CREMASCO Il
PICCOLO
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ANNO III • NUMERO 3 • SABATO 18 GENNAIO 2014
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CONSIGLIO COMUNALE Rinviata la discussione sullo Sportello per le imprese, 4 ore per il registro unioni civili
SI’ AI GAY, SNOBBATE LE AZIENDE IL PUNTO DI VISTA/1
Un po’ di nostalgia... la «Crema da bere»
D
di Alessandro Ratini a.ratini@regi.it
urante le vacanze mi sono tornati in mente gli anni ’80, anni in cui in noi regnava la spensieratezza e dove tutto sembrava possibile; ci sentivamo forti e invincibili con una voglia pazza di godere ogni istante della nostra vita, anni caratterizzati dagli yuppies della «Milano da bere», dai paninari contrapposti ai metallari, dai primi cinepanettoni dei Vanzina, anni segnati anche da eventi e personaggi irripetibili, unici, con un Italia che ancora decideva liberamente ed era in grado di mostrare le "palle" agli americani, come a Sigonella e non come ora in India, e poi ancora Reagan, Gorbaciov, il ragazzo davanti al carro armato a piazza Tienanmen, la caduta del muro di Berlino, avvenimenti straordinari che hanno caratterizzato il mondo. Voglio ricordare quel periodo e rapportarlo a Crema, dove i giovani e meno giovani potevano trovare tutto ciò che desideravano. Volevi il locale musica dal vivo e cabaret? Andavi lungo il Serio. Volevi qualcosa di diverso e un po’ più alternativo? Ti spostavi di circa 1 km (in auto) e potevi vedere qualcuno che si atteggiava a drag Queen e imitava Liza Minnelli, e poi ancora più giù ad ascoltare i gruppi musicali dal vivo; insomma bar, locali, ristoranti, di tutto e di più. Anche noi, insomma, avevamo la nostra «Crema da bere» e per almeno una decina d'anni siamo riusciti a sfornare eccellenze e risucchiare persone dalle province limitrofe. Oggi, probabilmente, ci stanno presentando il conto di quegli anni, ma se riuscissimo a trovare un po’ di positività di quell'epoca, se ricominciassimo a pensare che tutto è possibile, anche uscire dal tunnel, e se oltre a far rientrare i cervelloni li scegliessimo anche un po’ pazzi come all’epoca, forse riusciremmo anche a tornare a sognare! Ps. Un particolare ringraziamento per quei mitici anni Ottanta a: Drive In, Duran Duran, Fiorucci, Levis 501, Moncler, Pacman, Rayban, Spandau Ballet, Timberland, Nintendo, yuppies, la Delta integrale, il Vic 20, el charro, eccetera, eccetera.
Ancorotti, cremasco dell’anno «Gli inizi in 150 metri quadri»
A PAGINA 10
IL PUNTO DI VISTA/2
Marò: gli indiani peggio degli italiani? di Federico Biondini biondini.federico@gmail.com
S
ul tema dei marò, accendendo la televisione, si sono sentiti commenti giornalistici sdegnati che apostrofavano nei peggiore dei modi l’India, colorandola come un paese incivile e con leggi perlomeno discutibili, e con un sistema giuridico controverso: sono i marò che devono discolparsi, nonb gli indiani che devono trovare le prove per incolparli. Ma questi indiani sono davvero peggiori di noi? Riflettiamo: quanti morti ha fatto Equitalia in questa crisi con l’onere della prova a carico dell’inquisito? Quanti imprenditori si sono trovati davanti a «un burocrate di Stato» che rispondeva loro: «Ma gli studi di settore dicono che se lei ha questi dipendenti, deve pagare queste tasse!»; e allora giù a tagliare il personale! E quando non se ne può fare a meno, giù a trasferire l’azienda in un altro paese! Come si fa ad essere schifati della giustizia indiana che impone il ribaltamento dell’onere della prva, senza ammettere che il nostro fisco usa gli stessi metodi? Come ci si permette di commentare un sistema giuridico che per due anni non prende decisioni, quando da noi, quando serve, si arriva alla prescrizione del reato per decorrenza dei termini? Per capire cosa succederà quest’anno, mi rifaccio la domanda: avete mai provato a spiegare a vostra moglie che pensa di avervi visti in un dato luogo , che non eravate voi? Credetemi , si fa prima a stare zitti e cambiare stanza per un paio d’ore. Questo è quello che continueranno a fare le aziende con il fisco. Non ci si deve scandalizzare che non vi sia fine alla disoccupazione neppure quest’anno. I primi scienziati della storia venivano perseguitati dall’Inquisizione; in Italia sta avvenendo la stessa cosa, e terminerà solo quando non vi saranno più posti di lavoro da perdere. Situazione stupida e realistica. La paura di perdere la commessa indiana per gli elicotteri, però, non era un buon motivo per sacrificare due militari, e visto che la commessa ormai è persa, non ci sono scuse: i due militari devono tornare a casa.