il
PICCOLO
Giornale
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Anno XIII • n. 45 • SABATO 5 OTTOBRE 2013
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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Il Consiglio comunale chiede di arrivare gradualmente allo stop dell’impianto in tempi ragionevolmente brevi
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SPEGNERE L’INCENERITORE NON E’ POSSIBILE Zamboni (Aem Gestioni): «Anche puntando al massimo sulla raccolta differenziata, resteranno fino a 60mila tonnellate di rifiuti da smaltire ogni anno» L’OSPITE
Il punto sulla situazione politica
VANOLI A OTTO GIORNI DALL’ESORDIO
AUMENTO DELL’IVA: ECCO QUALI PRODOTTI SUBIRANNO RINCARI
U
di Massimiliano Salini
POLITICA
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Fiducia al Governo, i commenti dei leader politici locali
LO PSICHIATRA
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Femminicidio: ma chi sono gli assassini?
a pagina 6
A CREMONA
LO SPORT
Cremo a Reggio per riprendere a correre veloce
Una Pomì in crescita da oggi è impegnata nella Palladium Cup
Biogas: terreni usati come discariche?
Ai campionati italiani due medaglie pesanti per Bissolati e Baldesio
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a pagina a pagina 24 26
CASALMAGGIORE
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a pagina 24
AMBIENTE
CANOTTAGGIO
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a pagina 23
VOLLEY SERIE A1
a pagina 7
Trasporto pubblico: tornano le circolari e nuovi bus
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CALCIO LEGA PRO
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pagine 13-16
Dopo un buon precampionato, cresce l’attesa dei tifosi per la sfida di Siena contro i campioni d’Italia nella prima giornata di Lega A
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na valutazione sulla situazione politica attuale non può che fare i conti con tre constatazione, ahinoi, del tutto negative: il governo Letta, pur essendo un governo frutto di un atto di responsabilità da parte delle principali parti politiche, manifesta sempre di più le proprie intrinseche debolezze, e la difficoltà a mettere in atto riforme strutturali in grado di incidere sulla vita del nostro paese; il centrodestra è dilaniato da lotte interne che, pur avendo visto al momento il prevalere delle istanze a mio avviso più ragionevoli, certamente gettano nella più totale confusione l'elettorato che potremmo grosso modo definire “liberale”; il centrosinistra, continuando a rimanere ostaggio delle istanze più radicali e giacobine, vive in maniera isterica la propria convivenza con il nemico Berlusconi, e isola o osteggia figure che invece andrebbero più a fondo capite e seguite, come l'ex presidente della Camera Luciano Violante. Come uscirne? Centrando la propria attenzione sulle priorità. Innanzitutto cercando di definirle e circoscriverle. Le priorità – per definizione – non possono essere un centinaio, come purtroppo sembrava emergere dall'elenco infinito di punti snocciolati dal premier Letta nel suo recente discorso al Senato. Le priorità sono poche. Anzi, in fondo, ce n'è una sola: riduzione del peso dello stato, con conseguente diminuzione di debito, spesa e tasse. Non c'è altra via per rimettere in salute il corpaccione malato dello stato italiano e far ripartire l'economia, ridando fiato a famiglie e imprese. Ma è una via che deve essere percorsa con convinzione: dismissioni di patrimonio pubblico e partecipazioni statali; autentiche privatizzazioni e liberalizzazioni; riduzione consistente della spesa pubblica. Il centrodestra, se vuole dirsi tale, dovrebbe fare proprie fino allo stremo queste politiche; d'altro canto, economisti come Alesina e Giavazzi dicono che la strada delle privatizzazioni e liberalizzazioni è più di sinistra che di destra. Bene, invece di sciogliere il nodo dell'attribuzione di queste politiche all'una o l'altra parte, facciamo una cosa più semplice: mettiamole in atto. Questo sì che sarebbe fare delle autentiche ed efficaci “larghe intese”. *Presidente della Provincia di Cremona
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ECONOMIA
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La giornata casalese di Ambrosoli