Flavia Pennetta
Supplemento al n째 45 del 21 Novembre 2008 de "Il Piccolo Giornale"
Sommario 4
Novembre 2008
lo Sport in questo numero... Flavia Pennetta è la miglior tennista italiana e oltre al grande agonismo mostra il suo lato sexy
la Storia
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Carlos Santana, uno dei più grandi chitarristi della storia, ha annunciato che presto si farà prete
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la Musica Madonna è ai vertici della musica mondiale da 25 anni, ma non sembra volersi fermare
Novembre, il mese delle alluvioni che hanno sommerso l'Italia
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Le Canarie, l'affascinante arcipelago dal clima mite a poche ore di aereo
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Il massaggio osteopatico toglie lo stress e ti rimette in forma
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Troppe donne fumano. Ora chi vuole può smettere
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Dalla Cina il nuovo cellulare moderno senza tasti
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Google, il dizionario di internet preferito al cartaceo
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Mara Maionchi, il “Fattore X” della musica italiana
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Meryl Streep, la grande attrice torna con un musical
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Toyota iQ, la city car tecnologica dalla forma accattivante
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Supplemento al n° 45 del 21 Novembre 2008 de: il
la Moda Il viola è il colore di questo autunno. Insieme allo scozzese compare in tutti gli abiti griffati
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PICCOLO
Direttore responsabile: Sergio Cuti Direzione, redazione e prestampa Via S. Bernardo 37/A 26100 Cremona Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 Fax 0372 59.78.74 Pubblicità Tel. 0372 45.54.74 Fax 0372 59.78.60 www.immaginapubblicita.it Società editrice: Promedia Soc. Coop. Via del Sale, 19 - Cremona
Progetto Grafico: Gianluca Galli Testi a cura della Redazione Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona
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lo Sport
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Flavia Pennetta Tennista con grazia
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inalmente il tennis italiano annovera un atleta di valore. Porta la gonnellina e paradossalmente ha il cognome che ricorda quello dell’ultimo grande giocatore italiano, Adriano Panatta. Stiamo parlando di Flavia Pennetta, 26enne brindisina di nascita ma residente a Milano. Da anni è indicata come una possibile protagonista del tennis mondiale, ma come spesso accade agli atleti azzurri, la maturazione arriva più tardi rispetto ai colleghi del Nord Europa. Dopo un 2002 d’alto livello, la Pennetta ha vissuto un momento difficile, durante il quale è precipitata
Flavia Pennetta in campo e fuori
nella classifica mondiale. A propiziare la crisi un’operazione al polso che ha richiesto un recupero molto len-
to, ma anche una storia d’amore finita male che le ha lasciato profonde ferite nel cuore.
lo Sport Qualche anno fa la Pennetta, infatti, era fidanzata con Carlos Moya, ex numero uno dell’Atp con il quale si allenava in Spagna. La loro separazione ha fatto più male a Flavia, che ci ha messo un po’ prima di farsene una ragione. Ora, rinfrancata nel fisico e soprattutto nello spirito, ha iniziato a giocare come sa. I quarti di finale agli Us Open sono stati una buona iniezione di fiducia, grazie alla quale la tennista azzurra ha iniziato ad affrontare le migliori giocatrici con il
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piglio della campionessa. Sotto i suoi colpi sono cadute atlete come Visus Williams e la Jankovic, numero uno del ranking. Nelle ultime settimane la Pennetta ha raggiunto la 13ª posizione della classifica mondiale, miglior score di una italiana, ma non sembra accontentarsi e annuncia nuove imprese. A soli 26 anni può ambire ad un posto stabile tra le prime dieci e a puntare almeno alla semifinale di un Grande Slam. Il tutto condito con una femminilità mediterra-
La Scheda
Flavia in versione sexy
nea che non guasta nel mondo dello sport e soprattutto diventata qualità rara nel tennis femminile. «Non mi sento affatto appa-
• Nata a Brindisi il 25 febbraio 1982. • Successi nei tornei: - 2004 Sopot (Polonia) - 2005 Bogotá (Colombia) - 2005 Acapulco (Messico) - 2007 Bangkok (Thailandia) - 2008 Viña del Mar (Cile) - 2008 Acapulco (Messico)
gata – ha rivelato - anzi ho ritrovato gli stimoli per migliorarmi giorno dopo giorno. Se dovessi scegliere oggi tra una semifinale in uno slam ed entrare nelle top ten sceglierei quest'ultima opportunità, perché è il mio sogno sin da quando ho preso in mano la racchetta per la prima volta». In attesa di un grande giocatore tra i maschi (all’orizzonte non si intravede nulla di buono) godiamoci questa campionessa, brava anche a stare lontana dal mondo del gossip.
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il Personaggio
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Carla Bruni “tradisce”
L' italia
Carla ai tempi delle passerelle
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impatica o antipatica, Carla Bruni continua a far parlare di sé sia in Francia che in Italia. Entrata in punta di piedi all'Eliseo e apprezzata per l'operazione recupero di consensi del consorte Nicolas Sarkozy, presidente francese, ora viene attaccata perché
troppo protagonista della vita politica del premier transalpino. Forse per recuperare consensi, ha subito trovato il modo di attaccare l'Italia e il suo presidente del Consiglio. Il pretesto, la “gaffe” di Berlusconi nei confronti del neo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, definito dal premier italiano “abbronzato”. In un'intervista pubblicata sul settimanale parigino Le Journal du Dimanche, la “premiere dame” francese non soltanto ha preso le distanze da Berlusconi, ma si è detta addirittura contenta di non essere più italiana o, più precisamente, «fiera di essere diventata francese». Nata da una ricca famiglia torinese, dall'età di 5 anni Carla Bruni si trasferisce con la famiglia a Parigi, dove cresce. Il nonno, Virginio Bruni Tedeschi, fondò negli anni '20 la Ceat, seconda industria della gomma in Italia dopo la Pirelli, poi venduta dal padre a metà degli anni '70. Dopo il trasferimento a Parigi, il padre si dedica infatti all'attività di compositore, fino a diventare direttore artistico del Teatro Regio di Torino.
Sarkozy e Carla in vesti ufficiali
Dopo un periodo di studi presso scuole private in Svizzera, ritorna in Francia per frequentare la facoltà di architettura alla Sorbona, che lascia a 19 anni per diventare una modella a tempo pieno. Alla fine degli anni '80 diventa una delle modelle più pagate del mondo, arrivando a guadagnare 7,5 milioni di dollari all'anno. In questo periodo diventa vittima dei tabloid: le vengono attribuiti numerosi flirt con rockstar e attori come Mick Jagger, Eric Clapton, Kevin Costner, Vincent Perez e addirittura con Donald Trump. E' stata compagna del filosofo Raphaël Enthoven, con cui ha avuto un figlio, Aurélien, nel 2001. Nel 1998 esce dal mondo della moda per dedicarsi ad un'altra sua passione, la musica, ma con risultati sicuramente meno lusinghieri rispetto all'attività di modella. Nel 2000 compone i testi di alcune canzoni dell'album “Si j'étais elle” di Julien Clerc. Inizia la sua carriera solista nel 2002 pubblicando l'album “Quelqu'un m'a dit” uscito in Italia l'anno dopo. Nel gennaio 2007 è uscito in tutta Europa il suo secondo album “No Promises”, interamente cantato in inglese, ma non sfonda. Poi l'incontro con Sarkozy, il matrimonio con il premier e la presenza fissa al centro del gossip. Come sempre...
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la Storia
Santana
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Sarà mi tico classico, blues e fusion. Così Santana usava in modo estensivo i suoi assoli di chitarra, e si avvaleva anche di strumenti più tradizionali del suo paese. In seguito ha continuato a sperimentare questa formula, tra alterne fortune.
Nel corso degli anni novanta Santana rischiò il declino, scongiurato nel 1999 dall'album Supernatural. Grazie a questo lavoro, il miglior successo della sua carriera, ha fatto conoscere la sua filosofia musicale alle nuove generazioni. Il musicista messicano in una esibizione durante il Tour “Supernatural”
E'
senza dubbio uno dei più grandi chitarristi del mondo. La sua chitarra “parla” da anni e la sua musica è tra le più apprezzate di sempre. Ma stavolta Santana non fa parlare per le sue dolci melodie, bensì per una notizia choc, che fa sorgere il sospetto che abbia una matrice pubblicitaria: il chitarrista vuole diventare sacerdote, anche se non subito. Carlos Augusto Alves Santana, nato in Messico 61 anni fa ha infatti dichiarato: «Smetterò di suonare a 67 anni e mi dedicherò a ciò che voglio veramente fare. E cioè diventare un sacerdote». Dopo 55 album e 80 milioni di dischi venduti tra la fine degli anni 60 ad oggi, l'eclettismo dell'artista vira verso l'introspezione più mistica. Ma in realtà la scelta preannunciata da Santana non arriva come un fulmine a ciel sereno. Anzi. I beninformati (oltre
Carlos Santana sul palco nel 1969
che i suoi fans) sanno che la seconda "passione" del grande chitarrista affonda nei decenni. Santana ha cominciato a riscuotere consensi tra gli anni settanta ed ottanta, con il suo gruppo Santana Blues Band. Già allora mescolava vari generi, quali salsa, rock Nell'agosto del 2003, Santana si è classificato 15° nella lista dei 100 migliori chitarristi secondo la rivista Rolling Stone. Inoltre, “Santana” ed “Abraxas” sono nell'elenco dei 500 migliori album scelti dalla stessa rivista, rispettivamente al 150° e 205° posto.
Come detto, ha venduto più di 80 milioni di dischi, ed è considerato tra i migliori chitarristi rock esistenti. Da quanto dichiarato, suonerà ancora per sei anni, durante i quali proprorrà agli amanti della musica altre perle.
Musica & Libri
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Madonna, 25 anni sul palco
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ono passati 25 anni da “Like a Vergin”, primo singolo di una giovane Madonna (allora 25enne) che fece impazzire il mondo. La bimba sfrontata e priva di inibizioni, ha lasciato via via spazio a una cantante matura che ha prodotto e interpretato canzoni di ottimo livello. Lasciata da parte l’anima commerciale, la musica di Madonna non ha però mai fatto mancare quel ritmo che piace a tutte le generazioni. In questo 2008 è stata pubblicata la sua ultima fatica “Hard Candy” (che in italiano significa Caramella dura), che non ha certo incrinato la sua fama di successo. “Hard Candy” , come ha dichiarato Madonna «rappresenta la contrapposizione tra durezza e dolcezza». La cantante, in realtà, come prima intenzione voleva chiamare il nuovo album “Candy Shop”, ma non le è stato permesso, a causa dell'omonima canzone di 50 Cent; decise allora di intitolarlo “Give It 2 Me”, ma non le fu permesso nemmeno questo nome a causa dell'omonima canzone di Timbaland; a quel punto decise di chiamarlo “Hard Candy”. L'album è stato prodotto da Madonna, Timbaland, Pharrell Williams, Danja, Justin Timberlake con la collaborazione di Swizz Beatz, Sean Garrett, Akon e Kanye West. Il primo singolo estratto dall'album è “4 Minutes” seguito da “Give It 2 Me e Miles Away”. Fra le dodici tracce del disco vi sono anche “Candy Shop” e “Beat Goes On” già circolate in versione demo su internet nei mesi precedenti. Tuttavia “Beat Goes On”
La copertina dell'ultimo album di Madonna
è in gran parte differente dal demo già circolato (ad esempio è stata inserita una strofa rappata da Kanye West). Sulla copertina del disco
Madonna è ritratta seduta a gambe larghe, con indosso un corsetto nero dallo stile vintage firmato da “Dolce & Gabbana”, stivali in pelle nera attillati alti alla coscia,
e le mani cinte da bendaggi simili a quelli utilizzati dai pugili. Attorno alla vita indossa una grande cintura dorata con la “M” di Madonna che conferma il richiamo al mondo della boxe. Sulla fibbia della cinta oltre alla “M” ci sono le scritte “Give it to me” e “M-dolla” (nome che unisce i termini “Madonna” e “dolla”, diminutivo di “dollar”, dollaro). Il termine “M-dolla” è scritto anche sul grosso tirapugni che porta al dito. Come sfondo dell'immagine di copertina c'è un motivo che richiama quello di una caramella rosa e bianca. Il tema dei bon bon accompagna tutte le foto del booklet all'interno dell'album. Anche il tour che ha seguito l'uscita dell'album si intitola “Sticky & Sweet” (che in italiano significa appiccicoso e dolce come una caramella).
il Libro: Amore 14 Di Federico Moccia • Feltrinelli, 16,50 euro
E' il mondo degli adolescenti lo scenario di “Amore 14” , l'ultimo libro di Federico Moccia. Protagonisti Carolina e tutto il suo mondo, le sue prime esperienze, i suoi primi sogni da grande. Il rapporto con i genitori, le difficoltà a casa, i soldi che non sono mai abbastanza.
E poi finalmente quel motorino, ottenuto dopo tante lotte. Un fratello più grande, violento e sbandato. Una sorella che ha perso la voglia di sognare e disincantata si lascia portare dallo sporco della vita. Ma Carolina è forte, divertente, piena di fantasia. E poi a quattordici anni tutto cambia con grande facilità. Ed ecco il primo giorno di scuola, una classe nuova in un istituto diverso. Paura e imbarazzo, voglia di diventare grande. Le nuove amiche: quelle simpatiche e quelle antipati-
Lo scrittore e regista Federico Moccia
che. E la voglia di innamorarsi, di vivere tutto quello che ha sempre sentito raccontare dalla nonna che adora. Carolina e il suo sguardo azzurro. Carolina e un sogno che si realizza.
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Correva l'Anno...
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Novembre il mese delle città sommerse
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ovembre è un mese drammatico per le alluvioni. La furia delle acque dei fiumi ha distrutto la vita di molte persone. “Colpevole” spesso il Po, che in più occasioni ha messo in ginocchio il Nord Italia. La più drammatica delle
alluvioni è datata 14-15 novembre 1951. Anche Cremona e la sua provincia dovettero combattere duramente per contenere le acque del fiume e difendere l'incolumità di tanti abitanti della Padania. I maggiori danni si ebbero in Polesine, dove ci furono anche numerosi morti. Furono necessari tanti mesi di duro lavoro per
Alcune immagini dell'alluvione a Cremona nel 1994
ripristinare l'ordine, anche se la ferita fu profonda e difficile da rimarginare. Tanta paura, ma per fortuna meno danni, creò l'alluvione del 5 novembre 1994. In quell'occasione si temette per l'integrità del ponte di Cremona, salvato per pochi centimetri dalla furia del Po. In provincia, soprattutto nel Casalasco, i danni furono ingenti, ma gli interventi tempestivi salvarono la vita a molte persone. Il 1966, sempre a novembre, fu un anno tremendo per le città d’arte. Firenze e Venezia furono tragicamente sommerse dalle acque. Ma se l’alluvione di Firenze viene spesso ricordata in tutta la Penisola, quella veneziana è forse meno conosciuta.
Correva l'Anno...
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i Dati
L'alluvione di Venezia del 4 novembre 1966
Il 4 novembre del 1966, dopo tre giorni di pioggia continua abbattutasi nel Nord e nel Centro Italia, Venezia fu assediata dall'acqua per quasi 24 ore, rimase isolata e mostrò la propria incapacità ad affrontare l'anomalo allagamento. In piazza San Marco, che si trova a circa 50 cm sul livello medio del mare, l'acqua raggiunse l'altezza di 150 cm.
Durante la tremenda alluvione del 1951 le precipitazioni in Pianura Padana furono pari a 17 miliardi di metri cubi d’acqua su 70.000 Kmq di bacino del Po, nel periodo compreso tra l’8 e il 12 novembre del 1951 (questa quantità cade in media sulla stessa zona in 6 mesi!). Numeri che testimoniano la portata della tragedia.
I danni umani e materiali subiti dalla città, con i mezzi di previsione meteorologica disponibili oggi sarebbero stati meno ingenti, poiché fin da sei giorni prima si sarebbe avuto sentore dell'approssimarsi dell'evento. In occasione del quarantesimo anniversario da quella spaventosa marea, ci si è interrogati sul reale svolgimento dell'accadimento nella La-
Sopra il centro di Firenze sommerso dall'acqua. A lato Ponte Vecchio
guna veneta, ponendosi il problema di valutare le probabilità esistenti sull'eventualità che un fenomeno di tale portata possa ripetersi. La ricerca ha permesso di condurre una rianalisi del disastroso evento, da cui emerge come l'inondazione di Venezia avrebbe potuto essere molto più tragica se non vi fosse stata la situazione favorevole di una marea astronomica (quindi indisturbata) negativa. Ciò si traduce nel fatto che, nel caso in cui l'evento meteorologico fosse avvenuto cinque ore prima, in fase con il massimo di marea astronomica, il livello totale raggiunto a Venezia sarebbe stato non di 1,94 metri (dato registrato
sul livello medio del mare) ma di circa 2,30 metri. Sicuramente più drammatica, per i danni al patrimonio artistico, fu l'alluvione di Firenze. Migliaia di studenti lavorarono giorno e notte per salvare opere di inestimabile valore. Vennero definiti gli “Angeli del fango”, ovvero un esercito di giovani e meno giovani di tutte le nazionalità che volontariamente, subito dopo l'alluvione, arrivarono a migliaia in città per strappare opere d'arte e libri dal fango e salvare la testimonianza di secoli d'arte e di storia. Questa incredibile catena di solidarietà internazionale è una delle immagini più belle nella tragedia.
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i Viaggi
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Caldo d'inverno a 4 ore di volo
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n tepore primaverile a solo quattro ore di volo dall’Italia. Ecco le Canarie, arcipelago della Spagna situato nell'oceano Atlantico, al largo della costa del Marocco. Comprende le province di Las Palmas e Santa Cruz de Tenerife. Le principali isole del gruppo, in ordine di grandezza, sono Tenerife, Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, La Palma, La Gomera e Hierro. L'arcipelago, che comprende altre isole minori, ha una superficie complessiva di 7.447 km². La popolazione è di
mente fertile, ma l'assenza di corsi d'acqua e i frequenti periodi di siccità rendono necessaria l'irrigazione artiTre suggestive cartoline dell'arcipelago
1.994.7768 abitanti, con una densità media di 267 abitanti per km². Las Palmas, nell'isola di Gran Canaria, e Santa Cruz de Tenerife, a Tenerife, sono le due città più importanti, capoluoghi delle omonime province. Le isole Canarie sono di origine vulcanica. Agricoltura e pesca sono le attività economiche tradizionali. Il terreno di origine vulcanica è estrema-
ficiale nella maggior parte delle aree coltivabili, che producono principalmente banane, agrumi, fichi, uva, cereali, pomodori, cipolle e patate. Il turismo è una delle voci cardine dell’economia locale. Di un certo rilievo anche la produzione artigianale di ceramiche e di pre-
ziosi tessuti ricamati. Il clima mite e asciutto rende piacevole il turismo tutto l’anno, soprattutto a Tenerife e Gran Canarie, che essendo più protette non presentano ventilazioni segnificative. Tutte le isole propongono comunque strutture di ottimo livello a prezzi non proibitivi.
i Viaggi
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Le sette isole che compongono le Canarie
La vetta più elevata dell'arcipelago è il Pico de Teide, o Pico de Tenerife, a Tenerife, vulcano inattivo che raggiunge i 3.718 m. Il clima mite e asciutto rende le isole dell’arcipelago un luogo ideale per l'osservazione astronomica; l'Osservatorio astronomico di Roque de los Muchachos, a La Palma, ospita
La Specialità
Nei vari villaggi si magia molto bene ed in particolare la specialità del luogo: le papas arrugadas, accompagnate dalle loro salse tipiche il mojo picante e il mojo cilantro.
Un mare da favola
alcuni dei più importanti telescopi del mondo, tra cui il Telescopio Nazionale Galileo. Denominate Las Afortunadas dagli storici antichi, le Canarie erano probabilmente già note ai fenici e ai cartaginesi. Lo storico romano Plinio il Vecchio avrebbe battezzato l’arcipelago Canaria dal latino can aris in riferi-
mento ai cani che popolavano le isole. Navigatori arabi raggiunsero l'arcipelago nel XII secolo e l'italiano Lanzarotto Malocello vi sbarcò alla fine del XIII. Papa Clemente VI concesse le isole alla Castiglia nel 1344. Il marinaio francese Jean de Bethéncourt le conquistò nel 1402 e fu nominato signore delle Canarie nel 1404 da Enrico III di Casti-
glia. Reclamate dal Portogallo, furono riconosciute possedimento spagnolo dal trattato del 1479. La Spagna le conquistò definitivamente alla fine del XV secolo sterminando i guanche, popolo indigeno di origine berbera. Ora le Canarie sono una delle mete preferite dagli italiani, che in poche ore possono godere di un clima
ideale, quando in Italia c'è freddo e umido. Comodi sono anche i collegamenti aereoportuali. Tutte le isole sono, infatti, raggiungibili con l'aereo e da scali facilmente raggiungibili per i residenti in Lombardia. Si può partire comodamente sia da Bergamo che da Verona in varie ore della giornata, in base al tour operator che si sceglie.
la Moda
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Il VIOLA è padrone dell'autunno Scarpe e borsette saranno viola
Un modello di Valentino
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lla faccia che portava sfortuna. In autunno e inverno vedremo nelle vetrine tanto colore viola, in tutte le tonalità, dai vestiti alle scarpe, dalle borse agli accessori. Le sfilate degli ultimi mesi hanno decretato il viola colore dell'anno. Messe da parte le superstizioni, il viola è la tonalità di punta della nuova stagione non solo nella moda, ma anche nella gioielleria e nell'arredamento. Il colore viola infatti, oltre ad essere comunemente associalo alla sfortu-
Bar Rafaeli indossa un abito di Alberta Ferretti na, simboleggia anche il colore dello spirito, della metamorfosi e della fascinazione erotica. Stilisti come Alberta Ferretti, Versace, Dior, Emilio Pucci hanno presentato nelle loro sfilate di moda abiti color viola abbinati ad accessori, borse e scarpe anch’essi di color viola! Come dicevamo, da sempre considerato come un colore misterioso e legato alla superstizione, il viola è il colore dei paramenti liturgici usati in periodo quaresimale. In questo preciso periodo dell'anno (40 giorni prima di Pasqua), nel Medioevo, venivano
vietati tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Questo comportava per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro notevoli disagi economici. Non potendo lavorare, infatti, le compagnie teatrali non avevano guadagni e di conseguenza anche procurarsi il pane quotidiano era ardua impresa: per questo motivo in teatro e in televisione abiti e oggetti di colore viola sono tuttora considerati malauguranti e, nei limiti del possibile, evitati.
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Sopra un modello di Versace. A lato Cristina Chiabotto con una borsa griffata Prada Insomma, tra superstizioni, tramonti e regalitĂ , il viola si fa spazio nel guardaroba con lampi accesi o intere mise. Giorgio Armani lo propone, tendente al lilla, nel leggero abitino in seta a palloncino con profonda scollatura, da abbinare a cappellino e scarpe total
Abiti Dsquared in passerella
la Moda violet. O ancora, Re Giorgio sceglie dettagli di viola scuro per la giacchina avvitata da abbinare ad una gonna a tubo viola acceso; mentre per la linea Emporio Armani il viola decora, assieme al verde, il coprispalla in pelliccia. Mariella Burani lo preferisce tendente al blu per i lunghi guanti di cotone traforato e per l’abito impreziosito da decorazioni di fiori, è un viola luminoso quello scelto da Enrico Coveri per l’abitino bustier, Angelo Marani accosta dettagli verdi, come guanti, top e cintura, alla lunga mantella viola. Lorenzo Riva punta sul viola per la camicia in seta con delicato fiocco al collo, da abbinare ad un elegantissimo gessato; il viola piace anche alla ragazza Kristina T e lo indossa con la camicia a maniche corte impreziosita da dettagli in pizzo, da abbinare a elastici pantaloni a mezza gamba grigi. Valentin Yudaskin, invece, lo utilizza per decorare il lungo abito da sera con bretelle gioiello.
Modelle presentano il telefonino Samsung tutto viola
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la Moda
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Lo in auge
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on solo viola in questo autunno dalle tinte forti. Re indiscusso sarà lo scozzese, non solo sui toni del rosso ma anche in viola e verde. Una riscoperta che riguarderà anche gli accessori e sarà “ornamento” per
giacche e camice. Le collezioni per l'autunno-inverno 2008 - 2009 sono ispirate al tartan dei tipici kilt scozzesi, ed ai suoi derivati. I colori dominanti sono sicuramente il grigio, il marrone, il rosso bruciato, il blu, il verde e tutti i colori del tartan. Le giacche sono sempre asciutte mentre i pantaloni hanno una vestibilità più morbida. Delle collezioni fanno parte camicie, blazer, giubbotti, cappotti e pantaloni di tartan, blazer e pantaloni di velluto a coste, giacche di tartan pesante tagliate a vivo, giacche con revers patchwork, maglie di cachemire, maglioni grossi di lana pesante e montoni patchwork o tagliati a vivo. Per l’abbigliamento serale spicca lo smoking tartan con camicia bianca e
torna
Due modelli di Dolce & Gabbana presentati sulle passerelle di Milano
papillon nero. Tra gli accessori emergono scarpe college e stivali di gomma da pioggia, borsoni tartan o di cuoio, cravatte sottili per il giorno e papillon la sera. La linea si ispira all'Inghilterra della Regina Elisabetta II. Le forme sono strette
sopra e più morbide sotto, mentre i colori sono quelli del tartan classico: rosso, verde, blu. I tessuti ed i materiali variano dal tartan al cotone, dalla lana allo chiffon e dal velluto a coste al cotone impermeabilizzato.
la Moda La collezione comprende kilt lunghi al ginocchio o al polpaccio, gonne lunghe, piccoli blazer, abiti con ruches, camicie scozzesi di cotone e chiffon o di panno
a sacchetto, pantaloni a zampa, trench impermeabili e collant di tartan; abiti di velluto a coste millerighe ed impermeabili beige. La sera dominano lunghi abiti di chiffon stampati tartan. Tra le calzature spiccano mocassini stringati a punta tonda dal tacco alto e grosso, di cuoio con tocchi di
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vernice colorata o di pitone roccia, stivali dal tacco alto di cuoio o vernice rossa, arancione o marrone e babbucce di velluto colorate. Tra le borse debuttano la Micol a forma di busta con chiusura zip da portare a mano nelle varianti cuoio, vernice, velluto o pitone roccia e la Nicla, ispirata alle vecchie cartelle con chiusura tuck di diverse dimensioni, di cuoio con dettagli di vernice colorata. Naturalmente entrambe firmate Dolce e Gabbana, gli stilisti che per eccellenza hanno proposto lo scozzese. Naturalmente gli stilisti si ricordano di coloro che non amano lo scozzese integrale. In questo caso si possono indossare con disinvoltura una gonna abbinata ad un maglione nei toni del grigio. Il pantalone ovviamen-
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Altri inserti scozzesi che vanno di moda in questo autunno - inverno
te è piÚ impegnativo ma se si sceglie di velluti, magari a coste, si abbina con facilità a giacche strette nei toni del tartan viola. Il ritorno di questo stile riporta alla nostalgia di quelle terre scozzesi, caratteristiche nel periodo autunnale, quando il kilt segna non solo un elemento che rende riconoscibile ma che è anche segno di storia e tradizione di un popolo.
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Benessere
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Il massaggio osteopatico ti rimette in forma del reciproco spostamento degli organi uno rispetto all’altro, andrà a turbare sia la vascolarizzazione che l’innervazione di quella data sede. Un altro fattore molto importante è dato dal diaframma toracico, la cupola che separa la cavità
funziona al meglio, non avvertiamo alcun disturbo, ci sentiamo leggeri e in forma, ma, spesso, questo sofisticato meccanismo non funziona come dovrebbe, e si producono delle piccole alterazioni passeggere, che a volte, con il tempo, posso-
addominale da quella toracica e che, tramite la respirazione, con il suo movimento alternato d’innalzamento ed abbassamento, attua anch’esso un massaggio continuo ai nostri visceri. Quando siamo in una situazione ottimale e tutto
no tendere a cronicizzarsi e creare veri e propri disturbi che ci costringono a prendere provvedimenti: abbiamo allora una ”disfunzione osteopatica” che è per definizione “la diminuzione o la perdita di scorrimento tra gli organi che porta come conseguenza deficit o stasi dell’irrorazione sanguigna e perturbamento dell’innervazione”. L’organo allora altera la sua funzione, la rallenta ed ecco che compare magari una difficoltà digestiva, un gonfiore addominale, un rallentamento delle funzioni epatiche, mal di testa e senso di spossatezza. Per informazioni si più chiamare il numero verde 800 361 999 della segreteria nazionale dei Centri di medicina osteopatica.
Tre diversi modi di praticare il massaggio osteopatico
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assaggi, un piacere che purtroppo ci concediamo troppo poco e che fa tanto bene al nostro fisico stressato dal mondo moderno. Ma vi sono vari tipi di trattamenti, tra i quali troviamo quello osteopatico: in questo caso il massaggio viene impiegato generalmente come parte preparatoria a trattamenti più specifici, articolatori (mobilizzazione di una articolazione), riposizionamenti vertebrali, di due capi ossei tra di loro sia per problemi posturali che post traumatici. Il termine di massaggio va più propriamente riferito nel trattamento osteopatico alle manipolazioni viscerali che, in effetti, insieme ai trattamenti fasciali e cranio sacrali, che sono peculiari dell’osteopatia. Le pareti interne dell’addome e i nostri organi sono avvolti da “foglietti”, sottili pellicole lubrificate che,
scivolando una sull’altra, permettono ai nostri visceri di muoversi. Questi due foglietti, in alcuni punti si uniscono saldamente tra loro per andare a formare dei veri e propri legamenti che servono per collegare gli organi tra loro, o sospenderli alle pareti del nostro corpo. Essi hanno quindi una funzione sospensoria, ma in essi sono contenuti anche vasi e nervi destinati ai vari organi. Ne consegue che una perdita di mobilità, una alterazione dello scivolamento dei due foglietti o
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la Salute
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Smettere di fumare ORA SI PUO'
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ono sempre di più le donne che fumano, anche in età adolescenziale. Molte hanno il desiderio di smettere, ma spesso perdono la battaglia, con conseguenze devastanti per la salute Ma sono tante le ragioni per smettere di fumare. Prima di tutto fa male alla salute. Vengono stimate a 4,9 milioni le persone che muoiono ogni anno nel mondo per colpa del fumo. Fumare provoca un tumore su tre (polmoni, gola, bocca, labbra, pancreas, reni, vescica, esofago, utero...), aumenta il rischio di infarto, di ischemia cerebrale, di aneurisma, di arterite degli arti inferiori, di bronchite cronica. Soprattutto per le donne non fa bene al look, perché il colorito grigiastro, rughe,
alito da cadavere, denti e dita giallastre, odore nauseabondo, voce rauca non sono molto sexy. Inoltre, incide sul portafoglio: contando un pacchetto al giorno, a 5 euro il pacchetto, si parla di 1800 euro l’anno, e cioè un bel viaggio o 30 ristoranti per 2 o tante borsette o 150 massaggi... E’ stressante. Fare tre volte il giro della città la domenica sera per trovare una tabaccheria aperta, essere angosciate all’idea di non riuscire a resistere per un lungo viaggio in aereo, gelarsi sul marciapiedi durante le pause... ma che vita è? Fa male al bambino. Fumare nuoce allo sviluppo del feto. Non sei incinta? Forse un giorno lo sarai, meglio smettere subito. E’ doveroso sottolineare che perdere il vizio, è un periodo difficile. Devono pas-
L'SOS
Per smettere di fumare o informarti sulle iniziative in corso, puoi consultare il sito www.fumo.it, rivolgerti alla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (www.legatumori.it), al tuo medico, che ti indirizzerà verso il Centro Antifumo della tua USL, o contattare il Telefono Verde contro il Fumo, al numero 800 55 4088.
sare vari mesi prima di smettere di avere voglia di fumare. Anche dopo vari anni, fumare una sigaretta rischia di farti ricominciare, perché risveglia il bisogno. Esistono tre tipi di dipendenza, che devono essere presi in considerazione quando si vuole smettere di fumare. Il fumo è associato a circostanze, persone e luoghi che suscitano il desiderio di fumare. La sigaretta è un modo per coccolarsi, controllare lo stress, concentrarsi e stimolarsi... Questo effetto è prodotto dalla nicotina, una sostanza che procura piacere, relax, stimolazione intellettuale, ha un’azione ansiolitica, antidepressiva e anti-fame. Quando si smette, si rischia di ingrassare, e questo frena! La dipendenza fisica. Anche in questo caso, è causata dalla nicotina, che rende fisiologicamente dipendenti. Smettere di fumare, anche se è difficile, dà presto ottimi risultati: dopo 20 minuti, la pressione sanguigna e le pulsazioni cardiache tornano normali. Dopo 8 ore, la quantità di monossido di carbonio nel sangue si
dimezza, dopo 24, i polmoni cominciano a eliminare il muco e i residui di fumo, dopo 48 il gusto e l’odorato migliorano. Dopo 72, respirare diventa più facile. Dopo alcune settimane, la tosse e la fatica diminuiscono, e aumenta la resistenza. Dopo 10 anni, l’aspettativa di vita raggiunge quella dei non fumatori. Un aiuto per smettere? Il primo vero alleato, è la forza di volontà! Un fumatore su due riesce a smettere senza nessun tipo di aiuto. Ciononostante, esistono vari modi per superare con minor difficoltà questa tappa difficile: i sostituti alla nicotina, ovvero medicinali venduti in farmacia senza ricetta e puntano a diminuire la sensazione di astinenza fisica. Esistono sotto diverse forme: cerotti, chewing gum, pasticche, spray. Gli antidepressivi, prescritti dal medico per i più dipendenti. Le terapie comportamentali e cognitive aiutano a modificare un comportamento o un tipo di pensiero. Sono ideali per imparare a non cedere davanti a un altro fumatore, durante la pausa caffè... e a controllare il proprio stress in modo alternativo.
Multimedia
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MiniOne M8: clone economico
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eizu miniOne M8 è, senza alcun dubbio, il più famoso clone dell'iPhone di casa Apple. Nei primi mesi del 2008 si è sentito parlare a lungo di questo terminale che, grazie alla sua somi-
glianza con il telefonino di Cupertino, oltre a non passare inosservato è stato fin da subito indicato come un'alternativa economica. Secondo alcune indiscrezioni, mancherebbero poche settimane per vedere sul mercato questo cellulare con display da 3,3 pollici. Prima ad arrivare sul mercato è una versione dotata di 128 mb di memoria ram con un non precisato quantitativo di memoria di storage, mentre prima della fine dell’anno
Alcune immagini del cellulare ultramoderno
dovrebbe arrivare una seconda versione più ricca di contenuti: 256 mb di memoria ram e 8 gb di memoria interna a disposizione dell'utente. Il prezzo di vendita della versione in arrivo in autunno
dovrebbe essere di circa 320 dollari, intorno ai 200 euro: meno della metà di quanto costa l'iPhone 3G in Italia. Un prezzo competitivo per un cellulare che è stato commercializzato prima solo nel mercato cinese, ma presto sarà disponibile anche in Italia.
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Internet
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Non sai cos’è? Cerca in
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on conosci il significato di una parola? Se hai il computer a portata di mano, è meglio che consulti Google. Il Tommaseo si rivolterà nella tomba, ma i tempi moderni prediligono il vocabolario-enciclopedia multimediale piuttosto che l’antico cartaceo. Proprio così, ormai tutto il mondo ricorre al web per informarsi e documentarsi su cosa non sa. Google nasce dall'idea geniale di due giovani laureati statunitensi, debutta on-line nel 1999 ed è il motore di ricerca più popolare. Sono Larry Page e Sergey
Brin i creatori di Google. Laureati rispettivamente in Scienze ed Ingegneria Matematica e Scienze Infor-
matiche, si conoscono tra i banchi dell'università di Stanford - Palo Alto (in California), fucina cerebrale della new economy. Insieme danno vita e gestiscono il progetto di ricerca della Stanford che porta
alla creazione di Google. Dagli inizi del 1998 studiano una metodologia tecnologicamente avanzata per
la ricerca d’informazioni su internet. Si basano sui risultati d’anni di ricerche, sulle estrazione di dati su larga scala in generale e sulla struttura dei link del “World Wide Web” in particolare. Stabiliscono che mediante una complessa analisi basata su algoritmi matematici è possibile valutare la qualità, l'importanza e la rilevanza delle pagine web segnalate da una ricerca. “Questi siti – ha più volte affermato Larry Page - sono interessanti per il loro passato. Il loro obiettivo, ormai, non è più quello di migliorare la qualità dei loro indici, ma di fornire informazioni di qualunque tipo agli utenti per farli rimanere sul loro sito”. Dal 1999 ad oggi Google ha ottenuto importanti suc-
Curiosità
Il termine “Google” è un gioco di parole che richiama a “Googol”, che fu inventata da Milton Sirotta, nipote del matematico americano Edward Kasner, per descrivere il numero 1 seguito da 100 zeri.
cessi commerciali: a giugno 2000 Google annuncia di aver censito oltre 1 miliardo di pagine web di cui 560 milioni acquisite per intero e 500 milioni segnalate solo in base al loro indirizzo web ma non ancora analizzate nel dettaglio. A maggio 2001 Google riporta in vita gli archivi dei newsgroup che furono di “Deja.com”. Ha comprato l'immenso patrimonio culturale e sociale, praticamente 6 anni di discussioni tra uomini e donne di tutto il mondo (650 milioni di posting). Ma non sembra vivere sugli allori e continua ad immagazzinare nozioni per informare sempre più persone che navigano in internet.
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la Tivù
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Mara Maionchi Il fattore X
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rmai la conoscono tutti per la sua risata non certo da “bon ton”, che la rende simpatica anche per la sua vis polemica un po’ casereccia. Stiamo parlando di Mara Maionchi, classe 1941, che non tutti sanno essere stata la prima donna a ricoprire un ruolo importante nella musica italiana. Non solo talent scout ad “X Factor”, dunque, ma tanto lavoro dietro le quinte con grandi risultati. Comincia a lavorare nella discografia nel 1967 come
stampa, radio e televisione. Dall’esperienza con l’Ariston e la Numero Uno passa alla Ricordi per ricoprire l’incarico di responsabile editoriale. Scopre Gianna Nannini, alla quale offre un contratto di esclusiva editoriale, e ottiene ottimi risultati con Um-
Un primo piano di Mara Maionchi, a lato il cast di "X Factor"
berto Tozzi ed Eugenio Finardi. Qualche anno dopo, sempre per la Ricordi, passa alla direzione artistica lavorando ancora con Gianna Nannini e, tra gli altri, Edoardo De Crescenzo, Mia Martini e Fabrizio De André. Nel 1981 le viene offerta
Sopra l'etichetta discografica della Maionchi. A lato Mara e Morgan
ufficio stampa e promozione presso la casa discografica Ariston dove collabora, tra gli altri, con Ornella Vanoni e Mino Reitano, per passare poi nel 1969 alla Numero Uno, l’etichetta fondata da Mogol e Lucio Battisti, per la quale lavorerà diversi anni, gestendo tutti i rapporti con
la direzione artistica della Fonit-Cetra, dove collabora con Mango e Renzo Arbore e nel 1983 fonda l’etichetta Nisa con ad Alberto Salerno. Ha inizio una stagione florida e ricca di successi, il più recente e fortunato dei quali si chiama Tiziano Ferro per il quale producono 3 album. Oggi Mara Maionchi ha una nuova etichetta discografica, la “Non ho l’età” ed è impegnata su diversi progetti di giovani artisti in cui crede fermamente.
il Cinema
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MERYL STREEP
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torna in un musical
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ltre trent'anni vissuti sul set sempre da protagonista, passando con disinvoltura da ruoli drammatici a quelli più “leggeri”. Ecco Meryl Streep. E' il 1977 l’anno che segna la sua grande avventura: al suo debutto cinematografico si aggiunge anche quello televisivo, con le pellicole “Secret Service” e “The Deadliest Season”. Nei ventiquattro mesi che seguono, la Streep ottiene la prima candidatura agli Academy, come miglior attrice non protagonista, per l'intenso ruolo della fidanzata abbandonata che ritrova l'amore ne “Il Cacciatore” al fianco di Robert De Niro. Durante le
il Personaggio
Christine Baranski, Meryl Streep e Julie Walters in una scena del musical “Mamma Mia”
quista l'ambita statuetta a colpi di acuminate battute rivolte a discapito di Dustin Hoffman, nel lacerante “Kramer contro Kramer”. Il doppiaggio ci ha purtroppo im-
Eccola con Woody Allen in Manhattan
riprese del capolavoro postVietnam diretto da Michael Cimino, l'artista incontra il collega John Cazale: gli starà accanto fino alla sua scomparsa, sopraggiunta per un cancro il 12 marzo 1978. Nel settembre di quello stesso anno, convola a nozze con lo scultore Don Gummer. La coppia ha quattro figli: Henry, Mamie, Grace Jane e Louisa. Nel 1980 con-
Meryl sul set de "Il diavolo veste Prada"
pedito di verificare una delle maggiori doti di Meryl, e cioè la capacità di cambiare costantemente accento, proprio come accade nel 1981 quando si cimenta nella duplice parte de “La Donna del Tenente Francese”, dove parla sia con l'inflessione inglese che americana. Il 1983 la trova a impugnare il secondo premio Oscar, conseguito grazie all'eccelsa e straziante performance di una prigioniera polacca scampata al lager nazista ne “La Scelta di Sophie”. Sin dall'infanzia, la diva ha tratto ispirazione da un mito come Bette Davis, la stessa che in quel periodo le invia
Meryl Streep è certamente una delle più grandi attrici degli ultimi decenni. Memorabili alcune sua interpretazioni in film drammatici, ma capace di strappare applausi e consensi anche in produzioni più “leggere”. Non ultima quella in “Mamma Mia”, un musical arrivato anche in Italia da qualche settimana.
una lettera complimentandosi per i suoi successi. Al contrario, si narra che un'altra leggenda chiamata Katharine Hepburn sostenne che la Streep non fosse nulla di eccezionale. Operaia combattiva nel denunciatorio “Silkwood”, la stella rimane vittima del 'mal d'Africa' ne “La Mia Africa”, fino a "ridursi" a fare la clochard in “Ironweed”. Malgrado alcune vicissitudini personali, riesce sempre ad essere protagonista come sul set di “Mamma Mia”. Il film, ispirato dal famoso musical di Broadway, parla di una ragazza che decide di voler conoscere il padre prima di sposarsi; così, dopo essere stata cresciuta da una madre che ha fatto dell'indipendenza il suo credo di vita, decide di invitare di nascosto, nell'albergo dove alloggiano, i tre uomini più importanti della vita della madre, che hanno condiviso insieme con lei una storia d'amore...
l'Auto
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Toyota iQ Che city car!
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rriva una city car fatta apposta per le donne, ma non solo. La nuova Toyota iQ rappresenta, infatti, una soluzione concreta e tecnologicamente avanzata per il trasporto urbano. Lunga meno di 3 metri, la iQ è caratterizzata da un abitacolo innovativo e rivoluzionario in grado di garantire uno spazio interno altamente versatile per tre passeggeri,
più un bambino o il bagaglio. Il nome iQ è un acronimo: “i” sta per individualità, ma allo stesso tempo indica anche innovazione e intelligenza, mentre “Q” indica sia la qualità che la sua forma cubica. Tutto questo rappresenta perfettamente i nuovi valori e gli stili di vita della mobilità attuale. La rivoluzione di iQ e del suo abitacolo è il risultato di sei innovazioni uniche per la riduzione degli spazi, inter-
connesse tra loro, che rappresentano un passo avanti importante nella progettazione automobilistica di Toyota. La iQ è progettata per rispondere alle esigenze di quei clienti che oltre ad un’automobile per la mobilità urbana ricercano un design innovativo, raffinato e sono particolarmente atL'interno della nuova Toyota iQ tenti alla questione ambientale. Alla base del design, vi è il “Fattore J” che ne indica l’origine giapponese e trasmette una sensazione di dinamismo e stabilità nonostante le sue dimensioni super compatte. Espressioni
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La nuova City Car della Toyota
come “piccola ma spaziosa”, “tecnologicamente avanzata ma semplice” ed “emozionante ma funzionale” sono tutti esempi di ciò che Toyota definisce “Fattore J”. La filosofia stilistica di Toyota nota come “Vibrant Clarity” trasforma questi concetti in un design moderno e funzionale e si pone come una possibile risposta ad un paradosso di lunga data, ovvero progettare veicoli che trasmettano energia e dinamismo, e allo stesso tempo siano razionali, funzionali ed innovativi. Il termine “Vibrant” rappresenta una natura vitale, che guarda al futuro, ed esprime una sensazione di energia. “Clarity” simboleggia tutto ciò che è giovanile e semplice, ponendo l’accento sulla razionalità del design. A breve è prevista la sua presentazione ufficiale, che sicuramente creerà molto interesse tra i consumatori.
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Due Ruote
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PIAGGIO Carnaby: agile e affidabile
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na delle ultime creature in casa Piaggio in fatto di scooter si chiama Carnaby. Uno scooter che risulta facile da guidare ed ispira subito fiducia con un’ottima stabilità anche quando si aumenta un po’ il passo. Per questo è rivolto sia agli uomini che alle donne amanti delle due ruote. La ciclistica preve-
stoncino, chiudono il pacchetto offerto dalla Piaggio. Moltissimi sono gli accessori dedicati, dal bauletto al parabrezza, dal cavalletto laterale all’antifurto, per finire con una novità denominata “Easy Bag”: una comoda tasca porta oggetti alloggiata nel controscudo, in materiale sintetico, staccabile, impermeabile e antistrappo. Se proprio dobbiamo trovargli un difetto, la riposta degli am-
la Curiosità
Il nome dello scooter di Pontedera è riferito a Carnaby street, via di Londra che alla fine degli anni sessanta divenne il simbolo della Swinging London. Tendenze musicali, stilistiche ed artistiche in generale, nascevano direttamente in questo avamposto del quartiere di Soho. Una garanzia per il prodotto. de un telaio in tubi di acciaio ad alta resistenza, all’anteriore una forcella con steli da ben 35 mm di diametro, mentre al posteriore lavora una coppia di ammortizzatori a doppio effetto e molla elicoidale con precarico regolabile su 4 posizioni. Le coperture maggiorate, 110/70 all’anteriore e 130/70 al posteriore su cerchi da 16” e gli ottimi freni, due unità disco da 260 mm con pinze flottanti a doppio pi-
Alcune immmagini dello scooter della Piaggio
mortizzatori posteriori è un po’ secca, che sono stati messi a dura prova nelle strade “tortuose” della città, che alla lunga può compromettere la comodità del mezzo stesso. Buono lo spazio di carico, con un sotto sella in grado di contenere un casco jet (ma non uno integrale) ed il gancio porta borsa direttamente dietro lo scudo. Il nuovo scooter, per entrambe le motorizzazioni, è disponibile in 4 varianti di colore (giallo, grigio, azzurro e nero). I prezzi sono rispettivamente di 3.050 euro per il 125 e 3.250 euro per il 200 cc, quindi accessibile a tutti coloro che preferiscono le due ruote per muoversi nel caos cittadino.
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la Ricetta
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La Matriciana esalta il palato
ucatini alla matriciana. Una vera delizia per il palato, apprezzata non solo a Roma. Perché Matriciana e non Amatriciana? C'è chi sostiene che la ricetta sia di Amatrice (da cui Amatriciana), e chi, invece, ritiene che si tratti di un piatto romano. In effetti, se si scava alla radice, si può notare come le differenze tra le due ricette siano notevoli: in bianco e senza cipolla ad Amatrice, con il sugo e la cipolla a Roma. La ricetta in realtà nasce a Roma, e sono gli abitanti di Amatrice a crearne una copia riveduta e corretta. Dice la tradizione che gli abitanti di Amatrice venivano a "svernare" a Roma,
poichè il loro clima era molto rigido d'inverno. Non c'erano grandi simpatie tra i Romani e gli Amatriciani, tanto è vero che a Roma girava una battuta, un po' pesante, con la quale si sosteneva che “gli abitanti di amatrice non potevano essere concittadini di Ponzio Pilato, poichè lui si era lavato le mani, mentre loro non si lavavano neanche quelle!”. L'origine del termine Matriciana è stato imputato a differenti motivazioni: fondamentali i pomodori usati per il sugo che venivano conservati fin dai
tempi dei Romani in speciali otri, o vasi, che in latino son detti “matara”. D'altronde il matraccio è a tutt'oggi un recipiente in Fondamentale il guanciale
Ed erano un piatto usato solo in riti molto particolari ch e si svolgevano durante il solstizio d'inverno tra i monti dell'alto Lazio; da cui i maschi erano non solo esclusi, ma del tutto all'oscuro. Nel sugo, infine, aveva grande parte la "matricale" una pianta erbacea aromatica delle composite con infiorescenze a capolino, simili a piccole margherite, raccolte in corimbo. Il suo uso purtroppo è ormai fuorimoda in questa brutta società fastfood, ma la sua impronta è rimasta incisa nel nome. Sta di fatto Terminata la ricetta ecco come si presenta il piatto
la Ricetta
INGREDIENTI: peperoncino rosso, I/2 chilo di bucatini, 150 g di guanciale (se non è guanciale pare che non si possa chiamarla Matriciana), un cucchiaio di olio di oliva extravergine, vino bianco secco, 6 o 7 pomodori maturi (San Marzano o pomodori pelati), un pezzetto di peperoncino (o più, se vi piacciono piccanti), 100 g di pecorino romano grattugiato, sale. Ungete la padella col cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva e rosolate il guanciale tagliato a dadini, col peperoncino. Spruzzate col vino bianco, poi togliere il guanciale per togliere l'eccesso di olio e per non farlo seccare troppo. Unite i pomodori tagliati a fettine e senza semi (per togliere meglio le bucce si fanno sbollentare e poi si tagliano). Dopo 2 o 3 minuti aggiungere il pomodoro, rimettete dentro i pezzetti di guanciale e togliere il peperoncino. Rimescolate ancora per pochissimo. Lessare la pasta e scolarla al dente. Metterla in una ciotola aggiungendo il pecorino grattugiato. Aggiungere la salsa ottenuta e mescolare. Guarnite con altro pecorino, se volete.
vetro dal collo lungo che trova uso in chimica. L'origine degli spaghetti alla matriciana si perde però nella notte dei tempi, quando ancora le sorti dell'umanità erano rette dall'istituto del matriarcato.
che la “Matriciana” è una variante della cosiddetta "Gricia", ricetta degli antichi pastori romani (e non Amatriciani, visto che Amatrice ancora non esisteva...), fatta con guanciale e salsicce a pezzi.
l' Oroscopo ARIETE dal 21/3 al 20/4 Per tutto il mese avrete qualche scompenso nella personalità perché la mancanza d'indipendenza può diventare un problema che potrebbe essere risolto con una giusta realizzazione dell'io. Forte aumento dell'intuito, della perspicacia e della comprensione. Con l'arrivo del tempo più pungente si possono presentare dolori reumatici. TORO dal 21/4 al 20/5 Avrete molta energia positiva, rivolta alle relazioni interpersonali; l'attività sessuale è forte da sembrare dominante su tutto il resto. I sentimenti sono espressi in modo da ottenere la reazione voluta dalla persona amata. Sarete concentrati sul vostro benessere, ma potrà anche verificarsi una molteplicità di disturbi. Comunque le capacita di recupero saranno eccellenti e avrete un atteggiamento più positivo. GEMELLI dal 21/5 al 21/6 Buone notizie in arrivo: la vita affettiva funziona a gonfie vele e lo stesso vale per l’attività sessuale. Nel lavoro, la creatività è la necessità di esprimerla saranno evidenti e potrebbero essere sviluppate in modo pratico. In alcuni casi estremi ci sarà il desiderio di giocare d'azzardo, ma i gemelli sono in grado di svolgere un lavoro di routine. Attenzione alle malattie della pelle con infiammazioni e allergie fastidiose specialmente sotto stress. CANCRO dal 22/6 al 22/7 In campo sentimentale sarete molto romantici e fantasticherete sulla persona amata. Amerete molto il lusso e l'eleganza e avrete una buona dose di sex appeal. Attenzione al rischio di eccessi. Ripresa di energia dopo il 5 fino al 18. Dormite molto, riposate più che potete e se ce ne sarà bisogno ricorrete ai calmanti naturali, per evitare che l’eccessivo stress vi guasti i rapporti con il partner e i colleghi. LEONE dal 23/7 al 23/8 Momenti non facili in arrivo. In qualche momento avrete la sensazione di essere senza orientamento, vedrete realtà illusorie, ma passerà presto. Buone performance nella comunicazione, quindi sono probabili nuovi sbocchi nell'ambito dei mass media. La salute è abbastanza buona, ma cercate di non essere troppo apprensivi. VERGINE dal 21/3 al 20/4 Nel lavoro tendete ad essere distratti, a lasciarvi condizionare dalle parole altrui, magari per fare, impulsivamente, tutto il contrario di quello che dovreste. In amore eventuali malintesi sono superabili, l'importante è che non vi lasciate condizionare dalle sensazioni momentanee. Anzi, proprio dagli intimi possono arrivare appoggi per non essere le classiche foglie al vento. Salute: muovetevi con attenzione!
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BILANCIA dal 23/9 al 22/10 È un mese importante, che andrebbe vissuto con molta attenzione e dandovi da fare senza soluzione di continuità. Nel lavoro potete sia raccogliere qualche risultato, anche come entrate, sia seminare. La passionalità vi aiuterà a superare eventuali strascichi, musi lunghi retaggio di Venere a lungo negativa. Potrebbe persino volare la cicogna! Per la salute: spariscono piccoli e grandi disturbi, la forma fisica è a portata di mano. Basta un po' di moto! SCORPIONE dal 23/10 al 22/11 Sia nel lavoro che in amore, dovrete evitare di fare il benché minimo affidamento sul caso a favore, usando la razionalità e il buon senso in ogni momento, di giorno e di notte, anche mentre state parlando d'amore. Se si presenta qualche novità, anche nel campo finanziario, prendete tutto con distacco, non agitatevi troppo per creare del movimento. La Salute si preannuncia non al meglio. CAPRICORNO dal 23/12 al 20/1 Nel lavoro vi è la possibilità di agire al meglio delle vostre capacità traendone anche discreti risultati materiali e questa dovrebbe essere la vostra unica preoccupazione. In amore migliora la situazione e potete contare sull'appoggio degli intimi, del partner per avere idee e serenità anche in altri settori. Non lesinate dolcezza e passionalità, è nel vostro interesse. La salute va migliorando di giorno in giorno e potete trovare soluzione a vecchi disturbi. ACQUARIO dal 21/1 al 19/2 Sia nel lavoro che in amore dovreste regolarvi in modo pacato, razionale, tendendo sempre a razionalizzare le piccolissime contrarietà poiché non c'è niente che non possiate superare con un minimo di attenzione e spirito pratico. In amore, dovreste essere più comprensivi con partner e intimi, evitando di trascurarli. La salute è discreta. PESCI dal 20/2 al 20/3 Le novità vanno guardate con il massimo del distacco, in particolare se si tratta di offerte o consigli che vi vengono da amici e conoscenti. In amore migliorano i rapporti esistenti, purché non siate troppo nervosi e inquieti. Se siete singol, per ora non siate troppo impazienti nel voler colmare la lacuna. Salute: non eccedete con gli strapazzi. Non correre rischi con sport violenti e alla guida d'automezzi. LA STAR: ANTONELLA RUGGIERO 15 Novembre 1952 E' stata per anni la leader dei “Mattia Bazar”, prima di intraprendere una brillante carriera di cantante solista.
Ambiente
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L' punta sul rinnovabile
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l pianeta è malato. E’ questo un assunto ormai incontestabile. Lo dicono i dati, sempre più preoccupanti, sull’inquinamento ambientale. Così come lo dicono gli stravolgimenti climatici che da alcuni anni si susseguono, come se la terra volesse lanciare un grido di allarme. Un grido che non poteva restare inascoltato, e che ha portato le comunità internazionali a porsi degli obiettivi per migliorare la qualità dell’ambiente. La corsa al rinnovabile è partita ormai da qualche anno, infatti, dopo che il protocollo di Kyoto ha sancito parametri ben specifici da raggiungere a livello ambientale. Rinnovabile è la parola d’ordine riferita al comparto energetico del futuro. Per definizione l’energia rinnovabile è l’energia generata da fonti non esauribili o che si rigenerano. Tuttavia non esiste una classificazione universalmente accettata dell’insieme delle fonti rinnovabili e nei diversi ambiti geografici, politici e cultura-
li esistono diverse opinioni sull’inserimento di alcune fonti tra quelle realmente rinnovabili. La normativa di riferimento italiana considera “energie rinnovabili” quelle provenienti da: sole, vento, risorse idriche, risorse geotermiche, maree, moto ondoso, biomasse (trasformazione in energia elettrica dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici). Una importante caratteristica, comune a tutte le fonti rinnovabili di energia, è il loro bassissimo o inesistente impatto ambientale che consente all’umanità uno sviluppo sostenibile, per un tempo indeterminato, senza produrre guasti irreversibili e senza compromettere Inquinamento, un flagello per le città
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E' ora di sfruttare le fonti energetiche rinnovabili
il futuro delle generazioni a venire. Ruolo di punta tra tutte queste fonti, lo detiene il so-
le, che di fatto può essere considerato in qualche modo l’origine di tutte le fonti di energia sia in maniera diretta (conversione fotovoltaica, conversione termica, conversione termo-elettrica mediante pannelli a concentrazione) sia in modo indiretto (energia eolica, biomasse). L’energia che il sole irraggia sulla terra è pari ogni anno a circa 15.000 volte la quantità di energia consumata attualmente nello stesso periodo dall’intera umanità.
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Ambiente
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Caratteristiche positive dell’energia solare sono la sua disponibilità diffusa e praticamente illimitata ed il fatto di essere un’energia assolutamente pulita. Da non trascurare anche il vantaggio di essere un’energia che può essere facilmente prodotta anche in piccoli impianti in grado di
sicuramente quella fotovoltaica, grazie alle caratteristiche di semplicità, modularità, affidabilità e ridotte esigenze di manutenzione, sia a medio che a lungo termine. E’ definito “effetto fotovoltaico” il processo di conversione dell’energia solare in energia elettrica, e più
L'energia solare è quella più “vantaggiosa”
soddisfare il fabbisogno energetico di un nucleo familiare o di un condominio. La più promettente tra le diverse tecnologie che sfruttano l’energia solare è
precisamente della radiazione solare in una corrente di elettroni. La cella fotovoltaica è il mezzo dove si verifica il processo di conversione
dell’energia solare in energia elettrica. Consiste in una lastra di materiale semiconduttore (comunemente è silicio) che trattata in modo opportuno, origina una differenza di potenziale tra la superficie superiore e inferiore. La radiazione solare che colpisce la cella mette in movimento gli elettroni che si spostano dalla parte negativa a quella positiva creando un flusso che genera corrente continua. Fino a quando la cella
resta esposta alla luce fluisce elettricità sotto forma di corrente continua. L’energia prodotta nelle ore di irraggiamento diurno deve essere opportunamente accumulata per un utilizzo differito anche nelle ore notturne. Proprio in funzione dei diversi sistemi di accumulo gli impianti fotovoltaici sono classificati in due diverse tipologie: impianti ad isola, e impianti connessi alla rete.
Ambiente I primi sono utilizzati in campagne isolate, zone montane e impervie dove non è presente la rete elettrica. Sono in genere costituiti da: un generatore fotovoltaico, consistente in una serie di moduli fotovoltaici tra di loro collegati, che ha la funzione di trasformare l’irraggiamento solare in energia elettrica; una batteria di accumulo, che raccoglie l’energia generata nelle ore diurne e la rende disponibile nelle ore notturne; un regolatore di carca, che gestisce il sistema produzione-accumulo di energia; un inverter, dedicato alla trasformazione della corrente continua erogata dal sistema in corrente alternata Gli impianti fotovoltaici connessi alla rete, invece, sono utilizzati nelle aree urbane in caso di utenze già servite dalla rete elettrica nazionale. Immettono in rete l’energia elettrica prodotta con il sistema fotovoltaico dopo averla trasformata
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Pannelli fotovoltaici per “catturare” il sole
tramite inverter in corrente alternata e sincronizzata alla energia elettrica della rete nazionale. In questo tipo di impianti la funzione di accumulo è fornita dalla rete che prende in carico la corrente prodotta dall’impianto fotovoltaico e la rende disponibile nel momento del bisogno per l’utilizzo da parte dell’utente.
Gli impianti connessi alla rete sono costituiti da: generatore fotovoltaico, inverter, quadro di controllo (per la gestione dell’interfaccia tra sistema di produzione fotovoltaico e rete). I vantaggi più significativi della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica sono: inesauribilità della fonte, as-
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senza di emissioni inquinanti ed in particolare di gas serra, non consumo di combustibili fossili. Gli impianti fotovoltaici sono inoltre: semplici, senza parti in movimento, senza costi di esercizio e di manutenzione, modulari (/e perciò possono essere realizzati in diverse dimensioni e potenze erogate in funzione delle differenti esigenze), realizzabili in luoghi isolati o in aree urbane, facilmente integrabili negli edifici e nelle infrastrutture urbane occupando superfici solitamente inutilizzate. Fortunatamente i governi più avveduti, a seguito degli accordi di Kyoto, hanno legiferato a favore dello sviluppo del fotovoltaico compensando con incentivazioni gli svantaggi dei maggiori costi. Grazie alle politiche di sostegno decise dai vari governi le istallazioni di impianti fotovoltaici hanno avuto un forte incremento negli ultimi anni.
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Ambiente
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il Conto Energia
Incentivare il fotovoltaico: ecco il Conto Energia
In Italia il sistema di incentivazione è denominato Conto Energia. Si tratta di un sistema di incentivazione alla produzione di energia elettrica che se immessa nella rete nazionale viene retribuita fino a 0,49 euro/KWh o, se auto consumata , viene scalata dalla propria bolletta conseguendo un guadagno pari alla differenza tra costo al dettaglio del KWh e quello all’ingrosso.
In Italia, dal settembre 2005, è attivo il meccanismo d’incentivazione in “conto energia” per promuovere la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici. Il 19 febbraio 2007 è stato emesso un nuovo decreto ministeriale che ha semplificato quello originario. Ma come funziona tale procedura? L'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico viene convertita dall'inverter e immessa nella rete locale a bassa tensione. Il primo contatore posizionato dal gestore Gse a valle dell'inverter, conteggia tutta l'energia prodotta dall'impianto, e riconose al produttore, per venti anni, a seconda della classe di appartenenza definita in base alla potenza, delle tariffe incentivanti che variano al variare della tipologia di impianto e della potenza; in particolare vengono distinte le seguenti tipologie di impianto: non integrato (impianto al suolo), parzialmente integrato (impianti a tetto aderenti alla superficie della copertura), integrato (pensiline con copertura costituita da moduli fotovoltaici). L’energia prodotta viene ceduta al gestore locale e conteggiata dal secondo contatore che rileva i KWh immessi alla rete. Si può immaginare la rete nazionale come una batteria di capacità infinita dove il produttore immette l’energia prodotta e quando necessita la preleva. Il vantaggio enorme di tale soluzione è che la rete nazionale non necessita di manutenzione e costi aggiuntivi dovuti alle perdite di carica e scarica della batteria e la sua sostituzione che avviene ogni circa 10 anni. Il terzo contatore cioè il normale contatore che si ha normalmente in casa conteggia, il consumo energetico per i propri fabbisogni quando non vi è produzione di energia elettrica dall’impianto.