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PICCOLO Giornale di Cremona
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Anno IX • n° 40 • VENERDI’ 17 OTTOBRE 2008
Settimanale • € 0,02 Copia Omaggio
BANCHE A CREMONA, TRANQUILLI O NO?
Neppure i cremonesi stanno dormendo sonni tranquilli. Ora si chiedono: i nostri soldi sono al sicuro? E i nostri istituti di credito sono solidi? I bond bancari saranno pagati? Per saperne di più, abbiamo intervistato i responsabili di PopCremona e della locale Banca Cremonese. Ecco le loro risposte.
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Si salvi chi può
Ultim'ora
Ustionato operaio: prognosi riservata a pagina 6
Le interviste
Cremona Acque e il sistema idrico territoriale ▲
CLASSI PER SOLI STRANIERI? La proposta della Lega ha scandalizzato il mondo scolastico. Morini (assessore): «Sarebbe come creare dei ghetti», Verdi (preside): «La scuola deve stimolare il confronto tra culture». Manfredini (Cisl): «Si va contro l'autonomia degli istituti».
alle pagine 37-38
Inserto Speciale
Gemine Muse entra nel vivo: quatto pagine sull'iniziativa ▲
ti e venduti ad altri istituti di tutto il mondo, i quali candidamente li hanno propinati ai propri clienti. Il virus ha infettato il mercato e la crisi è diventata planetaria. E’ cominciata a mancare la liquidità nel sistema bancario, conseguentemente il costo del denaro è salito ancora e le insolvenze sono iniziate anche da noi. Rate dei mutui sempre più alte, famiglie in difficoltà, paura e sfiducia (ma anche speculazione) sui mercati, crollo delle Borse. Mio nonno diceva che periodicamente le Borse presentano una crisi profonda, endemica: “La tosatura delle pecore” la chiamava, le pecore erano i piccoli risparmiatori, e aggiungeva, che visto l’interesse offerto dalle banche: “Sotto il materasso, i soldi sono al sicuro”. Oggi in Gran Bretagna c’è il boom delle vendite di casseforti. Per ridare fiducia bisognerebbe avere il coraggio di andare alla radice del problema e affrontare il problema dei mutui. Aiutare le persone a far fronte alle rate, abbassare i tassi d’interesse, prevedere agevolazioni immobiliari per le famiglie, rinegoziazioni dei mutui che effettivamente producano una rata più sostenibile. Questo consentirebbe forse di eliminare una prima causa della crisi, darebbe un po’ di ossigeno ai budget familiari e infonderebbe speranza e maggiore fiducia nella gente. In caso contrario sempre mio nonno che, come molti, non amava le banche avrebbe detto: ” Muoia Sansone con tutti i Filistei”. a.b.
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alviamo le banche, ma salviamo anche i cittadini che hanno sottoscritto un mutuo. Tutti d’accordo: è necessario salvare le banche per impedire il crollo del sistema. Al punto in cui siamo è inevitabile, anche se forse è un rimediare all’effetto, ma non alla causa. Dopo anni di mancanza di regole e decenni di scarsi controlli, la crisi del credito è scoppiata, implacabile. Tutto è iniziato negli Stati Uniti e l’origine è chiara: gli istituti americani hanno concesso credito, principalmente per l’acquisto di una casa, a tutti, anche a chi non poteva permetterselo. Il denaro costava poco, il rischio era considerato basso e poi c’era l’immobile sui cui eventualmente rivalersi. Ma è successo che l’aumento del costo del denaro e la crisi economica che ha espulso le classi economicamente e professionalmente più deboli - hanno fatto scoppiare la bomba: chi si è trovato senza lavoro e con un mutuo salito alle stelle non è più riuscito a pagare le rate del prestito. Le banche si sono, allora, rivalse confiscando le case e mettendole all’asta; ma l’eccesso di offerta ha fatto crollare il mercato immobiliare impedendo agli istituiti di credito di rientrare dei soldi erogati. Ci sono stati istituti di credito che si erano esposti anche per trenta volte il valore del loro capitale. Inoltre, questi mutui divenuti ad alto rischio erano stati impacchettati in titoli cosiddetti struttura-
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pagine centrali
I distributori di latte crudo compiono due anni. E per S. Martino si compra a metà prezzo - A pagina 15