Nuovo Ezzelino - Gennaio 2011

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Sommario Gennaio 2011 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Carlesso Direttore Responsabile: Dario Bernardi Segreteria: Stefania Mocellin In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Moccellin, Valeria Orso, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Silvia Rossi, Maurizio Scotton, Serenella Zen, Giuseppe Bontorin. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza

, in Bontor nica Griggio Seraedni Daamiano e2M0o10

Editoriale

figli 29 ottobre nata il

3 Profumo di primavera

Appuntamenti 4 45° Carnevale dei Ragazzi 7 Ezzelino Fotoclub propone… Sandro Iovine legge le immagini “The Americans” di Robert Frank 17 Associazione Veneto Benessere e Cammina onlus organizza il Veglione di Carnevale 2011

Resoconti 5 Si è conclusa la “Mostra dei Presepi” 14 Relazione gita dei Donatori 15 Festa del Ringraziamento

Riflessioni 6 La gelosia tra fratelli… 16 A carnevale ogni scherzo vale

Racconti 8 Parar ‘a quaja

Cultura 9 Il canto dei grilli che toglie i pensieri

Associazioni 10 L’Associazione “Alla Salute” Veneto 11 L’associazione “Sardegna Nostra” pubblica un libro 17 Primo anno del gruppo Filo Filò

Sport

Tutti i diritti riservati Quote soci: • ordinario nazionale E 10,00* • ordinario nazionale E 16,00 • estero E 22,00 • sostenitore E 52,00 *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco

12 Punto Sport

Prevenzione 13 Attenti al fuoco! 18 19

Notizie in breve Defunti

ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.

FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112


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EDITORIALE - PAG. 3

Profumo di primavera Si è vero siamo solo a metà febbraio, ma la natura si sta già risvegliando. Maurizio Carlesso Ne abbiamo avuto prova in questi giorni che ci hanno regalato, dopo delle lunghe settimane di maltempo qualche tiepido raggio di sole. Pronti, via. Siamo già pronti a tuffarci nel Carnevale che quest’anno ci regala nuovamente la sfilata a Fellette, bravi agli organizzatori che hanno saputo, seppur tra mille difficoltà, riproporre anche quest’anno la bella manifestazione che ha radici veramente lontane nel tempo. Accorriamo numerosi al loro invito, sarà il modo più originale per ringraziarli per il lavoro proposto da tutto il comitato. Ma andiamo con ordine, a Romano siamo appena usciti dalla Candelora che ha visto la cerimonia religiosa con processione. I ragazzi della classe 1993 hanno portato la statua della Vergine Maria per le vie di Romano, per poi lasciare lo spazio dapprima al pranzo comunitario delle coppie che festeggiavano gli anniversari di matrimonio e successivamente al karaoke ed all’assalto della cuccagna. La riproposizione del mercato rionale e l’apertura dello stand gastronomico della Siriola hanno fatto da chiosa a tutto il pomeriggio dove, molte persone hanno potuto riassaporare la festa della Candelora d’un tempo. Un successo il pranzo comunitario e molto apprezzato anche l’intermezzo musicale dettato dal karaoke che ha allietato il pomeriggio, ma la parte del leone è stata la salita vittoriosa al palo della cuccagna delle classe 1993. Al secondo tentativo il risultato era servito, peccato per il collo del pollo che si è staccato lasciando appeso il busto, ma solo per poco, alle salite successive cadeva ogni baluardo e la sfida era vinta, bravi a tutti e complimenti per la caparbietà e la tenacia posta in campo. Scritte, messaggi ai familiari,

semplici dediche erano fiorite nella notte sulle nostre strade, si erano passati anche di li ed avevano lasciato il segno di buon mattino… la sera però, esausti da una due giorni di festeggiamenti gli occhi esprimevano tutta la stanchezza possibile, buonanotte ragazzi è stato l’augurio di tutti, svegliatevi consci che la vita si sta aprendo a voi nel migliore dei modi, sappiate cogliere il meglio. A chiusura vorrei ringraziare anche l’Aido comunale, per aver organizzato in modo particolarmente interessante la serata del 27 gennaio, serata in cui si è parlato e portato a conoscenza di tutti lo stato attuale dei trapianti e quanto è stato fatto e si sta facendo sul tema. Gli ospiti della serata erano particolarmente importanti e ottimo moderatore è stato il Dr. Marzio Melandri che ha saputo abilmente gestire gli interventi ed indirizzare nel migliore dei modi le richieste del pubblico.

Con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale la serata si è svolta nel migliore dei modi, sono altresì intervenuti il Sindaco e gli assessori della giunta. Sicuramente una serata di crescita personale e di gruppo anche e soprattutto dopo aver sentito ed apprezzate le parole di Don Stefano che parlando della sua esperienza personale di trapiantato ha testimoniato quanto grande sia il dono che i soci Aido fanno agli altri. Vi rinvio all’articolo sulla serata pubblicato in altra pagina del Nuovo Ezzelino. Ci giungono continue testimonianze d’affetto dai nostri emigranti, che ci ringraziano per il sottile filo che li fa sentire a casa, siamo noi a ringraziarli per la forza che ci trasmettono, queste testimonianze ci fanno proprio sentire “profumo di primavera”.


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APPUNTAMENTI - PAG. 4


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RESOCONTI - PAG. 5

Si è conclusa la “Mostra dei Presepi” Domenica 16 Gennaio 2011 si è conclusa l’Undicesima “Mostra dei Per il gruppo volontari Amici del Presepe presepi” presso la Chiesetta Torre di San Giacomo di Romano d’Ezze- Duilio Fadda lino aperta dal 18 dicembre dell’anno precedente. Questa manifestazione ha avuto il pregio di mantenere vivo l’interesse dei vari espositori e dei visitatori, nonostante, negli ultimi tempi, alcuni volontari abbiano abbandonato il gruppo e, di fatto, ridotto il numero dei sorveglianti.

In questa ultima edizione abbiamo potuto stimare nei 28 giorni di apertura un flusso di oltre 4500 visitatori nelle ore di normale apertura. Durante le visite programmate, cioè quelle su prenotazione e nelle ore mattutine dei giorni feriali, per scuole, istituti e gruppi organizzati, il numero è stato di oltre 250 visitatori. C’è da ricordare che per queste ultime visite, soprattutto le scuole, i tempi sono ridotti a nove giorni, per il semplice fatto che le scuole hanno chiuso il ventiquattro dicembre ed hanno riaperto l’undici gennaio, avendo perciò soli nove giorni utili. Quest’anno c’è stata una piacevole novità; nel periodo antecedente il Natale sono stati in visita alla mostra alunni e maestre delle scuole elementari di San Giacomo e per noi volontari questo avvenimento è motivo di vanto, mai tanti alunni di questa frazione avevano visitato la mostra. Invece, le classi degli alunni di Fellette, nonostante avessero prenotato, non sono state in grado di trovare un momento per partecipare, a causa del maltempo che imperversava in quei giorni di gennaio. Durante tutto il periodo della mostra il gruppo volontari ha dato vita a due importanti appuntamenti con tema centrale “il Santo Natale”. Il primo, che è già alla seconda edizione, è denominato “On raconto de Nadae” e vede protagonisti autori di poesie e di racconti brevi ai quali si alterna un gruppo musicale. Questa serata ha visto come protagonisti, Margherita Bellò, Maria Teresa Biasia, Sergio Mocellin, Anna Chemello, Eusebio Vivian e Roberto Frison, che come vedete sono alcuni degli autori conosciuti e apprezzati nel territorio e con alle spalle libri e pubblicazioni varie. In quella serata, era il 26 dicembre, nella magica atmosfera della mostra dei presepi c’era un numeroso pubblico, molto attento, che seguiva le

recite ed ascoltava le canzoni interpretate dai Simply 2. Si può certamente affermare che, per lo spazio e l’orario insolito, il pubblico era numeroso e visto il riscontro positivo, con molta probabilità, l’esperimento verrà ripetuto il prossimo anno. Altra manifestazione a carattere benefico con digressione musicale, è stata la serata del 30 dicembre in compagnia del Coro Bassano, dell’associazione di pittrici “La Costola”, dell’UMCE di Romano e di un numeroso e attento pubblico. Il protagonista della serata era il giovane Sammy Basso, affetto da una rara malattia, la Progeria o sindrome da invecchiamento precoce. Questa manifestazione nata in maniera spontanea ed organizzata in meno di una settimana ha raccolto quasi mille Euro di contributo per l’associazione Progeria Sammy Basso, grazie ad una sottoscrizione a premi svoltasi nel breve tempo del concerto della corale Bassanese. La sottoscrizione era abbinata ai quadri che le amiche della Costola avevano dipinto lo scorso anno e nelle domeniche di dicembre dell’ultima edizione, queste opere che raffiguravano sacre natività o temi natalizi, sono state donate dalle autrici per questa speciale serata e alla fine del concerto i commercianti di Romano hanno offerto un ricco ed apprezzato buffet a tutti i presenti. Visto il successo riscosso la sera, alcuni dei protagonisti si sono proposti per la prossima edizione della mostra dei presepi per una nuova iniziativa di solidarietà sempre in compagnia del simpaticissimo Sammy. Fra i dati di rilievo della mostra, c’è da segnalare che oltre al numero importante di visitatori, c’è stato anche il risultato positivo delle offerte raccolte per “La città della Speranza”, ammontano infatti a 500 Euro i denari raccolti

per bimbi malati di tumore e sempre restando nel tema di donazioni, con la lotteria “La strada dei Presepi” sono stati venduti quasi ottocento biglietti, il cui ricavato andrà a beneficio dello IOV (Istituto Oncologico Veneto). Altro tema di soddisfazione e presupposto per i prossimi anni, è stata la partecipazione di alcune contrade protagoniste del Palio di Romano alla mostra. Nell’anno 2010, infatti, ricorreva il quarantesimo anniversario di fondazione del famoso Palio dei mussi (o delle contrade) e questa ricorrenza la hanno voluta festeggiare partecipando alla mostra dei presepi. Questa simpatica e utile unione, ha creato interesse, da parte dei visitatori della mostra, per il prossimo Palio e io credo anche stimolo per il Natale 2011, soprattutto, per quelle contrade che non hanno partecipato questa volta. Per concludere vorrei fare alcuni ringraziamenti. Il primo va agli amici che hanno realizzato per la prima volta un presepe vivente a Romano e sono stati fra i protagonisti della nostra inaugurazione, poi rivolgo un sincero grazie al presidente della Pro Loco Maurizio Carlesso che ha presentato la serata inaugurale con estrema bravura e poi un vero atto di riconoscenza all’amministrazione comunale, che permette a tutti i cittadini di godere di questa bella mostra, vanno inoltre ricordati tutti i protagonisti non visibili. Fra i tanti voglio citare i dipendenti del comune di Romano, Ilenia Dal Prà, Alessandro Carlesso, Alberto Mirizzi, Orfeo Ferraro, Laura Carraro, Pio Dissegna, il personale del protocollo, gli operatori del comune che ci hanno fornito strutture e materiali e naturalmente il vicesindaco Remo Seraglio sempre presente e disponibile e naturalmente TUTTI i sorveglianti che hanno permesso questa importante manifestazione.


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Cinzia Bonetto

RIFLESSIONI - PAG. 6

La gelosia tra fratelli… La gelosia è un fenomeno praticamente inevitabile all’interno di una famiglia. Quasi tutti i bambini desiderano essere il figlio preferito dei genitori, essere considerati i più bravi ed essere i più amati dai familiari.

N e l l a maggior parte dei casi, la competizione tra fratelli è motivata dal voler ottenere amore, attenzione e approvazione dai genitori. In una famiglia con più fratelli, ogni bambino può essere geloso di un altro, ma la causa più comune è la nascita di un fratellino. La rivalità è un fenomeno generalmente presente tra il bambino più piccolo e quello più vicino a lui per età. L’arrivo di un fratellino Il bambino più grande può sentirsi messo da parte e sostituito dal nuovo arrivato, è l’unico bambino che fino a quel momento ha avuto mamma e papà solo per sé e si chiede perché, se i suoi genitori lo amavano così tanto, hanno voluto un altro bambino. Sono i genitori che decidono di avere un altro figlio, non il bambino di avere un fratellino. Manifestazioni tipiche di gelosia Sono molti i segni che possono essere espressione di un sentimento di gelosia, come per esempio: atteggiamenti ostili, prendere in giro, isolarsi, tenere il broncio, regredire in alcune acquisizioni già consolidate, aggressività, comportamenti crudeli e distruttivi, espressioni di odio, risentimento, invidia, eccessiva dipendenza… insomma, un quadretto non molto positivo. Un bambino geloso prova paura ed insicurezza, teme di non essere amato e considerato al pari di qualcun altro. Per questo deve essere visto come un bambino che attraversa un momento triste e difficile della sua vita piuttosto che come un bambino che si comporta male di proposito o che all’improvviso è diventato cattivo, dispettoso e fastidioso. In questo particolare periodo il bambino ha bisogno di essere rassicurato, di sentirsi certo di poter contare sull’amore dei suoi genitori. Punire il bambino per i suoi comportamenti non è una tecnica corretta da usare, non fa altro che confermare in lui l’idea di non essere amato. Le cose di cui ha bisogno sono, piuttosto, l’affetto e la comprensione dei genitori, pur facendo notare che i suoi comportamenti non sono accettabili. E’ importante essere consapevoli ed accettare la gelosia del bambino poiché in questo modo si favoriranno l’espressione e la manifestazione delle sue emozioni negative nei confronti del fratellino. Date al bambino tutto il tempo e l’attenzione di cui ha bisogno e permettetegli di avere comportamenti tipici di quando era più piccolo. Se non affrontata e gestita in maniera corretta, la gelosia può dar luogo ad un periodo estremamente difficile per il bambino. Un bambino piccolo non è in grado di controllare da solo il suo comportamento poiché non è ancora capace di gestire adeguatamente le sue

emozioni, l’unico modo che conosce per esprimerle è quello di manifestarle proprio attraverso il comportamento. In situazioni difficili in cui si sente scoraggiato e triste, ha bisogno dell’aiuto di una persona adulta. Privarlo della possibilità di manifestare la sua gelosia o punirlo per qualcosa che ha fatto, reprime questa emozione e ne impedisce l’espressione, ma solo momentaneamente, è molto probabile che si ripresenti in un secondo tempo in una forma più intensa e pericolosa. La rivalità tra fratelli è un fenomeno che ha a che vedere con la composizione della famiglia, ma anche con l’ordine di nascita e la differenza di età che esiste tra i bambini. La gelosia è più intensa se tra il primo ed il secondo bambino ci sono tra i 18 mesi ed i 3 anni di differenza, quando invece il distacco è di 4 anni o più, la competizione tende a ridursi via via perché le loro esigenze ed attività sono diverse. L’ordine di nascita influisce in qualche modo? Il bambino più grande è l’unico che ha avuto per un dato periodo mamma e papà tutti per sé. In quanto genitori inesperti, con il primo figlio si tende ad attendersi molto, ad avere delle aspettative spesso eccessive nei suoi confronti. I bambini primogeniti ottengono di solito ottimi risultati in quello che fanno, tendono ad essere più maturi e responsabili e non hanno alcuna difficoltà a seguire norme e regole. Il secondo bambino ha spesso la sensazione che, per quanto duramente possa impegnarsi, non riuscirà mai a raggiungere lo stesso livello di abilità e gli stessi successi del fratello maggiore. Il secondo di tre bambini risente sia della figura di quello più grande sia di quello più piccolo. Non è né privilegiato quanto il fratello maggiore, né viziato quanto il fratellino più piccolo. Le richieste e le aspettative che i genitori hanno nei suoi confronti sono generalmente meno esplicite e chiare. Il bambino può sentirsi trascurato, cercare in tutti i modi di ottenere attenzione in modo inappropriato, per esempio infrangendo regole, facendo dispetti e stuzzicando i fratelli. Se il secondogenito è una bambina tra due maschi, avrà verosimilmente un ruolo speciale all’interno della famiglia, dato dall’essere l’unica bambina della famiglia. Il bambino più piccolo è spesso iperprotetto dalla famiglia, con lui si assume di solito un atteggiamento eccessivamente indulgente. Le conseguenze di non dargli abbastanza responsabilità o di prendere tutte le decisioni per lui possono essere una eccessiva dipendenza dagli altri ed immaturità. Può sentirsi poco abile e incapace di fare le cose altrettanto bene rispetto al resto della sua famiglia. Può avere un trattamento diverso per essere il più piccolino e le aspettative dei genitori nei suoi confronti sono di solito inferiori rispetto a quelle per il bambino più grande. Essere il più piccolo della famiglia non significa necessariamente essere il più fragile ed indifeso, specie se quando bisticcia con qualcuno riesce sempre ad ottenere l’appoggio della mamma o del papà. I litigi tra fratelli I litigi tra fratelli e sorelle sono inevitabili e scon-

tati. E’ praticamente impossibile che in una casa ci siano dei bambini che vanno d’amore e d’accordo senza mai litigare. I genitori devono essere consapevoli di questo e non pretendere che non accada, sarebbe aspettarsi troppo dai propri figli. Per esempio, sarebbe irrealistico pensare che un bambino di 2 anni, il cui vocabolario è ancora molto limitato, sia in grado di affrontare e gestire verbalmente i litigi, tuttavia fare smettere di litigare i bambini piccoli non è molto difficile. Ricordate che non sono sempre innocenti come sembrerebbero e che sono benissimo in grado di far arrabbiare e indispettire il fratello più grande. Se non avete visto come si sono svolte le cose e come i bambini sono arrivati a litigare, evitate di prendere le parti di uno dei due. Dite, per esempio: “Non importa chi ha cominciato, la regola in famiglia è che non ci si picchia”. Nel caso che i bambini non riescano a risolvere la questione da soli, separateli per un breve periodo. Quando è possibile, lasciate che i vostri figli risolvano da soli i loro problemi, a meno che la situazione non sia troppo tesa o siano arrivati alle mani. E’ importante evitare che il bambino più grande faccia del fratellino la sua vittima di dispetti e prese in giro, potrebbe ripercuotersi negativamente sulla sua autostima, farlo sentire timoroso ed incapace. Va tuttavia sottolineato che anche un bambino piccolo, nonostante sia fisicamente debole, è in grado di usare diversi modi per rigirare le situazioni a suo vantaggio, per esempio stuzzicando e prendendo in giro il fratello più grande o facendo in modo di metterlo nei guai. Stabilite delle regole chiare su quanto è permesso e vietato quando si litiga, per esempio “ Non ci si lanciano le cose addosso”. Evitate di punire fisicamente i bambini, ne ricaveranno solo l’insegnamento che chi è più grande e più forte picchia di più e fa più male. Incoraggiate i bambini a trovare da soli una soluzione alle loro questioni, con frasi come “Mi dispiace per quello è successo, ma sono sicura che potete risolvere da soli questo problema”. Questo tipo di intervento è particolarmente utile quando i due bambini sono abbastanza vicini di età, se invece la differenza è considerevole la vostra intromissione potrebbe essere inevitabile. Se il motivo per cui hanno cominciato a litigare è un giocattolo o un oggetto, prendeteglielo dicendo “Visto che non riuscite a giocare insieme con questo gioco senza litigare, lo prendo e ci riproverete domani” In pratica, cercate sempre di trovare una soluzione al problema, non un colpevole. “Questo non è giusto” Quasi tutti i bambini attraversano una fase in cui tengono particolarmente all’idea della giustizia e all’essere considerati in maniera giusta ed uguale, sono preoccupati che un fratello o una sorella riceva un trattamento di favore rispetto a loro. I genitori dovrebbero sforzarsi di evitare che se ne presenti l’eventualità, cercando di essere il più corretti e giusti possibile. E’ un’ottima strategia quella di dare piccole responsabilità ed occasioni ad entrambi i bambini, per esempio uno taglia la torta e l’altro prende la fetta per primo.


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APPUNTAMENTI - PAG. 7

Ezzelino Fotoclub propone… Sandro Iovine, giornalista e critico fotografico, dirige la rivista IL FOTOGRAFO e insegna Fotogiornalismo e Comunicazione visiva. Collabora con RAI-RADIO 1 e IL MANIFESTO. È stato condirettore di F&C edita dal MIFAV-Università di Tor Vergata. Ha creato e diretto a Roma lo spazio espositivo Centro Fotogiornalismo, organizzando mostre in Italia e all’estero con, tra gli altri, Francesco Zizola, Riccardo Venturi, Paolo Pellegrin, Medici Senza Frontiere. Propone un’interessante lettura di un libro caposaldo del fotogiornalismo contemporaneo: “The Americans” di Robert Frank.


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RACCONTI - PAG. 8

Parar ‘a quaja Sergio Mocellin

La quaglia comune (coturnix coturnix) era allora piuttosto diffusa nei nostri prati. E’ un uccello che nidifica sul terreno. Se disturbato normalmente non vola via, ma fugge correndo sul suolo e va a nascondersi nell’erba alta. Era anche allora oggetto di caccia per le sue carni pregiate. E anche i nidi venivano saccheggiati dai ragazzi per le uova, nella speranza che fossero fresche.

Dopo la metà di luglio, quando ormai il taglio del fieno stava giungendo al termine, si poteva udire, ripetuto più volte perchè tutti lo potessero sentire, questo grido: ‘a quàja, ‘a quàja! Non era un avvertimento che qualche quaglia stava volando verso di voi. Era un grido di liberazione per chi lo lanciava. Di scherno per gli altri. Il messaggio era: ho finito prima di voi; nel mio prato non c’è più erba dove la quaglia si possa nascondere, perciò la “paro”, la mando nel vostro. Restare per ultimi a terminare lo sfalcio comportava un marchio che durava tutto l’anno. Riguardo a questo argomento ricordo un episodio di quando avevo circa quindici anni. Quell’anno per il taglio del fieno noi si era a ranghi ridotti: mia madre, Marino il segantino di sempre, e noi tre, Severino, io e Giorgio, ragazzotti sui quindici

sedici anni. Per motivi di lavoro mio padre non poteva essere presente. La famiglia di Jovanìn Bernardone disponeva invece di una nutrita batteria di segantini. Un giorno, passando per casa nostra, lui disse a mia madre: “Comare, mi sa che quest’anno finirete a settembre con gli uomini che avete”. “Compare, - rispose lei – vorrà dire che non avremo bisogno di andare dai sindacati a cercare lavoro”.

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Passarono i giorni. Il tempo si manteneva sul bello e noi si lavorava con passione. Finimmo di falciare prima di loro. E al momento fatidico mia madre ci chiese di non gridare alla quaglia. Ci avrebbe pensato lei. Due giorni dopo, quando anche l’ultimo chilo di fieno era stato riposto nel fienile, lei prese un rastrello, se lo mise sulla spalla e si avviò verso la loro casa, o meglio verso il punto dove stavano lavorando. Erano circa le quattro del pomeriggio. “Dove andate, comare, -la schernì lui – avete forse bisogno di riparare il rastrello?”. “Vengo – rispose lei con orgoglio – a portarvi la quaglia e a dare una mano a chi con tanti uomini a disposizione non è riuscito a far meglio di una donna e dei suoi tre ragazzi. E poi non vorrei che finiste a settembre.” La bocca aperta di Jovanìn era un monumento allo stupore e all’incredulità.

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CULTURA - PAG. 9

Il canto dei grilli che toglie i pensieri “I poeti in cuore hanno le ali per volare fino al sole e conoscono il segreto di giocare con le parole.” Sono versi di una poesia di Sergio Mocellin, in cui descrive i poeti e di riflesso anche sé stesso. Nostro concittadino, membro del gruppo “Amici dea poesia Aque slosse”, collaboratore de “Il Nuovo Ezzelino”, ha pubblicato da poco la sua opera prima, una raccolta di poesie intitolata “Il canto dei grilli che toglie i pensieri”. Sergio è un poeta autentico, dotato di profondità d’animo e di una solida base metrica, che gli permette appunto di giocare con le parole per rivestirle con i colori più vivi, con l’abito buono della festa. Il libro è suddiviso in cinque sezioni tematiche. La prima afferma il suo legame con i luoghi che l’hanno visto crescere, con la Valle de’e Saine dove ha vissuto fino all’età di dieci anni, che lui definisce “la mia valle”, da cui ha ereditato l’amore per la natura e per la montagna. La seconda descrive lo stupore per il mondo che ci circonda, per le meraviglie della natura che Sergio vede come una chiesa sempre aperta in cui cogliere la presenza di un essere supremo. La terza è quella più arguta, più sbarazzina, quasi un omaggio alla poesia dialettale italiana, con rimandi al Porta, al Belli e al nostrano Pistorello. Nella quarta Sergio si interroga sul senso profondo delle cose, mentre la quinta, quella che personalmente amo di più, intitolata “Affetti e ricordi”,

è come l’angolo buono del focolare, dove sedersi ed ascoltare, godere del calore e dell’affetto di una famiglia numerosa che è raccontata con garbo e delicatezza. “No’ so se posso mi, Arminio, contare tuta ‘a to’ storia…” è l’attacco di una poesia dedicata al padre che trovo molto significativa, quasi una ballata di gucciniana memoria. Penso alla poesia di Sergio come all’acqua di un torrente di montagna, fresca, limpida, cristallina, che riflette il volto di chi ci si specchia. Si increspa quando ci si immergono le mani, ma torna subito trasparente. Dà ristoro dopo una salita faticosa, ed è vitale, salta gioiosa da un sasso all’altro. Chi leggerà questo libro vi ritroverà questa dinamicità, questa energia dell’ acqua del torrente e potrà gustare tutte le sfumature delle capacità letterarie di Sergio.

Gianni Dalla Zuanna

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ASSOCIAZIONI - PAG. 10

L’Associazione “Alla Salute”Veneto Il Presidente

Isaia Citton

L’Associazione “Alla Salute” Veneto è nata qui a Romano d’Ezzelino il 2 ottobre 2009 da un gruppo di persone spinte da un loro disagio (allontanarsi da se stessi) hanno fatto un percorso formativo, frequentando varie iniziative e corsi di formazione.

Ad un anno circa dalla nascita, molte persone si avvicinano per conoscerci spinte dal disagio di un familiare o di loro stessi, spesso incatenati dentro ai meccanismi quotidiani di lavoro, di rapporti simbiotici, di un punto di vista sulla vita già concluso, sovraccarico di idee, concetti, modi di fare dai quali non vogliamo o non riusciamo distinguersi, distaccarsi per vedere meglio quello che ci sta succedendo. Molti di noi sappiamo perché stiamo male, ma pochi hanno il coraggio di affrontarne i motivi partendo dalla radice. Si pensa di stare nella migliore società del mondo, si dispone di una certa autosufficienza economica, si pensa che l’economia possa risolvere i nostri problemi, ma ancora non ci accorgiamo in quale labirinto pericoloso ci ha portato questa cultura del “tutto e subito”. Se penso alla mia fanciullezza, sento di dover ringraziare le persone che mi sono state vicino e hanno accompagnato la mia crescita. In primis mia madre e mio padre, non perché mi abbiano risolto i problemi, ma innanzitutto perché mi hanno sempre spronato ad affrontarli, anche attraverso la conduzione della casa, della stalla dei campi, dandomi a volte, impegni per me molto pesanti, dovendo molte volte eliminare la fase del gioco nella mia fanciullezza per aiutare nei molti bisogni familiari di quel tempo. Fino al 1975, il trattore a casa mia non c’era ma era ben sostituito dall’asino e facevamo tutti i lavori di campagna sempre con questo

compagno di Molti giovani arrivano a passare le tappe anafatiche. Tut- grafiche della vita senza che abbiano avuto to questo mi l’opportunità di sperimentarsi sul campo, di ha dato anche sbagliare, di crescere, perché intorno a loro molte compe- si è creata una rete di iperprotettività con tenze che ora ambienti asettici che li fa sentire in gabbia e mi stanno ac- come un qualsiasi animale in gabbia può solo compagnando aspettare che gli altri soddisfino i loro bisogni nella vita. e molti questo lo sentono come un diritto perHo aperto ché sembra che la vita funzioni solo così. questa piccola Quando questi meccanismi si fanno forti, doparentesi per minanti, la lotta per la vita diventa dura perconfrontare il ché la gabbia si fa stretta e allora è il momenmondo di cin- to in cui uno scoppia. quant’anni fa Ormai anche questi scoppi non ci sorprendocon il tempo odierno, dove tutto è pianificato, no più , sembra che tutto sia normale. Ragazzi che si buttano via, adulti che si buttadove tutto deve essere secondo la norma. Se io fossi nato in questo ultimo ventennio, no via… sono più di cinquant’anni che sento i miei genitori sarebbero stati contattati dai molte parole, parole anche buone, che semservizi sociali perché oggi se per caso pensi di brano buone, ma parole. chiedere a tuo figlio di aiutarti nel lavoro dei Per cambiare questa tendenza verso la “non vita” noi dell’Associazione campi o in qualsiasi altro lavoro anche non pesante, sei ci stiamo confrontando anPer informazioni: che su questi argomenti coi considerato uno sfruttatore il Metodo “Alla Salute”, uno minorile. E-mail: strumento che permette Se genitori, nonni, amici o assaluteveneto@yahoo.it ad ognuno di rimettersi in parenti volessero dare la Nadia viaggio (metodo, da “metapossibilità ai giovani di fare 340 4984050 hodos”, significa “strada per delle esperienze lavorative in andare al di là”) e di rigenecampagna o in altri ambienti Sito internet rare-far crescere la propria ancora peggio, si rischiano www.nuovaspecie.com vita a partire da quello che delle sanzioni a non finire. “solo io sono”. Mi accorgo che tanti giovani oggi sono molto a disagio e lo esprimono in Questo riavvicinarci alla semplicità e alle tantissimi modi. Dal fumo all’alcool, alla dro- profondità della Vita porta inevitabilmente ga, all’ansia (che poi viene curata anche con a stupirci, a meravigliarci e a contemplare, psicofarmaci) ecc… ciò è dovuto a una non a sentirci parte attiva della nostra esistenza, crescita dell’individuo in tutte le sue poten- assaporandone il senso del viaggio e della zialità. Quando nasciamo siamo considerati scoperta. come dei sacchi vuoti che vanno solo riempi- Credo che dal contributo di tutti coloro che ti, senza tenere conto e dare valore a ciò che con sincerità accettano di condividere la loro noi già siamo e della specificità di ciascuno esperienza di vita possa nascere e concretize proprio su questo schema ci troviamo in- zarsi un punto di vista sulla vita più adeguato gabbiati. a questi tempi.


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ASSOCIAZIONI - PAG. 11

L’associazione “Sardegna Nostra” pubblica un libro Dopo due anni di lavoro ha visto la luce il libro “30 anni di Sardegna Duilio Fadda Nostra”, un volume che racconta, attraverso i soci, la storia dell’associazione omonima. Il 20 novembre del 2010, alla presenza dei soci di Sardegna Nostra, di rappresentanti di circoli sardi presenti nel veneto, di autorità del territorio e del comune di Romano d’Ezzelino, si è svolta la presentazione ufficiale del testo annunciato. Al tavolo della presidenza ha aperto la serata Maurizio Carlesso, presidente della Pro Loco di Romano d’Ezzelino, tracciando a grandi linee gli ultimi anni dell’associazione dei Sardi residenti nel territorio. É poi intervenuto il presidente del circolo Gianni Denti, il quale ha portato il saluto dell’associazione ai presenti ed ha spiegato le motivazioni per cui è stato deciso di produrre questo libro. Infine dal tavolo della presidenza è intervenuto il Sen. Pietro Fabris, che nel passato aveva ricoperto la carica di Sindaco, a Bassano del Grappa, e di consigliere Regionale nel periodo di fondazione di “Sardegna nostra”, e poi fu eletto Senatore della Repubblica. Al termine dell’intervento del Sen. Fabris ha preso la parola Maria Teresa Biasia, componente del gruppo di poeti Bassanesi “Aque Slosse”, la quale ha recitato due brani del libro che narravano nei particolari le vicende dei primi incontri fra i soci fondatori e poi ha letto un episodio del periodo giovanile di Caterina Me anch’essa fra i soci fondatori. Dopo la lettura dei brani, il presidente dell’assemblea Maurizio Carlesso ha voluto approfondire alcuni episodi descritti nel libro, perciò ha chiamato in causa Gianni Denti, presidente del circolo e Duilio Fadda, segretario, i quali hanno arricchito con alcuni dettagli le vicende descritte. É stata poi la volta delle interviste, prima al socio più anziano, Andrea Congiu, ultranovantenne e dopo al più giovane iscritto, l’attuale vice presidente, Ignazio Casula. Il microfono è passato poi ad alcuni ex presidenti del circolo che hanno preso la parola per dare precisazioni e arricchire nei dettagli gli avvenimenti descritti nel libro, per ultimo ha preso la parola l’ex presidente del circolo di Treviso, Mesina, che ha dato una

sua lettura dei primi anni ottanta quando nascevano i circoli in tutto il triveneto. A conclusione della serata è intervenuto l’assessore alle associazioni, nonché vicesindaco di Romano d’Ezzelino, Remo Seraglio, in rappresentanza dell’amministrazione comunale; insieme al vicesindaco erano presenti l’assessore alla cultura Francesca Filiaci e la consigliera comunale Luigia Torresan. Si è, quindi, conclusa la serata con un ricco buffet offerto ai presenti in sala. Durante il buffet, il Sindaco, la Signora Rossella Olivo, è giunta in chiesetta Torre ed ha potuto dare un suo contributo alla manifestazione, c’è da notare che il primo cittadino di Romano aveva un altro impegno preso precedentemente. Il gruppo dirigente dell’associazione sarda, ha gradito molto questo suo intervento, a prova di una forte collaborazione fra l’amministrazione e il circolo.

Tre giorni in Coro

Non paghi dell’esperienza del libro, per i trent’anni, l’associazione sarda ha organizzato una tre giorni con un coro polifonico proveniente dalla terra natia. Il 3, il 4 ed il 5 dicembre, il coro “Cantos de Jara” di Gesturi (MD), ha dato prova di grande abilità canora esibendosi ufficialmente nella chiesa Parrocchiale di San Giacomo di Romano d’Ezzelino. Durante quei giorni c’è stato modo di conoscere personalmente i coristi e la grande sorpresa è stata che questo gruppo corale oltre ad avere un età media bassissima (ci sono pa-

recchi giovani al di sotto dei trent’anni) ha al suo attivo anche un maestro molto giovane. Il maestro Nicola Cogoni, nonostante la sua giovane età, ha però dimostrato grandi capacità nel dirigere il coro e notevole carisma fra i coristi stessi, unite alla simpatia e alla disponibilità che dispensa piacevolmente soprattutto verso il pubblico. Queste caratteristiche Il libro “30 anni di Sardegna hanno connostra” è possibile trovarlo al costo di € 15.00 presso tribuito in la sede della Pro Loco oppure gran parte telefonando a: alla riuscita Denti Giovanni 328 4147932 del concerCasula Ignazio 347 7275110 to, svoltosi 347 1914846 in chiesa Piludu Gianni 333 4872805 assieme al Fadda Duilio 335 7284802 coro Bassano e questo ha fatto si che, il canto finale, Amici miei, sia stata la dimostrazione di ciò che è avvenuto nei giorni precedenti. Durante quei giorni, effettivamente, si sono cementate vere e proprie amicizie, che probabilmente sfoceranno in altri incontri e concerti che vedranno uniti i due gruppi canori. Durante il concerto in parrocchia a San Giacomo i maestri Nicola Cogoni e Alessandro Simonetto sono stati omaggiati del libro “30 Anni di Sardegna Nostra” come anche i presidenti dei due cori Marcello e Giovanni Zotta, infine l’associazione Sardegna Nostra ha dato in dono un libro anche alla signora Francesca Fiori, vedova dell’indimenticabile Maestro Marco Crestani, compositore, arrangiatore, insegnante e direttore di cori virili in Sardegna ed in Veneto.


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SPORT - PAG. 12

Punto Sport Christian Rinaldo

Siamo al giro di boa per le tre squadre ezzeline il Romano la Virtus Romano ed il Fellette che disputano rispettivamente i campionati di eccellenza promozione e terza categoria. Una stagione contraddistinta da sorrisi e bocconi amari da digerire che non hanno scalfito l’integrità e la voglia di andare avanti di queste società.

Il Romano del presidente Toni Zen partito con ambizioni umili puntando a una salvezza anticipata ha incontrato sul suo cammino molti ostacoli in primis gli infortuni che hanno messo fuori gioco giocatori di grande qualità. Questi eventi hanno inciso sui risultati di alcune partite terminate con delle sconfitte sorprendenti e immeritate. La squadra guidata in panchina dal tandem Manolo Destro Nell’ultimo e Marco Lazzarotto nonoturno con la “bestia stante il quart’ultimo posto in classifica con 16 punti sta nera” il Ponzano esprimendo un’ottimo gioco i biancocelesti condito da tanta grinta e dehanno ottenuto una terminazione. vittoria importante Nell’ultimo turno con la “beper 1-0 stia nera” il Ponzano i biancocelesti hanno ottenuto una vittoria importante per 1-0 con il ritorno al gol del bomber di razza Igor Voltolini. Le emozioni non sono finite ed il Romano dovrà lottare a denti stretti per conquistare al più presto il traguardo della salvezza.

Per quanto concerne i “cugini” della Virtus Romano guidati da mister Michele Artuso il girone d’andata si è rivelato un incubo per Balis e compagni “costretti” a una serie di sconfitte assurde che avevano minato la serenità di tutto l’ambiente. La complicità di

questo periodo negativo sta tutta nei molteplici infortuni e la sfortuna che ha attanagliato un gruppo solido e ben amalgamato. Ora sembra che tutto sia stato dimenticato la squadra ha cominciato a girare per il verso giusto ed i risultati pagano in questo senso con la conquista di punti preziosi in chiave salvezza. Rimane l’ultimo posto in graduatoria con 12 punti ma non facciamoci trarre in inganno perché i gialloverdi stanno riemergendo pian piano da una situazione che si era fatta molto seria e la vittoria con lo Zero Branco ha fatto da apripista ad una serie di risultati molto positivi. Avanti così i virtussini non devono demordere e lottare sempre con la carica positiva che li contraddistingue per arrivare ad ottenere al più presto il passaporto per la salvezza. Ultima in ordine di apparizione è il Fellette di mister Riccardo Alberton che sta onorando alla grande una categoria non facile stazionando al terzo posto con 23 punti. L’organico di questa squadra composta da giocatori di grandi qualità sta facendo valere il proprio valore tecnico e l’entusiasmo di tutto l’ambiente fanno da cornice a un gruppo solido e ben amalgamato. I numeri parlano chiaro: 7 vittorie 2 pareggi e sole 4 sconfitte sono un ottimo biglietto da visita per una compagine che vuole provarci fino in fondo a compiere il grande salto in 2° categoria.


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PREVENZIONE - PAG. 13

Attenti al fuoco! Le Associazioni di Protezione Civile che fanno capo al Coordinamen- Sara Bertacco to “Brenta Monte Grappa” sono specializzate in un’attività strettamente collegata all’ambiente montano caratteristico del nostro territorio: quella della prevenzione e dello spegnimento, qualora si dovessero verificare, degli incendi boschivi. I volontari non solo si impegnano in attività di pulizia dei sentieri e delle strade tagliafuoco presenti nelle nostre montagne ma partecipano anche a corsi di formazione per tenere aggiornate le loro conoscenze in merito a leggi, regolamenti e procedure riguardanti le operazioni di spegnimento degli incendi boschivi, attività da sempre concordata e svolta sotto la guida dei responsabili dei Servizi Forestali Regionali. Proprio per questo, i volontari del Coordinamento, Associazione convenzionata con la Regione del Veneto per le attività di antincendio boschivo con competenza in materia anche nel territorio di Romano d’Ezzelino e capofila delle Associazioni di Protezione Civile e A.I.B. della valle del Brenta, si sono ritrovati nel mese di dicembre 2010 presso la sala comunale di Pove del Grappa per un incontro formativo-informativo tenuto dalla dirigente dei Servizi Forestali della Regione del Veneto, Dr.ssa Emanuela Ramon. Ai volontari sono state fornite utili informazioni relative al riassetto del Servizio antincendio boschivo regionale, che prevede la formazione di una Unità di progetto, denominata “Foreste-Parchi”, a cui faranno capo le unità periferiche dei sette Servizi Forestali provinciali della Regione Veneto. Il settore dell’antincendio boschivo e quello della Protezione Civile lavoreranno a stretto contatto per garantire interventi efficaci ed efficienti dove richiesto. La Dr.ssa Ramon ha sottolineato che dall’analisi delle statistiche relative al primo semestre del 2010 sugli incendi boschivi in Italia, emerge che il fenomeno è in lieve diminuzione sia come numero di eventi che come superfici forestali percorse dal fuoco; il nostro territorio comunale conferma questo dato dal momento che nel corso dell’anno appena concluso non si sono verificati incendi boschivi, al contrario degli anni passati (basti ricordare gli incendi degli anni ottanta e novanta). I volontari hanno inoltre chiesto alla dirigente specifici chiarimenti in merito al Decreto Legge 81 del 2008 che attribuisce ai Presidenti delle Associazioni

responsabilità paragonabili a quelle dei datori di lavoro in termini di sicurezza. L’incontro formativo si è concluso con un dibattito che ha toccato anche problematiche inerenti la Protezione Civile e le attività future delle Associazioni di volontariato che sempre più devono confrontarsi con l’esiguità delle risorse disponibili da una parte e la richiesta di maggiori interventi dall’altra.

In questa stagione, nel nostro territorio viene conclamata la massima pericolosità per il rischio incendio. Qualche consiglio in caso se ne avvisti uno: Chiamare subito il numero 1515 (Corpo Forestale dello Stato) oppure il 115 (Vigili del fuoco). I numeri sono gratuiti e attivi 24h su 24. Quando si chiama il 1515 è importante mantenere la calma e parlare con chiarezza, indicare con precisione la località, il Comune e la Provincia in cui ricade l’area che sta bruciando, riferire se sono presenti persone già impegnate nello spegnimento e non riagganciare fino a che l’operatore non abbia recepito il messaggio. Cosa fare in caso di incendio - non sostare in luoghi sovrastanti l’incendio o in aree verso le quali soffia il vento; - non attraversare la strada invasa dal fumo o dalle fiamme; - non parcheggiare lungo le strade di accesso al luogo dell’incendio per non ostacolare il passaggio dei mezzi di soccorso; - se il traffico è fermo non mettersi in coda e cercare di tornare indietro; - indicare alle squadre antincendio le strade e i sentieri che si conoscono; - mettere a disposizione riserve d’acqua ed eventuali attrezzature. Cosa fare se si è circondati dal fuoco - cercare una via di fuga sicura (una strada o un corso d’acqua); - attraversare il fronte del fuoco dove è meno intenso e passare dalla parte già bruciata; - stendersi a terra dove non c’è vegetazione incendiabile, cospargendosi di acqua o coprendosi di terra; - cercare di difendersi dal fumo respirando con un panno bagnato sulla bocca; Ricorda: in un incendio devi avere paura del fuoco e moltissima più paura del fumo!


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RESOCONTI - PAG. 14

Relazione gita dei Donatori Per il direttivo

Beatrice Bordignon

Il presidente del gruppo donatori di sangue Adelchi Lorenzin aveva espresso al direttivo il desiderio, vista la buona riuscita della gita a Castelmonte e Caporetto dello scorso anno, di ritrovarsi anche quest’ anno per trascorrere una giornata assieme.

Così con grande entusiasmo, il 29 Agosto è stata organizzata una gita con meta: cascate di Varone, Riva del Garda e Rovereto. I partecipanti alla gita si sono ritrovati alle 6.30 davanti al centro parrocchiale di Sacro Cuore ed hanno preso posto nel pullman che li avrebbe condotti in mattinata alla prima destinazione: Varone, famosa per il suo parco naturalistico, le grotte e la cascata; lì hanno assistito ad uno spettacolo meraviglioso offerto dalle diverse posizioni che permettevano di osservare la grandezza della cascata e i giochi di luce ed acqua che la bella giornata di sole ha contribuito ad evidenziare. Inoltre il parco circostante conteneva una grande varietà di piante provenienti da paesi diversi. Dopo un breve trasferimento in pullman, il gruppo ha sostato a riva del Garda, una nota cittadina turistica situata a Nord del lago. Alle 12.30 la comitiva ha pranzato in un caratte-

ristico ristorante della zona gustando piatti tipici, abbondanti e prelibati. Ricordiamo tra i tanti la “Pearà” con polenta e cotechino, accompagnati da un buon vino che inevitabilmente, nel clima di festa collettivo e con la consapevolezza di non dover guidare, ha dato spunto per alcuni brindisi. Nel pomeriggio, arrivati a Rovereto presso il sacrario di Castel Dante, si è potuto ammirare la monumentale Campana dei caduti, del peso di 225 quintali, alta 3,40 metri, la più grande del mondo. La Campana suona tutte le sere 100 solenni rintocchi per onorare i caduti di tutte le guerre e per invocare pace e fratellanza fra i popoli del mondo intero. E’ seguita la visita libera alla città la quale annovera tra le sue attrattive il museo storico della guerra: la più vasta e interessante raccolta esistente in Italia di oggetti, memorie e

documenti relativi alla Prima Guerra Mondiale. Nel ritorno i partecipanti hanno sostato e condiviso un momento conviviale con pane, sopressa e formaggio offerta dal gruppo donatori e dal gruppo alpini. Ripensando alla visita alla campana di Rovereto non si può non pensare alle sofferenze provocate dalla guerra e ai suoi tanti caduti nei vari paesi del mondo. Oggi ci chiediamo cosa possiamo fare nel nostro piccolo, ed ecco che per alleviare qualche sofferenza o lacrima e regalare un po’ di speranza per il futuro anche il gesto di donare il proprio sangue assume un grande significato. Pur con la consapevolezza che non sarà mai così importante come chi ha perso la propria vita in guerra, questo comunque è un piccolo gesto per aiutare gli altri. Il capogruppo Adelchi prima dell’arrivo a Sacro Cuore ha ringraziato tutti i partecipanti per l’entusiasmo e l’interesse dimostrato, ha ringraziato il presidente del gruppo alpini Nichele Sergio per il prezioso contributo e la disponibilità, non nascondendo la propria soddisfazione, e dando appuntamento a tutti per il prossimo anno.


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RESOCONTI - PAG. 15

Festa del Ringraziamento Come ogni anno a fine novembre, la sezione Coldiretti di Romano d’Ez- Per la Coldiretti Romano zelino organizza un momento di incontro per ringraziare il Signore della Andrea Bontorin stagione agricola appena terminata. Il tutto avviene con una messa di ringraziamento, celebrata ogni anno in una parrocchia diversa all’interno del comune, a cui segue un incontro conviviale. Quest’anno la giornata si è svolta a Fellette e durante il pranzo, far l’atro molto partecipato, è stata narrata la storia di “San Bovo” noto per essere il Santo protettore degli animali. In tale contesto storico narrativo sono stati nominati due nuovi cavalieri facenti capo al sopracitato Santo. Assisteva alla cerimonia anche il gruppo dei “Ruspanti”.

La sezione Coldiretti di Romano, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha inoltre realizzato un opuscolo intitolato “Agricoltura a Romano”, distribuito in concomitanza con la consegna del notiziario amministrativo comunale. L’opuscolo ha lo scopo di far conoscere le realtà agricole del nostro comune. Desideriamo in questa occasione segnalare e produrre una errata corrige per un errore apparso a pag. 50 dell’opuscolo Az. Agricola Montelvini, in quanto, nel trattare i “cenni storici dell’azienda”, abbiamo erroneamente indicato che la Montelvini nel 1990 acquistava la Tenuta Cà Cornaro mentre la Montelvini nel 1990 gestiva la tenuta Cà Cornaro con un contratto d’affitto. Ci scusiamo per l’involontario errore con i diretti interessati e ringraziamo tutti per la preziosa collaborazione.

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RIFLESSIONI - PAG. 16

A carnevale ogni scherzo vale Pellizzari Damiano

psicologo psicoterapeuta

Secondo me Luigi Pirandello sostenendo l’idea che possiamo essere uno, nessuno e centomila era un tipo che ne sapeva una pagina in più del libro, era avanti ma talmente avanti che se si voltava indietro vedeva il futuro! Col carnevale ma anche con halloween abbiamo la possibilità di sperimentare questa verità. Maschi possono diventare femmine, femmine maschi, bambini vestirsi da vecchi e vecchi da bambini, i belli diventano brutti e i brutti belli ecc…

Queste ricorrenze annuali sono una preziosa occasione per chi ha qualcosa di cui si vergogna per trasformare la realtà in finzione e comunque sperimentarsi nei panni di ciò che vorrebbe essere nella vita reale. Penso per esempio a tutte le persone omosessuali che si vergognano o hanno paura di dimostrarlo. Col carnevale travestendosi possono manifestare la loro identità senza essere sottoposti alla reale o percepita graticola del giudizio altrui. Mi vengono in mente tante persone disabili che ho incontrato in psicoterapia. Volendo possono trasformare la realtà in finzione e vedere cosa succede al fine di provare a modificare alcune idee disfunzionali su ciò che pensano di se stessi e sui pensieri negativi che attribuiscono agli altri. Cito un esempio che mi tocca personalmente di una realtà che conosco bene. In genere le persone disabili della vista hanno grosse difficoltà ad accettare la propria condizione. Spesso, ma non sempre, c’è un rifiuto della menomazione visiva che si concretizza in un isolamento sociale. E’ molto difficile accettare l’uso del bastone bianco, l’uso del cane guida e di tutti quei strumenti che aiutano a superare l’handicap soprattutto quando sono visibili agli altri che riconoscono subito la presenza di una peculiarità: la condizione di non vedente/ipovedente. Ad alcune di queste persone ho suggerito di vestirsi da cieco a carnevale con bastone e occhiali scuri e mi sono proposto per i più timorosi anche di fare da accompagnatore; una bella comica due mezzi orbi che camminano a braccetto! Forse l’unico caso in cui uno più uno non fa due ma meno di uno! Il cambio di prospettiva è abbastanza repentino al momento e non sempre il ritorno alla realtà è facile ma il muro della

resistenza al cambiamento ha subito una bella crepa. Un’altra chance è quella di provare l’uso del bastone in un posto dove nessuno ti conosce in modo da dare la possibilità all’individuo di sperimentarsi in una nuova veste senza sentirsi gli occhi addosso delle persone conosciute. Non è per tutti facile uscire dalla routine e mostrare l’originalità del nuovo abito, comunque l’esperienza è fortemente liberatoria, la tensione scende e il beneficio nell’autonomia e mobilità è tangibile. E’ interessante notare le reazioni delle persone che vanno dal rispettoso e discreto “serve aiuto?” all’indifferenza totale, al “poverino è cieco!”. Suggerisco alle persone disabili che giustamente odiano il pietismo di considerare i pietisti come soggetti limitati, con una visione ristretta della vita, poverini loro perché l’esperienza forse non ha dato la possibilità di vedere oltre il loro naso! La situazione percettiva si ribalta e il cosiddetto disabile ha la possibilità di sentirsi originale, sanamente superiore, veramente diversamente abile perché non esiste una persona ugualmente abile rispetto ad un’altra. Un altro giochetto simile l’ho fatto con una persona che temeva di sbiancare in volto quando si trovava in mezzo alla gente. Si sentiva teso, l’ansia saliva solo al pensiero che ciò potesse succedere con conseguente evitamento dei posti affollati, insomma un classico disturbo d’ansia con attacchi di panico. La fortuna mi ha aiutato o forse il fatto che halloween si stava avvicinando mi ha suggerito l’idea. La mia indicazione è stata di proporgli di partecipare ad una festa a tema vestendosi nel modo adeguato ma soprattutto gli ho chiesto di dipingersi la faccia di bianco. Naturalmente questi “compiti per casa”

li propongo con savoir-fair, costruendo prima una relazione terapeutica che mi permette di farlo e mettendo la persona nella condizione per cui è più difficile che mi dica di no. Inserisco durante la terapia metafore, comunicazioni paradossali ed elementi di surrealtà e poeticità che preparano il terreno per muovere il mio esercito nella manovra di accerchiamento del nemico. Una battaglia si po’ vincere o perdere ma la guerra si vince soprattutto con l’effetto sorpresa e la campagna di disinformazione verso il nemico. In psicoterapia confondere e disorientare un po’ la persona fa si che abbassi le difese permettendomi di sconfiggere le avanguardie della resistenza al cambiamento. Ritornando alla persona che temeva di sbiancare la psicoterapia è continuata con un lavoro sull’immagine di sé e sulla produzione di ipotesi alternative favorevoli rispetto ai pensieri ripetitivi e negativi su se stesso e su quello che lui considerava il suo problema. Leggendo qua e la qualcosa su Totò e la tradizione della macchietta napoletana sono venuto a conoscenza di una loro consuetudine chiamata “il caffè sospeso”. In sostanza una persona lascia al barista un caffè pagato da offrire ad uno sconosciuto. Ho pensato di proporre questo giochetto ad un ragazzo che dichiarava di avere difficoltà a conoscere ragazze. Gli ho suggerito di individuare bene bene il locale giusto e il/la barista giusto/a cercando di farci due chiacchiere complici. Se necessario bisogna frequentare il locale più volte. Lasci un caffè pagato ma anche un bel bigliettino che verrà consegnato dal barista, con una bella frase, che senti tua e un tuo recapito (mail, facebook, e/o telefonino). In alternativa si possono acquistare dei palloncini gonfiabili a forma di cuore, di fiore o con disegnato un sorriso dove scrivere ciò che ritieni opportuno. Beh la ragazza non l’ha ancora trovata ma qualche pesciolina ha abboccato al lamo…e chi vivrà vedrà! Anche in questo caso non si tratta di soluzioni definitive e risolutive ma passaggi attraverso i ponti della strada verso un maggiore autostima.


Primo anno del gruppo Filo Filò Il Nuovo Ezzelino Gennaio 2011

APPUNTAMENTI - PAG. 17

Associazione Veneto Benessere e Cammina onlus organizza il Veglione di Carnevale 2011 Gli atleti/e dell’associazione e s’incontreranno Giovedì 3 marzo 2011 alle ore 20.00 presso il Ristorante Dalla Mena a Romano d’Ezzelino in Via Santa Felicita, 14 per la grande serata di carnevale. Nel programma ci sono: cena, giochi, balli e… grandi sorprese. Animerà la serata il Dj Daniele e vi aspettiamo tutti in maschera. Per informazioni ed iscrizioni entro il 24/02/11 contattare Susy 0424 32541 (349 0661584) - Giuliana 339 4614946 – Vi aspettiamo numerosi.


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NOTIZIE IN BREVE - PAG. 18

Gianni e Luisa, 50 anni si matrimonio Tutti riuniti assieme parenti ed amici, la domenica 21 novembre 2010, ci siamo ritrovati nella chiesa Arcipretale di Romano, a festeggiare il 50° anniversario di matrimonio dei nostri cari Simonetto Gianni Fontana Luisa. Assieme a loro hanno festeggiato questo traguardo anche Bontorin Marcello e Fiorese Giovannina. Partecipare alla cerimonia è stato emozionante e toccante, ancor di più vedere tutti riuniti al ristorante a scambiarsi parole e gesti pieni di affetto. Grazie all’esempio di una grande coppia come Gianni e Luisa, che in vita loro si sono donati l’un l’altro amore, comprensione e gioia reciproca. Alcuni parenti non sono potuti partecipare a questa grande giornata, ma sicuramente erano con noi con il cuore ed il pensiero. Un augurio a tutte le coppie perché questi eventi servano da esempio. Ringraziano: Figli, nuora, generi e i 7 nipoti

1 6 9 1 e Class … I s a c r ce Cari cinquantenni, un gruppo di amici sta preparando un incontro per organizzare i pazzi festeggiamenti per questo splendido traguardo, segnaliamo che per gettare le basi della festa, ci troveremo il giorno 01.03.2011 alle ore 20.30 presso il Risto – Pizzeria Biancaluna a San Giuseppe. Stiamo aspettando tutti per fare un grande gruppo e l’occasione ci permetterà di rivedere qualche amico dopo molti anni. Ricordiamo ai nostri lettori di segnalare ai propri amici, familiari, conoscenti l’invito rivolto a tutti i residenti del comune.

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Lino

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DEFUNTI - PAG. 19

Sé né andato improvvisamente all’età di 72 anni Lino Farronato padre di Damiano vice allenatore della prima squadra della Virtus Romano. Un malore improvviso e subdolo lo ha colto nella mattinata di venerdì 21 gennaio senza lasciargli scampo e lasciando nel dolore oltre a Damiano l’altro figlio Enrico e la moglie Silvana. Lino era una persona molto stimata e ben voluta in paese molto attaccato alla famiglia era disponibile verso il prossimo in difficoltà e lo si vedeva spesso passare per le vie di Romano con la sua bicicletta. Chi aveva la fortuna di incontrarlo per strada un sorriso ed un saluto erano sempre presenti in una persona che coltivava le passioni calcistiche dell’Inter di Moratti e la Virtus Romano. Tutto l’ambiente gialloverde a partire dal presidente Gilberto Dissegna sono rimasti costernati e attoniti di fronte a una morte così prematura che ha privato la società oltre che di un amico di una persona speciale. Grazie per tutto il bene che ci hai dato e i momenti di gioia che abbiamo condiviso insieme. Il tuo posto in tribuna rimane vuoto ma siamo sicuri che dagli spalti del paradiso continuerai a proteggere i tuoi cari e a tifare le tue squadre del cuore. Ciao Lino a presto. Christian Rinaldo

Ci hanno lasciato Anita Lazzarotto in Baron

Domenica Tonin ved.Tonin

Giovanni Zilio

79 anni 3 dicembre 2010

100 anni 7 dicembre 2010

92 anni 12 dicembre 2010

Paolina Farronato ved. Bortignon

Angelo Zen

Luana Telatin in Farronato

Luigi Campanella

88 anni 27 dicembre 2010

76 anni 27 dicembre 2010

58 anni 30 dicembre 2010

69 anni 31 dicembre 2010

Punti rinnovo soci E’ possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di E 16 per i nazionali e di E 22 per gli esteri.

Sede Proloco Via G. Giardino 77, San Giacomo Uffici Postali, Centri Parrocchiali, Banca di Credito Cooperativo.

Romano Edicola Pirandello, Profumeria Elisir, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Mario Bragagnollo (Moletta), Giovanni Bontorin (pittore), Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana.

San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri, Bocciofila Ezzelina. Fellette Panificio Bosa, Edicola Cartoleria Brillante, Happy Bar, Trattoria Conte Chantal. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).


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