In appendice: La Presentazione del Piano Provinciale dei Rifiuti
Supplemento al numero 17 de: "Il Piccolo Giornale" del 25 -04- 2008
«Esperienza virtuosa nella gestione rifiuti» Franco Albertoni Presidente Aem Cremona
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remona è stata una delle prime città promotrici in Italia ad avviare un Sistema di Gestione Integrato dei Rifiuti, il cui punto cardine è rappresentato dalla raccolta differenziata. L’esperienze della città di Cremona può essere considerata come una delle più virtuose nella gestione dei
Supplemento al n° 17 del 25 - 04- 2008 de: il
PICCOLO
Direttore responsabile: Sergio Cuti Direzione, redazione e prestampa Via S. Bernardo 37/A 26100 Cremona Tel. 0372 45.49.31 - 45.13.14 Fax 0372 59.78.74 Pubblicità Tel. 0372 45.54.74 Fax 0372 59.78.60 www.immaginapubblicita.it Società editrice: Promedia Società Cooperativa Via del Sale, 19 - Cremona Progetto Grafico: Gianluca Galli
Stampa: SEL - Società Editrice Lombarda 26100 Cremona
rifiuti urbani, evidenziando ormai con chiarezza il ruolo irrinunciabile dell’approccio integrato in cui confluiscano, in dosi ottimali, le pratiche della riduzione dei rifiuti, del recupero di materia e di energia. Diverse edizioni dei premi di Legambiente per i Comuni e le Province “Riciclone”, cioè che meglio attuano la raccolta differenziata, sono state assegnati a Cremona riconoscendo nell’operato delle Istituzioni locali e di Aem Cremona un chiaro elemento di sostegno a queste politiche per il territorio. In questi anni Cremona, grazie all'impegno dei cittadini, ha raggiunto obiettivi importanti nel campo della raccolta differenziata e del recupero di materia e di energia dai rifiuti; i dati confermano tale tendenza: il 2007 ha registrato oltre il 44% di rifiuti raccolti in modo differenziati e destinati al riciclo o allo smaltimento controllato. Gli incoraggianti risultati, ottenuti nella raccolta differenziata, sono il risultato di una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza ai problemi dell’ambiente e della salvaguardia del territorio e della promozione di mirate attività informative promosse dalle Istituzioni.
Guida alla Raccolta Differenziata
Indice 4-5
Gli interventi I contributi del presidente Giuseppe Torchio e dell’assessore Biondi
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A-B-C della differenziata Come smaltire correttamente i rifiuti, da quelli domestici alle sostanze pericolose
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Il Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti
• L’Iter amministrativo e quello partecipativo • I contenuti • La produzione dei rifiuti •Recupero e smaltimento • La raccolta differenziata • Gli obiettivi del Piano •Gli impianti di compostaggio • Il Termoutilizzatore
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«Il piano rifiuti contiene scelte coraggiose» Giuseppe Torchio Presidente della Provincia di Cremona
Siamo ormai da anni ai primissimi posti della classifica nazionale delle province “riciclone”: un dato che non viene colto adeguatamente in un momento segnato dalla grave crisi dei rifiuti in Campania e dalla carenza di quegli impianti che da noi funzionano a costo di impopolarità e proteste. E vogliamo restarci. Il nostro territorio ha saputo raggiungere una media del 54 %di raccolta differenziata dei rifiuti, con punte che arrivano ormai, in alcuni Comuni, all’80%. Un risultato raggiunto grazie all’impegno corale di cittadini, aziende di raccolta e trattamento, enti locali, che, dopo l’emergenza dei primi anni ’90 del secolo scorso, hanno compiuto scelte coraggiose e anche difficili discariche e termodistruttori. Lo stesso impegno, lo stesso coraggio sono necessari ora per guardare al futuro con lo stesso ottimismo e porci obiettivi ancor più ambiziosi che, è bene ribadirlo, non sono fini a se stessi. Il raggiungimento di nuovi traguardi nella raccolta differenziata per il riutilizzo dei materiali, la riduzione della produzione di rifiuti, la diminuzione del conferimento in discarica, la valorizzazione più adeguata e redditizia dei residui non riciclabili per la produzione di calore ed energia non servono per stabilire record o per apparire nelle classifiche: sono invece elementi
molto concreti di miglioramento della qualità ambientale e quindi della qualità della vita dei nostri cittadini di oggi e di domani. Questi obiettivi e questo impegno sono contenuti nel Piano rifiuti che il consiglio provinciale ha approvato poche settimane fa, con il significativo voto di astensione delle minoranze. Ancora una volta il Piano rifiuti contiene scelte coraggiose. Sappiamo quanti dubbi e quanta opposizione sollevi ogni impianto per il trattamento dei rifiuti. E tuttavia tali impianti sono necessari per non cadere nuovamente in un’emergenza che sarebbe incomprensibile e molto più dannosa per tutti. Così la necessità degli impianti è stata ribadita, ma accompagnata da scelte avanzate. In primo luogo l’impegno verso una progressiva riduzione della produzione dei consumi, attraverso un’opera di educazione da un lato, e di pressione nei confronti, ad esempio, del sistema distributivo riguardo agli imballaggi. Questo, insieme all’incremento della raccolta differenziata, che vogliamo portare in 4 anni al 64%, consentirà di ridurre in modo consistente la quantità di rifiuti da portare in discarica, che diventerà sempre più residuale anche grazie al nuovo impianto di pretrattamento che selezionerà
Il palazzo della Provincia di Cremona un’altra volta i rifiuti perché anche in quelli che oggi vengono avviati alla discarica c’è molto da recuperare per il riciclo. L’altro impegno riguarda il termovalorizzatore, elemento strutturalmente fondamentale nel processo di trattamento dei rifiuti ma anche di produzione energetica, sul quale verrà incrementata la vigilanza e sviluppato il dialogo con la società di gestione affinché vengano adottate costantemente le migliorie produttive e ambientali consentite dallo sviluppo tecnologico. Possiamo con orgoglio affermare che il nostro Piano rifiuti recepisce le indicazioni dell’Unione europea ed è coerente con gli obiettivi del protocollo di Kyoto, dando così un contributo positivo al suo raggiungimento da parte del nostro paese. Il consiglio provinciale, dopo avere approvato il piano rifiuti, ha voluto, con una mozione votata all’unanimità, rafforzarne gli
obiettivi, impegnando l’amministrazione provinciale a lavorare per raggiungere il 70% di raccolta differenziata nel futuro piano attraverso il coinvolgimento di tutti i 115 Comuni del territorio, a sviluppare ancor di più l’azione nei confronti del settore del commercio per la riduzione degli imballi e la realizzazione di reparti di distribuzione di prodotti “alla spina”, a promuovere una campagna per l’eliminazione dei sacchetti di plastica, a sostenere la campagna di “Acquisti verdi - Gpp-Net” presso tutte le amministrazioni pubbliche, a incentivare anche economicamente lo sviluppo ulteriore della raccolta differenziata e la raccolta dei rifiuti abbandonati nell’ambiente. Insomma l’attenzione resta alta, l’impegno concreto: le premesse per far sì che il nostro territorio resti e cresca, sotto l’aspetto del ciclo di rifiuti, un territorio ecocompatibile ci sono tutte.
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«Grazie a GppNet siamo una scuola per gli enti locali» Giovanni Biondi Assessore provinciale all’ambiente
Differenziare e riutilizzare: questi sono i termini del piano rifiuti della Provincia di Cremona, che intende puntare sul cambiamento culturale e comportamentale di istituzioni, cittadini ed imprese. I livelli raggiunti oggi dal nostro territorio in fatto di “Province riciclone” ci rendono ottimisti, ma non ancora del tutto soddisfatti. Il Piano approvato recentemente dal Consiglio Provinciale indica mete “coraggiose”, che ci sproneranno a far sempre meglio: mi riferisco, in primis, al superamento della media del 54% della quota di raccolta differenziata, al riuso dei materiali, alla produzione di energia attraverso il ciclo dei rifiuti, alla differenziazione, alla riduzione della produzione dei rifiuti, degli imballi e degli scarti, nonché alla valorizzazione del termovalorizzatore e del compostaggio, se non vogliamo che capiti da noi ciò che è successo in altre parti del Paese. Il nostro percorso è iniziato, infatti, da lontano, con le attività del progetto “GPPnet La rete degli acquisti pubblici verdi”, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Life Ambiente, nel dicembre del 2002, quando, fino a quel periodo, l’unica rilevante esperienza di acquisti verdi in Italia era per mense, carta e mezzi
di trasporto - quella del Comune di Ferrara. Per dare un quadro del contesto, all’interno del quale si inseriva il progetto GPPnet occorre considerare che, all’epoca dell’avvio del progetto, erano ancora ben pochi i documenti che, in Italia ed in Europa, promuovevano il GPP come strumento essenziale delle politiche di sostenibilità. Da allora ad oggi abbiamo fatto molta strada, divenendo un referente a livello nazionale. “Una vera e propria scuola per gli Enti locali” in materia di acquisti pubblici e responsabilità organizzative, con la produzione di un manuale tradotto in inglese ed accompagnato da iniziative di sensibilizzazione-formazione per Enti locali e cittadini. La connessione, poi, con “il ciclo dei rifiuti” si stabilisce con il progetto “Manifesto Ambientale per la riduzione dei rifiuti”, che rappresenta una delle iniziative concrete promosse e coordinate dalla Provincia di Cremona nell'ambito di Agenda 21 Locale, con l’obiettivo di proporre azioni di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti nel settore industriale. Più in generale, il progetto è finalizzato a stimolare comportamenti produttivi virtuosi e promuovere innovazione tecnologica presso le imprese, sostenendo iniziative di prevenzione della pro-
duzione dei rifiuti. Il progetto prevede che le aziende che aderiscono all’iniziativa si impegnino a identificare e proporre cicli produttivi e distributivi ambientalmente più sostenibili o che attuano scelte che minimizzano la generazione dei rifiuti siano segnalate attraverso opportune attività di comunicazione. Tale iniziativa è stata attuata attraverso un Patto ad adesione volontario tra produttori, distributori, gestori di rifiuti, associazioni rappresentanti gli interessi diffusi, in una logica di Agenda 21 Locale, che si sono impegnati a sperimentare una diversa progettazione di prodotti e imballaggi ed una attenzione ai processi di distribuzione. Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Cremona 2007 relativo al periodo 2007 -2011 contiene, in sostanza, una serie di azioni concrete, che si fondano e fanno propri i principi del protocollo di Kyoto e delle normative europee del settore. In particolare, per i rifiuti urbani si è stabilito un obiettivo di riduzione della produzione pari allo 0,5% anno a partire dal 2007, che nel periodo di vita del piano dovrebbe consentire una riduzione del 2,5% della quantità totale di rifiuti, pari a circa 4.800 t. La Provincia di Cremona predisporrà uno specifico Programma
Provinciale per la Riduzione dei Rifiuti ed il Riuso dei Beni. Tale Programma identificherà una serie di azioni in tutti i settori di intervento della Provincia di Cremona (politiche di sviluppo locale, turismo, agricoltura, ecc.) attraverso le quali sarà possibile promuovere iniziative per il riuso e la riduzione, identificare i partner con i quali operare, selezionare i criteri di intervento, identificare gli strumenti di incentivazione e accompagnamento delle azioni. Dagli imballi alla produzione di rifiuti, dal compost alla produzione di energia ci siamo impegnati attivamente affinché anche nelle scuole passi un messaggio fortemente educativo di ecocompatibilità e sostenibilità, che induca a comportamenti quotidiani per rendere sempre migliore il nostro ambiente e per migliorare le criticità della società contemporanea fortemente antropizzata. Da qui, infine, la nostra scelta di rigettare l’idea di un sito di stoccaggio dell’amianto collocato a Cappella, di puntare sul compostaggio ed aumentare il grado-percentuale della raccolta differenziata, minimizzare il ricorso alla discarica, comunque fondamentale per un territorio come il nostro, incrementare il recupero di energia e sostenere la diffusione dei sistemi di gestione ambientale.
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A-B-C DELLA DIFFERENZIATA Come smaltire correttamente i rifiuti domestici rispettando l’ambiente 44,27%: questo è la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato nella città di Cremona. Un dato signi-
ficativo che evidenzia la progressiva diffusione a Cremona di un atteggiamento virtuoso e corretto di rappor-
tarsi con il problema rifiuti. Un risultato, quindi, ottenuto grazie all’impegno quotidiano dei cittadini cremonesi.
Semplici regole per dare il nostro corretto contributo alla Raccolta Differenziata
...Dalla
A alla Z
B
A ACIDI
BARATTOLI
Vedi “prodotti chimici domestici”
Barattoli e scatole metalliche non devono essere buttati nella pattumiera. Bisogna tenerli separati dagli altri rifiuti domestici e gettarli negli appositi contenitori per lattine (vedi “lattine). Per fabbricare i barattoli occorrono energia e materie prime. Riciclandoli si risparmiano entrambe.
ACQUA RAGIA Vedi “prodotti chimici domestici”
ALCOOL Vedi “prodotti chimici domestici” e combustibili liquidi.
AMMONIACA Vedi “prodotti chimici domestici”
ANTIPARASSITARI Vedi “prodotti chimici domestici”
Riciclando i barattoli si risparmiano energie
ANIMALI MORTI Gli animali domestici richiedono cure e attenzioni particolari anche quando, purtroppo, muoiono. Per istruzioni al riguardo ci si deve rivolgere all’Azienda Sanitaria Locale.
AUTORIZZAZIONE PER IL CONFERIMENTO DIRETTO AGLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO Artigiani, industrie, attività commerciali e di servizi possono conferire direttamente presso la Discarica di Malagnino i propri rifiuti, purché di tipo urbano o assimilato, previa stipula contratto con:
Aem – Ufficio commerciale (tel. 0372 418238).
BATTERIE DI AUTOMOBILE La batteria dell’automobile, a causa degli elementi chimici che la compongono, è un rifiuto particolarmente nocivo. Quindi non va gettata nei cassonetti per rifiuti domestici, ma deve esser portata alla Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco o eventualmente ai rivenditori.
BASTONCINI DI COTONE Batuffoli e bastoncini di cotone sono piccoli oggetti che possono diventare dannosi se vengono gettati nei lavabi e de w.c. Possono infatti causare otturazioni delle tubazioni. Inoltre i filamenti di cotone che li compongono possono arrecare danni alle parti mobili degli impianti di depurazione. Questi piccoli oggetti vanno gettati nel sacchetto del rifiuto indifferenziato.
BENZINE Vedi “prodotti chimici domestici” e “combustibili liquidi”.
7 BOMBOLETTE SPRAY
L’uso di prodotti in bombolette spray può rappresentare un danno ambientale se il gas in esse contenuto è CFC (provoca la distruzione dello strato di ozono). Una volta esaurito completamente il prodotto, il contenitore può essere gettato nelle campane per le lattine ma attenzione, se il prodotto contenuto nella bomboletta è contrassegnato con uno dei simboli di pericolo, per lo smaltimento, vedi “prodotti chimici domestici”.
Per ulteriori informazioni telefonare all’AEM: Servizio di Nettezza Urbana (0372 41866). E’ ormai possibile trovare in molti casi prodotti spray contenenti nuovi gas non dannosi per l’ambiente (leggere attentamente sull’etichetta); è comunque preferibile utilizzare prodotti che impiegano spruzzatori a pressione manuale o comunque non contenuti in bombolette spray. Le bottiglie vanno nelle apposite campane
BORSINE E’ una buona abitudine utilizzare per la spesa borse fatte con materiali resistenti e quindi riutilizzabili per lungo tempo (cotone, juta, ecc.) in sostituzione dei sacchetti di plastica. (vedi “sacchetti di plastica”).
BOTTIGLIE • Le bottiglie di vetro (quelle “ a perdere”) vanno gettate, possibilmente
senza tappi (che vanno inseriti nelle campane per le lattine) vuote e sciacquate, nelle apposite “campane” per la raccolta del vetro. • Stesso discorso non riguarda le bottiglie “a rendere”, il cui utilizzo si raccomanda anche per motivi di risparmio. Il reimpiego del materiale fa risparmiare energia, materie prime e
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CARCASSE DI AUTOMOBILI Le vetture non più utilizzabili devono essere trasportare ai rottami autorizzati che ne curano l’eliminazione in modo idoneo. Ricordate che è vietato abbandonare all’aperto automezzi o parti di essi!
CALCINACCI – MATTONI I calcinacci come pure i materiali di demolizione derivanti dal “fai da te” non possono essere conferiti nei cassonetti. Essi devono essere conferiti presso la Piattaforma di San Rocco.
Per ulteriori informazioni telefonare all’AEM: Servizio di Nettezza Urbana (0372 41866).
CANDEGGINA (IPOCLORITO DI SODIO) Vedi “prodotti domestici”.
costi di smaltimento. • Le bottiglie di plastica vanno gettate nei cassonetti gialli per la raccolta differenziata assieme agli altri tipi di contenitori per liquidi (vedi anche alla voce “plastica”), togliendo il tappo e pressandole, quindi rimettendo il tappo.La pressatura è necessaria per la riduzione del volume.
chimici
CANI Con il continuo aumento del numero di cani aumentano anche gli escrementi lasciati lungo le strade, marciapiedi, parchi e giar-
CARTA I calcinacci non vanno nei cassonetti dini. L’indifferenza e la mancanza di riguardo dei proprietari, che lasciano fare ai loro animali i “bisogni” ovunque sono causa di degrado dell’ambiente. I proprietari di cani o coloro che li sorvegliano hanno l’obbligo di tenere gli animali al guinzaglio, di tenerli lontano dai campi da gioco dei bambini e di
accertarsi che non sporchino i marciapiedi, ecc. Se dovesse verificarsi l’“inconveniente”, le feci dovranno essere eliminate, utilizzando appositi strumenti. A tale scopo sono in vendita, in appositi distributori a gettone, le comode palette ecologiche monouso.
La carta usata costituisce circa il 25% dell’intera qualità di rifiuti smaltiti. Per facilitare la raccolta della carta l’AEM ha distribuito sul territorio cittadini e collocato nei grossi condomini dei contenitori bianchi appositi (contraddistinti dalla scritta “CARTA”).
CARTONI Vedi “carta “imballaggi”
usata”
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8 CARTA NEGLI UFFICI Negli uffici si producono considerevoli quantità di carta di ottima qualità: fotocopie mal riuscite, vecchi tabulati, archivi obsoleti, quotidiani, ecc. Si stima che mediamente ogni postazione di lavoro produca circa 100 kg. di carta all’anno. Questa carta, anziché finire nei cestini e quindi in discarica, dovrebbe essere raccolta separatamente e conferita ai cassonetti della carta. Per facilitare la raccolta nei singoli uffici, l’AEM è disponibile a distribuire gratuitamente degli appositi cestini che possono essere chiesti all’AEM tel. 03782 41866.
tine, incarti, ecc. Che deturpano l’estetica del comune, dando un senso di disordine e di trascuratezza. Basta un po’ più di attenzione e l’uso dei cestini, per poter migliorare la pulizia e l’aspetto della nostra città. Quelli del centro storico sono dotati di posacenere per spegnere e riporre i mozziconi.
COMPOST
Il compost è un eccellente fertilizzante che può essere facilmente prodotto ed utilizzato da chiunque possegga un giardino o un orto. Si ottiene mediante il processo di trasformazione avviato da piccoli esseri viventi che necessitano di aria, umidità, calore e sostanze organiche per la loro alimentazione. La produzione del compost è molto semplice: basta ammucchiare in cumulo o nel composter rametti tagliuzzati, foglie, erba e altri materiali vegetali, alternandoLa carta? Non gettarla nel cestino! li a scarti di cucina, ricoprendo sempre il tutto CESTINI PER con del terriccio ed avendo PICCOLI RIFIUTI cura di usare unicamente scarti alimentari (non vetri, Lungo le strade e nei luoplastica o metallo). ghi pubblici sono installati i Ovviamente dovranno cestini destinati a ricevere i essere osservate le norme piccoli rifiuti dei passanti. igieniche e di rispetto del Purtroppo, sui marciapiedi, vicinato. nelle vie e nelle piazze Per iniziare il processo di continuano a vedersi produzione è bene comunbiglietti, pacchetti vuoti di que aggiungere del comsigarette, mozziconi, fazpost maturo o l’apposito zoletti di carta, giornali, lat-
attivatore. In estate sono sufficienti 4/6 mesi e in inverno 6/9 mesi per ottenere compost maturo. Ricordiamo che utilizzando il compost è possibile evitare l’acquisto e l’impiego di concimi chimici che sono inquinanti. Informazioni dettagliate si possono ottenere telefonando all’AEM: Servizio Nettezza Urbana (tel. 0372 41866). Per ricavare del pregiato compost (terriccio fertilizzante) dai rifiuti, che ogni
COMPOSTER Il “composter” mantiene il contenuto in un ambiente giustamente umido e garantisce il risultato desiderato. E’ in distribuzione gratuita al sabato mattina presso la Sede del Servizio di Nettezza Urbana con capacità di 300 litri. Per informazioni sull’utilizzo telefonare all’AEM – Servizio Nettezza Urbana (tel. 0372 41866).
I vecchi computer vanno smaltiti in sicurezza giorno si accumulano, un metodo semplice ed efficace è il compostaggio in proprio che consente anche di ridurre del 30% i rifiuti solidi urbani. Per la produzione di un buon compost è opportuno avere a disposizione un contenitore chiuso, nel quale i microrganismi possono trovare un ambiente ideale.
COMPUTER OBSOLETI Le apparecchiature elettroniche fuori uso non vanno mai abbandonate né gettate nei cassonetti, ma devono essere conferiti alla Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco e quindi smaltiti in sicurezza.
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D DETERSIVI I residui di questi prodotti non devono mai essere gettati insieme alla spazzatura o negli scarichi; è necessario invece trasportarli alla Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco. N.B. Tuttavia, il ricorso ai detersivi sia liquidi che in polvere deve essere contenuto, perché un’eccessiva quantità di detersivo oltre a non rendere stoviglie e biancheria più pulite, aumenta l’inquinamento dell’acqua. Utilizzando la lavatrice a pieno carico, si risparmiano detersivo, acqua,
energia elettrica e si inquina meno l’ambiente (vedi anche “prodotti chimici domestici”)
DISCARICA
DILUENTI PER VERNICI Vedi anche “prodotti chimici domestici”
DISERBANTI Vedi anche “prodotti chimici domestici”
DISINFETTANTI I residui di questi prodotti devono essere portati alla Piattaforma di San Rocco. In ogni caso si deve limitarne l’uso allo stretto necessario in quanto, come tutti i prodotti chimici, possono causare danni all’ambiente. Vedi anche “prodotti chimici domestici”.
Una foto aerea della discarica di Malagnino La discarica dove vengono depositati i rifiuti dei Comuni della Provincia di Cremona è situata nel Comune di Malagnino. Alla discarica i privati autorizzati possono accedere per il conferimento dei rifiuti non pericolosi. E’ necessario stipulare regolare contratto con l’AEM - Ufficio Utenze telefono 0372 418238
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F
ELETTRODOMESTICI
FRIGORIFERI
Gli elettrodomestici fuori uso devono essere portati presso la Piattaforma di San Rocco. Se un elettrodomestico è ancora in grado di funzionare non va scartata l’idea di trovare qualcuno a cui possa essere utile. Particolare attenzione va posta per lo smaltimento di alcuni elettrodomestici che contengono sostanze pericolose, come i frigoriferi ed i
I frigoriferi, i congelatori ed i condizionatori d’aria utilizzano come fluidi refrigeranti il “freno” e altri “gas” (CFC), responsabili dei danni alla fascia di ozono presente nella stratosfera terrestre. Questi elettrodomestici vanno portarti presso la Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco, avendo cura di non perforare per alcuna ragione il circuito refrigerante contenente il gas.
Attenzione a non perforare il circuito refrigerante televisori (vedi “frigoriferi” e “televisori” e lampade al neon”).
ELIMINAZIONE DEI RIFIUTI DA GIARDINO E’ proibito bruciare foglie, erba, ramaglie e rifiuti di giardino in luoghi aperti. La combustione è imperfetta e si emettono nell’atmosfera fuliggine, idrocarburi policiclici, aldeidi ed altri combusti. E’ consigliabile utilizzare i rifiuti da giardino per la produzione di compost (vedi voce relativa).
FERRO E’ possibile il conferimento diretto presso la Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco o la raccolta a domicilio nell’ambito del ritiro degli ingombranti domestici.
FERTILIZZANTI Vedi anche “prodotti chimici domestici”.
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G
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INSETTICIDI Vedi anche “prodotti chimici domestici”.
GIORNALI Si possono portare negli appositi cassonetti bianchI o alla Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco. (vedi anche “raccolta carta”).
INFISSI E SERRAMENTI Infissi e serramenti inutilizzabili devono essere portati alla Piattaforma della R a c c o l t a Differenziata di San Rocco.
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INDUMENTI USATI Indumenti usati possono essere conferiti negli appositi cassonetti collocati presso le parrocchie. Il servizio è svolto in collaborazione con la Caritas.
LAVATRICI
LATTINE
Vedi “Elettrodomestici”.
Per la raccolta e il riciclaggio delle lattine sono stati collocati nei punti più frequentati della città appositi contenitori a forma di campana di colore azzurro. Ricordiamo al proposito che le lattine sono fabbricate sia in alluminio sia in ferro rivestito di stagno (banda stagnata), mentre barattoli e scatolette sono fatti per lo più in banda stagnata (olio, tonno, legumi, ecc.)
LEGNO
Le lattine vanno nei contenitori azzurri Con il riciclaggio del materiale raccolto si ottiene: • risparmio di materia prima • recupero di frazione ancora utilizzabile rispar-
M MATERASSI Vanno eliminati come rifiuti ingombranti portandoli presso la Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco nell’ambito del servizio di raccolta Servizi ingombranti
MEDICINALI SCADUTI I Medicinali scaduti sono considerati rifiuti pericolosi e non vanno mescolati ai normali rifiuti domestici. I medicinali scaduti
miando energia nella lavorazione e riducendo l’inquinamento; • diminuzione della quantità di rifiuti da portare in discarica.
Tavole e pezzi di legno di grosse dimensioni vanno portati presso la Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco. Evitate di bruciare legno verniciato e non: la vernice, sotto l’azione del fuoco, libera gas velenosi.
LISCIVE Vedi anche “prodotti chimici domestici”.
vanno conferiti negli appositi contenitori collocati nelle farmacie.
MOBILI Vedi “Rifiuti ingombranti”
MOZZICONI DI SIGARETTE I mozziconi non vanno gettati per terra o negli scarichi (lavandini, w.c., ecc.). Dopo averli spenti bene, si possono mettere nel sacchetto della spazzatura o nei cestini stradali destinati ai piccoli rifiuti.
I materassi sono rifiuti ingombranti
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OLI MINERALI USATI
OLI ALIMENTARI USATI Gli oli usati in casa per la cottura dei cibi non vanno smaltiti nelle fognature cittadine. Devono essere recuperati perché è possibile riutilizzarli come combustibile o come materia prima “secondaria” per la produzione di sapone o grassi. Chiusi in bottiglia o flaconi possono essere conferiti alla Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco. Le attività (ristoranti, pizzerie, trattorie, mense, ecc.) che dispongono di oli usati POSSONO AVERE SERVIZIO GRATUITO (telefonando all’AEM 0372 41866)
Gli oli usati vengono conferiti al Consorzio Obbligatorio, che li smaltisce
PILE Le pile per • Radio • Rasoi, orologi • Calcolatrici • piccoli elettrodomestici contengono sostanze chimiche inquinanti quali, ad esempio, mercurio, nickel, cadmio e piombo. Per questo motivo non devono essere mai mescolati ai rifiuti domestici.
Le pile contengono sostanze pericolose
PANNOLINI E ASSORBENTI “USA E GETTA” Il pannolino non deve mai essere gettato nei w.c. C’è infatti il rischio che i pannolini possano otturare le tubazioni ed arrecare danni agli impianti di depurazione quando i filamenti di cotone giungono alle loro parti mobili. Vanno pertanto gettati nei normali sacchetti della spazzatura (rifiuto “indifferenziato”).
PIC-NIC Alla fine di una scampagnata non devono essere lasciati sul terreno pacchetti vuoti di sigarette, tovaglioli di carta, piatti e bicchieri di plastica, scatolette e avanzi di cibi. Ricordatevi di raccogliere tutti i residui non riciclabili e di gettarli ben chiusi in una borsina di plastica, nel più vicino cassonetto o cestino per i rifiuti. Si consiglia di utilizzare materiale biodegradabili.
L’olio lubrificante usato è particolarmente nocivo e pericoloso. Per nessun motivo deve essere mescolato con i rifiuti domestici e tanto meno versato negli scarichi (lavandini, w.c., fognature, ecc.) o nel terreno. Se cambiate da soli l’olio della vostra autovettura, ricordare di portare l’olio usato, i filtri e le lattine vuote alla Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco. Su tutto il territorio nazionale opera il Consorzio Obbligatorio degli Oli usati al quale vengono conferiti i materiali raccolti per il successivo trattamento.
P Per disfarsene correttamente ci sono varie possibilità: • buttarle nei raccoglitori con scritta “pile” • lasciarle ai negozianti di articoli elettrici o ai fotografi che espongono l’apposito contrassegno;
CONSIGLIO: chi utilizza abitualmente apparecchiature a batterie è bene che faccia uso di pile ricaricabili, per rispettare l’ambiente ed evitare eccessive spese. Molte apparecchiature sono dotate di pile ricaricabili (telefoni cellulari, trapani elettrici, rasoi elettrici, avvitatori, elettroutensili, ecc.). Quando tali pile dovranno essere sostituite perché esauste anch’esse potranno essere smaltite come le altre.
PNEUMATICI I pneumatici usati non vanno considerati rifiuti domestici e perciò non devono essere gettati nei cassonetti. Chi intende disfarsene deve portarli alla Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco.
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corretto smaltimento dei questi materiali è necessario conferirli alla Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco. Essi vengono periodicamente inviati agli impianti di trattamento.
I contenitori di plastica per liquidi e gli imballaggi di provenienza domestica (vassoi per frutta, verdura, carne, brioches, ecc.) sono raccolti negli appositi cassonetti di colore giallo collocati nelle stazioni ecologiche. Le bottiglie ed i flaconi devono essere completamente vuoti, possibilmente schiacciati per occupare meno spazio nel cassone. N.B. Non devono essere collocati nei cassonetti: giocattoli, accessori per la casa, spazzolini da denti, pezzi di sedie/panchine ecc.
PORTE E FINESTRE Vedi “Rifiuti ingombranti”.
PRODOTTI CHIMICI DOMESTICI Sono prodotti chimici domestici tutti quei prodotti che vengono usati per la pulizia della casa, degli indumenti, delle suppellet-
PULIZIA STRADE
Gli imballi di plastica vanno nei cassonetti gialli tili e per i piccoli lavori di verniciatura, giardinaggio, sviluppo fotografico, ecc. Prodotti tipici sono: • trielina, benzina • solventi e smacchiatori • detergenti per pulizia dei w.c. e chimici in genere • acido cloridrico (o muriatico) solforico • candeggina, ammoniaca • disinfettanti • prodotti per lo sviluppo fotografico • vernici • liscive • antiparassitari, insetticidi • ecc. I residui di questi prodotti non devono essere mai
gettati insieme alla spazzatura o negli scarichi (lavandini, w.c., fognature, ecc.) Le sostanze contenute in detti materiali sono nocive e pericolose per l’ambiente e per gli organismi viventi. La loro azione chimica è letale per i batteri impiegati negli impianti di depurazione biologica e può creare danni alle membrane plastiche delle discariche. Per garantire il
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RIFIUTI INGOMBRANTI
RACCOLTA A DOMICILIO Le persone che per qualsiasi motivo non sono in grado di conferire autonomamente i rifiuti pesanti, ingombranti, ecc. alla Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco, possono usufruire del servizio di ritiro gratuito per appuntamento telefonando al Servizio di Nettezza Urbana tel. 0372 41866 dalle ore 8.00 alle ore 12.30. Il materiale deve essere lasciato al piano stradale. Il ritiro è gratuito.
RICICLAGGIO Con questo termine si intende il “riutilizzo” del materiale di cui è costituito un oggetto non più idoneo ad assolvere agli scopi, alle esigenze e alle necessità per cui era stato costruito. Riciclare significa utilizzare come
La Pulizia delle strade è fatta secondo programmi prefissati con macchine spazzatrici e con interventi manuali: due volte al giorno nel centro storico e con frequenze diversificate nelle altre zone. Per aiutare a tenere la città pulita sono a disposizione dei cittadini circa 1000 cestini per i piccoli rifiuti.
Come smaltire rifiuti ingombranti materia prima “secondaria” il materiale recuperato al fine di creare altri beni uguali o anche diversi.
RIFIUTI DI GIARDINAGGIO E/O VEGETALI Chi dovesse eliminare grosse quantità di foglie e/o ramaglie deve portarle con un proprio mezzo alla Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco o nei cassonetti collocati nei quartieri secondo un calendario prefissato.
I Rifiuti ingombranti o voluminosi (mobili, materassi, ecc.) non vanno messi nei normali cassonetti; l’AEM offre due possibili soluzioni per il loro smaltimento: • il ritiro gratuito a domicilio; • conferimento: Piattaforma della Raccolta Differenziata di San Rocco.
RIFIUTI LIQUIDI I rifiuti liquidi non devono essere versati nei cassonetti o nei sacchi, nemmeno, se contenuti nelle confezioni. I residui di prodotti per la pulizia della casa (trielina, benzina, solventi, vernici, olio minerale) non devono essere gettati negli scarichi idrici (lavandino, w.c., fognature, ecc.) , ma vanno raccolti separatamente e consegnati alla Piattaforma delle raccolte differenziate di San Rocco.
13
S
colose. I residui che pensate di non dover più utilizzare non devono essere mai gettati tra i rifiuti normali o negli scarichi (lavandino, w.c., ecc.). Per il loro smaltimento vedi “prodotti chimici domestici”.
SACCHETTI E BORSE DI PLASTICA Bisogna cercare di utilizzare questi oggetti più volte e il più a lungo possibile. Infatti, come è noto, sacchetti e borse di plastica sono ricavati dal petrolio, che è una materia prima preziosa destinata ad esaurirsi nel tempo.
SACCHETTI PORTA RIFIUTI Per raccogliere i rifiuti domestici si suggerisce di usare innanzitutto le borsine di plastica fornite dai negozi e supermercati quando si fa spesa. Per eliminare eventuali quantità extra di rifiuti si possono usare sacchi ed i
T TAPPARELLE Vedi “rifiuti ingombranti”
SIRINGHE
I sacchetti vanno riutilizzati il più possibile sacchetti neri specifici per il Servizio di Nettezza Urbana. E’ importante che i sacchetti contenenti rifiuti siano sempre ben chiusi.
quelli presso le parrocchie. Per facilitare il recupero è preferibile gettare scarpe appaiate (cioè legate insieme).
SIMBOLI DI PERICOLO
SCARPE Le scarpe usate possono essere conferite negli appositi contenitori stradali o in
I prodotti contrassegnati dai simboli a fianco riportati contengono sostanze peri-
Sono raccolte con speciali attrezzature antinfortunistiche dal personale dell’AEM. Uso personale/domestico: coprire l’ago con il cappuccio e mettere in una bottiglia di plastica vuota, quindi consegnare presso la Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco.
SMACCHIATORI Vedi “prodotti domestici”.
chimici
SOLVENTI Vedi “prodotti domestici”.
chimici
vanno mai abbandonati né gettati nei cassonetti o nei cassoni, ma devono essere conferiti alla Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco.
TAPPETI Vedi “rifiuti ingombranti”
TESSUTI
TELEVISORI
Vedi “raccolta indumenti”
Lo schermo dei televisori è costituito da un tubo catodico contenente sostanze tossiche, pertanto non
TRIELINA Vedi “prodotti domestici”.
chimici
TUBI E LAMPADE FLUORESCENTI Tubi e lampade fluorescenti possono contenere vapori di gas nocivi. Non devono quindi essere buttati nei cassonetti e tanto meno nelle campane di vetro. E’ importante consegnarli alla Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco, avendo l’accortezza di inserirli in involucri
adatti (ad esempio, le stesse confezioni di cartone dei tubi e lampade nuovi).
TERMOMETRI E APPARECCHI CONTENENTI MERCURIO Il mercurio è una sostanza chimica velenosa e come tale non va dispersa nell’ambiente. Per lo smaltimento vedere “prodotti chimici domestici”.
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V
Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco (le campane sono destinate alla raccolta di bottiglie, vasetti e flaconi).
VERNICI E PITTURE Vedi “prodotti domestici”.
chimici
VETRO Il vetro viene raccolto su tutto il territorio con appositi contenitori a forma di campana collocati nelle strade presso esercizi pubblici e condomini. La raccolta ha come scopi: • il riutilizzo dei materiali con risparmio sia di material prima che di energia; • minore inquinamento atmosferico grazie al minore combustibile impiegato per fabbricare nuovo vetro partendo dal rottame anziché dalle materie prime; • diminuzione delle quantità di rifiuti da portare in discarica.
Il vetro non va abbandonato attorno alla campana Le bottiglie devono essere gettate nelle “campane” senza tappi metallici, vuote e sciacquate. Per ridurre l’inquinamento acustico, evitate di liberarvi durante le ore notturne. Inoltre, non abbandonate intorno alla ”campana” i cartoni ed i sacchetti con cui avete trasportato le bottiglie, ma collocateli nel
più vicino cassonetto o cestino dei rifiuti. Non introducete cocci di ceramica perché ne impedisce il riciclaggio, né tubi al neon e le lampade esauste (vedi “tubi e lampade fluorescenti”). Le lastre di vetro non devono essere abbandonate all’esterno delle campane, ma si portano alla
I VASI E vasi ed il materiale di ceramica, non di modeste dimensioni, devono essere conferiti alla Piattaforma della raccolta differenziata di San Rocco.
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Piano Provinciale Gestione Rifiuti (Ppgr) Raccolta differenziata, compost, riduzione dei rifiuti e produzione di energia: i pilastri della “sostenibilità” Tra le competenze che la legge attribuisce alla Provincia in campo ambientale troviamo le funzioni amministrative concer-
L’
vinciali di gestione dei rifiuti sulla base dei contenuti di un piano di gestione rifiuti approvato dalla Regione.
ITER AMMINISTRATIVO
In ossequio alla normativa, gli uffici provinciali hanno predisposto il nuovo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti che, il
L’
nenti la programmazione e l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale: nel caso specifico l’adozione dei piani pro-
Consiglio Provinciale, con delibera n. 39 del 27/2/2008 ha adottato; il documento è stato poi trasmesso alla Regione Lombardia (27/3/2008)
affinché la Giunta Regionale una volta verificata la congruità con il Piano regionale di gestione, lo approvi definitivamente.
ITER PARTECIPATIVO
Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti della Provincia di Cremona 2007 è stato predisposto attraverso una procedura decisionale caratterizzata dalla ampia ed articolata partecipazione degli attori locali. La procedura decisionale adottata dalla Provincia di Cremona è stata definita a partire dai principi dei
I
Agenda 21 Locale e considerando gli Aalborg Commitments sottoscritti dall’Amministrazione nel 2004. La procedura decisionale è stata avviata attraverso la contestuale definizione dei criteri per la localizzazione degli impianti e la rilevazione dello stato di fatto della gestione dei rifiuti urbani e
speciali. I criteri di selezione sono stati rappresentati attraverso una cartografia dedicata predisposta dal Servizio Cartografico della Provincia che ha consentito un agevole verifica delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione degli pianti e di quelle preferibili dal punto di vista ambientale. La rilevazione
CONTENUTI DEL PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI 2007
Secondo normativa, i contenuti dei Piani Provinciali che devono comprendere, tra l’altro: a) dati e stime di produzione rifiuti e flussi da avviare a recupero e smaltimento; b) obiettivi di contenimento della produzione dei rifiuti, di recupero e di riduzione del conferimento in discarica; definizione di un programma per il riutilizzo e recupero dei rifiuti urbani; c) programmazione di obiettivi di raccolta differenziata di rifiuti urbani in funzione di specifiche situazioni locali;
d) censimento impianti esistenti e individuazione necessità di completamento; individuazione offerta di recupero/ smaltimento da parte del sistema industriale per rifiuti urbani e speciali; e) individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero/ smaltimento di rifiuti urbani e speciali; f) stima dei costi delle operazioni di recupero/ smaltimento dei rifiuti urbani; g) meccanismi gestionali per la verifica dello stato di attuazione del piano e modalità di controllo sulle varie fasi.
circa l’andamento della produzione di rifiuti della raccolta e delle modalità di gestione che ha caratterizzato il sistema cremonese negli anni scorsi è stato predisposto dal Servizio Rifiuti del Settore Ambiente della Provincia di Cremona ed ha rappresentato la base per la definizione degli scenari fino al 2011.
OBIETTIVI Raccolta differenziata e gestione dei rifiuti Per i rifiuti urbani, l’obiettivo di raccolta differenziata che si intende raggiungere al 31 dicembre 2011 è pari al 64,0% della produzione totale dei rifiuti. Mentre per i rifiuti speciali, gli obiettivi da raggiungere al 31 dicembre 2011 riguardano la riduzione della pericolosità, la massimizzazione del recupero e lo smaltimento in condizioni di sicurezza.
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P
RODUZIONE DI RIFIUTI URBANI IN PROVINCIA DI CREMONA RIFIUTI URBANI 1991-2005
Nel 2005, la produzione dei Rifiuti Urbani (RU) in provincia di Cremona ha raggiunto le 176.766 t facendo registrare aumento di circa il 1,3 % rispetto alle le 174.575 t del 2004. La popolazione residente in provincia è cresciuta dello 0.7% rispetto al 2004 raggiungendo 348.102 abitanti. Tale produzione corrisponde ad una media procapite annua di circa 507,8 kg pari ad una produzione giornaliera di 1,4 kg. Nel 2004 la produzione procapite annua ammonta a circa 507,8 kg, con un incremento dello 0,5% rispetto l’anno precedente. Il trend di produzione di RU tra il 1991 ed il 2005 risulta in costante crescita con un incremento medio del
R
Anno
Abitanti (n)
Rifiuti Urbani (t)
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
328.243 325.695 329.111 328.518 330.170 331.029 330.889 333.079 334.317 335.705 337.065 338.667 342.921 345.531 348.102
123.397 129.085 135.414 138.569 138.061 142.834 150.272 154.436 161.113 163.330 165.882 168.972 166.979 174.575 176.766
2,3% anno e valori particolarmente significativi negli anni 1992 e 1993 rispettivamente con il 5,4% e 4,4%.
Rifiuti Urbani procapite (kg) 375,9 396,3 413,6 421,8 418,2 433,6 450,6 463,7 484,8 486,5 492,1 498,9 486,9 505,2 507,8
Variaz.annua procapite (%) 5,4 4,4 2,0 -0,9 3,7 3,9 2,9 4,5 0,4 1,2 1,4 -2,4 3,8 0,5
Una unica eccezione è rappresentata dal 2003 dove si registra un calo del 2,4% rispetto l’anno precedente.
ACCOLTA DIFFERENZIATA Raccolta Differenziata 1991-2005 (%)
I rifiuti raccolti in forma differenziata nel 2005 ammontano a 93.203 t, pari ad una resa procapite di 267,2 kg con un aumento, rispetto l’anno precedente, del 5%. La flessione nel quantitativo di raccolta differenziata che si è registrata nel 2005 in termini di percentuale è da attribuire ad una revisione del sistema di contabilizzazione dei rifiuti.
RACCOLTA DIFFERENZIATA 1991-2005 Anno
Abitanti (n)
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
328.243 325.695 329.111 328.518 330.170 331.029 330.889 333.079 334.317 335.705 337.065 338.667 342.921 345.531 348.102
Raccolta Differenziata (t) 10.206 13.632 17.238 20.775 24.188 31.182 37.033 45.363 56.863 61.938 71.625 82.568 83.379 92.752 93.203
Raccolta Diff. Raccolta procapite (kg) Differenziata (%) 31,1 41,9 52,4 63,2 73,3 94,2 111,9 136,2 170,1 184,5 212,5 243,8 243,1 268,4 267,7
8,3 10,6 12,7 15,0 17,5 21,7 24,8 29,4 35,1 37,9 43,2 48,9 50,9 53,1 52,7
La Raccolta Differenziata è cresciuta mediamente del 13,4% l’anno, passando dall’8,3% del 1991 al 52,7 % del 2005. L’incremento medio di Raccolta Differenziata registrato nel periodo 2001-2005 è pari al 7,7 %.
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Raccolta Differenziata in provincia di Cremona nel contesto regionale e nazionale In Lombardia, nel corso del 2005 sono stati prodotte circa 4.762.095 t di rifiuti urbani, con un produzione procapite giornaliera pari a circa 1,4 kg di rifiuto. E’ la provincia di Brescia a far registrare una alta produzione procapite giornaliera, attorno a 1,6 kg, mentre i valori minimi riguardano le province di Bergamo e di Sondrio con una produzione procapite giornaliera di 1,2 kg. In Lombardia, la raccolta differenziata nel 2005 si attesta al 42,5 % e con il Veneto al 47,7% ed il Trentino Alto Adige al 44,2 % è la regione con le miglior prestazioni.
Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata in Lombardia 2005 Abitanti (n) Rifiuti Urbani (t) Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Mantova Lecco Lodi Cremona
848.606 566.853 179.767 3.869.037 1.033.848 1.182.337 516.636 393.723 325.039 211.986 348.102
408.719 270.898 76.460 1.912.145 460.899 700.393 283.837 217.437 157.716 96.855 176.766
Lombardia 9.475.202
4.762.095
Raccolta Differenziata in Lombardia 2005 (%) Media regionale
Raccolta Raccolta Differenziata Differenziata (%) (t) 208.880 51,1 108.204 39,9 29.628 38,7 828.977 43,4 226.909 49,2 232.801 33,2 70.645 24,9 87.592 40,3 85.600 54,3 47.324 48,9 93.203 52,7 2.021.737
42,5
La soglia del 50% di raccolta differenziata è superata, oltre che in provincia di Cremona, anche in provincia di Varese, 51,1%, ed in provincia di Lecco, 54,3%. In provincia di Brescia la raccolta differenziata si attesta al 33,2 %. Nel periodo 2001 – 2004 l’andamento della raccolta differenziata fa registrare incrementi maggiori nella provincia di Cremona rispetto quelli dell’intera Lombardia. Nel 2005 si ha una inversione della tendenza.
Andamento Raccolta Differenziata in Lombardia 2001-2005 (%)
Lombardia Provincia di Cremona
2001 36,1
2002 36,4
2003 39,9
2004 40,9
2005 42,5
43,2
48,9
50,9
53,1
52,7
Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata in Italia 2005 Provincia di Cremona Lombardia Nord Italia Italia
Abitanti (n)
Produzione (t)
Raccolta Differenziata (t)
348.102 9.475.202 26.672.125 58.752.674
176.766 4.762.095 14.204.979 31.676.617
93.203 2.021.737 5.408.000 7.697.000
Per ciò che concerne il contesto nazionale, la provincia di Cremona con il 52,7 % fa registrate una livello di raccolta differenziata superiore alla
Raccolta Differenziata (%) 52,7 42,5 40,2 24,3
media delle regioni del Nord Italia che si attesta al 40,2% e nettamente superiore a quella dell’intero paese che si aggira intorno al 24,3 %.
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Recupero di materia, termovalorizzazione e smaltimento dei Rifiuti Urbani Nel 2005, la destinazione delle 176.766 t di rifiuti urbani prodotti in provincia di Cremona è ripartita nel modo seguente: • 83.563 tonnellate a smaltimento in discarica o all’inceneritore • 93.203 tonnellate di raccolta differenziata avviate per la maggior parte al riciclaggio Flussi Rifiuti Urbani 2005 (%)
D
L’analisi dell’andamento della produzione dei rifiuti dei rifiuti a smaltimento e della raccolta differenziata nel periodo 1991 – 2005 evidenzia la costante flessione dei RU avviati a smaltimento correlata alla crescita di RD.
ESTINAZIONE DEI RIFIUTI A SMALTIMENTO 1995 - 2005
1995 Discarica 55.278 Inceneritore
Per quanto riguarda i rifiuti compostabili si registra un costante aumento delle quantità raccolte con un incremento più sostenuto delle quantità di organico domestico rispetto al verde. In particolare, tra il 1996 ed il 2004 la raccolta procapite dell’organico cresce di un percentuale superiore al 2000% la
1996 119.992
1997 120.978 2.601
1998 1999 101.330 101.276 31.302 24.880
2000 97.605 20.206
2001 79.090 27.994
2002 38.374 57.119
2003 24.877 53.540
2004 17.271 51.591
2005 18.702 49.412
Si registra un incremento sostenuto dell’organico domestico raccolta procapite della frazione verde nello stesso periodo cresce del 187 %.
RIFIUTI URBANI A SMALTIMENTO E RACCOLTA DIFFERENZIATA 1991-2005 Anno
Rifiuti Urbani (t)
Rifiuti Urbani smaltimento (t)
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
123.397 129.085 135.414 138.569 138.061 142.834 150.272 154.436 161.113 163.330 165.800 168.175 166.979 174.575 176.766
113.191 115.453 118.334 117.794 113.875 112.350 112.050 109.100 105.221 101.392 94.256 85.786 81.888 81.824 83.563
Raccolta Differenziata (t) 10.206 13.632 17.080 20.775 24.186 30.484 38.222 45.336 55.892 61.938 71.542 82.390 85.017 92.752 93.203
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G
LI OBIETTIVI DEL PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI (PPGR) 2007
La selezione degli obiettivi del PPGR 2007 è una delle attività di pianificazione più rilevanti ed è quella attorno la quale si costruisce una ampia condivisione con gli enti e gli attori del sistema cremonese. La rilevanza risiede nel fatto che la tipologia di obiettivi selezionati determina l’approccio strategico, condiziona l’intero impianto del piano ed ha implicazioni dirette sull’efficacia del sistema di gestione dei rifiuti e la qualità delle politiche provinciali di gestione dei rifiuti. La procedura di selezione degli obiettivi del PPGR 2007 è caratterizzata da una articolata attività di con-
O
sultazione pubblica e di confronto istituzionale. La Provincia di Cremona ha stabilito che la revisione del PPGR 2007 si caratterizzi per una approfondita e sistematica attività di consultazione pubblica in tutte le fasi decisionali. A tal fine ha coinvolto fin dall’avvio delle attività i portatori di interesse locale ed ha assicurato massima visibilità al percorso decisionale. Gli obiettivi sono stati selezionati attraverso le seguenti fasi: • definizione degli indirizzi di revisione del piano • analisi delle indicazioni della valutazione ambientale strategica
BIETTIVI NORMATIVI
Obiettivi di riciclaggio per ogni materiale di imballaggio sono: • • • • •
Per una puntuale verifica degli obiettivi normativi si rimanda ai capitoli specifici dove sono evidenziati i target che le diverse norme in materia di rifiuti stabiliscono. Sono qui richiamati alcuni obiettivi normativi che orientano la decisione della Provincia di Cremona circa gli obiettivi di raccolta differenziata da conseguire attraverso il PPGR 2007. Gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dal D.lgs. 152/2006 per ogni ambito territoriale ottimale sono: • ameno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006;
• almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008; • almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012. Riguardo gli imballaggi lo stesso decreto definisce gli obiettivi di recupero e di riciclaggio: • entro il 31 dicembre 2008 almeno il 60% in peso dei rifiuti di imballaggio deve essere recuperato o sarà incenerito in impianti di incenerimento rifiuti con recupero energia; • entro il 31 dicembre 2008 dovrà essere riciclato almeno il 55% in peso dei rifiuti di imballaggio.
• verifica degli obiettivi normativi • verifica di come la raccolta di rifiuti compostabili nel comune di Cremona condiziona le prestazioni del sistema provinciale
Vetro Carta e cartone Metalli Plastica Legno
60 60 50 26 35
% % % % %
in in in in in
peso peso peso peso peso
La legge finanziaria 2007 ha confermato la necessità di conseguire elevati livelli di raccolta differenziata ed ha stabilito che le Regioni devono garantire, a livello di ambito territoriale ottimale, previa diffida e successiva nomina di un commissario ad acta, il raggiungimento delle seguenti percentuali minime di raccolta differenziata dei rifiuti urbani: 1. entro il 31 dicembre 2007 almeno il 40% 2. entro il 31 dicembre 2009 almeno il 50% 3. entro il 31 dicembre 2011 almeno il 60% Inoltre, il D.Lgs. n. 151/2005 relativo ai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) stabilisce che entro il 31 dicembre 2008 deve essere raggiunto un tasso di raccolta separata dei RAEE provenienti dai nuclei domestici pari ad almeno 4 kg in media per abitante all'anno.
21
Obiettivi del Piano Alla luce delle considerazioni sviluppate nei paragrafi per il PPGR 2007 sono identificati gli obiettivi di seguito riportati.
Obiettivi specifici 1. Prevenire la produzione dei rifiuti e promuovere il riuso dei beni 2. Minimizzare il ricorso alla discarica 3. Incrementare la raccolta differenziata 4. Migliorare le modalità di raccolta e la qualità del materiale 5. Ridurre la pericolosità dei rifiuti 6. Sostenere e potenziare le attività di compostaggio 7. Incrementare il recupero di energia e materia 8. Strutturare un sistema impiantistico calibrato alle esigenze del territorio 9. Minimizzare gli effetti ambientali generati nella gestione e smaltimento dei rifiuti 10. Rafforzare il principio di autosufficienza di bacino 11. Potenziare l’attività di comunicazione ed informazione 12. Favorire la adozione di tecnologie innovative 13. Utilizzare sistemi di incentivazione e premialità per orientare i comportamenti 14. Sostenere la diffusione dei sistemi di gestione ambientale (EMAS-ISO 14001) 15. Pianificare ed attuare gli interventi secondo principi di trasparenza, apertura, sussidiarietà locale, partecipazione
Obiettivi generali Tra i cardini progettuali vi è il raggiungimento di un elevato livello di tutela dell'ambiente e della salute umana; contestualmente assicurare la piena conformità legislativa dando attuazione alle Direttiva comunitarie ed alla normativa nazionale e regionale in materia di rifiuti e contribuire agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra in attuazione del Protocollo di Kyoto
Andamento della produzione di rifiuti urbani 2006-2011 Ai fini della definizione del fabbisogno di gestione e smaltimento per gli anni 2002-2006 si è analizzato l’andamento della produzione di RU (rifiuti urbani) registrato nel corso degli anni precedenti. Da quindici anni è attivo presso l’Osservatorio Provinciale per la Raccolta Differenziata, un sistema di rilevamento dei dati quantitativi e qualitativi relativi alla produzione di RU e della RD (raccolta differenziata). Avendo a disposizione le informazioni relative a partire dal 1991, è possibile analizzare l’evoluzione del sistema provinciale in termini di produzione e gestione dei RU. I dati considerati costituiscono la base informativa necessaria per stimare l’andamento della produzione di RU
nel periodo 1 gennaio 2006 – 31 dicembre 2011 nel modo più realistico. E’ infatti possibile, attraverso la verifica di eventuali scostamenti tra le stime effettuate in passato e le quantità effettivamente rilevate, costruire una curva degli andamenti fino al 2011. In pratica, incrociando le previsioni contenute nel Piano rifiuti del 2001 relative al periodo 1999–2005 con gli indicatori rilevati sul campo nel 2005, è stato misurato lo scostamento dalle quantità rilevate. Ciò ha reso possibile stabilire la attendibilità delle ipotesi e la sensibilità degli indicatori presi in considerazione nelle proiezioni effettuate nel Piano del 2001 Queste informazioni sulla quantità di rifiuti sono incrociate con le considerazioni svolte nel paragrafo relativo all’andamento socio-economico e demografico della provincia. L’analisi degli andamenti per il periodo 1991-2005 mostrano un incremento positivo sia per quanto riguarda la quantità totale di RU prodotti sia per le percentuali di RD. Per ciò che riguarda la quantità totale di RU, la tendenza è stata la seguente: Tra il 2000 ed il 2005 si è registrato un incremento di produzione di RU di circa 8,2 % su tutto il periodo con una media di crescita su base annua pari a 1,7%.
• 123.397 t nel 1992 • 163.330 t nel 2000 • 176.766 t nel 2005 Per ciò che concerne la RD, si registra un considerevole aumento delle quantità conferite in modo separato, associato ad un incremento della quantità totale di RU prodotti. I dati relativi, infatti, fanno registrare per la RD la seguente tendenza:
• 10.206 t nel 1991 • 61.938 t nel 2000 • 92.203 t nel 2005 Tra il 2000 ed il 2005 si registra un incremento di circa il 48,9% di RD su tutto il periodo con una media su base annua del 9,8%.
22
2 0 0 6 - 2 011 Gli obiettivi di riduzione Andamento della produzione attesa e obiettivo di riduzione dei RU 2006 – 2011 Anno
Abitanti (n)
2006 2007 2008 2009 2010 2011
350.539 352.992 355.463 357.952 360.457 362.981
Rifiuti Urbani pro capite (Kg/ab)
Rifiuti Urbani (t)
512,5 517,3 522,1 526,9 531,8 536,7
Rifiuti Urbani pro capite (Kg/ab) Obiettivo – 2,5
179.655 182.591 185.575 188.607 191.690 194.822
512,5 514,7 516,8 519,0 521,2 523,3
Rifiuti Urbani (t) Obiettivo – 2,5 179.655 181.678 183.719 185.778 187.856 189.952
* La produzione totale di RU è stimata al 31 dicembre di ogni anno
L’obiettivo del contenimento della produzione dei rifiuti urbani e del riuso dei beni è un obiettivo prioritario del PPGR 2007.
ti urbani pari allo 0,5% del totale, a partire dal 2007. Il target di riduzione dei rifiuti urbani per l’intero periodo 2006-2011 è pari al 2,5% rispetto al 2005.
La Provincia di Cremona ha stabilito un target annuo di riduzione dei rifiu-
Ridurre la produzione del 2,5 % consentirà al 2011 una produzione di
R
rifiuti pari a 189.952 t. Il conseguimento di tale obiettivo eviterà al 2011 la produzione di 4.871 t di rifiuti urbani rispetto l’andamento atteso e consentirà la riduzione della produzione procapite da 536,7 kg/ab*anno a 523 kg/ab*anno.
La priorità è il contenimento dei rifiuti urbani
ACCOLTA DIFFERENZIATA 2006-2011
In linea con le previsioni della normativa nazionale e regionale, il PPGR 2007 stabilisce tra la proprie finalità la minimizzazione delle quantità che devono essere inviate a discarica per l’interramento controllato, la massimizzazione del riciclaggio/recupero di materiali ed il recupero energetico attraverso la termoutilizzazione. A tal fine, l’obiettivo principale per il periodo 2006 – 2011 riguarda il potenziamento del sistema di RD e l’incremento della quantità di energia generato dalla gestione dei RU. La RD sarà potenziata migliorando la capacità di intercettare le frazioni rivalorizzabili di RU. L’incremento di recupero energetico da RU sarà assicurato principal-
mente attraverso la termoutilizzazione e la digestione anaerobica della frazione fermentescibile dei RU. Il Piano RU 2001 stabiliva per il periodo 2000-2005 i seguenti obiettivi di raccolta differenziata:
• 40,5% in peso sul totale di rifiuti urbani e assimilati prodotti entro il 31 dicembre 2001; • 55% in peso sul totale di rifiuti urbani e assimilati prodotti entro il 31 dicembre 2006.
Nel 2005, l’obiettivo del 55% di RD non è stato conseguito a livello provinciale, anche se diverse realtà comunali hanno fatto registrare valori di raccolta differenziata di molto superiori a tale percentuale. Le differenze registrate in termini di rendimenti di RD sono imputabili a svariati motivi, ma di certo, il più significativo riguarda la mancata attivazione della raccolta della frazione compostabile dei RU in molte realtà del territorio provinciale. Gli obiettivi di RD del PPGR 2007 sono stabiliti tenendo conto: • dei rendimenti di raccolta differenziata conseguiti in questi anni in provincia di Cremona ed il trend relativo ai consumi ed alla
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della produzione di rifiuti urbani popolazione residente; • degli obiettivi fissati dalla normativa regionale e dal Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti • degli obiettivi di RD stabiliti con legge finanziaria 20075 • degli obiettivi in materia di gestione dei rifiuti stabiliti in sede comunitaria e recepita in ambito nazionale. • delle indicazioni elaborate nell’ambito del Forum Rifiuti della provincia di Cremona
Lo scenario relativo al sistema integrato di gestione dei rifiuti della provincia di Cremona è stato predisposto per un orizzonte temporale di cinque anni, come previsto da normativa e confermato nel Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti. In base alle considerazioni svolte, gli obiettivi di RD a livello provinciale nel PPGR 2007 sono illustrati nella tabella seguente.
Obiettivi di Raccolta Differenziata 2006-2011 Anno
Rifiuti Urbani (t)
2006 2007 2008 2009 2010 2011
179.655 181.678 183.719 185.778 187.856 189.952
D
Obiettivi Raccolta Differenziata (%) 56,8 58,6 60,0 61,4 62,8 64,0
Raccolta Differenziata (t) 102.044 106.463 110.231 114.068 117.973 121.569
L’obiettivo del 64,0% previsto per il 2011 è un obiettivo ambizioso e presuppone che nella provincia sia operativo un sistema di RD “spinto” che garantisca rese elevate.
OMANDA DI GESTIONE E SMALTIMENTO E DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI
I diversi flussi di RU, così come quantificati nel paragrafo precedente, devono seguire ciascuno il canale di rivalorizzazione o smaltimento più adeguato. Il calcolo del fabbisogno e le proposte di dimensionamento dei diversi impianti per la gestione dei RU nel periodo 2006-2011 sono correlati all’analisi dei sistemi di raccolta, trasporto e smaltimento finale dei rifiuti urbani ed assimilabili. Pare opportuno precisare che la stima del fabbisogno impiantistico del PPGR 2007 per la parte relativa ai RU, rappresenta una "soglia minima" dimensionale sotto la quale il sistema integrato
Va indicata un’eventuale offerta aggiuntiva di riciclaggio
di gestione dei rifiuti urbani e assimilati può non essere idoneo per cogliere l'obiettivo dell'efficace governo dei rifiuti. Quello indicato rappresenta il “fabbisogno strettamente necessario”. A questa “soglia minima”
di fabbisogno dovrà essere stabilita una eventuale “offerta aggiuntiva” di riciclaggio, recupero e smalti-
mento al fine di raggiungere margini gestionali di piena sicurezza per l'intero sistema provinciale.
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Dimensionamento degli impianti di compostaggio Per quanto riguarda la frazione organica dei rifiuti urbani stimata in poco meno di 50.000 t/a che deve essere destinata ad impianti di compostaggio localizzati sul territorio provinciale si prevede la
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seguente necessità impiantistica: a. impianto di compost verde per una potenzialità di circa 25.000 t/a, stante la produzione 2006 di verde (sfalci e materiale vegetale)
stimata in 22.620 t e impianto a digestione anaerobica che riceva circa 20.000 t/a di FORSU prodotto. E’ preferibile che a valle del processo sia presente il processo di finissaggio.
b. impianto di compostaggio con potenzialità pari a 50.000 ton/a che riceva la frazione organica dei RU Le opzioni a) e b) devono essere considerate opzioni alternative.
ABBISOGNO DI DISCARICA PER LO SMALTIMENTO DEL SECCO RESIDUO INDIFFERENZIATO
Per il dimensionamento impiantistico per lo smaltimento del flusso di rifiuti urbani indifferenziato è definito secondo l'attuale assetto normativo. In questo scenario, nei sei anni 2006-2011 andranno in discarica circa 117.395 t di RU sottoposti a selezione e trattamento e non recuperabili in alcun modo.
APPORTI ALLA DISCARICA 2006-2011
Di seguito, una tabella di sintesi illustra le voci di calcolo per il dimensionamento
4.
Rifiuti da fermo impianto (t)
Materiale organico stabilizzato (t)
Anno
Ingombranti a smaltimento (t)
2006 2007 2008 2009 2010 2011
13.885 14.041 0 0 0 0
5.454 5.563 5.595 5.490 5.381 5.294
0 0 14.698 14.342 13.976 13.677
19.338 19.604 20.292 19.832 19.358 18.971
Periodo 2006-2011
27.926
32.776
56.693
117.395
Apporto in discarica (t)
5.1 DIMENSIONAMENTO VOLUMETRICO DELLA DISCARICA FABBISOGNO VOLUMETRICO 2006-2011
Anno
Apporto in discarica (t)
Incremento 10% altri trattamenti (t)
2006 2007 2008 2009 2010 2011
19.338 19.604 20.292 19.832 19.358 18.971
1.934 1.960 2.029 1.983 1.936 1.897
Incremento 20% RS provinciali (t)
Ai fini del calcolo della volumetria di discarica necessaria al sistema di smaltimento si è considerato: • una maggiorazione del flusso dei
Incremento 25% RS extraprov. (t)
3.868 3.921 4.058 3.966 3.872 3.794 Volume
Rifiuti totali in discarica (t)
4.835 29.975 4.901 30.386 5.073 31.453 4.958 30.739 4.839 30.005 4.743 29.405 totale 2006-2011
Volume (m3)
Scorie (t)
Scorie (m3)
Volumetria discarica (m3)
37.468 37.983 39.316 38.424 37.506 36.756
0 0 6.000 6.000 6.000 6.000
0 0 3.333 3.333 3.333 3.333
37.468 37.983 42.649 41.757 40.839 40.089 240.784
rifiuti del 10% rispetto al fabbisogno in ragione di rifiuti derivanti da altri trattamenti • una maggiorazione del flusso dei
rifiuti del 20% rispetto il fabbisogno per i rifiuti speciali non pericolosi prodotti nel territorio provinciale che possono essere smaltiti in discarica
25 • una maggiorazione del flusso dei rifiuti del 25% rispetto il fabbisogno per i rifiuti speciali non pericolosi prodotti fuori dal territorio provinciale che possono essere smaltiti in discarica • la previsione che il 50% delle scorie del termoutilizzatore non sia possibile destinare al recupero • un indice di abbancamento pari allo 0,8
In base a queste stime, per interrare in sicurezza 203.882 t di rifiuti è necessario avere disponibile in discarica un volume pari a 199.804 m3. Per giustificare la economicità nella realizzazione e gestione dell’impianto e successiva fase di post chiusura, si ritiene opportuno considerare una volumetria maggiore destinata ai rifiuti speciali extraprovinciali stimati in
36.700 m3. Tali flussi saranno regolati dagli appositi accordi previsti dall’art. 20, comma 4, lett. d della L.R. 12/07. Si prevede inoltre di disporre di una quota parte per il conferimento delle scorie derivanti dal TUR (13.500 m3) nel caso non sia possibile avviare al recupero l’intera produzione.
Fabbisogno volumetrico 2006-2011 Da quanto sopra detto è ragionevole prevedere una discarica per rifiuti non pericolosi con volumetria pari a m3 250.000. Il fabbisogno di discarica indicato è relativo al periodo 2007-2012. Il PPGR 2007 prende in considerazione esclusivamente l’ipotesi di ampliamento dell’attuale discarica sita in comune di Malagnino. Per ampliamento della discarica di Malagnino si deve intendere l’occupazione di un’area adiacente all’attuale impianto avente superficie, al netto delle aree di pertinenza e di servizio, non superiore al 50% dell’area occupata dall’attuale discarica nonché l’incremento di volume che non deve essere superiore
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al 50% di quello autorizzato. Tale area dovrà essere considerata come ultima estensione possibile dell’attuale impianto di smaltimento considerati le caratteristiche ambientali e territoriali nonché le criticità ambientali in essere che determinano il confinamento definitivo della discarica. In particolare: a nord e nord-ovest il tracciato della futura autostrada della CR-MN, a ovest e a sud presenza del bosco che rappresenta la compensazione ambientale dell’area occupata dalla discarica e ad est la presenza a circa 250 m di una cascina. La realizzazione dell’ampliamento è subordinata alla realizzazione del/degli
MPIANTO DI SELEZIONE
L’impianto di trattamento è necessario per la selezione dei RU indifferenziati, per una potenzialità pari a 70.000 t/a, a cui è possibile aggiungere almeno il 20% di rifiuti speciali non pericolosi che abbiano le caratteristiche di ammissibilità. A valle dell’impianto deve essere prevista una linea di stabilizzazione della frazione organica che residua dal trattamento.
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impianto/i di trattamento, così come definito dall’art. 2 e con le modalità previste dall’art 7 del D.lgs 36/03. L’impianto in argomento è finalizzato inoltre al raggiungimento degli obiettivi di recupero previsti dalla normativa di settore nazionale e regionale. Si evidenzia infine l'obbligo a carico del soggetto che realizzerà e gestirà la
futura discarica per rifiuti non pericolosi della provincia che consiste nel prendere in carico la gestione del post-chiusura delle eventuali discariche per rifiuti urbani cessate, presenti sul territorio, ivi compresa la ex discarica di Corte Madama", così come proposto in Giunta Provinciale con atto n. 673 del 4/12/2007.
MPIANTO GESTIONE FANGHI
Stante le restrizioni derivanti dalla direttiva 91/676/CEE del Consiglio 12.12.91 Direttiva Nitrati, considerati i recenti orientamenti in materia di gestione dei fanghi, considerato altresì che in questa Provincia la produzione di fanghi (riferimento al CER) per la quale esistono già autorizzazioni al recu-
pero di fanghi in agricoltura appare essere dell’ordine di 53.000 ton/a, e il recupero in agricoltura effettivo risulta essere dell’ordine di 80.000 ton/a di cui all’incirca il 70 % derivante da soggetti gestori aventi impianto fuori provincia, considerata inoltre la vocazione del territorio ad agricoltura di qualità per cui
bisogna prestare una particolare attenzione all’uso del suolo, emerge l’esigenza di prevedere un impianto di gestione dei fanghi preferenzialmente orientato al recupero energetico con potenzialità massima di circa 55.000 t/a cui aggiungere un 20% destinato alla gestione dei rifiuti prodotti fuori provincia.
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T
ERMOUTILIZZATORE DI CREMONA
Per il termoutilizzatore del Comune di Cremona è necessario prevedere: • a. Ammodernamento della prima e seconda linea con l’utilizzo di tecnologie innovative • b. Ammodernamento delle tecnologie di recupero energetico
I
DISCARICHE: ASPETTI GENERALI Per ciò che concerne tutte le tipologie di discarica (non pericolose, pericolose, inerti) si precisa il significato del termine “ampliamento di discarica”. Per ampliamento di discarica si deve intendere l’occupazione di un’area adiacente all’impianto esistente avente superficie, al netto delle aree di pertinenza e di servizio, non superiore al 50% dell’area occupata dall’attuale discarica nonché l’incremento di volume che non deve essere superiore
MPIANTO SMALTIMENTO RIFIUTI CONTENENTE AMIANTO
Per quanto riguarda la eventuale realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti contenenti amianto, dai dati forniti da ARPA Regionale - UO RifiutiOsservatorio e Sezione Catasto Regionale Rifiuti circa le dichiarazioni MUD (Modello unico di dichiarazione ambientale) 2006 (dati 2005) bonificati, si evince che la produzione totale di rifiuti contenenti amianto nei 5 anni (2000-2005) si attesta ai 2.200 t/a. Considerato che sul territorio provinciale è già presente una discarica per rifiuti non pericolosi di cui, in questa pianificazione, si prevede un ulteriore ampliamento, stan-
al 50% di quello autorizzato. Tale definizione è supportata dal fatto che tutti gli studi circa il dimensionamento, tipologia e localizzazione dell’impianto vengono effettuati sulla prima ipotesi di richiesta di autorizzazione. Si sottolinea come i criteri di localizzazione degli impianti di gestione di rifiuti stabiliscono che i nuovi impianti dovranno localizzarsi ad una distanza di almeno 5 Km dalle discariche chiuse o cessate e da quelle attive.
te anche la programmazione di una discarica per rifiuti inerti soprattutto dedicata al conferimento di scorie, considerato che in questa Provincia viene recuperato in agricoltura un quantitativo che risulta essere dell’ordine di 80.000 t/a di cui all’incirca il 70 % derivante da soggetti gestori aventi impianto fuori provincia, ritenendo pertanto che la pressione ambientale sia elevata e che il territorio provinciale si faccia già abbondantemente carico dello smaltimento di rifiuti non solo in loco prodotti, non si ritiene opportuno realizzare un altro impianto di smaltimento rispetto a quelli già proposti.
I N T E RV E N T I per l’attuazione del piano
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REVENZIONE E RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI
Le politiche di prevenzione e minimizzazione della produzione dei rifiuti, sia quelle delle pubbliche amministrazioni sia nei diversi settori dell’industria e del commercio, hanno assunto negli ultimi anni un peso sempre maggiore grazie anche alla nascita di una nuova sensibilità e all'evoluzione normativa maturate. Gli obiettivi prioritari delle politiche di gestione dei
rifiuti sono diventati: 1. il disallineamento crescita economica aumento degli scarti consumi e produzione; 2. l’ottimizzazione sistemi di gestione ai della massimizzazione recupero di materiali residui prodotti.
tra e da dei fini del dai
Al riguardo, il PPGR 2007 della Provincia di Cremona ha stabilito un obiettivo
27 annuo di riduzione dei rifiuti urbani pari allo 0,5% del totale, a partire dal 2007. Tale obiettivo consentirà nel periodo 2007 -2011 una riduzione del 2,5 % dei RU rispetto il trend che avrebbe senza le politiche di riduzione previste. Il trend “naturale” della produzione di rifiuti stima per il 2011 una produzione
sempre più urgente. A tal proposito, le nuove norme sulle discariche e sugli inceneritori (rispettivamente il D.lgs. 36/03 ed il D.lgs. 133/05) risultano incentivanti per le politiche di gestione dei prodotti e dei servizi che minimizzano la produzione e la pericolosità dei rifiuti (prevenzione) e di quelle di
I costi di smaltimento rendono la riduzione sempre più urgente
di RU pari a 194.822 t che si riduce a 189.952 t grazie ad interventi di riduzione della produzione. Per i rifiuti speciali il PPGR 2007 non fissa target pur ribadendo la necessità di specifici interventi nel campo della prevenzione. L’aumento dei costi di gestione del ciclo dei rifiuti ed in particolare della fase di smaltimento dei rifiuti, ha reso il problema della riduzione dei rifiuti
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gestione dei rifiuti che massimizzano il loro recupero come materia (minimizzazione). All’aumentare dei costi di smaltimento dei rifiuti, produttori e gestori dei rifiuti avranno sempre maggiore interesse economico a sviluppare dette politiche di prevenzione e minimizzazione. Sulla base di tali premesse appare evidente come, da una lato, per i produttori cresce l’interesse nel contenimento dei propri rifiuti, oltre che per motivi economici, perché il mercato seleziona sempre di più i competitori
sulla base della qualità ambientale dell’offerta, dall’altro per chi gestisce i rifiuti, in particolare quelli derivanti principalmente dalle attività di consumo (Comuni e imprese di igiene urbana). Prevenirne e minimizzarne la produzione di rifiuti rappresenta oggi la nuova sfida nell’ottica dell’efficienza, efficacia ed economicità del servizio ai cittadini nonché per il raggiungimento della sostenibilità ambientale nella gestione del ciclo, soprattutto nel momento in cui il settore si avvia verso la competizione di mercato.
REVENZIONE, RIDUZIONE DEI RIFIUTI E RIUTILIZZO DEI BENI NELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
L’obiettivo relativo alla prevenzione dei rifiuti per minimizzarne produzione e pericolosità è uno dei cardini attorno ai quali ruota la politica comunitaria in materia di gestione e smaltimento dei rifiuti. Già nel 1991, l’allora
Tecnologie pulite per limitare la produzione dei rifiuti
Comunità europea con la Direttiva 156/911 stabiliva che ai fini di un'elevata protezione dell'ambiente
fosse necessario adottare misure intese a limitare la formazione dei rifiuti promuovendo le tecnologie
«pulite» e i prodotti riciclabili e riutilizzabili, tenuto conto delle potenziali possibilità del mercato per i rifiuti ricuperati. Inoltre, con la stessa direttiva è stata definita una gerarchia di intervento per la gestione dei rifiuti che vede come azione prioritaria la prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. L’approccio alla prevenzione è stato confermato e rafforzato nei successivi provvedimenti ed è stato via via introdotto nelle legislazioni nazionali e regionali e nei piani e programmi di gestione dei rifiuti.