Settimanale Il Piccolo

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il

SETTIMANALE

PICCOLO www.ilpiccologiornale.it

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Anno III • n. 17 • SABATO 30 APRILE 2016

Edizione chiusa alle ore 21

Periodico • € 0,02 copia omaggio

Non riceve alcun finanziamento pubblico

Limitiamo le chiamate moleste

PRIMO MAGGIO PAOLO MANASSE: «LA RICCHEZZA NON RENDA PIU’ DEL LAVORO»

a pagina 6

di Vanni

Bufera su Davigo dopo le accuse ai politici corrotti. Duro Renzi: «Basta generalizzare. Se Davigo conosce un politico corrotto faccia il nome». Caustico Davigo: «Basta generalizzare: se Renzi conosce un politico onesto, faccia il nome».

CULTURA

BASKET A

a pagina 23

Vanoli, mercoledì ultimo collaudo prima dei playoff

E’

proprio l’anno sbagliato per riproporre con forza una lega europea con le squadre più blasonate del continente. In Inghilterra, infatti, stiamo assistendo all’affermazione del Leicester, partito per salvarsi e vicinissimo alla conquista della Premier League, malgrado la presenza di club ricchissimi come Manchester United, Arsenal e Manchester City. Una favola che sta appassionando milioni di tifosi, che amano imprese leggendarie realizzate senza ingenti capitali. Insomma, il denaro non riesce a comprare la passione pallonara, come pensano erroneamente i ricconi provenienti da Paesi senza cultura e storia calcistica. L’impresa del piccolo Leicester, che potrebbe diventare realtà domani sul campo del nobile United, dà fiato a chi vuole continuare a tifare per piccole realtà, che meritano di misurarsi nei campionati migliori, raggiunti con impegno e programmazione. Sin da ora pregustiamo la squadra di Claudio Ranieri in Champions League, che speriamo possa ripercorrere CALCIO LEGA PRO

a pagina 24

di Fabio Varesi

le gesta del Nottingham Forest, che sul finire degli anni ’70 arrivò non solo al titolo inglese, ma vinse addirittura due Coppe dei Campioni consecutive. Non sarà facile ripetere l’impresa, ma è bello sognare che avvenga. Proprio mentre in Italia si celebra la Juventus, capace di vincere per distacco partendo dalla 12ª posizione, riesce finalmente ad ottenere una prestigiosa affermazione un tecnico bravo e serio, che proprio dal popolo juventino è stato pesantemente criticato. Ranieri ha avuto la sfortuna di arrivare a Torino dopo Calciopoli, quando non c’erano ancora le condizioni per tornare a dominare in Italia. Anche per sfortuna ha solo sfiorato con la Roma lo scudetto nell’anno del triplete interista e dopo la brutta figura alla guida della Grecia (non solo per colpa sua), ha cercato gloria oltre Manica. Ora in Inghilterra è il tecnico più celebrato e da “emigrante”, finalmente è apprezzato anche nel nostro Paese. Era ora.

VOLLEY A1

a pagina 25

Cremonese in campo Pomì premiata oggi a Cittadella per un’altra pensando al futuro stagione favolosa

CICLISMO

CASALMAGGIORE

Una spada di Damocle a pagina 10 sul Bilancio SAN GIOVANNI

Una mostra sui beni a pagina 21 confiscati

La doppia favola di Ranieri e del suo Leicester

a pagina 8

Biffi, illuminista cremonese

Ferraroni: ora basta polemiche

Fatemi capire...

a pagina 3

LA STORIA

a pagina 7

BALDESIO AL VOTO

a pagina 5

LA TRUFFA SEMPRE PIU’ SPESSO BUSSA ALLA PORTA DI CASA a pagina 4

CALL CENTER

POLITICI E CORRUZIONE, STO CON DAVIGO Intervista al professor Alberto Vannucci, docente di Etica Pubblica, in merito al caso sollevato dal magistrato

Villa Medici Alla mostra a pagina 12 c’è Sgarbi

a pagina 26

Domani si corre un avvincente Circuito del Porto


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CREMONA Alle 10 in via Speciano

Il Vescovo incontra il Terzo Settore

S

di Federico Pani

i avvicina il Primo maggio e, piaccia o meno, alcune delle pagine di Karl Marx sono ancora capaci di raffigurare in modo sorprendente l’aspetto eroico del lavoro. Gli operai-proletari di Marx, ma con loro potremmo dire anche tutti quelli che sanno fare bene il loro mestiere, si realizzano proprio attraverso il lavoro. Impegnano il proprio tempo, la propria esperienza, il loro sapere. In breve: mettono letteralmente se stessi in ciò che fanno. Si guadagnano da vivere. Si liberano dal bisogno. Rovesciano i rapporti di forza. Cominciano a esigere tutele, garanzie, un salario maggiore. E, pur dovendo lottare, sono destinati a raggiungere tutto questo. Un racconto dal finale eroico che la storia, tuttavia, ha contraddetto in molti casi. Su questo punto, il presente non sembra essere da meno. In un libro che riecheggia in maniera spudorata il capolavoro di Marx, il francese Piketty – ma prima di lui già l’americano Stiglitz – ha formulato una teoria semplice, che tuttavia ha convinto in molti: chi è ricco tende a diventarlo sempre di più, chi è indigente resta tale. E chi sta nel mezzo? Anche in quel caso, si tende alla povertà. Niente a che vedere, certo, con i proletari renani o inglesi dell’Ottocento a cui il filosofo de Il Capitale pensava, costretti a vivere stipati in squallide baracche e in condizioni igienico-sanitarie disastrose. Ma il sogno di seconde case, lavori certi e ben retribuiti, di una vita benestante insomma, resta tale. Insomma, lavorare non è più la via che porta al riscatto sociale. Casomai, serve solo per sopravvivere dignitosamente. Per orientarci meglio e capire con che tipo di situazione devono confrontarsi i lavoratori contemporanei, chiediamo a Paolo Luciano Manasse, docente di Scienze Economiche presso l’Università di Bologna, esperto di macroeconomia e di politica monetaria e fiscale.

Stamattina alle ore 10, presso la sala Forum di via Speciano 2, il vescovo di Cremona Antonio Napolioni incontrerà tutte le realtà del Terzo Settore cremonese. L’incontro è stato proposto e

organizzato dal Forum del Terzo Settore di Cremona e del cremonese e dal Forum Provinciale cremonese. Sarà un importante momento per far conoscere le attività svolte per la comunità.

Se la ricchezza rende più del lavoro

In occasione della Festa dei Lavoratori, intervistiamo il professor Manasse: «Lo spirito europeo è perduto»

Professore, la Repubblica italiana è una Repubblica fondata sul lavoro: è stato così anche in questo inizio di secondo millennio? «Si tratta di una questione complicata, anche perché c’è una certa differenza tra il vigore formale e materiale delle Costituzioni. Comunque, fino al 2008 il mercato del lavoro si può dire non abbia subito shock particolari: nonostante lo scarso aumento della produzione, fino ad allora la situazione generale era sempre andata migliorando. I veri problemi sono arrivati con la crisi del 2008. È vero: la disuguaglianza nella distribuzione del reddito è un processo in atto perlomeno dal 1979, anno di una delle crisi petrolifere, con una lunga pausa che, dalla metà degli anni ’90, arriva fino alla crisi 2008. Una delle ragioni dell’allargarsi di questo divario – parafrasando la tesi di Piketty – risiede nella mancata corrispondenza tra i tassi d’interesse e la produttività dell’economia. Il che vuol dire, in sostanza, che la ricchezza rende più del lavoro. La ricchezza, infatti, significa accumulo e risparmio; il lavoro e l’attività

lavorativa vogliono dire invece reddito e consumo. E qui veniamo al punto: chi è ricco consuma innanzitutto meno di quanto guadagna; e poi la sua ricchezza dipende non dal lavoro, ma dal risparmio e dal tasso d’interesse che riesce a imporre su di esso, attraverso il prestito. In poche parole, chi è ricco si arricchisce ancora di più, in quanto creditore. Al contrario il lavoratore, per poter consumare, calando il reddito – il valore del suo lavoro – deve assumere il ruolo opposto, cioè quello del debitore». La classe media è storicamente la classe che, consumando, ha permesso in passato un travolgente sviluppo industriale. In una recente intervista al Corriere della Sera, Romano Prodi su questo punto è stato esplicito: «se continuiamo con la distruzione della classe media e l’accumulazione della ricchezza nella classe più elevata, che non consuma, costruiamo la stagnazione secolare». La rinascita di una classe media, quindi, converrebbe a tutti. Come mai la si sta progressivamente annientando?

«Esistono molti fattori che possono spingere nella direzione della disuguaglianza e dunque della cosiddetta “distruzione della classe media”. In certi casi, alcuni fattori sono perfino vantaggiosi. Tuttavia hanno costi sociali molto elevati. Direi che ne possiamo individuare due: la tecnologia e il commercio internazionale. Le nuove tecnologie vanno sempre e soprattutto a vantaggio di chi sa usarle. Dunque, di quella parte di popolazione maggiormente istruita. E poi la tecnologia ha un altro effetto collaterale: rende il lavoro umano sempre meno produttivo. Un potente calcolatore, in fondo, può sostituire il lavoro di molte persone. Per quanto riguarda il mercato internazionale, il discorso è semplice: la merce che costa meno è la merce che si importa di più. Ciò comporta che le imprese locali non abbastanza competitive vengono spiazzate dalla concorrenza. Analogo a questo, c’è il discorso della forza lavoro: non è un caso se la produzione industriale ha subito – come mai prima – un processo di decentramento; gli investimenti, infatti, si sono spostati laddove i lavoratori richiedevano un salario inferiore». Sono in pochi a credere che l’Italia, da sola, possa uscire dalla situazione di recessione in cui si trova. Certo, ricordava ancora Prodi, si può intervenire sulla lentezza della burocrazia e sullo snellimento del sistema normativo; ma finché a mancare sarà una vera politica europea, è vero che ogni sforzo non sarà mai davvero efficace? «La mia impressione è che in Europa siano molte cose a non funzionare: le istituzioni, la pubblica amministrazione, il bilancio

e non solo. Il problema è che l’Europa non è un sistema federale come gli Stati Uniti. Per fare un esempio, lo Stato di New York ridistribuisce all’interno del paese il 20% dei propri introiti. Ma lì, si sa, i cittadini si sentono tutti quanti americani. La verità è che il problema, in Europa, è prima di tutto politico: i cittadini europei non si percepiscono come tali. Basti pensare che il fondo UE impiegato per la redistribuzione tra i membri dell’Unione ammonta solo all’1% del Pil complessivo degli Stati. D’altro canto, il Pil della Grecia costituisce solo il 2,5% del Pil dell’area dell’euro, e dunque si tratta di un debito piuttosto modesto da appianare. Eppure, senza l’intervento di Mario Draghi, presidente della Bce, la crisi ellenica avrebbe potuto spezzare il sistema monetario. Lo spirito dell’Europa unita, quello dei suoi fondatori, è chiaro che è perduto e i politici non fanno nulla per recuperarlo. Anzi: cavalcano l’insofferenza di quei cittadini che non vogliono pagare con le loro tasse il debito dei cittadini altri Stati». Come potrebbe cambiare lo scenario a fronte dell’attuale e futuro travaso demografico che sta investendo l’Europa? Crede che l’Europa saprà reggere questa ed altre sfide? «Il comportamento tenuto dagli Stati europei con la Grecia non fa ben sperare. In quel caso, il termine dei costi, come si diceva, era piuttosto contenuto: centinaia di miliardi contro le decine di migliaia di miliardi di euro degli altri stati messi insieme. La crisi dei migranti, bisogna dirlo, costerà certamente di più. Certo questa situazione dipende anche da fattori di politica internazionale. Finora, però, l’unica istituzione che ha saputo fornire una gui-

Paolo Luciano Manasse

da politica all’Europa è stata la sola Bce, operando in maniera indiretta. Il problema è che ora nemmeno Draghi può fare qualcosa. Servirebbe, per esempio, che per fermare le misure doganali e protezionistiche adottate da alcuni Stati si potesse sanzionare chi non rispetta le regole sulla libera circolazione». A fronte di un simile scenario è possibile confidare ancora in quella forza liberatrice del lavoro di cui Marx palava? «Personalmente, ho ancora fiducia nella possibilità di molte forme di lavoro, e parlo in modo particolare di quelle che sanno interagire con le nuove tecnologie. Serve però un cambio della mentalità: non dobbiamo pensare che lavorare significhi soltanto produrre qualcosa di materiale come, che so, viti e bulloni. La sharing economy, le molte startup, il turismo digitale, la conoscenza delle lingue, le collaborazioni con le università, lo smart working: tutte queste forze stanno dando origine a nuove forme di lavoro, destinate a soppiantare quelle categorie il cui interesse, benché legittimo, si riduce alla difesa delle proprie posizioni di rendita. Sono proprio queste posizioni d’interesse a giocare un ruolo non indifferente nei bassi livelli di crescita e nel persistere di un alto tasso di disoccupazione. È evidente che ciò va a svantaggio di tutti. Liberare il paese da queste forme di protezione d’interessi e da tutele improduttive: la scommessa sta qui».


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Cronaca

Sabato 30 Aprile 2016

Truffe porta a porta, casi in aumento

Situazione sempre più peoccupante in città e nei dintorni, dove si sono verificati di recente parecchi episodi: principali vittime dei malviventi sono gli anziani

S

di Simona Raboni

empre più numerose, anche sul nostro territorio, le truffe porta a porta. Nei giorni scorsi sui social network si sono moltiplicate le segnalazioni, specialmente nel quartiere Maristella. Si parla di due ragazze che girano chiedendo di poter visionare le bollette elettriche e del gas. Un format che spesso si ripete: finti addetti delle aziende di servizi, piuttosto che finti carabinieri. La dinamica è sempre la stessa e colpisce soprattutto gli anziani: i malviventi citofonano chiedendo di poter entrare per verificare una bolletta, o per altre questioni. Una volta introdotti nelle abitazioni con una scusa, riescono a sottrarre soldi o oggetti di valore, oppure a farsi consegnare del denaro. Molti sono stati, nelle ultime settimane, i colpi messi a segno nelle abitazioni delle aree periferiche di Cremona. Molti altri invece sono i tentativi andati a vuoto, in quanto le persone non sono cadute in trappola. I dati sulle truffe sono allarmanti: nel 2014 – l’ultimo dato disponibile – sono state circa 800 in provincia di Cremona, ossia oltre due al giorno. In cinque anni sono cresciute del 32%: nel 2009, infatti, si fermavano a 601. Da parte delle forze dell’ordine arriva la sollecitazione a tenere alta la guardia. A questo proposito in questi mesi continuano, nei quartieri, gli incontri di sensibilizzazione rivolti alle persone anziane, tenuti da personale in divisa. Richiamo all'attenzione anche da parte delle associazioni dei consumatori. Aduc fa l’identikit del truffatore: “Arrivano nelle case soprattutto di mattina, quando è più facile trovare l’anziano da solo, si presentano spesso con la scusa di conoscere un familiare e talvolta riescono a far firmare contratti capestro o a carpire informazioni sensibili come le coordinate bancarie” spiega l’associazione. “Frequente il caso di persone che si spacciano per impiegati che lavora-

I richiami dell’Aduc: «Spesso si presentano di mattina dicendo di conoscere un familiare. Non date soldi e non firmate nulla»

IL PIEDIBUS PER IMPARARE SANE ABITUDINI DAGLI ATLETI

Il gruppo in partenza dalla Primaria Stradivari

Un’anziana apre la porta di casa a un tecnico di un’azienda di servizi: sarà un truffatore?

no per enti di recupero crediti e richiedono somme di denaro. A tal proposito, è bene sapere che nessuno (né una banca, né un ente di riscossione) manda un funzionario presso l’abitazione. O ancora i truffatori fermano il malcapitato di turno per strada offrendosi di accompagnarlo alla posta o in banca con l’unico intento di reperire informazioni utili a truffarlo”. Dunque, evidenzia Aduc, mai “aprite la porta a sconosciuti. L’esperienza ci insegna che aprire la porta può far prendere coraggio a chi vuole importunarci e a far cadere le difese psicologiche della persona anziana che avrà più remore a liberarsi bruscamente di chi lo sta importunando rispetto a quanto potrebbe fare un giovane”. Attenzione anche “quando si fanno operazioni di prelievo o versamento in banca o alla posta”, ma anche quando “si utilizza il banco-

mat”. Importante anche evitare di firmare moduli o contratti che vengano proposti. Ma le truffe viaggiano anche sul web e in particolar modo via mail. A questo proposito Enel ha segnalato nei giorni scorsi la necessità di prestare attenzione a determinati messaggi, dal contenuto ingannevole, inviati da un indirizzo email solo all’apparenza riferito ad una società del gruppo Enel. Ma che in realtà contengono un grave inganno: il destinatario riceve una finta bolletta e viene invitato a regolarizzare una morosità sulla fornitura o a scaricare un allegato cliccando i link in essa presenti. In realtà l’ignaro utente viene dirottato su pagine web in cui viene invitato ad inserire propri dati personali o a scaricare allegati che contengono un virus informatico che blocca il contenuto del pc. L’obiettivo è chiedere poi un riscatto alla vittima

dell’attacco per ottenere lo sblocco del pc e la decifratura dei dati. Si tratta del già tristemente noto fenomeno del Cryptolocker. “Queste email non sono state inviate né da società del Gruppo Enel né da società da essa incaricate” evidenzia l’azienda. “Si tratta di un tentativo di raggiro simile a quelli più volte denunciati da altre aziende e istituti finanziari. Le procedure aziendali non prevedono in alcun caso la richiesta di fornire o verificare dati bancari e/o codici personali attraverso link esterni”. Dunque l’azienda invita “chiunque riceva una e-mail sospetta a non cliccare i link presenti all’interno dei testi, a non scaricare ed aprire allegati ed a verificare l’autenticità della richiesta attraverso i consueti canali di contatto: Punti Enel presenti sul territorio o i numeri verdi 800 900 800 per Enel Servizio Elettrico e 800 900 860 per Enel Energia».

Un giorno speciale per i bambini delle scuole primarie Capra Plasio, Boschetto, Manzoni, Don Primo Mazzolari, S. Ambrogio e Stradivari dove è presente il Piedibus. Alle fermate dove si ritrovano per il tragitto casa scuola e viceversa hanno infatti trovato ad attenderli atleti ed allenatori delle società sportive cittadine che si sono uniti ai loro abituali accompagnatori. Con questo abbinamento allo sport ha preso il via la sezione + Piedibus – Sprechi Alimentari + Raccolta Differenziata del concorso “Piccoli passi per un comportamento sostenibile”. L’iniziativa, che si protrarrà sino al 20 maggio, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Educative e all’Istruzione per incentivare l’impegno nelle piccole azioni quotidiane per un’educazione ai consumi più consapevole e rispettosa dell’ambiente. Gli sportivi non solo si sono prestati a fare da accompagnatori, ma dopo essersi presentati ed avere illustrato in modo sintetico la rispettiva disciplina ed i risultati raggiunti, hanno spiegato in modo semplice perché è importante fare attività fisica per stare bene, crescere e socializzare con i propri coetanei. Hanno partecipato all’iniziativa gli assessori all’Istruzione Maura Ruggeri, all’Ambiente Alessia Manfredini e allo Sport Mauro Platè, e i tecnici e atleti: Giulia Goi (Pattinaggio Artistico Cremonese), Benedetta Sforza (Kodokan), Cristiano Dusi (Sported Maris), Andrea Dal Bianco e Filippo Vincenzi (Bissolati), Daniele Signore (Canottaggio), Stuart Till (Rugby Lions Cremona) Francesca Lottici (Baskin), Marco Mignani, Giada Corsini e Marianna Mari (Scherma Club Cremona).


Cronaca

Sabato 30 Aprile 2016

Telefonate moleste, serve un limite

Iniziativa dell’Unione Nazionale Consumatori che ha organizzato una raccolta firme per riformare il sistema call-center

S

di Simona Raboni

ono sempre più frequenti – e fastidiose – le telefonate in arrivo dai call center di qualsiasi genere e a qualsiasi ora del giorno e della sera. Dall’ultima vantaggiosissima tariffa Tim, o Vodafone, all’offerta di Sky; dalla proposta di Mediaset Premium alla nuova tariffazione di Enel. Insomma, quasi ogni giorno le telefonate arrivano, spesso in orari serali, quando si è certi che le persone non siano al lavoro, con le più svariate motivazioni. E spesso ad un rifiuto dell’utente, interviene un atteggiamento insistente da parte dell’operatore. A questo proposito, l’Unione nazionale consumatori ha deciso, sollecitata da molti iscritti, di lanciare una raccolta firme per chiedere una riforma del sistema call-center. #Nondisturbarmi è l’astag dell'iniziativa, che si propone di incrementare la responsabilizzazione degli operatori e call-center ma anche di potenziare il Registro delle Opposizioni, che ancora oggi funziona piuttosto male. «E’ inaccettabile che, allo stato attuale, non esista una difesa concreta contro il teleselling selvaggio, per questo motivo abbiamo lanciato una petizione online per dire basta alle chiamate indesiderate a tutte le ore del giorno». E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unc, lanciando la campagna a cui sarà possibile aderire per le prossime settimane sul sito www.consumatori. it. «I consumatori sono esasperati da chi chiama a tutte le ore incurante della privacy e spesso con atteggiamenti aggressivi e insistenti per vendere qualcosa o proporre un cambio di

Lav, sportello informativo a SpazioComune

contratto» continua Dona. «Purtroppo a chi ci scrive per lamentarsi della maleducazione di certi call-center o per aver accettato un contratto conveniente solo sulla carta, oggi possiamo dare ben poche certezze in quanto non esistono regole adeguate che mettano un freno all’aggressività di alcuni operatori e d’altra parte il Registro Pubblico delle Opposizioni, che doveva servire a limitare le chiamate di telemarketing, si è rivelato un fallimento». Dunque ora con la petizione, l’Unc si propone di dare una svolta alla situazione. Tra i punti chiave del documento, l’introduzione «di un meccanismo di Responsabilità solidale tra l’azienda che avvia la campagna e il call-center che fa le telefonate (per evitare rimpalli di responsabilità e di dover perseguire piccoli call center La Lav (Lega Anti Vivisezione onlus), primo Ente animalista riconosciuto con Decreto del Ministero della Salute, fin dal 1977 agisce con lo scopo sociale di tutela e promozione dei diritti degli animali umani e non umani,

con sede all’estero)». Si vuole inoltre, come detto, potenziare il Registro pubblico delle opposizioni, «così da ampliarne le prerogative, prevedendo la possibilità di iscrivere i numeri di cellulare e che soprattutto una volta iscritto il proprio numero, si possano così “cancellare” tutti i precedenti consensi (in modo tale da consentire al cittadino di riprendere il pieno controllo dei propri dati)». Secondo i promotori, «sarebbe inoltre preziosa l’istituzione di un Registro per censire le campagne promozionali (con indicazione dell’operatore che lancia la campagna, il periodo di riferimento e i numeri utilizzati per chiamare i consumatori) così da evitare all’utente di dover fare indagini complicate per scoprire chi lo ha disturbato». Altro punto fondamentale è quello

con particolare attenzione all’ambiente e alla salute. Dal 7 aprile la Lav di Cremona ha dato avvio ad una collaborazione con l’Amministrazione Comunale per la gestione, totalmente gratuita, di uno sportello informativo a di-

di «incentivare gli operatori a gestire meglio i dati in loro possesso: il sistema attuale è costruito in modo tale da disincentivare le buone pratiche» sostiene Dona. «Oggi, infatti, il pagamento alla Fondazione Ugo Bordoni (che si occupa del Registro) è proporzionale all’attività di scrematura dei numeri: tanto più pulisce le liste, tanto più l’azienda deve pagare la Fondazione. Ma in questo modo si disincentivano le imprese a cancellare i numeri (di fatto questi preferiscono pagare le sanzioni), mentre sarebbe meglio stabilire il pagamento in base al fatturato. Chiediamo che ciascuno di noi abbia il diritto di essere lasciato in pace, vogliamo una riforma del sistema callcenter, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: una semplice firma può fare la differenza», conclude Dona.

sposizione dei cittadini, per accogliere segnalazioni, rispondere a richieste inerenti la convivenza uomo-animale, informare riguardo leggi e regolamenti locali e promuovere campagne di sensibilizzazione e di educazione alla

corretta detenzione degli animali. Lo sportello informativo ha sede presso SpazioComune in Piazza Stradivari (telefono 0372/407046), il giovedì dalle ore 17 alle 18.30.

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LO HA DECISO LA REGIONE

Paghi il bollo in banca? Sconto del 10%

La commissione Bilancio, presieduta da Alessandro Colucci (Ncd), ha dato il via libera mercoledì alla modifica di alcune norme della legge di Semplificazione (relatore Marco Tizzoni, Lista Maroni). Tra le novità più importanti spicca la modifica dell’articolo 49 che introduce nel sistema di riscossione della tassa automobilistica la domiciliazione bancaria. In questo modo la Regione si garantisce il pagamento costante e sistematico nel tempo della tassa automobilistica mentre i contribuenti, optando per questa modalità di pagamento, potranno contare su uno sconto della tassa del 10%. Tale sistema inizierà la fase di sperimentazione a partire dal 1° gennaio 2017. In fase di prima applicazione, e comunque per un periodo non superiore al triennio, il servizio di domiciliazione bancaria è svolto dal Tesoriere regionale. Le modalità applicative saranno poi definite dalla Giunta regionale. La stessa norma riapre i termini per mettersi in regola per i bolli non pagati per le annualità fino al 2014, prevedendo la contestuale estensione della misura all’annualità 2015: i pagamenti dovranno essere effettuati entro il 31 luglio di quest’anno. Le modifiche alla legge di Semplificazione per il 2016 confermano poi il servizio “Angeli antiburocrazia” quale sostegno e supporto alle imprese lombarde anche per il 2016: si tratta di trenta giovani laureati disponibili presso il territorio (2 per ogni provincia, 1 a Sondrio e 9 a Milano).


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Cronaca

Sabato 30 Aprile 2016

CONSORZIO AGRARIO CAMBIA LO STATUTO E APRE ALLE IMPRESE EXTRA CREMONESI «Le modifiche statutarie introdotte oggi dall’Assemblea del Consorzio Agrario di Cremona pongono rimedio ad una chiusura strategica della precedente governance, che aveva limitato l’adesione al Consorzio alle sole imprese della provincia di Cremona. Una scelta antistorica ed economicamente penalizzante, quella di alzare muri che appartengono ad epoche medievali, alla quale oggi si risponde con la volontà di guardare al futuro, gettando le basi per un rilancio forte ed efficace». E’ quanto afferma Coldiretti Cremona, in merito alle importanti decisioni prese oggi dall’Assemblea del Consorzio Agrario di Cremona. «Aver aperto la possibilità di far aderire imprese agricole di altre province significa poter irrobustire la base sociale, soprattutto in quei territori dove già il Consorzio di Cremona sta operando – prosegue Coldiretti –. Non dimentichiamo che l’adesione di imprese fuori provincia era possibile sino all’anno 2013, quando questa opportunità venne inopinatamente eliminata». Un ulteriore contributo al rilancio del Consorzio Agrario di Cremona viene da un’altra importante modifica apportata allo statuto, che consente di organizzare la base sociale in organizzazioni di produttori dei vari settori (cereali, latte, suini, pomodoro, ecc), puntando all’obiettivo di rafforzare ulteriormente la concentrazione dell’offerta, per garantire maggiore potere contrattuale ai produttori e quindi più solide opportunità di reddito alle imprese socie del Consorzio Agrario». Coldiretti ringrazia i 61 delegati «di espressione della nostra Organizzazione, eletti nelle assemblee parziali, che hanno costituito l’assemblea odierna e che con coraggio, lungimiranza e determinazione hanno posto le basi per far uscire il Consorzio Agrario da una sorta di isolamento, facendolo diventare sempre più uno strumento utile alle imprese”. “Lasciamo ad altri le polemiche strumentali di chi voleva mantenere il Consorzio Agrario di Cremona in una condizione marginale e antistorica. Da oggi si apre una nuova stagione per un Consorzio Agrario moderno che sia realmente una forza amica delle imprese agricole».

Enal Caccia entra nella sua nuova sede

Ferraroni: Baldesio, basta polemiche Il candidato che si oppone al presidente uscente Sanfelici chiede di abbassare i toni dello scontro. Oggi alle 16.30 il voto dei soci

Q

di Vanni Raineri

uesto pomeriggio, alle 16.30, i soci della Baldesio saranno chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio, che poi al suo interno nominerà il presidente che gestirà la gloriosa società Canottieri per il prossimo quadriennio. L’elezione societaria è di norma un fatto di routine, che interessa in primis i soci, ma questo caso è particolare, non solo per l’importanza della società (che muove oltre due milioni di euro l’anno) ma anche per una doppia candidatura che ha creato qualche tensione in un ambiente che non vive certo di tensioni. E proprio per abbassare i toni e spegnere sul nascere ogni polemica i due protagonisti hanno evitato negli ultimi giorni ogni tipo di polemica, tanto che uno dei due decide di non intervenire più pubblicamente per presentare il suo programma, come fatto su queste pagine la scorsa settimana dell’avversario. Sabato scorso infatti abbiamo presentato la ricandidatura di Francesco Sanfelici, che si ripresenta dopo aver “governato” nell’ultimo quadriennio, oggi sarebbe toccato a Mario Ferraroni, che invece lo aveva preceduto per due mandati. Senonché Ferraroni, probabilmente conscio di aver provocato egli stesso alcune tensioni, ora preferisce limitarsi a dire: «E’ giunto il momento di smetterla con le polemiche che non fanno bene a noi (inteso i due candidati, ndr) e nemmeno alla Baldesio. E’ giunto il momento in cui siano i soci a parlare con le loro votazioni. Non ho nulla da dire né da rispondere, la querelle è durata fin troppo, con troppe cose inutili se non dannose soprattutto per la società, che non ha bisogno di vivere queste situazioni spiacevoli»

Ora parlino i soci con le loro votazioni. Io sono sereno Nessuno cerca polemiche, gli spieghiamo, solo ci sembra giusto che anche lei illustri il suo programma. «Il mio programma è esposto da una settimana alla Baldesio e i soci possono leggerlo. E’ giunta l’ora in cui tutto debba rimanere interno alla società. I soci hanno diritto di votare e mi auguro lo facciano con la loro testa, senza essere influenzati dalle polemiche. Io sono sereno e tranquillo, e non ho più niente da dire». Prendiamo atto, e facciamo un salto in Baldesio (basta il profilo Facebook) per leggere il programma. Innanzitutto l’elenco dei consiglieri candidati della lista Ferraroni: oltre a lui, Stefano Arisi, Renzo Tenca, Gianfranco Del Bon, Marco Montagni, Tomaso Tavella, Giancarlo Romagnoli, Luigino Ferrari e Carlo Croce. In breve, in tema di attività sportive si afferma: “Lo scopo della

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Domenica 1° maggio, dalle ore 11, con una breve cerimonia cui seguirà un piccolo rinfresco, Enal Caccia Cremona inaugura ufficialmente la nuova sede, in via Valdipado, n° 4 . Il presidente Edoardo Sali, e la segreteria Enal Caccia Cremona, invitano tutti i soci, amici e simpatizzanti a partecipare per rendere memorabile questo “storico” cambio di sede.

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nostra Canottieri è quello di portare i giovani soci e non a praticare delle attività sportive. Questa è sempre stata la nostra mission. Sarà assiduo il nostro impegno per cercare di avvicinare sempre più giovani alle varie discipline sportive”. Sulle strutture societarie: oltre alla manutenzione, serve procedere “alla costruzione della nuova palestra come da progetto già approvato dai soci. Al rifacimento dei due campi in erba sintetica, con un nuovo fondo. A redigere un nuovo regolamento per l’utilizzo dei campi coperti, sia palazzetto polivalente che pallone pressostatico. Alla riqualificazione della Club House, bar, sala ristorante e sala tv, con interventi annuali o con una ristrutturazione integrale della stessa. Alla ricerca di un nuovo custode. Ad attuare una maggiore sorveglianza e

controlli nei mesi estivi, per evitare facili ingressi”. Quindi le conclusioni: “Non affosseremo il settore calcio, non sarà costituita nessuna Srl o altro tipo di società che gestisca il settore tennis che è e resterà sempre la Scuola Tennis della Baldesio, non impediremo la costruzione della nuova palestra ma esattamente il contrario. Voglio concludere questa esposizione, se mi permettete, con una nota personale, viste le tante voci che sono circolate in queste settimane. Ho deciso di ricandidarmi spinto dalla richiesta di decine di soci che hanno apprezzato la mia precedente Presidenza fatta di condivisione e di dialogo con tutti. Ho a disposizione tutto il tempo che desidero, mi posso avvalere di collaboratori esperti e capaci, ma soprattutto amo la Baldesio quanto Voi”.


Cronaca

Sabato 30 Aprile 2016

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La corruzione? Oggi è policentrica

Dopo le sferzate del nuovo presidente dell’Anm Piercamillo Davigo, abbiamo intervistato sul tema il professor Alberto Vannucci

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di Vanni Raineri

a recente intervista rilasciata da Piercamillo Davigo, fresco presidente dell’Associazione nazionale magistrati, ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, ha provocato un vespaio sia nel mondo della politica, al quale l’ex magistrato di Mani Pulite ha rivolto pesanti accuse, sia nella stessa magistratura, dove molti colleghi si sono dissociati da alcune sue esternazioni. Sul tema, abbiamo intervistato un docente universitario noto ai nostri lettori, dato che già una volta in passato ci siamo rivolti a lui. Si tratta di Alberto Vannucci, Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Il professor Vannucci insegna Etica Pubblica e Politiche per l’integrità dell’amministrazione. Le sue ricerche hanno riguardato corruzione politica e organizzazioni mafiose. Ha anche collaborato con il Comitato di studio per la prevenzione della corruzione della Camera dei deputati, e dal 2010 dirige il Master universitario di Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, solo per limitarci al tema in questione. Chi meglio di lui dunque è in grado di sviscerare la questione? Davigo, chiediamo a Vannucci, ha lanciato sassi molto pesanti. Ad esempio: “non hanno smesso di rubare, hanno smesso di vergognarsi’, riferito ai politici. Le sembra un’accusa troppo generica o le continue notizie di arresti e indagini confermano la tesi di fondo? «Io distinguerei la semplificazione nella comunicazione del messaggio di Davigo dalla sostanza, dall’analisi; c’è un tessuto di corruzione sistemica analogo a quello svelato ai tempi di Mani Pulite, anche peggiore. E’ un dato di fatto che emerge da molti indicatori che danno segnali convergenti: sia indici quantitativi (come la performance degli appalti pubblici) che qualitativi (inchieste che non sono isolate, ma parte di sistema esteso di scambi a volte illegali che coinvolgono tanti soggetti diversi). Un’analisi che coincide con quella fatta da Davigo, che aggiunge un altro elemento: hanno smesso di vergognarsi. Verrebbe da dire: risultando i comportamenti illeciti sempre più frequentemente impuniti, ed essendo ciò usato come certificazione di innocenza, non si vergognano più. Anche questo è un dato di fatto. In Italia abbiamo una diffusione anomala di attività illegali che coinvolgono la classe dirigente; nonostante questo il numero di detenuti in carcere da annoverare tra i “colletti bianchi” è un decimo rispetto all'Europa». Immaginarsi il paragone con gli Usa. «Qui il confronto è drammatico, per come loro considerano l’evasione fiscale, che da noi è poco più di un hobby. Quel che dice Davigo si lega al fatto che i meccanismi di sanzione che non possono essere delegati alla magistratura, in Italia sembrano saltati: ad esempio, se si arriva all’assoluzione o alla prescrizione di un politico per cui nel corso dell’inchiesta emerge con sicurezza che abbia avuto contatti con la criminalità organizzata, se pur ciò non ha rilevanza dal punto di vista penale dovrebbe averne politicamente». Forse perché un po’ tutti i partiti si comportano alla stessa maniera.

«L’ex magistrato di Mani Pulite ha espresso un’analisi sensata, che l’informazione ha semplificato»

Sopra a sinistra Piercamillo Davigo, a destra Matteo Renzi. A fianco Alberto Vannucci

«Il giorno dopo l’intervista al Corriere, Davigo ha parlato prprio nel Master che dirigo, e ovviamente siamo stati assaliti da giornalisti. Lì Davigo ha ribadito una frase di buon senso che ripete da anni: se fossero tutti ladri sarebbe inutile fare le inchieste. Il problema è che sempre più frequentemente i meccanismi che dovrebbero emarginare gli scorretti e valorizzare i corretti sono inceppati, non solo nella società civile ma spesso anche nei soggetti politici organizzati. Anche il rapporto tra portatori di voti di dubbia provenienza e partiti ricorre spesso, come dimostra la recente vicenda che ha coinvolto il Presidente della Regione Campania». La delega del consenso dai partiti alla malavita è preoccupante, e investe anche il comportamento dei cittadini. «In alcuni contesti sociali è devastante, l’intermediazione politica la fanno le organizzazioni mafiose. Un tempo se ne occupavano i partiti, che hanno delegato una funzione che è la loro ragion d’essere. Qui torniamo al concetto che è solo il reato sanzionato dalla magistratura il fattore che dovrebbe fare pulizia nel sistema: un approccio sbagliato condiviso temo da larga parte della politica. Se davvero si volesse fare pulizia la dimensione di tutte queste tensioni sarebbe fisiologica. Se un soggetto è assolto anche politicamente, nonostante nell’indagine sia emerso che i voti della camorra li cercava, è il segnale di un sistema inceppato. E’ questo che denuncia Davigo, che non parla solo di corruzione. Il costo sociale è insostenibile. Un’analisi che vale anche per la bancarotta Parmalat. Uno scippatore che crea allarme sociale, quanto deve “lavorare” per causare un danno come quello prodotto da Parmalat? Tante vicende che hanno coinvolto la finanza e la corruzione in senso lato (si pensi a Banca Etruria e Popolare Vicenza) provocano un enorme danno ai contribuenti». Un’altra pesante accusa lanciata da Davigo: “oggi la situazione è peggio di allora (riferendosi agli anni Novanta, ndr)… siamo stati come i predatori che migliorano la specie predata: avevamo preso le zebre lente, ma le altre zebre

«Troppo basso in Italia il numero di colletti bianchi tra i detenuti»

erano diventate più veloci. Avevamo creato ceppi resistenti all’antibiotico. Perché dovemmo interrompere la cura a metà”. E qui mette all’indice sia la resistenza “scoperta” di Berlusconi che quella più “mirata” della sinistra. «E’ una metafora che lui usa spesso, e purtroppo anche questa è corroborata dallo studio dei casi più recenti. Emerge questa selezione darwiniana di corrotti e corruttori più abili. Aggiungo un elemento che peggiora ancora la situazione: l’apprendimento. C’è un’evoluzione culturale di corrotti e corruttori, che hanno appreso come rendere invisibile il loro agire ai radar della magistratura. A questo si accompagna la vocazione bipartisan della classe politica a creare provvedimenti ad hoc per ostacolare l’azione dei “predatori” (i magistrati) e rendere più allettanti le occasioni per i corruttori, e il quadro è completo». Per combattere la corruzione, l’ex magistrato di Mani Pulite propone operazioni sotto copertura anche con proposte tranello di denaro ai politici. Può essere una soluzione? O si rischia la strage della nostra classe dirigente? «Faremmo una selezione darwiniana in positivo. Un conto però sono gli agenti provocatori, che propongono una mazzetta finalizzata a provocare un comportamento illecito a chi magari non l’avrebbe commesso per assenza di opportunità, un altro sono gli agenti di copertura che si infiltrano in certi tessuti criminali, entrano nei meccanismi e osservano i reati che già si commettono. Entrambe le figure possono essere utilizzate per spezzare l’omertà, hanno però i loro limiti. In una corruzione sistemica, un provocatore lo riconoscono subito». Ancora il presidente Anm: “oggi si ruba in modo meno organizzato, tutto è lasciato all'iniziativa individuale… la corruzione è un reato seriale, chi lo commette tende a ripeterlo e a coinvolgere altri”. Da qui ad arrivare alla criminalità organizzata serve poco. «Anche qui condivido la sostanza dell'analisi. La corruzione è un’attività criminale per sua natura seriale. Le tangenti sono come un doping, quando si ini-

zia... Ma io ritengo che oggi il reato non sia meno organizzato; allora era sistemico con un unico centro di potere che faceva da garante. Al sud era la criminalità organizzata, al centro-nord i partiti, che organizzavano scambi e accordi. Oggi non c’è corruzione disorganizzata, ma policentrica, con diversi centri di potere e cabine di regia, che hanno le stesse funzioni dei partiti in Mani Pulite. Non è meno diffusa, è più costosa, e anche più difficile da contrastare e reprimere. Mani Pulite oggi sarebbe inconcepibile, perché allora il bersaglio era il centro di potere, e crollando quello tutto il sistema collassò, almeno per 2-3 anni fino a che appunto si è passati al sistema policentrico. Oggi si colpisce il centro di potere organizzato localmente. Nella legge anticorruzione 2012 il reato più efficace, la concussione, viene alleggerito (prima il concusso collaborava), ora si parla di induzione indebita. Ne emergono segnali rassicuranti: tutto continua come prima. Ci sono anche tentativi incoraggianti, ad esempio Cantone all’Anas faticosamente sta cercando di attuare una serie di misure di prevenzione del fenomeno, sia pur delegate agli enti locali». Sulle carceri stipate Davigo propone quel che molti non hanno il coraggio di dire: costruiamo nuove prigioni. «Giusto, anche perché quelle esistenti costringono i detenuti a condizioni disumane che non ne garantiscono certo la riabilitazione. Dico anch’io sì, ma non per voglia di repressione. Forse, lo ribadisco, occorrerebbe cambiare la proporzione di chi sconta la pena calibrando meglio il danno sociale procurato, pensando alla percentuale minima di colletti bianchi. Più che delegare alla repressione penale, serve rafforzare il meccanismo di responsabilità sociale e politica di chi è coinvolto in certi tipi di attività. Chi commette il reato in quel caso percepirebbe la condanna sociale, che oggi da noi è debole; serve rafforzarla». Lei insegna ai giovani da tempo. Qualcosa è cambiato, o promette di cambiare? «Sono reduce da un seminario nelle scuole. Ho citato prima l’autorità anticorruzione ma ci sono iniziative spesso decentra-

«Mazzette proposte da infiltrati? Faremmo una selezione positiva»

te che nascono dalla società civile, che non si erano viste negli ultimi anni. Lo stesso seminario sulla corruzione coinvolge 5 regioni, poi c’è il progetto “Senza corruzione. Riparte il futuro” di Libera e del Gruppo Abele, che costituiscono una lobby virtuosa, una campagna che parte dal basso che nel caso del Gruppo Abele ha raccolto oltre un milione di firme ed evidenzia un fermento nuovo. Sta emergendo la consapevolezza che la corruzione è un fardello insostenibile, che scontiamo tutti nella vita quotidiana». Dopo la consueta critica al numero eccessivo di avvocati, e la tesi per cui i magistrati non dovrebbero entrare in politica, alla berlina finisce i gran numero di processi. Qui Davigo propone la possibilità di prevedere in appello condanne più severe. Davvero questo potrebbe migliorare le cose in Italia? «Il numero eccessivo di avvocati è una sacrosanta verità. Quanto alla proposta, da cittadino mi chiedo come sia possibile che provvedimenti di asso-

luto buonsenso come questo che risolverebbero molti problemi della giustizia (riducendo strategie dilatorie e prescrizioni) siano ignorati. Quello fatto da Davigo è uno degli esempi, servirebbe non tanto aumentare l’offerta di giustizia, ma ridurre la domanda. E’ semplice e condivisibile: se sai che hai torto e che la condanna potrebbe aumentare, non fai ricorso. Un altro esempio è la questione della lite temeraria, ben nota ai giornalisti: chiunque fa causa a chiunque, e in qualche modo gli dà fastidio chiedendo risarcimenti alti, e male che gli vada paga le spese legali. E’ un meccanismo che alimenta la domanda di giustizia: basterebbe fare come altri paesi, dove se si intenta una causa temeraria se ne paga poi il danno procurato. Ma ci sono decine di meccanismi che porterebbero nella stessa direzione, basterebbe la buona volontà dei politici». E sulla buona volontà dei politici scatterebbe un’altra domanda, ma lo spazio in pagina è terminato.

«Emerge dal basso la convinzione che la corruzione è un peso insostenibile»


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Rubrica

Sabato 30 Aprile 2016

Giambattista Biffi, il massone cremonese interessato a magia e occulto “…Né vi sarà azione tua veruna abbenché santa che non sia sinistramente interpretata; di me hanno detto quei baron fotuti che ho dei libri di magia.” Così annota sul suo Diario il conte Giambattista Biffi, che si sente assediato nella sua casa cre-

monese. Cosa lo turba? Lo confida al suo Diario il 15 agosto 1781: dicono “che ho dei libri di magia, che sono il nemico dei religiosi, che so la lingua inglese, che sono un eretico, un deista, un ateista, un libero-muratore, un filosofo, un miscredente, un camisin curt, che ho dei pati taciti con il diavolo, che non credo nel papa, che leggo de’ libri proibiti, che sono uno scomunicato, un

dissoluto; e qualche d’uno è giunto a tacciarmi sino d’impotente, e che questo era il motivo per il quale non prendevo moglie; altri hanno detto ch’io avevo tre bastardi, ecc. ecc. ecc. ecc. E se tante, e tant’altre cose hanno detto di me che non ho alcun merito, cosa diranno, o lascieranno di dire di te se ne hai alcun poco?” (continua sotto)

Biffi assediato nella sua casa di Cremona La figura di un discusso illuminista cremonese del Settecento . 1ª puntata

di Paolo A. Dossena

N

el 1976 Giampaolo Dossena pubblicò e commentò il Diario di Biffi (Giambattista Biffi – Diario (1777-1781), Bompiani, Milano) mettendo in luce il suo interesse per il paranormale e l’occulto. Dossena così commenta quel passaggio del Diario: “Qui la reticenza del Biffi su tutto ciò che riguarda la sua attività e i suoi convincimenti latomistici tocca il massimo punto di ambiguità”, perché “Biffi sapeva l’inglese; Biffi aveva libri di anti-magia e di magia, come risulta dalle Stricche e carte correlate”. Giambattista Biffi nasce a Cremona il 27 agosto 1736, figlio del conte Gianambrogio II e di Teresa Maria Pozzi; ha due sorelle andate monache (come illuminista si interesserà anche al fenomeno del monachesimo imposto). Giambattista Biffi è una solo apparente contraddizione della cultura illuminista, entro la quale si interessa di magia, fenomeni paranormali e massoneria esoterica (che vede come erede dei templari). Interessi particolari, e potenzialmente pericolosi per quei tempi. Infatti, il gentiluomo si sente osservato e assediato nella sua casa cremonese. Un altro esempio degli interessi magico-esoterici di Biffi, dice Giampaolo Dossena, sono le sue “ricerche in chiave latomistica sui Templari e sui loro ‘successori’, ma, a quanto si dice, ne bruciò i risultati”. Questo atteggiamento di Biffi – nascondere le cose o bruciarle – è evidente anche nel suo Diario, continua Dossena: “Il Diario del Biffi è prevalentemente chiuso su se stesso, quasi un modo di parlare da solo, da assediato; descrive fatti di cui il Biffi non sapeva cosa pensare; scrive parole che il Biffi non sa più come usare – ‘illuminato’, ‘lumi’, ‘rischiarato’: pronunciare queste parole seriamente, o riderne, o sputarle? Il diario di Biffi ha qualcosa di pubblico solo nella misura in cui può sembrar l’eco di discorsi con gli oscuri Venerdì – ‘si rise, si mangiò, si declamò, si mormorò, si cantò, si ramemorò, si racontò, si bevvé, si scaldò, ma non si ragionò, forse per mezzo quarto d’ora in un angolo della sala in segreto, e di nascosto’”. Questi interessi magico-esoterici – continua Dossena – portano l’illuminista Biffi in potenziale rotta di collisione con l’illuminista Pietro Verri: “In un altro zibaldone raccolse varie testimonianze, dirette e indirette, sue e d’altri, autografe e apografe, sulle ‘Stricche’. Il titolo è suo, ed è un calco del dialetto cremonese, per indicare un certo tipo di spaventi. Sono spaventi determinati da superstizioni, in-

Magia, paranormale e massoneria gli interessi in contraddizione con la cultura illuminista

Nella foto grande il gruppo illuminista di Giambattista Biffi e Pietro Verri: Biffi è il terzo da sinistra in piedi, Verri il secondo da destra. Sopra al titolo, un particolare dello stesso quadro di Antonio Perego. A sinistra la copertina del Diario di Biffi, a destra due foto di manifestazioni di poltergeist, entità supernaturale. Sotto, il monumento a Pietro Verri nel Palazzo di Brera a Milano

centrate prevalentemente su vari avatar di Poltergeist. (Ma che roba è questa, avrebbe detto Pietro Verri)”. Biffi amerà sempre le cerimonie di tipo antico, le grandi, suggestive processioni cattoliche e cose di questo tipo. E' affascinato dalle leggende popolari cremonesi ed ama parlare nella lingua cremonese (una parte del Diario è scritta in cremonese.) Tutto questo, prosegue Dossena (che per Biffi aveva simpatia) segnala che questo personaggio ha “un gusto preromantico (Pietro Verri si sarebbe indignato)”. Una notte, dalle finestre di Palazzo Vacchelli, Biffi vede “al nord-est una bellissima aurora boreale”. In questo fenomeno, il gentiluomo vede significati reconditi e presagi. Come racconta anche Franco Venturi (in Il viaggio a Genova di Giambattista Biffi, 1958, e in Riformatori Lombardi del Settecento, volume 1, 1958) c'era allora una loggia massonica chiamata Aurore de la Lombardie, di cui Biffi era il Maestro di cattedra e di cui l’avvocato Giuliano Vacchelli era l’Oratore. (L’informazione è confermata da Vittorio Gnocchini in L’Italia dei liberi muratori: brevi biografie di massoni famosi, 2005). Dei suoi segreti interessi il Maestro di cattedra non parla. Quindi Dossena torna sulle ambiguità del Diario: “il giudizio su Francesco III d’Este è a dir poco reticente; reticentissimi sono i rifermenti alla massoneria, quando non sfiorino l’ambiguità. Sembrano più franche, più intime, certe parti in inglese o in francese: ma appunto il ricorso ad altre lingue non è solo ricorso a diverse dimensioni culturali intraducibili, il diverso codice non permette solo di elaborare messaggi diversi: vale anche da cifrario, ha funzione di occultamento”. Si trovano tracce di Biffi esoterico anche nei libri di Franco Venturi, che scrive: “Ma Biffi rimase sempre legato al mondo latomistico, fino al punto di occuparsi di ricerche sulla tradizione dei templari, o farsi prendere dalla moda del mesmerismo” (Riformatori lombardi del Settecento, Volume 1, p. 151; la stessa frase si trova in un altro libro di Venturi: Illuministi italiani, vol. 3, 1958, p. 389.) Chi era allora, Giambattista Biffi? Non cercate la risposta nel suo Diario, esso, scrive Giampaolo Dossena, “è tanto chiuso su se stesso da diventar un modo di non parlar più nemmeno tra sé, da diventare una scuola di silenzio”. (Fine della prima puntata, la seconda sarà pubblicata sabato 7 maggio)


Lettere & Opinioni "

iniziativa

Una domenica con l’obiettivo di ripulire due aree verdi Egregio direttore, con queste poche righe voglio sottolineare il bellissimo pomeriggio di domenica 24 aprile, con la pulizia dei parchi Tognazzi e Sartori. Una quarantina di cittadini si sono riuniti per togliere cartacce, lattine e bottiglie da due aree verdi importanti per la città. C’erano adulti, famiglie e bambini, c’erano amministratori, c’erano alcuni migranti ospiti della Casa dell’accoglienza. Un’iniziativa che ha questo significato: Cremona è prima di tutto di noi cittadini, prendiamocene cura! “Fare nuova la città” riproporrà l’iniziativa a fine maggio a parco Asia, un’altra area che vorremmo tenere nel cuore di tutti i cremonesi come risorsa e bene prezioso. Non c’è modo migliore di rendersene conto che prendendosi cura direttamente di questi spazi e non c’è modo migliore per i nostri figli di capire il valore del rispetto dei beni comuni che fare fronte in prima persona all’incuria degli altri. Questo è il messaggio che portiamo come risultato della giornata di ieri e come proposta a tutti i cittadini per le prossime edizioni. alfredo Martini Associazione “Fare nuova la città” ***

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pUnto di vista

il compito della Ue è dare risposte concrete su ogni fronte Egregio direttore, l’Unione Europea, così come è strutturata, è funzionale soltanto ad alcune classi sociali ricche a scapito soprattutto di quelle più povere. Per questo motivo, credo, non c’è nessuna intenzione di procedere nell’integrazione politica ed economica da parte degli organismi europei, che sono espressione dei ceti sociali abbienti. Infatti, l’Unione è ideale per chi viaggia, per motivi di lavoro e vacanza, all’estero, per chi può investire dove gli pare e pagare le tasse dove è più conveniente. E’ molto più punitiva verso chi, per varie ragioni, è legato al proprio territorio, non ha grandi capitali da investire, subisce la concorrenza degli immigrati e magari ha bisogno dell’assistenza di uno Stato sempre più povero, anche per il fatto che i soldi se ne vanno altrove. Il sentimento antieuropeo non è solo espressione del populismo o di una mentalità arretrata, ma riflette anche la prospettiva di chi ha interessi diversi rispetto alle classi dominanti. L’Europa potrà progredire nell’integrazione solo se rappresenterà, poco o tanto, gli interessi di tutti. L’Unione Europea non è un soggetto a sé stante, ma il risultato politico delle azioni di tutti i Paesi che ne fanno parte. Se i leader che li guidano esprimono interessi solo nazionali, l’Ue è debole, incerta, vulnerabile. Se invece riescono a far coincidere gli interessi nazionali con quelli comuni allora l’Europa cresce, si rafforza, giovando a tutti. Il compito dei 28 leader dell’Ue è dunque dare risposte concrete su ogni fronte: servono politiche comuni per aumentare la sicurezza collettiva, aumentando la difesa di città e confini esterni, bisogna migliorare l’integrazione degli immigrati come anche il respingimento di chi non vuole integrarsi; servono politiche su lavoro, genere, diritti e solidarietà per diminuire l’entità delle diseguaglianze (troppe), che pesano sulla prosperità di singoli e famiglie. Tanto più tali risposte tarderanno, tanto più fra i cittadini preverrà lo scontento e le forze anti-sistema avranno facile gioco a prevalere. Lascio che ognuno tragga le proprie conclusioni e osservazioni in merito…! andrea delindati Cremona

FOCUS

Sabato 30 Aprile 2016

Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it

Grazie a certe persone è giusto avere ancora speranza

Gentile direttore, c’è ancora del buono nel prossimo, anche se avevo perso le speranze. Quello che mi è capitato è stupefacente e nello stesso tempo mi ha profondamente emozionato e commosso. Due giorni fa ho dimenticato il mio borsetto, contenente denaro (circa 200 euro), ma soprattutto carte di credito, bancomat (tra l’altro con codice allegato: chiunque l’avesse trovato avrebbe potuto fare un prelievo, legalmente) e documenti vari (patente, carta d’identità), nel carrello della spesa di un supermercato. Per fortuna l’ha trovato la persona giusta nel posto giusto, un signore con la esse maiuscola che è riuscito a rintracciarmi ed a restituirmelo. Inutile dire che non mancava nulla. Non ha accettato ricompensa alcuna, nonostante le mie insistenze. A questo signore con la esse maiuscola, di cui non conosco il nome, va tutta la mia stima ed ammirazione. Grazie, signore di Parma. Abbiamo bisogno di persone come te. Forza, c’è ancora speranza! paolo Mangoni gussola

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CreMona

si può aprire un nuovo scenario nella relazione tra cittadini e Comune Signor direttore, mi riferisco al suo editoriale di sabato 23 aprile titolato “La rassegnazione” per testimoniarle la mia totale condivisione di quanto ha scritto. Ma le scrivo anche per informarla che la rassegnazione non alligna in me e farò in modo che non alligni, oppure si dissolva se presente, nell’animo dei concittadini residenti nel quartiere di cui sono diventato presidente del relativo Comitato lo scorso febbraio. Sono determinato e ciò mi proviene dalla consapevolezza, dei doveri ma anche dei diritti, che è quel sentimento che ti fa muovere verso quegli obiettivi, il raggiungimento dei quali può rappresentare il miglioramento della qualità della vita nel luogo di residenza. La prima assemblea del nostro Comitato di quartiere 15 (Bagnara-Battaglione-Gerre Borghi) prevista per sabato 7 maggio, è preceduta da una campagna - attualmente in corso - di raccolta delle aspettative, segnalazioni e suggerimenti da parte dei residenti, che saranno oggetto di discussione in sede dell'assemblea stessa. Quanto acquisito sarà sottoposto ad analisi e successiva veicolazione verso l’amministrazione comunale secondo un metodo innovativo da proporre in assemblea - presenti anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale e degli altri Comitati di quartiere che verranno invitati - caratterizzato da trasparenza, chiarezza e tracciabilità. Ottimale sarebbe la condivisione con gli altri quartieri di tale meccanismo, al fine di dare razionalità all'insieme, nell'ottica del perseguimento di quella sinergia fondamentale per ottenere risultati. Credo che si possa aprire un nuovo scenario nella relazione fra cittadinanza ed amministrazione, non di contrapposizione ma come opportunità di confronto, ovviamente nella consapevolezza dei ruoli, che può aiutare sia a fare chiarezza sulle strade da intraprendere che ad ottenere disponibilità da parte dei cittadini a mettersi in gioco. Luciano Losi Presidente del Comitato di quartiere 15 ***

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CritiCa

se si cambia un pezzo della storia si cambiano tutti gli altri tempi Egregio direttore, alla manifestazione a Roma per il 25 aprile non ha partecipato la Brigata Ebraica, in polemica con la presenza dei centri so-

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di una nuova prospettiva filosofica nel solco della tradizione italiana che va da Machiavelli a Gramsci, passando per Gian Battista Vico. Ciò che si propone è un percorso affascinante per fare dell’Europa dei popoli – citiamo – una “grande potenza civile”. Ne vale la pena? sergio denti Libera Associazione Pensionati Italiani ***

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forze deLL’ordine

Ci sono zone d’italia dove è duro svolgere il proprio lavoro

ciali e associazioni filo-palestinesi considerati anti-israeliane. Momenti di tensione si sono verificati a Milano al passaggio della Brigata Ebraica all’interno del corteo del 25 aprile in piazza San Babila, abituale luogo di ritrovo di associazione per la liberazione della Palestina. Al grido di “fascisti” e “fuori i sionisti dal corteo”, il corteo è faticosamente passato tra reciproci insulti. Un centinaio di manifestanti appartenenti ad aree antisioniste e a movimenti per la liberazione della Palestina, hanno aspramente manifestato prima contro il gruppo che si trovava sotto le bandiere della Brigata Ebraica e poi contro il passaggio dello spezzone del Partito Democratico. Al grido di “sionisti” e di “venduti” da una parte e dall’altra e di “studiate la storia” e canzoni partigiane intonate a gran voce, i più facinorosi si sono confrontati anche con qualche momento di forte tensione, ma senza nessun contatto per il muro operato da un folto schieramento di donne e uomini lavoratori delle forze dell'ordine. Nel momento in cui si compie questo rito di celebrazione, che è comprensibile in Italia, c’è qualcuno da una parte che vuole spostare i tempi, tutto il ventennio berlusconiano e leghista c’è stato dentro la destra qualcuno che ci spiegava che no, che si trattava di due parti buone dell’Italia, che avevano una visione diversa della storia, ma entrambi volevano fare il bene del proprio Paese. E naturalmente un anti-fascista non poteva che opporsi a questa lezione perché una delle due parti rappresentava il peggior male e non soltanto politico ma anche culturale che abbia colpito l’Europa negli ultimi secoli. Poi improvvisamente compare una presunta sinistra, certo totalmente priva di orientamento e di radici, una sinistra che ci vuole dire che dobbiamo nel giorno della resistenza “che la resistenza italiana va dedicata alla resistenza Palestinese”. Che vuol dire a tutti i popoli che combattono per la propria libertà. Benissimo, io per esempio la dedicherei al Tibet e ai monaci tibetani che si immolano per non vedere il loro Paese letteralmente depredato e occupato dalla Cina. Lo dedicherei a tutte le minoranze malesi che vengono ricacciate nella giungla e costrette a viverci perché la maggioranza malese non ne vuole saperne di condividere le proprie risorse con le minoranze. Le condividerei con la vastissima minoranza islamica cinese che viene oppressa e perseguitata sistematicamente in Cina. C’è una lista dell’orrore, un elenco dei primi 50 Paesi al mondo dove i cristiani vengono oppressi, uccisi, cacciati. Allora se si fa un discorso del celebrare la Resistenza, si dovrebbero celebrare tutte le resistenze e ciò avrebbe un senso. No,

questi mi vengono con le bandiere di un gruppo che al quel tempo era nazista. Quindi il disorientamento è così forte che richiede un’opposizione e una protesta. Perché se si cambia un pezzo della storia, si cambiano tutti gli altri tempi. Se non è vero che il dramma tremendo che ha vissuto l’Europa è stata la dittatura feroce sanguinosa del fascismo e del nazismo, ae non è vero che di quella dittatura feroce e sanguinosa facevano parte gli alleati arabi e tutti erano schierati dalla parte del nazismo, allora non sono vere tutte le cose che precedono e seguono la Resistenza. Cioè la conseguenza fondamentale che è resistenza e libertà, resistenza e democrazia, resistenza e liberazione… Celso vassalini Brescia ***

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appeLLo

alzare i muri in europa non fermerà l’esodo dei profughi Egregio direttore, alzare muri non fermerà l’esodo dei profughi, ma il rifiuto dell’accoglienza che sotto la spinta delle bacate ideologie xenofobe sta ormai raggiungendo livelli parossistici, ci fa compiere un viaggio all’indietro nel buio della notte. Nel solco dell’ignobile deriva si arriva così al punto di strumentalizzare, in modo indegno le parole di Mattarella, quando esorta ad aprire le frontiere per valorizzare il vino italiano nel mondo. Speculare sulla sorte dei profughi usando a mo’ di grimaldello, come ha fatto Salvini, un italico prodotto di eccellenza, è una operazione di bassissima “lega” al limite del vilipendio che concorre però ad aizzare gli istinti più riposti, anziché contribuire ad affrontare le grandi difficoltà legate all’emergenza dei migranti, ascoltando la voce del cuore prima dell’ipocrisia mascherata da ragion di stato. Andare a Lesbo tra i profughi è costato al Papa l’avversione della destra reazionaria, che ormai lo considera “venduto al nemico” (chissà quale?) e al servizio del comunismo, ciò è una grave ferita alla solidarietà europea che mette in discussione l’essenza stessa della Comunità pensata dai padri fondatori. Dividere denota una fatale debolezza politica. Per uscire dalla crisi dei valori che ne turba l’esistenza, all’Unione Europea serve un altro e alto progetto capace di riconquistare la fiducia dei cittadini. In “Una filosofia per l’Europa” (Einaudi) di Roberto Esposito, docente di filosofia alla Normale di Pisa, l’autore, consapevole che il Vecchio Continente vive una fase di smarrimento, suggerisce di dare vita a un diverso pensiero all’interno

Egregio direttore, «è abbastanza evidente che ci sono ampie fette di territorio che rappresentano una sorta di terra di nessuno. E’ fin troppo chiaro che ci sono zone d’Italia in cui le forze dell’ordine si devono misurare con una mentalità tipica della giungla. Luoghi dove servirebbero davvero misure eccezionali per difendere la legge, la sicurezza, la legalità e soprattutto per difendere chi porta la divisa. In questi posti sapere che le persone vanno in giro armate, è considerato perfettamente normale, proprio come il fatto di delinquere “per vivere” e proprio come far fuori un tutore dell’ordine alla prima occasione. Questa è la verità. Al di là delle chiacchiere che si fanno davanti alla telecamere. Gli episodi di accanimento gravissimo ed intollerabile contro le forze dell’ordine in servizio sono faccenda quotidiana e servirebbe un segnale assolutamente chiaro e preciso in tal senso ed una severità che dimostri a chi svolge questo lavoro, che non deve temere mai di poter cedere alla tentazione di “girarsi dall’altra parte” per evitare di lasciarci la vita o la salute, oppure di finire imputato e magari condannato se ha fatto il proprio dovere». Così Franco Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato indipendente di Polizia, dopo la notizia che a Palermo, a seguito di una rapina da 10mila euro al mercato ortofrutticolo, uno dei malviventi è riuscito a scappare grazie all’intervento di molte persone che hanno ostacolato la Polizia. Dopo il colpo, al termine di un lungo inseguimento, i poliziotti sono riusciti a bloccare due banditi a piazza Kalsa, ma una folla di cittadini ha accerchiato gli agenti favorendo la fuga di un rapinatore e nonostante siano stati esplosi due colpi in aria a scopo intimidatorio. Per l’altro rapinatore, invece, sono scattate le manette. Addosso gli agenti delle volanti gli hanno trovato una pistola 7.65 pronta a fare fuoco. «Da regioni come Campania e Sicilia queste notizie sono all’ordine del giorno - insiste Maccari - eppure, nonostante le incredibili condizioni in cui i colleghi devono operare, non ci pare che siano forniti di strumenti adeguati e sufficienti per difendere se stessi e gli altri. Anzi, tutt’altro. Le uniche incredibili notizie che ci giungono da questi “luoghi di frontiera” sono assurdità come la condanna del povero carabiniere cui sono stati inflitti oltre 4 anni di reclusione perché dopo un folle inseguimento in piena notte, a Napoli, senza avere idea a quale orrendo destino stesse andando incontro, dalla sua pistola d’ordinanza è partito accidentalmente un colpo che ha raggiunto uno dei malviventi inseguito. Sembra un orrendo scherzo, ma non è affatto così. Da noi si pretende che in posti simili riusciamo a fare il nostro lavoro combattendo contro i criminali ed anche contro tutti gli altri, evidentemente delinquenti anch’essi, che tentano di impedircelo. E dobbiamo farlo senza mezzi, senza numeri adeguati, senza tutele legali, senza garanzie, senza neppure un’ignobile bomboletta di spray urticante! E’ terribile dover lavorare così, contro tutto e contro tutti. Contro chi delinque, ma soprattutto contro una mentalità che, in diversi modi e più o meno velatamente, giustifica ed addirittura difende chi viola la legge, oppure, nella migliore delle ipotesi, si disinteressa delle difficoltà e dei rischi che dobbiamo affrontare». Coisp nazionale

previsioni meteo a cura di dominique Citrigno per spazioMeteo.com e Meteowebcam.it

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Sabato 30 Aprile 2016

Quattro giorni in Santa Chiara

Terzo Ryla Junior, grande opportunità per oltre 30 ragazzi

Sopra il gruppo del Ryla con ragazzi e responsabili. Sotto Bondavalli e Somenzi e a fondo pagina i rylisti con Bondavalli

Con un successo andato oltre le già elevate attese, si è svolta dal 22 al 25 aprile la terza edizione del Ryla Junior, l’esperienza offerta ai ragazzi dai 16 ai 18 anni del territorio di svolgere un percorso formativo in grado di svilupparne la leadership. Sono 31 i ragazzi, dal Casalasco, Viadanese e Asolano, che hanno partecipato, “reclusi” per 4 giorni nell’ex complesso monastico di Santa Chiara, dove hanno apprezzato una serie di interventi da parte di relatori di varia estrazione, elaborandone poi i contenuti con l’aiuto del direttore scientifico Roberto Bondavalli. Ad organizzare l’iniziativa, i 4 Rotary Club del territorio Oglio Po e i due Rotaract. Alla conviviale di apertura, che si è tenuta venerdì 22 aprile, ha partecipato il Governatore del Distretto rotariano Omar Bortoletti. Il lungo elenco di relatori comprendeva imprenditori di successo quali Francesco Meneghetti di Fabbricadigitale e Paolo Levoni dell’omonima azienda alimentare, sportivi di alto livello come Ian McKinley (rugby) e Giovanni Zeni (tennis in carrozzina), pilastri del volontariato come Fratel Francesco Zambotti fondatore della Tenda di Cristo, ex rylisti quali Francesco Garraffa e Federica Bazzani, giovani di successo come lo startupper e manager Enzo Orsi e la ricercatrice Cristina Donini, grandi nomi della musica come il Maestro Giacomo Zani. Gli organizzatori hanno ringraziato la direttrice di Santa Chiara Antonella Maccagni e il Comune di Casalmaggiore per il sostegno, e i tanti volontari. Lo hanno fatto per voce del coordinatore, Marzio Somenzi, che alla fine dell’esperienza sottolinea: «E’ stato un grande successo. I 31 ragazzi che con noi hanno condiviso i quattro giorni, dopo questa esperienza non volevano più tornare a casa. Siamo riusciti a dare un’immagine del Rotary e dei rotariani di persone pronte a lavorare, a darsi da fare, gratuitamente con grande impegno. Credo che i service siano la dimostrazione di quello che uniti possiamo fare».

CASALMAGGIORE

casalmaggiore@ilpiccologiornale.it

Spada di Damocle sul bilancio

Il Consiglio comunale di Casalmaggiore approva il consuntivo 2015, col caso risarcimento gas che incombe

C

onsueta seduta fiume del Consiglio comunale, che giovedì (anzi venerdì) si è concluso quando mancava poco alle 2 con l’approvazione del bilancio consuntivo 2015. La lunga seduta era iniziata alle ore 20 con la premiazione della Pomì Volley rappresentata da Lucia Bacchi accompagnata da alcuni dirigenti (si legga l’articolo a pagina 25). Il bilancio ha impegnato i consiglieri per ben tre ore. La presentazione del bilancio consuntivo 2015 è spettata all’assessore alla partita, Marco Poli, che ha esposto i dati più significativi. A cominciare dal risultato di amministrazione, un avanzo di 514mila euro, di cui 425mila sono stati accantonati al fondo rischi data l’imcombenza di alcune cause che vedono coinvolto il Comune casalese, in primis la spada di Damocle del lodo arbitrale sulla riscossione della rete gas, atteso tra maggio e giugno: il rischio, più volte sottolineato anche dal sindaco Filippo Bongiovanni, è che la sentenza comporti un esborso tra i 5,6 milioni di euro ed i 7,8 milioni di euro. La relazione dei revisori dei conti, definita “molto corposa” dall’assessore Poli, ha evidenziato un andamento del saldo di cassa – conto di tesoreria – aumentato dai 760mila euro del 2013 a 1.278.000 euro del 2015. Una crescita data anche dal recupero crediti avviato dall’amministrazione comunale in più ambiti, come specificato da Poli: incasso contravvenzioni, insoluti mensa, affitti. Premiante, secondo l’assessore, la decisione di avvalersi ad una società di assistenza riscossioni. Per quanto concerne i servizi a domanda individuale, Poli ha rimarcato come il 53% della copertura prevista sia stato superato di oltre il 10% dalla copertura effettiva. Se nel 2013 la spesa pro capite, per un cittadino di Casalmaggiore, era di 400 euro, nel 2015 si è abbassata a 367 euro. L’analisi dell’indebitamento del Comune, ha proseguito Poli, è in costante calo: dai 9,5 milioni di euro del 2013 ai 9,2 milioni di euro del 2015. «Scarsi investimenti? Diciamo piuttosto che non ci siamo voluti esporre, in attesa dell’esito dei contenziosi in essere»: così l’assessore al Bilancio, che nel tracciare il consuntivo ha tenuto conto di una linea politica votata alla prudenza. «E’ stata un’annata impegnativa, ma nel complesso positiva»: ha spiegato il sindaco Bongiovanni. Il primo pensiero

dell’amministrazione comunale è stato quello di consolidare la gestione ordinaria, portando avanti scelte di risparmio e spending review, volte a ridurre le spese. «Abbiamo ottenuto fondi da bandi grazie al lavoro dell’ufficio sovracomunale di Reindustria, che ha portato sul territorio casalasco oltre due milioni di euro di risorse»: così il primo cittadino che si è poi soffermato sul progetto ‘la voce ai giovani’, «per il quale ero stato sbeffeggiato in altre sedi provinciali, salvo poi ottenere il massimo del contributo, 100mila euro». Nel turismo, tra gli investimenti sono stati citati l’Expobus e Sweet Slow River, quest’ultimo teso alla valorizzazione del fiume (crociere, iniziative culturali ed enogastronomiche). Più complicata la situazione sul sociale, con risorse da riparametrare anche in iniziative consolidate come La Rete. Circa l’assistenza disabili, il sindaco ha specificato che il Comune interviene anche laddove dovrebbe occuparsene un altro ente (Regione o Provincia). Bongiovanni ha elencato alcune voci a bilancio: l’ampliamento della scuola primaria di Vicomoscano (per cui sono stati recuperati fondi dal bando nazionale sull’edilizia scolastica, dalla vendita di azioni di Autocisa e da un contributo di circa 150mila euro dello stesso Comune); la risoluzione della controversia relativa al Parco di via Corsica; i circa 1500 interventi di manutenzione ordinaria del patrimonio pubblico; l’esternalizzazione parziale del servizio di refezione scolastica (con un sistema informatizzato in grado di facilitare iscrizione e recupero crediti); l’istituzione del fondo di solidarietà per la mensa, insieme ad Amurt e associazione Persona Ambiente; il mantenimento di pre e dopo scuola. Ampio il capitolo sulla viabilità, con il reperimento di fondi per la realizzazione della rotatoria in zona ex Co-

geme, i risultati in fatto di moderazione della velocità grazie agli speed check (Velo Ok), la piantumazione di nuovi alberi in via Roma, la sostituzione dei parcometri in piazza Garibaldi, l’accelerazione nel completamento di lottizzazioni e strade annesse (vedi via don Paolo Antonini e via dello Zuccherificio), la transazione con Veryflon che ha portato 175mila euro nelle casse comunali da reinvestire nella futura rotatoria sulla Castelnovese. Due gli accordi che porteranno risorse: 40mila euro da parte di Padania Acque per i 25 anni di utilizzo della precedente sede casalese (oggi si trova in piazza Garibaldi); 16mila euro annui dalla società che gestisce il depuratore. In ambito culturale, il sindaco ha spiegato la volontà di tendere a una stagione teatrale senza perdite, dopo che il consigliere di centrosinistra Calogero Tascarella lo aveva incalzato per aver cambiato atteggiamento rispetto a quando occupava i banchi della minoranza: «Avere assunto a tempo indeterminato il direttore artistico è una cosa vergognosa», ha replicato Bongiovanni riferendosi all’operato della precedente amministrazione, di cui Tascarella faceva parte. Nel capitolo sicurezza, il sindaco ha citato l’acquisto del dispositivo Targha 193, delle nuove telecamere di videosorveglianza collegate con le forze dell’ordine: «Troppo poco», ha bacchettato il consigliere di Casalmaggiore per la Libertà, Orlando Ferroni. «Troppo poco anche rispetto a progetti di ciclabili, alle risorse previste per il verde pubblico». Da Ferroni sono piovute critiche alla raccolta e gestione dei rifiuti, oltreché al sito della discarica: «E’ visibile a tutti, non possiamo farla nei boschi?», è la sparata del consigliere con delega a Bandi e Parco Golena. Il capogruppo del Listone, Maurizio Toscani,

passando in rassegna vari punti del bilancio consuntivo, ha accusato l’amministrazione comunale di «non avere grande fantasia» e di essersi limitata «alla gestione dell’ordinario»: «Avete fatto l’elenco delle meraviglie, non avete però parlato delle sconfitte clamorose. L’azzardo del nuovo palazzetto, il progetto andato male del recupero del Torrione e di San Rocco». Il capogruppo di Casalmaggiore la Nostra Casa, Pierluigi Pasotto, nell’intervenire è partito da una considerazione politica: «Casalmaggiore non è più baricentro rispetto al comprensorio. Bisognerebbe invece amministrare per rappresentare un territorio, anche in fatto di ospedale e stazione ferroviaria. Per non parlare della questione del Gal, deleteria per il Comune». Dal centrosinistra il richiamo all’assessore alla Cultura Pamela Carena a valorizzare Palazzo Martinelli, al vice sindaco Vanni Leoni per le scarse risorse stanziate per la manutenzione delle strade, per la frenata sul progetto della rotatoria in zona Penny market, per l’abbandono di un’area cimiteriale ad oggi transennata. Pasotto ha poi attaccato Poli rispetto alla linea politica adottata in tema di servizi: «Le scelte fatte sono rivolte ad un ceto sociale piuttosto alto, ma si deve tenere conto anche delle famiglie con redditi modesti». Il consigliere ha ribadito la possibilità di rivedere al ribasso le tariffe di Casalasca Servizi. A proposito di società partecipate: «La nostra presenza nei Cda è discriminata – così Pasotto -. Da parte del sindaco non è mai stato chiesto a Casalmaggiore la Nostra Casa di indicare un proprio rappresentante». Bongiovanni ha risposto di aver mantenuto ai vertici di Azienda Farmaceutica Municipale, Fondazione Santa Chiara e Casalasca Servizi professionalità che sono espressione delle minoranze consiliari, con cariche anche ereditate dal recente passato. In fatto di pressione fiscale: «Non abbiamo aumentato nessuna tassa», ha precisato il sindaco, prima di soffermarsi sulla sentenza per la riscossione della rete gas, un lodo arbitrale «che potrebbe incidere sulle prossime due o tre amministrazioni comunali». Al momento del voto, ovviamente favorevole la maggioranza, astenuti i due consiglieri del Listone e quello di Casalmaggiore per la Libertà, contrari i tre rappresentanti di Casalmaggiore la Nostra Casa.

Racconterellando, in Biblioteca letture ad alta voce per bambini “Quante storie Racconterellando”: la biblioteca civica di Casalmaggiore propone una serie di 4 incontri di lettura ad alta voce, rivolti ai bambini e alle bambine dai 3 ai 7 anni. Da oggi, 30 aprile, al 21 maggio ogni sabato a partire dalle 16.30 in via Marconi 8 in biblioteca a Casalmaggiore tre volontari di Nati per Leggere, Marzio Sergio Bini, Giulia Perdomini e Giada Zani accoglieranno i bambini e leggeranno storie tratte dai libri. Questi i temi che si succederanno negli appuntamenti: nel primo incontro con gli occhi dei bambini si scopriranno gli “Adulti strambi” che affascinano o indispettiscono, nel secondo incontro le strane cose

che accadono ai bambini “Fortunatamente” o per sfortuna, il terzo incontro si giocherà al gioco del Se fosse… ingrediente fondamentale per avventurarsi nel mondo delle fiabe e per finire una carrellata di Bambini impertinenti. Le letture ad alta voce dureranno circa 40 minuti per lasciare il tempo ai bambini e ai genitori di scegliere e prendere in prestito una scorpacciata di libri. Al cuore del progetto Nati per Leggere si trova il diritto essenziale di ogni bambino ad essere protetto dalla mancanza di occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. Un adulto che legge una storia è un gesto d’amore, ed è in quest’ottica che gli incontri “Rac-

conterellando” si rivolgono anche alle famiglie dei piccoli uditori: un buon esempio per mamma e papà che potranno riproporre nell’intimità della loro casa la magia della condivisione della lettura. Gli studi più recenti hanno dimostrato che la lettura ad alta voce fin dalla tenera età svolge un’importante influenza positiva sulle capacità cognitive di linguaggio e relazionali. I pomeriggi perciò sono un monito forte ai genitori: Leggete. E leggete ai vostri bimbi! Se è sabato pomeriggio e si desidera ascoltare qualche bella storia in compagnia di altri bimbi, allora prendete la tangenziale dei bambini (che verrà inaugurata il 7 maggio) e raggiungete in biblioteca.


Casalmaggiore

Sabato 30 Aprile 2016

Fari sulla città dei bambini

La tangenziale primo caso in Italia. Oggi ne parla Radio 24, e arrivano i complimenti dell’Aci

U

n chilometro di tangenziale ed una rete “metropolitana” pedonale a cielo aperto. Con indicazioni stradali, svincoli, monumenti, servizi, attività commerciali. Servirà ai bambini per andare e venire da scuola senza l’assillo del traffico nelle “pericolose” vie della città e ai genitori per sentirsi più sicuri. Servirà alle scuole che avranno modo di muoversi dal plesso scolastico sino al cuore stesso della città verso la Biblioteca, i Musei, il Teatro (o all’area golenale) in assoluta sicurezza, a piedi o in bicicletta. Servirà al commercio con le attività facilmente individuabili e raggiungibili - naturalmente a piedi - senza particolare sforzo. E servirà al turismo e agli anziani sempre più soli in città in cui l’auto è assoluta protagonista, spesso in negativo, anche delle cronache. Il costo per l’amministrazione comunale? Nessuno. L’infrastruttura, la prima del genere in Italia, verrà inaugurata sabato 7 maggio a Casalmaggiore all’interno dell'evento “La città dei bambini”, che avrà luogo da venerdì 6 a domenica 8 maggio, con tutta una serie di iniziative collaterali dedicate proprio ai più piccoli, grazie al contributo di alcune aziende private, il pieno appoggio della quasi totalità dei commercianti della città (105 sono riuniti nella Rete Negozi Amici e riconoscibili dalla vetrofania) e l’impegno di un gruppo di privati cittadini attenti alle iniziative legate alla mobilità sostenibile e alla sicurezza. «Una città più sicura per i bam-

bini è una città più sicura per tutti» è il motto con il quale hanno lavorato per oltre un anno il comitato Slow Town con l’ausilio di Matteo Dondé, responsabile scientifico del progetto, ed i commercianti. «L’idea – affermano i responsabili del Comitato - non ha richiesto un grande sforzo economico, ma uno sforzo di immaginazione. La strada, l’argine maestro, ce l’avevamo già. Il progetto è stato quello di trasformare quel tratto di strada in una vera e propria tangenziale con indicazioni chiare e comprensibili, alleggerendo al contempo il traffico ciclopedonale dalle arterie cittadine pericolose. L’unica opera è stata la realizzazione di una cinquantina di metri di stradello che congiunge il plesso scolastico all’argine. Un lavoro sostenuto a titolo gratuito da alcune imprese locali coinvolte. Alla nuova “via” daranno nome direttamente i bambini. In fondo quella strada è la loro». Per quel che riguarda il commercio l’idea è stata quella del Centro Commerciale Naturale: «Il MetroBottega, non è altro che uno schema/cartina con l’indicazione delle principali vie del centro storico raggruppate in dieci linee di colori diversi. Questa Metropolitana Pedonale a cielo aperto servirà ad aiutare i cittadini a trovare facilmente i prodotti/servizi a loro necessari e alle Botteghe di prossimità di farsi conoscere anche da chi non abita a Casalmaggiore e che passando in città vuole fermarsi e fare acquisti. Con il MetroBottega si comple-

ta la proposta/progetto di mobilità pedonale-ciclabile del Comitato Slow Town che, partendo dall’argine maestro con la Tangenziale dei Bambini e le sue nove uscite/percorsi del Metrominuto permette a tutti di usufruire del centro senza dover utilizzare l’automobile negli spostamenti per fare poche centinaia di metri. Il MetroBottega casalasco non è altro che l’evoluzione del Metrominuto adottato dalla città di Pontevedra in Spagna e poi ripreso in Italia da altre città come Firenze, Modena, Cagliari. Uno strumento che ha in questo caso non solo la funzione di incenti-

vare l’utilizzo dei piedi negli spostamenti brevi, ma anche quello di promuovere il cosidetto “Centro Commerciale Naturale” rappresentato dalle Botteghe di prossimità, che purtroppo in questi anni hanno sofferto sia l’avvento dei centri commerciali sia la diminuzione dei consumi a causa della crisi economica. Un binomio quello della “Mobilità sostenibile pedonale/ ciclabile” e della “Rigenerazione urbana” degli spazi pubblici, che dovrà necessariamente andare di pari passo nei prossimi anni. Si è visto infatti che laddove si è puntato sulla mobilità dolce e sulla sicurezza stradale

le Botteghe prosperano, le vie sono piene di persone, forte è il senso di comunità e socialità e la qualità della vita dei residenti è alta». Commercio, utenza debole e sicurezza. I dati ACI-Istat indicano che in Italia, nel 2014 (ultimo dato disponibile) le vittime da incidente tra 0 e 14 anni d’età sono cresciute del 12,7% rispetto al 2013. E l'investimento dei pedoni (+4,9%), soprattutto giovani e anziani, è la causa più diffusa. «Ognuno può fare qualcosa - concludono i responsabili del Comitato - lavorando sulla sicurezza e sullo sviluppo della rete commerciale. Casalmaggiore è l’esempio che le due cose possono viaggiare insieme». Come detto, il programma della “Città dei bambini” avrà inizio venerdì 6 maggio, con “Tutti a scuola a piedi e in bici” da piazza Garibaldi verso la Scuola Diotti (ore 7.30) e la Scuola Marconi (7.50), una sperimentazione della Tangenziale dei bambini e del MetroMinuto da parte delle scuole con picnic finale presso il parco di via Italia, attività presso la Rete dei Negozi Amici e sperimentazione MetroBottega (con omaggio a sorpresa per i bambini che acquistano presso le botteghe). Sul prossimo numero elencheremo le iniziative di sabato 7 e domenica 8 maggio. La prima tangenziale dei bambini in Italia sta già ricevendo l’attenzione dei media nazionali. L’Aci ha già segnalato la novità come particolarmente meritoria, e oggi alle 14,30 se ne parlerà a Radio 24, la radio del Sole 24 Ore.

Consorzio Casalasco, confermato il vertice Fiducia ribadita al presidente Paolo Voltini e al cda uscente. Vaia presenta il nuovo piano di sviluppo commerciale

Paolo Voltini

RIVAROLO DEL RE - Si è svolta mercoledì sera presso la sede di Rivarolo del Re, l’assemblea ordinaria del Consorzio Casalasco del Pomodoro che aveva tra i punti all’ordine del giorno l’approvazione bilancio 2015, la nomina del nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo collegio sindacale per il triennio 2016-2018. Nel corso della serata i soci hanno dapprima approvato all’unanimità il bilancio dello scorso esercizio, che ha visto un’ulteriore integrazione rispetto al prezzo di mercato del pomodoro, e hanno riconfermato pressoché nella quasi sua totalità, il consiglio di amministrazione uscente, con a capo il presidente

Paolo Voltini, dando quindi un chiaro segnale di continuità. 43 anni, imprenditore agricolo e Presidente del Consorzio Casalasco dal 2002, Voltini ricopre anche le cariche di presidente di Coldiretti Cremona e del Consorzio Agrario di Cremona. Durante l’assemblea, il Direttore Generale Costantino Vaia ha presentato la relazione sul bilancio 2015, soffermandosi poi in particolare sul nuovo piano di sviluppo commerciale e sui nuovi ed importanti investimenti dedicati ai tre stabilimenti del gruppo. Il CCdP, a seguito della fusione per incorporazione di A.R.P. (Agricoltori Riuniti Piacentini) avvenuta ad ottobre 2015, si posiziona come

primo gruppo di produzione e trasformazione di pomodoro da industria in Italia (e terzo in Europa) e chiude il 2015 con un fatturato di circa 250 milioni di euro. Il Consorzio nel corso del 2015 ha confermato inoltre il suo importante ruolo di riferimento in ambito di co-packing nazionale ed internazionale attraverso importanti collaborazioni con multinazionali del food ed evidenziando una continua crescita del proprio brand Pomì sui mercati internazionali, in particolare quello americano. In chiusura di assemblea, il presidente Voltini ha ringraziato tutta la compagine sociale per il supporto continuo dato alla cooperativa in questi ultimi anni.

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TORRICELLA FESTEGGIA IL 1° MAGGIO

TORRICELLA DEL PIZZO – Torna domani a Torricella, con appuntamenti classici e novità, la tradizionale festa del 1° maggio. Il via alle ore 8 con la gara di pesca per pensionati, mentre alle 8.30 si terrà il 37° concorso di pittura sul tema “Lo spettacolo della natura: aria-terra-acquafuoco”. Alle 9 la 24ª edizione della Motoconcentrazione d’epoca, mentre alle 11 verrà inaugurato lo stand gastronomico. Il pranzo in piazza, sotto la tensostruttura, contempla un ampio menu, composto da degustazione di “trippa d’altri tempi”, il classico salame con filetto “Pizzetto”, i “tortelli imperiali di spalla cotta” e il “fioco di maiale arrosto del Principe”. Nel pomeriggio, alle 16 uno spettacolo che si annuncia affascinante per grandi e piccini: il Regno dei Rapaci si esibirà con i Falconieri di Sua Maestà, un gruppo del milanese nato nel 2004. Alle 17 seguirà la premiazione della gara di pesca, mentre in serata, alle 21, si terrà la tombolissima Auser. Tutti gli eventi (gara di pesca esclusa, per ovvi motivi) si svolgeranno in piazza Boldori.

“L’INSONNE” AL TEATRO COMUNALE Per la Stagione Teatrale 2015-2016, Crt Milano con Lab 121 presentano L’insonne, tratto da Ieri di Agota Kristof con la regia di Claudio Autelli, drammaturgia di Raffaele Rezzonico e Claudio Autelli, con Alice Conti e Francesco Villano. Scene e costumi di Maria Paola Di Francesco, luci di Simone De Angelis, suono di Fabio Cinicola. Lo spettacolo verrà proposto venerdì 6 maggio alle ore 21 presso il Teatro Comunale di Casalmaggiore. E’ un’opera vincitrice del premio Inbox 2015, selezione visionari Kilowatt Festival 2015.

“SABATO AL MUSEO” CON VEDANI Questo pomeriggio alle ore 16.30, preso il Museo Diotti, la storica dell’arte Tiziana Rota presenterà l’opera dello scultore Michele Vedani (Milano, 1874-1969) di cui il museo espone un singolare busto. Si tratta del terzo appuntamento, ad ingresso libero, dell’iniziativa “Sabato al museo”. Segnaliamo anche che, nell’ambito dell’iniziativa “Domenica al Museo”, domenica 1 maggio l'ingresso al museo e alla mostra sarà libero e ci sarà una visita guidata gratuita alle ore 17.

TOMBOLA CON L’AUSER A GUSSOLA GUSSOLA - Stasera alle ore 21 il circolo AuserInsieme di Gussola invita i propri aderenti a trascorrere una serata in compagnia giocando a tombola presso il Centro Culturale di via Marconi.

A Torre “L'inutile strage” Sabbioneta, la Carta Servizi Le divagazioni di De Padova TORRE DE’ PICENARDI - Il “Gruppo Culturale di Torre de’ Picenardi” in collaborazione con il Comune, organizza una conferenza dal titolo: “L’inutile strage. La Prima Guerra Mondiale provocata da sonnambuli a danno di almeno 20 milioni di morti”. L’appuntamento, ad ingresso libero, si terrà martedì 3 maggio alle ore 21 nella Sala Consiliare del Municipio di Torre. Si tratta di un tentativo di interpretazione critica dell’inutile strage da parte di Angiola Agarossi, Giovanni Borsella e Vincenzo Montuori. I relatori offrono 3 punti di vista che si integrano a vicenda: l’origine del suicidio dell’Europa (Borsella), l’Inferno delle trincee (Agarossi), analogie tra Ieri e Oggi (Montuori). La Voce Narrante di Jim Graziano Maglia leggerà alcuni passi, prima di dare la possibilità al pubblico di porre domande ai Relatori. L’iniziativa culturale di Torre è un “unicum” in tutta la provincia e Diocesi di Cremona: a partire dall’anniversario del centenario del ’14 fino ad oggi non si è verificata alcuna manifestazione culturale in cui venisse trattato, in modo critico, l’insorgere della prima guerra mondiale. Si è fatto solo dell’antiquariato, a parte “La Chiesa in trincea” di Bruno Bignami, una storiografia rigorosa, corretta, discutibile nel delineare le finalità ecclesiali di questa inutile strage, tra le quali l’ingresso della chiesa nella “modernità”, quando questa stessa modernità venne descritta come il periodo peggiore della storia d’Europa da parte di Romano Guardini e profetizzata da Sartre e Heidegger più di mezzo secolo fa. L’iniziativa di Torre serve anche a tracciare delle analogie fra i “sonnambuli” di ieri e quelli di oggi, considerato che – a detta di papa Francesco – siamo all’interno di una terza guerra mondiale anomala.

SABBIONETA - Arrivata giusto in tempo per festeggiare la Pasqua, la Carta dei Servizi rappresenta un importante strumento di informazione e accoglienza turistica, rispecchiando la mission dell’Ufficio del Turismo, nella sua qualifica di IAT. Fortemente voluta dalla Pro Loco di Sabbioneta, con il patrocinio del Comune e il contributo dei Commercianti di Sabbioneta, è stata realizzata sotto forma di un grande volantino cartaceo, sul cui recto è rappresentata la pianta del centro storico di Sabbioneta, con l’elenco delle vie, le icone dei servizi pubblici e la legenda delle attività commerciali della città: con colori diversi sono indicati i loghi delle rivendite di Prodotti Tipici, gli Alberghi e B&B, i Ristoranti e le Pizzerie, i Bar e le Tavole Calde, i negozi dove è possibile acquistare Articoli da Regalo e tutti gli altri esercizi commerciali (fotografo, supermercato, lavanderie). Sul retro della cartina si estende l’elenco di tutte le attività suddette, contrassegnate da un numero di riferimento (indicato anche sulle cartine stesse) nel colore della corrispondente categoria. Accanto appare la carta dell’intero Comune, circondata dalle piante delle frazioni, dove si trovano alcune delle attività in elenco. Il tutto in una veste grafica chiara e accattivante, di modo che il turista possa trovare una risposta a tutte le proprie esigenze e possa godere appieno del proprio soggiorno nella città Patrimonio dell’Umanità Unesco.

VILLASTRADA DI DOSOLO – Un bell’incontro nel salone parrocchiale di Villastrada, dove è stato presentato “Divagazioni autografe di Siro De Padova”: una raccolta di articoli sparsi su diversi giornali del Cremonese e del Mantovano, a conferma della sua qualità di poeta e scrittore, capace di esprimere l’anima della sua terra, colorista della stessa nella descrizione dell’alternarsi delle stagioni. Poeta efficacissimo nel descrivere altresì il paesaggio interiore di ogni uomo che si trovi in una situazione-limite, come per esempio quella della morte. Soprattutto quest’ultima parte è stata spiegata ed approfondita da Giovanni Borsella, preceduto da Liliana Formici, “vestale” di Siro De Padova, del quale ha sottolineato la visione cosmica dell’esistenza umana. A completamento degli accenni fondamentali di Liliana Formici, Borsella si è attardato sulla preziosità autobiografica di Siro espressa in “Un giorno uno sguardo”, la descrizione di un infarto che l’ha ridotto in fin di vita, mentre passeggiava in un bosco dell’Oglio. Questo evento, in cui ha percepito la sua riconsegna alla vita da parte dei cosiddetti “morti”, lo ha confermato, anche attraverso la profezia di un sacerdote, nella finalità della sua esistenza: “Continuare a fare del bene”. E così, per decenni, ha offerto la carità della letteratura, dell’attenzione ai poveri (famosa era la sua amicizia con Madre Carelli delle Canossiane a Cremona), offrendo una visione totale dell’esistenza che comprende vita-morte, buon grano-gramigna, bello-brutto. In questo senso la poesia di Siro si ricollega alle voci di mille padri della cultura europea, tra i quali Cesare Zavattini e Rainer Maria Rilke. Rispondendo ad alcune domande da parte dei presenti, è iniziata una conversazione sui temi fondamentali dell’oggi e quindi sulla capacità interpretativa e profetica di questo poeta, cultore del sacro, rimosso dallo scientismo e dalla banalità del mercato culturale.


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Casalmaggiore

Sabato 30 Aprile 2016

Al Teatro Pagano di Canneto

Musica da Camera, l’esito del Concorso

Sopra il gruppo dei premiati al Teatro Pagano

CANNETO SULL’OGLIO - Al teatro comunale “Mauro Pagano” di Canneto sull’Oglio, dopo tre giorni di audizioni sono stati proclamati domenica i vincitori del 4° Concorso Internazionale di Musica da Camera, con successivo concerto serale dei vincitori e consegna dei premi. Il primo premio categoria A, consistente in 800 euro, un diploma ed un concerto nella stagione concertistica estiva 2016 del conservatorio Lucio Campiani di Mantova, è stato consegnato al duo pianoforte e violino Angelo Morelato-Alberto Tecchiati. Il secondo premio categoria A non è stato assegnato. Il terzo premio categoria A con targa e diploma è stato consegnato al duo flauto e pianoforte Maria Laura Ruzzone (flauto traverso) e Federica Finetti (pianoforte). Il primo premio categoria B, consistente in 1200 euro, un diploma ed un concerto nella stagione concertistica estiva 2016 del conservatorio Lucio Campiani di Mantova, è stato consegnato al trio Najma, composto da Arianna Tieghi (clarinetto), Luca Lenzi (clarinetto basso), Ilenia La Rocca (pianoforte). Il secondo premio categoria B non è stato assegnato. Il terzo premio categoria B, con targa e diploma, è stato riconosciuto al trio Darwin, composto da Alessandra Bombelli (flauto traverso), Michele Castiglioni (clarinetto), Pierluca Coletta (chiatarra). Premio speciale Mauro Pagano (esecuzione composizione “Notturno trio op.13” scritta dal Maestro Andrea Di Giovanni) consistente in una borsa di studio da 500 euro ed un concerto nella stagione concertistica 2016 del conservatorio Lucio Campiani di Mantova, è andato a Elton Tola (violino), Ruko Ingrid (violoncello), Giacomo Enrico Ferrari (pianoforte).

Il Rotaract dona un defibrillatore

CANNETO SULL’OGLIO - Domenica scorsa il Rotaract Piadena Casalmaggiore Asola ha consegnato all’associazione Fuorigioco di Canneto sull’Oglio il defibrillatore che è stato possibile acquistare attraverso la vendita dei panettoni natalizi, acquistati dai Rotary padrini Piadena Oglio Chiese e Casalmaggiore Oglio Po. La consegna è avvenuta in occasione della premiazione del torneo internazionale “Tutti in gioco”, che si svolge a Canneto sull’Oglio da alcuni anni. Sopra, la foto fatta dai rotaractiani insieme alla squadra.

Il noto critico d’arte oggi alle 17 a San Giovanni in Croce in occasione dell’opening della mostra di Bargoni

Vittorio Sgarbi presenta Bargoni

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lla presenza del professor Vittorio Sgarbi (cha ha curato presentazione e testo critico del catalogo), si tiene oggi alle ore 17 l’atteso opening dell’esposizione “Grandi formati di Giancarlo Bargoni, in mostra presso Villa Medici del Vascello dal 30 aprile al 19 giugno. L’esposizione, che è la prima ospitata dopo la riapertura del complesso di Villa Medici del Vascello avvenuta nel 2014, costituisce un nuovo tassello nel percorso di valorizzazione di questo bene artistico che non manca ormai di stupire le migliaia di turisti che, da due anni a questa parte, accorrono per ammirarla sempre in numero maggiore. Giancarlo Bargoni (www.bargonigiancarlo.it) espone a Villa Medici del Vascello dopo averlo fatto nelle maggiori città italiane (Milano, Firenze, Venezia, Genova, Mantova…) ed essersi imposto come punto di riferimento per l’arte informale anche all’estero, con personali a Parigi, Monaco, Strasburgo, Düsseldorf, Valencia eccetera. Durante la conferenza stampa di presentazione della mostra, avvenuta lo

A sinistra la bellissima facciata di Villa Medici del Vascello, a destra il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi

scorso sabato 26 marzo a San Giovanni in Croce alla presenza del Sindaco Pierguido Asinari, si è detto assolutamente entusiasta di esporre le proprie opere in una dimora d’arte affascinante e misteriosa come Villa Medici del Vascello. La mostra, che prenderà il via oggi sabato 30 aprile, con apertura al pubblico da domenica 1 maggio, sarà visitabile ogni venerdì dalle 19 alle 22, il sabato dalle 14 alle 20 e la domenica dal-

le 10 alle 20, fino al 19 giugno. Durante la settimana, l’esposizione è aperta, su prenotazione, a gruppi e scuole: l’educazione all’arte è un concetto di primo piano nella filosofia dell’artista, che nasce proprio come insegnante a Genova. Circa 450 istituti scolastici sono stati invitati a visitare l’esposizione, che saprà stupire i ragazzi e cercherà di scavare nelle loro coscienze la consapevolezza dell’emozione data dal “bello”.

Educazione nella più ampia accezione però: lo staff di Villa Medici del Vascello, avrà infatti la possibilità di avvalersi di alcuni incontri con Bargoni, per cercare di meglio comprendere la sua personalità, da ritrovare poi nei quadri e da trasmettere ai molti che visiteranno l’esposizione. L’esposizione è organizzata dal Comune di San Giovanni in Croce e curata dall’Associazione Culturale DondolandoArte.

L’Oglio Po terre d’acqua pronto a un futuro incerto Giovedì si è tenuta l’assemblea dei soci chiamati a discutere il bilancio

L’Assemblea dei soci dell’Oglio Po terre d’acqua si è riunita giovedì per discutere del bilancio della società. Ospiti del Consorzio Casalasco del Pomodoro a Rivarolo del Re, i soci hanno approvato un bilancio positivo e si sono confrontati sulle prospettive di una realtà che prosegue in un’azione di sviluppo territoriale a 360°. Il Presidente Alquati ha affrontato il bianco e il nero del 2015: «Dai numeri non si evince il pesante confronto con alcuni soci, emerso negli ultimi 3 mesi del 2015, con le scissioni sulla candidatura del Piano di Sviluppo del territorio», sollecitando una riflessione «su quanto accaduto nell’anno, perché la proiezione in avanti della società sia consapevole e migliorativa rispetto a criticità che non hanno toccato i numeri, quanto aspetti strategici sul ruolo della stessa». Ha quindi proseguito con considerazioni importanti, emerse dall’intenso lavoro svolto con il Consiglio di Amministrazione: «Esiste un altro spazio a cui una cinquantina di comuni possono fare riferimento in termini di agenzia territoriale, un luogo idoneo e proficuo per il confronto tra pubblico e privato, in grado di creare coesione e di individuare una strategia comune? Riflettiamo sulle caratteristiche della nostra società e delle grandi trasformazioni e di riforme dei territori in atto, e sul tema delle aree omogenee. Grande è il dibattito e tutte le voci sono concordi nel riconoscere l’Oglio Po come area omogenea (già sul fronte della Sanità la Regione ci riconosce come tali).

L’omogeneità del territorio non è frutto del riconoscimento di livelli amministrativi superiori, ma piuttosto della volontà, della capacità dei soggetti che lo abitano di saper lavorare insieme prefigurandone il futuro. Per la storia che abbiamo vissuto, per il presente e il futuro che dovremo costruire, mi viene spontaneo pensare di identificare la società Oglio Po come il soggetto esistente e di riferimento per quest’area omogenea, sia in termini di pianificazione dello sviluppo sia per la ricerca delle necessarie opportunità di finanziamento». In attesa delle scelte regionali rispetto ai Gal e ai fondi per le aree rurali, i soci hanno condiviso spunti e proposte per rinnovare il ruolo della società viste le riforme che interessano l’area vasta. Un confronto sereno e costruttivo, che ha già prodotto il primo risultato con la costituzione di una commissione di lavoro che vede in primis la rappresentanza degli enti locali: Paolo Abruzzi, Fiorenzo Zanella; oltre ai membri del Consiglio di Amministrazione Stefano Alquati, Domenico Maschi, Davide Rocca, con il coordinamento del Direttore Giusy Botti. La società Oglio Po terre d’acqua avvia infatti una nuova fase dove, a un Consiglio di Amministrazione che non include rappresentanze politiche, si affianca una commissione per dare voce ai rappresentanti dei sindaci cremonesi e mantovani. Decisioni assunte a piena unanimità, con l’urgenza di proseguire nei progetti di sviluppo che spaziano

Un momento dell’assemblea

dall’autosufficienza energetica al biologico, dalla valorizzazione turistica sovra territoriale ai temi cari al territorio (mobilità ciclabile, tutela ambientale, applicazione di innovazioni scientifiche). Una fase di transizione ma non un’attesa immobile, per la società, che sta proseguendo in progetti di rete che coinvolgono tutta la sfera della società civile: enti locali, imprese, associazioni, terzo settore, università e ricerca. Da segnalare l’intervento di ampio respiro del Presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini, che ha aggiornato i soci sulle recenti evoluzioni in tema di area vasta e aree omogenee. Di prospettiva anche il contributo del sindaco di Sabbioneta Aldo Vincenzi, che ha ricordato il lavoro in corso da parte dei Borghi più Belli (con i sindaci Velleda Rivaroli per Castelponzone, Baruffaldi per Pomponesco e Giavazzi di San Benedetto Po) e ha rinnovato l’importanza del riconoscimento Unesco quale leva economica per l’Oglio Po.

“Viaggio nella memoria” al rientro E’ rientrato il gruppo dei partecipanti al “Viaggio nella memoria” organizzato dall’ArciBassa per visitare i campi di Concentrameno di Dachau e Mauthausen in occasione del 25 Aprile. Un clima impossibile con freddo, acqua ed addirittura neve ha ancor più reso suggestivo il ricordo di chi in questi luoghi ha vissuto mille tormenti, patendo le peggiori angherie che un uomo possa sopportare, fino alla morte spesso liberatoria. I trenta partecipanti al viaggio, determinati, motivati e con la consapevolezza di aver camminato in luoghi di sofferenza estrema, sono ritornati sicuramente arricchiti e pronti a diffondere la loro esperienza sperando che altri in futuro possano ripeterla, affinché chiunque, almeno una volta nella vita, possa visitare quei luoghi e trarne le dovute riflessioni.

Nelle foto sopra, il gruppo in posa davanti all’ingresso del campo di Mauthausen.


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Speciale Salute

Sabato 30 Aprile 2016

San Camillo: novità al reparto oculistica

E’ il dottor Enzo Maria Miori il nuovo responsabile dell’Unità Operativa. Il ritorno della chirurgia refrattiva e l’ambulatorio pediatrico

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partire dal mese di febbraio l'unità operativa di Oculistica della Casa di Cura San Camillo di Cremona ha un nuovo responsabile nella persona del dott. Enzo Maria Miori. Nativo di Bolzano il dott.Miori è ormai un cremonese acquisito lavorando da alcuni anni nella nostra città nel campo della chirurgia e della diagnostica oftalmica dal 1986, prima presso l'ospedale Maggiore poi, dal 2000, presso la Casa di Cura San Camillo. Il reparto, pur proseguendo la consueta attività ambulatoriale e di chirurgia della cataratta, presenta due novità: il ritorno della chirurgia refrattiva e l'ambulatorio pediatrico che rendono sensibilmente più complete le prestazioni offerte alla comunità. La chirurgia refrattiva per la correzione dei difetti visivi sia con tecnica Prk che Lasik viene effettuata con cadenza bimestrale utilizzando un laser di ultima generazione, modello Bausch e Lomb teneo 317. L'ambulatorio pediatrico, gestito dalla dottoressa Laura Braccio coadiuvata dall'ortottista dottoressa Cantaro, si occupa delle patologie dei bambini fino all'età di 14 anni. L'equipe chirurgica è composta dal dottor Giovanni Morandi, che si occupa anche di diagnostica retinica, dal dottor Carlo Maria Rossi e dal dottor Federico Olcelli specialmente per quanto riguarda la chirurgia palpebrale. Come ultima ulteriore novità il reparto si avvarrà da giugno della collaborazione del dottor Carrai, oftalmologo e medico legale. E' anche allo studio il progetto di introdurre nuove metodiche diagnostiche e terapeutiche per la patologia delle vie lacrimali, causa di fastidiosi disturbi specie nella popolazione anziana. Il Reparto è dotato delle più avanzate tecnologie per la diagnostica (OCT tomografia ottica a radiazione coerente, fluorangiografia, pachimetria computerizzata, topografia di valutazione della forma corneale, ecografia oculare, microscopio endoteliale, campimetro computerizzato) e per la moderna chirurgia oftalmica. La gran parte delle prestazioni vengono erogate in regime ambulatoriale e/o di day-hospital. L'attività chirurgica contempla tutta la microchirurgia del segmento anteriore dell'occhio, come quella della cataratta con la possibilità di utilizzare lenti

intra oculari multi focali che consentono di eliminare così l uso di occhiali anche per lettura. Inoltre chirurgia del glaucoma, la chirurgia refrattiva e quella palpebrale, la chirurgia del segmento posteriore (vitrectomia chirurgia maculare). La maggior parte dei ricoveri per intervento chirurgico sono preceduti da un momento, chiamato prericovero, di valutazione delle condizioni cliniche e del rischio anestesiologico. La valutazione in prericovero viene prenotata dall'Ufficio Ricoveri, solitamente effettuata 7-10 giorni prima del ricovero, e prevede la visita chirurgica dello Specialista Oculista, la valutazione internistica e gli esami/indagini diagnostiche previste dai protocolli diagnostico-terapeutici relativi alla patologia affrontata. I posti letto disponibili sono sette: uno per la degenza ordinaria, due per il day surgery ossia la possibilità di effettuare l'intervento nell'arco di una giornata. Mentre i posti letto sono quattro per gli interventi a bassa complessità operativa (B.O.C.A.)

ELENCO REPARTI:

Dipartimento chirurgico ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA OCULISTICA CHIRURGIA GENERALE UROLOGIA

ELENCO AMBULATORI:

Dipartimento medico

MEDICINA GENERALE REUMATOLOGIA EMATOLOGIA RIBILITAZIONE SPECIALISTICA RIABILITAZIONE DI MANTENIMENTO RIABILITAZIONE GENERALE GERIATRICA CURE PALLIATIVE

CARDIOLOGIA CHIRURGIA GENERALE CURE PALLIATIVE DERMATOLOGIA EMATOLOGIA ENDOCRINOLOGIA FISIATRIA MEDICINA INTERNA

NEFROLOGIA NEUROLOGIA OCULISTICA ORTOPEDIA PSICOLOGIA E NEUROPSICOLOGIA REUMATOLOGIA UROLOGIA

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CENTRI SPECIALISTICI

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Sabato 30 Aprile 2016

Speciale Storia & Turismo

I siti fortificati testimoniano come il nostro territorio sia stato per secoli crocevia di popoli che ne hanno segnato lo sviluppo urbanistico

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l territorio cremonese è sempre stato presidiato da castelli e fortificazioni. Il circuito “Città Murate e Castellate della Provincia di Cremona” è il contenitore turistico e promozionale dei siti fortificati locali, avviato dal Servizio di Sviluppo e Promozione Turistica della Provincia di Cremona in sinergia con i comuni e le Pro Loco interessati. L’imponente Castello Visconteo di Pandino si presenta ancora al visitatore in tutto il suo splendore di palazzo fortificato, voluto da Bernabò Visconti. Ha pianta quadrata e forti torri difensive, ma si apre all’interno in ariosi ed eleganti porticati, ancora ampiamente decorati da dipinti trecenteschi. E’ uno dei tanti castelli–residenza, che da nordovest a sud-est caratterizzano con la loro mole numerosi paesi della provincia di Cremona. La presenza delle mura realizzate fra il 1488 ed il 1508 ha connotato l’impianto urbanistico di Crema. Di esse rimangono oggi ampi tratti e la Torre Civica del XIII secolo, inglobata nel Palazzo Comunale. Il centro storico di Soncino si presenta completamente racchiuso entro una cerchia di mura lunga due chilometri, rinforzata da torrioni e da un fossato, che si innesta sulla quattrocentesca Rocca Sforzesca, considerata una delle

Pizzighettone

Le città murate e castellate della provincia

Torre de’ Picenardi

architetture militari più rappresentative della Lombardia, eretta a difesa del fiume Oglio. Anche l’abitato di Pizzighettone è ancora racchiuso entro un sistema di fortificazioni, considerato uno dei più

integri dell’Italia settentrionale. Situato a cavaliere del corso dell’Adda, ha mura che si sviluppano per un perimetro di più di 5 km. La visita alle fortificazioni consente di entrare nelle casematte, un susseguirsi di grandi ambienti coperti da volte, e di percorrere tutto il perimetro, con le porte, il rivellino, i resti della rocca, il carcere. Particolarmente significativa è la Torre del Guado, dove nel 1525 venne tenuto prigioniero il re di Francia, Francesco I. Le tre località di Crema, Soncino e Pizzighettone sono collegate da una pista ciclabile, che si snoda quasi interamente su un percorso protetto. Altre zone del territorio cremonese presentano un tipo di fortificazione diffusa, costruita nei secoli a difesa di terre particolarmente fertili e ricche di acque. E’ il caso dell’area attorno a Castelverde, dove numerosi edifici ad uso residenziale e agricolo conservano traccia dell’originaria fortificazione: si tratta di Villa Schinchinelli a Cavallara, di Villa Sommi Picenardi a Licengo, di Villa Vernazzi a Ossalengo. Ad esse si aggiunge il Castello di Breda de’ Bugni, con due torri fortificate ed un arioso cortile seicentesco.

San Giovanni in Croce

La Cascina Mancapane a San Martino in Beliseto presenta una facciata composta all’inizio dell’Ottocento in forme neocastellane, secondo un gusto per il revival in chiave medioevale assai diffuso in area cremonese, che ha portato anche alla realizzazione, con l’intervento di Luigi Voghera, della Villa Sommi Picenardi a Torre Picenardi e del Castello, una delle architetture eclettiche più significative dell’area padana, a San Lorenzo Picenardi. Castelponzone, frazione di Scandolara Ravara, è un antichissimo borgo fortificato, già esistente quindi all’epoca romana. Esso assume però importanza quando il Duca di Milano lo concede in feudo a Galeazzo Ponzone, nel 1416. Luogo peculiare del mestiere dei “cordai” e della lavorazione della canapa, con i suoi strettini, antichi casolari, cascine, viottoli e contrade, regala immutata al visitatore la porta di accesso a sud con il carraio centrale e le forme impresse dalla prese del ponte levatoio. Le case regolari, che sorgono attorno al nucleo centrale, con i portici cinquecenteschi, si snodano nelle belle contrade che, insieme alla parrocchiale del ‘700 dedicata ai Santi Faustino e Giovi-

ta, il palazzo-cascina con un torrione merlato, “segni” del castello, allora dimora dagli Ala Ponzone, oltre alla Villa nota come Convento dei Serviti, fanno di Castelponzone uno dei borghi più belli d’Italia, di cui ha recentemente avuto il riconoscimento. Al centro dell’abitato di San Giovanni in Croce, si erge l’imponente Villa Medici del Vascello, sorta nel 1407 come rocca difensiva di Cabrino Fondulo, signore di Cremona, e poi trasformata in elegante residenza da Cecilia Gallerani, la celebre Dama con l’ermellino ritratta da Leonardo. Poco lontano, a Casteldidone, Villa Mina della Scala, ora Douglas Scotti, è un singolare edificio nobiliare in forma di turrito castello, edificato alla fine del Cinquecento e successivamente ampliato. A Romprezzagno, frazione di Tornata, il minuscolo abitato si raccoglie attorno alla Cascina Bellotti, edificio di origine medievale, ricostruito in forma di castello nel 1465 e successivamente trasformato in edificio agricolo. Testimonia il potere che una famiglia di signori locali poteva esercitare in virtù di vasti possedimenti fondiari.


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Meta adatta a grandi e piccini, offre numerosi spunti di approfondimento culturale, rivisitazioni ed eventi legati alla sua storia

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l borgo di Soncino è tranquillo, facilmente raggiungibile, ricco di storia e arte. L’imponente Rocca Sforzesca, l’interessante Museo della Stampa allestito presso l’antica Casa degli Stampatori, le chiese e i palazzi storici, che si possono ammirare sono tesori da conoscere e scoprire. Gli itinerari sono consigliati per tutte le età. A Soncino c’è tutto quello che serve per organizzare una “gita” divertente ed istruttiva, per bambini e ragazzi della scuola elementare e delle superiori e anche per gruppi di adulti. In base alle esigenze didattiche è possibile scegliere tra i diversi itinerari di visita, che propongono numerosi spunti d’approfondimento culturale. Vediamo alcune “perle” che Soncino regala ai suoi visitatori. La Rocca Sforzesca - Fu costruita per volere della famiglia Sforza, signori di Milano, a partire dall'anno 1473 ad opera dell'architetto Bartolomeo Gadio. La sua funzione era esclusivamente militare. La Rocca è racchiusa fra quattro torri: la torre del capitano, dove si può visitare quelle che erano la cucina e la camera da letto del capitano delle guardie; la torre cilindrica ricavata dal vecchio torrione della precedente cinta muraria, dove si troverebbe la mitica stanza del tesoro ed infine le due torri gemelle. Dal cortile si può scendere alle stanze sotterranee. Due sale delle torri gemelle della Rocca sono adibite a Museo Archeologico e Storico, il salone rinascimentale è sede di mostre.

Il borgo di Soncino e la sua Rocca Sforzesca do dal sotterraneo che collega la Rocca ed il fossato si studiano le caratteristiche difensive delle costruzioni militari. Il Museo archeologico Aquaria - Un piccolo museo situato a Gallignano (frazione di Soncino) dove sono esposti reperti dell’età della pietra, del bronzo e del ferro con un ricco monetiere che testimonia la presenza dei Celti e dei Romani nel nostro territorio.

Il borgo medioevale - Con i palazzi decorati da fregi in cotto, i mulini e l’antica cinta muraria. La città murata che si presenta oggi al turista è il risultato di uno sviluppo che inizia verso l'anno 1000 e trova la sua più forte connota-

zione verso la fine del XV secolo. Nel borgo è possibile scoprire alcuni significativi monumenti: il campanile della Pieve di S. Maria Assunta, la torre civica, la torre ettagonale della chiesa di S. Giacomo, la rocca e fuori dalle mura la chiesa di S. Maria delle Grazie affrescata da Giulio Campi. La Casa degli stampatori - Al suo interno si respira l’atmosfera di una vecchia stamperia ebraica del secolo XV. Al piano terra sono riposti nelle cassettiere caratteri di diverso stile, in legno ed in piombo e le lettere dell’alfabeto ebraico. Vi sono esposte alcune macchine da stampa manuali della fine dell’Ottocento e dell'inizio del Novecento. E’ possibile ammirare anche la fedele ricostruzione di un torchio ligneo del 1400. Al primo piano sono esposti alcuni originali e le copie di libri stampati dai Sonsino, unitamente ad altre pubblicazioni specialistiche relative ai famosi stampatori. Nella saletta del secondo piano si può assistere alla proiezione di un interessante filmato che racconta la vicenda degli

stampatori Sonsino e visitare la mostra didattica sulla storia della stampa. I sotterranei e la cinta muraria - Un percorso lungo le antiche mura che circondano il borgo medioevale. Passan-

La chiese - Santa Maria Assunta, chiamata la "Pieve", è la più antica chiesa forense della diocesi di Cremona; al suo interno è conservato un dipinto di Matthias Stom. Lungo l’antica strada di Cremona si trova la chiesa Santa Maria delle Grazie costruita all'inizio del 1500 con l’adiacente convento sede dell’Istituto delle suore della Sacra Famiglia. All’interno si possono ammirare gli affreschi di Giulio Campi e dei fratelli Scanzi che ornano pareti e volte, i fregi in terracotta ed i monumenti funebri della famiglia Stampa. La Chiesa di San Giacomo, costruita nel XIV secolo ove prima sorgeva un antico ospizio per i pellegrini, conserva al suo interno il “Compianto sul Cristo morto”, un gruppo di otto statue in terracotta realizzato da Agostino de’ Fondulis e le vetrate policrome dipinte da Ambrosino de’ Tormoli nel 1495.


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Istituito nel 1986 e allestito nella sede attuale (via Azzo Porzio, 9) dieci anni dopo, il Museo del Bijou di Casalmaggiore si trova nel piano seminterrato dell’ex Collegio Santa Croce, edificio costruito dai Padri Barnabiti verso la metà del XVIII secolo; è un museo specializzato del patrimonio storico-industriale in cui sono conservati oggetti d’ornamento e accessori prodotti dalle diverse fabbriche di Casalmaggiore tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’70 del Novecento. Oltre alle tipologie tradizionali della bigiotteria (spille, gemelli, bracciali, cinture, orecchini, ciondoli), sono presenti portacipria, portarossetto, portasigarette, occhiali da sole, medaglie devozionali, distintivi. A fianco degli oggetti sono colloca-

A CASALMAGGIORE LA STORIA DEL TERRITORIO PASSA ANCHE ATTRAVERSO I BIJOUX

ti macchinari originali provenienti dalle antiche fabbriche di Casalmaggiore, attrezzi vari per la lavorazione della bigiotteria, cataloghi, documenti e fotografie d’epoca che offrono uno spac-

cato della vita del distretto industriale casalasco della bigiotteria. L’esposizione permanente è integrata da due laboratori (uno professionale e uno didattico) e da uno spazio adibito a Centro di

documentazione. L’industria del bijou a Casalmaggiore è sorta in una piccola bottega-laboratorio per iniziativa del pioniere e maestro Giulio Galluzzi che rusciva a realizzare nel 1882 la prima lastra

di metallo placcato oro. Nel 1887 la sua impresa esportava prodotti anche in America Latina. Sul finire degli anni ’20, la ditta Giulio Galluzzi, la Società Federale Orefici, fondata nel 1905, e la ditta Il Placcato, attiva dal 1920, confluirono in una nuova azienda, la Società Anonima Fabbriche Riunite Placcato Oro. Dai primi anni ’30, accanto al bijou d’imitation iniziò la produzione di bigiotteria “fantasia”, fatta di forme e materiali nuovi, fortemente legata alla moda e influenzata dai fatti sociali, sportivi, politici, bellici, militari, religiosi. La diversificazione della produzione aumentò nel dopoguerra: dopo il 1945 furono

realizzati anche occhiali da sole e poi radio, registratori, televisori e, infine, motori elettrici; la ditta stessa cambiò nome in Fabbriche Industrie Riunite (FIR). La completa conversione della produzione attuata a metà degli anni ’70 comportò la chiusura delle linee della bigiotteria. Il campionario non andò perso grazie all’iniziativa dell’Associazione Amici del Bijou di Casalmaggiore (costituita in prevalenza da ex-dipendenti e presieduta dal dott. Francesco Zaffanella) che si attivò per la costituzione di un museo di archeologia industriale. Il patrimonio della FIR fu donato al Comune nel 1985.

Per le strette vie del paese si respira aria d’altri tempi e grazie ad un museo dedicato si può scoprire l’arte dei cordai

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icino a Scandolara Ravara (di cui è frazione) e San Martino del Lago si trova Castelponzone. Il borgo rappresenta un esempio di recupero della dimensione rurale. Nel paese, l’intreccio tra agricoltura e borgo è stato talmente forte in passato da non poter essere rimosso. Centro fortificato senza più fortificazioni, di sapore rinascimentale, Castelponzone ha rimesso a posto le facciate e ripristinata l’originaria pavimentazione in ciottolato negli strettini, i piccoli viottoli che l’attraversano. La rocca, demolita a fine Ottocento, era circondata da un fossato, il cui tracciato è ancora visibile. All’interno, la struttura urbanistica è caratterizzata da isolati regolari. Delle due porte di accesso rimane quella meridionale col passaggio carraio centrale, la postierla e tracce degli attacchi del ponte levatoio. I portici della via centrale risalgono alla fine del XVI secolo; sotto di essi si aprivano osterie, negozi e botteghe artigiane. La chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Faustino e Giovita, è settecentesca e contiene una Santa Lucia del Genovesino (altri ritratti di questo pittore del Seicento sono nel Museo Ala-Ponzone di Cremona). Un altro edificio storico è la residenza signorile settecentesca conosciuta come la villa, con il suo porticato con architrave poggiante su

La dimensione rurale di Castelponzone

colonne doriche e la struttura a U. Il resto sono abitazioni rurali che si allineano nei vicoli stretti e negli slarghi, spesso abbellite da balconi e finestre fiorite, immerse nella quiete della Bassa cremonese prossima al Po. Esiste un immenso patrimonio rurale che va perdendosi senza rimedio, simbolo di un passato povero ma dignitoso: porticati, fienili, stalle voltate, barchesse, granai, colombaie, abbeveratoi, portali d’ingresso, dipinti murali, oratori campestri, e naturalmente le case padronali e le dimore dei braccianti. Questo mondo in via di sparizione lascia un’eco a Castelponzone, dove la fisionomia del territorio rispecchia i segni delle opere di bonifica che hanno garantito terre all’agricoltura strappandole alle paludi. La principale attrazione architettonica è però nella vicina Scandolara Ravara: è il nucleo romanico o addirittura primitivo (forse del IV sec. a. C.) in cui è sorta la chiesa Vecchia, già nota intorno al 1100, al tempo dell’imperatore Federico II. Prima semplice cappella e poi pieve di una certa importanza, la chiesa - un’oasi di pace nella campagna - conserva opere pregevoli al suo

interno, come un crocifisso ligneo del XII secolo (ora conservato presso la parrocchiale di Scandolara Ravara) e gli affreschi del Pampurino e di Giovanni da Piadena. All’esterno si fa apprezzare per la facciata in puro stile roma-

nico lombardo. La torre, prima di funzionare come campanile, era posta a guardia della zona: rimasta intatta nella sua struttura originaria, è più antica dell’attuale chiesa, che risale alla seconda metà del Quattrocento. Approfit-

tiamo della sosta a Scandolara per visitare nel centro abitato la parrocchiale secentesca di Santa Maria Assunta, con bella facciata neoclassica progettata dal Voghera. Sul territorio comunale e nelle zone vicine sono presenti i bodri, piccole raccolte d’acqua ferma generate dal Po nelle aree chiuse delle lanche quando la piena del fiume si ritira: sono ambienti ricchi di flora e di fauna che interrompono il paesaggio piatto della pianura padana e sono tipici della campagna cremonese. Tutto parla del fiume in questi paesi e nelle loro campagne: la toponomastica di cascine e strade, le rogge, gli oratori, le baracche dei pescatori e le barche di legno. Da visitare è il Museo dei Cordai che nasce col preciso intento di costituire la memoria storica dell’attività della fabbricazione della corda, un fenomeno sociale che ha caratterizzato il borgo di Castelponzone per oltre due secoli. Nel Museo vi è raccolta una rassegna completa degli attrezzi usati nelle diverse epoche per la fabbricazione della corda e un vasto campionario di corde e di manufatti in corda.


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Ideata da Vespasiano Gonzaga, è uno dei migliori esempi di “città ideale” cinquecentesca basata su una visione utopica dello spazio

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abbioneta è uno degli esempi meglio conservati di “citta ideale” cinquecentesca fondata secondo i criteri funzionali rinascimentali che diedero luce a numerose città nate sulla carta da una concezione utopica dello spazio. Venne ideata da Vespasiano Gonzaga Colonna tra il 1554/56 e il 1591, anno della sua morte, come una città-fortezza con la sua imponente cinta muraria a forma di stella a sei punte. Prima della sua fondazione, in quel luogo vi erano soltanto una rocca e un antico insediamento. La distribuzione della cittadina all’interno delle mura segue una pianta a scacchiera delle vie che riprendono lo schema delle antiche città romane. Sabbioneta viene però spesso identificata come la "piccola Atene". Si entra da porta Vittoria (1567) e si svolta in via dei Serviti per arrivare alla chiesa dell’Incoronata (1586-88) che ospita il mausoleo di Vespasiano con la statua in bronzo del duca realizzata da Leone Leoni. Pochi passi, e ci si trova in piazza Ducale, delimitata a sud da un portico ad arcate che culmina a ovest nello scorcio angolare del Palazzetto del Cavalleggero, e a nord dalla chiesa dell’Assunta, iniziata nel 1578, riqualificata nel 1767 con decorazioni di gusto rocaille e impreziosita dalla cappella settecentesca opera di Antonio Galli Bibiena. Occupano i lati corti della piazza il palazzo della Ragione, antica dimora della Comunità e del vicario ducale, e il palazzo Ducale, centro della vita pubblica del piccolo Stato di Sabbioneta e primo tassello dell’ambizioso programma architettonico di Vespasiano Gonzaga. Realizzato tra il 1556 e il 1590, si sviluppa su quattro livelli e presenta una facciata divisa in due parti da una cornice marcapiano: i cinque archi bugnati del loggiato inferiore trovano corrispondenza nelle cinque finestre del piano nobile. Le sale del piano terra risentono delle spoliazioni e di un pesante restauro razionalista. I soffitti sono di legno intagliato e rivestito d’oro, come quello della Sala del Duca d’Alba (o Sala d’Oro) che ha affreschi attribuiti a epigoni di Giulio Romano. Più ricco l’apparato iconografico del primo piano: nella Sala delle Aquile campeggiano le quattro statue superstiti della Cavalcata, scolpite nel 1587 da un artista veneto per celebrare le virtù militari dei Gonzaga, tra cui quella di Ve-

Sabbioneta, la “piccola Atene” della pianura

spasiano in armatura da parata e con il collare dell’ordine cavalleresco del Toson d’Oro. La Sala degli Imperatori presenta un soffitto scolpito e dorato (1561-62) e raduna gli stemmi lignei dei casati Gonzaga, Colonna e Aragona. La Galleria degli Antenati espone ventuno ritratti a bassorilievo degli avi di Vespasiano, mentre nella Sala degli Elefanti un corteo di pachidermi sfila in parata sul fregio. Il soffitto ligneo della Sala dei Leoni è il primo di una serie di quattro soffitti intagliati e l’unico in noce; i rimanenti sono in cedro del Libano, legno duro e prezioso lavorato secondo il gusto manierista e ridondante dell’oreficeria spagnola.

In piazza San Rocco è presente l’omonima chiesa seicentesca e, al secondo piano di un gruppo di case dell’antico agglomerato ebraico, la sinagoga (1824), nella cui volta a vela si conservano gli stucchi realizzati dallo svizzero Pietro Bolla (1840). Da piazza Ducale si arriva al teatro all’Antica (1588-90), primo esempio in Europa di teatro stabile. Il meraviglioso edificio porta la firma di Vincenzo Sca-

mozzi, già artefice del Teatro Olimpico di Vicenza. L’elegante esterno è a due ordini: l’inferiore presenta portale e finestre contornati da un liscio bugnato, il superiore ha nicchie e finestre scandite da lesene doriche. L’interno esibisce un loggiato semicircolare con dodici colonne

corinzie su cui poggiano altrettante statue di divinità olimpiche. Sul palco sopraelevato c’era la scena fissa progettata da Scamozzi. Nei due grandi affreschi alle pareti sono dipinti scorci urbani di Roma, il modello figurativo che ispira l’intera concezione architettonica di Vespasiano. Palazzo Giardino (1578-88) era la villa suburbana del principe, annunciata dalla colonna di Pallade Atena, con statua di età adrianea. Nelle sale del piano nobile si dispiega la cultura letteraria di Vespasiano, supportata sul piano iconografico dall’apparato decorativo del cremonese Bernardino Campi. Nelle decorazioni a fresco entra il mondo fantastico del Rinascimento al tramonto: sono già manieristi gli stucchi e gli affreschi della Camera dei Miti, le raffinate grottesche del Fornarino nel Camerino delle Grazie, i paesaggi fiamminghi e le scene agresti del Campi nella Sala degli Specchi. Questa sala si apre sulla galleria degli Antichi (1584-86) lunga 96 metri e costruita per contenere la collezione di marmi antichi del duca, ora a palazzo Ducale a Mantova. Superati palazzo Forti, appartenuto a una ricca famiglia ebrea, e la seicentesca chiesa del Carmine, si esce da porta Imperiale (1579) con la sua facciata di marmo bianco.

Visti i resti della rocca, è possibile seguirte il camminamento esterno che mette in risalto i sei baluardi e la cerchia muraria a forma di stella irregolare. Tra i musei da visitare a Sabbioneta c’è sicuramente quello dell’arte sacra e del Toson d’Oro. Ospitato nella canonica a lato della chiesa dell’Assunta, custodisce nelle sue sale preziose tele, arredi, tessuti e il celebre Toson d’Oro, il gioiello onorifico del 1585 appartenuto al duca Vespasiano e rinvenuto nella sua tomba nel 1988. I PRODOTTI GASTRONOMICI - Tipici di Sabbioneta sono i biscotti filòs, fatti con strutto e menta o praline di cioccolato. La torta sbrisolona qui è presentata “alla vecchia maniera”, vale a dire in un’altra versione rispetto al resto del Mantovano: con le nocciole in luogo delle mandorle e con la farina di grano duro al posto di quella di mais. I piatti sono quelli tradizionali mantovani. Tra i primi, ricordiamo il sorbir d’agnoli, vale a dire agnolini in brodo di carne con qualche goccia di Lambrusco di Sabbioneta IGT, il vino ideale per accompagnare anche i famosi tortelli di zucca mantovani. I secondi vedono in prima fila lo stracotto d’asino; in qualche ristorante si trova anche il luccio in salsa.


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Da complesso monastico tra i più importanti dell’Alto Medioevo a polo economico, questo borgo della Val Trebbia è ricco di storia

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ella Val Trebbia, tra la linea sinuosa del Ponte Gobbo e i campanili del Duomo e della basilica di San Colombano appare Bobbio. A dare inizio alla sua storia fu proprio Colombano, monaco irlandese in odore di santità, che vi costruì, nel luogo dove ora sorge il castello, il primo nucleo di quello che sarebbe diventato un grande complesso monastico, faro di cultura per le sue scuole, lo scriptorium e la biblioteca più importante dell’alto Medioevo. Intorno all’abbazia benedettina di San Colombano, che fu spostata nel luogo odierno intorno al IX secolo dall’abate Agilulfo, si sviluppò un borgo che poi crebbe diventando il polo economico della Val Trebbia. Dell’antica basilica di Agilulfo restano parte della torre campanaria, il pavimento a mosaico, la cripta e frammenti dell’abside circolare. Sull’edificio protoromanico è poi sorta, tra il 1456 e il 1522, l’attuale basilica, affrescata nelle tre navate e nel transetto da Bernardino Lanzani negli anni 1526-30, di cui si segnala la bellezza della Madonna con Santi. Il presbiterio accoglie gli stalli del coro ligneo (1488), contemporaneo al sarcofago di San Colombano nella cripta, opera di Giovanni de Patriarchi (1480). Prima di accedere alla cripta, in una sorta di piano posto sotto il livello del pavimento superiore, si ammira il bellissimo mosaico che costituiva la pavimentazione originaria della basilica di Agilulfo. Era come un tappeto di preghiera dispiegato davanti agli occhi dei fedeli, che vi leggevano il susseguirsi dei mesi con le relative attività agricole, quando ancora lo scambio simbolico tra uomo e natura non si era spezzato. Tornando alla cripta, restano da vedere gli affreschi quattrocenteschi sormontati da lastre longobarde finemente decorate, che chiudono i sepolcri degli abati successori di San Colombano. Sul lato destro della cripta non sfugge allo sguardo la cancellata in ferro della prima metà del XII secolo, che divideva la zona dei fedeli da quella dei monaci. La contrada di Porta Nuova conduce al piccolo salotto di piazza Duomo, coronata di portici, al di sopra dei quali stanno antichi palazzi. Una testina apotropaica del XIII secolo ci guarda da palazzo Brugnatelli: dal copricapo si intuisce che raffigura un magistrato. Il duomo, innalzato nell’XI secolo e am-

Alla scoperta di Bobbio e del Ponte del Diavolo

dalla collina domina il borgo col suo poderoso mastio centrale, si arriva alla strada Statale. Attraversandola si può andare ad osservare da vicino il simbolo di Bobbio, il famoso ponte Vecchio, detto anche Gobbo o del Diavolo per il particolare profilo ondulato e contorto. Di età romanica con rifacimenti successivi e sovrastrutture barocche, è lungo 280 metri e presenta undici arcate diseguali tra loro. Le prime notizie risalgono al 1196; poi fu distrutto dalle piene del fiume e ricostruito più volte.

pliato tra il 1450 e il 1475, presenta una facciata semplice affiancata da due campanili risalente a quest’ultimo periodo. Nella cappella di San Giovanni, i lavori di restauro hanno riportato alla luce una splendida Annunciazione della seconda metà del Quattrocento. Accanto alla chiesa si trova il palazzo Vescovile, la cui struttura originaria risale

all’XI secolo mentre l’attuale appartiene al XV ed è opera di maestri comacini. Scendendo lungo la contrada di porta Alcarina s’incontra il più antico palazzo di Bobbio, detto “della regina Teodolinda”, in realtà risalente al XV secolo. Continuando a scendere, senza mai perdere di vista il castello Malaspina-Dal Verme che

Restano da vedere in piazza San Francesco il santuario della Madonna dell’Aiuto (1621) e il monastero di San Francesco,conservatosi nello stile francescano rustico del XIII secolo con chiostro del XV secolo, mentre la chiesa è stata ricostruita in forme barocche all’inizio del Settecento. Tra i principali musei del borgo c’è sicuramente il Museo dell’abbazia in piazza Santa Fara. Allestito nei locali dell’antico scriptorium, presenta interessanti reperti legati sia alle vicende del monastero sia a quelle della città. Dell’epoca romana si ammirano il maestoso sepolcro della famiglia Cocceia, quattro anfore

cinerarie, un’ara di Diana, un’idra in alabastro, una splendida teca eburnea del IV-V secolo appartenente al tesoro dell’abbazia e raffigurante Orfeo che col suono della lira trascina cento animali, reali o fantastici. E inoltre: magnifiche pietre longobarde e carolingie, artistici capitelli, colonnine in marmo e in arenaria che costituivano l’arredo dell’antica basilica di Agilulfo, la lastra altomedievale donata dal re Liutprando a Cumiano, oggetti devozionali provenienti da Irlanda, Palestina, Roma, che servivano per conservare il ricordo dei luoghi visitati. E ancora: il busto in argento di San Colombano e la pinacoteca che comprende il bellissimo polittico di Bernardino Luini raffigurante l’Assunzione di Maria. I PRODOTTI GASTRONOMICI - La gastronomia locale mette sul piedistallo i salumi, nobilitati da una gloriosa tradizione, i profumatissimi funghi porcini raccolti in montagna e, quando è tempo, i tartufi. Tipici del luogo sono i maccheroni alla bobbiese, pasta fresca fatta a mano utilizzando l’ago da maglia e condita con sugo di stracotto. Piatto tradizionale della vigilia di Natale sono le lumache. Anche il croccante fatto con mandorle e zucchero è tipico del borgo.


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Tra Parma e Piacenza si erge questo borgo dove storia, cultura, ricchezze naturalistiche e gastronomiche si fondono in un’armonia perfetta

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trategicamente situato sulle prime alture della Val D’Arda, il borgo medioevale di Castell’Arquato è arroccato lungo la collina e domina il passaggio. Dista circa trenta chilometri dal capoluogo Piacenza e poco di più da Parma. Il centro storico si é sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda. Il borgo è costruito secondo la struttura dei borghi medioevali e non ha subito negli anni modifiche importanti. Castell’Arqueto è un luogo in cui cultura, storia, ricchezze naturalistiche e gastronomiche si fondono in una armonia perfetta. Numerosi eventi che si svolgono nel paese e nei territori vicini sono un'attrattiva imperdibile. Una passeggiata nel borgo permette di ammirare diversi monumenti. Partendo dal basso paese, iniziando la visita dal Viale delle Rimembranze, si trova l’imponente Torrione Farnesiano. Accanto si erige il Palazzo del Duca con l’omonima fontana. Proseguendo la salita e prendendo la via chiamata “Solata” appare la maestosa Rocca Viscontea. Giunti davanti alla Rocca lo sguardo rimane incantato dalla Piazza Monumentale in cui sono rappresentati i tre poteri del medioevo: il potere religioso (la Collegiata), il potere militare (la Rocca), il potere politico (il Palazzo del Podestà). La Rocca Viscontea, edificata tra il 1342 e il 1349, vi mostra, come detto, un aspetto fondamentale della vita del medioevo: la difesa militare. Salendo infatti la torre del mastio, l’imponente baluardo difensivo di 42 metri di altezza, si scoprono quali erano le tecniche di difesa, le armi e i modi di fare guerra nel medioevo attraverso modelli e ricostruzioni. La torre del mastio ospita inoltre una nuova sala dedicata ad importanti ritrovamenti di epoca romana. Castell’Arquarto offre anche altre “perle” ai suoi visitatori. Il Museo Geologico Giuseppe Cortesi, per esempio, mostra la vita di tre milioni di anni fa, quando tutta la pianura padana era ricoperta dal mare. Migliaia di resti fossili sono stati ritrovati nella Val d’Arda ed esposti all’interno di questo museo. Imperdibili i resti delle balene, dei delfini e del granchio fossile provenienti dalla riserva geologica del Piacenziano, ma vi sono anche i resti di mammut, bisonti, squali e i rinoceronti. Un museo tutto da scoprire, che è stato inserito

Le molteplici bellezze di Castell’Arquato inoltre installazioni multimediali che vi guideranno nel mondo del poeta arquatese. Importante è anche il Museo della collegiata, situato a fianco della chiesa all’interno del chiostrino, che permette di scoprire le testimonianze più importanti del medioevo religioso della Val d’Arda tra cui: un polittico del XV secolo, un paliotto d’altare del XIII secolo, un piviale di manifattura lombarda del XVI secolo e il capino di Paolo III Farnese.

tra i “Musei di qualità” della regione Emilia Romagna. Un'altra tappa alla scoperta del borgo può essere il Museo Luigi Illica che

catapulta i visitatori nelle atmosfere musicali italiane di fine ‘800. Le opere di Puccini e Mascagni furono infatti scritte da Luigi Illica, arquatese di nascita, di

cui è possibile ammirare i cimeli, i manoscritti, i costumi di scena usati nelle opere e la splendida casa liberty proprio di fianco al museo. All’interno si trovano

ENOGASTRONOMIA - La Val d’Arda è sicuramente una delle valli più prestigiose nel panorama piacentino per quel che riguarda le tradizioni culinarie. E’ infatti zona importante per la produzione vitivinicola: ai classici Gutturnio e Ortrugo si affiancano il Monterosso val d’Arda, vera tipicità della zona di Castell’Arquato e il Vin Santo di Vigoleno, l’unico passito tra i vini dei colli piacentini. I vini sono ottimi per accompagnare gli altrettanto eccellenti piatti della tradizione piacentina, cominciando dai salumi D.O.P. come la coppa, specialità autentica piacentina che richiede una lunga e sapiente stagionatura senza aggiunta di sale e spezie, il salame e la pancetta. La presenza di ricchi pascoli e numerose greggi fin dal periodo romano spiegano come il formaggio locale fosse ottimo e conosciuto già da secoli. Eccellenze nel campo dei latticini sono sicuramente il Grana Padano e il provolone, certificati dal marchio D.O.P., la ricotta, la robiola e i formaggi di montagna. Salumi e formaggi possono essere degustati con i tipici chisolini o assieme alla burtleina, entrambi golosi sostitutivi del pane. Tra i primi piatti tipici sono da non perdere i pisarei e fasò (gnocchetti di farina con il sugo ai fagioli) e i tortelli con la coda (ravioli ripieni si ricotta e spinaci dalla tipica forma a caramella dalla pasta sottilissima) . Tra i secondi è assolutamente un classico la picùla ad caval, carne di cavallo trita in umido ottima assieme alla polenta. Tra i dolci non c’è che l’imbarazzo della scelta tra una miriade di crostate e torte secche.


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Speciale Storia e Turismo

Sabato 30 Aprile 2016

L’editore Franco Maria Ricci, appassionato collezionista d’arte e bibliofilo, ha dato vita, nella sua proprietà di Fontanellato (Parma), a un progetto visionario: un monumentale labirinto verde, il più grande al mondo di bambù.

a fontanellato per entrare nel piu’ grande labirinto al mondo fatto di bambu’ maggio 2015, ha una pianta a stella che ricopre 7 ettari, con migliaia di bambù di specie diverse. Ispirato alla forma classica dei labirinti romani, a quattro campi interconnessi che si sviluppano intorno a un quadrato centrale, il Labirinto Ricci introduce bivi e biforcazioni che nei labirinti romani, rigorosamente univiari, non esistono. La corte centrale di 2.000 metri quadrati, nel cuore del Labirinto, dispone di vaste gallerie porticate, di una cappella a forma di piramide, di due ampie sale per eventi speciali, di un salone dalle grandi vetrate aperte sul verde, attrezzato per conventions, per la musica e il ballo e anche di due

La struttura si configura come un grande parco culturale con più di 5.000 metri quadrati, destinati alla collezione d’arte di Franco Maria Ricci stesso (circa 500 opere dal Cinquecento al Novecento) e a una biblioteca dedicata ai più illustri esempi di tipografia e grafica, tra cui molte opere di Giambattista Bodoni e l’intera produzione di Alberto Tallone. Completano questa collezione storica tutti i libri curati dall’editore in cinquant’anni di attività. Il dedalo, che è visitabile da

deliziose suites. Sono presenti per i visitatori una caffetteria, un ristorante, uno spazio gastronomico parmigiano e un bookshop. Compito della Fondazione Fran-

co Maria Ricci, proprietaria del Labirinto, è quello di conservare i libri e le collezioni d’arte del suo creatore e favorire attività culturali e di intrattenimento.

L’arte olearia a San Secondo Parmense

La famiglia Orsi Coppini ha voluto dedicare all’olio d’oliva un museo per farlo conoscere meglio e per poterlo apprezzare in tutta la sua bontà

A

San Secondo Parmense, il Podere Fieniletto e un casello ottocentesco per la produzione del Parmigiano Reggiano sono stati trasformati per accogliere un percorso dedicato all’olivo, albero sacro in tutte le civiltà, simbolo di pace e dialogo, ma anche di sapore, cura del corpo e dello spirito.

Antichi documenti d’archivio testimoniano che l’olivo era coltivato nel Parmense (dove ancor oggi permangono alcune piante superstiti) fin dal XII secolo. La famiglia Orsi Coppini, che porta nel cuore la passione per l’olio d’oliva, ha voluto dedicare a questo straordinario alimento un luogo specifico per poter farlo meglio conoscere e apprezzare. All’interno del Museo dell’arte olearia si articolano tre spazi: • Spazio Anita: dedicato alla storia dell’olio e ai sistemi di produzione più antichi di tipo meccanico. Al suo interno è possibile ammirare un torchio o “strettojo” a una vite del tipo “alla genovese” e una pressa a leva e a vite in legno. • Spazio Americo: dedicato agli strumenti di produzione idraulici. Quest’ala del Museo ospita un frantoio a due macelli (pietre molari) con gramola-dosatore risalente agli anni ’50, un torchio o pressa idraulica, un torchio in ferro, un torchio o pressa idraulica a quattro co-

lonne, una pompa idraulica e due separatori meccanici. • Angolo di lettura: uno spazio nel verde nel quale è possibile soffermarsi ad ammirare un frantoio in pietra a due macelli (pietre molari). All’interno della struttura trova posto anche una sala convegni con circa 100 posti a sedere; dotata delle migliori tec-

nologie audio-video e di ogni possibilità di registrazione, trasmissione, interattività on-line e videoconferenze, offre un servizio d’eccellenza e d’avanguardia per convegni, seminari, conferenze, corsi di cucina. E’ inoltre presente l’Agorà, un teatro all’aperto in un parco naturale costellato di ulivi secolari. Può ospitare fino a 500 persone a sedere su tre livelli di gradoni.

LE FINALITA’ DEL MUSEO - Il Museo Agorà Orsi Coppini, Arca della Cultura, che comprende il Museo dell’Arte Olearia e l’Agorà tra gli ulivi, è stato voluto e creato dalla famiglia Coppini al fine di veicolare la cultura dell’olivo; riportare la cultura dell’olivo nel Parmense; condividere con i visitatori del Museo l’arte di estrarre l’olio d’oliva; accorciare la distanza tra produttore e

consumatore; essere un luogo in cui condividere con gli estimatori dell’extravergine l’amore per la bellezza, l’arte e la cultura. Un luogo di condivisione, quindi, ma anche una fucina di idee per la lotta alla mediocrità e sofisticazione alimentare, un palcoscenico da cui lanciare proposte nuove o nuovi eventi. Visita guidata gratuita la domenica dalle 15 alle 19, oppure su prenotazione


Cultura&Spettacoli

Un’invasione digitale per bambini

Un’invasione digitale, ovvero un percorso guidato per bambini nel Museo Archeologico. L’iniziativa è in programma stamattina, dalle 11 alle 12.30. I racconti, le avventure mitiche degli eroi e delle creature fantastiche che popolano affreschi e mosaici

accompagneranno i partecipanti alla scoperta del museo e dei suoi preziosi tesori, silenziosi testimoni del glorioso passato di Cremona romana. Il museo, situato all’interno della Chiesa di San Lorenzo, ospita attualmente le raccolte archeologiche della città.

Il percorso, visivo e fotografico, unito a schede tecniche di accompagnamento è allestito a Palazzo Stanga

I beni confiscati protagonisti in una mostra

S

dalla redazione

i intitola “Da malavita a nuova vita: proposte e progetti per una gestione efficace dei beni confiscati in Lombardia”, l’interessante mostra inaugurata ieri e aperta fino al 13 maggio, dal lunedì al sabato (orario 8.3013.30), presso Palazzo Stanga Trecco in via Palestro 36. Il percorso, visivo e fotografico, unito a schede tecniche di accompagnamento, ha come obiettivo quello di sensibilizzare tutta i cittadini sull’importanza e l’entità del problema dei beni immobili confiscati in Regione (1266 pari al 7,2% del totale delle confische nazionali) aggiornando rispetto alle opportunità di sviluppo che una gestione sostenibile dei beni produce per la collettività. La mostra presenta i principali contenuti del progetto “Sviluppo di un modello manageriale per la gestione del fenomeno dei beni confiscati” che, da aprile 2014 a settembre 2015, alla vigilia dell’iter parlamentare della proposta di modifica del Codice Antimafia, ha coinvolto e messo in rete al fianco di Regione Lombardia, con un approccio partecipativo e multidisciplinare, l’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata), la Sezione autonoma delle misure di prevenzione del Tribunale di Milano, la Prefettura, i Comuni di

A maggio torna il concorso “El Cavalet”

La locandina

Milano, San Donato e Cisliano, oltre a Fondazione Politecnico di Milano, Università Commerciale Luigi Bocconi, Università Cattolica e Fondazione Istud, come partner scientifici e Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie come partner a supporto. Il progetto ha permesso di analizzare lo stato attuale dei beni, identificare le potenzialità di alcuni immobili, definire e proporre un piano di fattibilità e di potenziale sostenibilità, formare e diffondere competenze manageriali, pro-

porre e implementare sistemi e metodi di gestione efficace. L’Istituto Ghisleri, ospitando la mostra a Cremona, ha inteso proseguire le iniziative di educazione alla legalità attivate negli scorsi anni, in particolare volte ad analizzare le distorsioni alle libertà economiche oltre che democratiche e alle limitazioni delle opportunità di sviluppo socioeconomico che le infiltrazioni della criminalità organizzata comportano. Per gli studenti dell’istituto, i momenti formativi collaterali alla mostra si sono

Sabato 7 e domenica 8 maggio torna a Cremona, sotto la Loggia dei Militi, il concorso di pittura “El Cavalet”, giunto alla sua 11ª edizione eorganizzato dalla Famiglia Cremounesa in collaborazione con Aics Cremona Arte e Aics provinciale, col patrocinio del Comune e della Provincia, allo scopo di promuovere l’interesse verso il patrimonio storico-artistico di Cremona e del suo territorio. Il concorso è a tema libero ed è aperto ad ogni arti-

Musica benefica stasera al Bellini

Musica e solidarietà stasera alle ore 21 al Teatro Bellini di Casalbuttano grazie al gruppo cover In-Pooh-t: l’incasso sarà devoluto a Medea (ingresso con offerta minima di 10 euro,p renotazioni persso la segreteria di Medea). Il gruppo In-Pooh-t ha iniziato la sua avventura musicale come tributo al mitico gruppo pop italiano, i Pooh appunto, all’inizio del 2012. L’originalità del nome del gruppo è il connubio del nome Pooh con Inpooht che è il termine noto ai musicisti, ovvero l’ingresso del cavo jack per il segnale del suono. I componenti del gruppo sono Enrico Bini (tastiere e voce), Fabio Morabito (basso e voce), Massimo Ardoli (chitarra e voce), Fabio Cerati (batteria e voce), Diego Favagrossa (voce).

Doppio live stasera ad Alice nella città

Doppio live stasera alle 22 ad “Alice nella città” a Castelleone, che vedrà il ritorno degli Sdang! (Alessandro Petrol Pedretti e Nicola Panteghini) come headliner. Il power-duo presenterà l’ultimo lavoro discografico, ricco di echi post rock, shoegaze, grunge, metal, stoner e progressive. “La malinconia delle fate”, questo il titolo del loro ultimo lavoro uscito nella primavera del 2016, è frutto di un’ampia coproduzione tra Dreamingorilla, Taxi Driver, Toten Schwan, La Fornace Dischi e Acid Cosmonaut, a testimonianza dell’ampia credibilità che questa travolgente band ha saputo guadagnarsi a dispetto di scelte lontane dalla logica commerciale e di più facile ascolto. La serata sarà aperta da Andrea Van Cleef, fondatore e leader dei Bogartz, che da alcuni anni ha deciso di dare spazio alla componente acustica da sempre presente nel suo songwriting, solitamente sepolta da tonnellate di decibel e distorsioni.

sviluppati nel corso dell’anno scolastico e si concluderanno il 12 maggio con il convegno “Normativa e gestione dei beni confiscati. Le opportunità di sviluppo economico e sociale”, sul tema specifico della mostra, con la partecipazione del presidente della Commissione speciale antimafia di Regione Lombardia Gian Antonio Girelli. Un gruppo più ristretto di studenti, appositamente formato, partecipa inoltre attivamente alla mostra, nella veste di voce narrante, nell’accompagnamento dei visitatori. La scelta di allestire la mostra a Palazzo Stanga Trecco, resa possibile grazie alla collaborazione dell’amministrazione provinciale, è stata fatta nell’intento di offrire un’occasione informativa agli studenti del territorio e a tutti i soggetti potenzialmente interessati alle opportunità di sviluppo che la gestione sostenibile dei beni confiscati può generare. L’azione progettuale complessiva dell’Istituto Ghisleri è sostenuta dall’associazione dei professionisti della Provincia di Cremona, dal Git Cremona dei soci di Banca Etica, da Soci Coop Lombardia e dal Comitato Soci Coop di Cremona, dal Coordinamento provinciale di Libera, dal l’Usr e dal Cpl Occhi sulla città di cui la scuola fa parte. Gode inoltre del patrocinio e della collaborazione di Comune di Cremona e Provincia di Cremona (per informazioni contrattare l’Istituto Ghisleri allo 0372-20216).

sta senza distinzione di tecnica e di tendenza. Le opere dovranno essere consegnate presso la Famiglia Cremounesa (in piazza Zaccaria 9 a Cremona), da martedi 3 a venerdi 6 maggio tutte le mattine dalle 9 alle 12 e il giovedì e venerdì anche al pomeriggio dalle 16 alle 19. Saranno poi esposte sotto la Loggia dei Militi il 7 e l’8 maggio dalle ore 10.20 alle 19. La premiazione avverrà domenica 8 maggio alle ore 18 sotto la Loggia dei Militi.

Il concerto s’intitola “Piano solo”

Stefano Bollani live al Teatro Ponchielli

“Piano solo” è il titolo del concerto di Stefano Bollani, in programma giovedì 5 maggio (alle ore 21) al Teatro Ponchielli (i biglietti sono in vendita presso la biglietteria del teatro e online su www. vivaticket.it e www.ticketone.it). Stefano Bollani (nella foto) non ha bisogno di presentazioni: è, infatti, uno dei musicisti italiani più noti e talentuosi della scena jazz e non solo. Il suo curriculum vanta collaborazioni con artisti del calibro di Gato Barbieri, Pat Metheny, Chick Corea, Michel Portal, Paolo Fresu, Richard Galliano fra gli altri, oltre a quella con il suo mentore e amico Enrico Rava, trombettista di fama internazionale. Nel suo concerto, non chiedetegli cosa farà, perché non lo sa finché non appoggia le due dita sui tasti ed inizia a ripercorrere il suo io, la sua memoria, i suoi sentimenti. “Piano solo” è un viaggio nella sua musica interiore, nelle sue emozioni, passando dal Brasile alla canzone degli anni ’40 fino ad arrivare ai bis a richiesta in cui mescola 10 brani come se fosse un dj. Un viaggio incredibile, dove Bollani sembra prendere per mano ogni spettatore per portarlo accanto a sé, nella sua musica piena di sentimento e di divertimento. Destrutturando e ricostruendo ogni volta in modo diverso i brani che spesso ritroviamo nei suoi dischi. Ma dopo il grande successo del suo programma televisivo su Rai 3, “Sostiene Bollani”, andato in onda per due stagioni ed il suo spettacolo teatrale “La Regina Dada” da lui scritto ed interpretato insieme a Valentina Cenni, non si può più definirlo soltanto come pianista jazz.

Dipinti e sculture di Anna Galli esposte a Cremona Nelle opere dell’artista emerge con evidenza l’attenzione per l’uomo, colto nella sua dimensione dinamica

E’ un itinerario artistico variegato quello che Anna Galli propone in questi giorni al pubblico cremonese negli spazi di “Immagini, Spazio, Arte”. L’artista ligure, da tempo attiva nel Milanese, ha messo in mostra nei locali in via Beltrami, dipinti ma soprattutto sculture dalle quali emerge con evidenza l’attenzione per l’uomo, colto nella sua dimensione dinamica. Le ha presentate al pubblico locale il critico d’arte Gianluigi Guarneri. La nota artista – per anni scenografa al Teatro alla Scala – colpisce immediatamente lo spettatore con le sue sculture in legno che richiamano il mito di Orfeo ed Euridice, il tema dell’esodo nella sua drammaticità umana e quello della bellezza nascosta agli occhi di chi non la sa veder. Ecco, poi, l’intensità dello sforzo del nuotatore a confronto con il mare e col rischio di rimanere sconfitto. Proprio il mare – caro all’artista ligure – è un tema ricorrente in Anna Galli, in particolare nelle sue composiOnorare Bertolt Brecht, senza rivisitazioni. Perché in fondo, lui avrebbe fatto così. E’ questo l’obiettivo de “Il Macello”, in scena stasera alle ore 21 sul palco del Teatro San Domenico. Opera d’esordio del giornalista e scrittore Alessandro Massini Innocenti, affidata alla regia di Pietro Arrigoni e alle capacità artistiche dei giovani attori del Teatro San Domenico di Crema, che è in pratica un lavoro di denuncia nei confronti dei soprusi dell’economia moderna. La storia si colloca in una distopia del denaro, in una città immaginaria, Kom City. Qui si sviluppano esistenze miserabili e routiniane, soggiogate dalla meschinità dei poteri forti e dalla colpevole inerzia di chi potrebbe e forse dovrebbe, ribellarsi. E’ lo stesso leitmotiv di “Santa

zioni polimateriche in rame e alluminio, a partire dal “Elan”, l’onda che si sovrappone al riflusso, per arrivare a “Salvataggio”, opera ispirata all’esodo - spesso drammatico - di migliaia di africani attraverso il Mediterraneo. Colpiscono fra queste opere i “giochi” che colgono l’uomo nella sua fisicità dirompente, fatta di sforzo atletico e di ricerca dell’equilibrio. Fedele a questa sua attenzione, l’artista milanese non manca di applicarla agli animali, al gatto in particolare, col quale si diverte coi suoi riflessi allo specchio. Di altro tenore sono i dipinti di Anna Galli; qui spicca con evidenza il corpo della donna, di volta in volta avvolto in vapori nebbiosi oppure condotto con un filo sottile verso orizzonti imperscrutabili. «Ci troviamo di fronte ad una artista polivalente che sa affrontare nelle sue opere anche i grandi temi del senso della vita», ha ribadito in proposito Gianluigi Guarneri. La mostra resterà a disposizione dei visitatori fino a sabato 7 maggio.

L’opera “Bellezza occultata”

Onore a Brecht con “Il Macello” stasera a Crema Il palco del San Domenico

Giovanna dei Macelli”, l’opera brechtiana presa originariamente in esame, in cui un forte scontro di classe fra operai e produttori di carne, si traduce in una spietata analisi sociale da parte dell’autore tedesco scomparso 60 anni fa. “Il Macello” è un’opera con un gergo privo di fronzoli e melodramma. Ma soprattutto, è un’opera attuale. Come del resto lo è ancora oggi “Santa Giovanna dei Macelli”. L’ingiustizia, la preservazione del proprio status quo, la dilagante codardia e ritrosia nei confronti dei sistemi imperanti: questo è “Il Macello”, una parabola di cuori deboli e timidamente impavidi, maligni e naif. Tutti colpevoli.


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Salute

Sabato 30 Aprile 2016

GLI ORARI

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.

L

di Giulia Sapelli

o scompenso cardiaco non è una cosa da prendere alla leggera. La prevenzione, in questo caso come per tante altre patologie, risulta fondamentale per evitare in futuro problemi più gravi. A questo proposito giovedì 5 maggio si celebra la Giornata europea dello Scompenso cardiaco, proprio per sensibilizzare a questa problematica. Dalle 9 alle 14, presso le unità operative di Cardiologia dell’Asst di Cremona, gli specialisti saranno a disposizione per una valutazione clinica del rischio di scompenso, informazioni e suggerimenti. La prevenzione passa infatti da una corretta informazione. Lo scompenso cardiaco è una malattia seria e molto diffusa: circa 14 milioni di persone in Europa ed oltre 1 milione in Italia convivono con questa condizione, che rappresenta per le persone anziane la prima causa di ricovero in ospedale. Ogni anno in Italia si registrano quasi 200 mila nuovi casi. Anche a Cremona il dato è significativo: circa 600 i ricoveri ogni anno presso l’UO di Cardiologia. «Lo scompenso cardiaco è una sindrome invalidante, per la quale il cuore perde progressivamente la capacità di pompare in modo adeguato il sangue nell’organismo e che può avere conseguenze letali» spiega il dottor Giuseppe Di Tano, specialista dell'unità operativa di Cardiologia Cremona. «Questo non significa che il cuore si è fermato o è a rischio di cessare di battere. I sintomi a cui prestare attenzione sono i seguenti: sensazione improvvisa di fame d’aria, difficoltà di respiro; senso di stanchezza/spossatezza; progressivo aumento di peso dovuto all’accumulo di liquidi in tutto il corpo; battito cardiaco spesso irregolare. Sono queste le avvisaglie più frequenti della patologia che devono allertare il paziente e indurlo a rivolgersi al proprio medico curante». Quali sono le cause principali? «Lo scompenso cardiaco è spesso l’evoluzione finale comune a molte

Il dottor Giuseppe Di Tano: «E’ una sindrome invalidante, va presa seriamente»

Scompenso cardiaco, prevenire per evitare problemi futuri

malattie e fattori di rischio cardiovascolari, tra le quali: malattia coronarica (l’infarto miocardico), ipertensione arteriosa, diabete mellito, cardiomiopatie (malattie primitive del muscolo cardiaco caratterizzate da una esagerata dilatazione o aumento di volume del cuore), malattie delle valvole cardiache, alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie). Alcune forme di scompenso, inoltre, hanno una componente di ereditarietà familiare o genetica». Esiste un ambulatorio specifico a cui rivolgersi? «Nell’U.O. di Cardiologia di Cremona è attivo da anni un ambulatorio dedicato in cui i pazienti affetti da scompenso cardiaco vengono seguiti

a cura della dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate, test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio

con visite periodiche a seconda della gravità o delle caratteristiche cliniche del paziente. Una delle specificità dell’Ambulatorio è la presenza costante, oltre che del Cardiologo specialista, anche di personale infermieristico dedicato che riveste nella gestione del paziente: infatti, oltre a coadiuvare il Cardiologo, si occupa di fornire informazioni educazionali e gestionali specifiche». Qual è il percorso tradizionale proposto al paziente? «In ambulatorio il paziente viene sottoposto alla visita, alla misurazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, viene eseguito l’elettrocardiogramma ed il controllo del peso corporeo che rappresenta un

parametro fondamentale nella monitorizzazione del paziente affetto da scompenso cardiaco cronico. In alcuni casi viene eseguito anche l’Ecocardiogramma e un prelievo ematico con il dosaggio di un peptide ematico, il BNP (i cui livelli ematici si correlano con la gravità dello scompenso cardiaco). Vengono inoltre valutate le possibilità terapeutiche sia farmacologiche che non, in modo da personalizzare il livello terapeutico alla gravità clinica della malattia». Come si accede? «L’accesso è programmato sia su richiesta del medico curante, sia tramite segnalazione da parte degli specialisti dell’U.O. di Cardiologia».

Professioni sanitarie: il 7 maggio open day presso l’Ospedale maggiore di Cremona

ATTENZIONE ALLA DIETA DUKAN Giorni fa ho iniziato l'ennesima dieta, ho 48 anni, sono alta cm. 165 e peso attualmente 82 chili. Da ragazza oscillavo nei periodi di dieta e non dieta tra 70 e 75, oggi nei periodi di dieta e non dieta tra 80 e 85 (10 kili in + ). Sono disperata, quando sono a dieta perdo pochissimo ed in tanto tempo, poi quando mangio senza stare attenta a nulla li riprendo ma senza andare oltre da dove ero partita, e' sempre stato così da quando avevo 20 anni!! E' un mistero non andare oltre anche mangiando tutto? Ora tornando alla dieta Dukan dopo 3 giorni mi sono sentita morire: FIACCA, BOCCA AMARA COME IL FIELE, NAUSEA, MAL DI TESTA DA IMPAZZIRE, premetto che ho i calcoli alla cistifellea, il colesterolo un po' altino (240) causa familiare e prendo Eutirox da 15 anni per dei noduli alla tiroide, i valori della stessa però sono normali, la tengo a riposo x i noduli. Secondo lei la dieta non e' adatta a me? Quale dieta potrei seguire che mi faccia perdere almeno 10 chili? Vorrei perderne 15, ma considerando che anche a 20 anni non sono mai scesa sotto i 70 ora mi accontenterei considerando i 48 anni e 2 gravidanze (figli di 9 e 15 anni). La ringrazio vivamente se potrà darmi dei consigli. Purtroppo non è corretto "iniziare l'ennesima dieta". La parola dieta significa "stile di vita" e cioè imparare a mangiare in una maniera corretta tale che poi resti nel tempo. Il problema di fare "tante diete" è che ogni volta che si segue un regime "rigoroso" si può arrivare a perdere peso in poco tempo, ma la perdita riguarda sia la massa grassa che quella magra, mentre quando si interrompe, si riprende peso soprattutto di massa grassa. Il problema è perciò che fare molte diete "fai da te" o comunque non gestite da un professionista, si rischia alla fine di essere più grassi di prima, perdere sempre più la componente muscolare che è quella metabolicamente attiva, e dunque non riuscire più a perdere peso successivamente. In merito alla dieta Dukan occorre stare attenti: a parte la NON CONDIVISIONE da parte della comunità scientifica per il principio che è squilibrata, ancora di più non dovrebbe essere seguita da chi ha problemi di dislipidemia o calcolosi perchè nel primo periodo l'assunzione di sole proteine animali potrebbe peggiorare il quadro patologico. Io penso invece che lei necessiti di un regime alimentare equilibrato, ipocalorico adatto al suo stile di vita, integrato da una attività fisica quotidiana che la aiuti nel dispendio energetico. Le consiglierei di rivolgersi a persone qualificate che la possano prendere in cura e seguirla nel tempo.

La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it • oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134

La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988 GADESCO PIEVE DELMONA: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0372-803801 CREMA SPAZIO BENESSERE VIA CASTELLO 12. Cel 366-4759134 MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134

Appuntamento il 7 maggio con un open day dedicato alle professioni sanitarie: una giornata interamente dedicata alla scelta universitaria, per chi vuole accostarsi al mondo della medicina. Assistente sanitario, Fisioterapia, Infermieristica, Ostetrica, Tecnico di Laboratorio, Tecnico di Radiologia e Tecnico di Riabilitazione psichiatrica: queste le specializzazioni disponibili all'Università degli Studi di Brescia - con sede anche presso l'Ospedale di Cremona. L'appuntamento è per sabato 7 maggio, dalle 10 alle 16,

presso l’Asst di Cremona (Viale Concordia 1, padiglione 4). Dalle 10 alle 11.30 coordinatori e tutor presenteranno i Corsi di Laurea dell’Università degli Studi di Brescia (sede di Cremona). Dalle 11.30 alle 13 spazio alle dimostrazioni pratiche di BLSD e trattamento riabilitativo. Nel pomeriggio dalle 14 alle 16 per gli aspiranti studenti sarà possibile partecipare a dei colloqui di orientamento individuali. L’iniziativa è organizzata in collaborazione da Asst di Cremona e Ats della Val Padana.


lettere@ilpiccologiornale.it

Gli azzurri al lavoro a Piediluco

CANOTTAGGIO

SPORT

lo

Cresce l’attesa per la qualificazione olimpica in programma a Lucerna dal 22 al 25 maggio. La Nazionale azzurra si trova a Piediluco, dove è impegnata nel raduno di valutazione e preparazione in vista dell’importante appuntamento sulle acque Rotsee. Il

Responsabile FABIO VARESI

collegiale andrà avanti fino al 15 maggio e coinvolge 26 atleti, tra uomini e donne, che stanno lavorando sulle barche al via nell’ultima chance per ottenere il pass olimpico. A Piediluco ci sono Giacomo Gentili e Valentina Rodini (nel ruolo di riversa).

Vanoli, ultimo rodaggio al PalaRadi

L’obiettivo della squadra di Pancotto è mantenere la forma per affrontare al meglio il primo turno dei playoff

I

BASKET SERIE A I biancoblu concludono mercoledì sera la regular season contro l’Enel Brindisi già salva di Giovanni Zagni

n attesa di conoscere l’avversario del primo turno dei playoff (per gli ultimi due posti sono ancora in lizza Trento, Pistoia e Varese), mercoledì prossimo (alle 20.30) arriverà al PalaRadi l’Enel Brindisi, compagine fuori dai giochi per la post season, ma salvatasi con pieno merito Ma andiamo a ritroso per dire che la Vanoli è reduce dalla sconfitta più che onorevole di Milano (81-77), maturata in casa della prima della classe, che ha tremato sino all’ultimo. Un bel segnale in vista degli spareggi finali, che servirà alla squadra di Pancotto a non farla sentire “ospite” o “fuori luogo” nella lotta per lo scudetto. Così aspettiamo Brindisi, che saluterà (si dice) coach Piero Bucchi, rimasto in Puglia 5 stagioni, dove ha conquistato successi importanti, ma che ora pare ambire ad opportunità più importanti. Brindisi è squadra un po' “corta” nelle rotazioni, ma che ha un buon quintetto iniziale con il giovane Cournooh, Scott, Zerini, Anosike ed il “fenomeno” Banks. Gli ospiti ovviamente, non avendo nulla da perdere, se la giocheranno in leggerezza e senza nessun patema, mentre i biancoblu ne approfitteranno per rifinire la forma. Potrebbe uscirne una partita spettacolare e con un alto punteggio, di quelle gradite agli spettatori. Del match approfitterà anche lo staff tecnico di casa per oliare sempre più il gioco d’assieme, sia offensivo che difensivo. Subito dopo la sirena, la Vanoli cono-

SERIE B L’ultimo match di regular season tra Orzinuovi e Crema

29ª GIORNATA

Avellino-Capo d’Orlando 85-69 Bologna-Torino 73-54 Brindisi-Caserta 73-55 Milano-Cremona 81-77 Pesaro-Cantù 96-90 Pistoia-Sassari 77-68 Trento-Venezia 62-67 Varese-Reggio Emilia 77-69

30ª GIORNATA (24-04 h 20.30) Cantù-Varese Capo d’Orlando-Pistoia Caserta-Trento Cremona-Brindisi Reggio Emilia-Bologna Sassari-Milano Torino-Pesaro Venezia-Avellino

CLASSIFICA

Milano 44 Reggio Emilia 40 Avellino 40 Cremona 36 Venezia 30 Pistoia 30 Trento 30 Sassari 30 Varese 28 Brindisi 26 Pesaro 24 Capo d’Orlando 22 Cantù 22 Bologna 22 Caserta 20 Torino 20

scerà l’avversario nei quarti dei playoff e sarà sicuramente una squadra forte. Ma come afferma giustamente Markel Stark «non importa chi troveremo al primo turno. Dobbiamo solo pensare a

Domani le azzurre ci provano a Vicenza SERIE A2

Markel Starks in azione (foto Mario F. Rossi)

Domani torna sul parquet il Basket Team Crema, impegnato a Vicenza nel primo atto della semifinale, che vede le azzurre favorite sulle venete. PLAYOFF (quarti) Gara 1: BroniAlbino 73-43, Crema-Alpo 72-50, Milano-Marghera 62-51, Vicenza-Pordenone 49-48. Gara 2: Albino-Broni 5067, Alpo-Crema 67-75, Marghera-Milano 58-61, Pordenone-Vicenza 42-65. Semifinali Gara 1 (01-05 h 18): Broni-Milano, Crema-Vicenza. Gara 2 (03-05 h 20.30): Milano-Broni, Vicenza-Crema. Eventuali gare 3 l’8 maggio.

giocare». Per l’occasione, la società ha deciso vi vedere i biglietti a 5 euro per tutti, mentre chi ha meno di 14 anni entrerà gratis. L’ultimo turno, decreterà anche la

squadra retrocessa in A2: a rischiare sono in tre (Bologna, Caserta e Torino), con i felsinei penalizzato dalla classifica avulsa in caso di arriva a pari punti con piemontesi e campani.

COSI’ ALL’ANDATA

Washington a canestro all’andata

ENEL BRINDISI-VANOLI CREMONA 76-81 (21-18, 31-35; 54-59) ENEL BRINDISI: Reynolds 20 (5/7, 1/4), Scott 6 (3/5, 0/2), Cournooh 9 (0/2, 1/2), Harris 9 (1/1, 2/4), Cardillo 3 (0/1, 1/1), Milosevic 3 (1/1, 0/2), Fiusco ne, Gagic 11 (4/8 da due), Zerini 1 (0/1, 0/1), Marzaioli ne, Kadji 14 (2/7, 3/4). Coach: Piero Bucchi. VANOLI CREMONA: Southerland 3 (1/3 da tre), Luca Vitali 11 (2/2, 0/7), Mian 4 (2/3 da due), Boccasavia ne, Cusin 8 (4/5 da due), Cazzolato, Washington 19 (6/8, 1/3), Biligha 5 (2/6, 0/1), McGee 13 (1/6, 3/5), Elston Turner 18 (2/7, 1/4). Coach: Cesare Pancotto.

Serie C: Piadena ospita il Sarezzo

Pronto riscatto di Piadena, passata a Milano (59-52) e stasera conclude la regular season con il Sarezzo. La 29º turno è stato positivo anche per Sansebasket (83-82 a Robbio) e Pizzighettone (59-52 al Vigevano). CLASSIFICA (29ª giornata) Iseo 50; Piadena 46; Vigevano, Pizzighettone 38; Milanotre 36; Omnia Pavia 34; Manerbio, Lumezzane, Pall. Milano 32; Voghera 30; Opera 26; Robbio 22; Sarezzo 20; Sansebasket Cremona 18; Ebro Milano 8, Viadana 2.

Erogasmet a Milano per iniziare bene i playoff

Arriva l’ora dei playoff e per quanto l’Erogasmet Crema abbia spinto sull’acceleratore per tutto l’anno, i ragazzi di coach Baldiraghi dovranno necessariamente aumentare i giri del motore per ben figurare in un basket che si farà più tosto, duro e difensivo. Niente che possa spaventare i biancorossi, opposti all’altra sorpresa del torneo, i “Wildcats” dell’Urania Milano. Due formazioni che possono specchiarsi l’una nell’altra, sia per la preferenza data ai felini in fase di scelta del simbolo societario, sia a livello di credo cestistico, con una grande attenzione alla fase difensiva che caratterizza il lavoro dei due tecnici Baldiraghi e Ghizzinardi, ottimi nocchieri di roster ricchi di veri atleti, ma senza vere e proprie superstars. Cremaschi e

milanesi si sono affrontati sei volte nella propria storia, con un bilancio che vede l’Erogasmet primeggiare con quattro vittorie a due. Il pronostico premia per un’incollatura l’Urania, forte del vantaggio di poter disputare l’ipotetica gara 3 sul proprio parquet. Perno e capitano della formazione di Ghizzinardi è il centro Paleari, autore di 17 punti ed 8 rimbalzi a partita in questo torneo e tra i giocatori più esperti dell’intero campionato. Segue a ruota l’ala scuola Desio Torgano, ottimo tiratore e mattatore dell’incontro di regular season disputato al PalaIseo. Il duttile Stijepovic è imprescindibile dal gioco dei Wildcats, come il tiratore Mariani. Al di là delle individualità, una formazione che fa della combattività e della capacità di non darsi

per vinta in nessuna situazione (clamorosa la rimonta da -17 ad Orzinuovi) la propria arma principale. In casa Erogasmet c'è soddisfazione per il prestigioso traguardo raggiunto e consapevolezza di avere importanti carte da giocare per il passaggio del turno. Perdurano però i problemi nei ruoli interni, con Bozzetto e Tardito ancora in forse per la sfida di stasera a Milano. Un grande traguardo è stato raggiunto, ma sarebbe un peccato doversi accontentare. CLASSIFICA (ultima giornata) Udine, Orzinuovi 52; Bergamo 48; Urania Milano 40; Crema 38; Lecco, Vicenza 34; Padova 28; Robur et Fides Varese 24; Desio, Costa Volpino, Firenze 22; Pavia, Sangiorgese 20; Moncalieri 14; Mortara 10.

Lunedì sera galà di presentazione del Trofeo Dossena Bissolati a caccia di punti salvezza con Torino

CALCIO GIOVANILE

E’ tutto pronto per il galà di presentazione del Trofeo “Angelo Dossena”, che si svolgerà lunedì 2 maggio, alle ore 21 presso il Teatro San Domenico a Crema. Dopo il sorteggio dei gironi e del calendario del “Dossena”, che vedrà quest’anno la partecipazione di Valencia, Nazionale di Lega

PALLANUOTO

Pro, Milan, Inter, Juventus, Torino, Atalanta e Cremonese, uno dei momenti centrali della serata sarà la consegna del premio “Giorgio Giavazzi – Stelle del Dossena”, quest’anno assegnato a Roberto Donadoni, tecnico del Bologna. Ospiti d’onore saranno Giuseppe e Franco Baresi.

Dopo il turno di riposo, la Bissolati torna in acqua nella piscina sociale oggi alle 18 contro l’Acquatica Torino: in palio importanti punti salvezza per i biancazzurri. CLASSIFICA (16ª giornata) Varese 41;

Canottieri Milano 34; Locatelli Genova 31; Metanopoli San Donato 29; Aquatica Torino, Vigevano, Treviglio 24; Busto Nuoto 17; Bocconi Sport 15; Sport Time Osio 14; Bissolati, Gam Team Brescia 11; Milano 2 4.


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Sport

Sabato 30 Aprile 2016

La Cremo prepara un’altra rivoluzione

Oggi pomeriggio ultima trasferta contro il Cittadella dell’ex Venturato. Il campionato verrà di nuovo riformato con 60 squadre

CALCIO LEGA PRO Malgrado i buoni risultati, Rossitto non verrà confermato. Probabile l’arrivo di Toscano

A

di Matteo Volpi

ncora un punticino e siamo ancora quelli dello scorso anno. Poca parte del merito va mister Pea, gran parte a mister Rossitto (24 i punti conquistati dal suo arrivo dei complessivi 49, senza aver avuto a disposizione nessuna preparazione a disposizione). Non resta che provare a guardare avanti, ma per ora sembra esserci molto fumo in vista della prossima stagione. La conferma di Rossitto, che come detto avrebbe i punti dalla sua e la conoscenza del gruppo da cui ripartire, appare difficile. Voci di corridoio confermano un incontro con il tecnico Mimmo Toscano, una sorta di “specialista” in promozione in Lega Pro, come testimoniano i successi maturati con il Novara lo scorso anno e quelli precedenti con Cosenza e Ternana. Il suo recente ritorno alla Ternana in B, poi, si è chiuso in fretta ed ora Toscano è pronto per una nuova sfida. Sempre in tema di allenatori, ma stavolta di ex, domenica si farà visita a Venturato ed al suo Cittadella dei record, già fresco di promozione in serie B. Altri ex, stavolta sul campo saranno Coralli e Alfonso. Una sfi-

LEGA PRO GIRONE A 32ª GIORNATA

Cremonese-Pro-Patria FeralpiSalò-Cittadella Lumezzane-Pavia Mantova-Pro-Piacenza Padova-Giana Erminio Pordenone-Cuneo Renate-Bassano Reggiana-AlbinoLeffe Südtirol-Alessandria

2-0 1-2 3-2 1-0 0-2 2-1 1-0 2-1 1-1

CLASSIFICA

33ª GIORNATA (30-04 h 14.30) AlbinoLeffe-Lumezzane Alessandria-Reggiana Bassano-Padova Cittadella-Cremonese Cuneo-Renate Giana Erminio-FeralpiSalò Pavia-Pordenone Pro Patria-Mantova Pro Piacenza-Südtirol

Grigiorossi al tiro contro la Pro Patria (foto L. Dassi)

da molto difficile, visto che il Cittadella, nonostante i festeggiamenti promozione, vorrà terminare al meglio una stagione da incorniciare, senza concedere regali. I grigiorossi proveranno a fare risultato, per rìricordare al meglio Domenico Luzzara, a dieci anni dalla

sua scomparsa. Probabile formazione (4-3-3): Ravaglia; Guglielomotti, Russo, Marconi, Crialese; Formiconi, Scarsella, Suciu; Sansovini, Brighenti, Maiorino. RIVOLUZIONE IN VISTA IN LEGA PRO Si preannuncia una stagione ricca

di novità: secondo indiscrezioni il campionato, infatti, sarà riformato ancora una volta. Si tornerà a 60 squadre con 3 gironi da 20 squadre e gironi più lunghi e quindi ci saranno dei ripescaggi (attualmente le squadre sono 54). In secondo luogo c’è la possibilità che

vengano inserite le seconde squadre delle formazioni di serie A (questo forse dal 2017-2018, non è chiaro). Lo spezzatino del calendario sarà confermato, ma i playoff dovrebbero vedere in campo ben 28 squadre e con una sola promozione e final eight in una sola città.

SERIE D Pareggiando a Caravaggio i gialloblu hanno conservato la categoria, ma gli obiettivi erano altri di Tiziano Guerini Il pareggio senza reti ottenuto a Caravaggio, consente alla Pergolettese di raggiungere la salvezza matematica con due giornate d’anticipo. Certo le ambizioni d’inizio campionato erano altre, ma a questo punto non rimane che questo! La partita di Caravaggio ha mostrato, tra i gialloblu, giocatori demotivati, senza più stimoli particolari. Dall’altra parte della barricata i biancorossi del Caravaggio non erano in grado di cambiare l’inerzia di una partita sottotono. La sida è iniziata a ritmo lento e quasi svogliato. All’8’ un pallonetto finiva sulla traversa difesa da Prisco, al rientro in squadra dopo l’assenza per infortunio. Al 30’ su calcio d’angolo calciato da Boschetti, la palla giungeva a Cesca che calciava di prima intenzione, senza però inquadrare la porta. Al 45’ Conti avanzava dal centrocampo e lasciava partire un sinistro che il portiere avversario mandava in calcio d’angolo. Ritmo lento anche nella ripresa. Al 58’ un lam-

Pergolettese, salvezza in tono minore

po di Cesca su passaggio di Tacchinardi: bel diagonale respinto dal palo. Iniziava il giro dei cambi da una parte e dall’altra: in particolare Rossi per Valente per il Pergo e Manzoni per Peli nel Caravaggio. La partita si vivacizzava negli ultimi cinque minuti, quando i padroni di casa ci mettevano il coraggio della disperazione. Dapprima Prisco fermava in presa alta, poi una punizione per il Caravaggio dai 25 metri si infrangeva contro la barriera. L’ultima occasione era comunque per Cesca, che però si faceva respingere dal portiere una punizione dal limite. Domani, alle ore 15, la Pergolettese gioca l’ultima partita casalinga di questo strano campionato, contro la Virtus Bergamo. E’ l’ultima occasione per riconciliarsi con i propri tifosi. CLASSIFICA (36ª giornata) Piacenza 90; Lecco 74; Seregno 62; Ciliverghe

la Pergolettese può festeggiare la salvezza

60; Pontisola 58; Inveruno, Ciserano 52; Olginatese 50; Monza 48; Folgore Caratese, Pergolettese 46; Varesina 45; Pro

CITTADELLA 72 Pordenone 59 Bassano 58 Alessandria 57 Padova 51 FeralpiSalò 49 Cremonese 49 Pavia 48 Reggiana 48 Südtirol 44 Giana Erminio 41 Renate 39 Lumezzane 38 Pro Piacenza 35 Cuneo 33 Mantova 30 AlbinoLeffe 19 Pro Patria (-3) 7

Sesto, Grumellese, Bustese 44; Virtus Bergamo 42; Fiorenzuola 32; Caravaggio, MapelloBonate 30; Sondrio 24.

Playoff: il Crema gioca oggi a Lodi ECCELLENZA

Pareggiando con il Nibionno per 1-1 (gol di Sonzogni), il Crema ha centrato l’obiettivo dei playoff, che iniziano oggi pomeriggio (ore 16), con i nerobianchi impegnati alla “Dossenina” di Lodi contro il Cavenago Fanfulla. Una sfida vibrante e dal pronostico incerto. In serie D va lo Scanzorosciate, che proprio nell’ultimo turno ha beffato il Villa D’Alme Valbrembana. CLASSIFICA (34ª giornata) Scanzorosciate 71; Villa D’Alme Valbrembana 70; Cavenago Fanfulla 66; Crema 62; Nibionno 61; Casateserogoredo 54; Caprino 47; Luciano Manara 46; Verdello 45; Cisanese 40; Gessate 35; Sancolombano 31; Sandonatese 28; Brugherio 27; Oggiono 26; Real Milano 20; Brembate 18.

SERIE A Dopo il trionfo bianconero, al 5º scudetto di fila, anche la cenerentola Leicester è vicina a compiere un’impresa epica

Ranieri è vicino ad emulare la Juve

E cinque. Come ampiamente previsto già da alcune settimana, la Juventus ha festeggiato il quinto titolo consecutivo, il più complicato e per questo il più esaltante. Lo scorso autunno, con la squadra scivolata al 12º posto, nessuno avrebbe pensato ancora allo scudetto, eccetto Allegri, che ben sostenuto dai senatori, ha ricaricato il gruppo è compiuto una rimonta che resterà negli annali del calcio italiano. Ma non è finita, perché tra c’è ancora in palio la Coppa Italia, per puntare alla seconda accoppiata consecutive, altro record da scrivere, Milan permettendo. Unico rimpianto in un’altra stagione esaltante, l’immeritata eliminazione in Champions per mano del Bayern e alla luce delle semifinali in tono minore (Marchester City-Real Madrid 0-0 e Atletico Madrid-Bayern Monaco 1-0), aumenta la delusione in casa bianconera, perché sembrava l’anno giusto per alzare finalmente la coppa dalle grandi orecchie. Comunque la

Claudio Ranieri è al settimo cielo

Juve ci riproverà con ritrovato entusiasmo la prossima stagione. A tre giornate dalla fine, il campionato offre ancora poche emozioni. Malgrado il successo nello scontro diretto, la Roma resta sfavorita nella lotta per il secondo posto, che è nelle mani del Napoli, in grado di fare nove punti nei prossimi tre impegni. Incerta è anche la corsa al sesto posto, con il Milan sempre più in affanno e

SERIE B Alla faccia della scaramanzia. Malgrado mancasse ancora un punto per la matematica certezza della serie A (una formalità), sabato scorso i tifosi del Crotone hanno iniziato a festeggiare una promozione storica e davvero non pronosticabile ad inizio del campionato. Merito di un allenatore promettente (Juric, già nel mirino del Genoa) e di una squadra unita e che è cresciuta nel corso della stagione. Ad accompagnare i calabresi nella massima serie sarà il Cagliari, che però dovrà accontentarsi del secondo posto, a causa del vistoso calo accusato negli ultimi due mesi. Oggi ai sardi potrebbe non bastare

con il Sassuolo lanciatissimo. Ricordiamo però che anche arrivando sesti, gli emiliani non saranno certo di accedere ai preliminari di Europa League, perché dovranno attendere poi l’esito della finale di Coppa Italia, che porterebbe il Milan in Europa in caso di successo. C’è bagarre, invece, in zona retrocessione, con tre squadre a caccia di un solo posto utile per conservare la categoria. Al momento il Carpi è favorito, ma ha un calendario più difficile rispetto al Palermo, mentre il Frosinone è quasi spacciato. Curioso come la Juve, potrebbe festeggiare il sorprendente Leicester di Claudio Ranieri, che non è mai stato tanto amato al popolo bianconero. Al timone di una squadra partita per salvarsi, il tecnico romano è vicinissimo a centrare il titolo inglese, un’impresa incredibile. Il trionfo potrebbe già arrivare domani a Manchester, addirittura sul campo dello United Fabio Varesi

RISULTATI 35ª GIORNATA

Atalanta-Chievo Bologna-Genoa Carpi-Empoli Fiorentina-Juventus Frosinone-Palermo Hellas Verona-Milan Inter-Udinese Roma-Napoli Sampdoria-Lazio Torino-Sassuolo

CLASSIFICA

Juventus Napoli Roma Inter Fiorentina Milan Sassuolo Chievo Lazio Genoa 36ª GIORNATA (01-05 h 15) Torino Chievo-Fiorentina (30-04 h 20.45) Empoli Genoa-Roma (02-05 h 19) Atalanta Lazio-Inter (h 20.45) Sampdoria Napoli-Atalanta (02-05 h 21) Bologna Sassuolo-Hellas Verona Udinese Empoli-Bologna Carpi Juventus-Carpi (h 12.30) Palermo Milan-Frosinone Frosinone Palermo-Sampdoria Udinese-Torino (30-04 h 18) Hellas Verona

Crotone in festa dando un calcio alla scaramanzia

il successo sul disperato Livorno, se il lanciatissimo Trapani (arrivato a 8 vittorie di fila) batterà anche il Novara. In ogni caso è solo questione di tempo, ma la promozione della squadra di Restelli non è in dubbio. Affascinante è la corsa, invece, ai playoff: Trapani, Pescara e Bari dovrebbero essere al sicuro, mentre Spezia, Virtus Entella, Cesena e Novara (racchiuse in tre punti) dovranno lottare duramente per evitare il nono posto, che non dà diritto a parte-

1-0 2-0 1-0 1-2 0-2 2-1 3-1 1-0 2-1 1-3

cipare agli spareggi promozione. In coda, infine, è bagarre tra almeno nove squadre per evitare la retrocessione diretta e i playout. 38ª GIORNATA Bari-Modena 1-1, Cagliari-Virtus Lanciano 1-1, Crotone-Como 2-0, Latina-Virtus Entella 0-1, Novara-Perugia 2-2, Pescara-Brescia 2-1, Pro Vercelli-Avellino1-1, Salernitana-Livorno 3-1, Ternana-Ascoli 1-3, Trapani-Cesena 2-1, Vicenza-Spazia 0-3.

85 73 71 64 59 53 52 48 48 43 42 42 41 40 40 38 34 32 30 25

CLASSIFICA Crotone 77; Cagliari 73; Trapani 65; Pescara, Bari 64; Spezia 61; Virtus Entella 60; Cesena, Novara (-2) 58; Brescia 54; Perugia 52; Avellino, Ascoli, Ternana 44; Pro Vercelli, Vicenza 42; Latina, Modena, Salernitana 40; Virtus Lanciano (-7) 39; Livorno 36; Como 29. 39ª GIORNATA (30-04 h 15) Ascoli-Salernitana, Brescia-Vicenza, Cagliari-Livorno, Cesena-Pro Vercelli (02-05 h 20.30), Como-Ternana (01-05 h 17.30), Latina-Spezia, Modena-Crotone (29-04 h 20.30), Perugia-Bari, Virtus Entella-Pescara, Virtus Lanciano-Avellino, Trapani-Novara.


Sport

25 Malgrado la coppa conquistata, le rosa potrebbero dover rinunciare alla prossima Champions. Ma non è detta l’ultima parola Sabato 30 Aprile 2016

Lucia Bacchi, lacrime in Comune

VOLLEY A1 L’unica casalese della Pomì ha rappresentato la squadra che ha ricevuto una targa al merito

M

L’Abo Offanengo punta ai playoff SERIE B2

di Vanni Raineri

entre è arrivato il fatidico sciogliete le righe anche per la splendida stagione 20152016, non finiscono i festeggiamenti per la Pomì, che giovedì sera ha ricevuto una targa al merito dal Comune che ha rappresentato a livello internazionale, facendo conoscere Casalmaggiore oltre i nostri confini. Assieme a un gruppo di dirigenti, la squadra era rappresentata da Lucia Bacchi, unica giocatrice della rosa, casalese doc. Non è la prima volta che Lucia vince la Champions League, ma vincerla a casa propria è un fatto, oltre che inaspettato, davvero emozionante, tanto che la schiacciatrice si è commossa nel corso della cerimonia. Ad accompagnare la delegazione rosa i tre trofei conquistati nell’arco di un anno: lo scudetto, la Supercoppa italiana e appunto la Champions League. Il sindaco Filippo Bongiovanni ha ricordato di aver seguito la società Vbc già in giovane età, assistendo ad incontri nelle diverse categorie. Il consigliere con delega allo Sport, Giuseppe Scaglioni ha evidenziato i meriti del presidente Massimo Boselli Botturi e della sua famiglia, oltre che dei dirigenti. Il consigliere con delega alla Golena, Orlando Ferroni ha rivelato l’intenzione di far rinascere il parco del Lido Po con ippocastani rosa: 13 alberi verranno piantati ciascuno col nome di una giocatrice. Il dirigente Luciano

Foto di gruppo con Lucia Bacchi In Comune a Csalmaggiore

Toscani (ex sindaco) ha ricordato l’appuntamento autunnale di Manila, dove si giocherà il Mondiale per club e ha rinnovato l’invito a valutare la realizzazione di un nuovo palazzetto. Per la minoranza, Calogero Tascarella ha sottolineato come la passione rosa abbia contagiato tutte le etnie presenti in città. Il direttore generale Giovanni Ghini ha ricordato i tempi in cui in Baslenga era presente uno sparuto gruppo di tifosi. Infine, il sindaco ha consegnato alla Bacchi un attestato di benemerenza per meriti sportivi e un mazzo di rose, ovviamente color rosa. Lei, senza trattenere le lacrime, ha detto: «Vi cono-

sco tutti, uno ad uno, ed è una grande emozione vincere in mezzo ai miei amici e alla mia città». Intanto, mentre la società è già attiva su mercato assieme al tecnico Barbolini, è certo che anche il prossimo anno la Pomì sarà impegnata in Europa. Al momento è stata fatta l’iscrizione alla Coppa Cev, corrispondente nel calcio all’Europa League (grazie al secondo posto ottenuto al termine della stagione regolare), ma la dirigenza rosa non nasconde l’ambizione di poter difendere il titolo di Champions League appena conquistato. Sembra assurdo che i detentori non partecipino di diritto alla

principale competizione continentale, ma queste sono le regole. L’Italia ha diritto a soli due posti, con la seconda (probabilmente Piacenza, sotto 0-2 con Conegliano che stasera nella finale scudetto avrà il match point) che da quest’anno sarà impegnata nella fase preliminare, e per il prossimo anno la wild card sarà assegnata solo in caso di un certo numero di forfait, che comunque sembrano esserci. Sembra che la Federazione, tenuto conto anche dell’aspetto organizzativo (la Pomì ha organizzato al meglio la final four di Montichiari), avrà un occhio di riguardo per Casalmaggiore.

TRIATHLON

Due punti da conquistare in due partite a disposizione. Per l’Abo Offanengo è questo l’imperativo per coronare il sogno playoff in B2 femminile. Attualmente la squadra di Giorgio Nibbio è terza in classifica nel girone C con 49 punti, quattro in più della rivale vicentina Sorelle Ramonda Montecchio e a + 5 sulle veronesi dello Spakka Volley. Riflettori puntati, quindi, sul PalaCoim di Offanengo, dove sabato alle 21 arriverà la capolista San Vitale Montecchio. Le cremasche possono festeggiare matematicamente l’approdo agli spareggi promozione nel caso in cui vinca con qualsiasi risultato (anche 3-2). Dall’altra parte della rete, però, Fridrihsone e compagne troveranno una squadra, quella vicentina, desiderosa di festeggiare la promozione diretta in B1 in caso di bottino pieno, senza dipendere dal risultato degli altri campi.

RUGBY

Verena Steinhauser trionfa anche nelle Marche Il Crema deve solo vincere

Lo Stradivari Triathlon Team continua ad essere protagonista negli appuntamenti di inizio stagione. A San Benedetto del Tronto, Verena Steinhauser ha centrato la vittoria, confermando l’ottima stato di forma. La brissinese finora è sempre salita sul podio tra impegni nazionali ed internazionali. Nelle Marche, l’atleta del team Stradivari si è imposta in 2h04’54” con 36” di vantaggio su Margie Santimaria. Al quarto posto si è posizionata Cristina Sironi, che ha fatto il suo esordio con il body verdeblu e ha tagliato il traguardo in 2h20’57”. Prima assoluta nel triathlon per Anna Campolunghi, arrivata 13ª in 2h48’54”. In campo maschile, Paolo Gaudenzi si è piazzato 88º in 2h14’07”, mentre Matteo Becchi è arrivato 204º in 2h31’07”. Giulia Verona in gara

La premiazione di Verena Steinhauser

Ad Asola si è svolta, invece, una gara su distanza Sprint con diversi atleti dello Stradivari presenti. Alberto Masseroli è arrivato 43º in 1h05’55”, Nicola Giacomazzi 82º

in 1h10’01”, Achille Zatelli 212º in 1h20’36”, Claudio Susta 228º in 1h21’46” e Nicola Radi 277º in 1h33’00”. Tre le ragazze dello Stradivari al traguardo, Federica

Nizzola è giunta 18j in 1h15’43”, Elena Garini 37ª in 1h25’27” e Sabrina Strazzi 39ª in 1h26’00”. All’Idroscalo nell’Olimpico Milano Segrate, 244º posto per Cristiano Deangelis in 2h25’50” e 302º per Denis Morelli in 2h31’25”. E’ in corso l’Irontour all’Elba: dopo due tappe, 2º posto per Fabrizio Bartoli nelle prove Sprint e Olimpico, Filippo Ruvioli è giunto 35º nello Sprint e 56° nell’Olimpico, in cui si è piazzato 11º Andrea Zanenga. Per il secondo anno consecutivo lo Stardivari organizza il Campionato italiano Giovani Coppa Crono a squadre di triathlon, la Coppa Italia Crono Individuale ed il Trikids Lombardia valido come qualifica Coppa Coni. L’evento è in programma oogi e domani e convoglia a Cremona società ed atleti provenienti da tutta Italia.

Il Crema Rugby è tornato da Vicenza con un solo punto, dopo avere messo paura alla capolista e sfiorato una vittoria che avrebbe dato una svolta decisiva al proprio campionato (27-22 il risultato finale). L'ennesima occasione persa della stagione, condanna il Crema ad un finale di campionato al cardiopalma, con le ultime due partite da vincere assolutamente per restare in serie C1. Contro la capolista, la squadra di Forte ha dimostrato di meritarsi la categoria, giocando alla pari ed anzi mettendo sotto in più occasioni i forti vicentini. A condannare i neroverdi sono stati uno scellerato ed inspiegabile quarto d’ora iniziale e la maggiore esperienza dei padroni di casa nel finale di gara che, raggiunti sulla parità, sono riusciti a segnare la meta della vittoria. Al Crema è mancato il killer instinct per uccidere la partita dopo averla raddrizzata. Se il Crema riuscirà a limitare le amnesie che in certi momenti della gara lo colgono e ad essere solo un po’ più concreto in fase realizzativa, certamente porterà a casa la tanto agognata salvezza: a partire già domenica prossima quando affronterà, nell'ultimo incontro casalingo, il Salvezzano nella prima delle due partite senza ritorno. CLASSIFICA (8ª giornata) Vicenza 35; Altovicentino 25; Selvazzano 22; Ospitaletto 15; Crema, Cus Brescia 14.

Buoni piazzamenti per Giulia Verona nel doppio appuntamento di Riccione

NUOTO

Sia agli Assoluti Primaverili, che alle finali del Campionato italiano a squadre “Coppa caduti di Brema”, svoltisi nello Stadio del nuoto di Riccione, Giulia Verona ha ottenuto buoni piazzamenti, che fanno ben sperare per il prosieguo della stagione. Agli Assoluti Primaverili, l’atleta del Team Nuoto Sport Management e allenata dal papà Roberto, nelle finali A delle gare a cui ha preso parte, è giunta 4ª nei 200 rana con il tempo di 02’27”43, mentre nei 100 rana è stata 5ª grazie al crono di 01’09”37.

«Complessivamente Giulia è andata molto bene - ha affermato coach Roberto Verona - l’obiettivo era quello di scendere sotto i 02’27” nei 200 rana e 01’09” nei 100 e per pochissimo non c’è riuscita. Ora ci alleneremo in vasca lunga per migliorare e preparare il Settecolli». Nel Campionato italiano a squadre “Coppa caduti di Brema”, la cremonese cresciuta al Flora, ha concluso al terzo posto i 100 rana (in 01’08”30). Terzo gradino del podio confermato nella staffetta

4x100 mista, composta da Silvia Scalia, Giulia Verona, Emanuela Albenzi e Veronica Neri, che ha chiuso in 04’02”84. «Ho visto una sola squadra unita in tribuna e in acqua pronta a lottare metro dopo metro, arrivando a riconquistare il secondo posto in A1», ha affermato soddisfatto Gionatan Menga, team manager dello Sport Management. Nuoto protagonista in questi giorni grazie a Federica Pellegrini, scelta come portabadiera alle imminenti Olimpiadi di Rio de Janeiro.


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Sport

Sabato 30 Aprile 2016

E’ un “Porto” grandi firme

CICLISMO Domani è in programma la 50ª edizione della prestigiosa corsa con tanti atleti di spicco

I

di Fortunato Chiodo

l Circuito del Porto raggiunge domani il prestigioso traguardo delle 50 edizioni. Nel corso degli anni, l’appuntamento ciclistico cremonese è cresciuto, tanto da ottenere grande prestigio all’interno del calendario nazionale. Una corsa che vede la partecipazione di formazioni straniere (su tutte la Nazionale della Gran Bretagna) e anche team italiani Continental, a conferma di quanto sia importante vincere il “Porto”, riservato al atleti di Elite e Under 23. Al via anche la formazione del Velo Club Cremonese e gli atleti provinciali Stefano Moro (in forza al Gs Gavardo) e Alessio Brugna del Team Pala Fenice. Tante sono state le richieste di partecipazione alla corsa, che vedrà alla partenza 200 corridori. La giornata di domani si aprirà con le operazioni preliminari presso

Lo sprint nell’edizione del 2015

rere i centottanta chilometri in programma. «Confermato il classico circuito - ha affermato Antonio Pegoiani, presidente del comitato provinciale cremonese e direttore di organizzazione del Circuito del Porto che dal centro di Cremona porterà gli atleti verso l’area portuale per far rientro in città dal lunghissimo Viale Po, dove sarà

il Municipio di Cremona dalle ore 9 alle 11.15. Poi alle 11.30 ci sarà la tradizionale riunione tecnica, mentre dalle 12.45 alle ore 13.15 si svolgeranno in Piazza Stradivari le operazioni preliminari di presentazione delle squadre e degli atleti e la punzonatura. La partenza ufficiale sarà alle 13.30, con i corridori che dovranno percor-

LE SQUADRE AL VIA

posto il traguardo. Il programma prevede dodici tornate da quindici chilometri l’una, con i velocisti ancora una volta favoriti». A proposito degli atleti più quotati, è doveroso segnalare Filippo Ganna (iridato in pista nell’inseguimento individuale a Londra) e Simone Consonni (argento mondiale su strada nel 2015), entrambi del fortissimo Team Colpack. Molto attesi sono anche i corridori della Zalf Euromobil Desiree Fior (già 7 vittorie nel 2016), in particolare Gianluca Milani (tricolore ne 2015) e il velocista Marco Maronese. Attenzione anche a Gianluca Milani, vincitore lo scorso anno e Vincenzo Albanese, reduce dal successo nel Gp Liberazione di Roma. Insomma, lo spettacolo è assicurato, sperando che il meteo non sia troppo inclemente. Sempre domani si corre a Stagno Lombardo la Coppa 1º Maggio-Memorial Sergio Viola, con 170 Under 23 impegnati su un percorso di 100 km

Team Colpack, Gsc Viris Maserati Sisal, Team Idea 2010, Unieuro Wilier Trevigiani, Great Bretain Cycling Team National, Cycling Academy Team Continental (Israele), Attaque Team Gusto (Taipei), Synergy Baku Cycling (Azerbaigian), Uc Pregnana, Velo Club Cremonese, Zalf Euromobil Desiree Fior, Norda Mg. K Vis, Gallina Colosio Eurofer, Team Palazzago Amaru, Chambery Cyclisme Formation (Francia), Kk Sava Kranj (Slovenia), Team Forman Cinelli (Rep. Ceca), Velo Club La Pomme Marseille (Francia), Zappi’s Racing Team (Gran Bretagna), Asd General Store Bottoli, Beltrami Tsa Argon 18, Cycling Team Friuli, GaiaplastMaglificio L. Bibanese, Cipollini Iseo Serrature, Gavardo Bi&Esse Carrera, Named Sport-Kemo, Sc Valle Seriana-Cene, Team Cerone Rodman, Fly Cycling Team, Equipe Exploit (Svizzera), Gm Europa Ovini, F. Magni Flandres Love, Marchiol San Michele Vetri, Team Vvf, Overall Cycling Team.

Storica tripletta del Gb Junior a Genivolta Gp Tricolore alla Madignanese

Grande exploit del Gb Junior Team. Dopo l’affermazione del milanese Stefano Oldani nel Giro della Castellania, è arrivato il trionfo di Gabriele Moreni (figlio dell’ex professionista Cristian) nel 19º Trofeo Ort Italia a Genivolta, riservato agli per Juniores. Il trionfo di squadra è stato completato dal 2º posto di Davide Ferrari e dal 3º di Stefano Baffi. Ordine d’arrivo: 1) Gabriel Moreni (Gb Junior Team), 2) Davide Ferrari (Gb Junior Team), 3) Stefano Baffi (Gb Junior Team), 4) Pesenti Thomas (Asd Noceto Nial Cycling Team), 5) Facchini Manuel (Asd Noceto Nial Cycling Team). Il brianzolo Samuel Nova (Pedale Arcorese) ha vinto allo sprint il 30° Trofeo

Il comasco Luca Viscusi trionfa nel trofeo “Martiri”

La tripletta del Gb Junior

Comune di Canegrate-Trofeo Calzaturificio Parabiago Collezioni, riservato agli allievi del secondo anno. Settimo posto per Diego Bosini (CC Cremonese-Ar-

Luca Viscusi si è aggiudicato il 71°trofeo “Martiri della Libertà”. Iscritti 96 giocatori (dodici i forfait) alla tradizionale gara nazionale. Nelle batterie buone notizie arrivano dal Signorini e comunale. Sulle corsie di via Castelleone Mattia Visconti vince il girone annientando gli avversari: Cassetta (12-1), Luca Agosti (12-2) e Marco Luraghi (12-2?). Nel match di spareggio il vaianese si sbarazza di Giuseppe D'Alterio (12-1) ma trova disco rosso contro Giuseppe Domaneschi; il rivierasco esordisce imponendosi su Saleri (12-10), G.Ricci (12-7) e Comizzoli per 12-4. Nei quarti Beppe s'impone su Visconti per 12-9 ma viene battuto in semifinale da Claudio Ricci (12-8) dopo essersi trovato avanti 8-2! Nell'altra semifinale Viscusi estrometteva il compagno di società Ferdinando Paone per 12-9. Finale senza storia ed agevole il successo di Viscusi per 12-0. MEMORIAL FRANCO E ELIO PANCOTTI Doppietta della “Achille Grandi” nella Regionale organizzata dalla “Old Facsal” e successo di Gianluca Negri e Roberto Suardi. Estromessi Fossati-Nicolini, nei quarti superavano Campolungo e Gaudenzi, in semifinale s'imponevano su Bulfari-Tagliaferri (12-3) ed in finale infliggevano un “cappotto” a Stefano Guerrini e Andrea Zagheno. M.M.

vedi), che poi ha sfiotao il podio (4º) nel 56º Gp Sportivi di Pantigliate, vinto da Christian Proserpio Vc Sovico). Doppietta del Team Colpack a Pessina Cremonese. Sotto il diluvio (che ha costretto gli organizzatori ad accorciare la corsa di due giri), Attilio Viviani ha vinto la 67ª Coppa Ardigò, davanti al compagno di squadra Federico Sartor. La corsa si è decisa a un chilometro e mezzo dall’arrivo, con l’allungo della coppia del Team Colpack. Ordine d’arrivo: 1) Attilio Viviani (Team Colpack), 2) Federico Sartor (Team Colpack), 3) Mattia Baldo (Palazzago) a 8”, 4° Riccardo Belotti (Palazzago), 5) Linas Rumsas (Palazzago) a 35”.

Polisportiva MadiLa premiazione gnanese grande protagonista nel Gran Premio Tricolore (ha vinto entrambe le classifiche), manifestazione organizzata dal Pedale Cremonese, che ha visto la partecipazione 105 Giovanissimi. LE CLASSIFICHE G1: 1) Mattia Filipponi (Polisportiva Madignanese), 2) Viola Invernizzi (Ad Team Serio Pianengo), 3) Umberto Vaselli (CC Cremonese-Arvedi). G2: 1) Andrea Visentis (Velo Club Cassano Magnago), 2) Simone Invernizzi (Ad Team Serio Pianengo), 3) Paolo Ferraina (CC Cremonese-Arvedi). G3: 1) Damiano Gia-

relli (Progetto Ciclismo Rodengo), 2) Stefano Ganini (Uc Cremasca), 3) Andrea Brena (Velo Club Cassano Magnago). G4: 1) Andrea Godizzi (Scuola Ciclismo Mincio), 2) Davide Quirini (Progetto Ciclismo Rodengo), 3) Maddalena Lodi Rizzi (Scuola Ciclismo Mincio). G5: 1) Matteo Cattivelli (Polisportiva Madignanese), 2) Ilaria Masiero (Scuola Ciclismo Mincio), 3) Riccardo Molo (Polisportiva Madignanese). G6: 1) Giorgio Gavazzi (Progetto Ciclismo Rodengo), 2) Nicholas Botti (Progetto Ciclismo Rodengo), 3) Andrea Bono (Progetto Ciclismo Rodengo).

Astra, buona la prima. Oggi a Codogno il ritorno BOCCE

di Massimo Malfatto

Sulle corsie del bocciodromo incontro di andata del terzo turno del campionato italiano per società dove la bocciofila Astra, opposta alla “Codognese 88”, aveva un solo risultato utile per tenere accesa la fiammella: vincere, magari con un largo punteggio. Ha centrato l'obiettivo la formazione cremonese anche se la squadra di Giovanni Rossi è riuscito a trasformare una bella, tranquilla e dominata partita in un finale horror dove si sono rivelati fatali gli ultimi due set. Un inizio aggressivo quello della bocciofila di Pozzaglio grazie al successo di Filippo Celardo (8-7, 8-1) e della terna Biazzi-Ferrari-Clementi per

La squadra della bocciofila Astra

8-7 e 8-0. Inizia sotto buoni auspici anche la seconda fase del match, specialità coppie: “Butta” Ferrari e Lodigiani vincono il primo set (8-3)

così come sulla corsia a fianco Celardo-Clementi infliggono un “cappotto” a Groppi-Becccaria. Manca il mattone finale ma si spegne la luce

sulle due formazioni cremonesi che si disuniscono (soprattutto Celardo e Clementi) e non riescono a contenere l'onda d'urto dei lodigiani che si aggiudicano gli ultimi due set (8-4) ed addirittura 8-0. Risultato finale 2-0 Astra. Oggi a Codogno match di ritorno contro un avversario ostico che in casa propria non si arrenderà facilmente: ci vorrà molta determinazione agli “astrali” per uscire imbattuti ed ottenere la qualificazione. Chi passerà il turno affronterà la bocciofila Cecina del comitato di Livorno. TROFEO AMICA Stasera l'epilogo della Regionale organizzata dalla omonima bocciofila. Inizio ore 18 sulle corsie del bocciodromo di Soresina ed a Mirabello Ciria dove si concluderà la gara.

Super Luca Domaneschi, show a Lecco e tris nella Top 10 (M.M.) Uno straordinario Luca Domaneschi si aggiudica la terza tappa del Top 10. Un'estenuante maratona boccistica (sette incontri) dove il baby rivierasco ha dimostrato tecnica, talento e una dote che piace molto: la capacità d'improvvisare e di non mol-

lare mai. La lunga giornata di Luca inizia sulle corsie della “Manara” dove elimina Andrea Simeone (23-19, 29-21), Andrea Cutin (26-21) e Simone Mattiolo per 30-21. Trasferimento, vittoria su Samuele Borin e Daniele Sala per 23-11. Nuovo cambio di campo che

non scalfisce la sicurezza di Domaneschi junior che ha la meglio sul beniamino di casa Federico Capaldo per 31-21. Disco rosso per Alessandro Massarini opposto a Riccardo Previtali e stessa sorte per Andrea Stoian sconfitto da Mattia De Ponti e da Tommaso Pasqualini.


taccuino

S

di Vanni Raineri

posare la tradizione culinaria cremonese con quella senese non è da tutti. A Marzalengo ci sta provando con successo Duccio Totti, toscano, anzi senese, anzi ondaiolo (nel senso di contrada dell'Onda). Lui e Antonella, lei sì cremonese, hanno dato continuità da qualche settimana, migliorando il locale senza stravolgerlo, all'antica tradizione dell'Osteria Fioni di Marzalengo, frazione di Castelverde. Ad aiutarli, in cucina e in sala, Davide e Nerina. Entrate, sedetevi, chiudete gli occhi e sarete proiettati tra le crete di Asciano. Non sarà un viaggio artificiale fatto di un menu acchiappanostalgici. Si va sul classico, con i crostini di fegatini, la fiorentina di chianina, i pici rigorosamente fatti in casa, come tutte le altre paste e i dolci proposti. Ma si degustano anche piatti meno noti della stessa ricca tradizione toscana che vi stupiranno. La carta è ricca, ma soprattutto segue la stagionalità. Quella che trovate in questi giorni verrà sostituita a metà maggio da un elenco di piatti che vira verso l'estate, sempre per garantire la freschezza e la stagionalità dei prodotti utilizzati. Partendo dagli antipasti, la nostra Bassa e le dolci colline dell’Etruria si sposano abbinando, tra i salumi, il salame Cremona al capocollo, al prosciutto toscano e alla finocchiona. La già apprezzata qualità si impenna coi formaggi, tra cui spiccano quelli caprini. Tra i primi, la tradizione cremonese è garantita dai marubini Fioni in tre brodi e gnocchi caserecci di zucca burro e salvia, ma, nonostante gli invitanti ragù di fagiano e lepre, proviamo un tris fatto di pici cacio, burro e pepe, ravioloni maremmani al ragù di chianina e risotto al barolo, speck croccante all'aroma di rosmarino. Da leccarsi i baffi.

Sabato 30 Aprile 2016

Un angolo di Toscana nella Bassa

numeri utili Cremona

COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968 POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427 POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118

Nell'ampia offerta di secondi peschiamo uno splendido guancialetto di cinta senese con polenta e un invitante cinghiale medievale in dolce e forte, un'antica ricetta con

cioccolato, uvetta e pinoli. Un peccato non entrare nel mondo dei dolci caserecci: ci accontentiamo del gelato alla cannella, ovviamente fatto in casa, evitando,

per “saturazione”, l'abbinamento con la torta di mele caramellate. Il tutto innaffiato da ottimo chianti. Infine, il limolivo, digestivo delle cui doti miracolose scriveva nien-

temeno che Dante nella Divina Commedia. Che aggiungere, se non un conto decisamente alla portata di ogni tasca e la simpatia dei titolari? Preparatevi a tornarci.

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215

numeri utili Casalmaggiore

Via Esilde Soldi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 13 Maggio

COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 CENTRO PER L’IMPIEGO Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500 POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540

Via Volturno Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre

POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 MUSEO DEL BIjOU Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029

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Via Cà del Vescovo Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Giugno

• Via Esilde Soldi (tratto da Via Brescia a Via Persico) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta del gas metano, della condotta dell'acqua potabile, della condotta della fognatura e della distribuzione di energia elettrica. (Fine lavori: 13/05/2015). • Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della condotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016). • Via Cà del Vescovo (tratto da via Aleni a via Postumia) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta del gas metano, della condotta dell'acqua potabile (Fine lavori: 30/06/2016).



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