il
SETTIMANALE
PICCOLO www.ilpiccologiornale.it
Direttore responsabile Daniele Tamburini • Società editrice: Immagina srl via San Bernardo 37 - Cremona • Amministrazione e diffusione: via San Bernardo 37 - Cremona tel. 0372 435474 - fax 0372 597860 Direzione e redazione: via S.Bernardo 37, Cremona - tel 0372 454931 • redazione@ilpiccologiornale.it • Stampa: I.G.E.P. Srl - Industria Grafica Editoriale Pizzorni - Cremona • pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 • direzione@immaginapubblicita.it Aut. del Tribunale di Cremona n° 5/2013 • Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 – Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it
Anno I • n. 14 • SABATO 5 APRILE 2014
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
▲
Da molto tempo non vengono programmate mostre importanti in città. Campagnolo: «Spostare le grandi opere è troppo oneroso»
a pagina 2
SI TORNI A INVESTIRE SULLA CULTURA «Cala l’offerta culturale, ma anche la domanda: la gente non compra libri e non li chiede neppure in prestito alla biblioteca» di Giuseppe Torchio
Province, non tutto è risolto
L’
a pagina 4
BILANCIO DEL COMUNE
NOLLI: «LA PRESSIONE FISCALE SUI CITTADINI E’ CALATA» La pressione fiscale per i cremonesi nel 2013 è stata pari a 845,39 euro pro capite, contro i 1.008 euro del 2012 e i 898,72 del 2011. Nolli: «Mi hanno accusato di avere aumentato le tasse, ma i numeri dicono diversamente». CRONACA
▲
Emergenza bulli, ragazzina finisce all’ospedale
pagina 5
CASALASCO
▲
LA PROPOSTA CONTENUTA NEL NUOVO PGT BASKET SERIE A
Vanoli a Pesaro per archiviare la pratica salvezza
Cremo a Carrara per entrare in forma playoff a pagina 23
VOLLEY A1
Pomì, scontro diretto con Novara per il sesto posto ▲
a pagina 24
CALCIO LEGA PRO
▲
▲
approvazione con il voto di fiducia della Camera della legge Delrio, meglio nota come “ammazza provincie” e con significative defezioni, risponde alla necessità di semplificare il quadro istituzionale ma cerca, soprattutto, di recuperare consenso politico in funzione opposta al possibile exploit degli euroscettici alle prossime elezioni del 25 maggio. La Provincia, organo elettivo di primo grado, a suffragio universale, come previsto in Costituzione, è stata rottamata, non così lo scetticismo sulla soluzione indicata che, pur utile a recuperare fiducia, è a dir poco sbrigativa, quindi non risolutiva. Non si tratta di un nostalgico “amarcord” e nemmeno di un “coccodrillo in articulo mortis”, quanto di una valutazione sulla fine annunciata di un ente che, a livello del mantenimento dei propri organi elettivi, per i 1774 amministratori in carica, nel 2011 è costata circa 11 milioni rispetto per ai 60 milioni di italiani, quindi molto meno di un euro a testa. Diverso, invece, l’ammontare dei costi per le elezioni quinquennali pari a 380 milioni, somma che avrebbe potuto essere di gran lunga ridotta con l’accorpamento nell’election day delle votazioni europee e locali. Il provvedimento è inserito in un meritorio quanto tardivo contesto di riordino del sistema degli enti locali che prevede anche la nascita delle Provincie metropolitane, guidate dal sindaco del capoluogo ed in lista d’attesa da almeno un ventennio e delle veramente necessarie forme di Unione dei Comuni e/o della loro fusione, elementi questi ultimi di razionalizzazione da non sottovalutare, soprattutto nel nostro territorio, forte di ben 113 Comuni. In particolare il passaggio sulle Unioni è da salutare con favore, prevedendo aggregazioni di servizi, in prospettiva, per un minimo di 10mila abitanti e mettendo in campo uno sforzo significativo per nuove risposte si cittadini delle realtà minori. Ma veniamo alla vera e propria esecuzione del “capro espiatorio” Provincia, verificando come la stessa Regione Lombardia, con un documento votato alcuni mesi fa, abbia chiesto di mantenerne i servizi provinciali per una serie ampia di competenze, ivi compresa l’agricoltura. In realtà spetterà proprio alla Regione decidere se attribuire a ciò che resta della Provincia, che sarà retta dal presidente in carica, in veste di commissario e senza alcuna retribuzione dalla data di scadenza, a maggio prossimo e fino al 1 gennaio 2015, non solo l’agricoltura ma anche l’istruzione, la formazione professionale, il lavoro, il turismo e le altre materie che non compaiono nel testo approvato a Roma. Alla Provincia, trasformata in ente territoriale di area vasta, di secondo livello costituita, cioè, dall’assembea dei sindaci e dei presidenti delle unioni intercomunali con mandato a titolo gratuito, ora, sono rimaste solo le competenze della programmazione urbanistica, della pianificazione dei trasporti, dell’ambiente e, grazie ad un emendamento parlamentare, dell’edilizia scolastica. E’ necessario definire come avverrà l’elezione dei nuovi organi costituiti dai sindaci e con quali procedure, se, cioè, con voto pro capite o pro quota e definire quali risorse potranno ricevere i Comuni per una serie di funzioni delegate. Purtroppo l’esperienza del passato indica che al passaggio delle competenze spesso non è corrisposto un reale trasferimento di risorse. Con i chiari di luna della finanza locale, costretta a rivalse sul cittadino per il blocco delle risorse proprie locali, bloccate dal “patto di stabilità”, questo elemento va definito con estrema urgenza. Così come l’eventuale accentramento delle stesse renderebbe la Regione un organismo ancor più lontano ed elefantiaco, in barba ad ogni promessa di riduzione dell’impatto burocratico e della mission affidatale di ente di legislazione e di alta amministrazione. Quindi aspettiamoci, more solito, il balletto dei decreti e delle circolari applicative, anche perché, in taluni passaggi, la fretta ha fatto i gattini ciechi.
VIA GHINAGLIA: E’ POSSIBILE ELIMINARE IL PASSAGGIO A LIVELLO
LO SPORT
L’OSPITE
a pagina 25
a pagina 13
Martignana va verso l’Unione del Po
Il paginone centrale è dedicato alle attività commerciali che nel mese di marzo offrono ai nostri lettori un’opportunità in più. Presentando il coupon otterrete vantaggi eccezionali BUON SHOPPING DI PRIMAVERA!