Il Piccolo del Cremasco

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CREMASCO Il

PICCOLO

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ANNO III • NUMERO 13 • SABATO 29 MARZO 2014

E’ ufficiale. Si costruirà in via Milano (ex Voltana): iniziata la variante al Piano regolatore. E’ subito polemica

MOSCHEA, ORA SI PARTE Nessuno vuole morire per Kiev

IL PUNTO DI VISTA/1

di Antonio Cella cellafra@tin.it

E’

Così, Berlinguer e Almirante...

I

CONTRORDINE COMPAGNI

ATTILIO GALMOZZI ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE. UNA GIUNTA A SEI ▲

la più grave crisi tra l’Occidente e la Russia dalla fine della Guerra fredda. Ci vorrà tutta l’abilità diplomatica dei leader di mezzo mondo per evitare una tragedia più grande. Il governo filooccidentale di Kiev ha già accusato Mosca di avere dichiarato guerra all’Ucraina, e ha chiesto aiuto a Stati Uniti, Ue e Nato. I russi, a loro volta, dopo avere occupato la Crimea con un governo loro fedele, non sono intenzionati a retrocedere di un passo. Ma al di là delle parole forti, da entrambi le posizioni sembra proprio che nessuno, in realtà, sia disposto a morire per Kiev, e forse neppure a ingaggiare un braccio di ferro che sa tanto di Guerra fredda. D’atra parte, l’Occidente non può permettersi che l’Ucraina - la quale, almeno nella sua parte occidentale, ha chiesto disperatamente la tutela dell’Ue e della Nato - si desintegri perché oltre ad essere militarmente indifendibile è anche in una situazione finanziariamente disperata. C’è tempo per trovare una soluzione. L’importante è che finora, e per fortuna, non si è sparso (quasi) del sangue: le truppe ucraine in Crimea non si sono opposte ai russi già presenti nella penisola, e Putin, pur essendosi fatto dare carta bianca dal suo Senato per muovere l’esercito, non ha voluto varcare i confini per entrare nel cortile di casa dell’Europa. Ma questa situazione di stallo, è evidente che non può durare a lungo. E qualcuno, meglio prima che poi, dovrà tirar fuori una ragionevole proposta di compromesso. Per evitare il peggio. Per ora siamo fermi a una girandola di riunioni, da una parte e dall’altra. Nel recente viaggio di Obama a Roma, il presidente degli Stati Uniti avrà parlato di questo con Papa Francesco? Probabilmente sì. E si sa che i canali del Vaticano con la Russia non si sono mai chiusi, neppure ai tempi di Papa Woityla. E io spero proprio che in quei 50 minuti di colloquio tra questi due grandi della Terra, si siano posti le basi per evitare un nuovo conflitto.

IL PUNTO DI VISTA/2

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di Salvatore Vetere s.vetere@ddlspa.it

l 2014: un anniversario che lega Berlinguer ed Almirante, due uomini che rappresentavano due posizioni diverse. Enrico Berlinguer, morto trent’anni fa, a Padova, a 62 anni, durante il comizio del Pci (di cui era segretario); Giorgio Almirante, nato un secolo fa a Salsomaggiore, morto a Roma nel 1988, a 74 anni. Erano due personaggi agli antipodi, e non solo dal punto di vista ideologico, ma anche caratteriale: Berlinguer era timido, riservato, di poche parole, uomo di apparato, e per questo stimato da Palmiro Togliatti (del quale quest’anno ricorre il cinquantesimo della morte); Almirante era estroverso, passionale, brillante oratore e trascinatore di folle. Ma che cosa avevano in comune? Molto. Entrambi non restarono imprigionati nelle loro ortodossie, ma cercarono politiche nuove, più libere dai retaggi del passato: Berlinguer con l’eurocomunismo e il compromesso storico con la Dc (forse presagendo la fine del comunismo); Almirante con la Destra nazionale prima e poi con la Costituente di destra, nel tentativo di uscire dal ghetto in cui l’avevano relegato i partiti dell’«arco costituzionale» Ma, soprattutto, questi due leader di partito avevano altre qualità in comune: l’onestà, la correttezza, la serietà, la leatà pur nella dura contrapposizione politica di quegli anni. E si sa che i due si stimavano e si rispettavano. Quando Berlinguer morì per un ictus che non gli diede scampo, Almirante si recò da solo a Botteghe Oscure e si mise in fila (il capo dei «camerati» in un mare di «compagni») per rendere l’estremo saluto a Berlinger: «Vengo a salutare un uomo estremamente onesto» disse inchinandosi davanti al feretro. E quattro anni dopo fu Paletta – che aveva ricevuto Almirante nella camera ardente di Berlinguer - a ricambiare il gesto andando nella sede del Msi a rendere l’ultimo saluto alla salma del segretario missino. Ecco, forse è proprio la parola rispetto a fare la differenza tra la politica di allora e quella di oggi.


CREMONA LUNEDI’ 31 A POLIDE

Incontro con il sindaco Renzo Zaffanella

Continuano gli incontri promossi dall'associazione culturale Polide di Cremona. Lunedì 31 marzo, alle ore 21, presso il circolo di via Palestro 42, nell'ambito della rassegna “I sin-

daci di Cremona”, condotta da Agostino Melega, sarà Renzo Zaffanella a raccontare le vicende che lo hanno visto assoluto protagonista della politica locale negli anni ottanta.

I turisti stranieri non vengono più a Cremona

La nostra città maglia nera in Lombardia: calo del 25% delle presenze dal 2012 al 2013. E la spesa scende addirittura del 42%

Silvio Lacchini: «Siamo conosciuti ovunque come la città della liuteria e della musica, ma i turisti non vengono perché è una località priva di infrastrutture»

Luca Burgazzi (Pd) «Occorre riprendere in mano la partita» «I dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano vedono un calo delle presenze straniere del 25% e di un calo ancora più grave della Luca Burgazzi loro spesa media -42% - sottolinea Luca Burgazzi, membro della segreteria del Pd -. Questa è la conseguenza di un'assenza di regia da parte delle giunte Perri e Salini. In questi anni abbiamo assistito a promesse sfavillanti ed annunci di risultati lusinghieri sul turismo a Cremona, ma la realtà è ben diversa. Sono mancati pensiero e voglia di mettersi a lavorare con tutti gli enti e soggetti del nostro territorio, pubblici e privati. Se vogliamo avere delle opportunità di sviluppo per la nostra provincia occorre riprendere in mano questa partita così da evitare che soggetti del territorio ed istituzioni lavorino separatamente con sprechi di energie e risorse. La politica deve accompagnare tutte le realtà pubbliche e private che lavorano in questo settore. Nulla è stato fatto in questo senso e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti».

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di Laura Bosio

na ricerca della Camera di Commercio di Milano evidenzia che, tra 2012 e 2013, l'afflusso di stranieri in visita a Cremona sia calato del 25 per cento (da 147mila a 110 mila). Ancora peggiore il dato sulla quantità di denaro che il turismo straniero lascia in città: dal confronto emerge che il calo è stato del 42 per cento (da 38 a 22 milioni di euro). Una situazione non certo dovuta a un calo generalizzato di presenze, visto che il dato in molte altre province lombarde parla di una crescita. Mantova è uno degli esempi più eclatanti: si parla di un +17 per cento per quanto riguarda la spesa dei viaggiatori giunti dall’estero, +23 per cento per quanto riguarda il numero di viaggiatori stranieri. Milano è la prima provincia sia per numero di viaggiatori (33,9% regionale) che per spesa (55,6%) seguita da Como, Varese e Brescia. Sondrio (circa +50%) e Mantova (circa +20%) sono le province dove il turismo straniero è cresciuto di più in un anno. Germania, Francia e Regno Unito sono i primi tre Paesi di provenienza dei viaggiatori stranieri che arrivano in Lombardia. Quarti gli Stati Uniti e settima la Cina. Una situazione, quella di Cremona, sofferta dagli operatori di un settore che in città non è mai decollato davvero e che comunque non e' facile anche nel resto d'Italia. «E' vero che ci troviamo nel pieno della crisi, ma secondo alcuni dati dell'Ocse nel mondo il movimento di flussi turistici è cresciuto del 4,5%, anche grazie all'incremento di voli low cost e di pacchetti turistici particolar-

mente convenienti - spiega Silvio Lacchini, proprietario dei principali alberghi cittadini. Il problema è che il nostro Paese va in controtendenza, nonostante sia uno dei posti più belli e ricchi di meraviglie, naturali e culturali. Eppure gli stranieri non arrivano. L'attività di noi operatori del settore dell'accoglienza è maggiore in un Paese come la Germania, che ha molto meno da offrire». Purtroppo Cremona non sfugge a questa tendenza. «Mi capita di girare il mondo per fare promozione delle mie strutture recettive, ma spesso mi tocca fare promozione della città più che degli alberghi, perché nessun altro fa attività di questo tipo. Dovrebbero essere le istituzioni ad occuparsene, ma non è così. Recentemente ho incontrato un importante tour operator spagnolo, il quale mi ha detto che siamo un caso

strano, perché normalmente sono le istituzioni a fare quello che invece sto facendo io». Ma per quanto conosciuta, poi la nostra città non è tra le mete preferite per i tour operator. «Siamo conosciuti ovunque come la città della liuteria e della musica, ma non vogliono venire qui perché è una località priva di infrastrutture, mal collegata con gli aeroporti e in genere difficilmente raggiungibile». A questo proposito Lacchini racconta di aver scritto al consigliere regionale Ncd, Carlo Malvezzi per sapere se sarebbe arrivato qualcosa a Cremona dai fondi previsti per Expo. «Sto ancora aspettando una risposta. Abbiamo la Paullese in ritardo spaventoso, tanto che quasi sicura-

mente non sarà pronta per tempo. Non sono previsti potenziamenti lungo la linea ferroviaria. Non si è neppure pensato di mettere dei pullman che fungano da collegamento tra la città e i principali aeroporti della regione. In questo modo saremo ancora una volta tagliati fuori». Quello che manca alla città è una regia che gestisca la partita del turismo. «Ci si concentra sulla Bit, spendendo 50mila euro per allestire lo stand, quando poi quelle occasioni agli operatori non interessano - continua l'imprenditore -. Con quei soldi si potrebbero organizzare tantissimi incontri mirati con i tour operator, portando a casa risultati interessanti. Purtroppo del turismo non importa niente a nessuno. Si continuano a perdere opportunità, come si è fatto per il Festival di mezza estate. Manca qualcuno che coordini le offerte. Faccio un esempio: sono stato recentemente a incontrare un importante tour operator di Londra. Mi ha detto che inserirebbe volentieri Cremona nelle proprie offerte, per vedere il Museo del Violino, considerato un vero gioiello, ma che sarebbe più sensato poterlo abbinare alle proposte della stagione lirica. Peccato che sembra sia impossibile conoscere in tempi decenti il cartellone. Ho scritto anche alla direttrice del teatro per chiedere di avere almeno delle indicazioni di massima sul programma, ma ancora non ho avuto risposte. Così continuiamo a perdere delle occasioni, perché ognuno pensa solo a difendere il proprio orticello».

«All'estero mi tocca fare promozione della città più che degli alberghi»


Cronaca

Sabato 29 Marzo 2014

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Il futuro di Cremona? Tecnologico e connesso

Parte il programma integrato di intervento “Cremona City Hub” approvato dal Comune. I primi lavori al via dal mese di giugno

L’assessore Federico Fasani: «Il Crit deve diventare un incubatore di idee per rendere la città sempre più smart»

U

di Laura Bosio

na città sempre più smart, tecnologica e connessa: questa e' la Cremona del futuro disegnata dal Programma integrato di intervento denominato “Cremona City Hub”, approvato dal Comune, partendo proprio dal Polo tecnologico. Si tratta di un edificio di 8mila metri quadrati, in cui si riuniranno tutte le aziende appartenenti al Consorzio Crit (Cremona information tecnology), che comprende nove aziende private, oltre al Politecnico di Milano e Aemcom, con il patrocinio del Comune. «Siamo arrivati a questo risultato dopo un lungo percorso - afferma l'assessore comunale Federico Fasani . Per raggiungerlo abbiamo agito su due fronti: da un lato abbiamo portato il progetto di trasformazione edilizia, dall'altra quello della realizzazione del Crit. Il polo tecnologico è uno dei pilastri del Cremona City Hub. «Successivamente lo splendido programma urbanistico che ha vinto il concorso per la riqualificazione di Cremona City Hub si è fuso al Consorzio Crit; il progetto che ne è scaturito è stato utilizzato per partecipare, con ampio successo, ad un bando regionale che premiava progetti di trasformazione urbana virtuosi; abbiamo portato a casa un finanziamento da un milione di euro, cioè il massimo previsto dal bando».

Nell'edificio in cui sorgerà il Polo, vi sarà la disponibilità di spazi pubblici in cui il Crit attiverà alcuni servizi tecnologici utili alla cittadinanza. «Si tratta di organizzato servizi innovativi, come il co-working: si tratta di uno stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro; in sostanza i privati cittadini che lavorano in ambito informatico potranno, pagando un prezzo relativamente basso, avere a disposizione una postazione di lavoro. Si tratta di un contesto di crescita culturale, perché permette anche un confronto tra persone che lavorano nello stesso ambito. In più presto verrà sviluppato un progetto di telelavoro, ossia la predisposizione di spazi che potrebbero essere utilizzati da quei pendolari che decidono di fare una scelta di lavoro a distanza». I progetti di sviluppo tecnologico di Cremona si collocano nell'ottica di una città sempre più smart, in cui l'utilizzo della tecnologia diventa uno strumento per offrire servizi mirati e facilitare la vita dei cittadini. «La nostra città parte avvantaggiata in quanto, grazie agli interventi fatti negli anni da Aemcom, è notevolmente infrastrutturata ed è stata una delle prime città ad avere una cablatura totale con la fibra ottica - spiega ancora Fasani . Non a caso il Polo tecnologico nasce qui: vogliamo attrarre aziende del settore che portino sempre nuove idee, progetti e risorse permettendo alla città di crescere».

La struttura sorgerà su una superficie di 8.000 metri quadri

La cura della persona diventa sempre più all’avanguardia: finanziamento regionale da 2,3 milioni di euro In arrivo 2,3 milioni di euro per il progetto Attiv@bili (AssisTenza digiTale e InnoVazione sociAle in amBientI controLlatI), di matrice cremonese, voluto da Aemcom, in qualità di capofila. Il progetto ha infatti ottenuto il finanziamento regionale con un piano di lavoro nell’ambito dell’Innovazione sociale con ricadute positive in diversi ambiti quali tecnologie finalizzate a welfare e inclusione, domotica e cloud computing technologies per smart government. «Siamo felici ed orgogliosi che il nostro progetto abbia ottenuto il sostegno di Regione Lombardia – ha detto Gerardo Paloschi (nella foto), direttore di Linea Com (la società in cui Aemcom è confluita) -. Al di là della soddisfazione nostra e di tutti i partecipanti al progetto è proprio il contenuto del piano che ci consente di esprimere il nostro entusiasmo. Cremona può già annoverare diverse caratteristiche che le attribuiscono la qualifica di Smart City ma il lavoro è sempre in progress e gli ambiti di miglioramento tantissimi. Con il progetto “Attiv@bili” andiamo ad agire sull’innovazione sociale: pensiamo, ad esempio, a processi digitali per la gestione dell’intero ciclo di assistenza di una persona fragile come anziani e disabili».

Il progetto di ricerca e sviluppo si propone di attuare un reale scenario di innovazione sociale in ottica di smart cities and communities, ideando e sperimentando modelli e strumenti, organizzativi e Ict, di supporto che traducano in processi digitali la gestione dell’intero ciclo di assistenza di una persona fragile (anziano e/o disabile) che necessita nel tempo di servizi assistenziali, sociali, sanitari e in genere di sostegno in strutture a differente intensità assistenziale e a domicilio. Dal punto di vista Ict dovranno ad esempio essere previsti scenari di integrazione degli strumenti Ict già esistenti nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali e sul territorio con nuovi sistemi di supporto da introdurre ex novo a domicilio e/o presso strutture eroganti servizi residenziali e semiresidenziali. Il progetto intende quindi definire parametri di valutazione e linee guida per l’elaborazione di piani assistenziali rivolti ad anziani e disabili, partendo dall’analisi dei servizi e delle infrastrutture tecnologiche volte alla gestione della continuità assistenziale sul territorio, utilizzate dalle Asl di Cremona, di Mantova, dal Comune di Cremona.

Sono infatti ancora molte le cose da fare: come ad esempio la possibilità di utilizzare il cellulare per pagare parcheggi o altri servizi; o ancora la realizzazione di residenze per fasce deboli assistite dalla tecnologia, a supporto del lavoro umano. «La realizzazione di un business park per la città di Cremona si colloca nell’ambito del rafforzamento dell’identità creativa e tecnologica della città, contemplando la definizione di un’area dedicata a facilitare la ricerca, il confronto e lo sviluppo di attività nel settore produttivo quaternario» spiega ancora Fasani. La collocazione del Polo delle tecnologie nella zona nord del comparto, in corrispondenza dell’asse ferroviario, è supportata da alcuni fattori strategici quali la facile accessibilità (grazie al disegno di un nuovo asse urbano di scorrimento veloce) nonché di visibilità rispetto al tracciato ferroviario e contribuisce a definire il confine superiore del quartiere di nuova fondazione, rappresentando un’occasione per la creazione di una nuova polarità in grado di dialogare alla scala territoriale, rafforzando un concetto di policentrismo tematico, radicato nei tessuti consolidati. Sono ammessi uffici, laboratori, aule universitarie, commercio al dettaglio con strutture di vicinato e ristorazione, residenza speciale, depositi, servizi e attività artigianali. «Il Crit deve diventare un incubatore di idee per rendere la città sempre più smart» conclude Fasani.


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Cronaca

Sabato 29 Marzo 2014

Suor Cristina, padre figlio e spirito rock

In pochi giorni l’esibizione della 25enne siciliana a The Voice è diventata un fenomeno planetario: 35 milioni di visualizzazioni su Youtube Don Franzini: «Giusto entrare nei circuiti moderni» Don Alberto Franzini è parroco del Duomo di Casalmaggiore, fa parte della Congregazione del Clero, importante associazione vaticana, e le sue omelie sono state tradotte in diverse lingue. E’ uno studioso grande conoscitore della storia ma anche attento all’attualità. Chi meglio di lui per giudicare l’exploit televisivo di suor Cristina? Inizialmente ci delude un po’ affermando di non aver ancora visto il video, poi si fa “perdonare” con riflessioni profonde e molto interessanti. «Già Re Davide danzava davanti all’Arca dell’Alleanza» afferma don Alberto riferendosi all’Antico Testamento. E anche allora qualcuno si scandalizzò. «L’espressione gioiosa della musica è presente nella Bibbia. Pure San Filippo Neri era famoso per lo stile di vita libero da pregiudizi e preconcetti. Se non c’è volgarità, non sono contrario ad entrare nei circuiti moderni. Se sia ha un dono è giusto condividerlo, non trovo strano che un religioso che ha certe doti possa spenderle in campo artistico, o culturale, come avvenuto spesso in passato, Si pensi a Beato Angelico». La cosa strana non sembra in sé la bella esibizione, ma la nostra reazione, come se una suora giovane, aperta e gioiosa sia qualcosa di straordinario. «Probabilmente si pensa alle suore solo in convento e in preghiera. Anche Papa Francesco ha rotto con un certo modello di papato. Comprendo la meraviglia ma va contestualizzata, collocata nella catena dei fenomeni storici. Dobbiamo aver timore del male, non del bene».

Un entusiasmo che nasce dalla semplicità, il nuovo corso di Papa Francesco sbarca anche in tv

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di Vanni Raineri

otremmo chiamarla rivoluzione della semplicità, e in fondo è la via tracciata da Papa Francesco. Da una decina di giorni c’è un video che sta spopolando su Youtube, che ha oltrepassato in fretta i confini nazionali. Si vede una ragazza siciliana di 25 anni che canta, davvero bene, una notissima canzone di Alicia Keys che le è valsa la qualificazione alla fase finale di un talent musicale di successo, The Voice of Italy trasmesso su RaiDue. Senonché la ragazza indossa tonaca e velo. E’ una suora (prenderà i voti a fine luglio), suor Cristina Scuccia, e ovviamente, ben al di là dell’indiscussa bravura della protagonista, la circostanza ha fatto da volano per la diffusione a macchia d’olio dell’esibizione. In poco più di una settimana le visualizzazioni sono salite a circa 35 milioni, e visto il ritmo c’è da scommettree che cresceranno ancora parecchio. Gente come Vasco Rossi, Ligabue, Jovanotti, Laura Pausini, Zucchero ha il record che si è fermato alla metà; superati abbondantemente anche i superascoltati “Cigno nero” di Fedez e Francesca Michielin e “L’essenziale” di Marco Mengoni, entrambi oltre quota 20 milioni. Resiste solo un brano di Eros Ramazzotti (poco sotto i 40 milioni), ma è cantato in spagnolo: qualche ora e anche questo sarà sorpassato. I commenti positivi all’esibizione di suor Cristina da parte, fra i tanti, della stessa Alicia Keys e di Whoopi Goldberg (chi non la ricorda nella suora scatenata di “Sister Act”?) hanno favorito la celebrità della suora in tutto il mondo. Una parabola inarrestabile che ricorda quella del coreano Psy con “Gangnam style”, recordman mondiale con un miliardo e mezzo di visualizzazioni. Il che dimostra comunque come la qualità e celebrità non vadano di pari passo nel tempo dei social. Il clamore mediatico suscitato dall’esibizione di suor Cristina ha altri elementi oltre alla tonaca, e qui ci riallacciamo alla sem-

Suor Luisa Ciceri: «Bisogna essere presenza del signore ma distinguendoci dagli altri» «E' una storia che conosco solo per sentito dire, perché non ho mai guardato la trasmissione in questione - afferma suor Luisa Ciceri, responsabile diocesana delle suore -. Di per sé, comunque, non vedo niente di male in questa situazione: il Signore si annuncia in tantissimi modi e quello potrebbe essere uno dei tanti. Condivido anche il fatto che la Chiesa debba avere un'apertura verso la società, anche se mi pongo delle domande sulle modalità. Non voglio giudicare la vicenda di suor Cristina perché, come ho detto, non la conosco. Parlando in linea generale, credo che sia positivo utilizzare mezzi come una trasmissione televisiva per far conoscere la Parola. Però credo anche che sia importante, come religiosi, non conformarsi: il Signore dice che bisogna essere nel mondo ma non del mondo. Quindi un religioso deve saper essere presenza del Signore ma sempre distinguendoci dagli altri. Del resto anche San Paolo dice di non conformarsi alla mentalità di questo secolo. Come cristiani prima e come religiosi poi abbiamo modalità diverse di essere tra la gente e di portare il nostro messaggio». plicità del messaggio evangelico. Sul palco di RaiDue si è presentata una ragazza sorridente, entusiasta della scelta di prendere i voti e di rendere partecipi gli altri della propria vocazione. Una ragazza anche carina che è facile immaginare sul palco con una band a supporto. Ed è ciò che è avvenuto sino a pochi anni fa. Cristina, nata in Sicilia e oggi a Milano con le Orsoline, ha partecipato alla Star Rose Academy diretta da Claudia Koll, ha preso lezioni di canto tra gli altri da Franco Simone ed ha trionfato meno di un anno fa in un concorso televisivo organizzato dal canale satellitare TV 2000, la tv della Cei. Cantare con altri religiosi canzoni ispirate dalla fede però è una cosa, indossare (metaforicamente) i panni della rockstar è un’altra. Nemmeno frate Cionfoli, cantante a Sanremo che scatenò un caso trent’anni fa, era uscito dalla tradizione musicale religiosa, per musica e testo. Tra le cause scatenanti di questo autentico terremoto mediatico c’è sicuramente la netta percezione che in un abito da suora indossato

con entusiasmo contagioso stia una ragazza come tante, con tanta voglia di vivere e condividere le passioni delle coetanee, a partire dal canto e dal ballo ma anche dai social network (si veda il profilo facebook preso d’assalto). Ovvio che il problema è nella nostra società, di noi che ci stupiamo se una suora è giovane e carina ma anche felice, serena e non bacchettona, che non capiamo che immolare la vita a Dio non significa trascorrere la propria esistenza segregati, inginocchiati e magari col cilicio. Su questo caso si sono già espressi sociologi, politici, religiosi e tuttologi, e non è il caso che nel dibattito entriamo anche noi. Segnaliamo però, tra le posizioni più interessanti, quella del direttore Servizio per la Pastorale Giovanile Vicariato di Roma don Maurizio Mirilli, che intervistato da Avvenire spiega così la giovane suora in tv: «Una presenza utilizzata per arrivare al cuore dei lontani da Cristo e dalla Chiesa, finalità che da anni suor Cristina si prepara a perseguire, che le sue consorelle Orsoli-

ne della Sacra Famiglia portano avanti con la Star Rose Academy. Suo Cristina è una delle tante giovani e dei tanti giovani, laici e consacrati, che abbiamo aiutato a cantare con gioia la loro fede in Cristo. Obietivo che la Chiesa sudamericana ha già raggiunto da decenni». Non è un caso che Cristina abbia trascorso il noviziato tra le favelas in Brasile. Conclude don Mirilli: «Papa Francesco ci invita ad avere audacia e coraggio dicendoci che non dobbiamo diventare cristiani inamidati ma coraggiosi, e preferisce una chiesa incidentata piuttosto che chiusa e malata. Certo i rischi ci sono, ne siamo consapevoli». Negli anni Ottanta frate Cionfoli, travolto dal successo, smise il saio, il rischio paventato è quello della personalizzazione del successo. Così si giustifica la cautela, quando non l’imbarazzo, in certi ambienti della chiesa. Al momento l’immagine è quella di una chiesa che si apre al mondo. Il 29 luglio suor Cristina prenderà i voti ad Assisi. In quel caso le telecamere potranno rimanere fuori.


Cronaca

Sabato 29 Marzo 2014

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Crisi del commercio: i candidati a confronto

Candidati a sindaco: cosa fareste per...? Questa settimana parliamo della crisi e dell’emorragia di negozi in centro storico

Q

di Laura Bosio

uesta settimana ascoltiamo i candidati alla carica di sindaco di Cremona su un tema particolarmente urgente: la crisi del commercio. Si tratta di una emergenza su cui tutto il mondo politico, economico, datoriale e sindacale sta intervenendo, come dimostrano anche le dichiarazioni del nostro "speciale economia". Oreste Perri - «La questione della crisi del commercio è complessa e credo non abbia senso studiare una cura senza prima avere una diagnosi precisa della patologia, con lo studio delle cause che l'hanno provocata. La crisi del commercio non riguarda Cremona ma è generalizzata: i salari bassi disincentivano i consumi, prima di tutto. A livello locale, nel tempo abbiamo fatto diverse modifiche, in accordo con le associazioni di categoria: dalla modifica del regolamento, all'introduzione dei mercati nelle periferie, all'incremento di parcheggi, all'ampliamento delle Ztl, al miglioramento dell'arredo urbano. Ora credo sia il momento di mettersi tutti attorno a un tavolo e studiare insieme il problema. Far ripartire il commercio cittadino passa anche da un rilancio turistico della città, che porti nuovi possibili acquirenti nelle vie dello shopping. Altro problema da risolvere è il caro affitti: possibile che vi siano tanti negozi vuoti e nessuno disponibile ad abbassare i prezzi? Anche su quell'aspetto servono degli incontri, trovando soluzioni su misura. Il Comune in tutto questo dovrà fare da cabina di regia». Gianluca Galimberti - «La questione del commercio è strettamente legata al rilancio complessivo della città. Occorre che il Comune adotti metodi di lavoro volti all'ascolto e alla presa di decisioni condivise, puntando a fare squadra tra commercianti, gruppi di commercianti, associazioni, istituzioni culturali della città, promotori turistici e alberghieri, realtà produttive del territorio. Valorizziamo le iniziative di sviluppo della città che siano legate al turismo e

che facciano emergere le qualità della nostra città. Apriamo la città a programmazioni culturali che coinvolgano un'area vasta, per coordinare e rafforzare percorsi turistici e azioni di rilancio e marketing insieme ad altri paesi e città. Costruiamo un'analisi del commercio a Cremona. Ragioniamo sulle porte di accesso alla città, per costruire luoghi efficaci di informazione. Programmiamo almeno di anno in anno le attività culturali e turistiche. Usiamo applicazioni e strumenti informatici adeguati per marketing e comunicazione. Ripensiamo il centro della nostra città: mobilità che porti in centro, nuove modalità di sosta a tempo, ripensamento dell'arredo urbano, proposte culturali e commerciali, il tutto unito in un'unica visione del centro storico (esempi sono i City shopping center di città Europee). Disincentiviamo la presenza dei negozi sfitti, sperimentando azioni messe in atto in altre città. Diciamo basta a nuovi grandi insediamenti commerciali. Insieme ad operatori privati, presentiamo Cremona nelle Fiere internazionali e nel mondo e costruiamo insieme, pubblico e privato, un'immagine della nostra città che sappia attrarre turismo. In particolare i quartieri mancano di negozi di vicinato. Puntiamo ad insediamenti di nuove forme di negozi di vicinato, insieme a realtà che già lavorano sul territorio e con le quali si possono costruire progetti a basso costo, ma ad alto impatto sociale».

Alessandro Zagni - «Il commercio è il settore economico della città che, insieme all'edilizia, sta maggiormente soffrendo la crisi, anche a causa di scelte sbagliate che hanno penalizzato i piccoli commercianti e avvantaggiato i centri commerciali. La mia impostazione è diametralmente opposta: io credo che laddove sono presenti negozi di vicinato la città è viva e vitale, gli anziani sono facilitati nella spesa e vi è maggiore sicurezza. Il mio impegno è quello di rilanciare il commercio cittadino, anche e soprattutto promuovendo Cremona e rendendola una meta turistica importante. Si deve intervenire innanzitutto sui negozi sfitti: dimezzerò l'Imu ai proprietari che affittano i propri negozi dimezzando la richiesta del canone. In questo modo non avremo più tante vetrine vuote come ve-

mentata con una maggiore cura al verde e all'arredo urbano, evitando situazioni di degrado estetico e puntando sulla mobilità sostenibile. Anche i mercatini del fine settimana devono essere limitati, mentre vanno innalzati gli standard dei banchi degli ambulanti del mercato bisettimanale.

diamo ora. Spegnerò i varchi Ztl ora funzionanti a fasce orarie, per facilitare l'accesso al centro. In corso Garibaldi riaprirò il passaggio alle auto. Attiverò collegamenti con bus navetta no stop tra i parcheggi periferici gratuiti e le vie dello shopping. In accordo con i gestori dei parcheggi, consentirò di parcheggiare gratis per chi fa acquisti nei negozi. Organizzerò manifestazioni di richiamo turistico almeno un week end al mese per attirare visitatori in città. Non permetterò la costruzione di nuovi centri commerciali. Inoltre valorizzerò il mercato cittadino e realizzerò un mercato delle eccellenze agroalimentari; infine investirò per migliorare l'arredo urbano: il centro cittadino deve diventare un salotto all'aperto». Lucia Lanfredi - «La nostra è una delle città con il maggior rapporto tra numero di abitanti e metri quadrati dedicati alla Grande distribuzione organizzata: questa è la prima cosa che deve assolutamente cambiare per poter rilanciare il commercio cittadino. Dobbiamo favorire invece la realizzazione di "centri commerciali naturali", che dovranno essere le principali vie dello shopping del centro, anche stimolando l'apertura di negozi di diverso tipo: servono proposte nuove e differenziate. Si dovranno poi incrementare gli accessi dei piccoli bus in città, anche nelle zone pedonali, in modo da favorire l'ingresso al centro. Sono a sostegno della promozione di un'economia etica e solidale, con atten-

zione alla filiera corta. Per i negozi inferiori ai 150 metri quadrati si dovrà applicare l'Imu al minimo e praticare locazioni agevolate di spazi pubblici per gli over 30. In caso di bandi per la fornitura di servizi, il Comune dovrà dare spazio, a parità di offerta, prima alle imprese locali. Infine, per combattere il caro-affitti, si dovranno studiare contratti convenzionati in cui il proprietario e l'inquilino abbiano vantaggi fiscali». Laura Carlino - «Quello del Commercio è diventato negli ultimi due/tre anni uno dei temi cruciali e urgenti. Le cause sono sicuramente contingenti perché le difficoltà del momento che l'Italia sta attraversando non risparmiano certo il comparto; ma a Cremona le responsabilità sono da attribuirsi anche - e in misura non piccola - alle politiche miopi e al disinteresse delle amministrazioni che hanno guidato la città negli ultimi dieci anni. Tra le nostre idee per risolvere il problema, puntiamo sul completamento dell'isola pedonale allargata, consentendo il parcheggio ai soli residenti in zone determinate del centro. Servono interventi di mediazione con le associazioni dei proprietari di immobili e delle categorie del commercio per limitare il drammatico problema del caro-affitti. Bisogna tornare ad una Festa del Torrone di tre giorni e organizzazione di almeno due analoghe manifestazioni in altri periodi dell'anno. Si deve rilanciare il "marchio Cremona" anche in ambito commerciale. L'attrattività del centro va incre-

Carmine Scotti - «Con la perdita di poter di acquisto da parte delle famiglie ci troviamo di fronte a una grande crisi del commercio. Accanto a questo le richieste di locazione troppo elevate stanno portando alla desertificazione del centro storico, con conseguente calo della qualità della vita. E' necessario allora ascoltare le richieste dei commercianti e arrestare il declino progettando con le associazioni di categoria un rilancio delle attività. Bisogna poi bloccare la crescita della gdo e liberare la circolazione dei mezzi in alcuni giorni, nelle principali vie dello shopping. Anche gli orari di apertura dei negozi vanno differenziati, adattandoli alle esigenze nuove del consumatore. Bisogna inoltre snellire i costi a carico del negoziante, promuovere eventi che abbiano maggiore appeal, rendere gratuiti i principali parcheggi e promuovere una mediazione tra gli affittuari e i negozianti». Pietro Signorini - «Nel nostro programma pensiamo di predisporre delle iniziative per rilanciare lo sviluppo economico della città. E' necessaria una coalizione che si presenti sensibile e attenta a queste problematiche. A partire da una revisione della concettualità di traffico urbano: ad esempio bisogna fare in modo che l'utenza possa accedere facilmente alle vie del centro e ai negozi storici, con accesso progressivo alle zone a traffico limitato. Bisogna poi avviare una consultazione con i rappresentanti delle categorie per creare poi un organismo permanente e aperto che faccia da regia nella promozione del commercio, portando a rendere sempre più visibili le nostre eccellenze. Purtroppo la carenza di una strategia a Cremona si nota molto, e ha portato alla situazione in cui ci troviamo. Bisogna allora tornare a fare brainstorming, mettendo insieme tutti i soggetti interessati, per creare delle iniziative valide».

Presentati nel corso della settimana scorsa due compagini di Centro. La prima candida Pietro Signorini, la seconda Giuseppe Foderaro Il Terzo Polo si sdoppia. Nel corso della settimana, infatti, sono stati presentati ben due gruppi che si definiscono "terzo polo", ognuno con il proprio candidato sindaco. • Il primo si chiama "Terzo Polo per Cremona" ed è una compagine formata sostanzialmente da tre partiti: Scelta Civica per l’Italia, Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia e il Partito Repubblicano; il candidato è Pietro Signorini, ha 53 anni, è medico geriatra presso la Rsa di Castelverde e fa parte della società civile. Una unione di forze dallo spirito marcatamente liberal democratico. «Vogliamo portare avanti un programma concreto, perché è di questo che la città ha bisogno – ha detto Gerardo Paloschi (Scel-

Il Terzo Polo si divide in due

Pietro Signorini

Giuseppe Foderaro

ta civica) -.Bisogna andare oltre la politica che da sempre portano avanti destra e sinistra, basata sul contrasto, portando avanti un impegno civile e sociale che guardi alle cose come stanno, puntando sulla risoluzione dei problemi della città». Numerosi sono i punti su cui si vuole lavorare: «Innanzitutto il cittadino deve tornare ad essere la priorità del Comune, mentre invece oggi viene lasciato ai margini e non riesce a trovare le modalità più consone per comunicare il proprio disagio – spiega Signorini -. Tra le nostre priorità c’è la cre-

azione di un’Agenzia comunale per la qualità dei servizi pubblici locali: un organismo che agisce da controllore e al contempo da garante di ogni servizio pubblico». La macchina comunale, secondo il Terzo Polo, può essere resa più efficiente e snella: “Meno società partecipate, meno Cda, meno rappresentanti politici – evidenzia ancora Signorini. • La seconda compagine, che si delinea come terzo polo centrista, vede uniti Unione di Centro e Partito Popolari per l’Italia a so-

stegno della candidatura a sindaco di Giuseppe Foderaro. E’ il primo esempio di un progetto di partito popolare europeo che si contrappone al Pd e al Centrodestra. Foderaro ha parlato di «difficoltà di dialogo tra partiti, più che di problemi sulla figura del sindaco». Il programma con cui il terzo polo si presenta agli elettori cremonesi si basa sui tagli ai costi della politica anche attraverso la riduzione dei cda delle partecipate; temi etici quali tutela della famiglia (il quoziente famigliare, approvato da consiglio ma finora rimasto inapplicato); misure per contrastare la desertificazione commerciale, attraverso la leva fiscale locale che penalizza i proprietari dei negozi vuoti.


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Cronaca

Sabato 29 Marzo 2014

L'immersione di tre cremonesi dell’Associazione Sub Cremona nel lago altoatesino di Anterselva

Oltre cento persone hanno partecipato il 15 e 16 marzo all'immersione diurna e notturna in ghiaccio,nel lago di Anterselva, situato nell'omonima valle altoatesina (accanto alla Val Pusteria). Da molte città italiane e dall'estero sono giunti sulle sponde del lago ghiacciato decine di subacquei ed accompagnatori, tra cui anche tre professionisti dell'Associazione Sub Cremona. Sono Mauro Maffi, Omar Arisi e Giorgio Quarantotto (Presidente dell'Associazione): tre sub di consumata esperienza, con alle spalle innumerevoli immersioni, tra cui quelle al relitto della petroliera Haven (al largo di Arenzano) ed ai resti del mercantile Mohawk Deer, al largo di Cala degli Inglesi (Portofino). «L’immersione in ghiaccio o sotto il ghiaccio è una tradizione che l'Associazione Sub Cremona porta avanti orgogliosamente sin dal 1989», spiega Gianpaolo Oleotti, istruttore federale di terzo livello e tra i primi a partecipare a questo tipo di immersioni. «Dalla fine degli anni 80 ne ho effettuate almeno sette nel lago Palù (organizzate dalla Fipsas), dove si sarebbe dovuta svolgere anche quella di quest’anno (dopo 10 anni di inagibilità del lago per via dei lavori al vicino rifugio). Ma a causa dei tre metri di neve caduti sul Palù, è sta-

Nel mondo sotto il ghiaccio

to scelto il lago di Anterselva». L'attrezzatura subacquea per questo tipo di immersione, spiegano i tre sub, deve essere adatta al tipo di condizioni atmosferiche e dell’acqua. «Il kit consiste in una muta stagna, calzari, guanti, computer subacqueo adatto all'immersione in basse temperature, bombola con rubinetteria doppia, e due erogatori predisposti per l'immersione in ghiaccio, quindi a membrana bilanciata per non entrare in contatto con l'acqua scongiurando così il congelamento dei componenti». Tutto è iniziato nella mattinata di venerdì 14 marzo, quando Roland Ranz e la sua squadra dello Sportdiver Club di Lana (Bolzano) hanno allestito il campo e la preparazione del sito d’immersione nella parte più fruibile del lago, situato a 1640 m di altitudine in un paesaggio naturale tra i più incantevoli dell'Alto Adige. «Si praticano quattro fori triangolari (di uscita ed entrata) nel ghiaccio con la sega idraulica spiegano i tre sub. - Contestualmente, rimuovendo la neve si creano dei sentieri di

«E’ un emozione unica fluttuare in uno scenario di giochi luminosi creati dal sole che filtra dal ghiaccio» collegamento da un foro all’altro che, da sotto il ghiaccio, aiutano l'orientamento durante l'immersione. Nella giornata di sabato 14 poi, con una temperatura di circa 3 gradi in acqua e 14 fuori, abbiamo effettuato le immersioni a circa 5 metri di profondità, imbragati assieme alle bombo-

le ed assicurati con moschettoni alle funi di sicurezza». Un’esperienza unica ed incantevole. «Durante l'immersione diurna il sole, battendo attraverso la superficie ghiacciata, ci ha dato la possibilità di fluttuare per venti minuti in uno scenario mozzafiato,

con giochi di luce ed ombre davvero incredibili, con una visibilità di 40 m. Si vedevano anche resti dei pini sul fondale perché il lago si è originato da una frana che secoli fa ha sbarrato il corso del Rio Anterselva. Una volta sotto, si può giocare e sbizzarrirsi in vari tipi di acrobazie, come camminare capovolti sulla superficie inferiore del ghiaccio. Tempo fa alcuni svedesi fecero addirittura un filmato in cui camminavano capovolti, spingendo una carriola». Ugualmente straordinaria per i tre si è rivelata l'immersione notturna. «Richiede ancor più attenzione e preparazione di quella diurna, infatti vi sono ancor più operatori di sicurezza a presidiare l'immersione, ma lo spettacolo non è meno emozionante, con i pezzettini di ghiaccio che ti baluginano intorno nell'acqua, illuminati dalle torce. In più, quando siamo riemersi dalla notturna nevicava ed era uno spettacolo assolutamente affascinante. La scoperta incredibile di un mondo subacqueo a cui pochi possono accedere è un'esperienza che ci ha lasciato un ricordo indelebile e che ripeteremo volentieri – concludono i tre – assieme ad altre di altro tipo che abbiamo già in progetto per il futuro più prossimo». Michele Scolari

Gioco d’azzardo, i giovani sono le nuove “vittime”

Lo psichiatra Roberto Poli: «La fascia giovanile è molto esposta al rischio di dipendenza in quanto l'attitudine al gioco viene stimolata dalla facilità di accesso»

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di Laura Bosio

Il tema del gioco d’azzardo è stato affrontato dalla cooperativa cremonese Il Solco, che nei giorni scorsi, in piazza del Comune, ha organizzato uno "Slot Mob", incontrando i giovani, parlando della dipendenza da gioco e promuovendo esempi di gioco "sano" da contrapporre a quello carico di rischi delle slot machine. Ma le iniziative non finiscono qui: l'Asl di Cremona sta lavorando per organizzare, nell'ottobre prossimo, una mostra interattiva dal titolo «Fate il vostro gioco» che smonterà, attraverso spiegazioni matematiche, i luoghi comuni sulla fortuna. I dati preoccupano: in provincia di Cremona ogni anno si "buttano via" circa 350 milioni di euro in slot machine, videopoker, lotterie e altro. Si parla quindi di un milione di euro al giorno, che pesano fortemente sui bilanci delle famiglie in cui vivono i cosiddetti "giocatori patologici". Secondo le ultime ricerche, i più accaniti sono i giovani, le donne e gli anziani: c'è chi in una mattina spende la pensione di un mese. Alla manifestazione hanno partecipato molti esponenti politici: l'assessore Luigi Amore, il consigliere regionale Carlo Malvezzi, il candidato sindaco del Pd Gianluca Galimberti. Di grande impatto l'intervento di don Virginio Colmegna, direttore della Casa della Carità di Milano e coordinatore regionale della campagna "Mettiamoci in gioco": «I giovani devono alzare il tiro - ha detto. «Dobbiamo ripulire il gioco dalle contraddizioni in cui è caduto, riportandolo alla propria dimensione ludica e relazionale». Colmegna ha ricordato che quella del gioco d'azzardo è la terza industria italiana: «E in questo settore ci marciano le organizzazioni criminali con grande facilità. Occorre coraggio soprattutto tra i giovani e nelle scuole».

L’impegno del Sert: «Seguiamo un centinaio di persone ma è solo la punta dell’iceberg»

Il Sert di Cremona sta lavorando molto sulla lotta alle ludopatie. Nel corso dello slot mob la dottoressa Camisano (Ser.T. di Cremona ha rimarcato l'impegno «non solo dal punto di vista della cura delle persone (attualmente sono in terapia un centinaio di individui, ma è solo la punta dell'iceberg), ma anche sul fronte educativo». Chi si rivolge al Sert, come ha spiegato la dottoressa Ronchi, viene sotto posto a una valutazione multidisciplinare (psicologica, sociale e medica) che definisce il trattamento per l'individuo e per la famiglia: «Importante è il coinvolgimento dei congiunti, anche perchè non si mira solo a liberare la persona dalla dipendenza del gioco, ma anche a ristabilire un clima di fiducia e di benessere in casa» spiega la professionista. Da tre anni sono poi attivi due gruppi di auto mutuo aiuto - uno per i ludopatici e uno per i familiari - condotti da facilitatori volontari. Fondamentale nel percorso di cura è che la persona accetti un controllo economico che, nei casi più gravi, prevede la nomina di un amministratore di sostegno. Per Ronchi la fasce più a rischio sono i giovani e le donne: «Sono le categorie che meno chiedo aiuto sia per la forte vergogna, sia per l'isolamento che si sono creati e soprattutto per la mancanza di sostegno della famiglia».

Sulla questione è intervenuto il dottor Roberto Poli, psichiatra dell'ospedale di Cremona, che durante la manifestazione era presente in piazza, a ricordare quanto la dipendenza da gioco sia grave, esattamente come quella da alcol e droga. «Per certi versi - ha aggiunto il medico - è anche più grave sia per la serietà del decorso e sia per le conseguenze a livello familiare. Le persone affette da ludopatia non chiedono aiuto perché nascondono il problema prima di tutto a loro e poi ai familiari». Secondo il medico cremonese, è allora fondamentale portare avanti iniziative di prevenzione: «Purtroppo di questo fenomeno si parla ancora poco e il sommerso è tantissimo: i pazienti che arrivano all'attenzione delle istituzioni sanitarie sono solo la punta dell'iceberg di un problema che ha dimensioni enormi».

Perché prima di diventare un malato, il giocatore è una persona comune, che tenta la fortuna. «Tra i giocatori vi sono diverse stadi: quello occasionale, che magari una volta a settimana gioca al superenalotto; c'è il giocatore eccessivo, che ogni giorno spende soldi per giocare; infine c'è l'ultimo stadio, quello del giocatore patologico, che finisce poi all'attenzione dell'Asl e dei servizi sociali perché ha ormai raggiunto una situazione non più sostenibile, arrivando a trovarsi sul lastrico o ad aver rotto delle relazioni famigliari. Il problema vero è la fascia intermedia, quel "sommerso" che non emerge e che spesso viene occultato anche dalla stessa famiglia che ne subisce l'attività, per vergogna». E' proprio su queste persone che puntano le campagne di sensibilizzazione. «In quest'ottica si deve costantemente denunciare la

pericolosità del gioco d'azzardo, dimostrando che si tratta sempre di un "gioco a perdere"». Ma la vera emergenza oggi sono i giocatori giovani e giovanissimi. Un fenomeno in crescita anche a causa delle nuove tecnologie, che non rendono necessario recarsi in una sala slot per accedere alle numerosissime offerte di gioco: è sufficiente un pc e un collegamento a internet, cose disponibili ormai nel 90% delle famiglie. «La fascia giovanile è molto esposta al rischio di dipendenza in quanto l'attitudine al gioco viene stimolata dalla facilità di accesso - evidenzia Poli. Le proposte sono innumerevoli e variegate, studiate per catturare l'attenzione delle più svariate persone. Pensiamo ad esempio a quanti siti sulle scommesse sportive che si sono sviluppate negli ultimi anni. E' un mondo ancora poco no-

to e sotterraneo e per questo pericoloso. Tanto più che giocare on line, da casa propria, mette al riparo la persona dagli sguardi indiscreti che invece si attirano andando a giocare al bar. Anche la facilità di accesso rappresenta un grosso rischio: è una "porta" aperta 24 ore su 24 senza mediazioni di orario. Ma soprattutto manca una legislazione che tenga sotto controllo il proliferare di questi fenomeni». Naturalmente a risentire di situazioni patologiche è la famiglia, che spesso però si chiude in sé stessa di fronte a situazioni di questo tipo, tanto più che «il gioco patologico può essere espressione di un forte disagio psicologico, che nella fase di crisi in cui ci troviamo spesso risulta acuito: si viene infatti allettati dall'idea di una vincita che può cambiare la vita. Il giocatore patologico, quindi, è spesso una persona con un profondo disturbo psichiatrico, come ad esempio quello depressivo». Purtroppo, spesso manca, da parte dei diretti interessati, la percezione della portata del problema: «All'inizio difficilmente si capisce di avere un disturbo, soprattutto perché spesso i giocatori tendono a frequentare persone come loro, che trovano naturale giocare a lungo e si ritrovano per lo più i quei locali adibiti al gioco. La vera percezione del problema arriva solo quando il gioco arriva a provocare problemi seri, come finire sul lastrico o portare a difficoltà nelle relazioni», continua Poli. L'azione di recupero del malato deve quindi essere molto seria e organica: «Non basta la buona volontà della persona - ha concluso - occorre una cura seria e continuativa. E magari iniziare a frequentare quei gruppi di auto-mutuo aiuto che si stanno diffondendo sempre più, composti da ex giocatori che vogliono aiutare altri ad uscire dall'incubo, un po' come già accade per gli ex alcolisti».


Cronaca

Sabato 29 Marzo 2014

Una casa per le donne: il 6 aprile presentazione ufficiale all’Auditorium Arvedi Sarà presentato ufficialmente nel pomeriggio di domenica 6 aprile il progetto diocesano “Una casa per le donne” che prenderà avvio nella struttura di via Ettore Sacchi 15, a Cremona, per molti anni sede dell’Istituto secolare “Oblate di Nostra Signora del S. Cuore”, che molto ha operato a favore del mondo femminile. La presentazione ufficiale del progetto avverrà alle 18 presso l’Audito-

rium “Giovanni Arvedi” del Museo del Violino, nella centralissima piazza Marconi di Cremona: dopo l’illustrazione, da parte di Paola Bignardi, di quanto sarà realizzato all’interno del complesso di via Ettore Sacchi, la presentazione proseguirà con l’esibizione dell’Orchestra dei Popoli diretta dal maestro Alberto Serrapiglio. La struttura di via Ettore Sacchi, di 3mila

metri quadrati, su tre paini e con giardino interno, è sempre stata impiegata come luogo di accoglienza e di servizi destinati al mondo femminile. Grazie alla donazione del complesso da parte dell’istituto secolare delle Oblate, la Diocesi continuerà ad assistere le donne in situazione di fragilità: sia madri sole con bambini a carico, sia donne senza lavoro.

La storia di un’istituzione che sta per essere completamente cambiata

Le Province, queste sconosciute...

C

di Agostino Francesco Poli

on il passaggio, probabilmente definitivo, all’approvazione da parte della Camera, che avverrà nei prossimi giorni, sembra giunto al termine il percorso del disegno di legge Delrio per la riforma delle Città metropolitane e delle Province. Muterà profondamente l’assetto delle autonomie locali: le Province rimarranno, ancora con importanti competenze (dall’edilizia scolastica all’ambiente, ai servizi di trasporto, alla viabilità, alla programmazione scolastica), ma con organi di direzione politica eletti non più a suffragio universale, bensì espressione di secondo livello: eletti, quindi, tra i componenti dei vari Consigli comunali. È particolare la storia di questa istituzione: meno prossime al cittadino del Comune, ma incaricate per legge di gestire servizi fondamentali per la comunità (oltre a quelli sopra richiamati, attualmente troviamo lavoro, formazione professionale, caccia, agricoltura etc.), le Province sono sotto attacco frontale dall’estate del 2011 (ne auspicò la fine la lettera della Bce, indirizzata ad un Berlusconi ancora per poco premier), ma la loro sorte è stata spesso messa in discussione. Sinceramente, non si capisce bene come mai questo accada e sia accaduto, a fronte di un apparato delle Regioni infinitamente più costoso e ancora più lontano dai servizi al cittadino. Facciamo un po’ di storia. Il termine “provincia” risale al periodo romano: indicava i territori fuori dall’Italia continentale poste sotto il governo di Roma o sotto la sorveglianza di pretori o governatori. È nel Settecento che le province iniziarono ad assumere la fisionomia moderna di circoscrizione governativa e di amministrazione autonoma, spesso dotate di patrimonio. E’ in questo periodo che si afferma il modello francese dell’ordinamento dipartimentale, sul quale si fonda l’istituzione delle Province in Italia. Si giunge all’Unità d’Italia: con la riforma amministrativa del 1859 (cosiddetta legge Rattazzi) si delineò più nettamente la formazione di un ente intermedio tra Stato e Comuni. Il Regno di Sardegna fu diviso in Province, Circon-

dari, Mandamenti e Comuni, sul modello francese. In ogni Provincia furono nominati un Governatore e un Vice Governatore e fu istituito un Consiglio di Governo. L’amministrazione di ogni Provincia fu composta da un Consiglio Provinciale e da una Deputazione Provinciale. Risale ad allora l'abolizione della provincia di Lodi e Crema, spartita fra le province di Milano e di Cremona, e il rimaneggiamento di quella di Pavia. Ogni provincia era guidata da un governatore (poi rinominato col regio decreto n. 250 del 1860, Prefetto), nominato dal re, coadiuvato da un vice-governatore, diretti dipendenti del Ministro dell'Interno, con un consiglio provinciale eletto dal governo, che fungeva da giudice amministrativo. L'ordinamento di questo decreto venne esteso a tutta l'Italia dopo l'unificazione del 1861. Con la legge Ricasoli, n. 2248 del 20 marzo 1865 “Legge per l’unificazione amministrativa del regno d’Italia”, la Provincia viene articolata in un Consiglio provinciale elettivo, con un numero di consiglieri variabile a seconda delle dimensioni, e nella Deputazione provinciale, presieduta dal prefetto, che ha anche il potere di convocarla, e risulta composta da membri eletti dal Consiglio provinciale a maggioranza assoluta di voti. Con l’av-

vento del governo fascista, pur mantenendo intatta l’estensione territoriale e le sue prerogative, l’amministrazione delle Province venne affidata a un Preside e una Deputazione, che in seguito, nel dopoguerra, vennero a loro volta soppressi e sostituiti dal Presidente e dalla Deputazione. Con la legge 237 del 1926, le autorità di nomina governativa sostituivano le amministrazioni comunali e provinciali elettive, che venivano abolite. Anche per le Province, quindi, non si voterà più; i consigli saranno sostituiti da un rettorato con un preside e un vicepreside nominati dal Re; il consiglio sarà formato da esponenti della locale sezione del PNF. Nella fase di transizione seguita alla caduta del regime fascista, le Norme transitorie varate con il Decreto Legge del 4 aprile 1944 affidarono l’amministrazione della Provincia, sino alla ricostituzione degli organi collegiali elettivi, a un Presidente e a una Deputazione provinciale nominati dal Prefetto. La Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, nell’ambito delle norme sul nuovo ordinamento dello Stato stabili che “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. I Consigli Provinciali, soppressi durante il regime fascista, furono ripristinati nel 1951. Ogni Provincia fu retta da un Consiglio provinciale, una

Giunta provinciale e dal Presidente della giunta. Questo ordinamento permane ai giorni nostri. Si avviarono alcune riforme amministrative che riconosceranno alla Provincia un nuovo ruolo e l’attribuzione di funzioni statali di interesse esclusivamente locale per l’attuazione del decentramento amministrativo. In relazione all’applicazione di questi ordinamenti la Provincia sperimentava le competenze e le funzioni attribuitegli dallo Stato e sancite dagli artt. 117 e 118 della Costituzione italiana, che misero in rilievo la posizione della Provincia come ente rappresentativo della collettività locale, definito Ente Autonomo territoriale e stabilirono che le Province e i Comuni fossero anche circoscrizioni di decentramento statale e regionale. Il D.P.R. n. 616/1977 delineava il riassetto delle funzioni regionali e locali, privando la Provincia di alcune funzioni tradizionali, in particolare nel settore della sanità, in conseguenza della Riforma Sanitaria avviata nel 1978. La Legge 142/1990 inizia a delineare le caratteristiche essenziali della Provincia come “ente locale di governo intermedio fra Regioni e Comuni, rappresentativo di una collettività, territoriale di vasta area”. Si riconosce alla Provincia il potere di adottare, con propri statuti, la normativa generale da applicare alle differenti e specifiche realtà locali e si indivi-

duano le sue nuove funzioni di programmazione e di amministrazione in settori assai vasti di intervento. Il D.Lgs n. 112 del 1998 e altri decreti attuativi della legge n. 59 del 1997 hanno trasferito alle Province numerose funzioni prima spettanti allo Stato e alle Regioni, in relazione al principio di sussidiarietà. Il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, emanato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, contiene i principi e le disposizioni in materie di ordinamento degli enti locali e definisce la Provincia “ente locale intermedio tra Comune e Regione, che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo individua le funzioni e i compiti di programmazione”, individua gli organi e la forma di governo di tipo presidenziale, rappresentati dal Consiglio, dalla Giunta e dal Presidente. La riforma costituzionale, varata con la L.Cost. n. 3 del 2001, ha introdotto una linea innovativa nell’ambito del federalismo fiscale, da attuare anche nelle Province. Una storia lunga, come si vede, e ricca: non quanto quella dei Comuni, ma assai più significativa di quella, appunto, delle Regioni, senza parlare dei molti, troppi enti gestori di servizi pubblici. Le Province finiranno per scomparire? Ci vuole una riforma costituzionale. Ci limitiamo a segnalare che organi e realtà tra le più disparate, dal Censis alla stessa Corte dei Conti, passando da alcuni presidenti emeriti della Corte costituzionale e da molti giuristi, hanno contestato sia la liceità costituzionale di certi provvedimenti, come quello adottato dal governo Monti, sia la pretesa economicità di questa scelta, prefigurando, anzi, nello spezzettamento di spesa conseguente alla eventuale ripartizione delle funzioni a livello comunale un aggravio, rispetto a possibili economie di scala. Certo è che l’attuale premier Renzi è fermo sul mutamento istituzionale delle Province, pur essendo stato lanciato in politica – non dobbiamo dimenticarlo – proprio dal ruolo, ricoperto per un quinquennio, di presidente della Provincia di Firenze. Un caso di ingratitudine? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Finalmente la primavera è arrivata, e con essa la voglia di muoversi, viaggiare, passare un fine settimana fuori porta e fare le prime vacanze. Il Cta Acli promuove una serie di gite e viaggi per tutti i gusti.

• Dal 5 al 6 aprile GROTTE DI FRASASSI-GRADARA-SAN MARINO - Gita nelle marche con la visita delle splendide Grotte di Frasassi, del Borgo di Gradara, e della Repubblica di San Marino. • 13 aprile OUTLET DI SERRAVALLE, una giornata all'insegna dello shopping all'outlet di Serravalle, dove sono presenti oltre 180 negozi delle migliori marche. • Dal 18 al 22 aprile PASQUA IN FRIULI VENEZIA GIULIA, un tour in occasione della Pasqua nelle caratteristiche città del Friuli Venezia Giulia visitando: Trieste, Gorizia, Udine, Caporetto, Cividale del Friuli, Aquileia, Grado, Villa Manin, L'Abbazia Santa Maria In Sylivis. • Dal 18 al 21 aprile PASQUA A CHIANCIANO TERME con escursioni a Pienza, San Quirico d'Orcia, Lago Transimeno, Chiusi, Città della Pieve, Montepulciano e Siena. • Dal 25 al 27 aprile MAREMMA E ISOLA DEL GIGLIO. Un viaggio in Maremma con escursione all'Isola del Giglio, Principina a mare, Grosseto e Pisa. • dal 13 al 15 giugno ISTRIA ITINERARIO DELL'EPOCA VENEZIANA Un tour in Istria in cui si visiteranno Parenzo, Pola, Isole Brioni e Rovigno. • Dal 16 al 22 aprile PASQUA GARDA - Graziosa località di villeggiatura sulla sponda veronese dell'omonimo lago. Sistemazione presso hotel Bisesti tre stelle. • Dal 29 maggio al 2 giugno Viaggio a Praga - “La città incantata”. Si visiteranno inoltre: Cesky Krumlov, Kutna Hora ed il Castello di Konopiste. • Dal 06 al 27 luglio Soggiorni estivi al mare a Scanzano Jonico - Soggiorni settimanali e quindicinali a Scanzano Jonico in Basilicata presso il Villaggio Portogreco 4*** • Dal 12 Luglio al 9 Agosto Soggiorni estivi in montagna ad Andalo Soggiorni quindicinali ad Andalo presso l’Hotel Stella Alpina 3*** Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Cardinale G. Massaia, 22 o contattando i numeri di tel. 0372.800423, 800429. Sito: www.ctacremona.it


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CREMA

Sabato 29 Marzo 2014

Nonostante le promesse, il sindaco, dopo anni dopo la sua elezione, ha dovuto pagare il dazio alla «questione Sel», partito che già agli esordi di quest’amministrazione, aveva rivendicato un posto in giunta. Ora siamo arrivati al dunque. Il quotidiano «La Provincia» che ha rapporti privilegiati con quest’amministrazione di centrosinistra, ha annunciato il nome del futuro assessore: si tratta di dell’oncologo ombrianese, Attilio Galmozzi, 33 anni. Sarà il prossimo assessore all’Istruzione e all’Università. E se il quotidiano cremonese ha svelato il nome, significa che all’inter-

L

Il sindaco Bonaldi ha pagato il dazio a Sel: aumenta la sua giunta a 6 membri

Attilio Galmozzi, assessore all’Istruzione no della giunta gli è stato dato il via libera, al di là delle interpretazioni fuorvianti fornite ad altri media sul tono del “ci stiamo pensando”, “vogliamo ancora valutare”, “voglio alleggerirmi senza fretta”. Insomma, c’è da crederci: Galmozzi, assessore. E’ questa un’altra delle promesse del sindaco che è andata a farsi benedire. Si era vantata di avere un assessore in meno

di Gionata Agisti

a nostra intervista all’assessore alle Risorse economiche, Morena Saltini, sul numero della settimana scorsa, ha sollevato un coro di reazioni critiche, da parte di diversi esponenti della minoranza in Consiglio comunale. La notizia che le tasse aumenteranno ancora e, soprattutto, a carico di possessori di seconda casa, negozianti e imprenditori non è piaciuta alle forze politiche di opposizione. «Mi piacerebbe trovare nel prossimo numero del vostro settimanale una smentita dell'assessore Saltini per quanto da lei riferito» commenta il capogruppo del Nuovo Centrodestra, Laura Zanibelli, «o quantomeno da parte della sua maggioranza, ma temo sia un sogno. Partiamo dal presupposto che chiudere il bilancio degli enti locali, da qualche anno a questa parte, non è certo facile, non mi voglio nascondere dietro a un dito. Tantomeno posso farlo, essendo stata io stesso assessore». Ed ecco la frecciata: «Ma ricordo bene quanto scritto nella relazione dei revisori sull'assestamento di bilancio 2013: non si erano rilevate azioni di cambiamento strutturale, da parte di questa amministrazione comunale, tali da far ben sperare per l'equilibrio dello stesso. Mentre, da parte nostra, avevamo avanzato le ben note proposte strategiche, circa la valorizzazione di museo e biblioteca, che avrebbero avuto effetti positivi sul contenimento della spesa e la valorizzazione del patrimonio immobiliare, tramite lo strumento del Fondo Immobiliare Provinciale, al contrario, dalle dichiarazioni dell'assessore alle Risorse economiche, non emerge nessuna strategia che, seppure non risolutiva per il 2014, ci farebbe almeno sperare per il prossimo triennio e, forse, accettare

della giunta Bruttomesso (e, quindi, meno soldi da far spendere ai contribuenti) e di mostrare un decisionismo tale da poter tenere a freno quelli del Sel che pretendevano da subito un loro assessorato, ed ecco l’ennesimo “contrordine compagni” di questo primo cittadino: la giunta aumenterà a sei i suoi componenti, e il Sel ha vinto così la sua battaglia. Che poi

l’assessore sia Galmozzi, la nomina è stata ben salutata anche dal centrodestra perché questo “compagno” non è Coti Zelati: è, cioè, un personaggio politicamente moderato e ben equilibrato. Un Bordo da giovane, insomma. Ora si dice che Stefania Bonaldi, due anni fa, si sarebbe sopravvalutata, come novella superwomen,

Attilio Galmozzi

sei assessori… come li aveva Bruttomesso che lavorava però, in comune, a part-time. Si è eclissata così anche superwomen.

Minoranza: «Di tasse si muore» Risposta a Morena Saltini che ha annunciato un’ulteriore pressione fiscale di 2,5 milioni

Laura Zanibelli

Antonio Agazzi

qualche sacrificio». L’ex assessore Zanibelli conclude: «Dopo un anno circa, nessuna valutazione è stata ancora prodotta, riguardo all'opportunità dello strumento Fondo Immobiliare né in merito ad altre possibili operazioni di reale cambiamento. Solo aumento di tasse e, per di più, rivolte a chi? Alle attività produttive, innalzando Imu su negozi e capannoni. Insomma, ancora una volta proprio a chi, oltre a produrre lavoro, compie quel welfare sociale che gli enti locali non possono più sostenere. Per quali obiettivi chiedere ancora tasse? E con quali prospettive? Nulla è detto, perché nulla l’amministrazione ha da dire». Il consigliere Antonio Agazzi, capogruppo di Servire il Cittadino, invita a ricordare quanto finora disatteso dal sindaco Stefania Bonaldi, rispetto agli an-

Alessandro Boldi

nunci della campagna elettorale: «Spiace dover riandare con la memoria all’ultima competizione elettorale, ma ricordo bene di aver stimolato l’attuale sindaco a dichiarare pubblicamente come si sarebbe comportata in materia di fiscalità. La Bonaldi tacque e non ci fu verso di stanarla. Mi parve da subito un brutto segno: evidentemente, le intenzioni non erano tali da produrre consenso». Nel dettaglio? Agazzi lo spiega: «Un tipo di centrosinistra, come quello che governa la nostra città, non poteva che essere troppo sbilanciato sul versante sociale ma quando quest’ultimo settore diventa talmente prioritario da sacrificarne altri - penso, in particolare, ai lavori pubblici - è evidente che, se vuoi occuparti anche di altro, l’unico strumento che hai a disposizione sono le tasse. Non è nemmeno vero, come di-

Simone Beretta

chiarato dall’assessore Saltini, che si è già raschiato il barile: come mai, infatti, la semplificazione delle società partecipate sta procedendo così a rilento? C’è sì un progetto ma articolato in tre tempi, quasi studiato per arrivare alla fine del mandato elettorale senza aver fatto nulla in merito». Quanto ai servizi a domanda individuale, di cui l’assessore Saltini ha riconosciuto dovranno essere aumentate le tariffe, Agazzi commenta: meglio tardi che mai. «Si sono sempre rifiutati di farlo, ma era solo questione di tempo. Finalmente, si sono accorti che era inevitabile. Tra l’altro, è più equo aumentare le tariffe che non le tasse, visto che i servizi a domanda individuale non li utilizzano tutti i cittadini e quindi non è giusto che i loro costi ricadano sulla collettività».

Il liceo a San Bartolomeo o nell’ex scuola di Cielle? «Ora, fuori le cifre»

Continua la polemica sulla scuola di Cille. Il centrodestra, con l'appoggio dei 5 Stelle, ha attaccato duramente la giunta Bonaldi e la maggioranza formata da Pd, Sel, Rifondazione e liste civiche che fanno parte della coalizione di centrosinistra. L’opposizione, compatta, ha chiesto un incontro in Commissione garanzia e ambiente-territorio con il presidente della Provincia per affrontare i problemi tecnici-economici-giuridici dell'ipotesi di trasferimento del Racchetti all’area ex-Valcarenga e confrontare tra le istituzioni le ipotesi pro e contro».Una mossa che vuole mettere il centrosinistra in un angolo. Infatti si chiede una discussione nella quale non si parli di ideologia, ma di numeri, di soldi, di opportunità economiche. In poche parole, questo è l’interrogativo a cui l’opposizione chiede di dare una risposta certa: è più conveniente spostare il liceo Racchetti in via Libero Comune (come tutti, destra e sinistra a suo tempo, votarono compatti) oppure a Ombriano-Sabbioni dove si stava costruendo la scuola di Cille? E’ questo che chiedono, matematica alla mano, Simone Beretta e Renato Ancorotti (FI), Christian De Feo e Alessandro Boldi (Cinquestelle), Laura Zanibelli (Nuovo Centrodestra), Antonio Agazzi

di poter amministrare una città come Crema con soli cinque assessori. E, quindi, si sarebbe caricata troppo di deleghe. Può darsi. Ma un altro fatto è incontrovertibile: il farmacista Bruno Bruttomesso governava sì con sei assessori, ma faceva il sindaco a metà tempo. Stefania Bonaldi, invece, fa già il primo cittadino a tempo pieno, e nonostante questo ha bisogno di

(Servire il cittadino) Alberto Torazzi (Lega Nord), Paolo Patrini e Tino Arpini (Solo cose buone per Crema). «La minoranza» dicono l’opposizione, «ha approvato l'impegno dell'amministrazione a valutare altre funzioni pubbliche per recuperare l'ecomostro, se non fosse percorribile la via del liceo Racchetti, mentre la maggioranza sta bocciando l'impegno a trovare tutte le soluzioni possibili ad un problema della città» e tenta «di rallentare comunque il progetto del Polo scolastico della Provincia». Insomma, secondo le minoranze due modi di procedere comple-

tamente opposti. Infatti, continua il documento: «La minoranza sostiene la preoccupazione dei 5.000 firmatari della richiesta di valutare la fattibilità del trasferimento Racchetti alla Valcarenga, purché non comporti un extra costo per l'amministrazione provinciale, chiedendo che si prosegua intanto con la costruzione dei servizi non differibili per Sraffa e Munari e la bretella per la sicurezza della viabilità critica in via Libero comune. La maggioranza, invece, boccia la richiesta e lascia i problemi incompiuti al polo scolastico già esistente di S.Bartolomeo».

Concludono i consiglieri di centrodestra: «Sta ora ai cittadini capire chi ha veramente a cuore la soluzione dei problemi della città e chi cavalca ideologicamente situazioni negative venutasi a creare. A questo punto la minoranza chiede la convocazione urgente della Commissione di garanzia o ambiente-territorio con la presenza del presidente della Provincia e i tecnici delle istituzioni comunali e provinciali nonchè il sindaco di Crema, per conoscere i termini tecnico-economico-giuridici alla base dell’ipotesi trasferimento del polo scolastico all’area ex-Valcarenga». Insomma, fuori le cifre.

Dello stesso parere Alessandro Boldi, capogruppo del Movimento 5 Stelle: “È una conferma di quanto sostenevano praticamente tutti i gruppi di minoranza l’anno scorso. Hanno potuto ritardare l’aumento delle tariffe sui servizi di un anno, ma ora devono prendere atto che non c’è alternativa. Anche noi abbiamo qualche dubbio che il barile del risparmio sia già stato raschiato: ad esempio, c’è il capitolo affitti, dove si potrebbe risparmiare. Basterebbe trovare alcuni spazi all’interno della struttura comunale, per trasferirvi uffici oggi ospitati appunto in immobili esterni». Ma non è finita: «E, poi» avverte Boldi, «c’è il discorso relativo al personale: dopo il recente pensionamento di un dirigente, mi auguro non si decida per una sua sostituzione ma che, piuttosto, venga promosso al suo posto qualche altro dipendente». Molto critico anche Simone Beretta, capogruppo di Forza Italia: "La Saltini, un assessore che non taglia niente e aumenta tutto, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini. L'amministrazione Bonaldi manca, per l'ennesima volta, completamente, di strategia. Non ci siamo proprio. I cittadini, purtroppo, torneranno a pagare e, forse, è per questo che il premier Renzi ha voluto mettere qualcosa in tasca agli italiani, come a compensare quanto l'amministrazione Bonaldi e altre amministrazioni di centro-sinistra avrebbero loro tolto».

Bilancio partecipato: Pd ha votato contro la giunta

Morena Saltini, assessore al Bilancio, lasciata sola dalla sua giunta con il cerino in mano. Ma, soprattutto, la maggioranza si è schierata contro la sua giunta. E’ successo questo in Consiglio comunale. Il Movimento Cinquestelle ha presentato una mozione per la definizione di un regolamento alla base dell’introduzione del bilancio partecipativo. Nulla di strano, come sottolinea Laura Zanibelli (Nuovo Centrodestra), che ha sottoscritto un documento in accordo con alcuni colleghi dell’opposizione come Beretta e Ancorotti di Forza Italia e Agazzi di “Servire il cittadino”) «perché questo è un tema caro a questa maggioranza tanto da essere punto fermo del programma Bonaldi e punto forte del suo discorso di insediamento». Invece, l’assessore Saltini, leggendo una relazione sul bilancio fatta di lacrime e sangue, ne è uscita dicendo il percorso per il bilancio partecipativo così come chiesto nella mozione dei Cinquestelle non era percorribile. Ma, a questo punto, il consigliere Antonio Agazzi ha ricordato il programma ed il discorso del sindaco sul tema. Panico nelle file della maggioranza e sugli scranni della giunta. Laura Zanibelli racconta: «Qualche tentativo è venuto dal consigliere Galvano per giustificare perché di bilancio partecipativo non si potesse parlare, essendoci invece gli incontri nei quartieri; ma in un continuo imbarazzo, per non lasciare solo alla minoranza e a Rifondazione l’approvazione della mozione dei Cinquestelle, gli altri consiglieri della maggioranza, PD in testa, hanno preferito sconfessare le dichiarazioni del loro assessore». Infatti, la mozione pentastellata è stata approvata all’unanimità. «E l’assessore al Bilancio se ne è andata sconfitta dai suoi! Forse temi di questo genere non interessano i nostri cittadini che faticano a trovare lavoro, le imprese che si barcamenano tra difficili percorsi autorizzativi e ordini che non arrivano. Ma i cambiamenti di rotta di questa amministrazione rispetto al tanto ventilato programma sì, soprattutto interessano quelli che li han votati credendo nel nuovo che avanza» ha commentato il capogruppo del Nuovo Centrodestra.


Crema

Sabato 29 Marzo 2014

E’ stato deliberato l’avvio per una variante al Piano regolatore. Ripartono le polemiche

E’ ufficiale, la moschea si fa

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di Gionata Agisti

alla gunta Bonaldi, il via libera alla moschea, che dovrebbe sorgere in via Milano. La Lega Nord promette battaglia e il consigliere comunale Arpini chiede garanzie. Nella seduta dello scorso 25 marzo, la giunta Bonaldi ha deliberato l’avvio del procedimento per la redazione di una variante parziale al Piano di Governo del Territorio. Tra le premesse del documento, si legge che è intenzione della stessa giunta procedere alla revisione delle previsioni del piano dei servizi, per la realizzazione di edifici di culto e attrezzature destinate a servizi religiosi. Alla notizia, la Lega si è allertata. D’altra parte, queste righe non possono che riferirsi a una cosa sola: il luogo di preghiera richiesto al Comune dalla locale comunità islamica e a cui era già stata espressa la disponibilità del Comune. Si tratta, infatti, della richiesta di luogo di culto che ha fatto e continua a far discutere la città intera, risvegliandone ansie e timori. Il centro sorgerà in via Milano nella ex

Voltana in via Milano. «L’amministrazione vuole creare le condizioni per l’insediamento in città di una moschea o musalla, come preferisce chiamarla il sindaco, Stefania Bonaldi, anche se l’unica differenza consiste nella dimensione della struttura e non certo nella sua reale natura» precisa il Carroccio, tramite il suo segretario cittadino, Dino Losa. «In particolare, nella relazione tecnica allegata, si legge che l’amministrazione ha dato indirizzo di procedere a una variante al Pgt, finalizzate a individuare delle aree ritenute idonee alla

realizzazione di edifici di culto e/o di attrezzature destinate a servizi religiosi. Dalla Lega Nord che, da sempre, si è detta fermamente contraria alla ipotesi di insediamento nella nostra città di una moschea, seppure camuffata da musalla o centro culturale, sarà opposizione totale alle intenzioni manifestate dalla giunta comunale». Sèiega ancora Losa: «Le ragioni di questa nostra contrarietà sono note e non mancheremo di ribadirle in ogni luogo e occasione, all’interno dell’istituzione come tra i cittadini. Cittadini che invitiamo fin d’ora a far

sentire la propria voce contraria, come hanno già fatto a centinaia, sottoscrivendo la petizione popolare contro la moschea. Di fronte a loro, l’amministrazione ha risposto con un atto arrogante e immotivato». Un altro rappresentante dei cittadini che, in Consiglio comunale, si è contraddistinto per essere tra i più contrari all’ipotesi di realizzare un centro di preghiera islamico a Crema è Tino Arpini, della lista «Agazzi sindaco per Crema», che, in rappresentanza dei residenti di Ombriano, si era battuto per evitare di realizzare il luogo di preghiera all’interno dello stesso quartiere, nella già congestionata via Pagliari, come si era considerato in un primo momento. «Voglio precisare che non sono contrario in linea di principio alla realizzazione di qualsivoglia luogo di culto. Soltanto che questa storia della moschea non mi convince per più di un motivo: a cominciare dal fatto che l’amministrazione comunale sembra l’abbia particolarmente a cuore e, di conseguenza, considerato che la moglie del capo della comunità

islamica locale si era candidata a sostegno del sindaco Bonaldi alle ultime elezioni comunali, non vorrei che questa concessione fosse una sorta di debito che il sindaco si sente in dovere di pagare a chi le ha portato voti. Ci sono, poi, altre richieste, da parte nostra: occorre che i membri della comunità islamica sottoscrivano un documento da inviare ai propri Paesi in cui invitino i medesimi alla reciprocità nel rispetto delle diverse religioni; inoltre chiediamo che, all’interno del luogo di culto, si parli italiano, per evitare possibili discorsi di incitamento alla violenza e che si rispettino le regole di buon vicinato, in particolare per quanto riguarda le emissioni acustiche e gli orari di riposo. Non da ultimo, che si creino le condizioni perché non si insedino possibili focolai di terrorismo. Detto questo, la delibera di Giunta dovrà essere discussa in Consiglio comunale e passeranno mesi prima che possa essere, eventualmente, approvata. Noi daremo battaglia, perché ci sono anche problemi di natura tecnica che la stessa delibera non affronta e che devono essere chiariti».

Lega, la raccolta di firme per cinque quesiti referendari Sabato 29 e domenica 30 marzo anche sul territorio cremasco si svolgerà la raccolta firme lanciata dal segretario federale, Matteo Salvini, su cinque quesiti referendari. A darne l’annuncio, Mattia Capitanio, commissario provinciale della Lega Nord cremasca e cremonese. I cittadini avranno l'opportunità di esprimersi in merito a cinque argomenti: l'abrogazione della legge Merlin e della riforma Fornero, l'eliminazione delle prefetture, lo stralcio della norma che permette agli immigrati di partecipare ai concorsi pub-

Nel pomeriggio di venerdi il Pol.Mec, Polo della meccanica del Castelleonese, ha ricevuto la visita dell’onorevole della Lega, Guido Guidesi. Ad accogliere il deputato del Carroccio, presente sul territorio per una serie di incontri con le realtà produttive locali, il presidente di Pol Mec, Carlo Iacomelli, il vice presidente e portavoce Fabrizio Scandelli, l’assessore provinciale alle attività produttive Matteo Soccini e il sindaco di Castelleone, Camillo Comandulli. Prima tappa della visita l’azienda Pini Alfredo di Castelleone, officina meccanica fondata nel 1979. A seguire, l’onorevole Guidesi ha incontrato alcuni dei rappresentanti delle aziende aderenti al consorzio con i quali si è confrontato in merito alle problematiche del «fare impresa». «La sua visita» spiega Scannelli, «rientra in una serie di iniziative che promuoviamo a favore dei nostri associati con l’obiettivo di contribuire a colmare il divario tra politica

blici e la cessazione della legge Mancino. Date e luoghi: sabato 29 marzo, ore 9-12, Via Verdi angolo Via Tensini (mercato) e piazza Duomo (15-19). Domenica 30 marzo, ore 15-19, via XX Settembre (altezza Banca Popolare) «I quesiti referendari che sottoporremo ai cittadini della nostra provincia» spiega Capitanio, riguardano direttamente il nostro territorio. Le nostre strade sono popolate da prostitute che spesso si trovano in condizioni di mancanza di sicurezza e igienico sanitarie a rischio. A Cremona

esiste una Prefettura il cui mantenimento grava sulle spalle dei contribuenti e la cui utilità è dubbia. Se a questo aggiungiamo la situazione di crisi economica che i nostri territori stanno vivendo, non possiamo pensare che si aprano i concorsi pubblici agli immigrati o che una riforma vergognosa penalizzi ulteriormente i nostri giovani e chi ha lavorato e ha giustamente diritto ad una pensione. Per questo invito tutti i cremaschi a raggiungerci negli oltre 15 gazebo organizzati sul territorio, ricordando che l'elenco completo

dei punti raccolta firme è consultabile sul sito www.vieniafirmare.org, oppure recandosi nella gran parte degli uffici comunali."

Visita dell’onorevole Guido Guidesi che ha incontrato molti imprenditori

Polmec di Castelleone, realtà eccellente

e mondo dell’impresa mettendo in diretto contatto i rappresentanti delle istituzioni con il mondo delle aziende affinché queste ultime possano comunicare in modo diretto con chi ha il compito di fare leggi e rappresentarle».

Nel corso dell’ultimo anno il Pol.Mec si è fatto più volte portavoce delle istanze del mondo delle PMI cremasche del settore meccanica ospitando rappresentanti di tutte le correnti politiche e soprattutto di ogni livello istituzio-

Fotoclub, prove con la macchina fotografica Domenica 23/3 il Foto club di Ombriano ha effettuato una delle uscite sul campo dedicate al corso base di fotografia. Ecco una foto del gruppo che domenica si è recato nel nuovo quartiere di Porta Nuova per effettuare la parte tecnica del corso sotto la guida del docente Alberto Prina e dei soci del fotoclub nel ruolo di tutor. La foto è di Luigi Aloisi.

Mattia Capitanio

nale. «Siamo in costante contatto con regione Lombardia e con i rappresentanti politici eletti dal nostro territorio» precisa Scannelli, «e tutti, indipendentemente dal colore politico, stanno ascoltando con interesse e partecipa-

zione gli stimoli che gli inviamo. Con la visita del deputato Guidesi apriamo un canale di comunicazione anche con Roma augurandoci una proficua collaborazione che possa portare risultati a favore non solo dei nostri associati ma

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Interrogazione

Commissariato e vigili del fuoco a rischio chiusura? La recente pubblicazione sul Corriere della Sera, nella sua edizione domenicale, di un dettagliato “dossier” relativo alla spending review che potrebbe colpire polizia, carabinieri e vigili del fuoco non è passato inosservato agli occhi della Lega cremasca. «Nell’articolo, ripreso anche dalla stampa locale» dice Losa, segretario cittadino del Carroccio, «si citano dati preoccupanti quali la chiusura di 300 presidi di carabinieri e polizia, il tutto con l’obiettivo di un risparmio di 700 milioni di euro. Segnali e indicazioni che non possono non destare preoccupazione nei cittadini per il possibile decadimento dell’azione di contrasto alla criminalità e di presidio del territorio che ne deriverebbe». Continua la nota: «Tra i commissariati destinati alla chiusura non figurano al momento quelli presenti nella nostra provincia, ma vi è ad esempio quello di Treviglio. Chiusura contro la quale la Lega della bassa bergamasca si è già mobilitata. La circostanza che strutture come il Commissariato e la caserma dei Vigili del Fuoco presenti in città non siano state “nominate” nell’articolo non è a nostro avviso un segnale rasserenante. Lo stato di precarietà in cui versano entrambe le strutture che ospitano i presidi sono sotto gli occhi di tutti, amministratori pubblici, cittadini e gli stessi operatori. E’ cronaca degli ultimi anni l’annosa questione della necessità di una nuova caserma per i Vigili del Fuoco, nonché l’inadeguatezza dello stabile che ospita la Polizia di Stato».

anche delle piccole aziende del territorio». «Sono molto impressionato da questa bella realtà» ha dichiarato Guidesi alla fine della visita. «Queste sono le importanti risorse del territorio. Piccole e medie imprese che resistono sul mercato attraverso l’impegno diretto di imprenditori e delle loro famiglie. Persone che nonostante la crisi continuano ad investire in innovazione e ricerca non solo da un punto di vista tecnico ma anche nel ricercare nuovi strumenti di welfare aziendale». Numerosi i temi emersi nel corso dell’incontro con gli imprenditori: federalismo fiscale, necessità di bandi e finanziamenti più vicini alle reali capacità di progettazione delle aziende di piccole e medie dimensioni, rapporti con il mondo bancario (accesso, garanzie e tutela del credito) istituzione di percorsi di formazione che avvicinino mondo del lavoro e scuola e revisione delle normative sul mercato del lavoro.

Le ricerche sono rivolte a candidati dell’uno e dell’altro sesso (L:903/77 e L. 125/91) - Trattamento dati personali secondo D.Lgs. 196/2003 visionabile sul sito www.maxwork.it • Aut. Min. Prot. N° 1239 - SG del 22/12/2004 Maxwork S.p.A. - Agenzia per il lavoro Sede Legale – via Dell’Esquilino, 38 – 00185 Roma Sede Amministrativa e Direzione Generale Largo Porta Nuova, 14 - 24122 Bergamo

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Crema

Sabato 29 Marzo 2014

Si può targare la propria bicicletta per contrastare i furti

Week end con la «Bici al Centro»

«Bici al Centro». È stata organizzata per domenica 30, dalle 14 alle 19, una manifestazione su due ruote indetta dalla FIAB. Un’iniziativa che vuole promuovere la mobilità sostenibile. In piazza Duomo si potranno am-

L’

di Redazione

Itis, in collaborazione con i pensionati della Cisl, il patrocinio della fondazione «Mondo Digitale», ha annunciato l'inizio del corso «Nonni su Internet» presso il Galilei dal 2 aprile sino al 28 maggio. Sono previsti 8 incontri di 2 ore ciascuno, dalle 14 alle 16. Coordinatrice del corso è la professoressa Donatella Tacca, assistita dai professori Laura Petrolo, Michele Forte e Olga Scotti. «Nonni su Internet» è un corso che utilizza il modello di apprendimento intergenerazionale. Il suo obbiettivo è ridurre il divario digitale, cioè la disparità di conoscenza tra le generazioni in fatto di nuove tecnologie. Il corso mira infatti a fornire ai nonni innanzitutto le competenze di base per saper usare un compu-

mirare anche alcune biciclette d’epoca. Sarà, inoltre, possibile far mettere una targa alla propria bicicletta, iscrivendola al Registro Italiano Bici. «Anche Crema» ha sottolineato l’assessore alla Sostenibilità, Giorgio

Schiavini, «rilancia questa iniziativa come deterrente per gli innumerevoli furti e per conoscere quante biciclette ci sono nel nostro territorio». «L’obiettivo» ha dichiarato Michele Valcarenghi, consigliere di FIAB

Crema, «è quello di promuovere l’uso consapevole della bici negli spostamenti in città. Ha concluso l’assessore Schiavini: «Ogni bicicletta in più in giro è una macchina in meno sulle strade».

Anche i nonni vanno su Internet Corso all’Itis. Promotori: i pensionati della Cisl. Coordina Donatella Tacca

Ogni nonno ha quindi uno o, in alcuni casi, due tutor di riferimento, che sono i suoi assistenti insegnanti. I nonni si trovano così a dovere necessariamente interagire con dei giovanissimi che li guidano fianco a fianco nell’apprendimento di tutte le nozioni: dall’accendere il computer all’invio delle mail. E’ rapporto con il territorio, con l’esterno della scuola. I nonni vengono invitati al corso attraverso l’organizzazione della FNP CISL, i circoli e centri per anziani, che fungono così da intermediari tra i singoli e la scuola.

ter e alcuni programmi fondamentali per partecipare realmente alla vita sociale della comunità, per comunicare di più e meglio, per usufruire di servizi importanti “on line” risparmiando tempo e risorse. Saper usare il computer è, quindi, un mezzo per migliorare la qualità della propria vita. Ma «Nonni su Internet» è molto più di questo. E’ un corso con insegnanti speciali. La caratteristica principale è che le nonne e i nonni hanno come insegnanti personali, come Tutor, degli studenti dei corsi d’Informatica.

Gli obblighi fiscali per le società «no profit»

Le risorse che sono state stanziate lo scorso anno

Il corso, come i preceUn nuovo appuntamendenti, rientra nel percorso to di formazione riservato di formazione continua obagli iscritti all’Ordine dei bligatoria per i professionicommercialisti ed esperti sti iscritti all’Albo dei dottoContabili di Crema, si è ri commercialisti di Crema. tenuto mercoledì scorso La formazione continua è nella sala polifunzionale obbligatoria per legge e ha della parrocchia SS. Trinità l’obiettivo di garantire ai a Crema. Oltre 60 profesprofessionisti un aggiornasionisti hanno preso parte mento costante che vada a al corso promosso dall’OrMario Tagliaferri, Luca Caramaschi e Guido Martinelli. beneficio e tutela degli asdine cremasco, presieduto sistiti. E’ prevista espressamente dall’ordinamento da Mario Tagliaferri. Al centro dell’appuntamento di professionale e dal codice deontologico e si ottiene aggiornamento professionale il tema del «No Profit». frequentando i corsi gratuiti promossi e riconosciuti «Un tema molto complesso che ci mette davanti a dall’Ordine. I dottori commercialisti e gli esperti contaun obbligo sempre più pressante di aggiornamento» ha bili devono acquisire un minimo di 90 crediti formativi specificato il presidente Tagliaferri nell’introdurre i due nell’arco di un triennio. Ogni anno sono richiesti un relatori, Luca Caramaschi e l’avvocato Guido Martiminimo di 20 crediti di cui almeno 3 maturati in materie nelli. Numerose le tematiche affrontate in merito agli definite “obbligatorie” come: ordinamento, deontoloobblighi fiscali per associazioni sportive dilettantistiche gia, tariffe e organizzazione dello studio professionale. e del settore no profit.

Disoccupata ruba generi alimentari al Famila Continuano i furti nei supermercati. Una donna di 43 anni, disoccupata, di Montodine, ha rubato dagli scaffali del supermercato Famila di Castelleone generi alimentari per 150 euro. Il furto è stato scoperto dagli addetti del supermercato, che hanno avvisato i carabinieri. Questi hanno denunciato la dona alla procura della Repubblica del Tribunale di Cremona. Dall’inizio del 2014 ammontano almeno a 12 i casi di furto nei supermercati. Soprattutto di generi alimentari. Gli autori, di solito, sono disoccupati.

A bordo, passamontagna e attrezzi per lo scasso Venerdì scorso, a Spino d'Adda, durante le ricerche degli autori del tentato furto in un’abitazione di Pandino lungo la Paullese, è scattato il controllo dei carabinieri su tutti i veicoli in uscita dal Cremasco. E’ stata fermata anche una Suzuki Vagon con quattro rumeni a bordo, residenti a Albuzzano (Pavia). Questi non hanno saputo spiegare perché si trovavano dalle parti di Spino D’Adda. A bordo del veicolo, intestato alla donna di 34 anni, sono stati sequestrati attrezzi idonei allo scasso, tre cappucci in lana di cui uno idoneo a mascherarsi, con i fori per gli occhi.

Pari opportunità, sta scadendo il bando Scade venerdì 11 aprile la possibilità di partecipare all’iniziativa denominata «Progettare la Parità in Lombardia 2014», per l’attivazione e il sostegno, mediante l'erogazione di contributi, di progetti volti alla promozione delle pari opportunità tra donne e uomini sul territorio regionale. Il bando è destinato ai soggetti iscritti nell’anno 2013 all’Albo regionale delle associazioni e dei movimenti per le Pari opportunità che non perseguano fini di lucro. Il Comune di Crema è stato ente capofila di un progetto che ha partecipato all’edizione

2013 del bando regionale, ottenendo un finanziamento di 10 mila euro. Il convegno svoltosi l’8 marzo presso la Sala Pietro da Cemmo, che ha visto un grande successo di pubblico, è la prima delle iniziative contenute nel bando che ha ottenuto il finanziamento nel 2013. Nei prossimi mesi entreranno in attuazione anche i successivi progetti previsti nel bando, con lo scopo di porre le basi culturali per una riflessione circa la possibilità di attivare servizi – quali anche un punto d’ascolto per soli uomini – finalizzati ad accogliere richieste d’aiuto per la gestione

dell’aggressività, soprattutto alla luce dell’aumento su scala nazionale dei recenti episodi di violenza all’interno delle mura domestiche. «Auspico che le associazioni» afferma l’assessore alle Pari Opportunità, Morena Saltini, «presentino alla Regione, attraverso il bando 2014 in scadenza, una progettualità mirata che sviluppi il percorso intrapreso fin qui. In questa edizione gli enti locali possono partecipare solo come partner e non come capofila, diversamente da quanto è stato possibile nell’edizione dello scorso anno»

Si spoglia nudo mentre canta al karaoke I carabinieri di Romanengo hanno deferito alla procura della Repubblica del tribunale Cremona una coppia: lui, 36 anni, operaio elettricista; lei, operaia agli imballaggi, 34 anni. I due sono residenti a Chieve. Sono stati denunciati per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, atti osceni, ubriachezza molesta. Il tutto è successo a Offanengo, nella notte tra sabato e domenica, quando la coppia è stata trovata dalla pattu-

glia dei carabinieri in stato alterato nel ristorante «Vok Sushi», il cui titolare, dopo essere stato insultato e minacciato dai due, aveva chiesto l’intervento dei carabinieri. La coppia voleva continuare il gioco del “karaoke” organizzato da un artigiano di Soresina che, invece, aveva preferito sospendere la serata dopo che l’uomo cantando, preso dall’euforia, si era denudato abbassando pantaloni e mutande. All’arrivo, i carabinieri

vedevano all’ingresso anche donna, pure lei agitata, che lasciava cadere un vaso di fiori e aggrediva il gestore a schiaffi. Faticosamente, i carabinieri riuscivano a riportare l’ordine chiedendo rinforzi alla centrale operativa. Intanto l’uomo che si era denudato, già conosciuto alle forze dell’ordine per problemi alla guida, veniva bloccato, mentre la donna tentava di aggredire e minacciava di morte i carabinieri.

Aveva la cocaina nella carrozzeria dell’auto Sono stati tutti e quattro deferiti dai carabinieri in stato di libertà alla procura della Repubblica presso il tribunale di Cremona.

Pregiudicato viaggiava su uno scooter rubato I carabinieri di Pandino hanno controllato un disoccupato tossicodipendente di 27 anni di Nosadello alla guida di uno scooter con una targa posticcia. L’uomo è risultato in possesso di qualche dose di eroina, mentre il ciclomotore è risultato rubato a una studentessa di Milano lo scorso ottobre davanti alla biblioteca comunale di via Valvassori Peroni. Il pregiudicato ha affrontato i carabinieri con fare minaccioso. I militi hanno sequestrato droha e motorino e l’hanno denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale. L’indagato è stato, infine, segnalato quale assuntore di stupefacenti.

I carabinieri di Crema hanno arrestato un marocchino disoccupato di 43 anni, residente a Calvenzano (BG), già rsidente a Vailate tra il 2000 ed il 2001, responsabile di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Al termine del pedinamento sviluppatosi tra Calvenzano e Treviglio, per individuare i contatti ed i nascondigli della droga, è stato fermato alla guida di una Megane intestata alla consorte. Portata l’auto in un’officina autorizzata, la vettura è stata perquisita. Così, sono stati trovati, nascosti nella carrozzeria, tre involucri in cellophane contenenti cocaina, per oltre 320 grammi, mentre l’uomo era in possesso di 425 euro e tre telefoni cellulari. La successiva perquisizione dell’abitazione consentiva di scoprire qualche dose di cocaina sostanza e 6.840 euro, più alcune agende. Arrestato e condotto in carcere a Cremona, quest’uomo risulta integrato nella rete illegale dello spaccio di stupefacenti lungo la Rivoltana, e in vasto territorio a cavallo tra le provincie di Milano, Bergamo, Brescia e Cremona; una zona di approvvigionamento nota perfino in Veneto.


Lettere & Opinioni

Sabato 29 Marzo 2014

Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • incomsc@gmail.com

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gratitudine

Grazie alla persona che mi ha fatto ritrovare il cellulare Egregio direttore, grazie al settimanale da lei diretto voglio ringraziare pubblicamente un signore che con grande sollecitudine mi ha fatto ritrovare il cellulare che avevo perso il pomeriggio di venerdì 21 marzo in via Brescia all'altezza della farmacia. Le chiedo, considerata la grande diffusione del suo giornale, di pubblicare il mio ringraziamento in quanto per una serie di circostanze non ho potuto ringraziarlo personalmente. Mi auguro che proprio a seguito della pubblicazione di questo mio annuncio lo possa finalmente fare. Mariuccia Minelli Cremona ***

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emendamento

Dobbiamo essere autonomi nelle scelte in materia di Ogm Egregio direttore, esprimo soddisfazione per l’emendamento inserito in Consiglio regionale nella Risoluzione per la Commissione Europea in materia di Ogm. Negli incontri avuti in Commissione, sono emersi diversi aspetti: in primo luogo non esiste alcun trattato che possa certificare che i prodotti da coltivazioni Ogm siano dannosi alla salute; peraltro, tali coltivazioni possono invece contaminare le produzioni bio e quelle tradizionali. I prodotti biologici, superata la soglia dello 0,9 da contaminazione, non sono più tali. Tale situazione ne implica l’uscita dal mercato, con conseguente perdita di fatturato da parte dei produttori; per questo motivo le aziende chiedono una mappatura delle coltivazioni Ogm e bio ed una “fascia di rispetto” per evitare contaminazioni. Il problema è sentito anche per gli Igp, i prodotti con Indicazione geografica protetta, i Dop e i Doc e le Stg (Specialità tradizionali garantite). Al riguardo, ho chiesto che Dop e Igp siano salvaguardati, in quanto proteggono la tipicità di certi prodotti alimentari. Analoga tutela deve riguardare anche l’alimentazione degli animali, autoctoni e d’importazione, che entrano nella catena produttiva dei prodotti tipici come materia prima. Per questo motivo ,in attesa di maggiori approfondimenti che verranno affrontati in Commissione Agricoltura ho chiesto di sostenere questo emendamento che, di fatto, non chiede altro che poter essere autonomi nelle scelte future dei Paesi membri Ue in materia di Ogm. Federico Lena Consigliere regionale della Lega Nord ***

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allarme

L’emergenza ambientale per Bissolati e Flora non è finita Egregio direttore, i toni usati dall’assessore all’Ambiente, Francesco Bordi nel corso dell’Osservatorio Tamoil, tenutosi mercoledi scorso, ci sono apparsi connotati da un trionfalismo fuori luogo. «Le falde sono completamente risanate», «è sparito l’inquinamento primario», «l’acqua è adesso pulita». Insomma, Bordi canta Battisti: «Acqua azzurra, acqua chiara». Peccato che la voce risulti alquanto stonata. In realtà il quadro delle criticità che ancora gravano sulla vicenda Tamoil, emerse nel corso della Commissione comunale di vigilanza, sono ancora tante e investono non solo l’aspetto ambientale ma anche quello occupazionale e industriale. Per restare a quello ambientale, l’assessore Bordi ha confermato che, sulla base dell’accordo raggiunto in Conferenza dei servizi presso il ministero il 7-11-2013, la Tamoil dovrà effettuare soltanto la messa in sicurezza operativa del proprio sito e non è tenuta, al momento, ad eseguire alcuna

Coniuge divorziato e diritti ereditari Buongiorno avvocato, sono divorziato da ormai cinque anni e ho un figlio che vive con la mia ex moglie. Vorrei sapere se alla mia morte la mia ex ha diritto ad una quota di eredità o ad una quota di legittima. Gennaro *** La sentenza di divorzio ha importanti effetti in tema di diritti ereditari. Tale pronuncia, infatti, eliminando il rapporto di coniugio, comporta per il coniuge superstite sia la perdita della qualità di successore legittimo, che di erede legittimario ex art. 536 cod. civ. Il coniuge divorziato, pertanto, non ha diritti ereditari sul patrimonio dell’ex coniuge defunto, salvo naturalmente che l’ex coniuge nel redigere le sue volontà testamentarie abbia deciso di includere tra gli eredi l’altro ex coniuge. Tale ultima ipotesi deve comunque ritenersi, nella realtà, residuale. L’art. 9 bis della Legge n. 898/1970 prevede, però (in tema di solida-

A cura di Emilia Rosemarie Codignola*

rietà post-coniugale) a favore dell’ex coniuge superstite, un diritto ad un assegno periodico a carico dell’eredità, detto assegno successorio. Presupposto per poterlo ottenere è che si verifichino due condizioni: 1) che il coniuge divorziato sia titolare dell’assegno di mantenimento; 2) che lo stesso si trovi in stato di bisogno, da intendersi come incapacità al soddisfacimento dei bisogni primari essenziali. Tale diritto

bonifica. Certo la barriera idraulica sta lavorando bene e gli interventi di ripristino ambientale stanno dando buoni risultati (ci mancherebbe che non fosse così dopo quasi 7 anni dalla messa in funzione) ma permangono alcuni problematiche irrisolte: la sacca di metano sotto il suolo della Canottieri Bissolati, con ogni probabilità attribuibile al processo di decomposizione degli idrocarburi o dalla rottura di una vecchia tubatura Tamoil e dagli alti livelli d’inquinamento tuttora riscontrati nel sottosuolo della Canottieri Flora. Tanto per “tranquillizzare” le migliaia di soci, Bordi ha attribuito la responsabilità di questo inquinamento ad una discarica presente in zona prima della sua trasformazione in parcheggio, precisando che in base agli accordi sottoscritti la Tamoil, per tale inquinamento, non opererà alcun rispristino ambientale che sarà esclusivamente a carico della Canottieri Flora. La conclusione che si può trarre è quindi una sola: l’emergenza ambientale per le Canottieri Bissolati e Flora non è ancora finita. Una nostra valutazione complessiva dell’intera vicenda verrà effettuata il 2 aprile prossimo, in occasione della manifestazione promossa a Cremona dal Partito Radicale transnazionale, a 3 anni dalla sottoscrizione dell’accordo tra Tamoil-enti locali-sindacati, in molte parti ancora completamente disatteso e a 7 anni dall’attivazione della barriera idraulica, avvenuta colpevolmente solo dopo 6 anni dall’autodenuncia Tamoil. Sergio Ravelli Presidente Associazione radicale Piero Welby ***

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appello

La messa in sicurezza del territorio è una priorità Signor direttore, il dissesto idrogeologico è uno dei pericoli più gravi a cui buona parte del nostro Paese è esposto e non passa stagione che non si verifichino gravi disastri, con vittime e distruzioni, a seguito di calamità naturali. La messa in sicurezza del territorio è una priorità non solo per prevenire tragedie umane che si possono e si devono evitare, ma anche per rendere sicure le nostre case e le nostre città. Per questo ho presentato, insieme agli altri

decade qualora l’ex coniuge passi a nuove nozze o cessi lo stato di bisogno. La valutazione del se e del quantum dell’assegno a carico dell’eredità spetta al giudice che dovrà tener conto dell’importo dell’assegno di mantenimento, dell’entità dello stato di bisogno, del numero degli eredi, della consistenza dell’asse ereditario e dell’eventuale presenza di una pensione di reversibilità. L’ex coniuge nei cui confronti sia

deputati di Sel delle Commissioni Agricoltura e Ambiente, una interrogazione al ministro dell’Ambiente e al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Al primo per chiedere che sia dato avvio ai Piani contro il dissesto idrogeologico e che i fondi stanziati nel 2010 pari a 2 miliardi di euro (1 dallo Stato e 1 dalle Regioni) siano effettivamente investiti per la sicurezza del territorio e di conseguenza dei cittadini, dato che ad oggi ne risultano spesi solo il 4%. Al secondo per chiedere che si attivi per il recupero delle aree agricole demaniali dismesse per destinarle all’agricoltura sostenibile, perché la messa in sicurezza e la cura del territorio e del paesaggio sono inscindibilmente legati ad una agricoltura sana attraverso la quale avere cura dell'ambiente in cui viviamo. I dati diffusi recentemente del-l’indagine “DissestoItalia”, elaborata da Ance, dagli ordini professionali e Legambiente, dimostrano ulteriormente la fragilità del nostro territorio e l’urgenza di un intervento. In questo quadro risulta vergognoso che somme a disposizione non vengano correttamente e immediatamente impiegate. Franco Bordo Deputato di Sel ***

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crema

Vigileremo perché non vi siano tagli ai carabinieri del territorio Egregio direttore, a seguito delle rassicurazioni pervenute dal vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, rispetto al fatto che a Crema non ci sarà alcuna riduzione degli organici relativi alla Compagnia dei carabinieri, non reputo vi sia la necessità, in questa fase, di porre in essere le azioni dimostrative che avevo annunciato. Non cesserà, tuttavia, la mia vigilanza, relativamente all’effettivo evolversi della situazione. Razionalizzare la spesa, rimuovere gli sprechi è operazione doverosa e comprensibile; ulteriori amputazioni - dopo l'accorpamento a Cremona di Tribunale e Procura della Repubblica - inferte ai presidi di legalità e sicurezza operanti sul territorio cremasco, a tutela dei cittadini, sarebbero inacettabili. Un F35 costa circa 100 milioni di euro, con 100 milioni di

stata pronunciata una sentenza di divorzio, ha infatti diritto a percepire, in caso di morte dell’ex coniuge, la pensione di reversibilità o una sua quota. I requisiti su cui si fonda tale diritto sono simili a quelli precedentemente visti per l’assegno successorio, ossia che il beneficiario non sia passato a nuove nozze e che sia titolare di un assegno di mantenimento. A differenza però dell’assegno posto a carico dell’eredità, il diritto a percepire la pensione di reversibilità insorge automaticamente, a prescindere dallo stato di bisogno del coniuge divorziato. *Avvocato Stabilito del Foro di Milano emiliacodignola@libero.it

euro, quante caserme dei carabinieri si possono comperare? Cesare Forte Soncino ***

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verso il voto

La politica non è credibile se prende in giro i cittadini Gentile direttore, nella campagna elettorale cremonese hanno fatto breccia i temi etici: il candidato del centrosinistra Galimberti, tirato per la giacchetta a destra e a manca, fa sapere che la famiglia è composta da donna e uomo, mentre il sindaco Perri si pronuncia contro l’introduzione del registro comunale delle “coppie di fatto”. Galimberti aggiunge, subito, che ci sono coppie omosessuali nei quali è il rispetto nei confronti dell’altro e l’amore a renderle realtà vere con diritti e doveri, però specifica di pensare che la priorità nell’assegnare, ad esempio, un alloggio popolare, vada data alle famiglie con figli, ma non dimentica di chiarire che il registro delle unioni civili non è uno strumento concreto pur capendone il significato simbolico; chiosa, infatti, affermando che in Consiglio comunale sarà garantito il confronto e che non conterà solo l’opinione del primo cittadino… Insomma: il futuro sindaco Galimberti si prepara già per il giorno in cui i suoi alleati di estrema sinistra chiederanno l’istituzione del registro delle unioni civili: quindi un colpo al cerchio ed uno alla botte. A proposito: che gran furbata trasformare le “coppie di fatto” nel neologismo “unioni civili”, come se altre unioni, tipo i matrimoni sanciti in chiesa o in comune fossero incivili! Oreste Perri è più netto, anche se spero che il suo “no” sia escluso dal famoso programma variabile da lui ideato, che se è variabile, può cambiare in ogni momento! DPer quanto mi riguarda, come candidato sindaco, posso assicurare la più chiara contrarietà all’istituzione dell’inutile registro delle “coppie di fatto” che non è solo una bandierina ideologica senza risvolti pratici, ma un modo subdolo di condurre una battaglia culturale non condivisa né da me, né dagli amici che faranno parte della lista che mi sosterrà. Soprattutto voglio ricordare che proprio l’Udc, con

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Angelo Zanibelli, ha fatto proposte molto più “etiche” di un registro burocratico, perché queste avevano l’obbiettivo di portare davvero benefici alle famiglie cremonesi (uomo, donna, eventuali figli): ad esempio abbiamo chiesto il quoziente familiare (che significa tenere conto del numero del nucleo familiare nella tassazione del reddito e nei costi dei servizi) e su questo abbiamo picchiato duro, perché la famiglia è davvero il primo nucleo della società, il fondamento dello sviluppo sociale ed economico. Questa battaglia, noi, l’abbiamo già fatta! L’amministrazione Perri dovrebbe spiegarci perché, dopo aver votato a favore della nostra proposta, per 5 anni non l’ha applicata: la politica non è credibile se prende in giro i cittadini e rispolvera certi temi solo poco prima delle elezioni. Al Ssindaco Perri costa poco dire un “no” al registro delle coppie di fatto, ma fare per la famiglia è un’altra cosa. Giuseppe Foderaro Candidato sindaco dell’Udc ***

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regione

Le dimissioni di Maroni darebbero dignità alle istituzioni lombarde Egregio direttore, il Movimento 5 Stelle ha chiesto, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato portavoce regionali e nazionali, le dimissioni del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni e il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, alla luce delle inchieste della Magistratura che vedono coinvolti i vertici di Infrastrutture Lombarde. «E’ stato smascherato l’ennesimo intreccio insano tra i manager nominati dalla politica, l’istituzione Regione Lombardia e lobby come Comunione e Liberazione e Compagnia delle Opere e chi, come Maroni e Cattaneo, aveva il compito di assicurare il controllo politico preventivo sulla legalità e trasparenza degli appalti pubblici. Evidentemente non sono in grado di svolgere il loro dovere - dichiara Giampietro Maccabiani, capogruppo di M5S Lombardia -. Sono mesi che denunciamo la mancanza di controlli e di cultura della legalità in Lombardia. Zero fondi regionali per la lotta alla mafia, zero controlli sugli appalti di Expo, zero verifiche puntuali. Maroni e Cattaneo non potevano non sapere quello che stava accadendo in Infrastrutture Lombarde. Le loro dimissioni sarebbero un atto concreto per ridare dignità alle istituzioni lombarde, ancora una volta al centro degli interessi della Magistratura con il coinvolgimento diretto, per ora di dirigenti nominati dai partiti». Tra i presenti all’incontro il deputato Riccardo Nuti e i senatori Andrea Cioffi e Luigi Gaetti. Movimento 5 Stelle Lombardia ***

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punto di vista

Gli speed check sono importanti deterrenti Egregio direttore, le colonnine arancioni o di altro colore che fotografano al volo le nostre targhe (speed check), sono apparse come funghi e calmano i bollori degli automobolisti. Ci volevano, era necessario un deterrente, anche se in alcuni casi suscità alcune perplessità. Mi riferisco in particolar modo alla colonnina in via Zaist (di fronte alla ditta Ravara), dove si passa nella frazione di un secondo dai 50 ai 70 km/h. La colonnina è stata posizionata tra di due cartelli distanti tra loro nemmeno in una decina di metri. Ogni volta che ci passo di fronte, guardo e mi chiedo se questo ha un senso... Comunque, meglio una colonnina in più che una in meno, così tutti andranno più piano, perché a nessuno piace buttare via i soldi e soprattuto non si vuole subire la decurtazione dei punti dalla patente. Ivan Loris Davò Spinadesco

Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

Sabato 29 marzo

Domenica 30 marzo

Lunedì 31 marzo

MArtedì 1 aprile

Mercoledì 2 aprile


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Salute

Sabato 29 Marzo 2014

GLI ORARI CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito:

ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA d Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i n reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

Vendita delle Uova dell’Ail nelle principali piazze del territorio Il 4, 5 e 6 aprile l'Ail di Cremona sarà presente sulle piazze per la tradizionale vendita delle uova. Da quest’anno, e su tutto il territorio nazionale, l’incarto delle uova Ail avrà una nuova veste su tutto il territorio nazionale: quattro colori pastello che richiamano le tinte della primavera (giallo, arancione, fucsia e verde acido). "Ogni uovo acquistato è un passo avanti, è nuova forza, è nuova speranza, perché significa sostenere la ricerca e la cura contro le leucemie, i linfomi e il mieloma" evidenziano i volontari, che saranno presente nelle principali piazze di tutto il territorio. La manifestazione, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, ha permesso di raccogliere in tutti questi anni i fondi per fi-

nanziare i progetti di assistenza e di ricerca di alto valore scientifico e sociale, ha cercato di agevolare il lavoro dei medici mirando ad un miglioramento effettivo delle cure, ha collaborato al servizio di assistenza domiciliare per offrire ai pazienti le cure neces-

Dolore cronico: ne soffre una persona su due

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Laura Bosio

l dolore cronico è un problema sempre più sentito: secondo gli ultimi dati ne soffre circa una persona su due. Ma troppo spesso viene trascurato, si decide di accettarlo passivamente. In realtà può diventare un problema invalidante e deve essere seriamente presa in considerazione. «E' solo dagli anni '80 che si è iniziato a parlare di questa problematica, venuta alla ribalta nell'ambito della cura dei malati di cancro spiega la dottoressa Donatella Giannunzio, dell'unità operativa Terapia del Dolore e Cure Palliative con Hospice di Cremona -. All'epoca la componente del dolore non era trattata adeguatamente e si è reso necessario riflettere su questo tema. Una riflessione che si è poi estesa anche ad altri campi di applicazione. Ci si è resi conto che molto spesso le persone avevano dei dolori che venivano ignorati o sotto-trattati. Così si è diffusa la consapevolezza che ci si doveva occupare di quella sofferenza, anche se solo nel 2010 si è sancito, attraverso la legge 38, il diritto ad essere soccorsi in caso di dolore». Chi sono coloro che soffrono di dolori cronici? «Partiamo dalla riflessione che la popolazione sta diventando sempre più anziana, soprattutto negli ultimi anni: questo invecchiamento porta ad un incremento del dolore cronico, non solo di tipo neoplastico ma anche legato a patologie come artrosi o osteoporosi». Qual è l'approccio per questi pazienti? «È molto importante che i cittadini con dolore sappiano a chi rivolgersi. Il primo passo è rivolgersi ai medici di famiglia, che oggi hanno acquisito la conoscenza del problema e possono intervenire direttamente oppure avvalersi dell'esperienza di professionisti, facendo ac-

La dottoressa Donatella Giannunzio, direttore della UO di Terapia del Dolore e cure palliative dell'Ospedale di Cremona

cedere i loro pazienti alle cure primarie. I medici di medicina generale devono conoscere la terapia del dolore affinché le prime cure possano essere prestate già a livello territoriale e il passaggio del paziente all’ospedale avvenga per diagnosi specifiche». In che modo vengono trattate le situazioni di dolore cronico? «Oggi il mercato dei farmaci è molto ricco, soprattutto dopo che alcune leggi sono intervenute ad allentare l'attenzione su certi farmaci, che si temeva fossero utilizzati per la tossicodipendenza». Quando si rende necessario instaurare una terapia del dolore? «Bisogna fare una distinzione: ci sono le cure palliative, che riguardano sostanzialmente i malati terminali, o comunque coloro per i quali non vi sono altre terapie percorribili. La terapia del dolore riguarda invece patologie croniche benigne, come l'artrosi, le artriti, l'osteoporosi, ecc. Si tratta di patologie molto diffuse che provocano gravi sofferenze. Quelle più diffuse appartengono pazienti in età lavorativa ed evolutiva, e sono per lo più le ce-

In Italia l’intervento più praticato è la liposuzione, che ha soppiantato l’aumento di seno finito al quarto posto

sempre risultata in crescita. Il 2013 è andato meglio dei due anni precedenti, anche se non ai livelli americani. Ad aumentare è soprattutto la medicina estetica, che ha costi più accessibili: la gente non rinuncia a curarsi e, pur di farlo, si orienta verso trattamenti meno costosi. Il settore però è maturo e, non appena la situazione economica generale sarà migliorata, crediamo che quello della chirurgia plastica sarà uno dei settori in più forte crescita». Insomma, come avviene negli Usa, la chirurgia plastica è un indicatore importante dell'econo-

sarie nel loro ambiente familiare, ha continuato a lavorare per la realizzazione delle “Case Ail” nei pressi dei maggiori centri di ematologia, per permettere ai pazienti che vivono lontano di affrontare i lunghi periodi di cure assistiti dai familiari.

Donatella Giannunzio: «Fondamentale la collaborazione con il mondo del volontariato»

Chirurgia plastica sempre più in auge negli Usa La chirurgia plastica sempre più in auge negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti nel 2013 sono stati effettuati oltre 11 milioni di interventi di chirurgia e medicina estetica, per una spesa che supera i 12 miliardi di dollari, la cifra più rilevante dalla Grande Recessione del 2008. Di questi, 7 miliardi sono stati destinati a procedure chirurgiche e 5 miliardi a procedure non chirurgiche. È quanto emerge dai dati dell'American Society for Aesthetic Plastic Surgery (Asaps) che ha presentato i risultati del sondaggio relativo all'anno da poco concluso. «Quello che arriva dal mercato americano è un segnale positivo e importante - afferma Pierfrancesco Cirillo, segretario dell'Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), equivalente italiano dell'Asaps -. Nel 2011 e nel 2012 in Italia, secondo i dati raccolti da Aicpe tramite un sondaggio tra i chirurghi plastici italiano, abbiamo registrato un segno negativo per quanto riguarda gli interventi di chirurgia, mentre la medicina estetica è

DOVE TROVARE LE UOVA A Cremona: Ospedale Maggiore: 3/4/5 aprile tutto il giorno; Clinica Figlie di San Camillo: 3/4 aprile tutto il giorno; Galleria XXV Aprile: 4/5 aprile dalle 8 alle 13; Corso Campi: 4/5 aprile dalle 14 alle 20 e 6 aprile tutto il giorno; Corso Vittorio Emanuele (Oviesse): 5 aprile dalle 8 alle 13; Piazza Roma: 6 aprile tutto il giorno; Boschetto: Piazzale Chiesa; Centro Commerciale Iper (Sorelle Ramonda): 5/6 aprile, tutto il giorno. A Casalmaggiore: Ospedale Oglio-Po: 3/4/5 aprile tutto il giorno; Piazza Garibaldi: 5 aprile dalle 8 alle 13; Vicobellignano: Piazzale Chiesa; Vicoboneghisio: Piazzale Chiesa; Vicomoscano: Piazzale Chiesa. A Crema: Duomo, Piazza Garibaldi, Piazza Giovanni XXIII°, Ospedale Maggiore.

mia del Paese. In attesa dei dati ufficiali italiani, raccolti da Aicpe a partire dal 2011 e in elaborazione per quanto riguarda il 2013, i segnali che arrivano dagli USA sembrano dunque positivi: «Gli Stati Uniti sono il primo paese al mondo per interventi di chirurgia plastica ed è naturale che siano guardati con attenzione da tutto il mondo - afferma il segretario Aicpe -. Tra i motivi c'è senza dubbio la ripresa dell'economia, che spinge le persone a investire su stesse, sul proprio aspetto e, più in generale, sul benessere. Ci sono anche motivazioni più tecni-

che, che riguardano metodiche sempre più avanzate, in grado di dare risultati più performanti e naturali. Il ventaglio di proposte in campo estetico si va sempre più allargando, con tecniche mini invasive che attraggono sempre più persone». Per quanto riguarda gli interventi più praticati, al primo posto c'è la liposuzione (363.912 procedure, +16,3% rispetto all'anno precedente), al secondo posto l'aumento del seno, che perde il primato (313.327 operazioni, -5.2%); al terzo la blefaroplastica (161.389, +5.4%), "tallonata" da addominoplastica (160.077, +2.3%), mentre al quinto posto c'è la rinoplastica (147.966, +2.9%). «Anche in Italia, la liposuzione è risultato l'intervento più praticato nel 2012, secondo i dati Aicpe, soppiantando così l'aumento del seno che è "scivolato" addirittura al quarto posto, preceduto da blefaroplastica (ringiovanimento dello sguardo) e lipofilling, il trapianto di grasso» considera Cirillo.

falee e i problemi della colonna vertebrale. Quest'ultimi causano quello che viene comunemente definito "mal di schiena". Dall'altro lato poi ci sono le cronicità dell'anziano, che sono di natura differente, spesso di tipo osteoarticolare. I due gruppi vanno distinti perché le sofferenze si evidenziano in modo diverso, Il paziente giovane normalmente risce a gestire la situazione da solo, magari anche cercando autonomamente i centri specializzati per le cure. L'anziano ha invece bisogno di esser seguito maggiormente: spesso infatti chi soffre di dolori cronici è anche affetto da patologie cognitive, che gli rendono difficile esprimere il proprio problema. In questi casi è il medico che deve rendersi conto dei segnali di sofferenza. Nel trattamento di questo tipo di pazienti diventa sempre più importante un'assistenza di tipo domiciliare. Fondamentale è poi l'opera del volontariato, che nell'ambito delle cure palliative è già conosciuto e sperimentato. Si sta ora discutendo anche della possibilità di utilizzare del volontari formati per verificare se nelle strutture sanitarie il dolore viene preso nella giusta considerazione».

di Ermanna Allevi

Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA

Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA) Gentile naturopata ho letto da qualche parte che mangiare i fiori fa bene, è vero? Grazie e complimenti per la sua rubrica. Secondo gli antichi nei fiori era contenuta tutta l'energia depurativa e rigeneratrice della primavera. Sono loro il centro di tutta la trasmutazione della pianta. Proprio in questo periodo dell'anno scatta nel mondo vegetale la forza della rinascita. Gli antichi cercavano di trasferirla al corpo umano, provato dal rallentamento del metabolismo invernale che aveva riempito il corpo di tossine, di scorie, di radicali liberi. Mangiando i fiori ritenevano si potesse ottenere la miglior rigener a z i o n e , p e rc h è p e n s a v a n o che l'energia fiorile fosse il più potente fattore di rinnovamento di cellule e tessuti. I fiori sono considerati il più potente contenitore di energia luminosa presente in natura. Mangiare i fiori significa ripopolarsi di luce. Oggi le ricerche hanno

evidenziato che i fiori aumentano la capacità di concentrazione e di attenzione del cervello, regalandogli tanta lucidità mentale. Sono anche un grande alleato per la linea, combattono il colesterolo cattivo, rinforzano il fegato e depurano il sangue. Scacciano la stanchezza e ripuliscono la pelle, donandole lucentezza e liberandola dalle impurità. Aprile è il mese ritenuto ideale per ritemprare l'energia vitale con i fiori. Bisogna assumerli sempre crudi, nelle insalate o versati all'ultimo momento nelle zuppe, nelle minestre, sui risotti o sulla pasta. Non devono MAI essere mischiati a carne o pesce, perchè se associati a cibi putrefattivi perdono il loro potere vitaminico. Quali fiori? Tutti quelli che si vedono sbocciare in primavera e che colorano i nostri prati. Naturalmente prima di raccogliere qualsiasi fiore (con l'intento di mangiarlo), bisogna accertarsi che il terreno non sia stato trattato con prodotti nocivi alla salute.

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@naturopatia-cremona.com Oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it • Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.


CASALMAGGIORE

“Sentinelle” domani in piazza

Sul Listone attesa la manifestazione a favore della famiglia tradizionale che a Cremona provocò scintille

P

di Giovanni Gardani

otrebbe essere l’evento del weekend, anche se l’intento degli organizzatori, almeno a parole, non è quello di fare rumore, bensì di manifestare in silenzio a favore della famiglia. Difficile però pensare che non possa fare scalpore il ritrovo delle “Sentinelle in piedi”, che domenica attorno alle 17 si troveranno per un incontro in piazza Garibaldi, portando con sé piccoli ceri accesi e possibilmente un libro. Una manifestazione che arriva a Casalmaggiore dopo avere toccato Cremona, ma soprattutto tante altre città italiane (50 le veglie in otto mesi con 5mila persone in totale in piazza e nel weekend le sentinelle saranno anche a Torino, Como, Perugia, Varese, Genova e Biella). A Cremona, peraltro, la contro-manifestazione dell’Arcigay

lo scorso 9 marzo a pochi passi da piazza Duomo aveva fatto scaturire qualche scintilla (si ricorda un cartello posto vicino a una statua con la scritta “Piazza Duomofobo”): problema che a Casalmaggiore dovrebbe essere scongiurato dato che gli Attivisti per i diritti dell’uomo e degli animali hanno organizzato un sit-in sempre in piazza ma la mattina dalle 10 alle 12, invitando alla massima partecipazione. La polemica è nota e non è nemmeno così nuova: da un lato le Sentinelle sostengono di manifestare in favore della famiglia, senza preclusioni e senza contrasti, tanto che, a detta della stessa associazione, a manifestare vi sono anche alcuni omosessuali, che sostengono che una vera famiglia nasca dall’unione tra un uomo e una donna. Dall’altro invece le associazioni gay e lesbo che parlano di “omofobia” e di “integralismo cristiano”, sostenen-

Un momento della manifestazione avvenuta a Cremona in piazza Duomo

do che le Sentinelle scendono in piazza non per amore della famiglia ma per odio e discriminazione verso una cultura sessuale diversa. Un tema scot-

tante e sempre attuale, che a Casalmaggiore farà certamente parlare: e non solo, chiaramente, nella giornata di domenica…

Città in festa: Palazzo Martinelli riconsegnato dopo il restauro Inaugurato in pompa magna lo storico edificio di via Cairoli che ospita i laboratori della Scuola di Disegno “Giuseppe Bottoli”

Inaugurazione in pompa magna ieri pomeriggio a Casalmaggiore di Palazzo Martinelli, reduce dall’opera di restauro compiuta con il contributo di Fondazione Cariplo nell’ambito del Distretto Culturale della provincia di Cremona. Il corteo è partito verso le ore 17 dal palazzo municipale alla volta dell’edificio di via Cairoli, preceduto da gonfaloni, tamburi, bandiere e costumi del gruppo storico Il Torrione. Davanti all’ingresso, dove si è radunato un buon numero di spettatori, un piccolo spettacolo di sbandieratori ha preceduto l’intervento della autorità. Da segnalare la presenza del presidente della provincia Massimiliano Salini, del vice Filippo Bongiovanni, del presidente Gal Giuseppe Torchio, dell’assessore provinciale alla Cultura Chiara Capelletti, autorità militari e altri. Il primo ad intervenire è stato il sindaco Claudio Silla, il quale ha ringraziato tutti i soggetti che hanno reso possibile il restauro, in particolare il presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti e il presidente di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona Renzo Rebecchi. Silla ha ribadito l’importanza dei poli culturali come motori di crescita della comunità ed il forte rapporto con la scuola e le nuove generazioni che si è instaurato. Tra i ringraziamenti, anche quelli all’architetto Pezzini, alla ditta Azimut e al Consorzio Artigiano Raffaele Rumolo, lo stesso che si è

I componenti del Torrione e le autorità ieri pomeriggio davanti all'ingresso del restaurato Palazzo Martinelli

occupato recentemente del restauro della facciata del Municipio. Da parte sua Guzzetti ha detto di aver colmato una lacuna visitando per la prima volta Casalmaggiore, una bella città, viva, e che comunque la nostra provincia è ben rappresentata in Fondazione Comunitaria grazie alla presenza di Rebecchi. Parlando di Fondazione Cariplo, ha sottolineato come tutti i lombardi ne siano comproprietari. Dopo che Salini ha detto che il restauro di Palazzo Martinelli è un premio alle buone idee, Renzo Rebecchi ha manifestato grande soddisfazione per gli interventi fatti non solo a Casalmaggiore ma anche a Vicobellignano, a Fossacaprara e a Caruberto: insigni

monumenti orgoglio del casalasco, della provincia e dell’intera Lombardia. Prima del tradizionale taglio del nastro, il Conservatore delle Civiche Raccolte d’Arte Valter Rosa ha ripercorso la storia del palazzo dalla fine del Quattrocento ai giorni nostri. Quindi don Alberto Franzini, dopo aver ringraziato Fondazione Cariplo anche per aver rimesso in sesto il palazzo abbaziale di Santo Stefano, ha impartito la benedizione, infine tutti oltre la soglia ad ammirare i restauri. Nel cortile interno Il Torrione ha offerto un altro spettacolo, dopo le danze sono iniziate le visite alle sale, dove è stato possibile ammirare i laboratori rimessi a nuovo della Scuola di Disegno “Giuseppe Bottoli”.

Fiera di Piazza Spagna al parco di via Corsica? Via alla discussione La Fiera di Piazza Spagna, intesa come Luna Park, al parco di via Corsica? E’ questa l’idea dell’amministrazione comunale sfociata nei giorni scorsi in un atto di indirizzo pubblicato all’albo pretorio del comune che intenderebbe spostare le giostre, solitamente piazzate nella fiera estiva di giugno nella zona Lido Po, nel parco che si trova dove una volta sorgeva il vecchio campo sportivo comunale. Il sindaco Claudio Silla, nell’atto di indirizzo con il quale impegna alla ricerca di una zona idonea l’Ufficio Ambiente e il suo responsabile Uber Ferrari, vorrebbe provare – questa è la

motivazione ufficiale – a ridare attrattiva ad una fiera che sta perdendo qualche colpo, almeno per quanto concerne il Luna Park, dato che gli eventi in piazza Garibaldi e soprattutto lo spettacolo pirotecnico di chiusura in riva al fiume sono invece molto seguiti. Il punto è che uno spostamento del genere non è così digeribile: e non soltanto perché è sempre difficile accettare una tradizione che cambia strada (le rivoluzioni non sono mai accolte col sorriso al primo colpo), quanto piuttosto perché lo stesso parco di via Corsica è al centro di qualche critica e di una battaglia legale nella zona

del teatro. Spostare un Luna Park in una zona verde come quella di via Corsica potrebbe provocare danni allo stesso manto erboso, dato che come noto i giostrai si muovono con grossi e pesanti camion: insomma, se il cambio sede dovesse essere deciso, a quel punto il comune si troverebbe a dover investire, molto probabilmente, una cifra anche sul ripristino del manto erboso una volta terminato il Luna Park. Non è tutto: come detto è ancora in piedi, a livello legale, la questione del teatro, con il comune di Casalmaggiore che ha perso al Tar contro tre priva-

ti cittadini, per non avere rispettato la distanza minima dell’edificio dal caseggiato. Per evitare di rifondere una cifra troppo cospicua e per provare a capire se vi siano margini di “recupero”, l’amministrazione ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, che però non si esprimerà prima del 2015. Un tempo infinito e un motivo in più forse – considerando che il teatro potrebbe non essere toccato dal Luna Park, ma si troverebbe comunque a contatto con le giostre data la sua posizione – per scegliere un'alternativa diversa… Gli stessi residenti della zona sembrano caldeggiare un cambio di rotta.

Sabato 29 Marzo 2014

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POLITICA

Ncd pro Bongiovanni Ferroni corre da solo Il Nuovo Centro Destra ha scelto: una decisione per la verità ancora ufficiosa, che però sembra ormai un segreto di Pulcinella. Nella riunione dello scorso martedì, proprio in contemporanea con il consiglio comunale di Casalmaggiore (il penultimo dell’amministrazione Silla in attesa delle nuove elezioni; l’ultimo, a proposito, è fissato il 10 aprile), a Cremona sono infatti stati discussi gli accordi preelettorali in vista delle amministrative di maggio. E alla fine l’imparentamento sarà quello più logico: il Nuovo Centro Destra non avrà un candidato sindaco proprio ma appoggerà Filippo Bongiovanni (nella foto) della Lega Nord. Probabile una corsa con due simboli, ma anche con due liste, impossibile parlare però di “candidatura” civica, considerando il netto schieramento delle due forze politiche in campo. Tramonta comunque del tutto l’ipotesi di un unico centro-destra in campo a Casalmaggiore: Orlando Ferroni, con l’appoggio di Forza Italia, correrà per conto suo e onestamente appare inconciliabile un ripensamento del candidato di Casalmaggiore per la Libertà, che avrebbe potuto accettare una poltrona di vice-sindaco (ma a quel punto il Nuovo Centro Destra non avrebbe avuto cariche) e sposare la causa di Bongiovanni, “turandosi il naso”, come diceva quel vecchio adagio politico. Non sarà così. Bongiovanni, quindi, sarà appoggiato dalla Lega Nord, dal Nuovo Centro Destra, espressione in parte anche dell’elettorato cattolico, e da una lista civica, che al momento non ha ancora un nome preciso ma che fa riferimento a Marco Micolo, il quale è stato chiaro sin dall’inizio e un mese fa aveva già garantito il proprio appoggio a Bongiovanni. Per inciso, l’ufficialità ancora non c’è, anche perché Bongiovanni formalmente non è ancora candidato. Ma, in tutta onestà, un cambio di programma avrebbe a questo punto del clamoroso. Dal Nuovo Centro Destra nessuno parla e nessuno conferma. In attesa di un portavoce di Casalmaggiore (potrebbe essere nominato a breve Stefano Busi), a (non) parlare è il casalasco Vanni Leoni, assessore provinciale originario di Gussola. Il suo “no comment” però non aggiunge molto di più. Quel che è certo è che da Cremona, come Carlo Malvezzi ha avuto modo di sottolineare, è arrivato a Casalmaggiore il diktat - o magari semplicemente il consiglio, comunque perentorio – di appoggiare Bongiovanni. Difficile, a poco meno di due mesi dalle elezioni, che si trovi lo spazio per altri colpi di scena.

Mafie all’ombra del Torrazzo GUSSOLA – Venerdì 4 aprile alle ore 21 presso la Sala Polivalente "Giovanni Paolo II", si terrà la presentazione del libro “Mafie all’ombra del Torrazzo”, realizzato da ArciBassa a cura di Claudio Meneghetti e Stefano Prandini. Lo stesso volume sarà poi presentato anche domenica 6 aprile a Piadena e sabato 12 a Casalmaggiore.


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Casalmaggiore

Sabato 29 Marzo 2014

ROTARY

Campo scuola, una realtà

Giuseppe Formica e Stringhini

SOLAROLO RAINERIO - Una serata “in famiglia” per il Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po, che mercoledì sera ha fatto il punto sulla gestione del campo scuolaguida sicura realizzato nei pressi delle scuole in zona Baslenga. Presenti alla conviviale il sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla, il suo vice (nonché socio del club) Luigi Borghesi, il Presidente del Consiglio comunale Calogero Tascarella, l’Assessore ai Lavori Pubblici Tiziano Ronda e, per la Scuola, la Dirigente scolastica Bruna Braga e la Maestra Maria Vella Bianchi. Nel salone del Ristorante La Clochette è stato proiettato un bel video curato dal socio Mario Cozzini relativo ai lavori di preparazione e alla prima lezione svolta presso il campo scuola, al termine del quale ha avuto inizio la relazione del Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, sezione di Casalmaggiore, Antonio Giuseppe Formica. Questi ha fatto il punto sull’utilizzo dell’area da parte di piccoli studenti casalaschi e provenienti anche da diversi altri comuni. Una trentina all’anno sono le classi che fanno educazione stradale preventiva presso l’impianto, per un totale di circa 600 alunni: un investimento che darà alla nostra società in futuro risultati certi, sebbene invisibili. Il tutto grazie ala partecipazione degli insegnanti e della disponibilità di volontariato offerta dai Carabinieri in congedo e dalla Polizia municipale di Casalmaggiore, a totale disposizione per illustrare e guidare alla comprensione delle regole della strada e della segnaletica orizzontale e verticale, oltre che all’uso corretto della bicicletta. Al termine svariati gli interventi di soci e ospiti. La dirigente scolastica Bruna Braga ha ringraziato il Rotary e il Comune di Casalmaggiore, Renzo Minelli, che ha dato un grande contributo al progetto, ha ricordato la persona che lo ideò, Giulio Pampari, e anche il presidente Leonardo Stringhini ha sottolineato la grande volontà del club di portare a termine l’impegno non semplice. Prossimo appuntamento, una conviviale lunedì sera al RistoBifi Interclub col Casalmaggiore Viadana Sabbioneta: ospite l'onorevole Gianni Fava, assessore regionale all'Agricoltura, che parlerà di Expo.

Villa Medici apre “I Sapori della Bassa” Il 1° maggio verrà inaugurata la rocca dopo il massiccio restauro, il giorno dopo torna la kermesse gastronomica

T

di Vanni Raineri

orna a San Giovanni “I Sapori della Bassa” e coincide con l’attesissima inaugurazione di Villa Medici del Vascello. Sarà un inizio maggio da non perdere quello nel comune casalasco, che inizierà la Festa dei Lavoratori con l’inaugurazione ufficiale della rocca, e proseguirà con la kermesse gastronomica della durata di tre giorni, che avrà la novità dell’apertura serale. Sapere qualcosa di preciso sull’inaugurazione del 1° maggio non è facile, il sindaco Pierguido Asinari tiene la bocca cucita: «Vogliamo che sia una sorpresa, possiamo anticipare solo che sarà uno spettacolo serale, sul tema delle luci. E’ per noi un’occasione storica attesa per

80 anni, sarà aperta a tutti e farà da apripista a “I Sapori della Bassa 2014”». Venerdì 2 maggio infatti ci sarà l’inaugurazione della manifestazione, alle ore 18,30 alla presenza delle autorità in via Grasselli Barni. Già al mattino e nel pomeriggio però ci sarà “I Sapori Kids”, laboratori del gusto per la scuola primaria del paese presso i Giardini Pubblici. Tornando alla serata di venerdì, dopo l’apertura degli stand e l’intervento del Gruppo Sbandieratori e Musici “Terre dei Gonzaga” di Rivarolo Mantovano, alle 19 presso il Ristotenda ci sarà la cena a cura dell’Associazione “Gli Amici dei Sapori”, quindi dalle 21 balli latino-americani in piazza Dante Alighieri. Sabato 3 apertura degli stand alle 9, quindi alle 16 premiazione del concorso “Scuole e merenda” e primo appunta-

Sopra la nuova facciata della rocca, a sinistra l'edizione 2013 de “I Sapori della Bassa”

mento nel parco di Villa Medici del Vascello: sempre alle 16 infatti il Tempio di Flora (massimo 20 posti, prenotazione obbligatoria presso l’infopoint) ospiterà l’incontro su “Nutrizione e benessere: impara, mangia, vivi” a cura delle dottoresse Beatrice Carli ed Emanuela Spotti. A seguire, degustazioni varie e replica alle 18,30 dell’incontro presso il Tempio di Flora per altre 20 persone. Dopo la cena, alle 21 nuovo appuntamento musicale con “Strada facendo”. Ultima giornata di festa domenica 4 maggio: apertura stand alle 9, quindi

pranzo al Ristotenda alle 12 con l’Associazione dei Sapori, ma anche alle 12,30 all’Osteria della Fornace di Solarolo Rainerio con “I Sapori della Fornace”. Nel pomeriggio nuovi appuntamenti “kids” e degustazioni fino alla cena alle 19 a cura della Loggia del Grano di Sabbioneta. Sia nella giornata di sabato che in quelal di domenica sarà possibile effettuare visite guidate al complesso di Villa Medici del Vascello. Tutti i giorni “Happy hour” nei bar del paese, mentre saranno presenti artisti madonnari che decoreranno le strade della manifestazione.

L’Operetta chiude la stagione al “Pagano”

Stasera alle 21. E domani sempre a Canneto il primo “mercatino del passato”

L'interno del teatro “Mauro Pagano” di Canneto sull'Oglio

CANNETO SULL’OGLIO – Si chiude questa sera alle ore 21 presso il Teatro Comunale "Mauro Pagano" la stagione teatrale 2013/2014. L’ultimo spettacolo ad andare in scena è la celebre operetta “Cin Ci Là”, proposta dalla compagnia Teatro Musica Novecento. Le iniziative a Canneto sull’Oglio non mancheranno nei prossimi giorni. Già domani in piazza Gramsci si svolgerà il primo "mercatino del passato" a cura dell'Associazione Lupus di Poviglio. Appuntamento letterario invece venerdì 4 aprile, quando alle ore 21 presso la Biblioteca Comunale "Enzo Favalli" si svol-

gerà la presentazione del nuovo libro del notaio Mauro Acquaroni dal titolo "Piccioni". Insieme all'autore, sarà presente l'editore Dario Bellini della Gilgamesh Edizioni. Anticipiamo anche un’importante iniziativa che si terrà domenica 13 aprile: si tratta del "5° mercatino di primavera", anche questo promosso dall’Assessorato alla Cultura. Hobbistica e non solo dalle ore 10 alle 19 in piazza Gramsci e in via Garibaldi, con animazione nel pomeriggio. Sono ancora aperte le iscrizioni. Per informazioni, telefonare all'Ufficio Cultura (0376/717010 o 349/2629399).

A Gussola l’8ª edizione del Concorso Letterario Eridanos Il Circolo “Arcibassa” di Gussola, con il patrocinio della Provincia di Cremona e del Comune di Gussola, indice l'ottava edizione del Concorso Letterario Nazionale “Eridanos”. Il Concorso è a tema libero ed è articolato nelle seguenti sezioni: Poesia singola in lingua italiana, Poesia singola dialettale, Racconti brevi in lingua italiana o in un qualsiasi dialetto d'Italia, e infine sezione Green, riservata ai giovani di età sino ai 20 anni compiuti che potranno partecipare con opere come previsto per le precedenti sezioni. Sono ammesse poesie e racconti brevi in lingua italiana od in un qualsiasi

dialetto parlato in Italia (con allegata traduzione). Le opere inviate non dovranno essere già state premiate in altri concorsi. È ammessa la partecipazione a diverse sezioni del Concorso, con un massimo di due opere per ciascuna. Le poesie non dovranno superare i 30 versi ed i racconti brevi due fogli dattiloscritti. Gli elaborati, sui quali dovrà essere indicata la sezione alla quale si intende partecipare, dovranno essere inviati a: Giuseppe Marconi, via Repubblica, 49, 26040 Gussola in un unico plico in numero di sei copie, delle quali una sola recante nome, cognome, indirizzo, numero telefonico ed eventuale indirizzo

e-mail dell'autore, entro il 5 luglio 2014, accompagnati dalla quota di iscrizione di 10 € per ogni singola sezione alla quale si intende partecipare. Per i soli partecipanti alla sezione “Green” l'iscrizione è gratuita. Sono previsti un primo

ed un secondo premio per ogni sezione. Al miglior testo dialettale, sia esso una poesia od un racconto, verrà assegnato un premio speciale, offerto dai familiari, dedicato alla memoria di Giancarla Assandri, appassionata cultrice del dialetto e delle tradizioni locali. I nomi dei componenti la giuria, composta da esperti qualificati, verranno resi noti la sera della premiazione, che avverrà a Gussola il 4 ottobre 2014. Eventuali altre informazioni potranno essere richieste con e-mail all'indirizzo arcibassa@libero.it o ai seguenti numeri telefonici: 0375/260259 o 333/6861931.


Speciale Economia

Artigianato

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«La fase di recessione dovrebbe essere alle spalle»

Pagine a cura di Laura Bosio

Gian Domenico Auricchio (Camera di Commercio): «L’Esposizione universale sarà un’opportunità forte per il nostro territorio»

P

arliamo della difficile situazione dell’economia cremonese con il presidente della Camera di Commercio, Gian Domenico Auricchio. «Dall’indagine congiunturale riferita al IV trimestre 2013 emergono alcuni segnali positivi per quanto riguarda la produzione (+0,9 il dato congiunturale e +3,4% quello tendenziale), gli ordini interni (rispettivamente +1,9% e +7,1%) e quelli esteri (+1,5% e +6%) - spiega. Positivi anche i dati relativi all’export che, nel 2013, ha raggiunto circa 3,5 milioni di euro, il valore più alto in assoluto per il periodo della storia delle esportazioni cremonesi, con una variazione sul 2012 del +3,8% (+11,9% il dato del 4° trimestre 2013). Dati ancora più apprezzabili se comparati all’andamento regionale e italiano (–0,1% per entrambi il dato riferito al 2013 e, rispettivamente, +0,2% e +0,6% per l’ultimo trimestre 2013). Nell’ultimo quinquennio l’export per la provincia di Cremona ha fatto registrare un + 48% contro il +31% dell’Italia e il + 30% della Lombardia. %). Continuano a permanere, di contro, segnali di debolezza per fatturato e occupazione». Cosa possiamo aspettarci per il futuro? «Gli ultimi dati sembrano attestare che la fase di recessione dovrebbe essere alle spalle, anche se è prematuro parlare di una vera e propria ripresa, mancando ancora segnali stabilmente positivi sia dal mercato interno, sia dal mercato del lavoro. In effetti le imprese industriali cremonesi stentano ancora a manifestare effetti positivi sui bilanci aziendali ma, ciò nonostante, gli ordini sembrano essere ripartiti e con questi anche le aspettative degli operatori volgono ad un cauto ottimismo». Cosa ha fatto e cosa farà la Camera di Commercio per sostenere le aziende? «Pur in presenza di molti indicatori positivi sia per l’industria che per l’artigianato manifatturiero è assolutamente necessario intensificare gli sforzi per in-

Costituita l’associazione temporanea di scopo per Expo 2015

Gian Domenico Auricchio

crementare la competitività del nostro sistema produttivo. Ora più che mai è necessario sostenere le imprese creando un ambiente favorevole all’innovazione e supportando i processi di internazionalizzazione, senza dimenticare l’accesso al credito. Su queste direttrici si sta concentrando l’attività della nostra Camera per il 2014, anche attraverso sinergie con la Regione Lombardia su obiettivi e priorità condivisi. Nel 2014 sono 2,9 i milioni di euro destinati dalla Camera allo sviluppo del territorio. Di questi, 750.000 euro sono finalizzati all’internazionalizzazione, 521 mila per l’innovazione, 1.414 mila euro per la competitività del territorio, di cui 500 mila euro per il credito, 165 mila per il turismo, 160 mila per la promozione dei prodotti, 123 mila per la cultura». L’Expo rappresenta una opportunità per il territorio? «I temi legati all’Expo sono strettamente correlati all’identità del nostro territorio e dunque rappresentano un’opportunità da non perdere. Tutti i soggetti del territorio concordano su un percorso che, puntando sulle collaborazioni con il Cersi per portare nella nostra provincia specialisti, ricercatori, mana-

E’ stata sottoscritta lo scorso 19 marzo, in Camera di Commercio, l’Associazione temporanea di scopo tra categorie economiche ed enti locali per la partecipazione ad Expo 2015. Un momento cruciale nell’organizzazione dell'evento. Il protocollo sottoscritto fa riferimento ad alcuni capisaldi, su cui la neonata associazione punta: l’eccellenza caratterizzata dal settore agroalimentare, che sul territorio “è caratterizzato da produzioni di qualità, e presenta centri universitari e centri di ricerca all’avanguardia a livello mondiale per quanto riguarda le biotecnologie e la sicurez-

za alimentare e costituisce forse il principale distretto europeo delle bio energia”; la tradizione liutaria cremonese, “riconosciuta come bene immateriale dell’umanità dall’Unesco in quanto espressione di saperi, pratiche e conoscenze trasmesse di generazione in generazione che fanno di Cremona un luogo unico al mondo”; “anche altre peculiarità del territorio, come il turismo fluviale e il cicloturismo possono attrarre visitatori da ogni parte del mondo con significative ricadute sullo sviluppo economico della provincia”. Sulla base di queste riflessioni, le Istituzioni pubbliche, le

Organizzazioni economiche e sociali e le Università firmatarie del protocollo d’intesa hanno condiviso la necessità di una azione congiunta tesa alla più ampia valorizzazione delle realtà culturali ed economiche di eccellenza della provincia di Cremona. Obiettivo dell’associazione è quindi quello di lavorare insieme al fine della “promozione, ideazione, progettazione e realizzazione di iniziative e attività finalizzate alla valorizzazione del Sistema istituzionale, economico e sociale della Provincia di Cremona in vista della Esposizione Universale Expo 2015”.

ger e operatori provenienti da tutto il mondo interessati a frequentare corsi di alta formazione in materia agroalimentare, con la società Explora per promuovere percorsi turistici e pacchetti di incoming che possano valorizzare al meglio le ricchezze del territorio cremonese e con Unioncamere Lombardia per avere visibilità nel Padiglione Italia, valorizzi le nostre peculiarità. Dopo la firma del protocollo d’intesa del 17 dicembre, il 19 marzo è stata costituita l’Associazione temporanea di scopo fra i primi 15 soggetti - Camera di Commercio di Cremona, Provincia di Cremona, Comune di Crema, Comune di Casalmaggiore, Associazione Industriali, Confartigianato, Cna, Autonoma Artigiani Cremaschi, Libera Associazione Artigiani Cremaschi, Confcommercio, Ascom Crema, Confesercenti, Asvicom, Libera Associazione Agricoltori e Confederazione Italiana Agricoltori - a cui presto si aggiungeranno il Comune di Cremona e la Coldiretti – che dovrà dare piena operatività al percorso di avvicinamento ad Expo 2015. La Camera di Commercio, che ha già destinato per questa finalità 100.000 euro per il 2014 e altri 100.000 per il 2015, coordinerà l’attività di valorizzazione del nostro territorio».


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Speciale Economia - Artigianato

Sabato 29 Marzo 2014

Giovanni Bozzini (Cna): «Preoccupa che per Renzi il dialogo con sindacati e associazioni di categoria passi in secondo piano»

«Il costo del lavoro deve calare anche per le aziende»

L

e riforme proposte dal governo Renzi sembrano affrontare numerosi problemi vissuti dalle aziende artigiane. «Se i provvedimenti dichiarati corrisponderanno poi a degli atti formali, non possiamo negare che la strada imboccata sia quella giusta - evidenzia il presidente di Cna, Giovanni Bozzini -. Interessante soprattutto il puntare alla riduzione dei costi della pubblica amministrazione e del cuneo fiscale. Tuttavia alcuni interrogativi non sono ancora stati sciolti: che intende fare il premier per le partite Iva e per le piccole e medie imprese? Non vediamo alcun tipo di intervento nei confronti della piccola impresa. Altri elementi che dovrebbero essere considerati, e che sono sempre stati cavallo di battaglia della Cna, sono la riduzione della burocrazia, che oggi in Italia schiaccia le aziende, la tassazione locale, l'Imu sulle Pmi e l'Iva. Ma la cosa che più mi ha lasciato perplesso sono le dichiarazioni di Renzi, che ha detto di volersi rivolgere soprattutto ai giovani e che il confronto con sindacati e associazioni di categoria passa in secondo piano. Dichiarazioni presuntuose, che ci preoccupano: non mi sembra un comportamento corretto pensare di passare sopra il dialogo con le associazioni di categoria. Se lui "se ne farà una ragione", lo stesso non sarà per noi».

Allora cosa chiedereste al nuovo Governo, in via prioritaria? «Innanzitutto di rivedere il discorso dei tagli sul costo del lavoro: perché è vero che bisogna dare più soldi al lavoratore in busta paga, ma è anche vero che se il costo del lavoro cala solo da un lato, mentre per l'azienda rimane

Dal nazionale: «Importante che le misure annunciate trovino effettiva applicazione»

Giovanni Bozzini

“Le misure proposte dal Presidente Renzi possono rappresentare la cura shock che il Paese si aspettava”. Questo il giudizio della Cna nazionale che, in una nota, rileva “il potenziale positivo che l’insieme delle azioni illustrate è in grado di sprigionare per favorire la ripresa, lo sviluppo e il lavoro”. Cna si augura "che il taglio dell’Irpef possa produrre effetti significativi sui consumi e sull’aumento della domanda interna. Chiede inoltre, a Governo e Parlamento, di fare ogni

possibile sforzo per allargare ai lavoratori autonomi i benefici fiscali. La semplificazione delle procedure può consentireall’apprendistato, di tornare ad essere la principale porta d’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’allungamento a 36 mesi della durata dei contratti a termine senza causale accoglie le nostre richieste – si legge nella nota – per consentire alle imprese di rispondere prontamente ai cicli di mercato. Il rinnovato impegno per lo sblocco dei

pagamenti alle imprese, insieme ai nuovi importanti investimenti pubblici nell’edilizia scolastica e nella difesa del territorio, potranno rappresentare una spinta significativa per la crescita. E’ importante che il complesso delle misure annunciate trovi effettiva applicazione, e che si possa ritrovare la stessa energia e lo stesso coraggio nell’affrontare la giungla burocratica, la riduzione della spesa improduttiva e l’evasione fiscale".

«Quella è un'altra bestia nera per le imprese. Un problema che non è mai stato risolto. Sicuramente è positivo l'intento di Renzi di arrivare a saldare i conti che la pubblica amministrazione ha con le aziende, ma resta il problema di quel mondo imprenditoriale che si rivolge alle banche inutilmente, in quanto queste non concedono crediti. Allora il governo dovrebbe introdurre delle politiche forti di sostegno al credito. La Lombardia ad esempio sta portando avanti un discorso di garanzia del credito per gli imprenditori. Servirebbero però anche degli interventi a livello nazionale. Invece i soldi che erano stati dati alle banche per indurle a concedere crediti sono finiti tutti in investimenti sui Bot.

invariato, difficilmente si potrà creare nuova occupazione. Vi sono poi categorie che sono sottoposte a una burocrazia

spaventosa e non più sostenibile: ad esempio, per costruire una casa l'impresa ha oggi bisogno di ben cinque professionisti. Tut-

ti costi che pesano sulle spalle degli imprenditori». E la questione del credito?

Qual è secondo lei il problema più urgente da risolvere per l'artigianato? «L'ostacolo maggiore per le imprese oggi è che se non ripartono i consumi non si riesce a recuperare fatturato. Allora bisogna innanzitutto eliminare quella concorrenza "sleale": a questo proposito bisogna dare battaglia alla contraffazione, che rovina il nostro artigianato. Ma soprattutto all'imprenditore oggi mancano delle informazioni certe rispetto

alle prospettive future, su quando si registrerà finalmente un'inversione di tendenza. Ciò mette nelle condizioni di non rischiare: già le imprese si stanno impoverendo dei loro fondi e riducendo gli organici. Se però non arriva una prospettiva sicura, l'unica alternativa diventa chiudere». Uno dei settori che si trova maggiormente in difficoltà è quello dell'indotto dell'edilizia ... «Purtroppo questo è un problema gravissimo. Se non si portano avanti serie politiche sul recupero edilizio dell'esistente, con incentivi mirati, la situazione è destinata a precipitare». Un bilancio del 2013 per il nostro territorio? «E' stato un anno caratterizzato da elevatissima mortalità di aziende, calcolando che come associazioni di categoria abbiamo comunque una visione limitata del fenomeno, in quanto non conosciamo i numeri di tutti i non iscritti che hanno chiuso i battenti. Sull'artigianato incide anche la crisi del commercio, che in città è particolarmente significativa: se spariscono i negozi il problema ricade anche su chi produce».


Speciale Economia - Artigianato Rivoltini (Confartigianato): «Non siamo una nazione che eroga servizi, ma che produce beni: occorre tenerne conto»

«Una burocrazia che soffoca l’impresa»

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biettivi concreti, quelli del governo Renzi: ma sono attuabili? E in che modo? Gli interrogativi sono ancora molti, così come i nodi ancora da risolvere. «Si tratta di interventi percorribili, concreti e positivi, come ha detto proprio nei giorni scorsi a Cremona il commissario Cottarelli - afferma Massimo Rivoltini, presidente di Confartigianato Cremona -. Bisognerà però verificare se saranno interventi strutturali oppure le solite pezze d'acqua fresca utilizzate per tamponare le emergenze».

«Bisognerà verificare se saranno interventi strutturali oppure le solite pezze per tamponare le emergenze»

Quali sono i problemi più significativi? «Noi li abbiamo individuati da tempo. A partire dalla necessità di ridurre la spesa pubblica, in maniera seria e strutturale, incidendo sugli sprechi e sulle principali voci di costo. Bisogna ridurre con forza il cuneo fiscale per far ripartire i consumi interni,

«Pagamento dei debiti alle imprese entro il 13 giugno» Giorgio Merletti: «Finora abbiamo sentito solo annunci e promesse» «Ha ragione il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani a chiedere che lo Stato italiano anticipi al 13 giugno (Sant’Antonio) il pagamento dei debiti alle imprese. Il fatto è che le piccole imprese italiane non sanno più a che Santo votarsi per vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto ad essere pagate dalla Pubblica Amministrazione. L’unica cosa certa è che il ‘miracolo’ dei pagamenti potrebbe avvenire se si applicasse, come Confartigianato sollecita da tempo, la compensazione secca, diretta e universale tra debiti e crediti delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione». Lo dichiara il presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, commentando gli

impegni del Governo sul pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione entro il 21 settembre (San Matteo) e la richiesta lanciata oggi dal Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani di anticipare la scadenza al 13 giugno. «Abbiamo sentito anche troppi annunci e promesse. Ora – sottolinea Merletti - non si può più scherzare con una situazione drammatica che, oltre alle incertezze sui debiti ancora da saldare accumulati prima del 2013, anche lo scorso anno ha visto gli imprenditori attendere in media 180 giorni per vedersi saldate le fatture dagli Enti pubblici, come ‘certificato’ dalla Corte dei Conti nel suo Rapporto sulla Finanza pubblica 2013».

dando liquidità al consumatore. Infine bisogna impostare diversamente la tassazione, legandola alle fasce di reddito: l'Irap è una tassa che da sempre è un vero capestro per le imprese. Insomma, la diagnosi è fatta da tempo, per il nostro Paese; è la cura che tarda ad arrivare. E il ruolo della burocrazia? «Purtroppo in questo senso non si vede luce in fondo al tunnel, visto che la situazione continua a peggiorare. Il problema in Italia è che manca un disegno generale: si va avanti come un'orchestra senza direttore. Ogni istituzione ha la propria burocrazia e tutto questo sistema ricade sulle spalle delle imprese, che ne vengono asfissiate. In una piccola azienda questi adempimenti sottraggono importante risorse al lavoro e comporta che moltissime imprese non riescano ad essere in regola, perché è una vera e propria selva di disposizioni, peraltro recepite in modo diverso dai vari enti. Manca anche un progetto di revisione nel nostro apparato». Le piccole imprese sono quindi le più colpite da questa crisi? «Il problema è che nel tempo è passata l'idea che l'Italia sia fatta di imprese di servizi, mentre in realtà la nostra cultura imprenditoriale nasce da una forte vocazione produttiva. Non siamo una nazione che eroga servizi, ma che produce beni. Ma soprattutto ricordiamo che la forza del Paese sono le piccole imprese. Purtroppo invece si sta seguendo la cultura mitteleuropea, fatta di grandi aziende; invece l'Italia che produce è fatta della piccola imprenditoria». Il tema del credito non è ancora stato affrontato a livello di

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Massimo Rivoltini

governo, anche se per le aziende continua ad essere uno dei maggiori problemi ... «Purtroppo le banche nel nostro panorama economico hanno avuto un ruolo negativo, puntando su una finanza senza regolamentazioni. Oggi sono sempre meno propense a dare. Serve soprattutto una ristrutturazione del debito. Lo Stato dal canto suo dovrebbe potenziare i Confidi legati alle associazioni di categoria, che sostengono le aziende nell'accesso al credito, offrendo delle garanzie. Bisogna poi creare delle strutture finanziare nuove, che non siano legate alle banche e che agevolino l'accesso al credito. Oggi ormai le banche lavorano come vere e proprie imprese, ma senza una regolamentazione precisa. l credito è oggi, per le imprese, il problema più grosso. E' quello che serve per sopravvivere». E l'occupazione? «E' un problema legato fortemente al costo del lavoro a livello assoluto. Subiamo la concorrenza di Stati che hanno un costo decisamente inferiore e che possono permettersi di esportare nel nostro Paese senza alcun tipo di dazio. Questa è una questione spinosa, che fornisce l'immagine della nostra totale incapacità di auto-tutelarci. Se l'impresa italiana vende all'estero deve pagare dei dazi notevoli, perché negli altri Paesi la capacità i proteggere il proprio commercio non manca. A noi si. Questo ci impedisce di far fronte alla concorrenza proveniente dall'estero».


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Speciale Economia - Artigianato

Giorgio Bressanelli (Libera Artigiani): «Si deve tener conto del riolo sociale dei piccoli imprenditori»

«La figura dell’artigiano va rivalutata» Libera Artigiani: La prima associazione nata nel cremasco

La Libera Associazione Artigiani, prima sul territorio nel comparto di categoria, nasce a Crema il 23 maggio 1953. Conta circa 2000 associati ed è presente nel comprensorio con uffici distaccati anche a Pandino, Rivolta d'Adda e Spino d'Adda. Pur non estraniandosi dal dibattito politico in ambito istituzionale e sindacale, ha sempre mantenuto una rispettosa e gelosa equidistanza dai partiti.Con le modifiche statutarie introdotte nel 1995 l'Associazione si è aperta a imprese anche non artigiane che si riconoscono negli ideali dell'Associazione. L'Associazione è retta da un Consiglio e da una Giunta Esecutiva espressioni operative della totalità dei soci e, tramite l'impegno e la capacità dei propri dirigenti, tutti imprenditori artigiani che operano nell'Associazione come volontari, riesce con successo a fornire i servizi necessari all'impresa. Negli ultimi anni ha impostato una politica volta soprattutto alla formazione, all'innovazione, alla qualità e all'aggiornamento dell'impresa e degli imprenditori. Con la propria organizzazione è in grado di offrire alle piccole e medie imprese una serie di servizi che vanno dalla tenuta della contabilità, alle paghe, al sindacale, alla contrattualistica, al fiscale e tributario, al credito, alla finanza, alla internazionalizzazione e alla formazione. In questo contesto L'Associazione ha attivato anche uno specifico sito internet aperto agli associati, sito nel quale si possono trovare facilmente le risposte alle problematiche del settore.Per garantire questi servizi l'Associazione si è dotata di specifici strumenti operativi: l'Artigianato Servizi Srl, quale società di diretta emanazione dell'Associazione che svolge le funzioni di paghe, internazionalizzazione ecc.; la cooperativa garanzia fidi e il consorzio Crema Fidi che svolgono la funzione di assistenza tecnica alle imprese nell'area del credito e della finanza; il Patronato che assiste gli associati sui temi previdenziali, il gruppo giovani e il gruppo anziani che svolgono attività di sostegno nelle aree della formazione e del tempo libero. Grazie ad una specifica convenzione con il Polo Universitario di Crema l'Associazione è in grado inoltre di offrire ai propri associati un servizio particolare sui temi della formazione in impresa e dell'informatica applicata. Si tratta di una serie di strumenti che l'Associazione si è data con l'obiettivo di rispondere in termini adeguati alle diverse istanze del mondo artigiano e nella consapevolezza che l'impresa e l'imprenditore vogliono trovare risposte sempre più puntuali e competenti.

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ncora una voce dal mondo delle imprese artigiane. «Nella sostanza i provvedimenti propositi da Renzi non prevedono agevolazioni specifiche rivolte alle piccole e medie imprese - spiega Giorgio Bressanelli, presidente di Libera associazione artigiani di Crema. Sono d'accordo sulla necessità di intervenire rispetto al cuneo fiscale e sull'abbattimento della burocrazia. Certo, se realizzerà anche solo un quarto di quanto ha promesso farà di me un artigiano felice, ma credo che quando si vuole parlare di sostegno alle famiglie si debba rivolgere la propria attenzione anche a chi lavora, al ruolo sociale avuto dai piccoli imprenditori in questi anni di crisi, che, pur di non lasciare a casa dipendenti e collaboratori, si sono indebitati. Allora si deve stare attenti a non paragonare il piccolo artigianato alla grande industria».

Quali sono, a suo giudizio, le principali criticità dell'atteggiamento del nuovo governo? «Mi lascia invece perplesso il fatto che voglia mettere da parte i sindacati e il mondo delle associazioni di categoria. Rappresentanze che hanno sempre ben consigliato la politica. Anche perché questi organismi possono davvero essere rappresentativi se chi governa da un seguito alle richieste avanzate. In caso contrario è ovvio che gli associati perderanno la fiducia. Per questo chiediamo che di fronte a istanze più che legittime l'atteggiamento sia quello di un tangibile segnale di attenzione. Il nostro solo grido d'aiuto è "Lasciateci lavorare". Allora da parte del Governo è

Giorgio Bressanelli

«Renzi dovrebbe ascoltare le associazioni di categoria» necessario un cambio di passo, specialmente sui temi del lavoro». In che senso? «Va bene tutelare il lavoratore, ma bisogna ricordare che la nostra storia artigiana è decisamente contraria all'ingessatura del mondo del lavoro: sarebbe necessaria una legge che liberasse il mondo dell'apprendistato dai mille vincoli a cui è stato sottoposto. Il mestiere si è sempre imparato in bottega, seppure con tutte le necessarie basi scolastiche e culturali. Se non si torna a mettere la pratica in primo piano, i giovani finiranno con il disaffezionarsi al lavoro manuale e pratico. Anche perché purtroppo negli ultimi anni la figura dell'artigiano è stata demonizzata: spesso il piccolo imprenditore viene visto

solo come quello che vive ai margini della legge, evadendo le tasse. E' una figura che va rivalutata, che vive di passione. Altrimenti più nessuno vorrà intraprendere questa strada, anche a fronte del fatto che la burocrazia e la fiscalità che imperano in Italia smontano la voglia di fare impresa. Quando mi incontro con gli artigiani associati mi rendo conto di quanto le idee non manchino: a mancare è la voglia di andare avanti, perché regna la demoralizzazione. I progetti ci sono ma servono delle sicurezze e la possibilità di guardare al futuro in modo più sereno». Ma in questi anni l'artigianato ha saputo fare innovazione per restare sul mercato? «Nel nostro piccolo non siamo certo gli ultimi arrivati. Ognuno

nel proprio settore si è sempre impegnato ad aggiornarsi e ad investire quando poteva, anche se negli ultimi anni si è molto sentita la mancanza di fondi e la crisi della liquidità. Del resto la difficoltà di accesso al credito non è una novità, e come Libera artigiani avevo lanciato l'allarme ancora due anni fa. Le banche hanno smesso di credere nell'imprenditoria italiana e non le permettono di fare investimenti. Ma dovrebbero rendersi conto che di questo passo la gente non avrà più neppure risparmi da conservare: se non si supporta l'economia manca il lavoro e i risparmi vengono erosi. Molte sono le aziende che rischiano di cadere proprio a causa di situazioni simili. Il nostro appello alle banche è che tornino a credere nello sviluppo dell'economia locale».


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Speciale Economia - Artigianato

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Soffientini (Autonoma Artigiani): «Bene le misure di Renzi in tema di lavoro, ma prima di parlare di assunzioni bisogna far ripartire il sistema produttivo»

«Le banche devono tornare al proprio ruolo originario»

L

a crisi dell'artigianato è forte anche nel tessuto economico cremasco. Come vengono percepiti gli orientamenti governativi? "Le premesse sono buone - evidenzia Pierpaolo Soffientini, presidente dell’Associazione Autonoma Artigiani Cremaschi -. Tuttavia bisogna verificare che siano effettivamente attuabili. Ci lascia inoltre un po' dubbiosi la questione della copertura finanziaria, ancora molto incerta».

dizione di produrre. Tanto più che lo Stato ci chiede di pagare in anticipo le imposte nei primi sei mesi di lavoro dell'anno quando neppure sapremo se tale lavoro effettivamente ci sarà o meno. Il provvedimento approvato recentemente contiene importanti e condivisibili indirizzi che ci auguriamo possano portare finalmente ad una radicale e sostanziale modifica dell’attuale sistema fiscale che da tempo denunciamo insostenibile».

Le proposte avanzate sul tema del lavoro secondo lei sono fattibili? «Senza dubbio un apprendistato che rispetto al passato sia più vincolante per l'imprenditore può essere un'idea interessante. Tuttavia prima che si possa parlare di assunzioni si dovrà far ripartire il sistema produttivo: chi è sopravvissuto alla crisi dovrà avere delle certezze di ricrescita prima di impiegare nuovo personale. L'idea di diminuire il costo del lavoro potrebbero dare buoni frutti: a parte certi settori, come la cosmesi, che lavorano con l'estero, le nostre piccole imprese si basano soprattutto sui consumi interni, e cento euro in più al mese nelle tasche della gente potrebbero portare a ricadute immediate positive. In tema di lavoro condivido anche il pensiero di Renzi rispetto alle posizioni della Camusso e di Squinzi, quando afferma che "si stanno paludando in vecchi sistemi": ad esempio, ricordiamo che l'articolo 18 tutela ormai solo un terzo dei lavoratori. Mentre la maggior parte dei dipendenti del settore artigiano non è affatto tutelato. Le cose sono cambiate e bisogna prenderne atto».

Intanto le imprese sono costrette a chiedere aiuto alle ban-

Quali sono le fondamentali esigenze del settore, oggi? «Prima di tutto di tornare a lavorare, di essere messi nella con-

«Ormai l’articolo 18 tutela solo un terzo dei lavoratori italiani. Le cose sono cambiate e bisogna prenderne atto»

Pierpaolo Soffientini

«Si chiedono azioni concrete e rapide, non più progetti astratti» Anche Autonoma ha preso parte alla grande manifestazione svoltasi in Piazza del Popolo a Roma, e che ha visto in piazza oltre 60.000 imprenditori e rappresentanti del mondo delle piccole e medie imprese aderenti a Rete Imprese Italia. «La manifestazione ‘Senza Impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro’, a cui ha preso parte anche una qualificata delegazione della nostra Associazione - ha specificato Pierpaolo Soffientini – è stata l’occasione per dare visibilità alle micro, piccole e medie imprese, che, nonostante le enormi difficoltà, continuano a garantire occupazione e stabilità, ma non

ricevono adeguata attenzione da parte del mondo politico ed istituzionale. Dal futuro di questo sistema dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato, dipende il futuro del Paese. Le imprese chiedono azioni concrete e rapide e non più progetti astratti per la soluzione di problemi ormai indifferibili. Senza di noi rischia di morire il Paese. Le associazioni hanno saputo radunare sotto le proprie bandiere decine di migliaia di iscritti, smentendo coloro che, con superficialità e fretta, avevano deciso che le strutture di rappresentanza non avessero più senso d’esistere e tantomeno un futuro.

I messaggi che i nostri rappresentanti hanno lanciato – ha ricordato il rappresentante cremasco di Confartigianato Imprese – sono stati chiari e precisi. Ora aspettiamo che vengano recepite e si traducano in azioni concrete perché di promesse, buone intenzioni e belle parole ne abbiamo già ricevute troppe. Le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio Renzi contengono alcune scelte che riteniamo importanti per rilanciare nel breve periodo l’economia italiana. La partenza è promettente, soprattutto perché indica interventi e scadenze rapide».

che anche per pagare le tasse, spesso vedendosi negare ogni aiuto... «Il problema del credito purtroppo è una spina nel fianco. Ci vorrebbe, da parte delle banche, un maggior sostegno all'imprenditoria locale. Ad esempio sull'onda degli incentivi per il risparmio energetico solo Mediolanum ha studiato delle proposte mirate, mentre dalle altre banche nessun segnale. Ritengo che il mondo del credito debba cambiar profondamente. Come Confartigianato abbiamo Artigianfidi, che mette a disposizione una garanzia per l'80% dei crediti. Eppure anche così le aziende faticano ad accedere al credito. Finanziano solo le grandi imprese, dimenticandosi che con i piccoli artigiani correrebbero molto meno rischi. Le banche dovrebbero allora tornare a ricoprire il loro ruolo originario, a promuovere lo sviluppo del territorio i cui si trovano, a dare credito a imprese e famiglie... altrimenti non hanno più senso di esistere». Quali sono le aspettative del settore per il futuro? «Credo che ci si debba abituare tutti a questa situazione di crisi e ripartire sotto prospettive diverse. Per tornare ai livelli di consumi del passato, se mai ci torneremo, ci vorranno anni ed anni. Dunque credo che dovremo abituarci a questa nuova condizione, imparando ad essere maggiormente parsimoniosi, nella speranza di vedere dei Governi che puntino su una politica sana e non sul proprio interesse personale. In Italia lo spreco di denaro pubblico è talmente palese quanto inaudito e questo deve aver fine. Ormai stiamo strisciando sul fondo e l'unica speranza è riuscire almeno a rialzarsi. Bisogna dare la possibilità ai giovani di entrare nel mondo del lavoro, e agli anziani di vivere con dignità».


U

n commercio in forte difficoltà, quello di Cremona dove le chiusure dei negozi si susseguono con grande frequenza. Sono molte, quindi, le aspettative delle associazioni di categoria rispetto al nuovo governo. Abbiamo sentito Berlino Tazza, presidente di Asvicom Cremona e Crema. Il governo Renzi ha promesso provvedimenti certi e veloci, in materia di costo del lavoro, occupazione, sgravi all’imposizione fiscale, riforme della burocrazia. Sono obiettivi perseguibili? «Le priorità che ha individuato il Governo sono condivisibili, a partire naturalmente dal lavoro. Sistema Commercio e Impresa ha sempre sostenuto la necessità di intervenire con incisività sulla riduzione del cuneo fiscale come condizione indispensabile per favorire la competitività delle imprese e dare una boccata d’ossigeno alle famiglie. Condividiamo quindi il primo intervento del governo, per cui tutti i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 25 mila euro lordi l’anno riceveranno, con la busta paga di maggio, un aumento dello stipendio netto di circa 80 euro al mese, poiché va in questa direzione. E' bene sottolineare però che si tratta di un impegno formale, approvato in una relazione votata dal Consiglio dei ministri che per tradursi, in realtà, dovrà superare un percorso a ostacoli, interni e internazionali. In ogni caso crediamo sia un primo passo al quale, senza dubbio, devono seguire altre azioni forti sui redditi e sui costi del lavoro per le imprese». Quali ritiene che siano le misure da avviare in via prioritaria? «In tal senso, condividiamo con il governo l’individuazione del lavoro come ambito di intervento prioritario. Sono due gli obiettivi a cui tendere: la riduzione marcata del costo del lavoro e il sostegno a una maggiore flessibilità per consentire alle imprese e ai lavoratori di cogliere tutte

Speciale Economia - Commercio

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Berlino Tazza: «Intervenire con incisività sulla riduzione del cuneo fiscale è condizione indispensabile»

Asvicom: «Prioritario è il lavoro» Expo 2015: «Dobbiamo valorizzare il sistema Cremona»

Berlino Tazza

le opportunità di impiego. A tal proposito, tuttavia, l’idea del contratto unico prospettata nel Jobs Act di Renzi non sembra essere la strada giusta. È necessario, piuttosto, puntare sulla contrattazione di II° livello aziendale o territoriale e favorire lo sviluppo di un mercato elastico del lavoro. Bisogna, infatti, comprendere che il rapporto fra datore di lavoro e dipendente deve potersi adattare alle diversità, alle esigenze e ai fabbisogni del tessuto imprenditoriale italiano, costituito per lo più da imprese di piccole dimensioni che appartengono a settori differenti. Nello specifico le misure su apprendistato e contratti a termine, come la sequenza delle otto proroghe nei trentasei mesi senza causale, incoraggiano la flessibilità e, di conse-

Anche l’associazione Sistema Commercio e Impresa – Cremona è fra i 15 soggetti firmatari dell’associazione temporanea di scopo costituita per promuovere il territorio della provincia di Cremona in occasione di Expo 2015. L’obiettivo, grazie a un capitale di circa 450mila euro, è quello di valorizzare il sistema Cremona, con tutte le sue ricchezze, in vista dell’Esposizione Universale che avrà luogo fra poco più di un anno. Per questo motivo l’associazione ha voluto contribuire, e partecipare attivamente al coordinamento e alla realizzazione congiunta delle iniziative di promozione e di valorizzazione del sistema economico, sociale e culturale del territorio. Uno dei principali scopi, infatti, è quello di far convergere sul territorio provinciale operatori e ricercatori interessati al nostro sistema agroalimentare e ai nostri centri di eccellenza, come illustrato dal progetto elaborato dal Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale Cersi. L’Ats oltre a collaborare con Explora per rilanciare l’offerta turistica del territorio, promuoverà iniziative, concerti, tradizioni musicali e masterclass per manager e imprenditori stranieri, e intercettare turisti, visitatori e famiglie sul nostro territorio. «L’unione fa la forza» afferma il presidente di Sistema Commercio e Impresa - Cremona Berlino Tazza «Un’Ats guenza, la competitività. La proposta, che pare superare i limiti della riforma Fornero, contempla anche una revisione del contratto di apprendistato che farebbe decadere l’obbligatorietà per il datore di lavoro di assicurare all’apprendista di secondo livello una formazione trasversale, riconoscendo l’implicita capacità formativa dell’azienda. La nostra confederazione si spende proprio perché vengano sviluppate quelle politiche attive del lavoro, come appunto la formazione, che accrescono le competenze e la professionalità delle imprese. Sistema Commercio e Impresa, pur condividendo la necessità di agevolare il più possibile le PMI che possono creare occupazione, ribadisce l’importanza di formare le risorse, anche con uno sguar-

do lungimirante. Il mercato del lavoro del futuro, infatti, anche sulla base degli standard europei che si stanno delineando, chiede flessibilità e specificità delle competenze». L'accesso al credito è sempre una delle difficoltà maggiori per le imprese: cosa dovrebbe fare il governo per risolvere il problema una volta per tutte? «Il governo può intervenire contribuendo a sbloccare solo in parte la situazione, la grande inversione di tendenza deve venire dal sistema bancario. In ogni caso, il recente aumento del Fondo di Garanzia per le

costituita dai principali stakeholder è la garanzia del raggiungimento di un’importante risultato per le imprese della provincia di Cremona e per l’immagine del territorio che sarà visitato da numerosi ospiti e turisti da tutto il mondo, durante la kermesse dell’Esposizione Universale di Milano».

imprese - che consente l’accesso ad un maggior numero di imprese e ai professionisti – intraprende un percorso corretto. Nella stessa direzione va la Sabatini bis, la misura di credito agevolato per cui le Pmi che investono e che ampliano la propria attività potranno beneficiare di un contributo in abbattimento tassi pari al 2,75%. È bene chiarire che le proiezioni, indicano il 2014 come un anno ancora molto difficile per l’accesso al credito. Tuttavia, il confidi del sistema associativo, Fidicom Asvifidi Antali, è inoltre sempre disponibile a fornire indicazioni per l’utilizzo degli strumenti sopra elencati, così come a valutare e

«Serve un’inversione di tendenza del sistema bancario»

concedere la propria garanzia alle imprese che dovessero rivolgersi a noi per accedere al credito». Renzi parla di snellimento burocratico: come dovrebbe operare in questo senso? «E' un fatto ormai acclarato che l’inefficienza della macchina burocratica abbia conseguenze negative sul Pil e sull’occupazione, per questo un suo snellimento potrebbe portare a notevoli risparmi. È, infatti, necessario evitare sprechi di tempo e risorse in procedure burocratiche e concentrare quindi gli sforzi sulla maggiore produttività delle aziende. La normativa è da ripensare in questa direzione, soprattutto negli ambiti di export e lavoro».


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«Necessario rimettere in moto i consumi» Bini (Confesercenti): «Si dovrebbero mettere i commercianti nelle condizioni di essere concorrenziali rispetto alla grande distribuzione organizzata»

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imettere in moto i consumi e il "sistema-Paese", con iniziative e riforme che sono sempre più urgenti: questo l'auspicio di Confesercenti, che guarda alle proposte del governo Renzi con speranza ma anche con un pizzico di scetticismo. «Credo che sia interessante la scelta del governo di rimettere dei soldi nelle tasche degli italiani - spiega Giuseppe Bini, presidente di Confesercenti Cremona -. La speranza, però, è che oltre ad arrivare soldi nelle tasche delle persone si mettano anche le imprese nelle condizioni di lavorare. Certo, puntare sulla ripresa dei consumi è senza dubbio una delle strade migliori per rilanciare le vendite, ma soprattutto bisogna puntare sul calo della precarietà, che blocca la volontà di consumare anche in coloro che i soldi li hanno».

Pensa che il governo Renzi sia sulla strada giusta? «Di speranza ce ne è tanta, anche perché ormai ci resta solo quella: è troppo tempo che tiriamo la cinghia e per un commerciante ha senso continuare in questa direzione solo se finalmente inizia a vedersi una luce in fondo al tunnel e se c'è un obiettivo di rilancio». Quali sono i maggiori problemi che si rilevano nel settore commercio? «Negli ultimi due anni abbiamo visto tutti i nodi venire al pettine e ora è il momento di voltare pagina e di mettere in campo tutte quelle riforme di cui il Paese ha bisogno. A questo proposito Monti era partito bene, invece poi si è limitato ad aumentare le tasse, rivelandosi soltanto un esattore». C'è anche la questione del credito...

La crisi del commercio in Italia

Giuseppe Bini

«E' un problema che le nostre imprese toccano con mano. Purtroppo poter "strappare" un prestito è un'impresa sempre più difficile e le banche non aiutano. Così come non aiuta la normativa, in quanto se un'impresa salta anche solo una rata entra automaticamente nel registro delle imprese morose, e questo comporta poi in futuro il trovarsi tutte le porte chiuse, anche se si riesce poi a saldare il pregresso: l'imprenditore viene infatti bollato come inaffidabile. Inoltre per richiedere 30-40mila euro di prestito pretendono un deposito di 70mila. Questo dimostra come gli istituti di credito siano venuti meno alla propria funzione, diventando solo delle imprese private. Lo dimostra anche il fatto che i soldi che hanno ricevuto dalla Banca Europea li hanno usati so-

lo per i propri interessi».

gliato e deleterio».

Altro nodo è quello della burocrazia. «E' uno dei problemi che ci aspettiamo venga affrontato al più presto dal governo Renzi, in maniera concreta. A parole infatti tutti dicono di voler snellire l'apparato, ma di fatto esso rappresenta una fonte di reddito per lo Stato e tutti evitano di mettervi mano. All'estero vi sono Paesi con burocrazie molto meno complesse e che funzionano benissimo. Sarebbe inoltre urgente una riforma della Giustizia: nell'ultimo anno i tempi della giustizia amministrativa sono passati da 500 a 600 giorni e a volte un processo costa più di quanto ammonta l'importo del risarcimento richiesto. Si tratta di un sistema sba-

Guardando alla nostra città, colpisce il fenomeno delle chiusure dei negozi... «La sofferenza del commercio al dettaglio è un problema generalizzato, ma a Cremona sta vivendo una fase di picco: tantissime sono le chiusure e altrettanti i negozianti che non sanno se continuare ad aprire la saracinesca. Tutto ciò ricade anche sull'indotto e quindi sugli altri settori, come quello produttivo. Il centro di Cremona è sempre più spopolato. Servirebbe un serio progetto di pedonalizzazione, l'incremento dei parcheggi, una viabilità migliore. Ma soprattutto si dovrebbero mettere i commercianti nelle condizioni di essere concorrenziali rispetto alla grande distribuzione organizzata, che ha il beneficio di parcheggi gratuiti, delle normative (vedi la liberalizzazione), ecc. La regola è che vince chi è più forte e in questo scenario i piccoli negozi non hanno scampo».

«L’accesso al credito, la burocrazia, i tempi della giustizia, sono tra i temi più urgenti»

Il perdurare della crisi dei consumi ha avuto pesanti ripercussioni su tutto il commercio al dettaglio in sede fissa. L’aumento della pressione fiscale sulle imprese e la contemporanea riduzione del reddito disponibile delle famiglie ha portato ad una grave emorragia di imprese. Ma, soprattutto, è drammatico il tracollo della moda: nei primi due mesi del 2014, quasi una cessazione su 4 nel commercio è un negozio di abbigliamento. Saldi e offerte non sono bastati a risollevare la crisi della distribuzione moda in Italia, e il bilancio di natimortalità delle imprese rileva un trionfo del ‘rosso’: nei primi due mesi del 2014, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti, il settore ha registrato 3.065 chiusure, a fronte di sole 723 nuove aperture. Il saldo è negativo di 2.342 unità. In totale, il comparto ha registrato una flessione del numero di imprese attive dell’1,4% su dicembre e del 2,3% sul primo bimestre del 2013. L’emorragia ha colpito tutte le regioni italiane, anche se con qualche differenza territoriale. In Lombardia si rileva il maggior numero di chiusure nel bimestre (277), ma sull’anno il calo proporzionalmente maggiore è stato registrato in Sardegna, dove le imprese registrate sono diminuite del 3,5% rispetto a Febbraio 2013. Nonostante l’abbigliamento sia una delle icone del ‘Made in Italy’, la diminuzione del reddito disponibile ha portato ad un calo costante della spesa delle famiglie in abbigliamento ed accessori, esacerbatosi durante la crisi. Tra il 2007 e il 2013, i consumi in questo settore hanno registrato una grave flessione (-15,2%), per un totale di quasi 10 miliardi in meno di consumi. La quota di spesa media mensile dedicata al vestiario dalle famiglie italiane si è attestata nel 2012 al 5%: quasi la metà del 13,6% registrato nel 1992, e che ci poneva – assieme al Giappone – al vertice della classifica mondiale. La crisi sembra aver accelerato un cambiamento in atto da anni: nel 2002 abbigliamento e calzature assorbivano il 6,8% della spesa media mensile delle famiglie italiane. In parte il processo è dovuto senz’altro a motivi culturali: il concetto stesso di status symbol, che una volta includeva spesso e volentieri particolari capi di vestiario, anche importanti, sembra ormai essersi spostato verso i prodotti tecnologici. Se il trend registrato nel primo bimestre di quest’anno dovesse proseguire inalterato, a fine anno le chiusure saranno quasi 18mila, mentre il saldo negativo arriverà a sfiorare quota 14.000 imprese. La causa principale è chiaramente la riduzione della spesa degli italiani; ma sulle imprese pesano anche la pressione fiscale molto alta (per quest’anno al 66% sui profitti) e il caro-affitti. Si sconta altresì un eccesso di concorrenza: da un lato, dell’industria della contraffazione moda, che fa perdere al settore oltre 12 miliardi l’anno; dall’altro, quella dei siti di “saldi privati” online e dei Factory Outlet, che sostanzialmente praticano promozioni per tutto la durata dell’anno. E che stanno erodendo, grazie alla concorrenzialità del principio anti-economico del ‘sotto-costo’, quote ai restanti canali di distribuzione.


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Speciale Economia - Commercio

Pugnoli (Ascom): «In questi anni sono mancate vere politiche per il centro storico e si è favorita la grande distribuzione»

«Commercio, si tratta di una crisi strutturale» Un progetto per sostenere il credito

Bcc Adda e Cremasco, Ascomfidi e Confcommercio hanno costituito una task force per il credito alle Pmi della nostra provincia. In particolare la Cassa Rurale ha messo a disposizione del consorzio fidi un milione e mezzo di euro che verrà erogato a condizioni particolarmente vantaggiose, alle imprese del terziario. Serviranno per finanziare investimenti o per supportare la liquidità aziendale nella gestione ordinaria. Nel primo caso lo spread applicato all’Euribor sarà pari al 3,50%, nel secondo del 4.50%. Ma i vantaggi non finiscono qui. «La banca ridurrà le spese d’istruttoria del cinquanta per cento mentre il confidi dimezzerà il costo della commissione, oltre ad innalzare la percentuale di garanzia dal 50 al 60%» spiegano Luigi Brambilla, vice direttore generale vicario della Bcc ed il presidente di AscomFidi Federico Corrà. «Vogliamo stimolare la ripresa, che fino ad oggi è avvertibile solo attraverso segnali decisamente timidi - continua Brambilla – Questo fondo è una testimonianza tangibile della volontà del nostro Istituto di essere vicino alle imprese. Si tratta di un impegno importante che vuole invitare a guardare con più fiducia al futuro potendo beneficiare di tassi decisamente contenuti». Ugualmente soddisfatto il presidente di AscomFidi Federico Corrà. «Sostenere concretamente il credito è necessario per far partire l’economia. Aumentano le richieste delle aziende e cala quanto viene loro concesso. In questo modo si rischia di scivolare in un circolo vizioso: da un lato, le banche che in certi casi riducono le erogazioni perché è in forte calo la domanda, perché crescono le sofferenze e gli incagli, ecc, dall’altro le aziende ben consapevoli delle difficoltà del momento sono restie a chiedere finanziamenti dando per scontato che la risposta sarà un “no”. In questo gioco perverso, a rimetterci sono soprattutto le piccole imprese che hanno un potere negoziale con il sistema creditizio molto contenuto. Occorre fare rete per evitare questa deriva». “Il nostro sistema creditizio – dichiara Graziano Bossi, vicepresidente della Confcommercio – presenta dei nodi strutturali che vanno assolutamente affrontati. Ricordo che il 10% dei maggiori affidati riceve l’81,8% del totale dei finanziamenti. Questi soggetti non sono costituiti da piccoli imprenditori, da famiglie o da titolari di partite Iva, bensì quasi esclusivamente da grandi gruppi o società industriali. Attraverso questo progetto vogliamo mettere al centro le nostre imprese».

L

a crisi del commercio è molto grave, a Cremona: i negozi chiudono quasi quotidianamente e il centro storico si svuota. Aumentano le vetrine vuote, anche nelle principali vie dello shopping: corso Campi, corso Garibaldi, corso Mazzini, via Solferino, via Mercatello, la Galleria XXV Aprile. Una situazione pesante. «C’è un impoverimento generale del tessuto commerciale» afferma il presidente Ascom Claudio Pugnoli. «Occorre rendersi conto che si tratta di un problema solo in parte riconducibile alle difficoltà del momento. Tanto più che una crisi che dura ormai da anni non è certo congiunturale, ma piuttosto strutturale. Significa, di fatto, che nulla tornerà più come prima. Occorre guardare al commercio nei centri urbani, consapevoli della sua rilevanza non solo economica ma sociale e culturale, con occhi nuovi. Innanzitutto aprendoli sui problemi. E su un centro storico che anche nelle vie tradizionali del commercio appare in affanno. Prendo spunto dall’attualità: in questi giorni hanno chiuso, sul corso delle catene affermate come quelle legate al gruppo Benetton. Altre defezioni sono in programma entro l’estate. Se, con una gestione analoga, questi punti vendita, nelle altre città hanno successo, significa che a Cremona, ci sono criticità che vanno risolte e le cui responsabilità non vanno certo fatte ricadere sugli imprenditori. Non si tratta di legittimare lo scaricabarile. Piuttosto serve una gestione partecipata e attenta sui problemi della città». Quali sono le possibili soluzioni? «Innanzitutto tutti i soggetti interessati devono fare squadra, più di quanto abbiano fatto fino ad ora. Si deve pensare alla città nella sua complessità ma anche con la consapevolezza che il futuro di Cremona non può prescindere dal terziario. Le città sono nate intorno al commercio e alle relazioni. Non possono rinunciare a questa vocazione. Sono valori che solo il commercio di vicinato riesce a declinare in maniera piena ed efficace. E' necessario, urgente, vitale, definire nuove politiche di intervento che considerino le attività commerciali come un insieme che riunisce valore economico, sociale e urbano. In questi anni la voce delle imprese è rimasta troppe volte inascoltata. Sono mancate vere politiche per il centro e si è favorita la me-

Claudio Pugnoli

«Le città sono nate intorno alle attività commerciali e alle relazioni: sono valori che solo il commercio di vicinato riesce a declinare in maniera piena ed efficace» dia e grande distribuzione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo reagire ed invertire la rotta. E possiamo farlo con i programmi di chi si presenterà alle elezioni. Con la responsabilità che poi le promesse devono trovare concreta realizzazione. Il commercio e il turismo possono essere davvero punti di forza per il rilancio di Cremona». Cosa pensa dei provvedimenti proposti dal governo Renzi? «Nonostante le prime misure annunciate dal governo nei giorni scorsi vadano nella giusta direzione, non c'è spazio per il facile ottimismo. Resta un periodo difficile. Uscire dalla crisi non è immediato. Per le nostre imprese resteranno gravi difficoltà anche se - qualora venissero confermati tutti i provvedimenti del governo Pil e consumi dovessero tornare a crescere significativamente. Resta prioritario (e inderogabile) il taglio della spesa pubblica improduttiva e la riduzione del carico fiscale, leve che vanno azionate assieme per la crescita e l'occupazione. Una consistente parte di spesa pubblica (tra gli 80 e i 100 miliardi) è aggredibile e che può generare, in un lasso di tempo ragionevole, risparmi sufficienti per ridurre le tasse. Condividiamo le prime misure annunciate dal premier ma chiediamo anche che si intervenga per estendere i benefici della detassazio-

ne al popolo delle partite Iva, ai lavoratori indipendenti e agli autonomi, che resistono sul mercato e meritano rispetto e riconoscenza per come stanno affrontando questa crisi». Se è vero che l'innovazione sarà uno dei principali canali per la ripresa delle imprese, in che modo il commercio dovrà sapersi rinnovare? «Da sempre il commercio lavora per rinnovarsi. E’ nel Dna delle nostre imprese. Un aprirsi alla modernità pur consapevoli della propria storia. Non è solo una scelta. Piuttosto è necessario per sopravvivere. Anche in questi ultimi mesi abbiamo sostenuto progetti significativi: penso alle reti d’impresa, alla valorizzazione di marchi come il “Made in Crema”, al portale realizzato con la Amministrazione provinciale sull’e-commerce, alle sinergie in campo turistico anche in vista di Expo. Ogni settore, poi, mette in campo progetti innovativi per offrire al cliente un valore aggiunto. Mi riferisco, solo per citare un esempio, alla “farina lombarda” dei maestri fornai, al piano Sos etichettatura del Gruppo Moda, contro le contraffazioni. Progetti nati dalla passione e dalla determinazione delle nostre imprese, che neppure la crisi è riuscita a scalfire. Un patrimonio che rappresenta un fondato motivo di speranza nel futuro».


L’

edilizia è uno dei settori più colpiti dalla difficile congiuntura economica: una gran quantità di aziende edili ha dovuto chiudere, e con loro anche tutte le imprese dell'indotto. Un settore per cui anche la ripresa sarà un percorso difficile. Ne parliamo con l'architetto Laura Secchi, direttore di Ance Cremona. Qual è la situazione oggi, nel nostro territorio e in Italia? «I primi dati sulla produzione nelle costruzioni di inizio 2014 confermano la durissima crisi in atto nel settore. L’indice Istat della produzione nelle costruzioni evidenzia a gennaio 2014 un’ulteriore flessione del 7,9% rispetto allo stesso mese del 2013. Una riduzione che segue il già rilevante calo dello scorso anno che si è chiuso con una contrazione della produzione del -10,9% nel confronto con il 2012. Il forte deterioramento dei livelli produttivi del settore è evidenziato nelle stime Ance che segnalano, dal 2008 al 2013, una riduzione degli investimenti in costruzioni del 30% in termini reali, collocandosi su un livello paragonabile a quello del 1967. Ma questo dato, pur nella sua gravità, non è sufficiente a rappresentare il vero e proprio crollo del mercato delle costruzioni: se si esclude la riqualificazione del patrimonio abitativo, unico comparto che ha registrato aumenti dei livelli produttivi, la perdita raggiunge il 43,6%. Gli effetti sull’occupazione sono pesantissimi: dall’inizio della crisi, i posti di lavoro persi nelle costruzioni sono 480.000 (-23,8%) che raggiungono le 745.000 unità considerando anche i settori collegati. Per quanto riguarda l’andamento del mercato immobiliare a livello lombardo, è stato da poco pubblicato il V Rapporto sul Mercato Immobiliare realizzato da Ance Lombardia in collaborazione con Cresme. In Lombardia i dati del primo semestre 2013 sulle compravendite di abitazioni, -15,8% nel I° trimestre e

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Laura Secchi (Ance): «Il futuro? Passare a uno sviluppo territoriale che preveda la rigenerazione urbana»

«Favorire domanda e offerta di immobili» -10,4% nel II° trimestre rispetto agli stessi periodi del 2012, ci dicono che la crisi sta rallentando. Sono segnali importanti, che ci fanno sperare, pur in un mercato che resta purtroppo in negativo. Nella provincia di Cremona i dati relativi alle compravendite residenziali al secondo trimestre 2013 mostrano un rallentamento del calo osservato nel primo trimestre, riportando i valori vicini a quelli della media del 2012, con la maggiore difficoltà per il comune capoluogo. Il settore non residenziale lombardo ha iniziato e proseguito il 2013 mostrando ancora segnali di difficoltà e si è confermato il settimo anno consecutivo di riduzione. Eppure, anche in questo caso, alcuni dati indicano che la fuoriuscita dalla fase più acuta della crisi economica sta, moderatamente, producendo degli effetti. Entrando nel nostro territorio, i dati relativi al secondo trimestre 2013 mostrano un rallentamento del calo osservato rispetto al primo trimestre 2013. Relativamente ai dati imprese e lavoratori che non operano più sul territorio cremonese, cremasco e casalasco possiamo fornire quelli della Cassa Edile di Cremona. Ricordiamo che le imprese iscritte alla Cassa Edile di Cremona sono imprese con dipendenti; rimangono pertanto esclusi da tali dati i lavoratori autonomi. Nel 2008 il numero di imprese attive era di 1.172 con bene 5.769 lavoratori; nel 2013 le imprese edili attive sono ridotte a 750, con 3.534 lavoratori. E’ evidente la drammaticità della situazione che come Ance Cremona più volte abbiamo sottolineato». Cosa pensa dei propositi del

Laura Secchi

governo Renzi, tra cui il pagamento immediato dei debiti della pa alle imprese? «L’edilizia è uno dei settori più colpiti dalla crisi economica. Per sbloccare la situazione e permettere alle imprese di avviare la ripresa è necessario che tutte le imprese che vantano da anni debiti ingenti con la Pubblica amministrazione vengano saldate. L’Ance sta conducendo da tempo un’incisiva e fortissima azione sul tema dei ritardati pagamento della Pubblica amministrazione: la mancanza di liquidi-

tà, unitamente alla chiusura del sistema bancario verso il nostro settore, costituiscono i fattori che maggiormente incidono sulle possibilità di una ripresa produttiva. Nonostante i richiami della Commissione Ue, le amministrazioni pubbliche non rispettano il limite massimo di 60 giorni imposto dalla Direttiva Ue sui pagamenti, entrata in vigore l’anno scorso. Inoltre, resta il problema di saldare i debiti pregressi, soprattutto per le imprese di costruzione che rischiano di venire penalizzate dal momento che i pagamenti in conto capitale non risultano tra i debiti in sospeso, se non al momento del reale pagamento. Bene fanno il vice presidente della Commissione europea Tajani e il presidente dell’Autorità sui contratti pubblici Santoro a rimarcare l’urgenza di adottare un decreto legge per pagare tutte le imprese creditrici nei confronti delle amministrazioni pubbliche». Quali sono le priorità per il settore? «Per quanto riguarda il mercato immobiliare, occorre individuare al più presto strumenti per favorire l’incontro tra domanda e offerta di immobili, per far ripartire il mercato della prima casa e quello della sostituzione fondi immobiliari, contratti alternativi come patto di futura vendita e rent to buy, interventi per agevolare le famiglie nell’accesso al credito per l’acquisto della prima

casa: l’obiettivo è quello di “fluidificare” un mercato immobiliare ingessato dalla sfiducia, dall’instabilità e dalla mancanza di liquidità. Va ricordato che nel mese di dicembre 2013 è stato firmato un accordo tra Cassa Depositi e Prestiti ed Abi (sistema bancario) nel quale la Cassa Depositi e Prestiti mette e a disposizioni finanziamenti, presso le banche, per l’acquisto della prima casa, con interventi che coprono per le giovani coppie anche il 100% dell’importo. Un importante impegno da parte del ministero Politiche di Sviluppo e del Governo per rilanciare il mercato. Ad oggi però il sistema bancario non si è ancora attivato con una regolamentazione che va inviata alle proprie filiali territoriali e ciò impedisce di fatto di poter accedere ai finanziamenti. Il ministero, su sollecitazione dell'Ance, ha quindi deciso di promuovere nelle prime settimane di febbraio 2014 una campagna di informazione precisa rivolta ai cittadini ed una campagna di sollecitazione nei confronti degli Istituti bancari imponendo inoltre una data ultima di scadenza entra la quale le banche dovranno aderire e partire con i finanziamenti delle pratiche di acquisto che verranno loro sottoposte da cittadini ed imprese. Per quanto riguarda i lavori pubblici occorre il pagamento di tutti i debiti pregressi, certificazione automatica dei debiti Pa,

monitoraggio costante dei tempi di pagamento e sanzioni dissuasive per gli enti che non pagano o non certificano i crediti, tutte misure fondamentali per ristabilire la correttezza dei rapporti tra Stato e imprese. Infine, l’Ance torna a ribadire la necessità di predisporre un allentamento mirato del Patto di stabilità in due direzioni: una immediata per pagare tutto il pregresso ed una riforma strutturale del Patto, che ancora oggi blocca 5 miliardi di euro già disponibili nelle casse degli enti. Quali sono le prospettive per il futuro del settore, anche alla luce delle nuove normative sul consumo del suolo? «Negli ultimi anni il dibattito sul governo del territorio nel nostro Paese si è progressivamente orientato verso l’uso razionale e la riduzione del consumo del suolo, il recupero dell’edificato e la tutela del paesaggio. Occorre passare ad un modello di sviluppo territoriale incentrato non più solo sull’espansione e sulla nuova costruzione, quanto piuttosto sulla rigenerazione urbana in generale, nella consapevolezza che il territorio rappresenta una risorsa esauribile e non rinnovabile. E’ di recentissima approvazione da parte della Giunta di regione Lombardia del progetto di legge “Disposizioni per la riduzione del consumo del suolo e per il riuso del suolo edificato. Modifiche alla l.r. n. 12/2005 (Legge per il governo del territorio)”. il p.d.l. 140 è ora all'esame del Consiglio regionale. Il progetto di legge persegue la finalità di ridurre il consumo di suolo e valorizzare il suolo inedificato, nonché l’obiettivo del prioritario riuso e rigenerazione urbana del suolo edificato rispetto all’ulteriore consumo di suolo inedificato (agricolo e non). Ma come si può conseguire un simile obiettivo? Innanzitutto incentivando una politica di riqualificazione, recupero e manutenzione dell’esistente, uscendo dalla logica dei programmi speciali ed introducendo a regime misure concrete per agevolare e garantire sostenibilità economica ed ambientale agli interventi di sostituzione edilizia. In sostanza gli obiettivi del contenimento del consumo del suolo e del recupero dell’edificato vanno di passo e debbono essere accompagnati dalla previsione di meccanismi giuridici, economici e fiscali che permettano di attuare realmente una politica in tal senso. Segnaliamo che nel testo del progetto di legge in esame sono state in parte accolte le proposte che Ance Lombardia ha presentato sul tema agli uffici regionali».


Cultura&Spettacoli Paolo Cevoli in scena a Soresina

Sabato 5 aprile, sul palco del Teatro Sociale di Soresina, va in scena “Il sosia di lui” di e con Paolo Cevoli, che in questo monologo comico-storico veste i panni del meccanico Pio Vivadio detto Nullo. Ha scritto questo testo teatrale per raccontare la

sua Riccione degli anni ’30 e ’40. Fra politica, tradimenti, feste da ballo, purghe, fasti e splendori, donne e motori. Daniele Sala ha curato la regia, la scenografia e le luci per fare rivivere in scena la Romagna balneare di quegli anni.

E’ in programma dal 12 al 30 aprile a Cremona in Santa Maria della Pietà

Una mostra per avvicinare i cittadini all’arte

A

di Michele Scolari

“L’arte della commedia” domani a Casalmaggiore

Domani sera (alle ore 21 al Teatro Sociale di Casalmaggiore), il Teatro Minimo in coproduzione con Fondazione Pontedera Teatro Fondazione Teatro Piemonte Europa e col sostegno di Teatri Abitati-assessorato alla Cultura del Comune di Andria, porta in scena “L’arte della commedia” di Eduardo De Filippo, per la regia di Michele Sinisi. La trama. Campese, capocomico di una compagnia di guitti, si reca da De Caro, prefetto di un capoluogo di provincia appena insediato e gli espone i problemi della compagnia. I due discutono sulla crisi del teatro, sul ruolo dell'attore, sui repertori e infine sul rapporto tra finzione e realtà, manifestando profonde divergenze. Campese invita il prefetto al suo spettacolo, sperando che la presenza di un'autorità possa invogliare la gente ad andare a teatro. De Caro però rifiuta e lo congeda bruscamente, ma Campese si appropria di una lista di persone che devono essere ricevute e lancia una sfida: sarà in grado De Caro di distinguere fra le persone reali e i suoi attori travestiti? Dal prefetto si avvicendano le persone che avevano chiesto udienza presentando i loro casi e lui, nuovo del luogo, non riesce a capire se sono reali o se sono attori della compagnia. Nemmeno quando arriva il maresciallo che dovrebbe arrestare Campese.

ccostare pittura, scultura, design, fotografia, grafica, incisione, poesia, design e comunicazione»: è questo l’obiettivo della mostra “Linguaggi dell’arte”, in programma a Cremona dal 12 al 30 aprile, nella cornice storica del centro culturale Città di Cremona di Santa Maria della Pietà, sotto la direzione artistica di Renato de Paoli (l’architetto vicentino che si è occupato del restauro della Basilica Palladiana). «Lo spunto per l’ideazione di questo progetto - spiega Paola Moglia, grafica, ideatrice e coordinatrice, oltre che ella stessa espositrice, della mostra - si è originata dal libro “Pianura Mare” che ho scritto tre anni fa assieme a Rosa Carotti. Successivamente, sono entrata in contatto con l’architetto De Paoli che ha sposato il mio progetto, concretizzato infine nella pianificazione della mostra». E che l’obiettivo sia quello di «proporre alla città di Cremona un’iniziativa che possa portare una tendenza espressiva d’arte diversa» e di respiro extracittadino, lo si evince anche dal gruppo degli espositori, con opere di artisti di fama

L’ingresso di Santa Maria della Pietà

nazionale ed internazionale come lo scultore Gianfranco Paulli, l’incisore Annette Ronchin, il pittore Giordano Garuti, la pittrice Annare’, la fotografa Antonella Pizzamiglio e la designer Silvia Bodini. Contestualmente, un ciclo di conferenze in programma in Sala Rodi da sabato 12 a martedì 29 aprile approfondirà ogni volta alcune tematiche relative alle varie forme d’arte: dall’arte di comunica-

re, a cura di Renata Prevost (copywriter, giornalista, scrittrice, regista) e Giampietro Vinti (art director e regista), all’autoproduzione tra arte applicata e design, con l’architetto Nelly Bonati e l’orafa Patrizia Bonati; dall’incontro tra natura e arte nei metalli, nei cristalli e nelle gemme con l’orafa Maura Rastelli, agli intrecci tra musica e poesia, con versi di Anna Paulinich,

BIOGRAFIE Renata Prevost, di formazione umanistica, ha lavorato nella pubblicità iniziando come assistent copywriter e divenendo poi codirettore creativo della Pubblimarket. Nell’84 ha aperto, in società, Garage Cinematografica (divenuta poi la prima società cinematografica nel mondo del documentario d’immagine d’ impresa), nella quale svolge l’attività di produttore e regista, aprendovi poi un settore di comunicazione e lavorando con importanti

aziende come Flou, Finmeccanica, Enel, Rinascente e Olivetti. Dal 1995 al 2000 è socio, fondatore e presidente di Orchestra (una delle new media agency di punta del panorama italiano) e, dal 1980, collabora come giornalista di costume e attualità con importanti quotidiani e periodici. Ha insegnato pubblicità presso l’Istituto Europeo del design e il Politecnico di Milano e alla Domus Academy ha ideato e diretto il corso “Pic-Nic. Your

Il tema “fede-cultura” lunedì in un dibattito Appuntamento presso il Centro educativo S. Luigi ispirato a “Lumen fidei” di papa Francesco

cato da papa Francesco di “comprendere ed apprezzare le differenze, ma combattere le ingiuste disuguaglianze”».

di Tiziano Guerini Lunedì 31 marzo alle ore 21, presso la sala del Centro educativo S. Luigi in via Bottesini a Crema, si terrà un incontro-dibattito sul tema fede-cultura, fede-scienza ispirato dalla lettera-enciclica di papa Francesco “Lumen fidei”. Protagonisti dell’incontro, voluto dal Centro culturale diocesano, dal Caffè Filosofico e dall’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, saranno Silvano Allasia, docente di filosofia e Luca Lunardi presidente del Caffè Filosofico di Crema con introduzione della giornalista e scrittrice Emma Sangiovanni. «Con questa iniziativa il Centro culturale diocesano afferma don Gianfranco Mariconti - intende dar inizio anche nel-

la nostra Diocesi al progetto denominato il “Cortile dei gentili”: un luogo dedicato a chi è alla ricerca

del senso della vita, una proposta di confronto fra persone diversamente credenti, nello spirito auspi-

“STORIA DI CREMA” La Società Storica Cremasca, in collaborazione con l’Accademia Tadini di Lovere, domani alle ore 17 presso il Museo Civico di Crema in piazzetta W. De Gregory 5, presenta una nuova pubblicazione dal titolo “Storia di Crema” di Bartolomeo Bettoni. Alla presentazione interverranno: Paola Vailati, assessore alla Cultura di Crema, Michele Sangaletti per la Società Storica Cremasca, Livio Antonielli dell’Università Statale di Milano e Marco Albertario per l’Accademia Tadini di Lovere.

Corso di aggiornamento presso l’Istituto musicale “Folcioni”

Oggi è in svolgimento, presso la sede dell’Istituto civico musicale Folcioni di Crema, il Corso nazionale di aggiornamento di Letteratura Musicale per l’infanzia dal titolo “Prendi… nota”. Il corso di formazione, giunto alla sua 16ª edizione, è curato dai docenti Biancamaria Piantelli, Paolo Carbone e Jessica Sole Negri e si avvale del riconoscimento del ministero dell’Istruzione e dell’Università. Il corso vede la partecipazione di insegnanti dalla scuola dell’infanzia a quella Superiore ed ha lo scopo di proporre suggerimenti per organizzare lezio-

Vittorio Cozzoli, Gloria Adriana Marigo, Rosalinda Grazioli Busseti e Carla Paolini accompagnati dalle musiche di Fabio Turchetti; dalle emergenze nell’arte contemporanea a cura del critico d’arte Tiziana Cordani, al percorso dall’ex libris al libro d’autore esposto dall’incisore Annette Ronchini e dalla scrittrice Antonella Barina. Al ciclo di conferenze sarà presente anche l’associazione Cremonasotterranea (fondata da Annibale Zanetti e dall’architetto Saba Rivaroli) che, oltre a descrivere la propria attività e le maggiori peculiarità artistiche ed architettoniche del sottosuolo cittadino in una conferenza nella mattinata di domenica 13 aprile, permetterà ai visitatori di avvicinarsi alla speleologia urbana con visite guidate nei sotterranei della ex Chiesa di S. Francesco ogni martedì e giovedì tra il 12 e il 30 aprile (dalle 15.30 alle 17). «E’ un progetto artistico e culturale di grande respiro che si origina da un’istanza di rottura con la classica mostra d’arte - conclude Moglia, e, proprio per la sua apertura multidisciplinare, un’idea valida per avvicinare al mondo dell’arte i giovani e molte persone che, forse, solitamente non frequentano gli ambiti artistici».

ni di musica coinvolgenti, divertenti, mai banali, nonché giochi ed attività a carattere musicale (il gioco dei soldatini, il gatto in Canadà, il trenino del West, la marcia delle ore…) scaturiti dalla fantasia dei bambini e sperimentati durante numerosi laboratori e corsi nelle scuole dagli stessi docenti. Lo slogan è “La musica colta per giocare ed il gioco per creare musica”.

MOSTRA ALLA PRO LOCO Oggi pomeriggio, alle ore 17, si inaugura presso la sala espositiva

della Pro Loco di Crema in piazza Duomo 22, la mostra del pittore Massimo Tomasi dal titolo “Dagli occhi al cuore”. Alla inaugurazione presenzierà il critico d’srte Luciano Giuseppe Violino. Il pittore Massimo Tomasi predilige nei suoi quadri il paesaggio che per lui rappresenta soprattutto la memoria dei luoghi della sua infanzia: vicoli di paese e cascina fra rogge e campagna. In questo modo riesce a coniugare cuore e sentimento con luce e colore. La mostra rimarrà aperta (con orari d’ufficio) fino a domenica 6 aprile.

Il teatro-canzone domani sera ad “Alice”

Domani sera, nella sede della associazione “Alice nella città” in via Cappi a Castelleone, scatta l’ora del secondo appuntamento della rassegna di teatro-canzone. L’apertura è prevista alle ore 19 con un aperitivo in musica che già nella serata inaugurale di due settimane fa ha riscosso uno straordinario successo di pubblico. A seguire, alle 20.45, andrà in sce-

na lo spettacolo “Il bar sotto il mare” di Bottega Rosenguild tratto dal romanzo di Stefano Benni, con l’interpretazione di Elisa Marinoni accompagnata dal tessuto sonoro imbastito da Guido Bertolotti. Lo spettacolo sarà un concerto di voci e storie che si susseguono tra capriole e salti sapientemente eseguiti dai tanti personaggi, ora esilaranti, ora onirici, ora quasi reali.

Communication Breakfast”. Gianpietro Vinti, classe 1953, ha lavorato per 30 anni in pubblicità come direttore creativo nelle maggiori multinazionali, ma la sue grandi passioni sono sempre state il cinema e la musica. Per questa ragione ha deciso di ritirarsi in campagna con gli amici e di dedicarsi completamente alla musica attraverso la comunicazione e all’organizzazione di eventi musicali.

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Stefania Diedolo presenta il suo libro Giovedì 3 aprile alle ore 21 presso la biblioteca comunale di Crema in via Civerchi 9, verrà presentato il libro di Stefania Diedolo, dal titolo “Bocca di lupa”. Una storia nella storia. Un amore. Un inganno. Romanzo ambientato sul lago d’Iseo, nella bellissima isola di Montisola, tra le vie di Crema, ridente cittadina lombarda e sulle rive dello splendido mare siciliano. In un crescendo di suspense e di colpi di scena, con uno sguardo introspettivo e da thriller psicologico, l’autrice trasfigura la storia di due coppie in un ritratto della società contemporanea. Una saga familiare lunga e dolorosa dove i misteri ed i segreti di tutta una vita verranno svelati solo nel finale grazie alla forza dell’amore ed alla consapevolezza che la realtà, guardata fissamente, è insopportabile.

A Soncino la mostra della Palazzetti

“Frammenti” è il titolo della mostra personale che Beatrice Palazzetti presenta a Soncino, presso lo storico Museo della Stampa più noto come Casa degli Stampatori Ebrei. La mostra, aperta dal 6 al 27 aprile prossimo, contempla una serie di incisioni realizzate per lo più con la tecnica della xilografia. Alla mostra è abbinato un catalogo con alcune opere grafiche dell’ultimo decennio, che riporta una presentazione dell’artista a cura del prof. Mario Teleri Biason. Beatrice Palazzetti, nata a Viterbo, vive e lavora a Roma; qui ha maturato la sua esperienza nel campo dell’incisione presso la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ma la sua attività artistica è di più ampio respiro e spazia dalla pittura, alla poesia, alla scultura su pietra e altri materiali fino a giungere recentemente alla fusione di piccoli oggetti in bronzo e in argento. Ha allestito mostre personali di incisione e di pittura. Ha conseguito riconoscimenti e premi in Italia e all’estero, le sue opere sono presenti presso collezioni e istituzioni italiane ed estere, su cataloghi di prestigio e su diversi siti internet.


SPORT

lo lettere@ilpiccologiornale.it ECCELLENZA

Crema, pareggio amaro

Altra occasione persa dal Crema per uscire dalla zona playout: in vantaggio di due gol, si è fatto raggiungere dall’Ardor Lazzate. Domani con il Cavenago è indispensabile una vittoria. Notte fonda, invece, per la Rivoltana, ko 3-1 a Cisano è vicina alla retrocessione.

Responsabile Fabio Varesi

CLASSIFICA (24ª giornata) Ciserano 52; Sondrio 48; Galbiatese Oggiono 42; Fanfulla, Cavenago 37; Mariano 36; Desio, Trevigliese 32; Verdello 31; Real Milano 30; Villa d’Almè 28; Ardor Lazzate, Crema 26; Base 96 Seveso 25; Cisanese 22; Rivoltana 17.

Alla Cremonese è tornato l’ottimismo

Domani il campionato osserva un turno di riposo: alla ripresa i grigiorossi saranno impegnati a Carrara

U

di Matteo Volpi

na settimana di pausa per godersi le due vittorie consecutive della nuova gestione e rilanciare i muscoli in vista dei playoff. Un appuntamento da giocarsi al meglio, quello degli spareggi promozione, in vista del quale mister Dionigi ha indetto uno speciale programma di preparazione per avere la rosa al top nel momento cruciale della stagione. Nel frattempo, le due vittorie contro San Marino e Pavia hanno dato importanti iniezioni di fiducia: si è tornati a vincere due gare consecutive in casa, in modo non spettacolare ma pratico, come la categoria richiede e per di più senza subire alcun gol. Segnali confortanti, frutto anche della migliore quadratura del cerchio trovata con la difesa a tre, che fanno ben sperare in vista di un finale di stagione in cui gli appassionati attendono che finalmente possa arrivare la fatidica “volta buona”. Anche perché non tutto potrebbe essere già scritto. Il clamoroso scivolone dell’Entella sul campo del San Marino consente ai liguri di mantenere, a quattro giornate dalla fine del campionato, sei punti sulla Pro Vercelli (che ha vinto contro il Venezia) e nove sui grigiorossi; ma potrebbe creare un po’ di apprensione ad una formazione che se nel girone d’andata sembrava una vera e propria “schiacciasassi” impossibile da battere, nel ritorno è già stata

PRIMA DIV. 25ª GIORNATA AlbinoLeffe-Feralpi Salò

2-3

Cremonese-Pavia

1-0

Pro Patria-Lumezzane

0-0

Pro Vercelli-U. Venezia

1-0

Reggiana-Como

2-0

San Marino-Virtus Entella

2-1

Savona-Vicenza

1-0

SudTirol-Carrarese

1-0

CLASSIFICA GIRONE A

LEGA PRO Con il nuovo tecnico Dionigi sono arrivate due vittorie che danno morale in vista dei playoff PROMOZIONE

La Casalese deve difendere in playout

Virtus Entella 53 Pro Vercelli 47 Cremonese 44 Vicenza (-4) 42 Savona 40 SudTirol 40 Como 38 U. Venezia 37 AlbinoLeffe (-1) 35 Feralpi Salò 32 Lumezzane 28 Reggiana 28 Carrarese 27 Pro Patria (-1) 25 San Marino 20 Pavia 19

IL PROSSIMO TURNO (06-04 h 15) Carrarese-Cremonese, Feralpi Salò-San Marino, Lumezzane-Reggiana, Pavia-AlbinoLeffe, SudTirol-Savona, Unione Venezia-Como, Vicenza-Pro Vercelli, Virtus Entella-Pro Patria. sconfitta tre volte. La prossima giornata di campionato, in programma domenica 6 aprile, metterà poi di fronte la Pro Vercelli e il Vicenza, principali inseguitrici insieme alla Cremonese che, dopo aver scavalcato in classifica proprio i biancorossi (battuti a Savona dal sigillo di Cesarini), potrebbe anche approfittarne in caso di vittoria contro la Carrarese. Perde colpi invece il Como, al tappe-

Un attacco della Cremonese (foto L. Dassi)

to a Reggio Emilia, conferma il buon momento al contrario il SudTirol, che sfrutta al meglio il turno casalingo per superare la Carrarese e affiancare al quinto posto il Savona. In vista del prossimo impegno resteranno da verificare le condizioni di Minelli e Campo, lasciati in tribuna nella gara contro il Pavia per probabile precauzione. SUPPORTER CARD La Cremonese co-

munica che sono pronte per il ritiro tutte le Supporter card richieste dagli abbonati in stagione. In occasione della gara Cremonese-Vicenza del 13 aprile tutti gli abbonati potranno accedere allo Zini solo se in possesso della tessera in originale (plastificata). Da disposizioni della Lega Pro infatti non sarà più sufficiente presentarsi con la tessera provvisoria (cartacea).

In vantaggio di un gol, i gialloblu si sono fatti rimontare dal Bassano. E’ proprio una stagione sfortunata...

Pergolettese, un’altra occasione sprecata di Tiziano Guerini

La partita che ha visto il Bassano battere per 2-1 la Pergolettese a Crema, può essere considerata l’immagine del campionato così diverso delle due squadre. Il Bassano vince con due gol-lampo nei dieci minuti finali della partita a testimonianza di un campionato che è sempre girato per il verso giusto; la Pergolettese perde dopo essere stata in vantaggio per 30 minuti, dopo aver mostrato (finalmente) discreta qualità e impegno, con il solito gol su calcio d’angolo, con il consueto calo di concentrazione e di forze negli ultimi minuti, a dimostrazione di un campionato che è sempre girato per il verso sbagliato! Eppure in questa partita al Pergo non è mancato né l’impegno, né la qualità del gioco. Nel primo tempo le due squadre si sono affrontate con pari intensità, dando vita a un gioco piacevole e

Una fase della partita di domenica scorsa

creando due o tre occasioni da gol per parte. La Pergolettese parte subito bene al 2’ con un tiro in porta di Bardelloni, parato da Lombardi in due tempi. Poi tocca al Bassano (al 10’) con un tiro di Cenetti alzato sopra la traversa dal portiere gialloblu Steni che in questa partita ha sostituito il titolare Grandi. Al 13’ è Tacchinardi a calciare una punizione che Jeda di testa manda sotto misura senza che nessuno sia pronto a ribattere in gol. Al 26’ è però Steni a salvare di piede un’in-

cursione con tiro ravvicinato di Berrettoni. Dopo tanto batti e ribatti al 3’ della ripresa il Pergo va in vantaggio con Cerniglia con un bel tiro al volo appena fuori area. Il Bassano stenta a reagire, anzi pare accusare il colpo, tanto che al 10’ la Pergolettese ha l’occasione d’oro del raddoppio che certamente avrebbe indirizzato diversamente l’incontro: su ribaltamento di fronte tre giocatori gialloblu contro due del Bassano possono puntare a rete con Bardelloni che sceglie il pas-

saggio su Jeda il quale, a stretto contatto con il portiere avversario, calcia a mezza altezza consentendo a Lombardi di ribattere in corner. Poi però il Bassano spinge a fondo: al 31’ l’attaccante Maistrello, va in gol che però è annullato per fuori gioco. E’ il campanello d’allarme. Al 37’ il gol di Jocolano è convalidato: è l’ennesima rete presa dal Pergo sugli sviluppi di un calcio d’angolo! Quattro miniti dopo è Proietti a segnare il gol che vale il vantaggio per il Bassano. Domenica c’è la Torres, avanti in classifica al Pergo di dieci punti. A Sassari la Pergolettese avrà tre difficoltà ed una opportunità: le trasferte sono tutte difficili, ma in Sardegna lo sono ancor di più; la Torres ha bisogno di punti per rimanere agganciata al gruppo delle prime otto destinate a vincere la scommessa della nuova C. Molte le assenze fra i gialloblu, causa squalifiche ed infortuni. i Cremaschi, però, non hanno nul-

la da perdere e potrebbe giocare in scioltezza. Pergo stai sereno! ***

SECONDA DIVISIONE

29ª GIORNATA AlessandriaCuneo 2-1, Bellaria-Delta Porto Tolle 0-1, Bra-Renate 1-4, Castiglione-Rimini 2-0, MantovaMonza 0-1, Pergolettese-Bassano 1-2, Real Vicenza-Santarcangelo 2-4, Spal-Forlì 1-1, Vecomp-Torres 0-0. 30ª GIORNATA (30-03 h 15) Alessandria-Mantova (28-03 h 15), Cuneo-Castiglione, Delta Porto Tolle-Rimini, Forlì-Bra, Monza-Bassano, Real VicenzaSpal, Renate-Vecomp, Santarcangelo-Bellaria, TorresPergolettese CLASSIFICA Bassano 60; Renate, Monza, 50; Santarcangelo 48; Spal, Alessandria 47; Mantova 45; Real Vicenza 44; Torres 43; Forlì 39; Porto Tolle (-2) 38; Vecomp 37; Rimini (-1), Cuneo 36; Pergolettese 33; Castiglione 26; Bellaria (-1) 12; Bra 9.

Nel momento in cui avrebbe dovuto spiccare il volo, la Casalese ha subìto un doppio 1-4 contro Cadelbosco e Ciano, che invece di essere assorbite nella zona playout, hanno raggiunto il centro classifica. Due sconfitte molto simili: gol sprecati e avversari a segno in ogni azione offensiva condotta e gol della bandiera inutile segnato nel finale. A peggiorare le cose, espulsioni e infortuni che pregiudicano anche le prossime gare. I biancocelesti a 6 giornate dalla fine sono a 11 punti dalla zona salvezza, obiettivo ormai praticamente sfumato. Piuttosto devono tenere d’occhio la rimonta della Valtarese per non essere risucchiati nella lotta per evitare la penultima posizione, che porta dritto in Prima categoria: il vantaggio ad oggi è di soli 6 punti. Mantenere la posizione odierna e quindi sfidare nei playout il Soragna già battuto due volte, diventa il vero obiettivo da qui al termine della stagione. Domani trasferta a Sorbolo sul campo della Biancazzurra, che pare l’unica delle ultime 6 a poter puntare ancora alla salvezza. Bene le altre cremonesi. La Soresinese ha evitato il sorpasso della Paullese pareggiando lo scontro diretto in trasferta e confermando il secondo posto. Meglio ancora ha fatto la Luisiana che ha battuto a domicilio e agganciato al terzo posto la Zanconti. Anche il Casalbuttano, pure vincente, mantiene accesa la fiammella della speranza playoff, sempre a 5 punti. Soresinese-Zanconti è il match clou di domani, grande chance per la Luisiana che ospita il fanalino di coda Melegnanese. CLASSIFICA (28ª giornata) Termolan Bibbiano 67; Carignano 54; Castellana 50; Terme Monticelli 48; Montecchio 45; Medesanese 44; Brescello 41; Fontana Audax, Castelnovese 40; Ciano, Cadelbosco 37; Traversetolo 35; Biancazzurra 31; Soragna 28; Casalese 27; Basilica 2000, Valtarese 21; Povigliese 6.

il Magazine Vanoli Basket In regalo ai tifosi della

in occasione di tutte casalinghe le partite dei biancoblu


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Sport

Sabato 29 Marzo 2014

Serie A La Fiorentina ha detto addio al 3º posto

Serie B: dietro il Palermo Formula 1: Mercedes cresce il quotato Siena più veloce nelle libere

DALL’ITALIA & DAL MONDO

Napoli-Juve è il clou

(F.V.) Il turno infrasettimanale ha ulteriormente stabilizzato le posizioni in classifica, sia in vetta che in coda. Perdendo con il Milan, la Fiorentina ha dato definitivamente l’addio al terzo posto, mentre in zona retrocessione si aggrava la posizione di Catania e Sassuolo. Da applausi la crescita dall’Atalanta, che ora sogna la qualificazione all’Europa League. Fari puntati domani sera su Napoli-Juve. 29ª GIORNATA Bologna-Cagliari 1-0, Catania-Juventus 0-1, Chievo-Roma 0-2, Inter-Atalanta 1-2, Lazio-Milan 1-1, Napoli-Fiorentina 0-1, Parma-Genoa 1-1, Sampdoria-Verona 5-0, Torino-Livorno 3-1, Udinese-Sassuolo 1-0. 30ª GIORNATA Atalanta-Livorno 2-0, Cagliari-Verona 1-0, Catania-Napoli 2-4, Chievo-Bologna 3-0, Fiorentina-Milan 0-2, Genoa-Lazio 2-0, Inter-Udinese 0-0, Juventus-Parma 2-1, Roma-Torino 2-1, Sassuolo-Sampdoria 1-2. 31ª GIORNATA (30-03 h 15) Bologna-Atalanta (29-03 h 18), Lazio-Parma, Livorno-Inter (31-03 h 20.45), Milan-Chievo (29-03 h 20.45), Napoli-Juventus (h 20.45), Sampdoria-Fiorentina, Sassuolo-Roma (h 12.30), Torino-Cagliari, Udinese-Catania (31-03 h 19), Verona-Genoa. CLASSIFICA Juventus 81; Roma* 67; Napoli 61; Fiorentina 51; Inter 48; Parma* 47; Atalanta 43; Lazio 42; Sampdoria, Verona 40; Torino, Milan, Genoa 39; Udinese 35; Cagliari 32; Chievo 27; Bologna 26; Livorno 24; Sassuolo 21; Catania 20. *una partita in meno.

Dietro al Palermo regna l’incertezza. Al momento è difficile indicare una favorita, anche se sulla carta la squadra più accreditata è il Siena, che senza la penalizzazione sarebbe solo al secondo posto. 30ª GIORNATA Avellino-Siena 0-1, Brescia-Spezia 0-2, CesenaJuve Stabia 1-0, Crotone-Bari 0-0, Empoli-Reggina 4-0, ModenaLatina 4-0, Novara-Carpi 1-0, Padova-Cittadella 0-4, Pescara-Palermo 1-2, Ternana-Virtus Lanciano 1-1, Trapani-Varese 1-1. 31ª GIORNATA Bari-Cesena 0-0, Carpi-Avellino 1-1, CittadellaBrescia 0-1, Juve Stabia-Padova 1-1, Latina-Pescara 0-2, NovaraTernana 1-1, Palermo-Siena 1-1, Reggina-Modena 2-2, Spezia-Trapani 0-1, Varese-Empoli 1-0, Virtus Lanciano-Crotone 0-1. 32ª GIORNATA (29-03 h 15) Avellino-Cittadella, Cesena-Novara (h 18), Crotone-Ternana (30-03 h 12.30), Empoli-Juve Stabia, Latina-Carpi, Modena-Spezia, Padova-Virtus Lanciano, Pescara-Reggina, Siena-Brescia, Trapani-Bari, Varese-Palermo. CLASSIFICA Palermo 60; Empoli 50; Trapani, Crotone 49; Virus Lanciano 48; Cesena 47; Siena (-7) 46; Avellino, Latina 45; Pescara 44; Spezia 43; Modena 41; Ternana, Brescia, Varese, Carpi 40; Bari (-3) 37; Novara 35; Cittadella 29; Padova 27; Reggina 26; Juve Stabia 16.

Secondo appuntamento stagionale per la Formula 1 con il Gran Premio di Malesia, sul circuito di Sepang. Nelle prove libere, sono state ancora le Mercedes le più veloci, ma la notizia più importante è che il gap con gli avversari più accreditati sembra essersi assottigliato. Nella prima sessione il miglior tempo è stato realizzato da Hamiton, mentre al pomeriggio il più veloce è stato Rosberg, che ha preceduto d’un soffio il ferrarista Räikkönen e il quattro volte campione del mondo Vettel, che appare rinfrancato dopo le difficoltà accusate nei test invernali. Insomma, nella gara di domani, la Mercedes dovrà fare i conti con la Red Bull, mentre la Ferrari sembra affidarsi a Räikkönen, al momento più in palla di Alonso, solo 5° nella seconda sessione di prove libere. Oggi alle 9 spazio alle qualifiche (diretta su Sky Sport F1 e differita alle 14 su Rai 2), domani alle 10 la gara (diretta Sky Sport F1, differita alle 14 su Rai 1). CLASSIFICA PILOTI 1) Rosberg 25, 2) Magnussen 18, 3) Button 15, 4) Alonso 12, 5) Bottas 10.

Alla Vanoli serve la grinta dei forti Archiviata la pesante sconfitta di Venezia, domani a PalaRadi è lecito attendersi una prestazione di spessore dei cremonesi

L

di Giovanni Zagni

a striscia di sconfitte pesanti in trasferta si è purtroppo allungta in Laguna. Ma quel che fa più male è il modo in cui è maturata. Riconosciamo ai veneti grande fisicità e determinazione, nonché talento individuale di ben altro spessore rispetto a quello dei biancoblu, ma non c’è piaciuta affatto la scadente prestazione complessiva della Vanoli sotto l’aspetto del carattere e della volontà di provarci sino all’ultimo. Ciò premesso, il fatto di aver subìto 100 punti non può esserne che la giusta conseguenza. Ma specie chi lotta per la sopravvivenza, non può prendersi una “giornata di ferie” senza averne il diritto. L’obbligo, anche morale, riteniamo sia sempre quello di fare il massimo in ogni circostanza, anche quella più sfavorevole per la differenza tecnica e fisica dei contendenti. Prendiamola tuttavia senza drammatizzare, perché anche gli avversari diretti hanno perso ed un altro turno è andato in archivio senza ulteriori danni. Ma la posizione di classifica e il calendario a venire, obbligano al cambio di marcia e di mentalità. Per essere pronti alle battaglie decisive, occorre esserne coscienti dell’importanza ed essere allenati anche allo

SERIE A 24ª GIORNATA Brindisi-Bologna

68-77

Caserta-Cantù

64-60

Montegranaro-Milano

76-88

Reggio Emilia-Sassari

89-79

Roma-Pesaro

96-85

Siena-Avellino

91-67

Varese-Pistoia

84-73

Venezia-Cremona

100-78

CLASSIFICA

SERIE A Contro Reggio Emilia i biancoblu devono cercare a tutti i costi di conquistare i due punti Milano 38 Brindisi 32 Cantù 32 Siena 32 Roma 30 Sassari 30 Reggio Emilia 24 Caserta 24 Venezia 22 Avellino 20 Varese 20 Pistoia 20 Bologna 18 Cremona 16 Montegranaro 14 Pesaro 12

BASKET A2

Tec-Mar finalmente vittoriosa a Crema

Jason Rich (foto Mario F. Rossi)

IL PROSSIMO TURNO (30--03 h 18.15)

Avellino-Venezia, Bologna-Caserta, Cremona-Reggio Emilia, Cantù-Varese (29-03 h 20.30), Milano-Pesaro (31-03 h 20.30), Pistoia-Brindisi, Roma-Siena (h 20.30), Sassari-Montegranaro, stress fisico e mentale che la volata finale prevede per tutti. Domani si dove affrontare Reggio Emilia che è una buona squadra, in piena corsa per un posto ai playoff e che ha grandi ambizioni del resto palesate a tutti, con l’ingaggio con contratto quinquennale della giovane promessa Della Valle, prelevato dal college Usa, ma domani non in campo. Vedremo

comunque grandi atleti come White, Kaukenas, Gigli, il giovane promettentissimo Cervi, il play della Nazionale Cinciarini e gli ex Bell e Filloy. Un gruppo che coach Menetti sta migliorando di settimana in settimana per prepararsi all’ultimo sforzo con buone possibilità di far bene. Vedremo una Vanoli “formato PalaRadi” o quella con poca birra vista a Venezia? Con-fidiamo

COSI’ ALL’ANDATA

A Reggio Emilia sfortunato esordio di Pancotto

Parte male l’avventura di Cesare Pancotto alla guida della Vanoli. A Reggio Emilia i biancoblu sono stati troppo permissivi in difesa e con poche idee in attacco. Ci si aspettava una prestazione d’orgoglio ed invece è arrivato un match che ha visto la Vanoli squagliarsi davanti alle prime difficoltà, eccezion fatta per la rimonta nel primo quarto. Unici a salvarsi, Spralja e Marchetti. GRISSIN BON-VANOLI 93-75 (21-20, 48-39; 71-52) GRISSIN BON REGGIO EMILIA: White 20 (6/6, 2/3),

Piadena va a caccia del bis stasera contro il Milanotre

Una bella vittoria che fa morale. Dopo tante sconfitte, l’Mg.K Vis Piadena ha ritrova lo smalto perduto ed ha battuto Lissone, formazione di vertice. Stasera ci riprova col Milanotre. 23ª GIORNATA Bergamo-Crema 80-85, Bernareggio-Calolziocorte 59-64, MilanotreSaronno 53-64, Murri Bologna-Virtus Imola 69-60, Nerviano-Pisogne 79-69, PiadenaLissone 57-52, San Lazzaro di Savena-Reggio Emilia 72-75. 24ª GIORNATA (29-03 h 21) CalolziocorteBergamo (30-03 h 18), Crema-San Lazzaro di Savena, Lissone-Murri Bologna, MilanotrePiadena, Reggio Emilia-Milano (30-03 h 18), Saronno-Bernareggio, Virtus Imola-Pisogne (30-03 h 18). CLASSIFICA Bergamo 32; Virtus Imola 30; Lissone, Milanotre, Saronno, Crema 28; Nerviano 26; Murri Bologna 24; Reggio Emilia, Pisogne 20; San Lazzaro di Savena 18; Piadena 16; Calolziocorte 14; Bernareggio 10.

Ariel Filloy 3 (0/2, 1/2), Brunner 14 (4/6, 2/4), Antonutti 7 (2/4, 1/2), Bell 24 (6/9, 3/5), Frassineti, Mussini, Kaukenas 9 (2/2, 1/2), Cervi (0/1 da due), Silins 9 (3/4, 1/5), Pini ne, Cinciarini 7 (2/5, 0/2). All.: Menetti. VANOLI CREMONA: Marchetti 4 (0/1 da due), Woodside 11 (3/4, 0/3), Tripkovic 8 (2/3 da tre), Jackson 9 (4/8, 0/5), Ariazzi ne, Spralja 20 (6/8, 2/3), Rossi ne, Fiorentini ne, Kalve 3 (1/3, 0/2), Kelly, Rich 15 (6/10, 0/3), Ndoja 5 (0/1, 1/2). All.: Pancotto.

nella tradizione favorevole all’ombra del Torrazzo, ma sarà comunque pane duro da rodere, con un orecchio sempre teso agli altri risultati. VANOLI CREMONA: 5 Brian Chase, 8 Donatas Zavackas, 9 Gianluca Marchetti, 10 Ben Woodside, 13 Jarrius Jackson, 14 Matteo Ariazzi, 15 Sime Spralja, 24 Curtis Kelly, 25 Jason Rich, 33 Klaudio Ndoja. All.: Pancotto. GRISSIN BON REGGIO EMILIA: 4 James White, 5 Ariel Filloy, 6 Angelo Gigli, 9 Michele Antonutti, 10 Troy Bell, 11 Matteo Frassinetti, 12 Federico Mussini, 13 Rimantas Kaukenas, 14 Riccardo Cervi, 15 Ojars Silins, 16 Giovanni Pini, 20 Andrea Cinciarini. All.: Menetti. EUROLEGA Armani Milano ai quarti di finale. Il ko interno del Malaga contro i campioni d’Europa dell’Olympiacos, ha regalato ai biancorossi il passaggio del turno a due giornate dalla fine della Top 16.

Al terzo tentativo, dopo le beffe patite contro Brindisi e Civitanova, la Tec-Mar Crema ha finalmente conquistano il successo davanti al pubblico amico, che si aggiunge alle tre vittorie colte lontano da Crema in questa poule retrocessione. Anche se la salvezza si avvicina, è vietato abbassare la guardia. Dopo la sosta, infatti, è in programma la difficile trasferta di Brindisi, contro una squadra ormai salva, ma che sicuramente non regalerà nulla alle azzurre, soprattutto davanti al proprio pubblico. Ma anche in terra pugliese, le cremasche vorranno confermare il buon momento di forma, per concludere al meglio una stagione difficile, che sta regalando al roster di coach Visconti l’obiettivo minimo, ovvero la permanenza in serie A2. 7ª GIORNATA Civitanova MarcheBrindisi 52-60, Crema-Ferrara 67-58, Viterbo-Salerno 58-62. 8ª GIORNATA (05-04) Brindisi-Crema (h 17), Civitanova Marche-Viterbo (06-04 h 18), Ferrara-Salerno (h 18.30). CLASSIFICA Brindisi 18; Ferrara 14; Crema, Salerno 12; Civitanova Marche 8; Viterbo 2.

L’Erogasmet ora vede la vetta della classifica BASKET DNC

I biancorossi dell’Erogasmet Crema espugnano il parquet dell’Italcementi battendo i capoclassifica della Co.Mark Bergamo, al termine della più bella gara giocata quest’anno dalla truppa di coach Galli, ex di turno e finalmente vincitore sul parquet dove è cestisticamente cresciuto. In virtù di questa affermazione e dei risultati di Milanotre e Piadena, l’Erogasmet entra a far parte del gruppo di quattro squadre al terzo posto della classifica, immediatamente alle spalle di un’Imola alla terza sconfitta consecutiva. I cremaschi, dopo un buon inizio dei padroni di casa, sono apparsi via via più in palla degli avversari, dimostratisi fisicamente meno brillanti e particolarmente nervosi. Cinque uomini in doppia cifra e capitan Denti vicino alla doppia doppia, con 17 punti messi a segno più 9 rimbalzi, danno

Biancorossi felici al termine del match

l’idea di una prestazione corale di altissimo livello. Con la posta in palio tornata altissima, diventa fondamentale non perdere punti nei prossimi tre incontri, a partire dal match casalingo di stasera contro San Lazzaro, formazione che sta

nella parte destra della classifica, ma capace due settimane fa di battere Lissone in trasferta. Numerose le frecce nell’arco di coach Bettazzi: il miglior realizzatore è capitan Gianasi (19.6 a partita), play classe 1985, ma anche la

guardia Rossi (14.1) e l’esperta ala Rambelli (12) hanno le carte in regola per colpire con continuità il canestro. Chiude il quadro degli uomini in doppia cifra il giovane Burresi (10.3), classe 1993. Gli emiliani, nonostante la sconfitta interna con la lanciatissima Reggio Emilia, sono in un buon momento di forma e non sarà facile bissare il successo dell’andata, quando un’Erogasmet infarcita di ragazzini, sbancò il palazzetto avversario. Data l’insperata possibilità di acciuffare sul filo di lana una delle posizioni di testa nella griglia di partenza dei playoff, è fondamentale evitare distrazioni, anche se la truppa di Galli sembra aver trovato in questo finale di regular season la quadratura del cerchio e la fiducia necessaria ad esprimere tutto il proprio potenziale. Marco Cattaneo


Sport

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Sabato 29 Marzo 2014

Pomì in Emilia per stupire ancora

Obiettivo della squadra di Beltrami è terminare nel miglior modo possibile la regular season, a partire da stasera a Modena

VOLLEY A1 Dopo aver blindato il settimo posto le casalasche provano a salire ulteriormente in classifica Crema cerca il pass per approdare in C1 Conegliano, mentre l’ultimo impegno della regular season sarà quello casalingo con l’Igor Gorgonzola. Tre match, tre occasioni per cercare di finire in crescendo la stagione e preparare al meglio i quarti di finale dei playoff. La certezza di prendere parte alla prestigiosa vetrina che permette di lottare per lo scudetto, è già un grande obbiettivo per una formazione neopromossa come la Pomì, un’opportunità che in riva al Po si intende sfruttare al meglio per impreziosire la prima storica stagione in A1. Tornando al match vinto contro Ornavasso, ecco il commento del tecnico Alessandro Beltrami: «Abboamo archiviato il match con un 3-0 che ci riempie di soddisfazione e conferma che il gruppo ha preso consapevolezza delle proprie potenzialità. La partenza non è stata delle migliori, abbiamo sofferto in difesa, quindi la squadra è cresciuta aggrappandosi al muro e registrando via via l’attacco. A fare da traino, è stato sicuramente il pacchetto centrale con Stevanovic ed Aguirre sugli scudi, ma se il nostro gioco da posto tre ha funzionato, è merito di chi sta dietro. In senso generale mi piace sottolineare i meriti dell’intero organico, che in settimana lavora sodo e da lustro a chi

Cazzaniga e Tagliaferri sono profeti in patria

Notevole affluenza di pubblico, buon livello del gioco ma soprattutto il successo di un giocatore di casa hanno ripagato gli sforzi organizzativi della bocciofila “Nuova Bar Bocciodromo”. Nella categoria A/B importante vittoria di Gianni Venturelli e Luciano Pezzetti. I portacolori della “Vis Trescore” s’imponevano in semifinale su Mattia e Roberto Visconti (12-7) ed in finale superavano Sergio Bonizzi e Luigi Mussi per 12-6. Al quarto posto i cremosanesi Marco Paladini e Francesco Branchi. Nella categoria C/D in evidenza Manuel Tagliaferri ed Eros Cazzaniga. I beniamini di casa eliminavano nei quarti di finale DossenaScarpelli (12-7), in semifinale infliggevano un “cappotto” a Moioli-Gusmini ed in finale avevano la meglio su Gianfranco Capetti e Guglielmo Fusar Imperatore per 12-3. Quarto posto per i bresciani Fusetti e Oneda. Ha diretto la gara Francesco Lanzi, arbitri di finale Antonio Polenghi e Massimo Testa. MEMORIAL GHIOZZI Bocciofile Achille Grandi e Delma sugli scudi nella gara individuale organizzata dalla Scannabuese e giunta alla sua quattordicesima edizione. Nella categoria A/B proscenio tutto per Mattia Visconti che esordiva nel girone finale eliminando Gianpietro Frattini, di seguito Paolo Guglieri ed in finale s’imponeva su Francesco Lanzi con un eloquente 12-2. Al quarto posto il pieranichese Mario Belloli eliminato (4-12) dal beniamino di casa. Nella categoria C/D note positive per Walter Pietrobelli. Il portacolori della bocciofila di Genivolta superava nei quarti il bresciano Oscar Oneda, in semifinale Ettore Padovani ed in finale aveva la meglio su Alfredo Branchi. Buon quarto posto per il madignanese Eugenio Barbieri sconfitto dal cremosanese. Direttore di gara Franco Stabilini, arbitri Ermanno Barbati ed Evaristo Padovani. M.M.

RUGBY

La palleggiatrice Letizia Camera in azione

scende in campo per la partita». Molto soddisfatta anche Tai Aguero: «Nonostante la mia lunga carriera, provo sempre i brividi nello scendere in campo. Credo in questo gruppo ed è per questo che ho scelto Casalmaggiore per ritornare all’attività. Sono qui per cercare di dare il meglio di me e dare una mano a far crescere tante giovani interessanti». A chi le chiede in merito alle voci circolate su un suo possibile ritorno in Nazionale da palleggiatrice, risponde: «Io mi diverto in tutti i ruoli in cui mi viene richiesto di giocare...».

SERIE A1 17ª GIORNATA Casalmaggiore-Ornavasso

3-0

Conegliano-Piacenza

3-2

Frosinone-Forlì

3-2

Modena-Busto Arsizio

3-2

Urbino-Bergamo

2-3

CLASSIFICA

T

re partite in sette giorni per cercare di scalare ulteriormente la classifica ed arrivare ai playoff nella miglior posizione possibile. Blindato il settimo posto con la vittoria di domenica scorsa sull’Openjobmetis Ornavasso, la Pomì non intende lasciare nulla di intentato e prova a lanciarsi all’inseguimento delle formazioni che la sopravanzano, Igor Gorgonzola e la Unendo Yamamay Busto Arsizio in particolare. Il calendario che attende le rosa è tutt’altro che agevole, ma buon momento della squadra autorizza all’ottimismo. Si inizia stasera con la trasferta di Modena, dove ad attendere Lipicer e compagne ci sarà una Liù-Jo a sua volta impegnata a conquistare altri punti importanti per conquistare una postazione di rilievo nella griglia della post season. Partita sicuramente difficile, ma che le casalasche possono affrontare nella consapevolezza di disporre di valide alternative. Anche con Ornavasso, infatti, chi è entrato in campo (in particolare Tai Aguero, che fra l’altro insieme a Lucia Bacchi rappresenta l’ex di turno), hanno fatto il proprio dovere. A seguire, le ragazze di Beltrami saranno di scena sul campo della vice capoclassifica Imoco Volley

Piacenza Conegliano Bergamo Modena Busto Arsizio Novara Casalmaggiore Ornavasso Urbino Frosinone Forlì

43 40 35 33 30 29 27 17 15 11 5

IL PROSSIMO TURNO (30-03 h 14.30) Busto Arsizio-Frosinone, Forlì-Urbino, Modena-Casalmaggiore (29-03 h 20.30), Ornavasso-Conegliano, PiacenzaNovara (29-03 h 20.30). Riposa: Bergamo.

Come da pronostico, il Rugby Crema ha battuto il Seregno (23-7) segnando quattro mete che hanno fruttato i cinque punti necessari alla causa neroverde. Questa è però l’unica cosa positiva di questo turno di campionato per i ragazzi Cremaschi. Prestazione, infatti, non all’altezza delle precedenti, come ha commentato anche mister Zaini che però è soddisfatto del risultato e della reazione della squadra dopo un approccio un po’ pigro e dopo lo svantaggio iniziale, ma anche preoccupato per i tanti infortuni che stanno falcidiando la rosa in vista di un finale di campionato molto impegnativo. Crema è stato sottotono soprattutto nella linea dei trequarti, che ha patito le assenze dei mediani titolari anche se, a dire la verità, la partita è stata fortemente condizionata da un forte vento e da un campo in un pessimo stato che ha penalizzato la squadra cremasca, più tecnica e veloce di quella milanese. Il prossimo turno è (domani alle 15.30) ancora alla portata dei cremaschi, che se la vedranno con l’Orobic sul terreno amico. Partita anche questa da vincere con bonus, che però deve essere affrontata con la giusta determinazione per non incappare in brutte sorprese, che vanificherebbero un’annata intera.

Grandi e Vis Trescore avanti nel Campionato italiano BOCCE

di Massimo Malfatto

Missione compiuta per entrambe le formazioni cremasche che proseguiranno la loro corsa nel campionato italiano sabato 3 maggio. ACHILLE GRANDI Qualificarsi alla roulette dei “pallini” sta diventando una consuetudine per la bocciofila cremasca: dopo la Cadoraghese è toccato alla “F.lli Galimberti” arrendersi dopo un match che ha messo ancora una volta a repentaglio la salute dei tifosi. Inizio in discesa per la Grandi grazie a Guerrini-M.ViscontiZagheno; in parità si concludono gli altri incontri, ma arriva la sconfitta di Guerrini-Zagheno e si deve ricorrere ai “pallini”, dove c’è la netta supremazia di Visconti e C. Soddisfatto il dt Elia Avaldi, parole affabili nei confronti della società scannabuese, ma toni

La formazione dell’Achille Grandi

accesi verso il Comitato: «Desidero ringraziare il presidente Lanzi per la gentile ospitalità ed il numeroso pub-

blico presente per l’accoglienza riservata, ma sono risentito per lo scarsissimo livello tecnico degli arbitri di

corsia di cui si sono lamentati anche gli atleti in campo». VIS TRESCORE Ai malati di cuore consigliamo gli incontri della bocciofila trescorese che vince ancora per “manifesta superiorità”: prima a Lainate ora a San Donato Milanese! Continua il magic moment di Paolo Guglieri che anche quando sembra in affanno estrae dal suo repertorio qualche numero ad effetto come nel primo set, prima in svantaggio e poi vittorioso o come nel successivo dove infliggeva un cappotto a Saetta. Frattini-Pedrignani-Comizzoli, perso il primo set (6-8) si aggiudicavano il secondo per 8-5 e dopo il 2-0 dell’andata inutile proseguire. Ora la bocciofila di Luigi Comolli è attesa dal match contro “Porto Ceresio”: per “Pedro” e soci una lunga trasferta al confine elvetico!

Questa sera si conclude il 6º trofeo San Zeno

Questa sera si concluderà il 6° trofeo “San Zeno”, gara organizzata dalla omonima bocciofila del centro sportivo. Iscritte 126 formazioni a questa provinciale svoltasi in due settimane dove non sono mancate alcune sorprese nelle batterie. Nella categoria A successi di Miglioli-Caccialanza, Pedrignani-Comizzoli, ZinettiGhisolfi, Guerrini-Zagheno e dei parmensi Grazioli e Nizzoli mentre in categoria B note positive per Maccagnola-Botta, Tessadri-Di Marco e Gaetti-Assirati. Infine in categoria C hanno vinto il girone, tra gli altri, Fanfoni-Miglioli, Carrera-Previdi, Pagliari-Visioli, CarottiGhilardi, Paroni-Fanfoni ed i beniamini di casa Galelli e

HOCKEY PISTA SERIE A2

Cavagnoli. La finale, direttore di gara Carlo Spadafora, inizierà alle ore 18.30 e si giocherà sulle corsie del PalaBosco e San Zeno dove è previsto l’epilogo. MEMORIAL MICHELOTTI-FORTUNATI La Regionale, organizzata dalla bocciofila “Old-Facsal” (vittoria di Tosca e Manghi!) è stata caratterizzata, ed è quello che maggiormente ci alletta, dal successo di Mauro Fanfoni e Gianluigi Ferrari nella categoria C/D. Dopo aver battuto i lodigiani Passerini e Chiesa, Fanfoni e Ferrari superavano i parmensi Fanzaghi e Lanzi ed in finale avevano la meglio sui piacentini Giorgio Montanari ed Egidio Ciboldi. M.M.

Guerrini e Zagheno finalisti a San Zeno

PALLANUOTO SERIE C

Pieve 010 attaccata alla vetta Bissolati a mani vuote anche a Vigevano

(M.R.) La Pieve 010 è sempre a stretto contatto con la capolista Valdano Pordenone. I rossoblu hanno battuto a San Daniele Po il Vercelli per 5-2 ed i veneti hanno fatto altrettanto in trasferta 4-3 a Thiene, mantenendo un punto di vantaggio in vetta alla classifica. Nel primo tempo i pievesi, con capitan Civa in panchina, sino sono portati sul 2-0, subito rimontati dagli ospiti. Entra il capitano e se4ìgna il 3-2 ad inizio ripresa. Gli fanno seguito Bresciani e poi ancora Civa. I pievesi vogliono tentare il tutto per tutto nelle ultime tre giornate per scavalcare Valdagno in testa. Stasera alle 20.45 altro match casalingo: ospite lo Scandiano.

19ª GIORNATA Bassano-Montecchio Precalcino 8-3, Modena-Eboli 1-2, Pieve 010-Vercelli 5-2, Scandiano-Castiglione 6-6, Thiene-Valdagno Pordenone 3-4. Ha riposato: Sandrigo. 20ª GIORNATA (29-03) CastiglioneBassano, Eboli-Thiene, Montecchio Precalcino-Modena, Pieve 010-Scandiano, Valdagno Pordenone-Sandrigo. Riposa: Vercelli. CLASSIFICA Valdagno Pordenone 41; Pieve 010 40; Sandrigo 30; Bassano 29; Scandiano 28; Vercelli 27; Castiglione 25; Montecchio Precalcino 20; Thiene 15; Eboli 14; Modena 1.

La Bissolati è tornata a mani vuote dalla trasferta di Vigevano (battuta 9-6). I biancoazzurri, dopo il 3-0 subìto nella prima frazione, hanno saputo pareggiare con le reti di Pini, Rivetti, Felissari. C’è stato equilibrio sino al 6-5, poi i cremonesi si sono disuniti e Vigevano ha potuto vincere il match. La compagine di Uberti Manfredi deve continuare a lavorare duramente in piscina per raggiungere la salvezza. Si è chiuso il girone di andata e oggi il campionato si ferma per il turno di riposo. Riprenderà il 5 aprile con i bissolatini impegnati alla Comunale al Po contro il Busto Nuoto. 8ª GIORNATA Aragno Rivarolesi-Monza rinviata, Milano 2C-Varese 2-12, Torino-Canottieri Milano 9-10, TreviglioBusto Arsizio 6-6, Vigevano-Bissolati 9-6. 10ª GIORNATA (05-04) Aragno Rivarolesi-Treviglio (h

20.30), Bissolati-Busto Arsizio (h 18), Milano 2C-Torino (h 20.15), Monza-Can. Milano (h 17), Vigevano-Varese (h 20). CLASSIFICA Aragno Rivarolesi 22; Canottieri Milano, Monza 18; Busto Arsizio 17; Varese 16; Vigevano 15; Treviglio 7; Bissolati, Milano 2C 6; Torino 3.

NUOTO Splendida doppietta per Giulia Verona (Team Lombardia), tra gli Juniores nei Campionati italiani giovanili di Riccione. Si è imposta nei 200 rana e nei 100 farfalla. Argento per Vanessa Cavagnoli nella categoria Ragazzi, sempre nei 200 rana. Tra i maschi argento per Federico Scotti (Baldesio) nei 100 rana Ragazzi e positiva prestazione anche di Marco Zanetti (100 e 200 rana). Marco Ravara


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Sport

Sabato 29 Marzo 2014

Pioggia di medaglie sul lago di Candia

canottaggio Baldesio, Bissolati e Flora hanno dato spettacolo lo scorso week end nel Meeting Interregionale

B

di Carlotta Ludovica Tamburini

aldesio, Bissolati e Flora hanno dato spettacolo nel Meeting Interregionale, svoltosi nello scorso week end sul lago di Candia, nei pressi di Torino. Tutte e tre le canottieri hanno dimostrato di essere molto competitive, partendo dalle quattro medaglie ottenute dalla Bissolati, che con Valentina Rodini e Francesca Fava è andata a colpo sicuro, aggiudicandosi l’oro sia nella specialità del 2x Pesi Leggeri, che nelle rispettive gare in singolo. L’ultima medaglia bissolatina è arrivata grazie a Massimo Varesi, terzo nel 2x Master targato Monate AC con Leonardo Magnatta. Buoni risultati anche per la Canottieri Flora, con ben dieci medaglie. L’oro è arrivato grazie a Renato Avino nel singolo Junior, al quale si sono aggiunti gli

Rodini e Fava con la medagli d’oro al collo (foto C.Cecchin - Canottaggio.org)

argenti di Clarice Cloutier e Alice Rossi nel due senza Ragazzi, dello stesso Renato Avino e di Luca Tenca nel 2x Junior, di Alice Rossi nel singolo Ragazzi, di Alessandro Corni nel 2x misto De Bastiani con Andrea Forni, Leonardo

Clarice Cloutier e Alice Rossi argento nel due senza

Bruschi nel singolo Pesi Leggeri e di nuovo Clarice Cloutier nel 4- misto Armida con Letizia Tontodonati, Carola Fornara e Francesca Mini. Infine, i tre bronzi li hanno ottenuti Giulio Sesenna nel singolo Junior, Alessandra Cotti nel

singolo Ragazzi e Alessandro Corni nel 4x Master misto targato con Giovanni Binda Rossetti (Arolo), Andrea Forni (De Bastiani) e Nicola Messiga (Milano). Anche la Baldesio non ha deluso le aspettative, anzi, guadagnando ben 14

medaglie su 21 partecipazioni totali. Le conferme sono arrivate da Michele Manzoli, oro nella specialità del singolo Under 23 e nel 2x Under 23 con Lorenzo Cortesi. Sempre nel singolo Under 23, terzo posto per Marcello Caldonazzo, poi oro insieme a Matteo Mazzolini nel 2x Ragazzi e argento nella categoria superiore con Davide Capasso, a sua volta primo nel singolo Junior. Bronzo, infine, per Matteo Mazzolini nel singolo Ragazzi. Anche i piccoli non sono stati da meno, con Filippo Pasqualini terzo negli Allievi C, mentre hanno conquistato l’argento Francesco Coppola, Matteo Ferrari, Michele Monfredini, Lorenzo Bonetta e Francesca Cortesi. Per concludere, dopo un’inattività di 3 anni, a sorpresa Nicole Franceschini è ritornata a remare salendo sul secondo gradino del podio nel 2x Under 23 con la compagna Elisa Cabrini.

L’intervista

Luca Manzoli, tecnico della Baldesio, è ottimista

«Nel complesso le gare sono andate molto bene, del resto abbiamo conquistato ben 14 medaglie sulle 21 gare dove abbiamo partecipato. Siamo competitivi in tutte le categorie anche se siamo un po’ indietro con la preparazione, a causa di alcuni problemi avuti a inizio stagione. Dobbiamo lavorare, ma la squadra è unita ed affiatata e non ci saranno problemi». Sono parole del nuovo allenatore della Baldesio, Luca Manzoli, in merito al Meeting Interregionale di Candia: «Per quanto riguarda gli

obiettivi, come negli anni passati puntiamo a riconfermare la presenza di Michele (Manzoli) negli Under 23, per gli Italiani valuteremo se portare il 2x Under 23 di Manzoli-Cortesi o i due singoli. Per il resto cercheremo di ben figurare in tutte le categorie, e punteremo alla medaglia anche con il 2x di categoria di Marcello Caldonazzo e Matteo Mazzolini». Sul ritorno al mondo del remo dell’ex bissolatina Nicole Franceschini, Manzoli ha affermato: «Il ritorno di Nicole è sicuramente positivo, anche

Luca Manzoli

perché grazie alla sua esperienza, farà da guida alle altre compagne del settore femminile». Per concludere, Manzoli spiega: «Ci tengo a sottolineare la mia soddisfazione per la possibilità che mi ha offerto Giorgio Rigoni, responsabile tecnico, grazie alla sua attenta supervisione posso fare esperienza pur continuando, insieme alla brava Lorenza Romagnoli, a seguire i piu piccoli. Sono certo che arriveremo a costruire un nuovo e grande settore giovanile». C.L.T.

L’Imbalplast ha presentato la nuova stagione CICLISMO

di Fortunato Chiodo

Nasce una nuova stagione di ciclismo provinciale, allora ci sarà da divertisrsi. La Società Ciclistica Imbalplast di Soncino è come se all’improvviso rappresenta un messaggio d’ottimismo destinato a creare allegria nell’ambito della gente. Succede sempre così: nel cuore di primavera, la stagione dei fiori è arrivata. Sembra che tutto cambi intorno a noi: s’accende l’attesa, la voglia d’incollarsi ai virgulti, ogni giorno della settimana si trasforma in domenica. E’ vero. Battesimo carico d’entusiasmo quello dell’Imbalplast, con la presentazione delle formazioni Giovanissimi ed Esordenti, teatro e palcoscenico della cerimonia, l’azienda Imbalplast di patron Sergio Alzani, ex professionista, cultore del ciclismo giovanile, dirigente a dir poco eccezionale. Qui lo sport non chiude mai, neanche per ferie (è nel dna). Con la solita professio-

Gli atleti dell’Imbalplast

nalità, il segretario Francesco Sordi presenta uno ad uno la rosa, si fanno gli scatti fotografici alle due formazioni (28 Giovanissimi dai 7 a 12 anni e 6 Esordienti dai 13 ai 14 anni), Alzani ammira il suo vivaio tirato a lucido, appena rientrato da una seduta di allenamento. E’ un’incredibile miscela di sport familiare. Sarà il nome che affascina: fatto sta che parli di ciclismo e si drizzano le antenne. Alessandro Rossi

e Alessandro Terenzi, senza tanto arzigogolare, sanno creare comunicazione e rapporti di amicizia, sono certamente personaggi super (nel 2013 il gruppo si è collocato ai primi posti del ranking lombardo nel settore giovanile). La famiglia Alzani ormai fa parte della squadra e l’Imbalplast ha rinfoltito il numero dei tesserati anche per il 2014 e confermato una miriade di corse nel comprensorio provinciale.

ESORDIENTI: 1° anno, Mattia Andrini e Simon Curlo; 2° anno, Giorgio Princigalli, Cristian Franzelli, Alessandro Maggi e Silnovic Elma. Direttori Sportivi: Alessandro Terenzi e Raffaele Terenzi. Collaboratori: Giovanni Sgalbazzi e Renato Capelli. GIOVANISSIMI: G1, Gabriele Fornoni, Leonardo Ferrari, Daniel Zanoni e Manuel Schieppati; G2, Gaetano Gallo e Nicolò Moriggia; G3, Mirko Coloberti, Davide Carminati, Marco Dadda, Mattia Cadeo, Giorgia Gorlani e Angelica Curlo; G4, Luca Pollini, Manuel Mosconi e Simone Barbieri; G5, Matteo Bertesago e Andrea Ventura; G6, Matteo Tomasoni, Davide Distasio, Luca Sardi, Loris Guerini, Gabriele Coloberti, Andrea Pianta, Luca Stanga, Andrea Morandi, Filippo Parolari, Manuel Cazzamali e Jes-sica Cazzamali. Direttori Sportivi: Gabriele Bellini, Claudio Terenzi, Alberto Gorlani e Alessandro Rossi.

A Sanremo vince ancora uno straniero

Alexander Kristoff sul podio

Ancora una volta, la Sanremo se ne frega dei quarti di nobiltà: è la corsa più lunga del mondo, 294 chilometri e quasi sette ore in sella, non è una corsa per velocisti, come ci raccontiamo per dare aria ai denti, ma è se mai una corsa per fondisti veloci, il che è tutto un altro parlare. I velocisti nel finale ci sono stati, questo nessuno lo può negare, ma casualmente perdono tutti: dal superfavorito Peter Sagan a sua rapidità Mark Cavendish. Guarda caso, il carrarmato Fabian Cancellara, che sprinter non è, si è ritrovato ancora secondo (per lui cinque podi, con una vittoria). E così, per il quarto anno consecutivo la classicissima è andata a un atleta straniero, non favorito, il norvegese Alexander Kristoff, 26enne di Oslo, figlio di un cardiologo e di una ginecologa, ma soprat-

tutto un gran fisico che gli ha consentito di dominare in modo impietoso lo sprint dei migliori. Lo scandinavo del team Katusha ha sorpreso tutti ed ha trionfato nella prima delle cinque corse “monumento” del calendario Uci World Tour,e cioè: Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix, Giro delle Fiandre, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia. «Sono felice, ancora non ci credo, è il giorno più bello della mia carriera», ha detto Kristoff a fine corsa. E noi italiani, che non vinciamo una superclassica dal 2008? Attributi meritati ai giovani Enrico Battaglin, Sonny Colbrellie Sacha Modolo, coraggiosi a provarci nel finale, non ci resta che il solito e preziosissimo Vincenzo Nibali, bravo ad andarsene da solo sulla Cipressa, ma sfortunato a non trovare collaborazione.

Domani si corre l’atteso 31º Giro del Lodigiano

Non mi era mai accaduto, in più di cinquantenni di vita in mezzo al ciclismo, fisicamente e mentalmente, di scorgere un tale elenco di iscritti (270 Juniores di età compresa tra i 17 e i 18 anni), al “31° Giro del Lodigiano” che inaugura domani il calendario provinciale, un evento di spessore nazionale. Il risultato, davvero straordinario, è stato possibile ancora una volta grazie al corale gioco di squadra delle Società Ciclistiche Lodigiane, dei sponsor tecnici, con al timore il lodigiano Francesco Bernardelli, presidente del Comitato lombardo della Federciclismo e fondatore del Giro della Pro-vincia di Lodi (con defezione dei politici provinciali). Nel corso della serata di presentazione è stato premiato alla carriera il giudice sportivo lodigiano della Fci, Pierino Galmozzi. Il Giro del Lodigiano, assegna il pronostico a più di un nome, tenendo fede alla sua principale caratteristica: l’imprevedibilità Immerso in una cornice naturalistica dei Colli Banini, che faranno di certo la selezione, avrà come centro nevralgico San Colombano al Lambro, sede di partenza e arrivo. Ritrovo al Circolo Ricreativo Banino a San Colombano al Lambro, alle ore 7.30, con partenza da Graffignana alle 9.30 e arrivo intorno alle 12.15. Il percorso: Graffignana, Borghetto Lodigiano, Livraga, Ospedaletto Lodi-giano, Orio Litta, Lambrinia, San Colombano al Lambro (salendo sulla Collada, Madonna dei Monti e Capra), da ripetere 3 volte, per un totale di 92 km. Il Giro torna all’antica, non sarà di certo il festival dei velocisti, basterà guardare l’albo d’oro degli ultimi 5 anni per capirlo: 2008 Andrea Vanotti (Team F.lli Giorgi), 2009 Romano Licheri (Castanese Piemonte), 2010 e 2011 Nicolas Marini (Aspiratori Otelli), 2012 Jakub Mareczko (Aspiratori Otelli), 2013 Flumian Dugani (Team Palazzago). MADIGNANESE Oggi alle ore 18, presso l’Oratorio di Madignano, la Polisportiva Madignanese presenta le suo squadre di ciclismo, impegnate nella stagione 2014.

Nicolas Marini cala il pokerissimo Pedretti protagonista ad Altivole

Nicolas Marini, 20enne velocista bresciano della Zalf Euromobil Fior, diretto dall’ex professionista Gianni Faresin, ha dominato il “63° Gp Della Possenta” per dilettanti a Ceresara nel Mantovano. E’ ancora lui, Nicolas, a scremare il gruppo e castigare allo sprint diciassette compagni d’avventura, centrando la quinta vittoria stagionale consecutiva su sette corse disputate. Alle sue spalle il mantovano Michael Bresciani della General Store e il milanese Giorgio Boc-chiola della Viris Maserati Sisal Matchpoint. Marini ha coperto i 104 km in 2h27’, alla media di 42,406. ACUTO DI PONZI Simone Ponzi, 27 anni di

Manerbio del team Yellow Fluo-Neri, arricchisce la sua giovane e brillante carriera, centrando la terza vittoria stagionale, aggiudicandosi il Gp Nobili a Stresa (Verbania). Alle sue spalle Cristian Delle Stelle (Team Idea) e lo spagnolo Francisco Josè Ventoso (Movistar). «A 70 metri dal traguardo mi si è spalancata una finestra e lo sfruttata, grazie alla rapacità che è indispensabile in queste circostanze», ha detto il vincitore. Per la cronaca, prima dell’atto risolutivo di capitan Ponzi, c’è stata una fuga a lunga gittata dello spagnolo Valverde (Movistar), inghiottito a pochi chilometri dall’arrivo.

Edoardo Affini, 17enne mantovano di Buscoldo Curtatone (Contri Autozai), azzurro nella crono di Firenze, ha finalizzato il lavoro di squadra, sfrecciando sul traguardo di Altivole (Tv) tra gli Juniores. Ha lasciato alle sue spalle Mirco Sartori (Team Airone), Filippo Calderaro (Villadose-Sandrigosport), Francesco Romano (Caneva). Ottavo Giovanni Pedretti (Cc Cremonese-Arvedi), super tricolore su pista nel 2013, atleta sulla rampa di lancio, che colleziona un altro interessante piazzamento. Affini ha coperto i 99 km in 2h39’, alla media di 37,279 km/h. SOSPENSIONE Causa grandine, pioggia e TANTO freddo, è stata sospesa la corsa per dilettan-

ti di Greve in Chianti (Firenze). ZAN JERKIC A CERIANO LAGHETTO Lo sloveno Zan Jerkic è arrivato al traguardo tutto solo nel 44° Gp Caduti Sandiamanesi a Ceriano Laghetto (Mb). Ha giocato d’anticipo sul gruppo e ha tagliato il traguardo con di 5” sul varesino Alessio Ferrari (Biringhello) e 9” su Davide Trimboli (Energy Team). MONTECASSIANO Prima vittoria stagionale di Nicola Gaffurini, 24enne bresciano della Continental Vega Hotsand a Montecassiano nelle Marche, nel 54° Gp San Giuseppe”, gara nazionale per Elite e Under 23: l’ha spuntata sui quattro compagni d’avventura con i quali era uscito dal gruppo.



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Speciale Economia -

Sabato 29 Marzo 2014

Mino Grossi (Uil): «Servono misure a sostegno della famiglia e dei lavoratori»

«Ma la cassa integrazione resta ancora un dramma» Q

ual è la situazione che vivono i sindacati nell'affrontare la crisi economica e del lavoro? Difficile e problematica: lo ha evidenziato Mino Grossi, segretario provinciale della Uil nell'illustrare l'attività del sindacato. «Stiamo lavorando per fornire ai lavoratori e ai pensionati una presenza dei servizi sia previdenziali che fiscali più puntuali ed efficaci non solo nelle aziende ma sul territorio cremonese, attraverso progetti di intervento nei territorio cremonese insieme alla Uil di Lodi e Mantova. La Cst Uil di Cremona lavorerà molto per rafforzare i servizi verso i cittadini, i lavoratori ed i pensionati. Attraverso un progetto regionale ci impegneremo per una più forte presenza territoriale ove i lavoratori vivono in imprese di piccole dimensioni. Ricordiamo che circa il 90% delle aziende cremonesi è al di sotto dei 10 dipendenti». Per il sindacato sarà fondamentale affrontare il tema più caldo di questa difficile stagione: «la crisi dell’economia reale con le difficoltà di tanti lavoratori e delle famiglie colpiti dalle casse integrazioni o dai licenziamenti, ma anche le ragioni e gli obiettivi per la crescita economica del nostro territorio e il lavoro» spiega ancora Grossi. «L’economia cremonese è ferita in tutti i suoi aspetti: dall’industria metalmeccanica all’edilizia al commercio e a moltissime piccole e medie imprese. Dove i lavoratori hanno potuto usufruire degli “ ammortizzatori in deroga” alle leggi per evitare drammatici licenziamenti. Oggi si intravedono segnali di ripresa che però sarà lenta, graduale, senza poter ipotizzare tassi di crescita in grado di rallentare il ricorso agli ammortizzatori sociali». Non si può dimenticare le dimensioni che ha ormai assunto il ricorso agli ammortizzatori sociali: «La cassa integra-

«Bisogna affrontare al più presto gli obiettivi per la crescita economica del nostro territorio»

Mino Grossi (Uil)

Pensioni, «ripristinare le zione rappresenta ancora un dramma per la nostra realtà - evidenzia ancora il sindacalista -. Le ore autorizzate nel febbraio di quest’anno rispetto al mese di gennaio sono cresciute del 112,7%. Con forte crescita della Cassa straordinaria e in deroga. Di questa situazione vogliamo discutere con le istituzioni, cercando di mettere in campo delle misure a sostegno delle famiglie e dei lavoratori ma anche delle scelte per contrastare la crisi e favorire scelte verso lo sviluppo: economico, industriale e del lavoro. Verranno sottolineate le politiche attive per il lavoro, le scelte strategiche di Tencara, della filiera

agroalimentare, della navigazione e la viabilità. Anche vista della scadenza dell’Expo 2015 a Milano. Come la necessità di riduzione della tassazione nazionale e locale per favorire i consumi, la domanda interna e quindi lo sviluppo del territorio». Fondamentale, secondo il sindacalista, il fatto che a Cremona vi sia «un modello unitario tra le organizzazioni sindacali nel confronto con tutte le istituzioni e le associazioni sindacali delle imprese: un modus operandi assai importante e sul quale costruire le risposte territoriali e contrattuali oggi alla crisi e domani allo sviluppo».

Soffermiamoci sulle pensioni, altra questione spinosa nell'ambito della riforma voluta da Renzi. «Ritengo sia sbagliato riformare l'età pensionabile di donne e uomini: il fatto che si voglia equiparare l'età per il pensionamento anticipato ad esempio non è positivo, in quanto la donna oltre ai carichi di lavoro ha da pensare anche ai carichi di lavoro familiari e quindi ha una vita più pesante» spiega Massimo Sarzi Sartori, responsabile del patronato Inas Cisl. Si assiste a un profondo cambiamento del sistema previdenziale, che preoccupa i sindacati: «Stiamo andando verso il risparmio economico, per cui chi è in pensione prendere sempre meno e chi non ci è ancora continua a vedersi prorogare la data di pensionamento - spiega Sarzi Sartori. E' urgente allora cercare di ripristinare le vecchie

condizioni di accesso alla pensione, eliminando quanto introdotto dal ministro Fornero, almeno in parte. Così come bisogna eliminare quella norma che prevede una decurtazione dell'importo della pensione per coloro che vanno in pensione prima del 62esimo anno di età, anche se hanno già maturato 43 anni di contributi. Sono numerose le persone che hanno iniziato a lavorare giovani, magari a 16 anni, e che quindi maturano i 43 anni di contribuzione prima dei 62. Non dimentichiamo poi il problema di tutti quei 60enni che perdono il lavoro e non ne trovano uno nuovo, ma non possono andare in pensione perché non hanno ancora raggiunto l'erà prevista e devono aspettare cinque anni per avere quella di vecchiaia. Insomma, i limiti di età rischiano di diventare un problema. Anche a fronte di una situazione lavo-


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- Sindacati

Mimmo Palmieri: «Contestiamo la riforma della Pa e gli 85mila licenziamenti e pre-pensionamenti»

«No a un apprendistato di tre anni e senza formazione»

A

condizioni pre-Fornero» rativa sempre più precaria, per cui è sempre più difficile riuscire ad accumulare 43 anni di contributi». Del resto, molte persone si chiedono se arriveranno mai ad avere una pensione, e tra i giovani c'e' il timore che la previdenza sociale vada verso una rottura. «Se si arrivasse a questi punti non saremmo più uno stato civile - commenta Sarzi Sartori. Secondo me, le pensioni verranno sempre pagate ma saranno sempre inferiori. Quando i giovani di adesso andranno in pensione, molto probabilmente non percepiranno un reddito sufficiente a mantenersi. Per questo negli ultimi anni prende sempre più piede il ricordo alla previdenza complementare: una modalità che diventerà inevitabile e che secondo me dovrebbe essere resa obbligatoria per legge, con delle normative ben specifiche, in quanto

Massimo Sarzi Sartori

sarà una necessità per il futuro. Del resto è una cultura che in buona parte dell'Europa è già la normalità e che dovrebbe quindi essere implementata anche in Italia.

bbiamo chiesto ai tre sindacati confederali la loro opinione sul complesso di provvedimenti adottati e annunciati dal governo e su cosa dovrebbe essere fatto. Molto chiara la posizione della Cgil di Cremona. «Se il discorso della redistribuzione del reddito ai lavoratori dipendenti è senza dubbio positivo, non bisogna perdere di vista le altre emergenze, come quella dei pensionati, che dovrebbero a loro volta beneficiare di una redistribuzione dei redditi - afferma Mimmo Palmieri, segretario della Cgil di Cremona. Molto negativa è invece la riforma dell'apprendistato e dei tempi determinati: è vero che bisogna creare nuova occupazione, ma credo non sia opportuno aggiungere precariato ad altro precariato. E' vero che le aziende non hanno mai fatto grande ricorso alla figura dell'apprendista, negli ultimi anni ma è anche vero che pensare di prolungare l'apprendistato per tre anni possa creare un certo allarmismo. L'apprendista dovrebbe essere colui che impara un mestiere, ma in questo modo diventa un giovane che fa esattamente lo stesso lavoro degli altri dipendenti, solo con un salario ben inferiore, e senza la benché minima certezza di una futura assunzione. Come se questo non bastasse, c'è anche la questione della formazione: mi sembra davvero assurdo che l'apprendista non farà più corsi di formazione; una questione, peraltro, su cui la Commissione europea ha già alzato il cartellino giallo e che probabilmente dovrà essere rivista, perché è assolutamente inaccettabile». Opinione negativa, da parte di Palmieri, anche sulla riforma della pubblica amministrazione: «Siamo i primi a dire che il sistema va cambiato, ma se si parla di 85mila licenziamenti e pre-pensionamenti la situazione diventa inaccettabile. Si dovrebbe invece pensare a sistemare la situazione di precarietà che vige all'interno degli uffici pubblici: moltissimi dei servizi che vengono erogati dalla pubblica amministrazione sono gestiti da personale precario. E' ora di trasformare questo precariato in posti stabili».

Mimmo Palmieri (Cgil)

«Bisogna recuperare le risorse, che ci sono. E’ necessario procedere a una seria reindustrializzazione e una riqualificazione del tessuto produttivo»

Il Paese, secondo Palmieri, necessita di interventi importanti, «a partire dal lavoro, ma anche il disegnare le strategie per il futuro. Al nostro Paese serve un assetto strategico, un piano industriale serio. Tra le iniziative positive messe in campo da Renzi annotiamo i fondi sulla sicurezza delle scuole: sbloccando le risorse dei comuni si potrebbe smuovere il comparto artigianale per tutti quei settori legati all'edilizia». Anche sul territorio bisogna cambiare passo: «è necessario che vengano recuperate le risorse a disposizione, anche accedendo a bandi regionali ed europei - continua il segretario Cgil. A questo proposito è necessario mettere in campo una regia provin-

ciale. A settembre, ad esempio arriveranno in Lombardia 2 miliardi di euro da spendere su determinate tematiche; a questo proposito il territorio deve mettere in campo una progettazione seria per il rilancio dell'economia, per la reindustrializzazione e per la riqualificazione del tessuto produttivo. Anche sull'agricoltura serve un lavoro serio: il sistema agroalimentare del territorio deve cambiare rotta, diventare innovativo. Bisogna puntare a una trasformazione delle culture che ci permetta di introdurci in nuove fasce di mercato. Ad esempio invece delle cultura intensiva di mais, si potrebbe puntare su coltivazioni di nicchia come quella del biologico».


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Sabato 29 Marzo 2014

Speciale Economia - Agricoltura

Paolo Voltini (nuovo presidente Coldiretti Cremona): «Deve essere garantita un’equa remunerazione ai nostri prodotti»

«La nostra agricoltura, un modello per il Paese» Nutrie, un grave danno per il nostro territorio

«Il primo, grande, danno è al territorio. Le rive dei fossi devastate, buchi dappertutto, e una presenza che, anche sulle strade, è sempre più massiccia e pericolosa. E questo coinvolge l’intera comunità. Poi possiamo parlare dei danni alle colture e alle nostre aziende. Io ho tutto prato, e per me le nutrie sono come Attila: dove passano, non cresce più l’erba». Guido Saccenti, agricoltore di Casalmaggiore, testimonia la serietà del problema nutrie nelle campagne della provincia di Cremona. «Dalle tane, lungo i corsi d’acqua, andando verso l’interno del campo, si vede che circa 50 metri di prato sono cancellati. L’erba dovrebbe essere già alta 40 centimetri, invece è due-tre dita: il resto l’hanno mangiato le nutrie». Stessa zona, altre colture, medesima denuncia. Così Piercarlo Barilli, agricoltore di Casalbellotto: «Prendono di mira frumento e barbabietole. Abbiamo campi piuttosto piccoli, circa 30 pertiche di media, e qui, dove si è vicino ai canali, si perde il 30% del raccolto. Per venti metri di campo, dal corso d’acqua, le pianticelle vengono annientate, non resta niente». Barilli è vicepresidente del Consorzio di Bonifica Navarolo. «Le spese che il Consorzio di bonifica deve sostenere per risistemare le rive sono ingenti». Nella stessa situazione è Armando Tamagni, i cui campi sono a Bagnolo Cremasco e a Dovera: «Sulle mie 330 pertiche coltivate a mais, almeno 10 pertiche di prodotto, nello scorso raccolto, sono andate perse a causa delle nutrie. Ancora più preoccupanti sono i danni a terreni e rive: in questi giorni, prima di seminare, sono tante le ore dedicate a riparare gli argini, o a sistemare i buchi in mezzo al campo. E ci sono i pericoli: un attrezzo che, a causa delle gallerie delle nutrie, può ribaltarsi. O il fatto che, nella stagione irrigua, si lavora giorno e notte a contatto con l’acqua, ben sapendo che i fossi sono il regno di questi animali, portatori di infezioni». «La presenza delle nutrie è in continuo aumento, come i danni provocati nelle campagne alle infrastrutture come strade, canali e argini. Questa specie, senza antagonisti naturali, si è riprodotta in modo tale da avere un impatto negativo sulle colture e sulla stabilità idrogeologica del territorio – denuncia Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. Ad essere a rischio sono la tutela dell’ambiente, la sicurezza di tutti i cittadini, e naturalmente anche il reddito delle imprese agricole. Data la gravità della situazione, servono risposte rapide ed efficaci, e Coldiretti è pronta a un confronto serrato con le Istituzioni per arrivare a una soluzione vera».

A

nche le imprese agricole non hanno potuto sottrarsi ai colpi della crisi: ora, la necessità è quella di un vero rilancio. Ne parliamo con Paolo Voltini, presidente Coldiretti Cremona.

La centralità dell’agricoltura nel rilancio dell’occupazione e dell’economia: per Coldiretti è un punto fermo. Come attuarlo? «A livello nazionale l’agricoltura è stata l’unico settore che negli ultimi anni ha mantenuto l’occupazione, con lo sviluppo di nuove opportunità. Nonostante il perdurare di una crisi senza precedenti e un andamento climatico assolutamente avverso, nel 2013 il Pil in agricoltura è stato il solo a non scendere, anzi, contrariamente a tutti gli altri settori, ha mostrato un seppure debole aumento dello 0,3 per cento. La nostra agricoltura offre un modello positivo per il Paese perché ha saputo puntare sulle distintività territoriali e sulla creatività, con la valorizzazione del vero made in Italy dal campo alla tavola, che genera occupazioni in Italia senza delocalizzare, e con nuove esperienze imprenditoriali di successo, a partire da quelle legate alla vendita diretta. Il rilancio dell’economia reale non può che partire da quegli imprenditori che non delocalizzano, che hanno un progetto per il paese, che puntano sull’eccellenza e l’unicità delle nostre produzioni, partendo dall’affermazione che noi non produciamo ‘materia prima’ ma cibo. Quali sono le esigenze prioritarie per la categoria agricoltori nel nostro territorio? Quali risposte offre Coldiretti? «In questi giorni Coldiretti Cremona riprende il suo cammino, con una nuova dirigenza e con la massima determinazione ad essere sempre più presente sul territorio, per dare risposte certe ed efficaci alle aziende. Le esigenze sono molteplici: in primo luogo, garantire un’equa remunerazione ai nostri prodotti, un obiettivo che centreremo solo se sapremo affermare e difendere, e rendere riconoscibile, la qualità superiore dei frutti della nostra agricoltura. Per questo Coldiretti è così determinata nella battaglia per vedere pienamente applicata la legge che impone l’origi-

Paolo Voltini

«La questione dei nitrati è una battaglia da vincere»

ne in etichetta: perché solo distinguendo pienamente il vero made in Italy dal falso, daremo ai cittadini la possibilità di scegliere e premiare l’eccellenza che nasce nei nostri campi e nei nostri allevamenti. Pensando alla zootecnia, una battaglia da vincere è senz’altro legata alla questione nitrati: con determinazione stiamo operando in Regione per la definizione di una nuova mappa delle zone vulnerabili, che finalmente tenga conto del fatto che le responsabilità in materia d’inquinamento vanno imputate non all’agricoltura, ma a ben altri fattori, a partire dagli scarichi civili e industriali. Fondamentale è anche il tema della cooperazione: Coldiretti lavora per dare forza a quelle cooperative agricole che sono in prima linea nella sicurezza alimentare, nella trasparenza delle filiere produttive, nel porre i soci e il loro reddito al centro del proprio operato».

«Necessario applicare la legge che impone l’origine in etichetta»

L’Expo puo' essere occasione per dare impulso alla nostra economia? «L’Expo ci offre l’opportunità di raccontare l’eccellenza di un modello di sviluppo che è partito dall’agricoltura e che investe tutto l’agroalimentare. Noi siamo già in campo: attraverso l’Expo Tour: Coldiretti e la Regione Lombardia stanno dando vita, in tutti i capoluoghi di provincia, a giornate volte a parlare

alla gente dei temi dell’esposizione internazionale che si aprirà in maggio 2015. Nella più recente tappa, a Bergamo, abbiamo ribadito la nostra denuncia del gravissimo danno economico che l’illegalità, la contraffazione, il falso made in Italy causano all’agricoltura e all’economia tutta. Come Coldiretti Cremona stiamo già lavorando alla tappa dell’Expo Tour nella nostra città, fissata per novembre». L'accesso al credito è sempre una delle difficoltà maggiori per le imprese... «L’insostenibile peso della burocrazia sulle imprese, la necessità di più efficaci incentivi per le start up agricole, la difficoltà di accesso al credito, soprattutto per i giovani: sono questioni determinanti, nodi da sciogliere se vogliamo dare un futuro alle imprese. In tema di accesso al credito Coldiretti sta facendo la sua parte: abbiamo dato vita a CreditAgri Italia, un ente di garanzia fidi presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale, costituito per offrire servizi altamente qualificati di assistenza e consulenza in materia di credito e finanza d’impresa. In particolare CreditAgri, attraverso il rilascio di garanzie in favore del sistema bancario, sostiene e facilita l’accesso al credito per le imprese agricole. In tema di burocrazia stiamo lavorando, in sinergia con la Regione, per favorire una semplificazione che è vitale per le aziende».


Speciale Economia - Agricoltura

Sabato 29 Marzo 2014

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Antonio Piva (Libera Agricoltori): «Occorre continuare sulla strada delle produzioni di qualità e di eccellenza»

«L’agricoltura deve recuperare competitività»

S

ono stati anni difficili anche per l'agricoltura, che sul territorio cremonese è una delle principali attività economiche. Ne abbiamo parlato con Antonio Piva, presidente Libera e vice di Confagricoltura con delega alla zootecnia. «Sono stati anni pesanti per gli agricoltori dal momento che i prezzi dei prodotti agricoli nel lasso di tempo dal 2007 ad oggi si sono collocati su livelli decisamente bassi che non hanno consentito una sufficiente redditività alle imprese agricole. E contemporaneamente si è avuta anche una contrazione dei consumi dei prodotti agricoli, che vengono definiti generi di prima necessità. Ciò nonostante l’agricoltura, che per definizione è una attività anticiclica, ha assorbito meglio di altri settori i riflessi della crisi. Ma questo aspetto è andato a discapito degli investimenti aziendali per il rinnovo di macchine e nuove tecnologie, per cui si è finiti con il perdere competitività per il nostro settore. Le principali difficoltà incontrate sono state legate proprio a questo aspetto dei mancati investimenti a cui ha contribuito in modo determinante la stretta creditizia che il sistema bancario ha operato in modo indiscriminato. E le spese maggiori le hanno fatte proprio gli agricoltori che storicamente hanno sempre rappresentato una delle categorie più affidabili». Gli economisti parlano di fine della recessione: è una prospettiva realistica? Se ne vedono già gli effetti? «Ce lo auguriamo veramente anche se non tutti sono d’accordo su questa prospettiva. Di certo abbiamo avuto notizie del miglioramento di alcuni indicatori, relativi soprattutto all’aumento della produzione industriale, che di solito è piuttosto attendibile. Bisogna aspettare ancora un po’ per avere delle conferme un po’ più solide, come ad esempio l’aumento della occupazione e quello dei consumi, parametri che ad

non essere d’accordo su questi temi? Quindi per rispondere alla sua domanda la strada è certamente quella giusta. Il problema è un altro: ce la farà questo governo, con una maggioranza strana e a volte risicata, ad affrontare temi così complessi, e se si, con quali tempi? Il Paese si trova in una fase di assoluto bisogno di riforme istituzionali, con un debito pubblico che ha superato i 2000 miliardi di euro l’anno. Non c’è più tempo a disposizione, bisogna agire. E su questo bisogna prendere atto che il governo Renzi ci sta mettendo molta energia».

Antonio Piva

«L’agricoltura ha assorbito meglio di altri settori i riflessi della crisi» oggi sono ancora in discussione. Poi per il nostro settore le cose sono un po’ particolari perché ci troviamo a competere in un mercato globalizzato che ci costringe a confrontarci con paesi nostri competitori in grado di produrre le derrate alimentari di base, le cosiddette “Commodity”, a costi molto più contenuti rispetto ai nostri. Per questo dobbiamo continuare a lavorare sulla qualità dei nostri prodotti e puntare su target più elevati. Poi abbiamo la grande incognita della riforma della Pac che quest’anno completerà il suo iter prima della sua definitiva entrata in vigore dal prossimo primo gennaio. Le premesse, nonostante i significativi miglioramenti apportati, non sembrano particolarmente incoraggianti dal momento che per l’agricoltura tipica della nostra area si prospettano tagli piuttosto significativi. Vedremo se con il ricorso alle misure “agro ambientali” oppure con il

«Dobbiamo lavorare sulla qualità»

ricorso all’accoppiamento, sarà possibile recuperare qualcosa, gli esperti ci dicono di si. Quali sono le esigenze prioritarie per gli agricoltori sul nostro territorio? «Come dicevo poc’anzi oggi vi è una grande necessità di recuperare competitività da parte degli agricoltori perché gli investimenti sono stati bloccati troppo a lungo. Quindi come prima cosa bisogna che vengano riattivate le misure del piano di sviluppo rurale che hanno come obiettivo proprio questo aspetto: il finanziamento di opere, strutture e macchinari volti a migliorare l’efficienza aziendale. E da questo punto di vista lo slittamento della riforme della Pac di un anno non ci aiuta, anche se bisogna dire che proprio in questi giorni sono state riaperte un paio di misure, destinate ai giovani e al riammodernamento aziendale. Una notizia positiva è stato il rifinanziamento del-

la cosiddetta “Sabatini”, ma questa riguarda tutte le imprese, non solo quelle agricole, e l’esperienza pregressa ci insegna che per gli agricoltori rimane ben poco, vista la numerosità delle domande in funzione delle risorse disponibili. In secondo luogo, sempre su questo filone, è necessario riattivare un canale di credito importante per le aziende agricole. L’agricoltura deve ritornare ad essere attrattiva per gli investimenti e il sistema bancario deve riprendere a credere nel ruolo della attività primaria.

«Riattivare le misure del Piano di sviluppo rurale»

Quella intrapresa da Renzi è la strada giusta? «Il Presidente del Consiglio ha fatto molte promesse in generale sul sistema Italia. Sono tutte relative a situazioni importanti volte a fare ripartire l’economia, a diminuire la spesa pubblica e a snellire la burocrazia. A prescindere dal colore politico o dall’appartenenza, chi potrebbe

In che modo si può rilanciare l'agricoltura? Quale e' il ruolo degli enti locali e del governo? «Il rilancio dell’agricoltura passa senz’altro attraverso la riforma istituzionale dello Stato che deve diventare più attento alle esigenze dei cittadini e delle imprese, con un taglio netto della burocrazia e dei suoi costi. Poi nello specifico l’agricoltura deve tornare ad essere un settore economico al centro dell’azione di governo. Nel periodo di crisi più profonda appena terminata è stato l’unico settore economico ad avere tenuto e a non avere diminuito l’occupazione. Non solo il settore agroalimentare è diventato la prima voce per importanza del nostro export. Il “made in Italy” agro alimentare è diventato una vera bandiera del nostro Paese in tutto il mondo. Quindi occorre da un lato continuare sulla strada delle produzioni di qualità e di eccellenza ma al contempo occorre una forte azione sinergica del paese per garantire il successo commerciale sui mercati esteri che, badi bene, sono disposti a pagare anche cifre molto elevate per i nostri prodotti a marchio originale. E’ assolutamente prioritario occupare questi spazi e contrastare il fenomeno della contraffazione alimentare. Poi sul fronte interno occorre riuscire a ridurre i costi di produzione, almeno per quanto riguarda il livello di tassazione e quelli dovuti alla burocrazia, visto che su gli altri costi, opere di riduzione si presentano molto difficili».



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