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Vicenza, capitale dell'imprenditoria diffusa È un concentrato unico e per molti versi inimitabile quello costituito dal sistema produttivo vicentino, davvero straordinario per qualità, quantità e varietà. Del resto i numeri - riassunti perfettamente nella pubblicazione "Conoscere Vicenza" dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio - non mentono: poco meno di 100 mila imprese, ovvero una partita Iva ogni 12 abitanti, con una distribuzione che vede ben rappresentati tutti i principali comparti: 10,7% di imprese agricole, 17,2% di attività manifatturiere, 14,1% di imprese di costruzioni, il 22,5% nel commercio e il 35,5% di servizi. Il tutto per un valore aggiunto di 25 miliardi di euro e un export da record: pari a oltre 16 miliardi, sostenuto anche dalle tante iniziative e servizi messe in campo da Made in Vicenza, l'Azienda Speciale per l'internazionalizzazione della Camera di Commercio. Proprio l'export vede Vicenza segnare un altro record: è infatti la terza provincia d'Italia per esportazioni, dopo Milano e Torino. A differenza di queste ultime, però, dove ha sede la maggior parte dei più importanti gruppi industriali italiani, la forza del sistema produttivo vicentino sta soprattutto nelle piccole e medie imprese, con le loro proverbiali qualità. Innanzi tutto la genialità nell'innovazione e la f lessibilità, intesa sia come capacità di realizzare produzioni e servizi "su misura", sia come adattabilità all'evoluzione degli scenari, e proprio questa forza è emersa in tutta la sua importanza negli ultimi, difficili anni. Un'altra caratteristica storicamente rilevante è il modo di intendere il rapporto tra proprietà dell'Azienda e lavoratori, fatto di reciproca comprensione, stima e capacità di fare davvero fronte comune. Del resto le PMI vicentine dimostrano anche di saper investire nelle risorse umane, più e meglio delle loro omologhe nel resto d'Italia: il 25,7% delle imprese beriche fino a 9 dipendenti ha or-
ganizzato corsi di formazione nell'ultimo anno (contro il 18,6% di quelle italiane) e la percentuale sale al 37,9% (contro il 32,7%) nel caso delle aziende tra i 10 e i 49 dipendenti. A tutto questo si aggiunge la straordinaria diversificazione produttiva, con la presenza nel territorio di una concentrazione davvero unica di distretti: dalla meccatronica all'oreficeria, dalla concia al tessile-abbigliamento, dall'edilizia e arredo all'agroalimentare, senza dimenticare altre produzioni "di nicchia" ma non per questo meno pregiate, spesso eredità di una tradizione ultrasecolare. Grandi tradizioni da una parte, dunque, ma anche tanta innovazione, come dimostra la percentuale ben al di sopra della media nazionale (9,1% contro 7,6%) di imprese attive nei servizi ad alto contenuto di conoscenza. Tutto questo rende Vicenza e la sua provincia un'isola felice anche sul piano del lavoro: sebbene non si possa più parlare di piena occupazione come una decina di anni fa, il tasso di disoccupazione continua a essere tra i più invidiati d'Italia: 6,7%, contro una media del 12,7%. Quasi la metà, così come la disoccupazione giovanile: 25,8% contro il 42,7%. Numeri straordinari, dunque, che rendono il sistema produttivo vicentino un concentrato di eccellenze, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Un sistema che ha dimostrato di saper reggere meglio di altri alle difficoltà della crisi internazionale e che già ripartito, pronto a cogliere nuove opportunità di business ogni qual volta - e ovunque - si creino le condizioni per continuare a crescere.
Si ringrazia Made in Vicenza, Azienda Speciale della Camera di Commercio, per la documentazione fornita
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IL PERSONAGGIO
Intervista a Cristian Todesco
Sacrum Cor Il tatuaggio: cultura o moda? Il tatuaggio è stato impiegato presso moltissime culture, sia antiche che contemporanee, accompagnando l'uomo per gran parte della sua esistenza; a seconda degli ambiti in cui esso è radicato, ha potuto rappresentare sia una sorta di carta d'identità dell'individuo, che un rito di passaggio, ad esempio, all'età adulta. Oggi non viene più seguito questo aspetto e la sua pratica è diventata più una moda che un’evocazione simbolica. Chi sceglie di tatuarsi, lo fa per aggiungere a se stesso qualcosa di più o per “marchiare” in modo indelebile alcuni avvenimenti, persone o passaggi della propria vita. Ecco, quindi, che il tatuaggio può rappresentare lo sfogo a un dolore, un lutto, piuttosto che la nascita di un amore o una gioia vissuta. Ci si tatua per esprimere i sentimenti più seri e profondi. Dal punto di vista sanitario, quanto è sicuro farsi fare un tatuaggio? E’ molto importante, fondamentale direi, affidarsi a persone esperte, professionisti. La filosofia di Sacrum Cor si basa sul massimo rispetto del cliente, sia sotto il profilo artistico che quello igienico sanitario. Dal punto di vista artistico mettiamo a disposizione tutta la nostra conoscenza, maturata dal 1996, nel settore del tatuaggio. Siamo disponibili ad effettuare qualunque richiesta ci venga avanzata, studiando soluzioni prettamente personalizzate. Sotto il profilo igienico sanitario, poi, abbiamo conseguito l’attestato di abilitazione alle pratiche di piercing e tatuaggi presso l’Ospedale Policlinico di Padova. Lo studio, inoltre, rispetta tutte le più severe direttive ministeriali in materia.
Un tatuaggio è per sempre? Sì! Perché nonostante le tecniche di rimozione con il laser si siano molto evolute, difficilmente si ottiene un risultato completamente soddisfacente. La decisione di farsi un tatuaggio dovrebbe essere presa, quindi, con ponderazione e convinzione e considerarsi definitiva.
I NOSTRI LAVORI
Cristian Todesco
Via Prà Bordoni, 57 - Zanè (VI) Tel. 0445 315514 www.sacrumcor.com
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