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Settimanale
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Anno III • n. 22 • SABATO 4 giugno 2016
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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a pagina 9
Marino, marziano in città
bonus di 80 euro beffa fantozziana per oltre 200mila devono restituire l’intera somma
a pagina 3
un libro
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a pagina 7
Il tram a Cremona 100 anni fa
casalmaggiore
a pagina 23
La Vanoli ripartirà da alcune certezze dell’ultima stagione
L’importante è non vivere di ricordi
D
opo Mondonico, in due momenti diversi, Simoni ed ora Rampulla, il rischio è continuare a vivere di ricordi, mettendo in secondo piano l’attualità, che continua a non premiare gli sforzi economici di Arvedi. L’ex portiere della Cremonese dal 1985 al 1992, con due promozioni in serie A all’attivo, è stato nominato, un po’ a sorpresa, nuovo presidente grigiorosso, in sostituzione di un altro pezzo da novanta, del passato della Cremo, ovvero Gigi Simoni. Rampulla, pur avendo poca esperienza da dirigente, porterà il suo entusiasmo e la professionalità mostrata per tanti anni sui campi di calcio, che gli ha permesso di sbarcare alla Juve e di vincere tanti trofei, anche se non
calcio
a pagina 24
Cremo tutta nuova sia in panchina che alla presidenza
di Fabio Varesi
da titolare. Poi però servirà una squadra finalmente all’altezza delle ambizioni della società e di una tifoseria che non vuole più vivere nel passato e che ambisce ad eguagliare gli exploit di basket e volley. E dopo aver allestito una rosa forte non solo sulla carta, ci vorrà la pazienza di insistere con l’allenatore scelto, anche se le cose non dovessero andare bene. Proprio la mancanza di continuità è stata una delle cause del mancato salto di categoria, che dopo nove anni di tentativi andati a vuoto, non può più aspettare. Accogliamo quindi con fiducia il nuovo corso in casa grigiorossa, senza però inutili trionfalismi, che in estate servono a poco.
volley
a pagina 23
Caprara alla Pomì per continuare a restare ai vertici
canottaggio
pagine 4-5
Fatemi capire...
di Vanni
Giorgio Roselli, reduce dalla Coppa Italia di Lega Pro del 2015, ha ottenuto un buon 5° posto a Cosenza, che l’ha confermato per tentare il salto in serie B. Leo Acori è arrivato a Rimini in una situazione disperata e con 3 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 5 partite si è qualificato ai playout, dove ha sconfitto L’Aquila salvandosi, anche grazie alla colletta dei tifosi. Roberto Venturato sappiamo bene come abbia condotto il Cittadella in serie B. Marco Baroni ha allenato in B il Novara neopromosso conducendolo ai playoff, dove ha fatto l’exploit col Bari prima di inchinarsi al forte Pescara. Marco Giampaolo è stato l’allenatore rivelazione in serie A con l’Empoli e attende l’eventuale chiamata del Milan. Perché qualcosa mi dice che Fabio Rossitto sarà tra i prossimi tecnici emergenti del calcio italiano?
storia
Biffi e i grandi morti del ’700
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Si finge tecnico a pagina 12 e la deruba basket
aumento bolletta elettrica italia maglia nera in europa a pagina 10
ex sindaco di roma
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ttip, il futuro passa da cremona
La Camera di Commercio ha ospitato un’importante giornata di studio sul trattato economico tra Europa e Usa
a pagina 8
a pagina 25
Raineri si ritira e ripercorre la sua carriera
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cremona Provincia
Trasloco del Settore Ambiente
Con lunedì 6 giugno inizierà il trasloco del Settore Ambiente (servizi Acqua, Aria, Cave - Amministrativo - Aree Protette, Energia, Rifiuti) verso i loro nuovi uffici, collocati nella sede della Provincia di Cremo-
na in corso Vittorio Emanuele II, 17, lato via Boldori. Si avvisano gli utenti che nella settimana dal 6 al 10 giugno il personale potrà risultare non raggiungibile né telefonicamente, né telematicamente.
Bonus 80 euro, in Italia 200mila Fantozzi
Dovranno restituirlo per non aver raggiunto il minimo di 8mila euro l’anno. Bragalini: «Sono altre le priorità»
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di Vanni Raineri
etta così, più che di beffa sa di ingiustizia atroce: tanti italiani dovranno restituire il bonus di 80 euro ricevuto lo scorso anno in quanto non hanno raggiunto il minimo reddito per giustificare il “regalino” di Renzi destinato alle fasce deboli. Viene a mente la scena di Superfantozzi in cui la misera famiglia di Paolo Villaggio riceve la gradita visita di Robin Hood che, presentandosi (“Rubo ai ricchi per dare ai poveri”), gli consegna un fagotto zeppo di monete. Villaggio e la moglie Pina non fanno a tempo a urlare “Siamo ricchi”, che torna Robin Hood, che, con la medesima frase, gli requisisce il fagotto facendolo riprecipitare nell’indigenza. La realtà del bonus 80 euro è un po’ più complessa, al netto della conflittualità politica; sta di fatto che in questi giorni sull’argomento si è scatenato un putiferio, con la maggioranza che cerca di giustificare l’accaduto e le opposizioni che attaccano il premier parlando di boomerang. Spieghiamo cosa sta accadendo. Ad aver diritto al bonus di 80 euro al mese (960 l’anno) sono coloro, semplificando un poco, che hanno un reddito superiore agli 8mila euro e inferiore ai 24mila (poi dai 24 ai 26 pian piano si azzera). Al momento della dichiarazione dei redditi sta al lavoratore indicare se rientra o meno in questi parametri, e quindi se ha diritto di intascare la somma, giu-
stificata come alleggerimento dell’Irpef da pagare per gli stipendi bassi. E qui si spiega la soglia degli 8mila euro: al di sotto di quella cifra, l’Irpef non si paga, mentre sopra, anche di 1 euro, viene detratto il 23%, l’aliquota minima. Per fare un esempio, alla fine intasca di più chi guadagna 7600 euro, anche se non incassa il bonus, rispetto a chi ne guadagna 8500 e vi aggiunge il bonus, in quanto, detratta l’Irpef, a quest’ultimo resta una somma minora in tasca. Ciò chiarito, essendo il bonus relativo all’anno in corso e non al precedente, il lavoratore potrebbe sbagliare, e indicare erroneamente di aver diritto al bonus, o viceversa. E così un anno dopo, nel caso risultasse il diritto non denunciato, la somma viene corrisposta, mentre se risultasse il mancato diritto, e sia stato invece corrisposto, serve restituire allo stato la cifra. E lo si fa versando l’intero importo con unico versamento con il modulo F24. Complessivamente a beneficiare del bonus lo scorso anno sono stati 11,3 milioni di soggetti, per un totale di spesa per lo stato superiore ai 6 miliardi di euro. Un milione e 400mila di questi soggetti dovranno restituire il bonus, per un totale di 321 milioni. La cifra non è esattamente rapportata al totale in quanto riguarda anche molti soggetti che hanno incassato parzialmente il bonus (redditi tra i 24 e i 26mila euro). A dover restituire l’intera somma sono 800mila cittadini. Di questi, poco più di 200mila sono coloro
La celebre scena di Superfantozzi in cui Robin Hood prima consegna il denaro al povero Villaggio, poi glielo riprende
che devono restituirlo in quanto non hanno raggiunto la soglia minima di 8000 euro l’anno. Si tratta dell’1,8% del totale dei contribuenti. Anche a Cremona non pochi sono coloro che sono incappati nel groviglio, e che dovranno restituire i 960 euro. Ne parliamo con Roberta Bragalini del Caf Cisl. «I problemi principali si materializzano quando non si tiene conto del comulo, e quindi si verifica una quota in eccesso. Accade ad esempio nel caso di disoccupazione, quando l’Inps prevede il bonus di 80 euro, con l’autorizzazione del lavoratore che però poi magari supera la soglia massima per vantare il diritto grazie ad altri redditi. In questo caso il lavoratore dovrebbe
chiedere che il bonus non sia erogato». Appare comprensibile che il bonus non riguardi chi non maturi la “capienza” per le detrazioni, sta di fatto che tante persone che versano in uno stato di difficoltà oggi sono chiamate a restituire l’intera somma con un unico versamento. E lo stesso Renzi sollecitò a spendere la somma per mettere in moto l’economia... «Non è una situazione bellissima - puntualizza Bragalini - ma era quantificabile. Sin dall’inizio una persona deve stabilire se rientra o meno nei parametri. L’unica cosa che non influisce sono i carichi familiari: gli incapienti che hanno famigliari a carico l’incassano se le detrazioni non superano l’imposta lorda. Mi interessa poco la
campagna denigratoria contro il governo, il fatto è che i deboli sono esclusi. Mi interessa tutelare le persone dal punto di vista fiscale. Sono altre le situazioni su cui si dovrebbe intervenire». Ad esempio? «I carichi famigliari prevedono cifre vecchissime mai ritoccate: per rientrare tra i “fiscalmente a carico” serve sottostare la soglia di 2841 euro l’anno, ma chi si mantiene poco oltre questa soglia? E’ qui che si dovrebbe intervenire. E poi c’è il fondo incapienti per recuperare le spese mediche: non è giusto che io non possa recuperare nulla se non arrivo a pagare l’Irpef, sennò la sanità la paga solo chi ha i soldi. Insomma, il bonus è una questione relativa, si cerchi piuttosto di tutelare le fasce deboli».
Ultima mediazione Vezzini rinvia il caso cremasco Si è riunito ieri il Consiglio Provinciale, per l’approvazione dell’aggiornamento del Piano d’Ambito e del Piano economico-finanziario relativi al Servizio idrico integrato (approvato dal Consiglio Provinciale), la proposta di riconoscimento ai fini dell’individuazione delle aree/zone omogenee Cremonese-Soresinese e Casalasca (approvato dal Consiglio provinciale) e l’approvazione del dimensionamento della rete scolastica del secondo ciclo di istruzione. Dopo un intenso confronto, è passata la mozione del presidente Vezzini (7 i favorevoli: Abruzzi, Vezzini, Viola, Virgilio, Vairani, Fasani, Sisti; 5 i contrari Rossoni, Savoldi, Calvi, Fiori, Bonaldi) rispetto al dimensionamento della rete scolastica del 2° ciclo di istruzione, che lascia spazio ad un prossimo dibattito solo sul Cremasco, ma lascia invariato l’orientamento già ipotizzato sul Cremonese (Stanga, Stradivari, etc.), con il mantenimento, quindi, dell’attuale configurazione dell’IIS “Stanga” considerandolo come Polo di filiera agraria provinciale, con la sede della dirigenza a Cremona e le sezioni associate a Cremona, Crema e Pandino. «Si auspica una ripresa del confronto in un clima più disteso. Lasciamo spazio agli amministratori su tale proseguo» ha commentato Vezzini.
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Cronaca
Sabato 4 Giugno 2016
A Cremona un’importante giornata di studi sul Ttip, che promette di influenzare il commercio mondiale
Europa-Usa, il futuro in comune
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di Vanni Raineri
remona ha ospitato lunedì un importante convegno, con relatori noti professionisti che hanno cercato di sviscerare i rischi e le opportunità del TTIP, ovvero il Transatlantic Trade and Investment Partnership. Ignoto sino a poco tempo fa, anche i media hanno iniziato da qualche giorno ad affrontare il tema di questa specie di patto di libero scambio commerciale che riguarda gli Stati Uniti e l’Europa. Un accordo tutt’altro che in dirittura d’arrivo ma che promette (ed è proprio questo l’obiettivo) di avere un forte impatto sul commercio internazionale. Europa e Usa intendono così integrare i mercati, riducendo gli oneri amministrativi per chi esporta e definire nuove norme. Chi sostiene l’accordo parla di grande opportunità per stimolare la crescita economica, con riflessi sull’occupazione, accrescendo le leadeship europea nel commercio mondiale. Chi lo contrasta appartiene soprattutto al settore agroalimentare, e mette in risalto il rischio di abbassare i livelli di standard di sicurezza dei prodotti, spostandoli dalla spiccata tutela europea alla marcata libertà americana. Il convegno, o meglio giornata di studio, si è tenuto presso la Sala Maffei della Camera di Commercio cremonese, in due sessioni, mattutina (moderatore il professor Luigi Pastorelli, docente della Teoria del Rischio e Direttore Scientifico del Big Data di Tor Vergata a Roma) e pomeridiana (Umile Montalto, docente di Economia e Mercati Finanziari). Sono intervenuti il noto professor Renato Mannheimer, il Direttore Ufficio di Milano Rappresen-
tanza in Italia della Commissione Europea Fabrizio Spada, il Consigliere Delegato della Camera di Commercio Americana in Italia Simone Crolla, il Ricercatore di Diritto Internazionale Federico Di Dario, il Professore di Diritto Internazionale dell’Università Federico II di Napoli Massimo Iovane, Giacomo Lev Mannheimer del Fellow Istituto Bruno Leoni di Milano, il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, il Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano Silvio Garattini, il Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Milano (cui fanno capo i Nas dell’Italia Settentrionale) Tenente Colonnello Alessio Carparelli, il Rabbino Capo di Napoli e del Sud Italia Umberto Piperno, gli assessori regionali all’Agricoltura Giovanni Fava (Lombardia), Simona Caselli (Emilia Romagna) e Luca Braia (Basilicata) e l’onorevole Paola Binetti, Membro della Commissione Sanità e Affari Sociali nonché Professore ordinario di Storia della Medicina. L’evento, promosso da Schult’z risk centre in collaborazione con la Commissione Europea, e diversi patrocini, ha riservato diversi spunti di grande interesse. A partire dal primo intervento (con scaletta invertita rispetto al programma) condotto da Renato Mannheimer, il quale ha presentato i risultati di un sondaggio sul tema, dopo i saluti introduttivi dell’assessore di Cremona Barbara Manfredini, del consigliere regionale Carlo Malvezzi e del Presidente Nazionale Risk Manager Alessandro De Felice. Interessante in particolare un ammonimento di quest’ultimo:
«E’ vero che negli Usa si può commercializzare un prodotto senza i forti controlli europei, in quanto la mancata sicurezza di un prodotto va dimostrata dal cittadino e non dal produttore, ma è altrettanto vero che se la sicurezza alimentare è messa a rischio, il mercato Usa non ha pietà». Dunque, vendi pure quel che vuoi, ma se scopro che hai barato, la paghi duramente. In Europa, e spiccatamente in Italia, devi superare diversi controlli, ma poi nella condanna il buonismo prevale. Tornando al sondaggio di Mannheimer, sono state proiettate due slide. Nella prima si chiedeva agli italiani se avessero mai sentito parlare del Ttip. Di fatto il 50% ne è all’oscuro o quasi, e del restante 50%, il 35% si dice contrario, e il 15% favorevole. La seconda domanda era preceduta dal seguente testo: “Il Ttip prevede che gli scambi tra Europa e Stati Uniti siano liberalizzati. Alcuni sono favorevoli, perché pensano che così avremo più prodotti a disposizione e che anche l’economia ne trarrà giovamento. Altri sono contrari perché temono che giungano sul nostro mercato prodotti di minore qualità o non conformi alle nostre regolamentazioni”. I “non so” sono risultati il 16%, mentre contrario si è detto il 50% degli intervistati, favorevole il 34%. «Curiosamente – ha detto Mannheimer – i risultati sono molto simili a un altro tema misterioso che circola in questi giorni (il referendum costituzionale, ndr), anche il livello di conoscenza. Intanto, metà della popolazione non sa praticamente nulla sul Ttip, e accade a prescindere dal grado di istruzione. Preoccupante che ne
Mannheimer: oggi prevalgono i contrari
sappia ancor meno la fascia di chi ha tra i 25 e i 34 anni. Chi ne ha sentito parlare è tendenzialmente contrario: questo è il sentiment iniziale, ed è lo stesso dei media. Sono molto più sfavorevoli i giovanissimi, e pure i laureati del nordest, e lo trovo grave. Però basta che la domanda sia preceduta da un breve chiarimento che i favorevoli aumentano, del 30 o 40% rispetto ai contrari». Quindi, rivolto ai tanti professionisti in sala, li ha invitati a spiegare alla gente, e a farlo in modo semplice. «La non conoscenza – ha chiuso - è il dato più rilevante che emerge dal sondaggio, e questo convegno serve a dare più conoscenza alla gente». Il resto della mattinata ha visto in gran parte interventi favorevoli (il tono è cambiato nel pomeriggio, come si legge nell’altro articolo a destra), a partire da quello di Fabrizio Spada, che è partito da un approccio negativo da parte dei media, come dimostra la copertina del numero della scorsa settimana dell’Espresso, che ha dedicato un ampio reportage al tema: «Una copertina in negativo, mentre all’interno il testo è bilanciato. C’è chi vuole spaventare la popolazione. Comunque ci vorrà un sacco di tempo perché il trattato diventi operativo. Su alcuni punti non c’è accordo (se poi vincesse Trump, lascia intuire Spada...), poi andrà ratificato da tutti i 28 stati membri, infine dal Parlamento Europeo. Siamo allo stato embrionale. Lo stesso ministro Calenda, negoziatore per l’Italia, che ha promosso il Ttip, oggi è pessimista per i tanti ostacoli che vede». L’obiettivo, ha spiegato, è quello di un mercato unico che abbia le stesse regole, sulla scorta di quanto già fatto in Europa. L’eliminazione dei dazi doganali è la parte meno impor-
tante, lo sono di più gli standard comuni da rispettare. Il Ttip vuole creare un mercato unico di quasi un miliardo di persone, quelle che vivono nelle aree più ricche del globo. Sono i 500 milioni di abitanti dell’Europa, i 300 e passa degli Usa si trascineranno pure i canadesi. Il Ttip insomma «elimina gli ostacoli commerciali per beni e servizi, dà loro un maggiore accesso a costi ridotti, crea posti di lavoro e crescita in Ue, influenza le regole del commercio mondiale». Quest’ultimo è un tema sensibile: si intende produrre un effetto domino di regolamenti cui dovranno sottostare le potenze emergenti. «In Europa vale l’indicazione geografica, che negli Usa non conta. Là conta il marchio dell’azienda. Se passasse l’accordo, sarebbe possibile tutelare il marchio e abbattere gli enormi dazi doganali che oggi frenano la nostra esportazione. Consideriamo anche che le aziende europee oggi non possono partecipare ai bandi Usa». Spiace a Spada l’Italia orientata per il no: «Il nostro paese sarebbe il più avvantaggiato. Si ritiene che dagli Usa potrebbero arrivare prodotti nocivi, ma il principio di precauzione dell’Europa, che oggi tutela molto più i consumatori, sarà mantenuto. Anche chi teme il potere delle multinazionali deve sapere che il Ttip avvantaggia le piccole e medie imprese, che oggi hanno maggiore difficoltà ad affacciarsi sul mercato Usa». Infine, un invito ai consumatori a informarsi di più su quello che si sta acquistando. Spada ha chiuso con una carrellata di “eurobufale”, timori alla prova dei fatti infondati. Simone Crolla ha giustificato le difficoltà della gente a comprendere argomenti molto tecnici, ma si è detto certo dei benefici attesi
Un momento della giornata di studi o
nel tempo da questo accordo, che si aggiunge ai tanti del passato. Crolla ha confrontato i tanti dati degli Usa e dell’Europa. I 325 milioni di statunitensi, di cui 20 con cognome italiano, parlano una sola lingua, mentre i 500 milioni di europei ne parlano 24, e da qui si comprendono le difficoltà. Pil pro capite e reddito sono superiori dall’altra parte dell’Atlantico, e la disoccupazione più bassa. Le proiezioni mondiali del 2050 sono servite a comprendere la necessità di unirsi all’economia dalla quale reciprocamente dipendiamo di più, anche per fronteggiare l’accordo tra le principali economie asiatiche: «Se mettiamo insieme le nostre economie manteniamo una forza negoziale importante,
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L’onorevole Paola Binetti e l’assessore Fava sul possibile accordo
Tutti i dubbi sulla qualità dei prodotti
ospitata in Sala Maffei presso la Camera di Commercio di Cremona: la relazione di Renato Mannheimer (il primo a sinistra)
il pil globale sarebbe mantenuto in orbita occidentale nonostante le minori popolazione ed estensione geografica». L’approccio al tema da parte dei giuristi è stato introdotto da Federico Di Dario, che si è addentrato nell’analisi del principio precauzionale (che prevale in Europa) e nell’analisi/costi benefici tipico degli Usa. Dunque nella regolazione del rischio ci avviamo verso un approccio transatlantico, ma con quale equilibrio? Si parla insomma di quelle misure diverse dai dazi doganali che hanno effetto sugli scambi commerciali. Di Dario ha fatto un esempio recente di diversi approcci: la Svezia voleva bloccare l’arrivo di aragoste dal Maine che stavano soppiantando le specie
locali, con rischio per la biodiversità. Dal Maine hanno contestato l’assenza di basi scientifiche per questo rischio. Il punto è che gli Usa considerano più i costi dei divieti, mentre in Europa prevale la garanzia per il consumatore, a prescindere dal rischio economico. In qualche maniera, ha ammonito, l’Europa si adeguerà accettando rischi maggiori. D’altra parte oltre oceano l’analisi che viene fatta è semplice: se i benefici sono superiori ai costi sociali c’è il via libera. Ma non tutto è quantificabile, e qui nasce la contrarietà di ambientalisti e associazioni di consumatori. Insomma, l’analisi costi-benefici la si fa anche in Europa (sennò non prenderemmo l’aereo), ma con un valore ben diverso rispetto agli Usa.
Prima dell’intervento della parlamentare Binetti, di cui riferiamo a parte, ha chiuso i lavori mattutini Massimo Iovane, che ha parlato dell’impatto del Ttip sui consumatori. «Anche il sistema di risoluzione delle controverie che si delinea nel trattato – ha ammonito – è importante. Capire i meccanismi della giustizia internazionale serve a conoscere quel che potrà accadere». A fine mattinata, Luigi Pastorelli ha sottolineato l’importanza di capire i contenuti del trattato, ammonendo anche i politici ad informarsi. Non sappiamo che farcene, ha detto, di assessori che vengono qui, dicono due parole e se ne vanno. Devono fermarsi ad ascoltare, per conoscere le cose. Un duro attacco neanche troppo velato...
Dopo una dotta e nutrita offerta di dati statistici a favore della zona di libero scambio, l’intervento di Paola Binetti è stato un “basso continuo” preoccupato e critico per la scarsa conoscenza, da parte del pubblico, dei protocolli finora concordati; anche Lev Mannheimer l’ha rilevato con il suo proverbiale rigore, e, ha ribadito, tra chi sembra informato, la metà è contrario alla Zls (Zona di libero scambio). Binetti, della Commissione Sanità e Affari Sociali al Senato, di area Popolare, quindi governativa, ha rivelato che i dati sono di uno studio londinese, il Center for Economic Policy Research, finanziato dalle grandi banche anglo-americane; i dati si estenderebbero addirittura fino al 2027 e da qui ad allora le sorprese possono essere innumerevoli! La Zls incrementerebbe la concentrazione delle aziende in ogni settore di attività; la comunicazione planetaria, già oggi concentrata in solo 4 aziende, avrebbe il monopolio della comunicazione, grazie al diritto di proprietà intellettuale, come avverrebbe anche per la genialità delle scoperte i cui benefici effetti non andrebbero a favore di tutti, ma soprattutto di chi ha il copyright; gli stati sarebbero assoggettati a un diritto su misura delle multinazionali; i salari in calo continuo a favore delle stesse aziende planetarie: infatti mentre l’Europa ha sottoscritto le 8 norme Onu in difesa del lavoro, gli Usa solo due! Mentre per noi vale il “principio di precauzione” di un prodotto prima che sia immesso sul mercato, sottoposto ad un grande rigore, negli Stati Uniti vale invece il principio che i danni prodotti da un manufatto debbano essere sottoposti a durissime pene finanziarie (sarebbe – secondo il nostro punto di vista – come dire: “l’operazione è ben riuscita, però il paziente è morto!”). La forbice, ha proseguito il deputato, tra la fame e la denutrizione nel mondo,
che colpisce un miliardo di persone, e l’opulenza di poche migliaia di super-ricchi, tenderebbe ad accrescersi ancora; la classe media, baluardo della democrazia, già colpita duramente dalla globalizzazione (2000), continuerebbe il suo tramonto, con l’aggiunta del fanatismo e della paura. In una slide si dichiarava la trasparenza di quanto è stato finora concordato; ma il sen. Stefano Ludici, M5S, ha potuto vedere le 900 pagine finora concordate, prive di un indice, solo in inglese (l’Ue ha ben 24 lingue!), sorvegliato a vista, ha potuto solo prendere alcuni appunti, dopo aver consegnato orologio e telefonino per evitare ogni copia. “Nonna Europa” (Papa Francesco) è così malmessa nelle sue istituzioni da non essere all’altezza delle sfide planetarie in atto come l’immane tragedia dei migranti, come se il Sud Europa non esistesse. Non ha neppure un’agenzia unica per la raccolta dei dati sui terroristi. L’Assessore all’Agricoltura della Lombardia Fava è stato applaudito, come in precedenza la Binetti, per aver asserito che tutto il settore agroindustriale non è solamente un prodotto della tecnica ma ha una valenza culturale e identitaria. Ha denunciato poi la minaccia che incombe sulle decine di migliaia di specie vegetali ed animali dell’Europa e dell’Italia, mentre negli Usa vanno sparendo: in Europa abbiamo 141 qualità di frumento, negli Usa solo sei! Il rabbino capo di Napoli ha tenuto una vera e propria lezione, come esperto del Kosher, del tipo di alimentazione israeliana, di grande interesse anche culturale. Ha specificato la valenza biblica della nutrizione Kosher e, vogliamo immaginare che negli accordi questa importante minoranza sia rispettata nel suo diritto naturale. Giovanni Borsella
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Cronaca
Sabato 4 Giugno 2016
Bollette ogni mese, cremonesi infuriati Ancora forti disagi agli utenti per un blocco informatico del 2015. Nel mirino Linea Group, che assicura: “A breve, tutto risolto. A complicare le cose anche la bolletta 2.0”
B
di Federico Centenari
ollette con cadenza mensile anziché bimestrale. Importi spesso allarmanti, identici periodi di fatturazione coperti da due bollette e, alla faccia del tentativo di miglioramento della comunicazione all’utente, bollette “2.0” tutt’altro che di immediata comprensione per il cittadino. Da mesi, Linea Group è al centro dei pensieri (e delle imprecazioni) di moltissimi cremonesi, alle prese con bollette se non proprio “pazze”, quantomeno fuori dall’ordinario. Dell’insolita fatturazione si è occupata anche la stampa locale, ma il problema, a quanto pare, è ancora lontano dall’essere risolto. Ancora in questi giorni, infatti, gli uffici di viale Trento e Trieste sono presi d’assalto da concittadini allibiti, furiosi o semplicemente stanchi di ricevere bollette ogni tre-quattro settimane. A dare i maggiori problemi è la bollet-
il commento
La sede di Linea Group in via Trento e Trieste
ta del gas. Nel settembre del 2015, spiegano dalla sede dell’Aem, si è verificato un blocco al sistema informatico.
Da qui, a cascata, i disguidi nei conteggi, disguidi che ancora oggi si stanno ripercuotendo sull’utenza. Sì, perché Li-
nea Group, per recuperare gli importi che non ha potuto fatturare (o che non ha fatturato compiutamente) a seguito del blocco informatico, da mesi sta procedendo con bollette a conguaglio. Bollette che, va da sé, fioccano con cadenza ravvicinata nelle cassette postali dei cremonesi, arrivando in moltissimi casi all’irritante ritmo di una al mese. E a poco aiuta il fatto di aver modificato la grafica della bolletta, definita dagli stessi operatori in viale Trento e Trieste “bolletta 2.0”. La nuova bolletta, più snella e – almeno nelle intenzioni, più leggibile – non sta facendo altro che aumentare il disagio dell’utenza. E d’altra parte, la bolletta “2.0” è pure una bolletta parziale, nel senso che riporta i dati in forma sintetica, rimandando al sito dell’azienda per quanto riguarda i dati analitici. Domanda: siamo sicuri che una persona di una certa età abbia tutta questa voglia di imparare a destreggiarsi in Rete semplicemente per consultare le sue bollette?
Ad ogni modo, dagli uffici dell’Aem invitano a portare pazienza: il “ricalcolo” (voce inserita nella bolletta “2.0” e che altro non è se non il conguaglio) dovrebbe terminare a breve e la situazione tornare alla normalità entro l’estate. Certo, se a monte, ossia subito dopo il blocco informatico, ci fosse stata un’informativa estesa ed esauriente da parte dell’azienda, probabilmente ci si sarebbe risparmiati più di un mal di testa, ma tant’è… Molta più pazienza, invece, occorre per avere un contatto con l’azienda: attraverso i centralini la trafila è lunga e non sempre porta al dialogo diretto con l’operatore, mentre in loco, in viale Trento e Trieste, occorre armarsi di tempo e riviste da sfogliare in attesa di arrivare al fatidico “adesso serviamo il numero…”. E mettiamoci il cuore in pace, perché con l’ingresso di Lgh in A2A (fatto salvo l’esito delle verifiche in atto da parte dell’antitrust) sarà sempre più difficile avere un filo diretto con l’azienda.
Forza Italia? Qui non serve nemmeno far finta di cambiare
Domenica 29 maggio si è celebrato il congresso, appuntamento sempre più di facciata, utile al partito solo per uscire dal suo torpore. Rieletto con voto bulgaro (e senza proposte alternative) Mino Jotta, da quasi 20 anni in politica e da una quindicina “ras” degli azzurri locali. Schermaglie prima del congresso, strascichi polemici dopo. Nel mezzo, la solita “prova bulgara”, emblema di un partito tanto ingessato e ammuffito quanto inutile alla città. Domenica 29, affiorando dal Mare Magnum del silenzio e della sonnolenza azzurra, si è tenuto il congresso provinciale di Forza Italia. Una cosa hanno sempre in comune le scadenze congressuali della federazione cremonese del partito: la natura “carsica” dell’evento. A dire che spuntano all’ultimo momento dall’inattivismo politico che caratterizza Forza Italia, per poi chiudersi tra le polemiche e far ripiombare il partito in quello stesso inattivismo, rotto di quando in quando soltanto dalla buona volontà di qualche consigliere. Per il resto, Forza Italia Cremona? E chi se ne ricorda? Giusto giusto in occasione dei congressi – e forse è per questo che, di tanto in tanto,
è bene celebrarne uno. Il provinciale di domenica scorsa non ha fatto eccezione al dogma forzista: mai cambiare, mai rinnovare, mai crescere. Che vada bene, che vada male, guai a cambiare qualcosa. Non sia mai che antichi privilegi e “poterucoli” ne debbano risentire. Sicché, su 230 delegati hanno votato in 136 per il rinnovo del coordinatore. E con una sola lista in campo e una sola scheda bianca, che mirabolante risultato poteva regalare il congresso? La successione a se stesso di Mino Jotta, che mantiene così ben saldo il timone del barcone forzista. Emblematica la figura di Jotta, ottimamente in grado di inquadrare il partito c’è-non c’è per antonomasia. Lo stesso Jotta, poi, è noto per i suoi protratti silenzi su tutte le questioni calde della politica locale, salvo farsi rivedere quando tira aria di congresso. Bastino due note sul neo-coordinatore succeduto a se stesso per comprendere la “dinamicità” azzurra. Ingegnere industriale impegnato nel settore agro-alimentare, Jotta muove i suoi primi passi politici con la DC, poi passa al CDU ed entra in Forza Italia nel 1999. Di lì a poco ottiene un posto nel Cda dell’Aler di Cremona.
La scalata all’Aler lo porta negli anni a fare prima il vicepresidente poi il presidente. Uscito con tutte le stellette dall’Aler, Jotta torna a tempo pieno alla politica. Già coordinatore provinciale di Forza Italia nel 2004 con la nascita del Pdl Jotta ha assunto l’incarico di Coordinatore provinciale del partito fino al congresso del 2012, dove ha lasciato il posto a Luca Rossi. Tentata senza successo la scalata al Pirellone nelle ultime elezioni regionali, e sfaldatosi il Pdl con la creazione del Nuovo Centrodestra e la rinascita di Forza Italia, Jotta è tornato in pista come coordinatore del partito, su indicazione di Maria Stella Gelmini. Domenica scorsa la rielezione a fronte dell’inconsistente proposta alternativa azzurra. Poi ci si chiede perché Cremona non riesca a fare un passo per uscire dalle sabbie mobili della sua indolenza. Forza Italia è solo il caso emblematico di una politica senza alternative (o dove l’unica alternativa è il silenzio), una politica fatta dagli stessi volti, guidata dai soliti referentelli locali di piccoli potentelli regionali. E con una politica così, dove vorremmo andare? Federico Centenari
Cronaca
Sabato 4 Giugno 2016
Cent’anni fa, il tram a Cremona
Un bel libro di Fabio Cavaglieri ricorda il servizio che fu inaugurato in città nel maggio del 1916 con due linee
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In servizio nove mezzi, che raggiungevano la stazione da Porta Venezia e barriera Po
C
di Vanni Raineri
ent’anni fa il trasporto urbano di Cremona subiva la rivoluzione di più grande impatto. Proprio nel 1916, precisamente mercoledì 17 maggio 1916, venne inaugurato il nuovo servizio tranviario. Sulla storia, alquanto limitata nel tempo (durò solo un quarto di secolo) dei tram a Cremona è uscito un bel libro di Fabio Cavaglieri, che riporta le lunghe discussioni e i contrasti politici che precedettero l’arrivo dei tram e il funzionamento dello stesso, ed è soprattutto corredato da una lunga serie di bellissime immagini di Cremona all’epoca. Cavaglieri, dipendente della società Rete Ferroviaria Italiana, è appassionato dei trasporti urbani, tanto che è anche coautore del libro “1863-2013. 150 anni di treni a Cremona e dintorni” e ha più volte collaborato con riviste specializzate. Possiamo immaginare come fu accolto l’arrivo del tram nella Cremona di 100 anni fa, ma dobbiamo immaginare anche una città provata dalla Grande Guerra. Prima del tram, a Cremona ci si spostava su carrozze e calessi trainati da cavalli; le automobili erano alquanto rare e le biciclette a pedali erano appena state inventate. Come racconta Cavaglieri nel libro, furono inizialmente due le linee realizzate, entrambe con capolinea la stazione ferroviaria (che ovviamente era il punto più ovvio dato il collegamento coi treni in arrivo e in partenza): una andava a Porta Venezia (allora Piazzale Crispi), passando per piazza Roma, linea allungata negli anni Trenta sulla Postumia fino alla chiesa di San Sebastiano, l’altra a barriera Po, passando da Corso Garibaldi, Corso Campi, piazza Cavour, Corso Vittorio Emanuele e Porta Po. La posa dei binari iniziò il 12 luglio 1915, e per sostenere le opere il Comune assunse quasi un centinaio di lavoratori, oltre ai 40 della Società Elettrica Bresciana, concessionaria del servizio. La lunghezza complessiva delle linee era di 5,7 chilometri, di cui 1258 a doppio binario, e la rimessa era situata in via Brescia, dove oggi si trova il Punto Enel,
Alcune belle immagini tratte dal libro (in alto la copertina). Qui sopra, a sinistra il tram incrocia un carretto in Corso Garibaldi, a destra è fermo davanti alla stazione ferroviaria: sullo sfondo alcuni calessi. A fianco una splendida immagine di piazza Cavour col tram in transito un giorno di mercato, sotto alcuni biglietti degli anni Venti
allo sbocco di via Persico. Le vetture erano 9, tutte numerate, ciascuna con 16 posti a sedere e 18 in piedi, quindi relativamente piccole. Nel 1930 ne furono aggiunte altre 4. Il biglietto costava 10 centesimi, la metà se si viaggiava prima delle 8 del mattino. Fabio Cavaglieri lavora nel settore dei trasporti, è da qui che si è svilupata la passione o è la passione ad averlo indirizzato nell’attività lavorativa? «Fin da ragazzo ero appassionato in particolare del settore dei treni, passione poi estesa ai trasporti urbani». Lei ha anche un archivio foto-
grafico notevole: parecchie delle foto che corredano il libro appartengono alla sua collezione. «Sono cartoline originali trovate in gran parte nei mercatini». Dall’arrivo dei tram a Cremona sono passati cent’anni. Oggi si parla di bus a chiamata, Si è passati in pratica da un percorso obbligato da binari, poi vincolato ai fili aerei dei filobus, agli autobus e presto saranno i cittadini a decidere tragitto e orari. Il segno dei tempi. «La gestazione della tranvia fu lunga e complicata, e mi sembra che le cose non siano cambiate. Prima di prendere una decisione deve passare tanto tempo»
Sono i tempi richiesti dalla burocrazia e dalla politica, che in un secolo evidentemente non sono mutati. Vabbé che attraversiamo un periodo di crisi economica, ma non è che in quel 1916 si stesse meglio, anzi. «E’ un aspetto negativo ricorrente della nostra Italia, che paga sempre il cittadino. Il tram a Cremona avrebbe potuto arrivare anni prima, e durò troppo poco, tanto che morì nel 1940, guarda caso un altro periodo di guerra». Come mai già nel 1940 si decise il passaggio ai filobus? «Il servizio era gestito dalla Seb, come anche a Brescia; era una società all’avanguardia, che ini-
ziò il servizio di filubus a Brescia un anno o due prima. Allora era una modernizzazione del servizio (almeno così sembrava con l’eliminazione dei binari che qualche pericolo in città lo creavano), aspetto caro al regime fascista». Il filobus è stato eliminato nel 2001, e lei nel libro condanna quella scelta. «Sciaguratamente la giunta Bodini lo elminò. Tram e filobus sono ad impatto ambientale nullo, e i filobus erano anche più silenziosi. Sul tema dei filobus darò seguito al lavoro fatto con un altro libro». Laddove sono rimasti i tram, vedi a Milano, questi rappresen-
tano un aspetto caratteristico della città. «E sono un motivo di attrazione. A Milano circolano ancora alcuni mezzi del 1928, chiamati proprio “tipo 28”, bardati di pubblicità e coloratissimi, come lo sono i tram a Lisbona. La cassa chiodata è ancora quella oriiginale di allora e alcune decine furono acquistate anni fa da un’associazione di appassionati americani e andarono oltre oceano. Qualcuno di questi gira ancora per le cità». Il libro “Cremona 1916: primi tram all’ombra del Torrazzo” è in vendita presso la Libreria Spotti di Corso Matteotti 41 a Cremona.
Comune e Fondazione Arvedi per la rinascita delle Colonie Padane Il sindaco Galimberti: «Grazie al Cavaliere, è una bella notizia per la città»
Le Colonie Padane verranno restaurate e rivalorizzate. I lavori inizieranno nel mese di luglio e termineranno entro il 30 aprile 2017. L’intervento è finanziato dalla Fondazione Arvedi-Buschini e si inserisce in una apposita convenzione che verrà firmata tra il Comune di Cremona e la stessa Fondazione, che ha espresso la volontà di recuperare l’edificio comunale delle Colonie Padane e di rivalorizzare il parco circostante al fine di riportare tutto il comparto alla sua funzione originaria attraverso la creazione nello spazio pubblico di un centro ludico ricreativo per la stagione estiva. La Giunta, nella seduta di mercoledì 1 giugno, ha approvato il progetto di fattibilità. Lo scopo sociale dell’iniziativa è di offrire la possibilità alle famiglie della città di accedere a spazi per lo svago e relax. Il parco sarà valorizzato e rifunzionalizzato secondo questo principio e tutte le nuove installazioni collocate al piano terra, oltre ad essere rapidamente rimovibili, saranno realizzate con materiali atti a resistere nel tempo alle eventuali esondazioni del fiume e con manutenzioni minime. Il progetto porta la firma dello Studio Arkpabi.
L’edificio verrà interamente restaurato e consolidato secondo le recenti normative in materia antisismica tenendo alla base di tutte le scelte progettuali i criteri di compatibilità, di riconoscibilità, di reversibilità e di scelte materiche coerenti con gli ambienti. Tutte le funzioni originali saranno confermate: al piano terra, nelle ali laterali verranno recuperati i servizi igienici con i relativi spogliatoi, mentre nel corpo centrale verrà realizzato un bar/tavola calda ottenuto mediante la rimozione di alcune pareti perimetrali al fine di ottenere uno spazio permeabile in grado di dialogare con il resto del piano terra: parco e porticati creando un contatto continuo e diretto tra interno ed esterno. Il primo piano sarà riqualificato mediante l’eliminazione di tutte le superfetazioni esterne, il ripristino dei servizi igienici presenti e la liberazione degli spazi da tutte le tramezzature recenti al fine di ottenere un grande open space: uno spazio affascinante e flessibile, totalmente immerso nel verde e in grado di ospitare attività varie e molteplici utilizzi. Il progetto prevede anche la riqualifi-
cazione dell’intero parco, ma senza modificarne l’impianto originale che è in stretto rapporto con l’edificio. Lo sviluppo radiale delle alberature ed i percorsi dialogano infatti con il corpo di fabbrica e le nuove attività inserite si attesteranno sui percorsi esistenti valorizzandoli. Verranno inserite nuove funzioni e recuperate tutte quelle originariamente presenti: le piscine per i bambini verranno riportate al loro stato originale e i relativi colonnati saranno adeguatamente restaurati, mentre nei pressi del’arco (anch’esso oggetto di restauro) si insedieranno la zona solarium e lo spazio concerti. Nell’area nord ovest troverà posto sotto il boschetto di Tilia cordata - un’area mini-golf con 9 buche, poco distante l’area bocce con campi regolamentari, elementi di seduta e zona ristoro. Nella zona sud-est del parco sarà realizzato un percorso vita caratterizzato da 20 stazioni dedicate all’esercizio fisico ed un’ampia area gioco per i bimbi. Una volta terminati i lavori, l’edificio sarà riconsegnato al Comune. «Una bella notizia per la città per la
Un’elaborazione al computer del progetto affidato ad Akpabi di Giorgio Palù e Michele Bianchi
quale ringraziamo il Cavaliere Arvedi - il commento del Sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti e dell'Assessore all'Area Vasta e alla Casa con delega al Patrimonio Andrea Virgilio -. In una sinergia positiva tra pubblico e privato, con l’impegno fondamentale e imprescindibile della Fondazione Arvedi e Buschini, Cremona tra un anno potrà riavere finalmente uno spazio storico, in una posizione strategica, completamente riqualificato e rivalorizzato. L’impegno del Comune è quello di affiancare il privato nei lavori e di pensare già alla destinazione degli spazi interni ed esterni affinché questo patrimonio pubblico una volta rivalorizzato dal punto di vista strutturale possa essere animato e vissuto dai cittadini
cremonesi». «La decisione di realizzare questo intervento e donarlo alla città trae origine dalla volontà di offrire una centro di ritrovo e svago alle famiglie, ai bambini, agli anziani che non hanno la possibilità economica per frequentare Circoli ed Associazioni private - spiega il Cavaliere Giovanni Arvedi -. Le “nuove” Colonie Padane saranno, infatti, un centro moderno ed attrezzato per i giochi, lo svago, per socializzare. E’ altresì l’occasione per recuperare un edificio storico della città con il suo splendido parco, in un vasto contesto di particolare pregio ambientale lungo il Po, che potrà così tornare a nuova vita ed essere restituito alla piena fruibilità da parte dei cremonesi».
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Rubrica
Sabato 4 Giugno 2016
Il carattere di Biffi attraverso la storia di alcuni decessi In quest’ultima puntata sulla storia di Giambattista Biffi, ne studiamo insieme carattere, mentalità e idee attraverso la storia di cinque decessi. In data 26 febbraio 1760 Biffi annota sul suo Diario: “26 febraro 1780. Ho assistito questa
matina ai funerali che si sono fatti in Sant’Abondio de’ teatini alla marchesa donna Barbara Manfredi. In lei finisce la schiatta de’ Raimondi illustre famiglia nostra patrizia. Fu in sua gioventù graziosa senz’esser bella; certo di lei intrigo con un uffiziale ongaro il barone Culuoki fece parlare il mondo. Rimasta vedova faceva l’amore col vescovo nostro monsi-
gnor Fraganeschi; era assai vecchia”. Questa è una prima chiave di lettura del carattere di Giambattista Biffi: si interessa alle vicende dell’aristocrazia cremonese ed ama annotare aspetti segreti delle vicende di questa cerchia, talvolta rasentando il pettegolezzo. (continua sotto)
Biffi e le morti eccellenti del suo tempo La figura di un discusso illuminista cremonese del Settecento . 6ª e ultima puntata
E
di Paolo A. Dossena
cco un altro brano del “Diario” che conferma questo aspetto del carattere di Giambattista Biffi. In data 20 giugno 1778 questi scrive: “Circa questi giorni è morto in Milano il conte Sigismondo Brumani nostro patrizio cremonese. Questi era o stravagante, o scemo o fatuo. Aveva preso in affitto una casa in Venezia, e non vi stava mai: era andato a Milano per una setimana, e vi stette vent’anni; portò un tabarro estate e inverno per sedici anni; signore di grandi rendite giuocava, e perdeva, non esigeva il suo, andava cencioso; roso dai pidocchi era mostrato a dito per Milano come un pazzo. Non prese moglie, ed alcuni pretendono che fosse impotente. Due sorelle sue la marchesa Gadi, e la marchesa Crotti ereditarono il suo, così finì in lui la schiatta de’ Brumani. Siccome gli alberi nelle selve finiscono in ponta, così pure finiscono gli alberi genealogici delle famiglie generalmente; dopo il fondatore che è sempre un qualche gran capitano intorno al mille, o al mille e cento, se pure non è un qualche discendente de’ reali di Francia, o di Scozia, o di Napoli, o d’uno di que’ re non mai trovabili nella storia, e solo rinvenibili ne’ romanzi, dopo il fondatore dico, vien via il tronco grosso grosso per una lunga serie di scudetti rotondi; di quando in quando lateralmente ne spontano de’ ramicini che presto si esicano, ed il ramo maestro ornato di mitre, di capelli, di cimieri, di corone da conte, e da marchese va a finire sottile sottile, in punta piccolissima nell’ultimo rampollo che ordinariamente è un qualche gran barbagianni. Che Dio accordi la sua santa grazia alli ultimi de’ loro casati, e dia loro il paradiso! Povera patria i bei cognomi antichi delle illustri tue famiglie si spengono, e cosa vai aquistando di nuovo per rimpiazzarli?”. Giambattista Biffi è un leale servitore dell’impero d’Austria. La sua missione di illuminista e di riformatore (si occupò in particolare del monachesimo imposto) e di fedele funzionario degli Asburgo è favorita dalle illuminate autorità di Vienna. Biffi rimane quindi costernato alla notizia della scomparsa dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria (che regnò dal 1740 al 1780). Che così commenta: “12 dicembre 1780. Dopo le inquietitudini nelle quali siamo stati per la grave malatia dell’augusta nostra clementissima sovrana l’imperadrice Maria Tere-
Così commenta le notizie delle dipartite di Maria Teresa, Voltaire e Rousseau. Ma anche di altre cremonesi
In alto Maria Teresa ritratta in giovane età (a sinistra) e più avanti con gli anni (a destra). Qui sopra, a sinistra Voltaire e a destra Rousseau
sa d’Austria; oggi abbiamo ricevuta la nuova della di lei morte. Fu questa principessa una donna da secolo. Dotata d’una belezza da sorprendere, rapiva cogli occhi tutti quanti i cuori riunendo insieme maestà, dolcezza, clemenza, affabilità. Ebbe moltissimo ingegno, lo coltivò, e sorprese altretanto colla sua sapienza, quanto colla sua belezza. Figlia, sposa, madre di Cesari, fu la delizia dell’imperador Carlo sesto
di lei padre; fu idolatrata dall’Antonino de’ tempi nostri, Francesco primo augusto di gloriosa e cara memoria; fu sempre venerata dall’augusto nostro presente padrone l’imperatore Giuseppe secondo, al quale Iddio dia ogni bene e felicità, e gloria. Appena montata sul trono de’ suoi padri, che l’Europa tutta se la dichiarò nemica, ed essa resisté a tutta Europa con animo, e virtù eroica. Diede un’educazione a’ suoi
figli quale non l’ebbe verun altro principe de’ nostri tempi; fu la madre del mio buon principe l’arciduca Ferdinando che amava con tenerezza. La di lei generosità andava anche aldilà della sua grandezza; se fosse stata padrona della terra avrebbe auto appena abastanza onde fare del bene ai sudditi che essa aveva nei domini austriaci”. Biffi si reca nel Duomo di Cremona per una celebrazione a memoria della
sovrana, mettendosi a piangere disperato. Altri due morti che addolorano l’illuminista Biffi sono quella di Voltaire e di Jean Jacques Rousseau. Il 20 giugno 1778 Biffi annota sul suo Diario che Voltaire ha sbagliato le dosi: ha preso troppo oppio ed è morto praticamente suicida. Invece di Rousseau Biffi scrive: “28 luglio 1778. Coi fogli pubblici ho ricevuto la triste nuova della morte di Giangiacomo Rousseau cittadino di Ginevra. Il più gran genio del secolo è morto: quegli che in tutto s’assomigliava a Socrate fuor che nel volto, il dotto, l’equo, il giusto, il vero sapiente uomo del secolo è morto! Egli era il mio padre, la mia scorta, il mio maestro, il mio idolo. I di lui scritti dettati dalla sapienza stessa sono sempre stati per ritirare gli homini dal vizio, e condurli alla virtù. Altri dotti del secolo decimo ottavo hanno scritto delle grandi cose, niuno ne ha prodotte, e publicate delle tanto sublimi, e vere, e oneste quanto lui. Ha auto per nemici tutti i fanatici, i sciocchi, i preti, l’impostori, i traditori, i menzogneri; ha auto per amici tutti gli homini da bene, tutte le anime sensibili. Viveva questo filosofo a Parigi, ma anche il soggiorno di quella capitale le era venuto a noia abbenché vi fosse solitario, e vi disprezzasse tutte le grandezze. Si ritirò con sua moglie nel castello di Ermenonville diocesi di Senlis presso il marchese di Girardin, il quale lo aveva pregato ad occupare un appartamento nel suo castello sino a che le avesse fatta erigere un’abitazione nel di lui parco ove avesse potuto menare una vita analoga alle sue idee; quando la notte dei trenta giugno cessò di vivere per una colica nefritica. Il degno marchese ha fatto imbalsamare il cadavere di quel grand uomo, e si prepara a farle erigere un sepolcro là in quel bel parco che Cesare ammirò peregrinando in Francia e che tutti i passageri comendano. Perché non ho protratto il mio viaggio sino a Parigi quando due anni sono fui in Francia ma per altro che per vedere quel grandissimo uomo! Felice terra ch’or lo rinchiudi. Faccio voto sin d’ora di andare ad Ermenonville a visitare il Santo Sepolcro di Giangiacomo, del grande, dell’illustre Rousseau”. (Fine della 6ª e ultima puntata, appuntamento a sabato 11 giugno per una nuova vicenda)
Cronaca
Sabato 4 Giugno 2016
Ignazio, un marziano a Cremona L’ex sindaco di Roma nella sala convegni del Filodrammatici ha presentato il libro in cui racconta il suo punto di vista sull’esperienza
U
di Federico Pani
n marziano a Roma”: se a scomodare Flaiano ci avevano già pensato i giornalisti, la posa alla Steve Jobs con cui l’ex sindaco di Roma si fa ritrarre nella copertina del suo nuovo libro è senz’altro una soluzione inedita; con ciò, durante la presentazione del volume, avvenuta nella sala convegni del circolo Filodrammatici di Cremona, Ignazio Marino ha tenuto fede ai panni di outsider della politica cui allude il titolo. Su quei panni, del resto, si è sempre basata la riconoscibilità del personaggio. Nella conversazione col direttore de La Provincia, Vittoriano Zanolli, “il marziano a Roma” (presentato dall’amico e collega Mario Riccio) ha recitato dunque un copione noto: quello che, oltreché la riconoscibilità, a voler essere maliziosi, ha fondato anche la sua fortuna politica. Fortuna che qualche mese fa, come tutti sanno, lo ha abbandonato, costringendolo dopo solo due anni e mezzo a rimettere il mandato affidatogli dai cittadini di Roma. Marino, comunque, alla parte che si è ritagliato, quella di un ragionevole professionista prestato alla politica, sembra crederci. Forse perché, in fondo, appare per quello che è: un chirurgo di fama internazionale animato da buona volontà, buon senso e una certa dose di ambizione politica. E niente di più. Sono qualità che, nel panorama politico italiano, lo hanno premiato fino a un certo punto. Mancanza di carattere o eccesso di aplomb, capacità professionale sprecata o la scelta caduta su un mestiere sbagliato (quello di sindaco), fatto sta che la situazione che Marino si è trovato ad affrontare, una volta eletto primo cittadino della Capitale, fa venire i brividi: 24 miliardi di debiti, tra cui quelli contratti nell’acquisto dei terreni per la costruzione del Villaggio Olimpico del 1960; la bomba ecologica della discarica di Malagrotta; l’assenteismo selvaggio dei dipendenti Atac, l’azienda municipale dei trasporti (700 ore annue lavorative pro-capite contro le più di mille dei colleghi milanesi dell’Atm); i rapporti cliente-
Io, corpo estraneo nella politica capitolina lari, una burocrazia di 60 mila anime, il calderone del malaffare scoperchiato dall’inchiesta Mafia Capitale. Roma ha costituito dunque la sfida finale di una carriera politica cominciata con le elezioni a senatore del 2006, fino alle primarie del Pd, nel 2009, perse contro Pierluigi Bersani e Dario Franceschini (anche se, dell’esperienza delle primarie, l’ex senatore ha rivendicato con un certo orgoglio il risultato ottenuto di 500 mila voti). Viene da chiederselo, però, chi l’abbia fatto fare a Ignazio Marino, brillante chirurgo diventato capo di dipartimento della Pittsburgh Transplantation Institute dell’Università di Pittsburgh, di tornare in Italia per darsi alla politica. Un nome della chirurgia che, bisogna dirlo, nel suo campo ha sempre dato prova di grande professionalità e, in certi casi, di profondo coraggio: per dirne una, nel 2001 effettuò il primo trapianto su un paziente sieropositivo in Italia, sfidando il rischio di contagio e la censura scritta dell’allora ministro della salute Girolamo Sirchia. Sono molti gli sforzi che Marino si attribuisce nell’ambito dei diritti civili e vanno dalla chiusura dei manicomi criminali, al testamento sul fine vita, al riconoscimento dei diritti civili per le coppie omosessuali; memorabile, a proposito, resta la trascrizione sui registri de Cam-
pidoglio delle unioni celebrate all’estero tra coppie dello stesso sesso; nel libro, tra l’altro, non risparmia di raccontare la reprimenda di Bergoglio su questo punto. Nel 2013 è arrivata la sfida di Roma, raccolta, vinta e naufragata nel giro di due anni e mezzo. Marino racconta la sua versione e lancia alcune provocazioni. Perché prendere di mira il sindaco di Roma, se le spese di rappresentanza (poi pagate di tasca propria) sono state di 19 mila euro in 28 mesi, mentre quelle dell’ex sindaco di Firenze si aggirano sui 600 mila euro in un solo anno? O ancora: perché cercare nel Campidoglio l’unico responsabile dello squallido spettacolo del funerale del clan dei Casamonica (su tutti: l’elicottero che sorvola Roma per cospargere la funzione con petali di rose) e non prendersela col ministro degli interni? La risposta è semplice: perché l’ex coinquilino del Campidoglio, proprio in quanto outsider della politica romana, portatore di valori civici e legalitari, ha costituito un corpo estraneo nella politica della capitale. La sua fede nella legalità dei conti e del bilancio, il piglio aziendalistico nella gestione delle imprese pubbliche e l’apertura a forme di privatizzazione si sono scontrate con blocchi d’interesse consolidati.
E qui viene il tasto dolente: l’impresa cominciata da Marino, a suo giudizio, sarebbe potuta anche andare a buon fine se non fosse stata interrotta da un vero e proprio tradimento; «Ventisei coltellate e un solo mandante», così recita, infatti, il titolo (fin eccessivo) di un capitolo del libro. L’episodio è cronaca degli ultimi mesi: di fronte a un notaio, ventisei consiglieri firmano un atto con cui si impegnano a sciogliere il comune di Roma. Dietro, la lunga mano di Matteo Renzi. Ma ormai, con le elezioni che incombono, per molti è già acqua passata. Sul futuro prossimo, Marino ha qualche riserva, ma confessa che si impegnerà a contrastare la nuova riforma costituzionale. In tutto ciò, emerge comunque l’amarezza di non essere riusciti a fare di Roma una città maggiormente “europea” nella gestione della cosa pubblica, più vicina per dire alla dinamicissima Milano. Perché è vero: resta mozzafiato lasciarsi alle spalle il Colosseo e percorrere via dei Fori Imperiali (pedonalizzata proprio dall’ex sindaco), magari la sera, quando le luci di Vittorio Storaro danno il meglio. Ma se la nuova amministrazione non troverà il coraggio di percorrere quella strada che, con tutti i suoi limiti, Ignazio Marino ha saputo indicare, Roma resterà la testimone di un passato folgorante, ma per sempre andato.
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il presidente cna giovanni bozzini eletto a capo di e.l.b.a. E’ Giovanni Bozzini, imprenditore del casalasco, attuale Presidente di Cna Cremona e componente della Presidenza di Cna Lombardia, il nuovo Presidente di E.L.B.A., Ente Lombardo Bilaterale dell’Artigianato. Nominato nei giorni scorsi, ricoprirà il prestigioso incarico per il prossimo biennio. L’Elba, costituito nel 1993 da un accordo tra le Organizzazioni Artigiane (Cna, Confartigianato, Claai, Casartigiani), e le Organizzazioni Sindacali (Cgil, Cisl, Uil) della Lombardia, ha la funzione di supportare le imprese artigiane con l’erogazione di provvidenze a favore delle imprese e dei loro dipendenti che aderiscono all’Ente. Infatti dalle poche centinaia di imprese artigiane associate di 23 anni fa, si è passati, ad oggi, a oltre 40 mila aziende, che danno lavoro a circa 160 mila dipendenti: un dato che pone Elba al vertice della bilateralità nazionale. Bozzini nell’affrontare il suo mandato avrà di fronte sfide importanti. Prima fra tutte e probabilmente la più importante, sarà quella di riuscire a lavorare con produttività in un settore come quello della bilateralità artigiana che oggi costituisce una componente essenziale del nuovo sistema di welfare. «Sono molto onorato dell’incarico ricevuto – afferma Giovanni Bozzini – consapevole che la sfida non sarà delle più semplici. C’è moltissimo lavoro da fare in un panorama complesso e in continuo mutamento, viste anche le recenti normative introdotte dal Jobs Act. Dobbiamo lavorare unitariamente, consolidando i rapporti con le istituzioni, per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti, a favore delle nostre imprese e dei loro dipendenti».
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Cronaca
Sabato 4 Giugno 2016
cremona nel progetto
Pedalando un Po, Virgilio a Piacenza
«Nella delicata fase di riordino istituzionale che stiamo affrontando, la costituzione dell’Area Vasta deve essere improntata su una strategia che supera i confini amministrativi e logiche campanilistiche. Credo che la strada della collaborazione tra città come Cremona e Piacenza, così anche tra Regioni diverse, sia la direzione da intraprendere per favorire lo sviluppo del territorio, non solo nell’ambito turistico e culturale. Chi usufruisce di infrastrutture e servizi non bada infatti ai confini amministrativi e quindi anche gli interventi da mettere in atto devono superare le barriere localistiche». E’ questo un passo del saluto che l’assessore al Territorio e all’Area vasta con delega al Po e al Contratto di Fiume Andrea Virgilio (che per l’occasione era affiancato da Mara Pesaro, dirigente del Settore Sviluppo Lavoro, Area Omogenea e Ambiente) ha portato, a nome del Comune di Cremona, all’importante evento che ha preso il via ieri mattina a Piacenza nell’ambito del progetto “Pedalando un Po”. Erano presenti il sindaco del capoluogo emiliano Paolo Dosi, l’assessore all’Ambiente di Piacenza Giorgio Cisini e l’assessore regionale al Turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini. «Il Comune di Cremona - ha aggiunto Virgilio - in stretta collaborazione l’Autorità di Bacino del Fiume Po, con i Comuni dell’Asta media del Po, del Plis (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Po e del Morbasco e di quelli aderenti al Protocollo d’intesa per la valorizzazione strategica dei territori dell’Asta Fluviale del Po, sta attivamente lavorando per la realizzazione del Contratto di Fiume». Il progetto “Pedalando un Po” comprende i Comuni di Piacenza (capofila), Calendasco, Caorso, Monticelli d’Ongina, Castelvetro Piacentino, Villanova sull’Arda, Cremona, unitamente alla Provincia di Lodi e alla Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina e il Sistema Turistico Po di Lombardi.
Quelle elettriche nel nostro paese sono cresciute più che nel resto dell’Unione Europea. Cremona in controtendenza
Bollette, Italia maglia nera
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di Simona Riboni
e bollette dell’energia elettrica in Italia crescono più che in tutto il resto d’Europa. Il dato choc diramato nei giorni scorsi da Eurostat, con il suo monitoraggio delle tariffe energetiche, fra la seconda metà del 2014 e la seconda metà del 2015, la dice lunga su quanto gli italiani siano vessati. Labolletta elettrica è cresciuta in media del 2,4% nell’Ue, raggiungendo il valore di 21,1 euro per ogni 100 kWh, e dell’1,3% nell’Eurozona a 22,2 euro per ogni 100 kWh. Fra le economie guida dell’Unione l’Italia è quella che evidenzia l’aumento maggiore: le famiglie italiane hanno pagato per la luce il 3,8% in più nell’ultimo anno. Le tariffe più alte a livello assoluto però sono quelle della Germania e della Danimarca, dove il peso delle accise è maggiore (rispettivamente il 52% ed il 69%), ma la bolletta è scesa dello 0,9% per le famiglie tedesche ed è aumentata di appena uno 0,4% per quelle danesi. In italia, le imposte pesano per il 39%, poco sopra la media dell’Eurozona (38%). La tariffa del gas, complice la caduta dei prezzi delle materie prime energetiche, si è ridotta dell’1,7% in Unione Europea, attestandosi a 7,1 euro per 100 kWh, e del 3,4% nell’Eurozona, portandosi a 7,6 euro per 100 kWh. L’Italia ha riportato un calo più ampio del 4,8%, superiore a quello della Francia (-3,8%), ma inferiore al calo registrato in Regno Unito (-5,9%). Anche in questo caso, il peso delle imposte sulle tariffe è più alto in Danimarca (57%), ma non in Germania (25%), a confronto
“Aperto per voi” con la Provincia e il Touring Club Italiano
con una media Ue del 23% e dell’Area euro del 29%. In Italia, oltre un terzo della tariffa (35%) è costituito da imposte. «Il costo del gas in Italia è il quarto più alto nell’Ue in termini assoluti” evidenzia l'Unione nazionale consumatori. “Ben sopra la media Ue anche l’impatto fiscale sulle bollette: 39% la tassazione sui costi dell’elettricità in Italia contro il 31% Ue, il quarto onere più alto, 35% sul gas contro il 23% Ue, il quinto più alto». Insomma, se in Italia le utenze costano di più è sostanzialmente colpa delle tasse. «Eurostat attesta che le accise e le
La Provincia di Cremona ha approvato, con propria delibera, lo schema di accordo tra la Provincia ed il Touring Club Italiano, per favorire la promozione e la diffusione della conoscenza dei beni culturali nel territorio della città di Cremona, attraverso un’intesa che ha durata fino al 31/12/2016, con
imposte sull’energia in Italia sono esorbitanti e vanno abbassate, a cominciare dagli oneri di sistema, dove paghiamo gli incentivi per le fonti rinnovabili, per la messa in sicurezza del nucleare, per le imprese energivore e per le Ferrovie dello Stato» ha dichiarato Pieraldo Isolani, Responsabile settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. «A questa situazione va aggiunto che l’aumento dei prezzi dell’energia derivante dalla eliminazione del mercato tutelato a partire dal 1° gennaio 2018 contenuta nel ddl concorrenza, produrrà un ulteriore aggravio per le famiglie ed un regalo alle società energetiche».
apertura al pubblico di Palazzo Stanga. ll Touring Club Italiano ha manifestato, anche per l’anno 2016, l'interesse a collaborare con la Provincia di Cremona per favorire la promozione e la diffusione della conoscenza dei beni culturali del territorio di Cremona attraverso il progetto “Aperti per voi”.
A CREMONA - Consola invece il dato più cremonese, che riguarda però la differenza tra 2015 e 2016. Il prezzo del gas, secondo il rapporto mensile sui prezzi al consumo, ci dice infatti che il costo dell’energia elettrica è calato dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri ancora più sorprendenti per il gas, che è calato del 10,2%. Sempre guardando alle spese delle famiglie, sono calati del 16% i costi per la raccolta rifiuti, aumentate invece di oltre il 10% le spese per servizi postali, mentre sono diminuiti di oltre il 10% i carburanti per i mezzi di trasporto privati.
La Provincia di Cremona ritiene, quindi, di aprire al pubblico Palazzo Stanga Trecco per renderne possibile la visita e la fruizione da parte dei cittadini e dei turisti. A tal fine, per dare avvio a tale percorso di collaborazione e stabilirne le modalità è stata elaborata una scheda di pro-
getto che prevede l’apertura al pubblico, grazie ai volontari del Tci, ogni sabato dalle ore 15 alle ore 18 per ora fino al 30 giugno. In occasione di periodi di alta stagione turistica o di particolari eventi sarà possibile concordare una presenza più frequente e prolungata dei volontari.
Cronaca
Sabato 4 Giugno 2016
Spalla cotta e fortana nelle taverne di San Secondo
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Nel fine settimana torna il Palio delle Contrade: giochi, mercatini, rievocazioni e piatti tipici sotto la Rocca
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ine settimana denso di iniziative in provincia di Parma. La scorsa settimana abbiamo presentato la Sagra del Culatello, che Zibello ospita per il 31° anno. Iniziata mercoledì, la festa che celebra il Re dei salumi si protrarrà sino a domani sera. Nella vicina San Secondo invece si sta celebrando il 27° Palio delle Contrade, iniziato ieri sera e che nel fine settimana entra nel vivo. Il Palio delle Contrade, con tutte le sue tradizioni, le ansie e le trepidazioni dei contradaioli, fa rivivere la grande storia di San Secondo. Verrà rievocata, nell’occasione, la festa per il matrimonio, celebratosi nel 1523, fra il Conte Pier Maria de’ Rossi e Camilla Gonzaga. Cortei in costume, case addobbate, strade imbandierate, “ricostruzioni” storiche, banchetti e libagioni culmineranno nella disputa del “Pallium Sancti Secundi” fra le Contrade del Borgo. Il programma come detto ha preso il via ieri sera con gare di musici e sbandieratori nella Piazza della Rocca, e poi giochi, spettacoli e banchetti nelle taverne della Contrada. Nel pomeriggio di oggi, all’Arena Delgrosso, si terranno le prove ufficiali di Giostra. Verso sera, accolti con molti onori, faranno il loro ingresso nel Borgo e in Rocca i promessi sposi, il conte Pier Maria e la contessina Camilla Gonzaga, accolti con molti onori. I Signori delle Contrade renderanno gli omaggi alla Corte, seguirà la presentazione delle Contrade, dei Cavalieri e dei cavalli che disputeranno il Palio. In chiusura, tutti i visitatori si dirigeranno a quel punto ai Banchetti nelle Contrade e nelle Taverne del Borgo,
A sinistra una veduta della Roccadei Rossi, al centro del paese di San Secondo Parmense attorno alla quale si svolge il Palio dellew Contrade. A destra il manifesto, nelle altre foto in pagina momenti delle scorse edizioni della manifestazione
mentre a Corte verrà proposto lo spettacolo “Arte e suggestioni in Rocca”. Domani, domenica 5 giugno, ultimo giorno della manifestazione. Già il mattino, dopo le ultime prove ufficiali e la Santa Messa, ci sarà la benedizione dei cavalieri e dei cavalli sul Sagrato della Chiesa Collegiata. Al pomeriggio, dopo spettacoli di musici e sbandieratori, si terrà il grandioso Corteo Storico, a precedere la Giostra della Quintana con gli anelli più piccoli d’Italia nell’Arena Delgrosso. Alla sera, ultimi banchetti e libagioni, con l’immancabile Spalla di San Secondo e la soave Fortanina, il vino leggero della Bassa Parmense, ad accomunare vinti e vincitori. Il drappo che verrà consegnato alla contrada vincitrice quest’anno è stato disegnato da Cesare Pagani. La manifestazione ha alcuni eventi collaterali. Da segnalare,
presso le Scuderie della Rocca dei Rossi, la mostra fotografica “O Tempora O Mores - Usi e costumi nel 1523”, di Jenny
Guarnieri, e il Mercato Medievale con attrazioni e curiosità di altri tempi sotto le mura della Rocca dei Rossi.
L’Associazione Palio delle Contrade di San Secondo Parmense, che organizza l’evento, ringrazia per il sostegno il Co-
mune, la Fondazione Monte Parma e le aziende che hanno sponsorizzato la manifestazione.
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casalmaggiore
Sabato 4 Giugno 2016
il bijou proroga
Grazie all’impegno della curatrice, Bianca Cappello, e alla preziosa disponibilità dei prestatori, è stato possibile prorogare l’apertura della mostra “Indossare la Bellezza. La grande bigiotteria italiana”, inaugurata lo scorso 19 marzo: l’esposizione, ospitata presso la Sala Zaffanella del Museo del Bijou di Casalmaggiore, sarà visitabile fino al 12 giugno. La circostanza consente di organizzare anche a Casalmaggiore un evento strettamente legato alla mostra: la presentazione del volume “Storia della Bigiotteria Italiana”, scritto dalla stessa Bianca Cappello e da poco pubblicato da Skira. L’appuntamento è per sabato 11 giugno, alle ore 16.30, al Museo del Bijou; converserà con l’autrice Sonia Sbolzani (ingresso gratuito).
oggi festival boari CASTELPONZONE – Si conclude stasera la 4ª edizione del Festival Luciano Boari, con l’ultimo evento. Si tratta del concerto proposto dal Coro Marc’Antonio Ingegneri diretto da Vatio Bissolati, accompagnato dall’Ensemble Lux Animae, direttore Alberto Pozzaglio, con “Messe e mottetti tra Cinque e Seicento”. L’appuntamento è per le 21 nella chiesa dei SS Faustino e Giovita di Castelponzone.
gussola, festa avis La sezione Avis di Gussola celebra la Festa del 40° Aniversario di Fondazione. I donatori di sangue invitano tutta la cittadinanza domani, domenica 5 giugno, presso la propria sede di via Trento e Trieste 28, dove alle 9.15 è fissato il ritrovo e l’accoglienza di donatori, autorità, delegazioni Avis e cittadini. Alle 9.45 si formerà il corteo che sfilerà per le vie del paese con il gruppo storico di Sbandieratori “Il Torrione sul Po” di Casalmaggiore. Alle 10 si terrà la cerimonia ufficiale in piazza Comaschi, con i saluti delle autorità, e lancio di palloncini. In suffragio dei donatori defunti verrà celebrata la Santa Messa delle ore 11 nella Chiesa Parrocchiale.
Ennesimo episodio di truffa ai danni di un’anziano. E’ accaduto mercoledì a Casalmaggiore: i malviventi hanno forzato la cassaforte
«Ha una perdita d’acqua». E porta via l’oro
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a truffa dell’acqua, ancora una volta. E ancora una volta a segno purtroppo. Con un colpo economicamente rilevante, anche se non ancora quantificato, che la sfortunata vittima non dimenticherà facilmente. E’ accaduto a Casalmaggiore, in zona Baslenga, dove al momento del raggiro in casa vi era solo una signora anziana, con il resto della famiglia fuori per lavoro: è mercoledì pomeriggio e due uomini distinti si presentano alla porta. La scusa è sempre la stessa: “Signora, c’è un guasto, una perdita d’acqua: dobbiamo entrare per sistemarlo”. L’anziana donna dirà poi ai carabinieri di avere letto qualcosa del genere sul giornale, eppu-
re i due uomini sono convincenti e la signora, sbagliando, si fida. Quello che accade subito dopo è il classico trucco di chi è ormai esperto in materia. Tutti i rubinetti della casa vengono aperti, mentre uno dei due truffatori rimane vicino alla donna, per rassicurarla. Intanto il complice sale al piano di sopra e va a colpo sicuro – particolare che fa pensare che gli stessi conoscessero l’abitazione o avessero studiato in qualche modo il piano – sulla cassaforte. Viene spostato il quadro che la copre e lo strumento di sicurezza viene forzato con un flessibile. Facendo rumore, ovvio, specie quando la stessa cassaforte salta e si apre, consentendo al ladro di portare con sé una vita di ricordi e oggetti di valore. Il
rumore però non arriva al piano di sotto, perché l’acqua corrente – i rubinetti nel mentre sono rimasti aperti, come ricorderete – copre tutto il resto. L’unico colpo si ode quando la cassaforte viene aperta. “Ha visto signora, abbiamo trovato il guasto” dice, per dissimulare, il complice rimasto al piano terra. Che poi saluta, attende l’altro compare e fugge a bordo di una Bmw. Il solito schema che funziona grazie alla fiducia mal riposta. I carabinieri arrivano, prendono nota e proveranno a indagare, ma l’impressione è che vi sia poco da fare. Se non sperare che la disavventura serva in futuro a respingere i malintenzionati che si fingono operai e in realtà hanno tutt’altro scopo nella vita.
Rotonda Penny, la Provincia e il Comune firmano il protocollo di intesa Si torna a parlare della rotatoria sull’Asolana all’altezza del Penny Market. Un altro importante passo avanti è stato fatto grazie al protocollo di intesa siglato in settimana tra la Provincia di Cremona, rappresentata dal presidente Carlo Vezzini, e il Comune di Casalmaggiore, con il sindaco Filippo Bongiovanni. La Provincia ha deciso di destinare la somma di 100mila euro, su un totale previsto di spesa di 300mila euro, per la realizzazione dell’opera. Per ovviare alla difficoltosa gestione del traffico all’intersezione tra l’Asolana e le vie XX Settembre e San Leonardo, nel 2001 fu realizzato l’impianto semaforico, che oggi è
l’unico rimasto sull’Asolana in città. “I crescenti volumi di traffico – afferma la nota della Provincia -, lo sviluppo del quartiere imperniato sulla “Via S. Leonardo” e la conformazione geometrica delle strade laterali hanno, nel corso degli ultimi tempi, evidenziato nuove criticità dell’intersezione, rese ancor più evidenti negli anni dalla presenza di importanti esercizi commerciali, e dai potenziali volumi di traffico generati, dall’accesso a ridosso dell’intersezione tra le Strade Comunali Via Foscolo e Strada S. Leonardo. L’esperienza positiva maturata nell’ambito della costruzione di alcune intersezioni a rotatoria nel terri-
Centinaia di piccoli studenti in piazza martedì 7 giugno Un evento straordinario e allo stesso tempo collettivo porterà martedì sera, 7 giugno, in piazza Garibaldi a Casalmaggiore i 425 ragazzi della scuola secondaria di primo grado e i bambini delle scuole primarie di Vicomoscano e Vicobellignano. Si tratta di “Contemporaneamente Diotti”, che segue “Classicamente Diotti”, con la messa in scena di ieri sera di Carmen Suite nel giardino del Museo Diotti. La serata di martedì comincerà, alle ore 21, con alcuni brani di musica d’insieme delle scuole primarie e della scuola secondaria di primo grado. Verso le 22 si inaugurerà l’evento clou della serata, mai eseguito in precedenza che vedrà l’esecuzione di una Cup Song da parte di tutti gli alunni della scuola media inferiore.
L’eccezionalità dell’evento è dovuta al numero dei partecipanti, all’innovazione del brano che utilizza il bicchiere come strumento di percussione, battuto ritmicamente contro una panca di legno. Il tutto sarà supportato da una batteria, da due voci soliste, da flauti, da uno xilofono e da altre percussioni ricavate da materiali di riuso e di riciclo. Tutti gli studenti, quindi, saranno impegnati nella buona riuscita di una performance senza precedenti a Casalmaggiore, che chiuderà una serata creata apposta per portare nel centro della cittadina le opere creative dell’Istituto Comprensivo Diotti, sempre più fucina instancabile di opere artistiche che nascono dalla passione per gli studenti e dalla voglia di continuare ad innovarsi.
Torricella, forte avanzo e debiti prossimi allo zero Maggioranza e minoranza hanno approvato il bilancio all’unanimità. Il sindaco Emanuel Sacchini: «Abbasseremo ancora le tasse»
TORRICELLA DEL PIZZO – Non è usuale vedere approvato il bilancio da parte del consiglio comunale all’unanimità quando ci sono due gruppi politici. E’ accaduto a Torricella del Pizzo, una sorta di “isola felice” considerati i risultati operativi che riportano agli spensierati anni Novanta. Li ha presentati in una conferenza stampa il sindaco Emanuel Sacchini, affiancato dal capogruppo di minoranza Cristina Fadani. «Mi accingo ad affrontare l’ultimo anno di mandato – ha esordito il sindaco – nel mio secondo quinquennio e voglio chiudere completando il programma elettorale. Il bilancio consuntivo 2015 e preventivo 2016 sono stati approvati all’unanimità, grazie al contributo di tutti.
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D’altra parte il voto della minoranza è venuto al termine di un coinvolgimento costante dei due gruppi consiliari. Ci siamo incontrati, e anche scontrati, ma questo è il frutto del lavoro di tutti. Abbiamo chiuso un bilancio sano, con un avanzo di a m m i n i s t r a z i o n e d i o l t re 300mila euro, in parte vincolati a lavori pubblici che presto partiranno». Sacchini snocciola con soddisfazione eccellenti risultati economici: «Dalla mia rielezione abbiamo progressivamente abbassato le aliquote fiscali. La Tasi è stata già azzerata, e lo scorso anno abbiamo ridotto la Tari del 10%. L’Irpef rimarrà invariata, mentre quest’anno abbiamo deciso di abbassare l’Imu sulle seconde case e sui terreni edificabili, che era effetti-
vamente alta: si passerà dal 10,6 al 9,6 per mille. Un grande risultato è la netta diminuzione del debito fatto dai mutui accesi in passato: nel 2015 il debito è diminuito complessivamente del 60%, scendendo a 65mila euro. Posso dire che tra un anno, alle prossime elezioni, la situazione debitoria sarà pari a zero: non rimarrà alcuna rata da pagare per mutui precedentemente accesi. Questo ci consentirà di utilizzare le risorse per altri interventi. D’altro canto nei miei 9 anni di amministrazione non sono mai stati accesi mutui, abbiamo sempre provveduto con risorse del Comune o con fondi regionali». Chiude Cristina Fadani: Sono convinta da sempre che la collaborazione tra chi amministra faccia guadagnare soprattutto il paese».
torio comunale permette, oggi, di ipotizzare che la realizzazione di una diversa e più moderna infrastruttura, quale è la rotatoria, possa garantire una migliore funzionalità dell’incrocio, una maggiore sicurezza stradale e costituire l’impulso operativo per un intervento di riqualificazione urbana del contesto”. La somma di 300mila euro comprende le spese necessarie per l’acquisizione delle aree, le spese tecniche e l’Iva, e il Comune di Casalmaggiore, per far fronte alla quota di 200mila euro a suo carico, è da tempo in contatto con i privati interessati in zona per una compartecipazione della spesa.
Lunedì incontro in ospedale sull’ambito omogeneo Ha per titolo “Ambito omogeneo casalasco-viadanese: al cuore della riforma sanitaria” l’incontro in programma lunedì 6 giugno, alle ore 17, presso la Sala Riunioni dell’ospedale Oglio Po. Promotore dell’iniziativa è il consigliere regionale Carlo Malvezzi (Ncd) che ne ha spiegato la finalità: «Abbiamo lavorato in Regione Lombardia per verificare la possibilità di una gestione unitaria del territorio dell’Oglio Po dal punto di vista sanitario e questa possibilità c’è. Ora si tratta di capire come tale gestione sarà messa in pratica. L’incontro servirà esattamente a questo». Oltre ai saluti dell’assessore regionale Gianni Fava,
del consigliere regionale mantovano Annalisa Baroni e dello stesso Malvezzi, sono previsti gli interventi del direttore dell’Ats della Valpadana, Aldo Bellini; il direttore della Asst di Cremona, Camillo Rossi; il direttore della Asst di Mantova, Luca Stucchi. Malvezzi ricorda che quando si parla di Oglio Po ci si riferisce «ad un’area di 90mila abitanti che per storia, comodità logistica e servizi ha una stretta relazione nonostante sia ricompresa in due diverse province. Un’unica regia dal punto di vista sanitario avrà come risultato una miglior presa in carico del paziente e una continuità assistenziale tra ospedale e territorio».
Casalmaggiore SOLAROLO RAINERIO - Una conviviale dai toni decisamente internazionali quella che ha visto protagonisti nell’ultimo interclub dell’anno i Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po e Piadena Oglio Chiese. Lo spunto era dato dalla presenza, al ristorante La Clochette, di 8 ospiti del Distretto 5080 (tra Stati Uniti e Canada), rotariani che sono in visita in Italia e sono rimasti ospiti presso rotariani dei due club. Gli americani hanno potuto apprezzare le bellezze artistiche delle province di Cremona e Mantova, e l’anno prossimo riceveranno i nostri rotariani per ricambiare l’ospitalità. Ma alla Clochette erano presenti anche giovani dagli Stati
Sabato 4 Giugno 2016
Solarolo, per il Rotary una serata internazionale con ospiti arrivati dal Nord e dal Sud America ridotto per chi partecipa. E fruitori non sono solo i rotariani, anzi, tanti ragazzi del territorio sono beneficiari del progetto. In sala, oltre ai soci e loro ospiti, e agli stranieri già indicati, c’era anche una rappresentanza del club Rotaract e 4 reduci del recente Ryla Junior. Tutti costoro sono intervenuti per illustrare le rispettive esperienze. Una serata non solo internazionale ma anche giovane dunque. D’altro canto i presidenti dei
Uniti e dal Brasile nell’ambito dello scambio Rye (Rotary Youth Exchange). Si tratta di un programma che consente a giovani di tutto il mondo di trascorrere un periodo breve, medio o lungo (fino a un anno) in un altro paese, ospiti di famiglie rotariane. Per presentare i contenuti del Rye era presente a Salarolo Giorgio Giambiasi, che del programma Scambio Giovani è il Delegato Distrettuale. Tra i vari contenuti presentati da Giambiasi, il costo
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due club Meneghetti e Morini hanno ribadito come il Rotary da qualche anno abbia aumentato la sua attenzione nei confronti dei giovani. Nel corso della bella serata è stato presentato anche il Rala 2016 (Rotarian Adult Leadership Award), un convegno che Casalmaggiore ospiterà sabato 18 giugno presso il Centro di Medicina dello Sport in Baslenga. Il titolo è “Tecniche di autodifesa per manipolazioni mentali” e il docente sarà il professor Roberto Bondavalli. Si parlerà dunque degli inganni della mente, delle emozioni manipolate, del gioco delle credenze, e dei condizionamenti di massa.
Tre Comuni casalaschi domani al voto
Cavazzini a Piadena e Asinari a San Giovanni contrapposti a Francesconi e Monteverdi. Maglia a San Martino combatte contro il commissariamento
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di Vanni Raineri
omani si vota. Lo sappiamo perché sui media dibattiti e polemiche sono da tempo all’ordine del giorno, grazie al fatto che ad essere eletti saranno i nuovi amministratori delle principali città italiane. Si vota nei 4 Comuni più popolosi: Roma, Milano, Napoli e Torino, ma si votà anche in altre grandi città quali Bologna, Cagliari, Trieste. Tra i 1342 Comuni chiamati a rieleggere sindaci e consiglieri, come noto ce ne sono tre nel Casalasco: Piadena, San Giovanni in Croce e San Martino del Lago. Abbiamo già intervistato nei numeri scorsi tutti i candidati sindaco, ora facciamo il punto completo di quali sono le forze schierate. Si ricandidano i tre sindaci eletti nella precedente consultazione. A Piadena Ivana Cavazzini ci riprova a due anni di distanza con la stessa squadra, dopo essere decaduta a causa di dimissioni ritardate dalla carica di sindaco di Drizzona. Stavolta affronterà Pietro Francesconi. A San Giovanni Pierguido Asinari dovrà vedersela col predecessore Libero Monteverdi. Ma forse la partita più ostica l’avrà a San Martino Dino Maglia, che non ha avversari, è vero, ma che dovrà convincere i compaesani a presentarsi alle urne, per evitare il comissariamento. La legge prevede infatti che, solo laddove si presenti una sola lista, le elezioni siano valide ma a patto che si rechi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Una formalità, qualcuno potrebbe pensare, ma non tanto se si pensa ad alcune circostanze negative che si sovrappongono, quali il crescente livello di astensionismo, la certezza del vincitore che potrebbe scoraggiare tanti cittadini e, da non sottovalutare, la presenza nelle liste elettorali di San Martino di una grossa percentuale di cittadini residenti all’estero: oltre il 20% del totale. Il che significa che, dando per scontato che nessuno di questi rientrerà in Italia per votare, dovrà presentarsi alle urne (anche votando scheda bianca o nulla) oltre il 70% degli effettivi abitanti di San Martino con diritto al voto, pena annullamento delle elezioni e arrivo di un commissario. Da qui si capisce la crescente preoccupazione di Dino Maglia, e in generale degli abitanti del Comune che ospita l’autodromo.
piadena
obiettivo piadena
Candidato sindaco Ivana Cavazzini
consiglieri
Maurizio Bastoni
Piadena al Centro
Candidato sindaco
consiglieri
Pietro Francesconi
Maurizio Bonacorsi
Andrea Cantoni
Rudy Bruschi Robusti
Elisa Castelli
Monica Griffini
Marica Dall'Asta
Silvia Guarneri
Roberta De Togni
Graziella Leali Bompani
Vincenzo Di Fonzo
Rinaldo Mura
Elisa Dossena
Paola Pellizzoni
Federica Ferrari Daniela Lana
Laura Lucini Pigoli
Fulvio Notari
Fabrizio Pozzi
Michele Risi
Matteo Priori
Andrea Volpi
Marialuisa Rosati
san giovanni in croce Continuità e Rinnovamento Il Comune per Tutti
Candidato sindaco Pierguido Asinari
consiglieri
Sarajane Barborini
Candidato sindaco
consiglieri
Libero Monteverdi
Marco Bazzani
Federica Bernardi Pirini
Emilia Benzoni
Alice Buoli
Maria Luisa Borrini
Pier Luigi Cremona
Fulvio Corbari
Tiziana Favero
Andrea Decò
Rosa Ferrari
Naomi Farina
Fabrizio Galli
Christian Soldi
Erica Maglia
Luca Soldi
Susanna Poli
Roberto Trinchera
Giovanni Zardi
Alberto Vezzosi
SAN MARTINO DEL LAGO - lista per il Comune
Candidato sindaco Dino Maglia
consiglieri
Nicole Balestreri
Giancarlo Guarneri
William Bonoldi
Sara Lazzarini
Nazzareno Ceretti
Gianfranco Peschiera
Annamaria Conti Zanazzi
Donatella Scaglioni Galli
Matteo Gerelli
Mirco Zapperi
Negli altri due comuni la contesa si è svolta all’insegna più del fair play che ha caratterizzato la corsa milanese piuttosto che la caciara di quella romana. La Lista Obiettivo Piadena che ricandida la maggioranza uscente si è presentata ai piadenesi lunedì sera al Vho e mercoledì sera in Sala Civica. La Cavazzini evita polemiche dirette, probabilmente conscia del vantaggio che le assegnò nel 2014 la vittoria. Dal canto suo, Francesconi con Piadena al Centro ha contestato alle opere rivendicate dall’attuale amministrazione la primogenitura dell’ex sindaco Tosatto, chiedendo anzi che l’avversaria sia condannata a pagare il danno erariale provocato dall’ineleggibilità, rifacendosi a una recente sentenza. Francesconi ha presentato la lista martedì sera sempre nella Sala Civica. Nel recente scontro in tv trasmesso da Cremona 1 nel programma condotto da Simone Bacchetta, il momento più acceso si è toccato sulla discussione della moschea/ centro culturale islamico di Piadena. Nel caso di Piadena è evidente uno schieramento di centro sinistra (Cavazzini) contrapposto a uno di centro destra (Francesconi). A San Giovanni Libero Monteverdi si è presentato ai cittadini martedì sera presso il Teatro Cecilia Gallerani, mentre Pierguido Asinari ha atteso le ultime ore utili, con l’incontro pubblico che si è svolto ieri sera. Oggi come noto è una giornata in cui vige il silenzio. Ma complessivamente nelle ultime settimane a San Giovanni non ci sono state tensioni e polemiche. Si vota dunque nella sola giornata di domani, dopo che il governo ha bocciato l'estensione al lunedì. Si potrà farlo dalle ore 7 fino alle ore 23. Lo scrutinio sarà immediato, quindi subito dopo scatterà il conteggio dei voti. Per tutto questo periodo (7-23) gli uffici elettorali rimarranno aperti per chi avesse smarrito la tessera elettorale. Ovviamente nessuno dei tre Comuni casalaschi sarà interessato al ballottaggio (riservato a quelli che hanno oltre 15mila abitanti) a meno che non si verifichi un improbabile testa a testa con due liste che raccogliessero lo stesso numero di voti. Sarà possibile esprimere una sola preferenza per i candidati consiglieri. I consiglieri eletti saranno 12 a Piadena (che ha oltre 3mila abitanti), dei quali 8 di maggioranza e 4 di minoranza, 10 negli altri due Comuni (7 di maggioranza, 3 di minoranza).
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ambiente
Una bella iniziativa che ha fatto conoscere la golena di Gussola Egregio direttore, spesso si parla di ambiente in modo indiretto, ma il conoscerlo è un’altra cosa. Il 2 giugno scorso, il Coordinamento Popolare e il circolo Auserinsieme di Gussola, hanno organizzato una biciclettata ecologica per conoscere meglio la golena di Gussola. Una iniziativa a giudizio di molti positiva e magari da ripetere, grazie alla preparazione e alle descrizioni che ci ha esposto Sergio Gaboardi, i partecipanti hanno potuto visitare innanzitutto un angolo di paese che ai tanti era sconosciuto, ma anche essenze e alberi, il loro vivere, il loro deperire e soprattutto il loro utilizzo, ad esempio le spine di Giuda o l’utilizzo di alcuni frutti o fiori ad esempio quelli del sambuco, che possono essere utilizzati anche nell’ambito alimentare. Una camminata sui sassi che dividono il fiume Po dalla lanca e che porta sull’Isola Santa Maria ci ha aiutato a vedere e a conoscere tante cose e tanti profumi; Gaboardi ha inoltre fatto presente che tanti danni ambientali sono causati dalla mano dell’uomo, questo lo si vede con le continue erosioni del terreno causato dall’estirpazione di alberi ed arbusti. Una lezione ambientale ecologica, fatta in modo naturale, camminando e soffermandoci in angoli particolari, senza supponenza, ma con la semplicità di uno che ama l’ambiente ed opera per difenderlo. Quando le cose nate quasi spontanee, riescono capisci che è stato giusto organizzarle. Si pensa già al domani, a quanti potrebbe interessare una visita e una lezione simile a quella che abbiamo potuto assistere noi, soprattutto ai ragazzi, ai giovani, alle scolaresche, perché si difende l’ambiente conoscendolo. Come già detto in altre occasioni, Gussola non ha castelli o palazzi da esporre, ma ha un bellissimo ambiente, una ricca vegetazione, tanti corsi e specchi d’acqua, un patrimonio che va valorizzato, che può diventare anche un volano economico per lo stesso paese. Assieme ai partecipanti, oltre ad esserne l’organizzatore era presente il consigliere comunale Vittorio Lodi Rizzini e ci ha fatto piacere anche la visita che ci ha dedicato il cindaco Stefano Belli Franzini, con il quale abbiamo potuto scambiare alcune idee ed alcune proposte in merito all’iniziativa. Un grazie particolare le due associazioni organizzatrici lo rivolgono ai partecipanti, ma soprattutto a Sergio Gaboardi, che dopo questa positiva esperienza lo riteniamo una risorsa per Gussola e per la difesa dell’ambiente. Se si conoscono le cose, impari meglio a difenderle e a preservarle per le generazioni che verranno. Quello di quest’anno è stato veramente un bel 2 giugno. Sante Gerelli Gussola ***
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Lettere & Opinioni
Sabato 4 Giugno 2016
inceneritore
Serve un’indagine epidemiologica nell’area interessata alle ricadute Egregio direttore, nonostante la relazione inquietante fornite dall’Arpa di Milano, le indagini in corso della magistratura e la diffida della Regione in merito alla mala gestione dell’inceneritore di Cremona e malgrado l’ultima riunione della Commissione ambiente per chiarire le problematiche, il direttore generale ed il presidente di Linea Reti e Impianti tentano maldestramente di tranquillizzare i cremonesi, affermando che l’inceneritore non ha mai inquinato, che le emissioni sono nei limiti, ecc. La solita manfrina italica, tendente a minimizzare i problemi, dichiarando che va tutto bene. Sembra che la vicenda Tamoil, l’Ilva di Taranto ed altri
Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it
FOCUS
Falso che le zanzare preferiscano il sangue dolce
Egregio direttore, arrivano le zanzare e da subito occorre sfatare una leggenda metropolitana: le zanzare preferiscono il sangue dolce. Tale credenza è priva logica, perché per succhiare il sangue più “dolce” le zanzare devono comunque pungere la persona. E’ invece l’odore della pelle e la sua temperatura che le attirano ed è per questo motivo che esistono in commercio prodotti repellenti da spalmare sul corpo. Un tempo le zanzare pungevano prevalentemente di sera, oggi con la presenza della fastidiosissima zanzara tigre, gli attacchi si svolgono anche di giorno, tanto che alcuni Comuni hanno avviato operazioni di bonifica del territorio. Il metodo più antico per difendersi dalle zanzare è quello della zanzariera. Alle finestre o sopra il letto, la zanzariera offre da millenni la sua naturale ed efficace protezione contro gli insetti fastidiosi e nocivi. Sono comunque disponibili insetticidi in diverse modalità d’uso:
casi analoghi di pesante inquinamento, che i gestori per anni e anni negavano, pubblicamente non abbiano insegnato nulla a codesti signori. Le notizie di stampa fornite dall’Arpa rimarcano notevoli carenze e stigmatizzano il comportamento del gestore, che tra le altre cose per due giorni consecutivi (dal 22 al 24 dicembre 2014), a causa di un guasto ad una sezione nell’impianto di abbattimento polveri e con i valori di estinzione fuori scala, non ha deciso di fermare l’inceneritore sino alla riparazione del guasto. Fatto gravissimo che denota una carente formazione professionale degli operatori e soprattutto, notevoli carenze sulle procedure operative fornite da parte del gestore. E’ risaputo che in tutti questi anni ci sia stata poca trasparenza, vedi il ritardo di oltre tre mesi con cui il gestore ha avvisato il Comune delle vistose anomalie in corso. Ricordo inoltre all’attuale gestore, che ha dichiarato in pompa magna che i dati delle emissioni saranno resi pubblici mensilmente, che nelle centrali termoelettriche dell’Enel ed in altri inceneritori i dati delle emissioni vengono trasmessi giornalmente in tempo reali da oltre quindici anni. Infine, ritengo che sia un dovere istituzionale dare l’avvio rapidamente ad un’indagine epidemiologica nell’area interessata alle ricadute dell’inceneritore. Elia Sciacca Cremona ***
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critica
Il Pd non ha argomenti per difendere il proprio operato Signor direttore, definire conservatori intransigenti gli iscritti all’Anpi di Cremona che si oppongono alla sua stupidissima e sbagliatissima revisione della Costituzione, è come contestare il carabiniere che ha sventato una rapina in banca. Se Pizzetti e i vertici del suo partito, il Pd, viaggiano ad un livello così basso, è perché sono disperati e hanno capito di non avere argomenti per difendere il loro operato. Proprio come la ministra Boschi che prima paragona tutti quelli che non sono d’accordo con lei a CasaPound e subito dopo fa distinzioni tra partigiani “veri” e partigiani “finti”. E’ questa la strategia comunicativa suggerita dal guru statunitense assunto da Renzi e pagato centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici? Ma se pure questa fosse una strategia comunicativa, c’è un limite a tutto. C’era davvero bisogno che Pizzetti, dopo la squallida uscita di Boschi sui partigiani, tornasse a
chi le sostiene? Alla faccia del risparmio. Alla faccia dei tagli. Alla faccia dei sacrifici che gli italiani devono sostenere. Ma, i nostri onorevoli sono forse stranieri? O meglio, non sono italiani? Massimo Pelizzoni Gussola ***
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crisi economica
Grazie all’operato di Renzi ci resta grande preoccupazione spray, spirali e diffusori. Sono efficaci con l’avvertenza di tenersi lontani dai luoghi dove vengono irrorati e di collocare i propagatori vicino a porte e finestre e non accanto al letto o al divano. L’uso di tenere piante aromatiche (basilico, citronella, geranio, lavanda, ecc.) su balconi e terrazze, oltre ad abbellirle, svolge un’azione di contenimento delle zanzare, al dire il vero un po’ blanda, che può essere aumentata scuotendo le piante stesse in modo da diffondere nell’ambiente le essenze in esse contenute. Altri rimedi sono quel-
tirare in ballo l’Anpi, fino ad affermare che «la democrazia correrà pericoli se passa la posizione dell’Anpi»? Evidentemente per i conservatori, disastrosi e smemorati come Boschi e Pizzetti, membri del Governo che fa scempio della Costituzione e poi decide di spaccare il Paese per la loro propaganda, non ci sono limiti al senso del grottesco e del ridicolo. Sono loro i conservatori che non vedono e non capiscono il cambiamento che la crisi, di cui sono corresponsabili, ha prodotto nella nostra società prima e nella politica poi, e vorrebbero continuare a inseguire il vecchio modello, che abbiamo sperimentato con esiti fallimentari già da almeno vent’anni, imponendolo per via costituzionale, proprio ora che sta fallendo ovunque in Europa e nel mondo. Il modello di Stato che mette al centro gli interessi di pochi, soprattutto banche e lobby che finanziano i partiti, e distrugge lo Stato sociale precarizzando il lavoro e abbassando i salari. Un modello in cui il cittadino è uno spettatore pagante senza diritto di parola. Basterebbe ricordare alla gente che i promotori di queste “riforme” sono gli stessi che solo dieci anni fa si indignavano per il golpe della revisione costituzionale imposta da Berlusconi a colpi di maggioranza e che oggi hanno fatto esattamente lo stesso inventandosi che “questa volta è diverso”. «A differenza della riforma Berlusconi, non vengono toccati i pilastri del nostro sistema come la giustizia e il governo. Ogni parallelismo è del tutto infondato e basato su semplici pregiudizi», dice Pizzetti: nel merito, ancora falsità. Nemmeno la riforma Berlusconi toccava la giustizia: quella si limitava a demolirla a colpi di leggi ordinarie (esattamente come fa oggi il Governo Renzi), mentre con questa revisione il Governo è toccato eccome. Sarà il Governo, infatti, a prendere il posto non solo del Parlamento ma anche dei Consigli regionali come legislatore: i decreti legge e il loro abuso saranno legalizzati con il nuovo istituto della “corsia preferenziale”, mentre la “clausola di supremazia” sarà il nuovo istituto con cui il Governo potrà legiferare anche nelle materie spettanti alle Regioni. Sono i pilastri del sistema parlamentare e delle autonomie che crollerebbero, altro che pregiudizi! Come basterebbe ricordare che i promotori di queste “riforme” sono gli artefici del disastro costituzionale del 2001, la modifica del Titolo V che doveva portare responsabilità e serietà negli enti territoriali e che invece ha prodotto caos, paralisi istituzionale, ma soprattutto la classe politica peggiore di sempre, quella dei Trota e delle Minetti. E Pizzetti e il Pd che fanno? Gli concedono l'im-
li che chiamiamo le “sedie elettriche per gli insetti”: sono le lampade a raggi ultravioletti con griglia elettrica; vanno di moda le “racchette elettriche”, che possono essere agitate nell’aria proprio come una racchetta da tennis; spesso sulla “griglia” finiscono una moltitudine di insetti che sono scambiati per zanzare. Insomma tra zanzariere, creme e insetticidi il sistema di difesa c’é, basta attivarlo con un po’ di anticipo rispetto all’attacco pungitore. Primo Mastrantoni Segretario Aduc
munità parlamentare e il potere di riformare la Costituzione, producendo, quindi, un disastro ancora più grave. A tutto questo noi diremo no. No alle squallide provocazioni volte a tirare i partigiani da una parte o dall’altra. No alla conservazione del modello di Stato affaristico e clientelare, no all’aggressione del Parlamento e del modello costituzionale nato dalla Resistenza, no ai disastri costituzionali ripetuti dagli stessi che già li hanno prodotti. Danilo Toninelli Deputato Movimento 5 Stelle ***
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approvazione
Sindaci alla sfilata del 2 giugno Un segnale di forte unità al Paese Egregio direttore, quest’anno per la prima volta c’erano i sindaci alla Festa della Repubblica. La Costituzione si fonda sui Comuni e non sui carri armati. Mi sembra una cosa non da poco. Per la prima volta 400 sindaci hanno sfilato insieme ai rappresentanti delle Forze Armate nella parata del 2 giugno. Un’immagine molto bella, che sottolinea l’importanza degli amministratori per le nostre comunità e dà un messaggio di forte unità a tutto il Paese. Celso Vassalini Brescia ***
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frecciata
Obama è attento ai soldi pubblici Il nostro premier sicuramente no Egregio direttore, Obama, primo presidente in carica degli Stati Uniti d’America, si è recato in Giappone, a Hiroshima, per rendere omaggio alle vittime della prima bomba atomica che ha contribuito a porre termine alla seconda guerra mondiale. Vorrei sottolineare, a questo punto, la notizia dell’evento, passato sotto silenzio dalla stampa in generale: Obama non si è recato in Giappone, ma era già sul posto per il G7, evitando inutili spese ai contribuenti americani. Questo non vuole sminuire l’importanza del gesto, ma cercare di evitare spese inutili sostenute, come sempre, dai contribuenti. Rispetto per chi paga le tasse, diamine! Il nostro “beneamato” Renzi è volato apposta negli Stati Uniti per assistere alla finale di tennis tutta italiana Pennetta-Vinci. Il nostro “beneamato” Mattarella è volato apposta negli Stati Uniti per incontrare il Papa. Il nostro primo ministro ha fatto acquistare l’aereo presidenziale costato una barcata di soldi. Ma queste spese
Signor direttore, perché è fallito il Governo presieduto da Matteo Renzi? Se avesse voluto incidere sulla realtà economica del Paese, avrebbe dovuto solcare la strada di alleviare la disperazione in cui si trovano milioni di famiglie italiane. I parametri di riferimento sono quelli certificati dall’Istat: nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila). Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni e 48mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni e 20mila). L’incidenza di povertà assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9% rispetto al 2012 (per effetto dell’aumento nel Mezzogiorno, dal 9,8 al 12,6%), coinvolgendo circa 303mila famiglie e 1 milione e 206mila persone in più rispetto all’anno precedente. Nel Mezzogiorno, all’aumento dell’incidenza della povertà assoluta (circa 725 mila poveri in più, arrivando a 3 milioni 72 mila persone), si accompagna un aumento dell’intensità della povertà relativa, dal 21,4 al 23,5%. Sono questi i dati che il Paese deve fronteggiare, insieme a quelli relativi all’assoluta insufficienza degli strumenti di servizio sociale nei confronti delle persone più deboli (giovani, anziani, disoccupati, ect.). Assistiamo all’arricchimento delle élites economiche, finanziarie e politiche, che durante i periodi di crisi rimpinguano i loro “forzieri” e alla totale scomparsa delle categorie della carità e della solidarietà, che hanno salvato il Pese nei momenti più difficili della sua storia. Che cosa ha fatto, fino ad ora, il Governo presieduto dall’ex sindaco di Firenze? Annunci relativi a riforme, tante promesse, nessuna delle quali attuata: vedi riduzione dell’insopportabile carico fiscale, puntualmente disattese, elargizioni parziali (gli 80 euro), che sono serviti solo a realizzare una straordinaria campagna elettorale per le europee. La sorpresa è arrivata dopo, quando quell’elargizione è stata compensata con l’aumento delle addizionali Irpef e delle altre tasse comunali. Lo stesso presidente della Bce ha richiamato Renzi alla realtà. Nulla da aggiungere, solo grande preoccupazione, delusione e sgomento, che nessuno si aspettava! Andrea Delindati Cremona ***
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consiglio
Ascoltando gli altri apprendiamo tante cose che non conoscevamo Signor direttore, a volte il pensare che il giusto e il vero potrebbe vivere oltre i confini del nostro cranio e non tutto dentro al nostro cervello, ci rende sicuramente più accorti e prudenti nel giudicare o valutare le varie situazioni che ci potrebbero capitare nel nostro vivere quotidiano, per non dire più semplici e non dei semplici ignoranti. Perché noi quando parliamo, diciamo solo quello che sappiamo, ma é nell’ascoltare gli altri che eventualmente riusciamo ad apprendere cose che non sappiamo e a capire meglio se le loro idee sono espressione coerente con i nostri principi morali o mirano a centrare i loro interessi più o meno legali. Pietro Ferrari Cremona
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
SABATO 4 giugno
DOMENICA 5 giugno
LUNEDI’ 6 giugno MARTEDI’ 7 giugno MERCOLEDI’ 8 giugno
L
a detrazione fiscale delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dal D.P.R. 917/86 (Art. 16-bis, Testo unico delle imposte sui redditi) ed è stata resa permanente dal 1° gennaio 2012 con il suo inserimento tra gli oneri detraibili dall’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche): è così possibile detrarre dall’Irpef una parte degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali situati nel territorio dello Stato. DETRAZIONE, PERCENTUALI e LIMITI – I contribuenti possono usufruire delle detrazioni nella misura del 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2016, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare; la detrazione è del 36%, con il limite massimo di 48.000 euro per unità immobiliare delle somme che saranno spese invece dal 1° gennaio 2017. Va anche segnalato che la Legge di Stabilità del 2016 ha inoltre prorogato la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione: qui la detrazione va calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro. Nel suo complesso la detrazione deve esser ripartita in 10 quote annuali di pari importo. CHI PUO’ USUFRUIRE DELLA DETRAZIONE - Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. Qui sono ricompresi non solo i proprietari degli immobili, ma anche i titolari di diritti reali e personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese; ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture (sono
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Speciale Edilizia
Sabato 4 Giugno 2016
La gamma degli interventi e tutte le agevolazioni per la ristrutturazione edilizia
Detrazioni al 50% per tutto il 2016
definiti familiari, ai sensi dell’Art. 5 del Testo unico delle imposte sui redditi, il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado); interessante che può chiedere la detrazione anche chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati. PER QUALI LAVORI SPETTANO LE AGEVOLAZIONI - I lavori sulle unità immobiliari per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono: 1) Gli interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del D.P.R. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni in materia edilizia): si tratta degli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali. 2) Quelli elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del D.P.R. 380/2001: in particolare, la detrazione riguarda le spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria, per le opere di restauro e risanamento conservativo, per i lavori di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale. Ecco che interventi di manutenzione ordi-
naria sono ammessi solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali. 3) Gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi a condizione che sia stato dichiarato lo stato di emergenza. 4) Gli interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali. 5) I lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche e ogni strumento idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi. 6) Interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti
illeciti da parte di terzi (esempio furto): si parla di interventi materiali, non rientra nell’agevolazione il contratto stipulato con un istituto di vigilanza. Rientrano invece la sostituzione o l’installazione di cancellate o recinzioni murarie, la sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, vetri antisfondamento, casseforti a muro, fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati, apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline. 7) Gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico. 8) Gli interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici. 9) Gli interventi per l’adozione di misure antisismiche. 10) Gli interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici. MANUTENZIONE ORDINARIA - Tali interventi sono ammessi solo quando riguardano le parti comuni e la detrazione spetta a ogni condomino in base alla quota millesimale; le parti comuni interessate sono quelle indicate dall’Art. 1117, numeri 1, 2 e 3 del Codice civile (il suolo su cui sorge l’edificio, le
fondazioni, i tetti...) Esempi sono le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, tinteggiature. MANUTENZIONE STRAORDINARIA - Sono le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare la volumetria complessiva degli edifici e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso. RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO – Sono gli interventi finalizzati a conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità per mezzo di un insieme di opere che, rispettandone gli elementi tipologici, ne consentono destinazioni d’uso con esso compatibili, a esempio gli interventi mirati alla prevenzione del degrado. RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA - In generale in tali interventi sono compresi quelli rivolti a trasformare un fabbricato mediante un insieme di opere che possono portare a un fabbricato del tutto o in parte diverso dal precedente, esempio la demolizione e la fedele ricostruzione dell’immobile, la modifica della facciata. Da segnalare che se è avvenuta una demolizione e ricostruzione con ampliamento, la detrazione non spetta in quanto l’intervento si considera nel suo complesso una nuova costruzione. AGEVOLAZIONE PER ACQUISTO BOX - Possono usufruire della detrazione anche gli acquirenti di box o posti auto pertinenziali già realizzati: condizione essenziale per usufruire dell’agevolazione è la sussistenza del vincolo pertinenziale tra l’abitazione e il box. CHI RISTRUTTURA COSA DEVE FARE PER USUFRUIRE
DELL’AGEVOLAZIONE - Gli adempimenti per richiedere la detrazione sono stati negli ultimi anni semplificati: soppresso l’obbligo di indicare il costo della manodopera in maniera distinta nella fattura emessa dall’impresa. E’ sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo. Inoltre occorre conservare ed esibire, a richiesta degli uffici, i documenti indicati nel provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011. In particolare, oltre ai documenti indicati (comunicazione all’Asl, fatture e ricevute comprovanti le spese sostenute, ricevute dei bonifici di pagamento), il contribuente deve essere in possesso della domanda di accatastamento (se l’immobile non è ancora censito); delle ricevute di pagamento dell’imposta comunale (Tasi-Imu) se dovuta; della delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori (per gli interventi su parti comuni di edifici residenziali) e tabella millesimale di ripartizione delle spese; abilitazioni amministrative richieste o, se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili. PAGAMENTO MEDIANTE BONIFICO - Per fruire della detrazione è fondamentale che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale da cui risultino la causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione, codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
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Speciale Edilizia
Sabato 4 Giugno 2016
Lombardia, obiettivo amianto zero
La Regione con la più alta concentrazione della fibra letale, guarda ora al 2020 come termine per lo smaltimento asbesto o amianto è un insieme di minerali del gruppo degli inosilicati (serie degli anfiboli) e del gruppo dei fillosilicati (serie del serpentino) ed è molto comune in natura: la sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale a prova di fuoco, anche per tessuti, ma la sua ormai accertata pericolosità per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti paesi, in Italia bandito nel 1992. Infatti le polveri contenenti fibre d'amianto, se respirate, possono causare gravi patologie, come l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico) e il carcinoma polmonare. Importante da sottolineare che nel complesso non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: un'esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarre le patologie elencate. In Italia l'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni; come materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale Eternit) per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, parti di auto; addirittura come coadiuvante nella filtrazione dei vini o come componente dei ripiani di fondo dei forni per la panificazione. La prima nazione al mondo a riconoscere la natura cancerogena dell’amianto, dimostrandone il rapporto diretto tra utilizzo e tumori e prevedendo un risarcimento per i lavoratori danneggiati è stata la Germania nazista nel 1943. NORMATIVA NAZIONALE E REGIONALE - La rimozione dell’amianto è un’attività che riveste una grande importanza nell’attuale periodo storico: non a caso gli incentivi per l’edilizia vedono nel Bonus Ristrutturazioni al 50% (confermato anche per il 2016) lo strumento più efficace per la rimozione di tale materiale: l’importo della detrazione è quindi pari al 50% delle spese sostenute fino a un ammontare massimo di 96mila euro. La Regione Lombardia, attraverso l'approvazione del Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL), avvenuta con Decreto di Giun-
ta Regionale 8/1526 del dicembre 2005, si era posta come obiettivo strategico l'eliminazione dell'amianto dal territorio lombardo entro 10 anni (il termine dell scadenza sarebbe stato 16 gennaio 2016). Ma tale obiettivo è rimasto solo sulla carta, in quanto la previsione in questione è stata interpretata come una previsione politica, diciamo solo un obiettivo strategico. Tornando alla normativa il tema dell’amianto è soggetto alla Legge nazionale 257/1992 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, con l’Art. 10 che prevede l’adozione da parte delle regioni di piani di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto. Ecco che Regione Lombardia ha emanato la L. R. 29 settembre 2003, n. 17 “Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smal-
timento dell’amianto”, con la quale viene data attuazione alle disposizioni della Legge nazionale, estendendo il campo di intervento anche all’amianto in matrice compatta. Il PRAL, in base a quanto stabilito dalla L.R. 17/2003, contiene le azioni e gli strumenti per realizzare gli obiettivi indicati dalla legge: 1) la salvaguardia del benessere delle persone rispetto all’inquinamento da fibre di amianto; 2) la prescrizione di norme di prevenzione per la bonifica dell’amianto; 3) la promozione di iniziative di educazione ed informazione finalizzate a ridurre la presenza dell’amianto. OBBLIGHI PER IL PROPRIETARIO DELL’IMMOBILE – I proprietari hanno l’obbligo di denunciare all’ASL la presenza di amianto o di materiali contenenti amianto in matrice friabile; la L.R. 17/2003 ha esteso l’obbligo anche ai manufatti in cemento-amianto (amian-
to in matrice compatta): i modelli per la notifica della presenza di amianto sono riportati nell’Allegato 4 del PRAL; il censimento viene svolto dalle ASL in collaborazione con i Comuni e le Province. Però, nonostante la Legge Regionale avesse posto l’obiettivo di eliminare l’amianto in dieci anni a partire dalla sua approvazione (2005), si può dire che a tutt’oggi non esiste un vero e proprio obbligo di rimozione dei materiali contenenti amianto, a meno che non sia stata rilevata la pericolosità di dispersione delle fibre. In ogni caso il proprietario dell’immobile (l’amministratore di condominio per le parti comuni) è sempre tenuto a designare una figura responsabile del rischio amianto, con compiti di controllo e coordinamento dell’attività manutentiva, da cui passa la valutazione dell’eventuale bonifica. Il proprietario deve anche tenere i documenti relativi all’ubicazione
dell’amianto, predisporre la segnaletica e le misure di sicurezza, fornire una corretta informazione agli occupanti dell’edificio sui rischi potenziali e i comportamenti da adottare. Il responsabile è tenuto a individuare la ditta qualificata e abilitata ad eseguire i lavori, cioè un’impresa iscritta all’albo nazionale gestori ambientali, in categoria 10, con coordinatore e operai specificamente formati. La ditta deve redigere un “piano di lavoro” da presentare all’ASL competente per territorio (all’infuori di specifici casi di urgenza) almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori; trascorsi i 30 giorni scatta il silenzio-assenso. METODI DI BONIFICA - I metodi di bonifica previsti dalla normativa sono la sovracopertura, l'incapsulamento e la rimozione. La prima consiste nell'installare una nuova copertura al di sopra di quella esistente in cementoamianto che verrà comunque lasciata se la struttura portante può supportare un carico permanente aggiuntivo. L'incapsulamento prevede la pulizia della superficie della copertura da ricoprire e quindi l'utilizzo di appositi prodotti ricoprenti. Il trattamento finale dovrà essere certificato dall'impresa esecutrice e resta a carico del committente l'obbligo di verificarne lo stato di conservazione. La rimozione prevede la totale asportazione della copertura in cemento amianto e la sua sostituzione. FUTURO IN LOMBARDIA - La Lombardia, con ancora 3 milioni di metri cubi di amianto da smaltire, è la regione con la più cospicua presenza della fibra letale: proprio per le caratteristiche allarmanti che il fenomeno assume nel nostro territorio regionale, è stato costituito il CO.P.A.L., Comitato prevenzione Amianto Lombardia, il quale si prefigge, anche in sinergia con altri soggetti, di raggiungere l’obiettivo, entro un tempo programmato di pochi anni (il 2020), di eliminare tutto l’amianto dall’ambiente di vita e di lavoro sul territorio regionale e dagli edifici civili e industriali, il cd “obiettivo amianto zero”.
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Speciale Edilizia
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egli ultimi anni sempre più persone stanno rivolgendo l’attenzione verso quei sistemi alternativi che permettono la depurazione casalinga dell'acqua. Una presa di coscienza motivata da diversi fattori: incompleta informazione delle sostanze contenute nell'acqua in bottiglia, risparmio economico e soprattutto praticità, eliminando le numerose bottiglie da portare a casa e incidendo in particolare sul tema relativo allo smaltimento della plastica. Le acque cosiddette buone dovrebbero essere prive o comunque molto povere di sostanze nocive come a esempio cloro, nitriti, fluoruri, cloruri, piombo, fosfati, ammoniaca, bromuro. Ecco che le acque di rubinetto e in bottiglia possono contenere buona parte di questi elementi, con valori spesso vicini ai limiti massimi imposti dalla legge. La presenza di questi elementi nocivi può dipendere dall’inquinamento delle falde acquifere causate dai pesticidi utilizzati in agricoltura, dai detersivi usati quotidianamente in casa, dagli oli lubrificanti smaltiti fuorilegge e dalle sempre più frequenti discariche abusive che inquinano il sottosuolo. COS’E’ LA DEPURAZIONE DELL’ACQUA - Il termine depurazione in materia si riferisce al processo grazie al quale l'acqua viene liberata da ogni tipo di impurità presente al suo interno, a partire dagli agenti inquinanti, sostanze contaminanti o microorganismi. Questo meccanismo è costituito da diverse tappe, il numero delle quali dipende dal grado di impurità dell’acqua che emerge dalle analisi preliminari che verranno effettuate dagli esperti dell’azienda contattata. Il costo dei depuratori varia enormemente a seconda di si tratti del semplice filtro da collegare al rubinetto, che si può trovare al supermercato, o il vero e proprio impianto da collegare alla rete domestica; i principali depuratori sono gli addolcitori, i classici filtri per l’acqua e i de-
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Acqua, cresce la depurazione casalinga I consumatori rincorrono i benefici scegliendo tra filtri, addolcitori e impianti professionali
puratori professionali per uso domestico. FILTRI PER L’ACQUA - Svolgono effettivamente un lavoro di filtratura dell’acqua, ma quest’ultimo risulta piuttosto limitato rispetto ovviamente agli impianti professionali; hanno un costo relativamente basso. ADDOLCITORI - Un addolcitore è uno strumento atto ad addolcire l'acqua, ovvero a diminuirne la durezza, termine con cui si indica la concentrazione di sali di calcio e magnesio che formano le incrostazioni di calcare sulle superfici; infatti l’eccessiva durezza fa sì che l’acqua abbia tutta una serie di conseguenze negative sugli elettrodomesici, sui consumi del riscaldamento e sul ph della pelle. La maggior parte degli addolcitori sfrutta lo scambio degli ioni di calcio e magnesio
con ioni di sodio facendo fluire l'acqua da addolcire su un letto di resina a scambio ionico. In questo senso, dunque, l’addolcimento dell’acqua (anche denominato “decalcificazione”) può essere considerato come una particolare applicazione della demineralizzazione, dato che l’effetto è proprio quello di eliminare i minerali in eccesso contenuti nell’acqua. Tuttavia, un addolcitore professionale non si limita soltanto ad eliminare gli ioni di calcio e magnesio presente nell’acqua, ma è anche in grado di sostituirli con gli ioni di sodio (avviene uno scambio fra gli ioni di sodio presenti nelle resine e gli ioni di calcio e magnesio presenti nell’acqua): il risultato è che alla fine l’acqua sarà molto più leggera rispetto all’inizio perché il carbonato di calcio sarà stato
rimosso. L’acqua sarà stata resa “dolce”: ecco perché si parla di addolcimento. I benefici legati agli addolcitori sono l’eliminazione degli intasamenti nelle tubazioni, diminuendo così anche i costi del riscaldamento, scongiurano danni ad altre apparecchiature, consentono lavaggi più efficienti e di migliore qualità, effetti benefici sulla pelle, meno macchie su posate, bicchieri e piatti appena usciti dalla lavastoviglie. I prezzi degli addolcitori variano a seconda della loro qualità ed efficienza. Ci sono alcuni addolcitori che funzionano ad elettricità, ed altri più moderni che utilizzano la potenza dell’acqua. DEPURATORI PROFESSIONALI PER USO DOMESTICO – In quest'ambito spiccano sicuramente gli ionizzatori: il primo passo consiste nella purifica-
zione dell’acqua di rubinetto grazie all’eliminazione di cloro, microrganismi, residui metallici, impurità. Questo processo non avviene pero’ tramite osmosi inversa, ma con l’utilizzo di un sistema di filtraggio attraverso carboni attivi. Ciò garantisce che non si vadano ad alterare assolutamente le caratteristiche organolettiche dell'acqua stessa. Si tratta di una macchina di alto livello tecnologico che trasforma la normale acqua di rubinetto in acqua alcalina e in acqua acida, mediante un processo di ionizzazione per elettrolisi. I due tipi di acqua ionizzata così ottenuti possono essere utilizzati in modalità differenti per aumentare il benessere dell’organismo. Questo processo non prevede un'aggiunta di minerali all’acqua, ma una riorganizzazione delle sostanze naturalmente presenti in base alla loro carica elettrica, attraverso appunto l’elettrolisi: gli ioni positivi (minerali alcalini) vengono attirati dall’elettrodo negativo, mentre gli ioni negativi (radicali acidi) si portano all’elettrodo positivo, all’interno delle rispettive camere di elettrolisi. L’acqua alcalina si arricchisce di minerali fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio acido- basico, mentre i composti acidi vengono eliminati con l’acqua acida attraverso un apposito scarico. I principali benefici che si ottengono grazie all'uso di uno ionizzatore d'acqua sono: 1) Idratazione: l’acqua ionizzata presenta aggregati molecolari (cluster) più piccoli rispetto all’acqua di partenza. l processo di elettrolisi infatti rompe i cluster di molecole e li riduce da 12 a 5/6 molecole per cluster. L'acqua alcalina ionizzata ha quindi degli aggrega-
ti molecolari più piccoli e una tensione superficiale inferiore, che a sua volta determina un netto aumento della capacità di idratazione dei tessuti grazie a una maggiore velocità nel permeare le membrane cellulari. 2) Ossigenazione: l'acqua ionizzata è più ricca di ossigeno, presente sia come ossigeno molecolare che come ioni idrossido. 3) Protezione anti-ossidante: l’acqua ionizzata è caratterizzata da una potenziale di riduzione di ossigeno negativo che la rende efficace nel contrastare i radicali liberi. OSMOSI INVERSA – Molta attenzione è dedicata ai sistemi a osmosi inversa: si tratta di un processo che permette di rimuovere, mediante separazione, i corpi estranei disciolti nell'acqua aventi origine sia organica che inorganica. Questa separazione avviene mediante l'utilizzo di membrane semipermeabili. Nell'osmosi naturale, due soluzioni aventi diversa concentrazione salina, separate da una membrana semipermeabile, esercitano una pressione che tende a far passare l'acqua dalla soluzione più diluita a quella più concentrata. Applicando una pressione superiore a quella osmotica alla soluzione più concentrata, l'acqua pura tende a tornare verso la soluzione più diluita (inversa al fenomeno naturale) ottenendo così il fenomeno dell'osmosi inversa. Gli impianti più evoluti permettono una miscelazione tra acqua osmotizzata e acqua microfiltrata consentendo così una regolazione del residuo fisso in base alle proprie preferenze. Gli impianti domestici, oltre ad aspetti tecnico costruttivi di qualità e al rispetto della normativa vigente, necessitano di regolare manutenzione.
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Speciale Grigliata
Grigliata, irrinunciabile magia
Tutte le tipologie di strumenti per non mancare il tradizionale momento aggregativo, dai barbecue a gas fino a quelli elettrici
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on l’arrivo della bella stagione non c’è miglior momento aggregativo che godersi una gustosa grigliata all’aria aperta in compagnia di amici: ecco quindi l’occasione per rispolverare il nostro amato barbecue. Al riguardo è meglio partire da una precisazione tecnica in quanto il termine barbecue e griglia sono spesso usati come sinonimi, ma in realtà tra essi corre una profonda differenza: con la prima si ha una cottura rapida sulla brace viva, con il calore che arriva dal basso, mentre il barbecue prevede una copertura che trasforma lo strumento in un vero e proprio forno, distribuendo il calore in circolo, oltre a trattenere il fumo che contribuisce ad aromatizzare i cibi. In generale la cottura scoperta va bene per pezzi piccoli, spiedini, le immancabili salamelle aperte a libro, oltre che per le verdure e il pesce, mentre quella con il coperchio si adatta a costate spesse, carré e polli interi, costine polpose, pezzi grossi che devono cuocere a lungo. FATTORI DA CONSIDERARE IN CASO D'ACQUISTO - In caso di acquisto di un barbecue è importante considerare una serie di fattori, in particolare quali sono le nostre esigenze e che tipo di cottura abbiamo intenzione di fare. È importante sapere con quale frequenza useremo lo strumento e dove abbiamo intenzione di cucinare, se in casa, all’aperto o in terrazza e se la zona è riparata o meno; se abbiamo intenzione di portarlo via con noi, magari in occasione di un campeggio. Anche il genere di cottura che abbiamo intenzione di eseguire è rilevante ai fini dell’acquisto: se pensate di cuocere prevalentemente carne, pesce o verdure alla griglia è probabilmente meglio optare per un barbecue a legna, mentre quelli a gas permettono anche di friggere e bollire. L’alternativa tra gas e legna è legata anche alla facilità di utilizzo e manutenzione: le cotture a carbonella richiedono un maggiore impegno nell’accensione e una pulizia più lunga rispetto a quelle a gas. Non sfuggono sicuramente le considerazioni sul materiale di realizzazione, che può essere acciaio inox, ferro o ghisa e in tale scelta è necessario considerare anche il tipo di clima in cui si risiede. Ovviamente tali caratteristiche nel loro complesso incidono sul prezzo, in merito al
quale è è importante valutare anche quali accessori vengono forniti insieme al barbecue, poiché talvolta questi devono essere acquistati separatamente. BARBECUE A GAS – I barbecue a gas sono senza dubbio più pratici e comodi sia per quanto riguarda la cottura che la pulizia, ma sono anche più costosi perché generalmente sono prodotti in acciaio. La comodità dei barbecue a gas è data sicuramente dal fatto che una volta acceso è possibile iniziare a cuocere immediatamente e la temperatura si può regolare ottenendo una cottura più uniforme; i modelli più costosi sono solitamente dotati di più fuochi che consentono di seguire il cibo a differenti temperature; non essendoci cenere, la cottura è più “pulita” ed è più indicato se lo si desidera utilizzare in casa o sul balcone se si vive in un condominio. I barbecue a gas non sono tutti uguali e al momento dell’acquisto si può scegliere tra il barbecue alimentato attraverso delle bombole di GPL o quello a metano, ovvero allacciato al gas di casa. Il primo ha il vantaggio di spostare lo strumento dove si desidera. Il barbecue a metano, invece, offre la comodità di non dover cambiare la bombola, avendo quindi sempre il
gas a disposizione e allo stesso tempo offre un risparmio essendo il metano decisamente più economico, anche se alcuni modelli devono essere adattati all’alimentazione a metano. Nel loro complesso i barbecue a gas sono strutturati in modo tale che i bruciatori surriscaldino una piastra in ghisa o di pietra lavica, sopra la quale si trova poi la griglia di cottura: è necessario attendere che la piastra si surriscaldi almeno una decina di minuti prima di posizionare la carne sulla griglia e i fuochi devono essere potenti, altrimenti la cottura sarà più simile a quella a vapore. Quando acquistate un barbecue a gas valutate bene il numero di fuochi presenti, tenendo a mente che avere più fuochi vi consente di fare diverse cotture, più lente o più rapide, e vi permette anche di lasciare un fuoco spento per far riposare alcuni istanti la carne tenendola sotto al coperchio prima di servirla, così completerà la cottura senza bruciarsi. BARBECUE A LEGNA O CARBONELLA - Gli amanti del barbecue sanno che il sapore della carne o del pesce cotto alla brace ha un sapore affumicato unico e inconfondibile. La cottura più lenta mantiene la carne più morbida e
succosa. Esistono vari modelli in commercio, da quelli più semplici ed economici a quelli più moderni dotati di più griglie e una migliore regolazione del calore. In generale il barbecue a legna è più economico rispetto a quello a gas; è necessario ovviamente procurarsi la legna o la carbonella. Il barbecue a legna comporta una maggiore organizzazione per quanto riguarda l’accensione del fuoco perché prima di mettere il cibo sulla griglia bisogna attendere che la carbonella o la legna raggiungano la giusta temperatura. Nel complesso è preferita la cottura a legna rispetto alla carbonella in quanto quest'ultimo rischia di alterare il sapore della carne a causa degli additivi infiammabili in essa contenuti. Mentre nel barbecue a gas è possibile regolare la temperatura e cuocere in maniera più uniforme la carne, nel barbecue a legna la temperatura è più alta e tutto è nelle mani dello chef, il quale deve essere bravo a togliere la carne dal fuoco al momento giusto. Al termine della cottura la pulizia del barbecue a legna richiede un tempo maggiore perché oltre a eliminare i residui del cibo sulla griglia è necessario rimuovere le ceneri e pulire bene il barbecue.
BARBECUE CON AFFUMICATORE – Qui viene in considerazione lo smoker, che è formato da uno scompartimento dove viene posta la legna, la quale bruciando produce il fumo che sale verso l’altro scompartimento dove si trova il cibo, che viene così affumicato. Si tratta di un tipo di cottura molto lenta ed è un’operazione abbastanza elaborata perciò gli smoker non sono molto utilizzati, ma esistono dei modelli di barbecue con affumicatore integrato che permettono di avere sia le tradizionali griglie che lo smoker nello stesso prodotto. BABECUE ELETTRICI - Chi non vuole rinunciare al gusto dei piatti grigliati, ma non può utilizzare il barbecue classico per vari motivi spesso logistici, può optare per un barbecue elettrico: si tratta di un modello e più economico (anche se poi bisogna considerare il consumo) e ha il vantaggio di produrre pochissimo fumo e pochissimi odori, tanto che appunto può essere utilizzati anche in casa. Essendo pensato per l’utilizzo domestico viene prodotto in dimensioni piccole e ciò lo rende pratico e maneggevole, ma al tempo stesso non adatto a cucinare per molte persone.
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Speciale Grigliata
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er realizzare una perfetta grigliata di carni miste è indispensabile utilizzare le migliori tipologie di carne. In genere la cottura alla brace è molto flessibile e permette di essere impiegata per la maggior parte delle carni, ma bisogna distinguere in base ai tagli e alla loro tipologie, infatti alcuni tipi di carne non sono adatti a esser cotti alla brace in quanto tendono ad asciugarsi e diventare troppo duri. Per evitare che ciò accada è necessario utilizzare alcuni accorgimenti. CARNE DI MANZO - La carne di manzo è in assoluto la regina delle carni da fare alla brace. La sua struttura molecolare è molto adatta alle alte temperature e permette una cottura ottimale, avendo una propensione a rimanere abbastanza morbida e gustosa. I tagli più diffusi sono quelli tipici della cucina italiana, come la classica bistecca alla fiorentina, o la tagliata; buonissimo e molto tenero anche il filetto; aspetto non certo da metter in secondo piano è il budget economico. Nella grande famiglia della carne di manzo spiccano i tagli di prima categoria (numerati dall’1 al 7 ed evidenziati dal cerchio rosso nella foto in pagina), i quali derivano tutti dal quarto posteriore del bovino. Vanno sicuramente evidanziati: 1) Lombata: è sicuramente uno dei tagli più conosciuti e gustosi e proprio da questa sezione deriva la classica fiorentina se la parte risulta intera sull’osso a T rovesciato; essa è anche utilizzata per costate e, se disossata, si ottiene il taglio utilizzato per il roast beef all’inglese. 2) Filetto: è senza dubbio la parte più nobile e pregiata dell’animale, caratterizzata da una carne particolarmente tenera e priva di nervi. 3) Scamone o pezza: è formato da grandi masse muscolari e da un basso contenuto di grassi (34%), risultando tenera e gustosa al palato. 4/5) Girello di coscia e Fesa esterna: questi tagli, dalla forma rettangolare, sono entrambi ca-
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Ogni brace vuole la sua carne Tutti i tagli utili per trasformare in un grande successo la propria grigliata
ratterizzati da una carne magra e pregiatissima e posizionati sia nella parte esterna che posteriore della coscia. 6) Noce: situata all’inizio dell’anca, ha una forma ovoidale ed è costituita esclusivamente da muscoli. 7) Fesa interna o punta d’anca: è il taglio che può essere considerato fra le carni più nobili, grazie alla sua carne magra e coperta da una sottile fascia di grasso.
CARNE DI VITELLO - Tra le migliori carni da fare alla brace, quella di vitello è molto utilizzata. La sua struttura è più tenera rispetto a quella di manzo, per cui la cottura è in genere più veloce. Anche se tutto dipende dal tipo di taglio che volete cuocere. Molti di essi sono più indicati di altri per la cottura alla brace, perché più ricchi di grasso e dunque più dolci e saporiti; altri, invece, sono più magri e indicati per altre preparazioni, come le classiche cotolette.
CARNE DI MAIALE - Anche la carne di maiale è sicuramente fondamentale per le grigliate miste. È impensabile infatti prepararne una senza delle salsicce, delle puntine o costate. La prelibatezza della carne di maiale dipende in particolare dal grasso che la circonda, per cui senza quest'ultimo essa diventa particolarmente dura e asciutta. CARNE DI POLLO - Anche le carni di pollo possono essere cotte alla griglia con dei risultati
eccellenti: è possibile cuocere sia il pollo intero, in singoli pezzi o solo i petti di pollo. In ognuno dei seguenti casi, però, il pollo va marinato con olio e limone e diverse erbe aromatiche tra cui rosmarino, pepe nero e basilico. Le marinature possono essere di diverso tipo: si può usare a esempio la birra, l'aceto o il vino, l'importante è che duri alcune ore. In questo modo la carne di pollo rimarrà tenere anche dopo la cottura.
CARNE DI AGNELLO - Non possiamo non inserire nell'elenco la carne di agnello. Generalmente viene cotta al forno con le patate nel periodo pasquale, ma si presta benissimo anche alla cottura alla brace. Anch'essa dovrà essere fatta marinare a lungo, in quanto la sua struttura si avvicina molto alla carne di pollo. La parte migliore dell'agnello per essere cotta alla brace è il costato. Un taglio facile da cuocere e che rimane morbido.
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Salute
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GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. centro prelievi - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.
E’
di Giulia Sapelli
partita da poche settimane una petizione online, su change.org, rivolta ai malati di ipertensione polmonare in Lombardia, regione che ha creato un progetto di rete per la diagnostica e la cura di tale patologia, ma non riconosce la patologia come "malattia rara"». A lanciare un appello è Paola Pellò, rappresentante dell’Amip (associazione malati di ipertensione polmonare). Si tratta di una malattia rara e auto degenerativa cronica, che impone al paziente si sottoporti a periodici esami e controlli medici e prendere farmaci salvavita. «In Lombardia purtroppo tale patologia non è considerata “rara” e quindi il malato se non supera una certa percentuale di invalidità si trova costretto a pagarsi la maggior parte degli esami» evidenzia Pellò. «Non esiste un codice esenzione per ipertensione polmonare! Le uniche esenzioni che ci vengono date sono legate a malattie cardiache il resto sono a pagamento. Tenendo conto che mensilmente bisogna fare prelievo del sangue per controllare tossicità del fegato dovuta ai farmaci salvavita il costo si aggira dai 25 ai 36 euro mensili per 12 mesi all’anno. Il follow up che viene fatto in ospedale con una media di 3/4 mesi dove il malato viene sottoposto ad una serie di esami e non tutti sono esenti. Anche alcuni medicinali non vengono esentati totalmente, come ad esempio quelli diuretici». Dunque, alla fine dell’anno un malato «deve sobbarcarsi una spese che varia dalle 700 ai 1500 euro ,solo per poter controllare la malattia e poter vivere» spiega ancora la presidente. I problemi dei malati di questa patologia non finiscono qui. «Nonostante la grande diffusione di Linee Guida internazionali dedicate all’ipertensione polmonare, nel mondo reale ci sono diverse criticità nel percorso diagnostico e terapeutico di questa malattia rara e dalla prognosi scadente» spiegano dall'associazione, rimarcando la necessità di una diagnosi precoce di malattia. «La prognosi della malattia è strettamente dipendente dalla severità dei sintomi al
E l’Amip lancia una petizione online perché la patologia venga riconosciuta come malattia rara
Ipertensione polmonare, costi altissimi per i pazienti
momento della diagnosi: una diagnosi precoce permette di iniziare precocemente la terapia specifica e si associa ad una prognosi migliore. Ancora al giorno d’oggi la diagnosi viene fatta, nella maggioranza dei casi, solo in fase tardiva per l’aspecificità dei sintomi legati all’IP ed il conseguente ritardo nell’inizio dell’iter diagnostico. Bisogna quindi istruire i cardiologi (e tutti i medici) a sospettare questa malattia e ad iniziare subito il percorso diagnostico nei pazienti che presentano dispnea o astenia altrimenti non spiegata». Gli studi clinici controllati hanno dimostrato che la terapia specifica del circolo polmonare è efficace solo in alcune delle forme di ipertensione arteriosa polmonare. Secondo l'associazione, «in assenza di una diagnosi precisa è facile che si verifichi un utilizzo inappropria-
Torna a Cremona la gestione del Nuovo Robbiani di Soresina
CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
La Giunta regionale lombarda ha stabilito che la Asst di Cremona subentrerà a quella di Crema nella gestione del “Polo sanitario nuovo Robbiani”. Questo significa il ritorno a Cremona dei servizi riguardanti le attività sanitarie sperimentali (30 posti sub acuti; poliambulatorio; radiologia e diagnostica per immagini); la gestione delle attività accreditate (dialisi; centro prelievi; Day surgery; Chirurgia a bassa complessità); la sperimentazione del Presidio Ospedaliero Territoriale (Pot) con 20 posti letto a disposizione. Nel passaggio di gestione rimarrà comunque invariato il ruolo dell’operatore privato (C.S.A. Cooperativa sociale) che in partnership col soggetto pubblico (da oggi Asst di Cremona) continuerà a operare sia nella sperimentazione sia nelle altre attività già contrattualizzate. “L’acquisizione del Polo Sanitario Nuovo Robbiani di Soresina è per l’Asst di Cremona è un’opportunità tesa a potenziare la presa in cura dei cittadini e dei pazienti cronici” ha detto il direttore generale dell’azienda cremonese, Camillo Rossi. “La sperimentazione consentirà, infatti, di sviluppare al meglio i percorsi integrati fra ospedale e territorio attraverso un approccio multidisciplinare, rafforzato dalla presenza degli specialisti degli Ospedali di Cremona e Oglio Po e della Rete territoriale. Non solo. Il Nuovo Robbiani potrà divenire un riferimento essenziale per la gestione delle cure domiciliari».
to di questi farmaci ad alto costo. L’assenza di diagnosi precisa ha inoltre come conseguenza il mancato riconoscimento dei pazienti affetti da ipertensione polmonare cronica post embolica; è importante sottolineare che questa forma di ipertensione polmonare è l’unica che può guarire con l’intervento chirurgico conservativo di endarterectomia polmonare». Amip ricorda anche laa necessità di un corretto follow-up del paziente. «La malattia ha spesso un andamento progressivo e la prognosi rimane scadente anche al giorno d’oggi, nonostante lo sviluppo delle nuove terapie specifiche. E' solo grazie ad un follow-up accurato che è possibile capire l’efficacia della terapia medica, identificare quali sono i pazienti più a rischio, ottimizzare di conseguenza la terapia medica e deci-
dere se e quando inserire i pazienti in lista di trapianto di polmonare». Per affrontare questi problemi la Regione Lombardia da circa 3 anni supporta un progetto di Rete regionale per l'ipertenzione polmonare, in cui il capofila è il Policlinico S Matteo di Pavia. «In Regione Lombardia si è creato un network multidisciplinare che include tutti gli specialisti che sono coinvolti nel processo di diagnosi e cura dell’IP» spiega Pellò. «Il network condivide un corretto iter diagnostico e di follow-up per seguire i pazienti affetti da questa malattia cronica e si impegna a far crescere la cultura dell’ipertensione polmonare, ciascuno nel proprio settore specialistico e/o nel proprio bacino d’utenza, a favorire l’attività di screening sul territorio delle diverse popolazioni “a rischio” ed a funzionare da anello di congiunzione tra il territorio ed i centri a più alta specializzazione. I centri partecipanti inseriscono in un registro solo semplici dati di anagrafica, diagnosi eziologica, terapia dei loro pazienti. Il registro permetterà di avere informazioni di prevalenza ed incidenza di patologia in Regione Lombardia. Queste informazioni epidemiologiche sono fondamentali per la programmazione sanitaria. Conoscere incidenza e prevalenza di malattia in una determinata regione, avere un’idea di come vengono trattati e come vengono seguiti i malati, conoscere il consumo di risorse relativi a questi pazienti può essere punto di partenza per campagne educazionali mirate, per una programmazione sanitaria specifica, in ultima analisi cioè per migliorare l’approccio diagnostico/terapeutico dell’insieme dei pazienti affetti da quella malattia».
Al dottor Daniele Generali assegnato il premio regionale Rosa Camuna
“Per i meriti medico-scientifici riconosciuti a livello internazionale e la dedizione professionale e umana con cui ha curato migliaia di malati oncologici”. Questa la motivazione espressa dalla Giunta Regionale che ha permesso a Daniele Generali - Responsabile della Struttura di Terapia Molecolare e Farmacogenomica dell’Asst di Cremona e Professore Associato di Oncologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Trieste - di conseguire il prestigioso premio indetto ogni anno da Regione Lombardia. «L’assegnazione del premio Rosa Camuna a Daniele Generali è per noi autentico motivo di orgoglio” - afferma soddisfatto il direttore generale Camillo Rossi. “Siamo contenti perché tale riconoscimento rafforza l’identità del luogo di cura (ospedale e territorio) in cui ogni giorno ciascuno di noi svolge la propria attività che – seppur con mille declinazioni – è tesa alla tutela di salute e benessere della persona. Per questo il premio va inteso non solo quale esaltazione delle competenze del singolo bensì quale testimonianza di un lavoro continuo, multidisciplinare capace di arricchire il contesto sanitario locale, creare proficue relazioni fra le équipe aziendali e promuovere collaborazioni con altri centri oncologici specializzati. Un premio a vantaggio di tutti, da condividere, nel suo va-
lore intrinseco, con gli oper atori sanitari e la collettività». Grazie alla tenacia e alla lungimiranza del Prof. Generali, infatti, l’Azienda Ospedaliera di Cremona (prima) e l’attuale Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Cremona hanno sviluppato accordi di ricerca con i più accreditati centri oncologici del mondo: Oxford University, MD Anderson Cancer Center di Houston, University of Melbourne. Queste collaborazioni hanno consentito alle pazienti di giovarsi, senza penose emigrazioni sanitarie, delle migliori cure disponibili nel mondo grazie all’attività di ricerca traslazionale. Grazie a questa attività più di 10 giovani ricercatrici/ricercatori hanno avuto e hanno la possibilità di formarsi nell’attività di ricerca in campo oncologico nelle strutture dell’Ospedale di Cremona in sinergia con i migliori centri oncologici della Lombardia e Italiani. La cerimonia di assegnazione è avvenuta domenica 29 maggio durante la Festa della Lombardia che si è svolta a Mantova, dove il Governatore Roberto Maroni ha consegnato personalmente il premio al Prof Generali. Un riconoscimento importante che, per tradizione, attesta pubblicamente l'impegno, l'operosità, la creatività e l'ingegno di coloro che si sono particolarmente distinti nel contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia.
cultura&spettacoli
Il 14 giugno “Omaggio a Cremona”
“Omaggio a Cremona” torna anche quest’anno (martedi 14 giugno alle ore 21) con il concerto degli allievi dell’Accademia Stauffer che seguono il corso per Quartetto e Trio d’archi affidato al Quartetto di Cremona, formato dai violinisti Cristiano Gualco e
Paolo Andreoli, dal violista Simone Gramaglia e dal violoncellista Giovanni Scaglione, diplomati a loro volta all’Accademia Stauffer. L’ingresso è ad inviti e l’assegnazione dei posti verrà effettuata dal 7 giugno presso la biglietteria del Teatro Ponchielli.
Appuntamento domani mattina all’Auditorium Giovanni Arvedi con Enrico Fagone e Marco Nolli
Il contrabbasso protagonista in concerto
A
dalla redazione
ppuntamento musicale dal titolo “Il contrabbasso dal Barocco al tango”, domani mattina alle ore 11 presso l’Auditorium Giovanni Arvedi. Protagnisti Enrico Fagone e Marco Nolli al contrabbasso (quest’ultimo vincitore del Concorso Triennale Antonio Stradivari) e Monica Cattarossi al pianoforte. In programma la Sonata in la minore di Henry Eccles, la Sonata (1949) di Paul Hindemith (1895 – 1963), la Fantasia su temi de “La Sonnambula” di Bellini e la Reverie e Tarantella di Giovanni Bottesini, l’Ave Maria e Kicho di Astor Piazzolla. Enrico Fagone si è esibito nei più importanti festival mondiali con artisti del calibro di Martha Argerich, Mischa Maisky, Vadim Repin, Sergej Krylov ed è regolarmente invitato come solista dalle più grandi orchestre, quali la Dallas Symphony, il Maggio Musicale Fiorentino, la Napa Valley Symphony, etc. Ha registrato per Emi e Warner (Argerich&friends) ed è stato pluripremiato dalle più importanti riviste musicali per un cd dedicato a Giovanni Bottesini. Professore al Conservatorio di Lugano, tiene regolarmente masterclass nelle più importanti università del mondo tra cui la Juilliard School di New York, la Royal Academy di
Orchestra di violoncelli a Crema
Enrico Fagone
Londra, il Conservatoire Supérieur di Parigi, la Toho Gakuen di Tokyo, insegnando le tecniche dell’arco “alla francese” e “alla tedesca”. Primo contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera Italiana, ha collaborato con i più grandi direttori quali Riccardo Muti, Claudio Abbado, Vladimir Ashkenazy, Lorin Mazeel ed è regolarmente invitato da importanti orchestre come la Filarmonica della Scala, la New York Philharmonic e la
Nhk di Tokyo. Ricordiamo che Enrico Fagone è un ex allievo dell’Accademia “Walter Stauffer” ed è ambasciatore nel mondo del “Martha Argerich Presents” e Direttore Artistico del Concorso Bottesini. Monica Cattarossi, invece, è nata a Treviso, si è diplomata presso il Conservatorio “Benedetto Mar-cello” di Venezia e si è dedicata con particolare passione alla musica da camera. Ha studiato con Jacques
Domani pomeriggio, alle ore 18 nei Chiostri del San Domenico, appuntamento con il Cello Ensemble Freude che si esibirà in “Che musica ragazzi!”. Il Cello Ensemble “Freude” è un’orchestra di soli violoncelli ed è nato nel 2008 da un’idea di Fausto Solci e Federico Lugarini con l’intento di far musica insieme sfruttando le grandissime potenzialità del violoncello. Ha al suo attivo varie
Monteverdi Festival in concerto a Venezia
Dopo il successo ottenuto l’anno scorso, il Monteverdi Festival si è imbarcato per una nuova crociera musicale sul fiume Po, attraversando le tre città monteverdiane per eccellenza: Cremona, Mantova e Venezia. In programma concerti a bordo e all’approdo, in luoghi suggestivi per ripercorrere le tappe di quel viaggio che il Divin Claudio compì tante volte. Una vacanza in battello, una romantica cena a bordo, un viaggio sull’acqua per scoprire un paesaggio anfibio mozzafiato. Oggi alle ore 14.30 a Isola S. Giorgio, protagonista sarà la “Nuova brigata pretolana” con il soprano Laura Catrani che si esibiranno in “Canti d’aia, di bottega e di corte”, con musiche di Claudio Monteverdi e canti di tradizione popolare. Come un ponte teso tra secoli e stili lontani, il soprano Laura Catrani porge le mani alla tradizione orale popolare della Nuova brigata pretolana e ai canti di guerra e d’amore, agli scherzi e le canzonette di Claudio Monteverdi. Accompagnati dai loro strumenti e percussioni rudimentali (posate, bottiglie, bastoncini, vassoi, mattoni e tant’altro), cantori e musicisti danno voce alla ninfa, alla turca, alle damigelle e ai cavalieri del Seicento; cantano storie, ballate, stornelli e serenate di uomini e donne della tradizione orale del dopoguerra del paese, delle aie e delle botteghe. Per vivere la musica assieme senza tradire le proprie identità (solo apparentemente distanti) e per scoprire che nelle differenze c’è ancora un universo che stupisce. Sempre oggi, alle ore 18.30 a Teatro La Fenice di Venezia (sale Apollinee) il soprano Francesca Aspromonte e Ivano Zanenghi al liuto proporranno “A donna bella e crudele”, arie per soprano e basso continuo di Barbara Strozzi, in collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice di Venezia. Tra gli stucchi e gli specchi delle sale neoclassiche della Fenice, un concerto intimo e raffinato dedicato ad una delle più affascinanti figure femminili del ’600: figlia del noto librettista Giulio Strozzi, allieva di Cesti e Cavalli, fu prolifica compositrice e membro dell’Accademia degli Unisoni a Venezia.
Rouvier, Konstantin Bogino e Andrea Lucchesini ed ha completato il biennio di specializzazione sotto la guida del maestro Alberto Baldrighi, laureandosi con il massimo dei voti e la menzione d’onore. Ha concluso gli studi universitari laureandosi col massimo dei voti e la lode in Musicologia, presso l’Università di Cremona. Oltre a suonare come solista con varie orchestre in Europa, è regolarmente invitata in prestigiosi Festival, tra cui Montepellier, Kuhmo, Ohrid, Kronberg e Città delle Nazioni. Da anni è presente nelle stagioni di associazioni concertistiche come la Società dei Concerti di Milano, l’Unione Musicale di Torino, gli Amici della Musica di Firenze e ha suonato presso la Carnegie Hall di New York, Kuhmo e Arts Center Hall di Seoul, Hercules Saal di Monaco,Kitara Hall di Sapporo,Salle Cortot a Parigi, Teatro Itaim a Sao Paolo. E’ partner del violoncellista Enrico Dindo e affianca all’attività concertistica un’intensa attività didattica, come pianista accompagnatore presso il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano, l’Accademia “Walter Stauffer” di Cremona, il Mozarteum di Salisburgo e come docente di Musica da Camera presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Posto unico al prezzo di 10 euro, acquistabile presso la biglietteria del Museo e on line su vivaticket.it
partecipazioni ad eventi come la notte bianca del Ipercoop di Cremona, La festa del Torrone sempre a Cremona, le sette edizioni della Festa del violoncello a Grumone di Corte de’ frati, il Concerto alla Famiglia Piasinteina di Piacenza, la Rigenerazione urbana Cremona 2015. Il repertorio spazia da brani originali a trascrizioni fatte appositamente per quest’organico da Solci o Lugarini.
Ensemble barocco domani in concerto
Domani mattina, alle ore 12 nella Sala Manfredini del Museo civico “Ala Ponzone”, nuovo appuntamento con “Gli animosi del Monteverdi” (nella foto), ensemble barocco del Conservatorio di Cremona. Nell’ambito de “Le domeniche al museo con la musica antica”, ciclo di concerti pensato per arricchire la proposta dell’ingresso gratuito ai musei civici come ogni prima domenica del mese, Lucia Cortese (soprano), Jérémie Chigioni (violino), Fabio Storelli (violino), Giulio Tanasini (viola da gamba) e Alessandro Manara (clavicembalo), eseguiranno brani di Georg Friedrich Händel, Giovanni Felice Sances, Claudio Monteverdi, Barbara Strozzi e Antonio Vivaldi. Costituitosi all’interno dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Claudio Monteverdi”, l’ensemble (composto da strumenti e voci) si cimenta nel proporre al pubblico un repertorio cameristico legato alla musica antica dal tardo Cinquecento, al Barocco e parte del Settecento. Ricordiamo che il ciclo dei concerti rientra nel progetto Monteverdi Action! legato alla diffusione delle attività musicali dell’Istituto, impegnato con più appuntamenti non solo in città, ma anche fuori dal proprio territorio di riferimento. L’iniziativa, inoltre, si sposa appieno con l’indirizzo intrapreso dall’assessorato alla Cultura del Comune di animazione degli spazi museali.
Malika Ayane inzia il nuovo tour a Crema
Il concerto in data zero è in programma domenica 26 giugno alle ore 21 in piazza Trento e Trieste Proseguono le date zero organizzate dal Teatro San Domenico di Crema. Stavolta la protagonista è Malika Ayane, che il 26 giugno, alle ore 21 in piazza Trento e Trieste a Crema, inizia i concerti estivi dal titolo “Naif en plein air tour”, dopo la positiva esperienza del “Naif club tour 2016”. La tournée conta 10 date ed è stata presentata come un nuovo viaggio musicale che unirà le due anime del disco “Naif”: quella più acustica, ispirata alle atmosfere delle sale da ballo anni Sessanta, al varietà e ai ritmi tribali e caraibici e quella più randagia e urbana, dai suoni elettrici e le influenze della club culture di Berlino e Londra. Malika Ayane nasce a Milano nel 1984 da madre italiane e da padre marocchino, studia violoncello al Conservatorio dal 1995 al 2001 e canta nel Coro di Voci Bianche del Teatro alla Scala. La sua carriera svolta grazie all’incontro con Caterina Caselli nel 2007, che la mette sotto contratto con la Sugar: “Soul waver” è il suo primo singolo, che nella versione italiana (scritta da Pacifico), diventa “Sospesa”, il singolo seguito qualche mese dopo da “Malika Ayane”, disco di debutto da cui viene estratto un nuovo singolo “Feeling better”. Nel 2009 partecipa al Festival di Sanremo nella sezione “Proposte”, con il brano “Come foglie”, accomApre oggi il “Bistrot live”, il nuovo punto di riferimento per la musica dal vivo a Cremona. Il locale, situato in via delle Industrie 26, vedrà la direzione artistica del musicista e produttore cremonese simone bertolotti (già al lavoro con Laura Pausini, Francesco Renga,
Malika Ayane in concerto
pagnata dal “padrino” Gino Paoli. Anche grazie al successo ottentuto proprio a Sanremo, torna l’anno successivo, questa volta nella sezione “Artisti”, ovvero i big, con “Ricomincio da qui”. La canzone vince il premio della critica. In contemporanea con la partecipazione al Festival, esce l’album “Grovigli” e dopo due anni arriva “Ricreazione”, alla cui realizzazione
hanno contribuito Paolo Conte, Pacifico, Tricarico, Boosta, Paolo Buonvino, The Niro, Romeus, Alessandro Raina. Dopo la data zero a Crema, la tournée inizierà l’1 luglio all’Anfiteatro dell’Anima di Cervere (Cuneo): la struttura verrà inaugurata proprio in occasione di questo concerto e in futuro ospiterà le esibizioni di altri
artisti della musica italiana. Il tour proseguirà il 4 luglio in piazza Martiri a Carpi, il 5 all’Auditorium Parco della musica di Roma, il 9 all’Arena Gigli di Porto Recanati (Macerata), il 19 in piazza SS. Annun-ziata a Firenze per il MusArt Festival, il 26 al Teatro Antico di Taormina e il 6 agosto al Fossato del Castello a Barletta (Barletta, Andria e Trani).
La cantante L’Aura inaugura Bistrot live
Elisa, e molti altri). Sarà la cantautrice “L’Aura”, bresciana d’origine ma cremonese d’adozione, ad inaugurare il palco del Bistrot live accompagnata dalla sua formazione in elettrico: Emiliano
Bassi alla batteria, Michele Quaini alla Chitarra e Andrea Torresani al basso. Il locale verrà inaugurato alle ore 19 con un buffet gratuito, a cui seguirà il concerto alle 21. La program-
mazione del locale sarà ricca e variegata: artisti da tutta Italia si alterneranno sul palco del locale in serate tematiche dal mercoledì al sabato, per un totale di 4 concerti a settimana.
Tra i nomi già confermati del mese di giugno, oltre a alla cantautrice L’Aura, ci sono i cantautori Fabio Curto (vincitore “The voice of italy 2015”) e Chiara Dello Iacovo (vincitrice del Premio Lucio Dalla a Sanremo Giovani 2016), protagonista giovedì 9 giugno.
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Taccuino
Sabato 4 Giugno 2016
numeri utili
Antipasti - speciale verdure
Cremona
Strudel di verdure con zabaione alle erbe
Verdure grigliate con fiocchi di latte alle erbe Ingredienti • per 4 persone • Rosmarino • 200 g di fiocchi di latte • Timo • Una grossa zucchina • 2 cucchiai di olio • Una melanzana extravergine di oliva • 2 pomodori ramati • Sale maturi • Pepe • 5 steli di erba cipollina Preparazione • Mondate tutte le verdure; tagliate la zucchina a fette sottili nel senso della lunghezza e i pomodori e la melanzana a fette dello spessore di mezzo cm. • Scaldate una piastra su fuoco vivo; quando sarà rovente, appoggiatevi le verdure preparate e cuocetele mezzo minuto circa per lato. • Tritate le erbe aromatiche e mescolatele ai fiocchi di latte sgocciolati e a una presa di sale. • Disponete le verdure grigliate in 4 piatti, suddividete al centro i fiocchi di latte e condite le verdure con un filo di olio e una presa di sale.
• Stufate il misto per soffritto in una padella con 4 cucchiai di olio per 2-3 minuti e aggiungete le patate pelate tagliate a dadini e i piselli. •Coprite e cuocete per 10 minuti a fiamma bassa. • Unite le zucchine tagliate a dadini e 2 cucchiai d'acqua calda e cuocete per altri 5 minuti, quindi salate.
• Mettete le verdure in una terrina con il parmigiano e 10 foglie di basilico spezzettate e fate raffreddare. • Srotolate la sfoglia e disponete le verdure al centro, compattandole con le mani. • Spennellatela con poca acqua, chiudetela sulle verdure e cuocete lo strudel in forno a 200° per circa 25 minuti.
Ingredienti per 4 persone • Un rotolo di pasta sfoglia fresca • 150 g di misto per soffritto • 2 zucchine • 200 g di piselli sgranati • 300 g di patate • 40 g di parmigiano grattugiato • Un mazzetto di basilico • Olio e sale Per la salsa • 4 tuorli • Erba cipollina e timo tritati • Mezzo limone • Olio e sale
• Preparate la salsa. Riunite i tuorli e 4 mezzi gusci d'uovo pieni d'acqua in una casseruolina e, sbattendo con una frusta, montate lo zabaione a bagnomaria per 5 minuti. • Togliete dal fuoco e unite, sempre sbattendo, il succo di limone l'olio versato a filo, salate e unite l'erba cipollina e il timo. • Servitelo caldo con lo strudel.
• 300 g di radicchio trevisano • Un avocado • Un kiwi non troppo maturo • 50 g di scaglie di grana non troppo stagionato • 30 g di mandorle a filetti • 30 g di olio • Il succo di mezzo limone • Sale, pepe
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511
Insalata di radicchio con kiwi e avocado
Ingredienti per 4 persone
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291
PROCURA Centralino: 0372-548233
Preparazione
• Tagliate a cubetti l'avocado e il kiwi, mettetelo in una terrina e spruzzate il tutto con il limone. • Lavate il radicchio e tagliatelo a striscioline della larghezza di circa un centimetro. • Sciogliete un pizzico di sale nel succo di limone, unite l'olio ed emulsionate bene. Regolate di sale e pepe. • Distribuite il radicchio su un piatto da portata, spargetevi le mandorle e il grana, poi completate con il kiwi e l'avocado. • Condite al momento di servire.
OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
numeri utili Casalmaggiore
Via Caprera Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Luglio
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMiNISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 Centro per l’Impiego Centralino: 0375-42213
Via Volturno Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre
CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540
Via Cà del Vescovo Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre
POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 Museo del bijou Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
• Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della condotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016). • Via Cà del Vescovo (tratto da via Aleni a via Postumia) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta del gas metano, della condotta dell'acqua potabile (Fine lavori: 30/06/2016).
• Via Caprera - Cantiere per la riqualificazione dei sottoservizi. L’opera è necessaria per la sostituzione della rete elettrica di bassa tensione e inoltre si procederà al rifacimento, se necessario, degli allacci all’acqua potabile. Durante gli interventi sarà ristretta la carreggiata nel tratto di strada interessato dal cantiere e garantito l’accesso pedonale alle proprietà laterali. Le modifiche alla viabilità saranno evidenziate con apposita segnaletica. (Fine lavori: 30/07/2016)
lettere@ilpiccologiornale.it
Bissolati, vietato sbagliare
sport
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PALLANUOTO
Disco rosso anche a Treviglio per la Bissolati, che malgrado il vantaggio di 8-5 a metà partita, ha dovuto cedere 14-10. Ora i cremonesi si giocano tutto nello scontro diretto di oggi alle ore 19 nella piscina sociale contro il Gam Team Brescia.
Responsabile Fabio Varesi
CLASSIFICA (21ª giornata) Varese 56; Canottieri Milano 46; Locatelli Genova 42; Metanopoli San Donato, Treviglio 32; Vigevano 30; Busto Nuoto, Aquatica Torino 24; Bocconi Sport, Sport Time Osio 21; Bissolati, Gam Team Brescia 14; Milano 2 10.
La Vanoli ha già delle basi solide Restano da definire le posizioni di Vitali, Cusin e Washington, che hanno molte richieste e che potrebbero lasciare Cremona
SERIE A Con Mian e Gaspardo sono saliti a quattro i giocatori confermati per la prossima stagione
M
di Giovanni Zagni
entre Milano e Reggio Emilia se le stanno dando di santa ragione per aggiudicarsi lo scudetto e diremmo che tutto va secondo previsione (lo scontro finale è, infatti, tra le squadre più accreditate della stagione), tutte gli altri che saranno protagonisti del prossimo campionato di serie A si stanno già muovendo e tra questi anche la nostra Vanoli. Rispetto al passato, è un passo avanti importante, poiché significa che la società sta mettendo le basi per il futuro con largo anticipo, il che vuol dire che c'è solidità economica e non ci sono troppe incertezze, com’era invece capitato in passato e che Aldo Vanoli ed i suoi amici del consiglio si sono dati da fare per tempo, al fine di garantire al coach ed al suo staff, manche alla tifoseria che c’è la certezza di un futuro che si spera ricco di soddisfazioni. La conferma a scadenza lunga del contratto di Cesare Pancotto e di molti dei suoi collaboratori, garantisce da subito la possibilità di lavorare con calma, come va facendo la dirigenza e così sono arrivate subito le conferme di Turner ed il prolungamento (addirittura con un biennale) dei contratti di Mian e Gaspardo, mentre Biligha è già sotto contratto sino al 30 giugno 2017. Ci pare che queste conferme
Fabio Mian
Raphael Gaspardo
siano assolutamente meritate ed ora vedremo come si arriverà alle risoluzioni delle situazioni più complicate, che
Piadena raggiunge la finale
SERIE C GOLD
potrebbero riguardare Vitali, Cusin, Washington, ovvero gli uomini che potrebbero ambire a cambiare aria, per
Missione compiuta. Battendo 71-66 Bernareggio in gara 3 delle semifinali, l’Mg.K Vis Piadena ha raggiunto la finale che mette in palio la promozione. Avversario è il Saronno, che ha piagato a fatica la Polisportiva Lierna. Gara 1 stasera alle 21 a Saronno, mentre gara 2 si giocherà mercoledì sera a Piadena.
“monetizzare” i loro meriti o le loro ambizioni. Per Cusin e Vitali si potrà definire il tutto dopo le manifestazioni che vedranno i due impegnati con la Nazionale. Pertanto ci vorrà un po’ di tempo, che comunque non manca, mentre per il resto della squadra diamo tempo ad Andrea Conti di lavorare “sul mercato”, che non è un temine elegante, ma che si addice al caso.
VOLLEY A1
La Pomì si affida a Caprara per restare ai vertici
Gianni Caprara durante la presentazione
ATLETICA LEGGERa (V.R.) Fausto Eseosa Desalu ha rimandato l’appuntamento con la qualificazione per Rio 2016. Tanti casalaschi si sono radunati giovedì sera all’Auditorium Santa Croce di piazza Garibaldi per fare il tifo davanti al maxischermo, ma Fausto non è riuscito nell’impresa. Nella gara sui 200 metri del Golden Gala ha chiuso col tempo di 20”86, ottavo su 9 concorrenti,
E’ stato presentato ufficialmente, lunedì all’ora di pranzo, Gianni Caprara, nuovo allenatore della Pomì, il quarto in altrettante stagioni di A1. Al suo fianco nel ruolo di vice resta, per il sesto anno consecutivo, Giorgio Bolzoni, a dare continuità al progetto tecnico, mentre è nuovo pure il preparatore atletico, che sarà Marco Da Lozzo (la stagione scorsa a Novara), mentre confermati sono l’assistente allenatore Federico Bonini e l’addetto alle statistiche Antonio Orlandi. Il presidente Boselli ha affermato nel corso della conferenza stampa che la scelta di Caprari, detentore del Mondiale per club con cui la Pomì si misurerà in ottobre, va vista nell’ottica della voglia della società di proseguire la striscia di vittorie. Caprara, reduce da due stagioni all’Eczacibasi Istanbul, si è detto felice di tornare nel campionato italiano, dove oggi il livello tecnico medio è il migliore al mondo. Si è detto certo che allenerà una formazione molto competitiva e da questo punto di vista le avvisaglie sono decisamente positive. L’elenco delle confermate è lungo, a
partire dalle centrali Gibbemeyer e Stevanovic per passare alla regista Lloyd e poi anche capitan Tirozzi e il libero Sirressi. Resta anche la casalese Bacchi. Delle titolari si è salutato solo Francesca Piccinini e Maggie Kozuch, certo due pezzi da novanta, ma vicine all’approdo in rosa, come già anticipato, sono la croata Samanta Fabris e l’azzurra Lucia Bosetti. Con loro si dovrebbe materializzare anche il rientro di Marika Bianchini, determinante nella corsa scudetto di un anno fa. La Pomì 2016-2017 si batterà su 4 fronti: campionato, Coppa Italia, Mondiale per club e Coppa Cev, che si svolgerà in ogni fase con scontri diretti. In griglia entreranno le perdenti nei primi tre turni di Champions. La Cev inizierà il 13 dicembre; il 16 marzo si conosceranno le semifinaliste, mentre semifinali e finali si giocheranno dal 28 marzo al 15 aprile. Oltre a Casalmaggiore (ed eventualmente alle eliminate di Champions) l’unica italiana è Busto Arsizio. Il 30 giugno sorteggio a Varna. Vanni Raineri
Desalu rimanda il pass per Rio
lontano da quel 20”50 necessario per qualificarsi alle Olimpiadi, ma che è sicuramente nelle sue possibilità. Come ha affermato anche il suo allenatore Gian Giacomo Contini, Desalu è stato penalizzato dalla corsia, la numero 1. Infatti, considerato l’eleva-
to livello degli avversari, ha cercato di partire forte per non perdere troppo terreno, mentre solitamente riesce a sviluppare la massima potenza alla distanza. Bene sui 100 metri, Fausto non è riuscito a mantenere il ritmo cedendo proprio in volata, che è il
suo punto forte. Nulla di rotto comunque, dato che avrà altre due possibilità di centrare il minimo per Rio: gli Italiani di giugno a Rieti e gli Europei di luglio ad Amsterdam. Anche con la staffetta 4x100 Desalu ha mancato il minimo di 38”50, chiudendo in 38”81: in questo caso gli azzurri ritenteranno fra un paio di settimane nel Meeting di Losanna.
Le due finaliste sono le squadre più accreditate playoff
Semifinali Gara 1 Milano-Venezia 77-84 Reggio Emilia-Avellino 83-69 Gara 2 Milano-Venezia 78-65 Reggio Emilia-Avellino 86-78 Gara 3 Venezia-Milano 73-62 Avellino-Reggio Emilia 89-75 Gara 4 Venezia-Milano 80-88 Avellino-Reggio Emilia 97-54 Gara 5 Milano-Venezia 77-67 Reggio Emilia-Avellino 82-72 Gara 6 Venezia-Milano 60-68 Avellino-Reggio Emilia 83-74 Gara 7 Reggio Emilia-Avellino 85-80 Come detto, sono arrivate alla finale dei playoff le due squadre più accreditate, prima e seconda della regular season. Difficile pronosticare chi vincerà il titolo, anche se il fattore campo potrebbe dare una mano a Milano, che ha chiuso la pratica Venezia in sei match, mentre Reggio Emilia ha dovuto ricorrere a gara 7. Ma quanto è accaduto un anno fa, è lecito attendersi di tutto, con la convinzione che assisteremo sicuramente a una serie lunga e molto spettacolare, senza un vero favorito. IL PROGRAMMA Gara 1: Milano-Reggio Emilia (ieri sera). Gara 2: Milano-Reggio Emilia (05-06). Gara 3: Reggio Emilia-Milano (07-06). Gara 4: Reggio Emilia-Milano (0906). Gara 5 (eventuale): MilanoReggio Emilia (11-06). Gara 6 (eventuale): Reggio Emilia-Milano (13-06). Gara 7 (eventuale): Milano-Reggio Emilia (15-06). Tutte le partite si giocano alle 20.45.
Gli studenti del Polo Romani sostengono Desalu
Sport
24 Insieme al nuovo allenatore potrebbe arrivare dall’Irpinia Davide Gavazzi, duttile mediano o esterno destro classe ’86 Sabato 4 Giugno 2016
Con Tesser sarà la volta buona?
CALCIO LEGA PRO La Cremo si affida all’ex tecnico dell’Avellino per puntare all’agognata serie B
C
di Matteo Volpi
ome sarà la Cremonese di Attilio Tesser? Dopo aver salutato con un pizzico di rammarico Fabio Rossitto (che in tanti appassionati avrebbero rivoluto in sella nella nuova stagione, alla luce dei 28 punti conquistati in quattro mesi di lavoro), gli appassionati grigiorossi scrutano l’orizzonte curiosi di sapere cosa li aspetta. Il curriculum dell’allenatore di Montebelluna, il cui arrivo è stato ufficializzato in settimana, non ha bisogno di ulteriori presentazioni: nonostante gli esoneri maturati in carriera a Cagliari, Ascoli, Mantova e Padova, Tesser nella memoria dei più è soprattutto l’uomo del “miracolo Novara”, società dalla quale fu alla fine comunque esonerato dopo averla portata in due anni dalla Lega Pro alla serie A. Per completare il nuovo staff tecnico, dovrebbero seguirlo in grigiorosso il fidato secondo Mark Tullio Strukelj (suo vice dai tempi della Triestina) e Ivano Tito, preparatore atletico che già conosce l’ambiente grigiorosso avendoci lavorato nella stagione 2010-11 con l’allora mister Leo Acori. Sempre in tema di fedelissimi, come giocatori Tesser ritroverà Simone Pesce (che lo ha fortemente sponsorizzato con la società…) e potrebbe chiedere alla dirigenza di ingaggiare dall’Avellino Davide Gavazzi, duttile mediano o esterno destro classe ’86 che Tesser ha portato con sé da Terni in Irpinia. Finale playoff Rino Gattuso è ad un passo dalla serie B. Come da previsioni, sarà Pisa-Foggia la finalissima playoff. Ai nerazzurri guidati dall’ex icona
Le novità in casa grigiorossa non si sono esaurite con l’ingaggio del nuovo allenatore Tesser. Giovedì mattina, infatti, è arrivata l’inaspettata nomina di Michelangelo Rampulla in qualità di nuovo presidente della Cremonese, al posto di Gigi Simoni, Insomma, una staffetta tra grandi personaggi del passato, nella speranza di raggiungere finalmente la promozione in serie B.
PLAYOFF (quarti di finale)
Attilio Tesser sembra indicare la via per la serie B
Lecce-Bassano Foggia-Alessandria Pisa-Maceratese Pordenone-Casertana
Semifinali
3-0 2-0 3-1 1-0
Lecce-Foggia 2-3 1-2 Pisa-Pordenone 3-0 0-0 Finale (05/12-06) Pisa-Foggia domani h 18 plaYOUT Girone A AlbinoLeffe-Pro Piacenza 0-1 1-2 Cuneo-Mantova 0-0 0-1 Girone B Lupa Roma-Prato L’Aquila-Rimini
Girone C Ischia-Monopoli Martina-Melfi
di Milan e Nazionale, è bastata un tattico 0-0 con il Pordenone, per approdare all’ultima fase: quella che sancirà il nome della quarta squadra promossa in cadetteria dopo Cittadella, Spal e Benevento. Vittoria di sostanza invece del Foggia per 2-1 nella gara di ritorno del derbyssimo contro il Lecce. Termini per l’iscrizione Entro il prossimo 30 giugno le società che vorranno iscriversi al pros-
simo campionato di Lega Pro dovranno presentare tutti i documenti necessari per essere ammesse. Scendendo nei dettagl, servirà una fidejussione dell’importo di 350mila euro, con la particolarità che da quest’anno verranno ammesse fidejussioni sia di carattere bancario che assicurativo. Se il monte ingaggi (lordo) supererà la soglia di 1,5, due o tre milioni di euro, allora servirà anche un aumento del-
Dopo il ritiro (nel 2002 a 40 anni), Rampulla è rimasto altre stagioni in bianconero come tecnico del vivaio e dirigente, mentre negli ultimi anni ha vissuto l'esperienza in Cina al Guangzhou nello staff di Marcello Lippi. «E’ un'emozione forte, bella ed inaspettata
SERIE D Oltre al futuro della prima squadra, la Pergolettese pensa ai giovani
0-3 2-1 1-0 0-0
la garanzia fidejussoria nella misura rispettivamente del 30%, 50% e 100% dell’eccedenza rispetto ai tre limiti indicati. Dettagli che potrebbero estromettere qualche società con i conti non sufficientemente in regola dalla prossima stagione, scatenando così movimenti mirati di calciomercato. Entro il 24 giugno, invece, verranno dati i via libera dalle apposite commissioni infrastrutturali sugli stadi.
Staffetta Simoni-Rampulla alla presidenza grigiorossa
Rampulla, infatti, ha militato per ben sette stagioni nella Cremonese (due in serie A), diventando il primo portiere italiano a segnare nella massima serie su azione (il 23 febbraio 1992 all’Atalanta). Poi è diventato riserva di lusso nella Juventus, con la quale ha vinto tutto.
2-0 1-3 1-1 1-3
- ha rivelato Rampulla - quando ho ricevuto la chiamata del cavalier Arvedi che non conoscevo di persona, ma che mi ha colpito per la sua carica. Mi ha proposto questo incarico e non potevo dire di no alla città di Cremona che mi è sempre rimasta nel cuore, dove ho
parecchi amici e dove ho vissuto sette anni fantastici. Ho molto entusiasmo e spero proprio di poterlo trasmettere anche nei tifosi e comprendo la loro amarezza per questo trend negativo che continua: invito a non lasciarsi andare, starci vicini e darci una mano per cercare di raggiungere l'obiettivo tutti insieme». M.M.
GIOVANILI L’epilogo l’11 giugno al Voltini di Crema
Il progetto Academy dà soddisfazioni Da martedì il Dossena
In attesa di conoscere il nuovo allenatore e le manovre di mercato della Pergolettese, è l’attività di base con il progetto Academy a essere al centro dell’attenzione. In settimana si è svolto un incontro con tutte le nove società affiliate al progetto, per fare un primo bilancio di questi mesi passati e per spiegare la programmazione dell’imminente Camp estivo 2016. Christian Oneda (responsabile del “progetto Academy Pergolettese” e organizzatore del Summer camp 2016) rivela che «alla fine di un percorso di circa tre mesi ed essendo a fine stagione, ci siamo ritrovati per valutare e fare un bilancio consuntivo delle attività svolte. In questo periodo sono state organizzate diversi altri incontri serali a tema, dove tutte le società che aderiscono al progetto Academy, si sono ritrovate all'interno del nostro Centro sportivo, con l’idea
Christian Oneda
di confrontarsi e migliorarsi attraverso quella che è la nostra filosofia del settore giovanile e la filosofia di quello che c’è intorno ai vari settori giovanili, anche di grosse realtà professionistiche. In queste
serate abbiamo sviluppato dei temi che sono stati un po’ la progressione didattica di quello che deve essere il rapporto coi bambini sia sul campo che fuori del rettangolo di gioco, in funzione delle diverse fasce di età. Le società sono molto soddisfatte, tanto vero che ci siamo già ripromessi di trovarci già dai primi di settembre per organizzare degli eventi all’interno del nostro stadio Voltini, prima o durante l’intervallo delle gare della prima squadra. Abbiamo già programmato anche diversi tornei, che si svolgeranno sui campi della società affiliate, dove tutte parteciperanno. Questo per far capire che questo movimento vuole essere sempre più consolidato e vuole portare avanti le nostre idee che sono quelle sì di giocare, ma che sia costruttivo, che sia di accrescimento e non legato solo al risultato finale fine a se stesso».
Cresce l’attesa per la 40ª edizione del Trofeo Dossena, che inizia martedì sera con la fase a gironi e che si concluderà con la finalissima in programma l’11’ giugno al Voltini. Girone A: Inter, Juventus, Nazionale Lega Pro, Atalanta. Girone B: Valencia, Milan, Torino, Cremonese. Fase a gironi Martedì 7 giugno: Nazionale Lega Pro-Inter (Crema), Valencia-Milan (Offanengo), JuventusAtalanta (San Paolo), Torino-Cremonese (Cremona). Mercoledì 8 giugno: Nazionale Lega Pro-Juventus (Fiorenzuola), Valencia-Torino (Crema), InterAtalanta (Vaiano Cremasco), Milan-Cremonese (Quinzano D’Oglio). Giovedì 9 giugno: Nazionale Lega Pro-Atalanta (Caravaggio), Valencia-Cremonese (Sergnano), Inter-Juventus (Crema), MilanTorino (Lodi). Tutte le partire sono in pro-
gramma alle ore 21. Semifinali l’11 giugno alle ore 20 e la finalissima è in programma domenica 12 giugno alle ore 21 al Voltini di Crema. JUNIORES Con un gol di Moriggi (premiato anche come miglior giocatore del Torneo) verso la metà del primo tempo, la Pergolettese Juniores, allenata da Gigi Sartirana, si è aggiudicato il Trofeo Coin di Offanengo. PERGOLETTESE: Tazzi, Meloni, Carluccio, Merlini, Frigoli, Dorigo, Sonzogni, Mattiolo, Foresta, Moriggi, Rubetti. Sono entrati nel secondo tempo: Corvi, Cavana, Vergani, Ajdini, Anto-noni. All.: Sartirana. TREVIGLIESE: Giussani, Riva, Calvi, Ardenghi, Laboni, Magnifico, Vitali, Faioni, Colleoni, Baffi, Gamba. Sono entrati nel secondo tempo: Ripamonti. Dellera, Pirotta, Taddeo. All.: Bressan.
EURO 2016 Il commissario tecnico azzurro ha scelto di puntare sul collettivo e su giocatori di sostanza. Ma potrebbe non bastare E’ iniziato il conto alla rovescia per l’avvio di Euro 2016, in programma in Francia. Lunedì sera a Verona, gli azzurri di Conte sosterranno l’ultimo collaudo (con la Finlandia) prima dell’avventura continentale, dopo che il commissario tecnico con la valigia ha scelto i 23 convocati. Ha destato più di una perplessità il taglio di Jorginho e la scelta di Sturaro, panchinaro nella Juve e con poca esperienza internazionale. Discutibile anche la rinuncia a Bonaventura, reduce da una buona stagione con il Milan. Si tratta, quindi, di una Nazionale poco talentuosa, che punta tutto sul collettivo e sulla grinta che da sempre pretende Conte. Solo quattro nazionali, delle 24 partecipanti, hanno un’età media superiore a quella dell’Italia, a conferma che ancora una volta non c’è stato quel ricambio generazionale, sempre sbandierato, ma mai realizzato in azzurro. Giovani emergenti come Berardi e Belotti meritavano la convocazione e con El Shaarawy avrebbero formato un tridente molto interes-
L’Italia di Conte rinuncia al talento
La rosa azzurra
sante. Stride e non poco, l’assenza di giocatori del Sassuolo, arrivato addirittura sesto in classifica con una rosa quasi tutta italiana. Un virtuosismo che non ha pagato in ottica azzurra,
ma che ha permesso ai neroversi di qualificarsi per i preliminari di Europa League. Quanto vale l’Italia, lo scopriremo subito il 13 giugno, quando l’Italia affronterà a Lione il quotato Belgio,
una delle pretendenti alle semifinali. Un risultato positivo contro la squadra di Wilmots, darebbe morale al gruppo, che poi si giocherà il passaggio del turno contro la Svezia di Ibrahimovic. E’ inutile farsi grandi illusioni, ma pretendere l’approdo almeno agli ottavi di finale, è più che lecito. Dopo l’Europeo dovrebbe iniziare l’era Ventura, sperando che finalmente vi sia una maggiore apertura ai giovani. I convocati di Conte (con il numero di maglia): 1 Buffon, 2 De Sciglio, 3 Chiellini, 4 Darmian, 5 Ogbonna, 6 Candreva, 7 Zaza, 8 Florenzi, 9 Pellé, 10 Motta, 11 Immobile, 12 Sirigu, 13 Marchetti, 14 Sturaro, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Eder, 18 Parolo, 19 Bonucci, 20 Insigne, 21 Bernardeschi, 22 El Shaarawy, 23 Giaccherini. Fabio Varesi
Finale dei playoff dall’esito incerto SERIE B
Inizia domani sera l’ultimo atto della lunga stagione di serie B, con la doppia finale dei playoff, tra una conferma (il Pescara) e una grande sorpresa (il Trapani). Si affrontano per la serie A due squadre in forma e con il morale alto. Gli abruzzesi sono sulla carta più accreditati, ma sfidano una formazione con il morale alle stelle e che ha il vantaggio del miglior piazzamento in campionato. Stasera, invece, scattano i playout. PLAYOFF Quarti: Cesena-Spezia 1-2, Bari-Novara 3-4. Semifinali: Spezia-Trapani 0-1, Novara-Pescara 0-2. Ritorno: Trapani-Spezia 2-0, Pescara-Novara 4-2. Finale: Pescara-Trapani (05-06 h 20.30), TrapaniPescara (09-06 h 20.30). Playout Salernitana-Virtus Lanciano (04-06 h 20.30, Virtus Lanciano-Salernitana (08-06 h 20.30).
Sport
Oro a Sydney
Sabato 4 Giugno 2016
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Argento a Pechino
Raineri appende il remo al chiodo
«Smetto con la soddisfazione di aver fatto ciò che volevo. Peccato che la Nazionale stia vivendo un momento difficile»
CANOTTAGGIO Il campione olimpico gareggerà per l’ultima volta agli Italiani di Ravenna a fine giugno
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di Fabio Varesi
omini Simone Raineri e pensi immediatamente al quattro di coppia azzurro, che per dieci anni è rimasto ai vertici mondiali. Il capovoga per ec-cellenza, punto fermo di una barca che ha cambiato tanti interpreti, anche se non tutte le scelte sono state azzeccate. Ma il palmarès non lascia dubbi: il casalasco cresciuto nell’Eridanea è tra i grandi del canottaggio e a 39 anni ha deciso di appendere il remo al chiodo, proprio quando il suo amato quadruplo ha fallito il pass olimpico. Innanzitutto, come sta il canottaggio italiano? «Credo che stia vivendo uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni e i risultati dimostrano che molte scelte sono state sbagliate. Del resto, 6 equipaggi per un totale di 16 atleti in gara a Rio, sono numeri che bocciano il movimento. Speriamo che alle Olimpiadi vi sia un parziale riscatto. Poi però si dovrà tornare a investire sul movimento di base, dando il giusto sostegno alle società locali, altrimenti non torneremo ai vertici mondiali».
Cosa provi nel vedere il tuo amato quatto di coppia non qualificato per Rio de Janeiro? «E’ un peccato, perché per anni il quadruplo è stato il fiore all’occhiello e un vanto nel mondo della nostra Nazionale. Ma dopo l’oro di Sydney, l’equiSimone Raineri capovoga del quattro di coppia
paggio è stato smembrato e pur salendo sul podio iridato (bronzo a Lucerna e a Siviglia, ndr), fino a Pechino le 2008 (argento olimpico) abbiamo faticato a primeggiare. Poi è arrivato anche l’argento mondiale a Cambridge nel 2010, mentre a Londra abbiamo purtroppo steccato l’appuntamento olimpico. Ora soffriamo, mentre le nazioni che regolarmente superavamo (come Germania e Gran Bretagna), hanno investito sui giovani e ora dominano la scena. Peccato». I sei equipaggi presenti alle Olimpiadi hanno speranze di medaglia? «Credo che il quattro senza, campione del mondo abbia ottime chance di puntare al podio. E’ un equipaggio formato da quattro bravi ragazzi, che merita di fare bene. Poi vedremo casa faranno i Pesi Leggeri». Parliamo di te: a che punto è la tua carriera? «Dopo tanti anni, ricchi di soddisfazioni, credo sia a r-
rivato il momento giusto per smettere. Gareggerò per l’ultima volta ai Campionati italiani a Ravenna (24-26 giugno), probabilmente sull’otto, poi mi ritirerò. Speriamo di farlo con un podio, sarebbe bello. Ho sognato di partecipare alla mia quinta Olimpiade, ma non è stato possibile. Pazienza». Pensi di fare l’allenatore? «Per il momento non credo, anche se ho già fatto il corso di secondo livello e in futuro non si può mai sapere... Finalmente mi godrò un po’ di riposo e poi vedremo. Ho avuto una carriera lunga e con tanti successi, grazie soprattutto a mio padre Pietro, a Umberto Viti e all’Eridanea, che mi hanno sempre sostenuto ad inizio carriera, prima del passaggio alle Fiamme Gialle. Mio padre continua ad allenare i giovani, cercando di insegnare i valori dello sport, più importanti delle vittorie. Vorrei ringraziare anche lo sponsor E Più, che negli ultimi tre anni mi ha dato un grande sostegno». Qual è stata la tua soddisfazione più grande? «Sicuramente l’oro olimpico a Sydney nel 2000, che rappresenta il sogno di una vita. Ma ricordo anche
gare meno importanti, che hanno rappresentato una gratificazione sia per me che per chi mi stava accanto». E la delusione più cocente? «Il 10° posto ad Atene nel 2004, quando ho gareggiato con una frattura da stress a una costola e il fallimento a Londra quattro anni fa, causato forse dalla preparazione in altura, che si è rivelata sbagliata». A tuo parere, chi dovrebbe gareggiare nel doppio con Battisti: Fossi o il giovane cremonese Gentili, che ha qualificato la barca? «Credo che alla fine verrà scelto Fossi, mentre Giacomo Gentili potrebbe fare la riserva. Ma la scelta non è affatto facile». Dove guarderai le Olimpiadi? «Probabilmente a casa mia o all’Eridanea». Che sensazione proverai a non esserci, dopo quattro partecipazioni consecutive? «Sarà strano rimanere a casa dopo tanti anni ricchi di impegni. Ma va bene così, visto che ho avuto una bella carriera e ho fatto ciò che volevo, anche con tante difficoltà, che mi hanno comunque fortificato».
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Sport
Sabato 4 Giugno 2016
Mattia Chiodo, che talento
CICLISMO Il giovane di Ripalta Cremasca è salito per ben due volte sul podio, vincendo a Nuvolento
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Titolo regionale a Andrea Bagioli
di Fortunato Chiodo
ontinua a brillare il ciclismo provinciale a livello giovanile. Mattia Chiodo, promettente quattordicenne di Ripalta Cremasca e portacolori del Gs Corbellini Ortofrutta di Crespiatica, è alla sua seconda stagione tra gli esordienti ed ha dimostrato tutto il suo valore vincendo a Nuvolento, nel Bresciano, il 23° Trofeo Rifra Masterbatches-6° Trofeo Lombarda Impianti. Nemmeno la pioggia barrente è riuscita a fermare il suo impeto agonistico. Ordine d’arrivo: 1) Mattia Chiodo (Corbellini Ortofrutta Crespiatica), 2) Giosuè Epis (Sprint Ghedi), 3) Giorgio Cometti (Romanese), 4) Lorenzo Balestra (Feralpi Monteclarense), 5) Luca Biasiolo (Veloce Club Isolano), Ma non è finita. Nella prova unica del
Lo sprint vincente di Mattia Chiodo
Campionato Bergamasco, con partenza da San Paolo d’Argon e arrivo a Bolgare (Bg), l’esordiente del secondo anno Giorgio Cometti (Romanese) si è laureato campione orobico, ma alle sue spalle è arrivato proprio Mattia Chiodo a soli 19”, ancora protagonista. Gli altri titoli provinciali sono andati allo Juniores Mattia Noris (Team F.lli Giorgi), all’allievo Davide Persico (Valseriana Albino), agli esordien-
Il valtellinese Andrea Bagioli (CC Canturino) ha vinto il titolo regionale a Juniores a Correzzana (Mb). In volata ha preceduto Davide Ferrari (GB Junior Team).
ti del primo anno Lino Colosio (Velo Club Sarnico), Emma Redaelli (Valcar Pbm), Greta Tebaldi (Pol. Bolgare) e all’allieva Gloria Scarsi (Valcar Pbm). LA PIOGGIA ROVINA LA FESTA A COSTA S. ABRAMO Causa la pioggia è stato sospeso il 3° Memorial Lupi di Costa S. Abramo (Cremona), patrocinato dal Pedale Cremonese. La gara sarà recuperata domenica 26 giugno, con
Steinhauser, buona prova nell’Europeo TRIATHLON
partenza alle ore 9.30. VIRGULTI NEL 6° TROFEO AVISAIDO A ROMANENGO Ciclismo giovanile impegnato domani nel 6° Trofeo AvisAido di Romanengo, organizzato dall’Imbalplast di Soncino. Sei gare in programma riservate ad atleti dai 7 ai 12 anni, un momento ideale per stare insieme e socializzare, senza affanno. ROUBAIX UNDER 23: TRIONFO DI FILIPPO GANNA Trionfo azzurro nella Parigi-Roubaix per la categoria Under 23. Il granatiere piemontese Filippo Ganna (Team Colpack) ha conquistato la classica del pavè in perfetta solitudine. Il campione del mondo dell’inseguimento su pista, vola letteralmente verso l’arrivo, lascia alle sue spalle a 30” il belga Biermans e il neozelandese Schreurs. Ganna è il primo italiano a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Roubaix riservata agli Under 23.
Prosegue l’ottima stagione di Verena Steinhauser. L’atleta brissinese del Team Stradivari si è piazzata al 18º posto nella prova individuale al Campionato Europeo che si è svolto a Lisbona. La 21enne ha terminato la prova in 2h07’23” dopo una gara a lungo a contatto con il gruppo delle migliori. Nella sfida a squadre a staffetta, Steinhauser, terza frazionista, ha poi dato il suo contributo per il quinto posto conquistato dall’Italia. Due atleti dello Stradivari sono stati impegnati nell’IronTour all’Elba, cinque gare in altrettanti giorni. Nelle prime due tappe, Veronica Signorini è giunta 2ª in 2h41’42” nell’olimpico di apertura e si è ritirata al secondo impegno, mentre Andrea Gelli è arrivato 20° in 2h39’48” nel primo olimpico e 24° in 1h11’59” nello sprint successivo.
Giro d’Italia: dopo il trionfo Nibali pensa a Rio Peter Sagan sbarcherà all’Astana
Mamma mia, che Giro! L’Italia è rimasta a bocca asciutta negli sprint (non ci sono più i velocisti di una volta, Cipollini e Petacchi per dirle due), ma a potuto gioire con le imprese di Vincenzo Nibali, che ha vinto la sua seconda corsa rosa. Un successo incredibile, visto che prima di venerdì scorso, tutto sembrava perduto. Ma sul Colle dell’Agnello (cima Coppi, la vetta più alta di questo Giro con i suoi 2.744 metri) e arrivo in quota a Risuol (1.862 metri) in Francia, è arrivata l’impresa dello Squalo, che ha riaperto i giochi. Diciamolo subito, senza tanti giri di parole, se l’olandese Steven Kruijswijk non fosse caduto scendendo giù dal Colle dell’Agnello, questo giro
Famiglia Visconti, gioie ed emozioni
Nibali in rosa
non l’avrebbe mai perso. Ma l’impresa di Nibali non si discute. Secondo a 44” da Estaban Chaves, colibrì di Bogotà, il siciliano ha completato il suo capolavoro nella penultima tappa, grazie anche
(M.M.) Sono giorni da sballo, successi e riconoscimenti quelli che stanno trascorrendo la famiglia Visconti: leggi un primo, due terzi posto e se poi aggiungiamo il titolo regionale conquistato giovedì da Mattia capisci le prestazioni di enorme sostanza della coppia vaianese. La cavalcata inizia giovedì a S. Nicolò dove Mattia si arrende solamente in semifinale a Mussini dopo aver eliminato in precedenza Pietro Filighera e Giorgio Della Valle. Ventiquattro ore dopo Roberto e Mattia si aggiudicano la gara di Pontenure imponendosi su Perotti-Quaglini (12-5), su Marazzi-Spega (12-9), MalverniVaresi (12-3) e superando in finale Botti e Manini per 12-3. Per Mattia dodicesimo successo stagionale. Sabato la famiglia vaianese viene invitata al trofeo “Bruno Pasotto” organizzato dalla Caccialanza ed esce a testa alta. Dopo aver superato Cerati-Adoni e Bonifacci-Zovadelli i Visconti vengono battuti in semifinale da Formicone e Savoretti che in finale hanno poi avuto la meglio su Viscusi e Luraghi. REGIONALI JUNIORES Ancora applausi e consensi per Mattia Visconti che conquista il titolo nella specialità under 18. Dopo aver superato in semifinale il mantovano Luca Cascino (10-3), Mattia ha la meglio su Luca Mercanti 10-4.
alla perfetta organizzazione dell’Astana. «E’ stato una giornata spettacolare. Abbiamo fatto un gioco di squadra eccezionale, senza Jackob (Fuglsang) e Scarponi (che merita un monumento), probabilmente non ce l’avrei fatta - ha rivelato raggiante lo Squalo -. Non ci credevo nemmeno io. Come affronterò il Tour de France? Lasciatemi prima riposare un po’ e metabolizzare serenamente con Rachele e Emma questa bellissima vittoria, poi ci penserò. Una settimana di stacco la voglio fare. In ogni caso andrò al Tour per dare una mano a Fabio Aru. Il mio obiettivo è trovare la forma migliore in vista dei Giochi Olimpici di Rio».
Ciclomercato accesissimo. Peter Sagan, slovacco di 26 anni, vincitore quest’anno di Fiandre, Gand-Wevelgem, due tappe al Giro di California e campione mondiale in carica (con 79 i successi da professionista), ha trovato un accordo con l’Astana. Sagan sarà il capitano del team kazako per le classiche, mentre il sardo Fabio Aru nel 2017 sarà il leader nei grandi giri, alla luce della possibile partenza di Vincenzo Nibali per il team del Bajrein. A sostenere l’operazione Sagan, dal punto di vista finanziario ci penserà la Specialized, l’azienda americana che dovrebbe mettere sul piatto della bilancia circa la metà dell’ingaggio, il cui totale dovrebbe superare di poco i
4 milioni di euro a stagione. Verserà in prima persona metà stipendio del corridore. Sagan potrebbe portarsi in Astana uomini di fiducia come Michael Kolar, Oscar Gatto, il fratello Jurai e probabilmente Erik Baska, oltre a massaggiatore e meccanico. Il rilancio della Specialized con l’Astana esclude di fatto la possibilità che l’azienda di Mike Snyard sia anche partner del team che sta nascendo in Bahrain. Ci sarà molta Italia nel nuovo team: in pole position ci sono infatti Bianchi per le biciclette e Castelli per l’abbigliamento. Andrè Greipel, tedesco della Lotto Soudal, ha invece rinnovato il contratto per altre due stagioni, vale a dire fino al 2018.
A Riva e Iannotta il Trofeo Stradivari. Oggi l’Astra BOCCE
di Massimo Malfatto
Per il quarto anno consecutivo parla “straniero” il 21º trofeo Stradivari, una delle manifestazioni di primo piano del calendario estivo cremonese. Un en plein dei bocciofili extra-comitato ancora più enfatizzato: ben quattro ai primi posti della classifica generale, boccismo cremonese davvero ai minimi termini. Secondi lo scorso anno, sconfitti da Tosca e Manghi, vittoriosi in questa 21esima edizione: stiamo parlando di Gennaro Iannotta ed Alessandro Riva. Tribolato è stato l’esordio dei portacolori della “Cavriaghese” che superavano nei quarti di finale Fattebene-Ghidoni (12-11), più agevoli le vittorie su Signorini-Pietrobelli per 12-7 e sui madignanesi Giuseppe Agosti e Vailati Canta per 12-3. Approdavano in finale anche Luca Bonifaci e Pietro Zovadelli che eliminavano TosiGrazioli, Gaetti-Ghisolfi (12-2) mentre in semifinale
si sbarazzavano dei bresciani Braghini e Bonomi per 12-1. Una finale caratterizzata da diversi errori di entrambe le coppie: si portavano avanti RivaIannotta (10-5), subivano la rimonta di Zovadelli e Bonifacci (10-10) ma chiudevano alla fine vittoriosi per 12-10 con una spettacolare bocciata al volo di Iannotta. Ha diretto la gara Vanni Capelli, perfetta l’organizzazione curata nei minimi particolari dal responsabile stradivariano settore-bocce Franco Mandelli e dai suoi insostituibili collaboratori Taravella, Foroni e fratelli Azzini. CAMPIONATO ITALIANO Tutto in un pomeriggio per la bocciofila Astra che oggi al bocciodromo comunale (inizio ore 14.30) si gioca l’accesso alla fase finale di Roma. La formazione cremonese deve rimontare il ko incassato nel match di andata (2-1); avversario difficile la “Familiare Tagliuno”, un impegno senza appello per “Butta” e compagni in un match che si preannuncia tutto da vedere.
I vincitori Riva e Iannotta
Quinta vittoria di fila per Luca Domaneschi nel Top 10
(M.M.) Marcia travolgente di Luca Domaneschi che mette il suo sigillo anche sulla quinta tappa della Top 10 organizzata dalla canottieri Flora. Dopo aver vinto con sicurezza la sua batteria, Luca s’imponeva su Andrea Simeone (31-30) al termine di una partita
entusiasmante, su Fabio Braida (26-18) ed in finale aveva la meglio su Alessandro Campagna per 29-25. Esulta anche il cremasco Nicolas Testa che superava in semifinale Alessandro Antonini (10-6) mentre in finale si sbarazzava del bresciano Nicolas Lorenzoni
per 10-2. Ha diretto la gara Vanni Capelli gradite le presenze del presidente regionale Coni, Oreste Perri, del consigliere nazionale Fib Bruno Casarini e di Pietro Zovadelli mentre gli onori di casa sono stati fatti dal consigliere del Flora Pierangelo Fabris.
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