il
PICCOLO
Giornale
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Edizione del Sabato
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Anno XIII • n°15 • VENERDI’ 22 FEBBRAIO 2013
Edizione chiusa alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
ELEZIONI, E’ ARRIVATA L’ORA
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Il 24 e 25 di febbraio si torna alle urne. Si voterà per la Camera, per il Senato, per presidente e consiglio regionale
pagg 4-5-6
In Lombardia si sfidano Ambrosoli, Maroni, Carcano, Albertini e Pinardi. L’appello al voto dei candidati locali L’EDITORIALE
Abbiamo bisogno di una politica capace, anche, di educare
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di Daniele Tamburini
SCUOLA: ISCRIZIONI ONLINE ENTRO IL 28 FEBBRAIO
pagina 7
POLSTRADA, LAV E ASL
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Animali maltrattati, controlli intensificati
a pagina 8
LA PROCURA INDAGA
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a pagina 8
Firme duplicate per la lista di Albertini
TURISMO
TRASFERTA A TREVISO
La Cremo deve dare continuità ai propri risultati
Vanoli al PalaRadi per conquistare due punti salvezza
La rinata Pomì centra una storica finale di Coppa a pagina a pagine 27 26
a pagina 14
I ladri di rame ora se la prendono con i cavi elettrici
ANNIVERSARIO IL 22 FEBBRAIO
Il Piccolo giornale del Casalasco compie un anno
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a pagina 26
IL 17 MARZO CON FROSINONE
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pagine 25
CONTRO MONTEGRANARO
a pagina 9
CASALMAGGIORE
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SPORT
Cremona leader all’ultima Bit di Milano
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Ambrosoli vs Maroni: entrambi gli schieramenti ostentano grande sicurezza, si preannuncia UN TESTA A TESTA FINO ALL’ULTIMA SCHEDA
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omenica e lunedì voteremo per le elezioni politiche e anche per la Regione. Dobbiamo votare: è importante. Il voto non è un gesto burocratico, nonostante che, purtroppo, un sistema elettorale sciagurato abbia quasi finito per renderlo tale. Ci sono state novità e scossoni, in questa campagna elettorale, e questo, forse, ha contribuito a risvegliare un po’ di interesse. Sapete cosa sarebbe l’optimum? Poter mandare là, in Parlamento, in Consiglio regionale, persone che impersonassero un mix di esperienza e di passione, di onestà e di competenza. È pretendere troppo? Potremmo, però, tentare di “leggere” i programmi, le liste, le candidature usando questa lente, questa cartina al tornasole. Credo che dovremmo votare chi conosciamo, persone di cui si sanno le intenzioni, che abbiamo avuto modo di apprezzare, di verificare all’opera. Persone che vogliono andare là, oltre che per legittima ambizione personale, anche per fare il bene comune. Persone che non incantano, che non lusingano, che non promettono a vuoto. Persone in grado di lavorare duramente, con lungimiranza, per farci uscire da questa lunga notte. La politica, in passato, ha avuto una grande funzione educatrice, non solo per chi ne era impegnato attivamente, ma anche per tutto il Paese: nei circoli e nelle sezioni di partito si discuteva principalmente della cosa pubblica. Pensiamo poi, in questo senso, al ruolo che ha saputo svolgere, pur con tutti i distinguo del caso, la TV di Stato, certamente lottizzata, ma capace di dare, fino a qualche anno fa, un senso e un segno unitario alla nostra Italia. Sarebbe bello che la politica tornasse ad essere capace di fare educazione civica. E’ questo quello che vorremmo: una politica capace di guidare al rispetto della cosa pubblica, all’onestà, alla convivenza civile; non, come purtroppo in molti casi oggi, una sorta di farsa diseducatrice e distruttrice del senso civico. Coraggio… andiamo a votare.
a pagina 14