Il
PICCOLO giornale del
CREMASCO
VENERDI’ 14 NOVEMBRE 2008 • Supplemento settimanale al n° 44 de "Il Piccolo Giornale"
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SUPERARE I BINARI: SOLUZIONI E COSTI
Sottopasso in via Indipendenza, sovrappasso nell'area Nord-est, quella che comprende la ex Ferriera e la ex Everest. Sono le proposte dell'assessore Beretta. E' sul secondo progetto che la minoranza è dura: «E' tutto in alto mare. Solo parole». E anche senza il passaggio a livello, Crema resta divisa in due
Caminionisti, come possono uscire da una crisi. Profonda
M
Pendolari
Più treni e più coincidenze. Alloni spiega tutte le novità a pagina 8
La Lega si organizza
Il «Pacchetto sicurezza»: sì alle ronde anche in città ▲
a pagina 3
RECESSIONE: È PIU' DURA PER I PADRI SEPARATI La casa spesso va alla moglie, e lui è costretto ad abitare in un appartamento in affitto. Poi ci sono gli assegni di mantenimento e le spese legali che durano anni tra udienze rinviate. Rifarsi una vita a volte diventa impossibile. Il caso: Roberto Cavalli, papà di una bambina, separato, insegnante, ci ha raccontato la sua storia.
Salute
Giornata del diabete: un check-up in piazza ▲
dal costo del gasolio. I cui aumenti, sopra una certa percentuale pattuita, dovevano essere fatti pagare non al camionista, ma al committente. Ma questo era possibile solo se fosse stato istituito un Osservatorio mai nato. I camionisti si sono sentiti presi in giro. Ora, però, il prezzo del gasolio è in discesa e dovrebbe continuare a scendere. E allora? Il fatto è che gli autotrasportatori hanno sì un forte potere contrattuale nei confronti del governo il quale non può permettersi che, soprattutto in questo momento, il Paese si blocchi. Ma sono deboli nei confronti delle aziende che, in periodi di crisi come l'attuale, tagliano prima di tutto le spese del trasporto. Così, soprattutto i padroncini, sottocapitalizzati (e quindi non godono di buona fama agli sportelli bancari), con margini sempre più risicati e sottoposti a una concorrezza spesso sleale dei camionisti dell'est europeo, non hanno più gli occhi per piangere. C'è un modo per uscire da questa crisi? Certo. E' venuto il momento in cui i padroncini devono unirsi fra loro per formare aziende più dimensionate e strutturate. Sul tavolo ci sono 9 milioni per favorire le aggregazioni. Forse il nostro autotrasporto sarà costretto a voltare davvero pagina.
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entre il nostro giornale va in stampa, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, sta ancora trattando con le associazioni degli autotrasportatori e Confindustria per evitare un fermo dei «bisonti della strada» che potrebbe costare ancora caro al Paese che verrebbe messo in ginocchio dai Tir-lumaca che, muovendosi lentamente in colonna, bloccano il traffico. Ne parliamo perché sono numerosi i camionisti cremonesi, cremaschi e casalaschi interessati allo sbocco della riunione al ministero. Ma non solo loro. Perché se l'autotrasportatore incrocia le braccia, restano vuoti i supermercati, i negozi, i distributori di benzina. Eppure un accordo era stato trovato nel giugno scorso e il protocollo d'intesa fra governo e camionisti era diventato legge dello Stato solo tre mesi fa. Che cosa è successo nel frattempo dal momento che anche questo esecutivo ha offerto un bel pacchetto di aiuti al settore sotto forma di finanziamenti, detrazioni fiscali e incentivi? E' complicato spiegare il perché si è arrivati al muro contro muro. Tutto è iniziato
a pagina 10
Intesa fra gli industriali e gli istituti tecnici, fra i quali l'Itis Galilei. E il lavoro spiegato da Ichino - Alle pagine 4 e 6