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PICCOLO Giornale
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Anno XI • n° 43 • VENERDÌ 12 NOVEMBRE 2010
Settimanale • € 0,02 copia omaggio
VIAGGIO TRA I GIOVANI
TORNA L’INTERESSE E LA PASSIONE PER LA POLITICA
Abbiamo ascoltato alcuni studenti delle classi quinte. Sbaglia chi pensa a un mondo giovanile totalmente avulso dalla realtà politica: hanno le idee chiare, sanno quello che vogliono. Criticano i politici e si preoccupano per il loro futuro L’EDITORIALE
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Quant’è bella giovinezza…
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TAGLI AL TRASPORTO PUBBLICO
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La protesta di Alloni. La preoccupazione di Zanibelli. Le tariffe in aumento.
a pagina 11
GIACOMO ZAFFANELLA
Lo strappo: «Perchè lascio la Lega Nord» ▲
a pagina 7
COMMERCIO
Scontro Confersercenti e Ascom sulle iniziative del Natale ▲
Confermata la trasformazione in deposito Calcio - Allo Zini arriva la Paganese
Basket - Trasferta ostica
SABATO MATTINA ALLE 9
Cremo sull’orlo della crisi non può più sbagliare
La Vanoli Braga cerca a Biella un tris di vittorie per sognare
La nuova statua di Stradivari nel Cortile Federico II
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robabilmente sollecitati ad un nuovo protagonismo dalla riforma della scuola e dell’università, targata Gelmini, i giovani sono tornati ad essere un soggetto che cerca di farsi ascoltare e pesare, nelle scelte politiche e di governo. Non crediamo che ne avessero perso la voglia: il fatto è che, come emerge anche dall’inchiesta che abbiamo condotto in alcune scuole cremonesi, è difficile, per loro, farsi spazio, e anche solo farsi sentire. Grande demerito di una società bloccata, e di una classe politica molto più centrata sul presente che sul futuro. Eppure, le sfide che aspettano il nostro Paese e tutta l’Europa sono enormi, e sono sfide globali: rendere compatibili ripresa e profitto con il welfare, coniugare la solidarietà sociale con un alto tasso di competitività. Robert Schuman, storico ministro francese, uno dei padri dell’Europa, parlava della necessità di fare, in momenti difficili, “sforzi creativi”. Anche per questo servono i giovani. Il genio è saggezza e gioventù, ha detto un poeta. I giovani hanno bisogno che gli si creino opportunità, che gli venga dato spazio e modo di esprimersi. Non corsie privilegiate, non raccomandazioni, non carità pelosa. Emerge anche questo, dai nostri ragazzi cremonesi: basta con “i soliti noti”, le raccomandazioni, il giro di poltrone. La profonda insoddisfazione che esprimono per la condizione presente è il terreno in cui si può radicare il principio speranza: diamo loro attenzione, spazio, fiducia. Alcuni di loro saranno la classe dirigente di domani. Se questa Terra è l’unica che abbiamo, questi giovani sono l’unico futuro che abbiamo.. Daniele Tamburini
TAMOIL: CHIUDE LA RAFFINERIA
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