Attività Istituzionali
Contrasto all’emergenza sociale ed economica Gli impegni attuali e futuri dell’Unione Europea
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osa fa l’Europa per noi? Come può aiutarci l’Unione per superare l’emergenza Coronavirus e le sue pesanti ricadute economiche?”: lo sentiamo ripetere tutti i giorni e in tutte le sedi di confronto. Il tema è caldo ed è da mesi oggetto di polemiche, campagne di stampa e ondate di fake news sui social media. Essere cittadini dell’Unione comporta anche il diritto/dovere di essere informati e di informarsi correttamente sulla risposta delle istituzioni comunitarie all’emergenza Covid-19. In una conferenza video, che è possibile vedere sulla pagina Facebook della Città metropolitana, il Capo dell’ufficio di Milano della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Massimo Gaudina, ha spiegato nel dettaglio le inizia-
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tive che l’UE sta attuando, in un momento in cui la risposta che ogni singolo Paese può organizzare è necessariamente inadeguata, per carenza di risorse materiali e organizzative. L’emergenza Covid-19 non ha precedenti nella storia dell’Unione e sconta il fatto che l’Unione non ha ancora competenza diretta sulla sanità pubblica. La risposta all’emergenza non ha quindi precedenti e riguarda quattro grandi ambiti: sanità, ricerca scientifica, economia, mobilità. In ambito sanitario l’UE può sostenere, completare e coordinare le azioni dei singoli Stati membri. Dall’inizio di marzo il coordinamento tra le decisioni dei 27 Ministri della sanità e la Commissaria europea alla sanità avviene nel corso di quotidiane videoconferenze, durante le quali ogni governo nazionale presenta le
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
misure adottate, con un grande sforzo di mettere al passo le politiche nazionali. L’Agenzia europea per il controllo e la gestione delle malattie, che ha sede a Stoccolma, fornisce in tempo reale ai Paesi dell’UE dati statistici, studi, analisi del rischio, raccomandazioni e linee guida per affrontare la pandemia. Scendendo nel concreto, una delle raccomandazioni riguarda la necessità di effettuare i cosiddetti “tamponi” per determinate categorie di cittadini, preferibilmente con la modalità “drive-in”, che riduce i rischi per il personale sanitario, ma anche per i cittadini non contaminati. Un team di scienziati, di cui fa parte la dottoressa Maria Rosaria Capobianchi dell’Istituto Spallanzani di Roma, affianca la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen,