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SABATO 2 FEBBRAIO 2013 • ANNO II • NUMERO 5
Alla disperata ricerca di 4 milioni e 600 mila euro che mancano nel bilancio 2013: aumento dell’Irpef, e forse dell’Imu
IN ARRIVO NUOVE TASSE DAL COMUNE
L'attacco di Agazzi: «Era già tutto scritto e previsto. Dopo la campagna elettorale i nodi sono venuti al pettine». Durissima la Lega: «Hanno buttato via altri soldi». Il movimento di Oscar Giannino: «Meglio tagliare le spese correnti e riorganizzare le municipalizzate».
L
a polemica divampa in città. L’amministrazione di Stefania Bonaldi per poter presentare il bilancio 2013, è costretta alla disperata ricerca di 4 milioni e 600 mila euro. Soldi che mancano all’appello e che il sindaco, ma soprattutto l’assessore al bilancio Morena Saltini, vogliono recuperare con l’aumento delle tasse. Una scelta difficile, ma confermata dalla stessa Saltini che ha dichiarato: «L’orientamento dell’amministrazione è fortemente preordinato a una revisione complessiva del gettito delle entrate tributarie di competenza propria del Comune». A onor di cronaca va detto che il nostro municipio è tra i più virtuosi in Lombardia e tutto quello che poteva essere tagliato sarebbe stato tagliato, e all’interno della struttura comunale non esisterebbero sprechi di risorse. Come recuperare quindi le risorse che mancano? Le parole dell’assessore Saltini sono chiare: aumentando le tasse e ridisegnando alcuni servizi. L’ipotesi discussa all’interno del tavolo di maggioranza prevede l’innalzamento della aliquota Irpef, dall’attuale 0, 5 a 0,8. L’operazione consentirebbe di recuperare circa 1 milione e mezzo di euro. Poi ancora: l’Imu. E’ vero che è un’imposta provvisoria, ma qualora dovesse essere confermata dallo Stato centrale, il comune di Crema sta pensando di innalzarla. Oggi è allo 0,4%, una delle più basse d’Italia,
lasciata in eredità dalla giunta Bruttomesso. La legge consente di innalzarla fino all’1,6. E non è escluso che a Crema ci si avvalga di questa opzione. Poi c’è il capitolo servizi. Anche in questo caso potrebbero essere ritoccate all’insù numerose tariffe. Dai parcheggi sino alle rette degli asili. Opzione quest’ultima che non piace a una parte della maggioranza. Sinistra ecologia e Libertà, infatti, si dice «pronta a litigare» su questo argomento. Insomma, come la si guardi, la coperta è sempre troppo corta e rischia di scontentare cittadini e forze politiche. Il malcontento successivo alla diffusione della notizia è stato da subito interpretato dall’opposizione. Antonio Agazzi, ex candidato sindaco oggi consigliere comunale ha dichiarato: «Il Comune di Crema si appresta ad aumentare la pressione fiscale e tributaria. Per quel che mi riguarda, invece, era tutto già scritto, tutto prevedibile. La Bonaldi, in campagna elettorale, ha fatto molta demagogia e adesso i nodi vengono al pettine». Ancora più duro Dino Losa, segretario cittadino della Lega Nord: «Il sindaco Bonaldi, insieme alla sua maggioranza, sostiene che sia necessario un incremento della tassazione per ripianare un debito di oltre 4 milioni di euro. Chissà se era a conoscenza di questa situazione anche quando, pochi mesi orsono, ha
Morena Saltini, assessore al Bilancio
letteralmente gettato alle ortiche ben 3mila euro di noi cremaschi per tappezzare la città con dei manifesti pro immigrati dei quali, eccezion fatta per gli addetti ai lavori, nessuno ne ha capito il significato. Incompetenza? Oppure le priorità del sindaco sono altre?». A proposito del bilancio, è entrato nella discussione anche il coordinatore di Crema di «Fermare il declino», Guido Conio. Il movimento di Giannino fa una proposta costruttiva: la riorganizzazione delle società partecipate. Spiega Conio: «E' evidente che il problema sono le spese e non le basse entrate. “Fare per Fermare il declino” ritiene che la manovra correttiva dovrà mettere in conto un taglio sostanziale delle spese correnti, ottenuto attraverso una riorga-
nizzazione delle municipalizzate ed una gestione più attenta delle attività, eliminando sovrapposizioni ed effettuando sinergie tra i servizi pubblici salvaguardano scuola e salute. Occorre inoltre recuperare ulteriori risorse da destinare agli investimenti e per incentivare l'impresa, attirando capitali dall'esterno con veri strumenti di marketing territoriale. Non si tratta insomma di far quadrare solo i conti, ma di ripensare la distribuzione della spesa in un ottica di crescita e sviluppo del territorio». Un tema molto caro a Stefania Bonaldi che però, ad oggi, ha dato davvero pochi frutti. Il numero delle società partecipate dal Comune di Crema non è ancora cambiato. Il sistema delle scatole cinesi, un intricato puzzle di Cda, controllori e controllati è ancora li. Per il momento le società in perdita che tutti volevano liquidare, come Scs Servizi Locali, sono in fase di ristrutturazione. Gli uomini del centrodestra congedati e sostituiti con fedelissimi del centrosinistra. Poco è cambiato. Ma la città si aspetta che, proprio davanti al bilancio, il sindaco sia capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo, rompere i legami con i poteri forti dei partiti e portare fino in fondo la razionalizzazione tanto invocata in campagna elettorale. Lo chiedono i cittadini, che allo stesso tempo invocano meno tasse. Michela Bettinelli Rossi
TENTATO OMICIDIO A PIANENGO: ANCORA GRAVE LA DONNA ACCOLTELLATA DAL FRATELLO Voleva suicidarsi Agostino Gaffuri, l’operaio di Pianengo di 47 anni finito in carcere a Cremona con l’accusa del tentato omicidio della sorella Susanna, invalida di 46 anni. Addosso aveva un biglietto d’addio. L’hanno trovato gli agenti del commissariato. Un foglio scritto prima di pugnalare la donna che è ancora ricovera. La tragedia che ha scosso il Cremasco e il paese
di Pianengo in particolare, è scoppiata lunedì scorso. Verso le 18.30, Gaffuri è rientrato in casa, una villetta in via Rossini, dove vive con la sorella e la madre anziana, che però è ricoverata in ospedale. Probabilmente ubriaco, ha preso un coltello in cucina ed è salito in camera da letto dove la sorella stava dormendo. L’ha pugnalata più volte, colpendola ripetutamente all’addome, al torace e al collo.
Poi, l’uomo ha telefonato alla polizia farfugliando di un omicidio-suicidio. Ed ha riattaccato, Dalla centrale sono scattate le ricerche e una pattuglia è piombata a Pianengo. Era presente anche il vice questore Daniel Segre. Gaffuri era all’esterno dell’abitazione. E’ stato lui a condurre i poliziotti nel letto dove giaceva la sorella gravemente ferita. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
IL PUNTO DI VISTA
Banche e partiti: miscela esplosiva di Enrico Tupone tuponee@alice.it
U
n noto proverbio Milanese dice «ofelè fa el to mesté” ossia pasticciere fai il tuo mestiere, proverbio di notevole saggezza che utilizziamo subito per dire alla classe politica italiana di fare il proprio mestiere senza avventurarsi in cose che non sanno fare. I politici devono andare fuori dalle banche lasciando ai banchieri la responsabilità di gestire il denaro su basi di buona finanza e non di spartizione. Il caso del Monte dei Paschi è l’ultimo scandalo in ordine di tempo che vede uomini politici, del PD nel caso, coinvolti in quanto presenti nella fondazioni che oggi controllano le banche. Un grosso pasticcio quello di MPS in cui sono presenti tutti gli ingredienti perlomeno di una pessima amministrazione: acquisizioni strapagate, derivati, false comunicazioni agli organi di vigilanza. L’apparente atteggiamento morbido del Pdl non deve sorprendere in quanto uomini di punta di partiti (di ieri e di oggi) legati a Silvio Berlusconi erano presenti negli organi direttivi di MPS. Un ruolo importante lo ricopre anche Denis Verdini, coordinatore Pdl e coinvolto nel fallimento del Credito Cooperativo Fiorentino, che garantiva i rapporti con le banche toscane e con MPS in particolare. Per dire che i politici debbono stare fuori dalle banche possiamo anche citare la banca di riferimento della Lega, Credieuronord, fallita dopo quattro anni dalla sua fondazione, istituto che doveva servire per il popolo padano come dichiarava Umberto Bossi sui manifesti pubblicitari. La fame di soldi della politica, se non bloccata, finirà per affossare il paese e non potremmo neppure rifugiarci in Vaticano come le note vicende dello IOR, Istituto per le Opere di Religione, ci hanno insegnato.