Sommario
Asiaderica Urchedttoi lfatto di Fe anuele An 010 ed Em 10 febbraio 2 nata il
Editoriale
3 Artigiani in evidenza
Aprile 2010 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
Associazioni
4 Due importanti riconoscimenti per i volontari 5 6 Marzo 2010: Il Papa incontra i volontari di Protezione Civile
Attualità 6 Alpe-Adria un’opportunità che viene dalla scuola 9 Solo panini ai bimbi di Montecchio se mamma e papà non pagano la mensa
Resoconti
7 Alpini e bandiera italiana
Beneficenza 8 I quadri della beneficenza
Palio
10 - 11 Le meraviglie del 40° Palio 12 - 13 Intervista: Edda Rebellato
Sport
14 - 15 22 Maggio 2010: il Giro d’Italia scalerà il Monte Grappa
Cultura
16 L’Asilo di Fellette fa… acqua 17 - 18 19
Notizie in breve Defunti
Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco ccp. n. 9337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
Il Nuovo Ezzelino Aprile 2010
EDITORIALE - PAG. 3
Artigiani in evidenza Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice alla manifestazione Maurizio Carlesso che ha suggellato con un ambito riconoscimento il lavoro degli artigiani di Romano. Alla nutrita presenza delle autorità Comunali, Provinciali, di Categoria e con l’ottima regia del Presidente dell’Associazione Artigiani locale Maurizio Camazzola e del Comitato Siriola, si è inaugurata la rassegna ospitata all’interno della recuperata Fornace Panizzon.
Per chi non avesse ancora potuto visitare la ricostruzione effettuata sul manufatto, è sicuramente l’occasione ghiotta per farlo, abile opera di restauro ha proposto all’attenzione di tutti uno spaccato di vita che tutti i nostri genitori ricordano bene. Per passare poi al significato più intenso e caratteristico della manifestazione, basti un bre-
ve spaccato delle moltissime attività artigianali che hanno dato il loro contributo in vecchie attrezzature e antiche tecniche operative che lasciano il passo man mano alle nuove scoperte tecnologiche che facilitano l’opera dell’artigiano o dell’artigiana nel proprio lavoro. Uno spaccato d’epoca che permette di apprezzare e rivivere altri tempi, complimenti a tutti quelli che hanno organizzato e contribuito all’ottima riuscita della manifestazione. Undici sono stati i benemeriti artigiani che sono stati insigniti di un’attestazione premiati dal Sindaco di Romano, dall’Assessore alle attività produttive del Comune, dal rappresentante della categoria del Mandamento e dall’Assessore Provinciale Stevan.
Il sunto del lavoro dei nostri operosi artigiani è ben espresso nella preghiera dell’artigiano, che è stata proposta alla mostra e che desidero farvi conoscere: “Insegnami, o Signore a ben utilizzare il tempo che mi concedi per lavorare, e a ben impegnarlo senza perdere nulla. Insegnami, o Signore, a trarre profitto dagli errori passati, senza cadere nei rimorsi che rodono. Aiutami all’inizio dell’opera, là dove sono più debole. Signore, insegnami a pregare con le mani, con le braccia e con tutte le mie forze. Ricordami che il frutto del mio lavoro mi appartiene, e ciò che mi appartiene deve esserti reso donandolo. Perché, se io lavoro per il gusto del profitto, come un frutto dimenticato marcirò in autunno; Perché se lavoro per il piacere degli altri, come un fiore del campo appassirò la sera. Ma, se lavoro per l’amore del bene vivrò nel bene. Così sia.” Auguri per la manifestazione e vi aspettiamo alle intense giornate del palio.
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ASSOCIAZIONI - PAG. 4
Due importanti riconoscimenti per i volontari Sara Bertacco
Nella serata di lunedì 15 febbraio i volontari dell’Associazione AIB e Protezione Civile di Romano d’Ezzelino, unitamente ad altre Associazioni appartenenti al distretto territoriale Vicenza 1, si sono ritrovati presso la sala comunale di Pove del Grappa per ricevere direttamente dalle mani dell’Assessore Regionale alla Protezione Civile Elena Donazzan il nuovo tesserino identificativo personale, frutto di un progetto di lavoro di un’equipe specializzata durato un paio d’anni.
Si tratta di una tessera nella quale sono visibili le generalità del volontario e l’Associazione di volontariato di appartenenza, ma non è tutto. Non si tratta infatti di una semplice tessera cartacea, la stessa che già compariva sulle divise dei volontari, ma di un tesserino simile ad una carta di credito con una caratteristica particolarmente significativa: la tessera, realizzata con tecnologia RfiD, è dotata di un codice a barre che permette l’inserimento dei dati del volontario in un nuovo data base predisposto dalla Regione del Veneto nonchè l’immediata registrazione nominativa del volontario in molte attività programmate dagli enti preposti di Protezione Civile. Questa grande novità permette di snellire i momenti di registrazione iniziali dei volontari, a volte molto lunghi, che precedono gli interventi veri e propri di Protezione Civile. La tessera è anche in grado di memo-
rizzare una serie di dati quali le specializzazioni operative, le presenze agli interventi di Protezione Civile nazionali e internazionali, la disponibilità e i corsi di aggiornamento frequentati dal volontario. I volontari dell’Associazione di Romano d’Ezzelino hanno ricevuto il plauso anche dell’Assessore comunale Remo Seraglio presente alla serata, nonchè dell’ingegnere Mariano Carraro, responsabile Protezione Civile della Regione del Veneto.
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E ancora nel pomeriggio di sabato 27 febbraio presso il teatro “G. Gnoato” di Sacro Cuore nell’ambito di un incontro organizzato dall’amministrazione locale e rivolto ai giovani diciottenni del nostro comune, i volontari che hanno partecipato all’emergenza terremoto in Abruzzo hanno ricevuto dal Sindaco Olivo e dal vice prefetto della Provincia di Vicenza Dott. Foglia, un attestato di riconoscimento per l’attività svolta e per la dedizione e la sensibilità dimostrate in quell’occasione. Piena soddisfazione è stata quindi espressa in primis dal Presidente dell’Associazione di Protezione Civile locale Chemello e dai suoi volontari che quotidianamente lavorano per tutta la collettività.
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ASSOCIAZIONI - PAG. 5
6 Marzo 2010: Il Papa incontra i volontari di Protezione Civile È un’occasione che non capita tutti i giorni: incontrare il Papa per un’Udien- Gabriella e Calisto za Pontificia Speciale con i Volontari di Protezione Civile. Tutti ricordiamo che a sole tre settimane dal terremoto, il Papa è andato in visita all’Aquila: in quell’occasione, molti volontari e volontarie di Protezione Civile impegnati nell’attività di soccorso e assistenza hanno rinunciato ad incontrare il S. Padre Benedetto XVI, preferendo fossero le persone colpite dal sisma a poterLo avvicinare. Ad undicisi mesi di distanza, il Santo Padre ha però voluto ricompensare la loro generosità e far sentire a tutti i volontari la Sua vicinanza, concedendo un’Udienza Pontificia Speciale per la Protezione Civile. Dalla provincia di Vicenza siamo partiti una quarantina: in pullman, tanti volti conosciuti durante le esercitazioni, i corsi e nelle settimane in Abruzzo; l’esperienza drammatica che è stato il sisma, ha creato infatti anche tra noi volontari legami forti di amicizia e solidarietà. Dopo una notte di viaggio, alle 8 siamo arrivati in piazza S. Pietro, che in breve tempo si è riempita di tante divise gialle e ancora tanti volti conosciuti: eravamo in tutto oltre 7.000! Mentre sul palco si alternavano l’Orchestra Sinfonica Abruzzese ed il Coro delle Matite Colorate, su due megaschermi scorrevano le immagini di eventi importanti, accaduti in questi ultimi dieci anni, in occasione dei quali i Volontari della Protezione Civile hanno portato il proprio aiuto alle popolazioni colpite: il
Protezione Civile italiano, invidiato da tutto il mondo. Benedetto XVI ci ha rivolto parole veramente toccanti di ringraziamento per il nostro operato e ci ha spronati a non rimettere mai la grande generosità e l’altruismo, che caratterizzano ogni forma di volontariato, ribadendo l’importanza di tali valori anche per le più giovani generazioni. terremoto di S. Giuliano (2002), la strage di Beslan (2004), lo tsunami in Sri Lanka (2004) e poi la recente, terribile catastrofe abruzzese, con varie testimonianze toccanti. Quando infine arriva il Pontefice, ognuno vorrebbe stringergli la mano! Per tutti noi, si fa avanti il Capo del Dipartimento di Protezione Civile, Guido Bertolaso, che ci ha presentati al papa ed ha ribadito l’unicità del sistema di
Tanti volti conosciuti durante le esercitazioni, i corsi e nelle settimane in Abruzzo; l’esperienza drammatica che è stato il sisma, ha creato infatti anche tra noi volontari legami forti di amicizia e solidarietà
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ATTUALITA’ - PAG. 6
Alpe-Adria un’opportunità che viene dalla scuola Gianni Dalla Zuanna
Si può parlare bene della scuola in Italia? Mi rendo conto che, lasciandosi trasportare dall’emotività e dalla superficialità, è un po’ difficile. La riforma che si sta attuando ha creato, tra l’altro, tanta confusione nelle famiglie e nei ragazzi: non si capisce bene quali fini siano perseguiti e attraverso quali percorsi. Sembra che la parola d’ordine sia: tagliare, tagliare il più possibile.
Anch’io, come genitore, mi domando se si creda ancora in questa istituzione, se si voglia investire per il futuro dei nostri figli o se siano altri i campi d’interesse di chi governa e decide. Il personale docente appare, a volte, demotivato e privo di risorse di fronte ad un ambiente che diventa sempre più ostico, dove a volte viene a mancare il dialogo con i genitori e con gli alunni stessi. Gli edifici scolastici sono spesso inadatti e in qualche caso fatiscenti. I fenomeni di insofferenza e di malessere che pervadono la nostra società sembrano acuiti in un ambiente così particolare e tutti i giorni i giornali riportano casi di xenofobia, di bullismo, di violenze. Il quadro non è confortante, ma mi sovviene un detto trito e ritrito che recita così: “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”. Vero, anzi verissimo. Bisognerebbe puntare più l’attenzione su quanto di positivo la scuola fa, senza negare i disagi, essere propositivi e forse aiuteremmo quanti lavorano nel campo dell’istruzione ad uscire dalla trincea in cui sono rintanati. Parlando del nostro territorio, ritengo che possiamo ancora ritenere di buona qualità la nostra scuola, non solo ai li-
i loro coetanei di Villach, di Udine, di Opatija, di Nova Gorica e di Timisoara. Si sono confrontati fra di loro, rappresentando il proprio istituto, ma anche formando delle squadre miste, in gare di matematica, fisica, chimica, biologia, pallavolo, calcetto, corsa campestre, grafica, musica, fotografia ed altro. Ho vissuto in prima persona alcuni momenti di questa bella manifestazione ed ho apprezzato lo sforzo di quanti hanno collaborato per la sua riuscita. Trovo significativo che questi momenti di aggregazione, di scambio e di amicizia, siano stati un’idea dell’istituzione scolastica, che ha puntato all’avvicinamento di ragazzi di cinque nazioni, Italia, Austria, Slovenia, Croazia e Romania, ancor prima dell’entrata di questi paesi nella Comunità Europea. Sì, mi viene da pensare, la scuola sa ancora guardare avanti, tracciare linee per uno sviSì, mi viene luppo culturale e da pensare, la scuola sociale dei ragazzi, sa ancora guardare e lo fa nonostanvelli basilari, ma anavanti, tracciare linee te le difficoltà e la che a quello seconper uno sviluppo mancanza di fondi. dario. Un esempio culturale e sociale Un ultima riflessioche mi piace sottodei ragazzi, e lo fa ne: tocca ora anche lineare, so in questo nonostante le difficoltà a noi genitori rioce la mancanza di essere di parte di fondi cupare con decisiocome ex-allievo, è ne gli spazi che ci la manifestazione spettano di diritto, “Giornate di sport e cultura Alpe Adria” giunta ormai alla far sentire sempre e comunque la nosedicesima edizione. Quest’ann o è stra voce a fianco di chi lavora con i stata organizzata, ai primi di marzo, nostri ragazzi, assumere un ruolo prodal Liceo Jacopo da Ponte di Bassano positivo ed importante. Solo così poe ha visto coinvolti, a vari livelli, molti tremo, a partire da quel molto di buono che già c’è, costruire una scuola a appartenenti alla nostra comunità. I ragazzi del Da Ponte hanno accolto cui guardare con fiducia e serenità.
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RESOCONTI - PAG. 7
Alpini e bandiera italiana Gli alpini della sezione Montegrappa dell’Ana hanno dato vita nelle scor- G. C. se settimane ad una toccante serie di cerimonie in onore della bandiera italiana, scegliendo come terreno di approccio le scolaresche. Il primo degli incontri si è svolto il 10 febbraio scorso nel cortile del plesso scolastico Pascoli che è anche sede del terzo circolo didattico di Bassano, di cui è dirigente il prof. Aladino Tognon. In accordo con l’amministrazione comunale bassanese e con il sindaco si è scelta quella data per celebrare al contempo la ricorrenza del novantesimo anniversario di fondazione della sezione bassanese delle penne nere. Successivamente alla cerimonia celebrata in forma solenne con l’alzabandiera, la presenza della banda, i discorsi, gli onori ai caduti, la benedizione delle bandiere poi consegnate a tutti i plessi scolastici del circolo, si sono organizzati altri riti celebrativi nei vari punti della città, da Marchesane a Rondò Brenta, da quartiere XXV Aprile a Sant’Eusebio ed a Campese. A Valrovina si andrà probabilmente a giugno perché sono in corso dei lavori all’edificio scolastico. Gli alpini hanno posto in ciascun cortile un pennone con cavetto alzabandiera ad altezza utile anche per gli stessi bimbi. Entusiastica la risposta data dal corpo insegnante e soprattutto dai bambini che si sono cimentati sia in poesie che in canti patriottici, dando profondo significato alle cerimonie. In tutte le circostanze gli intervenuti, autorità militari, religiose e politiche e rappresentanti di quartiere, hanno sottolineato il grande messaggio di pace e l’esempio che viene dato dagli alpini in ogni parte del mondo.
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BENEFICENZA - PAG. 8
I quadri della beneficenza I quadri, pubblicati su questa pagina, dipinti dalle artiste de “La costola” sono stati messi in vendita ancora nel mese di Gennaio c.a. durante la Mostra dei presepi, dal ricavato, si pensava allora ma tutt’oggi è ancora così, si doveva procedere ad una donazione importante. L’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso Onlus sarebbe stata l’unica beneficiaria di questa donazione. Purtroppo, il caso ha voluto che nessuno si sia fatto avanti, perciò la decisione è quella di ritentare a lanciare dalle pagine di questo periodico, la sfida per la donazione.
Abbiamo, quindi, ritenuto che l’offerta debba essere libera e non vincolata come l’altra volta ad una base di partenza, tenendo sempre in mente che le gentili pittrici hanno comunque avuto delle spese (che non reclamano), perciò volontariamente si dovrebbe darle almeno un valore minimo (ognuno saprà in coscienza…).
Ricordate inoltre che in questo periodo di denuncia dei redditi potrete regalarvi una mini donazione destinando il 5 x 1000 all’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso Onlus, inserendo il C.F. nella casella delle onlus con C.F. 03264380241. Grazie del vostro Buon Cuore.
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ATTUALITA’ - PAG. 9
Solo panini ai bimbi di Montecchio se mamma e papà non pagano la mensa Bambini a pane e acqua alla mensa scolastica della Scuola Ele- Cinzia Bonetto mentare Manzoni a Montecchio. Per sei di loro, i cui genitori non hanno pagato la retta, il pasto servito a scuola è stato a dir poco “monacale”. Non è mia intenzione criticare o sostenere la decisione presa dall’amministrazione comunale di Montecchio. Penso dopotutto che ognuno di noi agisce secondo il proprio punto di vista utilizzando i mezzi possibili sia a livello emotivo, cognitivo e concreto; penso anche che non sempre è facile trovare un’alternativa di fronte a certe situazioni croniche. In qualità di psicoterapeuta vorrei semplicemente analizzare questo evento mettendomi nei panni del bambino, che in sostanza è colui che subisce la conseguenza della presa di decisione dell’amministrazione comunale. Egli non è affatto responsabile dell’accaduto, anzi diciamo pure che il bimbo è inconsapevole di ciò che sta succedendo, ma è l’unico che alla fine ne paga le conseguenze. Egli diventa attore all’interno di una scena che non conosce! Purtroppo questo succede in molte altre situazioni sia famigliari che extrafamigliari. Come potrebbe essere il “vissuto emotivo” da parte del bimbo? L’emozione del bambino dipende da come viene vissuto l’evento: di fronte ad una situazione altamente traumatizzante più soggetti possono reagire in maniera diversa. Ciò dipende non solo dalle proprie risorse personali, ma soprattutto dalla modalità con cui viene condotta la situazione. Detto questo, possiamo ipotizzare che i bimbi di Montecchio potrebbero aver vissuto
l’evento come un qualcosa di traumatizzante e di maltrattante perché si sono sentiti diversi dai compagni… e già qui ci sarebbe da dire rispetto alla tematica, tanto chiacchierata, sull’integrazione scolastica!
il bimbo è inconsapevole di ciò che sta succedendo, ma è l’unico che alla fine ne paga le conseguenze. Egli diventa attore all’interno di una scena che non conosce!
Oppure i bimbi potrebbero aver vissuto con serenità l’evento semplicemente perché hanno sentito l’aiuto e la vicinanza dei compagni e degli insegnanti: in questi casi la sofferenza o la confusione viene accolta e condivisa.
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Le meraviglie del 40° Palio Il Nuovo Ezzelino Aprile 2010
Per l’Associazione Culturale Siriola
Chiara Lerna
PALIO - PAG. 10
“Un vecchio e un bambino si presero per mano e andarono insieme incontro alla sera. Il vecchio parlava e piano piangeva, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo di miti passati...” Sulle note di Guccini ho pensato di presentarvi l’evento più importante di Romano: il 40° Palio di Romano.
È emozionante poter pensare di prendere per mano un anziano e accompagnarlo nel ricordo di una vita passata! Per chi ha la fortuna di avere ancora dei nonni e dei genitori che di Romano hanno fatto la storia, c’è un paese intero pronto ad accoglierli al 40° Palio. Se la Siriola è arrivata fino a qua il merito va a quelle persone che prima di noi sono partite con una valigia carica di idee, con la voglia di portare avanti le proprie origini con onore. Romano ha un’anima, e quell’anima sa parlare con il cuore. Così prendiamoci per mano e lasciamoci accompagnare in questa magnifica favola che in primavera popola le Contrade di Romano. Cominciamo il cammino nella storica Fornace Panizzon, dove troviamo ben 3 mostre: “Ieri bottega, oggi impresa”, a cura della Confartigianato Romanese e della Siriola, con prodotti e macchinari degli artigiani,che vanno dal ‘900 fino ai giorni nostri. Poi “Siriola in soffitta” con esposizione storico fotografica dove vengono raccontati 40 anni del Palio, ricordando anche la nascita degli Angoli Rustici. Inoltre “D’un tempo fermato”, mostra fotografica artistica a cura dell’Ezzelino Fotoclub, che in questi anni ha saputo catturare istanti di vita rurale proposti negli angoli rustici. Già, gli Angoli Rustici, sono giunti alla pregevole 20^ edizione, e meritano proprio una bella visita, iniziando da Contrà Ca’ Cornaro che presenta i burattini, con la ricostruzione
di un teatrino ambulante, affiancato da un laboratorio per bambini con attività di giocoleria e altro ancora. Percorrendo lungo i campi troviamo Contrà Carlessi e Contrà Pragalera che daea panocia sul canaro aea poenta sul panaro, attraverso una ricostruzione di antiche tradizioni, rivivono le tappe che portano il chicco di grano a diventare l’arma con cui i nostri avi combattevano la fame. Verso la montagna, sulla sinistra troviamo Contrà Marchi che con ‘na piòpa regaeà valorizza l’antico e duro mestiere del marangon. Lungo il cammino, per strada può accadere di trovar gente in costume che saluta con affetto: sono gli emigranti di Contrà Palù che ritornati in patria vanno a salutare parenti e amici di Romano. Simpaticamente propongono l’angolo itinerante emigranti in giro a parenti. Dalla valle si sente uno strano fruscio. Seguendo questo rumore ci troviamo nella corte dee lavandare di Contrà Farronati-Signori-Valle, quest’anno dislocata in due punti della borgata. Il mestiere della lavandara è stato uno dei simboli più importanti nei primi anni ‘900 e meritava una sua riproposizione in occasione del 40°. Contrà Zaghi racconta el fornasaro, il lavoro duro della terracotta creando copi, quarei, tavee, pignati e squee e altro ancora, tutto sviluppato in modo didattico attraverso la filiera di quegli anni. Il giro porta a Contrà Molinetto e qua si ritorna ai tempi della scuola dove il maestro rappresentava una figura
severa nella vita di uno scolaro ma al contempo importante e quindi il motivo è: ricordando il mio caro maestro. Puntando la riva de Bregheto, si giunge in villa Negri di Torre, che in maniera semplice propone la domenica di festa ambientata nel primo dopoguerra dove la povertà regnava sulla vita di tutti i giorni! Così vien descritta ‘na domenega de festa. Per finire questo cammino, sul Col Bastia, l’Associazione Culturale Siriola si prende cura della ricostruzione di un momento di vita medievale per ricordare la dinastia degli Ezzelini. Tutto questo si svolgerà nella giornata di domenica 25 Aprile, ma andiamo per ordine di programma. Giovedì 22 aprile: 40 anni fatti in groppa, presentazione 40° Palio in collaborazione con l’Associazione Culturale Siriola e la partecipazione degli ex presidenti accompagnati da personaggi che hanno caratterizzato la storia del Palio. Venerdì 23 aprile: serata celtica con il gruppo Wicked Sensitive Crew. In centro parrocchiale Premiazione del III concorso Bocia Panocia e consegna dell’Antologia 3 Bocia Panocia. In mattinata visita guidata delle scuole negli angoli delle lavandare di Farronati-SignoriValle e della terracotta degli Zaghi
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Sabato 24 aprile: liscio con i California Specialità col piatto tipico di musso. La serata è allietata dalla presenza delle finaliste di Miss Palio 2010. Domenica 25 aprile: 20ª edizione Angoli Rustici dalle ore 9.00 alle 19.00. Pausa dalle 13.00 alle 14.30. Finale Miss Palio 2010 ore 20.30. Giovedì 29 aprile: serata latino americana in compagnia del DJ El Niño. Venerdì 30 aprile: serata musicale con i Settesotto. Sabato 1 maggio: ore 19.00 SS Messa e cena delle contrade accompagnata dagli Sbandieratori degli Ezzelini e dal Coro Ezzelino. Domenica 2 maggio: dalle ore 9.00 alle 12.00 Trattori in piazza con la collaborazione del Museo Bonfanti. Alle ore 15.00, ammassamento presso cantiere Farronato (guini) per la sfilata storica delle contrade lungo via Dante, via Roma, via Ugo Foscolo. A seguire il giuramento dei Fantini con il via al 40° Palio delle Contrade. Alle 20.00, estrazione sottoscrizione a premi, e poi musica con i Retrospettiva. Vi ricordo che, come ogni anno, di sera è sempre a vostra disposizione il fornitissimo stand gastronomico con qualche novità in più!!! Inoltre nelle 2 domeniche lo stand è aperto anche a mezzogiorno. “...e in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli, il ritmo dell’uomo e delle stagioni. Il bimbo ristette, lo sguardo era triste e gli occhi guardavano cose mai viste; e poi disse al vecchio, con voce sognante: mi piaccion le fiabe, raccontane altre”. Concludo così come ho iniziato, sulle note di Guccini, consapevole che la Siriola non finirà mai di stupire! Per tutti noi questa edizione è una grande sfida per gestire al meglio l’eredità che da 40 anni coltiviamo come un grande tesoro e che in questi anni ha assunto un valore inestimabile. Coltiviamo le nostre origini, pensiamo positivo e cerchiamo di creare attorno a noi quell’atmosfera di magia in modo che un domani anche noi avremo l’onore di avere fatto parte di una favola da poter raccontare.
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Edda Rebellato Duilio Fadda
Spesso quando si vuole ricordare importanti avvenimenti della vita pubblica si ricorre a documenti o a persone ufficialmente riconosciute come esperte della materia. Il Palio di Romano è fra gli eventi del comune Ezzelino fra i più significativi, c’è però una storiografia a tratti lacunosa, non per volere degli storici ma per una mancanza di continuità nell’aggiornamento della passata realtà. Mi sono quindi permesso di ricercare fra i possibili protagonisti, dalla nascita dell’evento ad oggi, andando a curiosare tra fatti e aneddoti non contemplati dentro la storia del palio stesso. Edda Rebellato è una delle persone che ha vissuto il palio dietro le quinte, al fianco di uno degli artefici e dei protagonisti dell’evento, partendo dalla nascita del comitato Siriola e, ripercorrendo gli avvenimenti per gli anni vissuti accanto al compianto Mario Andriollo, sono andato a trovarla per ricordare una parte del suo passato…
L’intervista Mario è stato fra i promotori ed anche uno dei protagonisti del Palio, fino al giorno della sua scomparsa… Edda: Prima di Lui cominciarono altri. Intanto la festa della Candelora fu lo spunto per dare inizio ad una celebrazione più importante che non doveva ridursi alla solita sagra paesana ed anche perché, la stagione in cui si svolgeva, era povera di momenti di aggregazione. Sta di fatto che si partì con questa corsa dei mussi durante la festa della Candelora e gli ideatori del palio furono: Silvestro Bizzotto, Alfredo Farronato “Ciorci”, Silvestro Farronato (Silvio Pignato) Bontorin Grabriele e Alfredo Fontanesi. Quasi tutti facevano parte del gruppo “Poenta e Uganega”, ma anche altri volontari si aggregarono al gruppo iniziale e questi progettarono la corsa dei mussi ed anche il tracciato. Fin dall’inizio i diversi giovani volontari impegnati, costruirono la baracca in legno della Pro Loco che venne costruita e posizionata nel piazzale Cadorna. Il legno procurato
per la costruzione della baracca fu donato, a questi giovani, dal papà di Gianni “Moda” Donazzan e tagliato da un folto gruppo di Romanotti nel bosco davanti alla chiesa di Cibara. Intanto, scorrono le foto storiche del palio d’altri tempi e ad un certo punto compare una foto “Ecco, vedi, guarda questa foto, questi sono il gruppo che ha tagliato la legna per la baracca, qui se vede me fradeo, questo xe Mario…
artigianali del periodo. Il circuito era di cinque giri, partendo dalla Farmacia, poi davanti alla pasticceria Zilio, fino al Bar Pedrocchi, poi giù per il piazzale Cadorna e avanti per un altro giro. Dopo quattro anni, nel 1976, Mario si dimise e venne sostituito alla presidenza da Gianni Simonetto e dopo di lui venne eletto presidente Danilo Chemello. Danilo, in quelli anni era affiancato da una figura storica del palio, che però ormai non partecipa più. Pierita Gheno, era a tutti gli effetti la segretaria di Danilo ed annottava tutti gli avvenimenti dell’epoca, probabilmente possiede ancora una ricca documentazione del periodo vissuto a fianco del presidente d’allora.
Mario, comunque ebbe un ruolo importante nel comitato Siriola, direi determinante… Edda: Mario, coadiuvato dal gruppo “Poenta e Uganega”, divenne il primo presidente del Comitato e loro studiarono e crearono il primo circuito fra il piazzale Cadorna e Borgo Zucco o Borgo Industriale, come preferivano chiamarlo alcuni. Questa seconda denominazione veniva usata perché lungo questa via si svolgevano quasi tutte le attività
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Nelle foto che ritraggono i primi vincitori della corsa, si nota che al posto dello storico “Palio”, il primo arrivato ha in mano una coppa, quando nacque l’idea del trofeo con la torre di Dante ed il musso? Edda: Penso che l’idea del “Palio” nacque quasi subito dai promotori della corsa dei mussi e primo fra tutti Fontanesi, poi si dice che il disegno o l’idea finale del trofeo fu di Silvio Farronato dei Dori, maestro del coro Ezzelino, ora scomparso. Ricordo, invece, con più precisione i viaggi di Mario, con la sua “Fiat 850”, per andare a Castel Tesino; andarono parecchie volte lassù, per poi portare a casa il prezioso trofeo. Hai qualche altro ricordo, magari una curiosità? Edda: Ma… ora non mi viene niente in mente. Ah ecco, adesso mi ricordo. Vedi questa foto, la persona che ho al mio fianco è Giulio “Burlaco”, e lui, è sempre stato un personaggio importante per il palio, soprattutto per la contrà Cà Cornaro. Mi viene in mente quando col Carretto, nei primi anni, si faceva la sfilata lungo la via Dante ed il tema quell’anno era “Descargar ‘a Montagna”, Giulio, allora, aveva una cagnetta che lo seguiva ovunque. Non si sa come, ma durante il corteo, questa cagnetta morì, forse il decesso era dovuto al sovrappeso dell’animale o alla fatica che fece per star dietro al carretto, sai era molto grossa.
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li preparò mia cognata, cioè la sorella di Mario. Le camicie furono fatte con un tessuto lavorato al telaio, così aveva suggerito Albino Benacchio, in totale di questi completi, ne furono confezionati ottanta capi. I primi vestiti invece, quelli delle donne, li feci io con la collaborazione di altre signore, erano sedici vestiti cuciti da questo gruppo di donne.
E di Mario, hai qualche curiosità, da ricordare? Edda: Di Mario, ricordo che era spesso fuori casa, per un motivo o per un altro, appena finiva con il lavoro a scuola e tornato a casa e finito di mangiare, andava dappertutto, in cerca di questo o di quello e spesso, quando rientrava, aveva un diavolo per capello perché non trovava quel che andava in cerca. Il palio lo teneva impegnato tutto l’anno e grazie anche al suo impegno vennero fatte alcune migliorie, per esempio nei costumi. Per i vestiti si impegnò in prima persona a trovare qualcuno che li confezionasse, così si rivolse ad un suo amico, un certo Marcello Bontorin, che faceva pantaloni e aveva un laboratorio vicino alla pesa in via Roma. Costui fece i pantaloni, mentre i gilet
Ora che Mario non c’è più e tuo nipote Jurij è diventato a sua volta presidente dell’Associazione Siriola cosa puoi dirmi? Edda: L’altra sera, quando in TV hanno trasmesso l’intervista ai promotori del palio ho pensato proprio alla mancanza di Mario, chissà che gioia avrebbe provato nel sentire suo nipote parlare della manifestazione dove ha speso tantissime energie. Questo l’ho pensato io ma sicuramente lo avrebbe condiviso anche lui, in casa quando si parlava di palio, la mamma di Jurij e tutti noi altri familiari eravamo un’unica forza nel raggiungere gli obbiettivi. Ora vedo mio nipote convinto e orgoglioso di essere l’artefice della riuscita del palio del 2010 e credo e spero che Mario ne sia contento. Grazie Edda per la tua testimonianza, sicuramente noi resteremmo dell’idea che senza uomini come Mario non si realizzano certi sogni e a noi ci piace sognare.
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22 Maggio 2010 Franco Latifondi
Questa è la data che tutti gli appassionati di ciclismo della nostra zona ha segnato nel proprio taccuino. Sì perché proprio il 22 maggio il Giro d’Italia scalerà il Monte Grappa. Era da molto che tra tifosi e appassionati ci si chiedeva quando avremmo rivisto i ciclisti professionisti scalare il Monte Grappa, anche perché sono passati ben 28 anni dall’ultima volta (era il 1982)!
MONTE GRAPPA
Nella storia del Giro la salita del Grappa è stata inserita nel percorso solamente tre volte. La prima fu nel 1968 con l’arrivo proprio in vetta ai 1732 metri e in quell’occasione vinse un parmense, Emilio Casalini, gregario del grande Eddy Merckx, il quale, dalle cronache del tempo, si racconta non la prese molto bene e il giorno seguente a quella tappa si rifece sulle tre cime di Lavaredo dove vinse e conquistò la maglia rosa che indossò fino alla fine di quel giro. La seconda volta fu nel 1974 e il Grappa fu il protagonista del Giro, inserito come ultima salita dell’ultima settimana delle Alpi: fu la tappa decisiva Misurina - Bassano Del Grappa che comprendeva nel percorso i passi Tre croci, Falzarego, Valles Rolle e in fine Grappa. La maglia rosa Eddy Merckx, soprannominato “il Cannibale”, partì in quell’occasione con soli 12 secondi di vantaggio e sul Grappa fu una vera battaglia: un certo Fuente le provò tutte (teniamo conto che la salita che porta al Grappa da Seren Del Grappa a quel tempo era sterrata), ma alla fine
Lunghezza: km 18,900 Dislivello: m 1501 Pendenza media: 7,9% Pendenza massima: 14%
l’arrivo a Bassano fu in volata e vinse Merkx davanti a Moser e Gimondi. L’ultima volta fu nel 1982; non fu una tappa decisiva dal punto di vista della classifica ma sicuramente Giuseppe Saronni non si sarà ancora dimenticato delle sette forature che ebbe nella discesa verso Seren, ovviamente sempre sullo sterrato. Quel giro lo vinse Hinault. Altri tempi adesso! Le strade che portano in vetta sono tutte asfaltate e ce ne sono addirittura nove nella tappa di Ferrara – Bassano. La strada scelta è quella dedicata al Generale Giardino con partenza dalla chiesa di Semonzo, una salita lunga circa 16,6 km che si può dividere in due tronconi, il primo di 9,4 km con pendenza media dell’8,3% (partenza dalla chiesa fino a Campo Croce caratterizzata da 21 tornanti) una salita che si può definire in gergo ciclistico dolce; il secondo tratto invece di 7,2 km con pendenza media dell’8,7% caratterizzata da alcuni punti veramente impegnativi come ad esempio il tratto da Baita Ca’ Mol e quello di malga Le Saline con una pendenza al 15% ed alcuni altri punti sempre a due cifre prima di scollinare. La discesa sarà effettuata sulla strada Cadorna attraversando il nostro comune fino al Municipio per poi girare verso Asolo dove è previsto l’arrivo. Sarà sicuramente un grande giorno per gli appassionati ma sarà anche l’occasione per promuovere il nostro territorio, la nostra Montagna (“L’Alpe Madre”, così era chiamato un tempo il Grappa) visto il grosso afflusso di tifosi e l’interesse dei media a seguito del Giro.
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L’Asilo di Fellette fa … acqua Scuola dell’Infa nzia Paritaria Parrocchiale “SS. Redentore” Fellette di Roma no d’ Ezzelino
Un progetto didattico per 60 bambini di 5-6 anni diventa spunto di riflessione per tutta la comunità sul valore dell’acqua e il suo risparmio. Dalla scuola alla comunità: coinvolte anche Etra Spa e l’Amministrazione di Romano, con in mente l’Africa. Acqua da conoscere e da rispettare. Si potrebbe sintetizzare attorno a due parole il progetto realizzato dalla scuola per l’infanzia “SS. Redentore” di Fellette di Romano e dedicato a questo elemento: “conoscenza” e “rispetto”. «Nel corso dell’anno scolastico – spiegano le insegnanti Elisa Bordignon e Alessia Prandini, curatrici del progetto – abbiamo affrontato il tema dell’acqua, come sfondo integratore per una serie di attività didattiche. Da ottobre a dicembre abbiamo coinvolto i bambini nell’indagine e scoperta delle sue proprietà, quindi nella seconda parte del progetto abbiamo centrato l’attenzione sul suo essere “risorsa”, sollecitando i bambini ad una riflessione sui comportamenti che ne inducono lo “spreco”». In questo modo circa 60 bambini tra i 5 e i 6 anni (i “grandi”) hanno potuto affrontare uno dei più delicati e dibattuti temi ambientali e sociali. «Abbiamo voluto sottolineare – spiegano infatti le due insegnanti, coordinate da suor Tosca Zampieron, responsabile didattica della scuola – come la disponibilità dell’acqua non sia uguale in tutto il mondo. Affrontando in questo modo anche il tema della povertà e dell’indigenza di chi, in molte parti del mondo, non riesce a soddisfare la basilare esigenza di bere».
laboratori sul tema, e abbiamo elaborato una personale “carta dell’acqua”, con una serie di regole per l’utilizzo di questo bene, raccolte in un libro che giovedì 25 marzo, consegneremo al Sindaco Rossella Olivo, come rappresentante di tutti i cittadini di Romano». I progetti della scuola sull’acReferenti qua però non del progetto: si fermano qui. Alla fine del perUn progetto articolato ininsegnanti corso infatti sarà somma, che proprio per Elisa Bordignon distribuito ai baml’attualità dei temi che e Alessia Prandini bini un regolatopropone, è presto cretel.: 0424 31012 re di flusso, come sciuto, proponendosi anriconoscimento di che al di fuori delle mura una acquisita consapevolezza sul scolastiche. valore del corretto utilizzo del bene «Inizialmente abbiamo voluto condividere con i genitori l’importan- idrico e infine, il progetto didattico za di una educazione al rispetto giungerà sino in Africa, grazie ad dell’acqua – confermano le inse- un gesto concreto e molto bello. gnanti Bordignon e Prandini – ma, gli stessi bambini, hanno sentito Bambini, famiglie e docenti infatl’urgenza di coinvolgere tutta la ti, offriranno un contributo per la costruzione di un pozzo, là dove società “dei grandi”. Così siamo entrati in contatto con l’acqua non è solo una risorsa, ma Etra Spa, che organizza incontri e una necessità.
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 17
Chi fermerà la musica Eravamo nell’anno 1991 quando don Teresio l’allora arciprete della parrocchia di Romano d’Ezzelino (attualmente parroco della parrocchia di Fellette) interpellò un certo Luciano Bragagnolo per la messa in onda di un qualcosa per animare la parrocchia che con il tempo si è trasformato in uno spettacolo che ha fondato le sue radici nella famosissima canzone dei Pooh “Chi fermerà la Musica”. È passato quasi un ventennale ed il gruppo formato da adolescenti ed adulti é vivo più che mai in attesa di festeggiare quest’anno a dicembre la 20° edizione un traguardo che è il frutto del duro lavoro di Luciano e dei suoi collaboratori più stretti Manuel Bontorin Mauro Rebesco Marta Marcolin e Dario Vidale. Un team affiatato di cantanti per passione che nelle varie edizioni ha saputo proporre al numeroso pubblico presente un mix di successi italiani e stranieri con la classica interpretazione magistrale di sempre. Sono stati in molti i volti che si sono avvicendati sul palco del teatro parrocchiale di Romano e per chi ha smesso per vari motivi altri volti nuovi si sono avvicendati dando nuova linfa ad un gruppo già di per sé molto ben collaudato. I progetti per la prossima edizione che prenderà corpo il prossimo autunno riserverà delle gradite sorprese che per il momento non ci é dato sapere ma che stupiranno tutti quelli che seguiranno la kermesse l’8 dicembre nella ricorrenza dell’Immacolata Concezione.
Christian Rinaldo
Udine: 30° Raduno Nazionale Fanti d’Italia Il Gruppo Fanti Romano d’Ezzelino organizza un tour per la partecipazione al 30° Raduno Nazionale Fanti d’Italia che si svolgerà a Udine, dal 22 al 23 maggio 2010. Sarà un’ottima occasione per stare iniseme anche con le nostre famiglie. Particolaremente interessante tutto il programma, sia per i Fanti che per i loro accompagnatori che in dettaglio potranno fare delle escursioni, visite guidate, passeggiate in centro storico e molto altro ancora. Per maggiori informazioni e soprattutto per le vostre adesioni che devono pervenire entro il 1° maggio, vi preghiamo di contattare i nostri: Farronato Callisto 0424 37528 - 334.3788815 Farronato Giovanni 338 1236298 Chemello Maurizio 338 2329866 Vi aspettiamo numerosi. Il Direttivo di Romano
Il Gruppo Promotore del Nuovo Minifestival di Romano organizza, per l’anno 2010 la 19ª manifestazione canora per bambini/e e ragazzi/e dai 3 ai 14 anni residenti nel comune di Romano e per cori provenienti dai Comuni di Mussolente, Cassola e Bassano, per favorire lo sviluppo di attività culturali e ricreative del territorio. Il Minifestival si svolgerà in occasione della festa della Mamma, nei giorni 7 - 8 e 9 maggio 2010, avrà luogo presso l’Auditorium “Vivaldi” di San Giuseppe di Cassola con il seguente programma:
• venerdì 7 maggio - ore 20.30 gruppi strumentali e cori • sabato 8 maggio - ore 20.30 solisti e cori • domenica 9 maggio - ore 18.00 solisti e cori
Ingresso libero, vi aspettiamo tutti numerosi !
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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18
Batimarso a Sangiaco - Cronaca Da Cà Mauri, gera fissà el raduno, che dei soiti, no mancava nessuno. Col Presidente Agostino in testa on fiatin inborassà, noaltri tuti drioghe come i masceti de na coà. Bandoti, grondane, tece e lamiere picae, drio e nostre bicicrete mezze sacagnae. Ae sete in punto a partensa, co in testa a tuti a presidensa. Ogni uno co e so do rode e el so bandoto, che zè stà proprio linissio del casoto. A prima tapa zè stà da Italo Alessi, che Macio gà raspa su tre bosse co i intaressi. Dopo da Giani Sciantiso, la zè stà na parada, che par bevar na onbra ne gà tocà far na noada. Dal suocero Bepi de Luca Toldo, a Giulia ne spetava, che fin che ndava zò on deo de prosecco, e ganbe a trava. Naltra fermata da Nicola Guadagnin, che qà na caena de na bicicreta, gà fato casin. E vanti ncora co’ sto strepito dea maeora, che ndove che pasavimo, tuti vegnea a vedar fora. Daea Rosi, che a gera in partensa, gà dovesto tornar indrio, e rento casa sua, zò na bossa finchè nol gera finio. Gerimo rivai pena a metà, ma no se gaveimo ncora stufà. E aea memoria del nostro caro poro Giani Ponzin, co’ un giro torno a piasseta Tore, gavemo fato casin. E dopo via driti dal nono Toldo come on stecco, che ne spetava sol canceo con a bossa de prosecco. Co’ l’ultima fermata, gerimo tuti ndati, che se ghemo fermà dai Rebeati. E suito, co a Iseta in cantina, a far a nostra puntadina. Saeado, bianco e moro, zè stà na roba de oro. Gavevimo sqasi finio, che ghemo dovesto tornar indrio. Claudio Ruspa in tanto portava casa i tosati, sto batimarso gavea fato tardi, roba da mati. E via tuti daea Carla de Baldo, ndove che gavemo tirà el saldo. Na bea pastasuta, sardonè e gnente crinto, finachè l’Inter no gavea vinto. Mancava a votassion del novo presidente, che co’ on brindisi gavemo votà imediatamente. El sarà ncora Agostino par naltro ano, col nostro augurio e na streta de mano. Par mi’, na bea speriensa, col cor da siori, grassie tosi… vostro Angeo dei Dori. Sangiaco de Roman, mercore 31 marso 2010
Comitente: Agostino Dissegna, presidente Responsabile, letto e approvato: Agostino Dissegna, neopresidente.
La classe 1990
di tutto il comune si e' ritrovata per la prima volta alla birreria ai Trenti
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Andrea lo ricordo così Ormai era una tradizione per me salire a Costalunga per la processione mariana di agosto di sabato sera, aux flambeaux tipo Lourdes. Come si faceva a dire di no ad Andrea Campagnolo che in quelle occasioni univa al suo amore alla montagna il suo affetto filiale alla Vergine Maria? E poi quella era una contrada di Romano di cui ero parroco: vi risiedevano poche ma affezionate famiglie. Andavo ripetendo (e ne sono ancora convinto) che quella chiesetta, anche se piccola, è la più bella di tutto il massiccio del Grappa. Quando scrissi un modesto opuscolo a fumetti sulla storia di Romano, volli dedicare tre vignette all’argomento e ne feci omaggio ad Andrea che ne fu sorpreso e compiaciuto. Ricordo che un anno, al termine della processione che ci faceva arrampicare col fiatone tra le abitazioni per concludersi nella chiesetta, mi si presentò una signora di mezza età: “Padre – mi disse – vengo dal Brasile, ma i miei vecchi sono originari di Bassano. Questa sera, partecipando a questa processione, sentendo questi canti, vedendo questa gente ho capito la fede dei miei nonni.” Ho rivisto Andrea sabato 5 settembre 2009,
quando fu invitato in zona Camposolagna per un anniversario nuziale a celebrare una messa di fronte a un recuperato ex fortino della Grande Guerra. Affiancato dalla inseparabile moglie, cordiale e affettuoso con tutti, semplice nel linguaggio, pur dispondendo di una solida cultura classica. Parlammo di mille cose che avevamo condiviso per dieci anni in quel di Romano. Era una splendida giornata di sole e avevo portato con me quattro musicisti per sostenere il canto durante la messa e nel pranzo che seguì. Parlammo anche del mio recente pellegrinaggio a Medjugorie dove avevo trovato tracce dei Campagnolo presso la casa di Ivan, uno dei veggenti: “Anche lì siete arrivati?”. Mi rispose con un sorriso imbarazzato, quasi arrossendo di quell’affetto a Maria che ogni buon cristiano porta in cuore, un
A mia Madre
“Questa lettera ci è giunta da una affezionata lettrice”
Un anno fa, consapevole del tuo bisogno di assistenza continua, sei entrata a Villa Serena. Il tuo sorriso è stato subito quasi gioioso. Tante nuove amiche, una cameretta per te e, la cosa più importante, il contatto con la natura che tu amavi tanto. Poi una piccola delusione: la casa di riposo aveva bisogno di una manutenzione e i degenti furono trasferiti al San Bassiano. I giorni passavano e tu, mamma, aspettavi con ansia di tornare a quella che era diventata la tua nuova casa. Mi fa ancora male al cuore il tuo sorriso stanco e rassegnato a questo cambiamento e vorrei tanto poter fare qualcosa ancora adesso. Mi consola la certezza che lassù hai un posticino speciale dal quale ci guardi con tanto amore. Ciao mamma.
affetto che dilata l’amore che ciascuno ha per la propria madre. E io ebbi la fortuna di conoscere l’anziana madre dei Campagnolo. Mi vollero i figli per una messa con lei lassù, nella chiesetta di Costalunga, una messa famigliare in cui la vecchietta, sistemata in carrozzina, era circondata dalla premura dei suoi come il più grande tesoro. Sarà difficile pensare Costalunga senza quell’uomo in cravatta e camicia con le maniche rimboccate e i calzoni rialzati che vedevi sbadilare sul ciglio della strada. Mi pare di sentirlo commentare queste quattro righe: “Cossa diseo Don Luigi? Voeo méttarme in confusiòn? El me diga ‘na preghiera pitosto, chel Signore gabia misericordia dea me anima”. Promesso, Andrea. Ricambia eh! Don Luigi Bonetto
Ci hanno lasciato
Giovanni Caldana
Angela Bordignon in Lollato
Duilio Dal Ben
92 anni 9 marzo 2010
77 anni 14 marzo 2010
80 anni 25 marzo 2010
Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri. Sede Proloco di Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo. Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.
San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).
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