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Settimanale
Piccolo www.ilpiccologiornale.it
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Anno III • n. 29 • SABATO 23 Luglio 2016
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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Aumentano a Cremona le ore di Cig
giustizia lenta a cremona poche cause, pochi addetti e tempi ridotti
Altra truffa con carta di credito a pagine 23
Vanoli al completo Dopo il playmaker ecco il sesto uomo
G8 di Genova, 15 anni dopo
2
1 luglio 2001, G8 di Genova, sono passati quindici anni. In quel mese estivo, nella città ligure, si incontravano i Paesi membri del G8, e il movimento no global, o per meglio dire il Genoa Social Forum, organizzò una grande manifestazione. In pochi, forse, se lo ricordano: vi parteciparono oltre trecentomila persone. Un movimento variegato, composto prevalentemente da associazioni appartenenti al terzo settore, percorse le vie della città; molti ragazzi e molte ragazze ebbero lì la prima esperienza del manifestare in piazza. C’erano i sindacati, gli studenti, insegnanti, sacerdoti, suore, la chiesa evangelica, i valdesi, legambiente, giuristi, medici, famiglie intere... A rileggere oggi i temi della protesta contro gli otto grandi del mondo, sorgono molte domande. Si criticavano la globalizzazione, il liberismo sfrenato, il predominio della finanza, individuando i pericoli che ne sarebbero conseguiti: crisi finanziaria, disoccupazione, impoverimento. Si gridava a gran voce contro la minaccia di un futuro incerto per le giovani generazioni. Contro le
calcio
a pagina 24
La Cremo erige un muro in difesa con il ceco Polak
di Daniele Tamburini
lobbies economiche e finanziarie in grado di condizionare i governi, contro la corruzione. Contro una politica estera verso il medio oriente e il nord Africa, che già a quel tempo appariva sbagliata e pericolosa. Poi purtroppo i fatti tragici, gli scontri, le violenze fuorviarono e raccontarono un’altra storia A mio parere il G8 di Genova rappresenta uno spartiacque: c'è un prima e un dopo G8, e niente è stato più come prima. Pensiamo a quanto è avvenuto dopo: la finanziarizzazione dell’economia che ha portato alla crisi del 2007-2008, in cui siamo ancora sprofondati; la globalizzazione ha accentuato lo smantellamento del welfare. La politica ha dato una prova di sé sempre peggiore: corruzione e prevalere degli interessi delle varie lobbies, piuttosto che dell’intera comunità. Certamente, oggi, il futuro dei nostri figli appare sempre più incerto e difficile. Forse avevano ragione quei ragazzi, quelle donne e quegli uomini di quel variegato movimento di pensiero.
ciclismo
a pagina 25
La pista azzurra è tornata grande grazie al ct Villa
canoa
storia
a pagina 8
Solferino e la Croce Rossa casalmaggiore
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basket
Sbarca su Facebook l’Agenzia delle Entrate. Forse è giunto il momento di introdurre il “non mi piace”.
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Il canile? Diamolo all’Aem allarme
a pagina 9
di Vanni
a pagina 6
propone carpani
a pagina 7
pagine 4-5
a pagina 10
lavoro
a pagina 3
bollette, il tar sospende i rincari. e ora il canone
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terrorismo, tricarico indica la via
Intervista esclusiva su temi della sicurezza al Generale che presiede l’Icsa, uno dei maggiori esperti in campo militare
a pagina 12
a pagina 26
Spotti, dopo l’oro europeo, punta al titolo mondiale
Gli auguri della città a Desalu
STUDIO IMMOBILIARE
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CREMONA casa composta da due corpi di fabbricato , il primo fronte strada comprensivo di :piano terra , con accesso carraio , ampio portico e studio professionale, primo piano appartamento su due livelli con ampia zona giorno con terrazza, cucina abitabile, studio, bagno, piano secondo , zona notte con tre letto e doppi servizi. Il tutto completamente ristrutturato. Oltre al corpo fronte strada, dopo un ampia zona cortilizia, vi è un corpo di fabbricato (magazzino/barchessale) di complessivi 90 mq. , potenzialmente recuperabile come ulteriore unità residenziale indipendente. A completamento della proprietà circa mq. 270 di giardino. Prezzo a richiesta dopo eventuale sopralluogo. C.E. G 184 kwh/mq.a
A 4KM DA CREMONA caratteristica casa di campagna, con tutti gli accessori adeguati, immersa in 5.000 mq. di parco piantumato , ortaglia e frutteto. Pozzo artesiano. € 330.000 C.E. G 410,35 kwh/mq.a
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TORRE DE PICENARDI cascinale d'epoca a corte chiusa, costituito da casa padronale di circa 300 mq., abitazione custode di circa 80 mq. più altra porzione abitativa da ristrutturare di circa 150 mq. Oltre alle caratteristiche porzioni rurali quali porticati con barchessali e stalle sottostanti, il tutto insistente su un lotto di circa 4.000 mq. Info ufficio. C.E. G 306 kwh/mq.a
S.MARTINO DEL LAGO fabbricato con origini del XV secolo , completamente ristrutturato mantenendo inalterati i volumi dei vani preesistenti, costituito da : piano terra con zona giorno, ampio salone, locali accessori, al 1° piano zona notte con varie camere letto, sottotetto "recuperabile" ex granaio. Il tutto su lotto di mq.1500. € 140.000. C.E. E 175 kwh/mq.a
cronaca Tanti appuntamenti
Feste dell’Unità Tre in provincia
band. A Soresina settimana piena, che inizia stasera con Lorena Rossini, poi di seguitoGiorgio Villani, Serena Nitti, Angelo Caravaggio, Toni & Elisabetta, tributo ai Pooh e venerdì 29 Gino e la band.
Proseguono le tre feste dell’Unità in corso in provincia. Di quella di Piadena scriviamo a pagina 13; a Crema, a Santa Maria, stasera si esibiscono i New Estasy, domani Tiziano e la band, lunedì Gino e la
Cremona, si gonfiano le ore di cassa
Dal milione scarso di ore del secondo semestre dell’anno scorso, si è saliti ad oltre due milioni e mezzo. Lievita la Cigs straordinaria
A
di Vanni Raineri
l momento di leggere i dati sembrava ovvio che ci fosse un errore. Invece no. La Cassa Integrazione in provincia di Cremona è aumentata, dal secondo trimestre 2015, al primo trimestre 2016, del 157%, da meno di un milione di ore a oltre due milioni e mezzo. Lo afferma un comunicato inviato giovedì dalla Cisl regionale, che punta il dito sul miglioramento della situazione a livello regionale, come è ovvio, ma è nelle pieghe del comunicato, e della conseguente tabella (che pubblichiamo in pagina), che si scopre la triste realtà cremonese. C'è anche una seconda tabella, che evidenzia una crescita molto meno significativa, e che confronta i primi due trimestri del 2016: in questo caso l'aumento è del 15,8%. Sembra dunque che la vera esplosione di ore si sia verificata nel primo trimestre del 2016, per poi confermarsi, e anzi aumentare, anche nel secondo. Innanzitutto diciamo che i dati emergono dall'ultimo report sui dati sulla cassa integrazione elaborato dal dipartimento Mercato del lavoro della Cisl Lombardia. A livello regionale, si nota l'aumento nel secondo trimestre 2016 del ricorso agli ammortizzatori sociali (+13,2%), ma a livello di semestre si conferma comunque un calo nelle domande autorizzate (7,29%). «Il ricorso agli ammortizzatori in Lombardia continua ad essere limitato e circoscritto rispetto agli
Dopo il forte calo del 2015, inversione di tendenza
Territori Lombardia: Cassa Integrazione Ordinaria, Straordinaria e Deroga di tutti i settori (andamento e confronto tra semestri a scavalco 2015-2016)
Territori Lombardia: Cassa Integrazione Ordinaria, Straordinaria e Deroga di tutti i settori (andamento e confronto tra semestri a scavalco 2015-2016) CIG Ordinaria: n° ore CIG TERRITORI LOMBARDIA
scorsi anni della grande crisi recessiva – sottolinea Roberto Benaglia, segretario regionale Cisl Lombardia con delega al mercato del lavoro -. Occorre evitare che il rallentamento in atto della ripresa si scarichi su nuova cassa integrazione a settembre». Per questo la Cisl lombarda chiede che si continui ad agire per combinare il massimo di competitività, produttività e assunzioni stabili come basi per consolidare il lavoro nelle imprese. «E' venuto anche il momento di meglio valutare l'impatto e il funzionamento delle nuove regole di concessione della cassa integrazione stabilite con il Jobs act – puntualizza Benaglia - . Siamo a favore di regole e durate certe, ma occorre rendere flessibili le regole di fronte a casi motivati e specifici». Nel trimestre, l'incremento del ricorso agli ammortizzatori è dovuto soprattutto al rialzarsi delle richieste di cassa ordinaria (+ 68,2% in un trimestre), mentre continuano a calare leggermente i ricorsi a straordinaria (- 2,1%) e
deroga (- 9,5%). La straordinaria continua ad essere la tipologia di cassa maggiormente utilizzata (56,5% del totale) e continua a registrarsi significative disparità nelle tendenze tra province e settori, segno di una instabilità nel ricorso attuale agli ammortizzatori. Concentrandoci sui dati della provincia di Cremona, vediamo che l'esplosione vera e propria si registra proprio per quanto riguarda la cassa integrazione straordinaria: dalle 276mila ore del secondo semestre 2015, si è saliti a un milione e 180mila ore del primo semestre del 2016, con un aumento vertiginoso del 327%. Sensibile aumento anche delle ore di cassa integrazione ordinaria (da 490mila e un milione 107mila, +125,6%), mentre resta quasi invariato il ricorso alla cassa in deroga (da 216mila a 237mila, +9,7%). Il fatto che tale incredibile aumento avvenga in concomitanza di un calo in tutte e tre le tipologie di cassa che si è verificato in Re-
variaz %
CIG Straordinaria: n° ore 2015
2016
variaz %
CIG in Deroga: n° ore
2016
2° semestre
1° semestre
2016
variaz %
Bergamo
4.971.876
4.553.991
-8,4%
6.565.654
5.696.501
-13,2%
1.128.488
799.052
-29,2%
12.666.018
11.049.544
-12,76%
Brescia
3.144.487
4.267.014
35,7%
14.704.213
5.352.831
-63,6%
1.187.829
1.134.080
-4,5%
19.036.529
10.753.925
-43,51%
Como
1.413.065
960.576
-32,0%
1.257.106
3.597.691
186,2%
254.422
446.781
75,6%
2.924.593
5.005.048
71,14%
Cremona
490.579
1.106.629
125,6%
276.217
1.179.890
327,2%
215.744
236.733
9,7%
982.540
2.523.252
156,81%
Lecco
920.351
1.031.581
12,1%
1.397.642
1.492.215
6,8%
296.665
297.379
0,2%
2.614.658
2.821.175
7,90%
Lodi
222.150
228.435
2,8%
231.370
255.955
10,6%
330.542
540.610
63,6%
784.062
1.025.000
30,73%
Mantova
310.353
521.993
68,2%
1.688.005
1.209.633
-28,3%
569.981
500.313
-12,2%
2.568.339
2.231.939
-13,10%
Milano
4.421.481
2.444.667
-44,7%
10.104.799
13.938.046
37,9%
2.640.973
1.816.046
-31,2%
17.167.253
18.198.759
6,01%
Pavia
1.097.822
842.222
-23,3%
578.739
1.530.600
164,5%
226.218
243.642
7,7%
1.902.779
2.616.464
37,51%
Sondrio
136.014
243.121
78,7%
134.437
136.316
1,4%
36.755
41.825
13,8%
307.206
421.262
37,13%
Varese
4.526.252
2.427.038
-46,4%
3.360.413
4.573.066
36,1%
635.083
763.352
20,2%
8.521.748
7.763.456
-8,90%
Lombardia
21.654.430 18.627.267
-14,0%
40.298.595
38.962.744
-3,3%
7.522.700
6.819.813
-9,3%
69.475.725
64.409.824
-7,29%
1° 2° semestre semestre
2° semestre 1° semestre
gione, evidenzia ancor più l'anomalia. Dopo Cremona, la provincia che ha fatto registrare il calo più sostenuto è Como (+71,14%), seguita da Pavia, Sondrio e Lodi, tutte leggermente al di sopra del 30% di aumento. La riduzione complessiva dipende soprattutto da Brescia, che ha visto un calo delle ore del 43,51%, che è pesantissimo in termini relativi, in quanto si scende da oltre 19 milioni di ore (il dato più grande, superiore anche a Milano) a meno di 11 milioni. Per comprendere meglio il fenomeno ci siamo rivolti allo stes-
2015
Cigo+Cigs+Deroga: n° ore
2015
so Benaglia, che invita a non allarmarsi: «I dati vanno presi un po' con le pinze. Esplosioni di dati sono spesso condizionate dall'andamento delle procedure autorizzative. A seguito del Jobs Act l'Inps sta rivedendo i criteri. Anche per questo ci sono i casi opposti di Cremona e Brescia. In questo momento si devono valutare le grandi tendenze. Complessivamente l'utilizzo degli ammortizzatori resta basso, chiaro che però un certo rallentamento dell'economia dà qualche preoccupazione su settembre, quando andrà misurato».
2015
2016
variaz %
2° semestre 1° semestre
Per verificare l'andamento sul medio periodo ci siamo fatti quindi inviare dalla Cisl i grafici precedenti. Effettivamente dal primo al secondo semestre 2015 la variazione segnava un +51,90%, tanto che le ore erano scese da circa 2 milioni al milione scarso che abbiamo citato. C'è anche il confronto tra le ore del 2014 e quelle del 2015, e mostrano come le ore annuali furono nel 2014 ben 7 milioni e 657mila, scendendo nel 2015 a tre milioni. Dunque, la situazione oggi vede una netta flessione, me rimane positiva se vista nell'arco di un biennio.
4
Cronaca
Sabato 23 Luglio 2016
Intervista esclusiva al Generale Leonardo Tricarico, tra leggi da cambiare e le colpe della polizia a Nizza
«Meno libertà, più sicurezza»
P
di Vanni Raineri
oche persone nel nostro paese vantano l’autorevolezza in tema di strategia militare del Generale Leonardo Tricarico. Come riportato nella breve biografia pubblicata a destra, ha avuto ruoli importanti nella Nato, di primo piano a livello politico ed oggi presiede la Fondazione I.C.S.A., centro di analisi e di elaborazione culturale che tratta in modo innovativo i temi della sicurezza, della difesa e dell’intelligence. Temi che mai come oggi sono in agenda, dopo i continui attentati terroristici e in un panorama internazionale che sconcerta e vede all’orizzonte un futuro mai così incerto. Lei, chiediamo al Generale Tricarico, sostiene che la Nato continua a guardare verso est mentre da tempo dovrebbe concentrarsi a sud dell’Europa, e ciò avviene a causa del sempre maggiore peso degli Usa nell’alleanza. Quello della Nato è dunque un errore strategico? «Questo è il segno di una non omogeneità della Nato, che è fatta di paesi che ancora vivono nella paura e nella preoccupazione del ricordo della dominazione sovietica, e altri che hanno tutt’altra collocazione, come il nostro, che alle proprie porte hanno problemi che da molti anni li affliggono, problemi che, dati di fatto alla mano, si sono dimostrati quelli più dannosi, nefasti per la pace e stabilità nel mondo. La cosa grave è che ancora oggi, dopo queste evidenze ormai quotidiane, si continui a concentrare l’attenzione sull’Ucraina e sulla Russia che ci potrebbe invadere. Tutto questo è veramente imperdonabile, e ha un grande colpevole che sono gli Stati Uniti,
che hanno grande capacità di influenza e indirizzo che in qualche modo dovrebbero depotenziare, visto che loro stanno depotenziando il proprio interesse per quanto sta succedendo in Europa». Dopo le recenti vicende terroristiche, si è capito che la formazione di un servizio di intelligence europeo rimane un’utopia. Come è possibile che tra i servizi europei latiti la cooperazione, lo scambio di informazioni che potrebbe dare importanti risultati? «Questo obiettivo purtroppo è ancora più difficile da ottenere. Per sua natura l’intelligence è “merce di scambio a titolo oneroso”. Nel senso che per sua natura l’informazione circola solo se chi la riceve ha qualcosa di pregiato da dare in cambio, come accade per le figurine introvabili. Purtroppo è così. Se è vero che già collaborare per una finalità comune è difficile,
perché vanno superati gli egoismi nazionali, per l’intelligence questo è doppiamente vero. Un modo di agire difficile da sradicare». Una delle principali critiche che si fanno ai governi occidentali presi di mira dal terrorismo è di mantenere rapporti economici con stati accusati di foraggiare quello stesso terrorismo. Perché accade? «Questa è l’altra grande ipocrisia che domina i rapporti fra stati, prima di tutti l’Arabia Saudita, i veri seminatori di quello che oggi stiamo raccogliendo. Sono decenni che stanno finanziando costruzioni di moschee e madrasa come interventi umanitari, perché sapevano che un giorno avrebbero raccolto i frutti dell’interpretazione radicale
del wahabismo. Oggi si può affermare che questo seme sparso a piene mani in tutti i contesti è germogliato, e lo ha fatto più vigorosamente laddove le strutture statuali sono state più deboli, non capendo e non volendo buttare diserbante dove era necessario. Di conseguenza, non dico che i rapporti con questo paese andrebbero troncati, ma almeno serve essere consapevoli pienamente di questa situazione. Poi c'è la Turchia, un altro campione di scelleratezza in politica estera». Che però sta nella Nato. «Si, ma la recalcitranza, l’inadeguatezza a stare nella Nato è vecchia come il mondo. La Turchia è potuta rimanere nella Nato quando era in guerra con la Grecia, un altro partner. Troppo la Nato ha tollerato certi comportamenti. Anche oggi la Turchia si presenta con le stesse grandissime contraddizioni, e continuiamo a tollerarlo. Detto questo, nessuno si faccia venire in mente di cacciare Erdogan alla maniera con cui sono stati cacciati Gheddafi dalla Libia e Saddam dall’Iraq. Ma è chiaro che nei rapporti internazionali bisogna avere ben chiaro di chi si tratta». In una sua recente partecipazione televisiva, ha sostenuto che le organizzazioni terroristiche vanno combattute finanziando operazioni sotto copertura di agenti infiltrati e se possibile sfruttando i “pentiti”. «Noi italiani siamo perfettamente in regola con questo tipo di attività. Da questo punto di vista possiamo dirci preparati ed esperti. Questo è un pilastro fondamentale della prevenzione, vale a dire penetrare non solo nelle organiz-
«Unire i servizi europei? Oggi è difficile»
zazioni, ma anche a contatto col singolo che si è “autoispirato”. Noi italiani lo facciamo, e incrociando le dita i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Chiaro che deve essere un’attività portata al massimo dell’impegno, perché l’intelligence basata solo sulla tecnologia ha limiti enormi. Abbiamo visto WikiLeaks: gli Usa distruggendo la privacy non hanno dato prova di efficienza. L’intelligence che consente di ottenere un confronto diretto con un uomo in carne e ossa, che possa darti l’idea dei rischi per guidarti in questo modo, è una strategia che va massimizzata». Dunque è l’esperienza maturata e la capacità di intelligence secondo lei che stanno mantenendo al momento l’Italia fuori dai sentieri del terrorismo? «Credo che per l’80% sia proprio per questa capacità». Se però, come qualcuno dice, gli atti terroristici sono un mezzo punitivo per gli stati più impegnati in Siria e Iraq, in primis la Francia, ciò dimostrerebbe l’esistenza di una regia precisa più che l’iniziativa di radicalizzati improvvisi. «E questo fattore incide per il 10%. E’ chiaro che una regia c’è, ma non si tratta di un’organizzazione. E’ evidente che se tu vai a snidare il serpente a casa sua, questo serpente, se ha un amico a casa tua, te lo scatena contro. E’ di oggi la notizia che c’è stata evidenza anche formale del gioco sporco dei commando francesi in Libia, che stanno appoggiando il generale Haftar invece che il governo riconosciuto dall’Onu. Gli stessi francesi partirono lancia in resta contro Gheddafi prima della risoluzione
dell’Onu. Credo che il cittadino francese potrebbe porsi queste domande per quanto riguarda la politica estera condotta dal suo paese». Non ritiene che sia fondamentale la collaborazione del mondo musulmano in particolare contro quelli che vengono chiamati “lupi solitari”? «Torniamo al gioco dell’oca, cioé all’infiltrato. Si chiede spesso collaborazione al mondo musulmano, ma soltanto qualche partito delle sue parti (il Generale Tricarico è a Roma, noi in Lombardia...) può volere una pubblica abiura del mondo musulmano nei confronti del terrorismo. Vogliono che questi scendano in piazza pubblicamente con stri-
«La politica estera francese pone dei dubbi»
A sinistra la terribile scena dopo la strage di Nizza, con i corpi senza vita coperti da teli sulla celebre Avenue des Anglais. A destra a nella pagina precedente il Generale Leonardo Tricarico
scioni di condanna: non lo faranno. Ma sono convinto che questi siano ambienti abbastanza predisposti per potere, con le dinamiche dei servizi di intelligence, essere messi a sistema per una prevenzione efficace». Tra le recenti indicazioni dell’Isis ai “lupi solitari” c’è anche l’esortazione a “distruggere i raccolti e avvelenare i pozzi”. Dobbiamo attenderci una terribile escalation? «L’escalation più insidiosa a mio avviso può essere quella di vedere certi obiettivi che diventano prioritari, obiettivi che preferisco non nominare per non suggerire idee malsane, ma che sarebbero più remunerativi nella loro logica, e che non sono quelli cui lei accennava, che cioé fanno parte della volontà di colpire dovunque e chiunque. Potrebbe essere qualcosa di ter-
rificante. Speriamo di non vedere un’escalation, che sarebbe terribile». Dobbiamo imparare a vivere come in Israele? «No». Lo ha detto Enrico Letta intervistato dal Corriere. «Letta ha sbagliato, non è infallibile. Quello con Israele è un paragone che non si può fare, non solo per le modalità di vita ma anche per altri settori. Israele ha nel proprio dna la necessità di proteggersi ogni giorno, sostenendosi l’un l’altro per guardarsi alle spalle per l’abitudine alla presenza di qualcuno che attenta al loro diritto di vivere. Da noi una situazione simile non sarebbe possibile, oltre che eccessivamente dispendiosa. Dobbiamo abituarci a convivere con gli episodi di terrorismo, considerandoli alla stregua di un treno che sbatte o di un incidente
stradale, o altre cause di catastrofi che possono accadere». Veniamo all’episodio di Nizza. Si è molto criticata la polizia locale, ma io stesso, in una visita di poco precedente in quell’area, ho assistito a pesanti e accurati controlli in tutte le aree della città, e salire dalla strada a quell’ampio marciapiede non sembra così problematico. Inoltre non ci si poteva aspettare un attacco di quel tipo. «Io non voglio giudicare, ma non posso non rilevare più di una stranezza. Un camion, al di là di verifiche e controlli, è possibile che percorra quasi due chilometri senza che un poliziotto intervenga sparando al conducente? Se i poliziotti non c’erano è una colpa,
se c’erano e non sono intervenuti è comunque una colpa. A questo episodio associo quanto visto in occasione dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, quando le immagini hanno mostrato due poliziotti che si davano alla fuga incalzati dai terroristi». A seguito dei sempre più frequenti atti terroristici, ritiene che dobbiamo cambiare la nostra legislazione in materia? «Non bastano le leggi che abbiamo, perché di fronte a condizioni che non esitiamo a definire di guerra, ci difendiamo con regole di pace. Le norme della guerra sono diverse, serve che la comunità internazionale metta assieme norme in un quadro giuridico che regolamenti
«In Italia come in Israele? No, Letta sbaglia»
le emergenze, sia in campo domestico sia per i soldati impegnati nei vari teatri di crisi . Questa necessità ancora non è ben compresa, qualcuno che si è avventurato da solo su questa strada ha combinato pasticci, vedi Guantanamo, caso che mostra quali danni si fanno quando si opera sull’onda di emozioni. Serve sedersi attorno a un tavolo per valutare quali siano le norme più adeguate con cui combattere il terrorismo, e a quali libertà siamo in grado di rinunciare a favore di una maggiore sicurezza, prevedendo un efficace meccanismo di controllo per limitare gli abusi». Si vis pacem, para bellum. Se vuoi la pace, prepara la guerra, dicevano i nostri avi in latino. Una frase cui è stato sempre più difficile attribuire un significato compiuto, data la felice abitudine di aver vissuto decenni di pace in un’Europa che non ne era certo abituata. A scuola abbiamo imparato il detto, a scuola ci hanno raccontato delle guerre come momenti che istantaneamente ribaltavano la vita normale della gente comune, che non si capacitava di quel che cambiava attorno. A scuola ci hanno detto che dovevamo imparare la lezione, affinché quelle tragedie non abbiano a ripetersi, che non potevamo mai ritenerci al sicuro, che la libertà è un grande valore che va conquistato giorno dopo giorno. Concetti non facili da comprendere appieno. Oggi quei fantasmi si materializzano. Pensiamo al fatto che fino a un anno fa gran parte delle forze politiche e quasi l’intera popolazione trovava scandaloso che si spendessero miliardi per acquistare gli aerei F35 o si investisse nella Difesa dello Stato. Negli ultimi mesi nessuno ha più detto nulla sull’argomento. Qualora non avessimo capito il significato di quelle lezioni a scuola, ora purtroppo abbiamo gli strumenti per farlo.
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La biografia
Oggi presiede l’I.C.S.A.
Nato a Tione di Trento il 9 settembre 1942, Leonardo Tricarico è Generale di Squadra Aerea oggi in pensione. Ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare dal 2004 al 2006, già Consigliere Militare del Presidente del Consiglio dei Ministri (19992004), prima di D’Alema poi di Berlusconi, Comandante della 5ª Forza Aerea Tattica Alleata della Nato e Vice Comandante della Forza Multinazionale nel conflitto dei Balcani (1999). A Vicenza comandava la Forza aerea alleata della Nato alla scoppio della guerra in Kosovo, lavorando a stretto contatto con il comandante supremo dell’Alleanza atlantica Wesley Clark. L’ottimo lavoro gli è valso una medaglia assegnatagli dal presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Oggi è presidente della Fondazione I.C.S.A. (Intelligence Culture and Strategic Analysis).
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Cronaca
Sabato 23 Luglio 2016
seminario ance sulla normativa sismica regionale
Ha riscosso una grande partecipazione con quasi 200 presenze il seminario formativo gratuito organizzato da Ance Cremona in collaborazione con l’Ordine dei Geologi della Lombardia e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cremona sul tema “La nuova normativa sismica regionale”, che si è svolto presso la Sala Conferenze della sede di Ance Cremona in via delle Vigne 182 giovedì mattina. La vasta platea, composta da imprenditori edili e professionisti del settore delle costruzioni (architetti, ingegneri, geologi e geometri) e da rappresentanti di vari enti pubblici, ha visto anche la partecipazione del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cremona Filippo Fiorello e del Direttore Vicedirigente dei Vigili del Fuoco di Cremona Massimiliano Russo. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Associazione Costruttori Ance Cremona e Ordini Professionali per ampliare le assistenze sul territorio alle imprese edili ed ai professionisti del settore delle costruzioni, ha voluto fornire un quadro aggiornato sulle numerose misure introdotte dalla nuova normativa sismica regionale (L.R. 33/2015) alla luce dei provvedimenti attuativi approvati dalla Giunta Regionale della Lombardia il 30 marzo 2016. L’incontro, introdotto dai saluti del Direttore di Ance Cremona Laura Secchi e del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cremona Adriano Faciocchi, ha visto quali Relatori Gaetano Butticé, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia, e Pierpaolo Cicchiello, membro della Commissione strutture Croil, che hanno approfondito la nuova normativa sismica regionale mediante un’attenta disamina delle seguenti tematiche: la nuova classificazione sismica del territorio entrata in vigore il 10 aprile 2016, il trasferimento delle funzioni ai Comuni, le procedure amministrative il sistema informativo modulistica e dichiarazione asseverate, il collaudo, i controlli, le violazioni.
Cremona, tutti d’amore e d’accordo
Analisi sui tribunali italiani: abbiamo il tasso di litigiosità più basso, tempi più brevi per le cause civili e carenza di personale
S
di Vanni Raineri
ui tempi della giustizia civile si è scritto tanto. A due anni dalla riforma voluta dal ministro Orlando, il Sole 24 Ore ha svolto un’interessante ricerca solo una parte della quale è stata pubblicata sul numero in edicola (il resto è visibile sul sito). La ricerca analizza l’andamento nei vari tribunali italiani, Cremona compresa, ovviamente. La lunghezza media di un processo civile è il primo dato che suscita attenzione, ma l’analisi si estende al tasso di liti giudiziarie nelle diverse province, alla percentuale di posti vacanti tra i magistrati in pianta organica e alla percentuale di posti vacanti nel personale amministrativo. Come vedremo, Cremona presenta dati di un certo interesse, che si discostano dalla media nazionale. E dalla media nazionale partiamo nel caso della durata di una lite, che in primo grado (i dati sono riferiti al 2015) viene chiusa in 1007 giorni, quasi tre anni. Come si vede nella tabella a destra, che riunisce Cremona, le province limitrofe e i record (in negativo e in positivo) italiani, la Lombardia si comporta decisamente meglio: il dato più elevato si registra a Brescia con 774 giorni, Cremona è poco dietro con 763, al livello di Pavia e Bergamo. Decisamente peggio oltre il Po, dove a Piacenza e soprattutto a Parma (1209 giorni) si oltrepassa sensibilmente la media italiana. La palma del tribunale civile più rapido va a Rovereto con 343 giorni, ultima Matera con 1891 (oltre 5 anni). Cremona fa una gran bella figura quanto a tasso di litigiosità. Il calcolo è fatto sul numero di iscritti ogni 100mila abitanti, e a Cremona sono 473, il dato migliore in tutta la Lombardia e uno dei primi in Italia, dove svetta Belluno con 406 cause ogni 100mila abitanti. Decisamente litigiosi gli abitanti di Locri, dove le cause sono 2882, vale a dire una ogni meno di 35 abitanti.
LA GIUSTIZIA CIVILE Tribunale Provincia
durata dei processi
tasso di litigiosità
% vacanti magistrati
% vacanti personale
CREMONA
763
473
5%
21,82%
Brescia
774
734
13,11%
21,60%
Bergamo
725
556
6,25%
26,89%
Lodi
499
601
0%
30,30%
Mantova
625
495
0%
1,59%
Milano
609
1383
7,24%
29,86%
Parma
1209
736
8,33%
21,69%
Pavia
770
567
11,43%
36,64%
Piacenza
1105
635
26,67%
10,91%
Reggio Emilia
618
557
0%
19,12%
Matera (+)
1891
Rovereto (-)
343
Locri (+)
2882
Belluno (-)
406
Bolzano (+)
33,33%
Bolzano (+)
48,78%
Sciacca (-)
(-) 29,55%
Passiamo ora ai posti vacanti, riferiti al numero di magistrati. La situazione sembra abbastanza positiva a Cremona, dove i magistrati togati in pianta organica sono 20, quindi ne manca solo uno (il 5%). Situazione ottimale a Lodi, Mantova e Reggio Emilia dove non ci sono posti vacanti, decisamente più complicata a Piacenza, dove la percentuale sale al 26,67% (i magistrati presenti sono solo 15). Chiudiamo con l'ultimo dato, che riguarda la carenza di personale amministrativo, formato da cancellieri, direttori amministrativi e funzionari. In questo caso Cremona , ma l’emergenza ricorre in gran parte delle province vicine e in Italia in generale, è ben al di sotto della struttura ideale: il personale amministrativo è formato di 55 persone, e la carenza è del 21,82% (12 dipendenti). Peggio stanno Lodi e Pavia, sopra la quota del 30%, e in Italia Bolzano, vicina al 50%. Da segnalare che ci sono (pochi) tribunali con segno negativo, nei quali più che una carenza si evidenzia un esubero. Il record spetta a Sciacca, con un esubero del 29,55%: il personale nella località siciliana è formato da 44 persone, dovrebbero essere 13 in meno. Quel che emerge nel complesso è una situazione diversificata nei distinti tribunali, e nelle diverse zone del paese, come d'altra parte siamo abituati ad osservarla secondo diversi indicatori. La lunghezza del processo è ancora eccessiva, e ha costi elevati per lo stato, sotto diversi punti di vista. Appare evidente che le ultime tre colonne della tabella influiscono sulla prima, vale a dire sui tempi. Ovvio che questi siano frutto del livello di litigiosità e ovviamente della scopertura degli organici, sia in termini di magistrati che di dipendenti amministrativi. Ad esempio ad Ivrea ci sono solo 433 cause civili ogni 100mila abitanti, e non a caso una causa civile in media si risolve in soli 403 giorni. Nei giorni scorsi la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento per l’assunzione di mille nuovi amministrativi, per fronteggiare l’evidente carenza.
Cronaca
Sabato 23 Luglio 2016
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L’uovo di Colombo? All’Aem il canile
La proposta del consigliere Alessandro Carpani (Lega) dopo lo stop al trasferimento della struttura a Brescia
Ma sul bando non è ancora detta l’ultima parola: il Comune valuta le osservazioni inviate dalla clinica bresciana
V
di Federico Centenari
isto che abbiamo l’Aem, affidiamole la gestione in house (pubblica; ndr) del canile. In questo modo il Comune terrebbe a sé la struttura senza dover pagare il servizio. Anzi, ci guadagnerebbe, perché il canile è una fonte di guadagno sicura, in particolare se si fanno convenzioni con gli altri comuni del circondario». Provocazione o proposta concreta? Alessandro Carpani, consigliere comunale della Lega, non scherza affatto. La sua vuole essere una proposta all’amministrazione Galimberti: alla luce dell’improvviso altolà all’affidamento della gestione del canile di Cremona, perché non prendere in considerazione l’affidamento all’Aem, società del Comune? Il fatto che l’azienda sia alle prese con non pochi problemi di bilancio poco conta. Anzi, argomenta Carpani: «Proprio perché l’Aem ha problemi economici questa potrebbe essere una via da percorrere. Voglio dire, il canile rappresenta una fonte di guadagno, quindi, perché far guadagnare qualcun altro? All’Aem un’entrata in più farebbe molto comodo». La proposta del consigliere della Lega arriva all’indomani della decisione della Giunta di prorogare l’affidamento della gestione del canile all’Associazione Zoofili Cremonesi sino a settembre. Contrariamente a quello che sembrava il destino segnato, dunque, ora si profila uno stop al passaggio della struttura alla Clinica del Cane San Francesco di Brescia. «Sul canile – ha così riassunto la vicenda la stessa Amministrazione con una nota stampa diffu-
sa in settimana –, struttura di proprietà del Comune e gestita da dieci anni attraverso affidamento diretto con un costo per il Comune e quindi per la collettività di 153.000 euro all’anno, anche alla luce delle criticità delle gestioni pregresse e dei procedimenti giudiziari tutt’ora in corso,
l’Amministrazione ha scelto per la prima volta la strada dell’affidamento attraverso una procedura di evidenza pubblica. Continuiamo a lavorare in questa direzione». Ebbene, «al bando pubblico di gara, aperto il 4 maggio scorso per la gestione della struttura, ha
risposto un solo soggetto, la Clinica del Cane San Francesco di Brescia. Come previsto dalla normativa, gli uffici hanno provveduto a verificare le dichiarazioni rese dall’unico partecipante alla gara, in particolare la disponibilità di una struttura, in questo caso ubicata a Brescia, adegua-
ta all’espletamento del servizio richiesto». «Con nota trasmessa martedì 18 luglio – ha fatto sapere ancora il Comune –, l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia, interpellata sul tema dal Comune di Cremona, ha dichiarato che l’impianto di Brescia è autorizzato come struttura polifunzionale per canile rifugio e pensione, ma non come canile sanitario, elemento richiesto dal bando». Di qui la decisione di fermare tutto e prorogare la gestione in capo all’Associazione Zoofili Cremonesi per altri due mesi, in attesa di valutare le osservazioni fatte nel frattempo pervenire dalla clinica bresciana al Comune. Un epilogo, questo, tutt’altro che sorprendente, a giudizio di Carpani: «Si è voluto fare un bando unico relativo a canile sanitario e struttura ricettiva, ma nessuna associazione di Cremona ha entrambi i requisiti. Era chiaro che sarebbe andata a finire in questo modo». In altre parole, aggiunge il consigliere «era un
bando che non permetteva a nessuna realtà locale di vincere, perché nessuna associazione è in grado di garantire sia la struttura ricettiva che il canile sanitario». In effetti, a quanto si è visto in questi giorni, nemmeno la clinica di Brescia, unica a rispondere al bando promosso dal Comune, è in possesso dei requisiti. Ergo, tutto da rifare (salvo parere contrario del Comune a seguito di valutazione delle osservazioni al vaglio proprio da venerdì 22 luglio) e futuro ancora incerto per la struttura di via Vecchio Casello. E sul tavolo, ora, anche la proposta di Carpani, che tuttavia si mostra piuttosto realista: «Visto che il bando è andato a vuoto, si potrebbe fare tranquillamente – conclude infatti il consigliere –. Si potrebbe affidare la struttura ad Aem, evitando oltretutto che a guadagnarci sia qualcun altro. Ma non mi sembra di vedere una volontà politica in questo senso da parte della giunta».
Per Burgazzi (Pd) non ci sono alternative: il bando garantisce trasparenza La via intrapresa dall’Amministrazione è l’unica percorribile. Soprattutto, quella che garantisce la massima trasparenza in una cornice che ha inquadrato, in passato, una vicenda molto delicata e non ancora dimenticata, vale a dire il caso giudiziario che ha interessato la gestione del canile anni fa. Per il consigliere del Pd, Luca Burgazzi, non ci sono dubbi e bene fa la giunta ad insistere sulla strada del bando pubblico per l’affidamento della gestione del canile di Cremona. «Da anni non si faceva un bando per l’affidamento della struttura – commenta Burgazzi –. È la
soluzione più trasparente. Ora, l’unica offerta arrivata si è rivelata priva dei necessari requisiti e sarà necessario predisporre un nuovo bando, magari ritoccando alcune richieste, ma quella scelta dalla giunta resta l’unica via in grado di garantire massima trasparenza ed evitare contenziosi su un tema così delicato». Quanto alla proposta lanciata dal consigliere della Lega, Carpani, circa l’affidamento del servizio all’Aem, Burgazzi storce il naso. «Mi pare che l’Aem abbia già tanti problemi – dice –. Accollarsi anche la gestione del canile sarebbe troppo». E se il consigliere del Carroccio argo-
menta che è proprio per via dei guadagni garantiti dalla struttura che l’Aem dovrebbe gestire il rifugio del cane, l’esponente dei democratici obietta che il guadagno in questo caso «è tutto da vedere, non è un elemento certo». «Potrebbe anche essere – concede Burgazzi – ma di sicuro non sarebbe un’entrata immediata». L’Aem, aggiunge il consigliere del Pd, «ha la necessità di lavorare come sta facendo adesso, non di essere occupata da quest’altra partita». Riguardo al futuro della struttura di via Vecchio Casello Burgazzi è ottimista: «Su
questa vicenda del trasferimento a Brescia è stata fatta confusione. Anzitutto un presidio sarebbe stato mantenuto in ogni caso a Cremona, e in ogni caso il bando andrà fatto di nuovo. D’altra parte, l’unica alternativa era l’affidamento diretto all’associazione (Zoofili Cremonesi; ndr), ma è chiaro che, considerata la vicenda di alcuni anni fa (il processo contro alcuni responsabili della struttura per maltrattamenti; ndr) c’era qualche problema. Inoltre in questo caso ci sarebbe stato un costo per la collettività». «La decisione del bando – conclude – è quella giusta. La più trasparente e la più lineare».
Intraprendo, bando regionale con fondi europei
Da ieri la norma in vigore
e 80), ammissibili con fideiussione pari al 50% del finanziamento concesso; classe 3 (punteggio tra 50 e 60), ammissibili con fideiussione pari al valore dell’intero finanziamento concesso. L’intervento finanziario andrà da un minimo di 25mila euro fino a un massimo di 65mila: in particolare verrà cioè finanziato il 60% del progetto (con il 90% a rimborso e il 10% a fondo perduto), arrivando al 65% per i progetti di elevata innovatività presentati da under 35 oppure over 50 (sempre con la formula del 90% a rimborso e 10% a fondo perduto). Il rimborso dovrà avvenire in un periodo di tempo lungo, dai 3 ai 7 anni. Le spese ammissibili sono varie: si va dal nuovo personale fino a un massimo del 30% del totale, all’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali nuovi e usati, alle licenze di software (massimo 20%), all’affitto dei locali, all’acquisto di scorte (massimo 10%), alle spese generali forfettarie (massimo 15%). Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a lineaintraprendo@regione. lombardia.it oppure seguire la pagina che fabbricadigitale ha creato appositamente, accedendo dal sito della stessa azienda. Meneghetti ha infatti spiegato che «sin da stasera (ieri, ndr) saremo disponibili per aiutare chiunque voglia partecipare al bando: è una grande opportunità, non va sprecata. Speriamo di contribuire ancora a rilanciare il nostro territorio, intanto siamo fortunati a trovarci in una regione come la Lombardia, che è sempre attenta all’impresa».
Dal ieri è possibile disfarsi dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di piccolissime dimensioni, come telefonini, tablet, piccole lampade, radioline, etc. lasciandoli presso rivenditori di materiale elettronico. I grossi rivenditori, ovvero quelli con locali di vendita di dimensioni di almeno 400 mq, sono obbligati, mentre quelli più piccoli possono scegliere se offrire questa possibilità oppure no. Il servizio è facoltativo anche per i venditori che operano a distanza. Unica deroga all’obbligo il caso in cui il rifiuto rappresenti un rischio per la salute e la sicurezza del personale per motivi di contaminazione o se risulti privo dei suoi componenti essenziali e contiene rifiuti diversi. La grossa novità rispetto a quanto finora vigente è che si può lasciare il rifiuto senza obbligo di acquisto di una corrispondente apparecchiatura nuova. Questa nuova modalità di smaltimento, denominata “uno contro zero”, si affianca infatti alla preesistente modalità “uno contro uno” che ormai da anni permette a chi acquista un apparecchio elettrico od elettronico nuovo di qualsiasi dimensione (dal telefonino al frigorifero) di poter consegnare al venditore il vecchio da smaltire, con obbligo per il venditore di ritiro gratuito. Quindi, per intendersi, si può lasciare presso un grosso venditore il vecchio telefonino o il vecchio tablet anche senza acquistare un corrispondente articolo nuovo, mentre si può consegnare ad un venditore la vecchia lavatrice solo acquistandone una nuova.
A disposizione 30 milioni. La prima presentazione è avvenuta ieri in fabbricadigitale a Casalmaggiore
Un bando da 30 milioni di euro (di cui 15 messi da subito a disposizione) per aiutare i giovani che vogliano fare impresa (under 35), ma anche - una novità in questa direzione - gli over 50 costretti magari a reinventarsi dopo avere perso il lavoro. Un’iniziativa su base regionale, che però Casalmaggiore, grazie al consigliere di Regione Lombardia Carlo Malvezzi, ha avuto l’onore di ospitare in anteprima, in attesa che il tour prosegua in altre città. Si chiama “Linea Intraprendo” e non a caso ad ospitare la mattinata, ieri dalle 10, è stato il nuovissimo (anzi, ancora in costruzione ma quasi rifinito) Open Innovation Center di fabbricadigitale, con l’ad Francesco Meneghetti pronto a specificare che questo luogo sarà presto a disposizione di tutta la comunità. Dopo “L@ Voc& ai Giovani”, che vedrà cinque idee proposte da ragazzi casalaschi incubate proprio all’interno di fabbricadigitale da settembre, ecco un’altra opportunità per chi voglia lanciarsi in una iniziativa nuova e innovativa. «Il futuro è dei giovani - ha ricordato Meneghetti - ma con questo bando la Regione ha pensato anche a chi ha superato i 50 anni e magari ha perso il lavoro o comunque ha ancora idee fresche. E’ un bando che permette a chiunque di non sentirsi escluso dal mondo del lavoro. Ora siamo in periodo di ferie, ma le opportunità non devono andare in vacanza». Filippo Bongiovanni, sindaco di Casalmaggiore, ha parlato di un’ottima collaborazione sia con
Regione Lombardia che con fabbricadigitale. «Ricordo quando con Malvezzi abbiamo condiviso gli anni in amministrazione provinciale. Il problema era il lavoro, con i giovani che migravano verso altri territori e gli over 50 in crisi: ora le risposte stanno arrivando”. Concetto ribadito da Sara Valentini, assessore alle Attività Produttive, che ha precisato come «da amministratori siamo spesso stati a trovare le aziende e gli imprenditori: in questo modo abbiamo capito le loro esigenze e i loro obiettivi. Continueremo a farlo: proprio stamattina (venerdì, ndr) con il consigliere Malvezzi ne visiteremo altre due». Pamela Carena, assessore alle Politiche Giovanili, ringraziando l’Ufficio Bandi rappresentato da Lara Cavalli, ha invece parlato di “una seconda risposta dopo il bando “L@ Voc& ai Giovani”, che tanti frutti ha dato. Sono opportunità importanti: abbiamo inteso le Politiche Giovanili non soltanto come semplice attività fine a se stessa, ma in
modo nuovo, stimolando le idee dei nostri ragazzi». Poi la parola è passata a Malvezzi, che ha spiegato il bando e le questioni tecniche ad esso legate. «La scelta di Casalmaggiore come prima sede di presentazione del bando non è casuale: qui nascono grandi idee e il fatto che fabbricadigitale sia un cantiere sempre attivo è la dimostrazione della positiva irrequietezza di questa cittadina. I filoni del bando sono tre: attività innovative, che meriteranno più finanziamenti, e poi come detto under 35 e over 50. Si tratta di fondi europei che abbiamo intercettato, dimostrando che ogni tanto l’Europa, specie sulle risorse per lo Sviluppo Economico, funziona. Noi abbiamo il compito di trasformare le risorse in bandi». L’aspetto fondamentale di Intraprendo sta nel fatto che sono ammesse sì le nuove imprese, ma anche quelle in via di sviluppo ossia costituitesi negli ultimi 24 mesi (fa fede la data di registrazione). Stesso discorso, e al-
tra novità, per quel che concerne i liberi professionisti. «Di fatto, in questo modo, nessuno è davvero escluso» ha rimarcato Malvezzi, prima di spiegare che «soggetti istituzionali e privati - penso alle Camere di Commercio, alle Associazioni di categoria, alle Banche, alle Università, ai Distretti del Commercio - possono supportare le iniziative che partecipano al bando, garantendo una sorta di certificato di qualità». Ora veniamo ai dettagli tecnici: lo sportello aprirà dalle ore 12 del 15 settembre e i progetti che riceveranno il supporto economico dovranno essere realizzati entro 18 mesi dalla concessione. L’investimento minimo è di 41.700 euro. La commissione giudicante sarà qualitativa (valutazione del progetto) e anche quantitativa (valutazione dell’entità del prestito, naturalmente a tasso zero, da assegnare). I progetti saranno divisi in classe 1 (punteggio superiore a 80), che saranno ammissibili senza garanzia; classe 2 (punteggio tra 60
Elettrodomestici? Smaltiti nei negozi
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Rubrica
Sabato 23 Luglio 2016
Orrore a Cremona Fiorino Soldi nel suo “Risorgimento cremonese” racconta che l’orribile, immenso carnaio di Solferino e San Martino si dispiega alle porte di Cremona, che si era venuta a trovare sulla linea del fronte. In quella drammatica estate del 1859, a Cre-
mona si trovavano gli ospedali di un massacro così colossale (in proporzione alla sua epoca e alle forze in campo) da passare alla storia come una “battaglia di giganti”, con decine di miglia di caduti. Si tratta di cifre spaventose per quell’epoca, tali da sconvolgere lo svizzero Henri Dunant, che da questo evento fu spinto a fondare la
Croce Rossa internazionale. Comunque in quell’occasione Cremona si trasforma in un gigantesco ospedale, anzi, in una “città-ospedale”. Quindi molti dei feriti – a qualunque esercito appartenessero – furono curati all’ombra del Torrazzo. (continua sotto)
«Belve furiose ed ebbre di sangue» Cremona e il carnaio di Solferino e San Martino, 1859 . 6ª e ultima puntata
C
di Paolo A. Dossena
ome già raccontato la settimana scorsa, della giornata del 24 giugno 1859 Henry Dunant ricorderà: “Qui si svolge una lotta corpo a corpo, orribile, spaventosa; Austriaci ed Alleati si calpestano, si scannano sui cadaveri sanguinanti, s’accoppano con il calcio dei fucili, si spaccano il cranio, si sventrano con le sciabole o con le baionette; è una lotta senza quartiere, un macello, un combattimento di belve, furiose ed ebbre di sangue; anche i feriti si difendono sino all’ultimo: chi non ha più un’arma afferra l’avversario alla gola, dilaniandogliela con i denti”. Ed ecco l’apocalittico spettacolo del giorno successivo: “Il sole del 25 illuminò uno degli spettacoli più orrendi che si possano immaginare. Il campo di battaglia è coperto dappertutto di cadaveri; le strade, i fossati, i dirupi, le macchie, i prati sono disseminati di corpi senza vita e gli accessi di Solferino ne sono letteralmente punteggiati. Nei paesi tutto si trasforma in ambulanze di fortuna: chiese, conventi, case, pubbliche piazze, cortili, strade, passeggiate”. Prima ancora che dai morti, Dunant è sconvolto dalle terribili condizioni dei feriti, abbandonati a se stessi o lasciati alle cure primitive di quella parte degli abitanti dei villaggi che non appartiene ai tagliagole della notte (si veda la puntata della settimana scorsa). Racconta ancora Dunant: “Qui v’è un soldato completamente sfigurato, la cui lingua esce smisuratamente dalla mascella lacerata e fracassata; s’agita, vuole alzarsi, ed io allora bagno con acqua fresca quelle povere labbra secche e quella lingua indurita… spremo l’acqua fresca da tale spugna nell’informe cavità che tiene in luogo di bocca. Là giace un altro sventurato, al quale un colpo di sciabola ha asportato una parte del volto: il naso, le labbra, il mento sono stati separati dal resto del viso; nell’impossibilità di parlare, mezzo cieco, fa dei segni con la mano… Un terzo con il cranio abbondantemente aperto, spira spargendo le sue cervella sull’impiantito della chiesa; i suoi compagni di sventura lo scostano col piede perché ostacola il passaggio, ed io allora proteggo i suoi ultimi istanti e copro con un fazzoletto la povera testa che si muove ancora debolmente”. Impotente davanti a questo orrore assoluto, Dunant cerca invano medici e chirurghi, assistenza, ma i feriti sono troppi. Dunque racconta: “Allora si verificarono scene pietose come quelle del giorno
Sono le parole di Henri Dunant, che dopo la carneficina fondò la Croce Rossa
Sopra a sinistra il Memoriale della Croce Rossa che si trova a Solferino, a destra l’interno del drammatico ossario limitrofo. Sotto da sinistra la bandiera della Croce Rossa, la mezzaluna rossa (adottata dalla maggior parte dei paesi musulmani), l’emblema del terzo protocollo (istituito dopo che anche gli israeliani volevano il loro simbolo religioso riconosciuto, domanda respinta) e l’emblema del comitato internazionale della croce rossa. Più in basso, un ritratto di Henry Dunant
precedente, benché di genere affatto diverso; l’acqua e i viveri non mancano e nondimeno i feriti muoiono di fame e di sete; vi sono filacce in abbondanza ma non mani sufficienti per applicarle sulle ferite. È dunque indispensabile, bene o male, organizzare un servizio volontario”. L’unica cosa che Dunant può fare è mettersi in gioco trasformandosi in infermiere, reperendo acqua e bende, correndo per il campo di battaglia raccogliendo chi può essere ancora salvato. Ricorre all’aiuto della popolazione rurale e raduna volenterosi tra gli uomini e le donne del villaggio in cui si trova, organizzando quel “servizio volontario” di cui parla. Lo sforzo di Dunant dopo la battaglia fu nobile e decisivo ed avrà fondamentali conseguenze di lungo periodo, perché dopo Solferino lo svizzero scrive: “Si rendono perciò necessari infermiere e infermieri volontari, diligenti, preparati, iniziati
a questo compito, che, ufficialmente riconosciuti dai comandanti delle forze armate, siano agevolati ed appoggiati nell’esercizio della loro missione. Infine, in un’epoca in cui si parla tanto di progresso e di civiltà, visto che purtroppo le guerre non possono essere sempre evitate, non urge insistere perché si cerchi, in uno spirito d’umanità e di vera civiltà, di prevenire o almeno mitigare gli orrori?”. Tornato a Ginevra, Dunant scrive Souvenir de Solferino, il cui scopo è sollecitare l’opinione pubblica. per l’istituzione di una società di soccorso volontario per assistere i feriti in guerra. Nel 1862 aderisce alla Società ginevrina di Utilità Pubblica, fondando insieme a quattro connazionali una Commissione di lavoro, il “Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti” (1863), prima cellula di quello che diventerà il Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Queste furono le scene cui si assistette negli ospedali che alla fine di giugno del 1859 furono improvvisati tra Cremona e vari centri sparsi tra questa provincia e quelle vicine di Mantova e Brescia. Così le racconta Henri Dunant e così le riporto io in quest’ultima puntata di questa storia: la storia di Cremona trasformata in cittàospedale a seguito del carnaio di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859. Sembra veramente che l’unica cosa che impariamo dalla storia è che non impariamo dalla storia. Il ricordo di Solferino non riuscì e impedire lo scoppio della prima guerra mondiale, il cui sbocco fu il secondo conflitto mondiale. Due carneficine talmente colossali da averci fatto scordare il massacro di Solferino e San Martino. (Fine ultima puntata, appuntamento a sabato 30 luglio per un nuovo argomento)
Cronaca
Sabato 23 Luglio 2016
Ci mancava la truffa dell’avvocato Una professionista di Milano colpita più volte, un caso anche a Parma C
Allarme su un nuovo raggiro: usando le credenziali di una persona si prenota l’hotel, poi si chiede la restituzione su PostePay
di Simona Raboni
arte di credito sempre più strumento di truffe e raggiri. E’ emergenza in questi ultimi mesi a causa di un elaborato raggiro che sta mietendo vittime in tutta Italia e per il quale le autorità raccomandano la massima attenzione. Si chiama “truffa dell’avvocato”. Come accaduto recentemente a Parma, il modus operandi è sempre lo stesso. Un sedicente studio legale effettua la prenotazione in un albergo. Apparentemente tutto regolare: il nome che viene fornito è effettivamente quello di una dipendente di uno studio legale, il documento di identità che presenta risulta valido, eccetera. Dunque nulla che possa indurre l’albergo a non accettare la prenotazione. Poi, alcuni giorni dopo la prenotazione, il sedicente avvocato avvisa la struttura di dover cancellare il soggiorno e ne chiede il rimborso, con accredito su una PostePay Evolution, una carta di credito dotata di Iban. Un’operazione che resterà solo sulla carta, ovviamente. Così la struttura di albergo si ritrova con i soldi del rimborso in meno, perché in realtà la carta utilizzata per il pagamento iniziale è falsa. Lo stesso vale per le carte d’identità, la cui proprietaria, un’avvocato milanese, risulta estranea alla vicenda e vittima di un furto di identità. Alla polizia ha spiegato di ricevere chiamate da tutta Italia per chiarimenti. Contraffatto nei minimi dettagli, salvo il numero di telefono che è diverso, pure il sito web dello studio. Ma questo non è l’unico tipo di truffa legata all’utilizzo delle carte di credito. Le associazioni dei consumatori raccomanda-
no di fare attenzione soprattutto a chi va in vacanza all’estero. Le aziende hanno indagato su circa 6.000 consumatori in 20 paesi e hanno scoperto che il 17% di essi ha purtroppo sperimentato ripetute frodi nei passati 5 anni. Nella stessa indagine compiuta nel 2014 la percentuale dei truffati tramite bancomat e sportelli automatici era del 14%. Dati che dimostrano un forte aumento delle frodi tecnologiche ai danni delle carte di credito e dei bancomat. I maggiori paesi in cui le persone in vacanza sono state frodate sono il Messico - con il 56% di truffe negli ultimi 5 anni - il Brasile con il 49% e gli Stati Uniti con il 47%. I criminali, poi, sono diventati sempre più organizzati nel corso del tempo soprattutto a
causa della nascita dei social network. Quando l’utente inserisce i propri dati e le proprie informazioni sui social network - dati come la residenza, la scuola frequentata, le preferenze negli acquisti - i criminali intenzionati a commettere truffe sulle carte di credito riescono facilmente a mettere insieme i pezzi e a costruire un profilo dettagliato della persona che intendono derubare. COME EVITARE LE FRODI IN VIAGGIO 1) Meno carte di credito più denaro cash Per evitare di incorrere nello skimmer e quindi nelle truffe, i viaggiatori dovrebbero portarsi dietro maggiori quantità di denaro liquido, come ha affermato Ben Johnson della Carbon Black. Se però un viaggiatore
ha la necessità di prelevare, il consiglio è quello di farlo solo all’interno delle banche e non negli sportelli automatici lungo le strade. 2) Capire se il bancomat è stato manomesso Se proprio non si vuole perdere tempo in banca durante la propria vacanza vi è comunque la possibilità di capire se un bancomat è stato manomesso o meno. Si deve esaminare la fessura in cui va inserita la carta. Se la grandezza della fessura sembra non corrispondere alla grandezza della carta - per esempio se la fessura è più larga del normale - o se si nota della colla, in quel caso il bancomat potrebbe essere stato manomesso tramite lo skimmer.
3) Evitare carte di debito in vacanza Un altro consiglio è quello di utilizzare le carte di credito e non quelle di debito, perché mentre in caso di truffa la compagnia della carta di credito contesta gli atti fraudolenti, con una carta di debito la restituzione del denaro - quando prevista - richiede più tempo. 4) Effettuare pagamenti da mobile I pagamenti da mobile sono ancora più sicuri, perché tramite essi il consumatore non è costretto a mostrare i dati della carta di credito o debito al commerciante; ogni transazione in quel caso è unica e perciò i pagamenti tramite strumenti mobili sono un’altra ottima soluzione per chi è in vacanza. 5) Evitare WI-FI pubblici Un altro consiglio è quello di evitare le reti di connessione pubbliche, specialmente se utilizzate per fare acquisti in vacanza. Tramite i WI-FI pubblici, infatti, molti criminali potrebbero spiare le informazioni degli utenti. Per essere comunque sicuri al 100% bisognerebbe cambiare il pin della carta sia prima che dopo la vacanza. 6) Controllare i movimenti della carta di credito Un altro consiglio utile quando si è in vacanza è quello di controllare frequentemente le attività della carta di credito magari attivando servizi che avvisano quando ogni singolo movimento viene effettuato. 7) Truffe su carta di credito: attenzione alle mail Un ultimo consiglio è quello di prestare attenzione alle mail dal contenuto ignoto o sospetto perché anche in quel caso, dietro quelle mail, si potrebbe nascondere il tentativo dei criminali di rubare le informazioni delle vostre carte di credito per truffarvi.
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il fondo fsba e’ realta’ cna soddisfatta
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto autorizzativo del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia, relativo al Fondo di Solidarietà Bilaterale Alternativo dell’Artigianato, denominato più comunemente Fsba. Il fondo Fsba interviene a favore dei lavoratori dipendenti delle imprese artigiane iscritte a Ebna, l’Ente Bilaterale Nazionale per l’Artigianato, con prestazioni integrative di disoccupazione Aspi e con altre prestazioni di sostegno al reddito. Le misure sono destinate ad assicurare ai lavoratori una tutela reddituale in costanza di rapporto di lavoro, in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa. «Oggi - afferma Marco Cavalli (nella foto), direttore di Cna Cremona - si pone la pietra miliare che dà il via al funzionamento del Fondo con le nuove regole previste dal decreto legislativo 148/2015 attuativo del Jobs Act. Ricordo, infatti, che il Ministero del Lavoro aveva formalmente inibito il funzionamento del Fondo fino a pubblicazione del menzionato decreto, non rendendo fin qui sottoscrivibili, gli accordi per le prestazioni di sostegno al reddito dei lavoratori. Non nascondo la grande soddisfazione per il completamento di un percorso che la Cna, prima fra tutte, ha fortemente voluto e favorito».
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Cronaca
Sabato 23 Luglio 2016
sisti (provincia)
Allarme nutrie Servono gabbie e pure denaro
Allarme nutrie, servono gabbie e risorse finanziarie: questo quanto emerso nel corso dell’incontro tenutosi in Provincia, promosso dal consigliere provinciale con delega all’agricoltura, Alberto Sisti, alla presenza di alcuni referenti di Associazioni Agricole e Consorzi di Bonifica e Irrigazione (Navarolo). «Avevamo presentato alla Regione Lombardia un piano nutrie con una proposta iniziale di budget pari complessivamente ad euro 330.000; di questi la Regione ne ha trasferiti solamente 25.000, integrati dalla Provincia con altri 25.000; nonostante ciò, abbiamo voluto continuare ad affrontare tale questione, peraltro con una delega ritornata alla Regione medesima e sulla quale, nonostante vari solleciti, la stessa non ha mai risposto – ha precisato Sisti -. Nonostante le gravi difficoltà di bilancio, di questo modesto budget, abbiamo destinato 5.000 euro per l’acquisto di nuove gabbie e 45.000 euro per la raccolta e smaltimento delle carcasse di nutrie». Ha continuato Sisti: «Ho voluto incontrare i rappresentanti delle Associazioni agricole e dei Consorzi di bonifica per rappresentare lo stato dell’arte, in cui la Provincia con le sole proprie forze e senza risorse economiche aggiuntive, oltrechè con metà personale, ha comunque tenuto corsi di formazione per accreditare operatori per il contenimento delle nutrie di tipo A e di tipo B, affrontato iter burocratici complessi. Da qui il monito alle OO.PP agricole e Consorzi stessi al fine di valutare l’acquisto di nuove gabbie per il contenimento delle nutrie, sulla scorta del buon esempio del Consorzio di Bonifica Navarolo che ne ha acquistate 337 e distribuite ai Comuni del comprensorio, in base al numero di metri lineari dei canali di competenza».
Nel merito deciderà l’Autorità dell’Energia. Intanto è attesa l’integrazione del canone Rai: poche le esenzioni richieste
Il Tar sospende il caro-bollette
E’
di Federico Pani
in via cautelare la sospensione degli aumenti in bolletta per luce e gas decretata dal Tar della regione Lombardia. La questione finirà ora di fronte all’Autorità dell’Energia e del Ministero dello Sviluppo economico. Al Codacons va ascritto il merito di aver condotto l’azione, pur avendo - per la verità – semplicemente segnalato per vie legali ciò che già era entrato nel dibattito dei maggiori media nazionali, con un’etichetta precisa: un caso di speculazione. Più nel dettaglio: la bolletta dell’elettricità avrebbe subito, nel mese di luglio, un aumento del 4,3% e quella del gas dell’1,9%. Partiamo da quest’ultimo dato: il motivo addotto - sembrerebbe - risiede nell’aumento dei costi dell’approvvigionamento del gas metano e dei costi del petrolio che ha raggiunto i 50 dollari al barile. Per il gestore dell’alta tensione, Terna, il discorso è diverso: si sarebbe trattato di «una significativa crescita dei costi di dispacciamento». La giustificazione non ha convinto molti. Come ha riportato per tempo anche Luca Pagni sul quotidiano La Repubblica, i giudici avrebbero dunque accolto il sospetto dell’Autority per l’energia, la quale aveva riscontrato «strategie anomale adottate dai diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, sia in sede di programmazione di immissione e prelievi, sia in sede dii offerta di servizi di dispacciamento». In poche parole, come si diceva, un caso di speculazione da parte di gestori intermedi. Certo è ancora tutto da verificare. La Codacons, da parte sua, festeggia: la sentenza del Tar «determina, in rela-
La liuteria cremonese sulla tv russa
zione alle emanande singole fatture, un immanente danno grave ed irreparabile soprattutto per la vastissima platea che compone i singoli utenti finali (per lo più famiglie ed utenti non gestori di attività produttive, percettori di bassi redditi) e che, d’altro canto, i relativi aumenti se dimostrati legittimi, potranno essere agevolmente recuperati nell’ambito degli ulteriori sistemi di fatturazione attraverso idonee ed eque modalità di prelievo». Dunque si pagherà solo quando si sarà fatta chiarezza. L’Authority sembra invece quasi scocciata per non essere stata consultata dal Tar e ha replicato che crede «sussistano i presupposti per proporre, attraverso l’Avvocatura dello Stato, immediata istanza di revoca dello stesso decreto». Nel frattempo, le bollette si stanno arricchendo di nuove aggiunte: si tratta della prima tranche del canone Rai,
L’eccellenza della liuteria cremonese è protagonista di un documentario che verrà trasmesso in tutto il territorio della Federazione Russa nel prossimo messe di ottobre. Lo realizza la Greenwich production, che ha la sua sede a Mosca, e
pari a 70 euro. L’agenzia delle Entrate, infatti, ha affidato a Acquirente Unico, la società per azioni del gruppo Gestore dei Sevizi Energetici Gse S.p.A., attraverso la legge 208/2015, la riscossione del Canone Rai attraverso l’addebito della tassa all’interno della bolletta dell’energia elettrica, di cui l’azienda sopracitata è appunto responsabile. Ciò non vale, naturalmente, per chi come molti richiede l’addebito del canone direttamente sul proprio conto corrente. L’operazione non è stata delle più semplici e ha comportato la trasmissione di un immane numero di dati da parte dell’Agenzia delle Entrate a Acquirente Unico. In particolare, la questione più spinosa risiede nell’addebito del canone Rai al residente in quanto presunto possessore di un televisore: l’addebito deriva dunque dalla supposizione che il residente possegga un apparecchio televisivo. In caso
sarà girato nella nostra città il 23 e il 28 luglio. Per l’occasione sarà presente a Cremona il musicista Dmitri Pavlovich Kogan, nipote del grandissimo violinista russo Leonid Kogan. Le riprese, organizzate grazie alla collaborazione del Servizio
di duplicazioni o richieste non dovute, l’Agenzia delle Entrate, ha fatto sapere, comunicherà entro il 4 di agosto le procedure da seguire per ottenere un eventuale rimborso. Come ha giustamente sottolineato il Sole 24 Ore, mancando una procedura chiara e definita, ed essendo la procedura stessa fresca di inaugurazione, potrebbero verificarsi casi di disservizio, pur essendo finora filato tutto liscio. Sempre secondo il maggiore quotidiano finanziario italiano, «se sino al 2015 a non pagare il canone, con una scusa o l’altra, erano 16 milioni di famiglie su 23, ora le dichiarazioni di esenzione o per evitare duplicazioni sono state solo 817mila». E dunque basta con le frodi o per lo meno al via una loro drastica riduzione. Il che significherebbe, stime alla mano, 500 milioni in più nelle case dell’erario. Sempre che il nuovo sistema di addebito regga alla prova di questo mese.
Cultura ed Eventi del Comune, si terranno al Museo Civico Ala Ponzone, al Museo del Violino, alla casa nuziale di Stradivari, nella sede dell’Accademia Cremonensis, al Torrazzo, in alcune botteghe storiche e lungo le vie cittadine. Il documen-
tario contribuirà a diffondere l’eccellenza della liuteria cremonese su tutto il territorio russo e non solo. Sarà presentato sul canale televisivo TV3 nell’ottobre 2016 e trasmesso su tutto il territorio della Federazione Russa.
Lettere & Opinioni appello
Castelvede dovrebbe ricordare una persona come Mario Guarneri Signor direttore, ho notato, con notevole rammarico, che a Castelverde, mio paese natale, non c’è una via pubblica o un monumento in ricordo di Mario Guarneri. Allora mi permetto di ricordare ai nuovi abitanti di Castelverde, la figura austera e grande del professor Mario Guarneri, che quando era in vita fu per molti anni docente all’Università di Ferrara. Il signor Guarneri, sorretto da una grande fede e ispirato da una immensa bontà d’animo, si prodigò nel corso della sua esistenza, vissuta sempre con semplicità e sobrietà, ad aiutare molte persone per non dire famiglie nell’immediato dopoguerra in estrema povertà. Mise a disposizione gratuitamente la sua casa di Madonna di Campiglio all’intera comunità di Castelverde, perché ne potesse beneficiare nei mesi estivi, lasciandola, alla sua morte, in eredità ai vari parroci di sua conoscenza che si sono succeduti alla guida spirituale del paese, affinché ne potessero usufruire anche le loro rispettive nuove parrocchie. In altre parole, l’esistenza di Mario Guarneri, per me e sono convinto che tale mio pensiero è fortemente condiviso dai “vecchi” del paese, sia stata un’esempio da inseguire e da ricordare e non da sottovalutare e dimenticare. Pietro Ferrari Cremona *** analisi
Ormai la violenza è il fattore caratterizzante i nostri tempi Egregio direttore, l’economista J.M. Keynes con il termine “animal spirit” (spirito animale) intendeva la reazione positiva dell’imprenditoria e dell’economia ai momenti di crisi e, fino a qualche tempo fa e con qualche arbitrio, avremmo potuto genericamente chiamare così una risposta allo “spirito di sopravvivenza”. I tempi però sono cambiati e ormai questo spirito “animale” non è più soltanto per la nostra vita, ma per la irragionevole difesa delle nostre “verità”. Quelle che la Storia con il tempo regolarmente poi modifica o, addirittura, sbugiarda. Ormai la violenza, anche quella più cruenta, è il fattore caratterizzante i nostri tempi. Per l’affermazione di una certa visione della vita e dell’ultraterreno, tutto può essere risolto con la soppressione fisica di chi è in disaccordo e con ogni mezzo, dall’arma di fuoco al coltello, dall’aereo all’automobile e al camion, come raccontano le storie da New York a Londra, da Madrid a Bruxelles, da Parigi a Nizza. Non tenendo conto dei morti nelle guerre “non dichiarate” (come quelle delle Siria o della Nigeria) e di quelli che hanno perso la vita cercando di fuggire dai propri Paesi per cercare delle condizioni minime di vita per sopravvivere, nel mondo sono 20mila i morti per atti terroristici negli ultimi 15 anni. Nel 2014, quelli per terrorismo sono aumentati dell’80% rispetto al 2013 e le vittime, tra morti e feriti, sono state 32.658 (Global terrorism database). Una cultura della morte, tuttavia, che sarebbe sbagliato ritenere solo tipica di quella islamica deviata. Purtroppo, essa è a pieno titolo presente nella nostra cultura occidentale. A confermarlo, sono il montante fenomeno del femminicidio o quello degli immotivati eccidi negli States. Un segno che sta marcando un’epoca e la cui maggiore responsabilità ricade sulla politica succube delle ragioni dell’economia e della finanza, come autorizzerebbero a pensare le ciniche pressioni dei fabbricanti delle armi negli Usa, perché tutti possano comperarle o delle compagnie petrolifere mondiali perché nessuno ne insidi il potere. Una politica, insomma,
focus
Sabato 23 Luglio 2016
Per dire la vostra, scrivete a: lettere@ilpiccologiornale.it • redazione@ilpiccologiornale.it
Assistiamo all’ennesima spartizione di poltrone
Egregio direttore, abbiamo dovuto assistere in questi giorni all’ennesima spartizione politica di poltrone di una società pubblica da parte dei partiti del Cremasco. Partiti che hanno anche tentato goffamente di spacciare tale spartizione come una normale scelta sulla base delle competenze, dando ai sindaci due sole settimane di tempo per ricevere e valutare i curricula dei candidati. Come potrebbe svolgersi seriamente un bando pubblico per membro di un cda in due sole settimane? Come possono giustificare, se non appunto con la logica della spartizione politica, la nomina di 5 membri in un cda che dovrebbe governare una società con 14 dipendenti? Perché non è possibile fare un bando pubblico come si deve e selezionare le candidature semplicemente sulla base delle competenze? Con quale arroganza i partiti prendono nuovamente possesso di Scrp, dopo che non ha vigilato, almeno per quanto riguarda gli editori pubblici, sull’informazione e sui palinsesti dei programmi “d’intrattenimento” circa la loro influenza sui processi culturali indotti dalla produzione di pellicole basate sulla “cancellazione”, anche efferata, dell’avversario o dall’asfissiante trattamento anche per mesi di truci episodi di cronaca nera, quasi a volere alimentare la morbosità dell’utenza. La spasmodica attenzione agli ascolti e alle “copie vendute” ha ormai minimizzato il dovere professionale dell’auto controllo nella comunicazione e ora, forse, l’ombra buia della censura, potrebbe essere dietro l’angolo. Benito Fiori Cremona *** presa di posizione
Prendiamo atto senza commentare della sentenza sugli antagonisti Egregio direttore, commentare sentenze non è nostra abitudine, farlo senza conoscere le motivazioni che ne stanno alla base e senza conoscere gli atti processuali, è ancor più lontano dalle nostre abitudini. Ci teniamo a sottolineare quel che forse a qualcuno è sfuggito: fortunatamente nel nostro Paese non esistono, o almeno non dovrebbero esistere, condanne politiche, etiche o morali e nemmeno esistono condanne di massa. Visto che il nostro è uno Stato di diritto, il procedimento penale si fonda sull’accertamento processuale della responsabilità personale dell’imputato, secondo il capo d’imputazione contestato, oltre ogni ragionevole dubbio. E basta. Il Psi cremonese prende atto della sentenza di primo grado, emessa la scorsa settimana nei confronti di tre antagonisti cui venivano contestate condotte penalmente rilevanti riguardo i fatti del 24 gennaio 2015, con deferenza e con doveroso rispetto. Paolo Carletti Psi Cremona *** peònsioni
Una cortina fumogena sollevata per nascondere la realtà Signor direttore, 157 miliardi di mancati versamenti previdenziali (pensioni). Il dato è contenuto nella relazione annuale della Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. 157 miliardi che l’Inps potrebbe incassare e che
aver dimostrato ampliamente di non essere in grado di saperla gestire? E’ la stessa arroganza con cui vengono sottoposti ai soci dei documenti circa la gara dei rifiuti, con degli allegati secretati! Come può un sindaco o un Consiglio comunale capire la bontà di un documento senza avere a disposizione tutti gli allegati? Ennesima dimostrazione che la gara sui rifiuti, bando che dura ormai da due anni e mezzo, risolverebbero molti problemi, ad iniziare dalla copertura del proprio disavanzo fino alla integrazione delle "“pensioni povere”. Chi non versa i contributi? Il mondo della imprenditoria. Si capisce, allora, perché i media (televisione, radio, giornali, ecc.), partiti ed esponenti istituzionali, abbiano concentrato la propria attenzione sulle “pensioni d’oro” (figuriamoci i vitalizi!) che devono essere diminuite a favore delle “pensioni povere”. Non è questa la soluzione. Per fare un esempio, dal contributo di solidarietà, prelevato dalle “pensioni d’oro”, si ricavano 160 milioni e dalla proposta di detrazione dei vitalizi parlamentari si otterrebbero 76 milioni, che sono briciole nei confronti dei 157 miliardi (non milioni) di evasione contributiva. Far luce sulle cause vere dei problemi dei pensionati non è conveniente, mettere sotto accusa gli imprenditori è alquanto spiacevole (nessuno vuole scontrarsi), meglio dare la caccia all’untore, trovare capri espiatori da offrire in pasto all’opinione pubblica. Insomma, una vera e propria cortina fumogena è stata sollevata per nascondere la realtà: la responsabilità dell’attuale situazione non è dei “pensionati d’oro”, ma di chi non ha versato i contributi previdenziali, cioè degli imprenditori. Se i media, invece di parlare alla pancia dei cittadini, per aumentare l’audience e quindi i ricavi pubblicitari (così credono), si rivolgessero alla testa, farebbero quell’opera di informazione che manca in questo Paese e ci guadagnerebbero. Se la Rai, che dovrebbe svolgere un servizio pubblico, si applicasse a questi compiti, darebbe un senso al canone che i cittadini pagano. Un avviso ai cittadini che navigano tra giornali, televisioni, internet, ecc.: se qualcuno sollecita la vostra riprovazione nei confronti un capro espiatorio (pensionati d’oro, vitaliziati, in questo caso, ma anche stranieri, persone di altra religione, diversi, ecc.), sappiate che vi sta raggirando e qualcun altro sta guadagnando. Primo Mastrantoni Segretario Aduc *** terrorismo/1
Le parole di Drouiche devono essere ascoltate e messe in pratica Egregio direttore, in merito all’attentato di Nizza, penso che non basti più essere solidali con le vittime e con il popolo colpito, condannare ogni manifestazione di follia omicida, di odio, di terrorismo e ogni attacco contro la pace, ma che sia ora di pretendere che soprattutto la comunità musulmana scenda in piazza a fiumi per manifestare contro questi orrori (gli altri già lo fanno). C’è la decisione di Hocine
è ormai una vera e propria presa per i fondelli da parte di Scrp e dei partiti che la governano nei confronti dei cremaschi. Con le nomine di questo cda, i partiti hanno perso l’ennesima occasione di portare un rinnovamento certificando, se mai ve ne fosse ancora bisogno, di non avere alcuna intenzione di rinunciare ai propri privilegi e giochi di potere! Movimento 5 Stelle Cremasco Drouiche, vice presidente della Conferenza degli Imam di Francia, di dimettersi in segno di protesta contro il ripetersi in troppe moschee di sermoni che anziché condannare la violenza jihadista in quanto tale, la attribuiscono a politiche, decisioni ed errori dell’Occidente. Ad ulteriore conferma dell’entità del problema interno al mondo dell’Islam vi sono le dichiarazioni di leader religiosi e politici di Egitto, Giordania, Marocco ed Emirati Arabi Uniti a favore dello sradicamento dei jihadismo dalle moschee. E’ dunque legittimo auspicare la moltiplicazione di voci dell’Islam europeo a fianco di queste prese di posizione. Tanto più che la grande maggioranza dei 13 milioni di musulmani europei è costituita da immigrati e cittadini che percepiscono il jihadismo come una minaccia a integrazione, sicurezza e prosperità. Trattandosi di comunità che vivono spesso attorno a moschee e centri culturali, ciò che più conta è il ruolo degli imam. Ed in alcuni Paesi, come la Francia, i sermoni ad alto tasso di pericolosità sono tali e tanti da aver spinto il re del Marocco, Mohammed VI, a chiedere alla propria scuola di formazione di imam, a Rabat, di formare i predicatori francesi insegnando il Corano in maniera da delegittimare chi lo considera una fonte che giustifica la violenza. Poiché lo scontro fra modernità ed oscurantismo dentro l’Islam si gioca sull’interpretazione del testo del Corano, è cruciale il ruolo degli imam. Ecco perché le parole di Hocine Drouiche devono essere ascoltate e messe in pratica. Basta guerre assurde e fratricida! Andrea Delindati Cremona *** terrorismo/2
Il mondo islamico “moderato” vive nella totale indifferenza Signor direttore, è strano come tutto possa accadere, in un attimo, spezzando vite umane. E’ sufficiente dichiarare che stai consegnando gelati ed un mezzo pesante, un tir per l’esattezza (neanche fosse stato il tipico furgoncino dei gelati), può tranquillamente eludere le più rigide misure di sicurezza messe in atto a Nizza, come del resto in tutta la Francia, in occasione dei festeggiamenti del 14 luglio. Qualcosa di grosso ci si aspettava da parte dell’Isis ma nessuno si è preoccupato di controllare il carico di quel mezzo, che poteva trasportare di tutto, lasciato tranquillamente entrare in una strada chiusa al traffico. E nessuno si è preoccupato di chiedere documenti a questo essere (chiamarlo uomo mi sembra una bestem-
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mia) che è stato lasciato libero di uccidere. Ed ancora una volta ne fanno le spese i più deboli. Più di ottanta vittime che probabilmente potevano essere evitate. E l’Isis chiama soldati questi delinquenti, che hanno dichiarato la guerra a persone indifese, soprattutto bambini: che prodezza! Ed intanto il mondo islamico, quello considerato “moderato”, vive nella totale indifferenza, se non peggio, questi attimi di terrore bestiale che nulla hanno da spartire con gli insegnamenti della Bibbia, del Corano e del Vangelo. Comincerò a credere in un mondo islamico moderato quando vedrò i mussulmani cosiddetti “moderati” schierati compatti contro l’Isis e condannare senza riserva i crimini da loro compiuti. Massimo Pelizzoni Gussola *** acqua pubblica
I 26 milioni di italiani che hanno votato “sì” contano poco o nulla Signor direttore, quanto contano i 26 milioni di italiani che nel lontano giugno 2011 votarono “sì” ai due referendum sull’acqua pubblica? Poco o niente. Da pochi giorni questa è non solo la realtà, ma anche la risposta ufficiale del governo Renzi: la gestione dei servizi idrici non deve essere pubblica, ma privata. Il Prc ha partecipato attivamente al risultato vittorioso del “sì” al referendum del 2011 perché la gestione e le reti dell’acqua fossero pubbliche, aderisce anche da anni alla mobilitazione nazionale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua per affermare che l’acqua è un diritto umano universale a cui tutti devono avere accesso, inoltre si batte con tutte le sue forze per impedire la privatizzazione del servizio idrico ed escludere lo stesso dai trattati internazionali, europei, nazionali, regionali e locali che si occupano del libero scambio e della concorrenza. Di questo stiamo parlando, di impedire le privatizzazioni non solo di un bene comune fondamentale come l’acqua che può essere assunto a paradigma di tutti servizi pubblici da intendersi come beni comuni che vanno difesi, salvaguardati, e mantenuti. Il Decreto Madia (testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale), se non sarà modificato durante il suo iter, cancellerà completamente gli esiti della vittoria referendaria del 2011 sulla gestione dell’acqua e dei servizi pubblici. Il testo attuale è un vero manifesto liberista che punta allo stesso obiettivo del Decreto Ronchi: prevede l’obbligo di gestione dei servizi a rete (acqua compresa) tramite società per azioni e reintroduce in tariffa “l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, ovvero i profitti, nell’esatta dicitura abrogata dal voto referendario. Per tale motivo abbiamo sostenuto la mozione presentata in Consiglio comunale il 15-7-2016 dal Consigliere Coti Zelati (Sel) nella convinzione che il rispetto della volontà popolare attraverso un voto referendario sia un obbligo, prima di tutto politico che morale, nel rispetto dei cittadini e del principio costituzionalmente sancito. Nonostante gli esiti referendari del giugno 2011, i tentativi di privatizzazione dell’acqua continuano e si fanno sempre più pesanti, il Pd usa i soliti pretesti: “Troppo onerosa la trasformazione a tutto pubblico del servizio’’, “Lo chiede l’Europa”, “Il privato è migliore del pubblico”, “Bisogna privilegiare economie di scala”, ecc. e si schiera compatto, totalmente subalterno alla volontà renziana. Una piccola nota polemica a Coti Zelati: c’è molta confusione sotto i cieli di Sel che si fa paladina dei beni comuni a settori, acqua si e il resto non si sa, non rispettando nemmeno la loro mission a meno che come disse Foscolo a Machiavelli “di che lacrime grondi e di che sangue”. Prc di Crema
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
SABATO 23 Luglio DOMENICA 24 Luglio
LUNEDI’ 25 Luglio
MARTEDI’ 26 Luglio
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Sabato 23 Luglio 2016
casalmaggiore
casalmaggiore@ilpiccologiornale.it
Desalu, gli auguri della città
Accolto dai main sponsor E’Più e Pomì, ha detto: «In pista corro io, ma dietro di me c’è un movimento che mi sostiene»
Tra i prodotti selezionati
Pomì sarà a Casa Italia
Carlo Stassano ha presentato anche Georgina Boateng che va a Milano: «Fondamentale per lei il sostegno di Luigi Ghisini»
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di Vanni Raineri
asalmaggiore ha fatto gli auguri a Fausto Eseosa Desalu in vista delle imminenti Olimpiadi di Rio con due occasioni a stretto giro di posta. Nel tardo pomeriggio di mercoledì, prima nella sede di Padania Alimenti, uno dei principali sponsor della sua società, l’Interflumina, e poi nella sala consigliare del Municipio di Casalmaggiore, alla presenza di autorità e sportivi. Nella sede Padania in via Fermi erano presenti l’imprenditore padrone di casa Luigi Ghisini e Costantino Vaia, in rappresentanza di Pomì, che assieme al marchio E’Più (di Padania Alimenti) è presente addirittura nel nome della società casalese. Con loro ovviamente Desalu, l’altra atleta Georgina Boateng, il loro allenatore Gian Giacomo Contini, l’anima dell’Interflumina Carlo Stassano, il coordinatore tecnico Sebastian Bacchieri, il presidente Casp Marco Zani e poi due persone molto importanti nella crescita umana di Fausto e Georgina: Gilberto Tenca, che fu l’autista di scuolabus che accompagnava Fausto a scuola e scoprì le sue doti atletiche, indirizzandolo all’Interflumina, e Rina Voceri, insegnante da considerarsi la mamma italiana della giovane di origine ghanese. Carlo Stassano ha rotto il ghiaccio: «Georgina è stata sostenuta da E’Più dopo che in pratica, appena maggiorenne, non poteva più essere ospitata nella casa di Sabbioneta. Voleva andare a Milano a fare la modella, ma in quelle condizioni avrebbe corso dei rischi. L’abbiamo convinta a trascorrere un anno sperimentale dandole alloggio e qualche risorsa economica in attesa di un lavoro. Oggi, dopo questo anno in cui è maturata (lo stesso percorso fatto in passato da Desalu), ha deciso che andrà a Milano dove ha un ragazzo e là si allenerà. In questa occasione ringrazio Luigi Ghisini, che per tre anni è stato anche presidente dell’Interflumina e con cui ho condiviso tanti progetti, per aver condiviso il progetto di Georgina, che se è riuscito è per merito soprattutto suo. I servizi sociali del Comune non hanno potuto sostenerla, senza di lui non sarebbe stato possibile». Poi Stassano si è rivolto a Costantino Vaia: «Lui, con la Pomì, rappresenta invece la parte maschile dell’Interflumina, che vede il nostro Desalu qualificato alle Olimpiadi grazie anche al casalese Alberto Federici, direttore comunicazione e relazioni esterne di Unipol. Avere Fausto a Rio è un grande risultato per la nostra società: avviene nello sport che vede partecipe il più grande numero di nazioni, essendo l’atletica sport universale per eccellenza. Grazie a queste due aziende che mostrano il grande livello imprenditoriale del nostro territorio e che hanno sostenuto tanti giovani atleti». Stassano ha quindi ricordato due grandi figure dell’Interflumina scomparse: Paolo Corna e Antonino Primerano: loro, e tutti gli altri, verranno ricordati anche quest’anno nel classico Esagonale di settembre. La parola è poi andata a Fausto Desalu: «Grazie ai nostri due sponsor che mi hanno consentito di andare a Rio. Alla gente di Casalmaggiore dico che in pista ci sono io, ma dietro di me un movimento non sempre visibile: non sono stato il solo a raggiungere
Da sinistra Desalu, Bacchieri, Contini, Ghisini, Stassano e Vaia
questo obiettivo, è grazie al lavoro di squadra che si possono ottenere grandi risultati, e sono sicuro che raggiungerò obiettivi ancora più importanti». Così Georgina Boateng: «Anch’io ringrazio gli sponsor, e anche il mio professore (Contini, ndr) che mi ha sempre aiutato negli allenamenti e c’era sempre quando avevo bisogno, e con lui Sebastian». Luigi Ghisini, amministratore delegato di Padania Alimenti: «Ci sono momenti come questo in cui si riassume il lavoro di tanti anni, e si vede il risultato degli sforzi fatti da tante persone. Qui abbiamo due testimo-
nianze sportive e anche umane, e sono le più grandi soddisfazioni, anche oltre lo sport, che un imprenditore possa avere». Cstanino Vaia, direttore generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro: «Condivido pienamente quanto detto da Ghisini. Evidenzio la punta di diamante di questa società che è Carlo Stassano, che con la sua tenacia ha saputo entusiasmare e coinvolgere le aziende, un ruolo fondamentale per creare un ambiente molto qualificato non solo dal punto di vista sportivo ma anche umano». Infine Gian Giacomo Contini, il cui ruol-
nella preparazione di Desalu è stato essenziale, come riconosciuto anche dalla Federazione nazionale di atletica: «Questa è una enorme soddisfazione. Ogni atleta che inizia l’attività ha il sogno olimpico, e lo stesso vale per chi lo allena. Questo risultato è stato ottenuto grazie alle grandi doti di Fausto, ma il nostro sistema lo ha sostenuto. Un’avventura sognata solo 4 anni fa, quando Fausto salì alla ribalta nazionale. Poi due anni fa gli Europei Juniores cui è seguito un anno problematico per via dell’infortunio. Oggi registriamo un’escalation con una prestazione di grande respiro che lo ha portato al 40° posto assoluto mondiale come tempo. Considerato che ogni nazione porta un numero limitato di atleti, il primo turno a Rio sarà da superare. Oggi giustamente i giornali fanno risaltare come sia l’unico cremonese alle Olimpiadi, e aggiungo che è l’unico lombardo titolare nella pista. Quanti ragazzi abbiamo visto in pista, ma quanti di loro vanno alle Olimpiadi? Da parte mia ho sempre cercato di fare il minor danno possibile. Tanti tecnici fanno danni a causa delle loro aspirazioni personali. Abbiamo seminato bene e gettato buone fondamenta, oggi la casa è diventata un bel palazzo».
Nella giornata di martedì nella sede nazionale di Coldiretti a Roma il presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro Paolo Voltini ha incontrato il presidente nazionale Coldiretti Moncalvo e il presidente del Coni Malagò (i tre nella foto sopra) in occasione della presentazione dell’accordo #Riomangioitaliano, che si propone di portare a Rio un menu doc per gli azzurri e gli ospiti di Casa Italia. L’iniziativa punta alla valorizzazione in cucina dei prodotti che rappresentano il simbolo della dieta mediterranea Made in Italy, e tra questi ci sarà anche Pomì, marchio 100% italiano di proprietà del Consorzio Casalasco del Pomodoro di Rivarolo del Re. Giustificata la soddisfazione espressa da Voltini.
«Bolt? Lo inseguirò. Per chiedergli un autografo...» Suggestivo il passaggio delle consegne in Comune con Simone Raineri
Il momento istituzionale si è aperto con un bagno di folla a cominciare dai portici del comune e dallo scalone che da piazza Garibaldi porta alla sala consiliare di Casalmaggiore, e si è chiuso con la stretta di mano tra Simone Raineri e Fausto Desalu, che ha simbolicamente suggellato il passaggio della prestigiosa fiamma olimpica da un casalese doc all’altro. In mezzo una battuta di Gian Giacomo Contini: «Adesso Fausto deve andare a prendere Usain Bolt (il recordman indiscusso sui 200 metri a livello mondiale, ndr)». Risate, sorrisi, qualche lacrima di commozione in particolare dei coniugi Carnevali («La mia seconda famiglia - ha detto Desalu - ai quali sarò sempre riconoscente») e la speranza, senza esagerare con le promesse, quantomeno di ben figurare. A fare gli onori di casa il sindaco Filippo Bongiovanni, che ha voluto accanto a sé, oltre a Fausto e Simone, anche Carlo Stassano, Luigi Ghisini e Costantino Vaia. Ma erano presenti, tra gli altri, anche gli assessori Sara Valentini, Gianfranco Salvatore, Pamela Carena, i consiglieri Giuseppina Mussetola, Pierfrancesco Ruberti, Giuseppe Cozzini, Stefano Stringhini e Maurizio Toscani, con il presidente del consiglio Marco Micolo, oltre al Panathlon Casalmaggiore Oglio Po con la presidente Barbara Bodini, e gli amministratori di Cingia de’ Botti Pierpaolo Vigolini, di Gussola Stefano Belli Franzini e ancora di Sabbioneta e di diversi comuni parmensi, che con Casalmaggiore hanno intessuto da qualche anno l’iniziativa “Un Po di Sport”: alcuni amministratori della sponda parmense sono peraltro rimasti bloccati sul ponte sul Po, in coda a causa di un incidente, per fortuna non grave. Tra le società sportive erano presenti la Pomì versione beach volley, le canottieri Eridanea e Amici del Po, il Basket E’ Più, l’Esse Elle pallavolo maschile, il Giocainbici Oglio Po, il Gruppo Sub di Casalmaggiore, il Centro Avviamento allo Sport Paralimpico e ovviamente la stessa Atletica Interflumina. Non mancava nemmeno il mondo della scuola, a partire da Antonella Maccagni, dirigente della scuola professionale della Fondazione
Santa Chiara. Bongiovanni ha iniziato il momento celebrativo ricordando la staffetta del 26 giugno, giorno dell’ultima gara agonistica (con titolo italiano) di Simone Raineri e del titolo italiano (con pass per Rio) a Rieti di Fausto Desalu, impresa ricordata anche da una cartolina distribuita in una sala consiliare davvero gremita. «Sarebbe stato bello essere in due a Rio - ha spiegato Simone Raineri - ma va bene così, perché Casalmaggiore ha una sua continuità: l’augurio che faccio a Fausto è di vivere ogni singolo momento olimpico nel migliore dei modi. Il merito di queste imprese non è solo nostro, ma anche di chi ci circonda, dalla famiglia, alle società, agli allenatori, agli amici». Raineri ha altresì spiegato che la differenza tra una Olimpiade e un Mondiale sta nella cadenza delle manifestazioni in questione: «Io sono stato fortunato ad avere disputato quattro volte i Giochi, ma solitamente un evento del genere capita due volte di media in una carriera: ciò significa che in quel momento devi davvero dare tutto te stesso, perché potresti non avere un’altra occasione». Ricordando le recenti imprese della Pomì, Bongiovanni e Raineri hanno convenuto sul fatto che a Casalmaggiore tiri davvero una buona aria «anche se, battute e parte, il talento va sempre gestito e qui abbiamo ottimi maestri». A tal proposito, commosso si è rivelato l’intervento di Carlo Stassano, che ha citato appunto i grandi educatori del nostro sport. «Penso a Roncarati per la pallavolo, ad Antonini e Primerano per il canottaggio e a Paolo Corna (nome scandito a fatica, con un nodo alla gola, ndr)». Dopo il nuovo intervento di Ghisini e Vaia, alcuni amministratori dei vicini comuni parmensi sono giunti in sala consiliare, Bongiovanni ha ricordato il pronostico di un anno fa all’interno di “Un Po di sport” a Mezzani: «Dissi che Fausto poteva farcela, alcuni erano scettici ma sono felice di avere se non altro portato fortuna». Lo stesso Desalu ha poi preso la parola alla fine: «Non sono Bolt, ma so che posso migliorarmi e questo sarà il
La stretta di mani tra Raineri e Desalu e il folto pubblico
mio primo obiettivo: superare il record di Andrew Howe (tre centesimi in meno di Fausto, ndr) e arrivare col secondo tempo di sempre dietro a Mennea sarebbe già un ottimo punto di partenza. L’obiettivo mio è quello di tutto un team, di una città. E della mia seconda famiglia, i Carnevali di Breda Cisoni (commossi in sala ad ascoltare queste parole, ndr), ai quali penso spesso prima del via, perché anche i loro sacrifici mi hanno condotto qui». Dopo il consiglio di Raineri di «godersi il momento, di essere spensierato e senza troppi grilli per la testa o carichi sulle spalle, perché tutto ciò che verrà sarà di guadagnato come esperienza», Fausto ha aggiunto: «Dovrei partire il 7-8 agosto per Rio. Di sicuro la prima batteria sarà il 16 agosto. Sarebbe bello passarla e arrivare in semifinale. Se poi troverò Bolt, beh, lo inseguirò, ma per chiedergli un autografo». Ultima battuta di un ragazzo normale che, nella staffetta con Simone consegnata alla storia con una stretta di mano (e le Olimpiadi per Casalmaggiore sono sette delle ultime otto!), ha già compiuto qualcosa di eccezionale.
Casalmaggiore
Sabato 23 Luglio 2016
Lezione di musica al museo
Ad Amarcord la visita di uno dei principali esperti di musica meccanica, Jerry McBride dell’Università Usa di Stanford
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di Vanni Raineri
isita di grande prestigio al museo Amarcord di musica meccanica di Torricella del Pizzo. A visitare l’esposizione è giunto uno dei più grandi esperti al mondo di musica meccanica, il professor Jerry McBride, a capo della Biblioteca Musicale e Archivio di suono registrato presso l’Università di Stanford, California, Usa. Si tratta di uno dei principali conoscitori della musica registrata, che ha potuto conoscere e apprezzare i tanti pezzi pregiati contenuti nel museo che si trova all’interno dell’agriturismo Torretta di via Marconi. Prima di Stanford, il professor McBride ha compiuto approfonditi studi musicali nelle Università di Redlands (sempre in California), di Madison nel Wisconsin e di Kent State in Ohio. Tra i tanti incarichi che ricopre, è membro da 36 anni dell’Associazione Internazionale di Biblioteche Musicali e da ben 41 anni della Società Internazionale del Clarinetto. Ha scritto tre libri sul tema, addentrandosi anche nel sistema di leggi che regolano il copyright. Jerry McBride era di passaggio nella nostra zona per un approfondimento legato al progetto di studio in corso presso l’università californiana, e ha aderito all’invito di visitare il museo Amarcord e di relazionare sull’importante lavoro iniziato dopo l’acquisizione della Denis Condon Collection, una collezione di rulli e reproducing pianos privata composta da oltre
Jerry McBride (quarto da sinistra) posa nel museo Amarcord, a destra ascolta un organetto suonato da Ernestino Marchetti
7500 pezzi e 10 pianoforti. La collezione, inserita nella categoria della riproduzione automatica di pianoforti, si colloca tra le più importanti al mondo del suo genere. Ricordiamo che anche a Cremona è in atto, presso il Dipartimento di Musicologia e beni culturali dell’Università di Pavia, un progetto di valorizzazione della collezione dei rulli per autopiano della ditta cremonese F.I.R.S.T. (un secolo fa tra le principali del settore: esportava rulli musicali in tutto il mondo), con studi e catalogazione standard dei supporti musicali meccanici. Jerry McBride ha spiegato che molti dei rotoli della Collezione Condon includono i maggiori compositori: Saint Saëns, Busoni, Bartók, Mahler, Prokofiev, Rachmaninov, Debussy, Ravel, Scriabin, Stravinskij,
Gershwin e Joplin. Sulla scia dell'acquisizione Condon Collection, Stanford ha ricevuto anche altre due importanti collezioni. McBride ha confermato che queste acquisizioni segnano l'inizio di una fase importante a Stanford che prevede la conservazione dei rotoli attraverso la scansione, la digitalizzazione, il restauro di strumenti per la riproduzione, la catalogazione e la ricerca in tutti i suoi aspetti. Il primo dispositivo automatico per pianoforte chiamato “Pianola” fu lanciato nel 1897 proprio negli Stati Uniti, subito imitato in Europa, dove Hupfeld introdusse nel 1905, per la propria Phonola, i rulli musicali, la cui qualità crescerà nei primi anni del Novecento. La produzione di questi tipi di pianoforte ha raggiunto un picco tra il
1904 e il 1930, ha osservato Mc Bride, che ha aggiunto tanti particolari storici sulla grande tradizione della musica meccanica. Alla visita casalasca hanno partecipato il presidente A.M.M.I. (Associazione Musica Meccanica Italiana) Franco Severi, giunto appositamente da Cesena, lo studioso Flavio Pedrazzini con la moglie Manuela e, per Amarcord, il presidente Ernestino Marchetti con la moglie Teresa Bini, e Gianfranco Fadani con la moglie Manuela Buoli, proprietari dell’agriturismo. Al termine della visita, Jerry McBride e moglie si sono complimentati per il lavoro svolto dall’A.M.M.I., che interpreta il giusto lavoro di recupero, salvaguardia e studio del mondo della musica meccanica.
Jim Maglia porta Dante nel monastero di Santa Croce Ad introdurre la lettura dei canti del Paradiso a Bocca di Magra, l’altro cremonese Giovanni Borsella
I Carmelitani del Monastero di Santa Croce, arrampicato sul Tirreno in posizione panoramica sopra Bocca di Magra, ai confini tra Liguria e Toscana, hanno affidato al regista-attore di Motta Baluffi Jim Graziano Maglia l’onore di celebrare la ricorrenza solenne della Madonna del Carmelo. E’ accaduto sabato scorso, quando in serata si è tenuta una festa che ha visto Maglia leggere i brani della Divina Commedia che raccontano di Maria, ovviamente tutti nel Paradiso: nel 23° canto è Beatrice ad accompagnare Dante, nel 32° e 33° lo accompagna Bernardo. D’altro canto Dante conosceva bene questo luogo, in cui si narra si ritirò esiliato da Firenze. Un luogo che ospita un magnifico crocifisso, la scultura lignea più antica di tutta la Liguria. Ad introdurre le letture, il cremonese Giovanni Borsella, alla presenza di un gruppo di giornalisti conterranei. Un nutrito pubblico, fatto soprattutto da villeggianti che dimorano nelle camere del monastero, risalente al 1100, li ha applauditi, e con loro i canti gregoriani del coro Cantori del Monastero Santa Croce diretto da Padre Claudio.
A sinistra Jim Maglia e il pubblico, l’attore casalasco con Giovanni Borsella e il mare sullo sfondo e il coro
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festa dell’unita’ a piadena
PIADENA – Ha preso il via giovedì sera la tradizionale Festa dell’Unità di Piadena, che si concluderà domenica 31 luglio. Il programma prevede questa sera ballo liscio con “Biro e i Birilli”, domani ancora liscio con “Ivana Group”. Di nuovo liscio martedì 26 con Ruggero Scandiuzzi, mentre mercoledì ci sarà una serata revival, con “Disco remember 70/80” by Tam Tam. Giovedì 28 tornerà il ballo liscio con Roberto Tagliani, venerdì 29 la Zucchero tribute band “Oro incenso & birra”. Liscio anche nelle ultime due serate, sabato 30 con “Claudia Band”, domenica 31 con Nadia Nadì. I ristoranti saranno aperti tutte le sere a partire dalle ore 19,30 con specialità della cucina tradizionale, pesce di mare, carne alla griglia, pizzeria tradizionale, gelateria e caffetteria. Giovedì 28 alle ore 18 tradizionale risottata gratuita per tutti i pensionati. Aperta tutte le sere anche la libreria.
sinistra in festa a gussola GUSSOLA – Si avvia invece verso la conclusione “Sinistra in Festa 2016”, la manifestazione organizzata dall’associazione gussolese “A Sinistra”. Questa sera la musica sarà proposta dall’orchestra Massimo Della Bianca. Ricca la giornata di domani, che inizierà con il tradizionale “Pranzo alla festa”, e si concluderà alle 21 con il grande spettacolo “Mi ritorni in mente”, che celebrerà 50 anni di musica con la presenza di grandi nomi accompagnati dall’orchestra di Fausto Tenca: sul palco saliranno Donatello, Mario Tessuto, Gian Pieretti e Alessandra Ferrari. Sarà l’unica serata con ingresso a pagamento (3 euro). Lunedì 25 chiusura con la Super Tombola.
cinema all’aperto al museo Prosegue la rassegna cinematografica estiva del Museo Diotti “Così lontano, così vicino-Cinque film e una distanza che non c’è”. Mercoledì 27 luglio terzo appuntamento dei cinque selezionati da Emanuele Piseri. Alle 21,30 verrà proiettato “Wolf children” di Mamoru Hosoda. L’ingresso, 3 euro, comprende l’ingresso al museo.
Quell’intuizione creatrice di Dante frutto della sua visionarietà Le tre bestie che impediscono a Dante di uscire dalla “selva” del male selvaggio sono un sogno: nel sogno, in cui tutto può succedere e non succedere, si verifica una sconfinata possibilità di rapporti. La Divina Commedia però è ben più di un sogno: è una visione, cioé un’esperienza interiore di sé e del “mondo”, un’esperienza che i vivi possono acquisire al di là della vita o nell’imminenza della propria fine: come traguardo e come compimento del proprio destino. E’ all’interno di questa visionarietà che Dante rovescia la normalità dell’occhio che vede, valuta l’oggetto, lo domina; man mano sale entro la Rosa dei beati, gli “oggetti” (i beati in un crescendo della luce nella contemplazione), la loro disposizione, acutizza-
no la sua capacità di vedere e capire fino a percepire, infine, il volto umano di Cristo nel secondo cerchio della Trinità. Un “oggetto” come il Crocifisso col lungo camice fino ai piedi (“calobium”) nel tempietto inferiore del monastero cistercense di Santa Croce a Bocca di Magra, risalente all’XI secolo come il “Volto Santo” di Lucca, provoca lo stesso effetto della Sindone: quell’“oggetto”, quei “Volti” su legno o tessuto provocano esperienze interiori, visioni, fanno capire, intuire quanto, in questo caso la fede sia un “affare serio” (Bonhoefer), testimoniato dalle migliaia e migliaia di martiri cristiani nella “Modernità”. Tra i tanti “oggetti”, “uno”, i cui effetti sulle persone possono determinare il desti-
no eterno (a cominciare dalla vita terrena) delle persone è l’Eucaristia: in apparenza una robetta da nulla. Eppure l’Eucaristia è l’evento perenne istituito, nell’Ultima Cena, da Cristo crocifisso. Questo evento proclama la presenza eterna di Cristo tra noi e la nostra vocazione destinale. Di questo era consapevole non solo il Dante medievale, ma anche quello perenne, quando lo accostiamo. Rendersi conto di questo è... una questione di fede. Eppure, come il lattante osserva la mamma in segno di gratitudine (Dante usa questa sublime metafora in Paradiso) del bene ricevuto, così, con tenerezza Dio sussurra nella nostra esistenza per diventare complice delicato con una parte
buona del nostro temperamento perché ci rendiamo conto di essere un progetto divino pensato prima di esser stati concepiti. Insomma: l’intuizione creatrice di Dante, che si esplica in poesia, è omogenea alla sua visionarietà. E’ significativo che la parentesi dantesca sia avvenuta nel Monastero dei Carmelitani. Carmelitana era santa Edith Stein, dottore della Chiesa (era atea ed ebrea, braccio destro del padre della “Fenomenologia” E. Husserl), soggiogata dalle visioni di San Giovanni della Croce, pure lei compose un saggio sulla Croce; l’ultimo capitolo però lo scrisse passando per il camino di Auschwitz a conferma della “serietà” della fede. Giovanni Lautieri
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Sabato 23 Luglio 2016
Speciale Pokemon Go
In Europa è arrivato da poco, ma in Usa, Nuova Zelanda e Australia ha già ottenuto un incredibile successo mediatico
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n Europa è arrivato da poco, dal 15 di Luglio. Negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e Australia ha già sollevato un furore mediatico che non si percepiva dai tempi della Wii, la console che ha avuto un grande successo in tutto il mondo. Pokémon Go è il videogioco per smartphone che utilizza la realtà aumentata per catturare, allevare e far combattere i famosi Pokémon. Come funziona il gioco - Sostanzialmente si va in giro all’aperto a caccia di Pokémon. Una volta incontrato l’animaletto, i giocatori potranno cercare di catturarlo usando il touch screen e la fotocamera del loro smartphone per lanciare una Poké Ball. La poké Ball e altri strumenti speciali possono essere trovati presso i Pokéstop, disseminati in determinati posti come opere di arte pubblica, luoghi d'interesse storico e monumenti della città. Una volta catturati, bisogna allenare il proprio tenero mostricciattolo. Man mano che i giocatori aumentano di livello si potranno catturare Pokémon più potenti e accedere a strumenti potenziati. A questo punto potremo decidere se entrare a far parte di una squadra, trovare una palestra Pokémon e sfidare le squadre rivali. Ovviamento il tutto avviene in rete. Per Nintendo, la società che ha inventato il gioco, è un grande successo soprattutto di carattere commerciale. Infatti, gli analisti sono convinti che l’impatto sui conti della società sarà molto significativo, con una crescita di fatturato nell’ordine di 150-200 milioni di dollari al mese. Ad oggi, Pokémon Go sta catturando la passione di migliaia di utenti, basti pensare che dal suo lancio è stato scaricato da circa 8 milioni di persone generando incassi per 1,6 milioni di dollari al giorno. Per Shigeru Miyamoto, inventore del gioco e soci è festa grande. Come ogni novità mondiale, bisogna discutere se ciò che sta spopolando sia una cosa positiva o negativa. Con Pokémon Go il livello di allarme riguarda principalmente gli incidenti stradali. Infatti, il pericolo sta nel fatto che giocatori troppo assorti e distratti possano generare incidenti incapaci di rendersi conto di quello che accade intorno a loro. Le conseguenze di questo gioco mostrano diverse tipologie di giocatori distratti, da giovani “allenatori” distratti sulle strade urbane, all’invasione di ragazzini in aree
Pokémon Go mania, il gioco dell’estate
vietate con la “scusa” di cacciare un Pokémon. La fenomenologia può essere ancora più vasta. Anzi, giorno dopo giorno, sarà anche più ampia del previsto. Esistono anche testimonianze positive, già nei primi giorni dopo l'uscita negli Usa, ci sono stati commenti entu-
siasti che facevano proprio riferimento a patologie: "Pokémon Go ha cambiato la mia vita in meglio in appena una settimana - scrive ad esempio una utente. Sto combattendo contro depressione e ansia e mi ha aiutato a uscire di casa". L'entusiasmo di chi scrive è palpabile.
Un altro giocatore scrive: "Pokemon Go è già un trattamento migliore per la mia depressione di quelli che mi hanno dato terapisti e medici", mentre una utente dice: "Pokémon Go mi fa venire voglia di uscire dalla mia camera e interagire con le persone finalmente dopo anni di
depressione". Un altro ancora invece sottolinea come "Grazie al gioco ho passato la maggior parte dei week end con gli amici, è incredibile". Ecco perché un gioco coinvolgente come Pokémon Go può essere d'aiuto. Matteo Frittoli
Giochi da Spiaggia
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Sabato 23 Luglio 2016
Sport e fitness al mare: in che modo?
La spiaggia offre tante opportunità per svolgere attività fisica, dal beach volley alla camminata in acqua
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l fatto che siate già al mare non vi salva dal dovere di mantenere la forma fisica che avete ottenuto nei mesi scorsi grazie alla dieta e alla palestra. L’idea del “dolce far niente” è un dovere per i veri tipi da spiaggia. Sono coloro la cui unica attività è il camminare per il tragitto che li porta dall’ombrellone all’acqua. Poi, invece, ci sono gli altri, quelli per cui la spiaggia è una vera e propria palestra e che nonostante il meritato relax, amano cimentarsi in attività fisiche per tenersi in forma anche durante le vacanze. Le spiagge e il mare offrono tante opportunità per il fitness: ognuno può scegliere lo sport da spiaggia che più gli aggrada. Beach Volley - E’ un’attività fisica completa: si corre, si salta, ci si allunga, si affondano i piedi nella sabbia. Il consumo delle calorie è molto alto, in media 400-500 calorie per un’ora di attività. Questo sport da spiaggia sviluppa anche i riflessi e le capacità relazionali. Beach tennis - è una variante dei racchettoni. Armatevi di pallina da tennis e racchettoni di legno, trovate un campo che abbia una rete simile a quella per il beach volley e il divertimento è garantito. Gran parte dei muscoli vengono coinvolti in questo sport e i riflessi sono sempre all’erta.
Beach walking - Non c’è bisogno di dire che c’è una grande differenza tra il camminare sull’asfalto e il camminare sulla sabbia. Ovviamente, il beach walking è molto più faticoso, poiché la sabbia, essendo instabile, permette al piedi di lavorare in modo più completo, compreso la colonna vertebrale. Con 30 minuti al giorno, a passo sostenuto, senza arrivare alla corsa, si raggiunge un'adeguata attività fisica, migliorando anche il sistema cardiovascolare.
Nuoto - è un classico, ma uno di quelli che aiutano a rassodare e tonificare il corpo. L’acqua poi favorisce anche la circolazione: di conseguenza, gambe meno gonfie e più toniche.
Camminata in acqua Alle donne piace veramente tanto. Camminare in acqua è un modo di praticare uno sport da spiaggia dolce. L’acqua è 800 volte più densa dell’aria, la resistenza che si trova a ogni passo è notevole, per cui si ha un’azione tonificante e favorisce la circolazione sanguigna. Matteo Frittoli
La corsa - La corsa sulla spiaggia non ingrossa i muscoli, ma li asciuga e brucia i grassi. Bastano 20 minuti di jogging sulla sabbia al giorno per una giusta attività fisica. Lo sforzo è triplo rispetto alla corsa normale, questo grazie alla superficie non piatta delle spiagge.
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Sabato 23 Luglio 2016
Speciale Estate
La suggestiva realtà naturale parte da Seriate fino a toccare Crema, Sergnano e Montodine. La sua istituzione risale al 1973
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Parco del Serio, oasi anche di casa nostra
DA SERIATE A GHISALBA - Dal punto di vista ambientale si tratta di
una zona fortemente antropizzata dove l’azione dell’uomo ha fortemente modificato il paesaggio con la realizzazione di molteplici infrastrutture; il tratto è comunque caratterizzato dalla presenza di grossi ciottoli trasportati dal fiume fino allo sbocco della valle Seriana. Nella zona di Seriate è possibile osservare una particolare roccia sedimentaria, il ceppo lombardo, un conglomerato molto duro risalente al periodo quaternario. A Grassobbio è possibile visitare palazzo Belli del XVII secolo e la chiesetta cinquecentesca dell’Assunta. Dal punto di vista faunistico è possibile osservare alcune colonie di coniglio selvatico, mentre tra gli uccelli d’interesse è la presenza dell’occhiocotto, della bigia padovana, della cappellaccia e del succiacapre. Interessante l’abitato di Urgnano che possiede una struttura di origine medievale con la rocca del XII secolo. Un possibile percorso a piedi parte dal canile di Seriate presso l’Oasi Verde II
l Parco del Serio è un parco naturale che si sviluppa lungo il fiume Serio, partendo appunto da Seriate (Bergamo), fino alla immissione dello stesso fiume nell’Adda. L’istituzione del Parco risale al 1973, quando le province interessate espressero la loro volontà di tutelare l’ambiente fluviale seriano: la proposta si concretizzò però nel 1985. Il corso del fiume Serio segue un andamento nord-sud e presenta caratteristiche diverse a seconda dei tratti. Nella zona più a nord infatti il fiume è suddiviso in vari rami che vengono continuamente modificati a causa delle piene; questa zona è caratterizzata da una notevole permeabilità che spesso provoca l'infiltrazione delle acque nel sottosuolo. Nella parte più meridionale del corso del fiume si può notare la presenza di ambienti umidi che presentano spesso caratteristiche di grande interesse naturalistico: la fauna del parco presenta ancora significative presenze ed è da annoverare la presenza di una trentina di specie acquatiche che vanno dai temoli alle trote marmorate, dai tritoni ai rospi, dalle salamandre alle raganelle. Tra i mammiferi sono presenti ricci, talpe, lepri e conigli selvatici, donnole, tassi, faine, e volpi, quest’ultime segnalate in forte aumento. Tra i rettili sono molto diffusi il ramarro, le lucertole, il biacco, le bisce dal collare e le vipere comuni. Ai lati del fiume rare risorgive e fontanili arricchiscono la campagna con le loro acque ancora limpide e ci parlano della storia di questo territorio. Più a sud, all’altezza di Mozzanica, l’alveo si stringe e gli ambienti di maggior interesse sono i piccoli boschi umidi che crescono sulle rive delle lanche ai lati del fiume, tra le quali ricordiamo le due che costituiscono la Riserva Naturale della Palata Menasciutto nei comuni di Ricengo e Pianengo. Qui di seguito riportiamo le cinque tappe in cui è suddiviso il percorso del Parco, suggestive stazioni che da Seriate arrivano a baciare la nostra provincia, toccando Sergnano, Crema e Montodine. Si possono visionare i percorsi (anche per altre info) sul sito www.parks.it/parco.serio alla voce itinerari (il sito è il portale dei parchi italiani).
da dove ci si può spingere verso sud seguendo il percorso pedociclabile che costeggia il fiume Serio e prosegue in comune di Grassobbio. Un altro possibile itinerario a piedi prevede partenza per il fiume e ritorno dal castello di Malpaga e successiva visita dello stesso e dell’altro castello di Cavernago Martinengo Colleoni posto a poca distanza dal primo. DA GHISALBA A ROMANO DI LOMBARDIA - Si tratta di un itinerario di interesse paesaggistico e naturalistico all’interno del quale lo sguardo può spaziare sull’ampio letto del fiume e sulla cornice fornita dalle vicine prealpi bergamasche. Da non dimenticare i centri storici di Cologno al Serio, Martinengo e Romano di Lombardia. L’interesse faunistico è da ricercare soprattutto in primavera e estate nell’osservazione degli uccelli tra i quali sono presenti l’upupa e il coloratissimo gruccione. Da non dimenticare i fonta-
nili di Cologno al Serio, raggiungibili dal centro storico procedendo in direzione della chiesetta del Campino. DA ROMANO DI LOMBARDIA A SERGNANO - E’ possibile seguire il corso del fiume su entrambe le sponde e attraversare zone agricole, piccole lanche e boschetti con presenza di pioppi e salici. Dal punto di vista faunistico è possibile osservare i più comuni aironi cenerini e le garzette e i più rari gruccioni, topini, martin pescatori, pendolini, pavoncelle e rigogoli e durante le migrazioni il falco pescatore. Da segnalare la presenza del museo archeologico di Fornovo San Giovanni presso la biblioteca comunale. DA SERGNANO A CREMA - All’interno di questo tratto di fiume l’elemento più caratteristico è la riserva naturale della Plata Menasciutto, che comprende il fiume, due lanche laterali e alcune zone umide con presenza di
vegetazione igrofila con salici, pioppi e rari ontani neri. A breve distanza i due comuni di Pianengo e Ricengo, punti di partenza per la visita alla riserva e posti a soli 5 km dalla città di Crema. All’interno della riserva interessante la presenza della Palata, oggi in cemento, ma in passato fatta di pali in legno che deviavano l’acqua del fiume nella roggia Menasciutto, utilizzata ancora oggi a scopo irriguo. DA CREMA A MONTODINE - Dal punto di vista architettonico sono presenti il Santuario del Marzale, risalente al XVII sec, in comune di Madignano, e diversi insediamenti rurali, ville e palazzi presenti nei centri abitati. Degni di una visita il palazzo Benvenuti, con la sua torre settecentesca, e le diverse chiese di Montodine, tra le quali gli oratori di San Zeno e San Rocco e la villa del "Toscanini" a Ripalta Guerina, così chiamata a ricordo del soggiorno del celebre musicista.
Speciale Estate
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Sabato 23 Luglio 2016
Isole, altre 10 perle per sognare in grande
Si completa il panorama delle migliori mete baciate dal mare da visitare nel 2016. Malta, spiagge meravigliose e suggestive città storiche
D
opo la tappa di sabato scorso si completa oggi la panoramica sulle 20 fantastiche isole da non perdere, se possibile, in questo anno 2016. Nella scorsa puntata, consultabile anche sul nostro sito internet (iscrizione gratuita, pagina 15 edizione sabato 16 luglio), siamo sbarcati alle Galapagos, all’Elba, a Lanzarote, alle Maldive, a Santorini, alle Comore, sull’Isola di Pasqua, nella nostra Sardegna, a Maiorca e alle Bahamas. E, leggere per credere, anche oggi il menu non è da meno! KOS - Se amate la vita di mare, ma non volete rinunciare a escursioni tra tesori dell’antichità, villaggi rustici e vibrante vita notturna, Kos è l’isola che fa per voi. Le sue spiagge sono tra le più belle della Grecia, ma al suo interno si nascondono molte altre sorprese: rovine millenarie, castelli medievali e vallate piene di fiori e vegetazione. Insomma, una piccola e affascinante realtà che saprà conquistarvi con la sua atmosfera gioiosa e internazionale. MALTA - La sua posizione così centrale nel Mare Nostrum l’ha resa per secoli una meta ambita da parte di innumerevoli culture e civiltà, che hanno lasciato un segno indelebile su questo piccolo arcipelago. Ciò vuol dire che oggi visitare Malta significa fare molti viaggi in uno, grazie agli incredibili paesaggi marini e anche alle città storiche, ai templi e alle affascinanti tradizioni che si lasciano scoprire tra le stradine assolate. E dettaglio non da poco, le spiagge sono meravigliose. CUBA - Per raccontare Cuba servirebbero pagine e pagine... Molto più di un’isola e senza dubbio molto più di una semplice vacanza. Visitare Cuba significa immergersi in un mondo a parte, un paese unico al mondo che con la sua storia e la sua atmosfera malinconica, ma piena di vita ha stregato intere generazioni di viaggiatori. La grandiosità decadente dell’eredità coloniale e i locali sul mare dove risuonano i ritmi caraibici, le foreste selvagge e le spiagge immacolate dove riposare all’ombra delle palme. Un modo assicurato per rendere speciale il 2016. MAURITIUS - Le Mauritius sono il luogo che più si avvicina all’idea di pa-
radiso terrestre. Un’isoletta nell’Oceano Indiano, dove ci sono splendidi resort e si possono sorseggiare cocktail al tramonto con i piedi immersi in finissima sabbia bianca, ma anche fare birdwatching, scalare le montagne dell’interno e lanciarsi in escursioni da sogno alla scoperta dei mille volti dell’isola. CAPO VERDE - Se il 2016 è l’anno in cui volete sentirvi spensierati e curiosi, pronti a godervi la vita come non mai, allora vi consigliamo di prenotare un volo per Capo Verde. Questo arcipelago di 10 isole nel mezzo dell’Atlantico è famoso per la sua grande vitalità, fatta di musica, cultura, ospitalità e naturalmente paesaggi magnifici. Dalle cime rocciose alle vallate fiorite, passando per dune e spiagge cristalline, a Capo Verde la parola d’ordine è divertimento! MAUI - Nella classifica delle isole da
non perdere nel 2016 non potevano mancare le Hawaii, regine incontrastate dei panorami da cartolina e della dolce vita marina. Per gli amanti di sport e avventure all’aria aperta Maui è la destinazione ideale: meravigliosi sentieri tra gli eucalipti dove sfrecciare in mountain bike, cascate nascoste tra vulcani e foreste, onde perfette per il surf e fondali da grido per chi adora lo snorkelling. Aggiungete ottimi ristoranti e una cultura affascinante per avere il quadro completo. PORQUEROLLES - Torniamo nel Mediterraneo, questa volta per scoprire un arcipelago meraviglioso a poche miglia dalla costa provenzale francese. Sono le Isole di Hyères, tra cui spicca la selvaggia Porquerolles: oltre due terzi del suo territorio sono protetti dal parco nazionale di Port-Cros, che garantisce l’ottimo stato delle spiagge di sabbia
bianca, dei boschi di pini marittimi e delle tantissime specie di uccelli che popolano l’isola. Per vacanze vicine, ma comunque indimenticabili. MOOREA - Moorea è una piccola isola a forma di farfalla della Polinesia Francese, sperduta nell’Oceano Pacifico: quando diciamo sperduta è proprio vero, controllate su una mappa! Questa presentazione dovrebbe bastare a farvi venire una voglia matta di visitarla, ma aggiungiamo qualche buon motivo: una laguna così turchese che sembra finta, scogliere a strapiombo ricoperte di vegetazione, piccole spiaggette assolate, la più grande barriera corallina del mondo e una grande offerta di attività (tra cui anche i tour per avvistare balene e delfini). Serve altro? MADAGASCAR - Un'isola di notevoli dimensioni: ciò significa ancora più
spazio per rimanere a bocca aperta e col fiato sospeso! Benvenuti in Madagascar, dove la varietà di paesaggi e attrazioni basta a riempire un mese di vacanza. Deserti, foreste tropicali, canyon, baobab maestosi, dolci colline e spiagge sconfinate. E gli amanti degli animali saranno ancora più entusiasti vista l’incredibile quantità di specie che vivono sull’isola. Siete pronti a fare amicizia con i lemuri? BALI - Concludiamo la lista delle 20 isole da non perdere nel 2016 con la stupenda Bali, non solo un paradiso naturalistico, ma anche un luogo magico per la sua cultura e i suoi abitanti. Lasciatevi contagiare dall’allegria balinese, scatenatevi nelle danze, assistete ai colorati riti tradizionali nei templi, assaggiate le diverse cucine dell’isola: insomma, vivete il piccolo mondo di Bali in tutte le sue sfaccettature.
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Speciale Estate
Sabato 23 Luglio 2016
Piscina, un sogno alla portata di tutti
Le vasche fuori terra offrono un’ampia gamma, coniugando costi contenuti, facilità d’installazione e assenza di concessioni edilizie
A
vere una piscina non è più un sogno per pochi. Se non si ha la fortuna di vivere al mare, sfruttare lo spazio in giardino o in cortile è l’ideale per posizionare una piscina da utilizzare nei mesi estivi e godersi in privato momenti di incredibile svago e relax. Ecco che le piscine fuori terra offrono questa possibilità: al contrario delle piscine interrate tradizionali, quelle fuori terra sono piscine montabili e smontabili che poggiano sul terreno e non necessitano di lavori impegnativi. Il successo di questo modello è da ricercare senza ombra di dubbio nel costo sempre più accessibile e nella sua praticità nell’installazione: non necessita di scavi, ma di un livellamento del terreno in caso di pendenza. Altra particolarità da non sottovalutare è legata al fatto che queste piscine non necessitano di concessioni edilizie e non sono soggette a tasse (salvo alcuni modelli con strutture in legno che richiedono un basamento cementizio). Per quanto riguarda le forme, le piscine fuori terra possono essere realizzate in forma rettangolare, ovale o circolare, a seconda della tipologia di struttura utilizzata nella fabbricazione. La manutenzione è molto semplice e i costi economicamente accessibili. E che dire del fatto che se non avete una casa di proprietà non potete nemmeno pensare di fare lavori in giardino? Se vivete in affitto, molte piscine fuori terra potranno essere semplicemente impacchettate e trasportate quando cambierete casa! Le piscine fuori terra sono di diversa tipologia: principalmente in acciaio, autoportanti in PVC o in legno. La scelta è vasta e le offerte variano a seconda della qualità e della dimensione. Per chi ha intenzione di costruire in modo autonomo una piscina privata per trascorrere delle giornate in compagnia degli amici e dei parenti, è possibile installare un modello che non abbia bisogno di ricorrere a grandi interventi di montaggio; sono facili da pulire e i materiali impiegati sono di alta qualità. Vediamo da vicino i modelli presenti sul mercato. MORBIDE GONFIABILI (ANCHE IN GOMMONE) - Per chi vuole una soluzione più economica e semplice possibile, che non comporti alcun vincolo rilevante per l’installazione. Le pi-
pochi minuti. In fase di montaggio non si ha a che fare né con viti né con bulloni, ma solamente con una serie di tubi in metallo che si incastrano tra loro. La vasca viene rivestita con una doppia spalmatura di materiali sintetici in maniera tale da conferire alla struttura la massima impermeabilità e durata nel tempo. Per ovviare al problema di lunghi periodi esposizione a condizioni ambientali non propriamente favorevoli, la vasca viene trattata con vernici trasparenti protettive antialghe e anti-UV su ambo i lati del tessuto. Le piscine di questa tipologia vengono solitamente fornite con una scaletta “a ponte” per l’ingresso in acqua e con i kit base per il mantenimento e la pulizia della vasca.
scine in pvc gonfiabili fanno parte della categoria di piscine morbide e il loro più grande vantaggio sta indubbiamente sotto il punto di vista del costo e della facilità di montaggio/smontaggio. La struttura è resistente e allo stesso tempo leggera, in modo da garantire resistenza sufficiente ai carichi dell’acqua. Queste piscine sono o totalmente gonfiabili nei modelli più piccoli o con un anello superiore gonfiabile per le versioni più grandi: importante notare che si tratta sempre di strutture autoportanti. Appena individuato il posto su cui collocare la struttura, le operazioni di montaggio durano solo pochi minuti: basta gonfiare l’anello superiore e riempire, la vasca è autoportante e la struttura riesce ad alzarsi grazie alla spinta dell’acqua; per quanto concerne la fase di smontaggio possiamo svuotare la va-
sca in maniera agevolata grazie anche alle apposite valvole di drenaggio presenti sulla struttura. La piscina viene fornita quasi sempre insieme alla pompa-filtro, dotata di cartucce, facile da smontare e da pulire. MORBIDE IN PVC - Per chi vuole un prodotto economico e di facile gestione e installazione, senza rinunciare alla solidità; esse rientrano nella categoria di piscine morbide e pur avendo una struttura resistente e rinforzata sono certamente le piscine più economiche tra quelle fuori terra. La struttura viene rinforzata con robuste placche di metallo che vengono saldate alla base della struttura per garantire una migliore stabilità, anche sui prati. Questa tipologia, come tutte le piscine morbide fuori terra è molto facile e veloce da installare, infatti bastano veramente
LAMIERA D’ACCIAIO - Per chi vuole una piscina fuori terra più resistente, comunque semplice da installare e con un costo contenuto. La struttura d’acciaio è spessa circa 0,45 mm: il processo di laminatura avviene nella modalità a freddo e la struttura è rafforzata dai processi di zincatura e fosfotazione. La piscina in lamiera d’acciaio è inequivocabilmente la soluzione più efficace e solida per chi desidera abbellire il proprio giardino o il proprio spazio verde con una vasca in struttura resistente e versatile. Come tutte le piscine della categoria fuori terra il vantaggio è nella facilità di installazione, che può essere effettuata su qualsiasi terreno, grazie anche al tappeto presente sul fondo che protegge la struttura da terreni non perfettamente livellati. Questa tipologia di piscina la ritroviamo anche nelle interrate. La struttura può essere autoportante oppure venire dotata di gambe che permettono di sorreggere la struttura rigida della vasca. Le lamiere d’acciaio che rivestono le pareti della piscina vengono trattate in maniera tale da permettere alla struttura di resistere all’umidità ed evitare la corrosione, garantendo alla vasca una perfetta resistenza nel tempo; il modello prevede una scaletta esterna-interna, il kit per la manutenzione e lo skimmer.
RIVESTITE IN LEGNO O IN PIETRA - Per chi vuole ottenere la massima resa estetica da una piscina fuori terra, senza rinunciare alla semplicità.
CEMENTO EFFETTO LEGNO - Per chi vuole una piscina fuori terra che abbia una lunga durata e resistenza e un aspetto gradevole. Si tratta di piscine con una struttura in cemento, ma fornite in un kit facile da montare, che non richiede particolari interventi, oltre alla preparazione del terreno. La struttura in cemento è colorata per avere un effetto legno molto realistico e accattivante. Grazie allo loro struttura queste piscine riescono ad ottenere tre vantaggi principali, che uniscono in sé il meglio delle piscine fuori terra e di quelle interrate: facili da mantenere, rapide da installare e solide come struttura. IN LEGNO FUORI TERRA - Per chi vuole una piscina fuori terra bella e resistente, con un costo contenuto. Le piscine in legno fuori terra sono adatte per chi vuole una vasca in grado di integrarsi perfettamente nell’ambiente esterno del giardino. Di varie forme e dimensioni sono composte da legno naturale di pino nordico trattato in autoclave che garantisce una duratura protezione contro gli agenti esterni quali intemperie e parassiti. Questo materiale dona inoltre alla piscina fuori terra una gradevole sensazione di comfort e naturalezza. Questa tipologia di struttura ha le stesse caratteristiche delle piscine in lamiera di acciaio: grazie al tappetino di fondo riesce a proteggere la vasca dal terreno non propriamente livellato e consente l’installazione anche su grandi terrazze. Le piscine in legno sono strutture semplici, ma con stile e la loro installazione, tipica di piscine fuori terra, è semplice e veloce. Lo svantaggio, o meglio il costo più rilevante, è indubbiamente quello relativo al trattamento del legno, per assicurare una lunga protezione contro i parassiti e le intemperie.
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Speciale Estate
Sabato 23 Luglio 2016
Orto, la produzione trionfa in vaso
Con piccoli accorgimenti, mischiati a tecnica e fantasia, è possibile raccogliere frutta e verdura direttamente dal nostro balcone
Q
uanti vorrebbero mangiare frutta e verdura di produzione propria? Anche se non tutti hanno un appezzamento di terreno, con piccoli accorgimenti, mischiati a un po’ di tecnica e fantasia, è però possibile trasformare il proprio balcone o il proprio spazio a disposizione in un piccolo orto, o meglio, portare un orto nei nostri vasi. Infatti non tutti sanno che coltivare in vaso è molto più semplice che farlo nell’orto... a patto di osservare alcune semplici regole!
tenuta, come lattughe, ravanelli, rucola,
fettuiamo una buona irrigazione delle
ESPOSIZIONE - Se il sole splende sul
valeriana, cipollotti e basilico.
piantine al trapianto, poi attendiamo sempre che il terriccio sia asciugato, divenendo di colore più chiaro, prima di tornare ad annaffiare. Quando la pianta sarà cresciuta e il clima più caldo, dovremo aumentare le quantità e la frequenza degli interventi anche considerevolmente. Con esposizione al sole per gran parte della giornata, da fine giugno potrebbero anche necessitare irrigazioni quotidiane; a mezz’ombra le esigenze sono molto più contenute e bisogna evitare di eccedere per evitare un impatto negativo su produzione e sviluppo della pianta. Sempre meglio l’irrigazione mattutina, possibilmente evitando di bagnare le foglie.
nostro balcone o giardino per gran parte della giornata, potremo piantare di tutto. Se invece è esposto a mezz’ombra, dovremo limitarci a lattughe, spinaci, valeriana, cicoria, prezzemolo, cavoli, bietola, sedano, ravanelli, cipollotti, aglio, erba cipollina, fragole, aromatiche come melissa, menta, basilico.
QUANDO SI PUO’ TRAPIANTARE Luglio è un mese caldo, perfetto per accogliere la semina in vaso del buonissimo cavolo verza, dell’indivia, della scarola e anche dei ravanelli . Il clima afoso del mese di agosto sarà favorevole alla semina in vaso del cavolo cappuccio, del radicchio, del finocchio e del peperone. DIMENSIONE DEI VASI - I vasi devono avere dimensioni proporzionate allo sviluppo che potranno raggiungere le piante che devono ospitare. Piante come zucchine, meloni, angurie, gradiscono contenitori di almeno 50-60 cm di diametro e 40-50 cm di altezza. Meloni e cocomeri tuttavia non sono troppo indicati in terrazzi piccoli o medi a motivo dell’ampia superficie vegetativa sviluppata. Pomodori, peperoni, melanzane, patate, cetrioli, cavoli, gradiscono contenitori di 40-50 cm x 30-40 cm. Lattughe, cicorie, sedani, finocchi, aglio, basilico, prezzemolo, rucola ed erbe aromatiche si accontentano di 20-30 cm x 15-20 cm di altezza. DRENAGGIO - È importante porre sul fondo dei vasi utilizzati uno strato di 1-3 cm di cocci, ghiaia o argilla espansa per favorire il deflusso dell’acqua in eccesso. FONDAMENTALE LA QUALITA’ DEL TERRICCIO - È tra gli elementi più determinanti e allo stesso tempo sottovalutati per il successo dell’orto sul balcone. Se per i contenitori si può risparmiare, con il terriccio non accontentiamoci di prodotti a basso costo. Meglio lasciarsi consigliare dal nostro rivenditore di piantine per un terriccio di ottima qualità: il maggior costo sostenuto sarà ripagato da risultati più soddisfacenti. A nostra discrezione possiamo scegliere tra terricci tradizionali già fertilizzati o terricci bio già concimati.
RISPETTARE LE DISTANZE - Ogni pianta necessita di un proprio spazio vitale per svilupparsi al meglio. Sarebbe bene lasciare almeno 70 cm di distanza tra le piante di zucchine; 40 cm per pomodori, peperoni, melanzane, cetrioli, cavoli; 35 cm per le cicorie; 25 cm per lattughe, bietola, sedani, finocchi; 10 cm per cipolle, porri, agli, rucola; 3 cm per carote, ravanelli, prezzemoli; i lattughini da taglio possono essere trapiantati senza distanziare i cubetti tra loro e crescono bene anche in condizioni di luminosità più scarsa. Negli spazi liberi nei vasi di peperoni, melanzane e pomodori, si possono però piantare specie a ciclo più rapido e dimensione con-
TRAPIANTO - Riempiamo parzialmente i contenitori con il terriccio, al quale mescoleremo un po’ di concime bio ed estraiamo le piantine dai vasetti dopo averle ben irrigate, senza danneggiare il pane di terra con le radici.Posizioniamole in modo che la superficie superiore del pane di terra risulti 2-3 cm più basso del bordo del vaso. Riempiamo con il terriccio e stringiamolo bene intorno al pane di terra. Quindi irrighiamo con 1- 2 bicchieri d’acqua. IRRIGAZIONE DOPO IL TRAPIANTO - Nel periodo di inizio primavera, ef-
I 10 ORTAGGI PIU’ FACILI DA COLTIVARE SUL BALCONE – Fanno parte della top ten: lattughe (tutte le tipologie), zucchine, bietole, basilico (con prezzemolo e rucola), carote e cipolle, fragole 4 stagioni, pomodori, peperoni (anche piccanti), melanzane, sedano.
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Salute
Sabato 23 Luglio 2016
GLI ORARI
PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA CUP Centro Unificato di Prenotazione Dove: padiglione n. 12, a fianco del Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori Orari di apertura al pubblico: lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato, il sabato dalle 8.00 alle 12.00; Prenotazioni telefoniche: è possibile telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00. PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi come indicato di seguito: ANATOMIA PATOLOGICA secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati) Dove: Poliambulatori, piano Terra. Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00. Consegna campioni istologici e citologici La consegna dei campioni citologici urinari è prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30; per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto). RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra). TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00. Tel: 0372 405760. Angiografia Le prenotazioni vanno effettuate di persona. Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367. SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo biennale Asl Cremona (45-69 anni) Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata al CUP dell'Asl 800 318 999. Prestazioni con carattere di urgenza, risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografie Dove: piano 1, corpo M. Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614. Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612. RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso) corpo M, monoblocco ospedaliero. Orario: da lunedì a venerdì dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485. MEDICINA DEL LAVORO: Visite specialistiche di medicina del lavoro Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico di Medicina del Lavoro negli stessi orari. CENTRO DIABETOLOGICO Dove: piano 6, corpo H (lato destro), monoblocco ospedaliero. Orari: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening delle complicanze croniche). Per le prime visite è preferibile che la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715. centro prelievi - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia o dello specialista. Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30. Telefono: 0372 405663 - 0372 405452 CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI Monitoraggio delle terapie anticoagulanti. previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663. Dove: Presso la palazzina del Cup Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì. CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA Test di tolleranza al lattosio e patch test Accesso con impegnativa del medico curante. Le prenotazioni si effettuano telefonicamente al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 12; oppure di persona presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione 10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00. IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE: Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico. Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461 dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783 da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30. MEDICINA LEGALE Prenotazioni presso Direzione Medica di Presidio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200. PSICOLOGIA Dove: settimo piano a sinistra. Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente agli stessi orari al numero 0372 405409. ONCOLOGIA MEDICA Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Tel: 0372 405248. TERAPIA DEL DOLORE Dove: palazzina n. 9 La prenotazione può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330 dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero di telefono: al più presto sarete richiamati.
C
di Giulia Sapelli
ambia il moto di affrontare la cisti pancreatica, con una nuova tecnologia all'avanguardia che proprio nei giorni scorsi è stata utilizzata presso l'ospedale di Cremona e che offre innumerevoli consentez vantaggi per il paziente: l'immediato sollievo dal dolore grazie ad una protesi metallica che - dopo un mese - viene rimossa attraverso una semplice gastroscopia e breve decorso postoperatorio con una rapida ripresa alla vita di tutti i giorni. L’équipe del servizio di Endoscopia digestiva e Gastroenterologia dell’Asst di Cremona – diretta da Federico Buffoli - qualche giorno fa - ha effettuato, con ottimi risultati, questo sofisticato intervento mini invasivo. A fare la differenza sono stati l’aggiornamento continuo degli operatori sanitari e l’impiego dell’ecoendoscopio di ultima generazione donato qualche tempo fa dagli “Amici dell’Ospedale”. Esito che testimonia e valorizza impegno e professionalità dell’endoscopia cremonese, ma anche la fondamentale possibilità di lavorare in modo integrato e multidisciplinare con le altre unità operative ospedaliere. Ciò a garanzia di un approccio diagnosticoterapeutico complesso alla persona e al trattamento della patologia. «In questo specifico caso – spiega Buffoli – l’intervento eseguito consiste in un drenaggio di una pseudocisti pancreatica conseguente a una pancreatite; ovvero un’infiammazione del pancreas. Solitamente, in questi casi, si interviene con la chirurgia tradizionale, oppure con un intervento combinato per via endoscopica e radiologica. La novità consiste nell’impiego un dispositivo che drena la cisti per via eco endoscopica. Ciò consente di mettere in comunicazione la pseudocisti con lo stomaco attraverso una protesi metallica. In pochi istanti, la pseudocisti si svuota e il sollievo dal dolore è immediato. La protesi viene lasciata in sede circa un mese, il tempo necessario perché il pancreas guarisca, quindi rimossa
Il dottor Buffoli: «Tra i vantaggi, maggiore velocità e meno dolore»
Endoscopia digestiva, successo per gli interventi mini-invasivi
con una gastroscopia». I vantaggi per i pazienti sono molteplici. «Oltre al sollievo immediato, l’intervento viene realizzato nell’arco di 4-5 minuti con una breve anestesia – precisa Roberto Grassia (medico specialista) – pertanto il decorso postoperatorio è rapido e indolore: il paziente può mangiare normalmente già dal giorno seguente l’intervento». Quali le altre applicazioni tera-
a cura della dottoressa Annalisa Subacchi Nutrizionista albo Sez. A n° 061604 Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate, test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio
cibi sani, soprattutto sotto l’ombrellone
Gentilissima dottoressa Subacchi, mi consiglia pasti veloci da consumare sotto l’ombrellone? Grazie Mario Gentilissimo Mario, ormai tempo di vacanze e di relax al mare. Il problema quindi è: cosa mangio a pranzo sotto l’ombrellone? pasto veloce, frutta, panino, gelato? E’ una domanda che si chiedono in tanti, percio’ vi consiglio ricette veloci di pasti leggeri e light da poter preparare e gustare con la famiglia sotto l’ombrellone. 1) Panino veloce, max 100 gr pane imbottito con 60 gr salume magro e verdure ( meglio pollo a fette) oppure tonno sgocciolato e verdura. Per i vegetariana imbottire il panino con verdure grigliate (melanzane, zucchine, peperoni, pomodoro). 2) Insalata di riso fredda o pasta fredda ( una piccola porzione di 80 gr condita a piacere) 3) 300 gr frutta di stagione ( macedonia ) con 125 gr yogurt magro alla frutta 4) Insalata mista condita con verdure a piacere, con un solo secondo ( tonno, oppure 2 uova, pollo, tacchino) e mais ( che funge da carboidrato, alternativa di 30 gr pane/15 gr grissini) Ricordatevi di non saltare mai il pasto di mezzodi, rischiate di arrivare affamati a cena e di divorare qualsiasi cosa. Buona estate a tutti, ci si rivede a settembre. La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a: info@nutrizionistabiologo.it • oppure a: ilpiccolocremona@fastpiu.it www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134 La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a: CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988 Gadesco Pieve Delmona: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0372-803801 CREMA SPAZIO BENESSERE VIA CASTELLO 12. Cel 366-4759134 MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134
peutiche dell’ecoendoscopia? «Oltre al drenaggio delle colecisti, in corso di colecistite acuta, oppure al drenaggio delle vie biliari – risponde Fabrizio Cereatti (medico specialista) sono possibili interventi in altri distretti quali ad esempio il torace». Qalche numero? “Attualmente vengono richieste 200 ecoendoscopie all’anno. In un futuro - non troppo lontano - è preve-
dibile un maggior ricorso a questa tecnica per casi selezionati proprio per le specificità di cui abbiamo parlato. Per questo ritengo che l’investimento in tecnologia (strumenti e accessori) e formazione di medici e infermieri diventa peculiare. Non posso che rinnovare il ringraziamento agli Amici dell’Ospedale per averci donato un endoscopio dal potenziale molto elevato».
Salute mentale, chi ha avuto disturbi adesso può diventare un supporto
L’Asst di Cremona organizza un corso insolito e peculiare rivolto a chi in passato ha sofferto di un disturbo di salute mentale importante e ora si trova in una fase avanzata di recovery (di recupero). L’esperienza personale – di vita e malattia – diventa per la prima volta un valore da condividere con gli altri e si trasforma in aiuto concreto per chi in questo momento sta ancora affrontando il percorso di guarigione. Un approccio importante e per certi aspetti culturalmente rivoluzionario che rappresenta un’azione concreta per il benessere della persona contro lo stigma e l’emarginazione. La malattia non è più qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi, ma diventa elemento di scambio costruttivo e di relazione. Il corso dal titolo “Diventare Esperto in Supporto tra Pari” si svolgerà a settembre. È possibile iscriversi sin da ora telefonando allo 0372.408.911 o scrivendo una e-mail a cps@asst-cremona.it. Il Centro Psico Sociale dell’Asst di Cremona insieme all’associazione Come Together, con il supporto economico della Fondazione Città di Cremona, organizzano un corso di formazione per diventare esperto in supporto tra pari (Esp).30 ore di lezioni teoriche e 20 ore di tirocinio pratico guidato per formare utenti, familiari e volontari al supporto tra pari (peer supporting). Al percorso formativo contribuiranno operatori dei diversi Servizi della Psichiatria di Cremona (CPS, Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, Polo Riabilitativo)
insieme a operatori e utenti di altre realtà regionali, che da tempo si avvalgono del supporto tra pari. A partire dagli anni 70 si è assistito al passaggio da un modello di tipo custodialistico - di cui i manicomi erano la rappresentazione fondamentale - ad un modello orientato alla recovery. «Grazie a questo approccio - spiega Pasquale De Luca (responsabile scientifico del corso e direttore UO Psichiatria di Cremona)- i pazienti migliorano il proprio stato di salute e di benessere, vivendo una vita autodiretta che gli permette di esprimere il loro pieno potenziale». L’Esperto in Supporto tra Pari – Esp (Peer Supporter o Utente Esperto) in passato ha sofferto di un disturbo mentale importante, ed ora si trova in una fase avanzata di recupero. “La sua esperienza di malattia (sapere esperienziale) gli permette di intervenire efficacemente nei percorsi di guarigione di altri pazienti psichiatrici, offrendo supporto, empatia, ed assistenza per contrastare i sentimenti di solitudine, discriminazione e frustrazione». I vantaggi del supporto tra pari sono molteplici. «I benefici sono evidenti sia per chi riceve il supporto sia per chi lo offre, – continua De Luca – aumentano autostima e fiducia in se stessi, migliorano rapporti sociali, le relazioni e la capacità di risolvere in autonomia le avversità, si riduce lo stigma e si alimentano nei pazienti sentimenti di speranza e fiducia nel futuro».
cultura&spettacoli
La rassegna “Burattini d’estate”
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la rassegna “Burattini d’estate”. Sono in programma, dal 28 luglio al 18 agosto, quattro spettacoli il giovedì sera, alle ore 21.30 e le rappresentazioni saranno accompagnate da appuntamenti collaterali di caratte-
re culturale e gastronomico. L’ingresso è a pagamento con una cifra simbolica di 3 euro. Giunta alla 16ª edizione, la rassegna si svolge negli spazi del Museo della Civiltà Contadina “Il Cambonino Vecchio” (in via Castelleone 51).
Nuovo appuntamento cremonese del festival “Acque dotte” con il musicista asturiano
La cornamusa di Hevia a Palazzo Trecchi
I
dalla redazione
l festival “Acque otte” 2016, fa tappa a Palazzo Trecchi venerdì prossimo alle ore 21.30. Il protagonista è un rappresentante degli asturiani, gente fiera che dalla costa nord della penisola iberica, guarda di fronte la costa sud del Regno Unito, assorbendo la cultura delle popolazioni celtiche e sommandola alla propria. Hevia è la rappresentazione moderna, in campo musicale, di questo principio. Inizia a suonare la cornamusa fin da bambino, rivoluziona questo strumento inventando letteralmente la “gaita Midi”, la cornamusa elettronica con la quale ha rivitalizzato la musica tradizionale della sua terra, intrisa di suoni provenienti dall’altra parte della Manica e contagiando anche il pubblico dei giovani. Hevia, il cui nome completoè José Ángel Hevia Velasco (nato a Villaviciosa l’11 ottobre 1967), dal 1986 al 2001 è stato direttore della banda di cornamuse di Villaviciosa e nel 1992 ha vinto da solista il primo premio al Festival Interceltico di Lorient, in Bretagna. Nel 1998 ha pubblicato il primo album “Tierra de nadie” (uscito con il titolo “No man’s land” in alcuni paesi) che solo in Spagna ha venduto un milione di copie e nel quale si trova il suo pezzo più famoso, “Busindre reel”. L'album è stato
Domani si chiude il festival
Hevia e la sua cornamusa
ripubblicato nel 1999 in un’edizione speciale con tre remix aggiuntivi. Nel 2000 è uscito il suo secondo album, dal titolo “Al otro lado” (edito anche come “Al otro llau” o “The other side”), mentre il terzo album
“Étnico ma non troppo” è del 2003, mentre nel 2007 è uscito l’album “Obsessión”. Solitamente nel suo gruppo è presente anche sua sorella Maria José, alle percussioni. Due suoi brani, “La línea trazada” e “El
Garrotin”, sono apparsi sul gioco multipiattaforma Vigilante 8: Second Offence. Nel 2012 ha accompagnato il duo italiano Sonohra nella canzone “Si chiama libertà”, pubblicata nell'aprile dello stesso anno.
CASALMAGGIORE Ultimi due giorni del Casalmaggiore international music festival2016. Oggi alle ore nell’aula magna di Santa Chiara a casalmaggiore è in programma “Chamber music and more”, mentre in serata (alle 21.15), nel cortile di Palazzo Melzi andra in scena il Gala concert I. Domani mattina (ore 10), nell’Auditorium Santa Croce, è in pro-
Summer festival: si pensa al futuro
Nei giorni scorsi si è svolto, presso la Camera di Commercio di Cremona, l’incontro di benvenuto fra il presidente Gian Domenico Auricchio, il segretario generale Maria Grazia Cappelli e il direttore artistico della “Cremona International Music Academy”, Mark Lakirovich, docente di violino a Boston e a Chicago negli Stati Uniti insieme a Misha Lakirovich. La Cremona Academy di Mark Lakirovich ha preso il via lunedì 18 luglio con un ricco programma di corsi, concorsi e concerti. Sono 140 circa gli studenti e 110 gli accompagnatori che si fermano a Cremona per circa tre settimane. Ventidue, oltre all’Italia, i Paesi di provenienza dei partecipanti all’Academy: Armenia, Australia, Belgio, Canada, Inghilterra, Hong Kong, Indonesia, Israele, Giappone, Corea del Sud, Messico, Olanda, Russia, Singapore, Slovacchia, Sud Africa, Svizzera, Taiwan, Ukraina e Stati Uniti. Per la prima volta partecipano studenti dall’Indonesia e un gruppo numeroso di oltre 20 studenti dalla Cina. L’edizione 2016 può contare su importanti collaborazioni con musicisti provenienti da tutto il mondo, quali ad esempio Fabio Cani, primo violino dell’Opera di Los Angeles, Alexander Kaganovsky, primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica di Berna, Felix Andrievsky, professore di violino al Royal Music College di Londra, oltre al pianista Viktor Derevianko, professore all’Università di Tel Aviv. Durante l’incontro si è parlato anche del futuro del Cremona Summer Festival e della volontà sia della Camera di Commercio di Cremona sia del direttore artistico della Cremona Academy di proseguire la collaborazione, sostenendo una rassegna che è diventata un appuntamento estivo fisso all’insegna della musica e della liuteria. «Si tratta di un’opportunità importante - sottolinea Auricchio - per ricreare il fondamentale contatto-confronto fra musicisti e artigiani di eccellenza quali i maestri liutai e archettai e creare occasioni di reciproca conoscenza e potenziali occasioni di vendita. I dati dell’indagine commissionata da Unioncamere a Symbola confermano il ruolo significativo svolto dall’industria culturale e creativa che, nel 2015, ha prodotto il 4,7% del totale del valore aggiunto provinciale e occupato oltre 7 mila addetti, il 5,4% del totale dell’economia provinciale».
gramma il Megumi Masaki Studio Class Concert e alle 14, sempre nell’aula magna di Santa Chiara, l’appuntamento è con Chamber Music Matinée. Nel pomeriggio, alle ore 16, sempre nella stessa location, tornerà “Chamber music and more” ed in serata, alle 21.15, gran finale nel cortile di Palazzo Melzi con il Gala concert II.
“Fior di zucche” fino a settembre
L’associazione Tapirulan (in in corso XX settembre 22), grazie al bando “Think Town” promosso dal Comune di Cremona e alla collaborazione con il Festival Porte Aperte, ha curato mostra dal titolo “Fior di zucche”, che ha coinvolto venti illustratori italiani e stranieri, oltre che il noto calligrafo Luca Barcellona che ha realizzato il logo dell’iniziativa. Essendo Tapirulan di Cremona, si è partiti scegliendo venti personaggi rappresentativi della storia locale, di tutte le epoche, a partire dall’antica Roma fino ai giorni nostri e in tutti i settori, dalle scienze alla musica, dallo spettacolo alla letteratura, dalla politica alla matematica. Per evitare esecrabili chiusure campanilistiche, ad ogni personaggio cremonese è stato affiancato un personaggio internazionale. L’abbinamento non è casuale: entrambi, infatti, sono nati grossomodo negli stessi anni, le loro vite avrebbero potuto teoricamente incrociarsi. Anche in questo caso si è dato spazio a destrezze d’ogni sorta, perché il genio risiede parimenti nell’abilità matematica di Isaac Newton e nei dribbling di Pelé, nella rasiera di Antonio Stradivari e nell’ugola di Mina, nella determinazione di Giovanna d’Arco e nella tattica di Giulio Cesare, negli spartiti di Claudio Monteverdi e nella verve comica di Ugo Tognazzi, nel pennello di Sofonisba Anguissola e nella bussola di Ferdinando Magellano. La mostra si chiuderà il 4 settembre. Orari: da martedì a domenica, dalle 16 alle 19. Chiuso il lunedì e dall'8 al 21 agosto.
Per nove giorni Crema si è innamorata del jazz Si è chiuso con un bilancio molto positivo il festival e gli organizzatori pensano già al 2017
Per nove giorni, dal 9 al 17 luglio, Crema è diventata la capitale del jazz: concerti con alcuni dei più talentuosi musicisti emergenti, importanti big del panorama nazionale, leggende viventi in arrivo da Oltreoceano. E, ancora, spazio alla didattica, alla divulgazione culturale, alle jam session più sfrenate, alle mostre d’arte, ai jazz lunch e agli aperitivi in musica. Insomma, la seconda edizione del “Crema jazz art festival”, ideato dall’associazione “Non solo jazz” e organizzato in collaborazione con l’etichetta Jazzy Records e con il Comune di Crema, ha superato le previsioni più rosee degli stessi curatori. Protagonisti sono stati artisti di prima grandezza, invitati dal direttore artistico Giovanni Mazzarino, quali Johnny O’Neal, Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura, Cinzia Roncelli, Max Ionata, Dino Rubino, Javier Girotto e Rosario Bonaccorso. La magia del jazz è arrivata in molti luoghi della città, dal Centro Culturale Sant’Agostino all’Istituto L. Folcioni, dall’hotel Ponte di Rialto al Caffè Verdi, dal B&B San Clemente al Barcelona Cafè. E ancora, la visitatissima mostra “Jazz is art”, ideata e curata dall’anima femminile del festival, Valentina Gramazio, che ha messo in risalto tre forti personalità dell’arte “made in Crema”: lo scultore Giovanni Ultimi due giorni per poter visitare la mostra “Ayrton Senna. L’ultima notte”, allestita all’Autodromo nazionale di Monza, Museo della Velocità, che si chiude domani. Circa 14mila persone hanno potuto ripercorrere, attraverso le straordinarie fotografie di Ercole Colombo ed un emozionante racconto di Giorgio Terruzzi, i momenti
Capelletti, il fotografo Roberto Gramignoli e il pittore Andrea Miragoli. La manifestazione è stata anche una vetrina importante per alcuni dei giovani jazzisti di Crema e dintorni, fra cui la cantante Marta Arpini e il pianista Francesco Orio, che hanno potuto misurare il proprio saper fare jazz in
un contesto artistico di respiro internazionale. La risposta del pubblico non si è fatta attendere: sold out per il concerto del duo Fresu-Di Bonaventura (nella foto) a CremArena, così come i live allestiti nella suggestiva cornice di Piazza Duomo, nel cuore della città, hanno richiamato centinaia
di spettatori, molti dei quali hanno potuto assistere agli eventi solo in piedi. Ma è stato forse il concerto del trio guidato dalla leggenda del jazz, Johnny O’Neal a segnare l’apice emotivo di questa kermesse che ha letteralmente stregato Crema per l’ampio ventaglio e la qualità delle proposte e, soprattutto, per lo spirito frizzante che ha animato questa settimana dal cuore swing. Archiviata dunque la seconda edizione della rassegna, i curatori guardano già al futuro, con la convinzione che lo sviluppo di un territorio passi anche attraverso l’offerta culturale e la programmazione di eventi in grado di lasciare traccia e memoria di sé. Il pianista e compositore Giovanni Mazzarino, direttore artistico del festival, ha commentato con soddisfazione: «Il jazz è uno stile di vita che prevede forte sensibilità e capacità di essere coinvolti all’interno di un meraviglioso mistero sonoro che è la Musica. Una progettualità artistica senza precedenti, che permette l’incontro “conosciuto” tra sconosciuti, che consente di “poter fare” in libertà attraverso le regole, in luogo degli stupidi dogma. Il Crema jazz art è stata ancora una volta un’esperienza intensa, che ha consentito di scoprire nuove anime, bellezza e vita!».
Ayrton Senna protagonista in una mostra
più significativi della vita del grande pilota. Un percorso espositivo emozionante che, a grande richiesta e in occasione della tappa monzese del Formula 1 Gran Premio Heineken d'Italia 2016, sarà riproposto all’Arengario di Monza dal 1º settembre al 25
settembre 2016. Un’ottima opportunità per gli appassionati di Formula 1 di rivivere la carriera sportiva, ma anche gli aspetti più intimi di Ayrton Senna, che è stato un campione ammirato e celebrato e diventato un mito il 1° maggio del 1994, quando, a 34 anni,
perse la vita in seguito ad un gravissimo incidente sulla pista di Imola. Ayrton Senna è stato senza dubbio un pilota straordinario, un uomo soprattutto - che ha lasciato un segno indelebile non solo nell’universo sportivo. L’idea della mostra “Ayrton
Senna. L’ultima notte” nasce dal libro scritto dal giornalista Giorgio Terruzzi intitolato “Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna”. La mostra presenta inoltre alcuni oggetti di Senna tra i quali il kart originale del 1979 con cui il pilota, agli esordi della sua carriera, vinse diverse gare che rivelarono ben presto il suo grande talento.
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Taccuino
Sabato 23 Luglio 2016
Secondi freddi
Insalata di tacchino prosciutto e formaggio Ingredienti per 4 persone • 250 g di fesa di tacchino in 4 fette • 120 g di prosciutto cotto in 2 fette • 100 g di Emmental • Una cipolla • Burro
• 2 pomodori • Olio • Limone • Panna • Worcester • Sale • Pepe
• Sgocciolate la polpa di granchio dal liquido di conservazione e liberatela delle cartilagini. • Sbucciate i pompelmi e divideteli in spicchi che pelerete al vivo, raccogliendo il succo. • Sfogliate la lattuga, lavatela e sgrondatela. Tagliate la parte terrosa dei funghi, lavateli, asciugateli, affettateli e spruzzateli con il succo del limone. • In una ciotola versate la panna, 4 cucchiai di maionese, un cucchiaio di Ketchup, il brandy e il succo del pompelmo. • Salate, aggiungete il pepe di Cayenna e sbattete il composto finché questo prenderà una consistenza densa e cremosa. • Foderate 4 coppette individuali con le foglie di lattuga preparate e al centro di ognuna suddividete gli spicchi di pompelmo, i funghi affettati e la polpa di granchio che avrete in parte finemente sminuzzata. • Condite ogni porzione con 2 cucchiaiate di salsa e servite fresco.
Ingredienti per 4 persone
Coppe esotiche
• 2 pompelmi rosa • 200 g di polpa di granchio • 100 g di champignons • Una lattuga • Un limone
Preparazione
Preparazione • Disponete le fettine di manzo in un largo piatto da portata, salatele, copritele con un foglio di pellicola trasparente e tenetele in frigo per 15 minuti. • Spremete il limone e filtrate il succo, tritate l'aglio mon-
Cremona
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291
• 4 cucchiai di panna • Ketchup • Maionese • 2 cucchiai di brandy • Sale e pepe di Cayenna
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968
Carpaccio di filetto ai due pepi
• Fate saltare la carne in 30 grammi di burro e cuocetela per 10 minuti, salate e pepate. • Levate dal fuoco e fate raffreddare. • Tagliate a listarelle il prosciutto. • Togliete la crosta e riducete a bastoncini l'Emmental. • Sbucciate la cipolla e tagliatela ad anelli. • Lavate e affettate i pomodori. • Mettete gli ingredienti in una grande coppa, alternando i colori, poi unite il tacchino a striscioline. • Emulsionate il succo di mezzo limone con una presa di sale, una macinata di pepe, uno spruzzo di Worcester, 3 cucchiai di olio e 4 di panna. • Versate la salsa sull'insalata prima di servire
numeri utili
POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427
Ingredienti per 4 persone • 400 g di filetto di manzo affettato molto sottile • Uno spicchio di aglio • Un limone • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva • 2 foglie di alloro • Un rametto di timo • Un cucchiaio di pepe verde e uno di pepe rosa • Sale
POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881 VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118
dato, il timo e l'alloro puliti, macinate i 2 tipi di pepe. • Mescolate questi ingredienti in una ciotola insieme all'olio extravergine di oliva. • Sistemate il carpaccio di manzo nei piatti individuali, bagnatelo con la salsa preparata e servite dopo 5 minuti.
numeri utili Casalmaggiore
Via Caprera Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Luglio
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668 AMMiNISTRAZIONE PROVINCIALE Centralino: 0375-42233 Centro per l’Impiego Centralino: 0375-42213 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0375-284500
Via Volturno Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Settembre
POLIZIA MUNICIPALE Centralino: 0375-40540 POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273 OSPEDALE Centralino: 0375-2811 Centro unico di prenotazioni: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 MUSEO DIOTTI www.museodiotti.it Centralino: 0375-200416 Museo del bijou Centralino: 0375-284423 TEATRO COMUNALE www.teatrocasalmaggiore.it Centralino: 0375-284434 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO Direzione: 0375-284020 Distretto Veterinario: 0375-284029
Via Vacchelli e XX Settembre Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 17 Agosto
• Via Volturno (tratto da Via Magenta a Via Garibotti) - Cantiere per la ristrutturazione della condotta dell'acqua potabile e della condotta della fognatura. (Fine lavori: 30/09/2016). • Via Caprera - Cantiere per la riqualificazione dei sottoservizi. L’opera è necessaria per la sostituzione della rete elettrica di bassa tensione e inoltre si procederà al rifacimento, se necessario, degli allacci all’acqua potabile. Durante gli interventi sarà ristretta la carreggiata nel tratto di strada interessato dal cantiere e garantito l’accesso pedonale alle proprietà laterali. Le modifiche alla viabilità saranno evidenziate con apposita segnaletica. (Fine lavori: 30/07/2016). • Vie P.Vacchelli e XX Settembre (civici 1 – 60) - lavori di estensione della rete del teleriscaldamento e manutenzione della rete elettrica. (Fine lavori: 17/08/2016).
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
lettere@ilpiccologiornale.it
Zanenga è quinto a Darfo
TRIATHLON
sport
lo
Ancora buoni piazzamenti per il Team Stradivari. A Darfo Boario si è svolta una gara Off Road con l’ottima prova di Andrea Zanenga che si è piazzato quinto in 1h42’54”. A Senigallia doppio appuntamento. Nel duathlon 195º tempo per Paolo Maretti in
Responsabile Fabio Varesi
2h00’52”.L’atleta verdeblu ha poi chiuso al 65° posto nel triathlon il giorno successivo. A Vinadio appuntamento Trikids: 2ª Letizia Deriu nella categoria Youth A in 24’16”, quinto posto per Sara Dragoni in 25’09” e 21º Nicholas Pasqualato in 19’32.
La Vanoli ha completato il roster
Gli ultimi due ingaggi della società biancoblu sono stati visionati da Andrea Conti e Paolo Lepore negli Stati Uniti
SERIE A Dopo il playmaker americano Terrell “Tu” Holloway, è stata ufficializzata ieri la guardia Gabe York
E
di Giovanni Zagni
oplà! Conti e Lepore sono tornati dagli Stati Uniti e subito la Vanoli ha reso noti i nomi degli ultimi due innesti. Il primo è “l’uomo faro”, che oltre a guardare al proprio score personale, dovrebbe tenere in mano le redini della nuova Vanoli edizione 2016-2017. Trattasi di Terrell “Tu” Holloway, 183 centimetri per 85 kg, classe 1989, che nell’ultima stagione ha giocato in D-League nei Texas Legends, viaggiando a 22.3 punti, 6.3 assist e 3.1 rimbalzi di media, con il 48.1% da due, il 41.1% da tre e l'88.8% dalla lunetta, venendo anche selezionato per l’All Star Game della Nbdl, prima di firmare in Venezuela per i Guaros de Lara, con cui ha disputato due gare a 10.5 punti, 3 assist e 2.5 rimbalzi di media. Inoltre, ha giocato la Nba Summer League 2016 a Las Vegas con la selezione della D-League, tenendo una media di 6.2 punti e 2.5 assist, con un high di 10 contro i Memphis Grizzlies. Un giocatore che ha già fatto diverse esperienze anche all’estero, non un giovanissimo dunque, ma un giocatore in grado di dirigere “il traffico” anche in un campionato per lui nuovo. Sulle qualità del giocatore ci sono la valutazione positiva di Conte e Lepore, che l’hanno visto all’opera dal vivo e il placet di coach Pancotto, evidentemente ragguagliato in
Il play Terrell “Tu” Holloway
proposito. «Holloway è un giocatore fisico e dal bagaglio tecnico completo - ha rivelato Paolo Lepore - per questo ha grande capacità di costruire dal pick and roll, per sé e per mettere in ritmo i compagni e di leggere la difesa, alzando e abbassando il ritmo della partita a seconda della necessità». Ieri, invece, la Vanoli ha completato il roster, ufficializzando l’ingaggio della 22enne guardia Gabe York, 191 centimetri per 86 kg, uscito quest’anno dalla
La guardia Gabe York
University of Arizona, che ha il compito di ricoprire il ruolo di sesto uomo. Nato il 2 agosto 1993 a West Covina, in California, York ha chiuso la sua carriera liceale a Orange Lutheran High School come il miglior realizzatore di tutti i tempi, viaggiando a 24.9 punti di media nel suo anno da senior con un record di 42 punti nella vittoria 68-63 contro Downey High School. Reclutato da coach Sean Miller ad Arizona, con i Wildcats è rimasto quattro anni, raggiun-
gendo la Sweet Sixteen nel 2013 e le Elite Right nel 2014 e 2015, mentre nell’ultima stagione ha viaggiato a 15 punti di media con il 42% da tre in 34 gare, tutte in quintetto, venendo inserito nel secondo quintetto ideale della Pac12 Conference. Nell’ultima gara casalinga della sua carriera ad Arizona, il 5 marzo scorso, ha stabilito il proprio record con 32 punti contro Stanford e segnando 9 triple ha pareggiato il primato dell’ateneo al McKale Center dell’ex giocatore Nba, Salim Stoudamire. Non scelto al draft, è sceso in campo nella recente Nba Summer League di Orlando con gli Charlotte Hornets, segnando 9.8 punti di media in 5 gare con un high di 18 punti contro gli Indiana Pacers. Auguriamoci, da appassionati, che le scelte siano state centrate e si continui a vedere buon basket al PalaRadi, per confermare in campo nazionale i livelli raggiunti. Noi sottoscriviamo appieno la scelta societaria, ovvero di non partecipare alle coppe europee, che poco avrebbero inciso sul curriculum della società, ma avrebbero contribuito a consumare energie preziose in tutte le direzioni. ABBONAMENTI Lunedì alle ore 12 sul parquet del PalaRadi verrà presentata ufficialmente la campagna abbonamenti 2016-2017. Nel corso della conferenza stampa verranno svelate le offerte e le promozione pensare per l’ottavo anno in serie A dei biancoblu.
serie B
Il primo volto nuovo dei biancorossi è Pasqualin
Marco Pasqualin
È giovane, anzi giovanissimo, il primo volto nuovo della Pallacanestro Crema 2016-2017. Si tratta del playmaker Marco Pasqualin, talentuoso regista classe 1997. Lo scorso anno tra le file di Vicenza, è stato uno dei migliori under dello scorso torneo, concluso con oltre otto punti di media a partita. Padovano, ha iniziato la propria carriera nelle giovanili della sua città, avendo poi un’importante parentesi in Legadue a Treviglio agli ordini di Adriano Vertemati nella stagione 2014-2015. Giovanissimo, quindi, ma già con notevole esperienza e capacità di incidere sulle sorti della squadra, anche con la spavalderia tipica dei suoi 19 anni: «Non è stata una scelta facile, avevo altre proposte da valutare, ma l’interesse dimostrato da coach Baldiraghi mi ha convinto a venire a Crema. Ho già vissuto un anno a Treviglio, so cosa significa vivere lontano da casa. Dal punto di vista tecnico, mi considero un istintivo, ma mi piace trasmettere in campo la mia leadership, far girare la squadra ed avere tutto sotto controllo». Ecco il commenta coach Baldiraghi: «Avremmo preso in considerazione Marco anche se non fosse stato un under, per l’intensità e la
SERIE A2 femminile Diramati i gironi ufficiali della prossima serie A2 femminile. Rispetto a quanto proposto dall’assemblea di Lega e seguendo una logica di salvaguardia della regionalità, almeno per quanto riguarda la prima fase, le azzurre del Basket Team Crema non trovano le squadre campane (Castellamare di Stabia e Salerno), ma per la prima affronteranno Empoli e Orvieto. Nel gi-
maturità che mette in campo in ogni incontro. Ci ha molto impressionato lo scorso anno nel match del PalaCremonesi, ma ha giocato ad alto livello tutto l'anno». Scherza il presidente Simone Donarini: «E’ il mio battesimo, ho iniziato lo scorso anno presentando Luca Montanari, ora chiudo con un altro playmaker presentando Marco Pasqualin. Per scaramanzia sarà la mia ultima presentazione. Marco ha disputato una stagione di altissimo livello nello scorso torneo, ci darà una grossa mano». Pasqualin si alternerà in regia con Manuelli, costituendo probabilmente la coppia di playmakers più giovane del girone, prendendo il posto nel roster di Luca Montanari, deciso a giocarsi le proprie possibilità nel campionato di Legadue. E dopo la conferma di Daniele Manuelli, è arrivata quella della guardia livornese Davide Liberati che vestirà ancora la maglia biancorossa dei leoni cremaschi. Classe 1992, dopo essere cresciuto cestisticamente nel Venturina, dopo l’ottima prestazione della stagione 2015-2016 e dopo aver conquistato i cuori della tifoseria biancorossa, Liberati affronterà la sua seconda stagione nella Pallacanestro Crema.
Le azzurre hanno evitato le squadre campane
rone A ci sono: Castelnuovo Scrivia (Piemonte), Sanga Milano, Geas Sesto Sesto S. Giovanni, Carugate, Crema, Costa Managa, Albino (Lombardia), Empoli (Toscana), Orvieto (Umbria), Cus Cagliari, Virtus Cagliari, Selargius (Sardegna). Ecco il girone B: Alpo Villa-
franca, Vicenza, San Martino di Lupari, Marghera (Veneto), Pordenone, Udine (Friuli), Bologna, Ferrara (Emilia Romagna), Civitanova (Marche), Viterbo, S. Marinella (Lazio), Castellamare di Stabia (Campania), Palermo (Sicilia). Intanto, dopo i rientri di Capoferri e Picotti in
maglia azzurra, nei giorni scorsi è arrivata la conferma della lettone Ieva Veinberga che nonostante le prevedibili richieste di altre società, ha sciolto ogni riserva scegliendo di rimanere al Basket Team Crema. «A breve penso che definiremo le
Trento scatenata Milano è vicina a Ricky Hickman basketmercato
La squadra più scatenata sul mercato in questa settimana è stata sicuramente l’Aquila Basket Trento, vicina all’ingaggio di Riccardo Moraschini (che nella passata stagione a Mantova ha chiuso con una media di 11.5 punti, 4.3 rimbalzi e 2.4 assist) e del centro americano Johndre Jefferson. Ora, la squadra trentina sta lavorando per arrivare a Darion Atkins, che nella passata stagione ha giocato in Nba D-League con i Knicks segnando 8.7 punti di media con 7.3 rimbalzi, 2 assist e 1 stoppata a partita. Una squadra che per la prossima stagione sarà molto competitiva, sicuramente sarà l’Enel Brindisi, che in settimana ha ingaggiato A.J. English, guardia americana classe 1992 di 193 cm per 86 kg. Nell'ultimo anno, ad Iona Gales, ha fatto registrare 22.6 punti di media e 6.2 assist a partita. Reggio Emilia è vicinissima alla firma di Darryl Monroe. L’ex Verona, ala Usa di 201 cm, viene da una stagione da 17.6 punti e 8.9 rimbalzi con la maglia del Maccabi Rishon in Israele, mentre Varese ufficializza Melvin Johnson, guardia americana, classe 1993. La Leonessa Brescia ha deciso di puntare tutto su Mitchell Watt, pivot di 208 cm, proveniente dall’Alba Berlino, Milano è sempre più vicina a trovare un accordo per l’ingaggio di Ricky Hickman e Torino in pochi giorni ha annunciato l’acquisto della guardia americana Tyler Harvey e l’ala grande Jamil Wilson. DONZELLI SUPER Il giovane cremonese Daniel Donzelli è stato eletto mvp (con 16 punti) negli ottavi degli Europei Under 20 contro la Serbia, battuta 70-65 a Helsinki. Ieri, invece, gli azzurri di Sacripanti sono stati battuti dalla Turchia per 83-72 ed hanno così terminato l’Europeo. Per Donzelli 7 punti a referto. Matteo Frittoli
conferme del nostro “zoccolo duro” che per noi rappresenta una autentica garanzia. Caccialanza, Cerri, Rizzi e Conti - ha rivelato il presidente Paolo Manclossi - sono ormai da tempo dei punti fermi, così come si sono meritate la nostra conferma Zagni e Mandelli. Con loro dobbiamo sistemare qualche dettaglio ma credo che non ci saranno particolari problemi».
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Sport
Sabato 23 Luglio 2016
CALCIOMERCATO
Epilogo della telenovela Pjaca, approdato alla Juventus
Finalmente la telenovela Marko Pjaca è arrivata all’epilogo. Alcune settimane fa il giovane croato sembrava essere ad un passo dall’Inter, dopo che era stato accostato al Milan, ma alla fine è approdato alla Juventus. Infatti, nella giornata di martedì, la Juve è riuscita a trovare ufficialmente l’accordo con la Dinamo Zagabria e con il giocatore, che si unirà alla squadra nella prossima settimana. Alla Dinamo Zagabria andranno 23 milioni e al croato 1,8 milioni a stagione. Ora i bianconeri lavorano per il trasferimento di Paul Pogba al Manchester United. Mino Raiola ha incontrato il giocatore per esporgli la mega offerta dei Red Devils: un ingaggio da quasi 20 milioni di euro all’anno, bonus compresi. Manca solo l’ok del francese. Intanto, ci sono stati nuovi
contatti tra il club inglese e la Juventus: le parti si sono ulteriormente avvicinate. Mentre nella giornata di lunedì, in sede della Lega Calcio, si è tenuto l’incontro tra dirigenti juventini e napoletani per discutere della cessione di Gonzalo Higuain, al termine del quale De Laurentiis anticipava che Juve non avrebbe pagato la clausola rescissoria. Possiamo presumere che la trattativa non finirà qui. Sempre in Lega, c’è stato un contatto tra Inter e Lazio: nerazzurri nuovamente interessati al laziale Antonio Candreva, sempre più convinto ad abbandonare Roma. Mentre da martedì, Santiago Gentiletti è stato ceduto a titolo definitivo al Genoa. In casa rossoblu sembra molto vicino il ritorno di Miguel Veloso. Inoltre, ormai sembra fatta per l’attaccante della Nazionalem
Ciro Immobile: la Lazio verserà 9 milioni nelle casse del Siviglia. Per il giocatore un contratto da cinque anni. Il Torino è ormai vicinissimo a Valdifiori del Napoli, mentre la Sampdoria ha raggiunto un accordo con il terzino sinistro Daniel Pavlovic, ex Frosinone e con il centrocampista ex Atalanta, Luca Cigarini. Dopo aver ufficializzato il giovane talento Manaj, al Pescara interessano altri due giocatori per l’attacco. Si trattano Trotta del Sassuolo e Dumitru del Latina. L’agente di Van Beek è stato a Firenze in questi giorni. Il giocatore del Feyenoord ha già un’intesa con la Fiorentina, che per lui offre 5 milioni di euro al club olandese. L’Atalanta, infine, annuncia il prestito dell’ex giallorosso Ervin Zukanovic. Matteo Frittoli
Calendario di serie A Juve, esordio con la viola
Subito una sfida di cartello per la Juventus, da cinque stagioni consecutive campione d’Italia. I bianconeri, infatti, ospiteranno allo “Stadium” la Fiorentina. 1ª GIORNATA (21-08): AtalantaLazio, Bologna-Crotone, Chievo Verona-Inter, Empoli-Sampdoria, Genoa-Cagliari, Juventus-Fiorentina, Milan-Torino, Palermo-Sassuolo, Pescara-Napoli, RomaUdinese. Nella seconda giornata, il 28 agosto, spicca Napoli-Milan
Brighenti sarebbe la ciliegina sulla torta
La Cremonese ha rinforzato ulteriormente la difesa ingaggiando il ceco Jan Polak, che farà coppia con Lucchini
CALCIO LEGA PRO Il capitano spera sempre in una chiamata dalla serie B, ma potrebbe anche rimanere
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Crema più esperto grazie a Tognassi
di Matteo Volpi
arà dunque la Fermana il primo avversario ufficiale della Cremonese nella stagione 2016-2017. Domenica 31 luglio allo “Zini” vedremo dunque all’opera la prima Cremonese ufficiale di Attilio Tesser contro una nobile retrocessa in serie D, nella gara valida per il primo turno della Coppa Italia Tim. In caso di qualificazione, ad attendere la vincente della sfida, ci sarà il Cittadella di mister Venturato. Nel frattempo, la truppa grigiorossa continua a lavorare in montagna agli ordini di mister Tesser. Sul fronte mercato, la società ha cementato ulteriormente la difesa avvicendando Briganti (trasferitosi al Como) con un altro difensore di rango ed esperienza come Jan Polak. Classe ’89, nato a Liberec in Repubblica Ceca, ha giocato nelle selezioni nazionali giovanili del suo Paese, dalla Under 16 alla Under 21, indossando le maglie dello Slovan Liberec, del Viktoria Plzen e dell’Ústí nad Labem, prima di trasferirsi in Polonia per giocare col Piast Gliwice, formazione con la quale ha disputato negli ultimi due anni il massimo campionato di calcio polacco, l’Ekstraklasa. Nelle ultime due stagioni ha totalizzato oltre 50 presenze con la maglia della
SERIE D Prosegue il mercato della Pergolettese, che ha ingaggiato l’attaccante Cristian Carletti. Nato a Cremona il 27 luglio 1996, è sempre stato considerato una promessa del settore giovanile della Cremonese. Nel finale della scorsa stagione si è aggregato alla Pergolettese per un periodo di allenamenti ed ora si dichiara felicissimo di approdare nella società gialloblù, dove cercherà di esprimere tutto il suo valore e di dare il massimo del suo potenziale. A Carletti si
I parmensi Ricci e Guerra s’impongono a Castelvetro
(M.M.) Con un finale a sorpresa si è conclusa la 15° targa “Coop Castelvetro”, gara regionale organizzata dalla omonima bocciofila di Castelvetro Piacentino in ricordo di Arnaldo Bonatti, Stefano Domi, Alessandro Picciotti e Stefano Villa. Sul gradino più alto del podio sono saliti i parmensi Claudio Ricci e Sergio Guerra bravi a sfruttare gli errori e la presunzione degli avversari (vero Suardi) nel match decisivo. Dopo aver estromesso Pedroni-Franceschi (12-5), Ricci e Guerra si sbarazzavano dei fratelli Ferri (12-2) ed in semifinale superavano i beniamini di casa Gaetti-Ghisolfi per 12-9. Dall’altra parte del tabellone marcia irresistibile quella di Gianluca Negri e Roberto Suardi che s’imponevano su Tagliaferri e Cabrini (12-3), su Bellardi-Penotti (12-6) ed in semifinale avevano la meglio su Bonfatti-Mora per 12-5. Avvio di finale tutto di marca “Grandi” che in sole cinque tornate si portavano avanti 9-1: match chiuso? Assolutamente no perchè ci pensava soprattutto Suardi con qualche giocata pretenziosa a dare speranza agli avversari che recuperavano e si aggiudicavano il match con il punteggio di 12-11. Ha diretto la gara Gabriele Ceriati, arbitri di finale Giancarlo Bongiorni e Vanni Capelli. Alle premiazioni presente Massimo Zerbini, assessore allo sport del comune di Castelvetro Piacentino. Frattanto lunedì è iniziato il 5° memorial Soci Flora, finale venerdì 29 sulle corsie della bocciofila di via Riglio.
eccellenza
Brighenti in azione (foto © Ivano Frittoli)
Juve Stabia e ora si candida ad alzare il muro difensivo in coppia con Lucchini. “No news, good news”, questo lo slogan invece che accompagna il futuro del bomber Brighenti, almeno dal punto di vista degli appassionati di fede grigiorossa. Il capitano delle ultime due stagioni, infatti, rimane comunque speranzoso in
Il ceco Jan Polak
attesa di una chiamata dalla serie cadetta. Ma nel caso in cui rimanesse, sarebbe la ciliegina di una torta che appare gustosa fin dai primi impasti. Le pretendenti, quelle reali: o offriranno soldi più una contropartita all’altezza, oppure rimarranno all’asciutto. Negli ultimi giorni, come se non bastasse, si è aggregato anche
l'attaccante sloveno Enis Durkovic (classe 1989, tutto da scoprire), per sostenere un periodo di prova con la squadra agli ordini di mister Tesser, esattamente come Galloppa. In uscita, dispiace non rivedere in grigiorosso Sansovini (passato ufficialmente al Teramo). Prossimi all’addio anche Formiconi, Benedetti e Suciu.
Pergolettese in campo oggi al Centro Bortolotti
aggiungono i difensori Nicolò Arpini (classe ’95) e Federico Riceputi (’97). Entrambi, nonostante le offerte ricevute e dopo un colloquio con mister Curti, si sono dichiarati entusiasti di poter continuare la loro carriera calcistica con la maglia della Pergolettese. In più, c’è da registrare il ritorno in gialloblu del centrocampista Alessio Manzoni. Classe ’87,
vanta una lunga carriera professionistica con 119 presenze suddivise tra Atalanta, Padova, Spezia, Parma, AlbinoLeffe, Brescia, Frosinone, Gubbio e Pavia. Nel campionato 2014-2015 aveva già indossato la maglia della Pergolettese targata Venturato, mentre nello scorso campionato ha militato nel Caravaggio. Centrocampista dalle indubbie qualità tecni-
che, rappresenta un ottimo rinforzo per Curti ed ha condiviso con entusiasmo la scelta fatta: «Sono felicissimo di ritornare ad indossare la maglia gialloblù. E’ il coronamento che cercavo per la mia carriera ed ho accettato subito con entusiasmo alla proposta fattami. Cercherò di mettere a disposizione dei miei compagni e di mister Curti, tutto il mio baga-
Ingaggio di esperienza per il Crema. Si tratta del difensore Diego Tognassi, bresciano classe 1983, che vanta una carriera ben 6 stagioni professionistiche in serie C2 con il Montichiari. «Sono davvero contento di far parte di questa importante rosa. Vengo con la voglia di contribuire in modo importante al raggiungimento degli obiettivi della società», ha rivelato Tognassi, che si aggiunge all’attaccante Carmine Marrazzo, reduce dall’ottima stagione con il Varese in Eccellenza.
glio di esperienza e sono già emozionato al pensiero di ritornare a giocare al Voltini davanti ai tifosi gialloblu. Non vedo l’ora di cominciare, dopo una stagione un po’ travagliata». Intanto, è già tempo di tornare in campo. Oggi (dalle ore 18 presso il Centro sportivo “Aldo Bertolotti”) è, infatti, in programma il triangolare benefico a favore della Fondazione Stefano Borgonovo Onlus, che vede impegnate Pergolettese, la primavera del Bologna e il Baloo Dream Team.
Performance vincente di Vanelli e Vassalli BOCCE
di Massimo Malfatto
Non sono mancate le sorprese nel trofeo “Bar Bocciodromo”, gara provinciale (finale unica) organizzata dalla bocciofila “Nuova Bar Bocciodromo” di via Indipendenza. Hanno vinto Roberto Vanelli e Gianfranco Vassalli, una marcia irresistibile ed un successo ampiamente meritato. Dopo aver eliminato gli orobici Carlini-Pecchenini (12-7), la coppia della “Offanenghese” superava Dossi-Zerbini (che avevano estromesso nei quarti la famiglia Visconti sul filo di lana) per 12-2. Nella parte bassa del tabellone in evidenza Felice Leccese e Pierluigi Severgnini che prima si sbarazzavano di BerselliMelzi (12-4) ed in semifinale s’imponevano sui beniamini di casa (neo campioni regionali) RossiTodeselli per 12-6. Niente da fare in finale per la coppia capergnanichese nettamente sconfitta dagli offanenghesi
Vanelli e Vassalli con il punteggio di 12-3. Ha diretto la gara Arturo Casazza, coadiuvato dagli arbitri Erminio Erba e Mario Parati. TROFEO MARIO TOLOTTI Successo di pubblico, non altrettanto di gioco, ha riscosso la Regionale organizzata dalla bocciofila Mcl Castelnuovo. Parla madignanese la gara di coppia categoria A grazie alla performance di Pietro Manclozzi e Giacomo Salini: dopo aver eliminato in semifinale (sul filo di lana) Guerrini e Zagheno in finale avevano la meglio su Frattini-Vailati 12-8. Quarto posto per Belletti e Testa. Successo orobico nell’individuale di categoria C, griffato Bruno Monzio. Il portacolori della “Ciserano”, eliminato nel recupero Andrea Paladini, superava il lodigiano Mario Vaccarino (12-8), Walter Cardani (12-9) ed in finale s’imponeva sul cremosanese Massimo Paladini per 12-7. Quarto posto per Gianbattista Defendenti. Ha diretto la gara Arturo Casazza coadiuvato dagli arbitri Erba e Gazzaniga.
Vassalli e Vanelli premiati da Giusy Stabilini
Stasera a Pozzaglio la fase finale della targa “Astra”
(M.M.) Dopo due settimane di batterie incerte dove non sono mancate le sorprese, con bocciofili “stranieri” ancora una volta tra i protagonisti, questa sera si conclude la 23° Targa Astra e 4° trofeo Giuseppe Miglioli, individuale regionale organizzata dalla omonima bocciofila di Pozzaglio. Nella categoria A, tra gli altri, in evidenza Domaneschi, Ellani ed il milanese Soliani mentre in cat.B successi del cicognolese
Pedrini e di Bramini. Infine nella categoria C note positive per Pelizzoni, Pietrobelli, Fornasari e per il bresciano Antonini. La finale, direttore di gara Renato Bonetti, inizierà alle ore 17.30 con semifinali al bocciodromo comunale ed al centro sportivo Astra dove si concluderà la manifestazione. TARGA LE QUERCE Finalmente una bocciofila cremonese che programma di organizzare una gara
con due finali separate e la formula si rivela indovinata. Nella categoria A/B ennesima prodezza di Pietro Zovadelli che eliminava in semifinale Filippo Celardo ed in finale superava Palmiro Penotti. Quarto posto per Giovanni Blasco. Nella categoria C scacco matto di Mauro Di Marco. Il portacolori del Signorini s’imponeva su Giuseppe Mammoliti ed in finale aveva la meglio su Roberto Soana. Quarta classificata Daniela Bodini.
Sport giovanissimi
Sabato 23 Luglio 2016
Doppio successo degli atleti casalaschi nel Gp di Viadana
Viadana è stata degna cornice, come sempre, dell’evoluzione del movimento ciclistico giovanile, organizzando il Gran Premio Comune di Viadana, patrocinato dalla società ciclistica Gioco in Bici Oglio Po di Casalmaggiore. Un settore di grande interesse, di vario genere, con virgulti dalla notevole potenzialità. Il Trofeo a punti è andato al Team Barba, mentre quello del gruppo più numeroso se lo è aggiudicato il Guidizzolo. ORDINI DI ARRIVO G1: 1) Umberto Vaselli (CC Cremonese-Arvedi), 2) Anna Saccà (Biking Noceto), 3) Enea Ori (Team Barba). G2: 1)
I vincitore a Viadana
Alessandro Marzocchi (Guidizzolo), 2) Mattia Arnoldi (Romanese), 3) Christian Gamba (Romanese). G2 femminile: 1) Gloria Vezzosi (Gioca in Bici Oglio Po). G3: 1) Federico Saccani (Gioca in Bici Oglio Po), 2) Giacomo Manfredi (Team Barba), 3) Federico Fontana (Biking), 4) Mattia Spotti (Torrile), 5 Daniel Zanoni (Imbalplast). G3 femminile: 1) Margherita Marasi (Biking). G4: 1) Domenico Mandarino (Feralpi Monteclarense), 2) Andrea Godizzi (Mincio Chiese), 3) Franco Gazzarà (Reggiolese). G4 femminile: 1) Linda Ferrari (Team Barba). G5: 1) Angelo Monister
(Feralpi Monteclarense), 2) Leonardo Longagnani (Reggiolese), 3) Alex Stella (Fabrimar), 4) Gabriele Giandomenici (Villafranca), 5) Mirko Coloberti ( Imbalplast). G5 femminile: 1) Elena Del ogni (Torrile). G6: 1) Stefano Leali (Mincio Chiese), 2) Elia Orsi (Team Barba), 3) Marco Trentini (Reggiolese), 4) Luca Pollini (Imbalplast), 5) Simone Barbieri (Imbalplast). G6 femminile: 1) Eleonora Aloni (Mincio Chiese). Restando ai Giovanissimi, Manuel Mosconi (Imbalplast Soncino) ha colto un posto d’onore a Nave (Brescia).
La pista è rinata grazie a Villa
CICLISMO Dopo i trionfi iridati e continentali, punta al podio olimpico con Elia Viviani nell’Omnium
A
di Fortunato Chiodo
nno importante il 2016. Il motivo è semplice, le Olimpiadi di Rio. Un appuntamento in più nel già vasto programma mondiale, un percorso durissimo su strada, con la salita è simile al Ghisallo. Quattro le specialità in programma: strada, pista, mountain bike e bmx. ma facciamo un passo indietro. A Campionati europei su pista di Montchiari, l’Italia ha raccolto trionfi inaspettati e cancellato il tempo della vacche magrissime. Medaglie figlie del lavoro serio, capillare e oculato, pur fra mille difficoltà, del commissario tecnico della Nazionale su pista, Marco Villa, con una lunga serie di vittorie alle spalle e l’onore di medaglie d’oro e d’argento continentali. Villa ha il ghigno di chi è pronto alla sfida dei Giochi Olimpici e che può ancora regalarci qualche sorpresa. Ma quando è forte Filippo Ganna, campione del mondo dell’inseguimento individuale su pista e oro continentale della stessa disciplina? «E’ stato l’oro che non ti aspetti, nel tempio di sua maestà Bradley Wiggins, il suo idolo. L’oro iridato che sa di futuro. Lottatore autentico, di classe cristallina - ribadisce Villa -, è dall’inverno che lavora sodo. Senza dimenticare Elia Viviani e Simone Con-sonni, per
Da sinistra: Marco Villa, Filippo Ganna e il presidente federale Di Rocco
un’apoteosi che attendavamo da 19 anni». Poi c’è il quartetto da paura, formato da Ganna, Consonni, Francesco Lamon e Davide Plebani, che hanno corso i 4mila metri in 3’56”393, media/h 56,656, sbriciolando il record assoluto fatto registrare il 2 marzo ai Mondiali di Londra (3’57”800). Agli Europei, hanno ceduto per un nulla (116 centesimi) l’oro alla Francia. L’euforia nel clan azzurro è grande: come si arriva a prestazioni simili? «Sono il frutto di lavoro di anni con i più forti stradisti, in sinergia
con le società di appartenenza». Correndo qua e là da una corsa all’altra, sull’onda delle grandi emozioni vissute, l’ho sentito sollevare il problema che i soldi dei montepremi federali, per un titolo italiano, non bastano neppure a pagare la cena ai compagni. «L’economia del nostro Paese è quella che è, comunque noi ai corridori diamo la borsa di studio, oltre ai premi». Il cremasco Villa (bronzo a Sydney da corridore), ai Giochi Olimpici di Rio può contare su Elia Viviani, nato a Isola della
Scala (Verona) il 7 febbraio 1989, professionista dal 2010 e ciclista sia su strada che in pista, appartenente al Team Sky. Non ha esagerato con i carichi di lavoro ma li ha aumentati gradualmente. Potrà vincere l’oro nell’Omnium? «Elia è forte, esuberante e con un grosso potenziale spiega Villa -. Ha fatto la gamba, come si dice in gergo, correndo il Giro di Polonia e partecipando alla Sei Giorni delle Rose. Sicuramente non deluderà». Viviani sarà impegnato nell’Omnium professionisti il 14 e 15 agosto. Quali sono gli avversari più pericolosi? «Penso che il colombiano Fernando Gaviria, iridato in carica dell’Omnium, sia il numero uno - ha affermato Villa -. Alle sue spalle, l’inglese Marck Cavendish e il francese Bryan Coquart. Ma in corsa non bisogna sottovalutare nessuno, ormai lo sappiamo bene. Sono contento della sua disponibilità, del coraggio, della forza e dell’orgoglio che non gli manca. L’obiettivo è quello di fare bene in tutte le specialità dell’Omnium», e quindi di vincere. A Rio si inizierà con le prove su strada (sabato 6 agosto gli uomini professionisti e domenica 7 le donne elite). La gare su pista andranno in scena dal 5 al 21 agosto). Le altre prove olimpiace sono: mountain mike (20-21), con Peter Sagan che torna al suo primo amore, e Bmx da mercoledì 17 a venerdì 19 agosto.
A Calvatone ha fatto festa anche l’Imbalplast di Soncino Giovanissimi in gara
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Sprint giovanili, martedì sera a Calvatone, organizzati dal Gruppo Amatoriale di Piadena, per favorire la diffusione della bicicletta e per potenziare il movimento, con i più piccoli impegnati nei mini sprint, gli altri nella corsa a punti. Premiati i team bresciani Feralpi Monteclare e Sprint Ghedi, oltre all’Imbalplast di Soncino. ORDINI D’ARRIVO G1: 1) Mattia Filipponi (Madignanese), 2) Matteo Bonizzi (Feralpi Monteclarense), 3) Umberto Vaselli (CC CremoneseArvedi). G2: 1) Alessandro Marzocchi (Guidizzolo), 3) Filippo Bonazza (Gs Sprint Ghedi). G3: 1) Stefano Ganini (Cremasca), 2) Daniel Zanoni (Imbalplast), 3) Federico Saccani (Gioca in Bici Oglio Po). G4: 1) Marco
E’ iniziata con il botto la 19ª Sei Giorni delle Rose, al velodromo Attilio Pavesi di Fiorenzuola, l’unica manifestazione internazionale del ciclismo su pista in Italia. Rassegna internazionale con 452 atleti di 26 nazioni, che si conclude stasera. Elia Viviani e Scartezzini, grandi favoriti della vigilia, hanno messo subito in chiaro le proprie ambizioni di gloria, guidando la classifica generale e mettendo in ghiaccio le maglie di leader. Ad impreziosire ulteriormente la serata
Baldan (Feralpi Monteclarense), 2) Davide Manfredi (Gs Sprint Ghedi), 3) Filippo Scaglia (Gs Sprint Ghedi). G5: 1) Mirko Coloberti (Imbalplast Soncino), 2) Matteo Cattivelli (Madignanese), 3) Simone Bertolotti (Feralpi Monteclarense), 4) Matteo Visioli (Gioca in Bici Oglio Po), 5) Giuseppe Cavagnoli (CC Cremonese-Arvedi). G6: 1) Stefano Leali (Mincio Chiese), 2) Filippo Regonini (Feralpi), 3) Manuel Mosconi (Imbalplast), 4) Luca Pollini (Imbalplast), 5) Elisa Roccato (Madignanese). 16º TROFEO MCL CAPERGNANICA Virgulti del ciclismo impegnati domani nel 16° Trofeo Movimento Cristiano Lavoratori a Capergnanica, organizzato dall’Unione Ciclistica Cremasca. Partenza alle 9.30.
Sei Giorni delle Rose: dopo 4 serate la sfida è apertissima
inaugurale, la presenza di Filippo Ganna, campione del mondo dell’inseguimento individuale e fresco campione europeo Under 23, che a Fiorenzuola è salito in pista per la prima volta con il body iridato conquistato a Londra. Il talento del Team Colpack), ha catalizzato l’attenzione a livello mondiale, nonostante la giovanissima età (20 anni da compiere lu-
nedì 25 luglio): sotto gli occhi del ct Marco Villa, nella finale italiana dell’inseguimento contro Liam Bertazzo, ha corso in 4’32”331. Ganna non andrà ai Giochi di Rio, semplicemente perché la sua specialità, l’inseguimento individuale, non rientra nel novero delle discipline olimpiche del ciclismo su pista. Tornando alla Sei Giorni delle Rose, proseguo-
no i colpi di scena. Dopo l’exploit di Viviani e Scartezzini nelle terza serata, giovedì sera sono passati in testa i francesi Morgan Kneisky e Benjamin Thomas. Ma la sfida è apertissima. 3 GIORNI OROBICA La 3 Giorni Orobica incorona Alessandro Monaco (Conventini Team). E’ il pugliese di Grottaglie (Ta), si è aggiudicato la prestigiosa gara
Guarnieri approderà al team Fdj
Jacopo Guarnieri
Le strade del Tour sono il crocevia del ciclomercato. Jacopo Guarnieri, piacentino nato nel 1987, cresciuto nel CC Cremonese e in forza alla Katuska del team manager Ekimov e del ds Konychev, avrebbe ricevuto proposte da parte del team francese della Fdj del team manager Madiot, che lo vorrebbe come uomo di fiducia del velocista Arnaud Demare (classe 1991). Philippe Gilbert (classe 1982) potrebbe lasciare la Bmc e accasarsi alla Fortuna Vital Concep, la formazione bretone che sta lavorando per rafforzare l’organico. TOUR DE FRANCE Grande Boucle con poche emozioni e terzo successo francese ormai in cassaforte per Chris Froome, che ha dominato la corsa e ha chiuso i giochi giovedì dominando la cronoscalata di 17 km da Sallanche a Megeve. Ottimo terzo posto di Fabio Aru, che così è tornato in corsa per un buon piazzamento. Nella tappa di ieri, Froome è ancora una volta caduto, ma è salito sulla bici di un compagno è ha perso pochissimo. La tappa (Albertville-Saint Gervais Monte Bianco di 146 km) è stata vinta dal francese Bardet (6º Aru). nazionale a tappe per la categoria Juniores, che si è conclusa a San Paolo d’Argon (Bg), con il successo dell’ultima tappa del varesino Alesando Covi (Team F.lli. Giorgi) secondo nella generale a 1’05” da Monaco. Da sottolineare anche la bella prestazione del bergamasco Davide Baldacchini del Team Lvf, vincitore della prima frazione a Colle Gallo e del cremonese Luca Rastelli (Gb Junior Team), che è riuscito a tenere in passo in salita degli altri attaccanti, con segnali confortanti.
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Sport
Sabato 23 Luglio 2016
Spotti punta ora ai Mondiali di Minsk L’atleta allanato da Danio Merli non ha affatto risentito del salto di categoria. Matteo Miglioli in finale nel K4 500
CANOA Dopo l’oro europeo, il giovane talento della Baldesio proverà ad essere protagonista anche in Bielorussia
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ono stati Michele Bertolini e Riccardo Spotti (Baldesio) a portare l’Italia sul gradino più alto del podio ai Campionati Europei di Plovdiv (Bulgaria). Il K2 200 Under 23 azzurro ha chiuso la finale in 30”559, infliggendo 404 millesimi di distacco ai lettoni Deniss Volkovs e Kaspars Tiklenieks e 714 ai serbi Bojan Milinkovic e Marko Dragosavljevic. Un successo che conferma il valore dei due giovani atleti, dopo il titolo iridato Junior conquistato un anno fa in Portogallo. Rientrato in Italia, Riccardo Spotti ci ha raccontato l’emozioni vissute in Bulgaria: «E’ un oro europeo assolutamente inaspettato, visto che la stagione era iniziata nel peggiore dei modi, per colpa di un infortunio alla spalla che mi ha costretto a riposo per circa 3 mesi, fino a dicembre. Da allora, mi sono fissato l’obbiettivo di riprendermi e ho iniziato subito a focalizzarmi sulle prime selezioni nazionali. Visti i primi risultati incoraggianti, ho acquisito fiducia in me stesso e nelle mie potenzialità per quest’anno. Il K2 lo abbiamo provato per la prima volta la settimana scorsa e il feeling è stato subito positivo e allora abbiamo deciso di rischiare e di provare a prepararlo. Sin dalla batteria in Bulgaria ci siamo resi conto delle potenzialità della barca e in finale, con una gara gestita in modo perfetto, siamo riusciti a vincere
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con un bel distacco e a stracciare il record europeo, sfiorando di 5 centesimi quello mondiale. L'emozione è stata grandissima, anche perché gli avversari erano quel-li che fino a qualche giorno prima guardavamo con ammirazione e senso di inferiorità. E’ stata sicuramente una vittoria incoraggiante, sia per il Mondiale in
programma tra una settimana a Minsk, che per il prossimo quadriennio olimpico dato che sono al primo anno nella categoria Under 23. Un grazie va sicuramente alla mia famiglia, al mio allenatore Danio Merli e alla Canottieri Baldesio che mi hanno supportato in tutto. Dopo il Mondiale, preparerò i Campionati italiani,
anche se non so se parteciperò, perché sarò impegnato con i test di ammissione per l’università». Alla medaglia d’oro del K2 200 azzurro, si sono aggiunti l’argento di Samuele Burgo nel K1 500 Junior, l’argento del K2 500 Junior di Matteo Cavessago e Gianluca Pommella e il bronzo di Meshua Marigo nel K1 500 Junior femminile. In Bulgaria era presente anche Matteo Miglioli, che ha raggiunto la finale nel K4 500. «Sono contento del risultato ottenuto, arrivato al primo anno tra gli Under 23. La batteria non è andata come volevamo, chiusa al 6° posto, ma in semifinale ci siamo riscattati alla grande e abbiamo vinto con un tempo inferiore di 3 secondi rispetto alla batteria. Prima della finale c’è stata una bufera e la gara è stata rimandata di oltre due ore. Restare in attesa per così tanto tempo ci ha forse un po’ scaricato e alla fine siamo arrivati ottavi, con un tempo superiore a quello della semifinale, che valeva il quarto posto. Comunque va bene così. Avrei potuto gareggiare anche nel K1 200, ma ho perso di poco la selezione con un compagno di squadra. I prossimi impegni? Non gareggerò ai Mondiali, visto che il K4 500 verrà reintrodotto nel programma solo il prossimo anno, quindi mi preparerò per i Campionati italiani, ultimo impegno della stagione». F.V.
La Pomì si affida sulla centrale croata Tamara Sušić
VOLLEY SERIE A1
La centrale Tamara Sušić
Nonostante il pieno clima estivo, la settimana ha portato parecchie notizie in casa Pomì. In primis un nuovo acquisto: si tratta della centrale croata Tamara Sušić. Tamara ha 25 anni, essendo nata il 28 novembre 1990 in Bosnia-Erzegovina. E’ dunque giovane, ma nell’età giusta per spiccare il volo e le caratteristiche, stando almeno a chi ha scelto di puntare su di lei, ci sono tutte: dalla struttura fisica alla prestanza atletica, fino alla capacità d’attacco messa in mostra nelle varie formazioni croate in cui ha militato (tra l’altro a Zagabria è stata compagna dell’altro neo acquisto Pomì, la regista Klara Peric), ultima la Csm Bucarest. Anche in nazionale Tamara ha già una certa esperienza, militandovi da 5 anni. Un’altra operazione di mercato aveva portato, ad inizio settimana, il libero Giulia Gilbertini a rivestire la maglia rosa della
Pomì. Giulia, prossima a compiere i 32 anni, militò infatti nella Pomì nella stagione 2012-2013, quella della promozione in A1. Mette a disposizione la grinta già nota e un’esperienza che si è ulteriormente arricchita. Nello scorso week end Bergamo si è presa la rivincita sulla sabbia, battendo 2-1 la Pomì nella finale della tappa del Legavolley Summer Tour di Riccione. In questo fine settimana la terza tappa è a Pescara. Ultima news: giovedì sono stati composti i gironi quadrangolari della finale del Mondiale per club che si giocherà in ottobre a Manila. La Pomì affronterà l’Eczacibasi del fresco ex coach Barbolini, le campionesse del Sud America della Rexona Rio de Janeiro e la selezione delle Filippine. Un girone decisamente duro, che qualificherà alle semifinali le prime due. Vanni Raineri
Canottaggio, l’Eridanea vince a Piediluco NEWS
Nelle selezioni giovanili di Piediluco, bel successo dell’Eridanea nel doppio Junior, con Vittorio Piani e Matteo Amadini che si sono imponsti sull’equipaggio misto Saturnia e Ginnastica Triestina di Pierluigi De Rogatis e Luca Giurgevich e su quello misto Milano ed Eridanea di Nicolò Carucci e del casalasco Cristian Zaccariello.
Stasera scatta il Rally Circuito di Cremona
E’ una ritorno al passato quello che gli organizzatori prevedono per l’edizione 2016 del Rally Circuito di Cremona. L’evento lombardo che cade nel pieno periodo estivo, torna ad essere una prova in notturna, dodici ore con tutto il fascino delle gare degli anni Settanta e Ottanta, quando con le tenebre era una prassi ed una delle essenze propria della disciplina. Il rally è valido per la massima serie Tricolore per Auto Storiche, ma anche per il Trofeo A112 Abarth. Partenza stasera alle 21, arrivo domani alle 8.30, con otto prove sulle dorsali dei colli parmensi e piacentini.