suo romanzo d’esordio “Fuori piove, dentro pure. Passo a prenderti?”, ora in libreria dopo essere stato un successo passa-parola sul web. Lo intervista lo scrittore Giorgio Ghiotti, presidente della giuria del concorso letterario “Nutrire il corpo nutrire l’anima” indetto dal Franco Agostino Teatro Festival (Fatf) con il comitato soci Coop Crema e lo stesso Caffè Letterario, di cui verranno proclamati i vincitori.


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Taccuino

Sabato 7 Febbraio 2015

NUMERI UTILI Cremona

COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291

VIA BRESCIA Dal 10 novembre lavori stradali attuati per conto del Comune per realizzazione sottopasso: Fine lavori: primavera 2015

Via Volontari del sangue, Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Marzo

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881

Via Giuseppina Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 dicembre

CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427

Via dei Lanaioli Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 23 Dicembre

POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511

Viale Manini, via Mosa, via S.M. in Betlem Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 20 Dicembre

QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233

• VIA BRESCIA - CHIUSURA dal 10 novembre - lavori stradali per conto del Comune per il sottopasso (Fine prevista: primavera 2015).

Crema

COMUNE DI CREMA www.comunecrema.it Centralino: 0373-8941 Urp: 0373-894241

NUMERI UTILI Casalmaggiore

COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 CENTRO PER L’IMPIEGO Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 MUSEO DEL BIJOU Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Urp Crema: 0373-899822 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0373-893700 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0373-82714

• Via Lanaioli - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione gas metano (fine prevista: 13 febbraio).

GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0373-256474 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0373-250867 Centralino: 0373-894212

Pere imbottite al pecorino INGREDIENTI PER 4 PERSONE

NUMERI UTILI

• Via Volontari del Sangue - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (fine prevista: 31 marzo).

OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

• Via Manini, Via Mosa, Via S.M.Betlem - cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (fine prevista: 13 febbraio).

PROCURA DELLA REPUBBLICA Centralino: 0373-878116

POLIZIA STRADALE Centralino: 0373-897311 POLIZIA DI STATO Centralino: 0373-897311 VIGILI DEL FUOCO: 115 Centralino: 0373-256222

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215

SERVIZI SOCIO-SANITARI DISTRETTO DI CREMA Centralino: 0373-899320

OSPEDALE DI CREMA www.hcrema.it Centralino: 0373-2801 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

Antipasti - I formaggi

Bigné caldi con crema al gorgonzola

• 4 pere ruggine • 100 g di pecorino toscano stagionato • 2 foglie di alloro • Una dozzina di foglie di salvia • Un limone • 40 g di burro • Un pane francesino • Noce moscata

INGREDIENTI • PER 4 PERSONE • 8 bignè di media grandezza già pronti • 50 g di mascarpone freschissimo

• 80 g di gorgonzola morbido • un cucchiaio di gherigli di noce • pepe

PREPARAZIONE • Lavate le pere, asciugatele, asportate parte della buccia con un rigalimoni. Cuocetele per circa 20 minuti in acqua bollente aromatizzata con le foglie di alloro e il succo di limone. • Scolatele e lasciatele raffreddare Togliete le calotte superiori delle pere e tenetele da parte. • Svuotatele delicatamente con uno scavino rotondo: dovete asportare il

torsolo e formare una cavità centrale. • Grattugiate il pecorino con una grattugia a fori grossi e distribuitelo all'interno delle pere. • Sistemate le pere sopra una teglia da forno rivestita con carta oleata e richiudete ognuna con la propria calotta. • Cuocetele per 10 minuti nel forno precedentemente riscaldato a 200°.

• Intanto sciogliete il burro in un padellino, unite la salvia e friggetela fino a quando risulta croccante. • Disponete le pere nei piatti di servizio, irroratele con il burro e la salvia e insaporitele con un pizzico di noce moscata grattugiata. Servitele subito con il francesino tagliato a fette, meglio se leggermente tostato.

Tomino con funghi porcini al miele INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 4 tomini • 2-3 porcini di media grandezza • miele di acacia • 4 lunghi steli di erba cipollina • sale • pepe

PREPARAZIONE • Pulite i funghi e affettateli sottilmente. Distribuite i tomini sulla placca del forno foderata con un foglio di carta da forno e ricopriteli in superficie con le fettine di porcino. Salate leggermente, pepate e legate con gli steli di erba cipollina, quindi cuocete in forno caldo a 200° per 10-15 minuti, finché i tomini si gonfieranno. Completate infine con un filo di miele e servite.

PREPARAZIONE • Lavorate il mascarpone con una frusta in una terrina con il gorgonzola fino a ottenere una crema soffice e omogenea. Unite le noci tritate, pepate e mescolate bene. • Private i bignè della calotta superiore, facendo attenzione a non romperli, e, aiutandovi con un cucchiaino, riempiteli con la crema ai formaggi, quindi ricomponeteli. • Sistemateli man mano su una teglia foderata di carta forno e scaldateli in forno già caldo a 200° per 5 minuti. • Serviteli subito ben caldi Al posto dei bignè Provate a utilizzare 4 fette di pane ai cereali ritagliate con stampini di forme diverse. Arricchite poi la crema di formaggio con 2 costole di sedano bianco tritate fino. In questo caso, non scaldate in forno le tartine.


SPORT

lo lettere@ilpiccologiornale.it

Viareggio Cup Grigiorossi in evidenza BERRETTI

Inizio trionfale della Berretti grigiorossa di mister Bertoni nella prestigiosa vetrina del Torneo di Viareggio, giunto alla sua 67ª edizione. Dopo la vittoria nella gara inaugurale contro il Cesena, la Cremonese ha avuto la meglio, in rimonta, anche contro i danesi

Responsabile Fabio Varesi

del Nordsjaelland (decisivo nel finale il rigore parato da Battaiola). Ieri pomeriggio era in programma la sfida decisiva per il passaggio del turno contro la Fiorentina, sfida rinviata a stamattina alle ore 11.30, in contemporanea con Nordsjaellend-Cesena.

Altra sfida proibitiva per la Cremo La squadra di Giampaolo affronta un avversario ostico e in grande ascesa come il Südtirol, quinto in classifica

E’

di Matteo Volpi

inutile: con questa Cremonese non ci si può davvero più illudere. L’ennesimo passo falso di misura contro una formazione quotata come il Novara, ha confermato tutti i limiti di una formazione incapace di fare paura agli avversari e prevedibile anche nel gioco. Contro i piemontesi, più esperti e pratici, si è visto il solito copione: Cremonese volitiva nel fare la partita, preparata sugli spartiti da suonare, ma incapace di trovare il colpo vincente e poco attenta su quei maledetti episodi che da sempre decidono le partite di Lega Pro. La prossima puntata va in scena a Bolzano contro quello che una volta era l’Alto Adige: tradizione sfavorevole al “Druso” (quattro ko nelle ultime altrettante sfide), ma soprattutto lo stato di forma del Südtirol (reduce da cinque risultati utili consecutivi e imbattuto tra le mura amiche da ottobre) fanno pensare ad un’altra partita di grande sofferenza. Neve permettendo, ovviamente, altrimenti tutti a sciare o a bere birra e bretzel. Alla corte di mister Adolfo Sormani, nelle ultime ore di mercato sono arrivati anche Andrea Peverelli (terzino classe ‘93 di ritorno dal Novara) e Irakli Shekiladze, 22enne centravanti georgiano in entrata dal Latina. Il mercato grigiorosso, invece, nelle ultime ore, ha regalato a Giampaolo anche il terzino Dario Campagna (scuola Juventus), utile rincalzo per il ruolo di terzino destro rimasto orfano degli infortunati Palomeque e Gambaretti. In uscita, per contro, Giorgi è finito al Monza, mentre Lombardo si è

LEGA PRO 23ª GIORNATA Alessandria-Giana

1-0

Arezzo-Renate

3-2

Como-AlbinoLeffe

1-2

Bassano-Pordenone

1-0

Cremonese-Novara

0-1

FeralpiSalò-Pavia

3-4

Lumezzane-Torres

1-3

Monza-Südtirol

0-1

Pro Patria-Real Vicenza

1-1

Unione Venezia-Mantova

1-0

CLASSIFICA GIRONE A

LEGA PRO Dopo il ko con il Novara i grigiorossi sono impegnati oggi a Bolzano (neve permettendo) Pavia (-1) 46 Bassano 44 Novara 43 Alessandria 41 Südtirol 37 Como 36 FeralpiSalò 36 Real Vicenza 35 Unione Venezia 33 Torres 33 Monza 32 Arezzo 30 Renate 29 Cremonese 29 Mantova (-1) 29 Giana Erminio 24 Lumezzane 21 AlbinoLeffe 19 Pro Patria (-1) 14 Pordenone 13

PROSSIMO TURNO (06/08-02)

AlbinoLeffe-Bassano Virtus, Giana-Pordenone rinviata, Lumezzane-Arezzo, Mantova-Renate, Novara-Pro Patria, Pavia-Alessandria, Real Vicenza-Monza, SüdtirolCre-monese (07-02 h 15), Torres-FeralpiSalò, Unione Venezia-Como. accasato al Pontedera. PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Galli; Campagna, Briganti, Castellini, Favalli; Marchi, Jadid, Palermo; Di Francesco, Brighenti, Kirilov. La partita oggi pomeriggio al “Druso” sarà arbi-

Una fase della sfida con il Novara (foto G. Dassi)

trata da Federico Sassoli della sezione di Arezzo (assistenti Salvatore Claudio Delfina di Cesena e Alessio Saccenti di Modena). Il resto del turno prevede un interessante scontro al vertice tra la capolista Pavia e l’Alessandria

quarta in classifica, mentre il Bassano (secondo) fa visita a un’AlbinoLeffe in crescita e reduce da tre vittorie consecutive. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

SERIE D Il difensore è fiducioso sul futuro della squadra. Rinviata al 18 febbraio la sfida con il Castiglione

Il capitano Scietti spinge la Pergolettese ai playoff di Tiziano Guerini Il capitano Mario Scietti

Un capitano non fa la squadra - del resto nemmeno un allenatore - però se è un vero capitano, ne conosce pregi e difetti. Mario Scietti, capitano di lungo corso della Pergolettese, sa esprimere al meglio e in modo trasparente, gli umori, i rimpianti e le speranze della sua squadra: “quinci trarrem gli auspici”, come dice il poeta. Lodigiano di Graffignana, calciatore di lungo corso nonostante i suoi 25 anni (un lontano europeo vinto a Salerno con la nazionale Under 18), Scietti è approdato a Crema tre anni fa, seguendo l’attuale dirigenza del Pergo, dopo quattro campionati nel Pizzighettone. Era già capitano allora, a 21 anni. Ragazzo sincero e diretto come la squadra, la quale non sa mascherare i propri difetti, né esaltarsi per i propri pregi, con oscillazioni clamorose delle proprie prestazioni sul campo, senza vie di mezzo. Le attuali aspettative di capitan Scietti come calciatore coincidono con quelle della Pergolettese: «Devo essere sincero e anche realista. Per me è forse passato il tempo di aspettarmi la grande

carriera da professionista che, come tutti i giovani, sognavo qualche anno fa dopo inizi promettenti (a 17 anni nel Varese in serie C2). Ora quello che realisticamente vorrei, è tornare fra i professionisti della Lega Pro con i gialloblù». Per quest’anno, gli dico, è difficile... «L’obiettivo di raggiun-

gere, i playoff, è ancora alla nostra portata: dobbiamo crederci!». Su cosa si basa questa fiducia, oltre a quella di dare un senso plausibile al campionato in corso? «Fra di noi siamo molto uniti, abbiamo un bel rapporto che spesso va oltre i giorni dell’allenamento e della partita; abbiamo

un allenatore serio, corretto, appassionato che rende l’ambiente dello spogliatoio rigoroso, ma anche solidale. Una situazione molto diversa da quella che abbiamo dovuto vivere lo scorso campionato, con il cambio di ben tre allenatori e la delusione della retrocessione!». Quali sono i tuoi migliori amici fra i compagni di squadra? Dopo lo scontato “siamo tutti amici”, ne esce quasi un gol in tre mosse: Scietti, Tacchinardi, Rossi... un filotto secco che taglia corto rispetto ai mille passaggi a lato o arretrati. A quando nella realtà? Scietti ha un hobby, la pesca. E’ l'unico sport in cui si lascia per forza la prima mossa all'avversario! Il Pergo è in difficoltà quando deve fare la partita, perché in casa o contro un avversario considerato più debole. Impari allora a fare “il pescatore” e riempirà il cestello. A cominciare dalla sfida contro la prima della classe, il Castiglione, programmata per domani pomeriggio al “Voltini” e rinviata a mercoledì 18 febbraio, a causa dell’abbondante nevicata caduta su Crema. Una domenica di riposo per ricaricare le batterie in vista della seconda parte della stagione.

I NUMERI

23ª GIORNATA GIRONE B Aurora Seriate-Mapello 3-0 Caravaggio-Montichiari 3-0 Castellana-F. Caratese 0-0 Castiglione-Villafranca 1-0 Lecco-Sondrio 3-0 Pontisola-Ciserano 0-0 Pro Sesto-Olginatese 1-2 Seregno-Pergolettese 0-1 Virtus Verona-Inveruno 2-1 Ha riposato: Ciliverghe 24ª GIORNATA (08-02 h 14.30) Ciserano-Seregno Folgore Caratese-A. Seriate Inveruno-Castellana Mapello-Pontisola Montichiari-Lecco Olginatese-Ciliverghe Pergolettese-Castiglione rinv. Sondrio-Virtus Verona Villafranca-Pro Sesto Riposa: Caravaggio CLASSIFICA Castiglione 51; Seregno 45; Lecco 42; Ciserano 38; Sondrio 36; Virtus Verona 35; Pergolettese 34; Inveruno 33; Pro Sesto 32; Pontisola 31; A. Seriate 30; Caravaggio 29; Mapello, Olginatese 28; Villafranca 22; F. Caratese 20; Ciliverghe 19: Castellana 12; Montichiari 3.


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Sport

Sabato 7 Febbraio 2015

CALCIO ECCELLENZA

Nicolò Pagano

Il Crema cerca conferme domani a Castegnato

Grazie a un eurogol di Pagano, il Crema ha piegato la resistenza del Cavenago e con i tre punti conquistati, è salito al quarto posto e sole due lunghezze dal secondo. Una nuova prova di maturità della squadra, capace di venire a capo di avversari ostici, che sul campo dei nerobianchi si preoccupano soprattutto di non prenderle. A questo punto della stagione, con la squadra in crescita, sarebbe un delitto accontentarsi della zona playoff e siamo sicuri che i cremini alzeranno l’asticella e punteranno al primo posto, lontano cinque lunghezze

e occupato dalla Grumellese, che ha sfruttato al meglio il successo in terra cremasca. Per questo motivo diventa indispensabile vincere domani a Castegnato, contro la Rigamonti che tallona i nerobianchi a soli due punti. Un nuovo esame impegnativo, da superare a pieni voti. 19ª GIORNATA Aurora Travagliato-Grumellese 1-3, Crema-Cavenago 1-0, Fanfulla-Asola 2-0, Orsa Trismoka-Darfo Boario 2-0, Rezzato-Pedrocca 2-0, Rigamonti Castegnato-Orceana 1-0, Sarnico-Palazzolo 4-2, Vallecamonica-Villongo 1-0.

19ª GIORNATA (08-02 h 14.30) Cavenago-Vallecamonica, Darfo Boario-Sarnico, Grumellese-Rezzato, Orceana-Asola, Palazzolo-Fanfulla, Pedrocca-Orsa Trismoka, Rigamonti Castegnato-Crema, Villongo-Aurora Travagliato. CLASSIFICA Grumellese 39; Vallecamonica 36; Darfo Boario 35; Crema 34; Rigamonti Castegnato 32; Rezzato 30; Sarnico 25; Cavenago, Aurora Travagliato, Villongo 24; Orsa Trismoka, Fanfulla 23; Pedrocca, Orceana 22; Asola 13; Palazzolo 7.

Una bagno di umiltà per la Pomì

Domani la squadra di Mazzanti ha la possibilità di tornare alla vittoria contro il debole Forlì, ultimo in classifica

S

i mastica amaro in casa Pomì al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia, che fa sfumare l’obiettivo della final four, alla quale teneva molto la società. Dopo la sconfitta di misura (3-2) a Busto Arsizio, mercoledì sera è arrivata la netta sconfitta per 3-0, che è costata la cocente eliminazione alla squadra rosa. Una prestazione che non è piaciuta al presidente Massimo Boselli Botturi: «Il risultato rispecchia quello visto in campo, la squadra ha commesso tanti errori ed ha avuto poche idee e per giunta confuse. Abbiamo perso al cospetto di una squadra che ha saputo dimostrare come attuando qualche variazione rispetto al copione dell’andata, si potessero ottenere grandi risultati. Noi, al contrario, non siamo stati capaci di rinnovare il nostro gioco. Vista l’uscita di scena da quello che rappresentava uno dei nostri obbiettivi, ovvero la final four di Coppa Italia, valuteremo seriamente se tornare o meno sul mercato per potenziare la squadra». E’ la prima sconfitta in tre set della stagione sul campo di casa. «Anche questo fa male, il pubblico accorso al palazzetto, meritava sicuramente un altro spettacolo». Anche il tecnico Davide Mazzanti non nasconde la propria delusione: «Abbiamo giocato una pallavolo normale, senza trovare l’acuto che potesse darci la forza di essere veramente competitive. Poco efficaci in attacco e a muro e poi tanto imprecisi in appoggio e copertura, sono i particolari che hanno fatto la differenza.

SERIE A1 15ª GIORNATA Bergamo-Conegliano

1-3

Busto Arsizio-Montichiari

3-0

Firenze-Casalmaggiore

2-3

Forlì-Scandicci

1-3

Piacenza-Modena

0-3

Urbino-Novara

0-3

CLASSIFICA

VOLLEY A1 L’eliminazione in Coppa Italia ha lasciato l’amaro in bocca sia alla dirigenza che al tecnico Novara 39 Modena 34 Casalmaggiore 31 Conegliano 29 Busto Arsizio 26 Piacenza 26 Bergamo 23 Scandicci 20 Montichiari 19 Firenze 15 Forlì 4 Urbino 4

PROSSIMO TURNO (08-02 h 18)

Casalmaggiore-Forlì, Modena-Firenze, Montichiari-Congliano (h 17), Novara-Piacenza (07-02 h 21), ScandicciBergamo, Urbino-Busto Arsizio.

Una fase della sfida di mercoledì sera (foto Rubin/LVF)

Peccato, perché così come all’andata, anche mercoledì sera le nostre avversarie ci hanno offerto degli spiragli, nei quali non siamo riusciti ad infilarci». Una Pomì che esce ridimensionata dalla Coppa Italia? «Direi di no, ma con la consapevolezza di non aver espresso compiutamente le nostre potenzialità. Dispiace per il pubblico, per la società che teneva tanto alla final four: ora vedremo di tornare a concentrarci sul campionato. Per restare in alto, dovremo sapere ricavare degli insegnamenti da questa sconfitta». L’avversario di domani, Forlì ultimo in classifica, è ideale per tornare alla vittoria, ma oltre ai tre punti, la squadra deve mostrare un gioco efficace. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

Campionato provinciale a squadre lunedì al via

Sono undici le bocciofile cremonesi iscritte al campionato provinciale a squadre che prenderà il via lunedì prossimo. Manifestazione organizzata dal Comitato provinciale, giunta alla sua terza edizione che si preannuncia altamente incerta. Rispetto allo scorso anno assente la Tranquillo, oltre ovviamente al Dlf, c’è la new entry della Coop Castelvetro, mentre Le Querce schiererà due formazioni. Molto difficile fare dei pronostici: l’Astra, vincitrice delle prime due edizioni, cercherà il tris, ma sarà un compito arduo per la bocciofila di Pozzaglio. Le rivierasche canottieri Flora e Bissolati partono con il favore del pronostico, ma attenzione alla bocciofila del presidente Ceriati che potrebbe essere la mina vagante di questo campionato. Sono stati formati due raggruppamenti di sei squadre ciascuno. L’obiettivo delle dodici formazioni partecipanti sarà quello di aggiudicarsi uno dei primi due posti del girone per potersi poi giocare il titolo nelle semifinali di sabato 21 sulle corsie del bocciodromo comunale di Cremona. GRUPPO A Bissolati, Casc, Coop Castelvetro, Le Querce A, Soms e Signorini. GRUPPO B Astra, Baldesio, Fadigati, Flora, Le Querce B e Stradivari. Tutti gli incontri si disputeranno il lunedì sera. Questo il programma della prima giornata (tra parentesi i bocciodromi dove si giocherà). 1ª GIORNATA Le Querce A-Bissolati (Stradivari), Signorini-Coop (Comunale), SomsCasc (Signorini); Le Querce B-Astra (San Zeno), Flora-Baldesio (PalaBosco), FadigatiStradi-vari (Comunale). MEMORIAL ADELIO PIZZERA Oggi, inizio ore 14.30, finale sulle corsie del bocciodromo Signorini. M.M.

PALLANUOTO

Bissolati, voglia di riscatto

Primo ko stagionale per la Bissolati, che dopo tre vittorie consecutive, è incappata nella sconfitta casalinga per mano di Varese. Decisivo il break di 4-0 piazzato dagli ospiti nell’ultimo parziale, che hanno così trionfato per 11-9. In ogni caso, la Bissolati ha mostrato le proprie qualità e stasera il campionato offre ai biancazzurri la possibilità di riscattarsi contro la Metanopoli, una delle due squadre ancora a punteggio pieno. Una buona occasione per misurare le ambizioni dei cremonesi. 4ª GIORNATA Acquatica Torino-Treviglio 4-3, Canottieri Bissolati-Varese 9-11, Metanopoli-Canottieri Milano 7-6, Monza-Milano 2 13-3, Vigevano-Busto Nuoto 4-11, Vimercate-Bocconi-Sport 5-10. 4ª GIORNATA (07-02) Bocconi Sport-Acquatica Torino, Canottieri BissolatiMetanopoli (h 20), Canottieri Milano-Vigevano, Monza-Busto Nuoto, TreviglioMilano 2, Vimercate-Varese. CLASSIFICA Monza, Metanopoli12; Busto Nuoto 10; Canottieri Milano, Canottieri Bissolati, Varese 9; Acquatica Torino 4; Vigevano, Bocconi Sport 3; Treviglio, Milano 2, Vimercate, 0.

Pieve 010, sfida playoff martedì sera a Lodi HOCKEY PISTA A1

(M.G.) Sbollita la stizza per l’arbitraggio nell’ultima gara di campionato, anche se qualche scheggia di polemica è rimasta tra i denti, la Pieve 010 è pronta alla trasferta di martedì sera in casa dell’Amatori Wasken Lodi, scontro diretto utile sia per tenere lontano lo spauracchio delle zone di bassa classifica, sia per giocarsi l’ultimo posto per i playoff, attualmente in mano ai pievesi Lodi ha dalla sua il fattore campo, ma non è in un gran periodo di forma. I giallorossi di Aldo Belli in questo 2015 non hanno ancora vinto una gara, sconfitti, nell’ordine, da Breganze, Forte dei Marmi, Trissino, Bassano e Giovinazzo, mentre i rossoblu di Ariano Civa hanno perso con Valdagno, Follonica e Breganze, ma vinto con Viareggio e pareggiato con Matera. Sono quattro i giocatori da tenere in considerazione, tra le file lodigiane, tutti bocche da fuoco pericolose: la migliore è Illuzzi, 27 reti al momento, ma non bisogna concedere troppa libertà nemmeno a Malagoli (18), a De Rinaldis e Francesco Rossi (entrambi a quota 10). Il precedente tra le due squadre sta nella gara d’andata, quando a San Daniele Po i giochi si erano conclusi con un pirotecnico 5-5. CLASSIFICA (17ª giornata) Forte dei Marmi 48; Breganze 38; Valdagno, Viareggio 34; Bassano 31; Trissino 30; Follonica 27; Pieve 010 21; Lodi 19; Giovinazzo 18; Matera 17; Sarzana 13; Correggio 6; Prato 5.

Pari della bocciofila Achille Grandi: gioia a metà BOCCE

di Massimo Malfatto

L’Achille Grandi conquista il suo primo pareggio nel Campionato italiano per società contro la capolista La Veronese di Vigasio, ma il bicchiere appare mezzo vuoto per la società del presidente Rodolfo Guerrini. La formazione guidata da Oliviero Parati è incappata in una di quelle giornate contrassegnate dall’alternanza di luci ed ombre. Dal paradiso all’inferno per la terna Guerrini-M. Visconti-R. Visconti che vinceva il primo set (8-4), ma subiva “cappotto” nel secondo; sull’altra corsia Pedrignani s’imponeva su Notari (8-6), ma veniva battuto dal sostituto De Carli per 5-8. La famiglia Visconti strapazzava i veronesi nel primo set (8-1), tirava un po’ troppo il fiato e veniva sconfitta per 4-8. Si accendeva ad intermittenza la luce della coppia Guerrini-Zagheno che si aggiudicava il primo set (8-1) ma quando si spegneva erano disastri e puntuale il ko 2-8! Al termine dell’incontro non nasconde la

L’Achille Grandi

propria amarezza Elia Avaldi, direttore tecnico della bocciofila di via De Marchi: «Vincere tutte le prime partite di ogni serie e non aggiudicarsi mai il

punto definitivo è deprimente! Quello che maggiormente mi rattrista è che abbiamo dimostrato che non siamo inferiori a nessuna delle formazioni che

abbiamo affrontato tuttavia il punteggio ci penalizza fortemente. Mancano due giornate e penso che non ci dovrebbero essere grossi problemi a rimanere in serie C anche se la squadra non sta giocando da squadra. Note positive per Guerrini e Roberto Visconti mentre Pedrignani nell’individuale ha alternato buone giocate ad altre pessime! Sulle prestazioni dei giovani c’è parecchio da dire: deludente Mattia nella seconda partita sia di terna che di coppia, non è in un gran momento di forma e lo conferma la prestazione inguardabile della sera precedente nelle finali del bocciodromo. Zagheno deve maturare sia come giocatore che come uomo: gli manca la tenacia, la caparbietà, la concentrazione ed un po’ di grinta». RISULTATI Achille Grandi-La Veronese 0-0; San Sebastiano-Tritium 0-1. CLASSIFICA La Veronese 10; Tritium 9; Grandi 4; San Sebastiano 0. PROSSIMO TURNO (14-02) Achille Grandi-Tritium; La Veronese-San Sebastiano.

A Crema successi di Carniti-Bocca e Cavagnoli-Conti

Sorprese nella targa “Nuova Bar Bocciodromo” organizzata dall’omonima bocciofila con il comitato tecnico. Nella categoria A/B tutti ad attendersi l’exploit della “Grandi” (tre formazioni in finale), ma sul gradino più alto del podio sono saliti Angelo Carniti e Rodolfo Bocca. Dopo aver eliminato Valerio e Matteo Branchi, la coppia sergnanese s’imponeva su Bion-

dini-Gandolfi (12-8) ed in finale aveva la meglio sui compagni di squadra Manclossi-Salini per 12-5. Quarto posto per Jocco e Piga che avevano eliminato la famiglia Visconti. Parla orobico la categori C/D grazie a Ferruccio Cavagnoli e Luciano Conti che superavano Losi e Paridi, i soresinesi Bigoni e Villaschi e in finale Nicolas Testa in coppia con Mara Mangolini

per 12-5. Ha diretto la gara Gianpiero Raimondi, arbitri di finale Barbati e Padovani. CAMPIONATO ITALIANO SOCIETA’ Oggi esordio dell’Arci Crema Nuova a Rho contro la bocciofila Missaglia. Il dt Bellani ha convocato Bettinelli, Lorenzetti, Erata, Sacchi, Tessadori e Vezzoni. M.M.


Sport

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Sabato 7 Feabbraio 2015

Sarà una Vanoli assetata di vendetta

La prestazione di lunedì scorso, anche se sfortunata, ha confermato il valore e l’ottima forma della squadra di Pancotto

R

di Giovanni Zagni

iscattandosi dall’opaca prestazione di Milano, gli uomini di coach Pancotto hanno tenuto testa ad una grande del campionato come la Grissin Bon Reggio Emilia e sono usciti dal campo sconfitti con molte recriminazioni sull’operato della terna arbitrale. In virtù di prestazioni sopra le righe di qualche protagonista inatteso (Mei) e con il contributo di tutti gli uomini a referto, probabilmente la Vanoli avrebbe vinto se gli arbitri avessero ravvisato un fallo antisportivo commesso da Cinciarini su Vitali ad una manciata di secondi dalla sirena finale (con i biancoblu avanti di un punto), ma pure frenati nell’ultimo quarto quando Reggio è andata 11 volte in lunetta contro le zero dei cremonesi. Non recriminiamo, anche se doverosamente certe decisioni sono parse quanto meno discutibili e consoliamoci per aver visto una Vanoli in salute, capace di sorpassare spesso gli ospiti anche con le “seconde linee” in campo. A nostro parere, comunque, questi due punti peseranno moltissimo alla chiusura dei conti. Ma incombe Pistoia di Paolo Moretti, ospite al PalaRadi domani alle 18.15 in un altro match che potrebbe essere molto equilibrato, con i toscani che tallonano i cremonesi con due punti di distacco in classifica. Sedici quelli ottenuti dai

SERIE A 17ª GIORNATA Avellino-Cantù

76-79

Brindisi-Caserta

60-72

Capo d’Orlando-Bologna

63-72

Cremona-Reggio Emilia

87-88

Roma-Venezia

62-72

Sassari-Pistoia

96-78

Trento-Milano

84-102

Varese-Pesaro

70-80

CLASSIFICA

SERIE A Dopo l’amara sconfitta con Reggio Emilia, i biancoblu vogliono rifarsi domani contro Pistoia Il fallo di Cinciarini su Vitali (foto Mario F. Rossi)

IL PROSSIMO TURNO (08-02 h 18.15)

Brindisi-Sassari (07-02 h 20.30), Cantù-Trento, Caserta-Bologna, Cremona-Pistoia, Pesaro-Avellino (h 20.30), Reggio Emilia-Varese, Roma-d’Orlando, Venezia-Milano (09-02 h 20). biancoblu, contro i quattordici degli ospiti che domenica scorsa hanno perso a Sassari (96-78) mettendo in risalto le prove di Easly, Williams e Ariel Filloy (ex di turno insieme a Daniele Cinciarini). Aspettiamoci una Vanoli arrabbiata, ma in buona salute, perché la Giorgio Tesi Group Pistoia Pistoia non salirà in Lombardia a far la parte della vittima sacrificale, ma sputerà sangue secondo tradizione e com’è giusto sia in ogni competizione sportiva. Cronaca e commenti della partita sul sito www.artventuno.it

Dopo il buon esordio la Tec-Mar cerca il bis SERIE A2 FEMMINILE

Milano 30 Reggio Emilia 26 Venezia 26 Sassari 24 Brindisi 20 Trento 18 Cremona 16 Cantù 16 Bologna (-2) 16 Avellino 14 Pistoia 14 Roma 12 Capo d’Orlando12 Varese 12 Pesaro 8 Caserta 6

COSI’ ALL’ANDATA Grazie ad un’ottima prestazione, in particolare di Kenny Hayes (23 punti), Luca Vitali (15) e Luca Campani (19), la Vanoli ha sbancato il PalaCarrara, vendicando così la sconfitta patita la scorsa stagione. Nelle file toscane, da segnalare la prova dell’ex Cinciarini (17 punti), che però non è bastata ad arginare lo strapotere dei biancoblu di Pancotto. PISTOIA-CREMONA 76-83 (20-24, 39-35; 55-60) GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Brown 10 (3/7, 0/2), Daniele Cinciarini 17 (2/6, 2/5), Williams 14 (5/9, 1/4), Mastellari ne, Davide Moretti (0/1 da tre), Milbourne 8 (2/2, 1/3), Filloy 8 (1/2, 2/8), Severini ne, Bianchi ne, Magro 9 (3/4 da due), Hall ne, Johnson 10 (3/7 da due). Coach: Paolo Moretti. VANOLI CREMONA: Hayes 23 (7/11, 1/1), Gazzotti (0/1 da tre), Luca Vitali 17 (4/5, 0/3), Mian (0/1 da tre), Campani 19 (6/7, 1/1), Ferguson 7 (0/2, 2/4), Mei ne, Clark 12 (3/9, 1/2), Poscic, Bell 5 (1/1, 1/3). Coach: Pancotto.

Delicato scontro salvezza per l’Erogasmet

Con una prova autoritaria e di qualità, la Tec-Mar Crema si è aggiudicata il match d’esordio nella poule promozione, in un girone che si preannuncia equilibrato e d’alto livello. La squadra di coach Visconti si è Paola Caccialanza imposta 59-59 contro Vicenza, grazie anche alle ottime prestazioni di Caccialanza (19 punti) e Picotti (12). Ma non è ancora tempo di gioire, perché il cammino è ancora lungo e stasera alle 21 le azzurre saranno impegnate a Castel San Pietro, contro un avversario che all’esordio è passata a Santa Marinella. Un duro esame, che misurerà le ambizioni delle cremasche, in un girone che vede Torino favorita, soprattutto dopo la netta affermazione di Genova. POULE PROMOZIONE GIRONE D (1ª giornata) Crema-Vicenza 59-56, GenovaTorino 49-56, Santa Marinella-Castel San Pietro 47-49. 2ª GIORNATA (07-02 h 21) Castel San Pietro-Crema, Torino-Santa Marinella, Vicenza-Genova (h 20.30) CLASSIFICA Torino, Crema, Castel San Pietro 2; Santa Marinella, Vicenza, Genova.

SERIE B

I NUMERI 20ª GIORNATA Bergamo-Arzignano 83-75, Bologna-Cento 80-59, Costa Volpino-Crema 67-86, Pordenone-Lecco 82-69, Trieste-Lugo 52-66, Udine-Desio 63-49, Urania MilanoMontichiari 71-66. 21ª GIORNATA (08-02) Cento-Udine, Crema-Arzignano (h 18), DesioOrzinuovi, Lecco-Bologna, Lugo-Costa Volpino, Montichiari-Bergamo, Pordenone-Trieste. CLASSIFICA Udine, Cento 30; Bologna 26; Montichiari, Milano, Bergamo 24; Orzinuovi, Pordenone 22; Lecco 18; Lugo 16; Costa Volpino, Crema 14; Desio 10; Arzignano 4; Trieste 2.

Passato il periodo più critico della stagione, dopo l’incredibile affermazione casalinga della settimana scorsa, l’Erogasmet ha sfoderato a Pisogne una sontuosa prestazione, schiantando la Vivigas Alto Sebino con il punteggio di 86-67 e raggiungendola in classifica. Il cecchino di casa Centanni, autore di 28 punti, nulla ha potuto contro i leoni biancorossi, apparsi decisamente più squadra, con quattro uomini in doppia cifra e Del Sorbo e Zanella in evidenza con 25 e 23 punti rispettivamente. Chiuso il primo parziale avanti di dieci, gli uomini di Baldiraghi hanno vinto anche gli altri tre parziali, a riprova di un dominio mai in discussione. Intanto, domani arriva al PalaCremonesi la Tlf Arzignano, che ripone nello scontro diretto con i cremaschi, molte delle residue possibilità di evitare la retrocessione in serie C. Vincitori all’andata in un incontro incredibile, nel quale i bianco-

SERIE C Prosegue il cammino vincente in trasferta dell’Mg.K Vis Piadena, che è passata a Olginate con autorità. Sugli scudi Cacciavillani e Marenzi (18 punti), ma tutta la squadra è stata positiva e brava a sfruttare le assenze, tra gli avversari, dei lunghi Beretta e Riva. Due punti che danno morale ai ragazzi di Mazzali, impegnati stasera alle 20.30 nella trasferta di Manerbio. All’andata Piadena s’impose per 80-68, dopo aver disputato una delle

rossi erano andati al riposo avanti di ben tredici punti, gli uomini di coach Venezia non centrano la vittoria da ben tredici turni consecutivi ed arrivano a Crema con il quattordicesimo attacco del campionato e la quindicesima difesa del girone. Il giocatore più conosciuto del roster veneto è senza dubbio l'ex nazionale Andrea Camata, monumentale centro di 213 centimentri, ancora in grado, nonostante le 41 primavere, di tenere botta nel pitturato. Il compagno di reparto Zanotti, ex Torino (Dna) è sicuramente l’uomo di maggior rendimento di Arzignano e su di lui andranno concentrate le maggiori attenzioni della difesa biancorossa. Considerando che una vittoria blinderebbe la permanenza nella categoria, si capisce bene l’importanza del match in casa cremasca. Palla a due, come di consueto, domenica alle ore 18. Marco Cattaneo

Piadena cerca l’exploit stasera a Manerbio

migliori partite della stagione e l’obiettivo è ripetersi stasera, contro un avversario che veleggia al quarto posto e che sul proprio parquet sa rendersi temibile. In vetta alla classifica c’è il Saronno, che ha vinto lo scontro al vertice (in trasferta) con il 7 Laghi Gazzada e che ora si annuncia come la grande

iVanoli l Magazi n e Basket della

Gabriele Zanella a canestro

favorita per il passaggio di categoria. 21ª GIORNATA Arcisate-Bernareggio 87-91, Boffalora-Carpe Diem Calolzio 74-79, Cantù-Milanotre 57-67, 7 Laghi Gazzada-Saronno 67-73, LissoneManerbio 67-79, Olginate-Piadena 62-78, OperaNerviano 67-64.

22ª GIORNATA (07-02) Bernareggio-Lissone, Boffalora-Iseo, Cantù-Olginate, Carpe Diem CalolzioAr-cisate, Manerbio-Piadena (07-02 h 20.30), Nerviano-7 Laghi Gazzada, Saronno-Opera. CLASSIFICA Saronno 28; 7 Laghi Gazzada 26, Milanotre, Manerbio 26; Lissone, Opera 24; Carpe Diem, Iseo 22; Bernareggio 20; Olginate 18; Piadena, Arcisate 14; Nerviano 12; Boffalora 10; Cantù 2.


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Sport

Sabato 7 Febbraio 2015

CALCIO SERIE A

CALCIO SERIE B

Turno cruciale per Juve e Roma Il Bari sogna l’arrivo di Cassano

(F.V.) Turno cruciale per la corsa allo scudetto. La Roma, sempre più incerottata, dopo la cocente eliminazione in Coppa Italia, è obbligata a vincere a Cagliari, mentre la Juventus chiede strada al Milan (privo dello squalificato Destro). Molto interessato alla partita giocata in Sardegna è il Napoli, che non nasconde le proprie ambizioni di secondo posto: ma battere l’Udinese non sarà facile. Sempre in zona Champions, turni casalinghi per Lazio e Sampdoria: i romani affrontano il Genoa, mentre i doriani (con il dubbio Eto’o) attendono la visita del Sassuolo, privo dei tre attaccanti titolari. 21ª GIORNATA Atalanta-Cagliari 2-1, Cesena-Lazio 2-1, Chievo-Napoli 1-2, Genoa-Fiorentina 1-1, MilanParma 3-1, Palermo-Verona 2-1, Roma-Empoli 1-1, Sassuolo-Inter 3-1, Torino-Sampdoria 5-1, UdineseJuventus 0-0. 22ª GIORNATA (08-02 h 15) Cagliari-Roma, Empo-

li-Cesena, Fiorentina-Atalanta (h 12.30), Inter-Palermo (h 20.45), Juventus-Milan (07-02 h 20.45), Lazio-Genoa (09-02 h 20.45), Napoli-Udinese, Parma-Chievo, Sampdoria-Sassuolo, Verona-Torino (07-02 h 18). CLASSIFICA Juventus 50; Roma 43; Napoli 39; Lazio, Sampdoria 34; Fiorentina 32; Palermo 30; Milan, Genoa 29; Torino, Sassuolo, Udinese 28; Inter 26; Hellas Verona 24; Atalanta 23; Empoli 20; Cagliari 19; Chievo Verona 18; Cesena 15; Parma (-1) 9.

Tina Maze, vendetta in discesa

Con il Carpi sempre più in fuga, resta appassionante la lotta per il secondo posto (con il Bologna favorito) e quella per i playoff. Il match più interessante si gioca a Livorno tra i labronici e il Bari che continua a sognare l’ingaggio di Cassano. L’Avellino, rilanciato dal successo di La Spezia, ospita il Latina, sempre più invischiato nella lotta per non retrocedere. 24ª GIORNATA Bari-Frosinone 4-0, Bologna-

SCI ALPINO

Austria padrona del Mondiale di VailBeaver Creek. Nelle prime due prove (i supergiganti), a trionfare sono stati Anna Fenninger (3 centesimi sulla Maze) e Hannes Reichelt. Male gli italiani in campo maschile: gli attesi Innerhofer e Paris

si sono piazzati lontano dal podio e ora devono riscattarsi nelle discesa libera in programma oggi alle 19 (ora italiana). Ieri, vendetta della slovena Tina Maze, oro in discesa davanti alla Fenninger di 2 centesimi e alla Gut. Male la Vonn (5ª).

Pescara 0-0, Brescia-Virtus Entella 3-0, CarpiCrotone 2-1, Catania-Perugia 2-0, Cittadella-Trapani 1-0, Latina-Livorno 3-2, Pro Vercelli-Mo-dena 1-1, Spezia-Avellino 0-1, Ternana-Vicenza 0-2, Virtus Lanciano-Varese 1-2. 25ª GIORNATA (07-02 h 15) Avellino-Latina, Crotone-Bologna, Frosinone-Virtus Lanciano, Livorno-Bari, Modena-Catania, Pescara-Cittadella, Varese-Pro Vercelli, Vicenza-Perugia, Virtus Entella-Spezia, Ternana-Brescia (08-02 h 18), Trapani-Carpi (06-02 h 20.30). CLASSIFICA Carpi 49; Bologna 41; Livorno 37; Avellino 36; Spezia, Frosinone 35; Virtus Lanciano, Vicenza 34; Pescara, Pro Vercelli 32; Ternana 31; Modena, Perugia, Bari, Trapani 30; Brescia 29; Catania 27; Cittadella, Varese (-3) 26; Virtus Entella 25; Crotone, Latina 24.

Anna Pedroni, che trionfo in pista

CICLISMO Esordiente tra le allieve, ha vinto con autorità la corsa a punti nel velodromo Fassa Bortolo di Montichiari

E

di Fortunato Chiodo

ccola Anna Pedroni. L’attesa è durata una settimana, giusto il tempo per un ambientamento veloce, per memorizzare gli schemi, per trova l’intesa con le compagne della categoria Allievi della Eurotarget Still Bike. Poi le ha fatte tutte quante a “pezzettini”, centrando il secondo trionfo stagionale nel “Trofeo Dalla Bona Industria Casearia”: al velodromo Fassa Bortolo di Montechiari (Bs), la cremonese nella corsa a punti ha superato la compagna di squadra Martina Fidanza e Michela Giuliani (Valcar Pbm). Vittoria di Stefano Ippolito (Palazzago Fenice) nell’Open maschile su Colonna e Calderaro e Rachele Barbieri (Fenice Ladies) in campo femminile davanti a Maria Vittoria Sperotto, mentre nel giro lanciato Open, Elena Bissolati (Gs Cicli Fiorin), la campionessa europea già quarta nello scratch, si è imposta alla grande sulla Barbieri e sulla Junior sambassanese Marta Cavalli della Valcar Pbm (sesta la compagna di squadra Mirian Vece). Stefano Moro (Trevigliese) ha conquista il bronzo nell’omnium Juniores, alle spalle del compagno Nicolò Brescianini, che ha

Il velodromo di Montichiari e nel riquadro Anna Pedroni

dovuto arrendersi allo strapotere del vincitore Matteo Donegà (Sancarlese Phonix). Quinto Stefano Baffi, neo Juniores del Club Ciclistico Cremonese-Arvedi) nella corsa a punti. Jacopo Cavicchioli ha fatto suo l’omnium Allievi su Daniele Donesana (Cremasca), terzo il veneto Leandro Masotto (Alberti Val d’Illasi). La lodigiana Lucrezia Francolino (Valcar) ha vinto tra le esordienti battendo Linda Fabbri e Beatrice Rosa. Infine, domenica 15

febbraio si correrà il trofeo Agrifood. IL TEAM DI PEDRETTI Senza girare tanto attorno alle parole, è inutile nascondersi, il team Contineltal Unieuro-Wilier-Trevigiani, è la miglior squadra del pianeta giovani del ciclismo italiano, correrà tutte le gare del calendario pro nazionale (tranne quelle del World Tour) e le migliori dei dilettanti. Ecco l’organico: Davide Ballerini, Giovanni Carboni, Francesco Chesi, Fabio Chinello, Mattia Frapporti, Lucas

Gaday (Arg), Rino Gasparrini, Stefano Nardelli, Giovanni Pedretti, Simone Petilli, Davide Plebani, Lorenzo Rota, Marco Tecchio, Sebastian Trillini (Arg). Team manager Massimo Rabbaglio. Direttori sportivi: Marco Milesi e Andrea Giacomin. PELUCCHI SERVE IL BIS A MAIORCA Matteo Pelucchi, 26 anni, brianzolo del team elvetico della Iam Cycling, è un ciclista italiano che continua a vincere. Ha chiuso la settimana di Maiorca con il secondo successo stagionale. Nell’arrivo classico per velocisti, ha superato il veronese Elia Viviani (Sky), lo spagnolo Rojas e il francese Bouhanni. Alejandro Valverde, deluso dopo la sconfitta patita da Cumminings 24 ore prima, non ha fatto sconti: lo spagnolo della Movistar ha imposto la sua legge sin dalla parte centrale del Trofeo Serra Tramontana, in una giornata resa difficile dal meteo inclemente e ha attaccato da lontano in salita. L’unico a resistergli è stato l’africano Kundus (Mtb Qhubeka), che però in discesa ha evidenziato limiti incredibili, lasciando così via libera al marciano che se n’è andato tutto solo. Nel finale al suo inseguimento è uscito Leopold Konio della Sky. Purtroppo la giornata è stata caratterizzata da numerose cadute.

Si annuncia una stagione ricca di impegni

Archiviata la stagione del ciclismo 2014, l’attenzione è rivolta alle corse in programma quest’anno. Tante sono le curiosità sul fronte della categoria Giovanissimi (7-12 anni) a livello regionale e nazionale. E tante sono le novità territoriali testate da Alessandro Rossi, responsabile provinciale, che insieme ai tecnici delle società vuole costruire qualcosa di importante e va spedito a tracciare gli appuntamenti più importanti del settore giovanile del 2015: il Campionato regionale Gimkana il 2 giugno a Bergamo, il Campionato regionale Sprint il 13 giugno Voghera (Pv), il 29° Meeting nazionale di società il 18-21 giugno a Pineto (Te), il Campionato regionale su strada il 28 giugno a Ossanesga (Bg), il Trofeo Lombardia il 12 luglio a Ardenno (So), il Trofeo Rosa a S. Giuliano Milanese (Mi), prova su strada il 10 maggio. Poi, Mini sprint il 13 giugno Voghera (Pv), a Bergamo Gimkana il 2 giugno, a Ossanesga (Bg) il 28 giugno prova su strada del Campionato regionale. Ad Ardenno (So), finale del Trofeo Rosa, con prova su strada il 12 luglio. Le gare del Trofeo Rosa sono riservate alle ragazze e solo in queste località possono essere iscritte, quindi non possono gareggiare altrove. Ogni provincia ha la possibilità di usufruire del “bonus” che consiste nel poter

Jack Bobridge

organizzare una gara infrasettimanale nell’arco del periodo agonistico. Resta, infine, la regola del passaggio di 5 giorni tra una e gara e l’altra per i virgulti del ciclismo. La novità di quest’anno è che è stata

tolta la sosta domenicale facoltativa e infine, nel periodo pasquale i Giovanissimi possono scegliere se correre a Pasqua o il lunedì dell’Angelo, ma non in entrambe, tranne che partecipi a gare di velocità (sprint e gimkane) o promozionali ludiche. BOBRIDGE FALLISCE L’ASSALTO AL RECORD DELL’ORA Jack Bobridge, 25 anni, non c’e la fatta. L’australiano ha fallito l’assalto al record dell’ora di Mathias Brandle al velodromo di Melbourne. Ha coperto, infatti, 51,300 km in 60’: gli sono mancati all’incirca due giri e trenta secondi per emulare Brandle. Bobridge, portacolori del Team Budget Forklifts, squadra Contineltal, è partito molto forte sfruttando le sue caratteristiche di inseguitore, ma dal 30º km in poi ha cominciato ad accusare un ritardo rispetto alla tabella di marcia di Brandle e non è più riuscito a recuperare. E’ arrivato stremato al punto da essere sollevato di peso dalla bici e messo su una sedia ed è parso estremamente dolorante. Per lui la soddisfazione di aver battuto il record australiano, che dal 1977 apparteneva a Bradley MgGee con 50,052 km/h. Un altro australiano, Roban Dennis, sarà il prossimo pretendente al record dell’ora: ci proverà domani in Svizzera.

RUGBY SERIE C1

Per il Crema tre punti preziosi per la salvezza

Sofferta, ma meritata vittoria quella ottenuta dal Crema contro un volitivo Amatori Milano. Un successo che poteva essere più semplice se un arbitraggio discutibile non avesse messo in discussione il risultato nella ripresa. I neroverdi dovevano vincere a tutti costi contro una diretta concorrente per la salvezza e così è stato, grazie ad una prova convincente e di carattere. La formazione di Zaini, infatti, si è presentata a questo importante appuntamento in forte emergenza, con diversi titolari in infermeria ed imbottita di ragazzi della Under 18 che hanno dato ancora una volta prova di grande maturità. Parte forte il Crema, che schiaccia i mene-

ghini nei loro 22 ed all’8’ manda in meta Loda con una splendida azione corale. La formazione cremasca sembra in controllo della partita, però un fallo inutile di Facchi lascia al 23’ la squadra cremasca in inferiorità e Milano tre minuti dopo ne approfitta andando in meta con un azione di mischia, accorciando le distanze. I neroverdi però si riprendono e concretizzano la superiorità espressa nel primo tempo grazie al piede di Riboli, che realizza due calci piazzati che fissano il punteggio sul 13-5. La ripresa vede salire in cattedra l’arbitro: dapprima inventandosi una meta tecnica in favore dell'Amatori che al 10’ porta le due squadre sul 13-12 e poi

la favorisce nelle giocate con un impressionante serie di errori. Il Crema però è bravo a non innervosirsi ed a mantenere la giusta lucidità in tutte le fasi di gioco che le permette di contrastare con successo la reazione dei milanesi in cerca del sorpasso. Il punteggio non cambierà più ed il Crema riesce a mantenere quel punto di vantaggio fino alla fine che le permettere di mettere i primi quattro punti in classifica. Ora c’è una lunga sosta per gli impegni della Nazionale impegnata nel torneo delle Sei nazioni (oggi in campo alle 15.30 a Roma contro l’Irlanda). I neroverdi torneranno in campo domenica 22 febbraio a Pavia contro la capolista Cus.

Cattaneo e la Rodini in raduno a Piediluco CANOTTAGGIO

Cattaneo

Rodini

Ci sono anche i bissolatini Luca Cattaneo e Valentina Rodini tra i convocati al raduno del gruppo non olimpico, categorie Senior e Pesi leggeri, Under 23. Il collegiale si tiene a Piediluco, presso il Centro di preparazione olimpica, da giovedì scorso fino a domani. UNDER 23 PESI LEGGERI: Edoardo Buoli (Cus Pavia), Luca Cattaneo (Bissolati), Alberto Di Seyssel (Armida), Nicolò Forcellini, Piero Sfiligoi (Saturnia), Federico Gherzi (Esperia), Francesco Pegoraro (Esperia), Davide Magni (Canottieri Gavirate), Fabio Possamai (Marina Militare), Michele Quaranta (Pro Monopoli). UNDER 23 PESI LEGGERI DONNE: Federica Cesarini (Canottieri Gavirate), Greta Masserano (Cus Torino), Paola Piazzolla (Barletta), Valentina Rodini (Bissolati), Nicole Sala (Lario).

RUGBY C2

Casalmaggiore vince il derby e sale in vetta

Più combattuto del previsto il derby tra Witor’s Cremona e Casalmaggiore, vinto dai casalaschi per 8-3, grazie alla maggior prestanza fisica, che è stata decisiva nelle battute finali. Con questo successo, la squadra di Pascu e Furlotti ha agganciata il Cus Brescia Marco Polo Cadetta a 40 punti ed ora è al comando della classifica insieme ai bresciani e all’Elephant Rugby, che ha travolto l’Asola. I grigiorossi, invece, restano al settimo posto con 20 punti al netto delle penalizzazioni. Dopo la sosta, il 15 febbraio Casalmaggiore ospiterà il Rugby Gerundi, mentre la Witor’s Cremona sarà impegnata sul campo del Bassa Bresciana Leno Cadetta.




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