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Casette per gli uccellini a Issiglio

Martedì 7 giugno per gli alunni delle scuole elementari della Val Chiusella è stata una giornata importante, perché, percorrendo una strada forestale nei boschi di Issiglio a circa 800 metri di quota, hanno assistito con orgoglio e soddisfazione alla sistemazione delle casette per gli uccellini da loro decorate nell’ambito di un progetto che ha visto il Comune di Issiglio unire le forze con la Città metropolitana di Torino, il GAL Valli di Canavese e l’Istituto scolastico comprensivo di Vistrorio. In Val Chiusella la collaborazione tra scuola, Enti territoriali e GAL è stata formalizzata con un protocollo d’intesa per la condivisione delle attività del progetto e per il coordinamento delle azioni di comunicazione delle attività e dei risultati. Il progetto rivolto agli alunni della scuola primaria è riuscito ad avvicinare ulteriormente all’ambiente naturale bambini che hanno comunque la fortuna di vivere in un territorio di montagna in cui non è difficile avvistare animali selvatici e ascoltare il canto di quegli uccellini a cui i bambini hanno voluto regalare case confortevoli e mangiatoie per affrontare i duri mesi invernali. Il sostegno del GAL, della Città metropolitana e delle sue Guardie Ecologiche Volontarie ha fatto in modo che quella che era inizialmente un’idea limitata al solo Comune di Issiglio potesse

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diventare un’iniziativa di valle, per fare in modo che le nozioni di scienze naturali che i bambini apprendono a scuola fossero accompagnate da esperienze dirette e testimonianze da parte dei volontari che hanno fatto dell’educazione ambientale un impegno e una missione. Decorare le casette per gli uccellini, che il 7 giugno alcuni collaboratori del Comune di Issiglio hanno collocato sotto lo sguardo attento degli alunni, è stato solo uno dei momenti di un percorso multidisciplinare, in cui sono state trasmesse ai bambini che saranno gli adulti di domani importanti nozioni sulla fauna selvatica e sulla flora locale. Gli alunni hanno particolarmente apprezzato la possibilità di fare domande agli insegnanti e agli esperti e di raccontare ai compagni esperienze dirette di un rapporto con la natura che è impensabile per i coetanei che vivono in città. “I ragazzi hanno accolto il progetto con entusiasmo, dimostrando il loro amore per la natura che li circonda” spiega Olga Lacana, una delle GEV coinvolte nel progetto. Marino Balma, anche lui Guardia Ecolo-

gica Volontaria, conferma che “i ragazzi si sono dimostrati molto interessati a conoscere l’ambiente canavesano. Ad esempio ci hanno fatto molte domande sui funghi. Torneremo con gli alunni a controllare se i nidi saranno abitati e a collocare mangime che gli uccellini potranno consumare in inverno”. Massimo Ramello, coordinatore generale delle GEV, tiene a sottolineare che “per noi l’attività didattica è molto importante. Una sessantina di GEV si dedicano a formare e ad informare i ragazzi delle scuole e i cittadini in generale sulle tematiche ambientali, sulle necessità di tutelare la fauna e la flora e gli habitat naturali”. Roberta Subrizi, dirigente dell’Istituto comprensivo di Vistrorio, sottolinea che “l’attività svolta dai ragazzi delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria si presta in modo particolare ad un approccio multidisciplinare, che investe tematiche che vanno dalle scienze naturali all’educazione civica, dall’educazione ambientale alla geografia. Per i bambini l’educazione civica deve essere contestualizzata e riferita a situazioni concrete, come ad esempio il contesto ambientale. Il lavoro manuale di decorazione delle casette è un’esperienza importante e formativa, che rimane nella memoria, anche grazie al confronto con volontari ambientali che imparano a riconoscere e a considerare come figure di riferimento”. Anche il bilancio stilato da Giorgio Magrini, direttore del GAL Valli del Canavese, è positivo: “L’anno scorso il Sindaco di Issiglio ci aveva spiegato di voler valorizzare la strada forestale in cui sono poi state collocate le casette. Nell’idea delle casette per gli uccellini abbiamo coinvolto l’Istituto comprensivo, che ha costruito intorno un’attività formativa. L’iniziativa ha avuto costi veramente limitati e ha coinvolto anche le famiglie, perché abbiamo capito che molti cittadini non sapevano di vivere in un territorio in cui sono presenti alcuni siti di interesse comunitario”. A giudizio di Magrini, “il progetto può essere replicato in altri territori, magari puntando su elementi come le erbe officinali, che in Val Chiusella sono da sempre una risorsa”. m.fa.

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