SchioMese
Periodico di informazione dell’A lto Vicentino
anno XIII n. 118 - gennaio 2024
Chiara Nardon, partita da Torre, studia nuovi farmaci contro i tumori rari - p.5 ◆ Il 2023 in pillole - da p.10
Ci siamo, Eberle è candidato sindaco L’associazione “Una nuova trama” evolve in questi giorni in una lista civica che avrà come candidato sindaco Cristiano Eberle, in attesa che le forze del centrosinistra, a partire dal Pd, convergano sul suo nome. Nel frattempo, Eberle lancia la sua visione: “Oggi manca una prospettiva su Schio. Bisogna ritrovarla, altrimenti andiamo verso un declino ineluttabile. Abbiamo davanti questioni importanti, come il progetto della Fabbrica Alta, che può diventare il cuore e l’anima della città”.
[2] ◆ SchioMese Copertina
A
Stefano Tomasoni
lea iacta est. Cristiano Eberle è ufficialmente in campo per l’elezione del prossimo sindaco di Schio. Lo è da frontman di “Una nuova trama”, l’associazione nata nei mesi scorsi, che ora si costituisce a tutti gli effetti come lista civica, con Eberle candidato alla carica di primo cittadino. L’obiettivo è quello di aggregare intorno al suo nome le varie anime del centrosinistra, dal Pd a Coalizione civica, passando per ciò che in città equivale al centrismo di Azione e Italia viva. Si saprà presto se succederà, ma soluzioni diverse non se ne vedono. 55 anni, titolare dello Studio Eberle e Associati – dottori commercialisti e consulenti del lavoro – specializzato in crisi d’impresa e società pubbliche, membro del Cda di Veneto Sviluppo, Eberle è la novità dello scenario politico di questo 2024, ma certo non è una novità nel mondo scledense, visto che è attivo nel sociale da anni (ha un rapporto consolidato con le comunità terapeutiche di don Beppe Gobbo e don Mariano Ronconi). Se dovesse essere eletto, tra l’altro, sarebbe il primo sindaco ad aver allenato la prima squadra dell’attuale Famila. Correva l’annata 87-88, campionato di A2, prima volta di Cestaro presidente del-
SchioMese
Periodico di informazione dell’Alto Vicentino
Supplemento mensile di
Lira&Lira Direttore Stefano Tomasoni
Cristiano Eberle si candida “Schio adesso ha bisogno di pensare al futuro” L’associazione “Una nuova trama” evolve in questi giorni in una lista civica che avrà come candidato sindaco Cristiano Eberle, in attesa che le forze del centrosinistra, a partire dal Pd, convergano sul suo nome. Nel frattempo, Eberle lancia la sua visione: “Oggi manca una prospettiva su Schio. Bisogna ritrovarla, altrimenti andiamo verso un declino ineluttabile. Abbiamo davanti questioni importanti, come il progetto della Fabbrica Alta, che può diventare il cuore e l’anima della città”.
Redazione Elia Cucovaz Mirella Dal Zotto Camilla Mantella Grafica e impaginazione Alessandro Berno Per inviare testi e foto: schiothienemese@gmail.com Per le inserzioni pubblicitarie Pubblistudio tel. 0445 575688
la società che allora si chiamava Lanerossi: Eberle era il vice dell’allenatore “Zigo” Vasojevic, e quando a gennaio il serbo non era tornato dalla pausa di fine anno ne aveva ereditato la panchina fino a chiusura di campionato. Una sostituzione provvisoria, ma intanto un’esperienza mica da tutti. E forse sarebbe anche il primo sindaco con un passato rockettaro, visto che da ragazzo suonava in una band che si chiamava BidOne (da leggere all’inglese) e aveva registrato un 33 giri nientemeno che alla Polygram di Milano, oltre ad aver suonato con
un amico nella metropolitana di Londra riuscendo così a pagarsi la vacanza inglese. Allora, Eberle, ormai il suo nome circola da un po’ come candidato sindaco. Adesso finalmente il dado è tratto. Se il centrosinistra convergerà sul suo nome, sarà l’alternativa all’attuale vicesindaco Cristina Marigo, in attesa delle mosse del centrodestra. Ma come nasce questo suo impegno?
“Qualche mese fa alcune persone, tra cui il sottoscritto, si sono trovate a pensare a Schio e al suo futuro, nella convinzione che in questa fase storica non sia suffi-
SchioMese ◆ [3] ciente ragionare in termini di ordinarietà, ma occorra darsi una visione, guardare oltre. Oggi non si sta pensando a quello che Schio dovrà essere tra trenta, quaranta, cinquant’anni. Ci siamo detti che è necessario sollecitare il dialogo e fare in modo che la comunità si esprima su quello che Schio può rappresentare in futuro. Per farlo, la cosa importante è ascoltare, andare a sentire il tessuto delle tante associazioni attive, per capire quali sono le aspettative. Abbiamo pensato, perciò, che la cosa migliore da fare fosse creare un’associazione che si desse questo come obiettivo primario. Siamo partiti in cinque, oggi siamo in cinquanta”. Cosa intende quando dice “noi”? Chi sono i cinque che hanno messo in moto la cosa?
“Questo percorso è nato insieme con Michele Faoro, Federico Casa, Simone Veronese, Dario Zanella, Graziano Dal Maso. Un primo nucleo che a un certo punto ha cominciato a chiedersi come fare per pensare al futuro della città e del territorio, a quale debba essere la méta di questo nuovo viaggio che Schio deve affrontare”. Ma quando tutto è partito c’era già in mente l’idea di andare poi a costituire una possibile proposta politica?
“All’inizio no. Dal nostro punto di vista l’associazione doveva puntare a dare un contributo. Il resto è una conseguenza. L’idea era che i risultati del dialogo sviluppato con il tessuto associativo potesse essere messo a disposizione di chi governerà Schio. A prescindere. Tutti noi non abbiamo bisogno di candidarci o di avere cariche. Il nucleo che si è costituito intorno a ‘Una nuova trama’ è fatto di persone che lavorano, sono soddisfatte di quello che fanno e sono già a vario modo impegnate nella società. Dario Zanella è con me nel consiglio affari economici della parrocchia di San Pietro, Giovanna Tinti è alla scuola materna di Magrè, siamo tutti amici di don Carlo Guidolin, di don Mariano Ronconi del Ceis. C’è qualcosa che ci lega”.
Ad esempio?
“Una cosa condivisa un po’ da tutti è che la visione della città del futuro non dev’essere limitata a Schio, ma bisogna guardare all’Alto Vicentino, a una comunità che arriva a 220-230 mila abitanti. Le esperienze del passato e tutto ciò che è nato e cresciuto riguardo alla gestione dei servizi pubblici locali essenziali sono la dimostrazione che dobbiamo ragionare pensando a un territorio vasto, appunto quello dell’Alto Vicentino”. Il primo a parlare in termini di “polo Alto Vicentino” fu Giovanni Luigi Fontana già verso la fine degli anni Ottanta. Da allora il concetto ha avuto alterne fortune, anche perché non è sempre facile la collaborazione sovracomunale quando si incontrano amministrazioni comunali di colore contrapposto. Questo principio, insomma, deve fare poi i conti con la politica politicante…
“Certo. Il messaggio che ci arriva dall’ascolto delle componenti attive della società, in ogni caso, è che oggi serve quanto mai una visione più ampia, con Schio che dovrebbe assumere il ruolo di coordinatore. Questa logica può essere produttiva anche nell’ambito sanitario, non solo in termini di efficienza, ma anche di efficacia”. Ma, in soldoni, quand’è che questi concetti ideali si sono trasformati in proposta politica?
“È stata un’evoluzione molto naturale. Come al solito, ogni bella cosa nasce perché ci sono delle persone che ci credono. Adesso l’associazione è evoluta, inutile negare l’evidenza, anche grazie al conforto ricevuto proprio andando a dialogare con le componenti attive della società scledense. Tutto ciò ha creato un effetto virtuoso al nostro interno, che ha fatto maturare la convinzione di poter essere effettivamente un attore anche a livello politico”. Questo “effetto virtuoso” si è prodotto, o quantomeno si sta producendo, anche all’interno dei partiti che dovrebbero appoggiare la sua candidatura?
Copertina “Finora abbiamo ragionato in termini di formulazione di una proposta che riteniamo si differenzi proprio nell’obiettivo di traguardare Schio nei prossimi venti-trenta-quarant’anni. Ora ci prepariamo a formulare questa proposta. Poi è evidente che saranno le forze politiche e le altre componenti della società civile che dovranno valutare se dare il loro sostegno. Io penso che la nostra proposta potrebbe interessare alcune componenti politiche e della società civile, perché va al di là della semplice ordinarietà”. Darsi la priorità di pensare a Schio fra trenta o quarant’anni è certamente meritorio, ma non potrebbe apparire come un modo per eludere problemi più contingenti come la viabilità, la ferrovia, il lavoro, il sociale? In altre parole: alzare di molto il livello qualitativo della “scommessa” non può essere un rischio, considerato che poi gli elettori dentro la cabina elettorale pensano perlopiù a cosa si vuol fare per il proprio quartiere, per il marciapiede sotto casa, per la spazzatura, per il traffico, per le scuole dei figli?
“Ma noi non stiamo sostituendo l’ordinarietà con la proiezione futura. Non c’è dubbio che l’ordinarietà è essenziale nella vita di una comunità, però vogliamo rendere complementare, non sostitutiva, anche una visione a lungo termine. Nell’ambito della valutazione delle scelte legate all’oggi, non possiamo non pensare a come esse impatteranno in futuro. Prendiamo il tema degli Its, strumenti per avvicinare scuola e lavoro: quando si pensa a una cosa così importante come la congiunzione fra la formazione e il mondo dell’impresa, non si può non considerare quale sarà la realtà con cui dovremo confrontarci tra 1015 anni. Così anche per il tema degli anziani: nelle scelte che si fanno oggi non si
Una matrice cattolica?
“Non sono in grado di mettere una targa, credo che il denominatore comune che ci unisce è proprio questo desiderio di metterci a disposizione, chiamiamolo spirito di servizio. Ci piacerebbe che questo tipo di approccio fosse condiviso. E se dai cinque-sei iniziali siamo arrivati a cinquanta vuol dire che la cosa ha il suo perché. Ci siamo organizzati in gruppi tematici, abbiamo avuto la possibilità di andare a parlare con un centinaio di associazioni - socio solidali, economiche, culturali, sportive, istituzionali - trovando molta condivisione. Dall’ascolto e da questa fase di incontro stanno emergendo cose molto interessanti e concrete”.
La formazione delle giovanili dell’allora basket Lanerossi Schio sul finire degli anni Ottanta. Eberle, che la allenava, è il primo in alto a sinistra
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può non pensare alla composizione della società che avremo fra venti-trent’anni. Dunque nelle scelte che si compiono oggi si deve pensare a ciò che succederà domani. Non dico che dobbiamo prevenire, ma dobbiamo pianificare”. Insomma, serve un occhiale bifocale per vedere da vicino il marciapiede rotto e da lontano la città che cambia…
“Serve ragionare in termini di ordinarietà, ma anche di futuro. A livello amministrativo è evidente che bisogna esserci su tante
piccole cose che fanno la qualità della vita quotidiana dei cittadini, però oggi il punto è che manca una prospettiva su Schio, e bisogna ritrovarla, altrimenti andiamo verso un declino ineluttabile. Abbiamo davanti questioni importanti, pensiamo al progetto della Fabbrica Alta, che può diventare il cuore e l’anima della città”. Ecco, la Fabbrica Alta… Lei è molto vicino, nel rapporto umano ma anche professionale, a Marcello Cestaro, che ha acquisito l’area del vecchio lanificio Rossi. Se diventasse sindaco si troverebbe a fare valutazioni, su quella “partita” così importante, che potrebbero non collimare con i progetti della proprietà. Ha pensato al fatto che potrebbe ricevere critiche su questo?
“Sicuramente qualcuno dirà che sono l’uomo di Cestaro… Ma stiamo parlando di una persona che ha dimostrato di essere molto matura sotto il profilo dell’attenzione al contesto sociale in cui vive. Marcello Cestaro è stato un mio maestro, il mio rapporto con lui è di amicizia e di stima. È uno che interpreta il suo ruolo di imprenditore nella sua accezione più vera, quella sociale. Io ho seguito tutte le attività sociali che la famiglia Cestaro ha realizzato sul territorio.
Cito due esempi: le piscine e la pallacanestro. La piscina di Schio nel 2009 non aveva un gestore, fu fatta una gara e l’unica a partecipare fu una società di cui aveva acquisito le quote Cestaro. La gestione deficitaria dell’impianto è durata fino al 2013 con sacrifici economici significativi. Nel 2014 Cestaro mi chiese di metterci le mani, ora da poco ho festeggiato i dieci anni da presidente di Schio Nuoto Srl. In questo arco di tempo abbiamo rivoluzionato tutto e siamo riusciti a creare una realtà virtuosa. Poi c’è il basket: io nasco allenatore ai Salesiani, poi ho allenato le giovanili della pallacanestro femminile quando era presidente Bruno Faoro e in seguito con Cestaro, tuttora sono il supervisore di tutta l’attività giovanile. Insomma, se il mio nome viene accostato a quello di Cestaro io ne sono orgoglioso, perché lui c’era quando c’era un bisogno per la comunità, io sono stato solo uno strumento di questo impegno”. Alle strette: adesso che “Una nuova trama” diventa una lista civica, il Rubicone è definitivamente attraversato. Si entra a tutti gli effetti in campagna elettorale?
“Ci sono tutti i presupposti”. ◆
VISTO DAL CASTELLO /9
Sei anziano e vuoi andare in banca? Ràngiate!
E
Mariano Castello
nea fuggì da Troia in fiamme, portando sulle spalle il padre Anchise. Questa storia, che appartiene al mito, potrebbe essere letta anche come la necessità (avvertita fin dai tempi antichi) che la società si faccia carico di chi, trovandosi alla soglia della vecchiaia, declina nelle sue funzioni essenziali. I vecchi vanno tutelati, perché sono fragili, ma anche perché sono depositari di saggezza. Almeno una volta si ragionava così. Oggi, che il sapere, soprattutto digitale, cambia in continuazione, probabilmente è vero il contrario. Sono i c.d. nativi digitali, cioè i più giovani, ad essere detentori del sapere, mentre i vecchi sono rimasti quelli che erano trent’anni fa, quando si scrivevano i numeri con la biro e si mettevano in colonna sulla carta e ci si aiutava, in caso di necessità, contando sulle dita. Quando devo andare in banca, una primaria banca anche a livello nazionale, sono preso dall’agitazione, perché ho la coscienza di essere inadeguato. E infatti una volta era l’impiegato che faceva l’opera-
zione, il cliente si limitava a spiegare cosa gli serviva. Oggi sembra che chiunque si presenti a uno sportello debba operare nel doppio ruolo di cliente e di impiegato di banca. Quella volta che un funzionario, vista la mia estraneità nei confronti delle operazioni al computer, mi ha detto: “Ghe lo fasso mi el bonifico, che fazemo prima”, è uscito da una porta quello che aveva l’aria di essere il capo ufficio (giacchetta e cravatta) e gli ha gridato: “Làsseghe che el se rangia, che bisogna che l’inpara”. “Ma osti” pensavo “e mi che zero vignù qua parché (pagando) i me lo fasesse luri”. Ma non ho detto niente per non compromettere ancora di più la mia posizione e apparire ancora più vecchio di quello che ero. Una volta nelle banche c’era un allegro macchinare di calcolatrici, oggi c’è un silenzio che mette soggezione. Una volta si andava in banca come si andava in una qualsiasi bottega, oggi devi avere l’appuntamento e se non hai in tasca il telefonino, non si può fare niente, devi correre a casa a prenderlo, se ne hai uno. Nessuno ha mai pensato, e se anche lo ha
pensato ha subito scacciato il pensiero, che una bella fetta di vecchi non arriverà mai a fare operazioni bancarie passando per l’insidia del web. “Che i se fassa jutare dai fioi o dai nevodi”. “Ma dove sono i suoi figli?” “Ah i figli, forse in Austria, forse in Australia”. Gianni Rodari mette in bocca queste parole ad un suo personaggio avanti negli anni. E cosa deve fare uno se non ha i figli? O se i figli sopportano male che il genitore ci metta un’eternità a capire quello che tic-tac, dovrebbe capire in un attimo come tutti i cristiani? Per non emarginare ancora di più i vecchi, ci vorrebbe una specie di tutor, che abbia la pazienza di ascoltare e di metter giù anche due righe pro memoria, perché si sa che la memoria nei vecchi va e viene, ma sono più i casi in cui va… “Sì, va là e dopo cossa vuto ‘ncora? Come farissito ti a sbassare i costi se te ghe meti roba invense de tirarla via? Ma no te capissi che cussì le banche le ciaparia senpre manco, invense che senpre de più? Ricòrdete ben che se le banche le tira manco schei, ‘ndemo pezo tuti, baucoto che no te si altro”.
SchioMese ◆ [5] Il personaggio
Partita da Torre, studia nuovi farmaci contro i tumori rari La turritana Chiara Nardon, professore associato di chimica generale e inorganica dell’università di Verona, coordina un progetto di ricerca unico al mondo, volto a sviluppare farmaci contro i tumori “orfani”, cioè rari e privi di una terapia specifica.
C’
Elia Cucovaz
è un po’ di Alto Vicentino nell’ultima frontiera della lotta contro il cancro. La turritana Chiara Nardon, professore associato di chimica generale e inorganica dell’università di Verona, ha ricevuto dal suo paese il premio Roccia d’Argento “per essersi dedicata con impegno e abnegazione nel campo della ricerca scientifica bio-medica, in particolare oncologica, mettendo a frutto le sue non comuni doti di intelligenza, caparbietà e spirito di sacrificio, senza dimenticare le sue origini”. Nardon è stata insignita della benemerenza civica in occasione della consegna delle borse di studio agli studenti più meritevoli dell’istituto comprensivo Monte Pasubio borsa da lei stessa ricevuta a suo tempo - e ha testimoniato loro il percorso di studio e di impegno che l’ha portata dalle pendici dei monti leogrini al coordinamento di un progetto di ricerca interuniversitario unico al mondo, volto a sviluppare farmaci contro i tumori “orfani”, cioè rari e privi di una terapia specifica. Un progetto di cui
è stato riconosciuto il rilevante interesse nazionale e che perciò è stato valutato idoneo a ricevere uno stanziamento pubblico di 200 mila euro. «Sono orgogliosa di essere nata in una famiglia di contadini, boscaioli e operai - racconta Nardon -. I miei genitori non potevano aiutarmi negli studi, anzi ero io che dovevo fare la mia parte dentro e fuori casa, ma mi hanno trasmesso la determinazione e l’autonomia essenziali per coronare le mie aspirazioni». Il suo campo di ricerca è la sintesi di molecole con proprietà speciali, basate su metalli come oro e rame, capaci di innescare nelle cellule cancerose reazioni biochimiche per esse letali. «Si tratta di un settore interdisciplinare poco comune, per arrivare al quale, oltre alla laurea e al dottorato in chimica, conseguito a Padova nel 2013, ho dovuto acquisire conoscenze di biologia e oncologia attraverso corsi specifici e studiando nel tempo libero, il sabato e la domenica». L’approdo a questo ambito di ricerca innovativo non è stato casuale. «Fin da quando frequentavo il liceo scientifico Tron di
Schio, una scuola che ricordo molto impegnativa e che mi ha dato un’eccellente preparazione di base, sentivo che avrei voluto aiutare il prossimo con la medicina, ma sapendo di essere troppo sensibile per lavorare “in prima linea” ho pensato che potevo dare il meglio di me per fornire ai medici farmaci più efficaci. E questi si possono ottenere attraverso la chimica: la scienza centrale, perché tutto ciò che succede dentro di noi e nel mondo che ci circonda è regolato da reazioni tra elementi e composti organici o inorganici. Un’altra esperienza che ha segnato la mia strada è stato il tumore alla mammella - fortunatamente benigno - diagnosticato a mia madre, che mi ha fatto rivolgere verso il campo oncologico». La sua passione per la scienza, comunque, ha radici ancora più profonde. «Già da piccolissima amavo giocare con un mio “laboratorio” fatto di vasetti di vetro riempiti con acqua colorata e indagare il mondo con una lente di ingrandimento trovata nelle confezioni delle merendine. La mia famiglia non poteva supportarmi nel mio campo di studi e in realtà questa è stata una fortuna perché ho imparato fin da subito ad arrangiarmi. Tuttavia mai hanno cercato di dissuadermi, né di influenzarmi verso un percorso di vita predeterminato». Per Chiara la formazione è stata scandita dalle tante ore passate sui libri, ma anche sui campi di gioco. «La passione per la pallavolo e per gli sport in generale, che ho praticato in ambito scolastico arrivando a tornei regionali e nazionali, mi ha insegnato molto. Non da ultimo a utilizzare efficacemente il tempo che potevo dedicare allo studio. Ma mi è sempre piaciuto anche stare con gli amici e divertirmi. Certo che - per dirne una - andavo a ballare meno di tanti altri, ma quelle poche volte credo di averle apprezzate di più proprio perché capivo quanto quel tempo fosse prezioso». A fronte del suo grande impegno e delle conseguenti rinunce, comunque, la professoressa Nardon mette in risalto anche i fallimenti che hanno costellato il suo percorso: «Nel mio incontro con gli studenti ho voluto partire proprio raccontando le volte in cui non ho ottenuto ciò per cui avevo lavorato: se bisogna bussare a dieci porte per raggiungere un obiettivo si deve mettere in conto che le prime nove potrebbero essere chiuse. Saper superare e trarre insegnamento dagli errori e dai “no” in cui inevitabilmente incorreremo è una qualità fondamentale». ◆
[6] ◆ SchioMese Attualità
È
Camilla Mantella
da poco uscita una nuova guida su Schio e i suoi dintorni. Il suo titolo è “Schio Foresta”, a ricordare tanto l’idea di alberi che formano una comunità, quanto il concetto di “foresto”, straniero, in dialetto veneto. Una pubblicazione che mancava in città da oltre vent’anni – le ultime guide erano aggiornate agli anni ’90 – e che ha il merito di presentare il nostro territorio con un taglio fresco e contemporaneo. L’hanno curata Casa Capra, lo spazio culturale che ospita mostre ed eventi gestito da Saverio Bonato a Magrè e che esordisce con questo volume con il suo primo progetto editoriale, e P&P Narratori d’Impresa, realtà animata dal fotografo e artista Piero Martinello e dallo storico Piero Casentini. “Durante le chiusure imposte dal Covid ho iniziato a riflettere su una guida dedicata a Schio - spiega Saverio Bonato -. Piero Martinello e Piero Casentini hanno condiviso con me il desiderio di costruire una nuova guida per la città e il suo territorio e ci siamo messi al lavoro per dare vita a qualcosa di inedito per le nostre zone. Il lavoro è durato circa un anno e mezzo: è stato un impegno progressivo, frutto della collaborazione di tante persone che si sono messe in gioco per raccontare il territorio che abitano a seconda delle loro specializzazioni. La raccolta e la selezione delle foto e dei testi hanno permesso di raccontare uno spaccato di Schio che tenesse insieme le tante sfaccettature della città, dando spazio a contenuti che usualmente non si trovano nelle guide più tradizionali, come quelli dedicati alle persone e alle associazioni che animano il territorio”. L’ispirazione per questa guida è stata una pubblicazione del CAI curata da Francesco Rossi a fine Ottocento e poi ripubblicata negli anni ’70 del ‘900. “Si chiamava “Schio Alpina” e illustrava non solo la città, ma anche il suo legame con la montagna, pro-
Da sinistra Saverio Bonato, Piero Martinello, Piero Casentini, Elsa Bonato, Walter Ronzani
C’è una nuova (e originale) guida di Schio Si chiama “Schio Foresta” la nuova guida a Schio e al suo territorio, pubblicata in queste settimane su idea e progetto di Casa Capra e di P&P Narratori d’Impresa. Un lavoro nuovo e originale sia nei contenuti che nel taglio grafico. ponendo contenuti che tenevano insieme i monumenti del centro storico e i sentieri delle alture circostanti”, precisa Bonato. Il gruppo di lavoro ha costruito un volume denso e interessante, con un’impaginazione firmata dallo studio Supernulla arricchita dalle illustrazioni dell’artista Elena Bonato, a cui si affianca il corposo materiale testuale e fotografico. “Le maggiori difficoltà sono state quelle tecniche legate alla raccolta dei materiali - prosegue Bonato -. Coinvolgere e coordinare le persone giuste è stato impegnativo, ma ci ha aiutato mantenere fin da subito una policy molto chiara. La guida non ha alle spalle alcuno sponsor e nessuna forma di pubblicità, così da rendere il contenuto il più libero possibile. Il progetto si sostiene con le vendite del volume e la scelta al momento sembra ripagare gli sforzi. La nostra idea era quella di restituire nel modo più disinteressato e analitico possibile la complessità di questo territorio, anche se
per forza di cose abbiamo dovuto fare delle scelte: ad esempio nella guida non si parla del mondo industriale e di quello del sociale, ma includendoli avremmo pubblicato un lavoro davvero troppo corposo rispetto allo scopo per cui è nato, ovvero far conoscere la città e i suoi dintorni a chi passa di qui”. La guida si divide in una dozzina di sezioni, dal percorso che attraversa il centro storico alle escursioni montane, dalle musiche consigliate per immergersi nell’atmosfera scledense ai piatti e ai vini, dalle attività per bambini e famiglie al racconto dell’area nelle varie stagioni dell’anno. “Stiamo raccogliendo molti riscontri positivi e suggerimenti per integrazioni e migliorie – aggiunge Piero Martinello -. La guida aiuta a orientarsi nella scoperta della città e per il futuro ci piacerebbe poter aprire un dialogo con le aziende, così che possa essere uno strumento utile per i tanti fornitori e clienti che raggiungono Schio per lavoro. Al momento la guida è distribuita nelle librerie della città e a breve verrà diffusa anche a Vicenza e in altri comuni limitrofi. Ci piacerebbe molto poterne fare una versione in inglese, ancora più utile per chi viene qui dall’estero o per i tanti scledensi che hanno parenti fuori dal paese. ‘Schio Foresta’ potrebbe diventare una collana e raccontare altre medie città del Veneto, da Bassano del Grappa a Cittadella o Castefranco Veneto. Non escludiamo sviluppi interessanti per questo progetto”. ◆
[8] ◆ SchioMese Spettacoli
L
Mirella Dal Zotto
ucilla Giagnoni, signora del teatro, è stata al Civico, a dicembre, con “Vergine Madre”; ha incantato il pubblico, che le ha attribuito applausi sia a scena aperta che, lunghissimi, nel finale. La grande attrice ha confermato ancora una volta il suo talento, anche come autrice. Allieva di Vittorio Gassman e di Jeanne Moreau, ha vinto premi nazionali e internazionali e ha lavorato, fra gli altri, con Squarzina, Baricco, Bertolucci e Baliani. Con lei, una piacevole intervista e un incontro in camerino.
“Vergine Madre” gira nei maggiori teatri da vent’anni ed è ancora richiesto perché sempre attuale…
“Cerco però di rinnovarlo continuamente, di aggiornarlo con la quotidianità. Più che spettacolo, lo definirei una forma teatrale in divenire”. Dante, nella sua vita professionale e umana, gioca un ruolo di primo piano. A suo avviso, che considerazione ha della donna?
“Dante ha stimolato in me lunghe riflessioni: ho cercato di capire le sue intuizioni, ho cercato di viverlo e di abitarlo. Durante il primo lockdown mi sono letteralmente rifugiata in lui. Ero appena riuscita a far riaprire a Novara, la città in cui vivo, il Teatro Faraggiana, che è stato subito richiuso a causa della pandemia; eravamo partiti come fondazione, proprio come è successo per il vostro Civico, e la delusione è stata grande. Così ho pensato di leggere in diretta streaming, nel momento del vespro, un canto della Divina Commedia ogni giorno: questo rituale è arrivato a superare le mille visualizzazioni e in cento giorni di chiusura del teatro io ho declamato i cento canti danteschi, arrivando proprio dall’inferno... a riveder le stelle. A oggi risulto essere l’unica attrice italiana ad aver letto l’intera Divina Commedia: prima di me, in Rai, mi risulta l’abbia fatto solo Sermonti; sono ancora su Rai Play e ciò mi riempie di soddisfazione. L’opera dantesca per me ha un’estrema considerazione del femminile, basti pensare che sono Santa Lucia e Beatrice a chiedere alla Madonna di convincere Virgilio ad accompagnare Dante nel suo viaggio. Egli rende potente la poesia e fa parlare la sua anima, che è femminile”. Nel suo spettacolo il pubblico ha un ruolo importante e lei richiede molto spesso un’interazione.
“Non definirei Vergine Madre un monologo, ma un dialogo fra me e il pubblico. La coralità, le luci, le musiche sono molto im-
Giagnoni: “In questo Civico ci si sente a casa” Il Teatro Civico ha ospitato la straordinaria performance artistica di Lucilla Giagnoni, che ha incantato il pubblico con “Vergine madre”, un lavoro collaudato ma sempre nuovo e affascinante, che dà forza alla parola di Dante e la racconta per voce di una donna.
portanti per aiutarmi a trasmettere il meglio del Sommo Poeta”.
La salvezza è femmina, ma come possono agire oggi le donne in un mondo dominato da maschi violenti?
“L’essere maschile ha perso luce e strada, trasformandosi in ombra, in predatore; l’umanità si sta smarrendo, stiamo andando verso l’autodistruzione. Magari si tornasse a comprendere il significato profondo del verbo combattere: non è fare la guerra, è cooperare, lavorare insieme per raggiungere uno scopo, lottando e faticando, senza spargere sangue. La guerra non è combattere, è distruggere, è tornare al grado infimo di evoluzione della specie, anzi, nella guerra non c’è nulla di evoluto; francamente mi chiedo come si possa festeggiare il Natale nelle condizioni in cui siamo. Sono convinta che nel futuro solo se prevarrà il femminile ci sarà salvezza: le donne, in giro per il mondo, si stanno dando molto da fare anche se non provocano il rumore dei bombardamenti; stanno resistendo, sono in prima linea per la pace e per i diritti. Beati i miti perché erediteranno la terra, è scritto nel Vangelo: le donne sono miti,
speriamo riescano a cambiare questo mondo dove il potere dominante oggi è maschile. E di mite non ha niente”. Lei è una donna di cultura e di fede: qual è il suo legame con la preghiera?
“Mi definisco una laica spirituale e per me la poesia è preghiera, la stessa Divina Commedia è una preghiera. Ora che sono nell’età della lucidità e della saggezza, ora che riesco a essere autrice oltre che attrice, mi rendo maggiormente conto che i grandi poeti, da Leopardi a Sofocle, dalla Dickinson al mio Dante, tanto per fare esempi disparati, hanno tutti qualcosa di mistico. Non mi piace il potere nelle religioni, mi interesso a tutte e in tutte cerco il trascendente”. Ha recitato ancora a Schio, conosce il Civico. Ha avuto modo di farsi un giro in città?
“Confesso che non conosco bene la vostra città; la mia mamma è nata a Breganze, i miei fratelli hanno vissuto a Thiene, ma io sono cresciuta a Firenze e ora abito a Novara. Sono innamorata del vostro Teatro Civico, questo sì lo posso dire: è un teatro dove un attore si sente a casa e può esprimersi al meglio”. ◆
[10] ◆ SchioMese Flash dal 2023
L’anno in pillole
a cura di Stefano Tomasoni e Mirella Dal Zotto
Gennaio
Crolla una grande gru, sfiorata la tragedia
Il graffio verde su 80 negozi sfitti
Sequestrati al mercato 1300 articoli di bigiotteria
Si sfiora una tragedia in zona Campus dei licei, quando un’enorme gru in fase di collaudo cede d’improvviso e cade, finendo con l’appoggiarsi sopra i ponteggi di un condominio dove sono in corso lavori di riqualificazione energetica. Fortunatamente nessuna persona rimane coinvolta dal crollo, ma la paura creata dall’episodio è tanta.
Un giorno il centro di Schio si sveglia con ottanta disegni di bambù dipinti sulle vetrine dei negozi sfitti o abbandonati, i cui spazi dietro ai pannelli di vetri risultano desolatamente vuoti. L’happening artistico è opera di un artista noto “Freak the Nature”, che va replicandolo in diverse altre città italiane e che intende l’iniziativa come un’operazione dalla valenza simbolica, un’opera multipla realizzata tutta in una notte con tratti semplici.
Un intervento della Guardia di finanza operativa nell’Alto Vicentino si concentra, a inizio anno, sul mercato di Schio, per un’attività programmata di controllo della merce esposta. Il blitz porta a individuare e a togliere dalla vendita, dai banchi di un ambulante di articoli di bigiotteria, circa 1.300 articoli presenti nella bancarella e considerati potenzialmente pericolosi. Più in dettaglio si tratta di anelli, orecchini, piercing, collane e bracciali.
Riapre il Teatro Civico di Schio
Arrivano i fondi del Pnrr per il Museo Civico
Il primo giorno del mese, con una cerimonia di inaugurazione alla presenza del presidente della Provincia neoeletto, il Teatro Civico torna alla città nella sua originale integrità, con l’inaugurazione del loggione, degli ultimi palchetti e dell’ultimo lotto dei lavori di recupero. Ci sono voluti tredici anni tondi dall’inizio dei primi lavori per vedere lo storico teatro davvero completato. Ora il Civico dispone ora di tutti i 498 posti a sedere previsti dal progetto iniziale.
Arrivano novità importanti per Palazzo Fogazzaro: il PNRR finanzierà totalmente il progetto di restauro, accessibilità e digitalizzazione della sede del museo civico, per un importo totale di un milione e trecentomila euro. Al piano rialzato è destinata la collezione civica, nel sottotetto l’archivio Cibin-Gori, nell’interrato un’esposizione permanente sul dirigibile di Almerico da Schio e sul volo. I lavori inizieranno entro giugno ‘24.
Elena Vallortigara campionessa italiana indoor
Febbraio
Elena Vallortigara, l’atleta scledense campionessa di salto in alto, inizia l’anno con ottime performance. Dopo una stagione 2022 culminata con la medaglia di bronzo conquistata ai Mondiali di atletica in Oregon, apre il 2023 partecipando a due competizioni, fissando il proprio limite stagionale a 1,95, e poi si laurea campionessa italiana indoor saltando la misura di 190 centimetri e bissando il successo di un anno prima.
[14] ◆ SchioMese Flash dal 2023
Marzo Cadono nel canalone innevato, lui muore a 26 anni, lei è grave Tragedia sulle Piccole Dolomiti. Andrea Callegaro, 26, scledense, agente della polizia locale del consorzio “Nordest Vicentino”, perde la vita cadendo per un centinaio di metri in un canalone. L’incidente si verifica nelle vicinanze del rifugio “Cesare Battisti” alla Gazza, a circa 1.300 metri di quota. Dopo essere partiti proprio dal rifugio, i due stanno risalendo verso la cima del Monte Zevola, con presenza di neve dura e di ghiaccio, quando all’altezza della strettoia, dove il Vajo Battisti si interseca con il Vajo dell’Acqua, scivolano per circa cento metri. Ferita la compagna di cordata, Ilary Dal Zotto, di Piovene Rocchette.
Aprile
Addio a Ballico, gloria del calcio scledense
Mons. Tagliaferro è “Giusto dell’Umanità” Mons. Girolamo Tagliaferro, arciprete di Schio dal 1932 al 1957, viene nominato “Giusto dell’Umanità”. Promotore dell’istanza è lo studioso della Resistenza altovicentina Ugo De Grandis. Nel quarto di secolo in cui fu arciprete in città, il prelato svolse un’intensa opera di assistenza a beneficio dei poveri, degli orfani e dei bisognosi e durante l’occupazione tedesca si prodigò a favore dei partigiani e dei ricercati, nascondendo numerosi ebrei provenienti dall’ex Jugoslavia.
A 98 anni scompare Giovanni Ballico, gloria del calcio scledense, giocatore che nel corso della sua carriera arrivò a militare in serie A, diventando poi allenatore. Nato nel 1924, originario di Lonigo ma cresciuto a Schio da bambino prima di girare l’Italia nel corso della sua carriera di calciatore. Il suo ruolo era quello di centrocampista. Iniziò a giocare nel 1942 nello Schio, per passare poi alla Spal, alla Sampdoria e al Palermo, contando anche una presenza nella Nazionale Under 21, nel 1951. Come allenatore aveva guidato tra l’altro il Palermo in serie A nel 62-63 e la Spal nel 76-77. Aveva festeggiato i 98 anni meno di tre mesi prima della morte, attorniato dai suoi discendenti.
Il Famila sale sul podio d’Europa Dopo aver vinto per la quattordicesima volta la Coppa Italia, il Famila basket centra un altro risultato stagionale, di portata storica per la compagine scledense, in Eurolega, dove compete nella veste di Beretta Famila. Dopo essere arrivata alla “final four” ospitata a Praga, il Beretta Famila supera nella finale per il terzo posto la squadra di casa e sale sul podio della massima competizione europea di basket femminile. L’epilogo della partita decisiva è al cardiopalma, con le arancioni che rischiano di farsi sorpassare dalle ceche dopo una partita condotta fin dall’inizio. Finisce con le arancioni che festeggiano cantando assieme alla settantina di tifosi vicentini.
“Porte del Pasubio” chiude con 8 mila visitatori
Cambia ancora la viabilità nel Quartiere Rossi
Alla fine del mese si conclude la mostra “Porte del Pasubio 1916-2022”, allestita a Palazzo Fogazzaro e curata dallo storico e ricercatore Claudio Rigon, che racconta i cento anni di storia del Rifugio Papa, inaugurato nel 1922 sul sito dove nella prima guerra mondiale era stato costruito uno dei più importanti avamposti del fronte bellico. L’esposizione supera le ottomila presenze. Gli scledensi confermano ancora una volta il loro attaccamento al sacro monte.
Nello storico Quartiere Operaio di Schio entra in vigore la seconda parte della mini-rivoluzione viaria avviata due anni prima dall’amministrazione comunale, sempre con l’intento principale di togliere il traffico di attraversamento dall’area residenziale e disincentivare l’uso delle vie del quartiere come alternativa alla trafficata via Maraschin. Non mancano le lamentele da parte di residenti per la complicazione dei percorsi, seguite da una raccolta di firme che chiede il ritorno alla situazione precedente.
[16] ◆ SchioMese Flash dal 2023
Maggio
Il Famila conquista il dodicesimo scudetto
Volontario per l’Emilia, cacciato dalla pizzeria
Filo ad altezza uomo al Tretto, ciclista ferito
La stagione del Famila, già straordinaria per risultati raggiunti, si chiude con un tris da favola: per la dodicesima volta le orange sono campionesse d’Italia. In finale superano 2-0 la Virtus Segafredo Bologna. Il Famila raggiunge così Vicenza nel numero di scudetti vinti, un obiettivo che una quindicina d’anni fa sembrava impossibile, ma che sotto la presidenza di Marcello Cestaro è diventato realtà. “Una vittoria di cuore”, commenta il presidente.
Faranno in pochi giorni il giro d’Italia su tutti i media nazionali il volto e la storia di Marco Santacatterina, 24enne di Marano studente universitario di informatica e fattorino per le consegne a domicilio nei week end. Dopo aver raccolto un appello sul web ed essere andato a Cesena con un gruppo di spalatori volontari (ribattezzati “angeli del fango”), si era visto messo alla porta dal suo datore di lavoro, e pure preso a “male parole”.
Sull’altopiano del Tretto si registra un nuovo episodio inquietante, come altri segnalati in passato, con un ciclista che deve fare i conti con qualche malintenzionato locale che tira di traverso, lungo un sentiero, un pericoloso cavo per impedire il passaggio. Il ciclista incappa nel micidiale ostacolo e viene sbalzato di sella. Per fortuna non riporta gravi ferite, ma le conseguenze avrebbero potuto essere ben peggiori, considerato che il filo è stato tirato proprio ad altezza di collo.
Successo per l’ottava edizione del Sacrofest
Gli alpini di Schio festeggiano cent’anni
Si svolge l’ottava edizione del Sacrofest, manifestazione culturale di inizio estate sempre più attesa attesa, con appuntamenti di musica, cabaret, teatro, serate culturali, approfondimenti sul sociale, sulla legalità, sullo sport e altro. Fra gli ospiti di richiamo di quest’anno Eugenio Finardi, Gherardo Colombo e Luigi Dall’Igna. Ormai i confini di quartiere, per il festival cresciuto di anno in anno, sono un lontano ricordo.
Il gruppo alpini “Val Leogra” festeggia il secolo di vita e spegne le cento candeline con due giorni di festa e di iniziative che portano le penne nere, non soltanto quelle scledensi, a far sfilare in città l’orgoglio e la grande disponibilità all’aiuto degli alpini. Il corteo ufficiale viene aperto dalla fanfara storica di Vicenza, che raggiunge il cimitero militare di SS. Trinità, dove viene deposta una corona d’alloro.
Giugno Nubifragi e allagamenti nell’Alto Vicentino Il mese inizia con un’ondata di maltempo particolarmente pesante, che si scatena in particolare sulla fascia pedemontana della provincia. Le intemperie e le “bombe d’acqua” si abbattono anche sull’Alto Vicentino, provocando forti disagi, qualche danno ad abitazioni, allagamenti e caduta di alberi, con momenti di paura in diversi comuni.A Torrebelvicino una famiglia è costretta a salire sul divano per sfuggire al fiume di pioggia che in pochi attimi invade la casa. Situazioni di emergenza si registrano anche a Schio, Marano e Cogollo del Cengio. Gravi, nel complesso, i danni a carico delle coltivazioni e delle attività agricole.
SchioMese ◆ [17] Flash dal 2023
Luglio
Storico Ceccon, è oro ai Mondiali nei 50 farfalla
Il card. Parolin inaugura il monumento a Bakhita
È di Marano una delle migliori 50 pizze d’Italia
Ai Mondiali di nuoto in vasca lungo di Fukuoka, in Giappone, il campione olimpionico scledense Thomas Ceccon conferma il suo valore e fa ancora una volta incetta di successi, portando a casa una medaglia d’oro e due d’argento. L’atleta trascina l’Italia nella conquista della medaglia d’argento nella staffetta 4x100 stile, e poi va a vincere una storica medaglia d’oro nei 50 farfalla. Nella finale dei 100 dorso conquista un’altra medaglia d’argento, sfiorando l’oro per appena 5 centesimi.
Viene inaugurata dal Segretario di Stato vaticano card. Parolin la scultura-monumento “Bakhita libera gli oppressi”, opera dell’artista Timothy Schmalz: un messaggio di speranza, pace e perdono in un mondo dove la pace non c’è. “Credo che tutti abbiamo una schiavitù da cui liberarci, ed è la chiusura in noi stessi, l’individualismo che ci impedisce di prenderci cura degli altri, come dovremmo fare”, dice Parolin nel suo intervento.
La pizzeria “Cuore Napoletano” di Marano Vicentino, del pizzaiolo Luca Brancati, entra nella classifica delle “50 Top pizza 2023”, guida online aggiornata ogni anno che predilige i prodotti di territorio e stagionali e giudica non soltanto la qualità della pizza ma anche elementi come il servizio, l’ambiente e il beverage. Quello di Brancati è l’unico locale vicentino a ottenere il riconoscimento. Un traguardo per il quale si congratula anche l’amministrazione comunale maranese.
Agosto Tre truffe ad anziani vanno a vuoto
Varata l’Unità semintensiva all’ospedale di Santorso
Incidenti in montagna, due morti e un ferito grave
L’ospedale Alto Vicentino di Santorso si dota di una nuova Unità Semintensiva Medica di ultima generazione. Come spiega l’azienda Ulss 7 Pedemontana nel giorno dell’inaugurazione ufficiale, si tratta di uno dei primi poli sanitari in Veneto ad avvalersene, dopo la riforma regionale di fine 2022 che regola “l’utilizzo flessibile dell’ospedale basato su livelli di intensità di cura”. Sono 12 i posti letto fissi disponibili per la sezione del reparto di Santorso.
Paolino Camparmò, 68 anni, di Schio, perde la vita durante un escursione, precipitando per 150 metri. L’uomo aveva deciso di provare la salita del Brutto Buso, sopra località Griso, a Posina. Passata l’ora di cena, la moglie, molto preoccupata, allerta i soccorsi. Due squadre del soccorso alpino della stazione di Arsiero danno avvio alla ricerca. Il corpo dello sfortunato escursionista viene trovato alla base di un canalone.
L’estate vede aumentare gli episodi di tentati raggiri ai danni di persone anziane, che, tra fine luglio e la prima parte di agosto, vengono prese di mira da una serie di telefonate a raffica, come riscontrato dalla compagnia Carabinieri locale che raccoglie denunce e segnalazioni. A fronte di qualche persona fragile che “abbocca” ai tranelli disseminati dai professionisti della truffa, c’è anche chi, nonostante l’età non più verde, non cade nelle messinscene e nelle truffe e riesce a mantenere la calma e la lucidità necessarie per sospettare e riconoscere un tentativo di raggiro.
18]]◆◆ThieneMesePlus [[18 SchioMese Flash dal 2023
Settembre Quasi 400 partecipanti alla Maratona Alpina
Schio per un giorno ancora “Manchester d’Italia” Schio torna a essere, per un giorno, “La Manchester d’Italia”, grazie a un evento storico-culturale in costume che anima le vie del centro storico e attira grande interesse e partecipazione. Personaggi in costume, letture, visite guidate, arie d’opera, degustazioni basate su ricette originali animeranno le vie del centro e i luoghi rossiani per eccellenza, in particolare il Giardino Jacquard, il parco della Fabbrica Alta e l’area adiacente al Teatro Civico.
A metà mese si tiene la 47° edizione della Maratona Alpina, organizzata dal Gruppo Escursionisti Scledensi, che vede un grande successo di partecipazione, con 388 atleti. Al termine sono oltre 350 i partecipanti che percorrono tutto il tracciato, giungendo al traguardo, fissato a Pian delle Fugazze. . Marcia non competitiva di 45 chilometri, ha attraversato le montagne della Val Leogra toccando il fronte della Grande Guerra: dal centro di Schio al Summano, poi via per il Novegno, il Pasubio e quindi giù fino al passo che segna il confine fra Valli del Pasubio e Vallarsa, in Trentino.
A 94 anni scompare il pittore Giorgio Scalco Il 15 settembre muore a Roma il pittore Giorgio Scalco, cittadino benemerito di Schio. Nella sua carriera è stato titolare della cattedra all’Accademia di belle arti di Roma dal ’68 al ’92 e solo qualche anno fa è stato insignito del titolo di maestro emerito dell’Accademia di belle arti di Roma. Oltre che alla pittura si è dedicato al mosaico, all’affresco e alla vetrata istoriata. Tra i tratti distintivi della sua opera ci sono la straordinaria capacità di dar luce soprattutto agli oggetti che compongono le nature morte.
Ottobre Blitz in centro a Schio, maxi retata antidroga
La Fondazione Teatro Civico compie 30 anni
Maxi retata antidroga a Schio, tra piazza Almerico, via Capitano Sella e piazzetta San Gaetano. Un’operazione dei carabinieri che vede coinvolti tanti stranieri. Il bilancio è di tre arrestati e, in tutto, undici denunciati contro lo spaccio di droga. A finire in manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti sono tre cittadini nigeriani, tutti di 30 anni, mentre altri connazionali sono stati deferiti all’autorità giudiziaria. Un duro colpo al mercato della droga in città, soprattutto per quanto riguarda eroina e cocaina. Da mesi il gruppo di africani era finito nel mirino dei militari del nucleo operativo e radiomobile scledense. L’indagine era nata da alcune segnalazioni dei residenti del centro.
Dieci anni di apertura del Teatro Civico e trenta di attività della Fondazione che prende il suo nome. È un doppio appuntamento di prestigio quello che cade in ottobre per il mondo culturale e teatrale scledense. Per l’occasione viene presentato un cartellone della nuova stagione che vede la presenza, fra gli altri, di Andrea Pennacchi, Lucilla Giagnoni, Natalino Balasso, Neri Marcoré. Appuntamenti di richiamo e di qualità anche con la musica e la danza, ed è prevista anche un’intera settimana dedicata ai gruppi scledensi che operano nel settore. Viene inoltre ricordato, con una teca allestita nel foyer, l’appassionato lavoro di Angela Castelli Cappellari, scomparsa un anno fa, e dei suoi Amici del Teatro. Senza di lei, il teatro scledense non sarebbe ciò che è.
Chiude dopo più di 50 anni lo storico bar “da Renato” Dopo più di mezzo secolo di attività, chiude il mitico bar “da Renato”, gestito per tutto questo tempo da Renato Cumerlato e dalla consorte Ivana, compagna di una vita e talentuosa bartender. “Da Renato” è stato un’istituzione, per il “mondo della notte” quantomeno altovicentino, nato nel 1971 sulla salita che dal centro di Schio punta verso Poleo. “Da noi è passato davvero il mondo e siamo diventati punto di riferimento per chi non aveva sonno”, dice Cumerlato.
20]]◆◆ThieneMesePlus [[20 SchioMese Flash dal 2023
Novembre Ferito e insanguinato di notte in centro In via Castello, in pieno centro a Schio, un pakistano di trent’anni viene trovato a terra insanguinato. In realtà il giovane, nonostante abbia perso molto sangue, riporta ferite superficiali guaribili in una decina di giorni. Tutto succede intorno all’una della notte. A provocare le ferite all’uomo sarebbe stata una bottiglia di vetro rotta in testa al malcapitato: una delle ipotesi è che possa essere stata brandita come arma, un’altra (meno probabile) è che il giovane, perdendo l’equilibrio e cadendo, si sia ferito da solo. Il trentenne, a chi gli si avvicina per prestargli soccorso, appare in uno stato di semi-incoscienza.
Al via i lavori per ridisegnare piazza Statuto
Inaugurato il parco inclusivo di Magrè
Partono i lavori di riqualificazione che cambieranno il “volto” di piazza Statuto. Si parte con la ristrutturazione di tutti i sottoservizi esistenti nell’area – acquedotto, gas metano, reti fibre ottiche, fognatura bianca e nera, predisposizione tubazioni Enel – per adeguarli alla nuova configurazione dello spazio pubblico in modo da evitare ulteriori interventi successivi alla posa della nuova pavimentazione. Costo preventivato di 2,4 milioni di euro, per metà coperti dai fondi Pnrr.
Viene inaugurato ufficialmente il nuovo “parco inclusivo” di via S.Pio X A Magrè, nato da un’idea nel 2016 poi divenuta progetto e infine realtà sul finire del 2022, uno dei tasselli conclusivi nell’ambito di Schio Città Europea dello Sport e degli eventi Special Olympics. Uno spazio dedicato al gioco e a tutti i bambini. Il parco è intitolato a Eunice Kennedy Shriver, sorella di John F. Kennedy, che nel 1968 dette avvio alla prima edizione degli International Special Olympics.
Scarpellini ancora alla guida della polizia locale
Premio Città di Schio alla famiglia Bulla
Patti Smith incanta e fa il pieno al Civico
A esito delle regolari procedure di concorso che hanno visto arrivare oltre sessanta candidature da tutte le parti d’Italia, Giovanni Scarpellini viene ufficialmente nominato comandante del consorzio di polizia locale Alto Vicentino, incarico ricoperto con comprovata professionalità già da molti anni, unitamente a quello di comandante del consorzio Nord Est Vicentino di Thiene. Proprio da questo secondo incarico Scarpellini si era dimesso di recente.
Nel corso della cerimonia degli auguri di Natale del sindaco viene consegnato il Premio Città di Schio, riconoscimento istituito per valorizzare le eccellenze locali e le pratiche virtuose di coloro che durante l’anno si sono distinti in ambito imprenditoriale, sportivo, economico, culturale e sociale. Il Premio va alla famiglia Bulla, con una motivazione che la definisce “esempio di cura nei confronti della città e del territorio, che si traduce in un’attenzione nei confronti della comunità̀ e dei suoi bisogni in trasformazione”.
La cantautrice e poetessa statunitense Patti Smith, figura originale e rivoluzionaria nello scenario del rock mondiale degli anni Settanta, arriva in città e si esibisce al Teatro Civico in una serata-evento organizzata da SchioLife. Nell’ambito del tour che sta tenendo in Italia, Patti Smith ha deciso di esibirsi in luoghi sacri, suggestivi o in teatri di tradizione del paese, e anche per questo ha accettato di cantare nel gioiello del Civico.
Dicembre