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PICCOLO
Giornale
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Anno XIII • n. 50 • SABATO 9 NOVEMBRE 2013
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
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“Solo da qui, solo Pomì”, ma parte l’assurda accusa al Consorzio Casalasco del Pomodoro. Ci si mette anche il ministro
a pagina 18
L’ORO ROSSO UN ORGOGLIO, ALTRO CHE SCUSE Vent’anni fa il Latte Padania dovette cambiare nome, ora ci si offende per i pomodori. Dovremmo forse vergognarci dei prodotti padani? di Daniele Tarenzi
Fuggono tutti. Ma chi resta?
O
Il Piccolo vi propone il Ricettario d’autunno, che da lunedì sarà disponibile in redazione al costo di un euro. La settimana prossima vi forniremo l’elenco completo di tutti i posti in cui è possibile trovarlo.
SAN DANIELE PO
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Il rinoceronte del Po, rinvenuto il fossile
a pagina 3
EMENDAMENTO DI DANILO TONINELLI
a pagina 4
Istruzione: l’inglese si imparerà già dall’asilo
INTERVISTA A GIAN DOMENICO AURICCHIO
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«Tencara? Ora tocca a Regione e Governo»
a pagina 7
FINO ALL’11 NOVEMBRE
BASKET LEGA A
Cremo, una pausa Sabato di fuoco molto utile per la Vanoli per ricaricarsi contro Pistoia
Galimberti e Perri sfogliano la margherita
a pagina 26 a pagina 25
a pagina 5
LUNEDI’ 11 NOVEMBRE
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a pagina 24
POLITICA - CANDIDATI SINDACO
Pomì in Coppa Italia per conquistare la prima vittoria ▲
Un’alternativa pensata per la serenità degli anziani e la tranquillità dei loro familiari. Un modo nuovo per vivere la terza età in sicurezza: in casa propria ma assistiti da un centro sanitario. A soli 18 km da Cremona - Classe energetica D EPH 94,23 KWh/m2a
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a pagina 23
VOLLEY SERIE A1
a pagina 6
Con il BonTà appuntamento con il gusto
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CALCIO LEGA PRO
a pagina 8
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L’umidità tipica della Pianura Padana non è amica della salute: può accentuare i dolori reumatici, dare problemi respiratori e accrescere i disturbi dell’umore
AL RIDOTTO DEL TEATRO
Aperitivo con l’opera per presentare “L’Olandese volante” in scena al Ponchielli
RICETTE D’AUTUNNO
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a pagina 22
IN ARRIVO UN INVERNO GELIDO
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ra stanno scappando dall’Italia non solo i migliori giovani “cervelli”, ma anche le micro aziende e le start-up più promettenti: le stanno cercando Paesi come la Svizzera e la Germania. Sì, anche la nazione della teutonica Merkel. A un patto, però: a chi è interessato a collaborare con i tedeschi viene chiesto di trasferirsi armi e bagagli in terra tedesca. Il motivo? Semplice: là c’è meno burocrazia, i procedimenti sono più snelli, l’accesso al credito è più agevole, e migliore è il rapporto con i centri di ricerca. In poche parole, i Laender della Germania delle Est offrono condizioni competitive alle imprese italiane. E se queste hanno problemi di riduzione di personale, il rimedio è semplice: in Germania trasferiscono la sede legale e offrono ai dipendenti italiani contratti locali. Chi non ci sta, se ne va. Ma non si tratta solo di aziende ad alto valore aggiunto. In Germania, Slovenia, Svizzera e Romania, per esempio, si stanno trasferendo sempre di più anche le ditte che hanno un basso valore aggiunto. A conferma che l’epidemia sta diventando generale. Per fare un esempio di casa nostra: è come se a delocalizzare all’estero non siano soltanto le aziende cremasche della cosmesi che fanno internazionalizzazione, ma anche le micro-imprese che fanno riempimento e confezionamento di creme, smalti per unghie, rossetti per conto terzi. Chi resterà in Italia, a questo punto? Quelli che non vogliono negli altri Paesi: le corporazioni che difendono i loro diritti, i burocrati che vivono e prosperano nel complicare le leggi per mantenere i loro privilegi, le professioni asservite ai poteri della rendita (e al Sud alla malavita organizzata), i radical chic da salotto, la classe politica che si sta mangiando il futuro di questo paese. Tutta gente che dice che se cade il governo Letta, cade l’Italia. Ma se cade questo governo che ha solo aumentato le tasse e non ha prodotto una riforma degna di questo nome, chi se ne accorgerà?
LO SPORT
L’OSPITE
a pagina 8
Commercianti contro la contraffazione