Attività Istituzionali
Gli ecoreati non conoscono crisi: i dati del Rapporto Ecomafia 2020
I
l “virus” dell’ecomafia non si arresta né conosce crisi. Nel 2019 aumentano i reati contro l’ambiente: sono ben 34.648 quelli accertati, alla media di 4 ogni ora, con un incremento del +23,1% rispetto al 2018. Il Piemonte è un sorvegliato speciale, trovandosi all’undicesimo posto nella classifica generale nazionale e al sesto per quanto riguarda l’illegalità nel ciclo di rifiuti. Un dato che mette in evidenza come gli impianti di smaltimento virtuosi rappresentino, oggi più che mai, un presidio di legalità, tutela dell’ambiente e della salute collettiva. È questo in sintesi quanto emerge dalla presentazione del Rapporto Ecomafia 2020, che Legambiente Piemonte e Barricalla spa hanno organizzato il 25 marzo a Torino. All’incontro, coordinato dal giornalista Paolo Volpato, è intervenuto Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, che ha presentato i punti salienti del-
lo studio. Alessandra Dolci, procuratrice della Repubblica aggiunto presso il Tribunale ordinario di Milano e delegata alla Direzione distrettuale antimafia, ha svolto un intervento sul trattamento illegale dei rifiuti da parte della criminalità organizzata durante l’emergenza pandemica. Carlo Maria Pellicano, sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Torino, ha parlato degli interessi delle mafie nel settore agroalimentare. Hanno preso la parola anche Giorgio Prino, presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, Alessandro Battaglino, presidente del Comitato esecutivo di Barricalla spa e Mauro Anetrini, presidente di Barricalla spa. La presentazione del Rapporto Ecomafia 2020 ha sancito la nuova governance di Barricalla, che vede alla presidenza Mauro Anetrini e il passaggio di Alessandro Battaglino nel ruolo di vicepresidente e presidente del Comitato esecutivo.
I PRINCIPALI DATI DEL RAPPORTO Preoccupa in particolare il boom degli illeciti nel ciclo del cemento, al primo posto della graduatoria per tipologia di attività ecocriminali, con ben 11.484 reati (+74,6% rispetto al 2018), che superano nel 2019 quelli contestati nel ciclo di rifiuti, che ammontano a 9.527 (+10,9% rispetto al 2018). Da segnalare anche l’impennata dei reati contro la fauna – 8.088, cioè il 10,9% in più rispetto al 2018 - e quelli connessi agli incendi boschivi, con 3.916 illeciti, (il 92,5% in più rispetto al 2018). La Campania è in testa alle classifiche, con 5.549 reati contro l’ambiente, seguita nel 2019 da Puglia, Sicilia e Calabria, che è la prima regione del Sud per numero di arresti. In queste quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa si concentra quasi la metà di tutti gli illeciti penali accertati grazie alle indagini, esattamente il 44,4%. La Lombardia da sola, con 88 ordinanze di custodia
CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
19