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Settimanale
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Anno III • n. 20 • SABATO 21 maggio 2016
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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a pagina 6
Elisoccorso in 4 campi sportivi
La Cremona grottesca del ’700 cultura
basket
di Vanni
Tutti in coda martedì a Palazzo Pirelli per il controllo gratuito della pressione. In questo modo il Consiglio regionale della Lombardia ha offerto il suo sostegno alla XII giornata mondiale contro l’ipertensione e al sempre crescente numero di ipertesi. Alla fine consueta rissa tra i consiglieri.
a pagina 23
La Vanoli è incerta se partecipare alle coppe europee
Le ciliegie maturano a giugno
L
e promesse, come le ciliegie, arrivano di primavera. E, come le ciliegie, nella primavera elettorale arrivano le rassicurazioni-choc: dal 2017, meno tasse al ceto medio! Flessibilità in uscita per le pensioni! E poi, san Giorgio parte, lancia in resta, contro il drago: nel 2018 verrà abolita Equitalia! Bene! Domanda sommessa: come, con quali risorse? Cosa significa l’abolizione di Equitalia, al di là dell’annuncio-bomba: che i debiti pendenti con lo Stato verranno azzerati? Non credo proprio. Quindi, ci sarà un altro soggetto che reclamerà il dovuto: e allora? Dove sta il vantaggio? Ce lo fate sapere? L’equazione è semplice: se diminuiscono le tasse, o si trova il modo di compensare questo minore introito, o si diminuiscono i servizi pubblici. Si parla dell’estensione degli 80 euro ai pensionati, bene! Però, 80 euro, a fronte di una sanità che sempre più deve essere pagata dal cittadino, che cosa sono? E difatti, le persone si curano meno: una notizia scioccante, passata nel silenzio dei più, è quella apparsa poche settimane fa, secondo cui, per la prima volta nella storia d’Italia, l’aspettativa di vita degli italiani
calcio
a pagina 24
Cremo, l’obiettivo per la panchina ora è Attilio Tesser
san giovanni
di Daniele Tamburini
è in calo. Lo ha affermato il rapporto Osservasalute, secondo cui il fenomeno è legato ad una riduzione della prevenzione. In realtà, ci sarebbe il modo di compensare una riduzione delle tasse di coloro che pagano, pagano sempre, pagano tanto: intanto, smantellare i meccanismi della criminalità organizzata, di gran lunga la maggiore industria italiana, illegale e sommersa, spesso collusa con il potere politico. Combattere gli sprechi, il malaffare, la corruzione che fa lievitare i costi di qualsiasi opera: non passa giorno che un amministratore pubblico non venga indagato. Ma queste non sono ciliegie da cogliere nella primavera elettorale. Hai voglia di proporre il voto anche il lunedì: vedremo in quanti andranno a votare, nelle prossime consultazioni. L’abbandono progressivo del diritto di voto è molto pericoloso, e è dovuto ad una crisi di credibilità della classe politica come poche altre volte si è verificata. Ma è primavera, e le promesse vengono una dopo l’altra, come le ciliegie. Speriamo che non diventino nespole.
volley
a pagina 25
La Pomì sfoglia la margherita Caprara è in pole
canottaggio
Comunali: Monteverdi a pagina 12 sfida Asinari casalasco
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Cremona Jazz Una chiusura a pagina 21 in grande stile
a pagina 9
Fatemi capire...
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a pagina 8
La curiosa vicenda di Cecilia Gallerani
pagine 4-5
storia
a pagina 3
convegno
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trasporto urbano si sperimenta in estate il servizio bus a chiamata
“diversamente uguali”: 8 anni per sensibilizzare cremona a pagina 7
anche di notte
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anziani perseguitati dalle truffe
Ancora una serie di episodi che vedono la terza età colpita in casa propria. I consigli delle forze dell’ordine
Le Giornate Italiane a pagina 13 dei Castelli a pagina 25
Rodini e Gentili in gara a Lucerna per arrivare a Rio
CIRCUS PARTY, ALTAMENTE ACROBATICO... FIERA DELL’EROS
LOCATION PLAY GIRL’S INFO 0523.825154 - 3331091000 STRADA STATALE 1/E C.C. RIVIERA DEL PO - LOC. MEZZANO - CASTELVETRO P.NO (PC) WWW.PLAY-GIRL.IT
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cremona Con Tartaruga onlus
Runforparkinson e festa solidarietà
Oggi pomeriggio, sabato 21 maggio, dalle 14.30 alle 18.30, si terrà “Runforparkinson” 2016 e Festa della solidarietà: l’appuntamento è al Parco Maffo Vialli di via Lungo Po Europa presso le Colonie Pa-
dane a Cremona. L’evento è organizzato da Tartaruga onlus, che combatte contro il morbo di Parkinson. Si segnala anche l’apericena organizzata per domenica 5 giugno alle 17 alla Cascina Moreni.
Una serie di nuovi tristi episodi in città e provincia. Le forze dell’ordine rinnovano l’invito a fare attenzione
Truffe, sempre anziani nel mirino I
di Simona Raboni
l fenomeno delle truffe che vedono vittime persone anziane continuano a dilagare anche sul nostro territorio. Grande la preoccupazione espressa dalle forze dell’ordine, che raccomandano senza sosta di prestare grande attenzione e che stanno girando i quartieri cremonesi realizzando corsi ad hoc destinati alle fasce più deboli e più facilmente vittime di questo fenomeno. Di pochi giorni fa la vicenda del 36enne di origini campane arrestato truffa nei confronti di almeno due anziane. L’uomo era stato preso in pieno centro a Cremona da una pattuglia dei carabinieri di Pandino dopo un inseguimento per le vie della città. Il modus operandi del malvivente è uno dei più tradizionali: imitando la voce del nipote della donna, il campano aveva annunciato l’arrivo a casa di un corriere, che avrebbe consegnato un pacco in cambio di 1.200 euro. L’anziana signora, per nulla convinta, aveva però chiamato il figlio per raccontargli la situazione. Insospettito, quest’ultimo si era subito recato a casa della madre in attesa del presunto corriere. Questa pronta reazione della donna aveva quindi evitato il peggio: il malvivente, trovandosi davanti il figlio della donna, si era infatti dato alla fuga. Era andata peggio ad un’altra donna anziana, truffata dalla stessa persona poco prima. Ai carabinieri aveva raccontato che, sempre con il sistema del finto nipote, il malfattore era riuscito a farsi dare 1.500 euro in banconote da 50 euro. Qualche giorno prima nel Cremasco si era verificata un altra truffa, stavolta a danno di una coppia di anziani. I malviventi sono riusciti a farsi consegnare
oltre 1000 euro in contanti e alcuni monili in oro. Purtroppo in questo caso il raggiro è stato scoperto solo a giochi fatti, quando il malfattore era già riuscito a dileguarsi. Stavolta la truffa era partita con la telefonata di un sedicente maresciallo dei carabinieri, il quale aveva riferito alla donna che sua figlia era stata trasportata in caserma a seguito di un sinistro stradale, e che per il rilascio sarebbe stato necessario pagare una penale di 4700 euro a un avvocato che di lì a poco si sarebbe presentato a casa. Non possedendo tanta liquidità in casa, l’anziana aveva informato il marito, il quale aveva prelevato oltre mille euro in banca. Alla porta si era quindi presentato un finto avvocato per il ritiro della somma pattuita. Visto però che i soldi non erano sufficienti, l’uomo aveva chiesto alla coppia di compensare i soldi mancati con i preziosi. Un tranello tipico in cui però i due erano caduti senza sospettare nulla, almeno all’inizio. E per il bene della figlia avevano consegnato al truffatore soldi e monili. Solamente dopo l’uscita di scena dello
sconosciuto gli anziani si sono messi in contatto con la figlia, che, rintracciata sul cellulare, ha capito tutto. L’ultimo episodio si è verificato mercoledì, quando un’anziana è stata truffata in città, in via Trebbia, da due finti tecnici che le hanno prelevato valori per circa 10mila euro con la scusa di controllarne la radioattività (sembra incredibile, ma accade spesso). L’invito rinnovato dalle forze dell’ordine è, a tutti i cittadini, di non accondiscendere mai a tali richieste e di chiamare il numero di emergenza 112 per segnalare o richiedere informazioni in merito, e ai bancari di prestare massima attenzione ai prelievi consistenti di denaro fatti da persone anziane, che spesso sono vittime di truffe, segnalando tempestivamente alle forze dell’ordine quanto accade. Casi come questo indicano chiaramente che la guardia deve restare alta, quando si ricevono starne telefonate da sconosciuti. «In particolare – spiegano i carabinieri – si raccomanda si chiamare il 112 ad ogni telefonata sospetta. Anche quelle che avvertono di un inciden-
te occorso al figlio o al nipote, con la richiesta di consegnare denaro ad una persona che passerà al domicilio, devono essere assolutamente ignorate, perchè non è possibile che le controversie si risolvano con una semplice telefonata». Intanto sul fronte prevenzione qualcosa si muove anche a livello nazionale: proprio in questi giorni è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno e l’Associazione Bancaria italiana (Abi), proprio per prevenire il fenomeno delle truffe finanziarie, in particolare quelle ai danni degli anziani e di quanti hanno una scarsa educazione finanziaria. Il protocollo prevede la costituzione di specifici Comitati di coordinamento istituiti presso ciascuna Prefettura, di cui faranno parte in seduta stabile i rappresentanti dell’Abi e delle Forze dell’ordine, e gli esponenti delle associazioni dei consumatori più rappresentative e rappresentanti delle istituzioni competenti in materia di politiche sociali e scolastiche, su indicazione del Prefetto. I Comitati si preoccuperanno di fornire specifiche informazioni, anche attraverso degli incontri sul territorio, sulle precauzioni da adottare quando si preleva contante o si fanno operazioni allo sportello, sull’uso di internet, mobile banking e sportelli automatici, sui numeri utili e su cosa fare in caso di frode, furto o smarrimento delle carte di pagamento. Grazie, poi, al monitoraggio e al contributo delle Forze dell’ordine e delle banche, i Comitati avranno a disposizione una mappa sempre aggiornata di tutti gli eventuali nuovi fattori di rischio che possano tradursi in eventi criminosi e di tutte le buone pratiche da mettere a sistema nei diversi ambiti territoriali.
Inaugurata la sala del Quartiere Maristella
Erano in parecchi del quartiere Maristella alla inauguarazione della nuova “sala” situata in via Corazzini 6. Una iniziativa del Gruppo Anziani in collaborazione con il comitato quartiere 7, un lavoro scupoloso ed attento che si spera sia ripagato dal coinvolgimento con i residenti: molto soddisfatto il presidente Pietro Ricci, Albertina Ghidotti e la cinquantina di persone che già fanno parte del gruppo. La nuova sala sarà luogo di incontri ricreativi ma non solo. Ci sarà una postazione di infermeria per la misurazione della pressione e della glicemia ed un giorno alla settimana sarà presente il vigile di quartiere per eventuali problemi di sicurezza. Inoltre sarà in funzione una biblioteca ed una sala esposizione che verrà inaugurata il 28 maggio dalla mostra di Luigi Dainesi, curata da Simone Fappanni. La benedizione della sala è stata fatta da don Pier Codazzi mentre tra le autorità era presente l’assessore Rosita Viola, il comandante della polizia locale Pierluigi Sforza accompagnato dal suo vice Roberto Ferrari e la presidente del consiglio comunale Simona Pasquali. Frattanto il comitato del quartiere 7 è già impegnato per l’organizzazione della festa in programma sabato 18 giugno. Massimo Malfatto
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Cronaca
Sabato 21 Maggio 2016
Un convegno della società che ha rilevato Km per annunciare la sperimentazione questa estate nel centro storico
Bus, Arriva il servizio a chiamata
A
di Vanni Raineri
rriva Italia si presenta alla città di Cremona. Il colosso dei trasporti, che ha acquisito la cremonese Km, ha affrontato in un partecipato convegno il tema della mobilità proponendo alcune linee di sviluppo. L’inizio del convegno era fissato per le ore 17, e ha preso il via con 14 minuti di ritardo: non un buon inizio per chi si accinge a gestire il trasporto pubblico. Ma il motivo è un incidente stradale che ha prorogato l’arrivo di alcuni relatori. Il convegno si è tenuto giovedì nell’Auditorium Arvedi del Museo del Violino. A moderare il dibattito Marco Piuri, Direttore Sud, Centro ed Est Europa di Arriva. Vi hanno partecipato il noto economista Marco Vitale, Gianluca Di Pasquale, Digital & Smart infrastructures strategist di Ernst & Young, il Direttore Generale di Metroweb Guido Garrone e il Senior Manager di Lem Reply Simone Gragnani. I lavori sono stati aperti con Piuri che ha mostrato la carta d’identità di Arriva Italia. Fa parte del gruppo Deutsche Bahn che si occupa del trasporto di merci, cose e persone in contesti urbani e metropolitani in 70 paesi, Arriva è attiva in 14 paesi europei, e circa la metà del suo fatturato è prodotto nel Regno Unito. In Italia è presente dal 2002, quando acquisì una quota di minoranza in Km, prima di assumerne, nel 2015, il controllo totale. Oggi è il terzo operatore in Italia, dove ha una quota del 5% in un mercato ancora molto frastagliato. Oggi l’azienda cremonese ha un parco bus di 112 mezzi e 111 dipendenti. «Il Comune di Cremona – ha affermato Piuri – ha ritenuto oggi di spostarsi in un ruolo di regola-
Elena Colombo, presidente di Km spa
tore del mercato». E proprio per il Comune è intervenuto il sindaco Gianluca Galimberti, spiegando come la cessione di Km faccia parte del piano industriale che comprende anche le operazioni Aem e Padania Acque: «Non si tratta solo della vendita del 51%, ma di affermare il ruolo dell’ente pubblico secondo la legislazione che si va affermando in questi anni, che prevede che questo regoli e mercato e dia gli indirizzi, con una visione delle necessità ed esercitando il controllo. Questa è operazione industriale e di servizi, quindi la partecipazione del Comune è di sostanza. La prima questione chiave di una smart city è rispondere alle esigenze della città attraverso un’analisi del tessuto economico, sociale e culturale del territorio. Un gruppo come Arriva e il colosso che ha alle spalle gli consente gestire economie di scala, ma al contempo dovrà fornire un servizio utile alla città».
E la politica, come si legge nel box a destra, ha già anticipato la visione ultraprovinciale, attraverso l’Agenzia che unisce le (ex?) province di Cremona e Mantova. Ha quindi preso il via il dibattito, dopo che Piuri ha sottolineato come il trasporto pubblico debba diventare parte della mobilità. Marco Vitale ha iniziato con un parallelo impietoso: «Sono tornato due giorni fa dal Giappone, dove ho ammirato il sistema di mobilità di Tokyo. Non mi è mai capitato di stare in coda, non ho mai atteso più di 3 minuti un taxi che costa la metà rispetto a Milano, ho notato una fluidità che mi ha sconvolto. Ma la perfezione sconvolge, è il frutto di anni di ricerca e di lavoro. Ho riflettuto sugli elementi di quel sistema, anche se le soluzioni tecniche di una metropoli e di una città come Cremona non sono ovviamente le stesse. Ci sono però tre fattori base sempre comuni. In primis strutture adeguate: il siste-
ma deve investire sulla mobilità. Secondo: la capacità di governo, una direzione tecnica con gestione professionale. Terzo: la partecipazione della cittadinanza consapevole al sistema». E qui, verrebbe da pensare al senso civico degli italiani, non propriamente simile a quello dei giapponesi. E anche a qualche limite della nostra politica, di cui Vitale ha fornito subito un esempio illuminante: «Tanti anni fa mi diedero da gestire le Ferrovie Nord, a nord di Milano. Ho subito notato che erano presenti ben 128 amministratori. Fortunatamente ho trovato una direzione illuminata che ha sostenuto il mio piano di risanamento». Nei sistemi di trasporto pubblico, ha proseguito Vitale, «sono importanti le interconnessioni, soprattutto con i parcheggi. Poi serve integrità ed economia». E visione sul futuro: «L’operazione del canale navigabile che dal Ticino arriva ad Abbiategrasso e porta l’acqua sul Naviglio Grande fino alla Darsena di Milano è stata fondamentale per mille anni. Ma stando ai parametri valutativi in voga, non si sarebbe mai fatta, avrebbero detto a quei pionieri che erano dei pazzi. La stessa prima metropolitana di Londra fu il primo passo di un sistema grandioso». Insomma, i bilanci non mostrano sempre la completezza della realtà. Occorre considerare l’inquinamento, il tempo guadagnato dai cittadini, quindi per giudicare il trasporto pubblico servono tempi lunghi. E appunto visione delle dinamiche future. Garrone ha proseguito sulle stessa direttrice: «L’Autostrada del Sole fu fatta quando non tutti avevano la macchina, stesso discorso più recente per l’alta velocità, che oggi fa sì che si vada a Roma in tre ore privilegiando la rotaia all’aereo». Sull’operazione Km: «Il mer-
cato europeo permette questo tipo di scambi, ecco dunque l’arrivo dei tedeschi. Certo nessuno viene qui per investire in infrastrutture, e la loro carenza è un problema». Uno sguardo sull’importanza dell’efficacia dei servizi e sull’impatto ecologico, quindi il direttore di Metroweb, azienda che si occupa di banda larga (proprio nelle scorse ore Telecom ed Enel hanno presentato offerte per l’acquisizione dell’azienda offrendo oltre 800 milioni di euro), si è addentrato nelle tematiche più consone di fibra ottica, banda ultralarga e cablatura, affermando come l’Italia sia oggi tra gli ultimi paesi in Europa, dietro anche alla Grecia. «A Milano 4 operatori usano la stessa struttura in fibra ottica e sono quindi in grado di offrire 500 megabit al secondo, ma noi dobbiamo pensare al gigabit da offrire tra qualche anno a tutte le case. La banda ultralarga è necessaria, non solo per motivi ludici: il territorio cresce se ha infrastrutture, e queste abbattono anche barriere fisiche». Garrone ha elogiato gli sforzi recenti del Governo, e sostenuto che tecnologicamente Cremona è all’avanguardia in Italia chiudendo così: «E’ giusto non guardare solo all’utile immediato ma al futuro, e l’accordo CremonaArriva è un bell’esempio, che spero i vicini imitino». “Immobilità e mobilità nella smart city” è stato invece il titolo dell’intervento di Di Pasquale, che è partito dalle due tempeste perfette che si sono sovrapposte negli ultimi 8 anni: l’innovazione che ha cambiato i modelli di business e la crisi che ha cambiato i modelli di consumo. Ciò ha provocato grandi trasformazioni nel prodotto, ad esempio il mercato della musica solo recentemente è tornato a crescere grazie alla trasformazione digitale. Dopo aver proiettato alcune
L’intervento del sindaco Gianluca Ga
curiose interviste fatte ai milanesi sul concetto di smart city, Di Pasquale lo ha riassunto così: «La smart city rende migliore la qualità della vita a prezzi accessibili». Quindi ha sottolineato l’importanza della mobilità tra le voci di costo degli italiani, in crescita nonostante la crisi, ed i suoi costi anche indiretti, dall’inquinamento al fattore tempo. «Gli utenti cercano informazioni in tempo reale per prendere decisioni smart, ad esempio quelle sul traffico. Aumenterà sempre più il tempo di non guida, da qui la crescita di servizi che migliorano la qualità della vita». Interessante in chiave cremonese l’ultimo intervento di Grignani, che ha presentato a grandi linee il progetto di servizio flessibile a chiamata di Km spa: «Sono d’accordo col sindaco quando dice che il trasporto debba soddisfare la domanda dei cittadini. Quando una città non ha grandi dimensioni, come Cremona, non è possibile coprire tutta la città con un servizio molto strutturato; la cadenza è meno frequente e capita che i servizi
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L’indagine di Km. Presentata l’Agenzia, presidente Claudio Cerioli
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alimberti al convegno di Arriva presso l’Auditorium Arvedi. Seduti, da sinistra Garrone, Di Pasquale, Piuri, Gragnani e Vitale
si svolgano nel momento in cui non c’è domanda, e viceversa. Serve dunque rispondere al meglio alle effettive esigenze della domanda. Due su tutte: il trasporto destinato a tutti, e la limitazione di presenze di mezzi grossi, inquinanti e spesso vuoti nel centro storico. Abbiamo dunque cercato di conoscere la realtà prima di avanzare proposte». E qui il discorso è caduto sull’indagine conoscitiva effettuata a Cremona nel 2015, che riportiamo più nel dettaglio nell’articolo a destra. «I “saliti” per vettura al km a Cremona sono meno che altrove, poco più di 2, ma mediamente fanno più strada. A Cremona l’utenza c’è, ma abbiamo scoperto che nel pomeriggio gli utenti verso il centro storico sono solo 278 in tutto, in 6 ore di servizio, sugli ore 9.000 complessivi giornalieri. Da qui la proposta di riorganizzare la rete in un periodo sperimentale per valutare meglio la domanda. Questo trasportando quando serve attraverso un servizio flessibile a chiamata, col servizio che invece resterà invariato nelle zone periferiche».
In pratica le linee che serviranno il centro storico, solo nel pomeriggio, funzioneranno a chiamata, non avranno direttive fisse, e conteranno su mezzi più piccoli e meno inquinanti. «Utilizzeremo 6 piccoli autobus a metano – ha aggiunto Gragnani – con itinerario libero e orari non programmati a servizio del centro, dalle ore 14.30 alle 20.30 nel periodo estivo per comprendere le esigenze. Gli effetti sono un contributo alla smart city: nessun costo aggiuntivo per il Comune, servizio più flessibile, non più grandi bus vuoti in centro con meno rumore, meno inquinamento e meno sprechi. In sintesi più servizio e più qualità». Sappiamo che non sarà facile adeguarsi ad abitudini consolidate da parte della popolazione, soprattutto da chi tecnologicamente è meno avanzato. Come ha poi aggiunto Piuri, tra 10-15 anni i modelli di comportamento saranno molto diversi, come ci mostrano le abitudini dei nostri figli, ma oggi vanno considerate anche le esigenze degli anziani, per alcuni dei quali non solo
la app, ma già la chiamata telefonica è una rivoluzione. La prima fase sarà sperimentale, solo più avanti, se le innovazioni saranno confermate in pianta stabile, si potrà effettuare la chiamata con una app sul telefonino, o prenotando direttamente con il tasto apposito alle fermate. Il giro di conclusioni è stato completato da Marco Vitale: «Possiamo migliorare in modo enorme il nostro modo di vivere, ma basta la conoscenza delle esigenze dei cittadini? Prima ancora ci vogliono intelligenza e volontà, come sosteneva già Carlo Cattaneo. Ad esempio la General Electric non si disse interessata alla commercializzazione dei computer, e la Ibm non ebbe bisogno di ricerche di mercato per capire che quello sarebbe stato il futuro. Servono sindaci intelligenti che sappiano decidere. Veniamo da un periodo di barbarie: pensiamo solo alla decisione di togliere il traffico da piazza del Campo a Siena, piazza Navona a Roma e piazza del Duomo a Milano fatta da Tognoli: allora ci furono grandi contestazioni, oggi direi che siamo tutti contenti».
Presentazione e illustrazione di quanto l’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale del bacino Cremona Mantova ha compiuto dalla recente costituzione sono gli argomenti che hanno aperto la seduta della Commissione consiliare Ambiente e Mobilità, presieduta dalla consigliera Francesca Pontiggia. Presente l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità Alessia Manfredini, è intervenuto il direttore dell’Agenzia, l'architetto cremonese Claudio Cerioli, che possiede una qualificata competenza, nonché una lunga e diversificata esperienza nel settore. Già funzionario della Provincia di Cremona, della Regione Lombardia nel settore dei trasporti, l’arch. Claudio Cerioli vanta 25 anni di esperienza come dirigente d’azienda e direttore generale di primarie aziende di trasporto pubblico locale in diverse regioni. Al suo attivo anche percorsi diversificati di collaborazione per conto degli enti locali aderenti all’Agenzia. Il direttore Cerioli ha illustrato struttura e funzioni dell’Agenzia, il percorso intrapreso dal sua costituzione ad oggi, alcuni dei risultati raggiunti e quanto si prospetta per il futuro. Nel corso della seduta sono stati inoltre presentanti i dati contenuti nell’indagine, effettuata su richiesta dell’Amministrazione comunale da KM S.p.A. (per la quale è intervenuta la presidente Elena Colombo) riguardante l’utilizzo delle linee, così da avere
una fotografia reale del trasporto pubblico locale a Cremona. Le rilevazioni sono state svolte nel periodo che va dal 3 al 12 marzo 2015 verificando i passeggeri a bordo (“saliti & discesi”) e compiendo interviste sull’origine-destinazione (luogo di partenza e arrivo). Sono stati intervistati complessivamente 798 passeggeri, su un totale di 9.229 utenti giornalieri, corrispondenti al 7,4% dei trasportati. Il profilo dell’attuale utenza risulta principalmente caratterizzato da una forte componente femminile, circa il 69%, il 44,5% dei passeggeri è di età compresa tra i 26 e i 65 anni e dal 33,5% di età inferiore ai 26 anni. I passeggeri dei mezzi del trasporto pubblico locale sono per il 29% studenti, il 22% lavoratori e circa il 18% pensionati. Dall’indagine condotta emerge che circa l’8% effettua l'interscambio con un altro autobus urbano per raggiungere la propria destinazione. «Avere la conoscenza di dati aggiornati - commenta al riguardo l'assessore Alessia Manfredini - è un elemento indispensabile per orientare al meglio le decisioni future sulla rete del trasporto pubblico locale e l’offerta di servizio, un servizio che, insieme al gestore, abbiamo intenzione di migliorare e implementare nei prossimi anni. Intanto, nel periodo estivo, circoleranno in centro storico, negli orari non di punta, mezzi più piccoli e a metano».
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Cronaca
Sabato 21 Maggio 2016
riflessioni all’adafa con padre panont e jim maglia su “laicita’ e fede” Un incontro indimenticabile quello di giovedì alle 17.30 nella sede dell’Adafa partecipando alla mensa di riflessioni e considerazioni, come aveva auspicato la presidente Raffaella Barbierato, da parte di padre Andrea Panont, veneto, laureato il Filosofia e Teologia Spirituale. Perfino la disposizione delle sedie nella sala ospitale con a capotavola padre Andrea, è stato disposto dal sceneggiatore e lettore Jim Graziano Maglia. Il tema centrale era “Laicità e fede”. Jim Maglia ha offerto spunti su questo tema da parte di Claudio Magris, Norberto Bobbio, Marco Fasol, spiegando i caratteri della sana laicità e non quella deformante che si oppone ai credenti. Dopo questa premessa Jim Maglia ha recitato una delle perle, raccolte in 45 libretti, di appena 1500 battute, “A due passi dalla stazione”: un bel vantaggio per chi deve prendere il treno; ma a che serve se non lo prendo; a che serve essere a due passi dal campanile se non vado in chiesa, a che serve se vado in chiesa e non riempio le sporte del mio cuore dell’amore di Gesù? Padre Andrea racconta un episodio di vita vissuta: il lamento di una madre che nonostante le insistenze perché sua figlia vada in chiesa, non ha mai avuto questa gioia. Padre Andrea le ha ricordato l’opportunità di tornare a casa trasfigurata dalla ricchezza dell’amore di Dio vissuto nella quotidianità. Poco alla volta la figlia riprese la strada della chiesa. L’esordio sconcertante di padre Andrea è stata la confessione di predicare malvolentieri e di celebrare malvolentieri la messa; ha però specificato che con la celebrazione dell’eucarestia «taglio la distanza fra i laici e Dio». Jim Maglia ha poi invitato i presenti a scegliere uno di questi eleganti libretti per poter recitare un brano a loro scelta. Si sono alternati Cele Coppini, Antonio Bonetti, Milena Fantini attrice, monsignor Vincenzo Rini che ha voluto completare la confessione di padre Andrea aggiungendo: «Si è veri cristiani, se si è laici; il popolo di Dio è laico; i clericali invece mettono al centro le cose di Dio ma non Dio stesso». Giovanni Borsella
Quattro campi sportivi per l’elisoccorso A Crema, Soresina, Vescovato e Casalmaggiore sarà possibile atterrare anche di notte grazie all’impianto di illuminazione
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di Simona Raboni
uove prospettive per il soccorso notturno in Lombardia e nel Cremonese. Dal 30 giugno, infatti, gli elicotteri dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu) potranno atterrare di notte su 50 campi di calcio di tutto il territorio lombardo, ed entro la fine dell’anno il numero dei campi abilitati (i cosiddetti siti Hems) salirà a 100. Sul Cremonese sono 4 le località designate per l’atterraggio degli elisoccorsi: Crema, Casalmaggiore, Soresina e Vescovato. I luoghi di atterraggio sono, come detto, i campi sportivi illuminati, con precise caratteristiche, che possono essere utilizzati per gli atterraggi notturni. Con l’applicazione sul territorio nazionale, dal 28 ottobre 2014, del Regolamento Europeo 965/2012, l’attività di elisoccorso notturno in Lombardia si apre così ad una nuova prospettiva. Con l’avvento di tale normativa si può prevedere un impiego più razionale, ma anche più esteso, della risorsa elicottero in orario notturno. «La possibilità di disporre di elisuperfici abilitate al volo notturno è oggi alla portata di pochi tra i comuni di medie-piccole dimensioni» spiegano i promotori. «L’individuazione di nuovi siti disponibili per l’attività di elisoccorso notturno in aree non convenzionali - i cosiddetti “Siti Hems”, come campi sportivi o altre aree con precise caratteristiche, collocate in punti ritenuti logisticamente strategici per l’attività di soccorso - rappresenta un valore aggiunto soprattutto per quei Comuni che sono situati in aree con significativi disagi sia dal punto di vista viabilistico che per l’orografia del loro territorio». Nei mesi scorsi è stata fatta una sperimentazione sull’avvio delle procedure e l’implementazione delle caratteristiche idonee a sviluppare l’attività Hems notturna recependo le indicazioni della normativa europea, che autorizza l’utilizzo dei campi sportivi con determinate caratteristiche (dimensioni, illuminazioni, ostacoli, possibilità di accensione da remoto) come elisuperfici notturne adibite all’atterraggio degli elicotteri della flotta regio-
nale, in modo da garantire una migliore risposta alla domanda di emergenza sanitaria del territorio. Areu e Inaer (società leader nelle attività di emergenza aerea che svolge il servizio di elisoccorso in Lombardia) hanno così individuato e censito oltre 200 campi sportivi in altrettanti Comuni di Regione Lombardia, decretandone idonei per la sperimentazione oltre 120, di cui 50 saranno già attivi entro fine giugno 2016. «Parallelamente, a supporto dell’attività di elisoccorso notturno, ha preso avvio e si espliciterà nei prossimi mesi l’impiego dei Visori Notturni (Nvg) in dotazione ai piloti degli elicotteri regionali collocati nelle basi di Milano, Como, Bergamo e Brescia» spiegano ancora i promotori. «L’utilizzo dei visori notturni, unitamente all’implementazione delle rotte satellitari di precisione che svincolano la navigazione dai riferimenti da terra, consentirà
di facilitare lo svolgimento del servizio nelle ore notturne, mettendo a disposizione dei piloti tecnologie avanzate affinché possano operare in condizioni di maggiore efficacia e sicurezza. «Con questo progetto intendiamo far fare un salto di qualità al soccorso a favore dei cittadini: 50 siti dove sarà possibile l’atterraggio dell’elicottero di notte vuol dire salvare vite» ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. «In questa iniziativa ci sono le due parole chiave, “innovazione” e “sinergia” - ha ancora il presidente -. Quanto all’innovazione, noi avremo il sistema più evoluto al mondo, grazie anche alla naturale vocazione della Lombardia all’innovazione, oltre che alla ricerca. Siamo i primi, non solo in Italia, in molti settori e vogliamo esserlo anche proprio in settore in cui la Regione ha una competenza importante, il sistema di Welfare, di assistenza, con ricadute positive an-
che sul turismo: è un investimento non solo per la salute dei cittadini, ma anche sul territorio». «Quanto alla sinergia - ha proseguito -, intendo creare una rete sovraregionale del soccorso, del pronto intervento e Areu dovrà diventare “Agenzia macroregionale per emergenza-urgenza”. Le condizioni ci sono già, grazie ai rapporti in essere con molte Regioni, Piemonte, Veneto, Emilia e Trentino, ma vorrei andare anche oltre, dato che tutta la Svizzera, per esempio, ma anche l’Austria, fanno già parte della Macroregione alpina, nata a fine gennaio a Brno». Altra novità è che da luglio in Lombardia volerà di notte un secondo elicottero del 118, oltre a quello di Como. Sarà infatti abilitato al volo notturno anche l’elicottero della base di Brescia. I due elicotteri consentiranno un servizio più puntuale, specialmente per le zone montane o disagiate.
Cronaca
Sabato 21 Maggio 2016
Lo sport non ha confini
Intervista ad Alceste Bartoletti, vicepresidente di Agropolis, dopo il successo dell’8ª edizione di “Diversamente Uguali”
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a teatro
Intanto Haca Rap strappa applausi
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di Vanni Raineri
al 7 al 15 maggio Cremona ha ospitato l'8ª edizione della manifestazione “Diversamente Uguali”, organizzato dalla cooperativa sociale Agropolis. Tanti anche quest'anno gli eventi, sportivi e non, organizzati nell'ambito dell'iniziativa che si propone di sensibilizzare i cremonesi nei confronti delle esigenze dei disabili e aiutare questi ultimi a condurre una vita sociale senza barriere di alcun tipo anche attraverso la pratica sportiva. Facciamo il punto dopo l'ennesimo successo con Alceste Bartoletti, vice presidente di Agropolis e soprattutto grande protagonista della manifestazione sin dai suoi albori. Tra l'altro Bartoletti è anche rotariano, ed è noto come il Distretto 1050 del Rotary sostenga “Diversamente abili” sin dalla prima edizione del 2009: «Fu l'anno seguente il Mondiale di Tennis in Carrozzina che ospitò Cremona, per non far disperdere quell'esperienza. Nel 2009 poi festeggiavamo il 20 anni di Agropolis. Il progetto è stato inserito dalla Commissione del Distretto Rotary “Diversamente uguali”. Abbiamo dato anche il nome a quella commissione». Le iniziativa aumentano ogni anno e migliorano pure in qualità. Ma la città di Cremona come risponde, rispetto alle origini? «Ho avuto modo di definire questa manifestazione patrimonio della nostra comunità, non solo di Agropolis, visto che aderiscono tante associazioni e club di servizio. La gente ormai, e così le cooperative sociali, l'aspettano, un'attesa cresciuta negli anni. La visione complessiva si p allargata assieme al sostegno e alla partecipazione, e ogni anno cerchiamo di inserire novità, come quest'anno nel caso della cena al buio, il rally senza ostacoli e la serata finale al Museo del Violino. E poi la trasferta eccezionale a Pisa che si consoliderà negli anni: ci abbiamo portato 35 ragazzi con disabilità a provare la barca a vela. Stiamo cercando di rafforzare il legame tra le due città che hanno tante cose in comune, dall'arte all'acqua alle torri». Questi ragazzi hanno l'opportunità di provare un sacco di sport: possono volare, fare rally, andare in barca e tanto altro. Vien da pensare che ad invidiarli oggi sono i ragazzi “normali”. «E' così. Un termometro della crescita è proprio dato dal fatto che abbiamo presentato 26 discipline sportive, il che consente ai disabili un'ampia scelta. Ad esempio una ragazza
dopo aver riprovato la Subacquea ci ha detto di voler prendere il brevetto, così come un ragazzo ha annunciato di voler fare canottaggio. Quindi abbiamo centrato l'obiettivo. I ragazzi hanno dimostrato a se stessi che possono fare sport, dando dignità alle persone disabili e ricordando alla società che hanno diritto di vivere una vita normale anche attraverso lo sport. Ed è importante per loro scoprire lo sport più adatto. Chi per una malattia o un incidente è penalizzato, o lo è dalla nascita, potrebbe essere indotto a pensare di non potere fare sport, inoltre lo sport è integra-
zione». Anche quest'anno è stato fatto il giro in carrozzina in città per rilevare situazioni da migliorare quanto a barriere architettoniche. Rispetto a qualche anno fa la situazione è migliorata? «Da sempre questa iniziativa è collegata a un tavolo di lavoro che ha il fine di risolvere i problemi, tenendo conto dei vincoli economici. Anche il sindaco si è impegnato ad intervenire, tanto che sono stati segnalati una ventina di interventi, alcuni già fatti e altri su cui si interverrà nell'ottica di eliminare le barriere architettoniche in città. Questa non deve essere una vetrina
per gli amministratori ma uno stimolo perché si facciano le cose. E loro partecipano non per mettersi in mostra ma garantendo che nei limiti del possibile si farà qualcosa». Le promesse del passato sono state mantenute? «Sì. Si sono sempre impegnati nel limite delle loro disponibilità economiche. Il giro in città è anche un momento di verifica, quest'anno la cosa bella è che sono state coinvolti i ragazzi di diverse classi delle scuole elementari, che si sono confrontati col sindaco. La sensibilizzazione si fa fin da piccoli, e loro sono stati autori di inter-
venti profondi. C'era anche una classe di Geometri, che quando saranno tecnici ricorderanno l'esperienza e le necessità segnalate». Oltre agli amministratori, è importante la sensibilità dei cittadini. Vediamo quante volte occupano i parcheggi per disabili o parcheggiano in doppia fila ostacolandone il transito. «Dobbiamo sempre ricordare che questi ragazzi hanno bisogno di più tempo e spazio. Quando parcheggiamo “solo per un attimo” in uno spazio per disabili dobbiamo anche considerare che il loro attimo è più lungo del nostro».
CASALMAGGIORE - Metti una sera a teatro con un gruppo di ragazzi entusiasti, orgogliosi di poter condividere un’esperienza con spettatori che “spendono” un sabato sera di primavera per vederli all’opera. E metti che alla fine ad uscire con entusiasmo dal Teatro Comunale siano quegli spettatori, e la cosa non sorprende perché si avvera ogni qualvolta si investe parte del proprio tempo per farsi contagiare dalla vitalità e dalla voglia di condivisione che posseggono ragazzi a cui la sorte ha affidato talenti un po’ differenti rispetto a quelli consueti, e che nella fattispecie facevano parte di tre comunità di Casalmaggiore: i Gira Soli della Fondazione Conte Busi, e le cooperative Santa Federici e Maria Storti. La ventina di ragazzi ha proposto lo spettacolo Haca Rap, guidati sapientemente da Jim Graziano Maglia. Un progetto che porta la firma del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po, e che ha visto impegnati in prima persona due suoi presidenti: Carlo Stassano che lanciò il progetto un anno fa e Francesco Meneghetti che l’ha condiviso e gli ha anche dato garanzie future di continuità. Se l’annoo scorso lo spettacolo, pur elaborato, aveva molto di estemporaneo, stavolta gli attori (ospiti e animatori delle comunità) hanno offerto prova di grande professionalità, oltre che di capacità teatrali, in particolare di improvvisazione pur su una struttura solida. Professionalità dettata anche dalla presenza di scenografie (Vanni Braga) e musiche (Ettore Stefanoni, Pierpaolo Vigolini e Perry Magnani) realizzate appositamente per l’occasione. La serata, sabato scorso, si è aperta con Jim Graziano Maglia che ha letto una bellissima poesia composta da Augusta, una delle attrici, salita poi sul palco per raccogliere il meritato applauso dei tanti (nonostante il tempaccio) presenti. Meneghetti ha presentato la serata ricordando la genesi del progetto, quindi ha fatto salire sul palco l’assessore alla Cultura di Casalmaggiore Pamela Carena, Roberto Amico e Cristina Cirelli in rappresentanza delle comunità e soprattutto Jim Maglia, definito da Amico “un sarto dell’anima”. A seguire lo spettacolo, coinvolgente, realistico, applauditissimo e a tratti commovente. Al termine Meneghetti ha chiamato tutti gli spettatori a ballare sul palco Haca Rap, il brano accattivante creato da Vigolini che, anche una volta coricati a letto, non ne voleva sapere di disperdersi nel sonno.
Koheler: «Rivolgersi solo a psicologi iscritti all’Albo»
Cinquanta segnalazioni di abuso professionale nell’ultimo anno. E martedì a Cremona un incontro organizzato da Opl sulla tutela della professione
«L’esercizio abusivo della professione dello psicologo è reato perché la legge prevede che ci siano delle professioni che oltre alla laurea contemplino un tirocinio di un anno, in una struttura convenzionata, il conseguimento dell’abilitazione e l’iscrizione all’albo che avviene tramite esame di Stato. Se qualcuno esercita una professione senza aver compiuto interamente questo percorso, obbligatorio per legge, commette reato di esercizio abusivo della professione Codice penale 348». Per Emanuele Koheler, consulente legale per l’Ordine degli Psicologi della Lombardia nonché membro della Commissione Tutela, il cittadino deve avere
attenzione nello scegliere un professionista: coach, trainer e altre figure emergenti possono creare confusione ma non possono in alcun modo sostituirsi alla figura dello psicoterapeuta. La Commissione Tutela interviene sui casi di abuso professionale, quante sono state le segnalazioni nell’ultimo anno? «Una cinquantina. Ai casi segnalati però fa seguito un iter di cui appunto si occupa la Commissione Tutela che prevede la valutazione del caso, l’ascolto della singola testimonianza e la verifica per capire se esistano effettivamente gli estremi per la denuncia di reato. Devo sottolineare che da parte dell’Ordine degli psicologi della Lombardia (Opl) c’è
grande sensibilità in merito». La Tutela della professione sarà materia dell’incontro organizzato a Cremona martedì 24 proprio da Opl. «Certamente vogliamo rivolgerci parallelamente ai nostri iscritti ma anche ai cittadini affinchè siano informati e sempre più consapevoli nelle loro scelte. Con l’obiettivo di far conoscere agli iscritti di Cremona e Mantova nonché all’opinione pubblica le attività di tutela svolte dalla Commissione. Mai come in questo momento gli psicologi della Lombardia sentono di dover difendere il proprio titolo professionale». Perché ci si rivolge a psicologi per così dire alternativi?
«Vede, l’utenza spesso ha l’idea che intraprendere una terapia psicologica significhi sottostare a dei costi gravosi. E spesso, per risparmiare ci si rivolge a figure alternative, dal coach al trainer tanto per citarne alcune, che alla lunga tuttavia si rivelano più onerose di un mirato percorso psicoterapeutico. E’ fondamentale scegliere uno psicologo o uno psicoterapeuta iscritti all’albo dei professionisti oppure rivolgersi alle Ats di competenza qualora non ci si possa accollare l’onere di una terapia privata». Che cosa si intende oggi per deontologia professionale? «In senso lato, la deontologia prevede che il professionista svolga il proprio la-
voro non soltanto osservando i termini di legge ma anche tutelando, in assoluto, gli interessi del proprio paziente. Atteggiamenti deontologicamente non corretti non è detto che siano perseguibili penalmente tuttavia possono diventare estremamente nocivi per il paziente procurandogli ulteriore disagio. In sintesi, un comportamento deontologicamente corretto serve a prevenire il pericolo prima ancora di incorrere in un danno. Il soggetto che esercita una professione senza la necessaria abilitazione, invece, si sottrae agli obblighi deontologici ed è in quest’ottica che assumono rilevanza per la cittadinanza le attività di tutela della professione e del titolo.
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Rubrica
Sabato 21 Maggio 2016
Il Diario di Biffi Parliamo oggi del Diario di Giambattista Biffi, che descrive la società aristocratica cremonese, tra duelli e scommesse. In data 4 giugno 1778 Biffi annota: “E’ seguita una comica sfida al caffè di Sant’Elena tra il conte Radicati ed il marchese Dati, ed è stata comicamente composta: le sfide, ed i duelli dai longobardi sino a noi sono sempre state in
uso tra i popoli guerieri”. Quattro giorni dopo Giambattista Biffi annota: “Ho acquistato due bei pezzi di quadri di Paolo Veronese per un piccolissimo prezzo, ed ho auto da Ferrara un Giusto Lipsio d’Anversa platiniano stupendo anche questo per pochi quatrini, cosiché la mia galleria, e la mia libreria s’aumentano. Le lettere, e le belle arti m’interessano ancora alcun poco; spendo i
miei pochi soldi in ciò che può onorare un galantuomo. Il mio signor zio mi guarda come un scialaquatore; forse amerebbe meglio che spendessi in giuoco ed in puttane”. Questi brani, come quello che segue, sono tratti dal libro “Giambattista Biffi – Diario (1777-1781)” di Giampaolo Dossena (Bompiani, 1976). (continua sotto)
Scene grottesche nella Cremona del ’700 La figura di un discusso illuminista cremonese del Settecento . 4ª puntata
di Paolo A. Dossena
S
cena grottesca in un palazzo cremonese: “Se tu scherzi io non scherzo: eccoti il culo”. Questa scena grottesca, descritta nel Diario di Giambattista Biffi, si svolge l’11 giugno 1778 in un palazzo cremonese. La storia del pestaggio del conte Lodovico Schizzi è uno dei brani più lunghi del Diario di Biffi, il quale ha questo senso macabro e amaro dell’umorismo. 11 giugno 1778. ‘Bella quella canna’ diceva il conte abate Schizzi al marchese Persichelli in casa Dati, ‘bella quella canna, oh vita come è bella, essa ha il pomo d’oro! tu dovresti cedermela.’ ‘Nepure se mi dassi sessanta zecchini’ rispose il marchese pavonegiandosi d’avere una canna con pomo d’oro poco avezzo a veder canne con pomo d’oro, ed ancor meno avezzo ad averne, ‘te la donerei piutosto che vendertela se ti volessi lasciar applicare sul culo ventiquatro bastonate con quest’istessa sublime canna’. La dama intanto sorideva angelicamente alla generosa proposizione, e gli astanti soridevano. L’eroe Schizzi compostosi in aria cogitabonda dopo due minuti di seria considerazione, ‘Se tu scherzi,’ le disse, ‘io non scherzo, farò nota al mondo la nobiltà del mio carattere, e la spartana mia fermezza, ti prendo in parola, dammi le ventiquattro proposte bastonate, e la canna è mia, eccoti il culo’, ed in così dire si coricava col ventre in giù ed a natiche in aria sopra il letto della dama, che Imeneo, non amor scomposto avea. Il prode marchese si vede preso in parola a non essere superato in generosità non volle disdirsi, e recatosi in nobile, e fiera area caporalesca s’accinge alla preclara intrapresa, e con nervoso braccio scarica sul culo del mio abate le ventiquattro fatali bastonate in cadenza di arpa che la bella marchesa Antonia toccava con mani d’avorio soridendo alla gentile impresa. Si alzò a stento dal letto il vincitore, e consegnatale la canna la baciò, se la mise al seno, ed abbenché si regesse male sulle gambe ‘Io triomphe’ andava sclamando. ‘Mi figuro come avrai concio il culo abate mio’, le disse un non so chi, una generosità tira l’altra, ‘Cosa mi date, e ve lo mostro?’ ‘Una pezza di Spagna’, ‘Qua la pezza’, e si cava i calzoni, e mostra le natiche illividite e sanguinose. Sopragiunge di lì a non molto un altro, ed ‘Anch’io’ dice ‘vedrei volentieri il bastonato culo, ma non vo’ spen-
Giambattista Biffi racconta nel suo Diario il pestaggio del conte Lodovico Schizzi in casa Dati
Sopra una veduta di Cremona di Felice Giuseppe Vertua, sotto un’antica mappa della città del Torrazzo
dere una pezza, se bastassero quattro paoli…’ ‘Sì bastano’, e con eccesso di compiacenza cala i calzoni, e mostra alla gioiosa compagnia il nobile abate il glorioso deretano. Si sparge fratanto l’aventura per la città, ed il popolo ad applaudire alla generosità, alla fermezza, al nobile coraggio de’ suoi patrizi. Si affissero agli angoli delle contrade de’ cartelli postovi sopra: ‘Chi avesse canne a provare vada dal conte Lodovico Schizzi che tien sempre il culo pronto a ciò, e lo mostra per pochi pavoli’. La curia vescovile esaminò il caso, e voleva proferire scomunicato latae sententiae il marchese vapulante, e scomunicato ferendae sententiae il conte vapulato. La curia pretoria avrebbe voluto farne un’affar suo per zelo di cavarne quatrini. Romanino a Milano rapresentò il fatto in piazza con le marionette metendo i veri nominativi agli attori. I due eroi passeggiano gloriosi per la città, e sono accolti alla taolette delle signore; ‘Che matti’, vanno dicendo, ‘Come sono allegri!’ Chi è capace di simili viltà dovrebbe essere cacciato da ogni buona compagnia: tra noi se uno fa una buona azione, o non si raconta, o non si cura, o si guarda chi la fece come un don Chisiotte; si sorride al contrario alle porcherie, alle bassezze, alle turpitudini. Noi guastiamo la testa alle nostre donne, esse in ricompensa ci avviliscono il cuore: le donne avrebbero ad essere l’eccitamento e la ricompensa delle belle azioni, come lo furono già un tempo; dovrebbero frenar del male disprezzando que’ che lo comettono: ma sciocche che sono accarezzano qualunque sciocco che con loro giuochi, che con loro vadi in carozza, le accompagni al teatro, e rida stolidamente di tutto, e detragga con una stupida malizia al buon nome altrui. I nostri coglioni di Padri della Patria non si formalizzano, né si scatenano contro simili vigliacherie, e malediranno un giovane di merito che non anderà alle quarant’ore tutti i giorni. Molti popoli del nort che noi diciamo barbari, infliggono delle leggi penali contro chi non rispetta se stesso, e noi colti, noi illuminati, noi sorridiamo alla bassezza, e dialoghizziamo colla vergogna familiarmente. Nelle prossime, conclusive puntate di questa serie su Giambattista Biffi, vedremo insieme alcuni altri aspetti grotteschi della società cremonese.
Cronaca
Sabato 21 Maggio 2016
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“Legittima concubina” di Ludovico il Moro quando era adolescente, poi il matrimonio con Ludovico Carminati Bergamini e la corte a San Giovanni in Croce
Potere e morale ai tempi di Cecilia Gallerani Fu la “dama con l’ermellino” (o il furetto?) ritratta da Leonardo, che la definì “magnifica domina” I di Giovanni Borsella
l convegno su “Cecilia Gallerani, una donna nel Rinascimento” sabato scorso in Sala Puerari, si riduce ad un interessante quadro con due cornici: quella maggiore di Fulvio Stumpo sul destino di Cremona nel corso di 500 anni fino al Rinascimento; quella minore di Gian Carlo Corada sui fermenti religiosi a Cremona nell’Umanesimo-Rinascimento. Il quadro vero e proprio è stato eseguito da Danio Asinari: “Cecilia Gallerani: una donna colta e intraprendente”. I particolari del quadro sono stati trattati da Beatrice Tanzi sulla cronologia del ritratto eseguito da Leonardo, confermando la datazione di Gombrich (1485-90) con una nutrita documentazione; Riccardo Groppali ha tolto, da esperto in fatto di animali, l’ermellino dalle mani della Dama sostituendolo con un furetto (metafora del Moro o dell’adolescente Cecilia?). Temi – ripeto – interessanti, messi agli atti in una bella pubblicazione dell’Inner Wheel Club di Cremona-C.A.R.F. col patrocinio della Biblioteca Statale e del Comune. Tra le donne di cultura del Rinascimento, Cecilia è famosa soprattutto per il ritratto eseguito da Leonardo, ora patrimonio del Museo Adam Czartoryski di Cracovia. La sua memoria è stata recuperata soprattutto in due circostanze: nel 1998 con la sua esposizione a Roma, Milano, Firenze; e con il restauro della sua residenza dopo l’esposizione di Milano, l’attuale Villa Medici del Vascello a San Giovanni in Croce. La sua famiglia di orgine era senese, Cecilia però è nata a Milano nel 1473, penultima di 8 figli di Fazio Gallerani, esperto
A fianco Villa Medici del Vascello, la rocca di San Giovanni in Croce recentemente restaurata che ospitò la corte di Cecilia Gallerani, la celebre Dama con l’ermellino ritratta da Leonardo da Vinci (sopra)
agricoltore nella Brianza; i Gallerani hanno sempre curato ottimi rapporti prima coi Visconti e poi con gli Sforza, dei quali saranno ambasciatori ed esperti di finanze come Bartolomeo. Per i loro meriti non pagavano le imposte. I rapporti tra fratelli però erano rapinosi: dei mille ducati riconosciuti a ciascuna delle due figlie da parte del padre Fazio, prima di morire, si sono impossessati i fratelli! La mamma Margherita de’ Busti, vedova, cercò subito di assicurarsi il futuro stipulando, nel 1483, un contratto matrimoniale di Cecilia con un nobile milanese; il matrimonio fallì perché non ci si accordò sulla dote dell’una e dell’altra parte.
Cecilia venne così declassata, in famiglia, a strumento di osservazione sociale. Nessuna remora sociale perciò, a parte della famiglia, quando Ludovico Maria Sforza, il Moro (figlio della devota “nostra” Bianca Maria Visconti e del ferrigno Francesco Sforza, sposatisi in San Sigismondo a Cremona), la concupisce a prima vista. Cecilia, adolescente amante del Moro, assicura pure l’impunità a suo fratello (di Cecilia) Sigerio, omicida del medico Francesco Taverna: la famiglia dell’Offeso fu indotta a perdonare l’omicida! Asinari cita una lettera del Moro a suo fratello Ascanio nella quale tesse le lodi di Cecilia:
“Notabile de sangue, honestissima e formossa quanto più avessj potuto desiderare”. In questa società suntuosa e lurida, i signori sono come svincolati da ogni legge morale a favore della conservazione del loro potere. Perfino il segretario del Moro Aloisi de Terzago se la fa con la sorella di Cecilia, Zanetta. Non solo: ambasciatori accreditati presso la corte sforzesca, nei loro rapporti diplomatici, com’era allora abituale, descrivono aspetto e temperamento della Dama trasformata così in un biglietto da visita come “concubina legittima”. Come tale viene dressata a comportarsi opportunamente in
pubblico, in considerazione delle sue risorse capaci di pilotare la volontà del Duca. Dopo 10 anni di trattative matrimoniali con casa d’Este di Ferrara (i problemi più importanti erano le rispettive doti e il “bilanciamento del potere politico”) il Moro sposa a Pavia nel gennaio del 1491 Beatrice d’Este, sorella della più bella donna del Rinascimento Europeo: Isabella, maritata al buzzurro Francesco II Gonzaga. Cecilia deve perciò traslocare, in rispetto a Beatrice, dalla Rocchetta del castello di Milano a palazzo Carmagnola: “uno dei complessi architettonici privati più imponenti ed eleganti della Milano sforzesca” (Asinari,
pagina 25), intestato dal Moro a suo figlio Cesare, partorito da Cecilia tre mesi dopo il matrimonio dell’Amante. Il “rispetto” verso Beatrice non impedì a Cecilia di continuare ad essere “concubina legittima” del Moro (A. Nulli, 1929, citazione riportata) e intrattenere con disinvolta sicurezza rapporti con il novelliere Vincenzo Bandello, coi poeti Bernardo Bellincioni, Antonio Fregoso, Laucino Curzio, con le primedonne Camilla Scarampa, Ippolita Sforza Bentivoglio, con Gian Giorgio Trissino: poeta, scopritore dell’ingegno dello scalpellino Andrea Palladio; addirittura Leonardo da Vinci connota Cecilia come “magnifica domina” in uno scritto diretto alla “amantissima mia diva”, in risposta alla “tua (di Cecilia) suavissima lettera”. Ancor più aveva una corrispondenza persino con Isabella, sorella di Beatrice, che l’accolse, quando i francesi di Luigi XII devastarono la Milano sforzesca e la vita del Moro, che finì i suoi giorni prgioniero in Francia nel 1508. E pensare che prima della sua rovina diceva che Papa Alessandro era il suo cappellano, l’imperatore Massimiliano suo condottiero, il doge suo ciambellano e il re di Francia il suo corriere! Molti erano allora i governanti colti e spietati, promotori delle arti e brutali nel conservare il proprio potere. Cecilia si salvò dallo sfacelo del Moro, sposando il conte Ludovico Carminati Bergamini nel 1492, dotato del feudo di San Giovanni in Croce, dove la raggiunsero e vi soggiornarono gli amici di Milano, per i quali Cecilia continuava ad essere la “novella Saffo”. Il suo tramonto fu molto lungo e malinconico, oberata di debiti e scontando la morte di due figli. I suoi scritti e i suoi resti sono scomparsi.
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Cronaca
Sabato 21 Maggio 2016
Gastronomia a quattro zampe domani al Parco Asia
L’Asd Giancadog e il Kiwanis propongono a Villa Angiolina un’iniziativa benefica dalle 11 alle 19 con sfilata di cani
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di Giuseppe Martelli
alvolta il gusto e lo Street Food si animano attraverso iniziative benefiche di natura diversa dal solito. Domenica 22 maggio al Parco Asia, l’associazione Kiwanis e Giancadog, a scopo benefico, organizzano una giornata per l’acquisto di altalene al Parco Mosa a Cremona anche per bambini diversamente abili. Intorno al parco di addestramento dei cani, banchi alimentari e non, per una festa particolare dove in una cornice verdissima sfileranno cani di ogni tipo con i loro padroni. Saranno presenti, oltre alle autorità cittadine anche attività, che presteranno la loro peculiare professionalità per l’animazione di questa bellissima iniziativa che ribattezzerò Gastrobau. Kiwanis International è un Service Club internazionale, cioè una organizzazione no-profit di volontari i cui
membri si incontrano regolarmente per intrattenere rapporti di amicizia e nel contempo si impegnano per il bene degli altri eseguendo opere di carità sia personalmente che per mezzo di raccolta di fondi. Fondato nel 1915,
è attualmente aperto a membri dei due sessi. La sua sede principale è a Indianapolis (Indiana) negli Stati Uniti. Comprende approssimativamente 8.000 club in 96 nazioni con più di 260.000 membri adulti. Kiwanis Cremona
col suo Presidente Andrea Sardo e l’instancabile Stefania Giribaldi presiedono il territorio con iniziative analoghe e concrete. Bauuuuuuuuuu, Woooooooooofff, Arf arf, Snoof. Insomma il linguaggio dei cani è proprio complicato e non vi è sistema di comprenderlo. Padroni disperati si aggirano furtivi nel web cercando risposte sull’aggressività del cane oppure sul modo per non far fare i bisogni in casa, o anche più maniacalmente “come mai non riporta la pallina”? Ebbene si, una soluzione c’è. Giancadog di Giancarlo Guarino che da anni educa gli uomini a convivere coi loro amati cuccioli. Nasce la passione nel lontano 1988, quando Giancarlo compra il suo primo cane e scopre l’attitudine all’addestramento. Il talento cinofilo non si acquisisce, è un dono, una sensibilità innata con la quale si fa i conti tutti i giorni, e questo il prode Giancarlo lo sa bene. Lo seguo nelle sue
Poste a singhiozzo, sindaci e lavoratori pronti alla mobilitazione Non voglio che la mia città ritorni al ventennio da Germania Est che ha vissuto prima dell’attuale amministrazione
Le problematiche relative al piano di ristrutturazione del recapito della posta formulato da Poste Italiane al centro dell’incontro tra la vice sindaco Maura Ruggeri con i rappresentanti delle Segreterie provinciali di Cgil e Cisl e i rappresentanti sindacali dei lavoratori postali di Cgil, Cisl e Failp-Cisal (Benedetto Matteucci, Pietro Triolo e Antonio Esposito). I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno illustrato, in modo ampio ed esaustivo, le criticità e il peggioramento del servizio fornito ai cittadini così come emerso nelle regioni e nelle province dove già è stato attuato il piano di ristrutturazione. Il disagio principale è rappresentato dal recapito della posta a giorni alterni. Questo infatti non solo ha comportato un significativo aumento del carico di lavoro dei portalettere, ma potrebbe
portare in prospettiva ad una significativa riduzione di posti di lavoro. La Vice Sindaco, preso atto della situazione illustrata dai rappresentanti sindacali, ha espresso preoccupazione per le possibili ricadute negative che la riduzione del servizio potrebbe comportare anche sul nostro territorio. Ritenendo il servizio postale uno strumento indispensabile per la cittadinanza,
Maura Ruggeri ha accolto la sollecitazione pervenuta dai rappresentanti dei lavoratori: impegnare il sindaco di Cremona a condividere con il Prefetto la proposta di convocare un primo tavolo di confronto che veda la presenza dei sindaci dei comuni coinvolti nel piano di ristrutturazione, del presidente della Provincia di Cremona, delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti istituzionali del territorio (parlamentari e consiglieri regionali), con l’auspicio che vi partecipi una rappresentanza di Poste Italiane. Si tratta di un passaggio importante, finalizzato ad acquisire tutti gli elementi utili a conoscere lo stato di attuazione del piano avviato da Poste Italiane, così da consentire a tutti i soggetti istituzionali interessati la possibilità di formulare proposte di modifica che tengano conto delle esigenze del territorio.
attività e si comporta da cane con i cani e uomo con gli uomini, è sempre divertente il momento della spiegazione dei comportamenti. Il mio cane Silvio, per esempio è un criminale, e Giancarlo mi sgrida e ci tiene a dire che non è addestrato da lui dal momento che fa danni inenarrabili in casa e fuori, ma sgrida me, il suo padrone, perché mi ostino a non trattarlo da cane come egli è. Stessa cosa succede con i suoi clienti che grazie alla sua esperienza riescono a modellarsi all’animale come natura insegna e come il viver civile detta. Nel 2013 dietro a insistenti richieste nasce Giancadog e da Cremona con i suoi operatori, formati da lui, fornisce al Parco Asia in Via Angiolina i dettami del viver bene col proprio cane in un ambiente fatto apposta per loro, con scivoli, salti, cerchi, e tanto amore. I tre punti fermi della sua scuola sono: educazione base, attività cinofila, relazione uomo-
cane e se vivete lontano da Cremona lui viene ugualmente e a casa vostra, e vi insegna come gestire le manchevolezze di Fido. Chiamatelo pure senza pudore poiché il paladino dei nostri amici a quattro zampe è arrivato e come dice Corey Ford “Meticolosamente addestrato l’uomo può diventare il miglior amico del cane”. Trovate Giancarlo alla pagina facebook Giancadog, sui siti giancadog.it e giancadog.com o telefonicamente al numero 389 1898387.
Oltre settanta detenuti alla 13ª “Porte Aperte”
La Casa Circondariale di Cremona ha ospitato sabato 14 maggio la 13ª edizione del “Vivicittà – Porte Aperte”, la corsa podistica riservata ai detenuti, ma aperta anche alla società civile, rappresentata in tale circostanza dalle società sportive esterne e dagli studenti degli istituti superiori cittadini. Tra questi, alcuni ragazzi e ragazze dell’Istituto Aselli accompagnati dal professor Franco Guarneri ed una qualificata rappresentanza dell’Asd Triathlon-Duathlon di Cremona per un totale di circa 35 persone. Un’edizione baciata dal sole visto il periodo di pioggia di questi giorni, che ha fatto da scenario agli oltre 70 detenuti partecipanti alla corsa. Il presidente provinciale Uisp di Cremona Goffredo Iachetti ha ringraziato i volontari che hanno reso possibile la corsa e i partecipanti, insieme a lui la Direttrice dell’Istituto Maria Gabriella Lusi, il coordinatore degli educatori Giuseppe Novelli e Maurizio Romani, responsabile del progetto-carcere della Uisp cremonese.
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casalmaggiore
Sabato 21 Maggio 2016
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
Il presente affronta il passato
SAN GIOVANNI IN CROCE - Pierguido Asinari si ricandida a sindaco. Sulla sua strada l’ex primo cittadino Libero Monteverdi
Si vota il 5 giugno
Una battaglia imprevista
I due sfidanti Libero Monteverdi (a sinistra) e Pierguido Asinari (a destra) si stringono la mano
Dopo aver presentato, la scorsa settimana, le forze che si candidano a governare Piadena e San Martino del Lago per il prossimo quinquennio, ci soffermiamo in questo numero su San Giovanni in Croce, animata da una sfida curiosa e sorprendente: ad affrontare il sindaco uscente Pierguido Asinari (docente di Metodologia dell’educazione musicale nel Corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Torino) sarà infatti Libero Monteverdi, notissimo politico locale avendo ricoperto svariati incarichi. Fu infatti sindaco dal 1988 al 2001, consigliere provinciale, presidente della Fondazione Aragona, e ultimamente presidente del Concass, il Consorzio Casalasco dei Servizi Sociali. Si vota domenica 5 giugno, senza la coda di lunedì 6 come ha deciso in settimana il governo. Vediamo la composizione delle due liste in lizza. “Continuità e Rinnovamento” Candidato sindaco: Pierguido Asinari Consiglieri: Sarajane Barborini, Federica Bernardi Pirini, Alice Buoli, Pier Luigi Cremona, Tiziana Favero, Rosa Ferrari, Fabrizio Galli, Erica Maglia, Susanna Poli, Giovanni Zardi. “Il Comune per Tutti” Candidato sindaco: Libero Monteverdi Consiglieri: Marco Bazzani, Emilia Benzoni, Maria Luisa Borrini, Fulvio Corbari, Andrea Decò, Naomi Farina, Christian Soldi, Luca Soldi, Roberto Trinchera, Alberto Vezzosi. Vanni Raineri
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ierguido Asinari è sindaco dal 2011, ma iniziò la carriera politica lo scorso millennio, nell’ultimo mandato di Monteverdi, oggi suo avversario, dal quale fu scelto come assessore. La prima domanda che gli facciamo riguarda proprio il suo ex sindaco. Un pregio e un difetto? «Il pregio è che è molto determinato, il difetto che non sempre presta ascolto agli altri». Qual è il risultato ottenuto nel quinquennio che rivendica, che l’ha inorgoglito di più? «Essere riusciti, subito dopo il delicatissimo intervento di restauro di Villa Medici del Vascello, a metterla al centro di un progetto culturale e turistico innovativo produttore di sviluppo e innovazione». Dimostrando tra l’altro che la cultura non è per forza un passatempo riservato a pochi, che in tempo di crisi va messo da parte, ma può costituire un volano per l’economia locale e l’occupazione. «Collaborano con me 20 under 35 che si occupano dei vari settori di Villa Medici, dalla biglietteria al bookshop, dalla gestione eventi ai laboratori, dalle guide turistiche alla promozione, e sta rendendo sempre più viva la rocca. I numero sono dalla nostra parte, con 2.000 visitatori in due anni oltre a 2.000 studenti e 90 classi». Tra i vari punti del suo programma spicca la volontà di ricostituire la Pro Loco. Perché manca al paese? «Serve una Pro Loco che sfrutti l’esperienza positiva della commissione Smart unendo quella freschezza a chi la Pro Loco l’ha vissuta negli anni passati. Da questo mix deve nascere la nuova Pro Loco, poi ci sarà tempo per definire competenze e settori di azione». Si parla di programmi, ma sono davvero indicativi? Spesso sono sbrigati come una formalità necessaria... «Per me sono una cosa seria. Noi abbiamo mantenuto gran parte di quanto promesso 5 anni fa, direi che l’80% del programma è stato completato. Quello di quest’anno ha obiettivi chiari, precisi e concreti. Ci ho lavorato molto, resta sempre la mia bussola. E’ l’impegno che mettiamo davanti ai cittadini, che proprio in base ai programmi devono valutare». Si parla anche di sostegno alle famiglie a basso reddito. A quali nuove azioni pensate rispetto a quelle già intraprese? «Pensiamo al progetto “Nidi gratis” con fon-
di regionali destinati a coprire le rette di famiglie a basso reddito che hanno figli al nido, che noi abbiamo il privilegio di avere in paese. Inoltre, grazie alla collaborazione con Padania Acque e Fondazione Banca dell’Acqua, aderiamo al progetto che prevede di fornire lavori socialmente utili al posto della bolletta per chi ha difficoltà a pagarla. Confermiamo ovviamente i tanti interventi già compiuti per chi ha basso reddito». Area industriale. La crisi ha colpito anche lì. Si potrebbe da parte degli amministratori fare di più? «Si può certamente fare di più, ma consideriamo la congiuntura economica di questi anni, che sono stati i peggiori per chi è stato sindaco. Noi abbiamo un Pgt che consente alle aziende di ampliarsi, estendendo le capacità edificatorie in area industriale, coprendo il 60% dei loro lotti con capannoni. Abbiamo fatto diversi incontri con gli imprenditori per confrontarci su varie tematiche, e ho l’intenzione di rendere sempre più frequenti questi incontri per sentire le loro esigenze. Sottolineo una nostra azione sul Pgt, che ha reso possibile un’operazione complessa come la dismissione di un’azienda posta in centro abitato, attraverso un accordo pubblico-privato. In quell’area nasceranno case, uffici e luoghi di incontro». Qualche idea Asinari la tiene in serbo: «Ne svelerò qualcuna nell’incontro pubblico che terremo il 4 giugno». Capitolo Unione, concorda che nonostante i 4 paesi 4.000 abitanti sono pochini? «Condivido, per questo abbiamo intrapreso un progetto pilota per la polizia intercomunale Eridanus assieme all’Unione Foedus, che potrà essere un esempio per altri progetti sovraunione. Servono nuove forme di aggregazione fra comuni sempre nell’ottica del risparmio economico e mantenimento dei servizi. Detto questo, non escludo di allargare l’unione». Come mai la vostra lista non ha una pagina facebook? Un’anomalia, di questi tempi. «Spesso facebook svilisce quello che è il dibattito, che preferiamo dirigere verso canali istituzionali. Io e il mio gruppo siamo disponibili ad incontrare chiunque per chiarimenti di gni genere. Risponderemo ben volentieri». Non un post ma una risposta faccia a faccia insomma. «Esistono tanti canali comunicativi, non c’è solo facebook».
La lista “Continuità e Rinnovamento” che appoggia la candidatura di Pierguido Asinari
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ibero Monteverdi è stato sindaco 13 anni, fino a 15 anni fa. Cosa l’ha fatta tornare, gli chiediamo? «Personalmente, non è che l’attuale amministrazione mi abbia convinto più di tanto, e siccome ho avuto sollecitazioni da parte di amici e conoscenti ho deciso di candidarmi». Dunque la sollecitazione è partita dal basso, si è formato il gruppo che le ha chiesto di mettere a loro disposizione la sua indiscutibile esperienza. «Sì, un bel gruppo di giovani si è dato da fare per costruire l’alternativa e mi ha chiesto di guidarli». Sono passati 15 anni ma sembra un secolo. Trova un comune (come tutti) alle prese con una crisi economica devastante, che fa parte di un’unione e tante altre novità. «I cambiamenti erano frequenti anche quando amministravo io, il rapporto con i sindaci vicini è sempre stato importante. La nostra unione è troppo piccola. Dovremo pensare a un territorio più vasto, che consenta di affrontare i problemi, e le spese connesse, in modo più efficiente dando migliori servizi. Un esempio è la battaglia che ho condotto da presidente del Concass che dovrebbe provvedere a tutti i servizi sociali del Casalasco a cui invece di fatto pensa ancora oggi il singolo comune. Meglio agire su larga scala. Abbiamo in 4 comuni gli abitanti della sola Piadena». Per l’ampliamento guarda a Piadena, a Gussola o a Casalmaggiore? «Casalmaggiore non direi, entrambe le altre soluzioni vanno bene. Importante è parlare con chi ci sta attorno, così come fu quando si trattò di individuare l’area produttiva del Casalasco. Le scelte vanno condivise, ma non rimarrei al di sotto dei 10.000 abitanti». Asinari l’ha introdotto lei nell’amministrazione da assessore. Pregi e difetti? «Diverse sue scelte sono discutibili». L’ha attaccato sulle tasse. «E’ così. Che poi le imposte siano in linea con i comuni limitrofi e non si possa fare altrimenti ok, ma come accade anche in famiglia i soldi vanno spesi bene facendo una scala di priorità». Ad esempio? «Si è intervenuto su piazze, asfalto, ma non ci sono solo interventi urbanistici. Si risponde che i finanziamenti sono tutti indirizzati, ma cercherei altri fondi, mettendo davanti a tutto le persone. Non posso prima coprire le buche poi pensare al resto. I lavori che stanno facendo qui a San Giovan-
ni li chiamano “asfalti elettorali”. Aggiungo che i comuni che hanno entrate autonome come oneri di urbanizzazione sono avvantaggiati, e a San Giovanni qualche risorsa è entrata. Un’altra cosa trascurata è l’area per insediamenti produttivi. Si siluppò grazie all’accordo fra 7-8 comuni e furono fatti ottimi interventi, ma da allora, tranne qualche ampliamento, è stato fatto poco, al netto della crisi. E’ un’area attrezzata è comoda». Ha dimenticato i pregi. «Se anche ne avesse, li tengo per me». Capitolo Villa Medici. «La generazione di Asinari e di chi è ancor più giovane sente la rocca non quanto la mia generazione e quelle precedenti. Di uno dei tanti tentativi di salvarla feci parte io attraverso una società, poi il progetto sfumò, ma si capiva che l’unica speranza di salvezza era legata all’acquisto. Non rivendico l’intero risultato, ma la mia amministrazione fece molto. A quel tempo ero anche consigliere provinciale e grazie all’ottimo rapporto col presidente Corada e col compianto Beniamino Groppali, allora referente della Fondazione Cariplo, fu possibile far partire la richiesta di fondi. Il risultato lo ottenne pochi anni dopo il sindaco Ceresini, ma quegli agganci furono decisivi, così come la visita di Enrico Letta grazie a Torchio. Devo ammettere che mi diede un po’ fastidio quando, da Ceresini in poi, si sono appropriati di quel risultato. Non reclamo la primogenitura, ma che si riconosca il mio contributo». Lei ha diretto la Fondazione Aragona per 7 anni. Prima di lei ricordo il commissariamento con Lauro Gozzi, dopo di lei altri guai nella gestione Ceresini. Ma cosa c’è che non va? «Con me non ci furono contrasti, tutte le delibere furono approvate all’unanimità. Arrivai dopo che furono persi 3,5 milioni in due anni, noi aumentammo il fatturato di un milione diminuendo le spese per lo stesso valore, grazie a personale dirigente e Asl. Instaurammo un clima di fiducia senza diminuire i posti letto. Tutto parte dal cda: se la discussione è democratica e si affrontano assieme i problemi tutto funziona». Sembra una critica a Ceresini. «Direi di sì. Non si deve fare tutto a suon di maggioranza. Anche il sindaco deve intervenire col consigliere designato, anche se non può togliergli la fiducia. Si deve far capire alla gente quale grande patrimonio rappresenti l’Aragona per il territorio».
I componenti di “Il Comune per Tutti” che sostengono la corsa di Libero Monteverdi
Casalmaggiore
Sabato 21 Maggio 2016
Vandali in azione al sottopassaggio di Cingia: scritte e specchi rotti CINGIA DE’ BOTTI – Che il senso civico dei nostri concittadini non sia particolarmente elevato è cosa arcinota, ma ogni qualvolta se ne ha la prova, dispiacere e rabbia montano. E’ il caso segnalato dal consigliere comunale di Cingia de’ Botti Giulio Federici, che ha postato su facebook alcune foto scattate nel sottopassaggio che attraversa la via Giuseppina, un’opera inseguita da tempo per evitare ripetuti incidenti stradali in passato anche tragici. «Solo sei mesi fa – afferma Federici – i can-
tonieri avevano imbiancato le pareti che erano state imbrattate. Nei giorni scorsi la scena si è ripetuta, e la cosa che dispiace ancora di più è che i vandali, oltre a imbrattare le pareti con bombolette spray, hanno rotto gli specchi ai due ingressi che servono ai ciclisti per affrontare le curve di uscita, rompendo pure uno dei punti luce». Tanto varrebbe a questo punto fare dei graffiti decenti. «Se almeno i disegni fossero carini... invece è una serie di scritte senza senso».
A sinistra uno dei muri imbrattati, sopra uno degli specchi rimossi
Week end dedicato al turismo Oggi e domani le “Giornate Italiane dei Castelli” toccano il Casalasco a San Giovanni, Castelponzone e Casteldidone
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di Vanni Raineri
e “Giornate Italiane dei Castelli” proseguono anche nel corrente week end, e toccano il Casalasco in ben tre punti: San Giovanni in Croce, Castelponzone e Casteldidone. L’iniziativa è promossa dall’Istituto Italiano dei Castelli, ed è giunto alla sua XVII edizione, coinvolgendo in tutta Italia molte località fortificate. A livello provinciale, l’edizione si articola lungo tutto il mese di maggio, grazie alla collaborazione della Provincia di Cremona con l’Archivio di Stato di Cremona, Istituto nazionale dei Castelli – sezione Lombardia, Sistema Turistico Po di Lombardia, Circuito Città Murate e Castellate. Già nel primo fine settimana, il 30 aprile e 1 maggio, le Giornate dei Castelli avevano fatto tappa nel Casalasco, a Torre de’ Picenardi, Tornata e Romprezzagno. Poi era toccato a Crema (7 maggio), Pandino e Soncino (14 e 15 maggio), ed ora il week end più intenso. Oltre alle tre località citate, l’iniziativa sbarca anche a Pizzighettone, dove si prolungherà domenica 29 maggio. L’obiettivo è quello di consentire ai turisti di scoprire gli angoli più nascosti dei nostri borghi, e sappiamo bene come il
Il Museo dei Cordai di Castelponzone, aperto oggi pomeriggio e domani mattina e pomeriggio
Casalasco abbia tanto da offrire, non a caso la maggior parte degli appuntamenti è qui individuata. Castelli dunque, con leggende e storie vere, ma non solo, come dimostra la presenza di Castelponzone, come noto facente parte dei borghi più belli d’Italia, che fortificato lo fu in passato senza purtroppo conservare tracce delle antiche mura. “Dalle passeggiate tra merlature e splendidi ambienti naturali, a duelli e com-
Dopo gli applausi all’Inner Wheel
Paura per Devicenzi vittima di un incidente
Disavventura per Andrea Devicenzi, noto mental coach e atleta paralimpico, coinvolto mercoledì sera in un incidente stradale mentre era in sella alla sua bici. Lui stesso ha postato la foto dall’ospedale (sopra a destra) tranquillizzando i tanti amici e fans. «Mi ha salvato il casco», ha scritto. Ha riportato però la frattura del femore della gamba amputata, e subirà un’operazione. Andrea nel fine settimana era stato relatore (titolo: “Quando la volontà vince ogni ostacolo”) della conviviale dell’Inner Wheel Casalmaggiore (nella foto a sinistra con la presidente Barbara Alberini) che festeggiava il 19° anniversario, commuovendo e strappando applausi sinceri.
battimenti nei bastioni, il turista sarà avvolto nel fascino dei ritmi medioevali, alla scoperta dei segni del tempo impressi nelle architetture militari e non del nostro territorio”. Così afferma l’invito degli organizzatori. Ricordiamo i tre eventi. A San Giovanni in Croce l’appuntamento è ovviamente a Villa Medici del Vascello, aperto oggi dalle 14 alle 20 (con percorsi guidati alle ore 15, 16 e 17), e domani dalle 10 alle 20 (con vi-
site guidate alle 10.30, 15, 16 e 17). Da sottolineare che presso la Villa è visitabile la mostra di Giancarlo Bargoni Grandi Formati. Sempre a San Giovanni però c’è un secondo ambiente che verrà aperto al pubblico: si tratta della Chiesa di San Zavedro, aperta domani dalle 11 alle 19. Per info: Villa Medici del Vascello tel. 0375 310279 – 370 3379204 - villamedici@comune.sangiovanniincroce.cr.it. A Castelponzone invece le visite guidate verranno proposte oggi alle ore 16 e alle 18, e domani alle 10.30, alle 16 e alle 18. Il Museo dei Cordai rimarrà aperto oggi dalle 15.30 alle 19 e domani dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 19. Per info: Biblioteca tel. 347 7802091 - museodeicordai@ gmail.com. Infine, Casteldidone, dove il Castello Mina della Scala rimarrà aperto oggi e domani. Oggi alle 15 visita animata per i bambini con merenda finale, e alle 21.30 visita serale con i figuranti. Domani visite guidate dalle 10 alle 18.30 con orario continuato. Sempre a Casteldidone, la Chiesa Parrocchiale SS. Abdon e Sennen ospiterà visite guidate dalle 15 alle 18.30 con orario continuato. Per info: Comune tel. 0375 91102 - comune@comune.casteldidone. cr.it.
La festa dei trattori d’epoca Successo di partecipazione al 2° Landini Day di Torricella del Pizzo
TORRICELLA DEL PIZZO – Con la Spada di Damocle del maltempo sempre in agguato, a alla fine fortunatamente rimasta sospesa a mezz’aria, si è tenuta domenica con grande successo all’agriturismo Torretta la seconda edizione del Landini Day. Una quarantina i vecchi trattori partecipanti, venuti, oltre che da Torricella, da Gussola, Martignana, Cingia de’ Botti, Derovere e persino da Corte de’ Cortesi. I veri e propri Landini erano 14, il resto era fatto da Fiat, Same e altri trattori rigorosamente d’epoca. I mezzi sono giunti il mattino presso l’agriturismo, quando le nubi in cielo facevano presagire il peggio, poi tutti a pranzo al coperto del portico, una sessantina circa. Per fortuna nel pomeriggio il cielo si è aperto, ed è stato possibile percorrere il giro per le vie del paese con buone condizioni meteo. Le iniziative dell’agriturismo di via Marconi nella bella stagione proseguono senza soluzione di continuità. Il prossimo appuntamento, organizzato dall’associazione Amarcord (che gestisce il museo di musica meccanica) in collaborazione col Comune, col Comitato Fiera, col Gruppo Pedale Torricella, con l’agriturismo stesso e con l’Auser locale, è per domenica 12 giugno, quando si terrà la 3ª Camminata del Pizzetto, una manifestazione podistica ludico-motoria a passo libero aperto a tutti. Sarà strutturata su due diverse lunghezze, una di 6 km e una di 12 km, e gli organizzatori stanno preparando novità molto suggestive riguardo al percorso.
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domani la festa sociale avis
La sezione comunale Avis di Casalmaggiore celebra domani, domenica 22 maggio, la Festa Sociale. Il programma ha inizio alle ore 8.30 con il convegno donatori, collaboratori, sostenitori, rappresentanze e autorità presso la sede in via Baslenga. Alle 9.30 Santa Messa in sede, alle 10.15 intermezzo musicale con la banda Estudiantina, quindi alle 10.45 i saluti delle autorità e alle 11 le premiazioni dei donatori benemeriti e consegne delle benemerenze d'oro. La giornata si chiuderà alle 12.30 con un rinfresco/buffet.
santa chiara, la sfilata il 26 Slitta a giovedì prossimo, 26 maggio, la sfilata di fine anno formativo degli studenti dell’Istituto di Istruzione Professionale e di Formazione Professionale Fondazione Santa Chiara. L'evento avrebbe dovuto tenersi giovedì 19 maggio, ma è stato rinviato per le previsioni meteo sfavorevoli. L'appuntamento è dunque in Piazza Garibaldi a Casalmaggiore. L'edizione 2016 della sfilata, in collaborazione col Comune e la Pro Loco, avrà come tema l’interpretazione della Divina Commedia: il programma sarà suddiviso tra Inferno, Purgatorio e Paradiso. Da notare che i prodotti e gli accessori utilizzati in occasione della sfilata e le fotografie realizzate durante l’evento possono essere visionati ed acquistati nei negozi sponsor della manifestazione.
si chiude “sabato al museo”
Quarto e ultimo appuntamento con la rassegna “Sabato al museo”, quattro incontri al Museo Diotti su pittura, scultura e arte ambientale. Oggi alle ore 16.30, si chiuderà con “scultura e arte ambientale", grazie a “Il labirinto di Fiumara d'arte”, proiezione del video “Les Sentiers de l'Art” (2014) di Laurent Chalet e incontro con lo scultore Italo Lanfredini, autore di Arianna (1988-1989). A cura di Marina Travagliati. La Fiumara d'arte è un museo all'aperto sulle coste della Sicilia, formato da svariate opere di scultori contemporanei. Il labirinto di Arianna è un’opera realizzata da Lanfredini e lì posizionata.
iris, una giornata in cascina CALVATONE - Domenica 29 maggio si terrà la 17ª edizione de “Una giornata in cascina” presso Cascina Regona a Calvatone. Alle 10 ci sarà il convegno “un Sogno, un Progetto, il Futuro”, con Andrea Baranes, Monia Andreani e Ferruccio Nilia, modera Maurizio Gritta di Fondazione Iris e Cooperativa Iris Calvatone, che organizzano l'evento, che proseguirà durante la giornata conviviale con il mercatino dei piccoli produttori soci Iris, musica, giochi e buon cibo bio. Si potrà gustare un buffet biologico anche vegetariano con un contributo di 10 euro, ma sarà necessario prenotare entro domani, domenica 22 maggio, rivolgendosi al sito irisbio.com, o telefonando alla Cooperativa Iris ai numeri 0375/97057 o 0375/977126.
Sopra due immagini dei trattori allineati alla “Torretta”
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Sabato 21 Maggio 2016
Storia & Gastronomia
Bergamo, la città dalle “due anime”
La parte Alta è più antica e ricca di storia ma convive perfettamente con quella Bassa dove si intrecciano moda, design e imprenditoria a provincia di Bergamo è la prima in Lombardia per numero di suddivisioni comunali (242) ed è situata nella parte centroorientale della regione. Il confine occidentale è segnato dallo spartiacque tra i bacini dell’Adda e del lago di Como a nord e dal fiume Brembo a sud. Il confine settentrionale segue lo spartiacque principale delle Alpi Orobie. Il confine orientale segue prima lo spartiacque tra la val di Scalve e la Val Camonica, quindi il Lago d’Iseo e il fiume Oglio. Il confine meridionale è sostanzialmente convenzionale. La parte settentrionale, circa il 64% della superficie totale della provincia, è, come detto, essenzialmente montuosa. Qui si trovano le principali valli bergamasche: la Val Brembana, la Val Seriana e la Val Cavallina. Altre valli più piccole sono la valle Imagina, la Val di Scalve, la Val Serina e la Val Taleggio. Il nome di Bergamo deriva probabilmente da Bèrghem, che significa “insediamento sul colle”, sul quale molte popolazioni si stabilirono a partire dal II secolo a.C.. Le vicende storico-politiche della città hanno visto il succedersi della dominazione romana, delle signorie medievali, di Venezia, di Napoleone e degli austriaci. Infine l’Unità d’Italia, sancita dall’impegno di Garibaldi, che proprio a Bergamo trovò molti dei mille volenterosi che lo seguirono con spirito patriottico. Tutte le fasi sono celebrate nei musei locali e hanno lasciato il segno nell’architettura urbana e nell’arte delle chiese e delle pinacoteche. Indubbiamente l’impronta del passato più forte è rappresentata dall’imponente opera difensiva delle Mura Veneziane che ancora oggi cingono la città antica arroccata sul Colle. La Città Alta è ormai divenuta l’icona di Bergamo, scrigno di gioielli architettonici unici al mondo, sede di musei e pinacoteche, vicoli e negozi antichi, ristoranti caratteristici e botteghe, che convive perfettamente con la Città Bassa, dove la fanno da padroni la moda e il design, la vita mondana e l’imprenditoria. I segni lasciati dall’uomo nei secoli di storia bergamasca, attraverso le architetture e le opere d’arte, sono punti d’interesse imprescindibili per chi vuole scoprire la città e capirne il presente. Eppure vi è uno speciale scenario che fa da cornice e rende Bergamo unica: la natura. Il verde penetra rigoglioso nel tessuto
urbano attraverso viali alberati, parchi e giardini. Il trionfo più grande della natura è rappresentato dal Parco dei Colli, un’incredibile estensione di verde che ricopre i colli circostanti la città. In particolare, dal Colle S. Vigilio è possibile intraprendere lunghe passeggiate seguendo antiche mulattiere fra chiese, antichi monasteri e ville. Altrettanto imperdibile è la Greenway, pista ciclabile che percorre parte del Parco prima di immettersi nel centro cittadino. LA GASTRONOMIA - La tradizione gastronomica del territorio orobico è molto ricca. Sono probabilmente i piatti più poveri di un tempo ad essere apprezzati oggi, non solo per la loro bontà, ma anche per la loro genuinità. In città è possibile degustare quello che nasce dai pascoli della montagna o dai campi della pianura in interpretazioni tradizionali o rivisitazioni più ricercate in base alle proposte del ristorante che si sceglie. La bergamasca vanta ben 9 formaggi DOP (Formai de mut dell’alta Valle Brembana,
Strachitund Val Taleggio, Taleggio, Gongorzola, Bitto, Grana Padano, Provolone Valpadana, Quartirolo Lombardo, Salva Cremasco) e 2 presidi Slow Food (Agrì di
Valtorta e Stracchino all’antica delle Valli Orobiche). Oltre a questi vi sono anche altri apprezzati prodotti caseari quali il Branzi, la Formaggella della Val di Scal-
I Casoncelli Ingredienti per 4 persone: • per la pasta: 400 g di farina, 100 g di semola di grano duro, 2 uova. • per il ripieno:125 g di pane grattugiato, 1 uovo, 70 g di grana grattugiato, 150 g di macinato per salame, 100 g di carne bovina arrostita, 5 g di amaretti, 10 g di uva sultanina, 1/2 pera spadona o abate, 1 spicchio di aglio tritato, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, sale, pepe. • per il condimento: 80 g di burro, 100 g di pancetta tagliata a bastoncini, 100 g di grana grattugiato, alcune foglie di salvia. Amalgamate sulla spianatoia la farina, la semola, le uova, un pizzico di sale e aggiungete acqua quanto basta per ottenere un composto omogeneo, quindi lasciatelo riposare per almeno mezz’ora. Nel frattempo preparate il ripieno, fate rosolare con una noce di burro il macinato per salame, la pera sbucciata e tritata, quindi unitevi la carne arrostita, l’aglio, il prezzemolo e fate insaporire alcuni istanti. Versate il tutto in una terrina, unite il grana, il pangrattato, le uova, gli amaretti sbriciolati, l’uvetta tritata, una macinata di pepe e un pizzico di sale. Amalgamate l’impasto: se risultasse troppo asciutto aggiungete un goccio di brodo o acqua. Stendete la sfoglia, ritagliate dei dischi di 6/8 cm, distribuitevi al centro un cucchiaio di ripieno, quindi piegate il disco di pasta sul ripieno, chiudete il bordo, ripiegate la parte ripiena sul bordo e pressate leggermente al centro. Lessate i casoncelli in acqua bollente salata, scolateli e disponeteli su di un piatto da portata, cospargeteli con il grana grattugiato e conditeli con il burro cotto insieme alla salvia e alla pancetta.
ve, lo Stracchino del Monte Bronzone e la Torta Orobica. Passeggiando per il centro storico è facile notare nelle vetrine di pasticcerie e panetterie il dolce bergamasco che si presenta come una piccola cupola gialla guarnita con piccoli pezzi di cioccolato, la “polenta e osei”, fatta di strati di pan di Spagna farcito con crema, cioccolato e liquori, con una glassa esterna di zucchero giallo. Il suo nome richiama la polenta con gli uccelli, una specialità della tavola bergamasca nel passato. Un altro dolce tipico è la Torta Donizetti. In occasione del centenario della morte del celebre compositore bergamasco, nel 1948 la pasticceria Balzer, uno dei locali storici cittadini, dedicò a Donizetti questo dolce. Si tratta di una ciambella morbida, realizzata con un classico impasto di farina, uova, zucchero, burro, lievito con l’aggiunta di ananas e albicocche candite, maraschino e vaniglia. Il piatto tipico per eccellenza di Bergamo sono però i Casoncelli. Si tratta di ravioli di pasta fresca ripieni serviti solitamente con burro fuso, pancetta, aglio, salvia e formaggio grattugiato. La farcitura è data da pane secco, uova, formaggio grana, macinato per salame, carne bovina arrostita, amaretti, uva sultanina, pera spadona o abate, spezie, scorza di limone, aglio e prezzemolo.
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La forza di Brescia, la Leonessa d’Italia
Il territorio circostante, che passa dalla pianura alla montagna, ha influenzato la storia della città e la sua tradizione enogastronomica
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a provincia di Brescia è la seconda per numero di abitanti (1.264.152) fra le dodici province lombarde ed è quella più estesa della regione con una superficie di 4.784,36 km². Vanta tre laghi principali (Lago di Garda, Lago d’Iseo, Lago d’Idro) e numerosi laghi minori di montagna, tre valli (Val Camonica, Valtrompia, Valle Sabbia), più altre valli minori, oltre che ad un’ampia zona pianeggiante a sud del territorio cittadino (conosciuta come la Bassa Bresciana) e varie zone collinari che circondano il panorama cittadino e si estendono ad est verso il veronese e ad ovest verso la Franciacorta. Fra il limite collinare delle Prealpi e la Pianura Padana si ammira la città di Brescia, il capoluogo della provincia. Abitata fin dall’Età del Bronzo, dai Liguri, poi dagli Etruschi e verso la fine del VII secolo a.C. dai Celti, nel 27 a.C. Brixia conquistò il titolo di colonia romana. Al declino dell’Impero divenne capitale di un ducato longobardo (VII sec. d. C.) con re Desiderio che fondò il Monastero di San Salvatore (oggi di Santa Giulia). Nei suoi chiostri Alessandro Manzoni ambientò la tragedia Adelchi, narrando di Ermengarda, la sfortunata figlia del re andata sposa a Carlo Magno re dei Franchi che poi conquisterà la città. Intorno all’anno 1000 Brescia divenne libero Comune e partecipò alla battaglia di Legnano contro Federico Barbarossa. Dopo il 1200 la città fu contesa fra Milano e Venezia. Nel
1438 i milanesi assediarono la città e, secondo la tradizione, l’apparizione dei Santi patroni Faustino e Giovita mise in fuga i soldati nemici. Nel 1512 anche le truppe francesi di Gastone di Foix assediarono Brescia. In questo secolo i pittori Foppa, Romanino, Moretto e Savoldo crearono le opere più famose del Rinascimento bresciano, oggi conservate nella Pinacoteca Civica e nelle chiese cittadine. Seguì un lungo periodo di pace durante il quale la dominazione veneta favorì a Brescia lo sviluppo delle attività agricole e artigianali, come la produzione delle armi che la resero famosa in tutta Europa. Alla fine del XVIII secolo le truppe francesi guidate da Napoleone posero fine alla dominazione della Serenissima: Brescia fece parte della Repubblica Cisalpina e del Regno d’Italia. Alla caduta di Napoleone la città entrò nei domini asburgici del Lombardo Veneto e, nel periodo risorgimentale durante le Dieci Giornate del 1849, insorse contro gli austriaci conquistandosi l’appellativo di Leonessa d’Italia. Dopo l’unificazione del Regno italiano, il bresciano Giuseppe Zanardelli divenne più volte ministro e capo del governo (1901/1903). Negli anni '30, con un esemplare intervento di moder-
Lo Spiedo Bresciano
nizzazione del centro cittadino, venne inaugurata piazza della Vittoria, significativa testimonianza delle tendenze urbanistiche del regime fascista. Dopo la guerra mondiale ebbe inizio un grande sviluppo industriale che la pose fra le più im-
Le carni utilizzate più spesso sono: lonza o coppa suina arrotolata; cosce, petto o ali di pollo (o anche di anatra ed altri avicoli); coniglio (qualsiasi parte tranne la testa e le interiora); uccelli da cacciagione (il cui utilizzo è stato di recente interdetto per tutti i locali pubblici e ristoranti). Altri ingredienti previsti dalla ricetta originale sono il burro di origine animale, con almeno l’80% di grasso, ed il sale fino di origine non marina. La spiedatura inizia quando i pezzi di carne (detti anche “prese”, di 70-80 grammi) vengono infilzati su lunghi spiedi (o “schidoni”, o detti “bracoi” in dialetto bresciano) alternandoli uno ad uno ed interponendo qualche foglia di salvia tra un pezzo di carne e l’altro. Ogni “spada” deve essere riempita con le prese di carni diverse disposte nel medesimo ordine. La sequenza ideale prevista dalla ricetta prevede: costoletta, pollo (o equi-
portanti città italiane per le attività economiche. LA GASTRONOMIA - Lo spiedo, il manzo all’olio, la cacciagione e gli insaccati: sono questi i protagonisti delle campagne bresciane. Le aree lacustri,
valente), lonza, coniglio, uccello. Le patate, se utilizzate, vengono posizionate all’inizio ed alla fine di ogni “bracol”, e comunque a contatto con i pezzi metallici della struttura al fine di evitare il contatto diretto della carne con essi. Gli schidoni vengono montati su una struttura che li mantiene posizionati a raggiera intorno ad un perno centrale che servirà, in fase di cottura, a mantenerli in rotazione costante. La spiedatura così ottenuta può essere montata all’interno di un girarrosto in ferro/acciaio o posizionata all’aperto in prossimità di un camino o barbecue dove viene lasciata riposare per una notte. La ricetta dello spiedo bresciano prevede una cottura a fuoco lento che dura dalle 4 alle 6 ore. Le braci ardenti vanno posizionate a circa 15-20cm dalla carne, lungo tutta la lunghezza della spiedatura, e devono ave-
invece, hanno sviluppato una tradizione culinaria legata al pesce. Le carpe, le trote, le anguille fanno da contorno a piatti più famosi quali la tinca ripiena al forno e le aole che, dopo essere state poste ad essiccare al sole, vengono fatte rinvenire e vengono cotte alla griglia. La polenta, che un tempo costituiva il cibo quotidiano della gente semplice, rappresenta ancora un ottimo accompagnamento per piatti a base di carne e pesce o per i formaggi D.O.P. delle valli come il Silter e il Nostrano Valtrompia, o i tradizionali “Bagòss” e la formaggella di Tremosine. Tra i primi piatti troviamo i “Casonsei”, grossi ravioli con ripieno a base di uova, formaggio, spinaci o carne. Brescia si presenta anche e soprattutto come terra di viti, che qui vengono coltivate fin dal tempo dei Romani, e che hanno reso il territorio bresciano il secondo produttore di vini in Lombardia. Di grande prestigio e notorietà è il Franciacorta, re delle bollicine, il primo spumante metodo classico italiano che ha ottenuto la D.O.C.G., a cui si affiancano i vini D.O.C. del Garda, della Franciacorta, e quelli di Botticino, Cellatica e Capriano del Colle, prodotti sulle colline di Brescia.
re un’intensità tale da non bruciare la carne che viene mantenuta in costante rotazione da un motorino elettrico (una volta veniva letteralmente fatto girare a mano). Dopo una prima fase di cottura “a secco” di circa mezzora, il girarrosto viene continuamente alimentato con braci vive mentre la carne viene “unta” dall’alto facendovi fondere sopra del burro ad intervalli regolari di 45minuti fino al termine della cottura (il burro viene riutilizzato, raccolto in una terrina e servito in tavola). A circa un’ora dall’inizio della cottura, avviene la prima ed unica salatura dello spiedo, con abbondante sale fino. Quando lo spiedo appare abbastanza cotto ed asciutto si può preparare per servirlo in tavola. I pezzi di spiedo vengono versati in grosse pirofile di ceramica o di acciaio che vengono posizionate al centro del tavolo dove ogni ospite prende i pezzi che vuole.
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Crema e le tradizioni del suo territorio
Nei dintorni della città è possibile visitare paesi ricchi di storia e arte come Pandino, Soncino, Palazzo Pignano e Castelleone
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a tradizione fa risalire l’origine di Crema all’epoca delle invasioni barbariche (la data esatta sembra essere il 15 agosto del 570) quando gli abitanti si rifugiarono nell’altura dell’isola della Mosa per poter affrontare gli invasori da una posizione più sicura. Prima possedimento dei conti di Camisano fu poi di Bonifacio, marchese di Toscana e padre della famosa Matilde di Canossa che donò Crema al vescovo di Cremona. Di gran lunga più documentata è la sua vivace storia da libero Comune, epoca in cui trova profonde radici il forte e mai estinto antagonismo fra la città e Cremona. Nel periodo in cui fu alleata di Milano la città fu assediata e distrutta. Dopo la ricostruzione venne di nuovo fortificata e vennero realizzati la Cattedrale e Palazzo Pretorio. La sua autonomia terminò nel 1335 con la resa ai Visconti. Dopo un breve intermezzo di signoria locale della famiglia Benzoni (1403-1423) la città passò ancora sotto il dominio visconteo e, infine, nel 1449 sotto la Repubblica di Venezia. Con la Serenissima visse un periodo particolarmente favorevole. Provincia della terraferma, ebbe un buon sviluppo economico oltre ad un importante sviluppo edilizio e monumentale: una nuova cinta muraria, il Palazzo Comunale (1525-1533), il Palazzo della Notaria che divenne poi Palazzo Vescovile dopo la costituzione della Curia Vescovile nel 1580, il Santuario di Santa Maria della Croce. Con la caduta della Serenissima nel 1797, Crema divenne capoluogo provinciale con Lodi. In seguito fu sottoposta amministrativamente a Cremona perdendo per sempre la propria autonomia. Fra fine Ottocento e primi Novecento iniziò un notevole sviluppo industriale che la portò ad un consistente aumento demografico e a consolidare ulteriormente il suo naturale ruolo di centro di riferimento del territorio cremasco. Nei dintorni di Crema si possono visitare Pandino con il suo castello ricco di affreschi, il borgo fortificato di Soncino con la sua Rocca, Palazzo Pignano e la Pieve protoromanica di San Martino costruita sopra i resti di una basilica paleocristiana del V secolo e Castelleone che ha nella chiesa di Santa Maria in Bressanoro il suo monumento più insigne. Crema fa parte della “Strada del Gusto Cremonese”, un percorso di promozione turistica ed enogastronomica lun-
I Tortelli Cremaschi Ingredienti per 6 persone: • per la pasta: 1 kg di farina bianca, 1/2 litro circa di acqua calda, sale. • per il ripieno: 300 g di amaretti scuri, 100 g di uvetta sultanina, 50 g di cedro candito, un mostaccino, 70 g di formaggio grana, un bicchierino di marsala, due pastiglie alla menta, un uovo, sale e noce moscata. Tritare finemente gli amaretti, le mentine ed il mostaccino; aggiungervi l’uvetta precedentemente ammollata in acqua e il cedro ridotti in poltiglia e, continuando a mescolare, aggiungervi tutti gli altri ingredienti. Una volta ottenuto un composto omogeneo mettetelo a riposare coperto da un canovaccio per un giorno intero; preparate la pasta e stendetela in una sfoglia fine, ritagliate dei dischetti, disponetevi sopra una noce di ripieno e chiudeteli a mezzaluna pizzicandoli. Mettete i tortelli a bollire per 10-12 minuti in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli con burro, salvia e una generosa dose di formaggio grana.
go circa 560 chilometri e riconosciuto dalla Regione Lombardia che si snoda nella provincia di Cremona su un territorio di 115 comuni. LA GASTRONOMIA - La cultura gastronomica del territorio cremasco affonda le proprie radici nelle tradizioni contadine e trae spunti e vigore dalle varie vicissitudini che questo territorio di notevole importanza strategica ha vissuto a partire dall’epoca dei liberi Comuni. A Crema si trova una cucina caratterizzata dalla presenza di pregiati animali da cortile come l’anatra e l’oca e dal largo uso del maiale. Questi sono animali che erano sempre presenti nelle grandi cascine del cremasco e a cui, seppur con tutti i limiti della mezzadria, avevano accesso i contadini. Dell’oca e dell’anatra, così come recita il famoso proverbio sul maiale, non si butta via niente ed infatti troviamo ricette sia per il collo che per il grasso di questi pennuti. La vera specialità sono però i tortelli (i “turtei”) che vengono preparati secondo una ricetta che negli anni ogni famiglia ha provveduto a personalizzare pur mantenendo gli ingredienti base. La particolare farcitura è composta da cedro candito, amaretti scuri, uvetta, mostaccino (un biscotto locale speziato), formaggio grattugiato e noce moscata. Questi grandi protagonisti della tavola riflettono appieno il significato di prodotto tipico essendo preparati solo ed esclusivamente nei 54 comuni che compongono la Diocesi di Crema. Per valorizzare i tortelli ogni anno nella settimana di Ferragosto si tiene la Tortellata. Sulle tavole cremasche più golose non manca mai neppure il salame locale, interamente ricavato da carne di maiale, e l’ormai noto formaggio Salva (perché prodotto con il latte in eccesso della mungitura che viene così “salvato”) che si gusta accompagnato con le tighe, bocconcini di peperoncino sott’aceto. Il dolce tipico è la “Bertolina”, così chiamato perché ideato da due giovani fidanzati d’umili origini che hanno pensato ad un cibo che potesse rispecchiare il loro amore, fatto con un po’ di zucchero, farina di mais e quel poco d’uva di Clinto non utilizzata per fare il vino.
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Caratteristica geografica peculiare del territorio circostante, incuneato tra Veneto ed Emilia Romagna, è la ricchezza d’acqua
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a provincia mantovana costituisce la propaggine sud-est della Lombardia, incuneata tra Veneto ed Emilia Romagna. E' generalmente suddivisa in tre settori marcati da lievi differenze culturali e linguistiche: l’Alto Mantovano, corrispondente alla zona nord posta al di sopra della linea immaginaria tra Asola e Goito; il Basso Mantovano, identificabile nella zona posta al di sotto della latitudine di attraversamento del Po e il Medio Mantovano, posto centralmente alle due zone precedenti. Caratteristica geografica peculiare è la ricchezza di acque. Diversi fiumi attraversano il territorio: il Po, il tratto finale dell’Oglio e del Chiese, il tratto finale del Mincio, il tratto finale del Secchia. La parte nord-est della provincia rientra nel bacino del fiume Tione, affluente di destra del Tartaro che raccoglie le acque di risorgiva (detti fontanili) di quell’area. Il Mincio attorno a Mantova crea dei laghi (laghi di Mantova), unici laghi di rilievo estesi interamente in Pianura Padana. Moltissimi sono i canali dedicati all’irrigazione o alla bonifica. Per quel che riguarda la storia di Mantova, il primo villaggio risale a circa il 2000 a.C.; in seguito l’area venne abitata dal popolo degli Umbri. Nel VI secolo a.C. si sviluppò la città etrusca. Dopo la dominazione della tribù dei Galli Cenomani vi fu la conquista dei Romani e il territorio mantovano fu colonizzato dai soldati veterani di Augusto. Il 15 ottobre del 70 a.C. ad Andes, piccolo villaggio nei pressi di Mantova, identificabile con l’odierna Pietole, nacque Publio Virgilio Marone. Caduto l’Impero Romano, Mantova fu invasa da Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Intorno all’anno Mille, Mantova entrò a far parte per lungo tempo dei possedimenti dei Canossa. Ne fu elevata a capitale da Bonifacio III senza averne in cambio la fedeltà sperata. All’assasinio di quest’ultimo ci fu la successione con la figlia nata a Mantova nel 1046, la contessa Matilde, alla cui morte, avvenuta nel 1115, la città si costituì in libero Comune. Nel 1273 iniziò il periodo in cui Mantova fu sotto la guida di una Signoria. Il 16 agosto 1328 Rinaldo, detto il Passerino, l’ultimo dei Bonacolsi, fu ucciso durante una rivolta popolare che portò i Corradi da Gonzaga, inizialmente contadini che si arricchirono grazie al loro commercio dei prodotti ricavati dai campi, ad acquisire il potere. Essendo originari di Gonzaga, furono ben presto
Il fascino di Mantova, la perla dei Gonzaga
La Torta Sbrisolona
Ingredienti: 400 grammi di farina, 400 grammi di farina di mais, 400 grammi di zucchero, 450 grammi di burro ammorbidito, 1 uovo, 3 tuorli, 200 grammi di mandorle, la buccia di 1 limone non trattato, la punta di un cucchiaino di sale, 1 baccello di vaniglia. Nell’impastatrice amalgamate il burro con lo zucchero per 5 minuti. Intanto tagliate a metà il baccello di vaniglia e con un coltellino grattate l’interno per recuperare i semi e la polpa. Grattugiate il limone. Unite al composto la vaniglia, il sale, la buccia, le mandorle sminuzzate, le uova e quindi versate la farina. Attenti adesso a trovare la giusta consistenza, tutti gli ingredienti devono mischiarsi, ma il composto deve assomigliare alla pasta frolla, essere grezzo, ridotto in briciole. Foderate una tortiera di 26-30 cm con la carta forno e lasciate cadere a pioggia il composto stando attenti a coprire tutta la superficie dalla tortiera. Chiudete tutti i buchi ma non appianate l’impasto. Mettete le mandorle intere sopra l’impasto e infornate nel forno preriscaldato a 170 gradi per 40 minuti. Quando la torta è cotta tiratela fuori dal forno e lasciatela raffreddare del tutto. Al momento di servirla, spezzatela con le mani, mai con il coltello. identificati con l'appellativo del solo toponimo di provenienza, divenendo una delle più celebri e longeve famiglie del Rinascimento italiano. Inizialmente Capitani del Popolo, nel 1433 Gianfrancesco Gonzaga, dopo il matrimonio del figlio Ludovico con Barbara di Brandeburgo nipote dell’Imperatore germanico Sigismondo, ottenne il titolo di Marchese. La politica gonzaghesca era una tenace difesa di un continuo equilibrio tra le potenze confinanti: Repubblica di Venezia, Milano, Ferrara e i possedimenti pontifici. Il culmine del prestigio per i Gonzaga
si ebbe con Federico II, figlio di Isabella d'Este, che dal 1530 divenne Duca di Mantova, titolo concesso dall'Imperatore Carlo V dopo aver ricevuto un ingente somma. Nel 1536 in seguito al matrimonio tra Federico II e Margherita Paleologo ci fu l’annessione del lontano Marchesato (poi Ducato) del Monferrato. Nel 1627, estinta la linea primogenita, il ducato passò ad un ramo cadetto della famiglia, i Gonzaga-Nevers, francesi. La successione di un “francese”, Carlo I, in un feudo imperiale, non poté che originare una forte reazione dell'Imperatore
germanico. Nel 1630 l’Imperatore nel corso della seconda guerra di successione del Monferrato (1627-1631) inviò un esercito di 36.000 Lanzichenecchi, i quali presero d'assalto la città, devastandola e diffondendoci la peste. L’ultimo dei Gonzaga-Nevers, Ferdinando Carlo, si dimostrò politicamente inetto e alla sua morte, nel 1708, venne dichiarato decaduto per fellonia e la sua famiglia perse tutti i diritti sul Ducato di Mantova che passò alla casa d’Austria e nel 1745 fu unito allo Stato di Milano. Gli austriaci tennero Mantova per quasi un secolo,
dal 1707 al 1797, periodo durante il quale principalmente su impulso dell’imperatrice Maria Teresa, si impegnarono a ridare dignità alla città. Questa prima fase di dominazione austriaca si concluse con l’avvento delle truppe di Napoleone Bonaparte, a seguito di un lunghissimo assedio, durato dal 4 giugno 1796 al 2 marzo 1797. Con il Congresso di Vienna del 1815 gli Austriaci ripresero possesso di Mantova e ne fecero uno dei capisaldi del famoso quadrilatero difensivo costituito da Peschiera, Verona e Legnago. Le angherie dei regnanti generarono moti liberali e cominciarono a diffondersi le idee d’indipendenza ed unità d’Italia. In questa atmosfera, negli anni successivi la sconfitta subita nella Prima Guerra d’Indipendenza (1848/1849), tra il 1851 e il 1853, avvennero le esecuzioni dei Martiri di Belfiore, da molti ritenuta una delle pagine più tristi, ma al tempo stesso più gloriose del Risorgimento italiano che d’altronde interessò il territorio della provincia di Mantova anche durante la Seconda Guerra di Indipendenza (1859). Nel 1866 Mantova, assieme al Veneto, entrò a far parte del Regno d’Italia. LA GASTRONOMIA - Prodotti locali e specialità gastronomiche come i tortelli di zucca, il risotto “alla pilota” o “menà”, gli agnolini, il luccio in salsa sono i pilastri di una cucina dalle antiche tradizioni. Qui dal maiale, allevato sin dai tempi degli Etruschi, si ottengono salami, salamelle, pesto per il risotto e cotechini speciali. Protagonisti, a seguire, sono la zucca (base per la preparazione dei tortelli) e due importanti formaggi come il Grana Padano (prodotto sulla riva sinistra del Po) e il Parmigiano Reggiano (nell’Oltrepo mantovano). Tra i dolci si deve ricordare la torta sbrisolona e la torta di tagliatelle. Mantova vanta anche una produzione vinicola di alta qualità lungo i trecento chilometri della “Strada dei vini e sapori mantovani”: merlot, pinot, cabernet sauvignon, lambrusco…Mentre l’associazione “Strada del riso e dei risotti mantovani” si impegna con feste e sagre nella promozione del versatile riso “vialone nano”. La “Strada del tartufo mantovano” ha come cuore gastronomico e culturale il tartufo bianco.
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La città, che fu una delle più colte corti del Rinascimento, fa parte della “food valley” e vanta una varietà enorme di prodotti gastronomici
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a provincia di Parma è divisa tipicamente in tre zone da nord a sud: pianura, collina e montagna. La parte più a nord, di pianura, è delimitata dal fiume Po. I centri principali delle zone collinari e montane sono situati lungo il corso dei principali fiumi, i quali discendono dall’Appennino parmense scorrendo da sud verso nord e sfociano tipicamente nel Grande Fiume. Le origini di Parma, il capoluogo della provincia, risalgono al periodo etrusco nonostante il suo territorio vanti una tradizione ben più antica. Le testimonianze rinvenute lungo il corso del fiume Taro indicano infatti la presenza di popolazioni già nel periodo preistorico (dal Paleolitico inferiore). Secondo alcuni studi il nome della città pare derivare dalla presenza di alcune tribù etrusche chiamate “parmini”, da cui prese seguito il nome latino di Parmae. L’attuale nucleo urbano si sviluppò infatti con i Romani nel II secolo a.C. quando venne disposto l’insediamento di numerose famiglie, alle quali vennero concessi appezzamenti di terreno, lungo la Via Emilia. Grazie ai Romani il piccolo nucleo ebbe modo di crescere grazie ai fiorenti commerci dovuti alla sua posizione strategica tra il nord e il centro della penisola. Alla caduta dell’Impero romano i Goti conquistarono un territorio già devastato dalle guerre degli ultimi imperatori e di Attila, il sovrano degli Unni. Con l’arrivo dei Bizantini, nel IV secolo d.C., la città riguadagnò una nuova spinta economica che la portò a guadagnarsi l’appellativo di “città dell’oro” in quanto sede dell’erario militare. L’espansione arrivò qualche anno più tardi grazie ai Longobardi che elevarono il piccolo centro bizantino al rango di ducato. Con la discesa in Italia di Carlo Magno anche il ducato di Parma venne trasformato in una contea e successivamente in una diocesi vescovile controllata da un vescovo-conte. Il medioevo di Parma è caratterizzato dalle Signorie e dalle antiche famiglie parmensi dei Supponidi, Bernardingi e Arduinici. Da lì a breve la città divenne ghibellina, ma partecipò nel 1101 alle Crociate in Terra Santa appoggiando il papato. Con la sconfitta di Federico Barbarossa a Milano nel 1176 Parma divenne libero Comune. Nel 1253, all’alba della sconfitta perseguita a proprio danno dai ghibellini cremonesi, strinse
Una gita a Parma tra cibo, arte e architettura La Torta Fritta Ingredienti per 4/6 persone: 250 gr di farina bianca, 15 gr di lievito di birra, 30 gr di strutto o olio, 1 cucchiaio colmo di sale, 1/8 di lt d’acqua tiepida (12 cucchiai), abbondante olio o strutto per friggere. Setacciate a fontana la farina sulla spianatoia, fate un incavo nel centro, mettetevi il sale, lo strutto e il lievito sciolto nell'acqua. Lavorate bene il tutto, a lungo. Lasciate lievitare questo impasto coperto con un canovaccio, in luogo tiepido, per un’oretta. Stendete la pasta, con il mattarello o con la macchinetta, in una sfoglia alta tre millimetri circa. Tagliatela a rombi e friggeteli nell'olio bollente, pochi per volta. Sgocciolate mano a mano i pezzi gonfi e dorati e serviteli caldissimi con una spolverata di sale fino, accompagnati da salume e formaggi morbidi.
un trattato di pace con Cremona che durò per oltre mezzo secolo. Nel 1303, una delle prime Signorie, quella di Ghilberto da Correggio, diede inizio ad una serie di avvicendamenti di proprietà e di titoli nobiliari che portarono infine alla famiglia Sforza, di cui Parma seguì le sorti fino al 1500. Dal XVI secolo, dopo un periodo di guerre, alleanze e passaggi dinastici tra le corti di mezza Europa, venne firmata la Pace di Cateau-Cambrésis che divideva la regione emiliana tra papato, ducato di Parma e Piacenza e diverse altre corti. Il ducato venne affidato nel 1545 a Pier Luigi Farnese (figlio illegittimo di papa Paolo III). Con la sua presenza la città divenne ben presto una delle più colte corti del Rinascimento italiano. Fu poi con Ottavio Farnese e con il figlio Alessandro che Parma consolidò il suo potere commerciale e culturale. Nello stesso periodo vennero costruiti importanti edifici storici tar cui
anche il complesso della Cittadella. Successivamente con Ranuccio I la città si distinse in tutta Europa per le arti e per la musica. Nel 1618, nel Palazzo della Pilotta venne completata la costruzione del Teatro Farnese affidata all’architetto Giovan Battista Aleotti. Nel 1628 venne tenuto il primo spettacolo, con le musiche di Claudio Monteverdi, in occasione del matrimonio tra Odoardo Farnese e Margherita de’ Medici. Il Rinascimento parmense si arricchì anche di una scuola di pittura tra le più importanti del periodo grazie a nomi come Antonio Allegri (detto il Correggio) e Girolamo Francesco Maria Mazzola (meglio noto come il Parmigianino), le cui opere si possono ammirare in città così come in tutti i più importanti musei del mondo. I Farnese governarono Parma fino alla prima metà del XVIII secolo, periodo nel quale il ducato cominciò ad essere
governato dalla discendenza femminile della famiglia, i Borboni. Si spiega così anche la presenza del grande tesoro Farnese alla Reggia di Caserta, voluta da Carlo di Borbone che fu anche duca di Parma e Piacenza tra il 1731 e il 1735 prima di diventare re di Spagna. Dopo la breve pausa napoleonica, e la ridistribuzione delle dinastie reali di mezza Europa, il ducato passò agli Asburgo d’Austria. Con l’Armistizio di Villafranca, nel 1860, il ducato divenne parte del Regno d’Italia. Dal 1879 la storia della città si confonde con quella dell’Italia intera. A Parma venne riconosciuta la Medaglia d’Oro al valore militare per il coraggio mostrato dai cittadini durante il periodo della Resistenza nella lotta al fascismo. LA GASTRONOMIA - La provincia di Parma, come quella di Piacenza, è conosciuta anche come “food valley”, ovvero valle del cibo. Tradizione vuole,
infatti, che la provincia vanti una varietà enorme di cibi. I più famosi sono sicuramente i salumi (prosciutto di Parma, salame di Felino, culatello di Zibello, spalla di San Secondo, spalla cruda di Palasone, strolghino, culatta di Parma, fiocchetto, cicciolata) e il formaggio Parmigiano-Reggiano. Sulla fascia collinare si produce il vino D.O.P. Colli di Parma, mentre nella zona della montagna si possono trovare numerosi piatti a base di funghi porcini o tartufo. Tra i primi sono famosi gli gnocchi di patate, i cappelletti in brodo, i tortelli con diversi ripieni (erbetta, patate, zucca, funghi, castagne, tortél dòls di Colorno) e le chicche. Tra i secondi ci sono numerosi piatti legati al maiale e alla carne bovina (arrosti ed altre ricette), alla gallina e cappone e alla selvaggina come lepre e coniglio e, nelle zone montuose soprattutto, piatti a base di cinghiale.
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Piacenza e il suo essere “terra di confine”
La città, storicamente avvantaggiata dalla posizione geografica, ha subito notevoli influssi dalle regioni limitrofe in ambito culinario
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a provincia di Piacenza si estende nella pianura Padana a sud del fiume Po nella parte occidentale della regione Emilia-Romagna. A sud confina con la Liguria tramite l’Appennino Ligure. Il secondo fiume più importante dopo il Po è il Trebbia, mentre i torrenti principali sono il Nure, il Tidone e l’Arda. La città di Piacenza fu fondata, con il nome di Placentia, dai Romani nel 218 a.C. come avamposto in terra celtica. Con la costruzione della Via Emilia (187 a.C.) divenne un importante centro strategico-commerciale per i suoi collegamenti con Lombardia, Piemonte e Liguria. Grazie alle grandi opere (disboscamento, bonifica del territorio, costruzione della Via Emilia da Rimini a Piacenza, arteria principale della Pianura Padana) realizzate dai coloni romani che vi si stabilirono, Piacenza divenne una città sempre più importante, centro del sistema viario romano, tanto che lo stesso Giulio Cesare fissò qui per un breve periodo il suo quartier generale e sposò la giovane Calpurnia, di madre piacentina. Il reticolo ortogonale delle strade parallele e perpendicolari al Po è ancora oggi identificabile nel tracciato urbano romano. Nel
Medioevo, favorita dalla felice posizione geografica e dalla vicinanza del Po, vide i suoi traffici svilupparsi in modo straordinario, tanto da diventare uno dei centri commerciali-economici-politici più importanti dell’Italia settentrionale e anche dell’Europa. Dalla fine del X secolo al 1120 fu governata dai vescovi-conti e nel 1126 divenne libero Comune. Nel 1183 il Capitolo di Sant’Antonino, ospitò tutti i comuni del nord Italia dopo aver vinto Federico Barbarossa. I secoli XII e XIII furono caratterizzati, in concomitanza con lo sviluppo commerciale, da un’evoluzione nel campo urbanisticoedilizio. Il fervore religioso stimolò i piacentini a costruire o ampliare chiese tra cui il Duomo, San Savino, Sant’Antonino San Francesco, Sant’Eufemia, Santa Brigida, San Giovanni. Nei secoli successivi la città passò sotto il dominio delle famiglie di Oberto Pallavicino, Carlo d’Angiò, Alberto Scoto (a lui si deve la costruzione del Palazzo Gotico come palazzo comu-
Pisarei e Fasò Ingredienti per 4 persone: 300 g pane raffermo grattugiato, 100 g di farina bianca fine, 40 g di burro, 450 g di fagioli borlotti secchi, 50 g di salsa di pomodoro, 3 spicchi d’aglio, pestata di lardo, olio d’oliva, una cipolla, un manciata di Grana Padano grattugiato. Mettete in ammollo i fagioli per 12 ore, dalla sera prima. Preparate l’impasto amalgamando poco a poco la farina al pane grattugiato versando acqua bollente tanto quanto basta per avere un impasto elastico e morbido. Da questo staccate dei pezzi che assottiglierete con il palmo delle mani fino a dar loro la forma di serpentelli. Staccate dei piccoli pezzi che schiacciati con il pollice acquisteranno la forma cava di gnocchetti. I fagioli devono rimanere a bagno nell’acqua per una notte intera. Fateli poi lessare in acqua condita con olio e una fetta di cipolla fresca. Nel frattempo in un tegame preparate il soffritto a basso calore facendo imbiondire il burro, l’olio, la cipolla tritata, l’aglio e la pestata di lardo. Quando il tutto è ben rosolato unite i fagioli e lasciateli insaporire a fuoco lento dopo averli cosparsi di sale e pepe. Aggiungete la salsa di pomodoro e continuate la cottura a fuoco lentissimo. Nel frattempo cuocere i pisaréi in abbonante acqua bollente salata. Dopo pochi minuti verranno a galla, scolateli e versateli nel sugo.
nale, contraltare al potere ecclesiastico), i Visconti e infine gli Sforza. Dopo circa cinquant’anni di lotte intestine, Piacenza con Parma venne sottoposta prima alla Chiesa (1521) e poi al dominio dei Farnese (1545). Il ducato di Parma e Piacenza fu creato da Papa Paolo III Farnese per il figlio Pier Luigi con capitale a Piacenza ma nel 1547, in seguito ad una congiura di nobili locali, il duca Pier Luigi fu ucciso e la capitale trasferita a Parma. Al successore di Pier Luigi, Ottavio, e a sua moglie Margherita d’Austria si deve la commissione del grandioso progetto di Palazzo Farnese di Piacenza destinato a rappresentare un segno tangibile del potere sovrano della casata sulla città. Il periodo di governo farnesiano ha favorito la costruzione di numerosi palazzi, chiese e conventi che si sono ben conservati e oggi possono essere ancora ammirati. Ai Farnese, che regnarono fino al 1731, succedettero i Borbone di Spagna, poi Napoleone Bonaparte e, alla sua caduta, il Ducato venne affidato a Maria Luigia d’Austria che lo resse fino alla sua morte nel 1847. Le succedette Carlo III di Borbone, ma il 10 maggio 1848 Piacenza decretò con unanime plebiscito la sua
annessione al regno di Piemonte guadagnandosi il titolo di “Primogenita”. Le due Guerre mondiali videro una notevole partecipazione di soldati piacentini, e tanto che nel 1996 il Presidente Scalfaro conferì alla città la medaglia d’oro al valor militare per l’impegno dei piacentini durante la lotta di liberazione dalla dittatura nazi-fascista. LA GASTRONOMIA - I caratteri della cucina piacentina derivano principalmente da due tradizioni, fra loro molto diverse e lontane, che nel corso dei secoli si sono di volta in volta ignorate o influenzate: la contadina e quella propria della nobiltà. Essendo Piacenza, inoltre, terra di confine in tutti i sensi, la cucina ne ha assimilato abbondantemente gli influssi provenienti dalle regioni limitrofe, soprattutto dalla Lombardia, dalla Liguria e dal “cuore” dell’Emilia. Indubbiamente il piatto più famoso sono i "pisaréi e fasò", gnocchetti conditi con sugo a base di olio, burro, lardo pestato, cipolle, pepe e, ovviamente, fagioli borlotti. Passando ai secondi piatti bisogna ricordare i vari tipi di arrosti e umidi, sia a base di cacciagione che di animali da cortile. Una menzione a parte merita la classica bortellina (o burtlêina o burt-lena), nelle sue molte varianti: frittella calda, saporitissima, da gustare a sé o ancor meglio farcita con fettine di formaggio morbide e salate o di prosciutto. Per i dolci meritano particolare cenno i buslanêi (ciambelline) e il buslàn (ciambella), tipici dolci contadini di semplice fattura e pronto consumo. In quanto ai vini, il pregiatissimo rosso Gutturnio, il bianco Monterosso della Val d'Arda e il Trebbianino della Valtrebbia hanno ottenuto l’etichetta di Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.). Oltre alle varietà più famose e prelibate non vanno certo dimenticati né sottovalutati il rosso e robusto Barbera, l’amabile Bonarda, oltre ai bianchi della Valtidone e alla diffusissima Malvasia. I due tipi fondamentali di formaggio piacentino sono il grana (nella Bassa limitrofa al Po) e la ribiòla, prodotta invece sui pascoli di montagna. Giustamente famosi sono infine i salumi prodotti nel piacentino. I due principali insaccati tipici sono il salame e la coppa.
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Salute
Sabato 21 Maggio 2016
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. centro prelievi - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452
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di Giulia Sapelli
abato 21 maggio, dalle 9 alle 17, l’ASST di Cremona in collaborazione con Ats della Val Padana, organizza a Cremona e Casalmaggiore iniziative di sensibilizzazione e prevenzione rivolte ai cittadini nell'ambito della Giornata mondiale contro l'ipertensione. “Impara a conoscere la tua pressione arteriosa” è lo slogan dell'evento, ma anche una raccomandazione rivolta alla società civile per smuovere le coscienze e orientarle verso una corretta prevenzione della patologia cardiovascolare. In Italia oltre 15 milioni di persone sono ipertese, ogni anno in 280 mila perdono la vita per malattie cardiovascolari riconducibili alla pressione alta. Si tratta di una giornata aperta ai cittadini per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, coinvolgendo in contemporanea gli Ospedali di Cremona e Oglio Po. Anche quest’anno le iniziative si svolgono grazie alla sinergia dell’Ambulatorio per l'Ipertensione e altri fattori di rischio cardio-vascolare (UO Medicina Generale – Presidio Ospedaliero di Cremona), dell’Unità Operativa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero Oglio Po e dell’Ambulatorio per la Diagnosi e Terapia dell’Ipertensione Arteriosa (UO Nefrologia - Presidio Ospedaliero di Cremona). Questo per testimoniare l’importanza dell’approccio multidisciplinare al paziente. Alle iniziative aderisce anche Ats della Val Padana: i suoi operatori, infatti, si occuperanno di prevenzione e promozione della salute, distribuendo inoltre ai partecipanti pane a basso contenuto di sale offerto dal Gruppo Provinciale Panificatori Cremona, L’iniziativa si svolge grazie al patrocinio e la collaborazione dell’Associazione Volontari Robecco d’Oglio CR e del Gruppo Provinciale Panificatori Cremona. «L’obiettivo della Giornata è quello di diffondere un messaggio sociale sull’importanza di tenere sotto controllo i valori pressori, imparando anche a conoscere i sintomi della condizione ipertensiva, per una prevenzio-
L’iniziativa prevede la misurazione della pressione e il dosaggio della microalbuminuria
Una giornata per la salute: oggi medici in piazza Roma ne che parta dalla consapevolezza che con alcuni accorgimenti è possibile limitarne consistentemente i danni» spiegano gli organizzatori. «L’ipertensione arteriosa è la principale causa di malattie cardiovascolari come infarto del miocardio, ictus cerebrale e scompenso cardiaco. In Italia è presente in circa il 30% della popolazione adulta e, nonostante la disponibilità di terapie efficaci per la grande maggioranza dei casi, solo un paziente iperteso su quattro segue una terapia adeguata». Ai partecipanti verrà effettuata una breve visita medica, nel corso della quale saranno date indicazioni su: corretta modalità di auto misurazione della pressione arteriosa ed effettuata eventuale verifica della taratura delle apparecchiature domiciliari; conseguenze di valori pressori elevati; fattori di rischio per ipertensione arteriosa (es. sovrappeso, sedentarietà, eccessivo consumo di sale etc.), prevenzione (evitare l’eccesso di sale, svolgere attività fisica, limitare l’uso di alcol, etc.); quando rivolgersi al medico di famiglia o allo specialista in Ipertensione Arteriosa. PROGRAMMA DELL'INIZIATIVA - 21 maggio 2016, dalle 9 alle 17 - Piazza Roma gazebo angolo Galleria XXV Aprile (Cremona) • Misurazione della pressione arteriosa: Come misurarla correttamente? Lo insegnano gli operatori - Dosaggio della microalbuminuria, esame che individua precocemente persone ipertese ad alto rischio • Prevenzione e promozione alla salute: Distribuzione pane a basso contenuto di sale.
Il 24 maggio focus sulla depressione
CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
Martedì 24 maggio dalle ore 9.30 il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASST di Cremona organizza, presso l’aula magna dell’ospedale, un seminario di neuroscienze dal titolo “Le emozioni di base secondo il modello di Jaak Panksepp: focus sulla depressione”. «L’attenzione che da sempre si riserva alle emozioni è oggi corroborata da evidenze sui meccanismi neurobiologici che sottendono alle emozioni stesse» piega Antonino Minervino, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asst di Cremona e promotore del seminario. «Grazie alle ricerche nell’ambito delle neuroscienze abbiamo informazioni sempre più precise su come funziona il nostro cervello. Informazioni che permettono di costruire modelli sempre più convincenti sulle basi neurobiologiche di tanti aspetti della nostra vita». L’incontro di martedì 24 maggio sarà preceduto da un seminario di preparazione sulla produzione scientifica di Panksepp a cura di Marina Fanelli (psicologa e psicoterapeuta - Villa Bellombra Bologna) e Valentina Colonnello (psicologia e ricercatrice Università di Bologna). Il seminario di preparazione è previsto per domenica 22 maggio 2016 dalle 9.30 alle 13.30 presso la Scuola di specializzazione in Psicoterapia Conversazionale (via Petrarca 4 Parma). Per iscriversi www. scuolapsicoterapiaconversazionale.it.
Un momento della passata edizione
APPROFONDIMENTI - La misurazione “fai da te” è di fondamentale importanza nella gestione dell’Ipertensione ma ciò avviene solo quando la misurazione è effettuata nel modo corretto e se l’apparecchiatura impiegata è tarata ad hoc. I vantaggi dell’auto misurazione domiciliare sono molteplici: valutazione dell’efficacia terapeutica, assenza di reazione d’allarme, possibilità di rilevazioni nel tempo, possibilità di rilevazioni frequenti quando è difficoltoso raggiungere il domicilio, basso costo, misurazioni durante la gravidanza, facilità di esecuzione, coinvolgimento attivo del paziente nella gestione del proprio controllo pressorio. Vi è anche una riduzione delle visite mediche, un’ottimizzazione della terapia prescritta e quindi un minor spreco della spesa sanitaria. Ma la peculiarità della giornata sarà la
possibilità di effettuare gratuitamente il dosaggio della microalbuminuria (Mau) su un campione estemporaneo delle urine per tutti coloro che si presenteranno alla nostra iniziativa. Il riscontro di Mau, presente nel 15-20% dei pazienti ipertesi, e nel 25-35% dei diabetici, indica da un lato l’esistenza di un danno vascolare localizzato a livello renale, il che comporta un aumento del rischio di sviluppare insufficienza renale (diabete ed ipertensione arteriosa sono infatti le prime due cause di danno renale nei pazienti che necessitano di dialisi), dall’altro suggerisce anche il rischio di un danno vascolare generalizzato in tutti i distretti corporei, il che si traduce in una maggiore incidenza di infarto miocardico, ictus, arteriopatia ostruttiva etc, ampiamente dimostrata negli ipertesi microalbuminurici.
Zanzare, nata l’App che servirà a segnalare le zone da bonificare Le zanzare sono una piaga tristemente nota per il nostro territorio, specialmente con l'arrivo della stagione calda. Ma da quest'anno qualcosa potrebbe cambiare. E' infatti nata una app per smartphone che si ripropone di dare vita ad una singolare mappa delle zanzare in grado di mettere in guardia i cittadini sulla presenza di aree particolarmente infestate dall’odiatissimo insetto. Grazie all’ingegno dei ricercatori facenti capo all’Università La Sapienza di Roma, è stato infatti possibile mettere a punto una particolare app, denominata ZanzaMapp, in cui un ampio novero di competenze rigorosamente mediche vanno ad aggiungersi ad un intervento di tipo privato con l’intento di fornire ogni sorta di delucidazione in merito a presenza, quantitativi, aggressività e tipologie di zanzare riscontrate in una determinata area urbana o campestre. Dal funzionamento piuttosto semplice ed intuitivo, l’applicazione tutta italiana mira ad un’opera di bonifica e disinfestazione delle zone più a rischio, facendo leva su una piattaforma di tipo open source che consente a chiunque non solo di documentarsi su quali siano le località da evitare come la peste, ma anche di condividere in tempo reale eventuali avvistamenti di sciami di zanzare e di comporre
così ulteriori tasselli del puzzle, permettendo di giungere ad una pianta esaustiva della situazione presente in ogni momento lungo l’intero arco della Penisola. Disponibile per iOS, Android e Windows Phone in modo totalmente gratuito, la trovata sfrutta il carico di paure lasciato in dote dall’epidemia di Zika in auge in Sud America per mettere a punto un efficace strumento utile a scacciare gli insetti molesti e a rendere le estati dei cittadini italiani un po’ meno dense di punture e preoccupazione, riportando in auge l’epopea delle ronde contro un nemico talmente arcaico da richiedere un intervento mirato in salsa hi-tech.
cultura&spettacoli
Domenica la Giornata della musica
Domani pomeriggio, alle ore 17 in sala Pietro da Cemmo-Museo Civico di Crema, è in programma la Giornata della musica, giunta alla 15ª edizione. L’appuntamento di quest’anno vuole rappresentare un momento d’incontro fra tutte le esperienze musi-
cali realizzate dagli operatori della Scuola di musica Claudio Monteverdi di Crema nei vari plessi scolastici. Tale manifestazione ha lo scopo di offrire importanti opportunità di confronto fra le varie esperienze e d’arricchimento rispetto a futuri progetti musicali.
Martedì 24 maggio l’edizione 2016 si concluderà con Philip Catherine e Richard Galliano
Cremona Jazz, chiusura in grande stile
C
dalla redazione
hiusura in grande stile del Cremona Jazz 2016. L’ultimo concerto (il 24 maggio alle ore 21.15) promette, infatti, di non essere da meno degli altri e questo grazie al talentuoso fisarmonica Richard Galliano, con il suo nuovo progetto “New lazz musette” e ai musicisti che insieme a lui tesseranno dal silenzio le atmosfere e le storie che incanteranno il pubblico presente nell’Auditorium Giovanni Arvedi. Artefice importantissimo di questa maestria del raccontare attraverso la musica, sarà il chitarrista Philip Catherine, classe 1942, nato da padre belga e madre inglese, con un nonno primo violino dell’Orchestra Sinfonica di Londra. Philip inizia presto a mostrare interesse e capacità in ambito musicale: neanche a dirlo, si dedica alla chitarra dopo aver ascoltato Brassens e Django Reinhardt. Da quel momento si apre davanti a lui il panorama della musica jazz anche grazie ai fortuiti incontri che lo porteranno a suonare, giovanissimo, a fianco dei più grandi jazzisti della scena degli anni ’60: Dexter Gordon, Charles Mingus, Jean-Luc Ponty, per citarne alcuni. Sarà proprio Mingus a chiamarlo “il giovane Django”, attribuendogli un’etichetta tanto prestigiosa quanto difficile da sostenere.
Da domani la personale di Missarelli
Per il Festival Claudio Monteverdi
Les talens lyriques domani in concerto
Philip Catherine
Christophe Rousset
Ma Catherine non sembra sentirne il peso e a soli 18 anni parte per un tour in Europa con Lou Bennet e nel 1971 fa uscire il suo primo disco “Stream”, seguito da molti altri. Catherine, infatti, si afferma non solo come brillante chitarrista, ma anche come bravo compositore: alcuni dei suoi brani, “Homecomings” e “Nairam” ad esempio, sono diventati ormai famosi. Gli anni ’80 lo vedono spesso a fianco del grande Chet Baker e gli anni ’90 lo fanno vincitore di numerosi concorsi, come il premio Bird e il Django d’oro, a Parigi, come “Miglior
artista jazz europeo”. E questo è solo l’inizio di una serie di riconoscimenti che le più grandi istituzioni mondiali gli assegneranno negli anni a venire. Il suo ultimo lavoro, “Philip Catherine & strings”, è un nuovo progetto che lo vede impegnato in arrangiamenti dei suoi brani con l’orchestra d’archi. La prima, a gennaio del 2015, è spettacolare e toccante: il quartetto di Catherine suona con l’Orchestra Reale da Camera di Vallonia e il pubblico risponde con diverse standing ovation. Il direttore, Frank Braley, autorizza addirittura l’etichetta Atc-
Domani pomeriggio (alle ore 17.30), nelle sale di “Immagini Spazio Arte” in ia Beltrami 9/b s Cremona, viene inaugurata la mostra personale di Egidio Missarelli dal titolo “Sequenzialità idilliache”, presenta dal professor Gianluigi Guarneri, Egidio Missarelli nasce a Tirano (Sondrio) nel 1961 e fin da giovane pratica varie arti, quali la pittura, la musica, la poesia e la scultura e studia a fondo la “Teoria dei colori” di Goethe nella quale
Il rettoriano Cellini sul palco a Soresina Riki Cellini
Dopo il successo di pubblico delle prime date, il live di “Rettoriano” arriva al Sound di Soresina (via Muzio da Soresina 20), sabato 28 maggio alle ore 22. Protagonista del concerto è Riki Cellini, accompagnato da Valerio Baggio (tastiere, vocoder), Michele Gentilini (chitarra), Ermanno Novali (tastiere), Alberto Venturini (batteria, percussioni). «Sono cresciuto a Rettore, amore e fantasia e credo sia la cantautrice più innovativa e all’avanguardia del panorama musicale italiano, ancora oggi con uno sguardo avanti – spiega Cellini –. Questo disco è un sincero atto d’amore nei confronti di Donatella e della musica italiana». “Rettoriano” è, infatti, un omaggio sentito ad alcuni brani della Rettore. Cellini è andato a scavare nell’ampia discografia dell’artista per scegliere otto pezzi contraddistinti da una vena più cantautoriale e intima, ben miscelata a guizzi di affinata ironia che delineano la totale libertà espressiva della Rettore. L’operazione di rilettura è morbida e attenta: «Cellini rapisce la Rettore portandola nel suo mondo in bilico tra soul, jazz e pop, senza mai dimenticare l’indole ritmica (quella miscela incredibile di disco, punk-rock e funk che non pare invecchiare mai) tipica degli originali. Gli arrangiamenti ad opera di Michele Gentilini sono variegati e coesi, dall’hard-blues in odor di Queen di “Le mani” al soul-pop di “Canta sempre” o il flamenco di “Diva” passando per le ballate “Se morirò”, il mid-tempo di “Femme fatale” o il pop spruzzato di venature mediorientali di “Il mimo”. C’è spazio anche per un brano piccante, “Benvenuto”, censurato nel 1980, qui in una veste super-funk che non rinuncia all’elemento sensuale del brano originale.
Music a pubblicare la performance in un disco, sempre uscito nel 2015. Nonostante la sua esperienza nelle sale concertistiche più grandi e prestigiose del mondo, Catherine ama tutt’ora suonare nei jazz club, perché sente il pubblico più vicino. Questa sensibilità è sicuramente l’ingrediente fondamentale che, accompagnato al grande talento tecnico, fa di lui un musicista in continua ricerca. La sua libertà e il suo sguardo ampio gli permettono di cercare ancora oggi l’espressività più vera e diretta nella tavolozza di tutti gli stili musicali.
trova una fonte inesauribile di ispirazione per il suo percorso pittorico e per una nuova impostazione epistemologica. Da diversi anni insegna pittura utilizzando una metodologia e un approccio goethiano imperniato sulla comprensione profonda del mondo vivente del colore ed ha all’attivo diverse partecipazioni a mostre collettive. E’ inoltre pubblicista sul periodico culturale locale “Sei in Valle”. La mostra resterà aperta fino al 4 giugno.
Il Festival Claudio Monteverdi, torna domani alle 18, presso l’Auditorium Giovanni Arvedi con “Les talens lyriques”. Sul palco i tenori Emiliano Gonzalez Toro e Anders J. Dahlin, diretti da Christophe Rousset. In “Zefiro torna” sono in programma musiche di C. Monteverdi, D. Castello, G. B. Fontana. Nei suoi nove libri di madrigali, Claudio Monteverdi dipinge l’intera tavolozza di sentimenti umani, dai più leggeri ai più profondi, incarnati in una musica che ci appare sorprendentemente moderna. Protagonista chiave della transizione tra Rinascimento e Barocco, Monteverdi esplora tutte le risorse del madrigale polifonico, ma al contempo intraprende il nuovo sentiero della monodia accompagnata, che condurrà all’opera e alla cantata. “Les talens lyriques”, uno dei più celebri ensemble di oggi, propone i più bei madrigali (in particolare dal Libro VIII) intrecciati ad arie e duetti da L’incoronazione di Poppea e da Il ritorno di Ulisse in patria. Christophe Rousset, oltre che fondatore dell’ensemble e clavicembalista di fama internazionale, svolge un’intensa attività didattica, con master class dedicate alle nuove generazioni tenute presso diverse importanti istituzioni europee.
Le opere di Mahmoud Menaysy da oggi a Crema
L’artista egiziano è protagonista, fino al 5 giugno, della mostra dal titolo “Materia sensibile”
“Materia sensibile” è il titolo della mostra personale di Mahmoud Menaysy, che viene inaugurazione oggi alle ore 17, presso la Fondazione Teatro San Domenico (in via Verdelli 6 a Crema) e aperta al pubblico fino al 5 giugno. “Quello di Mahmoud Menaysy è un talento autentico e precoce, coltivato con costanza e grande determinazione, che gli ha permesso di ottenere in pochi anni un generale riconoscimento da parte della critica e del pubblico, sia in patria (l’Egitto), che all’estero, dove espone le proprie opere ormai da moltissimi anni. Artista eclettico, ha una sensibilità che lo muove verso diversi linguaggi espressivi che contemplano la poesia, il teatro, la pittura, la scultura e la video art. Questa mostra propone alla nostra attenzione una pittura avvincente, colta, che si è nutrita sia delle suggestioni storico-artistiche dell’Egitto, sia della pittura dei maestri europei. Sono opere cariche di energia che esprimono una indagine profonda della natura cosmica della materia e una sottile percezione delle forze primordiali della vita che vengono tradotte sia in composizioni puramente astratte sia in composizioni figurative nelle quali il corpo La fortunata rassegna mensile dal titolo “Il cinema ritrovato”, organizzata dal Gruppo Fai Giovani della delegazione di Cremona, in collaborazione con il Cinema Filo e con il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia e ospitata nel piccolo gioiello architettonico del Teatro Filodrammatici, continua con un altro appunta-
Un’opera di Mahmoud Menaysy
femminile è sempre il soggetto privilegiato. Forma per antonomasia della bellezza, il corpo femminile è esso stesso espressione di una natura che sempre risorge e mai si arrende ad ogni tentativo di costrizione, controllo, umiliazione, tanto da diventare il simbolo di una umanità che per sua
natura si slancia alla ricerca della propria libertà. L’implicazione culturale e sociale di questa natura in costante movimento e trasformazione è sempre radicalmente connessa con le opere di questo artista, da sempre attivo in progetti culturali nei quali l’arte si fa motore di crescita e
sperimentazione diretta di come le tensioni creative siano in grado di migliorare concretamente la vita della gente offrendo allo stesso tempo coscienza della possibilità di non arrendersi ad una passiva accettazione allo stato delle cose e di progettare un futuro di crescita umana”.
Un capolavoro di Bresson al Cinema Filo
mento dedicao al regista francese Robert Bresson. Mercoledì prossimo (25 maggio), verrà proiettato “Mouchette” (1967), tratto dal romanzo “Nouvelle histoire de Mouchette” dello scrittore francese Georges Bernanos e incentrato sulla vita disagiata di una giovane ra-
gazza in un villaggio rurale della Provenza. La pellicola verrà proiettate, come sempre, alle ore 16 e alle 21 nella versione in lingua originale, con sottotitoli in italiano, da poco restaurata e distribuita dalla Cineteca di Bologna. La proiezione delle 21 sarà prece-
duta da una presentazione a cura di Elena Mosconi, docente di Storia del cinema presso l’Università degli studi di Pavia (sede di Cremona). Il costo del biglietto pomeridiano è di 5 euro per tutti, mentre il costo del biglietto serale è di 6 euro con la riduzione a 5 per gli iscritti Fai e
gli studenti. Nel corso della serata i volontari del Fai saranno a disposizione del pubblico presente per informazioni sulle attività del Fondo ambiente italiano e sulle iniziative del Gruppo Giovani nel territorio provinciale. Inoltre, gli spettatori potranno iscriversi o rinnovare la loro iscrizione al Fai a nuovi prezzi particolarmente interessanti.
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Lettere & Opinioni
Sabato 21 Maggio 2016
critica
C’era una volta il canone Rai Ora c’è la tassa di possesso Egregio direttore, c’era una volta la tassa di circolazione, meglio conosciuta come bollo auto, che uno pagava se circolava ed evitava di pagare se non circolava. Ti hanno inventato la tassa di proprietà che uno deve pagare anche se l’automobile la tieni in cortile, ferma. Alternativa: la devi rottamare. C’era una volta il canone Rai. Si chiama canone, o almeno si dovrebbe chiamare tale, perché presuppone una sorta di abbonamento: voglio vedere certi programmi, scelti da me ed è giusto che paghi, ci mancherebbe altro! Ma perché devo foraggiare, a mie spese, certi canali che mi stanno sullo stomaco? Hanno inventato la tassa di possesso. Vuol dire che chiunque possegga apparecchi, computer inclusi, idonei alla ricezione dei canali Rai deve pagare. E ti obbligano a farlo tramite bolletta elettrica, indipendentemente dal gestore. E non puoi contestare, no, altrimenti ti tolgono l’utenza: praticamente ti ricattano. Ma io ho già un abbonamento e si chiama adsl, quello con il mio gestore telefonico. E gli insegnamenti della Lega di alcuni anni fa per eludere questo fardello? I moduli per disdire il contratto con la Rai e le famose diecimila lire versate a suo tempo con vaglia postale che fine hanno fatto? Eh già, ma adesso anche loro hanno il loro posto al sole e se ne stanno zitti! Si vede che in Italia proprietà e possesso sono sinonimo di delinquenza, come se quello che abbiamo acquistato l’avessimo rubato! Poco importa se poi esistono individui intestatari di quattrocento e passa automobili. Poco importa se esistono zingari proprietari di automobili di grossa cilindrata e lussuose, tipo Mercedes ed altro. Per questi signori le tasse sopra
Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it
FOCUS
Il radicale Marco Pannella ha cambiato la politica italiana Signor direttore, Addio ad un combattente. Ciao Marco. Con un piccolo gruppo di radicali ha cambiato la politica italiana. Imponendo il tema dei diritti civili negati. E purtroppo non si vedono eredi. A rischio dell’iperbole, la vicenda radicale richiama alla mente la celebre frase di Winston Churchill dopo la battaglia d’Inghilterra: «Tanto è dovuto da tanti a così pochi». Del resto, la storia d’Italia è intessuta, nei suoi momenti migliori, di minoranze eroiche. Risorgimento e resistenza rappresentano i due momenti topici: piccoli gruppi, animati da ideali e convinzioni fermissime, misero in gioco tutto per un obiettivo collettivo. Quelle minoranze non si ponevano il problema della rappresentanza numerica. Bastava loro l’etica della convinzione. Di questa etica ha vissuto il Partito Radicale di Marco Pannella. Pur partendo da posizioni di estrema minoranza, i radicali hanno avuto un ruolo determinate nella storia d’Italia. Di fronte ai milioni di iscritti ai partiti tradizionali, i radicali ne hanno raccolto, salvo casi sporadici, qualche migliaio, non di più. Un numero risibile, ma con un impatto moltiplicato esponenzialmente dalla leadership. Marco Pannella ha incarnato a tutto tondo la weberiana personalità carismatica. Stravolgeva consuetudini, certezze, visioni consolidate: laddove “era scritto”, lui “diceva”. Così, negli anni Settanta, a dispetto di tutti, ha cambiato la politica italiana. Pannella comprese che il punto di frattura del compact partitocratico erano i diritti civili. Mentre nel post 68 migliaia di giovani cianciavano di rivoluzione, i più
menzionate chi le paga, comprese le assicurazioni rca? Massimo Pelizzoni Gussola ***
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ringraziamento
Grazie alle ditte per il sostegno all’avento all’Ambasciata di Vienna Signor direttore, desideriamo ringraziare le ditte Plac, Rivoltini, Sperlari e Vergani per il sostegno che hanno dato alla realizzazione del-
maturi radicali, animati da una cultura pragmatica di derivazione anglosassone, puntavano ad ottenere leggi che garantissero i diritti negati. E contrapponevano all’esaltazione della violenza rivoluzionaria e delle P38 la non violenza ghandiana, praticata con le azioni dirette e la disubbidienza civile. Insomma, un altro mondo rispetto a quello vociante nelle piazze e prevalente nella intellighenzia paleo e neo-marxista. Alla fine, hanno vinto quei quattro gatti di radicali perché interpretavano domande ben presenti - e pressanti - nell’opinione pubblica. Domande che erano rimaste sepolte dalle fumisterie del post ’68 e dal ritardo dei grandi partiti di massa. Per ottenere questo, Pannella, per primo, “ha dato corpo” alla politica. Come scrisse Umberto Eco, in un epocale articol, il leader radicale riuscì a “bucare lo schermo” con il suo corpo smagrito dai digiuni, con il suo silenzio imbavagliato di fronte alle telecamere, con le sue grida contro il conformismo dei costumi e della politica. Poi il Pr entrò nel palazzo. Bastarono quattro deputati a creare scompiglio in quelle aule. L'irritazione arrivò fino all’astio e alla scomunica da parte di tutti i partiti, con la parziale eccezione per alcune frange dei partiti laici. Con Pci e Dc (apostrofata “già-Pnf”), fu guerra aperta. Il referendum sul divorzio costituisce a tutt’oggi il punto di svolta della politica italiana del dopoguerra perché attesta la fine dell’egemonia culturale - a livello di massa - del cattolicesimo e del suo partito di riferimento. Una evidenza ulteriormente rafforzata
l’evento del 9 maggio scorso all’Ambasciata d’Italia a Vienna, il terzo in due anni dedicato a Cremona. L’iniziativa è stata per la nostra città un’importante opportunità per presentare le novità del Sistema Cremona, tra cui la prima laurea in Italia di Restauro in strumenti musicali e scientifici e il Master in acustica musicale, ad un pubblico competente ed interessato, in una location davvero di prestigio. Grazie al contributo di queste imprese, abbiamo portato in Europa il nostro saper fare liutario, patrimonio dell’Umanità tra tradizione e innovazione e il nostro saper fare cibo, il nostro lavo-
dalla successiva approvazione della legge sull’aborto e dalla schiacciante vittoria nel referendum sull’aborto. Quello è il momento più alto della vicenda radicale. Quello per cui vale la massima di Churchill. Poi la strada dei diritti civili e della non violenza si è inerpicata su strade impervie, uscendo dai confini nazionali, come la lotta alla fame nel mondo. Certo il Partito Radicale fece aumentare vertiginosamente negli anni Ottanta i fondi alla cooperazione allo sviluppo, solo che lí gestirono i socialisti... Ad ogni modo, erano salite troppo ripide anche per Pannella. L’ultima finestra di opportunità per un ruolo centrale dei radicali si è presentata al momento di Tangentopoli, quando la loro onestà cristallina li candidava a guidare una “potenziale alternativa ai partiti tradizionali”. Ma quell’occasione sfumò e da allora il Partito Radicale ha giocato sempre nelle retrovie. Nemmeno il buon risultato della lista Bonino alle europee del 1999 ha avuto un seguito. Cosa rimane di quella storia? Che eredità lascia? E soprattutto c’è qualcuno che ne ha raccolto il testimone? Rispondiamo con ulteriori domande: chi oggi usa la maschera del buffone tante volte coscientemente indossata da Pannella per scuotere e catturare l’attenzione? Chi si pone fuori dal “regime” attaccando tutto e tutti? Chi propone obiettivi minimi e praticabili insieme a visioni originali e alternative ? Chi, con quattro gatti e due lire, esprime i sentimenti di tanti? Celso Vassalini Brescia
rare la terra e trasformarla in cibo. Un binomio vincente ed unico che caratterizza nel mondo la nostra città e il nostro territorio. Ed è questo il modello che ci piacerebbe continuare a proporre in occasioni future all’interno delle missioni internazionali che stiamo portando avanti. Ci crediamo tantissimo, quello che abbiamo organizzato presso l’Ambasciata italiana a Vienna e tutti i numerosi appuntamenti internazionali, non sono solo eventi, ma rappresentano legami che contribuiscono a costruire l’Europa. Un’Europa di pace. La Giunta Comunale di Cremona
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Consiglio
Dobbiamo vivere in serenità perché la vita è un dono di Dio Egregio direttore, sarà pur vero che un giorno e non tutti nello stesso giorno, dovremo morire, ma pensiamo ai giorni che dobbiamo vivere in serenità, accettando la nostra vita come un dono di Dio e non per castigare gli altri a sopportarci. Pietro Ferrari Cremona
numeri utili Cremona
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968
Via Volturno Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre
POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511
Via Cà del Vescovo Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Giugno
QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
numeri utili Casalmaggiore
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668
• Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della condotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016). • Via Cà del Vescovo (tratto da via Aleni a via Postumia) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta del gas metano, della condotta dell'acqua potabile (Fine lavori: 30/06/2016).
AMMiNISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 Centro per l’Impiego Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112
Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288
GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273
OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118
MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416
TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434
Museo del bijou www.museodelbijou.it Centralino: 0375-284423
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
lettere@ilpiccologiornale.it
Bissolati, altra sfida complicata
PALLANUOTO
sport
lo
Anche se sconfitta, la Bissolati si è fatta valore contro la capolista Varese, perdendo onorevolmente per 9-7. Ora però servono i punti per la salvezza, anche oggi alle 18 i biancazzurri affrontano un’altra squadra forte, la Canittoeri Milano (2ª in classifica).
Responsabile Fabio Varesi
CLASSIFICA (19ª giornata) Varese 50; Canottieri Milano 40; Locatelli Genova 38; Metanopoli San Donato 32; Vigevano 27; Treviglio 26; Busto Nuoto, Aquatica Torino 24; Bocconi Sport 18; Sport Time Osio 17; Gam Team Brescia, Bissolati 14; Milano 2 7.
La Vanoli forse rinuncia all’Europa
La dirigenza è in attesa di conoscere le intenzioni di alcuni protagonisti di una stagione indimenticabile, chiusa al 5º posto
SERIE A Non è affatto certa la partecipazione dei biancoblu alle coppe, pur avendola conquistata sul campo
S’
di Giovanni Zagni
è chiusa in gloria la bellissima avventura della “provinciale terribile” o “squadretta” di un paesotto o poco più che è la nostra amata Cremona! Non par vero di essere qui a magnificare virtù e meriti che vanno ad elogiare dirigenza, staff tecnico ed organizzativo, nonché tutti quelli che lavorano con passione dietro le quinte per arrivare al traguardo prefissato o addirittura imprevisto. Il risultato sportivo non è mai frutto del caso, ma perseguito e coltivato con passione e capacità imprenditoriale, riservando a chi va in campo tutte le attenzioni del caso, per poter lavorare al massimo della serenità possibile. Poi la professionalità di ognuno consente anche i piccoli miracoli. Ed ora cosa succederà mai? Succederà che Turner, dopo aver rinnovato il contratto, resterà a Cremona così come Biligha e Gaspardo (entrambi ancora legati contrattualmente alla Vanoli) e coach Pancotto, il suo vice Paolo Lepore ed il preparatore atletico Torrisi. E gli altri? Vorremmo, ma non solo noi, che rimanessero tutti, visto che sono cresciuti enormemente in stagione, ma le regole del libero mercato impongono che i giocatori che sono professionisti facciano le loro scelte. Noi pensiamo che chi se ne andrà,
playoff
Milano delude e già trema contro Venezia Semifinali Gara 1 Milano-Venezia 77-84 Reggio Emilia-Avellino 83-69 Gara 2 21/05 Milano-Venezia Reggio Emilia-Avellino ieri sera Gara 3 23/05 Venezia-Milano Avellino-Reggio Emilia 22/05 Gara 4 25/05 Venezia-Milano Avellino-Reggio Emilia 24/05 Tutti i match si giocano alle 20.45
Biligha in panchina al Taliercio (fotoservizio Beppe Frittoli)
qualche volta il prossimo anno avrà modo di pentirsi, perché a Cremona si sono trovati tutti bene. In ogni caso, auguriamo loro di fare le scelte giuste. La palla ora passa nelle mani del general manager Andrea Conti, che si avvarrà dei consigli degli allenatori e del placet di chi guarda al bilancio per
Coach Pancotto a Venezia
allestire una compagine all’altezza. Molto dipenderà dai problemi di Vitali e Cusin. Pare che Luca abbia già dichiarato la sua disponibilità, sperando abbia smaltito i suoi guai fisici, mentre Cusin è alla “finestra” e non si è ancora pronunciato al riguardo. Con l’animo sgombro da dubbi e
perplessità, restiamo in attesa considerando che la società potrebbe rinunciare all’acquisito diritto di partecipazione alle coppe europee, che non sempre si rivela un buon affare. Un grazie finale lo merita la tifoseria, sempre calorosa e vicina, che ha fatto anch’essa la sua parte fino in fondo.
BASKET SERIE a2
Le azzurre si giocano tutto domani pomeriggio in Liguria Ieva Veinberga
Proprio sul più bella, le azzurre del Basket Team Crema hanno visto sfumare il sogno della storica promozione in A1. Davanti a oltre 500 appassionati, le cremasche hanno lottato con il coltello fra i desti, per portare a casa gara 2, dopo aver vinto in trasferta per 52-50. Anche giovedì a sera alla Cremonesi, il match è stato molto equilibrato e quando la Veinberga ha realizzato il canestro del +2 (58-56) a 38” dalla sirena, in tanti hanno pregustato il trionfo. Urlo strozzato in gola, però, quando la Granzotto ha impattato con due liberi. Quando restavano 14 secondi da giocare, la Caccialanza non è riuscita ha imbucare la tripla della vittoria. Poi all’extra-time le liguri sono apparse più lucide ed hanno trionfato 67-63. Ora le azzurre devono azzerare tutto e non pensare alla grande occasione persa, perché tutto è ancora in gioco. Come ha dimostrato gara 1, il Basket Team ha la possi-
bilità di rivincere in trasferta, anche se non sarà facile, contro una squadra rinvigorita dal colpo di Crema. Insomma, domani pomeriggio è lecito attendersi un match caldissimo: serviranno nervi saldi e la migliore Veinberga per trasformare il sogno in realtà. PLAYOFF (quarti) Gara 1: Broni-Albino 73-43, Crema-Alpo 72-50, Milano-Marghera 62-51, VicenzaPordenone 49-48. Gara 2: Albino-Broni 50-67, AlpoCrema 67-75, Marghera-Milano 58-61, PordenoneVicenza 42-65. Semifinali Gara 1: Broni-Milano 63-52, CremaVicenza 62-50. Gara 2: Milano-Broni 51-67, VicenzaCrema 56-61. Finali Gara 1: La Spezia-Crema 50-52, Broni-Castel S. Pietro 69-56. Gara 2: Crema-La Spezia 63-67, Castel S. Pietro-Broni 69-78. Gara 3: La Spezia-Crema (22-05 h 18). Broni promossa in A1.
Il sospetto che Milano faticasse a diventare una squadra, malgrado nomi altisonanti nel roster, lo abbiamo sempre avuto, ma giovedì ne abbiamo avuto la conferma. Troppo brutta l’Olimpia per piegare una Umana Venezia galvanizzata dal successo sulla Vanoli e presentatasi in gara 1 senza pressioni e con le idee ben chiare. In pratica, tutti gli uomini di De Raffaele hanno giocato ad ottimi livelli, realizzando la prima sorpresa di questi playoff. La serie è ancora lunga e Milano ha tutto il tempo per riprendersi, ma piegare Venezia così in fiducia non sarà facile. Per questo motivo, la sfida di stasera, sempre al PalaDesio, è già molto delicata per la squadra di Repesa. Chi ha, invece, confermato i pronostici è Reggio Emilia, che con autorità ha battuto Avellino. Eppure gli irpini si annunciavano in gran forma, ma nulla hanno potuto contro la panchina lunga e di qualità della Grissin Bon, in gara 1 apparsa superiore in tutto. Difficile prevedere che in finale non vada la squadra di Menetti, vogliosa di riprovare a vincere lo scudetto, dopo l’amara sconfitta in finale patita lo scorso anno contro Sassari. FV.
Playoff: stasera Piadena ci prova con il Bernareggio Domani appuntamento con il memorial Ferri Basket SERIE C Gold
Missione compiuta. Grazie a un’ottima prestazione in gara 3, l’Mg. K Vis Piadena ha battuto nettamente la Galvi Lissone (78-68), guadagnandosi così le semifinali dei playoff, dove incontrerà il Bernareggio. Gara 1 stasera a Piadena alle 21 e gara 2 mercoledì, sempre alle 21, a Bernareggio. L’eventuale “bella” si giocherà sabato prossimo. Tornando al match contro il Lissone, i piadenesi
calcio giovanile
sono sempre stati avanti nel punteggio e nell’ultimo quarto hanno effettuato l’allungo decisivo. Sugli scudi Mascadri (19 punti) e Falconi (18). Nulla da fare, invece, per il Pizzighettone che non ha sfruttato il fattore campo e in gara 3 si è fatto sorprendere dal Basket Lierna, che si è imposto per 68-56 ed ora incontra in semifinale il Saronno, che alla “bella” ha avuto la meglio sul Voghera.
E’ tutto pronto per il fischio d’inizio della 12ª edizione del memorial Renato Ferri, riservato alla categoria Esordienti 2003, in programma domani. Girone A (stadio Voltini): RF5 New Jersey Stallions-Atalanta (ore 9.30), Juventus-Sampdoria (10), Atalanta-Sampdoria (10.30), RF5 New Jersey Stallions-Juventus (11), Sampdoria- RF5
New Jersey Stallions (11.30), Juventus-Atalanta (12). Girone B (centro sportivo Bertolotti): Castelnuovo-Internazionale (9.30), Torino-Sassuolo (10), Internazionale-Sassuolo (10.30), Sassuolo-Castelnuovo (11.30), Torino-Internazionale (12). Nel pomeriggio si svolgeranno le finali che assegneranno il titolo del torneo.
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Sport
Sabato 21 Maggio 2016
La Cremo ora punta dritto su Tesser
Brighenti è praticamente certo di lasciare la città del Torrazzo: sul bomber sarebbe forte infatti l’interesse del Brescia
CALCIO LEGA PRO Sfumato Toscano (approdato ad Avellino), i grigiorossi avrebbero scelto l’ex tecnico irpino
T
di Matteo Volpi
utto sembra pronto per una nuova rivoluzione. Partiamo dalla panchina dove è giusto salutare con un doveroso “grazie e in bocca al lupo” l’uscente Fabio Rossitto, il quale, nonostante abbia fatto molto bene in questi mesi, non è stato riconfermato. Al suo posto, nelle prossime ore, dovrebbe essere ufficializzato l’arrivo di Attilio Tesser, in uscita da Avellino dove approderà invece Mimmo Toscano, accostato nelle scorse settimane proprio alla guida della prossima Cremonese. Si attende solo formalmente la conclusione del campionato di serie B e più in generale della stagione ufficiale. Un incrocio di tecnici che porterebbe all’ombra del Torrazzo un allenatore esperto e capace, disposto a calarsi in una categoria inferiore per provare a ripetere la bella scalata avviata a suo tempo dal Novara (dalla C1 alla A in sole due stagioni tra il 2009 al 2011). Esempio senza dubbio di stile e professionalità, Tesser nelle sue ultime conferenze stampa, ha già confermato anzitempo l’addio all’Avellino, dopo averlo portato ad una salvezza tranquilla, come stimato a inizio stagione. Per lui, tuttavia, non mancano le possibilità: il Brescia in primis lo considera la principale alternativa, qualora non dovesse essere confermato Boscaglia. Sempre da Brescia, sembra vivo l’interesse per il bomber Andrea Brighenti ormai prossimo a dire addio ai colori grigiorossi per provare a misurarsi con la serie cadetta. Sulle tracce dell’ormai ex capi-
Il tecnico Attlio Tesser
PLAYOFF (quarti di finale)
Lecce-Bassano Foggia-Alessandria Pisa-Maceratese Pordenone-Casertana
3-0 2-0 3-1 1-0
Semifinali (22/29-05) Lecce-Pisa Pisa-Pordenone
plaYOUT (21/28-05) Girone A AlbinoLeffe-Pro Piacenza Cuneo-Mantova Girone B Lupa Roma-Prato L’Aquila-Rimini Girone C Ischia-Monopoli Martina-Melfi tano anche il Cittadella di Venturato che stima molto il giocatore. In tema di mercato, tuttavia, la società (nella figura di Giammarioli…) punterà a prendere tempo in attesa dei verdetti finali della stagione e soprattutto in attesa di valutare eventuali svincolati da società che anche quest’estate non riusciranno ad iscriversi regolarmente ai relativi campionati.
Ultimo saluto a Rossitto Nel frattempo, con il 3-0 ottenuto nell’amichevole disputata mercoledì scorso al Centro Arvedi con la Rappresentativa di Lega Pro Under 19 si è ufficialmente chiusa la stagione dei grigiorossi. Per la cronaca, sono andati in gol Simone Magnaghi con una doppietta al 2’ ed al 18’ e poi Ciccone al 70’.
Playoff Saranno Pisa-Pordenone e LecceFoggia le semifinali dei playoff di Lega Pro. La compagine Gattuso si è qualificata con un roboante 3-1 ai danni della Maceratese, ma possiamo dire che non ci sia stata partita nemmeno a Lecce, dove i padroni di casa hanno strapazzato per 3-0 il Bassano. Più equilibrate, invece, Foggia-Alessandria (2-0).
SERIE D Il tecnico ha informato la società della sua decisione e dice: «Sono stato attaccato pesantemente dai tifosi, anche se li capisco» di Tiziano Guerini La notizia era nell'aria: lo stesso presidente Andrea Micheli e l’amministratore delegato Cesare Fogliazza quando hanno dichiarato che il primo colloquio del dopo campionato sarebbe stato con l”allenatore Tacchinardi, avevano di fatto anticipato il fatto che ora è stato ufficializzato con il documento della società: «Nel prendere atto con rammarico della sua decisione di lasciare la panchina della Pergolettese, la società lo ringrazia per la passione e la professionalità dimostrata e gli augura di raggiungere i migliori successi sportivi nel prosieguo della sua carriera». Del resto verso l’allenatore, anche la contestazione dei tifosi nelle ultime partite si era fatta molto sentire. Naturalmente anche Alessio Tacchinardi si è fatto sentire: «Ringrazio Cesare Fogliazza che mi ha chiesto di continuare, ma ho deciso di lasciare la Pergolettese. C’è già stato un incontro
Tacchinardi lascia la Pergolettese
tra noi e mi ha chiesto se avevo intenzione di dare continuità alla mia guida tecnica sulla panchina della Pergolettese e non come è apparso sulla stampa locale, che lui avesse già deciso di testa sua. Io gli ho risposto che avevo già da tempo preso la mia decisione di fermarmi qua, perché ci sono state delle cose che non mi sono piaciute. Credo di essere stato attaccato in maniera pesante, anche se capisco la tifoseria gialloblù che segue la squadra con grande passione ed è giusto, che quando le cose non vanno bene, il primo a essere messo sotto accusa sia l’allenatore». La difesa d’ufficio da parte di mister Tacchinardi, a fronte di risultati finali oggettivamente negativi, è quella di una sopravvalutazione del valore dei giocatori e della squadra all’inizio del campionato, con conseguenti aspettative
Alessio Tacchinardi lascia la Pergolettese
eccessive sia da parte dei tifosi che da parte della società. Tutto può essere, ma l’andamento del campionato parrebbe contraddire questa valutazione, che appare tardiva, se non ingenerosa. Ora si tratta di rifondare la squadra, perché pare di capire che il cambiamento non si fermerà qui, ma riguarderà anche i giocatori. Si pensa ad una squadra che sarà molto rinnovata: più giovane e meno ambiziosa, hanno detto sia il presidente che l'amministratore delegato gialloblu. Una squadra più modesta nelle ambizioni, ma focalizzare ad una maggiore attenzione ai giovani e ai valori più genuini della partecipazione sportiva piuttosto che a quella del risultato ad ogni costo. Questo almeno pare di capire, se non ci sarà qualche nuovo sponsor cremasco disposto a farsi avanti con passione e risorse. Intanto, si sobo giocate le semifinale dei playoff del girone B: Lecco-Pontisola 3-3, Seregno-Ciliverghe 2-0. La finale è Lecco-Seregno, domani alle ore 16.
SERIE A I rossoneri devono vincere a tutti i costi per centrare l’Europa League, ma battere la Juventus sarà difficilissimo
Milan, mission impossible in Coppa Italia
Alla fine non ci sono state sorprese nell'ultima giornata di campionato. Il Napoli non ha fallito contro il Frosinone ed ha meritatamente conquistato il secondo posto, che vale l’accesso diretto alla prossima Champions League. La Roma, che ha perso troppo terreno con Garcia, si deve accontentare dei preliminari, ma la grande rimonta compiuta sotto la guida di Spalletti, è una base di partenza per la prossima stagione. Come il Napoli, anche il Sassuolo era padrone del proprio destino e con autorità ha battuto un’Inter svagata ed ora si aggrappa alla Juventus per realizzare il sogno di sbarcare in Europa per la prima volta. Dipenderà dal Milan, che dopo il tondo con la Roma, è chiamato a una prova di riscatto nella finale di Coppa Italia di stasera (ore 21 all’Olimpico), anche se battere la lanciatissima squadra di Allegri, appare davvero un’impresa. I biancone-
Brocchi, tecnico del Milan
ri, infatti, vogliono fare la doppietta per il secondo anno consecutivo, mai riuscita in Italia e la fame mai soddisfatta è uno dei segreti dei bianconeri. PROBABILI FORMAZIONI MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Poli, Montolivo, Kucka; Honda, Bacca, Bonaventura. All.: Brocchi.
JUVENTUS (3-5-2): Neto; Rugani, Barzagli, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Hernanes, Asamoah, Evra; Dybala, Mandzukic. All.: Allegri. ARBITRO: Gianluca Rocchi. Intanto, impazza il toto allenatori. A sostituire Vantura, destinato alla Nazionale, il Torino ha scelto Mihajlovic, voglioso di riscatto dopo la deludente stagione al Milan. L’Udinese ha invece ufficializzato Iachini, che sostituisce De Canio al quale non è bastato salvare la squadra. Dopo la soffertissima permanenza in serie A, a spese del Carpi, il Palermo si affiderà ancora a Ballardini, che non avrà più il capitano Sorrentino, di ritorno al Chievo. A Bergamo, in attesa di conoscere le intenzioni di Prandelli, la società non ha ancora dato il benservito a Reja, mentre la Lazio dovrebbe chiudere con Sampaoli. E il Milan? il nuovo allenatore è un rebus... Fabio Varesi
38ª GIORNATA
Chievo-Bologna Empoli-Torino Genoa-Atalanta Juventus-Sampdoria Lazio-Fiorentina Milan-Roma Napoli-Frosinone Palermo-Verona Sassuolo-Inter Udinese-Carpi
0-0 2-1 1-2 5-0 2-4 1-3 4-0 3-2 3-1 1-2
CLASSIFICA
Juventus 91 Napoli 82 Roma 80 Inter 67 Fiorentina 64 Sassuolo 61 Milan 57 Lazio 54 Chievo 50 Genoa 46 I VERDETTI Torino 45 43 Juventus campione d’Italia. Napoli Empoli direttamente (come la Juve) ai giro- Atalanta 42 ni di Champions League. Roma ai Bologna 41 preliminari di Champions. Inter e Sampdoria 40 Fiorentina in Europa League. Sas- Udinese 39 suolo ai preliminari di Europa LeaPalermo 36 gue se il Milan perde la Finale di 35 Coppa Italia, altrimenti accede il Carpi Frosinone 31 Milan (direttamente alla fase a girone). Carpi, Frosinone e Verona in B. Hellas Verona 28
NAZIONALE
serie B
I playoff si annunciano avvincenti e molto incerti La coppia Ventura-Lippi per il dopo Conte?
Si è chiusa ieri sera la stagione regolare. Ora spozio a playoff e playout. 41ª GIORNATA Ascoli-Livorno 1-3, Brescia-Bari 2-3, Cagliari-Salernitana 3-0, Cesena-Novara 1-0, ComoSpezia 4-0, Latina-Vicenza 2-1, Modena-Pescara 2-5, Perugia-Pro Vercelli 1-2, Trapani-Crotone 3-0, Virtus Entella-Avellino 4-0, Virtus Lanciano-Ternana 1-1. 41ª GIORNATA (ieri sera) Avellino-Cesena, BariTrapani, Crotone-Virtus Entella, Livorno-Virtus Lan-
ciano, Novara-Modena, Pescara-Lati-na, Pro VercelliCagliari, Salernitana-Como, Spe-zia-Ascoli, TernanaBrescia, Vicenza-Perugia. CLASSIFICA Cagliari 80; Crotone 79; Pescara 71; Trapani 70; Bari 68; Cesena, Spezia 65; Virtus Entella 64; Novara (-2) 62; Perugia, Brescia 54; Ternana 50; Avellino 49; Vicenza 48; Pro Vercelli, Ascoli 46; Latina 45; Virtus Lanciano (-7) 43; Modena, Salernitana 42; Livorno 41; Como 33.
Senza i giocatori di Juventus e Milan, è iniziata l’operazione Euro 2016 per la Nazionale di Antonio Conte, che ha convocato 27 giocatori per il pre ritiro di Firenze (dovevano essere 28, ma Bonucci è rimasto con la Juve, malgrado non giochi per squalifica la finale di Coppa Italia). Le novità sono Izzo (Genoa), Tonelli (Empoli), Benassi e Zappacosta (Torino) e soprattutto Pavoletti (Genoa). Ma con
l’arrivo di bianconeri e rossoneri (oltre forse a Thiago Motta e Okaka), alcuni dovranno necessariamente essere tagliati e Conti ha annunciato che rivelerà i 23 per la Francia il 31 maggio dopo il test amichevole con la Scozia. Intanto impazza il toto ct, per la sostituzione di Conte. Al momento l’ipotesi più gettonata è quella di Giampiaro Ventura con la supervisione di Marcello Lippi.
Sport
Sabato 21 Maggio 2016
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E’ una Pomì dalle tante conferme
Per la panchina ora in pole c’è Giovanni Caprara, favorito su Micelli. Tornerà a vestire la maglia rosa Marika Bianchini
VOLLEY SERIE A1 Tra le titolari, solo Piccinini e Kozuch lasceranno Casalmaggiore insieme alle giovani
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di Vanni Raineri
i prolunga l’attesa per conoscere il futuro allenatore della Pomì. Poco di nuovo rispetto a sette giorni fa, resta il ballottaggio tra Giovanni Caprara e Lorenzo Micelli (la terza opzione, Parisi, è sfumata), con il primo che resta favorito. Anzi, la percentuale che la squadra rosa il prossimo anno sia affidata all’ex Eczacibasi, vincitore di 5 Champions League (Micelli ne ha due nel palmarés personale), sono salite sensibilmente. D’altro canto il presidente Boselli Botturi ha detto chiaramente che intende garantirsi un profilo ben preciso: un tecnico dall’ampia esperienza internazionale. L’attesa sembra dovuta, più che alla definizione dell’accordo, all’arrivo della formalizzazione dell’addio di Barbolini. Da contratto il tecnico può svincolarsi un anno prima (l’accordo del 2015 era biennale), ma probabilmente la data ultima di preavviso è avanti nel tempo. Possibile che l’allenatore chieda uno sconto sulla penalità da pagare alla Pomì in cambio di una raccomandata sollecita. Se la panchina della Pomì si prepara al quarto occupante in 4 stagioni, stavolta i tifosi possono sperare di rivedere in maglietta rosa gran parte delle campionesse d’Europa in carica. Delle titolari, infatti, solo due atlete sono destinate a partire. Si tratta di Francesca Piccinini e Maggie Kozuch. Lauren Gibbemayer sembra in-
Il tecnico Caprara
fatti che alla fine abbia deciso di rimanere a Casalmaggiore, il che favorirebbe la conferma anche dell’altra statunitense Carli Lloyd. Le conferme di Imma Sirressi
e Valentina Tirozzi sono date per scontate, così come aumentano le probabilità che Jovana Stevanovic rinunci alle ricche offerte ricevute per il legame che ormai la
lega a Casalmaggiore. Per il resto, rimarrà la “profeta in patria” Lucia Bacchi, mentre le altre ragazze, a partire da Carlotta Cambi che giocherà con la Piccinini a Novara, sino a tutte quelle che hanno avuto poco spazio, dovrebbero lasciare la Baslenga, mettendo a frutto l’esperienza accumulata. In arrivo sicuramente la giovane Anastasia Guerra, schiacciatrice del Club Italia e soprattutto tornerà Marika Bianchini, attaccante che dopo aver lasciato la Pomì un anno fa, approdò a Cannes per poi tornare a metà stagione per vestire la casacca di Piacenza. Piacenza che ha definito l’accordo societario di fusione con Modena. La squadra giocherà a Modena e i tifosi piacentini non hanno nascosto la grande delusione. Uno sguardo al cammino dell’Italia nel torneo di qualificazione per Rio 2016. Le cose stanno andando bene: Sirressi, Piccinini e compagne hanno sconfitto nelle prime quattro gare Corea del Sud (3-1), Thailandia (3-1), Repubblica Dominicana (3-0) e Perù (3-0), perdendo poi dall’Olanda (0-3). Restano due impegni, contro il Giappone (oggi alle 12.10, diretta Rai Sport) e col Kazakistan. Ma le azzurre potrebbero qualificarsi (passano di fatto le prime quattro) anche prima di scendere in campo, in caso di (probabili) vittorie della Corea del Sud con la Thailandia e dell’Olanda contro il Perù. In ogni caso, battendo il Giap-pone saremmo già sull’aereo per Rio.
L’Abo di Nibbio si gioca tutto stasera in gara 3 a Lurano
serie B2
L’Abo a muro (FotoGeo)
Non è riuscito il bis all’Abo Offanengo, battuta in quattro set al PalaCoim dalla Pneumax Lurano nella gara 2 dei quarti di finale dei playoff di B2 femminile. Dopo il convincente 3-0 di sabato scorso in terra bergamasca (25-12, 25-21, 25-23 i parziali), la squadra allenata da Giorgio Nibbio non è riuscita a ripetersi sui livelli di gara 1, cedendo 3-1 (25-23, 19-25, 11-25, 13-25) alle rivali nonostante un PalaCoim gremito e caloroso. Le cremasche hanno pagato una serata no, culminata con la sconfitta. Morale: i conti si regoleranno stasera alle 21 a Lurano nella “bella” che decreterà la squadra che passerà il turno e
affronterà in semifinale l’Acqui Terme. Mercoledì sera, Offanengo è rimasta in partita solamente nella prima metà dell’incontro, raddrizzando un primo set dal 17-22 al 25-23 e cedendo il secondo 19-25. Nella terza e nella quarta frazione, invece, l’Abo non è riuscita a stare in campo: errori, imprecisioni e un attacco con le polveri bagnate non hanno permesso di reggere il confronto contro una Pneumax vivace e trascinata soprattutto dal duo Cester-Selmi, entrambe a segno con 17 punti. Tra le cremasche, l’unica ad andare in doppia cifra è stata la centrale Viviana Vincenti (13 punti).
Rodini e Gentili a caccia di Rio canottaggio
Valentina Rodini gareggerà nel singolo (canottaggio.org)
Cresce l’attesa per l’appuntamento di Lucerna, dove sono in palio i pass per gareggiare a Rio 2016. Le regate sono in programma da domani fino a martedì. L’Italia di La Mura sarà presente sul Rotsee con sette equipaggi: tre maschili (singolo, quattro di coppia e otto) e quattro femminili (singolo, due senza, doppio Senior e doppio Pesi Leggeri). Venticinque atleti che faranno di tutto per guadagnarsi la qualificazione olimpica. A sorpresa, rispetto alle indicazioni dei tecnici, Valentina Rodini verrà schierata nel singolo femminile, che mette in palio tre pass per Rio. Un premio per i risultati ottenuti dall’ex bissolatina, ma anche una bella responsabilità, visto che Vale ha quasi sempre gareggiato nel doppio PL ed ora si trova a competere tra i Senior. Sfida difficile anche per Giacomo Gentili, impegnato in una barca storica come il quattro di coppia. Con Luca Rambaldi, Alessio Sartori, Francesco Cardaioli cercherà uno dei due pass per le Olimpiadi.
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Sport
Sabato 21 Maggio 2016
Baffi e Bosini, firme d’autore
CICLISMO Importanti vittorie per i due giovani emergenti. Il cremasco sul podio anche in pista
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di Fortunato Chiodo
oddisfazioni a raffica per gli atlelti proviciali. Partiamo dai Campionati lombardi di Dalmine, dove il GB Junior Team ha dominato la corsa a punti Juniores, vinta da Stefano Oldani (poi secondo nei keirin), davanti a Davide Ferrari e Stefano Baffi. GB Junior Team che ha conquistato anche titolo regionale della cronosquadre Juniores a Treviglio (Bg) nella “24ª Vetreria Cornelli”. Stefano Oldani, Stefano Baffi, Gabriele Moreni e Luca Rastelli hanno coperto i 33,7 chilometri del tracciato in 42’ 36”, ottenendo il secondo posto, dietro il team veneto della Contri Autozai, composto da Luca Mozzato, Filippo Zana, Antonino Mirra e Alberto Zanoni in 41’48”. E come non bastasse, 24 ore dopo Stefano Baffi ha messo la firma sul 28° Trofeo Città di Borgomanero, nel Novarese. Con un’impresa straordinaria, il figlio e nipote d’arte ha distanziato di 10” Alessandro Pini (Ciclistica Trevigliese) e il suo compagno Stefano Oldani. EXPLOIT DI BOSINI Gli sportivi abbiatensi hanno potuto applaudire calorosamente il cremonese Diego Bosini, l’allievo del Club Ciclistico Cremonese-Arvedi, che con un exploit di potenza, ha triinfato nella 56ª Coppa Stignani di Abbiategrasso
(Mi), cogliendo la seconda vittoria stagionale. Alle sue spalle Parigini (Busto Garolfo) e Federico Arioli (Orinese). Sesto il cremasca Anselmo Francesconi (UC Cremasca). PRESENTAZIONE DELL’IMBALPLAST Vale più il pregio della stoffa o la bravura di chi tesse il tappeto? In materia calcistica la questione è spinosa e spesso si scopre che è la bellezza del salotto a fare la differenza: Se si parla di coltivazione di talenti, spesso i successi non vanno di pari passo con quelli in campo, perché magari il meglio è già altrove. Le finalità e gli obiettivi della Società Ciclistica Imbalplast di Soncino di patron Sergio Alzani, trovano ampio spazio nell’attività giovanile, finalizzati al miglioramento e alla formazione dei ragazzi, con tecnici specializzati e progetti per la promozione del ciclismo giovanile. Oggi pomeriggio, alle ore 15, sarà presentata la “cucciolata” presso l’azienda Imbalplast in via Milano 46 a Soncino. BRUTTA CADUTA Marta Cavalli, campionessa europea dell’inseguimento a squadre 2015 con il record del mondo, Junior del team orobico Valcar Pbm e azzurra di belle speranze sia su strada che su pista, è caduta in allenamento a Montichiari con la Nazionale della pista. Ricoverata all’ospedale di Brescia per le forti contisioni, ancora da valutare per pensare alla ripresa agnistica.
La vittoria di Stefano Baffi (foto www.gbjuniorteam.it)
Super Minali vince a Sesto Cremonese
C’era un parterre de rois alla partenza di questo 34° Gran Premio Sportivi Sestesi, riervato a Elite e Under 23, organizzato dal Velo Club Cremonese, con trainer Fulvio Feraboli in sinergia con Carlo Vezzini, sindaco di Sesto Cremonese. Non poteva esserci quindi che un vincitore d’eccezione: Riccardo Minali, veronese di Isola della Scala e figlio d’arte, ha dominato la volata precedendo il mantovano Michael Bresciani e il veneto Mattia De Mori. Un successo dirompente, con il quale ha lascia alle spalle anche Maronese, re dell’ultimo Circuito del Porto. Ordine d’arrivo: 1) Riccardo Minali (Team Colpack) km 152 in 3h22’35”, media/h 45,019, 2) Michael Bresciani (Zalf Euromobil Desirèe Fior), 3) Mattia De Mori (Gallina Colosso Eurofeed).
Giovanissimi: spadroneggia la Madignanese Giro d’Italia: arrivano le Dolomiti
Classe e grinta del vivaio. La Polisportiva Madignanese trionfa nel torneo a punti e spadroneggia con i suoi virgulti nel Trofeo Arvedi-Memorial Tambani sulla pista ciclabile Alfio Ferrari e Silvio Pedroni di Cremona, meeting patrocinato dal Club Ciclistico CremoneseArvedi, mentre l’Imbalplast di Soncino, orchestrata da Alessandro Rossi, responsabile del settore giovanile provinciale Fci, si è garantito il trofeo riservato al gruppo più numeroso. ORDINI D’ARRIVO G1: 1) Leonida Triboldi (UC Cremasca), 2) Umberto Vaselli (CC Cremonese Arvedi), 3) Viola Invernizzi (Team Serio-Pianengo), 4) Federico Sanfelici (Gioca In Bici Oglio Po
Memorial Giulio Arcari domani a Castelvetro
La Madignanese al gran completo
Casalmaggiore), 5) Mattia Filipponi (Madignanese). G2: 1) Simone Invernizzi (Team Serio Pianengo), 2) Paolo Ferraina (CC Cremonese-Arvedi), 3) Antonio Gabriel Brostianu (CC Cremonese-Arvedi), 4) Emanuele Strepparola (UC Cre-
(M.M.) L’attività giovanile cremonese è in pieno fermento dal lato tecnico con un Luca Domaneschi che non ti aspetti a sparigliare le carte e dal lato organizzativo con due manifestazioni in arrivo. Domani in programma il memorial “Giulio Arcari”, un quadrangolare giovanile a squadre organizzato dalla bocciofila Coop Castelvetro con la preziosa collaborazione di Giancarlo Soldi. Quattro i comitati presenti: Bergamo, Cremona, Legnano e Milano, ogni squadra sarà formata da due Under 12 e tre Under 15. Entrambi gli incontri (sorteggio domenica mattina) in contemporanea alle ore 9, le finali nel pomeriggio. Ogni match è composto da quattro partite, si comincerà con il sistema combinato (punto e tiro obbligato) coppia under 15 e under 12. La terza e quarta partita normale punti 10, la prima coppia Under 15 e seconda terna-mista. Direttore di gara Vanni Capelli, in caso di maltempo si giocherà allo Stradivari. LA GIORNATA DEL GIOVANE Ci mette determinazione Luca Domaneschi per aggiudicarsi la Nazionale di Nembro. Dopo aver superato Samuele Borin il baby rivierasco s’imponeva su Letizia Bellino. Nella terzina finale Luca veniva sconfitto da Alessio Rovelli, superava Nicola Sorcinelli ma era risolutivo nei “pallini”.
masca), 5) Marco Mandelli (UC Cremasca). G4: 1) Pietro Gualazzini (Pol. Torrile), 2) Nicolò Moriggia (Imbalplast Soncino), 3) Alexandro Oros (CC Cremonese-Arvedi), 4) Giuseppe Grazioli (Pol. Madignanese), 5) Riccardo Anelli (Imbalplast Soncino). G5: 1) Mirko Coloberti (Imbalplast Soncino), 2) Matteo Cattivelli (Pol. Madignanese), 3) Giuseppe Cavagnoli (CC Cremonese-Arvedi), 4) Valentino Grassi (Team Serio Pianengo), 5) Matteo Visioli (Gioca in Bici Oglio Po). G6: 1) Nicholas Botti (Pol. Madignanese), 2) Alessandro Ronchini (Pol. Madignanese), 3) Luca Pollini (Imbalplast), 4) Stefano Zipoli (Imbalplast), 5) Elisa Roccato (Pol. Madignanese).
Malgrado sia sempre più separato in casa all’Astana (non è un mistero, la convivenza tra lui e il ds Alexander Shefer è fatta di sopportazioni e silenzi), Vincenzo Nibali è tra i grandi favoriti alla vittoria finale, soprattutto dopo i ritiri di Landa e Domoulin. Dopo la tappa di ieri vinta da Mikel Nieve a Cividale, arrivano le grande montagne delle Dolomiti, con un trittico terribile: si parte oggi con la tappa da Alpago a Corvara, che presenta in sequenza una sfilza di montagne pazzesche (Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Giau e Valparola). A una settimana dalla fine del Giro e alla vigilia del terzo e ultimo giorno di riposo, i favoriti Nibali e Valverde (3º e 4º a 41” e 43” dalla maglia rosa Amador) dovranno
fare i conti con la cronoscalata dell’Alpe di Siusi, un’arrampicata di 11 km da “coltello tra i denti”. La tappa di martedì, invece, da Bressanone ad Andalo offrirà il terreno ideale per andare all’attacco a quei corridori rimasti ancora all’asciutto e che puntano a un successo prestigioso. Mercoledì 25 maggio, poi, ci sarà la Molveno-Cassano per festeggiare i 50 anni della vittoria di Gianni Motta al Giro del 1966, visto che il “biondino” è nato a Cassano d’Adda il 13 marzo 1943. Gli ultimi 100 km sono totalmente pianeggianti e attraverseranno le province di Bergamo e di Cremona (bivio di Castel Gabbiano s.s 11, quando mancano all’incirca una ventina di chilometri all’arrivo, passaggio attorno alle ore 16.35).
Nuovo show di Pedrignani e Zovadelli, nati per vincere BOCCE
di Massimo Malfatto
Passano gli anni ma non per l’inossidabile Alberto Pedrignani che, al di là di una breve pausa, continua a ruggire aggiudicandosi (alla grande) il 9°memorial Daniele Rasseghini e Tersilio Casirani, gara Regionale ben organizzata dalla bocciofila Offanenghese. Dopo aver eliminato il beniamino di casa G. Franco Vassalli (12-11) nei quarti, “Pedro” infliggeva un cappotto ad un esausto Paolo Guglieri in semifinale ed in finale aveva la meglio su Roberto Visconti per 12-9. Quarto posto per il brianzolo Adelio Aglani sconfitto dal portacolori della “Achille Grandi” (12-10) ma protagonista, quarantotto ore dopo, di un superbo secondo posto (sconfitto da Attilio Cerati) nella gara nazionale svoltasi a Como. Pubblico abbastanza numeroso a dispetto della tarda ora (01.30) in cui si è conclusa la manifestazione, oculata la direzione di
Arturo Casazza coadiuvato dagli arbitri di finale Roberto Cerioli e Roberto Pedrini. MEMORIAL GIUSEPPE RAINERI Non serve scomodare il passato meno recente per comprendere l’impatto delle formazioni “straniere” in questa gara regionale e così è stato anche per questa 24esima edizione che ha visto il successo di Luca Bonifacci e di un super Pietro Zovadelli praticamente perfetto. Dopo aver eliminato i beniamini di casa Bellardi-Penotti (12-7), i due portacolori della “Monastier” s’imponevano sui vincitori dello scorso anno Iannotta e Riva per 12-3 ed in finale avevano la meglio sui rivieraschi Mauro Ciappei e Ettore Piaz-za per 12-1. Quarto posto per Maurizio Cironi e Marco Frittoli. Ha diretto la gara Roberto Soana. Frattanto lunedì 16 è iniziato il trofeo “Stradivari”, gara regionale giunta alla sua 21ª edizione ed organizzata dalla omonima bocciofila di via Milano. Finale in programma sabato 28.
La premiazione di Pedrignani
Oggi pomeriggio l’Astra gioca a Cecina e ci deve credere (M.M.) La bocciofila Astra scende in campo questo pomeriggio (ore 14.30) a Cecina per il match di ritorno del quarto turno del campionato italiano per società. La formazione cremonese ha tutte le carte in regola ed una condizione psicologica favorevole dopo il
netto successo sui toscani (3-0) nell’incontro di andata: “astrali” quindi vicini ad una prima storica qualificazione alla fase finale di Roma. Un solo dubbio per il ct Giovanni Rossi, Filippo Celardo il cui impiego verrà deciso solo all’ultimo momento. Per il resto
confermata la squadra che ha fatto bene quindici giorni fa sulle corsie del comunale. TROFEO ALDOVINI Stasera finale della Regionale. Si inizia alle ore 17 con gli spareggi e tutta la manifestazione si svolgerà presso il bocciodromo di Soresina.
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