CREMASCO Il
PICCOLO giornale del
Direttore responsabile: Sergio Cuti • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19, Cremona • Amministrazione e diffusione via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione via Tensini Crema tel e fax 0373 30795 • email incomsc@gmail.com • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona Pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 direzione@immaginapubblicita.it • Aut. del Tribunale di Crema n° 165 del 31/05/2012 Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it
€ 0,02 Copia Omaggio
ANNO III • NUMERO 30 • SABATO 26 LUGLIO 2014
Tante sedie vuote nella maggioranza: rinviata la decisione sullo Sportello unico. Le altre polemiche
VOTO SULLE IMPRESE, TROPPI AL MARE IL PUNTO DI VISTA/1
Renzi, con i marò quando ti muovi? di Opimio Chironi opimioiv@alice.it
R
enzi, con quel piglio da imbonitore, avrà anche incantato il 40,8% degli elettori italiani, ma non convince all'estero: la politica estera rimane il punto debole di questo governo. Lo si è visto chiaramente la settimana scorsa, in occasione della candidatura della Mogherini ad alto rappresentante per la politica estera della Ue. Le perplessità sollevate a viso aperto dai rappresentanti degli altri stati membri, le indicazioni sull'alto gradimento della candidatura di Enrico Letta in luogo della Mogherini o addirittura alla presidenza del consiglio europeo, dimostrano tutta la debolezza italiana e la mancanza di strategia in materia. E a nulla vale l'appena inaugurato semestre di presidenza italiana della Ue a rafforzare la nostra posizione in Europa, in quanto tale carica tutto sommato, vista anche l'esperienza dei predecessori greci, è abbbastanza irrilevante. La nostra debolezza all'estero è confermata dalla triste vicenda dei marò che, dopo due anni e mezzo, l'italia non ha saputo nè riportare a casa, nè sotto la propria giurisdizione in modo che siano sottoposti ad un giusto processo, nè tanto meno ha saputo coinvolgere la comunità internazionale per trovare sostegno nel far valere le proprie ragioni contro l'India. Nel frattempo il governo oltre ad occuparsi poco e male della vicenda, cerca di non parlarne, come se fosse spazzatura da nascondere sotto il tappeto.
TRAGEDIA: GIOVANE CICLISTA MUORE IN ALLENAMENTO
▲
a pagina 11
Il processo Ruby: adesso, chi paga?
a pagina 26
In segno di lutto la società ha ritirato le proprie squadre nelle gare di domani IL PUNTO DI VISTA/3
di Federico Biondini • biondini.federico@gmail.com
Riforme, imparare dalla Chiesa: era il 1268...
D Fresenius, 200 dipendenti nel tribunale
IL PUNTO DI VISTA/2
opo la morte di Papa Clemente IV nel 1268, quando la città di Viterbo fu sede del conclave, dal momento che i 19 cardinali riuniti non riuscivano ad eleggere un papa, dopo 33 mesi di sede vacante, la città rinchiuse letteralmente i cardinali nel palazzo vescovile, li mise a pane ed acqua e scoperchiò il tetto. A causa di questi fattori alcuni cardinali si ammalarono e qualcuno morì. Gli ultimi rimasti elessero subito Papa Gregorio X. Gregorio X, per evitare il ripetersi dell’esperienza, introdusse norme più rigide sull'elezione, con il decreto «Ubi Periculum» approvato dal Concilio di Lione II nel 1274.
I cardinali dovevano riunirsi in un'area chiusa e non avevano diritto a stanze singole. Nessun cardinale doveva farsi assistere da più di un servitore, a meno che non fosse infermo. Il cibo doveva essere somministrato attraverso una finestra e dopo tre giorni i cardinali avrebbero ricevuto solamente un pasto al giorno; dopo cinque soltanto pane ed acqua. Durante il conclave inoltre nessun cardinale poteva ricevere alcuna rendita ecclesiastica. Auspico questo per i nostri parlamentari quando devono votare una riforma. Non vi è alternativa per indurre a lavorare chi è solo abituato a passare alla cassa.
L’
di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.it
avevo scritto tempo fa: il processo Ruby è un processo inutile per il quale si stanno spendendo tanti, troppi milioni di euro, per scoprire che cosa, poi? Quello che i due protagonisti hanno detto da sempre: tra loro, nessun rapporto intimo. E se anche ebbe rapporti sessuali con Karima «Ruby» el Mahroug, all’epoca ancora minorenne, non era consapevole della sua giovane età. «Il fatto non costituisce reato» ha sentenziato la Corte d’Appello di Milano. Non solo: Silvio Berlusconi, telefonando al funzionario della questura la sera del 28 maggio 2010 per chiedere che Ruby venisse rilasciata al più presto in quanto «nipote di Mubarak» non costrinse i funzionari della polizia ad obbedire a un suo ordine. Assoluzione secca, senza se e senza ma. I magistrati hanno insomma chiarito che il leader di Forza Italia non doveva essere giudicato dal punto di vista morale, ma da quello penale. E sotto il profilo penale, Berlusconi è stato giudicato non colpevole. Bene. E adesso chi pagherà i milioni di euro spesi per il caso «Ruby»? Quei soldi dilapidati per guardare Berlusconi dal «buco della serratura» potevano essere investiti per fare o ristrutturare scuole, asili, ospedali. Chi risarcirà gli italiani dei loro soldi? Vi ricordate che alcune settimane fa, la Camera, a scrutinio segreto, aveva approvato un emendamento della Lega a una legge comunitaria che introduceva la responsabilità civile dei giudici. Non si sa come andrà a finire al Senato, ma c’è chi comincia a chiedersi perché non siano anche le toghe e i pubblici ministeri a pagare per i loro errori giudiziari. Intanto la «vecchia sinistra» che ha sempre buttato fango su Berlusconi è sgomenta, sconvolta, annichilita. E’ la «vecchia sinistra» che non rinuncia alla sindrome di Tafazzi, cioè a farsi del male prendendosi a bottigliata in mezzo alle gambe. Così il vecchio leader è tornato ad essere protagonista. Da un lato si è detto impegnato a ricostruire un centrodestra forte e vincente preparando la federazione di questo schieramento, dall’altro lato vuole dare battaglia sull'economia. Io chiedo che Berlusconi aiuti il centrodestra a trovare presto il suo Renzi.