4OO 38O ANNO / nO 4OO / FEBBRAIO 2O13
IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
La copertina a parole…
4OO 38O ANNO / nO 4OO / FEBBRAIO 2O13
IL NUOVO EZZELINO - Mensile di informazione e cultura edito dalla Pro Loco di Romano in distribuzione gratuita ai soci.
Febbraio 2O13 Mensile di informazione e di cultura della Pro Loco di Romano d’Ezzelino In copertina foto di: Antonio Bordin Per la Pro Loco di Romano: Maurizio Scotton Direttore Responsabile: Dario Bernardi In redazione: Sara Bertacco, Cinzia Bonetto, Maurizio Carlesso, Gianni Dalla Zuanna, Duilio Fadda, Franco Latifondi, Stefania Mocellin, Erika Piccolotto, Christian Rinaldo, Serenella Zen. Via G. Giardino, 77 Romano d’Ezzelino (VI) Tel. 0424 36427 proromano@libero.it redazioneproromano@gmail.com
Lascia lente le briglie del tuo ippogrifo, o Astolfo, e sfrena il tuo volo dove più ferve l’opera dell’uomo. Però non ingannarmi con false immagini ma lascia che io veda la verità e possa poi toccare il giusto. Da qui, messere, si domina la valle, ciò che si vede, è. Ma se l’imago è scarna al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo. Dal primo album del Banco del Mutuo Soccorso, canzone In volo del 1972.
Sommario Biasion Angelica
3 Editoriale
di Andrea e Monica nata il 31•12•2O12
Musica Maestro
4/5 Storia
C’era una volta… e c’è ancora
6/7 Territorio
Progetto “Bici Sicura” Intervista a Eros Maccioni
8 Appuntamenti
Convocazione assemblea soci Campagna rinnovo soci 2013
17 A, come arte - A, come auto
Gioia Bontorin
di Damiano Bontorin e Monica Griggio nata l’11•O8•2O12
9/12 Itinerari
Nelle terre degli Ezzelini Marostica - Cittadella
13 Resoconti
De Carnevalis
13 Ci sarà la neve ad imbiancare la passeggiata di San Valentino?
Aurora Scotton
di Maurizio Scotton e Barbara Brotto nata l’11•O2•2O13
Poste Italiane Spa - Sped. A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
14 Associazioni
Tutti i diritti riservati
14 Una prova per comunicare in emergenza
Quote soci: • ordinario nazionale € 1O,OO* • ordinario nazionale € 18,OO • estero € 27,OO • sostenitore € 55,OO *quota che non dadiritto a ricevere l’organo d’informazione della Pro Loco
16 Il Palio si prepara alla Grande Guerra
ccp. n. 93337772 Aut. Trib. Bassano del Grappa 2/1975 Tranne gli originali d’epoca, non si restituiscono le foto.
Volontariato tra le popolazioni emiliane colpite dal sisma
17 Riflessioni
Il mito della perfezione
18 Ricordi
La Protezione Civile di Romano ricorda il presidente Giovanni Chemello
19 Defunti
FILIALE DI ROMANO D'EZZELINO Via Roma, 62 36060 Romano d'Ezzelino (VI) Tel. e Fax 0424 514112
EDITORIALE
4OO
a
no attivamente lavorato dall’interno come Stefania Mocellin a cui va un grazie speciale per la precisione con cui in questi anni ha seguito la segreteria.
EDIZIONE
La veste celebrativa rosa per rappresentare l’Aurora del nuovo cammino verso la 500a edizione, per proseguire a raccontare a tramandare a credere in questi “ideali d’altri tempi”, ed essere una presenza sempre più incisiva e significativa nella nostra realtà locale. Realtà che ben conoscono gli inserzionisti, i soci e coloro che, anche in questo periodo di crisi, ci danno fiducia ci sostengono e ci permettono di andare avanti. A loro va il nostro GRAZIE.
di Maurizio Scotton
Un atto di coraggio che continua. Un immacolato manto di neve per ben due volte ha ricoperto il nostro territorio nel mese di Febbraio. Una candida coperta bianca che ha ammantato il nostro comune, ricoprendo case e prati quasi a voler unire un territorio. Febbraio un mese speciale, un mese in cui, Il Nuovo Ezzelino, festeggia la 400a edizione. Un traguardo molto importante che giunge dopo 38 anni di incessante lavoro. Era infatti l’aprile del 1975 quando Antonio Scremin pubblico il primo numero di questo “periodico di informazione e di costume della Pro Romano” e da allora, mese dopo mese anno dopo anno, il giornale si è evoluto si è arricchito nella forma e nei contenuti, mantenendo sempre fede alle “regole guida” indicate nel primo editoriale: “Un giornale senza vessilli da far sventolare, ideologie ed interessi da difendere, candidature da sostenere, sfizi personali da levarci di dosso. Un giornale comunale ma privo di barriere precostituite. Un giornale dunque come punto di incontro, come specchio sul quale riflettere opinioni e dibattiti, attraverso il quale vivificare i collegamenti fra i vari gruppi, come contributo a far maturare la nostra società, con tutte le sue componenti. Un giornale che svolgerà il ruolo di portavoce di tutte la associazioni del Comune, siano esse culturali, sportive, ricreative a sfondo sociale, e così pure di Enti ed Istitu-
Per il futuro tra i vari progetti daremo voce anche alle nuove generazioni raccogliendo le loro opinioni ed aspettative utilizzando i canali a loro più congeniali come il nuovo indirizzo di posta elettronica proromano@ libero.it.
zioni, senza venire meno ai principi codificati dell’etica giornalistica”. Passaggi importanti impegnativi rigorosi che sono stati i principi fondamentali su cui negli anni si è costituita la storia de “Il Nuovo Ezzelino”. Oggi, guardando indietro “dimentichiamo le non poche amarezze, le defezioni dolorose, per sentire appieno le gratificazioni per il lavoro compiuto. Esse vanno estese indistintamente a tutti i componenti dei diversi Comitati di redazione, ai fedelissimi lettori che ci hanno seguito”. Con rispetto e deferenza ci apprestiamo perciò a firmare questa 400a edizione consapevoli che questo non è un punto di arrivo ma un’importante tappa da cui ripartire con entusiasmo e rinnovato slancio. In questo numero commemorativo con questa originale veste grafica, vorrei ringraziare in particolare tutte le donne che hanno contribuito a questo successo. Alle lettrici che ogni mese ci leggono con attenzione e simpatia ed alle signore che han-
Sappiamo che non mancheranno le difficoltà a questo nostro lavoro ma, se le riforme più coraggiose, quelle che scardinano gli asset culturali più assunti e radicati di una società, si fanno proprio nelle fasi di crisi profonda, mai tempo fu più propizio per cogliere l’audace sfida del cambiamento. Concludendo, a nome della Pro Loco di Romano d’Ezzelino, tanti auguri “Nuovo Ezzelino” …e la storia continua! Buona lettura.
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C’era una volta…e c’è ancora Nell’assordante silenzio e solitudine della terza età cominciano ad affiorare i ricordi di una vita intensa fatta di idee, di impegno e di soddisfazioni per quanto fatto.
Nr. 1 - Aprile 1975
di Arduino Zonta Naturalmente al primo posto (virtuale!?!?) la famiglia, anche se talora trascurata, o per meglio dire lasciata al sicuro nel guscio della casa la cui custode è sempre stata meritoriamente la moglie, mentre tutt’attorno roteavano vorticosamente tanti impegni. Siamo tra gli anni sessanta e settanta. I giovanotti di allora si incontrano, formano gruppi, creano il cineforum, un giornaletto (L’eco di Romano), e poi.... iniziano le cose più grosse: il calcio attorno a “Stella” Tellatin per poi sfociare con l’aiuto della Pro Romano (nel frattempo venutasi a formare sotto la spinta del dott. Criscuolo, di Antonio Scremin e di Alfredo Fontanesi) nella fondazione dell’A.C. Romano. Nasce allora anche il Palio di Romano, che a sua volta produrrà il gruppo Siriola, gli Sbandieratori del Palio, il mensile della pro loco “Il nuovo Ezzelino”, il Coro Ezzelino e in seguito il Complesso bandistico, senza contare le varie associazioni d’arma. Il 25 aprile 1971 si inaugura il monumento ai caduti di Romano. In pochi anni Romano si anima, diventa una fucina di idee, di manifestazioni cui parteciparono molti di quelli che oggi hanno i capelli bianchi e che purtroppo in tanti ci hanno lasciato. Mille immagini, mille ricordi si rincorrono nella mente: sembra ieri eppure sono trascorsi più di quarant’anni!
Quale fu la prima manifestazione, in assoluto, pubblica? Senz’altro l’organizzazione da parte del cappellano di allora Don Francesco Passuello, da poco scomparso, dell’elezione di una Miss Romano. Rammento quella sera nella piazzetta, dove oggi sorgono la farmacia e l’ufficio postale, si riunì qualche centinaio di persone e il Don mi diede in mano il microfono e mi disse: “mentre io vado a prendere le tose (e se non andava lui di persona, i genitori mai avrebbero permesso alle loro figlie di partecipare!) tu intrattieni il pubblico.” Se non ricordo male c’era anche un complessino musicale “I Ministar” composto da ragazzi di Romano e di Borso. Quello fu il mio battesimo col microfono, attrezzo che mi vide per oltre vent’anni a fare lo speaker del palio e che continuo ad usare nelle presentazioni del Coro Ezzelino. Beh, mi pare che può bastare! Tutti questi attori hanno dato vita ad uno spettacolo reale che ha visto il nostro paese maturare socialmente e culturalmente oltre a sollevarsi da un grigiore di secoli di andamento lento. Possiamo dire e ne siamo fieri che la nostra vita ha valso la pena di essere vissuta così, utile cioè alla nostra comunità. Ai posteri il compito di continuare e, visto come stanno andando le cose, siamo lieti di constatare che i nostri giovani sono all’altezza di portare al traguardo il testimone ricevuto.
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Nr. 1OO - Gennaio 1985
400 edizioni de Il Nuovo Ezzelino che ci raccontano pezzi di storia, del nostro territorio e della nostra gente. Ci descrivono le loro difficoltà , i loro sogni ed i loro mestieri. Vi riproponiamo dal numero 1, dell’aprile del 1975, l’articolo originale dedicato ad un lavoro ormai scomparso: I Segantini! Nr. 2OO - Maggio 1994
Nr. 3OO - Settembre 2003
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Intervista ad Eros Maccioni dell’U.C. Romano
Progetto “Bici Sicura” Nell’affrontare l’ennesima intervista, per il progetto Bici Sicura, ci siamo chiesti se questo argomento può essere veramente interessante anche per i soggetti che della bicicletta ne fanno uno stile di vita e quindi instancabilmente prediligono questa attività sportiva a qualunque altra. di Duilio Fadda
Questa volta siamo andati ad intervistare una persona che molti di noi conoscono per la sua popolarità a Romano e nel territorio: Eros Maccioni per tanti anni (dal 2 dic. 1996 al 7 lug. 2003) è stato il direttore del N.E. ed anche un tenace innovatore dentro le mura della Colombara Correr. Sotto la sua direzione il nostro mensile prima cambiò impaginazione e formato (modello rivista) con una diversa veste grafica, e poi( eravamo nel 1997), degli undici numeri che venivano pubblicati in un anno, 7 vennero stampati in B/N e 4 a colori, precorrendo lo stile odierno. Veniamo perciò all’intervista.
La decisione di parlare con il team dell’UC Romano nasce dalla curiosità di capire come funziona questa squadra di ciclismo Romanese, che io ricordo anche come fucina di giovani campioni e per questo motivo, scuola di sport. Quindi mi sono chiesto, come si svolge la vita della squadra cioè allenamenti, attività del gruppo pre e post corse e poi la scelta e la partecipazione alle gare? Innanzitutto grazie per lo spazio che ci dedicate. Nei suoi 40 anni di storia l’U.C. Romano 1972 è passata da un’attività esclusivamente giovanile a quella amatoriale. Indubbiamente i dirigenti del passato hanno seminato bene: è bello vedere Gianluca Brambilla, che da ragazzino ha iniziato con noi, oggi nella stessa squadra di Cavendish e Boonen. Oppure Damiano Ferraro, azzurro della mountain bike ed Enrico Zen, già professionista e oggi vincitore di granfondo. Attualmente il gruppo si compone di una cinquantina di iscritti, uomini e donne, una parte dei quali si dedica all’agonismo. Ma le gare non sono importanti per noi quanto il piacere di stare insieme, di divertirci pur facendo fatica sui pedali. L’uscita del sabato mattina è sacra. Una volta al mese ci riuniamo al ristorante Dalla Mena, che è diventato la nostra sede da quando siamo stati “sfrattati” dalle ex scuole di Romano. L’U.C. Romano è innanzitutto un gruppo di amici e questo traspare immediatamente. Anche per questo siamo diventati una società di riferimento nella zona, tanto da dover porre un freno alle adesioni per motivi di “contenimento demografico”. Altri gruppi sono nati con grandi proclami e sono subito appassiti perché non hanno capito che l’amicizia è il
vero collante di qualsiasi associazione, e non si crea dall’oggi al domani. Che attività organizzate? Oltre alle consuete uscite del fine settimana, nell’arco dell’anno organizziamo alcuni tour particolari, anche con trasferte di vari giorni. Una delle idee più significative lanciate nel 2012 è stata la Romano-Vajont in bicicletta. Una decina di noi ha affrontato in bici anche il ritorno. Inoltre da due anni assegniamo il premio “Danilo Bontorin” a un campione del nostro territorio. Anche le grigliate ci riescono particolarmente bene. Tutte le nostre attività vengono documentate in ucromano.it Di Eros Maccioni direttore del N.E.e di giornalista televisivo conosciamo la storia e le qualità professionali, ma del campione di ciclismo sappiamo poco. Quali sensazioni ed emozioni si provano quando si taglia il traguardo del campionato del mondo per ciclisti del giornalismo? Di solito arrivo ai campionati dei giornalisti dopo avere “fatto gamba” nelle gare degli amatori, circuiti in cui si viaggia a 43-45 di media. Ai campionati del mondo ho vinto due medaglie d’oro e una d’argento, mentre le maglie tricolori sono undici. Si gareggia con ex corridori, alcuni famosi. Il livello dei migliori è decisamente alto. Una delle emozioni più intense è stato nel 2008 a Salisburgo, quando Eddy Merckx mi mise la medaglia d’oro al collo. E comunque quando suona l’inno, e” l’hai fatto suonare tu”, fa un certo effetto. Ma i campioni “veri” del ciclismo sono altri, il nostro mestiere è fare i giornalisti, non conviene prendersi troppo sul serio.
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Oggi percorrere le strade in bici significa: utilizzo delle due ruote per vari spostamenti e fare sport, quindi muoversi in un ambiente sano, pulito, lontano dal traffico cittadino, ecco voi ciclo amatori dell’UC Romano come fatte ad evitare le vostre escursioni in mezzo al traffico e all’inquinamento? La convivenza con le auto è il problema che ci preoccupa di più, anzitutto per motivi di sicurezza, poi per l’inquinamento. Le nostre uscite superano spesso i 100 chilometri, quei pochi tratti di pista ciclabile all’italiana che troviamo, con uscite a raso e cumuli di ghiaino, non li prendiamo neppure in considerazione. Sono più pericolosi della strada. Nei limiti del possibile cerchiamo strade secondarie ma prima o poi una statale la devi attraversare. Nel Veneto le strade sono strette e affollate di veicoli, quando siamo andati a pedalare in Toscana e in Friuli ci sembrava di stare in paradiso. Il problema inquinamento credo sia il problema dei problemi. Il vostro gruppo è molto impegnato su questo tema, cosa pensate si possa fare per creare interesse ad una vita in buona salute attraverso l’utilizzo della bici, e quali obbiettivi vi siete dati per diffondere il messaggio di una vita più sana facendo sport? Lo sport non serve solo come un modo per dimagrire, oltre a tenere in forma il fisico rende le persone più serene e soddisfatte. La bici va assolutamente riscoperta: non inquina e non consuma (se non i tuoi grassi), ti rende parte di paesaggi che dietro a un finestrino vedi solo da spettatore, ti fa capire che differenza c’è fra respirare a pieni polmoni l’aria fina di Cima Grappa e quella mefitica della città. In bicicletta si fa molta fatica, ma se chi la prova alla fine se ne innamora un motivo ci sarà. All’interno dell’U.C. Romano ci sono operai, manager, professionisti, impiegati, e tutti aspettano con ansia che arrivi il sabato mattina per prendersi una sana tirata di collo. Si arriva a casa stanchi, ma sempre con il sorriso. Tempo fa ho partecipato ad un convegno, sulla qualità della vita e proposte per la mobilità sostenibile, organizzato dalla cooperativa Adelante di Bassano del Grappa. L’indomani mattina, un corteo di oltre 500 ciclisti ha invaso la città di Bassano. Fra questi, oltre agli organizzatori del convegno, si potevano contare famiglie intere ed uno stuolo di bambini di tutte le età. Secondo voi quale futuro dovremmo lasciare alle future generazioni?
Purtroppo viviamo ancora nell’era del petrolio. Quando i petrolieri avranno finito di dissanguare il pianeta (sotto e sopra la superficie) allora ci decideremo a usare le energie pulite che abbiamo già a disposizione. Una volta si andava a scuola in bicicletta, si facevano anche svariati chilometri fra andata e ritorno, era normale. Oggi i genitori accompagnano i figli in auto anche se la scuola è a qualche centinaio di metri e sapete perché? Perché hanno paura che vengano investiti dalle auto. Il corto circuito è servito. Questo è anche il motivo per cui i genitori sono restii ad avviare i bambini al ciclismo: le strade sono molto trafficate e non esistono percorsi ciclabili protetti. Mio padre, da dirigente dell’U.C. Romano, aveva proposto di crearne uno lungo il perimetro interno del parco di villa Negri a San Giacomo, utilizzabile anche per chi corre a piedi e chi passeggia. Aveva trovato anche chi pagava i lavori, ma chi doveva decidere ha deciso di No.
E’ vero, in presenza di una pista ciclabile bisognerebbe percorrerla, ma ho già detto prima come sono fatte le nostre piste ciclabili. Forse servono più alle casalinghe che vanno a fare la spesa, sono cicliste anche loro. Il tema della disciplina e dell’educazione sulle strade all’interno dell’U.C. Romano è sempre stato prioritario. Siamo i primi a criticare i ciclisti che occupano mezza carreggiata e si fanno forti del branco per mandare a quel paese chiunque. Poi va detto che c’è anche l’automobilista che ti sfiora apposta per farti cadere, ma qui si aprirebbe una disputa… Se nel solo 2012 abbiamo declinato ben 30 richieste di iscrizione è anche per evitare gruppi troppo numerosi e difficilmente gestibili. Quando la strada è stretta noi siamo sempre in fila singola. Questo è uno sport troppo bello per finire in una disgrazia. Ecco perché ogni anno una puntatina a Monte Berico non ce la facciamo mancare.
Vorrei porre l’ultima domanda sul comportamento dei ciclisti che invadono allegramente le strade nei Week End assolati e che molte volte sono il bersaglio preferito di parecchi automobilisti. La mia domanda è questa, sapendo che nessuno nel vostro gruppo si comporta così, è vero che laddove vi sono piste ciclabili è obbligatorio percorrerle e che i trasgressori potrebbero essere sanzionati dalla polizia ed è vero che l’utenza debole, quindi i ciclisti, sono quelli che subiscono i maggiori danni negli incidenti stradali, con un incremento esponenziale di morti ammazzati sulle strade?
e garbate. E analizzando le sue risposte credo che dovremmo fare una riflessione su alcuni temi importanti esaminati. Prima di tutto l’amicizia, un baluardo per tutte quelle persone che amano stare insieme, perciò amano fare sport o più in generale stare in compagnia (camminando, pedalando ecc.) ed infine un pensiero per un futuro con meno inquinamento e magari, fra le cose da fare non proprio domani, un bel percorso ciclabile e pedonale fuori dal traffico, anche se non è il perimetro di Villa Negri, l’importante potrebbe essere farlo per “stare insieme facendo sport”. Grazie ancora a Eros ed a tutti i componenti dell’UC Romano.
Ringrazio l’amico Eros per le risposte precise
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Convocazione Assemblea dei Soci Il Consiglio di Amministrazione della Pro Loco di Romano d’Ezzelino invita tutti i Soci a partecipare all’Assemblea ordinaria che si terra venerdì 5 aprile 2013 presso la sala comunale di Romano d’Ezzelino (Sede di San Giacomo) Via G. Giardino, 77 alle ore 20,00 in prima convocazione e alle ore 21,00 in seconda convocazione per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: • Conto consuntivo 2012 • Bilancio di previsione 2013 • Programma attività 2013 • Varie ed eventuali. All’assemblea hanno diritto al voto i soci in regola con la quota associativa 2013 versata entro il giorno 23 marzo 2013. Ogni socio potrà, inoltre, essere delegato al voto da un solo altro socio. La delega, riprodotta su qualsiasi foglio, ricopiato dal testo che segue, deve contenere i dati essenziali al riconoscimento del delegante: Il sottoscritto
nato a
il
socio della Pro Loco di Romano d’Ezzelino, delego a rappresentarmi all’assemblea del 5/4/13 il Sig. Data Firma
>> Campagna rinnovo soci 2O13 Gentili Soci, continua il periodo utile al rinnovo della quota d’iscrizione alla Pro Loco, desidero ricordarvi le istruzioni inerenti le nuove tessere: a) sono a disposizione dei soci le tessere e le stesse possono essere ritirate in Sede negli orari consueti e in pratica dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30; b) chi non riuscisse a ritirare la tessera in sede potrà ritirarla la sera stessa in cui sarà convocata l’assemblea per l’approvazione del bilancio 2013 prevista per il 05.04.2013 ore 21,00 presso la sala comunale di San Giacomo. La tessera Unpli, sarà consegnata sino all’esaurimento di quelle pervenute alla Segreteria della Pro Loco dalla sede provinciale. Dopo, pur essendo tutti i soci legittimati d’ogni diritto, dovremo predisporre una nuova richiesta al Comitato Provinciale. La tessera qui riprodotta e consegnata unitamente ad un’agenda Unpli, da diritto ad alcune riduzioni e/o sconti, presso alcuni punti commerciali convenzionati che sono evidenziati nell’agenda stessa. Le convenzioni sono state fatte a livello nazionale ed a livello provinciale. Esistono nello specifico delle convenzioni con alcune compagnie assicurative che consentono dei risparmi sensibili, controllate o fate controllare la vostra polizza. Grazie per la vostra attenzione. Il Presidente della Pro loco di Romano d’Ezz. Maurizio Scotton
Per diventare soci e ricevere “Il Nuovo Ezzelino” è possibile ricevere il Nuovo Ezzelino, organo ufficiale dei soci sostenitori. La quota associativa è di € 18,OO per i nazionali e di € 27,OO per gli esteri. Sede Proloco Via G. Giardino, 77 San Giacomo Uffici Postali, Banca di Credito Cooperativo.
Romano Edicola La Coccinella, Tabaccheria e Cartoleria Mirò, Foto Gastaldello / Arduino, Frutta e Verdura da Silvana, Profumeria Elisir.
San Giacomo Edicola Cartoleria Zilio Giovanni, Bar Ca’ Mauri.
Fellette Panificio Bosa, Happy Bar. Trattoria Conte Chantal, Edicola Cartoleria Brillante. Sacro Cuore Speedy Bar (Autolavaggio Scotton).
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itinerari
Nelle terre degli Ezzelini il Percorso
Serena Cecilia Campagnolo
Marostica 1
Chiesa di Sant’Agata
2
Chiesa e Convento di S.Sebastiano
3
Pieve di Santa Maria fuori le mura
4
Fortificazioni di Marostica
5
Chiesa di san Vito
1
Cittadella 2 3 4
6
Cittadella
7
Torre di Malta
8
Chiesa del Torresino
9
Chiesa di San Donato
6 87
5 9
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1 Marostica Chiesa di Sant’Agata (Marsan)
2 Marostica Chiesa e Convento S.Sebastiano
Percorrendo la strada che da Bassano porta a Marostica, all’altezza della località Marsan, ci si può immettere sulla destra nella strada che porta alla cava di basalto, proseguendo lungo la stradina sterrata sulla destra si sale su una collina sulla quale è edificata la Chiesa di Sant’Agata. Questo edificio fu costruito tra XI – XII secolo anche se secondo la tradizione risalirebbe all’epoca longobarda (VI - VIII secolo). È stato restaurato nel 1967.
Dalla strada che da Bassano porta a Marostica è possibile deviare a destra, all’altezza dei semafori, e prendere la via che porta a Valle San Floriano. Lungo tutto questo percorso si può notare sulla sommità del Monte Pauso, a sinistra, il complesso della chiesa di san Sebastiano e del Convento. Da via Beato Lorenzino, c’è un sentiero per salire. Le sue origini risalgono all’altomedioevo e conobbe un certo sviluppo in epoca ezzeliniana (XIII secolo). L’attuale edificio (del XV secolo) domina dal fianco della collina, l’antico crocevia di Borgo Giara, tra la strada pedemontana e la via d’accesso all’Altopiano dei Sette Comuni; la chiesa è crollata e le campane furono fuse per farne cannoni ai tempi napoleonici. I ruderi e quel che restava del convento passarono nel XIX secolo in proprietà privata.
3 Marostica Pieve di Santa Maria fuori le mura
5 Marostica Chiesa di San Vito
Provenendo da via Beato Lorenzino ma al di fuori della cinta muraria di Marostica, nel borgo Giara, si trova la pieve di Santa Maria Assunta. Si tratta della chiesa più antica della città, secondo la tradizione fu fondata da San Prosdocimo vescovo di Padova (II-III secolo d. C.), probabilmente costruita tra IV e V secolo e ampliata nel XV.
Uscendo dalla città e proseguendo verso sud, all’altezza di una rotatoria si imbocca la lunga via Anconetta, percorsa la quale sulla sinistra si troverà un prato curato (con varie piante fra cui un centenario albero di pero), chiuso da case, dove sorge la chiesetta di San Vito. La chiesetta ha origini antichissime ma l’aspetto attuale risale al XV (tuttavia all’interno sono conservati frammenti lapidei lavorati risalenti a epoche più antiche). Negli anni ‘80 del Novecento è stata restaurata.
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4 Marostica Fortificazioni La cinta muraria parte dal colle Pausolino, che domina la città, per scendere fino al centro storico e collega il Castello Superiore a quello Inferiore che si affaccia sulla piazza principale dove si disputa la celebre partita a scacchi con personaggi viventi. Un sentiero panoramico collega le due roccaforti. Marostica, fin dalle origini, si configura come un borgo allungato ai piedi dei colli Pausolino e Pauso, i cui vertici sono invece presidiati da torri fortificate fin dall’epoca romana. Tra XII e XIII secolo, in età ezzeliniana, crebbe l’importanza della città (da sempre contesa tra padovani e vicentini) e ne vennero potenziate le difese. Nel XIV secolo sotto gli Scaligeri furono costruiti i due castelli e le mura.
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6 Cittadella Uscendo da Bassano del Grappa e proseguendo verso sud, dopo circa 14 chilometri si giunge a Cittadella. Di questa città si potranno visitare in particolare la cerchia delle mura e le porte. La cittadella fu costruita nel 1220 da Padova per proteggere il confine pedemontano dalla minaccia dei Trevisani che dalla vicina Castelfranco avevano il loro posto avanzato. Il disegno urbanistico originario è ancora conservato e Cittadella mostra al centro del paese il palazzo municipale e la chiesa, intorno ai quali si distribuiscono gli spazi dell’attività quotidiana. Gli statuti padovani attestano che il borgo venne immediatamente abitato e dotato di propri organi amministrativi, politici, militari e che aveva un sistema di difesa basato sulle milizie locali. Presiedevano due podestà, civile e militare, inviati dal comune di Padova. Le mura di Cittadella sono alte 12 metri, larghe alla base 2 metri e mezzo e hanno un perimetro di 1440 mt, sono rinforzate da 16 torresini, 12 torri e 4 torrioni alle 4 porte. La Porta Padova, a mezzogiorno della cerchia, era l’ingresso principale del castello. Addossato a questa porta, un grande torrione che è detto la Torre di Malta, costruito da Ezzelino da Romano nel 1251. Due lapidi poste sulla torre, riportano i versi di Dante e un brano dello storico Rolandino che ne ha tramandato memoria. Nel sottarco della Torre vi è uno stemma dei Carraresi, sulla facciata esterna due stemmi, in pietra, di Padova e di Cittadella. La Porta Bassano a nord, era la rocca del Castello; più articolata delle altre era costituita da cinque arcate. Le altre due, Porta Treviso a levante e Porta Vicenza a ponente, si ritiene siano state portate a compimento più tardi, forse un secolo dopo.Le quattro porte del castello, secondo la tradizione, erano affrescate con immagini di santi e con gli stemmi di Cittadella, Padova e Venezia. I documenti parlano di episodi di guerra fin dal primo decennio dalla costruzione delle mura di Cittadella.
7 Cittadella Torre di Malta In corrispondenza di Porta Padova a sud si incontra la torre della Malta. L’ingresso principale del castello a Cittadella era a Sud della cerchia, a Porta Padova. Addossato ad essa era stata costruita nel 1251 da Ezzelino da Romano la Torre di Malta. La Torre era destinata ad essere la prigione per i nemici del Tiranno. Attualmente i locali della torre hanno destinazione d’uso culturale: al piano terra la sala conferenze è sede di convegni, mentre i piani superiori sono riservati al Museo Archeologico che ospita reperti per lo più ceramici dall’epoca protostorica al medioevo.
8 Cittadella Chiesa del Torresino A breve distanza dalla torre di Malta si trova la chiesa del Torresino. La Chiesa di Santa Maria del Torresino viene costruita nel 1220 e deriva il suo nome dalla Torre cui è addossata nei pressi della Porta Padovana. Secondo la tradizione essa fu costruita proprio in contemporanea al Castello, a partire dal 1220, per le esigenze dei militari. In seguito a un periodo di abbandono nel 1968 la chiesa è stata restaurata e riaperta al culto in memoria dei Caduti per la Patria. Nel 1997 è stata ulteriormente valorizzata ed ora vi si svolgono manifestazioni.
9 Cittadella Chiesa di S.Donato La chiesa di San Donato si trova a un chilometro e mezzo dalla cerchia murata di Cittadella lungo la statale per Padova, sulla sinistra. Sorta con probabilità su un sacello pagano, fu la prima pieve cristiana nel territorio già dal VI secolo come mostrano i reperti, cui materiali romani riutilizzati nei muri, e parte delle fondazioni sotto il pavimento attuale. Nell’alto medioevo fu centro di vita religiosa e sociale per la popolazione locale come testimoniano i reperti di epoca longobarda, disposti nella parete interna dell’edificio, e i successivi rifacimenti. La struttura attuale risale al secolo IX-X; si tratta di un edificio unico, a pianta rettangolare allungata, diviso in tre navate. La facciata è stata rifatta nei primi decenni dell’Ottocento quando l’edificio fu accorciato per un terzo della sua lunghezza.
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De Carnevalis A volte si devono fare i conti con la fortuna. Anche con la metereologia. Chiedetelo a Napoleone che a Waterloo dovette ritardare,a causa di un imprevisto e violento temporale notturno, l’inizio della battaglia, favorendo così il ricongiungimento tra inglesi e prussiani, che gli sarebbe poi risultato fatale. Ne sanno qualcosa anche gli organizzatori del “Carnevale dei Ragazzi di Fellette”, memori delle recenti esperienze. Troppo fresco il ricordo dell’atroce beffa dell’anno scorso, quando l’unica e inutile sbruffata di neve dell’intera stagione era riuscita a far annullare l’avvenimento. Chissà, con questi presupposti, quante volte avranno scrutato il cielo che, nei giorni che precedevano la data fissata, non lasciava presagire nulla di buono. La macchina organizzativa, ben oliata da anni di esperienza, si era messa al lavoro con il consueto slancio ed impegno e le aspettative erano molte. Fortunatamente madre natura ha compensato il debito assunto negli ultimi anni, regalando una giornata ideale, che ha favorito il pieno successo della manifestazione. Fellette aveva indossato il vestito buono della festa e il centro si presentava allegro e vivace, con giostre, palchetti e bancarelle, striscioni ed addobbi. Mille le persone coinvolte nella sfilata e quasi cinquemila quelle assiepate lungo le vie del percorso. Sono cifre impressionanti, che superano di gran lunga quelle dei residenti. Erano presenti dieci carri allegorici, provenienti dal circondario, Bassano, Belvedere, Riese Pio X , Spineda, Laghi, San Floriano e S.Anna di Rosà, a testimoniare l’interesse che il nostro Carnevale ha suscitato da tempo in tutto il territorio. Erano tutti belli, a detta degli spettatori, originali, spiritosi e ben ideati, al punto che fare una classifica fra di loro era molto difficile. Per inciso ha vinto la manifestazione il “Bosco incantato” della “Compagnia del divertimento” di Bassano, davanti a “Pesca che ti passa…” del “Gruppo Gianni Dal Monte” di Bassano e a “Le ali della fantasia“ del “Gruppo sensa pasiensa” di S. Floriano. Hanno arricchito la sfilata il gruppo della proloco godigese “Quadro rievocativo carnevale Domini Gothica Gens”, l’energia sudamericana del gruppo di percussioni “Bloko aureliano” e la professionalità del Corpo Bandistico & Majorettes di Romano che hanno aperto il corteo. Va segnalata la presenza di due gruppi mascherati di Fellette: i “Fellette gnam gnam style” e “La strega Rossella” della Scuola dell’Infanzia. E’ qualcosa a cui gli organizzatori tenevano molto, perchè il carnevale è nato per i ragazzi del paese ed è giusto che a loro sia riconsegnato, anche se la manifestazione è cresciuta di livello ed è diventata un appuntamento per tutto il comprensorio. Sarebbe bello che in futuro si tornasse ad una maggior partecipazione dei giovani, non solo della nostra frazione, ma di tutto il comune, con gruppi e carri mascherati. Gli organizzatori lavorano fin da adesso in questo senso, ringraziando tutti quelli che si sono prestati per la riuscita della manifestazione, dalla Pro Loco alle autorità comunali, dagli sponsor, che, pur in un momento particolarmente difficile, hanno dato un contributo importante, a tutte le persone che, a vario titolo, hanno dato una mano. Ora la quarantasettesima edizione è andata in archivio, ma già si pensa alle prossime perchè si avvicina il momento del cinquantesimo appuntamento. Nozze d’oro tra Fellette ed il carnevale? E poi dicono che i matrimoni moderni non durano… Gianni Dalla Zuanna
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ara' la neve Ci sCarnevalis De iancare la ad imb Passeggiata di San Valentino?
foto di Andrea Manuel Bianchin Dopo la copiosa nevicata che caratterizzò l’edizione 2012 ci si attendeva per quest’anno, una splendente giornata di sole ma le previsioni meteo purtroppo prevedevano una certa variabilità… Domenica 17 Febbraio, di buon mattino quando i primi volontari raggiungono i due siti dove allestire i punti di ristoro (in villa Negri e sul col di Dante), il cielo era coperto ed un leggero nevischio trasportato da un’aria gelida, che scendeva dal Massiccio del Grappa. Senza perdersi d’animo si completano i preparativi mentre i primi partecipanti raggiungono la partenza ben equipaggiati di giacca a vento e berretto. Alle 09:00 si parte. Il vento freddo lentamente porta via tutte le nuvole ed esce uno splendido raggio di sole favorendo un continuo e costante afflusso di partecipanti alla passeggiata. A nome di tutta la Pro Loco un sentito grazie all’Amministrazione Comunale, a tutte le associazioni di Volontariato che con i loro volontari ci hanno permesso di realizzare questa manifestazione che giunta alla 21^ edizione si può considerare come uno degli eventi tradizionali del nostro comune. Un grazie infine a tutti i partecipanti, in particolare alle signore e signorine presenti, omaggiate con delle primule. Voi, così numerosi, non solo ci gratificate per il lavoro svolto ma confermate con la vostra presenza la bellezza del nostro territorio che snodandosi “fra colli e valli Ezzeliniane” regala pace e benessere con qualsiasi condizione metereologica. Arrivederci al 2014. Maurizio scotton
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Volontariato tra le popolazioni emiliane colpite dal sisma Viene sempre più richiesta, vista l’importanza e la presenza capillare su tutto il territorio nazionale, l’azione efficace dei Volontari dei Nuclei dell’Associazione Nazionale Carabinieri, di Vincenzo Galvan
ed è così che noi del 64° Nucleo Volontariato e Protezione Civile “Monte Grappa” dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Romano d’Ezzelino, dopo anni di corsi operativi che spaziano dal livello base a quello avanzato, quali Protezione Civile, direzione traffico, primo soccorso, antincendio a rischio elevato, sicurezza e quant’altro, partiamo su ordine ufficiale trasmesso dal Dipartimento della Protezione Civile della Regione Veneto all’Ispettorato Regionale per il Veneto dell’ANC e precisamente alla volta di Finale Emilia epicentro dell’ultimo sisma. Al nostro arrivo, dopo il “passaggio consegne” da parte del Nucleo ANC di Schio partecipiamo a un briefing con il Comandante della locale Stazione dei Carabinieri durante il quale ci vengono illustrati i nostri compiti e ci viene indicata la presenza di “particolari individui” sospetti, da tenere costantemente monitorati e sotto controllo. Qualora la situazione dovesse degenerare siamo
chiamati a informare subito i Carabinieri; a tal proposito va precisato che a supporto delle stazioni locali erano presenti costantemente di giorno e soprattutto di notte i Carabinieri del Battaglione Laives (BZ), i quali hanno come missione primaria l’attività di ordine pubblico: vi assicuro che è stato gratificante, sotto l’aspetto professionale, lavorare a stretto contatto con loro. Al Campo 6 di Finale Emilia, sede assegnataci, la nostra attività giornaliera H24 spaziava dal controllo accessi (entrate e uscite dal campo) alla vigilanza costante sulla tendopoli e sul perimetro del campo: solo grazie all’adrenalina e al nostro addestramento abbiamo potuto affrontare turni per un totale anche di 19/20 ore al giorno. All’ordine del giorno ci rendiamo subito conto che la terra trema ancora in Emilia; anche se si sono verificate scosse di terremoto di magnitudo da 2 a 3 gradi, per chi vive nella tendopoli, dagli “ospiti” ai volontari come noi, si sentivano eccome. Il servizio al Campo 6 di Finale Emilia è
stato gestito complessivamente molto bene dal Capo Campo, il quale è stato coadiuvato da vari gruppi di volontari: la segreteria, organizzata magistralmente dall’AGESCI; la manutenzione e logistica gestita dalla Protezione Civile; la sicurezza, sinonimo di garanzia e tranquillità, la sorveglianza del campo e il controllo accessi gestiti da noi dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Tutta questa macchina organizzativa comprendeva un totale di circa 42 volontari. Il nostro compito non è stato dei più facili visto anche le multietnicità, le religioni e culture diverse degli “ospiti” al Campo 6, che sono passati dagli 85 di sabato, giorno del nostro arrivo, ai 125 di lunedì notte, giorno del passaggio di consegne al 184° Nucleo di Marostica e Val Chiampo. Concludo infine dicendo che abbiamo potuto condurre un servizio onorevole solo grazie alla nostra formazione continua, mirata soprattutto a situazioni di emergenza, formazione che ci ha permesso di affrontare tale situazione, complicata anche dal caldo torrido: nonostante il climatizzatore fosse acceso H24, nelle tende si respirava a malapena. Un ringraziamento particolare va alla mia famiglia che mi ha sempre supportato nei miei impegni e al mio diretto responsabile Roberto che ho contattato personalmente, mentre era in ferie, per metterlo al corrente della situazione.
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Una prova per comunicare in emergenza E’ stata testata la maglia radio dei Servizi Forestali Regionali in dotazione per servizio di antincendio boschivo ai volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” in tutta la valle del Brenta e nel nostro Comune. di Sara Bertacco
Nel pomeriggio di sabato 22 dicembre 2012 i volontari del Coordinamento di Protezione Civile e Antincendio Boschivo “Brenta Monte Grappa” e dell’A.N.C. Nucleo “Monte Grappa” di Romano d’Ezzelino si sono dati appuntamento a Solagna per allestire una centrale operativa presso la sala polivalente del paese con l’obiettivo di testare la portata degli apparati radio di norma usati dai volontari stessi negli interventi di emergenza. Già nella mattinata dello stesso giorno le singole Associazioni in Coordinamento hanno provveduto a formare le squadre di volontari dotati di radio che si sono mossi in tutto il territorio della Valbrenta, da Bassano fino a Cismon, passando anche per il nostro Comune. I volontari si sono recati nell’area di Valle Santa Felicita riuscendo ad effettuare
una comunicazione discreta con la centrale radio di Solagna, mentre nella zona più a sud della frazione di Sacro Cuore i messaggi radio sono arrivati forti e chiari. Questa vera e propria esercitazione messa in atto dai volontari del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” si è rivelata fondamentale per capire l’efficacia delle comunicazioni radio nel nostro territorio, così che, in caso di emergenza, i volontari possono affidarsi ad un sistema completo ed efficiente di comunicazioni via radio. Nelle emergenze infatti, le normali comunicazioni telefoniche con telefoni fissi o cellulari potrebbero essere seriamente compromesse e non funzionare; ecco allora che le comunicazioni via radio su determinate fre-
quenze assegnate prioritariamente alla Protezione Civile rappresentano una soluzione eccellente per garantire il passaggio delle informazioni a tutti gli operatori volontari. Questa esercitazione ha inoltre rappresentato un utile momento addestrativo anche per quei volontari che da poco hanno concluso i corsi di formazione sull’utilizzo degli apparati radio e sulle comunicazioni in emergenza. Al termine dell’esercitazione tutti i partecipanti, coadiuvati dal Presidente del Coordinamento “Brenta Monte Grappa” Bettiati Cav. Italo che ha ringraziato tutti i settantacinque volontari intervenuti, hanno svolto un dettagliato debreafing per valutare l’attività effettuata nel territorio e per confrontare le modalità operative utilizzate.
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Il Palio si prepara alla Grande Guerra Come promesso, in previsione del centenario 2015-18, la Seriola ha dato avvio al gruppo di lavoro della Grande Guerra. di Roberto Frison
Capitano Ettore Viola, eroico ardito del Grappa
Sono già stati individuati personaggi e reparti militari cui ispirarsi per confezionare vestiti e predisporre schede che rendano unico il gruppo Grande Guerra all’interno del Palio di Romano, senza possibilità di doppioni e/o anonimati proprio per le specificità del Monte Grappa, teatro di battaglie d’arresto nel 1917, cui son succedute quelle di contenimento fino alla controffensiva dell’ottobre 1918. E il Grappa, massiccio sulle cui propaggini si abbarbica anche il comune di Romano d’Ezzelino, di gesta eroiche ce ne son state molte, sia dai singoli soggetti che dai reparti meritandosi medaglie d’oro, onorificenze e nomee di gran prestigio. Come associazione culturale, la Seriola aveva il dovere di considerare questi aspetti, dando valore a uomini e gruppi, un tempo eroi, oggi dimenticati. Su tutti gli Arditi, le eccellenze dei fanti e degli alpini, rispettivamente fiamme nere e verdi, i fanti della Brigata Aosta del Col Berretta e gli alpini dei Solaroli. I personaggi sono Cap. Ettore Viola (ardito), ufficiale Ermes Rosa (ardito), don Salsa (cappellano degli arditi), Giuseppe Caimi (alpino eroe in Valderoa).
Alpino Giuseppe Caimi, Btg Feltre, eroico nel mantener posizione in Valderoa a suon di sassate
Aspirante Ufficiale Ermes Rosa, eroico ardito del Grappa
Al momento il team di lavoro è composto da: Roberto Frison presidente Seriola Remo Seraglio vicesindaco, appassionato Grande Guerra Mauro Guidolin CERS, Grande Guerra Clara Guidolin CERS, sarta esperta vestiti per rievocazioni storiche Alberto Zanandrea Gruppo rievocazione 2 Guerra Mondiale, collaboratore del museo dell’Alpino di Bassano del Grappa, curatore di cimeli e uniformi Ilaria Crucil condivide con Alberto Zanandrea le stesse passioni Loris Giuriatti Palio di Romano, studioso e appassionato della Grande Guerra
Claudio Zen “dei Cristi” Palio di Romano, appassionato della Grande Guerra, manutentore monumenti e siti della stessa Valter Brunello ANA Romano, esperto della Grande Guerra Giovanni Farronato Fanti Romano, vicepresidente Seriola Renato Favero Palio di Romano, logistica Franco Bertacco Palio di Romano, appassionato di collezionismo, conoscitore di tutti i mercatini dell’usato Alberto Segafredo vicepresidente Seriola
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Il mito della perfezione
Sorrisi stampati… sguardi vuoti… l’importante è la perfezione… raggiungere il massimo risultato… sentirsi il migliore! Nella Società contemporanea sono sempre di più le persone che non si accettano. Si sta diffondendo a macchia d’olio il “mito della perfezione umana”. Ci crediamo macchine, ma siamo esseri umani e quindi imperfetti. Giovani che inseguono l’ideologia della perfezione tecnica ben trasmessa dalle tv. Il “mito della perfezione umana” non ci fa accettare per quello che siamo. Ci fa odiare ciò che è più naturale, ovvero la natura stessa. Sempre più spesso si ricorre alla chirurgia estetica mettendo a rischio anche la propria vita, e non meno importanti, sono le più svariate patologie, che nascono attorno a questo nucleo centrale: ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, solitudine, depressione… Indossiamo le maschere per apparire, ma non viviamo la nostra vita. Siamo capaci di coprire ogni verità legata al come stiamo e chi siamo veramente! Imprigionati nella rigidità dello schema, ci rendiamo meccanici e individualisti. Forse non ci si rende conto, ma il prezzo che si paga è la grande solitudine interiore e il silenzio che gela le possibili sane relazioni. Forse non si crede che in ognuno di noi ci sono cose speciali ed irripetibili… la nostra storia è tesoro prezioso. Le nostre parole colorano l’anima e ancor prima i nostri pensieri. Siamo presi a raggiungere obiettivi insormontabili! Ci carichiamo le spalle di aspettative grandiose! Pretendiamo di raggiungere la vetta senza fare i conti con il nostro essere, trascurando ogni nostra peculiarità, ogni nostro limite! Sembra che per molti sia difficile dire: “si fa quello che si può…” e altrettanto difficile… gustare i meritati risultati già ottenuti. Bonetto Cinzia, psicoterapeuta
A, come arte A, come auto Il museo dell’automobile “Bonfanti-Vimar” spazia nei campi della tecnica, arte, storia, costume, sport nelle espressioni sempre legate alla mobilita’ intesa nel senso piu’ ampio. Il compendio di questa filosofia museale trova la sua massima espressione nella “Galleria del Motorismo, Mobilita’ e Ingegno veneto – Giannino Marzotto”, parte permanente – unica in assoluto – del museo “BonfantiVimar” che racconta la storia millenaria della nostra regione attraverso eccezionali primati e primatisti. Nel campo dell’arte il Museo veneto, espone per un mese al caffè Excelsior di Bassano una 500, mito degli anni ‘60/70, proposta come opera d’arte dagli artisti lombardi Gianni Macalli, Luca Pizzi, Antonio Solivari e Paolo Roderi, che l’hanno trasformata in una morbida creatura di peluche multicolor, pezzo unico creato appositamente per il “Bonfanti-VIMAR”. A fare da corona alla piccola vettura, anche dei quadri tridimensionali dell’artista trevigiano multimediale Antonio ZIlio, che hanno come soggetto fisso la 500 immersa in soggetti sempre a sfondo ecologico, come le strade d’erba. L’esposizione è denominata “A come Arte – A, come Auto” per ricordare che la magistrale Cisitalia Coupè di Pininafina, è esposta in modo permanente dal 1951 al Museo di Arte Moderna di New York, con il titolo di scultura semovente. Così anche la nostra 500 è espressione d’arte contemporanea e soggetto che sempre stimola l’inventiva di artisti e poeti. Al “Bonfanti–VIMAR” proseguono le iscrizioni per la sessione primaverile dell’interessante “Corso per restauratori di auto e moto d’epoca” il cui avvio è fissato per sabato 2 marzo.
Informazoni Museo dell’ Automobile “Bonfanti-Vimar” Via Torino 1, 36060 Romano d’Ezzelino (VI) tel. 0424 513746 - tel. e fax 0424 513690; info@museobonfanti.veneto.it; www.museobonfanti.veneto.it
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La Protezione Civile di Romano ricorda il presidente Giovanni Chemello Alla fine dell’anno appena trascorso, dopo una dura prova sopportata con coraggio e grande dignità, si è spento il Presidente della Protezione Civile di Romano d’Ezzelino: una grave perdita in primis per la famiglia ma anche per il volontariato e la comunità di Agostino Zappia
Giovanni con l’Ass. alla Prot. Civile Remo Seraglio mentre verifcano l’immondizia, abbandonata da incivili e raccolta durante una delle tante giornate ecologiche lungo i tornanti e sentieri del Grappa
Giovanni Chemello con i ragazzi delle scuole in visita alle gallerie di col Capeggia Infatti quanti lo hanno conosciuto hanno potuto apprezzare in lui la schiettezza, la generosità, la sincerità, l’entusiasmo nel fare, anche quando l’impegno gli comportava sforzo e sacrificio. Svariate sono state le occasioni in cui tutti hanno potuto valutarne l’altruismo, la disponibilità e le capacità organizzative dimostrate in situazioni critiche, di calamità o di stato di allerta, a livello sia locale sia nazionale. Si è sempre distinto in tutti gli eventi a cui ha partecipato personalmente o indirettamente, dall’Albania all’ultimo evento sismico dell’Emilia Romagna, senza dimenticare il lavoro svolto per l’Abruzzo. Per quanto riguarda la nostra Associazione ci ha sempre attivati e organizzati affinché operassimo al meglio e a suo dire “facessimo bella figura”, spendendosi fino all’ultimo nel motivarci senza mai tralasciare di ringraziarci per quanto fatto.
Vanno poi ricordati in particolare la sensibilità e l’attenzione verso le persone, la comunità, il territorio locale e provinciale. Si è costantemente impegnato, anche quando le forze gli stavano venendo meno, per il controllo del nostro territorio e si è preoccupato di programmare e realizzare esercitazioni di Protezione Civile - in seno alla nostra Associazione e in collaborazione con altre – inoltre ha curato con passione il coinvolgimento delle scuole del nostro comune per promuovere la cultura della sicurezza. Il nostro compianto Presidente ci ha lascia-
to un’eredità importante: un grande lavoro da svolgere a favore della nostra collettività! Noi faremo tesoro del suo esempio che ricorderemo continuando ad operare con lo stesso spirito che ci ha guidato in questi anni di collaborazione. E’ su questa strada di continuità che il Consiglio Direttivo ha già definito la scaletta delle attività per i prossimi sei mesi e sta organizzando altre attività per il resto dell’anno senza dimenticare di tenersi tenerci pronti ed operativi per evenienze non programmabili. Questo è il modo migliore di onorare la memoria di chi ha tanto creduto nei valori che caratterizzano i Volontari di Protezione Civile.
nuove stelle nel cielo
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Antonia Dal Molin
Giacomo Scarabello
Carlo Frison
Alberto Gazzoni
85 anni 27 dicembre 2012
56 anni 29 dicembre 2012
82 anni 2 gennaio 2013
61 anni 7 gennaio 2013
ved. Dalla Costa
Giuseppe Ferraro
Arnoldo Fachinat
Giovanni Cerantola
Alberta Caterina
Lorenzo Nichele
74 anni 9 gennaio 2013
80 anni 11 gennaio 2013
68 anni 19 gennaio 2013
99 anni 22 gennaio 2013
77 anni 23 gennaio 2013
Bepi
Armando
(Rina) ved. Zonta
Alberto Checcucci
Antonia Chiomento
Danilla Pellizzer
Giorgio Mario Marangon
70 anni 25 gennaio 2013
91 anni 28 gennaio 2013
82 anni 28 gennaio 2013
51 anni 28 gennaio 2013
(Nina) ved. Alberti
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Mattino
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chiuso
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martedì
chiuso
dalle 14.00 alle 17.00
dalle 9.00 alle 12.00
chiuso
mercoledì
dalle 8.30 alle 10.30
chiuso
chiuso
dalle 13.00 alle 17.00
giovedì
dalle 9.00 alle 12.00
chiuso
chiuso
chiuso
venerdì
chiuso
dalle 13.00 alle 17.00
dalle 8.30 alle 10.30
chiuso
sabato
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 14.00 alle 17.00
dalle 9.00 alle 12.00
dalle 14.00 alle 17.00
Orario Invernale valido fino al 31 Marzo 2013
Poste Italiane S.p.A. - Sped. A.P. – D.L. 353/2003 - (conv. In L.27/02/2004 n.46 - Art. 1, comma 1, DCB Vicenza. Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 2/1975
< BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL (VI) Via Cogo, 34 - TelGRAPPA 0424 382767 Via Cogo, 34 - Tel 0424 382767 < BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL GRAPPA (VI)504777 V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 V. le Vicenza, 93/E - Tel 0424 504777 < BASSANO DEL GRAPPA (VI) < BASSANO DEL GRAPPA (VI) Via Capitelvecchio, Capitelvecchio, 32 32 -- Tel Tel 0424 0424 886961 886961 Via < < BORSO BORSO DEL DEL GRAPPA GRAPPA (TV) (TV) Piazza Canal, Canal, 12 12 -- Tel Tel 0423 0423 910310 910310 Piazza