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Anno XII • n° 20 • MERCOLEDÌ 4 APRILE 2012
Non riceve alcun finanziamento pubblico o privato
Periodico • € 0,02 copia omaggio ▲
Ma le previsioni meteo annunciano un fine settimana all’insegna del maltempo in quasi tutta Italia
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PASQUA FUORI PORTA, MA LOW COST
In tempi di crisi si scelgono soggiorni brevi e mete più vicine. Per gli spostamenti si preferisce il treno o l’auto in condivisione
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ARRESTATO FINTO CIECO
PARLA IL SINDACO PERRI
«Ricandidarmi? Chiedetemelo tra due anni» ▲
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TRASPORTO PUBBLICO
Km Spa: in arrivo 4 nuovi bus a metano ed emettitrici a bordo ▲
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CREMONA SOTTERRANEA
Truffava l’Inps percependo l’invalidità
bia intascato aiuti previsti dallo Stato, in questi casi, per un valore complessivo di circa 30mila euro (si parla di un’indennità di accompagnamento di 807,35 euro al mese). Sospeso dal lavoro, dove raggiunto dai militari ha raccolto le sue cose senza opporre resistenza, il vigevanese è ora agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Il gip Salvini ha anche predisposto il sequestro dell’autovettura del 27enne e anche il sequestro preventivo del suo conto corrente postale. Michele Scolari
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TORRICELLA DEL PIZZO
Verso le elezioni: sono ben quattro le liste per settecento abitanti ▲
chiali scuri all’ingresso (rimettendoli poi all’uscita), chino ad osservare prodotti elettronici come iPad o iPhone. Atteggiamenti incompatibili con la dichiarata cecità, diagnosticatagli come parziale nell’agosto 2003 ed infine come totale nel luglio 2006 da certificazioni emesse dall’Asl di Pavia, presso la cui commissione medica ora il gip Guido Salvini, firmatario dell’ordinanza cautelare proposta dal pm Fabio Saponara, ha predisposto ulteriori accertamenti su come possa essere stato certificato lo stato di handicap. Si calcola che il 27enne ab-
CONTRO LA TRIESTINA
Mercoledì sera la Cremo sfida il suo passato ▲
vede il “cieco” muoversi senza difficoltà d’orientamento e senza bastone o display braille in diverse circostanze. Attraversava la strada rapidamente, in sincronia con le auto di passaggio e soprattutto lanciando le classiche due occhiate a destra ed a sinistra oppure apriva cancello e porta di casa centrando perfettamente la serratura senza esitazioni. Non è stato sorpreso a leggere il giornale ma ci è andato vicino. Tra le immagini più significative infatti, lo si vede aggirarsi tra gli scomparti di un noto megastore cremonese, dopo essersi tolto gli oc-
Siamo entrati nel bunker di Palazzo Trecchi ▲
ttraversava la strada, camminava senza bastone e faceva shopping scegliendo tranquillamente i prodotti. Per oltre tre anni ha truffato l’Inps fingendosi cieco, guadagnando con il suo falso handicap il posto di lavoro, i permessi riservati agli invalidi e, soprattutto, gli aiuti economici previsti dallo Stato. La fortuna è cieca ma la furbizia ci vede benissimo. E’ questo un fenomeno che negli ultimi giorni sta venendo alla luce sempre più spesso, anche grazie al lavoro delle forze dell’ordine oltre che alle segnalazioni di cittadini onesti. Adesso è la volta di Cremona, dove nella giornata di lunedì il nucleo operativo e radiomobile del luogotenente Angelo Foglia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un finto cieco, Stefano V., 27enne originario di Vigevano ma residente a Cremona ed impiegato come centralinista, ironia della sorte, proprio nel comparto civile della Direzione Provinciale del Lavoro (che è risultata estranea alla vicenda). Le indagini, illustrate martedì mattina dal capitano Rocco Truda in sala stampa alla caserma Santa Lucia, si sono sviluppate a partire dal luglio del 2011 documentando i vari momenti della vita quotidiana di S.V., evidenziando l’inesistente cecità. Numerosi sono stati gli accertamenti che hanno visto i militari impegnati in pedinamenti mirati a tenere sotto osservazione il comportamento del 27enne. Comportamento risultato alquanto strano per un cieco: nelle fotografie trasmesse dai carabinieri si
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CREMONA Giuseppe Torchio: «Nessuna risposta da parte del presidente presidente Salini»
Pescarolo, gli alunni piantumano 6 roveri
Gli alunni delle scuole elementari di Pescarolo ed Uniti, hanno piantumato nei giorni scorsi sei nuovi roveri, per rinnovare la tradizione locale del falò di Carnevale. Gli scolari, accompagnati dagli insegnanti, dal presidente del Museo del Lino Stefana Mariotti e dagli amici del Falò, hanno messo a dimora sette piante nel campo di Bonetti e altre due sono state collocate nel terreno di Achille Caifa.
Cresce l’emergenza lavoro nel territorio L’emergenza lavoro in provincia di Cremona diventa sempre più pressante: sono centinaia i lavoratori che, non più coperti dagli ammortizzatori sociali, si trovano ora senza più un reddito, dopo che le più grosse aziende del territorio sono entrate in crisi: la Bini di Casalmaggiore, la Tintoria Europea di Isola Dovarese, la Praga di Casalmaggiore, ecc. La denuncia arriva dal consigliere provinciale Giuseppe Torchio, che punta il dito contro l’amministrazione provinciale. «L’assessore Paola Orini dice che una parte dei fondi stanziati per la crisi Tamoil verrà utilizzata per il sostegno alle aziende in
crisi, tuttavia l’importo è bassissimo e non sarà sufficiente a sostenere le aziende». Torchio lamenta la mancanza di risposte da parte del presidente Massimiliano Salini. «Qualche anno fa avevamo stanziato, come Provincia, insieme alla Camera di Commercio, un milione di euro per la crisi. Perché ora non si fa lo stesso? L'assessore Orini è stata lasciata sola dalla sua Giunta. Bisognerebbe puntare su un programma di riqualificazione di tutti i dipendenti rimasti senza lavoro. Che senso ha oggi investire in rotonde e piste ciclabili, quando c’è chi rimane senza un pezzo di pane?».
Solidarietà ai marò arrestati in India
Nei giorni scorsi il prefetto Tancredi Bruno di Clarafond ha ricevuto una delegazione dell’Associazione nazionale Marinai d’Italia (sezione di Cremona), che ha voluto ricordare la difficile situazione dei marò italiani, ancora in stato di arresto in India. A questo proposito il prefetto si è impegnato a trasmettere tale messaggio di solidarietà al presidente del Consiglio dei Ministri.
«Ricandidarmi? Chiedetemelo tra due anni!» Il sindaco di Cremona Oreste Perri sull’ipotesi della sua ricandidatura: non è il momento di porre la questione
«Non voglio essere oggetto di strumentalizzazioni. Niente gossip e lasciatemi lavorare: c’è ancora molto da fare»
S
di Laura Bosio
ono a metà percorso e già mi chiedono se farò la prossima gara!». Oreste Perri, sindaco di Cremona e sportivo da sempre, commenta così, con una battuta, le voci secondo cui sarebbe pronto a ricandidarsi per la prossima tornata amministrativa. «In realtà nessuno mi ha chiesto nulla rispetto a una mia possibile ricandidatura: anch’io ho letto questa notizia sulla stampa locale, e la cosa mi ha stupito non poco. Non vorrei essere oggetto di strumentalizzazioni, né vorrei che si iniziasse a fare campagna elettorale ora, a due anni e mezzo dalla fine del mandato. Non voglio neppure che la mia possibile ricandidatura diventi il gossip mediatico dei prossimi due anni. Chiedo quindi a tutti di lasciarmi lavorare e di portare a termine quello che sto facendo con la serenità che mi è necessaria». Ma lei cosa risponderebbe a chi si chiedesse se l’ipotesi della sua ricandidatura abbia un fondamento? «Che in questo momento non ci penso proprio. Nessun atleta può permettersi, a metà di una gara, di pensare a quella successiva: farebbe male quella attuale. Lo stesso vale per me. Abbiamo tanti progetti in campo, che d o b b i a m o p o r t a re avanti. Se pensassi ora alle prossime
elezioni agirei come la vecchia politica, quella che invece di portare avanti il proprio programma si occupava di raccogliere consensi elettorali in vista delle elezioni successive». Mi sembra di capire che ancora non ha le idee chiare sul suo futuro… «Al contrario. La mia idea è portare a termine il mio programma e tutti i progetti che stiamo approntando. Sarà solo alla fine di questo mandato che potrò decidere cosa fare. Saranno diverse le variabili: allora avrò 63
anni, e dovrò vedere se avrò ancora benzina in corpo per fare qualcosa; anche la salute, naturalmente, avrà il suo peso. Non posso però saperlo ora. Adesso posso solo dire che sto portando avanti volentieri il mio mandato di sindaco, e il mio senso del dovere nei confronti degli altri e di me stesso mi porta a lavorare sodo. Ho degli obiettivi e li voglio raggiungere, perché se molti passi avanti sono già stati fatti, molti sono anche quelli
ancora da fare. Spero di arrivare a mettere in cantiere tutto quello che ci eravamo prefissati. Abbiamo scadenze molto pressanti, in questi due anni: dopo l’apertura del museo del violino ci saranno da completare i lavori di eliminazione dei passaggi a livello e quelli di via Dante entro il 2014, ossia entro la fine del mandato; poi voglio riaprire via Lungastretta, realizzare la pista ciclabile del Boschetto – che partirà a breve – costruire la barriera anti-rumore per il quartiere Zaist… e tante altre cose».
«Ora non sto pensando a ricandidarmi»
Il suo lavoro, in questi due anni e mezzo, è stato spesso criticato. Questo la scoraggia? «Ho fatto delle scelte senza paura di andare controcorrente, come è accaduto nella vicenda delle nomine. Non sono gli uomini che vanno cambiati, ma la mentalità nell’amministrare la cosa pubblica, ed è questo che avevo in mente quando ho preso determinate decisioni, anche andando contro tutti. Come è accaduto a livello nazionale, dove la politica si è messa a disposizione del Governo tecnico e i partiti stanno affrontando assieme la crisi, vorrei che anche a livello locale passasse questa mentalità. Il sindaco appartiene alla città e ai cittadini, non ai partiti.
Sono sicuro che anche i miei colleghi sindaci in altri comuni la pensino allo stesso modo: quando devi fare delle scelte ti metti al servizio delle persone. Tenere assieme il meccanismo tra politica e struttura tecnica non è semplice. Ritengo che debbano essere i partiti per primi a dover favorire l’azione amministrativa: chi lavora in un’amministrazione deve rendersi conto che le poltrone servono per mettersi a servizio della gente e non per stare seduti comodi. E’ un punto di partenza e non di arrivo”.
canismo della macchina amministrativa. Quando ho iniziato non ne sapevo nulla, perché fino a quel momento avevo competenze molto diverse. Per questo motivo ho pagato uno scotto piuttosto alto, all’inizio. Poi le vittorie sono arrivate, ma solo perché ho superato le sconfitte e da esse ho tratto insegnamento. Il percorso è stato difficile e anche bello, non lo nego. Ma come ho detto all’inizio non posso parlare ora di candidature. Se me lo chiedono oggi, rispondo che non penso di ricandidarmi, perché se ci pensassi rischierei di non continuare a correre velocemente come sto facendo ora. Me lo chiedano quando mancheranno tre mesi al termine del mandato: allora, forse, avrò una risposta».
«Quando ho iniziato non ne sapevo nulla»
Una piccola provocazione: le piace fare il sindaco? Se la risposta è affermativa, perché allora non ricandidarsi? «In questi mesi sto prendendo maggior coscienza del mec-
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Cremona
Mercoledì 4 Apriile 2012
susanna camusso a cremona
In occasione dell’attivo dei delegati della Cgil, svoltosi a Cremona martedì mattina, la segretaria nazionale Susanna Camusso ha riportato l’attenzione sul problema dell’articolo 18, replicando alle parole dei giorni scorsi di Emma Marcegaglia. «Se gli imprenditori non hanno intenzione di licenziare, che ritirino le proposte di modifica dell'articolo 18» ha detto Camusso. «Abbiamo un grosso problema da risolvere:
Articolo 18: «Senza reintegro continueremo le iniziative»
quello dell’inserimento lavorativo di giovani e precari, in modo stabile. Tuttavia non si può far pagare ai lavoratori la necessità ridurre i costi delle imprese». La segretaria nazionale ha inoltre richiamato i partiti: «Secondo me le forze politiche non prestano ascolto all'agenda dalla Cgil» perché, in generale, «hanno poca attenzione nei confronti della società». Quanto alla Lega, la Camusso l’ha definita “demagogica”, commen-
tando l'annuncio da parte del Carroccio di una raccolta di firme contro la riforma delle pensioni e quella del mercato del lavoro. «Io» ha detto «non firmerei con loro». La Cgil proseguirà con le iniziative di protesta se non ci sarà «il reintegro nel caso di licenziamenti illegittimi», nel documento varato dal governo sulla riforma del mercato del lavoro. Ha aggiunto il segretario generale Susanna Camus-
so, riferendosi alla prossima mobilitazione del 13 aprile. «Stiamo aspettando un testo – ha spiegato – che continuiamo a non conoscere». «Il problema – ha proseguito il segretario – non sono i tempi ma i contenuti e se come temiamo nel documento, che sarà varato dal governo, ci sono soluzioni che non prevedono il reintegro nel caso di licenziamenti illegittimi, continueremo le nostre iniziative affinché venga modificato».
Pasqua low cost, ma alla gita non si rinuncia
Caro carburante e tempo instabile spingono gli italiani a ripensare le vacanze: si scelgono soggiorni brevi e mete vicine
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di Martina Pugno
i preannuncia una Pasqua caratterizzata dal maltempo, o almeno questo è ciò che attestano le previsioni metereologiche relative al nord Italia. Nuvole e piogge non dovrebbero risparmiare né domenica né lunedì, ma la speranza è l'ultima a morire e i cremonesi non rinunciano ad organizzare gite fuori porta in località che forse saranno risparmiate dal maltempo, oppure ad escogitare mete alternative in spazi coperti. Ad una seppur breve vacanza, però, proprio non si rinuncia (giustamente), anche se particolare attenzione quest'anno viene rivolta al portafoglio. Secondo le più recenti indagini, saranno gli agriturismi a beneficiare delle vacanze pasquali, con numeri positivi per quanto riguarda le prenotazioni, mentre sono in calo le prenotazioni per le località tipicamente turistiche, nelle quali piuttosto si sceglie di recarsi per un numero ridotto di giorni. In pochi, quest'anno, scelgono mete fuori dall'Italia; in tal caso solitamente è per raggiungere parenti e familiari. E' il caso di Roberta: «Mia figlia è in Erasmus in Inghilterra; quest'anno quindi abbiamo deciso di approfittarne e di raggiungerla noi, con tutta la famiglia. Passeremo una Pasqua un po' diversa e ne approfitteremo anche noi per visitare Londra, che io ad esempio non ho mai visto. Staremo via appena un paio di giorni
Sempre più spostamenti in treno, e la macchina si condivide
però, non possiamo permetterci di spendere molto quest'anno. Infatti anche le date le abbiamo scelte in base al costo dei voli. Al viaggio, però, non abbiamo voluto rinunciare». Più frequentemente, invece, ricorre la decisione di trascorrere la giornata di Pasqua in casa, invitando magari alcuni parenti: «Faremo un pranzo con la mia famiglia e quella di mio fratello, il giorno di Pasqua. Per Pasquetta, invece, ancora non sappiamo, perchè avremmo voluto trascorrere una giornata al mare ma le previsioni non sono molto buone, almeno nelle località più vicine. Probabilmente ripiegheremo su qualche città non troppo distante», racconta Silvia. Tra i pochi che per il ponte si concederanno un week end di pura vacanza, Fabio: «Quest'anno io e la mia ragazza andremo quattro giorni a Berlino; abbiamo trovato una buona offerta per il viaggio e ne volevamo approfittare. Ci piace molto viaggiare e non appena ne abbiamo la possibilità ci dedichiamo alla scoperta di qualche località nuova». Tranne qualche eccezione, dunque, quella che si delinea è una Pasqua lowcost, trascorsa nei dintorni oppure organizzata con particolare attenzione alla spesa. «Io e mio marito raggiungeremo i miei genitori a Roma per qualche giorno. Di solito andiamo in macchina, ma
quest'anno abbiamo preferito utilizzare il treno, la benzina ormai ha costi decisamente proibitivi», è il commento di Cinzia. Anche chi deciderà di non compiere veri e propri viaggi, difficilmente rinuncerà a trascorrere uno o due giorni di svago al di fuori delle mura domestiche e della propria città. «Quest'anno abbiamo deciso di rimanere in zona - racconta Raffaele - . Niente vacanze, anche perchè con un bimbo piccolo preferiamo evitare viaggi stressanti i. Passeremo la Pasqua con la famiglia, mentre a Pasquetta ci concederemo una giornata in agriturismo, dove sicuramente anche il piccolino di casa potrà divertirsi».
Le vacanze culturali, o quantomeno le gite di una giornata, si confermano tra le più quotate per chi desidera una giornata di svago: Michela andrà a visitare una città d'arte, «Forse Mantova, oppure Bologna: in realtà speravo di poter fare una grigliata all'aperto con gli amici, ma il meteo non promette nulla di buono quindi preferisco approfittarne per andare a fare la turista e visitare qualche museo». Ma c'è anche chi farà il turista nella propria città, come Giorgio: «Quest'anno resto in città. Mi vengono a trovare dei parenti e si fermeranno un paio di giorni: ne approfitterò per mostrare loro Cremona e per riscoprirla anche io. Ci sono molte cose che ho sem-
pre pensato di visitare ma, vivendo qui da tanti anni, ho continuamente rimandato. Ora ho l'occasione per farlo». «Io mi sono autoinvitato un paio di giorni da alcuni amici al mare», scherza Marco, «così posso farmi una vacanza a costo zero!». Sempre più diffuso in Italia, inoltre, risulta essere il car pooling, pratica che prevede la condivisione della macchina tra persone che si accordano per compiere lo stesso tragitto. Il fenomeno ormai spopola sul web ed è nato per contrastare il caro benzina, che rende i lunghi viaggi ormai difficoltosi per molti. Certo, non tutti sono pronti a condividere il viaggio con persone sconosciute o a modificare il proprio tragitto per adattarsi a quello degli altri passeggeri, ma un occhio di riguardo per il mezzo scelto è evidente: saranno in molti quest'anno a preferire il treno all'auto, come spiega Chiara: «Per Pasqua torno dai miei genitori, però quest'anno ci vado in treno. Gli orari sono un po' scomodi e presumo ci sarà moltissima gente sui vagoni, ma con il costo del carburante è una necessità ormai rinunciare a qualche comodità». Simile discorso anche per Marta: «A Pasquetta andrò a fare una gita con amici, ma andremo in treno: la macchina ormai per i viaggi relativamente lunghi è off limits». Gli italiani, insomma, alle gite fuori porta del periodo pasquale proprio non rinunciano; limitare i costi, però, è sempre più una priorità.
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Cremona
Mercoledì 4 Aprile 2012
Km Spa: quattro nuovi bus a metano
Il Comune ha emesso il bando per l’assegnazione del servizio, un gestore unico per tutto il territorio
Nuova biglietteria, emettitrici a bordo e paline informative in tempo reale
L’
di Laura Bosio
azienda Km fa un bilancio, anche in vista del bando - pubblicato nei giorni scorsi - del Comune di Cremona, insieme a quelli di Crema e di Casalmaggiore, per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico sul territorio. Il bando ha preceduto la normativa regionale, e riguarda il solo territorio provinciale. Allo stesso modo si è comportato anche il Comune di Mantova che, secondo la legge regionale, sarà abbinata a Cremona. «Dunque, anche se verrà nominata un’autorità di controllo unica per le due province, la gestione sarà delegata ai singoli territori» spiega l'assessore Francesco Zanibelli, che conta di avere il nome del nuovo gestore entro settembre. Naturalmente anche Km si pre-
para a partecipare alla gara, alla ricerca della conferma dell’affidamento. A questo proposito, l’azienda fa un bilancio delle molte novità realizzate per la riqualificazione delle strutture al servizio del trasporto pubblico cremonese, concordate tra i soci di Km (Aem Cremona e Arriva Italia).
Franco Albertoni (Aem spa): «Una riqualificazione straordinaria mirata a risolvere alcuni problemi»
«Abbiamo voluto fare una riqualificazione straordinaria del trasporto pubblico, cercando di risolvere diversi problemi che da tempo si portavano avanti» spiega il presidente di Aem Franco Albertoni. «A partire dalla realizzazione di una nuova biglietteria e di un nuovo bar, che da vent'anni erano collocati provvisoriamente in una struttura prefabbricata. Una situazione che si trascinava da troppo tempo». Le due attività occupano ora circa 220 metri quadrati di superficie della nuova struttura, servita dal teleriscaldamento e adeguatamente condizionata, che è costata 600mila euro. Non è tutto. All'esterno della biglietteria, infatti, è stato posizionato un pannello luminoso a messaggio variabile, per facilitare l’informazione sugli orari di servizio dei mezzi delle linee urbane ed extraurbane. Inoltre lungo tutta la rete del trasporto urbano sono state posizionate 16 paline informative intelligenti, allo scopo di informare i viaggiatori rispetto al . Le paline sono state ubicate: in barriera Po, in corso Vittorio Emanuele, in piazza Roma, alla stazione, in via Ghisleri, in via Mantova, in via Brescia,
in via Postumia, in viale Concordia e in Ospedale. Km ha inoltre voluto attrezzare i mezzi di piccola dimensione con delle emettitrici automatiche di biglietti a bordo. «Un provvedimento che non ha riscontrato un grande successo, ma che rappresenta comunque un servizio aggiuntivo ai cittadini» sottolinea Elena Colombo, amministratore delegato di Km. «Oltre a questo, ci eravamo impegnati anche in altre azioni, tutte portate a termine. Per migliorare il confort degli utilizzatori del servizio sono state inoltre posate tre nuove pensiline, mentre una quarta verrà posizionata prossimamente. Presto le fermate saranno anche dotate di nuove tabelle porta-orari riportanti lo schema della rete con evidenza di interscambi». Risulta particolarmente importante il sistema di monitoraggio “Avm”: un sistema telematico di controllo e conoscenza della flotta (degli autobus) in tempo reale che consente la comunicazione alla clientela presso le infrastrutture e gli impianti di rete (fermate, autostazione, nodi di interscambio) e in generale sull’intero territorio mediante l’utilizzo di tecnologie collegabili (traffico dati via Sms) dei tempi di attesa. I cittadini possono leggere facilmente il sistema attraverso le “Paline Informative Intelligenti”. «Importante la partita dell'acquisto dei nuovi autobus a metano, che saranno in tutto quattro (tre piccoli e uno medio)» conclude Colombo. «La consegna dei mezzi è prevista in ottobre. Verranno inoltre acquistati uno o due mezzi da sette metri sempre alimentati a metano, non oggetto di contribuzione regionale».
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Biciclettata di protesta
Mobilità sostenibile Sempre più cittadini sono favorevoli
(M.S.) Più sicurezza per i ciclisti, aria più pulita, più piste ciclabili e meno smog. Sono i punti sensibili sui quali si è organizzata la protesta pacifica degli oltre 300 ciclisti che nel pomeriggio di sabato hanno sfilato per 12 kilometri di strade cittadine. «Un successo» come l'ha definita il presidente di Fiab Piercarlo Bortolotti, e non solamente per il numero di partecipanti (circa una cinquantina in più rispetto alla precedente manifestazione di febbraio) ma anhe e soprattutto per l'eterogenea varietà di persone aderenti alla iniziativa: gente di ogni età e posizione sociale, intere famiglie e molti bimbi. «Segno - prosegue Bortolotti - che ormai la voglia di un cambiamento concreto e di iniziative radicali è ormai diffusa a tal punto da non poter passare come fenomeno marginale». Aria pulita e sicurezza dunque le richieste categoriche che i ciclisti cremonesi vorrebbero veder guidare le scelte dell'amministrazione. Sul fronte della sicurezza, secondo Fiab, la precedenza andrebbe alle piste di collegamento extraurbane verso Cavatigozzi, San Felice-Pieve San Giacomo ed il Bosco Ex-Parmigiano. Per le ultime due il termine dei lavori è previsto per giugno, e rappresenteranno un notevole servizio per alcune centinaia di persone. Per lo smog invece, «le pm10 sono tornate a salire - prosegue Bortolotti - segno che si confida ancora nelle condizioni atmosferiche favorevoli, anziché approntando una strategia incisiva». Quel che è certo è che il mondo cremonese delle due ruote ha intenzione di proseguire nel far sentire la propria voce. Il 13 maggio infatti, Giornata internazionale della bicicletta, oltre alla tradizionale biciclettata mattutina, nel pomeriggio stiamo organizzando un evento sulla sicurezza, progettato dai alcuni rappresentanti cremonesi del pedale in collaborazione con la Polizia Locale. Parleremo di cura e manutenzione della bicicletta, contrasto al fenomeno dei furti assieme a educazione stradale ed alla sicurezza, approfondendo il tema su illuminazione e vestiario adatto.
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Cremona
Siamo entrati nel bunker di Palazzo Trecchi Mercoledì 4 Aprile 2012
Sabato la discesa di Cremonasotterranea nel rifugio antiaereo edificato dalla Wehrmacht
S
di Michele Scolari
ono finalmente ricominciate, dopo una pausa di un paio di mesi, le perlustrazioni di Cremonasotterranea, l’associazione di speleologia urbana creata con l’obiettivo di esplorare, studiare e riportare alla luce le cavità artificiali esistenti nel sottosuolo del nostro capoluogo. E così nel pomeriggio dello scorso sabato 31 marzo il gruppo fondato dall’ex geometra Aem Annibale Zanetti e dall’architetto Saba Rivaroli ha ripreso le proprie immersioni nelle profondità ctonie di una Cremona “in negativo”, tornando a calcare la pavimentazione umida sul fondo sterrato del rifugio antiaereo interrato nel giardino di Palazzo Trecchi, a sud est dell’ala meridionale della struttura (il cui primo sopralluogo era avvenuto nel giugno dello scorso anno). Edificata nel corso del secondo conflitto mondiale, la fortificazione rimane a testimoniare la presenza nel palazzo delle truppe regolari tedesche, quando le sale dei Trecchi ospitavano il comando del distaccamento cremonese (scelto forse per lo stile neogotico dell’edificio, preferito dall’eccentrico marchese Alessandro allo stile neoclassico previsto in un precedente progetto). Dopo essere stato occupato nel 1943 per un breve periodo come sede delle S.S. germaniche infatti, il palazzo divenne Platz-kommandatur cremonese della Wehrmacht, prima agli ordini del tenente colonnello Zommerhof e successivamente del tenente colonnello Jaeger. Rimossa la grata metallica si accede all'ingresso della struttura, una cupola di mattoni in cotto invasa dall'edera e ricoperta da un rivestimento di cemento armato. Di lì, la scalinata in uno stretto cu-
Una delle due camere sotterranee vista dal corridoio di collegamento
La copertura in cemento armato dell'ingresso
nicolo dalla volta a botte interamente in mattoni in cotto, con una trentina di gradini discende nelle profondità del bunker: struttura solida, complessa e ben conservata, suddivisa in due camere circolari di di circa 5 metri d’altez-
za per 4 metri di diametro. I due vani, composti da pareti in mattoni, sono sormontati ciascuno da una cupola dodecagonale in cemento armato con bocchette di sfiato al vertice (i cui due sfiatatoi ancora visibili nel prato del giardino testimo-
niano il collegamento con la superficie) e connessi da un breve corridoio di circa un metro. Sulle pareti delle camere e dei cunicoli una fila di chiodi con isolamento a ceramica documenta la presenza, al tempo, di un filo per l'elettricità, mentre nella seconda camera, un altro cunicolo, strutturalmente affine al primo ma invaso dai calcinacci e bloccato da una lastra metallica, risale fin sotto l'estrema ala meridionale del palazzo. Ora i membri dell'associazione sono al lavoro per fornire una risposta ai molteplici punti interrogativi emersi dall'esplorazione della fortificazione. A cominciare dall’architettura generale del bunker, che alterna parti in cemento armato (le cupole delle camere ed il rivestimento dell'ingresso in giardino) a parti in mattoni di cotto (le pareti delle camere ed i cunicoli) verosimilmente molto più antiche: quasi che i tedeschi si fossero limitati a ‘fortificare’ un ipotetico ipogeo preesistente. Al posto dell'ala meridionale del palazzo, sotto la quale dovrebbe sbucare il secondo cunicolo, sorgeva infatti la palazzina appartenuta (assieme al giardino) all’antichissima famiglia Malossi e solo nel 1857 acquistata e demolita dal Marchese Alessandro Trecchi per completare il progetto dell’architetto Brilli. Senza trascurare le curiose scanalature ricavate nei mattoni sugli stipiti degli ingressi alle camere sotterranee, in tutto e per tutto simili a quelle (ben più grandi) ricavate negli stipiti dell’antica Porta Mosa. Per dare risposta a queste, come ad altre interessanti questioni archeostoriche, l'associazione sta lavorando, nell'ambito di un progetto ideato per portare finalmente la luce un patrimonio nascosto architettonico per troppo tempo misconosciuto.
L'accesso al Bunker
Uno degli sfiatatoi situati nel giardino
Una delle bocchette di sfiato al centro della cupola delle camere interne
calcioscommesse: nuovi arresti a bari
Nel capoluogo pugliese in manette anche Masiello
Annunciata prima dal capo della polizia Manganelli quasi un mese fa, poi da Enrico Mentana giovedì su La7, la nuova ondata di arresti nell’inchiesta del calcioscommesse, che secondo il direttore del tg sarebbe dovuta sopraggiungere «nel giro di 24/48 ore», è arrivata. Il fischio d’inizio è risuonato la notte fra domenica e lunedì con il blitz dei carabinieri che ha portato all'arresto di numerosi personaggi coinvolti nell'indagine sul calcioscommesse, condotta dalla procura della Repubblica di Bari. Dietro agli arresti, altri scandali ancora che non hanno mancato di suscitare l’ira del presidente della Figc, Giancarlo Abete, il quale auspica una «tolleranza zero» assieme a «tempi rapidi nei processi sportivi per fare pulizia al più presto». A finire nella rete tesa dai militari dell‘Arma anche Andrea Masiello. Il difensore dell’Atalanta, in forza al Bari sino all’anno scorso, è stato tratto in manette e condotto in carcere assieme a due suoi amici e scommettitori, Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, ritenuti complici delle combine di alcune partite disputate dal Bari nello scorso campionato di serie A. Per loro, come per molti altri, l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizione sportiva. Nove sarebbero in tutto gli ex calciatori indagati del
Andrea Masiello
club biancorosso. Si parla di Daniele Portanova, ora difensore del Bologna, Alessandro Parisi, attualmente in forza al Torino, Simone Bentivoglio, Marco Rossi, Nicola Belmonte, Abdelkader Ghezzal, Antonio Bellavista e Marco Esposito. Nonostante il massimo riserbo per i dettagli dell'operazione da parte delle autorità pugliesi, che questo blitz di arresti rappresenti solamente il kick-off della nuova ondata, è una certezza che si coglie nelle parole del procuratore del capoluogo barese, Antonio Laudati: «E’ solamente il primo tassello di un’indagine molto articolata», ha fatto sapere il magistrato alla conferenza stampa sugli sviluppi dell’inchiesta, nella quale ha parlato di ben «tre filoni» d’indagini, coordinati da Laudati, insieme ai pm Ciro Angelillis e Giuseppe Dentamaro.
Il primo riguarda la parte avuta da alcuni calciatori «infedeli», come li ha definiti il procuratore. Contestualmente c'è anche un filone relativo alle infiltrazioni degli scommettitori esteri. Infine, quello «più rilevante», il terzo filone indaga il ruolo della criminalità organizzata nel sistema scommesse. Un mondo, quello delle scommesse sportive, entrato da parecchio tempo nel mirino della criminalità organizzata, non ha mancato di sottolineare il procuratore - «soprattutto quelle giocate all’estero», anche per la facilità che offre nel riciclaggio del denaro. Il filone riguarderebbe solamente il territorio barese, dove peraltro da tempo sono presenti interferenze per quanto riguarda il rapporto tra scommesse e risultato sportivo», a proposito dei quali il magistrato cita «i sequestri di agenzie di scommesse a clan locali».
Rubriche DALLA PARTE DEI CITTADINI
di Damiano Talamazzini
Responsabile Provinciale Patronato Epaca
Questa rubrica rappresenta un luogo d'incontro a disposizione dei nostri lettori, nato per rispondere a dubbi e quesiti in materia di diritti previdenziali e assistenziali. Le lettere rivolte al Patronato Epaca possono essere indirizzate alla nostra redazione, per posta o via e-mail, oppure direttamente al Patronato Epaca (epaca.cr@coldiretti.it). Egregio responsabile Patronato Epaca, ho sentito parlare della possibilità di pensionamento con la “opzione donna”. Di che si tratta? La normativa introdotta dall’articolo 1, comma 9 della Legge 243/2004, la cosiddetta “opzione donna”, rimane in vigore anche dopo il passaggio del “ciclone” Monti, a condizione che la decorrenza del trattamento pensionistico si collochi entro il 31.12.2015. Possono avvalersi di questa facoltà di pensionamento anticipato le donne con i seguenti requisiti: lavoratrici dipendenti con 57 anni di età e 35 anni di contribuzione; lavoratrici autonome con 58 anni di età e 35 anni di contribuzione. Ovviamente in questi casi si applicano le finestre di uscita che consentono il pensionamento, dopo il raggiungimento del doppio requisito di cui sopra, con un’attesa di 12
Pensioni, Acli: “sacrosante” le ragioni della manifestazione
mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le autonome. Il rovescio della medaglia di questa interessante opportunità di uscita in pensione anticipata, visto il pesante innalzamento dell’età pensionabile di vecchiaia e l’elevato numero di anni contributivi occorrenti per la pensione di anzianità, è rappresentato dal fatto che il calcolo dell’importo della pensione per chi sceglie l’opzione donna verrà fatto interamente con il sistema di calcolo contributivo, anziché con il sistema retributivo o misto, previsto per i pensionamenti ”ordinari” di anzianità e vecchiaia. Per sommi capi si può dire che il sistema di calcolo contributivo porta ad una pensione più bassa, rispetto al retributivo, di circa il 25% per le dipendenti e di un 35 -40% per le autonome. E’ una riduzione rilevante ma, di contro, consente alle donne che hanno difficoltà nel proseguire l’attività lavorativa di pensionarsi anche 6-7 anni prima di quanto potrebbero fare con la pensione di vecchiaia o di anzianità “ordinaria”.
Il presidente Acli sulla mobilitazione unitaria dei sindacati il 13 aprile. «Governo responsabile non può non tenerne conto». «Le ragioni della manifestazione unitaria sulle pensioni promossa dai sindacati per il 13 aprile sono più che condivisibili». Lo afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, commentando l’annuncio della mobilitazione indetta da Cgil, Cisl e Uil per risolvere il nodo dei lavoratori cosiddetti “esodati” e delle “ricongiunzioni onerose”. «Questioni sacrosante – spiega Olivero - dietro le quali si celano situazioni di grave disagio e di palese ingiustizia». Il presidente delle Acli invita l’Esecutivo ad «intervenire per correggere gli effetti distorti della riforma delle pensioni». «Si può infatti accettare l’innalzamento dell’età pensionistica, ma si deve assolutamente garantire la copertura per quei lavoratori licenziati o incentivati a lasciare il posto di lavoro con la prospettiva della pensione vicina, ma che ora in virtù delle nuove norme rimarrebbero per troppo tempo privi di reddito. Allo stesso tempo occorre risolvere la questione delle cifre esorbitanti richieste per ricongiungere contributi pensionistici da un ente all’altro». «Le parti sociali – conclude il presidente delle Acli – stanno mostrando grande senso di responsabilità nella gestione di questa crisi economica. Il Governo sta facendo altrettanto e deve continuare a farlo, con la consapevolezza che la tenuta sociale di un Paese è fondamentale quanto la sua tenuta contabile».
Gli uffici Epaca: • CREMONA - Via D. Ruffini, 28 (Tel. 0372.732930); via Ala Ponzone, 8 (Tel. 0372/499811. • CREMA Via Macello, 34 (Tel. 0373/732900); • CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 (Tel. 0372.732960); • SORESINA Via Matteotti, 12 (Tel. 0372.732990).
A cura di Nidl - Cgil
La cancellazione dell’articolo 18 La sostanziale cancellazione dell'articolo 18 è un indicatore dei tempi in cui ci troviamo, e formale riconoscimento del tipo di società che, volenti o nolenti, è una nuova realtà, dura e complessa. La tendenza iniziata con il pacchetto treu, la legge 196 del '97, e consolidata con il decreto legislativo 276/2003, chiude oggi il suo infelice cerchio. L'abolizione dell'articolo 18 è doppiamente significativa per i modi e per i soggetti che l'anno posta in essere: i modi erano quelli di chi aveva deciso ancor prima di sedersi al tavolo, i soggetti politici promotori, invece, un governo privo di legittimazione democratica diretta, perchè non di eletti si tratta, ma di nominati. Eppure le parti politiche che rappresentano la maggioranza degli elettori hanno già preso una posizione favorevole all'abolizione. Constatare che il governo Monti abbia la forza di fare una scelta del genere, mantenendo un indice di
www.aclicremona.it
Pensione con il sistema contributivo “opzione donna”
PRECARIARE STANCA
gradimento ancora al 60%, è cosa amara. Ed è ancor più amaro perchè sono convinto che il problema del nostro paese non è l'articolo 18: i licenziamenti collettivi in Italia non sono un problema di "se", ma di "quando", e con l'esplosione dei contratti precari anche i licenziamenti individuali erano sempre più avulsi dalla ncessità di giusta causa. L'articolo di 18 era una speranza, una conquista pagata spesso a caro prezzo. Ora il reintegro in caso di licenziamenti di natura economica non è più obbligatorio, mentre la Fornero ci spiega che però la tutela per i licenziamenti discriminatori è stata allargata anche alle imprese con meno di 15 dipendenti. E' questa un'inutile foglia di fico. E i soldi per le coperture assistenziali promesse, a quanto pare, non ci sono ancora. Per favore, almeno smettiamo di chiamarlo governo tecnico, nel senso di "neutrale". Jacopo Gamba
La Nidl Cgil si trova in via Mantova 25 Cremona • tel 0372 448608 e-mail: nidilcremona@cgil.lombardia.it
Mercoledì 4 Aprile 2012
www.welfarecremona.it - Gian Carlo Storti - storti@welfareitalia.it CHE COS’È L’ ISTITUTO DELLA MOBILITÀ PER I LAVORATORI (1 parte) Che cos’è la Mobilità. La mobilità è uno degli strumenti previsti dalla legge (i cosiddetti ammortizzatori sociali) per rendere meno drammatiche le conseguenze della perdita del lavoro. A differenza della Cassa integrazione guadagni, infatti, la mobilità non è alternativa al licenziamento, ma lo presuppone. In particolare, con la procedura di mobilità lo Stato offre, a determinate condizioni, un sostegno economico ai lavoratori licenziati e attiva i meccanismi necessari per favorirne la rioccupazione. Essa, quindi, non consiste semplicemente in un aiuto economico, ma consente, in certi casi, il passaggio dei lavoratori licenziati da aziende in crisi ad altre che hanno bisogno di manodopera. La mobilità è finanziata dallo Stato con il concorso delle imprese. Per ogni lavoratore posto in mobilità, le imprese generalmente devono versare all’Inps un contributo calcolato in pro porzione all’indennità mensile di mobilità spettante al lavoratore. Le aziende interessate. Possono avviare la procedura di mobilità: le imprese con più di 15 dipendenti ammesse alla Cassa integrazione guadagni non più in grado di garantire il reimpiego di tutti i lavoratori sospesi e quelle che decidono di effettuare un licenziamento collettivo. Perché il licenziamento possa essere definito collettivo occorrono almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni ecc. Quindi, i lavoratori possono essere collocati in mobilità sia direttamente, a seguito del licenziamento, sia, come spesso accade, dopo un periodo di Cassa integrazione guadagni.
Abituare il cucciolo ad essere toccato e manipolato dall’uomo è molto importante. Ispezioni a bocca, orecchie e zampe risulteranno molto meno stressanti se il cane avrà imparato ad accettarle come un momento di relax, associando il tocco delle nostre mani a qualcosa di positivo. Iniziamo quindi fin dall’arrivo del cucciolo ad introdurre brevi sessioni rilassanti in cui massaggeremo, con movimenti lenti e leggeri, tutte le parti del corpo. Inoltre, impegniamoci a creare associazioni positive, premiandolo con un bocconcino ogni volta che accetterà il "massaggio" senza dimenarsi o cercare di prendere in bocca la nostra mano. E’ importante procedere sempre gradualmente; ad esempio, per quanto riguarda le zampe, iniziare toc-
Le coccole utili
cando la parte superiore fino ad arrivare, dopo varie sessioni e premiando ogni piccolo progresso, a tenergli sollevata la zampa per controllare i polpastrelli. Ciò sarà molto utile quando dovremo controllare la presenza di eventuali parassiti o piccole ferite. Questa procedura graduale va applicata a tutte le parti del corpo. Con lo stesso metodo di associazione positiva è bene introdurre le sessioni di toelettatura, aggiungendo gradualmente l’uso di pettine, spazzola, guanti di pulizia, ecc. Ricordiamo quindi la regola d’oro: sessioni brevi, quotidiane e appaganti per il cane. Infine, questi momenti di ‘relax’ sono fondamentali e preziosi per intensificare il rapporto di fiducia reciproca con il cucciolo. Elisa Giudici (eli.giudici@yahoo.it)
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GIOCHI RISCHIOSI SENZA IL MARCHIO “CE”
Quello dei giocattoli è uno dei settori merceologici nei quali il tema della sicurezza è particolarmente importante anche a causa della vulnerabilità dell'utente finale. In tema di sicurezza dei giocattoli intervengono le norme comunitarie, recepite poi dal nostro ordinamento, le quali concernono tutti i giocattoli per bambini fino a 14 anni. Tali norme prevedono che nell'etichetta dei giocattoli devono, necessariamente, essere presenti le seguenti indicazioni: a) il nome o ragione sociale o anche marchio del fabbricante o di chi lo commercializza completo di indirizzo; b) le istruzioni per il corretto utilizzo del giocattolo; c) la fascia di età a cui il giocattolo è destinato e le eventuali precauzioni per il montaggio e la manutenzione; d) le avvertenze per l'utilizzo. L'unico marchio obbligatorio che deve essere apposto sull'etichetta di un giocattolo è il marchio "CE", il quale attesta la conformità del prodotto ai requisiti essenziali previsti dalla normativa comunitaria. Tra i principali requisiti ricordiamo: a) assenza di spigoli o parti appuntite o bordi taglienti; b) le parti che compongono il giocattolo devono essere abbastanza grandi per evitare il rischio di soffocamento se portati in bocca; c) le cuciture devono essere ben salde per evitare la fuoriuscita dell'imbottitura; d) i giocattoli meccanici devono avere ingranaggi inaccessibili e, se elettrificati a batteria, il vano portabatteria deve essere chiuso con viti. Accanto al marchio “CE” può esservi anche la presenza del marchio “IMQ”, cioè di un ente terzo certificatore che garantisce, oltre alla qualità del giocattolo, anche la sicurezza delle varie fasi di produzione. In Italia la lotta ai prodotti pericolosi o non conformi è affidata alle forze di pubblica sicurezza, in particolare a quelle specializzate e a quelle addette al controllo delle merci in ingresso. Luca Curatti e Nicola Timpanaro
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CASALMAGGIORE I rami del Grande Fiume dal 14 aprile
PREVENZIONE
Maxi posto di blocco nella notte dei Carabinieri di Casalmaggiore
Pro Loco e comune di Casalmaggiore, col patrocinio della Provincia di Cremona e del Gal Oglio Po, organizzano l'edizione 2012 de "I rami del grande fiume". La manifestazione prenderà il via sabato 14 aprile, al Parco comunale di via Corsica, con l'inau-
gurazione (ore 15) della 9ª Mostra Mercato del Naturale. Domenica 15, alle 18,30, si procederà con l'estrazione dei biglietti vincenti della lotteria a premi. Non mancheranno l'animazione per i più piccoli e le degustazioni per i più grandi. Ingresso libero.
Anche Cappella nel triste elenco dei roghi casalaschi A fuoco anche materiale in plastica. Sospetti su un imprenditore agricolo
Lunedì nella frazione un nuovo episodio che ha mobilitato le GEV e i Vigili del Fuoco
Due immagini del posto di blocco notturno dei Carabinieri
CASALMAGGIORE - Il capitano dei Carabinieri della Compagnia di Casalmaggiore, Luigi Regni, lo definisce "solo un controllo straordinario del territorio", ma quello andato in scena nella notte fra lunedì e martedì è, di fatto, una maxi operazione con ben pochi precedenti nel casalasco. Un posto di blocco con doppio senso di marcia ha fatto da filtro per tutti i veicoli che transitavano su via Beduschi all'altezza della concessionaria Capelli Automobili (in ingresso) e del dirimpettaio distributore Varasi (in uscita): "Non è facile realizzare un'operazione del genere - spiega Regni - che ha visto coinvolti una trentina di uomini, una stazione mobile, otto pattuglie nell'area dei posti di blocco, più altre sei dislocate nei vari distaccamenti territoriali". Il maxi controllo ha sortito per la cittadinanza il miglior esito possibile: "La serata è stata tranquillissima - rendiconta Regni -. Nel senso che non ci sono stati fermi o segnalazioni. I veicoli transitati e filtrati dal posto di blocco sono stati circa duecento, quaranta dei quali controllati: in tutta la nottata sono state riscontrate tre, forse quattro contravvenzioni". Il motivo di un tale dispiegamento di forze è presto detto: "Nelle scorse settimane ci sono pervenute segnalazioni di furti o tentativi di rapine. Così abbiamo voluto passare al setaccio il traffico cittadino in un giorno in cui fosse possibile compiere un controllo di tutte le vie d'accesso al paese: oltre al posto di blocco, durato fino a mezzanotte e mezza, avevamo un equipaggio impegnato nel controllo dinamico dell'area cittadina, pronto ad intervenire in caso di segnalazione. E una volta terminata l'operazione i controlli sono proseguiti fino alle due e mezza di notte presso tutte le rotatorie cittadine e le strade secondarie di Casalmaggiore". "I ladri non si materializzano improvvisamente - chiosa Regni -. Nella notte fra lunedì e martedì abbiamo voluto tastare il polso della situazione: tutto è filato liscio". Ma la guardia resta alta. Simone Arrighi
P
di Giovanni Gardani
iccoli incendi crescono. Anzi, ahinoi, ritornano. Stavolta il fattaccio è avvenuto nella campagna di Cappella, piccola frazione di Casalmaggiore, che sicuramente avrebbe preferito una motivazione differente per assurgere agli onori della cronaca. Lunedì mattina le Gev di Casalmaggiore, che già erano intervenute per spegnere qualche fuoco incontrollato lungo i filari e i rivali casalesi, hanno loro malgrado concesso il bis: se non che stavolta l’evento è risultato ancora più significativo, in quanto ha coinvolto anche i Vigili del Fuoco. Qualche dettaglio differente rispetto al primo intervento della scorsa settimana emerge: in primis, sotto alle ramaglie smaltite illegalmente è stato trovato materiale di plastica che, a contatto con il fuoco, può sprigionare come noto veleni per l’ambiente e per l’uomo (il fumo del piccolo
A sinistra e in alto l'intervento dei Vigili del Fuoco nell'ennesimo episodio accaduto questa settimana a Cappella di Casalmaggiore
incendio era infatti più scuro del solito e aveva un odore acre, due dati che confermano una combustione malsana). In secondo luogo, la scelta di questo smaltimento sui generis non sarebbe più da addebitare ad un privato cittadino ma ad una azienda agricola della zona: in tal senso, va ricordato, la sanzione è addirittura raddoppiata, in quanto per legge non si tratta più di privato, ma, appunto, di persona giuridica (da circa 6mila euro si può arrivare a 13mila). Senza scordare, ovviamente, che per atti come questi può intervenire anche il codice penale, dunque non più soltanto la sanzione amministrativa. Sul posto, oltre alle Gev che hanno redatto regolare verbale (uno dei più pesanti sin qui compilati in un mese di attività), sono intervenuti, come detto, i Vigili del Fuoco e anche Carabinieri e Vigili Urbani.
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Casalmaggiore
Comunali: Torricella fa il botto con 4 liste Ieri scaduti i termini per depositare le candidature. Ci sono Forza Nuova e il Partito Pirata
Q
di Vanni Raineri
uattro liste per 700 abitanti. E’ l’anomalia che si verifica a Torricella del Pizzo, unico comune casalasco interessato dal voto amministrativo del 6 e 7 maggio prossimi. Due di queste liste sono formate da residenti, altrettante sono espressione di movimenti nazionali, e si tratta di due novità assolute per la piccola comunità rivierasca. Probabilmente la visibilità garantita dall’essere l’unico comune in cui si vota è stata decisiva. Partiamo da una novità, che consiste nella riduzione dei consiglieri in base alle nuove norme per i comuni inferiori ai mille abitanti: oltre al sindaco ci saranno solamente 6 consiglieri comunali, 4 di maggioranza e due di minoranza. Una lista raccoglie direttamente il testimone dalla passata maggioranza: si tratta della confermata “Sinistra per Torricella”, che ripresenta il sindaco uscente Emanuel Sacchini (insegnante presso l’Accademia di Brera a Milano) appoggiato da 6 candidati, in gran parte del gruppo uscente: si tratta degli assessori Alessandro Farina, Alberto Scaroni e Roberto Adami (che era assessore esterno), di Alessandro Scaglioni, Ingrid Gardin e Stefania Azzoni. Dopo una lista nel segno della continuità, una che non si può dire raccolga il testimone dalla minoranza uscente, in quanto cambia il nome (“Insieme per Torricella”) e soprattutto i componenti. Candidato sindaco è Cristina Fadani, imprenditrice, nota per la militanza calcistica nel Calcio Cremona femminile e in quanto la famiglia gestisce in paese l’Agriturismo “Torretta”, che ospita due interessanti musei. A sostenerla 5 candidati consiglieri: Gabriele
PROTEZIONE CIVILE
Giornata ecologica con scarso “raccolto”
I 650 elettori del paese casalasco avranno ampia scelta Il sindaco Sacchini si ripresenta. Contro Cristina Fadani
Sopra a sinistra il sindaco uscente Emanuel Sacchini, a destra il candidato di "Insieme per Torricella" Cristina Fadani. A destra il Municipio del comune casalasco (foto Piech)
Marchetti, Francesco Pelizzoni, Egidio Salti, Astrid Del Re in Bini e Angelo Bonardi. E veniamo alle due liste che rappresentano movimenti nazionali. Una di queste è la lista di Forza Nuova, movimento di destra già attivo in provincia di Cremona e non nuovo ad interessarsi anche di piccoli comuni. L’altra lista è una novità assoluta per l’Italia. Si tratta del Partito Pirata, un movimento politico internazionale nato alcuni anni fa in Svezia ma che il grosso successo lo ha ottenuto alle amministrative del land di Berlino del 2011, sfiorando il 9% dei consensi. Il suo programma consiste tra l’altro in un rafforzamento dei diritti civili, della democrazia diretta e della privacy, e maggiore libertà
di circolazione della conoscenza (web libero). Il Partito Pirata debutta con queste amministrative in Italia presentandosi in una ventina di comuni della Lombardia e del Piemonte, e Torricella è uno di questi. Nelle amministrative del 2007 votò il 68,7% degli aventi diritto. Alla lista di Sacchini andarono il 62% dei consensi, all’allora unica minoranza il 38%. Gli elettori in questa tornata sono 653, ma, si noti, ben 174 sono gli iscritti all’Aire, ovvero i residenti all’estero. Il che abbasserà sensibilmente il dato sulla “vera” partecipazione dei torricellesi. Data la presenza di 4 liste, difficile comunque che non venga raggiunto il quorum del 50%.
Il Gruppo Protezione Civile Valdoria di Torricella ha partecipato domenica scorsa alla giornata ecologica. Quattro ore, dalle 8 alle 12, per liberare dai rifiuti alcune zone del comune, in golena, a ridosso dell'argine maestro e nelle strade comunali. Il dato più significativo riguarda il materiale raccolto, che rispetto ad altre occasioni è stato significativamente inferiore. Da qui ad esultare per il ritrovato senso civico dei cittadini ce ne corre.
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Mercoledì 4 Aprile 2012
ASSOCIAZIONI
Pro Loco Casalmaggiore Il presidente Valenti lascia e apre al rinnovamento Dopo oltre dieci anni alla guida della Pro Loco, ai quali se ne aggiungono un'altra decina nel direttivo, Licinio Valenti abdica: "Non intendo ricandidarmi alla carica di Presidente in un'ottica di rinnovamento che possa mantenere l'Associazione viva ed in grado di conservare il suo ruolo di punto di riferimento per la città". La comunicazione arriva con qualche mese d'anticipo rispetto all'assemblea dei circa 200 soci di Casalmaggiore, che dovrà presto eleggere il nuovo consiglio direttivo della Pro Loco. Nell'associazione è viva, e Valenti tiene in particolar modo a ribadirlo, "la necessità di un cambiamento": perciò il presidente uscente "invita i soci e i cittadini che intendano iscriversi a prendere parte attiva alle prossime elezioni, candidandosi ad entrare a far parte del prossimo direttivo". L'auspicio di Valenti è di coinvolgere "enti, associazioni e soggetti che hanno parte attiva nella vita di Casalmaggiore", con l'intento che siano gli stessi ad esprimere un proprio candidato alla carica di presidente. Non c'è nessuna polemica dietro all'annuncio: ha sottolineato Valenti. Bensì: "la volontà di lasciare spazio a nuove idee e nuove persone". "La porta della Pro Loco è sempre stata aperta" e il direttivo vorrebbe spalancarla ai giovani, fermo restando il contributo delle colonne storiche: Valenti e Moreschi (nella foto sotto), se ci sarà bisogno di una mano, non si tireranno indietro di certo.
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Taccuino
Mercoledì 4 Aprile 2012
NUMERI UTILI Cremona
Via Lazzari Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 6 Aprile 2012
COMUNE DI CREMONA www.comune.cremona.it Centralino: 0372-4071 Urp: 0372-407291
Via Cappucini Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 6 Aprile 2012
Via Romanino Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE www.provincia.cremona.it Centralino: 0372-4061 Urp: 0372-406233 PREFETTURA Centralino: 0372-4881 CARABINIERI Pronto intervento: 112 Centralino: 0372-5581 COMANDO FORESTALE DELLO STATO Centralino: 0372-410307 GUARDIA DI FINANZA Pronto intervento: 117 Centralino: 0372-21576 Nucleo di polizia tributaria: 0372-28968
Via Gerre Borghi Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 31 Maggio 2012
• Via Cappuccini incrocio Via del Macello: cantiere per la realizzazione della rotatoria; (fine lavori: 6 aprile). • Piazza Dossena, Via Romanino, Via Trentacoste, Via Perugino, Via Giancristoforo, Via Galeotti, Viale Cambonino: cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica; (durata lavori: diversi mesi anche se coinvolgerà di volta in volta tratti limitati di vie diverse, indicativamente fine prevista 30 aprile). La via attualmente interessata è Via Romanino e via Perugino.
NUMERI UTILI
Via San Rocco, via Bosco Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 1 Giugno 2012
Via Vittori Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 13 Aprile 2012
Via Lungastretta Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile 2012
POLIZIA STRADALE Comando provinciale Centralino: 0372-499511 QUESTURA Pronto intervento: 113 Centralino: 0372-4881
Via Battaglione Lavori stradali attuati per conto di A.E.M. S.p.A. Fine lavori: 30 Aprile 2012
• Via Lungastretta: cantiere per la sostituzione della condotta dell'acqua potabile, rifacimento degli allacci del gas metano e acqua potabile, predisposizione di condotte per linee elettriche; (fine lavori: 30 aprile).
• Via Battaglione (tratto da V. Giuseppina a V. S.Rocco): cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica e illuminazione pubblica; (fine lavori: 30 aprile).
• Via Vittori (tratto da V. le Po a V. Arenili): cantiere per la sostituzione della condotta del gas metano; (fine lavori: 13 aprile);
• Via Lazzari, 18: cantiere per la realizzazione del nuovo allaccio alla pubblica fognatura; (fine lavori: 6 aprile).
• Via Gerre Borghi: cantiere per la realizzazione della posa della nuova condotta dell'acqua potabile; (fine lavori: 31 maggio).
• Via S.Rocco, Via Bosco: cantiere per la realizzazione della pista ciclabile di collegamento al comune di Gerre de' Caprioli; (fine lavori: 01 giugno).
METEO WEEK-END
POLIZIA MUNICIPALE Pronto intervento: 0372-454516 Centrale operativa: 0372-407427
VIGILI DEL FUOCO Pronto intervento: 115 Centralino: 0372-4157511 PROCURA Centralino: 0372-548233 OSPEDALE DI CREMONA www.ospedale.cremona.it Centralino: 0372-4051 Centro unificato di prenotazione: 800 638 638 Emergenza sanitaria: 118 AZIENDA SANITARIA LOCALE DI CREMONA www.aslcremona.it Centralino: 0372-4971 Urp: 0372-497215
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
Redazione di Crema Piazza Premoli, 7 - 26100 Crema Tel. 0373 83.041 Fax 0373 83.041
Casalmaggiore
GIORNALE DI CREMONA
COMUNE DI CASALMAGGIORE www.comune.casalmaggiore.cr.it Centralino: 0375 42668
E supplemento: IL PICCOLO GIORNALE DEL CREMASCO direttore responsabile: Sergio Cuti ilpiccolocremona@fastpiu.it direttore editoriale: Daniele Tamburini
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Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona Autorizz. del Tribunale di Cremona n° 357 del 16/05/2000
Pubblicazione associata all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) Progetto Grafico: Gianluca Galli Numero chiuso in tipografia: Martedi 2 Aprile alle ore 21
FARMACIE DI TURNO Dall’1 al 6 Aprile 2012 Distretto di Cremona
POLIZIA STRADALE Centralino: 0375-42288 GIUDICE DI PACE Centralino: 0375-42273
Pubblicità Tel. 0372 43.54.74 Fax 0372 59.78.60 www.immaginapubblicita.it
CREMONA ZILIOTTI GUIDO PIAZZA LIBERTÀ, 4 26100 Cremona Tel. 0372-415023 ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 20:30 Giorno di chiusura settimanale: NO CREMONA - FARMACIA 13 A.F.M. DI CREMONA S.P.A. VIA CASTELLEONE, 108 26100 Cremona Tel. 0372-560041 ORARI DI APERTURA Mattino: 09:00 - 13:00 Pomeriggio: 15:30 - 19:30 Venerdi e Sabato dalle 9:00 alle 20:00 Giorno di chiusura settimanale: NO
Distretto di Casalmaggiore
PIZZIGHETTONE FERRARI MARIO Via Montegrappa, 4 26026 Pizzighettone Tel. 0372-743007
GRONTARDO MELEGARI ETTORINA Via Roma, 15 26044 Grontardo Tel. 0372-89396
ORARI DI APERTURA Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
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Giorno di chiusura settimanale: SABATO POMERIGGIO CASALBUTTANO CARNEVALI DANIELA Via Cavallotti, 10 26011 Casalbuttano Tel. 0374-362285
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Giorno di chiusura settimanale: MERCOLEDÌ POMERIGGIO
Giorno di chiusura settimanale: MERCOLEDÌ
CASALMAGGIORE ZANELLA AURELIO VIA CAIROLI, 2 26041 Casalmaggiore Tel. 0375 42322
RIVAROLO DEL RE ED UNITI GHISELLINI SNC VIA APORTI, 35 26036 Rivarolo del Re ed Uniti Tel. 0375 534016
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:00 - 19:00
Orari di apertura Mattino: 08:30 - 12:30 Pomeriggio: 15:30 - 19:30
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Le farmacie di turno e gli orari dei distretti di Cremona e Casalmaggiore sono consultabili sul sito internet: www.aslcremona.it
Cultura&Spettacoli Prorogata la mostra della Galli
La mostra al titolo “Federica Galli - L’eleganza del segno”, presso il Centro Culturale S. Maria della Pietà, è stata prorogata fino al 15 aprile. Il percorso espositivo rappresenta un sentito “omaggio” nei confronti di una figura storica
dell’arte cremonese che ha raffigurato, con viva emozione e perfetta verosimiglianza, il territorio nativo, con attenzione amorevole ed incessante. Le 132 opere esposte sono divise in 4 sezioni: Miscellanea, Alberi, Cascine e Venezia.
Mostra aperta fino al 12 aprile
L’esercito di terracotta di Chiara Camoni
MOSTRA DAL TITOLO “MORSO DOPO MORSO”
Le incisioni della Michelazzo nella Casa degli Stampatori F di Federica Ermete
ino al 14 aprile, presso il Museo della Stampa - Casa degli Stampatori di Soncino, è allestita la mostra di incisioni “Morso dopo morso” di Margherita Michelazzo. Maria Ferraguti ha avuto modo di dire: «Una mela. Sì, proprio una mela, per l’esposizione grafica di Margherita Michelazzo. Il frutto è la risposta alla sua capacità di sperimentare sempre nuove tecniche in una serie di incisioni, che motivano lo sviluppo di un’affascinante avventura: entrano delle sequenze del frutto prima intero, poi tagliato a metà e quindi in torsolo per emergere da protagonista dalle potenzialità dina-
miche in un’architettura immaginaria. I fogli, che si vedono nella mostra a Soncino, ben rivelano l’energia inventiva unita all’espressività intensa di Michelazzo trasmessa oltre all’incisione nel disegno, nell’installazione e nella scultura. Michelazzo ferma l’immagine della mela e la sua evoluzione nel passaggio verso la luce attraverso l’animarsi della grafia. La luce in “La grande madre” procede dal centro del pomo nell’intensità del nero, per variare nelle incisioni attraverso notturne atmosfere tra l’ infittirsi di calibrati segni, fino a risplendere libera nei bianchi torsoli captati, nell’articolata spazialità dell’immagine, in stilizzate candide figure. Il bianco risalta improvviso, abbacinante nello slancio verticale: due
impronte solenni di luminosità nel profondo nero , mentre la mela, la grande madre a sinistra divisa a metà, cede luce fra segni d’invenzione, sensibili ad una visionaria espressività... E’ un’effervescenza creativa coinvolgente quella di Michelazzo, espressa nelle potenzialità dei segni e nelle forme, originale nel generare apparizioni stupefacenti via via sempre più dinamiche nel divenire della mela in torsolo. Reinventate presenze del quotidiano avanzano in vibranti sequenze di vani... Esiste poi una svolta nell’opera che accoglie, nello sviluppo orizzontale, l’articolato intreccio tra l’iconografia del frutto e la parola mela: quasi una sfida nell’esito di un’interespressività artistica nel liberare la fantasia».
Fino al 6 aprile si può visitare la mostra dal titolo “Inner drawing”
Fino al 12 aprile, presso l’Atrio Foyer del Teatro Monteverdi (in via Dante), è visitabile la mostra di Chiara Camoni dal titolo “L’esercito di terracotta”, a cura di Ettore Favini, secondo appuntamento con “Face off” - Volume 2, bando curato dallo stesso Favini, promosso dal Crac e dal Comune di Cremona. “L’esercito di terracotta” di Chiara Camoni è la realizzazione di una grande opera collettiva, composta dai pezzi in terracotta prodotti dai bambini di due classi prime delle scuole Bissolati e Miglioli. L’artista utilizza l’argilla perché il territorio di Cremona ne è ricco: già in epoca romana furono attive importanti fornaci per la realizzazione di laterizi e stoviglie, tradizione che proseguì nel Medioevo e nel Rinascimento, dando vita
alla caratteristica produzione di ceramiche “graffite”. Il Po ancora oggi continua a restituire tracce di questa fiorente attività: dopo le piene, sulle sue rive si possono trovare cocci, mattoni, coppi, ma anche pezzi di stoviglie decorate, manici e fondi di ciotole con tracce di smaltatura colorata. Tali reperti costituiscono una sorta di memoria della città che, letteralmente, continua a riaffiorare. L’artista ha affermato: «Quando visito un museo archeologico provo una particolare commozione proprio di fronte ai frammenti, agli utensili di uso quotidiano o rituale. Ho la sensazione che portino ancora con sé i gesti delle mani che li hanno modellati e utilizzati. C’è un altro momento in cui provo lo stesso stupore: quando guardo i manufatti dei bambini...».
“Fiera del libro” in Galleria Fino al 6 maggio, in Galleria XXV Aprile, ha luogo l’edizione primaverile della “Fiera del libro”, un appuntamento tradizionale ed imperdibile per gli amanti della lettura, che si rinnova due volte all’anno, ormai da decenni e che ha attirato ed entusiasmato generazioni di cremonesi. Il libro non è un prodotto commerciale come gli altri; è soprattutto un veicolo di cultura e di conoscenza, capace di suscitare emozioni, di evocare suggestioni e di farci sognare. Passeggiando fra le bancarelle si può curiosare fra i vari espositori, andando alla ricerca dell'edizione più recente, del best seller del momento, del classico intramontabile o semplicemente di una pubblicazione curiosa ed originale, per arricchire la biblioteca familiare.
E’ fra gli artisti invitati alla mostra dal titolo “Arte accessibile”
L’arte di Deguchi in esposizione Berra protagonista a Milano
Fino al 6 aprile la galleria “Immagini Spazio Arte” ospita “Inner drawing”, mostra personale di Michiyoshi Deguchi, che presenta opere polimateriche pensate dopo il drammatico evento di Fukushima. Disegni, fotografie, oggetti. Questi i tre elementi che compongono l’opera di questo innovativo artista giapponese che si dedica alla pittura senza seguire la via tradizionale del pittore. «Le mie opere d’arte vogliono esprimere il desiderio, l’istinto che l’uomo ha di disegnare, per mezzo della registrazione fotografica dello spazio e del tempo contingenti», ha detto l’artista. Ecco dunque spiegato il procedimento creativo di Deguchi: all’inizio avviene il processo figurativo, a seguire l’impressione fotografica del luogo e del momento dello svolgimento del processo, infine l’aggiunta di un oggetto che ricostruisca quanto già disegnato.
Ci sarà anche la cremonese Giulia Berra, classe 1985, fra gli artisti invitati a partecipare alla quarta edizione di “Arte accessibile Milano”, una delle principali manifestazioni italiane di arte contemporanea a lettura internazionale, che si svolgerà da giovedì 12 a domenica 15 aprile presso la sede del Sole 24 Ore in via Monte Rosa 91. Quattro giorni all’insegna dell’arte contemporanea accessibile, ovvero senza biglietto d’ingresso e con un ricchissimo calendario di eventi collaterali. Ideata e diretta da Tiziana Manca, coadiuvata da tre fra i principali critici d’arte italiani, Fortunato D’Amico, Chiara Canali e Ivan Quaroni, “Arte accessibile Milano” ruota attorno al concetto di “accessibilità”, vero
e proprio valore aggiunto per avvicinare le persone all’arte senza filtri, privilegiando l'incontro personale e diretto con gli artisti. La ricerca artistica di Giulia Berra, che presenta due opere dal titolo “Ex voto” e “Dia”, datate rispettivamente 2009 e 2010, verte sulle sottili connessioni fra processi naturali e umani, focalizzandosi in particolare sul tema della muta e dell'exuvia come metafora del cambiamento e dello sviluppo emotivo e psicofisico. Dal punto di vista tecnico, ricorre all’utilizzo del ricamo, adoperando materiali grezzi ed elementi naturali come silkpaper, legno, seta, e utilizzando insetti provenienti da vecchie collezioni o trovati morti in natura.
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Cultura
Mercoledì 4 Aprile 2012
ESILDE FRANCESCO E SOLDI Continua il nostro viaggio alla scoperta dei personaggi cremonesi ai quali sono intitolate le strade cittadine
Famiglia di storia millenaria
Donarono la palazzina che è poi diventata “Ospizio Soldi” a Cremona e un’altra struttura a Vescovato
Due vie parallele, intitolate a due coniugi cremonesi di particolare rilievo. Stiamo parlando di via Francesco Soldi e di via Esilde Soldi, entrambe situate subito dopo la chiesa di San Bernardo (arrivando dalla città e proseguendo in direzione di Brescia): entrambe sfociano in via Persico. I
Q
coniugi Soldi vengono ricordati per essere stati tra i più generosi benefattori della realtà cremonese: donarono infatti al comune di Due Miglia la prima palazzina dell’allora ospizio Soldi (a Cremona) e un’altra palazzina – sempre destinata a ricovero per gli anziani - a Vescovato.
Via Francesco Soldi
di Laura Bosio
uella dei Soldi era una casata nota del territorio cremonese. Le prime notizie storiche sembrano risalire al dodicesimo secolo. Portava, infatti, il nome dei Soldi uno dei genovesi firmatari, nel 1288, del trattato di pace con la Repubblica di Pisa dopo la battaglia della Meloria. Tale nome appare anche nei documenti della memorabile battaglia di Montaperti del 4 settembre 1260 tra Firenze e Siena, dove morirono i fratelli Duccio e Cambino, cavalieri fiorentini del Sesto di S. Pancrazio, figli di Boncambio Soldi. I Soldi di Firenze ricoprirono importanti cariche politiche durante il periodo della Repubblica: ben nove di essi ottennero l'incarico di Priore, mentre Matteo SoIdi di Federico fu nominato Gonfaloniere nel 1375, e un anno dopo fu eletto come "uno degli otto che decidevano la pace e la guerra". Egli si distinse per le azioni militari contro il Legato di Lombardia, tanto da meritare di aggiungere al suo stemma il motto "Libertas" di colore azzurro in campo d'oro. Nell'albo genealogico di questa famiglia si trovano la Nobildonna Lucrezia Soldi di Antonio, madre di San Filippo Neri; padre Jacopo Soldi dell'Ordine dei Servi di Maria che, nel 1430, scrisse in latino il famoso trattato di medicina "Antidotario per il tempo di peste"; il pittore Andrea Soldi (1703-1771), noto ritrattista a Londra; Francesco Ange-
Una famiglia presente in tutta Italia. Quello cremonese è il ramo più numeroso lo Soldi, che verso la metà del 1700 iniziò nella penisola iberica il ramo spagnolo, diventando "grande di Spagna", e Antenore Soldi (1844-1871), anch'egli un buon pittore che si distinse eroicamente nella battaglia di Custoza. Un Paolo Soldi (ignota è la sua provenienza) risulta poi tra i "venturieri sotto la bandiera sforzesca" che parteciparono all'assedio di Malta del 1565.
Nell' Ottocento cremonese si ricorda Costantino Soldi, patriota e filosofo, divulgatore della dottrina di Ferrante Aporti. Esilde e Francesco Soldi Ai primi del novecento, i maggiori mecenati cremonesi furono
appunto i coniugi Francesco ed Esilde Soldi, ricordati con particolare affetto dai cremonesi, proprio per la loro natura di benefattori. Francesco soldi nacque a Pieve D’Olmi nel 1850, e all’età di
21 anni conseguì la laurea in giurisprudenza. Nel 1877 ottenne quindi il diploma di pubblico notaio. Egli occupò numerose cariche pubbliche: fu segretario comunale di Pieve San Giacomo, quindi consigliere a Pessina CreVia Esilde Soldi
Nel nostro territorio sono oltre 500 le famiglie della casata
Altri noti Soldi cremonesi possono essere trovati scorrendo la storia ecclesiastica: come don Giuseppe Soldi, che nel 1829 fondò una scuola per sordomuti, e monsignor Tobia Soldi, scomparso nel dicembre del 1969 (canonico della cattedrale di Cremona, segretario del Vescovo Cazzani ed eminente conferenziere), mentre altri si sono particolarmente distinti nell'arte forense, nel commercio, nel lavoro, nello sport e in molti altri campi.
I SOLDI CREMONESI Tuttavia il ramo più numeroso di questa numerosa famiglia è quello cremonese: si contano infatti più di 500 famiglie, di cui il primo capostipite registrato è l'agricoltore Giacomo Soldi, bonificatore delIa valle padana (Secolo XVII), che fondò una cascina in un terreno golenale detta "La morta", ancora oggi - dopo tre secoli - proprietà dei suoi discendenti.
6 APRILE 2009 - DEVASTANTE TERREMOTO A L’AQUILA Il bilancio definitivo è stato di 308 morti, con un danno per oltre dieci miliardi Era il 6 aprile 2009 quando una fortissima scossa di terremoto, culmine di una serie di eventi sismici iniziati nel dicembre 2008, ha distrutto completamente la città dell’Aquila e molti Comuni della provincia. La scossa ha fatto registrare un valore di magnitudo 5,9 della scala Richter, con epicentro nella zona compresa tra le località di Roio Colle, Genzano e Collefracido. La sequenza sismica si era aperta con una scossa di lieve entità (magnitudo 1,8) il 14 dicembre 2008, ed è poi è ripresa con maggiore intensità il 16 gennaio 2009 con scosse inferiori a magnitudo 3.0 per poi protrarsi, con intensità e frequenza lentamente ma continuamente crescente, fino all'even-
monese, Voltido e Due Miglia, e infine assessore. Fu anche membro della congregazione di Carità di Due Miglia. Nel 1900 fu, per quattro anni, consigliere comunale a Cremona. Nel frattempo fu anche reggente degli Istituti Ospitalieri, nonché dell’Istituto scrofolosi. Insieme alla moglie Esilde fu un grande benefattore, e donò due importanti strutture al territorio, affinché divenissero ricoveri per anziani. Francesco Soldi morì il 29 ottobre 1916, a 66 anni, mente la moglie si spense il 7 ottobre di dieci anni dopo.
to catastsrofico. La scossa distruttiva si è verificata alle 3.32 del 6 aprile. Nelle 48 ore dopo la scossa principale, si sono registrate altre 256 scosse o repliche, delle quali più di 150 nel giorno di martedì 7 aprile, di cui 56 oltre la magnitudo 3,0 della scala Richter. Altre scosse, anche se di entità inferiore, sono seguite anche nei mesi successivi. Il bilancio definitivo fu di 308 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi ricoverati negli ospedali di Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni, circa 65.000 gli sfollati, alloggiati momentaneamente in tendopoli, auto, alberghi lungo la costa adriatica.Secondo le stime inviate dal Governo Ita-
liano alla Commissione Europea per accedere al Fondo Europeo di Solidarietà, il danno fu di 10.212.000.000 di euro. Il sisma ha Causato danni notevoli al patrimonio storico-artistico di cui era particolarmente ricca la Città dell'Aquila: tutte le chiese (più di un centinaio), a partire dalle più importanti basiliche, sono state dichiarate immediatamente inagibili per lesioni o crolli importanti assieme a palazzi storici nel centro storico compreso il Forte spagnolo, uno dei simboli della città. Sono passati tre anni dal tragico evento e di ricostruzione ancora non si parla, nonostante le promesse fatte a suo tempo dal governo Berlusconi allora in carica.
4 APRILE 1973
Furono inaugurate le Torri Gemelle
Il 4 aprile 1973 furono inaugurati quelli che divennero poi i grattacieli più famosi del mondo: le Torri Gemelle. Le due stutture avevano 110 piani ciascuna e superavano l'altezza di 415 metri. Negli anni successivi alla costruzione dei grattacieli vi fu la necessità di collocarvi una antenna televisiva, che venne posizionata sulla cima della Torre Nord e il 110º piano dell'edificio fu occupato dal servizio pubblico di radio e televisione. I due imponenti edifici, superando l'altezza di 381 metri dell'Empire State Building, diventarono per pochi mesi i fabbricati più alti del mondo, prima di essere superati dalla Sears Tower di Chicago (443 m). Le due torri vennero completamente distrutte alle ore 8,46 della mattina dell'11 settembre 2001, quando due aerei di linea (della American e della United Airlines) si schiantarono, a distanza di alcuni minuti l'uno dall'altro, contro di esse.
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Afterhour
Mercoledì 4 Aprile 2012
Il trio torinese presenta il nuovo album al circolo Arci La Scighera di Milano
Suggestioni acustiche con i Farmer Sea E’
di Martina Pugno
il momento di appendere le chitarre elettriche, abbassare le luci e lasciare spazio ad atmosfere raccolte, come quelle delineate dalle musiche dei Farmer Sea, band torinese protagonista del mensile appuntamento con la rassegna “Hang the electric guitar” di venerdì sera al circolo Arci La Scighera di Milano. Acclamati da NME come uan delle migliori “breaking band”, i Farmer Sea sono la prova che anche le band italiane sanno lasciare un segno nel panorama indie internazionale. Dopo due ep ed un album prodotto da Maurizio Borgna, già al lavoro con Perturbazione, Zen Circus e Settlefish), a gennaio 2012 la formazione ha pubblicato “A Safe Place” (Dead end Street), album interamente prodotto e registrato dalla band, a riprova della totale autonomia artistica del progetto. Con suoni che spaziano tra Nada Surf, Death Cab for Cutie più trasognanti e Notwist nelle brevi incursioni elettroniche, i Farmer Sea attirano le attenzioni di pubblico e critica su di sé sin dagli esordi discografici del 2005, quando pubblicano il primo Ep autoprodotto “Where People Get Lost And Stars Collide”. Il successo viene confermato con l'ep successivo, “Helsinki Under The Great Snow” pubblicato nel 2007. Il primo album, “Low Fidelity In Re-
MEZZAGO
Album tutto dal vivo dei Meat Puppets II
Un pezzo di storia della musica fa tappa giovedì sera al Bloom di Mezzago: i Meat Puppets saranno in concerto a partire dalle 22.45. Dal vivo la band eseguirà uno degli album più celebri, Meat Puppets II, contenente i brani “Lake of fire”, “Oh me” e “Plateau”, rese celebri grazie all'esecuzione nel corso dell'Mtv Unplugged dei Nirvana al quale hanno preso parte proprio due membri della band, Curt Kirkwood (chitarra/voce) e suo fratello Cris Kirkwood (basso). Un appuntamento imprescindibile per tutti i nostalgici, il concerto dei Meat Puppets sarà preceduto dall'esibizione della band Love in elevator. I biglietti sono disponibili al costo di 15 euro più prevendita.
Per segnalarci eventi o concerti scriveteci o inviateci un link all’indirizzo appuntamenti@ilpiccologiornale.it
MILANO
Tying Tiffany al Tunnel
Dopo un bivio, “un posto sicuro”
Interamente registrato e prodotto dalla band, “A safe place” prende in parte le distanze dalle sonorità spensierate che caratterizzavano il disco precedente, per assumere tonalità più scure. «A Safe Place - racconta la band nel corso di una recente intervista - nasce da un periodo di cambiamenti, disillusioni e vicende complesse che hanno minato seriamente il progetto Farmer Sea: a metà percorso abbiamo realizzato che l’unica maniera per andare avanti sarebbe stata una seria autoproduzione, messa in moto dall’entusiasmo e forse anche da un certo sollievo nel non dover seguire limitanti imposizioni discografiche dettate da infime etichette (che, per esperienza diretta, possiamo dire non mancano nel territorio). Nel momento in cui abbiamo iniziato a scrivere nuovo materiale, l’idea comune era quella di dare un taglio meno indie alla nostra proposta, sia per allontanarci dall’estetica sbagliata che nel genere imperversa, ma anche complici i nostri ascolti di sempre». lationships”, arriva invece nel 2009, trainato dal singolo Teenage Love: il video, girato da Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, è stato a lungo in rotazione su MTV Brand: New e Deejay TV. Nel corso dei successivi anni la band è stata protagonista di fortunati live e ospite dei più celebri Festival in giro per la nazione. Nel corso di alcune recenti intervi-
ste, i Farmer Sea hanno avuto modo di sottolineare come l'album appena pubblicato, A safe place, stia ricevendo positivi consensi anche al di fuori dello stivale: «Anche il disco nuovo sta ricevendo attenzioni all'estero, ne hanno parlato bene negli Stati Uniti, in Francia, Spagna, Inghilterra... Anche in Giappone ci hanno recensito bene e abbiamo venduto un po' di dischi. Non
ci aspettiamo nulla perchè abbiamo sempre i piedi per terra, ma ovviamente la speranza che qualche media più grande si accorga di noi c'è». Alle 21, sul palco, i Farmer Sea saranno preceduti dai Les Enfants, odoranti di coro liturgico e boschi bagnati dal rock, con i loro testi che si alzano a toccare i cuori, e i loro ritmi che chiedono un ritorno silenzioso degli alberi.
La settimana enigmatica di Dente al Babalula Venerdì sera al Babalula di Crema Dente presenterà dal vivo i brani del suo più recente album, “Io tra di noi”, pubblicato nel 2011. Quinto album in studio per il cantautore, “Io tra di noi” è stato accolto dalla critica come il disco della maturazione artistica, con più elaborati tessuti sonori e uno sguardo sempre intimistico, ma questa volta più solare. Massicciamente presenti, nell'album, gli arrangiamenti curati insieme alla band che già lo ha accompagnato nel tour promozionale de “L'amore non è bello”, che conferiscono un importante valore aggiunto all'album. Arricchiscono il disco gli arrangiamenti su archi e fiati di Massimo Martellotta ed Enrico Gabrielli. Restano tutte italiane le radici sonore nelle quali affonda la musica di Dente, che brano dopo brano gioca con le parole per delineare ricordi e immagini mai del tutto definite. Se “L'amore non è bello” era frutto di un Battisti dei giorni nostri, “Io tra di noi” riscopre un gusto per la canzone italiana anni Sessanta mantenendo lo sguardo naif che caratterizza il mondo musicale di Dente sin dai suoi esordi.
Le sonorità goth - pop di Tying Tiffany stanno per conquistare il Tunnel di Milano: la cantautrice presenterà venerdi sera dal vivo i brani del nuovo album “Dark Days White Nights”, che costituisce il suo quarto lavoro discografico. Techno Punk, ritmiche hardcore ed electro convivono con il passato industrial di Tying Tiffany, con la sua passione per il post punk e il dadaismo. “Drowning”, primo singolo estratto dall’album, è stato inserito nella soundtrack dell’ultima edizione del popolarissimo videogioco Fifa 2012; Tying Tiffany è stata l’unica artista italiana ad essere scelta tra 39 band di 15 nazioni diverse tra cui spiccano The Ting Tings, CSS, Kasabian, TV On The Radio, The Strokes. L’aspetto visuale di “Dark Days, White Nights” è stato curato dall’artista e fotografa di stanza a New York Pax Paloscia.
CREMONA
I Quakers and Mormons live
Venerdì sera alle 21.30 la band cremonese Quakers and Mormons, il progetto hip hop sperimentale di Maolo e Mancho, presenterà dal vivo l'album “Funeralistic”. seguendo il percorso iniziato con il precedente Evolvotron, il disco ne riprende i toni oscuri lasciando spazio a nuove orchestrazioni. Aprirà il live “The loud vice”, duo electro rock formato da Christian Josè Cobos (basso) e Daniela Resconi (voce). Dopo il concerto la serata proseguirà con il dj set de Il leprotto.
BOLOGNA
Spazio Sì, il live degli Amycanbe
A chi inneggia a “Io tra di noi” come espressione massima del talento di Dente, l'artista risponde: «Sono molto soddisfatto di questo disco ma non mi sento arrivato da nessuna parte e mi piace l'idea di cambiare, provare nuove strade, piano piano senza fare grandi stravolgimenti repentini ma continuando a scrivere canzoni e realizzando dischi interessanti». A Giuseppe Peveri, alias Dente, il merito di saper attingere ad ampie
mani dal passato musicale italiano per rivestirlo con un abito cucito su misura dal cantautore, dando vita a una produzione musicale estremamente personale e distintiva che ha fatto di Dente una delle maggiori promesse del cantautorato italiano degli anni Duemila. Dal vivo Dente presenterà inoltre il nuovo singolo “La settimana enigmatica”. Il concerto avrà inizio alle ore 22.30.
Sabato sera alle 22 gli Amycanbe calcheranno il palco dello Spazio Sì di Bologna. nascono a Cervia e dintorni, in un paio d’anni sfornano un mini-ep autoprodotto ed un album ufficiale, suonano ed entusiasmano i circoli della nostra penisola, sino ad entrare con successo nei più gloriosi club d’Oltremanica. Un progetto eclettico dalle velleità chiaramente internazionali, che suona come un soffio di freschezza.
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manutenzione elettrica ed elettromeccanica delle linee di produzione. Si sinserirà in un team di 5 persone a riporto del Responsabile Elettrico. Si richiedono: • Esperienza in analoga mansione. Competenza tecnica. Capacità di lettura schemi elettrici. • Capacità logico-deduttive nella ricerca guasti e di analisi del guasto. • Proattività e iniziativa. • Voglia di imparare. • Automunito/a; residenza nelle vicinanze della sede di lavoro (Trescore Cremasco - CR). • Disponibilità immediata a lavorare su più turni. Inserimento a tempo determinato (6+6) con possibilità di assunzione a tempo indeterminato.
REQUISITI
• Conoscenza approfondita del metodo Kaizen per migliorare la qualità di tutti i processi aziendali • Età max 45 anni • Almeno 2-3 anni di esperienza nel ruolo analogo • Familiarità con i principi di produzione • Ottima conoscenza della lingua inglese • Esperienza in materia di Kaizen I candidati in possesso dei requisiti richiesti possono inviare il proprio curriculum in formato word, indicando l’attuale inquadramento e retribuzione annua lorda a: qualitymanager@adamiassociati.com
Inviare in proprio curriculum all’att.ne di Samanta Cobianco al seguente indirizzo: S.I.L.C. S.p.A. - S.P. 35 km 4 26017 Trescore Cremasco (CR) oppure a mezzo e mail al seguente indirizzo samantacobianco@silc.it citando nell’oggetto MANUTENTORE ELETTRICO
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LA RICETTA
Un gustoso menu di Pasqua non deve per forza essere costituito a base di carne: è possibile soddisfare il palato di tutti i propri ospiti anche con ricette studiate ad hoc per vegani o vegetariani, ma che possono essere gustate da chiunque e costituire un'ottima alternativa alla carne, non meno soddisfacente. Al posto del tradizionale capretto o dell'agnello, è possibile offrire le frittelle di ceci con salsina al limone.
Frittelle di ceci in salsa di limone
INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 250 grammi di ceci lessati, 250 grammi di patate, 50 grammi di feta, olio di oliva, origano, quattro cucchiai di farina. quattro limoni e due uova.
PREPARAZIONE: Lessate le patate e i ceci, poi eliminate le bucce. Per pelare i ceci sistemateli in un canovaccio e strofinate delicatamente: la maggior parte delle pellicine resterà nello straccio e la ricetta risulterà meno pesante. Passate al setaccio i ceci e le patate lessate: evitate di usare il frullatore o diventeranno collosi. Unite un uovo intero al composto di patate e ceci e mescolate bene, poi unite la feta sbriciolata. Se avete difficoltà a trovare la feta potete utilizzare della ricotta salata e stagionata che unirete a scaglie. Il risultato sarà una ricetta fusion dal sapore più dolce ma comunque gradevole. In questo caso servirà un pò più di sale. Formate delle frittelle non molto grandi e schiacciate ed infarinatele. A questo punto è possibile passare alla preparazione della salsa di limone con la quale si andranno ad insaporire le frittelle. Sciogliete la farina in 20 cc di acqua tiepida e un cucchiaio di olio e fate cuocere a bagnomaria fino a che non si addensi, mescolando continuamente, per un paio di minuti circa. A questo punto aggiungete il succo di limone alla salsa. Togliete dal fuoco, aggiungete il tuorlo del secondo uovo, mescolate bene e mantenete in caldo la salsa al limone, che a questo punto è pronta per essere servita. Friggete per un paio di minuti le frittelle di ceci in abbondante olio e servitele con la salsa di limone a parte, se vi piace guarnite con capperi freschi.
Speciale Pasqua
Le ricette per una Pasqua gustosa O
Pagine a cura di Martina Pugno
gni ricorrenza ha il suo menu; così è anche per la Pasqua, caratterizzata da alcuni piatti tradizionali che da secoli costituiscono le principali portate per la celebrazione di questa festività religiosa. A seconda delle regioni le ricette possono variare anche notevolmente, ma resta ben salda l'abitudine di attingere alla tradizione locale per dare vita al menu pasquale in grado di soddisfare tutti i propri ospiti. I piatti sono preparati per la maggior parte con ingredienti di stagione, verdure fresche che tornano sulle tavole dopo la pausa dell'inverno: erbette, asparagi, piselli, fave e insalatine, ma anche carni ovine, formaggelle e ricotta. Per organizzare il menu, dall'antipasto al dolce, è importante saper bilanciare le portate: se il primo piatto è sostanzioso, l'antipasto sarà più leggero, se il secondo è di carne si può saltare il primo e introdurre il pranzo con una pasqualina. Il tutto ovviamente deve tener conto del gusto degli ospiti: in molti non amano mangiare capretto e agnello per cui si sceglieranno ricette con le uova, magari di quaglia che sono più scenografiche, oppure formaggi e salumi.
Anche i dolci sono presi dalla tradizione regionale, tra gli altri: la pastiera napoletana, le cassate siciliane, la pizza di pasqua o i cuculi di basta brioche. Ovviamente non possono mancare le uova di cioccolato e la colomba pasquale. Tra le ricette più tipiche di questo giorno di festa c'è l'agnello al forno con patate, di
grande effetto e semplice da preparare. Attenzione, però, ai gusti dei propri ospiti: non tutti apprezzano la carne ed è bene poter offrire alternative in modo da soddisfare tutti gli ospiti. In tal caso, perchè non attingere alla tradizione greca, che per Pasqua prevede le frittelle di ceci con salsina al limone.
Anche per gli ospiti vegani, sono sempre più diffuse le ricette studiate ad hoc per le festività pasquali. Anche per i vegani, è possibile studiare un menu pasquale completo composto da squisitezze e piatti gustosi, dagli antipasti al dolce: su tutti, la pastiera napoletana, realizzata nella versione senza uova e senza derivati del latte.
Agnello al forno con patate
INGREDIENTI PER 5 PERSONE: • 1 kg di carne d’agnello, • 700 gr di patate; • 2 spicchi d’aglio; • 1 bicchiere di vino rosso; • Rosmarino; • Alloro, timo; • Sale • Olio extravergine
PREPARAZIONE • Per prima cosa mettete a marinare l’agnello in una ciotola con aglio, rosmarino, alloro, timo e vino (solitamente si lascia marinare per una notte intera). • Il giorno dopo pelate le patate e tagliatele a pezzettoni. • Conditele con aglio, olio, sale, molto rosmarino e disponetele nella teglia dove andrete a cuocere il vostro agnello. Adagiate la carne sopra e salatela. • Cuocete in forno preriscaldato a 180° per un’ora è mezza: l'agnello è pronto per essere gustato.
Speciale Pasqua
T
ra i simboli della Pasqua, particolarmente amato soprattutto dai più piccoli, come dimenticare l'uovo di cioccolato? La tradizione dell'uovo di Pasqua ha origini molto antiche, che si rifanno a riti legati all'inizio del periodo primaverile, visto come momento di rinnovamento della natura e quindi legato alla fecondità. Durante i secoli l'uovo ha assunto diversi aspetti e significati, rimanendo comunque simbolo di questa festività in tutto il mondo. Oggi l'uovo di Pasqua può essere di cioccolato, quindi da mangiare, oppure di terracotta e cartapesta, da colorare e utilizzare come simpatica decorazione. Originariamente, però, al centro della tradizione vi erano le uova vere, simbolo della vita ma anche della sacralità. Già al tempo del paganesimo, infatti, in alcune credenze, il cielo e la terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo. Ovunque, poi, le uova sono sempre state simbolo del ritorno alla vita: quando gli uccelli iniziavano a preparare i nidi per deporre le uova, tutti sapevano che l'inver-
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L’uovo di Pasqua, tradizione millenaria Già in epoca antica le uova erano ritenute simbolo di rinascita e sacralità
no ed il freddo erano ormai passati. I Greci, i Cinesi ed i Persiani si scambiavano uova in dono durante le feste di primavera, mentre gli antichi egizi si scambiavano uova decorate all'equinozio di primavera, data di inizio del
"nuovo anno", quando ancora l'anno si basava sulle le stagioni. Le uova venivano pertanto considerate oggetti dai poteri speciali, ed erano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male, portate in
grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entrare nella loro nuova casa. Le uova, associate alla primavera per secoli, con l'avvento del Cristianesimo divennero simbo-
lo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba. Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappre-
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sentano i colori della primavera e la luce del sole. Quelle colorate di rosso scuro sono invece simbolo del sangue di Cristo. Con il tempo, le uova hanno iniziato ad essere decorate anche con elementi preziosi: già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra risulta segnata una spesa per 450 uova rivestite d'oro e decorate da donare come regalo di Pasqua. Le uova più famose, tuttavia, sono tuttoggi quelle del maestro orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria. Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta contenva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale. Gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare una serie di uova da donare tutti gli anni. La tradizione delle uova di Pasqua di cioccolato risale invece solo al secolo scorso, anche se la sua vasta diffusione fa di questo tipo di uovo uno dei principali simboli della festività.
simboli e tradizioni delle feste pasquali Una festività propriamente cristiana, la Pasqua affonda le proprie radici in epoche antiche e, come molte festività religiose di antica origine, ha assorbito tradizioni e simboli derivanti da rituali più antichi. Nel corso dei secoli, simbologie e usanze si sono poi differenziati da Paese a Paese. Riconosciuta universalmente quale simbolo della Pasqua è la colomba, che rappresenta la purezza; in suo onore è stato creato l'omonimo dolce, diffuso in tutta Europa. Venne creato negli anni Trenta da Dino Villani della Motta che volle sfruttare gli stessi macchinari usati per il panettone di Natale per creare un dolce adatto alla Pasqua. Poco noto in Italia, il conglietto pasquale (Easter Bunny o Spring Bunny)
è atteso con gioia dai bambini tedeschi e americani: si tratta di un coniglio fantastico o mitologico che porta regali per i bambini a Pasqua (o in primavera). Originario delle antiche culture dell’Europa occidentale, con l’avvento del cristianesimo venne assimilato agli altri simboli pasquali, anche perché le originali feste pagane per la rinascita della vita si collocavano nello stesso periodo della Pasqua. IN Bulgaria,nei giorni precedenti la Pasqua, si fanno grandi pulizie nelle case, si cucinano i "kozunaks" e si colorano uova: il primo uovo deve essere colorato di rosso, perché possa portare la salute. A mezzanotte del Sabato Santo la gente si scambia gli auguri e le uova di Pasqua.
In Danimarca invece il colore della Pasqua è il giallo: tutto deve essere riportare questa tinta, dalle candele alla tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e uova dipinte. Le campane della chiesa sono silenziose dal venerdì fino a Pasqua, un segno di dolore per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi si dice che le campane sono volate via a Roma. La mattina di Pasqua i bambini corrono veloci all'esterno per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. Intanto che i piccoli sono occupati a scrutare il cielo per scoprire se riescono a vedere le campane, i genitori nascondono le uova di cioccolato, affinché i bambini le trovino più tardi.
Nel Regno Unito, una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all'attività caritativa e si svolge secondo un rituale tradizionale. Un'usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; questo avviene a Preston, dove le uova rotolano su un pendio erboso. In Israele, a Pasqua, arrivano da tutto il mondo gruppi di pellegrini dove festeggiano due tradizioni: la Pasqua cristiana e la festa ebraica del "Pesah". In Polonia, Ungheria e in Cecoslovacchia, durante la Pasqua, i giovani, mediante un antico rito di fertilità, spruzzano le ragazze con l'acqua di sorgente.
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Speciale Pasqua
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Parma, gioielli d’arte nella “piccola Parigi”
Tesori da non perdere: Klimt L’esposizione milanese sarà fruibile anche durante le festività
C A pochi passi da Cremona, Parma è una delle mete più interessanti per coloro che desiderano trascorrere un week end culturale senza dover intraprendere lunghi viaggi. Visitare la città nei panni di turista significa riscoprire sotto luce nuova il centro ricco di storia. Proprio il centro storico è tra i luoghi più affascinanti della città, in particolare piazza Duomo, dove la cattedrale, il Battistero e il Palazzo Vescovile creano un angolo medievale di rara suggestione. La cattedrale ha la splendida cupola affrescata da Correggio, restaurata pochi anni fa, mentre la vicina San Giovanni Evangelista custodisce alcuni affreschi del Parmigianino, il cui tocco si riconosce anche nella rinascimentale Madonna della Steccata. Parma ha importanti radici e tradizioni culturali e ha visto nascere grandi artisti che hanno lasciato il loro segno nei vari angoli della città. Nel cuore storico, si ergono il Palazzo della Pilotta, con il piccolo Teatro Farnese, tutto in legno e stucchi dipinti, e la Galleria Nazionale, una delle più prestigiose pinacoteche italiane con opere di Beato Angelico, Leonardo, Van Dyck, Canaletto, oltre alla celebre Schiava turca del Parmigianino, una delle immagini simbolo di Parma. Il Teatro Regio, a poca distanza, ci riporta allo stretto legame con la musica di questa città, patria di Giuseppe Verdi, ed è sempre stato un arduo banco di prova per i cantanti lirici, la cui carriera poteva essere stroncata dal giudizio negativo del pubblico parmense. Nell'aria, oltre alle note, si respirano i profumi di Violetta di Parma, un'istituzione in città fin dal 1870 con le sue essenze a base di viole. Le stesse che prediligeva la duchessa Maria Luigia, seconda moglie di Napoleone, che diede grande impulso alla città e ancora oggi è amatissima dagli abitanti. Il centro è anche il cuore dei negozi eleganti e alla moda. Non si può prescindere infatti dalle tradizioni culinarie cittadine che sono orgoglio in tutto il mondo e che possono essere scoperti con gustosi itinerari enogastronomici.
ome rinunciare, a Pasquetta, al tradizionale pic nic per inaugurare la stagione primaverile, oppure ad una gita al mare approfittando delle prime giornate calde e soleggiate? Il bel tempo però, purtroppo, non è sempre una garanzia, soprattutto in questi imprevidibili giorni di inizio primavera: e allora cosa fare se la pioggia e il maltempo impediscono di trascorrere queste giornate di festa all'aria aperta? Non è necessario rinunciare ai propri piani, spesso è sufficiente modificarli un po', riscoprendo luoghi, appuntamenti ed eventi che possono rendere la giornata ancor più memorabile e piacevole per tutta la famiglia. Musei e pinacoteche offrono molto per coloro che desiderano approfittare delle giornate di Pasqua e Pasquetta per svagarsi e riscoprire le bellezze del territorio, anche senza andare molto lontano. Grandi città come Milano possono rivelare tesori nascosti di straordinaria bellezza ed esposizioni temporanee di prestigio, assolutamente da non perdere: è il caso della mostra dedicata al pittore Gustav Klimt, attualmente allestita presso lo Spazio Oberdan di Viale Vittorio Veneto, 2 e aperta al pubblico fino al 6 maggio. “Gustav Klimt, disegni intorno al fregio di Beethoven” è la prima mostra italiana che inaugura le celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Klimt, allineandosi all’offerta culturale internazionale. L'esposizione presenta la riproduzione a dimensioni reali di una parte dello straordinario “Fregio di Beethoven” accompagnata da diciotto disegni originali correlati al famoso affresco custodito in una sala del Palazzo della Secessione di Vienna. Il percorso espositivo si
apre con i manifesti originali della Secessione viennese realizzati tra gli altri da Koloman Moser, Alfred Roller, Ferdinand Hodder e Leopold Stolba per le singole esposizioni del movimento e appartenenti alla Collezione Salce della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso. Completano l’esposizione alcuni numeri della celebre rivista “Ver Sacrum”, lo strumento
più alto realizzato dagli artisti appartenenti al movimento secessionista, custode della poetica dell’arte totale – Gesamtkunstwerk. La mostra guiderà il visitatore alla comprensione del capolavoro klimtiano, cogliendo i motivi grafici principali della composizione insieme alla forte simbologia e alle numerose allegorie che ne emergono. Un team di scenografi e decoratori darà infatti vita alla parziale riproduzione del celeberrimo
Fregio di Beethoven in scala 1:1. Il Fregio sarà posizionato in una sala appositamente dedicata all’interno della sede espositiva, in cui risuoneranno le note della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven. La mostra sarà visitabile anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta: per ulteriori informazioni relative ai costi e agli orari di apertura è possibile consultare Il sito web dedicato all'esposizioine www.klimtmilano.it.
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Palazzo Ducale e gli affreschi della “Camera picta”
Palazzo Te, capolavoro nel cuore di Mantova
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i grande fascino e a poca distanza da Cremona, Mantova costituisce la meta ideale per gite fuori porta adatte a tutta la famiglia. Nel cuore della città si erge Palazzo Te, edificio di enorme prestigio dal punto di vista storico, artistico ed architettonico. Le sue origini sono antiche, così come le origini del nome che caratterizza l'edificio: Mantova era anticamente circondata da quattro laghi formati dal corso del fiume Mincio; poco distante dall’isola su cui sorse la città si trovava un’altra isola denominata sin dal medioevo Teieto (poi abbreviato in Te) collegata con un ponte alle mura meridionali della città. Due sono le ipotesi più attendibili sul significato del termine Teieto: esso potrebbe derivare da tiglieto, località di tigli, oppure essere collegato a tegia, dal latino attegia, che significa capanna. L’isola, che possiamo immaginare verdeggiante e tranquilla, divenne ben presto luogo di svago per la famiglia Gonzaga; numerosi sono i documenti che attestano già dalla metà del Quattrocento l’uso di questo contesto naturale. Agli inizi del 1500 Francesco II Gonzaga, marito di Isabella d’Este, vi fece costruire stalle per gli amati cavalli di razza e anche una casa padronale. Rimangono infatti tracce di un edificio di pregio con pitture murali nei sottotetti dell’attuale palazzo. Un af-
Il fascino delle sale interne incontra quello dei reperti egizi e mesopotamici
fresco reca la data 1502 e le iniziali del committente. Altrettanto curiose sono le circostanze che portarono alla nascita di questo capolavoro nel cuore della città, raccontate da Vasari nelle sue Vite: quando Giulio Romano giunge a Mantova nell’ottobre del 1524, il marchese Federico II di Gonzaga gli fornisce una dimora, lo colma di regali e, donatogli uno dei suoi cavalli favoriti, cavalca con lui fino all’isola del Te. Qui Federico incarica Giulio di ristrutturare le scuderie esistenti per “accomodare un poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta
a desinare, o a cena per ispasso”. Il proposito dunque appare piuttosto modesto ma, come riferisce Vasari, alla vista del bellissimo modello predisposto da Giulio, il marchese dà incarico, con entusiasmo, di iniziare immediatamente la costruzione del palazzo. La funzione dell’edificio è anche chiaramente espressa in un’iscrizione che si trova nella sala di Psiche. È un palazzo per il tempo libero e lo svago, per l’onesto ozio del principe, che ritempra le forze nella quiete. Palazzo Te viene utilizzato spesso dalla famiglia Gonzaga come luogo atto ad
accogliere e onorare gli ospiti illustri, come dimostrano le visite dell’imperatore Carlo V che soggiorna al Te in due occasioni, nel 1530 e nel 1532, mentre Enrico III re di Francia vi è ricevuto nel 1574. Proprio per tale ragione, il Palazzo è caratterizzato da sale affrescate e ricchi decori che rendono ogni stanza un piccolo gioiello da scoprire e ammirare. La stessa cura è riservata anche per i dettagli architettonici degli interni e degli spazi esterni, in grado ancora oggi di affascinare a primo sguardo. All'interno del Palazzo trovano spazi collezioni permanenti e mostre temporanee che spaziano per epoche e luoghi. La raccolta egizia, esposta permanentemente a Palazzo Te, si compone di oltre 500 pezzi raccolti da Giuseppe Acerbi, illustre mantovano, dal 1826 al 1834 Console Generale d’Austria in Egitto. All'interno del palazzo anche una delle rare raccolte presenti in Italia di reperti mesopotamici. La sezione gonzaghesca si compone invece di due sale che raccolgono importanti testimonianze sulla monetazione e i sistemi di misura a Mantova e nel suo territorio. La collezione Mondadori si compone invece di diciannove opere di Federico Zandomeneghi e tredici opere di Armando Spadini.
Una visita a Mantova non può prescindere dalla scoperta di Palazzo Ducale: nonostante la vastità di questa stupefacente città-palazzo (500 sale e 34.000 metri quadrati di superficie) è possibile visitarlo in circa un paio d’ore. I Gonzaga vissero a Palazzo Ducale dal quattordicesimo secolo anche se la sua storia dovrebbe meglio identificarsi con quella della famiglia che detenne il potere sulla città fino al 1700 circa. Qui i Gonzaga, nell’intento di rivaleggiare con le Corti delle più prestigiose capitali d’Europa dell’epoca, commissionarono straordinarie opere d’arte ad artisti, pittori, architetti e decoratori tra i più capaci e noti di quel tempo. L'edificio, in realtà costituito da diversi nuclei legati tra loro da gallerie o corridoi, con vie, cortili, giardini interni e cortili pensili. I “tesori” custoditi all’interno del palazzo sono infiniti, ma ecco quelli che crediamo non dovreste davvero perdere: la Camera degli Sposi, le Stanze di Pisanello, la Corte Vecchia, l’appartamento degli arazzi di Raffaello, la stanza col Soffitto del Labirinto (Forse che sì-Forse che no), l’Appartamento di Isabella d’Este da vedova. All'interno di Castel San Giorgio è situata la celeberrima Camera degli Sposi, stanza del piano nobile del torrione nord est, affrescata da Andrea Mantegna in ben nove anni e da lui sempre considerata un’opera del tutto modesta. Sullo sfondo di una classicissima Roma, tra gli affreschi si possono scorgere le raffigurazioni della famiglia Gonzaga, di Ludovico e Barbara di Brandeburgo, per uno scorcio della nobiltà d'epoca Pare che in realtà Ludovico vi dormisse solo. Una curiosità: I Gonzaga amavano moltissimo i cavalli ma anche i cani. Nell’ala rivolta al lago Inferiore del palazzo c’è un cortile pensile tutto dedicato ai cani in cui una lapide ricorda “Oriana cagnolina celeste”. Per informazioni sugli orari delle visite è possibile consultare il sito www. mantovaducale.beniculturali.it.
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SPORT
Pizzighettone, la vetta è troppo lontana SERIE D
Il Pizzighettone le ha provate tutte per scardinare la difesa dell’AlzanoCene, ma alla fine ha dovuto arrendersi e accontentarsi dello 0-0 casalingo, che allontana definitivamente i rivieraschi dalla vetta della classifica. Sabato pomeriggio il Pizzighettone proverà a tornare alla vittoria a Seregno, contro una squadra impegnata nella lotta per non retrocedere.
CLASSIFICA (33ª giornata) Castiglione 66; Ponte San Pietro-Isola 59; Olginatese 58; Pizzighettone 56; Mapello 55; Caronnese 49; AlzanoCene 48; Castellana 46; Voghera 44; Gozzano, Darfo Boario, Pro Piacenza 42; Rudianese 41; Seriate 40; Fidenza 39; Carpenedolo 37; Seregno, Colognese 36; Fiorenzuola 29; Gallaratese 22.
La Casalese cerca riscatto col Brescello PROMOZIONE
Alla stregua della gara d’andata, la Casalese perde 1-0 contro l’inseguitrice Sampolese e si affaccia al recupero col Brescello con qualche cruccio. Dopo il bel filotto di vittorie che aveva riportato i maggiorini a due punti dalla Libertaspes (rifuggita a +5), sono affiorate alcune preoccupazioni sul reparto offensivo, azzerato a San Polo d’Enza. Stasera (ore 20.30 in Baslenga) torna
Buoli dopo la squalifica, anche se non è al meglio. CLASSIFICA (28ª giornata) Libertaspes 62; Casalese 57; Sampolese 52; Langhiranese, Meletolese 46; Brescello 44; Lentigione 42; Castellana 40; Castelnovese 35; Medesanese, Povigliese 33; Montecchio 31; Arcetana 30; Falk 29; Fiore, Biancazzurra 28; Valtarese 27; Fontana Audax 24.
Cremo, non puoi più sbagliare
Turno infrasettimanale allo “Zini” (ore 20.30) dove arriva l’orgogliosa Triestina allenata dell’ex Galderisi PRIMA DIVISIONE La sconfitta di Salò non ha modificato la classifica, ma ora servono i tre punti
O
di Matteo Volpi
FERALPISALÒ-CREMONESE 1-0
rmai è una triste realtà. Questa Cremonese è un terno al lotto, una formazione in grado di vincere e perdere contro qualsiasi avversaria. La sconfitta di Salò ha sancito un’altra brutta sorpresa, forse la peggiore della stagione, confermando l’inaffidabilità di una squadra che non da più l’impressione di essere la formazione da battere, ma spesso assomiglia al Golia a cui Davide può fare lo sgambetto quando meglio crede. Eppure i numeri dicono che siamo ancora in scia: il quinto posto non è andato perduto e stasera Brevi e i suoi hanno una grande opportunità di farsi perdonare proprio sotto gli occhi dell’arrabbiato presidente Arvedi. Allo “Zini” è infatti di scena la sfida con la Triestina di Nanu Galderisi, un ex tecnico che a Trieste sta vivendo più o meno le stesse difficili situazioni societarie già conosciute a suo tempo all’ombra del Torrazzo. La formazione alabardata non vince in trasferta da novembre, ma l’orgoglio ha spinto i giocatori a vendere cara la pelle, rimanendo imbattuti nelle ultime cinque gare. Cautela e determinazione, quindi, ma soprattutto voglia di onorare la maglia per restare fermamente in scia nella corsa playoff.
FERALPISALO’: Zomer (25’ Branduani), Bianchetti, Leonarduzzi, Allievi, Savoia, Muwana, Castagnetti, Drascek, Bracaletti (70’ Defendi), Montella (74’ Cortellini), Tarana. A disposizione: Bonaccorsi, Fusari, Sella, Sedivec. All.: Remondina. CREMONESE: Bianchi, Polenghi, Cesar, Minelli, Favalli, Fietta (63’ Filippini), Degeri, Dettori, Le Noci (58’ Nizzetto), Possanzini, Coralli (72’ Musetti). A disposizione: Malatesta, Rigione, Semenzato, Pestrin All.: Brevi. ARBITRO: Daniele Bindoni di Venezia. RETE: 48’ Bracaletti.
I grigiorossi protestato con l’arbitro a Salò (Foto © Ivano Frittoli)
NOTE: espulsi Favalli, Polenghi. Ammoniti: Bracaletti, Possanzini. Angoli 1-11.
Oltre ad Alfonso, i cui tempi di recupero rimangono da valutare (e per cui è stato chiamato in fretta e furia Malatesta, amico di Brevi come terzo portiere), mancheranno anche gli squalificati Polenghi e Favalli, entrambi espulsi nel match di domenica scorsa. Staremo a vedere quali soluzioni saranno prese in
considerazione dal tecnico, compresa anche la folle ipotesi di un Nizzetto terzino sinistro. A centrocampo dovrebbe rientrare Manolo Pestrin, tenuto precauzionalmente a riposo a Salò, viste la solita diffida che lo metterà fuori causa al prossimo cartellino giallo, le indisponibilità di Tacchinardi e Riva,
Tessera del tifoso provvisoria per il derby SFIDA AL VOLTINI
In previsione del derby PergocremaCremonese in programma domenica 15 aprile alle ore 15.15 al Voltini, la società grigiorossa informa che i tifosi non sono ancora in possesso della “tessera del tifoso definitiva” possono richiedere la tessera provvisoria, comprensiva
di codice a barre con relativo numero di tessera, presso i botteghini dello stadio “G. Zini” martedì 10 aprile dalle ore 18. Le biglietterie provvederanno alla stampa nei giorni successivi, per poter così permettere a chi volesse di seguire la squadra nella trasferta di Crema.
DUATHLON
Secondo posto di valore nella prova di San Gavino Monreale
Valentina Carta sale sul podio Il Triathlon Cremona Stradivari ha ottenuto altri importanti piazzamenti nella domenica interamente dedicata al duathlon. A San Gavino Monreale nel duathlon “Città dello Zafferano”, Valentina Carta (nella foto) è salita sul podio: l’atleta dello Stradivari ha concluso in 1h04’37” la prova in Sardegna, tempo che le è valsa la seconda posizione. Appuntamento con il duathlon anche a Torre de Roveri (nel Bergamasco): il migliore del team cremonese è stato Guido Ricca, settimo in 52’33”. Buona la gara di altri tre atleti dello Stradivari presenti alla gara orobica: Paolo Calzi è giunto 24° in 58’44”, Raffaele Zaini si è piazzato 37° in 1h02’15”, precedendo di otto secondi ed una posizione in classifica il compagno di squadra Roberto Marchi. Infine, appuntamento con il settore giovanile a Vigevano. In evidenza si è posto Stefano Carlino, che ha ottenuto la vittoria nel campionato regionale di categoria Youth B; bene anche gli altri atleti verdeblu pre-
senti alla tappa, Vittoria Pani, Lorenzo Sali e Andrea Rossoni. Nella cittadina pavese erano al via anche i più piccoli per una gara Trikids, con tanti sorrisi ed entusiasmo. Il movimento giova-
nile cremonese è in crescita, indice dell’ottimo lavoro che sta svolgendo la società e di una pratica sportiva che - proprio grazie al team Stradivari - è sempre più radicata nel territorio.
CLASSIFICA Trapani 55 Siracusa (-5) 49 Spezia 47 Lanciano (-1) 46 Cremonese (-6) 42 Pergocrema (-2) 41 Carrarese (-1) 40 SudTirol 40 Barletta (-1) 40 Portogruaro 38 Frosinone 36 Triestina 34 Prato 31 Latina 30 Andria 30 Piacenza (-6) 30 FeralpiSalò 30 Bassano 24
nonché l’ottima forma del baby Degeri. Il giovane play cremasco è stato forse l’unica nota positiva, confermando tempra e doti tecniche che, in caso di emergenza, potrebbero favorire la convivenza anche con Pestrin in qualche situazione di gioco. In avanti, pollice verso per Coralli, ancora lontano dalla
29ª Giornata Andria-SudTirol 3-1 FeralpiSalò-Cremonese 1-0 Frosinone-Piacenza 2-0 Lanciano-Trapani 0-0 Pergocrema-Barletta 0-2 Portogruaro-Latina 1-1 Prato-Spezia 2-2 Siracusa-Carrarese 3-1 Triestina-Bassano 2-2 Prossimo Turno (4-4 h 20.30) Barletta-Siracusa Carrarese-Lanciano Cremonese-Triestina Frosinone-Pergocrema Piacenza-Andria Prato-FeralpiSalò Spezia-Bassano SudTirol-Latina Trapani-Portogruaro
forma migliore e per questo forse da centellinare maggiormente, puntando su una garanzia come Possanzini anche più vicino alla zona gol. PROBABILE FORMAZIONE (4-33) Bianchi; Semenzato, Cesar, Minelli, Sales; Fietta, Pestrin, Dettori; Filippini, Possanzini, Le Noci. All.: Brevi.
19 La formazione di Caja sta attraversando un ottimo stato di forma ed è vicina alla terza salvezza consecutiva Sport
Mercoledì 4 Aprile 2012
Vanoli Braga, roba da... Rich
SERIE A Grazie anche alla strepitosa prestazione dell’americano i biancoblu hanno sbancato Caserta
R
oba da ricchi (pardon, da Rich). Da quando è arrivato a Cremona l’ex giocatore di Cantù, la Vanoli Braga ha cambiato marcia e inanellato cinque vittorie fandamentali per arrivare alla salvezza, oltretutto contro avversari del calibro di Bologna, Roma e Milano. Un acquisto azzeccatissimo, come fu Marko Milic nella prima stagione in serie A dei biancoblu, sempre sotto la sapiente guida di Caja. Casale è ora lontana otto punti, ma quello che più conforta è l’ottima condizioni fisica della squadra, malgrado limitate riotazioni e con Tusek non certo al meglio della forma. Insomma, un piccolo miracolo sportivo, che dà entusiamo a tutto l’ambiente e che sprona la dirigenza a tenere duro e a programma il futuro, ora meno cupo. Anche a Caserta, la squadra ha mostrato grande determinazione e una voglia di vincere, raramente sfoderati nel girone d’andata. Dopo tanti mesi, i biancoblu sono tornati a vincere in trasferta, trascinati da un Jason Rich, ormai padrone della situazione. Domenica al PalaMaggio, Rich ha messo a segno 24 punti, con percentuali che sfiorano la prefezione, ma tutta la squadra lo ha seguito, a cominciare da un super Cinciarini e da Tabu, che con il passare delle giornate, ha preso coraggio ed è diventato pedina fondamentale nel
CASERTA-CREMONA 74-77 27ª Giornata Bologna-Biella 62-53 Caserta-Cremona 74-77 Milano-Venezia 79-70 Montegran.-Pesaro 79-77 Roma-Treviso 102-99 Siena-Avellino 19/4 Teramo-Cantù 69-74 Varese-Sassari 85-79 Ha riposato: Casale M. Prossimo Turno Avellino-Roma (7-4 h 20.30) Biella-Varese (9-4 h 18.15) Cantù-Casale (6-4 h 20.30) Montegr-.-Milano (8-4 h 20.30) Pesaro-Cremona (8-4 h 20.30) Sassari-Treviso (7-4 h 16.10) Teramo-Caserta (7-4 h 20.30) Venezia-Bologna (9-4 h 18.15) Riposa: Siena
(19-22, 39-42; 58-60)
CLASSIFICA
Siena** Cantù* Milano Venezia Sassari Pesaro Bologna Varese Avellino* Roma Montegranaro Treviso Biella Cremona Caserta Teramo Casale M.
quintetto di Caja. Insomma, la stagione volge al meglio, ma non è finita e conoscendo il coach, è assolutamente vietato staccare la spina. Servono almeno altre due vittorie per esseri sicuri della salvezza e sarebbe bello agguantarle il più presto possibile, per poi giocare per togliersi altre
36 32 30 30 30 30 30 26 26 24 22 22 22 20 20 16 12
OTTO CASERTA: Maresca 4 (2/4, 0/2), Kudlacek 10 (3/5, 0/2), Righetti 13 (0/1, 4/6), Marzaioli ne, Collins 15 (2/5, 1/6), Smith 12 (5/8, 1/2), Stipanovic 12 (5/9 da due), Bell 10 (3/5, 1/7), Moretti ne, Cefarelli ne, Loncarevic (0/1 da due), Doornekamp 3 (1/3 da tre). All.: Sacripanti. VANOLI BRAGA CREMONA: Lighty 4 (0/1, 1/1), Cinciarini 12 (4/5, 1/2), Speronello ne, Lottici ne, Antonelli ne, Tabu 12 (1/6, 3/10), D’Ercole 4 (2/3, 0/2), Perkovic 5 (1/3, 1/2), Milic 9 (4/10 da due), Rich 24 (9/12, 2/3), Tusek 7 (2/3, 1/3), Belloni ne. All.: Caja.
Jason Rich, super anche a Caserta (Foto Castellani)
soddisfazioni, ma senza l’angoscia del risultato. Ecco perché la sfida di lunedì sera a Pesaro (con diretta su Raisport1) è molto importante e non del tutto scontata. La Vanoli Braga è molto diversa da quella che perse all’andata, dopo un match combattuto. Come ha dimostrato contro Milano e
Caserta, per batterla gli avversari devono sfoderare una grande prestazioni, perché in caso contratio i biancoblu non perdonano. • L’ALTRO BASKET Serie B femminile: Pontevico-Crema 43-54, Carugate-Cremona 64-66. Serie C: Varese-Crema 43-67, Piadena-Lecco 69-79.
Festa al Kodokan per i 40 anni di attività
JUDO
Festa grande domenica mattina nella palestra del Kodokan di via Corte, dove Giorgio Sozzi ha festeggiato i 40 anni di vita della società da lui fondata insieme ai tanti atleti ed ex atleti che si sono formati alla scuola, soprattutto di vita, oltre che di sport, che Sozzi ha portato avanti dal 1972 ad oggi. E’ stato proprio Sozzi a tracciare una breve sintesi della storia del club, nato da una costola del Saigo Judo e poi destinato a seguire una strada diversa: oltre all’agonismo, ha guardato, prevenendo i tempi, al judo amatoriale, scolastico e quindi destinato ai disabili raggiungendo in questo campo livelli di assoluta preminenza anche in campo europeo. Alcune esibizioni di campioni delle
varie specialità della difesa personale hanno allietato la manifestazione, alla quale erano presenti molte autorità sportive e civili a partire dal sindaco Oreste Perr, ai presidenti del Coni provinciale e del Panathlon, Achille Cotrufo e Cesare Beltrami, quindi al presidente della Federazione Pellicone e a Franco Capelletti, attualmente responsabile tecnico della specialità dei kata in Europa. Il sindaco Oreste Perri ha avuto parole di elogio per l’opera svolta in ambito sportivo dall’amico Giorgio Sozzi e il presidente Pellicone ne ha brevemente ricordato l’attività meritoria svolta nell’ambito del judo nazionale in tutti questi anni. Cesare Castellani
VOLLEY A2
Icos e Pomì ok prima del derby
Un altro turno trionfale per Icos e Pomì. Crema ha piegato la capolista Giaveno, al termine di una battaglia interminabile, che ha visto le violarosa rimontare da 0-2 e vincere nettamente al tie break (22-25, 25-27, 26-24, 29-27, 15-8 i parziali). «E’ stata una vera battaglia - a detto il tecnico Barbieri - si è vista la forza di un gruppo che voleva vincere. Ho notato buone cose in difesa, fondamentale nel quale siamo migliorate molto. Ora continuiamo a lavorare, perché sabato c’è Casalmaggiore». ICOS CREMA: Paolini 17, Togut 22, Baggi ne, Fanzini 16, Devetag 21, Secolo 13, Rossetto (L), Portalupi, Rondon 7, Nicolini ne, Carrara L ne, Cagninelli ne, Freni ne. All.: Barbieri. Molto bene anche Casalmaggiore, che arriva al derby di sabato in ottima forma, come ha dimostrato con la bella vittoria di Fontanellato per 1-3 (40-38 23-25 23-25 26-28). Neppure il primo set perso, ma scoraggiato una squadra in grande spolvero. POMÌ: Petrucci 4, Zago 24, Nardini 8, Olivotto 11, Kucerova 23, Tomasevic 10, Giorgi (L), Trabucchi, Bertone, Masotti 1, ne Lugli. All.: Milano. CLASSIFICA (25ª giornata) Giaveno 63; Loreto, Crema 58; Casalmaggiore 57; Busnago (-4), Santa Croce 51; Montichiari 36; Soverato 35; Fontanellato 33; Frosinone 28; Sala Consilina (-1) 26; San Severino 25; Pontecagnano (-1) 23; San Vito 22; Forlì (-3) 15; Matera 10.
A Madignano si è svolta l’assemblea annuale del comitato tecnico di Crema di Massimo Malfatto
Presso la sala delle Capriate del Comune di Madignano si è svolta l’assemblea annuale del Comitato di Crema. Apertura con la relazione morale del presidente Franco Stabilini e subito dolori: due bocciofile in meno nel 2012, perdita di cartellinati, ma soprattutto «società che sembrano solo sulla carta, ma non fanno altro per promuovere il gioco delle bocce». Quindi un appello di Stabilini: «Urge formare nuovi dirigenti che si occupino con maggior interesse all’attività giovanile, femminile e favoriscano la scuola-bocce anche per i meno giovani». A livello tecnico, è crisi profonda. Problematica sta diventando la partecipazione dei bocciofili cremaschi alle gare di casa nostra: «Sto
Cremona-Crema: collaborazione più vicina. Per l’unione si vedrà...
notando che sono sempre di più coloro che preferiscono andare a giocare fuori comitato (soprattutto nel Lodigiano!) dove le gare sono più ricche ed allettanti. Non vorrei che il direttore tecnico quando dovrà scegliere per i campionati selezioni solo perdenti!». Il presidente Stabilini si è congratulato con l’esordiente Nicolas Testa ed ha evidenziato l’ottimo lavoro svolto dal gruppo arbitrale. Non poteva
mancare un cenno di Stabilini ai rapporti con il comitato di Cremona: «Come inizio ritengo sia fattibile stilare con loro i calendari affinché le finali non si sovrappongono. Avere un unico comitato? Si può fare purché siano mantenute le unicità del territorio cremasco e cremonese con cespiti lasciati come ora ai territori che li producono». In poche parole un comprensorio con segreterie autonome?
All’assemblea era presente, tra gli altri, il presidente del comitato di Cremona Giovanni Piccioni che ha apprezzato la relazione dell’amico Stabilini. Ha confermato che non ci sono né doppi fini né volontà di prevaricare, che bisogna guardare il futuro e cercare di trovare alcune soluzioni razionali ai problemi che riguardano questo sport. Ha anche confermato che nei prossimi giorni verrà istituita
Il presidente Franco Stabilini
una commissione mista (cremonesecremasca) che avrà il compito di verificare le soluzioni più convenienti per dare maggiori opportunità a tutti i nostri tesserati.
MEMORIAL “BONVINI DOMI”
La terna della Magri Gomme vince al Dlf
I vincitori della gara regionale a terna con la famiglia Bonvini
Un replay dello scorso anno l’epilogo della gara a terna regionale (manifestazione unica per la formula nel calendario cremonese e cremasco!) ben organizzata dal settore-bocce del Dopolavoro Ferroviario: in evidenza le formazioni “straniere”che dilagano con tre nei primi quattro posti della classifica finale, mentre i nostri bocciofili rimangono ancora a secco. Sul gradino più alto del podio del 5° memorial “Bonvini” e 9° memorial “Mario Domi” sono saliti, con pieno merito, i bresciani Renato Forma, Angelo Pizza e Gino Pizzamiglio.
I portacolori della “Magri Gomme” superavano nel recupero ManfrediniBanfi-Delfanti, quindi si sbarazzavano di Bonezzi-Bastoni-Borlenghi (122) ed in semifinale infliggevano un ”cappotto” fuori stagione ai bissolatini Visconti-Visconti-Ferrari. Approdavano in finale anche Mario Carrera, Angelo e Michael Cassetta che nei quarti s’imponevano su Ronda-Dilda-Ferri (12-10) ed in semifinale avevano la meglio su Zini-Bonera-Cappa per 12-1. Finale a senso unico e netto successo di Forma-Pizza-Pizzamiglio sui
pur bravi Carrera-Cassetta-Cassetta con il punteggio finale di 12-6. Ha diretto la gara Ennio Clementi coadiuvato dagli arbitri di finale Stefano De Stefani e Carlo Spadafora, pubblico abbastanza numeroso, ma meno del solito. Gradite, tra gli altri, le presenze di Sabrina Bonvini con la mamma, del fratello di “Batelo” e dei suoi tanti amici di Porta Po e della Pieve, del presidente del comitato Giovanni Piccioni e del vice-presidente vicario regionale Giancarlo Soldi. MM
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Sport
Mercoledì 4 Aprile 2012
Amid Bouraoui vince e convince
RUGBY
BOXE
Casalmaggiore ora vede la vetta
Buona prestazione sul ring di Rovereto. Dernini perde con onore da Cirillo Week end positivo per la boxe cremonese impegnata su un duplice fronte, a Rovereto (sabato) e a Segrate (domenica). A Rovereto solo la sfortuna ha bloccato il superwelter Fulvio Dernini che per due round ha tenuto a bada tranquillamente Carmine Cirillo (Fiamme Oro), medaglia d’argento ai recenti Assoluti, ma poi costretto a cedere a causa di una forte epistassi nasale che gli impediva di respirare, all’inizio del terzo round. Vittoria netta, invece, per il peso medio Amid Bouraoui (nella foto) che affrontava Alessandro Farre (Rovereto Boxe), pugile di buon livello e di maggiore esperienza rispetto all’atleta dell’Abc, che lo ha attaccato a fondo sin dall’inizio costringendolo a subire un conteggio e a commettere qualche scorrettezza di troppo per salvarsi da una punizione piuttosto severe. Bouraoui si è così aggiudicato il diritto
Giornata favorevole al Rugby Casalmaggiore, che ha visto i ragazzi di coach Vescovini dominare sul campo di Colorno, superato col netto punteggio di 48-16. La contemporanea sconfitta della capolista Mantova nell’incontro casalingo col Desenzano (17-10) ha permesso ai casalaschi di fare un ulteriore passo in avanti verso la testa della classifica che ora vede il Mantova viaggiare con un solo punto di vantaggio e oltretutto in difficoltà a reggere il ritmo degli inseguitori. CLASSIFICA Mantova (-8) 54; Casalmaggiore 53; Codogno 46; Desenzano 42; Bassa Bresciana Leno (-8) 28; Junior Bergamo 20; Marco Polo Brescia 14; Cremona (-8) 14; Caimani del Secchia 9.
a disputare la finale del torneo in programma il 21 aprile. A Segrate, domenica, un inconcepibile verdetto di parità ha privato Claudio Ionescu di una nettissima vittoria ai danni di Aquino (Segrate Boxe). Del successo sul milanese, Ionescu già era stato privato nel novembre scorso. Ora il match è finita ancora in parità. Ma il verdetto è stato ancor più scandaloso in quanto la sua superiorità è stata marcatissima dal primo all’ultimo minuto. Nella stessa riunione, successo strameritato di Nicholas Esposito su Alessandro Alloro (Segrate Boxe) che tutti davano per favorito, ma che ha rischiato di subire il ko da uno scatenato Esposito, che lo ha martellato di colpi dall’inizio alla fine, costringendolo anche a subire un provvidenziale conteggio che l’arbitro ha prolungato di una decina di secondi almeno, consentendogli di riprendersi.
PALLANUOTO
Bis della Bissolati: travolto Treviglio
Seconda vittoria consecutiva nel girone di ritorno per la squadra di pallanuoto della Bissolati. Sull’onda del successo ottenuto in trasferta sui bergamaschi dell’Osio, è arrivata la vittoria anche sull’altra formazione orobica, il Treviglio, le cui velleità sono state messe a tacere con un perentorio 10-5. Bissolati protagonista di una partenza lampo con un significativo 5-0 nel primo quarto di gioco con le reti di Felissari, Costantino e Lazzari, poi la formazione di Dal Monaco si è limitata a controllare la situazione. CLASSIFICA (11ª giornata) Torino 30; Piacenza 27; Farnese, Osio 22; Varese 16; Bissolati, Milano 13; Monza 12; Treviglio 4; Bocconi Sport 1.
La Juve è tornata a minacciare il Milan
SERIE A I bianconeri alimentano il sogno scudetto e mettono pressione sulla capolista che non può più sbagliare
G
iù il cappello di fronte alla Juve. Francamente non pensavamo che i bianconeri avessero un’impennata d’orgoglio e che tornassero prepotentemente in lizza per il titolo. Dopo qualche pareggio di troppo, sembravano ormai rassegnati al secondo posto, ma la grinta di Conte ha rivitalizzato la squadra, che nell’ordine ha stritolato Fiorentina, Inter e Napoli (10 gol all’attivo e nessuno subìto). E’ vero che il campionato è nella mani del Milan, ma la Juve è pronta ad approfittare di qualsiasi passo falso dei rossoneri, spremuti mentalmente più che fisicamente dal doppio impegno di Champions con il Barcellona. Anche se la Juve arriverà seconda, avrà comunque vinto, perché nessuno avrebbe pronosticato la scorsa estate i bianconeri così avanti rispetto a Inter e Napoli, senza dimenticare la qualificazione in finale di Coppa Italia. Insomma, un trionfo per Conte, alla prima esperienza su una panchina importante, nella speranza che in futuro limiti la sua vis polemica, non sembra opportuna. E il Milan? A Catania si può anche pareggiare, ma più che protestare per il presunto gol fantasma, i rossoneri dovrebbero spiegare l’atteggiamento rinunciatario del secondo tempo, che ha favorito il pareggio dei siciliani. Da qui alla fine la squadra di Allegri (Inter a parte) affronterà formazioni di bassa classifica, ma l’insidia è sempre dietro l’angolo e i giocatori non possono certo
Terzo posto, vince l’incertezza
la scomparsa di Chinaglia) e quindi restano in pole per il terzo posto, ma giocando così non si va lontaPARMA - La Lazio vista sabato no. A questo punto diventa detersera al “Tardini” difficilmente arriminate la sfida di sabato sera verà terza. La squadra di Reja è all’Olimpico con il Napoli, apparsa stanca, poco deapparso poca cosa al coterminata e soprattutto spetto della Juve. Consimodesta senza Klose ed derando che anche l’UdiHernanes, partito dalla nese è in netto calo, a panchina. Dopo 11’ la Laquesto punto rientra clazio era già sotto 2-0 e il morosamente in gioco la punteggio finale, seppur Edy Reja Roma, battuta due volte severo, non fotografa nel derby è solo poche settimane completamente il dominio del Parfa apparentemente tagliata fuori ma, ora più vicino alla salvezza. dalla lotta per la Champions. StraDomenica i biancocelesti hanno nezze e fascino del calcio... ricevuto due regali (da Napoli e F.V. Udinese, oltre alla triste notizia del-
dal nostro inviato
abbassare la guardia. Intanto, oltre al recupero di Pato, è arrivata la notizia del ritorno al calcio di Cassano, che tra qualche settimana potrebbe risultare utile a una squadra un po’ a corto di fiato. Il resto del campionato propone le angosce di Genoa e Fiorentina, sempre più inguaiate nella bassa classifica. I rossoblù hanno dato il ben servito a Marino ed hanno richiamato Malesani, nella speranza di potersi togliere in fretta dai bassifondi,
Brescia, pari con rimpianti
SERIE B
30ª Giornata Bologna-Palermo 1-3 Cagliari-Atalanta 2-0 Catania-Milan 1-1 Fiorentina-Chievo 1-2 Inter-Genoa 5-4 Juventus-Napoli 3-0 Lecce-Cesena 0-0 Parma-Lazio 3-1 Roma-Novara 5-2 Siena-Udinese 1-0 Prossimo Turno (7-4 h 15) Atalanta-Siena Cagliari-Inter Cesena-Bologna Chievo-Catania Lazio-Napoli (h 21) Lecce-Roma Milan-Fiorentina Novara-Genoa Palermo-Juventus (h 18.30) Udinese-Parma
mentre la Fiorentina teme di rivivere il dramma sportivo della Samp e da quanto si è visto contro il Chievo, ha tutti i motivi per farlo. Oltretutto, la dirigenza viola non può certo prendersela con la squadra o il tecnico, per le assurde scelte di mercato, come la cessione di Gilardino. Per fortuna dei toscani, il Lecce non è stato capace di battere il Cesena, altrimenti la situazione di classifica sarebbe stata ancor più grave. Il momento della Fiorentina è co-
CLASSIFICA Milan 64 Juventus 62 Lazio 51 Napoli 48 Udinese 48 Roma 47 Inter 44 Catania 43 Chievo 39 Palermo 39 Atalanta (-6) 37 Cagliari 37 Siena 36 Bologna 36 Parma 35 Genoa 34 Fiorentina 33 Lecce 28 Novara 24 Cesena 19
munque molto delicata, anche perché sabato è in programma la sfida impossibile con il Milan, senza dimenticare che alla penultima di campionato i viola giocheranno a Lecce un match che potrebbe diventare uno spareggio per la salvezza. Per il Genoa, invece, l’impegno di Novara è già determinante per i destini dei rossoblu, che devono solo vincere. Fabio Varesi fabiovaresi16@libero.it
E’ sfumato solo al 90’ il colpo esterno del Brescia, che per oltre 60’ ha condotto nel punteggio (a segno Joanathas) e ha più volte sprecato l’occasione del raddoppio. Ma a tempo scaduto Bonazzoli ha regalato alla Reggina un punto insperato. Brescia comunque in lizza per raggiungere i playoff, mentre in vetta hanno perso malamente Torino e Pescara. La lotta alla promozione diretta resta però quanto mai incerta. 32ª GIORNATA AlbinoLeffe-Vicenza 0-1, Empoli-Torino 1-0, Grosseto-Sassuolo 2-2, Gubbio-Livorno 1-2, Juve Stabia-Varese 2-0, Modena-Ascoli 2-0, Padova-Crotone 1-2, Pescara-Bari 1-2, Reggina-Brescia 1-1, Sampdoria-Nocerina 2-0, Verona-Cittadella 3-2. CLASSIFICA Torino 66; Sassuolo, Verona 63; Pescara 62; Padova 53; Varese 52; Sampdoria 51; Brescia 50; Reggina 47; Bari 45 (-4); Juve Stabia 43 (-4); Grosseto 42; Modena 40; Livorno, Cittadella 38; Crotone 37 (-1); Empoli 34; Vicenza 32; Ascoli 29 (-7); Gubbio 27; AlbinoLeffe, Nocerina 25.
Oltre 80mila spettatori per applaudire il trionfo di Checa SUPERBIKE
IMOLA - Erano oltre 80mila gli spettatori che hanno assistito alla tre giorni del secondo round del Campionato Mondiale Fim Superbike, disputato all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. Un successo straordinario che ha fatto da contorno alla doppietta di Checa e della Ducati: lo spagnolo, campione del mondo in carica, diventa così il pilota plurivittorioso ad Imola con cinque successi e festeggia anche la sua leadership in campionato. Un grandissimo spettacolo che ha visto Carlos Checa assoluto domina-
tore, ma nel quale hanno recitato un ruolo di primo piano anche Tom Sykes (Kawasaki), autore della pole position e due volte secondo al traguardo, con la soddisfazione di aver fatto segnare il nuovo record della pista in 1’47”552 e Leon Haslam (Bmw), che ad Imola aveva patito due anni fa la delusione di dover lasciare via libera verso il titolo a Max Biaggi e che si è riscattato alla grande con due podi. Positiva la prestazione complessiva di Max Biaggi (Aprilia), che con due quarti posti ha perso sì il comando del campionato, ma ha
contenuto bene i danni, visto che ora si trova staccato di soli 4 punti nella classifica generale. Ancora una volta protagonista sulla pista di Imola anche Jonathan (Honda), che ha portato a casa un nono e un quinto posto. Quinto e sesto ha invece concluso Eugene Laverty (Aprilia), che probabilmente si aspettava qualcosa di meglio in questo week end. Così come Marco Melandri (Bmw), uno degli attesi protagonisti, che non è andato oltre un sesto e un decimo posto. Michele Piech
Carlos Checa in trionfo
CICLISMO
Il velocista dell’Astana Pro Team si batte con onore nella Tre Giorni di La Panne ma non ha il guizzo giusto per vincere
Guarnieri protagonista sfortunato
Una fase della corsa
E’ andata al francese Sylvain Chiavanel dell’Omega Pharma Quick Step, la vittoria nella Tre Giorni di La Panne, in Belgio con 4” su Destra e 14” su Bodnar. Non voglio imbastire processi su Jacopo Guarnieri, velocista principe dell’Astana Pro Team: non arranca in salita sui muri e sul pavè, peccato che nei momenti cruciali sono mancati almeno due compagni davanti a limare, a fare a spallate per prendere le posizioni migliori, senza però togliere le mani dal manubrio. Guarnieri, ci ha provato, alla sua
maniera, di potenza: pedalando in testa al gruppo per non rischiare, ma si compiaccia per l’ennesima conferma, senza il treno e l’ultimo uomo, non vai lontano. Il nostro puledro prende la ruota al divino Peter Sagan (Liquigas Cannondale), nella prima frazione, è bocciato al fotofinish per pochissimi centimetri. Il tedesco Marcel Kittel, 23 anni, si aggiudica la 2° tappa, conquistando la quarta vittoria stagionale, davanti al norvegese Alexander Kristoff (Katusha), indossa la maglia bianca di leader della generale, con
lo stesso tempo di Jacopo Guarnieri (Astana), incollato alla sua ruota, viene fuori bene e occupa la sesta posizione. Penultima semitappa: Guarnieri battezza la ruota giusta del forte norvegese Kristoff (Katusha), resta ai mozzi sino ai 350 metri e poi molla e nessuno può rinfacciargli niente (4° Chicchi, poi Colli, Cimolai e lo stesso Guarnieri). Continua così il dominio dell’Omega Pharma Quick Step, già a quota 24 successi stagionali, con Boonen salito sul podio del Fiandre. Fortunato Chiodo
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A proposito di...
Mercoledì 4 Aprile 2012
Terre del Chianti: un viaggio tra relax e gastronomia
Ogni stagione è buona per far rotta verso il Chianti, zona collinare della Toscana famosa in tutto il mondo per il paesaggio pittoresco e per l'ottimo vino. Le colline del Chianti si trovano fra le province di Firenza, Siena e Arezzo e segnano il confine con il Valdarno
e la Valdichiana. Tra la primavera e l'estate lo scenario è da cartolina: vigneti, alberi in fiore, prati verdi e cipressi che fanno ombra ad antichi casali fatti di pietra. Un vero spettacolo. Senza dimenticare che le colline del Chianti, di cui gli stranieri se ne sono innamora-
ti e lo frequentano assiduamente regalano borghi medievali, antichi manieri e abbazie che sono una favola. Da Castellina in Chianti, uno tra i più famosi villaggi, dove si può scegliere di fare tappa fissa, si scende giù fino alla Val d'Elsa e risalire a San Gimignano, la città dalle mille torri, della vita e del vino e che dal 26 maggio al 3 giugno ospita la mostra del Chianti. Bisogna passare per forza per Castelnuovo Berardenga, il comune più meridionale del Chianti, dove il paesaggio collinare tende a mutarsi in quello delle Crete Senesi e per Castellina detta anche la vecchia Lega del Chianti. Il viaggio nella tradizione gastronomica toscana non può che cominciare dagli alimenti che tradizionalmente sfamavano i poveri e che sono stati nobilitati a tal punto da diventare preli-
I profumi del vino I
Micky Fonty
bati come la ribollita, il collo ripieno, i fegatini di pollo, la blasonata trippa, o ad ingredienti che anni fa, il mangiarli, rappresentava quasi una punizione. Di umili origini, ma non di umili preparazioni, sulle tavole dei migliori ristoranti toscani, i prodotti dell'antica tradizione contadina sono stati nobilitati dalle mani esperte di moderni cuochi. E poi nel Chianti la gastronomia vive in funzione di uno sposo di riguardo che si veste di rosso: il vino.
a cura di Damiano Domenico Palumbo
l profumo del vino per molte persone è ritenuto estremamente difficile da capire e da descrivere, da riconoscere, per loro i profumi sono tutti uguali, non vi è nessuna differenza fra un vino ed un altro, non sentono nulla. Riconoscere i profumi sicuramente non è facile, oggi noi siamo sempre di corsa e non badiamo, non ci soffermiamo a sentire i profumi. L’inquinamento sicuramente non aiuta a percepire chiaramente un profumo, molte piante, molti fiori oggi non profumano più. Sicuramente vi sono poi delle persone più predisposte rispetto ad altre nel percepire, sentire un profumo, ma tutti noi se ci impegnamo sicuramente certi profumi riusciamo a coglierli, dobbiamo abituarci a mettere il naso nei profumi, odori che ci circondano, soffermarci sull’odore che si sente quando si apre un cassetto chiuso da sempre, l’odore del nostro cane quando è bagnato, il profumo dell’erba tagliata, l’odore di stallatico nei campi, il profumo di gelsomino, del miele, del the, della liquirizia, del peperone verde, etc. Quando si è riconosciuto un profumo, questo lo dobbiamo immagazzinare, lo dobbiamo porre nel cassettino della madia assieme a tutti gli altri profumi che abbiamo riconosciuto. La fase più difficile dell’ esame olfattivo di un vino è il momento in cui questo presenta un determinato profumo che noi abbia-
mo già sentito, ma non ricordiamo in quale cassettino della madia lo abbiamo riposto, non sappiamo quale cassettino aprire. La memoria è fondamentale per ricordare e conoscere un profumo. Profumo/odore, io amo chiamare profumo quando questo mi richiama una qualità gradevole, piacevole, positiva, mentre uso il termine odore per certi sentori esempio l’odore di benzina o di nafta molto sgradevoli se presenti nel vino. Oggi sul mercato vi è la possibilità di acquistare piccole fiale che contengono l’essenza madre di molti profumi e questi possono essere di aiuto per stimolare il nostro olfatto. Sono le sostanze volatili che dal mosto evaporano le responsabili dei profumi del vino. Didatticamente si distinguono tre gruppi di profumi censiti secondo la loro origine: profumi primari, profumi secondari e profumi terziari. Profumi primari o varietali: ogni uva, ogni vitigno presenta un suo preciso profumo, il Nebbiolo e tutti i vini a base di Nebbiolo presentano il profumo floreale della viola, il Cabernet presenta profumi erbacei e di peperone, etc. Il degustatore esperto riesce dal profumo a riconoscere l’uva utilizzata per produrre quel vino. Il profumo di un vino lo si sentirà in modo più intenso e fine se le uve utilizzate sono sane e ben mature, meno definito, meno intenso e meno fine se le uve non sono completamente mature. Le essen-
ze responsabili dei profumi sono nascoste nelle cellule interne della buccia e quando l’uva viene pigiata ed il mosto fermenta queste passano nel vino. In natura vi sono delle uve che sono più profumate di altre ad esempio l’uva di Moscato è decisamente profumata come l’uva del Silvaner, del Traminer, ed in questo caso i profumi di questi vini si dicono aromatici. I profumi secondari o fermentativi: sono quelli che si sviluppano, che si formano quando il mosto fermenta, durante la fermentazione alcoolica degli zuccheri e durante la fermentazione malo lattica. Responsabili della formazione di questi profumi sono l’alcool etilico, l’anidride carbonica, prodotti secondari ed i lieviti. Profumi terziari o da affinamento: sono quelli che si sviluppano quando il vino viene affinato nei barili di legno e successivamente nella bottiglia. Profumi bouquet di ossidazione nel barile (importante il tipo di legno con cui è fatto il barile) e profumi bouquet di riduzione che si sviluppano quando il vino è chiuso in bottiglia. Ora voglio presentarvi il vino che ho assaggiato venerdì 30 Marzo alle ore 11. GOLDMUSKATELLER ALTO ADIGE 2011 E’ prodotto con uva moscato giallo in purezza con una gradazione alcoolica di 13 gradi dall’ Azienda ST. MICHAEL EPPAN di Appiano BZ. Il vino è stato servito ad una temperatura di 10 gradi e la bottiglia è stata aperta alcuni minuti prima. Il vino presenta un colore giallo paglierino scarico con riflessi
di Ermanna Allevi, naturopata, diplomata Riza
Damiano Domenico Palumbo e la sua famiglia si occupano di vino da generazioni. Relatore e docente in molti corsi dedicati al vino, formaggi, olio extravergine. Ha collaborato con diversi Istituti Alberghieri sia Regionale che Statali. E’ stato coordinatore responsabile di Associazioni gastronomiche. verdolini, molto limpido, un profumo molto intenso, aromatico e persistente. Profumo floreale di fiori bianchi e fruttato dove ben si evidenzia la pesca, l’albicocca, agrumi, l’uva moscato ed un raffinato sentore di salvia. In bocca è intensa, secco, deciso, delicato, molto fresco con una certa acidità tipica dei vini bianchi dell’Alto Adige. Un fondo aromatico chiude con un retrogusto leggermente abboccato. E’ un buon bicchiere di vino pronto che ben accompagna i salumi affumicati, lo speck, i primi piatti, il pesce di acqua dolce, può essere servito anche da aperitivo perché stimola l’appetito, ma state attenti alla grada-zione alcoolica. Può rimanere in cantina coricato per 2/3 anni. Questo vino è una chicca dell’enologia, è prodotto dalla storica (1909) e bella cantina “Coop. di S. Michele Appiano” Bz che vinifica le uve dei suoi 350 soci con 380 ha vitati. Nel 2000 questa Cantina ha ricevuto l’Oscar di Cantina dell’anno dalla Guida “Gambero Rosso”. Buona degustazione.
OLIVO
(olea europaea)
Elemento tipico del paesaggio mediterraneo, quest'albero è sempre stato associato al sole, sia per la sua predilezione per i luoghi caldi e assolati che per l'olio che si ricava dai suoi frutti, che del sole sembra essere un distillato e perché veniva impiegato anche per l'illuminazione. Albero longevo e a fruttificazione tardiva, appartiene alla famiglia delle Oleacee. L'olivo ha le sue origini nel Mediterraneo Orientale e nel Medio Oriente, fin dall'antichità questa pianta fu venerata, dapprima per connotazioni religiose e mitologiche, in seguito per le sue qualità salutari e alimentari, l'uso delle olive come frutti nell'alimentazione richiedeva trattamenti specifici, finalizzati alla deamaricazione (riduzione dei principi amari), realizzati con metodi vari. Molti sono i miti e le leggende che accompagnano l'olivo. Gli antichi Greci narrano di una gara, voluta da Zeus, fra il dio del mare Posidone e la dea della pace Atena, per dare il proprio nome alla capitale dell'Attica. La vittoria sarebbe stata assegnata a chi avesse prodotto il dono più utile per la città. Posidone colpì una roccia e ne scaturì una sorgente e dalla sorgente apparve il cavallo, simbolo di forza e potenza, Atena conficcò nel terreno il suo bastone che si trasformò in un olivo carico di frutti, simbolo di pace e fonte di cibo e combustibile. Il dono di Atena fu il prescelto e la città prese il suo nome. Ai tempi di Omero l'olivo era già molto noto nella Magna Grecia, il suo nome ricorre più volte nei poemi greci e Omero stesso lo definì “oro liquido”. Il filosofo greco Democrito pensava che una dieta a base di miele e olio di oliva permettesse ad un uomo di vivere cento anni. Ulisse fece il suo letto nuziale in un grosso esemplare di olivo, attorno al quale l'eroe avrebbe poi costruito la sua casa. Anche la Bibbia ci racconta dell'olivo, come segno di pace e benedizione divina. Secondo la tradizione, l'origine dell'olivo è legata ad Adamo, che in punto di morte chiese a Dio l'olio della misericordia ed Egli gli donò tre semi che furono posti nella sua bocca dopo la sepoltura e ne nacquero tre alberi, fra cui l'olivo. I principi attivi di questa pianta sono: flavonoidi, triterpeni, tannini antiossidanti e astringenti, oleuropeina, acido oleico, linoleico, palmitico, vitamine, proteine e carboidrati. Le sue foglie hanno proprietà ipotensive, ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti. I frutti sono nutrienti e l'olio che si estrae ha proprietà antiossidanti, lassative ed è ricco di acidi grassi essenziali benefici per il sistema cardiocircolatorio. In alcuni testi di fitoterapia si trova scritto che l'olivo restituisce la pace alla mente stanca e ridà energia al corpo esausto. In Liguria viene chiamato: Uiva, Oriva; in Piemonte: Ramoliva; in Lombardia: Olia; in Veneto: Oliver; in Friuli: Ulivar; in Toscana: Ulivo, Ulivastro; in Umbria: Piantone; in Puglia: Termite; in Sicilia: Alivu; in Sardegna: Ollastu, Ugliatra.
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Mercoledì 4 Aprile 2012
A cura di Laura Bosio
Gite Fuori Porta ADDESTRARE I RAPACI
DA VEDERE
Una giornata per imparare l’antica arte della falconeria
Percorrendo la strada per giungere al castello e scrutando il cielo sul lago di Como, è possibile scorgere rapaci in rapido volo: si tratta delle aquile, dei barbagianni e delle poiane della falconeria di Castelvezio che ogni giorno sorvolano il cielo intorno alla rocca. Arte di origine antichissima, la falconeria nasce in estremo oriente per poi diffondersi anche in Europa a partire dal Medioevo come tecnica di caccia e difesa. Con l'inizio del XX secolo l'atteggiamento dell'uomo nei confronti dei rapaci si era praticamente trasformato in odio, tanto che i falchi, considerati nocivi, venivano cacciati senza pietà. Durante questo periodo buio, alcuni falconieri continuarono a
difendere i rapaci dallo sterminio e permisero che questa arte giungesse fino a noi. Nacquero così, in tutte le parti del mondo, centri di recupero rapaci, società di appassionati e organizzazioni per la riproduzione in cattività di queste specie che rischiarono l'estinzione.Da qualche anno anche il Castello di Vezio ospita un centro di cura e addestramento rapaci che permette al pubblico di conoscere, apprezzare e sostenere questa antica arte. Su prenotazione, per il pubblico è possibile prendere parte alle giornate di falconeria, per imparare ad addestrare al volo i rapaci presenti nel castello e conoscere da vicino caratteristiche e peculiarità di questi
Castelvezio, la Rocca che domina il lago
affascinanti predatori. Attraverso un'introduzione storica e teorica alla falconeria, sarà possibile approfondire le nozioni relative alla cura e all'addestramento dei rapaci, instaurando con essi un contatto diretto nel corso della giornata, che si delinea come un vero e proprio corso intensivo per scoprire le basi dell'antica arte della falconeria. Al momento i rapaci presenti sono 5, per l'esattezza sono 2 pojane di Harris originarie dell'America centrale e meridionale, una pojana ferruginosa proveniente dalle Montagne Rocciose degli Stati Uniti del nord e del Canada, un barbagianni e un gufo reale europeo, entrambi rapaci notturni presenti sul territorio italiano.
L’ESPOSIZIONE
Nato come avamposto militare nel 1100, affacciato sul Lario, oggi la rocca ospita la falconeria e i suoi rapaci
A
ffacciato sul Lago di Como, il castello di Vezio domina la Val d'Esino sovrastando il paese di Varenna. Eretto nel 1100 come avamposto militare per volere della regina Teodolinda, oggi il castello si compone di una torre principale circondata da mura e si erge sul borgo abitato da circa una ventina di famiglie. Che fosse stato teatro di cruenti ed accaniti scontri lo dimostrano i rinvenimenti di armi e di resti umani di varie epoche ed origini. Il perimetro delle mura e delle opere difensive di Vezio si estendeva presumibilmente dalla Foppa allo sperone a strapiombo su cui si erge il castello. All'interno di questo perimetro sorgevano le
INFORMAZIONI UTILI COME ARRIVARE Da Cremona, prendere l'A21/ E70 in direzione Milano. All'altezza di Piacenza, prendere la'A1 in direzione Milano Nord. In prossimità di Milano, prendere la A52 in direzione Tangenziale Nord. In prossimità di Monza, prendere la SS36 direzione Lecco. Dopo Lecco, prendere la prima uscita per Abbadia Lariana e proseguire sulla strada a lago. Arrivati a Varenna, svoltare a sinistra per Varenna centro e attraversare il paese. Al ponte svoltare a destra per Esino Lario e, dopo alcuni tornanti, svoltare ancora a destra per Vezio/ Castello di Vezio. Proseguire fino al termine della strada carrozzabile e parcheggiare nell'ampio parcheggio superiore. Dirigetevi quindi a piedi verso il paese, percorrendo la via porfidata in discesa. ORARI DI VISITA Da marzo a giugno dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 19. Da luglio a settembre dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 20. A settembre dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 19. A ottobre dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 17, sabato e domenica dalle 10 alle 19.
Il castello
abitazioni e i magazzini, opere di grande perfezione muraria di cui è ancora possibile ammirare un esempio nelle cantine del centro storico. Dopo essere stati accolti dai fioriti giardini del castello, attraversando il viale che conduce alla torre principale e percorrendo la scala in sasso, sarà possibile visitare ciò che resta del castello, attraversando il ponte levatoio e arrivando fino in cima alla costruzione, dalla quale è possibile godere di una vista di 360° sul lago di Como. Accanto al castello si sviluppa il giardino degli olivi, affiancato da un sentiero che vi condurrà fino ai sotterranei e alla parte sud del castello, adibita al riposo dei rapaci.
I rapaci presenti nella falconeria Attualmente i rapaci del Castello di Vezio sono cinqueLinda, pojana di Harris, è la migliore volatrice fra i rapaci del castello. E' capace, in condizioni metereologiche ideali, di fare il cosiddetto alto volo: esibizioni ad alta quota e picchiate mozzafiato sul guanto de falconiere. Parsifal, pojana di Harris, è il rapace più giovane. Nato a giugno 2008, è ad oggi ancora in addestramento ma promette molto bene: è destinato sicuramente ad imparare in fretta e ad emulare la bravura di Linda. Regina, pojana ferruginosa possente ed austera, ha un'apertura alare di 140cm. E’ possibile vederla in volo solo in giorni in cui un buon vento l’aiuti a sorreggere la sua grande mole. Costantemente affamata e dotata di un ottimo carattere, vi stupirà
IN VOLO
per la sua grazia e potenza. Semola, barbagianni, nato ad aprile 2007, il più piccolino, pesa meno di 300g. Tutt’ora in addestramento, sarà possibile vederlo svolazzare libero solo, essendo un rapace prettamente notturno, verso sera. Artù, gufo reale europeo, è di gran lunga il rapace notturno più grosso al mondo, raggiunge i 3-4 kg di peso e i 2 m di apertura alare. Preso per evitargli una brutta fine, particolarmente ostico ed aggressivo, sarà possibile vederlo solo a “distanza”.
Nella torre del Castello di Vezio e' stata realizzata un'esposizione permanente sul lariosauro, comprendenti calchi dei vari esemplari ritrovati nei dintorni di Perledo, Varese e nel resto del mondo. Il Lariosaurus era un rettile di medie dimensioni (fino a 1 metro circa di lunghezza) appartenente ai Sauropterigi, un gruppo estinto di rettili acquatici. Era un animale con collo e cranio relativamente allungati, che viveva in ambienti di laguna salmastra o marino costiero, nutrendosi di pesci che afferrava con i lunghi denti sottili e conici e che inghiottiva interi. La maggior parte degli esemplari ritrovati proviene dal Triassico Medio di Perledo e del Monte San Giorgio, ma recentemente e' stato segnalato anche in Cina. Il Lariosauro e' uno dei primi rettili fossili descritti dal Triassico Medio dell'Italia settentrionale. Il rettile fu "battezzato" solo nel 1847 da Giulio Curioni, dopo il ritrovamento di altri esemplari, sempre provenienti dalle cave di Perledo. Curioni istitui la specie Lariosaurus balsami, proprio in onore di colui che per la prima volta lo descrisse. Ritrovamenti successivi hanno dimostrato l'abbondanza e l'ampia distribuzione geografica di Lariosaurus in Europa, dove e' presente con diverse specie (oltre a Lariosaurus balsami, Lariosaurus curionii, Lariosaurus calcagnii, Lariosaurus buzzii). L'anatomia di questo animale e' oggi ben conosciuta, grazie all'ottima conservazione degli esemplari di Perledo e di quelli, di piu' recente scoperta, provenienti dal Calcare di Meride di Ca' del Frate (Viggiu', Varese), appartenenti alla specie Lariosaurus valceresii. Lariosaurus valceresii e' rappresentato da esemplari a stadi di crescita differenti, tutti rinvenuti a Ca' del Frate.