CREMASCO Il
PICCOLO
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ANNO II • NUMERO 37 • SABATO 28 SETTEMBRE 2013
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Già 47 sinistri rispetto ai 43 del 2012. Ma il Comune non sa valutare i danni. L’assessore s’arrabbia in giunta
PIU’ INCIDENTI NELLE BUCHE DI CREMA IL PUNTO DI VISTA/1
IL PUNTO DI VISTA/2
Unico obiettivo: ridurre la spesa
di Simone Beretta simoneberetta@libero.it
e di Luciano Capetti lcapetti@yahoo.it
«Street Golf», grande evento Ora bisogna promuoverlo
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omenica scorsa si è svolta in Crema, nel centro storico, una manifestazione sportiva di golf, lo «Street Golf» . Una manifestazione che diventerà tra gli eventi più importanti per la città, attorno al quale far ruotare sinergicamente altre iniziative meglio coordinate. E’ da promuovere e consolidare nel tempo. E’ da sostenere anche economicamente se e quando necessario. Insieme al Franco Agostino Festival, al Trofeo Dossena, alla Tortellata, a Crema del Pensiero ed al Carnevale Cremasco perché fa conoscere la nostra bellissima e straordinaria città ben oltre i confini di un provincialismo che non meritiamo. Una manifestazione che non ha cercato sponsorizzazioni pubbliche e questo non è certo un aspetto di secondaria importanza. Tanto di cappello a chi l’ha pensata, promossa e voluta anche a Crema. Il successo riscontrato è stato misurato dallo straordinario interesse manifestato dagli occhi sgranati di tanti giocatori nel ritrovarsi dentro angoli impensabili, a loro sconosciuti fino a ieri, di una cittadina che incontrata e reincontrata manifesta sempre sentimenti rasserenanti per la sua armoniosa e delicata bellezza. Tanti torneranno come turisti perché Crema avvince. A noi tocca di amare di più il nostro centro storico, i nostri monumenti e i palazzi; investiamo su questa priorità. Grazie ancora a chi, attraverso un momento ludico, ha saputo mettere in perfetta simbiosi l’elegante gestualità sportiva del golfista da “strada” con la naturale ed incomparabile eleganza di una cittadina come Crema, ricca di storia e tradizioni. E’ tempo di veicolare e consolidare al meglio quelle iniziative che hanno un forte valore aggiunto attraverso una programmazione pensata e per alcuni aspetti totalizzante. Tra poco tempo ci godremo pure «i mondidicarta»; anche questo un evento indipendente realizzato senza alcun finanziamento pubblico diretto. Siamo certi che come «Street Golf» saprà ritagliarsi, da subito, uno spazio per diventare anch’esso uno tra gli eventi più significativi in città.
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di Salvatore Vetere s.vetere@ddlspa.it
l debito pubblico ha raggiunto un livello inaccettabile: oltre 2.000 miliardi, che ci obbligano ad emettere ogni anno 400 miliardi di titoli e a pagare 80 miliardi di interessi. Non solo: questo debito pubblico è la causa che genera un fisco esoso e ormai insopportabile per le imprese, i lavoratori e le famiglie, e che ostacola la crescita. Che fare? C’è una sola via d’uscita: ridurre di molto la spesa, in particolare quella improduttiva. Ritorniamo a parlare di un provvedimento che, passato il governo Monti, è passato di moda: la spending review. Ha tentato di realizzarla Enrico Bondi - non so quanti lo ricordano -, ma fu fortemente ostacolato dalla burocrazia ministeriale. Ora ci vorrebbe provare il neo ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Ad obbligarlo, in teoria, a riesumare la spending review, sono gli impegni presi per i pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione; gli incentivi per le ristrutturazioni; la rata Imu non pagata; il mancato aumento dell’Iva; i fondi per la Cassa integrazione in deroga. Non solo. Il ministro ha ancora affermato: «Vogliamo rilanciare l’economia riducendo le tasse sul lavoro e sulle imprese. Non possiamo farlo aumentando il debito, quindi dobbiamo ridurre la spesa corrente». Questo l’aveva detto a luglio. Oggi il governo è intenzionato a non aumentare una tassa (l'Iva) per metterne altre. Eppure la spending review è l’unica strada per fare uscire il Paese da una situazione che apre scenari sempre più drammatici. Ciò che c’è da fare lo sappiamo da tempo. Ci sono enti inutili da sopprimere. Ci sono imprese pubbliche da privatizzare. Ci sono spese ministeriali da tagliare. Ci sono università da chiudere. Lo stesso vale per tribunali ed ospedali. Occorre ridurre i trasferimenti a quegli enti (Regioni, Province, Comuni) che dissipano denaro pubblico. Facile, no?